
3 minute read
L'AGITAZIONE AGRARIA IN ROMAGNA
Ho vissuto alcune settimane in un'atmosfera satura di rivolta·, ho partecipato con tutta l'anima a questa lqtta che segna un'altra tappa gloriosa nella m.i.rcia in avanti delle plebi agricole d'Italia e non saràio credo - ingrato ai compagni e agli amici, se dopo il mio breve sog. giorno al cellulare approfitto di questo intermezzo di libertà provvisoria e di essa lotta narro le vicende sulle colonne ospitali della Lima. Ma 0<corre anzitutto, per la chiara intelligenza di chi legge, dare un breve cenno delle cause prime che hJ..nno orig inato l' irresistibile movimento.
Mezzadria E Braccianti
Advertisement
Per la coltivazione della te"rra vige in Romagna il sistema di mezzadria. Il mezzadro o contadino lavora e risiede nel podere e divide a perfetta metà col padrone i prodotti e le spese. A lato dei mena dri che si trovano in una condizione di relativa agiatezza, sta la g ra nde massa dei braccianti o g iornalieri nggrll;ppati, i più, n ei viUaggi o n ei borghi. I braccianti non hanno terra: quando non sono occupati nei lavori pubblici, prestano la loro opera ai contadini aU'epoca delle più importanti faccende agricole (tagl io dei 6eni, pulizia del frumento, mietitura) e ne ricevono un compenso che varia dalle 2,50 alle 3 lire per dieci ore di l:tvoro. 1 braccianti sono esposti in que~to modo a lung hi e frequenti pe'riodi di d isoccupazione forzata e spesso sentono a lle porte delle umili case battere g elida la miseria e la fame. Si sono tentati vari mezzi per risolvere _ il minaccioso problema e dace uno sfogo ·a questa sovrapopolazionc agricola esclusa dalJa stessa forma di mezzadria da un lavoro regola re e continuo, e colonie di braccianti romagnoli sono sorte a Ostia. nel Lazio e altre vanno fondandosi nel Salernitano, nella Basilicata e fino in Calabria. Ma g li stessi organizzatori di queste correnti emigratorie all'interno non si nascondono la temporaneità del rimedio e forse la sua inefficacia. Troppo esiguo è il numero degli emigranti perché la massa ne risenta duraturo sollievo! Ond'è che alle leghe dei braccianti non resta che gettarsi sulla meuadria e chiedere una sempre più vasta e ordinata partecipazione ai lavori agricoli.
E qui debbo parlare dell'abolizione dello scambio d'operc fra mezzadri durante la trebbiatura, abolizione che è stato lo scopo dell'ultima lotta. E ciò mi porgerà il destro di dire qualche cosa su
Il Feudalismo Terriero
Alle legittime richieste dei braccianti per l'abolizione della prestazione reciproca di mano d' opera fra mezzadri durante la trebbiatura, aderirono sin dall'anno scorso le fratellanze dei contadini del forlivese. Queste organizzazioni sono evolute e di esse è l'anima il repubbl icano Stanghellini. Tutte le macchine t rebbiatrici hanno infatti lavorato con personale fornito dalle leg he braccianti. Non cosl invece nell'alta Romagna e nel Faentino. Qui i mezzadri hanno rinunciato allo scambio d'opera solo dopo una asprissima agitazione e un sanguinoso eccidio. Qui la trebbiatura non è semplicemente un lavo ro, ma un a festa e per dirla con un poeta coronato, la festa de l grano. E delle feste ha la solennità, i canti, le risa, i banchetti e le abbondanti libazioni. Mal si acconciavano i contadini - sobilJaH astutµnente dai p adroni e dai preti - ad ammettere nelle loro aie dei braccianti , degli intrusi che toglievano l'occasione di un secondo camovale. Questa psicologia arretrata ci spiega l'accanita resistenza dei mezzadri e la ferocia delle loro gesta. Basti un fatto e sia prova della barbarie a cui giungono gli animi pervertiti dalJa religione e convenientemente abbrutiti dal feudalismo terriero: i contadini di Prada non solo non cessarono il lavoro dopo il tragico conflitto ma negarono un guanciale per il trasporto dei feriti all'ospedale di Russi e si abbandonarono alla pazza gioia quando a pochi metri da loro - coperto da un sacco - g iaceva col petto orribilmente squarciato dalla mitraglia il compagno nostro di fede Silvestrini Luigi!
Solo dopo lo spargimento di sangue, lo sciopero generale, le dimostrazioni, gli agrari e i mezzadri del Faentino e dell'alta Romagna sono scesi a patti riconoscendo l'organiziazione dei braccianti i quali hanno dimostrato di essere una grande forza materiale· e morale.
La Meta Ultima
a cui tendono i braccianti è l'abolizione de11a mezzadria e feliminazionc del padronato. Già nel ravennate e nel reggiano abbiamo esempi di vaste affittanze collettive gestite da cooperative agricole. Il dualismo fra bracciante e mezzadro è fittizio e come tale destinato .a scomparire. RCsterà il lavoratore della terra e il proprietario di essa. Fra lavoratore e proprietario s'impegnerà la lotta e.strema. Essa è più vicina di quanto si creda. Ben lo sentono gli agrari i quali si preparano ad una guerra senza qua.ctiere. Ma se dagli ultimi avvenimenti è lecito trarre gli auspici, non basteranno le baionette regie, né i « liberi lavoratori » ad arrestare il prole. ta riato dei campi: esso spez..tcrà tulti gli ostacoli, tendendo le forze e l'aA ima al social ismo.
Vero E Retico
Da [ A lima, N. 31, B agosto 1908, XVI.