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PER L'ACQUEDOTTO DI RAVENNA***
Camicie nere di Ravenna!
Sento che nel saluto, col quale mi avete accolto, c'è qualche cosa di più del saluto convenzionale ; c'è qualche cosa di intimo e di p rofon do. Voi sapete che io sono legato alla vost ra terra d al vincolo indistruttibile del sangue materno (a pplauii); né posso entrare in questa vostra millenaria imperiale cit_tà senza che molti ricordi della mia prima fanciullezza ritorni no nel mio sp irito che non dimentica Sono venuto per manifes tare il mio compiacimento ai gerarchi del fa scismo raveonate ed alle camicie nere della vostra t erra. Da quindici secoli Raven na attendeva l'acqua. Si sono ricordati in q uesti giorni i nomi venerabili,
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• Tenutasi il 9 luglio 1931 (ore 10- 12 45). (Da Il Popolo d'ltali.t, N. 163, lO 19 31, XVIII).
•• Nella 314• ri unione, ttnutasi 1'11 luglio 1931 (ore 10-12.20), il Con· siglio dei ministri .approverà «importanti deliberazioni per l'Educazione nazionale » . (Da Il Popolo d' lialia, N . 12 luglio 1931, XVIII).
•n U 27 luglio 1931, verso le 13, M.ussolini eu. arrivato in auto a Riccione. « Appena giunto, il Duce, dopo aver baciato i figlioli Vittorio e Bruno, che lo attendevano unit:unente al nipote Vito, si "è recato sulla spiaggia, ed. insieme col tiglio Bruno è sceso in acqua, ove è rimasto parecchiD ttmpo, nuotando conti. nuamente. (+)Verso le 17, il capo del Governo è tornato in mare, ed h a f atto una lunghissima nuotata, percor rendo altri tre chilometri. ( +) Sali to poi su un pattino, il Duce si è portato a ll'altezza della colonia d ella Federazione fascis t:a di Bologna, ed sceso a terra» p er visitarla V erso le :w era rientrato All'al· .bergo. Il 28 lug lio, ·aveva visitato Bertinoro e Fiumana. La mattina del 29 lu· glio, gi orno in cui ricorr eva il suq q uarantottesimo compleanno, aveva inaugu- ma lontani ,- degli imperatori romani. Passarono i secoli, si susseguirono le generazioni, cambiarono i governi, le signOric, le dominazioni, ma la realtà era sempre lontana dal sogno. Solo il fa scismo J'ote:va fare questo, poiché il fascismo è sopra tutto al presente ìl verbo volere. {Applausi proltmga/1). Così nel 1915 abbiamo voluto l'intervento, spazzando dalla scena tutte le larve del tempo passato, nel '17- abbiamo vOluto la resistenza, nel ' 18 abbiamo voluto la vittoria, nel '22 abbiamo voluto la rivoluzione fascista,- nel '25 abbiamo voluto stroncare l'Aventino. Se qualche volta la freccia scoccata dall'arco della nostra volontà ·non arriva al segno, non importa. L'essenziale è di e pertinacemente volere. (App!atm). t stato un atto di grande significazione J?Orale chela grande torre dell'acquedotto sia stata de dicata ai cadut i in guerra. lo li ho visti al comb:1.ttimento ed in trincea, i fanti d ella pianu(a ,vennate-, dal Podgora a Monfalcone. Lo so, perché li ho come essi abbiano crQicamente combattuto ed abbi:1no saputo non meno ·eroi· camente morire
Ma, questo detto, io voglio aggiungere che il Go"erno fascista, il regime fascista , i fascisti vogliono la pace. La vogliamo con tutti gli Stati,- con quelli lontani, con quelli vicini, con qudli vicinissimi. ."(//arità1 mormorii). La vogliamo non già perché temiamo i rischi d ella guerra rato il Pron to S<!Ccorso di Predappio Nuova. Poi si era «là dove sorgerà la chiesA parroahiale, opera su progetto dell'accademico d'Itlilia Cesare Tutto il clero si era raccolto a ricevere il Duce, che rapo del Genio G \':ile ha avuto pre<ise informazioni sull'opera cJ h:t ordìn.1 to si di· sponga p er l'immediato inizio dei lavori. Seguìto dal prefetto, d3II'on. Fossa dal podestà, il capo del Governo si è recato al cimitero di San Cassiano. dove riposa la mamma sua, sull:t tomba d ella quale ha deposto dei hori, rimanendo a lungo in profondo raccog limento. Si è poi soffermato ad esaminare i lavori del nuovo camp osanto f! della chiesa, che per opera della Sovraìntendmza ai monu· menti .si .sta ripristinand o su ll'originale stile romanico-bizantino, e quindi si d1· retto alla Rocca delle Camlnate (+). Nel pomeriggio, accomp.-.gnato dal prefetto, S. E. Borri, d al commissario federale, on. Fossa, e dal podest.ì di Forlì, cavalier Fabbri, il Duce si recato nella località scelta per la: costruzione del nuovo grande sanatorio ontitubercola.re. S. E. il capo del G overno ha quindi proseguito per Faenza per esamioare i lavori del nuovo Joggiato della piazza di quella dtd » Il 30 luglio, aveva visitato il campeg,c;io Sand ro Murw· lini, posto .sulle peodici del colle di Bertinoro, e la colonia sita in loca· lità Marebello di Rimini. Il 31 lug lio, aveva trascorso la giornata a Riccione nuotando e veleggiando al largo. « Posda è rietltrato in .a.Jbcrgo, <:!onde, verso le ore 17 30, è ripartito in automobile alla volta di Carpena Il 10 agosto, alle giunge in au to a Ra\·enna per inaugurare il n uovo acquedotto. In tale il Presidente- d el Consig lio pronuncia H d iscorso q ui riportato. (Da li Popolo d' I talùr, Nn 179, lSO, 181, 18 2, 18 3, 29, 30, 31 luglio-, l, 2 sto 193 1, XVIIl). · e le ansie del combattimento, ma perché siàmo intenti ad una grande fatica e vogliamo il più presto possibiJe togliere il popolo italiano dalle strette e dai disagi del tempo presente, poiché noi fascisti lavoriamo sop rattutto per il popolo e al popolo non p redichiamo soltanto il diritto, .ma anche il dovere. Solo il figlio di un fabbro può parlare, se necessa rio, duramente, al popolo! (Applausi d elira_ntt). Nessuno potrà sospettare che in lui parlino i privilegi di un titolo o gli egoismi d ella ricchezza. Noi mettiamo in quest'opera d i creazione tutta la nostra vOlo ntà diritta, decisa, inflessibile · la lama di una spada! (Applaust). Ma con la stessa volontà non meno decisa, diritta e in6essibile, noi siamo p ronti all'opera di rovesciamento e di distruzione (applatiJi saoscitmtt) di tutto ciò che può ostacolare il cammino della rivoluzione fascista, la quale deve assicurare il benessere al popolo italia no e dargli sempre più alto il senso d ella sua rinnovata g randezza.
Camicie nere di Ravenna e di Romagna!
Io vogl io che nelle opere di pace e in quelle di guerra voi siate sempre all'avanguardia. lo sarete voi? ( Risponde, i n un mio form;. dabile, la folla: << 51!>>).
BRINDISI AL CAN CELLIERE DEL REICH *
Signor cancelliere !
Sono lieto di dare a Vostra Eccellenza e a Sua Eccellenza il dot· tor Curtius il più cordiale ben vcO.uto. Il Governo e il popolo italiano han no accolto con vivo la visita dei rappresentanti uf· ficiali d ella nazione tedesca e li salutcino ospiti ben g raditi di questa Roma, la quale fu sempre cara a tutti i grandi c:he affermarono nel mondo l'arte e il pe nsiero germanico, e dove si incontrarono e com· penetrarono attraverso i secoli la civiltà germanica e la civiltà latina. In questo a:nomento, particolarmente difficile per la Germania e in genere per tutti i paesi del mondo, l'Italia -ha perfetta comprensione delle cessità che da t ale situazione derivano e dci dOveri che incombono a ciascuno nell' interesse comune. Siamo sop rattutto convinti che una sempre attiva e collaborazione dei governi e dei popoli
• la de"! 10 agosto· 1931, Mum)lin.i en rimtrato in auto a Rom.. La sera d el 7 agosto, all'« hOtel Excelsior », offre un pranzo in onore del dottor H eiorich Briining, cancelli ere del Reich {301). Allo spumante, H Presidente del Ccm:siglio pronuncia H brindisi qui riportato. ( D a Il Popolo d' Italia, N n 183, 188, 2, 8 agosto 19 31, XVIII).
OPERA ·oMNIA DI BENITO MUSSOUNI
costituisca il modo migliore per uscire defmitivamente dalle difficoltà e. p er assicurare a tutti. un'èra di prosperità e di benesset·e.
L'Italia fascista ha sempre fatto tutta· il possibile per partecipare efficacemente a questa grande opera comune, destinata. a rismare i mali morali e materiali ereditati dalla guerra, di cui ancora j popoli soffrono. Essa intende fermamente perseverarvi, portando il suo contributo volonteroso a tutte le iniziative che si propongono,questo fine, come ha fatto per quel1a recente del Presidente Hoover. Noi siamo persuasi che l'attuazione, in Gimpo sempre più vasto e profondo, di una sincera cooperazione politica ed economica fra i vari paesi servirà in particolar modo a determinare lo spirito di mutua fiducia che è garanzia della vera basata sul diritto e sulla giustizia. Il popolo italiano, che ha segultv con vh•a simpatia ìl grande sforzo fatto dalla Ge rmania in og ni campo del· l'attività umana, è sicuro che il popolo tedesco proseguirà il suo cammino con nuovo vigore e con la piena coscienza delle grandi forze che esso possiede, Questo non è soltanto un augurio, ma una convinzione, in cui mi conferma l'opera saggia ed energica che Vostra Eccellenza sta esplicando per rimettere il popolo tedesco nelle più favorevoli .condizioni e per assicurargli l'avvenire che esso merita. Con questi sentimerlti, levo il bicchiere alla salute dell'illustre PreSidente del Reich, maresciallo Hindenburg, di Vostra Eccellenza, di Sua Eccellenza il dottor Cu rtius, e alla prosperità della Germania.
IL CENTENARIO DEL CONSIGLIO DI STATO*
Eccellenze! Camerati! Signori!
Ho voluto che questa cerimonia fosse part icolarmente solenne per le seguenti rilgioni: anzitutto si celebra un centenario, il primo centenario di una grande istituzione dello Stato; in secondo ·luogo perché il Consiglio di Stato merita di essere illustrato e onorato, giunto alla p rima tappa di questo suo secolare cammino; terzo, per richiamare su di esso l'attenzione del popolo italiano. Ho voluto che la celebrazione si svolgesse sul Campidoglio dal quale nel tempa dell'impero e della repubblica si organizzò il dominio militare, politico e giuridico d i Roma.
• A. Rome., in Campidoglio, nella degli Orazl e Curiazf, la mattint del 18 agosto 193 1, Mllssolini presenzia la per Jj, celebruione del primo centenario dd Consiglio di Stato. In tale occasione, dopo rorazione del profes. sor Santi Romano, presid ente del Consiglio di Stato, il Presidente del Consiglio pron uncia il discorso qui riportato (Da Il Popolo d'Italin, N. 196, 19 agosto 1931, XVIII).
Né è priva di significato la presenza di tutti .i prefetti del Regno, i quali nelle p rovincie sono i rappresentant i diretti delJo Stato Non ho bisogno di ricordare a voi - ·e sarebbe veramente assurda la mia! - che il Consiglio di Stato c) coevo al sorgere dello Stato. Tutte le volte che una società nazionale o plurinazionale si organizza g iuridicamente e politicamente -a prescindere dal politico che darà il nome e il carattere allo Stato, impero,. monarch ia; repubblica - si avverte la necessità della esistenza di un .organo che dia dei lumi al Governo, c!:Je dia dei consigli; un. organo di «esperti » volendo impiegare questa parola di moda americana, nel dopoguerra. Questo si verifica, dal mille in pOi, in tutte le nazioni civili. dell'Occidente: in Francia, in German ia, in Inghilterra. Sarebbe assai interessante, ma esorbiterebbe dai limiti d el mio discorso, cogliere analiticamente, alle ot igini, la creazione del Consiglio di Stito e lo sviluppo e il fu nzionamento attraversO i secoli nei divers i paesi. Mi limiterò a dire quello che gli studìosì hanno già constatato e stabilito, e, cioè, ad esempio, che in Francia il Consig lio di Stato ha contribuito potentemente, sino dai tempi della mona rchia, alia organizzazione unitaria del paese La rivoluzione francese t rasforma prima, abolisce poi il Consig lio di Stato, ma. dopo il Termidoro, sotto il ConsolatO, la Costituzione del 22 brumaio dell'anno V IU dichiara che «un Comiglio di Sta/o sarJ incaricato di ·redigere ·; progetti di legge e i regolameuti di ammiuiitrazione pubblica e di rho/vere l e difficoltà che Ji eleveranno i n materia contenziosa». IL Consiglio di Stato segue, quindi, le alterne vicende politiche della Francia: epoca di splendore con N apoleone; ignorato poscia d alla Carta costituzionale del 181 4 ; ristabilito pochi mesi dopo, il COnsiglio di Stato in Francia fu oggetto di l'iordinamento e · rifo rma nel 1831-'33, '4 ' , '48 e '49, <JUando parve assumere una fis iOnomia· defi nitiva.
Coll'evento del secondo impero, il Consiglio di Stato viene riportato sulle linee napoleoniche, ma, l'impero caduto, una legge organica del 1872 ne fiss a la configurazione nei tratti, ormai permanenti, salvo i dettag li. N on meno interessante e moviment ata è la storia del Consig lio di Stato in Inghilterra, ma io vi rima ndo alle pubblicazioni specifiche in materia.
Cos1 dicasi per quanto riguarda il periodo storico del Piemcnte va dal 1200 al 1831. Non .vi è dubbio che il· Consilium nobiscu m rt· sidus .dei conti e duchi dl Savoia co ntiene in embrione il Consig lio di Stato. Vero e proprio Consiglio di Stato fu· quello istitUito da Emanuele Filibc_rto nel dopo_ la pace di Castel ,Cambrésis, che ricostituiva lo Stato. piemontese, p roclamato allora con profetico intuito, da l vincitore di San Quintino, « bast iOne d 'Italia ».
Opera Omnia Di Benito Mussouni
Il Consiglio di Stato era composto di trenta membri, con f unzioni consultive. Ma un Consiglio di Stato maggiormente d efinito nei suoi aspetti e nelle sue prerogative sorse, neJI'unico Stato veramente italiano del secolo scorso, il 18 agosto 183 1. La storia del Consiglio di Stato segue da vicino, come ombra il corpo, la storia del Risorg imento ita· liano. Nel 1848, in seguito alla concessione dello Statuto, appare evidente Ja necessità di aggiornare il Consiglio di Stato. Seguo no i pro· getti di riordinamento che recano i nomi d i Pinelli, Galvagno, Rattazzi, fra gli anni 1849-1854. Finalmente nell' ottobre del 1859, il Consiglio di Stato .viene Ma di lì a due anni, dopo g li avvenimenti straordinari del 1859-'60, viene proclamato, 1861, il Regno d'Italia. n Consig lio di Stato del Reg no di Sardegna deve essere riordinato, i l che accade nel 1Sc55.
Portata Ja capitale a Roma, ri sorg!! il delle attribuzioni del Consiglio di Stato, p roblema affrontato nei progetti Nicotera del 1877, Depretis dell' ' 80 e Crispi degli anni 1889-1890. Si deve ·alla legge Crispi la istituz ione della quarta sezione del contenzioso; fu Crispi che aumentò il nuinero dei consiglieri e. che impresse nuovo. vigore all'Istituto. Da allora ad oggi l'importanza del Consig lio di Stato è accresciuta e crescente negli Stati moderni in per b ·estensione delle loro funzioni anche nel settore economiCo e in quello Stato parti· colare che è lo Stato fascista italiano, fascista e cor porativo, anzi fa. scista perché corporativo e viceversa, poiché la costituzione corporativa, elaborata nelle memorabili , ardent i ed entusiastiche sedute del Gran Consiglio negl i anni 1925-'2 6, fissata ne lla legge del 3 aprile e coronata co n la Carta del bvo ro, no n vi è rivo luzione fasc ista," poiché una rivoluzione è molto di più della semplice costituzione di un Governo fort e che può garantire, in ogni evenienza, l'o rdine pubblico.
Questa concezione fili stea piccolo borg hese della rivoluzione fasc ista è da respingere come una parod ia e un insulto. Discutere ancora se la sfera dell'economico rie ntri nello Stato e appartenga allo Stato è sem· plicemente, ne lla migliore delle ipotesi, assurdo e inattuabile. N essuna sfera della vita individuale e collettiva può essere sottratta allo Stato; ogni sfera, anzi, rientra nelJo Stato e vive in quanto è nello Stato.
·Gii prima del 1914, lo Stato era entrato nella sfera d ell'economico, ma da allora a d oggi ·c'è stato quell'insignificante incidente che è la guerra mond iale, la quale ha avuto il torto_ di sovvolgere l'umanità intera e la vita dei popoli, in tutti i suoi aspetti politici, economici e spirituali. Non mai come ogg i l'economi a è di ventata pubblica, squi· sitamente politica. anzi. Gli stessi economisti che Io qearono hanno com· posto nella ·bara la salma de ll' homo oeconomicus ; puro e vivo è ri· masto soltanto l'uomo integrale, .mentre «·ecoilomico » ha presQ sem· pre l' aspetto di fenomeno «sociale)>· in un complesso .storico dete rminato.
Lo Stato in genere e quello fascista in particolare, agisce sull'eco.nomico in un triplice modo: céeando le condizioni generali più propizie allo sviluppo delle forze economiche del paese; aiutando le forze economiche sa ne quando da loro non possono rimontare la corrente poiché la loro volontà non è più sufficente allo scopo; o quando, come nelle g randi bonifiche, i mezzi dell'iniziativa privata non bastano all'ampiezza del compito; lasciando perire senza pericolose indulgenze, gli organismi mal creati e mal diretti.
Lo Stato corporativo fascista non vuole essere il semplice guardiano notturno politica; non vuole nemmeno. essere soltanto una specie· di congregazione .di carità dal punto di vista sociale.
Lo Stato fasci sta è quello che più dirctt3mcnte è entrato nella sfera dell '« economico», creando una d iscipl ina nei conflitti deg li inte ressi collc;ttivi, riconoscendo g iuridicamente i grùppi profess ionali, conferendo ad essi la rappresentanza di tutte le categorie. Questi cinque anni hanno luminosamente provato la bontà e l'utilità del sistema. Non _si_ sono avute in Italia le dispersioni di ricchezza dovute in altri paesi alla lotta di classe, sotto la _duplice tipica di sciopero operaio o di serrata padronale: poiché l a corporazione, come t endenza dello spirito e come istituto, realizza ed è destinata sempre più a realizzare l'equilibrio degli interessi opposti, sul piano di un riconosci mento dell'interesse generale, senza dei quali an che l'interesse dei gruppi e deg li individui è compromesso. Questa, che può a prima vista ap parire U:na digressione, mi riconduce invece ad una delle importanti fu nzi oni od ierne del - Consiglio d i Stato, il quale vigila a che l'attività dello Stato nella sfera dell '<< economico )) avveng a nelle condizioni migliori con vil ntaggio dei singoli e dei g ruppi e sen za nocumento degli inte ressi generali dello Stato: d ia, cioè, i più utili, des iderabili resultati. Difatti, fra i compiti con· sultivi del Consiglio di Stato vi è l'esame ed il voto «sulle convenzio'!i e sui contralti da approvarsi per legg e e che comportino i mpegni finanziari che non JroMno rùconlro in imp egni regolarmente aJJunli per legge » ; convenzioni e contratti oggi ben più nume rosi e importanti che per il passato, data la complessità dell'odierna- vita economica .
In sede giurisdizionale poi il Consiglio di Stato decide sui ricorsi in materia di Consorzi per opere idrauliche, per .le quali provvede lo· Stato in concorso delle provincie e d egli enti interessati o alle quali concorre lo Stato nell'interesse g enerale; dei ricorsi iO materia di con· corso di spesa per opere di bonifica di prima Categoria costruite dallo Stato direttamente e per sua concessione da enti o p rivati, nonché in · materia ·di consorzi per opere di bonifica della stessa categoria.
Opera Omnia Di Benito Mussolini
Anche in questo campo l'opera del Consiglio di Stato è fondamen· tale per il buon andamento delle singole amrninistruioni. Un regime di autorità, come quelJo fascista, ha tutto l' interesse di far funz ionare in piena regolarità un organo di controllo, di consulto e di giustizia come il- Consiglio di Stato.
la rivoluzione fascista trovò il Consiglio .di Stato cosi come lo aVeva laSciato la legge del 1907. Avvalendosi dei pieni poteri, il Governo fascista portava, con regio deCreto del 30 dicembre 1923, numero 2840, modificazioni all'ordinamento del Consiglio di Stato, riord inandone, come si legge nella relazione a Sua Maestà il re, la funzione consultiva, estendendone l'obbligatorietà, facendo ddb quarta e quinta sezione l'unità dd Consiglio d i Stato in sèdc g iurisdiz ionale.
Questa è la riforma più importante adottata dal reg ime, che died e quindi luog o al testo unico dd 26 giugno 1924 e relativo regolamento nella. stessa data. Seguiva un decreto legge del 23 ottobre 1924, che apportava alcune modifiche al testo unico. 1 successivi provvedimenti del Governo fascista non hanno recato ulteriori modificazioni di qualche rilievo all'ordinamento del Consiglio di Stato; è con regio legge del 15 ottobre 1925 che viene aumentato il numero complessivo dei presidenti di sezione e dei consiglieri di Stato; è un regio decreto legge dd 9 gennaio 1927 che conferisce al Governo dd re la facoltà dì di· spensare daJ servizio magistrati dell'ordine amministrativo, facoltl di cui il Governo si è giovato con estrema discrezione, nnche e soprattutto perché il Consiglio di Stato si componeva, nella sua grand iss ima mag. gioranza; ed ogg i nella sua totalità, di uomini di sicura fede civica e di non meno fedele devoz ione al reg ime; finalmente un decreto legge del 14 aprile 1927 fissava i limiti per l'esame del Consiglio di Stato . dei contratti d a stipularsi dai ministeri della Gue rra e della Mari na. Da allora, e sono ormai passati oltre quattro anni, il Consiglio di Stato non è stato più oggetto di provvedimenti le,gislativi. Ma da domani, iniziandosi il centenario della sua vita feconda e gloriosa, il Consiglio dì Stato passa alle dirette dipendenze del capo del Governo, il che fu da me annunciato fino dal settembre 1929 ed è perfettamente conseguenziale con la esistenza della lesge del primo ministro, profondamente innovatrice del nostro diritto pubblico.
Per il valore ·dei suoi membri, guidati dJ. un Presidente come il Santi Romano, di chiara e universalmente !iconosciuta dottrinà, e per il prestig io unanime dal. quale è circondato, e per l'ausilio preziosi ssimo che dà all'opera del Governo, e per la garanzia di assoluta g iustizia che offre ai cittadini, il Consiglio di Stato è oggi uno degli elementi fondament ali del regime e quindi della vita politica e morale della na· zio ne.
Così ·io ho disposto per !"esatto e sollecito "raccoglimento da parte di tutti i ministeri dei pareri del Consiglio di Stato, pareri che di fr equente evitano errori e che comunque sono un elemento di sicurezza. nella vita amministrativa dello Stato.
Bisogna vegliare, severamente vegliare a cbe questo prestigio non venga diminuito. Bisogna, quindi, re agire contro la tendenza, q ualche volta affiorante. in talune zone dell'amministrazione, a considerare il Consiglio di Stato come una giubi lazione per servizi resi , un sostitutivo di altri incarichi e compiti o il coronamento ambito d'una carriera. Seguendo queste deleterie direttive, si finirebbe per appesantire il" Consiglio di Stato, per farne una casa di riposo o di consolazione, mentre il Consiglio di Stato deve comporsi di uomin i capaci di dare un reale, positivo, continuativo contributo all'opera consultiva e giurisdizionale del Consiglio stesso.
Con questi pensieri e propositi io saluto il primo secolo di vita del Consiglio di Stato, . secolo che vide eventi mirabili, come l'unità e la indipendenza della nazione, ed una g rande guerra vittoriosa, che diede i giusti ed inviolabili confini a lla patria.
Nel nome augusto di Sua Maestà i l re, nel quale lo Stato ha la sua individua.zione suprema e la: garanzia del suo divenire, io traggo faust i g li per il secondo secolo che da domani comincerà del Consiglio di Stato. Nuove prove, più alti doveri ,.mète più diffici li attendono l'animo ormai temprato e virile del popolo ital iano. Ma il forte combattere e l'energ ico. progredi re di ieri dà a noi tutt i la convinta certezza del domani.
Nel titolo che io ho scelto per questo giornale non Vi è soltanto una definizione, ma un prog ramma.
Dal t empo dei tempi in ogni Stato saggiamente governato, le foue civili - l_e forze della amministrazione - hanno una importanza fondamentale. I funzionari, gli impiegati, i di pendenti - in una parola .:........ dello Stato, Costihliscono l'organo indispensabile ed insostituibile di esecuzione, di interpretazione, di applicazio ne della legge.
La dottrina fascista è chiarissima sull'argomento. L'impiegato, dal più alto g rado al minore, non è est ra neo alla vita dello Stato, ma ne è parte integrante. L'impiegato dello Stato fasciSta non è un uomo che dà una prestazione, riceve un conipenso e, finita la sua g iornata, può disinteressarsi della sorte dello Stato. No. E un uomo che r appresenta, sia pure in inanie ra più o meno limitata, lo Stato. La. sua p restazione non è qui ndi un atto economi co, ma un a ttO d i natura squisitamente morale; il suo lavoro è un dove re.
Questa concezione spiega molte cose. Spiega la Organizzazione dèi dipende nti n ell'orbita del Partito , orga no dello Stato, s piega la pubblicazione di questo g iornale, spieg a soprattutto il prestig io · di cu i il fascismo vuole circondati i dipendenti dello Stato, quelli che ne _ costituiscono le fo rze civi li in tempo di pace; forze che daranno g li uomini validi in tempo di guerra, realizzando la sintesi p er cui la patria va servita nell'ufficio e nella trincea, con la penna ed il fucil e, col lavo ro quotidiano e colla dedizione delle folgoranti giornate di g lo ria.
MUSSOLINI
R oma, 21 agoJio IX [193 1 ]
D a Le Forze Ci11iU, N, l, sel! embre 193 1, l. •
AL POPOLO DELLA SPEZIA**
Camicie nere ! Cittadini !
Avete a vuto oggi la ventura di assistere ad un'altra mani festazione tipica della vo lon tà fascista Otto anni oc sono, a ll'indoma ni della marcia su Roma, l'ala italiana era a terra, infranta. Abbiamo vo luto che riso rgesse. Voi testimoniate oggi che l'ala italiana è pronta ad ogni evento, Sono l ieto di a vere constatato lo sviluppo delb. vostra città , che fin d al 1923 io volli elevare alla d ignità di capoluog o di p rovincia. Il popolo spezzino è a rdente e lavoratore . M erita quindi la mia simpatia. D esidero ch e il spezzino sia degno delle pag ine: che ha scritto nella Storia del fascismo italiano. Senza disciplina non v i è u nità, senza
* Le Forze Ci vili, mensile delle A ssod3 zioni fasciste del pubblico impiego, dei ferrovieri, dei postelegrafonici, degli addetti alle aziende i ndustfiali dello St3to, Si .pubblicava a Roma runità delle forze e degli spiriti non si arriva alla potenza, cosl nei g ruppi, così nelle nazioni. :E. necessità suprema essere pronti a difeodere la patri a e la r ivoluzione; ma n ello stesso tempo il G overno fascista pre· para del lavoro per il popolo italiano, dal quale sono venuto ed al quale intendo restare fedde per tutta la vita. La vostra dimostrazione prova ancora una volta che il popolo è raccolto attorno al regime delle camicie nere perché sente che le forze del regime tendono ad una sola grande mèta: il benessere e la pc:>tenza della nazione. (Un nuovo grido più poi · sente del primo I'imMlza, un g rido in cui /utta l'anima della città ha pAipilfliO di pa11io' u èosciente).
** Il 26 ag osto 193 1, alle 15.30, Mussolini era partito i n vc;>lo d31l'idro.sçalo · di Ostia, <(a bordo di wt i drovolante S. 62, pilotato d al minhtro Balbo e daJ· l'aiutante di volo maggiore Cagna. Il Duce ha sostato per circa un'ora ad O rbe· tello, dove ha visitato la brigata di bombardamento marittimo che partecipa alle manovre e la Scuola di navigazione di alto mare. Ripreso il volo aJie -17. 30, l'idrovo lante del Duce ha ammarato alle 19 nel porto della Spezia. (+)Il capo · del Governo ha preso dl oggio all'idroscalo Lui gi Conii J>. All'alba del 27 agC>sto, assiste alle manovre dell'Armata aerea, Poi visita l erici e PortoVenere, Alle 18, dal balcone del palazzo governativo dell a Spezia, p roouncia il discorso qui riportato. (Da l/ Popolo d'Italia, N n 203, 204, 27, 28 agosto 19 3 1, XVUJ).
Agu Avanguardisti
Avanguardisti di tutta l'Italia!
Roma, che vi h a accolto per la terza volta tJ·a le sue g randi biaccia mate rne e che vi h a seguito in questi giorni con immensa simpatia, è sempre più liera d i voi.
Venuti dalle novantadue proviricie d 'Italia e da oltre confine n ella vostra piena fraternità, nel vostro schietto cameratismo, nella vostra anima ardente e gagliarda, voi rappresentate la infrangibile unità po.litica, morale c fascista del popolo italiano che ascende.
Giovani ava nguardisti!
A chi ta' vittoria di domani? A chi l'Italia fa scista di domani ? (Due alle d omande del Duce tuona l '« A noi.t» di trentamila voci, secco, alto, · possenle. .Poi nella· vasta piazza riecheggia il clamorè dei canti t degli «a/alà!». M entre Jull e le voci intonano «Giovinezza», il D uce, salutando i gior;ani, j j ritira da l balcone).
• Il 28 agosto 1931, àlle 7, Mussolini partito «dall'idroscalo di Cadimare di a d ell'idrovo lante S 6 2 pilotato da S. E. Balbo e dall'aiutante di volo maggiore Cagna. ( + )Disceso alle ore 9 all 'idroscalo di Ostia, S. E. ·il capo del G overno si è recato a palazzo Venezia». 11 po-· meriggio del 2 gli avanguardisti le ·ventidue partedpmti al teno ca:mpo Dux, reso omaggio alla tomba Milite Ignoto, ::tcdamano a Mussolini. IL Presidente Consiglio appare sul balcone centra le di pa: lazzo Venezi:t e pronunci<l. le parole qui riportate. (Da Il Popolo d' Italia, N n. 205, 209, 29 agosto, 3 settembre 193 1, XVUJ).
Agu Avanguardistj
. DEL TERZO CAMPO i< DUX » A VILLA GLORI •
Avanguardisti!
Stamani avete sfilato meravigliosamente come vecchi soldati. Oggi avete offerto a ROma un grandioso spettacolo di coesione, di forza, di "disciplina.
Quindi Il ha e!Orlati ad eJSere umpre orgoglio1i di portare la camiria nera. (Una pouente acclamdzione ba salutato le parole del Duce, il quale, oJJequiato dalle autorità, è diicno dal palco, e, tra entusia.sJiche aa/amazioni, ha lasciato l'ippodromo). ·
SUL RACCOLTO DEL GRANO**
1/ capo d el Governo, aperta la sedtJta, ha fatto al Comitatrx un'ampia relazione Illli'andamento deJia battaglia del grano ed ha comunicato che gli aaertame11ti rondotti da/J'lJtiluto cenJrale di Jlatistica sulla produzione granaria hanno precisato in quintali 67.262.000 la quantità di frumen t o prod otJa nei .Regno nell'anno rorrentt su di u 11a .superficie di et/ari 4.881.708. Tale superficie è superiore a quella d egli anni pauati di solo centomila eJtari e l'aumento è dovuto in parte gioco delle rotazio ni ed in parte alla conquista di nuove t erre rede nte bonifica.
Le diretlive fiss ate agli inizi della batJaglia d el grano sono dunque state uguile e lo ;aranno anche in av venire: l'aumenl o della produzione globale è stato oJ/enuto con i perfezionam enti tecni ci, non con l' tslm· ;ione d ell'area.
• A Roma, nel piazzale Apollodoro, la mattina del 6 settembre 19)1, Mussolini :miste alla. sfilata di quaranta quattro legioni di avanguardisti, fra le quali vi sono le ventidue partecipanti al terzo campo Dux; nel pomeriggio, a.ll'ippo- ' dromo di Villa Glori, presenzia il saggio ginnico .finale svolto da quest'ultime. Terminato il saggio, il Presidente del Consiglio rivolge agli avanguardisti le pa· role qui riportate in riassunto. (Da Il Popolo- d'Italia, N. 2B, 8 settembre 1931, XVJll). , o;.
•• A Roma, a palazzo Venez.ia; il 10 settembre 1931, Mussolini presiede la riunione del Comitato permanente del grano. ln tale occasione, il Presidente del Consiglio fa la relazione qui riportata in riassunto. (Da fl Popolo d' Italia, N . 217, 12 settembre 1931, XVIII).
Considero soddisfacente - ha detto il capo del Governo - la prodi 67.262.000 quintali di grano ottenuta in un'annata nella quale l'andamento meteorologico nell'autunno e nell'inverno non fu favorevole. Se non ci fosse stata la stretta ·che ha falcidiato nel giugno il raccolto dell'Italia centrale adriatica e del Mezzogiorno avremmo certamente superato la produzione di 70.795.100 quintali che si ottenne nell'anno 1929 e che fu il massimo raccolto conseguito in Italia.
Con l'apportO della produzione di quest'anno, la media annua del sessennio battaglia del grano si eleva a quintali 61.831.000, che supera di quintali 12.558.000 quella media . del sessennio anteguerra 1909-' 14 e di quintali 16.545.000 quella del quadriennio del dopo1919·'22 precedente all'avvento del regime fascista. .B un apporto non indifferente alla economia della nazione.
Unitamente con il raccolto testé real izzato, la produzione del grano è salita a quintali 12,7 nella media del sessennio 1926·'31, superando di quintali 2,4 e di quintali 2,8 le medie unitarie dei periodi 1909.'14 e 1919 -'22. Gli agricoltori hanno dunque realizzato il frutto dei miglioramenti sin qui introdotti nei metodi colturali e nell'impiego dei mezzi tecnici della produziof!e, miglioramenti che si ripercuoteranno in modo benefico sui risultati delle future campagne in uno con l'ulteriore progresso della tecnica colturale.
Il grano è una· derrata di mercato mondiale, il quale continua a essere appesantito dalle scorte che si sono venute accumulando negli anni decorsi e che si alla cifra senza precedenti di 166 milioni di quintali. Pare, tuttavia, che esse stiano per subire un alleggerimento per il raccolto mondiale non ricco del 1931.
Nel Canadà, ad esempio, la produzione dell'anno co rrente si stima in qui ntali 63 miliOni ·contro 108 milioni del 1930. Nell'emisfero settentrionale, be nché non si conoscano ancora i risultati in alcuni. paesi di forte produzione e benché alcuni dei dati noti siano semplicemente provvisori, si può prevedere che la produzione totale sarà inferiore a quella dell'anno scorso e anche un po' al di sotto della media del periodo 1925-1931.
Nell'emisfero meridionale, la superficie investita a frumento appare notevolmente ridotta e pure notevolmente ridotto sembra che sia per essere il raccolto, tenuto conto delle cond izioni in atto poco favorevoli granicoltura. Le previsioni sono dunque univoche nel senso di un notevole alleggerimento delle scorte mondiali lungo la campagna gnnaria che ora si inizia. ·
.Ai tentativi di alcune ditte molìto rie di non sottostare all'integrale applicazione dell'obbligo di macinare il grano nazionale nella p rodu· zione Stabilita, si è opposta la ferma azione dì vigilanza e di repressione.
Intendo che il provvedimento sia pienamente osservato. precedendosi massimo rigore nel colpire le inadempienze. Con l'imposizione dell'obbligo dell'impiego di una elevata percentuale di fru menti nuionali nella macinazione viene anche fatta una prova in grande stile dell'im· piego nella panificazione e nella pa.stiticazione di prodotti ottenuti quasi esclusivamente dai nostri frumenti. · · · ·
Ed è bene che questa prova si faccia, perché in tut avvenire nOn lontano la totilità del·pane necessario all'alimentazione del popolo italiano dovrà essere ottenuta con farim: di grani nazionali. Sono convinto ch e tutti i frum enti nazionali diano prodotti idonei q ualitativamente e quantitativamente ad una buona panificazione.
Ciò è, del resto, confermato dai risultati delle esperienze fatt e con piccoli impianti di laboratorio; ma, per stroncare gli ultimi dubbi·degli interessati e per preparare quella che dovrà essere la pratica di un prossi mo domani, saranno eseguite anche esperienze su scala in· · d ustriale che diano ragguag li sicuri e precisi di applicazione generale. Queste grandi esperienze sara nnO eseguite presso l'Istituto nazionale di genetica per la cere:dìcoltura, ove è in corso di installazione un moderno molino a cilind ri ad alta macinazione, in tutto e per tutto rispondente ai requisiti degli impianti industriali con annessi panificio e pastificio. Impianti che, sotto la direzione di persone di sicura competenza, consen· tiranno Io studio rigorosamente scientifico della composizione ch imica delle farine, dei lieviti del pane, delle rese. Dai r isultati d i q uesti studì, che daranno la precisa valutazione di h1tte le caratteristiche dei frumenti . italiani nei rapporti della utilizzazione. la produzione granaria nazionale avrà la valorizzazione che le spetta.
Ho dato incarico al ministro dell'Agricoltura di predisporre un provvedimento inteso a f.worire la Costruzione di un notevole numero di silos da grano provinciali e interprovinciali, a seconda dei casi, dotati di tutta l'att rezzatura tecnica modem a. La costruzione dovrà essere rap ida, in modo che col nuovo raccolto g li ammassi collettivi di g rano siano una realtà. La larga pratica degli ammassi deve costituire - in· sieme con · Ja forte protezione doganale che il Governo fascista ha accordato e con l'obbligo ai· mugnai di ricercare subito il na· zionale - l'azione combinata ed efficente per impedire fin dal raccolto la deprt-ssione del mercato.
Il più forte numero di provincie che segnalano i maggiori aumenti di produzione a confronto della previsione - per accertato maggior rendimento alla trebbia- appartiene all'Italia settent.rionale con ventitré provincie; nell'Italia centrale segnalano un aumento otto p rovinc.ie; nel· l'Italia meridionale ed insub re dieci provincie. Il maggior numero di quelle che segnalano una diminuzione (a causa dei dann i prod.C?tt i dalla stretta) appartiene all'Italia meridionale ed insulare con venti provincie; ne ll' Italia centrale segnalano diminuzione dieci provincie; nell' Italia settentrionale quattordici provincie. Resta l'eguaglianza tra i dati definitivi di produzione e quelli di previs ione pér cinque provincie dell'Italia settentrionale, una dell'Italia centrale, e per una dell'Italia meridionale ed insul are.
Messi a confronto i dati di produzione accertati nd 1931 con quelli accertati nel 1930, si ha, nella produzione g lobale del Regno, un aumento di oltre dieci milioni di quintali.
Il rendimento unitario medio del 1931 è di quintali 13,08 ad ettaro contro quintali 11,9 del 1930. La media del Regno è superata dai seguenti compartimenti: Lombardia con 25,2, Veneto ed Emilia co n 20,9, Piemonte con 19,3, Venezia Tridenti na con 15,3, Toscana con 14,1.
Sono al di sotto, ihvece, g li altri compartimenti, con un minimo di 8,4 p er quello della Sardegna. Tutti i compartimenti hanno dato nel 193 1 un rendimento unitario superiore al 1930, salvo la Venezia Tridentina, che diminuisce di 0,5 e le Marche che eguagliano. Fra le varie provincie, anche quest'annO la pa lma è riportata con 31,6 quintali ad ettaro d alla provincia di Cremona. Il minimo spetta alla provincia di Reggio Calabria, con cinque. quintali per ettaro. Alla provincia di Cremona vengono dietro quelle di Ferrara con 28,7 quintali ad ettaro, di Rovigo con 27,8, Pavia con 25,8, Milano con 25, Brescia con 24,7.
In cOda alla graduatoria figurano, prima Calabria, Taranto con quintali 5,3, Frosinone con 6,3, Brindisi con 6,7, Lecce con 6,9, Nuoro con 7,4, Rieti con 7,6, Ragusa con 7,7, Cagliari e Chieti con 7,8.
315" RIUNIONE
DEL CONSIGLIO DE! MINISTRI*
Il Comiglio, prima di intrapr"endere i suoi lavori, ricorrendo oggi il do dùesimo annUale della marcia di Ronchi, rivolge un Jaluto al Poeta ed ai legionari che lo seguirono e riscal/aro no Fiume all'Italia, Su propoJta del capo del Governo, primo miniJtro, ugretario dì Stalo, il Consiglio dei minùtri ha approvato i Jeguenli provvedimenti: · l. - · Uno Jchéma di diugno di legge col quale si approf!a l'articolo 2 regio decreto legge 30 giugno 1926, numero 10961 circa l'ap ertura di n11ot1i caffè, bar e Jìmili.
·
2. - Uno schema di decreto legge tol quale i contt"ibuli annui dello
• Tenutasi il 12 settembre 1931 ( ore 10-12.45). (D:a. 11 Popolo d' llal;ll, N . 218, 13 settembre 1931, XVIII).
Stato, del COf!tllne e della provincia di V enezia a f avore d ell'Ente autonomo <<Esposizione biemu:le d'Arte» vengono stabiliti rispellivam ente in lire duuenJomila, anJocùzquantami/a e cinquantamila.
3. - Uno schemd di provvedimento per effell o d el quale si trasportano dal bilancio del mi11ùlero deti'Educazione , a quel/q _dei Lavori pubblici i fondi per le opere da eseguirsi al Villorùtl e, in dipe ndenza della convenzione concer11ente la donazione falla Jal comanddnte Gabriele d'Amumzìo allo Stato, ed approvata con regio decreto legge
6 novembre 1930, numero 1518 .
4 . - Un dùegno di l egge relativo alla approvazione della conven-. zi one intemazionale per l'assistenza finamia ria (Ginevra 2 ollobre 1930).
). - Un diieg110 di legge per della convenzione italo-britannica per la iJtituzione dì linee di trasporJo aereo.
SucceJJi vamente, su proposta dei capo del Governo, mùJistro dell'l nlemo, sono stati dal Comiglio approvali: l - Uno J(hema dì provvedimmJo legislativo col quale, nell'affidare /'amminiiirazione del comune di Messina ad un commiuario strao·r· dinario per la durata di tre anni, si conferiscono allo stesso commissari o speciali poteri per il riordinament o degli uffici e dei u rvizi e per la dispema d el perJonale.
2. - Uno Jchema di provvedimenlo legislati vo tol quale JÌ stabiliSte dì destinare, per il finanziamento dei lavori di costruzione del nuo vo Ospedale d vi/e di Palermo, il mutuo di ·dodici milioni, già accordato a quel comune, con ugio decreto legge 6 maggio 1926, numero 886, per i latÌori del nuovo matello. Il provvedimento allesta il vigile ed elfi· cace intereuamenlo del Governo faJCiJia per la Joluzione del problema ospedaliero in quell'importante metropoli.
3. - Uno J(hema di decreto col quale si approvano i n11ovi organici del per1onale dell' dmmi nùtrazione della P11bblica Sicu rezza. Il p rovve· dimento, mentre da un lato sopprime alcuni po11i perSonale d'or· dine, in conformità alle direttive generali impartite da S. E. il capo del Govemo, dall'altro autorizza l'aJmnzione di n11ovo personale sino alla concorf mza dei posti fissati dai nuovi organici, assicurando, i n tale modo, il migliore de"gJi importanti e _delicati s ervizi affidati all'amministrazione della P11b blica SicPrezza.
4 . - Uno schema di decreto col si approva il bilancio venlivò del governato rato di Roma per l'e.sel'cizio 19 31. (+)*
"' Nella 316- riunione, tenutasi il 14 settembre 193 1 (ore 10·12.30), il Consiglio dei ministri" delibererà lo stanz.ianlcnto di « cento<inquanta milioni per H programma dei lavori pubblici » ed approverà provvedimmti «per le amministrazioni ddle Ferrovie, PGSte e Telegrafi». (Da Il Popolo d'Italia, N. 219, l ) settffllbre 1931, XVJH).
PER L'ARMATA AEREA*
Il Duce ha parlato agli ufficiali per oltre venti minuti, confermando la Jlla fede nell'Armata aerea ed elogia11do vivamente il miniJtro, con il quale si è compiaciuto dell'alto sPirito e dblla perizia dimostrata dai comtJndtJnti e dagli equipaggi d11rante lo ;volgimento delle manovre,
I l Duce ha altreJÌ torca/o alcuni importanti problemi di impiego ed ha chùuo il JUO vibrante diJcorJo con un «A noi!», 11/ quale h11nno rùpo;to a gran voce i prnen#.
Per La Chiusura
Signore! Signori !
Debbo dapprima ringraziare il comitato generale delJ'es_posizione ed il comitato del congresso internazionale di fonderia per avermi invitato alla seduta di chiusura del vostro congéesso, che è il sesto dal 1926 . in poi.
Ho seguito i lavori del vostro congresso e, pur senza avere conoscenza della vostra materia, ho avuto l'impress ione che le vostre dìscussioni e relazioni siano state molto inte ressanti e molto importanti per l'avven ire della vostra attività.
D ei progressi sono stati realizzati ed maggiori progressi saranno realizz3:ti con questa unione, che si fa sempre più stretta, tra l'attività i ndustriale e la ricerca scientifica.
• A Roma, nei salone della Vittoria di paiano Vene:ia, il 16 settembre 1931, alle 12, Mussolini riceve «i comandanti dei reparti dell'Armata aerea- che hanno partecipato alle grandi manovre. li ministro deil'Aeronautica, generale Balbo, ha presentato con brevi parole l"impÒnente schiera al Duce», Indi il Presidente del Consiglio pronuncia il discorso q ui riportato in riassunto (Da 1J Popolo d'ltillia, N. 221, 17 settembre 1931, XVIII).
•• A Roma, in Campidoglio, ndl'aula di Giulio Cesare, il 26 settembre 1931, a.lle 10.30, Mussolini presenzia la seduta di chiusura del sesto congresso internazionale d i fond er.ia. In tale occasione, prtteduto da vari or&tod, il Presidente del Consiglio pronuncia in francese il discorso qui riportato. (Da Il Popolo J 'ltaha, N. 230, 27 settembre 1931, XVIII).
Dopo i lavori del vostro congresso ho seguito il vostro giro. attraverso alcune regioni industriali e panoramiche d'Italia. Voi avete. potuto facilmente constatare che anche l'Italia ha marcio.to nel campo dell'industria, malgrado le condizioni obiettive non siano sempre favorevolissime; ma soprattutto avrete potuto constatare che l'ordi ne, la disciplina, la buona condotta, durante e dopo il lavoro, regnano dappertuti-o. Le vostre constatazioni dirette vi forniranno l'opportunità di rettificare molte falsità e sciocchezze, con le quali, in qualche parte, si è- imbottito il èranio degli ing enui o dci malinformati. D 'altrl parte è vostro doveré, come lo è di tutti, di dire la verità.
Il vostro congresso si è svolto durante giorni abbastanza ·movimentati nella storia economica del mondo.
Dal vostro la vo ro e dalle vostre ricerche una morale potrebbe essere tratta ed è questa: che senza la fusione, in uno spirito d i unità, d i tutte le buone volontà operanti, la crisi di cui noi sotfriamo durerà molto tempo ancora. Bisogna b.Yorare perché questo spirito di unità e di collaborazione internazionale, in tutti i possa realizza rsi nell:1. pratica della vita. Allora rrio1ti problemi trover:l.nno la loro logica e feconda soluzione.
Con questo voto, vi prego, signori, di Yoler gra dire il m io più cordiale saluto nel momento in cui, nel nome di Sua Maestà _ il re, dichiaro chiuso il sesto congresso internazionale di fonderia (Il dHcor;o, che il rapo del Gover"no ha pronunciato in francese, è stato sollolinealo frequentemente da approvttzioJ)i e da ed ali& fine salutato da una entusiastica o vazione).
Al CAPI DELLE DELEGAZIONI STRANIERE AL QUINDICESIMO CONGRESSO DI NAVIGAZ IONE
Il capo del Go vemo ba ringraziato i capi delle delegazio ni per la loro visita e S. E. V an Canegam dei sentimenti espreJJi a nome di tuili i presenti. Dopo aver meuo in rilievo i dei lavori del congreuo, il DJJce Ji è compiaciuio per l'importanza auunta dalla manif estazion e internazionale.
• .(\. Roma, a palazzo Venezia, il pomeriggio dei 26 settembre 193 1, Mus· solini riceve i capi delle delegazioni straniere che hanno part(.'("ipato al quindi· cesimo congress() internazionale di navigazione tenutosi nella capitale. Al saluto rivoltogli a nome di tutti i presenti da Sua Eccellenza V an Canegam, ministro dei Lavori p"ubblici del Belgio, il Presidente dd Consiglio risponde con le pa· role qui riportate in riassunto. (Da 11 Popolo d'!1alia, N. HO, 27. settembre 1931, XVIII).
Questa ha dato modo ai rappresentanti stranieri Qi rendersi esatto conto di quella che è la realtà della situazione italiana, realtà che può essere deformata per preconcetto o per ignoranza, ma che ogni visi.ta· toce obiettivo non può .né misconoscere, né trascurare.
L'Italia fascista è un paese che b vora e non soltanto per sé, ma per recare un effettivo contributo alla pace del mondo. L'Italia f ascista, attraverso la sua esperienza, ha dimostrato al mondo e dimostra ogni g iorno come non vi possa essere fatica feconda senza che domini il principio della disciplina e della coscienza unitaria degli scopi da raggiungere.
Il riconoscimento di questa realtà deve accompagn arsi al. ricordo che . i congressisti serberanno della lo ro Permanenza e dei lavori compiuti in Italia dwante il quindicesimo congresso di navigaz ione. (Le parole del capo del Governo JOno Jtate accolte dai pùì r.li vi cometJJi dei de/e· gati Jlranie rr).
129" RIUNION E DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO*
Erano presenti Jutti i membri del Gran Consiglio, ad delle U. EE. GiJJ!iano e Marconi, aJJenti giustifi cati.
In principio di Jedf{ta, l'o n. D e Ste fan i ha presentato i/ seguente ordine del giorno :
« Il Gran C01uiglio d el faJciJmo , p reJo atto con vivo compiacimt ,Ito della continuità della politica monetaria d el Governo e d elle direlli v'e date per mantener/a immutata' anche nella presente sit_uaiione internazionale, riaflerma che ltt stabilità defla valTita - ba.ra/a .rul/'eq ui/ibrio della bilancia dei pagamenti e garantila dalla avvenuta deflazione della circolazione, d alle precostituite riserve e d all'adeguamento dei prezzi de/Je merci e d ei urt-'hi al livello delia nOstra moneta - è ne.ceJJaria ed è conforme ai reali i11tereJJi economici della nazio11e ed evita nuovi perturbamenti (lei rapporli di distribuzione cbe graverebbero, come è Ila/o JO· lennement e affermato do/ Duce nel discorio di Peiaro, Jul popolo italiano lavoratore e risparmiatore» .
Quest'ordine dd giorno è stato appro vat o pu acclamazione.
• Tenutasi a palazzo Venel.ia il ottobre 193 1 (ore 22·1.30); (Da Il pq polo d'lralia, N. 2 ottobre 19H, XVJIJ).
Il ;egreta,·io del Partito ha fatto una lunga "relazione mll'aJtività del Partito ed ha comunicato le uguenti cifre degli iscritti: Fasci di hallimento 803.082,- Fasà femminili 11 9.J28j giovani 3 0.759. Ha poi comunicato i .dati con(erntnti gli iscritti Associazioni dipende-nti dal Partito: Pubblico impiego 165.163; ferrovieri 115 .589/ post4· legrafonìci 61}.159; dipendmti dalle aziende dello Stato 60.4 89; insegnanti delle qua/Ira sezi oni dell'Associazione fauista de/1(1 sello/a 97.831. Totale: 500.221.
Il segretario del Partito ha quindi riferito sull'attività svolta dal Par· , tiJo in tuuì i ca"!pi: politico, Jindacale, corporativo, propag andistico, aJJistenzia/e, spOrtivo, e sull'opera di revisione svolta, che ha docum entato /11 grande efficenza morale e politica del ParJito sleuo.
Ha aaen 11a/o a/Je diretlive che il Partito deve seguire n e/1',11/ua/e periodo storico dellA tJita italiana e mondiale.
Aila diHuJSione sulla relazione del segretario del Partito hanno p'arteripato le U. EE. De Bo,io, BoJJai ed A rp inati.
Ii D11ce ha part ecipato alla dùcuuione riaJmmettdone la/uni e/ementì eJSenzìalì.
130" RIUNIONE DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO*
Erano presenti tutti i membri del Gnm Consiglio, ad euezimze di S. E. M arconi msen/1! giustificato.
Facendo seguito all'argomento trai/alo ne/1,1 udttla pruedetttt, ii Duce ha rimmnto la diJCu uio11e mila relazione del ugreta fio del Par· , tito ed ha presenta to il seguente ordi ne del giorno:
« Il Gran Consiglio prende atto con soddisfazione dello sviluppo del Partito e delle dipendenti1 quale risulta dalla relazione del segretario del Partito; approva l'opera da lui svOlta con vigile senso del dovere fasci sta, intesa. ad imprimere alle forze del Partito Ja comprens.ione e la disciplina che l'attuale mo.mento più_che mai esige, onde il PartitO assolva i compiti che lo Statuto gli assegna e che specificamente in questo momento sono di vigilanza, di collaborazione e di perfezionamento di tutte le attività del regime; di approfòndimento della dottrina fascista con là parola e soprattutto con l'esempio jn semp re più vaste masse dd popolo italiano; di prOpaganda all'estero per far CO· noscere il fascismo al di fuori delle contraffazioni straniere nella sua portata universale».
• Tmulasi a paiano Venezia il i ottobre 19 31 (ore 22·2) (Da Il Pr;pa/o N. 2}5, 3 ottobre 19, 1, XVIII). .
· L'ordine del giorno è stato approvato per aulamazione.
PaJsando al secondo comma dell'ordine del giorno, il Duce ha parlato un'ora facendo la relazione sul/a situazione interna ed internazionale.
Hanno preso la parola le U. EE. Bottai, Rocco, Acerbo e Grandi, e gli onorevoli Turati, Razza e Benni.
A CO'!cltJJione, è Jtato votato il eJguente ordine del giorno:
«Il Gran Consiglio del fascismo, udita l11 relazione suJla situazione interna e internazionale, ritiene che i pro vvedimenti presi tempestivamente dal Governo fascista unit11mmte alle predisposte opere auistenzùtli permetlano di fronteggiare la crisi durante l'aumento inevitdbile de/la disoccupazione stagionale,· e per qt{(tnto concerne la situazione mondiale, il Gran Consiglio dichiaffl che eua n on si avvierà a riJoluzione senza 1'11pplicazion e di misure d a prendersi senza indugio che investano in primo luogo il problema globale degli armamenti e delle rip,mnioni.
«Il Gran Comiglio approva perciò J!opera svolht recentemente d G{ne11Ta dal ministro Grandi, che è riuscita, mperando pregiudizi e difficoltà, a porre la questione imernazionale degli armammti sopra un piano realistico e concreto; ed approva altresì l'opera svolta dal ministro Bollai, che nel campo dei rapporti uonomici ha portato co1t la sua proposta sul pi11no di un'azione internazionale Istituti tipici creati dalla ritJoluzione fa.Jcista ».
131' RIUNIONE DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO*
Erano presenti tuili i membri del Gran Consiglio.
Il segretttrio del Partito ha riferito sul quinto comma ·de/J'ordine d el giorno: «Relazione sul movimento giovanile».
Il Duce ha e!tlmina/o alcuni punti della relazione stessa ed ha presentato il seguente ordine del giorno, approt•ato all'unanimità dai Gran Consiglio:
«Il Gran ConsigliO, udita la relazione del segretario del P.N.F sullo sviluppo delle forze giovanili, l'appro\'a; rivolge un elogio al co- mandante dei Fasci g iovanili, onorevole Scorza, per l'opera: da lui svolta, che dovrà essere costantemente rivolta a perfezionare l'organizzaziofle; saluta i quarantamila giovani fascisti, che, in rapprcscn!ànza degli altri scicentomila, sono convenuti a Roma a celebrare il loro primo annuale di fedeltà alla causa della rivoluzione fascista»
* Tenutasi a palazzo VenC"Zia il 6 ottobre 19}1 (ore 22·1). (Da 11 Popolo à' llalitt, N. 238, 7 ottobre 1931, XVIII).
PaJJando ttfla t rattazione del quarto comma J;li'ordine del gio;no : <.<Relazione sutld Milizia», ha riferito ampiamente S. E. T eruzzi, la mi relazione è stata accolta da applami. E seguita la dùcmsione, a mi hanno preso parte le LL. EE. De Bo'no, Balbo ed Acerbo .
11 Duce ha ria.mmto la diJcuJJione, a eone/miane della quale è stato votaJo il ug11en te ordine del" giOrno:
«I/ Gran Cmuiglio del fa.sciJmo approva la relttzitme f attd d.:1/ camerata Teruzzi sulla <4llivitlt svolta dalla M.V.S.N. nelle sue varie cùtlitJ e Mluta la guardia della rivoluzione1 sa/dame111e inqiNJdra111, spirilualmmte e /unicamente armata, pront a umpre a servire la patria e la dd f aJcismo ».
Sul terzo comma dd ,giomo : «Preparazione dd de cen-· naie», il Duu ha e1poJto le linee della prepr<razione della M ost i-a del fascilmo, preparttZio ne affidata et S. E. l'onorevole Alfieri ed all'onorev ole Famto Bianchi.
E stato i ncaricalo il Direttorio nazionale del Partito di impa,-tire disposizioni per la celebrazione del IX ttn11fltde della marcit1 SII R oma .
Al GIOVANI FASCISTI*
G iova ni fascist i!
Voi meritate il mio elogio. Da una parte all'altra d'Italia avete marciato, è il \'OStro stile, rapidamente e in o rd ine perfetto. Vi siete presentati e avete sfilato in modo superbo. Co n lo stesso ordine rigu adagnerete le vostre sedi, portando il ricordo. di questa vostra t rionfale giornata romana. Vi ·ho chiamati Fasci di Combattimento; dungue il combattimento voi non Io dovrete mai temere. La rivoluzione fascista è circondata da molti' nemici e voi li combatterete dovunque, senza tregua. Voglio dirvi che i giovani fascisti, prima di giungere ai posti di co-
* A Roma, ntll!l- piazza d'armi dti Parioli, la mattina. ddl"S ottobre 1931, Mussolin.i" p.usa jn rivista quarantamila giovani fascisti convmuti nelb capitale da ogni parte d'Italia in occasione del primo annuale del,la fondazione dei Fasci Giovanili di Combattimento. T erminata la rassegna, il Presidente del Consiglio rivolge ai giovani le parole qu i riportate. (Da I l Popo/ç d'!lnlia, N. 240, 9 otto· bre 1931, XVlH). · mando, debbono servire con fedeltà e in silenzio ai posti di obbedienza. Cosl farete per la gloria del re e per la potenza delhi patria. (Quando il D!J(f ha finito, dall'immema adunala col fragore tuono, il grido di: «A noi!>>. I giovani fa;ciJti levano in altf? i loro gagliar· detti e Jvento/ando/i gridano con slancio irreJistibile: «Duce! Duce!». A questa dimoJtrazione si auociano le tribune e lutto il pojJolo, applaudendo entmiasticamenJe).
3Ir RIUN IONE
DEL CONSIGUO DEI MINISTR·I *
(+)In seguito, su proposta del capo del Governo, ministro dell'Interno, sono stati approvati:
1. - U,1 diJeguo di legge col quale si conferiscono al Governo speciali pàt.eri per l'emanazione del mwvo t nto u uico della legge comunale e provinciale, Già coi va;i provvedimenti emanati in regime fauisla per la riforma delltt l egge comunale e provinciale, 9"al1 /'i.rtituzione dell'ordinamen to podntarile e de( govematorato d i Roma, la riforma dell'amministrazione provinciale e della Giunta provinciale amminist;ativa, la sJatizzazione dei segretari cotmmali, ecc., il Governo em stato auio· rizzato a coo rdinare e riunire in testo unico lf1/le le diJposizioni vigenti in materia. Senonché, in sede di e/.:1horazione del nuovo testo, ormai quasi ultimato, si è ravvisata l'oppor/unità di anche disposizioni n11ove, sia per dare una trattazione pitì organica alla materia, sia per colmare alcune /aame rimi/ate ttella e mesù in rilievo d alla dottrina ' · dalla giurisprudenza. Era qtlindi necess:;rio accordare al Governo una nuo"va e più ampia d el ega legislati'l'tl. Al che mira, appunto, il disegno di legge suaccennato
2. - Un disegno col qflale si proroga di un anno il t ermin e per la reviJione degli Enti ed Auociazìoni che hanno facoltà di proporre . candidati per le elezioni politiche. ·
3 . - Uno schema di provvedimento legislativo col quale_ si 5tabiiùce di d n o/vere alla provincùt di Venézia il patrimonio deii'Opera pia manicomio di San Servo/o i- San Clemente, per !'auiJtenza degli alie· nati poveri appartenenti aJ/a provincia medesim a. Il provvedimento, mentre da 1111 lato risolve le controversie verlenti fra le varie provincie inte- rnsate nel p4trimonio di quell'Opera pia, dall'altro mira ad il migliore funzionamento dei servizi manicomiali 11 Venezia.
• Tmut:asi il 12 ottobr.e 1931 (eire 10-13). (Da l/ Popolo d'Italia, N. 243, 13 ottobre 193 1, XVIII).
4. - Uno schema di provvedimento legùlatìvo col si apportano ahune modifiche al regio decreto legge 28· febbraio 1930, numero 197, tirca la siitemazione degli edifici ospeda/ieri di Venezia.-
5. - Uno. schema di decreto che approva· il _regolamento. per lA diJciplina igienica della produzione e del commercio delle dcque gauose . 11 provvedimento attesta l'intereuan;ento del Governo fascilla per tutto quanto al/iene alla lutel<t dell'igiene e della sanità pubblica.
Nel Sesto Annuale Della Fondazione
DEL CORPO DI POLIZIA METROPOLITANA*
Ufficiali! Sottufficiali! M etropolita ni!
Vi siete presentati cd avete sfilato in maniera perfetta. Vl tributo il mio elogio. Siate sempre più degni della simpatia di .Roma. (Acclamazioni vibranti da parte della folla hanno accolto le. parole del Duce, mentre le· mmiche intonavano <<Giovinezza»).
Alla Riunione
li capo del Govemo, nell'aprire l(1 uduta, ba posto hz rilievo i'imporldnZa dell'ordine del giorno del Comitat o e ha dato la parola al ministro delle Corporaào11i mi primo argomento e cioè sull'atJiviià con/r(/IINaie delle associazioni professionali. ( +)
11 capo del G overno ha ricordato i p11nti pùì salienti della relazione1 dimostrando tulta l'importanza e la d elicatezza dei problmii posti i n eJJere da questa. .
• A Roma, all'ippodromo di villa Glori, la mattina' del 19 ottobre · 19.H, in occasione del sesto annuale della fondaz.ione del corpo di Polizi a metropo· litana. Mussolini passa jn rivista lo stesso e premia i metropolitani che hanno compiuto atti di valore. Indi assiste alla s.fi.Jata delle truppe. Terminata la sfi lata, il Presidffite del Consiglio rivolge ai reparti le parole qui riportate. (Da Il Popolo d'/Ja/ia, N. 249', 20 ottobre 1931, XVITI).
•• A Roma, a palazzo Venezia, il pomeriggio del 19 ottobre 1931, M ussolini presiede la riunione Comitato corporativo centrale. Jn tde il Presidente del Consiglio fa le dichiarazioni qui riportate in riassunto. (Da Il Popolo rl'llaliA, N. 249, 20 ottobre 1931, XVJJI).
. Egli ha li,meggiato la differenza obieuiva eJÙiente tra dgricoltura ed industria e la necessità di diJcriminare nelle diverse branche dell'attività industriale quelle nelle quali il livello salaria(e non sia suscettibile di ulteriori riduzioni.
Egli ha poi accennato sinteti:amente alle attuali condizioni economiche del/'agricolJtJra e alla neceuùà di fissare tmche in questo' settore delle basi Jalariali sicure per le diswuioni contral/uali. Ha manifestato la sua approvazione per la tendenza d ella Co nfederazione dei lavoratori agricoli a mperare la salariale per mirare, invece, a fissare i braccianti alla terra; ha dimostrato, però, cbe questa attività va compiula con metodo e con prudente grad11alità. ·
Anche nel/'agricollura occorre eumzinare quale sia il livello salariale delle diverse provincie e sopra/l/IliO preoccuparsi se al salario .ti aggiunga anche una certa continuità di l avorQ.
Al DIRETIORl FEDERALI . DEL P.N.F. *
Il Dtue ha innanzitutto pasJato in rasseg11a alcuni recenti avvenìmenti di vita internazionale per trame materia di espnienza all'azione futura. Partico lttri accenni egli brJ a liuto alle i di . carattere politico ed ec_onomico cbe banno colpito alcuni S!ati di Europa, di fronte ttlle quali l'Italia frJuista ha potuto vigorosamente conservttre tutle le JtJe posizioni.
Per quanlo riguardtt la lira, il mondo int ero ha dimostralo neJ/a nostra valuta la più grande fiducia, perché ;a che la lira è esponente di un popolo laborioso e di 11n Governo f orte.
Anche nell'ordine politico_, eventi importanti Ji Jono com piuti. A questo proposito, il Duce accenna agli accordi recentemente av venuti con la Santa Sede fra il comemo del popolo italiano.
S. E. il capo del Governo ha poi riaffermato i principt cui JÌ ispira lo Stato corp orativo, principi che avranno semp re maggior .tvìluppo nel/'inlereue 1olida/e degli individui e dello L' Italia faJCista ha d1111 ·
• li 23 ottobre 1931,. 1lle 12.15, proveniente da Roma, Mussolini era arrivato in 1uto a Gaeta, e si era imbarcato subito sul panfilo Il 24 ottobre, verso le 10, sbarca. a Napoli. Circa le ·11, nella sali Maddaloni, tiene a g ran rapporto i Direttori federali del P N F. In tale occasione, il Presidente del Con· siglio pronuncia il discorso qui riportato i n riassunto. (Da Il Popolo d'Italia, Nn. 253, 254, 24, 25 ottobre XVlll).
Opera Omnia Di Benito Mussolini
que tali f orze da ' p oter f' esi.Jtere ttn che se la crisi doveJJe con tinUare. N eil'ordine economìro, Fav er rifiùtato prestiti dall' estero ci pone in una situazion e particolarment e p rit,;ilegiata e Jicura; nell' ordin e morale, il f asà Jmo è il sutcitatqre e il creatore di una nuo va àvilta. ..
Afa 110n ci si d e ve abbandonare a facili ollimìsmi pemando che .Jutte le pro.ve siailo superate e che si po!sa dimostrare la proptùl f edeltà al regime solamente in t empi eroici. Occorre la perseverante opera quotidiana com piti/a da l ntli gli appartenenti al Partito, che de von o continuare a sentirsi sempre più camerati, combaltenti per una sUJM idea, fra lorO distinti soltanto per valore e per fedeltà.
n tempo ihe non si cerchi di interpretare più come un privilegio militato nelle fil e del Partito da maggior num ero di anni. 2 queJio un legittimo ·orgoglio di col oro che tanto .racrifuarono e hmto operarono · per il trionfo della rivoluzione delle camicie nere, ma 11 0 11 può co.Jtituirc 1111 ostacolo di nJtove for Ze nelle fil e del f a· Jchm o, come no11 può eJJere -argomento Jrtffirente a nuove revisioni degli ùcrilli al Partito Q ueste revisioni furono g ià falle S II !ar"ga scala; d'ora in avanti saram;o eliminati soltanto i singoli che si renfleuero in· degni di veJ!ire la gloriosa camicia mra per ragioni morali o politich e.
Il Duce paua quindi a dare alcune iJtmzioni ai gerarchi della provincia1 in vitando/i a JtJO!gere più efficace propaganda ( d a aggirmgerJi a quella orale che pro ficuamente si compie ad opera d el Partito ) , quella cioè che comiste nell o scendere sino ai capillari d ella 1M2.ioue ascoltando con pazienza e operando con giustizia1 anche u questa debba talvolta eJsere ·severa. La deve eJJere usata contro le stJfUrJtiti, u ppur eJigue, f o,-ze de/J'amifauism o, · Je quali però ni ent e t olgono <11la mi· rabile comptJI!tzza d el popol o ilaltano, per le cui virJJÌ il Dua ba ·avfllO accemi commossi, d efinendolo veumente: deg no dell'appellativo d i g rande popolo, s"puial mmt e dimost ratosi tale nelle difficoltà economiche di quesJ'ora,
U n vi vo elogio S. E. il capo del Governo ha rivolto anche t1gli organi dello Stato rhe adeguatamente provvedono al biJogno di" una nazione ormai J or/e di milioni di cittadiui.
Infine il Duce htt rievocato due nobili figure di f ascisti sromparJi: Michele Biant hi e A flr elio Padovani1 ed ha chimo il 1110 dù corso con tm in vito all'opera fascùta: Camerati! Al lavoro! ( Q11ando le u ltime, com mosu parole del D11a cadono JUII'udit orio, v'è co"!e 1m alfimo di sil emio. Pare che in quell'a ttimo Jia Jpiritualme nte presmte il nobile popolo italiano evocato dal Dttce Poi t rdvolgmu, pro· rompe in acclamazioni. l!. un urlo di I"WJore e di devozioue /J Duce Jj irrigidisce e poi il mo volto Ii u hiude in un sereno sorrÌio, mmJre la manifeJtazione raggiunge ancora un tono più alto e commovente)
AGLI SQUADRISTI NAPOLETANI*
Siate semp re più degni della trionfante e invincibile rivoluzione delle camicie nere (Gli squadrùti rispondono commoui con il grido noi!>)).
Il Labaro
ALLA QUINTA LEGIONE UNIVERSITARIA**
Dinanzi ai militi irrigiditi suli' « allenti!», il Duce t"icorda che egli stesso volle dare a fjllesto repmto il nome glorioso e immortale di Goffredo Mameli, percbé ;I mo sacrificio servisse di monito e d'esempio. (Le parole del Duce sono accolte con entmiaJtiche grida di ((A noi!)) dei goliardi, cbe brandisrono i11 allo le baio nell e, mentre d'intorno gii sludeuti di tuJJi gli IstiJuli napoletani intonano «Giovinezza»).
• A Napoli, la mattina d el 24 ottobre 1931, terminato il gran rnp porto, il d eputato Giovann i Marcsca, Donnorso di Serracapriola, viccpodestà della citt:ì. e presidente del!·Accademia nazionale di scherma, offre a Mussolini «una spada del cinquecento, che appartenne a un patrizio partenopeo di casa Carafa L'arma è stata (Onsegnata da81i schermidori olimpionid Re-nato Anselmi e Arturo De Vecchi, e dai maestri Purcaro e Gerace Il Duce ha sguainato la spada, ammirandone l'arabescatura e la salda fattura e ha ringraziato g li offerenti. Il Duce esce quindi da palazzo M adda loni per recarsi a bordo dell·Aurora 1>. Alle 14.30, visita la sede della Federnio ne _provinciale fa sci5ta di Napoli sita in via .Medina, dove, tra l'altro, passa in rivista gli squad risti partenopei. Poi ri volge loro le parole qui riportate. (Da 11 Popolo d'Italia, N. 254, 25 ottobre 1931, XVIII).
•• A Napoli, il 24 ottobre 1931, verso le 15.30, nel cortile del Maschio Angioino, Mussolini passa in rivisla la quinta legione ed i g ruppi universitari fascisti. «Quindi il fid uciario del G.U.F. presenta al Duce il gag liardetto che i goliardi offrono alla legione universitaria. · Il Duce lo affida alla legione » ; poi pronunciA. le parole qui riportate in riassunto (Da Il Popolo d'Ita!id, N. 254, 25 ottobre 1931, XVIII).
. ELOGIO ALLE DIRETTIVE SEGUITE DAL BANCO DI NAPOLI •
S. E. Muuolini ha rivolto Un vivo elogio ali'on. Frignani, perché egli .segue le direlfive della Jttggia er:onomia e in modo particolare .si è compiaciuto per ,,, rreicente affluenza delle rimeue degli emigranti, ciò cht! dim o.Jtra la fu:lncia nella lira che hanno questi n osJri ·connazionali Iparsi per m ondo. (Le parole del Duce sono state appltJuditiuime).
AL POP()LO NAPOLETANO**
Camicie nere ! Popolo napoletano l &co che ancora una volta il destino benevolo mi offre la ventura di sentir battere all'unisono con il mio il tuo vecchio, grande e gene4 roso cuore, o popolo napoletano. (Applausi scroHÙmiJ). la ·prima volta, or sono nove ·anni_. quando convocai a Napoli la generazione di Vit· torio Veneto, io questa stessa piazza, posi un dilemma che metteva in gioco non la vita di un uomo, evento trascurabile, ma le sort i di un movimento e l'avvenire di un popolo. (Si grida: « Vilta il D uce! Vh·a la rivÒ/uzione f'ucifta! )>).
Dissi allo ra : «O cederanno il potere o lo ». (A rdamaz iom). Dopo quattro giorni, Ja promessa fu rigorosamente man· tenuta.
Tornai due anni dopo, quando un pug no di mistificatori , di mi· u A Napoli, la matti na del 25 ottobre 1931, l'incrociatore Triwe, le opere del porto, il nllovo quartiere Luzzalli,. Poi Pompri ed Ucolano.
• A N apoli, il 24 ottobre 1931, verso le 18, dopo aver visitato vari lsti· tuti, Mussolinì si reca alla sede del Banco di Napoli, dove, nel salone p rincipale, presenzia il discorso pronunciato dal deputato Giuseppe Frignani, direttore generale d el Banco, che espone ((l'attività svolta e i ri5ultati conseguiti dal Banco, da quando i provvedimenti_ del Governo nazionale segnarono l'inizio di una nuova fase nella vita dell'Istituto » . Indi il Presidente del pronuncia le parole qui riportate in riassunto. (Da TI Popa/() d'Italia, N. ottobre-· 19}1, XVIII).
·Rientrato a Napoli, nel pomeriggio, in piana del Plebiscito, dal balcone della prefettura, pronuncia il di5corso qui r iportato. (Da Il Popolo d'It.Uitt, N. 27 ottob re 1931, XVIII). · stificati, di delusi e di illusi pretendeva, con fiumi di parole inutili, di fermare il passo alla rivoluzione vittoriosa. (ApplauSI).
Venn i qui per Constatare la realtà dei problemi che più vi assil· ]avano.
Il 2 1925, vigilia di quel 3 gennaio che rimane una delle d11t_e fondam entali della rivoluzione fascista, l'orga no che io avevo creato per far riguadagnare in pochi anni il tempo perduto in mezzo secolo (applausi viviuinu) entrava in funzione.
Nella mia rapida, ma tuttavia molto attenta ispezione di questi giorni, ho constatato che i miei ordini sono stati eseguiti. (Applmm).
Napoli è ora degna più che mai di rice\'cre l'ospite augusto che da Torino, blluardo d'Italia durante il Risorgimento, viene tra voi il 4 no· yembre ( applausi vivùsimr), giorno memorabile che fa balzare il Cuore, nei nostri petti, di orgoglio e di commozione; voi lo accoglierete con il vostro più impetuoso entusiasmo c gli ripete rete il vostro giuramento di devozione indefettibile nella monarchia e nella dinastia di Casa Savoia.
(LA folla prorompe in u11a grande ovazione a Sua M aestd il ed a Sua Altezza il principe di Piemonte). Io ero: sicuro che torn!lndo qui per la terza volta avrei trovato la stessa passione e lo stesso- fervore. (ApplauJi. Si grida : «Più grande che mai!)>) 11 fascismo sta diventando qui un vero e proprio costume di vita e si è disposato al -vostro non mai smentito patriottismo. (La fo lla prorom pe in mza imponente manifeJtazione al grido di: «Viva il Duce/ » ).
Dovrò dungue ricordare agli italian i, più o meno immt:mori, che nel lont.ino lug lio 1820, nella vostra terra e fra la vostra gente si ebbero i primi aneliti per la unità e la indipendenza della patria? E non trovate voi qualche cosa di arcano nd fatto che fosse un quel condottiero di eserciti che ci condusse alla vitto ria, sigillando, dopo un secolo, il ciclo che avevano iniziato gli ardimentosi di Nola ? (Applarni viviuimz). ·
Durante- questi nove anni ·molto abbiamo operato e la mole della nostra opera è cosl schiacciante che ammutolisce quelli _che si abbandonano ancora alle vociferazioni sordide, inutil i e vili. (Acclam"aziom).
Ma molto di più avremmo fatto se, alla fine del 1929, quando la nostra nave era g ià in viSta del porto, non si fosse scatenata la bufera mondiale che cl ha costretti a rallentare il ritmo della nostra fat ica. Quali sono le direttive in fatto di politica della rivoluzione fascista, sulla soglia dell'anno decimo?
. Sono precise ed immutabili. Non sono pochi, oggi, nel mondo, coloro che affrontano i problemi della ricostruzione europea dal nostro punto di vista
Sono paSsati nove anni da quando l' Italia fascista, a Londra, pose il problema delle riparazioni e dei debitì1 nei te rmini eh:! oggi sono all'ordine del giorno. Ma: noi ci domandiamo: dovranno ' 'era.Jl"ente p assare sessanta l!J.Ilghissimi anni «no! no!)>) prirria che si ponga la parola fine (vo ci: «no! 110/ ») alla tragica contabilità del d are .e dell'avere spuntata sul sang ue di dieci milioni di giovani che non vedranno più il sole? (La folla rilponde ancora in cadenza:« No! No!») .
E sì può dire -che esista una uguaglianza giuridica tra le nazioni quando da una parte stanno gli armatissimi fino ai denti e·dall'altra vi Stati condannati ad essere inermi? (ApplauJi vivis.simr). E come si può parlare di ricostruzione europea, se non verranno modificate alcune clausole di alcun i trattati di pace che hanno spinto interi popoli sull'odo del baratro materiale e della disperazione morale? ( Applausi prolunga/t). .
E quanto kmpo dovrà. ancora passare per convinccrcl che ncll'ap· parato economico del mondo contemporaneo c"è qualche che si e · incagliato e forse spezzato? Queste sono dir.ettive precise con le quali si serve la vera pace, la quale non può essere dissociata dalla giust izia, altrimenti è un protocollo dettato dalla vendetta, dal rancore. dalla pawa! (Acclamazioni ripetute al Duce. La dimo;trazione si protrae m m · tre dalla folla si agilano gagliardetti e bandiere).
Nella politica interna la parola d'ordine è questa: andare decisa· mente verso il popolo, realizzare concretamente b. nostra ciyiltà eco· nemica, che è lonta na dalle aberrazioni monopolistid_1e del -bolscevismo, ma anche dalle ·insufficenze stradocumentate d ella economia liberale. (Acdamaziom). Non abbiamo nulla da temere.
Le plutocrazie degli altri paesi hanno troppe difficoltà in casa loro per occuparsi delle nostre questioni (voci: «bene!», ilarità, applausi scrosciantr) e deU"ulteriorc sviluppo che vogliamo dare alla nostra rivoluzione. Se ci fossero d ei diaframmi che volessero interrompere questa comunione diretta del regime con il popolo, diaframmi di interessi di gruppi e di singoli, noi , nel supremo inte.rcsse della nazione, li spez· zeremmo ! (Questa ultima parola è pron11nciata dal D11ce scan· dendo le sillabe. Le acclamazio.1i della folla raggiungono una intensità grandiosa).
La crisi mondiale, che non è più soltanto economica, ma è ormai, soprattutto, spirituale e morale, non ci deve fermare in un stato di abulia o di inerzia: tailto maggiori sono gli ostacoli e tanto più prc:· eisa e diritta deve essere la nostra volontà di superarli.
Napoli è profondamente trasformata: ne fanno testimonianza gli italiani e g li stranieri. Ma non basta: Napoli deve. vivere; e sin da questo momento d eve segnare le sue direttrici per l'azione del domani.
Sono cinque: prima di tutto l'agricoltura, deve trovare sbocchi per i prodotti de lle vostre terre ubertose ; poi l'industria, per la quale devono esserci i lavori che le leggi hanno stab ilito; la navigazione, che nel vostro porto, completato e am modernato, deve fare rifiorire i vostri traffici; l'artigianato, che documenterà al mondo h maestria, la genialità dei vostri artigiani; finalmente il turismo, poiché voi potete offrire al mondo panor:tmi incantevoli e città dissepolte che non hanno uguali sulla faccia della terra.
Se le vostre classi _dirigenti marceranno de<:isa.mente su queste dirett ive, Napoli avrà il suo benesSere e sarà anche aumentata l'efficenza generale della nazione. (Applausi pro!tmga/J).
Camicie nere!
Quando nel 1935 saranno ·comp iuti molti altri lavori, e l'ospedale ed il sa natorio e la st azione marittima ed il ·monumentale palazzo de1le poste, e d altri quartieri della vostra città sa ran no stati risanati, il 24 mag· gio del 1935, q uando non solo voi, ma tutti i combattenti e tutti gli it.1 lian i 3.ssolveranno, inaugurando il monumento a Arma ndo Diaz scùmti applaPSI), il debito di riconoscenza verso l'artefice della v ittoria, voi mi riudrete a questo balcone (voci : «ti vogliamo frimd! )}) e troverete che non sarà cambiato nulla in m e: né lo spirito; né la voce, né la volontà, e che tutte le mie promesse ancora una volta saranno state f edelmente mlntenute. (Ap plallsi scroscùmll).
Popolo napoletmo! Camicie nere di N apoli e della Campania!
A chi i più alti doveri dell'Italia fascista? ( LA folla immensa ripet e ad una sola «A 110i.' »).
N EL NONO ANNIVERSARIO DELLA MARCIA SU ROMA*
Questa yostra imponente adunata è la prova della compattezza e della forza del fascismo romano.
Oggi, in tutta Ita lia, milioni di cittadini si sono raccolti attorno ai simboli del Littorio. Andiamo gagliardamente verso l'anno X. Sarà aspro, ma lo supereremo.
• A il ottobre 1931, alle 18, Mussolini si era imbarcato sul panfilo • Gli fanno corona le alte gerarchie e le autorità di Napoli. Egli chiama l" alto commissario S. E. Castelli ed ìl segretario federale, avvocato Schiassi, esprime loro il suo compiacimento per queste due giornate gloriose, che hanno d1mostrato al mondo l'inestinguibile vitalità del regime fascista Cado no gl i ormeggi e la nave si avvia ». Il 28 ottobre 193 1, alle 18, a Roma, le camicie nere che avnoano partecipato all'adunata per la celebrazione del nono anniver- la rivoluzione f ascista! (Le parole di S: E. M ru soli ni v engono salutate ·da una riu novttta, imponente manifestazione. l giovani fa tci.sti · i l oro fazzoletti ·giallo-roui,. gli al fi eri i l oro gagliardetti, · la maJJa protmde il bra(riO al .saluto roma no ed tlalama, e illlanto l e mmiche fanno squillare l e 110te di «Giovinezza». Il D11c"e si tra!liene ancora iJtante al balcone e poi si ritira, fflemre al SitO indirizzo continua calorOsa, vibrtmle, appaiiiqnata, la dimostrazione di omaggio ) .
AL SESTO CONGRESSO DELLE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE ALL'ESTERO*
A ccolt o da tma rùmo wrta, imponente manifestazione, ha ,infi'ze preso la parola S. E. il capo del Governo, il quale ha Jidt•la ltJ i p_(lr!edpanti al co ngrn so, rivolgen do loro parol e improntate a senJimmli di grand e simpatia per l'o pera che essi svolge ranno
Egli ba invitato i co ngressisti ad e ssere m/le loro diHunioni p ratici ed adermti alJ.'a/l!lale situaziom: mondiale. ]no/tre li ba nortati ad ocmparsi 11011 Jo/o d ei problemi dell'esportazione, ma anche di q uelli dell'importazione; e, Joprattutto,. a collaborare colle forz e economiche dei paesi nei q uali le- Camere di. commercio svolgono la loro a/Ji vilà . l nfine ha d ichiarato aperto il congresso nel nome di Sua M deiià i l re. (Al termine d el s11o dùcorso, !tmgamenle appla11dito, il D II{e ha lasciato l'aula di G iulio Cesare, fra le vibranti acclamazioni dell'au em bl ea) sario della marcia su ROma, si portano in piazza Venezia acclamando a Mussolini. Il Presidence del Consiglio appare sul balcone centrale del palazzo e pronuncia le parole qui riportate (Da Il Popo/ç d'IJaJia, Nn. 255, 257, 27, 29 ottobre XVIII).
• A Roma, in Campidoglio, nell'aula di Giulio Cesare, la mattin.a d el/' 8 novempre 19'3 l, Mussolini in3ugura il sesto 'congresso delle Camere di commer· cio italiane aH' estero In tale occ-asione, preceduto da vari oratori, il Presidente del Consiglio pronuncia il discorso qui ript>rtato in riassunto. (Da 11 Popo lo d' /Jif· /ia, N . 267, 10 novembre 1931, XVlll).
318• RIUN IONE
DEL CONSIGLIO DEI MINISTIH *
Il capo d el Governo ha prnmlato al Comiglio uno schema di provvedimento per la creazione di un Istituto per int-'estimenli industriali per l'esercizio del credito m obiliare. Da molto tempo in Italia è la di 1111 Istituto di credito che poJJa svolgere la ma attività a beneficio delle forze produllrici del paese, mercé la conceuione di mezzi fimmzùtri a m edio termine, e quindi COfJ maggiore respiro di quanto poJJano fare alt ri Enti. L'alfuale periodo eco nomico ha rno tale necesiità, che, del resto, anche altri Stati, solto la pressione delle vmmo affrontando in questo momento . Viene all'uopo fondalo 1111 apposito lstimto. con non meno di mezzo m iliardo di capitale,· J'cutitJ del capital e, il caratlere degli Enti che lo conferiranno, tra i quali è in prima linea la Cana dei depositi e prestiti, la severittl con mi viene disciplinata J'amminiJtrazione dell'Ente, le speciali concesse aJsi mrano che tale Ente p otrà esplicare opera efficace per lo svolgimento d ell'economia del pane, fornendo, nel tempo sleuo, un sicuro i mpiego al risparmio, che verrà così convogliato verso i migli ori scopi produJJivi de/111 nazione. Si avrà, inoltre, il grande vantaggio che le banche operanJi special mente (011 la raccolta di d epositi, sollevate dalla prt>ssione delle per le indtJJtrie; potranno meglio assolvere le loro nalurali frmziofJi d i diJtriblltrici del credito d termine pd proporzionttto con la 1Mitlra delle opf!razioni. ( +) **
• Tenutasi il9 novembre 19 31 (ore 10-12.30). (Da Il Popolo d'Italia, N. 267, 10 novembre 193 1, XVUJ).
**Nella riunione, tenutasi il 10 novembr e 1931 (ore- 10·11.30), il Con· siglio dei ministri approverà provvedimenti relativi all'agricoltura e ai lavori pubblici, Nella noa riunione, tenutasi il 19 dicembre 19:H (ore il Con· siglio dei ministri approverà « numeros i e import i.nti provvedimenti -.. ed esami· nerit il bilanciQ preve-ntivo dello Stato. (Da li Popolo d'Italia, N n 268, 302, 11 novembre, 20 dicembre 193 1, XVJII).
EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA. ALLA CAMERA DEI DEPUTATI*
Camerati !
Le parole testé p ronunciate dal Presidente di questa Assemblea, parole nelle q uali voi avete sentito vibrare la commozione • del vecch io combattente al ricordo del suo Condottiero, interpretano certamente i l vostro sentimento, quello del Governo ed il mio.
La scomparsa del Duca d'Aosta fu veramente .un lu tto per la nazione. I sold.:tti de lla Teiza Armata, ch e lo avevano. v isto per lunghi indimenticabili ann i loro capo e camerata nelle dOli ne del. Carso, tra . San Michele e l'Herrnada o sulle rive del Piave, rivissero quei momenti che- furono epici sino ad e:!>sere sovr uma n i. Le memorie fe.:ero groppo aiia gola. q uando i f anti superstiti seppero che colui che aveva guidati ne lle battagl ie al la vittoria, aveva scelto la necropoli · di Redipuglia per d ormire tra i suoi caduti, a scelta delle frontiere inviolabi li, il sonno ddfetern ità,
Non meno profondo fu il dolore del popolo che nd Duca d ' Aosta ammirava le v irtù tradizionalmente sabaude dd principe e del cittad ino, l'uno e l'altro pensosi, sempre e soltanto, delle sorti d ella patria. l'anima del Duca Emanuele Filiberto di Savoia rifulgc c non soltanto per quanto di g rande egli, in pace . ed in guerra, compié dw.ante la su a. g iorna ta terrena. ma si rileva n on meno f ulg ida nel suo tcsl.3:mento spi· rituale, che ·gli italiani, fi nché l'Italia s.:trà - nei millen ni - conse rveranno come Ùn documerlto sacro per tutte le gener:\zioni avven ire.
L' uomo che aveva visto ·morire fab.ngi di giovani, si avvicina alla morte sereno e consolato, col pensiero riconoscente rivolto -a Dio, al re, al principe, alla f amiglia. An che in qu esto g raduare di sentim enti vi è l'anima di ritta dd solda to, che non si oblla, soprattutto nell'ora su prema
La dcdìzio{lc alla p atria sta, come sempre, dominante n el suo spirito: la patria d i ie ri, ancora mutilata, quella di oggi che, attraverso sacrifici immensi, ·ha conquist ato taluni dei suoi diritti, la patria di d oman i, che arriverà alle mète non ancora raggiunte.
• Dis<Orso pron unciato alla Cameu dei deputati, nella tornata dd 12 no· vembre 193 1 (ore 16- 16.20), in commemoratione di Sua AIÌezn Rtale il prin· cipe Emanuele Filiberto di Savoia ( n gennaio 1869·4 luglio 193 1) ( Dagli At# dd ParlamMIO haliano-. Camtr4 dei deplllnli. Seuione 1929·'32. XXV lll leghla· Jpra. Dhrtmioni. V olrrme V : dal 12 novembre 1931 a/ 4 marzo 1932 - Rom D, Tipografia della Camera dei deputati, 1932, pagg 5262-5263)