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AL SECONDO CONGRESSO DEGLI ISTITUTI NAZIONALI FASCISTI DI .CULTURA*

Ristabililo;i il silenzio, il capo del Go1.1emo ba manife;tato la sua simpatia all'a!semblea ed all'Istituto per il lavoro che svolge al centro ed alla periferia ed ha soggùmto che nel roncello faJriJitl la m/tura non è un umplice, ornamento delltt intelligenza, ma uno stminmto nella lotta per la t,ifa ed un'arma deJ. regime e per il regime. (Scroscùmti applatui e rim1ovtJie grida di «Viva il Duce!» accolgono le parole del capo del G overno e la imponente mm1ifesiazione di omaggù; si ripete con ancora maggiore iltlemilà qu:mdo egli, uguito dalle autorità, lascia la sala}.

DISCORSO Al MEDICI**

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Il mio discorso potrebbe essere di una brevità tJ.citiana e consistere neiJ'esprimcre semplicemente la mia simpatia, ma io credo che rimar· restc un po' delusi ed allora prendo il partito di parlare e di d irvi non tutto quello che penso, perché allora il discorso pecc herebbe per eccesso di prolissi tà , ma per dirvi alcune cose che io credo interessanti. lo ho visto i .medici italiani in un momento nel quafc sì ri vela no non solo le qualità professionali, ma le qualità più profonde cd umane; li ho visti, cioè, d urante la guerra; li ho visti nella prima li nea, du· rante il combattimento, quando operavano in condizioni tragiche nei

., Il 14 novt"lllbre 1931, verso le 18, Mussolini aveva lasciato Terni in auto per rientra re a Roma. La mattina del 21 novembre, in Campidoglio, nell 'aula di Giulio Cesare, presenzia la cerimonia per !"inaugurazione dd secondo con· gresso degli Istituti nazionali f:misti di cultura. In tale occasione, dopo la. re· !azione dd professar Arturo Marpicati, direttore generale dell'Istituto, ed .il discorso del senatore Giovanni Gentile, presidente dell'Istituto, il Presidente del Consiglio pronuncia le parole qui riportate in riassunto (Da Il Popolo Nn. 272, 278, 15, 22 novf'mbre 1931, XVIII).

•• A ltoma, i n Campidoglio, nell'aula di Giulio Cesare, la mattina del 22 no· vembre 193 1, Mussolini presenzi:t la seduta inaugurale del terzo congresso del sindacato nazionale fascista dei medici. Jn tale occasione, preceduto da vari ora· tori, il Presidente del Consiglio p ronuncia il discorso qui riportato. (Da lA Mi>dicd di Roma, organo ufficiale del sindacato nnionale fascista dei medici e degli ordini medici, N . l, 15 gennaio XII).

DAL, XII ANN. FOND. DEI FASCI AL PATTO A QUATTRO 59 cosiddetti baracchini coperti appena da un telo di tenda, quando erano di lusso di tela cerata, baracchini che tremavano ad· ogni scoppio di granata. Li ho visti negli imperterriti, continuare operazioni, mentre ]"ospedale era il del bombardamento nemico. Sono episodi che restano incancellabili nella memoria; sono scene che lasciano traccia nella storia della vita umana. l medici durante l.a guerra hanno bene meritato dalla nazione. n med ico è come il sacerdote: accompagna l'uomo dal principio alla fine. Il sacerdote tutela la nostra anima e fa in modo che sia degna della beatitudine ultraterrena. Il medico ci protegge ·ta salute dd corpo che, anch'essa , è essenziale, tanto è vero che quando non c'è si fa h1tto· il possibile per recuperarla. Ma su "questo settore bisogna soprattutto, a mio avviso, prevenire. Anche qui noi siamo antiliberali e preferiamo prevenire piuttosto che intervenire dopo per correggere.

Centinaia di migliaia di feriti, di mutilati, di combattenti hanno verso i medici italiani un debito di gratitudine eterna.

Dwante questo periodo di pace i medici italiani, specie in questo momento, hanno un importante compito da assolvere, di natura professionale e morale ed anche economica, come dimostrerò tra poco. n Governo fascista si è preoccupato, come g iustamente ha rica;rdato l'onorevole Morelli, ddla salute del popolo italiano.

Abbiamo cominciato, prima di tutto, ad attrezzare le Università. Non bisogna nascondersi che, se dal punto di vista della dottri na, la medicina italiana è sempre all'avangu.ardia in t?ttO il mondo, dal punto di vista della tecnica, .o meglio dell'attrezzatura dei nostri laboratori e delle nostre cliniche, eravamo un po' in ritardo.

Non svelo nessun mistero, se ricordo che sei ·anni or sono vcmmo improvvisare nell'Università di Padova un padiglione in muratura decoroso, decente perché i ·congressisti internazionali della chiéurgia non vedessero che a Padova si operava in padiglioni inadatti.

Anche le altre Università non sono ancora a posto: Palermo, per esempio; a Pavia ci siamo andati; a Padova non ancora; a Torino si lavora ed a Roma c'è ancora qualche cosa da fare.

Questa è h base dalla quale si deve . partire per avere un. corpo di medici che risponda professionalmente al suo compito, che è di. natura morale, anche e soprattutto in questo momento.

Il Governo fascista previene con tutta la sua politica. igienica, che va dalle bonifiche al risanamento dei quartieri infetti delle grandi città , anche ·se talvolta è necessario passare oltre le rispettabili man1e di quelli che non vorrebbero spostare una pietra del passato. Qualche volta io dò degli ordini tassativi al riguardo perché penso che le pietre del pas- · sato sono certamente venerabili, ma che la salute di centinaia di mi- gliaia di viventi è anche essa molto interessante ai . fini potenza del popolo italiano. (Voci: «Bene! BeniJsimo! )) Afplausr).

Dovete insistere per correggere anche delle storture che solo il me· dico può guarire; sono quelle che io chiamo storture d.ella civiltà contemporanea, che ha dei grandissimi lati positivi, ma anche dei lati negativi; sono i pregiudizi della moda che finiscono per essere deleteri ai fini de1Ja forza. Ve ne cito uno: la moda del dimag ramento eccessivo. (Ilarità).

Questa indebolisce la razza ed ha delle ripercussioni anche d'ordine e di natura economica. Voi potete . andare casa per caSa e correggere tutte queste debolezze inevitabili dello spirito umano, inevitabili perché sono ricorrenti; si sono già viste altre volte. Altra sto rtura : che la. mat ernità attenui la bellezza muliebre; è precis:tmente ve ro il contrario come ognuno di voi può co nstatare. Risultato, questo, che la. natalità si abbassa anche in Italia, specia lmente in qucst'a.nno, nel quale abbiamo g ià cinquantaseimila nati in meno. Possono g ioca re ragioni economiche, rag io ni morali, pregiud izi come dicevo prima ; ma il fatto esiste Vo i sapete quale è 1a mia teoria: massimo di natalità, minimo di mortalità; cd i due aspett i del fenomeno sono intcrdipcndent i. Difatti, quando la natalità si abbassa non è vero che la mortalità si abbassi : è vero il contrario. E vero, inoltre, che le nazioni invecchiano e che, ad un certo momento, la natura imporrà le stie leggi ineso rabili.

Le nazioni invecchiate avranno il tracollo formidabil e della loro popolaz ione, poiché l'igiene, il mig lio rato tenore di vita, tutto può contribuire a prolungare la vita c, del resto, voi mi insegnate che il prolungamento med io della vita wnana in Ita lia è Salito di dodici; ma ad un certo momento la falce cade. Mi sapete dire tra dieci o quind ici an ni che cosa sarà successo nelle nazioni che già oggi presentano dci sintomi di senilità? (Voci: «Bene!)>).

I medici debbono insistere su questo ordi ne di problemi che appartengono .alla medicina preventiva, e, nello stesso_ t empo, restringono il campo io chiamerò della medicina rep rcssiva. I medici vanno nelle famiglie nel momento del bisogno, quando c'è il malato e molte volte più della medicim vale una parola. Non mai sarà efficace· il mio motto di Napoli, come nel vostro caso : «Ascoltare con pazienza)> (Dopo io avevo aggiunto: «Operare con g iustizia »).

A voi, in vece, dirò di operare con abilità ma ascoltare soprattutto con pazien z!l. Se voi mancaste a. questo , voi !Jlanchereste ad uno dei vostri specifici doveri professionali.

Anche l'argomento economico è interessante, non solo daJ punto di di tutta la paccottiglia de i med ici nali che noi _ facciamo venire, an· cora dall'estero, ma anche dall'altro punto di vista: è p iù lo snobismo che il bisogno che spinge gli italiani ad andare nelle cliniche straniere; tanto è vero che gli. stranieri vengono nelle cliniche italiane (ilarità); tanto è vero che recenteme nte un grande chirurgo italiano che si è r ecato nell'America del Sud è stato invitato a fare un :i serie di operazioni negli anfiteatri chirurgici di quelle Università e sono state tutte brillantissime.

Ma ci sono altri dati ed a ltri aspetti del fenomeno, per cui io· penso che i medici possono inftuire anche sul terreno dell'economia. Può sembrare incredibile, ma sta nel fatto che da quando io ho invitato i medici italiani a sollecitare gli italiani stessi a consumare l'uva, il consumo dell'uva da tavola si è quasi quintuplicato; l'uva, dal tempo dei tempi, è sempre stata riconosciuta ottima, non solo come nutrimento, ma come medicamento. Se domani i medici dicessero che il riso non è poi quell'alimento disprezzabile che taluni pensano - soprattutto g li ex com· battenti, per via che in trincea ce lo davano t rOppo spesso (ilarità) e non sempre adeguato nella cottura (ilarità) :-- se tutto ciò conducesse a conSumare un solo chilogrammo di riso in più pro Capile durante l'a nno, non ci sarebbe più la crisi · del riso.

Anche nel tema più_recente deUa civiltà contemporanea i medici debbono dire la loro parola. Parlo del naturalismo, che in tutti i paesi del mondo è ormai una cosa seria e tale deve essere anche in ltalia; tutto ciò non ha niente a che vedere con il nudismo.

]o sono profondamente convinto che il nostro modo di mangiare, di vestire, di Ja\·orare e di dormire, tutto il complesso del!e nostre abitudini quotidiane. deve essere riformato. Bisogna fare agire gli elementi della natura sul nostro corpo; prima di tutto l'aria, il sole ed il movimento, se vogliamo. veramente - secondo la immagine C:l(duccianascendere tra le grandi ombre, senza il petto meschino ed il polmone contratto. I medici debbono insistere perché la vita si svolga. in forma più razionale. Ci saranno allora meno malattie in g iro, meno tubercolosi, meno cancro, un minor numero d i indebolimenti, che sono i risultati di una vita ch e. essendo diventata, nel ciclo de1l'attuale civiltà contemporanea, estremamente più movimentata c dinamica, ha bisogno di compensi di altra natura, altrimenti non tiene. :rutto quello che voi farete nd vostro campo per abituare gli italiani al moto, all'aria libera, alla ginnastica ed anche allo sport, sarà ottimo non S<?lo dal punto di vista fisico, ma dal punto dì vista morale, perché gli uomini che sono forti , sono anche saggi e sono indotti a non mai abusare delle loro forze, come lo sono invece i deboli, i viòti, quelli che qualche volta hanno la crudeltà della loro debolezza.

Come vedete, la missione del medico, specie nei tempi moderni, è di una importanza eccezionale e diventa sempre più delicata e complessa.

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