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LA GRAVE SITUAZIONE NEL TRENTINO

si banno in Italia, ci sembrano spesso assai fantastici.

se f~::t:e r~hra:iii affini i due inefentism1 : quello della regione adriatica e quello della regione trentina, mentre in realtà essi hanno condizioni di esistenza assai differenti. Mentre nella re$Ìone adriatica vivono, mescolandosi continuunente e con crescente 1mmigrazione di slavi dalle campagne alle ::·r:z~ates:Fa~ fft~ii::,n~: fnel:~:r!0 ideali nazionali e non ha un vero conflitt<;> di razze. I tentativi di penet razione da parte di fanatici pangermanisti raccolgono assai scarsi risultati.

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Nessuno più si fa illusione nel nostro paese, nemmeno i1 partito liberale, che s1 ammanta nei postulati nazionali come sua unica ragione di vita, che la unione del Trentino al resto della nazione italiana possa avvenire senza implicare l'Italia in una guerra grave e difficile, che nessun buqn patriotta, per quanto trentino, può desiderarla, tanto essa potrebbe riuscire fatale, e ad ogni modo sproporzionatamente rischiosa e costosa.

Dell'antico movimento irredentista, che cercava di provocare g ravi conftitti tra l'Austria e l'Italia, nella speranu ch'essi potessero in Ercve d:i\!u;P:~zi~~~ rre;~iia i~~~;ira~:tuirr~den~i:~:. :~~!1:aan;i: tutte le persone colte della città, compresi i socialisti ; aspirazione idealistica. e, se voi!tliamo per il momento utopistica, che diventerà forse realtà in un avvenire di rui nessuno può intravedere l'ora Per adesso è nel cuore con quella fermezza e quella fede che si hanno verso i propri idea1i : fede nell'italianità del nostro territorio, nel permanere della ner stra lingua, dei nostri usi, dei nostri. costumi, malgrado gli attacchi aperti, ma non troppo pericolosi del pangermanismo e 1'opera lenta e avversa dt.l 1f;:re~~riato stesso, ·che vede il rifiorfre industriale del paese ostacolato òalla sua condizione politica, restando sempre fedele al programma dell' internazionalismo, sente la necessità per le sue ulteriotJ conquiste

• l>aU'l11'M1Jil (I, 198), N . 271, 30 settembre 1909, XIII.

OPEftA OMNIA DI BENITO MUSSOLINI

di veder sgomberato il terreno da questa pregiudiziale dcll'illoi:ico e dannoso dominio straniero. Se in luogo d1 movimento guerrafondaio irredentista d ella vecchia maniera, noi intendiamo upirai1one irredentista, possiamo ben asserire che il nostro proletariato trentino è irredentista.

Le Feste Hoferiane E La Provocazione Governativa

Nell'agosto scorso si festeggiò ad lnnsbruck, col solenne intervento di Francesco Giuseppe e di non so quanti arciduchi; il centenario di Andrea H ofer, l'eroe e l'araldo tirolese per eccellenza. Data la p resenza ~~~e~":i:;e ghese, secondo i comuni precetti di un buon governo, e non doveva quindi mancare una forte rappresentanza, magari artificiale, del nostro Trentino, cost retto a far parte della stessa provincia.

Non era difficile per I gendarmi, per i preti austriacanti, ecc., reclu~Ì,r~ct~ll~:ittnfF:::i~~~oru;~a!eltt ~7:tei!r~~~nda~~a:siri~:r~~n; garantito il vitto durante il soggiorno neifa.8 capitale della provincia. E infatti circa mille sedicenti veterani e tiratori austriaci si radunarono a Trento ~r la partenza in comune, provocando una vivace contro-dimos?ad~~f~11utrr~~~~jt {~~sf u~~r 0ci~ra~~!:~':ech~~rr~\~10 contegno anguillesco, che vuol passare per nazionalista nelle città, ma nelle cam~:fi~est 5~1:Sfr1

[Vfv:gi~~s/ri!fi~t~a~~}!:~~: ~lf!a f!f:Cd~o~ feriane

I liberali nazionalisti trentini che, se ebbero in passato q ualche bel ~~:~a::e:;r::~

di':;~~7:~;:çrai?

Jt:~ta~~~eha t;~d~~amd:i:~ politica, se non di conservare il sacchetto, e pendono incerti fra il timore del proletariato, che acquista sempre più vigore, e la paura di per:~e ~fini lo:ebb!!~o~~o~~!!:r~, l~~rr!t:r~~~sillcfl!:. ~v'!..~:ved~o~ prima statfiito di non prendere parte alcuna alle feste hoferiane. Sofo sembrava ad essi una troppo grande arditezza il non farsi vivi e chiesero aU·1mperatore una udienza per rendergli omaggio. (Leggete : Frenzi !).

La Luogotenenza ( che è un q11ìd simile del prefetto erovinciale, con f.~~i=t t:e;~n::l et~ ig~:i~::r~:lo ~~~it~:r!1 1~12t:0:r!%

:~s~;Jj;o~ ~troks~fiJ~ st re;~J1~0 ·fe=-g~il~ ili st~~~o ~=en~1

Trento, il compagno Avancini, 1ifiutò: ciò serva per F~nzi e compagni.

Il Malcontento Dei Giovani

Quando questa notizia si sparse come un fulmine a ciel sereno nel paese, destò specie tra i giovani della media ·e della piccola bor8hesia\ che ancori hanno in buona fede sentimento di sincera e completa it:a• lianità, una Viva indi4na.z.ione, e di Jui nuove dimostrazioni. Figurarsi che aveva avuto le lodi· del tvnno. Natwalmente si avviatono rubito attive ricerche per iscoprire i colpevoli.

Il Furto Alla Banca Cooperativa Di Trento

Mentre queste fervevano, un grav issimo furto di 380.000 corone venne perpetrato alla Banca Cooperativa di Trento, di pieno giorno, in condiziO!fi singolari. I sospetti caddero su di alcuni impìe_gati della ogni modo sarebbe oggi premahlro qualsiasi giudizio. Nella lunga e minuziosa perquisizione che fu fatta nella sua abitaiione, furono riave. nute fotografie e negative di fortificazioni e, a quanto si dice, il piano quel giorno incomindò una 5erie di arresti e di perquisizioni improvvise, spesso non Jegali2:zate da akun decreto, che gettarono la costernazione nella popolazione. Pareva di essere in Russia! Destò poi _grande indi. gna.zione nella. popolazione il fatto che si manteneva una indicibile confu. sione fra le tre istruttorie, che avrebbero dovuto fin dal principio rima· t~:hiq~~~~~a:t~:na9!i\?0 imbastire le più assurde calunnie contro di noi in genere. Gli arrestati gitavano, cosicché alcuni detenuti dovettero essere condotti a quelle di Rovereto.

I processi per ì coinvolti nelle dimostrazioni, invece di avere come di avverranno. quis~~fo~f tr:er;o~~~=t~ un~e~~~g~in~!!~u~~chr; una Stia caztolina af Colpi chiedeva notizie di alcune fotografie; ed erano, lo provavano le date, fotografie del Congresso poli-sportivo dell'anno scorsN~J~:~!a\:

Qualche arrestato fu rilasciato, dopo ventun giorno di detenzione, perché non si trovò alcun indizio a suo carico.

0{J!n1~P~i!~~o~r::de, le perquisizioni si succedevano con un crescendo spaventoso.

I.a Società degli studenti trentini fu ,ciolta per aver prot~tato contro le feste di Inosbruck.. Le carte, i libri, il piccolo patsimonio sociale, tutto

OPERA OMNIA DI B.ENITO MUSSOLINI

fu se<tuestrato, contro le disposizioni statutarie che legavano erede il Muniapio in caso di scioglimento.

I deputati liberali avrebbero dovuto en ergicamente' intervenire; una paura da conigli li consigliò invece prudentemente a dormire della grossa. Ora hanno tardivamente annunciato che si aduneranno ( o d ivino fu. turo!) per elevare una protesta contro il governo!

La Goccia Che Fa Traboccare Il Vaoo

Jl proletariato, che in ogni paese si erige a custode e vindice di libertà, g ià fremeva per i continui strappi alla Costituzione che impunemente commetteva o~ni giorno la polizia di Trento; quando un fatto inas~t;\~r~~

~r;::e~C:!P~~v~:d~=~~e idet~::~tle socialista

Il Popolo il commissa rio governativo, che chiede di perquisire il cassetto d el capo redattore, prof. Benito Mussolini, romagno lo, che è contemporaneamente Segreta rio della Camera del Lavoro 2 un g iovane d1 grande ingeg no e di vastiSS1ma cultura, facile scrittort' e abilissimo polemista; carattere fiero e indomito, tutto consacrato alla classe o peraia, eia~ ha doti più che abbastanza P.erché quel vecchiume che n.pp resenta da noi la vecchia Austria perso016.cata ne lla polizia e nel clero abOia fortemente da odiarlo e temerlo.

l'ab~}!f~n~h~~eftu::~~f~~ sequestra mettendo tutto in un gran sacco, le carte, i conti, i registri delle varie organizzazioni operaie mettenti capo a quella maS!ima ist ituzione del proletariato trentino. Il Mwsolini l'eniva arrestato e con forte scorta fu condotto a Rovereto. dell~;~~:~~~0 ( f una lettera de l Mussolini nella quale egli pregava il di rettore di quel g iornale di fare un cenno di cronaca contro i continui ve.ssativi sequestri prevtntivi che il vice-procuratore Tessadri in~eva al nostto giornale copia del g iornale prima e dopo il sequestro La scoperta d i qucll'iMO· cente appello a lla solidarietà della stampa, bastò alla polizia e alla Procura di Stato, in cerca di pretesti per mettere fuori di combattim~nto il compagno nostro, a macch inare un processo per ecotamento· alla violenza contro il procuratore di Stato e per il delitto di diffusione di giornali sequestrat i.

Il processo fu condotto con tutto il mistero, mantenendo quell'arresto preventivo, che in Austria, per vero dire, è meno abusato che da voi.

Si cont inuò la carcerazione perfino ~oo che il Tribunale di Rovereto riconobbe l'insussistenza dei motivi le i per prolunfl:re l'arresto.

1 ·agitazione del proletariato _per ta 1 gravi molteplici vio lazioni delle elementari libertà costituzionali m od.io c:1.iretto alle sue organizzazioni, raggiunse il colmo.

- Il s:rup~ parlamentare socialista internazionale, mosso dai tele. gramrm del deputato socialista di Trento, Avancini, fece energica pro· testa. al Ministero non soltanto in difesa nostra, ma contro rutto il sistema di violazione delle libertà nel Trentino.

Furono pl°Oprio quei deputati Adler e Pittoni, che tanta parte della stam,ea del Regno in buona o in malafede continua a denigrue come liabile cosl presto la attitudine d1 protesta finché durava la digestiooe di quel famoso pranzo hoferiano di Corte.

Mentre durava ancora l'arresto, a Mussolini venne intimato lo sfratto da tutti i paesi della monarchia per il semplice motivo che ven iva r i- mente da inibire al carcerato Mussolini per.fino dì parlarne in proposito, consigliandosi col suo avvocato difensore.

Quando b. noti.zia trapelò, fu deliberato senz'altro, a Trento e a Ro-

Il Finale Della Persecuzione A Mussouni

il d~attimento, ma tutte le ~isultanze furono cosl schiaccianti per l'accwa che il Mussolini dovette essere completamente assolto. Il procuratore di Stato, per obbedire evidentemente a un desiderio della polizia, ottenne la prolun$3zione dell'arresto allegando <he egli si riserbava di ricorrere in Cassazione.

difesa.

Alla vigilia della decisione della Corte di Appello, la q uale senu dubbio avrebbe confermato un secondo conchiuso del tribunale di R overeto che riconosceva l'insussistenza dei motivi di arresto, la Procura di

Sìatt:!t~~~:~J:! er:I 1 af~a

, venne rin unciato all'ar. resto ed invece, del tutto a lla chetichella, si esegul , con t rasporto in car· roua scortata fino al con6n e, quello sfra tto per il quale una settimana prima il Min iste ro aveva preso l'im pegno per la sospensio ne.

Lo Soopero Generale A Trento E A Rovereto

I comRagni che, in previsione di qualche sorpresa, montavano la sentinella davanti alle carceri, ~ terooo accorgersi dello sfratto; in un'ora

~in~htt~~ i~~f1:°1:!:i~~et la r:~izi: f!0 una polvcdera.. In quelle ultime o re della sera di ieri e durante la notte fu organizzato febbrilmente lo scio pero gene rale tanto a Rovereto come a Tre nto, dove veramente ancora nella mattina di ieri il proletariato aveva deciso di ricorrere a quest'arma suprema come unico mezzo dì l otta. per la difesa della libertà socialist a e quella di tutti g li altri cittadini.

Con grande sorJ)resa delle altre cl.assi non al corrente della preparazione, fc due citti si svegliarono stamani immerse nel più assoluto e profondo sciopero generale.

Chiuse tutte l e fabb riche e le officine, chiusi i negoii, inoperoso il mercato delle ve rdure; solo il latte e le farmacie sono e<cdtuate dalla rigorosa para~si di ogni lav?ro e di ogni commercio:

Un'enorme massa operaia circola per le vie acclamando alla libertà, paesi no rdici, consente che la grandiosa manifestazione si esplichi senza alcun conflitto.

A Trento .la polizia poté provvedere a tempo, nientemeno col n ecogliere e sg uinzagliare per le vie l ~O gendarm i.

A Rovereto, invece, l'assenza della forza pubblica ert completa e forse appunto pc:, questo poté regnare completo l'ordine anche in questa eccezionale e pericolosa batt:1.glia, A Rovereto una imponente adu na02a sciopero. A Trento perdurerà ancora nella sera e nella notte. Finora non venne annunziato nemmeno a Trento alcun incidente grave

· La lnam.:anu d'oini tentativo di soppressione poliziesca di queste fnffittl0 da1b~t!:i~:zi~oi stata del tutto inefficace, nemmeno per le dure cervici che sgovernano il nostro paese.

Dopo lo sfratto del compagno Mussolini, avvenuto senza che egli hit~I~. d~!d:i~mJt;ttf°:!~:}11~hdi 8!~s:;:~0Ji;::~:~;t~;~io:O~t: ~OPc!r.' la ~~ss~\i~t~! :~rti~~r~:::~d~0nd1:~:z!0i1~ volta e a Belluno Veronese; indi al confine. Al con6.ne, e propriamente a pochi passi da Avio, ove è posta una pietra che segna la fro ntiera, trovammo l'amico carissimo Mario Todeschini. 11 simpatico incontro venne salutato da un prolun~to grido di « evviva l'intema.z.i.onale ». d~~:s;i~~~o, sull'erba, un lieto ~mprovvjsamente vedemmo venire verso /i noi un contadino che, con tono sprezzante, ci redargul perché seduti sull'erba sen~ jJ suo permesso. Prontamente ci alza.riuno e notato amaramente che l'ospi.tà.lità non è cosa sacra, per i proprietari, ci avviammo alla sta2:ione di Peri per ricevere i compagni di Trento e Rovereto e ci congedammo da Todeschini che se ne ritornò verso Avio. Notiamo che le guardie di finanza Italiane furono verso di noi cordialissime e gentili.

Una prima squadra partì da Trento col pnmo treno della mattina di domenica.

• Da I/ Popolo, N. 2820, , ottobre 1909, X.

Alla Stazione Di Peri

Arrivati alla stazione di Peri trovammo numero5i compagni di Rovedf~r;~~:t~ p~~:1n~;er~~;1~rii! consorte.

di l~p~~::~flor~o°r:~o!~!;;ed~! !~:d~~Ft~i~~e dimostrazi~ne ci r~':~tf·~i:;::~r:1J:~i ~l k~~h:o8{;~~~r:~~fr::: pagno sfrattato.

I Brindisi

Alla frutta, a nome d ei compagni di Trento, prese la parola Ambrosi che, salutando Mussolini, disse che l'arma dello sfratto non rappresenta che la difesa di una classe condannata alla fine dalla storia.

Il socialismo, che tende a trasformare l'odierna società, significa lotta e battaglia, è naturale dunque la difesa dei colpiti.

Con la reazione, inutile parlare di giustizia, fare appello alla verità. C.Onsci del nostro dovere, tutti al lavoro, anzi oggi con più att1vità, con più forza, con più fede. Se il distacco fra comragni è dolore sentimentale, pensiamo al sa8ri.6.cio di tutti i martiri che caddero e cadono sag:ri6cando ogni cosa per l' ideale che affratella al disopra dei confini l"!litici.

Chiuse, tra uno scroscio d'applausi, inneggiando al soc,alismo internazionale.

Per i compagni di Rovereto parlò il compagno P iscel, con energia, dicendosi lieto, abbandonò il lavoro per erotestarc contro la p.tepo· tcnza [sù'l, Sia monit o questo a chi crede Ji ancora comandare con la violenza cieca e bruta.le. Scioglie un inno all'organiu.azione di classe, che plasma nuove coscienze, conscie dei propri diritti e delle proprie libertà.

Quando Mussolini fa cenno di parlare, scoppia una hmga commovente ovazione.

Benito Mussolini saluta i compagni tutti e li rinBra.zia della prova di ~olir:1:rt:11t~~icf J~;~s~i1in~ello sfratto, credono forse, colpendo la sua persona, di avere colpito il partito. Stolti e vJni desiderii delle anime ge-suitiche della succursale della i. r. Polizia. L'idea basata sulla g iustizia non teme violenta di sorta.

fede'.~~~~~;; c~~J~t:~

!:!~r;a~~~~~::1dc8l~i~~t o:

il proletariato sente la forza del suo valore.

Chiuse, salutato da una lunga ovazione, spiogend,oci al lavoro per la liberazione dal serva_88io economico e spiutuafe della massa lavora· trice, verso l'ull'!ana redenzione.

La Partenza

Ve rso le sette si avvicina l'ora della. separazione. In corteo 'di.scen· rosi. e la commozione interna che vibra negli animi. Sentimento sublime di affetto che traspare' nei volti di tutti. Molti compagni piangono. Mussolini, l 'eterno scettico, è visibilmente commosso per 1a 6ella attestazione di solidarietà, di affetto e dì stima.

Dal treno che passa, veloce come il lampo, partono vibranti le note dell'inno nostro mentre Mussolini saluta sventolando un fazzoletto. U na parte dei compa,a:ni accompagna Mussolini fino a Verona di dove Mussolini è partito m i sera per Forll per recani dalla sua famiglia.

Sort

BENITO MUSSOLINI•

D iamo in terza pagina il 1itratto (a dire il vero è un infelice ingrandimento di un'istantanea, ma nulla di meglio potemmo ave1e dalreccessiva modestia dell'amico) di Benito Mussolini, il valoroso nostro colla- lui, cl.ella sua Uereua romagnola, della sua vivida intelHgenza, della sua forte coltura, non ci è dato dire q_uel che vorremmo, mentre la censura si ostina a vedere ovunque, nei giornali nostri, la ribellione all'ordine, al potere costituito, Questo solo diremo : l'esser stato sfrattato per n oi fu d isgrazia, fu per lui un onore; l'esser stato a noi violentemente t olto ragione di maggior amicizia, di maggiori vincoli fraterni.

• Da Vil11 Trtntina, fase. 42, 30 ottobre 1909, V]I. Il trafileno è donto 1 Cewe Battisti,

RISPOSTA DEL MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI ALL'INTERPELLANZA DEL DEPUTATO ELIA MUSATII

RELATIVA ALLO «SFRATTO DEL CITTADINO ITALIANO PROF. BENITO MUSSOLINI»* nist!':td1gll':«ari e!:;:,e <:-::~r:ra::"da1t~~:~~~!ed~:e it~li:: professore Benito Mussolini».

L'onorevole ministro degli esteri ha facoltà di rispondere a questa interro~zione.

Grmciardini, minJStro d,gli affari •sieri. - Risponderò io a questa

I fatti sono molto semplici. Verso la fin e di settembre il profe»ore non erro, di Rovereto egli perché la- procura imperiale presentii ricorso. Mentre questo ricorso fa. ce\'a il suo corso, l'autorità di pubblica sicurezza pronunziò lo sfratto, il qua.Je fu eseguito, ed il professore Mussolini, accompagnato al confine, rientrò nel Regno.

Chie1a B11gewio. - Fu fatto rientrare. (Si ride).

G11icci11rdini, miniJtro degli 4/ft1ri n teri. - Come \'ede l'onorevole Musatti , lo sfratto, sul quale egli richiama l'attenzione mia e della Camera, è un atto di politica \nterna.

Io ho esaminato la questlone; l'ho esaminata con quella pienissima obbiettività creata dal fatto che tutto l'incidente si era svolto prima del mio arrivo alla Consulta e cioè, se non erro, fra il 22 settembre ed i primi di ottobre.

Or bene; ho dovuto riconoscere che tanto le autorità consolarì quanto le diplomatiche in q uesto caso hanno fatto quel poco che il diritto in, t emazionale permette in simili casi di fare.

Ho detto che lo sfratto è un atto d i politica interna e su ciò credo che oon vi possa essere dubbio alcuno; aggiunio che per quanto possa che autorità straniere intervengano in atti della nostra politica interna, cosl credo non dovere intervenire in atti che ~ppartengono alla politica interna di altri Stati.

Più di questo non pruso dire all' onorevole interro,gante; non pre· tendo né spero che egli ·si dichiari soddisfatto; ma spero e confido che egli vorrà riconoscere che più di questo non potevo dichiuue. Presidente. - L'onorevole Musatti ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto. la

~~tr~'1:;~s:~r~o:t:!%ih:a~: d~:ete;u!: a me data.

Sono lieto dei ripetuti rinvii che la mia ioterroga.zjone ha avuto, poiché si svolge cosl dopo che abbiamo avuto notizia di wi ulteriore sfratto dall'Austria intimato ad un nostro conniziooa1e, il conte Alvise Manfroni, direttore dell'Alto Adige; io non entro però in questo argomento perché i limiti dell'interrogu1one non me lo consentono e percM d'altra parte n on sono a conoscenia dei. fatti debitamente cont rollati.

Osservo che, mentre il Governo cura che i trattati di commercio vengano rispettati all'estero e siano tutelate le m erci italiane, nessuna tutela efficace viene data alla. maggiore e più importante esportazione italiana., quella delle braccia, del lavoro; ed og ni qualvolta i nostri operai chia- lina, segretario deirufficto d i emig razione di Udine a Vìllacco, poi quello del professo re Benito Mussolini che ora non è più l'ultimo essen dovi l'altro d el M anfroni . data dal ministro d egli affari esteri, quanto per fc circostanze di tl1egalità ed arbit do che lo hanno accompagnato, senza che, a tutela del nostro connazionale, siano intervenuti il Governo italiano e il nostro con.Sole a lnnsbruck.

N ell'agosto scorso vi furono ad lnnsbruck le feste per il centenario di Andrea Hofer a cui intervenne l'Imperatore, dando co sl alla ceri~a~~ti/f,~~~;e:. fedeltà di tutta la popolazione del Tirolo alla Mo-

N elle vallate del Trentino p reti e gendarmi assoldarono un miglia.io di sed icent i veterani e cacciaton perché portassero a lnnsbruck l'omaggio delle popolazioni; e, viaggio e ritorno pagati e permanenu pagata, co- del Trentino. L'unico deputato del Trentino ch e no n intervenne a quella fest~!ut j tt~~tit;t~~~c~~~~an~ ;~c:!irco~r~:ol~t::.n~~!e nel Trentino, al quale fermento successe un pe:riodo di reazione poliziesca, con sequestri di giornali, con perquisizioni, con arresti e con processi.

Il professore Benito Mussolini, cittadino italiano, di Forl1, era a Trento ~gretario della Camera del Lavoro; ed inoltre er'a direttore del Biornale professionale L' Aflve,rJre del LnoraJor1 e redattore del gior•

In un'altra perquisizione negli uffici di un altro gjomale, dell'Alto Adig,, mi puc, fu ~uestrato un biglietto del professor Mwsolini di=~m~n1/rt~:ÌiJa~eluaJ:a uno stelloncino di protesta P.!r i continui sequestri dell'A1111enire Jel Lf. f::::;t'~t·p:C,f:i~v~of1:1; !e~!e! questrato.

Si prese pretesto dal biglietto e dall' invio del gioroale in busta chiusa, per intentare un processo contro il professore Mussolini con l'imputazione di eccitamento alla violen:ta contro il ·procuratore di Stato e diffusione di articoli sequestrati. Penden~e l'istruttoria al tribunale di Rovereto, perché a Rovereto era stato inviato il Mussolini (premetto l'autorità giudiziaria, l'arresto vennemantenuto.

Venne mantenuto l'arresto, intimando lo sfratto; con ordine al Mus- dello sfratto stesso con nessuno,

La notizia dello sfratto trapelò pertanto ugualment e : non furono fatti uffici dal Governo italiano, non furono· fatti uffici dal console italiano a lnnsbruck, non furono fatti uffici dai deputati nazionalisti liberali del tiche perché venisse revocato il decreto di sfratto. E il decreto di sfratto, onorevole ministro, fu di fatto revocato la prima volta, ma fu arbitraria- dei giudici del tribunale di Rovereto.

P,-esiden1,. - Onorevole Musatti, devo avvertirla che sono già otto min%~s~~-e~ fti1finito. Del resto mi sembra che il caso sia di una certa gravità e che meriti di essere portato alla Camera.

Oo~1~~::sar:S:::, ilZ:i!~f~tf:~tenuto in arresto, r:e!:~t:= àlef~~ili:~1:. di Stato aveva fatto ricorso in appello con- rico~, tt~~::t;; PJtS:o v;rc~~~od:!:s:i~t~!?!l nuovo decreto di sfratto al Mussolini, il quale, alla chetichella, venne condotto al confine italiano.

Dopo ciò domando se sia esatto quanto diceva l'onorevole ministro degli esteri, che il Governo italiano e l'autorità consolare abbiano fatto h.Jtto ciò che era possibile di fare.

Nulla hanno fatto, aS.Solutamente nulla, di fronte alla ille~liti e

~~:~~mr:g~ro~oci:1:tr;1r:~etf~=~ia~0 di p~~: e di Rovereto, con un magnifico, splendido sciopero gtnerale.

Il proletariato di Trento e di Rovereto che non è irredentista, ch e d~tali:~1tà~~i\~~~tft~ n;~~o~= ed anche, dobbiamo confessarlo, al Governo italiano. (App,011nioni a/J' , Jtrem4 Jinislra).

PROTESTA UMANA•

All'annunzio della fucilazione di Francisco Ferrer, giovedì mattina mente al comizio indetto per la sera dalla Camera del Lavoro.

Tu1ti $li istituti municipali, comprese le scuole, esposero pure i propri vessilli coi segni del lutto.

La Camera del Lavoro, il Circolo Mazzini, la Sez.ione socialista fa. cevano affiggere per tutta la città vibrati ed eloquenti manifesti, che venivano letti con vivo interesse ed evidente commozione dal!' intera cittadinanza,

Il Grande Comizio

GRAVI PROVOCAZIONI - INCIDENTI DEPLOREVOLI

Verso le sette della sera la Piazza maggiore incominciò ad affollarsi. Nugoli di ragazzi piovuti dai diversi rioni avevano fatto delle torcie coo avvisi strappati dai quadri d'affissione e dopo averle accese, si rinconevano per la J?iazza. Un piccolo agente di poliz;a in borghese, urtato1 forse mawert1tamente, da uno di quei monelli, ebbe la cattiva

1~a:::;a:ief~:r~~~~d:t v~is asi~s~ti t~ c= 811 fu;~:~

addosso ed egli dovette rifugiarsi sotto J:orpo di guar~ia. Interven nero naturalmente gli adulti in soccorso dei ragani e nacque un putiferio che prese una assai brutta piega quando la polizia, con imprudenza enorme, datt~11~::r~a~el;tla:~·d~~r:tl ~bu~r:;i~~ e guardie sorretti dalla truppa .accantonata in servizio di P. S. e coman, dati dal maggiore dei carabinieri. Vennero estratte le sciabole e a un u fficiale fu strappata via. Si impegnò una colluttazione tra la folla e la forza pubblica. Fu rono suonati vari squilli di tromba per Io scioglimento d.ei .dimostranti, che erano irritatissimi e si facevano sempre p iù minacCtos1. folla verso il palco della musica e vi riusci, grazie a un popolano che Jo solJevò sulle spalle e gli rese possibile di guidare la ma88ior parte

L'on. Gaudenzi, accorso immediatamente, s'interpose tra i contendenti e tentò invano di ricondurli alla calma facendo appello al m.affore dei .

• Da Il P,nJilro Romagnolo (f, 184), N. 42, i7 ottoble 1909, XVI dei dimostranti al comi2io. FtatbLUto veniva rilasciato l'arrestato e rimoss1. rosl la causa più viva del gcocrale pertu_rbamento.

Seni'attendere che fossero pcesenti gli altri oratori, all'intento di ri· stabiJire l'ordine turbato dalle inconsulte provocazioni della .forza pubblica, l'on. Gaudenzi apri il comizio, in mezzo a una folla imponente, l'augurio che il ,mondo civile sappia vendicare il Martire e tutte le altre innumerevoli vittime note od ignote, della nuova Inci.uisizione spagnuola.

Prese poi la parola Aurelio Valmaggi, segretano deila Camera del Lavoro, promotrice del comizio, il quale comunicò le adesioni del Comune e aei vari partiti popolari - e si rese interprete del proletariato umana contro la sanguinosa reazione ge-

L'avv. Francesco Bonavita con viva eloquen2a rilevò che il sacrificio di Ferrer era fatalmente necessario alla gran causa della rivoluzione so-

In fine il prof. Benito Mussolini, il giovane e forte ìntellettuale testé espulso ignobilmente dal Trentino, con sentitaarditezza di pensiero dimostrò la necessità del sacrificio, in certe ore della storia, per redimere l'umanità da tutte le tirannidi, monarchiche e sacerdotali. L'ATTACCO

Al Vescovado

s;~;~~ar!~ciiif~~i!i~:~~0ht:e!:11ftP~e~o!ts~ra;tia~~ ba~donò a grida e fischi contro il clericalismo. Furono divelti alcuni ciottoh e frantumati i vetri del palazzo vescovile. La truppa usdta daUa caserma Caterina Sfona occupò immediatamente la piana sbarrandone gli sbocchi.

L' INCENDIO E LO SMANTELLAMENTI)

DELLO STECCATO E DELLA BASE DELLA MADONNA

Frattanto la maggior paite dei dimostranti era rimasta in Piazza maggiore e si addensava sempre minacciosa sotto il corpo di suardia., cosl che, con prudenza degna d'ogni encomio in certi frangenti, venne ritlr~ l:11~Jift:e eu:}~:~u~atrd::ste~. di ragazzi demolivano in un attimo lo steccato che cingeva la colonna della Madonna e del Fuoco apparve luminosa nel suo naturale elemento. .

Nessun pericolo si minacciava e l'allepia era in tutti gli animi.

Taluni .ardimentosì si misero poi, asmtiti dalla folla consenziente, a demolire alcune parti della base del monumento della superstizione religiosa

11 lavoro si protrasse fin.O a mena.notte e le autorità politiche non intervennero, dacché con una folla tanto eccitata, per l'assassinio di Ferrcr e per g li incidenti della serata, non valeva certo la pena di fare delle vittime umane per salvare un monumento già deturpato e condannato a cadere, non avendo proprio ne.I.Jun valore, stonco n~ artistico.

La Colonna In Pericolo

Dopo mezzanotte la folla si dis:eerse e l'autorità di P. S. e i carabinieri accerchiarono la colonna per impedire la continuuione dei lavori di demolizione che d'altronde sareb~ro divenuti assai pericolosi per lo stato in cui la colonna crasi ridotta.

Infatti ieri mattina l'Ufficio Tecnico Comunale e il Genio Civile constatavano che vi era imminente pericolo per la incolumità pubblica e con

(+) L'INIZIO DELLA RIMOZIONE

I lavori p er la demoli:iione della colonna furono iniziati ierrrlattina e, pur osservando tutte Je necessarie precauzioni, saranno in breve condotti a termine.

il comizio avvenne un incidente sotto il loggiato municipale. Nel confl.itto i carabinieri sguainuono le ~dabolc cercando di respingere i dimostranti. Fu disarmato un capitano.

Dietro con3ig lio dell'on. Gaudenzi, la folla si riversò al centro. della ~~~~a~~~oa~~taG:u~=r~~::t;e:erau~c:i, per il Partito Dopo il comizio un forte nucleo di socialisti e ~pubblicani si recò ta1f~a1:iu~Jc

~==discfr:Ì1%~~~~::;.tia;1~ l :d~l:1J:Z;~~

· inastata e sgombrarono la piazza.

efu1!~~:i:~t~o~~Ìi~~a!~rac~g':atr~

::ap!: ':tC::O~:

e venne demolito il basamento marmoreo dell'altissima colonna. Lo spettacolo deUe fiamme era imponente e illuminava tutta la città. L 'anacronistico monumento può dunque diai caduto sotto l'in<lignuione popolare.

• Da.11'.At-nfi/, N. 289, 18 ottobre 1$109, XIII.

Vari a~enti della forza pubblica rimasero feriti da colpi di pietra.

Data 1 e.superazione delli folk, le truppe hanno tenuto ua contegno passivo,

Cronaca Ctitadina

I~ COMIZIO CONTRO LO CZAR •

Per la venuta dello cza..r in Italia la Camera del Lavoro di Forll,

La Sezione socialista e il Gruppo anarchico, invece, si erano dichiarati favorevoli all' abbandono del lavoro nell'intera g iornata munale. avevano divisato di tenere il comizio in pieno giorno

Per non creare dissidt in seno ai partiti popolari e per non togliere l'on. Gauden2i, il quale mise bene in rilievo, fra i continui applausi, che il partito repubblica.no non poteva e non doveva avere nulla di comune con quei che s'inchinavano allo aa.r.

Questo rilievo il nostro rappresentante politico non ravrebbe fatto zatc dcll'avv. Giommi al Sindaco di Roma, ( + ).

• Da Il Ptnsirro Rom1'Jn olo, N. 44, :H o ttobre 1909, XVI.

Indice Dei Nomi A

Adler, 3, 51, 52, 301, H5, 321.

Adorni, don, 62, 134, 143, 150, 162.

Agodli Arnlido, 234.

Alamanni Luigi, 11.

Alcn.i l.ino, 266, 268.

Alighieri Dante, 64, 178, 197, 219, 220, 263.

/1110 (t:) Adigr, IO, 60, 76, 179, 180, 181, 208, 266, 270, 271, 303, 305,314,320,321.

Ambrosi Ernesto, 5, 170, 28', 286, 288. 294, 300, 301, 302, 306, 317.

Ambr<»i, il giudice, 22).

Andrcnzi Alfredo, 266.

Androrwii, 293,

Ali&elìni, 303, 30'5.

Arb,iln Z1itM#g, :51.

Ardi&b Robtrto, 251, 279.

ArioHO Ludovico, 73,

Aristotile, 13.

Armi, Z1itn1, 6.

Asino (L'), 28

A1m, 284.

Augu,to, l'impcraWn:, 17l, 209.

Avmdni Augusto, 2, 3, 136, 28', 293, 295, 298, 299, 300, 301, 302, 303, 306, 307, 309, 3 12, 314, 320, 321.

Ava1•.,Ji• Sori41isl", 201.

A11,111i/, 21, 66, 202, 311, 324'.

A.,,,,r, (L'J d1t fù.ri""I', 81.

A11,,,,,;,, (L') (~metonimo di Be,. nito Mussolini), .63.

AvHnir1 (L') dr/ lAfior11tor1, '5, 7, 14, 20, 2-4, 25, 26, 29, 30, 31, }9, '5,

178, 179, 185, 186, 190, 191, 192, 214, 2l7, 257, 263, 264, 265, 266, 210, 211, 2n, 21a, 280, 281, 2s2, 284, 285, 286, 288, 289, 292, 293, 294, 297, 305, 314, 320, 321.

/uef, 21 B

Bakai Michele, 21, 22, 184

Balabanoff Angelica, '57.

Baldumre ( Gib), 267.

Barooi E. M., 72, H, 74.

Ba roni, 267.

Ba rra TomtSO, don, 2, 31, 148, 1'50, 151 , 185, 186, 296.

Battisti Bittanti Emestim, 129.

Battisti Cesare, 2, 10, 3'5, 84, 129, HO, Ut, 142, 143, 202, 263, 266, 267, 285, 287, 29'5, 299, 300, 306, 307,318.

Bauddaitt Chules, 209.

Bauine Achille, 36.

Bebel Ferdinando Augusto, 275.

Bea:uia Cesue, 64.

Beck, ,o, ,1.

Bedeschi Sante, 266.

Bc:er, '52.

Beethoven, Ludwig van, 64, 27'

Bellina, 320.

&llini Giovarmi, detto il Gi1mbdlino. 174.

Bembo Pietro, 73.

Benvenuti Leopoldo, 62, 63.

Bttg100 Henri, .124, 126.

Bernard.i Dom.enico, '.

Bertbier Aleundrc, 177.

Berti Cesare, 266.

Berti, il giudice, 212, 2n.

Bertoldi, 84.

Bettolo, 259.

INDICE DEl NOMI

Bieghelebco, 22S,

Bienerth, H, 52, 301.

Blanqui Augusto, 36, -41, 60.

Bl~riot Louis, 194, 240.

Byron Gio1gio, 17).

Soletti Fi0tt, 230

Bonaparte, la dinastia dei, 36, 43.

Bonuita F rancesco, 273, 27', 323, 324.

Bottetti, don. 142, 150.

Borgia Lucrezia, 73, 74.

Briand Ar istid e, 193.

Broll Rosa, detta la santa di Susa, 154, 155, 1'6, U7, 158,159.

Browne, Maria dc, 66,

Brugnara, l'avvocato, 225, 2H , 232.

Bruneti~u Ferdinando, 25 l.

Bruno Giordano, 11, 13, 69, 277, 278, 283.

Burueff. 184

Cairoli Adelaide, H.

Caliari Paolo, dc:tto il Veronese, 173, 174.

Caligola, 184.

Calvino Giovanni, 12.

Cambrorrne Pierre, 47.

Campanella T ommaso, 13, 70.

Campolongo, 14.

Cancstiioi, 13.

Capus Alf~. 264.

Ul'acalla, 184.

Cardaoo Girolamo, U.

Canlucci G iMue, 67, 68, 74, 106, 139, 172, 206, 208, 279.

Carlini Luin, U7 .

Ca.stellano Aloisio, 47.

Cnour, Camilla Benso di, 258

Celestino, vtscovo di Trento, 2U, Centanni, n8.

Cht-lodì Giovanoi, don, 2, BO, B4, B8, 1}9, 161, 202, 203, 204, zo,, 206, 207, 208, 224, 291, 292,

Qiicsa Eugenio, 319.

Chiesa Pnncesco, 32.

ChilaYi. 22 5 .

Chopin Federico, 64.

Ciceronc- Marco TuJJio, 48, ,9.

Cllariello, 21, 66.

Citon, 82.

Civil1d ( [A) C1111oli, 246, 20.

Omieocttu Georges, 46, 123

Colpi Giuseppe, 3n.

Compèce-Motd, 80.

Conci Eruico, 279, 281

Consorti, 136.

Contento, 235.

Carrin, ddJa .Stra, 27.

Costantino, 69, 139, 293 .

Crispi Fcancesco, 258.

Critica (1.AJ Cdtdi11•, 269.

Croc:C' Ben~rlto, 163

Cr()nadu ùnnttri,, 17:S.

Dalla.brida, don, 2, 10, 105, 121, 1:SO, 161, 288, 289, 292.

D ' Annunzio Gabriele, 153.

Daprà, 283.

D' ALco GiovaMa, 34.

Darwin Charlcs Robert, 8, 10, 13, 293.

Daszimk.i, 49, ,O,

De lkgnac Yvon, V, 266, 270, 272, 273.

Degasperi Alcide, 10, 26, no, 139, 140, 141, 160, 161, 182, 188, 191, 192, 206, 28", 2a,.

De Guelmi, 22:s, 226, 227, 228, 229, HO, l32,

Dclcvo Pu qua, 230

Dc Marini.s Enrico, 258

Depaoli, la ditta, 270.

D 'Este Ippolito, 74

D 'Este Pa.risìna, 74.

D'Este Ugo, 74

O ctauis Antonio, 57, 266, 286, 294, 300, 301, 302, 306, 309.

Detusis Vittorio, 266.

Dhyngn La!, 221.

Dombrowski, 40.

DorisMHi Arturo, 183.

Doltoiewsky Feoclor M ., 22

E

Ei11iiM1it, 6. Eldach, 52.

Emo Ansclo, 1n

Engela Eduard, 168.

Epicuro, 60.

Ercole, 187

Estensi, la famiglia degli, 72, 74 .

Giommi G i no, 325.

Gii:,nlli, (Il) d'Iùlù,, 27.

Giuliano l'Apostata, 293

Giulio de' M edici (Clemente VII), 69.

GiNJ1izi11 t lAJ , 106.

Gobineau, Jrnicph Arthur <le, 252.

Goethe J. Wolfgang, 64, 120, 1n.

Goffredo, 171.

Faccini Armando, 230.

Faccini Domenico, 22 ), 229, 233.

Faccini Pietro, 22,, 229, 2H.

Fagmit, 234.

Fait Edoardo, 266.

P'asanelli, 3 03, 304.

Favre Jules, 43.

Fcliretti, don, 142, 1'0, 292.

Ferrui Guelfo (Spini:), 77, 178, 179, 303

Furer Francisco, 254, 278, 322, 323.

Ferri Enrico, 2:58, 2:59,

Fichte Gottlieb Joharm, 269

Filippo Neri, san, 140.

Flor Silvio, 26, S?, 62, 63, 64, 14 2, 143,148,284, 285,290

Forti~ Alesu ndro, 260.

Foulli~, 251.

Foullon, 177.

FrancHco d 'Assisi, un, 11, 208.

Francesco Giuseppe, 2, 312, 320.

Frenzi, 312.

Frisanco, 285, 298.

Gaio Dionisio, 225.

Gorki Massimo, 22.

Gortez. 82

Guarioo Battista, 73.

GumtSocùtlt, 79

Guesde Julcs, 79.

Guicciardini Francesco, 3, 319

Guyau Marie J~an, H.

Guyot l vt s, :Hl.

Gu:iman, Alfonso P rtz dc, 217.

H

Hacrdtl, 299.

Halévy D a niele, 164

H arancourt Edmondo, 275.

Ha.ttmann, Eduard von, 64, 1)4

Hcinc Hciruich, 205

Hcrv~ Gustavo, 79, 123.

Hofer Andua, 2, } 12, 3 20.

Hugo Victor, 222

H11muil, (L' ) , 184

G adler Accanselo, 129, 130, 140.

G alilei Galileo, 8.

Gand, 235.

Gubari, 286.

Garibaldi Giu~ppc, 144.

Guparini Domenico, 142, 282, 286, 291, 320

Gauden:ri Giuseppe, 322, 323, 32-4, 325.

Gemei.li, il padre, 273, 27-4.

Gentili, don, 139, 207

GeoB'roy Safot-Hilaire Etienne, 8.

Geremia, ,9.

Gicle, 234.

Gioberti Viaceruo, 192.

Giolitti Giovanni, 'J.7, 28, 146, 2)8, 259, 260.

Ibscn Hcnrik, 17 5 Icaro,, 187.

J auttS Jean, 79, 167 , , JQÙ 10111, 53. / 01"11.J (L,), 81.

Jung, u2; 288, 289.

Kant Emmanuel, 269. Klopstock P,itdrkh Gottlieb, 32, 12 0, 175.

Ho

Kock, Paul de, 85.

Kopisch Aususto, 172.

Kuwcamithra, 70.

Indice Dei Nomi

Maniooi Alessandro, 67, 68, 106, 176.

Marangoni Guido, 2S9.

Maranini, 320.

Mant Jean Pavl, 37, lando Ortensio, 201. l.atham Uberto, 187, 194, 240.

Marchi, 28).

Mazgherita di Navarn, 12.

Margoni Damiano, 266, 28S, 286, 306.

Labriola Arturo, 2S8, 259.

Lama.rck Jeao Baptiste, 8, 9, H.

La.martine, Alpborue de, 171, 175.

Lamennais, F. Robert de, 188.

Lanson, 12.

Lant,..,ir (I.A), 193.

Larchcr, 313.

Ln,oraJ()r, (li), 6.

Ulvoro {li) d'Oggi, 269 lim11 ( IAJ , 190.

LecOC'lte, il generale, 43.

L,011., do, B , 54, ,6.

Lm,m, (IAJ, ~i3.

Llord George, 234, l.oyo/1, l gna:tio de, 142. l.ucre:tio, 8, 2SO.

Locke Giovanni, 13.

Loisy /Jfred, 24.

Lombard Jcan, 70.

Lorenzo de' M edici, 11.

Lella (La) di Ciane, 13, 45, 2j4, 2n.

Luigi Oa~o, 177.

Luigi di Savoia., 187.

Luigi XIV, 46.

Lunelli Italo, 265.

Lutero Mutin, 47, 188, 191.

Luneri, 62, 63, 134, 289.

Mariolti e Defant, la ditta, 18).

Martini Ferdinando, 27.

Mutini, la btata, 256.

Martini, un fratello della h,au, 1,6

Man: Karl, 8, 9, 30, H, 43, 120,

127, 16,, 168, 192, 196, 197,

Mar zuj 28), 286.

Massc-nrio, 6Sl

Mataia,:H,)2.

Matilde, la com~sa, 47.

Ma11~,r, 6.

Maupusant, Guy de, 267

Mazzini Giuseppe, 17 t.

Menelik, 6.

Menestrina Guido, 303.

Men Augusto, 84, 266 , 28), 286.

M manno {Il), 304.

M~emich Clemente Vinceslao, 171.

Michd Luisa, 34, 38.

Michels Roberto, 248, 249.

Mil1sbo (pseudonimo di Emilio Bossi) 70

Madruzto Emanuele, 201, 219.

Madruuo, la famiglia dei, 200. 201.

Ma.gnago, 2H.

Magn.aud, 143.

Maiotenon Françoise d'Auhign~, muchcia de, 177.

MaJoo Benoit, 38, don, t 57.

Maltooi Rosa, 289.

Manfrtdi, l'•woctto, 66.

Manfrooi AJvi,e, 320.

Manfroni Mario de', 231.

M antict Paolo, 203.

Minocchi Salvatore, 84, 188, 192.

Milleund Etienn.e Alexand,e, 193.

Mollcenbuhr, 234.

Monicelli Tomaso, B7,

Montépin, 8,.

M onti Vincem:o, 240,

Moro Tommaso, 70

Moser Cado, 266.

Muchitsc,,2.

Murri Romolo, don, 25, 47, 146, l47, 148, 1'1, 161, 188, 189, 202 259

Mwatti Elia. 3, 319, 320, 321. ·

Naditt Etberto, 27'.

Naael, doo, 150.

Nahot Pittro, 70.

Nanni Torquato, 14, 263, 267, 268

Naoseu Fridtjof, 187.

Na poleone Bonaparte, 172, 173,.

Narddli, il socialista, 285.

Nardelli, l"uffidalc di polizia, 1)2.

Nathan, 2,9.

Nt'di1ni, don, 273.

Newtun bacco, 8.

Nicola II, 216, 278, 325.

Nietzsche Federi~o, 64, 70, 175

Ptuplt (U), 81.

Piuolo (Il) d,JJ. s,,11, 266

Pieri, la cont~ssa, 173.

Pilati Carlo, 139

Pilato Ponzio, 99.

Pina.lii Angelo, 225, 227, 2}1.

Pindaro, 172.

Pirro, 62, 244.

Pisce! Antonio, 84, 169, 170, 285, 299, }03, 304, 305, 306, 307, 316, 317,

Pitacco, 119, 285, 286.

Pìttoni, 3, 293, 301, 3U, 321.

Platen, August von, 171, 172, 173. 174, 175, 292.

Plinio, 171.

Oliva, 136.

Omero, 144, 175.

Onc.stinghel Gino, 261.

Ori.mi Alfredo, 128

Omm1aJo r , (L' ) Romana, 106.

011,nVo, il r or:lf1, (p~eudonimo di Ugo Ojctti), 56.

Plotegher Eusenio, don, 14 2, 150 22:2, 223, 22,, 226, 2 21,230, 23 1. 232

Podrecca Gu ido, 28

Poe Edsai Allan, 264.

Poliziano Angiolo, ll

Pompeo, 2'H.

PomponaZ2i Pietro, 13.

Pop olo {Il), 10, 13, 19, 22, 35,

Pt1zù1t Libtrt, 32, 207.

Papinì Giovanni, H, 56.

Pareto Vilfredo, 234, Parini Giuseppe, 116.

Particcl11 Claudia, 201.

Pataud, 123.

Patriii Francesco, U .

Pecci Costantino ( Leone Xl[!), 21.

Pedrini AJtaelo, 2, 29, .

Pedrini Giuseppe, 5, 266, 28:S. 286.

Pedrolli Giovanni, 266.

Pelanda /igostino, 22, , 228, 229, 2H.

Pclaoda Domenico, 225, 229, 233,

Pellico Silvio, 268 ,

Pelloux I.eone, 2,s.

P11ui,,o (Ii) Rom,1gnolo, 207, }22, 325.

Perhammel, 52.

P cmer.storfcr, 58.

Perotti Antonio, 2n, 226, 227, 228, 232.

Pcrotti Soha., 225, 226, 228, 233,

PctéS~ Sandor, 209.

Petrocchi P., 182.

Popolo (Il) d'I1alii1, 267, Prampolini Camillo, 258.

Prezzolinì Giuseppe, 12, ,3, 54 , '.:15, 123, 124, 126, 127, 128, 26,, 269.

ProleJ•rio (/J), 207.

Proudhon Pierre Joseph, ,o, '43.

Prude! .Antonio, don, 150, lH, 156, 1)7, 158.

Quinet Edi;ardo, 250, 2n.

Rabelais Prançois, 12

Ratti Achille (Pio XI), H 9.

Raynaud Eroe-sto, 27).

Reclus Eliseo, 2n.

Renan Ernesto, 70.

Renata Ji Fr ancia, 73.

Renier Paolo, 173.

Renner, 191, 192.

R,11111 des dell.X Mond,s, 36.

Riccio Domtruro, dttto il Brusasorci, 201.

Richet, H l .

Rigault, 4 l.

Riva, doo, 62, 134, 143, l)O, 162, 292

Rohespiem, Max.imilien de, :H. ·

Rollaod Roma.in, 27'.

Romanino Gerolamo, 20l.

Romano Giulio, 73, 201.

Romano&, la monacchia dei, 22.

Rossi, il commi=ìo, 284.

Rovestcyn, 82.

R11ctllai Giovanni, l L

Rudinl, Antonio Stuabba di, 2~8.

Santini Felice, 28.

Saracini Marco, 172.

Samo, JM.

Sar!o Giu~pc (Pio X), 2)

Savoia, la monarchia dei, 24, 2,s.

Savonarola Girolamo, 73 .

Scabar, 1}6.

Schiaoo Cesare, 179, 180, 181, 18 3, 294.

Schiller,_ J. C. F. von, 32, }4, 64, 175.

Schmellcr, 234.

Schopcnhaucr Arturo, 64, 269.

Schumachtt, 129, B O.

Scop. ( I..) , 263, 264, 269.

Scotoni Mario, 10, 179, 266, ?70, 27 1, 303, 30).

S"olo (li), 27, a,, 106.

Segur•na Cattrina, 34.

Stidcl Roberto, 21,. 5'itt,,Z.

Shak~peare W., 171.

Shakltton, 187.

Shcllcy P. B., 17'.I.

Siezynsky, '.10

Simoni.Do, san, H9.

Sybel, Enrico Yon, 2'.11.

Symian, 46

Sonnino Sidney, 260.

Sorel GN)rges, 124, 126, 12:7, 163, 164, 16~. 167, 168, 2~,, 2)9, 292.

Sp.utaw, 44.

Spaz.zilfo (pseudonimo di lknito M .,; solic.i),48.

Spe:ncr:r Erberto, 9 .

Spoleu, 130.

Squilla {LI), 10, 62, 148, 289, 291, 296, 297

Staffler, 272.

Stecch~ loretu:o (pseudonimo di OJin. do Gurrrini), 213.

Steinhril, la signora, 21.

Stendhal (pseudonimo di H cnr i Beylc), 1n.

Stcpniak, 22.

Strozzi, la famislia desii, 73, 74.

Sue Eugtnio, 70.

Suei Pietro, 229.

Tacito, 2'1.

Tano Torquato, 73, 74.

Tax.il Leo, 140.

Tdesio Bcf!W'dino,12.

Tcll Wilhclm, 32, 34.

Terreo Gi useppe, 224, 22', 226, 227, 228, 229, 230, 231.

Terreo Picrim1, 226, 227, 228, 229, 230.

Tertulliano, 12, 84

Tesndri Pio, 2, 266, 210, 271, 29'.I, 30~, 314.

T ezule Giu!eppe, 277.

Thieu Adolfo, n, 38, 40, 41 , 43, 4-4, 60.

Thomas, il gettenle, 43

Tiziano Veccllio, 173, 1 74.

Trrrel Gcotgc, 24

Todcschini Mario, 293, 316. 3 17.

Tol.stoi Leone, 86.

ToM Pirlro, 28.

Tomuoli Cipriano, 229, 231.

Tnenthel, '40.

TraoqWllini, n ~ 105, 306.

Trapassi Picuo, detto Metastasio, 22¼.

Trenta.coste Domenico, 202

Trnlino (Il), IO, 59, 122, 129, 134, ne, 139, 147, 148, 149, 161, 162.

179, 180, 182, 191, 192, 202, 20't, 206, 289, 291, 292, 293, 304.

Trib11n11 (U). 82

Turati Filippo, 258.

Twtin Muk, 292.

Verlaine Paul, 212.

Vi11•d•111• (li). 137

VH!on François, 12.

Vil4 (Li), 106.

Vi111 TrtnliM, 35, 16, 99, 146, 265, 27', ns.

Vittoria Ale11andro, 218, 219, 220.

Vitt.02:zi, don, 62, 1}4, 143, 150, 162.

Vivi.ani Rea~, 193.

Von (i.A), B, 14, 55, ,6, 146, 207 265, 269.

Vou (L,) Ca110Jù11, vedi Trn,Jino.

Vooruit, 81.

Umberto 1, 258

Uno (pKUdonimo di Benito Mus,olini), 68.

Wqim Riccudo, 1n. Wharrnund, )0, 51.

Wilde 01car, 212

Willy,213. Winarsky, 52.

Winter, 52.

Wityk, 52 y,,b,,,,J11,/1111, 6.

Valèr,i, Paolo, 216, 258, 259.

VallCD.5tcin, Albr«h.t W. E. von, 206.

Valiti Jules, 237.

Val.maggi ' Awelio, 273, 323, 324, 325.

Vandcrvelde Emilio, 81.

Vaonioi Giulio Untt, 8, 13.

Varau.ani Savi.no, 66. 67.

Viirlez, 234.

Vmli11•0 (pseudocimo di Benito Mussolini), 47.

Verhaettn Emilio, 209, 2 11

Wynkop, 82

W<:1,M (DitJ, H. Woeste, 82.

X~nopol, 250, 2'.H.

Z..rri, don, 143, 150

VBR.SO LA FONIMZlONE DE (( LA LOTIA DI CLASSE » (27 settembre 1909 · 8 gennaio 1910) lntertogatorio di Benito Mussolini dell' ll settembie 1909 » » » » del 17 » » di Trento. Pec Giordano Bruno alla camera del lavoro

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