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COLLOQUIO CON IU GENERALE GELOSO
AL POSTO TATTICO TRENTAQUATTRO IN ALBANIA*
- Nei riguardi di Tepeleni, per ora ne1s11na preoccupazione. Pericolo per noi è alla punta di Dragoti, per la truppa gre_ca 1u/la sinistra della VojIJJJa,' pericoloso sarebbe appunto nel caIO che i greci occ11pap ero o colpissero· con artiglieria il prede/lo ponte. S11ll~_destia della Vojuu a c'è.
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• Il 24 febbrai o 1941, Mussolini si era trasferito a Bisceglie. Il 28 febbraio, si era incontrate, in questa località con Cavallero per esaminare un piano d i con• trofi'ensiva in Albania ed accordarsi suJJa visita che intendeva fare in luogo. Lo stesso 28 febbraio, Hitler aveva scritto a Mussolini per deplorare ancora la man• cala d ecisione spagnola e riconoscere cfle la situazione era migliorata in Albania come in Libia, dove certamente Rommel si sarebbe guadagnato la fiducia dei com• battenti italiani (190) Il t 0 marzo, la Bulgaria aveva aderito al Tripartito (24), 24 4). Il 2 marzo, giorno in éui truppe tedesche erano entrate in Bulgaria di pieno accordo col Governo di Sofia, « il Duce, partito alle ore 8 55 da Bari in aereo, arriva ·a T irana alle ore 10.25 ed è ricevuto dal generale Cavallero, dal luogotenente Jaoomoni e dal generale Ranza. [comandante dell'Aviazione in Albania] Il Duce prosegue subito in automezzo per Rehova, I.ungo il percorso, sosta a Ndror, fra i bersaglieri del primo reggimento, che gli fanno entusiastiche dimostrazioni. Sosta al ponte di Berai fra i fanti della Bari, che lo acclamano. Dopo poco, il D uce sosta per . allarme aereo: aerei nemici bombardano Berat. Giunto alle ore B a Rehova, il Duce conferisce col generale Gambara [comandante dell"ottavo Corpo d'Armatf, destinato a compiere l'azione oHenslvaJ, e si trattiene poi a co lazione alla mensa ufficiali. Successivamente, alle ore. l !i, parte da Rehova, e, dopo boa breve corsa al ponte di Hassan Bei, passa io, rivista truppe della Bari plaudenti. Sulla strada per Fieri passa in rivista la Siena e alle ore 21 arriva al posto tattico ventidue nei pressi di Valona. 1l g iorno 3 mano, il Duce parte alle ore 9 per Dhernblan e Maurova, e pusa in rivista il settantottesimo !-,upi di Tos ra111t. Passa inoltre .in rivista il sessantasettesimo fanteria L egnano e si ferma ad assaggiate il rancio di un r eparto. G iunto alle ore 13 a D hemhlan, dove si trattiene a colloquio col generale Rossi [comandante del venticinquesimo Corpo d 'Armata}, il quale gli descrive la situazione e i suoi intendimenti operativi, il Duce rimane a mensa con gli ufficiali, e alle ore 15 riparte per il posto taltico ventidue. Per la strada, sosta a visitare il ponte di Sina Nait. 11 generale Cavallero, approfittando anche dell'ottima visibilità, gli illustra le fasi dell' operazione nostra del febbraio. AUe ore 17, il Duce sosta per visitare· la divisione Lupi, che fa addestramento. Alle ore 17.30, passa in rassegna i gruppi d i artiglieria alpina V al/1 Po e Va/11 Tanaro. Alle ore 19, giunge al posto tattico, li 4 marzo, parte dal posto tattico diretto a Rehova; per la strada supera il centoquarantunesimo battaglione camicie nere in marcia verso Bcrat, elementi della Bari e il centocinquantacinquesimo battaglione camicie nere, Le truppe in• neggiano al Duce, eh~ sosta quindi all'ospedale da campo numero quattrocentot• tantad ue, acclamato dai dirigenti e dal personale. Proseguendo, si sofferma fra ,gli operai che lavorano sulla strada di Rehova e assaggia il loro rancio. Gli operai acclamano al D uce entusiasticamente. Giunto a Rebova, il Duce ba un lungo .col·
1talo un piccolo cedimento, Chiedo la divi.Iione «Lupi» per Jchierar!tJ ;ul/a destra della Vojussa.
- La « Lupi ». !A potete impiegare senz'altro per evitare assoluta• mente alCWl cedimento in quel settore..
- Occorre imhtere neJJ'azione. Inizialmente 1i è tentat<1 per il fon• dovalle~ però non ii è conseguito il ri.rultato sperato. Ora 1i dovrebbe pnnlare sul Trebescines con la « Siena » da nord e con altre truppe J4 Ciafa Mezgoranit.
- Le f~terie delle tre divisioni a~ti hanno proceduto di poco. Infatti, la «Pinerolo», la più dina mica, ha fatto poco; la « Puglie » ha fatto ancora meno; la« Cagliari» p raticamente non si è -mossa. Ho avuto qua.si la sensazione che l'aziooe oon procedeva bene. Ieri si è loquio con i comandanti dei corpi di Armata quarto e ottavo, e con i comandanti <!elle divisioni Pinerolo, Cagliari, Puglie e Cenh111ro, nonché con i coaundanti dell'artig lieria e del genio dei Corpi di Armata. Avuta cosl una situazione com. _pleta delle unità con siderate, si trattìene a mensa con gli ufficiali, e , dopo aver rivolto ad es5i interessantissime considerazioni sulla situazione e sugli intendimenti opecativi, riparte alla volta del posto tattico ventidue. Per la strada, passa in rivista il centotrentanovesimo fanteria BMÌ e le camicie nere del centoventunesimo battaglione lilloria. Giunge al posto tattico alle ore 20; Il 5 marzo, partito dal posto tattico, il Duce si reca nella zona di Devoti, ove visita un gruppo di battaglioni albanesi, dopo una breve colazione all'Azienda italiana petroU albanesi. Successivamente, recatosi a Berat, visita reparti volontad albanesi e il centro ospedaliero di Berat, trattenendosi a lungo Cra .i ·vari reparti e .interessandosi delle condfaioni dei feriti, i quali inneggiano e assicurano al Duce che appena guariti torneranno a combattere con piena fede n ella vittoria. Lasciato il centro ospedaliero di Berat1 il Duce rientra, sosta.n.do a visitare ! lancieri di Milano, e~ sono schierati sulla strada. Alle ore 20, il Duce rientra al p osto tattico. (1 6 mano, partito d al posto tattico ventidue per Valona e passo Logorà, si reca a Dermi e passa in riv)sta l'ottavo fanteria. Visita un ospedale da campo (il ventisettesimo) e rienua quindi al colle Logor, dove sosta all'osservatorio della Marina per una frugale colazione. Successivamente, il Duce prosegue per Valona, visita il centro ospedaliero di Ducati e assaggia il pane di una sezione di forni, esclamando: "Lo m~11gio sempre 1,10J1ntieri. t?. il pane dei 1,1enti anni!". D opo aver sostato al pontile di Ducati ad assistere all'imbarco d i f eriti e di malati, passa in rivista il diciottesimo fanteria Arqui e si reca aJ bivio di Susiza, dove passa in rivista la quindicesima legione camicie nere Breuia. Si reca quindi a Bratay, passando in rivista il settantasettesimo fanteria Lupi, che Io acclama fervidamente. Si reca poi ad un osservatòrio, dal quale assiste ad una conferenza sugli orientamenti d el terreno e ad alcune azioni di artiglieria sulle posizioni nemiche. Rientrando, sosta per assistere ad una esercitazione di arditi, che avanzano sotto la rurn d elle traiettor ie e li passa in rivista. Poco dopo, visita rospedale da campo centodiciotto e prosegue per Valona, che attu.versa a lumi spenti a causa di incu.rsione nemica in corso. Alle ore 20, arriva al posto tattico ventidue. Jl giorno 7, alle o re 10, H Duce pasn io rivista i Consigli di cinque villaggi alla presenza dell'ec• cellenza J acomoni e riceve g li omaggi d ei capivillaggio. Successivamente, H Duce parte dal posto ventidue, dove poae la prima. pietra. di una scuola per quale niessa in linea la « Bari ». ma finora nuUa ha fatto. Condusioné: abbiamo quattro divis ioni forme Occorré disincagliarle, t enendo· presente che abbiamo altre <lue divisioni disponibili, e due devono arrivare dall'Italia. Se necessario, ne faccio venire ancora· altre d ue. Bisogna continuare questo attacco, perché se· rinw1Ziassimo, risulterebbe troppo ·palese che l'azione è fallita. I greci potrebbero darci quakhe dispiacere, come già avvenne dopo Ja nostra azione a Klisura, per il Trebescines. Non si può pensare ad altre operazioni perché Ci manca il tempo. La Germania aitaccherà ai p rimi di aprile e ci ,darà un preavviso di sei giorni. Non posso chiedere ad Hitler di ritardare la sua azione perché ciò potrebbe avere conseguenze fatali. Infatti, ogni ritardo consentirebbe l'aumento delle t ruppe ing lesi in Grecia. Una divisione risulta già in_ corso di sbarco nell'Attica. P rima dell'intervento della Germania, è indispensabile ottenere un successo militaie, perché diversamente i tede- ha stanziato egli stesso i fondi. Si reca a· conferire con il comandante dcll'undi"sima Armata, il quale gli annuncia che il nemico sta attaccando nel settore- di monte Golico-. Successivamente, il Duce procede per la zona di Berat, d ove arriva alle ore 20 e pernotta al posto tattico trentaquattro. L'B rnan:o, il Duce parte dal posto trentaquattro e si reca a Rehova, superando per la strada il quarto fanteria Piem onte, che gli fa ovazioni e promesse di vittoria. Sorpassa pu re il terzo fanteria Piemonte. Sulla strada passa un ferito. Il Duce gli dice : "Guarirai p,euo /", Il soldato risponde: "L'importante è vincere!". Il D uce prosegue e giunge alle 12 20 a ~ehova. Dopo· una frugale colazione, il Duce ritorna al posto tattico trentaquattro fra le acclamazioni dei soldati La notte allarme aereo e violenta r ea2ione dell'artig lieria contraerea. Il giorno 9, il Duce parte alle 4 del mattino dal posto trentaquattro e si reca ad uti. osservatorio [di monte Komarit], dal quale vede l'inizio di una nostra azione. D all'osservatorio assiste ai movimenti delle fanterie delle varie divisioni che avanzano verso le linee nemiche. Si interessa costan temente e continuamente delle comunicazioni che giungono d alle truppe avan." :.:anti. Trascorre cosl tutla la giornata sulla posizione, consumando un pasto solda tesco a base dì carne in scatola e pane d a soldato. A lle ore 20, rientra al suo posto tattico. Il 10 marzo, al mattino, ritorna a !l'osservatorìo, sotto una pioggia dirotta. Ptost"guC" l'azione e il Duce per tdefono raccoglie notizie d ai vari comandanti, li elogia e li incita. Alle ore 16, il Duce discende daJl'osservatorio e si reca n uovamehte a ! posto tattico. Il giorno 11 marzo, alle ore 8, il D uce parte da! posto tattico e si reca nuovamente ali'osservatorio, dove assiste al prosegui- · mento delrazione e a violenti combattimenti aerei. Rientra alle 17 al suo posto tattico, dove riceve dall'Eccellenza Cavallero un riepilogo generale di tutte le novità operative. Il g iorno 12 mano, alle orè 11, il Duce si reca con il genen.Ie Pricolo [sottosegretario e capo di Stato Maggiore all'Aeronautica] a vi. sitare Elbassan, dove si trattiene con j! comandante della nona Armata, generale Pirzio Biroli,. che è venuto ad incontrarlo dal suo po.Sto di comando Rientra alle ore 19.45 al posto tattico e riceve il comandante dell' undicesima Armata, gene,. raie Geloso », con il quaJe ha il colloquio qui riportato. (Dal Din,io d t l Co-mando i upcriort dtlle Forze A rmate d'.Albariia; da Il Pop olo d'llalia. N. 62, 3 man:o 1941 , XVIII; e da. L'Europto, N. 7, 17 febbraio 19}7, XUI). schi avrebbero tutte le ragioni per dire che i greci hanno ceduto per merito loro. Quindi l'azione deve continuare: se ancora possibile con la rottura, altrimenti con l'usura, che però deve essere abbastanza celere, in maniera da ottenere risultati decisivi entro la fine del mese. Abbiamo diciannove giorni utili. n dunque positivo che l'azione deve con• tinuare. Come deve continuare? n problema tecnico e quindi non mi addentro in -tale questione. Osservo però che la dorsale Oi quota milletrecentotto non è terreno per la fanteria. n .inoltre da domandarsi se l'at•tacco 'di Wla divisione possa realmente darci il possesso di tale dorsale e se il sacrificio necessario non sia eccessivo. ·
- [Sono] sempre favorevole a/l;azione 111! Trebe1cine1. Pemerò all'azione sui Mali e ne parlerò a1 cfJmdndante 1uperiore.
- Ed i rifornimenti per via aerea che risultati hannò dato?
- Servon p a poco perché aledlori e ·modnti.
- Vi sono dunque tre modi per ten~a re la soJuzione. del problema: occupare la quota milletrecentotto del Trebescines; agire per il fondo. valle; ag ire lungo la dorsale dei Mali. La migliore soluzione appare però sempre la secOÒ.da.
- L'occ11pazione della q11ota mil/eJrecentol/o avrebbe per riJ11/t~to di liberare per sempre Tepeleni.
- Ma pur ocrupando la quota- milletrecentotto, resterebbe il resto del Trebescines, che ha quote sin verso i millenovecento metri in mano ai greci. Quali sono i motivi per cui le divisioni non vanno avanti?
- Il terreno difficile, il nemico che si baJte bene ed è ben organizzato u~l terreno,· da parte nfJJtra, mancanza di addestramento, specie negli ufficiali.
- Perché non pensate a far neutralizzare i mortai di quota milletre· centotto mentre le colonne avanzano?
- B italo · f atto
- Occorre arrivare a Bali ed allora la quota milletrecentot to perde ogni valore, non solo, ~a i ,difensori di essa dovranno cedere per fam e. Credo che l'azione prevista dal Comando supremo sia la migliore; bi· sogna perciò insistere.
- Nel caso l'avanzata 111 Bali non ri111ciue, bisognerà provvedere ili/a quota milletrecentotto.
- Bisogna però pensare alla situazione del nemico. Anche lui deve ayer avuto molte perdite; quindi la sua siruazione non è certo brillante.
- lmhteremo nell'azione inizidta; Però, Je non ri11sci1Je, biJognerà frenitJre alla qt1ota mH/etrecentotto.
- Bisogna insistere assolutamente. Dopo quattro giorni, non si pub cambiare piano operativo Occorre neutralizzare la quota milletrecentotto e le sue pendici orientali e poi andare avanti con le colonne attaccanti,
Bisogna che sulla quota cadano centinaia e centinaia di proiettirli d'ar.: tiglieria e-bombe degli aerei. Gli aerei devono volare bassi e non troppo alti; anche a costo .dì perderne qualCW10. Bfaogna attacc.ace domani, perché diversamente la truppa comincerà a radicarsi nel t erre-rio ed a credere ·che l'azione. sia finita.. I greci .debbono esser tenuti tutto il giorno sotto il nostro fuoco. L'antidoto del mortaio è la celerità del moviment~. Occorre assolutamente insistere sulle direttrici ·previste dal piano. :13 as.solutamente 11ecessario una vittoria militare per il prestigio d~ll'Eserdto italiano entro la fine del mese. Ho fatto s~pre di tutto per tenere alto il nome e il prestigio dell'Esercito italiano,· tna ora è assolutamente necessario sfondare. Ho detto all'Eccellenza Guzzoni che mandi tutte le mwiizioni che ci ~ano in Italia, perché l'Esercito .italiano è . qui, la guerra si fa qui ecl è qui che bisogna vincere,
COLLOQUIO CON IL GENERALE PRICOLO AL POSTO TATTICO TRENTAQUAT1RO IN ALBANIA*
JJ Duce, dopo aver succintamente riepilogato quanto ordinato a/l'Ec. cellenza Ge/010, pre1crive all'Eccellenza Pricolo d'impiegare tutta l'Avia· zione, per lltJta la giornata [del 13 marzo], allo .scopo di concorrere alJ'tlZione offensiva nel miglior mod() pouibile.
- L'Aviazione deve sganciare sulla quota milletrecentotto almeno millecinquecento bombe. Devono intervenire tutti gli aerei, compresi i <<picchiatelli». 11 bombardamentQ dov~à essere effettuato dalle ore 9 alle 11 e dalle 14 alle 18; durata complessiva, sei ore.
L'Eccellenza Pric-olo comrmica che uno 1/ormo ·andrJ a bomhard(tfe Ciafa Sofi11t , t11tto il resto .r11/la milletrecenloJ/o,
'AL GENERALE CAVALLERO
DALL'OSSERVATORIO DI MONTE KOMARIT **
Sono all'.osservatorìo ed ho letto il documento "[il piano d'attacco] di Gambara. Molto preciso ed esauriente. I Comandi di divisione non
• Sul fronte albanese, al posto tattico trentaquattro, il 12 marzo 19411 alle ·21.1,, MusSOlini riceve il generale Francesco Pdcolo, .con il quale ha il colloquio · qui rjportato ia riassunto. (Da L1E11ropeo, N. 7, 17 febbraio 19)7, Xlll), hanno che da applicare. Oggi bisogna assaltare e sfondare! Dite a Negro che lo stimo molto e conto su di lui. Ditegli che più è lo slancio e minori sono le perdite. •
•• La mattina del B marzo 1941, Mussolini si reca nuovamente all'osserva.torio di monte Komarit per assistere alla nostra ripresa offensiva. Dall'osservato· rio, telefona a Cavallero e gli rivolge le parole qu.i riportate (Dal Diario del Comando 111periore delle Forze 11.rmale d'Albanit:; e da: UGO CAVALLERO- Op• f.Ì~~ - pag. 72).
Colloquio Con Il Generale Cavallero
AL POSTO TATTICO TRENTAQUATTRO IN ALBANIA**
Il D uce nordisce dicendomi [è Cavallero che scrive] che il re di Grecia ha detto alf!addetto mHitare u ngherese che ha vinto 1enza battere l'Esercit o ftaliano ·e che non vede l'ora di terminare ca11ra le gravi perdite Pa.uando poi alla qt1eJtione operativa, mi dice che ha comtatato che l'effello delle operazioni è scar10, pur euendoJi reJo conto dello 1/ancio e dello 1pirìto di 1acrificio della truppa e 1pecie deila «Bari »•
A Jlla domanda, gli ho detto che onestamente rit engo che le nor/re 11nità non 1iano adatte a produ,:re la roll ura del fronte, con un nemico che ha JÌruttato il tempo che noi im piegavamo a formare il fronte e a fare una Jùtemazione difenriva mollo efficace. ·
Di fronte ad una azione definitiva ben imbastita Con.centri di"juoco, occorre una truppa che sappia fare fallica di -infiltrazione e che abbia forte inq11ttdrame11to di ufficiali. Noi non abbiamo que;Je condizioni, e quindi invece di far fallica di infiltrazione, agiamo di pew e logoriamo il nemico,
Il D11ce mi ha chiesto se effettivamente lo logvri'amo, ed io gli ho risp osto ·che quanto ha detto il re d i Grecia lo p_rova. ( +) Poi gli ho detto 11na comlatazione che ho sempre · fatto durante la grande g11emz, e cioè éhe chi attacca perde tre unità, il difemo re ne p erde due.
• Successivamente, Mussolini telefona al generale Matteo N egro, coma.o• dante della divisione Bari, ancora a Cavallero, e al generale Guido Luna, ccmandante dell'artiglieria dell'ottavo Corpo d'Armata. Al primo dice: « foti dùo"o ,he vi ,omporJ4te ben e Vi el ogio e vi nor/o a con1in11are , 011 ». Al secondo: « M olto bene oggi Credo che i greci abbiano barcollato, perché l'azione è ,ondotra con molta energia, come avevo delfo io ». All'ultimo : « Elogi o gli artiglieri p er il grande imp uho che danno alla fanteria. Con1in11a1e finché vedrele i greci barcollare i., (Da: UGO CAVALLERO - Op. (ÌI. - pagg. 72-73).
0 Il 13 marzo 1941, Mussolini si era intrattenuto all'osservatorio di monte Komarit « sino alle 22, per rientrare quindi al suo posto tattico. Il giorno 14, si ree~ nuov:1.mente all'osservatorio ed assiste al proseguimento dell'azione, che segue attentamente fino alle ore 18 ». Ma, benché le nostre truppe si comportino ottimarriente, i successi ottenuti non sono risolutivi; anzi il loro guadagno implica pesanti sacrifici. « Alle 2l, H Duce rientra al suo posto tattico :o e riceve Cavallero, con il quaJe ha il colloquio qui riportato in riassunto. (Dal D iario del Comando s11perior1 dille Foru Arma/ti d 'Albania; da L'E11ropeo, N. 7, 17 fef>. braio 1957, XIII; e d a : UGo C\V,ULU.O - Op. ,it. - pags;, 73-74). li• • xxx.
Il Duce ha obiettalo che prima i greci hanno tempre atJaçcato loro, ed io gli ho rispoJto che egli stesso, nel primo co/Joq11io di Bisceglie, · mi ha d etto che in quell'epoca i greci avevano novemila morti e trentamila feriti di fronte ai cinquemila morti e ventimila ferili no1lri. Quindi la proporzione torna. Inoltre, sfr-come avevamo preso seimila prigionieri, eravamo in vantaggio. .
Ritornando alle operazioni in corso, detto al Duce ch e SQ fra oggi e domani vediamo che si sfonda, po1Jiamo continuare l'nione cvn la massima intensità. Diversamente dobbiamo rifle/ler~. Il D uce mi ha chinJo:
- E a llora?
Gli ho rispo!lo che se non si pretfi/a il 111ccesso, non d obbiamo con• tinuare ad a/imenlare la /oJta, bensì 1ospenderla1 e risparmiare le f orze per la rip_resa 111aeuiva.
Colloquio
CON I GENERALI CAVALLERO, GAMBARA E GELOSO AL POSTO TATIICO TRENTAQUATTRO IN ALBANIA*
Il Duce legge e commenta i d ocumenti informa/ivi sulla 1i/11azione greca. .
- Il Paese vuole la _ 6ne della guerra. La stampa [greca] definisce la battaglia in corso come « fa più grande battaglia della Grecia moderna ». Parla di tre divisioni italiane interamente distrutte e di con• trattacch i disastrosi per le divisioni « Puglie », «Pinerolo», « Julia » e « Pusteria ». ·I.a leggerezza di alcuni ·nostri prigionieri ha consentito al nemico di raccogli ere informazioni preziose. :B confermato che la Germania attaccherà ai primi di aprile. Se ne conclude che la situazione greca non- è, né può essere brillante. Data questa sihlazione, bisogna continuare l'offensiva, ma prima occorre stabilire le perdite "in morti e feriti gravi, stabilire il tempo occorrente per .il riordinò dt"lle W1ità, e· stabilire il tempo occorrente per l'afflusso di nuove unità. In pari tempo è necessario rend ersi conto della situazione del nemico. Durante wu prima sosta, che faremo nei giorni 1, , 16 e 17, egli potrà rimanere inattivo, attaccare con aliquote, attaccare in forze. Nel 'primo Caso avremo la sensazione che è prostrato, nel secondo che è indebolito, nel terzo che non lo è affatto. Per irripedire che il nemico ci sottragga l'iniziativa, occorrerà tenerlo sotto pressione con fuoco di artiglieria, azione aerea, azione di dettaglio della fanteria. Quindi i tre giorni di sosta valgono, oltreché per riordinarvi, per stabilire le condizioni avversarie.
• Sul fronte albanese, al posto tattico trentaquattro, il 15 marzo 19 41, alle n, mentre è in corso nei pressi un'incursione aerea nemica con lancio di bombe, Mussolini riceve Cavallero, Gambara e Geloso, coi quali ha il colloquio qui ri• portato in riassunto. ( D al Diario del Comando 1upuiore delle Forze Armate d'Albania; da L'Europeo, N. 7, I7· febbraio 1957, Xnt; e da : Uco C:.WALLERO - Op. cit. - pagg. 74·7').
..:...... Le perdite [precisa Cava/Jero] Jono groJJo modo valutabili a dodicimila 111 dodici divisioni, con rma media di mille uomini per divisio ne Precisamènte: milleottocento perdite al quarto Corpoi cinquemila perdite all'ollavo Corpoi cinquemila}erdile al venticinquesimo Corpo. li riordin o avverrà nei tempi normalmente prevedibili dal cido operaJivo
- Com'è il morale delle truppe?
__:. Non si può dire altiJJimo [prerisa Gambara], ma si conserva buono. Certo esso non può più eSJere quello di setl'e giorni fa. le perdite, il neuun guadagno di terreno, i pochi prigionieri non ICmo infatti coefficenti positivi. Però i J morale è tale da non pregiuçficare t'impie'go. Alla ripresa le truppe 1arannO pronte a marciare.
.
· - Trattasi di truppe [aggiunge Geloso] che hanno comhatJuto da mesi. Qui non abbiamo ottenuto un succeuo ," ma il nostro soldato ha po11110 finalmente dare addoJJo at nemico. Quindi morale buono, che risalirà ai primi successi.
Ge/010 fa un riepilogo dei nnovi apprestamenti e della dislocazione delle forze nemiche tra fronte albanese e fronte ~ulgaro,
- Non è da escludere che"i gre;i tendano a disinteressarsi d el fr onte bulgaro ed a volgersi tutti contro di noi. . Sùztomatfra la frase di un 11f ficiale g reco : « Siamo sicuri di perdere la guerra, ma la · legnaJa v e la voglia,no dare ».
- L'intendimento potrebbe realmente essere quello di fare massa co~tro gli italiani, la.sciando agli inglesi di fronteggiare i tedeschi. Delle due occupazioni territoriali, sia gli inglesi che i greci preferiscono la tedesca all'italiana. Circa i tempi, occorre tenere conto .di un dato di fatto: che i tedeschi non interidono rinviare il loro attacco, che avverrà tra il 1° ed il 10, di aprile, dandoceqe avviso con sei giorni di anticipo. Nel campo dell'impiego non c'è da credere ad un addestramento mirabolante dei greci. C'è però il problema dell'impiego dei loro mortai e delle loro artiglierie. Nei riguardi nostri non è possibile far g randi cose . in merito all'addes~ramento. D'altra parte l'addestramento lo fa la guerra Ciò ohe si può. fare è neutralizzare il fuoco avversario: fare in modo cioè che il Joro fuoco ci danneggi al minimo e che il nostro apporti il massimo danno.
Cava/Jero e1amh1a la preparazione del/!arJiglieria, (on 011ervazioni di Gambara e di Geloso.
· - Il Duce ba d ecùo di i nt errompere l'azione per Ire giorni, durante i q11ali si de ve osser vare co m e reagisce il nemico. Occo rre tenacia : l'abbiamo avul a p er far e il fronte1 ora l'avremo per peneverare . Q uindi riordinamento e · p ressi on e ,' poi verrà la «spallata». Infamo occorre sor vegliare m olto il f ron te di Tepeleni. Dal 7 ma1~o in p oi. abbiamo avuto _JIJ q11esto f ronte ,ma vera battaglia, nella qudle abbiamo ten uto m olto bene ed inflillo gravi perdite al nemico, però .on qualche perdita di t erren o da parte noJtra. ·
EJamina r andamento del fronte e· predisposizioni di i ruppa.
- V olendo ora (onsiderare muhe la deprecata ipoteJi che l '~ione Ji 1/0114amento 1ul front e dell'o 11a110 Corpo non rÙll( Ì JJe, Ji po ne ;/ q11esiJo Je non convenga pre vedere uno · sfo rzo per rompere il fr onte avversario in alt ra direzione Questo potrebbe eJJere ricercato 111! f ronte di Val ona, ove e1frte già un f ondam ento di organizzazion e. In tal caso l'obiellivo p otreb be enere la linea di Porto Palermo, da raggiungere con azione convergente( + ), con le 1eguenti unità(+).
- AbbiaDlo in atto uno sforzo che impegna i Corpi d' Armah. quarto, ottavo e venticinquesimo. Tale sforzo risponde al concetto di fare guerra di logoramento, in quanto agiamo qui in corrispondenza .dd ((forte>> avversario, e di offrirci la po,ssibilità di un successo·almeno tattico. D 'al. tra parte l'unica zona sul fronte dell'undicesima Armata dove il nostro successo può avere un nome, è quello di Klisura. Se raggiungiamo questo obiettivo, si avrà il crollo del morale greco..Gli obiettivi dunque sono: tenere T eipelerii a qu.alunque costo; ragg iungere a q ualunq ue costo Klisu'ra L'operaz ione nel fronte di Valona sarebbe oggi costosa, tanto più che iJ nemico vi ha accresciuta la sua d ifesa ed imporrebbe uno sforzo superiore a quello previsto in passato; perciò possiamo dispensa rci dal considerarla e mantenerci quindi sulla difensiva. Abbiamo oggi il «muro» che ìl generale Cavallero è riuscito a costruire; abbiamo un 'operazione imbastita ed in atto; abbiamo scelto una direzione, convinti che j1l giorno che si sapesse che abbiamo conquistato Klisura l ' Esercito greco crollerà. Credo che ormai i gfeci abbiano rinunziato ai due settori est remi di Korcia e d i Valona. O ccorre impegnarli sul binomio Klisura-Tepe-leni. La Situaz ione di Tepdeni si difende anche agendo su K lisura, Quindi insistere nell'azion e Klisura-Tepeleni e conce-nt rare tutto sui Corpi quarto, ottavo e venticinquesimo. Si è detto che occorre mantenere la pressione Essa deve consistere in azioni di artiglieria, di aviazione, di·p attuglie Le pattug lie debbono essere abbastanza forti. B a.Jtresl im- portante che di quando in quando si possa giungere con il nostro tiro su qualche località di retrovia.
Proseg11e elencando le 11nilà 4 disposizione per il n110110 sforzo.
- Mi perm etto di chiedere al Duce [dice Cavallero] Ie in rapporto all'atleggiame~Jo jugoslavo si ·debba arrivare a provvedimenti alla fronJiera albal'TeJe-jttgoslava.
- La Jugoslavia è in crisi interna gravissima. Finirà con l'aderire al Tripartito. L'opinione pubblica è però contraria all'Asse. Nwnerose sono le dimostrazioni fomentate da agenti provocatori. Il cinematog"rafo, ambiente dove esplodono i sentimenti allo stato potenziale con I'impu, nità del buio, esprime freddezza nei riguardi della Germania, odio contro l'Jtalia. La Jugoslavia è d'altronde uno Stato nato a Versaglia per volontà di Wilson. Essa ha motivi di gratitudine verso la Francia ed è nata in funzione antitaliana. Attualmente lo Stato Maggiore jugoslavo mobilita per dimostrare che se l'Asse non chiede nulla di disonorevole, ciò è perché l'Esercito è in·forza. La Jugoslavia però finirà con il venire all'ovile. In Albania, niente schieramento di sicurezza. la Jugoslavia infatti nòn cercherl nulla in Albania. Basterà perciò tenere in ordine. la guardia di finanza ed i carabinieri.
AI GENERALI GAMBARA, GELOSO, MERCALLI, MESSE, ROSSI
AL POSTO TATTICO TRENTAQUATTRO IN ALBANIA*
Sono soddi sfattissimo del mio soggiorno in Albania, durante il quale ho potuto constatare che qui c'è oggi un Esercito che vorrei definire organicamente completo, Collegamenti, comwiicazioni, riforni-
• Sul fronte albanese, al posto tattico trentaquattro, il 15 mano 1941, « il D uce riceve notizia che nella notte è stata afiondata la nave ospedale Po, a bordo della quale si trovava [in qualità di fofermiera] la contessa Edda Gano, che, dopo aver tenuto un ammirevole contegno, è stata sa.fvata a sua volta dopo venci minuti di immersione. (+) Alle ore 14, il D uce parte per Valona, dove si reca a visitare la contessa Ciano. Sulla via del ritorno, si i ntrattiene a colloquio con i militari dell' undicesimo fanteria CtJJale, prevalentemente romagnoli, i quali gli fanno un'elltusiastica dimostrazione ed affermazioò.e di fede nell'immancabile vittoria, Allarme con incursione di aerei nemici. Il D uce si ·intrattiene ancora a visitare i feriti, che sono autotrasportati verso l'ospedale, e, alle ore 20, rientra al suo posto tattico. Alle ore 8 del giorno 16, riceve dal generale Cavallero una dettagliata relazione sulla situazione delineatasi in seguito ai recenti avvenimenti e sui fu. turi intendimenti operativi. Nel pomeriggio, riceve nuovamente il generale Cavallero e i generali Pirzio Biroli. e Nasci [comandante del ventiseiesimo Coipo menti funzionano in pieno." L'altissimò merito di ciò va attribuito al generale· Cavallero ed a tùtti .voi.
Durante lunghe settimane abbiamo procurato di fare il «muro>>. Ho l'impressione netta che questo muro oggi esiste. Sul fr~nte di Te. peleni esso tuttavia non è cosl solido come sul resto dd fronte. Richfamo su ciò l'attenzione del generale Geloso e lo prego di trasferire le sue tende in quel settore, fino a situazione consolidata. Bisogna assolutame_nte evitare che i greci abbiano un successo che r id~rebbe loro animo. :-
All'atto della mia venuta in Albania, vi segnalavo un· fatto importante: l'adesione all'Asse della Bulgaria. Oggi ve ne segnalo un altro di importanza ancora maggiore: l'adesione della Jugoslavia al Patto tripartito. Pare che il documento relativo sarà firmato il 23 a Vienna. E importante il fatto che la Jugoslavia non ri fiuta una sua eventuale partecipazione alla guerra. Quando ciò si saprà in Grecia, ci si conv incerà che l'ultima ora è suonata, tanto più che quattordici division i germaniche stanno avvicinandosi.
L'adesione della Jugoslavia al Patto tripartito è particola"nnente si• gn ificativ a, in quanto avviene do~ il discorso di Roosevelt, il più duro, d'Armata]. Il 17 mano, parte dal posto trentaquattro e, passando per Elb,nsan, si trasferisce al posto tattico quacantacioque, dove riceve il comandante dell' uadi· cesima Armata; che gli propone alcuni movimenti delle sue unità, Successivamente, r iceve il generale Cavallero, che gli riferisce sulle novità operative della g iornata, li g iorno 18, alle ore 8, partito dal posto tattico quarantacinque, si re<a a Gu.msi, e prosegue quindi per monte N asta, dove il comandante del ventiseiesimo Corpo d'Annata illustra il terreno. Il D uce, acclamato dalle truppe, inaugura un ponte sul Devoli e quindi r iparte alle ore 14, dopo aver fatto una frugale cc. fo.2.ione, e si reca all'ospedale di I.ixha, Alle ore 17.30, rientra al posto quaran• lacinque. Il giorno 19, dopo aver avuto le novità operative del m.1ttino, alle ore 8 parte per Zemca e si spinge su un osservatorio avanzato, che è battuto dall'arti· g lieria nemica, sul costone di Kuliercs, dove si trattiene a lungo, prendendo conoscenza delle sistemazioni difensive dello schieramento nostro e dei nemici, Rientrando dall'osservatorio, si reca alla mensa del Comando dì divisione, Trat· tenutosi quindi con gli operai di va ri cantieri stradali, rientra al posto quaran• tacinque, dove arriva alle ore 16.30 li 20 marzo, alle ore 8.30, parte dal posto quaranta.4nque, visita il centro ospedaliero di Krusta, e, successivamente, si reca fino al lago di Cx.rida, dove il generale Pinio Biroli illustra il terreno e la situa• 2ione. Sulla strada di ritorno, passa in rivista il raggruppamento Milizia Forestale. 1 I militi inneggiano al Duce. Poco o ltre, il Duce sosta presso il Comando del terzo Corpo d'Annata per la colazione. Successivamente, rientra al suo posto trentaquat· tro, dove arriva alle ore 18 e riceve a gran rapporto i generali Gambara, Geloso, Mercalli [comandante .del quarto Corpo d'Armata], Messe [comandante del Cor po d'Armata speciale (litorale)], Rossi». In tale occasione, rivolge ai presenti le pa· role qui riportate. (Dal Diario del Com ,mdo Jupuio,e delle Fon., A,mm, d' ,A/. hania; e da L'Eu,·opeo, N, 7, 17 fc.--bbraio 1957, XIII). brutale e minaccioso di tutti quelli da lui finora pronunciati. ( « Noi saremo l'arsenale delle de.mocrazie »). Vien fatto di considerare a tale proposito che se la situazione danubiana e balcanica si è svolta a favore dell'Asse, lo si deve dall'aver l'Italia dichiarato la guerra alla Grecia. Solo in seguito a questo fatto, la Jugo9lavia e la Bulgaria si sono sentite vincolate a noi, in quanto attratte a partecipare al bott!no. Entrambe si affacceranno ora al Mediterraneo: la Bulgaria a Cavala, la Jugoslavia a Salonicco. tendersi rjsultati spettacolosi. Essa può agire in questo campo solo quando favv ersario sia in rotta . N on le si può chiedere ciò eh!! non può dare. Ciò su cui insisto è la c~llaborazione fra l'artig lieria e la fa nteria. L'artig lieria deve essere a disposizione della fanteria che avanz:i, Rilevo anche l'assurdità di ricorrere in combattimento alla cifratura e decifratura degli ordini. Basterà usare nn linguaggio convenzionale.
L'azione del 9 corrente è stata p er me una sorpresa. Non mi facevo iJlusioni che si ottenessero successi strategici; non escludevo però un successo tattico soddisfacente.
11 piano era infatti ben ideato, il fuoco di artiglieria bene organizzato, gli apprestamenti logistici a punto. Come è avvenuto che le di,•isioni abbiano avuto un · così scarso potere penetrativo? Questo è un problema che voi dovete studiare. Che cosa è avvenuto? Escludo Ùn cedimento. di natura morale. Ho visto una g rande quantità di truppe in · movimento, ho visto divisioni che andavano. verso la linea: ottime. Quindi c'è stato un qualcosa che voi tecnici dovete precisare. Otto reggiment i che non riescono ad incidere il dispositivo avversario, pon~ gono un problema le cui determinanti possono consistere nel fuoco di artiglieria, nella deficenza di addestramento, in particolari tecnici da rivedere, in difficoltà del terreno, difficoltà provenienti dal fuoco del Trebescinès dapprima non previsto.
Quindi, pur mantenendo l'offensiva in quel settore, si dovranno rivedere le cause della mancata penetrazione della prima fase, per porvi rimedio. Circa la data, i tedeschi ci hanno fatto sapere che attaccheranno nei primi giorni di aprile, dandoci un preavviso di sei giorni. quindi necessario che noi diamo un colpo ai greci a qualunque costo, altri• menti la storia dirà chi: una piccola nazione quaJe Ja Grecia non è riuscita a battere l'ltalia, ma dirà. pure che l'Italia non è riuscita ·a scon• figgere la Grecia. E qui in g ioco il prestigio. militare della naz ione ita~ liana. Prima che i tedeschi sparino il primo colpo di cannone, è necessario avere inflitto una sconfitta ai greci. Il popolo italiano si ribellerebbe all'idea che il sµo Esercito ·non ha saputo battere queilo greco. Tutto ciò non sarebbe stato possibile in passato: Oggi ci sono masse di uomini e c'è un'organizzazione completa per la vità funzionale. Questo lo dovete far sentire a tutti, e far sl che la battaglia che inizierà a fine mese abbia un successo. I ireci debbono essere respinti ed inseguiti.
Tornando all'azione del 9 marzo, essa va riesaminata in sede di terreno, tattica di fanteria, fuoco .di artiglieria, collaborazione fra artiglieria e fanteria, coJlaborazi~ne tattica con l'Aviazione. A quèst'u!timo proposito~ noto che dall'Aviazione nel campo tattico non bisogna ac..
Desidero ota la vostra opinione su ciò che sia possibile fare nella prossima azione, tenendo presente che se il 6 aprile i tedeschi attaccasseto, avremmo una situazione « coi sassi al!~ porte». Un differimento non sarebbe possibile. ( Cavallào: « A bbiaino accennato. alla necessità di esJere p ronti per il 28. Penso che /' .:n:ione paJJa es1ere iniziata ent ro la fine del mese» . Dà, i nsieme tt G elo101 parJicolari" JatJici e d'orga11izZdZione della pro11ima offemiva. Gambara: « Non vedo la pouibilità di un'azione ml T reberci nes. Con le f anterie che abbiamo non vi metteremo mai 'piede. A bbiamo già t entalo una vo/Ja unza fare un so/o pano ». Cavalle ro dettaglia. con Gambara e Gelo10 il piano di attacco).
Credo che bisognerà stud iar~ qualche proced imento tecnico per realizzare la sorpresa In Grecia hanno avuto l'impressione che la nostra offensiva fosse definitiva. Alime ntiamo questa impressione, lasciando loro credere che non siamo in cond izione di riprenderci per lungo tempo. Ritengo il morale dei greci ancora molto solido. Avuta notizii·dd l'adesione della Jugoslavia all'Asse, penseranno però che la loro sorte è ancora "più sigillata. Circa j tempi, insisto sulla neèessità <li . attaccare prima che sia sparato un solo colpo di cannone tedesco. Bisogna che tutti sappiano che la p iù g rande decisione ed energ ia si impongono.
I tedeschi non avranno difficoltà a rovesciare l'avversario con le divisioni già attestate. I nostri marg ini di tempo sono ristretti. Il nostro impegno è tassativo. Occorre rendere alla vittoria con tutte le forze, cosl da poter dire che noi abbiamo battuto i greci. Nessuno si a"dagi alla convinzione che la depressione greca e la fo rza tedesca liquideranno la faccenda. Ciò sarebbe .deleterio e peserebbe a lungo sulla stç>ria italiana. Dobbiamo dare al ·popolo ·italiano la convinzione che l'Esercito greco la abbiamo battuto noi. Se ciò avverrà, la sistemazione' territoriale potremo farla in modo ben diverso da quello che avverrebbe senza un nostro successo.
Qui è in gioco !'onore militare della nazione, che, di fronte al mondo, è l'unico onore che la nazione ba. Al soldato dobbiamo sempre d are la sensazione che sfamo vittoriosi ; quando non si ritira, il soldato . deve sempre co~siderarsi vittorioso. t inammissibile che noi non si sia capaci di dare una legnata aì greci. Potrei se del caso chiedere ad H itler di ritardare la Sll3:- azione di due-tre giorni. Non ·di p iù.
IL RAPPORTO AL RE DEL 21 MARZO 1941 SULLA SITUAZIONE IN ALBANIA *
Porti. - Sotto la guida dell'amm iraglio Sportiello, un napoletano che accoppia all'ingegno molta energia e fattività, i porti dell'Albania han no notevolmente migliorato il loro rendimento. Jn ordine al rendimento il porto principale rimane sempre Durazzo, poi viene Valona e .finalmente San Giovanni di Medua. L'importanza di quest'ultimo è in aumento. La capacità di scaricò raggiunta (grazie alla migliorata organizzazione ed al rendimento delle compagnie portuali italiane) si aggira su una media di quattro-cinquemila tonnellate giornaliere, sufficente ad alimentare l'attuale massa militare in Albania, che oscilla tra le quattrocento e le quatt rocentocinquantamila unità. L'azione dell'Aviazione nemka (Valona è stata bombardata quaranta volte) non ha recato danni notevoli, né turbato il traffico. ·
Strade. - La rete stradale è tenuta aggiornata da migliaia di operai italiani ed albanesi, che lavorano senza interruzione ed anche quando piove, protetti da impermeabili. .Cosi le mulattiere diventano carrettabili, si aprono nuove strade, si allargano q uelle esistenti in modo da permettere il traffico camionale sempre più veloce sino alle prime linee. 11 compito dei muli viene alleggerito e cosl cessa per loro 1a moria, che durante l'inverno, per il fango e lo scarso foraggio, aveva assunto un · ritmo preoccupante. L'ordine della circolazione lungo la strada è assicurato da segnalatori, da carabinieri, da motociclisti della stradale. L'impressione dell'assieme è più che soddisfacente. Collegamenti. - I collegamenti telefonici e radio tra comandi e settori funzionano assai bene, cosi pure i rifornimenti, viveri e mun izioni. Questi veramente gravi e ponderosi p roblemi logistici sono stati r isolti. Ne va il merito al genera.le Scuero.. Il rancio arriva regolarmente, cosl pure i viveri di conforto. Il servizio postale lascia qua e Jà a desiderare. Ciò dipende dalle distanze e dalla censura, che potrebbe risparmiarsi il controllo delle cartoline in franchigia. I servizi sanitari funzionano con piena regolarità. Gli ospedali grandi e piccoli da me visitati erano inolto ' in ordine.
Morale e comportamento dei soldati: - Da un punto di vista estc- rioçe, nulla eccepire circa la tenuta dei sol~ati. l a mia visità è sta.fa molto g radi ta da uomini che si sentivano come abbandonat i da Dio e dall'Italia. Le manifèstazioni sono state spontanee. I ·soldati corre• vano verso la strada dagli attendamenti. Una certa regia preparatoria c.'è stata· e se ne poteva fare a meno. Anche le truppe delJe divisioni che ffiarciavano· verso la battaglia, Puglie, Piemonte, Bari, U,p i, Sie na, Ca~ sale, sembravano decise ed entusiaste. Si dovrebbe concludere che H m o-. rale è altissiino. N on potrei adottare questo aggettivo. Io ho visto -tr~ppe dai comandi d i divisione iri. qua e non truppe dai coman di di divisione in là. Non mi è stato possibile visitare reparti df prima ·linea a contatto con il nemico. Secondo i comandi, anche queste truppe avrebbero un ot• timo morale :N"on ho elementi di osservazione p ersonale per conferm are o contestare questa affermaz ione. ·
• ll 21 m;,.no 1941, alle 8, Mussolini parte in volo dall'aereoporto di Devoti per Bari, donde prosegue poi, sempre in volo, alla volta della capitale. Giunto a Roma, compila per il sovrano il rapporto q ui .ripo.rtato." (Da Z:EMropeo, N. 7, 17 febbraio 19~7. Xlll).
Le due battaglie. -D urante il mese di maao si s~o svolte sul fronte g reco-albanese due battaglie. ·Una su iniziativa greca, uh a su italiana. Quella greca si svolse dal 6·a l 9 rriarzo, con obiettivo r epeleni. I g reci attaccarono i due pilastri che proteggono Tep eleoi : il mon te Eesistit sulla desti-a della Vojussa, e monte Golico sulla sinistra. L'attacco fu condotto con grande energia e notevole impiego di fuoco, ma, salvo più che modesti progressi sul terreno, non raggiunse lo scopo ed al quarto g iorno fu sospeso. L'urto fu sostenuto ed infranto d àlla divisione alpin~ f ulia, che ha subito le seguenti perdite: t renta ufficiali caduti, ottantasette feriti, ventiquattro dispersi. Soldati caduti sessantott o, feri ti duemilaseicento novantasette, dispersi seicentodieci. Molto gravi anche le p erdite greche., Finita con l'insuccesso l'offensiva nemica il g iorno 91 ebbe inizio l'offon'siva italiana predisposta dal gene rale Cavallero, con la sua memoria che reca la data cie l 6 marzo. Settore d'at· tacco quello dell'ottavo Corpo del g enerale Grunbara, con az ione con• comitante, del vent icinquesimo (generale Ross i), e del quarto (gen erale Me rcaili), D ivisioni d i p rima schiera : Pine rolo (generale D e Stefanis), Puglie ( generale D a Ponte), Cagliari ( generale G ianni). Diyisioni di seconda schiera: Bari e Siena. Divisioni cli riserva: Piemonte e Ce'ittaurQ (semicorazzata); più un ragg ruppamento di camicie nere (Circa milie- '' cinquecento-duemila uomini agli ordini ciel colonneUo R. E. Ricci). Ar. tiglieria_: trecento cannoni tra divisionali e di Corpo d'Armata T otale, circa quattrocento bocche da fuoco. Aviazione :. quattrocento velivoli tra caccia e bombardamento. Complesso di fçrze imponente. Djrezione del· l'attacco: valle D esoizza. Il Desni?za è un torrente che scorre ad est del Trebescin~ e sbocca verso Klisura nella Vojussa. Obiettivi del primo t empo: Suca e Podgorani; del second o: Klisura Il ragg iWlgimen to di questo obiettivo avrebbe fatto crollare.t utto l'Esercito g reco, valutato da q uattro a cinque divisioni su tre reggimenti, ma llon tutti da tre batta- glioni. L'azione ebbe inizio alle 7 del mattino del giorno 9 con un fuoco d'artiglieria d ella durata di novanta minuti, con un intervallo di cinque per confondere il nemico. Ebbe quindi inizio il moviment o delle fanterie, ma fin dal primo momento si fece sentire la reazione greca con tiri di sbarramento effettuati dai mortai. La Pinerolo fealizzaVa quakhe progresso, la Pflglie Sostava e la Caglia ri non si muoveva, mentre il suo comandante (generale Gianni), colpito ·da coliche, lasciava il suo posto di comando, che in uri primo tempo ven ne assunto dal colonnello Mondini ( g ià add etto militare ad Atene) e sutcessivamente dal generale Angioi. Alle ore dodici, io, che assistevo dall'osservatorio e seguivo col ricercatore ]a battaglia, ebbi la netta impressione che l'att;cco era fa llito. Il pomeriggio passò senza variazioni d i sorta. 11 generale Geloso decise allora di continuare l'azione lune-dl, previa nuova prepacazione d'artiglieria sui capisaldi g reci non d istrutti o rivelatisi durante l'attacco delle nostre fanterie. Durata del fuoco trenta minuti. Nessun p rogresso delle nostre fanterie. Un battaglione di camicie nere distrutto nel tentativo di infi ltrarsi. Martedì, fu oco intermittente delle nostre artiglierie. Domanda i al generale Cavallero la sua opinione sul consuntivo dì queste tre prime giornate. « Modesto ». mi rispose. «Nullo»! ·aggiunsi io. Il giovedì, terzo ·ed ultimo t entativo, con un violento fuoco di artiglieria su una fronte di mille metri. Nessun risultato. Le fanterie della ·Bari, che s'erano insinuate fra Puglie e Cagliari per alimentare l'attacco, non riuscirono a conquistare la quota settece~totrentuno, da rui si sarebbe scesi verso il fondovalle. Il 14, Cavallero ordinava di sospendere J'at· tacco. Prigionieri catturati dieci, di c~i due feriti. Perdite nostre :
Più cinquecento dispersi tra tutto Perdite greche molto forti , do. VUte alla nostra artiglieria ed al bombarda.mento aereo. Cause dell'insuccesso, molteplici, ma tutte note, anche p rima d ell'azione: difficoltà del terreno, quantunque da venti giorni ci sia il sole ed il fango sia scomparso; deficente inquadramento e addestramento; scarsa ·possibilità fi. sica e manovriera deJle fan terie comuni; deficente collegamento con le fanterie e viceversa ; ottimo imp iego dei mortai da parte dei g reci .e stata una battagl ia dì mortai. Colpi di mitragliatrice rarissimi. Dj fucile non uno. I greci hanno la strategia del braccio corto, ma una tattica dal raggio lungo· tre chilometri.
Azione in progetto. - Ammesso come dato pregiudiziale che noi dobbiamo avere almeno un successo militare prima eh~ i tedeschi inizinÒ ai primi ·di aprile la loro offensiva, il generale Cavallero ha fissato le direttive per la nuova azione nel settore dell'undicesima Armata. Obiettivo : Klisura. Direzione ddl'attacco: la cosidd~tta linea del Mali a sinistra di val Desnizza. Forze di rottura: una divisione alpini, la Cuneense, al comando del generale Battisti. Da~: la fine del mese. Ulteriore rafforza~ento delle artiglierie con moJl:.e _ balterie da centoquarantanove e centocinquantadue e con basi dì fuoco costituite da mortai. Tecnica ·dell'assalto: corsa verso i forti nemici che non saranno stati distrutti in ordine « sparsissimo ». I Comandi ritengono che questo terzo tentativo offensivo riuscirà, e pensano che una volt~ aperto un varco, le truppe g reche possano minacdar di rotolare. S questa anche la mia opinione.
Muro e contromuro, - L'ultimo successo greco di qualche importanza risale al J 2 gennaio, guando fu conquistata KJisura. Da allora le forze italiane hanno fatto muro. D ietro questo muro si è proceduto alla «omogeneizzazione» dei reparti fino allora frammischiatissimi, ed all'addestramento intensivo delle fanterie; nel frattempo anche i greci hanno fatto muro, cioè hanno costruito linee e capisaldi difensivi appoggiati ad un razionale congegno dei fuochi .di artiglieria e mortai. Si tratta di rompere un equilibrio di fuoco e di mezzi.
Morale dell' Esercito greco. - Non si sa gran che. Per saperne qualcosa, bisognerebbe aver catturato dei soldati e questo finora non è avvenuto. C'è un quotidiano stillicidio di dise-rtori (un centinaio durante il mio soggiofno), ma sono quilsi tutti macedoni, rarissimi i greci. la conclusioi:ie che si può trarre è la segue-nte: il morale dell'Esercito greco è in progressiva, ma assai lenta discesa e potrà precipitare solo quando avrà subito una dura sconfitta.
Aviazione. - le squadriglie di Albania e di Puglia si sono -prodigate. Le perdite sono state notevoli, ma bisogna finillmente convincersi che, ·salvo ben determinate circostanze, l'impiego ,dell'Aviazione in campo tattico, specie· in terreno montuoso, è semplicemente assurdo. L'Aviazione nOn può sostituire le artiglierie se non nel campo strateg ico. Comand i. - L'Armata Geloso reg istra il suo secondo insuccesso; tuttavia Cavallero continua a stimare Geloso. Il generale Pi rzio Biroli gira continuamente sulle l inee ed ha incontrato, dopo qualche risl!rva iniziale, la simpatia di tutti. I Comandi mi sono apparsi alquanto ple· torici, ma nel complesso affiatati. Qua e là qualche reticenza nel riferire lo stato effettivo delle cose. Coll' arrivo della Ca.sale, Firenze, Mes1ina d sono io Alban ia ventisette divisioni organi che, che salgono a trenta comp rei:idendo nell a massa anche elementi non indivisionati.
Popolazione albanese. - Attegg iamento corretto, abulico ed indifferente, secon do la psicologia degli orientali. Ospitalità pronti per le sedi dei nostri Coman di. N essun disordine, nessun sabotaggio. Non u n filo telefoni cO tagliato. Ho visto dei battaglioni albanesi. Si presentano bene, ma faccio le mie riserve circa il loro rendimento, salvo in caso di rottura che permetta l'inseguimento
Parole a· Cavallero. -:- Mentre mi accompagnava all'aeroporto, ho detto a Cavall~ro q uanto segue : « Vo i avete creato le condizioni necessarie e sufficenti non solo per vincere una battag lia, ma per vincere l'Esercito greco. Si tratta ora di u tilizzare q ueste condizioni e soprattutto di suscitare le forze morali, senza le qua li l'apparato materiale rimane inerte. D opo aver fi nalmente e retto il muro ital iano, bisogna sfondare il muro greco, se possibile prima dell'attacco tedesco, per rag ioni che ognuno comprende».
M USSOLlNI
AI DIRETTORI DELLA FEDERAZIONE E DEL FASCIO DI MILANO*
11 D uce, dopo avere elogialo l'a/Jo s-pirito e il fervore che conlraJ. dhtingue ·l',nione del Fauio primogenito e i 111oi 11alorosi gerarchi agli
• JI 21 marzo 1941, il p residio italiano del fortino di G iarabub, rimasto a lungo isolato e assediato nel deserto africano, aveva dovuto cedere all' intima:done di resa. Il 24 marzo, Rommel (le cui forze erano appostate oltre Sirte di fronte · agl i avamposti inglesi), ottenuto il consenso di Hitler e Mussolini a muoversi per )a riconquistà della Cirenaica, aveva p roceduto a prime p untate di assaggio ; qu indi, persuaso che il successo era possibile, aveva avviato subito una fulminea offensiva con la sua divisione corazzata e con reparti celeri italiani. Il 2) marzo, il generale Italo Gariba ldi era stato nominato governatore della Libia e comandante su· periore delle Fon e Armate in Africa Settentrionale, il generale Roatta capo di Stato Maggiore d el regio Esercito, il generale Francesco Rossi sottoca.po. Il 26 mano, giorno in cui nostri mezzi navali d 'assalto erano penetrati nella baia di Suda ( Creta) ed avevano colpito u n incrociatore inglese e distrUtto alcune navi mercantili, la J ugoslavia aveva aderito al T ripartito. Ma a Belgrado gli umori generali erano ostili all'Asse Il 27 marzO, quindi, l'adesione aveva provocato il rovesciamento del Governo pu:sied uto da Dragisa Zvetkovic, la sostituzione d el principe reggente Paolo col g iovane erede al trono principe P ietro, e la formaz ione di un nuovo ministero capeggiato d al generale D uscian Simovic. H itler, però, non si era fatto sorprendere Infatti, aveva scritto immediatamente a Mussolini che occorreva non impegnarsi in operazioni offensive contro i greci, per poter invia_re truppe verso il con• fine albanese-jugoslavo, avvertendo di essersi assicurato la collaborazione della Bul- ordini del federale I ppolito , ha rico rdato i doveri a cui sono tenffti in querto storicO momento i j auiJti, che hanno ii comp_jto di realizza re, neJ guia e dell"Ungheria circa u n'azione comune c~tro la J ugoslavia, probabilmente nece~saria fra breve. Forze tedesche eranÒ g ià concentrate al conbne austro-jugoslavo. Raccomandava il segreto su tali preparativi. Il 28 marzo, Mussoli ni aveva risposto al Fùhrer, assicurando di aver ordinato il rinvio della p revista offensiva in Albania, di aver fatto rafforzare le truppe ? i confine jugoslavo-albanese, e di aver fatto concentrare altre divisioni al confine italo-jugoslavo T eneva pure sottomano, presso Roma, il capo separ atista croato Ante Pàvclic, ·p er inviarlo sul posto appena risultasse utile (191). Lo ·stesso 28 marzo, si era svOlta a capo Matapan una battaglia nava le fra squadre italiane e i ng lesi, durante la q uale era stata colpita, ma non gravemente, da un siluro aerto nemico, la corazzata·Viuorio V e1reto Poi, con l'aiuto del rada r, di cui le nostre navi non er:ino forn ite, g li ing lesi erano r iuscitì ad affondare gli incrociatori Pola e Zara e d ue cacciatorpediniere. Attivissima l'avinione nemica , quasi del tutto assente la nostra protf"Zione e ricognizione aerea. Oltre le unità, erano stati perduti migliaia èli marinai, e ammiragli e ufficiali, alcuni dei quali avevano voluto eroicamente perire negli abissi marini con le loro navi. 11 1° e il 2 aprile, a Roma, a pala2zo Venezia, Musso- lini aveva ricevu to Yosuke Matsuoka , ministro deg li Affu i Esteri dd Giappone, senza però che gli incontri producessero accordi o conseguenze particolari. Il 3 aprile, aveva telegrafato a Cavallero (2 44). Il 4 ap rile, Rommel aveva riconquistato Bengasi. Il ::, apri le, altro telegramma di Mussolin i a Cava llero (244) . Lo stesso ') aprile, ormai deciso ad agire contro la Jugoslavia, Hitler aveva scritto a Mussolini per motivargli tale proposito e chiederè lo svolgimento di un'azione comune. ·Il 6 .apri le, mentre tr uppe germaniche varcavano la frontiera jugoslava e greca avanzando i-apidamente, Mussoli ni aveva risposto al Fiihrer, :iderendo alla proposta e dicendosi certo dell' esito. dell a nuova campagna (194). Jndi aveva telegrafato e telefonato a-Cavallero ( 244, 2.58) Il 7 aprile, erano entrati in azione contro la J ugoslavia anche reparti italiani , ungheresi e romeni. 1'8 aprile, proseguendo nell'avanzata in Cirenaica, colonne italo-tedesche avevano riocrup:1. to Derna. Il 9 aprile, truppe germaniche erano entrate a Salonicco, ·ungheresi a Maribor, italiane a Kranjska-Gora, in val di Sava. Il 10 aprile, reparti corazzati tedeschi avevano occupato Zagabria e Pavclic aveva proclamato lo Stato della libera Croazia. L'll ap rile, g li italiani avevano preso Lubiana . e forz e nostre e germaniche si erano incontrate sulle sponde del lago di Ocrida ( 24.5). Il 12 aprile, colonne italo-tedesche avevano occupato Bardia. li 13 aprile, i germanici erano entrati a Belgradç> li 14 aprile, erano state riconquistate Sollum e Coriza 11 15 aprile, una nostra colonna aveva occupato Sebenico e la nuova Croazià era stata r iconosciuta dall' Italia (24.5). Il 16 aprile, truppe italiane avevano preso Spalato. Il 17 aprile, mentre nostre divisioni, sfondate le linee della resistenza g reca, avan· uvano su t utto il fronte, la J ugoslavia, complet3.mente vinta, aveva ch iesto contemporaneamente l' armistizio all'Italia e alla Germania. Esso era stato firmato jn giornata a Belgrado. 11 18 aprile, alle 12, le ostilità erano cessate, ma erano continuate le operazioni di occupazione: Jl 20 aprile, Ciano era stato a colloquio con Hitler a Muncherkirchen. li Filhrer si era detto convinto della n ecessità di segno del Littorio, la vittoria delle armi e i postulati della rivoluzione. · (// rapporlo.ha avutO termine fra vibranti, alliuime acclamazioni dei gerarchi presenti! che hanno eie11alo ad Duce gi inni de/la 11igilia fascista). puntare verso il canale di Suez, ma dopo la proibitiva stagione estiva e con adeguata preparazione. E aveva proposto un nuovo incontro con Mussolini. Nei due giorni seguenti, a VieMa, Ciano aveva r icevuto comunicazione da von Ribbentrop che la Germania riconosceva il dirillo dell'Italia di annettersi la Slovenia (s:ilvo una palle occupata dai tedeschi), la D almazia e il Montenegro. J1 ~I aprile, il Comando militare greco aveva chiesto l'armistizio al comandante delle forze tedesche, maresciallo Siegmund von List; il 22 aprile, a.I generale Geloso. Il 23 aprile; l'armistizio era stato firmato a Salonicco, presente, per l'Italia, il generale Alberto Ferrero, capo di Stato Maggiore .del Comando superiore de11e Forze Armate cl.Albania, e Mussolini aveva diramato un ordine del giorno alle Forze Armate operanti sul fronte greco (254). Il 24 aprile, alle 18, ie ostilità erano cessate, ma era continuata ravanzata. Lo stesso 24 aprile, Mussolini aveva inviato un telegramma d i elogio a Cavallero (246) _ Il 25 aprile, si era tenuto a ~U· biana un convegno fra Gano e P:a,velic per decidere la sorte della Dalmazia, reclamata dall'Italia. Ma rincontro non era valso a molto, perché Pavelic e i suoi seguaci non volevano cederla. Allora il ministro si era riservato di esaminare le contropopostc avute, e le tratta.rive erano state poi concluse dal rappresentante italiano in Croazia, Raffaele Casertano, sulla base di una suddivisione della Dal· mazia e dell'offerta della corona croata ad un principe sabaudo. Poiché il Duca d'Aosta era impegnato in Etiopia, il re aveva designato il principe Aimone di Savoia Aosta, D uca di Spoleto. P er Lubiana e la Slovenia era stata decretata l'annessio~c all'Jtalia in un particolare regime di autonomia amministrativa Il 28 aprile, reparti italiani avevano occupato l'isola d i Corfù; il 30 aprile, le isole di Cefalonia e Zante. Il 2 magsio, la campagna di Grecia era conclusa. Il 4 maggio, a. Roma, a palazzo Venezia, .l\lussolini riceve, « presente il segretario del Partito, i direttori della Federazione dei Fasci e del Fascio di Combattimento di Milano. Il ~ gretario federale Ippolito rivolge al Duce la viva ·espressione di gratitudine del fa,:;cismo e del popolo milanese per l'onore concesso ed espone i dati relativi all'inquadramento delle forze, che si riassumono in duecentotrentotto Fa• sci e cinquanta. gruppi rionali, con 1.580.239 iscritti delle varie organizzazioni maschili, femminili e giovanili; massa viva e potente, guidata da circa ventimila gerarchi di vario grado. Illustra quindi la situazione politica, economica e sociale della provincia, assicurando il Duce che oggi. come sempre e più di sempre, l'animo dei milanesi vibra in un clima di alta tensione ideale, fatto di opere tenaci e di sconfinata fed eltà ». Indi il capo del Governo pronuncia le parole qui riportate in riassunto. (Da Il Popolo d'Italia, Nn. S5, 87, 88, 92, 93, 95, 97, 100, 101, 10.2, 103, 104, 105, 106, 107, 108, 109, 114, 115, 118, 122, 124; 26, 28, 29 marzo, 2, ,3, 5, 7, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 24, 25, 28 aprile, 2. 4 maggio 1941, XXVIII). ·
434' RilJNIONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI*
Il Consiglio dei ministri ha approvalo i regnenli provvedimenti oltre ad allri di ordinaria amministrazione.
Su propos/a del Duce del fascismo, capo del Governo:
Un dùegno di legge col quale si estendon~: ai cittadini che, in qualità di aJJimilati o mili1c1rizzati, presero parti a/le operazioni militari svoJJesi in Spagna e ai congiunti dei ciJtadini caduti in dipendenza d i delte operazioni, i benefici già confessi a coloro che, n~/Je steue qual ità1 parteciparono alla gr,erra 19 15- 1918 e a quella per là conquista àe//' imper.o, n onché a~ congiunti dei caduti in tali guerre.
Sulla proposta d el minhtro, 1egr"etario d i Stato per gli Affari Esteri sono 1/aJi approvati alcu ni provvedimenti. di carallere varfo.
Su proposta del Dllce del fasciJm o, capo del Gover1101 minùtro per l'Interno: ·
Un di1egno di l egge concernente il coordinamento d ell'attività degli iJtilflli di assùtenza della madre e del bambino con ql(e/la dell' Opera nazionale per la protezione della maternità e inf1nzùt. A llo .1copo d i assic11rare una maggiore unità ·di direllive nell'azione degli enti operanti nel eampo dell'aSJistenza mat erna ed i nfantile, il provvedimento attrib11iue_ al Governo la facoltà di affidare l'amminùlrazione delle istituzioni p11bb/iehe di auisJenza e beneficenza e degli altri enti che abbian o le predelle finalità agli organi centrali e p eriferici dell'Opera nazionale maternità e infanzia, lasciando, p eraltro, inalterata · la 11al11ra giuridica di ciaJCun ente, e conseguentemente il 1istema d i vigilanza e di controllo vigente nei srwi confronti.
Un disegn o di legge col q11ale viene modificata la cosJituzio.ne della Commiuione centrale p er la finanza locale, dando.si una più larga rappresenlanza alle categorie prod111tive. ( +)
Su proposla d el Dt1ce1 miniJtro della M arina:
Uno JChema d i d ecreto inte10 ad. abbreviare l'anzianità cuorrente per la promozion6 'degli o/unni d'ordine de/11 amministrazioni della Guerra e della Marina al grado di applicalo,
• Il 7 maggio ' 194I, accompagnato <la Ciano, Mussolini si era incontrato a Monfalcone con Pavelic per stringere il d efinitivo accordo sui confini con la Croazia. L'a maggio (ore 10-13), presiede la r iunione del Consiglio dei minislri della quale~ qui riportato il resoconto (Da lJ Popolo d'ha/ia, N 129, 9 maggio 1941, XXVIII).
Unu schema di regio d ecreto c~e proroga al Jl Jicembr, 1941,XX, Peffica,'ia del decreto 12 dicembre 1935, XW, n11mero 2336, relativo aJ/1aJJmen_to temporaneo di un po1to di assùtente addetto navale.
Un Jilegno di legge riguardante il trasferimento in servizio permanente effettivo per il tempo di guerra degli ufficiali subalterni di comp_lemento del Corpo d(Stato Maggi"'' ·
Uno schema di decreto relativo al riordinamento dei r11oli del personale dvi/e della regia Marinà.
Su propoI/a del Duce, minùtro delPAeronautica:
Un dùegno di legge inteto a modificare talune norme relative a! reclutamento e all'avanzamento degli ufficiali della regia Aerona11tica approvate con decreto legge 28 gennaio 1935, XII, numero 314. Poiché con la legge 2 dicembre 1940, XlX, è Jtato di1dplinato organicamente il red11tamento degli ufficiali delta regia A eronautica, col preT dello disegno di legge. si provvede ad abrogare le norme di carallere eccezionale fino-ra adottatu in materia di ,-ec/utamento degli 11/ficiali di complemenlQ,
Un dùegno di legge riguardante favanumento dei militari della regia A eronaatica feriti in· combattimento. Le vigenti norme non con1entono la promozione degli ufficiAii, sottufficiali e militari di t,uppa della regia Aeronautica raggiunti dal turno di promozione quando Jiano temporaneamente inabili .al servizio per t'agioni fisiche. Col provvedimento ·ora ~pprovato, si stabiliu, eh,, per la .Jrmua della guerra, i pr6de!li militari, temporan eaments in abili aJ servizio per ferite riportate in combattimento o comunque per offna del nemico, potranno essere regolarmente ammessi a corueguire l'avanzamento , anch, u nella posizione di ·aspellativa ·per infermità dipendenti da Cattia di seriiizio
Uno schema di decreto riguardante la co nces!ione dell'aggiunta di famiglia nella mùura intera al person.:zle militarq e civile della -regia Aerona111ica re.ridente a Guidonia.
Una schema di derrettJ con cui si stabilitc, che fino a t11tta l'anno 1941, XX, pommo essere ammessi ai concorsi per la regia Accademia aeromm!ictJ coloro che, in possesso di tu/li gli altri ,equi.riti, non ab· hiano ancora il titolo di studio- richie1tr>1 purché lo conseguano nella se11ion1 aut11nnaJg dell'anno Jte110, (+)
IL BRINDISI A PAVELIC*
Poglavnik ! Signori delegati di Croazia!
:8 con sentimento di profonda simpatia che il Governo e il popolo italiano hanno salutato la restaurazione della corona di Zvobimiro, augusto simbolo di una millenaria tradizione che per tante vic-ende si ricollega alla nostra.
A voi, qui convenuti per chiedere alt.i Maestà del re imperatore la designazione di un principe della sua gloriosa Casa a sovrano del risorto Regno di Croazia, mi è gradito .porgere il più fervido e cordiale benvenuto. I vincoli dinastici cosl felicemente stretti e gli ·accordi conclusi in questi giorni creano tra i nostri due paesi una solidarietà che trova il suo naturale fondam ent o e la sua garanzia di perenne durata, oltreché nella continuità territoriale, nella comunanza di valori ideali e di istituti politici. e nella complementarietà degli interessi.
Su questa base noi intendiamo sviluppare un'intesa f econda e una collaborazione operante in tutti i campi, col vivo desiderio di costruire un'opera di romana solidità e con lo spirito della più ideale e comprensiva -amicizia.
Voi sapete, Poglavnik, con quali sentimenti l'Italia fascista ha assistito agli sforzi dei patrioti croati e in partico1are dei vostri fidi « ustasci », guardia armata della rivoluzione croata, che, sotto la vostra guida e animati dalla vostra passione, hanno ·concorso alla redenzi~ne della patria. ·
.Con questi stessi sentimentl noi saremo al vostro fianco nell'opera alla quale vi accingete di ricostruire lo Stato ed avviarlo _verso i prosperi destini che lo attendono nel 9.uadro d{'l nuovo ordine europeo 'che sorge dalla vittoria delle potenze dell'Asse.
In questo spirito mi è grato elevare il pensiero all'augusto principe designato ad ascendere al trono di Croazia, e formulare i miei voti più fervidi per la sua prosperità, per la vostra, Poglavnik, e per le gloriose fortune della nazione croata. *
• Il )8 f!lagÌ;io 1941, alle 9.30, giunge a Roma una d elegazione croata con -a capo Pavelic per offrile la corona di Croazia al Duca di Spoleto. Alle 11.30, al Quirinale, si svolge la cerimonia per l'investitura; alle 13, nella sala del .Mappamondo di palazzo Venezia, Mussolini e Pavelic fumano gli accord i per la sistemazione d ei rapporti fra l'Italia e il nuovo Regno, Alle 14, sempre a palazzo Venezia, Mussolini offre una colazione in onore della delegazione croata, e, al\o spumante, pronuncia il brindisi qui riportato. (Da Il Popolo d'Italia, N, 139, 19 maggio 1941, xxvmo.
COMPIACIMENTO PER L'OPERA DELLA MILIZIA DELLA STRADA **
Il Duce ha manife1tato il proprio apprezzamento per i'attività svolta dalla !t1ilizia della Strada, sia nel setto re dei normale servizio d'isti-
• P avelic risponde con il seguent~ brindisi:
<41Duce!
« Di questa storica giòrnata che corona la nostra rinascita, dopo vicende secolari, sono particolarmente grato a voi, che d ella nuova .éra che stringerà leg:uni amichevoli sempre più forti t!a i due popoli confinanti e indipendenti siete stato anche l'artefice.
«La corona di re Zvonimiro è stata oggi, nella Roma imperiale, offerta dal popolo croato ad un principe della gloriosa dinastia sabauda, che sarà fondatore della nuova dinastia croata, 11 Patto di alleanza, di garanzia e di collaborazione, segna, con i vari accordi complementari, la stabilità del nostro domani in un Srl· tore europeo finora particolarmente travagliato da continui sconvolgimenti.
« Regolati gli accordi confinari, in uno spirito di larga, reciproca compren· sione, assicurata col Patto la cordiale, intima collaborazione delle due nazioni, n on più divise, ma unite dall'Adriatico pacificato, il popolo croato, tradizionalmente fiero e indipendente, con gli atti solenni oggi compiuti, acconsente liberamente di aderire all'ordine nuovo europeo promosso dalle potenze dell'Asse, e riacquista,, nella comunione di spiriti e di interessi, quelle condizioni di vita feconda di cui lo stesso nome di Roma garanzia. ·
« Mentre il popolo croato si accinge ora a dare contributo positivo all'opera di ricostruzione europea, con giovamento di tutti i popoli amici confinanti, esso non distoglie lo sguardo dagli ideali di prog resso e di dignic:l di vita che hanno trovato nel ·fascismo la loro prima eipressione.
«Duce!
« Voi conoscete le persecuzioni che il popolo croato, e noi esponenti di esso, abbiamo i,atito in quest"ultimo ventennio. Voi conoscete la nostra storia e le ni> sere a.spirazioni. Siete perciò per noi non soltanto il Duce della rivoluzione fascista e il forte nocchiero che regge le sorti del popolo italiano, ma anche, Duce, l'amico del popolo cro~to.
« Come capo della rivoluzione "ustascia" e di Wla nazione rinata alla con• vivenza europea, con sentimenti di profonda amicizia, vi porgo, Duce, l'espressione del mio animo sinceramente grato, e alzo il bicchiere alla salute d ella Maestà del re impe1atore, del principe sabaudo designato ad ascend ere al trono di Croa2ia, della reale famiglia, ·formulando auguri per la prosperità del popolo italiano alleato e per il vostro benessere personale». (Da Il pqpo/o 'd'Italia, N. 139, 19 maggio 1941, XXVIII).
•• Il 19 maggio 1941, Mussolini aveva ordinato l'immediata entrata in vigore degli accordi territoriali col Regno di Croazia (2H). Lo stesso 19 maggio, il tuto, .ria in quello delle opet'azioni belliche, eJ ha rivolto. un vivo elogio al generale L eonardi, dandogli Incarico di por/arè a tutti i gregr1rl della specialitJ, in gran parte veahi fascisti e v eterani di tutte le guerr, d~t/a rivoluzione 11fltoriosa,. J'esp reJ.Iione del 1uo vivo ,omp/acimento,
IL BRINDISI A BARDOSSY *
Eccellenza! , Mi è p articolarmente gradito IX?rgervi irSaluto mio e del Governo fascista e il più cordiale benvenuto.
1 I rapporti di fiduciosa amicizia, che da lunghi anni un iscono l'Italia e l'Ung heria, trovano il loro fondamento in motivi i~ea.li e in ra"gioni
Duca d'Aosta era stato costretto ad arrendersi con l'onore delle armi agli ingiesi, perché l'ulteriore resistenza sull'Amba Alagi era ormai impossibile (247). AI. l'al ba del 20 maggio, paracadutisti e reparti aviotrasportali ledesch.i erano sbarcati nell'isola di Creta per scacciarne gli inglesi, Nella notte, erano intervenute nella battag lia anche forze navali e aeree italiane. Il 23 maggio, il generale Antonio Sruero era stato nominato sottosegretario alla Guerra aJ posto di Guzzoni. Il 28 maggio, pure nostre truppe erano sbarcate a Creta per coopera.re con q uelle germaniche all'occupazione dell'isola. Lo stes5o 28 maggio, a Rom~, nella sala del Mappa.mondo di palazzo Venezia, Mussolini riceve il console generale Ugo ùonardi, comandante della Milizia Nazionale della Strada, unilamente al rnnsole Giovanni Romagna, comandante in seconda. « Il generale l.eonardi presenta al Duce la relazione dell'attività della Milizia della Strada d ell'anno 1940, XVIIIXIX; attività riassunta in cifre, una delle quali particolarmente interessante, cioè milleseicentoquarantasette soccorsi a utenti della stenda, oltre alcune centinaia di prestnioni in occasioni di interruzione d el traffico. N elle operazioni belliche fa Milizia della Strada ha impegnato oltre !'Clttanta per cento dei propri modesti ef• fettivì, assumendo i servizi della disciplina e del movimento stradale nelle :zone d ei vari' fron ti di operazioni». Indi il capo del Governo pronuncia .le parole qui riportate in .riassunto. (Da Il Popolo d'I1a1ia, Nn. 1441 14l, 146, 149, l!i O, 24, 2 5, 26, 29, 30 maggio 1941, XXVIII).
" Il 30 miggio 1941, Mussolini aveva detto a Cavallero che prevedev_a guerr~ fra Russfa e Germania, e che in tal caso, trattandosi cli lotta contro il comuni• smo, !"Italia avrebbe dovuto parteciparvi; quindi bisognava fin· d'ora approntare un Corpo di spedizione. In quel tempo, la perdita di molte n avi da trasporto durante la traversata del Mediterraneo e le difficoltà che ne derivavano ai rifornimenti destinati in Libia, avevano convinto Mussolini della necessità., da lui esposta a von Rintelen, di potersi appoggiare per gli sbarchi di uomini e mezzi al p orto t unisino di Biserta, per r endere la traversata più breve e sicurà. La prima r eplica tedesca all' impostazion~ del problema era stata che gli accordi con la Francia escludevario di poter lo .risolvere in tal modo. Mussolini però aveva insi• stito. La sera del 1° giugno, in seguito a. sollecitazione di Hitler, Mussolini, in5ieme a Cavallero e Ciano, era partito in treno da Roma alla volta del Brennero per incootra.do. 11 2 giugno, alle 10 era arrivato al Brennero e L'in· d'ordine politico ed .economico. Tali rapporti hanno assunto, nel corso dei recenti avvenimenti, importanza e portata particolari, in conseguenza della. lotta che l'Italia e la Germania combattono per la conquista di un ordine nuovo e della deliberata adesione del p';)polo WJgherese alla politica ci~novatrice dell'Asse.
La partecipazione dell'Ungheria al Patto tripartito ha · consacrato l'intima amicizia della nazione magiara con l'Italia e la Germania, ed ha costituito un valido apporto verso la formazione della nuova Europa. Il suo concorso alla lotta comune ha asskurato nuove e maggiori ragioni di considerazione al popolo magiaro.
:B con particolare soddisfazione che l'Italia vede realizzarsi le legittime aspirazioni dell'Ungheria, che essa ha costantemente e cordialmente favorito. · Nell'ordine nuovo che si va preparando in E uropa> l'Ungheria verrà a trovare; come di" gi1.J.Stizia, le condizioni necessarie al naturale svHuppo della sua vita nazionale e nuove ragioni di più suetti rapporti e d i solidarietà coi paesi amià, contro dei due condottieri è stato particolarmente cordiale, ( +) IL Duce ha invitato il Fiihrer nella sua vettwa salone, dove essi hanno avuto un lungo colloquio, al q uale, io un secondo tempo, hanno preso parte i ministri desii Esteri Ribbentrop e Ciano, e, successivamente, il maresciallo Keitel e il generale Cavallero. Complessivamente le conversazioni sono durate cinque ore». :Hitler aveva insistito particolarmente sui rapporti sempre più tesi con la Russia, quasi a voler preannunciare un conflitto, senza però precisare le intenzioni tede,. schc; lamentato ancora il mancato interv.ento spagnolo; mostrato di calcolare molto sulla guerra sottomarina per piegare l'Inghilterra Poi Keitel aveva spiegato che non si poteva imporre IJ,Ì francesi di lascia.re libero il passaggio in T unisia alle armi e ai militari dell'Asse, ma che la Germania avrebbe o ttenuto di appoggiarsi a Bisetta per il transito di rifornimenti verso la Libia. Verso le 16, Mussolini aveva lasciato il Brenner(? in treno per Bolzano, donde era rientrato in volo a RomL Il 3 giugno, giorno in cui erano terminate le operazioni nell'isola di Creta, Ciano aveva solhxitato per lettera da Serrano Sufier almeno l'ade~ione si,agnola al Tripartito, adesione che anche la Croazia stava per dare. Mussolini aveva aggiunto in calce alcune righe (196). Il pomeriggio del 4 giugno, a Roma, nella sala del Mappamondo di palazzo Venezia, riceve il primo mi• nistro e ministro degli Affari Esteri d'Ung heria, Ladislao de Bàrdossy, « ia trattenendolo a cordiale colloquio per oltce un'ora e mezzo ». Aila sera, sempre a palazzo Veneiia, offre un pranzo in onore dell'ospite, e, allo spumante, pronuncia il brindisi qui riportato. (Da Il Popolo d'Italia, Nn. 1S4, 1,,, 1,6, 3, 4, , giugno 1941, X:X.VUI),
Italia e Ungheria continueranno in avvenire a collaborare in stretta comunione di intenti per la ricostruzione e iJ progresso dell'Europa danubiana. nell'interesse generale in q~llo dei due popoli.
-Con questi sentimenti, alzo il bicchiere, Eccellenza, .a11a prosperità della nobile nazione magiara, alla salute dell'Altezza Serenissima il reggente di Ungheria e alla vostra felicità p ersonale. •
• B1mfossy risponde con H seguente brindisi:
«Eccellenza !
« Vivamente commosso, vi ringrazio, Eccellenza, per l'accoglienza l usinghiera e per le parole di calda amich:ia e simpatia che ave_te avuto la bontà di rivolgermi. t! superfluo rileva.re quanto sia gradito per noi ungheresi venire in Italia ad ammirare i risultati prodigiosi del fascismo e d ell'opera geniale del suo g(ande Duce, che, sotto il regno 'glorioso della Mlestà del re imperatoie, si sono estesi al campo dello spirito, dell'arte, della tecnica e del lavoro
« 6 per me mOtivo d i particolare compiacimento g iungere a Ro ma in q uesto momento in· cui l'impero italiano, poggiato su basi granitiche, si avvia sicuto verso. la realizzazione della sua più. grande potenza e del suo p iù. lwninoso de-stino.
« L'intero popolo ungherese, senza nessuna eccezione, tributa una profonda ammirazione all'eroico sforzo ed al magnifico spirito di sacrificio che tutll la nazione italiana ed il suo Esercito glorioso S05tengono nell'interesse d'un miglior ordine euro peo, al quale sarà dato il suggello delle vittoriose armi italiane.
« Il popolo ungherese ric9rda con indelebile g ratitUdine d'aver incontrato in voi, Eccellenza, il primo uomo di Stato pronto a porgere li mano amica in afoto della nazione ungherese mutilatL
« Questa vosua amicizia ha formato il solido pilastro su cui il popolo un• gh erese, cooperando strrttamente con la politica d ell'Asse -Rom a-Berlino, ha potuto r iconquistare una parte dei s uoi territori e con essi q uella posiziooe che per pieno diritto gli compete nell'Europa centrale. li Governo ungherese ed i milioni di magiui che si schierano attorno ad esso sono fermamente convinti che, soltanto attraverso la cooperazione cOll'Italia e la Germani a, si potrà raggiungere un r iordinamento del bacino danubiano, basato sull'incrollabile sentimento della giustizia ed unicamente adatto ad assicurare ai popoli ivi abi1anti la ven pace, lo sviluppo ed il benessere.
« Gli storici avvenimenti degli ultimi mesi hanno valso ad avvicinare i nostri popoli, non soltanto nel senso territoriale, ma anche, se ciò fos se possibile, a ~insaldare ancora di più i sinceri sentimenti di simpatia e di amicizia profondamente radicati nei cuori delle nostre nazioni,
« A 6anco d ei nostri potenti .amici, noi ungheresi guardiamo con fede si.cura e profonda spe-ranza al nostro avvenire,
« Con tale spirito alzo il bicchiere in onore della Maestà del re imperatore e della sua augusta famiglia, alla salute di Vostra Eccellenza, alla grandezza e alla prospeiità del p op~l~ italiano». (Da IJ fop o/o d' Italia, N , 156, } giugno 1941, XXVllJ),
435' RIUNIONE
DEL. CONSIGLIO DEI MINISTRI*
Il Consiglio dei ministri ha approva/o i seguenti prov11edim enti, oltre ad a/Jri di ord;naria amminisJrazione.
Su proposta del _ Duce del fasdsmo1 capo' del GovernrJ:
Un d isegno di legge col quale v engono affidati alla Gioventù Italiana del Littorio l'assistenza, l'educazione e Paddestramento professionale degli orfani di guerra. li provvedimento estende l'azione a favore degli orfani di guerra dal campo assistenzial e a quella formativo ed educativo, In co nseguenza, l'O pera nnionale p er gli orfani di guerra, costituita con legge 26 luglio 1929, VII, numero 1397, viene riordinata e p osta nel qudro d ella G ioventù Italiana del Lilloria, che fra i .suoi compiti ha anche quello della preparazione delle nuove g eneraziof!i. Sarà cos] possibile conseguire una perfetta . f usione di inJenti e u na saggia distribuzione dei mezzi a disposizione,
Un dùegn o di legge con cui si disp on e i'aùmento- del capitale del Comorzio di credito- per le o-pere pubbliche con sede· in R oma da lire centodue milioni a lire cinquecentodieci milioni, in modo da tldeg11are il capitale stesso ai nuovi compiti che l'Ente sarà prossimamente chiamato a s vo lgere. Nel contempo si autorizza il Conwrzio ad esplicare direttamente la propria attività nell1Africa Italiana, in sostituz ione del/1appo1ita s11a sezione autonoma, che viene contemp_oraneamente :Soppreua.
Uno 1chema di provvedimento che riguarda la conçe,sione della . qflalifica di volontario alle armi e di v olontario ài g uerra agli studenti di università e d J istituti d i irlruzione superiore chiamati alle armi. Il provvedimento stabilisce çhe gli studenti di tmiver.sità o di istituti di i.struzione Jt1periore, i qflali rinflntino al.la facoltà d i ritardare il servizio militare, 1iano çonsiderati in servizio volontario, La qualifica di 'VO· lontario di guerra è loro concessa qual ora siano stati assegnati a reparti mobilitati in z ona d i operazion"e. Le disposizioni suddette venjono- applicate an che agli studenti che rinunziarono alla suindicata facoltà in periodo anleriore all1inizio dello stato di guerra.
Uno schema di provvedimento che modifica le vigenti disposizioni riguardanti la carica di capo di Stato· Maggiore generale e l e relative al· lribuzioni. Il provvedimento è diretlo ad aggi01"nare I~ n orme vigenti
• Tenutasi il 7 giugno 1941 ( ore 10.12) (Da Il Popolq d'I1alia1 N. l !i9, 8 giugno 1941, XX.Vlll), in mater!a, precisando- i compiti d el capo 'di Stato Mag giore g enerale nella prep(lrazione alla guerra e nel coordinamento ~ella sist emazion~ d i fe,ui va dello, Stat o e· p onendo alla sua direi/a dipendenza i capi di Stato Maggio re delle Forz e Armate per 111/10 quanto con~erne f eseri izio delle .rue attribuzioni. Visne a/Jresì soppreu~ la carka di sollocapo d i S taia Maggiore generale, U/10 1chema che determina le attribuzionJ del segretario d el Partito Nazionale Fascista quale ministro, segretarie>; di Staio. li [Jroilvedimento è inteso ti precisare le attribuzioni del seg,e/ario d el Pmtito Nazionale Fascista quale minhtro, segretario di Stat o, integrando i l disposto del regio decreto legge 11 gennaia 1937, numero 4, convertito nella legge
3 giugno 1937, XV, numero 860. Afentre restano dete.rminate le funzioni normaJiw d el ministrtJ, segreiario del · Partito nei rignardi d ell'azione poliJita, ed11cativa ed qfganizzativa . di sua compet enza, si stabilisce, inoltre, che tutti i provvedimenti legislaJivi, che per 'il lo ro rilir;v{) politico abbiano rife rimento ai compiti çhe il Partito è chiamatrJ ad aISolvere per l a dijesa ed il p rJtenziamenfo della rivolrtzfone f ascista, siano proposti di concert o col ministro, segretario del Partilo.
Un disegno di legge col quale si autorizza la spe, a di lire cinquecento milioni, da iscriversi nel bilancio del miniitera dei Lavori pubblici, per provvedere all'esercizio di opere pubbliche strao rdinarie urgenti nelle provincie di Lubiana, Fiume, Zara1 Spalato e Caitaro. La nazione ha veduto, con fiera esultanza, realizzarsi, i n q11esti giorni, per il rulore delle sue gloriou trupp e, le aspirazioni territqriali al confine orientale e 111/J'altra sponda de/J'Ad riatico N el quadro d ell'azione costruttiva che" il Governo fas cista ·s} propone di svolgere nei s11oi territori, si pro~pella f a necessit"à di sviluppare un programma d i oper~ pubbliche urgenti, che~ rimediandrJ alle passate incurie, assicuri ai nuovi cittadini un tranquillo lavoro o crei l'attrezzatura indispen1abile per il progreISo economico e dvi/e di qttelle popolazioni. A l finanziamento di detto program ma, che co mprende opere stradali, igieniche, Mranliche, marittime, nonché quelle atti nenti all'edilizia scolastica, p op olare e statale, si proti· 'Vede ,on l'accen nato disegno di legge, il quale dà anche f acoltà al ministero dei Lavori P.ubblici di eseguiril opere di competenZt:J comunale.(+)
Su proposta 'del Duce, ministro d ella GncrrtJ :
Un disegno di legge co ncernente il co nferime,:ttQ dei gradi di rdporale e di Jergente agli studenti universitari ammeui ai repart i !peciali di istruzione hti111ili pr,ss0 i Corpi del regio E.s6rcilo. li prowedimento stabilisce . che gli studenti universitari ammessi a domanda o di aNtoritJ nei reparti predetti pouono conseguire il grado di caporale al termine 'del primo mese di istruzio ne e iJ grado di sergenti al termine del terzo mese.
Un disegno di legge concernente un reclutamento straordinario di ventisei sottotenenti in servizio permanente effettivo nel servizio di Commissariato, rilolo ufficiali commissari del regio Esercito, li provvedimen to aJttorizza il ministro della Guerra ad ei/ett11are un reclutamento di ventisei sottotenenti commissari in servizio permanente effettivo, m ediante concorso per titoli, riservato ai subalterni di complemento dello stesso servizio del regio Esercito che siano in poueuo di 11nt1 delle la11ree i ndicale nel regolamento sul rec/11tamen/o degli ufficiali de!"regio Esercito e che, alla data del bando di concorso, non abbiano superalo ii trenlolte· simo anno _ di etJ. ·
Su propo1ta del Duce, ministro dell'Aeronautica:
Un disegno di legge riguardante i corsi" allievi ufficiali piloti di complemento della regia Aeronautica. Con tale disegno di legge si prlJ'V't'ede a disciplinare, in modo organico, i corsi allievf piloti di complem ento e ad. abrogare le precedenti disposizioni vigenti in materia. A detti corsi "sarttnno ammeui i ÌJiovani pmvvisti del titolo di sludio di scuola m edia 111periore e che abbiano compiuto il dirias1etlesimo anno di età e non superato il· venteseiesimo, Gli allievi inizieranno i corsi col grado di aviere e 1aranne> promoJJi avieri scelti e sergenti, rispetlivainente dopo tre mesi di corso ed al conseguimento del breve/lo di pil ota di aeroplano Al termine del corso, gli tdlievi che avranno conseguito il brevetto di pilota militare saranno nominati Jollolenenli di comp_lemento d el/'Arma aeronautica, ruolo naviganti, Un disegno di legge con cui Ii dà f acoltà al m iniitro deil'Aero11a11tica, per la durata d e/J'alluale sia/o di guerra, d i bandire concorri pe, 10/i titoli per la nomina di tenenti in servizio permanen~e effellivo del G enio" aeronautico, ruolo ingegneri, fra i giovani provvisti di laurea in _ingegneria aeronautica ~onseguita nelle scuole di ingegneria aeronautica di Roma e di Torino, ·per tali concorri sì prescinde dagli e1ami, in considerazione della preparazione 1p ecifica dei laureali a_nzidetti nelle discipline riflettenti la ,os1r11zione dei velivoli e dei motori ( +)