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I

• Al cancelliere A.dolf Hitler. (Da IJ Popolo d'Italia, N. 32. 1 febbraio 19411 XXVIII).

•• Hitler risponde con il seguente telegramma: « Vi ringrazio, Duce, per il vosfro tel egramma amìchevole che mi a.vele inviato in occasione deJl°anauale della dscossa germll.!lica. A fianco dell'amico ed alleato popolo italiano, la Germania nazionalsocialista continua a combattere con ferma decisione e con sicura consapevolezza dell a vittoria Eno.le per la nuova Europa. Con cameratesca solid11.rietà ». (D? Il Popolo d'JJq/ia, N. 32, 1 ebbràio 1941, XXVHI).

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[13 febbraio 1941.]

La scomparsa di vostro marito mi rattrista profondamente. Apparteneva al nucleo della v·igilia e la sua fede era stata consacrata in guerra -dal sacrificio, in pace dal dovere, sempre fedelmente. Per lunghi ao ni appartenne al Popolo d'Italia e la sua collaborazione diede pregio al giornale. La sua opera di scrittore non sarà dimenticata e la sua memoria sacà onorati. Vi esprimo le mie <:ondoglianze.

MUSSOLIN[

• Alla vedova di Gino Rocca, (Da Il Popolo d '!Jalia, N 4~ 15 febbraio 1941, XXVIII).

[1 marzo 1941 .] * reri!:refirl~~k~!ia0 gf:11;0 ~~~~ee ~~r~i~n{a~o:st:~f:1:0~!~:~1= ~; sione del popolo bulgaro al sistema politico ispirato dall'Italia, dalla G ermania e dal Giappone. Mi è gradito inviarvi, Eccellenza, in questa occasione, i voti augurali che formulo per il vostro popolo e per· voi e p.Ilnovarvi i sensi della mia cordiale amicizia.

MUSSOLINl

• A.I Pr~sidcnte del Consiglio Bogd:in Filov, in ncrasione dell'idesione della Bulgaria al Patto tripartito. (Da. Ii Popolo d 'l tali~, N. 61, 2 marzo 1941, XXVJll)

:[2 marzo 1941.J l a giornata: di ieri ha: segnato Uri htiovo passo verso quel nuovo · ordine mondiale 1a cui realizzazione trova sirura garanzia nel sistema dialniente, formulando j voti migliori per la grandezza dell'impero n ip.,; ponico.

MUSSOLINI

• Al ministro Josuke Matsuoka, in risposta. al·:;eguente : « In occasione dell'adesione della Bulgaria al Patto tripartito, desid;ro esprimervi, Eccellenza, le mie sincere felicitazioni per q ues to grande successo dell'Italia nei paesi balcanici e vi preso d'accettare i miei migliori auguri per le fortune e la fdicità. .della grande nazione Haliana » (Da li Popolo d'l1alia, Nn. 62, 63, 3, 4 marzo 1941, XXVlll). . •

[3 aprile '1941, ore 21 .3.l.] •

Concordo Con quanto dite circa distribuzione forze nei due scac• c.hieri albanesi. Sarà accelerato invio divisione Marche . .:B importante che tutt i, d ico tutti, siano decisi a resistere fi no a quando la morsa germa• ~W~of.cenderà. di tergo e di fianco le forze nemiche schierate contro

M USSOLINI

• Al generale J]go Cavallero, (Da /!Europeo, N. 8, 24 febbraio 19'7, XIII)

[.l aprile 1941.] •

•Mai come ora debbono prevalere considerazioni militari su tutte le altre, onde metterci nelle cond izioni migliori per resistere tempo neces• sar io affinché prog resso azione tedesca si facci a sentire sul fianco e sul tergo del n uovo n emico attacc~te, .. ·

MUSSOLINI

• Al generale Ugo Cavallero, (Da L'Europeo, N. 8, 24 febbraio 1957, XIIl)

[6 aprile 1941, ore 14.10.] •

In un 1!'-essaggi?. FUhrer eh~ _mi è stato consegnato stanotte, po· che ore pnma dell mmo delle ostdltà, è detto testualmente : . ·

« La prima condizione del successo che il fronte i taliano in Albania, in qualunque circostanza tenga duco ». ·

Sono certo che a qualunque costo ciò sarà fatto.

MUSSOLINI

• Al generale Ugo Cavallero. (Da L'Europeo, N. 8, 24 febbraio 1957, XIII).

'[11 aprile 194 1.] •

L'incontro dei reparti italiani e iermanici in territorio j'joslavo con. deJf:\~~o~titi:o~,i~~ione eUe nostre forze, tese raggiungi·

Accogliete i miei cordiali camerateschi saluti, ·

MUSSOLINI

• .Al cancelliere Adoif Hitler, in risposta al seguent~: « Duce, nel momento in cui, per la pr ima volta, sul territorio jugoslavo, unità italiane e ger.rna. niche si stringono le mani, vi saluto di tutto cuore, con fedele cameratismo A.ooLF HIIlER. ». (Da lJ Popolo d ' I1a/ia, N . 103, 13, aprile 1941, XXVllJ). [15 ~prile 1941 .J. •

Ho ricevuto il telegramma con il quale, giusta la volontà del po-: polo croato, mi rendete noto la proclamazione .dello Stato indipendente di Croazia e mi chiedete il riconoscimento della Croazia indipendente da parte dell'Italia fascista, Saluto con grande soddisfazione fa nuova Croazia, che riacquista. la libertà lungamente agognata, oggi che le potenze dell'Asse hanno di~trutto l'artifi ciosa costruzione jugoslava, Mi è gradito esprimervi il riconoscimento dello Stato indipedente della Croazia da parte del Governo fascista, che sarà lieto di intendersi liberamente col Governo nazionale,croato per la determinazione dei confini del nuovo Stato, a cui il popolo italiano augura ogni fortuna, . '

MUSSOLINI

• Al dottor Ante Favelle. (Da Il Popolo d'l1alia N. 106, 16 aprile 1941, XXVIII). [19 aprile 194 1.J • ,

. - Il popolo italiano e ,Je sue Forze Armate, che combattono i_nsieme con quelfe germaniche, si associano cordialmente alle manifestazioni coa le raggiungeremo, non solo per il va lore dei nostri soldati, ma rer la forza delle nostre fedi, le quali rappresentano l'avvenire contro i passato. Accogliete, o Fiihrer, insieme col mio più fervido augurio, i miei camerateschi saluti. MUSSOLINI

• AI cancelliere AdoU Hitler. (Da Il Popolo d'I1alia1 N. 110, 20 aprile 1941, XXVlll~

(24 aprii, 1941 .] •

In que5t'ora di vittoria desidero riconoscervi l'indiscutibilè merito di aver preparato, durante qu attro mesi, l e cortdizìoni necessarie e s.uffi. c~nti per raggiungerla. Tali condizioni consistevano nello spezzare, come avete fatto, .ogni ulteriore conato controffensivo del nemico e nel dare a tutti l'impulso morale e materiaie per la riscossa. Vi giunga il mio alto riconoscimento ~r l'opera vostra e per quella dei- vostri collaboratori al Comando e alle truppe. Ricordatemi a tutti, : MUSSOLINI

• Al generale Ugo CavallerÒ. (Da Il Popolo d'l/alia, N , 118, 28 aprile 1941, XXVIII).

[24 Kpri/, 1941.] >

D es i"dero dirvi che anche l'Albania h a contribuito alla vittor-ia. delle armi italiane Vi ha contribuito ·con ì suoi volontari combattent i, coi suoi operai e soprattutto con l'ammirevole calma e disciplina d el suo popolo. Desidero darvi atto di ciò e confermarvi la mia sJmpatia per il vostro paese e per voi. · MUSSOLINI

* Al Presidente del Consiglio albanese, Shevket Verlaci. (Da Il Popolo d'lta!ia, N . lU, 25 aprile 1941, .XXVIII).

[14 maggio 1941. ]

"Accolgo, con emozione p rofonda, l a vostra p roposta di innalzare il sacrario p er i nostri ca.duti nella guerra contro la Grecia sull'aspra zona d.i quota 731 e di Monastero.

E fa zona dove dal 9 al 14 m arzo fu impegnata la battag lia ded siva, che dallo stesso nemico venne chiamata la più grande e la più sanguinosa nella sua storia mcxlerna.

:B tra la Vojussa e l'Osum sui fronti tenuti dal quarto, ottavo, venticinqu<5irno Corpo d'Armata, che furono spezzate le reni al n emico.

.E; la zona dove i nostri soldati offrirono alta, insuperabile testimonianza d'erois.mo, Tale testimonianza deve rimanere e rimarrà imperitura nei luoghi bagnati dal sangue doi combattenti e nd cuore del popolo italiano. MU SSOLINI

• Al generale Ugo, Cavallero. (Da Il Popolo d'lla!ia, N. 13 5, 15 mag· gio 1941, X:X:Vlll).

[1 8 maggio 194 1.J •

ÙAAi che il vittorioso sfor:zo compiuto dalla vostra Armata t rova. solenne consacra:zione, desidero che vi · g iung a il mio elogio; e con voi elog-io le vostre truppe per il loro coraggio, resistenza alle fatiche, senso del dovere.

MUSSOLINI

• Al generale Vittorio .Ambro!io. (Da li Popola d 'Italia, N. 140, 20 mag. gio 1941, XXVlIJ).

[19? maggio 1941.J • t, parola confortatrice che la Santità V ostra mi ha mandato 1Jl quest'ora di lutto mi ha profondamente commosso. Insieme col mio rin. graziamento per la Vostra Benedizione, porgo alla Santità Vostra il mi.o ossequio devoto.

Sl, Altezza, voi ed i vostri soldati avete combattuto eroicamente e resistito oltre i lim iti delle possibilità umane. Il popolo italiano vi ha seguito, vi ammira e condivide la vostra certezza per il domani. .

• A Sua .Altezza. Rea1e il. principe Amedeo di Savoia Aosta, in risposta al se• guente: « Al Duce. Nell'impossibiJità di ricoverare e di curare i numerosi feriti e dato il continuo aggravarsi della situazione, takhé la resistenza pur con g ravissime perdite potrebbe protrarsi solo di poco, sono stato indotto 11. domandare al ne-mico una onorevole resa. La mia domanda è stata accolta. Mi è di conforto in questa triste ora la certezza di aver fatto quanto umanamente era possibile !Ascio il comando,· ringraziando voi, Duce, che in un anno di dura lotta sempre mi concedeste l'ausilio del vostro consenso e della vostra fiducia. Non è 6nita la guerra: in queste terre, ancora una volta irrorate dal sangue italiano per la · maggiore grandezza della nostra patria, presto ritorneremo. A.MBOBO Dl S AVOIA • · (Da I/ Pop()/o d 'Italia, N. 140, 20 maggio 1941, XXVIII).

MUSSOLINI

• .A Sua S3ntit:l Pio XIT, in risposta at seguente:· « P resenti al grande, re-l)entino dolore di Vostra Eccellenza, accompagnamo a Dio, coi nostri suffragi, l'anima di chi ha compito, nella fede in l ui, la sua breve giornata e confortiamo l'Eccellenza vostra e tutti i suoi, con la nostra paterna benedizione. Ptus P. P. Xll >. (Da Il Pop()/o d'I1a/i4, N n. 220, 221, 8, 9 agosto 1941, DCVIII).

[8 àgosto '1941.]

• Vi ringrazio di ~uor~ Maestà', e coli voi Sua Maestà la Reçina impera• tnce, ··per ]a partec1paz1one che a,rete voluto prendere al mio forte dolqre. Vogliate, vi prego, accogliere i sensi d ella mia devozione.

MUS SOLIN~

• A Sua Maestà Imperiale Vittorfo Emanuele III, in risposta al seguente: « In questo momento in cui il vostro affetto di padre è cosl duramerite colpito, la regina ed io, nel prendere viva parte al vostro\ ;Jolore, desideriamo vi giungano Je più sentite condoglfanze per jl grave lutto •Affe:zionatissimo cugino VITTORIO EMANÙEL&» _(Da IJ Pop_o/o d'.lla/ia! Nn. 2201 2211 8, 9 agosto 1941! XXVIII), "

[29

Agosto 1941

le fervide giornate ché abbiamo trascorso insieme al vostro Quar• tìere generale e le visite compiute alle nostre truppe impegnate nella guerra contro il bolscevismo rimarranno, come vi ho detto, ricordo incan-

D a quanto ho constatato nell'U .R.S.S. si palesa sempre più indiscutibile la portata storica delle nostre rivoluzioni, che banno salvato la. civiltà europea dal mortale , pericolo bolscevico.

Torno in Italia con la indelebile visione della grande opera intrapresa e con la più che mai assoluta certezza del suo vittorioso compimento.

Abbiatevi il mio vivissimo ringraziamento _per l'amichevole ospitalità offertami presso di voi e in mezzo alle valorose, instancabili Forze, germaniche, e ricevete i miei cordiali camerateschi saluti.

MUSSOLINI

• Al cancelliere Adolf Hitler. '(Da Il Popolo 'd1I1alia, N . 242, ~(li agosto 194i, XXVIIl),

[7 settembre '19 41 ]

Mentre le vostre truppe, eroicamente combattendo, hanno raggiunto ~l vecchio confine, permettete che vi partecipi il saluto cameratesco delle Forze Armate italiane, ins ieme col sentimento di ammirazione con cui tutto il popolo italiano segue, non solo da oggi, la ,·ostra o~era e lo siano compiuto in pace e in guerra dal valoroso popolo finnico. ,.

MUSS0L1Nl

• Al maresciallo Carlo Gust1vo Mannerheim. (Da Il Popolo d'llalia. N. 2,1, 8 settembre 1941, XXVIII).

·•• JI maresciallo M annerh eim ri~ponde con il seguente : «Vi prego, EcceIlenza, di voler g radire j miei p iù profondi ring raziamenti e quelli delle Forze

(27

,ettembre ·1941

Grandi e 'decisivi eventi si sonCi compiuti Fiihrer in questo primo anno di esistenza del Patto tri parti to. Eventi altrettanto grandi s1 preparano. L'ordine nuovo previsto dal P atto di Berlino ha già posto vittoriosamente la sua propria incrollabile base. Accogliete, FU.hrer, in quc-

Armate di Finlandia per i1 gentile saluto che ml avete invfato a nome del popolo e del valoroso Esercito italiano. Vi posso assicurare, Eccellenza, che q uesto vostro messaggio è stato ricevuto con i sentimenti più calorosi nel nostro paese nordico, tanto che il popolo finlandese r icorderà sempre con gran gratitudine !a 8rande .simpatia e l'aiuto concreto datp d al p opolo italiano durante la nostra dura guerra invernale. Contraccambio jl saluto cameratesco delle F orze Atmate fi nlandesi e vi prego, Eccellenza, di gradire gli atti del mio devoto ossequio e quello dell'Esercito finl andese. Maresciallo barone ,M,\NNER.HEJ1>11>, (Da Il Popolo d'Italia, N 251, 8 settembre 1941, XXVIII).

• AI cancelliere Adolf Hitler. (Da li Popolo d'llalia, N. 271~ 28 settem· bre 1941, xxvm).

(27 setlembre 1941 .]* ·

Cade ogsi il primo annuale 'della conclusione del P atto tripartito, ch e ha associato con cosl saldi vincoli l'Italia, la G ermania, il Giappone nel comune compito di costruzione del nuovo ordinamento europeo ed asiatico. D esidero giunga in questo giorno anniversario al g rande popolo g iapponese il saluto ed i1 voto augurali dell'Italia fascista e m iei per· sonati con incrollabile fede nella viUoda con giustizia.

• Al primo ministro Fumimaro Konoe (Da Il Popolo d'Italia, N. 271, 28 settembre 19·41, XXVIII).

(14 ottobre 1.941.] *

Vi sono grato per il saluto che mi avete mandato in occasione del settantacinquesimo annuale di fondazione de ll'Arena, j!iornale d i fiere tradizioni patriottiche e fasciste, IL passato è una testimonianza e al tempo stesso un impegno per il futuro. Sono certo che L'Arena conti• nuerà a rappresentare il cuore della forte e fedele Verona.

MU SSOLINI

• AI dottor U mberto Metani, direttor~ dell'Arena di :Verona. (Da Il Popolo d'Italia, N. 288~ 15 ottobre 1941, XXVIII).

[28 ottobr, '1941 fascista riafferma, in questa circostanza, la sua risoluta volontà di mar~ ciare e di combattere insieme con la Germania nazionalsociaiista sino alla vittoria.

Ricevete i miei amichevoli e camerateschi saluti, MUSSOl.;,INI

• A l cancelliere Adolt' Hitler, in risposta al se;ente: « Nell'annuale d d la marcia su Roma,· penso a voi, D uce, con i miei più cordiali auguri per il vostro bc-nesserc personale e per un felice avvenire dell'Italia fascista. Ai miei auguri si uniscono quelli di tutto il popolo tedesco. per l'Italia alleata nella lotta Che assicurerà la vittoria per una nuova Europa. Con cameratesca amk izia, AooLl' H1neR ». (Da Il Popolo d 'Italia,. N, 302, 29 OUobre 1941, XXVIII).

Dall'insieme della situazione troppo ferma convinzione che la cond otta battaglia Marmarica deve essere unitaria. Ho ciuindi deciso che tutte truppe Marm:1rica, compreso perciò Corpo Gambara, passino immediatamente ordini generale Rommel, che asswncrà quindi condott11. intera azione sotto vostro comando. Conto più che mai sul valore e la tenacia dei comandanti e, dei soldati d' Italia~ MUSSOLINI

• Al generale Ettore Ba5tico. (Da Z:E111opec, N. 10, 10 marzo 19~7, XIII).

Durante l'attuale peiriodo, che potrebbe chiamarsi di « fl.~dità », n ella battaglia della Marmarica:

A) Fare massa coll'aviazione (intendo massa uguale a cinquecento apparecchi di pronto impiego).

B) Attivare.il ripristino di tutti i mezzi motocorazzati nostri e di preda -bellica.

C) Accentuare conv6gli aerei per gli effettivi cd armi portatili con relative munizioni. ·

D) Organizzare i rifornimenti nari strettamente necessari via Sfax.

E) Preparare i convogli via m are. .

• Al mare$ciallo Albert Kesselring, ai generali Ettore Bastico, Rino Corro Fougier, Enno von Rinteleo, e all'ammiraglio Arturo Riccardi. (Da L'Europ eo. N 10, 10 marzo 1957, XIII). ·

dicembre 1941.J

l a conclusione del nuovo Patto tra le r,otenze del Tripartito, che af. fratclla nelle armi la G erma nia, l'Italia e .11 Giappone, consacra, FU.hre r, la nostra sempre più irremovibile Volontà di vittoria e di giustizia. Vi giunga,. in questo storico momento,. il mio fervido cameratesco saluto.

MUSSOLINI

• Al cancelliere Adolf Hitler. (Da Il Popolo d'lJalùt, N. 347, 13 dicem• brc 1941, XXVUJ). ·

dicembre 1941.]

Nd giorno in cui l'antica af!Jidzia d ei nostri due paesi trova definitiva cons1crazione sui campi di batta$lia, il mio _pensiero si rivolge all'eroico p opolo g iapponese in armi. L alba dell'ordine nuovo è g ià s puntata su tutti i contmenti e il popolo italiano è, con lo spirito e con le armi, vicino ai camerati nipponici nell'incrollabile volontà di viUoria che unisce l'Italia, la Germania e il Giappone,

MUSSOLINI

• Al primo ministro Hideki Tojo. (Da Il Popolo d 1Italia, N. 347, 13 di· cembre 1941, XXVUI).

MESSAGGI·

Roma, 1 ·giugno XIX (19411, •

La reg ia :Madna celebra la sua torza giornata in uno dei momenti più decisivi d i questa guerra, che ha otàmai il carattere di una guerra fra due mondi. Quale cammino dalla esordiente e p iù eroica Marina degl i ini~i del reg no d'Italia alla nostra di oggi, ch e conosce e ·supera g li .spazi e le difficoltà e batte il nemico sugli" oceani. N on è rettorica affe rmar~ che l'ard imento, talora t emerario, di comandaati e di equi• paggi, lo stoicismo romano dei feriti, l'alto n!Jlllero ·dei" caduti, illumi• nano la regia Marina col sole della gloria !

. Credere, obbedire, combattere, il trinomio littorio, appare veramente come l'insegna. sacra di combattimento e· di vittoria per i marinai d'Italia !

MUSSOLINl

• In occasione della terza giornata de!Ia Marina. ·(Da. li Popolò d' Italia, N. 161, 10 giugno 1941, XXV1II).

ORDINI DEL . GIORNO

[11 giugno }940,l •

Per decisione 'di Sua: :Maestà: H re e imperatore assumo da oggi, 11 giugno, il comando delle truppe operanti su tutte le fronti.

Confermo nella carica di mio capo di Sta~o Maggiore generale il maresciallo d'Italia Pietro Badoglio.

Confermo nelle e.ispettive cariche, e alle di lui dipendenze, il mar esciallo d'Italia Rodolfo Graziani, quale capo di Stato Maggiore del r egio Esercito; l'ammiraglio d'Armata Domenico Cavag nari, quale capo di Stato Maggiore della regia Marinai il generale designato d'Annata aerea Francesco Pricolo, quale capo di Stato Maggiore della regia Aero,. nautica.

Da oggi armi e cuori debbono essere tesi versO la meta : conqWstarc la. vittoria, ·

Saluto al ret MUSSOLINI

• A tutte le For:ze Armate, (Da Il Pop olo d'llalia, N. 164, 12 g iugno 1940, XXVII).

[11? luglio ·1940.] •

· · '.Ammira'gli ! Coman·dantl r Stati Maggiori ed equipaggi delle squa'dre navali !

Le Forze navali dell'Italia fascista hanno, nella giornata del 9. vittoriosamente sostenuto il primo scontro con la flotta britann.ica nel M editerraneo, al largo dj punta Stilo. ,

La tentata manovra inglese nel Mediterraneo centrale è fallita e ha mancato gli obiettivi strategici che si proponeva.

Il cosciente valore di rui avete dato prova di fronte ad una preponderante forza avversaria ha insegnato al nemico, con l e salve centrate dei vostri cannoni, che non si viene impunemente verso le coste italiane,

Con le navi di su?<:rficie hanno strenuamente combattuto sommergibili e aerei da ricognizione marittima. ·

Il popolo italiano. è .fiero dei risuJtati di questa prima battaglia.

Vi tributo con eguale .fierezza la ·mia lode, MUSSOLINI

• Da 11 Popolo d'Italia, N. 194, 12 luglio 19401 XXVI(.

DI BENITO MUSSOLINI ,

Dal Quarti er generale delle Forze Armale,, · ; , 23 april, anno XIX [1941]. *

Combattenti di tutte le Forze Armate operanti sUl fronte greco! Dopo sei mesi di aspertima Jotta, il nemico ha deposto le armi. La vittoria consacra i vostri sanguinosi sacrifici, specialmente gravi per le forze terrest ri, e illumina di nuova g loria le vostre bandiere ·

La patria è come non mai fiera di voi. In questo momento il popolo italiano ricorda e saluta commosso i suoi eroici figli_caduti nelle battaglie di Albania ed esP.rime a voit che. Ji avete vendicati, la sua grat itud ine imperitura, · · ·; , Saluto il re! ' MUSSOLINI

• Da Il Popolo d'!taUa, N. 11 5, 25 aprile 1941, XXVIII.

Dal Quarlier generale 'delle Forze Armate,. Ì9 maggio 1941} anno ·x1x. *

In relazione agli accoidi politici conclusi a Roma fra l'Italia: e Io Stato indipendente di Croazia, 'O[dino:

1. - na domani 20 tutti i poteri civili sui territori assegnati allo Stato indipendente di Croazia, sottoposti fino ad, oggi all'occupazione militare italiana, passano alle autorità croate-.

2. - Le Forze Armate italiane che si trovano attualmente sul ter• ritorio dello Stato indipendente di Croazia, cesseranno, da domani 20, di possedere carattere e prerogative di forze d'occupazione e assumono itatc;r:dr n~e:::pieCsr~f~anti sul territorio deU'amico ed alleato

3. - fi gEinerale Vitto rio Ambrosio prended gli ·accordi h ecessari con le autorità croate per l'esecuzione di quanto precede, .

M USSOLINI

CIRCOLARI

[18 setlemh,e 1940. ]

Il funzionamento degli Enti comunali di assistenza dovrà essere oggetto del vostro costante personale interessamento e controllo.

Date le circostanze, oggi più di prima, tale funzionamento dovrà essere rapido, generoso e con una bwocrazia ridotta al minimo indispensabile, per evitare sciupio e abusi.

Dovrete segnalarmi i podestà che metteranno il più solerte impegno con stile fascista nell'assol vimento di questo compito di solidarietà n az ionale.

MUSSOLINI

• Ai prefetti. (Da 1/ Popolo d' l 1ali a, N, 263, 19 settembre 19-40, XXV1J).

Telefonate

CONVERSAZIONE TELEFONICA FRA MUSSOLINI

E CAVALI.ERO DELL'll DICEMBRE 1940 •

Arrivano truppe ? , , So no arrivali i battaglioni della «Ferrara» . Hann o lardato un po' a caru a del mare g rouo a V alona, ma arri vano ed i J movimento è buono Sono a con1at10 co11 l o S .ftato ] M.[ar~ìore J, cfae f a del mo meglio. Come vanno le baracche ? Ricordate che vì SOl)O quelle p er cento · ·uomini che si fanno in una settimana.

H o parlat o con Soddu. E già in trattative con Hna ditta jttgoslava che ne f a d uecento al m ese L'ho interessato con analogh e imprese bene attrezzale, S e arrivano le truppe e non trovano baracche .rono guai, Il problema è del legname, ma stiamo addouo~ Sfruttate legname albanese.

E difµile p erché mancano Jegherie, Ma ne ho visto però sulla st rada, Raccomand o di fare i! massimo, S), il problema delle baracche· è serio. La sola nona Arnz.ata dict ch eIi:c:::::d:0 dreab~oda:~~n~ll~ 1/st~rs::~~~-di bevande calde 1a n otte.

• Da : Uc.o O.VALI.ERO - oj,. rii, - p agg 19.20; e da L' Europ,o, N 6, 10 febbraio 1957, XI11

Con V Rsazione Telefonica Fra Mussolini

E BARTIROMp DEL 18 GENNAIO 194 1 * rouibilità di, radunare le. forze•.

I greci hanno ormai un saliente di quin dici chilometri; occorre assolutamente fo ce questa manovra dei salienti di cui da tempo sento parlare Occorre manovrare.

E stat o già t;rJinat(l.

• Da: U GO C\VAI.LERO - Op rii - p agg. , 4 ,, (48).

O ccorre ,accennare la manovra, richiamare l'att~nzione del nemico, smetterla con questa passività. SI.

Queste manovre di cui si parla non sono però mai riwcite a con• trattaccare in alcuna direzione.

Le divisioni non sono complete, Ci sono molti prigionieri?

Non abbiamo noJizie del seJJanlasetlesimtJ fanteria: ritengo che qual· cuno sia stato perdnlo

Bartiromo, non c'è che una sola via : attaccare, attaccare. Lo sto dicendo da quindici giorni.

So che l'Eccellenza CaMl/ero h a q11esta volontà, ma è semp,re mançata qualcosa: in particolare le munizioni

Mi dicono che ieri sono partiti piroscafi di munizioni•

.Jlti è stato comunicalo ,he qu11.lcosa è partito.

Bartiromo, bisos;na contrattaccare, rompere <JUCsto incantesimo che da novanta giorni CJ fa perdere terreno, di posizione in posizione. Cosl ci troveremo al mare e non ci saranno più posizioni. I greci raggiungeranno P.resto lo Skumbi al quale tendono, Non bilogn.1 perdere tempo,

Insomma bisogna riunire le forze nelle direzioni opportune; bisogna manovrare ed evitare questa passività.

Lo stanno facendo ed hanno sempre cercalo di farlo. lo vado in Germania. La prima domanda che mi faranno è se mi fermo sulla linea attuale. Cosa debbo rispondere?

L'Eue/lenza Cavallero ha dello al colonnello tedescu: « lo ho fiducia di fermarmi»:

Qui non e'è che una soluzione: attaccare

E vero, /11. volontJ. dell'Ercellenza Cavallero è questa.

Riferite all'Eccellenza Cavallero.

Conversazione Telefonica Fra Mussolini

E CAVALLERO DEL 22 FEBBRAIO 1941 *

Duce, ho la gioia di annimdarvi ,he finalme nte si.1mo ri11J citi ad orginare la grandè offensiva del nemico, iniziata il giorno 13 nel Jet/ore ·di Tepeleni.

Molto bene! .Mi congratulo.

Sono stati tutti ammirevoli.

Adesso bisognerebbe approfittare della situazione favorevole e provvedere immediatamente per la preparaziorle della confroffensiva !

B t.ià in alto. Si sia -proced end o al riordinamento deJ/e grandi uni tà e delle riserve. Anche lq schieramento delle n11ove bocch-e da f11oco llX. gitmte J.,1/l'ltttlia in questi ultimi dieci giorni, giusta i vostri ordini, ; m via di ef/ellùazione.

• Da L!Europeo, N , 19, 13 maggio 195b, XII.

Per quanto riguarda la visita e l'altro, attenetevi al cifrato di ieri. Tulli .allendiamo con impazi enza la grande giornata, Vedremo se questa volta sarà quella buona!

Gli 119 mini, che sono magnifici, 1aranno galvanizzati, Vojussa!

I vost ri o"rdini, Dure, Jaranno, come sempre, eseguiti, In bocca al lupo!

CONVERSAZIONE TELEFONICA FRA MUSSOLINI

E CAVALLERO DEL 6 APRILE 194 1 *

Vorrei mandarvi quei tre batta~lionì di giovani fascisti. Hanno fatta molta istruzione. Sono formidabili.

A!a_nd~teli. Ne faremo if meglio p ouibile." Li menerò nelle migliori cond1z 1on1 per rendere.

* Da: Uco CAVALLERO - Op, ,ù. - pag, so.

Sua Maest à il re ed imperatore ha dir~to ai soldati di terra, di mare e dell'aria il seguente proclama: o: Affido al capo_ del Governo, Duce del fascismo, primo maresciallo del1'.impeto, il comando delle truppe operanti su tutte le fronti.

« Soldati di terra, di mare e dell'aria!

« Capo supremo di tutte le Forze cli terra, di f!!are e dell'aria, seguendo i miei sentimenti e le tradizioni della mia Casa, come venticinque anni or sono, :tiloroo tra voi.

« Il mio primo pensiero vi raggiunge mentre, con me, dividendo l'attaccamento profondo e la dedizione completa alla nostra -patri:i. immortale, vi accingete ad affronta.re, insieme con la Germania alleata, nuove difficili p rove con frde incrollabile di superarle.

« Soldati di terra, di mare e dell"aria!

« Unito a voi cot!le non mai, sono sicuro cl1e il vostro valore ed il pa. triottismo del p opolo italiano sapranno ancora uoa volta assicurare la vittoria alle nostre armi g loriose,

«VlTTORIO EMANUELa

« ZoruJ. di opera:l.toni, 11 giugn o 1940, XVIII» .

• Da ll Popolo d'ltaNa, N. 164, 12 giugno 1940, XXVII.

Il Duce Fra Le Truppe

NELLE LINEE AVANZATE DEL SETIORE ALPINO•

ZONA DI OPERAZIONI, 28 gi11gno

Questa mattina, alle ore 9.10, il Duce era ttl Piccolo San Bemardo. Vi tra giunto risalendo la va.Ile d'Aosta, dove le armi e gli armati stanno ancora _ai posti e sui luoghi in cui, per .buona parte, si trovavano quando li sorprese l'armistizio.

• Da Il Popo/o d' Italia, N. 1811 29 giugno 1940, XXVII.

Accompagnavano il Du·ce il capo di Stato Ma.J?;J?;iore generale, maresciallo Badoglio, il sottosegretario al ministero della Guerra, Soddu, j) comandante la quarta Armata, Guzzoni, il ministro per Ja Cultura · popolare, Pavolini, alti ufficiali dello Stato Maggiore d el D uce, ufficiali generali delle Forze Armate e il segretario particolare, Sebastia1:1i.

Nessun rallentamento della corsa per questi luog hi che il Duce conosce, si può ·dire, palmo per palmo, in pace per le opere.che vi sono state compiute ed in guerra per averli val idamente att rezzati _ alla difesa e all'offesa. Airone soste sl: per passare in rivista forti reparti provati dal combattimento e schierati in armi al' ma rgine degli accampamenti e sui luoghi medesimi ove la lotta si è svolta.

A San Desiderio T erme, sono reparti dei lavoratori e d ei servizt del Corpo d'Armata alpino; a Ponte Littorio è il Comando del sesto alpini con il battaglione Vestone.

Più in su, sempre risalendo la valle, a Pont Ferrand, sono il (o,. mando del ~uarto alpini, il battaglione A osta, il battaglione alpino Om>, il gruppo d1 artiglieria alpina Vicenza , reparti d i fanteria e di arti~lieria della Guardia di frontiera ed il sessantunesimo gruppo d i artiglieria d'Armata. · ·

Sul colle del Piccolo San Bernardo sono reparti di fanteria e delJa Guardia di frontiera. ·

Saldi e fierissimi per l'aspetto fisico e per_l'ardore che accende loro lo s,e:uardo, salutano alla voce, marzialmente immobili.

11 Duce chiama a sé i comandanti dei reparti e li intrattiene sul compito svolto dalle formazioni ai loro ordini;

Tra I Reticolati Jnfranti

Il D uce varca Ia frontiera alte ore 9.40.

La strada scende non molto rapidamente. A destra e a sinistra sono i segnì della tenacissima resistenza nemica: ordini di reticolati, campi t rincerati, nid i di mitragliatrici, appostamenti di artiglieria. Si vedono, giù nella valle, le case rosse di Bourg Saint Maurice. Di fronte, il grande picco che domina la catena d i Belledonne; scavati nella roccia ed annidati fra i pini, sono i forti di Courbaton, Falçonière e Voulmis. Si profila lontana la foresta di Malgavert.

Al sesto chilometro sono in9uadrati reparti del dodicesimo battaglione camicie nere, che salutano alla voce snudando i pu~nali. Affiancato è il gruppo artiglieria Aosta, che ha fortemente combattuto.

Anche qui il Duce esprime il suo alto compiacimento ai comandanti, i quali, rispondendo alle domande che e.gli rivolge loro, ricostruiscono brevemente, con stile guerresco, gli aspetti e i momenti decisivi ddl'azione.

Il Duce pe·rcorre ora un lungo tratto a piedi cd esamina le batte,. rie in appostamento.

La corsa riprende sua asprezza: ostacoli naturali estremamente ardui, fitte opere di of. f esa e di difesa, cannoni e mitragliatrici in agguato e, intorno alla vasta conca, i macigni dei forti da dove si mirava anche a un solo soldato.

Quella che fu la nostra ~erra in questo settore, da dove si stacca il fronte occidentale per distendersi..tino al mare, si rivelil in tutta la.

Si indovinano, sotto la Shiaiata ancora fresca, le. riparazioni recenti alle buche scavate dai nostri proiettili.

. Un campo minato, che il nemico retrocedendo ha fatto brillare men• t re la battaglia si svolgeva, ha maciullato per lungo tratto la strada che la rapidità ricostruttiva de i genieri e d elle squadre ·di operai militariz. zati ha ripristinato alzando muri a secco, tracciando ;echi e, di spalla in spalià, gettando ponti di fortuna. '

A mezza strada e al confine deUa linea che include il paese di Seez, o ve si attestano ora le truppe ·della quarta Armata, è i] Bel\•edere, un a lbergo costruito in muratura e in legno alla maniera alpina, e dalla rui terrazza si domina 1a valle dell'Isère.

Su di una spianata situata di fronte all'albergo, di là dalla strada, è schie rato in armi il. battaglione Val CiJtn on del settimo alpini (le com• pagaie due::entosessantaquattresima, duecentosessantacinquesima e duecentosettantasettesima). Sono gli alpini che, movendo dal Piccolo San Bernardo, rabbiosamente cercati e con trastati dalle batterie d ei fo rti che con• trollano la yalle, sono a rrivati sopra Seez , a trentadue chilometri dal vecchio confine. E qui sono anche le camicie nere della centuria confi naria dì Aosta, che. per prime hanno varcato il confine, sotto il fuoco che tempestava dal forte Traversette,

11 Duce, dopo avere _ esaminato alq.mi ca"nn~ni presi al nemico, passa in rassegna il fronte di ~uesto solido schieramento; quindi, seguito dagli ufficiali generali dell alto Comando, discende a Seez.

La strada che separa ora la nostra linea da quella francese, fian• cheggia una dorsale carjca di pini, sfiora il paese e si allontan~ poi a destra segnando un grande arco e per buona parte seguendo il corso del fiume. Poche centinaia di metri se parano Seez dal Bourg Saint Mau· rice A lla stazione si vede un treno blindato nemico.

Questa strada è terreno neutro: Parallela al fondo valle e quindi d i· vergendone a forcell a, è un'altra stra da che il D uce percorre

Ra~iunta Seez, ove sono altri reparti in armi del battaglio ne alpino Val Cumon, il Duce si spinge fino ai nostri avamposti, rimanendovi a lungo.

Egli ascolta dal generale Guzzoni la narrazione sullo svolgimento della battaglia e sul rapido susseguirsi delle sue fasi._

Un Parlamentario Francese

P oi, ment re il Duce, che con lo sguardo domina tutto il settore della tenace resistenza avversaria, ascolta la parola del comandante la quarta Armata, g iunge, dal1a linea francese, un parlamentario, il quale; man· dato dal comandante del sottosettore nemico, domanda di potere parlare col coman dante del reparto italia no per ottenere venga risolta una que-stione che riguarda il transito per la via che va, da Seez_ a ~aint Foy; per chieder ancora di prelevare da _ una casa alcun1 oggetti .d1 valor~ e per ottenere infine il consenso per il trasporto depa salma d1 un ufficiale Cil· tro la linea francese.

Il Duce, non appena è a conoscenza di questi due ultimi desider1, ha disposto vengano senz'altro esaud iti.

Il Duce si è intrattenuto ancora per alcun tempo sulla nostra linea avanzata; quindi, risalito al Belvedere, h a ripreso fa strada ~ r la valle d'Aosta. entusiasticamente salutato dalle truppe accampate e dalle popo. fazioni.

Alle ore 17, di ritorno dalla visita alle truppe, il Duce si è r ecato a lla villa dove alloggia la Maestà del re imperatore,·che lo ha intrattenuto a colloquio per circa un'ora.

IL DUCE SUL FRONrt ALPINO *

ZONA DI OPERAZIONI, 29 giugno . (Da un() d egli inviali ;pedali d ell'A genzit1 « Stefani »).

. Il Duce - lo seguono le medesime personalità che erano ieri al Piccolo San Bernardo - ha iniziato di buon mattino la seconda giornata del periodo che egli sta dedicando alla visita deJle truppe che hanno ope· rato sul fronte occidentale, con una lunga sosta nel centro ospedaliero di San Giovanni a Torino. .

Ricevuto e ossequiato dai dirigenti e dai sanitart, egli vede dapprima i padiglioni che ospitano gli ufficiali e successivamente quelli che rico· Verano i soldati. ·

Al letto dei feriti più gravi, il Duce si avvicina pianamente, chic· dendo ai sanitari del carattere e dell'importanza della fe rita; ai meno f romanamente. In tutti è l'orgoglio commosso per l'alto pr~io che oggi ricevono.

Prima di lasciare l'ospedale, il Duce esamina il pacco.tipo, che messo insieme con j doni dei cittadini dal Fascio femminile, viene offerto ai fe riti in transito o in sosta. ·

. Una visita non meno accurata il Duce successivamente fa all'O spedale militare, ove si rinnovano le de,•ote manifestazioni di riconoscenza.

B qui ricoverato anche un gruppo di ferit i frances i. Essi salutano il Duce romanamente.

Quando il D uce, che ha visitato ·complessivamente quattrocento feriti, lascia il centro ospitaliero prima e l'ospedale militare poi, l'applauso e l'acclamazione delle infermiere e del personale si confonde calorosa· c.ardio, su di un vasto prato, è H quarto bersaglieri. Sul ritmo celere della fanfara, il Duce passa in rassegna Jo schieramento, che ailinea su di un primo piano le formazioni cicliste e in un secondo blocco granitico i mitra.g.lieri e i reparti alpini.

Net paesi che si succedono frequenti lungo la vallata la popolazione è sulle strade plaudente. ·

Pfo innanzi, aHa casermetta. di Bussoleno, il Duce è atteso dalla fer• rea massa del secondo battaglione carristi, che ha operato in testa al Moncenisio con valore fermissimo.

A Piana San Nicolò, il Duce si ferma per passare in rivista ed esaminare i pezzi del primo gruppo del primo reggimento di artiglieria di Corpo d'Annata.

Si susseguono nella rassegna che il Duce compie: il cinquantanovesimo reggimento artiglieria della d ivisione Cagliari e la seconda batteria del primo reggimento di artiglieria alpina, schierati alla Gran C roce; e al Passo del Moncenisio i fanti del duecentotrentaduesimo reggimento e il b~t:~1j~0di fr~~at~~i~~i1 ~:S~~/;d~lM~n~tr':tl1\rgf:r~~ fran cese de11a Petite Toura. A pochi giorni da una battaf:lia vinta, in piena zoòa di operazioni, sono ammirevoli e sorprendenti l'ordine e la compostezza Dalla strada che abbiamo percorso, poderosa. arteria d i comunica· zione e di rifornimento, a quello che è l'intero complesso della macchina di guerra in sosta, tutto dà l'impressione di una perfetta organicità e di una meticolosa severa cura, così dei mezzi come degii uomin i.

Il Duce scende ora in territorio nemico. I Segni dell'azione sono vi· sibilissimi. La nostra artiglieria ha fo rtemente battuto la strada, che per lungo tratto è tuttora un rattoppo. E questo tormentatissimo oastrn, per· cosso dai nostri tiri bene aggiustali, va giù ripido fra boschi di abeti e raggiunge il fondo della val Mariana, sul rovescio del Montroid

A Lanslevìllard sono schierati il sessantaguattresimo fanteria, la Guae• d ia alla frontiera e la trentanovesima batteria alpina Valle !Jonzo.

In questo settore l'occupaz ione si distende nella valle dell'Arc, da Bcssans a destra a Braman a sinistra, comprendendo i passi di Lanslevil· la rd, Lanslebourg, T ermignon e Solières. le àostre truppe sono risalite sul massiccio della Vaooise, fino in prossimità dei colli che Io traversano.

Inquadrati lungo la via di laoslebourg, g rosso paese del hltto abban• donato ed a porte trovate e lasciate ermeticamente chiuse, sono j fanti del trentaduesimo e l e camicìe nere d ell'undicesimo battaglìone. Altro superbo schieramento q uesto, che n on è soltanto di forza militare ar· mata, ma anche di vigore .6.sico. . ·

A Termignon, i'l paese che si trova qualche chilometro più innanzi, sono il battaglione afpino V alcenisch ;a, 11 battaglione alpino Su.ra e la cinquantesima batteria alpina· del gruppo Susa.

Il Duce passa in rivista questa compatta formazione, che riempie della sua severa struttura il paese e prosesue quindi per gli avamposti t la via di Moda.ne e le nostre linee avanzate si attestano alle prime case della città francese. .

Il Duce vi giunge e brevèmente vi sosta, alle 12.35, dopo aver pas· sato in rassegna il sessantatreesimo fanteria, che si schiera a Braman, un ritorno.

Alle 14.25, il Duce è al Ulzo; si arresta poco fuori ~et paese, per passare ip rivista un fortissimo ammassamento divisionale d1 armati. Sono i:lapprima i fanti del cin9uantatreesimo .e del cinquantaquattresimo, e succedendosi a fianco per 11 lungo fronte, il battagfi one mortai divisionale, il trentesimo batta~lione camicie nere, una compagnia di cannoni -~~ici1r~u~/o~~~~~s:e:~~1ma~tr~~fai:e~~~n~i~~~ia. Complesso solidissimo,

Al limite estremo deflo schieramento, il Duce si incontra con l'Altezza Reale il principe di Piemonte, comandante il gruppo delle Armate dell'ovest, con il ciuale si intrattiene per alcuni minuti. le truppe sono vicinissime, E un incontro a1 campo, ai mar~ini della battaglia vinta..

IL DUCE PROSEGUE LA VISITA AI SETTORI DEL FRONTE OCCIDENTALE*

ZONA DI OPERAZIONI, 1 luglio (Da uno degli inviati ,peciali dell'Agenzia·« S1efani »).

Il Duce ha raggiunto ieri mattina il colle della Maddalena, settore della prima Armata, al comando del generale Pintor.

L'azione dall'alto della montagna venne compiuta per il valloriC che corre a destra. Il colle della Maddalena è stato cosl aggirato e i reparti operanti, conquistato il grande costone montano, sono discesi nella valle nemica, attestandosi dinanzi alle prime case del paese di Lacche.

Ed anche ieri mattina tutte le formazioni minori e maggiori che hanno partecipato all'azione, sono state vjsitate dal Duce; ed anche ieri mattina, per i paesi e per i borghi - Moiole, Demonte, Aisone, Vinadio, Pietraporzio e Pererio, dovunque sia un centro abitato - il popolo, subito riconoscendolo, entusiasticamente ha applaudito ed acclamato.

La lunga colonna delle macchine percorre la valle Stura e s'incontrano coJonne di fanti in marcia. Cant ano, vedono il Duce e subito il suo nome passa appass ionatamente da bocca a bocca.

Al ventiduesimo chilometro dal colle della Maddalena sono i primi

Il Duce passa lentament e in rivista il fronte, poi ascolta dal coro di trem ila voci la Marcia reale, Gio t1inezza e il Canto del legionario

Ed ecco, poco piU innanzi dove la val del Piz sfocia in valle Stura, H terzo reggimento di artiglieria e successivamente il trentacinquesimo fanteria.

Gli anelli di ciuesta veramente ferrea catena di armi e di armati vanno ora, di mano in mano, infittendosi; si succedono cosl nella valle, èhe si trasforma in gola, piccoli reparti, che si affacciano dall'alto dei roccioni, ove jl preordinamento difensivo li aveva messi in agguato e, quindi, il trentatreesimo reggimento di artiglieria, i pugnali balenanti al sole del ventesimo e del ,·entitreesirno battaglione camicie nere e la Guardia alla frontiera e il ventitreesimo g ruppo di artiglieria e jl diciassettesimo

• Da Il Popolo d'I1aJi41 N, 185, 1 luglio 1940, XXVll, reggimento ·di fanteria, masse superbe e fiere, solide come la voce che innalza J' « A noi! ».

E ancora, CJUasi u no presso l'altro, il quinto reggimento di artigli eria alpina, i reparti della sanità e poi il decimo artiglieria d'armata e il quinto battag lione del genio.

Sulle dorsali dei monti che spalleg~iano Ia va11e, si vedono carriaggi, salmerie, campi di mul i, attendamenti, depositi avanzati di m unizion i, L'undicesimo alpini Bolzano, che subito segue, presenta le armi, i nto,. nando in sordina Giovin ezza.

A l terzo chilometro dal confine è il centoventit reesimo gruppo di ar. tiglieria; gli succede l'ottavo reggimento di fanteria, che, p oco più in~ nanzi, ha scaglionato uno dei suoi battaglionL

AL COLLE DELLA- MADDALENA

11 Duce raggiunge il colle della Maddalena alle ore 11 e sì inoltra in territorio francese. T utta buche e sguarci e fenditure è la strada che le artiglieri e italiane hanno preso sotto la precisione del loro tiro e ora una compagnia del secondo genio sta alacremente riattivando la mas· sicdata.

Al terzo chilometro è schierato il battaglione alpino Feltre La ras· segna è finita. Giovani pien i di saldezza spirituale e fisica, tutti. Il corpo vigoroso è immo~i~e. I p~~n i sono saldi alle armi Gli occhi cer~ano. i~ volto del Duce; e 11 medes1mo sguardo che vedemmo tra le moltttudm1 delle piazze d'.Italia.

Il D uce scende fino ai margini di Lacche,. il paesetto francese che seg na il limite della nostra occupazione Sbarre metalliche sono calate di q ua e .di là dalla breve fascia neutra. Tra le case sconquassate si affaccia la curiosità degli avamposti francesi.

Il Duce sosta a ,lungo per riesaminare sul terreno come la vittoriosa az ione d i aggiramento si e svolta e per ascoltare dal gene rale Sarto ris l'illustrazione dei compiti affidati e mirabilmente svolti da i singoli reparti. Alle 11.25, il Duce prende la via del ritorno, ri passa ndo innanzi alle formazioni armate. Sono tutte ai loro posti ancora. Riecheggiano le musiche, prorompe alto l' « A noi ! ». Si innalza, a tratti, un canto ga• gliardo: sono le canzoni della guerra e della rivoluzione

Sempre nel territorio tenuto dalla prima Armata è l'alta valle del Roia, verso la guale, riprendendo le sue visite, il Duce si a vvia nelle prime o re del pomeriggio. La strada è. per un breve tratto, quella del mattino; infatti, non appena superata Deme nte, la colonna delle mac. chine devia a sinistra. ·

Si ·traversano Roccavione, Robilante e Vernante. Sono paesi che si gremiscono in un batter d'occhio. N o ri appena il Duce è alle prime case, g ià so~o tutt~ sull~ strada a d applauda~ e ri,p~te~ne il nom.e ~on quella vivac1tà, net gesti e nella voce, che nvela I mt1ma g randJSsuna gioia. E ricomincia la ferrea collana dei reparti e degli armati.

Al di là di Robilante, il Duce vede il secondo gruppo di artiglie ria e, subito dopo il vent(qua,ttres_imo battaRl ione camicie nere di Mifano l'ottavo rep;gimento d1 fanten~. Olt re Limon e e dop~ aver P:t:rcorso 1 quattco chilometri della g allena strada.le che perfora il colle di Te.oda, il corteo delle macchine, per un'interminabile successione di rurve a vortice, discende nel fondo delJa valle e raggiunge Tenda, ove è inquadrato il terzo battaglione camicie nere Mon11ùo_:

A San Dalmazzo Di Tenda

A San Dalmazzo di Tenda, a tre chilometri dal confine, sono il terzo battaglione camicie nere Torto na, i1 trentottesimo reggimen~o fanteria, il terzo reggimento genio e l'undicesimo artiglieria someggiata.

Il Duce passa lentamente innanzi agli sdieramenti, ·salutando militarmente l'Esercito e a braccio teso le camicie nere, l'occhio sempre fisso sul volto di questa sua splendida giovine2:za in armi.

· La valle si restringe ora fortemente, fra gigantesche pareti di roccia a strapiombo sul Roia, che nasce in Italia e porta le sue acque alla Francia. E la gola continua, sebbene per poco raddolcendosi al di là del confine, che il Duce varca alle ore 17.30. Le pietre miliari segnano M. Nice chilometri settantatré.

Il Duce traversa Fontan, grosso paese, sede della brigata ·della gendarmeria di frontiera. E qui stanno ì fanti del trentasettesimo .reggimento. Tutte le case sono deserte e chiuse, e deserte e chiuse sono fasciate. Superato il paese, il Duce lascia l'automobile e si avvia a destra, per u n'aspra strada militare, fino a raggiungere gli avamposti ll D uce osserva attentamente le ·posizioni, leggendo a traiti su una carta militare che il maresciallo Badoglio e il sottosegretario alla Guerra Soddu g li spiegano innanzi ed ascoltando gli ufficiali superiori dell' Armata, che g li riassumono le fasi dell'azione svoltasi in questo settore. Alle 18, egli è nuovamente in territorio italiano ed inizia il ritorno. L'alta valle del Roia, come stamane la valle dello Stura, risuona di afr plausi ed acclamazioni, di squilli, di inni e di canti, a salutare il fondatore dell'impero.

Siamo alle prime case di Saorgio. La linea di demarcazione traversa . il Roia e si arrampica poi a destra e a sinistra su per i costoni.

Poco prima dell'imbrunire, egli si reca all'aeroporto De Angel is, ove sono presenti forti aliquote dei reparti della prima squadra aerea. Rice\•uto dal generale Fougez, comandante la squadra e resi gli onori dal pièchetto armato, il Duce si reca sul campo di volo, ove passa in rassegna una forte rappresentanza degli equipaggi della prima squadra. Sono presenti anche i generali Scaroni, comandante la divisione Borea, e Matricardi, comandante la divisione Drago , e il colonnello Fagnani, comandante lo stormò dei caccia M. C. 200, il colonnello Bonino, comandante la ricognizione del gruppo Armate ovest, il colonnello Rolanda, comandante il cinquantatreesimo stormo, il colonnel~o Bernardi, comandante il sett imo stòrmo da bombardamento, il colonnello Questa, comandante jJ quarantetreesimo stormo da bombardamento, il colonnello De Capua, comandante il diciottesimo stormo da bombardamento e il tenente colonnello Porretti.

Premio Al Valore

Il Duce si compiace con i decorati per atti di valore compiuti du~ rante l'ultima azione e che il generale Fougez gli presenta: sottotenente Rossi e maresciallo Bruno. si r~:n~t~oi!n~e~tD~c;~ufo~c°J~::n~ ;< !0cifc:~d~~~i~~i'i:;oi devoto. E il Duce rimane alcuni istanti fra i valorosi dell'Arma azzurra, e nella chiarezza soddisfatta del suo sorriso, sono il compiacimento e l'elog io..

Il Duce A Mentone Conquistata

.DALLE ARMI ITALIANE TRA FOLLE ACCLAMANTI

E TRUPPE ENTUSIASTE*

MENTONE, 1 lug/;o

II Duce ha concluso oggi la sua lunga e accurata visita alle truppe operanti .sul fronte occidentale. Il Duce, sempre con il suo seguito, farte da Bordighera alle ore 16 e si avvia veno Ventimiglia. La voce de suo passaggio si è rapidamente diffusa per i paesi della riviera e cos1 per dove egli passa è un continuo e festoso accortere. di popolo.

Di poco passata Bordighera, egli vede il secondo reg$imento della divisione Cacciatori dette A lpi, il quindicesimo artiglieria d1 Corpo d'Armata e il battaglione della Milizia Forestale.

Il Duce discende dalla macchina e passa in riv.ista i tre fron ti dell'ammassamer.ito, separati l'uno ' dall'altro dalle possenti schiere delle bocche da fuoco. Poi, dopo essersi trattenuto con i comandanti, egli s'indugia fra il popolo, che ha assistito in silenzio alla severità del rito militare e ora si fa impetuosamente attorno. Moltissimi sono i bimbi, ai quali egli rivolge sorridente la sua particolare attenzione.

Al di là di Ventimig lia, che è presto raggiunta e superata fra le en• tusiastiche acclamazioni della cittadinanza, sono il primo settore di copertura e la quinta compagnia carristi di front iera. .B: ancora uno di quei blocchi di armati, che da quattro g iorni vediamo su per i monti o nel fondo delle valli, eguali l'uno all"aftro per vigoria e per ardimento, non dissimili per la passione che li accende.

A Latte si schierano H settimo reggimento della divisione di fanteria Cremona, il gruppo tattico dd ventiquattresimo raggruppamento di artiglieria. la corsa riprende verso Mentone. Di qua dal confine, -rapidamente raggiunto, è schierata la divisione Co1reria, di cui fa parte l'ottantaseiesimo battaglione camìde nere Lucca. Oltre il confine è il quindicesimo reggimento genio. Qualunque reparto si veda, qualunque for. mazione distenda, tra i monti, i suoi mirabili effettivi, non si possono trovare parole per descrivere l'aspetto che non siano uguali a quelle che altre formazioni e altri reparti suggeriscono.

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