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7. Riorganizzazione dell'Esercito

liberazione sistematica, non v'è ragione di temere che sia stato rilasciato alcuno che non fosse criminale politico: il governo di Napoli non disponeva di spazio da sprecare per delinquenti comuni.

Nel frattempo il vapore più piccolo era stato vuotato degli uomini, del materiale, <lei cannoni e delle munizioni, mentre l'altro se ne stava vicino al molo aspettando uno spostamento, come se fosse appartenuto alle truppe regolari <li S.M .. Dopo poco, una quantità di barche di ogni tipo <49> accorse lungo i fianchi del vapore arenato e gli uomini incominciarono a scendere la scaletta in perfetto ordine. Che momento per i nostri prodi compagni, che erano tutt'occhi <50>! 1 due vapori napoletani tornavano indietro a tutto vapore, pili forte che potevano, e sgomberavano il ponte mettendosi in assetto di combattimento <5 l)' mentre anche la fregata lasciava il suo ancoraggio spiegando tutte le vele ad un magnifico vento. Vennero sempre pili vicino, bene a tiro, e ancora v'erano centinaia di uomini da sbarcare. Era uno spettacolo superbo vederli entrare nelle barche con calma come se fossero l'equipaggio di un canotco alle regate di Spithead. Intanto un vapore 11:1poletano si fermò: Jallc navi inglesi tutti gli occhi erano fissi al cau11onc <li prua del vapore. «Perché non spara?». :Ma no! la nave tornò indietro e Jcfììando scgnafo alla fregaca che «nei frattem po si srnva periculu:;amenre avvicinando». Gli uomini di Garibaldi erano tutti sbarcati e marciavano per quattro come in una parata, allontanandosi dal molo. Arrivò infine un colpo dal vapore: corto; un altro: gli uomini sulla banchina si abbassarono e la cannonata passò sopra di loro, mentre essi riprendevano a marciare. Ma ecco che an· che la fregata fu in linea! Ammainate le vele, si pose in linea con la testa del molo e fece partire una bordata di mitraglia con grande fracasso: i volontari si abbassarono, la tempesta passò sopra di loro, e di nuovo essi furono in piedi, marciando ordinatamente come prima. La fregata e i vapori virarono allora un poco di bordo accontentandosi <li sparacd1iare qualche colpo isolato contro i gruppi che lavoravano a sgomberare la banchina del materiale sbarcato, servendosi <li numerosi carri e cavalli. Di canto in tanto un colpo di rimbalzo li avvolgeva in uua nuvola di polvere, e quesro fu tutto. Dei 1.200 uomini sbarcati con armi, munizioni e quattro pezzi d'artiglieria da campagna, uno solo rimase ferito: lo sbarco fu realizzato «esattamente in un'ora e tre quarti, proprio sotto il naso di una fregata e di <lue vapori da guerra, senza fretta né confusione, e senza ricambiare un colpo» (52).

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(49) «ìn ,my 1111111ber, and off al! JÌWJ»: parrebbe proprio si trattasse di una partecipazione tota· le ed entusiastica: abbiamo dctro che prohabilmenre fu così, ma questa corrispondenza non va presa sempre alla lettera nei dettagli. (50) « ... with ali their eyeJ and gla.ue.r», con gli occhi e con gli occhiali, non c'è che dire! (51) I vapori tornavano indietro «ctJ h,ird aJ they co1dd come. hand deared far action, loo» . (52) Spararono dopo, almeno a quanto alcuni riportano - Sampieri, Abba, ccc. - i carabinieri genovesi al comando di Mosto, forse per respingere le barche dei marinai napoletani che venivano ad impadronirsi dei vapori abbandonati.

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