Capitolo quarto
associazioni cattoliche che, in vari modi, cercavano di gestire la vita quotidiana del popolo, era possibile ritrovare anche messaggi ed inviti su come dovevano comportarsi le persone. Ad esempio, in una Chiesa di Venafro fu ritrovato un manifesto contro determinati atteggiamenti ritenuti negativi e lesivi della dignità femminile: “In Venafro, nella chiesa del S. Viatico, alle ore 19 di ieri sera, durante un intrattenimento di giovani cattoliche, è stato rinvenuto da una fedele, e consegnato subito ai militari di pattuglia nei pressi della chiesa stessa, un manifesto così manoscritto: “SIGNORINE, NON LEGGETE ROMANZI SCANDALOSI, NON FREQUENTATE FILM CUPIDI, BENSÌ VI ESORTIAMO A LEGGERE LA STORIA” “DELL'INQUISIZIONE”, “VIVA CRISTO = ABBASSO I SUOI FALSI MINISTRI”. Al manifesto in parola sono anche riportate alcune figure dell’inquisizione di Spagna. Del suo contenuto, solo il Rev. Mons. Palumbo è venuto a conoscenza. Sono in corso indagini per l’identificazione degli autori. Ad ultimate investigazioni sarà trasmesso il manifesto in questione alla prefettura”26.
L’Azione Cattolica non rappresentò, quindi, un semplice strumento della Chiesa per entrare nella vita politica del tempo ma fu un vero e proprio movimento che, insieme a tutte le altre sigle cattoliche, si impegnò, anche attraverso il Partito Popolare Italiano di Don Luigi Sturzo, per la partecipazione attiva della Chiesa alla vita decisionale del Governo italiano.
4.3 Il Comunismo e la Democrazia Cristiana, il diavolo e l’acqua santa. I due veri protagonisti della lotta politica molisana, come del resto di quella italiana, negli anni della Seconda Guerra Mondiale, sono stati, in realtà, due soli partiti: la Democrazia Cristiana e il Comunismo, il primo amico e il secondo nemico della Chiesa. Il malcontento generale, creato dalla situazione critica della guerra, che si andava, per ovvie ragioni, diffondendo da più parti, venne sfruttato soprattutto dai partiti e dai sindacati di sinistra, mentre la paura del caos e del Comunismo divenne il riferimento di fondo della propaganda moderata e conservatrice. Nel Mezzogiorno le componenti politiche antifasciste più significative erano quella liberal-democratica, la ASCB, Prefettura di Gabinetto III, b. 144 f. 1092, Ordine Pubblico – Venafro, Telegramma inviato dal maresciallo maggiore comandante legione territoriale dei carabinieri degli Abruzzi - sezione di Venafro, Giuseppe Castrignanò, alla Prefettura e alla Questure di Campobasso e alla compagnia carabinieri di Isernia, 14 febbraio 1947.
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