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Uffici Tecnici del Genio Navale e delle Armi
in efficienza tecnica e operativa di tutto il sistema difensivo; ma la fortissima diminuzione verificatasi nel personale disponibile si rifletté anche su tutti i servizi della difesa delle frontiere marittime.
La Marina si prodigava bensì per raccogliere il personale sbandato, via via che proseguiva la liberazione del territorio nazionale ed anche prima, per poter così riattivare le difese delle località di sua diretta giurisdizione, reperendo anche il materiale disperso o ancora in lavorazione, in base a vecchie commesse, presso l'industria nazionale; ma non di rado avveniva che gli Alleati riservassero a sé l'impiego di quello che era stato re perito.
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D'altra parte, nella riorganizzazione della difesa costiera bisognava ·tener conto dell'assetto che essa avrebbe avuto nel dopoguerra in base all'esperienza fatta in due grandi conflitti.
Di questo argomento si è già ampiamente trattato nei due precedenti volumi, ma si ritiene opportuno ricapitolarlo brevemente.
L'intervento dell'Italia nella guerra 1914-18 aveva fatto passare in primo piano la difesa delle frontiere terrestri, in quanto che la sicurezza della frontiera marittima era stata assicurata dalla prevalenza del potere marittimo detenuto dall'Intesa di cui l'Italia era alleata.
Il concetto della preminenza delle frontiere terrestri era rimasto immutato negli anni successivi ed il complesso problema della sicurezza delle coste, che avrebbe dovuto costituire uno dei principali aspetti di un'accorta politica mediterranea, non era mai stato affrontato in modo soddisfacente.
Si era giunti così alla seconda guerra mondiale con un tipo di organizzatione e di attribuzioni di responsabilità, che aveva rivelato la sua inefficienza in occasione dello sbarco angloamericano in Sicilia.
Perciò il 28 agosto 1943 si era posta su basi del tutto nuove la soluzione del problema della difesa delle coste, formulando una nuova regolam.entazione (v. paragrafo 14, tomo II, vol. XXI), che non fu potuta sperimentare per il sopraggiunto armistizio.
Nel maggio 1944 la Marina propose al Comando Supremo che un generale ed' un ammiraglio di sicura preparazione, in