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Amministrazione Centrale
sa Armata americana. Il governo militare e civile di Napoli venne assunto dal colonnello americano Hume.
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Il 1° ottobre lo stato di efficienza residua degli Enti dipendenti da Maridipart era il seguente: a) Distaccamento Marina (Maridist).
Presente soltanto il custode; edificio senza danni; locali completamente saccheggiati il 12 settembre da una massa di popolo aizzata dai Tedeschi, quello stesso popolo che quindici giorni dopo doveva dar prova di tanto valore. b) Caserme del II Gruppo Sommergibili (II Grupsom).
Oltre a quella principale di Napoli (Maristasom) il II Grupsom aveva requisito vari locali e fabbricati a Napoli, a Pozzuoli ed a Castellammare. Eccone la situazione al 1° ottobre. ·
Maristasom occupata da qualche ufficio britannico, sistemato nei locali abitabili; il resto gravemente danneggiato o distrutto. I fabbricati requisiti in buone condizioni, eccetto due: uno a Napoli ed uno a Pozzuoli, resi praticamente inservibili. Il materiale quasi tutto perduto, ma l'officina annessa a Maristasom in discrete condizioni. c) Locali del III Gruppo Antisom.
Completamente saccheggiati dai Tedeschi, sia nella sede del Comando sia negli alloggi. Si trovavano in una villa requisita a Ischia, dove erano concentrate una quindicina di unità facenti parte del Gruppo. d) Servizi sanitari.
Avevano continuato a funzionare col consenso dei Tedeschi fino al 25 settembre, quando l'autorità germanica aveva ordinato lo sgombero di una fascia costiera profonda 300 metri, nella quale si trovava a Piedigrotta l'ospedale della Marina. Dopo il 25 i degenti erano stati ripartiti tra vari ospedali civili e militari, situati fuori dalla fascia ora detta.
Il 30 settembre i Tedeschi saccheggiarono i magazzini dell'ospedale e questo cominciò a rifunzionare il 1° ottobre accogliendo i ricoverati di un ospedale civile, requisito dagli Alleati per loro uso.
I due convalescenziari della Marina, esistenti in due alberghi requisiti nella zona di Sorrento, rimasta fuori durante la ritirata tedesca da Salerno a Napoli, si erano trovati in gravi difficoltà alimentari: perciò erano stati inviati, con mezzi della Marina
britannica, a ultimare la convalescenza in famiglia i militari domiciliati in Calabria e in Sicilia, così da ridurre il numero dei ricoverati.
e) Locali della II flottiglia Mas.
Il Comando della flottiglia, che da Gaeta si era trasferito a Capri 1'8 settembre, non fu dai Tedeschi disturbato nella nuova sede e il 2 ottobre prese contatto con Maridipart.
f) Comando raggruppamento batterie contraeree.
Aveva sede nel Forte Ovo e aveva alla propria dipendenza 12 batterie. All'atto della liberazione 6 batterie furono trovate in pessime condizioni e 6 con le armi non distrutte. Resi inservibili in tutte le 12 batterie le centrali di tiro, i telemetri, i congegni di punteria, gli alzi; devastate le sistemazioni per il personale.
g) Impianti della base navale e degli stabilimenti di lavoro.
Officine degli scali e dei bacini napoletani, fortemente danneggiate; porte dei bacini riparabili, idrovore non riparabili.
Navalmeccanica di Castellammare (ex Cantiere della Marina) fortemente danneggiata, con varie unità che si trovavano in allestimento o in riparazione affondate o sabotate per non farle cadere intatte nelle mani dei Tedeschi.
Maricorderia gravemente danneggiata nei macchinari e nelle strutture dei capannoni.
h) Marinarmi Napoli.
Aveva uffici e impianti ripartiti fra numerose località, che avevano attraversato vicende differenti.
Uffici e laboratori dislocati sotto la Galleria Vittoria, completamente distrutti dal fuoco.
Officina elettracustica, situata sotto il palazzo reale, inutilizzata al 60%.
Officine esistenti presso la Base navale, in parte distrutte.
Officina e magazzino dei siluri sotto la Galleria Vittoria, in discrete condizioni nonostante l'incendio che aveva distrutto gli uffici e i laboratori.
Officina antigas a Montesanto in bùone condizioni, come l'Ufficio amministrativo di Marinarmi situato in Corso. Vittorio Emanuele.
Officina r.t. e ottica, dislocata a P9sillipo, in parte saccheggiata ma riutilizzabile.
Officina e deposito siluri di Miliscola, con annessi alloggi, gravemente danneggiati e in parte demoliti. Officina e deposito siluri di Caserta menomati da non lievi danni.
Gravissimi danni àvevano pure subito i magazzini di Fontanelle e la Sezione staccata di Baia, praticamente distrutta.
Danni avevano sofferto anche le officine di Marinarmi presso la Navalmeccanica e le apparecchiature per la smagnetizzazione degli scafi nel bacino magnetico di Napoli.
In questa situazione, assai più nera che rosea, le Autorità M.M. dovettero agire per consentire la ripresa dell'attività anche a vantaggio degli Alleati.
Cominciando dal Comando in Capo, il suo primo ordine del giorno dopo il ritorno in sede è del 3 ottobre 1943. Esso disponeva la ripresa del lavoro d'ufficio a partire dal giorno dopo con questa organizzazione: - Capo di Stato Maggiore e Ufficiale Addetto, - Segreteria del Comandante in Capo, - Segreteria generale del Comando, - Sottocapo di Stato Maggiore e Comunicazioni, - Ufficio amministrastivo, - Ufficio stralcio, - Ufficio Piazza, - Servizio polizia, - Aiutante Maggiore.
I Comandi e i Servizi che ripresero gradatamente una regolare attività, seppure ridotta, furono: - Marina Napoli (dal 24 ottobre), da cui dipesero: Maricomar (Cdmando locale della Marina), Maribase con Maricost e Marinarmi, Distaccamento C.R.E.M., - Marispedal, - Maricommi, - Compamare, - Ente autonomo del porto.
Allo scopo di liquidare gli assegni del personale, Maridipart istituì i seguenti Uffici stralcio alla propria diretta dipendenza: - Quello di Maridist, che provvedeva per il personale di tutti gli Enti. Quello delle batterie antinavi e antiaeree. - Quello di Maricosom e Maristasom.