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Aukus, dall’Indo-Pacifico una reazione a catena? Lorenzo Vita
L’
annuncio dell’accordo tra Australia, Regno Unito e Stati Uniti d’America per una nuova partnership strategica (Aukus) sembra poter segnare un momento di svolta nella politica dell’IndoPacifico. I tre paesi — alleati di lunga data in diversi ambiti — hanno infatti concluso un patto che implica non solo un cambiamento degli equilibri di potenza in tutta la regione, ma anche un possibile nuovo paradigma delle relazioni internazionali: tanto in Occidente, quanto in Oriente. L’impressione, infatti, è che dietro a una mossa politica apparentemente legata esclusivamente all’ambito militare e di intelligence si celi una sostanziale ridefinizione di ruoli, interessi strategici e soprattutto di metodi di perseguimento degli interessi nazionali da parte delle grandi potenze. E questa per-
cezione la si evince partendo da un elemento: le reazioni di alcuni paesi coinvolti, direttamente o indirettamente, nel patto tripartito che rischia di modificare la geopolitica di una regione che sta assumendo le caratteristiche del principale teatro di scontro tra superpotenze.
Un accordo complesso L’accordo tra Canberra, Londra e Washington è un partenariato che viene descritto dai governi firmatari come teso ad «approfondire la cooperazione diplomatica, di sicurezza e di difesa nella regione indo-pacifica» e concluso «per affrontare le sfide del ventunesimo secolo». Il tema su cui si è puntato in modo particolare sia a
Dottore in Giurisprudenza, ha conseguito il master in Geopolitica e sicurezza globale presso l’Università La Sapienza di Roma e ha seguito corsi di specializzazione sul terrorismo internazionale e le guerre ibride presso la SIOI. Nella redazione de il Giornale e di InsideOver dal 2017, si occupa di politica estera e questioni internazionali. È autore del libro L’onda turca. Il risveglio di Ankara nel Mediterraneo allargato (Historica-Giubilei Regnani, 2021).
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Rivista Marittima Novembre 2021