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COVER LO SCENARIO POST ELEZIONI EUROPEE DALLE ASSOCIAZIONI ASSEMBLEA CONFINDUSTRIA TURISMO PREMIO ITALIA A TAVOLA 2019 SICUREZZA SUL LAVORO INTERVISTA A CESARE LUCCA
PERIODICO ISCRITTO AL n. 58 del 01-04-2014 DEL REGISTRO DELLA STAMPA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA EDITORE ASSOSISTEMA VIALE PASTEUR, 8 - 00144 ROMA
EDITORIALE
di Laura Lepri
LA SOSTENIBILITÀ DELL’ITALIA TRA RITARDI E CONTRADDIZIONI DEL VOTO EUROPEO Dall’analisi delle ultime elezioni europee emerge un dato singolare: in Italia il movimento ambientalista ha registrato il 2% dei consensi, mentre in altri Paesi (Germania, Francia, Austria, Svezia, Finlandia) i Verdi hanno riscosso ben maggiore successo. Nonostante l’ampia diffusione dei temi legati all’economia circolare e all’impegno delle imprese per attuare comportamenti sostenibili, l’Italia sembra dimostrare ancora molta indifferenza verso gli aspetti legati alla tutela dell’ambiente in cui tutti viviamo. Sono, ormai, molto frequenti gli eventi e le iniziative organizzate sul territorio nazionale; negli ultimi anni sono nati, inoltre, nuovi corsi universitari e approfondimenti didattici nelle scuole e nelle università. Come dimostrano gli indicatori sintetici originali elaborati dall’ASviS, Alleanza per lo sviluppo sostenibile, il progresso verso i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals) dell’Agenda 2030 in Italia è troppo lento e in alcuni casi assente. In generale emerge che l’UE sta progredendo verso lo sviluppo sostenibile ma diverse criticità, molte delle quali riguardano proprio l’Italia, sono ancora da risolvere e certe disuguaglianze fra Stati membri senza politiche comuni potrebbero ampliarsi. Come detto, in termini di sostenibilità, povertà, innovazione, occupazione e istruzione, l’Italia arranca. Secondo una recente indagine di Eumetra, tre italiani su quattro ritengono prioritari i temi dell’Agenda 2030. Il 78% degli intervistati pensa che di queste questioni debba occuparsene in primis il Governo e tutti gli italiani (77%), i centri di ricerca (74%) e le imprese (72%), soprattutto quelle grandi. Oltre il 70% riferisce che curarsi di questi temi sia una prova della serietà di un’azienda, tanto che il 67% sarebbe disposto a pagare un prezzo più alto i prodotti delle imprese che mirano agli obiettivi di sviluppo sostenibile. Questi dati costituiscono un quadro di riferimento ineludibile non solo per i leader europei ma soprattutto per i governi nazionali. E’ importante e urgente allora adottare un nuovo modello di sviluppo per portare il Paese sulla strada della sostenibilità. Con l’impegno di tutti: istituzioni, banche centrali, associazioni imprenditoriali, sindacati, associazioni ambientaliste, università, in quanto ognuno è responsabile del cambiamento e nessuno escluso dalla sfida della società sostenibile.
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OLTRE PERIODICO ISCRITTO AL N. 58 DEL 01-04-2014 DEL REGISTRO DELLA STAMPA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA EDITORE ASSOSISTEMA Viale Pasteur, 8 - 00144 Roma Tel. 06.5903430 - Fax. 06.5918648 assosistema@assosistema.it DIRETTORE RESPONSABILE LAURA LEPRI PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE DANIELA BOCCADORO STAMPA DM SERVICES S.R.L. PUBBLICITÀ ASSOSISTEMA SERVIZI SRL GIULIA D’ADDAZIO Viale Pasteur, 8 - 00144 Roma Tel. 06.5903430 - Fax. 06.5918648 assosistemaservizi@pec.buffetti.it
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www.rivistaoltre.it
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SOMMARIO EDITORIALE
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ENERGIA
SOMMARIO
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Intervista a Enrico Belletti,
IN QUESTO NUMERO
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Sinergia Consulting
COVER
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SICUREZZA SUL AVORO
A colloquio con Sergio Fabbrini, LUISS TURISMO
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Intervista a Cesare Lucca, 14
Assosistema Safety
Assosistema Confindustria
SANITÀ
al Premio Italia a Tavola 2019
La salute è un diritto di tutti.
LAVORO
Riflessioni sul sistema sanitario italiano
Cosa sta cambiando il
QUI FINANZA
decreto Dignità e i riflessi sul
Il Def 2019. Luci, ombre e
CCNL delle lavanderie industriali
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riflessi sui mercati
Assosistema Confindustria chiede un confronto al Ministro Di Maio per il dumping contrattuale
RUBRICHE 24
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NORMATIVA
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NEWS DAL SETTORE
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APPUNTAMENTI
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Assosistema Servizi Srl - Viale Pasteur, 8 - 00144 Roma - 06. 5903430 - assosistemaservizi@assosistema.it www.assosistemaservizi.it g.daddazio@assosistemaservizi.it / 06. 5903477
COVER > Da pag. 8 a 11 Intervista a Sergio Fabbrini, Professore ordinario di Scienza Politica e Relazioni Internazionali e Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche presso la LUISS Guido Carli sulle elezioni europee e le prossime sfide che attendono l’Italia e l’UE.
TURISMO > Da pag. 14 a 19 Una ristorazione e un’ospitalità di qualità sono stati i temi al centro della manifestazione Premio Italia a Tavola, che si è svolta il 30 e 31 marzo 2019 presso il Complesso di Artimino (PO). Assosistema Confindustria, con il Segretario Generale Matteo Nevi, ha partecipato alla tavola rotonda dal titolo “Sicurezza, una marcia in più per la ristorazione e l’ospitalità” che ha animato la mattinata del secondo giorno di lavori. L’incontro ha voluto mettere l’accento su alcune tematiche legate alla necessità di garantire sicurezza al consumatore finale.
LAVORO > Da pag. 22 a 25 Martedì 9 aprile 2019 Assosistema Confindustria, presso la sede di Assolombarda, ha svolto un seminario di approfondimento sui mutamenti del contratto a tempo determinato e la stagionalità a seguito del decreto Dignità. Il quadro normativo è notevolmente variato e la nuova disciplina del tempo determinato sta alterando le scelte dell’imprenditore circa l’assunzione di nuovo personale e la stabilizzazione del precedente.
ENERGIA > Da pag. 26 a 27 Intervista a Enrico Belletti, amministratore delegato di Sinergia Consulting, sull’andamento del mercato energetico in Italia e in particolare sulle opportunità di riduzione dei costi per le lavanderie industriali.
QUESTO NUMERO
ipnillole
SICUREZZA SUL LAVORO > Da pag. 30 a 33 Intervista a Cesare Lucca, Assosistema Safety, ormai prossimo alla fine del mandato sull’attività delle sezione in questi anni, i progetti e le iniziative sviluppate.
QUI FINANZA > Da pag. 38 a 39 Attraverso il DEF, ogni anno il Governo in carica enuncia quelle che sono le sue priorità per il triennio successivo e descrive, di conseguenza, l’evoluzione del bilancio dello stato. Essendo la struttura del documento fondata su previsioni triennali a scorrimento (ogni anno nuovo si fa una previsione per il triennio successivo), è evidente che la massima attenzione viene data al primo anno di previsione. Quali i riflessi sui mercati finanziari?
NUMERI > Da pag. 40 a 41 L’ultimo rapporto Istat sulla dinamica del mercato del lavoro in Italia.
APPUNTAMENTI > A pag. 46 I convegni, le fiere, i workshop organizzati e partecipati da Assosistema e tutti gli eventi di interesse del settore.
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COVER DI LAURA LEPRI
A COLLOQUIO CON SERGIO FABBRINI, PROFESSORE ORDINARIO DI SCIENZE POLITICHE E RELAZIONI INTERNAZIONALI PRESSO LA LUISS GUIDO CARLI
ITALIA UE TRA POLITICA ED ECONOMIA
◗ Prof. Fabbrini, alla luce delle recenti elezioni europee, quali scenari di politica economica intravede per il prossimo quinquennio? Gli esiti delle recenti elezioni europee confermano la grande trasformazione in corso nella UE, una trasformazione che sta ridefinendo i termini della politica continentale. I sovranisti sono cresciuti, ma al di sotto delle aspettative. La sfida
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sovranista ha portato a un incremento di seggi dei tre maggiori raggruppamenti antieuropeisti (Conservatori e Riformisti Europei, Europa delle Nazioni e della Libertà, Europa della Libertà e della Democrazia Diretta), ma tale rafforzamento arriva a rappresentare meno di ¼ dei seggi parlamentari. Per di più, i tre raggruppamenti avranno difficoltà a coalizzarsi nel breve periodo,
viste le loro differenze di politica estera e i loro contrastanti interessi di politica economica. Nondimeno, condividendo il radicale rifiuto dell’immigrazione, tali forze sono destinate a trovare un punto di convergenza, avviando la formazione di una opposizione sovranista nel Parlamento europeo. Gli europeisti si sono frammentati, ma non si sono ridimensionati. Anzi. È vero che i due grandi partiti che hanno funzionato come baricentro del Parlamento europeo (Partito Popolare Europeo e Socialisti e Democratici) non sono più in grado di formare una maggioranza autosufficiente (il primo ha perso 35 seggi, il secondo 42). Tuttavia, il voto europeista si è trasferito sui Democratici e Liberali per l’Europa (cresciuti di 40 seggi con l’arrivo dei francesi di Renaissance di Emmanuel Macron) e i Verdi Europei (cresciuti di 20 seggi, grazie soprattutto al successo del partito tedesco). Saranno i Democratici e Liberali, e soprattutto i francesi di Macron, a funzionare come il nuovo perno di una maggioranza parlamentare europeista. Il nuovo presidente della Commissione emergerà da un negoziato tra i leader parlamentari della nuova maggioranza, oltre che, e soprattutto, tra i capi di governo che si riconoscono in quest’ultima. Così, Emmanuel Macron, battuto a Parigi, potrebbe emergere come il probabile vincitore a Bruxelles. Insomma, nella UE è in corso una grande trasformazione. Si sta formando un nuovo baricentro europeista che promette di essere più visionario e coraggioso di quello precedente. Contemporaneamente le varie opposizioni sovraniste troveranno un modo per coalizzarsi, se vogliono contare qualcosa sulle politiche che per loro contano. Tale ristrutturazione, tuttavia, lascia spazi ristretti ai partiti del governo italiano. ◗ Quali sfide economiche dovrà affrontare l’UE? Di fronte ad un contesto globale che sta cambiando l’UE deve cambiare la sua struttura e le sue politiche. Deve dotarsi degli strumenti per contrastare la globalizzazione senza regole che si sta imponendo. Non solamente accelerando il completamento del Mercato unico, ma anche promuovendo una politica industriale europea in grado di contrastare i colossi americani e asiatici. Ciò deve essere fatto
L’EUROZONA DEVE DIVENTARE PIÙ COMPATTA ED INTEGRATA, CON PROPRI STRUMENTI DI GOVERNO, A PARTIRE DA UN BUDGET DERIVANTE DA AUTENTICHE RISORSE PROPRIE.
rafforzando i diritti e le tutele sociali, oltre che «le prospettive dell'Unione politica». Seguono precise proposte di azione immediata, quali il potenziamento delle politiche di coesione; l’allargamento degli strumenti di studio e di lavoro all’estero; un Piano straordinario per gli investimenti in infrastrutture e reti; l’emissione di titoli di debito europei (Eurobond) per la crescita, rimborsati con il gettito di nuove imposte gestite a livello europeo che sostituiscano le imposte nazionali; l’esclusione della spesa nazionale per il cofinanziamento dei progetti europei dai vincoli del Patto di stabilità e crescita. Inoltre, l’UE deve avviare politiche di stabilizzazione del ciclo economico in grado di sostenere il reddito e la domanda interna dei Paesi in crisi; deve dotarsi di una politica comune dell’immigrazione; deve armonizzare (favorendone la convergenza) i sistemi fiscali nazionali; deve sviluppare un dialogo sociale per contrastare il dumping e per avviare politiche attive del lavoro adeguate alle grandi sfide tecnologiche che attraversano l’Europa e il mondo. ◗ Su quali risorse dovrà puntare l’Europa per mantenere ruolo e influenza negli affari internazionali di fronte ai colossi USA, Cina, India e Russia? L’Eurozona deve diventare più compatta ed integrata, con propri strumenti di governo, a partire da un budget derivante da autentiche risorse proprie.
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Un budget indipendente stimolerebbe una più razionale distribuzione delle responsabilità di spesa tra il livello nazionale e quello europeo. Ma soprattutto, costituirebbe la condizione necessaria per democratizzare il governo dell’Eurozona (rovesciando il motto della rivoluzione americana, si può dire che non vi è potere politico senza potere fiscale, ovvero che non c’è representation senza taxation). Allo stesso tempo, però, le responsabilità nazionali non debbono essere cancellate. Il budget dell’Eurozona non può essere utilizzato per
SERGIO FABBRINI Professore ordinario di Scienza Politica e Relazioni Internazionali e Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche presso la LUISS Guido Carli, dove ha fondato e diretto la School of Government dal 2010 al 2018. E' stato Direttore della School of International Studies dell'Università degli Studi Trento dal 2006 al 2009. E' stato Direttore della “Rivista Italiana di Scienza Politica” dal 2004 al 2009, il primo direttore dopo Giovanni Sartori che l'ha fondata nel 1971. E' Recurrent Visiting Professor di Comparative and International Politics presso la University of California di Berkeley (USA). Tra gli altri, è stato Jemolo Fellow presso il Nuffield College di Oxford e Jean Monnet Chair Professor presso il Robert Schuman Center for Advanced Studies, European University Institute, Fiesole, Firenze. Ha insegnato in diverse università degli Stati Uniti, della Cina, del Giappone, dell'America Latina e dell'Europa. E' stato Fulbright Professor presso la Harvard University (USA). Ha diretto la collana editoriale su “Le istituzioni delle democrazie contemporanee” per l'Editore Laterza. Ha vinto diversi premi scientifici internazionali e nazionali. Ha pubblicato sedici volumi, è co-autore di un altro volume ed ha curato altri quindici volumi, oltre a quasi trecento saggi scientifici in sette lingue, nei campi della politica comparata ed europea, della politica americana, della politica italiana, della teoria politica e della political economy. E' editorialista del quotidiano Il Sole 24 Ore. Per i suoi editoriali, ha ricevuto il Premio 2017 Altieri Spinelli che gli è stato consegnato a Ventotene.
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sostenere i Paesi che non rispettano le regole fiscali dell’Eurozona. ◗ Quali le strategie per rilanciare occupazione e crescita e aumentare il peso dell’Italia in Europa? L’Italia deve uscire dall’angolo e recuperare centralità nella discussione sul nuovo programma europeo. Occorre creare le condizioni per una politica di investimenti, ci vuole più coraggio per superare la rigidità dei bilanci. Più investimenti di denaro nella digitalizzazione, nell’innovazione, nella ricerca, nei trasporti e nelle infrastrutture.
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dalleiazioni
Assoc
ASSEMBLEA DI CONFINDUSTRIA
2019
VINCENZO BOCCIA PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA
Con più di 500 milioni di consumatori e oltre 23 milioni di imprese, l’Europa è la più grande area economica del pianeta dove persone e merci circolano liberamente: il 7 per cento della popolazione del globo sviluppa il 22 per cento del PIL mondiale. Siamo il mercato più ricco al mondo, il primo importatore, il primo esportatore. ( 12 )
L’Europa è un gigante economico. In un futuro non molto lontano, tuttavia, nessun singolo Paese d’Europa farà più parte delle prime economie del mondo, mentre l’Europa unita sarà ancora tra i protagonisti delle scelte politiche ed economiche che influiranno sulla vita delle nostre popolazioni. Il gigante economico, che come Unione già siamo, deve assumere la forza del gigante politico per fronteggiare le sfide che verranno. L’Europa rimane la solida base su cui costruire il futuro. Un’Europa delle riforme per il lavoro e per la crescita. Che restituisca valore alle tre P di Pace, Protezione e Prosperità. Serve una politica dei fini. Per un’Europa luogo ideale per i giovani e il lavoro, che punti alla piena occupazione, che metta al centro l’attività d’impresa, attraverso investimenti sulla competitività e su una massiccia dotazione infrastrutturale transnazionale. Se condividiamo questi obiettivi occorre cambiare paradigma di pensiero, individuare le misure necessarie, le risorse e poi intervenire sui saldi di bilancio. E non, invece, intervenire sui saldi prescindendo dagli effetti sull’economia reale.
Questo vuol dire trasformare il Patto di Stabilità e Crescita in Patto di Crescita e Stabilità. Perché solo attraverso la crescita è possibile garantire stabilità. Questa è la politica dei fini che Confindustria pone all’attenzione delle forze politiche e dei Governi d’Europa. Senza dimenticare i benefici che l’Unione ci ha garantito in 70 anni di Comunità economica, 25 di mercato unico, 20 di moneta unica. Tutti ricordiamo l’inflazione e i tassi d’interesse a due cifre, la necessità di svalutare periodicamente il cambio facendo perdere alle famiglie potere d’acquisto, il debito pubblico raddoppiato in 10 anni. L’Europa e l’euro hanno confinato questi fatti ai libri di storia. E ci hanno permesso di risparmiare almeno 500 miliardi di euro d’interessi sul debito tra il 2000 e il 2018. Un ammontare di denaro enorme. La moneta unica ha creato una forte interdipendenza tra i Paesi europei. Un’interdipendenza che è politica ed economica. Un dato di fatto che non possiamo dimenticare. A meno di non fare come gli inglesi che, invece di governare questa interdipendenza, dopo 45 anni hanno de-
ciso di lasciare la casa comune. Scoprendo che la realtà è ben diversa da quella immaginata. Tra pochi giorni si voterà per il rinnovo del Parlamento Europeo, cui farà seguito la nomina della nuova Commissione e l’assunzione di altre decisioni rilevanti, come la scelta del Presidente della Banca Centrale, che ha svolto e continua a svolgere un ruolo fondamentale. Si tratta di elezioni importanti perché nel prossimo quinquennio si definirà la strada da imboccare: se si andrà verso il consolidamento dell’interdipendenza tra gli Stati o si svolterà verso il rafforzamento dei nazionalismi. Per noi la via è una sola: un’Europa più coesa e forte che possa competere alla pari con giganti come Cina e Stati Uniti. Perché la competizione non è più tra Paesi d’Europa, ma tra l’Europa e il mondo esterno. Come pensiamo, altrimenti, che un Paese di 60 milioni di abitanti possa da solo confrontarsi con chi di abitanti ne ha più di un miliardo? Se qualcuno pensa il contrario deve dimostrare che esiste un modo credibile di difendere l’interesse nazionale italiano in un contesto diverso. E il nostro interesse nazionale oggi sta nel contrastare la persistente mancanza di lavoro, le emigrazioni dei nostri giovani, l’immigrazione non controllata, i divari. Dobbiamo farlo nell’unico modo possibile: in Europa e con l’Europa. La gestione di queste sfide è legata alle alleanze che sapremo costruire con chi condivide il nostro riformismo e la no-
stra idea di Europa: perché la complessità non si governa da soli e il lavoro non si crea isolandoci. I nostri alleati naturali sono la Germania e la Francia, le principali manifatture d’Europa assieme all’Italia. Con le rispettive organizzazioni imprenditoriali, Bdi e Medef, abbiamo intrapreso da tempo un percorso comune per recuperare il senso della questione industriale nei singoli Paesi e in seno all’Unione, nella consapevolezza che l’industria è la soluzione ai problemi e che su questo sia indispensabile trovare una piattaforma politica condivisa che superi le differenze tra i partiti e rimetta la politica industriale al centro dell’agenda europea. Ci aspettiamo che i nostri parlamentari europei e il Governo italiano lavorino allo stesso modo, in un clima di reciprocità e leale collaborazione con francesi e tedeschi. Per essere attivi e svolgere il ruolo che ci spetta in Europa, il Governo italiano deve saper proporre e ottenere un Commissario con una delega qualificata in campo economico: al Commercio, all’Industria, al Mercato Interno, agli Affari Economici, alla Concorrenza. Altrettanto importante sarà il lavoro che si riuscirà a compiere per far crescere i tanti bravi funzionari italiani presenti nelle istituzioni comunitarie. Dalle loro mani passano dossier rilevanti per l’economia europea e nazionale. Serve una strategia. Di una Europa forte e coesa abbiamo, inoltre, bisogno per gestire le sfide dell’immigrazione. La conformazione geografica del Continente rende impossibile immaginare
di fermare gli arrivi: ci sono 68 mila chilometri di coste nell’Unione Europea, il triplo degli Stati Uniti. I confini esterni sono condivisi da 24 stati su 28. L’Africa, che oggi ha 1,2 miliardi di abitanti, ne avrà il doppio tra 30 anni. Davvero pensiamo che la soluzione sia chiudere le frontiere? Noi no. Si pensa erroneamente che gli italiani vogliano meno Europa e preferiscano il ritorno alla lira. Poi scopriamo che due italiani su tre apprezzano l’euro e l’Europa. E la desiderano più attiva sulla crescita, sullo sviluppo economico, sulla lotta alla disoccupazione giovanile. Nei prossimi cinque anni dovremo assicurare risposte adeguate ai bisogni espressi di più crescita e più lavoro. Di meno disuguaglianze e più equità. La risposta sta negli investimenti. Dobbiamo recuperare il gap accumulato negli anni della crisi. Torniamo allora a insistere su una grande dotazione finanziaria, con titoli di scopo per investire in reti infrastrutturali, in centri di ricerca e università paneuropee, in innovazione. Apriamo un dibattito sullo scorporo temporaneo e straordinario degli investimenti pubblici dal Patto di Stabilità e Crescita. Le infrastrutture sono parte di un’idea di Società, collegano periferie a centri e il nostro Paese al mondo, includono persone e territori, attivano lavoro grazie all’apertura dei cantieri.
Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria
TURISMO
SICUREZZA, UNA MARCIA IN PIÙ PER LA RISTORAZIONE E L’OSPITALITÀ Secondo il Rapporto del turismo enogastronomico, promosso dalla Università degli Studi di Bergamo e World Food Travel Association, tra le motivazioni principali che spingono il turista a visitare l’Italia, il turismo enogastronomico vive un vero e proprio boom: nel 2018, attratti dalla ricchezza del nostro patrimonio culinario, i turisti enogastronomici italiani sono aumentati del +48%, segno di una continua ricerca delle eccellenze italiane e del made in Italy. Una ristorazione e un’ospitalità di qualità sono stati i temi al centro della manifestazione Premio
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Italia a Tavola, che si è svolta il 30 e 31 marzo 2019 presso il Complesso di Artimino (PO). Assosistema Confindustria, con il Segretario Generale Matteo Nevi, ha partecipato alla tavola rotonda, moderata dalla giornalista del Tg1, Anna Scafuri, dal titolo “Sicurezza, una marcia in più per la ristorazione e l’ospitalità” che ha animato la mattinata del secondo giorno di lavori. L’incontro ha voluto mettere l’accento su alcune tematiche legate alla necessità di garantire sicurezza al consumatore finale.
Sembrerebbe una cosa scontata, ma non è pro- sente di applicare l’autocontrollo in maniera raprio così, considerati i dati diffusi dalla stessa zionale e organizzata. È obbligatorio solo per gli giornalista. Stando alle cifre del Nucleo Anti So- operatori dei settori post-primari”. fisticazioni del Carabinieri, in un contesto generale in cui sempre più famiglie decidono di Aldo Cusano, vicepresidente vicario della Fipeconsumare alimenti fuori le proprie mura dome- Confcommercio ha denunciato l’eccessivo e stiche (per un valore che si aggira sugli 83 mi- “stressante” controllo che subisce la sua categoliardi di euro annui), i risultati dimostrano che su ria. “Dobbiamo salvaguardare il ristoratore, quecirca 11mila ispezioni nel 2017, circa il sto non significa che i controlli non 46% sono risultate positive e siano necessari, ma vanno caliquindi passibili di sanzioni. Un brati e devono premiare chi laI TURISTI dato allarmante secondo i vora bene. Oggi non è tanti presenti in sala che sempre così. Le istituzioni ENOGASTRONOMICI può avere diverse letture. dove sono per normare le ITALIANI SONO Pietro Noè, direttore sinuove tendenze come curezza degli alimenti quelle, per esempio, AUMENTATI DEL +48%, del ministero della Sadei food-track e dei SEGNO DI UNA lute ha spiegato: “Dimirider nelle città? Oggi nuiscono i controlli la consegna a domicilio CONTINUA RICERCA effettivi, ma aumentano soddisfa la richiesta dei le infrazioni perché i consumatori di acquiDELLE ECCELLENZE primi sono molto più effistare sempre più cibo ITALIANE E DEL caci di prima. Sicuramente fuori casa aprendo così un quelli effettuati all’interno di nuovo modello di lavoro che MADE IN ITALY. un ristorante hanno un impatto dobbiamo studiare e normare emotivo e mediatico molto evidente, più a fondo”. ma dovete tenere presente che i controlli Qualità igienica e sostenibilità ambientale maggiori avvengono a monte, durante tutta la fi- sono fattori indispensabili per Matteo Nevi, Seliera. Le ispezioni sono lo strumento più utiliz- gretario Generale di Assosistema Confindustria. zato. Il tutto è normato dal Regolamento Ce “Le imprese che erogano servizi di noleggio e di 178/2002 e dal Regolamento Ce 852/2004. È stato sanificazione dei dispositivi tessili (tovagliato per adottato l’autocontrollo, obbligatorio per tutti gli le strutture della ristorazione e biancheria per le operatori che a qualunque livello siano coinvolti strutture alberghiere) utilizzati presso le grandi nella filiera della produzione alimentare. L’altro committenze, quali ristoranti, hotel, b&b e terme acronimo Haccp è invece un sistema che con- - ha detto Nevi - apportano un contributo fonda-
mentale per la soddisfazione del cliente. La qualità del tessile noleggiato e la sanificazione del tovagliato per i ristoranti devono, infatti, rispettare determinati standard qualitativi, sotto il profilo igienico – sanitario ed ambientale, per essere considerati sicuri e sostenibili”. “Un processo industriale evoluto e le certificazioni igieniche e ambientali – ha continuato Nevi - sono quindi ele-
IL 2019 È L’ANNO DI MATERA CAPITALE DELLA CULTURA CHE DARÀ UN GRANDE IMPULSO AL TURISMO DEL SUD ITALIA A CUI ANCHE ASSOSISTEMA CONFINDUSTRIA HA PARTECIPATO CON L’ORGANIZZAZIONE DI VARIE INIZIATIVE SULLO SPAZIO ESPOSITIVO DEGLI IPOGEI DI SAN FRANCESCO, AVENDO VINTO IL BANDO PROMOSSO DA CONFINDUSTRIA.
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menti fondamentali nell’ambito della qualificazione e scelta, da parte del ristorante, del partner per il servizio di noleggio e sanificazione del tessile. Il tutto nell’ottica di contribuire a rendere più competitiva l’offerta turistica italiana e a sviluppare un settore, quello dell’ospitalità, che ha ancora ampie potenzialità di crescita. In tale contesto, la certificazione UNI EN 14065:2016 che
Per l’Associazione è stata l’occasione per promuovere la sostenibilità ambientale e la qualità igienica dei servizi, per i settori del Turismo e della Sanità. In linea con una logica di superamento dell’usa e getta, Assosistema Confindustria promuove il riutilizzo del tessile e una sanificazione sostenibile, orientandosi così verso un utilizzo equilibrato delle risorse riducendo l’impatto ambientale sia in termini di rifiuto sia in termini di consumo energetico ed idrico. Una esperienza concreta viene dalla promozione delle buone pratiche presso i comuni italiani, in particolare nel settore della ristorazione. Assosistema sta proponendo alle amministrazioni comunali di ridurre la TA.RI. a quegli esercizi commerciali, tra cui ristoranti, agriturismi, affittacamere, residence e alberghi con ristorante, che utilizzano il tessile riutilizzabile, evitando l’impiego di materiali non riciclabili. Si tratta di un modo concreto per incoraggiare pratiche sostenibili e ridurre i rifiuti, una reale applicazione del principio per cui chi meno inquina, meno paga.
si basa su un sistema di controllo RABC (Risk Analisys Biocontamination Control), garantisce la massima decontaminazione e la minima ricontaminazione dei tessili lavati e, quindi, al ristorante un’alta qualità igienica che si traduce in sicurezza del servizio offerto al cliente. Mentre la norma UNI EN ISO 14001:2015 garantisce un’organizzazione di gestione ambientale responsabile e consapevole delle proprie prestazioni. Tema centrale nel settore della ristorazione per Assosistema è il superamento dell’usa e getta e la promozione del Tessile Riutilizzabile. Un recente studio sul Life Cycle Assessment (LCA) realizzato dall’Istituto Ambiente Italia e finalizzato all’analisi della prestazione ambientale dei tessuti riutilizzabili, ha dimostrato la sostenibilità ambientale del prodotto in termini di riduzione di riscaldamento globale, smog, produzione di rifiuti, impoverimento dello strato di ozono”. Lo chef Enrico Derflingher, presidente di EuroToques Italia e International, ha messo in campo la sua lunga esperienza in giro per il mondo: “Confermo che in Italia abbiamo leggi che da altre parti si sognano. Sono di ritorno dai Paesi asiatici dove le leggi sulla sicurezza sono applicate in modo molto folcloristico. Quindi sono convinto più che mai che ci vogliono norme per una maggiore tutela del consumatore, ma che bisogna anche evitare i cavilli che intralciano l’attività del ristoratore”.
Oggi più che mai c’è un’attenzione da parte del consumatore nei confronti del prodotto e della materia prima che a volte travalica anche il buon senso. “Mai come oggi - ha detto Giorgio Antonio Donegani, tecnologo alimentare ed esperto di nutrizione ed educazione alimentare - la ristorazione è in grado di garantire qualità. Al tempo stesso c’è chi guarda al cibo con troppa ansia. Dobbiamo stare attenti ai pregiudizi, sollevati anche dai mezzi di comunicazione e renderci conto che i controlli ci sono e garantiscono la necessaria sicurezza. Bisogna dare valore al cibo, quello legato alla nostra tradizione, che trova fondamento nella Dieta mediterranea riconosciuta in tutto il mondo. Oggi, più che mai, sono convinto che dobbiamo ricostruire la cultura della sicurezza tra i consumatori perché inevitabilmente condizionano il mercato e le sue dinamiche”. A chiudere la tavola rotonda è stato Antonello Magistà che ha portato la sua esperienza come maître del Pashà, locale stellato di Conversano, in provincia di Bari. “Avere una sala sistemata e pulita in tutte le sue parti, un tavolo dove la mise en place viene curata nel dettaglio, sono una situazione direi scontata - ha spiegato Magistà - i contenuti di questo dibattito devono necessariamente essere nozioni acquisite per ogni ristoratore. Poi la sicurezza si garantisce anche con un personale altamente qualificato e formato, capace, in sala, di informare il commensale sul menù, sugli allergeni e, in particolare, sulla materia prima utilizzata per quel determinato piatto”.
SICUREZZA, UNA MARCIA IN PIÙ PER LA RISTORAZIONE E L’OSPITALITÀ
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A COLLOQUIO CON GIORGIO PALMUCCI, NUOVO PRESIDENTE DELL’ENIT, AGENZIA NAZIONALE DEL TURISMO PALMUCCI, CON L’ENIT A SERVIZIO DEL TURISMO ◗ Presidente Palmucci, congratulazioni per la recente nomina al vertice dell’Enit. Considerata la sua lunga esperienza nel settore del turismo, quale contributo porterà allo sviluppo dell’Ente? Grazie per la stima manifestata, prendo le sue parole come stimolo per fare anche di più ora in questa nuova avventura in Enit. Mi reputo al servizio del turismo. Il mio approccio manageriale potrà essere utile per una visione strategica e pragmatica del settore. Puntiamo al rafforzamento competitivo dell’Italia e lo faremo con la condivisione di metodi e piani mirati a potenziare un settore che muove 428,2 milioni di presenze. Compito dell’Enit sarà anche fotografare e monitorare costantemente l’andamento del settore con analisi specifiche e differenziate. Ci stanno a cuore, quindi, sostenibilità e accessibilità dell’offerta turistica e le nuove frontiere integrate alla tecnologia. E’ sentita la necessità nel turismo italiano di una crescita a valore con una maggiore penetrazione nei segmenti di domanda capaci di portare nuova economia ai territori meno noti e in periodi dell’anno a minore carico antropico in modo da frenare anche l’impatto sull'ambiente. ◗ Quali le linee programmatiche del suo mandato? Enit è l’alveo da cui si dirama
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e in cui confluiscono la promozione e l’andamento del turismo in Italia: stabilisce criteri e obiettivi per creare un sistema integrato e coordinato in modo da non lasciare al caso o all’estemporaneità dei singoli operatori ma che proceda in modo armonico, sincrono e coordinato. In termini di valore, il saldo della bilancia turistica 2017 è positivo per 14,6 miliardi di euro (+5,7% sul 2016). Infatti, per un valore di spesa degli italiani all’estero pari a 24,6 miliardi di euro (comunque in crescita del +8,9% rispetto al precedente anno), le entrate del turismo internazionale ammontano a 39,2 miliardi di euro e continuano a crescere del +7,7% sul 2016. Pertanto per un futuro turistico dell’Italia occorre rivalutare i territori, con risorse, specificità e unicità proprie attrattive per i visitatori. Il Made in Italy ha dimostrato di saper resistere anche a congiunture economiche sfavorevoli e il turismo è un veicolo per far ripartire l’economia con le eccellenze di cui l’Italia è ambasciatrice nel mondo. Stiamo già lavorando per richiamare i grandi eventi e gli investimenti, per valorizzare e potenziare i collegamenti, le strategie promozionali con le amministrazioni territoriali, accanto e in sintonia con le Regioni e con tutto il Sistema Italia per una visione organica della ricerca esistente sul turismo unificando le fonti e i dati.
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riqualificare l’area in cui si innesta promuovendone uno sviluppo sostenibile; la destagionalizzazione dell’offerta e la capacità di intercettare le esigenze dei viaggiatori alla ricerca di esperienze autentiche di vita. Dobbiamo essere in grado di sviluppare la connettività e alzare sempre di più la qualità dei servizi. Per perseguire questi scopi è centrale il ruolo di Enit: l'Agenzia è chiamata a orientare il mercato, indirizzare la formazione degli operatori, supportare la commercializzazione e mettere in campo azioni di promozione e comunicazione a sostegno degli eventi anche parallelamente alle celebrazioni istituzionali nonché a valorizzare i rapporti con le compagnie di trasporto. ◗ Il turismo è un settore che può aiutare la crescita del Pil in Italia. Con quali strategie? Potenziando la filiera con metodo: incidendo, ad esempio, sulla destagionalizzazione della domanda, sulla formazione, captando in tempo le richieste del mercato. Il viaggio è esperienza emozionale e anche passaparola. Il turista si trasforma in “viaggiatore” ed ecco che risulta indispensabile rafforzare i fattori umanità e professionalità. Il tocco umano resta insostituibile. E ancora la responsabilità sociale ed ecologica impone la valorizzazione delle biodiversità e delle tradizioni. Una forma di lusso: oggi infatti si punta a raggiungere i luoghi meno noti senza rinunciare al comfort.
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◗ Il tema della sostenibilità ha assunto grande rilievo nel settore del turismo. Quali buone pratiche si possono attivare per qualificare l’offerta turistica italiana in chiave sempre più sostenibile? L’obiettivo perseguito è proprio quello di stimolare nuovi flussi turistici verso l'Italia meno conosciuta, alla ricerca di esperienze di vita reale e differenziate a seconda dei diversi periodi dell’anno. L’attenzione alla sostenibilità da parte di Enit è totale, in rapporto all’ambiente, al sociale e all’offerta e riguarda tutti gli aspetti di una destinazione turistica: dal rispetto per le regole con la valorizzazione del made in Italy attraverso il posizionamento del brand con il Sistema Italia, al coordinamento per la promozione attraverso la sensibilizzazione dei turisti mediante campagne b2c. Le nuove tendenze della domanda turistica sottolineano la crescente attenzione dei viaggiatori di ultima generazione verso temi legati alla sostenibilità, all’autenticità e all’ospitalità. Negli anni è cambiato di conseguenza anche l'orientamento dell’offerta verso forme innovative di accoglienza diffusa ben radicate nel contesto ambientale e culturale di riferimento. Un ruolo fondamentale è svolto dall’enogastronomia, cruciale per attrarre nuove esperienze di viaggio e che concilia il turismo con la conservazione e la valorizzazione del patrimonio ambientale ed artistico. Nuove sfide sono l’Albergo diffuso quale formula squisitamente Made in Italy, in grado di
NUOVE SFIDE SONO L’ALBERGO DIFFUSO QUALE FORMULA SQUISITAMENTE MADE IN ITALY, IN GRADO DI RIQUALIFICARE L’AREA IN CUI SI INNESTA PROMUOVENDONE UNO SVILUPPO SOSTENIBILE
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FIRMA LA NUOVA LAVANDERIA
ELIS ad AIX-LES-BAINS Nel 2016, durante la fiera internazionale Texcare a Francoforte, Jensen lanciò la sua nuova piattaforma di smistamento ergonomica. Massimizzando il volume di biancheria smistata, questa soluzione ergonomica incrementa la produttività della zona di smistamento. Inoltre, la drastica riduzione dell’affaticamento relativo all’attività, migliora le performance degli operatori. Il primo cliente ad avere sperimentato sin da subito i benefici relativi a questa nuova progettazione, è stato il più grande gruppo francese di noleggio biancheria in Europa e Sud America, Elis. Da allora, la nuova piattaforma di smistamento ergonomica è stata installata in diverse lavanderie in tutto il mondo. ◗ DALL’IDEA INIZIALE ALLO SVILUPPO CONGIUNTO DEL PRODOTTO Gli ingegneri di Jensen stavano sviluppando una nuova stazione di smistamento quando Elis ha indetto un bando di gara per un nuovo stabilimento nella regione di Parigi. Il documento descriveva le funzionalità richieste e le caratteristiche ergonomiche di ciascuna postazione di lavoro, includendo l’area di smistamento
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della biancheria sporca. Gli ingegneri R&D Jensen realizzarono che il loro nuovo progetto per l’area smistamento, sviluppato in collaborazione con la European Work Environment Authority, era molto simile ai requisiti descritti dal gruppo francese Elis, e non esitarono a effettuare le modifiche necessarie a soddisfare al 100% i requisiti di Elis in tema di postura corporea e angolo corpo/braccio. La base per lo sviluppo di questo nuovo prodotto fu la piattaforma MultiSort JENSEN, ideale per le lavanderie che trattano un’ampia gamma di biancheria alberghiera e ospedaliera. Multi-Sort è la soluzione perfetta per applicazioni con più di 10 categorie, le quali possono essere facilmente adattate alle preferenze del cliente in termini di configurazione dei nastri di smistamento, incluso il posizionamento delle cinghie a modalità carosello. ◗ L’IMPIANTO ELIS AD AIX-LES-BAINS La prima stazione Multi-Sort è stata installata nella nuova lavanderia Elis a Nanterre, vicino a Parigi, e getta le fondamenta per una serie nuova di prodotti. Quando Elis incominciò a pianificare la nuova lavan-
deria ad Aix-les-Bains, la piattaforma di smistamento ergonomica era uno dei requisiti fondamentali. Sita nelle Alpi di Savoia, tra Ginevra e Grenoble, questa città offre meravigliosi Hotel per tutte le fasce di prezzo per turisti alla ricerca di benessere e relax in un magnifico paesaggio. La lavanderia di Aix-lesBains processa biancheria alberghiera e ospedaliera in due turni sei giorni alla settimana. Il volume varia, a seconda della stagione, tra le 60 e le 150 tonnellate ogni settimana. ◗ SMISTAMENTO CONTINUO PER AUMENTARE LA CAPACITÀ I cesti di smistamento del Futurail possono opzionalmente essere progettati con una porta doppia intermedia. Una volta raggiunto un carico specifico impostato attraverso lo scivolo principale del cesto, queste porte doppie si chiuderanno, separando lo scivolo principale da una camera superiore. Questa camera superiore permette agli operatori di continuare il processo di smistamento e ridurre al minimo i tempi di pausa. Le porte sono progettate per sostenere una specifica capacità fino a che il cesto sottostante non abbia rilasciato il carico principale. Durante il funzionamento normale, senza doppia porta, l’operatore dovrebbe fermarsi fino a che lo scivolo principale non sia scaricato completamente. Con la doppia porta opzionale aggiunta al cesto di smistamento, l’operatore può continuare a smistare senza fermarsi, migliorando la produttività della piattaforma di smistamento. ◗ CONTROLLO TOTALE PER PRESTAZIONI TOTALI Rail Explorer, un software completo per la gestione dei materiali creato da JENSEN, controlla tutti i trasportatori e le navette nell’area lavaggio, dai Vikings fino agli introduttori. Il Rail Explorer vanta molteplici funzioni, come la capacità di ricalibrare le ceste di carico senza l’intervento dell’operatore o la possibilità di avere una panoramica completa della lavanderia da una postazione centrale. È possibile
monitorare anche i singoli macchinari. Rail Explorer è il software ideale per migliorare la logistica delle lavanderie di qualsiasi dimensione. ◗ PICCOLI DETTAGLI CHE FANNO LA DIFFERENZA Il miglioramento della postura è uno degli aspetti che permette di migliorare l’ergonomia, ma ci sono ulteriori fattori che rendono la vita migliore agli operatori. Le coperture in schiuma sulla piattaforma proteggono gli operatori che lavorano ai cesti di carico. Contrariamente alle coperture standard in acciaio inox, qualsiasi punto di contatto è ammorbidito e reso più confortevole. Inoltre, i nastri trasportatori hanno delle pinne in grado di fermare la biancheria evitando che finisca avanti sullo stesso nastro. Questo permette agli operatori di avere un accesso più rapido alla biancheria non smistata. ◗ COSA NE PENSA ELIS? Durante la nostra visita, abbiamo scambiato alcune parole con due signore che lavorano sulla piattaforma di smistamento, entrambe erano pienamente soddisfatte e hanno confermato quanto fosse comoda la loro postazione di lavoro. Thomas Sautjeau, Direttore di Produzione di Elis Aix-les-Bains, è entusiata della piattaforma di smistamento: “il lavoro sulla nuova piattaforma di manutenzione è meno fisico rispetto a quello su altre piattaforme di smistamento. Inoltre, gli schermi migliorano la precisione dell’attività di smistamento. Per noi è una soluzione perfetta”. L’avvio della nuova lavanderia – con attrezzature JENSEN in tutte le aree della lavanderia – è stata un’operazione considerevole per Thomas Sautjeau e il suo team di Aix-les-Bains: “aprire una lavanderia di questa dimensione non è una cosa da poco. Il supporto tecnico di JENSEN è stato sempre presente e fondamentale in questa fase", conclude Thomas Sautjeau.
LAVORO DI RUBEN SCHIAVO, RELAZIONI INDUSTRIALI ASSOSISTEMA
COSA STA CAMBIANDO IL DECRETO DIGNITÀ E I RIFLESSI SUL CCNL DELLE LAVANDERIE INDUSTRIALI
Martedì 9 aprile 2019 Assosistema Confindustria, presso la sede di Assolombarda, ha svolto un seminario di approfondimento sui mutamenti del contratto a tempo determinato e la stagionalità a seguito del decreto Dignità. Il quadro normativo è notevolmente variato e la nuova disciplina del tempo determinato sta alterando le scelte dell’imprenditore circa l’assunzione di nuovo personale e la stabilizzazione del precedente. Sono
disponibili già i primi dati occupativi diffusi dall’Istat secondo cui si nota un drastico calo dei contratti a termine non del tutto compensato dalla crescita dei contratti a tempo indeterminato. Andrea Melchiorri, coordinatore dell’Area Lavoro e Welfare di Confindustria, ha fatto notare che l’occupazione infatti è in calo dello 0,1% anche se i contratti a tempo indeterminato hanno registrato un incremento nell’ultimo trimestre.
IL NUOVO QUADRO NORMATIVO: IL TEMPO DETERMINATO
pulare o prorogare liberamente un contratto di lavoro a termine di durata non superiore a 12 mesi, mentre in caso di durata superiore – dal primo rinnovo anche prima dei 12 mesi – tale possibilità è riconosciuta esclusivamente in presenza di specifiche ragioni che giustificano un’assunzione a termine: esigenze temporanee e oggettive, estranee all’ordinaria attività; esigenze di sostituzione di altri lavoratori; esigenze
Tra i numerosi interventi rivoluzionari del decreto Dignità, spiccano quelli sui limiti all’utilizzo dei contratti a tempo determinato. Il decreto ha ridotto da 36 a 24 mesi la durata massima del contratto a tempo determinato, con riferimento ai rapporti stipulati tra lo stesso datore di lavoro e lo stesso lavoratore. Inoltre, le parti possono sti-
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connesse a incrementi temporanei, significativi e non programmabili, dell’attività ordinaria. Riguardo il sistema di proroghe, la riforma ha ridotto il numero massimo da 5 a 4. Riguardo al limite di contingentamento, – la percentuale massima di contratti a termine rispetto a quelli a tempo indeterminato – non possono essere assunti lavoratori a tempo determinato in misura superiore al 20% del numero dei lavoratori a tempo indeterminato. Il CCNL servizi tessili e medici affini deroga alla legge portando il limite quantitativo al 25%. Viene introdotto poi un aumento dello 0,5% della Quota addizionale Naspi – già di sé pari al 1,4% – per ogni rinnovo contrattuale che colpisce soprattutto i lavori stagionali poiché spesso non soggetti a proroga bensì a rinnovi (di anno in anno).
IL NUOVO QUADRO NORMATIVO: GLI STAGIONALI Altro tema oggetto di approfondimento è stata la stagionalità. I contratti di lavoro per attività stagionali sono quelli definiti da apposito decreto ministeriale (mai emesso) nonché nelle ipotesi individuate dalla contrattazione collettiva. In attesa dell’emanazione del decreto, si applica il DPR 7 ottobre 1963, n. 1525. L’intento del legislatore nel differenziare la disciplina dei contratti per ragioni di stagionalità, deriva dalla peculiarità di alcuni settori di essere soggetti ad alternanze cicliche di produzione che non permettono di mantenere in tutto l’arco dell’anno ugual numero di lavoratori assunti. Ai contratti a tempo determinato per motivi stagionali è permesso di derogare alla norma di legge riguardo alla durata massima dei rapporti di lavoro, dunque al massimo legale di 24 mesi. Inoltre, anche per rapporti superiori a 12 mesi, non è obbligatorio apporre la causale al contratto o alla proroga e sono esclusi dal rispetto del periodo minimo tra un contratto e un altro – 10 giorni per contratti fino a 6 mesi e 20 giorni se superiori – c.d. Stop & Go. Infine, i contratti di tipo stagionale non rientrano nel calcolo della clausola di contingentamento per legge pari al 20%. Viene così determinata una disciplina diversa, flessibile, che permette alle imprese caratterizzate da attività stagionali di assumere personale a termine senza dover incorrere a quei limiti imposti dalla legge all’utilizzo dei
contratti a termine. Tuttavia, l’azienda non deve fare un uso improprio del concetto di stagionalità, snaturando il concetto e rendendo ogni contratto a tempo determinato di tipo “stagionale”. Dunque la contrattazione ha il notevole compito di identificare la stagionalità e l’evoluzione che tale nozione subisce nel contesto socio-economico.
IL NUOVO QUADRO NORMATIVO: IL LAVORO IN SOMMINISTRAZIONE Il lavoro in somministrazione è stato normato su due differenti livelli. Da un lato, il decreto dignità ha previsto diversi limiti all’utilizzo di tale strumento; dall’altro, il rinnovo del CCNL delle agenzie di somministrazione ha tentato, tramite le possibilità di deroga alla legge, di dare respiro e continuità all’utilizzo della somministrazione. Tra i limiti imposti dalla norma, il più restringente è il limite quantitativo di contratti a tempo determinato e in somministrazione che, sommati, non possono superare complessivamente il 30% dei contratti a tempo indeterminato. Il rinnovo del CCNL delle agenzie di somministrazione ha invece derogato al numero di proroghe prevedendo un massimo pari a 6, in alcuni casi estendibili ad 8. Inoltre, la durata massima dei rapporti di lavoro a termine (24 mesi) è stata estesa a 48 nel caso di utilizzo presso diversi utilizzatori. L’accordo di rinnovo ha cercato anche di rilanciare il Monte Ore Garantito, cosiddetto MOG, ampliandolo con nuovi e peculiari aspetti. Attraverso il MOG, l’impresa utilizzatrice deve garantire al lavoratore un monte ore mensile minimo pari al 25% dell’orario normale di lavoro (40 ore) in una prestabilita fascia oraria. Il MOG è una tipologia contrattuale flessibile, di tutela, non utilizzabile in tutti i settori bensì solo in quelli connotati da una necessaria modulazione flessibile tra cui ne sono rientrate le lavanderie industriali.
IL COSTO DEL LAVORO STAGIONALE E LA DEDUCIBILITÀ IRAP Per ultimo, l’intervento di Andrea Gambelli, Payroll Senior Specialist, ha messo in luce l’aumento del costo del lavoro stagionale – a seguito dell’introduzione dell’incremento dello 0,5% della quota addizionale naspi per ogni rinnovo – confrontato con la riduzione del costo dovuta dalla deducibilità IRAP secondo la legge 208/2015. Da
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un lato infatti il legislatore ha previsto un aggravio del lavoro stagionale già dal primo rinnovo, dall’altro lato, incentiva il lavoro stagionale permettendo la deducibilità IRAP fino al 70% del costo del lavoro. Il dottor Gambelli ha stimato che, a parità di retribuzione, dopo la sesta proroga i costi diverranno maggiori dei benefici. L’obiettivo è stato quello di individuare il mo-
mento in cui conviene, a titolo meramente economico, assumere un diverso lavoratore stagionale. Gambelli sottolinea tuttavia che tale operazione deve rimanere un criterio di costo e non di politica aziendale in quanto in essa rientrano alcune variabili – tra le più importanti il rapporto di fiducia che si istaura con il lavoratore – che nel calcolo non risaltano.
ASSOSISTEMA CONFINDUSTRIA CHIEDE UN CONFRONTO AL MINISTRO DI MAIO PER IL DUMPING CONTRATTUALE “Eliminiamo il dumping contrattuale con una legge sulla rappresentanza per individuare con certezza quale sia il contratto collettivo da prendere a riferimento per la retribuzione giusta. Per le imprese che applicano un contratto collettivo nazionale di riferimento prevediamo la detassazione e la decontribuzione totale dei premi di risultato stipulati dalla contrattazione aziendale”. E’ quanto detto dal Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia a Roma, in occasione dell’Assemblea del 22 maggio 2019. Assosistema Confindustria ha condiviso quanto detto dal Presidente Boccia: “Il sistema industriale dei servizi integrati – ha commentato il Presidente Marco Marchetti – è fortemente penalizzato dal fenomeno del dumping e della proliferazione di contratti pirata che alterano la libera concorrenza e ledono i diritti dei lavoratori. Per questo Assosistema Confindustria ha chiesto al Ministro Di Maio una posizione netta su questo problema e l’apertura di un tavolo permanente di confronto anche con l’Ispettorato del Lavoro per evitare una concorrenza al ribasso in un mercato che oltre alla crisi economica deve giornalmente contrastare una concorrenza sleale basata sulla riduzione del costo del lavoro e sulle deroghe selvagge alla normativa di legge. Condividiamo, quindi – ha aggiunto Marchetti – le proposte di Confindustria di una legge sulla
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rappresentanza per individuare i contratti collettivi e di prevedere la detassazione e la decontribuzione totale dei premi di risultato stipulati dalla contrattazione aziendale”. Assosistema Confindustria e Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL hanno denunciato al Ministro del Lavoro Luigi Di Maio una situazione che influisce pesantemente sulla competizione tra le imprese provocando altresì danni a migliaia di lavoratori. Il settore è ad alto impatto sociale: sviluppa servizi di noleggio dello strumentario chirurgico e di complementi tessili sanitari, garantisce la sanificazione e la sterilizzazione dei dispositivi tessili e medici affini, utilizzati in ospedali, case di cura, cliniche private, promuove servizi di lavanolo e noleggio, per hotel e ristoranti. Le imprese di questo settore erogano alla collettività, con il supporto delle competenze agite dai lavoratori, servizi essenziali per l’igiene con la sanificazione e la sicurezza dei dispositivi destinati all’uso individuale e collettivo, alimentando con investimenti e qualità dei processi produttivi, le due direzioni di sviluppo, quella della Sanità e del Turismo. Si è determinata nel tempo una pericolosa dinamica che alimenta effetti devastanti sul mercato e sui territori a causa del dumping che aziende e la-
L’AVVISO COMUNE DI ASSOSISTEMA CONFINDUSTRIA CON FILCTEM CGIL, FEMCA CISL E UILTEC Il 12 luglio 2018 ASSOSISTEMA CONFINDUSTRIA con FILCTEM CGIL, FEMCA CISL e UILTEC UIL hanno firmato a Roma un Avviso comune nel settore sanitario, al fine di denunciare i rischi per l’occupazione e la salute pubblica derivanti da un sistema di gare d’appalto per il servizio di lavanolo (servizio sanitario integrato di noleggio, ricondizionamento, sterilizzazione e logistica dei dispositivi tessili) che non valorizza adeguatamente la componente qualitativa delle offerte e la sicurezza igienica degli utenti finali. Le Parti Sociali, con la firma dell’Accordo, hanno inteso dare vita ad azioni congiunte a sostegno di una politica industriale in grado di garantire ed incrementare i livelli occupazionali del settore, di restituire e valorizzare la qualità del servizio erogato attivando tavoli ed iniziative orientate al confronto con i Ministeri competenti (Salute, Lavoro e Sviluppo economico), le Regioni e le stazioni appaltanti. Le Parti sociali sono, infatti,
voratori subiscono da parte di contratti sottoscritti da organizzazioni non rappresentative del settore, per il diffondersi inoltre, di cooperative spurie, orientate alla sola acquisizione di appalti per prestazione di servizi, attraverso la riduzione del prezzo ottenuta in dumping sul costo del lavoro. Questo dumping è finalizzato alla ridefinizione dei rapporti economici e contrattuali tra le aziende e le persone che ci lavorano. Tali tendenze, che si diffondono, stanno destrutturando i rapporti di lavoro facendo venire meno i livelli minimi di garanzia, economica e sociale; si diffondono pratiche di lavoro sotto rappresentato al limite della legalità e si incrementa il lavoro precario e irregolare; si diffondono le cooperative sociali per fini elusivi verso le quali si trasferiscono interi processi produttivi. Si afferma, in altri termini, una sotto economia ed un maggiore sfruttamento di tutte le risorse. Sono questi i fenomeni che alterano le condizioni della concorrenza, riducono le garanzie minime del lavoro, danneggiano l’interesse generale. “In questa difficile fase ci troviamo, inoltre – ha concluso Marchetti - ad affrontare un rinnovo del CCNL di settore che non potrà non tenere conto di questa difficoltà sulla quale auspichiamo un intervento celere da parte del Governo”.
preoccupate per il rischio di destrutturazione che corrono i rapporti di lavoro, passando, cioè, dagli attuali contratti stabili a forme di lavoro precarie e a tempo determinato. In questi anni le Parti Sociali hanno contribuito nel definire un quadro normativo di riferimento, individuando regole chiare e trasparenti a sostegno di un sistema di qualificazione delle imprese del settore, per contribuire all’affermazione di aziende avanzate e strutturate, per promuovere la cultura della legalità attraverso il rispetto delle normative di legge e del CCNL, in relazione alla buona occupazione, alla sicurezza sul lavoro, per la riduzione dell’impatto ambientale, per la qualità dei processi produttivi, per il controllo microbiologico per il possesso e la diffusione delle certificazioni di qualità. La qualità dei servizi e l’occupazione del settore, già messi a dura prova dai vari interventi di Spending Review lineare, succeduti a partire dal 2012, rischiano di avere, oggi, un ulteriore aggravio dal momento che le aziende sono costrette ad offrire servizi a prezzi sempre più bassi e al tempo stesso di dover garantire una qualità sempre più elevata.
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ENERGIA ENERGIA & GAS METANO
INTERVISTA A ENRICO BELLETTI, AMMINISTRATORE DELEGATO DI SINERGIA CONSULTING E BUYENERGY.IT ◗ In qualità di esperto del mercato energetico come valuta l’attuale contesto? Il prezzo dell’energia e del gas metano subisce costanti oscillazioni tanto da far percepire oggi una forte vicinanza tra il mercato energetico e quello finanziario. Nell’arco di una stessa giornata si può assistere infatti a variazioni del 5-10% a causa di driver isterici che sottostanno a questi due vettori energetici. ◗ Quali sono i driver che influenzano l’andamento di energia e gas? Il principale driver del mercato energetico, come noto ai più, è sicuramente il prezzo del petrolio con tutti i condizionamenti geopolitici internazionali che lo influenzano. Recentemente si può pensare alla Libia, al Venezuela e ai dazi di Trump. Oltre a questo, però, non bisogna dimenticare i certificati ETS (sistema di scambio di quote di emissione di gas ad effetto serra concepito con l’obiettivo di indurre le
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grandi imprese europee – tra cui i grandi produttori elettrici – ad inquinare di meno ndr) che in forte rialzo dall’anno scorso spingono i prezzi elettrici e conseguentemente di gas (con cui in Italia si produce il 40% dell’energia elettrica nazionale). Su di loro oggi assistiamo ad una forte speculazione addirittura di edge found tanto che l’ultima impennata di questi certificati sembra essere legata al caso Brexit. Un’altra variabile da tenere in considerazione è il cambio €/$ visto che il petrolio è quotato in $ ma la “bolletta” italiana viene pagata in €. L’andamento del rapporto €/$ rappresenta quindi un importante driver: più perde terreno l’euro e più sarà cara la nostra bolletta! Nel 2019, secondo gli analisti di OCBC Bank, il cambio euro dollaro continuerà a perdere terreno influenzato anche dal rallentamento economico dell’Eurozona. ◗ Come può una lavanderia industriale sostenere meno costi nel comparto energia e gas?
LAVANDERIE INDUSTRIALI Come prima cosa bisogna ottenere una riduzione dei costi scegliendo il timing migliore per effettuare l’acquisto, ma non basta. Bisogna suscitare l’interesse di molti fornitori energetici, visto che in Italia ce ne sono più di 300, in modo da svolgere una gara il più competitiva possibile ed ottenere le tariffe più vantaggiose! Anche lo strumento da utilizzare è importante: oggi i maggiori fornitori preferiscono strumenti di procurement trasparenti, meglio se online. ◗ Come si controlla che le tariffe proposte dai fornitori energetici siano corrette? I contratti di fornitura sono lo strumento di maggior tutela del cliente: quanto contenuto in essi assume la forza di «legge». È quindi essenziale analizzare ogni singola clausola contrattuale prima di procedere alla sottoscrizione, ma oggi la complessità e il continuo mutamento della normativa settoriale rendono, per un’azienda, sempre più complesso il controllo. Problematico è anche il fatto che ogni fornitore ha il proprio metodo di fatturazione e aggrega le voci di costo secondo la propria interpretazione delle delibere. Gare tempestive e trasparenti e i controlli per verificare la massima coerenza tra quanto stabilito durante la competizione e quanto poi effettivamente fatturato sono uno dei modi per ridurre i costi ma non di certo gli unici. ◗ Quali sono allora gli altri modi per ridurre i costi? Ridurre i consumi! Con un sistema di negoziazione ottimale si può ridurre il costo del kWh o del mc consumato ottenendo risparmi importanti che però non supereranno il 10-15% della “bolletta energetica”; se invece si elimina direttamente il kWh o il mc si elimina direttamente il 100% della loro spesa: si eliminano, infatti, non solo la componente energia (30-40% della bolletta) ma anche trasporto, distribuzione, accise…
Il processo che porta a questo obiettivo deve essere basato su un metodo organizzato ed organico: il percorso parte dalla misurazione dei consumi, passando alla redazione della diagnosi energetica, ai relativi interventi e alla successiva misurazione. Monitorare le proprie linee di produzione attraverso l’installazione di misuratori che in real time raccolgono i dati di consumo è di fondamentale importanza per individuare le inefficienze energetiche anche attraverso i confronti con i benchmark di mercato. Attraverso l’analisi dei consumi registrati si stabilisce in che modo l’energia viene utilizzata e quali sono le cause degli sprechi individuando interventi di miglioramento e questo lo si fa con la redazione di una diagnosi energetica. Con essa infatti vengono valutati gli interventi di efficientamento non solo dal punto di vista tecnico ma anche economico individuando precisamente il breakeven period dell’investimento specifico ad hoc per ogni azienda. Il recupero calore dalle centrali compressore o dagli essiccatoi e mangani a vapore; l’installazione di proporzionati impianti fotovoltaici o cogenerativi sono solo alcuni degli interventi che porterebbero una lavanderia industriale a fare saving sui consumi. Attraverso la diagnosi ogni intervento viene analizzato in virtù delle reali caratteristiche aziendali. Il legislatore ha capito il vantaggio che può portare questo strumento tanto che oggi si può approfittare a livello regionale di incentivi per quanto riguarda la redazione di diagnosi energetiche e i relativi interventi; a livello nazionale invece attraverso il meccanismo di Certificati Bianchi. ◗ Esistono altri incentivi ad hoc che le lavanderie industriali non si devono far scappare? In Italia le aziende con consumi superiori ad 1 milione di kWh possono rientrare nella classificazione delle aziende energivore garantendosi l’ottenimento di sgravi nella fattura energetica pari mediamente al 25% sul totale annuo. Questa possibilità però non è stata concessa alle lavanderie industriali che, seppur con consumi molto elevati, non hanno i codici Ateco (manifatturieri ed estrattivi) elencati nel decreto, necessari per vedersi riconosciuto questo beneficio. Fino a quando i legislatori non apriranno le maglie anche alle lavanderie industriali, purtroppo, l’unico modo per spendere meno è attraverso la riduzione dei consumi e dei costi della materia prima.
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alla norma CSE RF 4/83, DM 26/06/84, integrata con le norme UNI 9175 e UNI 9175/FA1, DM 03/09/2001 e successive modifiche ed integrazioni. I materassi statici e reattivi ed i guanciali sono etichettati, come prescritto, con il corrispondente codice di omologazione e sono muniti singolarmente dell’idoneo certificato in corso di validità rilasciato dall’autorità competente. SYNERGIC ITALIANA è certificata UNI EN ISO 9001 e UNI EN ISO 13485 in qualità di produttore di dispositivi medici. Le peculiari proprietà di comfort e di prevenzione primaria del rischio di decubito dei materassi di
MATERASSO STATICO - REATTIVO AD ALTISSIME PRESTAZIONI “ SYNSTAT® 3D”
Materasso statico reattivo a quattro moduli con struttura intera con incisioni sui punti di flessione e fodera intera. Consente un elevato comfort posturale per l’ospite sia nella degenza comune che in quella specialistica o a rischio di decubito. Il materasso presenta elevatissime prestazioni con base in schiuma poliuretanica espansa a cellule aperte ad alta densità e alta portanza e superficie a zone differenziate in schiume poliuretaniche viscoelastiche, termo-presso-formabili a memoria di forma con superficie sagomata a piramidi tronche. Particolarmente indicato nelle degenze comuni, specialistiche e a rischio di decubito da livello basso a medio-alto. Indicato per una postura a bassissimo gradiente compressivo sull’apparato muscolo-scheletrico, funzionale alla prevenzione delle lesioni cutanee da pressione e della sintomatologia dolorosa e infiammatoria.
Synergic Italiana sono state valutate in uno studio sperimentale approfondito su un’ampia casistica di pazienti dall’Istituto di Scienze Biomediche dell’Università di Udine e sono conformi a quanto previsto dal disciplinare tecnico ErgoCert D28 sulle caratteristiche ergonomiche dei prodotti di area biomedica e sono certificati con idonei attestati di prova. I requisiti prestazionali, di indeformabilità, perdita di spessore e quindi garanzia di durata nel tempo, di tutti i materassi statici sono certificati a norma UNI 10707 rev. 2003 dal massimo livello di severità (45.000 cicli).
plasmabilità e di assenza di memoria elastica dell’imbottitura, garantisce infatti una postura ottimale anche antidecubito e il controllo della sintomatologia dolorosa e infiammatoria, riducendo significativamente la compressione a carico della muscolatura paravertebrale del tratto del rachide cervicale.
FODERA SYCURA®
La fodera speciale Sycura® è stata ideata e realizzata per garantire la protezione dei materassi, dei guanciali e di tutti gli altri prodotti di Synergic Italiana e per fornire al paziente le massime condizioni di comfort, igiene e sicurezza. Il suo impiego è ideale in ambienti promiscui ed a rischio di contaminazioni quali gli ospedali, le case di cura e le RSA. La fodera speciale Sycura® è realizzata in tessuto autoestinguente ad alta tecnologia, costituito da una membrana microporosa poliuretanica e un supporto in maglia di poliestere. Impermeabile, Traspirante, Bielastica, Anallergica ed auto decontaminante, Ignifuga, Antistatica, Facile da pulire, Lavabile e centrifugabile, Riduce i costi. GUANCIALE AD ALTISSIME PRESTAZIONI “ADVANCE AIR”
Guanciale ospedaliero sagomato in speciale schiuma poliuretanica espansa a cellule aperte, viscoelastica a memoria di forma, ad alta densità e bassa portanza, anche con canali anti soffocamento per offrire maggiore sicurezza, garantire un’elevata traspirazione e un comfort ottimale. I guanciali ad altissime prestazioni Advance Air sono anallergici, anatomici e antidecubito: la particolare caratteristica viscoelastica di
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SICUREZZA SUL LAVORO / INTERVISTA A CESARE LUCCA
Produzione, Distribuzione e Manutenzione di DPI
◗ Presidente Lucca, si avvicina il termine del suo mandato al vertice della sezione Safety di Assosistema Confindustria. Quali considerazioni si sente di fare sull’attività associativa di questi anni, soprattutto in relazione alle novità introdotte? Sin dall’inizio, circa 8 anni fa, la sezione Safety ha iniziato un nuovo percorso associativo che ha visto le imprese storiche del settore focalizzarsi su un progetto di riposizionamento sul mercato della nostra categoria. In questi anni abbiamo presidiato i fronti istituzionali e seminariali più significativi e sostenuto la cultura della sicurezza come valore imprescindibile della cultura aziendale moderna. A partire dalla presidenza di Alberto Spasciani e proseguendo con la mia, abbiamo realizzato progetti, affrontato questioni delicate ed affermato con decisione la posizione del settore su temi specifici. Tutti insieme abbiamo iniziato un cambiamento che ha avuto effetti positivi anche su di noi e che ci ha consentito di riappropriarci di un nostro spazio comune e di un luogo in cui raccordare gli aspetti più svariati delle nostre attività. Per questo, abbiamo in-
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vestito impegno, energia e motivazione nel marketing associativo e nell’ampliamento della base associativa, di grande importanza per accrescere l’influenza dell’Associazione, la rappresentatività sul mercato delle imprese del settore e per fare massa critica su istanze comuni e rafforzare le proposte per il mercato. Il risultato ottenuto è stato, a mio parere ottimo, grazie all’apporto di tutte le persone dell’organizzazione interna a Roma e del contributo partecipativo di molti associati. A tutti loro va un mio grazie sentito, per essere riuscito a portare a compimento un’impresa non facile e dove, insieme alla cara Patrizia Ferri, ci eravamo dati degli obiettivi ambiziosi. Assosistema Safety ha, inoltre, consolidato e sviluppato nuove sinergie con le Associazioni di categoria limitrofe alla nostra e non solo, aumentando la nostra presenza ed influenza e collaborando alla realizzazione di iniziative comuni. Sul fronte internazionale, tramite la partnership con ESF, European Safety Federation e con l’Associazione francese Synamap, abbiamo rafforzato la nostra
partecipazione in Europa nel confronto con i mercati esteri ma anche partecipato alle novità legislative e normative, che interessano il settore e quindi la nostra attività. In primi, sul lato normativo, Assosistema Safety ha seguito le tappe e le conseguenze dell’entrata in vigore del nuovo Regolamento UE 425/2016 in materia di Dispositivi di Protezione Individuale. Il Regolamento definisce le nuove disposizioni per gli operatori economici del settore, responsabilizza l’intera filiera e regole univoche per tutti i Paesi Europei ed elimina le diversità tra le singole legislazioni degli Stati Membri. Rappresenta, quindi, un momento di grande cambiamento e per questo ci stiamo facendo promotori di tutte quelle iniziative utili a comprenderne l’impatto e gli sviluppi futuri per il settore della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro.
organizziamo un convegno con l’obiettivo di fare il punto sui vari step dell’entrata in vigore del nuovo Regolamento UE 2016/425 e sul reale impatto che esso ha avuto per tutti gli operatori del settore a pochi mesi dal termine del periodo di transizione con la precedente Direttiva CEE 89/686.
Sul fronte interno al sistema Confindustria, abbiamo intrapreso iniziative di formazione con diverse associazioni territoriali che hanno riscosso un grande successo sul territorio. Mentre con le Associazioni di categoria a noi prossime, stiamo collaborando a progetti comuni con l’Anmil, l’Associazione nazionale mutilati e invalidi sul lavoro, con l’Aifos, Associazione italiana formatori ed operatori della sicurezza, con l’Anfao, Associazione nazionale fabbricanti articoli ottici.
◗ A proposito delle giornate formative che Assosistema Safety sta realizzando con le territoriali del Sistema Confindustria, come procede l’organizzazione e quali riscontri ha avuto da tali iniziative? Siamo partiti con la giornata formativa organizzata in collaborazione con l’Associazione Industriale Bresciana e, dopo il successo riscontrato, abbiamo proseguito con Confindustria Emilia Romagna Area Centro (imprese di Bologna, Modena e Ferrara). In programma nei prossimi mesi altre due giornate formative, una con l’Unione Industriali della Provincia di Varese e un’altra con Confindustria Siracusa. Si tratta di un format che riscuote sui territori un grande successo di partecipazione e di apprezzamento per l’utilità dei temi trattati ed anche perché tali giornate elargiscono crediti per l’aggiornamento professionale degli RSPP. Sono anche un’ottima opportunità di sviluppare sinergie all’interno del sistema Confindustria e di coinvolgere direttamente nel progetto le aziende associate, che intervengono come relatori nelle singole giornate.
Abbiamo anche rafforzato la partecipazione alle fiere e alle manifestazioni del settore, che ritengo importanti momenti di incontro e visibilità per l’Associazione e per gli associati. Cito, in particolare, il Safety Expo di Bergamo che è diventata negli anni la nostra manifestazione di riferimento, non solo per la partecipazione espositiva, con tutti gli associati presenti, ma anche per l’organizzazione del convegno sui temi di attualità del nostro settore. Anche quest’anno, partecipiamo numerosi al Safety Expo che si svolge alla Fiera di Bergamo il 18 e il 19 settembre 2019: 20 aziende associate nell’area collettiva Assosistema Safety. Il 19 settembre 2019, dalle ore 9:30 alle 11:30
◗ Un tema centrale dell’attività di Assosistema Safety è la sorveglianza sul mercato e lotta alla concorrenza sleale. Quali passi in avanti sono stati fatti? Assosistema Safety non ha mai abbassato la guardia sul mercato e per garantire una competizione e una concorrenza leali, stiamo operando su due piani. Su quello della sorveglianza sul mercato, intercettando tutte le possibili situazioni anomale, sia in termini di requisiti di prodotto sia in termini di accesso alla domanda di dispositivi protezione individuale. Per questo abbiamo siglato con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli un accordo tra le parti per meglio controllare i prodotti in transito alle dogane, inizialmente
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PER ASSOSISTEMA LA SICUREZZA SUL LAVORO, stione morale, è il luogo in cui le con un focus su di un prodotto OLTRE AD ESSERE UNA imprese associate esprimono i miben specifico e di largo conQUESTIONE MORALE, gliori standard qualitativi e di mersumo quale i guanti. Sul piano È IL LUOGO IN CUI LE IMPRESE cato. La giusta scelta, il corretto della formazione, abbiamo ASSOCIATE ESPRIMONO utilizzo e l’adeguata manutenzione realizzato dei corsi per addeI MIGLIORI STANDARD sono momenti fondamentali per la strare i funzionari doganali nel QUALITATIVI E garanzia di sicurezza del lavoratore e riconoscimento e l’identificazione DI MERCATO. di lunga durata del dispositivo di protedi Dpi non conformi e quindi pericozione individuale. Il ruolo di sensibilizzazione losi per la salute e la sicurezza degli utie di vigilanza delle Istituzioni a questo proposito è lizzatori finali. In un secondo momento abbiamo poi proseguito con test di controllo sui fondamentale; a maggior ragione, in un contesto ecoguanti da lavoro e caschi di protezione non a norma. nomico avanzato, come quello italiano, sempre più Il recente sequestro di 11.200 scarpe antinfortuni- esposto ad una concorrenza di tipo negativo dove il restica al porto di Ravenna dimostra l’importanza di cupero del vantaggio competitivo passa perlopiù attramantenere alta l’attenzione sul tema del controllo verso la riduzione dei costi piuttosto che attraverso il dei DPI, Dispositivi di protezione individuale, per ga- perseguimento di obiettivi di efficienza, di qualità e di inrantire la sicurezza dei lavoratori e il rispetto delle novazione di prodotto. La sicurezza e la salute negli amnormative nazionali ed europee. Il sequestro di Ra- bienti di lavoro richiedono che tutti, datori di lavoro, venna ad opera dei finanzieri e dei funzionari doga- lavoratori e operatori della sicurezza siano adeguatanali conferma non solo il prezioso lavoro delle forze mente informati sulla natura dei rischi che possono maispettive, ma anche la necessità di un’attenzione e nifestarsi nell’esercizio delle proprie attività lavorative. una sorveglianza particolare sulla qualità dei DPI im- Maggiore attenzione, quindi, all’attività di formazione messi sul mercato, in quanto protezioni indispensabili che deve essere continua ed aggiornata. per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Quello del controllo rafforzato sul mercato, è un tema che assume an- ◗ Quale contributo possono dare le Associazioni di cacora più importanza anche alla luce dell’entrata in vigore tegoria per una maggiore diffusione della cultura della del nuovo Regolamento UE 2016/425 sui DPI che im- sicurezza sul lavoro? pone una serie di obblighi e disposizioni per i produttori, Possono fare molto. Le Associazioni di categoria rapdistributori ed importatori di DPI, ridefinendo fra tutti gli presentano le imprese e dialogano con le istituzioni e operatori della filiera, una maggiore responsabilità nel tutti gli operatori del settore. Assosistema Safety svolge garantire l’immissione sul mercato di prodotti conformi un ruolo quotidiano di promozione della cultura della siagli obblighi di legge. E’ necessario, però, che anche le curezza sul lavoro sia da un punto di vista culturale – in istituzioni facciano la loro parte. Rivolgo, in particolare, termini di sensibilizzazione collettiva - sia nella veste di un appello al Ministero dello Sviluppo Economico, affin- interlocutore con i decisori politici attraverso proposte ché investa maggiori risorse ed impegno nel rafforzare puntuali e strategiche per il mercato e per il settore. l’attività di sorveglianza del mercato e proteggere la sa- L’Associazione e i suoi associati credono, infatti, che il mercato dei DPI e il settore della sicurezza in generale lute degli utilizzatori finali dei DPI. necessitino di maggiore attenzione e riconoscimento. ◗ Quali considerazioni invece sul tema della sicurezza Continueremo a lavorare affinchè il tema della sicurezza sul lavoro e, con essa, la formazione, l’informazione, la sul lavoro in Italia? L’attenzione e, di conseguenza, la promozione della si- cultura che parte dalle scuole, lo snellimento delle recurezza sul lavoro in Italia è ancora molto carente. C’è gole e maggiori controlli da parte degli ispettori, abbiano molto lavoro da fare. E’ necessario un maggiore con- la giusta importanza in Italia con l’obiettivo di sviluppare fronto e collaborazione fra parti sociali, istituzioni e or- quella cultura della sicurezza che dovrebbe coinvolgere gani politici su ciò che è necessario fare affinché vi sia, pariteticamente le aziende, i lavoratori e i cittadini. Una attraverso l’utilizzo di idonei Dpi, un concreto abbatti- cultura non riservata a pochi, ma sociale. mento del rischio di esposizione ad infortuni sul lavoro e malattie professionali nel nostro Paese. Per Assosistema la sicurezza sul lavoro, oltre ad essere una que-
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Seminario ASSOSISTEMA SAFETY CONFINDUSTRIA EMILIA ROMAGNA NOVITÀ NORMATIVE E CRITERI DI SCELTA DEI DPI Il 21 marzo 2019 a Bologna, presso la sede di Confindustria Emilia Romagna Area Centro, Assosistema Safety ha organizzato il seminario: “Novità normative e criteri di scelta dei DPI”. In apertura dei lavori, Ivan Montanari (Cartelli Segnalatori) ha parlato del Regolamento UE 425/2016 e le novità nel mondo dei DPI, a seguire Alberto Minarelli (SEBA) si è concentrato sui guanti da lavoro e cosa cambia con la nuova normativa; poi Giacomo Savini (GVS) ha fatto un intervento sulla protezione per le vie respiratorie e il fit-test quantitativo secondo la UNI 11719; quindi Federica Morgia (DPI Srl) sugli spazi confinati: pericoli subdoli e nascosti e infine, Ruggero Sammarco (ALSCO) sulla gestione dell’abito da lavoro DPI: l’importanza di essere sempre a norma.
ASSOSISTEMA CONFINDUSTRIA premia GLI STUDENTI
“PRIMI IN SICUREZZA” Il 29 maggio 2019 nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università “La Sapienza” di Roma si è svolta la Cerimonia di premiazione della XVII edizione del Concorso nazionale per le scuole “Primi in Sicurezza”, promosso dall’ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) e dal mensile “Okay!”, intitolato quest’anno “A CIASCUNO IL PROPRIO OUTFIT. La prevenzione degli incidenti sul lavoro 'passa' anche attraverso ciò che indossiamo”, per far riflettere sull’importanza dell’uso dei DPI, Dispositivi di Protezione Individuale, non solo per prevenire gli infortuni sul lavoro, ma anche per acquisire prima di entrare nel mondo del lavoro una modalità di comportamento sicuro e rispettoso delle regole. Con il Patrocinio dell’Università e il sostegno di Assosistema Confindustria e l’azienda associata SIGGI GROUP, l’iniziativa, che negli anni ha visto la partecipazione di oltre 4.000 Istituti scolastici e di oltre 500.000 studenti di tutto il territorio nazionale, ha portato a Roma circa 300 studenti appartenenti a 14 delle 19 scuole vincitrici provenienti da tutta Italia, i cui lavori sono stati valutati da un’attenta e competente Giuria di qualità. Nell’anno scolastico 2017/2018 sono stati oltre 75.000 gli infortuni occorsi a studenti in ambito scolastico: il 57% (43.000 studenti) sono maschi e il 43% femmine (32.000). L’andamento degli infortuni, fortunatamente, è in continuo calo (erano circa 90.000 nell’anno scolastico 2012/2013). Si tratta in genere di infortuni lievi (lussazioni, distorsioni, ferite e contusioni), ma circa 200 hanno comportato esiti di invalidità permanente più o meno grave. In questi casi, il tipo di lesione più frequente è la frattura che è causa di oltre la metà delle invalidità permanenti. Il maggior numero di infortuni si riscontra tra gli studenti di scuole elementari e medie inferiori che rappresentano il 68% del totale; quelli delle Superiori sono pari al 31%, mentre gli Universitari sono circa il 2%. Quasi un terzo degli infortuni scolastici (32%) si concentra nell’ora compresa tra le 10 e le 11: è questa, in genere, l’ora in cui gli studenti fanno la sospirata “ricreazione” e possono dare libero sfogo alla loro esuberante vivacità, repressa dopo lunghe ore passate sui banchi dell’aula. “La nostra Associazione da circa 20 anni è presente nelle scuole di tutto il paese dove
portiamo la testimonianza di chi ha provato sulla propria pelle i danni della mancata prevenzione – ha dichiarato il Presidente dell’ANMIL, Franco Bettoni – ed è per questo che crediamo fondamentale sensibilizzare i giovani affinché non capiti anche a loro. Il fenomeno degli infortuni ci vede carenti nel rispetto delle norme in eguale misura e solo convincendoci che la sicurezza dipende da noi, possiamo salvaguardare la nostra salute, indipendentemente dal lavoro che svolgiamo”. All’evento ha partecipato Matteo Nevi, Segretario Generale di ASSOSISTEMA CONFINDUSTRIA, che, oltre a premiare le scuole vincitrici del concorso, ha posto l’attenzione dei presenti sulla collaborazione tra istituzioni e imprese, preziosa per aumentare la sicurezza dei lavoratori e dei DPI utilizzati: “Il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro in Italia ha bisogno di un’attività costante di formazione e di comunicazione a livello scolastico e in questo un ruolo centrale e di supporto alle singole iniziative spetta al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca”. “Altro aspetto fondamentale – ha aggiunto Nevi – per garantire la sicurezza sul lavoro è il rafforzamento dei controlli sui Dpi che entrano nel nostro Paese. Solo pochi giorni fa, al porto di Ravenna sono state sequestrate dai finanzieri dai funzionari doganali 11.200 scarpe antinfortunistica non a norma. E’ necessario, perciò, un maggiore impegno del Ministero dello Sviluppo Economico, anche in termini di investimento di risorse, per rafforzare l’attività di sorveglianza del mercato e proteggere la salute degli utilizzatori finali dei DPI”. Il concorso Primi in Sicurezza è stato realizzato, per il secondo anno consecutivo, anche con il contributo di SIGGI GROUP, azienda specializzata nella produzione di abbigliamento professionale, associata ad ASSOSISTEMA CONFINDUSTRIA. Roberta Marta, Direttore Marketing di SIGGI GROUP, ha commentato così l’iniziativa: “Complimenti a tutti per i progetti presentati, avete dimostrato attenzione e impegno per un argomento importante, quello della sicurezza sul lavoro e avete così valorizzato anche il lavoro di Siggi e delle aziende che come noi, lavorano per questo: vi ringraziamo di aver partecipato!”.
IL TEMA MOLTO ATTUALE DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE VIENE TRATTATO OGNI GIORNO SUI MEDIA SOTTO MOLTI PUNTI DI VISTA, OGNUNO DEI QUALI APRE A TEMATICHE DI DIVERSO PROFILO E CHE INTERESSANO I DIVERSI ASPETTI DELLA VITA ALL'INTERNO DELLE STRUTTURE SANITARIE. Nell’Unione Europea si registrano circa 33 mila morti all’anno per infezioni da batteri resistenti agli antibiotici, la maggior parte concentrate in Ospedale, di cui un terzo in Italia. In Italia la probabilità di contrarre infezioni durante il ricovero è pari al 6%, con 530 mila casi ogni anno, che pongono l’Italia all’ultimo posto in Europa. La prevenzione non passa solo per la banale ma fondamentale indicazione di “lavarsi le mani” quando si entra in contatto con un paziente che, per qualsiasi motivo si trovi in ospedale, in quanto tale ha un deficit immunitario di cui tener conto, ma deve tradursi in una serie di indicazioni ed azioni conseguenti che seguano una visione strategica del problema. Una tale visione strategica della prevenzione dovrebbe rivedere sia i protocolli del percorso assistenziale, sia i luoghi dove si svolgono le cure e sia gli strumenti e le tecnologie utilizzate per la cura dei pazienti. A tal proposito, Il 12 aprile si è svolto presso la sede di Confindustria, un convegno organizzato da Servizi Italia S.p.A., dal titolo “La sala operatoria: integrazione dei servizi, tecnologie e processi nel rispetto delle normative”. L’iniziativa rientra nell’ambito di un percorso di informazione e formazione degli operatori sanitari, intrapreso da Servizi Italia S.p.A., per sviluppare e sostenere dei servizi innovativi a vantaggio sia degli operatori sanitari, dei pazienti ed indirettamente anche delle industrie del settore. Il convegno si è svolto con la collaborazione logistica di Assosistema Servizi e, nonostante la concomitanza del Gran Premio di Formula E svoltosi proprio in
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AZIENDE quella data nelle aree limitrofe al Palazzo di Confindustria, ha registrato l’ottima risposta in termini di partecipazione di circa 50 operatori del settore sanitario suddivisi eterogeneamente per appartenenza tra Ospedali Pubblici, ASL, Ospedali Privati e di Case di Cura. Tale risultato, ottenuto in condizioni obiettivamente difficili e scoraggianti per chiunque, ha certificato che nel settore c’è molta voglia e bisogno di confronto su questi temi. La location istituzionale ha dato una connotazione “super partes” fornendo ai partecipanti una maggior garanzia sull’obiettività dei contenuti trattati. Servizi Italia, tramite i suoi autorevoli relatori, ha fornito ai partecipanti una visione di insieme di quelle che potrebbero essere alcune delle misure strategiche da prendere fin da subito, declinando in modo operativo e diretto le indicazioni delle normative sulle caratteristiche strutturali dei blocchi operatori e sui processi collegati all’attività chirurgica, per ridurre le infezioni ospedaliere. L’importanza della progettazione dei blocchi operatori nel rispetto delle normative, come base per il corretto utilizzo degli ambienti da parte dello staff sanitario che vi opera, ed a tutela della salute del paziente, è stato il tema d’ingresso del convegno, esposto brillantemente dall’Ing. Lusuardi, progettista di riconosciuta fama in ambito nazionale. L’interazione con i partecipanti è stata costante e vivace per tutta la durata dell’intervento, grazie anche alla presenza in sala di Responsabili Tecnici e progettisti di alcune importanti strutture sanitarie. Si è dibattuto su criteri di progettazione che prevedano fin da subito lo studio dei flussi dell’attività chi-
rurgica all’interno dei blocchi operatori, studiando tervento del convegno, l’avvocato Voltan, consulente con l’equipe medica la disposizione dei locali in modo legale di Servizi Italia, ha chiarito le dinamiche preda evitare ogni forma di contaminazione sporco-pu- viste dal codice degli appalti per l’adozione dei P.P.P. lito, ed utilizzando materiali e tecnologie di ultima (Partnerariato Pubblico privato). generazione per migliorare le performance impian- Con un eloquio brillante e coinvolgente, l’avvocato tistiche e chirurgiche nello stesso tempo. Voltan, ha spiegato il P.P.P. con esempi pratici di Il secondo intervento del convegno è stato un excur- grande impatto comunicativo ed ha sciolto tutti i sus sulle normative vigenti nell’ambito di un altro dubbi del testo di legge ponendo un accento molto servizio fondamentale per il corretto svolgimento positivo su questo tipo di iniziative che in Europa sono dell’attività operatoria: la sterilizzazione dei ferri chi- molto più utilizzate che nel nostro Paese, per la rearurgici. La relazione, tenuta da Fulvio Toresani, lizzazione di opere di interesse pubblico. membro dell’Uni per l’emanazione delle normative di settore, ha rimarcato l’importanza del rispetto di IL P.P.P. DI FATTO, CONSENTE ALLE quanto stabilito dalle norme nell’operatività quotiSTRUTTURE SANITARIE, PUBBLICHE E diana dei processi e dei flussi delle attività di steriPRIVATE, DI REALIZZARE DEI PROGETTI lizzazione dei ferri chirurgici e della teleria di DALL’ALTO CONTENUTO TECNOLOGICO copertura del campo operatorio, come presidio fonCON TUTTI I SERVIZI INTEGRATI damentale per arginare la possibilità di contrarre NECESSARI PER LA GESTIONEDELLE un’infezione durante un intervento chirurgico. Per lo STESSE, APPROFITTANDO stesso motivo, come effetto barriera, anche le tecDI PIANI DI FINANZIAMENTO DI nologie, i prodotti utilizzati, ed i servizi di convalida SOGGETTI PRIVATI. delle apparecchiature e dei processi in tutto il flusso dell’attività di sterilizzazione svolgono un’azione fon- L’investitore privato ha tutto l’interesse a completare damentale. Anche in questo caso si è sviluppato un i lavori nei tempi previsti dal progetto iniziale, perché dibattito interessante con i partecipanti da dove è la remunerazione dell’opera è prevista con la geemerso che il mondo ideale non è ancora alla portata stione della stessa per il tempo necessario al rientro di tutti e che c’è ampio spazio di miglioramento dell’investimento. Il P.P.P. è una formula che conanche in questo campo. Il fatto che ognuno faccia il sente, tra l’altro, di trasferire i vari rischi connessi meglio che può con quello che ha a disposizione è alla realizzazione del progetto, quasi interamente ammirevole ma non sufficiente per garantire un ri- sull’operatore economico che ha fatto l’investimento, sultato in linea con quanto previsto dalle normative. ed è una procedura pubblica regolata da ben precisi Da questa consapevolezza si deve ripartire per mi- step previsti dal codice degli appalti. Le strutture sagliorare ogni aspetto delle attività sanitarie e tendere nitarie private, pur non avendo l’obbligo di rispettare alla situazione ottimale a garanzia del paziente e gli aspetti procedurali previsti dal codice degli appalti degli operatori stessi. per il P.P.P, possono usufruire degli stessi schemi Tutto questo ha un costo, e spesso questo costo spa- contrattuali e delle stesse formule economico-finanventa e viene visto come superfluo in molte sue voci ziare, per realizzare progetti rilevanti con dei projectche lo compongono, ma spesso si trascurano i costi financing ad hoc. In conclusione, Servizi Italia si pone indotti dalle infezioni ospedaliere, che sono maggiori come interlocutore e partner per chiunque abbia esicosti per le cure, per l’acquisto dei farmaci, e non ul- genza di approfondire le tematiche esposte, sia ritimo maggiori costi assicurativi per far fronte alle guardo la progettazione dei blocchi operatori e delle cause legali che spesso una struttura sacentrali di sterilizzazione, sia riguardo lo nitaria si trova a dover affrontare in studio e la convalida dei flussi e dei questi casi. Per superare questa processi dell’attività chirurgica e di difficoltà, di coniugare una sterilizzazione, sia come investiIN ITALIA LA PROBABILITÀ strategia di prevenzione seria tore privato in possibili iniziative DI CONTRARRE INFEZIONI e tecnologicamente aldi P.P.P o Project Financing DURANTE l’avanguardia, con dei costi qualora se ne manifestasse IL RICOVERO È PARI AL 6%, sostenibili, nell’ultimo inl’esigenza.
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CON 530 MILA CASI OGNI ANNO, CHE PONGONO L’ITALIA ALL’ULTIMO POSTO IN EUROPA.
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SANITÀ A CURA DI MARCO VECCHIETTI
LA SALUTE È UN DIRITTO DI TUTTI. RIFLESSIONI E PENSIERI SUL FUTURO DEL SISTEMA SANITARIO ITALIANO
L’AZIENDA “SALUTE ITALIA” È UN INVESTIMENTO PER IL NOSTRO PAESE E NON PUÒ CONTINUARE AD ESSERE CONSIDERATA UN COSTO. Esiste una profonda incompatibilità tra un sistema sanitario universalistico e la necessità strutturale che i soggetti più fragili debbano integrare individualmente le spese per le proprie cure. Sono 8,1 milioni gli italiani (13,5%) che oggi non hanno più la possibilità di essere assistiti dallo Stato nei loro per-
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corsi di cura ed il trend non sembra rallentare. Introducendo in modo organico un “Secondo Pilastro Sanitario Integrativo” si “raddoppierebbe” il diritto alla salute degli italiani che non sarebbero più costretti a subire le lunghe attese del Servizio Sanitario Nazionale per una visita o un intervento chirurgico, offrendo un’altra via possibile oltre a quelle del pagamento di tasca propria e per intero delle cure sanitarie o addirittura, ancora peggio, della rinuncia alle cure. La tenuta del Sistema Sanitario Italiano dipende infatti dalla sua capacità di affrontare con efficacia le importanti sfide in campo demografico, economico e sociale che attendono il nostro Paese nei prossimi anni. In questa prospettiva, è cruciale pianificare un “robusto tagliando” del Servizio Sanitario Nazionale che affronti strutturalmente i temi del finanziamento, della qualità e dell’accessibilità delle cure per recuperare le “quote di universalismo perdute” in questi anni e ripristinare la capacità redistributiva del sistema. È necessario promuovere quindi una cultura del Se-
condo Pilastro anche in sanità, da aggiungere al SSN, per realizzare un sistema sanitario più sostenibile, più equo e più inclusivo in grado di garantire una risposta sicura per la nostra salute e per quella delle generazioni future. È indispensabile considerare la salute non più come un costo, ma come un investimento favorendo l’empowerment e la responsabilizzazione dei cittadini, puntando su di una riorganizzazione del modello di erogazione delle prestazioni sanitarie e supportando politiche di prevenzione diffusa. Più di 7 italiani su 10 (73%) infatti ogni anno pagano di tasca propria almeno una prestazione sanitaria con una Spesa Sanitaria Privata complessiva che sfiora i 40 miliardi di euro. Il fenomeno, in costante espansione (+9,9% tra il 2013 ed il 2018), riguarda 2 italiani su 3 (quasi 44 milioni di persone) con un esborso medio di circa 655 euro per cittadino. Nel 2018 sono state oltre 150 milioni le prestazioni sanitarie erogate. (Fonte: La Salute è un Diritto. Di tutti. Su dati RGS – Corte dei Conti”. La spesa sanitaria privata e la più grande forma di disuguaglianza in sanita perché diversifica le possIbilità di cura esclusivamente in base all’entità del reddito disponibile da parte di ciascun cittadino. Un sistema sanitario che ambisca ad essere effettivamente universalistico e incompatibile con una necessita strutturale di integrazione “individuale” pagata direttamente dai cittadini malati o più deboli. In costante aumento anche le disparità a livello territoriale non solo di natura assistenziale (breve periodo) ma anche con riferimento agli indicatori di salute (medio/lungo periodo). Fenomeno questo aggravato dalla carenza strutturale di risorse e di investimenti in alcune aree del Paese che finisce per alimentare anche il flusso delle migrazioni sanitarie dalle Regioni del Sud verso le Regioni del Nord. Si consideri che la speranza di vita alla nascita al centro-nord e superiore in media di oltre 1 anno rispetto al sud in entrambi i sessi (maschi Campania=74 anni vs 76 anni Lombardia; femmine Campania =80 anni vs 83 Lombardia); la speranza di vita a 65 anni senza limitazioni a sud e inferiore di 2 anni per i maschi e di 2,5 anni per le femmine. Forti differenze territoriali anche nei fattori di rischio per
le malattie croniche. Nel sud record di: fumatori (uomini), di sovrappeso ed obesi (obesità infantile) e di sedentari (Sicilia, Campania, Puglia...). In questo conteso la vera sfida non sembra essere quella di avviare il «regionalismo differenziato» quanto quella di gestire le differenze regionali. A partire dal 2025, il fabbisogno assistenziale della popolazione richiederà un incremento della spesa sanitaria di almeno ulteriori 20 miliardi (fonte RGS). Per non incrementare ulteriormente l’ammontare medio procapite della spesa sanitaria finanziata di tasca propria bisognerebbe ridurre di circa 1/3 gli attuali LEA messi a disposizione della popolazione o per mantenerli inalterati bisognerebbe aumentare il contributo pagato di tasca propria dagli italiani per le cure private da 580 euro a testa a 1074 euro pro capite. Il Servizio Sanitario Nazionale negli ultimi 10 anni ha infatti ridotto la propria capacità assistenziale di oltre il 10% (dal 97,6% all’86,5%). A farne le spese sono stati 8,1 milioni di italiani (13,5%), prevalentemente i cittadini già ammalati (i cronici, in particolare), quelli a basso reddito, le donne ed i non autosufficienti. In quest’ottica ad essere a rischio è la stessa funzione storica di coesione sociale del Servizio Sanitario Nazionale per effetto di un contingentamento progressivo delle risorse che alimenta un ricorso crescente al pagamento di tasca propria delle cure da parte dei cittadini e disuguaglianze territoriali sempre più marcate. I bisogni di cura dei cittadini sono cambiati. Bisogna chiedersi, a questo punto, se lasciare i cittadini di fronte alla scelta di pagarsi da soli (quando il proprio reddito glielo consente) le prestazioni sanitarie aggiuntive di cui hanno bisogno o creare un Secondo Pilastro Sanitario Complementare che garantisca a tutti, nel rispetto dei medesimi valori fondanti del Servizio Sanitario Nazionale, uguali condizioni di accesso ai nuovi bisogni di cura. Continuare a non prendere una posizione su questo tema vuol dire rimanere coerenti “in teoria” con un’impostazione – ormai superata dai fatti – che vede nel Servizio Sanitario Nazionale l’unico interlocutore per la Salute dei cittadini accettando, tuttavia, “nella pratica” un’inesorabile erosione del Diritto alla Salute dei cittadini...
QUI FINANZA DI MICHELE RUSSO, PARTNER DI EPTA PRIME
IL DEF 2019. LUCI, OMBRE E RIFLESSI SUI MERCATI
La programmazione economica e finanziaria dello Stato si è affermata nel nostro paese da diversi decenni. Nasce nel 1962, quando Ugo La Malfa, in qualità di Ministro del Bilancio, pubblica la “nota aggiuntiva” alla situazione economica del paese, concepita come una sorta di addendum alla “Relazione generale sulla situazione economica del Paese” ma si consolida qualche anno più tardi con il “Progetto 80”, senza dubbio il più ambizioso documento di programmazione mai concepito in Italia. Se sostituiamo la locuzione “documento di programmazione” con quella, forse più familiare, di “business plan” riusciamo ad avere un’idea di quali siano gli scopi dell’azione programmatoria dello Stato: disegnare una “strada” delimitata da idee strategiche forti, entro le quali sviluppare dei piani di azione. Il Progetto 80 intendeva guidare qualitativamente lo sviluppo economico dell’Italia per l’intero decennio degli anni Settanta del secolo scorso (nasce nel 1969 e, come si deduce dal nome, punta agli anni Ottanta); esso è stato concepito e realizzato dalla Segreteria della Programmazione del Ministero del Bilancio e della Programmazione Economica, guidata da Giorgio Ruffolo e composta da alcuni tra i migliori nomi dell’economia del tempo, tra cui Franco Archibugi, Manin Carabba e Paolo Sylos Labini. Alterne vicende di tipo politico ed economico portano ad un
accantonamento del “Progetto 80” e di tutti i successivi tentativi di pianificare lo sviluppo, tanto che, lo stesso sito del Ministero dell’ Economia e Finanza (che ha inglobato l’ ormai disciolto Ministero del Bilancio), ci informa che “dopo l'insuccesso della programmazione economica globale della fine degli anni sessanta e degli inizi degli anni settanta, esauritasi l'era della programmazione economica di settore della metà degli anni settanta, la Legge n. 468 del 5 agosto 1978 affianca alla programmazione economica la programmazione di bilancio”. Il DEF (Documento di Economia e Finanza), di cui molto si discute ogni anno, è esattamente questo: la rappresentazione dell’evoluzione del bilancio dello Stato per un triennio. Introdotto dalla già citata legge 468/78, è stato riformato due volte, nel 1988 e nel 2011. Attraverso il DEF, ogni anno entro il 10 di Aprile, il Governo in carica enuncia quelle che sono le sue priorità per il triennio successivo e descrive, di conseguenza, l’evoluzione del bilancio dello stato. Essendo la struttura del documento fondata su previsioni triennali a scorrimento (ogni anno nuovo si fa una previsione per il triennio successivo), è evidente che la massima attenzione viene data al primo anno di previsione. Il DEF 2019 espone, quindi, le previsioni per il prossimo triennio; in quest’ambito, quanto stimato per il 2020 non è par-
IL DEF
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(DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA)
ticolarmente confortante. Come fa notare Giorgio La Malfa (il figlio del già citato Ugo, economista, grande studioso di Keynes ed uno degli osservatori più acuti della realtà italiana), il Governo prevede una crescita del PIL “tendenziale” ovvero, come si diceva qualche anno fa, a “legislazione invariata” dello 0,1%. Tale dato rappresenta il valore inerziale a cui tende il prodotto interno lordo senza tenere in conto gli effetti correttivi delle politiche economiche. A tale valore, si contrappone quello della crescita del PIL “programmatica” ovvero quello che si realizzerà a seguito degli interventi del Governo. Inutile dire che il secondo valore debba essere superiore al primo: se così non fosse, gli interventi previsti darebbero un contributo negativo alla crescita del PIL e tanto varrebbe non effettuarli affatto. È sulla grandezza della differenza positiva tra PIL tendenziale e PIL programmatico che si misura la forza dell’azione del Governo. Dobbiamo, purtroppo, constatare che tale differenza nel DEF 2019 è di soli 0,1 punti percentuali. Infatti, la crescita programmatica si attesterebbe al mero 0,2%. Un effetto quasi nullo. Quasi una dichiarazione di impotenza da parte dell’esecutivo che equivale a certificare, sempre secondo quanto dice La Malfa, “l’ammissione dell’inerzia e della possibilità di fare alcunché”. Questa situazione, certamente poco usuale, propone diversi interrogativi, in primis alla politica e poi anche agli operatori dei mercati dei beni e servizi e finanziari. La politica deve assolutamente indicare un sentiero di sviluppo; secondo l’opinione di La Malfa, come sempre condivisibile, esso passa per il rilancio degli investimenti pubblici e privati e per il sostegno all’edilizia sia tradizionale che, a maggior ragione, a quella per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati: una maniera, quest’ultima, di intervenire sullo stock di abitazioni esistenti con lo scopo di ridurre le emissioni di gas serra ed evitando il consumo del suolo che è tipico delle nuove costruzioni. Un ambizioso programma di investimenti pubblici necessita di fonti di finanziamento. Sempre secondo La Malfa, visto che le risorse del bilancio dello Stato sono state destinate ai due provvedimenti bandiera del Governo (quota 100 e reddito di cittadinanza), bisognerà “tagliare con nettezza la spesa corrente e sostituirvi una spesa per sostenere gli investimenti”. Quali i riflessi sui mercati finanziari?
È difficile fare previsioni in uno scenario di grande incertezza. Tuttavia, come spesso è stato ricordato anche a proposito di molti degli argomenti trattati in passato, è proprio l’incertezza che rende nervosi (e quindi instabili) i mercati. Oggettivamente, sono molte le variabili che, nel breve periodo, potranno influenzare i mercati. Un DEF che possiamo definire con un eufemismo “attendista” può essere interpretato come il segnale di un governo debole, attendista anch’esso e, quindi, nella visione di alcuni operatori dei mercati, privo di una strategia. A questo si aggiunga l’attesa delle elezioni europee di fine maggio. Un punto deve essere chiaro: le elezioni riguardano il Parlamento Europeo e, quindi, non hanno nulla a che vedere con la politica nazionale; per essa rappresentano una sorta di grande “sondaggio” sugli umori dell’elettorato che, solitamente, è incline a votare alle europee con una certa libertà. Proprio per questo, con lo scopo di evitare ulteriori nervosismi degli operatori, dovrebbero essere un’occasione per mettere a punto l’azione di governo e non per ricercare nuove soluzioni politiche nel Parlamento nazionale. Se così non fosse, sempre per usare le parole di Giorgio La Malfa, si dovrebbe concludere che i partecipanti alla maggioranza hanno messo in campo “un accordo per la conquista del potere che comprende poche cose ma esclude la possibilità di affrontare i veri problemi del paese”. Politica e mercati sono due ambiti separati che, però, si influenzano a vicenda. Le cinghie di trasmissione possono essere tante. Dal lato dei mercati, ad esempio, lo spread BTP-Bund, i giudizi delle agenzie di rating, l’andamento della borsa; dal lato della politica, una prospettiva di stabilità ed una visione chiara e definita di dove si sta andando. Occorre uno sforzo di pianificazione? Forse qualcosa di simile al Progetto 80?
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NUMERI
cedente (-36mila, -0,2%) a seguito di un modesto calo per i dipendenti, in particolare a termine, e di una riduzione più accentuata per gli indipendenti. Il tasso di occupazione rimane stabile al 58,6%. Nei dati mensili più recenti (gennaio 2019), al netto della stagionalità, il tasso di occupazione rimane invariato e il numero di occupati mostra una lieve crescita rispetto a dicembre 2018, sintesi del calo degli indipendenti e dei dipendenti a termine più che compensato dall’aumento dei dipendenti a tempo indeterminato. Nell’andamento tendenziale si riscontra una crescita di 87mila occupati (+0,4% in un anno), dovuta ai dipendenti a termine e agli indipendenti (+200mila e +12mila, rispettivamente) mentre calano i dipendenti a tempo indeterminato (125mila); l’incidenza dei dipendenti a termine sul totale dei dipendenti raggiunge nel 2018 il Secondo l’ultimo rapporto dell’Istat sul mercato 17,1%(+1,1 punti). Rallenta la crescita degli ocdel lavoro, il 2018, complessivamente, si carat- cupati a tempo pieno mentre tornano ad auterizza per un nuovo aumento dell’occupazione, mentare i lavoratori a tempo parziale, a seguito sia nei valori assoluti sia nel tasso, che coinvolge dell’ulteriore incremento della componente inanche i giovani di 15-34 anni. Inoltre, al calo volontaria che in termini di incidenza sale al della disoccupazione si associa la diminuzione 64,4% (+3,2 punti) dei lavoratori a tempo parziale del numero di inattivi. Nel corso dell’anno il e al 12,0% del totale degli occupati. Nel confronto quadro occupazionale ha mostrato un lieve peg- tendenziale, seppure a ritmi meno intensi, per gioramento: nel quarto trimestre 2018 si osserva il settimo trimestre consecutivo prosegue la diuna diminuzione dell’occupazione rispetto al minuzione dei disoccupati (-105 mila in un anno, trimestre precedente, in un contesto di aumento -3,6%) che interessa entrambi i generi, le diverse della disoccupazione e di calo dell’inattività. aree territoriali e tutte le classi di età, a eccezione Queste dinamiche congiunturali del mercato del degli over 50. Dopo la crescita dello scorso trilavoro riflettono il calo dei livelli di attività eco- mestre, tornano a diminuire gli inattivi di 15-64 nomica rilevato nello stesso periodo, con una anni (-100 mila in un anno, -0,8%).Il tasso di diflessione del Pil (-0,1%) per il secondo trisoccupazione aumenta rispetto al trimestre mestre consecutivo, dopo quattordici precedente ma diminuisce in confronto trimestri di espansione. Con rifea un anno prima; tale andamento rimento all’input di lavoro, nel si associa a un calo congiunturale nostro Paese, alla flessione e tendenziale del tasso di inatIL 2018, congiunturale del Pil si associa tività delle persone con 15COMPLESSIVAMENTE, quella delle ore lavorate su 64 anni. Diversamente, nei base congiunturale (-0,3%) e SI CARATTERIZZA PER UN dati mensili di gennaio 2019 un rallentamento della crei tassi di disoccupazione e di NUOVO AUMENTO scita in termini tendenziali inattività sono sostanzialmente DELL’OCCUPAZIONE (+0,4%).Dal lato dell’offerta di stabili in confronto a dicembre lavoro, nel quarto trimestre del 2018. Analizzando i dati di flusso 2018, il numero di persone occupate si stima una diminuzione della perdiminuisce rispetto al trimestre premanenza nell’occupazione, soprattutto
LA DINAMICA DEL MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA Rapporto Istat
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per i giovani di 15-24 anni e per i diplomati. Dalla condizione di disoccupazione aumentano le transizioni verso l’inattività, soprattutto tra i giovani di 15-24 anni, gli uomini e nel Mezzogiorno. Dal lato delle imprese, prosegue la crescita della domanda di lavoro, con un aumento delle posizioni lavorative dipendenti dello 0,3% sul trimestre precedente e dell’1,8% su base annua, sintesi della crescita sia dell’industria sia dei servizi. A fronte dell’aumento delle posizioni lavorative si registra un calo delle ore lavorate per dipendente pari allo 0,2% su base congiunturale e allo 0,8%
su base annua. Il ricorso alla cassa integrazione registra una variazione ancora negativa ma di minore entità. Il tasso dei posti vacanti aumenta sia su base congiunturale sia su base annua, rispettivamente di 0,1 e 0,2 punti percentuali. Il costo del lavoro cresce dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,9% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, sintesi di un aumento degli oneri sociali (+0,3% su base congiunturale e +4,5% su base annua) e delle retribuzioni (+0,3% su base congiunturale e +1,0% su base annua).
PROSPETTO 1 INDICATORI DEL LAVORO.
IV trimestre 2018, valori assoluti, valori percentuali e numeri indice, variazioni in punti percentuali
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> NORMATIVA
LEGGE 3 maggio 2019, n. 37 Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea - Legge europea 2018. (Pubblicata in Gazzetta Ufficiale n.109 del 11-5-2019) DECRETO-LEGGE 30 aprile 2019, n. 35 Misure emergenziali per il servizio sanitario della Regione Calabria e altre misure urgenti in materia sanitaria. (Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.101 del 2-5-2019) LEGGE 26 aprile 2019, n. 36 Modifiche al codice penale e altre disposizioni in materia di legittima difesa. (Pubblicata in Gazzetta Ufficiale n.102 del 3-5-2019) DECRETO-LEGGE 30 aprile 2019, n. 34 Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi. (Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.100 del 30-4-2019) DECRETO-LEGGE 18 aprile 2019, n. 32 Disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l'accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici. (Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.92 del 18-4-2019) LEGGE 26 marzo 2019, n. 28 Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario. (Pubblicata in Gazzetta Ufficiale n.77 del 1-4-2019) LEGGE 28 marzo 2019, n. 26 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, recante disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni.
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NEWS DAL SETTORE Robert Long, Segretario Generale di Etsa e Thomas Krautschneider, Ceo di Etsa
DALL’EUROPA
L’ETSA COMPIE 25 ANNI L’Etsa, European Textile Services Association, ha compiuto 25 anni di attività. L’8 novembre del 1994, otto aziende lungimiranti (Bardusch, BET, CWS, Elis, Euroblan, Lindström, Mewa e Berendsen) crearono un’Associazione europea per rappresentare le aziende del settore. Gli obiettivi dell’Etsa erano: promuovere gli interessi delle industrie di sanificazione del tessile; sviluppare ed efficientare il settore e l’indotto; accrescere la consapevolezza del valore delle industrie in quanto garanzia di comfort, igiene, salute, sicurezza e sostenibilità ambientale; realizzare studi e ricerche per migliorare i processi industriali e le tecnologie; fare rete con le Associazioni nazionali del settore. Oggi le aziende associate ad Etsa sono diventate 36 e il settore della sanificazione del tessile, secondo uno studio di Deloitte, dà un maggiore contributo all’economia europea, con un turnover annuale di oltre 12 miliardi di euro, impiega 135.000 lavoratori nell’Unione Europa ed ha un potenziale di crescita di oltre 46 miliardi di euro. Robert Long, Secretary General di Etsa, ha commentato: “In questi 25 anni di attività, Etsa ha seguito la transizione da un modello economico lineare, fondato sull’usa e getta ad uno sostenibile, fondato sull’uso e sul riutilizzo dello stesso prodotto. L’Associazione sta inoltre lavorando
per sensibilizzare la collettività sui concetti di igiene e sicurezza in riferimento, ad esempio, al lavaggio domestico degli abiti da lavoro che non offre le stesse garanzie di abbattimento del rischio microbiologico del trattamento industriale”. Lo sviluppo delle nuove tecnologie come quelle dei micorchip consentono alle aziende di tracciare i movimenti e l'utilizzo dei tessili. “Queste informazioni possono essere analizzate per raccogliere dati su quando e dove vengono utilizzati e mantenuti i tessili. In questo modo, l'industria dei servizi tessili può assicurarsi che sia disponibile la giusta quantità di tessili per le esigenze individuali di qualsiasi utente finale. E il cliente che richiede i tessili sa esattamente quante volte sono utilizzati e le quantità da ordinare”, ha aggiunto Long. Thomas Krautschneider, ceo di Etsa aggiunge: “Ci sono ancora grandi opportunità di crescita per il nostro settore. Che si tratti di case di cura, di indumenti da lavoro, biancheria per gli hotel e tovagliato per i ristoranti, camici e teli chirurgici riutilizzabili ... Sempre più aziende si stanno concentrando sul proprio core business, lasciando la selezione, la cura e la manutenzione dei tessili alle industrie di sanificazione”.
NEW
entry IN
ASSOSISTEMA
LM 2000 LM 2000 srl è un’azienda certificata ISO 9001:2015 che da oltre 20 Anni offre servizi di noleggio e lavaggio di biancheria per alberghi e ristoranti, nelle provincie di: Padova, Venezia, Belluno, Treviso, Pordenone, Trieste, Trento e Bolzano. Lo stabilimento di 6.000 mq situato in una posizione strategica della Zona industriale di Meolo (VE), adiacente alla Trevisomare, ospita un organico di circa 80 dipendenti impiegati in una produzione giornaliera di circa 250 quintali di biancheria. La forte propensione per l’innovazione tecnologica ed il rispetto per l'ambiente sono stati da sempre la mission aziendale. LM 2000 ha, inoltre, avviato un percorso di salvaguardia ambientale grazie all’utilizzo di prodotti ad elevata biodegradabilità e di detersivi qualitativamente riconosciuti a livello internazionale. Accurati e continui controlli sull’emissione dei fumi di scarico degli impianti garantiscono un perfetto funzionamento e un totale equilibrio fra uomo e territorio.
RIDAL SERVICE La Ridal Service Srl è il risultato di un’evoluzione iniziata nel 1970, quando la Famiglia Di Camillo decise di avviare a Lanciano una piccola lavanderia a secco rivolta ai privati. Nel 1980 l’attività fu trasferita a Castel Frentano, piccolo centro dell’Abruzzo dove, successivamente, nel 1981 la Famiglia Di Camillo decise di ampliare la propria clientela rivolgendo l’attenzione prima alle industrie e poi anche ad alberghi e ristoranti. In quest’occasione sono stati necessari i primi cambiamenti strutturali, nonché diversi investimenti relativi all’acquisto di macchinari, prodotti e tovagliati utili al soddisfacimento della clientela. Oggi l’azienda è localizzata nella zona artigianale di Fossacesia occupando per la propria attività un opificio industriale nonché macchinari all’avanguardia ed opera nel settore del noleggio e lavaggio biancheria, nonché della rigenerazione degli indumenti da lavoro.
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AP PUNTA MENTI SAFETY EXPO
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SE
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BERGAMO
Giunto alla sua IV edizione, Safety Expo è l’evento di riferimento in Italia per la prevenzione incendi e la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Nasce dall’unione del Forum di Prevenzione Incendi e del Forum di Sicurezza sul Lavoro dal 2016 uniti in un unico appuntamento. Safety Expo è organizzato dalle riviste Antincendio ed Ambiente & Sicurezza sul Lavoro edite da EPC Periodici, in collaborazione con l'Istituto Informa. La manifestazione, pensata per offrire una visione su tutte le problematiche più attuali, è divisa nelle due differenti aree della prevenzione incendi e della sicurezza sul lavoro, ciascuna con le proprie tipologie di incontro: convegni, seminari, corsi di formazione, esercitazioni pratiche e tanti momenti di spettacolo ed emozione. Per maggiori informazioni: www.safetyexpo.it
AMBIENTE LAVORO
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BOLOGNA
Si svolgerà alla Fiera di Bologna dal 15 al 17 ottobre 2019 Ambiente Lavoro, appuntamento che da oltre 20 anni favorisce l’incontro tra le imprese e gli operatori professionali che raggiungono il quartiere fieristico di Bologna per aggiornare la propria formazione e conoscere le novità di settore. La manifestazione intende presentare ad un pubblico professionale le soluzioni, previste nel nostro Paese, per limitare l’insorgere delle malattie professionali e ridurre il numero degli incidenti sul lavoro. Per maggiori informazioni: https://fiera.ambientelavoro.it/
HOST
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MILANO
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DUSSELDORF
La 41° edizione di HostMilano, fiera mondiale dell’Ho.Re.Ca., foodservice, retail, food, GDO e hôtellerie, si svolgerà presso la Fieramilano a Rho dal 18 al 22 ottobre 2019. La manifestazione è organizzata in tre macro-aree: Ristorazione professionale con Pane, Pizza e Pasta; Caffè Tea con Bar, macchine da caffè e vending, e Gelato Pasticceria; Arredo e Tavola. Gli eventi sono 500 fra seminari, workshop, gare, campionati, show-cooking, degustazioni e performance artistiche. Per maggiori informazioni: www.host.fieramilano.it
A+A L’edizione A+A del 2019 si svolgerà in Germania, presso il quartiere fieristico di Dusseldorf, dal 5 al 8 novembre. E’ una fiera internazionale per la protezione personale, la sicurezza aziendale e la salute sul lavoro che prevede anche una parte dedicata al congresso sulla tutela e sulla medicina del lavoro. Per maggiori informazioni: www.aplusa-online.it
ECOMONDO
5M-B8RE
E NOV 2019
RIMINI
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Si svolgerà alla Fiera di Rimini dal 5 all’8 novembre 2019 la manifestazione Ecomondo, evento internazionale con un format che unisce in un'unica piattaforma tutti i settori dell'economia circolare: dal recupero di materia ed energia allo sviluppo sostenibile, dall’ecodesign ed efficienza ai trasporti, alle bonifiche e riqualificazione di aree contaminate. Assosistema Confindustria partecipa ad Ecomondo con uno stand espositivo e l’organizzazione di un convegno istituzionale, con l’obiettivo di presentare e promuovere il proprio modello di sviluppo sostenibile. Per maggiori informazioni: www.ecomondo.com
Raffinata eleganza nel raso di cotone
Photo Walter Gumiero