Costruzioni gennaio febbraio 2014

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Casa editrice la fiaccola srl

Macchine Mezzi d’Opera Attrezzature

Attualità&Prodotti NISSAN NT500

LE PRIME FOTO E I PRIMI DATI DEL NUOVO VEICOLO COMMERCIALE

Cave&Calcestruzzo POMPE AUTOCARRATE

LA MAXI CIFA K62H DELLA PANICO IN AZIONE

Flotte&Noleggio AUTOGRÙ

LA NUOVA TEREX SUPERLIFT 3800 PUNTA ALL’EOLICO

677

anno LXIII 1_2_febbraio 2014

COMPONENTI RIGENERATI IL PROGRAMMA REMAN DI LIEBHERR



PNEUMATICI INDUSTRIALI & OTR BKT. QUALITÀ SORPRENDENTE

Una forza che cresce insieme alle aspettative di chi lavora: eccellenti doti di trazione, ottima resistenza all’usura, mescola resistente a tagli e urti, carcassa protetta egregiamente grazie ad uno strato multiplo di cinture metalliche, contenuto consumo di carburante e più lunga durata dello pneumatico. Earthmax rappresenta la sintesi della tecnologia radiale BKT nelle applicazioni Industriali & OTR: una scelta di valore, sviluppata per soddisfare i bisogni specifici degli operatori professionali. Pneumatici BKT Industriali & OTR: risposte innovative, in una gamma tra le più complete e competitive sul mercato.


Mensile di Macchine Mezzi d’Opera Attrezzature Fondato nel 1952 da Giuseppe Saronni

ISSN: 0010 - 9665

SOMMARIO &Prodotti

&Componenti

Attualità

Macchine

IN COPERTINA

6

Nissan NT500

28

I verdi in verde Volvo Penta è pronta su tutta la gamma industriale a recepire l’ultimo step delle emissioni

Notizie

PERFORATRICI

40

34

Missione Terra La Fraste Multidrill XL lavora con tutti i sistemi di perforazione

DOZER

Tendenze, normativa, investimenti, dumper articolati, motori, sicurezza, nomine, componenti

Arriva dappertutto I punti di forza del nuovo carro semovente Sandvik DC125R

MOTORI

Il nuovo giapponese promette un eccezionale comfort di guida e bassi costi di esercizio

8

PERFORATRICI

38

Avamposto di sicurezza Il nuovo apripista Komatsu D61EX/PX-23 diventa Stage IIIB e punta sulla cabina avanzata

RIGENERATI

42

Ritornano come nuovi Il programma Reman di Liebherr nasce nello stabilimento di Ettlingen. Lo abbiamo visitato

34 Sollevamento&Noleggio La nuova Terex 3800 Superlift ha il vento nel sangue

104

42 &Demolizione

Riciclaggio 50

Notizie Rifiuti, benne vagliatrici, frantoi, escavatori, associazioni MOVIMENTATORI

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NEL PROSSIMO NUMERO

Versatilità esemplare Il nuovo Sennebogen 821 della Serie E è disponibile con 4 bracci e in versione HD Sul prossimo numero, in collaborazione con Scuola626, faremo il punto della situazione sugli attestati di abilitazione obbligatori da marzo 2013 per condurre e utilizzare piattaforme di lavoro elevabili, gru a torre, gru autocarrate, gru mobili, carrelli elevatori semoventi, trattori agricoli o forestali e macchine movimento terra. Inoltre vi indicheremo importanti novità in materia di vigilanza sulla regolarità del lavoro e delle relative sanzioni che da dicembre 2013 sono aumentate dal 30 al 1.000%.


56

Segui questo logo! ti segnala i collegamenti con il mondo web

ESCAVATORI GOMMATI

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L’anello mancante

Acquisizioni, impianti mobili, pompe autocarrate, nomine

Con il lancio dei gommati Volvo Serie D arriva anche il modello da 21 t. Il suo nome è EW210D

BENNE VAGLIATRICI

90 DECOMMISSIONING

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Obiettivo miniera

Sguardo al futuro

Allu presenterà a ConExpo le benne vagliatrici e disgregatrici della Serie M

Bonifica e demolizione firmate Safond-Martini per l’area ex Star-Black&Decker di Civate (LC)

POMPE AUTOCARRATE

92

Braccio senza ferro La Cifa K62H è la regina della linea Carbotech. Lo specialista Panico l’ha scelta come ammiraglia

DE-COSTRUZIONE

68

Notizie

Guanti di velluto Tagliomuri si è cimentata in un delicato intervento in una società che testa satelliti

&Noleggio

Sollevamento

IMPIANTI

72

Riciclo senza frontiere Cava di Trezzano ha inaugurato un innovativo impianto per il recupero totale del cartongesso

100

Notizie Gru edili, gru cingolate, piattaforme, comandi remoti, eventi, flotte TELESCOPICI ROTATIVI

110

A cavallo dell’innovazione Presentiamo tre nuovi sollevatori con le “spalle larghe” forgiati dall’emiliana Dieci PIATTAFORME AEREE

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72 &Calcestruzzo

Cave

Una Zed tira l’altra Il noleggiatore Soldi diversifica con il sollevamento persone. Ha scelto 3 autocarrate CTE

Partnership per la sicurezza Rinnovata la collaborazione con Inail per la promozione della sicurezza

perVoi

Provati

MERCEDES UNIMOG

122

Il Re operaio punta al “Sei” Il porta-attrezzi di nuova generazione con motori Euro VI

ISTITUTO ITALIANO CALCESTRUZZO

82

1_2 FE B B RAIO 2014 DIRETTORE RESPONSABILE Lucia Edvige Saronni lsaronni@fiaccola.it DIRETTORE EDITORIALE Matthieu Colombo mcolombo@fiaccola.it COORDINAMENTO EDITORIALE Daniela Stasi dstasi@fiaccola.it REDAZIONE Mauro Armelloni, Cristian Furini, Emilia Longoni costruzioni@fiaccola.it SEGRETERIA Ornella Oldani segreteria@fiaccola.it COLLABORATORI Silvio Cocco, Antonio Fargas, Claudio Marini IMPAGINAZIONE Studio Grafico Page AMMINISTRAZIONE Cristina Scicchitano amministrazione@fiaccola.it ABBONAMENTI Mariana Serci abbonamenti@fiaccola.it TRAFFICO E PUBBLICITÀ Laura Croci marketing@fiaccola.it MARKETING E PUBBLICITÀ RESPONSABILE ESTERO Sabrina Levada slevada@fiaccola.it AGENTI Giorgio Casotto T 0425 34045 - F 0425 418955 per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna ottoadv@tin.it Mensile - LO/CONV/059/2010 Reg. Trib. Milano N. 2562 del 22/1/1952

ATECAP

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677

L’istituto Informa L’Aeternum protagonista in uno dei cantieri Expo 2015

High-Tech per compiti gravosi. È questa la filosofia alla base dei trattori stradali Mercedes Actros SLT e Arocs SLT. Si tratta di veicoli specializzati per utilizzo gravoso che nel nostro settore si traduce in trasporto su carrellone di maxi escavatori, di vagli frantumatori, di strutture prefabbricate in calcestruzzo e in genere di trasporti eccezionali. I due modelli montano la motorizzazione di punta OM 473 da 15 litri e 625 Cv tarato all’Euro VI. Il cambio è a 16 marce e la frizione presenta Turbo Retarder.

STAMPA Tep srl - Strada di Cortemaggiore, 50 - Piacenza ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio 313 21/11/1985 Roc 6274 PREZZI DI VENDITA abb. annuo Italia Euro 90,00 abb. annuo Estero Euro 200,00 una copia Euro 8,00 una copia Estero Euro 16,00 È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente agli Autori. Il suo nome è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre pubblicazioni (Legge 675/96 sulla Protezione dei dati Personali). Se non desidera riceverle, invii la sua richesta scritta a: Casa Editrice La Fiaccola s.r.l. Organo di informazione e documentazione Unione Costruttori Italiani di Macchine per Cantieri Edili, Stradali, Minerari e Affini Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana: numero di iscrizione 14440

Casa Editrice

la fiaccola srl 20123 Milano Via Conca del Naviglio 37 Tel. +39 02 89421350 Fax +39 02 89421484

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II Cop

www.basf-cc.it

33

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I Cop

www.nissan.it

1

www.bkt-tires.com

53

www.smopyc.es

13-15

www.brigade-elettronica.it

21

www.stucchi.it

5

www.casece.com

26

info@midiequipment.it

47

www.conexpoconagg.com

IV Cop www.teknachem.it

inserto www.faeterni.it

III Cop www.truckemotion.it

19

11

www.kaessbohrer.com

www.variscospa.com

Aziende citate Acer ................................15 Aideco..............................68 Allu ................................90 Bkt....................................8 Bomag..............................22 Cave di Trezzano..................72 Cde ................................87 Cifa ................................92 Cmc ..............................102 Comer Industries ................17 Cte ................................116 Ddo ................................15

4 Costruzioni febbraio 2014

Dieci ..............................110 Doka ................................89 Doosan ..............................9 Effer ..............................101 Fassi Gru ........................101 Ford ................................18 Fpt Industrial......................16 Fraste ..............................40 Frost&Sullivan ....................86 Genie ............................103 Hartl Crusher......................51 Haulotte ..........................103

IN COPERTINA

INSERZIONISTI

Nissan NT500 è il commerciale entrato nel mercato a fine 2013 in sostituzione del collaudato Atleon. Il nuovo veicolo è stato studiato in primis per far fronte alle esigenze del pubblico europeo, soprattutto per la cantieristica. L’obiettivo è diventare un riferimento chiave per chi deve scegliere il veicolo più in linea con la mobilità in funzione del lavoro anche nel settore edile. Tra i punti di forza la struttura a telaio cabinato, la MTT da 3,5 a 7,5 t, due motori, due trasmissioni e tre gli allestimenti. NISSAN ITALIA SRL via Tiberina KM 15,740 00060 Capena (Roma) Tel. +39 06 90808491 Fax +39 06 90808663 www.nissan.it

81

Honeywell ........................10 Impregilo ..........................88 Italcementi ........................86 Iveco................................12 Jcb ............................18 - 52 Jlg Italia..........................102 Kalmar............................101 Kamaz ..............................13 Kobelco Cranes ................100 Komatsu ..........................34 Kubota..............................22 Laterlite............................88 Liebherr..........13 - 23 - 42 - 101 Linden Comansa ................102 Mammoet Italy....................20 Manitowoc ......................102 Mantovanibenne..................21

www.volvoce.it

Mercedes-Benz ............10 - 122 Nissan ..............................6 Platform Basket ................100 Polis Environment System ......14 Powerscreen ......................51 Raimondi ........................100 Safond-Martini....................62 Sandvik ............................38 Schneider Electric ..............103 Sennebogen ......................54 Terex ..............................104 Volvo Ce ..............12 - 56 - 100 Volvo Penta ......................28 Vtn Europe ........................50 Washtru ............................14 Xylem Water Solutions ..........11 Yokohama ........................20


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TECNOLOGIA COLLAUDATA DI CUI POTETE FIDARVI A CONEXPO VIENI A TROVARCI 4 - 8 Marzo 2014 , USA. Las Vegas, Nevada 722 11 North Hall - Booth

POTENZA ECOLOGICA Affidatevi alla collaudatissima tecnologia CASE per il controllo delle emissioni (TIER IV i, Euro Stage IIIB)

RISPARMI CONSIDEREVOLI Consumate il 10% di carburante in meno con l’ impianto idraulico “smart hydraulic system” di CASE

POTENZA SOTTO CONTROLLO Aumentate la vostra produttività con modalità di lavoro semplici ed intuitive

IL MEGLIO Sfruttate tutti i vantaggi di lavorare con una macchina che ha ricevuto numerosi riconocimenti internazionali

COMFORT E SICUREZZA AL TOP Godetevi la silenziosità della vostra cabina spaziosa “XXL” : solo 69 dB(A)

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Copertina

L’EDILE che verrà 6 Costruzioni febbraio 2014


IL MARCHIO NIPPONICO SVELA IL “CABINA AVANZATA” CHE SOSTITUIRÀ L'ATLEON. SARÀ DISPONIBILE ANCHE IN VERSIONE CANTIERISTICA LEGGERA

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febbraio 2014 Costruzioni 7

www.nissan.it

All’interno dell’NT 500 sono integrate numerose soluzioni portaoggetti. L’allestimento di serie, per ogni modello, prevede il sistema di telecomando Keyless e un sedile di guida pneumatico. I modelli top di gamma montano i comandi al volante con cruise control e limitatore di velocità, il navigatore e airbag sul lato passeggero.

ontravveniamo per una volta alla regolache vede Costruzioni trattare solo di veicoli automotive in ambito off road. Oggetto della copertina di Gennaio/Febbraio è il nuovo Nissan NT 500, il commerciale a cabina avanzata che andrà ad aggiungersi alla gamma di veicoli professionali del marchio nipponico e che sarà proposto anche in versione per la cantieristica leggera. Il design esterno della cabina inserisce il nuovo NT500 nell’attuale gamma Nissan, attraverso la griglia bipartita dalla V che incornicia il logo Nissan. Quattro le classi di peso per un totale di cinque versioni diverse: 3,5, 3,5 HD, 5,6, 6,5 e 7,5 t. Altrettanti i passi da 2.800 a 4.300 mm. La lunghezza massima del veicolo è di 8.231 mm. Il nuovo Truck è alimentato da due versioni del motore ZD30, quattro cilindri da 3 litri, Euro 6. Tutti i modelli da 3,5 a 6,5 t montano il turbo da 150 Cv e 350 Nm di coppia, abbinato a una trasmissione manuale a sei marce con trazione posteriore. Il modello da 7,5 t è equipaggiato con una versione biturbo che eroga 176 Cv di potenza per 540 Nm di coppia. Questo motore è disponibile con trasmissione manuale o robotizzata a sei velocità. Entrambe hanno Fap e il sistema Scr. RRST


NEWS

&Prodotti

Attualità

Il futuro dell’off-highway è ibrido i prevede forte crescita nel mercato globale dei motori ibridi per i veicoli industriali off-highway. Ciò grazie alle normative più rigide, alla crescente importanza del risparmio di carburante e alla maggiore attenzione alla responsabilità sociale delle imprese da parte dei produttori Oem. Infatti, l’ibridazione si sta progressivamente affermando come soluzione chiave dal punto di vista dei costi, per la conformità delle emissioni e per la riduzione del rumore. Una nuova analisi di mercato firmata FROST & SULLIVAN, rileva che i motori ibridi rappresenteranno il 3% (pari a 90.258 unità) della produzione totale di motori off-highway a livello globale nel 2018. L’Asia si affermerà come il più grande produttore e consumatore regionale, ovvero quasi la metà del mercato totale.

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Dal primo gennaio 2014 Eric Lepin è il nuovo presidente del Cece. La nomina si è celebrata a Parigi durante l’ultima seduta dello steering group. Insieme alla presidenza sono state rinnovate anche le vicepresidenze Cece, a Christian Stryffeler, vice presidente del segmento macchine di Amman, e la seconda a Giampiero Biglia, vicepresidente di Unacea e direttore commerciale di Cnh.

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potenza e i transistor bipolari a gate isolato (IGBT), faranno scendere il costo dell’ibridazione nel lungo periodo e crescere i volumi di vendita. L’affermarsi di cicli di lavoro adeguati, comprese le funzioni di avvio/arresto frequente e di inversione di marcia, costituirà un ulteriore fattore chiave. “La diffusione della tecnologia ibrida nel segmento off-highway si

www.bkt-tires.com

Cambio al vertice

www.cece.eu

Il segmento degli elevatori a forca sarà il principale beneficiario dei motori ibridi, con il 47,7% della quota di mercato. Le normative sulle emissioni più stringenti in ogni parte del globo hanno creato la necessità di impiegare i motori ibridi nel settore dei veicoli commerciali off-highway. I progressi nelle tecnologie complementari, come Frost & Sullivan l’elettronica di

trova ancora in una fase iniziale, ma si rafforzerà nel lungo periodo, afferma Ananth Srinivasan, leader del gruppo di ricerca nel segmento off-highway del settore Automotive & Transportation di Frost & Sullivan. L’inasprimento delle normative sulle emissioni previsto dopo il 2020 darà una spinta alla conversione verso l’ibrido”. www.frost.com

Carica per Oem È recente la nomina di Roberto Locati a Responsabile Vendite Oem della sede europea di BKT. BKT ha intrapreso una scelta strategica sostenuta dalla lunga esperienza professionale di Locati, interamente maturata in alcune delle maggiori aziende leader nel settore degli pneumatici. Nell’ambito del suo percorso lavorativo Roberto Locati ha potuto conoscere in modo approfondito le prerogative Sales & Marketing sia per il canale ricambio sia per il primo equipaggiamento, toccando le leve di tutti i prodotti: moto, vettura, truck, agricoltura, industriale e OTR. Locati si occuperà dei settori agricolo, industriale e movimento terra.


NEWS Per il Final arriva l’Urea Più prestazioni a fronte del contenimento di consumi ed emissioni. La gamma dei dumper articolati motorizzati Scania adotta la tecnologia Scr. Nuovo anche il differenziale posteriore

Gli articolati Doosan hanno lo snodo di articolazione posizionato dietro la ralla per assicurare un’omogenea ripartizione dei pesi e della trazione anche al massimo raggio di sterzata.

e recentissime prove sul campo realizzate con le nuove macchine Tier 4/Stage IV Final di Doosan Construction Equipment hanno evidenziato valori eccellenti di efficienza nei consumi e nella capacità di trasporto e una riduzione significativa del costo operativo per tonnellata dei dumper articolati DA40. La versione Tier 4/Stage IV Final del DA40, collaudata con un nuovo sistema di controllo e gestione che sarà presto lanciato da DOOSAN, ha evidenziato consumi medi pari a 17 l/ora, tra i migliori valori mai registrati da un dumper da 40 tonnellate. Si tratta di un ulteriore miglioramento rispetto ai livelli già eccellenti offerti dalle macchine DA40 T4i che

precedente modello Doosan MT41. Il dumper articolato Doosan DA40 unisce a consumi di carburante contenuti una velocità massima di ben 58 km/h. I dumper Doosan sono realizzati con componenti di qualità, perfettamente ottimizzati per assicurare eccezionali prestazioni fuoristrada in condizioni estreme e fabbricati da fornitori di eccellenza come Scania, ZF, NAF, Parker e Rexroth. Ewen Gilchrist, direttore vendite e marketing dei dumper articolati Doosan, ha dichiarato: “L’eccezionale efficienza nei consumi dei dumper articolati Doosan è il risultato di una combinazione di fattori, tra cui i nuovi motori diesel SCR Scania e le nuove trasmissioni ZF, che migliorano la trasmissione

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hanno consentito a questi dumper di affrontare la concorrenza con prestazioni fino al 15% superiori e, in alcuni casi, capacità di carico del 10% maggiori. La capacità del cassone è stata infatti portata a 24,4 m³ e il carico utile raggiunge ora le 40 t metriche senza portellone, con un incremento di oltre il 15% rispetto al

della potenza dal motore alle ruote, garantendo una trazione ottimale. Grazie al differenziale posteriore potenziato, che riduce i giri del motore e aumenta ulteriormente la durata del mezzo, questi dumper articolati garantiscono un risparmio anche sul costo operativo per tonnellata movimentata”. www.doosanequipment.eu

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18- 21 febbraio Berlino Salone internazionale delle tecnologie per le costruzioni www.bautec.com

CONEXPO CON-AGG 2014 4 - 8 marzo Las Vegas Salone internazionale delle mmt www.conexpoconagg.com

SMOPYC 2014 1-5 aprile Saragozza Fiera internazionale delle costruzioni www.smopyc.es

SAMOTER 2014 8-11 maggio Verona Triennale macchine movimento terra www.samoter.com

WWW.HONEYWELL.IT Honeywell Environmental Control (EVC Italia), leader nella progettazione e nella realizzazione di soluzioni di regolazione automatica per il mercato residenziale e commerciale, annuncia l’avvio della piattaforma E-learning YouLearn, un sistema che consente di gestire i processi di formazione a distanza per i partner Honeywell. L’erogazione di corsi on line tramite una piattaforma LMS dedicata garantisce la formazione, il mantenimento e il miglioramento delle competenze, ottimizzando tempo e denaro. On line è disponibile il materiale didattico per i partner, gli agenti, i team di vendita e gli interlocutori vari.

Ideale per l’officina mobile a debuttato a fine dicembre 2013 il nuovo Mercedes Sprinter 4x4, variante a trazione integrale del leggero di Stoccarda che ben si presta agli impieghi quali officina manutenzione mobile nelle condizioni più difficili, come ad esempio sui

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percorsi a bassa aderenza caratterizzati dalla presenza di fango, neve o nello sterrato della cava. Mercedes ha dotato il suo Sprinter del sistema elettronico integrale 4ETS, lo stesso utilizzato sul Vito

4x4 e sui suv ML e GL. Il dispositivo fornisce la coppia in maniera variabile lavorando in sinergia con il sistema Adaptive Esp, con l’Asr e sfrutta i sensori dell’Abs sistemati sulle ruote, oltre a essere

inseribile tramite un apposito interruttore presente nel cruscotto. Lo Sprinter con 4ETS permette così al conducente di decidere in ogni istante se è necessaria la trazione sulle quattro ruote o se, invece, è sufficiente il funzionamento a due ruote motrici. In più presenta un’altezza da terra aumentata di 110 mm all’anteriore e di 80 mm al posteriore e, per quanto riguarda i motori, si segnalano tre opzioni diesel della famiglia BlueTec con sistema di iniezione Adblue in regola con le normative Euro 6. Alla base dell’offerta c'è il quattro cilindri BlueTec 2.1 da 129 Cv e 305 Nm di coppia. Al top il V6 3.0 da 190 Cv e 400 Nm. www.mercedes-benz.it

IL SITO DEL MESE

MANIFESTAZIONI, FIERE E CONVEGNI

ATTUALITÀ & PRODOTTI

BAUTEC


Attualità&Prodotti

NEWS

La manutenzione sul Tubo nuovo il canale che Lowara ha aperto su You Tube per condividere i video realizzati a supporto delle attività di service & maintenance legate ai prodotti LOWARA. Ogni operazione è presentata in modo semplice e dettagliato, per accompagnare l’utente passo dopo passo, guidando alla manutenzione del prodotto. Ogni video di intervento viene introdotto dall’inquadratura del singolo prodotto che viene classificato in base a nome, modello e codice di

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registrazione. Successivamente vengono mostrati tutti gli attrezzi necessari per lo smontaggio e il posizionamento della struttura in modo da rimuovere dadi e viti e i singoli elementi in maniera sicura e ordinata. Tutti gli elementi di cui è composta la pompa vengono mostrati nel tutorial, e viene segnalato per quali è necessaria una obbligatoria sostituzione. A tal proposito viene mostrato il kit ricambio, rigorosamente originale Xylem. Una volta effettuata

FORMAZION E DIRETTA ON LINE

la pulizia e la sostituzione dei componenti sensibili. Il sistema viene rimontato passo dopo passo, in modo che il manutentore abbia il

tempo di reinserire ogni pezzo nel modo giusto e non sussista il rischio di dimenticare l’inserimento di qualche elemento. Il canale vuole essere un archivio manualistico fruibile in maniera rapida, che verrà man mano arricchito con i modelli più diffusi. www.xylemwatersolutions.com

la soluzione nel drenaggio! Da sempre Varisco offre agli operatori del drenaggio e delle installazioni wellpoint la più vasta gamma di soluzioni: pompe autoadescanti fino a 12” vuotoassistite, pompe centrifughe con girante aperta 4” e 6” dry prime con cabina di insonorizzazione, pompe sommergibili in alluminio fino a 8”, impianti wellpoint con punte filtranti e tubazioni in tecnopolimero.

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ATTUALITÀ & PRODOTTI

La vittoria dei secondi econdo posto per Iveco e per il pilota Gerard De Rooy alla guida di un Powerstar, all’edizione 2014 deIla Dakar. La battaglia per salire sul gradino più alto del podio si è rivelata davvero estenuante per il pilota olandese, che ha lottato fino all’ultimo istante di gara prima di arrendersi dinanzi al colosso russo Kamaz, guidato da Karginov. Dopo aver ceduto il passo nel corso dell’undicesima tappa, Gerard de Rooy non è riuscito a portare a buon fine la rincorsa nei confronti del rivale, mancando alla fine di soli tre minuti la possibilità di replicare il prestigioso successo ottenuto all’edizione 2012 della Dakar, nonostante la grande

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tenacia e l’ostinazione messa in mostra fino al termine della gara. Buoni i piazzamenti anche per gli altri componenti del Team Petronas De Rooy IVECO: l’olandese Hans

Stacey, a bordo di un Iveco Trakker Evolution, ha ottenuto un settimo posto in classifica e lo spagnolo Pep Vila si è invece piazzato in decima posizione con il suo Trakker Evolution 2.

Un dumper dal sole

ito produttivo a “Emissioni zero” quello di Volvo Construction Equipment in Braas, in Svezia: è infatti il primo impianto al mondo ad essere alimentato interamente da energie rinnovabili.

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L’impianto di 45.000 m2 specializzato nella produzione di dumper articolati, è ora alimentato interamente da fonti energetiche rinnovabili come sole, vento, biomasse e idroelettrica, che non producono

emissioni nocive nè contribuiscono all’effetto serra. La realizzazione dell’impianto segue le orme di Volvo Trucks per l’impianto di Ghent, in Belgio, il primo che, dal 2007, è caratterizzato da emissioni zero. Ghent ha

Infine il francese Jo Adua, alla guida di un Iveco Trakker Evolution 2, è arrivato in 22esima posizione. Al di là dell’esito finale della gara per Iveco il vero traguardo è che tutti i veicoli partiti siano arrivati al termine della competizione. www.iveco.com

infatti il record di essere il primo impianto “Carbonneutral” nel settore automotive. “Uno dei nostri valori fondamentali è la cura dell’ambiente ha dichiarato Niklas Nillroth, vice presidente della sezione CSR (Corporate Social Responsibility) di Volvo CE- e siamo estremamente orgogliosi che il Gruppo Volvo stia seguendo questa strada su due brand produttivi”. Il Primo passo verso la politica del carbon neutrality a Braas è iniziata già nel 1999, con l’installazione di un impianto di teleriscaldamento. www.volvoce.com


Muli per strada ono state meglio definite le prescrizioni tecniche per circolazione su strada carrelli elevatori. Con il decreto legge Destinazione Italia (n.145 del 23 dicembre 2013) che modifica l’articolo 114 del Codice della Strada, viene consentita la libera circolazione su strada dei carrelli elevatori in caso di spostamenti brevi e saltuari. Una marcia indietro rispetto a quanto stabilito dalla Circolare del 10 giugno 2013, la numero 14906, con cui si stabiliva che tutti i carrelli, per circolare, su strada dovessero essere immatricolati e targati. Il Decreto (Prot. 753) della Direzione generale per la motorizzazione del 14.01.2014 abroga la vecchia circolare e provvede a impartire le relative procedure per l’immissione in circolazione dei carrelli, per brevi e saltuari spostamenti a vuoto e a carico su strada. www.mit.gov.it

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Tedeschi nel cuore a russa Kamaz, già in accordo di cooperazione con Mercedes Benz per la produzione di veicoli con la cabina dell’Axor e motori Mercedes, ha siglato con il Gruppo tedesco Liebherr un altro accordo. L’intesa riguarda lo sviluppo e la costruzione di una piattaforma di motori a 6 cilindri di 12 litri di cilindrata, customizzati da Liebherr per rispettare le specifiche di KAMAZ e adattati per essere utilizzati sui camion Kamaz e sui veicoli speciali. L’accordo riguarda anche un pacchetto di soluzioni per la costruzione degli impianti di produzione in assemblaggio dei motori e per il controllo di qualità. Kamaz ha scelto LIEBHERR come proprio partner per disporre di motori con un buon rapporto peso/potenza da un lato e dall’altro la strategia dei tedeschi garantirsi l’emissionamento a norma Euro 5 ed Euro 6. kamaz.net

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Fastidioso, vero?


ATTUALITÀ & PRODOTTI

Pulizie a domicilio alle condutture acqua ed elettricità. Tra l’altro in caso di installazioni in aree disagiate, può essere fornito un generatore di corrente. Il funzionamento è molto semplice.

disinfettanti specifici. Gli elementi deputati al lavaggio sono pulirotanti brevetto OMZ e carpenteria italiana. È inoltre dotato di un impianto autonomo di riciclo dell’acqua di lavaggio, cosicchè non necessita di un depuratore. Gli impianti possono lavare solo le ruote e il sottoscocca o l’intero mezzo Per un trattamento ottimale, possono essere impiegati prodotti specifici o disinfettanti.

Il lavaggio avviene facendo transitare il mezzo a velocità minima attraverso il sistema. Non esistono parti in movimento o meccanismi a frizione: il lavaggio è assicurato dall’azione combinata dei getti di acqua (non riscaldata) ad alta pressione insieme a detersivi, sanificanti e

Washtru può essere fornito anche in un container da 20 piedi, con serbatoi maggiorati esterni oppure in caso di utilizzo di acqua a perdere (senza serbatoi per il riciclo). In Italia questi impianti sono distribuiti dalla Polis Environment System con sede a Cremona. washtru.com

È un sistema plug&play per il lavaggio totale o parziale dei mezzi da lavoro. All’arrivo nel sito, basta collegare acqua ed elettricità e Washtru è pronto per il primo lavaggio su qualsiasi mezzo industriale o commerciale.Il tutto senza scavi o altre opere edili

i chiama Washtru ed è il sistema composto da un impianto di lavaggio, completo di gruppo pompe e serbatoi per l’acqua di riciclo. Tutte le apparecchiature base sono contenute in un container da 40 piedi che serve sia per il trasporto che come struttura di alloggio finale. Altrettanto facilmente, al variare nelle necessità operative, WASHTRU può essere trasportato altrove. Inoltre nel container possono essere stipate tutte le apparecchiature e i serbatoi per il riciclo dell’acqua di lavaggio. Le operazioni di scarico e messa in servizio durano veramente pochi minuti: basta collegare l’impianto

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Gli impianti Washtru sono disponibili in versione Easy, per il lavaggio delle ruote e del sottotelaio dei veicoli, e Full, per il lavaggio esterno completo. Entrambi gli impianti lavorano in modalità self service.

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Non siamo nordici ltre cento tra architetti, ingegneri e tecnici di settore hanno partecipato all’incontro sui temi del risparmio energetico e il recupero sismico degli edifici tenutosi a Reggio Emilia, promosso da ACER Reggio Emilia ed ANDIL, con il patrocinio di ANCE Reggio Emilia e RES-Edili Reggio EmiliaScuola. In questi anni si sono applicate soluzioni costruttive improntate su modelli nord-europei che però si sono rivelate non idonee a far fronte, anche in termine di costi, alle evidenti differenze climatiche tra le diverse aree geografiche. L’incontro ha evidenziato la necessità di realizzare architetture più equilibrate in linea con le soluzioni tipiche dell’area mediterranea. www.acer.re.it

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Allarmi di retromarcia a suono bianco

Ssh! Li senti solo quando è necessario

Iniettore indolore stata recentemente rinnovata la gamma di iniettori piezoelettrici VDO, revisionabili dalla rete di officine autorizzate VDO DRS (Diesel Repair Service). Le officine aderenti al network ricevono una formazione specifica, sono dotate di ricambi ufficiali e sono specializzate nella riparazione di motori moderni. Il programma di rigenerazione di iniettori Common Rail permette inoltre di operare su un ventaglio di prodotti in continuo sviluppo. Gli iniettori piezoelettrici hanno tempi di risposta estremamente rapidi caratteristica fondamentale per coniugare potenza, consumi ottimizzati, emissioni inquinanti contenute e rumorosità di combustione ridotta. Questa tipologia di iniettori, se difettosi o usurati causano un malfunzionamento dell’apparato conducendo, anche, all’arresto del motore stesso. www.it.vdo.com

È

Brigade Electronics sta gradualmente eliminando i tradizionali allarmi di retromarcia tonali per sostituirli con un’alternativa migliore. Gli allarmi di retromarcia bbs-tek® a suono bianco (il tipico “ssh... ssh...”) sono gli allarmi più sicuri sul mercato grazie alla direzionalità del suono e quindi alla loro localizzabilità immediata. Questi allarmi multifrequenza sono udibili soltanto nella zona di pericolo e pertanto non causano inquinamento acustico.

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Motori d’Italia ei milioni di motori è il traguardo raggiunto dallo stabilimento FPT Industrial di Foggia, che occupa circa 1.700 addetti e ha una capacità produttiva annua di 325.000 motori e 400.000 alberi motore. Tra i prodotti di punta la Serie F1, motori a 4 cilindri da 2,3 litri (F1A) e 3 litri (F1C), garantisce un’efficienza ottimale e il minimo consumo di olio, insieme a lunghi intervalli di manutenzione. I motori, con potenze che variano da 71 a 150 kW (97-204 Cv), sono dotati di un sistema di iniezione Common Rail di

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seconda generazione, che consente di ottenere coppia massima, potenza superiore e minimi consumi di

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E R A F I

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2014, la fiera che si terrà dal 4 marzo all’8 marzo presso il Las Vegas Convention Center negli Stati Uniti. Cos’è l’IBP? Si tratta di un marchio che

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na fiera con l’IBP. L’International Buyer Program è rilasciato dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti a Conexpo-Con/Agg

I O N S T

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Fiera a prova di business

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aiuta buyer internazionali, rappresentanti e distributori a partecipare in maniera più efficace all’evento, facilitando la connessione con gli espositori votati all’export, in modo tale da aumentare le vendite e le connessioni globali. Sotto l’IBP, il governo degli Stati Uniti promuove eventi specifici attraverso la sua rete mondiale di ambasciate e consolati e recluta delegazioni ufficiali di categoria favorendo la loro partecipazione alla manifestazione. Per Conexpo-Con/Agg 2014 l’IBP produrrà una guida: l’Export Opportunities Guide, (cartacea ed elettronica) per

aiutare i partecipanti a individuare gli espositori interessati, a fare business a livello globale attraverso le esportazioni, mantenendo i rapporti tra gli attori del mercato. La guida sarà disponibile presso lo show. “Abbiamo creato le opportunità per aiutare espositori e visitatori a trovare i partner commerciali giusti. Apprezziamo il continuo sostegno del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti e invitiamo gli espositori a sfruttare appieno gli strumenti IBP”, ha dichiarato Megan Tanel, coordinatore degli eventi di Conexpo. www.conexpoconagg.com

carburante. I propulsori sono conformi alle normative Euro 5, Euro V EPA13 e JP09 e, nella versione a metano (CNG), alla normativa Euro VI. Come tutti gli stabilimenti di FPT Industrial, anche il

sito di Foggia sta implementando il World Class Manufacturing. Il WCM è un sistema di produzione strutturato e integrato che abbraccia tutti i processi dello stabilimento, dalla sicurezza all’ambiente, dalla manutenzione alla logistica e alla qualità. L’obiettivo è quello di migliorare le performance produttive, ricercando una progressiva eliminazione degli sprechi, in modo da garantire la qualità del prodotto e la massima flessibilità nel rispondere alle richieste del cliente, attraverso il coinvolgimento e la motivazione delle persone che lavorano negli stabilimenti. FPTIndustrial.com


Attualità&Prodotti

NEWS

Comer Industries presenterà la propria gamma di prodotti al Conexpo - Con/Agg 2014 dal 4 all’8 Marzo 2014 al Las Vegas Convention Center (Stand 82130, Stand Area South 3-4).

gru) e per argani e frese. Completano l’esposizione il riduttore epicicloidale per rotazione PG-3503PR per gru cingolate e macchine da trivellazione, caratterizzato da un’uscita compatta che assicura performance elevate per coppia massima erogata e carichi sopportati; l’assale S-128 per i sollevatori telescopici I O N S T

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Via... a Las Vegas Assali, motoruote e riduttori epicicloidali per applicazioni cingolate gravose. Alla kermesse americana Comer Industries mostrerà le più recenti tecnologie e innovazioni in gamma ttraverso la propria filiale statunitense di Charlotte, COMER INDUSTRIES parteciperà al Conexpo - Con/Agg 2014, di Las Vegas. I prodotti in mostra al Conexpo sono il risultato dell’esecuzione di una vasta strategia di rinnovamento su tutta la gamma. L’impegno di Comer Industries nella R&S e la sua esperienza venticinquennale nella progettazione di assali per veicoli off-highway hanno recentemente portato a una profonda revisione delle linee di prodotto, della supply chaine del processo di manufacturing, realizzata

A

Ghiotta occasione per Comer Industries al Conexpo dove sono attesi oltre 130.000 partecipanti tra appaltatori, distributori, fornitori di servizi e municipalità.

attraverso un team Sviluppo Nuovo Prodotto (NPD) dedicato, che utilizza la metodologia APQP(Advanced Product Quality Planning). I prodotti di punta in mostra al Conexpo - Con/Agg sono la serie di assali di nuova generazione, che parte dal modello S-228 e offre le prestazioni di frenatura ed efficienza più alte della categoria, e la serie delle motoruote PGRF7003/11003 che rappresentano soluzioni compatte, flessibili e robuste per applicazioni gravose cingolate mobili (macchine forestali, perforatrici, escavatori, compattatori,

compatti e gli escavatori gommati; il riduttore epicicloidale PG-954PR, destinato alle pompe da calcestruzzo. Altri prodotti in esposizione sono il riduttore planetario PGRF-25004 per verricelli di grandi dimensioni, totalmente testato presso il Centro Ricerche di Meccatronica; il riduttore per rotazione PG-5003PR per gru a torre; la motoruota PGR-402 con cambio automatico, progettata per equipaggiare macchine semoventi cingolate con un peso operativo fino a 7 t; il riduttore ruota PGRF-802 per macchine cingolate; il riduttore planetario PGRF2403 monovelocità per rulli stradali e l’unità PGRF-1702 per compattatori. www.comerindustries.com

febbraio 2014 Costruzioni 17


ATTUALITÀ & PRODOTTI

Il futuro del passato ord ha svelato a Detroit il nuovo F150, il leggendario pick-up che incarna gli stilemi e lo spirito americano. L’F-150 fa parte della serie F, la gamma americana di pick-up FORD, che da 37 anni consecutivi domina le classifiche di vendite americane nel segmento dei pick-up. Grazie al minor peso, il nuovo F-150 vanta capacità superiori di accelerazione e di traino, permette spazi di frenata e di arresto ridotti e migliora l’efficienza.

F

È progettato inoltre per resistere alla corrosione, alla salsedine e all’esposizione agli agenti atmosferici. Il Ford F-150 2015 è il più robusto F-150 di sempre, ed è stato sottoposto ai più rigorosi test sia nei laboratori Ford che in collaborazione con i clienti più esigenti, che hanno guidato i prototipi per più di 15 milioni di chilometri. I test sono stati svolti a pieno carico, con traino al seguito, a temperature da 30 a +50 gradi, attraverso deserti e passi di montagna.

Il design dell’area di carico in alluminio ultra-resistente è stato messo a punto con la collaborazione di clienti dei settori più diversi, dall’edilizia all’industria mineraria. Oltre alle leghe d’alluminio, il telaio utilizza speciali acciai ad altissima resistenza, certificato per resistere fino a 70.000 psi di pressione, ed è dotato di appositi rinforzi strutturali che incrementano la rigidità e garantiscono una maggiore stabilità. Un prototipo, accuratamente camuffato, ha anche partecipato alla

...e c’è chi investe CB ha annunciato un investimento da 150 milioni di sterline per l’espansione delle proprie strutture in Staffordshire con la creazione di 2.500 posti di lavoro entro il 2018, cui si aggiungeranno ulteriori 7.500 nuovi posti di lavoro nella catena dei fornitori nel Regno Unito. Per celebrare l’annuncio il Cancelliere dello Scacchiere, George Osborne, ha visitato la fabbrica di terne JCB di Rocester, nello Staffordshire (Gran Bretagna). Il Cancelliere è stato ospitato dal presidente

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18 Costruzioni febbraio 2014

di JCB Lord Bamford, che ha confermato i piani di investimento quinquennali in Staffordshire. È stato realizzato un nuovo stabilimento appositamente per i JCB Cab Systems a Beamhurst, vicino a Uttoxeter, che sostituirà l’attuale stabilimento più piccolo di Rugeley. La nuova struttura consentirà inoltre a JCB di produrre “in house” le cabine attualmente realizzate da fornitori terzi in Europa. Si procederà all’ampliamento delle attività di produzione di JCB a Rocester con un ulteriore spazio produttivo

volto a potenziare la produzione di cilindri idraulici. Nascerà poi un nuovo stabilimento realizzato appositamente all’Harewood Industrial Estate di Cheadle, Staffordshire, per potenziare la produzione delle gamme Earthmovers e Compact e ricollocare la produzione della gamma Utility Products. Tra le altre novità una nuova struttura di formazione “in-house” per il personale JCB che opererà in collaborazione con le più importanti università. www.jcb.com

Baja 1.000, un estenuante rally che ha visto molte vetture, anche progettate appositamente per la competizione, fallire. L’F-150 ha percorso tutti i 1.000 chilometri di gara senza problemi. La gamma di motori disponibili a bordo del nuovo F-150 comprende un EcoBoost 2.7 con Start&Stop, in grado di erogare le stesse prestazioni di motori di cilindrata superiore, un EcoBoost 3.5 V6 e un TiVCT 5.0 V8. I modelli con motore EcoBoost sono dotati anche della griglia anteriore a profilo variabile (Active Grille Shutter), che ottimizza l’aerodinamica del veicolo migliorandone l’efficienza. All’esterno, la silhouette imponente, i passaruota muscolosi e la griglia cromata evocano tutto il carattere di questo iconico veicolo. www.ford.it


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ATTUALITÀ & PRODOTTI

Il mammout che sa nuotare

ono giunti a dicembre, da Porto Nogaro dopo un viaggio di oltre 1.500 km via mare, i due cilindri del coke (coke drums) destinati all’intervento di revamping della raffineria ENI di Gela.

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Il trasporto è stato effettuato da MAMMOET ITALY utilizzando un apposita barge di classe oceanica per il trasporto di carichi pesanti e fuori misura. I nuovi cilindri del coke, una volta assemblati, hanno un peso

di circa 350 t l’uno. “Siamo soddisfatti dell’andamento della prima fase del nostro lavoro per il revamping della raffineria di Gela commenta Alberto Galbiati, CEO di Mammoet Italy. “Abbiamo trasportato e

Lo show con il grip

a preso il via su Rete4 la messa in onda il tour 2013 di Donnavventura, giunto ormai alla venticinquesima

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20 Costruzioni febbraio 2014

edizione, che ha visto le ragazze scoprire gli angoli più suggestivi e incontaminati degli Stati Uniti, attraverso un

percorso che le ha portate da New York alle Hawaii. YOKOHAMA, da anni a fianco delle Donnavventura nelle loro imprese, ha partecipato con entusiasmo anche a questa nuova spedizione. Per la seconda volta consecutiva, dunque, i cross-over Mitsubishi ASX Euro5, particolarmente attenti ai consumi, e i pickup L200 che hanno accompagnato le ragazze durante il viaggio, sono stati equipaggiati con gli pneumatici Geolandar G012 di Yokohama e con le ruote MAK, azienda leader nel design e nella produzione di

ricoverato in loco il carico che ci era stato affidato, via mare, in una stagione non particolarmente adatta a viaggi di questo tipo utilizzando barge. Nei prossimi mesi ci aspetta il resto del lavoro, ossia il trasporto stradale, posizionamento nell’impianto, sollevamento e installazione, con una gru cingolata da 1.500 t. Sarà un lavoro impegnativo, ma la positiva conclusione della prima fase è un buon viatico per il successo”. www.mammoet.com

ruote in lega. I pneumatici all terrain G012, che rappresentano un ottimo compromesso di prestazioni su fondi stradali anche molto diversi, hanno garantito grip in ogni condizione e hanno dimostrato ancora una volta di assicurare resistenza e lunga durata: pensiamo per esempio alle diverse caratteristiche climatiche e stradali incontrate sulla Route 66, attraversata per intero dalle Donnavventura. Su video.mediaset.it infine, subito dopo la messa in onda, è sempre possibile rivedere le puntate, per dare la possibilità a tutti gli spettatori di viaggiare con le quattro ragazze a spasso per gli Usa. www.yokohama.it


AttualitĂ &Prodotti

NEWS

La forza del gruppo a aderito a Unacea l’emiliana Mantovanibenne. Per l’associazione di categoria italiana delle macchine e delle attrezzature per costruzione si tratta di un ulteriore e importante passo avanti nella battaglia per il rafforzamento e l’unificazione della rappresentanza del comparto. “Aderiamo a Unacea - ha dichiarato Paolo Mantovani, direttore commerciale e marketing di Mantovanibenne - con la convinzione che le aziende della meccanica per le costruzioni necessitino di

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una rappresentanza coesa e unitaria per dar voce e autorevolezza a un’eccellenza della tradizione manifatturiera italiana. L’impegno associativo cui abbiamo assistito in questi anni, volto a offrire ai produttori italiani nuove occasioni per lo sviluppo dell’internazionalizzazione e di piattaforme di discussione tecnica in materia di normazione, ci sembrano andare nella direzione giusta. Come Mantovanibenne non mancheremo di fornire il nostro contributo attivo per una battaglia che vede le aziende concorrenti sul

Paolo Mantovani, direttore commerciale e marketing di Mantovanibenne.

mercato, ma unite nel rilancio del made in Italy nel mondoâ€?. L’entrata in Unacea è strategica dato che MANTOVANIBENNE dispone di una presenza rilevante sul mercato italiano, ma soprattutto sui mercati internazionali. www.mantovanibenne.com

a constant ow of solutions

stucchi.it

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ATTUALITÀ & PRODOTTI

Consumano il 30% in meno

on la nuova generazione dei rulli compattatori monotamburo BW 145 e BW 177 da 5 e 8 t di peso operativo, Bomag lancia sul mercato macchine estremamente compatte e potenti che grazie alla loro maneggevolezza sono ideali per interventi in aree urbane, ma anche in cantieri edili. Grazie al nuovo design, i rulli compattatori monotamburo soddisfano le massime esigenze per la compattazione, affrontando

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pendenze ragguardevoli in tutta sicurezza e sono più efficienti che in passato. Il sistema vibrante di nuova generazione con regolazione automatica di ampiezza Vario Control garantisce una eccezionale costanza delle prestazioni di compattazione. Tra le novità introdotte segnaliamo la funzione Ecomode che permette alla macchina di adattare il regime motore in proporzione all’intensità del lavoro consumando fino al

30% in meno di carburante. Inoltre, come per alcune macchine movimento terra, è previsto lo spegnimento automatico del motore in caso di prolungata inattività. I progettisti BOMAG hanno anche lavorato per semplificare le operazioni di manutenzione. Bomag ha inoltre implementato le funzioni

Uno Stage IIIB efficiente

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Nelle due immagini il nuovo midiescavatore Kubota KX080-4 da 8,7 t di peso operativo. Esiste anche in versione con braccio posizionatore.

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erede del Kubota KX80-3 è stato sviluppato per garantire prestazioni superiori e consumi carburante in calo. Il costruttore giapponese dichiara infatti un consumo inferiore del 18% a pari produttività paragonando la nuova modalità Eco Plus alla precedente standard. Inoltre, alla massima potenza il nuovo KX80-4 consuma il 12% meno con una produttività aumentata

del suo sistema di gestione flotte Telematic Power introducendo un sistema che trasferisce in automatico i dati sul consumo di carburante e sullo stato d’uso delle singole macchine al software aziendale del responsabile parco macchine semplificando i processi e riducendo i costi. www.bomag.com

del 5%. Ad animare il modello al top della gamma KUBOTA è il nuovo motore V3307DI-T4 turbodiesel che eroga 47,8 kW a 2.000 giri/min. Il nuovo 4 cilindri Kubota ha l’iniezione CRS (Common Rail System) e abbatte le emissioni allo scarico tramite un Dpf (filtro anti particolato) rientrando negli standard Stage IIIB. Dal punto di vista strutturale ricordiamo la tipica torretta con contrappeso integrato che permette di garantire il massimo delle prestazioni a fronte di una macchina a sbalzo posteriore contenuto. Oltre che con monoblocco, il KX80-4 esiste con braccio triplice. www.kubota.eu


Attualità&Prodotti

NEWS

Intere oppure a pezzi Liebherr esporrà a Las Vegas oltre 20 macchine su 4.600 m2, ma presenterà anche la sua gamma di componenti. Il costruttore non cela le grandi ambizioni di crescita al di fuori dell’Europa O N I S T

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movimentatori industriali debutteranno oltreoceano i modelli LH 40M ed LH 60C con sistema di recupero dell’energia ERC. Non mancherà all’appello il nuovo perforatore LB44-510 che abbiamo visto in anteprima assoluta allo scorso Bauma. Altra macchina presente sarà la nuova pompa per calcestruzzo da 102 m3/h montata su carro cingolato e battezzata THS 110 D-K. Passando al sollevamento segnaliamo la gru edile 380 EC-B 16 Litronic (vedi COSTRUZIONI novembre 2013 a pag. 50) la 542 HC-L con braccio a volata variabile. Sullo stand anche l’autogrù LTM 1300-6.2 (monomotore) e la gru cingolata da 1.000 t LR11000 presto disponibile in versione PowerBoom. www.liebherr.com A

G idraulici, motori elettrici o soluzioni di trasmissione potenza. Al loro fianco, come sempre, le macchine più rappresentative della gamma LIEBHERR dedicata ai settori movimento terra, movimentazione e sollevamento carichi. Tra le novità esposte il prossimo marzo a Las Vegas segnaliamo il nuovo escavatore cingolato R956 da 55,4 t di peso operativo con motore Liebherr Stage IIIB. Al debutto per il mercato statunitense anche il primo dozer di sesta generazione PR736 con peso operativo compreso tra le 20 e le 25 t che promette consumi di carburante ed emissioni di CO2 contenuti. Tra i

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In alto, lo stand Liebherr all’edizione 2011 di ConExpo. Seguono in senso orario: le gru edili a volata variabile 542 HC-L con motori FC, il movimentatore LH 60 C, l’escavatore R956 e la mastodontica gru cingolata LR 11000 da 1.000 t di portata massima.

a grande novità è che per la prima volta Liebherr esporrà al ConExpo Con/Agg anche i componenti progettati, sviluppati e prodotti internamente. Stiamo parlando, ad esempio, di motori diesel, componenti

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ATTUALITÀ & PRODOTTI

Hello world MENU Grazie alla barra orizzontale, in alto alla pagina, si entra con semplicità in diverse sezioni. Segnaliamo, in particolare, “Specials”, in cui sono elencati vari prodotti editoriali della nostra casa editrice tra cui i “Machine Walk Around”, articoli tecnici sulle mmt realizzati dalla rivista Costruzioni in diverse lingue estere (dall’inglese al francese, fino al polacco). Da menzionare anche la voce “Agenda”, con i principali appuntamenti fieristici internazionali.

LAST ISSUE Con un semplice click sull’immagine di copertina si può sfogliare gratuitamente l’ultimo numero di ABC Magazine (a tal proposito ricordiamo che la versione cartacea è trimestrale). Inoltre, appena sotto la foto, cliccando su “Archive”, è possibile entrare nell’archivio con gli sfogliabili dei numeri scorsi.

NEWS In questa sezione sono raggruppate tutte le news pubblicate, già suddivise per sezione. Anche sul web, così come nella versione cartacea, ABC è infatti suddiviso in quattro macro-aree di prodotto: Machinery&Equipment, Components&Spare Parts, Road Construction, Agriculture&Machinery.

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abcmagazine.eu MORE NEWS Qui si trovano le notizie di attualità e prodotto a cui viene data maggiore visibilità: quattro news, una per ciascuna sezione di cui si compone il magazine, tutte corredate da un’immagine ben in vista.

Il nostro sito web in lingua inglese ha cambiato forma e... sostanza. La veste grafica è fresca e immediata, i contenuti sempre più export oriented

LINK DIRETTO AL NUOVO SITO WEB

PARTNERS Questa sezione è dedicata agli inserzionisti della rivista cartacea, qui ogni azienda si presenta sia con il proprio logo sia con un breve profilo della propria attività. Tra l’altro, sotto ogni presentazione, alla voce “Related items”, si trova l’elenco delle notizie pubblicate su quella società nel sito web.

TAG Un vero colpo d’occhio su tutte le aziende menzionate nel sito: cliccando sulle singole tag è possibile accedere direttamente alle notizie relative all’azienda di riferimento. Un modo rapido e intuitivo per tenersi sempre informati.

VETRINA La chiamiamo così proprio per dare l’idea che qui, nella home page, si trovano tutte le ultime notizie in primo piano, suddivise nelle quattro sezioni, notizie che poi verranno archiviate e che sarà possibile leggere nella sezione “News”.

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Motori Volvo Penta è pronta su tutta la gamma industriale a recepire l’ultimo step delle emissioni

Dozer Il nuovo apripista Komatsu D61EX/PX-23 diventa Stage IIIB e punta sulla cabina avanzata

Perforatrici I punti di forza del nuovo carro da perforazione semovente Sandvik DC125R

Perforatrici La versatile semovente Fraste Multidrill XL lavora pressochĂŠ con tutti i sistemi di perforazione

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Rigenerati Il programma Reman di Liebherr nasce nello stabilimento di Ettlingen. Lo abbiamo visitato


MOTORI

I VERDI in verde

FORTE DELL’ESPERIENZA MATURATA NELL’AUTOMOTIVE, ANCHE NEL SETTORE INDUSTRIALE VOLVO È PRONTA SU TUTTA LA GAMMA A RECEPIRE L’ULTIMO STEP DELLE EMISSIONI. E L’SCR LA FA DA PADRONE DI CRISTIAN FURINI

Nella foto in grande, dal 4,1 litri al 16 la gamma Tier 4 Final di Volvo Penta copre tutte le esigenze operative. Qui a lato, due visuali del sistema Scr di Volvo Penta che mantiene ingombri contenuti. Di seguito, il turbo Vgt Holset, il lato caldo del motore e il sei cilindri D13 affiancato al modulo del post trattamento.

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&Componenti

Macchine i sono qualcosa come 180 anni di ricerca sul ciclo Diesel di Volvo Penta. Una tecnologia che ha saputo diversificarsi nei vari settori produttivi del Gruppo svedese e al contempo integrarsi al meglio, condividendo e integrando l’innovazione all’interno dei vari brand. Da questo continuo scambio di soluzioni nascono i nuovi motori industriali D4, D6, D8, D11, D13 e D16 Tier 4 Final/Stage IV di Volvo Penta conformi alle norme europee e americane sulle emissioni. Stando alle dichiarazioni degli ingegneri svedesi i motori offrirebbero inoltre un’ef-

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ficienza dei consumi fino al 5% superiore a quella dei modelli precedenti. I motori, classificati come V-ACT (Volvo Advanced Combustion Technology) prevedono un sofisticato sistema di iniezione, un sistema di trasferimento dell’aria più efficace e una migliore gestione delle funzioni del motore. Sono stati validati in varie applicazioni per ridurre drasticamente gli NOx che dal Tier 4 Interim/Stage IIIB al “Final” passano da 2,0 g/kWh ad appena 0,4 g/kWh. Stiamo parlando di un taglio dell'80%. Niente male. RST

A TUTTA UREA

Per soddisfare i requisiti, in vigore da quest’anno, senza modificare radicalmente il motore di base, i Volvo Tier 4f/Stage IV abbinano la tecnologia Scr (Selective Catalytic Reduction) che è già stata collaudata esaustivamente in oltre un milione di autocarri Volvo a partire dalla sua introduzione nel 2005. L’Scr prevede l’iniezione nel flusso dei gas di scarico di un additivo denominato Def (Diesel Exhaust Fluid) o AdBlue e costituito da una soluzione di urea al 32,5% in acqua deionizzata allo scopo di convertire gli ossidi di azoto (NOx) in azoto e acqua, dunque in sostanze che si trovano nell’aria.

I Tier 4 Final/Stage IV di Volvo Penta Numero di cilindri Cilindrata Intervallo potenza nominale

D4 4 4,1 l 80-115 kW 107-154 CV

D6 6 6,1 l 100-180 kW 134-241 CV

D8 6 7,8 l 160-250 kW 215-335 CV

D11 6 10,8 l 235-265 kW 315-355 CV

D13 6 12,8 l 220-329 kW 295-441 CV

D16 6 16,1 l 350 kW 469 CV


MOTORI

PER IL FINAL ANCHE IL RICIRCOLO Oltre alla tecnologia Scr, il sistema E-Egr di ricircolo esterno dei gas di scarico raffreddati contribuisce anch’esso ad abbassare le emissioni di NOx riducendo la quantità di ossigeno presente nella camera di combustione in modo da attenuare le temperature di picco. Durante il processo di ricircolo dei gas di scarico, un turbo a geometria variabile (Vgt) montato sui motori D13 e D16, o un turbocompressore con valvola wastegate nei motori piÚ piccoli, genera una coppia istantanea a bassi regimi, in modo da aumentare la potenza e migliorare le prestazioni del motore per assicurare un maggiore risparmio di carburante.

I MOTORI NELLA RETE Tutti i motori Tier 4f/Stage IV di Volvo Penta sono supportati dalla stessa rete di macchine Volvo CE. Tra le soluzioni di postvendita per i clienti, il servizio di gestione degli additivi Def/AdBlue, quello di sostituzione dei Fap e la rete di distribuzione dei ricambi originali Volvo. Anche per i motori sono di-

30 Costruzioni febbraio 2014

sponibili i contratti di assistenza programmata al cliente (CSA). E ancora, il sistema telematico Volvo CareTrack che consente il monitoraggio remoto delle varie funzioni della macchina, dal consumo di carburante alle notifiche per gli interventi di manutenzione, anche, e soprattutto, sul motore.


&Componenti

Macchine

Pulito passivo... Il filtro antiparticolato diesel (Dpf) con funzionamento completamente automatico contribuisce a ridurre l’emissione di particelle nocive (particolato) senza che venga interrotto il lavoro della macchina o che influisca sulla produttività e le prestazioni. La rigenerazione passiva viene eseguita periodicamente a basse temperature di scarico per ossidare le particelle di particolato. Oltre a tutto ciò, ogni 500 ore, il particolato viene incenerito ad alte temperature tramite rigenerazione di azzeramento che, poiché del tutto automatica, non richiede alcun intervento da parte dell’operatore. Durante questa operazione, il catalizzatore di ossidazione (Doc) provvede ad innalzare la temperatura dei gas di scarico, per aiutare il sistema Dpf a bruciare il particolato.

...E ATTIVO Ma come funziona la rigenerazione attiva tramite Doc? Un settimo iniettore viene utilizzato per vaporizzare il carburante all’interno del flusso dei gas di scarico. Questo carburante viene utilizzato come reagente dal catalizzatore Doc per aumentare l’efficienza del sistema Dpf. La farfalla di aspirazione automatica limita l'ingresso di aria fresca per controllare la temperatura del motore e il flusso del

sistema Egr in modo da migliorare così l’efficienza complessiva del sistema di post-trattamento in condizioni di basso carico. Un modulo di controllo del posttrattamento (Acm) provvede a monitorare la rigenerazione per assicurare che le emissioni vengano correttamente ridotte. Ogni 4.500 ore (6.000 ore nei motori da D4 a D8) il filtro richiede una manutenzione semplice e rapida.

In grande, i 4 e 6 cilindri di Volvo adottano la catalisi reduttiva per la gestione degli NOx. Sotto, da sinistra, la centralina di controllo elettronico Ecu, il filtro di separazione olio e il sistema E-Egr per il ricircolo dei gas di scarico in camera di combustione, necessario per abbassare gli NOx.

febbraio 2014 Costruzioni 31


MOTORI

Il D16 “vestito” con il coperchio delle punterie. È l’ammiraglia da 16 litri della gamma di motori Volvo Penta. Quello destinato a grandi macchine, quali dumper o maxi pale da miniera.

A SANDVIK BASTA IL IIIA Non solo Tier IV e non solo industriale “tradizionale” per Volvo Penta. Merito di Sandvik che ha deciso di sviluppare un nuovo vaglio terziario mobile più efficiente, soprattutto perché dotato di una struttura innovativa in grado di garantire elevate prestazioni di screening. A differenza delle precedenti generazioni di prodotti, vaglio UH450E è alimentato elettricamente tramite motore Volvo Penta Power Pack TAD1651GE installato in un box insonorizzato. Offre 505 kVA di potenza max e 556 kVA a 1.500 giri. Si tratta di una unità conforme alle normative Stage IIIA / Tier 3 per il controllo delle emissioni.

L’interim per la galleria Con la nuova ed estesa gamma di motori per applicazioni minerarie Volvo Penta ha agevolato tutti i produttori captive di macchine estrattive. La gamma di motori della nuova line-up è composta da 18 varianti in fatto di cilindrata e potenza, nove certificate al Tier 2, altrettante certificate al Tier 4i. I motori Tier 2 appartengono alla serie TAD che copre potenze tra i 300 e i 479 CV. Nello specifico i modelli interessati sono i 941, 1340, 1341, 1342, 1343 e il 1344VE. Per le potenze tra i 551 e 700 CV le serie sono le TAD 1640, il 1641 e il 1642VE-B. Potenziata per tutti (vista la destinazione d’uso) l’efficienza della ventilazione.

32 Costruzioni febbraio 2014


*Agriaffaires + Ma achiner iner eryZ eryZo y ne ** Fonte Xiti, genna aio 201 13 New Holland NHE305 2005 - 8032h

Komatsu WA480-6 2008 - 5973h

Caterpillar D6N XL 2006 - 4500h

Liebherr LTM 1080/1 2001 - 80t - 48m

Volvo A20 1992

Manitou MSI 30T 2007 - 7069h - 3t95 t

Renault 480 Magnum DXI 2005 - 650000 km

JCB 3CX 2004 - 5000h

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DOZER

CON IL PASSAGGIO ALLA SERIE 23 LA VISIBILITÀ CRESCE GRAZIE ALLA CABINA AVANZATA.

IL MOTORE EVOLVE IN STAGE IIIB

LAMA PAT E LASER “FACILE” Per le versioni EX e PX del D61 Serie 23 è disponibile la lama PAT con struttura scatolata adatta ad un’ampia gamma di applicazioni: quella per la EX è larga 3.250 mm, mentre quella per la PX è da 3.860 mm. Segnaliamo però che la PAT per la versione PX, macchina caratterizzata da un carro più largo e da un peso operativo superiore, è disponibile anche con porzione pieghevole per garantire una larghezza di trasporto entro i 3 metri (2.960 mm). Il dozer D61-23 è dotato di serie del kit Plug and Play che facilita l’installazione dei sistemi di comando lama Topcon 2D e 3D.

DI MATTHIEU COLOMBO

AVAMPOSTO di sicurezza 34 Costruzioni febbraio 2014


&Componenti

Macchine

on siamo di fronte a una macchina che ha subito un mero adeguamento alle normative sulle emissioni inquinanti. Per il dozer D61, il passaggio dalla generazione Serie 15 a quella Serie 23 è una piccola rivoluzione. Il nuovo D61EX/PX-23 ha infatti beneficiato della cabina di guida “avanzata” introdotta pochi anni fa con il fratello minore D51. Da una parte abbiamo quindi la struttura di base e il carro che poco sono cambiati, ma dall’altra una sovrastruttura riprogettata per favorire visibilità e sicurezza operativa. Tra le due parti, c’è il motore profondamente rivisitato per rispet-

N

tare la normativa Stage IIIB mantenendo la stessa potenza e segnando un calo di consumo carburante. La trasmissione idrostatica a doppio circuito porta il dozer a una velocità massima di 9 km/h e permette all’operatore di lavorare in modalità automatica “velocità variabile” oppure in manuale “cambio veloce” con tre rapporti di marcia e tre di retromarcia. Segnaliamo il nuovo sistema elettronico di controllo della trasmissione idrostatica HST che monitora la potenza sviluppata dal motore e la ottimizza in funzione del carico dei circuiti delle attrezzature di lavoro e della traslazione. RRST

febbraio 2014 Costruzioni 35


DOZER

INQUINA E CONSUMA DI MENO Il motore Komatsu del dozer D61EX-23 si basa sull’architettura del precedente sei cilindri ma molto è cambiato. Tanto che il costruttore annuncia consumi di carburante ridotti nonostante il contenimento delle emissioni. Oltre alla tecnologia common rail HPCR (pressione d’iniezione di180 MPa), il nuovo Stage IIIB è caratterizzato da una innovativa valvola idraulica a controllo elettronico dell’Egr raffreddato, dal filtro antiparticolato (KDPF) in grado di catturare più del 90% di particolato e dal sopra citato sistema KCCV di recupero vapori dallo sfiato motore, senza permettere l’ingresso di impurità all’interno del ciclo di combustione. Il nuovo motore ha una turbina KVGT che varia la sua geometria tramite un sistema idraulico a controllo elettronico attivo sulla girante “calda”. La geometria variabile, oltre a garantire una curva di coppia piena a tutti i regimi, favorisce una ottimale combustione, quindi gas di scarico più puliti.

Generazioni a confronto Modello vecchio/nuovo Peso operativo ton Potenza netta kW Motore (Marca) mod. Cilindrata l Cilindri N° Alesaggio x corsa mm Regime di taratura rpm Velocità del pistone m/s Valvole per cilindro N° Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione N° EGR Tratt. allo scarico Alimentazione aria Pompe Portata l/min Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione (max) Mpa Trasmissione Marce N° Vel. (min-max/rev) km/h Sistema di sterzo Passo m Rulli d'appoggio N° Carreggiata m Suole mm Capacità lama mc Tipo lama Larghezza lama m Peso ripper ton Denti ripper N° Lungh. (no ripper) m Altezza trasporto m Batteria Ah Alternatore A Serbatoio gasolio l Sistema idraulico l

D61EX-15 16,7 125 Komatsu SAA6D107E1 6,69 6 107 x 124 1.850 7,65 4 conv. CR 3 no turbo after var 195 Full LS press. comp. 20,6 T. Convert 3+3 3,2 - 8,7/11 Hydrostatic 3,165 8 1,9 600 3,4 PAT 3,2/3,3 1,64 3 5,45 3,15 2x170 60 390 nd

36 Costruzioni febbraio 2014

D61EX-23 17,78 125 Komatsu SAA6D107E2 6,69 6 107 x 124 2.200 9,09 4 conv CR 3 electr est DOC + DPF VG turbo after var 171 Full LS press. comp. 27,5 Hydrostatic 3+3 3,4 - 9/9 Hydrostatic 3,165 8 1,9 600 3,4 PAT 3,25 1,78 3 5,48 3,18 2 x 170 60 372 n d/101

Sopra il D61EX-23 con l’allestimento ripper a tre denti. La prospettiva a tre quarti posteriore lascia vedere le masse radianti montate al posteriore (in nero). Queste sono raffreddate da una ventola di raffreddamento idrostatica con l’inversione del senso di rotazione di serie.

LAVORARE SENZA PENSIERI Rispetto alla macchina di generazione passata, la D61EX/PX-23 offre all’operatore un’interfaccia al passo con i tempi. Il nuovo monitor multifunzione TFT a colori fornisce infatti un’ampia gamma di informazioni: da quelle di base come contaore, contagiri, livello carburante e temperatura liquido refrigerante, fino ai dati utili a pianificare la manutenzione e monitorare l’efficienza della macchina. Inoltre, grazie al sistema di trasmissione dati Komtrax (tecnologia Gps/Orbcomm), i tecnici Komatsu possono ricevere segnalazioni di eventuali anomalie in tempo reale. Il pacchetto Komatsu Care offerto di serie garantisce, a chi sceglie una macchina con motore Komatsu EU Stage IIIB (EPA Tier 4 Interim), quattro tagliandi gratuiti (olio, filtri, analisi olii e walk around inspection) a 500, 1.000, 1.500 e 2.000 ore entro tre anni, da effettuare presso le officine e i centri autorizzati Komatsu. Inoltre, il cliente può beneficiare della fornitura gratuita del filtro antiparticolato a 4.500 (massimo) e 9.000 ( massimo) ore entro 5 anni.


&

Macchine Componenti

3.165 mm IL COFANO CHE NON SI VEDE Sopra la silhouette del nuovo modello e sotto quella della vecchio D61 Serie 15. È evidente come sia cambiato il profilo del cofano per favorire la visibilità anteriore. Perché questo sia possibile, il radiatore con ventola idrostatica è stato spostato nella parte posteriore della macchina. Dalle immagini si nota anche come la visibilità laterale sia migliorata grazie alla struttura cabina Rops/Fops rinforzata che ha permesso di eliminare la torretta laterale (macchina sotto, in giallo).

3.165 mm

Qui sopra il D61PX-23 in azione con kit laser montato. La versione PX è caratterizzata dal carro largo, con pattini dei cingoli larghi 860 mm e non 600 mm. In questo modo la pressione specifica al suolo cala.

PANORAMICA Completamente nuova è anche la cabina Rops/Fops pressurizzata, climatizzata, con sospensioni viscoelastiche ed il nuovo monitor multifunzione a colori con display TFT associato alla retrocamera. Per migliorare la visibilità frontale lo scarico è disassato in corrispondenza del montante parabrezza.

febbraio 2014 Costruzioni 37


PERFORATRICI

ARRIVA

dappertutto DI MATTHIEU COLOMBO

GUARDA LA DC125R IN AZIONE 38 Costruzioni febbraio 2014


&Componenti

Macchine

IL NUOVO SANDVIK IN NUMERI Modello Diametro operativo Perforatore idraulico Potenza motore Compressore Capacità produttiva Peso complessivo

DC125R 22-45 mm 5,5 kW 37 kW a 2.800 giri/min 1,2 m3/min, up to 8 bar 300 - 400 m3/8 h 3.150 kg

www.construction.sandvik.com

Fori con diametro da 22 a 45 mm

SEMPLICITÀ, PRESTAZIONI, DOTI FUORISTRADA E CONTROLLABILITÀ UNICA.

QUESTI I PUNTI DI FORZA DEL NUOVO CARRO SEMOVENTE

SANDVIK DC125R tutto nuovo. Il modello DC125R che Sandvik ha presentato allo scorso Bauma è l’erede del vecchio carro da perforazione semovente DC122R che faceva parte della storica gamma Tamrock Commando lanciata nel 1988. Ormai era giunto il momento di mandare in pensione l’apprezzato 122 e Sandvik ha puntato, oltre che a incrementare le prestazioni di perforazione, a semplificare i comandi, migliorare la manovrabilità e le doti fuoristrada, quindi a rendere più sem-

È

Il compatto carro perforatore idraulico semovente DC125R permette di sostituire velocemente le aste di perforazione. La macchina è progettata per eseguire fori da 22 a 45 mm di diametro. La 125 è adatta per cantieri di fondazioni, consolidamento finalizzato alla costruzione di strade, realizzazione di trincee e perforazioni in linea nei siti estrattivi. Il lavoro con scarsa luce non è mai un problema visto che l’allestimento di serie prevede ben 6 fari di lavoro.

plice la manutenzione. Sotto al cofano pulsa un quattro cilindri Cat C2.2 tarato per erogare 37 kW a un regime massimo di 2.800 giri al minuto. Per questa applicazione Sandvik ha scelto di adottare una ventola di raffreddamento termoregolata per abbattere le emissioni sonore in cantiere, favorire il riscaldamento veloce del motore e ridurre il consumo di carburante. La trazione è a 4 ruote motrici e dà il massimo applicando dei cingoli sovraruota. RRST

febbraio 2014 Costruzioni 39


PERFORATRICI

MISSIONE Terra

PAESAGGI RASENTI AL FANTASCIENTIFICO E CONDIZIONI OPERATIVE GRAVOSE. “PIANETI INOSPITALI” QUELLI IN CUI SPESSO SI TROVANO A OPERARE (A PROPRIO AGIO) LE MACCHINE FRASTE DI CRISTIAN FURINI

on fossero presenti i tre operatori potrebbe sembrare una sonda in esplorazione su Marte. Nella foto è stata invece immortalata la nuova perforatrice multiuso montata su carro cingolato tipo Multidrill XL per carotaggi al diamante, consegnata da Fraste in una miniera situata nella regione del nord della Mauritania. Questa fornitura si va ad aggiungere all’ormai affermata presenza delle perforatrici Fraste nel continente Africano sia per esplorazione che per pozzi acquiferi. Si tratta di una macchina di media taglia, molto compatta e

N

40 Costruzioni febbraio 2014

destinata alla perforazione da esplorazione e per wireline sia in verticale che inclinato. Specificamente pensata per condizioni di lavoro molto gravose, la perforatrice Fraste è stata progettata con caratteristiche di un’assoluta affidabilità, flessibilità e sicurezza che incrementano la produttività in generale, questo grazie anche ad una tecnica di costruzione che prevede sistemi avanzati e componentistica di elevata qualità, presupposto necessario per la operatività in zone dalle proibitive condizioni operative. RRST


&Componenti

Macchine La Multidrill XL lavora pressoché con tutti i sistemi di perforazione, compreso il campionamento a circolazione inversa (RC) e dispone di una vasta gamma di accessori opzionali per fronteggiare le diverse richieste dei perforatori.

SICURA E POTENTE La Fraste Multidrill XL è dotata di un robusto carro cingolato in gomma che consente di arrivare anche in zone molto impervie traslando su fondi dissestati con una lieve impronta. La messa in opera del sistema di perforazione è molto rapida, grazie anche alla facile manovrabilità. La pendenza superabile in fase operativa del 50% e il fattore di sicurezza implementato grazie alla gabbia di protezione posta al piede dell’antenna che protegge ulteriormente il perforatore durante il lavoro, oltre ad altre soluzioni di sicurezza incorporate nella macchina stessa, riducono drasticamente la possibilità di errori di manovra. Tutta la Multidrill XL è mossa da un motore diesel John Deere da 140 Cv da 2.500 giri/min che trasmette la potenza all’impianto idraulico in grado di governare e gestire la completa operatività di tutte le funzioni di perforazione in ogni fase.

FORMAZIONE OVUNQUE La fase di perforazione si avvale di un’antenna per aste da 3 metri con estensione per la rimozione di 6 metri di aste. Il cilindro di tiro-spinta all’interno dell’antenna stessa ha tiro pari a 8 t, quello doppio per estrazione tubi di rivestimento arriva a 20 t. La testa di rotazione a quattro velocità, con velocità massima di 960 giri/min, ha una coppia massima di 600 daNm. Il verricello da 3,6 t e quello per wireline ha un tiro da Kg 800. La pompa è di tipo triplex a pistoni con portata 160

l/min e pressione da 70 bar. Come tutte le perforatrici Fraste anche questa Multidrill XL è stata fornita con il “Pacchetto di avviamento Fraste” full, che prevede la messa in servizio della macchina in loco, mediante un corso di avviamento tenuto da un tecnico specializzato, durante il quale il personale locale addetto alla perforazione riceve una completa istruzione tecnica, teorica e pratica sull’uso e la manutenzione della nuova perforatrice.

febbraio 2014 Costruzioni 41


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RITORNANO come nuovi ABBIAMO VISITATO LO STABILIMENTO DI ETTLINGEN,

GERMANIA, DOVE È DATA SECONDA VITA AI COMPONENTI LIEBHERR CON IL PROGRAMMA REMAN DI MATTHIEU COLOMBO

42 Costruzioni febbraio 2014


&Componenti

Macchine Nella sequenza in alto a sinistra, la sala dove vengono smontati i motori diesel usati che arrivano a Ettlingen. Si notino i banchi che permettono di ruotare i propulsori di 360°. Nella sequenza a piè di pagina le parti motore prima e dopo uno speciale lavaggio chimico che elimina ogni traccia di idrocarburi dal metallo.

a divisione componenti del Gruppo Liebherr continua a crescere con costanza perseguendo la visione del fondatore Hans Liebherr di rendere i propri stabilimenti indipendenti da fornitori esterni e di sviluppare macchine completamente concepite, dal primo all’ultimo elemento, per soddisfare le esigenze dei clienti. Dal 2012 l’azienda tedesca ha raggruppato direzione, vendita e assistenza delle 16 linee di componenti nella società Liebherr-Componets, con sede a Nussbaumen in Svizzera, a cui fanno capo 8 stabilimenti nel mondo e 3.250 collaboratori. Tra questi siti produttivi, COSTRUZIONI ha visitato recentemente quello tedesco di Ettlingen, specializzato nella produzione di componenti di rotazione con il programma Reman. Dal 2004 questa struttura è stata trasformata in centro di competenza remanufacturing specializzato nella lavorazione di componenti Liebherr di rotazione, nella loro rigenerazione e anche nella semplice riparazione. L’obiettivo era di accentrare a Ettlingen la produzione di componenti di rotazione, già attiva dal 1994 presso singoli stabilimeni del gruppo. I Reman non sono componenti da intendersi come riparati ma come ricostruiti con le tecnologie più avanzate e in quanto tali godono delle medesime garanzie dei nuovi. Il vantaggio per i clienti finali è di carattere economico: un Reman di rotazione costa il 70% del nuovo, un rigenerato il 50% e una riparazione vale mediamente il 35%. RRST © Costruzioni

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L


Lo scopo del “remanufacturing” è ottenere, secondo criteri industriali, una qualità pari al nuovo da materiali usati. Ogni componente in arrivo a Ettlingen affronta il medesimo processo: prima di tutto è soggetto a un lavaggio preliminare ad alta pressione. In seguito viene completamente disassemblato. In questa fase si selezionano e smaltiscono tutte le parti soggette a usura (fasce, guarnizioni, tubazioni…), mentre gli altri elementi sono accuratamente puliti, sverniciati e sottoposti a perizia secondo i più severi criteri di tolleranza (dimensioni, resistenza meccanica…) e di conseguenza si opta per il possibile riutilizzo. Nelle fasi seguenti ogni elemento è sottoposto a lavorazioni meccaniche avanzate per iniziare una seconda vita. Al termine del ciclo i singoli componenti sono di nuovo soggetti a un controllo di qualità, quindi immagazzinati per un futuro utilizzo o destinati subito al rimontaggio di un componente Reman. Prima della consegna, ogni componente è testato su banchi di prova, identici a quelli che testano i prodotti nuovi. Tutti i componenti Reman sono garantiti al pari del nuovo.

I L COMPONENTE R EMAN...

© Costruzioni

COMPONENTI RIGENERATI

I SEVERI PROCESSI DELLA PRODUZIONE R EMAN

44 Costruzioni febbraio 2014

Sullo sfondo, un motore diesel V8 Reman mentre entra nella cabina di verniciatura. A sinistra, il magazzino automatizzato che ospita i pezzi selezonati per fare parte di componenti che avranno una seconda vita.

• È rigenerato e non riparato • È un’alternativa economica ad un nuovo componente • Ottiene la qualità e la garanzia di un nuovo prodotto da materiale usato • È prodotto industrialmente rispettando standard rigorosi • È per macchine di qualsiasi età • Se fuori produzione, si può rifare con una post-produzione ad hoc • Fa risparmiare il 75% di energia e materie prime rispetto al nuovo


© Costruzioni

A destra il banco di prova e collaudo dei motori ricostruiti e relativa postazione di controllo.

LA GIUSTA SOLUZIONE La maggior parte dei componenti Liebherr è oggi disponibile come articolo Reman: motori diesel (fino a Stage IIIA) ed a gas, pompe, motori e cilindri idraulici, riduttori di traslazione e di rotazione, ripartitori di coppia e verricelli. Il servizio Reman prevede l’invio al cliente del componente ricostruito e garantito a nuovo e la conseguente resa di quello usato per minimizzare i fermo macchina (in media un giorno). Oltre a questo, lo stabilimento offre il servizio di rigenerazione completa del componente di proprietà del cliente (da 3 a 5 giorni più il trasporto), sempre con garanzia pari al prodotto nuovo, oppure il servizio di riparazione (dietro preventivo) che prevede una garanzia sul componente pari alla metà del nuovo.

Sotto, due immagini del ciclo di ricostruzione di componenti idraulici: dallo smontaggio al collaudo tecnico finale.

© Costruzioni

L’IMPORTANZA DEL BUSINESS PER FATTURATO Analizzando la produzione in termini di fatturato, i motori diesel rappresentano ben il 65% all’anno. Dal 2007 al 2012 lo stabilimento ha venduto 3.400 gruppi motori tra 4 e 6 cilindri in linea, V6 e V8. Seguono i componenti idraulici con circa il 25%. Dal 2006 sono trattati anche i riduttori di rotazione e di traslazione (3.075 unità all’attivo) e questi nel 2012 hanno contribuito per il 7%. Dal 2010 Liebherr ha integrato l’offerta dei Reman anche con gli assali Dana, mentre dal 2012 sono stati introdotti verricelli, cilindri idraulici e ripartitori di coppia. Segnaliamo infine gli accordi presi con costruttori OEM come MAN e John Deere per ricostruire anche i loro motori.

febbraio 2014 Costruzioni 45


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Amministratore delegato Liebherr-Ettlingen

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Oggi la maggior parte della “popolazione” di macchinari Liebherr si trova in Europa, ma stiamo acquisendo posizioni di mercato sempre più consistenti anche in altri continenti. Inoltre, i componenti Liebherr (in particolare quelli dedicati a macchine da miniera e per grandi sollevamenti, ndr) troveranno impiego anche in macchine di altri costruttori. Per questi motivi prevediamo un grande potenziale di crescita per lo stabilimento di Ettlingen. Se negli anni passati abbiamo investito circa 500.000 euro ogni 12 mesi in macchinari di produzione, attualmente stiamo potenziando le nostre capacità ed entro il

© Costruzioni

SI IMPARA SUL POSTO DI LAVORO Come in tutti gli stabilimenti Liebherr, anche a Ettlingen la forza lavoro viene formata direttamente in azienda con stage e corsi di specializzazione.

2015 lo stabilimento passerà dagli attuali 18.000 m2 coperti a oltre 20.500. Inoltre, per soddisfare i clienti di tutto il mondo, abbiamo cercato soluzioni per contrastare i tempi di trasporto e degli ostacoli doganali e di esportazione. In sostanza è diventata nostra priorità sviluppare nuovi stabilimenti per produrre componenti Reman. I primi due, oggi in fase di costruzione e pronti a partire entro il 2014, sono in Russia a Nizhni Novgorod e in Canada a Burlington. Sono poi in corso opportune valutazioni per l’avvio di produzioni in Sudamerica, Sudafrica e Cina.

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COMPONENTI RIGENERATI

Kurt Schöllenberger

Lo stabilimento di Ettlingen, in Germania, specializzato nella produzione di Reman.

LA RICHIESTA DI R EMAN È IN CRESCITA...

...E LIEBHERR GUARDA AL MONDO INTERO

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Fatturato Ettlingen quadrupicato dal 2006 al 2012 Dal 2004 pompe e motori idraulici Dal 2006 motori di rotazione Dal 2007 motori diesel ed a gas Dal 2010 assali Dana Dal 2012 verricelli, cilindri idraulici e ripartitori Motori Reman per costruttori Oem

46 Costruzioni febbraio 2014

Sempre più componenti Liebherr nel mondo Nuovi componenti già progettati per rigenerazione Entro il 2015 Ettlingen si ingrandirà del 15% Stabilimento in costruzione in Russia Stabilimento in costruzione in Canada Futuri possibili impianti Reman in Sud America, Cina e Sud Africa


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Decommissioning Bonifica e demolizione firmate Safond-Martini per l’area ex Star-Black&Decker di Civate

De-costruzione Un delicato intervento di demolizione controllata eseguito dalla Tagliomuri

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Impianti Cava di Trezzano ha inaugurato un innovativo impianto per il recupero totale del cartongesso


NEWS

&Demolizione

Riciclaggio

a notizia ha fatto il giro di quotidiani, radio e tv. Ed è una di quelle news che fanno riflettere a lungo sul modo di operare nel nostro Paese. Partiamo dagli inizi. A fine dicembre l’Arpa di Brescia ha riscontrato percentuali di cromo 1.400 volte oltre i limiti di legge sotto l’autostrada A4 nel territorio di Castegnato, nel bresciano.

www.francoforte.it

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Da quanto è emerso, la terza corsia autostradale è stata realizzata sopra rifiuti industriali altamente tossici. Scorie nascoste

...E il grattacielo non c’è più La sequenza fotografica qui sotto parla da sola. Noi aggiungiamo solo che si tratta della demolizione dell’edificio Afe di Francoforte, una torre alta 116 metri, costruita nel 1973, ex sede dell’università cittadina (facoltà di Scienze dell’Educazione). L’abbattimento è stato eseguito con l’impiego di 950 chili di esplosivo, in pieno centro urbano. Secondo quanto riportato, l’intervento ha rappresentato GUARDA la maggiore demolizione IL VIDEO DELL A controllata mai effettuata DEMOLIZIONE ! in Europa.

50 Costruzioni febbraio 2014

“veleni” nascosti. D’intesa tra Comune di Castegnato e Regione Lombardia, si è tenuto nei primi giorni di febbraio a

Milano un confronto sui risultati delle analisi eseguite sulle acque della falda sotto l’autostrada: da una parte il Comune di Castegnato vuole conoscere l’estensione della presenza del materiale non conforme alle norme, la consistenza del materiale stesso, nonché lo stato sia del terreno sia delle acque di falda; dall’altra Cepav Due (general contractor della Tav TreviglioBrescia) ha illustrato la necessità di arrivare in tempi rapidi alla realizzazione dei due sottopassi necessari per far progredire la linea Tav. Quest’ultima richiesta è subordinata all’esecuzione di ulteriori indagini ambientali nei siti interessati dalle opere in corso, oltre all’avvio da parte della società autostrade di una campagna di accertamenti da estendersi nelle aree adiacenti al percorso. Fonte: Ansa

Uniti per difendere il made in Italy “Forti della quarantennale esperienza nella produzione di accessori per macchine movimento terra, oltre che di attrezzature per la demolizione e il riciclaggio, abbiamo deciso di aderire a Unacea perché crediamo nella forza dell’associazione”. Con queste parole Matteo Vaccaro, amministratore delegato di VTN Europe, ha comunicato l’ingresso dell’azienda vicentina nell’associazione, che vede così rafforzare la rappresentanza nel comparto delle macchine e delle attrezzature per costruzioni.

www.vtneurope.it

Strade di rifiuti

forse da 25 anni, quando l’autostrada fu costruita, e ritrovate nel corso dell’esecuzione di due sottopassi durante i lavori per la nuova ferrovia ad alta velocità. Tuttora sono in corso i carotaggi in territorio castegnatese per verificare che non ci siano altri


NEWS

delle nuove benne frantumatrici HBC (HBC 650, HBC 750, HBC 950, HBC 1250), in parte brevettata dalla società, risulta essere particolarmente robusta. Nello specifico, le nuove benne, collegate all’escavatore mediante attacco rapido, sono dotate di un sistema di O N I S T G frantumazione a ganasce e lavorano secondo la più che collaudata A

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O T P R A

Riciclaggio&Demolizione

F I E R A

Esperienza di famiglia tto modelli di benne, quattro frantumatrici (serie HBC) e quattro vagliatrici (serie HBS). Sono i protagonisti della nuova

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gamma firmata dall’austriaca HARTL CRUSHER, che sarà presentata al ConExpo di Las Vegas. In particolare la struttura

tecnologia di Hartl, ulteriormente ottimizzata e perfezionata: tra i vantaggi, oltre a una produttività elevata, si segnala l’omogeneità del

Look moderno e “robusto” ancio in grande stile. Powerscreen andrà al prossimo ConExpo con tre nuove macchine: il frantoio a mascelle Premiertrak™ 300, il frantoio a urto orizzontale Trakpactor™ 320SR e il vaglio Warrior™ 2100. Tutti i modelli esposti presentano il nuovo look

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“robusto” di POWERSCREEN che pur mantenendo il tradizionale colore verde, adotta anche il grigio scuro per il telaio e i trasportatori. Il nuovo schema della vernice conferisce alle macchine un aspetto moderno. Premiertrak 300 (nella

foto) è caratterizzato dalla nuova opzione costituita dal sistema di trasmissione idrostatica, che consente di invertire il senso della macchina, sbloccare od operare in funzionamento continuo in retromarcia in applicazioni di lavorazione dell’asfalto. Il Trakpactor 320SR,

materiale lavorato, che presenta una granatura uniforme e cubica. I quattro modelli, in sintesi, sono adatti a escavatori da 8 a 35 t, hanno un peso che spazia da 1.570 a 5.700 kg e una capacità compresa tra i 0,60 e 1,53 m3. La gamma è stata recentemente premiata con il Red Dot Design Award e viene lanciata per la prima volta sul mercato nordamericano. Segno, quest’ultimo, di un processo di espansione dell’azienda. Ricordiamo che Hartl Crusher vanta 85 anni di esperienza nella lavorazione di pietre e inerti in genere e oltre 40 anni nello sviluppo di impianti di frantumazione e vagliatura. www.hartl-crusher.com

completamente riprogettato, è dotato di sistema a trasmissione diretta con consumi altamente efficienti e una produttività di 320 t/h. La macchina dispone di un trasportatore a ricircolo sollevabile, per una maggiore altezza libera da terra durante gli spostamenti in cantiere e il caricamento per il trasporto. Infine il Warrior 2100 vanta la collaudata tecnologia Triple Shaft (triplo albero), progettata per rendere il modulo di vagliatura di 16 x 5 piedi altamente efficace, senza comprometterne la produttività. La vagliatura accelerata è vantaggiosa in applicazioni di sgrossatura di materiali particolarmente collosi. www.powerscreen.com

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R A I E

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na partnership che ha dato buoni frutti. JCB ha sviluppato uno speciale modello di escavatore da demolizione a lunga portata, il JS360 XD HRD, in collaborazione con Kocurek, specialista del settore con sede a Ipswich nel Regno Unito. In sostanza il collaudato modello JS360 XD è stato modificato e dotato di configurazione modulare del braccio, cabina ribaltabile, contrappeso aggiuntivo e protezione completa per interventi di demolizione. Il JCB JS360 XD HRD, che rafforza l’offerta del marchio inglese in questa categoria di peso, rappresenta una macchina molto versatile: l’operatore infatti può selezionare in maniera rapida intuitiva e sicura la configurazione del braccio più idonea a ogni tipo di operazione demolitiva. È in grado di lavorare sia con un braccio a tre sezioni con un’altezza di lavoro utile di 21 metri, sia con un’attrezzatura di scavo o per operazioni particolarmente gravose. Così come afferma l’azienda: “Nonostante la capacità di alimentare attrezzature fino a 2,5 tonnellate di stazza, la macchina offre una stabilità che non ha pari nella sua categoria di peso”. A garantire estrema flessibilità operativa in cantiere è proprio

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L’escavatore da demolizione JS360 XD HRD è stato progettato da JCB in collaborazione con Kocurek. Il nuovo modello è capace di lavorare sia con l’attrezzatura per demolizione a lunga portata da 21 metri e tre sezioni, sia con un’attrezzatura di scavo per operazioni gravose.

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JCB presenta un escavatore da demolizione. Si chiama JS360 XD HRD ed è in grado di operare, grazie al braccio a tre sezioni sviluppato con Kocurek, fino ad un’altezza di 21 metri. Con la massima stabilità

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ATTUALITÀ & PRODOTTI

A lunga portata l’innovativo sistema modulare: l’attrezzatura a lunga portata può essere rimossa e posizionata in un apposito alloggiamento una volta completati i lavori ad altezze più elevate. La macchina base JS360 XD, appositamente adattata, può quindi montare un braccio tradizionale e un avambraccio da utilizzare per lavori di demolizione secondaria, o per lavori di scavo standard. Tra i plus del modello, come già accennato, si ricorda anche la cabina a ribaltamento idraulico per migliori condizioni di visibilità dell’attrezzatura, grazie all’ampio parabrezza, anche per lavori a massima altezza. Il pacchetto completo di allestimenti di sicurezza per demolizione, inoltre, è garanzia della più elevata protezione sia per il personale sia per la macchina. Gli allestimenti previsti includono protezioni cabina FOPS (livello 2), protezioni dei cilindri e dei cingoli, contrappeso aggiuntivo, soppressione polveri ad acqua e il sistema SIPS (sistema di protezione impatti laterali). La macchina è infine dotata del sistema Prolec per il controllo della stabilità, che invia segnalazioni visive e acustiche quando stanno per essere raggiunti i limiti di operatività in sicurezza. www.jcb.com


www.smopyc.es SALÓN INTERNACIONAL DE MAQUINARIA DE OBRAS PÚBLICAS, CONSTRUCCIÓN Y MINERÍA INTERNATIONAL SHOW OF PUBLIC WORKS, CONSTRUCTION AND MINING MACHINERY 1-5 ABRIL/APRIL ZARAGOZA (ESPAÑA/SPAIN)


MOVIMENTATORI

TRA I MODELLI DELLA GAMMA MATERIAL HANDLING DI SENNEBOGEN SPICCA IL NUOVO

821 DELLA SERIE E DISPONIBILE CON 4 BRACCI E ANCHE IN VERSIONE HD DI

MATTHIEU COLOMBO

TUTTE LE VERSIONI DISPONIBILI • • • •

K9 - 4,2 t a 9 m di sbraccio K11 - 3,5 t a 10,5 m di sbraccio K11 - ULM 3,0 t a 10,5 m di sbraccio K12 - 3,5 t a 12 m di sbraccio (K12 anche in versione Heavy Duty)

VERSATILITÀ 54 Costruzioni febbraio 2014


&Demolizione

Riciclaggio Il nuovo Sennebogen 821E ha un peso operativo compreso tra le 23,95 e le 25,10 t, un’altezza operativa massima compresa tra 9 e 12 m. La cabina ad elevazione idraulica modello E270 che si vede in foto è di serie, mentre a richiesta si possono avere magneti per il sollevamento da 9 o 15 kW di potenza.

LA 821E IN AZIONE N E PAESI BASSI I

ovimentazione ferro, sfasciacarrozze e tutte le applicazioni in ambito riciclaggio sono l’habitat naturale del compatto Sennebogen 821E presentato a metà 2013. Erede del precedente 821, il nuovo movimentatore è stata denominato Serie E per richiamare l’idea di evoluzione, economia ed ecologia. La macchina “base” si chiama M ed è alimentata da un Cummins QSB 4.5 tarato a 97 kW a 2.200 giri/min ed è disponibile con bracci movimentatori K9, K11, K11 ULM e K12 (vedi tabella). La versione con il braccio K12 è disponibile anche in allestimento Heavy Duty con lo stesso motore, ma tarato a 119 kW, sempre erogati a 2.200 giri/min, e un carro allargato a 2.750 mm contro i 2.500 della versione standard e allungato di 320 mm. Per le applicazioni più impegnative, la 821E monta di serie una ventola di raffreddamento idrostatica che inverte automaticamente la rotazione per prevenire l’intasamento dei radiatori con polveri dei materiali movimentati. Inoltre, un design particolare dell’aspirazione evita l’accumulo di polveri nel vano motore. RST

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ATTENTA AI CONSUMI O ELETTRICA? Con le macchine della Serie E il costruttore tedesco ha introdotto motorizzazioni Stage IIIB (le Stage IIIA sono disponibili per mercati in cui si trova solo gasolio ad alto tenore di zolfo) e la funzione Eco mode che seleziona una mappatura di potenza per consumare il 20% in meno. Sono di serie anche il ritorno al regime motore minimo per inattività dei manipolatori e lo spegnimento automatico del motore regolabile. Tutti i modelli E sono disponibili in versione elettro-idraulica EGreen.

E-semplare febbraio 2014 Costruzioni 55


ESCAVATORI GOMMATI

L’ANELLO

li escavatori gommati Volvo sono prodotti in Germania, nello stabilimento di Konz. La gamma, a lungo formata da 4 modelli da 14, 16, 18 e 23 t di peso operativo, è stata completamente rivista nel corso del 2012, con l’introduzione della Serie D e, in particolare, di un nuovo modello da 21 t. Dal 2013 è quindi disponibile anche in Italia il nuovo EW210D che da una parte condivide motorizzazione, idraulica e cabina con il fratello minore EW180D, ma dall’altra presenta un passo

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più lungo di 100 mm, una luce a terra maggiore, un braccio posizionatore ridisegnato lungo 5.500 mm (5.300 mm per l’EW180D) e la possibilità di scegliere un contrappeso leggero o pesante, in alternativa a quello standard. La grande novità è nel motore Volvo D6H Stage IIIB da 5,7 litri, anch’esso prodotto in Germania, che per entrambi i modelli è tarato a 126 kW di potenza netta a 2.000 giri/min. In termini di prestazioni l’EW210D è esattamente tra l’EW180D e l’EW230C. RST


&Demolizione

Riciclaggio

mancante

CON IL LANCIO DEI GOMMATI SERIE D, CARATTERIZZATI DA MOTORI STAGE IIIB, ARRIVA ANCHE UN MODELLO DA 21 T.

QUANDO LE PRESTAZIONI RIMANO CON RISPARMIO DI

MATTHIEU COLOMBO

VERSATILE Grazie alla cabina elevabile idraulicamente ed alla gamma di attrezzature speciali Volvo, il nuovo EW210D è adatto ad applicazioni in ambito riciclaggio come la movimentazione di materiali ferrosi e non.

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ESCAVATORI GOMMATI

COMODA E SICURA Nella cabina Care Cab lo spazio non manca. Segnaliamo il climatizzatore di serie con una potenza da ben 29.000 BTU e 14 bocchette di aerazione. A richiesta si può avere la protezione esterna FOPS e la griglia anteriore FOG.

18 attrezzature memorizzabili Il sistema elettronico permette, tramite il monitor a colori I-ECU, di memorizzare fino a 18 accessori idraulici con nome dell’attrezzo, relativa portata e, a richiesta, anche pressione specifica. Oltre alla gamma di attrezzature Volvo CE per escavatori, la Filiale Italia propone anche attrezzature realizzate nel nostro Paese, marchiate Volvo e coperte da garanzia VCE Italia.

ECO MODE E IDRAULICA PROATTIVA Gli escavatori Volvo Serie D riprendono essenzialmente le collaudate componenti idrauliche dei modelli Serie C. A fare la differenza, ottimizzando portate e pressioni, è la nuova gestione elettronica che migliora sensibilmente la risposta della pompa e l’efficienza dell’impianto. All’avvio della rotazione torretta, ad esempio, il flusso idraulico è controllato elettronicamente e l’eventuale eccesso di portata viene tagliato. In particolare, con l’ECO Mode attivo, la centralina regola il flusso della pompa in modo che la valvola by-pass di massima sulla rotazione limiti i trafilamenti in fase di avvio. Tutto questo permette notevoli economie di carburante.

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&Demolizione

Riciclaggio

I NQUINA POCO GRAZIE AL FILTRO ED È ATTENTO AI CONSUMI Il motore Volvo D6H dell’EW210D è un 6 cilindri 24 valvole, turbo, da 5,7 litri che eroga 126 kW netti a 2.000 giri/min omologato Stage IIIB. Rispetto al D6DEAE3 Stage IIIA montato dall’EW180C eroga il 12% in più di potenza massima inquinando e consumando meno gasolio. Per abbattere le emissioni, il D6H adotta un Egr raffreddato ad acqua gestito elettronicamente, che ricircola i gas di scarico solo se necessario, e un modulo allo scarico composto da catalizzatore ossidante e filtro antiparticolato. La rigenerazione del filtro è passiva e, quando l’elettronica rileva un suo crescente intasamento, inizia automaticamente la rigenerazione attiva nebulizzando gasolio nello scarico per elevare la temperatura del Doc a 600°. Se necessario, l’operatore può sia rinviare la rigenerazione sia, con le giuste modalità, interromperla. La ventola di raffreddamento termoregolata ha il regime di rotazione variabile grazie ad una frizione viscosa regolata elettronicamente in funzione del calore da smaltire. Questo contiene i consumi, riduce la rumorosità della macchina e permette al motore di raggiungere rapidamente la temperatura ottimale d’esercizio. Il motore dell’EW210D si spegne automaticamente in caso di inattività della macchina per 5 minuti (tempo regolabile).

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ESCAVATORI GOMMATI

U N BRACCIO PER OGNI APPLICAZIONE Per la gamma di escavatori EW si possono scegliere differenti configurazioni braccio. Gli avambracci classici da 2,45 m, 2,6 m, 3 m e quello industriale da 3,2 m (versione rappresentata in queste pagine) possono tutti essere accoppiati al monoblocco da 5,6 m o al braccio triplice da 5,5 m. Grazie a una pressione idraulica superiore del 5% rispetto ai modelli Serie C ed a cilindri idraulici ottimizzati per le diverse accoppiate braccio/avambraccio, i modelli Serie D dichiarano in media forze di strappo superiori del 15% e di penetrazione del 20%.

NON GLI SFUGGE NULLA Su tutte le Volvo di medie-grandi dimensioni, il sistema CareTrack è offerto di serie. Si tratta di un sistema telematico GPS/GPRS che permette all’azienda sia di vedere in tempo reale la posizione di ogni macchina della flotta da un qualsiasi dispositivo con collegamento internet sia di verificare i consumi e in generale i dati diagnostici della macchina. CareTrack permette anche di visualizzare report sulle prestazioni, sulla produttività e sui consumi per individuare le aree operative di miglioramento di ogni singola macchina per ogni specifica applicazione. Segnaliamo inoltre le funzioni Geofence e Timefence che permettono di stabilire i limiti geografici e temporali di utilizzazione del mezzo. Nel caso tali limiti vengano violati il sistema invia una segnalazione automatica via sms.

Oltre agli assali da 2.540 mm sono disponibili quelli da 2.750 di larghezza. L’asse anteriore oscillante di +/- 9° e bloccabile è di serie.


&Demolizione

Riciclaggio

Manutenzione senza pensieri La manutenzione dell’EW210D è programmata per dare pochi pensieri e contenere i costi di manutenzione ordinaria. Tutto è stato progettato per ridurre al minimo i tempi di fermo macchina. Segnaliamo, ad esempio, l’olio idraulico Long Life (ISO VG46), lo scambiatore di calore olio motore sul lato della bancata (cambio olio a 500 ore), il filtro a coalescenza per il recupero dei vapori di olio motore, il filtro di separazione acqua/gasolio trasparente con segnalatore in cabina, i filtri sugli sfiati dei serbatoi olio e gasolio. Tutti gli intervalli di manutenzione sono monitorati dalla diagnostica della macchina, consultabile tramite il monitor I-ECU e, ovviamente, da remoto tramite il sistema di trasmissione dati CareTrack.

I fari di lavoro anteriori di serie sono alogeni, mentre quelli posteriori sono a Led per consumare meno e durare più a lungo.

CARETRACK: LA TESTIMONIANZA ITALIANA

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© Costruzioni

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Nella foto di sfondo, uno scorcio esterno dell’area ex Star-Black&Decker di Civate (LC), in disuso da diversi anni. Dalle altre immagini, in cui sono immortalati gli spazi interni, si può evincere lo stato di degrado in cui versava l’intero plesso, ora sottoposto a operazioni di bonifica e, a seguire, a un intervento di demolizione. A guidare i lavori, Safond-Martini in stretta collaborazione con Tecno Habitat, nel ruolo di direzione lavori.

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DI

DANIELA STASI

n insieme di fabbricati in disuso da lungo tempo, un frammento di storia urbana che in futuro verrà totalmente riscritta. A dicembre hanno avuto inizio i lavori di decommissioning dell’ex Star-Black&Decker, situata nel pieno centro di Civate (LC). L’intervento, disposto dalla Curatera Fallimentare, è iniziato con la messa in sicurezza dell’area e proseguirà con la bonifica degli edifici e infine con la demolizione. A eseguire i lavori, la vicentina Safond-Martini che, contraddistinta da una trentennale esperienza, sta operando in stretta collaborazione con l’amministrazione comunale e la società di ingegneria Tecno Habitat, incaricata dal Giudice Delegato di curare la direzione dei lavori. Noi di COSTRUZIONI abbiamo partecipato all’inaugurazione del cantiere, nei prossimi mesi vi terremo aggiornati sull’andamento dell’intervento, sia su queste pagine sia sul web. RST

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GUARDA IL VIDEO DEL CANTIERE

Sguardo

AL FUTURO febbraio 2014 Costruzioni 63

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NUOVA VITA PER L’AREA EX STAR-BLACK&DECKER NEL PIENO CENTRO URBANO DI CIVATE (LC). PROTAGONISTA DELL’INTERVENTO DI BONIFICA E DEMOLIZIONE, LA VENETA SAFOND-MARTINI


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DECOMMISSIONING

Tecniche a prova di centro abitato Il cantiere di Civate, da un punto di vista strutturale, non è particolarmente complesso. La difficoltà principale è rappresentata dall’ubicazione, in pieno centro (come si può vedere dalla foto, gli edifici da demolire sono a ridosso del Municipio): per rendere l’intervento meno invasivo possibile per il tessuto urbano e per la mobilità, Safond-Martini ha effettuato uno studio dell’area, individuando le metodologie di bonifica e demolizione più adatte al contesto e le tecnologie atte a garantire la salvaguardia della popolazione e dell’ambiente. Ecco qualche numero: il complesso occupa una superficie di circa 6.500 m2; nello specifico, lo stabilimento si sviluppa su tre livelli ed è il risultato dell’aggregazione di aree differenti, per lo più con pareti in calcestruzzo armato e coperture in carpenteria metallica. Tra i locali tecnici, si ricordano l’ex centrale termica, contraddistinta dal camino di forma piramidale emergente dalla terrazza, e il locale turbina dove veniva sfruttato un salto d’acqua per la produzione di energia.

U N’OPPORTUNITÀ PER IL TERRITORIO L’area interessata dai lavori, dopo la chiusura della Black&Decker, ha subìto diverse vicissitudini, senza arrivare a una soluzione in quanto l’Impresa Alberto Carsana Costruzioni, che ai tempi la acquisì, è fallita nel 2001. Per renderla riutilizzabile, la Curatela Fallimentare ha commissionato un intervento di decommissioning e bonifica. La futura destinazione d’uso della zona non è ancora stata definita ma il Piano di Governo del Territorio adottato dall’amministrazione comunale considera tale area strategica, proprio per la sua funzione di cerniera tra il cen-

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tro storico e gli assi di collegamento. “Quest’azienda, in un passato neanche troppo lontano, è stata parte integrante della crescita e dello sviluppo non solo di Civate ma anche dell’area lecchese”, commenta Baldassare Cristoforo Mauri, sindaco del Comune di Civate (nella foto). “Per molti cittadini è una parte di storia personale, ma in un momento di difficoltà sociale come questo bisogna guardare avanti con ottimismo e trovare nuove opportunità. Ecco, penso che questa riconversione sia un’opportunità importante per Civate, che dobbiamo saper cogliere al meglio. Noi ci impegneremo per questo”.


&Demolizione

PRIMA LA BONIFICA... mozione e lo smaltimento di tutti i materiali contenenti amianto (lastre in eternit, pavimentazioni, guarnizioni, etc...). Come previsto dalle norme, Safond-Martini, sta svolgendo le operazioni di bonifica allestendo le apposite zone confinate, sia staticamente (mediante la sigillatura dei volumi con strati di polietilene), sia dinamicamente (tramite l’installazione di estrattori d’aria per mantenere i volumi confinati in costante depressione rispetto agli ambienti esterni). Durante le operazioni l’azienda effettua i monitoraggi dell’aria, mentre al termine della bonifica, prima di procedere con la demolizione, eseguirà i tradizionali campionamenti per la restituzione delle aree.

...POI LA DEMOLIZIONE La Soprintendenza Regionale ai Beni Architettonici e al Paesaggio ha autorizzato l’abbattimento di tutti i fabbricati emergenti fino al piano campagna, per un volume vuoto per pieno di circa 65.000 m3, corrispondenti a un volume pieno di circa 6.500 m3 da smaltire. La demolizione verrà eseguita con escavatori cingolati da 360-450 q, equipaggiati di martello e pinza, mentre l’abbattimento del camino sarà eseguito con un escavatore a braccio lungo per raggiungere l’altezza di 22-24 m.

Le foto mostrano le fasi preliminari all’intervento, quali la messa in sicurezza degli edifici e l’analisi preventiva dei rifiuti pericolosi, dalla lana minerale (nei controsoffitti e nelle tubazioni) ai materiali contenenti amianto (lastre in eternit, pavimentazioni, etc...).

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Il cantiere avrà una durata di circa sette mesi e prevede diverse fasi di intervento. Prima tra tutte, dopo la preliminare messa in sicurezza dell’area, la rimozione dei rifiuti presenti all’interno dei locali, dapprima accumulati nelle aree di deposito temporaneo, poi separati in base alla tipologia dei materiali (plastica, legno, ferro, etc...) e quindi recuperati secondo la normativa vigente. La seconda fase è costituita dalla bonifica degli edifici: la lana minerale presente in controsoffitti e tubazioni viene rimossa, insaccata nelle big bag, temporaneamente accumulata in un’area ad hoc e smaltita in impianti autorizzati; prima di iniziare la demolizione si procede inoltre con la bonifica, la ri-

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Riciclaggio


DECOMMISSIONING

OPERATIVITÀ DIRETTA Con una lunga esperienza nelle bonifiche ambientali, nel trattamento, recupero e smaltimento di rifiuti industriali e nella riqualificazione di aree dismesse, SafondMartini si occupa direttamente di tutte le fasi dell’intervento, dalla progettazione fino allo smaltimento dei rifiuti. Tra l’altro, il recupero e lo smaltimento vengono eseguiti negli impianti di proprietà, presso la sede di Montecchio Precalcino (VI). Tra le specializzazioni dell’azienda ricordiamo: indagini preliminari e caratterizzazioni, bonifiche suolo (terreni e falde acquifere), bonifiche industriali (impianti e serbatoi), bonifiche amianto e fibre minerali artificiali, oltre alle demolizioni e dismissioni. Insomma Safond-Martini si pone come general contractor per tutte le attività correlate alla riqualificazione di aree dismesse. www.safondmartini.it

Approccio multidisciplinare Nata nel 1978, Tecno Habitat si occupa di bonifica di siti inquinati e di riqualificazione e valorizzazione del territorio sin dagli anni ‘80. L’esperienza di project management e di direzione lavori, la collaborazione con università e istituti di ricerca, oltre alla multidisciplinarietà dello staff (composto da ingegneri, architetti, chimici, biologi, geologi, medici, avvocati, tecnici, periti), consentono alla società di occuparsi di interventi particolarmente complessi. Tra i lavori più recenti: progetti di bonifica su SIN (siti di interesse nazionale), la realizzazione della Valutazione Ambientale di Expo 2015, l’intervento in numerose aree industriali dismesse (Ansaldo Franco Tosi, Neca, Isotta Fraschini, etc...). www.tecnohabitat.com

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&Demolizione © Costruzioni

Riciclaggio

Guido Zappa Direttore generale Safond-Martini

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Siamo ben consapevoli che questo sito è inserito in un contesto molto delicato; abbiamo perciò massima attenzione nel limitare l’impatto dei lavori sulle zone circostanti. In particolare, per la bonifica da amianto e lane minerali, ancora prima dell’inizio dei lavori, era stata consegnata agli organi di controllo ambientale tutta la progettazione di dettaglio dell’intervento, con particolare riguardo alla salvaguardia da qualsiasi rischio ambientale per gli ambienti circostanti. Per quanto concerne le opere di demolizione, verranno adottati particolari provvedimenti per la sicurezza nelle lavorazioni in quota e fronte strada, in modo da garantire la massima tranquillità e il minor disagio alla viabilità.

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Ogni azienda che fisicamente scompare è una parte di storia importante che viene a mancare e di cui non ci si può dimenticare. In particolare chi come me ha vissuto in prima persona il processo di deindustrializzazione del nostro territorio non può non guardare con malinconia una storia che oramai è parte del passato. Processi di trasformazione come questi vanno comunque vissuti guardando avanti e con la speranza e l’entusiasmo che le nuove generazioni hanno il diritto di avere.

Vittorio Addis Presidente Tecno Habitat

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DE- COSTRUZIONE

COMPETENZA E PRECISIONE ERANO QUALITÀ INDISPENSABILI PER POTER EFFETTUARE UN DELICATO INTERVENTO IN UNA SOCIETÀ CHE TESTA SATELLITI.

TAGLIOMURI LE HA SFODERATE ENTRAMBE DI

DANIELA STASI

Guanti

DI VELLUTO 68 Costruzioni febbraio 2014


&Demolizione

Riciclaggio

Nelle foto alcuni step dell’intervento eseguito da Tagliomuri nella camera bianca di una società che testa satelliti. L’assenza di vibrazioni o polveri era indispensabile per la salvaguardia degli strumenti presenti.

lcuni interventi di demolizione controllata sono particolarmente complessi sia per l’esecuzione in sé, sia per il contesto in cui vengono effettuati. È il caso del lavoro eseguito da Tagliomuri, divisione di Architettura & Ristrutturazioni, associata ad Aideco (Associazione Italiana Demolizione Controllata): Belotti Sistemi, azienda specializzata in strumenti e sistemi per vibrazioni, geotecnica e sismica, ha commissionato la rimozione di una massa sismica (realizzata in CA) in una camera bianca di un’azienda loro cliente, dove vengono testati i satelliti sottoponendoli a vibrazioni che simulano il lancio nello spazio (in sostanza i satelliti vengono posizionati sulla massa sismica che, messa in vibrazione all’interno di una vasca, trasmette le vibrazioni ai satelliti stessi). Tagliomuri ha dovuto eseguire l’operazione con la massima precisione, per non intaccare i delicatissimi strumenti presenti. RST

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DE- COSTRUZIONE

L’INTERVENTO IN SEI FASI

II Rimozione a filo della prima piastra sul pulpito. II Taglio a filo del pulpito.

Senza vibrazioni... né polvere L’intervento realizzato da Tagliomuri consisteva, in un primo momento, nel recupero delle piastre dima in acciaio speciale (da 2,50 x 2,50 m, 2,00 x 2,00 m, 1,50 x 1,50 m, tutte con spessore di 10 cm), ancorate nella massa di calcestruzzo con decine di tirafondi da 50 mm di diametro. La fase successiva, invece, prevedeva lo svuotamento dalla vasca della massa sismica di calcestruzzo fortemente armato da 5 x 9 x 3 m pari a 135 m3 per un peso di oltre 300 tonnellate. Requisito essenziale per svolgere il lavoro: garantire l’assenza totale di vibrazioni o polveri che avrebbero potuto danneggiare le delicate strumentazioni e gli impianti adiacenti alla vasca.

PASSO PASSO L’intero lavoro è stato eseguito in sei fasi. L’architetto Eugenio Pensa, titolare di Architettura & Ristrutturazioni, ce le spiega nel dettaglio: “Innazitutto abbiamo proceduto alla rimozione a filo della prima piastra sul pulpito, che presentava pochi problemi. Dopodiché abbiamo provveduto al taglio del pulpito (sempre a filo). Poi abbiamo inserito il filo nel giunto tra la massa sismica e le pareti della vasca abbracciando un’area di oltre 25 m2 e abbiamo tagliato appena sotto il livello delle altre piastre. Successivamente abbiamo recuperato le piastre e asportato lo strato di CA sezionato, dividendolo in pezzi con la sega a disco. Infine, con la stessa metodologia ma agendo su profondità di 40 cm, abbiamo rimosso per strati successivi tutta la massa sismica fino al fondo della vasca di contenimento”.

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II Inserimento del filo tra massa sismica e pareti della vasca, per il taglio sotto il livello delle altre piastre.


II Recupero delle piastre.

II Asportazione dello strato di CA sezionato e suddivisione in più sezioni con la sega a disco.

II Rimozione di tutta la massa sismica, per strati successivi, fino al fondo della vasca di contenimento.

PRECISIONE SVEDESE Le attrezzature impiegate da Tagliomuri, per realizzare l’intervento, sono per lo più a marchio svedese Pentruder. Nello specifico, si tratta della centralina elettrica ad alta frequenza Pentpak 427, alimentata con 380-480 V e insensibile alle fluttuazioni di potenza, e di diversi utensili, quali la sega murale con dischi fino a 2.000 mm di diametro, il sistema a filo diamantato 3P8 e la carotatrice MD1 HF per diametri fino ad 1.000 mm. In particolare, la sega a filo 3P8 Pentruder (due dettagli nelle foto a destra) è in grado di tagliare sezioni di oltre 20 m2 e con spessori di più di un metro. Tra le sue peculiarità, la capacità di recuperare con un unico movimento

fino a 20 m di filo. Qust’ultimo, inoltre, avvolge la puleggia principale per oltre 270°, a favore di una migliore trazione, mentre l’elevata coppia e l'avanzamento elettrico-automatico garantiscono un inizio di taglio molto semplice.

ESPERTI IN LAVORI COMPLESSI Attiva da oltre 15 anni, Architettura & Ristrutturazioni, mediante la divisione Tagliomuri, esegue interventi di demolizione controllata e selettiva. Nata a Milano, nel 2001 si è trasferita a Prato, in Toscana, ma opera su tutto il territorio nazionale grazie alla presenza delle sedi a Milano e Roma e delle unità mobili di taglio e carotaggio. Tagliomuri, nel dettaglio, si occupa di taglio di strutture in calcestruzzo armato, carotaggi e deumidificazione. La formazione continua del personale e il costante aggiornamento tecnologico permettono alla società di eseguire lavori molto complessi, come per esempio quelli in ambito archeologico: di recente ha sezionato un muro di epoca romana (lungo 18 m, alto 150 cm e largo da 60 a 120 cm), per il successivo spostamento in un’area museale.

www.tagliomuri.com

febbraio 2014 Costruzioni 71


senza frontiere DI

DANIELA STASI

CAVA DI TREZZANO HA INAUGURATO L’IMPIANTO PER IL RECUPERO TOTALE DEL CARTONGESSO.

A RINGRAZIARE È L’AMBIENTE, MA ANCHE IL PORTAFOGLIO, VISTI I COSTI DI SMALTIMENTO INFERIORI

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Nella foto di sfondo l’impianto per recuperare il cartongesso situato presso la Divisione Smaltimenti di Cava di Trezzano, a Limbiate, a Nord di Milano. Nelle immagini della sequenza, altri scorci della sede, dove vengono riciclati i materiali di risulta dai cantieri edili.

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I MPIANTI

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L’impianto, oltre a contribuire a una maggiore salvaguardia dell’ambiente, consente anche di risparmiare economicamente: lo smaltimento del cartongesso mediante questo sistema ha costi inferiori rispetto a quelli sostenuti per il suo conferimento in discarica. Per vedere da vicino il funzionamento e toccare con mano le peculiarità, COSTRUZIONI si è recata alla sede della Divisione Smaltimenti, dove vengono recuperati e riciclati tutti i materiali di scarto provenienti dai cantieri edili. RST

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ecuperare il cartongesso, nel nostro Paese, fino a poco tempo fa era pressoché impossibile: si trattava infatti di un materiale portato per la quasi totalità in discarica. Oggi l’aria è cambiata: lo scorso novembre, presso la Divisione Smaltimenti di Cava di Trezzano, a Limbiate, a Nord di Milano, è stato inaugurato l’impianto per riciclare completamente il cartongesso. La macchina è in grado infatti di separare, e quindi di recuperare, il gesso dal cartone di rivestimento delle lastre.

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Riciclaggio


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Come già anticipato, l’impianto per il recupero del cartongesso è capace di operare la totale separazione del gesso dalla carta. Vediamo nel dettaglio come funziona: una volta caricato il cartongesso nella tramoggia di alimentazione, il trasportatore lo porta verso la bocca di alimentazione dove, tramite un frantumatore-separatore, il materiale viene dapprima frantumato e poi differenziato in base al peso. In sostanza, il movimento delle pale interne crea un flusso d’aria che separa la parte più leggera (carta) da quella più pesante (gesso), convogliandole su due nastri distinti. La capacità di lavorazione potenziale dell’impianto è di 10 t/h, anche con materiale umido.

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I MPIANTI

Distinzione di peso

DA UN ALTRO MONDO La storia dell’impianto è davvero singolare: la tecnologia è statunitense, nasce come frantumatore-separatore per l’industria alimentare (per esempio è utilizzato per trattare il pane insacchettato, per separare il pane dalla confezione); Cava di Trezzano l’ha acquistato da un’azienda inglese e l’ha completamente personalizzato in base al materiale trattato e alle sue specifiche esigenze. L’impianto attuale è il risultato di oltre due anni di ricerca ed elaborazione da parte dello staff tecnico dell’azienda.

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&Demolizione

Terminato il processo di separazione, il cartone e il gesso fuoriescono dall’impianto da due bocche di scarico separate. Il gesso recuperato (nelle foto a lato, la prima da sinistra) può essere impiegato nella realizzazione di nuovi manufatti, nella produzione di cemento e malte per l’edilizia, e infine negli impianti di depurazione fanghi per l’inertizzazione. Il cartone (nella foto più a destra), invece, ripulito da ogni traccia di gesso grazie all’aspiratore di cui è dotato l’impianto, è destinato alle cartiere, per la produzione di carta e cartone riciclati.

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VERSO METE DIVERSE

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Riciclaggio

Lungimiranza e progettualità. Sono due caratteristiche che appartengono a Cava di Trezzano, e che, nel corso degli anni, l’hanno trasformata in una realtà in costante evoluzione ed espansione. Ultimo traguardo raggiunto, la commessa per la costruzione del nuovo aeroporto di Panama City, ottenuta da

Eco Agregados, la società costituita di recente a Panama, in Centroamerica: si tratta del primo incarico, con un budget di più di due milioni di euro. L’azienda fornirà materiali inerti di elevata qualità per la realizzazione del sottopista del nuovo scalo.

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I N VOLO PER IL C ENTROAMERICA


I MPIANTI

OLTRE GLI INERTI Nata all’inizio degli anni Sessanta, Cava di Trezzano è tra i primi produttori di sabbia del milanese. Vanta tre poli: oltre a quello di Limbiate dedicato allo smaltimento di rifiuti (da cantiere e non), si ricordano quello di Trezzano sul Naviglio (MI) e quello di Trecate (NO), quest’ultimo con una produzione totale giornaliera di oltre 2.000 m3 di inerti, tutti con marcatura CE, destinati alla realizzazione di calcestruzzi ad alta resistenza, miscele speciali per conglomerati bituminosi. L’azienda inoltre si occupa anche di movimento terra, de-

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molizioni, smaltimento delle terre e rocce da scavo, riciclo inerti, consulenza per la gestione delle problematiche inerenti gli scavi, oltre a Soluzione Massetti, sistema per la posa e la messa in opera di massetti marcati CE. www.cavaditrezzano.it


&Demolizione

Riciclaggio

Un mercato che seduce... Per Cava di Trezzano l’ìmpianto di recupero di cartongesso rappresenta un passo importante sia per diversificare la gamma di servizi offerti, sia per entrare in un mercato nuovo. “Sono contento di avere dotato la nostra Divisione Smaltimenti di questo impianto, stiamo iniziando a muoverci commercialmente e abbiamo riscontrato che il riciclo del cartongesso è un segmento promettente”, spiega Marco Lavatelli, amministratore delegato di Cava di Trezzano (nella foto insieme alla madre). “Nel mercato dell’edilizia, che ha perso il 60-70% del suo valore in tutti i prodotti, il cartongesso è in costante crescita. Noi lavoreremo sia con il materiale di risulta dai cantieri, sia con gli sfridi (questi ultimi, si stima siano il 5-6% dell’utilizzato). Abbiamo già numerose richieste di aziende per il conferimento del materiale, inoltre abbiamo stipulato un accordo con Knauf, principale produttore mondiale di cartongesso, in base al quale recupereremo il materiale direttamente presso i loro rivenditori e posatori”.

RICICLARE CON FANTASIA Cava di Trezzano, da sempre, cerca di coinvolgere il territorio, diffondendo il rispetto dell’ambiente e la cultura del recupero dei rifiuti. Di recente, per esempio, con il patrocinio del Comune di Limbiate, ha organizzato il concorso “Disegna il riciclo”, rivolto agli alunni delle classi III, IV e V delle scuole elementari del paese. I partecipanti dovevano disegnare a mano libera la loro idea di riciclo degli oggetti di uso quotidiano e del beneficio che ne trae l’ambiente: nelle foto sotto, da sinistra, il primo, il secondo e il terzo classificato.

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Il gesso riciclato di Cava di Trezzano può essere impiegato in innumerevoli modi. L’architetto Giacinto De Nardo ha avuto un’intuizione originale, utilizzarlo per realizzare una lampada da tavolo dallo stile retrò e dall’anima eco friendly (il piedistallo è in gesso riciclato, mentre il paralume è in metallo proveniente da una filiera di materiali fusi e ravvivati). Detto, fatto: Melina Light (questo il nome della lampada), prodotta da un’azienda lombarda specializzata in illuminazione, viene lanciata a gennaio al salone parigino “Maison & Objet” e rappresenta l’inizio di un progetto più ampio che coinvolgerà anche altri complementi di arredo.

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IDEA ILLUMINATA


Guida Cave d’Italia Una Guida ai siti censiti con l’indicazione di Comune, località, nome e indirizzo della società esercente, tipologia o categoria del materiale cavato.

con tutti i siti per la produzione di bitume e calcestruzzo preconfezionato Prenota la tua copia su www.fiaccolashop.com

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&

Cava Calcestruzzo Alleggeriti

Riqualificazione

Pompe autocarrate

Messa in opera

Martelli demolitori Casseforme

Marmo

Additivi

Coltivazione Estrazione Slump

Spritz

Vagli

Cementi Sicurezza

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M

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M

Benne vagliatrici Allu presenterĂ a ConExpo le benne vagliatrici e disgregatrici della Serie M

Pompe autocarrate La Cifa K62H è la regina della linea Carbotech. Panico l’ha scelta come ammiraglia


I N COLLABORAZIONE...

PARTNERSHIP per la sicurezza ATECAP RINNOVA LA COLLABORAZIONE CON INAIL PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA NEL SETTORE DEL CALCESTRUZZO PRECONFEZIONATO

ATECAP Presidente Silvio Sarno Vice Presidenti Andrea Bolondi Giancarlo Sirchia Stefano Vezzola Direttore Alberto de Vizio

Associazione Tecnico-Economica del Calcestruzzo Preconfezionato Via Giovanni Amendola, 46 - 00185 Roma tel. 06 42016103 - fax 06 42020145 email: atecap@atecap.it - www.atecap.it

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dicembre 2013 Atecap ha stretto nuovamente un accordo quadro con Inail che permetterà di offrire alle imprese associate, per i prossimi tre anni, numerosi servizi inerenti la sicurezza dei lavoratori del settore, nonché di mettere in atto una serie di attività di diffusione della cultura della sicurezza stessa. Sicurezza, legalità e valore del prodotto sono infatti i tre pilastri su cui si fonda l’operato dell’Associazione. In quest’ottica il nuovo accordo si allinea alle iniziative in tema di qualità che l’Atecap porta avanti da tempo per le proprie imprese associate, come il Codice Etico, il Codice di Condotta e le Linee guida per la qualificazione di affidabilità dei partner commerciali, nei quali l’adozione di politiche di incremento dei livelli di sicurezza rappresenta uno degli elementi che caratterizzano un’impresa corretta, affidabile e che opera nel pieno della legalità. Questi regolamenti sono diventati parte integrante dello Statuto di Atecap e devono essere rispettati da tutte le imprese che fanno già parte dell’Associazione o che vi vorranno entrare. Il primo obiettivo della collaborazione con Inail sarà il rinnovo del materiale didattico che Atecap, in collaborazione con CnCPT (Commissione nazionale per la prevenzione infortuni, l’igiene e l’ambiente di lavoro) e Formedil (Ente nazionale per la formazione e l’addestramento professionale nell’edilizia), ha realizzato qualche anno fa per la formazione degli autisti di autobetoniera, dei pompisti e degli operatori di centrale, finanziato da Inail. A questo si affiancheranno attività seminariali di divulgazione delle novità tecniche e legislative in materia di sicurezza, oltre allo sviluppo e alla sperimentazione di buone pratiche, sia di carattere procedurale, sia di tipo gestionale, in materia di salute e sicurezza, come le linee di indirizzo per l’implementazione di Sistemi di Gestione di Salute e Sicurezza sul Lavoro (SGSL). Il comparto calcestruzzo nel 2012, in base ai dati raccolti da Inail e pubblicati sul proprio portale, ha contato un totale di 388 infortuni, nessuno dei quali mortali. Un numero contenuto se confrontato con gli infortuni dell’intero settore delle costruzioni, pari a 17.984 sempre nel 2012 (fonte: Inail). La finalità dell’accordo è quella pertanto di innalzare ancora di più i livelli di sicurezza del settore. La finalizzazione di questa nuova intesa, ad avviso del Presidente di Atecap Silvio Sarno, conferma l’impegno dell’Associazione nel garantire la sicurezza dei lavoratori del settore in cantiere e nelle fasi di produzione e trasporto, rendendoli maggiormente consapevoli e soggetti attivi nell'utilizzo dei dispositivi di sicurezza, nella valutazione dei rischi e nella prevenzione. L’accordo appena stipulato, come ricordato in apertura, è in realtà il rinnovo della precedente collaborazione tra Atecap e Inail che, intercorsa dal 2008 al 2011, era incentrata sull’informazione dei pompisti e gli autisti di autobetoniera: gli incontri sul territorio, che videro la partecipazione di oltre 400 operatori e per i quali prestarono docenza anche tecnici specializzati Inail, hanno raggiunto l’importante risultato di segnalare a Inail i problemi che tali lavoratori incontrano nella loro quotidiana attività.

A


pronti per ogni sfida

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Progettati per lavori pesanti come scavi, movimentazione di pietre o operazioni di carico di autocarri, gli escavatori Volvo EC380D e EC480D offrono una potenza affidabile e una coppia elevata, caratterizzate da consumi ridotti e bassi livelli di emissioni. Le funzioni idrauliche intelligenti provvedono all’assegnazione della priorità del flusso in base ai lavori da svolgere. I bracci e avambracci a resistenza elevata e il robusto telaio inferiore completano una macchina potente e resistente. Escavatori Volvo serie D: potenza e affidabilità


L’ISTITUTO I NFORMA

PREVENIRE è meglio che curare a sempre l’I.I.C., Istituto Italiano per il Calcestruzzo, si batte per la durabilità delle opere realizzate in calcestruzzo. Ha effettuato numerosi studi sulle strutture antiche romane soffermandosi sul concetto stesso di durabilità. Tale termine, su cui l’I.I.C. insiste da molti

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anni, è emerso con forza dopo il terremoto dell’Aquila assumendone ora anche una valenza giuridica. Un termine, più significati In sostanza, cosa e come bisogna fare per costruire strutture che durino nel tempo?

Essenzialmente, il calcestruzzo non deve presentare porosità (per prevenire l’ingresso al suo interno di agenti esterni), deve essere resistente agli attacchi di superficie (come per esempio l’anidride carbonica causa carbonatazione), deve essere immune ai ritiri (in modo tale che


I.I.C. Istituto Italiano per il Calcestruzzo

LA DURABILITÀ VINCE. IL COMPOUND AETERNUM È STATO SCELTO DA CAVE ROCCA PER IL RIFACIMENTO DEL CANALE VILLORESI, UNA DELLE VIE D’ACQUA IN FASE DI RIQUALIFICAZIONE IN PREVISIONE DELL’EXPO

DAL TICINO ALL’ADDA Lungo 60 km, è uno dei canali d'irrigazione più lunghi d'Italia. Il canale Villoresi, ideato nel XIX secolo dall'ingegnere lombardo Eugenio Villoresi (da cui prese il nome), ha origine dal fiume Ticino, dalla diga del Pan Perduto in località Maddalena, frazione di Somma Lombardo, e si getta nel fiume Adda. Sviluppandosi orizzontalmente da Ovest verso Est, attraversa tre comuni in provincia di Varese e 24 a Nord del capoluogo lombardo, facenti parte delle province di Milano e di Monza-Brianza, oltre alla stessa città di Monza.

Nelle foto le varie fasi dell’intervento di rifacimento del canale Villoresi, eseguito da Cave Rocca con l’impiego di calcestruzzo addittivato con Aeternum, dalla posa della rete elettrosaldata alle operazioni di getto.

non si creino fessurazioni o microfessurazioni, anch’esse porte d’ingresso), deve avere una totale impermeabilità e infine deve avere elevate resistenze sia chimiche sia meccaniche. Analisi effettuate hanno messo in rilievo che la non durabilità del calcestruzzo deriva da più del 40% dai componenti stessi (quindi aggregati e/o cemento non idonei, rapporto acqua-cemento troppo elevato); la percentuale restante può essere determinata da una non corret-

febbraio 2014 Costruzioni 83


L’ISTITUTO I NFORMA

Un calcestruzzo per sempre Aeternum è un compound rivoluzionario che unisce additivi iperfluidificanti di ultima generazione, nanomicrosilicati super attivi, compensatori di ritiro, impermeabilizzanti ottenendo un’elevata attività pozzolanica, una straordinaria reologia, fluidità in assenza di segregazioni, impermeabilità totale, e notevole resistenza sia alla compressione meccanica sia alle aggressioni chimiche e atmosferiche. Aggiunto alla miscela in ragione del 2-4% sul peso

ta messa in opera, una non adeguata progettazione del cls, oltre a cause meccaniche (sovraccarico della struttura) o accidentali. Dallo studio ai fatti Teknachem, in collaborazione

del cemento, capta e reagisce con la calce libera, riempiendo le porosità nella pasta cementizia e impedendo la carbonatazione: ciò rende più compat-

to, più impermeabile e più resistente il conglomerato e, di conseguenza, lo rende più durevole nel tempo e con migliore aspetto.

con i tecnici dell’Istituto Italiano per il Calcestruzzo, ha messo a punto la linea Aeternum. Grazie alle sue principali caratteristiche (impermeabilità, anti-ritiro, non porosità, incremento delle resistenze meccaniche e chimiche, migliore faccia vista),

Aeternum Proof è stato scelto per il rifacimento del canale Villoresi, una delle vie d’acqua in fase di riqualificazione in previsione dell’Expo 2015. Al momento della redazione dell’articolo, Cave Rocca, azienda esecutrice dei lavori (con la cen-

WATER... STOP! Caratteristiche Unità di misura fisico-meccaniche Durezza Sh A 15” Peso specifico g/cm3 Carico a rottura N/mm2 Allungamento % a rottura Temperatura C° di irrigidimento Stabilità termica Min a 200° Infiammabilità Classe Resistenza agli olii Normale

Valori

Metodo

70/75 ± 2 1.40 ± 0.03 > 12 > 340

ISO 868 ISO 1183 ISO 527 ISO 527

- 32 ±

ISO 458/2

8 ± 5’

ISO 182/A

V0

UL 94

CLASSIFICAZIONE DELLE SOLLECITAZIONI WS : Pressione idrostatica < 0,5 atm Dilatazione assiale < 10 mm Movimento trasversale < 5 mm WSB-WSE-WSBE : Press. idrostatica > 1-2 atm Dil. assiale > 10-20 mm Mov. trasversale >5-10 mm

Come detto, nel cantiere del canale Villoresi, Teknachem ha fornito anche il sistema Waterstop Watertek, per la sigillatura dei giunti. Si tratta di profili in PVC di elevata qualità sia nelle caratteristiche meccaniche sia elastiche che, annegati nel calcestruzzo, fungono da barriera alle infiltrazioni d’acqua. In particolare mantengono inalterate le

84 Costruzioni febbraio 2014

loro caratteristiche anche a basse temperature (temperature di utilizzo -30°C+60°C) senza limiti di tempo. Non necessitano di particolari luoghi o condizioni di immagazzinamento. Hanno un’ottima resistenza all’invecchiamento, all’aggressione chimica in ambienti alcalini, acque salmastre e soluzioni acide. Sono studiati per resistere alle sollecitazioni cui è sottoposta la struttura in fase

di assestamento. Sono facilmente saldabili sia con aria calda che con lame riscaldabili. La gamma prevede diverse tipologie (WS, WSB, WSE e WSBE). Quella impiegata nel monzese è il modello WSBE (nelle due foto), ossia un giunto strutturale pensato per essere posato a filo esterno del getto: un lato viene annegato nel c.a. e l’altro piano in superficie. La presenza di un particolare anello centrale garantisce l’assorbimento dei movimenti.


I.I.C. Istituto Italiano per il Calcestruzzo

Soluzioni e servizi L’Aeternum non è stato l’unica soluzione proposta da Teknachem per il rifacimento del canale Villoresi; ha fornito anche i profili Waterstop Watertek (vedere box “Water... stop!”). L’Istituto Italiano per il Calcestruzzo, per conto di Teknachem, ha eseguito tutte le analisi sulle materie prime, il progetto di miscela e le opportune qualifiche. Le qualifiche hanno garantito le caratteristiche espressamente richieste dalla committenza: cls RCK 40 in classe XC4 in due fluidità diverse, quasi autolivellante sul fondo, in consistenza S2 sulle pareti. Quando si tratta di opere pubbliche, la durabilità dovrebbe essere considerata un valore civile e morale.

Valeria Campioni Vice presidente I.I.C.

Angelo Comendulli Geometra

Khalid Sheraz Geometra

Giuseppe Esposito Geometra

Gennaro Di Biccari Ingegnere

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trale di betonaggio ubicata a Monza), ha realizzato una prima tratta, in prossimità di Monza. In questi giorni la Direzione Lavori

Silvio Cocco Presidente I.I.C.

dell’Expo 2015 è in attesa dei risultati finali del calcestruzzo in opera (resistenze, impermeabilità, ritiro, etc) per poter procedere ad impiegare la miscela proposta con Aeternum in tutto il resto del corso del canale, come soluzione garantita di durabilità.

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Nelle foto a sinistra le prove realizzate presso il laboratorio dell’I.I.C. sia in fase di qualifica sia di controllo sul calcestruzzo impiegato da Cave Rocca per il rifacimento del canale Villoresi. Nel dettaglio, la prima immagine in alto ritrae la prova di impermeabilità, quelle in basso la prova di resistenza a compressione.

Corrado Tomassini Collaboratore

La sequenza fotografica mette in evidenza le prove effettuate dall’Istituto Italiano per il Calcestruzzo prima della prequalifica, in fase di ricerca. La finalità è determinare l’affinità additivo-cemento. Nel dettaglio, nelle prime due foto da sinistra è immortalata la prova flessione della malta plastica, nelle ultime due quella di compressione.

Massimo Gelli Chimico

I.I.C. - via Sirtori, ZI 20838 Renate (MB) tel. 0362 918516 email iic@istic.it - www.istic.it


NEWS

&Calcestruzzo

Cave

Materiali... da traino

Calcestruzzo in tavola È Luca GaIbusera, designer lombardo di trent’anni, il vincitore di #Concrete In Design, il concorso internazionale promosso da ITALCEMENTI e Alessi, rivolto a giovani interessati a sperimentare nuove forme espressive con i.design EFFIX, un materiale per la creatività ad altissime prestazioni messo a punto da Italcementi. Il titolo della proposta vincitrice è “Omaggio all’artigiano” e vuole sottolineare l’importanza dell’artigiano, inteso non soltanto come persona con attività propria, ma in particolare custode della propria arte. “Un lavoratore che, nell’essenza, è a tempo pieno operatore della propria disciplina” così Luca Galbusera ha presentato il suo centrotavola oggetto del concorso durante la fase di selezione.

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analisi approfondite, il nostro gruppo di ricerca ha identificato le tendenze chiave, le opportunità e le sfide per l’anno a venire”, spiega Leonidas Dokos, Research Director Chemicals, Materials & Food di FROST & SULLIVAN. La diffusione

www.aitecweb.com

C

che ha riguardato 1.835 dirigenti in oltre 40 paesi, lo studio evidenzia come il mercato dei materiali per gli edifici a risparmio energetico e quello dei prodotti chimici per l’edilizia rappresenteranno le aree di crescita nel 2014 e oltre. “Avvalendosi di

www.italcementi.it

ontinuiamo in questa sezione l’analisi di Frost & Sullivan (pubblicata a pagina 8) che ha tracciato indicazioni per i settori chimico e dei materiali a livello globale. Basato su un’indagine intitolata “2013 Search for Growth”,

degli edifici “verdi” e “netzero energy” aumenterà la necessità di sistemi di isolamento e materiali sostenibili. La crescita nei mercati emergenti e le ristrutturazioni edilizie in Europa saranno tra le principali forze trainanti per un boom in nuovi materiali. L’urbanizzazione, insieme all’aumento della classe media, al numero crescente di città intelligenti influenzerà il mercato dei prodotti chimici per l’edilizia. Anche nell’attuale panorama economico globale, questi prodotti restano in cima alla lista sia nei mercati emergenti che in quelli sviluppati. Nonostante la differenziazione sia un compito difficile per i produttori sarà fondamentale raggiungere un livello superiore di customizzazione sui bisogni dei clienti. www.frost.com

I secondari che bruciano Si segnala il Convegno sui Combustibili Solidi Secondari, organizzato da UNICA (Unione Italia Consulenti Ambientali) con la collaborazione di AITEC dal titolo “Combustibili Solidi Secondari, in previsione per il 14 Febbraio 2014. Obiettivo del convegno è affrontare tecnicamente un tema dibattuto e controverso quale è quello dei Combustibili Solidi Secondari. I relatori, tutti esperti del settore, partendo dalla normativa comunitaria e nazionale entreranno nel vivo degli aspetti tecnici e ambientali relativi alla produzione e al successivo utilizzo dei CSS negli impianti industriali in Italia e nel resto d’Europa. Il tema dell’impatto ambientale verrà trattato sia dal punto di vista tecnico sia gestionale e di certificazione degli impianti.


NEWS P

la piattaforma per il lancio ufficiale del nuovo impianto di lavaggio M4500 per applicazioni edili, minerarie e per il trattamento delle sabbie industriali. Con una capacità di 450 t/h l’impianto di lavaggio compatto M4500 è una rivoluzione tra gli impianti di tipo modulare poichè offre in un telaio compatto alimentazione, screening,

R O TA

P E R A F I

rima assoluta per CDE al ConExpo. L’azienda mostrerà la gamma di attrezzature che cambieranno gli standard per i sistemi di lavaggio per materiali costruttivi. “Nuovi modi di risolvere vecchi problemi” è questo il claim che contraddistingue la presenza di CDE alla kermesse americana. La fiera rappresenterà infatti

A L L A

Puliti e asciutti

I O N S T

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lavaggio sabbie e stoccaggio permettendo la produzione di quattro pezzature di materiale differenti. L’M4500 è progettato con una serie di soluzioni innovative a partire dal design modulare “building block”, un sistema di alimentazione rapida e la manutenzione facilitata su tutto l’impianto. Sull’M4500 è presente il

neonato sistema di risciacquo P2-108 caratterizzato per la totale mancanza di saldature che garantisce una maggiore resistenza della struttura, una maggiore leggerezza e una migliore resistenza alla corrosione, anche per merito della integrale galvanizzazione di tutta la struttura. Tutto il sistema è stato progettato impiegando il FEA (Finite Element Analysis). www.cdeglobal.com


ATTUALITÀ & PRODOTTI

l’ingresso di Impregilo nel settore minerario, un “mercato promettente atteso in forte sviluppo ed espansione nei prossimi anni - aggiunge il general contractor - nel quale il Gruppo è in grado di portare a clienti e committenti attenti alla qualità dell’opera e al rispetto dei tempi finali il proprio grande background di esperienze maturate nella realizzazione di infrastrutture complesse”.

“Questa nuova aggiudicazione è il primo progetto congiunto acquisito nell’ambito della nuova partnership industriale e strategica avviata tra il gruppo Impregilo e il gruppo Salini e rappresenta un significativo riconoscimento della nuova spinta commerciale promossa da Salini che si coniuga con le importanti competenze tecniche delle due società, con l’obiettivo di conseguire la leadership mondiale nella realizzazione di opere e progetti complessi”. www.impregilo.it

riempimento di spessore di 70 cm, in tempi fortemente vincolati dalla necessità di porre in esercizio la struttura il più rapidamente possibile. Per la posa dei circa 100 m3 di Lecapiù cementato richiesti si è quindi optato per il ricorso al pompaggio in opera del

prodotto trasportato in sito tramite apposite cisterne fornite da Laterlite, in una sola giornata di lavoro. Lo strato così realizzato, una volta opportunamente livellato, è stato quindi completato con una cappa in calcestruzzo. www.leca.it

Due big in grande ue colossi spopolano in Centro America. IMPREGILO, in joint venture con SALINI, si è aggiudicata la gara per la realizzazione del progetto Mina de Cobre, relativo ai lavori propedeutici e preliminari allo sfruttamento di una miniera di rame a Panama. “Il valore complessivo del contratto è di quasi 560 milioni di dollari, con il 50% di competenza di Impregilo. Il contratto è il

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primo importante successo - afferma una nota ufficiale - per l’accordo strategico tra Impregilo e Salini”. Il progetto, in particolare, prevede la costruzione di strade di servizio e di nuova viabilità di accesso alla miniera, situata a circa 120 chilometri dalla capitale Panama City, lo scavo di circa 45 milioni di metri cubi di materiale e la realizzazione dei necessari depositi. La nuova acquisizione segna

In sosta sull’argilla ella progettazione di un’opera a volte è necessario tenere in considerazione anche l’equilibrio statico delle strutture esistenti, evitando di gravarle con eccessivi carichi permanenti. Nella realizzazione di un parcheggio sulla copertura di un edificio in Francia, risposta a tali esigenze è stata la speciale argilla espansa Lecapiù, una delle molte soluzioni sviluppate da LATERLITE per la realizzazione di riempimenti e sottofondi leggeri e isolanti. L’argilla scelta era di granulometria tipo 3-8 e con impasto cementato, quale

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soluzione più idonea a soddisfare i numerosi vincoli dell’opera. poichè consente di realizzare, sia imboiaccata che impastata direttamente con cemento, strati di alleggerimento dalle elevate proprietà meccaniche. Offre inoltre un’elevata resistenza a compressione e, anche con un basso dosaggio di cemento, consente di ottenere betoncini leggeri adatti a sopportare i carichi in uso su sottofondi. Nel cantiere di Saint-Martin-d’Uriage, non lontano da Grenoble, l’impresa è stata chiamata a realizzare uno strato di


NEWS L’eclettico del cantiere Doka lancia il ponteggio multidirezionale Modul. Può essere impiegato come ponteggio di lavoro per la posa del ferro di armatura, per eseguire lavorazioni sulla cassaforma e finiture sulla superficie in calcestruzzo

Il ponteggio multidirezionale Modul dispone di un sistema di sicurezza integrato. Tra le numerose applicazioni risulta anche adatto come torre scala e ponteggio mobile, traslabili con la gru. Alla prova in cantiere, Modul si fregia di una notevole rapidità di montaggio e impiego.

un ponteggio di lavoro universale e si chiama Modul. È l’integrazione ideale ai sistemi per pareti DOKA e dispone della relativa autorizzazione ministeriale. È disponibile in vendita e noleggio e può essere impiegato in combinazione con ponteggi di altri produttori. Svariate altezze fino a 12,45 m, diverse lunghezze e larghezze del modulo campata consentono l’adattamento a molteplici geometrie e portate. Fino ad un’altezza di 12,5 m

il ponteggio non necessita di alcun ancoraggio a strutture fisse, grazie al controvento e all’ancoraggio a pressione sulla cassaforma. Il ponteggio di lavoro Modul risponde ad alti requisiti di sicurezza ed è caratterizzato da una sequenza di montaggio univoca. Punti di aggancio testati per i dispositivi di protezione individuale (DPI) garantiscono la sicurezza in ogni fase di montaggio. La tecnica di collegamento senza viti velocizza il montaggio e lo smontaggio degli elementi zincati. L’assemblaggio dei singoli componenti, di peso contenuto, avviene con poche manovre. Il cuore del ponteggio Modul è il nodo. Grazie al sistema di

attrezzature tradizionali, che richiedono lunghi tempi di approntamento. I nodi di Modul sono posizionati a passi di 50 cm e, grazie alle otto direzioni delle piastre di connessione, consentono adattamenti molteplici. Attraverso l’ordinamento metrico dei nodi è possibile ordinare a piacimento i piani di lavoro antiscivolo, con o senza diagonali. Le scale integrate garantiscono un accesso sicuro all’interno dell’attrezzatura. Nella sua conformazione regolare il sistema di ponteggio può essere impiegato come ponteggio di lavoro e d’armatura con classe di carico 3, larghezza di sistema 0,732 m e modulo

bloccaggio con cuneo si garantisce la rigidità dei nodi. I cunei vengono fissati con un semplice colpo di martello. Questi collegamenti sostituiscono quelli a vite delle

campata 3,07 m. È possibile assemblare torri scala sia con rampe parallele, sia con rampe alternate, con pianta di 3,07 m per 1,40 m. www.doka.it

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ALLU PARTE PER LAS VEGAS CON DIVERSE NOVITÀ IN SERBO. PRIME TRA TUTTE,

AD HOC PER LE COMPATTE Protagoniste dello stand Allu, a Las Vegas, saranno anche le nuove benne vagliatrici della Serie DL che, lanciate sul mercato di recente, possono essere montate su escavatori di peso massimo di 12 t o su pale gommate, caricatori telescopici o terne di peso massimo di 8 t. Peculiarità della Serie DL è la tecnologia “Top screen”, un sistema di vagliatura sviluppato da Allu che prevede una rete a maglia rettangolare e dei martelli speciali per la vagliatura. La pezzatura finale è definita dalla maglia della rete.

LE BENNE VAGLIATRICI E DISGREGATRICI DELLA NUOVA SERIE M, PENSATA PER IL SETTORE MINERARIO DI

DANIELA STASI

OBIETTIVO miniera 90 Costruzioni febbraio 2014


&Calcestruzzo

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STABILIZZAZIONE PIÙ PRECISA Allu non è sinonimo solo di benne vagliatrici. Al ConExpo si avrà modo di vedere anche il nuovo 3D Positioning System, già presentato alla scorsa edizione del Bauma. L’obiettivo è rendere più semplice e preciso il lavoro di stabilizzazione di massa. Costituita da quattro elementi (computer con il software, touch screen, unità di base e sensore GPS), la nuova tecnologia consente di conoscere sempre la posizione sotto terra dei tamburi rotanti dell’unità di miscelazione Allu PM/PMX e, nel contempo, di iniettare la giusta quantità di binder e di miscelare in modo omogeneo ogni porzione di terreno.

estinazione Las Vegas. La finlandese Allu, distribuita in Italia da Rammit, sta scaldando i motori per approdare al ConExpo carica di novità. La fiera, infatti, sarà l’occasione per lanciare in anteprima le benne vagliatrici e disgregatrici Serie M, progettate appositamente per il settore minerario e realizzate dopo anni di ricerca e test: la nuova serie comprende tre modelli per escavatori da 50 a 200 t e tre modelli per pale gommate da 30 a 100 t. Tra le caratteristiche tecniche salienti: la capacità fino a 600 t/h, due motori idraulici da 1.400 cm3 di cilindrata e 70 kW di potenza, coppia massima di 14.000 Nm. Questa particolare tipologia di attrezzatura consente di vagliare, disgregare, miscelare, separare e caricare diverse tipologie di materiali (olio di scisto, carbone, pietra calcarea, gesso, etc...) in un solo passaggio: con la nuova serie M, Allu si prefigge di entrare nel mercato delle miniere, permettendo di velocizzare il lavoro e quindi di incrementare la produttività. RST

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Nella foto di sfondo e in quella a destra, le benne vagliatrici e disgregatrici della nuova Serie M firmata Allu che, lanciate ufficialmente al prossimo ConExpo, sono pensate per il settore minerario.


POMPE AUTOCARRATE

REGINA DELLA LINEA CARBOTECH, LA K62H ASSICURA PRESTAZIONI AL TOP. IL SEGRETO?

IL CARBONIO PER RAGGIUNGERE LUNGHEZZE DEL BRACCIO DA PRIMATO

BRACCIO senza ferro

Sotto, la K62H va ad allestire un autotelaio a cinque assi Mercedes Actros. Il telaio autoportante è a elevato assorbimento torsionale, calcolato col Metodo a Elementi Finiti (FEM).

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CRISTIAN FURINI


&Calcestruzzo

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on capita di assistere spesso ad uno spettacolo tecnico come quello a cui Costruzioni ha preso parte in quel di Sesto San Giovanni (MI). Sotto i riflettori una pompa autocarrata Carbotech K62H XRZ di Cifa, acquistata da un’azienda di trasporto e pompaggio meneghina, la Panico Trasporti. L’abbiamo vista lavorare all’interno del cantiere per la realizzazione della stazione sotterranea Monza Bettola, nell’ambito dei lavori per il prolungamento della metropolitana M1 relativi alla tratta Sesto FS-Monza Bettola. Le foto di questo articolo parlano da sole. Una prodezza ingegneristica di un sistema di pompaggio che sta realizzando le fondamenta in calcestruzzo della stazione, lavorando ad una distanza molto elevata dal getto (circa 20 m) e ad una altezza di 12. Un’impresa ricca di difficoltà operative, svolta egregiamente dalla K62H, anche grazie al sistema di smorzamento delle vibrazioni Active Boom Control (ABC). RST

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TUTTO PER LA ROSSA La Cifa K62H è stata impegnata per una sola giornata. In poco più di 8 ore ha gettato qualcosa come 450 m3 di calcestruzzo, grazie all’approvvigionamento costante e continuo delle betoniere con tamburo da 9 m3 che non ha interrotto il flusso lavorativo e l’erogazione. Il cantiere, gestito dall’impresa generale di costruzioni Acmar con sede a Ravenna, rientra nel progetto di prolungamento della Linea 1 della metropolitana da Sesto FS verso Monza, in un quadro più ampio di potenziamento del sistema dei trasporti pubblici nell’area a nord di Milano. La tratta consentirà la realizzazione di un importante punto di interscambio nella stazione terminale di Cinisello-Monza, alleggerendo l’attuale pressione sulla stazione Sesto FS. ll tracciato del prolungamento si compone di una tratta di circa 1,8 km, con due stazioni, Sesto Restellone e Cinisello-Monza, dove ha operato la Cifa. La stazione terminale Cinisello-Monza del prolungamento M1 si colloca nel “nodo di Bettola”, ovvero l’area al confine fra i Comuni di Cinisello Balsamo, Monza e Sesto San Giovanni.


Potente e semplice Nel cantiere di Sesto il conglomerato usato, molto additivato, ha messo a dura prova il gruppo pompante HPG 1808/1113 IF9 da 180 m3/h, per le elevate pressioni raggiunte. Vista la notevole distanza della macchina dal luogo del getto, è da sottolineare l’incredibile estensione del braccio, apprezzabile dalle fotografie di questo servizio. Il bilancio che l’azienda fa, a quattro anni dal lancio sul mercato di questo modello, è buono: la 62 metri Cifa rappresenta uno standard tecnologico (anche per i competitor) di altissima gamma. Tra i plus sicuramente la stabilità operativa della macchina sia in fase di erogazione, sia come posizionamento sul terreno. Volto alla semplicità invece il gruppo pompante che manca del controllo elettronico, che viene invece montato sulla più piccola K45H: per la K62H si è preferita la massima tecnologia sul braccio e la più elevata affidabilità e le maggiori prestazioni per quanto concerne l’erogazione.

Sopra, la tramoggia da 650 l che prevede un vibratore elettrico sulla griglia comandato a distanza e un faro di illuminazione. Il gruppo pompante è l’HPGIF con circuito chiuso a inversione di flusso e valvola S da 9 pollici, assicura una produzione teorica di quasi 180 m3/h. Infine la robusta ralla di ancoraggio che consente la rotazione del braccio di 370°.

CONTROLLO MASSIMO Cuore delle K62H è l’unità di pompaggio HPG 1808 IF9 (circuito chiuso). Garantisce elevate prestazioni, alta pressione e potenza elevata, alta affidabilità e facile manutenzione; la valvola S ha una dimensione di 9 pollici, per garantire un alto rendimento e prestazioni ottimali di aspirazione del flusso di calcestruzzo, con un’usura minima. La K62H della Panico Trasporti è in configurazione standard con la copertura tramoggia in alluminio, due dispositivi di controllo radio proporzionali a due velocità di movimenta-

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zione del braccio, sintetizzatore per la ricerca automatica della frequenza, joystick a 8 posizioni e regolatore della portata del calcestruzzo. I comandi vengono utilizzati in remoto dall’operatore Said Ouafip, posizionato sul livello superiore della struttura (foto sopra), in modo da poter manovrare con più precisione.


&Calcestruzzo

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L’ABC DELLA SICUREZZA

GRUPPO POMPANTE (HPG 1808/1113 IF) Max produzione teorica Max pressione sul calcestruzzo Max numero di cicli al minuto Canne calcestruzzo (diametro x corsa) Capacità tramoggia Circuito oleodinamico

179/105 m3/h 76/130 bar 36/21 230 x 2.000 mm 650 l Chiuso

Nell’immagine una scena impossibile da fotografare senza il sistema “ABC” (Active boom control) di Cifa, un modulo elettronico di controllo sulle oscillazioni del braccio. Il sistema le percepisce, le analizza e le elimina efficacemente in tempo reale, sia durante il pompaggio, sia durante la normale movimentazione del braccio grazie ad un impulso che, in sintesi, è in grado di generare un’oscillazione uguale e contraria, a controbilanciare i naturali movimenti del braccio. Il sistema ABC alza lo standard di sicurezza e comfort durante le gettate di calcestruzzo, garantendo meno sollecitazioni sugli operatori. Lo sottolinea anche l’operatore Said Ouafip della Panico che in fase di comando non deve continuamente correggere la traiettoria del braccio. Il sistema permette inoltre l’impiego di un unico operatore a monitorare il punto di erogazione, in totale sicurezza.

Tra le funzioni della K62H il controllo elettronico della stabilità e data logger K-Tronic, il sistema di lubrificazione centralizzata del gruppo pompante e del braccio e quello ad olio dei pistoni pompanti.


POMPE AUTOCARRATE

SU E IN LÀ Il braccio della K62H è a sei elementi, con una tubazione da 125 millimetri Cifa Long Life Pipes a doppio strato, che in fase di trasporto viene ripiegata a “RZ”. Le prime tre sezioni sono realizzate in acciaio ad alta resistenza mentre le ultime tre sono in materiale composito al carbonio Cifa Carbotech. La scelta di questa macchina da parte della Flli. Panico è avvenuta in ragione del disporre di una autopompa con braccio superiore ai 60 m e di ultimissima generazione. Il fatto che fosse Cifa, poi, è stato garanzia di qualità vista la fidelizzazione dell’azienda con il costruttore di Senago. Le peculiarità tecniche che li hanno ulteriormente convinti all’acquisto è stato inoltre il potente gruppo pompante capace di spingere grandi volumi di calcestruzzo con la massima precisione. La K62H è il miglior compromesso per risolvere problemi di erogazione in lunghezza e in altezza, dove difficilmente gli altri mezzi possono arrivare, operando in sicurezza e con soluzioni tecnologicamente avanzate.


&Calcestruzzo

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Getti da record Da quale esigenza è nata la scelta di acquistare questa macchina da parte della Panico Trasporti? L’azienda è sempre stata attenta alle innovazioni tecnologiche del settore, per poter offrire alla clientela un servizio sempre più sicuro ed efficace, oltre che diversificato rispetto ai competitor. L’esperienza tecnica della Panico Trasporti (di cui abbiamo già parlato su COSTRUZIONI n° 650) ha fatto sì che venisse valutata attentamente l’offerta di mercato, con l’obbiettivo di creare valore aggiunto al know-how aziendale, consolidato in anni di lavoro. La possibilità di fare getti a distanze ragguardevoli, è un plus che la Panico voleva offrire ai clienti più esigenti, e che nel 2011 l’ha portata a scegliere la 62H.

X, FATTORE DI STABILITÀ

Il braccio B5HRZ 62/58 è a sei elementi, tubazione da 125 mm e ripiegamento a “RZ”. Le sezioni I, II e III sono realizzate in acciaio ad alta resistenza. Le sezioni IV, V e VI sono in materiale composito Cifa Carbotech.

In Cifa vanno molto orgogliosi dell’accurato assemblaggio di tutto il sistema pompante su autotelaio cinque assi. Il telaio autoportante è a elevato assorbimento torsionale, calcolato col Metodo ad Elementi Finiti (FEM). L’unità elettronica di controllo della stabilità e di acquisizione dati K-Tronic è brevettata, la stabilizzazione è comandata idraulicamente da ogni lato della macchina. In particolare quella anteriore è di tipo “X” telescopica a triplo sfilamento con sequenza apertura controllata; la posteriore a bandiera consente un rapido e semplice posizionamento. Questo sistema consente di stabilizzare il mezzo in spazi ridotti, diversamente da mezzi equivalenti ma più pesanti. Nel cantiere di Sesto la macchina operava perfettamente a stabilizzatori parzialmente sfilati, visto il ridotto spazio a disposizione dell’autotelaio.

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POMPE AUTOCARRATE

È PIÙ STABILE

CARBONIO VS ACCIAIO Adalberto Marcello, Product Manager Cifa, spiega come il successo della K62H sia legato al livello raggiunto nella fase di ricerca e sviluppo (in atto dal 2007 con il Politecnico di Milano) circa i materiali compositi, per rispondere alle esigenze di leggerezza ed efficienza strutturale da usare su una struttura del braccio in fibra di carbonio invece del tradizionale acciaio. Rispetto ad analoghe pompe (anche più corte) per calcestruzzo in metallo, l’impiego del nuovo materiale abbassa la tara del 25% consentendo, al contempo, il 20% in più di lunghezza per quanto concerne gli ultimi elementi del braccio. Viene migliorata la rigidità o l’elasticità della struttura rispetto all’acciaio a seconda di come vengono combinate tra loro le fibre. Per il contenimento dei costi la fibra viene generalmente impiegata in quelle sezioni che più influenzano il momento ribaltante della macchina (nella 62 m riguardano gli ultimi tre tronchi).

Si chiama K-TRONIC ed è l’unità elettronica di controllo della stabilità e di acquisizione dati che controlla automaticamente, in ogni momento, l’assetto della macchina, inviando segnali agli utenti, quando il braccio si trova in una configurazione critica. Senza alcun intervento manuale da parte dell’operatore, il sistema K-TRONIC aumenta la sicurezza totale e la funzionalità come un modulo di controllo dati e una scatola nera. L’hardware è protetto e i sensori della stabilizzazione sono posizionati in

punti sicuri. Tra gli “automatismi” della K62H da segnalare anche il sistema di lubrificazione centralizzato per l’unità di pompaggio e quello per il braccio di posizionamento.

BRACCIO B5HRZ 62/58 Diametro tubazioni Max. altezza verticale Max. distanza in orizzontale Min. altezza d'apertura Numero di sezioni Angolo apertura 1ª sezione Angolo apertura 2ª sezione Angolo apertura 3ª sezione Angolo apertura 4ª sezione Angolo apertura 5ª sezione Angolo apertura 6ª sezione Angolo di rotazione Lunghezza tubo terminale in gomma

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125 mm 61,3 m 57 m 19,8 m 6 90° 180° 180° 254° 210° 90° 370° 3m


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Gru cingolate La nuova Terex 3800 Superlift raccoglie una eredità difficile. Ma lo fa al meglio e piace subito

Telescopici Presentiamo tre nuovi sollevatori con le “spalle larghe” forgiati dall’emiliana Dieci

Piattaforme aeree Il noleggiatore Soldi diversifica con il sollevamento persone. Ha scelto 3 autocarrate CTE


NEWS

&Noleggio

Sollevamento

Principe… e principale i apre una nuova pagina di storia per il costruttore di gru edili milanese. Il principe Khaled bin Alwaleed Al Saud è il nuovo proprietario e CEO di Raimondi Cranes. Membro della “royal family” saudita e unico figlio del principe Alwaleed bin Talal Al Saud, proprietario di Kingdom Holding, una delle maggiori compagnia private di investimento al mondo, il rampollo controlla anche KBW Holding, una società d’investimenti. In seguito a

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questa acquisizione si attiveranno tutta una serie di investimenti che nei prossimi anni dovrebbero raggiungere i 100 milioni di dollari. La società espanderà i suoi poli produttivi in Italia e ne costruirà altri in Brasile, Arabia Saudita e India. Tali investimenti consentiranno a RAIMONDI di aumentare la produzione, offrire una gamma di prodotti più ampia oltre a servizi e a una capillare presenza sul territorio. “L’acquisizione di Raimondi è un tassello

importante nella nostra strategia globale e un’operazione nella quale sono coinvolto in prima persona” - ha affermato Khaled bin Alwaleed Al Saud. “Da mio padre ho imparato a investire in compagnie che hanno una lunga tradizione e poche compagnie nel mondo possono competere con i 150 anni di storia di Raimondi. La società ora si rafforzerà ulteriormente per ottenere qualità e prestazioni ancora più elevate dai propri prodotti”. work.raimondicranes.com

A destra, il principe Khaled bin Alwaleed Al Saud è il nuovo proprietario e CEO di Raimondi Cranes.

Vende il “Rents” in Nord America

Il Gruppo Volvo ha annunciato che venderà le sue attività di noleggio Volvo Rents in Nord America alla società di private equity Platinum Equity per 1,1 miliardi dollari. Secondo gli accordi Volvo Construction Equipment continuerà a vendere i suoi prodotti all’attuale rete di affiliati che serve i mercati di Stati Uniti, Canada e Porto Rico e conta ben 2.100 dipendenti. Olof Persson, Presidente e CEO di Volvo ha affermato: “Abbiamo esaminato diverse alternative e scelto di vendere.”

volvoce.com

Un doppio braccio tele da 33 m www.kobelco-cranes.com

Kobelco Cranes esporrà a ConExpo tre gru cingolate della nuova serie G, nel caratteristico colore per l’america giallo/nero. Protagoniste sullo stand saranno la CKE900G da 90 t di portata massima, la CKE1350G da 135 t e la CKE2500G da 250 t. I modelli Kobelco Cranes serie G sono caratterizzati da motori Tier IV Interim (EPA 4Interim standard) per cui è annunciata una riduzione di consumo carburante fino al 30%.

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A ConExpo le nuove serie G

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Tra le novità Platform Basket segnaliamo la recentissima piattaforma aerea semovente Spider 33.15 da 32,4 m di altezza operativa e ben 15,2 m di sbraccio orizzontale. Il nuovo modello è omologato per portare due persone, per un massimo di 230 kg, ed è particolarmente compatto. In configurazione di trasporto, la Spider 33.15 è lunga appena 1,40 m e alta 1,99. La macchina è dotata di un sistema di controllo del carico intelligente che rileva il grado d’apertura degli stabilizzatori e la posizione del braccio.

www.platformbasket.com

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NEWS Forche svedesi a La Cisa L’orizzonte si allarga maggio il nuovo gruppo, capitanato da Fassi Gru e comprendente Marrel e Cranab, sarà presente alla fiera Ifat, uno dei più importanti saloni internazionali del settore riciclaggio al mondo. La 25° edizione dalla fiera è in programma a Monaco di Baviera dal 5 al 9 maggio, nella stessa struttura che ospita il Bauma. Dopo le recenti acquisizioni di FASSI GRU, l’azienda italiana si presentarà al pubblico per la prima volta assieme a Cranab AB e Marrel SAS. L’Ifat è vissuto come un battesimo dal nuovo gruppo che ha un fatturato complessivo di quasi 200 milioni di euro e una forza lavoro di circa 800 dipendenti. Sullo stand saranno presentate la Fassi F165AZ, due scarrabili Marrel e un caricatore forestale Cranab. www.fassi.com

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a Cisa Trasporti Industriali, con sede a Bergamo, ha ordinato sei carrelli elevatori KALMAR DCG160-12. Le macchine saranno consegnate tra aprile e giugno 2014. “Ancora una volta Kalmar ha fornito la soluzione ottimale per soddisfare le nostre esigenze - commenta Roberto Provenzi de La Cisa. “A seguito di rigorosi processi di selezione non abbiamo avuto dubbi sulla scelta da fare”. La Cisa opera nel settore della logistica da oltre 40 anni e conta dieci centri operativi nel Nord Italia. Le sue macchine lavorano anche in alcune delle fonderie del Paese e in porti industriali. www.kalmarind.it

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Si sceglie con l’App Premiato PowerBoom L’innovativo sistema Liebherr PowerBoom per le grandi gru cingolate è stato premiato con il riconoscimento “Design Award dal Forum Construction Equipment International” (ICEF). La giuria di esperti ha spiegato come il sistema PowerBoom permetta di incrementare la portata fino al 50%, ma allo stesso tempo di essere estremamente economico e semplice da allestire per i clienti.

ffer lancia una App per avere tutta la gamma di gru idrauliche sulla punta delle dita. Una volta scaricata la versione corretta per il vostro tablet o smartphone, l’App EFFER vi darà accesso alle Product Guides Effer che includono schede tecniche, diagrammi, foto e video delle macchine. Le versioni per IPad e IPhone sono scaricabili direttamente da AppStore, mentre le versioni per dispositivi Android sono scaricabili da Google PlayStore. In tutte le sue versioni l’App E4U funziona anche senza connessione Internet. www.effer.com

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www.liebherr.com

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Progettata versatile

a filiale oltreoceano di Linden Comansa sarà presente al ConExpo Con/Agg 2014. In fiera la LC America presenterà le novità lanciate dall’edizone 2011 di ConExpo ad oggi. Tra queste: la nuova LCL 165 con braccio a volata variabile disponibile in versione da 8 o 12 t; la nuova gru a torre 21LC660 che monta frecce lunghe fino O N I S T ad 84 m; la nuova serie G di grandi gru LC3000; il sistema PowerLift che permette un miglioramento del diagramma di carico fino al 10% con velocità ridotte (di serie su tutte le gru flat top); le migliorate serie di gru LC1100 e LC2100. “Stiamo vedendo segnali di ripresa sul settore delle costruzioni negli Stati Uniti - afferma il vice president LINDEN COMANSA America Bill Carbeau (sopra in foto) - soprattutto nell’edilizia civile e per il noleggio in termini di tariffe e utilizzo della flotta. Molti progetti stanno partendo ora e le nostre gru si fanno apprezzare per la facilità di montaggio, il design flat top originale ed il sollevamento veloce e progressivo.” www.lindencomansa.com

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1.000 euro sotto l’albero di Natale Lo scorso dicembre abbiamo partecipato alla serata di Natale organizzata da JLG Italia per i suoi più affezionati clienti. Erano presenti circa 30 aziende per un totale di oltre 80 invitati. Durante la cena, un rappresentante per azienda è stato chiamato sul palco per aprire un regalo estratto a sorte. Il più fortunato è stato Sergio Gualdrandis della Elevo di Lallio (BG) che nel pacco ha trovato un buono da 1.000 euro per l’acquisto di una piattaforma Jlg.

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www.jlgeurope.com

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ATTUALITÀ & PRODOTTI

Le iberiche a Las Vegas

ra le cingolate presentate negli ultimi mesi da Manitowoc, merita attenzione il modello MLC165 da 165 t di portata massima. La lunghezza massima del braccio della gru è di 84 m. Dispone anche di un falcone fisso opzionale e di un falcone a volata variabile. La lunghezza massima del braccio e del falcone fisso è di 93,4 m (69 m per braccio principale più 24,4 m del jib fisso). Il raggio d’azione massimo del braccio e del falcone a volata variabile arriva fino a 102,8 m (51 m per braccio principale più 51,8 m per il falcone). La MANITOWOC MLC165 è progettata per avere componenti moduli da 3 m di larghezza massima per facilitare il trasporto su strada. La versatilità, la sua concezione semplice e i tempi d’allestimento contenuti ne fanno un modello apprezzato dalle società di noleggio. www.manitowoccranes.com

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32 metri compatti

a CMC di Modugno (BA) ha presentato una nuova piattaforma aerea semovente cingolata che arriva a un’altezza operativa di ben 32 metri e di 3,5 m in negativo. Il tutto con un corpo macchina decisamente compatto: 1,99 m d’altezza, 1,54 m di larghezza e 7,5 m di lunghezza. La S32 ha una cesta in alluminio larga ben 1,70 m omologata per due persone e 220 kg di portata. La CMC S32 è caratterizzata dalla doppia alimentazione: motore diesel silenziato ed elettropompa trifase da 380v. Oltre al design innovativo la nuova nata è caratterizzata da un doppio braccio articolato con prolunga jib, e cingoli autolivellanti. Il sistema SCS per il controllo elettronico automatico della stabilità fa parte della dotazione standard. www.cmclift.com

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VAI AL SITO MANITOWOC CONEXPO


Sollevamento&Noleggio

NEWS

Al top in soli 56 secondi R O TA

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onExpo 2014 sarà l’occasione per Terex AWP di presentare la nuova piattaforma semovente Genie SX-180 da 54,9 m d’altezza operativa massima per ben 24,4 m di sbrac- G O N I S T cio massimo. La nuova GENIE porta in cesta 340 kg, permette di traslare anche a braccio aperto ed ha un sistema di larghezza della carreggiata variabile per unire la massima stabilità in cantiere e la facilità di trasporto. Sarà inoltre esposto il nuovo scissor GS-4069 bi-energy, ossia dotato di due modalità di funzionamento selezionabili per soddisfare le esigenze sia dei cantieri all’aperto sia di quelli interni, senza bisogno di alimentazione elettrica. www.terex.com A

i chiama Harmony eXLhoist ed è il primo radiocomando wireless per applicazioni di sollevamento diffuso a livello globale da un fornitore di soluzioni per automazione come la SCHNEIDER ELECTRIC. Funzionando sulla frequenza internazionale di 2.4 GHz, il nuovo radiocomando offre compatibilità globale e tutela universale contro le interferenze, garantendo il funzionamento di 50 dispositivi wireless contemporaneamente. L’Harmony eXLhoist unisce il design ergonomico, la batteria di lunga durata ed un pulsante d’arresto di emergenza wireless SIL3. Inoltre, il radiocomando ha la protezione SIL1 contro l’uso non intenzionale ed è conforme ai nuovi standard di sicurezza funzionali. www.schneider-electric.it

La semovente più alta

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Solleva via wireless

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Da sinistra, la Haulotte 3522A_Trailer, la nuova HT23 RTJ al lavoro in prossimità di una linea elettrica e lo stesso modello impegnato nell’assemblaggio di un ponte in acciaio.

I O N S T presentata allo scorso G Bauma. In versione americana, data la conversione da metri lineari in piedi, la macchina si chiamerà HT67 RTJ. La semovente HAULOTTE HT67 RTJ è caratterizzata da un’altezza di lavoro di 20,5 m, uno sbraccio orizzontale di ben 18,3 m e dal sistema Dual Load che porta la capacità di sollevamento in cesta fino a 450 kg. Tra le peculiarità della macchina segnaliamo la velocità di sollevamento di soli 56 secondi fino alla massima altezza. In fiera saranno poi esposte piattaforme aeree 55XA. Sullo stand sarà esposta anche una macchina rappresentanti le singole linee di prodotto. Tra queste tipicamente americana: la piattaforma trainata segnaliamo le: HA41 PX4527A con altezza di lavoro NT, HA18 PX, C12 DX, Optimum 8, Compact 14, di 19,7 m e sbraccio di 8. C14, Star 10, HA 12CJ+, www.haulotte.com A L L A

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Attualmente gli investimenti del costruttore sono focalizzati su nuove tecnologie produttive, ricerca e sviluppo, crescita della rete di vendita e assistenza. Il ConExpo sarà l’occasione per presentare al mercato oltreoceano la nuova piattaforma aerea semovente HT23 RTJ

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on l’acquisizione del costruttore di piattaforme Bil-Jax avvenuta nel 2008, Haulotte ha nel suo dna anche sangue americano. Da allora, ogni prodotto sviluppato dal gruppo francese guarda anche alle esigenze del mercato del Nord America e globale.

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G RU CINGOLATE

LA TEREX SUPERLIFT 3800 È STATA PROGETTATA PER SODDISFARE LA CLIENTELA DELLE APPREZZATE

La nuova Terex Superlift 3800 ha una portata massima di 650 t e un momento di carico massimo di 8.426 tm. Sullo sfondo l’esemplare della Franz Bracht.

CC2800-1 E CC2800-1 NT DI

MATTHIEU COLOMBO


&Noleggio

Sollevamento

iprogettare ex novo una macchina simbolo come la CC2800-1, apprezzata da centinaia di operatori, non è un compito facile. Per farlo, Terex ha saputo ascoltare i consigli della clientela e sviluppare soluzioni innovative che hanno dato vita alla nuova Superlift 3800. Per la nuova gru cingolata made in Zweibrücken, il costruttore annuncia una portata superiore del 20%, una sicurezza superiore sia in condizioni operative sia in fase di allestimento e una nuova concezione modulare che ne facilita il trasferimento da e per i cantieri. Grande attenzione è stata data proprio alla velocità di allestimento delle differenti configurazioni che rendono la Superlift 3800 versatile, pronta a servire grandi cantieri infrastrutturali come siti industriali. La sua vocazione è però il montaggio delle turbine eoliche. Lo testimonia ad esempio il “kit eolico” integrato nel braccio principale (si allestisce senza gru ausiliaria) che permette alla 3800 di montare turbine fino a 117 m d’altezza senza l’utilizzo del braccio Superlift. I primi esemplari di Superlift 3800 sono stati venduti in Germania. Di seguito due cantieri in cui la gru cingolata si è distinta. ST

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IL VENTO le scorre nelle vene


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PRESTAZIONI AL TOP GRAZIE AL SUPERLIFT Tra i primi lavori della Superlift 3800 acquistata dal noleggiatore tedesco Franz Bracht, puntiamo l’attenzione sulla realizzazione di un parco eolico nel Nord Ovest della Germania, a Saterland, formato dalle grandi turbine E-101 della Enercon. Terex dichiara che la Superlift 3800 è l’unica gru della sua classe (capacità tra 599 t e 699 t ) in grado di sollevare queste Enercon E-101 ad altezze fino a 150 m. Le grandi turbine, infatti, hanno una altezza misurata al mozzo di ben 149 metri e la 3800 della Franz Bracht ha lavorato in configurazione braccio Superlift. La Superlift 3800 è stata allestita con braccio LSL da 153 m e falcone LF_4 da 12 m. Grazie agli stabilizzatori laterali della gru, la macchina ha richiesto molta meno zavorra di quella necessa-

ria a macchine concorrenti. I montaggi sono stati realizzati con il solo supporto di una multistrada che ha fatto da “batticulo”. “Nonostante il grande carico, la Superlift 3800 ha risposto perfettamente ai comandi anche in prossimità del limite operativo. Il sistema di rotazione con doppio motore ha permesso di lavorare con estrema progressione e precisione, mentre il dispositivo di sollevamento mi ha consentito di manovrare carichi con una precisione assoluta”, spiega il gruista Michael Hildebrand dell’azienda Franz Bracht. “Prima, continua Hildebrand, utilizzavo una Terex CC2800-1 e devo dire che la macchina è cresciuta molto. In Terex hanno fatto un ottimo lavoro”.

LA PRIMA CON LA NUOVA CABINA Siamo saliti a bordo della nuovissima cabina della Superlift 3800. A stupirci è stata l’abitabilità interna, il ponte di comando con doppio monitor touch screen e la consolle dei comandi e del climatizzatore posta sopra alla testa dell’operatore, sulla destra. Quest’ultimo accorgimento permette, ad esempio, di regolare la temperatura a bordo senza distogliere lo sguardo dal carico. Questa cabina, progettata ex novo, equipaggerà tutti i nuovi modelli cingolati top di gamma Terex.


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Sollevamento

COME SU MISURA

GUARDA IL VIDEO DEL CANTIER E

La moltitudine di configurazioni braccio possibili (semplice, leggero, a volata variabile, con Superlift...) permette ai singoli clienti di ritagliarsi una 3800 su misura delle applicazioni e di ampliare le potenzialità della macchina con il passare del tempo. Tra gli allestimenti opzionali segnaliamo gli stabilizzatori laterali dotati di cilindri idraulici e sensori di pressione che consentono all’operatore di monitorare la pressione applicata al suolo durante il montaggio e lo smontaggio delle lunghe sezioni del braccio principale.

TEREX SUPERLIFT 3800 Carico max. (sbraccio 12 m) Coppia max. di carico Braccio principale Braccio a volata variabile Raggio massimo zavorra Derrick Zavorra torretta/zavorra centrale Zavorra derrick Motori Liebherr Zavorra complessiva

650 t 8.426 tm 24 m - 96 m 24 m - 159 m 20,3 m 205 t / 50 t 325 t 405 kW 580 t

www.terex.com A sinistra, la Superlift 3800 ridotta all’osso per affrontare il trasporto su strada. Grazie alla concezione modulare, la base dello chassis e la torretta viaggiano su strada senza eccedere la sagoma dei 2,55 m di larghezza e dei 4 m d’altezza.

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G RU CINGOLATE

La prima consegnata Il primo cliente al mondo ad aggiudicarsi una Terex Superlift 3800 è stato lo specialista tedesco in sollevamento e trasporti Ulferts & Wittrock attivo con 9 sedi nel Nord della Germania. La Ulferts & Wittrock ha scelto la nuova Terex perché già molto soddisfatta della precedente cingolata CC2800-1 e di una tralicciata su carro TC2800-1. L’esemplare della Ulferts & Wittrock è stato consegnato con braccio

principale da 153 m, falcone fisso LF da 12 m e sistema Superlift. Tutto sommato una configurazione molto simile alla macchina di Franz Bracht presentata prima. Nonostante il cantiere in cui la vediamo fotografata in queste pagine (è la Terex gialla in primo piano), infatti, anche l’esemplare di Ulferts & Wittrock è stato acquistato per lavorare soprattutto alla costruzione di parchi eolici.

IL VIDEO DELLE 3 TER EX AL LAVORO

Tre Terex per un ponte da 1.200 t Il primo cantiere della Superlift 3800 è stato quello per il varo di un ponte da 120 m di lunghezza e 1.200 t sopra il fiume Stör, all’altezza della cittadina tedesca Itzehoe. La costruzione di questo ponte è stata una tappa decisiva nell’unione dei due tronconi dell’autostrada A23 che ora collega direttamente Amburgo ad Heide. Per elevare la struttura in metallo del ponte si sono unite tre gru cingolate Terex: la Superlift 3800 che per il suo primo cantiere montava un braccio SSL da 42 m, la CC 2500-1 del noleggiatore Wagenborg, anch’essa con braccio SSL da 42 m, e la mastodontica CC 6800 della Sarens con braccio SSL 50 m.

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&Noleggio

Sollevamento Da destra, Andreas Schreamm, Sales Manager di Terex Cranes, e gli uomini di Ulferts & Wittrock: Hermann Ulferts e Klaus Wittrock, co-titolari, Marcus Ulferts responsabile operativo e Michael Heese, responsabile commerciale.

...E BRAVA LA NOVELLINA! Per il suo primo cantiere la Superlift 3800 è stata allestita con braccio principale SSL da 42 m e Superlift. In torretta erano disposte 150 t di zavorra e altre 100 erano sul carrello derrik. L’operaore Albert Schrör della Ulferts & Wittrock ha dichiarato: “Alla vigilia di questo lavoro le aspettative per la nuova macchina erano molto alte. Al di là delle prestazioni assolute, eravamo tutti curiosi di vedere come si sarebbe comportata la ‘novellina’. Ora possiamo dire che ci ha stupito sia per la grande precisione nei movimenti sia per la incredibile progressione nei comandi”.

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TELESCOPICI ROTATIVI

A CAVALLO dell’innovazione DI

DANIELA STASI

arlare di semplice restyling, in questo caso, non sarebbe né veritiero né corretto. L’emiliana Dieci ha rinnovato profondamente una delle sue gamme di sollevatori telescopici rotativi più consolidate e longeve, la Pegasus, elevandola a un maggiore livello di innovazione. La famiglia Pegasus 2.0, come si chiama ora proprio a sottolinearne l’evoluzione, si compone di sei modelli, tre dei quali sono completamente nuovi rispetto alle versioni precedenti: stiamo parlando del 40.25, del 50.19 e del 50.21 (gli altri tre, il 38.16/400°, il 40.18/400° e il 60.16 sono ancora in

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fase di rinnovamento). I tre nuovi mezzi, per usare le parole dell’azienda, “costituiscono il vanto dell’intera produzione di Dieci: dotate di motore Perkins da 106 kW, sono macchine estremamente flessibili e versatili che possono eseguire le operazioni più varie, grazie alla rotazione continua a 360°, alla possibilità di controllare gli spostamenti direttamente dal cestello, e alla grande varietà di accessori impiegabili”. Nelle pagine successive vediamo nel dettaglio l’evoluzione tecnica a cui sono stati sottoposti; qui anticipiamo che tutti i componenti sono dei marchi più noti. ST


&Noleggio

Sollevamento

SU MISURA DEL MONDO NOLO

DIECI RINNOVA UNA DELLE SUE GAMME EVERGREEN,

PEGASUS, TRAGHETTANDOLA VERSO IL FUTURO.

La nuova gamma Pegasus 2.0 è particolarmente adatta per il noleggio. Tra le caratteristiche ad hoc degli utilizzatori rental spiccano la manutenzione semplificata e la facilità d’uso, quest’ultima garantita anche dalla presenza di un display TFT a colori da tre pollici che, grazie a una nuova interfaccia grafica, permette all’operatore di avere sotto controllo tutte le informazioni sulla macchina. L’azienda si sta rivolgendo sempre di più al mondo nolo, così come testimonia la partecipazione come espositore alla prossima edizione dell’IRE, International Rental Exhibition, in programma ad Amsterdam dal 24 al 26 giugno.

TANTO IN COMUNE I tre nuovi modelli, contraddistinti da diverse altezze di lavoro e da differenti portate, presentano numerose caratteristiche tecniche in comune. Hanno infatti gli stessi carro, passo e assali, oltre che i medesimi sistema idraulico, trasmissione idrostatica e motore.

VI PRESENTIAMO I NUOVI 40.25, 50.19 E 50.21

Nella foto il nuovo Pegasus 40.25, caratterizzato da una portata massima di 4 t e da un’altezza massima di sollevamento di 24,1 m. Nell’immagine in alto a sinistra è immortalato il Pegasus 50.21 con un’altezza massima di 20,5 m e una portata di 5 t. L’altro modello completamente rinnovato è il Pegasus 50.19, con una portata di 5 t e un’altezza di 18,7 m.

PEGASUS 40.25

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TELESCOPICI ROTATIVI

Stabilizzazione migliorata

G EMELLI DIVERSI

Tra le innovazioni principali introdotte nei Pegasus 40.25, 50.19 e 50.21 segnaliamo i nuovi stabilizzatori a livellamento automatico (disponibili su richiesta), rinnovati sia nella struttura sia nel sistema di controllo: la base d’appoggio più estesa consente una maggiore portata con la possibilità di lavorare in qualsiasi posizione di sfilo, adattando automaticamente i diagrammi di carico rispetto alla posizione degli stabilizzatori. Il quadrato di stabilizzazione è identico nei modelli 40.25 e 50.21 (5.290 x 5.070 mm), nel 50.19, invece, rimane invariata la lunghezza (5.290 mm) ma varia la larghezza (pari a 4.800 mm).

I tre sollevatori si differenziano per il braccio: in tutti i modelli è a tre sfili ma le misure degli stessi sono diverse per ottenere maggiori prestazioni in termini di portata (in base all’altezza massima dei tre modelli). A cambiare è anche la struttura della torretta su cui è incernierato il braccio, ottimizzata a seconda del braccio che monta.

PEGASUS 50.19

Nella foto a destra il Pegasus 50.21, in quella a sinistra il Pegasus 50.19. Tra i dispositivi di serie su tutti i tre modelli si ricordano: l’omologazione ROPS-FOPS, la portiera sdoppiata con apertura della parte superiore, la predisposizione per l’autoradio, il monitor TFT con indicatore di carico e diagnostica funzioni.

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&Noleggio

Sollevamento R IPROGETTAZIONE TOTALE DEI TRE MODELLI Come già anticipato, i tre nuovi modelli sono stati sottoposti a un profondo rinnovamento delle caratteristiche costruttive e delle soluzioni tecniche. Per esempio sono state completamente riprogettate la struttura della torretta e le sezioni del braccio di sollevamento, realizzate in acciaio ad alta resistenza. Altra novità, il sistema Canbus che misura i parametri ottimali mediante una diagnostica approfondita, permettendo il con-

trollo totale delle condizioni di lavoro in tempo reale. L’inversione automatica dei comandi permette inoltre la marcia con torretta ruotata fino a 180°. Ecco, in sintesi, la “carta d’identità” dei modelli: il 40.25 vanta una portata massima di 4 t e un’altezza massima di sollevamento di 24,1 m; il 50.19 ha una portata di 5 t e raggiunge un’altezza di 18,7 m; infine il 50.21 ha un’altezza di 20,5 m e una portata di 5 t.

Tutto sotto controllo

PIÙ COMFORT IN CABINA

La sicurezza, da sempre tra le priorità di Dieci, anche in questo caso è stata posta in primo piano. A ciò si aggiungono i dispositivi antiribaltamento, i limitatori di carico e una strumentazione all’avanguardia per il controllo in ogni situazione (sforzo, carico, terreno e velocità).

Telaio e struttura della torretta sono stati riprogettati totalmente, intervenendo sulla cabina di guida, portata ora a un metro di larghezza. Il nuovo joystick capacitivo (con sensore-uomo presente), più preciso e sensibile, è dotato di un sistema di regolazione/riduzione della velocità di rotazione torretta. La nuova cabina, il cui design garantisce la visibilità a 360°, è equipaggiata di tutti i dispositivi a favore di un maggiore comfort, dall’impianto di aria condizionata e riscaldamento ulteriormente potenziati ai joystick integrati nel bracciolo, dall’insonorizzazione fino al volante regolabile in altezza e inclinazione.

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40.25 4 24,1 1,8 20,5 0,20 17,5 2-3 106 Perkins mod. 1104DETA Cilindrata l 4,4 Cilindri N° 4 Alesaggio x corsa mm 105 x 127 Regime di taratura rpm 2.200 Velocità del pistone m/s 4,66 Valvole per cilindro N° 2 Distribuzione conv. Iniezione CR Fasi d'iniezione N° 1 Ricircolo gas di scarico electr. ext. Trattamento gas di scarico Alimentazione aria turbo after Pompe fix Portata l/min 135 Regolazione pompa no Distributore a cassetti press. comp. Pressione Mpa 23 Trasmissione Hydrostatic Marce N° 2 Velocità traslazione km/h 40 Tiro alle ruote daN 9.400 Freni 4 oil disc Pneumatici 18x22.5 Passo m 2,95 Carreg./L. pneu. m 1,92/2,38 Raggio sterzo pneu. m 4,43 Forza di strappo daN 5.700 L. (alla piastra) m 8 Altezza trasporto m 3,03 Batteria Ah n.d. Alternatore A n.d. Serbatoio gasolio l n.d. Sistema/serbatoio idraulico l n.d. ton m ton m ton ton N° kW

R O TA

50.19 5 18,7 3 16,4 0,60 16,5 2-3 106 Perkins 1104DETA 4,4 4 105 x 127 2.200 4,66 2 conv. CR 1 electr. ext.

50.21 5 20,5 2,5 18 0,60 17,2 2-3 106 Perkins 1104DETA 4,4 4 105 x 127 2.200 4,66 2 conv. CR 1 electr. ext.

turbo after fix 135 no press. comp. 23 Hydrostatic 2 40 9.400 4 oil disc 18x22.5 2,95 1,92/2,38 4,43 5.700 6,76 3,03 n.d. n.d. n.d. n.d.

turbo after fix 135 no press. comp. 23 Hydrostatic 2 40 9.400 4 oil disc 18x22.5 2,95 1,92/2,38 4,43 5.700 7,15 3,03 n.d. n.d. n.d. n.d.

www.dieci.it

I TRE NUOVI PEGASUS

P

E R A F I

Il Pegasus 50.21 sarà tra i protagonisti dello stand Dieci al ConExpo di Las Vegas. In bella mostra ci saranno anche i modelli Agri Pivot T40 e Hercules 210.10. Pivot è una pala gommata snodata con braccio telescopico, progettata per svolgere principalmente mansioni nel settore agricolo e lo spostamento di carichi pesanti. Hercules 210.10 (in foto) è invece un sollevatore telescopico a braccio fisso che, come gli altri modelli della stessa famiglia (100.10, 120.10, 160.10, 210.10), si posiziona nel mercato dei “giganti” e si rivela adatto nei grandi cantieri edili, nelle miniere, in cava, nella cantieristica portuale e navale. Con un peso a vuoto di 27,4 t, un’altezza massima di sollevamento di 10,2 m e una portata massima di 21 t, è il top della gamma Hercules. Tra i plus: il comando a pedale “Inching” che permette l’avanzamento lento anche con motore a pieni giri, il cambio a due velocità servocomandato e la trasmissione idrostatica con pompa a portata variabile.

Modello Portata max Altezza max Portata max alt. Max sbraccio Portata max sbrac. Peso (forche) Stab.-sfili Potenza Motore (Marca)

N I S T A L L A

TELESCOPICI ROTATIVI

N EL REGNO DEI GIGANTI

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A

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&Noleggio

Sollevamento

Nella foto sotto e nelle immagini ambientate, il Pegasus 50.21. I sistemi di sicurezza includono il limitatore di carico e una strumentazione di ultima generazione per il controllo in ogni condizione operativa (sforzo, carico, terreno e velocità). Nella foto dell’altra pagina, in alto, il top della gamma Hercules, il modello 210.10, sollevatore telescopico a braccio fisso in bella mostra al ConExpo.

SERVIZIO BEN “FORMATO” Valore aggiunto di Dieci, al di là dei prodotti, il servizio post-vendita. L’efficienza è data per lo più dalla formazione rigorosa sia del personale interno, sia dei concessionari e delle officine autorizzate. L’azienda organizza infatti una media di due interventi formativi al mese: nell’arco di un anno coinvolge 200 persone, delle quali circa il 70% proveniente dall’estero. Dieci inoltre propone agevolazioni per la creazione, da parte dei propri concessionari, di un programma di scorte di ricambi a magazzino, per poter far fronte in tempi brevi alle necessità dei clienti. Per quanto riguarda l’assistenza tecnica, è disponibile in ogni Paese del mondo: grazie a un’estesa rete di dealer, l’azienda garantisce manutenzione, pezzi di ricambio e personale specializzato in 48 ore, con interventi diretti in cantiere.

PEGASUS 50.21

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tira l’altra DI

MATTHIEU COLOMBO

LA SOCIETÀ DI NOLEGGIO SOLDI INTEGRA LA TRADIZIONALE OFFERTA DI MACCHINE MOVIMENTO TERRA APRENDO LE PORTE AL SOLLEVAMENTO PERSONE CON TRE NUOVE PIATTAFORME

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AUTOCARRATE CTE

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PIATTAFORME AEREE

UNA ZED

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L’ultima CTE immatricolata dalla Soldi è la nuova ZED 23 JH, guidabile su strada con patente B.


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Sollevamento

opo aver sviluppato per 14 anni il servizio di noleggio di macchine movimento terra e attrezzature da cantiere in Lombardia, la famiglia Soldi ha sentito l’esigenza di diversificare, di allargare l’offerta anche al settore del sollevamento persone. Forte di una clientela consolidata che da qualche tempo richiedeva questo servizio, il noleggiatore Soldi di Ceriano Laghetto (MB) ha quindi investito su tre differenti piattaforme autocarrate, tutte CTE. Ha scelto una classica ZED 20.2 H, una ZED 21 JH caratterizzata dalla prolunga jib da 2,1 m ed una ZED 23 JH, ovvero la CTE più alta guidabile su strada con patente B. Le macchine, tutte allestite su carro Nissan Cabstar Euro 5, sono state ordinate proprio in questa sequenza a due mesi l’una dall’altra e oggi lavorano senza sosta. L’investimento in questo nuovo segmento è frutto di una ponderata decisione presa dall’esperto fondatore Paolo Soldi, in concerto con i figli Erica e Alessandro, e avallata dalla madre Fulvia amministratrice e stratega dell’azienda. A questa squadra si aggiungerà presto anche il terzo figlio Martino che sta ultimando i suoi studi. La visione che i Soldi hanno del prossimo futuro deriva dallo stretto rapporto che hanno saputo sviluppare con la clientela e dall’attenta analisi delle esigenze operative degli utenti. Una costante presenza “sul campo” ha permesso loro di constatare che nella loro area operativa, soprattutto lombarda, la costruzione del nuovo si è fermata, ma si è rafforzata la domanda di manutenzioni straordinarie e ristrutturazioni. Inoltre, in quest’area i lavori di manutenzione industriale sono costanti, così come quelli stagionali di manutenzione del verde. Proprio questo settore rappresenta per Soldi l’annello di congiunzione più solido tra macchine movimento terra e piattaforme aeree. ST

D


Alessandro Soldi ha le idee chiare: “Per noi, nonostante la concorrenza sul territorio, è arrivato il momento di noleggiare piattaforme aeree e dobbiamo iniziare con delle autocarrate affidabili e semplici da utilizzare”. Per questo, a partire dallo scorso settembre, gli adesivi Soldi noleggio hanno trovato posto sui bracci delle CTE ZED 20.2 H, ZED 21 JH e ZED 23 JH (nelle pagine seguenti la tabella comparativa). COSTRUZIONI ha scelto di seguire quest’ultimo modello impegnato nella manutenzione ordinaria di un impianto per la produzione di conglomerato bituminoso. Vediamo quali sono i punti di forza dell’ammiraglia da 23 m della flotta aerea Soldi.

DOPPIO PANTOGRAFO, TELESCOPICO E JIB Alleggerire l’allestimento per restare entro le 3,5 t di ptt, aumentare l’altezza operativa rispetto alla 21 m, ma mantenendo una struttura robusta, sicura ed affidabile. Questa è stata la sfida che i progettisti CTE hanno raccolto ideando la nuova 23 m. Oltre ad adottare soluzioni lanciate con la ZED 20.2 H, come il controtelaio assottigliato e il serbatoio dell’olio idraulico in fibra plastica, la 23 m punta su un nuovo braccio realizzato con acciaio altoresistenziale Docol 1200. In particolare si notano gli elementi principali del doppio pantografo realizzati saldando tra loro due profili multipiega. Anche il braccio con lo sfilo telescopico ha una sezione multipiega, mentre il jib da 2,1 m ha un’escursione di ben 145° di cui 120° in negativo.

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INTELLIGENTE E SICURA A braccio chiuso per il trasferimento su strada il cestello è in posizione longitudinale rispetto alla direzione di marcia. Si noti, nelle due foto a sinistra, la piattaforma d’accesso in alluminio antiscivolo fissata sul fodero dello stabilizzatore in modo da ottenere un piano ben accessibile che rientra a macchina non stabilizzata.

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PIATTAFORME AEREE

AUTOCARRATE E PATENTE B

PRECISA E COMPATTA La stabilizzazione ad H permette di contenere la larghezza massima di stabilizzazione in meno di 3 m e di “recuperare” dislivelli importanti (terreni non regolari, marciapiedi...). A sinistra, i supporti in alluminio (optional) delle piastre di stabilizzazione in teflon.


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Sollevamento

MACCHINE DAVVERO COMPLETE L’allestimento richiesto dalla Soldi è il più completo e include, ad esempio, l’impianto per portare in cesta aria compressa e acqua. Nella foto qui sopra l’avvolgitubo dell’impianto.

PENSATA PER IL NOLO

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La ZED 23 JH ha una cesta omologata per portare due persone, per un massimo di 230 kg di carico, e che ruota di 90° sia a destra sia a sinistra. Per chiudere il braccio della macchina è necessario ruotare completamente a destra il cestello (vedi foto sotto). Come sulle ZED più recenti, la cesta non è in un unico elemento saldato ma è realizzata con una robusta base plastica (sostituibile), parapetto d’alluminio, ponte di comando con chiusura di protezione, tutti i cablaggi ben protetti e presa elettrica 230 V AC di serie.

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PIATTAFORME AEREE

QUALITÀ E CONSULENZA PER FIDELIZZARE In Lombardia i noleggiatori di macchine e attrezzature da cantiere e piattaforme non mancano. Per distinguersi e soddisfare la clientela più esigente e attenta, la Soldi si propone come consulente per le imprese e fornisce loro quelle che ritiene siano le migliori macchine del mercato in ogni segmento. Non solo, le noleggia allestite di tutto punto, come se fossero di una piccola impresa di costruzioni a conduzione familiare. Le tre nuove piattaforme autocarrate, ad esempio, hanno optional che solitamente sono scelti da un artigiano. I mini e midiescavatori sono Takeuchi con attacco rapido Klac System e mol-

teplici attrezzature disponibili, gli escavatori sono Cat, i rotativi Merlo e così via. Chi si rivolge alla Soldi, insomma, è certo di trovare macchine recenti e di qualità. Un altro punto di forza della Soldi è senza dubbio l’assitenza garantita in tempi molto brevi con tre officine mobili, ma soprattutto con meccanici specializzati (per accogliere le tre piattaforme, ad esempio, hanno fatto un corso di formazione tecnica in CTE). Due le ciliegine sulla torta: l’officina aperta a tutti e il servizio di fornitura ricambi.

GENIALE Nella foto a destra un elevatore per traslochi della serie Pratika di CTE. Questo esemplare fa parte della flotta Soldi e viene offerto per movimentare materiali edili in cantieri di ristrutturazione.

Mirko Rebuzzi

Erica Soldi

Alessandro Soldi

Area manager CTE

Resp. noleggio a caldo e servizi di smaltimento

Responsabile noleggio, officina e ricambi

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Il nostro obiettivo è offrire un servizio a 360°, di qualità assoluta e affidabile. Chi cerca il prezzo più basso del mercato non cerca noi. La clientela che abbiamo fidelizzato negli anni richiede macchine a noleggio per il breve e medio termine (dalla mezza giornata al mese) e il monitoraggio satellitare delle macchine ci aiuta a ottimizzare la gestione della flotta. Rispondere alle esigenze del mercato al meglio è la nostra filosofia. Per questo offriamo anche il servizio di noleggio a caldo ed Erica ha sviluppato e gestisce il nuovo servizio di ritiro e smaltimento rifiuti e macerie da cantiere con cassoni scarrabili (siamo iscritti all’Albo dei trasportatori e dei Gestori Ambientali).


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Sollevamento

U NA SEDE E 10 NOLO POINT

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La Soldi noleggio ha sede a Ceriano Laghetto (MB) e copre l’area lombarda con una rete di 10 Nolo Point attivi all’interno di rivendite di materiali edili. La clientela, per lo più abituale e basata in Lombardia, è variegata ed è anche capitato che le macchine Soldi siano “andate a lavorare” fino a Parigi (lavori al Périphérique Ouest). Oltre alle tre CTE, il parco noleggio conta 80 macchine (tra escavatori da 0,8 a 250 t, skid, pale gommate con benna fino a 2 m3, rulli compattatori, sollevatori telescopici rotativi...) e circa 80 attrezzature per edilizia.

Di recente Soldi ha aperto anche un centro di formazione (foto in alto), conforme alle più recenti normative in materia, per rilasciare patentini riconosciuti dalle Autorità per l’utilizzo di ogni macchina noleggiata dall’azienda.

Modello Altezza operativa massima Altezza massima piano cesta Carico in cesta (opt) Altezza max sbraccio orizzontale Sbraccio massimo Largh. stabilizzazione massima Lunghezza totale su Cabstar Altezza (chiusa) su Cabstar passo 3.400 Dimensioni cesta

ZED 20.2 H 20 m 18 m 230 (300) kg 9m 9,2 m 2.930 mm 6.760 mm 2.550 mm

ZED 21 JH ZED 23 JH 20,7 m 22,6 m 18,7 m 20,6 m 300 kg 230 kg 9m 10,8 m 10 m 10 m 2.960 mm 2.930 mm 6.800 mm 6.585 mm 2.600 mm 2.605 mm 1.400x700x1.100 mm

www.ctelift.com - www.soldisrl.com

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LE TRE CTE SCELTE DA SOLDI


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U NIMOG B LUETEC 6

Dai servizi municipali estivi (sfalcio dell’erba, pacciamatura, pulizia e trasporto), a quelli invernali (sgombero della neve e fresatura), di logistica comunale e a carattere stagionale, tutti possono essere affidati agli Unimog. Tanti impieghi per un unico portaattrezzi che può lavorare durante tutto l’anno e che può eseguire più operazioni in un solo passaggio, come ad esempio la potatura delle siepi lungo i margini della strada nella combinazione con braccio decespugliatore frontale e falciaerba per banchine stradali o, come nel caso del falciaerba trifunzionale, con falciatrice posteriore.

CUORI AL VI Due serie di motori BlueEfficiency Power di nuova concezione che permettono a Unimog di rispettare la norma Euro VI tre 4 cilindri e due 6 cilindri con potenza compresa fra 156 e 299 Cv che arrivano dalle serie costruttive OM 934 e OM 936; la cilindrata è, rispettivamente, di 5,1 litri e 7,7 litri. Nuovi gli iniettori a elettrovalvola con 10 fori, che permettono un’iniezione ottimale in ogni situazione di esercizio. Con una potenza specifica del motore fino a 46 Cv/l, i nuovi propulsori a corsa lunga con Egr raffreddato hanno maggior rendimento rispetto ai precedenti Euro V. Già la versione base del nuovo 4 cilindri da 5,1 litri, che equipaggia l’Unimog U 216 (156 Cv), offre una coppia di ben 650 Nm disponibile su tutta la fascia di regime principale da 1.200 a 1.600 giri/min. C’è poi il 6 cilindri in linea da 7,7 litri, OM 936, che completa il range di potenza coperto dal 4 cilindri, è disponibile sia per i modelli U 427 e U 430 che per i veicoli U 527 e U 530 (meno interessanti per l’Italia) in entrambe le varianti da 272 e 299 Cv. Con questi propulsori, l’Unimog vanta una nuova motorizzazione di punta. La coppia massima, in questo caso, arriva a 1.200 Nm, nella fascia di regime fra 1.200 e 1.600 giri/min.


LE DUE NUOVE STELLE Modello 216U 218U Modello costruttivo C 405.090 Passo 2.800 mm Motore (Euro VI) OM 934 Potenza kW (CV) 115 (156) 130 (177) Coppia Nm a giri/min 650/1.200-1.600 750/1.200-1.600 Cambio UG 100/8 con ripartitore di coppia integrato Assi Assi a portale con sospensioni a molle elicoidali Asse anteriore AU 4/3 CS 5,1 Asse posteriore HU 4/3 CS 5,5 Serbatoio carburante 145 l Serbatoio AdBlue 18 l Sterzo/p. idraulica max. ZF 8095/170 bar Freni Freni a disco pneumatici Peso totale a terra 10,0 t Angolo d’attacco anteriore 25° Diametro di volta 12,6 m Dimensioni veicolo (P x L x H) 4.900 x 2.150 x 2.820 mm

IL NUOVO UNIMOG È PRONTO. I PRIMI PORTA-ATTREZZI DELLA STELLA NELLA NUOVA GENERAZIONE CON MOTORI EURO VI E ALTRE IMPORTANTI INNOVAZIONI SONO ARRIVATI SUL MERCATO ITALIANO DI

evoluzione è completa. Dopo gli stradali, i cava cantiere e il “municipale” Econic, Mercedes-Benz, celebra la première mondiale della nuova serie Unimog con ben dieci nuovi modelli. E proprio dal “mito” tedesco inizia l’era dei motori Euro VI anche per i mezzi speciali della Stella, prima di tutti gli altri competitor presenti sul mercato. Non solo, con un netto incremento di potenza, efficienza e comfort, si completa il portfolio dei veicoli industriali ecocompatibili. C’è inoltre un cambio ana-

L’

CRISTIAN FURINI

grafico. Nella nuova gamma del porta-attrezzi Unimog gli U 216 e U 218, sostituiscono, nel segmento dei modelli compatti, il precedente U 20. I nuovi entrati, estremamente appetibili per il mercato italiano, si avvicinano maggiormente, per prestazioni e contenuti, alle versioni con motorizzazione più potente, rinominate U 318, U 423, U 430, U 527 e U 530 dove, come tradizione di casa Daimler, la prima cifra indica l’ordine di peso mentre le due cifre successive rappresentano i primi numeri della potenza in cavalli. RST

IL RE OPERAIO punta al “Sei” febbraio 2014 Costruzioni 123


U NIMOG B LUETEC 6

Lavora meglio Il nuovo impianto idraulico di lavoro comanda gli attrezzi con precisione e senza movimenti bruschi (30% in più di potenza idraulica). È di tipo proporzionale e consente di effettuare due movimenti di regolazione al tempo stesso, sempre tramite joystick. Con i tasti multifunzione sul volante e il display è inoltre possibile, ad esempio, limitare la portata di alimentazione dell’impianto. È composto da due circuiti: il primo mette a disposizione una pressione di sistema pari a 200 bar con una portata d’olio idraulica di 32 l/min; abbinato al secondo circuito con altri 55 l/min può arrivare fino a 240 bar. Migliorata anche la pdp anteriore che adesso trasmette una potenza massima di 160 kW rispetto alla precedente che di kW ne erogava 150.

DUE OPERAI IN UNO VarioPower: dietro questo nome si cela il sistema di azionamento degli attrezzi particolarmente potente dell’Unimog, disponibile come alternativa all’impianto idraulico di lavoro. Sul nuovo Unimog si compone di due circuiti, entrambi con una portata di olio idraulico di 125 l/min e una pressione di 280 bar, fino ad una potenza massima di 58 kW per circuito, concepiti soprattutto per l’azionamento di utenze a funzionamento. Questo sistema è in grado di sostituire le pompe esterne innestabili sulla pdp o i motori diesel ausiliari, come ad esempio nel caso delle spazzatrici. Ciò consente di risparmiare carburante, spazio e peso. Anche l’autotelaio dell’Unimog si può alleggerire, quando l’impianto idraulico di lavoro non è necessario: il sistema è infatti facilmente sostituibile e può essere semplicemente smontato dal suo alloggiamento per aumentare il carico utile.

La gamma di porta-attrezzi Unimog ora è composta da otto modelli. Per il mercato italiano i più interessanti sono sicuramente gli U 216 e U 218 (foto sotto), i nuovi modelli base compatti ed eredi dell’U20. La gamma è completata dai modelli più grandi U 318, U 423, U 427, U 430, U 527 e U 530.


Provatiper Voi

DA MECCANICO A IDRO Il nuovo Unimog è dotato di una novità tecnica di rilievo: la trazione continua. La sinergia della trazione idrostatica e del cambio manuale meccanico consente di commutare rapidamente da un sistema all’altro durante la marcia, a seconda delle esigenze del tipo di impiego. Parliamo della modalità Drive-Work che si rivela estremamente funzionale quando ad esempio viene portata a termine una parte dei lavori di sfalcio, è possibile commutare facilmente sul cambio automatico. La nuova trazione idrostatica dell’Unimog adesso consente di raggiungere una velocità di 50 km/h, aumentando così la potenza idrostatica del 20%. Mentre la guida e l’uso degli attrezzi senza interruzioni riducono in particolare l'usura della frizione, guidare con il cambio manuale consente di risparmiare carburante. Nel caso del cambio, il conducente può commutare fra i dispositivi azionando la frizione, mentre con il cambio automatizzato questo passaggio è automatico. Il nuovo sistema si può attivare a scelta tramite la leva di comando sullo sterzo, il joystick del sistema idraulico o il pedale dell'acceleratore. Con la trazione EasyDrive il conducente, durante l'utilizzo degli attrezzi, si può concentrare contemporaneamente sia sulla strada che sulla superficie d'intervento.

A destra, il nuovo stile della cabina Unimog ora meno spartano, anche se sempre sobrio e funzionale, l’efficienza del gruppo radiante posto in posizione laterale, la massima regolabilità del volante.

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U NIMOG B LUETEC 6

OFFICINA? SALOTTO! Al fine di ottimizzare i comandi, ad esempio, adesso nelle leve di comando dello sterzo sono state integrate varie funzioni di marcia come quelle del cambio o del nuovo freno motore Premium. Anche il quadro strumenti con tutte le informazioni per il conducente è stato rinnovato e presenta un display più ampio. Il joystick per comandare gli attrezzi è estraibile e offre varie funzioni, come ad esempio l’inversione del senso di marcia in fase di lavoro. A garantire una visuale libera sugli attrezzi frontali provvede il nuovo sistema di monitoraggio con telecamera anteriore. Inoltre come sempre è disponibile a richiesta il sistema VarioPilot: volante e pedali si possono spostare dalla postazione di guida per essere utilizzati sul lato passeggero.

GUIDARE IN CASSAFORTE Tutto nell’Unimog richiama alla sicurezza per conducente e passeggero. La postazione di guida esente da vibrazioni con cintura di sicurezza a tre punti e poggiatesta, come pure il comfort elevato della cabina, contribuiscono ad ottenere tale risultato. Inoltre la ripartizione ottimale del carico sugli assali e le ruote di uguali dimensioni si riflettono positivamente sul comportamento di marcia. Nella cabina con visibilità a tutto campo, spiccano il parabrezza panoramico, i finestrini laterali ribassati e le dimensioni ridotte dell’avancorpo che consentono

un’ampia visuale libera sull’area di marcia e di lavoro, mentre il nuovo sistema di monitoraggio con telecamera anteriore permette ti tenere meglio sotto controllo la zona antistante il veicolo e facilitando l’aggancio degli attrezzi. I nuovi fari con luci di marcia diurne migliorano la visibilità di guida. Infine le doti fuoristradistiche: assi a portale, elevata altezza libera dal suolo, bloccaggi dei differenziali, pneumatici singoli e la possibilità di “disimpegnarsi” dagli avvallamenti del terreno (Electronic Quick Reverse).


Provatiper Voi Gonfia e sgonfia a piacere La cabina con visibilità a tutto campo è stata migliorata nel suo nuovo design, tipicamente Unimog, ma al tempo stesso totalmente rinnovato, sottolineando ulteriormente l’effetto estetico e funzionale dell’avancorpo dalle dimensioni ridotte. Nei nuovi paraurti sono integrate le luci diurne a Led. Adesso i tergicristalli sono alloggiati al di sopra del parabrezza, in modo da garantire un’area di detersione maggiore e una pulizia ottimale del vetro in presenza di pioggia. Disponibile a richiesta il nuovo comando dell’impianto di regolazione della pressione pneumatici Tirecontrol Plus che ora risulta notevolmente facilitato grazie al display che permette all’utente di scegliere tra le modalità precedentemente parametrizzate “Strada”, “Sabbia” e “Percorso accidentato”.

CARICA DI PIÙ L’Unimog dispone di quattro zone di attacco e di montaggio: davanti con piastra frontale unificata, dietro, tra gli assali e sul cassone oppure sul telaio. Per gli attrezzi a comando elettrico, sulla cabina e all’esterno sono previste quattro prese di corrente standardizzate. Una novità che

riguarda l’utilizzo degli attrezzi è rappresentata dalla possibilità di aumentare di 2,5 t il carico sui punti d’attacco posteriori. Interfacce standardizzate permettono l’uso contemporaneo di più attrezzi, comandabili via joystick multifunzione, adesso anche estraibile.

Da sinistra, il bloccaggio dei differenziali su entrambi gli assi per la massima trazione, l’U 218 in versione movimentazione su rotaia, l’allestimento con piattaforma per manutenzione cavi, l’elevata luce da terra che favorisce il guado e l’Unimog in versione Agrar per il settore agricolo la cui importazione non è però prevista in Italia.

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