Casa editrice la fiaccola srl
Macchine Mezzi d’Opera Attrezzature
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Macchine&Componenti SOLLEVATORI TELESCOPICI TRE MANITOU HEAVY IN ANTEPRIMA ASSOLUTA
Riciclaggio&Demolizione CESOIE LA NUOVA MAXI CI 13000 DI VTN EUROPE È STATA ASSUNTA NEL VERONESE
Sollevamento&Noleggio GRU MOBILI LE ULTIME NOVITÀ LIEBHERR HANNO DATO SPETTACOLO IN STABILIMENTO
WALKAROUND PALA GOMMATA KUBOTA R085
692 anno LXIV 7_luglio 2015
guida l emozione!
Mensile di Macchine Mezzi d’Opera Attrezzature Fondato nel 1952 da Giuseppe Saronni
ISSN: 0010 - 9665
SOMMARIO &Prodotti
LAVORO
Attualità 6
22
Notizie Grandi lavori, accordi, motori, novità dal web, reti vendita, eventi, macchine
50
Come cambiano le carte in tavola Jobs Act e Legge di Stabilità 2015. È ora di investire in risorse umane?
&Componenti
Macchine
PREFABBRICAZIONE
16
ESCAVATORI CINGOLATI
Assumere è più facile
Il JCB JS290 LC diventa JS300 LC. Sotto al cofano un Isuzu Stage IV SOLLEVATORI TELESCOPICI
54
Fae Tecnifor è tra i protagonisti di Expo 2015 con oltre 7.500 m2 di spazi d’accoglienza e servizi
44
Podio d’innovazione Vi presentiamo in anteprima tre nuovi Manitou della gamma Heavy MHT. Tutti con motori Stage IV Mercedes
Rental spirit La gamma di tele Genie passa da 40 a 6 modelli. La nuova offerta è stata concepita per i noleggiatori
SOLLEVATORI TELESCOPICI
La casa dell’ospitalità
Il pilone degli inglesi
PNEUMATICI
60
Tradizione ed esperienza triplice Una selezione delle novità presentate da Alliance all’Intermat di Parigi
16
WALKAROUND nuovissima 26 La pala gommata Kubota R085
44
54 NEL PROSSIMO NUMERO Abbiamo assistito al lancio del nuovo 6 cilindri heavy duty della Stella. Il suo nome in codice è Mercedes-Benz OM 471 e come da copione ci si aspetta un calo di consumo carburante ed emissioni di CO2, ma un aumento di coppia e potenza. Evoluzione del propulsore presentato 4 anni fa, l’OM471 arriva ora fino a 390 kW (530 CV) con una coppia massima di 2.600 Nm. Mercedes fissa nuovi parametri di riferimento.
62
Segui questo logo! ti segnala i collegamenti con il mondo web
SISTEMI DI CONTROLLO
Sensibili a livello del suolo Le soluzioni di ausilio al lavoro passano al 3D. Migliora la produttività e si riducono i tempi operativi
&Calcestruzzo
Cave
ISTITUTO ITALIANO CALCESTRUZZO
82
Al Saie 2015 il calcestruzzo sarà protagonista, anche a convegno
&Demolizione
Riciclaggio 66
ATECAP
86
Notizie Rifiuti, accumulatori, attrezzature, elettroutensili professionali, eventi
88
Notizie Malte, frantumatori, cultura, sostenibilità ambientale, distribuzione
Pensare in grande VTN Europe punta sulle grandi attrezzature per soddisfare i clienti più esigenti. Presentiamo la nuova CI 13000
MURATURE
92
O mia bela Madunina L’esperienza e la competenza di Manfreda Scavi emergono con gli interventi in pieno centro a Milano
Estetica ecologica Il contributo di Magnetti per Expo 2015 dà forma al padiglione del Bahrain
CANTIERI URBANI
74
Per contare sempre di più Federbeton si evolve. Più efficacia
CESOIE
68
Il fior fiore della qualità
AUTOBETONIERE
94
La formula del successo Presentata in anteprima la 3.500 TC che sarà svelata al Bauma 2016
68
94
692
7 LUG LIO 2015 DIRETTORE RESPONSABILE Lucia Edvige Saronni lsaronni@fiaccola.it DIRETTORE EDITORIALE Matthieu Colombo mcolombo@fiaccola.it COORDINAMENTO EDITORIALE Daniela Stasi dstasi@fiaccola.it REDAZIONE Mauro Armelloni, Emilia Longoni costruzioni@fiaccola.it SEGRETERIA Ornella Oldani segreteria@fiaccola.it COLLABORATORI Fabrizio Apostolo, Silvio Cocco, Antonio Fargas, Alberto Finotto, Andrea Nucci, Gianenrico Griffini, Edoardo Rea IMPAGINAZIONE Studio Grafico Page AMMINISTRAZIONE Silvana Galia amministrazione@fiaccola.it ABBONAMENTI Mariana Serci abbonamenti@fiaccola.it TRAFFICO E PUBBLICITÀ Laura Croci marketing@fiaccola.it MARKETING E PUBBLICITÀ RESPONSABILE ESTERO Sabrina Levada slevada@fiaccola.it AGENTI Giorgio Casotto T 0425 34045 - F 0425 418955 ottoadv@tin.it per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna (escluse Parma e Piacenza) Mensile - LO/CONV/059/2010 Reg. Trib. Milano N. 2562 del 22/1/1952
ADDITIVI
100
Il segreto della miscela Il MasterGlenium di Basf dà valore alle grandi opere
&Noleggio
Sollevamento 108
Notizie Piattaforme autocarrate, semoventi articolate, piattaforme aeree PIATTAFORME AEREE
110
Sulla scena del prodotto Chi investe è premiato. Hinowa come esempio dell’eccellenza made in Italy
Vi presenteremo inoltre le ultime pale gommate arrivate a completare la serie H. Stiamo parlando delle L60H, L70H e L90H Volvo CE che puntano a conquistare nuove quote di mercato grazie alla massima versatilità, alla cabina ai vertici per comfort e sicurezza, al motore Stage IV e al tipico cinematismo Torque Parallel della Casa. I tre nuovi modelli sono stati perfezionati per ottimizzare consumi e prestazioni.
GRU MOBILI
116
Semplicità d’ingegno Fuochi d’artificio allo stabilimento Liebherr di Ehingen. Due novità assolute
perVoi
Provati
VOLKSWAGEN TRANSPORTER
124
Six evolution Per l’erede del mitico Bulli crescono sicurezza e comfort e calano i consumi. Ricetta d’efficienza
STAMPA Tep srl - Strada di Cortemaggiore, 50 - Piacenza ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio 313 21/11/1985 Roc 6274 PREZZI DI VENDITA abb. annuo Italia Euro 90,00 abb. annuo Estero Euro 200,00 una copia Euro 8,00 una copia Estero Euro 16,00 È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente agli Autori. Il suo nome è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre pubblicazioni (Legge 675/96 sulla Protezione dei dati Personali). Se non desidera riceverle, invii la sua richesta scritta a: Casa Editrice La Fiaccola s.r.l. Organo di informazione e documentazione Unione Costruttori Italiani di Macchine per Cantieri Edili, Stradali, Minerari e Affini Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana: numero di iscrizione 14440
Casa Editrice
la fiaccola srl 20123 Milano Via Conca del Naviglio 37 Tel. +39 02 89421350 Fax +39 02 89421484
COSTRUZIONIWEB.COM
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7
www.betonblock.com
www.scuola626.com
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1
www.bkt-tires.com
11
direzione@sinetix.org
9
www.canginibenne.com
IV Cop
www.teknachem.it
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www.ceccantini.it
II Cop
www.truckemotion.it
5
www.dieci.com
II Cop
www.vanemotion.it
106
www.hinowa.com
13
www.variscospa.com
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IN COPERTINA
PARTNER
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www.machineryzone.it
I Cop
www.vtneurope.it
Aziende citate
Un’attrezzatura dalle dimensioni monumentali, venduta in Italia alla Colfer di Verona, realtà specializzata nel riciclo e nella commercializzazione di materiali ferrosi. Dal vivo la nuova cesoia CI 13000 di VTN Europe fa davvero la sua figura. Tra i suoi principali plus: la speed valve, la valvola velocizzatrice che riduce i cicli di lavoro, e il kit di registro, l’innovativo sistema di regolazione della ganascia che consente di ridurre con semplicità e velocità i giochi, senza dover ricorrere all’intervento manuale. Questa cesoia, così come le altre della serie CI di VTN Europe, vanta un utilizzo versatile, dalla demolizione aerea alla lavorazione a terra. VTN EUROPE SPA Via Dell’Artigianato, 41-43 36026 Cagnano di Poiana Maggiore (VI) Tel +39 0444 864211 Fax +39 0444 764418 vtn@vtngroup.com www.vtneurope.it
Jcb..............................50
Moba ..........................63
Kamaz ..........................9
Officine Comet ..............109
Kohler Engines ................7
Palazzani ....................109
Alliance ......................60
Fibre Net ......................13
Kubota ........................26
Ritchie Bros ..................12
Atlas Copco ..................10
Fincibec ......................90
Lampa ........................13
Skyjack ......................109
Basf ..........................100
Genie ..........................54
Magnetti ......................92
Terex......................67 - 88
Bernardelli ....................91
Gruppo Ing.
Manfreda Scavi ..............74
Terex Trucks ..................11
Bkt ..............................12
Enea Mattei ....................9
Manitou........................44
Trimble ..........................7
Carmix ........................94
Gruppo Liebherr ....6 - 12 - 116
Mapei ..........................89
Tyrolit ..........................67
Doosan ........................14
Hinowa ......................110
Mecalac ........................7
Venpa3..................12 - 108
Edilteco ........................6
Holcim ........................90
MM Metropolitana
Volkswagen..................124
Fae Tecnifor ..................16
Italcementi ....................91
Milanese ........................6
Vtn..............................68
4 Costruzioni luglio 2015
ALWAYS ONE STEP AHEAD
Pegasus Distributore FLOW SHARING a controllo elettronico Permette l’esecuzione contemporanea di tre movimenti e una maggiore velocità di esecuzione. Trasmissione IDROSTATICA a controllo elettronico 4 modalità di guida: ECO DRIVE, NORMAL, ECO WORK e CREEP, per ottimizzare le resa del motore e i consumi di carburante Sistema EASY WORK SYSTEM permette di operare in qualunque posizione, adattando automaticamente OâDUHD GL ODYRUR LQ EDVH DOOD FRQð JXUD]LRQH GHJOL VWDELOL]]DWRUL
www.dieci.com
NEWS
&Prodotti
Attualità
Expo diventa un caso studio
icurezza CSE, il caso del cantiere di Expo”. Questo il titolo della conferenza svoltasi all’inizio di luglio presso il
“S
Conference Centre Expo a Milano, organizzata da MMMETROPOLITANA MILANESE. Ecco i dati principali emersi durante l’incontro: 89 gli infortuni sul lavoro con una prognosi media di 21 giorni, di cui nessuno mortale, registrati nei cantieri dell'Expo prima dell'apertura, dove il picco massimo di presenza sull'area è stato di 10.000 lavoratori in un giorno, ad aprile. Per comprendere meglio i numeri, il tasso di incidenza è stato di 27 su mille. “Abbiamo vinto una battaglia, non ancora la guerra”, ha commentato il commissario di Expo, Giuseppe Sala (nella foto a
sinistra). “Siamo ancora a metà dell'opera: dopo la chiusura dell'esposizione inizierà la fase dello smantellamento, che sarà altrettanto delicata. Andiamo avanti così e avremo la seria possibilità di chiudere e diventare un caso di studio”. Nel corso del convegno sono state illustrate alcune delle misure di prevenzione adottate: dal coordinamento tra i responsabili della sicurezza del lavoro, ai controlli di Inail e Asl, ai corsi tenuti direttamente in cantiere, ai suggerimenti nella progettazione dei padiglioni, fino a provvedimenti pratici, come gli autovelox installati nel cantiere per controllare la velocità dei mezzi di lavoro. “Expo ha dimostrato che nel nostro Paese non ci si
affida alla fortuna, alla scommessa”, ha aggiunto il presidente di MM, Davide Corritore (nella foto sopra). “Non ci sono scommesse, ma progetti che vengono pianificati e, nel caso, modificati, grazie a una necessaria cultura dell'avanzamento del processo”. www.metropolitanamilanese.it
6 Costruzioni luglio 2015
Superficie raddoppiata Taglio del nastro per la nuova Edilteco France, a Saint Germaine-Sur-Moine. Specializzata nella produzione di malte leggere termoisolanti, Edilteco ha ampliato lo stabilimento produttivo francese che, grazie a un investimento di 3,5 milioni di euro, ora conta quattro edifici per un totale di 7.000 m2. Superficie raddoppiata significa linee di prodotto inedite, tra cui i sistemi per la coibentazione a cappotto: in particolare Ecap, pannello di posa semplice e sicura, riconosciuto fiore all’occhiello dell’azienda di San Felice sul Panaro (MO).
www.edilteco.it
www.liebherr.com
Telescopici per i campi Accordo di partnership oem per lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di sollevatori telescopici. A sottoscriverlo, Liebherr-Werk Telfs, società del Gruppo Liebherr, e il Gruppo Claas. Grazie a questa partnership, in base alla quale Liebherr fornirà a Claas mezzi personalizzati per le applicazioni agricole, si consoliderà ulteriormente la produzione di sollevatori telescopici nello stabilimento austriaco di Telfs, che produce anche posatubi, pale gommate e cingolate. È prevista infine l’introduzione di nuovi modelli di telescopici, che consente ai dealer di aprirsi ad altri mercati, in primis quello agricolo.
Ready to use power
na soluzione pronta all’uso, ad alto rendimento, concepita per gli utilizzatori finali e gli oem. È la gamma di motori KDI Power Unit,
U
ampliata di recente con un nuovo modello da 3,4 litri e sviluppata da KOHLER ENGINES per il mercato della generazione elettrica. Plug & play, la KDI Power Unit rappresenta un
sistema di propulsione completo, compatto e facilmente implementabile all’interno della propria gamma di prodotti grazie a un pacchetto di componenti e accessori forniti di serie. Tra i principali plus, l’adozione dell’iniezione diretta meccanica, sia per motori aspirati sia per quelli turbocompressi, al posto della tradizionale architettura con precamera, un’opzione tuttora diffusa in questo segmento di mercato. Una scelta che, insieme alle quattro valvole per cilindro, oltre a permettere di soddisfare i limiti di
emissioni previsti dalle normative, contribuisce a una combustione più pulita e meno dispendiosa. La gamma copre un range da 20 a 60 KVA con una frequenza di 50 HZ (1.500 rpm) e da 20 a 70 KVA con una frequenza a 60 HZ (1.800 rpm). www.kohler.com
Partner per lo sviluppo ià presente nella maggior parte dei Paesi europei, il Gruppo Mecalac ha avviato una collaborazione di distribuzione con Cte Solution a Ciorogârla, nel sud della Romania, specializzata nel settore delle miniere, delle cave e della demolizione. In seguito alla decisione di svilupparsi verso una nuova direzione, ossia la fornitura di soluzioni complete per gli imprenditori che lavorano nelle infrastrutture urbane (la posa di canalizzazioni e cavi, ma anche la paesaggistica), Cte Solution ha iniziato una collaborazione con MECALAC. Dopo la formazione dello staff commerciale e tecnico, è stato stilato un programma di dimostrazioni, road show e fiere regionali, in modo da fare conoscere gli escavatori e le caricatrici Mecalac al maggior numero possibile di imprese rumene. www.mecalac.com
G
luglio 2015 Costruzioni 7
MANIFESTAZIONI, FIERE E CONVEGNI
www.bcafrica.com
BICES 2015 22-25 settembre, Beijing Fiera internazionale delle macchine per le costruzioni
Progettazione 9.0
www.e-bices.org
rimble ha annunciato a fine giugno il lancio di Tilos versione 9.0, l’innovativo software per la progettazione di autostrade, ferrovie, oleodotti, gallerie, ingegneria idraulica e altre opere di ingegneria civile. Tilos di TRIMBLE unisce le informazioni tecniche e il calendario in un piano dinamico, offrendo agli utenti più informazioni di quelle presenti generalmente nei diagrammi di Gantt. Tra i principali vantaggi offerti dalla nuova versione del software: una migliore visualizzazione del progetto (con i dettagli più visibili a colpo d’occhio) e una migliore integrazione con altri software di gestione, a favore di un più semplice scambio di dati, e con il software Trimble Business Center - HCE, per consentire agli utenti di creare la pianificazione con risultati più accurati in meno tempo. www.trimble.com
T
TRUCKEMOTION/ VANEMOTION 25-27 settembre, Monza Evento nazionale riservato al mondo del veicolo industriale www.truckemotion.it
EDILTEK 2015 2-4 ottobre, Malpensafiere Busto Arsizio (VA) Fiera dell’edilizia www.ediltek.info
© Costruzioni
Insieme per il rilancio
© Costruzioni
ATTUALITÀ & PRODOTTI
BAUMA CONEXPO AFRICA 2015 15-18 settembre, Johannesburg Fiera internazionale di macchine e veicoli per le costruzioni e le miniere
eronafiere e Unacea hanno firmato un accordo strategico in vista della 30esima edizione di Samoter, il Salone internazionale
V
8 Costruzioni luglio 2015
triennale in programma nel quartiere fieristico di Verona dal 22 al 25 febbraio 2017. L’obiettivo è sostenere l’industria nazionale delle
macchine da costruzioni, un comparto che conta 200 aziende e un fatturato di oltre 2,5 miliardi di euro. La collaborazione si estende fino al 2017, con un’ulteriore opzione al 2020 e, in previsione della fiera, è incentrata sulle soluzioni per l’emergenza e tutela ambientale, del territorio e il dissesto idrogeologico. L’intesa,
che prevede azioni comuni di promozione, formazione e comunicazione sul mercato interno ed estero, è stata firmata a giugno da Ettore Riello e Giovanni Mantovani, presidente e direttore generale di Veronafiere, e Paolo Venturi, presidente di Unacea. www.samoter.it
Attualità&Prodotti
Un musone da rally Un cabina arretrata per il Kamaz Master Team. Dopo i tanti successi accumulati alla Dakar con i 4x4 a cabina avanzata, la Kamaz si converte ai musoni. Il prototipo del nuovo veicolo da rally, svelato lo scorso giugno a Chelny, in Russia, prevede infatti un posto guida collocato dietro l'assale anteriore. È una soluzione analoga a quella del Powerstar del team Iveco-De Rooy-Petronas e a quello del Tatra di Artur Adavichus del team Astana. La cabina arretrata permette di attenuare le sollecitazioni trasmesse al pilota durante la guida in condizioni off road estreme. www.kamaz.ru
genuine by
SICUR
NEWS
Presenza rafforzata giugno è stata inaugurata a Suzhou, nella provincia cinese del Jiangsu, sul Fiume Azzurro, la nuova sede di Mattei Suzhou, società del Gruppo Ing. Enea Mattei, che si occupa dell’assemblaggio, del collaudo e della vendita di compressori a palette. La sede si sviluppa su 4.000 m2, con uffici, reparti produttivi e magazzini, e impiega 12 dipendenti, che entro fine anno dovrebbero salire a 25. All’inaugurazione erano presenti, oltre a Giulio Contaldi (nella foto), ceo di Ing. Enea Mattei, le autorità locali e numerosi clienti e fornitori, tra i quali manager di aziende italiane che si sono insediate in quest’area a forte sviluppo industriale. La neo apertura conferma la vocazione internazionale del Gruppo e contribuisce al consolidamento della sua presenza in Cina. Il piano per il futuro prossimo di Mattei Suzhou? Contribuire per il 25% del fatturato consolidato del gruppo entro il 2018. www.matteigroup.com
A
Web e dintorni
SITO DEL MESE
Velocità Fruibilità Completezza Grafica Download
www.atlascopco.it
Il sito web di Atlas Copco è sempre stato particolarmente esaustivo. E ora lo è ancora di più. La grafica intuitiva e accattivante e la completezza di informazioni sono tra i plus principali, che si aggiungono alla possibilità di scaricare brochure e dati tecnici di ogni singolo prodotto in gamma. Non è tutto: la scheda prodotto, corredata di immagini e dettagli, è sempre arricchita della finestra “Contatto”, cliccando sulla quale è possibile inviare una richiesta di contatto già specifica per zona. Il sito web di Atlas Copco può essere definito un portale di informazione tecnica e corporate: segnaliamo a tal proposito, in home page, la sezione “Ultime notizie”, dove è possibile leggere news sempre aggiornate su novità di prodotto o di mercato relative al brand.
Lavoro condiviso “Il lavoro è passato a Google”. Questo il claim di Google for Work, i nuovi servizi del colosso americano pensati appositamente per le aziende. Di cosa si tratta? Di un insieme di strumenti che favoriscono la comunicazione aziendale, snellendo la condivisione di idee e contenuti. Ecco qualche numero: più di cinque milioni di aziende lo utilizzano e delle società Fortune 500 ben il 64% è passato a Google. Per saperne di più: https://www.google.it/intx/it_it/work/
RENAULT AGEVOLA IL LAVORO CON LA BUSINESS BOOSTER APP
ALLA SCOPERTA DEL CAVA CANTIERE PIEMONTESE CON L’APP IVECO NEW TRAKKER
CONNETTITI AL CANALE YOU TUBE DI VOLVO CE. STAY TUNED!
10 Costruzioni luglio 2015
Dal Sud-Est asiatico... Giro del mondo per i mezzi Terex Trucks. Leadway Heavy Machinery, concessionaria del marchio per Thailandia e Birmania, ha acquistato altri dieci dumper rigidi TR100, che vanno ad aggiungersi ai nove TR100s ordinati in occasione del salone parigino Intermat lo
PER UN’AZIENDA IN PERFETTA FORMA Gestione economica aziendale G Analisi finanziaria, economica e patrimoniale della situazione aziendale G Gestione della situazione di ricollocamento e/o riorganizzazione del personale dipendente Marketing G Supporto per attività di marketing G Organizzazione di convegni e di eventi G Realizzazione di mini siti e di web-video Sicurezza negli ambienti di lavoro G Nomina del responsabile esterno del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) G Stesura del documento valutazione rischi (DVR)
...All’Irlanda del Nord Sleator Plant ha debuttato come concessionario ufficiale Terex Trucks per l’Irlanda del Nord. Con sede a Newtownabbey, l’azienda fa parte del gruppo Ballyvesey Holding e nell’offerta contempla sia i dumper rigidi sia quelli articolati. “Abbiamo visto il successo che Tdl, azienda appartenente al nostro stesso Gruppo, ha riscontrato con Terex e abbiamo la stessa ambizione per ottenere risultati simili”, ha dichiarato Jonathan Campbell, direttore generale di Sleator Plant (nella foto insieme a Guy Wilson, direttore vendite e marketing Emea di Terex Trucks).
Sorveglianza Sanitaria G Nomina del medico competente G Esecuzione delle visite mediche e accertamenti diagnostici direttamente in loco Formazione G Formazione dei lavoratori G Corsi di Primo Soccorso e Antincendio G Corsi modulabili secondo le diverse esigenze aziendali Altri servizi G Bandistica regionale G CAF in loco
scorso aprile. Meta del nuovo acquisto è la Birmania dove Aung Hein Min, società affiliata a Leadway Heavy Machinery, fornisce anche un accurato servizio postvendita per i clienti Terex Trucks. I 19 dumper TR100 saranno utilizzati per l'estrazione di giada, oltre che per il trasporto di terra e roccia: questi mezzi sono utilizzati nelle miniere di tutti e cinque i continenti grazie alle minime esigenze di manutenzione e al design robusto, che li rendono ideali anche per lavorare anche dove il clima è tropicale, particolarmente mutevole. www.terextrucks.com srl
direzione@sinetix.org
DIVENTA NOSTRO FA N SU FACEBO OK!
Costruzioni
Costruzioni
19 giugno alle ore 10.59
14 luglio alle ore 7.03 -
In diretta dallo stabilimento #Liebherr Construction di Ehingen
#Venpa ricostruisce Dolo dopo il #tornado
La preferita
Il più letto
La foto più cliccata!
Il post che più ha destato l’attenzione dei nostri “seguaci”
COSTRUZIONIWEB.COM
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Costruzioni
Costruzioni
8 luglio alle ore 6.44 -
29 giugno alle ore 15.57 -
#BKT protagonista del videoogioco #Monster Jam Battlegrounds
Annuncio della seconda puntata dell’asta #Ritchie Bros
La più curiosa
Il più piacente
Una notizia di attualità particolarmente interessante
Il post con più mi piace
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12 Costruzioni luglio 2015
Attualità&Prodotti
NEWS
Catacombe resuscitate e Catacombe di San Callisto, a Roma, sono una preziosa testimonianza storica-architettonica di epoca romana. Oggetto di lavori di recupero, restauro conservativo e di messa in sicurezza, sono state riaperte ai visitatori lo scorso giugno. Protagonista degli interventi, i materiali fibrorinforzati FIBRE NET, che sono stati impiegati per la messa in sicurezza delle pareti delle catacombe e di uno spuntone e per il ripristino della pavimentazione originale. Con i sistemi Fibre Net si è potuto così rendere accessibile l’area, utilizzando una lastra vitrea sorretta da una struttura in FRP composta da profili pultrusi brevettati dall’azienda. www.fibrenet.it
L
Pronto soccorso Un aiuto prezioso per gli operatori. Si chiama Gear-1 ed è un moltiplicatore di forza specificatamente pensato per stringere e allentare i bulloni dei mezzi pesanti con semplicità. Proposto dalla mantovana Lampa, è in grado di moltiplicare la forza esercitata con un rapporto di 1:78 (un kg di forza applicata allo strumento equivale a 78 kg applicati al bullone), consentendo così di smontare la ruota in tempi brevi, anche nelle condizioni di emergenza, con uno sforzo fisico limitato. www.lampa.it
la soluzione nel drenaggio! Da sempre Varisco offre agli operatori del drenaggio e delle installazioni wellpoint la più vasta gamma di soluzioni: pompe autoadescanti fino a 12” vuotoassistite, pompe centrifughe dry prime da 4” a 12“, anche con cabina di insonorizzazione. Pompe sommergibili Grindex in alluminio fino a 10”. Impianti wellpoint con punte filtranti e tubazioni in tecnopolimero.
Pompe centrifughe a girante aperta Coperchio con cerniera per facile ispezione
www.variscospa.com
Super Z
VARISCO S.p.A. Terza Strada, 9 - Z.I. Nord 35129 PADOVA - Italy - Tel. +39 049 82 94 111 - Fax +39 049 82 94 373 - italia@variscospa.com
ATTUALITÀ & PRODOTTI
Colpo vincente per i coreani Doosan ha siglato un accordo con il Royal and Ancient Golf Club per estendere di altri cinque anni la sponsorizzazione dell’Open Championship, tra i tornei di golf professionistico più prestigiosi al mondo. Visibilità garantita, ritorno assicurato
Open Championship, conosciuto anche come British Open, è uno dei quattro tornei più importanti del golf professionistico, con alle spalle ben 154 anni di storia. DOOSAN, nella persona del chairman Yongmaan Park, ha annunciato di avere siglato un accordo con il Royal and Ancient Golf Club (R&A) per estendere di altri cinque anni la sponsorizzazione dell’importante campionato e sarà quindi lo sponsor ufficiale fino al 2019.
L’
Doosan ha deciso di rinnovare l’accordo sulla base di un’analisi di mercato, che ha calcolato in circa 12 milioni di euro all’anno il valore monetario dell’esposizione del logo attraverso la copertura
televisiva dell’evento in tutto il mondo. Nell’ottica di promuovere il marchio durante il periodo di validità dell’accordo, l’azienda coreana organizzerà una serie di eventi, tra cui alcune
Premio al miglior operatore Best Operator Award. È il premio aggiudicato da Robby Bosch di Doosan Construction Equipment al salone Plantworx 2015, fiera dedicata ai prodotti e ai servizi per l’industria del movimento terra promossa dalla Construction Equipment Association, svoltasi presso l’Aerodromo di Bruntingthorpe nel Leicestershire, nel Regno Unito. Il premio è stato consegnato a Bosch per le capacità di cui ha dato prova nella dimostrazione della nuova pala compatta cingolata Bobcat T450, contraddistinta dal notevole aumento della potenza del motore e da una miglior efficienza dell’impianto idraulico e della trasmissione idrostatica.
14 Costruzioni luglio 2015
esposizioni e un bus griffato Doosan in funzione all’esterno del green: si calcola che dal 2012 gli eventi espositivi organizzati dalla società abbiano richiamato circa 23.000 visitatori. All’edizione di quest’anno, in programma a luglio presso l’Old Course di St. Andrews in Scozia, viene installata anche l’area espositiva “Power & Water Station”, dove Doosan promuove le sue attività per gli impianti di generazione elettrica e di desalinizzazione, con distribuzione gratuita di acqua in bottiglia e stazioni gratuite di ricarica dei cellulari alimentate con celle a combustibile Doosan. www.doosan.com
roba S dell’altro mondQ
Una selezione degli articoli pubblicati sull’ultimo numero di Vie&Trasporti, la rivista edita dalla nostra casa editrice dedicata al settore dei veicoli industriali e commerciali. Un mondo diverso dal nostro, ma non poi così lontano…
Prova su strada del Volvo FH 540 l-Shift Dual Clutch Euro 6
Norbert Kiss è l’imprendibile del truck racing alla guida di un Man
o ’ultim e! l a i l Sfog ro onlin e num
Prova su strada del Renault Master 2.3 165 Energy Euro 5b+ luglio 2015 Costruzioni 15
PREFABBRICAZIONE
LA CASA
dell’ospitalità
LA MISSIONE DI FORNIRE SPAZI PER L’ ACCOGLIENZA E I SERVIZI AL PUBBLICO DI EXPO 2015 È STATA VINTA. IL RISULTATO FINALE? UN PRODIGIO DA 7.500 M2 DI TECNOLOGIA E DESIGN DI ALBERTO FINOTTO
Le operazioni di montaggio dei monoblocchi Fae/Tecnifor è stato effettuato dalle squadre tecniche messe in campo dall’azienda di Terni, impiegando risorse e uomini dalla sede di Spinetta Marengo, vicino ad Alessandria. L’esecuzione dei montaggi (con l’impiego di piattaforme aeree autocarrate, gru retrocabina e sistemi autosollevanti) si sono svolte in un contesto di cantiere piuttosto complesso, con numerose interferenze operative dovute alla concomitanza degli allestimenti per i vari padiglioni realizzati nel sito espositivo di Expo 2015.
Attualità&Prodotti xpo e logistica dell’ospitalità per la più grande manifestazione internazionale del nostro paese. il binomio è irriducibile e riguarda tanto le strutture di accesso per i visitatori quanto e ancor di più le strutture che ospitano l’impiantistica dei servizi igienici, le biglietterie e le sedi di coordinamento del pronto soccorso e dei vigili del fuoco. Alla specialista Tecnifor, azienda del gruppo Fae di Terni dedicata al noleggio di strutture prefabbricate, va riservato il plauso di ammirazione per la fornitura di circa 500 moduli concepiti per gestire al meglio l’evento milanese nell’area di Rho/Pero. Dopo l’aggiudicazione della gara indetta da Expo e denominata MUA (Monoblocchi ad Uso Abitativo), al progetto e alla realizzazione dei moduli è seguito il trasporto e il montaggio finale, con l’occupazione di un’area perimetrale complessiva di circa 7.500 m2 . ST
E
NEWS
“IN BLOCCO” AL TRAGUARDO Il trasporto e l’installazione dei monoblocchi ( 6 x 2,46 m di misura standard) è stata realizzata per 25 aree di cantiere all’interno dell’area di Expo 2015. Per la costruzione dei manufatti, Fae ha scelto come struttura produttiva la sede Fae/Tecnifor di Spinetta Marengo (AL), in considerazione della vicinanza a Milano e delle necessità di logistica e trasporto dei moduli prefabbricati. Il contratto di fornitura con Expo prevedeva la chiusura di consegne e installazioni entro 130 giorni. Dopo l’aggiudicazione della gara (alla fine di novembre 2014), in due mesi Fae/Tecnifor ha completato la costruzione dei monoblocchi e ai primi di febbraio ha avviato le fasi di trasporto e installazione. Fornitura e montaggio si sono conclusi ad aprile rispettando perfettamente i tempi previsti.
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PREFABBRICAZIONE
IL PANORAMA DEI SERVIZI Una panoramica delle biglietterie poco prima dell’inaugurazione che ha portato centinaia di migliaia di visitatori nell’area espositiva di Expo 2015. Oltre alle biglietterie e ai punti di informazione per il pubblico, numerose le facilities a cui sono dedicate le strutture di prefabbricazione installate e noleggiate da Fae/Tecnifor. I servizi principali ospitati negli edifici modulari riguardano gli uffici di gestione operativa dei Vigili del Fuoco, le sedi di rappresentanza e coordinamento dei corpi di vigilanza locale e dei comandi dell’Arma (Polizia Municipale, Carabinieri) e altri insediamenti per il pronto intervento (guardia forestale, guardia medica, pronto soccorso), oltre a vari siti di deposito per i materiali e gli altri stock di riserva.
Percorso di installazione Le gru su autocarro hanno costituito il parco veicoli più importante per il trasporto e l’installazione dei moduli monoblocco Fae/Tecnifor. Le 25 aree di cantiere individuate per il collocamento degli stabili prefabbricati era localizzato alla fine dei percorsi principali che si diramano dal Decumano (denominato World Avenue, il viale centrale dell’area espositiva). La direzione dei lavori di Expo 2015 ha messo a disposizione dello staff Fae/Tecnifor un’area-polmone per il deposito provvisorio dei monoblocchi, dove le squadre di lavoro hanno conferito 40-50 pezzi alla volta in attesa del montaggio. Con l’ausilio delle gru su autocarro si è proceduto poi al prelievo e allo scarico dei moduli su rialzi livellanti - forniti sempre da Fae/Tecnifor - e su una platea realizzata a cura delle maestranze Expo.
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Attualità&Prodotti
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U NA MASCHERA DI BELLEZZA Le opere complementari al montaggio dei monoblocchi (di circa 15 m2 l’uno) sono risultate piuttosto importanti, nell’ambito dei lavori affidati alle squadre operative di Fae/Tecnifor. Di particolare rilievo, la scelta tecnico-estetica di “mascheramento” del monoblocco. La soluzione individuata ha previsto il rivestimento esterno delle strutture in listelli di legno (un’alta qualità di pino scandinavo) con una base di carpenteria piuttosto pesante collocata lungo il perimetro del prefabbricato. I moduli sono stati messi in bolla e assemblati l’uno con l’altro per formare la struttura di base.
Successivamente, sono state posate le colonne di carpenteria e in seguito le squadre di operai hanno installato il rivestimento in legno. Altri prefabbricati invece sono stati ricoperti con Aquapanel e opportunamente verniciati.
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PREFABBRICAZIONE
Circa 60 operai specializzati, una decina di mezzi ad alta capacità di sbraccio e sollevamento, tra gru autocarrate e piattaforme aeree, turni di lavoro senza sosta. Il corpus delle lavorazioni Fae/Tecnifor è passato attraverso fasi estremamente complesse. I momenti conclusivi hanno riguardato l’avvitamento delle sovrastrutture in legno, la posa delle pareti in Aquapanel e la loro successiva verniciatura. Da ultimo, i lavori di finitura e gli indispensabili allacciamenti idraulici ed elettrici.
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QUALITÀ, UNA SCELTA IRREPRENSIBILE
L’impianto di tutti i servizi igienici previsti con struttura prefabbricata, all’interno del sito di Expo 2015, vede una disposizione su due livelli. La struttura del prefabbricato è quella a monoblocchi classica, con piano terra, primo piano e ingressi differenziati (uomo-donna-disabile). Il mascheramento perimetrale è stato effettuato con una o più pareti in Aquapanel, il sistema costituito da lastre in cemento fibrorinforzato, flessibili e resistenti alle sollecitazioni meccaniche e agli agenti esterni. Lo standard dei servizi igienici prefabbricati concepiti da Fae/Tecnifor per Expo 2015 presenta una finitura qualitativamente importante, con pareti divisorie interne in laminato HPL ad alta pressione.
UNA PRODUZIONE SPECIALE La tipologia di moduli prefabbricati prescelta da Fae/Tecnifor per la fornitura a Expo 2015 è stata quella a monoblocchi del tipo CM1, produzione specializzata e coperta da brevetto. Si tratta di una linea di monoblocchi dalla nuova concezione, studiata per soluzioni aggregabili su tutti i lati e sovrapponibili in altezza. Un particolare da menzionare senz’altro è quello della possibilità di intercambiare le pareti, con un accesso facilitato
dall’esterno, senza smontaggio. Tutti i monoblocchi CM1 sono forniti di corner e di tasche per il sollevamento più agevole in cantiere tramite forche. La produzione dei moduli CM1, come abbiamo già detto, è stata realizzata nella sede produttiva di Spinetta Marengo (AL), una struttura da 30.000 m2 (di cui 3.500 coperti) coinvolta straordinariamente per ragioni strategiche in questa specifica fornitura FAE/Tecnifor nell’area nord-ovest.
LAVORO
LE MISURE INTRODOTTE DAL JOBS ACT NELLA DISCIPLINA DI CONTRATTI E AMMORTIZZATORI SOCIALI E L’ESONERO CONTRIBUTIVO
INPS PER I DATORI DI LAVORO INTRODOTTO CON LA LEGGE DI STABILITÀ
2015, CAMBIANO LE CARTE IN TAVOLA.
È IL MOMENTO DI ASSUMERE UN GIOVANE MECCATRONICO?
o scorso 3 dicembre il Senato ha dato il via libera a nuove opportunità di riforma del lavoro. Il Governo aveva sei mesi per coglierle e lo ha fatto emanando decreti attuativi che puntano tra l’altro al riordino delle forme contrattuali e degli ammortizzatori sociali e ad incentivare la stipula di contratti a tempo indeterminato. Le principali novità riguardano le misure dettate dal Jobs Act, i cui primi decreti legislativi sono stati approvati il 20 febbraio 2015, e da alcune misure introdotte dalla Legge di Stabilità entrata in vigore a gennaio 2015. In sostanza vengono meno delle tutele previste dall’articolo 18 e ne sono introdotte differenti e di carattere crescente nel tempo per facilitare le assunzioni a tempo indeterminato. Queste norme faciliteranno l’operato di aziende e datori di lavoro? Nel nostro settore le nuove normative possono essere un’opportunità per introdurre figure giovani in officina, ma anche alla vendita o allo sviluppo di servizi come il noleggio. ST
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Attualità&Prodotti
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ASSUMERE
è più facile? DI ANTONIO FARGAS
IL MERCATO DEL LAVORO
© Costruzioni
COME CAMBIA
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LAVORO Legge di Stabilità 2015 Tra gli obiettivi di quest’anno c’è quello di agevolare l’inserimento di lavoratori con contratti a tempo indeterminato. Lo strumento scelto è l’esonero contributivo Inps (fino a 36 mesi e per massimo 8.060 euro/anno, vedi box sotto) per i datori che assumono a tempo indeterminato tra il 1 gennaio 2015 e il 31 dicembre 2015. Tale esonero si applica anche alla trasformazione di contratti da tempo
determinato a indeterminato, ma non a quelli di apprendistato. Non si applica se i lavoratori erano già “indeterminati” nei sei mesi precedenti o se lo stesso lavoratore ha già sfruttato agevolazioni con il medesimo datore o ancora se esistono rapporti “indeterminati” risalenti fino agli ultimi 3 mesi 2014 con la stessa società o società di un gruppo (controllate o controllanti).
Esonero dai contributi Inps per 36 mesi È stato introdotto dalla Legge di Stabilità 2015 e spetta ai datori di lavoro che assumono tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2015. Dura 36 mesi per massimo 8.060 euro/anno
NON SI APPLICA SE -il lavoratore era già assunto con indeterminato nei 6 mesi precedenti o ha già goduto di rapporti di lavoro agevolati -per chi era indeterminato nella stessa azienda o collegata negli ultimi tre mesi 2014 - se viola la precedenza di altro lavoratore
SI APPLICA ANCHE SE -l’assunzione è a tempo indeterminato a scopo di somministrazione di lavoro (agenzie interinali) - l’assunzione è attuazione di obbligo di legge o contratto collettivo - c’è trasformazione da determinato a indeterminato
Attualità&Prodotti
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JOBS ACT La grande novità è il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti che è pensato per essere il principale strumento d’ingresso nel mondo del lavoro per i giovani e per disciplinare tra l’altro i licenziamenti. Si applica a contratti indeterminati (pre e post pubblicazione decreto del 6 marzo 2015), contratti convertiti dopo decreto, determinati e di apprendistato. Il contratto a tutele crescenti prevede il diritto a reintegro e risarcimento così come all’indennizzo, ma introduce l’offerta di conciliazione (vedi box a lato).
Dal primo maggio 2015 poi sono attivi i nuovi ammortizzatori sociali NASpl e DIS-COLL. Il primo è rivolto a lavoratori subordinati che hanno perso il posto di lavoro e hanno almeno tredici settimane di contribuzione negli ultimi quattro anni (e minimo 30 giorni negli ultimi 4 mesi). Il secondo a lavoratori con contratti di collaborazione. È troppo presto per giudicare se tali riforme faciliteranno effettivamente le assunzioni. L’unica cosa certa è che la via del cambiamento è intrapresa.
Contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti La nuova forma nasce per essere la più conveniente per entrare nel mondo del lavoro. È per gli indeterminati (o così convertiti) successivi al 6 marzo 2015
INDENNIZZO licenziamento -oltre i 15 dipendenti sono 2 mensilità per ogni anno di servizio (minimo 4 mensilità e massimo 24) - con meno di 15 dipendenti sono 1 mensilità per ogni anno di servizio (minimo 2 mensilità e massimo 6)
CONCILIAZIONE PER licenziamento - oltre i 15 dipendenti sono 1 mensilità per ogni anno di servizio (minimo 2 mensilità e massimo 18) - con meno di 15 dipendenti sono 0,5 mensilità per ogni anno di servizio (minimo 1 mensilità e massimo 6)
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WALKAROUND DI
MATTHIEU COLOMBO
Peso operativo 4,79 ton Potenza max 47,3 kW CapacitĂ benna standard 0,85 m3 Carico di ribalt. alla max art. 3.140 kg
I PLUS
di
Macchina Kubota con motore Kubota 1 di ultima generazione con common rail e gestione elettronica. Potenza ai vertici della categoria: 47,3kW a 2.400 giri/min. Trasmissione idrostatica HST con 2 componenti Bosch Rexroth e gestione totalmente elettronica.
4 modalità di lavoro semplici e intuitive 3 grazie alla gestione elettronica combinata di motore e trasmissione. Raggio di sterzata all’esterno benna 4 contenuto in soli 3.445 mm. Massima agilità operativa nello stretto. Nuova cabina ampia, sicura e ai vertici per 5 silenziosità. Visibilità a 360° grazie alla struttura ROPS/FOPS con 4 soli montanti. Prestazioni elevate. La R085 è pronta 6 a competere con le concorrenti blasonate. Braccio dalla struttura robusta 7 con cinematismo a Z in fusione e cilindri idraulici di prima scelta. L’attacco rapido per attrezzature è di serie. Esclusivo antifurto immobilizer che inibisce 8 l’avvio. Senza la sua chiave elettronica, solo i ladri di supercar possono rubarla. Motore Stage IIIB con intervalli 9 di manutenzione allungati. Il cambio olio arriva a 500 ore di lavoro. Altezza massima in trasferimento inferiore 10 ai due metri e mezzo: 2.480 mm.
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Massima altezza perno benna 3.230 mm
NON CHIAMATELA L’ULTIMA ARRIVATA
Tra i leader assoluti nella produzione di miniescavatori, Kubota costruisce anche pale gommate compatte. Ora la gamma si amplia verso l’alto con i modelli R065 e R085 progettati in Giappone e costruiti in Germania luglio 2015 Costruzioni 29
Altezza massima contenuta 2.480 mm
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KUBOTA R085
ARTICOLATA OSCILLANTE Kubota ha scelto la filosofia del telaio anteriore che oscilla di +/- 8° e dell’assale posteriore rigido.
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Passo 2.000 mm
Luce a terra 330 mm
Una top di gamma Germania, Austria e Svizzera sono i mercati di riferimento per la R085. L’utilizzo di pale gommate articolate compatte in cantiere eleva la sicurezza e garantisce agli operatori condizioni di lavoro eccellenti
SCELTA EQUILIBRATA Kubota punta su assale posteriore rigido e telai tra loro oscillanti e non su telai con articolazione rigida e assale posteriore oscillante. Rispetto alle dirette concorrenti ha il passo più corto che esalta l’agilità contenendo il raggio di sterzata.
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Carreggiata 1.400 mm
Larghezza ai pneumatici 1.725 mm
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Solo 4 montanti Visibilità ottima
di
WALKAROUND Fari di lavoro anteriori di serie
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Raggio di sterzata esterno benna* 3.445 mm *Nota: benna std larga 1.820 mm.
di cultura mitteleuropea
Angolo di articolazione 40°
2 fari di lavoro posteriori disponibili
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CARICO DI RIBALTAMENTO MASSIMA ARTICOLAZIONE 3.140 KG
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Ventola aspirante
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Stage IIIB
Autoctono Nelle mmt compatte i motori Kubota sono molto apprezzati. In questo caso il 4 cilindri turbo common rail V2607-CR-T-E3 è di casa. Gestione elettronica e 47,3 kW a 2.400 giri/min
DOWNSIZING Cilindrata
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TURBO, 16 VALVOLE
3
di soli 2,65 litri, inferiore alla media di categoria, e turbo per ben 47,3 kW di potenza massima. Per ottenere una potenza elevata anche a basso regime, si ha una turbina a geometria fissa, mentre per ottimizzare la combustione ci sono 4 valvole per cilindro.
VENTOLA PROTETTA La ventola è mossa da una cinghia la cui tensione è regolabile in pochi istanti agendo sui supporti dell’alternatore.
La turbina è una classica geometria fissa senza scambiatore di calore. Per evitare fuorigiri della girante (fino a 300.000 giri/min) una valvola meccanica di by-pass evita picchi di pressione.
Turbina con valvola Wastegate (no fuorigiri)
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1
COMMON RAIL D’ULTIMA GENERAZIONE
COMMON RAIL Gli iniettori piezoelettrici lavorano fino a una pressione massima di 180 MPa e sono gestiti dall’elettronica in modo indipendente. Il sistema rileva eventuali anomalie o cali di pressione.
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KUBOTA R085
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Valvola Egr e aspirazione controllate da Ecu
Iniettori gestiti elettronicamente
Gasolio ad alta pressione
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DPF
SI PUÒ ESCLUDERE E FERMARE La rigenerazione è automatica, ma con questo pulsante si può escludere o interrompere.
SENZA PENSIERI Per rispettare lo Stage
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IIIB, il 4 cilindri Kubota ha un catalizzatore ossidante e un filtro antiparticolato la cui rigenerazione avviene in automatico mentre si lavora. L’operatore può escluderla (lavori in galleria o ambienti pericolosi) ed è poi la macchina a segnalare quando effettuarla. In questo caso si esegue a macchina ferma e dura 20/25 minuti. Il Dpf si cambia ogni 3.000 ore e Kubota offre moduli rigenerati.
EGR A CONTROLLO ELETTRONICO
Indicatore ottico d’intasamento
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Ricircolo gas raffreddati per abbattere gli NOx
Sensore di pressione collegato all’Ecu SEGNALE VISIVO E SPIA IN CABINA Il filtro a doppio stadio aspira l’aria dal lato destro della macchina. L’elettronica rileva eventuali intasamenti. Accessibilità buona. Una barriera termica lo separa dal Dpf.
FILTRO A COALESCENZA Per abbattere le emissioni e garantire il cambio olio a ben 500 ore il 4 cilindri monta un filtro per il recupero di vapori e residui d’olio. Si tratta quindi di un circuito chiuso e l’olio tipo CJ-4 non è mai in contatto con l’esterno. SUPPORTI ELASTICI Il 4 cilindri giapponese è appoggiato su 4 esclusivi supporti elastici realizzati in fusione.
SCARICHI ACCESSIBILI
Olio motore
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Il ricircolo dei gas di scarico è esterno e raffreddato (foto sotto). Grazie al controllo elettronico dell’attuatore tramite Ecu, il ricircolo non è continuo ma avviene solo quando necessario.
DOPPIA SICUREZZA Il cofano motore è realizzato in fibra composita e non presenta spigoli di sorta. L’apertura è agevolata da due cilindri idraulici e uno dei due ha il blocco automatico in apertura (foto nel tondo).
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DOC
Refrigerante motore
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Vasca compensazione refrigerante Prefiltro gasolio con spurgo Filtro gasolio con sensore presenza impurità
Pompa elettrica reinnesco gasolio
In serie con aspirante
Paratia taglia calore
SCAMBIATORI BEN DISTANZIATI L’aria fresca è aspirata dal lato destro della macchina passando attraverso, nell’ordine, scambiatore del gasolio e condensatore climatizzatore, scambiatore dell’olio idraulico e radiatore del refrigerante. Tutti gli elementi sono immuni da vibrazioni e dilatazioni termiche grazie a supporti elastici. Tra un modulo e l’altro ci sono diversi centimetri di distanza, il che rende facile la loro pulizia.
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DOPPIO ASSE Nella parte alta il radiatore portante ha supporti elastici che mantengono in sede l’elemento senza costringerlo né verso l’alto né lateralmente.
Radiatore olio idraulico
Scambiatore di calore del gasolio
INDICATORE DI LIVELLO ACUSTICO Il bocchettone di rifornimento (tappo con chiave unificata) è nascosto da uno sportello con chiusura a calamita. Nell’interspazio c’è un pulsante per attivare un segnale acustico che aumenta d’intensità al crescere del livello carburante. Il suono continuo indica che si è raggiunto il livello massimo.
© Costruzioni © Costruzioni
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Condensatore clima
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Radiatore refrigerante con scarico remoto sotto telaio
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KUBOTA R085
Il calore del Dpf è espulso dal fianco sinistro
di
WALKAROUND
Efficienza integrata La qualità costruttiva Kubota non si mette in discussione e l’affidabilità dei motori è nota. Con la R085 la Casa mette sul piatto della bilancia anche una gestione elettronica combinata di motore e trasmissione idrostatica. Aumenta la versatilità e ottimizza le prestazioni
LINGUAGGIO DIGITALE La generazione 07 dei motori Kubota ha aperto le porte alla gestione elettronica, soprattutto per ottimizzare in tempo reale la combustione e ridurre le emissioni allo scarico. I progettisti hanno colto la palla al balzo e invece di introdurre una banale mappatura Eco del motore, che taglia coppia e regime, hanno studiato con Bosch Rexroth una soluzione personalizzata di gestione elettronica della trasmissione idrostatica. Unità elettronica centrale
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Centralina trasmissione
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Centralina Ecu Kubota Engine
IMPIANTO ELETTRICO BEN DIMENSIONATO
• ALTERNATORE DA 80 A POTENZA IN LINEA CON LA MEDIA DI CATEGORIA • BATTERIA DA 95 Ah ACCESSIBILE PER EMERGENZE,
Stacca batteria nel vano motore
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Fusibili con schema iconografico
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Alternatore da 80 A
STACCA BATTERIA PRATICO
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PIÙ 40% DI COPPIA ALLE RUOTE La modalità Power combina la migliore curva di coppia e potenza del 4 cilindri diesel a tutta la resa e la reattività della trasmissione HST. Rispetto alla modalità normale la forza di trazione cresce del 40%. Gli assali hanno il differenziale bloccabile al 100% di serie.
Blocco del differenziale al 100% anteriore e posteriore inseribile
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KUBOTA R085
PWR
L’idrostatica è gestita Per questa classe di caricatori la trasmissione idrostatica è un punto fermo. Con la R085, Kubota introduce la HST a gestione elettronica che permette di scegliere, oltre alla taratura standard, altre 3 modalità di lavoro della macchina: Power, Eco e Attachment
M
P2
PORTATA FISSA PER ATTREZZO E STERZO La pompa a portata variabile, controllata elettronicamente, è interamente dedicata alla trasmissione. La P2 è una pompa a ingranaggi che alimenta le funzioni di sollevamento braccio, richiamo benna, sterzatura e linea ausiliaria.
Solenoide di controllo del motore idraulico © Costruzioni
Il motore idraulico a pistoni assiali è un Bosch Rexroth a cilindrata variabile modello A6VM/63
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EFFICIENZA SU MISURA A ogni avvio della macchina è impostata la modalità di lavoro standard, indicata per lavorare con materiali sfusi, ad esempio con cicli di lavoro a Y su piazzale. Tutta la potenza del 4 cilindri turbo, alimenta la pompa a portata variabile P1 che segue curve di funzionamento progressive. L’elettronica regola per conseguenza il motore idraulico a cilindrata variabile M .
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P1
ATT 5 IMPOSTAZIONI
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MEMORIZZABILI
La modalità Attachment limita la velocità a 4,8 km/h. Il pedale dell’acceleratore non controlla più i giri motore (come nelle altre modalità) ma il motore idraulico. I giri motore si regolano con il potenziometro (da 1.050 a 2.400 giri/min) e variano la portata della linea Aux, quindi la velocità di lavoro delle attrezzature. L’elettronica permette di regolare (20 livelli) e memorizzare la portata corretta per 5 differenti attrezzature.
con l’elettronica ECO
5 LIVELLI DI VELOCITÀ Per regolare la velocità si possono scegliere l’impostazione tartaruga, tre differenti livelli progressivi, quindi la modalità lepre che permette di arrivare alla velocità massima di 20 km/h.
Attivando la modalità Economy si limitano i giri del motore termico a 1.800 giri/min e si scelgono curve di funzionamento di pompa e motore idraulici che rendono la macchina molto più progressiva. È l’impostazione ideale per quando si eseguono lavori di precisione come la movimentazione di materiali con forche.
Cambio livello di velocità
Controllo proporzionale portata linea aux Blocco differenziale (pulsante dietro) © Costruzioni
© Costruzioni
© Costruzioni
I CONSUMI CARBURANTE CALANO DEL 10-15%
Marcia avanti/indietro
Trasmissione in Neutral (folle)
Cintura di sicurezza a 2 punti avvolgibile
Larghezza interna 1.250 mm
Volante inclinabile (accesso)
Appoggiatesta di serie
SOLO
73 dB(A) IN CABIN A
Conforme ROPS/FOPS livello 1
© Costruzioni
CLASSICA E BEN INSONORIZZATA L’interno della cabina è in linea con la tradizione in termini di design e comandi. Con il joystick singolo si gestiscono il braccio e le condizioni di marcia. Semplice e immediati i pulsanti per selezionare le 3 modalità di lavoro alternative alla standard. Analizzando la struttura, i punti di forza sono l’accessibilità, lo spazio interno, l’impianto di aerazione (riscaldamento di serie, clima opzionale) e l’ottima insonorizzazione. La cabina è pressurizzata e il filtro abitacolo è sovradimensionato.
ANTIFURTO Tra le compatte, Kubota è l’unica a offrire l’immobilizer. Le 2 chiavi nere hanno un microcip che dialoga con la centralina Ecu e permette l’avvio del motore. La chiave rossa serve per una eventuale ricodifica delle chiavi. 38 Costruzioni luglio 2015
© Costruzioni
Tra le dirette concorrenti con telaio oscillante la Kubota R085 è quella con la pressione acustica dichiarata in cabina più bassa. Soli 73 dB(A)
4 SUPPORTI ELASTICI La cabina è costruita in Italia e poggia su 4 supporti elastici in gomma bidirezionali.
11 BOCCHETTE D’AERAZIONE E CLIMA DISPONIBILE © Costruzioni
KUBOTA R085
Silenzio a bordo
Arresto emergenza motore
Presa 12V Ricircolo aria anche con il solo riscaldamento
Altezza interna 1.430 mm
Spazio e visibilità LAVORARE IN SICUREZZA Dall’esterno la cabina si distingue per la struttura con 4 soli montanti: 2 anteriori e 2 laterali. La superficie vetrata molto generosa assicura la massima visibilità in ogni direzione, mentre lo scarico posteriore basso e di dimensioni contenute non è mai d’intralcio alla visuale. La parte alta del parabrezza è sfumata. 710 mm
Sedile con sospensione meccanica regolabile
© Costruzioni © Costruzioni
© Costruzioni
670 mm
MISTO ANALOGICO DIGITALE Il cruscotto della R085 ha gli indicatori di temperatura motore e livello gasolio analogici. Il resto del pannello è composto da spie iconografiche retroilluminate. In basso, al centro, un monitor segnala le ore di lavoro ed eventuali codici diagnostici alfanumerici.
390 mm
ACCESSO ESEMPLARE La salita e discesa dalle macchine operatrici è una delle cause più frequenti d’infortunio sul lavoro in cantiere. La R085 ha un gradino d’accesso grande, a sbalzo, e in linea con la porta d’accesso in cabina.
TUTTO APERTO La cabina della Kubota R085 permette di lavorare con la porta aperta (non eccede la larghezza alle ruote), ma anche con il vetro destro aperto. Quest’ultimo può essere mantenuto socchiuso (controvento). Con tergicristallo a doppio pantografo e spazzola da 800 mm, quasi la totalità del parabrezza è tersa!
Spazzola da 800 mm
VISIBILITÀ: VETRO POSTERIORE CURVO E COFANO SPIOVENTE
580 mm da terra
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KUBOTA R085
Massima altezza perno benna 3.230 mm
BENNA STANDARD DA 0,85 M3
• FORZA DI STRAPPO SUPERIORE ALLA MEDIA 4.955 DAN
• CARICO DI RIBALTAMENTO ALLA MASSIMA ARTICOLAZIONE 3.140 KG
(40°)
© Costruzioni
• PESO OPERATIVO 4,79 TON
La forza di strappo di 4.955 daN è superiore sia alla media di categoria sia alle dirette concorrenti “oscillanti”. Il braccio Z Parallel alza il perno benna fino a 3.230 mm, un valore in linea con i modelli di riferimento sul mercato
ALLINEAMENTO PERFETTO
Cilindri saldati per frizione... © Costruzioni
...made in Germany
© Costruzioni
Nessun compromesso in termini di qualità costruttiva, nemmeno per il braccio. Oltre ai profili longitudinali ricavati dal pieno e uniti tra loro da una robusta traversa (saldatura robotizzata), spiccano i cilindri idraulici con testa saldata per frizione in modo da avere un allineamento perfetto e scongiurare perdite d’olio nel tempo.
© Costruzioni
Prestazioni durature
Robusto elemento di richiamo in fusione ROBUSTEZZA VISIBILE Il braccio della Kubota R085 è realizzato con lamiere spesse 250 mm e una traversa scatolata di sezione importante. La parte in fusione della “Z” è da riferimento.
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WALKAROUND
6 PESI E 6 MISURE La R085 è disponibile con cabina e tettuccio per pesi operativi di 4.790 e 4.565 kg. Lo stesso vale per la R065 (stesso telaio ma zavorra e powertrain diversi) che con cabina pesa 4.390 kg e con tettuccio 4.165. Quest’ultima, montando cerchi e pneumatici larghi, ha un peso intermedio ed è chiamata R065 Wide. Le larghezze ai pneumatici variano da 1.680 a 1.725 mm e le benne sono da 1.820 e 1.750 mm. UNICO Il telaio anteriore (in arancio) e quello posteriore (grigio) sono uniti da un perno unico da 300 mm d’altezza. La boccola centrale in fusione ha un dente per limitare meccanicamente l’oscillazione. Il cilindro di sterzo è alto, ben protetto.
STANDARD O 4 IN 1 Kubota propone la macchina con benna standard larga 1.820 mm o 1.890 mm. Stesse larghezze per la 4 in 1 originale. A listino anche le forche.
La “light” è da noleggio KUBOTA R065 La grande differenza tra la R085 e la sorella minore R065 (benna standard da 0,65 m3) è nel motore e nella trasmissione. Il primo si chiama sempre Kubota V2607 ma è una versione aspirata con iniezione diretta che, data la potenza di 34,8 kW, rispetta lo Stage IIIB (foto sotto). Anche la trasmissione perde la gestione elettronica e lavora con regolazione unica. L’assenza di elettronica, la robustezza costruttiva e il colore personalizzabile ne fanno una macchina da parco noleggio. © Costruzioni
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Telaio oscillante di +/- 8°
zioni © Costru
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KUBOTA R085
www.kubota.fr
Non solo cingoli VOCAZIONE CONSTRUCTION Il marchio Kubota non ha bisogno di presentazioni, ma nel nostro settore è conosciuto soprattutto per le qualità della gamma di midiescavatori. Con la nuova pala gommata articolata compatta R085 e la sorella minore R065 la Casa giapponese amplia la sua gamma di caricatori (apprezzati in ambito agricolo) con modelli sviluppati in Giappone ma per rispondere alle esigenze dei clienti construction del Centro Europa. Non a caso le due new entry sono prodotte a Zweibrücken, in Germania.
• CAMBIO OLIO MOTORE 500 ore • FILTRO OLIO MOTORE 500 ore • CAMBIO OLIO IDRAULICO 1.000 ore • FILTRO OLIO IDRAULICO 1.000 ore • CAMBIO MODULO DPF 3.000 ore • CAMBIO OLIO ASSALI 1.000* ore *Nota: primo cambio a 500 ore
LINK AL CANALE YOUTUBE DI KUBOTA
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Capacità benna standard 0,85 m3 Carico ribalt. max articolaz. 3.140 (2.980) kg Peso operativo 4,79(4,56) ton Potenza max 47,3 kW Motore Kubota V2607DI-E3-B Cilindrata 2,61 l Cilindri 4 Alesaggio x corsa 87 x 110 mm Regime max (potenza max) 2.400 giri/min Velocità lineare pistone 8,80 m/s Valvole per cilindro 4 Distribuzione convenzionale Iniezione common rail da 180 MPa Fasi d’iniezione 3 EGR raffreddato Trattamento gas di scarico Doc + Dpf Alimentazione turbo Pompe Var + fix Portata max 67,2 l/min Regolazione pompa no Distributore a cassetti conv. Pressione max 20,6 MPa Trasmissione Hydrostatic Marce 4 Velocità max 20 km/h Differenziali blocco 100% (ant.+post.) Freni 1 oil disc Pneumatici 12.5x18 Passo 2.000 mm Carreggiata 1.400 mm Articolazione max 40° + 8° oscil. Raggio sterzo alla benna 3.445 mm Cinematismo benna Z Parallel Altezza perno benna 3.230 mm Forza di strappo 4.955 mm Larghezza benna 1.820 mm Lunghezza massima 5.300 mm Altezza trasporto 2.480 (2.460) mm Batterie 1 x 92 Ah Alternatore 80 A Serbatoio gasolio 70 l Serb./Sist. olio idraulico 55/39 l
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Kubota R085 in numeri
&
Macchine Componenti trasmissioni
aste
Movimento terra pneumatici
idraulica
Rops Fops
Perforazione
Consolidamento
assali
motori attrezzature
Ricambi
50 54 60 62
M M
44
M
Sicurezza
M
micropali
M
CFA rulli compattatori
Sollevatori telescopici Presentati a Castelfranco tre novità assolute della gamma MHT da 13, 18 e 23 t di portata
Escavatori cingolati L’erede del JCB JS290 LC si chiama JS300 LC: Isuzu Stage IIIB e Smart Control
Sollevatori telescopici Genie razionalizza la gamma e passa da 40 a 6 modelli studiati per il settore noleggio
Pneumatici Una selezione delle novità che Alliance ha presentato all’Intermat di Parigi
Sistemi di controllo Il 3D sviluppato da Moba si adatta a dozer, escavatori e perforatrici. Produttività al top
d’innovazione DI
MATTHIEU COLOMBO
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SOLLEVATORI TELESCOPICI
PODIO
IN PISTA... per davvero! Non è un fotomontaggio, sono le macchine impiegate durante un servizio in pista all’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari a Imola.
44 Costruzioni luglio 2015
&Componenti
Macchine
Nel 2014 il Gruppo francese ha fatturato 1,2 miliardi di euro con una gamma di 400 modelli, una presenza commerciale in 140 Paesi e 1.400 concessionari nel mondo. Il 67% della macchine è venduto in Europa e in Italia Manitou costruisce i fissi medi, la gamma heavy e quella dei rotativi. L’attuale stabilimento di Manitou Italia è a Castelfranco Emilia, costruito su un’area di 84.000 m2. Ben 36.000 i m2 dedicati alla produzione e di questi 18.000 sono coperti. Il sito è vicino allo storico sito di Cavazzona dove oggi prende forma il top di gamma dei rotativi, l’MRT 3255 Privilege +.
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MADE IN ITALY
LARGO AL RINNOVAMENTO DEI ROSSI HEAVY COSTRUITI A CASTELFRANCO EMILIA DA MANITOU ITALIA.
LE NOVITÀ ASSOLUTE SONO TRE iamo al centro della motor valley, tra gli stabilimenti di Pagani Automobili, Ferrari, Maserati, Lamborghini e Ducati. Con queste parole Marco Iotti, direttore di Manitou Italia, ha accolto i giornalisti invitati da tutta Europa per presentare in anteprima assoluta tre nuovi sollevatori telescopici della linea MHT, acronimo di Manitou Heavy Telescopic, nota nel settore perché dal 2014 include il sollevatore telescopico più grande del mondo, l’MHT 14350 da 14 m d’altezza massima alle forche e 35 t di capacità massima di sollevamento. L’arrivo dei tre nuovi modelli MHT 10130, MHT 10180 e MHT 10230, dà seguito al rinnovamento della linea vocato non solo all’introduzione di nuove motorizzazioni Stage IV, ma anche ad elevare gli standard di sicurezza, comfort ed ergonomia, quindi dare un’armonia e una continuità di prestazioni. Al riguardo, in stabilimento abbiamo visto anche il più piccolo MHT 1490 imparentato con il 130. La gamma di accessori originali Manitou comprende oltre 500 attrezzature che esaltano la versatilità di ogni modello. ST
S
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TELESCOPICI
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MHT 10130
Gli MHT fino a 13 t di capacità di sollevamento montano assali Dana della linea Spicer, caratterizzati dai bracci di sterzo montati in posizione superiore (massima affidabilità in fuoristrada). A sinistra, il cilindro per variare l’inclinazione dell’assale rispetto al telaio.
BARICENTRO DELLA GAMMA L’offerta MHT si articola su otto sollevatori. I due modelli centrali sono basati sul medesimo telaio e condividono parti come la cabina, il motore, la trasmissione, le componenti idrauliche, gli assali. Stiamo parlando dell’MHT 1490 da 14 m d’altezza massima alle forche e una capacità di carico massima di ben 9 t, presentato pochi mesi fa e tra i protagonisti di Intermat, e del più piccolo dei tre nuovissimi modelli, l’MHT 10130. Essenzialmente le due macchine vanno a soddisfare esigenze differenti grazie a due diversi bracci telescopici e alla presenza (MHT 1490) o meno degli stabilizzatori anteriori.
I nuovi MHT hanno in cabina un display lcd a colori che permette di visualizzare le prestazioni possibili in base all’effettivo carico e alle condizioni operative, ma anche informazioni di manutenzione predittiva. Sul 10130 e sul 1490 il sistema si controlla tramite pulsanti a margine del monitor.
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TUTTI HANNO LA STELLA, NESSUNO HA IL FILTRO
UNICO NEL SUO GENERE
Con l’MHT 1490 Manitou apre una nuova nicchia di mercato proponendo un modello per movimentazione di carichi importanti, ma con un’altezza massima alle forche di ben 14 m. Come anticipato, la base strutturale della macchina è la stessa dell’MHT 10130. Motore, trasmissione e cabina sono i medesimi. Le differenze sono nel braccio che guadagna uno sfilo per raggiungere i 14 m operativi e nella presenza degli stabilizzatori anteriori, caratteristica condivisa solo con il top di gamma da 35 t di portata massima. Il peso operativo passa quindi dai 18.490 kg del 130 a ben 20.800 kg.
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0 9 4 1 T MH
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I nuovi MHT sono tutti omologati Stage IV. Per le aree non regolamentate ci sono le versioni MHT-X. © Costruzioni
Sotto al cofano sono confermati ancora motori Mercedes Benz, ma tutto cambia. Dal quattro cilindri OM904LA Stage IIIB si passa al nuovo OM934LA Stage IV turbo da 5,1 litri tarato a 129 kW a 2.200 giri/min. Per abbattere le emissioni si hanno ora iniezione ad alta pressione common rail, Egr esterno raffreddato, e trattamento allo scarico con catalizzatore ossidante e selezione catalitica con iniezioni di urea. Nelle foto a destra, prima la testata del motore montato trasversalmente al senso di marcia e a lato il singolo e compatto modulo di trattamento gas.
&Componenti
Macchine
I L MASSIMO “STRETTO”
Per lo sviluppo della nuova cabina, il primo obiettivo era ottenere standard di sicurezza rispondenti alle normative Rops/Fops senza montare pesanti strutture esterne, mantenendo la nota abitabilità interna e migliorando l’ergonomia, quindi il comfort dell’operatore. Il climatizzatore è opzionale (nella foto sotto la cabina con clima e relativo condensatore sotto lo “spoiler” posteriore), mentre i vetri azzurrati sono di serie. Per aumentare la superfiche tersa del parabrezza si hanno ora un tergicristallo a pantografo con spazzola da 600 mm e un piccolo tergicristallo con spazzola da 200 mm.
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Anche sull’MHT 10180 debutta il nuovo monitor a colori ma il monitor passa dai 7 pollici del 130 a 9 e per navigare all’interno dei menu diagnostici e di lavoro si utilizza un selettore rotativo montato appena dietro la base del joystick JSM. La risoluzione delle immagini è elevata e il contrasto permette di leggere le informazioni anche con il sole pieno. Un bel passo avanti. La retrocamera è opzionale.
Più sicurezza e comfort
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IN SAGOMA In gamma il 180 è l’ultimo modello ad avere una larghezza massima inferiore ai 2,55 m che permette di contenere i costi di trasporto da un sito di lavoro a un altro. L’angolo tra assale anteriore e telaio è variabile.
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MHT 10180
La seconda novità assoluta è l’MHT 10180. Rispetto al 130, con cui condivide solo motore e cabina (monitor e controllo funzioni differenti) il salto in avanti in termini di peso operativo e prestazioni è deciso. Si passa da 18.490 kg di peso a ben 24.000, mentre il tiro alla barra cresce di quasi il 50% passando da 10.800 daN a 24.000 daN. Soltanto questi numeri fanno capire come le differenze con il modello più piccolo siano enormi. Per assecondare le prestazioni elevate, l’MHT 10180 monta assali heavy duty OMCI (costruti su specifiche Manitou a Castelfranco Emilia).
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SI ALLARGA A 2.850 MM Fino al 2014, l’MHT da 22,5 t di capacità massima di sollevamento e braccio da 10 m era il top di gamma. Poi è arrivato il gigante MHT 14350 (vedi pagina di fianco) e ora il 225 diventa MHT 10230. Rispetto al 180 si hanno assali OMCI ancora più heavy nelle strutture. Anche grazie a pneumatici 18-R25, la larghezza massima passa da 2.520 a 2.850 mm. Nonostante questo il raggio di rotazione è più contenuto di 100 mm rispetto al 180 e si avvicina a quello del 130. SCAMBIATORE IN CODA Su tutti e tre i nuovi modelli la zavorra posteriore è ripartita in due elementi simmetrici e, al centro, trova posto il radiatore dell’olio idraulico, lontano da altre fonti di calore e raffreddato con ventola termostatica dedicata.
Il monitor lcd a colori è lo stesso dell’MHT 10180, così come il selettore di controllo. Sui nuovi modelli, il sistema Manitou E-Reco permette di riconoscere automaticamente le attrezzature originali che si vanno a montare e di selezionare automaticamente la tabella di lavoro corretta. Il nuovo sistema permette inoltre di monitorare in tempo reale i carichi sospesi.
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ACCESSIBILITÀ ESEMPLARE Anche il 230 monta il 4 cilindri turbodiesel Mercedes OM934LA. La foto sotto evidenzia come l’apertura del cofano motore in due parti dia accesso a tutte le componenti in pochi secondi. Su tutti e tre i modelli la ventola di raffreddamento è idrostatica e, a richiesta, reversibile per pulire i radiatori.
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SOLLEVATORI TELESCOPICI
MHT 10230
OLTRE 500 ACCESSORI... ...e una particolare attenzione a offrire soluzioni per semplificare e rendere più economici gli interventi di manutenzione straordinaria a macchine movimento terra e impianti industriali nelle cave, nelle miniere e per l’industria pesante. Nel prossimo numero approfondiremo l’argomento.
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&Componenti
Macchine
MHT 143 50 È IL PIÙ GRANDE DEL MONDO Per avere coscienza delle dimensioni del maxi Manitou lo si deve fotografare con accanto un uomo (foto a sinistra). Il gigante di casa porta fino a 35 t e raggiunge un’altezza alle forche di 14 m. Il suo peso operativo è di 68 t. Il primo esemplare realizzato lavora attualmente in Sud Africa a servizio di un’azienda estrattiva.
Le new entry della gamma MHT Modello Portata max Altezza max Portata max alt. Max sbraccio Portata max sbrac. Peso (forche) Stab. -sfili Potenza Motore (marca) Modello Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione EGR Tratt. gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Trasmissione Marce Velocità traslazione Tiro alle ruote Freni Pneumatici Passo Carreg./L. pneu. Raggio sterzo pneu. Forza di strappo L. (alla piastra) Altezza trasporto Batteria Alternatore Serbatoio gasolio Sistema idraulico
www.manitou.com
ton m ton m ton ton N° kW
l N° mm rpm m/s N°
N°
l/min
Mpa N° km/h daN
mm mm mm daN mm mm Ah A l l
MHT 790 MHT 1490(stab) 9 9 6,84 13,67 (14) 9 4,5 (6) 3,72 9,50 (9,41) 3,5 1,5 (3,5) 13.020 20.800 0 -1 2-2 104 129 John Deere Mercedes 4045 PWX OM934LA 4,5 5,1 4 4 106 x 127 n.d. 2.000 2.200 8,47 n.d. 4 4 conv. head cams CR CR 3 multi cooled cooled DOC DOC + SCR turbo turbo var var 180 180 Full LS Full LS press. Comp. press. Comp. 27 27 Hydrostatic Hydrostatic 2 2 30 30 10.905 10.800 4 oil disc 4 oil disc 445/95x25 17.5x25 2.870 3.370 2.020/2.473 2.065/2.510 4.884 5.345 n.d. n.d. 5.273 6.655 2.478 3.000 n.d. n.d. n.d. n.d. 150 315(63) 151/n.d. 290/n.d.
MHT 10130 13 9,62 7,5 5,17 3,5 18.490 0-1 129 Mercedes OM934LA 5,1 4 n.d. 2.200 n.d. 4 head cams CR multi cooled DOC + SCR turbo var 180 Full LS press. comp. 30 Hydrostatic 2 25 10.800 4 oil disc 17.5x25 3.370 2.065/2.510 5.345 n.d. 6.146 2.990 n.d. n.d. 315(63) 290/n.d.
MHT 10180 18 9,63 11 5,56 5,3 24.000 0-1 129 Mercedes OM934LA 5,1 4 n.d. 2.200 n.d. 4 head cams CR multi cooled DOC + SCR turbo var 205 Full LS press. comp. 35 Hydrostatic 2 25 15.970 4 oil disc 16 x 25 3.750 2.090/2.525 5.500 n.d. 6.652 3.000 n.d. n.d. 315(63) 290/n.d.
MHT 10230 23 9,65 15 5,80 7 29.300 0-1 129 Mercedes OM934LA 5,1 4 n.d. 2.200 n.d. 4 head cams CR multi cooled DOC + SCR turbo var 205 Full LS press. comp. 35 Hydrostatic 2 25 18.500 4 oil disc 18 x 25 3.900 2.339/2.850 5.400 n.d. 6.997 3.055 n.d. n.d. 315(63) 290/n.d.
MHT 14350 35 13,6 28 8,50 21 67.900 2 -1 260 Mercedes OM936LA 7,2 6 n.d. 2.200 n.d. 4 head cams CR multi sì cooled DOC + SCR 2 turbo var 400 Full LS press. Comp. 35 Hydrostatic 2 25 33.000 4 oil disc 24 x 35 5.700 3.530/2.852 7.328 n.d. 10.936 3.826 n.d. 150 720 760
ESCAVATORI CINGOLATI
IL PILONE degli inglesi DI
MATTHIEU COLOMBO
HA LE SPALLE LARGHE, È SILENZIOSO E LAVORA DURO. SE LA GAMMA DEI CINGOLATI JCB FOSSE UNA FORMAZIONE DI RUGBY, IL JS300 NLC SAREBBE PILONE. ARRIVANO L’ISUZU “IIIB” E LO SMART CONTROL 50 Costruzioni luglio 2015
&Componenti
Macchine PRESTAZIONI DEL JS300 NLC IN PILLOLE
• FORZA DI STRAPPO
25.360 daN
• FORZA DI PENETRAZIONE 17.310 daN • CAPACITÀ SOLLEVAMENTO* 9.820 KG *360°, distanza 4,5 m, al livello del suolo, bilanciere 3,1 m, suole 600 mm.
rriva sul mercato l’erede del JS290 e dato che l’evoluzione strutturale e tecnica porta con se dai 1.200 ai 1.500 kg in più, a seconda dell’allestimento, merita il nome JS300. Il nuovo 30 t prende definitivamente le distanze dai prodotti costruiti in joint venture con Sumitomo ed è stato sviluppato in Inghilterra. Come in passato è disponibile in versione LC con carro largo 3.200 mm e nella più italiana versione NLC che rientra nei limiti dei 3 m di larghezza massima. Rispetto al JS290 NLC, strutturalmente il nuovo arrivato ha una base della torretta rinforzata, un monoblocco più resistente alle forze torsionali, un penetratore ridisegnato e una zavorra di volume maggiore che aumenta lo sbalzo posteriore di 200 mm. Le altre grandi novità sono l’elettronica canbus che porta con sé un’evoluzione elettronica vocata a ottimizzare l’efficienza e il collaudato Isuzu 6HKIX che rispetta i limiti di emissioni Stage IIIB. ST
A
BLACK TAIL Anche per il JS300 è confermata la caratteristica livrea “coda nera” con maxi logo JCB. Il sottocarro è quello del 290 con le componenti mobili firmate Berco.
Sotto al cofano motore batte sempre un cuore giapponese ed è ancora il sei cilindri Isuzu 6HK1X da 7,8 litri ma, in versione ZSJ-01 da 165 kW erogati a 1.800 giri/min, passa allo Stage IIIB. Per farlo adotta il ricircolo dei gas di scarico esterno controllato elettronicamente e raffreddato ad acqua con tre scambiatori di calore montati in serie, un catalizzatore ossidante con in serie un filtro antiparticolato e una nuova turbina a geometria variabile per favorire una combustione ottimale a tutti i regimi, quindi gas di scarico più puliti. I vapori di olio recuperati dalla testata sono filtrati e la parte condensata è reimmessa in coppa. Anche grazie a questo la sostituzione dell’olio motore arriva a 500 ore d’intervallo. La rigenerazione del Dpf è completamente automatica e non richiede né l’attenzione dell’operatore né l’arresto della macchina.
IN PARALLELO I tre scambiatori più grandi sono montati in parallelo e abbattono le temperature di refrigerante motore, olio idraulico e aria del turbo. Su telai indipendenti sono montati il condensatore del clima e lo scambiatore del gasolio. A richiesta è disponibile la ventola di raffreddamento ad azionamento idraulico e reversibile. © Costruzioni
ESCAVATORI CINGOLATI
165 KW PULITI
&Componenti
Macchine
CONTROLLO ELETTRONICO Le due pompe a portata variabile con sensori solenoidi sono Kawasaki, mentre il distributore è Kayaba. Grazie alla nuova elettronica canbus e all’interfaccia Smart Control, le prestazioni idrauliche sono proporzionali al regime motore e alla modalità operativa selezionata. La gestione integrata riduce i consumi del 5% rispetto al JS290.
Il sistema JCB d’interfaccia operatore macchina si chiama Smart Control e permette di visualizzare molteplici informazioni: dal regime motore al consumo carburante istantaneo e medio, dalla fascia di potenza prescelta (modalità Lifting, General, Heavy tramite potenziometro e Heavy Plus con tasto dedicato) all’attivazione del Power Boost e all’inserimento del ritorno automatico al regime motore minimo (regolabile da 2 a 30 secondi). Ora il sistema integra anche il Basic Tool Select che permette di regolare dal monitor portata e pressione idraulica della linea ausialiaria, ma è anche disponibile l’Advanced Tool Select che permette di memorizzare dieci attrezzature idrauliche con relativa portata e pressione.
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ARRIVA LO SMART CONTROL
luglio 2015 Costruzioni 53
SOLLEVATORI TELESCOPICI
RENTAL spirit
DI
MATTHIEU COLOMBO
LA GAMMA DEI TELE GENIE PASSA DA 40 A 6 MODELLI, TUTTI STAGE IIIB. L’EVOLUZIONE PRO NOLEGGIO PUNTA SU FACILITÀ D’UTILIZZO, ACCESSIBILITÀ MECCANICA, ROBUSTEZZA E PRODUZIONE MODULARE. 3 ANNI DI GARANZIA SENZA LIMITI DI ORE OPERATIVE 54 Costruzioni luglio 2015
&Componenti
on capita spesso di assistere a una razionalizzazione così importante di una gamma di prodotto. Il passaggio da 40 configurazioni di macchine a soli 6 modelli è stato senza dubbio un grande lavoro per Genie sia in termini di sviluppo sia per continuare a garantire la versatilità riconosciuta ai sollevatori blu. D’altra parte questo ha permesso anche l’avvio di una rivoluzione all’interno dello stabilimento di Umbertide (PG) che negli ultimi anni è stato oggetto di costanti investimenti, passando a una filosofia produttiva Lean e crescendo in superfice coperta e scoperta. È stata infatti annessa una nuova struttura per dare spazio allo sviluppo di prototipi e allo stoccaggio di componenti. Questo con l’obiettivo di dare maggiore respiro alla produzione che ora avviene in linea. L’attuale gamma è composta da tre modelli fissi e tre rotativi con un’elettronica ridotta all’osso per semplificare la vita alle società di noleggio. Nella pagine seguenti vi presentiamo i tre modelli che abbiamo visto presso la nuova Demo and Training Area Genie a Umbertide. ST
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N
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Macchine
SOLLEVATORI TELESCOPICI
0 5 2 T GH
6
GLI BASTA IL DOC
QUANDO LO SPAZIO È TUTTO I radiatori dell’olio idraulico e del raffreddamento motore sono montati in serie. Il secondo è realizzato su misura e include una vasca di compensazione con indicatore ottico e sensore di livello. Tutto in poco spazio. I due scambiatori sono “in coda” e non si saturano con la polvere alzata dalla ruota anteriore.
I L COMPATTISSIMO Genie offre tre sollevatori con braccio fisso. Il compattissimo GTH-2506, il GTH-4014 e il GTH-4018. Questi modelli offrono nell’ordine capacità massime di sollevamento di 2,5 t per il primo e di 4 t per gli altri due. Le altezze massime operative rispettive sono di 5, 79, 13,57 e 17,61 m. Noi abbiamo potuto apprezzare l’estrema compattezza del 2,5 t di sesta generazione, in particolare l’altezza di appena 1.920 mm pur conservando una luce a terra di 330 mm e la larghezza massima di 1.810 mm. Rispetto alla generazione precedente il passo aumenta di 40 mm. L’evoluzione riguarda soprattutto la cabina, l’interfaccia operatore e la motorizzazione Stage IIIB ottenuta con un semplice Doc.
Per rispettare i limiti di emissioni allo scarico, il 2,5 t che alza le forche a 6 m passa dal motore TD 2011 L04 Turbo al più attuale Deutz TCD 2.9. Si tratta sempre di un 4 cilindri turbodiesel ma ora ha l’iniezione common rail che lavora fino a 200 MPa di pressione e un catalizzatore ossidante Doc (senza manutenzione). Questa volta, per contenere le dimensioni della macchina, l’unità è montata longitudinalmente ed è avvolta da un cofano integrale per garantire una buona accessibilità. Allentando 5 dadi si può anche calare a terra il robusto sottoscocca nero mettendo “a nudo” il motore.
L’esperienza (di cantiere) porta consiglio. Con la sesta generazione il 2506 guadagna dei parafango anteriori in acciaio con arco di protezione per i fari stradali.
COMPATIBILE Oltre all’ampia gamma di accessori originali Genie, la piastra porta attrezzature dei GTH è disegnata per consentire il montaggio di accessori compatibili con telescopici di altre marche.
GTH 4 018
I L CENTRO GAMMA I telescopici da 4 t con braccio fisso sono due, uno da circa 14 m di braccio e uno che con il doppio sfilo raggiunge circa i 18 m. A Umbertide abbiamo potuto apprezzare l’equilibrio e la velocità operativa del GTH-4018 (da non confondere con il modello rotativo che guadagna il suffisso R). In campo abbiamo potuto provare l’estrema progressione della trasmissione meccanica animata idraulicamente, in particolare nelle partenze da fermo e alle bassissime velocità. All’anteriore due classici stabilizzatori ribaltabili che formano uno schema ad A.
A sinistra, il varco d’accesso in coda al braccio telescopico. Questa soluzione semplifica interventi e ispezioni al distributore idraulico, alle condutture idrauliche del braccio e alle catenarie di sfilo dei due elementi.
Anima 5 dei sei modelli in gamma Sotto al cofano del 4 t da 18 m d’altezza compare un Perkins 854E-E34TA Stage IIIB da 3,4 litri che scalza il 1104D-44T. Si tratta di un motore nuovo sviluppato per rispettare le normative sulle emissioni vigenti, contenere i consumi di carburante e ridurre i costi di manutenzione ordinaria. Merito della nuova iniezione common rail, dello scambiatore di calore dell’olio motore unito al recupero e condensazione dei vapori (cambio olio a 500 h) e del modulo allo scarico con catalizzatore ossidante e filtro antiparticolato (Doc + Dpf). Questo 4 cilindri tarato a 83 kW anima tutti i Genie tranne il “2506”.
Merita una nota il cofano motore in fibra composita che garantisce la massima accessibilità e conferisce alla macchina un aspetto moderno e aggressivo, rafforzato dalla nuova veste cromatica nera di cabina e sottotelaio in luogo della precedente grigia. In dettaglio gli assali Carraro Drive Tech 26.27M.
luglio 2015 Costruzioni 57
SOLLEVATORI TELESCOPICI
LONGEVO E SICURO All’interno del doppio cofano motore entrambe le parti sono rivestite con fonoassorbente di elevata qualità, fissato con borchie protette da cover plastiche. Nessun operatore o meccanico si ferirà la testa.
GTH 5021R I trainer Genie hanno evidenziato i vantaggi garantiti del joystick unico in termini di facilità di controllo dei movimenti e di sfilo del braccio. Anche sul 21 m i comandi sono molto intuitivi.
L’ASSOLUTO I tre rotativi Genie si chiamano GTH-4016 R, GTH 4018 R e, l’ultimo arrivato, GTH 5021 R. In questo caso i primi due modelli hanno una capacità di 4 t e il top di gamma arriva a 5 t, mentre l’altezza massima alle forche è nell’ordine di 15,42 m, 17,54 m e di 20,86 m. Sono tutte e tre macchine progettate per lavorare bene anche su gomma, come pick&carry, e non solo stabilizzate. L’ultima generazione si riconosce da lontano per la cabina e il sottocarro neri. In campo prova era protagonista assoluto il 21 m che condivide la nuova motorizzazione Perkins Stage IIIB (Doc + Dpf) con i modelli dalle prestazioni inferiori.
Per ottenere il massimo delle prestazioni dal top di gamma dei rotativi, per il 5021 Genie ha scelto la classica stabilizzazione a X fissa sia all’anteriore sia al posteriore. Il passo è di 3.000 mm, mentre la larghezza massima da stabilizzata è di 5.000 mm. È possibile lavorare con stabilizzazione parziale.
ACCESSIBILI DA TERRA Le catenarie dei due sfili hanno il “ritorno” nella parte inferiore degli elementi. In questo modo sono facilmente registrabili da terra e l’operatore le ha sempre sott’occhio. A caratterizzare la nuova generazione di macchine è una maggiore cura dell’estetica, ma sempre funzionale a garantire accesso a componenti meccaniche e idrauliche. Sopra, dall’alto, il distributore idraulico dietro la cabina e il vano motore con cofano in due pezzi apribili ad “ala di gabbiano”. A destra, l’accesso rapido alla base del braccio telescopico.
&Componenti
Macchine
La nuova Demo and Training Area che Genie ha realizzato a Umbertide (PG) permette ai clienti di provare sollevatori telescopici e piattaforme aeree, ma è anche teatro di corsi di formazione per operatori e noleggiatori.
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VP Sales & Marketing Genie
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Phil Graysmark
Il 90% dei clienti che scelgono telescopici Genie sono noleggiatori. Questo dato ci ha indicato la via da perseguire per migliorare la nostra presenza sul mercato mondiale. Abbiamo ridotto il numero di modelli da scegliere, lavorato sulla gamma di accessori originali e studiato un tipo di attacco compatibile anche con accessori di altri costruttori, reso intuitivi i comandi in cabina e ridotto sia tempi sia costi vivi di manutenzione. Nel 2009 abbiamo raddoppiato la produzione su base annua e prevediamo di incrementarla ulteriormente negli anni a venire. Stiamo infatti procedendo all’ampliamento della capacità produttiva dello stabilimento di Umbertide, per offrire ai clienti europei un numero superiore di piattaforme semoventi con tempi di consegna ridotti e costi di trasporto contenuti.
SPAZIO AI PROTOTIPI L’ampliamento dello stabilimento sarà completato nel corso del 2015. Una struttura coperta adiacente ai piazzali dello stabilimento è in fase di riammodernamento (carriponte e antincendio appena posati) per dare spazio alle nuove linee produttive.
La nuova gamma Genie è composta da 6 modelli Modello Portata max Altezza max Portata max alt. Max sbraccio Portata max sbrac. Peso (forche) Stab. - sfili braccio Potenza Motore (marca) Modello Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione EGR Tratt. gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Trasmissione Marce Velocità traslazione Tiro alle ruote Freni Pneumatici Passo Carreg./L. pneu. Raggio sterzo pneu. Forza di strappo L. (alla piastra) Altezza trasporto Batteria Alternatore Serbatoio gasolio Serb./sist. idraulico
www.genielift.it
GTH-2506 2,5 5,79 2 3.720 3,5 13.020 0 -1 55,4 Deutz TCD 2.9 l 2,9 N° 4 mm 92 x 110 rpm 2.600 m/s 9,53 N° 2 conv. CR N° 1 cooled DOC turbo fix l/min 70 no o.c. conv. Mpa 28 Hydrostatic N° 2 km/h 26 daN 3.041 2 front.oil disc 12 x 16,5 mm 2.320 mm 1.500/1.810 mm 3.250 daN 3.630 mm 3.840 mm 1.920 Ah n.d. A 55 l 60 l 65/n.d. ton m ton mm ton kg N° kW
GTH-4014 4 13,57 3 9.080 1,25 10,14 2-1 83 Perkins 854E-E34TA 3,4 4 99 x 100 n.d. n.d. 4 conv. CR multi no DOC + DPF turbo fix 99 no conv. 28 Hydrostatic 1/2 33 8.073 2/4 oil disc 405/70 x 20 2.950 1,920/2.320 4.650 5.886 6.060 2.400 n.d. n.d. 170 112/n.d.
GTH-4018 4 17,61 2 13.360 3,5 11,98 1-2 83 Perkins 854E-E34TA 3,4 4 99 x 100 n.d. n.d. 4 conv. CR multi no DOC + DPF turbo fix 99 no conv. 28 Hydrostatic 1/2 35 7.600 2/4 oil disc 405/70 x 20 2.950 1,920/2.320 4.650 7.750 6.570 2.440 n.d. n.d. 170 112/n.d.
GTH-4016 R 4 15,42 2,5 13.350 0,7 12.900 2-2 83 Perkins 854E-E34TA 3,4 4 99 x 100 n.d. n.d. 4 conv. CR multi no DOC + DPF turbo fix 98 no press. comp. 25 Hydrostatic 2 35 6.867 2 fr oil disc 18 x 19,5 3.000 1.950/2.400 n.d. 5.788 6.652 3.120 n.d. n.d. 205 220/n.d.
GTH-4018 R 4 18 2 15,530 0,5 14.000 2-2 83 Perkins 854E-E34TA 3,4 4 99 x 100 n.d. n.d. 4 conv. CR multi no DOC + DPF turbo fix 98 no press. comp. 25 Hydrostatic 2 35 6.867 2 fr oil disc 18 x 19,5 3.000 1.950/2.400 n.d. 5.003 6.270 3.120 n.d. n.d. 205 220/n.d.
GTH-5021 R 5 20,86 2,5 17,44 0,65 17.180 2 -2 83 Perkins 854E-E34TA 3,4 4 99 x 100 n.d. n.d. 4 conv. CR multi no DOC + DPF turbo fix 95 Full LS conv. 28 Hydrostatic 1/2 30 2/4 oil disc 24 x 35 3.000 1.950/2.420 7.328 n.d. n.d. 2.990 n.d. 150 205 220/n.d
© Costruzioni
PNEUMATICI
TRADIZIONE ed esperienza triplice NATO DALLA COMUNIONE A D’INTENTI DI TRE REALTÀ, IL GRUPPO ATG PUNTA AL RAPPORTO TRA PRODUTTIVITÀ E PREZZO DEI PRODOTTI
60 Costruzioni luglio 2015
PASSEPARTOUT Tra i modelli OTR esposti a Intermat 2015 anche l’ultima release del 655 Multiuse in misura 20.5R25 che il costruttore suggerisce per pale gommate, dumper articolati, motorgrader e più in generale per mmt compatte.
© Costruzioni
ANTONIO FARGAS
© Costruzioni
DI
TG è un gruppo di origini israeliane specializzato nella progettazione e costruzione di pneumatici per macchine operatrici. Oggi la sua produzione è profondamente radicata in India e si riflette sul mercato con tre principali marchi: Alliance, Galaxy e Primex. I primi due marchi hanno origini risalenti nell’ordine al 1950 e al 1922 e hanno unito la loro esperienza nei prodotti off road per macchine movimento terra e agricole, mentre il marchio Primex è stato acquisito nel 2009 per soddisfare la domanda del settore forestale. Di seguito, le novità mmt che abbiamo visto a Intermat 2015. ST
Due gemelle che montano strette strette
© Costruzioni
© Costruzioni
Tra le novità presentate a Intermat segnaliamo i pneumatici Dual Master 506 progettati per il montaggio gemellato su escavatori gommati. Costruiti per garantire una durata più lunga del battistrada, una guida confortevole e un aumento della produttività complessiva della macchina, i Dual Master hanno la carcassa radiale tutta in acciaio per assicurare la massima stabilità operativa anche lavorando con gli stabilizzatori alzati. In particolare, lo specifico profilo dei fianchi permette uno stretto contatto tra i due pneumatici. E questo elimina la necessità di montare un anello in gomma speciale che solitamente è necessario per impedire la penetrazione di pietre tra gli pneumatici. I Dual Masters 506 sono disponibili nella dimensione 315/80R22.5. Hanno superato 5.000 ore di test senza scoppi o forature.
SOLIDO PER L’HEAVY DUTY
ATG PER MARCHI...
Galaxy & Primex 30%
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MULTIUSO COMPATTO Galaxy 300 è un pneumatico adatto a skid steer loader come a veicoli offroad multifunzione. Il disegno del battistrada pieno lo rende adatto anche a piazzali e cantieri urbani.
Il Beefy Baby SDS è un nuovo pneumatico solido sviluppato per skid steer loader con l’obiettivo di garantire massima stabilità, trazione e il lavoro con carichi elevati. L’intero pneumatico è stato progettato per applicazioni intensive e gravose. L’intera sezione del battistrada è realizzata con una mescola ultra resistente per minimizzare i fermo macchina, mentre il disegno degli intagli amplifica le doti di resistenza, scongiura l’usura asimmetrica ed evita tagli che possano compromettere l’affidabilità. Il battistrada ha un profilo particolarmente profondo che permette la riscolpitura, estendendone così ulteriormente la durata. Per il montaggio, i pneumatici vengono pressati su cerchio. Il Beefy Baby SDS è disponibile nelle misure 10-16.5/31x10-20 e 1216.5/33x10-20.
...E PER SEGMENTI Forestry 8% Altri 16% Construction 34%
Alliance 54%
Agriculture 58%
MERCATO Le due torte a sinistra danno un’idea della produzione del gruppo ATG in un colpo d’occhio. L’attenzione per il settore construction è in crescita.
luglio 2015 Costruzioni 61
SISTEMI DI CONTROLLO perare in tutta flessibilità e in ogni contesto di cantiere è l’intento originario della filosofia di prodotto seguita da Moba per gli operatrori e le imprese. I moduli machine control della casa tedesca hanno calamitato l’attenzione dei visitatori di Intermat 2015 nella Hall 5A e nell’area esterna, mostrando tutti i vantaggi delle soluzioni di gestione operativa a bordo macchina e di controllo progettuale nel corso delle lavorazioni. Tra i sistemi presentati in fiera a Parigi, la linea 3D-matic dedicata alle applicazioni di livellamento assume un po’ il testimone di una tecnologia specifica per il movimento terra, con la sua destinazione operativa a dozer e grader e l’adozione di sensori GNSS (o, in alternativa, in collegamento con le stazioni totali). La modularità dei sistemi Moba prevede inoltre un facile aggiornamento dei sistemi in 2D al livello 3D. ST
O
62 Costruzioni luglio 2015
Un display da 7” per controllare in comparazione al progetto originale, le fasi di livellamento. Il 3D-matic di Moba è un modulo aggiornabile alla tridimensionalità anche partendo da sistemi in 2D.
&Componenti
Macchine
SENSIBILI a livello del suolo I SISTEMI MACHINE-CONTROL AGGIORNANO LA TECNOLOGIA DI GESTIONE FINO ALLA FASE 3D PER DOZER, ESCAVATORI E PERFORATRICI. IL RISULTATO? UN LAVORO “ZERO DIFETTI” DI
ALBERTO FINOTTO
SISTEMI DI CONTROLLO DIMENSIONE DI SCAVO La concezione modulare dei sistemi Moba dedicati alle applicazioni di scavo si traduce nel più ampio ventaglio di offerte su misura per ogni esigenza di gestione operativa e di progetto. Il sistema in 2D Xsite Easy rappresenta il livello di ingresso a questa tipologia di controllo, adatta soprattutto ai piccoli cantieri. Con il modulo Xsite Pro 2D/3D, l’operatore ha a disposizione innanzitutto il display touchscreen più ampio attualmente sul mercato (riferito al controllo in 2D dell’escavatore) e l’opzione di aggiornare il sistema alla modalità 3D in qualsiasi momento (implementando, necessariamente, un’estensione GNSS). Il livello più elevato tra i moduli Moba per lo scavo è l’Xsite Pro Advanced che offre la più ampia disponibilità di controllo operativo in 3D.
MONITORAGGIO DRILLING Prodotto sviluppato per il settore delle fondazioni speciali e della perforazione, la versione avanzata del sistema MDS2000 favorisce la gestione efficiente di macchine e materiali, secondo un accurato e integrale computo dei progetti. Ricavando i dati telemetrici dal modulo GSM, l’MDS-2000 consente il trasferimento wireless delle informazioni ricavate dal monitoraggio operativo della rotary e della propulsione al computer dell’ufficio oppure verso un dispositivo mobile (i dati sono disponibili anche via web). Completato dalla dotazione del nuovo display MDS-1000, il sistema può importare file Quarry X ed Excel e può essere impiegato in combinazione con un modulo laser per misurazioni di profondità.
I programmi Moba dedicati alle operazioni di livellamento e stesa dell’asfalto (a sinistra) offrono soluzioni combinate di notevole efficacia. Il sistema Pave-IR è un modulo scanner utilissimo per prevenire i danneggiamenti potenziali che derivano dalle differenze di temperatura e dalla posa a freddo dell’asfalto. Pave-IR monitorizza direttamente la temperatura durante le fasi di asfaltatura fino a una larghezza di stesa che supera i 12 m, per un numero di 61 o più punti di misurazione.
&
Riciclaggio Demolizione Attacchi rapidi
Cesoie
Terre e rocce da scavo Martelli demolitori Mpa
Green
Frantoi
Ferro
Idraulica Faccia piana
Decommissioning Polipi
microcariche
Attrezzature Sostenibile
Sicurezza
Cesoie VTN Europe pensa sempre
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piÚ in grande e ci ha mostrato all’opera la nuova CI 13000
Cantieri urbani Una case history a due passi dai Navigli, nel centro di Milano. A firmarla, Manfreda Scavi
NEWS
&Demolizione
Riciclaggio
Rifiuti, nuova classificazione Ue
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da costruzione e demolizione come rifiuti pericolosi, con conseguenze ragguardevoli sotto il profilo delle
operazioni di smaltimento. Da giugno, come detto, la classificazione è cambiata nuovamente: il regolamento europeo, che supera tutte le norme nazionali difformi, ha modificato l'allegato I alla parte IV del Codice Ambiente, adeguando la
A più riprese Una demolizione non semplice, effettuata in più momenti. L’abbattimento dei padiglioni della ex caserma Martelli, a Pordenone, struttura che lascerà il posto al nuovo ospedale cittadino, è stato nuovamente fermato per consentire lo smaltimento dell'amianto in una delle aree oggetto dei lavori: nel dettaglio, si sono resi necessari interventi per bonificare camini e canne fumarie. Da segnalare comunque che non si è accumulato alcun ritardo per la costruzione della nuova struttura ospedaliera, i cui lavori di progettazione procedono a ritmo sostenuto.
www.comune.pordenone.it
66 Costruzioni luglio 2015
normativa che riguarda le definizioni di pericolosità. Tra le novità, la sostituzione della lettera “H”, che definiva le
caratteristiche di pericolosità degli scarti (da H1 a H15), con l’acronimo “HP” che sta per “Hazardous Properties” (da HP1 a HP15). Nella fase transitoria, le imprese devono verificare le loro autorizzazioni (per gestione e miscelazione) e la conformità dei criteri di classificazione dei rifiuti già determinati alla nuova disciplina. www.sistri.it
LA NUOVA CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI
Buona “raccolta” A giugno il CDCNPA - Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori ha presentato il primo rapporto annuale sulla gestione dei rifiuti di pile e accumulatori giunti a fine vita. Ecco quanto emerso: nel 2014 sono stati raccolti 9.584.746 kg di pile e accumulatori portatili esausti, registrando un +13% rispetto al 2013 e un costante incremento negli ultimi quattro anni. Sono stati inoltre raccolti 171.896.011 kg di accumulatori industriali e per veicoli, registrando un -5% rispetto al 2013, calo dovuto alla diminuzione nelle vendite di unità nuove.
www.cdcnpa.it
al primo giugno 2015 la gestione dei rifiuti è soggetta alle nuove norme europee, in vigore in tutti gli Stati membri senza bisogno delle singole norme nazionali di recepimento. Le novità sono state introdotte dalla Decisione 2014/955/UE e dal Regolamento 2014/1357/UE. In sostanza, è entrato in vigore il nuovo elenco dei codici di identificazione dei rifiuti (Elenco Europeo dei Rifiuti) e la nuova codifica per le caratteristiche di pericolosità. È terminato così il periodo iniziato lo scorso febbraio (in seguito al decreto legge 91/2014 che aveva modificato l'allegato D alla parte IV del Codice Ambiente, Dlgs 152/2006), durante il quale le imprese dovevano trattare i materiali di risulta
Campioni di taglio
lla finalissima della Tyrolit Cutting Pro Competition, rassegna per i professionisti del taglio e del carotaggio promossa dal marchio austriaco, saranno in prima fila due italiani. La fase conclusiva della quarta edizione si terrà nel 2017 a Innsbruck, in Austria, dopo una prima fase
A
conclusasi quest’anno a Maisach, in Germania. Al termine di una competizione molto agguerrita, Luigi Zamperini di Effelle e Pier Luigi Scopetta di Csm Costruzioni hanno ottenuto l’accesso alla finale, destreggiandosi abilmente con innovative macchine per il taglio e il carotaggio fornite da
TYROLIT. Nel dettaglio, durante le selezioni sono state impiegate: la macchina taglio muri WSE1217*** con dischi WSL*** silenziati, tecnologia TGD Wall Saw Blade con diametro da 825 mm; la carotatrice con motore DME36MW*** e supporto DRA400*** con corona diamantata
CDM*** TGD Wet Drill Bit dal diametro di 102 mm; la troncatrice Stihl TS500i a benzina con disco DCU***4in1, tecnologia TGD Dry Cutting Blade con diametro da 350 mm. Riuscirà l’eterno secondo Zamperini ad aggiudicarsi il gradino più alto del podio? www.tyrolit.it
Network globale amma in espansione con prodotti anche per la triturazione, la vagliatura, la cippatura e per la lavorazione di materiali organici. Terex Material Processing ha acquisito la gestione della linea di prodotti “Tecnologia Ambientale” dell’austriaca Neuson Ecotec. Ciò mostra l’espansione costante della sezione “Materiali ambientali Terex”, TEE in lingua inglese, dopo l’acquisto della gestione di Continental Biomass Industries (CBI) lo scorso aprile. www.terex.com
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Per la tutela del territorio Un approccio specialistico, dal punto di vista tecnico, tecnologico e scientifico. Questo ciò che contraddistingue RemTech Expo, in programma alla Fiera di Ferrara dal 23 al 25 settembre. Il Salone è considerato l'evento piu importante in Italia su temi quali la bonifica e riqualificazione dei siti contaminati, il riutilizzo dei materiali inerti e sostenibilita delle opere (sezione Inertia), la protezione della costa e gestione dei sedimenti (sezione Coast), la prevenzione del rischio idrogeologico e manutenzione (sezione Esonda). Sono previste iniziative di profilo particolarmente elevato, tra cui la Conferenza Nazionale dell'Industria sull'Ambiente e sulle Bonifiche, promossa con Confindustria. www.remtechexpo.com
luglio 2015 Costruzioni 67
IN GRANDE È LA FILOSOFIA DI VTN EUROPE, CHE STA PUNTANDO SU ATTREZZATURE DALLE DIMENSIONI ELEVATE.
COME LA CESOIA CHE ABBIAMO VISTO NEL VERONESE, LA NUOVA CI 13000 DANIELA STASI
68 Costruzioni luglio 2015
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C ESOIE
Pensare
&Demolizione
La nuova cesoia idraulica di VTN Europe, la CI 13000, ritratta mentre taglia diverse tipologie di materiali ferrosi presso la sede della Colfer, nel veronese.
iamo certi che in fotografia renda meno. Ma credeteci sulla parola: vi garantiamo che dal vivo la nuova cesoia idraulica di VTN Europe, la CI 13000, ha dimensioni davvero monumentali (per rendervene conto guardate la foto a pagina 73 in cui è accostata a delle persone!). L’abbiamo immortalata all’opera, fresca di consegna, nella sede della Colfer, a Sommacampagna (VR), realtà specializzata nel riciclo e nella commercializzazione di materiali ferrosi. Possiamo sbilanciarci e dire che, in questo caso, le dimensioni contano. Eccome. Top della gamma di cesoie CI (in realtà VTN ha sviluppato un modello ancora più grande, la CI 19500, al momento in fase prototipale), la CI 13000 è caratterizzata da una struttura in Hardox 400 e da un gruppo rotazione (360°) che agevola la tenuta di posizione dell’attrezzatura. Eccovi svelati dettagli tecnici e peculiarità. RST
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Riciclaggio
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La cesoia CI 13000 vanta diversi plus. Tra i principali: la speed valve, la valvola velocizzatrice che riduce i cicli di lavoro, e il kit di registro, l’innovativo sistema di regolazione della ganascia che consente di ridurre con semplicità e velocità i giochi. Da mettere in evidenza anche la nuova geometria del puntale di penetrazione e il cilindro per alte prestazioni che, montato in posizione rovesciata, garantisce la protezione totale dello stelo da urti accidentali o corpi estranei.
DETTAGLI CHE FANNO LA DIFFERENZA
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Nelle foto qui sotto due dei dettagli tecnici che contraddistinguono maggiormente la cesoia CI 13000. Nell’immagine di sinistra sono ben visibili i coltelli utilizzabili quattro volte, con il caratteristico profilo romboidale che contribuisce a migliorare la linea di taglio e, nel contempo, a ridurre l’affatticamento dell’attrezzatura stessa. Nella foto a destra, invece, abbiamo ritratto il sistema di allineamento guide, ossia una doppia guida per la ganascia mobile in grado di assicurare sempre l’allineamento ottimale.
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C ESOIE
“TAGLIATA” PER L’INNOVAZIONE
&Demolizione
Riciclaggio I ferri del mestiere Sorta nel 1989, la veronese Colfer è specializzata nel trattamento e nel commercio di materiali ferrosi. Nel dettaglio, l’azienda è in grado di effettuare diverse tipologie di lavorazione dei rifiuti metallici, dalla pressatura alla frantumazione. Colfer accoglie nella sua sede tutte le varietà di materiali ferrosi (dalla gru edile ad attrezzi agricoli, dalle lamiere ai materiali di risulta delle demolizioni industriali), per un totale di circa 2.000 t alla settimana.
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www.colfer.info
luglio 2015 Costruzioni 71
C ESOIE
LA CESOIA DEI TITANI Modello Lunghezza ProfonditĂ Apertura Portata rotazione Pressione rotazione Portata apertura Pressione apertura Peso Forza in punta Forza al fulcro Peso escavatore (posto benna) Peso escavatore (posto avambraccio) Rotazione
www.vtneurope.com
72 Costruzioni luglio 2015
CI 13000 6.300 mm 1.210 mm 1.140 mm 80-100 l/min 120 bar 900-1.200 l/min 350 bar 14.200 kg 355 t 1.620 t > 120 t > 80 t 360°
c Responsabile sicurezza e qualità Colfer
Classificatore Colfer
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Enzo Cobelli
Kevin Cobelli
Per noi l’acquisto della cesoia VTN rappresenta una vera scommessa. Abbiamo scelto questo modello dalle dimensioni importanti per velocizzare il lavoro di taglio su materiali con spessori elevati, che una volta richiedevano l’impiego del cannello. Siamo molto soddisfatti sia della qualità dell’attrezzatura, sia del servizio post-vendita: il personale tecnico-commerciale è infatti sempre disponibile e rapido a intervenire a ogni nostra richiesta di assistenza, dettaglio fondamentale per non avere fermi macchina.
Michele Badin
Paolo Baratella Product manager VTN Europe
c
Siamo contenti di aver concluso in Italia la vendita di un modello da 14.200 kg. Stiamo puntando ad attrezzature sempre più grandi: per la gamma delle cesoie, ad esempio, è già in fase di avanzata progettazione la CI 19500. Stiamo cercando di diversificare ulteriormente l’offerta, rivolgendoci maggiormente ai mercati della rottamazione e del riciclaggio dei materiali ferrosi. Anzi, quest’ultimo è un settore che ci sta dando soddisfazioni anche in Italia, dove negli ultimi sei mesi abbiamo riscontrato segnali positivi.
c
La CI 13000 è tra le novità più recenti di VTN Europe. Tra le sue caratteristiche principali è da evidenziare la valvola velocizzatrice che consente di accelerare i cicli di lavoro in fase di chiusura, velocizza cioè la fase di avvicinamento al materiale. Da segnalare anche i coltelli reversibili (si possono usare fino a quattro volte) e il puntale intercambiabile. Nella progettazione è stata prestata particolare attenzione alla sicurezza: tutti i componenti, infatti, sono ubicati all’interno del corpo dell’attrezzatura, quindi sono ben protetti, compresi il cilindro, i riduttori e il giunto centrale, che quindi non possono essere danneggiati.
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Ceo e responsabile marketing VTN Europe
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Antonio Vaccaro
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Commerciale VTN Europe
luglio 2015 Costruzioni 73
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CANTIERI URBANI DI
DANIELA STASI
74 Costruzioni luglio 2015
O mia bela
&Demolizione
Riciclaggio
MANFREDA SCAVI HA FIRMATO UN INTERVENTO DEMOLITIVO IN VIA MAGOLFA, NEL PIENO CENTRO DI MILANO. CANTIERE COMPLESSO, SOPRATTUTTO PER LA POSIZIONE. A VOI I DETTAGLI er chi abita a Milano, via Magolfa non è una strada che passa inosservata. Incastonata nel dedalo di viuzze che contornano i due Navigli, quello Pavese e quello Grande, offre un angolo tranquillo in quella che è una delle zone consacrate alla movida cittadina. È uno degli scorci più fotografati dai turisti, perché punteggiato da edifici storici i cui portoni nascondono suggestivi cortili su cui si affacciano le tradizionali case a ringhiera, retaggio di una Milano da cartolina. Guardando il lato più pragmatico, via Magolfa è zona a traffico limitato e zona pedonale, e l’accesso con veicoli a motore è consentito solamente ai residenti e a chi vi si reca per lavoro (il traffico veicolare è regolato con dissuasori). Questa premessa dovrebbe bastare per comprendere le diffiicoltà operative affrontate da Manfreda Scavi nel corso della demolizione di un fabbricato ubicato a inizio via. I particolari nelle pagine successive. RST
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MADUNINA
CANTIERI URBANI
PRELIMINARI FONDAMENTALI Oggetto dell’intervento eseguito da Manfreda Scavi, un edificio in calcestruzzo armato di 15.000 m3 vuoto per pieno, in passato utilizzato come garage. Considerata l’ubicazione del cantiere, prima di iniziare i lavori, si è reso necessario concordare con la Polizia Municipale le modalità e le vie di accesso dei mezzi aziendali, soprattutto di quelli pesanti, quali escavatori e autocarri. “Per poter accedere, oltre alla richiesta presentata al comando di Polizia locale di zona, abbiamo dovuto richiedere alla società A2A l’attivazione dei pilomat, per l'abbassamento dei dissuasori oleodinamici a scomparsa”, spiega Antonio Manfreda, direttore tecnico di Manfreda Scavi. Insomma, si è trattato di un cantiere in cui la programmazione preliminare è stata determinante per la buona riuscita dei lavori.
Nelle immagini della sequenza, alcune delle fasi dell’intervento demolitivo eseguito da Manfreda Scavi a Milano. Nella prima foto, in particolare, uno scorcio di via Magolfa, la strada teatro del cantiere, zona a traffico limitato e zona pedonale, dove l’accesso ai veicoli a motore è regolato da dissuasori.
Attenzione ai particolari Dopo la necessaria fase preliminare, si è entrati nel vivo dell’intervento. La struttura da demolire era in aderenza con un muro di un edificio confinante, quindi per limitare al massimo le vibrazioni, in un primo momento è stato impiegato un miniescavatore New Holland E30.2 SR da 30 q che, equipaggiato con pinza NPK S3, ha proceduto con il taglio di due solette, lasciando circa un metro di distanza dal muro del fabbricato in aderenza e garantendo così la sicurezza dell'edificio non oggetto dell'intervento. “Per quanto riguarda la seconda fase, la più importante, abbiamo proceduto a richiedere l'occupazione del suolo pubblico, alla chiusura della strada con l'ausilio di due agenti della Polizia locale per la deviazione del traffico, delimitando la zona dell'intervento con recinzione mobile e posizionando tutta la segnaletica prevista per evidenziare
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le lavorazioni in corso”, continua Antonio Manfreda. “Preventivamente, al fine di salvaguardare il manto stradale, ho incaricato i miei operatori di stendere ‘un letto di sabbia’ su cui far transitare l’escavatore cingolato PMI 460 che, anch’esso munito di pinza NPK, ha demolito il muro del fabbricato per creare un varco e per poi terminare l’intera demolizione direttamente all'interno del cantiere. Una volta concluso l’abbattimento dall'esterno, il manto stradale coperto da sabbia è stato accuratamente pulito, rimuovendo ogni residuo di materiale e lasciando sia le zone di transito pedonali sia quelle carrabili libere da eventuali ingombri”. La demolizione è stata realizzata come da programma, senza alcun intoppo, contenendo la rumorosità e le polveri, queste ultime tramite l'impiego di un’elevata gittata d'acqua.
U NA STORIA CHE PARLA MILANESE Una realtà sorta nel 1977 grazie alla volontà imprenditoriale di Martino Manfreda, e poi continuata negli anni grazie all’impegno dei figli Antonio e Marco, oggi alla guida della società. Manfreda Scavi di Cormano, nel milanese, è attiva, oltre che nel settore delle demolizioni, in diversi segmenti di mercato, dalle bonifiche ambientali e di amianto alle opere di scavo, ed è in grado di offrire anche servizi vari, tra cui quelli di fornitura inerti e consulenza ambientale.
www.manfredascavi.it
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© Costruzioni
&Demolizione
Riciclaggio
CANTIERI URBANI
DA PORTA ROMANA BELLA... Il cantiere di via Magolfa non è l’unico intervento di demolizione curato nel 2015 da Manfreda Scavi nel capoluogo lombardo. Spostandosi non di molto, in via Agnesi, in zona Porta Romana, ad aprile l’azienda ha demolito un fabbricato anch'esso destinato a uso garage-officina meccanica e anch’esso affacciato su strada. Ecco l’intervento in breve: ottenuti i permessi e posizionata la segnaletica stradale richiesta, utile per la viabilità automobilistica e pedonale, la società ha iniziato ad abbattere il muro posto vicino a un altro edificio, con un mezzo di dimensioni ridotte, posizionato al piano rialzato. La fase successiva ha interessato la totale demolizione dell'edificio restante mediante l'impiego di escavatori cingolati di dimensioni più elevate che, equipaggiati di pinza, hanno proceduto per strati, dall'esterno verso l'interno, lasciando per ultima la prima campata dove era presente un cavo dell'illuminazione pubblica ancorato all'edificio.
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&Demolizione
Riciclaggio ...A CORSO SEMPIONE
Prima fase, lo strip-out della struttura; dopodiché ha avuto inizio la demolizione meccanica del fabbricato con un mini munito di pinza. Le fasi successive sono state eseguite con escavatori di dimensioni maggiori: ultima sezione a essere abbattuta, una parte di muro su cui era fissato un tirante della rete aerea del trasporto pubblico.
© Costruzioni
Da Porta Romana alla zona adiacente a corso Sempione. Vi presentiamo un terzo intervento demolitivo eseguito quest’anno da Manfreda Scavi a Milano, in via Procaccini, tra gennaio e febbraio. Oggetto dei lavori, un edificio di due piani fuori terra in aderenza (su tutti i lati e per tutta la sua estensione) ad altri edifici. Adibito a magazzino e uffici, ha lasciato posto a un edificio residenziale.
Come accennato, via Magolfa, teatro del cantiere oggetto di queste pagine, è nelle adiacenze della Darsena, tra i luoghi simbolo di Milano, restituita alla città dopo un radicale intervento di riqualificazione avviato in occasione di Expo. Il progetto, elaborato dagli architetti Edoardo Guazzoni, Paolo Rizzatto, Sandro Rossi e dallo Studio Bodin&Associés, ha visto il restyling dell’antico
porto e la ridefinizione degli spazi limitrofi, con un investimento di circa 19 milioni di euro. L’intervento ha previsto il rinnovo delle sponde della Darsena, con nuovi spazi di passeggio e nuovi approdi per la navigazione turistica, e la riqualificazione della vicina piazza XXIV Maggio, quasi completamente pedonalizzata.
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© Costruzioni
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il fior fiore della qualità
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Qualità tecnica, professionale, normativa ed economica come base per il rilancio del settore. Arriva dal mondo del calcestruzzo un messaggio forte e argomentato: senza la qualità le “crepe” del sistema sono destinate ad allargarsi. Di tutto questo si parlerà al SAIE 2015 di Bologna, nell’ambito dell’ampio programma convegnistico X1FIORdiCALCESTRUZZO a spina dorsale del SAIE 2015 sarà… di calcestruzzo. Composto materico ma, se costruito a regola d’arte e d’innovazione, anche simbolico. Ovvero portatore sano di uno dei sensi (il settimo?) più importanti e necessari al mondo delle costruzioni, edili così come infrastrutturali: il senso della qualità. Durante il SAIE di Bologna del prossimo autunno (per saperne di più sull’evento in generale si rimanda al sito web www.saie.bolognafiere.it), per l’inte-
L
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ra durata della manifestazione (ovvero dal 14 al 17 ottobre), si terrà una rassegna organizzata dall’Istituto Italiano per il Calcestruzzo (www.istic.it) finalizzata proprio a mettere in luce tutte le facce delle qualità nel construction, dalla qualità tecnica alla qualità umana. La rassegna convegnistica porterà a sistema, nella struttura e nei temi, una serie di questioni centrali che l’Istituto fondato e presieduto da Silvio Cocco, in collaborazione con il vicepresidente Valeria Cam-
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I.I.C. Istituto Italiano per il Calcestruzzo
I.I.C. - via Sirtori, ZI 20838 Renate (MB) tel. 0362 918516 email iic@istic.it www.istic.it
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pioni, coltiva fin dalla sua costituzione. Il filo conduttore, vale la pena ribadirlo, proprio la qualità: quel fare le cose per bene, detto in una formula semplice, che nel nostro ambito abbraccia e intreccia le questioni della formazione (dalla scuola all’aggiornamento professionale), della ricerca, dello sviluppo di prodotti migliorativi, delle certificazioni e dei controlli puntuali ed effettivi. Una catena, una filiera, insomma, che per la prima volta si tradurrà in format completo di approfondimento, la prima edizione di un appuntamento destinato a diventare una sorta di laboratorio permanente sulla qualità del calcestruzzo. Un composto materico e insieme un simbolo, di cui il sistema, per sopravvivere e soprattutto per rilanciarsi e oltrepassare le nuvole della crisi, ha oggi più che mai necessità.
APPUNTAMENTO A BOLOGNA Appuntamento al SAIE, dunque, con la qualità. Idea forte di cui sarà intriso ogni intervento della rassegna convegnistica X1FIORdiCALCESTRUZZO, con riferimento alla nota rosa segno distintivo di qualità oltre che dell’Istituto Italiano per il Calcestruzzo. La rassegna, come abbiamo anticipato, accompagnerà tutta la durata della fiera bolognese e avrà come location una vera e propria arena “per un fior 3 di calcestruzzo”. Nei prossimi numeri della rivista avremo modo di informare puntualmente il lettore sul programma della manifestazione e sui singoli interventi. In questa sede ci limitiamo a una riflessione generale che prende spunto da quelli che possono essere considerati alcuni tra i contenuti forti di questo percorso convegnistico-format-laboratorio: la qualità delle soluzioni tecniche (dai pavimenti in post-tensione di cui più volte ci siamo occupati ai calcestruzzi additivati con compound di ultima generazione), la qualità dei controlli dal laboratorio al cantiere (normative, prescrizioni, scelte tecniche migliorative, come quella dell’impiego del mescolatore), la qualità delle persone (dalla scuola all’azienda; e dall’azienda ai mercati, per esempio quelli internazionali) per concludere con la qualità nella sostenibilità, tema che si accompagna a una riflessione di natura economica cruciale: quanto incide, in termini di costi per la collettività, il non fare qualità? È una questione, che tocca nel vivo per esempio il settore delle opere pubbliche. I temi della rassegna bolognese - che saranno organizzati in un percorso coerente che avrà come filo conduttore proprio la qualità - sono stati ideati con il fine di lanciare un messaggio propositivo a tutto il sistema delle costruzioni. Il mezzo? Fare sistema. Ovvero dare forza e corpo a un
1, 2. Sede dell’Istituto Italiano per il Calcestruzzo a renate Brianza
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4 3, 4. Dal laboratorio al cantiere: è la strada (segnata e controllata) della qualità
vero e proprio network della qualità in cui, all’interno di una cornice di regole attuate e rispettate, ciascun attore (dalle aziende alle istituzioni) possa dare il proprio contributo in termini di specializzazione tecnica e lungimiranza strategica. Muovendosi in questo contesto, gli organizzatori stanno pensando ad alcune iniziative mirate, che puntino da un lato a premiare un esempio di know how e dedizione a questo approccio - ovvero la ricerca della qualità del calcestruzzo - e dall’altro a motivare e contribuire a mantenere sulle “retta via” le nuove generazioni di tecnici: il punto di partenza verso il futuro. ALLA RICERCA DELLA QUALITÀ Qualità va cercando… Il prestito dantesco dal primo canto del Purgatorio, dove
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ai versi 70-72 si metteva nero su bianco uno degli obiettivi prioritari della missione del Poeta (Virgilio a Catone: “Or ti piaccia gradir la sua venuta:/libertà va cercando, ch'è sì cara,/come sa chi per lei vita rifiuta”), ci serve in questo caso a rendere ancora più chiaro ed evidente un approccio al costruire che, anche trattandosi di comunicazione, non è formale ma in tutto e per tutto sostanziale. Nonché frutto di una ricerca, ancora in corso, che il geometra Silvio Cocco, negli ultimi anni con il suo Istituto, sta conducendo da molto tempo. “L’appuntamento di Bologna - spiega Cocco a COSTRUZIONI - sarà un’occasione per dare sistematicità e ulteriore slancio a quel messaggio sulla qualità che ha radici lontane, nel lavoro per esempio delle aziende italiane che sulla qualità hanno sempre basato i propri progetti di sviluppo. Tra queste, vi sono certamente le aziende associate all’Istituto Italiano per il Calcestruzzo, attraverso cui siamo impegnati sul fronte della ricerca, dello sviluppo e dei controlli, ma anche su quello della formazione e della divulgazione di buone pratiche. Le giornate del SAIE ci permetteranno di accendere i riflettori tutto questo, in modo vario, articolato ma insieme profondamente coerente, affinchè il messaggio che ne scaturirà sia chiarificatore e possa gettare - è questo il nostro obiettivo prioritario - semi che diano frutto”. Il format, così, è pensato per fornire alla sua audience (vari stakeholder, pubblici amministratori e gestori, imprenditori, progettisti, fornitori di materiali e tec-
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nologie) un messaggio fatto di profonde e continue interrelazioni, che spiegano bene la natura sistemica dei processi in atto e da attuare. “Sullo sfondo - spiega Silvio Cocco - c’è naturalmente la crisi, le sofferenze dei mercati. La nostra idea è questa: una crisi subìta affossa, mentre una crisi affrontata puntando sulla qualità può rivelarsi un’opportunità, una risorsa”. Un approccio coraggioso ed evoluto, dunque, e soprattutto suffragato dalle esperienze singolari di diverse aziende di vari settori del Made in Italy che hanno reagito e non subìto, ma che non può non fare i conti con quelli che sono alcuni “ostacoli” alla diffusione della qualità. Uno di questi è la logica del massimo ribasso, che spesso diventa l’unico criterio di confronto tra prodotti (segnatamente “base”) e conseguente scelta di impiego. Viceversa, un approccio maggiormente orientato alla qualità porterebbe alla scelta, a costi superiori ma ugualmente sostenibili (nell’imme-
diato ma soprattutto in prospettiva, in ragione della durabilità delle opere), di soluzioni migliorate e capaci di migliorare l’intera filiera (pensiamo per esempio a calcestuzzi impermeabili, volumetricamente stabili, controllati e assicurati). Un altro “ostacolo” è poi legato alla questione formativa: ovvero accanto alla qualità tecnica, la qualità umana e professionale. Perché anche un prodotto di prima fascia per funzionare al meglio deve essere impiegato e applicato nel modo più appropriato. “La combinazione di innovazione e competenza -aggiunge Silvio Cocco -, che non è solo tecnica ma anche per esempio linguistica, diventa uno strumento chiave di competitività che le nostre aziende possono utilizzare per esempio sui mercati internazionali, rinverdendo e rilanciando una tradizione che abbiamo nel Dna”. Terzo aspetto: quello delle certificazioni, e quindi dei conseguenti controlli, che devono essere effettivi e riguardare tutte le componenti del prodotto, dagli aggregati agli additivi. Se infine vogliano tornare a occuparci della questione economica, ecco aprirsi la porta sul tema della (mancata) durabilità. Quando costa non fare le opere in qualità in termini di rifacimenti? Quanto si risparmia, nel tempo, a puntare forte sull’innovazione? Va aggiunto che i teorici della sostenibilità sintetizzano il concetto nella somma armonica tra tecnologie innovative e tutela ambientale. È l’innovazione, cioè, a migliorare l’ambiente, e non l’inerzia. Dunque fare qualità alla fine conviene, alle tasche così come all’ambiente? L’intelligenza risponde di sì. La stessa risposta a cui probabilmente giungerà la rassegna X1FIORdiCALCESTRUZZO. Il problema vero è di riuscire, una buona volta, a formarne una.
5. Studenti degli istituti per geometri nell’Aula di formazione “Quinto Cocco” a Renate Brianza. sede IIC e Tekna Chem Group 6. Stand IIC, Tekna Chem e Tensofloor al SAIE di Bologna edizione 2014
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I N COLLABORAZIONE...
IN FEDERBETON per contare sempre di più PRENDE IL VIA DA QUESTO MESE LA NUOVA FASE OPERATIVA DEL PROGETTO DI EVOLUZIONE DELLA FEDERAZIONE
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ll’interno di Confindustria, Federbeton è la federazione di settore delle associazioni della filiera del cemento, del calcestruzzo e dei materiali di base per le costruzioni, nonché delle applicazioni e delle tecnologie connesse al comparto. Dal mese di luglio Federbeton ha messo a punto una nuova struttura organizzativa finalizzata ad aumentare l’efficacia delle proprie azioni e nel contempo a ridurre i costi complessivi del sistema nella salvaguardia dell’autonomia delle singole associazioni. È stata rinnovata anche la governance che vede la conferma del presidente Sergio Crippa, affiancato dai vicepresidenti Giacomo Marazzi di Aitec, Andrea Bolondi di Atecap e Dario Bellometti di Conpaviper. Con 12 miliardi di fatturato complessivo e oltre 50.000 addetti, le attività rappresentate (cemento, calcestruzzo preconfezionato e additivi, travi reticolari, pavimentazioni continue, acciai sismici per il cemento armato e macchine edili, stradali e minerarie) esprimono, a livello nazionale, il 10% del mercato delle costruzioni e lo 0,5% del prodotto interno lordo italiano. Nata con lo scopo di rappresentare e tutelare gli interessi delle associazioni aderenti nei rapporti con tutte le istituzioni, nazionali e internazionali, promuovendo le condizioni più favorevoli allo svolgimento dell'attività imprenditoriale, oggi Federbeton fa un passo in avanti per dare sostanza al naturale percorso di aggregazione tra le diverse componenti del mondo del “concrete”, ovvero cemento, ready-mixed e precast, additivi, armature e aggregati, da tempo avviato in molti paesi europei. “Attraverso Federbeton si concretizza un’alleanza strategica nella filiera del cemento e del calcestruzzo”, spiega il presidente di Federbeton, Sergio Crippa. “L’obiettivo è quello di posizionare l’intera filiera, con una sola voce, al centro del dibattito sull’edilizia sostenibile. Federbeton intende fornire soluzioni facendo conoscere i vantaggi sociali, economici e ambientali del materiale da costruzione più diffuso, dimostrando come il calcestruzzo sia l’unico materiale in grado di garantire il raggiungimento dell’obiettivo di sostenibilità nelle costruzioni che l'Europa si è prefissata da tempo”. “L’Atecap da sempre crede nell’importanza di superare la logica della frammentazione degli interessi”, ha commentato il vicepresidente Andrea Bolondi. “Siamo convinti che la capacità di un'associazione di incidere sullo sviluppo delle condizioni competitive esterne alle imprese sia direttamente proporzionale alla sua forza rappresentativa, ovvero più mercato si esprime, più si è forti e più si è ascoltati”.
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NEWS
&Calcestruzzo
Cave
Celebrazione per un’idea
N
prodigiose imprese ingegneristiche, il calcestruzzo è protagonista assoluto tra le pagine emozionanti di volumi che descrivono le migliori opere realizzate in anni recenti. Sono incluse nel novero delle meraviglie autentiche “archistar” del calibro di Zaha Hadid, Herzog & de Meuron, Steven Holl, ma anche sorprendenti nuovi architetti come i russi di Speech, stelle emergenti sulla scena internazionale come Rudy Ricciotti, e artisti come James Turrell, che ha trasformato la famosa spirale in calcestruzzo del Guggenheim di New York (opera di Frank Lloyd Wright) nell’ambientazione di uno dei suoi pezzi più notevoli. Philip Jodidio è il cerimoniere di questa doverosa celebrazione. L’autore, classe 1954, ha studiato storia dell’arte ed economia ad Harvard.
Il tunnel dello scandalo Dopo le denunce televisive del programma “Report” sugli spessori di calcestruzzo non rispettati nelle opere per la galleria La Franca (lungo la nuova autostrada umbra FolignoCivitanova), l’Anas ha deciso di passare ai raggi X tutte le gallerie del Quadrilatero MarcheUmbria. Le riduzioni di spessore riscontrate per il calcestruzzo all’interno della galleria hanno riportato deficit anche di 20 cm.
Direttore della rivista Connaissance des Arts per oltre 20 anni, tra le sue pubblicazioni si annoverano la serie curata per Taschen
Architecture Now! e le monografie dedicate alle carriere di geni innovatori come Norman Foster, Jean Nouvel e Zaha Hadid.
Prestazioni in cono www.terexmps.com
on è per niente scontato che un libro (anzi, due libri) sulla bellezza del calcestruzzo riescano a insediarsi ai vertici editoriali di una collana prestigiosa come quella dedicata da Taschen all’architettura contemporanea. Eppure è successo davvero e oggi raccoglie grande rilievo mediatico la fatica duplice di Philip Jodidio dal titolo “100 Contemporary Concrete Buildings”. Il calcestruzzo, nella considerazione di un immaginario generalista riferito al building design, non occupa forse un posto d’onore ma la sua riscoperta sta rendendo finalmente giustizia a uno dei materiali più nobili e innovativi dell’architettura contemporanea. Definita come una sorta di “pietra liquida” malleabile e duratura nelle mani degli autori più arditi di
La divisione Terex Minerals Processing Systems (MPS) ha annunciato il lancio dell’ultimo modello di cono da frantumazione TC1150, che segue i precedenti modelli già apprezzati per le alte performance TC1000 e TC1300. Il nuovo design del cono soprattutto nella struttura superiore, favorisce la funzionalità dell’azione disgregatoria. Al peso operativo di 14 t e al diametro della testa di 1.150 mm del cono Terex, corrisponde una capacità media di riduzione da pezzature di 190 mm (oppure extra da 220 mm) fino a misure standard di 65 mm (con propulsione da 300 hp) oppure inferiori, in optional, fino ai 50 mm a 250 hp di propulsione. Le velocità variabili del TC1150 vanno dai 1.563 ai 1.700 giri/min.
Tutti i colori dell’Arcobaleno Dalla ristrutturazione della facciata per la vecchia torre dell’acquedotto a Porta Garibaldi, un’ulteriore prova di qualità dei prodotti Mapei (che ha contribuito al progetto di ripristino) per le architetture-simbolo della città di Milano a Torre Arcobaleno, la vecchia torre dell’acqua di proprietà di RFI Gruppo Ferrovie dello Stato, insediata vicino alla stazione ferroviaria di Porta Garibaldi, oggi è un simbolo estetico della città di Milano. In origine la struttura, alta 35 metri, era solo un manufatto quasi anonimo dalla faccia di cemento grezzo. In occasione dei Mondiali di Calcio del 1990, la manutenzione straordinaria ne trasformò l’aspetto in un mosaico di piastrelle multicolore, grazie all’apporto fondamentale di MAPEI al progetto di ridefinizione estetica. A distanza di 25 anni e in occasione di Expo 2015, Mapei ha preso nuovamente parte al progetto di ristrutturazione della superficie esterna della Torre, preparando le superfici da ripristinare e rumuovendone le sezioni compromesse (piastrelle in fase di distacco e parti friabili).
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In particolare, per quanto riguarda il rispristino delle costole in calcestruzzo, Mapei ha proposto Mapeferer 1K, malta
cementizia anticorrosiva monocomponente per la protezione delle armature metalliche e Planitop Rasa&Ripara, un’altra
malta cementizia tissotropica fibrorinforzata a presa rapida e a ritiro compensato. www.mapei.it
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
Cemento di sostenibilità ubblicato con cadenza annuale, il Rapporto di Sostenibilità di Holcim Gruppo (Italia) è uno strumento di comunicazione trasparente del processo di gestione dei temi di sostenibilità dell’azienda, espressione
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dei valori, delle strategie e delle performance raggiunte durante il periodo di rendicontazione. Questo strumento consente all’azienda di riferire ai propri stakeholder (portatori d’interesse) su quanto Holcim ha
realizzato per contribuire allo sviluppo sostenibile, riferendosi alla sua performance non finanziaria, senza tralasciare, accanto agli impatti positivi, gli eventuali impatti negativi derivanti dalla sua attività, in un’ottica di trasparenza. Il nuovo Rapporto di Sostenibilità di HOLCIM Gruppo (Italia) applica l’ultima edizione delle Sustainability Reporting Guidelines e il Mining and Metals Sector Disclosure Document definiti dal Global Reporting Initiative (GRI G4) con livello “In accordanceComprehensive” (massimo grado di disclosure previsto dalle linee guida), proseguendo così il percorso aziendale di crescente trasparenza e
Avanguardia in parete l gruppo Fincibec ha sviluppato (per la prossima presentazione al Cersaie 2015 di Bologna) un programma dedicato alle soluzioni tecniche avanzate per il rivestimento delle facciate esterne degli edifici. L'alta qualità del gres fine porcellanato a marchio Monocibec e
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Century è una dedica per architetti, designer e ingegneri che si dedicano alla realizzazione di facciate ventilate e incollate, per soluzioni costruttive che tengono conto di sostenibilità ambientale ed energetica unita a pregevoli performance stilistiche. Sviluppato dalla divisione tecnica FINCIBEC ENGINEERING, che offre il proprio supporto ai progettisti in tutte le fasi del processo costruttivo, il programma dedicato alle facciate ventilate
e incollate contempla sistemi di fissaggio, a vista e a scomparsa, pensati per adattarsi alle diverse esigenze di prestazioni e budget. Le facciate ventilate garantiscono un ottimo comfort abitativo e sono utilizzabili sia per le nuove costruzioni, sia per le ristrutturazioni di qualsiasi edificio, in ambito pubblico e residenziale privato. L'utilizzo del gres porcellanato aggiunge a questi vantaggi la protezione della struttura dagli agenti atmosferici, oltre al miglioramento delle prestazioni termiche e acustiche. La messa in
qualità del reporting. Nel Rapporto di Sostenibilità 2014 si evidenzia ancora una volta il ruolo chiave di Holcim nella definizione di soluzioni innovative sostenibili che creino le fondamenta della società del futuro. “Come filiale italiana del Gruppo”, ha dichiarato l’amministratore delegato Lucio Greco, “crediamo nella rilevanza dello sviluppo sostenibile e ci impegniamo ogni giorno in progetti che seguono le nostre priorità strategiche nel raggiungimento dei target definiti con la Sustainable Development Ambition 2030, nonostante le enormi difficoltà del contesto in cui operiamo in ambito locale”. www.holcim.it
opera di pareti ventilate Monocibec e Century garantisce, inoltre, la facilità di manutenzione e la possibilità di accedere a importanti agevolazioni fiscali (Legge 27 dicembre 2013, n. 147). Nel programma dedicato alle pareti ventilate sono state inserite numerose collezioni presenti nei cataloghi Monocibec e Century: progettisti e clienti potranno selezionare tra le ispirazioni materiche legate alla pietra, al legno, al marmo, al cemento o alla resina il mix di formati, colori e finiture per comporre la soluzione più rispondente alle esigenze stilistiche e tecniche. www.fincibec.it
Cave&Calcestruzzo
NEWS
Vita i.nova nelle rivendite
n agone di innovazione dedicato al mondo dell'edilizia, quello di i.nova Point, l’iniziativa dedicata al mondo delle rivendite per mettere a loro disposizione l'innovazione tecnologica del gruppo ITALCEMENTI. L’obiettivo è favorire e alimentare il dialogo con la clientela privata, gli architetti, gli ingegneri, i prescrittori, i designer e
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più in generale con la building community sui temi dell'innovazione di prodotto e della sostenibilità.La novità i.nova Point è stata presentata a Brescia nell'ambito di una tavola rotonda che ha visto la partecipazione di Marco Caffi, direttore del Green Building Council Italia, Stefano Roncan, direttore commerciale di Italcementi, Enrico Scalchi, vice direttore
innovazione di Italcementi e Giovanni Pietro Grazioli amministratore delegato di Centredil, realtà leader nella distribuzione di materiali edili con punti vendita nelle province di Brescia, Lodi e Bergamo. “Abbiamo scelto 300 rivendite in tutta Italia, di cui 100 al Nord, all'interno delle quali saremo presenti e facilmente riconoscibili con un presidio fisso”, ha dichiarato Stefano Roncan, direttore commerciale di Italcementi. “Metteremo a disposizione il nostro network di relazioni con il mondo dell'architettura, il nostro centro ricerca e innovazione, la gamma di prodotti orientati all'innovazione e alla sostenibilità, la possibilità di formazione del
Un sacco di belle soluzioni a famiglia dei calcestruzzi in sacco si allarga con i nuovi CLSRD, CLS Dreno e CLS40 di Edilquattro by
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BERNARDELLI Group. CLS RD, è ideale per la realizzazione di qualsiasi elemento strutturale e, grazie alle sue
caratteristiche di rapidissima scasserabilità (dopo sole due ore), è particolarmente indicato per lavori che necessitano di velocità di esecuzione (come le opere stradali, inghisaggi di tombini, segnaletica). Con il valore di Rck 45, può soddisfare qualsiasi esigenza strutturale. Il calcestruzzo drenante CLS Dreno è un calcestruzzo dall’alto potere drenante (18 litri al minuto) che offre al progettista un’efficace alternativa alle
personale commerciale accorciando e integrando in questo modo la catena del valore tra la produzione e la distribuzione”. www.italcementi.it
pavimentazioni continue in asfalto, ovviando ai problemi dovuti al ruscellamento, all’aquaplaning. L’impiego precipuo si riferisce alle piste ciclabili, alle zone a velocità limitata (zone 30), ai piazzali di sosta, ai passaggi pedonali e alle strade secondarie. Completa l’offerta dei calcestruzzi ordinari CLS40, un calcestruzzo predosato in sacco altamente performante in classe di consistenza S4 – S5, con una Rck 40. Ideale per garantire resistenze strutturali tra le più prestazionali. www.bernardelligroup.com
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M URATURE
ESTETICA ecologica DI ANDREA NUCCI
PER IL CONTENIMENTO TERRA LA NUOVA FRONTIERA SEGUE LA DIREZIONE DI UN’AUTENTICA SOSTENIBILITÀ ABBINATA AL VALORE ESTETICO DELL’OPERA.
LA CHIMICA DEI COLORI COSÌ PUÒ FARE A MENO DI ADDITIVI
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&Calcestruzzo
Cave
viluppare una gamma di prodotti per la costruzione di muri a secco secondo una filosofia sostenibile. La missione di Magnetti Pavimentazioni Murature rinforza il valore ambientale dei suoi blocchi in calcestruzzo per il contenimento terra, arricchendone la varietà di colori e modularità. Il miglioramento ulteriore della resa architettonica riferito alla muratura finita è evidente nel nuovo prodotto denominato Primula, composto rigorosamente da materie prime che non contaminano l’ambiente, evitando l’aggiunta di prodotti chimici. I più alti requisiti ecologici sono rispettati comunque senza tralasciare gli aspetti decorativi del prodotto. Questa tipologia si propone come soluzione concept che riesce a coniugare, in una sintesi di alta qualità, esigenze architettoniche, valore estetico e basso impatto ambientale. RST
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Nell’ambito degli allestimenti per Expo 2015, Magnetti ha dato un contributo fondamentale alla realizzazione del padiglione del Bahrain, uno dei più interessanti sotto il profilo del design. La struttura è basata su elementi in calcestruzzo tridimensionali curvi a raggio variabile adattati a ciascun dettaglio per rievocare l’effetto levigante della sabbia e delle pietre trasportate dal vento.
RISPETTO DELLA TERRA Il calcestruzzo colorato di Primula è in parte vuoto all’interno per consentire il riempimento della cavità con terra di coltura. Ideale per realizzare muri di contenimento terra e pareti frangi-rumore, questo calcestruzzo prevede lo riempimento con terriccio Ta dopo la posa di ogni singolo corso; il risultato finale è quello di una parete fiorita o sempreverde, particolarmente indicata nelle aree residenziali come nei contesti urbani. Primula trova posto tra le proposte in calcestruzzo di Magnetti destinate alle applicazioni in ambito residenziale, industriale, commerciale e urbano. Tra i prodotti di punta della gamma, vanno annoverati anche Albedo e Renova, soluzioni che valorizzano risparmio energetico e abbattimento delle sostanze inquinanti.
AUTOBETONIERE
LA FORMULA del successo DI ALBERTO FINOTTO
La nuova Carmix 3.500 TC in anteprima assoluta negli spazi espositivi di Aquae Venezia 2015, salone satellite di Expo 2015 dedicato all’economia dell’acqua e al suo utilizzo sostenibile per il pianeta. Con un’inedita livrea blu, l’autobetoniera autocaricante della nuova era Carmix contiene è un concentrato di tecnologia e design. L’acronimo chiave TC sta per Total Control.
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&Calcestruzzo
Cave
40 ANNI E NON SENTIRLI. ANZI, TESTIMONIARE UNA GIOVENTÙ IMPRENDITORIALE CON NUOVE MACCHINE E TECNOLOGIE PROGETTATE PER I CANTIERI DEL MONDO. SIGNORI, IL PROTAGONISTA È DI SCENA ra il 1976 quando l’idea meravigliosa di Rino Liborio Galante finalmente prende il largo. La nascita di Carmix, lo specialista per eccellenza delle autobetoniere autocaricanti, porta la data di una vigilia cruciale per l’edilizia italiana: quella del boom della prefabbricazione e dell’export verso nuovi mercati. Oggi la vigilia, per Carmix è quella dei primi quarant’anni di storia, che si festeggeranno in grande stile al prossimo Bauma di Monaco dove lo spazio espositivo (che il presidente e fondatore ha annunciato all’interno dell’importante padiglione B5) ospiterà l’ultima creazione del costruttore di Noventa di Piave (VE). La Carmix 3.500 TC è l’evoluzione di design e tecnologia dell’ammiraglia da 3,5 m3 della gamma Carmix, valorizzata dal nuovo dispositivo digitale Promix (lo strumento di misura alimentato da un pannello solare che analizza, monitora e fornisce dati sul mix di calcestruzzo prodotto dalla betoniera, tramite una sonda e un display di lettura in cabina). A Milano, anteprima per la stampa di un grande evento annunciato. RST
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AUTOBETONIERE
Un mondo visto dall’alto Le autobetoniere Carmix sono presenti attualmente in 152 paesi nel mondo, per una diffusione worldwide dislocata fra Europa, Asia, America Latina, Africa e Oceania. Attualmente pressoché il 100% della produzione che esce dagli stabilimenti Metalgalante viene commercializzata all’estero, mentre il mercato italiano rimane un punto interrogativo (“a causa dei problemi di regole sui pagamenti e di effettiva difficoltà finanziaria delle imprese nel realizzare investimenti su mac-
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chine e tecnologie”, come ha dichiarato lo stesso presidente di Carmix). Le commesse dell’azienda riguardano principalmente imprese private, istituzioni governative, forze armate e grandi contractors per opere infrastrutturali.
&Calcestruzzo
Cave
Il nuovo filmato promozionale Carmix girato per il quarantennale dell’azienda. Presentato in anteprima durante una conferenza stampa a Milano, all’inizio del mese, illustra al pubblico internazionale la filosofia di Carmix e i risultati tecnologici di una ricerca e sviluppo costante. Nella sequenza, la parte dello spot dedicata alla strumentazione Promix per il controllo di produzione del calcestruzzo nella betoniera. Con dati aggiornati ogni dieci secondi, dà informazioni su slump, temperatura, rotazione e impasto pronto.
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Sono partito da Rino zero, con una Galante collaboratrice in segrepresidente teria e una volontà di di Carmix ferro nel costruire qualcosa che durasse nel tempo. Ho concepito, sulla scorta dell’eredità Carman (l’azienda per cui lavoravo negli anni Sessanta-Settanta), la nuova idea di autobetoniera autocaricante. Ho creato Carmix e ho venduto all’estero, dal Cile a Hong Kong a Taiwan, le prime macchine. Dal 1986 la nostra produzione è diventata autonoma, con uno stabilimento e una squadra operai alle nostre dirette dipendenze. Carmix Metalgalante è diventata una ‘famiglia’ in tutti i sensi. E la mia famiglia è rimasta sempre alla guida, trattando a viso aperto con i clienti di tutto il mondo.
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La generazione TC (Total Control) inaugurata dall’autobetoniera 3.500 TC dimostra tutta la sua avanguardia già dal profilo (affidato a un importante studio progettuale nell’ambito del design automotive). I 3,5 m3 di resa del calcestruzzo sono veicolati da doppia elica di miscelazione, velocità di impasto e scarico indipendenti dal numero di giri motore (con scarico del calcestruzzo per inversione di marcia), sistema di pesatura a celle di carico e pala da 600 litri (controllabile con Joymix) dall’apertura a comando idraulico e scarico diretto nella betoniera di sabbia e ghiaia. Il monitoraggio è affidato al sistema Promix.
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Perché rivolManuela gerci al merGalante cato italiano con una Marketing comunicazione di alto Manager Carmix livello, quando l’intera nostra produzione viene venduta all’estero? Perché siamo italiani orgogliosi e il made in Italy non può restare nascosto tra le pieghe della crisi nazionale. Carmix è un’eccellenza unica in un settore molto particolare delle macchine per il calcestruzzo. Ci sembra giusto farlo sapere, e dirlo bene attraverso informazioni puntuali ed esaurienti che facciano leva sulle nuove modalità di diffusione online e sugli organi della stampa specializzata.
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AUTOBETONIERE
NEW WAVE MIX
La nuova 3.500 TC di Carmix in piena luce nell’esposizione Aquae allestita come spin-off di Expo 2015 nell’area antistante al Ponte della Libertà, a Marghera (VE). Macchina che riflette il momento tecnologico dell’azienda veneziana, l’autobetoniera autocaricate da 3,5m3 è dotata del sistema Promix, cuore gestionale per numerosi parametri produttivi del calcestruzzo.
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&Calcestruzzo
Cave
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UN GIORNO ANCHE L’I TALIA CHIAMÒ...
La presenza all’estero delle autobetoniere autocaricanti Carmix è sempre stata molto rilevante, come la partecipazione a eventi ed esposizioni internazionali. Il mercato italiano si accorse dell’eccellenza Carmix solo alla metà degli anni Ottanta, quando il marchio fu scelto da Federconsorzi per rappresentare il prodotto commerciale di punta dedicato alla produzione di cal-
cestruzzo. La novità e la flessibilità dell’autobetoniera autocaricante conquistarono le imprese e Federconsorzi distribuì le macchine Carmix in tutta Italia, attraverso 3.300 punti vendita. In quel momento, le quotazioni del marchio di Metalgalante sul mercato italiano crebbero e la quota domestica sul fatturato complessivo si incrementò in quegli anni fino al 20%.
ADDITIVI
IL SEGRETO della miscela
RICERCA, INTUIZIONE E CAPACITÀ DI INTRAPRENDERE NUOVE STRADE. LA RICETTA DI MASTERGLENIUM È IL RISULTATO DELLA DEDICA BASF A UN CALCESTRUZZO D’ECCELLENZA. CREATO PER L’ETERNITÀ DI ALBERTO FINOTTO
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&Calcestruzzo
Cave
otto l’egida del nome Master Builders Solutions, l’esperienza di Basf si diffonde nel mare magnum dell’edilizia per contribuire ai grandi progetti internazionali e alle più impegnative ristrutturazioni di opere già esistenti. Il know-how e l’esperienza della “comunità globale” che compone il gruppo industriale Basf costituiscono il nucleo di Master Builders Solutions. La ricerca tecnologica sulle ricette più efficaci per comporre un calcestruzzo di qualità indefettibile è l’arteria principale che alimenta la dinamica Basf applicata alle diverse esigenze costruttive locali, per sviluppare un’innovazione sostenibile e duratura. Il portafoglio completo di Master Builders Solutions comprende additivi per calcestruzzo e malte, additivi per cementeria, soluzioni chimiche per le costruzioni in sotterraneo, impermeabilizzanti, sigillanti, prodotti per la riparazione e la protezione del calcestruzzo, performance grouts e soluzioni per il performance flooring. Insomma, un panorama di opportunità che ospita i progetti più importanti per un futuro delle costruzioni che è già realtà concreta. RST
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I NTIMA
COESIONE
Il Warzaw National Stadium è una delle grandi strutture sportive internazionali (insieme all’Aviva Stadium di Dublino e al San Mamés di Bilbao) che sono state realizzate con successo seguendo tecnologie costruttive all’avanguardia. Il contributo della divisione Master Builders Solutions di Basf, in questi casi, è risultato fondamentale. In particolare, per lo stadio di Varsavia, i 220.000 m3 di calcestruzzo necessari all’opera hanno previsto l’impiego combinato degli additivi MasterGlenium e MasterPozzolith per garantire una riduzione dell’acqua nella composizione della miscela e una consistenza omogenea in qualsiasi condizione atmosferica.
La sede Basf di Oldenburg, in Germania, dove, all'inizio di aprile, è stato aperto il nuovo Master Builders Solutions Training Center.
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ADDITIVI I L MANTO IMPERMEABILE Sempre nella vasta gamma Master Buider Solutions gli impermeabilizzanti poliuretanici elastomerici monocomponenti MasterSeal con applicazione a spruzzo o a mano, compongono una categoria di prodotti formulati per bloccare le perdite d'acqua e le infiltrazioni di umidità. Queste membrane (applicabili su una vasta tipologia di supporti, tra cui i comglomerati cementizi e le guaine bituminose) si adattano in modo particolare all’impermeabilizzazione di posteggi sopraelevati, parcheggi multilivello, siti industriali, impianti per il trattamento di acque potabili e reflue, strutture idrauliche e sotterranee.
BASE DI SOLUZIONI I prodotti della linea MasterGlenium di Basf comprendono additivi riduttori d’acqua ad alta efficacia, formulati per tutte le applicazioni in cui si richiede mantenimento di consistenza, resistenza iniziale elevata e durabilità del calcestruzzo. Le miscele che contengono i prodotti speciali MasterGlenium danno come risultato una qualità di calcestruzzo dalle alte prestazioni sia allo stato fresco che indurito, con un ottimo aspetto superficiale. Basata sulla più recente tecnologia dei polimeri, la linea di additivi MasterGlenium è composta da numerose molecole progettate in modo specifico e l’ampia gamma di soluzioni previste dalla gamma Basf garantisce ai produttori un’offerta versatile e diversificata per affrontare le committenze e le pose in opera più impegnative.
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&Calcestruzzo
Cave Un ponte per la durabilità Nella realizzazione delle grandi infrastrutture di comunicazione come nel ripristino funzionale di ponti e viadotti, l’impiego di un calcestruzzo duttile e in grado di ridurre manutenzioni successive costituisce un vantaggio basilare. La particolare conformazione delle molecole di MasterGlenium Sky consente il loro assorbimento ritardato sulla superficie delle particelle di cemento, che si disperdono efficacemente per lungo tempo. Le molecole di MasterGlenium Sky quindi lasciano sufficiente spazio sulla superficie dei granuli di cemento per consentirne la veloce idratazione, con un rapido sviluppo delle resistenze meccaniche iniziali.
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ADDITIVI
R ICERCA, ESPERIENZA
E DEDIZIONE
Il marchio Master Builders Solutions di Basf si rivolge a un mercato altamente competitivo a livello mondiale, proponendo soluzioni che derivano dalla ricerca più raffinata nel campo degli additivi per calcestruzzo. Collaborando con i clienti fin dalle prime fasi di progettazione, i tecnici Basf applicano un’esperienza vasta e specifica nella creazione di additivi sempre più specifici e dedicati con un'assistenza tecnica tesa a identificare le esigenze specifiche di ciascun progetto. Selezione puntuale all'interno della gamma di additivi Basf e metodi di applicazione efficaci soddisfano così le crescenti esigenze di produttività, resistenza, durabilità e sostenibilità delle opere.
&Calcestruzzo
Cave
Tra le Master Builders Solutions di Basf, la linea MasterFlow 9300 è riferita a una nuova generazione di malte dalle altissime resistenze. L’impiego precipuo è quello di ancorare in modo solido e durevole le torri eoliche alle loro fondazioni. L’elevata resistenza alle brevi e lunghe stagionature e la resistenza alla fatica fa di questo materiale un’autentica pietra d’angolo per le strutture che sono esposte a elevati carichi dinamici (l’esposizione al vento), alte vibrazioni e momenti flettenti.
Fluido e modulare sulle pavimentazioni La linea di prodotti MasterGlenium Pav si riferisce a un superfluidificante specifico per pavimentazioni in calcestruzzo, studiato e messo a punto nei laboratori di ricerca Basf Construction Chemicals. MasterGlenium Pav è il componente base per il sistema modulare Basf per pavimentazioni. Con questo superfluidificante, infatti, è possibile ottenere un calcestruzzo da pavimentazione caratterizzato da un basso rapporto acqua/cemento, dalla lavorabilità elevata (S5) senza rischi di segregazione e con una forte riduzione dei tempi di finitura, in particolare durante il periodo invernale. Nella linea MasterGlenium Pav è disponibile anche un prodotto per calcestruzzo da pavimentazione, utilizzabile durante il periodo estivo.
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Sollevamento Noleggio
&
Assicurazioni
Cesoie
Piattaforme
Garanzie Contratti
Martelli demolitori
Gru
Flotte
Autogr첫 Casseforme
Idraulica Ponteggi Generatori
Tecnologia
Movimento terra Servizi
Sicurezza
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Noleggio La flotta Venpa3 in soccorso ai territori di Mira e Dolo devastati dal grande tornado
Piattaforme aeree Celebrazione Performance IIIS nel corso dei National Open Days di Hinowa a Nogara (VR)
Autogr첫 Le Kundentage 2015 di Ehingen per gli ultimi prodigi all terrain dalla fucina Liebherr
NEWS
&Noleggio
Sollevamento
La prova della solidarietà Il dramma delle popolazioni di Mira e Dolo ha coinvolto Venpa3 nel sostegno al territorio ferito dal violento tornado dell’8 luglio. Tra le necessità di ripristino di una sede danneggiata e la dedizione a chi è stato colpito dalla calamità, ha vinto lo spirito di servizio
l devastante tornado, classificato come EF-4 (in base ai parametri della nuova scala Fujita), che mercoledì 8 luglio ha devastato la riviera del Brenta, nelle località di Mira e Dolo, provocando la morte di una persona e ingentissimi danni materiali, per case ed edifici distrutti o seriamente danneggiati, passerà alla storia come uno degli eventi vorticosi più violenti della storia italiana. Del resto, dopo l’intensa ondata di calore che i giorni precedenti aveva investito l’intero
sopra i cieli del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Qui l’aria meno calda di provenienza oceanica si è trovata a scorrere sopra un cuscino d’aria molto umida e calda, che stazionava sopra le pianure del nordest, dopo giorni di soleggiamento ininterrotto. La calamità naturale, al di là dei dati degli esperti di meteorologia, ha portato a una conta di dannio rammatica e l’intervento della macchina dei soccorsi ha potuto contare sulla disponibilità di un noleggiatore reattivo e responsabile come Venpa3. Il supporto delle piattaforme aeree e di altri mezzi di sollevamento e movimentazione, sul campo devastato dal tornado, ha costituito un elemento fondamentale nello sforzo dei soccorritori per riportare alla normalità il territorio della provincia veneziana. Anche la sede del Gruppo ha subito danni ma e la flotta VENPA3 si è divisa
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nord Italia, accompagnandosi a valori di umidità relativa davvero molto elevati (a causa della presenza di una circolazione molto “lasca”
nei bassi strati), un modesto cavo d’onda, seguito da aria più temperata di origine atlantica, ha attraversato le Alpi, per poi transitare
generosamente tra la necessità collettiva e l’emergenza privata. Per una solidarietà autentica e condivisa. www.gruppovenpa3.it
In fiera, con piglio di versatilità Sollevamento dall’1 al 3 ottobre. La fiera dedicata al sollevamento e ai trasporti eccezionali riserva alla PALAZZANI Industrie lo stand 25 dell’area esterna dove mostrerà al pubblico alcuni modelli della gamma di piattaforme aeree Palift e le ultime novità di gamma del 2015. www.palazzani.it
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l’azienda sarà ancora presente con modelli semoventi cingolati ai Platformers’ Days di Hohenroda l’11 e il 12 settembre, una delle fiere più importanti per il settore del sollevamento tedesco con molte le novità e anteprime che caratterizzeranno l’edizione 2015. Infine, ritorno in casa per l’ultima esposizione di stagione, al Gis di Piacenza, le Giornate Italiane del
www.officinecomet.i t
Piccola, autonoma, internazionale L’agilità nel muoversi su uno scenario europeo e mondiale appartiene alla natura della gamma Officine Comet di piattaforme aeree su autocarro, dall’impiego flessibile e dalla dimensione ultracompatta. All’ultimo Intermat di Parigi, tra i modelli esposti va senz’altro menzionato il nuovo Eurosky 14/6 HQ. 14 metri di altezza massima di lavoro, sbraccio senza limiti d’area operativa, funzionalità idraulica e sistema a bassa pressione (solo 25 bar), la piccola della serie Eurosky si avvale di un motore elettrico ausiliario per lavorare in interni e di un jib articolato.
La scelta tedesca Prima vendita in Germania per la canadese Skyjack, dopo l’esordio europeo di successo della nuova SJ86 T. La compagnia di noleggio AFI Rent di Amburgo ha scelto l’ultima creazione semovente a braccio telescopico del marchio di proprietà del gruppo Linamar, dopo averne considerate le doti di performance notevoli. Massima altezza di lavoro (del braccio telescopico) a 28,21 m, sbraccio da 23,42 m e jib articolato con raggio di mobilità da +65° a -60° compongono un passaporto per l’Europa dalla lunga (e proficua) validità.
www.skyjack.com
rande spolvero fieristico per Palazzani Industrie, con una partecipazione assidua concentrata sulle più importanti fiere nazionali e internazionali dedicate al sollevamento. Dopo l’approdo alla fiera di Libramont, in Belgio, alla fine di questo mese. Ancora in Belgio e sempre grazie, con il dealer locale Correct BVBA, una piattaforma aerea cingolata ragno farà la sua apparizione al Matexpo, nel corso della manifestazione che si terrà dal 2 al 6 settembre a Kortrijk. I 360 espositori che parteciperanno all’evento appartengono soprattutto alla categoria degli importatori di macchine per edilizia, riciclaggio, ingegneria civile, movimentazione dei materiali e pulizia stradale. Il “tour” Palazzani arriverà poi in Germania, dove
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PIATTAFORME AEREE
SULLA SCENA
del prodotto CON I NATIONAL OPEN DAYS, IL MARCHIO DI NOGARA (VR) HA VOLUTO RIBADIRE LA SUA SPECIALIZZAZIONE INDUSTRIALE SUL FRONTE DEL LAVORO IN QUOTA DI ALBERTO FINOTTO
ll’aperto e in pieno sole, il rosso delle macchine Hinowa è ancora più aggressivo e abbacinante. Nel grande piazzale della fabbrica di Nogara, d’altra parte, la luce non manca e si concentra sulle novità di prodotto che richiamano l’attenzione di tecnici, operatori di settore e osservatori intervenuti ai National Open Days del 26 e 27 giugno scorsi. Il cuore della manifestazione pulsava per il modello di piattaforma aerea cingolata LightLift 26.14 (nel-
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la foto di sfondo) con altezza operativa che culmina a 26 m, un modello che alza l’asticella delle prestazioni alla gamma Performance IIIS dei “ragni” Hinowa (la fascia alta delle PLE prodotte a Nogara, con le versioni LightLift 20.10 e LightLift 17.75 già molto apprezzate dagli operatori più introdotti alla tecnologia avanzata di gestione e controllo). In esposizione e sul campo, anche i minidumper HS701, HS1102, HS1103 e TX2500, standard compatti per il carico e la movimentazione. ST
&Noleggio
Sollevamento
ALTA GRADAZIONE Prove, prove e ancora prove. Nonostante la canicola che ha trasformato gli spazi Hinowa di Nogara in una piastra rovente e minacciosa, i coraggiosi (e le coraggiose) ospiti dei National Open Days si sono cimentati di buon grado con le possibilità operative delle piattaforme cingolate Performance IIIS. A partire dalla rilevante capacità di carico in cesta (fino 230 kg) mantenuta per l’intera area di lavoro secondo un concetto di versatilità che è il frutto di oltre tre anni di ricerca avanzata seguita dal reparto di progettazione Hinowa.
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Dante Fracca presidente di Hinowa
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Siamo italiani. La nostra tecnologia, le nostre soluzioni progettuali sono italiane e tutti i mercati cruciali per Hinowa riconoscono un’eccellenza che rimane, inconfondibilmente, un vanto nazionale. Per questo, l’idea dei National Open Days è nata sulla scorta di un successo produttivo che deve ritrovare le sue radici, a fianco degli ottimi riscontri internazionali, anche sul territorio che ci compete, nei meandri di un mercato domestico da cui ci aspettiamo una riscossa. La nuova generazione delle piattaforme Hinowa testimonia l’investimento tecnologico come scelta per generare una fiducia consapevole da parte delle imprese e degli operatori.
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PIATTAFORME AEREE
Folla in campo aperto e negli interni per la serie Performance IIIS di piattaforme cingolate. In primo piano tutta la versatilità tipica di una macchina semovente per il più ampio spettro di applicazioni. In particolare, l’opzione con batterie al litio (Lithium ION) permette alla PLE di lavorare con elevata autonomia senza cavo di alimentazione.
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Sollevamento La forza sui cingoli
Il Traxporter TX2500 è una macchina che riconduce, nella sua velocità e potenza, la tradizione originaria di Hinowa nel settore dei sottocarri cingolati. La capacità di carico da 2,5 t è sostenuta dinamicamente da un efficace sistema idraulico che presiede alla rotazione a 180° e al ribaltamento del cassone. Altra novità in campo durante i National Open Days, il minidumper cingolato HS1102 con motorizzazione Kubota diesel bicilindrica (raffreddamento a liquido), curva di coppia ottimizzata e capiente serbatoio diesel. Completamente idraulico e compatto (758 mm di larghezza), offre il sistema di allargamento idraulico opzionale del sottocarro cingolato e la doppia velocità di traslazione.
Nella sequenza, a partire dall’alto, due istantanee dai National Open Days Hinowa: Enrico Fracca (Communication Manager Hinowa) con Graziano Zenari (direttore commerciale) e, di seguito, Davide Fracca (Global Marketing Director) con Marta Lucani (responsabile Ipaf per il supporto ai soci e ai centri di formazione).
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PIATTAFORME AEREE
Ancora immagini dai National Open Days. I minidumper e i transporter, insieme alle piattaforme aeree cingolate, completano l’attuale gamma di macchine Hinowa. La scelta strategica piÚ recente del costruttore di Nogara ha comportato la progressiva uscita dal settore dei miniescavatori e degli skid steer loader. Rimane naturalmente la storica produzione di sottocarri cingolati e quella di piattaforme aeree cingolate per JLG.
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Sollevamento
PALCO D’ONORE
LightLift Performance IIIS in grande spolvero ai National Open Days Hinowa, tra il modello best-seller 17.75 e la nuova ammiraglia LightLift 26.14 (nella foto più grande) presentata in anteprima alla recente fiera internazionale Intermat 2015. Contraddistinta nella sua struttura aerea da un braccio articolato doppio-telescopico in acciaio altoresistenziale Domex 700, il campione attuale della serie LightLift contempla un’altezza di lavoro fino ai 25,7 m (con 230 kg di portata in cesta senza restrizioni nell’area operativa) e uno sbraccio totale di 13,6 m. Il sottocarro si può estendere da 990 a 1.490 mm, favorendo rispettivamente il passaggio nei cantieri più angusti e la massima stabilità laterale nelle operazioni al limite di altezza e sbraccio.
I PAF I TALIA E LA SICUREZZA
COME PROGRESSO CIVILE
Un information corner a disposizione dei visitatori e la promozione assidua durante le giornate-evento di Hinowa. Un impegno nel nome della sicurez-
za e di una cultura finalmente moderna del lavoro in quota. Questi i contenuti della richiesta e apprezzata presenza di Ipaf Italia ai National Open Days. “La nostra partecipazione ha lo scopo di lanciare due messaggi essenziali ai nostri operatori del lavoro in quota”, ha sottolineato Maurizio Quaranta, responsabile di Ipaf Italia. “Il primo riguarda l’importanza della formazione per chi utilizza piattaforme aeree in un momento tecnologico fondamentale per il settore. Una congiuntura che valorizza le istanze della sicurezza seguendo normative europee e internazionali particolarmente stringenti. Il secondo messaggio riguarda la valorizzazione di un noleggio responsabile, veicolato da una ricerca e sviluppo notevole come quella di Hinowa, costante, caparbia e nel segno della salute dell’operatore sui luoghi di lavoro”.
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d'ingegno
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SEMPLICITÀ
In sequenza, dall’alto, una delle due LR 1600/2 sorretta su un cingolo dalla LR 11350, il pubblico rimasto senza parole, quindi la LR 11350 che “vola” con appesa al gancio una LTR 1100 che a sua volta, a ben vedere, solleva un modellino in scala di una LR 13000.
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Sollevamento
ALLA TRIENNALE CELEBRAZIONE DI EHINGEN SONO STATE PRESENTATE TECNOLOGIE CHE SEMPLIFICANO IL LAVORO E CONTENGONO I COSTI OPERATIVI E DI GESTIONE.
OTTANTA I CLIENTI INVITATI IN STABILIMENTO DA LIEBHERR ITALIA DI MATTHIEU COLOMBO
PRIMO E SECONDO TEMPO Più che una presentazione tecnica, l’esibizione delle tralicciate di Ehingen è stato uno spettacolo di tecnologia in due fasi. Prima la LR 11350 da 1.350 t di portata massima ha sollevato una LTR 1100 e ha traslato in avanti portando le due LR 1600/2 solidali al suo carro (struttura gialla) a sbalzo su un singolo cingolo. In seguito le due LR 1600/2, con i due cingoli a terra, hanno sfruttato le LTR 1220 come zavorra Derrik (grazie a un nuovo kit opzionale) e hanno alzato da terra la LR 11350 con la LTR 1100 sospesa per un totale di 764 t.
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GUARDA LO SHOW SU YOUTUBE
lla sesta edizione delle Giornate del Cliente dello stabilimento di Liebherr Ehingen sono accorse dal mondo intero circa 2.500 persone, ma la lingua parlata era unica e comune, quella dei grandi sollevamenti. Lo show tecnologico è stato aperto da Sophie Albrecht, che ha rilevato le responsabilità del padre Willy Liebherr per la produzione di autogrù e gru tralicciate. Lo spirito che in questi anni guida i progettisti diretti da Ulrich Hamme è quello di offrire soluzioni ai vertici per prestazioni e sicurezza, ma che permettano anche di contenere i costi delle operazioni così come quelli di gestione. ST
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Con il Liccon2 il tralicciato a volata variabile lo solleva anche un bimbo! La gestione elettronica di seconda generazione Liccon2 semplifica il lavoro ed eleva gli standard di sicurezza. L’interfaccia con monitor a colori delle gru mobili, sviluppata internamente in collaborazione con la Liebherr Elektronik di Lindau, si è evoluta da tecnologia per il controllo del carico a sistema di controllo integrato delle macchine che permette persino di pianificare da pc o direttamente dalla cabina i tiri da effettuare in cantiere e di simulare il lavoro a monitor. Ora il Liccon2 gestisce tutte le configurazioni di lavoro possibili con le prolunghe tralicciate. Lavorare diventa, quasi, un gioco da ragazzi e per dimostrarlo un bambino di 10 anni ha alzato sotto i nostri occhi il braccio con prolunga tralicciata a volata variabile di una LTM 1300-6.2.
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Sophie Albrecht, figlia di Willy Liebherr, e Christoph Kleiner, direttore vendite gru mobili mondo, danno il benvenuto ufficiale ai clienti di tutto il mondo all’inizio dei Kundentage 2015.
IL V8 È ANCHE DA GARA Durante la presentazione delle novità della gamma LTM ha fatto un ingresso spettacolare l’ultimo vincitore della Dakar 2015 che ha attraversato Argentina, Bolivia e Cile. Stiamo parlando del Kamaz numero 507 domato dal pilota russo Ayrat Mardeev e spinto da un motore V8 Liebherr da 770 kW e una coppia massima di ben 4.500 Nm. © Costruzioni
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ZAVORRA
A RAGGIO VARIABILE
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Si chiama Varioballast ed è un sistema per variare rapidamente la posizione dei supporti della zavorra base, quindi il raggio di rotazione della stessa. Questo sistema sarà offerto di serie sulla nuova LTM 1250-5.1 e nasce per ridurre il raggio posteriore standard mantenendo prestazioni elevate, quindi non per aumentare lo sbalzo e per conseguenza la capacità di sollevamento. Guardando la foto in alto a destra si possono vedere i due supporti di zavorra (in giallo) in posizione aperta (standard) e l’operatore che li sta sbloccando da terra per ottenere la posizione con raggio di rotazione minima in pochi istanti. Questa innovazione è un ottimo esempio di come idee semplici sviluppate in sede progettuale possano tradursi in sistemi elementari che fanno risparmiare del tempo, quindi del denaro, alle aziende di noleggo.
M OTORE SINGOLO ED E COMODE
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SFRUTTARE LA POTENZA AL MILLIMETRO Durante la presentazione delle novità tecniche introdotte nella gamma di autogrù LTM, sono state evidenziate le caratteristiche del sistema di apertura variabile degli stabilizzatori battezzato Variobase. Grazie alla nuova gestione elettronica Liccon2, ora è possibile ottenere prestazioni di sollevamento proporzionali all’apertura dei singoli stabilizzatori. Per i modelli con traverse a sfilo, ad esempio, ogni stabilizzatore si può aprire a zero, 25, 50, 75 o 100%. L’area di lavoro diventa quindi dinamica ottenendo le massime prestazioni.
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La prima autogrù multistrada Liebherr a non avere motore in torretta è stata la LTM 1300-6.2 annunciata nel 2013. Questa innovazione che permette di lavorare sfruttando la potenza del motore del carro tramite un sistema a cardano, è stata poi adottata dalla LTM 1160-5.2 lanciata lo scorso anno al ConExpo di Las Vegas e dalla nuovissima LTM 1250-5.1 presentata durante lo show. Per contenere i consumi di carburante e le emissioni acustiche, i modelli con motore singolo hanno il regime motore che varia istantaneamente e automaticamente in modo proporzionale alla potenza idraulica necessaria. Inoltre, con la modalità Ecomode, il motore non “trascina” le pompe idrauliche se non necessario.
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MOTORE SINGOLO E CARDANO Abbiamo visto in anteprima assoluta la nuovissima LTM 1250-5.1, ossia la terza autogrù Liebherr con motore singolo (un 6 in linea Liebherr da 400 kW). Il costruttore l’ha introdotta alla platea di selezionati clienti, tra cui 80 italiani, come il modello a 5 assi con le migliori prestazioni del mercato. Il nuovo modello è portatore di tutte le nuove tecnologie: modalità Ecomode che attiva le pompe idrauliche solo quando necessario, zavorra a raggio variabile Varioballast e stabilizzazione intelligente Variobase con area di prestazioni dinamica. Rispetto all’attuale 1220 il braccio telescopico resta da 60 m, ma l’altezza massima con prolunghe tralicciate cresce di 9 m e tocca una punta sotto gancio di 110! Inoltre è disponibile un nuovo falcone fisso da 50 m con inclinazione idraulica regolabile da 0 a 45 gradi.
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LTM 1250-5.1
Per le autogrù Liebherr unire grandi prestazioni e minime dimensioni in trasferimento è una filosofia. I modelli LTC sono espressamente progettati per esaltare questo compromesso. L’ultima nata della serie, immediatamente acquistata dalla francese Mediaco, è la LTC 1050-3.1 da 50 t di capacità massima di sollevamento. Con il braccio telescopico arriva a 36 m d’altezza che diventano 54 con il falcone a volata variabile.
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LTC 1050-3.1
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ULTRACOMPATTA
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Sollevamento
AFFIDABILE, EFFICIENTE... CONVENIENTE Le autogrù multistrada hanno sempre avuto un motore di potenza elevata per il carro e i trasferimenti su strada e un’unità di cilindrata inferiore per l’alimentazione esclusiva delle funzioni idrauliche della torretta. Oggi la tendenza dei costruttori più accreditati è quella di utilizzare un solo motore e di farlo in modo intelligente per trovare il giusto equilibrio tra prestazioni, consumi e costi di manutenzione. Sulla LTM 12505.1 l’Ecomode attiva l’idraulica della torretta tramite una classica trasmissione a cardano, ma solo quando necessario.
Ora ha il carro più stretto
LA PRIMA AD AVERLO Sulla LTM 1250-5.1 il sistema di regolazione rapida del raggio posteriore della zavorra permette di ridurre lo sbalzo di ben 800 mm. Nello stretto può fare la differenza.
LTM 1160-5.2
È la seconda LTM con il motore singolo e ha fatto il suo debutto mondiale al ConExpo di Las Vegas. Il motore è lo stesso 6 cilindri in linea Liebherr da 400 kW di potenza massima della nuovissima 1250 e l’efficienza globale è assicurata dalla gestione elettronica Liccon2 e dall’Ecomode. Rispetto alla precedente 1160 la capacità di sollevamento è sempre di 160 t, ma le portate hanno in media prestazioni superiori del 20-25%. Il braccio telescopico è sempre di 62 m, ma la larghezza su strada è scesa da 3 a 2,75 m. Come per le LTM 1300-6.2 e LTM 1250-5.1 l’operatore può contare sul comando remoto BTT Bluetooth per stabilizzare l’autogrù verificando l’operato al millimetro. A richiesta, quest’interfaccia remota può essere inserita in un modulo radiocomando per lavorare a distanza con l’autogrù.
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ORA È PER TUTTE Disponibile a richiesta, il nuovo sistema permette di sfruttare al meglio l’apertura degli stabilizzatori. Sulla LTM 1250-5.1 i 4 stabilizzatori si possono calare con traverse chiuse o aperte al 25, al 50, al 75 e al 100%.
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LE SUE MISURE Il depliant della LTM 1250-5.1 non è ancora disponibile. A sinistra le misure anticipate ai clienti invitati in fabbrica. Rispetto alla 1220 la portata aumenta in media del 15-20%.
Motore singolo luglio 2015 Costruzioni 121
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LR1500 SEMPLICE E COMPATTA COME UNA 400
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Liebherr ha presentato in anteprima assoluta anche la tralicciata LR 1500 da 500 t di capacità massima, ma caratterizzata da dimensioni e peso dei componenti che fino a ora avevano caratterizzato i modelli di categoria 400 t. In particolare, il nuovo modello si distingue per la concezione e la progettazione mirata a privilegiare la compattezza e la logistica di trasporto per contenere i costi di trasferimento su strada e allestimento in cantiere. In assetto di trasporto gli elementi della LR 1500 rientrano nei tre metri di larghezza, mentre il modulo più pesante è di 45 t e corrisponde alla parte centrale della torretta. La nuova cingolata è caratterizzata da un falcone a volata variabile da 84 m che può essere montato su un braccio principale lungo fino a 84 m. Il braccio derrick presenta una lunghezza di 30 m e la relativa zavorra derrick le 260 t. Il raggio derrick è regolabile da 9 a 16 m.
MOSTRO A 2 TESTE A Ehingen si cammina a testa alta. Se non altro per osservare le novità esposte, i bracci telescopici e tralicciati e i fuochi d’artificio. Qui sotto una scultura tecnica: due LTM 11200-9.1 montate su un carro di LR 11000, ma a testa in giù!
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Sollevamento
Singolo verricello La LR 1500 ha un singolo verricello che offre un tiro alla fune di 180 kN. In questo modo è possibile effettuare tutti i sollevamenti fino alla portata massima senza secondo verricello e secondo gancio. L’utilizzo della gru risulta molto più semplice e, se si deve lavorare con un runner, è sempre disponibile a richiesta un secondo verricello da 125 kN di tiro. La regolazione del derrick è quindi effettuata semplicemente tramite il braccio dedicato.
ZAVORRA ON DEMAND
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La zavorra della nuova LR 1500 è composta da piastre da 10 tonnellate. Per agevolare la gestione di chi ha altri modelli Libherr a parco, quindi ottimizzare i costi di gestione, gli elementi della zavorra sono compatibili con le LR 1400/2 e LR 1600/2. Inoltre, la zavorra centrale è composta da pochi elementi che possono essere allestiti sulla macchina in modo rapido e semplice.
VOLKSWAGEN TRANSPORTER
SIX evolution
LA SESTA GENERAZIONE DEL TRANSPORTER PUNTA SOPRATTUTTO SULLA TECNOLOGIA SOTTOPELLE PER ELEVARE SICUREZZA, COMFORT E CONSUMI, SENZA STRAVOLGERE IL PROGETTO ATTUALE. GIÀ ORDINABILE, IL T6 SARÀ IN CONSEGNA DA SETTEMBRE IN COLLABORAZIONE CON
VIE&TRASPORTI
iciamolo subito. Chi sperava di vedere trasformarsi in realtà il concept Bulli visto per saloni non molto tempo fa, dal look retrò ma dal piglio futuribile (foto in alto a destra), beh resterà deluso. Perché almeno nella forma, la generazione 6 del popolare commerciale Volkswagen resta - bene o male - quella di prima, configurando de facto il T del 2015 come un - seppur corposo - restyling. Ma anche con le Golf o le Passat più recenti, la Casa di Wolfsburg ci ha abituato a mosse del genere, fedele al motto che ‘squadra vincente non si cambia’. Con l’imminente - si fa per dire - nuovo Crafter invece, le cose dovrebbero giocoforza cambiare parecchio, stante la fine dell’accordo con Daimler, da cui i lamierati provenivano. Ma torniamo a questo Transporter, battezzato ‘Generation Six’ e che fa il suo debutto proprio nel mese in cui fu pensato sessant’otto anni fa e soprattutto nella nazione del suo ideatore, l’olandese Ben Pon (vedi box nella pagina seguente). Frontale rialzato per soddisfare le nuove normative di sicurezza, nuove gemme lateriali e gruppi ottici rivisti, il T6 punta molto sulla sostanza, in primis la catena cinemetica e la sicurezza (con Acc che gestisce gli stop&go e Front Assist per evitare tamponamenti). RST
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IL CONCEPT BULLI
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VOLKSWAGEN TRANSPORTER
DUE LITRI DI VERSATILITÀ Le motorizzazioni TDI sono basate su un unico 1.968 cc (la cubatura resta invariata), che viene rivisto e denominato ora EA288. Montato trasversalmente e con inclinazione di otto gradi verso l’anteriore, viene offerto in quattro tarature: 62, 75, 110 e 150 kW, tutte con turbina a geometria variabile, eccenzion fatta per il più potente (da 450 Nm di coppia) che vira verso la sovarlimentazione doppio stadio a geometria fissa. Tutte e 4 le versioni dell’ EA288 sono già disponibili in salsa Euro 6 (post-trattamento con Scr e AdBlue), ma per il Transporter Furgone, Kombi (finestrini laterali) e Autotelaio sono ancora a listino delle versioni Euro 5 (Dpf) tarate a 62, 75 e 103 kW. Il 103 kW è l’unica che si può ordinare con cambio automatico DSg e trazione integrale 4MOTION. Propulsori abbinabili - in base alla potenza - a cambi manuali cinque o sei marce o ancora al collaudato robotizzato Dsg sette rapporti a doppia frizione. Resta il 4Motion. Invariate dimensioni, pesi e portate.
L’IMPERIALE NON C’È La plancia, rinnovata e con un cluster ridisegnato nonché l’infotainment center mutuato dalle auto (optional), offre una vasca centrale aperta più due portabottigliette superiori e una coppia di portaoggetti senza sportello fronte copilota. La qualità percepita è elevata. Assente pure tra gli accessori invece l’imperiale.
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Provatiper Voi Il motore 2 litri TDI (a sinistra) già in regola con l’Euro 6, grazie all’urea rifornibile dal bocchettone posto appena sotto a quello del gasolio.
Come è nato un mito
Il volume di carico varia dai 5,8 m3 della versione con passo di 3000 mm e tetto basso ai 9,3 m3 della tercsione tetto alto con passo da 3.300 mm.
L’idea originaria, quel 23 aprile del 1947, non fu di un tedesco. Ma di un olandese, Ben Pon, che su un quadernetto ad anelli, durante un meeting - in quel di Wolfsburg - dedicato agli importatori del marchio teutonico (mister Pon era ed è ancor oggi - attraverso i suoi eredi il distributore del brand nei Paesi Bassi) schizzò a matita una sagoma per trasformare una sorta di carrello a motore visto alla fabbrica Volkswagen in un ‘pratico camioncino’ a buon prezzo. Il T1 fu subito un successo planetario, tanto da diventare un’icona di un’epoca, quella della ricostruzione post-bellica. Cominciò la sua vita con motore e trazione posteriori, solo a benzina. Poi vennero i diesel, il motore e la trazione anteriori, il 4x4, le porte laterali scorrevoli e il parabrezza intero. Ma quel T1, in versione passeggeri soprattutto, fu anche il veicolo preferito dagli spiriti liberi di tutto il mondo, che lo elessero a simbolo di una società in rapida evoluzione, figlia di Woodstock e della liberazione sessuale.
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