ENTRATA
Il CFRM - CENTRO FORMAZIONE E RICERCA MACCHINE del Gruppo Merlo ha fatto della formazione alla sicurezza e dell’addestramento all’uso delle macchine la propria missione. Le partnership di alto profilo con ISPESL (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro) ed IPAF (International Powered Access Federation) valorizzano il concetto di sicurezza trasformandolo in un vero e proprio patrimonio culturale e professionale che arricchisce l’individuo e la società, senza distinzioni. Da oggi qualità e professionalità CFRM sono disponibili anche presso i CENTRI DI FORMAZIONE AFFILIATI. Scopri il più vicino a casa tua su www.cfrm.it CFRM OFFRE CORSI INTEGRATI PER OPERATORI DI PIATTAFORME AEREE, SOLLEVATORI TELESCOPICI, CARRELLI ELEVATORI, GRU, TRATTORI AGRICOLI A BRACCIO TELESCOPICO E MACCHINE MOVIMENTO TERRA. RICHIEDI L’INVIO GRATUITO DEL PROGRAMMA DEI CORSI E DELLE GUIDE PRATICHE AL LAVORO IN SICUREZZA SU WWW.CFRM.IT
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Mensile di Macchine_Mezzi d’Opera_Attrezzature
WALK AROUND MACCHINE
SOMMARIO
I N COPERTINA
KOMATSU CK35-1 Lo Skid cingolato CK35-1 della Komatsu è affidabile e sicuro grazie al sollevamento verticale che mantiene il carico vicino al baricentro della macchina, al carro di tipo tradizionalmente stabile con tendicingolo idraulico, ai freni automatici ed a numerosi dettagli molto curati. La guida è semplificata dal sollevamento parallelo, dal flottante bracci di serie e dai comandi proporzionali alla corsa dei manipolatori, indipendenti dal carico e dai giri motore. Per l’efficienza e la riduzione dei consumi c’è l’antistallo ed un distributore che automaticamente trasforma la potenza in forza o velocità di movimento. L’assistibilità è curata e favorita dal GPS Komtrax satellitare di serie.
86 Notizie
8
Mercato, componenti, fiere
38
LA MACCHINA DEL MESE
24 ‘DA’ noleggio
La Socage patente B da 24 metri
Notizie OilQuick è distribuito da Rammit ESCAVATORI CINGOLATI
46
Abbasso la torre Volvo CE al palazzetto di Cantù
SAMOTER 2011
L’opportunità della sostenibilità
28
KOMATSU ITALIA SPA Via Atheste 4 35042 Este (PD) Tel. 0429.616111 Fax. 0429. 616177 www.komatsuitalia.it
A Verona per guardare al futuro ATTREZZATURE
Un 10 in condotto
32
SAMOTER PER SETTORI Movimento terra 44,5%
Il nuovo posa tubi Corazza
BENNE FRANTOIO
52
Questione di baricentro Vista al lavoro la MB BF90.3 New
Veicoli 14,2%
ATECAP
Componenti, motori 8%
60
Sollevamento 7%
L’immagine del calcestruzzo ...e il compito dell’Associazione IIC: L’ISTITUTO PENSANTE
62
Frantumazione 7,7%
Super Partes Programmi di assistenza tecnica IIC: L’ISTITUTO INFORMA
Perforazione 7,2% Stradale 5,9%
Servizi (editoria, associazioni) 1,5%
Calcestruzzo 4,1%
28
64
Parola agli associati
66
Notizie
L’impianto dell’impresa Bagnasco Peri: sistema di tavoli per solai
641 WALK AROUND MACCHINE Abbiamo messo sotto la lente la pala gommata compatta Ihimer AS 12
DIRETTORE RESPONSABILE Lucia Edvige Saronni lsaronni@fiaccola.it DIRETTORE EDITORIALE Matthieu Colombo mcolombo@fiaccola.it COORDINAMENTO Emilia Longoni REDAZIONE Mauro Armelloni, Cristian Furini, Valentino Viale costruzioni@fiaccola.it SEGRETERIA Ornella Oldani segreteria@fiaccola.it COLLABORATORI Paolo Bruschi, Silvio Cocco, Alberto de Vizio Federico Fornara, Claudio Marini, Edoardo Nartelli, Umberto Nartelli, Daniela Stasi IMPAGINAZIONE Studio Grafico Page Novate Milanese (MI) AMMINISTRAZIONE Cristina Scicchitano amministrazione@fiaccola.it
SUL NUMERO DI NOVEMBRE SISTEMI RAMPANTI
70
Sicurezza rampante A Bologna Doka e Cmb sinergiche
VIBROINFISSORI
120
Vibrazioni sotto la lanterna Tecnodrill al porto di Genova TEST CONSUMI
120
L’indiano è davvero “fuori” Tata Xenon 4x4 Dle 2.2 Dicor E4
ABBONAMENTI Mariana Serci abbonamenti@fiaccola.it TRAFFICO E PUBBLICITÀ Antonella Ciliberto, Laura Croci marketing@fiaccola.it MARKETING E PUBBLICITÀ Sabrina Levada slevada@fiaccola.it AGENTI Giorgio Casotto T 0425 34045 - F 0425 418955 per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna ottoadv@tin.it Mensile - LO/CONV/059/2010 Reg. Trib. Milano N. 2562 del 22/1/1952 Everprint - Carugate (MI)
78
Notizie Cave di prestito per la Brebemi SISTEMI DI AUTOMAZIONE
80
Produttività a portata di mano 136 Notizie Il Quarry Control di Ma-estro
Fassi sulla Freedom Tower GRU A TORRE
112 Topless a Monterosso
Nuova FM Gru TLX in gamma
ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio 313 21/11/1985 Roc 6274 Prezzi di vendita abb. annuo Italia Euro 90,00 abb. annuo Estero Euro 200,00 una copia Euro 8,00 una copia Estero Euro 16,00 È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente agli Autori. Il suo nome è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre pubblicazioni (Legge 675/96 sulla Protezione dei dati Personali). Se non desidera riceverle, invii la sua richesta scritta a: Casa Editrice La Fiaccola s.r.l.
ATTREZZATURE MMT
102
Accessorio necessario
Organo di informazione e documentazione
Il valore aggiunto di Cangini Benne
Unione Costruttori Italiani di Macchine per Cantieri Edili, Stradali, Minerari e Affini
PALE COMPATTE
108
Attenti a quei due
Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana: numero di iscrizione 14440
Bobcat 650: cingoli o gomma?
150 ESCAVATORI CINGOLATI
114
Calabria coast to coast Presenza Hitachi nel cosentino
Notizie Way: localizzazione e trasmissione SOLLEVATORI TELESCOPICI
154
’O sole mio Il più grande fotovoltaico d’Europa
Casa Editrice
la fiaccola srl 20123 Milano Via Conca del Naviglio 37 Tel. +39 02 89421350 Fax +39 02 89421484 costruzioni@fiaccola.it
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[Fondato nel 1952 da Giuseppe Saronni]
INSERZIONISTI B NORD PAVI 2000 SRL www.bnordpavi.it
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BAUMOT ITALIA SPA www.baumot.it
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CHINA CONSTRUCTION MACHINERY CO.LTD BICES 2011 www.e-bices.org BETONTAGLIO SRL www.betontaglio.it
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BOSCH REXROTH OIL CONTROL SPA www.oilcontrol.com CALCESTRUZZI SPA www.calcestruzzi.it
133
36 III Cop.
CAMS SRL www.camssrl.it
40
CANGINIBENNE SRL www.canginibenne.com
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DOOSAN ICE – EMEA 23 www.bobcat.eu www.doosaninfracore.com FAC IMPORT EXPORT DI ADRIANO CAMBRIA 152 www.ratorastrello.com F.A.E. SPA - TECNIFOR SPA IND.ALLOGGI PREF. inserto www.faeterni.it FASSI GRU SPA www.fassigroup.com
138
FIERA BOLZANO SPA – VIATEC 2011 www.viatec.it
159
FRANZOI METALMECCANICA SRL www.franzoisrl.it
43
G.P.A. PERIODICI SPA www.gpaperiodici.it
113
IME TECHNOLOGY SRL www.imeplants.it
58
ITT WATER & WASTEWATER ITALIA SRL 21 www.ittwww.it KOMATSU ITALIA SPA I Cop. www.komatsuitalia.it
LOMBARDINI SRL www.lombardini.it
119
SSAB SWEDISH STEEL SPA www.ssab.it
MANITOWOC CRANE GROUP ITALY SRL 139 www.manitowoccranegroup.com MELIAN ITALIA SRL www.melian.com
TECNODRILL SRL www.tecnodrill-com.it
12
107
153
TEKSPED SRL TECNOLOGIE SPECIALI PER L'EDILIZIA 67 www.bunker-teksped.com
3
57
GRUPPO MINITOP SRL www.minitop.it HAULOTTE ITALIA SRL www.haulotte.it
151
147 85
AZIENDE CITATE Airo....................................137 Atlas Copco ........................38 Atos.....................................18 Baioni ..................................79 Bobcat ..............................108 Bomag ................................42 Cams...................................44 Cangini Benne ..................102 Car Inerti .............................42 Case..................................150 Cifa......................................68 CMB....................................70 Colabeton ...........................67 Comer .................................38 Corazza...............................33
[6] costruzioni ottobre 2010
IHIMER SPA www.ihimer.com
17
CSP Prefabbricati .................8 Cte ....................................138 De Walt ...............................41 Doka....................................70 Doosan................................14 Effer...................................137 Fassi Group ......................136 FM Gru..............................138 Fracassorent .....................152 General Smontaggi .............40 GoodYear ............................23 Gruppo Pattarini .................80 GruppoVenpa3..................154 Hasbro ..................................8 Holcim.................................67 Jcb ......................................31 Kapriol...................................8
MERLO SPA INDUSTRIA METALMECCANICA www.merlo.com
1
66
PADOVAFIERE SPA ASPHALTICA 2010 inserto www.asphaltica.it PEUGEOT VEICOLI COMMERCIALI www.peugeot.it
19 45
7
OFFICINE CECCONI GROUP SRL www.officinececconi.it
125
STUCCHI SPA www.stucchi.it
GLOBAL PARTS SRL www.globalparts.it
DOMETIC ITALY SPA www.dometic.it
13
SOLMEC SPA www.solmec.it
CGT SPA COMPAGNIA GENERALE TRATTORI II Cop. www.cgt.it
22
51
141
MERCEDES-BENZ ITALIA VEICOLI INDUSTRIALI 2 http://truck.mercedes-benz.it/
IDROBASE SRL www.idrobase.com
RIMAC EVOLUTION SRL www.rimacsrl.eu
LOCATELLI SPA www.locatelligru.it
GEROTTO FEDERICO SRL www.gerotto.it
DIECI SRL www.dieci.com
44
SCAI SPA www.scaispa.com
CECCANTINI & FIGLI SRL 69 www.ceccantini.it
DAF VEICOLI INDUSTRIALI SPA www.daf.com
RAMMIT SPA www.rammit.com
101
MELINO SPA MACCHINE INDUSTRIALI www.melinospa.com
10
14
KUBOTA EUROPE www.kubota.fr
GENERAL SMONTAGGI SRL IV Cop. www.generalsmontaggi.com
CASAGRANDE SPA 15 www.casagrandegroup.com
PROMOVE SRL www.promove.it
TEREX DEMAG GMBH www.terex-demag.com TREVI BENNE SPA www.trevibenne.it
134 41
VENPA SPA www.gruppovenpa3.it
148
VERMEER ITALIA SRL www.vermeeritalia.it
76
VF VENIERI SPA www.vf-venieri.com
11
75
Liebherr .......................12-138 Locatelli.............................136 Ma-estro .............................80 Mammoet..........................136 Man.ta Ingross ..................102 Manitowoc ........................137 Marsilli Impresa Costruzioni..........................52 MB ......................................52 Melian-Tata .......................132 Meta .................................150 Mewa ....................................8 Oil Control...........................10 Oil&Steel ...........................140 Olm Macchine...................150 Omeco ..............................150 Ormi ..................................114
Peri .....................................66 Platform basket.................136 Rammit ...............................39 Samoter ..............................28 Scai-Hitachi ......................114 Sitram ...............................138 Socage................................24 Tecnodrill...........................120 Terex .................................137 Trevi.....................................78 Trevi Benne .........................43 Volvo ...................................31 Volvo CE .............................46 Way ...................................151 ZF........................................16
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50 anni di esperienza in attrezzature unendo qualità, sicurezza e produttività
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- SICUREZZA • È stato progettato e costruito nel rispetto TOTALE dei requisiti sulla sicurezza richiesti dalla Norma Tecnica EN 474 e dalle Direttive Europee Macchine 98/37 e 2006/42. • Ha un fermo di sicurezza automatico visibile dall’operatore che impedisce lo sgancio accidentale dell’attrezzatura.
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NOTIZIE
[ATTUALITÀ&PRODOTTI]
Cantiere devastante Tra i robot di “Transformers 2, la vendetta del caduto”, film di fantascienza uscito nelle sale l’anno scorso, quello più affascinante e terribile è indubbiamente Devastator, qui nella foto. Questo Transformer è composto da sei diversi veicoli da cantiere che uniscono le loro forze per creare un Decepticon pronto a distruggere gli Autobot…
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Non chiamatelo straccio Il panno universale Mewatex non è un banale pezzo di tessuto: dotato di un elevato potere assorbente, è uno strumento di lavoro resistente e studiato per pulire lo sporco misto ad oli, solventi e grassi presenti su macchine e motori; realizzato da MEWA in filato speciale, risponde alle più elevate esigenze ed è a norma DIN 61651. Il colore delle strisce ne caratterizza la “vocazione” per i vari campi di impiego: per le officine ed i motori, tale colore è il rosso.
www.mewa.it
[8] costruzioni ottobre 2010
Edilizia sostenibile, formazione, lotta alla burocrazia, consenso, legalità. Ma soprattutto: infrastrutture
RISPOSTA ALLA CRISI ntervenendo a Roma il 23 settembre alla tavola rotonda su “Progetti e finanza per il rilancio dell’Italia”, Luisa Todini, presidente di FIEC, ha dichiarato: “Una crescita degli investimenti nel settore delle infrastrutture può davvero rappresentare una risposta concreta alla crisi economica: come ha ricordato la FIEC nella dichiarazione congiunta con i sindacati presentata di recente al Commissario Tajani, ogni posto creato o salvato nel settore costruzioni assicura due posti nell’indotto. Ma è necessario rilanciarne la competitività a livello europeo, anche attraverso un maggior investimento nell’edilizia sostenibile e nella formazione professionale legata alle tecnologie “verdi”, e superare le criticità tipiche del mercato italiano. Gli scogli su cui le grandi opere rischiano di infrangersi nel nostro paese sono ancora tanti e si chiamano burocrazia, frammentazione, legalità, finanziamento, consenso. Tempi troppo lunghi, nove-dieci anni per completare i progetti, un numero di stazioni appaltanti nella P. A. senza uguali in Europa, il patto di stabilità interno applicato in Italia in modo più restrittivo degli altri Paesi. Sono necessari una semplificazione del quadro competitivo, misure fiscali che favoriscano le aggregazioni, un adeguato sostegno finanziario da parte delle banche, nuove regole per consentire ai comuni più virtuosi di investire in infrastrutture. Tra i progetti prioritari di interesse italiano c’è la realizzazione della rete transeuropea di trasporto TEN-T. A fronte dei buoni risultati ottenuti nel nostro paese con il completamento della dorsale Torino-Milano-Salerno, resta da completare il terzo braccio della T, quello da Milano a Venezia. Inoltre è prioritario ottenere l’inclusione, tra i progetti di preminente interesse europeo, sia dell’attraversamento Ovest-Est della pianura padana, sia dell’attraversamento ferroviario delle Alpi. È da valorizzare infine la posizione strategica della nostra penisola per rafforzare i collegamenti sia tra i porti dell’Adriatico e l’asse orientale (Balcani, Mar Nero, Mar Baltico), sia con l’intera sponda sud del Mediterraneo.”
I
PREMIO VERTICALE
Esattamente un anno fa (Costruzioni N° 630, Ottobre 2010, pag. 81) ne avevamo parlato come un’importante novità nel settore della prefabbricazione. Oggi il “verticalatore” di [CSP Prefabbricati] è stato indicato dal premio “Innovare per costruire - Saie - una vetrina sul futuro” come uno dei 15 prodotti di eccellenza destinati a segnare il futuro delle costruzioni nei prossimi anni. In particolare il verticalatore è stato inserito nella tendenza rivolta a migliorare e ottimizzare la velocità e facilità dei montaggi nel sistema cantiere, finalizzata ad accelerare e semplificare le procedure di installazione e montaggio dei componenti edili, aumentando il livello di sicurezza e riducendo i costi di costruzione.
www.csppref.it
AL LAVORO IN GIACCA
PHOTO
Tra le novità proposte recentemente da [Morganti-Kapriol] nella gamma di abbigliamento da lavoro, la giacca Ortles spicca per le elevate performance: è il capo ideale per affrontare le condizioni climatiche più difficili, e insieme assicura un’elevata traspirabilità e il massimo agio nei movimenti. L’isolamento termico è garantito dallo strato intermedio in 3M Thinsulate, che offre elevata protezione dal freddo con spessori ridotti ed alta traspirabilità; lo strato esterno in nylon è tessuto con una trama speciale ad alta resistenza. Nel colletto, il cui interno è rivestito in Polar Fleece, un materiale particolarmente caldo e morbido, è inserito un comodo cappuccio imbottito. I polsini, regolabili, sono dotati di chiusura in velcro; anche il fondo è regolabile per mezzo di un cordino elastico, mentre tutte le chiusure a zip sono dotate dal pratico tirazip, utile per agevolarne l’apertura e la chiusura quando si indossano i guanti; la zip principale è completata da una patina interna antivento. www.kapriol.com
IN PUNTA DI BENNA
Philippe Priasso è un ballerino francese. La sua peculiarità sono i partner che sceglie per i suoi “balletti”: escavatori cingolati, preferibilmente dalle 13 tonnellate in su. Qui è in scena nel parco di Londra, nell’ambito del Dance Umbrella Festival.
Dignità alle MMT “Il governo non discrimini il comparto delle macchine movimento terra.” È questo l’auspicio di UNACEA. A fronte di un crollo del mercato del 50 per cento nell’ultimo biennio che, dopo la breve pausa di giugno dovuta agli ultimi acquisti sostenuti dalla “Tremonti Ter”, ha ripreso forma a luglio 2010 con cali tra il 15 e il 30 per cento nelle principali linee di prodotto, le aziende del settore hanno beneficiato in misura irrisoria degli incentivi ai settori industriali in crisi, varati dal governo la scorsa primavera: l’importo assegnato al settore è stimabile in circa un milione di euro, sui 20 allocati in maniera aggregata per le macchine agricole e quelle movimento terra. Già lo scorso giugno, secondo un’indagine condotta da Unacea e Assodimi, ben l’82 per cento del campione di aziende del comparto dichiarava di aver utilizzato “poco” gli incentivi. A fine anno, in mancanza di novità, si stima che il provvedimento avrà inciso di solo mezzo punto percentuale su un mercato ancora in crisi. Il motivo principale dello scarso utilizzo degli incentivi per le macchine movimento terra è l’accorpamento con quelle agricole, che avendo una struttura di distribuzione completamente diversa, hanno esaurito velocemente le risorse a disposizione. Per questi motivi Unacea ha contattato il Ministero per chiedere di rifinanziare il provvedimento con una parte delle risorse rimaste inutilizzate negli altri comparti, stanziando una quota di fondi dedicata alle sole macchine movimento terra.
www.unacea.org costruzioni ottobre 2010 [9]
[
MANIFESTAZIONI,
NOTIZIE
FIERE E CONVEGNI
]
27-30 OTTOBRE, BOLOGNA
SAIE 2010 46° Salone internazionale dell’edilizia www.saie.bolognafiere.it
3-6 NOVEMBRE, RIMINI
ECOMONDO 2010 14° Fiera internazionale del recupero di materia, energia e dello sviluppo sostenibile www.ecomondo.com
11-12 NOVEMBRE, TORINO
ITN Infomobilità e infrastrutture intelligenti www.itnexpo.it
19-21 NOVEMBRE, MILANO
TRANSPOTEC 2.0 Salone dell’autotrasporto, della logistica e dell’innovazione tecnologica www.transpotec.com
I
L’IDRAULICA COMPATTA
Si chiama Green Valves la nuova soluzione [Bosch Rexroth Oil control] per ridurre il consumo di carburante e le emissioni di CO2. Una nuova generazione di valvole idrauliche di bilanciamento e controllo discesa che sfrutta la forza di gravità per incrementare il risparmio energetico e migliorare le performance delle macchine nel settore dell’idraulica mobile. Inoltre il risparmio energetico e le normative TIER IV hanno accelerato il processo di rivoluzione delle nuove tecnologie già in atto in casa Bosch Rexroth Oil Control, mettendo in luce lo storico impegno nella salvaguardia e rispetto dell’ambiente. Anche la storica linea di valvole, conosciute come VBSO e VRBC, presenta una grande rivoluzione: la nuova forma del pistone completamente riprogettata esalta le prestazioni di controllo della macchina e la stabilità del carico in discesa.
www.oilcontrol.com
ATTUALITÀ&PRODOTTI
WWW
IL SITO DEL MESE
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BC India è una nuova fiera internazionale a cadenza biennale sulla filiera delle costruzioni (frutto di una joint-venture tra gli organizzatori dei due eventi fieristici colossal Bauma e Conexpo) che si terrà a Mumbai (8-11 Febbraio 2011) e rappresenterà il punto di riferimento del settore per il subcontinente indiano. Il sito della manifestazione, in lingua inglese, è consigliabile per tutti coloro (aziende o visitatori specializzati) che avessero interessi commerciali in quel paese, o che siano in procinto di svilupparli.
LA TESSERA
MANCANTE Sulla Gazzetta Ufficiale n. 196 del 23 agosto è stata pubblicata le legge n. 136 del 13 agosto 2010: il provvedimento stabilisce che, nell’ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto o subappalto, il personale occupato dall’impresa appaltatrice o subappaltatrice deve essere munito di una tessera di riconoscimento, corredata di fotografia con l’indicazione delle generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro. Anche i lavoratori autonomi presenti in cantiere sono tenuti a dotarsi del medesimo strumento.
www.gazzettaufficiale.it
www.bcindia.com
UN NANO ALL’AVANGUARDIA
Uno stand ricco di prodotti innovativi. [Cobo Group] è approdato a Intermat con diverse novità, dal pedale progettato appositamente per veicoli equipaggiati con elettronica recente a una serie di nuovi display multifunzioatore slave per piccoli pannelli in automazioni più sofisticate.
www.cobospa.it
costruzioni maggio 2010 [9]
NOTIZIE
ATTUALITÀ&PRODOTTI ■ Lungo la direttrice Firenze-Pisa-Livorno ha trovato sede il nuovo concessionario Liebherr per la Toscana, recentemente inaugurato
PISANO E TEDESCO Miniato è una città di 30.000 anime in provincia di Pisa. Il suo nucleo originario ha origini germaniche, tanto che fino al secolo scorso veniva denominato “San Miniato al Tedesco”. Sarà un caso ma proprio qui [Liebherr] ha scelto di posizionare il nuovo concessionario per la Toscana. Il suo nome è CTM (Centro Toscana Macchine) e si snoda su una superficie di circa 1.000 m2 (di cui 680 coperti) lungo la statale Firenze-Pisa-Livorno. La sede è organizzata in modo funzionale secondo gli ultimi standard Liebherr: percorsi per accesso ed uscita delle macchine su tragitti separati per la massima sicurezza nella movimentazione; ampia area coperta adibita ad officina, con spazio aggiuntivo specificatamente dedicato al lavaggio delle macchine; disponibilità di furgoni attrezzati di tutto punto come officine mobili. Durante l’open day inaugurale il 18 settembre hanno presenziato circa 300 persone, quasi interamente operatori specializzati che hanno potuto provare le macchine esposte e addirittura pianificare test da svolgere presso i loro cantieri ed aziende. Questi i mezzi testabili nel campo prove: un dumper articolato TA 230, una pala gommata L 566, un escavatore cingolato R 313, un escavatore cingolato
S.
R 317, un escavatore cingolato R 906 Classic triplice con sistema integrato Gps-laser (distribuito da Leica), un apripista PR 724 sempre equipaggiato con Gps-laser, e una pala cingolata LR 614; era infine presente una pala gommata L 550, con braccio industriale e benna ad alto ribaltamento, visionabile però soltanto in posizione statica. www.liebherr.com
NOTIZIE
ATTUALITÀ&PRODOTTI ■ Tier 4 Interim in salsa coreana. Common rail spinto e turbina a geometria variabile nel corpo. E per il lavoro “sporco” Egr, Doc e Dpf
PULITI DENTRO, PULITI FUORI ul versante industriale, [Doosan] ha sviluppato il nuovo DL06, il sei in linea da 5,9 litri realizzato dal basamento dell’attuale modello di cui rimarranno inalterati alesaggio e corsa (100 x 125 mm); con turbo ed intercooler eroga 165 chilowatt a 2.200 giri al minuto. Il consumo è contenuto dal common rail Bosch EDC17 (iniezioni multiple a tre fasi), dalla turbina a geometria variabile (Vgt) e dalle quattro valvole per cilindro. Per la gestione delle emissioni è invece presente un Egr (ricircolo dei gas di scarico) esterno e raffreddato, comandato da una valvola a controllo elettronico. A valle, un filtro di scarico costituito da un catalizzatore di ossidazione del diesel (DOC) e da un filtro diesel antiparticolato (DPF). Nelle normali condizioni di funzionamento, il catalizzatore DOC reagisce con i gas di scarico riducendo il monossido di carbonio, gli idrocarburi e una parte dei particolati (PM). Il filtro DPF a valle costringe i gas di scarico a passare attraverso le pareti porose, trattenendo così i particolati rimasti. Le particelle trattenute vengono poi ossidate
S
L 566 un escavatore cingolato R 313 un escavatore cingolato
[30] costruzioni febbraio 2010
all’interno del filtro DPF sia con rigenerazione passiva, che utilizza i gas di scarico creati durante le normali condizioni di funzionamento, sia attiva, tramite iniezione di carburante nel DOC che porta la temperatura dei gas a 600°C (rigenerazione attiva). www.doosan.com www www.hilti.it liebherr com
costruzioni maggio 2010
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ATTREZZATURE PER L’INGEGNERIA GEOTECNICA
• Macchine e attrezzature per lo scavo di pali, pali C.F.A., soil mixing e displacement piles • Attrezzature per diaframmi • Gru idrauliche cingolate con portate da 40 a 90 ton • Perforatrici per ancoraggi, micropali e jet grouting • Perforatrici per geotermia • Attrezzature speciali per il consolidamento di gallerie • Impianti per il trattamento dei fanghi bentonitici
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NOTIZIE
Il costruttore tedesco di trasmissioni ZF collabora con le Case di mmt da 50 anni. Il suo nome è sinonimo di affidabilità e innovazione
PARTNER PER IL FUTURO
Il management ZF, in particolare: Manfred Schwab, Group Executive della ZF Passau, (terzo da sinistra) e Hermann Beck, Vice President Business Unit Construction Machinery Systems (terzo da destra).
a oltre cinquant’anni la [ZF] collabora con le più note Case costruttrici allo sviluppo di componenti per macchine movimento terra e macchine da cantiere. Lungo questo cammino, iniziato sviluppando a Friedrichshafen trasmissioni per pale gommate ed
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escavatori e proseguito con la progettazione e costruzione di assali sin dagli anni Ottanta a Passau, il costruttore ha maturato un’esperienza unica nella progettazione di componenti Oem. Anno storico è senza dubbio il 1997 quando è stata lanciata la generazione di trasmissioni ZFErgopower. Un dato emblematico, per comprendere come mai ZF abbia una rete di assistenza per macchine construction strutturata in tutto il mondo, è l’esportazione dell’ottanta per cento della produzione specifica. Grazie alla costante innovazione e alla lungimiranza, materializzatasi in soluzioni tecnologiche che permettono alle mmt di garantire al contempo elevata produttività, consumi contenuti e per conseguenza emissioni inquinanti inferiori al passato, oggi ZF celebra il suo compleanno nel settore delle costruzioni presentando due soluzioni innovative: la trasmissione a variazione continua per mmt battezzata ZF cPower e lo ZF Ergopower Hybrid, ossia una trasmissione dedicata alle future macchine ibride alimentate da un motore termico ed uno elettrico. www.zf.com
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Ideali per manovre veloci, semplici e scattanti; con carico operativo da 330 kg a 1150 kg, rappresentano la perfetta combinazione fra dimensione, versatilità e potenza. L’ampia gamma di modelli, consente una scelta appropriata per ogni tipo di esigenza a un prezzo sempre competitivo. Perfetti in spazi ristretti e sentieri impegnativi.
NOTIZIE
Atos presenta nuovi proporzionali digitali antideflagranti che consentono agli Oem di semplificare i sistemi e le installazioni
ANTIDEFLAGRANTE PRÊT-À-PORTER Valvola per controlli direzionali
quindi permesso la regolazione via software dei parametri funzionali e una diagnostica completa. I parametri funzionali della valvola possono essere impostati ed ottimizzati in funzione dell’applicazione grazie all’interfaccia fieldbus Profibus-DP o CANopen. Il software [Atos] per PC insieme con l’adattatore fieldbus–USB, consente di accedere in sicurezza alle funzionalità della valvola direttamente dalla cabina di controllo, di configurare facilmente il driver della valvola, di comandare il controllore digitale e di verificare la diagnostica completa dell’asse. Le valvole antideflagranti Atos con elettronica integrata sono infatti disponibili anche con “funzione di controllo del movimento”, ossia equipaggiate con un controllore asse integrato che offre le
a Atos di Sesto Calende (Varese) ha recentemente esteso la sua già ampia gamma di valvole proporzionali antideflagranti introducendo i nuovi regolatori e controllori digitali integrati a bordo valvola per controlli direzionali di pressione e portata con o senza trasduttore antideflagrante integrato. Ricordiamo che l’integrazione dell’elettronica digitale su valvole antideflagranti ha consentito: migliori prestazioni in termini di dinamica ed accuratezza, la realizzazione di corpi più compatti, ha semplificato e migliorato l’affidabilità globale,
L
Valvola per controlli di portata
tipiche funzioni di una scheda assi. Sono unità intelligenti che eseguono il controllo in anello chiuso di posizione di qualsiasi attuatore idraulico lineare o rotativo equipaggiato con trasduttore remoto di posizione antideflagrante. Inoltre regolazioni in anello chiuso di pressione o di forza possono essere aggiunti al controllo base di posizione, installando nel sistema un trasduttore di pressione/forza. I nuovi regolatori e controllori digitali antideflagranti sono certificati per applicazioni in superficie con presenza di gas e vapori, conformi alla direttive (ATEX 94/9/CE, classe di protezione Ex II 2 G Ex d IIC T6, zona 1 e 2). www.atos.com Valvola per controlli di pressione
[18] costruzioni ottobre 2010
ATTUALITÀ&PRODOTTI I
HI TECH E INFRASTRUTTURE
Torino si conferma anche per il 2010 il luogo d’eccellenza per discutere il presente e il futuro di infomobilità e navigazione satellitare. L’11 e 12 novembre 2010 si terrà al Lingotto di Torino la seconda edizione di ITN – Infrastructure Telematica & Navigation, evento europeo che offre una visione completa e integrata tra ITS (Intelligent Transport Systems) e le infrastrutture di mobilità. Organizzato da GL events Italia-Lingotto Fiere, con il supporto della Regione Piemonte, in collaborazione con la Camera di commercio di Torino e con il contributo scientifico di Torino Wireless, la manifestazione si pone l’obiettivo di creare un ponte tra gli operatori di infrastrutture, le istituzioni e i fornitori di tecnologie telematiche, oltre che fornire un punto di incontro tra ricercatori, studiosi e operatori del settore. All’ITN, durante le due giornate di conferenze e workshop informativi, programmi di networking e seminari di alto contenuto, si riuniranno i principali esperti e analisti di settore e le primarie associazioni e istituzioni competenti. Un’ampia area espositiva permetterà ai principali attori del settore di esporre prodotti, servizi e soluzioni per la navigazione satellitare e le infrastrutture intelligenti. Inoltre, il 12 novembre, dalle 9,30 alle 17, la Camera di commercio di Torino, nell’ambito delle attività Enterprise Europe Network – ha previsto per i partecipanti a ITN l’incontro a tema “brokeraggio tecnologico” che ha come obiettivo il favorire incontri bilaterali tra imprese, università e centri di ricerca provenienti da tutta Europa; la partecipazione è gratuita ma è necessario accreditarsi on-line all’indirizzo: www.b2match.com/itn2010/. www.itnexpo.com
I Infortuni in cantiere l’azienda è responsabile Il delegato alla sicurezza non basta; In caso di infortunio sul lavoro, è l’azienda che ne deve rispondere, poiché il datore di lavoro è “garante anche della correttezza dell’agire del lavoratore” e deve “esigere da quest’ultimo il rispetto delle regole di cautela”. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza n°32357 del 26 agosto 2010. Questa precisa come la presenza di un delegato alla sicurezza sui luoghi di lavoro non escluda la responsabilità dell’impresa stessa. La colpa del datore di lavoro si può dire esclusa solo in presenza di comportamenti abnormi da parte dell’operatore infortunatosi.
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NOTIZIE
Al via la terza edizione di Ediltrophy, la gara di arte muraria promossa dal sistema Formedil e da Bolognafiere: al Saie le finali
L’EDILIZIA IN GIOCO Queste ultime si svolgeranno a conclusione delle Giornate della Formazione in Edilizia, previste dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro di settore ed organizzate a Roma da Formedil il 27 e il 28 Settembre. Con questa manifestazione, giunta alla terza edizione, Formedil intende testimoniare l’importanza della formazione professionale nelle costruzioni, valorizzando un patrimonio umano essenziale per garantire la qualità del costruire. Il ricorso ad un tipo di competizione che richiama il mondo dello sport ha la finalità di premiare chi lavora bene e ad alti livelli, sottolineando l’importanza di realizzare strutture solide secondo le regole di sicurezza e qualità e promuovendo un’immagine positiva del “bistrattato” settore edile. Alla gara potranno partecipare una o più squadre in
c
Con Ediltrophy intendiamo valorizzare il patrimonio di capacità professionali che esiste oggi nelle costruzioni e che è a disposizione dell’industria edile in una fase di crisi in cui la qualità costruttiva è destinata a fare la differenza. Ediltrophy è una competizione che richiama fortemente le nostre radici e tradizioni murarie, ma al tempo stesso è portatrice di quegli elementi di novità necessari perché la qualità del costruire sia oggi competitiva.
Massimo Calzoni, Presidente Formedil
nche per il 2010 il sistema bilaterale che fa capo a [Formedil] ha scelto di riproporre il progetto Ediltrophy, la gara di arte muraria tra squadre di mastri e apprendisti muratori, dopo l’ottimo seguito avuto dall’edizione 2009. La gara si articolerà in due fasi: una prima dedicata alle selezioni regionali delle squadre che si svolgeranno in 15 città sabato 2 Ottobre 2010 (con l’eccezione della Lombardia, le cui selezioni avverranno in concomitanza con la fiera Ediltec sabato 25 settembre); una seconda fase invece si terrà a Bologna in occasione del Saie sabato 30 Ottobre 2010, con la finale nazionale in cui si sfideranno i vincitori delle selezioni regionali.
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[20] costruzioni ottobre 2010
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rappresentanza delle diverse Scuole Edili d’Italia e ciascuna squadra dovrà essere composta da due muratori. La squadra potrà competere per la categoria Apprendisti o Mastri, a seconda del grado di esperienza e del livello contrattuale dei suoi membri. La performance si baserà su un disegno tecnico predisposto da Formedil che sarà uguale su tutto il territorio nazionale. Quest’anno, per valorizzare il lavoro delle squadre in gara e per intrecciare relazioni ancor più profonde con i Comuni che ospiteranno le manifestazioni, i manufatti realizzati durante le gare saranno delle fioriere che verranno messe a disposizione gratuitamente delle Pubbliche Amministrazioni per contribuire ad arricchire gli arredi urbani cittadini. www.formedil.it
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Il massimo dell’efficienza anche a noleggio. Per tutte le applicazioni connesse al drenaggio e all’abbassamento della falda freatica è disponibile un’ampia gamma di pompe autoadescanti ed elettropompe sommergibili. Tali pompe consentono di trovare una soluzione anche per le necessità più gravose, per prosciugare cantieri o drenare scavi e gallerie, recuperare siti sommersi o terreni allagati, realizzare by-pass di condotte fognarie, e grazie alla loro maneggevolezza, possono essere spostate facilmente da un punto all’altro del cantiere. I prodotti ITT Water & Wastewater sono anche disponibili con la formula del noleggio. Scaricate il libro “Tecnologie per il drenaggio” all’indirizzo: www.ittwww.it/2454052.pdf
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ATTUALITÀ&PRODOTTI Nuova generazione di pneumatici per il marchio americano: l’impiego misto per l’edilizia è il loro terreno d’elezione
LUNGA VITA ALLA CARCASSA mnitrac MSS II e Omnitrac MSD II sono i primi prodotti di una nuova generazione di pneumatici per impieghi misti [Goodyear]. Questa gamma è stata progettata e sviluppata appositamente per soddisfare le difficili esigenze dell’industria edile e degli operatori che devono affrontare situazioni diverse su strada e in fuoristrada. I principali vantaggi per i consumatori sono il maggiore chilometraggio, una maggiore trazione e una migliore protezione contro i danneggiamenti. Gli Omnitrac MSS II sono pneumatici per asse sterzante mentre gli Omnitrac MSD II sono progettati per asse motore. Entrambi sono dotati della Omnitrac Max Technology, l’ultima novità nella famiglia della Goodyear Max Technology. Queste tecnologie sono state sviluppate appositamente per accrescere i vantaggi che i pneumatici offrono agli autisti di camion, autobus e pullman. I pneumatici Omnitrac MSS II e MSD II hanno
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una struttura ottimizzata della carcassa che offre un’eccellente resistenza ai danneggiamenti, una buona durata e dunque un’ottima riscolpibilità. Tra le caratteristiche di queste coperture vi è una mescola del battistrada con un’elevata resistenza ai tagli e all’usura, una mescola specifica sotto il battistrada, materiali specifici per le cinture e un materiale della carcassa ad altissima elasticità. I vantaggi che ne derivano sono un maggiore chilometraggio, una maggiore resistenza ai danneggiamenti in condizioni di intensi impieghi misti, la resistenza alla propagazione della corrosione, minori rigonfiamenti e una maggiore robustezza. Ciò implica una riduzione del rischio di danni durante l’uso e una maggiore riscolpibilità; in altre parole maggiore affidabilità, minori tempi di fermo macchina e maggiori economie. www.goodyear.com
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LA MACCHINA DEL MESE
Socage ha lavorato a testa bassa per razionalizzare l’offerta di piattaforme autocarrate. La nuova doppio pantografo DA324 arriva a 24 metri di altezza utile, 11 di sbraccio e si allestisce su “patente B”. Ha meritato l’attenzione della CMI di Sedico (BL)
UNA ‘DA’ NOLEGGIO O
ffrire prodotti affidabili e dal buon rapporto qualità prezzo sono le priorità stabilite dalla nuova proprietà Socage sin dal primo giorno, ma la nuova squadra di lavoro che è andata formandosi ha fatto di meglio razionalizzando e puntando anche sulle prestazioni. Segnaliamo inoltre che la Casa di Sorbara di Bomporto (MO) sta sviluppando una gamma nuova di semoventi cingolati. Tra i modelli autocarrati di nuova generazione COSTRUZIONI ha scelto di seguire al lavoro una piattaforma aerea a doppio pantografo modello DA324 perché porta l’operatore a una altezza di lavoro di 24 metri, arriva a uno sbraccio orizzontale di ben 11 metri e può essere allestita su veicoli patente B come, per esempio, il Nissan Cabstar chiamato a servizio dalla Centro Noleggio CMI che da anni è soddisfatta del binomio Nissan-Socage. Alla prima Socage DA22 acquistata dal noleggiatore bellunese nel 2001, infatti, ne sono seguite altre due e in seguito due modello DA20. La sesta Socage voluta da Giuseppe Manfroi della CMI per le sue prestazioni è quindi la DA324 che è stata presentata in anteprima durante il Saie 2009. A sancire l’unione tra la piattaforma modenese e la società di noleggio di Belluno è stato Gianluca Bagnara, Responsabile commerciale Socage per Veneto, Friuli e provincia di Trento.
SOCAGE DA324 Altezza operativa max 24 m Altezza max piano cesta 22 m Altezza max sbraccio orizzontale 9m Max sbraccio orizzontale 11 m Sbraccio max sopra cabina 9m Largh. max stabilizzazione 2.830 mm Carico in cesta 225 kg Carico in cesta alla max altezza 225 kg Carico in cesta oltre i 9 m di sbraccio orizz. 80 kg
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2.850 MM DI ALTEZZA MASSIMA
ATTUALITÀ&PRODOTTI
PIÙ COMPATTA CON IL PASSO LUNGO Della piattaforma articolata DA324, che viene allestita su veicolo con passo da 2.900 millimetri per una lunghezza totale del mezzo di 6.240 millimetri, la Socage offre anche la versione DA324b (la b sta per “bassa”) che viene allestita su carro con passo 3.400 millimetri ma arriva a una lunghezza complessiva dell’allestimento di 6.980 millimetri. Chiusa per il trasferimento su strada, la versione “b” è alta 2.475 millimetri, ossia 375 in meno della DA324 standard qui presentata.
IN TRASFERIMENTO
- LUNGHEZZA SU NISSAN CABSTAR 6.240 MM
LA MACCHINA DEL MESE
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ALTEZZA SUPERABILE CON SBRACCIO ORIZZONTALE: 9.000 MM
DUE PERSONE E 225 CHILI A piattaforma chiusa si sale in cesta dalla parte anteriore e tramite gradini accessibili e antiscivolo. La cesta in alluminio della DA324 è omologata per una portata massima di 225 chili e due persone. Dal ponte di comando in cesta è possibile governare in simultanea i movimenti di braccio e cesta con comandi idraulici proporzionali. L’impianto elettrico integrato con presa in cesta da 220 Volt è di serie. In testa al braccio è montato un rullo in teflon (vedi immagine) permette di avvicinare la piattaforma al terreno senza remore di sorta.
La DA324 monta i comandi di emergenza sulla torretta del braccio, dove trova posto anche una presa di corrente 220V.
FINO A 11 METRI CON 80 CHILI La struttura della DA324 permette di sbracciare in orizzontale con un operatore fino a 11 metri. Una prestazione notevole per una patente B se si considera che fino ai 9 metri di sbraccio orizzontale porta ben 225 chili.
[26] costruzioni ottobre 2010
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ROTAZIONE CONTINUA
ATTUALITÀ&PRODOTTI STABILIZZAZIONE “EASY LIFT” La stabilizzazione della macchina è realizzata con il classico schema ad A più A che permette di “mettere in bolla” anche in presenza di dislivelli evidenti e in modo rapido; il sistema brevettato Socage si chiama Easy Lift ed ha i quattro stabilizzatori che si comandano sia dal lato destro sia dal lato sinistro del carro. La larghezza massima di stabilizzazione è di 2.830 millimetri.
LUI L’HA SCELTA SUBITO
E SBRACCIO MASSIMO DI
11 METRI
Da sinistra: Giuseppe Manfroi, titolare della Osmi e della CMI e Luigi Pizzin, responsabile del parco noleggio CMI.
Giuseppe Manfroi ha visto per la prima volta la Socage DA324 un anno fa ed è stato colpo di fulmine. Uomo di grande esperienza, Manfroi è titolare della Osmi, azienda fondata nel 1987 specializzata nella vendita di mmt (oggi ha i mandati della Caterpillar-Cgt per le mmt compatte, della Fiori per le betoniere fuoristrada e della Euromach per gli escavatori-ragno); inoltre è titolare della società CMI, specializzata nell’assistenza e noleggio di macchine operatrici, che ha sede a Sedico (BL) e ha due punti noleggio a Tai di Cadore e Feltre. Fondata nel 1994, la CMI ha un parco noleggio composto da ben 270 unità tra macchine e attrezzature: piattaforme aeree autocarrate e semoventi, gru edili, sollevatori telescopici fissi e roto, macchine movimento terra, compattatori, gruppi elettrogeni, martelli pneumatici e macchine edili varie.
www.cminoleggio.com
costruzioni costruzioni dicembre ottobre 2010 2008 [27]
SAMOTER 2011 DI PAOLO BRUSCHI
Non una vessazione dettata da normative sempre più stringenti. Non un fondotinta per rifarsi il trucco. Ma un dovere, ed un’opportunità di business
L’OPPORTUNITÀ DELLA SOSTENIBILITÀ [28] costruzioni ottobre 2010
ATTUALITÀ&PRODOTTI
S
ESPOSITORI PER SETTORE Movimento terra 44,5%
Servizi (editoria, associazioni) 1,5%
ostenibilità è la parola chiave e leit motiv dell’edizione 2011 di Samoter (Verona, 2/6 Marzo), naturalmente scelta anche come tema del convegno di apertura. Obiettivo dichiarato, dunque, sarà fornire un’occasione di conoscenza, formazione e approfondimento sul tema analizzandone i vari aspetti applicabili alla filiera delle costruzioni: la sicurezza e l’attenzione al processo edilizio, il rapporto tra ambiente ed economia, le normative tecniche, i prodotti, gli strumenti e l’innovazione, l’etica e la progettazione. La convinzione è che un approccio integrato tra progettazione ed edilizia sostenibile può portare a molto più che ad un mero risparmio energetico, permettendo cioè una migliore disposizione delle aree, una riduzione degli scarti, un uso di materiali più sostenibili, con vantaggi economici e benefici ambientali a lungo termine. Il tema della sostenibilità sarà trasversale alla manifestazione caratterizzata dai percorsi Samoter Special, dedicati ai singoli settori, ognuno dei quali riconoscibile dalla sua icona: movimento terra, calcestruzzo, stradale, perforazione, frantumazione, sollevamento, veicoli, componenti, e due aree tematiche dedicate al noleggio (rental) e alla demolizione. Alcune giornate a tema affiancheranno i percorsi tramite eventi, seminari e convegni, grazie alla collaborazione di Veronafiere con le principali associazioni di categoria italiane ed internazionali. Non dimentichiamoci infatti la vocazione internazionale di Samoter: area balcanica, Europa dell’Est, penisola araba, bacino del Mediterraneo, Asia centrale, far East sono i territori che per vicinanza geografica o culturale trovano nell’evento un punto di riferimenVeicoli to e un’opportunità di business. Componenti, 14,2% Per rendere meglio fruibile il Salone a tutti i visitatori ospiti, la depliantistimotori 8% ca è stata realizzata in 14 lingue, e anche il nuovo portale internet, ampliato per tematiche di apSollevamento 7% profondimento e rimandi a partner internazionali, rappresenta una piattaforma di facile accessibilità Frantumazione linguistica, in italiano ed inglese, con 7,7% minisiti in altre lingue, a cui si aggiunge una nuova area “easysamoter” per tutti i servizi on-line dedicati ad espositori e visitatori: biglietteria, hoPerforazione sting, prenotazione alberghi a prezzi ageStradale 7,2% volati e servizi turistici direttamente dall’ho5,9% me page, insieme a quelli dedicati ai buyer con la possibilità di ricerca, contatto ed appuntamento con gli operatori presenti in fiera.
Calcestruzzo 4,1%
costruzioni ottobre 2010 [29]
SAMOTER 2011
IL CONCORSO NOVITÀ TECNICHE Il Concorso Novità Tecniche è aperto a tutti i produttori che presenteranno in anteprima le proprie innovazioni costruttive e funzionali. Un’iniziativa importante che, in occasione del suo ventennale, vede aggiunta una nuova sezione dedicata alla sostenibilità. Oltre a premiare i risultati di cospicui investimenti, questo ormai noto e riconosciuto evento offre agli imprenditori e ai tecnici dei settori coinvolti un’opportunità di aggiornamento sull’evoluzione tecnico-costruttiva e funzionale dell’attività cantieristica. Il premio è assegnato tenendo conto dei contenuti di progetti o prodotti in merito al risparmio energetico, alla produttività, all’ergonomia, alla sicurezza nell’utilizzo ma anche ad altri aspetti che conferiscano valore aggiunto e distintivo. La giuria è presieduta dal neo direttore di Imamoter Roberto Paoluzzi, che coordina i diversi membri, illustri esperti italiani ed europei. Per partecipare è sufficiente inviare il modulo d’iscrizione all’indirizzo concorsoNT@samoter.it allegando tutto il materiale necessario. I form si possono scaricare dal sito www.samoter.com
IL PREMIO INTERNAZIONALE SAMOTER Nato nel 1973, è un apprezzato e ambito riconoscimento che viene assegnato a quanti si distinguono per aver operato a favore dello sviluppo e prestigio dell’attività edilcantieristica a livello nazionale ed internazionale. Con questo premio si intende sottolineare l’importanza e l’impegno di quanti si adoperano a far crescere e consolidare un sistema imprenditoriale di assoluto rilievo nel panorama economico e sociale mondiale, caratterizzato dalla costante ricerca e innovazione tecnologica. Nell’edizione 2008 il premio era stato così assegnato: nella categoria “stati esteri” a Panama per il progetto di allargamento del Canale, nella categoria “progettisti” a Geodata, nella categoria “costruttori macchine” alle italiane Merlo e Officine Meccaniche di Ponzano Veneto, mentre nella categoria “imprese” al Gruppo Ghella per l’Italia, e alla spagnola Acciona per l’estero.
[30] costruzioni ottobre 2010
ATTUALITÀ&PRODOTTI
LA PRESENZA DI VOLVO “Samoter 2011 - spiega Elena Pallicelli, Direttore Marketing di Volvo Construction Equipment Italia - sarà la dimostrazione dell’impegno di Volvo in qualità di fornitore di soluzioni complete, rispondenti alla sfida delle normative provvisorie Stage IIIB per l’Europa e Tier 4 per gli USA (EPA), con una vasta gamma di prodotti e servizi progettati per assicurare le massime produttività e durata di ogni macchina. La presenza di Volvo dimostra il nostro impegno nell’innovazione dell’offerta di macchine e aftermarket, la nostra abilità ad offrire soluzioni personalizzate complete per tutto il ciclo di vita delle macchine e la nostra determinazione a mantenere la leadership nella tecnologia di efficienza dei consumi. Inoltre i massimi livelli in termini di progettazione di tutela ambientale, prestazioni, risparmio operativo e qualità sono i punti chiave della nuova generazione di motori V-ACT che equipaggeranno le nuove serie di macchine che saranno presentate in prima assoluta al mercato durante Samoter 2011. Volvo Construction Equipment trae vantaggio dalla ricerca e dalle soluzioni tecniche sviluppate nel Gruppo Volvo per le società gemelle Volvo Trucks e Volvo Penta, in quanto simili normative sulle emissioni sono già in vigore nel settore dei veicoli su strada. Questa esperienza, oltre a milioni di ore di test sul campo, si è dimostrata preziosa nella produzione di motori per veicoli fuoristrada conformi agli standard sulle emissioni ambientali richieste dalle nuove normative.”
… E QUELLA DI JCB “JCB ha il massimo rispetto per l’ambiente e per i suoi dipendenti ed i successi più recenti comprendono una riduzione del 23 per cento nelle emissioni dirette di monossido di carbonio a partire dal 2007, una diminuzione del 50 per cento del tasso di probabilità di incidenti e un miglioramento del 16 per cento dei consumi di carburante sul nostro nuovo modello di terna “Eco” che verrà presentato al Samoter 2011. L’orientamento di JCB a produrre macchine con maggiore produttività e minori consumi verrà esteso all’intera gamma dei suoi prodotti e al prossimo Samoter sarà possibile vedere non solo le nuove terne Eco, ma anche il miniescavatore JCB 8085 Eco e il motore Ecomax che verrà montato su molte macchine del costruttore inglese. Il mondo sta cambiando e di conseguenza dobbiamo rivedere le nostre responsabilità, dobbiamo rispondere alla minaccia del cambiamento del clima, dobbiamo tutelare maggiormente la salute e la sicurezza sul posto di lavoro, portandole ad un livello ancora superiore e dobbiamo essere in grado di ricreare una situazione di benessere globale dopo la crisi finanziaria - spiega il Presidente JCB, Sir Anthony Bamford. L’Innovazione Sostenibile JCB è il nostro approccio per far fronte alle sfide dello sviluppo sostenibile. Migliorando ulteriormente le politiche del settore e superando le prescrizioni delle normative internazionali raggiungeremo i nostri obiettivi.”
ATTREZZATURE
PERCHÈ SPEEDY PIPE I vantaggi dello SpeedyPipe si deducono dalle parole di Luca Gri, titolare della LG Escavazioni. “Inizialmente, le tubazioni, soprattutto di cemento, le posavamo tramite catena, con l’operaio che usciva dallo scavo per imbragare il tubo da sollevare. Lo scavo doveva essere eseguito con benna specifica in grado di creare un fosso con scarpata o, in alternativa, con benna standard e successiva installazione dei casseri protettivi; il tutto per mettere in sicurezza l’operatore nel sito di posa che, a volte, supera i due metri di profondità. In un cantiere come quello di Camino al Tagliamento con tanti metri lineari di tubazioni da posare (sei file da circa 200 metri l’una) la scelta dello Speedypipe ha portato a vantaggi notevoli. Se con il sistema tradizionale di posa il ritmo di lavoro giornaliero sarebbe stato di 60 metri lineari al giorno, con il posatubi di Corazza si sono toccati i 100 metri lineari giornalieri. È bastato un escavatore con benna standard e dotato di ricettore laser sul braccio per scavare a 2 metri di profondità, con un margine di errore di 4 centimetri. Lo stesso escavatorista, grazie all’attacco rapido di serie, passa velocemente da benna a Speedypipe (Corazza si occupa di realizzare la sella compatibile con qualsiasi tipo di attacco), senza nessun tipo di connessione idraulica, visto che il suo meccanismo è di tipo meccanico senza assorbimento di potenza.
Scavo fosso
Controllo della profondità con laser
Cambio rapido dell’attrezzo
ATTUALITÀ&PRODOTTI LA GAMMA SPEEDYPIPE*
* Brevetti europei n. 0001351333 ed il 0001361212
Modello Peso attrezzatura (kg)
Portata massima (kg) per tubi in cemento L=1.000 mm Portata massima (kg) per tubi in cemento L=2.000 mm Portata massima (kg) per tubi in cemento L=3.000 mm Portata massima (kg) per tubi in cemento L=4.000 mm Excavator weight ton.
SP45 450 470 490 4.500
SP671 620 660 700 13.000
SP81 800 830 870 16.000
SP90 1.030 1.070 1.120 22.000
2.250 2.250 1.500 1.500 1.500 1.125 1.125 7,5-12
6.000 6.000 4.000 4.000 4.000 3.000 3.000 12,5-25
7.500 7.500 5.000 5.000 5.000 3.750 3.750 25,5-36
10.500 10.500 7.000 7.000 7.000 5.250 5.250 36-45
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Posa del tubo
Sfilo
osa cerca ogni attore del settore Construction in una macchina chiamata a produrre? Affidabilità, semplicità di impiego, e soprattutto bassi costi di gestione. Nel brevetto Speedypipe della Corazza di Treviso è racchiusa proprio l’idea di un’attrezzatura che raggiunga questi obbiettivi. Si tratta di un sistema brevettato per il prelievo, la movimentazione, la posa e la messa in opera di qualsiasi tipo di tubatura per canalizzazioni interrate. Una sola attrezzatura collegata a mezzo di aggancio rapido all’escavatore che diventa capace, grazie alla particolare modalità di funzionamento dello Speedypipe, di scaricare i tubi direttamente dal camion (disponendoli già sequenza in prossimità del punto di posa) e di installarli in sede agganciandoli senza l’intervento di nessun operatore a terra. Un attrezzo unico nel suo genere. Una soluzione operativa subito adottata dall’impresa di costruzioni generali Frappa Edilizia di Camino al Tagliamento (UD) per velocizzare le opere di urbanizzazione di un cantiere a Codroipo esteso su un area di 30 mila metri quadri. Per la posa dei tubi dreno e di tubi pvc di grossa dimensione su più di un chilometro lineare, la LG Escavazioni di Pordenone, che lo scorso luglio ha acquistato lo Speedypipe di Corazza nella versione SP671 con rebbio da 1.450 millimetri, ha ingaggiato l’Impresa Frappa.
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ATTREZZATURE
POSA O SOSTITUISCE Un impiego alternativo: lo Speedypipe può essere utilizzato anche in ambito manutentivo, per la sostituzione di vecchie condotte fognarie. Generalmente la sostituzione di una o più sezioni avviene rompendola con benna o martello. Con l’attrezzatura di Corazza è possibile agganciarla e sfilarla fuori dal fossato, per poi trasportarla via integra.
IN LINEA O A FIANCO Speedypipe è anche flessibilità di impiego, soprattutto in quei siti che presentano numerosi ostacoli la posa da parte dell’escavatore sulla lunghezza dello scavo. Agendo direttamente sul perno di sicurezza posizionato sulla sella di aggancio, l’attrezzo ruota di 180 gradi rispetto all’asse del braccio, consentendo la posa dei tubi dal lato, con il braccio posizionato ortogonalmente al solco. Nel caso di lavorazioni per chiudere canali, dove la macchina non riesce a lavorare sul fianco, è possibile lavorare ruotando di 360 gradi il rebbio. In tutti i casi il particolare progetto di Corazza consente di installare i tubi anche a 50 centimetri dalla fine del solco. Questo perché una volta posata la sezione, all’atto di sfilare il rebbio questo automaticamente bascula favorendone lo sfilo e non serve spazio libero in lunghezza tra tubo e parete, necessario invece per estrarre lo strumento di posa fisso.
PARLANO I NUMERI Lo Speedypipe abbatte i cosi orari. Fare uno scavo in sezione è cosa molto diversa dal realizzare una fossa con scarpata. La cubatura di materiale asportato è molto superiore nel secondo caso. Renato Frappa ha calcolato che per ognuna delle sei linee di tubi posati, impiegando lo Speedypipe, si sono movimentati 480 metri cubi di terreno, contro i 1.440 metri cubi che si sarebbero dovuti movimentare con un sistema di posa tradizionale.
MANUTENZIONE ALL’OSSO Nessun circuito idraulico e la resistenza all’usura dell’Hardox. Lo Speedypipe richiede solo ingrassaggio della ralla e del perno del basculante. Nessun problema con polveri, sassi del cantiere. La facilità con cui si smonta il perno di sostegno consente inoltre di sostituire velocemente il rebbio standard con uno più corto (950 mm) o lungo da 2.150 millimetri in modo tale che, in sezioni d 4 metri, la punta del rebbio non sia mai al di sotto della metà tubo.
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ATTUALITÀ&PRODOTTI Hardox 400 I
Descrizione Lamiere di spessore da 3 a 160 mm DUREZZA 370-430 HB I Dettagli L'HARDOX 400 ottiene le sue alte durezze tramite un raffreddamento controllato da 900°C, quando è necessario la durezza è corretta tramite una successiva tempra. È garantito con Snerv.(Re) di 1.000 N/mm2. Il trattamento gli fornisce resistenza all'usura. I Lavorabilità Anche se le sue caratteristiche sono di buona durezza la lavorazione si presenta di buona saldabilità, facile ossitaglio, buona capacità di piegatura a freddo e lavorabilità agli utensili. I Applicazioni Dove è richiesta una elevata resistenza all'abrazione unita ad un'ottima saldabilità
www.ssab.com
ANTIUSURA PER TRADIZIONE Robustezza e indistruttibilità. Realizzato in un unico pezzo, il rebbio dello Speedypipe è frutto dell’esperienza di Corazza nel settore delle forche per marmo. Il progetto nasce su stimolo di una richiesta di un cliente di Corazza che nel 2008 ha aveva esigenza di un’attrezzatura che aggirasse il vincolo di posizionare tubature a più di tre metri senza l’impiego del cassero (norme del D.L. 626/95 e D.L 12.12.85). È stato pensato a qualcosa si simile a una forca, che fosse però più leggera. La soluzione è arrivata grazie all’impiego dell’acciaio Hardox 400 di SSAB per il rebbio. A parità di dimensioni, così la portata raddoppia rispetto ad un elemento realizzato con normale acciaio forgiato, per una riduzione in tara di quasi il 70 per cento. Il tutto senza rinunciare alle prestazioni di resistenza ed elasticità, senza che si verifichi alcuna deformazione (la freccia di dilatazione sotto carico è di 10 cm). Il segreto stà proprio nella realizzazione del rebbio: non vengono impiegati due pezzi di acciaio con smusso a 45 gradi e saldati in piega, ovvero dove le sollecitazioni (e quindi le possibili rotture) sono maggiori. È stata piuttosto pensata una struttura ad L tagliata direttamente da lastre di diversi spessori a seconda delle differenti portate offerte in gamma.
Newton sarebbe ďŹ ero di noi‌
Bosch Rexroth riscopre la gravitĂ .
Green Valves - Compact Hydraulics Le Green Valves sono la nuova generazione di valvole load holding che sfruttano la forza di gravitĂ per incrementare e migliorare le performance delle macchine nel settore dell’idraulica mobile. Garantiscono stabilitĂ e controllo del carico in fase di discesa del braccio permettendo movimenti piĂš rapidi e una rivoluzione delle prestazioni di controllo in fase di accensione o di arresto. Basse emissioni di CO2 e riduzione drastica dei consumi in perfetta TJOUPOJB DPO MB OVPWB OPSNBUJWB 5*&3 *7 La nuova frontiera della Compact Hydraulics. Bosch Rexroth. The Drive & Control Company. Venite a trovarci alla ďŹ era: EIMA INTERNATIONAL 2010, Bologna /PWFNCSF 1BEJHMJPOF 4UBOE #
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IN QUESTO NUMERO...
ottobre 2010
Escavatori cingolati Demolizione alla svedese. Tre Volvo a cancellare il Palababele di Cant첫
Benne frantoio Restyling per la benna frantoio di Breganze. Migliorano dimensioni e assetto
DEMOLIZIONE ICICLAGGIO R
NOTIZIE
[Demolizione&Riciclaggio] EFFICACIA SEMPLIFICATA
I Novità in vista
I
Continua a crescere la gamma commercializzata da Comer, la realtà nata nel 1972 specializzata nella vendita di attrezzature per l’edilizia. Le novità 2011, presentate in anteprima al Saie, riguardano tutte e cinque le linee di prodotti offerte dall’azienda, suddivise in: taglio, perforazione, fresatura, demolizione e grandi lavori (quest’ultima comprende attrezzature altamente professionali).
È il primo dispositivo di lubrificazione automatico per demolitori idraulici del peso inferiore ai 500 chilogrammi. Si chiama ContiLube II Micro ed è stato ideato da [Atlas Copco]. Montato direttamente sul martello, è composto da una pompa compatta con sfiato automatico che rilascia il lubrificante solo se necessario. Altro plus: l’operatore può controllare facilmente il livello di riempimento della cartuccia, che contiene 150 grammi di pasta ad alta viscosità e che, grazie alla presenza di una filettatura, può essere facilmente sostituita. ContiLube II Micro si rivela particolarmente utile per i parchi noleggio, in quanto rimane sempre collegato al demolitore anche quando viene sostituita la macchina operatrice.
www.comerspa.com
I Verso la rinascita? Uno scorcio di rara bellezza: una parete rocciosa di natura calcarea e argillosa, contraddistinta da forme sinuose e da un caratteristico colore bianco puro. La Scala dei Turchi, a picco sul mare lungo la costa di Realmonte (AG), è tuttavia uno degli habitat italiani più devastati. Sulla spiaggia adiacente campeggia infatti un fabbricato in cemento armato cominciato negli anni ’90 e mai finito, la struttura-cadavere di quello che sarebbe dovuto diventare un albergo. Il progetto di recupero prevede la demolizione del fabbricato con mezzi meccanici che non intacchino la parete rocciosa antistante e che non provochino danni alla vegetazione esistente.
www.provincia.agrigento.it
www.atlascopco.it
I
L’ARTE DEGLI ESPLOSIVI
Esploditori, petardi ferroviari, nitroglicerina in compresse, pinze stringicapsule, bomba pirofuga, oltre a tutti gli strumenti necessari al fochino per esercitare il suo mestiere. Tutti questi dispositivi insieme Danilo Coppe a tanti altri, collezionati con cura meticolosa nel corso degli anni, sono in bella mostra al Museo dell'Esplosivo di Parma, dove sono ben illustrati i diversi impieghi dell'esplosivo, dalle demolizioni agli scavi in galleria. Ideatore del singolare museo è Danilo Coppe, tra i massimi esperti italiani di esplosivistica, specializzato in interventi di demolizione controllata, oltre che consulente del Ris di Parma: tra i suoi numerosi lavori si annovera anche la complessa demolizione del Villaggio Coppola di Castel Volturno (nella foto in alto), in provincia di Caserta.
www.esplosivistica.it
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SUCCESSO GARANTITO
L’attacco rapido OilQuick consente di sostituire gli attrezzi idraulici in pochi secondi direttamente dalla cabina di guida
PRECISO E VERSATILE ermette di sostituire le attrezzature idrauliche in dieci secondi, direttamente dalla cabina di guida di escavatori e pale gommate di ogni classe di peso. L’attacco rapido OilQuick, prodotto dall’omonima società svedese, rappresenta la soluzione ideale per i cantieri in cui c’è la necessità di utilizzare diversi tipi di attrezzature su una stessa macchina operatrice. Importante novità: da maggio 2010 è distribuito in esclusiva per l’Italia dalla [Rammit] di Ariccia (RM). OilQuick è un attacco evoluto in quanto oltre a consentire la connessione meccanica, rende immediato il processo di aggancio/sgancio idraulico, totalmente gestito dalla cabina: il fissaggio senza gioco è garantito dalla precisione con cui l’attacco maschio si aggancia all’attacco femmina, utilizzando tutta la pressione dell’impianto. A favore della sicurezza si ricordano invece la doppia valvola di protezione contro la rottura dei tubi, l’adattamento idraulico continuo dei pistoni di bloccaggio, il pulsante di bloccaggio con doppio comando, la segnalazione di avvertimento acustica e visiva. Tutti gli attacchi OilQuick sono dotati di innesti rapidi antigocciolamento, a tutela dell’ambiente. Questo prodotto non rappresenta l’unica novità della gamma Rammit. Di recente la società ha acquisito altre due nuove distribuzioni: gli impianti mobili per la produzione di calcestruzzo della danese Fibo Intercon, la cui gestione computerizzata garantisce una qualità elevata e certificabile del calcestruzzo prodotto, e i robot da demolizione della finlandese Finmac, i cui due modelli disponibili F16 e F18 R sono realizzati con componenti di pregio e sono in grado di assicurare alte performance e affidabilità a lungo termine. www.rammit.com
P
Per saperne di più sulla nuova partnership tra l’azienda laziale e OilQuick abbiamo intervistato Alessandro Galasso, vice presidente Rammit. Distribuite OilQuick da qualche mese: qual è il riscontro dal mercato? “OilQuick è un brand già molto conosciuto sul mercato italiano. L’interesse registrato in questi primi mesi è comunque notevole. L’attacco rapido della OilQuick, infatti, permette alle imprese un abbattimento dei costi, dovuto in primis alla riduzione dei fermo macchina e all’incremento della produttività, proporzionale al numero di cambi accessorio in un determinato range temporale. Quelle che più beneficeranno dell’attacco saranno le imprese di demolizione, le quali spesso hanno la necessità di effettuare più cambi di attrezzatura nell’arco della giornata lavorativa. Tengo a precisare che OilQuick porta a un reale abbattimento dei costi: il cambio dell’attrezzo idraulico avviene direttamente dalla cabina nel giro di pochi secondi. Non è più necessario quindi che l’operatore scenda dalla macchina, neppure per lo sgancio dei tubi idraulici (operazione necessaria invece per ogni altro tipo di attacco rapido in commercio). L’investimento iniziale viene così ammortizzato in tempi minimi e l’utilizzo di OilQuick permette altresì di minimizzare il numero di escavatori e pale gommate arrecando un logico beneficio in termini economici in modo immediato”. Perché la scelta di Rammit è ricaduta su questo specifico attacco? “Oilquick è un brand ben conosciuto da Rammit. Come concessionari di Allu da più di 15 anni avevamo visto l’attacco in opera in molte occasioni durante le fiere di settore e i tour Allu Demo Tours, organizzati da Rammit e Allu una o due volte l’anno. Sono stati i nostri stessi clienti a convincerci delle potenzialità di questo attacco già ben conosciuto e radicato in Germania e negli altri Stati europei. L’interesse suscitato dall’acquisizione della distribuzione e i primi dati di vendita confermano esattamente quanto ci aspettavamo. La Rammit effettuerà a breve altri tours dimostrativi nel territorio italiano e avranno proprio Oilquick come protagonista”. Quali sono i plus da mettere in evidenza? “Come già anticipato, OilQuick si differenzia dagli altri attacchi rapidi perché permette di ridurre i tempi sgancio/aggancio a pochi secondi; questo aspetto ha chiaramente un deciso impatto sul risparmio economico dell’impresa. Inoltre non sono più necessarie la discesa dell’operatore dall’escavatore e le operazioni di sgancio/aggancio delle tubazioni idrauliche: ciò significa usare sempre l'attrezzo giusto per i diversi tipi di lavoro, rendendo il lavoro più facile, pulito e veloce, anche sotto la pioggia battente e le peggiori nevicate. Infine il fissaggio è perfetto e senza gioco, con poca usura e la massima economia operativa”.
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
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FORMAZIONE CONTINUA
Prosegue la partnership tra Politecnico di Milano e [General Smontaggi]. Fino al 25 ottobre si svolge infatti il corso di aggiornamento per Coordinatori della Sicurezza e Responsabili dei Lavori, obbligatorio ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2008 n. 81. Numerose le tematiche affrontate dal BEST, Dipartimento di Scienza e Tecnologie dell’Ambiente Costruito del Politecnico di Milano, insieme all’azienda di San Pietro Mosezzo (NO): dalle novità normative introdotte dal decreto ai metodi e agli strumenti per la gestione della documentazione e l’integrazione dei diversi ruoli professionali/funzionali in fase di progettazione e di esecuzione delle opere. General Smontaggi mette a disposizione così la propria esperienza di 25 anni nel mondo delle demolizioni. Per informazioni rivolgersi allo 0223995159 oppure scrivere a agcor01.best@polimi.it.
www.generalsmontaggi.com
I
FUTURO NON INERTE
“La gestione sostenibile degli aggregati: il futuro del settore dei rifiuti inerti”. È questo il titolo del convegno promosso da Anpar (Associazione Nazionale Produttori di Aggregati Riciclati), in programma il 3 novembre al Quartiere Fieristico di Rimini in occasione della XIV edizione di Ecomondo. Organizzato in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, nell’ambito del progetto europeo Sustainable Aggregates Resource Management (Sarma), il convegno affronterà sia gli aspetti normativi sia quelli relativi alla pianificazione, alle potenzialità, ai fabbisogni, agli impatti e alle limitazioni in atto,
ponendo particolare attenzione alla nuova Direttiva 2008/98/CE che richiede il raggiungimento di percentuali di riciclaggio del 70 per cento entro il 2020.
www.anpar.org
NOTIZIE[Demolizione&Riciclaggio] ■ DeWalt lancia nuovi prodotti, tra cui due gamme di martelli da 6 e da 8-10 chilogrammi. Tra le migliorie, il Sistema Attivo Antivibrazioni
FEDE NELL’INNOVAZIONE investimento continuo in R&D porta [DeWalt] al rinnovamento costante dei prodotti. Tra le novità più recenti spicca la gamma di martelli da 6 chilogrammi con attacco SDS-Max: in particolare sono stati introdotti la trasmissione a catena e gli ingranaggi a bagno d’olio, a favore di una maggiore durata degli elettroutensili stessi e di un’energia e una potenza del colpo più elevate. Innovazioni anche sul versante sicurezza, grazie all’insieme di sistemi antivibranti AVC (Active Vibration Control) che, capaci di ridurre le vibrazioni triassiali, includono l’impugnatura posteriore flottante e quella laterale antivibrante. È stata realizzata inoltre una versione equipaggiata del sistema di controllo completo della coppia CTC (Clutch Total Control), un interruttore meccanico che consente all’operatore di scegliere il livello di frizione di sicurezza (settaggio a 40Nm o a 80 Nm). Infine si ricorda il
L’
variatore di velocità per ridurre la potenza del colpo, adattandola alle varie applicazioni. La gamma comprende quattro modelli, tre combinati e un demolitore, con potenze da 1.100 a 1.250 watt: il modello D25602K (energia del colpo: 2-12 J) è stato premiato con il Red Dot Design Award 2010, premio di design a livello mondiale. Ma non è tutto: DeWalt ha rinnovato pure la gamma di martelli da 8-10 chilogrammi, anch’essi dotati di sistema CTC e di Sistema Attivo Antivibrazioni AVC; quest’ultimo prevede una massa caricata a molla per controbilanciare l’energia di impatto prodotta dall’utensile e l’impugnatura mobile, che funziona disaccoppiando l’impugnatura dall’utensile e collegandola a un dispositivo caricato a molla che funge da sospensioone tra l’impugnatura e il corpo dell’utensile stesso. La gamma comprende quattro nuovi modelli, dai 1.250 ai 1.500 watt di potenza. www.dewalt.it
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La Forza non è nulla senza la Precisione.
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
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LA STRADA DI DOMANI
Uno studio sperimentale sugli aggregati di recupero. Lo scorso luglio, a Imola, i ricercatori delle Università di Bologna e Pisa insieme ai tecnici di [Bomag Italia] e di [Car Inerti] hanno dato vita a un campo di sperimentazione su strada unico nel suo genere: l'obiettivo era analizzare sottofondi e fondazioni stradali realizzati con materiali provenienti esclusivamente dal recupero degli scarti da costruzione e demolizione e dagli sfridi di cava, tutti di pezzatura 0/30 millimetri, trattati e vagliati dalla Car Inerti, tra le maggiori realtà di produzione inerti di riciclo dell'Emilia Romagna. Nel corso della campagna d'indagine, durata tre giorni, sono state effettuate prove
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ad alto rendimento con l'impiego di macchine per la “compattazione intelligente” e con il rilievo della capacità portante della sovrastruttura tramite innovativi sistemi deflettometrici a massa battente. Il risultato: i dati sono più che soddisfacenti, la strada del futuro è alle porte.
www.bomag.com www.carinerti.com
CONTRO L’ASSURDO
In Angola, stato dell'Africa Centrale devastato da 27 anni di guerra civile, la popolazione è debole, inerte, soprattutto a causa del lento processo di democratizzazione. Iniziano ad avvistarsi però profondi segnali di cambiamento. Ne è un esempio la forte opposizione alle demolizioni di interi quartieri in tutto il Paese, previste nel Programma governativo per la ricostruzione nazionale. Le operazioni di demolizione sono iniziate a marzo e nel complesso sono già state abbattute migliaia di case (3.000 solo a Luanda, la capitale). Per opporsi a tale imposizione un gruppo di angolani ha iniziato a organizzare una strategia ben strutturata. Armi usate: fermezza e consapevolezza.
www.angola.org
[30] [34] costruzioni marzo febbraio2009 2010
costruzioni ottobre 2008 [69]
Le attrezzature Trevi Benne protagoniste della spettacolare demolizione del Centro Direzionale Alitalia a Roma
AL LAVORO NELLA CAPITALE oma, periferia Nord-Ovest, quartiere di Selva Candida: un cantiere imponente con una giusta dose di spettacolarità. Nei mesi scorsi Trulli Demolizioni Speciali ha eseguito la demolizione dell’edificio costruito una quarantina di anni fa, che sarebbe dovuto diventare il Centro Direzionale Alitalia, destinazione che in realtà non è mai stata raggiunta. L’azienda ha effettuato la demolizione impiegando una folta schiera di frantumatori fissi e girevoli, tutti rigorosamente [Trevi Benne]. Questa notizia è solo un assaggio: nel prossimo numero di COSTRUZIONI ne daremo ampia illustrazione con un meticoloso reportage. www.trevibenne.it
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
Cams si presenterà a Ecomondo con una nuova macchina, un frantoio mobile compatto, in sagoma, caratterizzato dal funzionamento elettrico
PAROLA DI LUPETTO opo il riscontro ottenuto con il trituratore-vaglio Centauro 100/32 B, [Cams] replica il successo con il suo nuovo frantoio mobile, l’UTM 50.10 Lupetto. Con una produzione massima di 120 tonnellate orarie, è una macchina compatta, in sagoma, pertanto trasportabile senza ricorrere all’utilizzo di un autoarticolato ma semplicemente con un rimorchio di 6,5/7 metri. “Motore primo” del nuovo nato è il trituratore FTR 1000 ST che, dotato di una bocca di 1.000 per 900 millimetri, è in grado di lavorare anche materiale umido. Altro plus è il funzionamento elettrico (le trasmissioni del trituratore, del
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UTM 50.10 Lupetto Larghezza (in trasporto) Lunghezza (in trasporto) Altezza (in trasporto) Peso totale Dimensioni bocca trituratore Produzione max Potenza motore
2,50 m 6.35 m 3m 17.000 kg 1.000 x 900 mm 120 t/h 121 kW a 1.500 giri/min
trasportatore a nastro e del deferizzatore sono tutte elettriche), che ne fa una macchina pulita, poco rumorosa e caratterizzata da bassi consumi. Tra le altre dotazioni si ricordano il radiocomando per cingoli e il deferizzatore magnetico, entrambi inclusi. Tra gli optional, infine, si annoverano il sistema di pesatura elettronico, la centralina ingrassaggio, l’impianto abbattimento polveri, la pompa gasolio, radiocomando, la prese di corrente e il satellitare. Il Lupetto sarà presentato ufficialmente a Ecomondo (padiglione C 5, stand 050). www.camssrl.it
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1969 Man on the moon.
1975
The personal computer.
1960
The laser beam.
1992 Internet for all.
1984
'1$ ÀQJHUSULQW GHFRGLQJ
2008
Big bang simulation at CERN.
www.stucchi.it
1960 - 2010
ESCAVATORI CINGOLATI
C ROLLA A TRATTI Gli interventi classici per la demolizione di grossi edifici sono stati subito scartati dalla Italcave 2000 per numerosi motivi. L’impiego di cariche esplosive è stato messo da parte a causa della prevalenza del materiale metallico e alla presenza in prossimità del sito di un centro commerciale e di numerose abitazioni. D’altro canto l’impiego di macchine con bracci da 20 metri era poco razionale vista la grandezza delle strutture e la forma a piramide del palazzetto. Si era ipotizzato anche il taglio a sezione ma la base della struttura superiore era troppo estesa. Si è deciso quindi di farla collassare progressivamente (sfruttando anche l’effetto peso). La demolizione è avvenuta in più fasi. All’esterno, è stato innanzitutto rimossa una buona parte dello strato epidermico di mattoni, tanto che di rosso è rimasta solo la copertura metallica dei gradoni, mentre dai piedi della struttura e fino a circa sei metri di altezza, il bianco osseo del cemento. I tre escavatori Volvo sono serviti per demolire tutto ciò che stava intorno alle quattro strutture e che sorreggevano la cupola. Il materiale è stato utilizzato per portare in quota gli EC360C e lavorare senza fatica, senza dover impiegare modelli Volvo High Reach a bracci extra lunghi fino a 32 metri e dopo due giorni di intervento la torre è stata abbassata a 25 metri dal suolo. Attorno all’ex palazzetto i lavori per preparare il fondo per il centro sportivo che verrà non si sono comunque mai interrotti. È passato più tempo invece per veder crollare il vertice. Come una morsa, i lavori sono proceduti così dall'esterno verso l’interno per fare piazza pulita dei perimetri concentrici di metallo rosso.
DI
CRISTIAN FURINI
la torre
a demolizione della struttura è iniziata il 26 Luglio scorso. La ziqqurat rossa, cattedrale sportiva del Basket canturino, mai usata per ventidue anni, sta venendo demolita pezzo per pezzo per lasciare spazio al nuovo progetto di palazzetto dello sport. L’impresa Turra di Brescia che si occuperà di ricostruire il nuovo impianto sportivo ha delegato l’opera di abbattimento della struttura e riciclaggio degli inerti all’impresa Italcave 2000 di Cantù che completerà l’opera per i primi di Novembre. Ma la struttura del Palababele è particolare. Estesa su una superfice di 15.000 metri quadri presentava una struttura piramida-
L
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le in ferro di più di 2.000 quintali in peso che raggiunge 48 metri di altezza, poggiante su una base di circa seimila metri cubi di cemento che saranno frantumati e reimpiegati per il nuovo impianto. Per la demolizione del complesso sportivo l’impresa Italcave 2000 ha optato per un intervento progressivo e non invasivo. Il Palababele è stato demolito pezzo per pezzo facendo collassare il tetto piramidale con qualche colpo assestato agli angoli, laddove finisce il cemento e inizia la lamiera rossa, impiegando macchine in assetto da demolizione. L’Italcave 2000 ha optato per tre escavatori Volvo EC360C dotati di pinza, martello e cesoia. R ST
DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO TAGLIANO, STRAPPANO E MARTELLANO. È A CARICO DI TRE SOLI ESCAVATORI SVEDESI LA DEMOLIZIONE PRIMARIA DELL’ECOMOSTRO DI CANTÙ RIMASTO INATTIVO PER PIÙ DI VENT’ANNI Basket in grande La nuova struttura sorgerà all’interno di un impianto esteso su quasi 28mila metri quadri, disporrà di un’arena da 7.000 posti a sedere per i tifosi del basket canturino, di una palestra con altri 400, di 622 parcheggi pubblici (per una struttura che quando la Pallacanestro gioca in casa ospita circa 3.500 tifosi e che sorge alle porte del centro), ma anche su di una superficie di vendita destinata a servizi e commerciale per 8.720 metri quadrati.
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ESCAVATORI CINGOLATI
NON SI BUTTA VIA NIENTE Tutti i detriti del Palababele saranno riciclati. I 2.000 quintali metallo verranno spostati dall’area da terzi e rivenduti. Sono presenti alcune tipologie di rifiuti speciali: la lana di roccia verrà insaccata, oltre a tutte le guaine isolanti dei muri. Elevata anche quota di poliuretano espanso che verrà sgrossata in sito. La quota restante verrà separata nella cava di proprietà della Italcave 2000 grazie ad un impianto fisso di vagliatura dotato di aspiratori. Gli inerti una volta frantumati e vagliati verranno reimpiegati per una quota pari all’80 per cento per la preparazione del fondo e il riempimento delle fondazioni del nuovo impianto sportivo.
Sicuro e stabile I tre escavatori Volvo EC360 usate a Cantù presentano strutture heavy-duty, con protezione per demolizione, una notevole visibilità e la cabina Volvo Care Cab. Tra i plus che ci segnalano gli operatori dell’impresa Italcave 2000 ci sono le protezioni per la cabina, frame-mounted falling object guard (FOG) il sistema di protezione per impatto laterale imbullonato, porte laterali a doppio spessore. La protezione del sottocarro comprende protezioni per la guida cingoli integrale, carter inferiori con spessore di 10 millimetri con protezione della testa dei bulloni, una protezione ralla da 8 millimetri, e i pannelli di servizio hanno cerniere a scomparsa inattaccabili dai detriti. A richiesta la ventola reversibile che pulisce i radiatori dai detriti. Il motore D12D EBE3 da 12 litri e 205 chilowatt e l’impianto idraulico composto da due pompe a pistoni assiali da 300 litri al minuto l’una che adatta perfettamente il flusso idraulico alla velocità del motore. Il sistema di sommatoria assicura la potenza idraulica, dove e quando necessario, soprattutto sulle operazioni combinate come sollevamento e rotazione. Le tre macchine sono dotate di attacco rapido Volvo per cambiare velocemente i due martelli e il frantumatore (di proprietà dell’impresa e la cesoia presa a noleggio dalla Volvo Rent). L’operatore in funzione dell’attrezzatura montata può archiviare e richiamare le impostazioni del flusso idraulico dalla tastiera in cabina.
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U NA QUASI PROPRIETÀ Uno dei tre EC360C è stato chiesto a noleggio direttamente a Volvo CE Italia, con l’idea di riscattarlo alla fine del cantiere. Volvo dispone infatti del servizio a “freddo” Volvo Rents, che vede Volvo CE Italia e i suoi concessionari collegati in rete grazie a un software dedicato, che permette di verificare in tempo reale disponibilità e ubicazione di ciascuna macchina in flotta e prenotarla. La carta vincente del servizio è sicuramente la formula canone all-inclusive che comprende assicurazione contro furto, incendio e atti vandalici, oltre all’assistenza e manutenzione periodica, comprensiva di viaggio, manodopera, ricambi, oli e filtri.
SVEDESI A CANTÙ Il rapporto tra Italcave 2000 e Volvo CE è cominciato circa dieci anni fa. A detta di Stefano Passerini, Amministratore unico dell’impresa comasca, sono le macchine migliori che l’azienda ha utilizzato finora, per affidabilità, prestazioni, considerando che da più di 40 anni con il marchio Italcave 2000 sono passate circa 250 macchine movimento terra. Progressivamente l’impresa si sta infatti convertendo al monomarca svedese, vista la soddifazione anche per il servizio postvendita, efficace e celere. E la conferma arriva dai tre escavatori cingolati EC360C presenti sul cantiere canturino. Il geometra Passerini sostiene che nessun altra macchina poteva essere più indicata ad un intervento così delicato di demolizione: “Ci serviva un escavatore con una determinata forza che però non fosse eccessivamente ingombrante. Se avessimo impiegato macchine più grosse avrebbero avuto difficoltà a districarsi negli spazi angusti del cantiere, oltre che arrampicarsi su cumuli di macerie ad elevata pendenza. D’altro canto macchine più piccole non avrebbero erogato una forza di strappo sufficiente all’impiego di pinza cesoia e martello demolitore. Si pensi alla modalità di intervento sulla struttura metallica: la cupola superiore, ad esempio, è stata abbattuta impiegando movimenti di strappo più che di taglio”.
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ESCAVATORI CINGOLATI In cava dal ‘67 La Italcave è una azienda che opera nel territorio canturino e comasco, da oltre trent'anni, nel settore estrattivo (cava di ghiaia e sabbia). La sede legale e operativa è presso la cava, la cui area complessiva è di circa 400 mila metri quadri sita nel Comune di Cucciago in provincia di Como. Fondata nel 1967, vede ora come Amministratore unico e socio Stefano Passerini e impiega mediamente una cinquantina di persone. Si occupa inoltre della produzione e vendita di calcestruzzo preconfezionato, scavi, riempimenti, demolizioni, trasporti di materie e recupero di materiali di demolizioni. L’attività prevalente è l’estrazione e la lavorazione di inerti. Sono presenti due impianti di calcestruzzo e uno di riciclaggio che accoglie
anche il materiale portato da terzi che in seguito al trattamento viene rivenduto o reimpiegato dalla stessa Italcave 2000. All’interno della cava una pala gommata L220E e il dumper articolato A40D: sono loro i protagonisti della movimentazione degli inerti in loco.
VOLVO EC360C PROTAGONISTA Peso operativo, senza attrezzature 37.960 Kg Motore Volvo D12D EBE3 Potenza nominale, ISO 9249/SAE J1349, netta 205 kW a 1.800 giri al minuto Coppia massima 1.275 a 1.350 giri al minuto Tipo pompa idraulica 2 pompe a cilindrata variabile con pistone assiale Pressione di lavoro (attrezzature) 32,4 MPa (330 kg/cm2) con Power Boost (attrezzature) 35,3 MPa (360 kg/cm2)2x300 l/min Portata massima 2x300 l/min Lunghezza cingoli 5.180 mm Carreggiata cingoli 2.740 mm Capacità di sollevamento carro allineato 11,3 t Capacità di sollevamento distanza/altezza 7,5 / 1,5 m Forza di strappo, SAE 215,0 kN
www.volvoce.it
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Da sinistra Mauro Vezzali (operatore), Gianni Serena (Capo cantiere), Lino Cattaneo (Funzionario Commerciale Volvo CE Italia).
B ENNE FRANTOIO
DOPO ANNI DI SUCCESSO LA RICHIESTISSIMA BENNA FRANTOIO MB BF90.3 FORGIATA A BREGANZE AFFINA IL SUO DESIGN. PIÙ COMPATTA, HA UNA CAPACITÀ SUPERIORE E NUOVE GEOMETRIE PER MANTENERE IL PESO DELL’ATTREZZATURA PIÙ VICINO AL BARICENTRO DEGLI ESCAVATORI DI
MATTHIEU COLOMBO
QUESTIONE
di baricentro
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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO
opo essere stata presentata in anteprima mondiale all’Intermat 2009 di Parigi, nell’elegante livrea grigio metallizzato, la nuova serie della benna frantoio MB BF90.3 ha guadagnato i cantieri di tutto il mondo. COSTRUZIONI ha visto lavorare per la prima volta il nuovo modello in provincia di Trento grazie alla Marsilli Impresa Costruzioni. Quest’impresa, costola della storica società estrattiva Marsilli operante nel comune di Rovereto (TN)
D
in località Cengi di Marco da oltre sessant’anni, ha acquistato l’ultima evoluzione della benna frantoio lo scorso mese di maggio senza mai nemmeno aver osservato lavorare uno dei modelli che tanto successo hanno riscosso in Italia e all’estero. Mariano Marsilli, uomo di lunga esperienza nel settore estrattivo di inerti, quindi esperto di frantumazione, ha visto nella versatilità della benna frantoio della MB un’opportunità per aumentare la redditività dell’impresa di costruzioni di famiglia. R ST costruzioni ottobre 2010 [53]
B ENNE FRANTOIO
LA BF90.3 N EW E L’R924 LITRONIC La Marsilli Impresa Costruzioni ha scelto di montare la nuova benna frantoio BF90.3 su un escavatore Liebherr R924HDSL Litronic con peso operativo superiore alle 25 tonnellate e carro cingolato in sagoma. Abbiamo visto la nuova serie dell’attrezzatura idraulica impegnata nella frantumazione di una roccia calcarea di media durezza. La committente del lavoro è un’azienda specializzata nella coltivazione di prodotti biologici che ha scelto di sfruttare un terreno roccioso posto in cima a un monte che domina la città di Rovereto (TN). Il compito della Marsilli Impresa Costruzioni è stato quello di spianare il terreno roccioso con escavatore cingolato e martello pneumatico, quindi di frantumare il materiale ottenuto con la benna per creare un sottofondo a granulometria differenziata quale base del terreno da coltivare che sarà composto ad hoc dalla committente.
Geometria ottimizzata La BF90.3 New ha una geometria di bocca e mascelle ottimizzata per massimizzare la produttività. In particolare, la larghezza della bocca della benna è sempre di 900 millimetri ma l’altezza è aumentata a 510 contro i 450 della versione precedente. Inserendo da uno a cinque spessori e regolando la “molla” di sostegno della mascella mobile in appena dieci minuti si può variare la pezzatura del materiale in uscita da 15 a 120 mm.
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DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO L’HANNO SCELTA CON IL DEFERIZZATORE
UNA LEGA SPECIALE
Su richiesta MB fornisce assieme alla benna: magnete, supporto e kit d’installazione. Questo allestimento opzionale permette il recupero dei materiali ferrosi dopo la frantumazione. Mariano Marsilli lo ha voluto per agevolare l’operato nei cantieri in cui è necessario lavorare calcestruzzo armato.
Le mascelle sono realizzate con una lega speciale, chiamata ghisa al manganese, che vanta resistenze meccaniche molto elevate. Inoltre, lavorando, questa lega aumenta la sua resistenza. L’unico tipo di usura delle mascelle è dato dall’attrito delle stesse con il materiale trattato ma il loro disegno simmetrico permette di invertire il senso di montaggio nella loro sede o la loro posizione all’interno della bocca.
PIÙ CAPIENTE E PRODUTTIVA Modello BF90.3 New Peso operativo minimo escavatore 200 q.li Capacità 0,80 m3 Dimensioni bocca in ingresso 900 x 510 mm Larghezza 1.350 mm Lunghezza benna 2.150 mm Altezza (attacco escluso) 1.450 mm Pezzatura regolabile in uscita 20/120 mm Peso 3.500 kg Produzione oraria* 18/40 m3 La gamma MB è on line www.mbcrusher.com * varia in base al tipo di materiale lavorato
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B ENNE FRANTOIO Mariano Marsilli
Andrea Zendri
Titolare Marsilli Impresa Costruzioni
Operatore Marsilli Impresa Costruzioni
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Prima di acquistare la benna MB - ci ha spiegato Marsilli - diverse applicazioni in cantiere ci portavano a dover conferire in discarica delle macerie (pagando), quindi ad acquistare inerti di differenti granulometrie; solamente quando i volumi di materiale da frantumare erano importanti avevamo convenienza a noleggiare un frantoio mobile. Ora, grazie a quest’attrezzatura che si trasporta facilmente e garantisce una produzione oraria superiore alle nostre aspettative, guadagnamo tempo e non solo…
Marco Zanandrea Area manager MB per Veneto, Trentino e Romagna
c
Non avevo mai usato una benna frantoio e sono rimasto sorpreso dalla funzionalità di quest’attrezzatura e dalla stabilità che l’escavatore mantiene in ogni fase operativa. Con poca pratica ho capito quali sono le angolazioni da tenere con l’attrezzatura per massimizzare la produttività. Ho utilizzato anche il deferizzatore opzionale, che si monta in pochi minuti, e permette a un solo operatore di selezionare e frantumare il materiale con un buon ritmo.
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Lavoro per MB da due anni e nonostante il periodo economico particolare l’area di mia competenza dimostra di apprezzare sempre di più il valore aggiunto che la benna frantoio può dare nei cantieri e in diversi contesti operativi in cui l’opera di frantumazione in loco può essere risolutrice. La benna frantoio MB è in commercio da soli nove anni; questo ci permette di trovare ancora oggi nuovi clienti che apprezzano la versatilità e le economie che il nostro prodotto permette di fare.
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Vi ricordiamo che La benna frantoio è una attrezzatura idraulica per tecnologia ispirata al tradizionale frantoio a mascelle e funziona sfruttando l’impianto idraulico degli escavatori su cui è montata. In sintesi permette di raccogliere il prodotto da frantumare ottenuto in cantiere e di metterlo a cumulo nel cassone di
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un camion o in uno scavo da colmare ottimizzando tempi e risorse senza portare materiali in discarica, risparmiando sui costi di smaltimento. La scelta tra i quattro modelli di benna frantoio proposti dalla MB è funzionale alla classe degli escavatori su cui si monta.
La numero 1 nei trattori stradali ha molto più da offrire… Ogni giorno sempre più autotrasportatori scelgono DAF, leader per la vendita di trattori stradali sul mercato di tutta Europa. Questo successo è dovuto ai prodotti eccellenti, a una forte organizzazione e, naturalmente, ai numerosi e fedeli clienti. Ma la numero 1 del segmento dei trattori stradali ha molto più da offrire: un’ampia gamma di configurazioni di autotelai, a due, tre o quattro assali, ideali per ogni applicazione di trasporto. DAF è sinonimo di qualità e competenza: qualità del prodotto e competenza della propria rete di vendita ed assistenza. Per avere una consulenza globale e professionale al momento dell'acquisto, pacchetti finanziari su misura per le vostre esigenze e per godere di un eccellente servizio post-vendita, il vostro concessionario DAF è il partner ideale. Per i trattori stradali e per gli autotelai!
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IN QUESTO NUMERO...
ottobre 2010
Autobetoniere La dodici tonnellate della casa di Senago: ottima capacitĂ di carico per lavori estremi
Sistemi rampanti Una sinergia, quella tra Doka e CMB, che coniuga tradizione, innovazione e sicurezza
TECNOLOGIE ALCESTRUZZO C
I N COLLABORAZIONE...
L’IMMAGINE DEL CALCESTRUZZO
E L’ASSOCIAZIONE ATECAP PUNTA SULLA MASSIMA CHIAREZZA E TRASPARENZA DELLE INIZIATIVE ASSOCIATIVE PER EVIDENZIARE OBIETTIVI E INTERESSI DI TUTTA LA FILIERA
ATECAP Presidente Silvio Sarno Vice Presidenti Andrea Bolondi Antonella Marrollo Giancarlo Sirchia Stefano Vezzola Direttore Alberto de Vizio
Associazione TecnicoEconomica del Calcestruzzo Preconfezionato via Barberini, 68 00187 Roma tel. 06 42016103 fax 06 42020145 email: atecap@atecap.it www.atecap.it Informazioni sui Corsi: Concreto srl tel. 06 42011260 fax 06 42020153
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L
e attività di comunicazione verso l’esterno di una Associazione di categoria come Atecap sono sostanzialmente mirate a far percepire nel modo più efficace possibile le esigenze di tale categoria sia nei confronti dei suoi interlocutori operativi pubblici e privati sia, a volte, nei riguardi della stessa pubblica opinione. Un compito difficile che sconta in primo luogo una certa diffidenza nei confronti dei cosiddetti interessi che l’Associazione rappresenta e difende. Si tratta di un atteggiamento chiuso alle moderne logiche del confronto dove, al contrario, si chiede una chiara evidenziazione degli interessi per meglio comprenderli e per valutare se posso considerarsi legittimi. Atecap è da tempo impegnata in questo senso: massima chiarezza e trasparenza di intenti sulle iniziative associative per dare evidenza agli obiettivi, e quindi, agli interessi della categoria rappresentata. L’Atecap sta da tempo perseguendo l’obiettivo della qualificazione degli operatori intesa, per prima cosa, come rispetto delle norme vigenti e lo fa nella convinzione che gli unici imprenditori meritevoli di essere rappresentati siano quelli che si distinguono per l'impegno profuso a rispettare le leggi in vigore, che dimostrano capacità organizzativa e che orientano le proprie azioni e i propri comportamenti a principi e obiettivi etici e deontologici condivisi. In questa direzione la stessa Assemblea dei soci Atecap ha preso posizioni precise arrivando anche a prevedere per i propri soci il possesso obbligatorio di requisiti non imposti dalla legge, ma considerati necessari per assicurare più elevati livelli di affidabilità e di qualità. Tutto ciò però non viene percepito dall’opinione pubblica che, come frequentemente accade, accomuna in una stessa categoria imprenditori corretti e scorretti. L’Atecap ha agito e continuerà ad agire attraverso tutti i mezzi di cui dispone, come Progetto Concrete, su progettisti, direttori lavori e imprese di costruzione, affinché si applichino le Norme Tecniche per le Costruzioni e aumenti l'attenzione verso i capitolati, nonché vengono selezionati i produttori qualificati che garantiscono la rispondenza del materiale alle prescrizioni e la durabilità delle opere nel tempo. È giunto però il momento di concentrarsi maggiormente su istituzioni, enti, pubblica amministrazione, istituti di certificazione per sollecitare l’istituzione di un sistema di controlli in grado di individuare gli operatori non in regola e di espellerli dal mercato e per sensibilizzare l’utenza finale sul valore di un prodotto fondamentale per la sicurezza e la durabilità delle strutture. In questa direzione va certamente l'intesa con l'Ance, il rinnovato spirito di collaborazione con il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per la qualificazione degli operatori, il probabile accordo con alcune forze di polizia per attività di controllo sul rispetto delle Norme Tecniche per le Costruzioni, le dichiarate disponibilità di collaborazione con gli istituti di certificazione e con i laboratori di prova e, non da ultimo, la volontà di collaborare con tutte le altre componenti industriali e professionali coinvolte nel processo di produzione e di impiego del calcestruzzo. Alberto de Vizio, Direttore ATECAP
L’ISTITUTO PENSANTE
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PARTES
PROGRAMMI SPECIFICI
Alle stazioni appaltanti Agli Enti preposti al controllo Agli Ingegneri, Geometri e Progettisti Ai Direttori dei Lavori Alle Imprese di costruzione Ai produttori di calcestruzzi Ai produttori di conglomerati Ai prefabbricatori
DI ASSISTENZA TECNICA QUALIFICATA PER TUTTI GLI ATTORI DELLA FILIERA DEL CALCESTRUZZO.
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tutti i soggetti che operano nella filiera del calcestruzzo; che condividono il nostro costante impegno mirato alla diffusione della qualità e della cultura nel nostro settore e desiderano innalzare il livello prestazionale del proprio operato ponendosi come obiettivo il raggiungimento di un alto standard qualitativo, offriamo le conoscenze tecniche e scientifiche dell’Istituto Italiano per il Calcestruzzo. Lo facciamo attraverso la consulenza professionale dei nostri tecnici, diversificata e tagliata su misura per ciascuna categoria specifica dell’intera filiera merceologica del calcestruzzo. Il pacchetto di servizi di assistenza studiato esclusivamente per i nostri Soci, è stato elaborato secondo le linee guida ICMQ e comprende i tre livelli di prestazioni secondo la normativa UNI EN 206-1: assistenza di base; supervisione; controllo di produzione. La nostra forza è nella nostra missione: Istituto Italiano per il Calcestruzzo è un ente no profit che per statuto dedica tutte le proprie risorse alla ricerca, alla formazione e all’assistenza tecnica e operativa nel mondo del calcestruzzo. L’Istituto riveste un ruolo “indipendente” e “super partes” garantendo prestazioni effettuate con il massimo livello di competenza, grazie alla continua collaborazione impostata da anni con le principali università italiane ed estere. Questa ci ha permesso di poter contare su conoscenze professionali altamente qualificate, di disporre di attrezzature scientificamente all’avanguardia, di portare avanti un’efficiente linea di ricerca facendo formazione continua nel nostro laboratorio e col nostro personale. Avvalersi in forma associativa dei nostri servizi offre numerosi vantaggi. Diventando Soci si entra in maniera attiva nel mondo del calcestruzzo e della ricerca ad esso relativa. Fra tutte ricordiamo le ricerche che hanno portato a mettere a punto la tecnologia delle pavimentazioni postese; a risolvere in maniera decisa il tema della durabilità delle strutture e oggi le più avanzate ricerche nel campo delle nanotecnologie. Tutto questo è a disposizione dei nostri Soci. Lavorare con noi per crescere insieme a noi. Dopo alcuni anni che svolgiamo il nostro operato verso chi produce
A
calcestruzzo possiamo affermare che in tutti quei cantieri, in tutte le centrali di produzione di calcestruzzo preconfezionato, in tutti gli stabilimenti che hanno scelto di avvalersi di I.I.C. quale partner tecnologico, il livello di soddisfazione dei Soci e dei rispettivi clienti è altissimo. Il nostro successo è facilmente misurabile con l’assenza di “guai” e problematiche di produzione che generano contenziosi, insoddisfazione, oneri aggiuntivi, ritardi e soprattutto degrado precoce delle strutture ed episodi di “non qualità” di gravità diversa. Ciò è possibile grazie alla preparazione dei nostri tecnici e alla loro formazione continua; alla nostra sorveglianza, ovvero “presidio” dei cantieri e degli impianti che seguiamo con personale dedicato. Molte Aziende si sono appellate a noi per esempio per ottemperare in maniera corretta, e coi vantaggi della forma associativa, alle prescrizioni delle Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni che introducono la responsabilità diretta del Direttore dei Lavori sulla progettazione, ma anche sul controllo della conformità dei calcestruzzi. Ebbene accertare preliminarmente che il calcestruzzo fornito sia conforme al processo industrializzato, come richiedono le norme, e che la fornitura sia accompagnata dal certificato rilasciato da un organismo di controllo accreditato è il nostro lavoro. Ma possiamo fare di più. Possiamo aiutare i tecnici a progettare qualsiasi tipo di calcestruzzo prestazionale di nuova generazione; possiamo aiutare le imprese a selezionare le centrali di produzione idonee per le rispettive esigenze, con studi di prequalifica e verifiche su tecnologie e modalità produttive dei calcestruzzi; possiamo assistere i produttori di calcestruzzi e conglomerati perché possano fornire prodotti che possano garantire nel tempo un’alta qualità e fornire al mercato “un fior di calcestruzzo”. Così siamo soliti dire noi e così recita il logo scelto per indicare il nostro progetto di diffusione della cultura del “buon costruire”. Il nostro logo oggi sul mercato è riconosciuto come un sinonimo di qualità. RRST
I.I.C. Istituto Italiano per il Calcestruzzo Silvio Cocco Presidente Valeria Campioni Vice presidente
Comitato tecnico scientifico Crescentino Bosco Politecnico di Torino Ezio Cadoni SUPSI Università Professionale della Svizzera Italiana Laura Gaggero Università di Genova Renzo Aicardi Qualità e sviluppo calcestruzzi Renzo Leardini Ricerca e sviluppo additivi calcestruzzo e cemento Sergio Tattoni Politecnico di Milano e Politecnico di Cagliari
I.I.C. Villa Greppi Via Monte Grappa, 21 23876 Monticello Brianza (LC) tel. 0362 918516 Email iic@istic.it www.istic.it
PER UN FIOR DI CALCESTRUZZO Nato insieme all’Istituto Italiano per il Calcestruzzo il nostro logo, “… per un fior di calcestruzzo” è diventato sinonimo di qualità. Contattaci per ricevere documentazione informativa sui nostri progetti, sui nostri corsi formativi, sulle consulenze tecniche specifiche per il tuo settore o per ricevere la visita di un nostro tecnico. Nome ..................................................................................................................................................................................... Cognome ............................................................................................................................................................................... Azienda .................................................................................................................................................................................. Desidero essere contattato al numero di telefono / fax ...................................................................................................... desidero ricevere documentazione al seguente indirizzo /email ........................................................................................
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L’ISTITUTO I NFORMA
PAROLA AGLI ASSOCIATI LA VOCE DELLE
QUALITÀ A TUTTO CAMPO
AZIENDE CHE
D. Colpisce per le dimensioni e la cura, anche estetica, della costruzione l’ultimo nuovissimo impianto dell’Impresa Bagnasco. Qual è la filosofia aziendale che ha portato a questa scelta? R. In un parola: Qualità. Una visione orientata sulla piena soddisfazione del cliente e sulla qualità totale dei prodotti e dei servizi offerti insieme alla scelta di offrire ai nostri clienti sempre il meglio delle tecnologie e dei mezzi disponibili sul mercato: è questo che guida da sempre le nostre scelte (l’azienda è sul mercato dal 1947, anno di apertura della cava di estrazione e dell’impresa di costruzioni). Siamo stati i primi in provincia di Savona ad avviare la produzione di calcestruzzo per conto terzi, aprendo i nostri primi impianti nel 1971. Da allora abbiamo costantemente aggiornato il parco mezzi e tutte le nostre tecnologie con il meglio che il mercato poteva offrire. Dal 2000, con una forte politica di acquisizione di piccole realtà nel savonese e basso Piemonte, abbiamo costruito una rete produttiva che ha portato le produzione dai 70.000 m3/anno del 2000 ai cir-
COLLABORANO ALLA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DEL CALCESTRUZZO DI QUALITÀ
>>
INTERVISTA CON IL GEOM. GIAMPAOLO BAGNASCO ca 250.000 m3 del 2009. Di pari passo abbiamo intrapreso la strada della qualità e delle certificazioni aziendali, ambientali e di prodotto, sempre con grande anticipo rispetto alla realtà italiana e agli obblighi di legge (la nostra certificazione CE con livello 2+ per gli aggregati è fra le prime rilasciate in Italia). E così oggi, apparentemente in controtendenza rispetto agli anni di crisi, abbiamo investito; abbiamo scelto ancora la strategia vincente della qualità per essere concorrenziali sul mercato. Il nuovo impianto è entrato in funzione a Carcare (SV) il 1° luglio scorso. D. Cosa potete offrire in più alla Vostra clientela grazie al nuovo impianto? R. Un prodotto altamente performante monitorato dalla produzione dell’aggregato fino alla posa in opera in cantiere. Tutto sotto rigoroso controllo. La particolarità del nuovo impianto è di essere completamente alloggiato all’interno di un capannone riscaldato e sigillato, dotato di aspiratori, costruito con un certo gusto estetico e funzionale. Anche lo stoccaggio inerti è al co-
.... E LO CHIAMANO CALCESTRUZZO!
Inviateci le vostre foto e osservazioni relative alla “non-qualità” del calcestruzzo all’indirizzo
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iic@istic.it
I partner I.I.C. Istituto Italiano per il Calcestruzzo
Breve descrizione tecnica dell’impianto e della gestione della produzione Il nuovo impianto di Carcare è della Ocmer di Campogalliano; è a 5 scomparti, (5 tramogge aggregati), più 2 tramogge per l’alleggerito (pomice, argilla espansa). La capacità di insilaggio è 6 silos da 80 ton cad. L’impianto ha 2 punti di carico da 120 m3/ora ciascuno. La struttura è interamente alloggiata all’interno di un capannone riscaldato e dotato di aspiratori. Vi sono misuratori di umidità su tutti gli aggregati. La nuova palazzina uffici è in posizione panoramica per il controllo del piazzale e delle movimentazioni. Il processo è completamente regolato da PLC e la gestione punta molto sul dialogo continuo e costante fra tutti gli impianti, in tempo reale grazie alla tecnologia wireless, fra tutti gli operatori sui mezzi e gli impianti.
perto. Questa scelta è indispensabile per la qualità del prodotto che così non risente di differenze di temperatura e umidità dovute all’instabilità atmosferica e agli inverni rigidi della Valle Bormida. Il nostro impianto garantisce un prodotto di qualità e con caratteristiche di ripetitività e costanza della qualità nel tempo (lo scarto quadratico del prodotto finito è tendente a zero per tutti gli impianti). D. La qualità è dunque alla base del Vostro rapporto con il mercato. Quali sono le scelte che la sostengono? Quali i costi? R. La qualità si basa sul controllo dell’intero processo, dalla cava in proprio degli aggregati, alla posa in opera. Lavoriamo esclusivamente con mezzi e personale interno (compreso il trasporto degli aggregati) in costante aggiornamento e formazione. Le cave e gli impianti sono tutti certificati, i processi produttivi sono tutti monitorati e abbiamo uniformato tutti i processi negli otti impianti; adottiamo per tutti il medesimo sistema gestionale per garantire costanza e uniformità nel tempo dei prodotti. La nostra dimensione aziendale oggi ci consente di investire molte risorse sulla qualità, anche con costi diretti che sono per esempio un tecnico esterno dell’Istituto Italiano per il Calcestruzzo
che segue costantemente la produzione di tutti gli impianti eseguendo prelievi, analisi e controlli ad uso interno per il monitoraggio della qualità. Inoltre vi è un responsabile interno al quale fanno riferimento i clienti per la qualità dei prodotti e il mix design di calcestruzzi anche speciali; abbiamo una persona dedicata esclusivamente alla sicurezza e ai piani operativi per il pompaggio e infine abbiamo un geometra responsabile d’impianto per ogni punto di carico. Nel nuovo impianto per esempio ve ne sono due, uno per ciascun punto di carico. Tutto questo è oggi molto apprezzato dalla nostra clientela. Sperimentiamo costantemente con interesse nuove tecnologie. Per esempio oggi stiamo tastando a bordo di alcune betoniere un nuovo sistema brevettato per la lettura automatica dello slump del prodotto a bordo delle betoniere. D. Qual è la situazione del mercato del calcestruzzo in questo momento? R. Nelle zone nelle quali operiamo il mercato oggi non è molto effervescente, sia per l’assenza di opere pubbliche sia per la stasi del mercato privato delle seconde case che in Liguria è stato in passato vivace. Penso che delle prospettive in futuro ci saranno, ma purtroppo non è possibile fare una stima sui tempi necessari. www.impresabagnasco.it
costruzioni ottobre 2010 [65]
NOTIZIE
[Tecnologie&Calcestruzzo] BYE BYE PUNTELLI
I Casse in sofferenza
I
25.000 imprese uscite dal mercato, sulle 150.000 iscritte alle CASSE EDILI; 110.000 operai senza lavoro, rispetto agli oltre 850.000 tutelati dalle Casse. È questa la drammatica fotografia scattata dalla Commissione Nazionale delle Casse Edili (CNCE), l’organismo di coordinamento degli enti previdenziali bilaterali gestita dalle associazioni delle imprese di costruzione (ANCE, associazioni artigiane, Aniem e cooperative) e dalle organizzazioni sindacali Feneal-UIL, Filca-CISL e Fillea-CGIL, in occasione del convegno nazionale tenutosi a Caserta il 5 e 6 luglio. Il quadro descritto dalla CNCE si ferma al mese di Marzo e riguarda un periodo di 18 mesi, nel corso dei quali il numero delle ore lavorate, degli operai occupati e delle imprese iscritte è andato progressivamente diminuendo.
Per la clinica South Health Campus nei pressi di Calgary (Canada), [Peri] ha progettato su misura un innovativo sistema di tavoli per solai, grandi quasi 90 m2 e sorretti soltanto da una puntellazione ai quattro angoli. L’edificio principale del complesso ospedaliero, attualmente in costruzione, consta di due piani interrati e otto fuori terra, ciascuno dei quali ha una superficie di circa 20.000 m2. Gli impalcati dei solai, il cui spessore è compreso tra 25 e 30 centimetri, poggiano su 762 pilastri di cemento armato a base quadrata. Basandosi su componenti standard di sistema ( in particolare sul DCS), gli ingegneri Peri di Germania e Canada, in stretta collaborazione con l’impresa costruttrice Ellis Don, hanno sviluppato una particolare e innovativa versione di tavoli per solai in cui i carichi complessivi vengono trasferiti all’edificio soltanto in concomitanza dei quattro pilastri in calcestruzzo già ultimati, situati agli angoli di ciascun tavolo, senza gravare sul solaio sottostante. Poiché non è necessario installare puntelli centrali né supplementari ai piani inferiori, non diminuisce soltanto il tempo di esecuzione dei lavori, ma anche la quantità di materiale in cantiere. Attualmente sono impiegati nell’opera 57 di questi tavoli high-tech, grazie ai quali ogni settimana è possibile realizzare addirittura 2.800 m2 di solai.
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Dire e fare
VINCE L’ETIOPIA
La giuria del concorso [Saie Selection] 2010, dal titolo “Integrare per costruire - soluzioni innovative sostenibili ad elevata integrazione architettonica”, si è riunita i primi di settembre presso la sede di BolognaFiere per selezionare i progetti vincitori in ognuna delle due categorie (progettisti under 40 e studenti) e delle quattro sezioni (metallo&vetro, laterizio, legno e calcestruzzo). Per la sezione calcestruzzo è stato premiato il progetto Melaku Center a Mekelle, Etiopia, di XVStudio, Barcellona che, nel giudizio della giuria “esprime una complessità che è un aspetto molto importante soprattutto in riferimento al luogo in cui questo si colloca, dove è ancora più sentita la necessità di fare architettura”.
www.saie.bolognafiere.it
Si è tenuta a fine settembre presso presso l’Università Bocconi di Milano la sesta edizione di “Dal dire al fare”, appuntamento sulla responsabilità sociale di aziende, enti pubblici e terzo settore. HOLCIM vi ha partecipato come presenza attiva nei vari workshop, come azienda promotrice del progetto Cresco (imprese e cittadini per una sostenibilità praticata), e presentando il proprio progetto di volontariato aziendale Community Day Volontariamente Insieme.
www.holcim.it
OK DALL’ANTITRUST
Il gruppo Colacem, attraverso [Colabeton], può acquisire un ulteriore quota del capitale di Monte Verde Calcestruzzi e salire così al 50 per cento. Lo ha stabilito l’Antitrust precisando come Monte Verde Calcestruzzi, che nel 2009 ha fatturato 3,9 milioni di euro, sarebbe stata destinata alla cessazione dell'attività entro fine anno. Nel bollettino dell’Authority si legge che l’operazione non comporta la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante nei mercati interessati tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza.
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GC UIDA
ALCESTRUZZO
La prima guida italiana dei prodotti per il calcestruzzo u ione s blicaz b u p in
BRE DICE0M10 2
I
TRASPORTO
NON ECCEZIONALE In occasione del GIS (Piacenzaexpo, 9-15 settembre), manifestazione italiana dedicata al sollevamento e ai trasporti eccezionali, [Assobeton] ha preso una posizione netta nei confronti della normativa oggetto di recenti modifiche che hanno rischiato di mettere a dura prova la tenuta del comparto dal punto di vista logistico. Il Presidente Renzo Arletti ha sostenuto che “in un momento di crisi così marcata, il mondo dell’edilizia industrializzata in calcestruzzo segue con grande interesse le problematiche legate al trasporto eccezionale i cui costi, insieme a quelli relativi all’installazione, incidono per oltre il 15% sui nostri conti economici. Al di là degli aspetti puramente economici, sono per noi importanti quelli operativi, in particolare riferiti ai tempi ed alla burocrazia relativa al rilascio delle autorizzazioni da parte delle oltre 150 società concessionarie. È del tutto evidente che il rapporto tra le nostre imprese e le concessionarie deve mirare ad una piena collaborazione per far sì che i lavori nei nostri cantieri non risentano di ritardi e lungaggini ingiustificate, con enorme impatto anche sui costi della commessa.”
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I ALL’INTERNO
• Anagrafica delle società di produzione con la relativa rete di vendita nazionale • Produttori suddivisi per linee di prodotto
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La nuova HD12+ [Cifa], trasportabile su un quattro assi, è caratterizzata da un elevata capacità di carico (oltre 12 metri cubi nominali di calcestruzzo) e da una estrema robustezza. Molti sono gli accorgimenti che fanno di questa betoniera lo strumento ideale per le condizioni di lavoro più estreme: elevati spessori del tamburo, doppio rullo di sostegno con bilancino, sistema antisaltellamento di serie, un telaio di rigidezza notevole.
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& Figli s.r.l. FABBRICAZIONE ATTREZZATURE PER SOLLEVAMENTO E TRASPORTO
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Nella nostra gamma di produzione oltre agli ancoraggi per il sollevamento di manufatti prefabbricati in c.a. siamo in grado di fornire tutti gli accessori per il sollevamento e trasporto: tiranti in fune d’acciaio, tiranti in catena d’acciaio grado 8 e 10, sistemi di sollevamento in poliestere. Siamo inoltre, in grado di fornire qualsiasi tipo di fune in acciaio lucido, zincato o inoxidabile anche con i relativi accessori inox per scopi architettonici. Accessori come: ganci, grilli, carrucole, golfari, pinze per lamiere, profilati e cemento sia di produzione standard nazionali o internazionali che pinze e bilancini di sollevamento secondo le specifiche esigenze del cliente.
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SISTEMI RAMPANTI
SICUREZZA rampante UNA SINERGIA, QUELLA TRA DOKA E CMB, CHE CONIUGA TRADIZIONE, INNOVAZIONE E SICUREZZA. PER UN CANTIERE DI LAVORO RAZIONALE E CONFORTEVOLE. E PER UN’OPERA DI PREGIO DI
PAOLO BRUSCHI
nifimm è il nome della società immobiliare del gruppo UGF Unipol, e sarà anche il nome identificativo della torre (o grattacielo che dir si voglia) che sta sorgendo alla periferia di Bologna, dal quale è visibile tutto lo skiline della grassa e dotta città, e tutta la sua bellezza. L’opera è stata progettata dallo Studio di Architettura e Ingegneria Open Project di Bologna, e sarà ben visibile sia dalla Tangenziale che dall’A14 e caratterizzerà la zona della città intorno a via Larga. CMB si è aggiudicata lo scorso 12 novembre per circa 62 milioni di euro la gara per la costruzione dell’edificio alto circa 125 metri. La struttura si colloca all’interno di quello che sarà un complesso immobiliare polifunzionale. La pianta dell’edificio è triangolare e ha le sue fondazioni profonde su pali che consentono la realizzazione di tre piani completamente interrati destinati a locali di servizio. Al piano terra un doppio volume caratterizzato
U
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da un importante portale d’ingresso consentirà l’accesso ai 28 piani, realizzati con nuclei scale-ascensori e servizi in cemento armato posti su pilastri, travi e solai in acciaio. Le facciate saranno rivestite con particolari moduli vetrati chiari che non falsano la percezione dei colori e che consentiranno una suggestiva veduta sulla città (e reciprocamente un occhio ammirato da parte della stessa). La torre utilizza una tipologia costruttiva che assicura una maggior sicurezza antincendio sezionando orizzontalmente i vari piani, paragonabile a quelle adottate per la costruzione di grattacieli di notevoli altezze: prevede gru con tecnologia avanzata attrezzate con ascensori e telecamere che “cresceranno” ancorate all’edificio fino ad avere l’operatore a circa 150 metri da terra. La sicurezza e l’innalzamento dell’edificio, per consentirne le varie tipologie di lavorazioni, sono state affidate a casserature autorampanti e a schermi di protezione Doka. RRST
TECNOLOGIE&CALCESTRUZZO
A TORRE UNIFIMM Altezza ediďŹ cio Dimensioni planimetriche (circa) Numerodi getti/piani Metodo costruttivo Altezza tipica di getto Altezza cassaforma Sistemi per nuclei Sistema per vani Sistemi di protezione perimetrale SuperďŹ cie utile per piano
125 m 50 x 26 m 34 cores in avanzamento 3,74 m 4m autorampante Doka SKE 50 plus Doka SKE 50 plus Schermo Doka Xclimb 60 600 mq
costruzioni ottobre 2010 [71]
SISTEMI RAMPANTI
SKE 50 plus Doka Il Sistema Autorampante SKE 50 plus Doka (50 chilonewton di portata per ogni singola mensola) è il sistema ideale per eseguire, in completa autonomia dai mezzi di sollevamento, opere ad altezze rilevanti e di una certa complessità, con la massima efficienza e sicurezza. La movimentazione totalmente idraulica dei moduli e l’ancoraggio del sistema alla struttura permettono ritmi produttivi costanti per tutto lo sviluppo dell’opera, con qualsiasi condizione atmosferica. Le piattaforme di lavoro, ampie e chiuse su tutti i lati, garantiscono la massima sicurezza del personale durante tutte le fasi d’opera. Ogni tipo di soluzione costruttiva viene supportata dalle molteplici combinazioni del sistema come, ad esempio, il getto contemporaneo di solai e pareti.
SCHERMO DI PROTEZIONE XCLIMB 60 Per la tutela e tranquillità del personale impegnato a grandi altezze, Doka ha fornito lo schermo di protezione autorampante Xclimb 60, una lamiera perforata che mette completamente in sicurezza sia il piano in costruzione che i tre sottostanti, con una protezione a tutta altezza dei solai. La copertura completa dei piani più alti permette di eseguire tutti i lavori con la massima sicurezza indipendentemente dalle condizioni atmosferiche e senza l’ausilio di luce artificiale. Una piattafor-
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ma di carico integrabile consente di traslare in modo semplice e sicuro la cassaforma per solai, gli attrezzi di lavoro o altri materiali. Con Xclimb 60 è possible sfruttare i vantaggi della flessibilità d’impiego, grazie a piattaforme di lavoro adattabili, all’ottimizzazione dei cicli di lavoro (mediante la distribuzione del carico a scelta nella sezione di getto nuova o già realizzata), alla possibilità di essere utilizzato anche come sistema autorampante (con dispositivi di sollevamento idraulici movimentabili a mano, svincolando così la gru di cantiere), e infine alla possibilità di traslare lo schermo di protezione anche con il solaio casserato. Una sicurezza integrata in tutte le fasi di lavoro resa possibile grazie all’ancoraggio costante alla costruzione, alla traslazione guidata (indipendentemente dalle condizioni atmosferiche) e alla protezione del personale addetto alla traslazione mediante una copertura adeguata. L’elevato grado di premontaggio permette di risparmiare tempo e denaro.
TECNOLOGIE&CALCESTRUZZO CMB La Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi (CMB), fondata nel 1910, è una delle imprese di costruzione più importanti in Italia per fatturato e capacità tecniche. Il giro d’affari complessivo del 2009 è stato di circa 640 milioni di euro, con un patrimonio netto che è cresciuto fino a sfiorare i 190 milioni. CMB riveste un ruolo di rilievo nella progettazione e realizzazione di opere infrastrutturali ed edili, ma anche nelle iniziative immobiliari complesse. Alle riconosciute capacità esecutive associa una predisposizione a coordinare la progettazione e le successive fasi di gestione, manutenzione ed erogazione di servizi.
Sicuri per mestiere Il Progetto “Sicuri per Mestiere” nasce dall’esigenza di CMB di affrontare gli argomenti della sicurezza sul lavoro integrando le tradizionali modalità di formazione con un approccio innovativo, partendo dall’analisi degli strumenti offerti dal Sistema di Gestione Integrata. CMB decide di sperimentare nel cantiere Torre Unifimm a Bologna un sistema fondato sul metodo Behaviour Based Safety (BBS), orientato a produrre comportamenti di sicurezza in modo coerente con le finalità del programma di responsabilità sociale d’impresa e con la sua politica per la qualità, la sicurezza sul lavoro e l’ambiente. Tale approccio prevede di partire dalla definizione dei comportamenti critici da migliorare, e successivamente di attuare osservazioni sul campo delle persone coinvolte e di fornire loro feedback sui comportamenti messi in atto; da ultimo, di elaborare i dati delle osservazioni, ipotizzare e attuare azioni di miglioramento. Il processo attivato con questo metodo aumenta il numero di conversazioni sulla sicurezza tra le persone e rinforza il loro grado di responsabilizzazione rispetto al lavoro e ai comportamenti virtuosi. Il progetto “Sicuri per Mestiere” si fonda e promuove valori come: • la salute e la dignità del lavoratore; • la sostenibilità aziendale e collettiva della sicurezza; • l’assunzione personale di responsabilità da parte di tutte le figure operanti nel cantiere.
I RITMI DEL CANTIERE - Otto ore al giorno di lavoro - Nessun turno (o doppio turno…) - Cinque giorni di lavoro a settimana
costruzioni ottobre 2010 [73]
SISTEMI RAMPANTI
IL PROJECT MANAGER: VALORE AGGIUNTO IN CANTIERE La figura del Project Manager Doka, lanciata qualche anno fa, raccoglie il consenso delle imprese, che la richiedono sempre più spesso. In questa intervista, dalla viva voce dei Project Manager di Doka Italia, il valore aggiunto della loro funzione in cantiere.
Intervista
c
Quando ha inizio il vostro coinvolgimento e quale supporto date all’impresa nelle diverse fasi del progetto?
Ciro Menna, P.M. cantiere Torre Unifimm, Bologna
Siamo coinvolti fin dalla fase progettuale nella verifica di fattibilità dell’opera, dove collaboriamo con i progettisti e l’impresa, concordando gli aggiustamenti necessari perché la costruzione avvenga secondo i tempi e i costi previsti. Segue la fase esecutiva, durante la quale è l’impresa a trarre principalmente vantaggio dal nostro supporto: coordiniamo le lavorazioni con i sistemi Doka, programmiamo i cicli di lavoro e identifichiamo le migliorie esecutive che consentiranno di ottimizzare la produzione in cantiere. Nel cantiere Unifimm di Bologna, che seguo in questo ruolo, abbiamo suggerito il getto del solaio tipo in due fasi, per impiegare al meglio la manodopera. Questo lavoro è anche un valido esempio dello sviluppo del nostro ruolo nel ciclo di vita del cantiere: io ho iniziato dando supporto tecnico all’impresa subappaltatrice, quindi sono passato a dialogare con il general contractor, assumendo spesso la funzione di interfaccia fra le due imprese, fino ad arrivare a confrontarmi con la Direzione Lavori, con la quale oggi collaboro regolarmente. Si tratta dunque di un supporto costante, completo, sul quale l’impresa può contare dalla fase di offerta per l’acquisizione del lavoro alla consegna dell’opera. Senza riserve, per quanto concerne i sistemi Doka.
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IN QUESTO NUMERO...
ottobre 2010
Recuperatrice-scolatrice La nuova RC1200 presenta la coclea rinforzata nella struttura dell’elica: doppio strato di Hardox contro l’usura
Sistemi di gestione Al di là dell’automazione: controllo ed incremento della produzione e consumi ridotti
CAVE NERTI I
NOTIZIE [Cave&Inerti] I
LA CAVA NON SI PRESTA
Un importante contratto di circa 24 milioni di euro è stato sottoscritto da TREVI con la società di costruzioni Claudio Salini per la realizzazione delle fondazioni speciali della nuova ferrovia Arcisate - Stabio (Varese) di otto chilometri a doppio binario, che consentirà il collegamento diretto dell’aeroporto di Malpensa con Varese e il Canton Ticino. Il termine dell’opera, tra le priorità del Governo e ritenuta strategica dalla Regione Lombardia, è prevista entro il dicembre 2013, in tempo per l’Expo.
Sono stati pianificati incontri periodici a breve scadenza tra Bbm (il consorzio incaricato della costruzione dell’autostrada [Brebemi]) da una parte e i comuni interessati all’infrastruttura dall’altra (Casirate d’Adda, Treviglio, Cassano d’Adda, Rivolta d’Adda, Truccazzano). Uno dei punti in discussione sarà la cava di prestito legata alla costruzione della bretella autostradale, inizialmente prevista a Caravaggio ma poi trasferita a Cassano: il consiglio comunale di Cassano ha infatti approvato recentemente all’unanimità un ordine del giorno che ha dato mandato al sindaco Edoardo Sala di opporsi alla cava di prestito. Due i punti su cui far leva: il suo impatto ambientale negativo e la deliberazione 42 del settembre 2009 del Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) la quale prevede che “le cave di prestito alternative a quelle previste nel progetto esecutivo debbano essere individuate con la condivisione dei comuni interessati”. “Noi però tiene a ribadire il sindaco Sala - non siamo mai stati coinvolti”.
www.trevispa.com
www.brebemi.it
I Fondazioni a doppio binario
I Esclusione dal decreto Il 26 giugno è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto sul Federalismo Demaniale che, in attuazione della Legge Delega sul Federalismo Fiscale del 2009, assegna a comuni, province, città metropolitane e regioni parte del patrimonio demaniale. Il provvedimento coinvolge direttamente anche l’attività estrattiva trasferendo tutte le miniere e le relative pertinenze ubicate in terraferma dal patrimonio indisponibile dello Stato al patrimonio disponibile delle province, stravolgendo in questo modo tutta la normativa di riferimento. assomineraria si sta ora muovendo per garantire l’esclusione delle miniere da questo provvedimento, così come previsto dal Decreto stesso.
www.assomineraria.it
[78] costruzioni ottobre 2010
I
LUSTRO DI GHIAIA
Cadeva quest’anno l’appuntamento biennale con il Sustainable Development Award, il concorso bandito dalla UEPG (la Federazione Europea dei Produttori di Inerti, che rappresenta a livello europeo il settore estrattivo non ornamentale) che intende premiare le cave che in Europa si sono distinte nell’ambito dello sviluppo sostenibile, ovvero per il particolare contributo offerto sul piano economico, ambientale e sociale. Anche per questa edizione A.N.E.P.L.A. ha selezionato un candidato per l’Italia: la Cava Germaire (nei comuni di Carignano e La Loggia, in provincia di Torino). Come già in diverse edizioni precedenti (1998 - 2000 - 2002 - 2004 - 2006), anche in questa occasione il candidato presentato ha ottenuto un prestigioso riconoscimento: il primo premio nella categoria “riqualificazione ambientale”. In occasione dell’assemblea annuale dell’UEPG a Monaco di Baviera recentemente tenutasi, il dott. Colombino, titolare della Cava Germaire, ha ritirato il prestigioso premio.
www.cavegermaire.it www.anepla.it
I
RESTYLING A DOPPIO STRATO
Potremmo definirla un connubio tra forma e sostanza la recuperatrice-scolatrice a coclea RC1200 [Baioni Crushing Plants]. Questa macchina è generalmente impiegata in cava per recuperare e scolare materiali sabbiosi: il materiale entra nella vasca, la parte solida si deposita sul fondo ed è prelevato dalla coclea che lo spinge lungo l’asse verticale verso la sommità più alta. La nuova RC1200 presenta una coclea rinforzata nella struttura dell’elica con spessore a doppio strato Hardox per ridurre Dal dettaglio a destra si può apprezzare il doppio strato di drasticamente le parti acciaio Hardox della coclea sottoposte ad usura e una vasca interamente zincata a caldo per garantire un’ottima resistenza alla corrosione e durata maggiore. La recuperatrice-scolatrice è stata commissionata dalla ditta Calcestruzzi Senigallia. Quest’ultima nel 1992 aveva acquistato il modello precedente per recuperare materiale proveniente dalla produzione ad umido del mulino e il granulatore a barre MTB impiegato come sfangatrice e frantoio su misto alluvionale. Dopo ben 18 anni di lavorazione ordinaria era necessario un restyling ad hoc.
www.baioni.com
I Esplosioni nel lago L’associazione di imprese VTC (Vegas Tunnel Constructors), formata da Impregilo ed Healy, è attualmente impegnata in una importante e difficile infrastruttura in corso di realizzazione negli Stati Uniti: la terza
opera di presa per l’acquedotto di Las Vegas, nel lago Mead, in Nevada. Alla NITREX di Lonato (BS) è stato interamente commissionato l’intervento relativo all’impiego di esplosivi per gli sbancamenti subacquei e per la topografia sub-acqua con sonar multibeam Kongsberg EM3002. www.nitrex.it
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SISTEMI DI AUTOMAZIONE
PRODUTTIVITÀ a portata di mano
INVESTIMENTO SUFFICIENTE, CONSUMO DISTINTO, PRODUZIONE OTTIMA. QUESTA IN SINTESI LA PAGELLA DI QUARRY CONTROL DI
PAOLO BRUSCHI
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CAVE&I NERTI
“L’
automazione ed i software sono prodotti impalpabili, e questo per noi a volte rappresenta un problema in un settore così legato alla materia prima e alla funzionalità delle macchine. Quello che vorremmo si sapesse del nostro sistema di gestione e controllo è che, a fronte di un investimento non certo esorbitante, ha dei risvolti assolutamente pratici, come ottimizzare e incrementare la produzione, abbattendo i consumi energetici; olltre che controllare il costo reale per tonnellata di inerte prodotta”. Chi parla è Giorgio Manara, fondatore e titolare di Ma-estro: cavatore di nascita, “sistemista” per evoluzione della specie. Ma-estro è l’azienda che ha pensato e creato Quarry Control, il sistema che permette un controllo di tutte le macchine presenti in un impianto di produzione o riciclaggio inerti (mobile o fisso) in modo semplice ed intuitivo, a portata di qualsiasi operatore. Quarry Control decide la quantità di materiale da dosare automaticamente, continuamente e senza l’intervento dell’ operatore, interagendo con l’impianto in autonomia ed in tempo reale: se una macchina raggiunge il suo massimo carico, ad esempio, il sistema interviene immediatamente correggendo la quantità di materiale tramite degli inverter posti sugli alimentatori. Per snocciolare qualche dato, tutto ciò permette un incremento della produzione dal cinque per cento in caso di materiale omogeneo e fino al 30 per cento in caso di alimentazione con materiale poco costante (materiale proveniente da scavi o da cave diverse). RRST
costruzioni ottobre 2010 [81]
SISTEMI DI AUTOMAZIONE
MA-ESTRO AUTOMAZIONE Giorgio Manara viene da una famiglia di cavatori, che ancora oggi gestisce impianti di produzione inerti a Pilcante (TN). L’idea di creare un sistema per ottimizzare e monitorare i propri impianti è nata quindi da una esigenza aziendale. Tutto questo, in breve tempo, si è trasformata in un’idea imprenditoriale. Questa premessa rappresenta una delle carte vincenti di Ma-estro: prima di tutto perché “le soluzioni vengono preventivamente testate e collaudate presso i nostri impianti e, solo dopo rigorosi test, eseguiti dai nostri ingegneri, vengono offerte al cliente finale”. Secondo “perché possiamo mettere la nostra esperienza e integrarla con quella del cliente. Abbiamo una base dalla quale partire, e parliamo la stessa lingua”.
I NVIO REPORT AUTOMATICI I dati di produzione vengono registrati automaticamente senza l’intervento dell’operatore, e quindi archiviati su un database. Il sistema invia automaticamente tramite e-mail o sms i dati giornalieri di produzione e le eventuali anomalie registrate. L’impianto può essere controllato da remoto tramite Pc o cellulare smartphone da qualsiasi luogo.
QUARRY CONTROL È un software che registra, memorizza e successivamente rielabora, in forma di statistica, i dati delle macchine presenti sull’impianto. Le tonnellate di inerte prodotte si ricavano dalle pese sui nastri trasportatori; dai sonar si evincono i livelli dei silos e delle bocche di alimentazione dei frantoi; dai sensori di rotazione del nastro si ottiene la velocità di scorrimento, evitando slittamenti; i pressostati controllano l’idrociclone, ottenendo una separazione dal fango ottimale ed evitando la perdita di sabbia fine; le schede elettroniche per il controllo assorbimento dei motori aiutano infine ad individuare i carichi di vagli, sfangatici, recuperatrici a tazze, granulatori, calcolando l’energia consumata da ogni singola macchina. I sensori e le apparecchiature comunicano con il software che elabora una serie di dati e individua eventuali sovraccarichi, potendo così dosare il materiale in modo efficiente. In caso di anomalie, Quarry Control interviene immediatamente arrestando la parte interessata riducendo al minimo i tempi di ripristino. La maggior parte dei controlli svolgono una doppia azione: oltre ad automatizzare il processo produttivo, registrano tutti i dati prodotti, permettendo di generare report giornalieri e di stabilire con precisione il costo per tonnellata prodotta. Quarry Control gestisce altresì tutta la manutenzione dell’impianto, registrando tutte le sostituzioni delle parti d’usura.
CAVE&I NERTI Pese per nastri Pfreundt
Il Gruppo Pattarini: una case-history
Il sistema di pesatura su nastri trasportatori permette di conoscere con precisione la quantità di materiale prodotto; la pesa è di facile installazione (sia su impianti fissi che mobili) e garantisce una pressione con tolleranza dell’uno per cento. L’azienda tedesca rappresenta per Ma-estro un fornitore qualificato ed un prezioso alleato.
Il gruppo Pattarini, dopo aver acquistato un nuovo gruppo di frantumazione fornito da RHT, ha contattato Ma-estro per poter ottimizzare il suo impianto e controllare i costi di produzione dello stesso attraverso un sistema di automazione, che in particolare avrebbe dovuto: - permettere di verificare in remoto ed in tempo reale (dalla sede principale dell’azienda) l’andamento della produzione, emettendo report automatici; - occuparsi della gestione dellʼintero impianto, regolando la quantità di materiale ottimale alla produzione ed intervenendo autonomamente in caso di anomalie; - gestire in automatico tutte le scadenze delle manutenzioni, in modo semplice e flessibile; - ridurre al massimo i fermi-impianto.
I L G RUPPO Il Gruppo Pattarini di Goito (MN) opera dal 1956. È attivo nell’escavazione, lavorazione e commercializzazione di prodotti aggregati lapidei con due siti produttivi nel mantovano (Pattarini), nel calcestruzzo preconfezionato e nei pavimenti industriali (Novabeton) e nei premiscelati e aggregati speciali (Azichem).
Una ulteriore richiesta era che il sistema fosse intuitivo e semplice, a portata di qualsiasi operatore (anche di chi non aveva mai visto prima un computer...). La soluzione: Ma-estro ha offerto a Pattarini il sistema Quarry Control Pro, che può essere implementato in installazioni già esistenti senza modificare lʼimpianto elettrico: tutte le soluzione proposte hanno così potuto essere applicate gradualmente e in più fasi, a fronte di un investimento economico modesto. Grazie a pese per nastro trasportatore Pfreundt, ai contatori energia, ai sensori posti sullʼimpianto ed a un potente e semplice software, il sistema ha alla fine soddisfatto tutte le esigenze di Pattarini. Dopo lʼinstallazione è stato possibile monitorare tutti i dati di produzione e calcolare con precisione il costo della tonnellata prodotta, incrementata del 15 per cento, con una riduzione dei tempi fermo impianto e dei consumi energetici. Ora tutte le operazioni vengono guidate a prova dʼerrore, quindi anche operatori poco esperti possono gestire la produzione ottenendo risultati identici a colleghi molto esperti. Il lavoro stesso degli operatori è sensibilmente diminuito, permettendo all’azienda di trasferire forza lavoro altrove, per rispondere ad altre esigenze.
costruzioni ottobre 2010 [83]
Intervista
c
Cosa distingue Quarry Control da una classica automa-
zione?
Giorgio Manara titolare Ma-estro (nella foto con Paolo Pattarini)
Ci sono molti aspetti, ma quello più rilevante è che una buona automazione si limita a controllare ed eventualmente regolare le macchine coinvolte nel processo. Ma le regolazioni del materiale che l’impianto deve lavorare viene decisa dall’operatore. Con Ma-estro l’operatore non gestisce il flusso, ma è il sistema che lo dosa automaticamente in base alle esigenze produttive e all’efficienza delle macchine.
U E tutto ciò in cosa si traduce?
In un controllo totale della produzione, e ad un suo incremento medio del 15%. In un periodo di crisi e di abbattimento dei margini di guadagno, pensiamo che tutto ciò possa rappresentare un’ottima opportunità.
“In Quarry Control c’è dentro l’esperienza dei vecchi capocantiere” Paolo Pattarini
[84] costruzioni ottobre 2010
U Altri vantaggi pratici?
La precisa conoscenza dei costi per tonnellata prodotta, la riduzione degli sprechi energetici e dei tempi di fermo impianto, l’aumento della sicurezza degli operatori, la storicizzazione delle gestione delle manutenzioni.
U
È molto invasivo installare Quarry Control? Assolutamente no: con Quarry Control è possibile automatizzare un impianto da zero, ma anche applicarlo in maniera modulare anche su una automazione già esistente, intervenendo solo sugli alimentatori. Può essere ampliato progressivamente e personalizzazione in base all’impianto ed anche in base all’esigenza chi lo usa, anche se non ha alcuna nozione informatica.
d
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[641] ottobre_2010
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[88] costruzioni ottobre 2010
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costruzioni ottobre 2010 [89]
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Grazie al “vertical lift” viene ridotto lo sbraccio del carico durante il sollevamento rispetto agli Skid tradizionali, aumentando notevolmente la stabilità della macchina. Inoltre, il sollevamento delle forche “automaticamente” parallele al terreno evita perdite del carico e semplifica la guida
Vertical lift
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PROFILO BASSO DEI BRACCI PER UN’OTTIMA VISIBILITÀ LATERALE Ottima visibilità anche sul tagliente benna e sul retro (a soli 3 m di distanza)
[90] costruzioni ottobre 2010
WALKAROUNDMACCHINE [di
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FRENI AUTOMATICI
Passaggio tubazioni protetto
Tensionamento idraulico della tendicingolo
Carro a cinque rulli
costruzioni ottobre 2010 [91]
KOMATSU CK35-1
AFFIDABILE TRASMISSIONE “IN LINEA” (SENZA CINGHIE D’AZIONAMENTO POMPE)
CARRO DURATURO SENZA PARTI “ELASTO-VISCOSE” SOGGETTE AD USURA
Ingranamento “sicuro” della ruota motrice “tradizionale” anche su terreni impaccanti
Passaggio tubazioni protetto
TURBO PROTETTO DA FUORIGIRI Pressostato che salva il turbo dai fuorigiri (affidabilità) ed uniforma la combustione eliminando i picchi di pressione dell’aria di alimentazione
Scambiatore di calore sull’olio motore per prolungare l’efficacia della lubrificazione (elimina i picchi di temperatura)
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TUTTI I PERNI SUPPORTATI “A SELLA” DA ENTRAMBI I LATI Il supporto “a sella” da entrambe le estremità di qualunque perno (non a sbalzo su un solo lato) elimina torsioni aumentando l’affidabilità delle strutture Protezioni plastiche per evitare l’ingresso di detriti nei montanti posteriori
SALDATURA PER FRIZIONE DELLE TESTE ALLE ASTE DEI CILINDRI La saldatura per “frizione” delle teste agli steli (saldatura della sezione piena per fusione, anzichè una semplice saldatura della corona circolare) aumenta l’affidabilità del cilindro ed evita errori di coassialità che poi danneggiano le guarnizioni di tenuta e creano torsioni Serbatoio plastico (anticondensa e antiruggine) facilmente smontabile per pulizia straordinaria e con scarico remoto dotato di rubinetto
RAFFREDDAMENTO SOVRADIMENSIONATO
Il montaggio “elastico” dei radiatori evita cricche indotte da vibrazioni e dilatazione
Il ventilatore di grande diametro (48 cm) con 6 pale aerodinamiche (minor rumore, più efficienza) “soffia” sul radiatore di generoso spessore (15 cm). Il percorso dell’aria (dall’interno verso l’esterno) raffredda il posto guida e riduce l’intasamento dei radiatori utilizzando aria del vano motore già filtrata dalle paratie inferiori o dalla griglia superiore. All’occorrenza il radiatore è tiltabile per pulizia straordinaria
CONNESSIONI AFFIDABILI Connessioni elettriche IP67 a doppia tenuta con fluidi in pressione
Connessioni idrauliche con O-ring frontale in cava per un’ottima tenuta anche dopo numerosi smontaggi
Attacchi idraulici rapidi a “faccia piana” (senza incavi) facili da pulire per evitare inquinamenti all’olio idraulico
KOMATSU CK35-1
Distributore a centro chiuso con spole compensate in pressione
Un accumulatore consente movimenti favoriti dalla gravità con motore spento
EFFICIENTE, VERSATILE E PRODUTTIVA FORZA O VELOCITÀ IN AUTOMATICO E COMANDI INDIPENDENTI DAL CARICO E DAI GIRI MOTORE Il distributore a “centro chiuso” con spole compensate in pressione, oltre consentire movimenti proporzionali solo alla corsa dei manipolatori (non al carico o ai giri motore), per una guida ancor più facile e sicura, trasforma in automatico la potenza, a seconda del tipo di lavoro, in forza (spole in parallelo) o velocità (spole in serie)
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WALKAROUNDMACCHINE [di
]
CONTROLLO AUTOMATICO DELLA POTENZA (APC) Il dispositivo “antistallo” taglia, automaticamente e solo all’occorrenza, la portata delle pompe di traslazione, dando priorità alla potenza assorbita dall’attrezzo. In tal modo si sfrutta sempre l’intera potenza installata, senza sprechi o sovraccarichi
VERSATILE La piastra d’accoppiamento con perni “verticali” consente il montaggio delle principali attrezzature disponibili sul mercato. Il taglio dell’estremità dei perni a “fetta di salame” recupera automaticamente i giochi dovuti alle usure
DUE VELOCITÀ DI TRASLAZIONE DI SERIE
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KOMATSU CK35-1
WALKAROUNDMACCHINE [di
GUIDA FACILE: - COMANDI PROPORZIONALI -
INDIPENDENTI DAL CARICO E DAI GIRI MOTORE SOLLEVAMENTO PARALLELO FORCHE E FLOTTANTE BRACCI DI SERIE
Float bracci di serie
CABINA DI FACILE ACCESSO E SILENZIOSA [96] costruzioni ottobre 2010
Bascula per accessori bloccabile
Ampio pianale
Curati pannelli fonoassorbenti incollati e fissati con borchie
73 cm
Scalino complanare
Vetri laterali di serie
Marcia lenta/veloce (12 km/h)
Cruscotto a cristalli liquidi (LCD) con spie d’intasamento filtri
Cintura autoavvolgente Esclusivo parabrezza stivabile nel sottotetto (a richiesta) costruzioni ottobre 2010 [97]
KOMATSU CK35-1
MANUTENZIONE IN DUE MINUTI
La chiave stacca batteria (esente da manutenzione) evita dispersioni elettriche nei fermi prolungati
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WALKAROUNDMACCHINE [di
]
SCARICHI FLUIDI AGEVOLATI E FILTRI BEN ACCESSIBILI
Il filtro a coalescenza sullo sfiato della testata riduce il consumo dell’olio motore (recuperato in coppa e non ricircolato in aspirazione o disperso a terra) e l’inquinamento costruzioni ottobre 2010 [99]
KOMATSU CK35-1
KOMTRAX: MONITORAGGIO KOMATSU VIA SATELLITE L’informazione arriva via Internet sul Vostro computer: - localizzazione della macchina (GPS integrato) - possibilità di arrestare il motore se il mezzo esce da un predeterminato perimetro - segnalazione dei tempi d’utilizzo, con ora di accensione e spegnimento motore
MIGLIOR PROGRAMMAZIONE DELLA MANUTENZIONE
IN UFFICIO SAPETE SEMPRE DOVE E QUANDO LAVORA LA MACCHINA
ATTREZZATURE MMT
Accessorio
NECESSARIO DI
PAOLO BRUSCHI
MACCHINE&ATTREZZATURE
IN DUE PAROLE, UNA IL CONTRARIO DELL’ALTRA, CIÒ CHE OGNI PRODUTTORE DI ATTREZZATURE VORREBBE: CHE IL PROPRIO PRODOTTO RISULTI UTILE, PERFORMANTE. INDISPENSABILE
C
anginibenne lo fa da più di 20 anni: progettare e costruire attrezzature che siano, per l’utilizzatore finale, una necessità nei suoi cantieri. Dice Giorgio Cangini: “La nostra filosofia aziendale non prevede di costruire attrezzature su misura, e non certo perché siamo lontani da chi lavora: al contrario, siamo sempre a fianco degli utilizzatori finali (e anche di chi costruisce macchine movimento terra) per trarre ispirazione, per ascoltare i loro problemi pratici. E quando cogliamo un’esigenza, e capiamo che è condivisa da altri utilizzatori, allora studiamo il rimedio, e lo indu-
strializziamo. Lo mettiamo cioè a catalogo, cerchiamo di dare una risposta ad ogni esigenza. Abbiamo un catalogo di 1.600 prodotti. Sono 1.600 risposte”. Una di queste è la benna miscelatrice con lo scarico laterale, uno degli ultimi prodotti di successo proposti da Canginibenne. Insieme ad altre attrezzature della casa di Sarsina è stata mostrata durante una giornata di prove in un deposito inerti a Rimini. Presenti gli interlocutori prediletti di Cangini: un costruttore di macchine movimento terra (in questo caso Kubota) e un’azienda di Rimini che di macchine ed attrezzature è una grande utilizzatrice. C’eravamo anche noi. RRST costruzioni ottobre 2010
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ATTREZZATURE MMT
CALCESTRUZZO, IN SICUREZZA Le miscelatrici Canginibenne possono essere applicate su skid loader, pale gommate, terne, telescopici ed escavatori. L’evoluzione della tradizionale trasmissione a catena è il motoriduttore che garantisce minor manutenzione e una maggiore durata. L’ampia gamma delle macchine sulle quali è possibile l’applicazione di queste miscelatrici consente all’utilizzatore di preparare il calcestruzzo in pochi minuti e usarlo anche in luoghi difficilmente accessibili grazie all’apertura idraulica sul fondo della benna che ne permette lo scarico a caduta. Pensando al bisogno di maggior sicurezza nei cantieri e ad una maggior precisione, Canginibenne ha progettato l’intera
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Carico di sabbia e ghiaia.
gamma di miscelatrici anche con lo scarico laterale. Questa particolare soluzione consente all’operatore di applicare il tubo di scarico rimanendo al lato della benna, in posizione di sicurezza. Queste benne sono ottime per tutti quei lavori (stradaApertura laterale li, ristrutturazioni, piccole e tubo di scarico. manutenzioni) dove sia utile o necessario produrre piccole quantità di conglomerato in poco spazio e velocemente. Le benne vagliatrici sono disponibili in cinque modelli con capacità di carico che varia da 150 a 600 litri.
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Carico cemento (il sacco si può agevolmente aprire grazie alla lama dentata presente sulla benna).
Carico acqua.
Si può apprezzare la precisione e la sicurezza nella posa. Posa in opera.
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Pochi giri di pale ed il calcestruzzo è pronto. Si può apprezzare come la miscelazione non avvenga tramite un sistema a vite, ma tramite un asse dotato di pale, come per i miscelatori orizzontali.
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Inerti al vaglio Al termine di lavori di demolizione, è possibile con grande velocità utilizzare la benna vagliatrice che è applicabile su skid loader, minipale gommate, terne e telescopici. La selezione avvie-
ne attraverso un gruppo vaglio idraulico a coltelli rotanti. Lo spessore del materiale selezionato può variare da 10 a 30 millimetri. Adatta alla selezione di materiale di
scarto, da demolizione, da riempimento scavi e da bonifica di terreni sassosi. A richiesta è disponibile una valvola regolatrice di flusso per macchine con portata olio superiore.
E PER FINIRE: UN PO’ DI PULIZIA Cordoli, banchine stradali, parcheggi, o come in questo caso aree dove è appena stato effettuato un lavoro: si attacca allo skid e si conclude il lavoro in perfetta pulizia. Le spazzatrici Canginibenne sono dotate di vasca per la pulizia di piazzali e strade. Alla vasca di raccolta è possibile applicare un kit acqua con spruzzatori esterni ed interni: la doppia azione permette un eccellente abbattimento delle polveri. È possibile applicare anche una spazzola laterale regolabile per la pulizia di cordoli e banchine. Per una minor usura delle spazzole è consigliabile utilizzare il modello in acciaio misto a PPL. Le spazzatrici sono applicabili su escavatori, skid loader, minipale gommate, terne, telescopici, trattori agricoli. Come equipaggiamento standard hanno una lama in HB 400 a doppio smusso imbullonata, lo spazzolone zig-zag in PPL e i collegamenti idraulici.
costruzioni ottobre 2010
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ATTREZZATURE MMT
L’utilizzatore Man.ta Ingross è un’azienda riminese specializzata nel movimento terra. Opera con disinvoltura nelle demolizioni, nelle opere di urbanizzazione, nel recupero e riciclo di inerti. I test a cui abbiamo assistito sono stati effettuati presso la discarica inerti Man.ta di Coriano (Rimini). www.mantaingross.com
Anteo Mangani, co-titolare di Man.ta Ingross.
Il concessionario Kubota Le macchine Kubota di proprietà di Man.ta. sono state fornite da Commerciale Adriatica MMT, concessionario del marchio giapponese per tutta la Romagna e S. Marino.
A FIANCO DEI PRODUTTORI DI MACCHINE
Giorgio Cangini (a sx) con Michele Lami di Commerciale Adriatica MMT, concessionario Kubota.
Da sinistra: Anteo Mangani, Giorgio Cangini e Michele Lami.
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“Una delle qualità di Giorgio Cangini è quella di confrontarsi frequentemente con chi produce macchine movimento terra, per permettere alle sue attrezzature di essere sempre più compatibili e Paolo Ugolini performanti. Anche con gli (a destra), con Michele Lami. utilizzatori di macchine, nostri clienti e suoi, è una persona riconosciuta per competenza, entusiasmo e capacità di ascolto. L’anno prossimo Kubota uscirà sul mercato italiano con una famiglia di skid, che ora stanno facendo lo start-up commerciale negli Stati Uniti”. Paolo Ugolini - ispettore commerciale divisione MMT di Kubota.
PALE COMPATTE
ATTENTI
a quei due SU GOMMA O CINGOLI IL COSTRUTTORE SVELA I PLUS DELLA NUOVA GENERAZIONE DI PALE COMPATTE.
TANTE LE NOVITÀ SU MECCANICA, IDRAULICA E, SOPRATTUTTO, SUL COMFORT IN CABINA DI
CRISTIAN FURINI
MACCHINE&ATTREZZATURE TANTE LE MIGLIORIE Le novità della cabina Deluxe partono accingendosi all’ingresso. La porta frontale è di dimensioni maggiorate rispetto alla vecchia 650 e offre una soglia ribassata, in modo da facilitare l’entrata e l’uscita senza fatica. La volumetria dell’abitacolo è stata aumentata di circa il 10 per cento in modo che siano comodi anche gli operatori più alti. Migrano all’esterno i vetri laterali per facilitarne la pulizia: sono dotati di fermi a molla che permettono di bloccarne l’apertura in cinque posizioni diverse. Sia la porta anteriore che il vetro posteriore hanno maniglie arancioni per l’uscita di emergenza.
Seduti al posto di comando la registrazione orizzontale del sedile è stata aumentata da 10 a 15 centimetri, mentre la barra del sedile è ora distanziata di 5 centimetri in più rispetto alla seduta quando il sedile è nella posizione più arretrata. La corsa delle sospensioni del sedile è stata portata da 6 a 8 centimetri, per ammortizzare meglio le irregolarità del fondo. Nuovo il disegno del bracciolo e l’angolatura dei comandi manuali. Sui modelli che montano il comando a joystick selezionabile (SJC), la posizione dei joystick può essere regolata in funzione della posizione del sedile, con una registrazione orizzontale di 7,6 centimetri.
uova generazione all’insegna del comfort e del benessere dell’operatore. Negli stabilimenti Bobcat di Dobris in Repubblica Ceca ci sono state mostrate tutte le novità introdotte sulle nuove pale della serie 650. A colpo d’occhio, la prima novità che contraddistingue la nuova generazione di macchine gommate (S650) e su cingolo (T650) della Bobcat, è la neonata cabina Premium, attualmente la più grande del mercato per questa classe di macchine. È stata totalmente riprogettata e a bordo la prima sensazione è di un maggiore spazio per il conducente e di un efficace isolamento acustico oltre ad una miglior ergonomia dei comandi, senza dimenticare la protezione sia nella parte anteriore che in quella posteriore. È cambiata anche la posizione della stessa cabina, ora più avanzata, e l’impressione è che ne abbia giovato la visibilità sull’anteriore e sui lati. Al comfort in abitacolo si aggiunge il lavoro fatto sulla potenza e prestazioni idrauliche, oltre ad una nuova riprogettazione del vano motore con una disposizione più ordinata di tutti gli organi meccanici idraulici ed elettrici in modo da rendere più rapida la manutenzione e i controlli di routine. RRST
N
PALE COMPATTE
Cabina spaziosa
Presa 12 volt
Controllo a benna sollevata
Facilità accesso Fari più potenti
AMBIENTE PROTETTO Grosso lavoro è stato fatto sull’isolamento della cabina. Grazie alla nuova tenuta monopezzo su tutti i lati della porta si previene ancora meglio l’ingresso di terra e polvere nell’abitacolo. La cabina pressurizzata riduce inoltre il carico di lavoro sul sistema di riscaldamento/raffreddamento. Le prestazioni dell’impianto di riscaldamento
e di condizionamento dell’aria sono state comunque incrementate sotto il profilo del flusso e i relativi comandi sono completamente illuminati per effettuare le regolazioni anche in condizioni di luce scarsa. La cura dell’abitacolo si vede anche dalla predisposizione dell’autoradio e dei relativi altoparlanti e dalla presa ausiliaria da 12 Volt.
MACCHINE&ATTREZZATURE Il cantiere in 3D La visibilità è stata incrementata del 30 per cento, a 360 gradi anche perché la posizione avanzata dell’abitacolo permette all’operatore di trovarsi più vicino all’accessorio. Anteriormente è migliore grazie alla porta più grande e alla traversa anteriore ribassata. Più potenti anche i fari di lavoro anteriori. Più estesa del 40 per cento la vetratura superiore. Gli interruttori del quadro strumenti sono stati riposizionati, migliorando
così la visibilità superiore quando i bracci della pala sono sollevati al di sopra della cabina (operazioni di carico sugli autocarri). L’apertura della parte inferiore della griglia laterale è stata aumentata di oltre il 15 per cento per migliorare la vista su gomme o cingoli. Sul retro della cabina, la griglia posteriore e il modulo di raffreddamento sono stati ribassati e la vetratura posteriore ha subito un aumento ben percepibile.
Pulizia radiatori
Motore Kubota
Manutenzione no problem..
Check immediato
JOINT MECCANICA-IDRAULICA La portata idraulica normale è stata aumentata a 87,1 litri al minuto per ottimizzare le prestazioni degli accessori. La miglior performance idraulica comporta anche tempi di ciclo (scarico/richiamo della benna) più rapidi con pressioni fino a 24,5 MPa. L’alta portata idraulica è stata potenziata con il raggiungimento del picco massima in prossimità della coppia nominale del motore, in quel punto in cui la curva di consumo specifico del carburante è minore (220 g/kWh a 1.800 giri al minuto). La canalizzazione dei flessibili idraulici degli accessori è stata migliorata per ridurne l’usura. È stato inserito un nuovo guidatubo rimovibile, che si applica agevolmente ai flessibili dell’accessorio e si fissa facilmente alla pala durante l’aggancio, senza che l’operatore debba in alcun modo torcere o piegare i flessibili stessi. Gli accessori compatibili con le pale prevedono un supporto per il guidatubo dedicato: è rimovibile e consente di mantenerlo pulito e in posizione protetta e sicura quando l’accessorio non è in uso.
..a partire dal nuovo indicatore a vista dell’olio idraulico e dai perni lubrificabili alle estremità raggruppati nei punti chiave della macchina semplifica l’ingrassaggio. Gli attacchi idraulici sono ora montati direttamente sulla piastra anteriore dei bracci di sollevamento. Lo scambiatore di calore dell’olio è ora realizzato in alluminio; inoltre, è estraibile e quindi facilita la pulizia nella zona tra lo scambiatore stesso e il radiatore. Nuovi i componenti dell’impianto idraulico per consentire l’utilizzo di raccordi diritti anziché di raccordi regolabili. Nuove le canalizzazioni idrauliche: utilizzano una configurazione controllata a linee parallele che riduce al minimo il rischio di attrito tra i diversi componenti idraulici. La parte inferiore del telaio posteriore si prolunga poi oltre il portellone posteriore per proteggere meglio il retro della macchina. Il portellone posteriore ha cerniere a sinistra, facilitando così i rifornimenti. Attacchi idraulici sul braccio
PALE COMPATTE MOTORE KUBOTA V3307-DI-TE3 Tipo
A 4 tempi, iniettori pompa,turbo, 2 valvole per cilindro, EPA Tier 4 Interim / EU Stage 3A Potenza EEC/80 55,4 kW a 2.600 giri Coppia 265 Nm a 1.500 Numero cilindri 4 Alesaggio - corsa 94 - 120 mm Cilindrata 3.329 cm3 Nm nom 203 Nm Riserva 30% kW a Nm max 42 Pme 7,83 bar Velocità pistone 10,40 m/s Pme a coppia max. 10,21 Rpm utilizzo 1.100 Peso 268 kg
www.bobcat.eu
Piccolo e pulito La coppia motrice sulle nuove 650 è stata aumentata grazie all’impiego dei motori Kubota V3307-DI-TE3 da 55 chilowatt a 2.600 giri al minuto che hanno portato una capacità di spinta e di scavo superiore. Si tratta di un 4 cilindri ad iniezione diretta con iniettori pompa che operano su una camera dal disegno rinnovato, capace da sola di limitare del 25 per cento la produzione di particolato. Il motore raggiunge Tier 4 Interim e l’EU Stage III impiegando un semplice Egr raffreddato a gestione meccanica. Buone le prestazioni specifiche con la riserva di coppia al 30 per cento, e i chilowatt che al momento massimo sono erogati al 75 per cento (42 kW a 1.500 giri al minuto). Il motore è inoltre silenziosissimo, pur con una velocità del pistone che supera i 10 metri al secondo e una pressione media effettiva di 7,83 bar. Incrementate anche le dimensioni del serbatoio che ora può raggiungere i 103,3 litri di capienza.
MODELLO PALA GOMMATA S650 Capacità operativa nominale (ISO14397-1) 1.282 kg Carico di ribaltamento (ISO 14397-1) 2.564 kg Peso operativo 3.777 kg Traiettoria di sollevamento verticale Altezza 2.065 mm Larghezza con benna 1.880 mm Lunghezza con benna 3.474 mm Altezza al perno di articolazione 3.149 mm Larghezza dei cingoli Velocità di traslazione max. 19,8 km/h Portata idraulica normale 87,1 l/min Caratteristiche opzionali Comandi a joystick selezionabili, doppia velocità e alta portata idraulica
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PALA CINGOLATA T650 1.224 kg 3.496 kg 4.282 kg verticale 2.065 mm 1.880 mm 3.474 mm 3.149 mm 320 mm 10,6 km/h 87,1 l/min Sistema di sospensione del sottocarro Roller Suspension, comandi a joystick selezionabili e alta portata idraulica
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ESCAVATORI CINGOLATI
CALABRIA
coast to coast
U
n’icona del movimento terra in Calabria. A detta di tutti, anche dei concorrenti più agguerriti. Angelo Accurso, titolare della Ormi, dal 2002 concessionaria Scai in esclusiva per tutta la regione, è riconosciuto all’unanimità come colui che ha portato le “macchine industriali” sul suolo calabrese. Per primo, nel lontano ’52. La memoria di tale primato è tuttora molto viva tra gli addetti ai lavori, che oggi associano il suo nome
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al marchio Hitachi. Angelo Accurso ha aperto le porte della sua società a COSTRUZIONI: ci ha accompagnato nel cosentino, per incontrare due tra i suoi principali clienti, l’Impresa Fiore, all’opera nella realizzazione di una galleria sulla A3, e la Sposato Costruzioni, al momento della nostra visita impegnata nella movimentazione di inerti. Ad accoglierci, due Zaxis (uno ZX 210-3 e uno ZX 350-3), una pala ZW 220, oltre a una folta schiera di mini, tutti rigorosamente Hitachi. RRST
MACCHINE&ATTREZZATURE UN TOUR NEL COSENTINO IN COMPAGNIA DELLA ORMI, CONCESSIONARIA SCAI IN ESCLUSIVA PER LA CALABRIA. RESOCONTO DEL VIAGGIO: DUE CANTIERI VISITATI E UN NUTRITO GRUPPO DI MACCHINE GIAPPONESI VISTE AL LAVORO, TRA CUI UNO ZX 210-3 E UNO ZX 350-3 DI
DANIELA STASI
Mezze misure Il mercato MMT in Calabria, proprio per via della particolare morfologia del territorio, è caratterizzato dalla richiesta di macchine di medie dimensioni, in grado di dimostrare versatilità e agili-
tà. Sul fronte Hitachi, le più gettonate sono le pale gommate ZW 180 e gli escavatori ZX 210 e ZX 240, utilizzati nel movimento terra tradizionale. Per i lavori stradali, invece, sono molto ri-
chiesti l’escavatore ZX 350 e la pala ZW 220, con dimensioni e produttività maggiori rispetto ai modelli impiegati per i lavori di sbancamento e movimentazione del materiale.
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ESCAVATORI CINGOLATI Dalla Calabria alla Valle d’Aosta È attiva nel settore dei lavori pubblici. Ma non solo: Sposato Costruzioni, parte del gruppo di aziende fondate da Armando Sposato, si occupa anche di lavori marittimi, movimento ter-
ra, costruzioni e fornitura di calcestruzzo e di lavorazione degli inerti, grazie ai due impianti di betonaggio (ad Acri, dove si trova la sede aziendale, e a Bisignano) e alle due cave di
proprietà (Spezzano Albanese e Mongrassano). Sorta nel 1965, è attiva su tutto il territorio nazionale, dalla Calabria alla Valle d’Aosta.
A CIASCUNA MACCHINA IL SUO MESTIERE I due cantieri visitati in Calabria sono diversi tra loro per tipologia di lavoro. L’Impresa Fiore ci ha accompagnato sulla A3, la Salerno-Reggio Calabria, dove si sta occupando della realizzazione della nuova galleria “Serva dell’Ospedale”, nei pressi di Tarsia. Si tratta di un’opera molto complessa, a causa della presenza, nel sottosuolo, di una falda acquifera che impregna il terreno argilloso, molto diffuso sul territorio calabrese: lunga 2,2 chilometri e composta da due canne da due corsie l’una (più la corsia di emergenza) va a sostituire quella precedente, costruita nei primi anni Sessanta. L’Impresa Fiore, che si occupa dell’intera esecuzione dell’opera, sta eseguendo tutte le operazioni utilizzando esclusivamente l’escavatore ZX 210LCN-3 e la pala ZW 220: il primo è
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impiegato sia per lo scavo (equipaggiato di dente ripper) sia per il taglio dei tubi in ferro inseriti nella struttura (munito di pinza idraulica); la pala serve per caricare e movimentare lo smarino accumulato durante i lavori di scavo. Per eseguire le rifiniture prima del completamento della galleria sono impiegati anche diversi mini escavatori, equipaggiati con benna o con martello demolitore da 270 chilogrammi, a seconda delle esigenze. La Sposato Costruzioni invece ci ha ospitato in una delle due sue centrali di betonaggio, quella di Acri: lì uno ZX 350LCN-3 era impegnato a movimentare gli inerti prodotti. La stessa macchina però è impiegata dalla società per interventi più complessi, dai lavori idrici alle riqualificazioni di centri cittadini.
MACCHINE&ATTREZZATURE SUL CAMPO DA 60 ANNI Una lunga storia, costellata di battaglie, evoluzioni, successi. Ormi fu fondata da Angelo Accurso nel 1972, dopo 20 anni di esperienza nel settore movimento terra. “Prima di dedicarmi alle macchine industriali, come venivano chiamate un tempo, facevo il motorista sull’Amerigo Vespucci, passavo la vita in mare, la mia vera passione”, racconta Accurso. “Poi, nel secondo dopoguerra decisi di cambiare vita e di aprire un’officina meccanica. Iniziai a vendere mezzi per le costruzioni e il movimento terra, allora sconosciuti in Calabria”. Oggi Ormi vanta una sede a Reggio Calabria di 3.500 metri quadrati, un’altra sede a Cosenza, un organico di circa 20 persone, un efficiente magazzino ricambi, un’officina interna e quattro unità mobili, in grado di raggiungere i cantieri di tutta la regione. “Offriamo in vendita e a noleggio tutto il parco mezzi Hitachi, dai mini agli escavatori cingolati fino alle pale gommate, oltre a tutte le macchine e alle attrezzature commercializzate da Scai”.
www.ormisrl.191.it
I DUE ZAXIS Modello Motore
ZX 210LCN-3 Isuzu AI-4HK1X, 4 tempi, raffreddato ad acqua, iniezione diretta, aspirazione sovralimentata con intercooler N. cilindri/Cilindrata 4/5.193 l Potenza netta DIN 6271 122 kW a 2.000 giri/min Coppia massima 655 Nm a 1.500 giri/min Alesaggio e corsa 115 x 125 mm Peso operativo 21.000-22.100 kg Capacità benna (SAE) 1,15 m³ Profondità max scavo 5.420-5.800 mm Forza di scavo benna ISO 151 Kn
ZX 350LCN-3 Isuzu AH-6HK1XYSA-01, 4 cicli, raffreddato ad acqua, iniezione diretta, aspirazione con turbocompressore, intercooler 6/7.790 l 202 kW a 1.900 giri/min 1.080 Nm a 1.500 giri/min 115 x 125 mm 32.600-36.100 kg 2,16 m³ 6.360-6840 mm 234 Kn
www.scaispa.com
Specialisti in gallerie Nata nel 1978 come azienda boschiva, l’Impresa Fiore di San Marco Argentano, nel corso degli anni ha ampliato le attività: oggi si occupa di movimento terra, demolizioni, lavori stradali, produzione di manufatti in cemento e riciclaggio di inerti. Gestita dai fratelli Antonio e Italo Fiore, conta 15 collaboratori, due sedi (di cui una dotata di impianto per la produzione di calcestruzzo) e una cava. Il parco aziendale comprende più di 20 macchine e numerose attrezzature per ogni tipologia di lavoro. “Specialità” principale dell’Impresa Fiore è la realizzazione di gallerie stradali e ferroviarie: alcune tra quelle costruite, proprio per la complessità di esecuzione, sono diventate dei veri e propri casi studio.
costruzioni ottobre 2010
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ESCAVATORI CINGOLATI
La sede Ormi di Reggio Calabria.
c
Da sinistra: Francesco Fiore, responsabile amministrativo Impresa Fiore, Giuseppe Fiore, responsabile tecnico Impresa Fiore, Angelo Accurso, titolare Ormi, Antonio Fiore e Paolo Amaddeo, responsabile commerciale Ormi.
Titolare Impresa Fiore
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La collaborazione con Angelo Accurso è nata negli anni Settanta: da allora è diventato il nostro punto di riferimento per l’acquisto di macchine movimento terra; basti dire che attualmente le pale gommate e gli escavatori del nostro parco mezzi (composto da più di 40 macchine) sono tutte Hitachi, marchio con cui ci troviamo molto bene: le sue macchine sono affidabili, non danno mai problemi, richiedono un’assistenza limitata e presentano un consumo di gasolio molto competitivo rispetto ai marchi concorrenti. Tra le altre qualità si ricordano anche una manovrabilità semplice e un’elevata fluidità nei movimenti. Siamo soddisfatti anche del servizio offerto da Scai, mediante la Ormi: usufruiamo dell’assistenza, sia mobile, sia in sede, e riceviamo la ricambistica in tempi celeri.
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Antonio Fiore
Siamo fedelissimi a Ormi, la nostra collaborazione è storica: ci siamo serviti da loro fin dagli inizi. Con Ormi abbiamo la certezza della qualità, grazie alle macchine Hitachi e al servizio post vendita, molto efficiente sia nell’assistenza sia nella fornitura ricambi. Insomma con loro abbiamo trovato delle persone sempre disponibili in ogni momento e per ogni esigenza. Motivo della nostra soddisfazione, naturalmente, è anche il marchio Hitachi, i cui mezzi si distinguono per l’eccellente stabilità, per le manutenzioni poco frequenti e per i consumi ridotti.
Armando Sposato Titolare Sposato Costruzioni
Armando Sposato insieme ai figli Gianfranco e Luciano, ai suoi collaboratori e ad Angelo Accurso e Paolo Amaddeo di Ormi.
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Passione. Questo è il motore.
Lombardini e Kohler, leader mondiali nella produzione di motori diesel e benzina fino a 50kW. Un successo fatto di ingranaggi, ma costruito da persone. Persone che non hanno paura di sporcarsi le mani, se questo vuol dire garantire potenza ed affidabilità nelle condizioni più estreme. Persone curiose che, non accontentandosi dei risultati, migliorano la qualità del loro prodotto, incrementando le prestazioni ed abbassando consumi e rumori. Persone che fanno qualcosa in cui credono e credono in quello che fanno, assicurando ai clienti la massima customizzazione ed un’assistenza senza risparmio. Ma soprattutto persone con la passione per il motore. Persone come te.
www.lombardinigroup.it
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VIBRAZIONI
sotto la Lanterna
LE BUONE VIBRAZIONI FLUIDIFICANO IL TERRENO, DIMINUISCONO LA FRIZIONE E PERMETTENO INFISSIONI ED ESTRAZIONI AGEVOLI… l Porto di Genova è ormai da qualche anno un cantiere aperto. Enormi opere di rifacimento delle banchine, per rispondere alle sempre più gravose esigenze commerciali e turistiche, sono in atto lungo tutto il suo perimetro. In questo contesto i lavori di esecuzione dei pali di fondazione a grosso diametro sono un’opera gravosa e propedeutica alla costruzione delle banchine, ed in pa-
I
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recchi casi essi avvengono con la modalità della vibroinfissione, attraverso cioè vibratori idraulici che, generando vibrazioni verticali, permettono di infiggere ed estrarre con relativa facilità differenti tipi di profili. Abbiamo assistito ad una di queste operazioni insieme alla milanese Tecnodrill, distributore unico per l’Italia dei vibroinfissori PTC. RRST
MACCHINE&ATTREZZATURE
DI
PAOLO BRUSCHI
VIBROINFISSORI
Il concessionario italiano PTC Tecnodrill è un’azienda commerciale con sede a Cassina de Pecchi (MI) attiva dagli anni novanta. È specializzata nel settore delle fondazioni ed è concessionaria unica per l’Italia dell’azienda francese PTC (oggi parte del gruppo Fayat). Il prodotto che ha reso nota questa azienda nel mondo è il vibratore, o vibroinfissore, realizzato da PTC in sei linee base: H (standard, per profili e palancole, anche in versione HD, Heavy Duty, per profili e casseforme fino a 100 tonnellate di peso), HF (ad alta frequenza) e HFV (alta frequenza variabile) per l’impiego in ambito urbano, PH e PHFV (modelli compatti, adatti ad essere agganciati all’impianto idraulico di escavatori), HT (tandem o anulare, con il montaggio di due vibratori su una medesima struttura, per l’infissione di pali chiusi). Negli anni, all’attività di vendita, si è affiancato con sempre maggiore importanza il servizio di noleggio, molto richiesto soprattutto per i moduli di potenza e dimensioni maggiori.
L’INTERVENTO, SOTTO LA LANTERNA
L’opera in questione, commissionata dall’Autorità portuale di Genova, riguarda la costruzione di una banchina lunga circa 635 metri su un fondale utile al piede di 17 metri che
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si sviluppa nel tratto centrale del Porto, a cavallo tra l’Avamporto ed il Bacino della Lanterna, protetta dal mare aperto dalla Diga Foranea e dal Molo Duca di Galliera (nella foto,
l’area di intervento colorata). L’intervento comporterà la realizzazione di una nuova banchina a sud (il nuovo Terminal Contenitori), a chiudere lo specchio acqueo compreso tra gli sporgenti di Ponte Rubattino e Calata Canzio, nonché di una serie di altre banchine ubicate nell’area ovest (la nuova darsena tecnica destinata alle attività di bunkeraggio navale e piattaforma ecologica). L’appaltatore principale dell’opera (Tecnis di Tremestieri Etneo-Catania) ha dato in subappalto l’esecuzione di pali di fondazione all’impresa Geo Drilling di Lentini (SR).
I tubi-camicia L’opera di palificazione a cui abbiamo assistito avviene attraverso l’infissione di tubi-camicia in acciaio non a perdere con diametro fino a 1600 millimetri, spessore di 16 e lunghezza fino a 40 metri.
Banchina
Pontone
Gru sul pontone
Gli spazi Il lavoro viene effettuato sia dalla banchina preesistente (dove è presente un’agile gru cingolata Link Belt), sia da un pontone gallegiante stabilizzato antistante su cui sono posizionati una trivella, il vibroinfissore con la centralina idraulica ed una enorme gru tralicciata.
Si fà largo nel fondale I tubi-camicia in acciaio vengono infissi col vibratore in punti precisi stabiliti dal topografo con l’ausilio di dime. Essendo il materiale del fondale incongruo, l’azione del vibroinfissore permette al tubo-camicia di “farsi largo” anche in mezzo a trovanti, i più piccoli dei quali sono inglobati all’interno del tubo-camicia stesso, ed eventualmente asportati in un secondo momento tramite una benna (foto) calata nel palo con il Link Belt. Svuotamento del tubo-camicia Una volta infissa la cassaforma, la si svuota al suo interno scavando con la trivella dotata di bucket.
Gettata
Armatura con camicia in lamierino
Armatura e getto Quando si completa lo scavo del palo, vi si posa all’interno l’armatura (che all’estremità superiore presenta una camicia a perdere in lamierino) e si provvede al getto del calcestruzzo tramite dei tubi-getto montati fino a fondo scavo, utilizzando una pompa presente sulla banchina. Il lamierino proteggerà dall’acqua il calcestruzzo in quei metri nei quali il palo fuoriesce dal fondo nel mare.
Estrazione Effettuato il getto, si provvede all’estrazione del tubo-camicia tramite il vibratore. Con questo sistema si riescono ad effettuare circa due pali al giorno.
costruzioni ottobre 2010
[123]
VIBROINFISSORI
LA SERIE H PTC La serie H dei vibroinfissori PTC, che contempla 14 modelli, garantisce massima flessibilità d’uso (con momenti eccentrici da 15 a 265 kg/m) per infiggere profili o palancole. La versione HD (“Heavy Duty”) è indicata per svolgere lavori d’infissione di profili pesanti, palancole di sostenuta lunghezza e casseforme con peso sino a 100 tonnellate. Il modello visto all’opera è un 65HD, che ha
un peso di 6.300 chilogrammi e una trazione massima di 60 ton. La potenza idraulica di queste macchine e fornita indifferentemente dall’escavatore idraulico su cui possono essere montate, o da una centralina idraulica (da 240 l/m a 1.900 l/m). Nel nostro caso il vibroinfissore era collegato ad una centralina (con motore Cat) da 600 litri al minuto.
Principio di funzionamento
AD OGNUNO IL SUO
Il vibroinfissore applica una vibrazione verticale a manufatti, palancole e casseforme che debbano essere infisse nel terreno od estratte. La vibrazione determina lo scollamento della cassaforma dal terreno adiacente. In tal modo, l’elemento può penetrare agevolmente nel terreno grazie alla pressione esercitata dal proprio peso e all’azione del vibroinfissore. L’estrazione avviene secondo il medesimo principio, tramite la forza di trazione della gru.
La scelta del vibroinfissore adeguato riguarda principalmente alcuni parametri: sezione trasversale del palo, peso del manufatto, lunghezza d’infissione, consistenza degli strati di terreno e porosità del suolo.
SI RIPAGA DA SOLO “Il vibroinfissore che stiamo utilizzando in questo cantiere, fornitoci da Tecnodrill, è stato recentemente acquistato dalla nostra azienda vista la soddisfazione che ci ha dato un modello precedente che fa parte del nostro parco macchine da ormai 15 anni. I prodotti PTC si posizionano in una fascia alta di mercato: noi li abbiamo scelti poiché funzionano bene e non danno problemi, e la produttività di cui sono capaci ripaga l’investimento.” (E. Fangano)
LA CENTRALINA PTC propone centraline idrauliche da 80 a 1.800 Hp, idonee per tutta la gamma, che generano l’energia indispensabile al funzionamento dei vibroinfissori. Le centraline, progettate e costruite dalla stessa PTC, si servono di propulsori Volvo o Caterpillar. Insonorizzante secondo le norme vigenti, sono disponibili anche con ulteriore protezione dal rumore, controllo radio e olio idraulico biodegradabile.
La pinza
Renato Casiraghi (a destra), titolare Tecnodrill, con Emilio Fangano, co-titolare di Geo Drilling
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La sua funzione è di trattenere saldamente il palo o la cassaforma da infiggere, e deve essere proporzionata alla grandezza di queste ultime oltre che a quella del vibratore. Le pinze sono a norme CE e richiedono una forza di serraggio pari a 1.2 volte la forza centrifuga massima.
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DA 50 ANNI MOVIMENTIAMO IL MERCATO Ovunque esista il bisogno di caricare, da 50 anni la Solmec c’è. Con una vasta gamma di caricatori da 10 a 60 ton, rispondiamo alle vostre esiŐĞŶnjĞ ĐŚĞ ƐŝĂƚĞ ĂnjŝĞŶĚĞ Ěŝ ƌĞĐƵƉĞƌŽ Ěŝ ŵĂƚĞƌŝĂůŝ ĨĞƌƌŽƐŝ Ž Ěŝ ƐŵĂůƟŵĞŶƚŽ Ěŝ ƌŝĮƵƟ ƵƌďĂŶŝ͕ ĐŽŵƉĂŐŶŝĞ ƉŽƌƚƵĂůŝ Ž ĨĞƌƌŽǀŝĂƌŝĞ͕ ƐĞŐŚĞƌŝĞ Ž ĐŽŶĐĞƌŝĞ͙ >͛ĂĸĚĂďŝůŝƚă͕ ů͛ĂůƚĂ ƉƌŽĚƵƫǀŝƚă ĚĞůůĞ ŵĂĐĐŚŝŶĞ Ğ ůĂ ĐŽŵƉĞƚĞŶnjĂ ĚĞů ƐĞƌǀŝnjŝŽ ĂƐƐŝƐƚĞŶnjĂ͕ ĨĂŶŶŽ ĚĞůůĂ ^ŽůŵĞĐ ŝů ǀŽƐƚƌŽ ƉĂƌƚŶĞƌ Ěŝ ĮĚƵĐŝĂ͘ “Not the strongest of the species survives, nor the most intelligent, but the one most responsive to change “ Charles Darwin
Viale delle industrie, 9 - 45100 ROVIGO - Italy Tel. +39 0425 474833 - Fax +39 0425 475548 www.solmec.it - E-mail: solmec@solmec.it
TATA XENON 4X4 DLE 2.2 DICOR E4
L’INDIANO UN VERO ‘DURO’ IL PICK UP DELLA CASA INDIANA. CHE IN VERSIONE DOPPIA CABINA PUÒ ACCOGLIERE A BORDO FINO A 5 PERSONE E GARANTIRE UNA PORTATA CHE SFIORA I 1.000 CHILOGRAMMI. UN VEICOLO SPARTANO MA MOLTO PARCO: I CONSUMI SONO DA VERO PRIMO DELLA CLASSE
DI
CRISTIAN FURINI
sterrato
tot. km 22,0
Buscate
177 m
Cava
km 0,0 100 m
Cascina Gobba
km 35,4 156 m Arluno
km 13,6
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126 m
MACCHINE&ATTREZZATURE
è davvero fuori strada
Telemetria Tara veicolo (kg) 1.950 1.600
1.700
1.800
1.900
2.000
2.100
2.000
2.100
2.200
2.300
2.700
2.800
2.900
Giri @ 90 km/h 1.750 1.300
1.900
Giri @ 130 km/h 2.550
2.400
2.500
2.600
Accelerazione 0-130 km/h (secondi)
32’’,34 veloce
20’’
40’’
30’’
50’’
lento
7
6
alto
40
30
20
Consumo carburante (km/lt) 9,3
basso
9
8
Media oraria (km/h)
48,4 70 60 50 Index performance
460,6 500 490 480 470 460 450 440 430 420 410
resce, anche in Italia, l’indice di gradimento per i pick up chiamati a soddisfare esigenze di movimentazione molto differenti fra loro. Nell’ultimo anno nella Penisola ne sono stati immatricolati poco meno di 16.400 con uno share del 9 per cento contro il 7,6 dell’anno precedente. Tra i protagonisti del comparto, versioni extra small dei pick up che spopolano negli States, c’è Xenon, il veicolo lanciato da Tata nell’autunno del 2007 con l’obiettivo di farsi spazio nel vecchio Continente. Sul circuito misto di
C
Costruzioni abbiamo messo alla sbarra la versione trazione integrale con cabina doppia, in grado di accogliere a bordo fino a cinque passeggeri. Un pick up che coniuga la necessità di trasportare attrezzature e materiali, anche ingombranti, con quella di muovere persone. Un veicolo multiuso cresciuto in qualità dei materiali impiegati e assemblaggio, che si fa apprezzare laddove il terreno si fa più difficile. Sorprende il nuovo motore turbodiesel common rail Dicor da 2,2 litri e 103 chilowatt Euro 4: garantisce buona riserva di coppia e consumi da primato. R ST
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TATA XENON 4X4 DLE 2.2 DICOR E4
Davvero poco assetato Un veicolo sviluppato ad hoc per gli utilizzi intensivi. Xenon propone uno schema meccanico in grado di garantire massima trazione sui fondi difficili anche se ciò può penalizzare la marcia sulle strade a scorrimento più veloce. Il Dicor da 103 chilowatt (140 Cv) abbinato al cambio manuale 5+5 rapporti e al differenziale posteriore autobloccante offre una buona trazione con consumi decisamente contenuti in rapporto al peso. In 4x4 si percorrono quasi 6,3 chilometri con un litro di carburante, con la sola trazione posteriore si superano i 12,40 chilometri/litro sempre a pieno carico. Xenon doppia cabina conquista così il migliore index performance della categoria: 460,60. Buona la risposta delle sospensioni, a ruote indipendenti sull’anteriore e a balestre sul retrotreno. Meno efficace, invece, l’impianto frenante di tipo misto che obbliga a intervenire con un certo anticipo. Xenon è un veicolo professionale: nessun orpello a bordo ma solo ciò che serve per raggiungere anche i luoghi più impervi. Tra gli optional disponibili ci sono aria condizionata (750 euro), Abd ed Ebd (500 euro), cerchi in lega leggera (500 euro) e vernice metallizzata (300 euro, tutti Iva esclusa). Badare alla sostanza non vuol dire però mettere in secondo piano il comfort: di serie la chiusura delle porte centralizzata con comando a distanza, gli alzacristalli elettrici, volante e sedile regolabili in altezza e specchi esterni termici regolabili elettricamente.
MEDIE ORARIE & CONSUMI ■ Statale ■ Off Road ■ Autostrada Km
Tempo
Velocità km/h
■ Cava (150 m slm) ■ Cava (150 m slm) 22,0 26’ 50,8 ■ Buscate (177 m slm) ■ Arluno (156 m slm) 13,6 16’ 51,0 ■ Arluno (156 m slm) ■ Milano Gobba (126 m slm) 35,4 46’ 46,2 TOTALI: 71,0 1h28’ 48,4 Diesel consumato= 7,6 litri. Tratto in cava in 4x4, su strada in 4x2 Peso durante la prova= 2,950 chilogrammi. Fabbricato in India.
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Consumo km/l (l/100 km) 6,28 (15,92) 10,88 (9,19) 12,42 (8,05) 9,34 (10,71)
MACCHINE&ATTREZZATURE NON CEDE AI FRONZOLI La cabina di Xenon è spartana ma funzionale. Le superfici in plastica lavabile ben si adattano a un veicolo il cui habitat è l’off road. Di semplice lettura il quadro dominato dai grandi strumenti circolari con finiture satinate: tachimetro (integra contachilometri totale e parziale) sulla sinistra e contagiri sulla destra. Al loro interno ci sono il livello carburante e la temperatura dell’acqua.
Alla destra del driver, nella consolle centrale che alloggia anche i comandi ventilazione/riscaldamento e l’interruttore delle luci di emergenza c’è l’interruttore per l’inserimento della trazione integrale e delle ridotte. Uno il vano Din che può ospitare la radio in optional. A destra della plancia c’è il cassetto con chiave. E se non dovesse bastare per la sistemazione degli oggetti al seguito ci sono anche le vasche ricavate nei pannelli porta - dotate di punto luce in posizione infe-
riore - e quella nel tunnel centrale, fra i due sedili con due pratici portabicchieri. Si sente la mancanza di cicalini che segnalino al driver il mancato allacciamento della cintura di sicurezza e l’azionamento delle luci anabbaglianti a motore spento. Distrazione che può lasciarvi a terra. Quasi impercepibile quello degli indicatori di direzione. Infine, si nascondono dietro la panca posteriore ribaltabile con poche semplici mosse gli strumenti per procedere al cambio delle gomme.
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TATA XENON 4X4 DLE 2.2 DICOR E4
G ROSSI PASSI AVANTI
Occhio alla retro Xenon cabina doppia propone un piano di carico lungo 1.400 millimetri e largo 1.414 (1.045 fra i passaruota). Le sponde, ribaltabile di 90 gradi quella posteriore, sono alte 400 millimetri. Un gradino in materiale antiscivolo agevo-
Sotto il cofano del pick up indiano si nasconde il 2.2 Dicor, sviluppato in collaborazione con l’austriaca Avl. Si tratta di un 4 cilindri, 16 valvole da 2.179 centimetri cubi di cilindrata. L’unità presenta una testata in lega leggera, doppio albero a camme in testa, alimentazione a iniezione diretta common rail a 1.600 bar e sovralimentazione con turbo - compressore a geometria variabile gestito elettronicamente. Il 2.2 Dicor eroga 103 kW (140 Cv) di potenza massima a 4.000 giri e una coppia di 320 Nm a partire dai 1.700 giri. Il cuore di Xenon rispetta la normativa Euro 4 via Egr. Il Fap non è disponibile nemmeno su richiesta ma non se ne sente la nostalgia visto che il veicolo, per le sue dimensioni, è ben più adatto ai grandi spazi che alla città. La trazione integrale è del tipo part time, inseribile a comando elettrico anche con veicolo in movimento fino a 60 chilometri orari. In condizioni normali la motricità è posteriore. Per trasferire par-
la le operazioni di carico e scarico ma richiede parecchia attenzione in fase di manovra. La vasca, protetta da un rivestimento sintetico robusto e antigraffio, è equipaggiata con sei ganci fissi. La portata utile è di 925 chilogrammi.
PRESTAZIONI A CONFRONTO Modello
Potenza Coppia Marce Consumo Velocità Acceler. Peso Index kW/Cv Nm n° km/l km/h 0-130 km/h kg performance Ford 115/156 380 5+5 5,52 61,7 30’’,13 3.015 429,6 Ranger 3.0 Tdci Ltd E4 Nissan 98/133 304 5+5 7,72 48,4 34’’,28 2.880 439,7 Np 300 2.5 Dci E4 Tata 103/140 320 5+5 9,47 46,8 32’’,24 2.970 458,8 Xenon 2.2 Dicor E4 Tata 103/140 320 5+5 9,34 48,4 32’’,34 2.950 460,6 Xenon Dle 2.2 Dicor E4 L’index performance tiene conto di consumo gasolio e media oraria. A indice maggiore corrisponde una migliore prestazione.
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MACCHINE&ATTREZZATURE
te della potenza sull’avantreno basta posizionare il comando a rotella su 4H. Con la stessa si attivano anche i rapporti ridotti, 4L (ripartitore in rapporto 2,48:1), operazione quest’ultima che deve essere effettuata a veicolo fermo. Xenon pick up monta mozzi anteriori liberi automatici: si attivano con l'inserimento del 4x4 e si disattivano quando si ritorna alle due ruote motrici per evitare l’inutile rotazione dei componenti e la conseguente usura a tutto vantaggio dei consumi e della rumorosità. Di serie su tutte le versioni il differenziale posteriore autobloccante a slittamento limitato. In abbinamento il cam-
bio Gbs a cinque rapporti. Le sospensioni sono a ruote indipendenti sull’avantreno completo di barra stabilizzatrice e ammortizzatori telescopici. Ponte rigido a cinque punti di ancoraggio e molle a balestra semiellittiche, invece, per l’asse posteriore. Di tipo misto l’impianto frenante con dischi ventilati sull’anteriore e tamburi autoregistranti nella parte posteriore. Il telaio che deve sopportare le sollecitazioni provenienti da terreni sconnessi è in acciaio, a traverse e longheroni. Di taglia 205/80 R16 i pneumatici montati a bordo, firmati Kumho Road Adventure.
Ben schermato Il look di Xenon è il risultato del lavoro condotto dal centro stile inglese Concept Group International a cui Tata ha affidato il suo rilancio in Europa. Sul frontale spiccano i fari quadrangolari, la mascherina a barre orizzontali con il logo Tata, il robusto paraurti e, più in basso, il paracoppa in alluminio per la protezione delle parti meccaniche dagli inconvenienti della guida in off road. La linea di cintura alta e i consistenti passaruota che proteggono i cerchi da 16 pollici sono i tratti distintivi del profilo laterale. La firma di famiglia torna nella parte posteriore sulla sponda ribaltabile.
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TATA XENON 4X4 DLE 2.2 DICOR E4
MACCHINE&ATTREZZATURE I numeri dello Xenon Motore
Design
Marca e modello 2.2 L Dicor 05 Architettura 4 cilindri in linea Alesaggio x corsa 85x96 (mm) Cilindrata 2.179 cm3 Rapporto di compressione 17,2:1 Distribuzione bialbero a camme Valvole per cilindro 4 Aspirazione (turbo/intercooler) Vgt/sì Sistema d’iniezione common rail Pressione d’iniezione 1.600 (bar) Peso a secco 235 (kg) Capacità coppa dell’olio 7,5 (l) Potenza 103(140)/4.000 (kW(Cv)/giri) Potenza specifica 47,24(64,25) (kW(Cv)/l) Coppia 320/1.700 (Nm/giri) Coppia specifica 146,77 (Nm/l) Riserva di coppia 30,1% Consumo specifico n.d. Inquinanti (omologazione/sistema) Euro4/Egr
Il look del Tata Xenon, apparso sui mercati europei 2007, come risultato del lavoro condotto dal Concept Group International con sede in Gran Bretagna.
Trasmissione Il veicolo è equipaggiato col cambio Tata Gbs 76 - 5/4.1, manuale sincronizzato 5 marce cui s’aggiungono altrettante ridotte a comando elettronico. Rapporto al ponte 3,73, di riduzione 2,48 Marcia 1a 2a 3a 4a 5a Retro
Rapporto 3,22 2,29 1,55 1,00 0,71 3,07
Meteo & traffico
Potenza
Sospensioni L’asse anteriore prevede ruote indipendenti con triangoli oscillanti più barra di torsione. Ponte rigido, invece, per il retrotreno con molle a balestra semiellittiche. Su entrambi gli assi, barra stabilizzatrice e ammortizzatori idraulici telescopici a doppio effetto.
kW
Freni Misto l’impianto frenante di Xenon. Le ruote anteriori montano dischi ventilati da 281 millimetri di diametro, sul posteriore invece tamburi autoregistranti da 282 millimetri.
rpm
Coppia
Masse (kg) Tara Massa tecnica ammissibile 1° asse Massa tecnica ammissibile 2° asse Portata utile Peso totale a terra
2.025 1.250 1.750 925 2.950
Nm
Varie Angolo di attacco Angolo di dosso Angolo di uscita Guado Pendenza superabile
24 gradi 15,5 gradi 21 gradi 500 mm 80 %
rpm
Ingombri dichiarati (mm) Lunghezza Larghezza Altezza massima da terra Altezza minima da terra Passo Sbalzo anteriore Sbalzo posteriore Carreggiata anteriore
5.125 1.860 1.765 200 3.150 810 1.165 1.571
Carreggiata posteriore Diametro di volta Lunghezza piano di carico Larghezza piano di carico Larghezza tra passaruota Altezza sponde Altezza soglia carico post.
1.571 14.150 1.429 1.414 1.045 400 700
Le misure rilevate
N.b.: tutte le prove di Costruzioni e Vie&Trasporti sono eseguite nel pieno rispetto del Codice della Strada. Essendo test d’uso, che simulano una normale giornata di lavoro , sono anch’essi soggetti a fattori contingenti, quali le condizioni metereologiche e la situazione del traffico. Ovviamente imprevedibili.
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Cabina (mm)
Vano di carico (mm)
Lunghezza (utile/max) 1.530/2.000 Larghezza (utile/max) 1.300/1.490 Altezza interna (utile/max) 1.160 Larghezza porta (utile/max) 760/920 Altezza porta 1.010 Largh. porta post (utile/max) 660/700 Altezza porta post 1.030 Diametro volante 370 Altezza da terra 470
Lunghezza 1.380 Larghezza (utile/max) 1.350/1.400 Larghezza tra passaruota 1.100 Altezza sponde 410 Altezza soglia carico posteriore 870 Larghezza apertura posteriore 1.300
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IN QUESTO NUMERO...
ottobre_2010
Piattaforme autocarrate Oil&Steel punta a fidelizzare con rete assistenza, finanziamenti, estensioni di garanzia, contratti di manutenzione
Gru edili Abbiamo seguito il montaggio di una gru topless nel Parco Nazionale delle Cinque Terre, a Monterosso al Mare
SOLLEVAMENTO ANTIERE C
NOTIZIE
[SollevamentoinCantiere]
Il Rimorchio si eleva
La PLATFORM BASKET, differenzia l’offerta lanciando due piattaforme aeree su rimorchio omologato per la circolazione stradale. Dopo aver presentato il prototipo da 18 metri TR 18.90, infatti, la Casa di Poviglio (RE) ha sviluppato anche la versione da 15 metri di altezza utile di lavoro e non è esclusa la realizzazione di una 13 metri. Pensata per il mercato mondiale del noleggio, la TR 18,90 ha una cesta per due persone (200 kg) che ha una rotazione destra/sinistra di 70 più 70 gradi.
www.platformbasket.com
5 nuove rossonere Allo scorso Bauma lo specialista in trasporti e sollevamento eccezionali MAMMOET ha acquistato 5 nuove gru cingolate Kobelco CKE2500-2 allestite con braccio a volata variabile da 61 metri di lunghezza. Tre di queste sono state consegnate in Brasile, a Santos Port, in un cantiere per la costruzione di piattaforme per l’estrazione off-shore.
www.mammoet.com
SULLA FREEDOM TOWER
C’è un pezzo d’Italia nella realizzazione del progetto della grandiosa Freedom Tower, il grattacielo centrale del New World Trade Center di New York attualmente in costruzione a Manhattan, sul sito delle precedenti Torri Gemelle distrutte negli attentati dell’11 settembre 2001. L’engineering di [Fassi] ha infatti trovato una soluzione per consentire all’impresa di costruzioni Collavino Construction Company di mantenere il ritmo necessario per rispettare la data di consegna lavori: una gru idraulica Fassi F800BXP è stata allestita su una piattaforma aerea elevabile permettendo di distribuire sul perimetro di ogni livello della torre il materiale portato in quota dalle gru di cantiere (armature per il CA). La gru italiana ha permesso all’impresa di mantenere il ritmo di lavoro della squadra di montatori d’acciaio e di stare al passo con le tempistiche di getto del calcestruzzo e di elevazione delle casseforme. “Questo cantiere - ha commentato Giovanni Fassi, Ad di Fassi Gru - dimostra come la nostra azienda sia in grado di realizzare prodotti per allestimenti dedicati a mercati di nicchia e per qualsiasi esigenza dei committenti”.
www.fassigroup.com
ARRIVA L’ATC
Al prossimo Saie la [Locatelli] di Mapello (BG) presenterà la nuova City Crane ATC 20 e la nuova GRIL 8400T che allarga l’offerta delle autogrù fuoristrada. Diamo attenzione alla attesa ATC 20, una autogrù compatta a due assi con 4 ruote motrici e sterzanti, sospensioni regolabili e in grado di viaggiare su strada a oltre 70 chilometri orari. Proprio nei trasferimenti si apprezza lo sbraccio frontale praticamente nullo in condizioni di marcia. Per questa macchina è dichiarata una portata massima di 20 tonnellate, uno sbraccio idraulico di 23,8 metri, una altezza di lavoro di 34 metri con prolunghe tralicciate, un peso complessivo di 18.000 chili.
www.locatellicrane.com
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TRENT’ANNI GIALLO E NERI
Il gruppo Tigieffe di Luzzara (RE), costruttore delle piattaforme aeree semoventi [Airo] festeggia trent’anni d’attività. Fondata nel 1980 come partner per la costruzione di carrelli elevatori speciali di Pimespo (ora Fiat OM Pimespo Carrelli Elevatori controllata da Linde), la Tigieffe ha inizialmente collaborato come rivenditore di carrelli elevatori con la Linde Guldner Italiana. Lo stretto rapporto di collaborazione con Pimespo e Linde ha rafforzato in Tigieffe la già radicata cultura della qualità e della sicurezza che, sposata alla forte vocazione per il sollevamento, ha portato l’azienda a costruire piattaforme aeree semoventi. Oggi l’azienda produce oltre sessanta modelli nello stabilimento di 13.000 metri quadri di cui 6.500 coperti, è un centro di formazione certificato Ipaf e commercializza i suoi prodotti in Europa, Sud Est Asiatico, Cina e Sud America. Per festeggiare i 30 anni l’azienda alle porte dell’estate ha invitato i suoi clienti in azienda per una giornata battezzata AnniversAiro.
www.airo.com
Nuova AC 100/4L La nuova TEREX costruita negli stabilimenti di Zweibrücken é una cento ton con braccio telescopico da 60 metri e carro a 4 assi largo 2,55 metri. Bastano questi pochi dettagli per capire che ha numeri in regola per il mercato italiano. La nuova AC 100/4L, lunga 13,23 metri, può circolare su strada in configurazione “taxi” con 5,4 tonnellate di zavorra nel rispetto delle 12 tonnellate per asse; con il limite delle 16,5 tonnellate/asse può trasportare su strada un contrappeso di 21,3 tonnellate. Il braccio telescopico con singolo cilindro di sfilo si estende fino a 59,4 metri e porta sul fianco una prolunga tralicciata ripiegabile da 10 metri. In configurazione massima la macchina tocca gli 81,7 metri di altezza operativa utile. Nuovissime sia la cabina della torretta sia quella del carro.
www.terexcranes.com
DUE METRI DI MODELLINO!
Gamma PLE a norma
Sarà presentato alla Conexpo 2011 di Las Vegas, ma si può gia ordinare on line. Stiamo parlando del modellino della gru cingolata [Manitowoc] 31000 realizzato in scala 1:50 che sarà prodotto in soli 500 esemplari rosso Manitowoc venduti a ben 1.800 dollari l’uno. Prima di ordinarlo on-line, prendete le misure del vostro ufficio perché in configurazione massima il “modellino” toccherà una altezza di 2,52 metri; il peso non è ancora stato dichiarato quindi non sappiamo dirvi se per il trasporto sarà necessaria una gru! Le prime consegne delle 31000 sono previste per aprile 2011. Ricordiamo che la 31000 vera ha superato i test di sovraccarico sollevando 2.500 tonnellate (a fronte della capacità massima di sollevamento dichiarata di 2.300 tonnellate).
Al Saie 2010, la primadonna EFFER sarà la 2455 Progress con doppio CroSStab in versione 7 sfili idraulici più snodo da 6 sfili allestita su Man TGA 4 assi. Il Progress è il nuovo sistema elettronico di controllo e gestione realizzato con tecnologia Can-Bus da Effer per massimizzarne le performance in tutta sicurezza. Il falso telaio integrale CroSStab, lanciato con il modello 1355, è caratterizzato da due stabilizzatori integrati nel basamento ed angolati verso l’anteriore dove la gru arriva a garantire fino al 90 per cento della capacità totale di sollevamento.
www.manitowoccranes.com
www.effer.com costruzioni ottobre 2010 [137]
ATTUALITÀ & PRODOTTI
IL MERCATO DOMANDA...
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Una gru cingolata [Liebherr] modello LR1300 ha smontato la talpa che ha eseguito la canna ovest del Pfänder Tunnel, ai margini del Lago di Costanza (vedi COSTRUZIONI n.632 a pag 86). Con il suo passaggio la TBM ha rimosso 800 mila metri cubi di materiale. Per questa applicazione la LR 1300 è stata allestita con braccio principale da 44 metri e braccio con zavorra Derrick. Durante lo smontaggio la gru ha sollevato un carico massimo di 120 t a un raggio di 12 metri.
Al Saie, nell’area 45, [Cte] presenterà l’ultima evoluzione della gamma di piattaforme autocarrate “patente B”: la Zed20CH. Rispetto alla Zed20C presentata lo scorso anno, questa è la variante con stabilizzazione ad H che consente di avvicinarsi ai marciapiedi ed evitare lo strisciamento degli stabilizzatori tipico di tutte le macchina con schema stabilizzazione ad A+A. Fortemente voluta dai clienti, la nuova nata Zed 20 CH offre un’altezza di lavoro di 20 metri, uno sbraccio di lavoro di 9,2 e una cesta per due persone e 200 chili. Allestita su Nissan Cabstar la nuova Zed non supera i 2,5 metri di altezza e i 6,56 metri di lunghezza. Oltre alla nuova Zed, Cte presenta al Saie anche la nuova piattaforma cingolata Traccess 170 E con motore termico, motore ausiliare elettrico e pacchetto di batterie al litio che garantisce un’autonomia di circa 5 ore di lavoro. L’altezza di lavoro utile della T170 E è di 17 metri, lo sbraccio orizzontale di 7,5 metri, il tutto a fronte di una stabilizzazione che richiede una larghezza di 2,8. Caratteristiche della macchina sono: tubazioni idrauliche interne ai bracci, portata di 200 chili su tutta l’area di lavoro, jib in punta al braccio telescopico, doppio pantografo e altezza in condizioni di trasferimento inferiore ai 2 metri.
www.liebherr.com
www.ctelift.com
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È GIÀ USCITA
Gru più leggere, più spazio al carico Una soluzione concreta, per ridurre i costi di utilizzo dei mezzi di lavoro, è offrire maggior capacità di carico riducendo il peso della gru.
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Lavoriamo per voi ovunque Voi siate.
La flotta delle gru Manitwoc lavora con impegno in qualsiasi parte del mondo, andando incontro ai bisogni dell’edilizia con gru ad alta capacità, tecnologia ed affidabilità. Non importa quanto complesso sia il Vostro lavoro, uno dei nostri marchi – Manitowoc – Potain – Grove – National Crane, ha la soluzione che più soddisfa le Vostre esigenze. Inoltre Manitowoc Finance e Crane Care saranno a Vostra disposizione per garantirVi una assistenza globale. www.manitowoc.com
ATTUALITÀ & PRODOTTI
I Oil&Steel non smette di investire e punta a fidelizzare con rete assistenza, finanziamenti, estensioni di garanzia e contratti di manutenzione
ATTENTA AL DOPOVENDITA Andrea Certo, Ad
Paolo Balugani Direttore Tecnico
Fulvio Frunzio Direttore Vendite Italia
D
opo avere dimostrato di avere il polso del mercato presentando lo scorso anno la piattaforma autocarrata Snake 2010 in versione Rental Edition, per soddisfare quei clienti che in un anno dal mercato incerto come il 2010 volevano sostituire dei mezzi nella loro flotta, [Oil&Steel] si è concentrata sul dopovendita. Senza togliere risorse all’ufficio di ricerca e sviluppo, i modenesi hanno deciso di dare una svolta alla rete Italia: oggi sono ben 65 le officine formate per garantire l’assistenza capillare sul territorio. In parallelo, per aiutare gli utenti a fare la corretta manutenzione della macchina e valorizzare la stessa nel tempo, l’azienda ha deciso di
PARTE DI PM GROUP La Oil&Steel di San Cesario sul Panaro (MO) fa parte della PM Group, assieme alla divisione di gru idrauliche PM, alla costruttrice di ponteggi Pilosio e al Gruppo Electroelsa che produce piattaforme da trasporto per i cantieri. Il fatturato consolidato del Gruppo nel 2009 è stato di 105 milioni di euro così ripartiti: 44 per PM, 35 per Oil&Steel, 20 di Pilosio e 6 per Electroelsa. Il Gruppo ha uno stabilimento in Romania specializzato nella lavorazione acciai.
[140] costruzioni ottobre 2010
realizzare un “libretto di Garanzia” su cui riportare gli interventi di manutenzione consigliati e le verifiche periodiche obbligatorie fatte dagli enti preposti (Ispesl, Asl, Arpal...). Altra novità di rilievo è quella di offrire programmi di estensione della garanzia da 12 mesi fino a 36 mesi; i clienti ovviamente sono tenuti a seguire il programma di manutenzione consigliato. A tal proposito, Oil&Steel offre anche contratti di manutenzione programmata. Ciliegina sulla torta sono i finanziamenti studiati con Unicredit: fino al 31/12/10 è per esempio possibile acquistare le macchine con formula 24 mesi a tasso zero senza anticipo.
www.oilsteel.it
LA FORZA VA IN SCENA
G RU A TORRE
TOPLESS
a Monterosso
Monterosso al Mare Comune delle Cinque Terre più vicino a Genova, Monterosso al Mare è stato probabilmente fondato dai superstiti all’invasione Longobarda di Albereto; un comune nell’immediato entroterra. Le torri di avvistamento lungo la fascia costiera sono invece state costruite per fare fronte al pericolo dei pirati e delle incursioni saracene. A lungo terra contesa tra Genova
e Pisa, Monterosso è passata definitivamente sotto i Genovesi nel 1254. Coltivazione del grano, di vigne lungo la costa e la pesca sono state a lungo le tre colonne portanti dell’economia locale. Dai primi anni Sessanta si è poi sviluppata senza sosta l’economia del turismo realizzando strutture e servizi che hanno fatto di Monterosso la capitale delle Cinque Terre.
SOLLEVAMENTOI NCANTIERE UNA NUOVA GRU SENZA CUSPIDE COSTRUITA DALLA FM GRU DÀ PROVA DI VERSATILITÀ E FORZA NEL PARCO NAZIONALE DELLE CINQUE TERRE, A POCHI METRI DAL MARE DI
MATTHIEU COLOMBO
n località Monterosso al Mare (SP), nel cuore delle Cinque Terre, è stata montata lo scorso luglio una gru a torre senza cuspide della FM Gru di Piacenza, modello 2675 TLX. Si tratta di una nuova macchina che amplia l’offerta “topless” del costruttore verso l’alto e che in configurazione massima è battezzata 2080 TLX in ragione degli 80 metri di braccio e della relativa portata massima in punta di 20 quintali. L’impresa Sitram di Genova, che a Monterosso lavora per l’appaltatrice Ati Monterosso Park, ha scelto il modello 2675 TLX (78,3 m di freccia con 24 quintali di portata massima in punta) e per il cantiere delle Cinque Terre ha montato il braccio a 61,5 metri per una portata in punta di 43,5 quintali. R ST
I
G RU A TORRE MISSIONE: BOX PER RESIDENTI Abbiamo visitato il cantiere di Monterosso al Mare durante il montaggio della gru a torre piacentina, a ridosso del centro storico, al piede dell’unica strada d’accesso al paese. Il cantiere interessa un’area di circa duemilacinquecento metri quadrati ottenuti demolendo delle strutture in disuso erette negli anni sessanta e sbancando il terreno roccioso al fine di realizzare un parcheggio per i soli residenti (box) con ingresso alla base della struttura, un piano interrato, cinque livelli a vista e un livello di copertura corrispondente all’uscita del silos. A seguito della prima fase di cantierizzazione a febbraio 2010, sono state fatte le opere di consolidamento su tutto il perimetro di cantiere con l’esecuzione di quasi 400 micropali. A maggio è iniziato il lavoro di sbancamento e movimento terra (25.000 m3) a cui è seguito il consolidamento delle pareti di scavo a filo dei micropali con tecnologia “spritz beton” quindi, a luglio, il montaggio della FM Gru funzionale alle opere di fondazione, getto e costruzione delle strutture.
[144] costruzioni ottobre 2010
LE TLX SI TRASPORTANO FACILE Per facilitare il trasporto e il montaggio in cantieri particolarmente angusti, le gru topless della serie TLX sono tutte smontabili in sezioni con lunghezza inferiore ai 6 metri. Nel caso di Monterosso la torre era composta da carro base e sezioni da 11,7 metri di lunghezza.
>>
TLX: FINO A 80 M DI
LA 2675TLX DI MONTEROSSO Sbraccio max modello Portata in punta modello Sbraccio max gru del cantiere Portata in punta a 61,5 m Portata a 49 m di sbraccio Portata a 26 m di sbraccio Sezione torre Altezza sotto gancio del cantiere Online: www.fmgru.it
78,3 m 2.400 kg 61,5 m 4.350 kg 6.000 kg 12.000 kg 2x2 m 47,8 m
GLI ASSI NELLA MANICA DELLE TOPLESS Le gru topless, ossia senza cuspide e senza tiranti sovrastanti il braccio, sono apprezzate dalle imprese per i tempi di montaggio inferiori alle gru edili a torre di concezione classica. La FM Gru ha calcolato che rispetto ai modelli di Casa CTY (con cuspide) quelli della serie TLX fanno risparmiare il 20 per cento di tempo nel montaggio. Per ottenere tanto, alla evoluta concezione del braccio si aggiungono dettagli come gli argani del carrello e di sollevamento posizionati sul braccio (questo consente di fare il giro delle funi a terra), la possibilità di assemblare a terra la freccia con il carrello premontato o ancora il gruppo di rotazione, includente il quadro elettrico in quota della macchina, che può essere montato anche se assemblato con la controfreccia.
BRACCIO CON
2.000 KG DI PORTATA IN PUNTA
G RU A TORRE
SPAZI RISTRETTI
c Matteo Sartori Capo cantiere dell’impresa Sitram di Genova
Abbiamo scelto la gru di comune accordo con la Monterosso Park. Questo modello della Fm Gru ci permette di coprire tutta l’area di cantiere mantenendo una portata utile superiore ai 3.500 chili di portata a noi necessari. L’altezza sotto gancio della gru è superiore alle mere esigenze operative per prendere le giuste distanze da una linea elettrica aerea da 15.000 Volt: i metri sotto gancio sono quasi 50. La macchina movimenterà soprattutto prefabbricati in calcestruzzo e benne per il getto di calcestruzzo per servire i punti del cantiere non accessibili alle pompe per calcestruzzo.
d
Portfolio Sitram L’impresa Sitram di Genova opera in Europa, in Italia ma soprattutto in Liguria. Tra i lavori in corso di realizzazione segnaliamo la copertura del torrente Bisogno a Genova, delle opere di regimazione della acque del fiume Taro lungo la Cisa e le opere di movimento terra funzionali al primo lotto del Terzo Valico dei Giovi.
c
Michele Colzani
Il tiro più impegnativo per peso è stato quello del gruppo controfreccia/ralla: 19.000 chili elevati e posati con delicatezza oltre i 50 metri d’altezza. Dal punto di vista delle dimensioni dei carichi, il sollevamento del braccio assemblato lungo 61,5 metri è stato il più suggestivo.
Operatore autogrù
[146] costruzioni ottobre 2010
d
L’aspetto più complicato del lavoro è sicuramente l’organizzazione logistica del cantiere e il coordinamento dei mezzi funzionali alla fornitura delle materie prime e all’allontanamento del terreno roccioso sottratto dalla parte a monte del cantiere. A proposito di logistica, anche il posizionamento della autogrù Liebherr LTM 1250-6.1 del noleggiatore Autotrasporti Merli di Milano è stato studiato a tavolino per eseguire il montaggio dell’imponente gru 26 75 TLX con una sola stabilizzazione, interna al perimetro di cantiere. L’autogrù ha operato con 47,5 tonnellate di zavorra, ma può montarne 97,5.
GV3 gruppovenpa3
Blu e giallo: i colori naturali del noleggio
www.gruppovenpa3.it
[641]
IN QUESTO NUMERO...
ottobre 2010
Strutture provvisionali Nel cantiere che cambierà fisionomia a Brescia svettano i ponteggi Fracasso Rent
Sollevatori telescopici I mezzi del GruppoVenpa3 al lavoro nel parco fotovoltaico più grande d’Europa
FLOTTE OLEGGIO N
NOTIZIE [Flotte&Noleggio]
I In tutto il Mediterraneo I Il CX130 Long Reach Case della concessionaria romana Omeco confonde la vista. Escavatore cingolato o giraffa? Fondata 20 anni fa da Luigino Muzzolon e Otello Leuci, entrambi con una lunga esperienza nel settore delle macchine movimento terra, la OLM '90 è oggi specializzata nella commercializzazione dell’usato, non solo in Italia, ma in tutti i Paesi dell’Europa meridionale: grazie alla competenza collezionata nel corso degli anni, la società di Guidonia (RM) è in grado di consegnare macchine e attrezzature usate nei principali porti italiani ed europei. Tra gli altri servizi offerti, si ricordano l’assistenza postvendita con un’officina interna e varie unità mobili, e il servizio noleggio: protagonisti della flotta sono in particolare i miniescavatori e le minipale.
www.olm-macchine.it
I Offerta in evoluzione Il Catalogo di Metarent, la divisione noleggio del gruppo META, continua ad arricchirsi per andare incontro alle esigenze della clientela. Tra le new entry spiccano le gru edili, il sistema di abbattimento polveri a microgocce d’acqua e gli autocarri con gru. Meta è attiva da lungo tempo con un parco nolo composto da macchine movimento terra, per l’edilizia e il sollevamento, oltre che da mezzi per il riciclaggio, l’agricoltura e la manutenzione del verde.
www.metapavia.com
[150] costruzioni ottobre 2010
RAZZA MACULATA n tocco di creatività che lascia il segno. Anzi, l’impronta. Da qualche mese, a Roma e dintorni, il CX130 Long Reach di [Case] della concessionaria [Omeco] non passa inosservato: il suo braccio è stato infatti personalizzato per somigliare alla livrea maculata delle giraffe. “In Omeco diamo grande importanza alla creatività, da sempre. Certo, alla base di tutto ci sono il servizio e la capacità di fornire tempestivamente le migliori soluzioni per problemi specifici”, commenta Paolo Napoleoni, titolare della società insieme ai fratelli. “Oltre alla vendita di attrezzature nuove e usate, all’assistenza e ai ricambi, abbiamo una flotta di quasi 100 mezzi destinata al noleggio e sette officine mobili per portare il nostro lavoro proprio là dov’è la macchina. Questo è essenziale. Ma aggiungere a tutto questo la nostra personale creatività rende il lavoro più stimolante e, perché no, a volte anche divertente”. Tra i lavori già eseguiti dal CX130 Long Reach maculato si ricorda l’impiego in un canale di acque reflue nelle vicinanze della Capitale, un intervento urgente in quanto l’allagamento del canale rischiava di intasare l’antico acquedotto romano dell’Acqua Vergine, che tuttora apporta acqua alla Fontana di Trevi: affidato dal Comune di Roma alla Res Ambiente 91, il problema è stato risolto tempestivamente proprio grazie all’escavatore Case che ha consentito di completare l’operazione in un solo giorno contro i due che sarebbero stati necessari con l’uso di un escavatore tradizionale. www.casece.com www.omeco.it
U
I CX130 Long Reach Peso operativo Potenza nominale motore Sistema idraulico Portata massima Lunghezza braccio Profondità massima di scavo Altezza massima di scavo Altezza massima di scarico Forza di scavo alla benna
14,3 ton 70,9 kW 2 pompe a pistoni assiali a portata variabile 2x129 l/min a 2.000 giri/min braccio monoblocco da 7,60 m bilanciere da 5,30 m 10,13 mm 12,07 mm 10,90 m 34,9 kN
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MMT SOTTO CONTROLLO
■ Corsi e percorsi
Un portfolio clienti di oltre 700 aziende, con decine di migliaia di veicoli e numerose applicazioni. [Way], sorta nel 1996, sviluppa, realizza e commercializza prodotti, sistemi e servizi dedicati alla logistica, alla localizzazione e alla sicurezza di mezzi e persone in mobilità. Tra le soluzioni proposte si annovera quella pensata per le macchine movimento terra: si tratta di un dispositivo GPS/GPRS installato sui mezzi che, collegato ai sensori, è in grado di soddisfare una serie di esigenze, quali la diagnostica real time di eventuali guasti, il controllo dell’utilizzo effettivo della macchina e la gestione delle commesse; a queste si aggiungono una serie di funzioni finalizzate all’ottimizzazione del parco in rapporto alla disponibilità delle macchine e dei lavori da eseguire, al controllo di eventuali abusi (uso improprio, consumo carburante, ecc...) o ancora alla sicurezza. Il dispositivo a bordo delle macchine raccoglie in tempo reale i dati e li trasmette alla centrale di controllo; quest’ultima poi mette a disposizione dei clienti tutte le informazioni raccolte.
Due giorni per apprendere i rudimenti basilari del settore. Il 5 e il 6 ottobre, a Bologna, si svolge il corso di noleggio proposto da Assodimi, completamente rivisto nei contenuti. I temi riguardano: problemi di gestione, marketing, procedura di noleggio ed esercitazione sul budget. Viene effettuata anche una consulenza di gruppo su argomenti proposti dagli iscritti. Si ricorda inoltre che Assodimi sarà presente al Saie insieme a Unacea: ad affiancare le due associazioni sarà Eco Certificazioni, l’organismo notificato con cui Assodimi collabora per la certificazione dei Centri3A e con cui Unacea ha stretto una partnership tecnica sia per l’applicazione di direttive, norme e codice della strada, sia per il supporto a costruttori, rivenditori e utilizzatori di macchine e attrezzature prodotte dagli associati.
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
■ Brescia sarà presto dominata da una struttura di 18 piani. I ponteggi impiegati in cantiere sono stati forniti da Fracasso Rent
TORRE DI CRISTALLO destinata a imporsi come simbolo di cambiamento. E in effetti la torre Skyline 18, la prima delle tre che svetteranno lungo la direttrice nord-ovest di Brescia, ha tutti i numeri per fare parlare di sé, a partire dall’investimento di 47 milioni di euro: l’edificio, la cui realizzazione è affidata a Torre, società della holding di partecipazioni Draco, nasce su una superficie di 3.850 metri quadrati e si alzerà per 18 piani fuori terra a destinazione residenziale, commerciale e direzionale e scenderà per tre piani interrati. A dire la sua sarà anche l’architettura, firmata dallo studio Archa di Torino, caratterizzata da facciate semplici e lineari, rivestite con materiali nobili: ciliegina sulla torta sarà l’involucro di vetro che racchiuderà i terrazzi degli ultimi piani, in un microclima a temperatura
È
mitigata. Le strutture provvisionali in bella vista nel cantiere sono state fornite da [Fracasso Rent], l’azienda di servizi del Gruppo Fracasso. Si tratta di una fornitura corposa, articolata in due parti: la prima riguarda il ponteggio di facciata della torre alto oltre 70 metri per il quale è stato utilizzato il sistema Fracasso NTB a telai prefabbricati del tipo “portale a boccole”, nei passi 180 e 250, zincato, con un ampio utilizzo di accessori per seguire i movimenti della facciata in sommità e per fare fronte al notevole carico delle strutture; la seconda invece è relativa alla struttura di puntellazione e al ponteggio degli edifici pertinenziali più bassi dove saranno impiegati il sistema a tubi e giunti Fracasso, nei passi 180 e 250, zincato, che consentirà di avere, nel medesimo tempo, le prestazioni di un ponteggio di facciata, quelle di un piano di carico e infine quelle di un sistema di puntellazione dei solai. www.fracassorent.it
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SOLLEVATORI TELESCOPICI
'O SOLE mio IL GRUPPOVENPA3 È STATO SCELTO PER IL NOLEGGIO DEI MEZZI PER IL SOLLEVAMENTO NELLA REALIZZAZIONE DEL PIÙ GRANDE IMPIANTO FOTOVOLTAICO D’EUROPA. LE MACCHINE HANNO LAVORATO SODO, MOVIMENTANDO BEN 6.000 TONNELLATE DI CARPENTERIA METALLICA DI
DANIELA STASI
il parco fotovoltaico più grande d’Europa a livello di potenza installata, pari a 72 megawatt: collocato nei territori dei comuni di San Bellino e di Castelguglielmo, in provincia di Rovigo, a pieno regime, sarà in grado di produrre energia per il fabbisogno di circa 17.000 famiglie, dando vita a un risparmio annuo di quasi 41.000 tonnellate di biossido di carbo-
È
[154] costruzioni ottobre 2010
nio, equivalente alle emissioni prodotte da 8.000 automobili. I numeri dell’impianto sono da capogiro: 280.000 pannelli solari installati, 6.000 tonnellate di carpenteria metallica, 85 ettari di area complessiva (pari a 120 campi da calcio: 477.041 mq a Castelguglielmo, 376.339 mq a San Bellino), quattro chilometri di perimetro. Il dato che impressiona di più è la lunghezza
totale dei cavi installati (di ogni tipologia: alta e media tensione, fibra ottica, rame, alluminio), di ben 840 chilometri. Proprietaria del parco è SunEdison, società americana controllata dal gruppo Memc, mentre il general contractor è la spagnola Isolux Corsán che per l’esecuzione dei lavori si è affidata a una rete di più di 40 aziende nazionali e internazionali, ciascuna specializzata in una determinata attività, dal-
la sicurezza fino alla fornitura del calcestruzzo. Sia la società capogruppo, sia alcune delle altre realtà coinvolte per effettuare le operazioni di logistica e movimentazione hanno scelto il servizio di noleggio offerto dal GruppoVenpa3: considerata l’imponenza della struttura, si è trattato di una fornitura corposa, composta da oltre venti mezzi, tra carrelli elevatori teletruk e sollevatori telescopici. R ST
costruzioni ottobre 2010 [155]
SOLLEVATORI TELESCOPICI
OPERATIVO IN SETTE MESI L’impianto, la cui realizzazione è iniziata lo scorso marzo, sarà operativo già da fine ottobre (in collaborazione con la società Terna), anche se in maniera graduale. Si tratta di un lavoro complesso, articolato in più fasi distinte: dall’iniziale movimento terra per pre-
parare l’area del parco, si è proceduto con la costruzione della strada interna all’impianto; gli step successivi hanno riguardato lo scavo per la posa dei cavi (quelli per la produzione dell’energia elettrica, quelli di controllo e i cavi dati) e la costruzione delle sottostazioni, le centrali di controllo di tutto l’impianto (sarà la sottostazione a trasmettere poi alla rete elettrica tutta la produzione di energia). In contemporanea all’esecuzione delle opere civili, si è iniziato a costruire la struttura metallica di supporto ai pannelli solari e le cabine in cui sono collocati gli inverter e i trasformatori, per la trasformazione della corrente continua prodotta dai pannelli in corrente alternata. Il lavoro è stato ultimato infine con la posa dei pannelli.
FLOTTA IN QUOTA Il parco mezzi del GruppoVenpa3 dedicato al sollevamento non annovera solo sollevatori telescopici e teletruk: include anche piattaforme autocarrate con un’altezza di lavoro da 16 a 50 metri, disponibili con noleggio a freddo, piattaforme autocarrate da 60 a 100 metri, disponibili esclusivamente per il noleggio a caldo, piattaforme semoventi verticali da 5 a 26 metri, piattaforme semoventi girevoli telescopiche e articolate da 10 a 43 metri, oltre alle piattaforme speciali e alle autogrù.
www.gruppovenpa3.it
[156] costruzioni ottobre 2010
Sollevamento in prima linea La fornitura di Venpa nel cantiere di Fratta Polesine è davvero ragguardevole. Vediamo i dettagli del noleggio. A Isolux Corsán sono stati forniti un teletruk Jcb 30D 4X4, con un’altezza massima di 4.1 metri e una portata di 3.000 chilogrammi, oltre a un minidumper Ausa 600 dalla portata di 6.000 chilogrammi. Il teletruk Jcb 30D 4X4 è stato noleggiato anche dal gruppo Helios Hyperion, insieme a due sollevatori telescopici frontali: un Jcb 535.140, con un’altezza massima di 13,8 metri e una portata di 3.500 chilogrammi, e un Merlo P32.12 EVS accessoriato con gancio su forche, con un’altezza massima di 12 metri e una portata di 3.200 chilogrammi. La Tw Solar invece ha preso a noleggio un teletruk Jcb 35D 4X4 dall’altezza di 4,4 metri e una portata di 3.500 chilogrammi, un teletruk Jcb 30D 4X4, e due sollevatori telescopici frontali, un Genie GTH 2506 dall'altezza di 5,75 metri e dalla portata di 2.500 chilogrammi e un Terex Telelift 23.06, con un’altezza di 5,71 metri e una portata di 2.300 chilogrammi. Non è tutto. La Manufacturas Braux ha noleg-
giato un sollevatore telescopico frontale Merlo P28.7 EVS con un’altezza massima di sette metri e una portata di 2.800 chilogrammi, e quattro sollevatori telescopici frontali, di cui tre Jcb 535.140 (uno dei tre fornito di gancio su forche e pala) e un Jcb 540.170, con un’altezza di 16,7 metri e una portata di 4.000 chilogrammi. Particolarmente rilevanti anche i noleggi effettuati da Instalaciones Electricas de Sanxenxo e da Lario Elettra, costituiti rispettivamente da due teletruk Jcb 30D 4X4 e da un sollevatore telescopico frontale Jcb 535.125 (altezza massima da: 13,3 metri; portata: 3.500 kg) e da un Jcb 535.140 e da un sollevatore telescopico girevole Merlo Roto 30.16 K che, munito di gancio su forche e navicella, presenta un’altezza di 15,8 metri e una portata di 3.000 chilogrammi. Infine si segnalano anche le società Urbina, che ha noleggiato un Merlo P28.7, l’Aiem, con un Genie GTH 25.06 e l’Unipref con una pala Jcb 456 ZX, dal peso operativo di 18.722 chilogrammi, equipaggiata di una benna standard dalla capacità di 3,1 metri cubi.
Non solo fotovoltaico Le radici sono spagnole, l’esperienza è internazionale. Settima impresa di costruzioni in Spagna, Isolux Corsán conta 8.000 dipendenti ed è attiva in tutto il mondo, in oltre 30 Paesi nei cinque continenti: nata nel 1980, è in grado di eseguire qualsiasi tipologia di opere edili, dalle infrastrutture alle costruzioni, fino agli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, come quelli fotovoltaici, eolici o alimentati da
biocarburante. Il parco di Rovigo rappresenta il lavoro più rilevante finora eseguito in Italia, seguito a ruota da altri due impianti fotovoltaici, uno in Puglia e l’altro in Campania. Per quanto riguarda questa specifica attività Isolux Corsán si occupa della costruzione dell’impianto nella sua interezza, dalla progettazione al mantenimento successivo.
www.isolux.es
costruzioni ottobre 2010 [157]
SOLLEVATORI TELESCOPICI
Da sinistra: Riccardo Valente, funzionario GruppoVenpa3, Ignacio Legorburu, responsabile della progettazione di impianti fotovoltaici per Isolux Corsán, Pedro Bouso Serra, direttore tecnico dell’impianto per Isolux Corsán, Enrico Piovan, area manager GruppoVenpa3, e Antonio Moreno, responsabile dei lavori per Isolux Corsán
Presenza costante
OBIETTIVO LOGISTICA LA QUALITÀ È SERVITA Il GruppoVenpa3 è generalmente apprezzato per la tempestività dell’assistenza: anche in questo caso le aziende italiane e spagnole che hanno usufruito del suo servizio noleggio hanno manifestato la volontà di voler instaurare un rapporto continuativo. “Motivo del successo? Le procedure previste dal sistema Qualità Venpa: per qualsiasi problema esortiamo i clienti a contattare il nostro servizio dedicato all’assistenza”, spiega Riccardo Valente, funzionario Venpa per il sollevamento e movimento terra per le province di Rovigo, Verona, Ferrara e Mantova. “Quando non si riesce a risolvere il problema telefonicamente, una delle nostre officine mobili raggiunge direttamente il cantiere, già nell’arco della giornata”.
[158] costruzioni ottobre 2010
A Rovigo i mezzi per il sollevamento hanno giocato un ruolo determinante: sono stati impiegati infatti per la logistica all’interno dell’area di lavoro, dal carico-scarico magazzino alla movimentazione del materiale durante le fasi di costruzione della struttura. “Tutte le 6.000 tonnellate di carpenteria metallica utilizzate per la realizzazione del parco fotovoltaico sono state trasportate con macchine noleggiate da Venpa”, raccontano all’unisono Ignacio Legorburu, responsabile della progettazione di impianti fotovoltaici per Isolux Corsán e Pedro Bouso Serra, direttore dell’impianto tecnico per Isolux Corsán. “Siamo molto soddisfatti del rapporto con Venpa: tutte le settimane riceviamo la visita del funzionario che ha seguito il noleggio, per predisporre i controlli e la manutenzione delle macchine. Il servizio è davvero efficiente e veloce: per ogni necessità gli operatori sono sempre disponibili”.
Isolux Corsán, per la realizzazione del parco fotovoltaico si è avvalso della collaborazione di una quarantina di aziende. Ne abbiamo intervistate un paio, Tw Solar e Axial Solar, entrambe spagnole e clienti del GruppoVenpa3. La Tw Solar (www.twsolar.com), nata quattro anni fa e ora in espansione in Italia e Francia, è stata appaltata per realizzare circa la metà dell’impianto elettrico di bassa tensione del parco. “Abbiamo noleggiato un teletruk e un sollevatore telescopico sia per movimentare il materiale dal magazzino all’area di lavoro, sia per posizionare la bobina dei cavi elettrici sugli appositi cavalletti”, commenta Daniele Confente, responsabile tecnico di Tw Solar. “Con Venpa ci stiamo trovando bene, infatti risponde rapidamente a ogni nostra necessità”. Axial Solar, invece si sta occupando della fornitura e del montaggio del 40 per cento delle strutture metalliche e dei pannelli solari del parco. “Abbiamo noleggiato due sollevatori, utilizzati per la movimentazione sia della carpenteria, sia dei pannelli”, dichiara Daniel Casseres, responsabile delle installazioni di Axial Solar. “Siamo contenti della collaborazione di Venpa: i suoi funzionari sono sempre molto presenti”.
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