Casa editrice la fiaccola srl
Macchine Mezzi d’Opera Attrezzature
Macchine&Componenti CECE CONGRESS 2016 IL FUTURO DELLA FILIERA È INNOVAZIONE ADATTIVA
Riciclaggio&Demolizione SOIL WASHING LA TECNOLOGIA BAIONI NEL PRIMO IMPIANTO MOBILE DI BONIFICA
Sollevamento&Noleggio PIATTAFORME AEREE DUE POLIVALENTI CTE DRITTE ALLA META
704 anno LXV 10_ottobre 2016
WALKAROUND IL NUOVO MINIESCAVATORE YANMAR ViO57-6
la POTENZA d’urto KP \UH ÅV[[H KP TLaaP [LJUVSVNPJHTLU[L H]HUaH[P
www.vitalispa.it
Mensile di Macchine Mezzi d’Opera Attrezzature Fondato nel 1952 da Giuseppe Saronni
ISSN: 0010 - 9665
SOMMARIO &Componenti
&Prodotti
Macchine
Attualità 6
Notizie 40
Il primo ufficiale d’Italia Abbiamo visto al lavoro un Kobelco SK230SRLC-5 venduto dalla concessionaria Arnus all’impresa Alpiscavi
GRADER
54
Ritorno al futuro
46
Avanguardia elettro-digitale Una selezione del settore construction si è riunita per guardare al futuro della filiera in Europa
Hilti ha compiuto 75 anni. Oggi conta 23.000 dipendenti in oltre 120 Paesi. Il suo segreto è l’innovazione costante
All’altezza della stirpe Il primo Case 836C consegnato in Italia non è fuggito a Costruzioni. Lo ha venduto Romana Diesel
CECE CONGRESS 2016
ANNIVERSARI
Trasformazione radicale La serie dei rotativi Privilege di Manitou si evolve nella sostanza
ESCAVATORI CINGOLATI
Componenti, grandi opere, pneumatici, il sito web del mese, cariche, service, manutenzioni, attrezzature idrauliche, formazione, fiere, dewatering
16
SOLLEVATORI TELESCOPICI
52
40
16
WALKAROUND
ESCAVATORI CINGOLATI
60
Al bando l’antiparticolato Un’anteprima dei nuovi Hitachi Serie 6 con tecnologia Scr e idraulica Hios
54 NEL PROSSIMO NUMERO
nuovo 20 Ilmidi Yanmar ViO57-6
Vi spiegheremo come la tecnologia I_Site sviluppata da TOYOTA MATERIAL HANDLING non implementi soltanto l’efficienza aziendale, ma contribuisca a elevare sensibilmente la sicurezza. Anche cambiando l’approccio culturale al lavoro. Lo testimonia la DS Smith Packaging Italia.
nte
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&Demolizione
Riciclaggio 64
Notizie
&Calcestruzzo
Cave 84
Eventi, attrezzature idrauliche, movimentatori, elettroutensili
Notizie Prefabbricazione, impianti, antisismico, pompe, miscelatori, monitoraggio siti estrattivi
EVENTI
66
Senso di appartenenza
ATECAP
RemTech Expo tiene alto il livello d’interesse di un settore in costante evoluzione. Crescita verticale
86
Nella fabbrica delle idee La partecipazione dell’associazione al Saie tocca i temi della rigenerazione urbana, opere stradali e sostenibilità
IMPIANTI
70
Da rifiuto a risorsa
CONSOLIDAMENTI
Baioni è la prima italiana a realizzare sistemi mobili di soil washing per terreni. Economia circolare
88
La terra che non trema L’eccellenza tecnica dei sistemi Geopier diffusi in Italia da Releo presentata anche al Geofluid
IMPIANTI MOBILI
76
Dal fango, l’Età del valore Il Gruppo Crismani trasforma i residui contaminati dei campi petroliferi in manufatti riciclabili
ESCAVATORI CINGOLATI
94
Nel solco della produttività Alla Basalti Verona, un Volvo EC480EL lavora in coppia con un A30E su un fronte cava do oltre 500 m
76
106
704
10 OTTOB R E 2016 DIRETTORE RESPONSABILE Lucia Edvige Saronni lsaronni@fiaccola.it DIRETTORE EDITORIALE Matthieu Colombo mcolombo@fiaccola.it COORDINAMENTO EDITORIALE Daniela Stasi dstasi@fiaccola.it REDAZIONE Mauro Armelloni, Emilia Longoni costruzioni@fiaccola.it SEGRETERIA Ornella Oldani segreteria@fiaccola.it COLLABORATORI Antonio Fargas, Alberto Finotto, Giovanni Gaslini, Andrea Nucci, Edoardo Rea IMPAGINAZIONE Studio Grafico Page AMMINISTRAZIONE Federica Santonocito amministrazione@fiaccola.it ABBONAMENTI Mariana Serci abbonamenti@fiaccola.it TRAFFICO E PUBBLICITÀ Laura Croci marketing@fiaccola.it MARKETING E PUBBLICITÀ RESPONSABILE ESTERO Sabrina Levada slevada@fiaccola.it AGENTI Giorgio Casotto T 0425 34045 - F 0425 418955 ottoadv@tin.it per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna (escluse Parma e Piacenza)
&Noleggio
Sollevamento LIEBHERR ha invitato la stampa internazionale per presentare le ultime novità di prodotto e le future linee di sviluppo tecnologico. Visiteremo l’ampliato stabilimento di Ehinghen e il quartiere generale di Biberach. Vi terremo aggiornati.
102
Notizie Gru automontanti, reti di noleggio, piattaforme autocarrate e semoventi AUTOGRÙ
106
La sfida risuona nel vento La Terex AC1000 sale a 1.600 m slm per montare pale eoliche in Austria PIATTAFORME AEREE
112
Specchio di rinnovamento Una CTE autocarrata Zed 20.2H e una Traccess 170 per la flotta di Meta
per
Provati
ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio 313 21/11/1985 Roc 6274 PREZZI DI VENDITA abb. annuo Italia Euro 90,00 abb. annuo Estero Euro 200,00 una copia Euro 8,00 una copia Estero Euro 16,00 È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente agli Autori. Il suo nome è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre pubblicazioni (Legge 675/96 sulla Protezione dei dati Personali). Se non desidera riceverle, invii la sua richesta scritta a: Casa Editrice La Fiaccola s.r.l. Organo di informazione e documentazione
Difensore estremo Un nome da rugbista per il pickup di Fiat Professional che parla giapponese GUIDA AUTONOMA
122
STAMPA Tep srl - Strada di Cortemaggiore, 50 - Piacenza
Voi
FIAT FULLBACK
118
Mensile - LO/CONV/059/2010 Reg. Trib. Milano N. 2562 del 22/1/1952
Lavoratore autonomo Le soluzioni Scania per ambienti di lavoro come cave e siti logistici. Radar e sensori ottici in prima linea
Unione Costruttori Italiani di Macchine per Cantieri Edili, Stradali, Minerari e Affini Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana: numero di iscrizione 14440
Casa Editrice
la fiaccola srl 20123 Milano Via Conca del Naviglio 37 Tel. +39 02 89421350 Fax +39 02 89421484
COSTRUZIONIWEB.COM
eb.com
costruzioniw
www.master-builders-solutions.basf.it
15
www.incofin.it
II Cop
www.bkt-tires.com
62
www.indeco.it
51
www.bobcat.eu
81
www.jcb.com
IN COPERTINA
PARTNER
IV Cop
Abbiamo passato alla lente il nuovo miniescavatore girosagoma Yanmar ViO57-6, evoluzione ultima di una stirpe che ha origine oltre 22 anni fa. Rispetto alla macchina di quinta generazione, il nuovo modello ha un motore turbo più potente, una pompa con portata superiore, un distributore idraulico tutto giapponese. L’efficienza di questo modello migliora sensibilmente.
65
www.brokk.com
85
www.kimera.net
14
www.camssrl.it
38
www.lombardini.it
11
www.canginibenne.com
93
www.machineryzone.it
127
www.transpotec.com
105
www.ctelift.com
5
earthmover.marangoni.com
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www.wearedemolition.com
100
www.dieci.com
III Cop
www.merlo.com
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www.variscospa.com
9
www.elto.it
6
www.olmark.com
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www.vf-venieri.com
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www.faeterni.it
82
www.samoter.com
1
www.vitalispa.it
103
www.haulotte.it
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www.ssab.com
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www.vtngroup.com
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www.hinowa.com
13
7
www.wackerneuson.com
®
www.takeuchi-italia.it
Aziende citate Alliance Tire Group ................7 Baioni Crushing Plants ..........70 Bosch Rexroth ......................6 Bunker ..............................84 Canginibenne......................12 Case ................................54 Colle ................................84 Ecosism ........................10-84 Elto ..................................88
Enerpac ............................11 Fiat Fullback ....................118 Flytop ..............................85 Genie ..............................104 Gruppo Crismani ..................76 Gsr ................................104 Hilti ................................16 Hitachi ..............................60 Impresa Rossi Ermanno ........54
Intergomma ........................9 Ipaf ................................105 Jcb ....................................9 Kobelco ............................40 Laurini Officine Meccaniche......14 Mammoet Italy ..................103 Manitou ............................52 Manitowoc........................102 MB ..................................65 Meta ..............................112 Milwaukee ........................64 Minelli ..............................65
Mollo ..............................102 Palfinger Platforms Italy ......102 Releo-Elto..........................88 Scania ............................122 Solmec ............................64 Terex ..............................106 VF Venieri ..........................6 Volvo Ce ......................10-94 Wacker Neuson ....................7 Xylem Water Solutions ..........14 Yanmar ............................20
FORZA IN MOVIMENTO
Per ogni impiego, il giusto pneumatico Un team altamente qualificato coniuga capacità innovative e competenze tecniche nella scelta dei materiali da impiegare. Selezione e riparazione della carcassa, scelta delle mescole e del battistrada rendono il ricostruito Marangoni un pneumatico capace di prestazioni equivalenti ad un prodotto nuovo di primaria marca. earthmover.marangoni.com Grazie ad una produzione effettuata secondo i più elevati standard tecnologici e all’utilizzo di materie prime di provata qualità, possiamo offrire 5 anni di garanzia.
Costantemente impegnati nello sviluppo sostenibile, promuoviamo e attuiamo una serie di attività e tecnologie per la gestione dell’intero ciclo di vita del pneumatico. Sistema di gestione ambientale ISO 14001:2004
EARTHMOVER RETREADED TYRES Marangoni S.p.A. · Tel: +39 0464 301111 · Fax: +39 0464 436169 · marangoni@marangoni.com · earthmover.marangoni.com
NEWS
&Prodotti
AttualitĂ
Dentro al tunnel a notizia ha avuto grande risonanza. Lo scorso primo giugno è stato messo in servizio il tunnel alla base del San Gottardo che, con una lunghezza di 57 km, è il piÚ lungo al mondo per il trasporto di mezzi e persone, in grado di accorciare enormemente la distanza tra Zurigo e Milano, oltre ad alleviare il traffico dei camion sulla regione alpina. Quattro talpe ad alte prestazioni, ciascuna con una lunghezza di 440 m e un peso di circa 3.000 t, hanno perforato il massiccio montuoso. Le perforatrici sono state azionate da 3.500 kW di natuzzibros.com
L
potenza e dalla tecnologia idraulica di BOSCH REXROTH, caratterizzata da efficienza e affidabilitĂ (caratteristiche che i clienti del settore si aspettano: i tempi sono ristretti, i ritardi molto costosi). Bosch Rexroth ha sviluppato, in anni di esperienza, soluzioni customizzate, con lo scopo principale di ridurre il Total Cost of Ownership per i clienti. I suoi moduli permettono un controllo fine della velocitĂ su tutto il campo di variazione. L’uso combinato di motori a doppia velocitĂ , unitĂ
EXTR ASER IES
40;6
tandem e/o in free circulation ha definito nuovi standard relativamente a potenza e performance. Le frese dal design compatto si aprono la strada anche
all’interno degli strati rocciosi piÚ duri. Non ultimo, la rete capillare, permette di reperire rapidamente e ovunque un tecnico Bosch Rexroth. www.boschrexroth.com
Better traceability system for the management of the component Miglior sistema di tracciabilità per la gestione del componente Reading at sight (without the help of equipments) Lettura a vista (senza l’ausilio di apparecchiature) Tracking of historical production data Rintracciabilità dei dati storici di produzione. No incorrect matching of products Nessun abbinamento errato dei prodotti Simplification of the spare parts management Semplificazione della gestione ricambi
www.olmark.com/MITO OLEOMARKET 42041 Lentigione (RE) Italy
6 Costruzioni ottobre 2016
Nella botte piccola... All’ultima edizione del Galabau, il Salone Internazionale del Verde e dell’Arredo Urbano, svoltosi a Norimberga lo scorso settembre, VF VENIERI ha presentato in anteprima mondiale, la Venierina VF 1.63c. Ăˆ la prima minipala articolata che raggiunge i 40 km/h, con motore trasversale, omologata anche senza cabina e con l'unico cinematismo a Z che garantisce il parallelo al 100%.
www.vf-venieri.com
0RQLWRULQJ ,QGLYLGXDO 7UDFN 2/0$5.
Si chiama Jumbo Hulk ed è il nuovo pneumatico tubeless posteriore nella misura 16.9-28, appositamente progettato per terne. Firmato ALLIANCE TIRE GROUP, è dotato di battistrada L4 progettato per l’impiego in condizioni difficili. Le caratteristiche autopulenti e l’elevata profondità del battistrada assicurano una trazione ottimale, e su terreni sterrati fanno sì che abbia sempre la massima area di contatto possibile con il suolo. A una velocità massima di 40 km, lo pneumatico Jumbo Hulk consente alle terne di lavorare e muoversi fra i cantieri in modo rapido ed efficiente. Inoltre, il carico massimo di 3.878 kg per pneumatico posteriore garantisce ampi margini di manovra in qualsiasi lavoro di movimento terra.
www.atgtire.com
MANIFESTAZIONI, FIERE E CONVEGNI
La forza di Hulk
SAIE 2016
19 - 22 ottobre, Bologna Fiera delle costruzioni e dell’ingegneria del territorio www.saie.bolognafiere.it
ECOMONDO 2016
8 - 11 novembre, Rimini Fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile www.ecomondo.com
GIC GIORNATE ITALIANE DEL CALCESTRUZZO 2016
10 - 12 novembre, Piacenza Mostra-convegno italiana dedicata al comparto del calcestruzzo www.gic-expo.it
BAUMA CHINA 2016
22 – 25 novembre, Shanghai (Cina) Fiera internazionale delle macchine per le costruzioni, l'edilizia e il settore minerario
www.wackerneusongroup.com
www.bauma-china.com
Cambi di poltrone
Cambi di poltrone in Wacker Neuson. Dal primo gennaio 2017 Wilfried Trepels (nella foto) assumerà il nuovo ruolo di Chief Financial Officer (CFO) e di membro del Comitato Esecutivo di WACKER NEUSON, andando a sostituire Günther C. Binder. Quest’ultimo, di comune accordo con il Consiglio di Sorveglianza di Wacker Neuson, ha deciso di non prolungare il suo attuale contratto, che scade alla fine del 2016, dopo molti anni di servizio dedicato e di valido supporto allo sviluppo del Gruppo. Così dal prossimo anno, Trepels sarà responsabile della finanza, del controllo e dell’IT per il Gruppo, un ruolo che ha già ricoperto per più di 11 anni in un’altra azienda, oltre a mansioni di altissimo livello svolte in precedenza, come direttore generale e direttore della finanza.
Immensi nelle prestazioni, ridotti nei consumi! Quello che i nostri nuovi escavatori da 6 a 10 tonnellate riescono a fare con un pieno di carburante è davvero unico. Scoprite subito tutti i vantaggi:
www.wackerneuson.com/6-10t
ottobre 2016 Costruzioni 7
Roba dell’altro mond
Una selezione degli articoli pubblicati sull’ultimo numero di Vie&Trasporti, la rivista edita dalla nostra casa editrice dedicata al settore dei veicoli industriali e commerciali. Un mondo diverso dal nostro, ma non poi così lontano…
Toyota Proace 1.6 d Euro 6 alla prova su strada. Il nuovo benchmark
Strategie della Stella. Il futuro è adVANce. La trasformazione…
l’ultimo Sfoglia online! numero
Al Salone di Hannover i camion del futuro, sempre più interconnessi 8 Costruzioni ottobre 2016
Una pala tra le ceramiche Panaria Industrie Ceramiche, importante realtà nazionale attiva nel settore della produzione di materiale ceramico per pavimenti e rivestimenti, situata proprio nel cosiddetto “comprensorio della ceramica” tra Modena e Reggio Emilia, per le operazioni di movimentazione materiali nel suo stabilimento di Finale Emilia (MO) ha scelto la pala gommata JCB 457, ammiraglia della gamma del costruttore britannico. Velocità operativa, agilità e produttività contraddistinguono una macchina che coniuga a una generosa e potente idraulica una manovrabilità e un comfort elevati. La macchina è stata venduta dal concessionario JCB Bregoli Group di Bondeno (FE).
www.jcb.it
Apertura livornese uovo Centro Vendita e Assistenza Pneumatici Intergomma a Livorno, zona decisamente strategica anche per la presenza di alcuni tra i principali clienti. Il nuovo centro INTERGOMMA si sviluppa su un’area di 4.500 metri quadrati (suddivisi in due capannoni), dei quali 1.500 coperti. Moderno e funzionale, mette a disposizione della clientela macchinari di ultima generazione per il controllo e la messa in opera dei pneumatici, oltre a una vasta offerta di prodotti a marchio Aeolus (salito agli onori della cronaca per l’acquisizione di Pirelli da parte della capogruppo ChemChina), importato e distribuito in esclusiva per l’Italia proprio da Intergomma. www.intergomma.it
N
www.volvoce.it
Restyling completo per il sito web Volvo Construction Equipment nei Paesi Emea. Navigazione più snella, compatibilità con i dispositivi mobili (laptop, tablet e smartphone) e design attuale sono gli ingredienti principali. In sostanza, le informazioni sono state riorganizzate in un formato maggiormente fruibile e intuitivo. Il nuovo sito agevola la ricerca e il confronto diretto degli equipaggiamenti. Grazie alla funzione di selezione dei prodotti, è possibile visualizzare a colpo d'occhio più modelli con le relative caratteristiche e accedere ai materiali informativi dettagliati che li riguardano, tra cui filmati e brochure. La panoramica attrezzature consente di visualizzare rapidamente ogni attrezzatura disponibile per ciascun modello Volvo.
Edilizia 3.0 Ecosism, società specializzata in sistemi costruttivi per realizzare edifici in cemento armato antisismici (oltre che acusticamente performanti e dotati di un elevato isolamento termico), usa i social per divulgare informazioni che riguardano la sua attività, anche quella convegnistica. In particolare è attiva su Facebook e su Linkedin.
© Costruzioni
Web e dintorni
SITO DEL MESE
Velocità Fruibilità Completezza Grafica Download
IL SITO VTN EUROPE ORA ANCHE IN LINGUA ITALIANA
ANCORA PIÙ INTUITIVE LE PAGINE WEB DI COFILOC
EMOZIONI LILLIPUZIANE CON ITALIAN TRUCK TEAM
10 Costruzioni ottobre 2016
Attualità&Prodotti
Andata e ritorno Per 11 mesi Fercam ha trasportato settimanalmente in combinato strada/mare ad Algeri tutta la componentistica italiana necessaria per la realizzazione del più alto forno verticale per la produzione di calce del continente africano, di proprietà della società BMSD. Le 15 aziende fornitrici italiane, site in Veneto, Emilia, Lombardia e Piemonte, hanno prodotto materiale per un totale di 80 container, che Fercam ha prelevato presso i loro siti produttivi e trasferito al porto di Genova, da dove via mare, sono partiti per Algeri. Inoltre Fercam ha trasportato dalla Malesia 11 container contenenti la restante componentistica, giunta ad Algeri dopo 28 giorni di navigazione.
NEWS
Premiata la sicurezza Il compatto sistema idraulico di martinetti Pow’R-Lock di Enerpac, concepito per sollevare carichi pesanti fino a 181 tonnellate metriche (1.778 kN), ha ricevuto un riconoscimento nella categoria dedicata al trasporto degli australiani “Process and Control Engineering Zenith Awards” per il 2016, una prestigiosa onorificenza che premia le società attive nel campo dell’ingegneria. Il sistema di sollevamento portatile ENERPAC Pow’R-Lock con funzionalità di blocco costante è stato progettato per garantire il sollevamento sicuro di pesanti macchinari off-highway, compresi autocarri, veicoli per l’industria mineraria, nonché macchinari e strumenti per l’ingegneria civile. Insomma prodotti come questo riducono i rischi grazie al blocco automatico del carico.
www.enerpac.com
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
Campo prove aperto er Cangini, aprire il proprio campo prove, presso la sede di Sarsina (FC), è diventata una tradizione consolidata; si tratta infatti di appuntamenti importanti per un concreto scambio di opinioni. Non solo: gli ospiti hanno modo di conoscere a fondo l’attuale compagine aziendale: a partire dai due fratelli Giorgio e Davide
P
CANGINI, per arrivare a chi tutti i giorni risponde ai clienti; le prassi che l’azienda segue per accogliere le più diverse richieste dei clienti; il reparto produzione, per vedere come nascono le tre gamme di prodotti (attrezzature, attacchi rapidi, benne) e per ammirarle al lavoro sul campo. Per mesi l’azienda ha organizzato diversi
open house, ciascuno in collaborazione con un costruttore di mmt. Nelle foto di questa pagina, alcuni momenti dell’evento dedicato a Caterpillar e al gruppo CGT Edilizia: tra le attrezzature immortalate, le nuove vagliatrici Multiscreening e la nuova Benna Miscelatrice SF Scarico Sicuro. www.canginibenne.com
la soluzione nel drenaggio! Da sempre Varisco offre agli operatori del drenaggio e delle installazioni wellpoint la più vasta gamma di soluzioni: pompe autoadescanti fino a 12” vuotoassistite, pompe centrifughe dry prime da 4” a 12“, anche con cabina di insonorizzazione. Pompe sommergibili Grindex in alluminio fino a 10”. Impianti wellpoint con punte filtranti e tubazioni in tecnopolimero.
Pompe centrifughe a girante aperta Coperchio con cerniera per facile ispezione
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
Efficienza operativa ue brand di prestigio, uniti insieme per ottenere la massima efficienza operativa. Volvo Penta fornisce il suo nuovo propulsore industriale PowerPac per lo sviluppo di pompe Godwin. Brand di XYLEM WATER SOLUTIONS, tra i principali protagonisti a livello mondiale nella fornitura di pompe automatiche autoadescanti, ha scelto infatti VOLVO PENTA per montare motori diesel Tier 4 Final (unità da 8, 11 e 13 litri e con potenze da 214 a 543 cv) su sistemi che saranno impiegati nel settore minerario, delle acque reflue, nel segmento oil & gas e in operazioni di dewatering ad ampio raggio. www.volvopenta.com www.xylemwatersolutions.com
D Una notte al museo A settembre, a Parigi, si è svolta la 50esima convention di Iploca, International Pipe Line & Offshore Contractors Association. L’associazione, nata proprio a Parigi nel 1966, ha riunito ben 600 ospiti provenienti da oltre 30 Paesi. Tra i presenti 160 aziende del settore. Protagonista attivo dell’evento, LAURINI OFFICINE MECCANICHE, membro Iploca dal 1996, con la sponsorizzazione dell’intrattenimento del tradizionale Caterpillar Party, una serata che ogni anno offre agli ospiti dell’associazione location esclusive e molto suggestive. Quest’anno il party si è tenuto presso il Musée des Arts Forains nel famoso Pavillons de Bercy, spazio espositivo che raccoglie un’immensa collezione di giochi e divertimenti provenienti da antichi luna park. L’occasione ideale per consolidare storici rapporti e allacciare nuove collaborazioni.
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ANNIVERSARI Le immagini di queste pagine testimoniano l’evoluzione storica di Hilti. Nella foto di sfondo il quartiere generale a Schaan, nel Principato del Liechtenstein.
16 Costruzioni ottobre 2016
Attualità&Prodotti
NEWS
RITORNO al futuro
DI DANIELA STASI
HILTI COMPIE 75 ANNI E SI SENTE PIÙ DINAMICA CHE MAI, CON 23.000 DIPENDENTI IN OLTRE 120 PAESI. LA SUA RICETTA SEGRETA? PREPARARSI AL DOMANI, RINNOVANDOSI dattarsi e innovarsi di continuo, mantenendo sempre l’equilibrio. Questo il fil rouge che ha accompagnato Hilti dalle sue origini fino a oggi, lungo 75 anni di storia. Oggi il Gruppo conta più di 23.000 dipendenti in oltre 120 Paesi, e guarda al futuro. In Italia è presente dal 1952 ed è tra i protagonisti principali nel settore dei sistemi per il fissaggio e in quello della demolizione nel segmento delle costruzioni. Può vantare un team di lavoro di oltre 1.000 collaboratori, composto tra l’altro da un elevato numero di giovani, che fin dall’università hanno la possibilità di sviluppare le proprie capacità in azienda: Hilti, infatti, negli anni ha sviluppato numerose collaborazioni con il Politecnico di Milano e il Commercial Excellence Lab di SDA Bocconi. E per il 2017 sono in fase di attivazione nuovi accordi con altri atenei su tutto il territorio nazionale. Gira pagina per rivivere le principali tappe storiche. ST
A
ottobre 2016 Costruzioni 17
ANNIVERSARI SEISMIC ACADEMY Hilti Italia è portavoce nazionale di una campagna di sensibilizzazione sulla corretta progettazione antisismica. Per poter offrire le soluzioni più innovative, il Gruppo ha avviato partnership con enti e aziende col fine di accrescere la conoscenza sulla risposta sismica di elementi strutturali e non strutturali. Studi, ricerche, progettazioni e lavori svolti in questo ambito vengono presentati in occasione del conve-
18 Costruzioni ottobre 2016
gno nazionale “Seismic Academy”, organizzato da Hilti da quattro anni con il supporto di relatori internazionali di altissimo calibro. L’edizione 2016, più che mai attuale dopo l’evento sismico che ha colpito l’Italia centrale, si svolge il 27 ottobre a Milano al Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”.
www.hilti.it
Attualità&Prodotti
NEWS
C’era una volta... Culla della multinazionale di oggi, nel 1941, fu la piccola officina di Schaan, nel Principato del Liechtenstein. Ai tempi, i fratelli Martin ed Eugen Hilti producevano componenti per motori, accendini e frullatori da cucina. Nel 1948, l’azienda convertì la produzione negli strumenti di fissaggio rapido, e si affidò alla distribuzione diretta, metodo in grado di garantire prossimità con i clienti e quindi un forte vantaggio di mercato. Nel 1960 la società Hilti Maschinenbau fu trasformata in società di capitali e la celebre valigetta rossa porta attrezzi diventò in poco tempo il simbolo dell’azienda, sinonimo di prodotti di elevata qualità, innovazione e servizi di alto livello per i professionisti dell’edilizia.
STORIA DI FAMIGLIA Un’impronta determinante allo sviluppo del Gruppo è stata data da Martin Hilti, co-fondatore e presidente di Hilti per molti anni, che ha lavorato attivamente in azienda fino ad età avanzata. Suo figlio Michael, che ha assunto nel 1990 la carica di ceo e in seguito l’incarico di presidente del cda per 13 anni, oggi è membro del cda, amministratore fiduciario della fondazione familiare Martin Hilti Family Trust e membro del consiglio di fondazione di Hilti Foundation. Già nel 1980, la famiglia Hilti decise di rinunciare alla propria eredità e istituire una fiduciaria con lo scopo di garantire la sicurezza e l’indipendenza dell’azienda. Le persone sono sempre state al centro di Hilti: fin dagli albori è stata introdotta una cultura aziendale unitaria, il cui focus era ed è rappresentato dal collegamento tra gli obiettivi di sviluppo personali con quelli aziendali. Tale impegno ha permesso alla società di ottenere numerosi riconoscimenti e di posizionarsi nella top ranking delle valutazioni mondiali dei datori di lavoro.
Le immagini storiche danno valore alle tappe vissute da Hilti in 75 anni di storia. Qui a destra, per esempio, la suggestiva foto della sede storica di Schaan.
ottobre 2016 Costruzioni 19
WALKAROUND DI
MATTHIEU COLOMBO
Š Costruzioni
Peso operativo 5,48 ton Motore Yanmar 4TNV84T Potenza netta 32,6 kW
YANMAR VIO57-6
I plus di Il ViO57-6 è una macchina totalmente nuova che fa tesoro degli oltre 22 anni d’esperienza Yanmar nella costruzione di girosagoma nel segmento delle 5 t. Migliorano prestazioni idrauliche, cinematica e stabilità. Calano i costi di gestione e molto i consumi
1
2 Progetto completamente nuovo sviluppato con esperienza ultraventennale in questo specifico segmento. Aumenta la produttività e calano i consumi. Perfetto.
Idraulica che mantiene la tipica tecnologia del raddoppio ViPPS ma con pompe e distributori nuovi di qualità top. Più veloce del 15% in carico e del 20% in scavo.
© Costruzioni
4
3
In modalità standard consuma l’8% in meno del modello precedente, ma limitando i giri con la modalità eco arriva a consumare il 40% in meno!
Motore turbo con la cilindrata più contenuta della categoria e controllo elettronico. Tanta coppia e potenza massima a soli 2.200 giri/min. Cambio olio a 500 h.
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6 Le forze di strappo e penetrazione sono simili al passato ma la stabilità operativa e la precisione del distributore idraulico elevano ritmo e produttività. Efficiente.
Stabilità maggiore grazie al baricentro più basso ottenuto con sottocarro con nuovi componenti, torretta ribassata e braccio più resistente e leggero.
7
8 Forza di trazione di ben 5.580 daN grazie ai nuovi motori Kayaba, componenti mobili del sottocarro da macchina superiore e cingoli larghi 400 mm.
Cabina più spaziosa, meglio rifinita e confortevole. La pressione acustica interna cala di 3 decibel fermandosi a soli 79 dB(A). Quella esterna cala da 96 a 94 dB(A).
9
10 Vero girosagoma con raggio di rotazione frontale molto contenuto e una capacità di sollevamento migliorata. Zavorra supplementare disponibile.
Allestimento di serie completo: 3 specchi retrovisori, 1 faro a led, protezioni dei cilindri di benna e sollevamento, linea aux a controllo proporzionale e climatizzatore.
© Costruzioni
YANMAR VIO57-6
L’imperatore dei girosagoma Il ViO57-6 è a prova di muro. Non riuscirete mai a grattare la zavorra posteriore e nemmeno a toccare la porta della cabina aperta che non è più a struttura articolata ma classica
Sbalzo posteriore torretta 995 mm
Raggio di rotazione frontale minimo 1.760 mm (con penetratore standard da 1.650 e brandeggio)*
Carreggiata 1.590 mm
Larghezza massima 1.990 mm
*Nota: con penetratore lungo da 1.940 mm il raggio minimo frontale è di 1.880 mm.
24 Costruzioni ottobre 2016
di
Anche nello scavo filomuro, brandeggiando a destra, la torretta del ViO57-6 non oltrepassa mai la larghezza del carro di 1.990 mm
WALKAROUND
Più stabile e forte Vetri laterali scorrevoli
i
Brandeggio destra 68° Brandeggio sinistra 68°
truzion © Cos
LE PRESTAZIONI DEL ViO57-6
• FORZA DI STRAPPO
4.190 daN
• FORZA DI PENETRAZIONE
2.440 Mpa
• CAPACITÀ DI SOLLEVAMENTO*
© Costruzioni
© Costruzioni
VISIBILITÀ DI SERIE A differenza di alcuni concorrenti il ViO57-6 monta di serie 3 specchietti di qualità e un faro di lavoro a led integrato nel braccio (foto). Tre fari a led supplementari sono disponibili: due sopra cabina e uno che illumina l’area dietro cabina.
1.430 KG
*Nota: rotaz. 360°, distanza 3 m, al livello del suolo con lama sollevata.
ottobre 2016 Costruzioni 25
La macchina è stata totalmente ridisegnata per ottenere le stesse geometrie di scavo ma con una torretta più vicina al carro e un braccio più leggero e resistente
BARICENTRO PIÙ BASSO La torretta è più bassa del 4% rispetto al ViO57-5 Universal mentre la luce a terra del sottocarro è aumentata del 28%. Il ViO57-6 è quindi più rapido anche sui terreni meno compatti e l’aumentata stabilità dà sicurezza. MACCHINA PIÙ BASSA DI 100 MM In alcuni mercati il limite alla circolazione stradale entro i 4 m d’altezza poteva dare problemi di trasporto per il vecchio modello. Il nuovo ViO57-6 ferma il metro a 2.540 mm.
TORRETTA PIÙ BASSA
YANMAR VIO57-6
È più stabile
26 Costruzioni ottobre 2016
di
WALKAROUND
e molto robusto 39 KG PIÙ LEGGERO E 47% PIÙ RESISTENTE BRACCIO RIDISEGNATO Rispetto al modello precedente il braccio ha la stessa lunghezza da perno a perno di 2.950 mm, ma ha una sezione maggiore e, grazie all’utilizzo di acciai di ultima generazione, pesa ben 39 kg in meno senza rinunciare a parti strutturali in fusione come la base con perno
unico (resistenza e allineamento nel tempo), la forcella su cui è incernierato il penetratore e il blocco di brandeggio con perno singolo da ben 486 mm. Eterne, le tubazioni idrauliche in acciaio inossidabile. Nuovo il passaggio delle tubazioni flessibili tra torretta e braccio che riduce le frizioni. Perno dal diametro superiore del 29%
© Costruzioni
© Costruzioni
Forcella braccio/penetratore in fusione
Singolo maxi perno tra braccio e blocco
© Costruzioni
TUBAZIONI SENZA MANUTENZIONE Le tubazioni flessibili, rigorosamente vestite con maglia protettiva a grana grossa, non passano più tra braccio e blocco di brandeggio. Questo permette di eliminare gli attriti e qundi l’usura delle stesse.
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Nuove boccole in acciaio temperato
© Costruzioni
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486 mm
CAMBIANDO BRACCIO E ALLESTIMENTO È VIO50-6 Il ViO57-6 è stato progettato in modo da ottenere la versione alleggerita ViO50-6. Le qualità sono le stesse, ma cambiano geometrie di scavo e allestimento. Il suo target è quello dei noleggiatori. ottobre 2016 Costruzioni 27
YANMAR VIO57-6
velocità di carico
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+15%
Prestazioni superiori PRECISIONE GIAPPONESE In termini di produttività, la grande differenza è data dal distributore idraulico ridisegnato perché l’operatore riesce a controllare la macchina al meglio sfruttando la portata idraulica superiore supportata dal nuovo motore turbo che offre coppia anche ai regimi più bassi.
RISPETTO ViO 57-5U
Rispetto al ViO57-5 Universal la nuova macchina è più reattiva e precisa. Merito di pompe maggiorate Kayaba che fanno crescere la portata del 6,3% e di un distributore Nabtesco con profilo delle spole ridisegnato
P2
• 20% PIÙ VELOCE DEL SERIE 5 NELLO SCAVO DI UNA TRINCEA
2
SFRUTTA TUTTA LA POTENZA
3
DISTRIBUTORE VICINO ALLE POMPE
P1
28 Costruzioni ottobre 2016
4 ASSI
RADDOPPIO PORTATA ViPPS
D
COME FUNZIONA IL RADDOPPIO ViPPS La sommatoria della portata idraulica ViPPS è ottenuta con la pompa a portata fissa P3 sulla doppia pompa P1-P2. Questo avviene quando la P3 non è impegnata per rotazione e brandeggio.
NEL CARICARE I
1
P4 P3
• 15% PIÙ VELOCE DEL SERIE 5
L’idraulica ViPPS è stata modificata per contenere i consumi, ma senza perdere l’esclusivo raddoppio di portata e i movimenti contemporanei. La pompa doppia P1-P2 è controllata con solenoidi collegati all’ECU del motore per assicurare una risposta pronta (no cali di giri) e sfruttarne la potenza al 100%. Tale disposizione riduce le perdite di carico idraulico e diminuisce sia la lunghezza delle tubazioni sia il numero di giunti necessari (meno componenti, maggiore affidabilità).
di
WALKAROUND
+20%
Ora i componenti sono tutti giapponesi Sul ViO57-6 si ha una doppia pompa a portata variabile direttamente calettata al nuovo motore turbo. Ad essa sono innestate in linea due pompe a ingranaggi. Il distributore a centro aperto è accessibile rimuovendo il piano cabina e le carenature laterali. L’accessibilità è migliorata
P1 P2
POMPE IDRAULICHE MONTATE IN LINEA
© Costruzioni
P4
© Costruzioni
Serbatoio olio idraulico in metallo
P1
TRASLAZIONE DX, BRACCIO E BENNA
P2
TRASLAZIONE SX, BRANDEGGIO,
P3
ROTAZIONE, LAMA E PTO
P4
SERVOCOMANDI
Il distributore a centro aperto è posizionato sotto al pianale della cabina (foto a destra) ma ben accessibile. È il primo componente a essere raffreddato dal flusso d’aria forzata per il raffreddamento.
PENETRATORE PIÙ IL RADDOPPIO SU P1 (BRACCIO) E SU P3 (PTO)
D
© Costruzioni
P3
© Costruzioni
velocità di scavo
© Costruzioni © Costruzioni
YANMAR VIO57-6
16 valvole, 4 per cilindro
© Costruzioni
Iniezione diretta
Turbina
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Rispetto al motore del serie 5 Universal la cilindrata cala del 10% e la potenza, grazie al turbo, sale dell’11% ed è ottenuta a un regime inferiore di 200 giri/min
Silent block bidirezionali
1
DOWNSIZING DI POTENZA
2
LA POTENZA GIRA BASSA Il regime di potenza massima del 4TNV84T è di 200 giri/min inferiore rispetto al vecchio motore. Con 6,6 m/s la velocità dei pistoni è la più bassa della categoria (affidabilità).
Riducendo l’alesaggio da 88 a 84 mm, la cilindrata del 4 cilindri Yanmar cala a 2 litri, la più bassa della categoria, ma col turbo si toccano i 32,6 kW netti a 2.200 giri/min.
CONSUMA FINO AL 40% IN MENO In modalità standard consuma l’8% in meno del ViO57-5 Universal, ma azionando l’Eco Mode si arriva a risparmiare il 40% di gasolio!
L’ECO MODE CHE NON TAGLIA LA COPPIA La modalità si attiva con un pulsante che limita il regime motore 300 giri/min sotto il livello di potenza massima. La curva di coppia non varia così come non cambiano le curve idrauliche e il motore turbo assicura sempre una buona riserva di potenza.
30 Costruzioni ottobre 2016
L’AUTO IDLE DI SERIE, MA DISATTIVABILE Quando i manipolatori restano inattivi per 4 secondi, l’Auto Idle riporta il regime motore al minimo. Appena si sfiorano i comandi il regime si alza nuovamente. © Costruzioni
3
© Costruzioni
Mette il turbo e
La centralina elettronica ECU è montata su supporti elastici dietro la cabina e lontano da fonti di calore e umidità. In questa posizione è anche protetta da urti accidentali in sede di manutenzione.
di
WALKAROUND
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Controlli giornalieri a portata di mano
Filtro gasolio con separatore, spurgo, spia in cabina e reinnesco con pompa elettrica.
calano i consumi ORA A CONTROLLO ELETTRONICO Vista la potenza inferiore ai 37 kW il motore 4TNV84T è conforme allo Stage IV senza sistemi di post-trattamento allo scarico. Yanmar ha comunque investito per offrire un motore di nuova generazione, più efficiente, a controllo elettronico.
ALETTE ONDULATE Per incrementare l’efficienza, oltre ad aumentare la superficie radiante, sono stati scelti scambiatori con alette a S e non a pacchetto. Questo disegno trattiene anche meno impurità.
MAXI SUPERFICIE RADIANTE Per essere precisi, il radiatore del refrigerante ha una superficie radiante superiore del 90,8% rispetto al ViO57-5 Universal, mentre quello dell’olio idraulico ha 108,9% di superficie in più.
© Costruzioni
© Costruzioni
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Radiatori paralleli ma più efficienti del 10%
La bocca d’aspirazione è anteriore, sulla base della cabina. Il flusso raffredda nell’ordine: distributore, pompe, motore e scambiatori di refrigerante e olio idraulico. Il condensatore del clima (di serie) è a parte, sotto al lunotto.
YANMAR VIO57-6
LEVA LAMA PIÙ ERGONOMICA
Larghezza interna di 1.070 mm Sedile Grammer pneumatico
Appoggiabraccia regolabili allungati
Corrimano ergonomico e più lungo
Ampio gradino antiscivolo
Spazio al comfort
SOLO
79 dB(A) IN CABINA
La nuova cabina eleva sensibilmente la qualità percepita, assicura un comfort ben superiore, offre un’interfaccia operatore moderna e ospita meglio anche i più alti. È di 3 dB(A) più silenziosa
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a bordo l’operatore che conosce Yanmar si sente a casa, ma ha la sensazione di essere su un modello superiore. Le migliorie rispetto al ViO57 precedente sono infinite. Si percepisce l’abilità superiore e la visibilità è migliore grazie al vetro porta superiore unico e non in due parti. La luce porta arriva ora a 590 mm e il chiodo porta è molto meno invasivo. 32 Costruzioni ottobre 2016
© Costruzioni
PORTA CLASSICA E SPAZIO AI PIEDI Salendo
INDEFORMABILE La porta della cabina con struttura perimetrale unica e non doppia e articolata è una grande conquista. Anche perché resta sempre in sagoma, pur se aperta.
di
WALKAROUND © Costruzioni
CHIAVE UNIFICATA Con la stessa chiave, dal design semplice ma comunque esclusivo, si aprono i cofani (con rifornimento gasolio), la porta della cabina e si avvia il motore.
FUNZIONALITÀ E SICUREZZA Sono queste
FUGA DAL LUNOTTO L’uscita di sicurezza è prevista dal lunotto posteriore. Di qualità e ben posizionato il martello frangivetro.
le due linee guida che sono state seguite per aggiornare la cabina del ViO57-6. Tuttavia il progresso più grande è stato fatto in termini di comfort e qualità di vita a bordo. Evidente il calo di pressione acustica in cabina ottenuto anche grazie al motore turbo che “gira più basso”. ERGONOMIA (INCLINAZIONE) PEDALI MIGLIORATA
Clima con due filtri estraibili
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PAVIMENTO PIATTO - PROFONDITÀ 15% SUPERIORE
© Costruzioni
© Costruzioni
© Costruzioni
La cintura di sicurezza è una autoavvolgente a due punti integrata nella seduta del sedile Grammer.
Radio mp3, bluetooth con presa usb di serie
© Costruzioni
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La luce di cortesia che si accende all’apertura della porta è un dettaglio da macchina di categoria superiore.
540 mm
CLIMATIZZATORE (DI SERIE) PIÙ EFFICIENTE L’efficienza del climatizzatore è aumentata del 10% e l’aria è diffusa con 6 bocchette multidirezionali. È presente la funzione di ricircolo con filtro dedicato. Il filtro dell’aria esterna estraibile (foto in alto nel tondo) è ben realizzato. I comandi tradizionali restano i più pratici da usare con i guanti.
Tappeto in 2 parti removibili
ottobre 2016 Costruzioni 33
MANCA SOLO IL COLORE Il nuovo 5 ton eredita il monitor digitale già visto sui fratelli maggiori ViO80-1 e SV100-2. Si tratta di un sistema che offre sia informazioni utili come le scadenze delle singole manutenzioni aggiornate in base alle ore operative, sia una memoria della cronologia di accensione della macchina che può essere particolarmente utile per i noleggiatori.
© Costruzioni
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YANMAR VIO57-6
Giorno per giorno
Per ogni filtro è memorizzato un termine di sostituzione distinto. Promemoria utili!
La cronologia delle ore operative resta in memoria a lungo. Molto utile.
Visualizzando la singola giornata, si distingue il lavoro tra mattina e pomeriggio.
Con i cinque pulsanti e i simboli a piede monitor navigare è intuitivo.
Come sugli escavatori grandi, l’operatore può impostare la sua lingua.
Nel caso siano installati dei segnali acustici, si attivano e disattivano facilmente.
Il quadro è sempre ben leggibile, ma volendo si può anche regolare la luminosità.
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La nuova interfaccia digitale permette di verificare i termini di manutenzione.
345 mm di luce a terra
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COMPONENTI SOTTOCARRO MAGGIORATI
Rulli maggiorati (stabilità e robustezza)
34 Costruzioni ottobre 2016
Ruota folle più larga (meno usura)
Cingoli da 400 mm
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SERBATOIO PLASTICO E POMPA DI SERIE La pompa per il rifornimento con arresto automatico è di serie. Il serbatoio è plastico (no corrosione) e si può rimuovere facilmente (lavaggio). Attorno al tappo c’è una vasca di raccolta fuoriuscite con scarico dedicato. Tutto è curato nei dettagli. La batteria da 100A è sempre ai piedi dei radiatori e sempre con connettore rapido sul polo positivo. I fusibili sono ben protetti in cabina.
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Ad abbassare il baricentro della macchina aiuta anche il sottocarro. Tutte le parti mobili sono più grandi e pesanti, inclusa la ruota di trazione fissata con 12 bulloni (prima 9 bulloni) e più larga del 29% (ora 45 mm). La forza di trazione dichiarata è di ben 5.580 daN.
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PIÙ TRAZIONE E MENO USURA
forza di trazione
+17%
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P
della cate
ottobre 2016 Costruzioni 35
ria go
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Motori di trazione Kayaba
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YANMAR VIO57-6
195 KG IN PIÙ Una zavorra supplementare a richiesta è disponibile, ma costa 75 mm di fuorisagoma...
Yanmar Vi057-6 in numeri Peso Potenza Motore Yanmar Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione EGR controllo elettronico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Profondità di scavo (lungo) Prof. plinto (lungo) Dist. scavo a terra (lungo) Altezza di carico (lungo) Forza strappo Forza penetrazione Velocità traslazione Velocità rotazione torretta Passo/lunghezza carro Rulli d’appoggio Larghezza sottocarro Larghezza suole Sbalzo posteriore torretta Scavo disassato (sx-dx) Lungh. trasporto (lama ant.) Altezza trasporto Lama (W-H) Sollevamento-abb. lama Sbalzo lama Batteria Alternatore Serbatoio gasolio Sistema/serbatoio idraulico
5,485 32,6 4TNV84T-ZMBV 1,99 4 84 x 90 2.200 6,6 4 conv. diretta 1 no catalizzatore turbo doppia var + 2 fix 2 x 45,8 +37 +10 conv./no conv. 24,5 3.710 - 4.000 2.930 - 3.210 6.100 - 6.370 4.240 - 4.420 4.190 2.440 2,2- 4,4 10 n.d./2.590 4 1.970 400 995 68°-68° 5.510 - 5,600 2.540 1.990 - 400 500 - 540 1.890 100 55 66 118/19
ton kW l mm giri/min m/s
l/min
MPa mm mm mm mm daN daN km/h giri/min mm mm mm mm
Contro tendenza COSTA DI MENO Le attenzioni per ridurre i costi di manutenzione non mancano. Gli intervalli di cambio olio motore passano da 250 a 500 ore, le tubazioni alla base del braccio sono dichiarate eterne perché non sono più soggette ad attriti, le parti mobili del sottocarro maggiorate ripartiscono meglio il peso della macchina a terra, i cingoli simmetrici sono da 400 mm e i cofani sono in acciaio. All’anno di garanzia standard è possibile aggiungere le formule Plus fino a 4 anni e 3.500 ore. INTERVALLI DI MANUTENZIONE • OLIO MOTORE E FILTRO 500 ore • FILTRO GASOLIO 500 ore • FILTRO OLIO IDRAULICO 1.000 ore • OLIO IDRAULICO 1.000 ore • LIQUIDO REFRIGERANTE 2.000 ore
mm mm mm mm mm Ah A l l
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Si ringrazia per la collaborazione la concessionaria Yanmar Europe RMC di Piacenza - rmcricambi.it
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40
M
46
M
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M
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Escavatori cingolati Il primo Kobelco ordinato da un concessionario italiano è uno short radius da 24 t
CECE Congress 2016 I principali costruttori riuniti per guardare assieme al futuro sviluppo del settore in Europa
Sollevatori telescopici Con i nuovi rotativi Manitou della serie Privilege piĂš comfort, sicurezza e prestazioni
Grader Il primo Case 836C Stage IV ha realizzato un piazzale di servizio per le linee Rfi
Escavatori cingolati Vi presentiamo uno dei nuovi modelli Serie 6 che Hitachi lancerĂ il prossimo novembre
ESCAVATORI CINGOLATI È STATO ORDINATO DALLA ALPISCAVI AL CONCESSIONARIO ARNUS ED È SBARCATO A LIVORNO IN TARDA ESTATE. KOBELCO APRE LE DANZE CON UN SK230SRLC-5
PRIMO IL ufficiale d’Italia DI
MATTHIEU COLOMBO
40 Costruzioni ottobre 2016
&Componenti
Macchine ome annunciato prima dell’estate, con tanto di copertina della rivista, Kobelco è un nuovo attore del movimento terra nazionale. L’offerta del costruttore giapponese è fatta di escavatori cingolati in formato mini, midi e fino a 60 tonnellate di peso operativo. Lo sviluppo della nuova rete di concessionari è iniziata nel 2016 e la Arnus ha subito colto la palla al balzo conquistando la vendita e l’assistenza per Valle d’Aosta, Piemonte
C
e Liguria con tre sedi e una rete di officine. D’altro canto, c’è Alpiscavi un’impresa che ha vinto una gara d’applato regionale per la sistemazione di un corso d’acqua all’altezza di Cerisey (AO). Per questo tipo di lavoro in passato l’azienda aveva già utilizzato un escavatore SR da oltre 20 t. Per questo motivo e per la fama di Kobelco, Alpiscavi ha ordinato sulla carta il nuovo SK230SRLC-5 offerto in Italia con un allestimento davvero completo. ST
ottobre 2016 Costruzioni 41
Il motore è un compatto 4 cilindri turbo intercooler Hino di ultima generazione da 5,12 litri di cilindrata, 119 kW netti erogati a 2.000 giri/min, 4 valvole per cilindro e camme in testa. L’iniezione common rail è una multifase da 180 MPa di pressione massima d’esercizio. Gli intervalli di manutenzione sono pianificati a 500 ore. Il livello di emissioni Stage IV è ottenuto con un trattamento allo scarico che contempla tutte le tecnologie disponibili. Nell’ordine Doc, Dpf, Scr con iniezioni di urea (serbatoio da 33,9 litri per 330 litri di gasolio) e catalizzatore per gli eventuali eccessi di ammonia. Quest’ultimo, oltre a tutelare l’ambiente, preserva la qualità e la longevità del sistema. I radiatori sono montati in parallelo con supporti elastici di dimensioni generose e la ventola aspirante.
Con carro da 3.000 mm e lama supportata da una struttura ben dimensionata, l’SK230SRLC-5 fa della stabilità operativa, unita a delle dimensioni della torretta particolarmente compatte, un punto di forza.
La qualità giapponese è di per sé un ottimo biglietto da visita. La garanzia, da quando il cliente ritira la macchina, è di 24 mesi o 2.000 ore.
c Daniele Usel operatore Alpiscavi
42 Costruzioni ottobre 2016
Sono molto contento di questo nuovo escavatore. In passato ho utilizzato un modello dalle caratteristiche simili. Dal mio punto di vista questa macchina è molto stabile, consuma poco carburante, è molto silenziosa e stanca poco l’operatore grazie al sedile con sospensione pneumatica e alla cabina montata su 4 sospensioni con molle e tamponi oleoviscosi. A fine giornata la differenza si sente! In questo cantiere non si sfrutta la potenza per scavare, ma per sollevare i massi più grandi e traslare da monte a valle e viceversa. Si apprezza inoltre la precisione dei movimenti che in questo caso sono continui e ripetuti. Con questo utilizzo si consumano circa 13 litri ora.
c
ESCAVATORI CINGOLATI
CAMME IN TESTA
La grafica e le dimensioni del monitor lcd a colori non rendono giustizia alle funzionalità dell’interfaccia che includono funzioni diagnostiche. Lavorando si può visualizzare contemporaneamente la media del consumo carburante per fasce orarie e il consumo istantaneo.
Sicurezza fatta per durare La serie 5 degli escavatori short radius Kobelco utilizza le più recenti tecnologie applicate sulle serie 10 dei modelli tradizionali. Il costruttore ha quindi scelto di importare macchine di ultimissima generazione e con un allestimento completo che include ad esempio due linee ausiliarie, sistema di gestione
della flotta Komexs, doppia telecamera e radio integrata con bluetooth. La struttura dell’ampia cabina è robusta e, grazie alla griglia superiore di serie, ottiene la certificazione Rops e Fops livello II. Il climatizzatore di serie è automatico con ricircolo. Ogni comando è semplice e intuitivo.
ATTENZIONE MANIACALE L’attenzione per i dettagli non manca sugli escavatori Kobelco, soprattutto sottopelle. Vi segnaliamo l’iNDr, acronimo di integrated noise&dust reduction cooling system. Questa soluzione esclusiva punta a ottimizzare tutti i flussi d’aria in aspirazione ed espulsione per minimizzare rumore e depositi di polvere. Fanno parte del sistema delle protezioni per i radiatori realizzate in maglia metallica incorniciata in telai d’alluminio estraibili (foto a destra). Non mancano inoltre dei sensori di pressione a monte e a valle del filtro dell’olio idraulico in modo che l’elettronica segnali intasamenti prima che impurità raggiungano il serbatoio.
c
Marco Ferroni
product support manager Kobelco
business manager sales&field marketing department Kobelco
c
Nel mondo il marchio Kobelco non ha bisogno di presentazioni, ma in Italia, dati precedenti accordi collaborazione, gli escavatori blue-green devono farsi strada con le loro qualità. Le macchine che importiamo oggi dagli stabilimenti giapponesi sono portatrici di una tecnologia collaudata e ottimizzata per ottenere il compromesso ideale tra prestazioni idrauliche e consumi di carburante. Il modello scelto dalla Alpiscavi è senza dubbio uno tra i più rappresentativi della gamma. A medio termine arriverà anche un escavatore da 20 t di peso operativo, molto interessante per il mercato italiano.
c
Gabriele Issoglio
Conosco le macchine Kobelco nei dettagli da anni e ho avuto modo di visitare gli stabilimenti in Giappone più volte. Il brand è della Kobe Steel, uno dei più importanti costruttori d’acciaio del Giappone. E l’attenzione di quest’azienda per lo sviluppo e la costruzione di ogni modello è esemplare. Sono certo che gli operatori italiani come i concessionari attuali e futuri apprezzeranno le soluzioni tecniche e l’affidabilità dei nostri escavatori. In Inghilterra e Francia abbiamo già riscontri positivi. BENNA VAL D’AOSTA Arnus ha fornito alla Alpiscavi una benna Corazza da 1.100 mm con profilo “Aosta” ossia un ibrido tra una da roccia e una da scavo. L’SR230SRLC-5 è stato fornito con attacco idraulico che al momento Alpiscavi non utilizza.
c
INVIA ANCHE EMAIL Il sistema di monitoraggio remoto degli escavatori Kobelco permette di accedere via web ai parametri di ogni macchina. Funziona combinando segnali gprs e satellitari. Il Komexs permette di ottimizzare l’utilizzo della macchina, pianificare la manutenzione, limitare l’area geografica di lavoro e, in caso di anomalie personalizzabili, le segnala.
44 Costruzioni ottobre 2016
ALTEZZA CONTENUTA L’altezza massima alla cabina è di 3.160 mm e per una volta i corrimano obbligatori per normativa sono praticamente in linea e non vanno smontati per il trasporto come su alcuni concorrenti.
UN PASSO (DA GIGANTE) ALLA VOLTA In questa cartina abbiamo riassunto la copertura di Kobelco Italia aggiornata a settembre. In verde le zone dove sono attive le concessionarie Arnus, BSM Brescia Macchine, Sergio Bassan e Chianti Macchine, in beige le aree che l’azienda intende coprire a breve e in bianco il territorio che verrà. Manca solo un “in bocca al lupo”.
ottobre 2016 Costruzioni 45
CECE CONGRESS 2016
NEL 2016 IL MERCATO DELLE MACCHINE E ATTREZZATURE PER LE COSTRUZIONI CRESCERÀ, SECONDO LE STIME CECE, TRA IL 5 E IL 10%. LA CHIAVE DEL SUCCESSO PER IL FUTURO IN E UROPA È SVILUPPARE TECNOLOGIE DIGITALI ED ELETTRICHE PER SITI DI LAVORO SEMPRE PIÙ CONNESSI
AVANGUARDIA elettro-digitale DI
MATTHIEU COLOMBO
Il comitato CECE rappresenta gli interessi di oltre mille aziende della filiera di costruttori di macchine movimento terra e relative attrezzature, suddivisi tra Germania, Gran Bretagna, Francia, Italia, Spagna, Repubblica Ceca, Svezia, Finlandia, Paesi Bassi, Belgio, Austria, Russia e Turchia. Efficienza, sicurezza e hi-tech sono i valori chiave di questa filiera.
46 Costruzioni ottobre 2016
in
esc
&Componenti
Macchine ostruzioni ha seguito l’edizione 2016 del
C
congresso biennale del CECE, acronimo di Committee for European Construction Equipment, che tra palco e platea ha visto riuniti una selezione di rappresentanti del settore construction per discutere quali sono le tendenze di mercato e quali le evoluzioni tecniche necessarie per vincere le sfide future. E quali possono essere i passi da programmare in sinergia. Le premesse del presidente del comitato Bernd Holz (direttore dello stabilimento Ammann di Hennef in Germania e responsabile vendite nel Nord
lus
Europa per il settore stradale, in foto) sono due: “Dopo aver investito anni per abbattere le emissioni delle macchine operatrici, ora è necessario andare oltre. Siamo alle porte di una rivoluzione tecnologica del settore che unisce digitalizzazione ed elettromobilità”. Oggi i costruttori, le loro reti e i loro servizi devono offrire soluzioni nuove alle imprese, soluzioni che le aiutino a essere sempre più competitive. Cantieri intelligenti e macchine che abbattono i consumi sono le chiavi di una nuova efficienza. L’imperativo è innovare seguendo queste linee guida. ST Bernd Holz presidente del CECE, managing director dello stabilimento tedesco di Ammann e direttore vendite Nord Europa della macchine stradali.
TEMPO DI RIVOLUZIONE INDUSTRIALE Il tema principale del Congresso è stato la trasformazione del nostro segmento industriale. Durante la due giorni decine di oratori hanno esplorato una moltitudine di tendenze pertinenti, dall'ondata di digitalizzazione che travolge il settore, agli ultimi sviluppi nel campo dell’elettrificazione e dell’organizzazione dei cantieri futuribili. E ancora, dalle prospettive eco-
nomiche mondiali, alla promozione per l’industrializzazione dell’Europa centrale, in Paesi come la Repubblica Ceca, attraverso la testimonianza di aziende come Doosan Bobcat e Ammann che hanno entrambi stabilimenti produttivi nel paese, o la Polonia, attraverso la case history della cinese LiuGong Dressta.
ottobre 2016 Costruzioni 47
iva
CECE CONGRESS 2016
L’E UROPA OGGI Guardando al mercato del Vecchio Continente, quello che il CECE punta a tutelare e sostenere collaborando allo sviluppo di una politica europea cosciente dell’importanza del settore in termini di fatturato e risorse umane, gli ultimi dati evidenziano una crescita media dei volumi di vendita tra il 5 e il 10%. Nei primi 6 mesi del 2016, le vendite di macchine movimento terra hanno raggiunto le 84.000 unità (esclusi i sollevatori telescopici), ossia il 14% in più rispetto allo scorso anno e il migliore semestre dal 2008 a oggi.
I PRINCIPALI MERCATI In particolare, nel 2016 la Francia si riprende dal duro 2015 con una crescita del 53%, la Germania continua a consolidare la sua crescita con un più 14%, la Gran Bretagna cala del 12%. Leggere questo dato come effetto istantaneo della Brexit è però azzardato. È più una conseguenza di un 2015 da record in cui i noleggiatori locali hanno sostituito molti macchinari. Venendo al mercato italiano, cresce del 33% su un 2015 che aveva fatto già registrare una crescita a doppia cifra, mentre la Spagna cresce dell’11%. Guardando avanti, nei Paesi dell’Est Europa (Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Slovacchia) si registrerà un aumento della domanda, che secondo le stime Euroconstruct sarà del 4,1% nel 2016, del 5,7% nel 2017 e del 6,7% nel 2018. Per quanto riguarda la Russia, le vendite riprendono molto lentamente (progressione del 4%), ma il clima è tutt’oggi instabile, guardando al futuro mancano certezze e il volume di vendite resta inferiore a mercati come Austria, Svezia o Norvegia. Secondo il barometro CECE, guardando al mercato nel medio periodo la filiera del calcestruzzo è quella più ottimista, mentre quello delle macchine stradali (per il quale il mercato tedesco pesa il 30% del totale) quello più prudente. Inoltre, lo stallo del settore minerario frena i fatturati dei costruttori di macchine movimento terra che in altri settori registrano risultati incoraggianti.
&Componenti
Macchine
#TECNOLOGIEFUTURE Il mondo cambia sempre più rapidamente in ogni sua declinazione e lo fa anche a causa, o per merito, della digitalizzazione e della totale diffusione della connessione internet. È questa la tecnologia più globalizzante che ci sia mai stata e, assieme a quella satellitare e di localizzazione, sta cambiando anche il settore delle costruzioni. A questo si aggiunge oggi l’esigenza di incrementare drasticamente l’efficienza delle macchine (m3 di terra movimentati per litri di gasolio consumato) anche con l’introduzione di soluzioni totalmente elettriche o ibride, che combinano motori termici ridimensionati a motori elettrici sono considerate interessanti anche per il loro appeal in termini di sostenibilità ambientale. Le attuali prestazioni delle batterie non sono ancora all’altezza di garantire la produttività delle macchine operatrici medio grandi sia in termini di autonomia, ma soprattutto per i tempi di ricarica che sarebbero necessari. Per macchine più compatte e, magari, con batterie intercambiabili la quadratura del cerchio sembra già possibile. Di fatto, oggi l’innovazione nel settore equivale all’integrazione di soluzioni elettriche in macchine convenzionali (trasmissioni elettriche, recupero di energia dalla rotazione delle torrette, sviluppo di macchine con motori termici ed elettrici), dall’interconnessione delle stesse e dalla guida autonoma. Perlomeno questo è quanto immaginano i costruttori che guardano avanti. Di fatto oggi è considerata innovazione assoluta l’insieme di tecnologie che permettono di migliorare il rapporto tra consumo di carburante e produttività delle macchine. O meglio, ottenere macchine dal sempre più basso TCO, costo totale di possesso (total cost of ownership). Scrivici anche tu come la pensi sulla pagina Facebook di Costruzioni. Per raggiungerla puoi inquadrare il link QR a lato o cliccare sul logo FB nella pagina web www.costruzioniweb.com
Un momento della tavola rotonda che ha avuto come tema lo sviluppo dell’industria delle costruzioni nei Paesi dell’Est Europa. Tra gli oratori Zbyněk Pokorný, direttore del dipartimento per lo sviluppo delle zone industriali del ministero dello sviluppo della Repubblica Ceca.
CECE CONGRESS 2016
L Hakan Ilhan, direttore marketing globale, incaricato dello sviluppo rete per LiuGong Dressta Machinery Ha spiegato alla platea come mai il Gruppo cinese ha scelto proprio la Polonia per sbarcare in Europa. In sintesi hanno scelto un paese dalla cultura del dovere e del lavoro spiccata, costi del lavoro contenuti, prospettive di sviluppo infrastrutturale locali certe e attenzione alle energie rinnovabili.
L Tomas Kuta, vice presidente senior alle vendite di Volvo Construction Equipment Ha presentato alla platea il cantiere sostenibile secondo Volvo con macchine ibride, elettriche, connesse e a guida autonoma (vedi il numero di settembre di Costruzioni, pagina 52). Kuta ha anche auspicato una maggiore stabilità geopolitica in modo che la Russia ricominci a costruire infrastrutture e i Paesi dell’Est Europa possano sviluppare progetti di mobilità tra loro integrati grazie al forte supporto dei contributi europei. Gli stessi Paesi dell’Est sono l’anello di congiunzione ideale per fare progredire lo sviluppo delle costruzioni in Russia.
L Martin Knoetgen, presidente Europe, Middle East & Africa di Doosan Bobcat Quindici anni fa Bobcat ha acquisito un costruttore Ceco di macchine movimento terra. Oggi la Doosan Bobcat Europe ha sede alle porte di Praga, ha un customer center con campo prova in loco e ha da poco aperto un centro di ricerca e sviluppo per rispondere in tempi minimi alle nuove tendenze di mercato. “Il nostro compito - ha spiegato Knoetgen - è anche quello di creare una domanda di mercato e di crearla sostenibile”.
Rivoluzione digitale
R ELAZIONI CON IL CLIENTE
Con questo termine si fa un insieme dell’elettronica di gestione più avanzata, integrata a sistemi 3D di automazione del lavoro, sistemi di localizzazione e trasmissione dati. Il tema principale è stato quello di dover cominciare a sviluppare un protocollo comune in modo che ogni macchina parli la stessa lingua e possa rispondere a una medesima centrale di controllo. Alla discussione hanno partecipato anche due italiani: Antonio Marzia, vice presidente Precision Solutions and Telematics di CNH Industrial (in foto a sinistra), e Gianluca Camplone senior partner McKinsey & Company (a destra). Marzia ha spiegato come queste tecnologie possano essere recepite solo se migliorano i conti economici delle imprese. Camplone ha sottolineato l’esigenza di creare un protocollo comune a cui tutti i costruttori facciano riferimento.
Alla tavola rotonda su come stanno evolvendo i rapporti con la clientela (foto), il presidente del CECE Bernd Holz, direttore dello stabilimento tedesco di Hennef e direttore vendite Nord Europa del comparto stradale Ammann, e Michele Vitulano, direttore marketing di Indeco, hanno espresso visioni opposte. Se da una parte il tedesco ha spiegato la loro filosofia orientata a soddisfare le esigenze della clientela sviluppando tecnologie di punta, dall’altra l’italiano ha spiegato come secondo la sua esperienza i clienti non abbiano tutti le stesse esigenze e siano sempre più spesso attenti o al prezzo o alla tecnologia. In particolare, ha portato ad esempio la differeza tra cliente finale e grande noleggiatore. A far quadrare il cerchio è stato il segretario generale dell’ERA, Michel Petitjean, che vede nel TCO (costo totale di possesso) di macchine e attrezzature la chiave di valutazione universale (se vi interessa visitate la pagina web equipmentcalculator.org ).
SERIES
2016
TEAM Un nuovo luminoso giorno in cittĂ
Qui in cantiere stiamo costruendo il futuro
OTTIMO LAVORO DI SQUADRA!
Ma questo lavoro è cosÏ grande e complesso... Meglio chiamare il Team Bobcat!
Sistemeremo questo disordine & faremo spazio per le nuove costruzioni in pochissimo tempo! Le pale Bobcat ruggiscono in azione: raccogliendo i detriti dalla demolizione Mentre il MINI ESCAVATORE mette k.o. il vecchio calcestruzzo con un sol colpo. il SOLLEVATORE TELESCOPICO sistema i nuovi componenti in posizione. Mai vista una costruzione (,Ć + )" ," .+ | ő( - Ú davvero impressionante!
Bobcat è una società del gruppo Doosan. Doosan è un leader globale nel settore delle macchine edili e movimento terra, delle soluzioni per l’acqua e l’energia, dei motori e dell’ingegneria, che da oltre un secolo serve con orgoglio i suoi clienti e le comunità . | Bobcat e il logo Bobcat sono marchi registrati di Bobcat Company negli Stati Uniti e in altri paesi. Š2016 Bobcat Company. Tutti i diritti riservati.
Alla prossima‌ Bobcat ‘Tough Jobs’
ambiamento non solo formale, ma anche sostanziale. I progettisti Manitou si sono appellati a questo principio nel dare vita ai nuovi nuovi sollevatori telescopici rotativi della serie Privilege MRT 2150+ ST4 S2 e MRT2550+ ST4 S2 (quest’ultimo va a sostituire il modello MRT 2540+). Vediamo nel dettaglio alcune delle migliorie apportate. Il primo intervento è stato quello di migliorare la capacità operativa, ora di 5 t su entrambi i modelli, e l’altezza di sollevamento, di 21 m per l’MRT 2150+ e di 25 m per l’MRT 2550+. È stato perfezionato il sistema di lettura configurazione di lavoro, attingendo dal know-how proposto sul rotativo top di gamma MRT 3255+ (5,5 t di portata, 32 m di altezza), che prevede la lettura estensimetrica della stabilizzazione determinando millimetricamente l’effettiva estensione degli stabilizzatori: in questo modo il diagramma di carico è sempre quello ottimale, qualsiasi sia l’apertura degli stabilizzatori (che ora hanno una maggiore larghezza di apertura, da 4,70 a 5,14 m, e permettono una maggiore luce libera sotto le ruote). Da segnalare anche la stabilizzazione automatica mediante un pulsante e il sistema a gestione elettronica del freno di stazionamento, che si inserisce automaticamente ogni volta che l’operatore arresta il moto della macchina (funziona anche in reDI DANIELA STASI tromarcia). ST
SOLLEVATORI TELESCOPICI
C
I ROTATIVI MRT 2150+ E MRT 2550+ DI MANITOU SONO STATI OGGETTO
DI METICOLOSA ATTENZIONE
DA PARTE DEI PROGETTISTI.
ORA SONO NUOVI FUORI E DENTRO
Trasformazione 52 Costruzioni ottobre 2016
&Componenti
Macchine
Il radiocomando Manitou dispone di doppio joystick con movimenti a croce o bi-assiali: è come essere in cabina, con possibilità di simultaneità dei movimenti. Il display digitale offre tutte le informazioni disponibili in cabina: peso carico sollevato, peso massimo del carico sollevabile, temperature del motore, livello del carburante, etc...
Il correttore di livello +/-8° sull’assale anteriore garantisce il livellamento trasversale del telaio per adattarsi alle irregolarità del terreno quando si lavora su ruote.
Il braccio pentagonale degli MRT+ Privilege rende precise le movimentazioni al limite. Le tubazioni idrauliche esterne, inoltre, assicurano un elevato vantaggio in caso di interventi di manutenzione, in quanto possono essere effettuati anche direttamente in cantiere, con notevoli riduzioni di costi e tempi.
Nuovo motore Mercedes-Benz OM 934 E4-5 Stage 4, nuova collocazione dei radiatori e maggiore accessibilità per la manutenzione.
RADICALE ottobre 2016 Costruzioni 53
IN CANTIERE IL PRIMO GRADER
836C STAGE IV CONSEGNATO IN ITALIA. LO HA SCELTO L’IMPRESA ROSSI E RMANNO PER LE PRESTAZIONI E LA LUNGA TRADIZIONE COSTRUTTIVA DI
MATTHIEU COLOMBO
L’
836C è il più compatto dei grader prodotti da Case in Europa e raccoglie il testimone di una lunga tradizione costruttiva iniziata nel 1936 con il grader tedesco della Frisch e sviluppatasi negli anni in chiave Faun e poi Orenstein & Koppel. In oltre ottant’anni di evoluzioni le innovazioni introdotte non sono certo mancate, dalla regolazione automatica della lama tramite tecnologia a ultrasuoni, al telaio articolato, alla trazione integrale. Oggi il discendente del primo grader costruito in Europa si chiama Case e si propone con un equilibrio unico in termini di efficienza grazie al rapporto tra dimensioni, peso operativo della macchina, prestazioni e consumi. Fiore all’occhiello dell’ultimo nato è infatti il motore FPT Industrial da 6,7 litri di cilindrata e 115 kW di potenza netta a 2.100 giri/min, che rispetta lo Stage IV senza Dpf. L’impresa Rossi Ermanno ha scelto di acquistare l’ultima release di questo pezzo di storia. ST
54 Costruzioni ottobre 2016
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COSTRUZIONI HA SEGUITO
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Macchine
All’altezza
DELLA STIRPE ottobre 2016 Costruzioni 55
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G RADER
POTENZA SILENTE Uno degli assi nella manica del nuovo grader 836C presentato in anteprima mondiale all’Intermat 2015 è senza dubbio il 6 cilindri turbodiesel FPT Industrial da 6,7 litri che rientra nei limiti di emissioni allo Stage IV con un trattamento allo scarico composto da catalizzatore ossidante e tecnologia Hi-eScr con iniezioni di urea (motore presentato nel dettaglio da Costruzioni nel WalkAround della pala gommata Case 721F nel numero di dicembre 2015, sfogliabile su costruzioniweb.com). L’assenza di Dpf allo scarico assicura la massima efficienza e, assieme a intervalli di manutenzione più lunghi, rende la manutenzione meno impegnativa. Osservando la macchina al lavoro, ci hanno sorpreso le emissioni sonore molto contenute.
ABBIAMO VISTO l’836C della Rossi Ermanno impegnato nella realizzazione di un piazzale funzionale ai cantieri di ripristino di tratte della rete Rfi tramite la sostituzione del pacchetto di inerti su cui poggiamo le linee. Il piazzale da 5.000 m2 è stato ottenuto livellando l’esistente terreno a componente argillosa, stendendo geotessuto e formando un piano con inerte di pezzatura 0-63 mm. Già dal suo primo cantiere l’836C ha soddisfatto l’impresa per l’elevata produttività e la sicurezza operativa di primo livello.
Visibilità e comfort portano produttività La tipica cabina arretrata Rops/Fops dei grader prodotti da CHN Industrial si evolve in termini di qualità, favorendo soprattutto la funzionalità che su un grader rima con visibilità. L’operatore esperto, ben seduto sul sedile a sospensione pneumatica di serie, osserva e regola ogni movimento della lama centrale senza acrobazie. Sia dall’esterno sia dalla cabina è evidente come la potenza del motore sia trasmessa a terra in modo rapido e progressivo dalla trasmissione ZF powershift a controllo automatico. Alla dolcezza delle regolazioni lama in inclinazione, angolazione e angolo d’attacco, corrisponde un powertrain che esalta la velocità d’esecuzione, anche grazie alla tecnologia Variable Horse Power che prevede una mappatura di potenza motore da 105 kW per le prime tre marce (privilegiando la coppia motrice ai bassi regimi) e una mappatura più potente, da 115 kW, per le marce dalla 4° alla 6°.
&Componenti
Macchine L’ampia vetratura della cabina non lascia spazio ad angoli morti e il cofano posteriore spiovente favorisce anche la visibilità posteriore.
COME UN RASOIO Per un grader la lama e la sua controllabilità sono essenziali. L’operatore Andrea ha elogiato la precisione con cui si controlla l’attrezzo e il profilo che trattiene al meglio il materiale accumulato.
Il nuovo grader è stato consegnato al cliente dalla concessionaria Romana Diesel appena dopo la pausa estiva. La Rossi Ermanno era già proprietaria di un mini CX55B.
G RADER Matteo Gennari Andrea Spiti
Ermanno Rossi
responsabile tecnico Rossi Ermanno
titolare Rossi Ermanno
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Ho imparato a utilizzare il grader osservando un nostro collega che ora è in pensione e ho solo tre anni d’esperienza durante i quali ho, tra l’altro, fatto la manutenzione a oltre 200 km di strade bianche. La macchina precedente era davvero navigata, ma ci avevo fatto la mano ed era più compatta. Iniziare con un grader nuovo è stato destabilizzante, ma l’836C è così intuitivo che già con questo cantiere ho guadagnato molta confidenza. Oltre che della precisione operativa, sono molto soddisfatto della visibilità e del comfort. È un’altra vita!
Riccardo Brillo venditore Romana Diesel
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Siamo una piccola impresa e fare squadra è molto importante. Sapevo che il grader era da sostituire, ma nonostante continui a rinnovare il parco macchine di anno in anno l’acquisto è sempre slittato. È stata la detrazione al 140% a fare scattare la molla e ora sono molto contento che Andrea abbia una macchina all’altezza della sua bravura e della sua passione. Abbiamo scelto assieme Case sia per il supporto garantito da Romana Diesel sia per l’assenza di filtro antiparticolato che a mio parere riduce i costi di manutenzione.
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business manager di Romana Diesel, Maie e Caldarola
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UN’AZIENDA GIOVANE CHE INVESTE L’impresa Rossi Ermanno è dell’omonimo titolare, originario di Città della Pieve (PG), classe 1977. Il movimento terra per Ermanno è una passione che lo ha conquistato sin da piccolo. La sua vita da imprenditore è iniziata come trasportatore a medio raggio di bottiglie per le cantine locali, ma dato che dopo qualche anno i volumi non erano soddisfacenti ha seguito il suo sogno acquistando la prima macchina movimento terra. Da allora sono passati oltre 15 anni, l’azienda conta 7 dipendenti e lavora nel raggio di 70 km. Il parco macchine della Rossi Ermanno, camion inclusi, supera le 20 unità e l’836C va a sostituire una vecchio grader di origine tedesca.
58 Costruzioni ottobre 2016
Ecofriendly, Ecopower.
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Pad. C5 Stand 050
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ESCAVATORI CINGOLATI
AL BANDO l’antiparticolato DI
MATTHIEU COLOMBO
60 Costruzioni ottobre settembre 2016 2016
&Componenti
Macchine
Nella foto a sinistra, dall’alto, un dettaglio della cabina. Stilisticamente sembra invariata ma i progettisti hanno lavorato sulla qualità delle plastiche e dei materiali fonoassorbenti. Ora la pressione acustica in cabina è di soli 71 dB(A). Sotto, il serbatoio dell’urea da 91 litri che prende il classico posto dedicato agli attrezzi ed è facilmente rabboccabile da terra.
HA COSTI DI MANUTENZIONE INFERIORI, CONSUMA IL 5% IN MENO, MA ASSICURA LA STESSA PRODUTTIVITÀ. LO ZX490LCH-6 MANDA IN PENSIONE IL 470 SERIE 5 ono piccoli ma importanti dettagli che distinguono il nuovo 490 Hitachi dallo ZX470-5 lanciato in Europa all’Intermat di Parigi nel 2012. La novità più grande è la scelta di una nuova versione del sei cilindri Isuzu, fermi i 270 kW di potenza netta massima erogati a 2.000 giri/min. Se per rispettare i limiti Stage IIIB il 470 combinava l’azione del catalizzatore ossidante con un filtro antiparticolato (da pulire ogni 4.500 ore di lavoro e sostituire dopo due pulizie), ora il 490 è Stage IV unendo un Doc alla tecnologia di catalisi selettiva con iniezioni d’urea. Questa soluzione migliora l’efficienza in termini di consumo carburante ed è priva dei costi di manutenzione tipici dei Dpf. Anche dal punto di vista strutturale ci sono delle evoluzioni, in particolare nella componentistica del sottocarro (incluso il tendicingolo) che è stata maggiorata e nella struttura di braccio e avambraccio che sono state irrobustite senza aumentare di peso. Sono tutti elementi che manterranno elevato nel tempo il valore di uno ZX490LCH-6 usato. ST
S
CONSUMA FINO AL 5% MENO L’idraulica è la più avanzata utilizzata da Hitachi, ossia la HIOS IIIB con pompe a portata variabile da 400 litri al minuto montate in parallelo e distributore load sensing a centro aperto. Nuovi solenoidi per il controllo delle pressioni e una nuova gestione elettronica ottimizzano l’efficienza dell’impianto, in particolare evitando trafilamenti in avvio di rotazione e sfruttando il peso del braccio in operazioni di abbassamento e richiamo dello stesso. Lavorando in modalità Eco il 490 equipara la produttività del 470 consumando il 5% in meno di carburante.
&
Riciclaggio Demolizione Attacchi rapidi
Cesoie
Terre e rocce da scavo Martelli demolitori Mpa
Green
Frantoi
Ferro
Idraulica Faccia piana
Decommissioning Polipi
microcariche
Attrezzature Sostenibile
Sicurezza
66
70
76
Eventi RemTech Expo è riuscito a fare rete tenendo alto l’interesse di una comunità specializzata
Impianti Baioni consente di bonificare terreni contaminati con soluzioni mobili di soil washing
Impianti mobili La tecnologia del Gruppo Crismani trasforma i residui contaminati in manufatti riciclabili
NEWS
&Demolizione
Riciclaggio
Circola l’economia circolare GUARDA IL PROGRAMMA COMPLETO!
na storia lunga 20 anni, destinata a proiettarsi verso il futuro. L’edizione 2016 di Ecomondo, la fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile, in programma dall’8 all’11 novembre nel quartiere
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fieristico di Rimini, si prospetta colma di appuntamenti interessanti. Oltre all’esposizione di ben 1.200 aziende su una superficie espositiva di 100.000 m2, sono da segnare in agenda oltre 150 seminari e workshop dedicati ai nuovi scenari della Circular Economy e alle best practice dei protagonisti di questo settore: dalla quinta edizione degli Stati Generali della Green Economy (promossi dal Consiglio Nazionale della Green Economy, formato da 64 organizzazioni di imprese, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e il Ministero dello Sviluppo Economico) ai convegni con crediti formativi, fino ai seminari in lingua tenuti da relatori internazionali. Giusto per dare qualche numero, ricordiamo che nel 2015 si sono contati ben 103.514 visitatori, 500 buyer esteri, 200 conferenze e 1.500 relatori. www.ecomondo.com
www.solmec.it
64 Costruzioni ottobre 2016
www.milwaukeetool.it
Risparmio energetico garantito Evoluzione costante. Su alcuni modelli di caricatori gommati, tra cui l’EXP5045, SOLMEC ha montato la nuova tecnologia LESS (Load Energy Saving System). Si tratta di un sistema di sostentamento idropneumatico del peso dei bracci del mezzo: è costituito da un martinetto idraulico tradizionale, collegato a una serie di accumulatori idropneumatici che garantiscono una forza idraulica diretta al martinetto. Un gruppo elettrovalvole multifunzione gestite elettronicamente controlla il funzionamento e la pressione di precarica del sistema. La forza idraulica derivante dalla pompa è così utilizzata per la movimentazione del carico. Nell’utilizzo esclusivo del braccio primario il risparmio energetico può arrivare fino al 50%, mentre nei movimenti combinati di lavoro tale risparmio si aggira intorno al 20%.
Settore in evoluzione Rinnovamento nel mercato degli elettroutensili a batteria, grazie al lancio del primo martello demoperforatore SDS-Max 18 V di MILWAUKEE. La tecnologia M18 Fuel consente al nuovo martello SDS-Max di operare su calcestruzzo e cemento armato, con una batteria in grado di durare cinque volte più a lungo, generando il 35% di potenza e scaldandosi il 60% in meno rispetto alle altre batterie standard al litio.
Esperti di movimentazione Specializzata nella progettazione e produzione di attrezzature oleodinamiche, dai polipi alle pinze, dalle benne bivalve a tutto ciò che riguarda la movimentazione di materiali sfusi e rottami in genere. Questo un breve ritratto della bresciana MINELLI. Andando più nel dettaglio, i polipi sono costruiti con acciaio di qualità certificati tipo Hardox 400 e Weldox 700, gli steli dei cilindri sono in acciaio legato, temprato e cromato, perni e boccole anch'essi in acciaio temprato e rettificato. E gli stessi criteri vengono utilizzati su tutte le tipologie di attrezzature prodotte da Minelli. Focalizziamo l’attenzione sui polipi: l’offerta prevede numerosi modelli, da quelli con magnete incorporato a quelli per gru da camion e caricatori semoventi fino a 22 tonnellate, fino a quelli a cilindri verticali.
Presente all’appello ra i protagonisti di Ecomondo. MB, anche quest’anno sarà presente a Rimini. La riqualificazione di aree urbane mediante la demolizione e il conseguente riciclaggio del materiale inerte, sono concetti ben vicini all'operato di MB che, con le sue benne frantoio e vaglianti, fornisce una soluzione concreta per semplificare le operazioni di frantumazione e recupero degli inerti frantumati (e di qualsiasi altro tipo di materiale naturale). Nel quartiere fieristico riminese l’azienda vicentina metterà in mostra la sua offerta. In particolare i visitatori potranno ammirare le ultime innovazioni di gamma: la premiata benna frantoio BF80.3, pensata per escavatori a partire da 18 tonnellate, la nuova benna vagliante MBLS220 per pale e terne di grandi dimensioni, presentata in anteprima mondiale all’ultima edizione del Bauma, nonché la pinza a movimentazione rotante MB-G900. www.mbcrusher.com
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Il risultato di 40 anni per innovazione nelle demolizioni. Immaginate cosa possiamo fare nei prossimi 40.
www.minellisrl.it
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Innovazione continua dal 1976. Nel 1976 abbiamo promesso di costruire la macchina da demolizione più potente che esista sul pianeta, per eseguire lavori più difficili esistenti. Dopo 40 anni di macchine da demolizione, abbiamo mantenuto questa promessa. Illuminati costantemente dai nostri utilizzatori da tutto il mondo e rispondendo sempre con soluzioni innovative, riusciamo a progredire con lo stato dell’arte, anno dopo anno. Presentiamo oggi la nostra nuova matricola: Il Brokk 120 Diesel – l’unica macchina Diesel da demolizione da una tonnellata compatta e potente, radio-comandata completamente “Wireless” che può andare dove nient’altro riesce. Scopri un futuro più potente su www.brokk.com/it
VI PRESENTIAMO:
THE GREEN TECHNOL OGI ES EXP O
Brokk Italia srl Como, Italia +39 031 264087, info@brokk.it
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EVENTI
ilancio positivo per RemTech Expo, l’evento delle bonifiche, della tutela e della riqualificazione del territorio, svoltosi a settembre nel quartiere fieristico di Ferrara. L’edizione 2016, la decima, è stata definita la migliore di sempre. Eccovi qualche numero: 5.500 visitatori da Europa, America e Asia (contro gli oltre 4.000 del 2015), e 230 espositori specializzati da tutta Italia, ma anche da Spagna, Inghilterra, Irlanda, Galles, Germania, Olanda, Danimarca, Norvegia, Stati Uniti e Cina. Non è tutto: delegazioni moldave, rumene, turche e cinesi; amministrazioni pubbliche in rappresentanza di 15 nazioni europee; 400 tra i massimi
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Senso di
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esperti mondiali di tutela del territorio, bonifiche sostenibili e protezione delle coste, compresi i maggiori general contractor e stazioni appaltanti; 100 sessioni congressuali sulla remediation, l’industria, l’innovazione, il dissesto idrogeologico, le opere green, i materiali da scavo, gli ecoreati, l’economia circolare, la comunicazione delle emergenze. E per l’edizione 2017 è già in cantiere la trattazione scientifica dei terremoti e della chimica verde. RST
DANIELA STASI
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APPARTENENZA IL SUCCESSO DI REMTECH EXPO VA OLTRE I NUMERI. L’EVENTO INFATTI RIESCE DI ANNO IN ANNO A TENERE ALTO L’INTERESSE DI UNA COMUNITÀ SPECIALIZZATA CHE SI SENTE PARTE DI UNA RETE 66 Costruzioni ottobre 2016
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L’internazionalizzazione di RemTech Expo (www.remtechexpo.com) è dimostrata da RemTech Europe, il progetto avviato con la Commissione Europea e il JRC (Joint Research Center), che prevede di riunire ogni anno le amministrazioni e le imprese europee per condividere conoscenze ed esperienze in materia di bonifiche, e dare impulso a relazioni commerciali. Altro successo dell’edizione 2016, l’aumento della componente tecnologica, con droni, robot, software, impianti e servizi altamente specializzati.
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L’EUROPA DIVENTA PROGETTO
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EVENTI Quali sono le linee guida che seguite nell’organizzare l’evento? L'organizzazione dell'evento non si arresta mai, edizione dopo edizione. È incredibile come durante la manifestazione nascano sempre spunti di riflessione davvero interessanti e nuovi gruppi di lavoro su progetti innovativi. Alcuni di questi poi proseguono, altri modificano strada facendo l'assetto iniziale, altri ancora risultano oggettivamente belle idee ma inattuabili per diversi motivi. La comunità di RemTech Expo è inarrestabile! Durante l'anno si tengono, poi, diversi incontri con i nostri Comitati tecnici e scientifici, formati da esperti na-
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Silvia Paparella
zionali e internazionali, pubblici e privati, dei rispettivi project manager settori di interesse, allo scopo RemTech Expo di far emergere gli argomenti più significativi e attuali. Grazie alle relazioni con i più importanti key player, riceviamo input e orientamenti focali e organizziamo eventi propedeutici e preparatori con il coinvolgimento delle nostre imprese, che sono il fiore all'occhiello e il motore della manifestazione. Il tutto cercando di garantire, nell'ambito dei nostri dibattiti, il massimo livello, il massimo impegno di tutti nel rispetto dei ruoli, la condivisione delle esperienze e soprattutto di favorire l'incontro tra chi ha un problema e chi lo può risolvere. RemTech rappresenta un mix ben equilibrato tra la parte espositiva e la parte convegnistica: in che modo riuscite a mantenere tale equilibrio e a coinvolgere target differenti? Per noi le imprese non sono solo metri quadrati occupati durante l'evento. Sono il cuore della manifestazione, sono interlocutori stimolati tutto l'anno a interagire, proporre, essere visibili. Le imprese sono coinvolte sempre, a partire dall'organizzazione, negli eventi propedeutici, nelle proposte congressuali, nei progetti, nelle relazioni e nelle missioni internazionali. La ricerca e l'innovazione, senza l'applicazione in campo e l'esperienza dell'azienda privata, rimane un concetto interessantissimo ma teorico. Le amministrazioni e le imprese devono essere messe in condizione rispettivamente di conoscere che esistono strumenti innovativi per poter intervenire sul territorio e di promuovere le soluzioni che il mercato offre attraverso un processo di scambio delle informazioni e di condivisione delle esperienze.
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Qual è l’ingrediente che consente all’organizzazione di crescere di anno in anno? La manifestazione è stata un successo. Non dovrei dirlo io, mi rendo conto, ma non ho altre parole per esprimere la soddisfazione che provo e che condivido con tutti i miei collaboratori di fronte ai numeri, alle strette di mano, ai commenti verbali e scritti che ho ricevuto in questi giorni. Il primo ingrediente chiave è sicuramente il management tecnico della manifestazione. Per il coordinamento è stata, infatti, individuata una figura di natura tecnica, un operatore del settore della tutela del territorio che opera e vive ogni giorno a contatto con le tematiche di RemTech Expo e soprattutto ne conosce le problematiche e le potenzialità. Come secondo elemento direi senz'altro che RemTech Expo ha saputo creare, costruendolo giorno dopo giorno, quel ‘senso di appartenenza’ a una comunità specializzata che fa sì che ciascuno dei partecipanti sia e si senta pienamente parte di una rete che lavora nella massima condivisione, per il beneficio di tutti.
FORESTRY EQUIPMENT
www.trevibenne.it
I MPIANTI
GRAZIE A UN’IMPORTANTE (S)COMMESSA, BAIONI CRUSHING PLANTS È LA PRIMA E UNICA REALTÀ IN ITALIA A REALIZZARE IMPIANTI MOBILI DI SOIL WASHING PER LA BONIFICA DI TERRENI CONTAMINATI DI
DANIELA STASI
Da rifiuto
A RISORSA 70 Costruzioni ottobre 2016
&Demolizione
Riciclaggio
on l’espressione “economia circolare” s’intende un nuovo modello di sistema economico pensato per potersi rigenerare da solo, ossia in grado di proteggere l’ambiente, limitare i rifiuti, creare posti di lavoro e recuperare e riutilizzare le materie prime. Negli ultimi tempi se ne parla tanto, e come in qualsiasi ambito c’è chi ne parla e chi fa. Un esempio virtuoso di chi sostiene questo principio nel concreto è Baioni Crushing Plants, azienda marchigiana specializzata nella produzione di macchine e impianti per la frantumazione, la selezione e il lavaggio di materiali inerti, e per il riciclaggio di materiali di risulta da demolizione. Ve ne diamo testimonianza in queste pagine con un’inte-
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ressante case history. La scorsa primavera, infatti, la società ha consegnato una commessa molto importante, prima nel suo genere su scala nazionale: si tratta di un impianto mobile per il trattamento di terreni contaminati attraverso la tecnica del soil washing. Caratterizzato da una capacità produttiva di 30 t/h, è definito “mobile” perché costruito utilizzando moduli container. Grazie alla realizzazione meticolosa di questa tipologia di impianto, Baioni è oggi l’unica realtà in Italia a impegnarsi sia sul fronte progettuale sia su quello produttivo degli impianti di trattamento terreni e fanghi, offrendo soluzioni tecnologicamente complete. Tutti i dettagli nelle pagine seguenti. RST
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I MPIANTI CONCETTO MODULABILE L’impianto progettato e realizzato da Baioni è stato interamente costruito sulle specifiche esigenze del cliente, che aveva richiesto un trattamento di bonifica attraverso la tecnica del soil washing, per recuperare la parte pregiata del terreno mediante un processo di separazione fisica dell’inquinante. Altra richiesta della committente, che l’impianto fosse mobile e modulabile, per poterlo incorporare a una piattaforma di trattamento rifiuti esistente. Dal primo studio di fattibilità tecnica condotto da Baioni è emersa la possibilità concreta di realizzare un impianto totalmente flessibile, adatto a varie tipologie di rifiuti/terreni senza dover modificare le macchine, in quanto costruito su moduli container pienamente indipendenti, facilmente trasportabili e dotati di un proprio quadro elettrico.
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R ECUPERA CIÒ CHE ANDREBBE PERSO La valenza ambientale del progetto è elevata. Tale impianto, infatti, permette il trattamento di rifiuti contaminati da vari inquinanti e il conseguente recupero di una parte molto pregiata di terreno che altrimenti andrebbe persa. I rifiuti in ingresso sono, di fatto, suoli/melme contaminati, mentre in uscita si hanno materiali puliti e riutilizzabili, come sabbia e ghiaia, che verranno reimpiegati come materie prime secondarie, per esempio come stabilizzante per sottofondi stradali, filler per conglomerati bituminosi o anche come materiale impermeabilizzante e coibetante nelle discariche; la frazione residua, invece, è costituita da fanghi da destinare allo smaltimento in impianti autorizzati. Il funzionamento dell’impianto firmato Baioni sfrutta le diverse proprietà chimico-fisiche delle particelle che compongono il suolo e di quelle dei contaminanti presenti, per ottenere il lavaggio della frazione granulometrica più grossolana (ghiaia e sabbia) da riutilizzare e l’addensamento della contaminazione in quella più fine, da conferire a discarica.
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Riciclaggio Demolizione Tutte le fasi fino al chimico-fisico... Nello specifico, l’impianto Baioni è costituito dalle seguenti stazioni di processo, assemblate tra loro su moduli container: tramoggia di carico e gruppo di alimentazione; unità di lavaggio e selezione; unità di lavaggio della ghiaia; gruppi di idrociclonatura e frizionatura; impianto di trattamento acque (chimico-fisico); impianto di trattamento fanghi (chiarificatori e filtropressa). Il terreno viene inviato allo skid di sfangamento dove, per mezzo della sfangatrice a tamburo ST200 a doppia camera di lavaggio in lamiera antiusura, con finitura conforme alla norma ISO 12944 per ambienti corrosivi C4, viene lavato e frizionato. Il materiale di risulta viene così classificato in sabbia, ghiaia e materiale organico; procede poi su un separatore vibrante dove viene asciugato e convogliato in un punto di raccolta per lo smaltimento. Il materiale più grossolano (>5 mm) passa invece allo skid lavaggio: qui le ghiaie vengono trasferite a una recuperatrice a coclea RC90 per subire un controlavaggio e infine vengono stoccate per il loro recupero. Si procede allo skid di ciclonatura composto da due idrocicloni, uno primario e uno secondario; i materiali più fini (<5 mm) vengono introdotti in una prima unità di lavaggio sabbia GRF1 e separati con un taglio intorno ai 70 micron. Il >70 micron passa alla cella di attrizione Baibac dove i contaminanti vengono liberati dalle superfici delle particelle più fini tramite attrito e frizionatura. I materiali in uscita dalla cella di attrizione (sabbie), vengono introdotti in una seconda unità di lavaggio GRF2 dove subiscono un ulteriore lavaggio, vengono vagliati, disidratati e stoccati. Segue lo skid trattamento torbida: le acque contaminate in uscita dal primo ciclone passano al trattamento chimico-fisico in cui subiscono un processo di trattamento di depurazione totale con lavaggi speciali composti da acqua, additivi e reagenti chimici. Lo skid dell’impianto del chimico-fisico è composto da tre vasche (coagulazione, neutralizzazione e flocculazione) e da contenitori dotati di pompe dosatrici per reagenti chimici. Segue...
I MPIANTI
ANCHE TOTALMENTE MOBILI
FINAL STEP Ed ecco l’ultima fase... Dal trattamento chimico-fisico le torbide contengono ancora gli inquinanti, pertanto si procede al processo di trattamento dei fanghi e delle acque attraverso due sedimentatori/chiarificatori. La separazione tra le particelle e il chiarificato viene accelerata con l’aggiunta di agenti flocculanti. Il fango viene ispessito sul fondo della vasca. Il fango in uscita verrà quindi avviato a una filtropressa affinché il materiale solido e l’inquinante vengano disidratati per essere conferiti verso siti di smaltimento autorizzati. La filtrazione consente, rispetto alla sedimentazione, una maggiore concentrazione finale della torbida. A tal punto l’acqua chiarificata è depurata e quindi viene utilizzata per la sua reintroduzione nel ciclo produttivo dell’impianto. “Gli impianti realizzati finora sono entrati in esercizio nel 2016 e sono in grado di recuperare parte della matrice in ingresso, ciò dipendendo dalla ‘qualità’ granulometrica dell’input, nonché di ‘declassare’ il rifiuto da pericoloso a non pericoloso - dichiara Andrea Kilchenmann, responsabile commerciale Baioni Crushing Plants - Pertanto, in linea di massima, dopo il trattamento parte dei rifiuti è recuperata (sabbia e ghiaia venduta come materia prima seconda), un'altra parte residuale è destinata a smaltimento”.
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I nuovi impianti di bonifica terreni contaminati Baioni sono disponibili anche come unità completamente mobili: questi ultimi, caratterizzati da un design incredibilmente flessibile, sono costituiti da moduli pre-assemblati, su container e/o montati su skid. Gli impianti così configurati vengono spediti pre-assemblati e collaudati per facilitare e velocizzare le operazioni di allestimento del cantiere anche nel luogo in cui effettuare le operazioni. Dopo una serie di forniture già effettuate, questo progetto è già un successo, tanto che Baioni sta pensando di realizzare una linea standard di impianti nella concezione di modularità e mobilità per gli interventi di bonifica sui terreni contaminati, disinquinamento della falda nonché interventi di bonifica e rimozione dei sedimenti portuali, marini e lacuali inquinati (di cui farà presto registrare il nome). Tale linea, al momento in fase di sviluppo, verrà proposta sul mercato nel 2017 e sarà pensata proprio per le PA e tutti coloro che partecipano a gare d’appalti, come per esempio quelle imminenti per i Siti di Interesse Nazionale. L’azienda presenterà il progetto in occasione di Ecomondo. Tra i principali vantaggi: alto rendimento (trattamento in loco); ridotti tempi di movimentazione e assemblaggio; elevata flessibilità (le apparecchiature possono essere utilizzate per trattare matrici ambientali con diverse caratteristiche); trasportabilità ottimale (in caso di trasferimento su altro sito di trattamento).
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LA STRAORDINARIA TECNOLOGIA MOBILE DEL GRUPPO CRISMANI TRASFORMA I RESIDUI CONTAMINATI DEI CAMPI PETROLIFERI IN MANUFATTI RICICLABILI PER L’INDUSTRIA DELLE COSTRUZIONI
Dal fango, l’Età
DEL VALORE DI
ALBERTO FINOTTO
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&Demolizione
Riciclaggio
L’
intervento di bonifica di una vasta zona dell’area desertica di El Borma, nel Sahara tunisino al confine con l’Algeria, contaminata dai residui di lavorazione del petrolio greggio, rappresenta una pagina storica per il settore che riguarda le tecnologie di riciclo del suolo. Il Gruppo Crismani di Trieste, specializzato nei servizi antinquinamento nell’ambito delle aree marine e costiere, ha progettato, sviluppato e messo in campo a El Borma un sistema innovativo per l’inertizzazione dei fanghi residui dal ciclo estrattivo degli idrocarburi. L’enorme bacino oleoso di El Borma, che si estende per sette chilometri da sud a nordovest, è stato bonificato con lo scopo primario di
recuperare il petrolio greggio dalla superficie di questo vasto lago artificiale. La separazione di idrocarburi, acqua, sabbia e inerti, è stata effettuata con l’ausilio dell’impianto modulare Leonardo brevettato da Crismani, seguendo le fasi successive di riscaldamento, decantazione rotativa, filtraggio a pressione, pressofiltratura e centrifugazione. I fanghi di fondo, trattati secondo un processo molecolare complesso, sono stati poi trasformati in pezzature di forma sferica e conglobati in monoblocchi da utilizzare, ad esempio, nella costruzione di barriere stradali, new jersey e altre strutture di contenimento. Per un riciclaggio che riduce a zero qualsiasi rischio di contaminazione ambientale. RST
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I MPIANTI MOBILI
LINEA DIRETTA AL CUORE DEL RECUPERO Gli skimmers, le pompe per il recupero del greggio impiegate da Crismani a El-Borma, sono state allestite con vari sistemi di raccolta (a sfioramento o a spazzole olefilatiche) e con portate da 10 a 20 m3/h a seconda dello spessore superficiale del prodotto. Nel sito da bonificare sono state installate anche barriere galleggianti in materiale resistente agli idrocarburi e barriere galleggianti oleoassorbenti, necessarie per il convogliamento e il contenimento del prodotto e per eventuali situazioni di emergenza. Il cuore del recupero del greggio, delle acque e dei materiali era costituito naturalmente dall’Impianto modulare plurifiltrazione Leonardo, progettato e costruito nel Centro Ricerca & Sviluppo del Gruppo Crismani.
FLOTTA DI INTERVENTO L’impresa di bonifica e recupero portata a termine da Crismali a El-Borma ha potuto contare su una squadra di macchine mobili e mezzi speciali. Innanzitutto, le autocisterne autoaspiranti pneumatiche dalla capacità minima di 12 m3, dotate di compressore da 1.008 m3/h e 16.800 l/min, con pompa ad alta pressione da 263 bar e pompa di travaso con una portata di 90 m3/h, sistema filltrante e caldaia per la produzione di acqua calda e vapore fino a 140°C, con una pressione di 120 bar. Poi, un mezzo multiporpouse abbinabile agli skimmers e adatto per tutti i tipi di pulizie dei mezzi impiegati. Va menzionato inoltre il trattore con autobotte autoaspirante pneumatica (con cisterna in acciaio inox AISI 316L ad alta resistenza all’abrasione e alla corrosione) della capacità di oltre 29,0 m3, decompressore da 1.750 m3/ora e 29.167 l/min, pompa ad alta pressione da 190 bar e pompa ad altissima pressione da 1.250 bar. L’impianto oleodinamico per servizi ausiliari da 200 bar può essere abbinato agli skimmers e impiegato anche per il trasporto del prodotto recuperato agli impianti di trattamento. Infine, vanno annoverati nella flotta in campo anche due veicoli speciali semoventi con braccio telescopico rispettivamente da 30 e 24 m, a sostegno delle linee di convoglio del prodotto.
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Riciclaggio Demolizione
Il sito estrattivo Sitep nella zona desertica di El-Borma, teatro delle operazioni di recupero e bonifica svolte da Crismani. Il lago artificiale formatosi è diviso in tre bacini, della profondità di 7,5 m circa.
Il ciclo virtuoso Per prelevare il petrolio distribuito sulla superficie del lago artificiale, lo staff tecnico di Crismani ha impiegato diverse batterie di skimmers (pompe aspiranti per il recupero di idrocarburi) insediate all’interno del bacino e collegate con maniche e raccordi alle cisterne di raccolta. Con l’impianto di plurifiltrazione Leonardo, concepito dallo’ufficio tecnico Crismani, si è proceduto poi alla separazione della componente di idrocarburo dalla sabbia e dall’acqua. Le fasi di lavorazione si possono così riassumere: posizionamento, da cella aerea di sicurezza, delle barriere di convoglio e contenimento degli skimmers di aspirazione e delle relative linee; trasferimento del petrolio aspirato attraverso le linee aeree e stoccaggio in cisterne; conferimento finale dei prodotti ricavati (petrolio, acqua, eluati del processo di filtrazione idrica e sabbia) ai diversi impianti di trattamento.
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I MPIANTI MOBILI
RIFIUTI? NO, MATERIE PRIME
In alto, un’immagine in notturna dell’impianto Leonardo in piena produzione. Alcune tra le tante funzioni importanti di questo modulo innovativo consistono nella separazione di acqua, sabbia e idrocarburi; nella disidratazione dei materiali per filtropressatura; nel lavaggio di granulati e sabbie; nel trattamento di inertizzazione fisico-chimica di secco, umido e liquido (con o senza additivi chimici), nel trattamento di morchie e nel recupero del sottoprodotto per un successivo reimpiego.
Dopo aver recuperato il greggio e una volta trattata l’acqua da avviare all’opportuno reimpiego nei processi estrattivi, i materiali che restano nell’impianto sono costituiti dai fanghi di deposito (sabbia pesante e inerti). La filosofia attuale del Gruppo Crismani, esemplificata dal progetto Leonardo (a cui hanno contribuito, tra gli altri, i centri di ricerca delle Università di Trieste e di Tunisi) è quella di recuperare fino all’80% degli eluati del processo di filtrazione delle acque e delle sabbie inertizzate dal trattamento dei fanghi di fondo. Questi residui, opportunamente trattati, miscelati e addizionati, costituiranno la materia prima per costruire manufatti prefabbricati di recinzione, new jersey e altre barriere per la delimitazione stradale.
Furio Mattiussi Procuratore Gruppo Crismani
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Armatore, socio di riferimento Gruppo Crismani
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Negli ultimi anni, la sensibilità ecologica delle aziende è senz’altro aumentata e la filosofia del Gruppo Crismani è pronta ad accoglierne le ricadute positive per l’economia e per l’ambiente. La nostra missione è quella di individuare un ciclo sostenibile per reimpiegare tutti i prodotti di scarto che rimangono dopo una bonifica. Ottenendo, ad esempio, materiali e manufatti commercializzabili per il settore delle costruzioni.
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Paolo Crismani
Da quando, nei primi anni Ottanta, abbiamo messo in campo il primo escavatore a risucchio, per aspirare terreno in superficie senza contaminarlo con i residui inquinanti nela parte più profonda, ne è passata di acqua sotto i ponti della ricerca. Oggi siamo in grado, in ambito petrolifero, di arrivare all’80% di rifiuto riciclabile, depurando le acque di processo da reimmettere nel ciclo industriale e creando, con il residuo solido, un prodotto da riutilizzare in manufatti di varie forme, per settori diversificati.
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opo il successo riscosso lo scorso anno dal format “La Fabbrica delle Idee”, l’edizione 2016 del Saie di Bologna (dal 19 al 22 ottobre) ha ripresentato questa interessante iniziativa, officiata da Federbeton, nella veste ormai consolidata di contenitore creativo importante nell’ambito di una manifestazione fieristica riattualizzata come quella di Bologna. Questo “crocevia di contenuti” ha permesso alle diverse figure del mondo istituzionale, industriale e tecnico delle costruzioni di confrontarsi sul futuro del settore e sull'innovazione tecnologica connessa alla sostenibilità e alla sicurezza del territorio. L’evento “La Fabbrica delle Idee”, ormai un punto di riferimento privilegiato per l'edilizia italiana, si è incentrato, nello specifico, sui temi della rigenerazione urbana, della digitalizzazione e della messa in sicurezza del territorio e delle infrastrutture. La bussola di ogni incontro si è rivolta al cambiamento, unico sprone per consentire all'edilizia italiana di rinnovarsi e di proporre modelli d'impresa più vicini alle nuove esigenze del Paese e conformi alle indicazioni e ai dettami dell'Unione europea. L’evento speciale è stato rappresentato dalla mostra sulla grande bellezza naturale di un’Italia incastonata nell'architettura delle sue opere. Tra i focus privilegiati vanno senz’altro menzionati i tavoli di lavoro sulle opere stradali, per un approfondimento delle tematiche di sicurezza e sostenibilità ambientale proprie di questo tipo di realizzazioni, un ambito di confronto seguito da sempre e promosso in modo costante da Atecap.
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CONSOLIDAMENTI
LA TERRA che non trema DI
ALBERTO FINOTTO
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&Calcestruzzo
Cave
L’ECCELLENZA TECNICA DEL CONSOLIDAMENTO GEOPIER, DIFFUSO IN ITALIA DALLA RELEO DI FERRARA, PROTAGONISTA NEL PROGRAMMA DI CONVEGNI AL GEOFLUID 2016 na tecnologia che può risolvere molti problemi di consolidamento dei terreni, anche in presenza di liquefazione del suolo, con la conseguenza di un’efficacia preventiva dei fenomeni sismici che può salvare vite, strutture residenziali e produttive, edifici storici. La presenza di Releo al Geofluid 2016 di Piacenza ha portato a convegno le tecniche americane di Geopier, di cui l’azienda di Ferrara (società legata a Elto, specialista nei blindaggi in cantiere) è concessionaria esclusiva per il territorio italiano e per altre aree europee. L’ambizione di Releo è quella di portare i servizi e le tecnologie d’avanguardia Geopier an-
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che oltre i confini del Vecchio continente, partendo dall’interesse già manifestato in Etiopia e in altre zone dell’Africa subsahariana. La sfida dell’innovazione consiste nei sistemi Geopier e Impact, brevettati dall’omonima società di Davidson, in North Carolina, e basati sull’utilizzo di colonne di ghiaia compattata nel consolidamento dei terreni di fondazione scadenti. Ecosostenibilità, economia ed efficacia sono altrettanti valori veicolati da tecniche operative in grado di sostituire con la massima efficacia le tradizionali fondazioni profonde con pali in calcestruzzo armato e le metodologie di jet-grouting). ST
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CONSOLIDAMENTI
Nella metodologia Impact System (utilizzata soprattutto su terreni sabbiosi sotto falda, o comunque a coesione così scarsa da non consentire il sostentamento dei fori di trivellazione), le colonne di ghiaia sono compattate tramite vibroinfissione e battitura verticale, con l’impiego di un tubo-forma scorrevole (mandrino) alla cui sommità è installata una tramoggia contenente la ghiaia. In questo modo, non è necessario sollevare il mandrino per inserire il materiale nel terreno.
LA COLONNA DI GHIAIA Il sistema di consolidamento Geopier (denominato anche GP1) si svolge essenzialmente in tre fasi di cantiere successive. La prima sessione di lavoro prevede la perforazione del suolo per l’asportazione del terreno scadente. A seguire, lo stesso terreno asportato viene sostituito con ghiaia selezionata. La terza fase riguarda la compattazione della ghiaia in strati uniformi e, infine, il ciclo è completato dalla realizzazione della colonna densificata. La qualità della ghiaia impiegata in questo processo è assicurata dal controllo di provenienza del materiale: pietrisco derivato dal processo di frantumazione in cava, pezzature prodotte in cave naturali, calcestruzzo riciclato e altri materiali di recupero selezionati. Va sottolineato il fatto che nessun agente chimico viene impiegato nella realizzazione delle colonne.
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&Calcestruzzo
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La variante Geopier Densipact riguarda un sistema di consolidamento particolarmente adatto agli interventi in presenza di liquefazione del suolo. L’applicazione viene effettuata con l’ausilio di un’attrezzatura multiasta a rebbi insediata nel terreno sabbioso con vibroinfissione a battitura verticale. Le cavità vengono poi riempite e compattate con materiale granulare.
DIVULGATORI DI INNOVAZIONE Il convegno dal titolo “Tecnologie per il consolidamento dei terreni”, organizzato da Elto e dalla società collegata Releo di Ferrara ha portato il pubblico di Geofluid 2016 a conoscere, oltre alle tecniche Geopier, lo sforzo realizzato da queste aziende italiane nell’investire in macchine per la perforazione e lo scavo. I modelli sono stati implementati con attrezzature e dispositivi costruiti su progetto approvato e fornito dalla casa madre Geopier negli Stati Uniti. I responsabili e i tecnici Releo frequentano periodicamente opportuni corsi di aggiornamento per poter svolgere con la massima coerenza tecnica le applicazioni Geopier ottenute in concessione esclusiva per poter essere impiegate con efficacia sul territorio italiano. Oggi le tecniche di consolidamento Geopier vengono utilizzate in tutto il mondo da un gruppo scelto di circa 120 aziende titolari esclusive della licenza Geopier.
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CONSOLIDAMENTI E FFICACE IN NATURA La trivellazione, con il sistema Geopier, viene realizzata con una perforazione a elica, per un diametro di 80 cm, nell’asportazione dei terreni scadenti, fino alla profondità variabile di 2-9 m. Nella cavità ottenuta viene poi introdotta la ghiaia per uno spessore finale di 50-60 cm, compattata immediatamente da un martello ad alta frequenza, equipaggiato con asta in acciaio e piastra di costipazione a smusso laterale. Successivamente, si procede alla costruzione della colonna per strati uniformi di aggregato compattato. La compattazione, quindi, determina la densificazione della colonna e una zona di consolidamento radiale fino a 80 cm oltre la superficie cilindrica di trivellazione. Una volta terminate le operazioni di consolidamento con sistema Geopier, si procede alla realizzazione delle fondazioni o dei rilevati come opere superficiali.
Da sinistra: Gianni Martinez, Project Manager Geopier Foundation Company (Davidson); Helmut Kroth, Area-Director EMEA Geopier Foundation Company (Bonn), insieme a Renato Tornimbeni, membro del consiglio di amministrazione di Releo.
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UN INTERESSE NAZIONALE Il sostegno dei responsabili Geopier all’operatività di Releo sul territorio italiano è totale. A margine del Geofluid 2016 di Piacenza, si è svolto nella sede della Regione Emilia-Romagna un importante incontro tecnico-conoscitivo sulle tecnologie Geopier, con la partecipazione dei referenti per la microzonazione sismica del Servizio regionale Geologico Sismico e dei Suoli, dei vertici di Releo-Elto e dei rappresentanti Geopier della casa madre di Davidson e della filiale europea di Bonn. Al centro del confronto tecnico, le problematiche di liquefazione dei terreni tipiche di molte aree dell’Emilia-Romagna (problematiche per la cui risoluzione tecnica Releo è in possesso di una certificazione specifica).
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Eurocomach ES18 ZT - W b K b È&#x153; &XQHR Eurocomach ec 300 - 2002 W 3LVD Euromach es 150 - 1999 W bÈ&#x153; 3LVD
Case CX18 - 2016 b È&#x153; %RORJQD Case CX31B - 2005 bK W &XQHR Caterpillar 301.5 - 2001 bK W %HUJDPR Caterpillar 301.7 dcr - 2014 bK $VWL Eurocomach 180 SR - 2009 bK W 7UHQWR Eurocomach ES18 ZT - W b K b È&#x153; &XQHR Eurocomach ES18 ZT - W b K b È&#x153; &XQHR
Caterpillar D4 - 1980 $UH]]R Caterpillar D4 D - 1988 bK &9 bÈ&#x153; &XQHR
Fiat-Hitachi EX22-2 - 2002 bK 5RPD
TRATTORE SEMIRIMORCHIO Fiat ATC81 - 1984 3RUWD P£TXLQDV NP 7RULQR Iveco 190 + bartoletti - 1990 NP 3RUWD DXWRPµYLOHV &XQHR
CARRELLI ELEVATORI GRANDI PORTATE CVS Ferrari F16 - 2006 W É&#x2026; 5DYHQQD CVS Ferrari FL 32 - 2005 bK W É&#x2026; 5DYHQQD
Hanix H08.2 - 2005 b È&#x153; 7RULQR
Carer F90H - 2015 bK W É&#x2026; 3LDFHQ]D
Hinowa DM10 - 1993 b K W bÈ&#x153; &XQHR
Carer F90H - 2015 bK W É&#x2026; 3LDFHQ]D
Hitachi ZAXIS 50 - 2008 b K bÈ&#x153; %RORJQD
Cams 254ST - 2006 bK W 5DYHQQD
Caterpillar D4 - 1975 %UHVFLD
BULLDOZER CINGOLATI Allis Chalmers HD 16 - 1980 bK b È&#x153; %HU JDPR Caterpillar CAT.D4D - 1980 bK 7UHYLVR Caterpillar CAT.D4D - b K 7UHYLVR Caterpillar CAT.D5 - 1980 bK 7UHYLVR Caterpillar CAT.D8H - 1982 bK 7UHYLVR
Caterpillar D4C con ruspa - 1992 bK Î&#x2013;WDOLD
Caterpillar V300 - 1991 W É&#x2026; b È&#x153; 0DQ WRYD
Caterpillar D4H XL - 1987 bK 5DYHQQD
Iveco MAGIRUS 190E40/71 - 2002 3RUWD DXWRPµYLOHV b È&#x153; 7RULQR
Caterpillar D4K XL - 2008 bK 7UHYLVR
Man Man Tga 18.530 - 2004 2WURV bÈ&#x153; )LUHQ]H
Caterpillar D5 &XQHR
1980
Caterpillar dp80 - 2000 W bÈ&#x153; 5DYHQQD
Caterpillar D5 B - 1993 5LPLQL Caterpillar D5 H - 1992 b K bÈ&#x153; &XQHR Caterpillar D5B 1980 5DYHQQD
Elwell-Parker E10 - 2001 W 0DQWRYD
Man TGA 33.480 FDLS - 2004 NP 9ROTXHWH b È&#x153; 0LODQR
Fantuzzi FDC 350 - 2006 b K W É&#x2026; 5D YHQQD
Caterpillar D3B - 1985 b K 0LODQR
Caterpillar D5B - 1979 b K $QFRQD
Caterpillar D3C - 1981 b K bÈ&#x153; 5RYLJR
Caterpillar D5N - 2005 b È&#x153; 7RULQR
Mercedes-Benz ACTROS 26.48 2006 1& NP $UH]]R
Fantuzzi FDC 360 - 2007 W É&#x2026; 5DYHQQD
Caterpillar D3K - 2013 b K bÈ&#x153; &XQHR
Caterpillar D5N XL - 2003 bK bÈ&#x153; %RORJQD
UNIC 165 24 - 1992 1& b È&#x153; 7RULQR
Fantuzzi FDC250 - 2010 W É&#x2026; 0DQWRYD
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ESCAVATORI CINGOLATI
NEL SOLCO della produttivitÃ
94 Costruzioni ottobre 2016
&Calcestruzzo
Cave
SOLIDA COME LA ROCCIA CHE NE COSTITUISCE IL FONDAMENTO, LA FEDELTÀ DI BASALTI VERONA A VOLVO CE RIVELA LA COSTANZA DI UN’AFFIDABILITÀ TECNOLOGICA NEL TEMPO DI
a veduta sulla cava di Montecchia di Crosara è quella di un anfiteatro scolpito nella roccia. Da 90 anni in questa zona di origine vulcanica, nell’area orientale del veronese, si estrae basalto da destinare alle rotte del mercato internazionale. Un’attività che non conosce crisi e battute d’arresto, neppure in tempi incerti per il comparto lapideo come quelli attuali. La Basalti Verona (gruppo Maltauro) rivendica una solidità di mercato invidiabile in questo bacino antico che nei millenni ha sedimentato i resti di un lago di lava; l’autorevolezza operativa è richiamata, nello scenario, dai nuovi mezzi Volvo CE acquistati dalla società: due grandi escavatori cingolati EC480EL, im-
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ALBERTO FINOTTO
piegati nella coltivazione principale sotto roccia e un dumper A30G dedicato al carico del materiale e al trasporto dai piani della cava all’impianto di lavorazione, che si aggiunge agli altri tre modelli A30E (due esemplari) e A30D, oltre agli altri due escavatori EC360 ed EC460, e alla pala gommata L120. Basalti Verona segue così un’evoluzione tecnologica veicolata dal rapporto di fiducia con il concessionario Mac3, puntando sulla fedeltà ai modelli e, soprattutto, su un modulo di assistenza full service per l’intera flotta. Una storia di macchine e imprese che non ha ancora esaurito i suoi capitoli nel segno di una continuità operativa senza compromessi. ST
L’escavatore Volvo EC480EL e il dumper A30G, modelli d’avanguardia nella flotta di Basalti Verona. La fornitura e il ricambio di macchine operatrici e mezzi di trasporto materiali al servizio della cava di Montecchia di Crosara (VR) verte ormai da molti anni sul rapporto di fiducia tra l’azienda del gruppo Maltauro e il concessionario Mac3 di Verona, una delle principali realtà della rete di distribuzione e assistenza per Volvo CE nel Nord Italia.
ottobre 2016 Costruzioni 95
ESCAVATORI CINGOLATI
U N CALIBRO PER LA CAVA Tra le modalità di lavoro integrate nell’escavatore EC480EL (come in tutti i modelli cingolati della nuova serie E di Volvo Costruction Equipment), le opzioni preferenziali per chi lavora nelle cave di roccia sono quelle H (Heavy) e P (Power max). La novità tra le altre scelte a disposizione dell’operatore - che comprendono le altre modalità Idle (regime minimo), Fine (per rifiniture), e G (generale) - è l’ulteriore facoltà di calibratura del regime generale, con la modalità G4 che compendia in modo ottimale efficienza di consumo e alte prestazioni dell’escavatore. In più, la modalità Eco rappresenta l’innovazione straordinaria riservata all’impianto idraulico per ridurre le perdite di portata e pressione e, ancora, rendere più efficienti i consumi anche nelle fasi di lavoro più impegnative come quelle in cava.
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&Calcestruzzo
Cave LA POTENZA RESTA IN FAMIGLIA
La coppia di dumper articolati Volvo CE in forza alla Basalti Verona rappresenta un altro aspetto della continuità di fiducia del cliente nei confronti di un marchio e di un concessionario. Nella cava di Montecchia di Crosara, al modello A30D si è avvicendato di recente il nuovo A30G, dumper dell’ultima generazione, in affiancamento agli altri tre esemplari da 30 t (i due modelli A30E e l’A30D) della penultima serie. L’efficienza della catena cinematica è conferita dal convertitore di coppia con funzione di bloccaggio incorporata e dalla trasmissione a planetari Volvo PowerTronic, completamente automatica e dotata di sei marce in avanti e due retromarce.
Nell’impianto che presiede la cava di Montecchia di Crosara, la Basalti Verona produce 16 granulometrie standard di basalto più altre granulometrie speciali su richiesta del cliente. L’area di oltre 240.000 m2 presenta un fronte di lavorazione che supera i 500 m di estensione per quasi 200 m di altezza ed e ̀ tuttora in fase di ampliamento. La cava (definita anche dal nome del sito originario: Bosco Lauri) e l’impianto forniscono oltre 3.500 t di prodotto finito al giorno. Il personale al lavoro nella cava comprende gli operatori alle macchine operatrici per la coltivazione in roccia e la squadra di addetti all’impianto a valle (gestito da PLC automatizzati in tutte le fasi di produzione.
ESCAVATORI CINGOLATI
COSTRUITA SULLA ROCCIA La struttura poderosa dell’escavatore cingolato EC480EL rivendica quella vocazione al lavoro in cava che ha convinto la Basalti Verona a raddoppiare l’acquisto del modello. Un sottocarro modulare, diviso in tre parti, con il valore di resistenza conferito dall’ormai classico telaio a X comprende un’eccellenza di componenti del tutto particolare. Le piastre collocate sul carter inferiore della struttura superiore heavy duty hanno una funzione di rinforzo e di protezione supplementare durante le applicazioni pesanti dell’escavatore. Altrettanto robuste le strutture della ruota dentata e folle, delle maglie dei cingoli e dei rulli inferiori. Il potente motore D13 Volvo Stage IV/Tier 4 Final eroga oltre 280 kW per una tecnologia avanzata che tiene conto delle necessità di riduzione dei consumi di carburante e di rispetto ambientale, con l’abbattimento delle emissioni tramite il modulo della riduzione selettiva catalitica: l’additivo AdBlue viene riscaldato per produrre ammoniaca, provocando la reazione chimica per trasformare i NOx in azoto e CO2 senza ridimensionare la produttività né compromettere in alcun modo le prestazioni dell’escavatore cingolato.
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&Calcestruzzo
Cave I cicli di lavorazione nella cava Bosco Lauri di Basalti Verona si svolgono per sessioni quotidiane di 8-9 ore che coinvolgono in un lavoro duro e impegnativo le macchine e gli operatori. Il rapporto di fornitura con Mac3 , per l’azienda cavatoria di Montecchia di Crosara, dura dal 2003 e comprende le dinamiche di manutenzione programmata previste dal contratto full service di Volvo CE (compreso, naturalmente, il collegamento telematico CareTrack per la diagnostica giornaliera e per le emergenze di intervento).
Luciano Feder Mac3
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Il rapporto di fiducia tra il concessionario Volvo CE e il cliente è costruito sulla vicinanza assidua, costante e quotidiana del dealer alle esigenze e alle richieste dell’impresa. La qualità delle macchine, il progresso tecnologico, devono andare di pari passo allo spirito di servizio, alla presenza sul territorio. Mac3 conosce ormai le risposte principali da fornire a una realtà primaria come Basalti Verona, in termini di macchine e servizi: sicurezza e comfort per l’operatore, redditività ed economia di gestione delle macchine, qualità totale e prezzo competitivo.
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ALWAYS ONE STEP AHEAD
Pegasus Distributore FLOW SHARING a controllo elettronico Permette l’esecuzione contemporanea di tre movimenti e una maggiore velocità di esecuzione. AUTOLIVELLAMENTO Funzione di livellamento automatico con la semplice pressione di un tasto, su qualsiasi conformazione del terreno. Sistema EASY WORK SYSTEM permette di operare in qualunque posizione, adattando automaticamente OâDUHD GL ODYRUR LQ EDVH DOOD FRQð JXUD]LRQH GHJOL VWDELOL]]DWRUL
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Flotte
AutogrĂš Casseforme
Idraulica Ponteggi Generatori
Tecnologia
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Gru automontanti Lancio ufficiale Manitowoc a Niella Tanaro per il nuovo modello Potain Hup 40-30 a 16 configurazioni
AutogrĂš La lepre a nove assi AC 1000 sfida ogni ostacolo per montare le turbine eoliche piĂš grandi al mondo
Piattaforme aeree La sfida di Meta con i modelli di CTE per divulgare la nuova filosofia del noleggio polivalente
NEWS
&Noleggio
Sollevamento
a presentazione ufficiale del modello Hup 40-30, il secondo della nuova gamma Potain Hup, si è svolta nel segno del grande evento, con un vernissage d’eccezione, alla fine del mese scorso, nella sede produttiva MANITOWOC di Niella Tanaro (CN), alla presenza di 320 ospiti. La nuova gru automontante (già rivelata come prototipo al Bauma 2016),
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vanta una serie importante di innovazioni tecnologiche e di design. La gru Hup 40-30 ha un braccio di 40 m e sedici configurazioni possibili, caratteristica unica per questa categoria di gru automontanti, che le consente di essere facilmente adattata per una vasta gamma di applicazioni di cantiere. La gru ha una capacità massima di 4 t, mentre è in
www.mollonoleggio.com
Fulcro bolognese Con l’inaugurazione della nuova filiale di Bologna, Mollo Noleggio raggiunge la quota ragguardevole di 22 strutture nazionali gestite direttamente dal gruppo. Alla flotta che comprende piattaforme aeree, mezzi di sollevamento, autocarri, macchine movimento terra, attrezzature per l’edilizia e moduli di servizio per il cantiere, MOLLO aggiunge il valore di servizio di un’officina attrezzata e dell’area dedicata ai corsi di formazione per operatori. Un centro, quello di Bologna, che replica nel territorio dell’Emilia-Romagna la capillarità e lo spirito di vicinanza al cliente caratteristici della filosofia del gruppo di Alba (CN).
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grado di sollevare 1 t in punta al braccio. Come la Hup 32-27, la nuova Hup 40-30 ha di serie un elemento di torre telescopico. Questa caratteristica permette di raggiungere l’altezza sotto gancio di 25,6 m nella posizione bassa e di 30 m nella posizione alta (braccio orizzontale). Anche la logistica migliora, considerando che non ci
Una tela per tre Ragni cingolati in primo piano al Saie 2016. La nuova linea di Palfinger Platforms Italy ha portato in scena i modelli 150AJTK, 270TJTK e (in anteprima mondiale) la nuovissima 350TJTK. Concepite in collaborazione con Palazzani, la linea di spider di PALFINGER PLATFORMS ITALY è contraddistinta dalla più moderna tecnologia per il lavoro in quota e da un design che abbina notevole compattezza e rigidità a un grande versatilità nell’altezza operativa. La prima uscita (e già apprezzato dai noleggiatori nazionali) P150AJTK è contraddistinta da una grande semplicità d’uso (funzionamento completamente idraulico) e da nuovi accessori a supporto di un ampio spettro di interventi.
www.palfingerplatformsitaly.it
Un gancio (auto) montante
sono elementi di torre supplementari da trasportare e installare. Il bracco impennabile consente ulteriore versatilità, offrendo tre impostazioni (nella posizione alta): orizzontale, 10° e 20°. Le configurazioni possibili consentono una rosa di altezze entro 25,6 m e 40 m. Con la Hup 40-30 accorciare o allungare il braccio è un’operazione semplice e rapida con configurazioni dedicate anche per il braccio corto. www.manitowoc.com
Un elefante su New York a branch nazionale Mammoet Italy del gigante mondiale del trasporto e sollevamento, ha completato un’altra fase di una delle commesse di più alto profilo commissionate al gruppo olandese: la costruzione della New York Wheel, una gigantesca ruota panoramica che cambierà la skyline della Grande Mela. MAMMOET ITALY ha infatti realizzato il trasporto di quattro delle otto gigantesche gambe della ruota dallo stabilimento di costruzione all’imbarco nel terminal Setramar di Ravenna. Le gambe tubolari hanno ciascuna un diametro di 6
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metri e una lunghezza di 42, sono tubolari, realizzate in acciaio ad alta resistenza con un peso di 234 tonnellate l’una. Il trasporto dallo stabilimento subcontraente ravennate del produttore Walter Tosto alla banchina d’imbarco, è stato effettuato con due treni paralleli di carrelli autopropulsi SPMT da 20 assi l’uno, lungo un percorso di circa 2 km. Le altre quattro gambe sono state realizzate dalla Walter Tosto Spa nel suo stabilimento principale di Chieti Scalo e imbarcate nel porto di Ortona, scalo principale dell’azienda. In totale, saranno realizzati in Italia componenti in acciaio
per la Grande Ruota per un peso di 1.500 tonnellate.La ruota, che è destinata a diventare una delle grandi attrazioni della città, a fianco di monumentisimbolo come la Statua della Libertà e l’Empire State Building, al suo completamento nel 2017 sarà la più grande struttura del genere nel mondo, con
un’altezza di 190 metri e mezzo. La ruota ha un diametro di 183 metri. www.mammoet.com
ATTUALITÀ & PRODOTTI
Il canguro ferroviario
icuramente è meno sofisticata della piattaforma E170TJV su Bokimobil 1152B con allestimento bimodale strada-rotaia (realizzato da GSR e il gruppo Rothlehner e presentato all’Innotrans
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2016). Tuttavia, la E148T bimodale su Mitsubishi Fuso 4x4 montata dal dealer australiano Monitor Lift, assolve perfettamente al suo compito. Le caratteristiche di questo modello telescopico robusto e affidabile, costruito con acciai e sezioni speciali che assicurano elevate prestazioni, ben si confanno alle dure prove ambientali imposte dalla natura e dal clima del continente oceanico. Semplice e intuitiva nei comandi, la E148T ha un’altezza di lavoro di 13,7 m, uno sbraccio di 8,4 m e una portata di 200 kg. Anche questo modello è derivato dalla gamma standard
GSR, ma con una configurazione adatta ovviamente alla marcia strade ferrate. Non si tratta dell’unica piattaforma
autocarrata GSR distribuita da Monitor Lift, che oltre all’Australia opera in Nuova Zelanda. Spiccano nella distribuzione infatti la linea PX, i modelli attrezzati con il jib (per un’altezza operativa fino ai 36 m) e quelli telescopici HD, versione heavy duty per le applicazioni più impegnative. www.gsrspa.it
Un successo a quota mille na vendemmia industriale ricca di frutti e soddisfazione, quella
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104 Costruzioni ottobre 2016
dell’autunno di Terex Aerial Work Platforms (AWP). La società ha raggiunto il traguardo
importante della millesima piattaforma semovente a braccio articolato GENIE Z-33/18, in uscita dalla linea di produzione dello stabilimento di Umbertide (PG) con tutti gli onori dovuti a un evento di questa portata. Nella stessa struttura produttiva si realizzano anche le linee dei sollevatori telescopici e delle altre piattaforme riservate dalla gamma Genie al mercato europeo. Il successo commerciale che ha portato alla produzione della millesima piattaforma Genie Z-33/18 segue un altro evento fondamentale
per il marchio Genie: quello dell’apprezzato modello di piattaforma elettrica da 12 m lanciato di recente sulla scena internazionale. www.genielift.com
IN OGNI SOLUZIONE SEMPLICE Câ&#x20AC;&#x2122;Ă&#x2C6; UNA GRANDE IDEA_
In quota sicurezza al Saie na fitta agenda di impegni a convegno per Ipaf Italia al Saie 2016. Allâ&#x20AC;&#x2122;interno del padiglione 25, lo staff dellâ&#x20AC;&#x2122;associazione internazionale per la sicurezza del lavoro aereo (nellâ&#x20AC;&#x2122;ambito dello spazio di dibattito Ambiente Lavoro), ha svolto una tre giorni di confronto tecnico-formativo sullâ&#x20AC;&#x2122;operativitĂ a bordo delle piattaforme aeree autosollevanti. Le tematiche considerate nel gremitissimo spazio IPAF, allâ&#x20AC;&#x2122;interno della manifestazione storica di Bologna dedicata al settore Construction, riguardavano, nellâ&#x20AC;&#x2122;ordine: i metodi per sbarcare in quota da una piattaforma aerea, i sistemi di protezione individuale nellâ&#x20AC;&#x2122;uso di PLE e la sicurezza a bordo delle piattaforme autosollevanti su colonna. Moderatori dei convegni e delle successive tavole rotonde sui temi prescelti, Maurizio Quaranta, responsabile di Ipaf Italia e Pier Angelo CantĂš, responsabile marketing e comunicazione per la stessa associazione. Tra i partecipanti: Daniele Fiorelli (Camp), Marco Ruggeri (Spanset Italia), Mauro Potrich (CTE, istruttore senior di Ipaf), Romina Vanzi (Head of Regional Development & Responsible Plac Ipaf). In particolare, nella discussione sulle metodologie di sbarco da PLE, partendo dallâ&#x20AC;&#x2122;inquadramento giuridico sul presidio dei rischi di cantiere, il convegno ha fatto il punto sulla definizione in progress di un approccio regolamentato riguardo alla salita e alla discesa dalla cesta di una piattaforma, illustrando al riguardo le piĂš recenti iniziative Ipaf. www.ipaf.org
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AUTOGRÙ
PER LE GRANDI TURBINE EOLICHE DI PRATUL, IN AUSTRIA, PRANGL HA PORTATO A 1.600 M IL MITO A NOVE ASSI AC1000 DI TEREX DI
ella sua imponenza, era già scritto il destino operativo dell’impressionante gru multistrada AC 1000. Questo gigante da nove assi rappresenta il vertice della gamma Terex Cranes, con i 116 m di altezza al gancio e il carico massimo da 62 t che ne indicano la destinazione all’orizzonte del-
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ALBERTO FINOTTO
l’energia eolica, nel montaggio delle turbine più alte e complesse dei grandi parchi europei. Lo specialista dei servizi di sollevamento in terra austriaca Prangl ha utilizzato la sua ammiraglia per erigere le 14 turbine eoliche (a un’altitudine di 1.600 m) che compongono l’impianto energetico di Pratul, in Austria, di pro-
&Noleggio
Sollevamento
LA SFIDA risuona nel vento
prietà Enercon. La logistica dell’area montuosa ha rappresentato già di per sé un banco di prova per l’AC 1000 sul fronte della capacità di trasferimento su strade a volte accidentate, con pendenze del 18%. “Il vantaggio di un design d’eccezione, con la possibilità di gestire ogni singolo asse dell’autogrù, ha co-
stituito un grande vantaggio - ha commentato entusiastico Peter Glier, direttore del cantiere per conto di Prangl - Anche le sospensioni indipendenti di ciascun asse hanno facilitato la marcia su un tragitto irregolare e con notevoli depressioni”. In vetta, poi, neanche il vento può fermare l’impresa. ST
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AUTOGRÙ
MONTAGGIO APERTO Le gru ausiliarie sono indispensabili per innalzare le turbine eoliche. Servono a scaricare i componenti dai veicoli di trasporto, posizionare le varie parti nel punto giusto a uso della gru principale, assistere quest’ultima nelle operazioni di sollevamento e aiutare nel suo allestimento. La sequenza delle operazioni di installazione di una turbina eolica prevede essenzialmente tre fasi. la prima riguarda il montaggio della torre. In seguito si installa, in cima alla torre, la navicella (sollevabile come unico gruppo che comprende generatore e organo di trasmissione, oppure in componenti separati). Una volta installata la navicella, si passa al montaggio finale del mozzo e delle pale che compongono il rotore. Anche in questo caso sono due i metodi di sollevamento più comuni: nel primo, il rotore è totalmente premontato a terra e viene quindi sollevato in un unico blocco. In alternativa, viene innanzitutto montato il rotore per mezzo di flange, per poi sollevare e montare le pale separatamente.
LA SINERGIA SPAZIO-TEMPO Le gru devono essere allestite in linea con le esigenze logistiche specifiche per l’innalzamento delle turbine eoliche. Per risparmiare tempo e seguire una procedura che non sia economicamente penalizzante, gru e componenti della turbina vengono consegnati con gli stessi tempi. In questi casi, gli operatori al lavoro nei parchi eolici apprezzano modelli di gru compatti e potenti come quelli della più recente gamma Terex.
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&Noleggio
Sollevamento Identità di un prodigio L’AC 1000 è la più grande gru semovente attrezzata di Terex, in grado di spostarsi su strada con il braccio base da 50 m montato. Con nove assali e una lunghezza massima di 163 metri, l’ammiraglia di tutti i modelli multistrada è il punto di riferimento per le gru addette al sollevamento pesante nella classe delle 1.200 tonnellate. Il trasporto in cantiere risulta particolarmente efficiente con l’impiego di attacchi camion-rimorchio standard per un peso massimo complessivo fino alle 26 t. Il trasferimento all’interno dei siti di montaggio delle turbine eoliche può contare sull’equipaggiamento opportuno dell’AC 1000 con pneumatici del tipo 445/95R25.
14 TURBINE IN SOLI 3 MESI Una volta raggiunta l’area di lavoro per il montaggio della turbina eolica, l’allestimento della Terex AC 1000 ha richiesto due giorni di montaggio con due squadre in campo per la messa in opera della gru. Una volta predisposta nel suo assetto heavy lifting ideale, l’AC 1000 è stata in grado di assolvere con successo ogni operazione di sollevamento per montare tutte le sezioni d’accaio della torre, la navicella e il rotore della turbina eolica. Ogni componente, del peso medio di 58 tonnellate l’uno, è stato sollevato a una quota di circa 78 metri, per un raggio di movimentazione ampio, fino ai 21 metri. L’intero arco temporale delle operazioni di montaggio, per le 14 turbine previste nel parco Enercon di Pratul, ha richiesto solo tre mesi di lavoro.
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AUTOGRÙ IN MARCIA, OLTRE GLI OSTACOLI Heinz Schuller, l’operatore di Prangl alla guida della AC 1000 sulla strada e in sito per il montaggio del parco eolico di Pretul, ha commentato con entusiasmo l’agilità della multistrada di Terex: “Abbiamo viaggiato verso la vetta con un convoglio di dieci mezzi, insieme all’AC 1000. Per la prima volta ho toccato con mano la stabilità e la tenuta di strada di questo gigante. Con sospensioni perfettamente calibrate su ogni irregolarità del terreno, anche i passaggi più ardui sono stati superati senza problemi”.
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&Noleggio
Sollevamento
THE LONG AND WINDING ROAD Le strade di accesso alle aree di insediamento dei parchi eolici sono spesso strette e tortuose, il più delle volte non asfaltate. Grazie agli assali sterzanti multidrive e al design compatto, le gru multistrada Terex si adattano mirabilmente a queste condizioni difficili, dimostrando un alto valore di manovrabilità. Il vantaggio progettuale dei grandi modelli come l’AC 1000 consiste nel numero ridotto di componenti, che consente di predisporle al lavoro con l’ausilio di pochi mezzi ausiliari. La prima facoltà richieste agli operatori, comunque, è proprio quella del controllo dell’autogrù durante il trasferimento all’area di cantiere, programmando il percorso nei punti critici, nelle curve, nei ponti da superare e negli eventuali restringimenti di carreggiata. la stessa necessità riguarda, naturalmente, il trasporto di tutti i componenti della turbina eolica.
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PIATTAFORME AEREE
SPECCHIO di rinnovamento
er un’azienda di noleggio che guarda oltre le tradizioni e le consuetudini sedimentate nel tempo, l’attenzione al territorio e all’operatività delle imprese è un punto d’azione fondamentale. La Meta di Codevilla (PV), sotto questo profilo strategico, ha fatto dell’evoluzione e del movimento la
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112 Costruzioni ottobre 2016
propria ragion d’essere. “Ci siamo mossi rapidamente durante gli anni della crisi, dedicando molto tempo alla conoscenza di nuovi segmenti economici”, dichiara orgogliosa Elisa Taini, responsabile commerciale di Meta e seconda generazione dell’impresa di famiglia insieme alla sorella Paola, di-
&Noleggio
Sollevamento
IL CORAGGIO DI CAMBIARE VOLTO SCOPRENDO LE OPPORTUNITÀ DI UN NOLEGGIO POLIVALENTE. COSÌ LA FILOSOFIA META INCONTRA CTE DI
rettore finanziario della società. “Abbiamo cambiato volto alla nostra azienda, acquistando macchine e attrezzature per un noleggio rivolto a nuovi settori come la manutenzione industriale, la difesa del territorio, i servizi urbani, la gestione delle emergenze”. Nel parco macchine più recente, svetta la nuo-
ALBERTO FINOTTO
va generazione CTE di piattaforme aeree, con il modello autocarrato Zed 20.2 H e il ragno cingolato Traccess 170, esemplari rivelatori di un’offerta rental con oltre 200 soluzioni diversificate, per un’ampia disponibilità di attachments in grado di valorizzare l’allestimento specifico di qualsiasi modello. ST
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PIATTAFORME AEREE
U NITI ALLA... M ETA! La storia di Meta comincia nel 1977 come azienda familiare dedicata alla vendita di macchine compatte e attrezzature per l’edilizia. La distribuzione di importanti marchi internazionali è segnata, nel 1996, dall’ingresso nel mondo dei concessionari JCB, a cui si aggiungono le specialità Atlas Copco, Potain, Fiori, Huqsvarna e molte altre ancora. Data dal 2006 l’esordio di Meta nel mercato del noleggio con un investimento crescente in nuovi modelli e attrezzature. Oggi Meta offre ai suoi clienti un servizio a 360 gradi: noleggio di macchine e attachments per numerose applicazioni, sia a freddo che a caldo (con operatore), corsi di formazione (con il conseguimento del patentino di abilitazione), consulenza per applicazioni specifiche in cantiere. L’assistenza viene fornita ai clienti attraverso la società Marea, mentre un’ulteriore attività (come costruttori di torri faro) viene svolta da Meta con il marchio LuxTower. Nella foto, la squadra dei vertici Meta al completo. Da sinistra: Dario Balzarin, responsabile della divisione noleggio; Marco Chiapparoli, amministratore delegato Meta e Marea; Paola Taini, responsabile della gestione finanziaria; Pietro Taini, presidente; Elisa Taini, responsabile commerciale.
Un brevetto di agilità Le caratteristiche della piattaforma Zed 20.2 H, allestita su autocarro da 3,5 t, si applicano idealmente a molti settori di intervento, dalla lattoneria all’edilizia, dalla manutenzione del verde alle pitture murali, senza dimenticare i segmenti relativi all’installazione e ripristino delle luminarie, al restauro e alla pulizia di vetrate esterne. Il sistema di stabilizzazione ad H brevettato, con l’implementazione a bielle, consente l’estensione della trave e dello stabilizzatore in un solo movimento, senza l’ausilio di martinetti o cilindri. La stabilizzazione ad H inoltre garantisce l’escursione degli stabilizzatori di oltre 220 mm per favorire il superamento di ostacoli molto più alti rispetto alla tradizionale versione ad A.
Il profilo della nuova Zed 20.2 H di CTE in forza alla flotta di noleggio Meta. Questa piattaforma da 20 m a doppio pantografo (più l’elemento telescopico a uno sfilo) fa parte della gamma più recente del costruttore di Rovereto. La stabilizzazione verticale della PLE richiama le esigenze di versatilità richieste dal noleggio Meta: l’ingombro contenuto favorisce le applicazioni negli ambiti della manutenzione urbana e della salvaguardia del territorio.
NELLA TELA DEL...TRACCESS! Con il ragno cingolato Traccess 170 di CTE (17 m di altezza operativa), la flotta a noleggio di Meta acquista un altro punto di polivalenza. Lo sbraccio da 7,5 m e gli stabilizzatori oleodinamici con sensori di contatto a terra rappresentano due dinamiche vantaggiose negli impieghi per manutenzioni ambientali, e in generale nei contesti di intervento allâ&#x20AC;&#x2122;interno delle aree verdi.
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Le piattaforme CTE su autocarro e cingolate suggeriscono combinazioni utili agli interventi di manutenzioine del verde. L’efficace versatilità del jib sulla piattaforma cingolata Traccess 170 è un vantaggio soprattutto nelle fasi di potatura delle piante, con la proporzionalità dei movimenti del braccio articolato (tre eseguibili contemporaneamente) gestita dal comando a cavo che presiede ai comandi della trazione, dalla torretta e in cesta. L’autocarrata Zed 20.2 H, oltre al vantaggio della stabilizzazione verticale (che facilita l’ingresso e il piazzamento, ad esempio, neigli spazi accessori dei giardini privati), offre una portata unica su tutta l’area di lavoro (incrementabile fino ai 300 kg) e uno sbraccio notevole fino ai 9,2 m.
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Elisa
Oggi, nel settore del Taini noleggio, abbiamo tanresponsabile ti concorrenti speciacommerciale Meta lizzati, ma a dire il vero non vediamo, nel confronto con noi di Meta, quell’accento di versatilità che ci contraddistingue, costituendo una carta vincente e innovativa. La nostra spinta strategica e decisiva al mondo del noleggio, ha preso il volo circa quattro anni fa. Si tratta di un’esperienza che ha rivoluzionato sensibilmente la nostra attività, facendola evolvere insieme alle stesse persone che hanno accompagnato, dai primi giorni ad oggi, la crescita dell’azienda.
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Dario Balzarin responsabile divisione Meta Rent
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La preferenza accordata a CTE nella scelta dei modelli di PLE su autocarro e cingolate è legata alle notevoli possibilità di noleggio che questo marchio ci offre. Un’agile piattaforma ragno possiamo abbinarla a un modello autocarrato dallo sbraccio importante, ad esempio, per realizzare un’efficace manutenzione del verde. Noi di Meta, con macchine come le piattaforme CTE, siamo in grado di fornire soluzioni combinate per coprire l’intero ciclo operativo nel caso di un’applicazione particolare o di un cantiere complesso.
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PIATTAFORME AEREE
SINERGIA IN CAMPO
FIAT FULLBACK
Difensore
ESTREMO DI MATTHIEU COLOMBO
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UFFICIALE DEL NUOVO FULLBACK
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Provatiper Voi NEL RUGBY IL RUOLO DI FULLBACK È QUELLO DI ULTIMO DIFENSORE, MA ANCHE DI PRIMO UOMO CHE RIPARTE PER CONQUISTARE LA META. FIAT PRO HA SCELTO QUESTO NOME PER IL SUO NUOVO PICK-UP CHE SOTTO LA MAGLIA AZZURRA NON NASCONDE IL DNA GIAPPONESE
on questo pick-up, Fiat Professional ha colmato la mancanza in gamma di un mezzo da lavoro determinante per l’area EMEA dove questo tipo di macchine vale il 22% delle vendite di veicoli commerciali. Se in Africa e Middle East i pick-up rappresentano il 70% delle vendite, in Europa sono a poco più del 6%. Ma la richiesta è in crescita. Oggi chi fa una vita tutta casa e cantiere in Italia può scegliere Fiat Fullback e contare sia sulla rete d’assistenza più capillare della Penisola sia sull’affidabilità e l’esperienza della giapponese Mitsu-
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bishi. Sotto al design ripreso dalla Casa italiana, si trova infatti un vero mezzo fuoristrada con telaio a longheroni, sospensioni anteriori a doppi bracci con barra stabilizzatrice e, al posteriore, un classico ponte rigido con balestre multistrato per garantire la massima affidabilità e robustezza. Sotto al cofano motore un collaudato 4 cilindri turbodiesel da 2,4 litri in versione da 110 kW e 380 Nm di coppia massima o 132 kW e 420 Nm. In entrambi i casi si può scegliere tra un cambio manuale a 6 marce o un automatico (convertitore di coppia) a 5. ST
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FIAT FULLBACK
U N PASSO DUE CABINE E... Il nuovo Fullback ha un passo di 3.000 mm esatti ed è disponibile con cabina estesa, doppia cabina (4 porte, in foto) e in versione autotelaio per allestimenti come quello carro attrezzi. L’allestimento base è già ricco di tecnologie che elevano la sicurezza. Oltre all’Abs con Ebd e Tsa (Trailer Stability Assist - stabilità in caso di traino), ci sono ad esempio l’Ldw (Lane Departure Warning) e 7 airbag (frontali, laterali, a tendina e ginocchia guidatore). Non mancano l’aria condizionata e la chiusura centralizzata con doppio telecomando. Con gli allestimenti SX e LX si possono avere fari Bi-Xenon, i sedili in pelle, radio doppio Din con display touch da 6 pollici che diventano 7 se si sceglie il navigatore satellitare integrato. Sono persino disponibili la telecamera posteriore e il cruise control con limitatore di velocità.
ANCHE 4X4 CON AUTOBLOCCANTE Esclusa la configurazione con sola trazione posteriore, il Fullback è disponibile con due versioni 4x4. La SX ha un sistema semipermanente detto "part time" che ripartisce la motricità in base alle condizioni della strada e include le marce ridotte. Passando alla versione LX la trazione è permanente "full time" con differenziale centrale Torsen bloccabile anche con le marce ridotte inserite. Per disimpegnarsi in condizioni estreme si può inoltre bloccare manualmente il differenziale posteriore.
Gli interni sono ben rifiniti e spaziosi per pilota e passeggero. Con il sistema di infotaiment con monitor touch da 7” e navigatore sembra di essere su una Freemont. Per un mezzo di supporto al cantiere il comfort è elevato.
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Provatiper Voi
Una soluzione per ogni esigenza La lunghezza del vano di carico varia dai 1.850 mm ai 1.520 mm della versione doppia cabina con una portata utile comunque di poco superiore ai 1.000 kg. Tra gli accessori ufficiali proposti da Mopar per il Fullback ci sono tre hard top (vetri laterali a pop-up, scorrevoli o senza finestrini), due co-
perture rigide (in versione con e senza sport bar), tre diverse tipologie di coperture morbide e il nuovo fullbox da tetto. Saranno sicuramente molto richiesti i rivestimenti interni per proteggere il vano di carico e, per chi non utilizza solo il pick-up per lavoro, il tubolare â&#x20AC;&#x153;sport barâ&#x20AC;? cromato.
G UIDA AUTONOMA
LAVORATORE DI GIOVANNI GASLINI
a sostenibilità del trasporto su gomma, in termini efficienza energetica, riduzione dei costi e dell’impatto ambientale, passa, secondo Scania, attraverso un ampio ventaglio di soluzioni tecnologiche innovative, incluso l’utilizzo di camion a guida autonoma. Ma, a differenza di altri costruttori, la Casa svedese non vede un futuro immediato per questo tipo di applicazioni sulle strade aperte al pubblico. Le maggiori opportunità di business e di successo a breve e medio termine (si parla di un orizzonte temporale di pochi anni) riguardano,
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invece, i veicoli a guida automatica destinati a operare in ambienti ristretti, come cave, siti minerari, terminal container e porti. E per dimostrare che l’idea funziona nella realtà Scania ha organizzato una presentazione live in una cava svedese. La missione di trasporto consiste nel trasferire inerti fra due siti distanti pochi chilometri, utilizzando camion senza conducente. In realtà, per ragioni di sicurezza, c’è sempre un driver a bordo, che si limita a verificare che tutto funzioni come previsto dai progettisti, ma che è pronto a intervenire in caso d’emergenza. ST
Provatiper Voi
autonomo
SECONDO SCANIA I CAMION A GUIDA AUTOMATICA SONO IDEALI PER AMBIENTI COME CAVE, CENTRI DI STOCCAGGIO CONTAINER E PORTI COMMERCIALI. FUNZIONANO CON UNA CENTRALE DI CONTROLLO, UN RADAR E SENSORI OTTICI
ELABORA DATI IN CONTINUO Sembra facile - ma non lo è - progettare e costruire un camion a guida autonoma. Certo esistono già sul mercato alcune tecnologie, come i cambi predittivi collegati a un ricevitore Gps e i radar dei sistemi di controllo adattativi (Acc) della velocità di crociera, che semplificano la vita al conducente, automatizzando taluni compiti. Per la guida autonoma, tuttavia, occorrono sensori radar a corta e lunga distanza, sensori inerziali alle ruote, telecamere stereoposcopiche per individuare la presenza di pedoni o di ostacoli nelle vicinanze, oltre a un sistema di elaborazione di bordo per la fusione dei dati provenienti dai diversi sensori. Proprio la fusione consente di avere un quadro complessivo della realtà intorno a camion.
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G UIDA AUTONOMA
LE ZONE INTERDETTE Per gestire le operazioni di trasporto con veicoli autonomi è previsto un centro di controllo, che elabora le informazioni sui carichi da effettuare e le invia ai camion mediante un canale di comunicazione dedicato - in gergo si chiama data link. Il computer di bordo dei veicoli interpreta gli ordini della torre e li traduce in percorsi da seguire e in destinazioni da raggiungere. A questo punto entrano in gioco i sensori del veicolo - radar a breve e a lunga distanza, accelerometri, sensori di velocità, ricevitore Gps, telecamere stereoscopiche - che raccolgono le informazioni sull’ambiente circostante e le inviano al computer principale. Quest’ultimo le interpreta con una tecnica chiamata sensor fusion, mettendo cioè insieme in modo intelligente i diversi dati per ottenere un’immagine dettagliata di ciò che sta attorno al camion. Tutto ciò si traduce, dal punto di vista grafico, in aree interdette al veicolo (in rosso nel display in foto), in zone dove il camion può transitare, e in ostacoli da evitare. Con questi dati, il computer di bordo stabilisce il percorso ottimale da seguire (anche sotto il profilo del risparmio energetico) e invia gli ordini esecutivi alla catena cinematica del veicolo (motore, cambio, frizione), allo sterzo a controllo elettronico e all’impianto frenante.
Per ora niente laser Nel mettere a punto i prototipi dei camion a guida autonoma, Scania ha scelto di concentrarsi sui radar (quello di maggiore portata ha una distanza operativa massima di 200 metri ed è montato all’anteriore) e sulle telecamere stereoscopiche, anziché affidarsi ad apparecchiature laser come i Lidar (Laser detection and ranging) per il rilevamento del-
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la velocità e della distanza degli oggetti. Per il futuro Scania non esclude di passare alla tecnologia laser, purché essa offra chiari vantaggi rispetto ai sensori tradizionali già in uso nel settore automotive. In ogni caso, il costruttore vuole fare a meno del Gps per permettere ai veicoli di operare anche nelle miniere sotterranee.
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In sequenza, uno dei camion a guida autonoma in azione off road sotto la supervisione di un tecnico Scania, che verifica il corretto funzionamento dei sistemi di bordo e lo schermo del centro di controllo sul quale figurano le aree interdette al transito (in rosso) e quelle (in nero) percorribili dai veicoli. Il sistema permette anche di gestire le soste di carico e scarico materiali.
A fianco, il prototipo di un trattore con pantografo che utilizza una linea aerea per alimentare il motore di trazione, come fosse un tram.
G UIDA AUTONOMA QUANDO LA STRATEGIA È GLOBALE In un settore in rapida e continua trasformazione, come quello dell’industria automotive, non è facile per una casa costruttrice di camion tenere il passo con i trend di mercato nelle diverse aree del mondo e con l’andamento ciclico del business per anticipare le richieste delle aziende di trasporto. Christian Levin (in foto), Executive vice-president sales & marketing di Scania, ha condiviso con noi i risultati conseguiti e le strategie globali della Casa.
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strategico per il 2020, ma non ci siamo ancora arrivati. Adesso con i servizi post-venexec. vice-president dita abbiamo raggiunto il sales & marketing di Scania 22/23% del fatturato globale, con un incremento significativo rispetto a tre o quattro anni fa. Il successo di questa strategia è scritto nei numeri. Che parlano di 165mila contratti di manutenzione e riparazione sottoscritti - il Italia il 75% dei nostri veicoli è venduto con un accordo di servizio - e di oltre 190.000 camion connessi, grazie ai nostri pacchetti di per la gestione delle flotte.” Di tutti pilastri che secondo Scania determinano una crescita sostenibile - crescere nei servizi, con il mercato, con la quota, trovando nuovi sbocchi commerciali e sfruttando le nicchie - qual è il più importante? “Siamo cresciuti in termini di volumi e di market share in Europa, dove quest’anno il segmento dei pesanti potrebbe toccare le 300.000 unità. Ma questi progressi si scontrano con le deludenti performance dei Brics. In Brasile le immatricolazioni sono diminuite dell’80% e in Russia anche di più. Per quanto riguarda le nicchie, stiamo facendo un ottimo lavoro in Europa, sfruttando la della nostra offerta modulare di prodotto. Infine, per essere più vicini ai clienti abbiamo in progetto una nuova fabbrica in Thailandia”.
Christian Levin
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Con circa 70.000 camion immatricolati e una quota di mercato del 16,5% nel segmento dei pesanti nella UE, il 2015 è stato un buon anno per Scania. Quali sono state le chiavi del successo? “Siamo abbastanza soddisfatti, malgrado le delusioni provenienti dai mercati russo e brasiliano, dei traguardi raggiunti lo scorso anno e, soprattutto, della quota commerciale, che da tempo non superava il 15% nella UE. Le ragioni di questi risultati sono molteplici. Prima di tutto, siamo riusciti ad adeguare - al momento giusto - i volumi produttivi all’andamento della domanda. Può sembrare scontato, ma non lo è. Un impulso decisivo, poi, è arrivato dal prodotto, dalle performance dei nostri camion in termini di consumo e dal livello qualitativo dei veicoli. Infine, la struttura della rete di vendita, che ha un’impronta ottimale costituita al 50% da filiali dirette e per il rimanente 50% da concessionari privati. Facendo affidamento su tutti questi asset, la quota commerciale è ulteriormente cresciuta nel primi mesi di quest’anno, attestandosi al 17,4%”. Scania si è posta come obiettivo di generare il 30% del fatturato dai servizi di post-vendita. Siete in linea con questo target? “Lo stiamo perseguendo, poiché si tratta del nostro target
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