Costruzioni 717 1-2 febbraio 2018

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WALKAROUND NUOVO ESCAVATORE GOMMATO MECALAC 9MWR Casa editrice la fiaccola srl

Macchine Mezzi d’opera Attrezzature

Il successo delle imprese

OLTRECONFINE

CONTINUA A CRESCERE

Riciclaggio &Demolizione

Cave &Calcestruzzo

Noleggio &Sollevamento

MOVIMENTATORI INDUSTRIALI

IMPIANTI MOBILI

PIATTAFORME AEREE

Nel bolognese la tecnologia Terex Fuchs è esaltata dai servizi Scai

La tecnologia Blend trasla su rotaia. Sei impianti per la galleria del Ceneri

La filosofia di sviluppo CTE dalle parole di Marco Govoni e Roberto Fenner

717 anno LXVI 1-2 febbraio 2018



VINCI LE SFIDE DEL TUO CANTIERE SCOPRI LA NOSTRA GAMMA DI ESCAVATORI COMPATTI. PRESTAZIONI PER UNA MAGGIORE PRODUTTIVITÀ PIÙ CONTROLLABILITÀ E COMFORT ROBUSTEZZA E DURATA La nostra più recente gamma di escavatori compatti nasce da quasi 60 anni di esperienza nella costruzione delle macchine compatte più solide del mercato. Con le loro prestazioni impressionanti e la possibilità di scelta tra il profilo di rotazione senza ingombro posteriore per lavorare in spazi angusti o quello convenzionale per una maggiore stabilità e prestazioni più elevate, i nostri nuovi escavatori compatti aiutano a vincere qualunque sfida in cantiere senza sacrificare il comfort dell’operatore.

PER SAPERNE DI PIÙ, VAI SU WWW.BOBCAT.COM Bobcat è una società del gruppo Doosan. Doosan è un leader globale nel settore delle macchine edili e movimento terra, delle soluzioni per l’acqua e l’energia, dei motori e dell’ingegneria, che da oltre un secolo serve con orgoglio i suoi clienti e le comunità. Bobcat e il logo Bobcat sono marchi registrati di Bobcat Company negli Stati Uniti e in altri paesi. ©201 Bobcat Company. Tutti i diritti riservati.


ISSN: 0010 - 9665

44

20

72 &Prodotti

Attualità 6

&Componenti

Macchine

Notizie Perforazioni, mercato, costruzioni, progetti, acquisizioni, motori, allestimenti, eventi, componenti, nomine, attrezzi

63

MMT

44

&Demolizione

Riciclaggio

Innovare per crescere

Notizie Eventi, bonifiche, cesoie, movimentatori, frantoi mobili, attrezzature idrauliche

La crescita globale di Volvo CE passa per il mining e un reparto ricerca e sviluppo marketing oriented.

RECUPERO E VALORIZZAZIONE IMPRESE ITALIANE

16

Il futuro è altrove

MMT

50

Sintetizziamo il Rapporto Ance 2017. Il fatturato estero delle grandi imprese italiane è in continua crescita

La conquista parte dall’Italia

Vestire a norma è fondamentale. L’attuale offerta di DPI conta capi pratici, confortevoli e belli. Non ci sono più scuse per rinviare

MOVIMENTATORI INDUSTRIALI

72

Lo stile dà sicurezza

PALE GOMMATE

56

Buona la prima Il primo esemplare di pala gommata Hidromek sbarcato in Europa lavora alla Edilcave di Torino. Diamo la parola a chi l’ha scelta

Spirito di sostenibilità Il compito di Geocycle nella sostenibilità energetica dei cementifici LafargeHolcim

I concessionari Kato Imer italiani riuniti a Firenze per incontrare i vertici italo giapponesi. Il compatto si evolve, la gamma crescerà...

PROTEZIONE INDIVIDUALE

20

66

La carta dei valori La C.B.R.C. di Bologna sceglie Scai. Grazie al caricatore Fuchs movimenta oltre 40.000 t/anno di carta e cartone

NEL PROSSIMO NUMERO

WALKAROUND L’escavatore gommato ultracompatto Mecalac 9MWR e i suoi fratelli

26

[2] febbraio 2018 Costruzioni

Bobcat vuole rivoluzionare il mercato europeo degli escavatori compatti con una generazione completamente nuova di macchine nella classe 2-4 tonnellate, progettata e costruita in Repubblica Ceca.I nuovi BOBCAT E26, E27z ed E27 saranno presentati in anteprima EMAE ad Intermat 2018. Il nuovo modello E27z migliora le caratteristiche prestazionali del Bobcat E26 attuale, con in più l’appeal della torretta girosagoma. Più foto il mese prossimo...


Macchine Mezzi d’opera Attrezzature

Fondato nel 1952 da Giuseppe Saronni

&Calcestruzzo

79

Notizie

&Noleggio

Sollevamento 97

Notizie Autogrù, PLE cingolate, heavy lifting, piattaforme articolate

Sostenibilità, motori, alleggeriti, ricerca, strategie, qualità, cemento, costruzioni urbane

PIATTAFORME AEREE ATECAP

83

100

A Milano la prima concrete conference Il settore delle costruzioni deve passare da un modello di economia lineare a una concezione circolare di recupero e riciclo dei materiali

SOLLEVATORI TELESCOPICI

106

FONDAZIONI SPECIALI

90

L’alba nasce dal suolo

Questione di Claas L’accordo OEM con Claas porta Liebherr a innovare la gamma. Subito, otto modelli premium S e 5 value più da noleggio

Sui binari dell’ingegno La tecnologia Blend trasla su rotaia. Sei impianti di produzione arruolati per la galleria del Ceneri

Sull’onda del futuro La filosofia di sviluppo CTE dalle parole di Marco Govoni e Roberto Fenner

IMPIANTI MOBILI

84

112

COORDINAMENTO EDITORIALE Maria Angela Feliciello mfeliciello@fiaccola.it Alberto Finotto afinotto@fiaccola.it REDAZIONE Mauro Armelloni, Emilia Longoni costruzioni@fiaccola.it COLLABORATORI Elena Cazzato, Gianenrico Griffini, Andrea Nucci, Eliana Puccio SEGRETERIA Ornella Oldani ooldani@fiaccola.it IMPAGINAZIONE Studio Grafico Page AMMINISTRAZIONE Federica Santonocito amministrazione@fiaccola.it ABBONAMENTI Mariana Serci abbonamenti@fiaccola.it TRAFFICO E PUBBLICITÀ Laura Croci marketing@fiaccola.it MARKETING E PUBBLICITÀ RESPONSABILE ESTERO Sabrina Levada slevada@fiaccola.it AGENTI Giorgio Casotto T 0425 34045 - F 0425 418955 info@ottoadv.it per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna (escluse Parma e Piacenza)

Chiuso un 2017 all’insegna della ricerca applicata nei cantieri, Enteco si prepara a sfide tecnologiche PIATTAFORME AEREE

112 Autocarrate telescopiche Siamo già stati a Parigi per conoscere alcune delle novità che saranno presentate a Intermat 2018 dal 23 al 28 aprile. Sul prossimo numero vi proponiamo una selezione di ANTEPRIME INTERMAT 2018 che spaziano da macchina movimento terra ibride a sistemi di sicurezza nel campo delle piattaforme aeree, a tecnologie connesse per ottimizzare la produzione in cantiere. Arrivano anche motori Stage V e componenti integrati nella gestione elettronica delle macchine.

DIRETTORE RESPONSABILE Lucia Edvige Saronni lsaronni@fiaccola.it DIRETTORE EDITORIALE Matthieu Colombo mcolombo@fiaccola.it

84 Cave

1-2 FEBBRAIO 2018

Prima parte della rassegna dedicata alle piattaforme allestite per rientrare nelle 3,5 ton di ptt

perVoi

Provati

AROCS PERFORMANCE DAYS

122

Oltre ogni limite Mercedes affina la sua gamma per coprire tutte le esigenze, dal cantiere all’off-road più duro. Abbiamo guidato per la prima volta un Arocs con frizione turbo retarder Voith

Mensile - LO/CONV/059/2010 Reg. Trib. Milano N. 2562 del 22/1/1952 STAMPA Tep srl - Strada di Cortemaggiore, 50 - Piacenza ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio 313 21/11/1985 Roc 6274 PREZZI DI VENDITA abb. annuo Italia abb. annuo Estero una copia una copia Estero

Euro Euro Euro Euro

90,00 200,00 8,00 16,00

È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente agli Autori. Il suo nome è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre pubblicazioni (D.L.G. 196/2003 sulla Protezione dei dati Personali). Se non desidera riceverle, invii la sua richesta scritta a: Casa Editrice La Fiaccola s.r.l. Organo di informazione e documentazione Unione Costruttori Italiani di Macchine per Cantieri Edili, Stradali, Minerari e Affini

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Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana: numero di iscrizione 14440

Casa Editrice

la fiaccola srl 20123 Milano Via Conca del Naviglio 37 Tel. +39 02 89421350 Fax +39 02 89421484

Costruzioni febbraio 2018 [3]

COSTRUZIONIWEB.COM

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Partner 9

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WALKAROUND NUOVO ESCAVATORE GOMMATO MECALAC 9MWR Casa editrice la fiaccola srl

IV Cop www.hyundai.eu

www.atgtire.com

Macchine Mezzi d’opera Attrezzature

Il successo delle imprese

OLTRECONFINE

CONTINUA A CRESCERE

15

www.bkt-tires.com

paris.intermatconstruction.com

1

www.bobcat.com

III Cop www.machineryzone.it

11

www.brigade-elettronica.it

62

www.scaispa.com

96

www.canginibenne.com

13

www.ttcontrol.com

43

www.casece.com

5

www.volvoce.it

65

www.eberspaecher.it

II Cop www.yanmarconstruction.it

Aziende citate

A Atlas Copco .........................65 B Berner...................................22 Blend ....................................84 Bobcat....................................8 Brigade Elettronica................9 C C.B.R.C. ................................72 Cangini.................................10 Caterpillar ............................63 CMC ...................................116 CO.ME.T. ............................115 Cofiloc..................................98 Cofra ....................................25 Cte ..............................100-114 D Diadora.................................24 Dike ......................................23 Dow ......................................80

[4] febbraio 2018 Costruzioni

E Edilcave................................57 Enteco ..................................90 Envision ...............................13 Epiroc ...................................65 F Flir ..........................................7 G GCF Generale Costruzioni Ferroviarie............................84 Genie ....................................97 Geocycle Italia .....................66 GSR ....................................116 H Hidromek .............................56 Holcim ............................66-82 Honeywell ............................22 I Isoli ....................................117 Italcementi...........................81

Riciclaggio &Demolizione

Cave &Calcestruzzo

Noleggio &Sollevamento

MOVIMENTATORI INDUSTRIALI

IMPIANTI MOBILI

PIATTAFORME AEREE

Nel bolognese la tecnologia Terex Fuchs è esaltata dai servizi Scai

La tecnologia Blend trasla su rotaia. Sei impianti per la galleria del Ceneri

La filosofia di sviluppo CTE dalle parole di Marco Govoni e Roberto Fenner

717 anno LXVI 1-2 febbraio 2018

Le imprese di costruzioni italiane incrementano il loro giro d'affari oltreconfine. Lo evidenzia il Rapporto Ance 2017 sulla presenza delle imprese di costruzione italiane nel mondo, che conta 244 nuovi lavori aggiudicati alle imprese tricolore nel 2016, per un valore di oltre 20 miliardi di euro. In copertina il mastodontico cantiere delle Muskrat Falls, Labrador, Canada (Astaldi). Rispetto al 2015 la crescita del fatturato estero 2016 è stata del +17,8%, la più forte degli ultimi 10 anni. Secondo quanto evidenziato dal secondo Rapporto sulla diplomazia economica curato da Prometeia, la diplomazia economica è diventata un elemento essenziale per lo sviluppo economico del Paese, che contribuisce in modo diretto e indiretto all’1,4% del PIL nazionale. Il Rapporto Prometeia dichiara quanto sia importante l'impatto economico di gare e contratti ottenuti all’estero da imprese italiane che hanno beneficiato, nel 2016, del sostegno della rete diplomatico-consolare. A pagina 16 riassumiamo la “delocalizzazione edilizia” in numeri che evidenziano come i lavori infrastrutturali siano trainanti.

J Jcb .......................................12 K Kapriol ............................23-24 Kato Imer .............................50 Kramer .................................15 L Lecablocco ..........................10 Liebherr ........................99-107 Liebherr Werk ....................106 Liugong ..................................6 M Manitou................................97 Mb Crusher ..........................64 Mecalac ...............................26 Mercedes Arocs ................122 Meridiana.............................72 Merlo ......................................9 Mtu .......................................79 Multitel Pagliero ................118

N Niederstaetter .....................15 O OEM ...................................107 Oil & Steel ..........................120 Orteco ..................................99 P Palfinger ......................99 -120 R Reverse ................................24 S Scai - Fuchs .........................72 Skyjack.................................99 Spring Protezione................24 Stanley Tools .........................7 T Tecno Trades.......................98 Terex ....................................97 V Volvo Ce...............................44 Z Zf Friedrichshafen..........11-61


ESCAVATORI VOLVO: L’EVOLUZIONE DELLA PRODUTTIVITà Gli escavatori Volvo sono stati progettati per ottenere la massima efficienza nelle diverse applicazioni poichè vantano una forza e una potenza rinnovate e, allo stesso tempo, tempi di ciclo più brevi per prestazioni più elevate. L’esclusiva modalità ECO, unita al migliore sistema elettro-idraulico, assicura un risparmio di carburante tra il 7 e il 10 per cento. Le ultime innovazioni garantiscono, inoltre, una maggiore flessibilità ideale per una serie di applicazioni come il lavoro in cava, edilizia e le costruzioni stradali. Escavatori Volvo: l’evoluzione della produttività. www.volvoce.it


&Prodotti

Attualità

Fondazioni per due in Cina uangxi Liugong Machinery Co. Ltd (LIUGONG) ha acquisito (per 85,24 milioni di dollari) il 51% delle azioni di Shanghai Jintai Engineering Machinery Co. Ltd (Jintai), precedentemente detenute da Guangxi Liugong Group Corp. Le trattative risalgono al maggio del 2011 quando LiuGong Group ha firmato un accordo strategico con Shanghai Mechanical and Electrical Industry Co. Ltd e Shanghai Electric International Economic & Trading Co. Ltd, le due filiali di Shanghai Electric Corp., rilevando il 51% di Shanghai Jintai Engineering Machinery Co. Ltd.

G

[6] febbraio 2018 Costruzioni

Con la recente acquisizione di Jintai, LiuGong aggiungerà le macchine da perforazione al suo portafoglio prodotti, diventando fornitore globale Jintai è una delle più importanti imprese cinesi che operano nell’industria delle fondazioni, pioniera del settore a cui ha

contribuito nell’innovazione e nello sviluppo di tecniche di indagine ed esplorazione del sottosuolo in Cina. La

società ha progettato e prodotto una gamma completa di macchine per le fondazioni (16 serie per oltre 70 modelli, tra cui le perforatrici rotative e quelle multiassiali); macchine ampiamente utilizzate nella costruzione di ferrovie, metropolitane, autostrade, ponti, dighe e porti. La società è stata per molti anni al primo posto nelle vendite sul mercato nazionale delle macchine delle serie SG, SC e SX, utilizzate in molte opere infrastrutturali in Cina. Questa acquisizione permetterà a LiuGong di ampliare la propria gamma con le macchine da perforazione, diventando fornitore globale a livello internazionale, di macchine per diversi ambiti applicativi. liugong.com


&Prodotti

Tagli puliti e senza sforzo

La nuova gamma di cesoie da lattoniere Ergo Fatmax di STANLEY permette di realizzare tagli puliti con un minor numero di cicli e senza sforzo. Tre i modelli disponibili: per taglio sinistro, taglio

diritto e taglio destro. Fra le caratteristiche della nuova gamma troviamo: il perno centrale progettato per una maggiore durata; nuove punte, a profilo sottile e con marcatura di precisione, che permettono l’accesso anche in spazi ristretti e garantendo tagli più precisi. Inoltre, l’impugnatura certificata da US Ergo riduce l’affaticamento e il rischio di infortuni mentre il nuovo gancio permette un’apertura/chiusura semplice e con una sola mano. stanleytools.com

MANIFESTAZIONI, FIERE E CONVEGNI

Attualità

BAUTEC 20-23 febbraio 2018 Berlino (Germania) Tecnologie delle costruzioni e macchinari. www.bautec.com BAUMA CONEXPO AFRICA 13-16 marzo 2018 Johannesburg (Sudafrica) Macchine edili, minerarie e veicoli per il mercato africano. www.bcafrica.com INTERMAT 23-28 aprile 2018 Parigi (Francia) Attrezzature, tecnologie e materiali per l’industria delle costruzioni. www.paris.intermatconstruction.com CEMAT 23-27 aprile 2018 Hannover (Germania) Fiera internazionale intralogistica, dedicata all’uso di materiali attraverso la catena di produzione e di distribuzione. www.cemat.de

Nuovo presidente per CECE Dal primo gennaio 2018, Enrico Prandini è il nuovo presidente del CECE. Già primo vicepresidente dello stesso organismo europeo (Committee for European Construction Equipment), subentra nella carica a Bernd Holz. Oltre ad essere amministratore delegato di Komatsu Italia Manufacturing, Prandini è attualmente anche vicepresidente di Unacea, l’associazione italiana che rappresenta i costruttori di macchine e attrezzature. cece.eu

La pinza guida con il calore La nuova pinza amperometrica industriale con immagine termica FLIR CM275, riunisce funzioni termografiche e di misurazione elettrica all'interno di un potente strumento per l’ispezione, la diagnosi e la localizzazione guasti. Flir CM275 rappresenta per gli elettricisti un metodo visivo per identificare punti caldi e circuiti surriscaldati, rendendo l'ispezione e la manutenzione di impianti più sicure ed efficienti. La pinza è dotata di datalogger, connettività wireless e tecnologia Infrared Guided Measurement, che guida visivamente l’utilizzatore. flir.com Costruzioni febbraio 2018 [7]


Investire su sostenibilità e sicurezza

La legge di bilancio 2018 ha presentato diversi emendamenti che puntano a conoscere lo stato degli immobili per programmare gli interventi necessari. Alcuni di questi intendono incentivare le diagnosi energetiche e le indagini

diagnostiche per la sicurezza degli edifici (con un bonus del 50% fino a 12mila euro di detrazione) e per diagnosi energetiche e sismiche degli edifici eseguite nel 2018 (non seguite da interventi di riqualificazione o messa in sicurezza).

Per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, alcuni emendamenti chiedono di includere nell’ecobonus il 65% delle spese per l’installazione e messa in opera di impianti di recupero dell’acqua piovana, incluse le opere murarie relative alla costruzione della cisterna, sostenute dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2021, fino a un valore massimo della detrazione di 30mila euro. È stata infine chiesta l’estensione del 65%, fino a un valore massimo della detrazione di 100mila euro, per gli interventi di bonifica dall’amianto effettuati dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2019 contestualmente e in dipendenza da lavori per il miglioramento dell’efficienza energetica dell’edificio.

Gestione risparmiosa da premio La pala compatta BOBCAT S70 e la minipala cingolata MT55 hanno vinto, nelle rispettive categorie, i Lowest Cost of Ownership Awards (premi per il costo di possesso più basso), riconoscimenti assegnati da EquipmentWatch, leader mondiale nella gestione dei dati, nel software e nell’analisi per l’industria delle macchine pesanti. I “Lowest Cost of Ownership Awards” si basano su dati empirici relativi ai costi a lungo termine delle attrezzature pesanti e compatte. Candidate all’assegnazione dei premi, macchine di 15 categorie, scelte per i bassi costi di proprietà in un arco di cinque anni. La S70 ha vinto il premio per il costo di possesso più basso nella categoria per le pale compatte, mentre il modello MT55 ha vinto [8] febbraio 2018 Costruzioni

nella categoria pale compatte cingolate. Analoghi premi sono stati assegnati anche nelle categorie terne, bulldozer cingolati pesanti,

motolivellatrici ed escavatori cingolati medi, quest’ultimo conquistato dall’escavatore Doosan DX300LC-5 da 30 tonnellate. bobcat.com


&Prodotti

Attualità

Una panoramica sui terreni sconnessi I trattori portattrezzi TreEmme (divisione del Gruppo Merlo) sono prodotti nello stabilimento di Cuneo, sede storica dell’azienda. Compatti e polivalenti, dispongono di modelli

specifici per l’ambito forestale, la silvicoltura, lo sgombero di masse nevose, la manutenzione stradale e ferroviaria e si contraddistinguono per la cinematica innovativa

del braccio, il cambio a variazione continua MCVTronic e l’eccellente visibilità. Il nuovo trattore in serie di lancio è dotato inoltre di Backeye360 Select di BRIGADE ELETTRONICA:

un esclusivo sistema di telecamere che fornisce all’operatore una panoramica completa della macchina, azzerando gli angoli ciechi. Grazie a un software che appiattisce le immagini grandangolari, Backeye®360 elimina istantaneamente le distorsioni fisheye, bilancia le differenti luminosità delle inquadrature, le riunisce in tempo reale e le riproduce sul monitor in cabina in una sola immagine, con vista a 360° dall’alto tutto intorno al mezzo. Le telecamere Backeye®360 Select garantiscono nitidezza delle riprese in ogni ambiente, come sentieri stretti, tratti scoscesi o zone impervie. merlo.com. brigade-elettronica.it


Lo shopping center è in piena sicurezza

Anche i LECABLOCCO Tagliafuoco di Anpel hanno contribuito al progetto di ampliamento del Centro commerciale Adriatico2 di Portogruaro, conferendo alla struttura un’elevata resistenza al fuoco. Il Centro Commerciale Adriatico di Portogruaro (Ve) è una

struttura di 27.000 m2 realizzata negli anni Novanta in riconversione di un’area industriale dismessa. La proprietà ha esteso il Centro di altri 8.500 m2, ribattezzandolo come Centro commerciale Adriatico 2. Per l’esecuzione dei lavori sono stati utilizzati i Lecablocco Tagliafuoco,

elementi costruttivi modulari che garantiscono, oltre a leggerezza, robustezza, stabilità e durabilità proprie della gamma, anche un’elevata resistenza al fuoco certificata, caratteristica fondamentale in realizzazioni come i centri commerciali. lecablocco.it

Un 2018 sotto il segno interattivo Il 9 gennaio 2018 è stata ufficialmente inaugurata la nuova comunicazione CANGINI: il nuovo sito che, con una rinnovata veste grafica, facilita l’accessibilità delle informazioni, guidando rapidamente il visitatore, attraverso passaggi semplici e intuitivi, verso il suo obiettivo di ricerca; il nuovo catalogo prodotti, in

[10] febbraio 2018 Costruzioni

versione PDF interattivo, che consente aggiornamenti in tempo reale ed è scaricabile dal sito ed infine, il nuovo catalogo ricambi. Come sottolinea il presidente, Giorgio Cangini, “Il cliente è al centro dei nostri pensieri. L’operatore che entra nel mondo Cangini deve trovarsi a proprio agio, trovare facilmente risposte alle sue richieste o ricerche, sentire di far parte di un mondo fatto di attrezzature affidabili e di persone pronte a supportarlo”. Il 2017 è stato un anno importante per l’azienda, soprattutto nel reparto R&D, con il perfezionamento dei prodotti usciti a fine 2016, nuovi restyling e concept integrali che saranno immessi sul mercato nei primi mesi dell’anno. Tutte le tre macro-aree dell’offerta aziendale (benne, attrezzature e attacchi rapidi) sono infatti passate sotto l’attenta lente dello sviluppo. canginibenne.com


Cambiamento al vertice

4 telecamere 1 immagine 0 angoli ciechi

Lo scorso dicembre, il presidente del consiglio di sorveglianza di ZF FRIEDRICHSHAFEN, FranzJosef Paefgen e l’amministratore delegato Stefan Sommer, hanno posto fine alla loro cooperazione. Stefan Sommer ha infatto lasciato il proprio incarico di amministratore delegato in ZF, con effetto immediato, in accordo consensuale con lo stesso Franz-Josef Paefgen. Fino alla nomina del successore, Konstantin Sauer (a destra nella foto, al fianco di Sommer), attualmente membro del consiglio di amministrazione e rappresentante delegato CEO, assumerà ad interim il ruolo di CEO. “Vorremmo ringraziare Sommer per i successi conseguiti durante il suo incarico in azienda.

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MDR Registrazione Digitale Mobile

Nei suoi cinque anni a capo di ZF, Sommer ha contribuito allo sviluppo dell’azienda con impegno instancabile e grande visione”, ha riconosciuto Paefgen, in riferimento all’operato dell’examministratore delegato. “Il Consiglio di Sorveglianza nominerà a breve un successore - ha quindi aggiunto Paefgen - e, fino ad allora, il vice CEO Konstantin Sauer assumerà ad interim il ruolo di capo dell’azienda. In veste di membro del consiglio di amministrazione di ZF responsabile per le attività Finanza, IT e M&A, garantirà la stabilità dell’azienda e ha la nostra completa fiducia”. ZF è uno dei più importanti gruppi tecnologici al mondo, specializzato nel settore delle trasmissioni e dei sistemi autotelaio, nonché della tecnologia di sicurezza attiva e passiva. Presente con 137.000 collaboratori in circa 230 sedi in quasi 40 Paesi, il gruppo, nel 2016, ha registrato un fatturato di 35,2 miliardi di euro ed investe ogni anno circa il 6% del fatturato nella ricerca e nello sviluppo. zf.com

Backeye®360 elimina il problema degli angoli ciechi, un potenziale pericolo per qualsiasi oggetto o persona che si trovi sulla traiettoria di un veicolo in movimento. Le immagini digitali provenienti da quattro telecamere ultragrandangolari vengono combinate per offrire una vista “a volo d’uccello” del veicolo e fornire in tempo reale una singola immagine chiara sul monitor del guidatore: una soluzione ideale per prevenire gli incidenti, risparmiare denaro e salvare vite umane. E’ ora possibile collegare Backeye®360 ad un sistema di Registrazione Digitale Mobile, che archivia le riprese e si dimostra decisivo in caso di contenziosi.

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Successo mondiale a 4 cilindri A fine 2017, JCB ha consolidato il suo successo internazionale con un traguardo eccezionale: la produzione di mezzo milione di motori che, messi idealmente in fila, coprirebbero la distanza da Londra a Parigi. o scorso dicembre nello stabilimento JCB Power Systems si è celebrata la produzione del motore numero 500mila; una quantità enorme di pezzi che se disposti idealmente in fila, questa si estenderebbe da Londra a Parigi. I primi motori diesel a quattro cilindri sono usciti dalle linee produttive dello stabilimento JCB Power Systems nel novembre 2004. All’epoca l’unità produttiva sita a Foston, nel Derbyshire, impiegava solo 64 persone, e nel primo anno di attività furono prodotti meno di 10mila motori. Da allora l'attività è cresciuta in modo esponenziale e, attualmente la forza lavoro è di quasi 400 persone. Il presidente di JCB, Lord Bamford, ha dichiarato: “Ci sono stati molti grandi successi in JCB nel corso degli anni e la produzione di motori è una grande storia di successo. Nel 2004 ci affidavamo interamente a fornitori esterni per i motori da montare sulle nostre macchine. Oggi i motori JCB alimentano oltre il 70% delle macchine da noi prodotte e lo vendiamo con successo ad altri produttori per un’ampia tipologia di applicazioni. Oggi abbiamo il controllo completo sulla tecnologia

L

[12] febbraio 2018 Costruzioni

e sulla produzione del nostro motore, e possiamo così innovare e offrire ai nostri clienti motori puliti, efficienti nei consumi, facili da mantenere ed economici. La produzione di mezzo milione di motori è un traguardo meraviglioso e mi congratulo con tutto il team per il raggiungimento di una pietra miliare così importante.” Ci sono voluti anni per costruire i primi 200mila motori JCB e solo cinque anni per costruire i successivi 300mila, incremento che evidenzia la rapida crescita di questo ramo di attività. A questa fase di espansione ha contribuito anche JCB India che, nel 2010, ha avviato la produzione di

motori nella sua sede vicino a Delhi. Per JCB Power Systems il 2017 è stato un anno di importanti traguardi. La società ha investito 10 milioni di sterline nel suo stabilimento di Foston in nuovi centri di lavorazione a controllo numerico e processi automatizzati; un investimento che, da solo, ha creato 30 nuovi posti di lavoro, consentendo alla società di produrre per la prima volta i principali componenti del motore (testate, blocchi motore e piastre di base) per aumentare l'efficienza e garantire il raggiungimento di obiettivi di qualità molto elevati. Sempre nel 2017 è stata avviata la produzione del nuovissimo motore JCB da 3 litri a basso consumo di carburante, un investimento da 31 milioni di sterline sostenuto dal governo britannico con un contributo di 4,5 milioni di sterline. Questo nuovo propulsore è la terza linea

di motori lanciata da JCB da quando è iniziata la produzione, e si aggiunge ai modelli 4.4, 4.8 e 7.2 litri. JCB ha 22 stabilimenti distribuiti in quattro continenti: 11 nel Regno Unito, 6 in India e gli altri in Brasile, Stati Uniti, Cina, Francia e Germania, per un totale di 11mila dipendenti. L’azienda, JCB, di proprietà della famiglia Bamford (il presidente Lord Bamford è il primogenito di Mr JCB, Joseph Cyril Bamford) produce oltre 300 modelli di terne, movimentatori telescopici, escavatori cingolati e gommati, pale gommate, dumper articolati, carrelli elevatori fuoristrada, attrezzature per compattazione JCB Vibromax. Per il settore agricolo una gamma di movimentatori telescopici e l’esclusivo trattore Fastrac e infine, per il settore industriale, i carrelli elevatori Teletruk. jcb.com


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Number VeriďŹ ed

4

2015

Cumulative Total

2016

2017

HY-TTC 32 – Compact Control Unit

Poly. (Cumulative Total)

Il valore dei progetti verificati è passato in soli tre anni (2015-2017) da 1,104.00 a 9,756.87 milioni di dollari.

La sostenibilitĂ che corre sui binari Anche le ferrovie italiane si adegueranno a un protocollo internazionale per aumentare il livello di sostenibilitĂ del sistema infrastrutturale del Paese. Italferr, infatti, ha deciso di realizzare, insieme a Stantec e ICMQ, le prime linee guida per l’applicazione del protocollo ENVISION al settore ferroviario, applicandolo, in via sperimentale, per la progettazione e la costruzione del collegamento ferroviario Venezia-Trieste con l’aeroporto Marco Polo. Il protocollo Envision è articolato in 60 criteri di sostenibilitĂ , suddivisi in cinque categorie: quality of life, leadership, resourse allocation, natural world, climate and risk. Dal 2013 al 2017 i progetti realizzati con Envision nel mondo sono giĂ 38 e 84 quelli in corso di validazione. Tra le principali opere realizzate con Envision, l’espansione dell’aeroporto LaGuardia di Los Angeles e il nuovo aeroporto di Istanbul. Il valore dei progetti verificati è passato in soli tre anni (2015-2017) da 1,104.00 a 9,756.87 milioni di dollari. Una crescita che, secondo i dati dell’ISI aumenterĂ anche nei prossimi anni. Inoltre, dal 2012 al 2017, oltre seimila professionisti sono diventati esperti certificati nella progettazione di infrastrutture sostenibili. envisionitalia.it

Flexibility and User Friendliness • Extensive I/O set (30 Inputs / Outputs with YDULRXV RSWLRQV IRU FRQ¿JXUDELOLW\ E\ VRIWZDUH

• CAN with automatic baud-rate detection • Ability to display videos and PDF documents • 3URJUDPPDEOH LQ & & RU &2'(6<6Ž

6DIHW\ • (1 ,62 3/ F • CANopenŽ VDIHW\ SURWRFRO &L$ DFFRUGLQJ WR (1

Connectivity • [ &$1 NELW V XS WR 0% V • CANopenŽ conformity

Performance • ,Q¿QHRQ ;& [[ &38 UXQQLQJ DW 0+] • N%\WH LQW )ODVK N%\WH LQW 5$0 N%\WH ((3520 (3520

ZZZ WWFRQWURO FRP 77& (&8


A Pechino l’ultima opera di Zaha Hadid arà alta 207 metri la torre cinese dello studio Zaha Hadid Architects. L’opera si svilupperà su 123.740 m2 di superficie distribuiti su 46 livelli fuori terra ed avrà un atrio pubblico (il più elevato al mondo) che la attraverserà nella sua sezione longitudinale per ben 190 metri. Il Leeza Soho è un volume unico di forma cilindrica, composto da

S

[14] febbraio 2018 Costruzioni

Si chiama Leeza Soho Tower, l’ultimo progetto dell’archistar scomparsa nel 2016. Una torre che si spezza in due per dar luce al più alto atrio mai realizzato al mondo due torri gemelle distanziate ma interconnesse. Ogni torre si sviluppa seguendo una dinamica a spirale, ergendosi lateralmente rispetto all’atrio comune di accesso. Una necessità dettata dal nuovo tunnel

della metropolitana, il cui percorso interrato divide in diagonale l’area del sito, vincolando la torre ad ergersi in due metà separate disposte ai lati del tunnel. Mentre il grattacielo si eleva nel proprio sviluppo altimetrico, l’asse diagonale del tunnel

ipogeo viene riallineato “ruotando” l’atrio dell’edificio di 45 gradi, al fine di riallineare i piani superiori dell’atrio con gli assi storici Nord-Sud/EstOvest su cui venne fondata la città. La singola torre è definibile come un sistema strutturale a telaio, dato da una struttura mista in acciaio-calcestruzzo per via, anche, delle pareti in cls del proprio core interno.


PARIGI

23 - 28 APRILE 2018 SALONE INTERNAZIONALE DELLA COSTRUZIONE E DELLE INFRASTRUTTURE

La sensibilità in cantiere Il comprensorio sanitario di Bressanone ha scelto Niederstätter quale fornitore di macchinari per la manutenzione dell’area esterna dell’ospedale di Vipiteno (BZ). Dopo aver testato negli anni scorsi le elevate prestazioni della KRAMER 5055, quest’anno la scelta è stata indirizzata sulla versione elettrica dello stesso modello di macchina. Grazie al suo nuovo sistema di propulsione elettrico, la 5055E non solo elimina le emissioni di CO2 ma riduce straordinariamente le emissioni di particolato e la rumorosità. L’installazione di due motori elettrici, uno per l'impianto idraulico di servizio e uno per la trazione, permette di modulare l’erogazione della potenza in funzione delle mansioni richieste limitando al massimo il consumo di energia. In relazione all’utilizzo e al carico della pala gommata, la batteria ha un’autonomia di utilizzo fino a cinque ore a pieno carico.In contesti come quelli ospedalieri, la silenziosità è una caratteristica estremamente importante che permette al personale di effettuare operazioni esterne quali lo sgombero della neve anche nelle ore notturne senza arrecare disturbo ai degenti. krameronline.com

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Imprese italiane Fonte: Ance - Indagine 2017

Continua il trend positivo delle imprese italiane all’estero. Il valore piÚ alto degli ultimi 10 anni registrato nel 2016 con il +17,8% del fatturato export Testi di Maria Angela Feliciello [16] febbraio 2018 Costruzioni


&Prodotti

Attualità

IL FUTURO È

ALTROVE vo di oltre 20 miliardi di euro a fronte di 244 nuovi lavori aggiudicati. Dodici anni consecutivi di crescita per il sistema italiano all’estero; nel 2004 le imprese italiane di costruzione raggiunsero un fatturato di 3 miliardi di euro mentre, nel 2016 si sono superati i 14 miliardi (+355%). Le imprese italiane, prese a campione, hanno realizzato all’estero il 73% del fatturato totale (rispetto al 31% del 2004) contro un +2,6% del fatturato ottenuto in Italia dalle stesse imprese. D’altra parte, le previsioni elencate nell’Osservatorio congiunturale italiano sul comparto delle costruzioni del gennaio 2017 in merito ad una crescita degli investimenti in costruzioni dello 0,8% per il 2017 sono state disattese, fermandosi ad un +0,2%. Per il 2018 tuttavia, l’Ance prevede un aumento dell’1,5% degli investimenti in costruzioni su base annua. Che sia finalmente giunto l’anno di svolta per il settore che in Italia ha sete di ripresa più di ogni altro?

Dove e cosa si costruisce

AGJV Acciona Ghella joint venture

S

i è concluso con una buona notizia per il settore edile il 2017. Se in Italia il mercato delle costruzioni stenta a riprendersi, le imprese italiane che lavorano oltreconfine sono riuscite, non solo a reggere, ma addirittura a rafforzare il proprio business. L’analisi svolta sulla presenza delle imprese di costruzione italiane nel mondo, pubblicata nell’ultimo rapporto Ance, ha registrato, per il 2016, un valore complessi-

Le imprese di costruzioni italiane sono presenti in 90 paesi di cui dieci nuovi mercati conquistati nel 2016 (Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Botswana, Pakistan, Tajikistan, Guyana, Honduras, Nicaragua, Piccole Antille). Il 23,8% delle nuove commesse del 2016 si è concentrato, per la prima volta, nel Nord America. La seconda e la terza area di espansione risultano l’Africa Sub-Sahriana e il Medio Oriente, con il 17,6% ciascuna. Il quarto continente è l’Asia, con la percentuale record del 13,3%. Con un valore di 4 miliardi in commesse, gli Stati Uniti sono al vertice dei primi 10 mercati 2016, che rappresentano il 71,5% del totale dei nuovi lavori. Per quanto riguarda la tipologia di opere, al primo posto troviamo le infrastrutture stradali e autostradali: complessivamente, sono aperti 131 cantieri per 20 miliardi di euro (21,9% del totale). Seguono le opere idrauliche, al 16,9%, il settore ferroviario, che rappresenta il 16,1% del totale e la realizzazione di metropolitane (15,8%). Cresce anche l’edilizia, residenziale e non, che nel 2016 ha rappresentato oltre il 10% del totale del portafoglio lavori (9,1 miliardi). Le realizzazioni hanno riguardato principalmente il settore ospedaliero e carcerario, seguiti da business cenCostruzioni febbraio 2018 [17]


Imprese italiane

Fonte: Ance - Indagine 2017

Fonte: Ance - Indagine 2017

Fonte: Ance - Indagine 2017

ter, hotel, universitĂ , musei, parcheggi e infrastrutture legate alla logistica. Nel 2016, i contratti di concessione delle imprese italiane sono stati 21, per un valore complessivo di 37,5 miliardi di euro, dei quali 20,4 miliardi di loro diretta competenza. La quota predominante rimane ancora quella delle au[18] febbraio 2018 Costruzioni

Fonte: Ance - Indagine 2017

tostrade che rappresentano il 43% del totale dei contratti in essere. In crescita, come giĂ detto prima, anche la realizzazione e la gestione strutturale degli ospedali. Quali sono i protagonisti in primo piano di questa rĂŠvanche italiana? Al primo posto Salini Impregilo (presente sul mercato americano attraverso la controllata Lane Construction), seguita da Astaldi e Condotte.


&Prodotti

Attualità

Internazionalizzazione, la scelta strategica

LE IMPRESE ITALIANE ALL’ESTERO* Anno 2016 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30

Fatturato

estero Salini Impregilo 5.585,0 Astaldi 2.524,7 Condotte 803,0 Rizzani De Eccher 778,1 Bonatti 662,0 CMC 580,8 Trevi 568,8 Sicim 509,5 Pizzarotti 500,7 Ghella 407,0 Cimolai 261,0 ICM 194,8 Grandi Lavori Fincosit 165,0 Renco 152,0 GCF 128,3 Salcef 42,0 Europea 92 42,0 Cipa 36,3 I.CO.P. 35,1 I.B.I. 29,0 Toto 27,4 SEAS 20,8 CLF 18,8 PAC 13,0 Sedir 11,0 Bottoli 8,8 Cogeis 7,3 Mont-Ele 7,0 Pellegrini 5,6 Edilmac 4,6

Fatturato Nuovi contratti globale 6.124,5 3.004,3 1.315,0 917,8 798,0 1.063,2 616,9 512,7 780,4 620,0 539,0 340,3 457,0 187,0 358,2 268,2 44,0 68,1 81,9 31,3 178,3 26,9 161,5 58,3 21,0 24,4 51,5 14,0 43,3 20,0

all’estero 6.254,1 2.368,0 547,6 336,8 682,8 918,6 454,7 687,5 1257,4 233,5 399,4 367,0 168,8 162,3 8,4 21,3 70,3 26,0 177,8 0,6 80,0 4,8 1,0 13,8 7,2

In considerazione delle critiche condizioni del mercato nazionale, l’estero rappresenta una scelta strategica, soprattutto per le Pmi che hanno fatto sforzi notevoli negli ultimi anni per essere presenti nel mondo, come ha sostenuto il presidente Ance, Giuliano Campana. Oltre all’indispensabile collaborazione con il ministero degli Esteri, necessaria alle imprese per accedere alla rete diplomatico-consolare, in un’ottica di collaborazione con i paesi esteri, occorre la presenza di istituzioni, quali il ministero dello sviluppo economico, l’Ice e Confindustria, affinchè si possa fare sistema e, non ultimo, un sistema bancario collaborativo. “L'accesso al credito è fondamentale” - ha commentato Campana - e auspichiamo che il sistema finanziario, con Cdp, Sace e le banche, possa continuare a supportarci al meglio per andare all'estero con una forza maggiore". Ci auguriamo anche che, con il nuovo anno, le aziende italiane possano ricominciare a lavorare anche nel nostro Paese, magari con più ottimismo e determinazione, afferrando quel minimo di ripresa che c’è. Un’imperdibile occasione per ritrovare la fiducia (e il lavoro) anche in Italia.

* (dati in milioni di euro) Fonte: Ance - Indagine 2017

Fonte: Ance - Indagine 2017

Costruzioni febbraio 2018 [19]


Protezione individuale

LO STILE

DÀ SICUREZZA Contro ogni rischio in cantiere, vanno adottati capi di vestiario e dispositivi di prevenzione adeguati. Noi vi proponiamo alcuni esempi per una safety fashion nel segno della qualità Testi di Eliana Puccio

L

a moda passa lo stile resta. Recitava così la massima cardine di una leggenda dell’haut couture come Coco Chanel. Adesso molti di voi si chiederanno cosa c’entri la moda con l’abbigliamento antinfortunistico da cantiere. In realtà, seppure cantiere e moda costituiscano un accostamento alquanto inusuale, è innegabile il fatto che lo stile, invece, abbia completato il suo ingresso definitivo negli spazi occupati da movimento terra e ponteggi sopralevati.

Tra immagine e sostanza Nel corso degli anni, i produttori di abbigliamento tecnico e da lavoro hanno abbinato sicurezza e qualità degli articoli al buon gusto dell’immagine sociale offerta al pubblico da imprese e operatori. Naturalmente al primo posto per gli addetti del settore Construction rimane l’obbligo le-

[20] febbraio 2018 Costruzioni

gislativo di indossare DPI (dispositivi di protezione individuali) sempre a norma, seguendo le linee guida contenute nel T.U. 81/2008 sulla Sicurezza e Salute nei luoghi di lavoro, seguendo una scelta di vestiario e accessori indicata opportunamente nel documento di valutazione dei rischi aziendali (DVR). In parole più semplici: ogni azienda ha il compito di redigere un modello in cui si riassumono tutti i rischi a cui sono esposti i lavoratori. In base a tali valutazioni, le imprese sono tenute a indurre (e controllare) l’obbligo per i propri dipendenti di indossare determinati e adeguati dispositivi di protezione.

Obblighi e categorie Veniamo alla classificazione vera e propria dei Dpi. Tre le categorie individuate, in base al livello di rischio a cui viene esposto il dipendente. La prima riguarda i dispositivi


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Attualità

di protezione semplice, utili a preservare la persona da rischi di danni fisici di lieve entità (leggere abrasioni dovute a strumenti meccanici, reazioni epidermiche al contatto con agenti pulenti); la seconda e la terza categoria riguardano i Dpi studiati per proteggere rispettivamente da danni fisici non lievi e da rischi di morte o lesioni gravi e permanenti. Se per la prima categoria di dispositivi di protezione individuale è sufficiente l’autocertificazione di conformità rilasciata dal fabbricante, per le altre due servono garanzie che vanno più a fondo e richiedono una certificazione più estesa. Tutti i Dpi di seconda e terza categoria devono essere conformi a quanto scritto nel D.Lgs. 475/92, con particolare riferimento alla marcatura CE prevista dai commi 1 e 2 dell'articolo 5 della suddetta legge. Il comma 1 prevede che “prima di procedere alla produzione di Dpi di se-

conda o di terza categoria, il fabbricante o il rappresentante stabilito nel territorio comunitario deve chiedere il rilascio dell'attestato di certificazione CE.”, mentre il comma 2 dispone che “prima di commercializzare un Dpi di qualsiasi categoria, il costruttore o un suo rappresentante residente nella Comunità europea deve preparare la documentazione tecnica di costruzione, anche al fine di esibirla, a richiesta, all'organismo di controllo o all'amministrazione di vigilanza".

L’immagine della responsabilità I compiti e le responsabilità del datore di lavoro sono, dunque, primarie nella selezione dei Dpi da adottare nella propria azienda. Su di lui o persona legalmente responsabile, ricade infatti la responsabilità di scegliere, acquistare e verificare periodicamente i Dpi.

Costruzioni febbraio 2018 [21]


Protezione individuale

Gli elmetti sono indispensabili per lavori in prossimità di impalcature e presenza di carichi sospesi. Gli attrezzi devono essere riposti con attenzione nella cintura senza parti acuminate esposte.

GUANTI HONEYWELL, SKELETON Nit 5 Per maneggiare parti pesanti che comportano rischi elevati di taglio in presenza di unto o grasso. Inserto antiurto sul dorso della mano per la protezione di metacarpo e dita. www.honeywellsafety.com

BERNER PIUMA TRECK S1P. È uno scarponcino in pelle scamosciata che garantisce massima sicurezza e comfort. Piuma Treck si avvale della tecnologia Forced Ventilation System che consente di convogliare calore e umidità verso l’esterno, mantenendo il piede fresco e asciutto, anche nelle afose giornate di lavoro. Il puntale air toe in alluminio è traspirante, atermico, anallergico. www.berner.it

Ma non è tutto. Lo stesso datore di lavoro deve provvedere a istruire i propri dipendenti per un corretto deposito, impiego, pulizia, manutenzione e revisione dei capi di abbigliamento e protezione. Questi ultimi non possono modificare in alcun modo i Dpi e hanno l’obbligo di segnalare ai loro superiori eventuali usure o difetti.

Bello, sicuro e certificato Alla luce di tutte queste normative, le aziende di moda nel [22] febbraio 2018 Costruzioni


&Prodotti

Attualità

CASCO KAPRIOL Ideale per i lavori di cantiere a terra. Tra le caratteristiche tecniche: PVC antiurto, calzata regolabile, sei punti di ancoraggio alla calotta, innesto per il montaggio di cuffie antirumore. www.kapriol.com

settore dell’abbigliamento da lavoro si sono messe al lavoro per regalare al mercato i nuovi prodotti in grado di rispettare tre canoni: quello (fondamentale) legislativo, quello pratico-funzionale e quello estetico. Perché, come in tutte le cose, anche l'occhio vuole la sua parte. Lo sanno bene in Francia e Germania dove le imprese edili hanno vere e proprie divise tecniche personalizzate. Anche così si esprime l’orgoglio professionale e il merito dell’arte cantieristica.

DIKE JUMPER Calzatura antinfortunistica idrorepellente, antiscivolo con puntale appartenente alla linea Jumper. Gli speciali tasselli DSC (dike stability control) servono a garantire una stabilità senza compromessi. www.dike.works

Costruzioni febbraio 2018 [23]


Protezione individuale

RESPIRATORE SPRING Powercap Active IP è un leggero ed innovativo respiratore a pressione positiva, progettato per la protezione dell’utente da polvere e particelle contaminanti presenti nell’aria. È un prodotto di Spring Protezione. www.springprotezione.com

GIACCA KAPRIOL Foderata, con applicazioni di protezione da strappi e abrasioni. Numerose tasche portaoggetti e cuciture rinforzate per aumentarne la durata. www.kapriol.com

POLO WORK REVERSE Polo in microfibra manica corta ad alta traspirabilità, collo alto. Doppia ribattitura di cucitura sul giro collo, spalle e fondo. Collo interno con parasudore. www.reversesrl.com

DIADORA PANT STRETCH Questi pantaloni in cotone elasticizzato hanno ginocchiere rivestite in cotone canvas, contrasti in poliestere Oxford resistenti all’abrasione e tasche con cerniere a lampo. www.utilitydiadora.com

[24] febbraio 2018 Costruzioni


&Prodotti

Attualità

I gilet ad alta visibilità sono l’abbigliamento base necessario per accedere ai cantieri assieme alla scarpe antinfortunistiche. In caso di carichi sospesi è necessario anche il casco.

Protezione contro le cadute dall’alto I sistemi di protezione contro le cadute sono composti da cinque elementi (ognuno dei quali conforme ad una norma UNI): imbracatura anticaduta più un connettore, dispositivo anticaduta con un secondo connettore e dispositivo di ancoraggio. Le cinture di sicurezza da utilizzare in edilizia devono essere complete di bretelle e sottocosce collegate ad una fune di trattenuta. La fune deve avere un dispositivo in grado di limitare la caduta non oltre 1,5 metri.

GIACCA CASUAL COFRA. Questa giacca è caratterizzata da una tasca sul petto chiusa con pattina e bottone, una sul petto con velcro, due laterali chiuse con snap, due sul fondo chiuse con zip e occhielli per aerazione sotto le ascelle, polsino regolabile con zip e tirante in velcro, taglio manica ergonomico, tessuto elasticizzato. Il massimo della praticità in tutta sicurezza. www.cofra.it Costruzioni febbraio 2018 [25]


Macchine Mezzi d’opera Attrezzature

[26] febbraio 2018 Costruzioni


Peso operativo con lama e stab.8.200 kg Potenza massima 55,4 kW VelocitĂ massima (opt.) 20 (40) km/h

WALKAROUND Testi e foto di Matthieu Colombo


Mecalac 9MWR

Plus di Il 9MWR unisce tutta la multifunzionalità della cinematica Mecalac alla versatilità operativa degli escavatori gommati. Il formato ultra compatto e l’innovativa torretta ultra ribassata attireranno operatori che non hanno mai scavato su gomma

2

1

Quattro macchine in una. Con tutta la multifunzionalità del braccio Mecalac, il 9MWR è escavatore, caricatore, posatubi e sollevatore pick and carry

Macchina polivalente, versatile, unica e compatta. Parte della gamma di gommati MWR, dove ogni modello è tailor made. Non figlio di un progetto modulare

4

3 L’attenta ripartizione dei pesi offre al 9MWR una stabilità evidente su pneumatici e assicura la stessa capacità di sollevamento a 360° sino a 3 m di sbraccio [28] febbraio 2018 Costruzioni

Sicura. L’accessibilità alla cabina è esemplare così come quella ai vani di manutenzione, i comandi sono intuitivi e la visibilità a 360° è esaltata da 2 telecamere


FINESTRA D’OPPORTUNITÀ In questa posizione, la 9MWR solleva un pallet da terra e lo deposita all’interno di un palazzo, a pian terreno, o sulla soletta di un secondo piano.

5

6 Cabina molto ampia, confortevole e ben rifinita con una interfaccia lcd a colori con software sviluppato da Mecalac. Il massimo per una macchina da 8 t

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Trasmissione idrostatica da 20 km/h. Con il cambio opzionale arriva a 40 km/h e ha l’Adaptive Speed Control. Disponibile 4WS. Eco mode attivo anche su strada

8 Motore Duetz ultra collaudato, potente, a controllo elettronico. Auto idle regolabile, auto spegnimento e Dpf disponibili. Ecomode integrato con idraulica

9

Sulla 9MWR sono di serie sia 3 valvole di sicurezza sui martinetti del braccio (più quelle su lama e stabilizzatori) sia l’attacco rapido idraulico, reversibile, Connect

10 Idraulica Ls flow sharing a controllo elettronico. Una linea aux proporzionale da 100 l/min di serie e attrezzature memorizzabili. Altre due linee aux disponibili

Qualità percepita alta, finiture curate nei dettagli, design che fa scuola. Componenti selezionati (Deutz, Bosch, Dana) e parti strutturali fabbricate internamente Costruzioni febbraio 2018 [29]


Mecalac 9MWR

ESCLUSIVO TELAIO RIBASSATO

DARE FORMA ALL’IDEA È INNOVARE La gamma MWR nasce dall’idea di unire il formato dei piccoli cingolati MCR alla vesatilità degli escavatori gommati. La chiave di volta, per uno stupefacente rapporto tra stabilità e prestazioni, è il telaio “scavato” per abbassare la ralla e la nuova torretta a profilo inferiore svasato.

Tre modelli a 7MWR, 9MWR e 11MWR. Questi tre nuovi escavatori gommati compatti rivoluzionano l’approccio ai cantieri urbani e intraurbani. Stupiscono per multifunzionalità e diventano un riferimento in spazi molto ristretti

Peso operativo con lama post. 6.925 Kg Capacità sollev. lama abbassata* 2.060 Kg Capacità sollev. su gomma* 1.450 Kg Forza di penetrazione 2.500 daN Raggio minimo frontale 1.492 mm Motore TCD2.9 55,4 KW - 300 Nm a 1.600 giri/min *Nota: rotazione laterale, livello suolo, a 4 m di sbraccio.

[30] febbraio 2018 Costruzioni

PICCOLO, LEGGERO, DIABOLICO Nella sua forma più compatta l’idea MWR non ha nulla di economico. Il suo allestimento è pari ai modelli più grandi ad eccezione degli stabilizzatori non disponibili. A richiesta anche 4WS, il 7MWR raggiunge la velocità di 30 km/h. È il fratello gommato dell’apprezzatissimo 6MCR.


VISIBILITÀ Il forte richiamo del braccio consente tra l’altro all’operatore di avere sempre un’ottima visibilità in cantiere come su strada.

Peso operativo (lama+stab.) 7.900 (8.200) Kg Capacità sollev. lama e stab.* 2.340 Kg Capacità sollev. su gomma* 1.690** Kg Forza di penetrazione 2.800 daN Raggio minimo frontale 1.516 mm Motore TCD2.9 55,4 KW - 300 Nm a 1.600 giri/min

SINTESI D’EQUILIBRIO E INNOVAZIONE Rispetto al 7MWR, la 9 ha un braccio più grande, il passo appena più lungo, una carreggiata più larga di 130 mm. Si può arricchire con: 4 ruote sterzanti, stabilizzatori e cambio che porta la velocità massima a 40 km/h.

Note: *rotazione laterale, livello suolo, a 4 m di sbraccio. **teorica.

baricentro ultra basso NON È UN PROGETTO MODULARE Osservando gli escavatori gommati 7MWR, 9MWR e 11MWR da lontano, si possono confondere perché il loro design è perfettamente integrato, a regola d’arte. Con un occhio più attento si notano

le proporzioni ben diverse dei tre modelli e l’unico punto fermo resta la cabina. Tutto il resto cambia perché ogni elemento delle MWR è calibrato con l’obiettivo di ottenere il massimo delle prestazioni, del comfort e della visibilità sul cantiere.

Peso operativo (lama+stab.) 10.000 (10.450) Kg Capacità sollev. lama e stab.* 4.000 Kg Capacità sollev. su gomma* 2.240** Kg Forza di penetrazione 3.400 daN Raggio minimo frontale 1.851 mm Motore TCD3.6 75 KW - 390 Nm a 1.300 giri/min Note: *rotazione laterale, livello suolo, a 4 m di sbraccio. **teorica.

SEMBRA LEGGERO, CI VA GIÙ PESANTE Il design identico dei tre modelli non lascia percepire quanto sia grande l’11MWR. Passo e carreggiata sono quelli della 15MWR, il che vuol dire una larghezza massima di 2.500 mm. La 11MWR è ben più potente e l’allestimento si può arricchire esattamente come per la 9MWR. Costruzioni febbraio 2018 [31]


Mecalac 9MWR

Valvole di sicurezza sui cilindri idraulici del braccio di serie - Valvola sul cilindro benna disponibile

2.300 Kg

SOLLEVATORE PICK&CARRY

MOVIMENTATORE DA 5,5 A -2,5 M

ESCAVATORE GOMMATO

CARICATORE FRONTALE

4 macchine in 1 UNA VERA MECALAC, PIÙ INTUITIVA Il nuovo

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escavatore gommato 9MWR è una macchina unica grazie all’esclusiva cinematica del braccio Mecalac incernierato sulla torretta (non ha il brandeggio), caratterizzato dal cilindro del primo elemento del braccio montato sul lato posteriore dello stesso, dal deportè sul secondo e il cilindro del penetratore inferiore. Tutte le attrezzature si possono montare in modo bidirezionale.

Nessun braccio escavatore sul mercato si richiude così su sè stesso. Il 9MWR ha un ingombro frontale quasi nullo. Ruotato lateralmente con lama e stabilizzatori abbassati (come in foto), solleva fino a 3.000 kg a 3 m da centro ralla.

[32] febbraio 2018 Costruzioni


WALKAROUND 1.350 mm P

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1.516 mm

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2.310mm RUOTA COMPLETAMENTE IN APPENA 2.866 MM Lo sbalzo posteriore torretta è di 1.570 mm da centro ralla. La zavorra oltrepassa il profilo pneumatici di 195 mm. Nel caso si scelga l’allestimento senza stabilizzatori (che pesano 300 kg circa), al loro posto è possibile montare sia una zavorra anteriore da 420 kg sia una barra per benne mordenti.

Tutte le Mecalac hanno di serie l’esclusivo attacco rapido idraulico Connect che permette anche il montaggio frontale delle attrezzature.

Stabilità costante a 360° DISTRIBUZIONE DEI PESI UNIFORME La ripartizione dei pesi è una caratteristica principe del codice genetico di ogni Mecalac. La 9MWR non fa eccezione e lo si capisce anche osservando le tabelle di carico su gomma (con lama e stabilizzatori alzati) che evidenziano una portata massima di 3.000 kg fino a oltre 3.000 mm dal centro ralla, indipendentemente dall’angolo di rotazione della torretta e dall’altezza operativa del perno benna che spazia da oltre 6.000 mm d’altezza fino a oltre 3.000 mm di profondità. Passo 2.200 mm

CONNECT REVERSIBILE DI SERIE

Luce a terra assali 310 mm Costruzioni febbraio 2018 [33]


Mecalac 9MWR

Turbo con wastegate (no picchi di pressione)

1 TECNOLOGIA DA GRANDE IN FORMATO MINI

Il TCD2.9 è un 4 cilindri turbo con iniezione Common rail, Egr esterno elettronico e che rispetta lo Stage IIIB (a norma fino al 2020 se sotto i 56 kW) con il solo Doc. Disponibile Sotto al cofano gira la versione turbo da 2,9 litri e 55,4 kW il filtro antiparticolato. del diffuso TCD Deutz. L’auto idle è regolabile da monitor, MANUTENZIONE SEMPLICE l’autospegnimento disponibile. Accessibilità buona

Affidabilità compatta

2

E ACCESSIBILE

L’accessibilità meccanica è migliore di alcuni midi e il cambio olio sale a intervalli da 500 h. Le premesse sono buone...

3 SPEGNIMENTO AUTOMATICO MOTORE DISPONIBILE

Chi lo sceglie come opzione lo deve accettare. Non si disattiva e non si regola. Mecalac lo ha voluto così.

POCHI PENSIERI, TUTTE LE SOLUZIONI Mecalac ha scelto il giusto livello di potenza per essere a norma fino allo Stage V senza bisogno di urea o filto antiparticolato. Ma la 9MWR è comunque già pronta per accogliere un Dpf per soddisfare già oggi i clienti che lavorano in ambiti speciali come i tunnel o i centri urbani. Il motore termico e l’idraulica a controllo elettronico integrale permettono di ottenere una taratura “Eco mode” reale. In altre parole non si tratta solo di un limitatore di giri.

Pompe

[34] febbraio 2018 Costruzioni

Distributore

Gruppo scambiatori

Motore

DISPOSIZIONE DA BIG La disposizione dei componenti si può dire classica per un gommato di classe superiore, in particolare per il gruppo di scambiatori in posizione frontale con ventola idrostatica termocontrollata. Tutti i componenti idraulici sono vicini per ridurre al massimo le perdite d’efficienza e tra loro connesse, ove possibile, con condutture rigide, indeformabili al calore. Nessun distributore idraulico sotto i piedi come nei mini escavatori...


Bypass riscaldamento

Recupero vapori olio

Ecu distante dal monoblocco

Doc

Sotto al cofano c’è già spazio per il Dpf (opzionale)

Tendicinghia e filtro olio ben accessibili

SUPPORTI MOTORE “CUSHYFLOAT” Il motore Deutz e le pompe idrauliche ad esso calettata sono montati su quattro supporti elastici brevettati di gran qualità che contengono sia vibrazioni sia emissioni sonore. Un altro dettaglio di qualità.

OLIO RAFFREDDATO E CCV La costante qualità dell’olio motore è assicurata da uno scambiatore di calore montato sulla bancata (foto sotto) e dal circuito chiuso per il recupero dei vapori d’olio da basamento e coperchio valvole.

TRASUDA PASSIONE Gli MWR hanno un design funzionale ma anche molto curato. I dettagli che attirano l’attenzione non mancano. Qui sotto, il cofano motore.

RAFFREDDA SOLO QUANDO SERVE

VENTOLA SOFFIANTE La ventola di raffreddamento plastica è idrostatica ma gira solo se necessario abbattendo le emissioni acustiche e riducendo gli assorbimenti di potenza (e i consumi carburante). Questa soluzione permette di montare i moduli

inclinati incrementando la visibilità sul lato destro. Gli scambiatori sono paralleli e nemmeno il condensatore del clima (opzionale) è montato in serie perchè posizionato sul tetto cabina e raffreddato da due ventole elettriche termostatiche. GRUPPO SCAMBIATORI

Costruzioni febbraio 2018 [35]


Mecalac 9MWR

Pompa di lavoro Bosch Rexroth a cilindrata variabile da 100 l/min

Pompa di traslazione Bosch Rexroth a cilindrata variabile da 125 l/min

Variabile flow sharing Il 9MWR ha due pompe a portata variabile. Una di lavoro e una che alimenta il motore di trasmissione. Distributore LS

ECONOMIA INTELLIGENTE L’idraulica del 9MWR è composta da pompe a portata variabile con inclinazione del piatto monitorata elettronicamente e distributore flow sharing gestito elettronicamente per ottenere un load sensing positive. Si hanno così vere e proprie modalità di lavoro e soprattutto una modalità Eco reale che sincronizza il carico idraulico della pompa di lavoro e di quella di trasmissione in funzione della coppia motore disponibile. Serbatoio gasolio da 56 litri

Indicatore ottico del troppopieno

SERBATOIO METALLICO... ...e più alto di pompe e motore idraulico. In questo modo si evitano fenomeni di cavitazione. Per eseguire il rabbocco dell’olio idraulico e sostituire il filtro olio è prevista una pedana (2 piedi) sul telaio della torretta.

3 cilindri d’apertura cofano

Distributore Rexroth LUDV

PROPORZIONALI ELETTRONICI

3 VALVOLE ANTICADUTA DI SERIE (SU CILINDRO BENNA DISPONIBILE)

STERZO E VENTOLA SU PTO

Valvole di sicurezza integrate


Gli stabilizzatori sono indipendenti e hanno piastre d’appoggio oscillanti per adattarsi al suolo, mentre la lama può essere una radiale pura o con biellismi di richiamo “parallel”. Con lama e stabilizzatori abbassati la 9MWR stacca di 150 mm i pneumatici da terra.

WALKAROUND

Valvole anticaduta di serie

Valvole anticaduta di serie POSTERIORE L’allestimento standard da 7.900 kg è con lama posteriore e assale anteriore oscillante...

di

ANTERIORE ...se si sceglie la versione con stabilizzatori il peso operativo sale a 9.200 kg e la lama è montata all’anteriore.

A

P Asse oscillante

PIÙ O MENO 7° PER L’ASSE ANTERIORE Complessivamente l’assale anteriore oscilla di 14°. L’operatore può bloccarlo o scegliere il blocco automatico che comunque si attiva in frenata.

Sulla 9MWR è disponibile la tripla modalità di sterzata 4WS. Così il raggio di sterzo (esterno alle ruote) passa da 6.080 a soli 3.520 mm.

Con il cambio robotizzato arriva a 40 km/h 2WS E 20 KM/H DI SERIE

Motore trasmissione controllato e cambio

La trasmissione è sempre idrostatica e a richiesta si può avere in aggiunta un cambio robotizzato che porta la velocità fino a 40 km/h e aggiunge la funzione Advanced Speed Control. Con entrambe le configurazioni è possibile avere la versione 4WS con le tre classiche modalità di sterzata che esaltano l’agilità in cantiere. Gli assali Dana hanno in ogni caso il differenziale a slittamento limitato del 45%.

UN PULSANTE INVERTE I COMANDI Per comprendere da che parte è girato il carro bisogna guardare dov’è la lama... ma con un solo pulsante (sopra) si può invertire all’istante la logica di comandi e sterzo.

430 mm


Mecalac 9MWR

Qualità superiore ECO IN OGNI MODALITÀ Selezionando Eco si riduce il regime motore massimo di circa 200 giri/min e si varia la risposta sia dell’idraulica della trasmissione sia di quella che gestisce il braccio. L’Eco si attiva in tutte le modalità: Parking, Lavoro o Strada. Tutti i modelli MWR hanno una singola chiave che permette di aprire ogni serratura (gasolio incluso) e di inserire il contatto. L’accensione è a pulsante.

P

PARKING Con un solo gesto si attiva il freno a mano,

L

LAVORO Selezionando questa modalità, l’interfaccia

S

STRADA Regime motore e accelerazione coincidono nel comando a pedale (auto idle disattivo), si accendono i fari stradali e il girofaro, sono inibite le funzioni idrauliche di braccio, stabilizzatori, lama e rotazione. La velocità è visualizzata a monitor e si attiva lo Speed Control (si imposta la velocità desiderata e la macchina cambia marce in automatico).

si mette il cambio in folle, si disattiva l’acceleratore, si porta il motore al minimo, si inibiscono i comandi joystick e si blocca l’asse oscillante. Geniale, sicuro. operatore lcd (vedi pagina seguente) apre un mondo di impostazioni regolabili dall’operatore, si attiva l’auto idle automatico (l’opzionale arresto automatico del motore) e si rendono attivi i joystick (con leva di sicurezza abbassata). La traslazione è a pedale.

Parabrezza inferiore apribile e a scomparsa (pacchetto)

Vetro scorrevole Selettore FNR dietro il joystick

980 mm

Sedile con sospensione pneumatica disponibile

Pulsantiera con testimoni d’accensione


ALOGENI E LED La 9MWR ha di serie un singolo faro alogeno di lavoro sopra cabina (freccia) più una coppia fronte-retro a richiesta.

740 mm

Fari alogeni poliellissoidali

al TO

P

della cate

ria go

SICUREZZA E QUALITÀ Rispetto al classico escavatore gommato il 9MWR ha gradini d’accesso in linea con la porta e sfalsati, visibili dall’alto. Basta scendere alla cieca, cercando appiglio col piede, e salire con il piede sulla gomma!

Accesso in cabina pratico e sicuro

È IL NON PLUS ULTRA La colonna dello sterzo è inclinabile alla base e al centro, inoltre il volante ha escursione telescopica di 100 mm. Sotto, la chiave unificata per sportelli e avviamento.

CLIMA PER CAPPELLO

Fuse

Con l’opzione climatizzatore, la cabina guadagna una cover che cela il condensatore e le relative ventole termostatiche. I vetri della cabina leggermente oscurati incrementano l’efficienza del sistema.

Anche sotto al sedile sono presenti schiume fonoassorbenti tristrato. Quello superiore preserva il tappeto dalla polvere.

PLANCIA POSTERIORE Dietro al sedile c’è un piano apribile che nasconde il vano fusibili e il manuale tecnico; uno dei più curati che abbiamo mai visto, con pratica rilegatura a spirale. In prossimità c’è una presa a 12V e lo smartphone si può posare nel porta bicchieri o nel vano chiuso. Costruzioni febbraio 2018 [39]


Mecalac 9MWR

Nessun 8 tonnellate è così avanti

TRE ANIME L’idea dei progettisti è riassumere tutte le info utili in tre schermate, una per modalità operativa.

ALERT POP UP Nel caso di anomalie o allarmi, delle spie compaiono alla base del monitor.

SUBITO SU STRADA Selezionando la modalità strada, l’icona della 15MWR si ambienta anche graficamente.

DA 0,3 KM/H... Attivando lo Speed Control in modalità di lavoro si gestisce l’avanzamento al millimetro.

...FINO A 20 (40 opt) KM/H La velocità impostata con lo Speed Control si legge nel tondo giallo in alto a sinistra.

SOVRACCARICO Tra i molti settaggi anche l’attivazione-disattivazione dell’allarme di sovraccarico di serie.

JOYSTICK PERSONALIZZABILI L’operatore può configurare comandi rapidi sui manipolatori.

DISATTIVABILI SINGOLARMENTE La telecamera posteriore e quella laterale si possono “spegnere”.

SELETTORE ROTATIVO AUTOMOTIVE Le impostazioni a monitor si controllano con selettore rotativo di tipo automotive.

LATO DESTRO La visione laterale a grandangolo apre gli occhi oltre la ruota anteriore e quella posteriore. DOPPIA TELECAMERA DI SERIE L’escavatore gommato 9MWR ha due telecamere: una posteriore e una laterale. Questo nonostante l’ottima visibilità garantita con la torretta compatta e i tre specchi retrovisori convessi di qualità. Le due telecamere sono perfettamente integrate nella macchina.

ATTREZZATURE MEMORIZZABILI... ...con relative portate idrauliche per velocizzare cambi di lavoro in cantiere.

RETROCAMERA La risoluzione è buona e permette di vedere bene l’ingombro di lama e stabilizzatori.


1° linea aux da 180 l/min proporzionale di serie 2° linea aux da 30 l/min - 3° linea da 80 l/min

Qualità controllata al 100% IL VALORE AGGIUNTO HYDROMO Mecalac Hydromo è un’unità produttiva del Gruppo specializzata nel taglio al plasma di acciaio (macchina che lavora, con doppia torcia, lastre spesse fino a 30 mm) e saldatura robotizzata, costruzione giunti idraulici girevoli e saldatura delle teste alle aste dei martinetti. Al riguardo, l’esclusiva tecnologia di saldatura lavora circa l’85% della sezione dell’asta sulla testa. L’allineamento e la qualità della saldatura è verificata con ultrasuoni per ogni cilindro prodotto. Prove distruttive sono effettuate a campione.

ROBUSTO A LUNGO TERMINE L’unica area che non è saldata tra testa e asta dei cilindri idraulici è quella interna al cerchio rosso. La saldatura è estesa all’85% della superficie di contatto.

Saldature in continuo robotizzate ed estese oltre i profili (qualità uniforme)

Bocchettone (chiave) a 900 mm da terra

Filtri e spurgo accessibile

140 LITRI NEL SOTTOCARRO

Segnala impurità in cabina

Il serbatoio del gasolio è nel sottocarro permettendo di abbassare il baricentro della macchina. Il bocchettone è così basso che anche un bambino può fare il pieno. Se si desidera è disponibile una pompa di rifornimento con arresto automatico.

Indicatore ottico del troppo pieno

Pompa rifornimento disponibile (vano sinistro)

Vano destro porta attrezzi


Mecalac 9MWR

Il nuovo Mecalac 9MWR

Manutenzione sicura PENSATA ANCHE PER IL SERVICE Analizzando la 9MWR abbiamo rilevato una buona accessibilità meccanica, in particolare al motore. Tutti i controlli si possono eseguire da terra e tutta la manutenzione ordinaria si esegue rapidamente senza rimuovere cofani o componenti. Buoni gli intervalli di manutenzione. INTERVALLI DI MANUTENZIONE • OLIO MOTORE E FILTRO 500 ore • FILTRO GASOLIO 500 ore • FILTRO OLIO IDRAULICO 1.500 ore • OLIO IDRAULICO* 1.500 ore • LIQUIDO REFRIGERANTE 3.000 ore *Nota: compatibile con olio idraulico bio, stesso intervallo.

MANUTENZIONE IN SICUREZZA I gradini d’accesso si sfruttano ruotando tutta la torretta, anche per pulire il parabrezza e il cofano motore.

Scopri la realtà Mecalac in video

www.mecalac.com

Peso oper. con lama Peso oper. lama /stab. Capacità sollevamento su pneu. a 360°, al suolo (distanza) Potenza netta Motore Deutz Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione Fasi d’iniezione EGR Post trattamento Alimentazione Pompe lavoro (trasm.) Portata (trasmissione) Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione max (trasm.) Velocità traslazione Velocità rotaz. torretta Passo Carreggiata Braccio escavatore Penetratore Profondità di scavo Profondità scavo al plinto Distanza scavo max Forza strappo alla benna Forza penetrazione Sbalzo posteriore torretta Larghezza torretta Larghezza pneu gemellati Pneumatici standard Altezza cabina (clima) Batteria Alternatore Serbatoio gasolio Serbatoio idraulico

7,9 8,2

t t

3.000 (3 m) 75 TCD 2.9 2,9 4 92 x 110 2.300 8,4 4 conv. common rail multi si - elettronico Doc (Dpf disponibile) Turbo 1 portata variabile (1 var.) 100 (125) LS positive (elett.) centro chiuso 28 (44) 20 (opt. 40) 10 2.200 1.790 triplice con deportè n.d. 3.500 1.928 6.700 5.000 2.800 1.350 n.d. 2.500 18 x 19,5 2.829 (2.957) 1 x 100 120 108 56

kg kW litri mm giri/min m/s

l/min

MPa km/h m/s mm mm mm mm mm mm daN daN mm mm mm mm Ah A litri litri


COMFORT ASSOLUTO

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MMT

INNOVARE

PER CRESCERE Nel 2017 Volvo CE ha registrato il migliore fatturato mondiale di sempre. Lo sviluppo di un’offerta mining e lo studio di soluzioni elettriche plug-in sono considerate strategiche Testi di Matthieu Colombo

[44] febbraio 2018 Costruzioni


&Componenti

Macchine

lla Volvo Construction Equipment vanno riconosciuti il rigore e la determinazione nello sviluppare con coerenza, nel tempo, sia strategie di sviluppo prodotto sia investimenti in ricerca e sviluppo, coinvolgendo i clienti in prima persona. Dal punto di vista del prodotto, passata l’onda di investimenti fatti dall’intera categoria per l’adeguamento ai limiti sulle emissioni Stage IV, Volvo si allinea ad altri costruttori svelando i frutti dell’attenzione data dai progettisti di macchine mining. Dopo anni di moderata incertezza, infatti, gli esperti di questo settore immaginano un decennio di crescita globale. Per ampliare e affinare la sua gamma, lo scorso anno Volvo ha lanciato l’escavatore EC950E, e quest’anno lancia la sua prima gamma di dumper rigidi, composta da quattro modelli. E lo fa sull’onda dell’acquisizione dello stabilimento scozzese di Terex Trucks siglata nel 2014. Non si tratta di una semplice azione di rebranding, che avrebbe potuto avvenire già nel 2015, ma dello sviluppo del primo modello che unisce tutta l’esperienza tecnica dello stabilimento scozzese, forte di una storia industriale lunga 84 anni, alle risorse e l’esuberanza della divisione ricerca e sviluppo Volvo CE. Il nuovo dumper rigido R100E (in foto) da cento short ton, oltre 90 tonnellate di capacità, nasce da un foglio di carta bianca portando al debutto un telaio a V, tecnologie all’avanguardia e sistemi di monitoraggio connessi per incrementare la produttività e contenere i costi totali di possesso TCO.

A

Costruzioni febbraio 2018 [45]


MMT

QUATTRO DUMPER RIGIDI DISPONIBILI I nuovi dumper rigidi Volvo sono figli di una tradizione lunga 84 anni (foto a sinistra). Oltre al nuovo R100E, la gamma Volvo ricalca quella Terex con i modelli R45D, R60D e R70D (in foto) che sono stati oggetto di una revisione tecnica approfondita con particolare attenzione a incrementare la visibilità e più in generale i sistemi di sicurezza e connettività.

Il nuovo R100E ha l’accento scozzese “I dumper rigidi di Terex Trucks sono noti per le prestazioni ottimali in condizioni difficili, ma anche per la facilità di manutenzione e il basso costo di proprietà” ha dichiarato Paul Douglas, vice presidente della divisione dumper rigidi Volvo CE e Terex Trucks. “L’esperienza Terex ha fornito il DNA di base su cui sviluppare la gamma di macchine Volvo CE adatta per debuttare su questo mercato. Il nuovo dumper rigido R100E è una macchina completamente nuova che offre stabilità, lunga durata, alta redditività, durata e comfort. In condizioni operative si è dimostrato veloce, semplice da utilizzare e di facile manutenzione.”

MAXI SHORT RADIUS Volvo lancia il più grande dei suoi escavatori con torretta compatta ECR355E con il claim “never short on performance”. Lo vedremo a Intermat 2018.

Arriva il mini senza olio e gasolio

anni nello sviluppo di tecnologie alternative. Il tutto senza farne mistero, come altre Case, ma anzi presentando con cadenza regolare dei prototipi (elettrici o ibridi) in grado di lavorare. L’ultimo della serie è un miniescavatore completamente elettrico che vedremo ad aprile a Intermat.

In parallelo allo sviluppo di macchine movimento terra “classiche”, che puntano a livelli d’efficienza impensabili grazie all’evoluzione dei motori termici, alla gestione elettronica dell’idraulica e logiche di controllo adattive, Volvo investe da [46] febbraio 2018 Costruzioni


IL PRIMO 100% ELETTRICO RICARICABILE Il prototipo di miniescavatore Volvo EX02 è stato premiato agli Innovation Awards 2018 di Intermat in qualità di miniescavatore completamente elettrico ricaricabile che abbatte emissioni e costi di gestioni assicurando una autonomia pari a 8 ore di lavoro.

Il neonato si chiama EX02 e sotto ai suoi cofani non ci sono né componenti idraulici, né un motore termico. I cinque cilindri che azionano braccio e lama sono azionati da attuatori elettrici lineari e anche la rotazione è garantita da un motore di rotazione elettrico. La potenza è assicurata da batterie agli ioni di litio (38 kWh) e la loro autonomia proporzionate a garantire un’autonomia di otto ore nello - dichiara Volvo CE - “scavo di terreni compatti”. “Sono estremamente orgoglioso che l’EX02 abbia vinto il premio per l’innovazione Intermat 2018 nella categoria macchine movimento terra” ha commentato Ahcène Nedjimi, specialista di elettromobilità e direttore del progetto EX02 di Volvo CE. “Dal mio punto di vista l’EX02 è una macchina rivoluzionaria che anticipa soluzioni tecnologiche che daranno vita a macchine più pulite, silenziose ed efficienti. Sono soddisfatto che i giudici della giuria Intermat Awards 2018 abbiano riconosciuto nell’EX02 un’avanguardia e una tecnologia che può essere un valore aggiunto in ambito urbano.”

NUOVI MOTORI STAGE V DAL 2019 In futuro ci saranno applicazioni mmt per cui saranno ideali macchine elettriche ed applicazioni per cui saranno più efficienti macchine con motori termici ciclo diesel. Volvo CE, grazie alla tecnologia di abbattimento delle emissioni sviluppata da Volvo Penta per applicazioni Bus e Trucks, ha già pronto un range di motori e relativi sistemi di post trattamento per contenere il numero di particelle di polveri sottili entro i limiti Stage V che saranno introdotti tra il 2019 e il 2020 in base a sette differenti fasce di potenza.

Costruzioni febbraio 2018 [47]


MMT

TELAIO DA L120H E PRESTAZIONI DA L150H La LX01 ha un motore Deutz TCD 3.6 che aziona un generatore di corrente. Ci sono poi sei motori elettrici che vanno a sostituire assali, differenziali, riduttori e freni. Quattro sono posizionati nei mozzi ruota e assicurano una trazione integrale controllata elettronicamente, uno alimenta la pompa idraulica che aziona il martinetto di sollevamento braccio e uno la pompa che aziona quello per il richiamo della benna con biellismo. Per compensare l’assenza di assale posteriore, i progettisti hanno ideato delle sospensioni posteriori indipendenti e pneumatiche controllate elettronicamente.

Una gamma di soluzioni in evoluzione Nel mese di agosto del 2016 siamo stati al Customer Center Volvo di Eskilstuna per l’evento XplorationForum durante cui sono state presentate soluzioni di elettromobilità come il prototipo del dumper elettrico a guida autonoma HX01 e la pala gommata ibrida LX01. Quest’ultima, come vi raccontiamo più avanti, ha presto iniziato una fase di test presso i siti di un’azienda statunitense, mentre a [48] febbraio 2018 Costruzioni

Conexpo 2017 abbiamo visto che il dumper è diventato HX02 guadagnando sospensioni pneumatiche e un cassone più capace. Sempre a Conexpo era esposto il concept di un maxi escavatore elettrico EX01 che può lavorare collegato alla rete elettrica assicurando la produzione di un EC750E. Da una parte Volvo progetta tecnologie differenti e dall’altra le prove sul campo, anche per mano degli utilizzatori finali per raccogliere feedback.


&Componenti

Macchine

John Meese Waste Management Senior Director Heavy Equipment

La nostra azienda è specializzata nella raccolta e trattamento rifiuti. Operiamo in gran parte degli Stati Uniti con 700 siti, 17.000 camion e 400 pale gommate. Per noi diminuire i consumi di carburante a pari produttività è sempre stato un miraggio. I risultati ottenuti con la LX01 ci fanno ben sperare e anche gli operatori sono sembrati soddisfatti di prestazioni, comfort e silenziosità. Abbiamo anche avuto l'impressione che la manutenzione di queste macchine potrebbe essere più semplice. Aspettiamo di vedere come sarà la prima pala ibrida Volvo prodotta in serie!

una pala gommata Volvo di categoria L150H, pari a una riduzione di consumo carburante del 35%. Il secondo sito di prova della pala gommata LX01 è stato l’impianto di trattamento rifiuti Moreno Valley Transfer Station, nel sud della California. In questo caso l’efficienza carburante è stata migliore di circa il 45% sempre rispetto a una L150H. “Siamo soddisfatti dei risultati dei test sul campo” ha commentato Scott Young, direttore elettromobilità di Volvo CE. “Sebbene avessimo già conferma che la LX01 potesse ottenere un miglioramento del 50% in termini d’efficienza carburante, puntavamo a un miglioramento del 35% perchè sappiamo bene che ogni applicazione e ogni operatore sono tra loro differenti. Oggi possiamo dire che abbiamo superato in modo significativo l’obiettivo che ci eravamo posti visto che abbiamo raggiunto risultati simili a quelli registrati presso i nostri centri di ricerca.” Ora non resta che attendere una macchina di serie...

Non solo per i consumi Waste Management è la più grande società di servizi ambientali e di riciclaggio del Nord America e gestisce una delle più grandi flotte Volvo CE al mondo. I prototipi di LX01 sono stati utilizzati in applicazioni dove la società utilizzava una Volvo convenzionale, per mano di tre operatori dell’azienda, espressamente formati e supportati da tecnici Volvo CE. I feedback di questi operatori sono stati positivi dato che hanno apprezzato la drastica riduzione del rumore, la migliore visibilità posteriore e delle prestazioni idrauliche all’altezza.

Due anni in California... per lavorare A circa due anni dal lancio del prototipo LX01 (in foto), Volvo CE ha presentato i risultati dei test maturati sul campo con due esemplari di pala gommata ibrida in forza all’azienda Waste Management. Presso il Redwood Landfill and Recycling Centre, un sito di compostaggio di rifiuti verdi nella parte settentrionale della California, la LX01 ha fatto registrare un’efficienza carburante migliore del 50% rispetto a Costruzioni febbraio 2018 [49]


MMT MMT

LA CONQUISTA PARTE DALL’ITALIA I concessionari Kato Imer italiani riuniti a Firenze per incontrare i vertici italo giapponesi e guardare al futuro. Il compatto si evolve, la gamma crescerà... Testi di Alberto Finotto

[50] febbraio 2018 Costruzioni


&Componenti

Macchine

TESTIMONI DI UNA NUOVA ERA La platea del Dealers’ Meeting Kato Imer a Firenze, con la presenza dei vertici del gruppo e dei 31 concessionari italiani.

a magnificenza dell’Hotel Sina Villa Medici è già una dichiarazione di ottimismo, una prova generale di scenografie industriali aperte su un mondo finalmente lontano dalla crisi. Il Dealers’ Meeting organizzato da Kato Imer nel dicembre scorso a Firenze ha rivelato la nuova creatura che ha unito, dalla metà del febbraio 2017, la realtà industriale del gruppo giapponese Kato Works alle strategie future della Ihimer di San Gimignano. I fatti: nel novembre 2016, la stessa multinazionale Kato Works aveva acquisito definitivamente il 100% di proprietà della controllata IHI Corporation, trasformandone la ragione sociale, all’inizio del 2017, in Kato Hicom (Kato Heavy Industries Construction Machinery). Come conseguenza, anche l’italiana Ihimer (di proprietà per il 51% di IHI e per il restante 49% saldamente nelle mani del gruppo industriale Imer detenuto dalle famiglie Bencini, Coli e Salvadori) ha mutato il proprio nome in Kato Imer. Da qui, la straordinarietà dell’incontro annuale 2017 con i 31 concessionari italiani, oggi legati al nuovo marchio. Saranno loro a costituire l’impianto di trasmissione della nuova era Kato Imer, caratterizzata negli effetti da una decisa spinta produttiva anche delle mmt made in Italy. In apertura di sessione, presentando ospiti e tematiche dell’incontro, e durante il suo intervento personale, Igino Elefante, direttore commerciale e responsabile marketing

L

I COLORI DEL CAMBIAMENTO La livrea delle nuove macchine Kato Imer ora è di colore giallo. La gamma dei miniescavatori ha già rinnovato il proprio look da novembre 2017, mentre il cambio cromatico degli skid steer loader avverrà nella seconda metà dell’anno in corso.

Costruzioni febbraio 2018 [51]


MMT IL SOGNO PARTE DA FIRENZE... Igino Elefante, direttore commerciale e marketing di Kato Imer: “Abbiamo ribadito la centralità della nostra rete di dealer per il successo di questa nuova avventura”.

... E ARRIVA AL MONDO Takatsugu Ishii, marketing manager estero di Kato Works: “La nostra strategia globale vede Kato Imer come testa di ponte per il mercato europeo”.

di Kato Imer, ha sottolineato come nel 2017 siano stati venduti “1.048 miniescavatori, a fronte di una produzione record assoluta di gamma intorno alle 1.200 unità. Mai la fabbrica di San Gimignano (SI) ha prodotto così tante macchine; questo perché è cambiato l’aspetto dell’azienda. Nel 2007-2008 eravamo ancora una struttura soprattutto commerciale, mentre oggi costituiamo un fulcro di produzione importante per il gruppo internazionale Kato Imer. Sempre nel 2017, abbiamo venduto 436 minidumper e 105 skid steer loader per una distribuzione che dall’Italia arriva a quattro continenti, compresi i mercati di Nuova Zelanda, Australia e Stati Uniti”. [52] febbraio 2018 Costruzioni

San Gimignano al centro dell’Europa Per l’Italia, quindi, dopo la lunga avventura Ihimer, arriva nello stabilimento di San Gimignano la nuova opportunità Kato. Seguendo le parole di Paolo Venturi, vicepresidente di Kato Imer, durante il suo intervento al Dealers’ Meeting, “Kato Works è da sempre una realtà importante in Giappone, con oltre mille dipendenti divisi tra le strutture di Kato Works e Kato Hicom - per un fatturato di 800 milioni di euro - e una vocazione industriale focalizzata esclusivamente sul settore Construction”. La virata decisiva dal Giappone al mondo avviene nel 2004, quando viene nominato presidente di Kato Works


&Componenti

Macchine

AUTOREVOLEZZA ITALIANA Paolo Salvadori, CEO di Imer Group: “Cash flow, soddisfazione dei clienti e coesione aziendale: con queste credenziali faremo crescere Kato Imer a ogni latitudine”.

FIDUCIA GIAPPONESE Masashi Takaue, presidente di Kato Imer dal giugno 2017: “Le condizioni di mercato sono favorevoli. Dal 2018 rilanciamo la scommessa sull’Italia”.

il pronipote del fondatore, Kimiashu Kato. A cambiare in Kato Works, saldamente nelle mani della famiglia, è la strategia che dal consolidamento in ambito nazionale prende il largo finalmente nel mercato globale. Apre così nel 2006 lo stabilimento cinese di Jiangsu, con 90.463 m2 dedicati alla produzione di escavatori idraulici per ogni dimensione operativa. Dieci anni dopo, nel 2016, Kato Works sbarca in Europa e trova lo stabilimento Ihimer di San Gimignano come avamposto per la prossima conquista. Un’azienda pronta alla sfida del futuro, quella insediata nella frazione di San Gimignano, come rimarca ancora Igino Elefante: “La

maggior parte dei costruttori italiani di macchine movimento terra si è salvata, durante la crisi, grazie alla spinta virtuosa dell’export. Nel 2007 vendevamo il 35% delle macchine che producevamo, in Italia e il 65% lo destinavamo all’estero; duetre anni dopo, siamo arrivati a una divisione percentuale del 95% all’estero e del 5% in Italia”. Attualmente le percentuali si sono riequilibrate e il mercato italiano è ritornato a crescere. “La capillare rete europea di Kato Imer è pronta - conferma ancora Elefante - Dall’Italia, su cui puntiamo molto per guadagnare quote di mercato nei prossimi anni, abbiamo intenzione poi Costruzioni febbraio 2018 [53]


MMT

PROTAGONISTI IN SCENA Da sinistra, Paolo Venturi, vicepresidente di Kato Imer, Luca Nutarelli, segretario generale di Unacea, e Paolo Salvadori, amministratore delegato di Imer Group, relatori al Dealers’ Meeting.

UNA RIPRESA CHE CRESCE Marco Prosperi, direttore di Assodimi, ospite d’eccezione a Firenze per illustrare lo scenario europeo e nazionale del noleggio di macchine per le costruzioni.

di crescere in tutto il Vecchio continente. In ambito extraeuropeo, non dimentichiamo inoltre l’ottima performance del 2017 in Cina (250 escavatori da 1,5 ton venduti) e i mercati in sensibile incremento dell’Oceania (soprattutto Australia e Nuova Zelanda) e degli Stati Uniti, dove esportiamo skid steer loader e miniescavatori”. La primavera Kato Imer a San Gimignano vedrà cambiare innanzitutto le livree delle macchine, dal tradizionale verde al giallo. La rivoluzione cromatica a San Gimignano è già cominciata a novembre 2017, per tutta la linea dei miniescavatori e per i minidumper. Nella seconda metà del 2018 il passaggio al nuovo colore riguarderà anche la linea degli skid steer loader. Dal [54] febbraio 2018 Costruzioni

quartier generale in Giappone sono arrivate alla produzione di San Gimignano anche le indicazioni sulle nuove decals da applicare alla gamma di miniescavatori, con l’aggiunta della dicitura HD (High Digging) alla sigla dei vari modelli.

Il mercato? Finalmente ritorna L’importanza di Kato Imer nelle ambizioni del gruppo giapponese è testimoniata anche dalla concessione (a partire da questo mese di febbraio) della delocalizzazione produttiva in Italia dei miniescavatori da 30 e 35 quintali (gli HD30V4 e HD35V4), che si aggiunge alla produzione già destinata dal Giappone allo stabilimento di


&Componenti

Macchine

L’IMPEGNO PER UNA STRATEGIA COMUNE Igino Elefante, direttore vendite e marketing di Kato Imer, affianca Masashi Takaue nella presentazione delle strategie del gruppo durante l’incontro annuale dei concessionari all’Hotel Sina Villa Medici di Firenze.

LA RETE VIRTUOSA Il presidente di Kato Imer ha consegnato i tradizionali riconoscimenti di merito ai dealer italiani. Nella pagina accanto la consegna del primo premio per la miglior performance commerciale 2017 meritato dalla Movi.Mac. di Casoria (NA). A sinistra, il premio fedeltà assegnato alla Toffoli Macchine di Castel D’Azzano (VR).

Per vincere ancora

Cusona dei modelli 9VXE (dal 2013) e 27V4 (dal 2014). “La prima conseguenza importante sarà la riduzione dei tempi di consegna di questi modelli in Italia - aggiunge il direttore commerciale di Kato Imer - Senza contare le molteplici possibilità di personalizzazione delle macchine stesse in relazione alle esigenze specifiche dei nostro clienti nazionali”. Insomma, Kato Imer aspira a un ruolo da protagonista nel movimento terra della ripresa italiana. Anche per questo le strategie della distribuzione hanno eliminato le piattaforme “ragno” cingolate dall’orizzonte futuro di Kato Imer (risolvendo di fatto la sovrapposizione con la divisione Imer Access del socio-partner Imer International).

Oggi la creatura industriale di Kato Imer parte per una nuova avventura di mercato da un bilancio 2017 con il vento in poppa. L’anno appena trascorso si è chiuso con ricavi di vendite da 27,8 milioni di euro, evidenziando l’Italia in risalita al 22% sul fatturato globale - l’estero pesa per il 78%, con la Francia al 30% come primo paese importatore, seguito proprio dal fenomeno Cina al 13,5%. L’Italia di Kato Imer, dopo la prevalenza di vendite nel CentroSud, ha riequilibrato la propria diffusione di macchine proprio nel 2017, riconquistando l’attenzione del Nord (che addirittura prevale con il 52% sui ricavi totali delle vendite nazionali). La carica di Kato Imer in Italia parte da una quota di mercato del 3,4% nella classe 1,1-2 ton (dove si concentra il core-business nazionale dei miniescavatori), alla ricerca di un successo che sarà perseguito, in prima battuta, da una ricerca e sviluppo (in Giappone) sui nuovi modelli di miniescavatori da 1,7 ton (migliorando comfort operativo e raggio di manovra frontale). Il prossimo appuntamento “olimpionico” internazionale? La kermesse di Bauma 2019, al sole del giallo Kato per la gamma del futuro. Costruzioni febbraio 2018 [55]


Pale gommate

BELLA

E POSSIBILE

Ha telaio e cinematica ispirati alla tradizione, componenti made in Germany, ed è costruita in Turchia

Testi di Matthieu Colombo


&Calcestruzzo

Cave

HIDROMEK HMK 640 WL La prima pala gommata mai costruita dall’azienda turca ha una benna da 4,2 m3. Il primo esemplare venduto in Europa è stato acquistato dalla Edilcave Torino. Ora la macchina ha 600 ore all’attivo.

iciamolo subito, la pala gommata Hidromek ci è piaciuta a prima vista per il suo design, sin da quando, all’Intermat 2015 di Parigi, dominava lo stand del costruttore turco come una regina. Rispetto al primo prototipo presentato con benna da 4 m3 e peso operativo di 24.160 kg, la macchina di serie ha alzato la posta con benna standard da 4,2 m3 e 26.300 kg di peso operativo. Il primo cliente europeo ad acquistarla è stata la Edilcave Torino della famiglia Fisanotti con il supporto e il consiglio di Bartolomeo Testa di Tematec, uno dei primi concessionari Hidromek italiani, con sede a Villastellone (TO). A sei mesi dalla consegna della nuova pala gommata HMK 640 WL, Costruzioni ha visitato il sito di trattamento inerti e riciclaggio di Edilcave Torino per raccogliere la testimonianza dei proprietari dopo poco più di 600 ore operative. In due parole: a sei mesi dall’esordio, il riscontro del primo cliente europeo della HMK 640 WL è positivo sia per le prestazioni sia per l’assistenza che si è mobilitata celermente per eseguire un aggiornamento software che ha aggiunto tra l’altro l’italiano tra le lingue dell’interfaccia macchina-operatore.

D


Pale gommate PIÙ PICCOLE A INTERMAT? Alla nuova HMK 640 WL si affiancheranno altri modelli. In aprile, a Intermat 2018, potremmo già vedere versioni più compatte.

Armonia stupefacente e sangue tedesco

TERRACIN DA 4 GENERAZIONI Da sinistra: l’ingegnere Gianluca Fisanotti, Gianni Fisanotti, Sandro Fisanotti e Piercarlo Fisanotti. La squadra si completa con Tiziana Fisanotti in amministrazione.

[58] febbraio 2018 Costruzioni

La HMK 640 WL non tradisce la sua gioventù e nel complesso è un prodotto che non punta solo alle prestazioni, ma pare curato e pensato per piacere anche agli operatori. Dal punto di vista strutturale le misure dei telai fanno comprendere che i progettisti si sono concentrati sulle regine di categoria: passo da 3.500 mm, altezza al perno di 4.350 mm, carreggiata di 2.300 mm, angolo di sterzo di 40 gradi effettivi. Guardando ai componenti Hidromek ha pun-


&Calcestruzzo

Cave

Fa sul serio L’anima e l’esperienza della concessionaria Tematec di Villastellone (TO) hanno un nome e cognome. La figura di riferimento che per primo in Italia ha scelto di rappresen-

tare il brand Hidromek si chiama Bartolomeo Testa T e, visto il numero di macchine bianche che ha venduto in meno di 24 mesi, ha fatto centro. Tra i marchi rappresentati citiamo anche

Wacker Neuson, Ammann, VF Venieri, attrezzature Cangini e martelli General Breaker. Questa realtà torinese offre anche soluzioni e impianti mobili per la selezione e il riciclaggio di materiali. Scopri la rete Hidromek su www.hidromek.com

L’APPLICAZIONE La nuova Hidromek lavora nel sito di Torino, ai margini del fiume Stura di Lanzo, dove Edilcave Torino tratta inerti ed è autorizzata per attività di bonifica di siti (categoria 9).

Alter ego in demolizione La Edilcave Torino è specializzata nel trattamento di inerti e nella gestione di terre e rocce da scavo. In parallelo i Fisanotti lavorano anche con la Vena Scavi (Vena come Venaria) eseguendo movimento terra, ma soprattutto opere di demolizione e bonifica di siti industriali in Piemonte e Liguria. Nel 2017 Vena Scavi ha acquistato da Tematec anche un escavatore HMK

tato sul sicuro con assale anteriore heavy duty ZF MT-L 3115 II a centro aperto con blocco automatico del differenziale al 100%, assale posteriore MT-L3105 II e trasmissione a controllo elettronico ZF 5WG260 a cinque marce e tre retro. Per il motore la scelta è caduta su un 6 cilindri, da 10,7 litri, della galassia Mercedes (OM470LA) battezzato MTU 6R1100 e rispondente alle limitazioni Stage IV con Doc e tecnologia Scr (senza Dpf e relativi costi di gestione). Si tratta di un motore già ben collaudato in appli-

300 NLC con motore Isuzu 6 cilindri da 7,7 litri e 149 kW netti erogati a 1.800 giri/min. A Sandro Fisanotti, portabandiera della vecchia scuola, piace la semplicità di questo 32,4 t non ancora divorato dall’elettronica.

cazioni mmt dai dumper articolati Bell Equipment, noto per l’elevata coppia ai bassi regimi (in questo caso 1.600 Nm a 1.300 giri/min) e tarato per la HMK 640 WL a una potenza contenuta rispetto alle tarature suggerite dal costruttore: 242 kW erogati a 1.800 giri/min. Costruzioni febbraio 2018 [59]


Pale gommate Hidromek Capacità benna Carico ribalt. max art. Peso Potenza Motore MTU (Mercedes) Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Iniezione Egr Trattamento allo scarico Alimentazione aria Pompe Portata massima Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Trasmissione ZF 5WG260 Marce Velocità massima Differenziali Freni Pneumatici Passo Carreggiata Articolazione Raggio sterzo alla benna Cinematismo benna Max alt. perno benna Forza di strappo Larghezza benna Lunghezza max Altezza trasporto Serbatoio gasolio (urea) Serbatoio idraulico

HMK 640 WL m3 4,2 17.015 kg kg 26.300 kW 242 6R110 (OM470LA) 10,7 litri 6 125 x 145 mm 1.800 giri/min 8,70 m/s Common rail Esterno - raffreddato Doc - Scr Turbo Variabile 190+190+85 l/min LS positive CC press comp 25 MPa Power Shift 5+3 37,8 km/h Front 100% 4 oil disc 26.5x25 mm 3.500 mm 2.300 mm 40° 6.960 mm Doppia Z 4.350 mm 19.975 daN 3.200 mm 8.960 mm 3.530 mm 400 (40) litri 200/135 litri

[60] febbraio 2018 Costruzioni

QUALITÀ FIN NEI DETTAGLI Luce uguale sicurezza. E così Hidromek non bada a spese scegliendo componenti della finlandese Nordic Lights.

Prestazioni apprezzate sul campo Per la sua prima pala gommata Hidromek dichiara un carico di ribaltamento alla massima articolazione (40°) di 17.015 kg, una forza di strappo di 19.975 daN e un peso operativo di 26.300 kg. Strutturalmente l’unico elemento che differenzia concettualmente la HMK 640 WL dalle dirette concorrenti è la cinematica a doppia Z del braccio, un dettaglio che Piercarlo Fisanotti apprezza molto per la visibilità che garantisce, in particolare nelle operazioni di carico camion e alimentazione impianti. I fratelli Gianni e Sandro Fisanotti la pensano allo stesso modo, anche su Hidromek. “In un momento in cui si investe con cautela, aiutati da strumenti come il super ammortamento al 140%, il rapporto qualità-prezzo dei prodotti Hidromek è una carta vincente” - spiega Gianni. “Acquistando il primo esemplare venduto in Europa abbiamo accettato una sfida. Ferma restando la serietà indiscussa di Bartolomeo Testa, così come quella dimostrata dal costruttore”.


&Componenti

Macchine Cinematismo a doppia Z

10 fari di lavoro led di serie

Benna standard da 4,2 m3

COFANO INTEGRALE ELETTRICO... in fibra composita. Dietro la cabina, nell’ordine: serbatoio idraulico, motore con modulo Scr in testa e scambiatori di calore con ventola idrostatica reversibile di serie.

Asse posteriore oscillante di 13° per parte

520 mm di luce a terra

Telecamera posteriore ASSALI ZF HEAVY DUTY La driveline tedesca è identica a quella adottata da alcune delle dirette concorrenti. Questi componenti sono stati uno dei motivi tecnici determinanti a motivare i Fisanotti nella scelta della HMK 640 WL.

Lcd touch e comfort La cabina Rops/Fops è uno dei punti di forza della macchina, soprattutto dal punto di vista degli operatori. Disegnato dalla stessa Hidromek e costruito integralmente in Turchia dalla Yaris Kabin, l’abitacolo è caratterizzato da soluzioni e tecnologie che elevano la qualità percepita dell’intera pala gommata. Senza dubbio colpisce il dop-

pio lcd touch screen a colori. Un monitor è oltre il volante, mentre il secondo, più grande, è sul montante destro del parabrezza, sovrastato da un portadocumenti regolabile che può mantenere tablet e smartphone. Il software di gestione della macchina e delle relative azioni di manutenzione e diagnosi è sviluppato internamente dal costruttore andando a integrare in una sola interfaccia la gestione elettronica del motore MTU e della trasmissione ZF.


Zaxis-6.

Senza paragoni

www.scaispa.com Scai S.P.A 06083 Bastia Umbra Perugia Italy Via Don Fulvio Scialba, 21 Ospedalicchio T: +39-(0)75 801 501 F: +39-(0)75 801 01 42 Distributore autorizzato Hitachi Construction Machinery


&Riciclaggio

Demolizione

Il design è su misura

I nuovi movimentatori gommati Caterpillar (MH3022, MH3024, MH3026) fanno adattare perfettamente le macchine alle applicazioni industriali a cui sono destinate. Le caratteristiche dei modelli 2018 inoltre, assicurano un più rapido ritorno sull’investimento, nonchémigliori risultati in termini di prestazioni, versatilità e sicurezza. Se i materiali da movimentare sono a bassa densità, sarà necessaria una macchina a carro largo;

Sicurezza e salute dell’operatore nel design vasta scelta di dei nuovi material handler gommati Caterpillar. configurazioni di carro permette di soddisfare le Vasta la scelta delle configurazioni possibili mentre se la macchina si muove in spazi ristretti, sono disponibili sollevatori anteriori più corti. Il modello MH3022, è la soluzione per lavori di movimentazione in spazi limitati. Uno sbraccio utile per operazioni di smistamento e di movimentazione di rifiuti in interni, mentre la scelta tra due bracci MH, tre avambracci dritti con leverismo e due

avambracci con terminale di posa conferisce più flessibilità all’applicazione. Il carro, compatto e largo, garantisce una stabilità eccellente Il modello CAT MH3024 è l’ideale per la movimentazione dei rifiuti, il riciclaggio e la movimentazione di materiali sfusi. Il leveraggio anteriore lungo MH conferisce alla macchina un ottimo sbraccio, mentre una

diverse esigenze applicative. Se il lavoro richiede una maggiore capacità di sollevamento e un raggio di lavoro più grande, il modello MH3026 è la macchina ottimale in quanto dotata di un braccio MH lungo e una scelta di tre avambracci con terminali di posa (con lunghezze variabili da 4,9 a 5,9 m, tre avambracci dritti e tre diverse dimensioni del carro. cat.com

Costruzioni febbraio 2018 [63]


Cantieri a impatto zero? Le nuove benne di MB Crusher sono in grado di trasformare pale, minipale e terne in veri impianti mobili di frantumazione e vagliatura. Disponibili in due tipologie, benne frantoio MB-L e vaglianti MB-LS, si applicano a qualsiasi mini-pala, pala o terna, con capacità da 2,4 a 25 ton. Compatte e semplici da azionare, consentono di frantumare e vagliare il materiale inerte direttamente in cantiere, senza doverlo conferire in discarica ma anzi, rendendolo disponibili a

[64] febbraio 2018 Costruzioni

Nessun conferimento in discarica grazie alla nuova gamma MB Crusher che propone soluzioni personalizzate di frantumazione e vagliatura anche negli spazi ridotti nuovi utilizzi. Molti i vantaggi per gli utilizzatori MB CRUSHER: un solo operatore, ottimizzazione di tempi e costi, più agilità in cantiere, soprattutto nei piccoli, o all’interno di capannoni e a basso impatto ambientale, in quanto, riciclando il materiale sul posto, si evita il traffico di automezzi da e per la discarica.

Le benne MB-L e MB-LS sfruttano l’impianto idraulico della macchina operatrice su cui sono montate. Il modello MB-L raccoglie il materiale residuo da demolizioni o scavi e lo frantuma. La pezzatura in uscita può essere regolata tramite spessori da inserire nella macchina. Il modello MB-LS invece separa il materiale di

scarto da qualsiasi tipo di lavorazione, sia esso naturale che di risulta. Materiale che, una volta vagliato, può essere riutilizzato in lavori di drenaggio o di copertura di condotte interrate, per riempire scavi, oppure rivenduto. Tutti i modelli di MB-LS sono dotati di cesti a pannelli modulari intercambiabili che consentono di regolare la dimensione del materiale vagliato in modo rapido. Senza residui. La gamma MB-L e MB-LS è made In Italy e certificata Hardox in My Body. mbcrusher.com


&Riciclaggio

Demolizione

Demolire con energia recuperata

Il demolitore HB 3600 ECO di Epiroc (Gruppo Atlas Copco) rappresenta la sintesi dell’esperienza di soluzioni tecnologiche, sviluppate da ATLAS COPCO nel campo dei demolitori idraulici. Le soluzioni adottate su questo modello, assicurano un ottimale rapporto peso/potenza, con un livello di emissioni acustiche e vibrazioni contenuto. Il demolitore HB 3600 Eco è basato su una tecnologia ibrida di percussione gas/olio che implementa un

accumulatore integrato al cilindro ad azoto a bassa pressione (15 bar), contribuendo per circa il 70% all’energia per colpo sviluppata dall’attrezzatura e un accumulatore a membrana ad alta pressione (60 bar) che garantisce una potenza di battuta costantemente elevata, un avviamento sicuro, un funzionamento lineare e soprattutto un contenuto fabbisogno energetico, senza sovraccarichi dell’idraulica e conseguente aumento dei consumi. Dotato di Energy Recovery, è in grado di recuperare l’energia generata dai contraccolpi del pistone.Tale energia, che avrebbe effetti altamente nocivi, viene dissipata scaricandola sul materiale roccioso da demolire determinandone la rottura e limitandone vibrazioni e emissioni acustiche. Il sistema automatico di commutazione della corsa del pistone Auto Control, ne regola infine il rapporto in uscita durante il funzionamento, ottimizzando le prestazioni del demolitore in funzione della consistenza del materiale da demolire. atlascopco.com - epiroc.it


Recupero e valorizzazione

La filosofia che contraddistingue Geocycle nell’economia produttiva del gruppo LafargeHolcim applica al processo del cemento tutte le virtù del recupero

SPIRITO

DI SOSTENIBILITÀ Testi di Andrea Nucci

[66] febbraio 2018 Costruzioni


&Riciclaggio

Demolizione

vreste mai immaginato che una cementeria potesse costituire parte integrante e fondamentale della cosiddetta economia circolare? Noi vi diciamo che l’immaginazione, per un produttore globale di cemento come LafargeHolcim, rappresenta oggi solo la pura, virtuosa realtà. Il recupero totale di alcune tipologie di rifiuti ha assunto forma e sistema nel brand Geocycle. Questa divisione internazionale del gruppo, diffusa in oltre 50 paesi, ha alle spalle una storia più che ventennale e costituisce oggi la punta di diamante del waste management. Nel nostro ambito nazionale è presente la realtà di Geocycle Italia, una piattaforma operativa insediata a Tradate, in provincia di Varese e legata strettamente alla cementeria Holcim di Ternate (unica unità italiana a ciclo completo del gruppo franco-svizzero). La missione di questa azienda è quella di minimizzare e riqualificare i rifiuti e contribuire a creare benefici tangibili attraverso soluzioni sicure e metodi sostenibili. Com’è nata e come si è sviluppata Geocycle Italia, nella galassia del gruppo Holcim? A delineare per noi un excursus storico utile a capire l’attuale eccellenza della piattaforma di Tradate è il direttore marketing e vendite di Geocycle Italia, Marco Turri. “In questa sede di via Como 6 si svolgeva, alla fine degli anni Novanta, l’attività di Eurofuels, un’impresa acquisita allora da Holcim per dare corpo all’esperienza interna di ricerca nel settore dei combustibili e delle materie prime alternative”. In quel periodo la decisione strategica di Holcim fu quella di diventare player nel mercato del recupero, concentrandosi innanzitutto (per la piattaforma italiana di Tradate) sul flusso dei solventi esausti che costituiva la specialità storica di Eurofuels. Nel 2015 Eurofuels diventa Geocycle, sposando il brand del Gruppo presente in tutto il mondo.

A

Dai solventi esausti ai fanghi da depurazione, passando per il CSS e la gomma dei pneumatici. Con questi elementi Geocycle offre soluzioni virtuose al mercato.

Una svolta virtuosa “Con l’aumento delle quantità di rifiuti prodotti nel mondo, è diventato sempre più importante identificare soluzioni sostenibili per la loro corretta gestione. La valorizzazione dei rifiuti nei forni per la produzione di cemento è una delle soluzioni più sostenibili, perché consente di preservare combustibili fossili e materie prime con la garanzia importante di una completa distruzione dei rifiuti grazie alle peculiarità del processo produttivo del cemento”. Questa

Costruzioni febbraio 2018 [67]


Recupero e valorizzazione dichiarazione di intenti (che campeggia nelle presentazioni ufficiali della divisione waste management di LafargeHolcim) è come un manifesto di sintesi mirabile per i compiti che si propone oggi Geocycle Italia. “Oggi nel cementificio italiano del Gruppo recuperiamo altri materiali, come ad esempio il CSS - specifica Marco Turri - L’attività di recupero si estende ai materiali più vari, come, ad esempio, alle scaglie di laminazione per apportare ferro alla materia prima. Il percorso intrapreso con il recupero energetico dei solventi si è sviluppato negli anni e ha portato a una percentuale di sostituzione termica, nel forno

[68] febbraio 2018 Costruzioni

da cemento di Ternate, prossimo ai valori virtuosi raggiunti dai cementifici del Nord Europa, utilizzando, ad esempio, i fanghi residui dalla depurazione delle acque”.

Il flusso del recupero totale Tra le attività svolte oggi da Geocycle Italia, riveste davvero una particolare rilevanza la gestione virtuosa dei fanghi essiccati dalla depurazione delle acque reflue urbane degli impianti del Nord Italia che vengono utilizzati presso le cementerie del gruppo. Il servizio offerto da Geocycle ai propri clienti per la gestione virtuosa e sostenibile dei


&Riciclaggio

Demolizione

UN CERCHIO VIRTUOSO A sinistra, Marco Turri, direttore marketing e vendite di Geocycle Italia. La piattaforma di Tradate, in provincia di Varese, è legata alla vicina Holcim di Ternate, struttura nazionale del gruppo franco-svizzero. In questo impianto la valorizzazione dei rifiuti raggiunge i livelli di eccellenza dei cementifici del Nord Europa.

La materia che ritorna (utile)

loro rifiuti è svolto in rapporto sinergico con l'impianto di Ternate. “Nel nostro cementificio gestiamo vari flussi di materiali alternativi - riassume Marco Turri - Uno è quello dei solventi, poi abbiamo il ciclo dei CSS, quello dei fanghi da depurazione e infine il flusso che deriva dai pneumatici triturati. Ci confrontiamo spesso anche con le nostre realtà estere, dove il recupero e il riutilizzo dei rifiuti comprende materiali diversi. In Svizzera, ad esempio, l’eccellenza del recupero nei cementifici del Gruppo si applica ai terreni ricavati dalle operazioni di bonifica”.

Torniamo tra le mura della cementeria di Ternate. Qui lavora personale qualificato e formato per la corretta gestione dei materiali alternativi. “Nella produzione del clinker, occorre rispettare una composizione chimica ben precisa - specifica Marco Turri La produzione del clinker necessita di materia prima con caratteristiche chimico fisiche ben definite e costanti. In passato i cementifici sorgevano accanto a depositi di marna che è un elemento che compendia la composizione pressoché perfetta degli elementi costitutivi del cemento. Procedendo con i vari livelli di escavazione la composizione chimico fisica della materia prima varia negli anni e richiede l'apporto di correttivi per mantenere costanti le caratteristiche qualitative del clinker. Geocycle, sposando la filosofia del Gruppo, ha attivato l'utilizzo di materiali alternativi al fine di limitare il consumo di risorse non rinnovabili. Per garantire la costanza delle caratteristiche chimiche della materia prima per la produzione del clinker il nostro cementificio di Ternate è dotato di una tecnologia per correggere automaticamente eventuali variazioni qualitative”. Oggi è quasi impossibile pensare a un cementificio che

Costruzioni febbraio 2018 [69]


Recupero e valorizzazione

LE FASI DI UN INTERVENTO STRATEGICO A Tradate si effettua il pretrattamento dei solventi.

solo con la marna disponibile nelle adiacenze dell’impianto riesca a realizzare un prodotto perfetto. È necessaria una percentuale di elementi integrativi da aggiungere per garantire la costanza qualitativa. E questi elementi si possono ricavare dai rifiuti con un’accorta politica di controllo e qualifica di forniture e materiali. [70] febbraio 2018 Costruzioni

Un orizzonte inesauribile Per garantire la costanza delle caratteristiche chimiche della materia prima per la produzione del clinker il cementificio di Ternate è dotato di una tecnologia per compensare automaticamente eventuali variazioni qualitative. “Noi non possiamo ritirare materiali tal quali -


&Riciclaggio

Demolizione

conferma Turri - Geocycle e LafargeHolcim si sono dotati di direttive che elencano in modo chiaro i materiali che non possono essere gestiti nei nostri impianti oppure che non possono essere ritirati se non sono stati prima pre-trattati. Per questo motivo collaboriamo con partner che garantiscono il totale rispetto delle nostre direttive. Ciò che viene ritirato deve essere opportunamente pretrattato per garantire l'assenza di componenti che potrebbero creare problemi al processo produttivo del cemento, quali ad esempio il PVC”.

Vicini al territorio, proiettati all’Europa Geocycle Italia dà supporto al territorio e sostiene, con la propria produzione, anche i cementifici in Europa. “Intermediamo alcuni materiali anche per impianti esteri del Gruppo - aggiunge ancora Marco Turri - Geocycle contribuisce alla gestione virtuosa dei rifiuti a completamento delle teconologie esistenti per il recupero dei materiali”. Costruzioni febbraio 2018 [71]


Movimentatori industriali

LA CARTA DEI VALORI La C.B.R.C. di Bologna sceglie Scai. Grazie al caricatore Fuchs movimenta oltre 40.000 t/anno di carta e cartone Testi di Matthieu Colombo

[72] febbraio 2018 Costruzioni


&Riciclaggio

Demolizione

lla C.B.R.C. di Bologna, storica azienda nel settore del recupero di materiali cellulosici, i conti facevano fatica a tornare, ma tre anni fa Meridiana, presieduta dal duo storico Nerio Venturi e Stefano Spiga, ha rilevato la maggioranza dell’azienda ed il vento è cambiato. Grazie ad un gruppo di lavoro coeso e motivato l’inversione di tendenza è stata netta e più veloce rispetto a quanto preventivato. Dal punto di vista operativo l’azienda ha cercato di abbandonare lavorazioni, strutturalmente complicate per l’impianto gestito, puntando su processi semplici ed efficaci di selezione e valorizzazione della carta e del cartone. In parallelo C.B.R.C.ha lavorato sulla qualità del materiale in ingresso, incentivando la clientela a produrre un materiale sempre più selezionato. Dove possibile è anche stato inserito personale direttamente coordinato presso i produttori di rifiuti serviti dalle società del gruppo, grazie al quale si svolge una preselezione in loco che consente, oltre a un miglioramento della qualità del flusso in ingresso all’im-

A

Costruzioni febbraio 2018 [73]


Movimentatori industriali FORTE STRETTA DI MANO Al centro Stefano Spiga, presidente di Meridiana (società che controlla C.B.R.C.). A sinistra, Umberto Rebbi, product manager recycling Scai (Arjes, Europe Forestry, Fuchs, Metso). A destra Emanuele d’Antonio commerciale della filiale Scai di Bologna.

[74] febbraio 2018 Costruzioni

pianto, di agevolare le operazioni di carico e ottimizzare i costi di trasporto. Tale modus operandi ha avuto particolare successo presso stabilimenti riferibili alla grande distribuzione. Inoltre, per agevolare la raccolta nel centro storico della città, si sono progettati e realizzati itinerari di micro raccolta impiegando attrezzature e mezzi secondo le più disparate esigenze dei produttori. Infine, gli scarti di selezione vengono affidati ad altri centri di selezione, i quali, grazie alle specifiche tecnologie applicate, sono in grado di ottenere ulteriori recuperi. È così iniziata una profonda riorganizzazione dell’azienda con l’obiettivo di snellire i flussi, velocizzare i processi nella massima sicurezza e inquadrare le risorse umane in una logica piramidale che responsabilizza ogni dipendente. L’operazione, coordinata e realizzata dal nuovo gruppo dirigente, ha dato subito i primi frutti e oggi, dopo circa tre


anni, C.B.R.C. gode di buona salute così come i suoi bilanci. Tanto che a settembre 2017 si sono create le condizioni per acquistare il primo movimentatore industriale e la scelta è caduta su un Terex Fuchs MHL 320 Serie F Stage IV. L' azienda C.B.R.C si è rivolta quindi a Scai, quale distributore ufficiale del marchio Fuchs in Emilia Romagna Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo, Basilicata, Molise, Puglia, Lazio, Sicilia e Sardegna.

95% della raccolta nel raggio di 40 km La C.B.R.C. è autorizzata al trattamento annuo di 75.990 t di rifiuti recuperabili. Nel 2017 ne ha raccolti circa 50.000 t, quasi tutti costituiti da carta e cartone, circa 45.000 t, oltre a circa 1.000 t di plastica e 4.000 t di legno. In media sul piazzale a Est di Bologna, allestito in parallelo alla linea ferroviaria, transitano circa 108 mezzi al giorno, tra carico e scari-

QUALITÀ ALTA Il cartone viene selezionato, imballato e stoccato tenendo conto delle specifiche caratteristiche e della qualità del materiale lavorato.


Movimentatori industriali

Braccio con collo multi purpose

MANUTENZIONE SICURA Per accedere a idraulica e vano motore si sale a bordo torretta con una scaletta. I 95 kW di potenza massima sono assicurati dal collaudato Deutz TDC3.6 con Scr (urea) e Dpf.

co. Il nuovo MHL 320 F, coadiuvato da una pala gommata, lavora prevalentemente per alimentare correttamente i nastri trasportatori di alimentazione delle tre presse che realizzano balle di carta e cartone di differenti qualità. In base alle caratteristiche dei prodotti selezionati, le balle sono poi stoccate all’aperto o al riparo da intemperie, vendute e spedite. Il 25% dei prodotti cellulosici ottenuti è esportato extra Europa (tipicamente nel Sud Est asiatico), il 25% in Italia e il restante 50% negli altri Paesi del Vecchio continente. In questo contesto operativo, che riporta ossigeno alla neo controllata di Meridiana, C.B.R.C. specializzata nella selezione di rifiuti a base cellulosa, il movimentatore Terex Fuchs e i servizi d’assistenza Scai sono un anello robusto della catena. La macchina tedesca ha stupito C.B.R.C. prima di tutto per la silenziosità operativa, poi per l’agilità in spazi confinati. Gli operatori che la utilizzano sono stati favorevolmente sorpresi dal comfort e da comandi intuitivi che elevano per definizione la sicurezza all’interno dell’impianto bolognese.

[76] febbraio 2018 Costruzioni

Comfort e silenzio L’evoluzione a Serie F, dopo oltre 125 anni d’esperienza Fuchs nella costruzione di movimentatori, è segnata anche dal nuovo layout della cabina pressurizzata (qui con griglia di protezione opzionale) elevabile idraulicamente a 5.300 mm d’altezza e caratterizzata dal sedile a sospensione pneumatica. Non manca una moderna interfaccia lcd a colori studiata per ambienti heavy duty (connessione 3G disponibile), tramite cui l’operatore può limitare il campo d’azione del braccio impostando una altezza operativa massima. www.scaispa.com


&Riciclaggio

Demolizione

TRASMISSIONE IDROSTATICA L’MHL 320 F è disponibile con quattro stabilizzatori o due stabilizzatori e lama anteriore. In ogni caso la lama è anteriore. L’assale anteriore è sempre fisso per garantire stabilità dell’attrezzatura in trasferimento, mentre l’assale posteriore è oscillante.

Versione 100% elettrica plug-in disponibile

Quadro fusibili con tester

NUOVA GENERAZIONE Il nuovo movimentatore MHL 320 F riassume tutta l’esperienza Fuchs in dimensioni che si possono definire compatte se rapportate alle prestazioni sul campo.

Costruzioni febbraio 2018 [77]


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&Calcestruzzo

Cave

Meno emissioni, più profitto I motori puliti fanno bene all’ambiente e ai profitti nel settore minerario. Alla prova Tier 4 sui veicoli da cava i vantaggi per ecologia e consumi mettono d’accordo tutti

è una credenza diffusa che porta a considerare i motori ecologici buoni per l’ambiente ma antieconomici, perchè

C’

richiedono un maggiore consumo di carburante. Niente di più sbagliato, come spiega Ran Archer, Sales Manager di MTU. “I moderni motori MTU

Tier 4 sono molto più efficienti dei loro predecessori e ciò li rende più convenienti. Alcuni motori Tier 4 hanno un consumo di carburante pari a quello della più semplice serie Tier 1”, ha aggiunto. Negli Stati Uniti, i motori di veicoli da cava di oltre 550 kW devono rispondere alle norme sulle emissioni Tier 4 (anche se fino al 1°gennaio 2018 è stato concesso l’utilizzo di Tier

2 o Tier 4). Nonostante ciò, molti operatori in cava hanno scelto di passare direttamente ai motori Clean Tier 4 di MTU. Se si considera che un camion da 400 tonnellate consuma almeno US $ 1,5 milioni di dollari in carburante ogni anno, ciò significa notevoli risparmi sui costi. I costi del carburante possono infatti costituire l’80-90% dei costi operativi di una cava. mtu.com Costruzioni febbraio 2018 [79]


Arriva il cls antisismico

Un team di ricercatori dell’università canadese della Columbia Britannica ha realizzato un calcestruzzo ecosostenibile, resistente ai terremoti che verrà testato nella riqualificazione antisismica di una scuola di Vancouver. Il materiale, chiamato EDCC, acronimo di

Eco-friendly Ductile Cementitious Composite, è un mix di calce, acqua, sabbia e aggregati con fibre a base di polimeri, ceneri volanti e altri additivi industriali. Progettato su scala molecolare per essere forte, malleabile e duttile, EDCC potrebbe essere impiegato come rivestimento

di edifici vulnerabili, aumentandone la resistenza ai terremoti. Il calcestruzzo è stato testato simulando la magnitudo 9.0 del sisma che nel 2011 ha colpito la regione giapponese del Tohoku causando il disastro di Fukushima. Uno strato sottile di 1 cm è sufficiente per riuscire a rinforzare una parete in modo consistente. Ma le applicazioni potrebbero non limitarsi al rinforzo delle pareti, utilizzandolo anche per la costruzione di condutture, per pavimentazioni industriali o per marciapiedi. L’impiego di EDCC è anche sostenibile; composto per il 70% da ceneri volanti (sottoprodotto industriale), si riesce a ridurre la produzione di cemento e, al tempo stesso, l’impatto ambientale di questi scarti industriali riciclandoli nelle costruzioni. vancourier.com

Una laguna a tenuta stagna Mose (Modulo Sperimentale Elettromeccanico), una delle più grandi opere di ingegneria al mondo, iniziata nel 2003 per salvaguardare Venezia e la sua laguna dall’alta marea, ha visto l’impiego delle soluzioni per l’isolamento termico DOW. In particolare, per l’isolamento delle terrazze dei cassoni di alloggiamento, della bocca di porto di Lido e del canale Treporti, sul lato di Punta Sabbioni, sono stati applicati 270 mc di Xenergy ™ SL [80] febbraio 2018 Costruzioni

spessore 100 mm. Le lastre in polistirene espanso estruso monostrato Xenergy™ SL sono caratterizzate da profili battentati sui 4 lati e da una superficie liscia con pelle, elemento fondamentale in quanto il materiale isolante non deve assorbire acqua nonostante ne sia a contatto: i pannelli Xenergy™ SL si contraddistinguono per un assorbimento d’acqua, testato per immersione EN12087, pari a 0,4% in volume (WL(T)0,7), un assorbimento d’acqua per

diffusione e condensazione con metodo di prova EN12088 minore dell’1% in volume (WD(V)1) e un assorbimento d’acqua con prova gelo/disgelo secondo EN12091 minore dell’1% in volume (FTDC1),

valori che mantengono inalterata nel tempo la capacità isolante del prodotto, resistendo al processo di invecchiamento a cui andrà incontro il complesso del Mose. dow.com


&Calcestruzzo

Cave

La cementeria modello d’Europa

Una sala centralizzata, tra le più moderne d’Europa, un sistema di controllo (il primo al mondo in una cementeria) che utilizza la tecnologia di comunicazione Profinet (Process Field Net), un protocollo industriale che mette in collegamento gli strumenti di rilevazione e i reparti (sensori, sistemi, unità di produzione) attraverso una rete di comunicazione di alto

livello ideale per lo sviluppo futuro in termini di Big Data e Industry 4.0. L’intervento di revamping completa così il rinnovamento dell’impianto ITALCEMENTI di RezzatoMazzano, una delle cementeria più avanzate al mondo. Un investimento di oltre 150 milioni di euro ha reso l’impianto ancora più efficiente e sostenibile, con risultati ambientali che si confermano, a poco più di tre anni di distanza (la cementeria è stata realizzata nel novembre 2014), ancora migliori rispetto alle previsioni. Grazie al revamping, su entrambe le linee produttive (cemento tradizionale e cemento bianco), le prestazioni ambientali dell’impianto sono migliorate di oltre il 79% e l’emissione complessiva delle polveri si è ridotta del 95%. La cementeria si conferma quindi uno degli impianti per la produzione di cemento più sostenibili del mondo. Italcementi.com

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Il Portale d’Europa tutto italiano Holcim è un importante partner e protagonista del nuovo look di Milano. Dopo i grattacieli di Piazza Gae Aulenti e la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, è la volta di CityLife, il “Portale d’Europa”.

on il clamore mediatico che si conviene alle grandi installazioni urbane di rilievo sociale, è stato inaugurato lo scorso novembre il Citylife District shopping centre, il più grande centro commerciale urbano d’Italia, all’interno di quello che sarà il più vasto parco pubblico di Milano. Il centro è articolato in tre aree unite pedonalmente: la galleria commerciale (The Mall), la piazza centrale (The Square) e l’asse pedonale scoperto (The Street). Il progetto del padiglione commerciale sorge alla base integrandosi con l’omonima Torre Hadid e fa parte del Podio Hadid inserito a suo volta nel

C

[82] febbraio 2018 Costruzioni

Piano Integrato. Proprio per la realizzazione del podio, Holcim Italia ha fornito 12.000 mc di calcestruzzo, di cui una buona parte di calcestruzzi speciali come Argélio, Lègerio, Fibréo e Coésio. Formulato con argilla espansa strutturale, Argélio consente di ottenere un calcestruzzo strutturale leggero a basso peso specifico e, per questa ragione, è stato utilizzato per integrazioni di solette alleggerite, così come Lègerio, formulato con polistirolo espanso selezionato che conferisce elevato potere termoisolante. Fibréo invece, indicato per la realizzazione di strutture in cui è necessario ridurre

gli effetti del ritiro, è stato utilizzato per realizzare tutte le pavimentazioni. Per la piastra del podio, è stato utilizzato Coésio C55, un prodotto a ritiro compensato, formulato con agenti espansivi per ridurre l’insorgere di fenomeni di fessurazione dovuti alla naturale tendenza del calcestruzzo alla contrazione volumetrica. La realizzazione della Torre Hadid ha richiesto ben 100.000 mc di calcestruzzo e 40.000 ton di cemento pozzolanico Holcim. La realizzazione di una struttura così alta che

ruota su stessa ed è leggermente inclinata ha richiesto l’impiego di processi multidimensionali complessi. Il calcestruzzo è stato pompato in altezza attraverso circa 250 mt di tubi lineari. Ma l’elemento costruttivo più imponente di queste strutture è caratterizzato dalle fondazioni su cui poggiano le torri. La fondazione della Torre Hadid, ad esempio, è stata realizzata in 34 ore continuative con mezzi, persone e risorse che, nell’arco di un weekend, hanno concluso il getto di 7.600 mc di calcestruzzo a basso calore di idratazione in C 32/40 ad uno slump assimilabile a quello di un SCC. Il prossimo e ultimo step a completamento dell’area sarà Libeskind Tower, per cui Holcim, dopo aver fornito circa 6000 mc per la realizzazione della fondazione, similmente a quanto realizzato per Hadid Tower, sta ora procedendo nella fornitura per la costruzione del grattacielo. holcim.com


A MILANO LA PRIMA

CONCRETE CONFERENCE Un evento di filiera che rimette al centro dell’agenda politica l’industria del cemento e del calcestruzzo el 2017 l’economia italiana è tornata a crescere, le aspettative sul Pil si attestano su +1,5% per il 2017, stesso valore di crescita previsto per il 2018. Su questo dato medio convergono i principali analisti economici, Fondo Monetario Internazionale, Ocse, Governo, Unione Europea e, da ultimo, Confindustria. Ma l’aggancio alla ripresa per l’edilizia sembra essere rimandato al 2018 e ciò emerge ancor di più in maniera lampante per il settore del concrete. Ma al di là dei numeri quel che è certo è che il mercato edilizio per effetto della crisi, ma non solo, sta cambiando profondamente. Diventa pertanto essenziale comprendere quel che sta accadendo e cercare un riposizionamento facendo i conti con nuovi paradigmi e nuove esigenze. Ciò vale anche per la filiera del calcestruzzo. Da qui l’organizzazione della prima Concrete Conference del 6 dicembre scorso, nata da un progetto di Atecap e promossa da Federbeton, la Federazione di riferimento per la filiera. Per Sergio Crippa, presidente di Federbeton, “la Conferenza ha rappresentato l’occasione per fare il punto sulle potenzialità e le capacità del settore di dare risposte positive a questi nuovi scenari. In particolare riguardo le capacità del calcestruzzo di rispondere alle nuove esigenze di sostenibilità nelle costruzioni guardando all’evoluzione normativa e puntando a ribadire la centralità di un pieno rispetto delle regole”. Non ha avuto dubbi il presidente di Atecap Andrea Bolondi sul fatto che “la grande sfida che l’Italia e l’Europa si troveranno ad affrontare nei prossimi decenni è quella di ripensare il nostro modello produttivo nell’ottica della sostenibilità ambientale. La nostra economia deve inevitabilmente passare da un modello ‘lineare’, che produce, consuma e getta i rifiuti nell’ambiente, a una economia ‘circolare’, che produce, consuma e poi ricicla gli scarti e i prodotti usati.” Sempre nella sessione mattutina della Concrete Conference #costruireincalcestruzzo il presidente di Aitec (l’Associazione dei produttori di cemento) Giacomo Marazzi ha parlato della necessità di investire in innovazioni tecnologiche per l’ambiente e la sicurezza, mentre il past president di Atecap Silvio Sarno ha trattato le principali criticità che bloccano gli investimenti in nuove costruzioni e infrastrutture. La Conference è stata anche l’occasione per parlare di come garantire un’edilizia pienamente rispondente a criteri nuovi di qualità, sostenibilità e comfort, ma anche di informatizzazione digitale attraverso il BIM (Building Information Modelling), nonché dell’importanza delle norme tecniche per la semplificazione e la garanzia della qualità delle costruzioni. In una tavola rotonda della sessione pomeridiana #costruirebene ne hanno discusso imprenditori, progettisti e normatori: l’architetto Luisa Fontana, la Presidente di Federcostruzioni (la Federazione delle imprese della filiera delle costruzioni) Federica Brancaccio, Francesco Biasioli Segretario Generale di Ermco, organismo europeo di settore, il Presidente di UNI Piero Torretta, il provveditore alle opere pubbliche della Lombardia e dell’Emilia Romagna Pietro Baratono.

N

L’economia deve inevitabilmente passare da un modello lineare a una concezione circolare di riciclo

Associazione Tecnico-Economica del Calcestruzzo Preconfezionato Via Giovanni Amendola, 46 - 00185 Roma tel. 06 42016103 - fax 06 42020145 email: atecap@atecap.it - www.atecap.it Twitter: @atecap.it Andrea Bolondi Presidente Cono Federico Vicepresidente con delega alla legalità Giuseppe Ruggiu Vicepresidente con delega allo sviluppo associativo Gianpaolo Martin Tesoriere Massimiliano Pescosolido Segretario Generale

Costruzioni febbraio 2018 [83]

In collaborazione...

Atecap


Impianti mobili

SUI BINARI

Il miscelatore MX08 si è trasformato in un portale autotraslante su binari per getti in galleria. Merito del progetto condiviso da Blend e dal cliente GCF (Generale Costruzioni Ferroviarie) [84] febbraio 2018 Costruzioni


&Calcestruzzo

Cave

Testo di Alberto Finotto

DELL’INGEGNO uando una grande opera infrastrutturale può contare su un Leonardo da Vinci in forma di impianto d’alta tecnologia, il prodigio è in grado di conquistare anche il testimone più smaliziato. I lavori in corso per la realizzazione dell’ultima galleria di base del progetto ferroviario europeo Alp Transit proseguono alacremente. Si tratta del tunnel di attraversamento del

Q

Monte Ceneri che ridurrà complessivamente, una volta terminato (a luglio 2020) il tempo di percorrenza su rotaia da Milano a Zurigo di un’ora e quindici minuti (passando da tre ore e quarantacinque minuti a sole due ore e quindici). Come quella del San Gottardo (prima galleria di base realizzata nelle tappe previste dall’epocale progetto europeo) anche la Galleria del Ceneri è costituita Costruzioni febbraio 2018 [85]


Impianti mobili

CALIBRATO SUI BINARI Il portale idraulico autotraslante sul quale è installato il modulo MX08 di Blend e in grado di compensare, con un sistema di livellamento, la differenza di quota esistente tra le due banchine ferroviarie.

[86] febbraio 2018 Costruzioni


&Calcestruzzo

Cave

MISCELA IN VIAGGIO La tramoggia in acciaio Hardox ha una capacità di 8 m 3 di calcestruzzo che vengono agitati in continuazione da una coclea di 1.150 mm di diametro. La larghezza esterna della tramoggia è di 1.600 mm.

da due canne a binario unico, del diametro di 7,5 metri, distanti tra loro circa 40 e collegate l’una all’altra ogni 325 metri tramite cunicoli trasversali. L’intero sistema di gallerie del Ceneri ha uno sviluppo totale (compresi i percorsi di servizio) di 39,8 chilometri e i lavori di armamento della stessa galleria di base e delle nuove tratte a cielo aperto a nord di Vigana sono entrati nel vivo delle operazioni già dallo scorso autunno. L’armamento delle due canne del tunnel viene realizzato quasi completamente su piattaforma in cemento e blocchi LVT (Low Vibration Track). A Nord di Vigana, invece, per l'armamento delle tratte a cielo aperto che riguardano i due viadotti a binario unico sopra l’autostrada A2 e la bretella di collegamento

Lugano-Locarno, si procederà con la posa dei binari su massicciata in ballast.

Sinergia di un progetto A questo punto, è doveroso presentare in tutta la sua eccezionalità, il “Leonardo da Vinci” su rotaia che abbiamo annunciato in apertura di servizio. Si tratta dell’impianto mobile di mescolazione e distribuzione del calcestruzzo denominato MX08. Questo modulo autenticamente rivoluzionario è stato progettato, sviluppato e costruito dalla Blend di Rodengo Saiano (BS) con il prezioso contributo tecnico dell’impresa committente GCF (parte importante del consorzio Mons Ceneris, incaricato da AlpTransit per l’armamento ferroviario e la logistica delCostruzioni febbraio 2018 [87]


Impianti mobili

CONCRETE CONVOY I sei MX08, dopo test e collaudi sulla piattaforma all’aperto nel cantiere di Camorino, sono ora impiegati a pieno regime da GCF (gcf.it) nel tunnel del Ceneri. I moduli sono installati su portali a16 ruote per operare su ogni singola canna a binario unico.

l’ultima Galleria di base). I sei impianti MX08 sono installati su tre portali mobili in grado di traslare su ruote gommate (16 per ogni unità). Con questa combinazione (studiata e messa da GCF in tandem con la collegata Gefer), i lavori di armamento all’interno del tunnel del Ceneri oggi procedono velocemente e senza interruzioni impreviste. La garanzia fondamentale si applica a una qualità irreprensibile del calcestruzzo in ogni fase della messa in opera e si estende allo svolgimento della posa in totale sicurezza per gli operatori di GCF impegnati all’interno del tunnel. [88] febbraio 2018 Costruzioni

Ma come si svolgono in sequenza le varie fasi esecutive realizzate con l’MX08 di Blend? Innanzitutto alcuni treni con vagoni-pianale trasportano gli impianti nella zona di cantiere, all’interno del tunnel; qui vengono installati sui portali mobili che proseguono il trasferimento degli MX08 fino all’area di getto. Qui, i moduli Blend, con l’ausilio delle tre canale applicate a ciascun impianto, realizzano ogni fase di getto necessaria all’armamento della ferrovia. All’esaurimento del calcestruzzo, il carro gommato con i primi due MX08 riporta i miscelatori sul treno-pianale per il ritorno nell’area di rifornimento del


&Calcestruzzo

Cave Alimentazione Potenza Agitatore (coclea) Capacità cls Serbatoi acqua Comando Scarico Lunghezza Peso

Diesel 120 kW 1.150 mm 8 m3 2 (1.000 l totali) a bordo + remoto 3 viti (frontali/indipendenti 7,5 m 7t

nosciuta nel settore ferroviario (con gli impianti mobili realizzati di recente per la London Underground), ha tenuto conto di queste necessità indefettibili, prevedendo tre coclee collegate alle canale e dotate di pistoni idraulici indipendenti. In questo modo, il getto di calcestruzzo può essere calibrato (grazie anche alla presenza di serrande) in modo puntuale per ogni singolo flusso. Le canale, poi, non passano mai sopra i binari e questo accorgimento scongiura ogni accumulo di materiale sopra le linee ferrate. Va sottolineato il fatto che il portale mobile concepito da GCF per il trasferimento, in coppia, degli impianti MX08, è idraulico e autotraslante, e in virtù di un opportuno sistema di livellamento, la differenza di quota tra le due banchine ferroviarie viene sempre colmata. La movimentazione del carro può essere controllata sia da un posto guida laterale (solidale al carro stesso) sia tramite radiocomando. La sicurezza è corroborata dalla presenza di telecamere collocate nelle zone sensibili del portale mobile.

L’eccellenza in ogni dettaglio

singolo MX08 , mentre un secondo portale mobile prende il posto del precedente, con altri due Blend MX08 pronti a continuare il getto con una calibrata efficienza tempistica.

Logistica del calcestruzzo L’allineamento dei binari da insediare in senso laterale e altimetrico prevede una tolleranza massima di circa quattro decimi di millimetro sulle quote di progetto, in seguito alle fasi di getto del calcestruzzo. Il reparto di ricerca e sviluppo Blend, in forza dell’esperienza già rico-

Uno sguardo alla componentistica dell’MX08 evidenzia il layout dell’insediamento-motore (propulsione dalla potenza di 120 kW) e dei serbatoi in posizione retrostante rispetto al gruppo miscelatore. Un’idraulica ad alta efficienza è adibita alla miscelazione e alla distribuzione del calcestruzzo mentre la garanzia di lunghe sessioni di lavoro è affidata a due serbatoi d’acqua da 500 litri ciascuno e dal generoso serbatoio dedicato al carburante. A sinistra della tramoggia, una cofanatura a tre accessi assicura l’operatore sull’ergonomia di ispezione dell’impianto idraulico. L’ergonomia di manutenzione comprende, tra l’altro, un sistema di ingrassaggio automatico e un dispositivo di prelavaggio ad alta pressione a testine rotanti all’interno della tramoggia per prevenire sedimentazioni di materiale residuo dopo lo scarico. L’interfaccia tecnica tra Blend e GCF ha messo in campo una soluzione d’eccellenza per qualità e puntualità esecutiva, seguendo il rispetto dei tempi previsti dall’opera, aggiungendo il valore di una flessibilità operativa inedita per un’infrastruttura come la galleria del Monte Ceneri, fondamentale per il futuro del trasporto ferroviario europeo. Costruzioni febbraio 2018 [89]


Fondazioni speciali

L’ALBA NASCE DAL SUOLO Dopo un 2017 all’insegna della ricerca applicata nei cantieri internazionali, Enteco prepara sfide tecnologiche globali Testi di Alberto Finotto

Una E500 impegnata in opere di consolidamento sulla costa del Kent, UK.

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&Calcestruzzo

Cave

A

lla vigilia di una stagione importante, Enteco rivela le proprie ambizioni scorrendo l’elenco dei successi nazionali e mondiali che si sono susseguiti nell’anno appena trascorso. Progetti di portata rilevante che hanno permesso al prezioso know-how dell’azienda di Musile di Piave (VE) di crescere ancora sul fronte della progettazione a misura di applicazioni specifiche. Un elenco delle principali esecuzioni che hanno visto protagoniste in campo le perforatrici Enteco, offre una sintesi puntuale di tecnologia polivalente con un alto grado di efficacia esecutiva. Fa fede di questa rassegna virtuosa, ad esempio, l’esecuzione con tecnica Soil Displacement e attrezzatura SP per la compattazione laterale del terreno durante le opere di ricostruzione delle zone terremotate nelle regioni del Centro-Italia, per un diametro dei pali di 800 mm fino alla profondità di 24 m; protagonista in campo, il modello E6050 dotato di attrezzatura SP240. Cambio di scena e volo in Bangladesh per raccogliere la testimonianza operativa basata sulla tecnologia SM (Enteco Soil Mixing), dove un’altra perforatrice E6050 con equipaggiamento LM (Long Mast Kit) ha lavorato per diametri da 2.000 mm alla profondità massima di 25 m.

Dalle pianure dell’Asia, Enteco torna in Europa, e precisamente in Francia, per eseguire un altro Soil Displacement per diametri di 360 mm, alla profondità notevole di 37 m, con l’ausilio di una grande E9080. L’Australia invece ha costituito per lo specialista di Musile il campo di prova utile allo sviluppo del kit SP-HG, in abbinamento all’E6050 LM (un’applicazione versatile che può estendersi tranquillamente a qualsiasi altra perforatrice Enteco equipaggiata con lo stesso kit SP). La multifunzionalità dell’Enteco Hydraulic Grab (HG) consente un montaggio diretto (al posto dell’utensile standard) sull’asta di perforazione già dedicata all’attrezzatura per Soil Displacement, eliminando la necessità di dover acquistare una nuova macchina per l’esecuzione esclusiva di diaframmi. Ma il viaggio tecnologico di Enteco, nel 2017 non si è mai fermato, approdando ancora una volta in Europa, su a Nord. In Finlandia, un modello E9090 DTHR180 ha eseguito dei pali inclinati con tecnologia DTH (martello fondo foro) per diametri fino a 1.500 mm. Sempre con una macchina E9080 DR risponde l’Italia delle fondazioni speciali, per una perforazione con elica continua e rivestimento (Cased CFA) del diametro di 800 mm per una profondità

La perforatrice polifunzionale E6050 LM (Long Mast), brevetto esclusivo Enteco, permette di variare la corsa rotary da 14,5 m a 20,5 m, grazie all’estensione del mast di 6 m e al supporto di due puntoni idraulici che si piegano automaticamente.

Costruzioni febbraio 2018 [91]


Fondazioini speciali

FEDELI ALL’INNOVAZIONE Grandi società nazionali ed internazionali hanno implementato le proprie flotte con le macchine Enteco, contribuendo allo sviluppo sul campo di soluzioni innovative per applicazioni specialistiche come i pali trivellati e a elica continua, la compattazione dinamica e la vibroflottazione.

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UNA GAMMA PER OGNI TERRENO La disponibilità di modelli e attrezzature nella gamma Enteco ha fornito risposte puntuali alle necessità di Soil Displacement (compattazione laterale del terreno), Soil Mixing e perforazioni a elica continua con rivestimento (CFA).

di 15 m; in questo caso, l’E9080 DR è stata implementata con l’innovativo nastro trasportatore per lo scarico dei detriti. L’apice del successo Enteco, nel corso dell’anno appena trascorso, è stata raggiunta con la tecnologia DTH applicata con una perforatrice E9100 DTH400 alla costruzione della diga più alta del mondo (335 metri) a Rogun, nel Tajikistan. “Questi successi ci consentono di guardare con ottimismo e fiducia a un 2018 ricco di nuove sfide e progetti - è l’augurio di inizio anno del presidente di Enteco, Renzo Porcellato - Il nostro impegno quotidiano sarà sempre quello di garantire la migliore soluzione per le diverse esigenze di cantiere dei nostri clienti, per far conseguire loro la massima ottimizzazione economica di tempo e risorse, secondo standard di sicurezza sempre più elevati. La loro soddisfazione ci spinge a puntare costantemente sull’innovazione, che è da sempre la marcia in più di Enteco sul mercato italiano e internazionale”.

I modelli che fanno l’impresa Non potremmo definire con esaustività documentata la ricerca Enteco nel settore delle grandi macchine da fondazione se non citassimo, almeno in sintesi, le prerogative di due tra i modelli più opzionati dai cantieri mondiali. Cominciamo con la poderosa E9080 DR, modello a doppia testa di rotazione per realizzare sessioni di perforazione a elica continua con rivestimento. L’infissione combinata del tubo-camicia si realizza con efficacia in virtù delle due teste di rotazione che operano contemporaneamente nei due sensi opposti di rotazione. Equipaggiata con il già menzionato sistema di convoglio dei detriti su un nastro trasportatore (con scarico a lato della perforatrice) l’E9080 DR, con questo brevetto esclusivo Costruzioni febbraio 2018 [93]


Fondazioni speciali

PRODUTTIVITÀ IN TANDEM Opera di palificazione CFA nello Yorkshire, propedeutica alla posa di turbine eoliche.

Enteco, assicura una pulizia puntuale dell’area di perforazione a vantaggio di tempistiche e sicurezza. La qualità della parte superiore del getto, in testa al palo, è una conseguenza della contaminazione scongiurata tra il calcestruzzo e lo stesso materiale di risulta. Il secondo modello Enteco che vorremmo menzionare riguarda un protagonista di punta nei cantieri di casa nostra come l E6050 SP240. In accordo con la tecnologia del Soil Displacement, questa macchina è in grado di realizzare pali di fondazione a costipazione del terreno tramite la rotoinfissione di un apposito utensile dal diametro differenziato, in relazione al palo da gettare.

[94] febbraio 2018 Costruzioni

L’infissione e la contemporanea compattazione del terreno permettono di migliorare lo stato di addensamento del suolo rispetto alle condizioni iniziali, con il sostanziale miglioramento della resistenza laterale e di punta del palo di fondazione. L’assenza di asportazione di materiale di fatto impone che il volume del terreno venga spinto lateralmente e in profondità, assicurando un miglioramento delle resistenze geotecniche. Modello tipicamente multifunzione, in grado di eseguire molteplici tecnologie partendo da una configurazione di base che non richiede modifiche, l’E6050 è stata progettata per eseguire pali trivellati a secco o con fanghi bento-


&Calcestruzzo

Cave

KIT DI RICERCA Tra le novità legate alla ricerca Enteco, nel 2017 si è evidenziato lo sviluppo del Kit per diaframmi HG (Enteco Hydraulic Grab) applicato al Kit SP, applicato soprattutto al modello E6050 LM SP-HG.

nitici, pali trivellati con rivestimento, CFA, pali SP, pali con martello fondo foro, diaframmi, Soil Mixing.

Il coraggio di innovare Con modelli come l’E6050, l’E9080 e molti altri ancora, Enteco oggi guarda a nuovi orizzonti, seguendo le rotte più remote e impossibili. Le sue macchine hanno lavorato anche in Siberia e continuano ad essere apprezzate dalle maggiori imprese del settore per la capacità di affrontare sfide senza limiti. Il racconto di un 2018 prodigo di cantieri e nuove avventure è ancora tutto da scrivere, seguendo le tracce di un’impresa ancora capace di sorprendere.

AUTOREVOLEZZA NEL VECCHIO CONTINENTE Dalla Francia alla Finlandia, all’Inghilterra, l’apprezzamento tecnologico per Enteco trova spazio nelle lavorazioni più diversificate. Tra i modelli di perforatrici prediletti, la E6050 e la E9080

Costruzioni febbraio 2018 [95]


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Sollevamento

Successo e... piedi per terra La premiazione di Manitou agli Intermat Innovation Awards 2018 riconosce il valore della sicurezza incrementata dal riconoscimento della stabilizzazione

M

assima investitura tecnologica nella categoria

Componenti e Accessori per MANITOU agli Intermat Innovation Awards.

Fuoristrada per l’Italia Ingresso da rimarcare nella flotta di Vernazza Aurogrù, tra i maggiori specialisti del sollevamento nazionale. Due nuove gru fuoristrada TEREX RT 90 sono state acquistate dall’azienda ligure che ne ha apprezzato, nell’analisi preliminare, il potente braccio idraulico in grado di estendersi fino ai 47 metri, insieme alla versatile stabilizzazione multistadio e all’avanzato sistema di controllo con diagnostica integrata. terex.com

Il riconoscimento prestigioso è stato meritato dalla casa francese per l’implementazione del sistema di

riconoscimento della stabilizzazione su macchine da cantiere. I modelli coinvolti nell’innovazione tecnologica sono i sollevatori telescopici

rotativi MRT 2470 e MRT 3050, equipaggiati con un estensimetro negli assi dei cilindri di stabilizzazione in modo da poter leggere l’informazione inerente allo sforzo applicato al terreno. L’incremento della sicurezza operativa per i due sollevatori telescopici Manitou trova nei nuovi stabilizzatori un plus decisivo, soprattutto in presenza di terreni sconnessi e irregolari. “Abbiamo sempre fatto tesoro dell’esperienza rivelata dai nostri clienti - ha commentato Arnaud Boyer, vicepresidente di Manitou, responsabile marketing e sviluppo prodotto - Con il nuovo sistema brevettato, la movimentazione risulta più precisa, sicura e, certamente, produttiva. manitou.com

Ritorno in EMEAR John Chandler è tornato dai primi di gennaio a far parte del team GENIE dove la sua attività (con base dal Regno Unito) è quella di direttore dello sviluppo commerciale e account strategici, per Europa, Medio Oriente, Africa e Russia (EMEAR). È inoltre responsabile dello sviluppo dell’offerta Genie Service Solutions (GSS), in accordo con Matt Skipworth, Senior Manager Service Solutions, Terex AWP. genielift.com

Costruzioni febbraio 2018 [97]


Flotta d’impianto La Idealplast di Romano d’Ezzelino, in provincia di Vicenza, è una delle aziende italiane all’avanguardia nella produzione di film flessibili di alta qualità a base poliolefinica. L’investimento più recente riguarda l’installazione all’interno dello stabilimento di un nuovo impianto di estrusione di alta tecnologia

destinato ad incrementare e migliorare la produzione delle bobine di polietilene. Ad occuparsi della carpenteria metallica e del montaggio di pareti e coperture, è stata la Cosmet 3000, che per svolgere il lavoro ha impiegato una squadra di macchine COFILOC: due piattaforme articolate elettriche Haulotte

HA12IP e HA15IP, un sollevatore telescopico Merlo Roto 60.24 MCSS, una piattaforma articolata JLG Ultraboom 1250 AJP e una piattaforma ragno X23J. Il contributo dell’Ultraboom 1250 AJP - 40,30 m altezza di lavoro, sbraccio orizzontale di 19,25 m e altezza di scavalcamento di 18,44 m - e del Roto 60.24 MCSS. La tipologia dell’area di lavoro e le caratteristiche dell’intervento svolto da Cosmet 3000, hanno naturalmente richiesto un sopralluogo da parte del consulente Cofiloc e la conseguente scelta delle macchine idonee. cofiloc.com

Ritorno in quota Il ritorno non potrebbe essere più gradito, per chi ne ha conosciuto il valore da protagonista del sollevamento italiano. [98] febbraio 2018 Costruzioni

Massimo Donda rientra nell’agone del national lifting nazionale come direttore commerciale e marketing della Tadano

Italia-TECNO TRADES (San Giorgio di Mantova), azienda che si occupa in esclusiva della commercializzazione e

assistenza tecnica sul territorio nazionale dei prodotti Tadano-Faun. “Oltre che un ritorno alle origini in senso professionale commenta Donda, che ha ricoperto lo stesso incarico, in passato per Liebherr Italia - si tratta in qualche modo anche di un ritorno alle origini per la semplicità delle macchine Tadano: affidabili, prive di inutili sofisticazioni elettroniche e più facilmente gestibili dall’operatore nei cantieri più diversificati e in condizioni operative estreme. tecnotrades.it


&Noleggio

Sollevamento

La selezione a 4 assi

M

ai fermarsi nell’aggiornare la tecnologia della propria flotta. Di questa filosofia irrinunciabile ha fatto tesoro la danese BMS, azienda di notevole rilievo e autorevolezza nel campo dei servizi di sollevamento high lifting con autogrù. A questa grande realtà europea ancora in salde mani familiari, Liebherr ha

Predilette dalla scelta ragionata della danese BMS per la propria flotta, le autogrù compatte di Liebherr ne alzano la flessibilità operativa con la nuova LTM 1090-4.2 consegnato la sua prima LTM 1090-4.2 a metà dicembre dell’anno appena trascorso. LIEBHERR, dopo l’anteprima dell’autogrù da 90 tonnellate a marzo 2017 al Conexpo di Las Vegas, è stata

PLE già nel progetto Includere modelli virtuali SKYJACK nei progetti di cantiere? Oggi è possibile, con la disponibilità di file di immagini e dati compatibili con Building Information Model (BIM. Il programma di Skyjack è utile nel prevedere i modelli di piattaforme aeree più adatti alle applicazioni in campo, assistendo le compagnie di noleggio nel programmare gli interventi. skyjack.com

contattata dalla stessa BMS per l’ordine della LTM 1090-4.2, a seguito del puntuale apprezzamento tecnico dell’impresa danese (flessibilità operativa a quattro assi, e carichi per asse da 10, 12 o 16 t

implementabile con braccio telescopico di 60 metri - 10 metri in più rispetto alla precedente LTM 1090-4.1.Nella flotta BMS - realtà che opera in tutta la Scandinavia con le prioprie gru, sconfinando in Polonia e in altri paesi dell’Europa dell’Est - la LTM 1090-4.2 sostituirà il vecchio modello LTM 1070-4.1, raccogliendo il testimone di autogrù più compatta del parco macchine attuale. “Le autogrù a due e tre assi non sono molto diffuse da noi. Per questo gli allestimenti a quattro assi rappresentano per noi - come spiegaThorsen Christiansen, direttore generale dell’impresa di Aarhus - la base per noi, soprattutto in edilizia, in compiti come, l’assemblaggio di strutture in acciaio, di prefabbricati in calcestruzzo e nell’insediamento di consolidamenti metallici per fondazioni in calcestruzzo”. liebherr.com

Una gru a fianco del guard-rail A questa grande realtà l’impresa stradale inglese Kier Highways sfoggia oggi un autocarro Mercedes-Benz Antos 2535 con gru PALFINGER PK 19.001 SLD5.l modello retrocabina è dotato di radiocomando, capacità di sollevamento di 6.200 kg e sbraccio massimo di 14,8 m. Sullo stesso mezzo è montato un battipalo Orteco 800 HD. palfinger.com

Costruzioni febbraio 2018 [99]


Piattaforme aeree

SULL’ONDA DEL FUTURO

Testo di Alberto Finotto

Marco Govoni e Roberto Fenner di CTE ci parlano di mercato e avanguardia tecnologica. Da premio


&Noleggio

Sollevamento

on un rinnovamento di gamma che procede a vele spiegate, i progetti di CTE prendono il largo verso l’Europa del noleggio, approdando ai lidi esclusivi dell’avanguardia tecnologica. Reduce dai riconoscimenti Italplatform (nell’ambito dell’evento GIS 2017 di Piacenza) per il modello Zed 15.2 su pick-up (prodotto dell’anno) e per l’ S3-Smart Stability System (categorie speciali), e prima ancora dall’incoronazione agli IAPA Awards per la piattaforma “eco” CTE B-Lift 17 E (ancora Product of the Year, nella categoria vehicle/trailer-mounted), il produttore di Rovereto (TN) sta vivendo un momento di grande dinamismo nell’orizzonte del rinnovamento di prodotti e strategie. Costruzioni ha intervistato due tra i testimoni principali di questo rinascimento made in Italy: Marco Govoni e Roberto Fenner, rispettivamente direttore commerciale e direttore Ufficio Tecnico e Produzione di CTE. Nelle loro parole, il valore evidente di un laboratorio di idee in grado di influenzare autorevolmente il panorama europeo più avanzato del settore AWP (Aerial Work Platform).

C

Marco Govoni: “Rinnovare per conquistare” Alla guida delle potenzialità commerciali del marchio di Rovereto, con tutta la creatività richiesta da un cambiamento radicale ancora in progress, Marco Govoni è un uomo in corsa, fianco a fianco con l’onda lunga del cambiamento che pervade già i primi mesi dell’anno appena cominciato. Lo sottolinea lo stesso Sales Director, a beneficio introduttivo della nostra intervista: “Il passaggio dalla fase di emissioni Euro 5 all'Euro 6 ha comportato anche un aumento dei pesi degli autocarri. Questo ha indotto i nostri progettisti a modificare non solo il layout del telaio dei veicoli di allestimento ma anche la parte di sovrastruttura delle PLE. Nel 2017 abbiamo impostato un progetto ambizioso che prevedeva, oltre alla rivisitazione della gamma per l'adeguamento ai veicoli Euro 6, anche il lancio di nuovi modelli. Nel corso dello scorso anno abbiamo progettato e industrializzato circa 10 modelli tra piattaforme telescopiche e articolate. Nel 2018 continueremo quindi questa ‘galoppata’ con la presentazione di altri nuovi prodotti”. A cosa è dovuto questo impeto creativo in casa CTE? “Abbiamo avuto la necessità di ammodernare la nostra gamma dopo anni in cui CTE ha visto convivere diverse famiglie di prodotto. Ora le serie Zed (articolate) e B-Lift (telescopiche) costituiscono una gamma unica, coerente sotto il profilo dei moduli di controllo, delle funzionalità dinamiche, del service legato ai moduli di assistenza. Siamo partiti dal progetto più complesso, quello della B-Lift 27, top di gamma in grado di raggiungere i 27 metri operativi, per sviluppare a ricaduta, quest’anno, le altre telescopiche B-Lift allestite su veicoli da 3,5 ton. Come dedica al noleggio, CTE quest’anno ha proposto al mercato soprattutto i modelli articolati che hanno costituito il successo di casa in tempi recenti (come la 20.3 Easy La nuova B-Lift 27, simbolo della new wave CTE nello sviluppo dei modelli telescopici. La gamma B-Lift su veicoli patente B è in corso di revisione generale e verrà integrata con l’attuale serie articolata Zed.

Costruzioni febbraio 2018 [101]


Piattaforme aeree

e la 21.3 JH, articolata con jib e valorizzata nella versatilità dall’H Stab System) nella categoria 20-21 metri, ma puntiamo al noleggio europeo, soprattutto nei paesi del Nord Europa, in Francia e in Germania, con le nuove telescopiche che arriveranno nella gamma. Vogliamo conquistare i grandi rental competitor europei che oggi si contendono il mercato, acquisendo spazio e strutture anche nel nostro Paese”. Parliamo ora dei cambiamenti tecnologici che dovrebbero convincere questi grandi competitor. “Normalmente il concetto di semplicità nel nostro mondo corrisponde all’idea speculare di una macchina con minor elettronica possibile. Noi di CTE vogliamo ribaltare il concetto: macchina più semplice da gestire grazie a un’elettronica avanzata, intuitiva e affidabile. La necessità di alleggerire sempre di più le macchine, di controllarne la dinamica di sbraccio in relazione a una stabilità sempre ottimale, ci ha portato a sviluppi tecnologici come l’S3-Smart Stability System, il sistema che calcola al millimetro la migliore performance della PLE a seconda del baricentro e della posizione degli stabilizzatori. Questo per dire che l’elettronica va capita e seguita, non demonizzata, e il messaggio riguarda [102] febbraio 2018 Costruzioni

LE ALI LEGGERE DELLA RICERCA Ancora due immagini dinamiche della B-Lift 27 in piena azione. L’acciaio ultra-altoresistenziale Strenx di SSAB offre alla ricerca CTE alte quote e spessori sottili.

L’elettronica è il fondamento di un progresso che non separa la semplicità d’uso dalla vera innovazione


&Noleggio

Sollevamento tutti, dai costruttori, ai progettisti, per arrivare alle imprese e agli operatori della nuova generazione”. Ricerca elettronica, leggerezza strutturale, omogeneità dei componenti. Il mercato deve aspettarsi, quindi, una nuova identità della gamma CTE? “Certamente, il rinnovamento non è solo di facciata ma riguarda, ad esempio, il layout comune dei componenti idraulici ed elettrici, gli stessi insediamenti protetti dei circuiti negli elementi-braccio, l’alto livello di ricerca sulla leggerezza nel passaggio ai veicoli Euro 6 (basata sugli accciai ultra-altoresistenziali Strenx di SSAB), con risultati assolutamente all’avanguardia per ill mercato delle PLE. Noi tra l’altro offriamo già l’omologazione europea completa di relativa documentazione per le nostre PLE, sulla scorta della certificazione che di solito viene prodotta da un normale costruttore di veicoli”. Quali sono oggi i modelli-simbolo dell’innovazione CTE? “Il 2017 ha prodotto la novità Zed 15.2 su pick-up, le cui prime reazioni sul mercato ci hanno stupito, anche perché siamo arrivati per ultimi in questo segmento di mercato. Dopo il premio a Italplatform, abbiamo ottenuto dal mercato un sensibile riscontro. Si tratta di una macchina concepita specificamente per servizi locali, interventi su linee telefoniche urbane, urgenze di servizio. Per i modelli articolati Zed implementati con tecnologia S3-Smart Stability System, l’apprezzamento del mercato è stato esponenziale, mentre, sul fronte delle telescopiche, la nuova B-Lift 27 lanciata pochi mesi fa, ha avuto da subito in Olanda e in Germania un buon successo. Sempre nella linea della versatilità, un accento va posto sulla nuova Multipurpose MP 32.19 su veicolo patente C, con uno sbraccio importante a scavalco di 19 metri, che apre l’opportunità di impieghi polivalenti e allestimenti speciali, anche per applicazioni antincendio e di pronto intervento. Infine, la scommessa B-Lift 17E con funzionamento a batteria e gestione Can-BUS avanzata è l’ulteriore prova di sviluppo in una direzione sostenibile, multifunzionale ed europea della nostra nuova serie telescopica”.

SUCCESSO “ARTICOLATO E STABILIZZATO” Best seller tra i noleggiatori di casa nostra, la serie articolata Zed oggi è valorizzata dall’implementazione dell’S3-Smart Stability System. Questo modulo calibra la stabilizzazione in base allo sbraccio della PLE.

Può fare già un primo bilancio della sua esperienza come direttore commerciale di CTE? “Ho assunto questa carica due anni fa, nel momento più buio per il mercato italiano. Mi ero dedicato sempre all’export e la situazione nazionale la conoscevo poco. Mi sono trovato a fronteggiare un contesto di competizione duro ma appagante in termini di fiducia conquistata. Lo stesso mercato italiano oggi è in netta ripresa e la nostra produzione fa ancora tendenza nonostante lo sbarco in fortze dei grandi gruppi di noleggio nel nostro Paese la presenza massiccia di grandi costruttori globali. Quello che di nuovo accade in questo settore, arriva sempre dall’Italia. VERSATILITÀ A 21 METRI Tra le più recenti novità articolate, il modello Zed 21J estende lo spettro delle applicazioni industriali con l’aggiunta di un jib, a beneficio delle manovre più complesse.

Costruzioni febbraio 2018 [103]


Piattaforme aeree

MULTIFUNZIONALE OLTRE GLI OSTACOLI Ancora ricerca e sviluppo per CTE sul progetto Multipurpose, con l’MP 32.19 (a sinistra). Nello sfondo, un’altra manovra magistrale della Zed 21J.

Sul fronte europeo cresciamo più degli altri e sempre dall’Italia, la richiesta dei moduli Bi-energy è un altro indicatore preminente di progresso e d’avanguardia”.

Roberto Fenner: “Progettare l’affidabilità” Anche per il responsabile dello sviluppo e della produzione CTE, il rinnovamento passa per la fase Euro 6 dei veicoli di allestimento delle piattaforme: “La rivoluzione che sta attraversando un po’ tutta la gamma di PLE non riguarda solo il peso dei nuovi modelli ma anche gli aspetti prestazionali e strutturali”. Quali sono gli aspetti più importanti di questo cambiamento tecnologico? “Innanzitutto i materiali innovativi ultra-altoresistenziali. Gli acciai Strenx di SSAB consentono di otte[104] febbraio 2018 Costruzioni

nere spessori inferiori al passato, fino ai 1,5 millimetri. Poi, sono molte le novità di progetto previste su alcuni snodi e su altre parti critiche della piattaforma che abbiamo inteso migliorare soprattutto sotto il profilo meccanico. In terzo luogo, abbiamo introdotto molta più elettronica di gestione rispetto alle serie precedenti. Se prima avevamo l’80% delle macchina a controllo elettro-idraulico e meccanico, ora la stessa percentuale maggioritaria si è spostata sulla modalità di gestione elettronico-idraulica, con molti più sensori e parametri di misurazione dedicati ai movimenti della macchina. Parlo, ad esempio, di soluzioni ormai apprezzate e premiate dal nostro settore, come l’S3-Smart Stability System che dà all’operatore la facoltà di

L’Italia? Nel lavoro in quota fa ancora scuola e spinge la ripresa. Siamo ancora noi “l’avanguardia PLE”


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Sollevamento

vece, gli aspetti dinamici delle PLE, introducendo quindi fattori inediti per il nostro settore. Lungo tutto il 2018 abbiamo l’obiettivo piuttosto ambizioso di implementare sulle nostre macchine un vero e proprio sistema di monitoraggio, raccogliendo in un datalog tutti i dati di movimento della macchina e quindi prevedendone la vita a fatica. A ogni istante di lavoro della macchina, io so quanto le resta in termini di resistenza e operatività utile in totale sicurezza. Questo datalog di informazioni servirà a noi per ‘progettare la fatica’ delle macchine incrementandone le performance. Il passo successivo sarà quello di dotare le nostre PLE di una black box, una scatola nera che consentirà, sempre con l’ausilio a bordo dell’elettronica, di capire cosa ha fatto la macchina nel corso degli anni, quanti cicli di rotazione ha effettuato la torretta, quante manovre di sbraccio ha realizzato la struttura aerea, con quanta capacità in cesta in ogni momento. Prima di ogni eventuale rottura o anomalia funzionale”. La resistenza a fatica, gli acciai ultra-altoresistenziali, l’implementazione dell’elettronica. L’avanguardia nella ricerca vi è riconosciuta ormai da tutto il settore. “Con alcune novità strutturali legate proprio alla fatica parteciperemo al prossimo Swedish Steel Prize di SSAB, in virtù di soluzioni studiate e sviluppate in collaborazione con l’Università di Trento, nel Dipartimento di Analisi Strutturale di Meccanica e Meccatronica (un’eccellenza in Italia per l’analisi a fatica di elementi strutturali). Non si tratta di esibizionismo: è una prova di futuro che influenzerà l’intero comparto che ci vede ancora una volta protagonisti fondamentali”.

estendere o meno lo sbraccio nell’area di lavoro a seconda della stabilizzazione della macchina, della portata in cesta e della rotazione. Ma non solo; ormai la strada di ricerca sul prodotto, in CTE, prevede un camminio di avanzamento concettuale generalizzato”. Con quali ricadute positive, nel prossimo futuro? “Il fatto di introdurre più elettronica sulle PLE, ci consente di effettuare due avanzamenti sul fronte dell’innovazione. La norma EN280, nella versione 2015, fa riferimento alla certificazione ISO 13001 che ha introdotto, dal primo marzo del 2016, l’obbligo di verificare la resistenza a fatica delle macchine. Noi abbiamo sfruttato questa opportunità per veicolare, attraverso la sensoristica implementata sulle PLE, una vera e propria progettazione della resistenza a fatica. Quindi non solo una verifica a posteriori della fatica ma una revisione integrale di tutta la progettazione FEM a monte, superando le consuete soluzioni di tipo statico che considerano esclusivamente la struttura rigida della piattaforma. Seguendo proprio l’ISO 13001, la fatica andrà misurata seguendo, in-

Possiamo anticipare alcune delle novità che caratterizzeranno questo 2018? “Oltre all’adeguamento Euro 6 dei modelli articolati, prevediamo un ampliamento di gamma con una nuova Zed da 25 metri e nuove soluzioni di allestimento soprattutto sui veicoli a cabina lunga. Il modulo Nissan Cabstar, a partire dalla fine del 2019, smetterà la produzione e quindi, in attesa di una valida alternativa per i veicoli a cabina corta, ci indirizzeremo su montaggi che riguarderanno autocarri come i Mercedes Sprinter e gli Iveco Daily, i due cabina lunga per eccellenza utilizzati nel settore PLE. Per la serie telescopica, è in corso il rinnovo globale della gamma, con misure nuove da 18, 20 e 23 metri, senza contare l’esordio commerciale su larga scala della B-Lift 27 e della MP 32.19, che rappresenta un po’ la summa tecnologica della ricerca e sviluppo CTE con la torretta su telaio, fissa e rotante a metà altezza (versatilità negli ostacoli in quota) per l’adattabilità in prospettiva al settore antincendio. Stiamo progettando anche un nuovo ragno semovente cingolato, seguendo l’accelerazione del mercato attuale, nella quota dei 20 metri (una collocazione di mercato intermedia rispetto ai due modelli da 17 e 23 metri previsti dalla gamma attuale). All’ orizzonte abbiamo in programma anche un modello da 32 metri ma con le anticipazioni mi fermerei qui. Rischieremmo di essere presuntuosi, mentre questi progetti dichiarati sono solo una prova vitale, e orgogliosa, della creatività febbrile di CTE. L’Italia del sollevamento fa ancora scuola e dopo la crisi ha ripreso il timone del comando”. Costruzioni febbraio 2018 [105]


Sollevatori telescopici

QUESTIONE DI CLAAS Testi di Matthieu Colombo

L’accordo OEM con Claas, porta Liebherr a rinnovare completamente la gamma. Al lancio, otto telescopici “S”, allestiti premium, e cinque con allestimento value [106] febbraio 2018 Costruzioni


&Noleggio

Sollevamento

Abbiamo toccato con mano i primi esemplari dei telescopici Liebherr di nuova generazione nella miniera VA Erzberg in Austria.

rrivano sul mercato i primi sollevatori telescopici prodotti nello stabilimento Liebherr Werk di Telfs (Austria), anche per il costruttore di macchine agricole Claas che, dopo oltre dieci anni di collaborazione, chiude le porte a Kramer. A trenta mesi esatti dall’annuncio ufficiale dell’accordo OEM tra le due aziende tedesche a conduzione familiare, Liebherr lancia sul mercato una nuova gamma di telescopici composta da otto modelli, declinati in cinque versioni value e otto “S”, caratterizzate da un allestimento premium, più ricco e dotato di un’idraulica superiore. In termini di prestazioni, si spazia da 3,2 t a 6 t di portata massima e da 7 a 10 m d’altezza alle forche.

A

Costruzioni febbraio 2018 [107]


Sollevatori telescopici

ANTERIORE OSCILLANTE L’elevata luce a terra è evidente a occhio nudo. Gli assali sono Comer Industries e garantiscono tre modalità di sterzata.

Otto modelli entro il 2018

TRE BOCCHETTONI AL POSTERIORE Sopra, si vedono i punti di rifornimento del serbatoio gasolio (con chiave), quello dell’olio idraulico e, in coda alla macchina, quello dell’urea.

[108] febbraio 2018 Costruzioni

Al momento non sono disponibili schede tecniche ufficiali ma, analizzando le gamme annunciate da Claas e Liebherr, deduciamo che le gamme non coincidono del tutto anche se composte sempre da otto modelli. Liebherr, ad esempio, offre da subito un modello da 3,3 t e braccio da 10 metri (nelle foto in pagina) dedicato all’edilizia, mentre al suo posto Claas avrà l’esclusiva di un 3 t con braccio da 6 metri. Concentriamoci quindi sui modelli Liebherr. A partire da


MOTORE TRASVERSALE Sopra il modello T33-10S con motore TCD3.6 Stage IV con Doc e iniezioni di urea allo scarico. La ventola di raffreddamento è idrostatica e termosensibile.

Tre potenze due motori

gennaio 2018 sono prodotti nello stabilimento di Telfs tre modelli da 7 metri rispettivamente con portata massima 3,2 t, 3,6 t e 4,1 t, un modello da 6 metri con capacità di carico 3,5 t e un modello da 10 metri e 3,3 t di portata massima. Nel corso dell’anno seguiranno altri due modelli da 7 metri con capacità di carico 4,6 t e 5,5 t (il primo a marzo, il secondo a luglio), mentre un modello da 9 metri con portata massima di 6 t entrerà in produzione a fine 2018, nel mese di novembre.

Come sulla maggior parte dei sollevatori telescopici Stage IV sul mercato, i Liebherr monteranno motori 4 cilindri Deutz. Il diffusissimo e ultra compatto TCD3.6 sarà disponibile su gran parte della gamma, con potenze da 75 o 100 kW e post trattamento con Doc, Scr (urea) e, solo a richiesta per esigenze particolari, Dpf. Sui modelli più potenti sarà offerto il TDC4.1 da 115kW con Dpf di serie.

Costruzioni febbraio 2018 [109]


Sollevatori telescopici

DETTAGLI DI QUALITÀ Osservando le macchine nel dettaglio si notano componenti di qualità, punti d’ingrassaggio remoti, configurazioni fari molto curate (linee protette con maglie termorestringenti). I Liebherr si differenzieranno dai Claas soprattutto per l’allestimento in cabina.

Pronto a fare i numeri Lo stabilimento austriaco di Telfs, storicamente specializzato nella costruzione di pale cingolate e dozer, produce da quasi dieci anni sollevatori telescopici. Nel 2018, la produzione di questo tipo di macchine crescerà sensibilmente grazie all’accordo OEM siglato nel giugno 2015 con la tedesca Claas. Dai cancelli di Telfs usciranno infatti telescopici sia gialli sia bianco-verdi.

[110] febbraio 2018 Costruzioni

La trasmissione idrostatica è di casa A Telfs è prodotto il dozer con trasmissione idrostatica più grande del mondo. Una premessa doverosa dato che i nuovi sollevatori telescopici Liebherr lavorano e traslano grazie a una robusta pompa idraulica di lavoro con portata d’olio massima di 160 l/min, distributore load sensing e regolazione della portata indipendente dal carico, per consentire movimenti di lavoro contemporanei e, di conseguenza, cicli di lavoro dinamici e veloci. La trasmissione idrostatica consente velocità massime fino a 40 km/h (ma, a richiesta, è possibile avere versioni limitate a 20 km/h o 30 km/h), integra il sistema di autobloccaggio che rallenta e frena la macchina “senza usura” e la tecnologia Liebherr Hill Assist che aumenta il comfort operativo in ambienti con dislivelli. La grande differenza tra


Intuitivo joystick multifunzione. Controlla braccio e marcia

Indicatore di sovraccarico visivo e acustico

I PROSSIMI TELESCOPICI LIEBHERR STAGE IV IV

T 36-7

IV

T 33-10

T 41-7

IV

T 35-6

IV I V

T 32-7

IV I V

T 33-10

IV I V

T 36-7

IV I V

IV IV

T

35-6

IV

2018/03 T 46-7

IV I V

2018/07 2018/06 T 55-7

IV I V

2018/11 T 60-9

IV I V

IV

OTTO PIÙ CINQUE Gli otto modelli premium si identificano con la lettera S, mentre i modelli fino a 4 t di capacità sono anche disponibili in versione base.

i modelli base e quelli S è nell’allestimento idraulico dedicato all’azionamento di braccio e attrezzature idrauliche implementabili per rendere i telescopici veri porta attrezzi. Liebherr offre da stabilimento, oltre al proprio attacco rapido, anche attacchi compatibili con attrezzature predisposte per macchine Manitou, Claas, Kramer, JCB e Volvo. In questo modo i nuovi clienti potranno sfruttare le attrezzature già in loro possesso. Da giugno 2018 i nuovi Liebherr saranno disponibili anche per mercati non regolamentati in versione Stage IIIA portando la produzione “gialla” a ben 26 versioni differenti a cui vanno aggiunte le Claas. Costruzioni febbraio 2018 [111]

Value Segment

T 32-7

T 41-7

DOPPIA GRIGLIA DISPONIBILE La cabina è identica per tutti gli otto modelli e pochi dettagli differenziano l’allestimento S da quello base. Una griglia di protezione interna al parabrezza è di serie, a richiesta quella esterna Fops II. A bordo la visibilità è sempre notevole.

2017/12

Premium Segment

2017/11


Piattaforme aeree

AUTOCARRATE 3,5 TON

TELESCOPICHE Spinte dall’interesse del mercato internazionale, si rinnovano le gamme dei costruttori italiani ed europei in un segmento strategico (1^ parte) a cura di Alberto Finotto

[112] febbraio 2018 Costruzioni


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Sollevamento

er chi osserva le dinamiche di settore del lavoro in quota, il mercato delle piattaforme aeree cosiddette “patente B”, allestite su autocarri dalla massa a pieno carico (PTT) entro le 3,5 tonnellate, appare da sempre un punto di forza della nostra produzione nazionale. I costruttori italiani sono considerati gli autentici specialisti del settore, in preminenza assoluta sui competitor mondiali per lo sviluppo tecnologico e la diffusione di questa classe di PLE. Le tipologie disponibili si differenziano generalmente nelle serie a braccio articolato oppure telescopico. In questa rassegna (di cui pubblichiamo, nel numero odierno, la prima parte), prendiamo in considerazione i modelli telescopici, al centro, oggi, di una vera e propria rivalutazione funzionale. Per molti anni le società di noleggio nazionale hanno privilegiato, tra le piattaforme patente B, le macchine articolate, assecondando una richiesta generalizzata per applicazioni che privilegiavano, rispetto alle alte quote operative, una certa versatilità di movimentazione negli ambienti urbani, oppure in ambiti di manovra angusti. Le PLE a braccio telescopico, solitamente in posizione di mercato subordinata, vedono attualmente in crescita le proprie quotazioni tecnologiche e commerciali, in considerazione di un mercato estero molto interessato alle alte quote su mezzi di trasporto leggeri. Per questo i produttori italiani hanno sviluppato nell’ultimo biennio una serie di novità interessanti, introducendo il plus di funzionalità elettroniche avanzate e rinnovando i modelli di gamma con quote operative inedite e interessanti.

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Costruzioni febbraio 2018 [113]


Piattaforme aeree

CTE Costruttore Modello Altezza di lavoro m Piano di calpestio m Sbraccio massimo m Rotaz. Torretta ° Lunghezza cesta m Larghezza cesta m Rotaz. Cesta ° Comandi Portata kg PTT autocarro t Passo mm Lunghezza trasp. mm Altezza trasp. mm Numero stab. Configuraz. stab.

CTE

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CTE

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CTE

B-Lift 150 Pro B-Lift 162 Pro B-Lift 17/17 E B-Lift 18 B-Lift 187 Pro A/H B-Lift 20 J 14,6 16,5 16,6 18 18 19,8 12,6 14,5 14,6 16 16 17,8 8,9 11,2 11,3 13 10,9 14,7 +/- 190 540 non cont. 400 non cont. 540 non cont. 540 non cont. 540 non cont. 1,4 1,4 1,4 1,4 1,4 1,4 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 +/- 75 +/- 60 +/- 65 +/- 90 +/- 90 +/- 90 elettroidraulici elettroidraulici elettroidraulici elettroidraulici elettroidraulici elettroidraulici 200 250 250 300 250 300 3,5 3,5 3,5 3,5 3,5 3,5 3.400 3.400 3.400 2.900 3.400 3.400 6.567 6.342 6.405 6.810 6.803 7.003 2.900 3.008 3.005 3.150 3.008 2.888 4 4 4 4 4 4 A (ant. e post.) A/H (ant. e post.) H (in sagoma) H (ant.: travi est.) H (ant.: travi est.) H (ant.: travi est.)

PROGRESSO Il rinnovamento della serie B-Lift prosegue anche nel 2018 per CTE. La strategia di prodotto è quella di integrare i modelli articolati e telescopici in una gamma unica coerente nel segno di una tecnologia avanzata.

HI-TECH STAB Innovazione S3-Smart Stability System per tutte le PLE del marchio.

NUOVA ERA B-LIFT La tradizione Bizzocchi, al’interno del gruppo CTE, sta vivendo una primavera di mercato che punta ai clienti europei dei paesi più sviluppati. Oggi è un’elettronica dalle modalità di gestione complesse ma affidabili a fare la differenza.

GENERAZIONE GREEN Premiata e ammirata dalla critica tecnica più sofisticata, la nuova telescopica da 17 metri a batteria rispetta il mandato di una filosofia ecologica al servizio di applicazioni polivalenti in ambienti di lavoro sensibili.

[114] febbraio 2018 Costruzioni


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Sollevamento

CTE

CTE

CTE

B-Lift 201 Pro A/H 20 18 10 540 non cont. 1,4 0,7 +/- 60 elettroidraulici 250 3,5 3.400 6.660 2.998 4 A/H (travi est.)

B-Lift 230 Pro A/H 22,5 20,5 10,4-12,1 540 non cont. 1,4 0,7 +/- 60 elettroidraulici 250 3,5 3.400 6.939 3.068 4 A/H (travi est.)

B-Lift 27 27 25 13 640 1,4 0,7 +/- 90 elettroidraulici 250 3,5 3.750 7.583 2.927 4 H (travi est.)

CO.ME.T. Costruttore

RENTAL PLUS Duttili e versatili nei piazzamenti anche entro spazi angusti, le telescopiche CO.ME.T. sono pensate per il noleggio.

LEGGERE A 27 METRI Le alte quote sono un’altra mira dei progettisti CTE. Il passaggio alla fase Euro VI dei veicoli ha spinto la ricerca sui materiali.

CREATIVE Da sempre multiforme la produzione di Officine CO.ME.T., che contempla quote dai 12,5 ai 19 metri operativi con notevoli sbracci. CO.ME.T.

CO.ME.T.

CO.ME.T.

CO.ME.T.

Modello 13/2/7.5 HQ 14/2/9 HQ 17/2/12 HQ 19/2/14 HQ Altezza di lavoro m 12,5 14 17 19 Piano di calpestio m 10,5 12 15 17 Sbraccio massimo m 7,5 9 12 14 Rotaz. Torretta ° 360 continui 360 continui 360 continui 360 continui Lunghezza cesta m 1,4 1,4 1,4 1,4 Larghezza cesta m 0,7 0,7 0,7 0,7 Rotaz. Cesta ° +/- 90 +/- 90 +/- 90 +/- 90 Comandi idraulici idraulici idraulici idraulici Portata kg 200 200 250 250 PTT autocarro t 3,5 3,5 3,5 3,5 Passo mm 2.900 2.900 3.750 4.350 Lunghezza trasp. mm 5.797 6.450 6.777 7.394 Altezza trasp. mm 2.884 2.884 3.348 3.348 Numero stab. 4 4 4 4 Configuraz. stab. H (in sagoma) H (in sagoma) H (in sagoma) H (in sagoma)

Costruzioni febbraio 2018 [115]


Piattaforme aeree

CMC Costruttore

CMC

CMC

CMC

CMC

CMC

CMC

Modello PLA148 PLA168 PLA190 PLA212 PLA220 PLA250 Modello PLA148 PLA168 PLA190 PLA212 PLA220 PLA250 Altezza di lavoro m 14,25 16 18,8 21 22 24,8 Piano di calpestio m 12,25 14 16,8 19 20 22,8 Sbraccio massimo m 8,35 9 10,6 12 15 15 Rotaz. Torretta ° +/- 360 +/- 360 +/- 360 +/- 360 +/- 450 +/- 360 Lunghezza cesta m 1,4 1,4 1,4 1,4 1,4 1,4 Larghezza cesta m 0,6 0,6 0,6 0,6 0,7 0,7 Rotaz. Cesta ° +/- 90 +/- 90 +/- 90 +/- 90 +/- 85 +/- 90 Comandi idraulici elettroidraulici elettroidraulici elettroidraulici elettroidraulici elettroidraulici Portata kg 200 200 200 200 220 220 PTT autocarro t 3,5 3,5 3,5 3,5 3,5 3,5 Passo mm 3.400 2.900 3.400 3.400 2.900-3.400 2.900-3.400 Lunghezza trasp. mm 6.100 5.500 6.550 7.110 6.696 7.300 Altezza trasp. mm 2.930 2.920 2.950 2.980 2.904 2.904 Numero stab. 4 4 4 4 4 4 Configuraz. stab. X (ant.)-H (post.) H (in sagoma) H (ant., travi est.) H (ant., travi est.) H (ant., travi est.) H (ant., travi est.)

LA STRADA EVOLUTIVA Il costruttore di Modugno riserva la gamma denominata Road ai propri modelli autocarrati. In espansione la linea telescopica, che oggi raggiunge la quota dei 25 metri.

GSR Costruttore Modello Altezza di lavoro Piano di calpestio Sbraccio massimo Rotaz. Torretta Lunghezza cesta Larghezza cesta Rotaz. Cesta Comandi Portata PTT autocarro Passo Lunghezza trasp. Altezza trasp. Numero stab. Configuraz. stab.

m m m ° m m ° kg t mm mm mm

GSR

GSR

GSR

GSR

GSR

GSR

E148T 13,7 11,7 8,4 450 n.d. n.d. +/- 70 idraulici 200 3,5 n.d. n.d. n.d. 4 A/H

E179T 17,1 15,1 11,9 450 n.d. n.d. +/- 70 idraulici 250 3,5 n.d. n.d. n.d. 4 A/H

B180T 17,8 15,8 12,8 450 n.d. n.d. +/- 70 idraulici 300 3,5 n.d. n.d. n.d. 4 A/H

B200T 20 18 13,2 450 n.d. n.d. +/- 70 idraulici 250 3,5 n.d. n.d. n.d. 4 A/H

E200T 20,2 18,2 12,9 450 n.d. n.d. +/- 70 idraulici 200 3,5 n.d. n.d. n.d. 4 A/H

B230T 22,5 20,5 13,2 450 n.d. n.d. +/- 70 idraulici 250 3,5 n.d. n.d. n.d. 4 A/H

GESTIONE FACILE Modelli su misura dai comandi idraulici per un’uso intuitivo e friendly sul fronte del noleggio. Rimane coerente la filosofia costruttiva di GSR nel mondo delle telescopiche.


&Noleggio

Sollevamento

Isoli Costruttore Modello Altezza di lavoro Piano di calpestio Sbraccio massimo Rotaz. Torretta Lunghezza cesta Larghezza cesta Rotaz. Cesta Comandi Portata PTT autocarro Passo Lunghezza trasp. Altezza trasp. Numero stab. Configuraz. stab.

Isoli m m m ° m m ° kg t mm mm mm

PT 90 8,5 6,5 3,5 200 n.d. n.d. n.d. idraulici 200 ≤3,5 3.035 5.704 2.735 2 H (post.)

Isoli

Isoli

PT 140 PT 160 14 16 12 14 5,8 11 400 400 1,4 1,4 0,71 0,71 +/- 90 +/- 90 idraulici idraulici 250 250 3,5 3,5 2.900 2.900 6.197 5.935 2.943 2.940 4 4 A (ant. e post.) H/A (ant. e post.)

DEDICA SPECIFICA La presenza di numerosi modelli telescopici testimonia la preferenza della filosofia Isoli per una clientela che richiede prestazioni di vertice nell’ambito dell’industria e dei servizi di utility. Costruttore Modello Altezza di lavoro Piano di calpestio Sbraccio massimo Rotaz. Torretta Lunghezza cesta Larghezza cesta Rotaz. Cesta Comandi Portata PTT autocarro Passo Lunghezza trasp. Altezza trasp. Numero stab. Configuraz. stab.

Isoli

Isoli

Isoli

PT 160J PT 180 16,3 18 14,3 16 7,7 12 400 400 1,4 1,4 0,715 0,71 +/- 45 +/- 90 idraulici idraulici 250 250 3,5 3,5 2.900 2.900 6.587 6.593 2.960 2.940 4 4 A (ant. e post.) A (ant. e post.)

PER OGNI SCELTA Diversificazione di gamma per lo storico produttore Isoli che riserva una gestione elettroidraulica alle alte quote operative, sposando ancora la semplicità nei modelli di base.

ESPANSIONE MONDIALE Isoli ha incrementato con numerosi allestimenti la penetrazione nei mercati esteri, esportando le piattaforme nell’Europa occidentale e orientale, e in ambito internazionale in Medio ed Estremo Oriente. Isoli

Isoli

Isoli

Isoli

PT 190J PT 200 PT 200J PT 225 HE HE PT 230 m 18,6 20 20 22,25 22,6 m 16,6 18 18 20,25 20,6 m 8,6 12 14 13,5 14 ° 400 400 400 450 400 m 1,4 1,4 1,4 1,4 1,4 m 0,715 0,71 0,715 0,725 0,715 ° +/- 45 +/- 90 +/- 90 +/- 90 +/- 90 idraulici idraulici elettroidraulici elettroidraulici elettroidraulici kg 250 250 250 230 250 t 3,5 3,5 3,5 3,5 3,5 mm 3.400 3.400 2.900 3.400 2.900 mm 7.319 7.205 6.700 6.765 6.765 mm 2.950 2.942 2.934 2.965 2.934 4 4 4 4 4 H (ant./post. est.) H/H (ant. est.) H (ant./post. est.) H (ant./post. est.) H (ant./post. est.)

Costruzioni febbraio 2018 [117]


Piattaforme aeree

Multitel Pagliero Costruttore Modello Altezza di lavoro Piano di calpestio Sbraccio massimo Rotaz. Torretta Lunghezza cesta Larghezza cesta Rotaz. Cesta Comandi Portata PTT autocarro Passo Lunghezza trasp. Altezza trasp. Numero stab. Configuraz. stab.

m m m ° m m ° kg t mm mm mm

Multitel Pagliero

Multitel Pagliero

Multitel Pagliero

Multitel Pagliero

Multitel Pagliero

145 ALU 14,7 12,7 6,2 360 1,2 0,7 +/- 60 elettroidraulici 200 3,5 2.900 5.907 2.720 4 H (in sagoma)

160 ALU 16,3 14,3 7,5 360 1,6 0,7 +/- 60 elettroidraulici 200 3,5 3.400 6.842 2.780 4 H (in sagoma)

MT 162 EX 16,15 14,15 10 400 1,4 0,7 +/- 90 elettroidraulici 300 3,5 2.900 6.060 2.820 4 H (est.)

MT 182 EX 18,4 16,4 10,2 400 1,4 0,7 +/- 90 elettroidraulici 200 3,5 3.400 6.650 2.820 4 H (est.)

MJ 201-MJ 201 S 20,1 18,1 9,8 - 9,1 (S) 400 1,4 0,7 +/- 90 elettroidraulici 225 - 250 (S) 3,5 3.400 6.650 2.995 4 H (in sagoma)

VALORE D’ALLUMINIO Punto fondamentale nella ricerca, la concezione dei bracci telescopici in lega di alluminio è il frutto di un'avanzata ricerca tecnologica sviluppata da Multitel per anni.

ARIA TRANSALPINA L’apprezzamento internazionale delle serie Multitel trovano in Francia un mercato preferenziale.

SOPRA E OLTRE OGNI QUOTA I modelli cosiddetti “a scavalco” diversficano le potenzialità applicative delle telescopiche Multitel anche in ambiti speciali.

[118] febbraio 2018 Costruzioni


&Noleggio

Sollevamento

Multitel Pagliero

Multitel Pagliero

Multitel Pagliero

Multitel Pagliero

Multitel Pagliero

MT 202 DS-EX 20,2 18,2 7,5 DS - 9,9 EX 360 DS - 400 EX 1,6 0,7 +/- 90 elettroidraulici 200 3,5 3.400 6.470 2.790 4 H (in sag.)/(est.)

MT 204 EX 20,5 18,5 9,2 400 1,4 0,7 +/- 90 elettroidraulici 300 3,5 3.400 6.390 2.900 4 H (est.)

MT 222 EX 22,2 20,2 9,8 400 1,6 0,7 +/- 90 elettroidraulici 200 3,5 n.d. n.d. n.d. 4 H (est.)

MJ 226 22,6 20,6 9,4 400 1,4 0,7 +/- 90 elettroidraulici 250 3,5 3.400 6.620 3.050 4 H (est.)

MT 240 EX 24 22 11,3 400 1,4 0,7 +/- 90 elettroidraulici 250 3,5 3.400 7.095 3.000 4 H (est.)

LIEVE E CAPACE La ricerca Multitel si è sempre indirizzata alla leggerezza d’installazione e alla combinazione di sbracci rilevanti nel solco della resistenza alla fatica e all’usura dei componenti aerei.

Costruzioni febbraio 2018 [119]


Piattaforme aeree

Oil & Steel Costruttore Modello Altezza di lavoro Piano di calpestio Sbraccio massimo Rotaz. Torretta Lunghezza cesta Larghezza cesta Rotaz. Cesta Comandi Portata PTT autocarro Passo Lunghezza trasp. Altezza trasp. Numero stab. Configuraz. stab.

m m m ° m m ° kg t mm mm mm

Oil & Steel

Oil & Steel

Oil & Steel

Oil & Steel

Oil & Steel

Scorpion 1490 14,2 12,2 9,2 (1 oper.) 400 1,4 0,7 +/- 90 idraulici 225 3,5 3.400 6.600 2.900 4 A

Scorpion 1812 17,8 15,8 12 (120 kg) 400 1,4 0,7 +/- 90 idraulici 225 3,5 3.400 6.600 2.900 4 A

Scorpion 2013 19,9 17,9 12,4 (1 oper.) 400 1,4 0,7 +/- 90 elettroidraulici 250 3,5 2.900 6.150 2.900 4 H (est.)

Scorpion 2112 J 21 19 12 (1 oper.) 400 1,4 0,7 +/- 90 elettroidraulici 230 3,5 3.400 7.000 2.900 4 H (est.)

Scorpion 2313 22,6 20,6 12,8 (1 oper.) 400 1,4 0,7 +/- 90 elettroidraulici 250 3,5 3.400 6.815 2.900 4 H (est.)

Palfinger

EXPORT FLESSIBILE La coerenza di sviluppo dei prodotti fa parte della strategia internazionale di Oil & Steel. Un design realmente flessibile innalza le quotazioni dell’export per modelli da 14 a 23 metri.

[120] febbraio 2018 Costruzioni

REATTIVE A NOLEGGIO La serie Scorpion è indicata per la manutenzione di luminarie stradali e sopraelevate. Grazie alla semplicità di utilizzo, i modelli sono apprezzati nel noleggio a freddo.

Costruttore

Palfinger

Palfinger

Modello Altezza di lavoro Piano di calpestio Sbraccio massimo Rotaz. Torretta Lunghezza cesta Larghezza cesta Rotaz. Cesta Comandi Portata PTT autocarro Passo Lunghezza trasp. Altezza trasp. Numero stab. Configuraz. stab.

P 90 T 8,8 6,8 5 360 0,85 0,7 -30/+60 idraulici 120 3,5 2.180 4.550 2.200 4 X

P 110 T 11 9 6,8 280 1,4 0,7 -30/+60 idraulici 200 3,5 2.500 5.300 2.670 4 X

m m m ° m m ° kg t mm mm mm


&Noleggio

Sollevamento ALTE E CONTENUTE Ergonomia e compattezza sono plus tipici delle piattaforme Palfinger allestite su 3,5 ton. Prerogative che si applicano a PLE in grado di raggiungere i 25,6 metri in quota.

SMART EVOLUTION La ricerca del minimo ingombro caratterizza la serie Smart di piattaforme Palfinger patente B, anche nella tipologia telescopica. Una soluzione efficace per operare direttamente sulle sedi stradali.

Palfinger

Palfinger

Palfinger

Palfinger

P 140 T SMART 13,5 11,5 8,4 370 1,4 0,85 -25/+80 idraulici 250 3,5 2.900 6.050 2.890 4 A

P 160 TX 16,1 14,1 9,7 370 1,4 0,85 -25/+80 idraulici 250 3,5 2.900 6.050 2.890 4 H (in sagoma)

P 170 T/TXE SMART 16,8 (T)-16,9 (TXE) 14,8 (T)-14,9 (TXE) 11,2 (T)-11,7 (TXE) 370 1,4 0,85 +/- 90 idraulici 250 3,5 2.900 6.050 2.890 4 H (est.)

P 200 TXE SMART 19,8 17,8 11 370 1,4 0,85 -21/+80 idraulici 250 3,5 3.400 7.120 2.870 4 H (est.)

Palfinger

Palfinger

P 210 BK P 220 B 21,1 21,9 19,1 19,9 13,2 12,7 500 500 1,4 1,4 0,7 0,7 +/- 85 +/- 85 elettroidraulici elettroidraulici 230 230 3,5 3,5 3.665 3.665 7.750 7.550 3.000 3.000 4 4 H (est.) H (est.)

Palfinger

P 260 B 25,6 23,6 12,7 500 1,4 0,7 -20/+80 elettroidraulici 230 3,5 3.665 7.550 3.000 4 H (est.)

Costruzioni febbraio 2018 [121]


Arocs Performance Days

Da Sinistra, un giallo Arocs 8x8 per gli impieghi off road più spinti, un trattore 1846LS con trazione idraulica inseribile sul primo asse (Had) e l’Arocs 4151 “in posa”.

Un Arocs 4151 a quattro assi con motorizzazione da 510 Cv, dotato di frizione con turbo retarder (Trc) mentre affronta una pendenza del 80% (38°).

[122] febbraio 2018 Costruzioni


perVoi

Provati

OLTRE

ogni limite La Stella ampia l’offerta di modelli e motorizzazioni per coprire tutte le esigenze, dal cantiere all’off-road più duro. La frizione con turbo retarder Voith, messa alla prova per ripartire a pieno carico anche in salita In collaborazione con

er apprezzare appieno le qualità di un camion non c’è altro modo che provarlo nel suo ambiente naturale di lavoro. È quanto ha fatto Mercedes-Benz con l’iniziativa Arocs Performance Days mettendo a disposizione per un test in condizioni operative reali, presso il Branchen Information Center di Wörth (Germania), un ampio ventaglio dei propri mezzi per il comparto delle costruzioni. La gamma della Stella spazia dalle versioni leggere per il rifornimento dei cantieri a quelle per impieghi misti strada-fuoristrada, fino ai veicoli heavy duty a trazione integrale, pensati per le missioni off-road più impegnative. A quattro anni di distanza dal debutto sul mercato, la gamma Arocs continua a espandersi e comprende, oggi, camion in configurazione 4x2 e 4x4, a tre assali 6x2, 6x4 e 6x6, nonché modelli a quattro assi 8x2, 8x4, 8x6 e 8x8 oltre alla serie Slt studiata per i trasporti eccezionali fino a 250 tonnellate di peso complessivo.

P

Costruzioni febbraio 2018 [123]


Arocs Performance Days Sopra, i principali componenti della catena cinematica dei Mercedes Arocs, esposti a cuore aperto.

Ben diciotto livelli di potenza Accanto alle numerose combinazioni d’assi, la gamma Arocs propone una vasta scelta di motorizzazioni con 18 livelli di taratura. È basata su tre unità a sei cilindri in linea, rispettivamente di 7,7 litri (Om 936), 10,7 litri (Om 470), 12,8 litri (Om 417) e 15,6 litri (Om 473) di cilindrata, con potenze comprese fra 228 Cv e 625 Cv e coppie massime da 1.000 a 3.000 Newtonmetro. Nel complesso, i motori di ultima generazione montati sugli Arocs, che presentano alcune sovrap[124] febbraio 2018 Costruzioni

posizioni dei valori di potenza per ampliare le possibilità di scelta a disposizione delle imprese di costruzione, permettono un risparmio di carburante fino al 3 per cento rispetto ai precedenti modelli. I propulsori sono abbinati, di serie, all’automatizzato PowerShift 3 di Mercedes-Benz con modalità di cambiata Standard, Power e Offroad che, secondo le tarature di potenza, può essere a 8, 12 o, a richiesta, a 16 rapporti. La funzionalità di cambio marcia predittiva (Ppc) è disponibile anche per la gamma cava cantiere.


perVoi

Provati

TUTTE LE 18 POTENZE DISPONIBILI Potenza kW(Cv) Coppia (Nm) Om 936 - 6 cilindri in linea - 7,7 litri 175 (238) @ 2.200 giri/min 1.000 @ 1.200 - 1.600 giri/min 200 (272) @ 2.200 giri/min 1.100 @ 1.200 - 1.600 giri/min 220 (299) @ 2.200 giri/min 1.200 @ 1.200 - 1.600 giri/min 235 (320) @ 2.200 giri/min 1.300 @ 1.200 - 1.600 giri/min 260 (354) @ 2.200 giri/min 1.400 @ 1.200 - 1.600 giri/min Om 470 - 6 cilindri in linea - 10,7 litri 240 (326) @ 1600 giri/min 1.700 @ 1.100 giri/min 265 (360) @ 1600 giri/min 1.800 @ 1.100 giri/min 290 (394) @ 1600 giri/min 1.900 @ 1.100 giri/min 315 (428) @ 1600 giri/min 2.100 @ 1.100 giri/min 335 (456) @ 1600 giri/min 2.200 @ 1.100 giri/min Om 471 - 6 cilindri in linea - 12,8 litri 310 (421) @ 1.600 giri/min 2.100 @ 1.100 giri/min 330 (449) @ 1.600 giri/min 2.200 @ 1.100 giri/min 350 (476) @ 1.600 giri/min 2.300 @ 1.100 giri/min 375 (510) @ 1.600 giri/min 2.500 @ 1.100 giri/min 390 (530) @ 1.600 giri/min 2.600 @ 1.100 giri/min Om 473 - 6 cilindri in linea - 15,6 litri 380 (517) @ 1.600 giri/min 2.600 @ 1.100 giri/min 425 (578) @ 1.600 giri/min 2.800 @ 1.100 giri/min 460 (625) @ 1.600 giri/min 3.000 @ 1.100 giri/min

Costruzioni febbraio 2018 [125]


Arocs Performance Days

Efficienza, anche con poca esperienza

Nel tondo, il pulsante per l’attivazione della trazione idraulica (Had) sul primo asse per agevolare la partenza. In alto, l’indicazione dell’avvenuto inserimento dell’Had e sotto lo schema di controllo dei bloccaggi dei differenziali per affrontare le missioni off-road più impegnative. Per inserire i bloccaggi viene utilizzata una manopola collocata sulla plancia.

[126] febbraio 2018 Costruzioni

Tutte le tecnologie disponibili sono fruibili dai più grazie alla gestione elettronica che permette di disimpegnarsi in ogni situazione. Le modalità di trazione disponibili per i modelli da cantiere sono tre: integrale inseribile, per un buon compromesso fra consumi e portata utile del veicolo, integrale permanente con rapporto di riduzione per la marcia off-road, e di ausilio alla partenza (Had) mediante motori idraulici calettati sui mozzi delle ruote del primo asse. L’Had - che può essere inserito in movimento premendo un pulsante sul cruscotto - è la soluzione più indicata per gli utilizzi prevalentemente stradali, con richieste occasionali di una maggiore motricità sui fondi sdrucciolevoli a causa delle presenza di fango o pietrisco. Per chi viaggia sempre al limite della portata utile e deve effettuare spunti in salita senza sollecitare eccessivamente il disco frizione, Mercedes-Benz met-


RIPARTE IN SALITA... ...senza usura dei componenti, anche in condizioni di pieno carico. È questa la caratteristica principale del sistema integrato per partenza e rallentamento VIAB, ideato da Voith, che combina dell’idrodinamica con l’elevata efficienza di una trasmissione meccanica.

ta a disposizione la frizione con turbo retarder (Trc), ossia la tecnologia Viab sviluppata da Voith.

Quando il retarder mette il turbo Il sistema Trc integra in un unico componente le funzioni di frizione di avviamento idrodinamica e di rallentatore, garantendo uno spunto senza usura e un’elevata potenza frenante, anche in caso di ripartenze a pieno carico su salite con pendenze del 60 per cento. Al termine della fase di spunto, la frizione con turbo retarder viene esclusa e l’olio è convogliato al di fuori del corpo frizione. La frizione con turbo retarder permette di disimpegnarsi anche in situazioni particolari. Su pendenze con marcia avanti inserita, ad esempio, il pre-riempimento della frizione idrodinamica permette di arretrare lentamente (l'intensità si regola con l'acceleratore) per fare manovre, anche a pieno carico. Il retarder primario integrato al Trc eroga una potenza frenante di ben 350 chilowatt. Costruzioni febbraio 2018 [127]


Casa editrice la fiaccola srl

Macchine Mezzi d’opera Attrezzature

Specia

Casa editrice la fiaccola srl

Guid

3_marzo 2017 8-9 1-2 settembre febbraio2017 2017 2018 1_2_febbraio

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WALKAROUND ESCAVATOREYANMAR GOMMATO MECALAC 9MWR WALKAROUND NUOVO IL MINI ESCAVATORE ViO27-6

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Il successo delle imprese

OLTRECONFINE

CONTINUA A CRESCERE

Costruzioni 717 713 Costruzioni 708 Costruzioni 707

REPORT STEINEXPO 2017 NELLA CAVA DEI GIGANTI

Riciclaggio Cave Noleggio Macchine Riciclaggio Sollevamento Macchine&Componenti &Demolizione &Calcestruzzo &Sollevamento &Demolizione &Componenti &Noleggio SAMOTER 2017 UNA SELEZIONE DELLE NOVITÀDIPRESENTATE MINIESCAVATORI CASE RINNOVA LA GAMMA MACCHINE AL DASALONE 1,7 A 6DIT VERONA

MOVIMENTATORI ATTREZZATURE MIDI IMPIANTI ESCAVATORI INDUSTRIALI MOBILI IDRAULICHE Cava&Calcestruzzo Riciclaggio&Demolizione

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708 707 717 713 anno anno LXVI LXVI 1_2_febbraio 3_marzo anno LXVI 1-2 febbraio 2017 2018 anno LXV 8-9 settembre

WALKAROUND PALA MINIESCAVATORE GOMMATA HITACHI BOBCAT ZW310-6 E17Z

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