Costruzioni 718 marzo 2018

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COVER_718_MARZO _blu.qxp_Cover_Aprile_07 27/03/18 14:52 Pagina 1

SISTEMA DI SICUREZZA HYUNDAI:

3 marzo 2018

WALKAROUND IL NUOVO MIDI ESCAVATORE YANMAR SV60 Casa editrice la fiaccola srl

Macchine Mezzi d’opera Attrezzature

PER UNA VISIONE A 360°

La nuova gamma di escavatori Hyundai include ora il nuovo sistema all’avanguardia con telecamera AAVM (Advanced Around View Monitoring), che offre la massima sicurezza sia agli operatori che al personale presente sul cantiere. Grazie a questa tecnologia unica nel suo genere, l’operatore ha una visuale operativa virtuale in tutte le direzioni intorno alla macchina che gli permette di individuare le persone o eventuali oggetti pericolosi che si trovano nelle vicinanze. Con questo sistema esclusivo, la nuova gamma di escavatori Hyundai è la linea di macchine dal funzionamento più sicuro su qualsiasi cantiere. Per ulteriori informazioni, vi invitiamo a rivolgervi al concessionario Hyundai locale www.hyundai.eu

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Costruzioni 718

LA NUOVA FUNZIONE DI SICUREZZA HYUNDAI A 360°

Macchine &Componenti

Cave &Calcestruzzo

Riciclaggio &Demolizione

LA STORIA SOTTERRANEA

PRODUTTIVITÀ REGINA

IL SIPARIO STRAPPATO

Due midi escavatori Volvo, riaprono la strada dei ricordi. Un museo in cantiere

I maxi escavatori Hitachi Serie 6 alzano la bandiera dell’efficienza

La tecnologia Trevi Benne per ridare luce a un quartiere storico che rinasce

718 anno LXVII 3 marzo 2018


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ISSN: 0010 - 9665

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62 48 &Prodotti

Attualità 6

&Componenti

Macchine

Notizie Perforazioni, mercato, costruzioni, progetti, software, motori, allestimenti, eventi, pneumatici, mmt, attrezzature

MINI ESCAVATORI

62

A Intermat i nuovi mini da 2-4 t sviluppati da Bobcat in Europa

DISTRIBUZIONE

46

La famiglia si allarga Al pari della gamma di prodotti, anche la rete Yanmar italiana cresce

MMT

64

ASSOCIAZIONI

Serve una strategia industriale

48

Le radici segrete della Storia I piccoli Volvo della AB Global Service aprono la strada a un segreto militare caduto in prescrizione

Intervista a Enrico Prandini, neo presidente del CECE.

ESCAVATORI CINGOLATI

66

56 22

Al servizio del verde Testa trinciante e barra trinciarami sono gli ultimi aggiornamenti della gamma forestale Cangini

Passaggio in... souplesse I ponti e i sottopassi si varano senza fermare il traffico sulla nuova SP46 Rho-Monza

Benvenuto alla crescita Kubota Italia ha inaugurato una nuova sede con la “rottura del mochi”. Più spazio ad agri e mmt

WALKAROUND

Il nuovo midi escavatore Yanmar SV60 alla lente

26

[2] marzo 2018 Costruzioni

MOTORI

68

Generatore di soluzioni ibride Cummins presenta soluzioni che danno la scossa ad applicazioni offroad

MMT

60

Esagerato o ristretto? I due cingolati Case che lasceranno il segno a Intermat

ATTREZZATURE INFRASTRUTTURE

La Turchia verso Ovest Vedo non vedo. Le tre Hidromek che saranno svelate a Parigi

MIDI ESCAVATORI

18

Gli artigli della Lince

MMT

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Visione a tutto mondo Alcune delle novità che Komatsu presenterà al mercato europeo all’ombra della Tour Eiffel

NEL PROSSIMO NUMERO Sul prossimo numero vi presenteremo il nuovo trituratore primario bialbero ARJES VZ 850 scelto dalla Autotrasporti Mozzi per velocizzare la riduzione volumetrica di rifiuti all’interno del termovalorizzazione Iren di Piacenza. L’impianto mobile tedesco è scarrabile, ma dotato di un assale a scomparsa per facilitare gli spostamenti per ottimizzare i costi di gestione. Dal primo gennaio 2017 la Scai di Perugia è distributore di Arjes per l’Italia.


Macchine Mezzi d’opera Attrezzature

Fondato nel 1952 da Giuseppe Saronni

COMPATTAZIONE

Il suono delle novità Le anteprime Bomag non vedono tutto nero. Al top il monotamburo BW 124-5

&Calcestruzzo

Cave 95

La dedica all’ibrido Le soluzioni tecniche Bonfiglioli presentate sulla terna Huddig

ATECAP

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MMT

80

ESCAVATORI CINGOLATI

100

&Demolizione

Notizie Eventi, bonifiche, cesoie, noleggio, attrezzature, demo controllata ATTREZZATURE

88

Tecniche di produzione Le virtù dei maxi Hitachi in chiave Serie 6. I costi di gestione e i consumi diminuiscono ancora

Riciclaggio 85

La forza nel tempo per le nuove città Tappa a Foggia per dibattere il futuro delle costruzioni

Innovazione a ruota libera Liebherr ha il cuore che batte anche per la Francia. A Intermat è atteso un pieno di novità

Notizie Sostenibilità, motori, eventi alleggeriti, casseforme, strategie, stabilimenti, costruzioni urbane

COMPONENTI

78

DIRETTORE RESPONSABILE Lucia Edvige Saronni lsaronni@fiaccola.it DIRETTORE EDITORIALE Matthieu Colombo mcolombo@fiaccola.it

88 74

3 MARZO 2018

&Noleggio

Sollevamento 107

Autogrù, premiazioni, formazione, sicurezza, cultura

Il potere della creazione La forza Trevi Benne per smantellare con delicatezza un cavalcavia alle porte della Trento storica

Notizie

ASSOCIAZIONI

110

Era italiana nel noleggio

COLLABORATORI Elena Cazzato, Gianenrico Griffini, Andrea Nucci, Eliana Puccio SEGRETERIA Ornella Oldani ooldani@fiaccola.it IMPAGINAZIONE Studio Grafico Page AMMINISTRAZIONE Federica Santonocito amministrazione@fiaccola.it ABBONAMENTI Mariana Serci abbonamenti@fiaccola.it TRAFFICO E PUBBLICITÀ Laura Croci marketing@fiaccola.it MARKETING E PUBBLICITÀ RESPONSABILE ESTERO Sabrina Levada slevada@fiaccola.it AGENTI Giorgio Casotto T 0425 34045 - F 0425 418955 - info@ottoadv.it per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna (escluse Parma e Piacenza) Mensile - LO/CONV/059/2010 Reg. Trib. Milano N. 2562 del 22/1/1952 STAMPA Tep srl - Strada di Cortemaggiore, 50 - Piacenza

PIATTAFORME AEREE

ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio 313 21/11/1985 Roc 6274

La seconda parte della rassegna dedicata alle piattaforme progettate per mezzi Patente B

perVoi

Provati

DAKAR 2018 FPT INDUSTRIAL ha aperto a COSTRUZIONI le porte degli stabilimenti strategici in Italia. Abbiamo visitato lo stabilimento di Torino, dove sono prodotti integralmente i motori più venduti, e quello di Pregnana Milanese, dove prendono forma il 90% dei motori per soluzioni power generation (nel 2017 pari al 2,9% dell’oltre mezzo milione di FPT industrial-interna1motori prodotti) e il 100% delle unità marine (nel 2017 pari allo 0,9%).

REDAZIONE Mauro Armelloni, Emilia Longoni costruzioni@fiaccola.it

Il futuro del noleggio nazionale secondo le previsioni puntuali di Assodimi. Parola a Marco Prosperi

116 Autocarrate telescopiche

122

COORDINAMENTO EDITORIALE Maria Angela Feliciello mfeliciello@fiaccola.it Alberto Finotto afinotto@fiaccola.it

Il vento dell’est Il russo Nikolaev e il suo Kamaz motorizzato Liebherr bissano il successo del 2017. Il primo truck non russo è Iveco, arrivato quarto

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È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente agli Autori. Il suo nome è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre pubblicazioni (D.L.G. 196/2003 sulla Protezione dei dati Personali). Se non desidera riceverle, invii la sua richesta scritta a: Casa Editrice La Fiaccola s.r.l. Organo di informazione e documentazione Unione Costruttori Italiani di Macchine per Cantieri Edili, Stradali, Minerari e Affini Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana: numero di iscrizione 14440

costruzioniweb.com

Casa Editrice

la fiaccola srl 20123 Milano Via Conca del Naviglio 37 Tel. +39 02 89421350 Fax +39 02 89421484

Costruzioni marzo 2018 [3]

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718


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Macchine &Componenti

Cave &Calcestruzzo

Riciclaggio &Demolizione

LA STORIA SOTTERRANEA

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Due midi escavatori Volvo, riaprono la strada dei ricordi. Un museo in cantiere

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La tecnologia Trevi Benne per ridare luce a un quartiere storico che rinasce

718 anno LXVII 3 marzo 2018

I Gli escavatori di grandi dimensioni Zaxis serie 6 rafforzano la già alta reputazione di qualità degli escavatori Hitachi che presentiamo a pagina 100. Il modello ZX530LCH-6, protagonista della nostra copertina, è definito da Scai l’essenza stessa dell’affidabilità, in quanto dotato di caratteristiche incredibilmente versatili che mettono in evidenza la sua idoneità negli ambienti di lavoro più difficili.

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Aziende citate A AB Global Service................48 Atg........................................16 Autonord Services...............46 B BM Macchine ......................51 Bobcat..................................62 Bomag..................................74 Bonfiglioli.............................78 C Cangini.................................56 Case .....................................66 Cela ....................................121 Cimolai.................................24 Collini Lavori ........................22 Continental ..........................14

Cte......................................121 Cummins .............................68 D Doosan.................................16 E Emiliana Serbatoi ..................9 Essen ...................................27 F Flir Systems.........................95 G Grandi Lavori Fincosit .........22 H Hidromek .............................64 Hitachi................................100 I Icg ........................................22 Italcementi...........................97 Iveco ..................................122

K Kamaz................................122 Kohler...................................14 Komatsu ..............................70 Kubota..................................60 L Liebherr................................80 M MachineryZone ...................10 Manitou..............................107 Mantovanibenne..................87 Milano Serravalle Engineering..........................27 Milano Serravalle Milano Tangenziali ..............22 Mosa ......................................7 Multitel Pagliero ..................11 N Nacanco ............................107

O Officine Meccaniche Bonanni................................47 P Peri .......................................96 R Ruthmann ..........................118 S Salvadori ..............................12 Sennebogen.........................86 Socage...............................118 Str Teamsystem ....................8 T Tensiter ................................27 Terex ..................................107 Trevibenne ...........................88 Tyrolit ...................................85 V Volvo Ce...............................48 Y Yanmar ...........................28-46

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WALKAROUND IL NUOVO MIDI ESCAVATORE YANMAR SV60


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&Prodotti

Attualità

Ripresa. Il trend consolidato Fonte: rilevazione statistica realizzata da Unacea sulle vendite dei produttori nazionali ed esteri e degli importatori italiani di macchine per costruzioni.

Secondo Unacea, con la ripresa consolidata del mercato italiano, bisogna dare maggiori premialità alle imprese utilizzatrici virtuose on 12.766 macchine per costruzioni immesse sul mercato italiano, il 2017 ha registrato una crescita del 15% rispetto a quanto rilevato nel 2016. Sono 12.275 infatti le macchine movimento terra vendute (15% di crescita annua) mentre le macchine stradali con 491unità vendute, ha segnato un +5% rispetto al 2016. “La ripresa del mercato italiano risulta un trend consolidato” ha dichiarato Paolo Venturi, presidente Unacea. “L'impegno che ci auspichiamo delle autorità

C

[6] marzo 2018 Costruzioni

pubbliche, per consolidare il mercato, è il riconoscimento degli avanzamenti tecnologici e una politica di premialità delle aziende utilizzatrici virtuose a vantaggio della sicurezza e dell'ambiente”. In crescita anche il mercato estero, con 2,23 miliardi di euro tra gennaio e ottobre 2017 (+7% rispetto allo stesso periodo del 2016). Guidano la classifica export le macchine per lavori stradali (+26% sul 2016), seguite dalle macchine per la preparazione degli inerti (+23%), macchine

GENNAIO - DICEMBRE 2017 (UNITÀ VENDUTE) Categoria 2016 Dozer 18 Escavatori cingolati 1838 Escavatori gommati 165 Pale gommate 886 Terne 4 ruote sterzanti 63 Terne rigide 130 Miniescavatori 6241 Minipale compatte 685 Minipale compatte cingolate 461 Dumper articolati 30 Sollevatori telescopici 122 Totale macchine movimento terra 10.639 Rulli 302 Vibrofinitrici 165 Totale macchine stradali 467 Totale macchine per costruzioni 11.106

movimento terra (+13%), grù a torre (+10%) e macchinari per il calcestruzzo (+5%). Export in calo per macchine da perforazione (-21%). Stabili le importazioni (circa 700

2017 variazione % 34 89% 2185 19% 196 19% 1167 32% 99 57% 105 -19% 7057 13% 672 -2% 590 28% 63 110% 107 -12% 12.275 330 16 491

15% 9% -2% 5%

12.766

15%

milioni di euro) mentre aumenta l’avanzo commerciale di settore (+9%), con una bilancia positiva per oltre 1,5 miliardi di euro. unacea.org


&Prodotti

Nuovi e molto autonomi

I Si amplia ulteriormente la già ricca gamma di generatori elettrici di MOSA, specialista nel settore dei gruppi elettrogeni e delle torri faro. Sono pronti al debutto i nuovi GE 35 YSC e GE 45 YSC. Equipaggiati con motore diesel Yanmar silenziato (nel modello

GE 35 YSC conforme allo Stage 3B), questi nuovi gruppi elettrogeni da 1500 giri/min presentano una regolazione elettronica della tensione A/R e generoso serbatoio da 55 litri, che assicura un’autonomia di 8 ore di lavoro (a richiesta anche il serbatoio da 100 litri). mosa.it

MANIFESTAZIONI, FIERE E CONVEGNI

Attualità

BAUMA CONEXPO AFRICA 13-16 marzo Johannesburg (Sudafrica) Macchine edili, minerarie e veicoli per il mercato africano. bcafrica.com INTERMAT 23-28 aprile Parigi (Francia) Attrezzature, tecnologie e materiali per l’industria delle costruzioni. paris.intermatconstruction.com IFAT 15-18 maggio Monaco di Baviera (Germania) Fiera internazionale biennale dedicata ad ambiente, energia e riciclo. ifat.de HILLHEAD 26-28 giugno Buxon, Derbyshire (UK) Fiera internazionale cave, costruzioni, riciclaggio. hillhead.com

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e piccole imprese edili e impiantistiche e gli artigiani potranno ora gestire la loro attività in modo semplice e preciso. Reviso Costruzioni, piattaforma in Cloud di STR TEAMSYSTEM è concepita per la gestione di fatturazione e contabilità dell’Impresa. Con questa piattaforma si possono infatti creare e gestire progetti aziendali, di cantiere o commesse, definire gli obiettivi da raggiungere, attività da implementare, tempi, costi e risorse coinvolte. STR, specialista di

L

Il cantiere è racchiuso nella nuvola Controllare la gestione amministrativa del cantiere e delle imprese che operano per commessa diventa semplice, grazie ad una piattaforma in Cloud. software gestionali per l’edilizia, sviluppa soluzioni per rendere più semplice e redditizio il lavoro di imprese, professionisti e committenti. L’interfaccia semplice e intuitiva di Reviso Costruzioni permette di creare preventivi, ordini e fatture seguendo la logica del lavoro quotidiano. Ogni processo è contabilizzato grazie a voci precompilate relative a comuni attività del settore costruzioni ma non solo. Imprese e artigiani del settore dell’impiantistica, [8] marzo 2018 Costruzioni

possono disporre di un apposito modulo per la gestione del magazzino, che consente di conoscere quantità disponibili e giacenze e di gestire la movimentazione merci sia in entrata che in uscita. Per monitorare l’andamento dei diversi cantieri in cui opera un’impresa, la piattaforma dispone inoltre di funzionalità di controllo dedicate al progetto, al budget, ai materiali e al noleggio di mezzi e attrezzature. Con Reviso Costruzioni si possono anche generare fatture elettroniche per lavorare con la Pubblica Amministrazione, oltre che calcolare la liquidazione IVA e creare il file XML per l’Agenzia delle Entrate. L’accesso in Cloud è illimitato per numero di utenti, anche simultaneamente. teamsystem.com


&Prodotti

Attualità

Più capacità a norma di legge

I I nuovi Tank Fuel con bacino di contenimento al 110% di EMILIANA SERBATOI, ampliano la già vasta gamma di prodotti dell’azienda e soddisfano i nuovi criteri stabiliti dal Ministero dell’Interno in materia di erogatori-distributori di carburante. Il decreto ministeriale del 22 novembre 2017, entrato in vigore il 5 gennaio 2018, imprime

una svolta al settore, in quanto gli erogatoridistributori metallici monoparete dovranno, d’ora in poi, possedere il bacino di contenimento con volume pari al 110% della capacità geometrica del serbatoio (in precedenza il bacino era realizzato con capacità pari al 50-100% del volume nominale del serbatoio). La linea Tank Fuel, in acciaio al carbonio, è stata “ridisegnata” e adeguata a tutte le capacità esistenti, ovvero 490, 1.000, 1.300, 2.400, 3.000, 5.000, 6.000, 7.000 e 9.000 litri, rinnovando e rilanciando - in accordo con le normative italiane - un prodotto che da anni rappresenta uno dei principali successi dell’azienda di Campogalliano di Modena. Il provvedimento ministeriale include inoltre l’installazione dei Tank Fuel (nell’ambito dell’uso privato), a tutte le attività merceologiche mentre, in precedenza, l’utilizzo era limitato alle attività agricole, cave, cantieri e autotrasporto. emilianaserbatoi.com

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Le macchine si comprano online Con oltre 290000 annunci online, 4000 nuovi annunci pubblicati ogni giorno e 380 categorie, MachineryZone è il portale leader in Europa per le attrezzature agricole, edili e mmt scavatori, pale, bulldozer... Per acquistare o vendere i loro macchinari, i professionisti del settore dell’edilizia e dei lavori pubblici, della manutenzione e del trasporto, possono rivolgersi a MACHINERYZONE, il sito di annunci specializzato nelle macchine movimento terra nuove e usate. Dal novembre scorso inoltre, per facilitare le ricerche e

E

[10] marzo 2018 Costruzioni

le vendite, il sito ha lanciato un nuovo strumento rivoluzionario: l’osservatorio dei prezzi. Una piattaforma che riunisce centinaia di migliaia d’annunci disponibili su MachineryZone e analizza i prezzi dei diversi prodotti messi in vendita provenienti dai settori edilizia e lavori pubblici. È inoltre in grado di indicare il prezzo di ogni macchinario, nelle differenti categorie.

Molteplici i vantaggi della piattaforma: l’accesso ai dati del servizio si fa in un clic; sul mercato non esiste nessuno strumento simile; l’osservatorio dei prezzi è accessibile agli utenti senza alcun limite e costo ed infine, i dati sono aggiornati quotidianamente in funzione dei nuovi annunci. Ma come funziona? Gli utenti accedono al servizio tramite Il link situato nel menu del sito. Un’interfaccia permette di selezionare categoria, marca e modello per ottenere Il prezzo medio, un’informazione cruciale per

l’utente che desidera vendere o acquistare dei macchinari. Quest’ultimo può ugualmente ottenere una forchetta di prezzo per uno specifico prodotto; analizzare il grafico che evidenzia il prezzo medio osservato in rapporto all’anno di fabbricazione o al numero delle ore d’utilizzo; accedere agli annunci che corrispondono alla sua ricerca. Il servizio è utile sia per vendere che per acquistare; i venditori hanno accesso al prezzo medio osservato per una specifica macchina e possono fissare una tariffa appropriata, mentre gli acquirenti possono orientare le loro ricerche in funzione del loro budget e dei loro bisogni. machineryzone.it


Soluzioni green in cantiere I L’attenzione ai materiali e all’alleggerimento dei pesi caratterizza MULTITEL PAGLIERO, azienda di grande esperienza nell’oleodinamica applicata agli apparecchi di sollevamento e nella produzione di piattaforme di lavoro elevabili (PLE). Risalgono agli anni ‘80 i suoi progetti di automezzi con elementi strutturali in alluminio. Ricerca e sviluppo hanno poi consentito di ampliare l’utilizzo di questo materiale

leggero e resistente, che pesa un terzo rispetto all’acciaio. È il caso dei bracci telescopici realizzati in esturso d’alluminio, con caratteristiche alto resistenziali grazie alla lega utilizzata e allo specifico disegno del profilo. Il risultato è una struttura che, con un peso inferiore al 50% ad un’analoga in acciaio e medesime caratteristiche flesso torsionali, offre in più la possibilità d’installazione su veicoli più leggeri; prestazioni superiori in altezza e sbraccio

a parità di veicolo; minori sollecitazioni sulla struttura portante e quindi minore usura del veicolo; assenza di corrosione e ruggine con minori costi di manutenzione oltre ad migliore aspetto

estetico. Un’altra innovazione green di Multitel Pagliero, è il lancio della linea di produzione Hybrid per il funzionamento a batterie ricaricabili della sovrastruttura delle PLE. pagliero.com


Arriva il robot gommivoro I Si chiama MT-REX ed è italiana, la prima macchina robotizzata che permetterà la lavorazione, il trasporto e il riutilizzo dei mega pneumatici utilizzati dai camion da miniera. Gomme che misurano anche 4 metri di diametro per 1,80 metri di larghezza e 5,7 tonnellate di peso e che, a causa delle loro dimensioni, prima d’oggi venivano abbandonate, creando immense discariche a cielo

aperto, avranno quindi una seconda opportunità. Ideato da SALVADORI, azienda insediata in Trentino, nel Polo Meccatronica di Rovereto, il robot MT-REX è stato lanciato sul mercato dopo tre anni di ricerca e sviluppo; un gigantesco macchinario interamente programmabile, capace di funzionare in maniera autonoma. Come spiega Samuel Salvadori, co-fondatore della società e

inventore di MT-REX: “La gomma trasportata da un muletto, viene deposta in una specie di culla meccanica che la aggancia e le permette di stare in piedi. Viene quindi inforcata da un mandrino che la orienta in posizione orizzontale su un perno che la fa girare. A questo punto delle grandi cesoie iniziano a tagliarla in un numero di spicchi che può essere programmato a seconda della grandezza del pneumatico e delle esigenze del cliente, spicchi destinati a un nastro trasportatore che li farà arrivare sul camion diretto verso gli impianti di riciclo”. Con trent’anni di attività e oltre 2600 clienti, distribuiti in circa 100 Paesi, Salvadori è una consolidata realtà a livello internazionale con una specifica struttura dedicata alla vita del pneumatico. salvadori.com

La diagnostica che si fa da remoto

I Si chiama e-LoadSensing (e-LS) il sistema idraulico di BOSCH REXROTH, che permette di effettuare la diagnostica da remoto. [12] marzo 2018 Costruzioni

Grazie al controllo elettronico è possibile gestire la macchina e gli attrezzi collegati. e-LS Rexroth è un sistema modulare composto da sensori

di pressione, una centralina elettronica RC e una pompa a cilindrata variabile con controllo elettronico integrato. e-LS Rexroth sostituisce il circuito idraulico Load Sensing con un controllo elettronico a circuito chiuso, permettendo la comunicazione in tempo reale tra i componenti e l’unità di controllo. Il sistema rende disponibili i dati di funzionamento per l’intero ciclo di vita, dati che possono essere letti in loco o da remoto così da individuare tracce di

usura sui componenti, evitando tempi di fermo. Il sistema può essere aggiornato “over the air”, mentre il display Bodas DI4 agevola gli interventi di assistenza. Come unità master è possibile accedere ad altre unità di controllo Bodas Rexroth integrate alla macchina senza utilizzare un tester diagnostico esterno, anche fuori dalle stesse officine. Il display rileva gli errori in essere e quelli archiviati in memoria, velocizzando la diagnostica. boschrexroth.com


Il geometra si laurea I Nel prossimo anno accademico, all’Università di Padova, al Politecnico di Bari e all’Università di Udine verranno avviati i primi corsi di Laurea Professionalizzante per Geometri. Il primo è denominato “Tecniche e Gestione dell’Edilizia e del Territorio. Laurea professionalizzante: Geometra”, il secondo “Costruzioni e Gestione Ambientale e Territoriale” e il terzo “Laurea in Tecniche dell’edilizia e del territorio”. Tre percorsi di studio che rappresentano il proseguimento degli studi per i diplomati dell’istituto tecnico, settore Tecnologico, indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio, ossia il nuovo titolo che diploma i Geometri del Futuro, e non solo. Nel caso del Friuli Venezia Giulia, infatti, la stessa convenzione è stata

sottoscritta anche dai Collegi dei Periti Industriali. Una sinergia legata alla presenza nel territorio dell’Istituto Tecnologico che nel tempo ha altresì diplomato moltissimi Periti Industriali. Il percorso di studi completerà e qualificherà maggiormente il profilo professionale del Geometra allineandolo, fin d’ora, al traguardo del 2020 indicato dalla Direttiva Europea che rende obbligatorio il diploma di laurea per l’esercizio di una libera professione. cng.it


Due nuove dimensioni per mmt I Continental ha appena introdotto sul mercato due nuove dimensioni di pneumatici radiali EM-Master E4/L4 (23.5R25 e 26.6R25). Christian Luther, Product Line Manager Movimento Terra di CONTINENTAL Commercial Specialty Tyres afferma: “Questo completa la gamma di pneumatici radiali da utilizzare su pale gommate e autocarri ribaltabili, in particolare per lavori di costruzione e miniere”. L’EM-Master fa parte della gamma ContiEarth, sviluppata

per il settore delle costruzioni. Pneumatico ideale per dumper articolati (ADT), pale e bulldozer, è disponibile in due versioni: EM-Master E3/L3, con normale profondità del battistrada e ampia spaziatura tra i blocchi (per terreni morbidi); EM-Master E4/L4 è l’ideale invece per terreni duri e sassosi grazie alla maggiore dimensione dei blocchi, un minor spazio tra gli stessi e una maggiore profondità del battistrada. Della serie ContiEarth, anche il master

RDT per dumper rigidi. Grazie allo speciale design del battistrada, il pneumatico offre elevata resistenza a urti e tagli ed è autopulente. Completa la gamma il DumperMaster: una carcassa radiale in acciaio garantisce elevata capacità di carico con basso accumulo di calore, l’ideale per il trasporto di minerali su nastro trasportatore dalle miniere alla superficie su autocarri a cassone ribaltabile ed infine per la costruzione di tunnel. continental-tires.com

Per le costruzioni, sfida a colpi di Lego I Scoprire il mondo della tecnologia attraverso i famosi mattoncini Lego. È la missione di First Lego League, il campionato mondiale di scienza e robotica nato nel 1998 negli Stati Uniti e in Italia dal 2012. Referente per l’Italia è la [14] marzo 2018 Costruzioni

Fondazione Museo Civico di Rovereto che organizza le eliminatorie oltre alla finalissima, prevista dall’8 al 10 marzo a Rovereto. Il 27 e 28 gennaio scorso, la selezione per il Nord Est Italia ha fatto tappa a Reggio Emilia, ospite di

KOHLER che, per l’evento, ha aperto le porte del suo stabilimento alla città. Kohler, leader nella produzione di motori diesel e benzina, è infatti sponsor regionale di First Lego League Italia. Tema dell’edizione 2017-2018 è Hydro Dynamicssm, una proposta per imparare tutto sull’acqua: come trovarla, trasportarla, usarla e averne cura. 30

squadre, composte da ragazzi dai 9 ai 16 anni, si sfideranno a colpi di Lego Mindstorms, nel tentativo di progettare, costruire e dare vita a robot autonomi per risolvere problemi di carattere generale, ecologico, economico, sociale, applicando la matematica, la scienza e la tecnologia. kohler.com


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Campione di TCO I L’escavatore cingolato Doosan DX300LC-5 ha vinto il “Lowest Cost of Ownership Award” per la categoria escavatori cingolati medi. Questo riconoscimento, che premia la macchina dal TCO più basso (Total Cost of Ownership) fa parte dei premi annuali organizzati da EquipmentWatch, azienda leader mondiale nell’elaborazione di dati, software e approfondimenti per l’industria dei macchinari pesanti. Il DX300LC-5 è equipaggiato con un motore diesel DOOSAN DLO8 a 6 cilindri da 202 kW di potenza a 1800 giri/min che offre un enorme 27% di potenza motrice in più e uno sbalorditivo 30% di coppia in più rispetto al modello LC-3. Il motore assicura conformità alla normativa Stage IV senza dover far ricorso ad un Dpf, ma con i soli sistemi di post trattamento Egr e Scr. doosanequipment.com

Sette nuove galassie I Il marchio Galaxy del gruppo ATG è dedicato al construction e alla movimentazione industriale. Tra le sette novità che saranno presentate a Intermat segnaliamo i Galaxy Hulk e Jumbo Hulk per skid e terne, che si faranno apprezzare grazie all’ottimo rapporto qualità prezzo. Galaxy Hulk (L5, Skidsteer) e Galaxy Jumbo Hulk (L4, terne, sotto in foto) si distinguono per il rapporto pieno/vuoto elevato, la carcassa robusta, le mescole resistenti ad abrasioni e tagli e i fianchi rinforzati. atgtire.com

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Associazioni

testi di Matthieu Colombo

SERVE UNA STRATEGIA INDUSTRIALE

Dal primo gennaio 2018 la presidenza del CECE passa a Enrico Prandini. Lo abbiamo intervistato per vedere il prossimo futuro della filiera delle costruzioni in Europa con i suoi occhi [18] marzo 2018 Costruzioni


&Prodotti

Attualità

L’

obiettivo primo del Committee for European Construction Equipment è portare l’Unione Europea a sviluppare una vera strategia di politica industriale. Per farlo è tra l’altro necessario coinvolgere le differenti organizzazioni che rappresentano la filiera delle costruzioni in Europa e stilare un manifesto per mettere nero su bianco gli obiettivi comuni. Le parole chiave del triennio di presidenza italiana del CECE saranno quindi unione e comunicazione. Ce lo spiega il neo presidente CECE Enrico Prandini.

Presidente, quali sono gli obiettivi del CECE a breve termine e quali gli obiettivi di Enrico Prandini in veste di nuovo presidente? Il CECE nel 2018 continuerà a investire nella comunicazione, come già fatto nel 2017. In particolare, quest’anno avremo l’opportunità di promuovere l’organizzazione attraverso la partecipazione alle più importanti fiere del settore a livello internazionale, come Intermat e Bauma China. Incontrare personalmente i rappresentanti dell’industria, partecipare a forum e seminari e confrontarsi attivamente sulle tematiche che costituiscono il cuore del lavoro del CECE è una grande occasione che vogliamo mettere a frutto. Per quanto concerne i miei obiettivi in veste di presidente, una delle priorità è la fidelizzazione del cliente attraverso la promozione di una visione comune, tematica che caratterizzerà anche il congresso del CECE che si terrà a Roma dal 17 al 19 ottobre 2018. Dal punto di vista delle relazioni, credo sia importante incrementare il dialogo con i rappresentanti europei delle categorie industriali che fanno parte della catena di valore del settore edile in senso ampio. In quest’ottica, abbiamo organizzato nel contesto dell’EU Industry Day 2018 a Bruxelles, un seminario sulla Digital Construction, insieme a FIEC, EBC e Construction Products Europe, le altre organizzazioni che rappresentano il settore delle costruzioni in Europa.

La sua esperienza è prima di tutto tecnica, operativa, la sua visione globale. Quali azioni intende promuovere in sede europea? Il percorso professionale fatto finora mi ha consentito, in effetti, di assorbire tutte le informazioni utili ad avere una visione complessiva delle specificità legate a questo mondo. I tempi stanno cambiando, siamo in un mondo interconnesso, i mercati allargano sempre di più i loro orizzonti ma, accanto a questo aspetto, permangono degli ostacoli, soprattutto in termini di omologazione e di libera circolazione delle merci nel Mercato Unico Europeo. Avendo ben presente la portata di questi elementi in gioco, ci sarà molto da fare, in primo luogo a livello europeo, per accrescere la consapevolezza del grande potenziale che rischiamo di perdere, se non si lavora nella direzione di una semplificazione ragionata. Questo potenziale deve essere riconosciuto anche dai responsabili politici europei a Bruxelles. Proprio per questo continuerò anche a lavorare perché l’Unione Europea si doti di una vera strategia di politica industriale. Come CECE abbiamo convinto il vicepresidente della Commissione Katainen a proporre un testo, ma è solo un primo passo. Insieme ad altri settori industriali e manifatturieri a Bruxelles, questo lavoro deve portare a obiettivi, strumenti, risorse e criteri di valutazione di tale strategia.

Quale è stato il bilancio 2017 per il settore europeo delle macchine da costruzione e come immagina il 2018? Il 2017 è stato un anno significativo, abbiamo registrato i risultati migliori dal 2011 e la crescita in alcuni paesi europei sono tornati ai livelli di prima della fase crisi. Ciò è legato principalmente alla crescita della domanda a livello mondiale che ha determinato un incremento a due cifre. Anche se la crescita nei mercati dei singoli paesi europei rimane disomogenea con un divario ancora presenta tra nord e sud, è proprio grazie alla ripresa dei mercati d’Europa orientale e meridionale che il comparto si presenta in modo ottimista in questo inizio 2018. Questa tendenza è fra l’altro evidente guardando al nostro Business Climate Index: il CECE Barometer - che registra il sentimento delle compagnie leader del nostro settore - è ai suoi massimi livelli post-crisi. Ci aspettiamo che il 2018 sia un anno positivo, ma la crescita potrebbe essere un po’ inferiore a quella del 2017. L’instabilità mondiale e l’incertezza politica continuano a ostacolare programmazione e investimenti.

Il futuro a breve e medio termine. A suo parere quali sono le tendenze che influenzeranno lo sviluppo industriale e i cantieri? Negli ultimi 10 anni il settore si è mosso per rendere la produzione più agevole e incrementare la competitività a livello globale. Il trend principale che caratterizzerà la tecnologia applicata alle macchine da costruzione nei prossimi anni è quella della telematica che è strettamente connessa ai sistemi di controllo in remoto. Questi nuovi dispositivi, integrati tra loro grazie all’avvento della digitalizzazione, consentiranno di Costruzioni marzo 2018 [19]


Associazioni

Chi è Enrico Prandini

Quali sono le attività che il CECE promuove per finalizzare un quadro d’intervento che coinvolga i differenti produttori?

Ripercorriamo le principali tappe della carriera che ha portato Enrico Prandini alla presidenza di CECE, l’organizzazione che rappresenta il settore delle macchine da costruzione a livello europeo. In qualità di vicepresidente di Unacea - l’associazione italiana affiliata al CECE che rappresenta le macchine e le attrezzature per costruzioni - Enrico Prandini ha ricoperto l’incarico di vicepresidente del CECE fino a fine 2017, prima di prenderne la presidenza per il biennio 2018-2019. Dal punto di vista imprenditoriale, è amministratore delegato di Komatsu Italia Manufacturing dal 2009. Ha iniziato la sua lunga carriera in Fiat-Allis per passare poi a Fiat-Hitachi, fino al suo arrivo in Komatsu nel 1991, nel reparto distribuzione. Tre anni più tardi gli è stato affidato l’incarico di fornire supporto nella fase di acquisizione del marchio italiano FAI e di contribuire alla gestione della conseguente trasformazione della società che divenne una delle principali unità produttive europee del gruppo. La sede di Este (PD) di Komatsu Italia Manufacturing attualmente progetta, produce e distribuisce nel mondo macchine movimento terra da 1 a 17 tonnellate. Il suo background, che spazia da aspetti puramente tecnici a quelli commerciali, gli ha permesso di ricoprire posizione differenti: dal marketing al post-vendita, dallo sviluppo di nuovi prodotti alla trasformazione del concetto stesso di produzione.

Tra le nostre priorità ci sono il completamento della nuova legislazione sulle emissioni e tutte le attività connesse alla regolamentazione delle emissioni sonore e degli standard di sicurezza. Al fine di affrontare in maniera sistematica ed efficace tutte le tematiche connesse a questi aspetti, abbiamo organizzato all’interno del CECE diversi gruppi di lavoro tecnici. Un altro aspetto importante delle nostre attività è la creazione di occasioni di incontro e scambio per tutto il settore delle

macchine e delle attrezzature per le costruzioni. A tal proposito ogni anno organizziamo un evento, la cui partecipazione giova molto alle imprese, alle associazioni nazionali, alla stampa di settore e ai rappresentanti politici. Sarà quindi per me un onore e un piacere dare il benvenuto a tutti i membri e amici del CECE al congresso di Roma dal 17 al 19 ottobre prossimo.

massimizzare la resa delle macchine, ridurre le emissioni e salvaguardare la sicurezza degli operatori. Premesso ciò, è facilmente intuibile che la chiave del successo delle piccole e medie imprese sarà rappresentata dalla velocità con la quale sapranno adattarsi a questi cambiamenti.

Nel 2019 ci saranno le elezioni europee, con quale approccio il CECE affronterà questo grande appuntamento? Le elezioni sono il contesto ideale per investire nelle relazioni con i rappresentanti delle istituzioni europee e portare alla loro attenzione il comparto dei macchinari da costruzione, con le sue peculiarità e le sue necessità. Ciò con l’obiettivo di stimolare azioni che sostengano l’operato del CECE, a beneficio di tutto il settore. Continueremo a sostenere la concorrenza leale e il libero mercato in Europa perché crediamo che siano due elementi essenziali e porteremo avanti l’idea che leggi e regolamenti complessi non sono funzionali al mercato. In attesa dell’appuntamento elettorale, però, ci stiamo già muovendo insieme alle altre organizzazioni che rappresentano il settore delle costruzioni a livello europeo per realizzare un manifesto che individui gli obiettivi comuni.

[20] marzo 2018 Costruzioni


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Infrastrutture

PASSAGGIO IN... SOUPLESSE

Gli automobilisti non se ne sono neppure accorti. Senza interruzioni, sulla nuova SP46 Rho-Monza la tecnologia agile per il varo di ponti e sottopassi Testi di Alberto Finotto

[22] marzo 2018 Costruzioni


&Prodotti

Attualità

otrebbe essere definita davvero come la pietra d’angolo della viabilità nord-ovest di Milano. La riqualifica con caratteristiche autostradali della Strada Provinciale 46 Rho-Monza, dal termine della Tangenziale Nord-A52 di Milano (nell’interconnessione con la Statale dei Giovi-SS35) fino al ponte sulla linea ferroviaria Milano Varese, riguarda circa sette chilometri di territorio fortemente urbanizzato, attraversato da flussi di traffico rilevanti verso la città metropolitana e attraverso le diverse direttrici autostradali. L’opera - per conto di Milano Serravalle-Milano Tangenziali - è in costruzione da parte di R.T.I. GLF-Grandi Lavori Fincosit-Collini Lavori e ICG e sta entrando in una fase di svolgimento cruciale, con attese notevoli di miglioramento dei flussi di traffico.

P

Una provinciale che diventa autostrada Dalla scorsa primavera fino ad oggi, l’anno appena trascorso è risultato fondamentale per l’avanzamento dei lavori lungo il tracciato compreso tra i territori comunali di Paderno Dugnano e Bollate. Nel campo base di via Nazario Sauro, a Paderno Dugnano, l’ingegner Roberto Ponti, direttore dei lavori per conto di Milano Serravalle Engineering, ci accoglie con una mappa complessa e dettagliata per spiegarci l’inquadramento generale dell’opera; quello che ne deriva all’osservatore è il senso di una rivoluzione cantieristica vera e propria, con la realizzazione di viadotti, gallerie, sottopassi, svicoli e muri di contenimento in modalità estremamente rapide e dall’impatto minimo sulla viabilità del territorio. “Il punto di collegamento tra l’attuale A52Tangenziale Nord e l’innesto con la superstrada (ex SS35) Milano-Meda, costituisce il primo tratto interessato dai lavori di riqualificazione della Rho-Monza - ci mostra l’ingegner Ponti - In questa parte del progetto dev’essere realizzato un nuovo svincolo completo e funzionale nella zona di Paderno Dugnano, mentre un tratto autostradale completamente nuovo verrà poi costruito in affiancamento all’odierno tracciato della Milano-Meda. Il rifacimento ex-novo Costruzioni marzo 2018 [23]


Infrastrutture dei due svincoli di Paderno Dugnano consentirà di prolungare il sistema autostradale dell’A52, senza la necessità per gli automobilisti di immettersi sulla Milano-Meda attuale; il traffico in sostanza potrà proseguire, ricollegandosi al tracciato storico, preesistente, della Rho-Monza. In questo punto, la stessa SP46 contempla già due corsie per ogni senso di marcia. In sostanza, tutto il tracciato della SP46 Rho-Monza, nel suo complesso, viene riqualificato: vengono rifatte le zone di svincolo e le opere d’arte da Paderno Dugnano fino al confine dei comuni di Bollate, Novate e Cormano. In alcuni tratti, la stessa Rho-Monza rimane insediata nell’impronta storica, mentre in altri se ne discosta, con raggi di curvatura compatibili con caratteristiche autostradali.

Un “varo agile” per ponti e sottopassi I lavori di Milano Serravalle sulla Rho-Monza - che stanno proseguendo quest’anno in modo decisivo, seguendo la tempistica prevista dall’opera - occuperanno anche buona parte del 2019, fino al completamento definitivo della ri[24] marzo 2018 Costruzioni

qualificazione. “Il 2017 è stato un anno cruciale per numero di opere avviate e, anche, per la realizzazione di alcuni passaggi importanti - sottolinea Roberto Ponti - All’inizio della tratta sotto la competenza di Milano-Serravalle, possiamo ammirare oggi un ponte metallico di 307 metri che scavalca non solo la superstrada Milano-Meda, ma anche tutti i rami di svincolo rifatti nella zona di Paderno Dugnano. Si tratta di una realizzazione assolutamente importante nell’economia complessiva della riqualificazione stessa. Il primo progetto prevedeva un ponte ad arco con una luce di oltre 220 m. In seguito, si è optato, in modo più pratico e meno invasivo, per un viadotto a travata con luce al limite dei 110 m e asse curvilineo di raggio medio da 7.500 m”. La realizzazione del ponte di Paderno Dugnano (costruito in carpenteria metallica da un grande specialista come Cimolai) si è svolta tra marzo e maggio dello scorso anno. Nella sequenza delle fasi costruttive, l’impalcato è stato dapprima assemblato all’esterno del cantiere per conci successivi (fino a comporre sezioni di lunghezza complessiva tra i 45 e i 100 m). “Le stesse sezioni del ponte sono state poi tra-


&Prodotti

Attualità

MODULO DI AGILITÀ Procedura flessibile per i sottopassi della nuova Rho-Monza. Costruiti in struttura scatolare gettata in opera, i manufatti sono traslati in sede tramite martinetti.

slate su slitte e rulliere accoppiate, partendo dalla zona di varo - specifica il direttore dei lavori - utilizzando un inedito e innovativo sistema di strand-jacks con martinetti e funi per far avanzare la struttura sopra alla viabilità citata. Durante le operazioni di spinta è stato monitorato costantemente lo spostamento, gli sforzi impressi e lo stato di traslazione di molte sezioni, oltre allo stato tensionale di tre conci strutturali, verificando indefettibilmente la corrispondenza del modello di calcolo con lo stato dell’arte della struttura. In questo modo l’intero viadotto è stato varato senza alcuna interruzione del traffico sottostante”. Il viadotto, disposto su cinque campate, ha compreso mensole di sbalzo, tra campata e avambecco, fino a oltre i 100 m (con traffico veicolare sottostante). Sono oltre un centinaio le opere in corso di realizzazione per la riqualificazione della SP46, tra gallerie, viadotti, cavalcavia, sottopassi, rami di svincolo, muri di sostegno. “Sotto il profilo della cantierizzazione pura, nello scorso mese di agosto abbiamo realizzato un’attività che poche volte viene intrapresa in Italia - rileva Roberto Ponti - Per cinque giorni, è stata disposta la chiusura totale della Milano-Meda, nel tratto tra Cormano e Paderno. Il mese prima, si era proceduto alla realizzazione di un sottopasso della lunghezza di 50 m, tutto fuori terra, in un’area localizzata a sud della stessa superstrada. Traslato in 24 ore tramite martinetti nel suo insediamento definitivo, il sotto-

TEMPI RIDOTTI Attraverso una metodologia realizzata con manufatti prefabbricati da Tensiter - archi a tre cerniere - sono state varate numerose gallerie importanti lungo il tracciato in tempi estremamente brevi.

passo è stato successivamente ricoperto; poi si è ritombato il tratto di trincea scavata e ripristinato il tratto di strada con asfalti e barriere di sicurezza. Con il varo di questa struttura scatolare gettata in opera, le fasi di costruzione del sottopasso sono state così ottimizzate (cinque giorni anziché tre mesi di deviazioni). Con diversa metodologia realizzativa, con manufatti prefabbricati da Tensiter - archi a tre cerniere - abbiamo varato anche numerose gallerie importanti in tempi brevi”.

Il flusso ininterrotto del traffico durante i lavori. Un autentico vanto operativo

La strada prende il largo Proseguendo lungo la tratta di Paderno, la riqualificazione della Rho-Monza incontra una nuova struttura a scavalco della statale dei Giovi; si tratta di un viadotto della lunghezza complessiva di 70 m per due carreggiate di marcia (oggi separaCostruzioni marzo 2018 [25]


Infrastrutture te, ma poi unite nell’assetto definitivo). “Ad oggi abbiamo realizzato solo la prima carreggiata dove sposteremo il traffico - conferma l’ingegner Andrea Bonomini, responsabile del coordinamento della sicurezza in esecuzione, per M.S.E., dei lavori sulla SS46 - che oggi passa sul cavalcavia esistente. Successivamente, demoliremo lo stesso cavalcavia e realizzeremo la seconda carreggiata. Anche in questo caso si tratta di un ponte metallico di notevoli dimensioni realizzato sempre da Cimolai, sebbene di proporzioni minori rispetto all’opera di 307 metri di cui parlavamo prima, a inizio tracciato. Qui di fronte al campo base, stiamo procedendo alla modifica in fasi progressive del tracciato storico della Rho-Monza, riconfigurandone la struttura. Da un certo punto in poi, il sistema viario secondario sarà complanare rispetto a quella che sarà la versione autostradale definitiva dell’SP46; questa complanare permetterà al traffico locale di non entrare nel tratto autostradale ma di procedere, agilmente, in parallelo rispetto all’infrastruttura principale. Si tratta di un altro nodo importante per il quale siamo alla vigilia delle rispettive cantierizzazioni, realizzando uno svincolo fondamentale di unione tra le tratte di Paderno Dugnano e Bollate. Abbiamo già realizzato i manufatti fuori opera che riguardano la stessa complanare. A breve dovremmo chiudere i rami di svincolo per ricostruirne il sistema (nel punto dove attualmente si mantiene una rotatoria e alcuni manufatti, tutto da demolire e ricostruire con la nuova funzionalità prevista dal progetto)”. Ovviamente ogni realizzazione è vincolata al fatto che le

Cantierizzazioni rapide e flessibili hanno risolto disagi di esercizio per tutti i 7 km

[26] marzo 2018 Costruzioni

TECNOLOGIA DI INTERVENTO Alcune panoramiche dall’alto dei cantieri tra Bollate e Novate, lungo la SP46 Rho-Monza. Ponti metallici e sottopassi in cls prefabbricati fuori sede hanno risolto molte problematiche nei tempi realizzativi e nella logistica.


&Prodotti

Attualità

La carta d’identità della nuova SP46 Descrizione dell’opera: riqualifica con caratteristiche autostradali della SP46 Rho-Monza, dal termine della tangenziale Nord di Milano al ponte sulla linea ferroviaria Milano-Varese, in corrispondenza dei lotti 1 e 2 del “Progetto preliminare della viabilità di adduzione al sistema autostradale esistente A8/A52 - Rho-Monza” Lunghezza del tracciato complessivo: km 6+719,53 Committente: Milano Serravalle-Milano Tangenziali Stazione appaltante: Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche Lombardia e Liguria Imprese costruttrici: GLF Grande Lavori Fincosit, Collini Lavori, ICG Esecuzione manufatti metallici: Cimolai Esecuzione manufatti prefabbricati in cls: Tensiter Direzione dei lavori: Ingegner Roberto Ponti (Milano Serravalle Engineering) Coordinamento della sicurezza in esecuzione: Ingegner Andrea Bonomini (Milano Serravalle Engineering)

Il tracciato della nuova SP46 Rho-Monza. La strada provinciale con caratteristiche autostradali interessa il bacino d’utenza viaria di cinque comuni a nord-ovest di Milano: Paderno Dugnano, Cormano, Novate Milanese, Bollate e Baranzate.

due corsie per ogni senso di marcia devono essere mantenute in esercizio sempre e comunque.

Avanguardia in opera fino al 2019 Superando il tracciato poadernese in direzione di Bollate, troviamo altri manufatti in esecuzione, una grande trincea scavata, una galleria artificiale già implementata fuori terra e altre due gallerie completate sempre con la stessa tipologia di intervento, tra i comuni di Bollate e Novate, tra cui, un manufatto realizzato, a spinta progressiva, sotto la linea delle Ferrovie Nord. “Si tratta dell’altra opera importante che abbiamo realizzato nei mesi scorsi - precisa ancora l’ingegner Ponti - un monolite costruito tutto fuori

terra, prima della linea ferroviaria e spinto successivamente sotto il rilevato delle ferrovie storiche; rilevato sostenuto attraverso il sistema Essen. Questo sistema consiste in un modulo costituito da ponti che trovano sostegno, nella zona interessata dallo scavo in avanzamento, su travi di ripartizione trasversali - dalla lunghezza variabile in funzione della piattaforma ferroviaria - in scorrimento su slitte fissate sopra la soletta del monolite durante le fasi di avanzamento. Abbiamo infine spostato il traffico nelle due direzioni (per due corsie di marcia ciascuna) di Rho e di Monza, tra novembre e dicembre, all’interno di queste due nuove gallerie. Ora stiamo procedendo con la demolizione dei rilevati stradali prima della demolizione programmata del ponte sulla via IV Novembre e del ponte che oggi insiste sopra la stessa linea ferroviaria (operazione, quest’ultima, particolarmente delicata, da attuare con metodologie particolari di demolizione controllata)”. E per l’avventura della nuova Rho-Monza, si attendono altre puntate, nei mesi a venire. L’avanguardia, a questo punto, trova la propria complanare nella più motivata e intensa delle emozioni tecnologiche. Costruzioni marzo 2018 [27]


Macchine Mezzi d’opera Attrezzature

WALKAROUND Testi e foto di Matthieu Colombo


Peso operativo 5.635 kg (+200 kg) Potenza netta 32,6 kW Forza di strappo 4.190 daN

Costruzioni marzo 2018 [29]


Yanmar SV60

Plus di Il nuovo Yanmar SV60 è pensato per la clientela europea che utilizza attrezzature idrauliche in spazi ristretti. Unisce una elevata stabilità a prestazioni affidabili e semplicità di trasporto

2

1

Macchina sviluppata per garantire una elevata stabilità statica. Con la torretta ruotata a 90° (lama giù) solleva 1 tonnellata a 5.100 mm dal centro ralla

Yanmar allarga l’offerta con un modello complementare alla gamma di girosagoma. L’SV60 è per chi vuole massima stabilità e usa attrezzature idrauliche

4

3

Motore Yanmar turbo di nuova generazione a gestione elettronica. Tanta coppia ai bassi e un livello di potenza che non richiede trattamento allo scarico

Ha l’esclusiva idraulica ViPPS con raddoppio della portata. Tutti i componenti sono 100% made in Japan. Prestazioni elevate e consumi contenuti

5

6 Cabina XXL con volume interno del 41% superiore ai diretti concorrenti. Pressione acustica interna di soli 79 dB(A). Sedile pneumatico di serie

[30] marzo 2018 Costruzioni

Ben 5.580 daN di forza di trazione grazie a motori (Kayaba) e componenti sovradimensionati. Soltanto in traslazione il motore turbo sale a 2.400 giri/min


7

8 Prodotto in Europa con controllo diretto del 90% della produzione, fin dai componenti strutturali. Prodotte fuori solo cabina e parti in fusione (made in France)

Rispetto a uno Yanmar di pari peso ma generazione precedente consuma l’8% meno. In modalità Eco (limita il regime) il risparmio di gasolio arriva fino al 40%

9

10 Intervalli di manutenzione lunghi, tubazioni idrauliche protette e senza manutenzione, meccanica semplice e affidabile. I costi di gestione si annunciano contenuti

Ha la torretta tradizionale SV, ma un ingombro operativo a 360° ridotto. Si adatta alle esigenze grazie ad avambraccio lungo e zavorra (200 kg) opzionali Costruzioni marzo 2018 [31]


Yanmar SV60

Il primo tradizionale stabile e compatto Lo Yanmar SV60 è il primo 6 t della casa a non essere girosagoma. Il costruttore allarga l’offerta allineandosi alla concorrenza orientale per soddisfare la clientela europea alla ricerca di una stabilità superiore

VISIBILITÀ Oltre a tre specchi retrovisori convessi, l’SV60 ha la telecamera posteriore.

Vetri laterali scorrevoli

MADE IN SAINT DIZIER Il modello SV60 è costruito negli stabilimenti francesi del Gruppo nel pieno rispetto degli standard qualitativi giapponesi.

Brandeggio destra 68° Brandeggio sinistra 68°

LE PRESTAZIONI DEL NUOVO SV60

• FORZA DI STRAPPO 4.190 daN 2.730 Mpa • FORZA DI PENETRAZIONE* • STABILITÀ STATICA DICHIARATA MIGLIORE DELLA CATEGORIA

• CAPACITÀ SOLLEVAMENTO FRONTALE A LAMA ABBASSATA*

1.470 KG

• CAPACITÀ SOLLEVAMENTO LATERALE (90°) CON LAMA SU*

990 KG

*Nota: macchina con penetratore lungo da 1.940 mm, senza zavorra opzionale da 200 kg e valori misurati allo sbraccio 4 m, altezza 1 m

[32] marzo 2018 Costruzioni


WALKAROUND

di

Sbalzo posteriore torretta 1.325 mm (1.405)

Raggio di rotazione frontale minimo 1.840 mm (con penetratore standard da 1.650 e brandeggio)

Carreggiata 1.590 mm

Larghezza massima 1.990 mm

Diametro operativo minimo 3.680 mm (4.480 mm senza brandeggio)

LA RICETTA NUOVA FUNZIONA

La porta aperta è sempre protetta

Rispetto ai modelli ViO girosagoma, il nuovo SV60 punta sull’elevata stabilità per favorire l’utilizzo di attrezzature idrauliche importanti. A richiesta è possibile avere l’avambraccio più lungo (da 1.650 a 1.940 mm) e la zavorra addizionale da 200 kg e 80 mm di sbalzo posteriore supplementare per un massimo di 405 mm.

325 mm più 80 mm

Costruzioni marzo 2018 [33]


Yanmar SV60

Dedicato all’Europa Yanmar è uno dei costruttori che fa più mini girosagoma al mondo. L’SV60 è stato pensato per i cantieri del Vecchio continente

PRODUZIONE, NON ASSEMBLAGGIO Lo stabilimento perfezionato da Yanmar in Europa per costruire mini e rifinire le macchine che arrivano dal Giappone non è un sito di assemblaggio. L’SV60 viene integralmente costruito a Saint Dizier a partire da lastre d’acciaio. Le parti in fusione del braccio sono realizzate sempre in Francia, a pochi chilometri di distanza dalle line Yanmar. La cabina arriva da fornitori esterni.

CLASSIC CLIMA DI SERIE Yanmar propone allestimenti predefiniti come il settore automotive. Se scavate di giorno, non utilizzate attrezzature idrauliche e cercate una macchina stabile, confortevole, con radio e climattizzata scegliete l’allestimento Classic con penetratore da 1.650 mm, senza zavorra supplementare e senza valvole di sicurezza.

Allestimento Classic senza zavorra addizionale

FUSIONI MADE IN FRANCE La produzione gestita internamente permette di controllare integralmente la qualità del processo produttivo e, nel caso sia necessario o strategico apportare modifiche, i tempi di reazione e risposta possono essere ottimizzati.

Fusioni di alta qualità

[34] marzo 2018 Costruzioni

Faro (braccio) a led di serie

90% delle saldature robotizzate

Perno da 486 mm

Acciaio di prima scelta


WALKAROUND

STYLE

STYLE PLUS

NON GLI MANCA NULLA Passando all’allestimento Style si hanno le caratteristiche del Classic più la zavorra addizionale da 200 kg (smontabile), la 3° e 4° linea idraulica ausiliare proporzionale e due fari di lavoro frontali a led montati sul tetto della cabina (il faro sotto al braccio è di serie). Se non volete il braccio lungo, è il vostro SV60!

Zavorra supplementare da 200 kg

290 MM DI AVAMBRACCIO IN PIÙ Rispetto allo Style, l’allestimento Style Plus ha l’avambraccio più lungo di 290 mm, non soltanto per offire una maggiore profondità e distanza massima di scavo, ma soprattutto per favorire l’utilizzo di benne con tilt rotator, trince, pinze selezionatrici...

2 fari frontali a led

Valvole di sicurezza e anello per il sollevamento

Adatti ad attrezzature heavy Produzione ad avanzamento continuo

Lo stabilimento francese di Saint Dizier è oggetto di continue migliorie tecniche e di processo.

Strutture braccio rinforzate Costruzioni marzo 2018 [35]


Yanmar SV60

• 15% PIÙ VELOCE DI UN SERIE 5* NEL CARICARE UN CAMION • 20% PIÙ VELOCE DI UN SERIE 5* NELLO SCAVO DI UNA TRINCEA *Nota: gli Yanmar serie 5 sono quelli precedenti alla generazione attuale. Qui il riferimento sono i modelli da 5-6 t

Idraulica esclusiva 1 RADDOPPIO PORTATA ViPPS

L’idraulica ViPPS è stata ottimizzata per contenere i consumi, ma senza perdere l’esclusivo raddoppio di portata e i movimenti contemporanei.

FRUTTA TUTTA LA POTENZA 2 S La doppia pompa concentrica

L’SV60 adotta l’idraulica dei migliori mini Yanmar. Progressione dei comandi, controllo dei movimenti e comando delle linee aux sono degne dei migliori SV100. Entra a gamba tesa nella categoria dei 6 t

D

P1-P2 è controllata con solenoidi collegati all’ECU del motore per assicurare una risposta pronta (no cali di giri) e sfruttarne la potenza al 100%. ISTRIBUTORE VICINO ALLE POMPE 3 D Le disposizione dei

componenti riduce le perdite di carico idraulico e diminuisce sia la lunghezza delle tubazioni sia il numero di giunti necessari (meno componenti, maggiore affidabilità). [36] marzo 2018 Costruzioni

Il distributore Kayaba made in Japan è di tipo a centro aperto. Nell’SV60, è posizionato sotto al pianale della cabina (foto in alto) per essere ben accessibile. L’esclusivo sistema di raffreddamento dei componenti Yanmar raffredda il distributore aspirando aria dalla parte anteriore della torretta.


WALKAROUND Il passaggio da singolo a doppio effetto idraulico si effettua in pochi secondi.

D

COME FUNZIONA IL RADDOPPIO ViPPS La sommatoria della portata idraulica ViPPS è ottenuta con la pompa a portata fissa P3 sulla doppia pompa P1-P2. Questo avviene quando la P3 non è impegnata per rotazione o lama.

PRECISIONE 100% GIAPPONESE Rispetto alle macchine di generazione precedente, il distributore idraulico è stato ridisegnato per rendere i comandi più progressivi e sfruttare al meglio la portata idraulica superiore anche ai regimi motore più bassi grazie al nuovo 4 cilindri turbo.

P1 P2

Motore di rotazione Nabtesco (made in Japan) P3

P4

Ingrassaggio rotazione remoto Il serbatoio idraulico è più alto delle pompe per scongiurare fenomeni di cavitazione. Ha un maxi filtro e indicatore ottico visibile dall’esterno.

P1 P2

TRASLAZIONE DX, BRACCIO E BENNA TRASLAZIONE SX, BRANDEGGIO, PENETRATORE PIÙ IL RADDOPPIO SU P1 (BRACCIO) E SU P3 (PTO)

P3

ROTAZIONE, LAMA E PTO

P4

SERVOCOMANDI Costruzioni marzo 2018 [37]


Yanmar SV60

Vapori d’olio reimmessi in aspirazione

Cambio olio motore ogni 500h

Sulla base del sedile c’è un tasto Run Off per spegnere il motore in condizioni d’emergenza, anche da terra.

Potenza affidabile Tarato a 32,6 kW, il quattro cilindri turbo Yanmar a controllo elettronico non ha per ora bisogno di un Dpf per essere a norma. L’affidabile turbo monostadio ha una valvola wastegate per scongiurare picchi di pressione OWNSIZING DI POTENZA 1 D Riducendo l’alesaggio

da 88 a 84 mm, la cilindrata del 4 cilindri Yanmar scende a 2 litri, la più bassa della categoria. Grazie al turbo si ottengono i 32,6 kW netti a 2.200 giri/min.

LA POTENZA GIRA BASSA

2 Il regime di potenza massima La centralina elettronica ECU è montata su supporti elastici sul lato sinistro della torretta, lontano da fonti di calore e umidità. In questa posizione è anche protetta da urti accidentali durante la manutenzione.

del 4TNV84T è di 200 giri/min inferiore rispetto al 4TNV88. Con 6,6 m/s la velocità dei pistoni è la più bassa della categoria (affidabilità). ONSUMA FINO A 40% MENO 3 C In modalità standard

consuma l’8% in meno del vecchio girosagoma serie 5, ma azionando l’Eco Mode si arriva a risparmiare fino al 40% di gasolio!

[38] marzo 2018 Costruzioni

L’AUTO IDLE È DI SERIE, MA DISATTIVABILE Se i manipolatori restano inattivi per 4 secondi, l’Auto Idle riporta subito il regime motore al minimo. Quando si sfiorano i comandi il regime si alza nuovamente. Un pulsante lo disattiva.

ECO MODE SEMPLICE ED EFFICACE La modalità Eco si attiva con un pulsante che limita il regime motore 300 giri/min sotto il livello di potenza massima. La curva di coppia non varia così come non cambiano le curve idrauliche. Inoltre il motore turbo assicura sempre una buona riserva di potenza.


Controlli giornalieri sullo stesso lato, a portata di mano

Filtro gasolio con separatore, spurgo, spia in cabina e reinnesco con pompa elettrica

SEMPLICE, MA A CONTROLLO ELETTRONICO Vista la potenza inferiore ai 37 kW il motore 4TNV84T è conforme allo Stage IV senza sistemi di post-trattamento allo scarico. Yanmar ha comunque scelto di offrire un motore di nuova generazione, più efficiente, a controllo elettronico.

16 valvole, 4 per cilindro

Testata a 16v e iniezione diretta uniscono efficienza e affidabilità.

Ventola soffiante, radiatori grandi La bocca d’aspirazione è anteriore, sulla base della cabina. Il flusso raffredda nell’ordine: distributore, pompe, motore e scambiatori di refrigerante e olio idraulico. Il condensatore del clima è a parte, nello scomparto alla base del lunotto.

ALETTE ONDULATE Per incrementare l’efficienza, sono stati scelti scambiatori con alette a S e non a pacchetto. Questo disegno trattiene anche meno impurità.


Yanmar SV60

SOLO

79 dB(A)

L’autoradio è presente già dall’allestimento Classic. Legge gli mp3, ha una presa aux jack e una usb.

IN CABINA

Con una singola chiave si aprono cabina, cofani e si avvia il motore.

600 mm Anche il perno su cui ruota la consolle di sinistra ha un ingrassatore.

Volume interno di 3,21 m3 - 41% superiore ai principali concorrenti

Spazio a volontà La cabina Rops Fops dell’SV60 è completamente nuova, progettata e prodotta in Francia. Il volume interno è adatto anche alla clientela del nord Europa. La visibilità (complice la telecamera) è ottima a 360 gradi [40] marzo 2018 Costruzioni

COMFORT E VETRI PIATTI Salendo a bordo dell’SV60 si riconosce l’ergonomia dei midi Yanmar, ma si nota subito il maggiore spazio per le gambe sia in profondità sia in larghezza (mobile ventilazione più compatto). La grande differenza è però dietro il sedile dove si può persino riporre una borsa termica. Sedendosi si apprezza il sedile pneumatico con appoggiatesta.

La cintura di sicurezza di tipo autoavvolgente è a due punti ed integrata nella seduta del sedile Grammer.


Faro a led posteriore e girofaro disponibili Telecamera posteriore

Visibilità superiore elevata

L’operatore ha alla sua destra, una pulsantiera a 12 vani. In allestimento Style con l’opzione girofaro e un’attrezzatura idraulica montata ne restano 3 disponibili. Sopra, da sinistra: lavavetri, fari, Eco mode, auto idle, sblocco attrezzatura idraulica con sicurezza, avviso acustico di sovraccarico e girofaro.

La telecamera posteriore di serie porta con se un monitor dedicato in cabina. La qualità dell’immagine è elevata. Si possono visualizzare due telecamere in contemporanea.

Retro cabina rifinito - spazio per borsa frigo

Sedile pneumatico Grammer con appoggiatesta Soglia cabina antiscivolo

Tappeto sdoppiato e con cuscino d’aria Vasca lavavetri esterna alla cabina

Ampio vano porta documenti CLIMATIZZATORE GIÀ CON LA CLASSIC Il nuovo SV60 in allestimento Classic, Style e Style Plus è equipaggiato di climatizzatore manuale a tre velocità. Il condensatore con ventola elettrica è in un vano dedicato alle spalle dell’operatore.

Cofano ad apertura assistita Costruzioni marzo 2018 [41]


Yanmar SV60

CRONOLOGIA DA NOLEGGIO L’interfaccia operatore è quella a cristalli liquidi dei midi Yanmar. Offre sia informazioni utili come i termini delle manutenzioni aggiornate in base alle ore operative, sia una memoria della cronologia operativa della macchina che può essere particolarmente utile per i noleggiatori. Il cruscotto che inquadra il monitor è rifinito meglio e include più bocchette d’aerazione.

Maggiore qualità percepita

L’interfaccia operatore dell’SV60 permette di verificare velocemente le manutenzioni in scadenza.

Per ogni filtro e liquido è memorizzato un termine di sostituzione distinto. Sono promemoria utili.

La cronologia delle ore operative, suddivisa giorno per giorno, resta in memoria. Non si può cancellare.

Visualizzando la singola data di lavoro, si distinguono le ore di lavoro suddivise tra mattina e pomeriggio.

Con i cinque pulsanti e i simboli a piede monitor si naviga in modo intuitivo tra le schermate a più livelli.

Come sugli escavatori più grandi, l’operatore può impostare la lingua. C’è anche il cinese...

Al premere dei cinque tasti alla base del monitor corrisponde un suono. Lo si può disattivare.

Il quadro è sempre ben leggibile, ma volendo si può anche regolare su cinque livelli la luminosità.

Il quadro fusibili è in cabina, sotto al sedile operatore, ma ben accessibile da terra.

[42] marzo 2018 Costruzioni

La batteria da 100 Ah è ai piedi dei radiatori, ben protetta e accessibile per avviamenti d’emergenza.

Non lontano dalla batteria, in posizione protetta, sono presenti relè posti a rotazione dell’impianto elettrico.


WALKAROUND

di

In traslazione arriva a 2.400 giri/min 5.580 DAN E SCALO MARCIA AUTOMATICO Il sottocarro ben dimensionato contribuisce ad abbassare il baricentro e incrementare la stabilità. Tutte le parti mobili sono più grandi e pesanti, inclusa la ruota di trazione

Lama con valvola anticaduta

fissata con 12 bulloni (prima 9 bulloni) e più larga del 29% (ora 45 mm). La forza di trazione dichiarata è di ben 5.580 daN. Il regime motore standard di 2.200 giri/min sale a 2.400 solo in fase di traslazione.

Ruota folle larga (fusione)

Motori traslazione Kayaba

Linea lama modulare

6.135 (6.410) mm Distanza max di scavo (braccio lungo)

Gasolio pulito e senza condensa

Pompa di rifornimento di serie con stop automatico

Il serbatoio del gasolio da ben 97 litri (record di categoria) è in plastica per scongiurare fenomeni di condensa, quindi la presenza di acqua nel gasolio. Il bocchettone ha un filtro estraibile di qualità e la pompa di rifornimento è di serie. Costruzioni marzo 2018 [43]


Yanmar SV60

Peso operativo* (zavorra opt) Potenza Motore Yanmar Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione EGR controllo elettronico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione Profondità di scavo (lungo) Prof. plinto (lungo) Dist. scavo a terra (lungo) Altezza di carico (lungo) Forza strappo Forza penetrazione (lungo) Velocità traslazione Velocità rotazione torretta Passo/lunghezza carro Rulli d’appoggio Larghezza sottocarro Larghezza suole Sbalzo posteriore (zav. opt) Scavo disassato (sx-dx) Lungh. trasporto (lama ant.) Altezza trasporto Lama (W-H) Sollevamento-abb. lama Sbalzo lama Batteria Alternatore Serbatoio gasolio Sistema/serbatoio idraulico

5,635 (5,835) 32,6 4TNV84T-ZMBV 1,99 4 84 x 90 2.200 6,6 4 conv. diretta 1 no catalizzatore turbo doppia var + 2 fix 2 x 45,8 +37 +10 conv./no conv. 24,5 3.650 - 3.950 n.d. 6.135 - 6.410 4.280 - 4.460 4.190 2.730 (2.480) 2,2- 4,7 10 n.d./2.590 4 1.990 400 1.325 (1.405) 68°-68° 6.155 - 6.253 2.540 1.990 - 400 500 - 540 n.d. 100 55 97 120/n.d.

*Nota: con il braccio lungo il peso operativo aumanta di 30 kg.

ton kW l mm giri/min m/s

Garanzia anche Plus SMART ASSIST IN ARRIVO Strutturalmente

l/min

MPa mm mm mm mm daN daN km/h giri/min mm mm mm mm mm mm mm mm mm Ah A l l

l’SV60 è fatto per durare a lungo, ma anche sottopelle si trova tanta qualità, tutta made in Japan. A questo aggiungete gli intervalli di manutenzione a 500 o 1.000 ore, le tubazioni alla base del braccio dichiarate eterne (non soggette ad attriti), le parti mobili del sottocarro sovradimensionate e i cofani in acciaio. La macchina è garantita 1 anno, ma si possono aggiungere le formule Plus fino a 4 anni e 3.500 ore. A breve sarà disponibile il sistema di connessione in rete e trasmissione dati Smart Assist.

INTERVALLI DI MANUTENZIONE • OLIO MOTORE E FILTRO 500 ore • FILTRO GASOLIO 500 ore • FILTRO OLIO IDRAULICO 1.000 ore • OLIO IDRAULICO 1.000 ore • LIQUIDO REFRIGERANTE 2.000 ore

Guarda il canale Youtube di Yanmar CEE

www.yanmarconstruction.it

Si ringraziano per la collaborazione lo stabilimento YCEE di Saint-Dizier (F), il centro di formazione di Bettancourt (F) la concessionaria Officine Meccaniche Bonanni di Guidonia (RM).



Distribuzione

LA FAMIGLIA SI ALLARGA

L’Italia è un mercato in cui Yanmar ha costruito il suo successo anno dopo anno. Ora la gamma si allarga e la rete non smette di evolvere Testi di Matthieu Colombo

Nel 2017 la gamma Yanmar si è ampliata aggiungendo, ai mini e midi escavatori, anche pale gommate compatte ed escavatori gommati.

La mia famiglia è specializzata nella vendita e assistenza di auto, ma io ho preferito prendere la mia strada iniziando a noleggiare macchine e attrezzature da cantiere oltre dieci anni fa, Stefano quando non avevo anPelle Autonord cora vent’anni. Iniziare alle porte della crisi Services non è stato facile, ma di fatto mi sono fatto le ossa e preso le misure al settore movimento terra. Negli ultimi dieci anni abbiamo acquistato, noleggiato e venduto mmt compatte e piattaforme autocarrate adattando in tempo reale il parco di macchine a noleggio alla domanda delle imprese edili locali, di quelle specializzate in ma-

[46] marzo 2018 Costruzioni

nutenzione e sottoservizi, quindi delle aziende che operano manutenzione del verde. Dal primo gennaio 2018 abbiamo colto una doppia sfida diventando concessionari ufficiali Yanmar Construction Europe per Genova e provincia. Dico doppia perché la clientela Autonord Service cerca principalmente miniescavatori, ma la gamma Yanmar è oggi molto più ampia. Il primo passo in programma è implementare la nostra flotta noleggio con mini Yanmar d’ultima generazione. Una macchina che a mio parere ha i numeri per vincere sul nostro territorio è il nuovo ViO12 per il rapporto tra le prestazioni e il peso operativo davvero contenuto che facilita il trasporto senza eccedere i limiti di ptt anche con mezzi Patente B. In assoluto mi aspetto particolare attenzione per tutti i modelli girosagoma in gamma e per l’SV100 per il rapporto tra prestazioni e ingombro molto favorevole.


&Componenti

Macchine

Ho fondato le Officine Meccaniche Bonanni con mio fratello Pietro. Erano gli anni Cinquanta e ci siamo specializzati nell’assistenza di macchine agricole allestendo la nostra prima offiSaverio cina a Guidonia (RM). In Bonanni seguito, sin dagli anni Sessanta, abbiamo Officine Meccaniche Bonanni assecondato la domanda d’assistenza di macchine movimento terra. Negli anni Settanta e Ottanta, all’assistenza di mmt, abbiamo anche affiancato il commercio di macchine usate e poi sono venuti gli anni del consorzio agrario. La collaborazione con la CMO di Rossetti ci ha portato a supportare la diffusione dei primi escavatori Daewoo, poi divenuti Doosan, a Roma e provincia. Officine Meccaniche Bonanni è da diversi anni punto assistenza ufficiale Doosan e commercializza i prodotti coreani in accordo con la Idio Ridolfi&Figli di Avezzano (AQ). Oggi lavorano in azienda Giovanni, il figlio di mio fratello, e i miei figli Gabriele e Gino. La presenza delle nuove generazioni ci ha motivato a investire in una nuova sede da 6.000 m2 di cui 2.800 coperti (apertura a fine anno). Dal primo gennaio 2018 abbiamo scelto di rappresentare Yanmar Costruction Europe per la provincia di Roma e Rieti. Siamo convinti delle qualità di questi mini e midi escavatori che sul nostro territorio potrebbero essere più diffuse. Ci daremo da fare! Per quanto riguarda gli escavatori gommati e le pale gommate Yanmar sono certo siano prodotti interessanti. La sfida sarà fare cambiare la cultura d’approccio al cantiere della clientela. Ma come si dice? Le abitudini sono dure a morire.

Autonord Services

er Yanmar Construction Europe Equipment l’ultimo biennio è stato di fermento, di rivoluzione, dato che con l’acquisizione dell’ex Shaeff (Terex Corporation’s Compact Construction Equipment) la gamma di prodotti destinati ai mercati europei è duplicata (aggiungendo pale gommate ed escavatori gommati) così come sono raddoppiati gli stabilimenti produttivi. Queste dinamiche hanno portato vento nuovo anche nella rete distributiva in Italia che oggi conta ben 43 rivenditori autorizzati alla vendita di mmt compatte in Italia. In queste pagine vi presentiamo gli ultimi due rivenditori ad avere alzato bandiera Yanmar per coprire parte del terrotorio di Liguria e Lazio. Come si può vedere dalla cartina d’Italia che pubblichiamo a lato, dove ogni logo Yanmar corrisponde alla posizione dei concessionari, ci sono ancora aree in cui la distribuzione non è perfezionata. Le opportunità da cogliere non mancano.

P Officine Meccaniche Bonanni

Costruzioni marzo 2018 [47]


Midi escavatori

LE RADICI SEGRETE

DELLA STORIA iaprire la strada che porta alla storia. Questo è il primo compito a cui sono stati chiamati i midi escavatori della AB Global Service, nell’ambito di un progetto che ha l’ambizione di portare, se non alla luce, di certo alla memoria, un pezzo di storia d’Italia che, al di là di ogni ideologia, affascina perché rimasto segreto per quasi ottant’anni. Il punto di svolta di questa vicenda avviene nel 2004, quando la Difesa mette in vendita all’asta centinaia di immobili. Tra questi, un terreno con tre unità abitative e un campo da calcetto in provincia di Parma, a Fornovo di Taro, che viene acquistato da una società immobiliare locale. La rivelazione arriva quando Luca Accorsi, titolare della AB Global Service, bussa alla porta dei nuovi proprietari del terreno per svelare loro un segreto grande 10.800 metri cubi e custodito a 20 metri di profondità. Stiamo parlando di una riserva carburante progettata negli anni Trenta nel quadro della realizzazione di una rete di rifornimento funzionale all’autonomia della Regia Aeronautica voluta da Benito Mussolini. In Italia sono stati realizzati tre riserve segrete di carburante, a Nord, Centro e Sud della Penisola, per garantire il volo degli aerei militari. La riserva che abbiamo visitato a Fornovo di Taro fu completata e resa funzionale con il collegamento alla non distante raffineria nel 1936. Per capire la scelta di questo territorio bisogna tornare agli anni Trenta quando l’area di Fornovo di Taro (località Vallezza) era considerato il massimo giacimento petrolifero d’Italia e il secondo d’Europa.

R

Custode del segreto sin da adolescente Vi starete chiedendo come faceva Luca Accorsi a conoscere il segreto nascosto a 20 metri di profondità, per di più sotto un terreno demaniale militare. La risposta è semplicemente che l’imprenditore Luca è stato prima ancora un adolescente curioso come tutti noi. Ovviamente, il territorio non si è mai liberato dai racconti di chi ha visto o intuito la costruzione. Racconti spesso catalogati come chiacchere. Anche Luca in passato ha messo in forse le parole di chi ha vissuto a Fornovo di Taro in quegli anni, ma per fugare ogni dubbio ha vestito più volte i panni dell’esploratore. Tanto ha fatto che ben prima della maggiore età ha scoperto uno dei corridoi sotterranei costruiti per collegare la rete di serbatoi carburante con differenti punti a valle. Una volta confermata la scoperta, ha fatto diverse spedizioni risalendo la collina in sotterraneo. Di volta in volta ha osato con coraggio fino al giorno in cui non è stato preso per [48] marzo 2018 Costruzioni

Testi di Matthieu Colombo


&Componenti

Macchine

Ai midi Volvo della AB Global Service sono stati assegnati i compiti di bonifica forestale e regolamentazione idrogeologica che permetteranno di aprire le porte a un museo sotterraneo FRATELLI IN SCALA La gamma di Volvo ECR piace agli italiani. Gli ECR58D ed ECR88D condividono scelte tecniche di categoria superiore.

Costruzioni marzo 2018 [49]


Midi escavatori SERIE D Con il passaggio da Plus a serie D, l’88 guadagna il braccio triplice (con zavorra di 210 kg più pesante). Sia per l’ECR58D sia per l’ECR88D è disponibile anche l’opzione avambraccio lungo.

l’orecchio da un militare che aveva il compito di sorvegliare il territorio militare e tutelare il bene. Gli anni sono passati, Luca ha iniziato a lavorare, a fare le sue esperienze professionali, fino a quando nel 2008 ha scelto di chiudere il rapporto di lavoro con un’azienda di La Spezia per cui curava magazzino e logistica con l’obiettivo di aprire una società di servizi e pronto intervento operativa su Parma. È così che poco più di dieci anni fa è nata sotto forma di consorzio, l’attuale AB Global Service che oggi esegue manutenzione del verde, movimento terra, [50] marzo 2018 Costruzioni

servizio neve, manutenzioni stradali (accreditata Anas), asfalti, prestazioni agromeccaniche e opere di demolizioni e riciclaggio contando su 25 dipendenti e 15 collaboratori a tempo determinato. Il tutto prestando la massima attenzione ai servizi, alla soddifazione dei clienti ma anche al sociale (vedi abglobalservice.com). A scriverla sembra quasi una favola, ma dopo aver stretto la mano a Luca Accorsi si arriva a immaginare come il suo carattere vulcanico e perfezionista abbia potuto aprire così tante strade in parallelo.


&Componenti

Macchine L’idea è quella di aprire un museo Aprendo la AB Global Service, Luca ha pensato di valorizzare la passione per le macchine operatrici trasmessa dal nonno agricoltore. Immaginando di aprire un museo che riveli al pubblico e valorizzi l’opera sotterranea, Luca ha coltivato un sogno. Oggi, in accordo con i proprietari del terreno, sono iniziate le fasi propedeutiche per valutare concretamente la costruzione di un museo-ipogeo in qualità di monumento storico industriale. I midi escavatori Volvo ECR58D ed ECR88D che vediamo in queste pagine sono le prime macchine operatrici ad avere scalato la collina dei ricordi affermando un’attenta bonifica forestale e opere essenziali per eseguire una regolamentazione idrogeologica. Sono bastati pochi anni di abbandono di questo ex terreno militare perché la natura avanzasse sregolata e implodesse su se stessa. Per farsi largo nella vegetazione e raggiungere le tre piccole unità abitative, i Volvo hanno dato prova della loro versatilità operativa ed idraulica montando svariate attrezzature idrauliche.

Cantiere unico, sensibilità svedese COSTRUZIONI è partita dalla redazione con l’idea di rac-

TOSTI COME I GRANDI I midi Volvo ECR58D ed ECR88D si distingono per la struttura robusta, la cabina pressurizzata (solo 73dB(A) interni) e l’idraulica load sensing flow sharing con distributore a centro chiuso.

cogliere di persona la testimonianza di un’azienda soddisfatta delle prestazioni di due nuovi midi escavatori Volvo venduti dalla concessionaria BM Macchine Movimento Terra di Parma. Come avete letto, ci siamo ritrovati in un cantiere più unico che raro, addolcito dalla presenza della neve e del sole. In questo contesto abbiamo particolarmente apprezzato la silenziosità dei midi ECR58D (5,82 t) ed ECR88D (8,62 t). Per allestire queste due macchine, il concessionario Massimo Bocelli e Luca Accorsi hanno studiato a tavolino una serie di attrezzature idrauliche intercambiabili tra i due modelli (martello idraulico, selezionatore rotativo, trincia...). L’’idea idea era non avere due macchine identiche, diff differenti fferenti solo per peso e prestazioni. Per questo Accorsi ha scelto di arricchire l’ECR88D sia con braccio triplice sia con i cingoli in acciaio, che rendono la macchine meno versatile ma ancora più stabile.

>> segue a pagina 54

CARBURANTE PER... Il Fiat Caccia Rosatelli 32, era un biplano prodotto dall’azienda italiana Fiat Aviazione negli anni Trenta. Ha fatto parte della flotta della Regia Aeronautica.

Costruzioni Cost truzioni marzo 2018 [51]


Midi escavatori COME IN NAVE Per scendere al livello più alto dei serbatoi si fanno 4 rampe di scale. Gli accessi secondari sono con scale a pioli. Sono presenti anche paratie stagne come sulle navi.

Da giovanissimo sono rimasto affascinato dalle gallerie sotterranee segrete che collegano tra loro 4 serbatoi cilindrici da 20 metri di diametro e 1.800 metri cubi di capacità l’uno, un maxi serbatorio da 26 metri di diametro e 3.600 metri cubi di capacità e siti strategici a valle come la raffineria e la rete ferroviaria. Oggi mi piacerebbe contribuire a far conoscere questa struttura renLuca dendola fruibile al pubblico come museo e Accorsi spazio multifunzionale. Per fare questo sto titolare coinvolgendo Istituzioni e consulenti come AB Global Service Studio Reggiani e Recs Architects, entrambi di Parma, che mi stanno consigliando nell’elaborare un progetto a regola d’arte in termini di fruibilità e sicurezza. Ho portato nei serbatoi voluti dal Duce per la Regia Aviazione anche l’ex ministro Pietro Lunardi. Oltre a essere parmigiano, Lunardi è stato tra l’altro docente di "Difesa e conservazione del suolo" alla facoltà di Ingegneria dell'Università di Parma.

[52] marzo 2018 Costruzioni

VENTO COME BUSSOLA Nelle gallerie sotterranee ci si orienta con i nomi dei venti. Non ci stupirebbero astuzie-labirinto per rendere difficoltose eventuali intrusioni.


&Componenti

Macchine DIMORA DEL COMANDANTE A destra il complesso meglio conservato dei tre oggi ancora presenti. Era la dimora del comandante della base militare, a pochi passi dal campo da calcetto.

LA SICUREZZA È SENZA TEMPO Nelle gallerie sotterranee si è fermato il tempo. Già nel 1938 si raccomandava l’utilizzo dei DPI.

CALCESTRUZZO ARMATO A REGOLA D’ARTE L’intero perimetro di ogni serbatoio è ventilato (non a contatto con il terreno), così come la base. Nella foto sotto, si vedono i piedi di sostegno della base del serbatoio. Il maxi serbatoio da 3.600 metri cubi conta 52 pilastri interni e 52 piedi.

L’INTERNO DEI SERBATOI... risulta oggi perfettamente conservato (nella foto sopra il soffitto di un serbatoio). Tutti e cinque i serbatoi sono cilindrici, realizzati in calcestruzzo armato e internamente rivestiti completamente in acciaio, inclusi i pilastri interni. Lo stato di conservazione è stupefacente. Costruzioni marzo 2018 [53]


Midi escavatori

L’ECR58D è la macchina ideale per chi cerca un compagno di lavoro reattivo. Il suo motore turbo da 2,6 litri eroga ben 35 kW a 2.000 giri/min ed è un campione d’affidabilità. Semplice e robusto.

L’ECR88D può essere definito un ultra short radius. Rispetto al precedente modello Plus consuma fino al 20% meno di gasolio grazie al nuovo motore a gestione elettronica. Ha le prestazioni di un 10 t.

CON LA TESTA SULLE SPALLE Da sinistra, il coposquadra Laurent Peto, l’operatore del 58 Stefano Melegari, il titolare AB Global Service Luca Accorsi, il concessionario Volvo Massimo Bocelli, l’operatore dell’88 Michele Belli e il geometra dell’AB Global Service Fabio Chierici.

Con i Volvo si lavora bene... ...parola della squadra AB Global Service che ha la sua forza nella preparazione e nell’affiatamento. Gli svedesi più compatti hanno saputo farsi apprezzare sin da subito dagli operatori per le loro prestazioni, la stabilità, il comfort e il rapporto tra capacità di sollevamento e dimensioni della torretta. Questi due modelli sono andati a sostituire macchine simili e Luca Accorsi non ha nascosto che a far pendere l’ago della bilancia verso le macchine svedesi è stato, oltre al rapporto di reciproco rispetto maturato con Massimo Bocelli, anche l’immagine che l’azienda svedese ha in termini di attenzione per l’ambiente e la sostenibilità. Non possiamo che augurare a Luca Accorsi di coronare un sogno, portando alla luce un segreto custodito per anni.

Sul numero di marzo 2016 analizziamo nel dettaglio l’ECR88D. Vi piace l’ECR58D? Sfogliate online il numero di febbraio 2017. Lo troverete a pagina... 58!

Sfoglia il WalkAround dell’ECR88D su Costruzioniweb.com [54] marzo 2018 Costruzioni


Corto RAGGIO DI ROTAZIONE, INVESTIMENTO A LUNGO TERMINE I nuovi escavatori compatti a corto raggio di rotazione della serie D sono stati progettati per rendere il vostro investimento il migliore possibile. Grazie alla qualità di queste macchine, le loro prestazioni e il loro valore nel mercato si manteranno per gli anni a venire. La modalità ECO contribuisce a ridurre i costi del carburante fino al 10%, mentre l’auto-idle e l’auto-shutdown si attivano quando necessario. Inoltre, il tempo di manutenzione è ridotto con intervalli di lubrificazione di 50 ore e punti di ingrassaggio raggruppati per semplificare queste attività. L'interfaccia operatore è stata progettata per essere facile da usare, da capire e permettere il cambio degli operatori. Il corto raggio di rotazione dell’ ECR35D e ECR40D permette a queste macchine di muoversi anche negli spazi più stretti; mentre per i lavori senza limiti di spazio, è disponibile il modello convezionale EC35D. www.volvoce.it


Attrezzature

AL SERVIZIO

DEL VERDE Gli attachment di Cangini si sono affermati come alleati vincenti anche in campo forestale, con potature di precisione e potenza di intervento Testi di Maria Angela Feliciello

a forza imprenditoriale di Cangini, instancabile azienda romagnola, è la sua capacità progettuale di trovare la soluzione giusta per qualsiasi esigenza. Un costante ampliamento di gamma che, a seconda delle richieste del mercato, continua a diversificare la propria offerta. Vastissima è, infatti, la disponibilità di attrezzature, attacchi rapidi e benne, raccolta in un catalogo di oltre sessanta prodotti, destinati a vari settori quali il movimento terra, l’edilizia, la manutenzione stradale e la manutenzione del verde. Innovazione tecnologica e formazione sono alla base della filosofia Cangini, che investe moltissimo in ricerca e sviluppo, con uno staff di progettazione interna, costantemente dedicato allo studio di nuovi prodotti e al miglioramento di quelli esistenti. È il caso della linea dedicata alla manutenzione del verde, ampliata con prodotti robusti, potenti e affidabili, come la barra tranciarami Sharp-cut e la testa trinciante serie TC, per montaggio su escavatore e in attacco frontale.

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Un lavoro di precisione Un Paese come l’Italia, a forte vocazione agricola ed una particolare specificità territoriale, richiede una manutenzione forestale regolare ed esperta, fondamentale per la prevenzione delle emergenze. Gli addetti alla tutela forestale devono salvaguardare la ricrescita della pianta, avendo l’accortezza di effettuare le operazioni di potatura con più precisione possibile; un taglio impreciso può infatti danneggiare irrimediabilmente la pianta. A questo ha pensato Cangini, con la barra tran[56] marzo 2018 Costruzioni

Barra tranciarami Sharp-cut


&Componenti

Macchine

Testa trinciante serie TC per escavatore

ciarami “Sharp-cut” di nuova generazione, la scelta ideale per interventi di estrema precisione. Adatta alla potatura di rami fino a 100 mm, Sharp-Cut non rovina la pianta ma esegue un taglio netto e preciso senza strappare il ramo. È un attrezzo robusto: le sue lame in Hardox 450, materiale di una durezza superiore ai tradizionali acciai da costruzione, sopportano le sollecitazioni più gravose, assicurandone una notevole durata e resistenza nel tempo, mentre il design compatto lo rende maneggevole e utilizzabile anche in aree caratterizzate da una fitta vegetazione. Sharp-Cut può essere montato su entrambi i lati del braccio dell’escavatore, permettendo all’operatore di raggiungere aree di lavoro impossibili da raggiungere solo piegando o allungando il braccio. Lo snodo orientabile (di serie) inoltre, permette di regolare l’inclinazione della barra, ottenendo maggiori posizioni di taglio e ottimizzando il lavoro. Una doppia affilatura delle lame garantisce estrema precisione e velocità di taglio. Il profilo dentellato delle lame, inoltre, consente l’ottima presa del ramo, contribuendo al risultato “Sharp-cut” mentre una ralla di rotazione idraulica (disponibile come optional) orienta la barra tranciarami per le varie esigenze di taglio e consente di lavorare nei due sensi di marcia. Costruzioni marzo 2018 [57]


Attrezzature

Testa trinciante serie TC, in versione frontale Tecnologia innovativa per massima resa

Dove incontrarci “L’operatore che entra a far parte del “Mondo Cangini” - sottolinea Giorgio Cangini, Presidente dell’azienda - deve sentirsi parte di un mondo fatto di attrezzature affidabili e di persone pronte a supportarlo”. Moltissime le occasioni che l’azienda crea per i propri clienti: eventi fieristici, “porte aperte”, corsi di aggiornamento e giornate di prove sul campo per far toccare con mano le peculiarità delle attrezzature. Diversi gli eventi fieristici a cui, nel primo semestre 2018, prenderà parte la famiglia Cangini: si parte da Bolzano, a marzo, con “Civil Protect”, la fiera dedicata al mondo della Protezione Civile. Già lo scorso anno, in diverse situazioni di emergenza in Italia, Cangini ha dato il suo sostegno, fornendo attrezzature per affrontare questi difficili momenti. Sempre a marzo, sarà poi la volta di Mawev, fiera riservata al movimento terra e campo prove in Austria: un’ occasione per vedere le attrezzature al lavoro. Ad aprile, alla kermesse parigina Intermat, l’azienda sarà invece presente tramite il distributore francese. A giugno, l’azienda sarà impegnata con due manifestazioni: a HillHead, in Inghilterra (per la prima volta) e oltre-oceano a M&T EXPO, il tradizionale evento brasiliano di grande importanza per il mercato sud-americano.

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La testata trinciante TC di Cangini, offre prestazioni davvero impressionanti nel caso di bonifica e ripristino ambientale in territorio montano, con la necessità di “pulire” il sottobosco, la sentieristica e le aree a bordo di strade extraurbane o di abbattere alberi e curare il verde pubblico in ambiente urbano. Si tratta infatti di un attrezzo estremamente robusto e duraturo, progettato per un utilizzo particolarmente gravoso, dotato di scocca rinforzata, a doppio fondo, che gli conferisce grande resistenza agli urti e alle torsioni e di blindatura dei cuscinetti del rullo di appoggio, che protegge gli stessi da urti accidentali con il materiale presente nella zona di taglio. È dotata (di serie) del gruppo valvole integrato, che ottimizza le prestazioni del motore e lo salvaguarda da picchi di pressione, aumentandone la durata nel tempo. A livello di funzionalità, il rullo di appoggio regolabile in altezza consente all’operatore di configurare la modalità di taglio necessaria. Altro aspetto interessante, la grande ampiezza e versatilità della gamma: la testata Cangini è utilizzabile infatti su escavatori da 1 a 15 tonnellate, skid loader con retroescavatore e terne. La testata trinciante TC, è disponibile anche nella versione frontale, progettata per il montaggio su skid e miniskid, pale, terne o telescopici; l’ideale per tutti i lavori di pulizia del terreno. Tutte le testate Cangini, prevedono (di serie) coltelli a Y e lama intermedia, che garantiscono un’elevata qualità di taglio, o mazze, specifiche per i lavori più gravosi.



MMT

IN ALTO I CUORI La tradizionale cerimonia del sake (Kagami birachi), con la suggestiva “rottura del mochi” ha aperto ufficialmente le porte della sede di Kubota Italia.

Testi e foto di Alberto Finotto

BENVENUTO

ALLA CRESCITA

Inaugurazione solenne per la nuova sede Kubota Italia. Grande investimento che premia i risultati angei a Kubota Italia! Il “benvenuto” giapponese nella nuova dimora del marchio, ricavata in un grande spazio industriale a Segrate, nell’area metropolitana a sud di Milano, ha accolto i suoi primi ospiti (selezionati) lo scorso 14 febbraio. La sede nazionale di uno dei princi-

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pali global competitor del Sol Levante nei settori delle macchine agricole e movimento terra, plaude finalmente a un insediamento adeguato alle nuove ambizioni future: uno spazio complessivo di 3.900 m2 - con 2.600 m2 di area interna - che raccoglie il testimone dell’originario quartier generale


omponenti &CComponenti

Macchine M acchine

SODDISFATTO Il presidente di Kubota Europe, Kazunari Shimokawa, ha elogiato la performance di mercato dell’Italia, con il 120% di crescita in cinque anni.

MERCATO PREMIANTE Martino Carrieri, direttore commerciale di Kubota Italia: “Con questa sede, inizia per noi una fase storica di sviluppo”.

LA CASA DEL FUTURO La platea degli invitati all’inaugurazione della nuova sede Kubota Italia a Segrate, in una zona industriale strategica a sud-est della cintura di Milano. 3.900 i metri quadrati affidati all’impegno di 19 addetti.

di Peschiera Borromeo. La presenza del presidente di Kubota Europe, Kazunari Shimokawa, sul palco ricavato nel capannone principale, ha rimarcato l’importanza dell’evento, di fronte a una platea notevole di osservatori, clienti e dealer italiani della casa di Osaka. Il mercato di casa nostra è al centro dell’interesse attuale di Kubota nel Vecchio continente “dopo un quinquennio straordinario in cui la divisione trattori è cresciuta del 60%, mentre il movimento terra è culminato addirittura del 120%“. Numeri consuntivi son confermati con orgoglio anche da Martino Carrieri, direttore

commerciale della divisione movimento terra, e dal collega della divisione agricola Luca Romagnoli. Nella nuova sede è insediato funzionalmente uno showroom da 300 m2, due aule dedicate alla formazione e un magazzino con officina di 1.400 m2,. Tra gli ospiti illustri, va sottolineata la presenza all’inaugurazione del console generale aggiunto del Giappone a Milano, Makoto Tominaga, e del noto geologo e divulgatore televisivo Mario Tozzi. Parlando di sostenibilità, l’impegno di Kubota per l’ambiente (350 milioni spesi in ricerca e sviluppo nel 2016) è un’altra evidenza di futuro. Costruzioni marzo 2018 [61]


Mini escavatori Testi di Matthieu Colombo

GLI ARTIGLI DELLA LINCE Il rinnovo dei mini Bobcat è partito dal basso, ora arrivano tre modelli da 2.560, 2.700 (zts) e 2.610 kg hi dice Bobcat, dice skid. Per liberarsi da questa forma mentis che testimonia il più grande successo commerciale del marchio della Lince, Bobcat ha gettato le fondamenta di un nuovo corso oltre 10 anni fa. Era infatti il 2007 quando COSTRUZIONI ha visitato il nuovo sta-

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bilimento di Dobris, in Repubblica Ceca, attorno al quale sono poi stati realizzati un training center con area demo per i clienti e una delle più avanzate strutture dedicate alla ricerca e sviluppo per macchine movimento terra compatte in Europa, dove nascono i mini Bobcat.


PER TUTTE LE ESIGENZE I nuovi mini da 2-4 tonnellate sono figli di un progetto modulare perfezionato per ottenere una varietà di modelli superiore a quelli dell’attuale gamma e soddisfare così una vasta gamma di applicazioni e i differenti mercati europei.

E27z, il girosagoma per l’Italia Il nuovo E27z migliora ulteriormente le caratteristiche prestazionali apprezzate dell’attuale E26. Questo nuovo Bobcat è un vero mini girosagoma, anche quando monta la zavorra supplementare. Rispetto all’E26 di oggi, offre una maggiore stabilità a 360°, dichiara un peso inferiore, è disponibile anche con penetratore lungo e può essere equipaggiato con la cabina deluxe caratterizzata dal monitor lcd a colori con sistema per la gestione della portata idraulica alle linee ausiliarie. A richiesta si può avere anche la “mezza” linea per gestire accessori idraulici con terza funzione come tilt laterale o rotazione.

E26, E27z, E27... ma anche E34 ed E35z Il Mini E26 ha avuto successo. Rispetto all’attuale E26, il modello di nuova generazione pesa circa 100 chili meno pur offrendo una maggiore capacità di sollevamento laterale e un braccio escavatore completamente rinnovato con l’innovativa configurazione CIB (cylinder-inside-boom) con il cilindro collocato all’interno del braccio. Il nuovo E26 è perfetto per il mercato del noleggio, ma introduce standard di comfort che lo rendono adatto anche ad utilizzatori finali. Un gradino più alto in termini di prestazioni, il nuovo E27 con torretta tradizionale introduce una combinazione unica nella sua classe tra stabilità, pre-

stazioni di scavo (forze di strappo annunciate al vertice della categoria) e un peso operativo interessante per il trasporto. Con torretta ruotata di 90°, lo sbalzo posteriore torretta oltre il limite cingoli dell’E27 è di 280 mm, anche se si monta la zavorra opzionale. Su questi Bobcat sarà disponibile la nuova interfaccia operatore con display lcd deluxe che offre informazioni più esaustive per semplificare le procedure di ricerca guasti e il nuovo sistema di controllo ausiliario selezionabile SAC (Selectable Auxiliary Control) è possibile regolare fino a cinque circuiti idraulici ausiliari indipendenti. A Intermat saranno svelati anche i nuovi modelli da 3-4 ton. Costruzioni marzo 2018 [63]


MMT

LA TURCHIA VERSO OVEST

Testi di Andrea Nucci

Tra escavatori midi e rulli vibranti tandem gli intenti di mercato europei di Hidromek lla festa per i primi 40 anni di Hidromek, gli invitati d’eccezione a Intermat 2018 hanno il profilo dei nuovi campioni della gamma movimento terra, in diverse tipologie di macchine e categorie di peso operativo. Con l’incremento degli investimenti nel nuovo quartier generale di Ankara, il costruttore turco oggi ha a disposizione una platea produttiva di oltre un milione di metri quadrati , dove trova posto anche un reparto dedicato alla realizzazione di componenti originali (trasmissioni e assali). La schiera dei prodotti che uscirà dalla nuova fabbrica di riferimento comprenderà naturalmente le serie dedicate agli escavatori cingolati, alle pale gommate e ai grader. Guardiamo ora agli highlights che costituiranno il fulcro espositivo alla kermesse di Parigi, seguendo le orme di uno stile che sta conquistando molti operatori.

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Specialità a misura di operatore Il midi escavatore HMK 60 CR, l’escavatore cingolato HMK 145 LC SR e il rullo compattatore HMK 130 CS hanno in comune i caratteri di un comfort superiore in cabina, sotto il duplice profilo del controllo operativo e della visibilità - le grandi superfici vetrate consentono un’ampia visuale da ogni lato delle macchine, mentre uno schermo touchscreen da 8” con caratteristiche heavy duty costituisce il testimone di una tecnologia gestionale e diagnostica all’avanguardia. Cominciamo quindi col parlare dell’interfaccia operatore progettato da Hidromek e significativamente denominato Opera. Implementato sul midi escavatore HMK 60 CR, Opera riunisce tutte le funzionalità più avanzate in una consolle insediata in modo ergonomico nell’abitacolo della macchi-


&Componenti

Macchine

IN ESPOSIZIONE La triade di novità che Hidromek presenterà a Intermat 2018. In primo piano, gli escavatori midi e della prima classe di peso heavy duty. Sul fronte stradale, il rullo articolato da 13 ton.

na, per una facile accessibilità da parte dell’operatore. Lo schermo a colori chiaro e leggibile e le numerose funzioni elettroniche consentono a chi utilizza l’escavatore Hidromek una notevole e immediata accessibilità a tutte le informazioni e agli avvisi diagnostici. Il modello HMK 60 CR ha una personalità equiparabile a quella di macchine di categoria superiore (come nella dotazione del joystick e della stessa consolle di gestione). L’accesso rapido ai componenti idraulici è facilitato dall’utile prerogativa della cabina ribaltabile. Il modello HMK 145 LC SR è l’altra novità Hidromek nella gamma degli escavatori cingolati. Equipaggiato sempre

Ascesa italiana Lo dichiarò già alla vigilia dello scorso Samoter Stoian Markov, responsabile di Hidromek West, la divisione commerciale del marchio di Ankara rivolta al mercato europeo. La gamma Hidromek vuole affermarsi con forza nel Vecchio continente. In Italia è al centro dell’attenzione con due concessionari al Nord, la Tematec di Vitastellone (TO) e la Service Italia di Turate (CO) e l’obiettivo di costruire una rete completa sul territorio. Le carte vincenti sul tavolo di gioco? Escavatori da 20-40 ton e pale gommate articolate nella classe media.

con il sistema di controllo Opera, questa macchina da 16,2 tonnellate viene definita dal costruttore come “un autentico ufficio di gestione dello scavo” per la completezza funzionale ed ergonomica che riesce a offrire. Anche in questo caso, le prestazioni ai vertici della categoria sono equiparabili. La nota di comfort va riferita all’opportuna posizione dell’impianto d’aria condizionata. Menzione finale per il rullo vibrante di compattazione dal telaio articolato per una dinamica particolarmente efficace. La manutenzione è favorita da un cofano monoblocco che ottimizza l’accesso ai componenti (come il motore diesel Deutz TCD 2012L04 2V).

Il plus del comfort e dell’ergonomia di gestione in cabina

Costruzioni marzo 2018 [65]


Escavatori cingolati

Nel 2017 Case ha completato il rinnovo di gamma. CX145D SR e CX750D sono le ciliegine sulla torta

Testi di Antonio Fargas

ESAGERATO O RISTRETTO? el 2017 si è completato un rinnovamento dell’offerta Case che ha coinvolto tutta la gamma in poco più di due anni. L’importante fase di evoluzione ha per lo più ottimizzato le prestazioni delle gamme esistenti con in prima linea quelle di escavatori e pale gommate, ma senza dimenticare nicchie strategiche come quelle dei grader (ora made in Italy) e dei dozer o, a livello globale, delle terne. Case ha puntato a esaltare scelte tecniche tradizionali curando l’efficienza di ogni modello con affinate gestioni elettroniche (idraulica) e soluzioni di post trattamento dei gas di scarico “zero pensieri”.

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Tra le ultime evoluzioni della serie di escavatori cingolati D, due modelli ai poli opposti della gamma: il “leggero” e compatto CX145D SR e l’ammiraglia di casa CX750D.

La ricetta giapponese che piace come il sushi L’escavatore cingolato CX145D SR è la macchina perfetta per ambienti di lavoro con spazio limitato, come i cantieri di manutenzione stradale o quelli in ambito residenziale. Assieme al CX245D Short Radius, il nuovo 145 porta in campo tutti i vantaggi degli escavatori Serie D, con il valore aggiunto di un nuovo equilibrio tra prestazioni e ingom-


&Componenti

Macchine IL SUO PRIMO BIG SHOW EUROPEO Visto per la prima volta a Conexpo 2017, dove attirava l’attenzione perchè esposto sul piazzale dei taxi, il CX750D ME ha fatto il suo debutto in Europa lo scorso agosto nella miniera che ospita Steinexpo. Il grande pubblico del Vecchio Continente lo vedrà per la prima volta a Intermat. Ha un peso operativo di 71,4 tonnellate, una potenza netta di 343 kW e una forza di strappo alla benna di ben 36.600 daN.

bro operativo. Il CX145D SR è animato da un 4 cilindri Isuzu turbo da 3 litri di cilindrata e 76,5 kw di potenza netta, unito ad un impianto idraulico con due pompe a cilindrata variabile gemelle da 129 litri al minuto di portata massima. I punti di forza sono il trattamento allo scarico per rispettare lo Stage IV senza Dpf, senza manutenzione, e la gestione idraulica elettronica “intelligente” battezzata SMS: Smart Hydraulic System. La versione con carro LC e pattini da 500 (anche con sovrapattini in gomma) rientra nei 2.490 mm di larghezza massima ed ha un peso operativo di 14.500 kg che diventano 15.200 con braccio triplice. È anche disponibile la versione con lama e una zavorra più pesante di 200 kg con ingombro esterno identico.

Produttività alta e bassi costi di gestione L’escavatore cingolato Case CX750D è il più potente in gamma. Rispetto ai predecessori CX700B e CX800B è più grande, più forte e più veloce ma promette costi di gestione sempre contenuti. Lanciato in anteprima europea a Steinexpo 2017, il CX750D è stato presentato da Case come l’escavatore con la migliore produttività della categoria, grazie ai suoi 343 kW di potenza netta e alla forza di scavo alla benna che arriva a 36.600 daN nella versione ME, Mass Excavator. La massima forza di trazione alla barra è di 44.900 daN. Parte del merito dei costi di gestione contenuti va al motore Isuzu 6 cilindri da 15,6 litri di cilindrata che rispetta lo Stage IV con l’Scr e senza nessun filtro antiparticolato, nessuna rigenerazione e alcun costo di manutenzione aggiuntivo se non quello dell’urea.

Gli escavatori Case Serie D portano in campo tecnologie collaudate e affidabili

DOMANDA IN CRESCITA Gli escavatori senza brandeggio e girosagoma sono specialità giapponese. Gli europei apprezzano sempre più questa ricetta.

Costruzioni marzo 2018 [67]


Motori

GENERATORE

di soluzioni ibride Cummins presenta soluzioni modulari che danno la scossa ad applicazioni offroad Testi di Antonio Fargas ummins non sta ferma a guardare l’evoluzione della domanda del settore construction e se da una parte annuncia di avere già elaborato con i principali costruttori oltre 100 soluzioni Stage V, pronte per la produzione delle macchine di serie, dall’altro presenta un concetto di potenza full hybrid che può essere declinato anche in formato plug in hybrid. In entrambi i casi lo schema prevede un motore diesel che alimenta un generatore e degli accumulatori agli ioni di litio.

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A Intermat sarà presentata in anteprima mondiale la tecnologia REEV che combina la potenza della batteria con un motore-generatore compatto, utilizzando un motore 4 cilindri F3.8 Stage V da 3,8 litri di cilindrata. L’idea è quella di andare a sostituire delle intere linee powertrain che oggi montano motori diesel con cilindrata fino a 9 litri. Le macchine operatrici che si prestano sono le pale gommate, gli escavatori, ma anche le gru mobili. Il sistema utilizza un motore endotermico ad alta efficienza che fornisce una coppia continua di 1.850 Nm, eliminando la necessità di cambio marcia e riducendo drasticamente il rumore del gruppo propulsore. Un aumento istantaneo della coppia massima fino a ben 3.400 Nm di coppia è disponibile quando la macchina affronta i carichi di lavoro più impegnativi. Cummins punta alla concezione modulare, così come ha fatto con le tecnologie di post trattamento dei gas di scarico, per soddisfare le esigenze dei differenti costruttori e delle diverse applicazioni. Per le cave le soluzioni ibride plug in potrebbero essere una svolta. ACCUMULATORI AGLI IONI DI LITIO DA 70 kWh Cummins presenta soluzioni ibride che permettono il downsizing dei motori diesel. Pale gommate che oggi richiedono motori da 9 litri potrebbero garantire le stesse prestazioni con motori da 3,8 litri.

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KOHLERENGINES.COM/EU

HALL 5A - BOOTH F031

AVOID ATTACK

It’s time to defeat downtime. Our new KDI engines are loaded with maximum power and torque, so you never have to stop. They’re also ultra compact and equipped with KOHLER ® Flex technology — a suite of integrated engine systems that allows you to meet every emission standard on earth, including Stage V. The future of power is here. BE UNSTOPPABLE.


MMT

VISIONE

A TUTTO MONDO A Intermat novità Komatsu per ogni segmento. Le chiavi d’innovazione sono Hybrid, intelligent Machine Control e Autonomous Navigation Testi di Matthieu Colombo opo un Samoter di Verona in cui i miniescavatori serie 5 erano i protagonisti assoluti, assieme alle macchine dalla gamma intelligent Machine Control protagoniste dell’area demo, Komatsu presenterà a Intermat molteplici novità che perfezionano l’offerta delle gamme tradizionali. Le linee guida dell’innovazione, salvo sorprese dell’ultima ora, rimangono le stesse così come la necessità di valorizzare il nuovo schema distributivo in Europa con, in prima linea, la Germania.

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&Componenti

Macchine

COMPATTE MADE IN ITALY Lo stabilimento di Este (PD) continua a dare segnali di piena salute e, dopo aver sfornato i mini PC30MR-5, PC35MR-5, PC45MR-5 e PC55MR-5, lancia il nuovo PC80MR-5 (foto sopra). È inoltre iniziata la produzione dell’attesa undicesima generazione del PW118MR-11 (a sinistra) Stage IV.

Pensati per cantieri urbani e di manutenzione I prodotti dello stabilimento italiano saranno protagonisti a Intermat, in particolare il rinnovato midi escavatore PC80MR-5 e il nuovo escavatore gommato PW118MR11 con peso operativo che in base all’allestimento varia da 12.800 kg a ben 13.900 kg. Di che cambiare il nome alla macchina insomma... Nella parte posteriore della torretta gira un 4 cilindri Komatsu da 72,5 kW di potenza netta che rispetta lo Stage IV senza antiparticolato ma con una puntuale tecnologia Scr. Grazie a questo motore, al raffreddamento con ventola a frizione viscosa e all’idraulica ottimizzata, il costruttore dichiara un consumo carburante 6% inferiore rispetto allo stesso modello Serie 8. Altra freccia all’arco del nuovo Serie 11 è la stabilità aumentata del 13% rispetto al precedente Serie 8. Arriva poi la versione Serie 5 anche per il PC80MR-5 con motore a controllo elettronico Komatsu 4D98E-5SFB da 46,2 kW di potenza netta ed emissioni in linea con Stage IIIB grazie a un Dpf. Il peso operativo del nuovo “ottanta” varia da 8.000 kg a 8.240 kg e i suoi assi nella manica sono una cabina più confortevole con interfaccia lcd a colori, i comandi elettroidraulici, lo spegnimento automatico del motore in caso d’inattività e il sistema di trasmissione dati Komtrax con tecnologia 3G.

Una pala Serie 8 versatile Tra le novità Intermat, anche la nuova pala gommata idrostatica WA200-8 da 2 m3 di benna e peso operativo compreso tra 11.715 kg e 12.015 kg. Il suo motore Komatsu SAA4D107E-3 turbo Vgt che genera 94 kW netti rientrando nelle limitazioni Stage IV grazie al catalizzatore KDOC ed al post-trattamento con tecnologia Scr. In cabina spicca il nuovo monitor lcd a colori da sette pollici che permette, tra l’altro, di controllare i parametri di funzionamento della macchina in modalità ECO e il consumo di carburante.

Spalle larghe, torretta compatta Tra le novità anche l’evoluzione dell’escavatore compatto da oltre 23 t di peso operativo con raggio di rotazione contenuto. Stiamo parlando del PC228USLC che dopo le versioni 8 e 10 arriva ora alla generazione 11. Sulla carta potrebbe sembrare giusto un adeguamento agli standard Stage IV, ma la Casa promette consumi inferiori del 6% (non manca una ventola di raffreddamento a frizione viscosa), e soprattutto capacità di sollevamento dell’escavatore superiori fino al 21% grazie a cilindri di sollevamento del braccio di diametro maggiorato e innovazioni apportate al circuito idraulico dell’avambraccio.

In area demo sarà in azione il nuovo escavatore demolition PC390HRD-11

I dumper con la trazione da auto intelligente Komatsu Europe lancerà ufficialmente a Intermat i nuovi dumper HD465-8 e HD605-8 con un carico utile rispetto di 55 e 63 tonnellate metriche (il 605 lo abbiamo già visto in azione a Steinexpo, lo scorso agosto). Ultimi nati della famiglia di dumper rigidi Komatsu, i due nuovi modelli abbinano la potenza del motore Komatsu SAA6D170E-7 di ultima generazione di 578 kW al sistema di controllo della Costruzioni marzo 2018 [71]


MMT

Intelligenza senza limiti Il PC210LCi-11 Komatsu offre tutti i benefici dell'escavatore standard PC210LC-11 con l’ulteriore vantaggio dell’esclusiva tecnologia Komatsu intelligent Machine Control. L’esclusiva funzione di controllo permette all'operatore di non doversi più preoccupare della quota di scavo e, unito alla benna con tilt, consente di modificare in tempo reale l’angolazione d’attacco in modalità semi automatica permettendo di profilare velocemente le superfici. Per stabilire con esattezza la posizione, la sua benna tilt utilizza cilindri con sensore di corsa.

DA STEINEXPO A INTERMAT Maggiore potenza, minore consumo di carburante, migliore accessibilità e un ambiente operativo completamente rinnovato. Sono queste le qualità con cui Komatsu presenta i nuovi dumper rigidi HD465-8 e HD605-8 (foto sopra).

GRANDE ESPERIENZA IBRIDA Ad oggi gli escavatori Komatsu ibridi al mondo sono oltre 4.000 per un totale di oltre 10 milioni di ore operative. Testimone a Intermat di questa tecnologia sarà la nuova versione NLC del Komatsu HB365LC-3. Il collaudato HB215LC-2 debutterà a Intermat con motorizzazione Stage IV.

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trazione KTCS disponibile a richiesta. Il controllo della trazione incrementa notevolmente la produttività frenando automaticamente le ruote che perdono aderenza senza utilizzare il blocco del differenziale per non variare le prestazioni dello sterzo e relativo feeling. Inoltre, il nuovo sistema di pesatura (PLM) gestisce il carico utile di ogni ciclo di trasporto e analizza il volume di produzione e le condizioni operative del veicolo per un periodo specifico. Il peso caricato è visualizzato in tempo reale sia sul monitor della cabina che da luci esterne. Tra le nuove caratteristiche dei due dumper segnaliamo il monitor lcd a colori, il monitor per la telecamera posteriore, il sistema di rifornimento rapido, la luce nel vano motore e l’esclusivo sedile pneumatico riscaldato e ventilato.


BARRA TRANCIARAMI SHARP-CUT

HB450

DOPPIA AFFILATURA

SNODO ORIENTABILE

Lame che resistono alle sollecitazioni più gravose

Il taglio netto contribuisce alla corretta ricrescita della pianta

La regolazione dell’inclinazione per le più diverse posizioni di taglio

WE DESIGN EXPERIENCES AROUND OUR VALUES

SIMPLER CLOSER MORE CONNECTED


Compattazione

IL SUOLO

DELLE NOVITĂ€ Dai nuovi rulli alla stabilizzazione, fino al Digital Field-Service intelligente per le macchine edili. Bomag va alla carica di Parigi Testi di Andrea Nucci

ARRAMPICATORE Le straordinarie prestazioni in salita e fuoristrada sono i punti forti del rullo BW 124-5. La lama opzionale con funzione tilt del BW 124-5 si comanda con facilitĂ dalla leva di avanzamento.

[74] marzo 2018 Costruzioni


&Componenti

Macchine a Parigi, l’impegno di un protagonista stradale come Bomag (marchio sussidiario del gruppo francese Fayat), si estende a una stagione di rinnovato vigore tecnologico. Oggi le macchine di questo protagonista storico nel settore della compattazione sono diffuse nei cantieri di tutto il mondo per la costruzione di infrastrutture che coprono ogni alternativa progettuale. Questo successo è dovuto a una forza propositiva che ben si accorda con le esigenze di un mercato globale. Un esempio? L’ormai noto Bomag Economizer, dispositivo del tutto intuitivo per controllare l’avanzamento della compattazione. Questo sistema e altre novità ancora accoglieranno il pubblico di Intermat 2018; negli spazi del marchio di Fayat sarà attivo il Digital Corner Bomag dedicato al “cuore d’avanguardia” 4.0 di una gamma che va dalla linea Light alla più pesante delle vibrofinitrici con larghezza di stesa di 10 m. Vi presentiamo, di seguito, alcuni focus primari tra le serie che occuperanno gli spazi espositivi Bomag (Stand C151) all’interno del Padiglione 5A di Intermat 2018.

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Scalare il mercato Giudicato insuperabile sui pendii, fuori strada e per la potenza di compattazione con doppia ampiezza: Il rullo monotamburo compatto BW 124-5 con tamburo liscio o a piedi di montone della nuova generazione si distingue in particolare per il roll-bar con 4 montanti (ROPS/FOPS), il comando della lama opzionale integrato nella leva di avanzamento e il motore a basso consumo conforme al livello di emissioni IV/Tier 4. Il rullo monotamburo è disponibile anche con l'Economizer come optional. Il BW 124-5 è l’unico rullo in questa classe di peso ad avere un sistema a doppia pompa e un asse con blocco del differenziale. Queste caratteristiche si riflettono nella straordinaria capacità in salita e nel comportamento fuoristrada: il rullo monotamburo supera senza fatica pendenze fino al 55 % ovvero 29”. Ora anche con questo rullo monotamburo gli utenti possono avvalersi dell’Economizer. Questo optional, molto intuitivo da gestire permette di tenere sotto controllo l’anda-

Costruzioni marzo 2018 [75]


Compattazione

Tango4 in... tandem Tra le altre menzioni per Intermat, Bomag presenta i rulli tandem leggeri della classe da 3-5 tonnellate con una seconda ampiezza, più piccola, di 0,2 mm nel tamburo anteriore e posteriore. Questa miglioria tecnica (optional) consente una varietà di applicazioni ancora più ampia rispetto ai comprovati rulli tandem tuttofare BW 135 AD-5 e BW 138 AD/AC-5. L’operatore può selezionare l’ampiezza piccola o quella grande semplicemente tramite un selettore. Per molti lavori tipici in terra e in asfalto, l’ampiezza grande di 0,5 mm continua ad assicurare una compattazione veloce ed economica valida. L’ampiezza più piccola permette una compattazione ancora più delicata degli strati sottili e riduce il rischio di frammentazione dei granuli. Guardando invece ai rulli tandem con sterzo a ralla, Bomag presenta il nuovo sistema Tango4 indicato laddove è richiesta una compattazione delicata, ad esempio in corrispondenza di giunzioni o ponti. Con Tango4 Bomag ha sviluppato un sistema eccentrico che non richiede manutenzione e allo stesso tempo abbina l’oscillazione a tamburi divisi e quindi unisce elementi apparentemente incompatibili tra loro. I nuovi modelli sono dotati di un tamburo ad alta resistenza all’usura in acciaio speciale, che garantisce una durata utile di 8.000 ore.

mento della compattazione. L’Economizer è uno strumento economico che permette di misurare il grado di compattazione nei lavori in terra. L’Economizer segnala all’operatore il grado di compattazione tramite una barra luminosa e l’eventuale pericolo di una compattazione eccessiva.

Stabilizzare e riciclare virtuosamente Integrazione definitiva per la sigla RS nella livrea delle riciclatrici/stabilizzatrici. L’ultimo membro della famiglia è la RS 650, disponibile da ottobre 2017, particolarmente indicata per il riciclaggio e la stabilizzazione di superfici medio-grandi. La macchina ha il 10% di potenza in più rispetto alla versione precedente. Il nuovo e innovativo sistema con doppio SCR contribuisce a rendere la RS 650 più rispettosa dell’ambiente. I due sistemi collegati in serie fanno sì che vengano soddisfatte le ultime normative sui gas di scarico Tier-4-final. Ciò significa che l’impiego in Europa e in America del Nord è assicurato. La postazione di lavoro posta in alto e al centro e le grandi vetrate della cabina ROPS/FOPS, permettono all’operatore un’ottima visuale a 360°, anche senza telecamera. Questo design della cabina, arricchita da un sistema di comando

intuitivo, aumenta anche la sicurezza, perché la perfetta visuale sui bordi di lavoro permette di manovrare la RS 650 in ogni situazione. Il sedile che ruota 2 volte di 45° garantisce costantemente una posizione ergonomica, per lavorare anche a lungo senza affaticarsi. Ma il motore diesel, la trazione, l'impianto elettrico e i sistemi d’assistenza non sono gli unici aspetti ad essere stati rielaborati. Ad esempio, anche il sistema a quattro telecamere è nuovo e permette un’eccellente visuale fino ai bordi di fresatura, mentre gli otto fari a LED e i due fari di lavoro illuminano la notte a giorno. A testimonianza del fatto che gli elevati requisiti di sicurezza nei cantieri vengono soddisfatti in qualsiasi situazione, senza dover rinunciare all’efficienza.

Efficacia plus e risparmio sul campo con il 10% di potenza in più per la nuova RS

[76] marzo 2018 Costruzioni


&Componenti

Macchine

L’OPZIONE CHE CONTA I parametri di lavoro della RS 650 sono variabili in funzione delle esigenze di cantiere. Due larghezze di lavoro, da 2,4 e 2,6 m.

I parametri di lavoro della RS 650 sono variabili in funzione delle esigenze di cantiere, per poter disporre di due larghezze di lavoro, da 2,40 m e 2,60 m. Questo significa che la produzione superficiale aumenta in proporzione. La RS 650 è progettata per stabilizzare il terreno con leganti fino a una profondità di 60 cm, usando ad esempio acqua, emulsione bituminosa, bitume schiumato o slurry. La tecnologia Flexmix sviluppata da Bomag permette inoltre una frantumazione continua del materiale. In America del Sud la RS 650 viene impiegata per il riciclaggio delle pavimentazioni stradali secondo un processo detto Mixed-in-Place. La RS 650 permette, in modo economico ed efficace, di utilizzare i materiali disponibili sul posto, trasportando solo i leganti di volta in volta necessari. In questo modo il risparmio sui costi di trasporto e di logistica è esponenziale. Costruzioni marzo 2018 [77]


Componenti

LA DEDICA ALL’IBRIDO Per le terne sostenibili di Huddig, il riduttore 610X di Bonfiglioli Testi di Edoardo Rea

[78] marzo 2018 Costruzioni


&Componenti

Macchine o sapevamo da tempo immoto che Bonfiglioli avesse in serbo il futuro per l’avanguardia delle macchine movimento terra. A Parigi, questo futuro lo vedremo in mostra, con la versione rinnovata del riduttore per comando ruote 610X, pensata e realizzata in modo precipuo per una terna ibrida. La nuova versione di questo modulo Bonfiglioli prevede un motore elettrico da 30 kW a raffreddamento liquido e il conferimento di una coppia rimarchevole al limite dei 40.000 Nm. La dedica del nuovo riduttore 610X è rivolta all’altrettanto futuribile Tigon Technology, opportunità naturalmente ibri-

L

TRACK FOCUS A Intermat 2018 Bonfiglioli porterà anche la serie di motoriduttori per cingoli 705XT, dotata di motore idraulico integrato a pistoni assiali.

da proposta e implementata dalla casa svedese Huddig sulle terne dal cuore sostenibile di ultima serie. La funzionalità del sistema Tigon applicato alla terna ha una doppia anima, con il motore diesel in connessione con la propulsione elettrica nel ciclo virtuoso del recupero energetico dell’energia. Il risultato sorprendente? Oltre il 30% di consumi in meno di carburante nel confronto con i modelli standard e un abbattimento delle emissioni esponenziale a beneficio degli ambienti di lavoro sensibili.

Un incontro di successo

VIRTUOSI IN MANOVRA Il nuovo riduttore 610X, in azione su ogni singola ruota, migliora la presa e la tenuta al suolo, anche su terreni scivolosi.

Una breve retrospettiva del costruttore che ha richiesto l’ausilio di Bonfiglioli, restituisce una storia davvero esemplare. Huddig offre modelli di terne sostenibili, come abbiamo già sottolineato, per i segmenti City, Cable e Rail. La combinazione unica di perno centrale articolato e trasmissione con ruote o cingoli in gomma personalizzati consente alle macchine svedesi di lavorare con efficienza su ogni tipologia di terreno. Dall’avvio della produzione nel 1959, Huddig ha fabbricato oltre 10.000 terne e il marchio commerciale è stato a lungo leader di mercato nel proprio ambito nazionale. Attualmente Huddig ha 100 dipendenti e una rete di vendita costituita da 25 concessionari autorizzati in 13 paesi. La sede dell’azienda è situata nella comunità costiera di Hudiksvall. “L’esperienza nella tecnologia dei riduttori finali e nelle soluzioni per la mobilità elettrica ha fatto di Bonfiglioli il partner ideale di Huddig per lo sviluppo di una tecnologia di azionamento che potesse soddisfare i requisiti di innovazione e competenza tecnica del costruttore nel segmento delle macchine sostenibili per l’edilizia più avanzata”, afferma Stefano Baldi, direttore vendite Bonfiglioli per il comparto Mobile Industries. Negli affetti, il risultato è mirabile: il nuovo riduttore 610X, agendo direttamente su ogni singola ruota, migliora notevolmente la presa e la tenuta al suolo, anche in condizioni di scivolosità e innalza al contempo il livello di controllo delle manovre anche negli spazi più ristretti e difficili. Una dinamica utile, ad esempio, nei cantieri urbani. Per concludere il (parziale) elenco delle virtù, rispettando le richieste di Huddig, i quattro riduttori rispondono inoltre ai requisiti di una silenziosità indefettibile. Costruzioni marzo 2018 [79]


MMT COLMAR Lo stabilimento francese del Gruppo Liebherr amplia la gamma degli escavatori Compact, ovvero con raggio di rotazione contenuto. Dopo il lancio dei modelli R 914 Compact, R 920 Compact e R 926 Compact, è la volta del più imponente R 936 Compact (in foto). Sullo sfondo si nota un tradizionale R 926 con torretta convenzionale.

Il Gruppo Liebherr conta oltre 3.000 dipendenti in Francia. Intermat è quindi importante...

[80] marzo 2018 Costruzioni


&Componenti

Macchine

INNOVAZIONE A RUOTA LIBERA Liebherr annuncia diverse novità per Parigi, ma in fiera non mancheranno le sorprese... Testi di Matthieu Colombo

KIRCHDORF AN DER ILLER A Intermat sarà esposto per la prima volta l’escavatore gommato Stage IV A 914 Litronic a torretta tradizionale con peso operativo variabile 14.900 et 17.200 kg in base all’allestimento del sotto carro scelto.

rancia, per Liebherr, non è solo un mercato importante per le vendite ma, assieme alla Germania, all’Austria e alla Svizzera, è uno dei principali territori in cui sono radicate le sue strutture produttive. Solo a Colmar, il Gruppo conta oltre 2.000 dipendenti suddivisi tra la struttura commerciale, quella di sviluppo e progettazione escavatori per movimento terra, lo stabilimento per macchine minerarie, che oltre agli escavatori produce da poco anche un modello di dumper rigido, e l’ultimo stabilimento realizzato per rafforzare la produzione della strategica divisione Components. Per tutti questi motivi, a Intermat saranno presentate molte novità.

F

mento in spazi ristretti degli attuali cantieri per la realizzazione del progetto Grand Paris (200 km supplementari di rete metropolitana). Il nuovo escavatore cingolato R 936 Compact con carro stretto NLC ha una larghezza massima di 2.990 mm. A conti fatti, lo sbalzo massimo oltre i cingoli in rotazione del maxi Compact è di appena 480 mm. In posizione posteriore trasversale, gira un 4 cilindri da ben 8 litri di cilindrata che eroga 190 kW a 1.800 giri/min e rispetta lo Stage IV con tecnologia Scr ma, a richiesta, è possibile avere anche un Dpf per lavorare, ad esempio, in galleria. In base al carro prescelto, il peso operativo varia da 33.500 a 34.650 kg. Per ora sembra non essere prevista la versione con braccio triplice.

Si allarga l’offerta dei Compact In queste pagine anticipiamo le novità della divisione EMtech, a partire dall’escavatore cingolato R 936 Compact, che sembra fatto su misura per rispondere alle esigenze di sbanca-

Il discendente di una lunga tradizione Per Liebherr l’escavatore gommato è come la Golf per Volkswagen. Il nuovo A914 Litronic riporta con i piedi perCostruzioni marzo 2018 [81]


MMT

Esperienza sostenibile Il nuovo movimentatore Liebherr LH 26 M Industry Litronic rilancia la sfida ai concorrenti di un settore molto agguerrito puntando sul rapporto tra efficienza, rendimento energetico e diagrammi di portata. In base all’allestimento, il suo peso può variare da

Produttività versatile Dopo aver rivoluzionato l’offerta delle pale gommate alto di gamma, introducendo una trasmissione che passa dalla tecnologia idrostatica a quella meccanica, la Liebherr Werk di Bischofshofen si è concentrata sui compatti modelli Stereo. Nel corso del 2017 ha presentato la L 514 (foto in basso) con benna da 1,5 m3 e la L 518 con benna standard da 1,7 m3. A fronte di un peso di 8.860 kg, la L 514 dichiara un carico di ribaltamento alla massima articolazione di 5.750 kg, mentre la L 518 è caratterizzata da un peso operativo di 9.190 kg e un carico di ribaltamento di 6.550 kg. Ora aspettiamo al varco le nuove L 507 e L 509.

[82] marzo 2018 Costruzioni

24.200 a 24.500 kg. Il motore 4 cilindri Liebherr da 115 kW a 1.800 giri/min lavora in concerto con un’idraulica gestita elettronicamente. Asso nella manica sono gli intervalli di manutenzione: cambio olio motore a 1.000 ore e cambio olio idraulico (con controllo periodico della qualità) che puà raggiungere le 8.000 ore.

terra coloro che avevano immaginato l’estinzione dei modelli tradizionali in favore di quelli Compact. Di fatto, il costruttore tedesco non vuole trascurare il cliente di sempre e offre un gommato entry level con una forza di trazione elevata, una forza di scavo notevole e l’idraulica di sempre (con consumi calmierati dalla gestione elettronica LPE), apprezzata per l’equilibrio tra velocità, precisione e uniformità di risposta nei movimenti contemporanei. Il motore è rigorosamente posteriore, ma si stratta dello stesso 4 cilindri dei fratelli cingolati R 918, tarato a 105 kW di potenza netta. Rispetta lo Stage IV con solo Scr, ma il Dpf è sempre disponibile come opzione per lavori in ambienti particolari. Il peso operativo del nuovo A 914 Litronic varia in base all’allestimento del sottocarro prescelto, tra le differenti opzioni di lama e stabilizzatori, da 14.900 a ben 17.200 kg.


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NUOVA E EDIZION

Guida CAVE d’Italia 2018 Un manuale dedicato ai siti autorizzati con l’ubicazione e i dati della società esercente e la tipologia del materiale estratto

La guida comprende I le cave dei materiali di origine estrattiva I i produttori di bitumi I i produttori di calcestruzzo La guida è consultabile anche sul sito

www.guidacaveditalia.it Per maggiori informazioni o prenotazioni di spazi personalizzati guide@fiaccola.it | Tel. 02 89421350


&Riciclaggio

Demolizione

Demolitori europei a Vienna I Si terrà a Vienna (Austria) dal 7 al 9 giugno 2018, l’evento organizzato da EDA (EUROPEAN DEMOLITION ASSOCIATION), in collaborazione con EDI (European Decontamination Institute. L’edizione 2018, incentrata sui temi della demolizione e della decontaminazione, sarà il punto di incontro per imprenditori, produttori e associazioni legate a queste attività in Europa. Tre giorni di conferenze multilingue, in cui

appaltatori, fornitori, rappresentanti dell’associazione e professionisti avranno l’opportunità di interagire fra loro, confrontandosi su temi di comune interesse. Fondata nel 1978, l’EDA aggrega le associazioni nazionali relative al settore demolizione. Il suo principale obiettivo è rappresentare e promuovere in Europa le attività di tale categoria, oltre a: curare, promuovere e tutelare gli interessi dell’industria della demolizione in

Europa; proporre e promuovere standard normativi europei sui temi relativi a tecniche di demolizione e riciclaggio scarti da demolizione; svolgere un ruolo attivo per iniziative su salute e sicurezza; rappresentare gli interessi del settore in campo legislativo in materia di demolizione, stoccaggio e il riciclaggio degli scarti da demolizione; promuovere lo scambio di informazioni su tecniche, metodi di lavoro e formazione; mantenere i contatti con organizzazioni affini in altre parti del mondo, come Asia e Stati Uniti. europeandemolition.org

I numeri di un successo I A due anni dall’inaugurazione del servizio, sono oggi 42 i punti TYROLIT Rental Service; rivendite edili, rivendite di attrezzature e ferramenta e imprenditori che hanno puntato su un servizio complementare alle vendite, che si è rivelato anche fonte di redditività: il fatturato del noleggio, infatti, è di media cresciuto del 37%, generando valore per i punti vendita, non solo relativamente ai fatturati. Non è quindi un caso se tutti i partner di Tyrolit Rental Service hanno rinnovato i loro contratti, aumentando il numero di macchine da offrire alla loro clientela. L’offerta di attrezzature è sempre più ampia, con macchine per il carotaggio a umido e a secco, per il taglio manuale e la levigatura, taglia asfalto e cemento, e anche macchine specifiche per la demolizione controllata leggera. Oltre 400 unità ruotano quotidianamente nei 42 punti noleggio. La formula Tyrolit Rental Service è davvero innovativa: nessun

investimento di capitali da parte del cliente per l’acquisto delle macchine, che rimangono di proprietà Tyrolit, la disponibilità di consegnare al cliente apparecchiature sempre nuove cui Tyrolit provvede alla manutenzione periodica senza costi aggiuntivi, la possibilità di disporre di macchine sostitutive in tempi rapidissimi, la formazione tecnica e un software per la gestione globale del servizio. Un ottimo strumento di lavoro quindi, che contribuisce anche alla promozione del noleggio professionale, offrendo ai noleggiatori prodotti sicuri e sempre all’avanguardia, perché Tyrolit rinnova automaticamente il parco macchine ogni due anni. Con queste premesse, ma soprattutto con il deciso apprezzamento dei partner Tyrolit Rental Service, questo servizio non potrà che confermare il suo trend di crescita. tyrolit.com Costruzioni marzo 2018 [85]


La movimentazione è su misura

I Ha dimostrato il suo valore fin dall’inizio il nuovo straordinario movimentatore compatto di materiali SENNEBOGEN 817 E per l’industria dei rifiuti. Lanciato sul mercato a fine 2017 e sviluppata appositamente per le esigenze del settore del riciclaggio e dei rifiuti, la E 817 è la gamma più piccola dei movimentatori Sennebogen. I primi esemplari sono già operativi e, rispettando l’ambiente circostante, rivelano ogni giorno le loro potenzialità. È il caso

[86] marzo 2018 Costruzioni

Piccole e versatili o a cinematismo equilibrato. Le nuove macchine Sennebogen rivoluzionano il settore della movimentazione dei rottami dell’azienda Meinhardt Städtereinigung di Mainz (foto in alto a sinistra), che da quarant’anni si occupa di trattamento dei rifiuti, dove si è potuto esaminare la macchina nel suo lavoro quotidiano. Con un peso operativo di 17 tonnellate ed un’altezza operativa di 9 metri, la nuova 817 E misura solo 2,54 m di larghezza, 4,61 m di lunghezza e

3,20 m di altezza. L’ideale per essere manovrata con estrema facilità. La serie 8100 EQ garantisce un’altezza di 27 m per un raggio d’azione di quasi 2.500 mq. Grazie al bilanciamento costante del principio EQ, è sufficiente un motore relativamente piccolo per alimentare la macchina. La macchina in azione (foto in alto a destra) aTarczyn (Polonia) è dotata di un motore elettrico da 110 kW. Secondo l’utilizzatore, un movimentatore idraulico standard avrebbe richiesto un motore da almeno 200 kW per fornire gli stessi livelli di potenza. e risparmiare fino al 75% dei costi operativi. Inoltre, combinando il principio della cinematica equilibrata con la

trasmissione elettrica, è possibile ottenere fino al 75% di risparmio sui costi operativi. Per quanto riguarda le benne a polipo, a spicchi multipli Senenbogen, chiamarle accessori è riduttivo. Diversi materiali necessitano diversi tipi di presa: la movimentazione dei rottami spesso richiede una rapida apertura e chiusura, mentre nel caso di movimentazione di merci alla rinfusa, è importante trovare la forma ideale dello spicchio per il materiale in questione. I vari materiali infatti, si comportano in modo diverso a causa della loro composizione e consistenza e possono o meno essere adatti alla stabilizzazione; possono fluire o accumularsi e ciò deve essere preso in considerazione quando si sceglie la benna o pinza. Questi accessori sono coordinati con la serie Green Line e ottimizzati per le specifiche esigenze applicative, limitando in tal modo le perdite e il consumo di carburante. sennebogen.com


&Riciclaggio

Demolizione

2018: si celebra l’innovazione Il 2018 sarà un anno importante per Mantovanibenne e per l’intero gruppo MBI. Due le ricorrenze: il 55° anniversario della nascita della capogruppo e il 20° anniversario della fondazione della filiale francese MBI France a volontà di innovare, ha scandito i successi della casa madre italiana e delle cinque aziende che oggi formano l’MBI Group. Partendo dagli inizi, MANTOVANIBENNE è stata la prima azienda in Italia a produrre benne a livello industriale mentre, nel 1991, ha lanciato una linea di attrezzature da demolizione, ancora sconosciute ai più a livello europeo. L’edizione 2018 di Intermat, sarà invece l’occasione per celebrare il doppio

L

anniversario in fiera, con il lancio di nuovi prodotti e alcune fra le attrezzature più significative, rinnovate nel design e nella progettazione. Fra le novità, la pinza da demolizione CC6O, per grandi strutture in calcestruzzo rinforzato con metallo. Pinza di classe 6,5 tonnellate, con corpo a doppio perno centrale che permette di convogliare la massima forza alle punte anche a ganasce totalmente aperte. Efficacia e durabilità migliorate

invece per la linea di frantumatori rotanti RP-IT, grazie a parti intercambiabili realizzate in fusione. Design rinnovato inoltre per la linea MS, che ne incrementa l’efficacia e permette l’utlizzo di parti intercambiabili. Nuovi modelli più leggeri che permettono l’utilizzo di tali attrezzature su escavatori di dimensioni ridotte ed infine una componentistica idraulica migliorata per la linea di selezionatoridemolitori SGR. mantovanibenne.com Costruzioni marzo 2018 [87]


Attrezzature

Smantellare un cavalcavia per guadagnare spazio e riqualificare un intero quartiere. A Trento con Trevi Benne, la virtù nel far rinascere il paesaggio

IL POTERE

DELLA CREAZIONE Testi e foto di Alberto Finotto

ue strumenti da specialisti come la pinza primaria Premium Line HC18P e il frantumatore multikit MK 20 rappresentano la coppia di attrezzature fondamentali per un’operazione di demolizione controllata da calibrare con la massima sensibilità. Ci troviamo a Trento, nel cuore di uno dei più ambiziosi progetti di recupero urbanistico a ridosso del centro storico e proprio in questo luogo pregiato, da riportare all’antica bellezza, la Cooperativa Lagorai di Borgo Valsugana (TN) sta lavorando alle prime fasi di una demolizione particolarmente complessa; un prologo operativo, praticamente, che apre le porte alla rinascita di un intero quartiere cittadino.

D

[88] marzo 2018 Costruzioni

L’area coinvolta dal piano di riqualificazione e arredo urbano è quella di Piedicastello, e l’obiettivo primario dell’amministrazione cittadina, oggi, è quello di eliminare letteralmente la barriera fisica costituita dalla ex tangenziale di Trento e dallo svincolo - con caratteristiche extraurbane ancora presente all’imbocco del ponte di San Lorenzo.

Liberare il passato Questa infrastruttura che per 40 anni ha diviso in maniera netta il quartiere in due parti, va riconsegnato, negli intenti della giunta trentina, a una nuova funzione sociale, liberando gli spazi a beneficio di una diversa prospettiva


&Riciclaggio

Demolizione

Un escavatore da 29 ton e tutta l’abilità e la potenza operativa applicate a una coppia di strumenti d’eccezione: la pinza primaria HC 18P Premium Line e il multikit di frantumazione MK 20.

Costruzioni marzo 2018 [89]


Attrezzature

PINZA IN ALTO E A TERRA Il modello HC 18P viene impiegato anche in operazioni efficaci di demolizione secondaria, al suolo. Nell’immagine a fianco, un dettaglio del dispositivo Impact Booster.

estetica e funzionale. La zona fra il fiume Adige ad est, la via Papiria a sud e a ovest e l’edificato storico del sobborgo di Piedicastello a nord copre una superficie complessiva di 8.000 metri quadrati e l’importo investito per ridare luce al borgo ammonta a circa 3,5 milioni di euro. Il progetto prevede, nelle sue prime fasi, proprio lo smantellamento della rotatoria sulla ex tangenziale con la demolizione delle rampe verso sud e verso ovest. A seguire, è prevista la realizzazione di una rotatoria urbana che potrà snellire in modo più funzionale i flussi di traffico in entrata e in uscita dal quartiere. Complessivamente, l’intero arco delle lavorazioni (con la sistemazione a verde di una parte del borgo e la valoriz[90] marzo 2018 Costruzioni

zazione di un patrimonio storico-monumentale identificato dalla chiesa-canonica di Sant’Apollinare) prevede 540 giorni di cantierizzazione, con sette imprese coinvolte e un completamento dell’opera previsto per la fine del 2018.

Smantellare con intelligenza Un escavatore da 29 tonnellate è il braccio operativo deputato a lavorare alacremente e con la massima efficacienza, in questo cantiere trentino. La pinza primaria HC 18P Premium Line di Trevi Benne, invece, è la mente selettiva della demolizione. “Lo smantellamento di questa sopraelevata e della rotatoria ci impegnerà per almeno un mese di lavoro - prevede Costantino Abolis, operatore in


&Riciclaggio

Demolizione PINZA PREMIUM LINE HC 18P Peso Larghezza chele Lunghezza totale Spessore chele Coltelli Potenza interna Potenza esterna Idraulica escavatore (bar) Olio idraulico (escavatore)

1.820 kg 850 mm 2.240 mm 60 mm 150 mm 360 t 65 t 250 130-200 l/min

LA POTENZA SI MOLTIPLICA La silhoutte della pinza Premium Line HC 18P mostra un profilo robusto, con lo stelo del cilindro perfettamente protetto. Le potenti chele si chiudono a cicli di intervallo di soli 3,5 s, con l’apporto del moltiplicatore di potenza.

forza alla Cooperativa Lagorai - I materiali e la loro consistenza diversa ci richiedono un’alternanza nell’uso delle due attrezzature prescelte per l’intervento (oltre alla pinza primaria, il già citato multikit di frantumazione MK 20, ndr)”. La potenza impressa dalla pinza HC 18P è importante soprattutto nelle prime, lunghe sessioni di lavoro; quindi, nella demolizione controllata, tra l’altro, delle spalle e dei muri di contenimento del ponte. In più, va detto che l’adiacenza alla canonica crea un problema ulteriore di sostenibilità dell’intervento. In circostanze come questa, la precisione nel taglio delle parti in demolizione e l’agilità nella movimentazione sono valori da apprezzare al massimo grado. La domanda di po-

DA SINISTRA: Christian Tadiotto, responsabile marketing di Trevi Benne; Costantino Abolis, operatore della Cooperativa Lagorai; Paolo de Giuli, funzionario commerciale Trevi Benne per il Triveneto.

Costruzioni marzo 2018 [91]


Attrezzature

MULTIKIT MK 20 Peso corpo Peso kit FR Lunghezza (corpo più kit) Coltelli Diametro cesoiabile Pressione di esercizio Pressione di rotazione (max.) Portata olio per la rotazione

tenza può contare - con notevole ricaduta sulle dinamiche e sulla tempistica delle lavorazioni - sul dispositivo idraulico Impact Booster integrato che moltiplica con grande efficacia la pressione di esercizio dell’escavatore (a 250 bar), limitando quindi la portata d’olio necessaria alla funzionalità dell’attrezzatura (una portata di solito rilevante per un equipaggiamento standard da demolizione).

Impatto moltiplicato per tre La caparbietà e l’esattezza con cui la pinza primaria Premium Line aggredisce le parti di sostegno della sopraelevata testimoniano la grande intuizione dei progettisti Trevi Benne riguardo all’Impact Booster. Il vertice dei 750 bar di pressione d’esercizio conferma l’importanza di un dispositivo che va oltre il plus operativo puro e semplice. Si tratta, invece, di una tecnologia d’esercizio vera e [92] marzo 2018 Costruzioni

1.490 kg 1.035 kg 2.375 mm 260 mm 40 mm 310 bar 140 bar 10 l/min.

propria che è in grado di gestire la demolizione in ogni dettaglio, calibrando i momenti di intensità di volta in volta, a seconda delle esigenze richieste dai materiali e dalla logistica dell’intervento, oltre che dalla posizione assunta dell’escavatore. Questo valore dell’HC 18P è sostenuto, inoltre, dal design della pinza che preserva la resistenza e la durata dello stelo cilindro tramite una struttura protettiva robusta e adeguata. Il profilo delle chele è stato disegnato per ottenere la maggior penetrazione possibile sulle parti da demolire; l’azione è oltremodo efficace sulle sezioni ferrose e sulle armature presenti nel calcestruzzo. La rapidità di impatto è sostenuta anche dal rapido ciclo di apertura e chiusura delle chele (in soli 3,5 secondi), per una prestazione che mostra tutto il suo dinamismo nell’abbattimento esponenziale dei tempi di esecuzione in cantiere.


AGILE E SENZA LIMITI Con il Multikit MK 20, l’escavatore può compiere le operazioni più diverse di frantumazione allo stesso tempo.

L'importante sede della concessionaria di macchine e attrezzature movimento terra Franco Clò di Belluno. Un prezioso partner commerciale per Trevi Benne.

Due opzioni di efficienza La struttura commerciale Franco Clò di Belluno ha venduto alla Cooperativa Lagorai la pinza HC 18P, in virtù del lungo rapporto di fiducia con Silvano Paoli, titolare della stessa impresa incaricata dei lavori di demolizione a Piedicastello. “Oltre alla qualità di questa attrezzatura d’avanguardia, è il know-how di una consulenza puntuale a costituire il valore aggiunto di una serie già notevole come la Premium Line - rivendica Paolo De Giuli, funzionario commerciale di Trevi Benne nell’area del Triveneto -La nostra rete è sempre presente, accanto alle imprese e agli operatori, ascoltando ogni giorno anche le esigenze più urgenti del cliente”. L’alternanza operativa di cui parlavamo in precedenza si è realizzata nel pomeriggio della nostra visita al cantiere di Piedicastello. Sull’escavatore Liebherr 926, la pinza HC 18P ha lasciato il campo a un best seller tra le at-

trezzature Trevi Benne più versatili e polivalenti. Si tratta del frantumatore MK 20, autentico modulo multifunzionale della schiera da demolizione concepita e prodotta negli stabilimenti di Noventa Vicentina. L’obiettivo di questo Multikit, nell’intento dei progettisti Trevi Benne, era quello di creare un equipaggiameto in grado di svolgere diverse funzioni, utilizzando un corpo universale a cui si potessero agganciare e sostituire diversi moduli funzionali di demolizione, in virtù di un sistema idraulico duttile e innovativo. La tipologia di sgancio dell’utensile dal corpo, senza il bisogno di dover rimuoverne manualmente i perni strutturali, risolve oggi molte problematiche di tempo e difficoltà nell’installazione dell’attrezzatutra. Così, il comfort intelligente di Trevi Benne consente all’operatore un utilizzo completo e coordinato per risolvere con successo anche l’impresa più difficile. Costruzioni marzo 2018 [93]


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&Calcestruzzo

Cave

Appuntamento a Hillhead

I Organizzata in una cava nel cuore della campagna del Derbyshire, HILLHEAD è tra le più importanti manifestazioni di macchinari per estrazione,

costruzione e riciclaggio, nel suo genere, al mondo. Nella sua suggestiva location, offre un ambiente spettacolare quale punto di incontro fra

espositori e visitatori, con moltissime attrezzature in esposizione e dimostrazioni dal vivo. L’edizione 2018 presenterà una nuova struttura lunga 70 metri, collocata accanto al Registration Pavilion per ospitare altri 90 espositori. Il direttore dell’evento Richard Bradbury ha spiegato: “Con il Main Pavilion in esaurimento prima della fine dello scorso anno e le richieste ancora inevase, abbiamo deciso di ampliare l’area espositiva, dando l’opportunità di partecipare ad ulteriori 30 espositori”. Con ancora pochi stand esterni disponibili, Hillhead 2018 ospiterà per la prima volta più di 500 aziende espositrici. L’evento si svolgerà dal 26 al 28 giugno a Hillhead Quarry, (Buxton) e sono già aperte le registrazioni per l’ingresso gratuito dei visitatori. hillhead.com

Il cls si profila a distanza

I Si chiama Flir intelliRock™ III, il primo sistema di profilazione delle caratteristiche di resistenza e temperatura

del calcestruzzo dotato di termocamera integrata della FLIR SYSTEMS INC. Il sistema è basato sul sensore termico Flir Lepton® e offre ai costruttori edili e ai direttori dei lavori l’accesso immediato ai dati e alle segnalazioni necessarie per monitorare costantemente la costruzione, garantendo la massima qualità del calcestruzzo e il rispetto

delle specifiche e delle scadenze. Il sistema consente di rilevare la delaminazione, monitorare le prestazioni di isolamento e visualizzare le temperature nei contenitori per la stagionatura dei provini di calcestruzzo e altri eccessi di temperatura, fornendo inoltre le informazioni necessarie per una gestione più sicura ed efficiente delle

procedure di cantiere. Flir intelliRock III è stato presentato al World of Concrete Show di Las Vegas il 23 gennaio scorso. flir.com Costruzioni marzo 2018 [95]


Le impalcature dell’eccellenza L’impianto di Günzburg in Baviera, è uno dei centri d’avanguardia mondiali nelle strutture provvisionali per l’edilizia.. Un ruolo guida per l’intera divisione ponteggi del gruppo Peri a livello internazionale

n’ulteriore crescita nel settore delle impalcature e dei ponteggi per il Gruppo PERI, grazie alla realizzazione di nuove strutture produttive. Dal momento che nella sede centrale di Weissenhorn non era possibile effettuare l’ampliamento necessario, nel gennaio 2016 è iniziata la

tecnologie all’avanguardia, processi efficienti e un alto grado di autonomia produttiva. Nel quadro produttivo mondiale di Peri, questo

Anche il sistema di controllo qualità Peri è all’avanguardia a Günzburg, dove tecnologie di misurazione estremamente accurate

Günzburg si aggira nell’ordine delle centinaia di milioni di euro. Parallelamente, continueremo le operazioni di ampliamento dello stabilimento di Weissenhorn. Questa regione rimane il fulcro delle nostre attività e un centro produttivo importantissimo per Peri,

costruzione di un nuovo stabilimento nella vicina città di Günzburg. Progettato per diventare l’impianto principale di produzione del sistema di impalcature Peri Up, il polo produttivo di Günzburg è stato inaugurato il 22 settembre 2017. Wolfgang Göggelmann, Direttore della nuova sede, ha così commentato: “A Günzburg è nata una fabbrica di impalcature caratterizzata da

nuovo polo tecnologico assumerà un ruolo guida per l’intero settore delle impalcature. Poter contribuire a questo processo è per me una sfida appassionante.” L’impianto di Günzburg è infatti uno dei centri di produzione di impalcature più efficienti al mondo, grazie anche alle innovative procedure di saldatura e ai robot completamente automatizzati, che permettono di realizzare saldature impeccabili.

garantiscono risultati di alto livello. Un importante contributo all’efficienza dell’impianto è dato inoltre dall’organizzazione dell’intero processo di produzione secondo i “flussi di valore”, al fine di ottimizzare passaggi di merci e comunicazioni all’interno dello stabilimento. Il centro di Günzburg riveste un’importanza strategica. “L’investimento per la prima e la seconda fase di ampliamento a

anche nel contesto di una sempre maggiore internazionalizzazione” ha sottolineato Alexander Schwörer, Direttore Generale Marketing e Vendite. A Günzburg, il Gruppo Peri (di proprietà della famiglia fondatrice) ha creato finora 90 posti di lavoro. Al termine della seconda fase di ampliamento, la produzione di impalcature ospiterà circa 300 lavoratori specializzati. peri.com

U

[96] marzo 2018 Costruzioni


&Calcestruzzo

Cave

Leadership consolidata

I A inizio 2018 ITALCEMENTI ha perfezionato l’acquisizione delle attività italiane di Cementir Holding, consistenti in 5 cementerie a ciclo completo e 2 centri di macinazione, oltre che un network di terminal e impianti di calcestruzzo attivi sul territorio nazionale. La transazione si è conclusa a fronte di un corrispettivo di 315 milioni

di euro (enterprise value, cash and debt free). Gli asset di Cementir Italia e delle controllate Cementi Sacci e Betontir si aggiungeranno alla struttura industriale Italcementi fino a oggi formata da 6 cementerie a ciclo completo, un impianto per prodotti speciali, 8 centri di macinazione del cemento, 113 impianti di calcestruzzo e 13 cave per inerti. Come ha affermato Roberto Callieri, amministratore delegato Italcementi: «Per la prima volta dopo molti anni, torniamo a crescere in Italia, consolidando la nostra leadership nel mercato italiano dei materiali per le costruzioni e riaffermando il ruolo di primo piano di Italcementi nel panorama industriale nazionale. A soli 18 mesi dall’ingresso di Italcementi in HeidelbergCement Group, questo investimento conferma la fiducia del Gruppo nel nostro Paese e nella nostra società.» L’operazione è stata approvata nel novembre 2017 dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che ha posto alcune condizioni riguardanti la cessione di alcuni impianti. Le scelte a tale riguardo saranno definite entro i prossimi 5 mesi. italcementi.it


In collaborazione...

LA FORZA NEL TEMPO PER LE NUOVE CITTÀ A Foggia la nuova tappa del progetto-dibattito sul futuro virtuoso delle costruzioni in calcestruzzo Scelta, impiego e controllo in cantiere. Per la “pietra liquida” una coscienza inedita del costruire

Associazione Tecnico-Economica del Calcestruzzo Preconfezionato Via Giovanni Amendola, 46 - 00185 Roma tel. 06 42016103 - fax 06 42020145 email: atecap@atecap.it - www.atecap.it Twitter: @atecap.it Andrea Bolondi Presidente Cono Federico Vicepresidente con delega alla legalità Giuseppe Ruggiu Vicepresidente con delega allo sviluppo associativo Gianpaolo Martin Tesoriere Massimiliano Pescosolido Segretario Generale

[98] marzo 2018 Costruzioni

el segno del “Calcestruzzo per opere sicure e durevoli”, Atecap ha affrontato a Foggia una nuova tappa dell’omonimo format dedicato al valore applicativo (e sostenibile) della “pietra liquida” nelle costruzioni del futuro. L'incontro, organizzato in collaborazione con la società Conglobix dall'Ordine degli Ingegneri di Foggia e patrocinato dal Comune della stessa città pugliese, si è svolto il 21 febbraio scorso presso il Museo Civico Città di Foggia e ha visto la partecipazione di circa 150 professionisti del settore delle costruzioni. Obiettivo dei lavori: contribuire con il dibattito a una maggiore consapevolezza sulla scelta, l'impiego e il controllo in cantiere del calcestruzzo preconfezionato, approfondendo le principali criticità riscontrate nell'iter progettuale ed esecutivo delle strutture in calcestruzzo armato. Da sempre il calcestruzzo è considerato un materiale affidabile, solido e durevole, che ha accompagnato la storia delle costruzioni in Italia, dalla diffusione ad inizio secolo del calcestruzzo armato anche in chiave antisismica, al ritorno da protagonista durante la ricostruzione postbellica, al boom nelle opere di ingegneria negli anni del miracolo economico fino ad arrivare ai calcestruzzi speciali, sostenibili, alle innovazioni della materia al servizio di archistar internazionali. È di fatto il materiale da costruzione più utilizzato al mondo, ma nonostante ciò le sue potenzialità, i suoi vantaggi economici, sociali e ambientali non sono diffusamente conosciuti. Il calcestruzzo è un materiale da costruzione innovativo e tecnologico e per ottenere i migliori risultati in termini di durabilità, sicurezza e sostenibilità delle opere in calcestruzzo armato va prescritto correttamente. Vanno valutate una serie di circostanze che vanno dalle condizioni ambientali di utilizzo, al tipo di applicazione, alle modalità di getto e maturazione e ai componenti; senza contare la necessità di un cambio di passo culturale sul fronte della lavorazione, con il dettame della premiscelazione da seguire nella normativa nazionale degli appalti. Tutto ciò è ampiamente e dettagliatamente previsto dalle norme e passare da queste al cantiere è stato il filo conduttore degli interventi. Tra i relatori del seminario il professor Francesco Biasioli, segretario generale di Ermco ed esperto appassionato dei temi legati all'industria del calcestruzzo preconfezionato ai quali ha dedicato tutta una vita di alta professionalità. In particolare, Biasioli ha trattato il tema delle norme di riferimento concentrando l'attenzione soprattutto sulle Norme tecniche per le costruzioni appena pubblicate e in vigore dal 22 marzo. A seguire un excursus completo sulla prescrizione e sul controllo del processo di produzione del calcestruzzo preconfezionato da parte di Francesco Di Lascia di Conglobix per poi riprendere con gli aspetti legati alla prescrizione e al controllo delle forniture. Prima del termine dei lavori un approfondimento sul calcestruzzo fibrorinforzato ha visto come relatore l'ingegner Riccardo Chinosi di Basf Construction Chemicals Italia.

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DI PRODUZIONE I più grandi Hitachi adatti al mercato italiano sono gli ZX530LCH-6, ZX690LCH-6 e ZX890LCH-6. Rispetto ai Serie 5 calano consumi e costi di gestione Testo di Matthieu Colombo lla scorsa edizione di Bauma, nel 2016, i maxi escavatori Hitachi Serie 6 dominavano lo stand e non sono certo sfuggiti alla nostra attenzione guadagnando spazio tra le novità selezionate per il nostro articolo post fiera. Da allora, però, li abbiamo lasciati prendere polvere nella nostra memoria. Abbiamo deciso di presentarvi meglio i tre modelli ZX530LCH-6, ZX690LCH-6 e ZX890LCH-6 che sono tra i più grandi commercializzati in Italia, ma che possono sembrare anche piccoli se visti nell’insieme della gamma Hitachi, capitanata dall’EX8000-6 da 837.000 kg di peso operativo e che monta benne da 38-43 m3. Lo specifichiamo giusto per ricordare che Hitachi è uno dei tre principali costruttori di maxi escavatori cingolati al mondo.

A

Evoluzione massima di un progetto Osservando i tre modelli Serie 6 da un punto di vista estetico, le macchine non risultano rivoluzionate, anzi. Sembrano modelli Serie 5 ma affinati sin nei dettagli. Paragonando i nuovi ZX530LCH6, ZX690LCH-6 e ZX890LCH-6 ai corrispondenti modelli Serie 5, si notano similitudini per lo più strutturali (ma i bracci sono stati rinforzati e carri più longevi) e risultano evidenti evoluzioni concrete che elevano gli standard di comfort, contengono i costi di gestione e migliorano l’efficienza globale di ogni singolo modello.

La pressione acustica interna alla cabina dello ZX530LCH-6 è di 2dB(A) inferiore al modello serie 5

[100] marzo 2018 Costruzioni


&Calcestruzzo

Cave

Costruzioni marzo 2018 [101]


Escavatori cingolati Addio filtro antiparticolato Per i tre modelli il motore non cambia rispetto ai Serie 5 ma cambia la sua versione in ragione di un post trattamento dei gas di scarico differente. I nuovi motori 6 cilindri Isuzu sono tutti con turbo a geometria variabile, da 9,8 litri di cilindrata per il 530 e da 15,7 litri per i modelli più grandi, e rispettano i limiti sulle emissioni Stage IV con un catalizzatore ossidante (Doc) e tecnologia Scr con iniezioni d’urea. Detto in altri termini si tratta di sistemi di post trattamento senza costi di manutenzione. Non ci sono trappole per il particolato che vanno pulite, sostituite o rigenerate. Questa scelta, oltre a diminuire i costi fissi di gestione, migliora il consumo specifico dei singoli motori. A questo aggiungiamo che ora gli scambiatori di calore sono raffreddati da ventole idrostatiche termocontrollate che possono non ruotare per mandare il motore in tem[102] marzo 2018 Costruzioni

peratura nel minor tempo possibile, ma anche invertire il loro senso di rotazione per pulire i radiatori.

Automatismi e controllo L’evoluzione in Serie 6 degli ZX530LCH-6, ZX690LCH-6 e ZX890LCH-6 porta con sè una gestione elettronica di seconda generazione. Oltre al classico auto idle disattivabile, i Serie 6 confermano la presenza dello spegnimento automatico del motore (si consuma meno carburante e la macchina non matura ore operative finte). Come per i Serie 5 l’operatore può scegliere tra le modalità di lavoro power, high power o economy. In power un 530 consuma il 6% in meno del modello precedente, mentre in economy economizza un ulteriore 5% di carburante. Non solo, uno ZX530LCH-6 con modalità eco attiva produce il 16% in meno che in power ma consuma anche il 30% in meno di carburante. Per i 690 e 890 l’eco-


&Calcestruzzo

Cave

In modalità eco lo ZX690LCH-6 è 35% più veloce del serie 5 e consuma il 9% in meno

nomia in modalità power, sempre rispetto ai Serie 5, è rispettivamente del 4 e del 6% mentre in economy il consumo cala rispettivamente del 5 e del 4%. Se pensate si stia parlando di briciole, ricordatevi che questi non sono mini escavatori. Calcolatrice alla mano, i risparmi annui teorici tra Serie 5 e Serie 6, per macchine che lavorano sette ore al giorno, possono variare da 3 mila fino a oltre 17 mila euro.

gestione sono tali che questi Hitachi permettono fino a quattro movimenti in contemporanea senza accusare nessun calo di carico. Tutto questo era già patrimonio dei modelli Serie 5, ma l’evoluzione Serie 6 ha introdotto una gestione elettronica ancora più puntuale che riduce ulteriormente le perdite di carico e migliora i tempi di risposta. Si perchè anche se oggi si parla più di consumi che di prestazioni, gli Hitachi in questione sono anche più veloci nei cicli di lavoro dei modelli precedenti.

L’idraulica HIOS IIIB di ultima generazione Per le macchine di questa classe Hitachi ha perfezionato l’idraulica HIOS IIIB caratterizzata da due pompe idrauliche principali a portata variabile che lavorano in parallelo, ma gestite elettronicamente in modo indipendente per alimentare circuiti dedicati a singole funzioni. Le logiche di

L’operatore si sente su un trono da Re A prima vista le finiture della cabina degli ZX530LCH-6, ZX690LCH-6 e ZX890LCH-6 possono sembrare simili a quelle di uno ZX300LC-6 ma è differente, a partire dalla struttura dimensionata, per rispondere alle certificazioni Costruzioni marzo 2018 [103]


Escavatori cingolati I BIG SERIE 6 SCELGONO L’UREA E ABBANDONANO IL DPF Hitachi

ZX530-6

Versione Peso operativo Cap. soll. 360°, 0h Dist.-Distanza Potenza netta Motore (Marca)

LCH ton ton m kW

mod. Cilindrata l Cilindri N° Alesaggio x corsa mm Regime di taratura rpm Velocità del pistone m/s Valvole per cilindro N° Distribuzione Iniezione Fasi d’iniezione N° EGR - Ricir. gas di scarico Tratt. gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata l/min Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione (max) Mpa Velocità traslazione km/h Velocità rotaz. torr. rpm Passo mm Carreggiata mm Braccio mm Penetratore mm Profondità di scavo mm Prof. plinto mm Distanza scavo a terra mm Altezza di carico mm Forza strappo daN Forza penetrazione daN Sbalzo post. torr. mm Largh. torretta mm Larghezza cingoli mm Suole mm Lungh. trasporto mm Alt. braccio/cab mm Batteria Ah Alternatore A Serb. gasolio (urea) l Sist./serb.o idraulico l

53,7 18,35 no benna/4,5 270 Isuzu AL-6UZ1X 9,83 6 120 x 145 2.000 9,67 4 camme in testa common rail multi electr. ext. Doc + Scr Vg turbo var 2 x 400 LS neg o c conv 31,9-35,3 bst 3,4 - 5,5 9,5 4.250 2.920 var 2.420 M 7.000 3.400 7.690 7.030 11.820 7.730 29.600 22.400 3.660 3.480 3.020 var 3.520 600 12.010 3.480/3.330 2 x 170 n.d. 675 (95) 510/310

[104] marzo 2018 Costruzioni

ZX690-6 LCH

LCR

ZX890-6 LCH

LCR

68,7 70 84,8 86,8 21,57 21,41 20,98 20,96 no benna/6 7,5 345 382 Isuzu Isuzu AL6WG1XZSA-02 AL6WG1XZSA-01 15,68 15,68 6 6 147 x 154 147 x 154 1.800 1.800 9,24 9,24 4 4 camme in testa camme in testa common rail common rail multi multi electr ext electr ext Doc + Scr Doc + Scr Vg turbo Vg turbo var var 2 x 489 2 x 556 LS neg LS neg o c conv o c conv 31,9/34,3 boost 31,9/34,3 boost 3,6 - 5,2 3,2 - 4,7 9 7,8 4,59 5.110 2.830 var 3.300 2.830 var 3.450 M 7.800 M 8.400 3.600 3.700 8.560 8.870 7.720 6.840 13.280 13.8200 8.020 9.080 32.400 40.200 25.500 32.400 3.910 4.540 4.090 4.120 3.480 var 3.950 3.480 var 4.100 650 650 13.400 14.800 4.460/3.660 4.770/3.800 2 x 170 2 x 170 n.d. n.d. 900 (95) 1.110 (95) 750/380 1.042/500

ESCLUSIVA L’idraulica HIOS IIIB, già presentata sui modelli Serie 5, è stata perfezionata da Hitachi per ottenere nuovi livelli d’efficienza utilizzando due pompe parallele, a controllo elettronico, indipendente, per alimentare funzioni idrauliche distinte. L’obiettivo è ridurre le perdite d’efficienza e ottenere risposte sempre pronte e progressive anche agendo su quattro funzioni in contemporanea.


&Calcestruzzo

Cave

In modalità power lo ZX890LCH-6 consuma il 6% in meno del modello serie 5

Fops e Opg. Le cabine sono appoggiate alla torretta con sei sospensioni oleoviscose, hanno uno spazio vitale interno superiore alle stesse versioni Serie 5 e assicurano agli operatori un comfort acustico superiore. In termini di sicurezza passiva, ci sono nuovi specchietti retrovisori di superficie maggiorata, disponibile una griglia frontale Opg II apribile a libro con ausilio di un martinetto idraulico sia per pulire facilmente il parabrezza sia per consentire l’uscita frontale dell’operatore. In termini di comfort segnaliamo che i livelli dell’olio motore e dei refrigeranti si verificano in tempo reale stando seduti in cabina, proprio come nelle migliori berline.

Come ci si aspetta da macchine di ultima generazione, gli Hitachi Serie 6 sono connessi e i loro costi di gestione sono monitorabili tramite il sistema di trasmissione dati ConSite di serie che offre, tra l’altro, un servizio di report automatico periodico che riassume le informazioni trasmesse dalla singola macchina al sistema Global e-Service, facilitandone la gestione. Si può, ad esempio, impostare l’invio mensile di una email con le ore quotidiane di lavoro, il consumo di carburante, le statistiche operative comprensive di una valutazione del rapporto tra consumo di carburante ed efficienza e il calcolo delle emissioni di CO2. Costruzioni marzo 2018 [105]


Lavorare in ogni situazione senza limiti. Con Manitou è possibile! Il nuovi MRT 2470+ e 3050+, ultima evoluzione del telescopico rotativo, ampliano ulteriormente la gamma MRT. 7 tonnellate di portata, 30 m di altezza di sollevamento con forche e oltre 41 metri di altezza di lavoro con cestello in positivo e fino a -11 metri di lavoro in negativo. Una straordinaria gamma di sollevatori telescopici rotativi e fissi con un’ampia e specifica gamma di attrezzature per ogni esigenza, sempre nella massima sicurezza operativa. Manitou, per il vostro lavoro!

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&Noleggio

Sollevamento

Ecco l’Italia di Loxam Access Al via la nuova vita di Nacanco, sotto l’egida di una delle multinazionali più importanti nell’ambito del noleggio europeo. Marzia Giusto è direttore deputato alla neosocietà

L

oxam Access, società nata a novembre dello scorso anno dall’acquisizione di Nacanco e NACANCO Service da parte della multinazionale francese Loxam, affronta le sfide del mercato italiano

contando sui propri punti di forza: l’organizzazione, i servizi, la presenza capillare sul territorio, la conoscenza delle esigenze degli utilizzatori nazionali di Nacanco, e le sinergie con il Gruppo Loxam.

Premio di stabilità I Solenne riconoscimento per MANITOU agli Intermat Innovation Awards 2018. I premi alle eccellenze industriali assegnati dalla fiera internazionale delle costruzioni di Parigi hanno visto l’affermazione del costruttore francese nella categoria Attrezzature e Componenti per il sistema di stabilizzazione brevettato sui modelli di sollevatori telescopici rotativi MRT 2470 e MRT 3050. manitou-group.com

“Quando la strategia internazionale del Gruppo Loxam si è concentrata sulla realtà italiana - spiega Marzia Giusto, direttore generale di Loxam Access - la multinazionale francese ha visto in Nacanco un

partner ideale. L’interesse è stato reciproco. Da parte nostra, siamo presenti nella nuova compagine aziendale Loxam Access con una quota di minoranza e con un progetto condiviso. Inoltre, il passaggio alla nuova realtà è stato naturale e non ha comportato in pratica nessuna variazione organizzativa delle filiali, dei responsabili di settore e del management”. nacanco.it

Off road in Russia I In Russia, il distributore Terex Cranes Kwintmadi ha confermato l’ordine di quattro nuove TEREX Quadstar 1075 e di ben nove Quadstar 1075L, potenti modelli di gru fuoristrada che rispondono alle attuali richieste di mercato nell’area euroasiatica. Kwintmadi, dal quartier generale di Mosca, gestisce 17 filiali in tutto il territorio russo. terex.com

Costruzioni marzo 2018 [107]


Il cielo IAPA su Miami I Una platea di circa 300 professionisti del settore del sollevamento in quota e del noleggio si è riunita lo scorso 8 marzo a Miami per celebrare i vincitori degli International Awards for Powered Access (IAPA). Organizzati da Access International e IPAF (International Powered Association), gli IAPA premiano le buone prassi e l’eccellenza nel settore dei mezzi di accesso aereo. Di fronte al pubblico emozionato dell’Hilton Miami Downtown è sfilata la schiera dei protagonisti 2018. In particolare, sul fronte della sicurezza, per il Contributo nei lavori in quota, si è affermata

Haulotte, in virtù del sistema di illuminazione ACTIV’. Titolo di Centro di formazione IPAF dell’anno, ad A-Plant (Regno Unito) e premio all’Istruttore IPAF dell’anno Peter Wallace di NIS Training (Regno Unito). Premio alla carriera IPAf/Access International) a Dan Kaplan

(Stati Uniti), autore e consulente di noleggio internazionale. ipaf.org


&Noleggio

Sollevamento

Un Rental Day a Parigi L’evento (dal titolo “10 anni di macchine e attrezzature a noleggio”) prevede una tavola rotonda e singoli business meeting

O

ccasione di dibattito quantomai necessaria e di interesse primario a Intermat 2018 sul fronte del noleggio internazionale (e, soprattutto, europeo). Il 26 aprile, nell’ambito della grande kermesse di Parigi dedicata alle costruzioni, si svolgerà l’Intermat Rental Day, nella forma di una tavola rotonda sul tema “10 anni di macchine e attrezzature a noleggio”. Organizzato da ERA (European Rental

Association) e dall’associata francese DLR, l’evento prevede, nella mattinata (dalle 10 alle 12,30) un confronto (moderato da Nadine Dereza) sulle prospettive di crescita e sui cambiamenti del mercato del noleggio a livello mondiale. L’Italia partecipa con l’intervento dell’avvocato Lorenzo Perino, a nome di ASSODIMI. Nel pomeriggio, dalle 14 alle 18, si terranno gli incontri individuali tra i costruttori protagonisti

di Intermat e gli attori del noleggio, con la formula dei meeting individuali. Per le aziende del settore

un’opportunità di confronto con le nuove dinamiche digitali del rental business. assodimi.it


Associazioni

ERA ITALIANA NEL NOLEGGIO Testi di Alberto Finotto

[110] marzo 2018 Costruzioni


&Noleggio

Sollevamento

a vigilia del Rental Day previsto a Intermat 2018 per la giornata del 26 aprile (evento realizzato dalla fiera parigina in collaborazione con ERA, l’European Rental Association) ci porta a offrire sul piatto ricco delle previsioni e delle statistiche una portata se non succulenta, almeno appetibile per i competitor di casa nostra. Il noleggio italiano sta cambiando a passo di marcia, e lo sta facendo in termini finalmente virtuosi che lo collocano quasi al fianco dei mercati più avanzati del Nord e del Centro Europa. A dirlo è la stessa ERA che nel passato anche recente non ha risparmiato bacchettate dolorose al nostro rental context. La difesa del particulare che identifica in modo precipuo il nostro mercato e il dibattito dialettico conseguente aperto da Assodimi all’interno dell’associazione europea, sembra aver fatto breccia nel cuore degli estensori statistici e nell’ultimo rapporto disponinbile di ERA (relativo ai dati di mercato 2016) lo sguardo positivo è un’apprezzabile nota distintiva nelle pagine dedicate al nostro Paese.

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Uno spirito che sale in alto Marco Prosperi direttore di Assodimi

Il gioco di parole replica la sigla dell’European Rental Association. Per Assodimi “anche nel Vecchio continente ci vedono crescere”

“Finalmente siamo stati superati nell’ottimismo commenta con soddisfazione Marco Prosperi, direttore di Assodimi, il più importante organismo rappresentativo degli operatori di noleggio italiani con la divisione interna di Assonolo - Per molto tempo i nostri dati statistici sono risultati diversi da quelli forniti da ERA. Noi abbiamo sempre visto una situazione di mercato migliore per una ragione ben precisa. I ricercatori di ERA prendono in considerazione solo le aziende per le quali il noleggio costituisce l’80% del fatturato complessivo. Assodimi invece comprende nei propri dati di indagine tutte le realtà che prevedono, anche in minima parte, il noleggio nella propria attività. La differenza nei parametri sta proprio nella tipologia di aziende di noleggio che sono presenti in Italia, forse uniche e particolari rispetto al resto d’Europa”. Nell’ERA Market Report 2016, per l’Italia viene certificata una crescita del mercato del 2.6% rispetto al 2015 e una previsione di circa l’1% di incremento nel 2017 e del 2% nel 2018. L’immobilità invece riguarda - sempre nell’indagine dell’associazione europea - l’indice di penetrazione, cioè il valore del giro d’affari del noleggio rispetto al fatturato del settore delle costruzioni e del pil nazionale). “‘ERA nei propri studi privilegia le aziende dove il core business fondamentale è il noleggio - ribadisce Prosperi - Tuttavia, il quadro imprenditoriale del comparto, in Italia, è fatto anche da aziende dove il noleggio rappresenta anche meno del 20% del fatturato complessivo. Il rapporto annuale ERA, quindi, evidenziando luci e ombre sul nostro Paese, ci offre una visione che ci aspettavamo; per noi, comunque, più pessimistica rispetto ai dati elaborati dal nostro centro studi. Invece, nel prossimo rapporto, c’è questo salto in avanti nella considerazione dell’Italia, soprattutto nel dato importante della penetrazione di mercato”. Il fatto che il noleggio si stia affermando sempre più nella Penisola è un’evidenza innegabile. A cambiare, tra l’altro, è Costruzioni marzo 2018 [111]


Associazioni

FATTURATO E INDICE DI PENETRAZIONE DEL NOLEGGIO IN ITALIA

Rapporto ERA 2016: nel noleggio italiano, l’indice di penetrazione rispetto al fatturato del settore costruzioni e del pil nazionale è ancora molto basso.

la stessa cultura che presiede al noleggio stesso: una dinamica presa in considerazione sempre più come servizio e non come fornitura più o meno occasionale di una singola macchina in cantiere. Noleggio, quindi, come un insieme di azioni intraprese perché il cliente possa svolgere al meglio il proprio lavoro, nella rivoluzione costituita dal passaggio di un concetto preminente di possesso del bene strumentale a un concetto di fruizione della macchina o dell’attrezzatura. “In Italia, dagli anni Ottanta agli anni Duemila, nell’ambito delle costruzioni, si è sviluppato negli effetti un vero e proprio noleggio professionale, mescolandosi spesso con le attività di vendita delle macchine rileva il direttore di Assodimi - Ciò equivale a dire che fino a non molti anni fa, le imprese di noleggio seguivano una missione praticamente ibrida, nello svolgimento della propria attività. Oggi occorre un cambio di passo. Quest’anno in Italia, ad esempio, si è realizzata una sprezzatura decisiva: hanno fatto il loro ingresso realtà europee primarie come Loxam e Kiloutou; realtà che non potranno che accelerare il cambiamento di mentalità del noleggio nazionale. Loxam è la più grande reantal company francoinglese (la capofila Lavendon, in Inghilterra, è il fulcro direttivo della divisione noleggio del Gruppo, ndr) ed ha acquistato di recente Nacanco. Kiloutou è il secondo più grande noleggiatore francese, specializzato nelle piccole attrezzature, e ha realizzato l’innesto di Cofiloc nelle dinamiche del proprio business europeo. Si tratta di un approdo al noleggio nostrano che non rimarrà senza conseguenze importanti”.

I passi del cambiamento ERA ha creato, nell’ambito delle proprie attività di ricerca, un tavolo sulla sostenibilità del noleggio, cioè un confronto permanente su come il noleggio possa contribuire a dare [112] marzo 2018 Costruzioni

impulso decisivo all’economia interna delle imprese, alle nuove istanze dell’economia circolare, alla stessa sostenibilità ambientale. “Durante il congresso di due anni fa in Italia, ERA ha chiesto ad Assodimi una cartina di tornasole delle piccole aziende italiane di noleggio - ricorda Marco Prosperi - Il problema era che l’associazione considerava come piccole le strutture che realizzavano un fatturato inferiore ai 15 milioni di euro. Alla fine, solo due in tutto superavano questa quota, nel nostro panorama nazionale! Il contesto italiano è composto


&Noleggio

Sollevamento

soprattutto da piccoli e medi noleggiatori ma il 62% di questi conta addirittura un solo addetto in organico, mentre il 25% arriva a cinque dipendenti; lo spazio speculativo per discutere di grandi realtà di noleggio è molto esiguo. Allora, si può ben capire come, qualsiasi criterio di indagine si voglia intraprendere, la necessità è quella di calarsi senza schemi precostituiti nello specifico del mercato Italia, dove il noleggio, purtroppo, è indirizzato ancora per il 60-65% al mondo delle costruzioni; nel resto d’Europa non è più così, e comprende altri segmenti industriali e tutta una di-

versificata platea di committenze professionali. Eppure In Italia esistono circa 4.800 aziende con codice Ateco atto a noleggiare, quindi in possesso di una certificazione che si è trasformata per molte imprese eterogenee in un diversivo del business originario per districarsi dalla crisi economica in atto dalla fine del 2008”. Assodimi ha fotografato puntualmente, nel corso degli ultimi dodici anni una situazione nazionale che si discosta dai macroparametri europei, mantenendo comunque una forte vitalità. “Dal primo rilevamento storico del 2005, fino Costruzioni marzo 2018 [113]


Associazioni

CRESCITA ATTUALE E PREVISIONI SUL FATTURATO

Il fatturato globale delle imprese di noleggio italiane, per ERA, è in costante crescita e il futuro riserva risultati percentuali in deciso aumento sul 2019.

VALORE COMPLESSIVO DELLA FLOTTA NOLEGGIO

Le flotte a noleggio stanno aumentando di valore e dimensioni, anche se gli investimenti segnano un po’ il passo. Pesano le differenze tra aree regionali.

INVESTIMENTI NEL RINNOVO DEL PARCO MACCHINE (A FREDDO)

Per ERA, crescita contenuta anche sul lato degli investimenti nel rinnovamento del parco macchine (a freddo).

al 2008 la crescita media del settore si è attestata su una percentuale del 20% annuo (passando dai 1.118 milioni complessivi del 2005 all’acme dei 1.716 nel 2008). Il calo del fatturato, dal primo anno della crisi, il 2009, fino al punto più basso della fine 2012, è comunque contenuto in flessioni medie del 15% annuo. Dal 2013 il noleggio italiano è ripartito, anche se a cifre percentuali molto basse, influen[114] marzo 2018 Costruzioni

zando sensibilmente l’andamento settoriale delle costruzioni. Allo stato odierno, la variazione dei fatturati rilevata dai nostri dati, è interessante sia nel primo che nel secondo trimestre 2017. Importanti, tra l’altro, sono i coefficienti di rotazione, da cui si evince una quota media ottimale del 60%, in linea con i livelli nazionali europei”. L’andamento più proficuo lo realizzano, dati Assodimi alla mano, le grandi imprese di noleggio, con margini del 15% annuo. Il 10% di incremento riguarda le aziende medie, mentre rimane critico il dato relativo alle piccole struttu-


&Noleggio

Sollevamento

re, con un arretramento percentuale del -2,5% di variazione tendenziale nel secondo trimestre del 2017.

Prove di futuro Il problema di aziende che sono troppo piccole per rispondere alle nuove richieste di servizio del noleggio si pone quindi con forza, alla vigilia della sfida europea posta al nostro Paese con lo sbarco dei grandi gruppi globali. “Sono importanti, in questo caso, le collaborazioni tra piccoli noleggiatori sul territorio - suggerisce Prosperi -, e le partnership utili con i dealer (dunque, con i costruttori di macchine) per rinnovare puntualmente e con profitto flotte ormai obsolete. Identificando tre macrotipologie per il mercato italiano, poi, è apprezzabile oggi la crescita dei cosiddetti specialisti, con indici interessanti, sia in termini di coefficienti di noleggio, sia in termini di incremento del fatturato; meno per i multinolo e troppo poco per i generalisti

(quelli che, con più di 6 tipologie di macchine a noleggio, risultano troppo generici per raggiungere lo status di punto di riferimento, anche in ambito localistico). Guardando infine alle tipologie di macchine richieste nel nostro Paese, alla preminenza, un tempo, di macchine “facili” come le piattaforme di lavoro elevabili, si è sostituita una tendenza di mercato che si spalma su tutti i settori industriali (come il movimento terra leggero e pesante, ad esempio). Previsioni future? “Dalla nostra indagine, solo il 3% dei noleggiatori italiani vede il futuro negativo, soprattutto nel sud e nelle isole - conclude Prosperi - Il 45% è ottimista e il 28% addirittura molto ottimista. E tra le più grandi aziende di noleggio, lo studio sui bilanci 2016 fa rilevare il 50% delle imprese con fatturato in aumento, il 78,9% con il bilancio in utile, il 56,8% con una soddisfacente solidità patrimoniale e il 50,6% con un’egregia solvibilità”. Stiamo diventando europei, insomma, anche nella competitività. Costruzioni marzo 2018 [115]


Piattaforme aeree

parte seconda

[116] marzo 2018 Costruzioni


&Noleggio

Sollevamento

TELESCOPICHE AUTOCARRATE 3,5 TON Continuiamo la sintesi in tabelle delle gamme europee. La lente sulle alte quote delinea l’avanguardia del settore a cura di Alberto Finotto

a diffusione dei modelli telescopici autocarrati sul mercato europeo dei servizi di manutenzione ha offerto il fianco alla spinta dei costruttori di PLE patente B verso le alte prestazioni di gamma. Innegabilmente, le perplessità tecniche suscitate in un primo tempo dai progetti arditi dei maggiori protagonisti dell’aerial work potevano ritenersi giustificate: un allestimento adatto a un autocarro da 3,5 ton deve contemplare, per forza di cose, una piattaforma di struttura ultraleggera. Il soccorso delle tecnologie più avanzate sul fronte della ricerca di nuovi materiali altoresistenziali (acciaio e alluminio) e le attuali (spesso obbligatorie) implementazioni di controllo d’avanguardia per la gestione sicura dei movimenti della piattaforma, hanno convinto, ormai, quasi tutti: la ricerca delle alte quote su veicoli leggeri è una sfida interessante. Probabilmente opportuna. Nella dinamica di utilizzo delle attuali PLE, la flessibilità di ingresso e circolazione nei centri urbani fa la differenza nell’affidamento degli stessi servizi di manutenzione e installazione impiantistica. Le città crescono verso l’alto e gli spazi si fanno sempre più angusti. Uno sfilo a 27 metri (e oltre, seguendo i record più recenti di alcuni costruttori, tra cui Ruthmann) fa sempre più comodo in una flotta di noleggio che vuol essere davvero versatile. Per questo, le tecniche di saldatura e lavorazione delle lamiere, i calcoli FEM calibrati sulle inedite esigenze strutturali, i nuovi design delle sezioni di sfilo e una sensoristica avanzata applicata ai componenti guidano l’attuale corsa al cielo.

L

Costruzioni marzo 2018 [117]


Piattaforme aeree

Ruthmann Costruttore Modello Altezza di lavoro Piano di calpestio Sbraccio massimo Rotaz. Torretta Lunghezza cesta Larghezza cesta Rotaz. Cesta Comandi Portata PTT autocarro Passo Lunghezza trasp. Altezza trasp. Numero stab. Configuraz. stab.

m m m ° m m ° kg t mm mm mm

Ruthmann

Ruthmann

Ruthmann

Ruthmann

Ruthmann

Ecoline 160 16 14 9,2 360 1,3 0,7 elettroidraulici 250 3,5 2.900 6.210 2,76 4 x (ant.)-H (post.)

Ecoline 180 18 16 9,2 360 1,3 0,7 elettroidraulici 250 3,5 3.400 6.790 2.760 4 x (ant.)-H (post.)

Steiger TBR 220 22 20 16,4 450 1,4 0,7 +/- 85 elettroidraulici 230 3,5 n.d. 6.920 2.990 4 x (ant.)-H (post.)

Steiger TB 220.2 22,1 20,1 14 450 1,4 0,7 elettroidraulici 200 3,5 3.600 6.440 3.000 4 x (ant.)-H (post.)

Steiger TBR 250 24,5 22,5 16,5 450 1,4 0,7 +/- 85 elettroidraulici 230 3,5 n.d. 6.920 3.020 4 x (ant.)-H (post.)

VERTICE FLESSIBILE Il valore dinamico dei modelli telescopici di fascia alta Ruthmann Steiger aumenta con l’applicazione del jib Russel, che conferisce estrema flessibilità di manovra nelle operazioni più complesse.

Socage Costruttore Modello Altezza di lavoro Piano di calpestio Sbraccio massimo Rotaz. Torretta Lunghezza cesta Larghezza cesta Rotaz. Cesta Comandi Portata PTT autocarro Passo Lunghezza trasp. Altezza trasp. Numero stab. Configuraz. stab.

m m m ° m m ° kg t mm mm mm

[118] marzo 2018 Costruzioni

Socage

Socage

Socage

ForSte T315 14,5 12,5 9,1 360 continui 1,4 0,7 +/- 90 idraulici 225 3,5 2.900 6.315 2.950 4 A/H

ForSte T318 18 16 10 360 continui 1,4 0,7 +/- 90 idraulici 225 3,5 2.900 6.380 2.950 4 ME/H

ForSte T320 20 18 11 360 continui 1,4 0,7 +/- 90 idraulici 225 3,5 3.400 7.053 2.958 4 ME/H

Socage ForSte 20T eXtreme 19,5 17,5 12,5 700 1,4 0,7 +/- 90 elettrici 300 3,5 3.400 6.920 2.890 4 ME/ME

Socage ForSte 20TJ eXtreme 19,5 17,5 13,5 700 1,4 0,7 +/- 90 elettrici 300 3,5 3.400 6.980 2.890 4 ME/ME


&Noleggio

Sollevamento

Ruthmann

Ruthmann

Steiger TB 270+ 27 25 16,4 450 1,4 0,7 +/- 85 elettroidraulici 230 3,5 n.d. 6.860 2.990 4 H (est.)

Steiger TB 290 28,6 26,6 16,2 450 1,4 0,7 +/- 85 elettroidraulici 230 3,5 2.900 6.950 3.020 4 x (ant.)-H (post.)

DALL’ITALIA, LA SERIE ECOLINE La diversificazione della gamma Ruthmann oggi prevede anche modelli dalla dotazione più essenziale, nella quota 16-18 m. La serie è progettata e realizzata dal partner italiano Bluelift negli stabilimenti di Montescudo, RN.

Socage ForSte 23T eXtreme 23,1 21,1 13,5 700 1,4 0,7 +/- 90 elettrici 300 3,5 3.400 6.950 2.890 4 ME/ME

LINEA EXTREME PER OGNI CANTIERE La serie telescopica ForSte di Socage si divide tra modelli standard a propulsione termica e i nuovi modelli eXtreme, elettrici, con capacità in cesta incrementata a 300 kg e altezze operative oltre i 23 m.

Costruzioni marzo 2018 [119]


Piattaforme aeree

DOPPIO TELESCOPICHE AUTOCARRATE appendice

Modelli particolari per due produttori, su un mercato di nicchia che può riservare interessanti sviluppi

soprattutto nel range delle 7,5 ton). Con le caratteristiche di confine che contraddistingono un modello davvero polivalente, la PLE multifunzione contiene in sé la flessibilità di una piattaforma articolata e la capacità di sviluppo in quota di una telescopica; caratteristiche riunite in un modello che alcuni sofisticati utilizzatori europei hanno saputo valorizzare al massimo grado.

Una quota polivalente

embra un semplice corollario a latere, con un seguito troppo specializzato per potersi considerare un approdo sicuro al mercato. Eppure la scommessa progettuale delle cosiddette autocarrate multifunzione meglio definite come doppio-telescopiche - è stata troppo spesso snobbata dalla maggior parte dei costruttori di piattaforme aeree allestite su veicolo patente B (e anche oltre,

S

[120] marzo 2018 Costruzioni

La definizione “a scavalco” è un’altra prerogativa sottolineata dai progettisti e dagli operatori che impiegano queste macchine particolari. Si riferisce alla capacità di raggiungere, con il primo elemento-braccio telescopico, la sommità degli edifici (estendendosi a una quota che va dai 9 ai 14 metri) per poi sbracciare utilmente in orizzontale, con la seconda sezione-braccio, sempre telescopica, per un’ampia area di lavoro. Tra i produttori di casa nostra che hanno seguito questa intuizione progettuale, vanno nominati in esclusiva i mar-


&Noleggio

Sollevamento Costruttore Modello Altezza di lavoro Piano di calpestio Scavalco Sbraccio massimo Rotaz. Torretta Lunghezza cesta Larghezza cesta Rotaz. Cesta Comandi Portata PTT autocarro Passo Lunghezza trasp. Altezza trasp. Configuraz. stab.

m m m m ° m m ° kg t mm mm mm

Cela

Cela

Cela

CTE

CTE

DT22 22 20 9 14 1.440 1,4 0,7 +/- 90 elettronici 230 3,5 3.750 7.350 2.245 H/H

DT25 25 23 12 14 1.440 1,4 0,7 +/- 90 elettronici 260 3,5 n.d. 6.640 2.060 H/H

DT28 28,2 26,2 16 14 1.440 1,8 0,7 +/- 90 elettronici 390 6 n.d. 7.200 2.150 H/H

B-Lift 20.13 MP 19,8 17,8 9 13 540 1,4 0,7 +/- 90 elettroidraulici 200 3,5 3.400 6.665 2.729 H/H

MP 32.19 32 30 13 19 +/- 360 1,8 0,7 +/- 90 elettroidraulici 300 7,5 3.900 7.960 3.045 H (est.)/H (in sagoma)

L’EVOLUZIONE Dalla prima concezione Multipurpose di CTE (nel 2010, con la B-Lift 20.13 MP), sette anni dopo è arrivata la nuova doppio-telescopica MP 32.19.

chi Cela e CTE. Il primo produttore ha sviluppato circa 10 anni fa il modello DT21, inaugurando una gamma di piattaforme industriali mutuata dall’esperienza nel settore antincendio. CTE è arrivata alla prima MP (Multipurpose) nel 2010, seguendo alcune richieste suggerite dai mercati europei più evoluti. Non per niente l’esordio del primo mo-

dello B-Lift 20.13 Multipurpose si è realizzato proprio al Bauma di quell’anno. Identico destino (e risalto di pubblico e critica), sette anni dopo, alla kermesse di Apex ad Amsterdam, con la sorella maggiore MP 32.19 in evidenza, per una quota che passa da 20 a 32 metri di altezza massima), con la richiesta, però, di un PTT a 7,5 ton. Costruzioni marzo 2018 [121]


Dakar 2018

IL VENTO dell’est

Nikolaev bissa il successo del 2017 con il Kamaz. Cinque truck di costruttori est-europei si piazzano nella top ten. Al quarto posto l’Iveco Powerstar di Ardavichus di Gianenrico Griffini In collaborazione con

[122] marzo 2018 Costruzioni


perVoi

Provati PERU P E

ncora una volta ha vinto un camion della Kamaz, guidato dal pilota di punta, il russo Eduard Nikolaev, che si era imposto anche nel rally raid del 2017. è questo il verdetto della quarantesima edizione della Dakar che, per il decimo anno consecutivo, si è svolta in Sudamerica anziché in Africa, attraverso tre paesi: Perù, Bolivia e Argentina. Un percorso di 9mila chilometri, 4.500 dei quali di speciali, suddiviso in 14 tappe (di cui una annullata, la 9, per le avverse condizioni meteo). Lo squadrone di Chelny - il Kamaz Master Team - è riuscito anche a piazzare altri due veicoli nella top ten sul traguardo finale di Córdoba (Argentina). La sorpresa di maggior rilievo è venuta, però, da due Case costruttrici dell’Europa dell’est - la bielorussa

A

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LIMA L IMA Start rt

Ica 06/01 PISCO

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1 18/01

La Rioja

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19/01

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CÓRDOBA Finish

Córdoba

ARGENTINA

A destra, l’equipaggio russo del Kamaz Master Team, che si è aggiudicato la 40° edizione della Dakar, in Sudamerica: Eduard Nikolaev (a destra), Evgeny Yakovlev (al centro) e Vladimir Rybakov.


Dakar 2018

De Rooy vince l’Africa Eco Race Quest’anno la Dakar sudamericana ha dovuto fare a meno di uno dei protagonisti delle precedenti edizioni, Gerard De Rooy, vincitore del rally nel 2012 e 2016. Il leader del team Petronas De Rooy Iveco ha, infatti, preferito gareggiare in un altro rally raid, svoltosi in contemporanea con la Dakar, l’Africa Eco Race, che ha attraversato tre paesi - Marocco, Mauritania e Senegal - lungo un percorso di 6.500 chilometri suddiviso in dodici tappe. Il pilota olandese, che si è imposto nella categoria truck sul traguardo finale del lago Retba in Senegal, ha scelto l’Africa Eco Race con uno scopo ben preciso. Quello di testare in condizioni reali le nuove soluzioni tecniche adottate sul suo Iveco Powerstar per renderlo ancora più competitivo. I tecnici del team hanno lavorato soprattutto sulle sospensioni della cabina (ammortizzatori anteriori e posteriori), sulla distribuzione dei pesi (doppio serbatoio di gasolio, anziché uno solo), sull’abbassamento del baricentro e sul nuovo cambio automatico Allison, al posto della tradizionale unità a innesto meccanico utilizzata fino ad ora.

Sotto, da sinistra a destra, il Maz 5309Rr (numero 512) del bielorusso Siarhei Viazovich, giunto al secondo posto, il Kamaz di Mardeev-Belyaev-Svistunov (507), classificatosi sul gradino inferiore del podio, e l’Iveco Powerstar 508 di Ardavichus, che ha conquistato la quarta posizione in classifica generale.

[124] marzo 2018 Costruzioni


perVoi

Provati

Sotto, l’Hino grigio-rosso dei giapponesi Sugawara e Takahashi con il numero di gara 511, piazzatosi al sesto posto in classifica generale, e l’Iveco Powerstar 509 di Ton Van Genugten - Der Kinderen Willemsen, giunto ottavo. Il driver dell’Hino, Teruhito Sugawara è figlio d’arte, poiché il padre Yoshimasa è stato uno dei protagonisti della Dakar sin da quando il rally si svolgeva in Africa. Teruhito ha partecipato a 16 edizioni della competizione. Quest’anno Ton Van Genugten, del team Petronas De Rooy Iveco, si è aggiudicato tre tappe, compresa l’ultima prova speciale del rally, conclusasi sul traguardo di Cordoba.

I PRIMI DIECI SUL TRAGUARDO DI CÓRDOBA Classifica 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

N. 500 512 507 508 510 511 517 509 516 502

Equipaggio Nikolaev (Rus) - Yakovlev (Rus) - Rybakov (Rus) Viazovich (Blr) - Haranin (Blr) - Zhyhulin (Blr) Mardeev (Rus) - Belyaev (Rus) - Svistunov (Rus) Ardavichus (Kaz) - Bruynkens (Bel) - Huisman (Nld) Macik (Cze) - Tomasek (Cze) - Mrkva (Cze) Sugawara (Jpn) - Takahashi (Jpn) Huzink (Nld) - Buursen (Nld) - Roesink (Nld) Van Genugten (Nld) Der Kinderen (Nld) Willemsen (Bel) Van Den Heuvel (Nld) - Van Oort (Nld) - Van Rooij (Nld) Sotnikov (Rus) - Akhmadeev (Rus) - Mustafin (Rus)

Maz e la ceca Liaz - che hanno agguantato, rispettivamente la seconda e la quinta posizione in classifica generale. Quarto posto per l’Iveco Powerstar di Ardavichus, del team Petronas De Rooy Iveco, che ha piazzato un altro Powerstar nella top ten, quello del driver olandese Van Genugten, classificatosi ottavo. Assente giustificato, Gerard De Rooy, vincitore in Sudamerica nel 2012 e nel 2016, che ha preferito gareggiare in un altro rally, l’Africa Eco Race, per testare le nuove soluzioni tecniche adottate sul suo Powerstar in vista

Camion Kamaz Maz Kamaz Iveco Liaz Hino Renault Iveco Scania Kamaz

della delle competizioni del prossimo anno, inclusa la Dakar 2019. A detta di tutti i piloti in gara, l’edizione di quest’anno è tornata alle origini, proponendo difficoltà di ogni tipo. Dalle tappe in altura (5 giorni oltre i 3mila metri con picchi fino a 4mila sul livello del mare, impegnativi sia per gli equipaggi sia per i motori) ai deserti, alle dune a cattedrale, fino ai tracciati rocciosi che hanno fatto strage di gomme off-road, pur robuste e tassellate, costringendo i meccanici a un superlavoro per sostituirle a tempo di record. Costruzioni marzo 2018 [125]


Dakar 2018 Sullo sfondo, in grande il Maz 5309Rr (numero 512) del bielorusso Siarhei Viazovich. In alto, da sinistra, il Liaz 11.154 (numero 510) dell’equipaggio ceco Macik, Tomasek, Mrkva. Malgrado la giovane età, Macik vanta una buona esperienza nella Dakar, avendo partecipato a cinque edizioni a partire da 2013. Segue lo Scania musone di Van Den Heuvel (col numero di gara 516) e il Kamaz di Nikolaev coricato su un fianco durante il tentativo di scollinare una duna insidiosa.

Inconvenienti di ogni tipo Ma in un rally come la Dakar, a differenza della Formula 1, i pit-stop di pochi secondi per cambiare un pneumatico non esistono. Servono (almeno) venti-trenta minuti per spostare e montare una copertura da oltre 200 chili, utilizzando una di quelle di scorta fissate, in posizione ribassata, nella sezione posteriore del telaio del camion per bilanciare i pesi e mantenere il baricentro il più basso possibile durante la marcia in fuoristrada. I guasti, gli inconvenienti meccanici, gli insabbiamenti e, a [126] marzo 2018 Costruzioni

volte, anche i ribaltamenti o i coricamenti su un lato hanno interessato molti dei team in gara. è accaduto al vincitore Eduard Nikolaev, nel tentativo di superare una una duna particolarmente impegnativa durante la speciale super sabbiosa fra San Juan De Marcona e Arequipa, ma anche a Ton Van Genugten (Iveco), Airat Mardeev e Dmitry Sotnikov (Kamaz) e ad Ales Loprais (Tatra). La fase finale del rally è stata drammatica e ricca di colpi di scena. Nel corso dell’undicesima frazione, Chilechitola Mejicana, che ha proiettato l’argentino Federico Villagra


perVoi

Provati

La Dakar di Federico Villagra Vedersi sfuggire di mano la vittoria alla penultima frazione per un problema al cambio, dopo aver conquistato due successi di tappa e otto piazzamenti sul podio nel rally più duro al mondo, è un’esperienza che lascia l’amaro in bocca. Ma non ha tolto il buonumore e il fair play a Federico Villagra che, col suo Iveco Powerstar, ha gareggiato testa a testa col vincitore del rally, il russo Eduard Nikolaev. Ecco come il driver argentino, soprannominato ‘El Coyote’, ricorda la sua Dakar per i lettori di Vie&Trasporti. Come ha iniziato la sua carriera di pilota? “Da giovanissimo ho gareggiato nelle competizioni di motocross, poi con le auto da rally, con le quali continuo a correre. Infine, qualche anno fa, sono passato ai camion. Che sono anche più veloci delle auto in alcuni tratti della gara.” In gara è un driver impulsivo, oppure preferisce amministrare il risultato? “Come pilota ho sempre cercato di prendermi cura del mezzo per evitare rotture inutili, dovute all’impulsività del momento. La Dakar è una gara complessa che va capita per poter arrivare al traguardo. A volte, per esempio fra le dune, occorre fermarsi per alcuni istanti per trovare il percorso migliore, senza cedere alla fretta e alla voglia di fare risultato. Insomma, cerco di essere buon tattico e penso di avere l’età e la maturità giuste per una competizione così impegnativa e difficile.” in testa alla classifica generale, Eduard Nikolaev ha piegato l’albero di trasmissione, prontamente sostituito con quello del compagno di squadra Airat Mardeev. Al termine della tappa successiva, Nikolaev è tornato in testa con un solo secondo di vantaggio sull’Iveco Powerstar di Villagra, beniamino del pubblico locale. La 13a frazione è stata quella decisiva. Villagra è stato attardato per un problema al cambio mentre Nikolaev, pur con la frizione a mezzo servizio, ha portato a termine la speciale. Ed è rimasto in testa fino al traguardo finale di Córdoba.

È stata una Dakar particolarmente difficile? “Senza dubbio. È iniziata fra le sabbie del Perù, che hanno messo in difficoltà sia gli equipaggi del camion in gara sia le squadre di assistenza. Poi, ci sono state le tappe sulle montagne della Bolivia, impegnative per i piloti e per i motori, durante le quali sono stati superati i 4mila metri d’altezza. Infine, i tracciati sassosi dell’Argentina, anch’essi ‘challenging’ per i veicoli.”

Costruzioni marzo 2018 [127]


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Macchine Mezzi d’opera Attrezzature

Casa editrice la fiaccola srl

Guid

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Costruzioni Costruzioni 713 718 Costruzioni 708 Costruzioni 707

REPORT STEINEXPO 2017 NELLA CAVA DEI GIGANTI

Riciclaggio Cave Riciclaggio Macchine Sollevamento Macchine Macchine&Componenti &Demolizione &Calcestruzzo &Demolizione &Componenti &Noleggio &Componenti SAMOTER 2017 UNA SELEZIONE DELLE NOVITÀDIPRESENTATE MINIESCAVATORI CASE RINNOVA LA GAMMA MACCHINE AL DASALONE 1,7 A 6DIT VERONA

LA STORIA PRODUTTIVITÀ MIDI ATTREZZATURE ESCAVATORI SOTTERRANEA REGINA IDRAULICHE Riciclaggio&Demolizione Cava&Calcestruzzo

IL SIPARIO PIATTAFORME AEREE STRAPPATO

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WALKAROUND PALA GOMMATA HITACHI ZW310-6 MINIESCAVATORE BOBCAT E17Z

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