Casa editrice la fiaccola srl
Macchine Mezzi d’Opera Attrezzature
Infrastrutture LO STRALLATO QUEENSFERRY CROSSING
Macchine&Componenti DUMPER IL NUOVO VOLVO A30G SUGLI ARGINI DELL’ALBEGNA NEL GROSSETANO
Cave&Calcestruzzo PROGETTI DALECOM PER LE GRANDI TORRI DELLO SKYLINE DI MILANO
Sollevamento&Noleggio FONDAZIONI SPECIALI IL SERVIZIO RELEO PER UNA PIATTAFORMA LOGISTICA
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anno LXV 1_2_febbraio 2016
DAKAR 2016 TRE IVECO NELLA TOP FIVE. PODIO PER DE ROOY
7ª Esposizione internazionale dell’industria ferroviaria 5 - 7 aprile 2016, Lingotto Fiere, Torino Padiglioni 1 e 2
L’evento chiave dell’industria ferroviaria in Italia! Q
Oltre 200 espositori di tutti i settori ferroviari
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7,000 visitatori provenienti da tutto il mondo
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22,000 m² di spazio espositivo
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Conferenze CIFI, ASSIFER, FERPRESS
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3 giorni di presentazioni espositori e visite tecniche
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Sezioni di binario per l’esposizione di tecnologie per l’infrastruttura
Email: expoferroviaria@mackbrooks.com www.expoferroviaria.com
Venite a discutere degli ultimi prodotti e sistemi ferroviari con i fornitori leader dell’industria Informatevi riguardo i trend tecnologici e gli sviluppi delle politiche ferroviarie Instaurate preziosi contatti commerciali in un’occasione di networking unica nel suo genere Unitevi ai leader del settore all’evento ferroviario più importante d’Italia!
Registratevi subito online per la vostra entrata gratuita
Partner Mediali: Con il Patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti
Partner dell’esposizione:
Mensile di Macchine Mezzi d’Opera Attrezzature Fondato nel 1952 da Giuseppe Saronni
ISSN: 0010 - 9665
SOMMARIO &Prodotti
6
&Componenti
INFRASTRUTTURE
Attualità
26
Notizie
Macchine
Opera capitale Abbiamo visitato il cantiere più spettacolare della Scozia che darà forma al ponte Queensferry Crossing entro il 2016. Liebherr è tra gli attori protagonisti
Bilanci, fiere, movimento terra, mercato, componenti, online, riforma appalti, Sabatini bis
MINIESCAVATORI
46
Presentati in Spagna 4 nuovi JCB con peso operativo tra le 4 e le 6 t. L’innovazione è pro sicurezza
STRUTTURE PROVVISIONALI
20
Rinascimento ad alta portata Ponteggi e travi ad alta portata Layher per il restauro della Chiesa di Santa Margherita dei Gesuiti a L’Aquila
Scegliete la vostra dimensione
DAKAR 2016
32
PNEUMATICI
Impresa De Rooy Il pilota olandese su Iveco Powerstar si aggiudica la Dakar in Sudamerica. Altri tre camion del costruttore italiano si piazzano fra i primi dieci
20 Componenti & Il nuovo articolato Volvo A30G
Macchine
32
52
Una svolta epocale BKT ha inaugurato un imponente stabilimento produttivo a Bhuj, India. È iniziata una nuova era
46 NEL PROSSIMO NUMERO
40 al lavoro nel grossetano
Gran fermento nel segmento dei mini e midiescavatori. Anche WACKER NEUSON ha in serbo il lancio di nuovi modelli. Abbiamo visto in Germania il nuovo 6 t cingolato, il 9 t cingolato e un 6,5 t gommato che conferma la tendenza a concepire gommati compatti. A Bauma vedremo per esempio anche l’interpretazione del tema da parte di VOLVO CE e MECALAC.
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64
Segui questo logo! ti segnala i collegamenti con il mondo web EVENTI
MMT
L’energia vien dal terreno
80
Cinquantenne energico
I compatti Takeuchi della Galletti Amerigo & Arias a Radicondoli (SI) per il geotermico Enel
Con 50 anni di storia, anche nel 2016 Ifat registra il tutto esaurito. Un successo già annunciato
CABINE
BENNE FRANTUMATRICI
Visione futura condivisa
84
Un nuovo ambiente di lavoro frutto del network 'CAB Concept Cluster'
Potenza senza impegno Le nuove BC 2500 e BC 3700 di Atlas Copco sono più potenti e non necessitano di manutenzione
TERNE
66
Opera di Genio Otto VF 10.33 Avio per l’Esercito Italiano. Attività sartoriale di VF Venieri per fare volare le sue macchine
&Calcestruzzo
Cave 86
Innovazione per Marte, polizze e sentenze, il cemento stampato 3D, pompe autocarrate
&Demolizione
Riciclaggio 72
Notizie Cesoie, acquisizioni, corsi professionali, robot da demolizione, siti web, ganci scarrabili
Notizie
ATECAP
89
Regole per un’edilizia a prova d’ambiente L’Associazione contribuisce alla stesura delle nuove norme Cam
IMPIANTI MOBILI
74
Gamma in movimento Keestrack al Bauma di Monaco con sei modelli tra novità e best seller
IMPIANTI MOBILI
92
Una Kimera in cantiere per l’arte della ristrutturazione in una dimora di prestigio sulla collina di Posillipo
FRANTOI
76
Capolavoro di pietra liquida
Questione di flusso Il nuovo frantoio a urto I-140 Terex Finlay vanta una maggiore scorrevolezza del materiale
Sul prossimo numero vi anticiperemo anche una selezione delle macchine movimento terra construction annunciate per il Bauma 2016. Tra queste, ad esempio, la nuova pala gommata HITACHI ZW310-6 (foto) che per arrivare allo Stage IV adotta la tecnologia Scr. Tra le novità più grandi anche il maxi dumper articolato BELL B60E con ruote posteriori gemellate. Ma la macchina più grande esposta sarà probabilmente l’escavatore cingolato da miniera KOMATSU PC7000.
PROGETTI
98
Vertigine a getto continuo Il contributo di Dalecom alle torri del nuovo skyline milanese
&Noleggio
Sollevamento 106
Notizie Piattaforme autocarrate, semoventi articolate, autogrù, gru idrauliche PIATTAFORME AUTOCARRATE
110
Poker d’assi Quattro campioni patente B nella flotta Novital al servizio delle manutenzioni edili e del verde FONDAZIONI SPECIALI
116
Impatto immanente Le soluzioni Releo per consolidare le basi di un centro logistico a Cesena
perVoi
Provati
RENAULT TRUCKS C&K
122
Sul podio con gli artigli Le gamme francesi per la cava e il cantiere sul secondo gradino del podio Truck of the Year 2016
697
1_2 FE B B RAIO 2016 DIRETTORE RESPONSABILE Lucia Edvige Saronni lsaronni@fiaccola.it DIRETTORE EDITORIALE Matthieu Colombo mcolombo@fiaccola.it COORDINAMENTO EDITORIALE Daniela Stasi dstasi@fiaccola.it REDAZIONE Mauro Armelloni, Emilia Longoni costruzioni@fiaccola.it SEGRETERIA Ornella Oldani segreteria@fiaccola.it COLLABORATORI Antonio Fargas, Alberto Finotto, Gianenrico Griffini, Andrea Nucci IMPAGINAZIONE Studio Grafico Page AMMINISTRAZIONE Silvana Galia amministrazione@fiaccola.it ABBONAMENTI Mariana Serci abbonamenti@fiaccola.it TRAFFICO E PUBBLICITÀ Laura Croci marketing@fiaccola.it MARKETING E PUBBLICITÀ RESPONSABILE ESTERO Sabrina Levada slevada@fiaccola.it AGENTI Giorgio Casotto T 0425 34045 - F 0425 418955 ottoadv@tin.it per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna (escluse Parma e Piacenza) Mensile - LO/CONV/059/2010 Reg. Trib. Milano N. 2562 del 22/1/1952 STAMPA Tep srl - Strada di Cortemaggiore, 50 - Piacenza ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio 313 21/11/1985 Roc 6274 PREZZI DI VENDITA abb. annuo Italia Euro 90,00 abb. annuo Estero Euro 200,00 una copia Euro 8,00 una copia Estero Euro 16,00 È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente agli Autori. Il suo nome è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre pubblicazioni (Legge 675/96 sulla Protezione dei dati Personali). Se non desidera riceverle, invii la sua richesta scritta a: Casa Editrice La Fiaccola s.r.l. Organo di informazione e documentazione Foto cover: davefiddes - Creative Commons Attribution 2.0 Generic License. Unione Costruttori Italiani di Macchine per Cantieri Edili, Stradali, Minerari e Affini Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana: numero di iscrizione 14440
Casa Editrice
la fiaccola srl 20123 Milano Via Conca del Naviglio 37 Tel. +39 02 89421350 Fax +39 02 89421484
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II Cop
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III Cop www.intertraffic.com
Aziende citate ABS Acciaierie Bertoli Safau ..................8 Almac ........................106 Atlas Copco ..................84 Aurora ........................64 BKT ............................52 Boecker ......................109 Bosch Rexroth ............6, 64 Brokk ..........................73 Carmix ........................10 CGT ............................16 CNH Industrial ................9 Crown ..........................18 Dalecom ......................98 Durocem ......................87 Elto............................116
Euromacchine Commerciale ................90 Fritzmeier ....................64 G.Boscaglia ..................44 Galletti Amerigo & Arias....58 Gefran..........................11 Globox........................108 Grammer ......................64 Gru Comedil ................107 GSR ..........................107 Hella ..........................64 Hydac ..........................64 Iveco ..........................32 JCB ............................46 JLG............................107 Keestrack......................74
IN COPERTINA
PARTNER
1
A Edimburgo, Scozia, più di dodici Liebherr tra gru e autogrù lavorano ogni giorno alla costruzione del ponte Queensferry, che affiancherà lo storico Forth Road Bridge (vedi articolo a pagina 26). Questo ponte, lungo 2,7 km, sarà il ponte strallato con tre torri più lungo del mondo. Per le tre torri sono utilizzate altrettante gru a torre 630 EC-H 40 Litronic. Il progetto di costruzione è partito all'inizio del 2011 e la fine dei lavori è prevista entro la fine del 2016. Il Queensferry Crossing Bridge sarà quindi un'arteria di trasporto principale tra Edimburgo e le regioni settentrionali della Scozia.
38
www.volvoce.it
Kimera ........................92 Komatsu ......................17 Ladurner ......................72 Lamberet ......................15 Laterlite ......................90 Layher ........................20 Liebherr ....................8, 26 Linde ..........................18 Manitowoc Cranes ............9 Mantovanibenne ............72 Marrel..........................73 MB ............................73 Mekra Lang ..................64 Nacanco......................108 Novital........................110 Palazzani ....................106 Palfinger ....................110 Progetto Cervetti ............44 Releo ........................116
Renault Trucks ..............122 S.M.A. ........................64 Sandvik ........................16 Savvy Telematic System ........................64 Sermac ........................87 Socage ......................108 Takeuchi ......................58 Tecno System Appalti ........................24 Terex ....................17, 106 Terex Finlay ..................76 Toyota Forklift ................18 Trevi Group ....................6 VF Venieri ....................66 Volvo CE ......................40 Wamgroup ....................88 Youco ..........................11 Zoomlion ......................72
Soluzioni intelligenti liberano il nostro potenziale
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Compact Motion Control
Integrated Circuits and Cartridge Valves
Compact Directional Valves
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ermania Monaco/ G le 2016 11-17 apri nd 327 ta Pad A4, S Compact Power Modules
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The Drive & Control Company
NEWS
&Prodotti
Attualità
Un passo avanti negli appalti
R
approvato da parte del Senato in terza lettura, dopo oltre un anno dall’inizio dell’iter. Il Governo dovrà emanare, entro il 18 aprile, uno o più decreti legislativi che abrogheranno le disposizioni attualmente in vigore. “Con questa Legge il Paese fa un passo in avanti verso la modernizzazione della normativa sugli appalti, in
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Nuovi sviluppi
Da Cesena all’Iraq Appalto in Iraq per la riparazione e la manutenzione della grande diga di Mosul: il governo iracheno, con l'accordo del ministero delle Risorse Idriche, l’ha assegnato a TREVI GROUP. A dicembre il premier Matteo Renzi aveva annunciato che 450 militari italiani sarebbero stati inviati sul posto a difesa dei lavori di riparazione della diga, considerata una delle infrastrutture strategiche dell'Iraq. Tale decisione fornisce l'autorizzazione al ministero delle Risorse idriche di firmare ufficialmente il contratto con Trevi Group (Fonte AGI).
6 Costruzioni febbraio 2016
Dal primo febbraio Rolf Najork è il nuovo presidente del CdA di BOSCH REXROTH, assumendo la responsabilità dello sviluppo del Gruppo. Contestualmente, il predecessore Karl Tragl lascia per nuovi progetti professionali. Rolf Najork entra in Bosch Rexroth lasciando la posizione di managing director in Heraeus Holding con responsabilità di produzione, acquisto e sviluppo. In passato, Najork ha ricoperto diversi incarichi dirigenziali in ambito tecnico per Ford e Getrag, dopo aver completato gli studi di ingegneria meccanica all’Università RWTH di Aachen. In qualità di membro del team di gestione della divisione Automotive della Schaeffler ha diretto le unità operative di eMobility, Meccatronica e Trasmissioni R&D.
www.boschrexroth.com
iforma degli appalti: qualcosa si muove. Ad approvare è Carla Tomasi, presidente di Finco – Federazione Industrie Prodotti, Impianti, Servizi ed Opere Specialistiche per le Costruzioni, che riunisce 38 associazioni e oltre 3.100 imprese. La Federazione plaude all'esito del disegno di legge delega sugli appalti
buona parte nel senso da Finco auspicato”, afferma Tomasi. “Viene superata la Legge 443/2001, cosiddetta ‘Legge Obiettivo’, che ha nel tempo posto le opere specialistiche e superspecialistiche nel subappalto, fattispecie operativa più consona a lavori generici e di minore professionalità e che ha determinato una progressiva dequalificazione delle opere. Viene intrapreso un cammino, che dovrà essere necessariamente graduale, di
riduzione dell’eccessivo numero delle stazioni appaltanti avendo cura di evitare il rischio di incrementare il taglio medio delle gare cui solo grosse imprese avrebbero i requisiti per partecipare, il che andrebbe nel senso contrario allo Small Business Act e ad alla ratio della suddivisione in lotti funzionali dei lavori. Possono così essere poste le basi per una reale attenzione alla manutenzione, attraverso lavori sostenibili nel territorio, in particolare di riassetto idreologico, energetico e sismico”. Finco intende sollecitare il Governo, e in particolare Anac e Mit nella stesura delle linee guida che seguiranno la Legge Delega, a tenere nel massimo conto i reali requisiti qualitativi e organizzativi delle imprese. www.fincoweb.org
Arriva il super ammortamento a novità è di quelle rilevanti e rientra nel novero delle spinte corroboranti avviate dal governo per far ripartire il comparto manifatturiero e dei servizi. La nuova legge di Stabilità 2016 (n. 208 del 28 dicembre 2015) pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre 2015, introduce
L
variazioni significative alla cosiddetta legge Sabatini, riservando un fondo di 2,5 miliardi di euro per l’acquisto di beni strumentali, tra cui vanno annoverate tipologie come i carrelli elevatori, le scaffalature e i soppalchi, a beneficio dell’indotto legato alla logistica di magazzino. Un super ammortamento del 140% sulle imposte reddituali è la quota rilevante che si prevede per imprese ed esercenti di arti e professioni. Gli acquisti che rientrano nel beneficio dovranno essere realizzati tra il 15 ottobre 2015 e il 31 dicembre 2016 (anche
in leasing) e non sono previsti bandi o scadenze: i contributi saranno concessi fino a esaurimento dei fondi. Il finanziamento bancario è dell’importo compreso tra ventimila e due milioni di euro e il contributo economico previsto dalla legge copre parte degli interessi sui finanziamenti contratti (pari all’ammontare di quelli calcolati su un piano di ammortamento a rate semestrali, con tasso del 2,75% e durata di cinque anni). La copertura sul finanziamento arriva fino all’80% del suo ammontare, tramite il Fondo di garanzia per le pmi. Sui requisiti necessari per accedere ai benefici contenuti nella
nuova Sabatini, la legge stabilisce che siano ammesse alle agevolazioni le imprese di dimensione micro, piccola e media che alla data di presentazione della domanda abbiano la sede operativa in Italia, con una regolare costituzione e iscrizione nel Registro delle imprese (oppure nel Registro delle imprese di pesca), siano nel pieno e libero esercizio dei propri diritti (non debbano cioè trovarsi in stato di liquidazione volontaria o di sottoposizione a procedure concorsuali) e che si trovino, infine, in condizioni tali da risultare come “impresa in difficoltà” così come individuata nel regolamento GBER (Regolamento generale di esenzione per categoria) adottato dalla Commissione europea.
MANIFESTAZIONI, FIERE E CONVEGNI
ATTUALITÀ & PRODOTTI
C.I. A.T.E. 2016 9 -11 marzo, Guangzhou (Cina) Fiera delle tecnologie per la lavorazione degli aggregati www.cctee.net/en
BAUMA 2016 11-17 aprile, Monaco di Baviera (Germania) 31° Salone internazionale delle macchine e attrezzature da cantiere www.bauma.de
IFAT 2016 30 maggio - 3 giugno, Monaco di Baviera Fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile www.ifat.de
CTT MOSCOW 2016 31 maggio - 4 giugno, Mosca (Russia) Fiera internazionale delle macchine, attrezzature e tecnologie per le costruzioni www.ctt-moscow.com
© ABS ECOGRAVEL Copyright Archivi ABS
Le scorie come opportunità Un progetto dedicato al recupero e alla valorizzazione degli scarti di produzione derivati dal processo di lavorazione dell’acciaio. ABS - ACCIAIERIE BERTOLI SAFAU, produttore di acciai speciali di elevata qualità, ha deciso di considerare la scoria come una grande opportunità, trasformandola in prodotti per il settore dell’edilizia (l’azienda ci ha chiesto di precisare questo concetto, in quanto nel numero di maggio 2015 avevamo scritto erroneamente che le scorie siderurgiche rappresentano una minaccia per l’ambiente). Nel dettaglio si tratta di Ecogravel Black ed Ecogravel White, derivati dalle scorie nere e bianche, destinati alla produzione di conglomerati bituminosi. Già ora è possibile costruire 330 km di strade e autostrade in un anno grazie ai prodotti Ecogravel; inoltre, ABS ha ridotto visibilmente i propri consumi idrici e punta a ridurre anche le emissioni di anidride carbonica in atmosfera. www.absacciai.it
Fatturato da record el 2015, stando a cifre provvisorie, il Gruppo Liebherr ha realizzato un fatturato complessivo di 9.248 milioni di euro, il più alto mai raggiunto dal Gruppo nella storia. Rispetto all'anno precedente si tratta di un incremento di 425 milioni di euro (4,8 %). L’anno scorso LIEBHERR ha assistito alla crescita del settore macchine edili e da estrazione e del segmento che comprende gru marittime, aerospace e tecnica di trasporto, macchine utensili e sistemi di automazione, elettrodomestici oltre a componenti e hotel. Nel caso
N
8 Costruzioni febbraio 2016
delle macchine edili e da estrazione il fatturato è cresciuto di 337 milioni di euro (6,4 %), a 5.631 milioni di euro. In questo settore rientrano i rami: movimento terra, estrazione, gru mobili, gru a torre e tecnica di betonaggio. Al di fuori di questo settore il fatturato è cresciuto di 88 milioni di euro (2,5 %), a 3.617 milioni di euro. Lo sviluppo imprenditoriale non è stato uniforme nelle singole regioni di vendita: nell'Europa dell'Est e nel continente africano si è riscontrato un calo dei fatturati, mentre gli aumenti hanno riguardato il Vicino e il Medio Oriente, l'area
dell'Estremo Oriente e l'Australia così come l'America. Nell'Europa occidentale, che rappresenta per Liebherr la regione di vendita più significativa, il fatturato si è mosso nell'ordine di grandezza dell'anno scorso. A crescere, anche il numero degli occupati: alla fine
dell'anno, in tutto il mondo, erano impiegati quasi 42.000 tra collaboratori e collaboratrici. Rispetto all'anno precedente, la crescita ha riguardato 1.080 persone. Ricordiamo, infine, che nel 2015 sono stati fatti notevoli investimenti, pari a 746 milioni di euro. www.liebherr.com
Attualità&Prodotti
Industrial in ascesa, il construction attende il 2016 Risultati solidi e incoraggianti. Il momento positivo di CNH INDUSTRIAL chiude l’anno in bellezza, presentando il conforto di ricavi a 7,1 miliardi di dollari nel quarto trimestre 2015, un utile operativo delle attività industriali di 563 milioni di dollari (in crescita del 50%, con un margine pari all’8,2%) e un utile netto, prima dei costi di ristrutturazione e di altre componenti eccezionali, di 262 milioni di dollari. Le macchine per le costruzioni hanno conseguito, sempre nel quarto trimestre, ricavi di vendita netti di 609 milioni di dollari, con una diminuzione del 18,7% rispetto allo stesso periodo del 2014 a cambi costanti. Nell’anno 2015, i ricavi di vendita netti delle macchine per le costruzioni sono stati pari a 2.542 milioni di dollari, con una diminuzione del 18,3% rispetto al 2014 a cambi costanti (in calo del 24,0% a cambi effettivi), per effetto della riduzione della domanda, principalmente in America Latina e Asia Pacifico. Nel 2015, la domanda globale delle macchine per costruzioni pesanti e leggere è calata rispettivamente del 18% e del 4% rispetto al 2014, facendo registrare una sostanziale stabilità nella regione relativa a Europa e Medio Oriente.
www.cnhindustrial.com
genuine by
NEWS
Le gru vanno da sole
ento di novità in casa Manitowoc. Al Bauma 2016 il gruppo annuncerà la prossima costituzione della divisione Manitowoc Cranes come società indipendente, in seguito alla separazione dello stesso comparto e della divisione Manitowoc Foodservice dalla realtà globale di Manitowoc Company. “Presenziare al Bauma 2016 per la prima volta come società indipendente, dando inizio a un nuovo capitolo della storia di Manitowoc Cranes, è indubbiamente esaltante” ha dichiarato Larry Weyers, presidente di MANITOWOC CRANES. “Alcuni fattori rimangono invariati, ad esempio la clientela, che rimane la nostra massima priorità. Il nostro obiettivo, piuttosto, è quello di aiutare i clienti a ottenere di più. La nostra azienda ha un motto, ‘Costruire qualcosa di concreto’, che per noi significa garantire vantaggi concreti in cinque aree chiave: ritorno dell’investimento, prestazioni, qualità e affidabilità, assistenza clienti e agilità. Ossia, costruire gru che rispondano realmente alle esigenze dell’impresa”. www.manitowoccranes.com
V
www.carmix.com
È online il nuovo sito web di Carmix. Contraddistinto da un’interfaccia user-friendly, è disponibile in sette lingue e consente all’utente di consultare tutta la gamma di autobetoniere auto caricanti, vedere i modelli e scaricare la scheda tecnica direttamente dalla pagina “Prodotti”. Nella sezione “Applicazioni” vengono spiegate le funzioni e gli impieghi di ogni singolo modello, mentre nelle “Referenze” si possono scoprire le principali case history delle macchine Carmix. Largo spazio inoltre a Promix, il dispositivo che misura in tempo reale le proprietà del calcestruzzo fresco, e al sistema di pesatura Load Cells. Il sito offre, infine, un servizio newsletter per rimanere aggiornati sulle novità dell'azienda e permette di scaricare l'app Carmix Plus.
Video al lavoro EdiliziAcrobatica, specializzata in lavori di edilizia su corda o fune, è un’azienda che ha fatto della comunicazione uno dei suoi punti di forza, per fare conoscere i vantaggi e le peculiarità della sua attività. Per esempio, oltre alla pagina Facebook costantemente aggiornata, utilizza molto YouTube per far vedere “dal vivo” come interviene in cantiere. © Costruzioni
Web e dintorni
SITO DEL MESE
Velocità Fruibilità Completezza Grafica Download
CERCA E TROVA I CANTIERI CON L’APP UMARELLS
L’APP LINEA TRAFFICO TI INFORMA SULLA VIABILITÀ
AROUND BKT È LA COMMUNITY ONLINE DI BKT TYRES
10 Costruzioni febbraio 2016
PIÙ EFFICIENZA EFFICIENZA,, PIÙ SICUREZZA SICUREZZA,, A ALORE. PIÙ V VALORE. Vi Vi aspettiamo a
München 11 - 17 Aprile Hall A2 Stand 425
Per comunicare in cantiere Come comunicare all’interno di un cantiere in modo istantaneo e bidirezionale? Ci pensa YouTalkie, l’app sviluppata da YOUCO che funziona come un walkie talkie. Si tratta di un sistema di messaggistica vocale istantanea che consente la comunicazione fra le diverse squadre di operatori e il responsabile dei lavori in modo bidirezionale, favorendo la gestione e il controllo delle varie operazioni e la sicurezza sul lavoro. È sufficiente selezionare il gruppo da contattare, registrare il messaggio vocale e cominciare a interagire. C’è anche la possibilità di inviare fotografie. youco.eu
Controllo ottimizzato ensori dedicati alle applicazioni nel settore del sollevamento, movimento terra e agricoltura. GEFRAN, specializzata nella produzione di componenti per l’automazione e sensori per l’industria, offre una gamma di sensori studiati specificatamente per le applicazioni mobile hydraulics: un ricco catalogo che offre trasduttori per la misurazione della posizione lineare (con tecnologia magnetostrittiva e potenziometrica), sensori di pressione e celle di carico. In particolare, i trasduttori di posizione RK5, progettati con tecnologia magnetostrittiva Onda brevettata per garantire assenza di usura, consentono di controllare costantemente la corsa pistone per una maggiore sicurezza. www.gefran.com
S
Il mar marchio chio Layher Layher è sinonimo di sistemi di ponteggio di alta qualità, servizi efficienti e collabor collaborazione azione affidabile da più di settant'anni.
LA SICUREZZA MISURA 20,000 CHIL CHILOMETRI OMETRI IN LUNGHEZZA LUNGHEZZA Ogni anno cir ca 20,000 chilometri di tubi in acciaio lasciano i siti circa produttivi La yher. L'aspetto più importante di questo da to non riguar da produttivi Layher. dato riguarda materiale distribuito ma la sua qualità. Per Per ogni però la quantità di materiale metro di tubo in acciaio ci sentiamo responsabili responsabili in quanto da esso metro dipende la sicur sicurezza ezza dei nostri clienti. La nostra nostra attenzione attenzione è quindi focalizzata focalizzata su un severo severo ed efficace sistema di gestione della qualità. I nostri prodotti prodotti sono in possesso di omologazioni e certificazioni italiane ed internazionali. Il nostro nostro impegno inizia dai severi severi e frequenti frequenti controlli controlli sui materiali materiali sino ad ogni singolo componente e processo processo di produzione. produzione. Solo in questo modo le nostre nostre idee innovative innovative si trasformano trasformano in prodotti prodotti costruiti a rregola egola d'arte.
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Più possibilità. Il Sistema di Ponteggio. Ponteggio.
Roba dell’altro mond
Una selezione degli articoli pubblicati sull’ultimo numero di Vie&Trasporti, la rivista edita dalla nostra casa editrice dedicata al settore dei veicoli industriali e commerciali. Un mondo diverso dal nostro, ma non poi così lontano…
Tutti i numeri 2015 del mercato dei veicoli da lavoro over 3,5 t in Italia. Il segno è +
De Rooy su Iveco Powerstar batte tutti e si aggiudica la Dakar in Sudamerica
l’ultimo Sfoglia online! numero
Il pick up Nissan Navara Np 300 si fa in due con le versioni King Cab e Double Cab 12 Costruzioni febbraio 2016
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Costruzioni
Costruzioni
13 gennaio alle ore 09:08
8 gennaio alle ore 17:08
In azione due #Rammer, distribuiti in Italia da #Rammit
Il mini #JCB 100C-1 passato alla lente in un nostro #WalkAround
La preferita
Il più letto
La foto più cliccata!
Il post che più ha destato l’attenzione dei nostri “seguaci”
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Costruzioni
Costruzioni
4 gennaio alle ore 11.35
26 gennaio alle ore 15:06
Foto che lasciano col fiato sospeso per brindare al 2016
Il nuovo #Cat 390F, distribuito in Italia da #CGT Caterpillar
La più curiosa
Il più piacente
Una notizia di attualità particolarmente interessante
Il post con più mi piace
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14 Costruzioni febbraio 2016
Attualità&Prodotti
2016 a frigo pieno on più di 6.000 veicoli frigoriferi consegnati, Lamberet, leader in Francia nel settore della carrozzeria refrigerata e terzo in Europa, chiude il 2015 con una crescita del 23% di un fatturato che sale a 165 milioni di euro. Si tratta del più importante volume di attività generata ad oggi da Lamberet. La crescita del gruppo è del 18%, per effetto dell’aumento delle quote di mercato sia in Francia che all'estero. Il 27% di immatricolazioni in Francia a fine novembre 2015 nel segmento dei semirimorchi frigoriferi, porta Lamberet a un progresso del 20% delle consegne interne (in un
C
mercato in crescita del 10%) con un incremento di due punti di penetrazione nel settore per il sesto anno consecutivo, per una quota di mercato raddoppiata rispetto al 2009. Con più di 3.500 carrozzerie frigorifere per veicoli pesanti prodotti nel 2015, LAMBERET è ormai il leader francese in questo segmento ma è all'estero che la rete del produttore francese fa rilevare un deciso consolidamento nel 2015 estendendo la sua diffusione a 38 paesi. Primo marchio importato in Italia per il comparto specialistico dei veicoli frigorifero, Lamberet
NEWS
gode di una forte posizione in Spagna, Germania e Olanda, dispiegando una rete Grand Export particolarmente efficace dal Marocco all’Iran, dal Canada
investimenti continui operati sia in R&S che in ambito produttivo, Lamberet affronta il 2016 con un'offerta più competitiva e rilevante che mai. La nostra
alla Cina passando per Israele, paesi nei quali sono stati realizzati impianti importanti e destinati quindi a diventare primari centri di crescita a partire da quest’anno. Erick Méjean, direttore generale di Lamberet, sottolinea le prospettive al rialzo per il 2016: “Dopo un 2015 eccezionale e con
gamma è la più ampia, la più innovativa e la sola ad essere così segmentata, capace di adeguarsi perfettamente a una clientela specifica. In parallelo, la nostra nuova strategia industriale, con siti produttivi dedicati e modernizzati, ci consentirà di percorrere un nuovo cammino di qualità”. www.lamberet.com
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
Lino Tedeschi, presidente e ad di CGT, e Paolo Van den Heuvel (a destra), direttore generale Italy MED di Sandvik Construction.
Insieme con ottimismo CGT diventa distributore esclusivo per l’Italia di perforatrici di superficie, frantoi e vagli mobili di Sandvik. Le due realtà uniscono le forze per affrontare con grinta il mercato italiano
uovo anno denso di novità. Dal primo gennaio CGT, da 80 anni dealer Caterpillar in Italia, è distributore esclusivo per il mercato italiano di perforatrici di
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16 Costruzioni febbraio 2016
superficie, frantoi mobili e vagli mobili della svedese Sandvik. L’annuncio è stato dato, all’unisono, durante una conferenza stampa, da Lino Tedeschi, presidente e amministratore delegato di CGT, e Paolo Van den Heuvel, direttore generale Italy MED di SANDVIK CONSTRUCTION. Paolo Van den Heuvel ha dichiarato “Oggi è un giorno molto emozionante perché ufficializziamo la sinergia con CGT, azienda con cui condividiamo una cultura di lavoro e una
visione di mercato”. “La logica dell’accordo”, ha spiegato Lino Tedeschi, “è ampliare l’offerta di servizi per dare modo ai clienti di ottenere dei benefici in termini di produttività. Già oggi sono disponibili piani di manutenzione programmata per le macchine svedesi. Le Sandvik integreranno anche l’offerta noleggio di CGT con frantoi, vagli e perforatrici”. Da precisare che CGT ha formato e predisposto un
team dedicato all’assistenza dei prodotti Sandvik, con consulenti di pronto intervento, tecnici di applicazione e di prodotto. L’accordo tra le due aziende si è concretizzato più velocemente del previsto, data la naturale sinergia tecnica. Entrambe le realtà hanno dichiarato di aver chiuso un 2015 dal bilancio migliore rispetto al 2014 e di guardare al 2016 con ottimismo. www.cgt.it www.sandvik.com
Potenza gommata omatsu prosegue con il rinnovo della gamma di escavatori gommati introducendo un nuovo modello della Serie 10, il PW160-10 con peso operativo, in base all’allestimento, che varia da 17.025 a 18.445 kg. Sotto al cofano motore trova posto il 4 cilindri KOMATSU SAA4D107E-2, tarato per erogare 104 kW netti a 2.000 giri/min, che rispetta i parametri Stage IIIB con un semplice catalizzatore ossidante allo scarico. Il filtro antiparticolato è disponibile a richiesta per applicazioni o legislazioni specifiche. La cabina è la stessa dei Serie 10 cingolati ed è quindi presente il grande monitor a colori del sistema d’interfaccia EMMS. www.komatsu.eu
K
Mini, ma extralarge... ...in termini di prestazioni di scavo che sono cresiute del 20%, di abilità e di accessibilità meccanica ottimizzata. Stiamo parlando di sei nuovi miniescavatori con peso da 1,4 a 3,7 t che TEREX COMPACT GERMANY presenterà al Bauma 2016. A Monaco di Baviera saranno lanciati i modelli TC142, TC16-2, TC19-2, TC22-2, TC35-2 e TC37-2, mentre nei 2 anni seguenti la gamma sarà ampliata con due ulteriori novità. Caratteristica comune a tutti saranno i comandi elettroproporzionali, anche per la seconda linea idraulica. Il costruttore annuncia una autonomia di lavoro elevata grazie a serbatoi con capienza superiore alla media.
www.terex.com
Movimentazione
Carrelli
Parte la competizione per l’International Forklift Truck of the Year Award 2016. L’efficienza e la sicurezza sono sempre i protagonisti. Sempre più presenti gli automatismi, i sistemi di localizzazione e di diagnosi attiva
Precisi, stabili e veloci
HANNO MERITATO LA NOMINATION
Toyota Material Handling lancia la nuova gamma di controbilanciati elettrici Traigo 48 con modelli da 1,5 a due tonnellate e versioni a tre e quattro ruote sviluppate per ottenere un’efficienza energetica ancora superiore. Tra le novità introdotte, il servosterzo elettronico a risposta progressiva che consente un controllo preciso a tutte le velocità ed una sterzatura leggera. Sono migliorate caratteristiche dinamiche come il controllo in rampa e la precisione nelle operazioni di posizionamento con e senza carico. Tutti i nuovi Toyota Traigo 48 sono dotati dell’esclusivo sistema di stabilità attiva SAS. www.toyota-forklifts.it
Il 2016 è appena iniziato ma la giuria dell’International Forklift Truck of the Year Award è già al lavoro. Tra le candidature assegnate, tre sono state meritate da soluzioni Crown. Sono in lizza il carrello controbilanciato a GPL serie C-5 che ha un motore John Deere da 2,4 litri di cilindrata accoppiato ad una trasmissione power shift progettata per resistere a una coppia motrice importante fin dai regimi più bassi ed è stato ideato per lavorare sia all’interno dei magazzini sia all’esterno. Ogni sua versione è infatti disponibile in versione con cabina chiusa. Per quanto riguarda i transpallet con operatore a bordo, in piedi, l’RT 4020 ha una capacità di sollevamento fino a due tonnellate e integra tecnologie a prestazioni elevate con dotazioni di sicurezza innovative. L’RT 4020 è caratterizzato dal pianale sospeso che preserva salute e comfort dell’operatore. Infine la soluzione QuickPick Remote configurata per la catena di supermercati Jumbo Supermarkten (580 punti vendita). Si tratta di un sistema ottimizzato per le movimentazioni, unendo le caratteristiche dei commissionatori orizzontali a un intuitivo di comando a distanza. I vincitori dell’IFOY Award 2016 saranno annunciati il 31 maggio 2016. www.crown.com
Velocità adattiva con il radar Il passaggio tra le aree interne ed esterne dei centri di logistica e dei capannoni produttivi rappresenta solitamente una zona critica per la sicurezza. Solitamente si lavora veloci all’esterno e piano all’interno. Il sistema radar “Linde Speed Assist” è un valido aiuto per i conducenti che permette di impostare accelerazioni e velocità in base a distanze e percorso. Questa tecnologia funziona anche in condizioni meteo avverse. www.linde-mh.it
18 Costruzioni febbraio 2016
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Bobcat T300 - 2010 - +39 - Roma Caterpillar 226 B3 - 2011 - 400 h - +39035373795 - Bergamo Caterpillar 931B - 1988 - 6501 h - 65 CV - +39 0586017060 - Livorno Caterpillar 931B - 1987 - 6149 h 0039 0292364378 - Milano Caterpillar 935 C - 1990 - 5500 h - 8000 € - 0039 392 9779756 - Salerno Caterpillar 935 C - 1991 - 2600 h +39 3888715420 - Ogliastra
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Caterpillar 943 - 1981 - 12500 € +39 068887628 - Roma
Caterpillar D6D - 1981 - 7320 h 0547663742 - Forlì-Cesena Caterpillar D6D - 1980 - 9937 h 28500 € - +39051736669 - Bologna Caterpillar D6D - 1980 - 8100 h 28500 € - +39051736669 - Bologna Caterpillar D6D - 1980 - 8100 h 28500 € - +39051736669 - Bologna Caterpillar D6D - 1980 - 9937 h 28500 € - +39051736669 - Bologna Caterpillar D6D - 1980 - 9937 h 28500 € - +39051736669 - Bologna
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Caterpillar 303C CR - 2006 1960 h - +39 335.1498868 - Lecco Caterpillar 312C - 2004 - 6196 h 15 T - +39082797236 - Avellino Caterpillar 312C - 2003 - 5000 h 15 T - 35000 € - +39 0571 464078 - Pisa Caterpillar 315 B L - 2000 - 6000 h - 16.4 T - +39 0586017060 - Livorno Caterpillar 315clc - 1991 - 8000 h - 20 T - 16000 € - +39 0776280029 - Frosinone
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Doosan DX225NLC - 2010 - 3694 h - 21.4 T - 63000 € - +390171401225 - Cuneo
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Doosan DX300LC - 2010 - +39 0544.585600 - Bologna
Iveco 190-38 - 1987 - Spurgo pozzi - NC - +390761435386 - Viterbo
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C’È LA FIRMA DI LAYHER SUL MULTIDIREZIONALE, SULLE TRAVI AD ALTA PORTATA E SUI SISTEMI DI PUNTELLAZIONE IMPIEGATI PER IL RESTAURO DELLA CHIESA DEI GESUITI A L’AQUILA DI DANIELA STASI
Aquila è un toponimo che ormai evoca solo un ricordo: il terremoto del 6 aprile 2009, che ha causato centinaia di morti, migliaia di feriti e più di 10 miliardi di euro di danni stimati. Ma questo è risaputo. Ciò che si avverte camminando all’interno della “zona rossa” è, invece, un vuoto profondo e incolmabile, un silenzio rotto solamente dai lavori in corso e l’oblio in cui sono stati risucchiati secoli di storia. Ancora oggi l’eco del sisma è percepibile a ogni passo. Tutto ciò lo abbiamo visto con i nostri occhi a inizio dicembre quando siamo andati a vedere le opere di consolidamento e restauro della Chiesa di Santa Margherita dei Gesuiti, in pieno centro, nei pressi di Piazza del Palazzo, cuore politico della città. A farla da padrone in cantiere, le strutture provvisionali Layher, scelte dall’azienda esecutrice dei lavori, la romana Edil.Fa.Mar. A noi il compito di raccontarvi, nelle pagine a seguire, i dettagli dell’intervento. ST © Costruzioni
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STRUTTURE PROVVISIONALI
Sullo sfondo una foto scattata sulla sommità della Chiesa di Santa Margherita dei Gesuiti a L’Aquila. Nelle altre immagini, i sistemi Layher utilizzati per il restauro. Nel dettaglio, in bella vista: il ponteggio multidirezionale Allround, le travi ad alta portata e i sistemi di puntellazione.
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NEWS RINASCIMENTO Attualità&Prodotti
ad alta portata
Il restauro della Chiesa di Santa Margherita dei Gesuiti, fortemente danneggiata dal sisma, è suddiviso in due fasi: la prima riguarda il consolidamento statico di tutta la struttura e la messa in sicurezza da parte dei restauratori degli affreschi e degli stucchi; la seconda prevede il completamento del restauro pittorico e la parte impiantistica. Tra le operazioni più rilevanti in merito alla fase statica, ricordiamo il rifacimento dei tetti (sia quelli delle navate laterali, sia quello della volta principale, con demolizione di quelli preesistenti e ricostruzione), l’intervento strutturale sulle volte con impiego di materiale innovativi (come la rete a base di basalto, geocalce e biocalce, fioccature per il sostegno laterale e cerchiaggi con nuovi solai nei sottotetti con barre in acciaio inox, sistema bossong), la realizzazione di diatoni (ossia inserimenti di fiocchi con malta a gravità) nella facciata esterna e la riparazione delle lesioni sulle murature (dove possibile, con la tecnica “cuci e scuci” per tutta la profondità della muratura, dove non possibile con iniezioni a base di geocalce fluida).
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STRUTTURE PROVVISIONALI
DUE FASI PER TORNARE IN FORMA
Posizione di prestigio
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La Chiesa di Santa Margherita, costruita per volontà della Compagnia di Gesù insieme all’adiacente collegio, risale al XVII secolo. La sua storia è travagliata: i gesuiti, infatti, presentarono il progetto nella seconda metà del Cinquecento ma le trattative si protrassero per lungo tempo. I lavori cominciarono nel 1636, ma nel 1641 era agibile un’unica cappella, quella della Trinità, e al 1662 risultavano finite solo le tre cappelle a sud e una a nord. La fine dei lavori si ipotizza all’ultimo decennio del Seicento. L’edificio si trova in un contesto sei-settecentesco di grande pregio, è circondato infatti da emergenze architettoniche quali Palazzo Camponeschi, Palazzo Margherita, Palazzetto dei Nobili e Palazzo Pica Alfieri.
Attualità&Prodotti
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U NA STRUTTURA COMPLESSA PER FACILITARE I LAVORI
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ma con le medesime caratteristiche di portata; nelle foto sotto alcuni dettagli del sistema Allround), 12,5 t di travi ad alta portata e 11,5 t di sistemi di puntellazione. Le travi ad alta portata, nate per realizzare le passerelle pedonali, arrivano a una luce di 25 m con una portata di 500 kg/mq, a 30 m con una portata di 300 kg/mq. www.layher.it © Costruzioni
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Progettata dall’ufficio tecnico Layher, la struttura è stata montata da Tecno System Appalti di Roma, da cui la Edil.Fa.Mar ha preso a noleggio tutti gli elementi. Ecco i dettagli della fornitura: 35 t di ponteggio Allround (tra cui anche elementi della Serie Lightweight che, realizzati con uno speciale acciaio ad alta resistenza, sono più leggeri rispetto a quelli tradizionali
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Teresa Maietta
Giovanni Fregno
direttore vendite Layher
tecnico Layher
Roberto Vesentini direttore generale Layher
responsabile di cantiere Tecno System Appalti
Duccio Piras
Aleandro Carminati
capocantiere Edil.Fa.Mar
amministratore unico Tecno System Appalti
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Abbiamo impiegato la struttura Layher con l’obiettivo di puntellare la volta principale, quindi la sua valenza è più di carattere statico che non di utilizzo del ponteggio vero e proprio. A tal fine, si sono rivelate fondamentali le travi ad alta portata. L’impiego del multidirezionale Allround, inoltre, a differenza di un ponteggio a tubi e giunti o a telaio, consente di avere un’area di lavoro a terra molto più libera, aspetto di primaria importanza in questo specifico lavoro, non potendo mettere i materiali al di fuori della chiesa. La struttura Layher si è rivelata snella e funzionale, ci ha dato infatti la possibilità di arrivare a qualsiasi quota lungo il perimetro della navata principale.
Nello schema le operazioni di assemblaggio della struttura Layher. Da sinistra: il ponteggio Allround, le travi ad alta portata e, infine, il sistema di puntellazione. Nel dettaglio, i tempi di montaggio del multidirezionale sono stati di 11 giorni (100 kg/ora uomo con una squadra composta da quattro uomini), quelli delle travi ad alta portata (12 in totale) sono stati di sei giorni (due travi/giorno con una squadra di quattro uomini), mentre i sistemi di puntellazione hanno richiesto quattro giorni (90 kg/ora uomo) con una squadra di quattro uomini. Tra i vantaggi principali della struttura Layher ricordiamo: l’aumento della capacità portante della struttura stessa con l’utilizzo di componenti modulari prefabbricati compatibili con l’Allround, minore quantità di materiale necessario e ridotti tempi di montaggio, oltre a una maggiore sicurezza generale.
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MONTAGGIO AD ARTE
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Siamo soddisfatti di come siamo riusciti a montare questa struttura. Le travi ad alta portata sono state montate a terra e poi sollevate in sincrono con dei paranchi elettrici. Si è reso necessario sollevarle in sincrono in quanto hanno lunghezze molto precise, non era ammesso il minimo errore. La precisione è stata millimetrica. Per la fase progettuale abbiamo collaborato con l’ufficio tecnico Layher, poi sul posto abbiamo studiato come montare le travi, mai assemblate prima in questa applicazione. Layher consente davvero di realizzare strutture ad hoc di ogni singola esigenza.
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Patrizio Catarci
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Questo, per Layher, è il primo lavoro in Italia in cui le travi ad alta portata vengono impiegate per una simile applicazione, e non per l’uso per cui sono state concepite, ossia per realizzare passerelle pedonali (come quella impiegata durante i lavori di riqualificazione della Darsena a Milano). Quella realizzata all’Aquila è una struttura provvisionale complessa e molto particolare: per arrivare a puntellare la volta, il ponteggio da solo non era in grado di sopportare un carico così elevato; l’uso delle travi ad alta portata ha consentito quindi di creare nella parte sottostante una luce elevata e dare il carico necessario alla parte sopra per realizzare il ponteggio.
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Attualità&Prodotti
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I NFRASTRUTTURE
UN’OPERA capitale IL CANTIERE INFRASTRUTTURALE PIÙ SPETTACOLARE DELLA SCOZIA DARÀ FORMA AL PONTE STRALLATO QUEENSFERRY CROSSING ENTRO IL 2016. LA LIEBHERR-GREAT BRITAIN È TRA GLI ATTORI COPROTAGONISTI DEL PROGETTO GRAZIE A SOLUZIONI DI SOLLEVAMENTO DI MATTHIEU COLOMBO
Nella foto di sfondo, il cantiere visto dalla sponda Sud dell’estuario del fiume Forth dove è iniziato il varo delle strutture da terra. Tre le gru a torre Liebherr 630 EC-H 40 in azione. Nella foto a sinistra, il versante Sud visto dal centro della foce.
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pochi chilometri dalla capitale scozzese Edimburgo, è in fase di costruzione il terzo ponte sull’estuario del fiume Forth. In ordine cronologico, il primo costruito è stato il Forth Bridge, prettamente ferroviario e inaugurato nel 1890. In seguito, nel 1964, è stato aperto al traffico veicoli il Forth Road Bridge. Oggi, in parallelo a questi, sta sorgendo il Queensferry Crossing che permetterà di estendere il percorso dell’autostrada M90 verso Sud abbreviando i tempi di percorrenza tra Edimburgo e il Nord della Scozia. Una volta aperto il nuovo corso, il ponte del 1964, che non era più commisurato al crescente volume di traffico, sarà percorso esclusivamente da mezzi pubblici, pedoni e biciclette. Il committente Transport Scotland aveva questo progetto in mente da diversi anni, ma la sua messa in opera è iniziata nel 2011. Il termine dei lavori è previsto entro il 2016. Con 2.633 m di lunghezza sospesa, il nuovo ponte è stato definito lo strallato con tre torri più lungo mai realizzato. Le due campate centrali misurano 650 m. Al progetto stanno lavorando diverse gru mobili Liebherr del noleggiatore locale Ainscough Crane Hire. In particolare, sono operative due cingolate LR 1300 e dieci differenti modelli di autogrù multiterreno. Inoltre è stata richiesta la consulenza tecnica di Liebherr-Great Britain per pianificare la disposizione delle tre gru a torre modello 630 EC-H 40 Litronic che si auto eleveranno fino a 212 m d’altezza utile sotto gancio. ST
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I NFRASTRUTTURE
ELEVANO CASSEFORME E STRALLI Il supporto di Liebherr nella scelta delle gru a torre è stato richiesto per trovare una soluzione adatta a sopportare il vento che soffia anche a più di 200 km/h e per assicurare la capacità di sollevamento utile richiesta di 30.000 t con tiri singoli. Le gru a torre 630 EC-H 40 Litronic si sono rivelate conformi alle prestazioni richieste montando frecce da 36 m con una capacità massima di sollevamento in punta di 180 tonnellate. Questo tipo di configurazione permette di movimentare velocemente anche carichi pesanti grazie alla potenza operativa di ben 110 kW. Le tre gru, che oggi toccano un’altezza massima di 235 m e una utile di 212 m, sono cresciute in parallelo ai piloni in calcestruzzo grazie ad elementi torre a elevazione idraulica. Per contrastare il vento, ogni torre è assicurata al rispettivo pilone con cinque supporti espressamente disegnati e forniti dal contractor Hochtief. Le gru a torre sono state funzionali alla costruzione dei piloni in calcestruzzo garantendo la movimentazione delle casseforme e permetteranno di posizionare gli stralli (cavi d’acciaio cerati e inclusi in una tubazione di pvc estruso), parte strutturale del nuovo ponte.
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A destra, il pilone centrale del Queensferry Crossing che poggia le fondamenta sulla roccia affiorante Breamer ed è alto 210 m. Le gru solidali al futuro piano strada (a destra in blu) hanno una capacità massima di sollevamento di 780 t e servono ad elevare i moduli d’acciaio che formano la nuova carreggiata.
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L’ORIZZONTALE ARRIVA DAL MARE Le strutture orizzontali in acciao del nuovo ponte arrivano via mare da Shanghai e sono scaricate nello spazio logistico di cantiere creato sulle sponde del Forth (vedi foto a sinistra) dove trova posto anche l’impianto per la produzione di calcestruzzo. L’elevazione dei moduli d’acciaio da livello mare a futuro livello strada è garantita da elevatori a fune su rotaie che scorrono lungo il ponte (gru azzurre), mentre le gru mobili Liebherr della Ainscough Crane Hire sono funzionali sia alle movimentazioni a terra sia alle operazioni di allestimento finale delle strutture e degli stralli. Questi saranno fissati alla parte centrale del piano strada, tra le due carreggiate. A ponte ultimato gli stralli si incroceranno al centro delle due maggiori campate (650 m l’una) per un totale di 146 m.
Per il cantiere del Queensferry Crossing, la società Ainscough Crane Hire ha valutato il suo impegno in oltre 5.000 ore di noleggio tra autogrù e gru mobili cingolate.
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È già partito il conto alla rovescia
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L’attuale Forth Road Bridge (foto a sinistra) è stato inaugurato il 4 settembre 1964 dalla Regina Elisabetta II. In oltre 50 anni il volume di traffico è passato da 11.000 veicoli al giorno fino alle 72.000 unità attuali. Appena il nuovo Queensferry Crossing sarà operativo, il collaudato ponte andrà “in pensione” e dovrebbe essere aperto a pedoni, ciclisti e mezzi pubblici. Usiamo il condizionale perché lo scorso 6 dicembre il ponte è stato chiuso al traffico per valutare l’incidenza sulla struttura di una crepa nella carpenteria strutturale, ma poi riaperto. L’attesa per il nuovo ponte è sempre maggiore e il contractor Hochtief annuncia di essere in anticipo sulla tabella di marcia. Per quanto riguarda il costo dell’operazione sarà di 1,35/1,40 miliardi di sterline, quindi inferiore al miliardo e sei preventivato.
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A VENTAGLIO La veduta aerea a destra lascia intuire come i tre ponti sul Forth siano tra loro più vicini sulla sponda Nord dell’estuario e più lontani sull’altro versante.
VISTO IN SEZIONE A sinistra, il disegno tecnico del piano orizzontale del ponte. In rosso è evidenziata la struttura portante delle carreggiate da 12,7 m in metallo che arriva via nave da Shanghai. In blu sono evidenziati gli stralli, ovvero i tiranti che uniscono la struttura ai piloni.
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DAKAR 2016
UN’IMPRESA De Rooy
IL PILOTA OLANDESE SU IVECO POWERSTAR SI AGGIUDICA LA DAKAR IN SUDAMERICA. ALTRI 3 CAMION DEL COSTRUTTORE ITALIANO SI PIAZZANO FRA I PRIMI 10. DELUDE LO SQUADRONE RUSSO DELLA KAMAZ CHE NON VA OLTRE LA PIAZZA D’ONORE DI
GIANENRICO GRIFFINI
he Gerard De Rooy con il suo Iveco Powerstar puntasse in alto e fosse tra i favoriti per la vittoria finale nella Dakar 2016 lo si sapeva fin dall’inizio. Pochi, però, hanno previsto un risultato così netto e corale per il team Petronas-De Rooy-Iveco del pilota olandese. Che, oltre ad essersi aggiudicato come driver la 38a edizione del rally più duro al mondo insieme al navigatore spagnolo Moises Torralardona e al meccanico polacco Darek Ronewald, è riuscito a piazzare altri tre veicoli fra i primi dieci in classifica generale: il Powerstar della squadra locale La Gloriosa-De Rooy-Iveco (al terzo posto), guidato dall’argentino Federico Vilagra detto El Coyote e preparato dallo stesso De Rooy, il Trakker dell’olandese Anton Van Genugten (quinto) e l’altro Trakker dello spagnolo Josep (Pep) Vila Roca (decimo). Sfortunato, invece, l’esordio con i colori del team olandese di Ales Loprais, costretto al ritiro alla quinta tappa per un problema meccanico. Con il successo di quest’anno, De Rooy bissa il primo posto ottenuto nel 2012 davanti al connazionale Hans Stacey a bordo di un Iveco Trakker e al kazako Artur Ardavichus, su Kamaz 4326. RST
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CAMPIONI La premiazione del pilota Gerard De Rooy (primo a destra) con il navigatore spagnolo Moises (Moi) Torralardona e il meccanico polacco Derek Rodewald. Sono davanti al loro Iveco Powerstar 501. VETERANO Sotto, il giapponese Yoshimasa Sugawara, classe 1941, che ha corso la sua 33° Dakar arrivando al 31° posto. Lo ha fatto sull’Hino 528.
La Dakar 2016 ha confermato di essere una gara durissima per uomini e camion. Sia per i 9.000 km di percorso a cavallo fra Argentina e Bolivia, con 4.500 km di speciali, sia per le temperature torride superiori a 40 gradi, con punte di 50, per il profilo altimetrico e per le condizioni meteo proibitive dovute alle piogge alluvionali.
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DAKAR 2016
TESTA A TESTA PREANNUNCIATO Nella Dakar 2016 l’avversario più temibile per De Rooy è stato il russo Ayrat Mardeev del Kamaz Master Team, che difendeva il titolo conquistato lo scorso anno sul traguardo di Buenos Aires. Proprio Mardeev, nel corso della conferenza stampa pre Dakar tenutasi lo scorso dicembre a Mosca presso la sede dell’agenzia d’informazione Russia Today, aveva indicato in De Rooy e nel suo team, rafforzato dagli ingressi di Vilagra e di Loprais, il principale avversario da battere. Forse il pilota di punta del Kamaz Master sentiva che la Dakar 2016 non sarebbe stata una passeggiata trionfale come l’edi-
zione 2015, che ha visto tre equipaggi russi sui tre gradini del podio. E così è stato. Lo squadrone di Chelny ha dovuto, infatti, accontentarsi del secondo posto di Mardeev (nelle foto sotto con il Kamaz 500), distaccato di un’ora e dieci minuti - e del settimo di Nikolaev, giunto sul traguardo a quasi quattro ore da De Rooy. A insidiare il dominio dei camion di Iveco e Kamaz ci ha pensato l’olandese Hans Stacey, cugino ed ex compagno di squadra di De Rooy, su Man Tgs. Da segnalare anche il sesto posto dell’olandese Pascal De Baar, alla guida di un Renault Trucks K520 del Mammoet Rallysport.
I PRIMI DIECI TRUCK CLASSIFICATI Classifica 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Numero Equipaggio Costruttore di gara Nazionalità veicolo 501 De Rooy (Nld) - Torralardona (Esp) - Rodewald (Pol) Iveco 500 Mardeev (rus) - Belyaev (Rus) - Svistunov (Rus) Kamaz 514 Vilagra (Agr) - Perez Companc (Arg) - Memi (Arg) Iveco 506 Stacey (Nld) - Serge (Bel) - Van Der Vaet (Bel) Man 516 Van Genugten (Nld) - Van Limpt (Nld) - Van Eerd (Nld) Iveco 529 De Baar (Nld) - Roesink (Nld) - De Graaf (Nld) Renault Trucks 502 Nikolaev (Rus) - Yakovlev (Rus) - Rybakov (Rus) Kamaz 533 Valtr (Cze) - Kalina (Cze) - Stross (Cze) Tatra 510 Versluis (Nld) - Pronk (Nld) - Klein (Nld) Man 518 Vila Roca (Esp) - Colome Roqeta (Esp) - Torres Sala (Esp) Iveco
In quota manca il fiato Ugualmente impegnative per gli equipaggi e per i motori dei camion (l’aria rarefatta non fa bene ai polmoni di piloti, ai navigatori e al rendimento dei propulsori già stressati dai fondi sconnessi) sono state le tappe in altura. In quella attorno alla città boliviana di Uyuni - la sesta della Dakar - l’altitudine minima del percorso non è mai scesa sotto i 3.500 metri sul livello del mare, con picchi fino a 4.200 metri.
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Attualità&Prodotti A sinistra, l’Iveco Trakker 516 dell’equipaggio tutto olandese Van Genugten (driver), Van Limpt (navigatore) e Van Eerd (meccanico).
L’Iveco Powerstar 514 del team La Gloriosa-De Rooy-Iveco, guidato dall’argentino Federico Vilagra.
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LA COSTANZA PREMIA Il primo successo di tappa di De Rooy si è concretizzato nella quarta frazione, quando il pilota olandese ha staccato il connazionale Versluis su Man di poco più di mezzo minuto. Gli altri successi per De Rooy sono arrivati all’ottava e alla nona tappa. La vittoria nell’ottava frazione da Salta a Belén - una tratta di 534 chilometri in prevalenza di navigazione - è stata duplice, poiché ha proiettato anche il pilota olandese in vetta alla classifica generale, con un vantaggio di quasi otto minuti sul russo Nikolaev del Kamaz Master Team. La Dakar 2016 si è praticamente decisa alla decima tappa, al termine della quale il vantaggio di De Rooy sul secondo in classifica, il russo Mardeev, si è attestato a un ora e 15 minuti. Poi, l’olandese ha saggiamente amministrato il distacco, evitando di correre rischi inutili. L’edizione di quest’anno della Dakar ha visto la partecipazione di 55 camion, 41 dei quali hanno completato il rally raggiungendo il traguardo di Rosario.
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QUEST’ANNO VINCE IL SEI LINEA La Dakar 2016, con i suoi 9.000 km di lunghezza complessiva e i 4.500 km di prove speciali, è stata un banco di prova estremamente severo e selettivo per i veicoli e, soprattutto, per i motori. La competizione per i primi posti in classifica generale ha coinvolto i Cursor 13 di Iveco e i D9508 A7 Liebherr, che equipaggiano i Kamaz della squadra russa del Kamaz Master Team. I sei cilindri in linea di 12,8 litri di cilindrata della Casa italiana, prodotti nello stabilimento francese di Bourbon Lancy, sono preparati per la Dakar nel centro ricerca e svi- Motore Iveco Cursor 13 Motore Liebherr_D9508A7 luppo di Fiat Powertrain di Arbon in Svizzera. standard dei motori Euro 6. I V8 Liebherr da 16,2 litri di cilinI Cursor 13, dotati di sistema d’iniezione common rail in grado drata (che hanno conquistato il podio lo scorso anno) sono codi raggiungere la pressione massima di polverizzazione del gastruiti nello stabilimento svizzero di Bulle ed erogano 1.047 Cv. solio di 2.200 bar utilizzano oltre il 70 per cento dei componenti
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Figlio d’arte - il padre Jan ha vinto la Dakar in Africa nel 1987 e ha corso insieme a lui il rally in Sudamerica nel 2002 - Gerard De Rooy ha bissato quest’anno, con proprio team, la vittoria ottenuta nel 2012. In un’intervista esclusiva a il pilota olandese descrive la sua Dakar, spiega quali ne sono stati i punti di svolta e le ragioni del successo.
Gerard De Rooy Pilota team Petronas-De Rooy-Iveco
Sopra, l’Man 506, arrivato quarto, con l’equipaggio Hans Stacey, Serge Bruynkens, Jan van der Vaet.
Quattro camion del suo team nei primi dieci in classifica. A cosa si deve questo risultato? “Alla rinnovata struttura del team con tre piloti di Powerstar, tutti in grado di puntare alla vittoria finale. Poi, ai driver molto veloci dei camion di supporto, i Trakker, e, infine, alla squadra dei meccanici con ruoli ri-definiti e differenti responsabilità. La nuova organizzazione è stata testata in Marocco, durante il rally Oylibia e applicata quest’anno in Sudamerica.” Come ha vissuto quest’edizione della Dakar? “In modo molto rilassato. Grazie alla nuova struttura del team, ho potuto focalizzarmi sul mio compito principale: correre per la vittoria, senza dovermi occupare della manutenzione dei veicoli, delle riparazioni e della logistica della squadra. Tutto ciò ha aiutato la concentrazione, creando un’atmosfera molto più distesa.” Quali sono state le tappe più difficili, i punti di svolta del rally 2016? “Dopo il giorno di riposo, ero conscio che i Kamaz avrebbero spinto al massimo, giocando il tutto per tutto. In effetti, durante la speciale Salta-Belén, Nikolaev è stato veramente veloce. Ma lo sono stato anch’io fin dall’inizio e ho concluso la tappa con un vantaggio di due minuti e mezzo. Per il Kamaz Master Team questo risultato ha avuto l’effetto di un colpo da knock-out. E nei due giorni successivi i russi hanno corso troppi rischi per tentare la rimonta. Così al termine della speciale Belén-Belén, durante la quale non abbiamo avuto nessun problema, il nostro vantaggio è aumentato.”
NEWS Ha cambiato il suo stile di guida durante la Dakar? “Quest’anno ho potuto contare su un navigatore fantastico, estremamente professionale. Il fatto di avere una fiducia totale in Moi, mi ha permesso di concentrarmi sulla guida e, quindi, di essere più veloce.” Com’è è andata sui fondi più scivolosi? “Nella prima settimana di gara le condizioni meteo sono state veramente singolari. Il bagnato non è la situazione di gara che preferisco. In ogni caso, abbiamo perso solo pochi minuti, senza rischiare.” Quali sono i principali punti di forza del suo Powerstar? “Prima di tutto, il motore, che non ha mai avuto un guasto da quando sono alla guida dei camion di Iveco. Le caratteristiche di potenza e di coppia ne fanno, secondo me, il miglior propulsore disponibile sul mercato. E Petronas ha fornito lubrificanti che hanno favorito questi livelli di performance. Poi, le doti di guidabilità e di comfort del veicolo, la posizione di guida e le prestazioni degli ammortizzatori e dei pneumatici off-road di Goodyear, che fanno del Powerstar un camion da rally vincente. Durante i test pre-Dakar ci siamo focalizzati soprattutto sul settaggio degli ammortizzatori e, con l’aiuto dei tecnici di Goodyear, sulla comprensione del comportamento delle coperture su diverse tipologie di fondi.” Quando si è sentito certo della vittoria? “L’ultimo giorno di gara. La Dakar è così imprevedibile e gli errori sono sempre dietro l’angolo. Durante l’ultima speciale ho avuto la sensazione che tutto fosse sotto controllo e la vittoria a portata di mano. Una vittoria che dedico a Jurgen Damen, il mio co-pilota scomparso lo scorso anno.”
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attrezzature CFA rulli compattatori
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Dumper Abbiamo seguito al lavoro un nuovo A30G impegnato sugli argini del fiume Albegna
Sicurezza
micropali
Miniescavatori Anteprima assoluta per 4 nuovi miniescavatori JCB. L’innovazione è pro sicurezza
Pneumatici BKT ha inaugurato un imponente stabilimento produttivo a Bhuj, India. È iniziata una nuova era
Mmt I compatti Takeuchi della Galletti Amerigo & Arias a Radicondoli (SI) per la rete geotermica Enel
Cabine Un nuovo ambiente di lavoro frutto del network ‘CAB Concept Cluster’. Il futuro prende forma
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Terne Otto VF 10.33 Avio per l’Esercito Italiano. Le VF Venieri sono pronte per volare ad alta quota
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LA VOCE
criveva il giornalista e scrittore Tiziano Terzani: “I fiumi mi han sempre attirato. Il fascino è forse in quel loro continuo passare rimanendo immutati, in quell’andarsene restando, in quel loro essere una sorta di rappresentazione fisica della storia, che è, in quanto passa. I fiumi sono la Storia”. E i fiumi raccontano storie. Di vita, di forza generatrice e, delle volte, anche di distruzione. Questa lunga premessa per anticipare ciò che vi racconteremo nelle prossime pagine, ossia la nostra visita a Marsiliana d’Albegna, nel grossetano più profondo.
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Accompagnati da Volvo CE Italia, dal concessionario Progetto Cervetti e dalla cooperativa agricola G. Boscaglia, siamo andati a vedere in azione una flotta di tre dumper articolati della Casa svedese, due nuovi A30G e un A30E (nel complesso, per quanto riguarda il marchio Volvo, sono stati noleggiati sei dumper e un escavatore). Un lavoro suggestivo ma anche impegnativo e necessario: i mezzi, infatti, trasportavano il terreno da scavo per il rifacimento degli argini del fiume Albegna che, nel 2012, tracimando, provocò danni notevoli agli abitanti e al territorio. ST
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Macchine Componenti UNA FLOTTA DI MACCHINE VOLVO CE AL LAVORO IN TOSCANA PER IL RIPRISTINO DELLE SEZIONI DI DEFLUSSO DEL FIUME ALBEGNA, ESONDATO NEL 2012.
IL NOSTRO SGUARDO SI È POSATO SULL’A30G DI
DANIELA STASI
Nelle foto l’intervento di rifacimento degli argini del fiume Albegna, nel grossetano, alla cui realizzazione ha partecipato anche la cooperativa agricola G. Boscaglia. Al lavoro una flotta ben nutrita di macchine Volvo CE, prese a noleggio da Progetto Cervetti. La nostra attenzione è stata catturata dal nuovo dumper articolato A30G, ma in cantiere ha lavorato anche l’escavatore EC290C, visibile nelle foto in sequenza.
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Il fiume Albegna nasce sulla sponda meridionale del Monte Buceto e sfocia nel Mar Tirreno nei pressi di Albinia, abbracciando un territorio dall’indubbio fascino paesaggistico. La sua esondazione nel novembre 2012 è diventata un caso di cronaca nazionale, causando vittime e mettendo a soqquadro l’area circostante. Quelli che siamo andati a vedere sono i lavori di ripristino delle sezioni di deflusso del fiume, prosecuzione delle attività di rimozione dei macro interri presenti nell’alveo: questo intervento, commissionato dal Consorzio 6 Toscana Sud all’impresa Dott. Carlo Agnese, in subappalto alla cooperativa G. Boscaglia, ha anche un’importante valenza di prevenzione territoriale; infatti, andando ad allargare la sezione idraulica dell’Albegna, si è contribuito a prevenire una sua futura esondazione. La terra scavata, è stata poi man mano trasportata ai proprietari dei terreni circostanti, per alzare il livello del terreno stesso, sempre in un’ottica preventiva.
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RIPRISTINO E PREVENZIONE
NOLEGGIO BEN MIRATO
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La cooperativa G. Boscaglia si è occupata di tutte le attività attinenti alla manutenzione straordinaria dell’Albegna per il lotto assegnatole: dallo sbancamento al trasporto del materiale alle zone limitrofe, fino alla riprofilatura delle scarpate. Per comprendere l’entità del lavoro, basti dire che la cooperativa, per il lotto di riferimento, ha movimentato circa 100.000 m3 (circa 500.000 m3 di terra movimentata nel complesso sul fiume Albegna). Per afrontare il lavoro, l’impresa Boscaglia è ricorsa al concessionario Progetto Cervetti, da cui ha noleggiato una flotta ben nutrita di mmt a marchio Volvo CE, in particolare dumper ed escavatori.
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Muso duro, movimento armonico
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Volvo CE costruisce dumper dal 1966, pertanto in questo particolare segmento vanta una celebre tradizione tecnica. Il modello A30G, così come tutti gli altri dumper articolati della casa svedese, vanta una catena cinematica composta interamente da componenti Volvo e appositamente progettata per l'uso su dumper articolati, in modo da assicurare un funzionamento armonizzato. Da segnalare anche il giunto di articolazione e oscillazione, posizionato a un'elevata altezza da terra e costituito da uno snodo di rotazione che non richiede alcuna manutenzione e da un sistema di sterzaggio idromeccanico. La confortevole e sicura cabina, con visibilità a 360°, presenta un agevole accesso ai comandi e una bassa rumorosità interna, pari a 74 dB(A). L’A30G, con un peso operativo scarico di 23.600 kg e con una capacità di carico di 28.000 kg (con cassone standard), è azionato da un Volvo D11L Stage IV da 265 kW a 2.100 giri al minuto. Il sistema di ribaltamento Load & Dump brevettato conta due cilindri, a stadio singolo e doppia azione.
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A Marsiliana i dumper Volvo CE hanno ottimizzato e velocizzato i tempi dell’intervento: suddivisi in tre squadre, erano in grado di dare continuità alle operazioni di carico e di trasporto del materiale dal fiume ai terreni circostanti. Il giorno della nostra visita erano al lavoro due nuovi A30G e un A30E, ancora scattante e in forma.
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U NA TOSCANA CON CUORE SVEDESE Progetto Cervetti, con sede a Grosseto, dal 2005 è concessionaria Volvo CE Italia per le province di Grosseto e Siena. La struttura offre un servizio di vendita e consulenza tecnica, una capillare assistenza post-vendita e servizi per il noleggio e per l’usato. Progetto Cervetti si articola con una rete di funzionari commerciali, di tecnici qualificati e di officine mobili attrezzate per interventi in cantiere. L’offerta commerciale prevede l’intera gamma delle macchine Volvo, mmt e stradali, oltre ad attrezzature e accessori per qualsiasi esigenza di cantiere.
Attenzione al territorio Un’impresa giovane, dalla lunga esperienza. La cooperativa agricola G. Boscaglia, sorta nel 2014 dalla fusione di tre cooperative, è al servizio del settore ambientale e si occupa di una grande varietà di lavorazioni, dal movimento terra alle attività forestali fino alle manutenzioni ambientali ordinarie e straordinarie, per lo più per conto di enti pubblici.
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È la prima volta che af- Riccardo frontiamo un lavoro di Cavezzini questo tipo, ringraziamo il Consorzio 6 Toscana Sud per direttore tecnico averci offerto questa opportunità, cooperativa agricola G. Boscaglia per noi un’importante esperienza formativa. Per l’intervento, abbiaFrancesco mo noleggiato i mezzi Volvo da Progetto Cervetti Cervetti. I nostri operatori non avevano mai responsabile guidato un dumper prima d’ora, ma il sugcommerciale gerimento di Francesco Cervetti si è riProgetto Cervetti velato più che azzeccato: i dumper, infatti, su terreni non compatti e con dislivelli Il noleggio è variato a seconda evidenti, garantiscono una produttività più delle fasi lavorative, fino ad arelevata rispetto a un classico cava cantierivare a sei dumper noleggiati re quattro assi. Risultano anche meno imin contemporanea. Siamo concessionapattanti sul terreno, dettaglio di primaria ria Volvo da una decina di anni, abbiamo importanza vista la valenza ambientale delun parco nolo ben nutrito, e quando dobl’area in cui abbiamo operato. biamo affrontare noleggi corposi come Abbiamo un lungo rapporto di fiducia con questo lavoriamo in sinergia con Volvo Progetto Cervetti, sempre disponibile e Rents. Siamo orgogliosi di rappresentempestivo nell’assistenza, e il marchio tare il marchio svedese: tutte le macchiVolvo, che conoscevamo per gli escavane in gamma sono affidabili e sicure; inoltori, ci ha soddisfatto anche per i dumper: tre per quanto concerne la riduzione dei sono affidabili e intuitivi, è come guidare consumi, le pale gommate sono da semun’automobile; ma l’aspetto che ci ha sorpre le prime della classe, e ottimi risultapreso di più, è stata la velocità di ti si stanno riscontrando anche lavoro, la stessa sia a mezzo scacon le ultime serie di escavarico sia carico. tori e dumper.
Gianni Filippeschi caposquadra cooperativa agricola G. Boscaglia
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LA GAMMA DEI MIDI NEL 2015, CON 6 MODELLI, ARRIVANO 4 NUOVI MINI JCB CON PESO OPERATIVO TRA LE 4 E LE 6 T DI
MATTHIEU COLOMBO
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DOPO AVER RINNOVATO
SCEGLIETE
la vostra dimensione 46 Costruzioni febbraio 2016
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Macchine LO STRATEGA Tim Burnhope, JCB Chief Innovation and Growth Officier, durante il lancio dei nuovi miniescavatori a La Manga, Spagna.
CB ha presentato in Spagna, in anteprima mondiale, 4 nuovi miniescavatori con peso operativo compreso tra le 4 e le 6 tonnellate. I nuovi modelli sono il 48Z-1, che sostituisce il precedente 8045Z/8050ZTS, il 51R-1 che sostituisce l’8050ZTS/RTS, il 55Z-1, che raccoglie il testimone dell’apprezzato 8055ZTS/RTS, e un modello completamente nuovo, il 57C-1. In termini di quantità di modelli in questa fascia di mercato, ora JCB è all’altezza dei player più agguerriti, mentre in termini di qualità, la sua strategia punta ad allungare il passo incrementando semplicità operativa, tecnologia e sicurezza passiva. Continua quindi in grande stile il rinnovamento della gamma degli escavatori inglesi compatti iniziata con i 6 midi tra le 6,5 e 10 t. Oltre a prestazioni superiori ai modelli precedenti, i neonati hanno un design accattivante, sfoggiano un nuovo monitor lcd d’interfaccia operatore che si controlla tramite selettore rotativo e hanno un rilevatore che permette di segnalare visivamente i sovraccarichi durante i sollevamenti. ST
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IL MONDO DA 0 A 12 T A livello globale la domanda di mini non è mai stata così forte. Se nel 2005 se ne vendevano 147.000 unità e nel 2007 ben 177.000, nel 2014 si sono contate 195.000 unità vendute. E il 2015 sarà probabilmente migliore!
LA NICCHIA DELLE 4-6 T La fascia di peso operativo più richiesta al mondo è quella delle macchine da meno di 4 t che fanno 40% del mercato. Le macchina tra le 4 e 6 t rappresentano il 35% del volume, mentre quelle da 6 a 12 t il 25%.
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2 BRACCI, 3 DIPPER Come per i midi di nuova generazione, anche i compatti di fascia media sono figli di un progetto modulare avanzato. Gli elementi condivisi da tutti sono i componenti idraulici, il motore, l’elettronica e la cabina. Solo il 57C-1 monta una cabina più grande del 18%, ed è la stessa dei midi come il 100C1. Gli elementi che variano sono i telai di base delle 4 torrette, le zavorre, i cofani e gli elementi braccio. Incrociando 2 bracci e 3 avanbracci, JCB ottiene una attrezzatura diversa per ogni modello. Su 48 e 51 il braccio è da 2.700 mm con avambraccio da 1.450 e 1.570 mm. Su 55 e 57 il braccio è da 2.866 mm con rispettivi avambracci da 1.570 e 1.820 mm.
GESTIONE ELETTRONICA Con questa generazione di mini, si passa a motorizzazioni Stage IIIA/Tier 4 Interim per l’Europa e Stage IIIB/Tier 4 Final per gli Stati Uniti. Per le macchine destinate a quest’ultimo mercato, il costruttore ha scelto di montare il noto JCB by Kohler KDI1903 con trattamento allo scarico tarato a 33,4 kW netti a 2.200 giri/min, mentre in Europa sarà di serie il Perkins 404D-22 (foto in alto) da 33,1 kW netti erogati a 2.600 giri/min. I clienti del Vecchio Continente possono però richiedere anche la versione con il 3 cilindri prodotto a Reggio Emilia. In questo caso, si passa alla gestione elettronica del motore. L’auto idle è di serie.
ADJUSTABLE SETTINGS La nuova leva di comando della lama dozer è elettroidraulica, e ha in testa tre pulsanti per il controllo della traslazione a due velocità, del flottante e della lama angolabile, disponibile a richiesta.
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57C-I
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55Z-I
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Macchine Componenti QUICKHITCH JCB Tra gli equipaggiamenti disponibili anche l’attacco rapido idraulico firmato da JCB, ora più versatile dato che si adatta anche ad attrezzature non originali JCB.
• +11% di visibilità • +9% forza di strappo • strumentazione migliorata • +5% in più di altezza di scarico • ingrassaggio boccole a 500 ore
ACCESSIBILITÀ OK La meccanica è sempre ben accessibile. Il motore è laterale, parallelo alla cabina, il distributore è sotto i piedi dell’operatore, mentre sotto il cofano posteriore trovano posto gli scambiatori di calore e i serbatoi di gasolio e olio idraulico.
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A SCELTA I 4 modelli montano di serie i cingoli in gomma. A richiesta sono disponibili i classici cingoli in ferro oppure i ‘Geogrip’ con pattini in metallo rivestiti in gomma (foto a destra).
SOLLEVA SICURO Se sui nuovi mini si richiedono valvole di sicurezza e gancio per sollevare materiali in cantiere, si dispone anche di un avvisatore di sovraccarico, visivo ed acustico, integrato al quadro di controllo. Per macchine così compatte è una novità assoluta. Sollevando un peso, il nuovo monitor segnala l’avvicinarsi del sovraccarico con una grafica che sfuma progressivamente da verde ad arancio a rosso. Nel caso di rischio sovraccarico, un allarme acustico previene l’operatore.
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TI PORTO A CASA... CON I LED Oltre ai fari alogeni si possono avere fari di lavoro a led con funzione ‘guide-me-home’, che garantisce l’illuminazione per 3 minuti dopo lo spegnimento del motore per dare modo all'operatore di allontanarsi in sicurezza. Sono 6 fari led di cui 4 sopra il tetto della cabina e 2 ai lati del braccio.
500 ORE Semplificare la manutenzione era tra gli obiettivi dei progettisti. I cambi olio motore sono passati da 250 a 500 ore d’intervallo. Le nuove boccole di giunzione bracci si ingrassano sempre a 500 ore, mentre le tubazioni idrauliche sono modulari e codificate per semplificare eventuali interventi.
IMMOBILIZER Tra le opzioni, anche il sistema d’avviamento con immobilizer e codici differenti personalizzabili. La parte lcd del monitor è da 3 pollici e mezzo, ma integrata in un ampio quadro. Tutto è ben leggibile e intuitivo. Sull’lcd si visualizzano anche le regolazioni idrauliche disponibili.
TRE PIÙ UNA I modelli 48Z-1, 51R-1 e 55Z-1 montano la stessa spaziosa cabina, ma il 57C-1, che si concede lo sbalzo posteriore della torretta maggiore, ha la stessa cabina del 100C-1! Tradotto in numeri: 18% in più di abitabilità (+70 mm per le gambe e +130 mm dietro al sedile) e 11% in più di visibilità.
La voglia di salire a bordo na grande novità in cabina è il nuovo monitor, ma lo sono soprattutto le funzioni che offre e la semplicità d’interfaccia con l’operatore. Per inserire il codice di avviamento, ad esempio, si può utilizzare la tastiera laterale al quadro, la classica tastiera a membrana sul cruscotto destro o il nuovissimo selettore rotativo ispirato a quello lanciato dalle
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I 4 nuovi midi JCB
Modello Peso Potenza Motore (Opt) Modello Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione Egr Tratt. gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata Regolazione pompa Distributore Pressione Profondità di scavo Prof. plinto Distanza di scavo Altezza di carico Forza strappo Forza penetrazione Velocità traslazione Velocità rotaz. torr. Passo/L. carro Rulli d'appoggio Largh. sottocarro Larghezza suole Sbalzo poster. torr. Scavo disas. (s-d) Lungh. trasporto Altezza trasporto Lama (W-H)) Soll.-abbas. lama Sbalzo lama Batteria Alternatore Serbatoio gasolio Sist./serb. idraulico
ton kW l N° mm rpm m/s N° N°
l/min Mpa mm mm mm mm daN daN km/h rpm mm N° mm mm mm mm mm mm mm mm mm Ah A l l
48Z-1 4,79 33,1 (33,4) Perkins (Kohler) 404D-22 (KDI1903) 2,18 (1,9) 4 (3) 84x100 (84x100) 2600 (2200) 8,7 (7,3) 2 (4) conv. conv. (CR) 1 (multi) cooled no (DOC) natural (turbo) var 126 Full LS press. comp. 24/26 3.327 1.971 5.846 4.001 3874 2243 3 - 4,6 8,3 1.985/2.490 4 1.950 400 975 n.d. 5.353 2.551 1.962 - 400 433 - 464 n.d. 1 x 75 85 (100) 76 100/55
berline tedesche. Non mancano il sistema di sicurezza a doppio consenso “2Go” per attivare l’idraulica e le modalità di potenza, tra cui l’immancabile Eco ma anche la nuova H+ con cui l’operatore attiva un power boost continuo. Tra i sedili disponibili, anche quello a sospensione pneumatica. Anche grazie alla qualità dei materiali, ci si sente quasi a bordo di un JS. ST
51R-1 5,11 33,1 (33,4) Perkins (Kohler) 404D-22 (KDI1903) 2,18 (1,9) 4 (3) 84x100 (84x100) 2600 (2200) 8,7 (7,3) 2 (4) conv. conv. (CR) 1 (multi) cooled no (DOC) natural (turbo) var 126 Full LS press. comp. 24/26 3.447 2.069 5.962 4.088 3874 2141 3 - 4,6 8,3 1.985/2.490 4 1.950 400 1.030 n.d. 5.349 2.551 1.962 - 400 433 - 464 n.d. 1 x 75 85 (100) 76 100/55
55Z-1 57C-1 5,36 5,83 33,1 (33,4) 33,1 (33,4) Perkins (Kohler) Perkins (Kohler) 404D-22 (KDI1903) 404D-22 (KDI1903) 2,18 (1,9) 2,18 (1,9) 4 (3) 4 (3) 84x100 (84x100) 84x100 (84x100) 2600 (2200) 2600 (2200) 8,7 (7,3) 8,7 (7,3) 2 (4) 2 (4) conv. conv. conv. (CR) conv. (CR) 1 (multi) 1 (multi) cooled cooled no (DOC) no (DOC) natural (turbo) natural (turbo) var var 126 126 Full LS Full LS press. comp. press. comp. 24/26 24/26 3.606 3.856 2.052 2.254 6.119 6.260 4.274 4.456 4282 4282 2957 2651 3 - 4,6 3 - 4,6 8,3 8,3 1.985/2.490 1.985/2.490 4 4 1.950 1.950 400 400 1.000 1.300 n.d. n.d. 5.518 5.495 2.551 2.561 1.962 - 400 1.962 - 400 433 - 464 433 - 464 n.d. n.d. 1 x 75 1 x 75 85 (100) 85 (100) 76 76 51 100/55febbraio 2016 Costruzioni 112/62
PNEUMATICI
UNA SVOLTA epocale DI
MATTHIEU COLOMBO
Per garantire l’autonomia del nuovo stabilimento BKT a Bhuj è stata costruita una centrale elettrica a carbone da 20 MW (foto sotto). La nuova area industriale misura 312 ettari, cioè 3,12 km2.
&Componenti
Macchine
IL COSTRUTTORE DI PNEUMATICI BKT HA INAUGURATO UN IMPONENTE STABILIMENTO PRODUTTIVO A B HUJ, I NDIA.
È INIZIATA UNA NUOVA ERA na cattedrale nel deserto. Solitamente questa definizione non ha accezione positiva, ma nel caso del nuovo stabilimento BKT di Bhuj è quanto mai positiva e calzante. Il costruttore dà prova di forza investendo 500 milioni di dollari per creare, su un’area di 312 ettari, un impianto pronto a cambiare gli equilibri del mercato globale dei pneumatici OTR e industriali. L’accezione deserto fa riferimento al polveroso terreno su cui sorge lo stabilimento, ma di fatto il sito di produzione è tutto fuorché isolato visto che dista circa 60 km dal porto di Mundra. Grazie al nuovo sito, oggi BKT ha una potenzialità produttiva raddoppiata e tempi di consegna più celeri in tutto il mondo. Una terza freccia all’arco del costruttore è l’ampliamento della gamma offerta con pneumatici OTR da 49 pollici e, presto, 51 pollici. L’attività di Bhuj è iniziata nel 2015 con 100 tm di lavorazione al giorno e a chiusura anno è arrivata a 150 tm, corrispondenti in media a 325 pneumatici al giorno. Per tutto il 2016 la produzione aumenterà costantemente e nel 2017 crescerà fino a 300 tm giornaliere. Il titolo del nuovo corporate book di BKT ben descrive questa importante era aziendale: ‘committed to growth’, ovvero impegnata a crescere. ST
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LA GAMMA BKT È ONLINE BKT-TIRES.COM
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PNEUMATICI
SPAZIO A PRODUZIONE E DIPENDENTI Per progettare lo stabilimento di Bhuj BKT si è domandata quanto spazio ed energia avrebbe avuto bisogno in futuro, quanto era sensato investire per la società e come migliorare la logistica tra produzione e rivenditori. Oggi possiamo dire che Bhuj, tra gli impianti BKT, è il più vicino ad un porto commerciale, che l’investimento programmato è di 500 milioni di dollari e la superficie complessiva è di 312 ettari. Di questi, circa 30 ettari sono dedicati alla produzione, 10 a ricerca-sviluppo e test su pista, 12 all’impianto energetico e 6 all’area residenziale articolata in 406 appartamenti. Non mancano poi delle aree verdi, un centro ricreativo, un ambulatorio medico e la stazione dei vigili del fuoco. Inoltre sono state realizzate 90 stanze per ospiti e studenti che prenderanno parte a un progetto formativo sviluppato in sinergia tra BKT e un’università locale.
CONTROLLO QUALITÀ In parallelo alla produzione di Bhuj sono operative diverse stazioni di controllo qualità. Nella foto in alto il laboratorio che verifica le singole materie prime in ingresso e le mescole grezze prodotte dai 13 mixer.
BEN 177 PRESSE PER PNEUMATICI A Bhuj sono attive quasi 180 presse per la produzione di pneumatici con ogni disegno e misura. Quelle per gli OTR più grandi sono montate in negativo rispetto alla pavimentazione dello stabilimento.
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Macchine Componenti 8 KM DI LINEE ANTINCENDIO All’interno dello stabilimento BKT l’acqua gioca un ruolo fondamentale. È utilizzata sia per scaldare le presse in produzione sia per spegnere tempestivamente principi d’incendio grazie a 8 km di linee d’acqua a fronte di un perimetro di stabilimento lungo 7,5 km. Inoltre, a Bhuj è residente una squadra antincendio BKT che abbiamo avuto modo di vedere in azione durante una delle simulazioni programmate.
Lucia Salmaso amministratore delegato BKT Europe
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L’impianto di Bhuj è una pietra miliare nella crescita di BKT, non solo per il suo elevato livello tecnico e qualitativo, ma anche perché è lo stabilimento BKT più vicino a uno scalo portuale, elemento decisivo per accelerare i tempi di spedizione. Questo è un ulteriore plus per le aziende che hanno selezionato i pneumatici BKT per il primo equipaggiamento.
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TECNOLOGIA GLOBALE
UN PERCORSO DI PROVA UNICO IN INDIA Il circuito di prova dello stabilimento di Bhuj è stato studiato per verificare il comportamento dei pneumatici e il comfort di guida su fondi omogenei e accidentati. Altri costruttori di pneumatici locali hanno richiesto di poter affittare il circuito BKT per i loro test. In parallelo al nuovo tracciato è in fase di costruzione il centro ricerca e sviluppo dove si perfezioneranno ricerche su polimeri e nuovi composti per i battistrada.
Dal punto di vista della produzione, le tecnologie integrate nei processi di Bhuj provengono da tutto il mondo e aprono le porte all’automazione senza eccessi. I controlli di qualità sono parte delle diverse fasi di costruzione dei pneumatici. Il personale tecnico verifica tutto il processo: dalle materie prime grezze fino al controllo dei prodotti finiti, che nel caso degli OTR più grandi avviene ai raggi X. Dal punto di vista dei macchinari meritano menzione i 13 mixer made in Germany che permettono di ottenere molteplici mescole di base dalle differenti materie prime, alcune macchine per la costruzione di carcasse e battistrada firmate dall’italiana Marangoni, innovative macchine che elevano i processi di automazione nel posizionamento delle tele incrociate e ben 177 presse a caldo per dare forma definitiva ai singoli modelli e versioni.
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PNEUMATICI
1° EQUIPAGGIAMENTO Più produzione, nuove misure, standard di qualità elevati e costanti, tempi di spedizione ridotti. Queste sono le prerogative dell’impianto di Bhuj con cui BKT guadagna una stima ancora maggiore da parte dei costruttori di macchine movimento terra e agricole. Lo scorso anno BKT ha tagliato un traguardo importante superando il Caterpillar Supplier Quality Excellence Process (SQEP). Bhuj, come tutti gli stabilimenti BKT, ha ottenuto la Certificazione di Qualità ISO 9001: 2000. Un altro punto che eleva l’immagine di BKT in ambito OTR è lo sviluppo di nuove misure per dumper rigidi come la 49 pollici a cui è dedicato un padiglione della produzione. In questo caso i pneumatici sono costruiti per rispondere alle specifiche esigenze del singolo sito estrattivo di un cliente e garantire un costo orario del pneumatico pianificato e contenuto.
RISERVE PER OGNI EVENIENZA In alto uno dei due bacini da 66.000 m3 di capacità realizzati per lo stoccaggio dell’acqua.
Da sinistra, Arvind Poddar, presidente e amministratore delegato BKT, e Rajiv Poddar, amministratore delegato aggiunto BKT, con Khushboo Poddar.
LA CASA BIANCA Di fronte al complesso residenziale costruito per ospitare i dipendenti è stata costruita la White House, una struttura raffinata pensata per ospitare gli ospiti della struttura. Può accogliere 90 persone.
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Macchine Componenti 20 MW DI ENERGIA Sullo sfondo, in grande, l’impianto a carbone per la produzione di energia elettrica da 20 MW di potenza, costruito espressamente all’interno dello stabilimento.
IL QUARTIERE BKT Sopra, dall’alto: l’ingresso indipendente del complesso residenziale progettato per accogliere 406 famiglie di dipendenti, le case viste dallo stabilimento, un dettaglio di cortile interno. Gli appartamenti sono dotati di aria condizonata.
L’AVVENTURA BKT IN LIBRO Si intitola Committed to Growth e riassume la storia dell’azienda, la struttura e gli obiettivi futuri. Sottolinea inoltre l’attenzione di BKT per l‘ambiente e per il sociale.
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DOVE L’ENERGIA GEOTERMICA È DIVENTATA ELETTRICITÀ Gli Etruschi sono tutt’oggi considerati la prima civiltà ad avere goduto delle proprietà geotermiche naturali. In Toscana è quindi avvenuta la più antica utilizzazione al mondo delle sorgenti di calore in forma di acqua o vapore. A Larderello, vicino Pisa, è anche avvenuta la prima trasformazione da energia geotermi-
ca a elettrica con il primo generatore ideato nel 1904 dal principe Piero Ginori Conti. Le fonti geotermiche di Larderello sono tuttora sfruttate. Oggi l’Italia è il quinto Paese al mondo per potenza geotermica installata. Prima vengono nell’ordine Stati Uniti, Filippine, Indonesia e Messico.
L’ENERGIA vien dal terreno
IL COMUNE DI RADICONDOLI (SI) PASSA AL GEOTERMICO ENEL GRAZIE ALLA COMPETENZA DELLA GALLETTI AMERIGO & ARIAS. ATTORI MECCANICI PROTAGONISTI, I COMPATTI TAKEUCHI DI
MATTHIEU COLOMBO
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energia geotermica è considerata una risposta alle esigenze di salvaguardia ambientale e di sviluppo sostenibile. Sin dai primi del Novecento, l’Italia è stato il primo Paese al mondo a sfruttare il calore naturale della terra sia in quanto tale sia trasformandolo in energia elettrica. Oggi Enel Green Power gestisce in Toscana uno dei più grandi complessi geotermici al mondo con 34 impianti, per circa 769 MW di potenza netta, che producono oltre 5 TWh di energia elettrica all’anno, pari al 26% del fabbisogno regionale. EGP fornisce inoltre calore a oltre 9.000 utenze domestiche e commerciali. COSTRUZIONi ha visitato il cantiere che porterà il riscaldamento geotermico a Radicondoli (SI) nella sua fase finale, quella della realizzazione delle reti nel borgo e di collegamento delle singole utenze. L’impresa che ha realizzato la nuova centrale geotermica, la dorsale che canalizza il calore e che abbiamo visto in azione a Radicondoli, è la Galletti Amerigo & Arias di Pomarance (PI) che ha vinto la gara d’appalto EGP grazie alla grande espe58 Costruzioni febbraio 2016 rienza maturata nel segmento. ST
&Componenti
Macchine
Sopra, in sequenza, il percorso del nuovo impianto geotermico in poche immagini. Dalle sorgenti di calore fino alla conduttura composta da tubo di servizio in polietilene ad alta densitĂ (HDPE) e lâ&#x20AC;&#x2122;isolamento termico in densa schiuma poliuretanica isolante.
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A sinistra il nuovissimo TB230 nei vicoli di Radicondoli. I 30 e 40 quintali Takeuchi sono disponibili anche con lama dozer angolabile e flottante e hanno computer di bordo con regolazione della portata dell’ausiliario, a colori per la versione cabina.
TRADIZIONALE
C INQUE TAKEUCHI IN UN ANNO La Galletti Amerigo & Arias ha un’ampia esperienza nel mondo delle costruzioni e si è specializzata nella realizzazione e posa di sottoservizi, come nella manutenzione stradale. Nonostante l’ampio parco macchine dell’impresa (conta tra l’altro escavatori da 23 t di peso, pale gommate con benna da 3,5 m3 e dozer), per la squadra di Pomarance le macchine più compatte sono anche le più sfruttate e il vero valore aggiunto risiede nella loro affidabilità. L’ultimo ciclo di rinnovo della flotta compatta è iniziato nel dicembre 2014, quando l’azienda ha scelto il primo mini Takeuchi TB215R (1,57 t) offerto dal concessionario locale Edilservice di Monteriggioni (SI). In seguito, apprezzate le caratteristiche strutturali e le prestazioni del piccolo, ha acquistato un TB216 (1,77 t), un TB230 (2,8 - 3,1 t) e un midi TB290 (8,6 - 9,1 t). Completa il gruppo lo skid TL12, top di gamma del costruttore giapponese.
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Il TB216 è il mini convenzionale della gamma Takeuchi. La macchina ha una zavorra posteriore a sbalzo per la massima stabilità senza compromessi. Come tutti i mini Takeuchi sotto le 2 t, il TB216 si distingue per avere cofani in metallo, manutenzione semplificata, carro a larghezza variabile, valvola selezione martello pinza, sacca portattrezzi e ingrassatore. La profondità massima di scavo di 2.400 mm è garantita da un braccio scavo da 1.130 mm completamente in fusione, realizzato senza nessuna saldatura.
I L PRIMO AMORE Il mini TB215R è stato il primo Takeuchi dell’impresa Galletti Amerigo & Arias ed è anche il più compatto che hanno scelto. La R della sigla indica che si tratta di un modello semigirosagoma con raggio posteriore nullo, capace di lavorare in spazi ridotti anche grazie al carro allargabile e alla possibilità di scegliere tra la versione con lama dozer lunga e la lama dozer corta. Il rapporto tra prestazioni e dimensioni è massimo. Come sul TB216, i cilindri del braccio sono ben protetti in posizione superiore. Di più piccolo nella gamma c’è il TB210R, modello tutto nuovo, che pesa mezza tonnellata meno.
FULL POWER L’offerta di skid Takeuchi conta tre modelli: TL8, TL10 e TL12. La Galletti Amerigo & Arias ha scelto il top di gamma con motore da 81kW di potenza massima e linea idraulica ausiliaria da 81 l/min di portata e high flow da 153 l/min.
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La mia famiglia ha vissuto in prima linea la meccanizzazione dei cantieri dagli anni Cinquanta ad oggi. La Galletti Amerigo & Arias è stata infatti fondata da nonno Amerigo, mentre Arias era mio padre (foto in bianco e nero). Dal trasporto di legna si è arrivati alla specializzazione in posa di sottoservizi e manutenzione stradale realizzando, negli anni, poche operazioni immobiliari. L’azienda conta meno di 20 dipendenti, ma nel 2015 abbiamo fatturato oltre 4 milioni di euro e circa il 50% dei lavori lo abbiamo realizzato per Enel. Questo perché negli anni abbiamo maturato un’esperienza specifica nella costruzione di centrali, reti e postazioni sonda geotermiche. L’attuale competenza ci permette di essere molto competitivi nelle provincie di Siena e Pisa. In questo modo riusciamo ad aggiudicarci diverse gare d’appalto EGP. Per noi le macchine operatrici sono importanti. Delle Takeuchi apprezzo la robustezza strutturale, la funzionalità, l’allestimento completo e il supporto di Edilservice.
Roberto Galletti titolare Galletti Amerigo & Arias
Al fianco dei professionisti La Edilservice di Monteriggioni (SI) è concessionaria Takeuchi da circa tre anni, ma la gamma di attrezzature e prodotti che offre è molto più ampia e pensata per supportare l’intera filiera edile. Non solo movimento terra in vendita, in officina e a noleggio (nel raggio di 50 km), ma anche gru edili, piattaforme aeree autocarrate, elettroutensili professionali e molto altro ancora. L’azienda, fondata da Andrea Frosali negli anni Ottanta, ha superato gli scorsi anni, non facili, grazie alla fiducia guadagnata consigliando al meglio gli imprenditori locali. Oltre all’officina interna, Edilservice è dotata di unità mobile d’assistenza.
www.noleggio-edilizia.it
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Macchine Componenti RUBA LAVORO AI GRANDI La più grande delle Takeuchi con adesivo Galletti Amerigo & Arias è il midiescavatore TB290. Le caratteristiche di questa macchina sono il carro largo 2200 mm, i fari laterali, il computer di bordo a colori con possibilità di regolare la portata dell’ausiliario in qualsiasi momento. È possibile scegliere anche la versione posizionatore e i cingoli geo-grip con placche di acciaio rivestite di gomma.
Da sinistra, Andrea Frosali titolare di Edilservice, Michele Guzzo direttore commerciale Midi Equipment, distributore Takeuchi, Roberto Galletti titolare dell’impresa Galletti Amerigo & Arias e Alessandro Illiano commerciale per Edilservice.
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CABINE
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VISIONE
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futura condivisa UNA SQUADRA DI AZIENDE HA DEFINITO IN MODO RAZIONALE UNA CABINA HI TECH MA ADATTA ALLA PRODUZIONE ritzmeier Cabs, assieme a una rosa di partner di alto profilo, svelerà a Bauma 2016 il frutto del progetto ‘Genius Cab’. La futuribile cabina per macchine operatrici che vedete in queste pagine è frutto della collaborazione integrata del network 'CAB Concept Cluster' formato da prima-
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64 Costruzioni febbraio 2016
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MATTHIEU COLOMBO
rie aziende Oem di settore (vedi box). Il nuovo concetto costruttivo, detto Softcab, ha una struttura di base ROPS realizzata in acciaio, ma a questa sono unite parti funzionali in alluminio per ridurre il peso rispetto alle classiche cabine per macchine con peso operativo tra le 10 e le 40 t. L’utilizzo dell’alluminio e
&Componenti
Macchine
La Genius Cab è tra le novità selezionate come finaliste del Bauma Innovation Award 2016. Concorre alla categoria design con la Mecalac MWR e il Triple Boom System di Tadano Faun. I vincitori saranno annunciati all’apertura della manifestazione.
UN LAVORO DI SQUADRA La nuova cabina di concezione modulare è frutto del network 'CAB Concept Cluster' che ha permesso di unire le competenze sia delle aziende Aurora, Bosch, Fritzmeier, Grammer, Hella, Hydac, Mekra Lang, Savvy Telematic System, S.M.A., sia delle menti di The Design Agency Lumod Dresden Technical University (TU Dresden) e Vdbum (Verband Der Baubranche Umwelt und Maschinentechnik) che dell’esperienza diretta dell’impresa tedesca Max Bögl. Da dicembre 2015, tutti questi partner hanno un sito internet comune per presentare il progetto.
www.cabconceptcluster.com lo sviluppo di nuove geometrie da parte del centro di ricerca e sviluppo Fritzmeier a Sibiu, Romania, permettono di ridurre il peso di circa il 30%. Inoltre le superfici vetrate e gli allestimenti interni sono concepiti per contenere i costi in funzione dei volumi produttivi. Lo stesso reparto di ricerca ha svilup-
pato anche tecnologie come il concept di comando ‘Ergo handle’, le microcamere di retrovisione o il parasole regolabile elettricamente. Tra i clienti che hanno lavorato con Fritzmeier citiamo a titolo d’esempio Caterpillar, Liebherr, Terex, JCB, Hitachi, Komatsu, Kubota, Dynapac e Sennebogen. ST
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UN’ATTIVITÀ PROGETTUALE PARTICOLARMENTE IMPEGNATIVA QUELLA AFFRONTATA DA VF VENIERI PER LA FORNITURA DI OTTO VF 10.33 AVIO, TERNE AVIOTRASPORTABILI DESTINATE AL GENIO AERONAUTICO DANIELA STASI
© Costruzioni
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Nelle foto i momenti salienti della cerimonia di consegna delle otto terne VF 10.33 Avio all’Esercito Italiano, svoltasi nella sede VF Venieri, a Lugo (RA). In particolare nella seconda foto sotto, in prima linea di fronte alle macchine, Giacomina Venieri (prima a sinistra), presidente e amministratore unico dell’azienda, Filippo Muccinelli Venieri (penultimo a destra), direttore generale, Daniele Muccinelli, amministratore delegato Venieri commerciale, insieme alle autorità locali. © Costruzioni
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Macchine
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Una grande soddisfazione per l’azienda romagnola, soprattutto per la capacità, non così scontata, di customizzare le macchine in base alle particolari esigenze del richiedente. E le terne VF 10.33 Avio, questo il nome del modello, di specifiche tecniche ad hoc ne hanno richieste molte, a partire dall’aviotrasportabilità. COSTRUZIONI ha partecipato alla cerimonia di consegna, in presenza di rappresentanti dell’esercito e di autorità locali. ST
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cendere in campo” è un modo di dire preso in prestito dal linguaggio militare ma che, in genere, si usa in modo figurato. In questo caso facciamo un’eccezione e lo usiamo come si deve. Eccovi spiegato l’arcano: VF Venieri si è aggiudicata la fornitura di otto terne a quattro ruote sterzanti per l’Esercito Italiano; sono destinate a essere utilizzate dal Corpo del Genio Aeronautico in missioni sia in Italia, sia all’estero.
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Siamo particolarmente soddisfatti di aver vinto la gara d’appalto con l’Esercito Italiano: riuscire a soddisfare delle specifiche così vincolanti, imposte da un bando di carattere europeo, è indice di un’elevata flessibilità progettuale e produttiva. Lo sforzo dell’ufficio tecnico è stato impegnativo, in termini di tempo e di risorse impegnate. Basti dire che le produzioni destinate all’Esercito sono soggette alla codifica Nato, ossia ogni singolo codice deve essere codificato in base a determinati parametri, insomma un’operazione lunga e laboriosa.
direttore generale Venieri
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TERNE
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Filippo Muccinelli Venieri
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Le terne, omologate per operare a temperature comprese tra i -19 e i +49 gradi (testate in camera climatica), come tutti i mezzi VF Venieri, sono dotate di trasmissione idrostatica Bosch Rexroth e di cambio e assali per impieghi gravosi Dana. Tra l’altro la VF 10.33 Avio è allestita con una ricca gamma di attrezzature, tali da renderla idonea a ogni tipo di lavoro, dalla benna al dispositivo laser per il rilevamento della profondità di scavo, dal martello demolitore alle forche di sollevamento.
www.vf-venieri.com
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La terna VF 10.33 Avio è stata progettata per resistere alle sollecitazioni dell’avioimbarco e dell’aviotrasporto su aerei Hercules C-130J. I principali vincoli di questa particolare tipologia di trasporto sono rappresentati dall’altezza della macchina, dai punti di fissaggio e dalla pressione specifica al suolo. Nello specifico, la terna avio è stata riprogettata totalmente per garantire un’altezza massima da terra di 2.680 mm (la parte più bassa dell’aereo è di 2.730 mm), senza modificare le dimensioni della cabina, che è quella standard del modello 10.33B, ma lavorando sul ribassamento della stessa. Un altro lavoro progettuale molto importante affrontato per questa commessa, è stata la definizione dei punti di fissaggio di cui è disseminata la macchina, fondamentali per garantire un’adeguata resistenza (3 G in verticale, 3 G in avanti, 1,5 G indietro e 1,5 G laterali) alle accelerazioni gravitazionali proprie del trasporto aereo. I valori raggiunti si comprendono me- Marco glio se si pensa che uno shuttle in fase di decollo raggiunge i 3 G, Taroni un’auto da Formula 1 in decelerazione i 2 G e una moto da Moto GP responsabile Ufficio in decelerazione gli 1,5 G. Tecnico VF Venieri
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Concepita sulla base della terna rigida 10.33B, la 10.33 Avio è stata realizzata su una particolare specifica della 46ª Brigata aerea dell’Aeronautica Militare, per essere aviotrasportabile sul velivolo Hercules C130J. Tra le sue caratteristiche peculiari ricordiamo la cabina ribassata, il braccio pala con cinematismo parallelo e la verniciatura policroma militare. La macchina è azionata dal quattro cilindri Deutz TCD 3.6 L4 da 74,4 kW rispondente alle norme sulle emissioni Stage IIIB, installato sotto la cabina a favore di una maggiore stabilità.
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PROGETTATA PER VOLARE ALTO
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www.costruzioniweb.com in video
Costruzioni lancia ConTestÂŽ, un format video realizzato in collaborazione con il videomaker Rino Lo Brutto. Lâ&#x20AC;&#x2122;analisi tecnica di macchine, attrezzature e nuove tecnologie diventa accattivante e fruibile in ogni momento
Casa Editrice la fiaccola srl Via Conca del Naviglio, 37 | 20123 Milano | Tel.02/89421350 | e mail marketing@fiaccola.it | www.fiaccola.com
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Riciclaggio Demolizione Attacchi rapidi
Cesoie
Terre e rocce da scavo Martelli demolitori Mpa
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Frantoi
Ferro
Idraulica Faccia piana
Decommissioning Polipi
microcariche
Attrezzature Sostenibile
Sicurezza
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Impianti mobili Keestrack sarà a Monaco con nuovi prodotti e best seller. La tradizione guarda avanti
Frantoi Il nuovo frantoio a urto I-140 è la punta di diamante di Terex Finlay al Bauma
Benne frantumatrici Zero manutenzione e l’80% di potenza in più. Ecco a voi le new entry di Atlas Copco
NEWS
&Demolizione
Riciclaggio
Rapaci sul gigante del mare
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Per effettuare GUARDA l’intervento l’azienda IL VIDEO si è affidata alle cesoie DEL CANTIERE CONCORDIA! da demolizione firmate MANTOVANIBENNE: dallo stabilimento riguardato i cosiddetti mirandolese, per cassoni di l’occasione, sono uscite rigalleggiamento, ossia due SH410 linea Eagle II imponenti strutture che, con un peso di 47 q, metalliche che sono servite, sono contraddistinte dalla riempiendosi e svuotandosi ben nota testa d’aquila. di acqua, a ricondurre in Le prime opere di assetto verticale il relitto e smantellamento hanno a permetterne il
Basi solide in Italia
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Zoomlion, il colosso cinese attivo nel settore delle macchine per le costruzioni, si rafforza in Italia al fianco del fondo Mandarin Capital, acquisendo per 67 milioni di euro il controllo di Ladurner, società di Bolzano specializzata in tecnologie per lo smaltimento dei rifiuti. L'operazione riguarda l'acquisto di azioni e un aumento di capitale: l'azionariato vedrà ZOOMLION al 57%, Mandarin Capital al 18%, la famiglia LADURNER al 25%. Con l'acquisizione di Cifa nel 2008, Zoomlion ha scelto l’Italia come Paese dove investire (nella foto, da destra, Zhan Chunxin, fondatore e presidente di Zoomlion, e Frank Zhang, vicepresidente responsabile della divisione ambiente del gruppo).
en.zoomlion.com www.ladurnerambiente.it
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galleggiamento. Solo così la Concordia ha potuto essere trainata nel suo lungo viaggio verso Genova. F.lli Omini è cliente storico di Mantovanibenne, che progetta, produce e commercializza le sue attrezzature in tutto il mondo grazie alle proprie filiali, tutte parte dell’MBI Group (Mantovani Benne International). www.mantovanibenne.com
Diventare esperti in bonifiche Dal 1998 un appuntamento fisso per i professionisti interessati alle materie ambientali. Il corso di aggiornamento professionale dal titolo “La bonifica dei siti inquinati” è promosso da Sigea (Società Italiana di Geologia Ambientale) con il patrocinio di Catap e Fidaf. In programma a Roma dal 16 al 18 marzo, si propone di informare e aggiornare i partecipanti sulla procedura della bonifica dei siti inquinati, secondo un approccio pratico/applicativo: dopo un’introduzione inerente la normativa nazionale, saranno evidenziati gli aspetti relativi alla caratterizzazione e bonifica-messa in sicurezza d'emergenza dei siti sia a livello regionale sia nazionale, illustrando con casi di studio le esperienze dei docenti in diversi contesti.
www.sigeaweb.it
opo innumerevoli trafile, dallo scorso maggio la Concordia è diventata un enorme cantiere di demolizione, da quando è stata trasferita nell’ex Superbacino del porto di Genova. A effettuare il delicato intervento, le imprese parte del consorzio Saipem San Giorgio, che si è aggiudicato la commessa. Tra di esse anche la milanese F.lli Omini.
40 anni di radiocomando a nat io
che permise loro di fondare l’azienda poi diventata BROKK. Negli anni la società ha consegnato oltre 6.000 macchine in più di
Online “Solo per te”
È
Effetto moltiplicatore Al Bauma e a Ifat, Marrel, parte del gruppo Fassi, presenterà la nuova gamma di ganci scarrabili, con capacità da 14 a 22 t in versione telescopica e telescopica/articolata. Sono caratterizzati dalla tecnologia Ampliroll MARREL, concetto avanzato di telaio basculante che fornisce un effetto moltiplicatore e rende i sistemi scarrabili più potenti rispetto a antep quelli tradizionali. La nuova generazione ri è completamente assemblata tramite bullonatura al telaio, permettendo una facile installazione degli accessori.
bauma se l ma
nato il primo sito web di MB Crusher completamente interattivo e in costante aggiornamento. Fruibile in più di 15 lingue, il nuovo sito MB offre una panoramica dettagliata di tutti i contenuti promossi dall’azienda, la cui disposizione sarà influenzata dalle scelte dei clienti, dalle loro preferenze e dalle loro esigenze e abitudini. Insomma si tratta di un sito costruito ad hoc degli utenti, facile da navigare e completamente responsive da tutti i dispositivi, tablet, computer, smartphone e tv. Gli utenti inoltre possono scaricare schede tecniche e brochure, leggere case history dei clienti da tutto il mondo, conoscere le novità e le promozioni in atto. www.mbcrusher.com
100 Paesi nel mondo, mantenendo la leadership nell’industria dei robot da demolizione. Le celebrazioni iniziano con il lancio ufficiale del nuovo Brokk 120 Diesel, la macchina da demolizione più piccola al mondo alimentata a diesel. Gli elementi del disegno di base rimangono invariati: una macchina compatta, flessibile e produttiva e aumento di stabilità con il nuovo sistema del braccio a tre elementi per una migliore portata e precisione. I festeggiamenti
www.marrel.com
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uasi mezzo secolo di innovazione pioneristica nel settore delle macchine radiocomandate da demolizione. Nel 2016 Brokk celebra i suoi primi 40 anni con svariate attività; in occasione dell’importante traguardo ha anche creato uno speciale logo dorato, applicato su ogni macchina consegnata. Tutto iniziò nel 1976, quando due imprenditori svedesi ebbero l’esigenza di demolire in ambienti confinati. Nacque così il primo robot da demolizione, una macchina
continueranno poi con la partecipazione a numerose fiere di settore durante l’anno, dal World of Concrete World, al Bauma di Monaco di Baviera: in quell’occasione, il 20 aprile, nel proprio stand, l’azienda organizzerà un frizzante evento celebrativo in compagnia di clienti attuali e potenziali. Infine, l’anniversario verrà celebrato sui social media, sulla pagina Facebook di Brokk: i clienti avranno la possibilità di condividere le loro foto e i video realizzati con una macchina Brokk; ogni mese l’azienda sceglierà un vincitore che farà parte di un libro virtuale e come premio il vincitore riceverà una giacca Brokk unica nel suo genere. www.brokk.com
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MOVIMENTO
Il nuovo modello di punta di Keestrack, il frantoio R8, è disponibile con sistemi di propulsione ibrida ECO-EP ed ECO-EP+, in grado di ridurre il consumo di carburante rispettivamente del 53% e del 79% se paragonati ai tradizionali impianti azionati da motori diesel.
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I MPIANTI MOBILI
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SEI MODELLI IN BELLA MOSTRA, TRA NOVITÀ E BEST SELLER. KEESTRACK A MONACO SI PRESENTERÀ COSÌ, RINNOVATA E ORIENTATA AL FUTURO
DI
DANIELA STASI
uovi modelli e tecnologie collaudate. Keestrack si presenta così a Monaco di Baviera, per la prossima edizione del Bauma. Nel suo stand metterà in mostra una flotta di sei macchine, tra frantoi e vagli, per applicazioni di riciclaggio e produzione di aggregati: in esposizione sia le versioni attuali di best seller sia nuovi impianti presentati in anteprima. Un esempio è dato dal frantoio R8 (nella foto
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in apertura), evoluzione del Destroyer 1313, con una capacità produttiva di 450 t/h. Con un rotore largo 1.250 mm, l’R8 presenta un’ampia camera di frantumazione e un pre-vaglio a due piani, a favore di una migliore qualità del materiale lavorato e di una minore usura. Grazie alla sua particolare geometria costruttiva, nonostante sia capace di grandi produzioni, l’impianto è trasportabile agevolmente. RST
&Demolizione
Riciclaggio
FIERA DA VAGLIARE In esposizione non solo frantoi, anche vagli. Come il nuovo C8/K8 (foto a sinistra) che, dotato di tecnologia Bivitec sviluppata dal partner austriaco austriaco Binder + Co, garantisce un ampio campo di applicazione, potendo lavorare in modo ottimale con una larga varietà di materiali (vetro, legno, scorie, ecc). Un altro vaglio in mostra a Monaco è il compatto K4 (foto in alto), ex Novum, che offre una delle più grandi superfici di vaglio nella classe delle 30 t e ha una capacità di produzione fino a 200 t/h.
Al Bauma, Keestrack, oltre a una gamma rinnovata, presenterà anche il nuovo logo aziendale e una nomenclatura dei modelli completamente rivista. Nella foto di destra, il nuovo sistema di monitoraggio da remoto con tecnologia GSM/UMTS che consente l'accesso in tempo reale ai dati e alle funzioni dell’impianto.
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FRANTOI
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Questione
DI FLUSSO 76 Costruzioni febbraio 2016
&Demolizione
Riciclaggio TEREX FINLAY RAGGIUNGE MONACO CON IL NUOVO FRANTOIO A URTO I-140. TRA LE MIGLIORIE TECNICHE, LA MAGGIORE SCORREVOLEZZA DEL MATERIALE NELLA MACCHINA DI
DANIELA STASI
oddisfare le aspettative che vanno a crearsi intorno al Bauma non è affatto semplice. Di sicuro a non deluderle sarà Terex Finlay, che per l’occasione presenterà in anteprima mondiale il nuovo frantoio a urto orizzontale I-140 (che poi porterà anche all’Hillhead a giugno): con trasmissione diretta con diametro 1.270 x 1.240 mm, a velocità variabile, è in grado di garantire elevati livelli di produzione nelle applicazioni di riciclaggio,
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estrazione e frantumazione. L’ottimale capacità di riduzione e la produzione di materiali di forma omogenea sono assicurate dalla robusta e collaudata camera Terex CR032. Tra le principali peculiarità del Terex Finlay I-140 spicca anche il miglioramento del flusso di materiali attraverso l’impianto, ottenuto incrementando la larghezza dei componenti man mano che il materiale si sposta all’interno della macchina. RST
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FRANTOI
GUARDA
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ROTORE A VELOCITÀ CONTROLLATA Il nuovo frantoio Terex Finlay I-140, che va a unirsi agli altri modelli a urto presenti in gamma (I-100, I-100RS, I-110 e I110RS), con tramoggia dalla capacità di 6 m³, è dotato di un evoluto sistema elettronico che controlla la velocità del rotore e regola l'alimentatore vibrante (VGF) per impieghi gravosi con pre-vaglio integrato, per rendere omogenea l'alimentazione del materiale nella camera a urto e mantenere condizioni di frantumazione ottimali. Il materiale proveniente dal pre-vaglio integrato può essere deviato in una riserva tramite il nastro di by-pass opzionale, oppure può essere mischiato con il prodotto frantumato sul nastro principale.
LE PECULIARITÀ SALIENTI • Flusso di materiale attraverso la macchina notevolmente migliorato • Regolazione idraulica delle piastre per un'agevole ed efficiente registrazione • Alimentatore vibrante per impiego gravoso con pre-vaglio integrato, per rimuo-
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vere detriti e materiali fini e vagliare il materiale di by-pass per la rielaborazione • Alimentatore vibrante sotto il frantoio opzionale, con rivestimenti antiusura, per un migliore flusso di scarico dei materiali
&Demolizione
Riciclaggio
L’I-140 IN NUMERI Motore Stage IIIA Motore Stage IV Rotore Peso
PIÙ PRODUTTIVITÀ RISPETTO AL PASSATO Cat C-15 540 da 403 kW Scania DC13 da 373 kW Ø 1.270 mm x 1.220 mm 48.720 kg
www.terex.com/mobile-processing-equipment/it/
L’I-140 costituisce una novità rilevante per la serie di frantoi a urto Terex Finlay. “I risultati dei nostri test intensivi sul campo hanno registrato, a seconda dell'applicazione, incrementi significativi della produttività rispetto al modello sostituito da questo impianto”, spiega Alan Witherow, product manager di Terex Finlay. “Il migliorato processo del flusso di materiale nell'impianto rappresenta una svolta importante nella nostra filosofia di progettazione e al momento opportuno verrà esteso all’intera gamma di frantoi a urto”.
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EVENTI
ANCORA UNA VOLTA IFAT, IL SALONE INTERNAZIONALE DI TECNOLOGIE PER L’AMBIENTE, REGISTRA IL TUTTO ESAURITO. CON IL SUO MEZZO SECOLO DI STORIA, LA FIERA TEDESCA VANTA 16 PADIGLIONI DISTRIBUITI SU UNA SUPERFICIE COMPLESSIVA DI
230.000 METRI QUADRATI DI
DANIELA STASI
verbooking anche per questa edizione. Ifat, il principale Salone internazionale dedicato alle tecnologie per l’ambiente, segna ancora una volta il tutto esaurito. In programma dal 30 maggio al 3 giugno nel Centro Fieristico di Monaco di Baviera, accoglierà oltre 3.000 espositori e in diverse aree espositive (in primis acqua e riciclo) è stata aperta una lista d’attesa. Ecco qualche numero: i padiglioni saranno
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16 (più l’area esterna), distribuiti su una superficie complessiva di 230.000 metri quadrati; di questi, 115.000 saranno dedicati alle acque chiare e reflue, e altrettanti al settore del riciclo e delle municipalizzate. Le premesse sono più che positive e al Salone Mondiale per Acque Primarie, Acque Reflue, Rifiuti Solidi e Materie Prime Secondarie sono attesi più di 135.000 operatori da tutto il mondo. RST
&Demolizione Cinquantenne Riciclaggio
ENERGICO GUARDA IL CANALE YOUTUBE DELL’EVEN TO!
La precedente edizione di Ifat ha visto la partecipazione di 3.081 espositori da 59 Paesi e 135.288 visitatori da 168 nazioni. La prossima edizione si svolgerà dal 30 maggio al 3 giugno a Monaco di Baviera.
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EVENTI
U NA LUNGA STORIA Il cammino di Ifat è iniziato nel 1966 con la denominazione di “Salone Internazionale di Tecnologia per le Acque Reflue”, una vetrina di soluzioni per il trattamento delle acque di scarico. Alla prima edizione parteciparono 147 espositori da nove nazioni e 7.650 visitatori da 40 Paesi, su una superficie di 18.000 metri quadrati. Negli anni successivi la rassegna ha registrato poi tassi di crescita significativi in tutti i settori, anche nei più recenti come l’approvvigionamento idrico, il riciclo e le soluzioni per le aziende municipalizzate. Oggi Ifat è un punto di riferimento per il settore non solo a Monaco, ma in tutto il mondo: oltre agli appuntamenti consolidati di IE expo a Shanghai e Ifat India a Mumbai, lo scorso anno ci sono stati i debutti positivi di Ifat Eurasia ad Ankara in Turchia e Ifat Environmental Technology Forum a Johannesburg, in Sudafrica. La storia continua...
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CURA PER I DETTAGLI Organizzato da Messe München International, così come il Bauma, Ifat colleziona sempre grandi successi. La precedente edizione ha visto la partecipazione di 3.081 espositori da 59 Paesi e 135.288 visitatori da 168 nazioni. Gli organizzatori impegnano risorse ed energie per consentire ai visitatori di pianificare la visita con cura. A tale fine, risulta molto utile il sito web dell’evento (www.ifat.de), con l’elenco online degli espositori, l’anteprima della struttura dei padiglioni e dell’area esterna. Nell’area di ricerca è anche possibile visualizzare informazioni dettagliate sugli espositori e sui loro prodotti e servizi. Inoltre i visitatori hanno la possibilità di memorizzare una lista di “preferiti” per organizzare in anticipo le tappe del loro percorso di visita.
E NERGIA DALLE ACQUE DI SCARICO Fedele alle sue origini, Ifat dedicherà anche nella prossima edizione molta attenzione ai prodotti e ai processi per il trattamento delle acque e la depurazione dei fanghi. Nelle acque reflue e nei relativi processi di trattamento si cela infatti un enorme potenziale energetico. Prendiamo l’esempio dei gas di depurazione o biogas: nel 2014, solo negli impianti di depurazione in Germania, da questo sottoprodotto della lavorazione dei fanghi sono stati ricavati 1.340 gigawattora di corrente. Con questa energia si potrebbe coprire il fabbisogno di una città come Francoforte per un intero anno. Ma il potenziale è molto superiore: degli oltre 10.000 impianti di depurazione presenti in Germania, nell’ultimo anno solo 1.252 hanno prodotto gas di depurazione. L’energia si nasconde anche nella temperatura delle acque di scarico: quelle di origine residenziale, commerciale e industriale hanno una temperatura compresa fra 10 e 60 gradi a seconda dell’utilizzo e del punto di misurazione; se condotta attraverso appositi scambiatori di calore, questa preziosa fonte di energia può essere sfruttata. Gli espositori di Ifat presenteranno esempi di best practice e case history concrete.
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Potenza senza
IMPEGNO PIÙ PRESTANTI E SENZA NECESSITÀ DI MANUTENZIONE. SONO LE NUOVE BC 2500 E BC 3700 DI ATLAS COPCO l Bauma, Atlas Copco presenterà la sua nuova generazione di benne frantumatrici. A contraddistinguerle, l'80% di potenza in più rispetto ai modelli precedenti (grazie a un esclusivo ciclo di frantumazione circolare) e una minore necessità di manutenzione. Pensate per macchine operatrici da 22 a 38 t, sono disponibili in due modelli: BC 2500 e BC 3700. In grado di frantumare fino a 110 t all'ora, le nuove benne frantumatrici firmate Atlas Copco sono anche equipaggiate di meccanismo automatico antibloccaggio, che provvede al costante riposizionamento del materiale, e il movimento reversibile, che consente all'operatore di cambiare la direzione di rotazione per spingere verso l’imbocco il materiale rimasto incastrato. RST
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Cave Calcestruzzo Alleggeriti
Riqualificazione
Pompe autocarrate
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Martelli demolitori Casseforme
Marmo
Additivi
Coltivazione Estrazione Slump
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Cementi Sicurezza
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Sottofondi
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Progetti
Le specialitĂ Laterite con argilla espansa per la Torre Isozaki di Milano
La Small di Kimera in cantiere a Napoli per le residenze piĂš prestigiose
La tecnologia Dalecom in campo nelle grandi realizzazioni in calcestruzzo delle archistar
NEWS
&Calcestruzzo
Cave
Assicurati e risarciti
on la sentenza del 18 gennaio 2016 n. 668, la Sezione III della Corte di Cassazione ha ribadito l’importanza di evitare ambiguità quando si stipula un regolamento contrattuale (nello specifico tra un’assicurazione e una società produttrice di calcestruzzo nel ruolo di
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contraente). Il principio elaborato dalla Corte di Cassazione rileva che “il contratto di assicurazione deve essere redatto in modo chiaro e comprensibile. Ne consegue che, al cospetto di clausole polisenso, è inibito al giudice attribuire ad esse un significato pur teoricamente non
Cemento in 3D Dalla ricerca della Bartlett School of Architecture di Londra arriva la stampa tridimensionale che permette di usare il cemento per elementi strutturali di grandi dimensioni. Con il programma “Fossilized”, il cemento premiscelato viene aggiunto livello per livello con la tecnica dell’estrusione tramite un braccio robotizzato. Ogni strato viene steso su un letto di materiale granulare di supporto da una seconda testa sull’estremità dello stesso braccio. Il calcestruzzo estruso che ne risulta, così, è di una risoluzione eccellente.
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incompatibile con la loro lettera (…)”. L’impresa in sostanza aveva stipulato una polizza assicurativa con tre compagnie dopo aver ottenuto un finanziamento. L’esplosione di un’autoclave e la morte di una persona avevano portato l’azienda a chiedere alle compagnie l’indennizzo stabilito per contratto. Senonché, gli assicuratori si erano rifiutati, considerando il danno non contemplato da quelli coperti dalla garanzia. La clausola sui danni da scoppio, secondo i tre coassicuratori, riguardava unicamente un’esplosione provocata da un eccesso di pressione (mentre l’incidente era dovuto, nello specifico, a un cedimento strutturale). In primo grado le compagnie assicuratrici sono state condannate alla corresponsione dell’indennizzo; per contro, in appello la sentenza è stata ribaltata e la domanda risarcitoria rigettata. La Corte di Cassazione, invece,
si è richiamata al principio di uberrima bona fides e all’obbligo che il contratto sia redatto in modo chiaro ed esauriente da parte dell’assicuratore. L’impresa, infatti, concludendo la polizza assicurativa intendeva tutelarsi contro i danni causati da scoppi in genere; inoltre, la stessa polizza era stata richiesta dall’istituto bancario come presupposto per concedere il finanziamento. I coassicuratori, a conoscenza dello stesso finanziamento, si erano impegnati, in caso di sinistro, a versare l’indennizzo al terzo finanziatore. I supremi giudici quindi hanno rilevato una violazione dell’art. 1370 del codice civile dove si riporta il principio che nelle polizze le clausole ambigue si interpretano sempre contro la compagnia (a cui evidentemente è attribuita la responsabilità di una subdola redazione del contratto, a tutto sfavore del contraente).
Calcestruzzo su Marte I ricercatori della Northwestern University hanno creato il primo calcestruzzo composto da materie prime disponibili solo su Marte. I risultati ottenuti usando particelle di aggregato più piccole hanno comportato la riduzione dei vuoti e il conseguente incremento di resistenza del materiale. Alla fine il miglior mix dichiarato per la produzione del calcestruzzo su Marte è del 50% di zolfo e 50% di suolo marziano con dimensione massima delle particelle di un millimetro. Il calcestruzzo che si ottiene è molto resistente: facendo un paragone con la tipologia standard impiegata per i nostri edifici (con una resistenza alla compressione di circa 20 MPa), il calcestruzzo marziano riesce a sopportare carichi anche superiori ai 50 MPa.
Cave&Calcestruzzo
NEWS
Alla scala del... getto
ei cantieri dei prodigi in calcestruzzo dell’area Citylife, all’interno dell’ex Fiera campionaria di Milano, svettano le performance delle pompe autocarrate SERMAC, protagoniste sul campo dei getti di fondazione da record che
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contraddistinguono le torri firmate dalle archistar contemporanee. Per uno dei più importanti progetti di riqualificazione europei, all’impegno tecnologico ed estetico dei grattacieli concepiti da Arata Isozaki e Zara Hadid si è aggiunto il primo vagito del “piccolo”
Rinascita emiliana
o storico marchio Durocem, specializzato in pavimentazioni continue di grandi opere (capannoni, piazzali, aeroporti, scali marittimi e ferroviari), è stato acquisito dalla Cemfloor, una nuova società formata dal Gruppo Stratos–Studio One di
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Fiorano Modenese (solida realtà nel settore delle lastre ceramiche di grande formato). L’ingresso nel pacchetto di maggioranza si è realizzato alla fine di dicembre e l’operazione ha portato al trasferimento di marchio e sede DUROCEM a Fiorano, in via Ghiarola Nuova 125,
capolavoro architettonico di Daniel Libeskind. Piccolo solo perché nella sua forma eccentrica (che ricorda una vela gonfiata dal vento) è il più basso (168 metri) del business district che valorizza lo skyline cittadino. Il getto di fondazione del nuovo grattacielo è stato ancora
una volta da primato: 5.890 m³ di calcestruzzo in 30 ore consecutive. Un record favorito naturalmente dalle due pompe Sermac da 50 metri, in forza alle dotazioni di flotta delle imprese Derro Giovanni e Gruppo Migliaccio. www.sermacspa.com
all’interno dello stesso quartier generale del Gruppo Stratos -Studio One (uno stabilimento rilevante da 13.500 m2 di area produttiva). Le origini della Durocem risalgono agli anni Sessanta. L’azienda fu fondata a Cavola (RE) da Silvio Scalabrini, che tenne a battesimo anche il Credito Cooperativo di Cavola e Sassuolo. La proprietà del Gruppo Stratos-Studio One fa capo alla famiglia Zobbi di Villa Minozzo, da anni protagonista nel comparto ceramico modenese e le comuni radici emiliane hanno avuto un ruolo decisivo nell’acquisizione, come si evince dalle prime dichiarazioni del presidente di Stratos, Domenico Zobbi: “Abbiamo deciso di
acquistare il marchio Durocem per un motivo sentimentale, dal momento che questa azienda è sempre stata per me, che vengo dall’Appennino reggiano, un punto di riferimento economico, un vero sinonimo di azienda industriale”. www.durocem.it
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
scaricare fino a quattro veicoli alla volta con una capacità di riciclo che arriva ai 20 m3/h. L’eccellente qualità di lavaggio degli inerti con separazione dei solidi dai liquidi, così come l’ampia
Filiera di recupero alla schiera di macchine Wamgroup (Ponte Motta, MO), il focus attuale orienta i riflettori su Consep 5000, sistema d’avanguardia per il riciclaggio del calcestruzzo. L’impianto di Consep 5000 viene utilizzato sia negli impianti di betonaggio, per il riciclo del calcestruzzo dal lavaggio delle autobetoniere e delle pompe al rientro dal cantiere edile, sia negli impianti di
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produzione di premiscelati per il recupero del calcestruzzo dagli stampi. Consep 5000 è costituito da una struttura in acciaio al carbonio galvanizzato ed è composto da un truogolo dalla sezione a U e da una tramoggia di carico di grandi dimensioni, con rivestimento anti-aderente e antiusura in tecnopolimero Sint. Il sistema inoltre è dotato di un’ampia bocca di scarico,
una spira a nastro in sezioni sostituibili singolarmente, coperchi modulari imbullonati e una potente propulsione. L’impianto progettato da WAMGROUP rispetta nel modo più adeguato le norme ambientali che riguardano l'impatto ambientale, la prevenzione della contaminazione e il ricircolo delle acque di lavaggio e degli inerti negli impianti di betonaggio. Le diverse configurazioni di Consep 5000 permettono di
Nuova fibra pneumatica n progetto di ricerca condotto dall'Università del Salento e finanziato dalla regione Puglia ha studiato soluzioni per ottimizzare le miscele di calcestruzzo rinforzato con fibre metalliche derivanti dal riciclo dei pneumatici per applicazioni civili. I risultati conseguiti sono molto incoraggianti. Le applicazioni studiate nelle fasi sperimentali del progetto di ricerca hanno confermato la possibilità di riutilizzare la parte metallica del pneumatico come materia prima secondaria, con tutti i
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capacità di sedimentazione ed estrazione delle particelle fini (fino a 0,2 mm), fanno di questo impianto uno standard di riferimento per questa tipologia di applicazioni nella filiera produttiva del calcestruzzo. www.wamgroup.com
vantaggi che ne derivano sotto il profilo della sostenibilità ambientale. I calcestruzzi ottenuti hanno evidenziato un comportamento meccanico paragonabile a quello di calcestruzzi rinforzati con fibre industriali. Nel settore edile la gomma da riciclo dei pneumatici fuori uso è ampiamente utilizzata come materiale fonoassorbente, antivibrante e isolante acustico, grazie alle peculiari caratteristiche chimico-fisiche. L’applicazione dell’acciaio dei PFU nel settore del calcestruzzo amplia ulteriormente il ventaglio delle soluzioni grazie alle materie prime seconde derivate dal riciclaggio.
a prova di ambiente ella Gazzetta Ufficiale n. 16 di giovedì 21 gennaio 2016 è stato pubblicato il decreto del Ministero dell'Ambiente del 24 dicembre 2015 con il quale vengono emanati i Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l'affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici e per la gestione dei cantieri della Pubblica Amministrazione che prevedono, fra i criteri da applicare per la valutazione dei progetti partecipanti alle gare pubbliche, anche proprietà riferite al calcestruzzo. Per i calcestruzzi e i relativi materiali componenti confezionati in cantiere, preconfezionati e prefabbricati è previsto un contenuto minimo di materia riciclata di almeno il 5% in peso, come somma delle percentuali di materia riciclata contenuta nei singoli componenti (cemento, aggiunte, aggregati, additivi), compatibilmente con i limiti imposti dalle specifiche norme tecniche. Questa prescrizione ha lo scopo di incentivare l’utilizzo di riciclati all’interno del sistema produttivo, in linea con gli indirizzi previsti dalla Circular economy. Un criterio di questo tipo nasce dal confronto del Ministero dell'Ambiente con l'Atecap, che ha fatto parte del gruppo di lavoro appositamente costituito per la redazione dei CAM edilizia insieme all’Aitec e alle altre associazioni di categoria della filiera delle costruzioni. I CAM sono gli strumenti attraverso i quali il Ministero attua il principio del Green Public Procurement (GPP) o Acquisti Verdi, per l’approvvigionamento di beni e l'affidamento di servizi da parte della Pubblica Amministrazione. Il GPP è uno strumento di politica ambientale volontario che intende favorire lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale attraverso la leva della domanda pubblica. I prodotti “ambientalmente preferibili” sono, per esempio, quelli meno energivori, costituiti da materiale riciclato e privi di sostanze nocive, di facile riciclabilità, di maggior durata oppure che provengano da processi produttivi meno impattanti. Anche il recente Collegato Ambientale, la legge n. 221/2015, che contiene importanti provvedimenti in materia di Green economy, prevede l'applicazione dei Criteri Ambientali Minimi fra gli elementi di valutazione delle offerte negli appalti pubblici.
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I CAM REGOLANO ANCHE LE CARATTERISTICHE DEL CALCESTRUZZO SECONDO CRITERI DI SOSTENIBILITÀ ATECAP Associazione Tecnico-Economica del Calcestruzzo Preconfezionato Via Giovanni Amendola, 46 - 00185 Roma tel. 06 42016103 - fax 06 42020145 email: atecap@atecap.it - www.atecap.it Twitter: @atecap.it
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I N COLLABORAZIONE...
REGOLE per un’edilizia
ATTUALITÀ & PRODOTTI
Isolati e leggeri lla realizzazione dell’ambiziosa Torre Isozaki, una delle opere che valorizzerà il futuro skyline di Milano, Laterlite ha contribuito con Lecacem Classic, il premiscelato in sacco leggero e isolante qui utilizzato per la realizzazione dei sottofondi dei gruppi servizi dalla metà della torre fino all’ultimo piano. Prodotto premiscelato a rapida asciugatura, Lecacem Classic è stato appositamente sviluppato da LATERLITE per la realizzazione di strati di isolamento-alleggerimento dei sottofondi anche ad alto spessore. Il suo basso coefficiente di conducibilità termica certificato (0,134 W/mK) garantisce un elevato potere isolante con conseguenti risparmi
A
energetici, mentre l’ottima resistenza alla compressione (25 kg/cm2) ne consente l’utilizzo anche per gli impieghi più gravosi. Lecacem Classic è stato prescelto anche per la sua caratteristica di premiscelato leggero facilmente trasportabile e lavorabile anche a grandi altezze, mantenendo la propria consistenza fluida senza problemi di percolamento (quindi, facilmente pompabile). Le proprietà di isolamento termico, leggerezza e compatibilità ambientale hanno contribuito alla soddisfazione, per la Torre Isozaki, dei requisiti di sostenibilità ambientale previsti dagli standard internazionali Leed, ottenendone la precertificazione con rating Gold. La Torre Isozaki è
distribuita su 50 piani e poggia su una platea di fondazione composta da 5.300 m3 di calcestruzzo armato. Sotto di essa sono stati realizzati 62 pali della profondità di 31 m, e la struttura è caratterizzata da nuclei in cemento armato, pilastri misti con anima in acciaio, e da “travi cintura” installate al
Un maestro in galleria modelli Spraymaster nascono dalla lunga esperienza di EUROMACCHINE COMMERCIALE (Goito,
I
90 Costruzioni febbraio 2016
MN) nel settore delle macchine ed attrezzature per calcestruzzo proiettato (Shotcrete e pompe di calcestruzzo per
consolidamenti). Una filosofia costruttiva dall’engineering semplificato ha portato alla creazione di Spraymaster, modulo ideale per i grandi cantieri, con l’area di lavoro del braccio che permette di lavorare agevolmente nelle gallerie autostradali. Produttiva e affidabile, Spraymaster può lavorare con il motore diesel a bordo o allacciata a una fonte di energia elettrica esterna. Può essere inoltre dotata di compressore elettrico per una miglior autonomia e
24° piano e in sommità all’edificio, che legano i nuclei principali tra loro. www.laterlite.com
qualità di lavoro. I dati tecnici della macchina rivelano un’altezza massima di lavoro fino ai 16 m, una larghezza di 32 m, portata oraria di 30 m3/h e pressione massima a 55 bar. In virtù dell’organizzazione interna agile e veloce di Euromacchine Commerciale, e della modularità delle soluzioni tecniche, Spraymaster è disponibile inoltre per progetti taylormade specifici che soddisfano le più complesse richieste del cantiere. Tutta la serie può essere configurata e personalizzata per soddisfare ogni particolare richiesta del cliente. www.euromacchinecommerciale.it
IN ARRIVO LA NUOVA EDIZIONE
Guida CAVE d’Italia Una Guida ai siti censiti con l’indicazione di Comune, località, nome e indirizzo della società esercente, tipologia o categoria del materiale estratto.
Nella Guida saranno presenti • Cave di ghiaia, sabbia, pietrisco e marmi • Produttori di bitumi • Produttori di calcestruzzo • Siti per il riciclaggio inerti da demolizione La guida è consultabile anche sul sito
www.caveditaliaweb.com Casa Editrice la fiaccola srl Via Conca del Naviglio, 37 | 20123 Milano | Tel. 02 89421350 | abbonamenti@fiaccola.it | www.fiaccola.com
I MPIANTI MOBILI uardare al largo, verso il futuro, seguendo una strada maestra vasta quanto il mare che da Napoli guarda a Oriente. Lo stile di O Costruzioni Group si staglia sull’orizzonte della ricerca di nuove soluzioni per l’edilizia nel modo più profondo e raffinato. Sarà per questo che la scelta di utilizzare in un prestigioso cantiere residenziale sulla collina di Posillipo una macchina come la Kimera Small DC-SS, ha portato i risultati più appaganti sotto il profilo della produzione di calcestruzzo in situ. In tutte le opere murarie esterne e interne realizzate per questa splendida dimora, la Kimera Small DC-SS si è dimostrata all’altezza delle specifiche operative richieste da O Costruzioni, a partire dai requisiti indispensabili di accessibilità. Installato su un autocarro da 7 t Nissan NT500, con una larghezza contenuta in soli 1,80 m, l’impianto di Kimera ha potuto superare la viuzza scoscesa che
G
92 Costruzioni febbraio 2016
porta all’ingresso della villa, e, dopo essere stato scarrato e stabilizzato, insediarsi senza problemi nello spiazzo antistante la vista a mare. Da questo momento in poi, il piccolo prodigio da 25 m3 di produzione oraria ha dimostrato tutta la sua potenza trasmutativa. Kimera Small è infatti il primo impianto compatto per la produzione di calcestruzzo dotato di due nastri trasportatori indipendenti per sabbia e ghiaia, con due vasche e due sistemi di pesatura indipendenti. Ogni ciclo di realizzazione del calcestruzzo può essere calibrata con la massima precisione, senza rimanenze, riducendo costi e impatto ambientale. Non servono betoniere di rifornimento e altri impianti sussidiari. Alla fine, la Kimera che il professionista dell’edilizia cercava da tanto tempo, si è rivelata finalmente in tutta la sua eccezionalità, come una vera sirena tecnologica approdata sul nobile scoglio di Marechiaro. ST
&Calcestruzzo
Cave
CAPOLAVORO di pietra liquida
CI VOLEVA UNA KIMERA IN CANTIERE PER L’ARTE DELLA PERFETTA RISTRUTTURAZIONE. A NAPOLI, ABBIAMO VISTO ALL’OPERA IL PICCOLO MICHELANGELO DEL CALCESTRUZZO DI
ALBERTO FINOTTO
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I MPIANTI MOBILI
Con Kimera Small DC-SS si può produrre calcestruzzo in loco anche solo per 0,1 m3. A questo proposito, uno dei servizi recenti di O Costruzioni prevede il noleggio della macchina ad altre imprese che lavorano nell’area napoletana e richiedono piccole quantità di materiale. Il vantaggio logistico, inoltre, è quello di poter installare la macchina in totale sicurezza anche in zone paludose e su terreni instabili.
QUALITÀ PRECISA La Small DC-SS, come tutti gli impianti Kimera, è dotata di un sistema di pesatura in continuo per cemento e inerti, e di un flussimetro elettronico per l'acqua. La precisione di dosaggio dei materiali si mantiene sulla percentuale (notevole) del +/-2%, assicurando così un’alta qualità del calcestruzzo e la ripetibilità della ricetta. Vengono scon-
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giurati in questo modo gli errori tipici dei sistemi di dosaggio volumetrici che affidano all'operatore l'incombenza di arrestare tempestivamente l'impianto. Sono le celle di carico installate su Kimera che realizzano oltre cento misurazioni al secondo e trasmettono i dati all'unità di controllo. L’elaborazione delle informazioni fa sì che l’impianto, in tempo reale, possa effettuare eventuali azioni correttive per mantenere inalterate le qualità del calcestruzzo. Nel caso il sistema riconosca la mancanza di uno dei materiali, il processo produttivo viene arrestato immediatamente, evidenziando contemporaneamente un allarme sul display.
&Calcestruzzo
Cave
I L PIENO CONTROLLO Un sistema di gestione elettronica CAN-Bus controlla in modo costante la produzione in cantiere. Con un radiocomando multifunzione lâ&#x20AC;&#x2122;operatore inoltre può gestire la macchina anche a distanza, da qualsiasi postazione. Sullo schermo a colori da 4,2" della Kimera Small DC-SS è possibile salvare e richiamare fino a cinque ricette, visualizzare e stampare le ultime cinque produzioni effettuate, controllare il peso rilevato dalle celle di carico, monitorare lo stato del motore ausiliario, verificare le ore di lavoro e i metri cubi totali realizzati dall'impianto.
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I MPIANTI MOBILI
VALORE... IN CONTINUO Il sistema di miscelazione Kimera è composto da due mescolatori continui monoasse. Una minima quantità mescolata in continuo e scaricata istantaneamente è l’offerta esclusiva di questa macchina al posto delle grandi quantità mescolate e poi scaricate successivamente, nelle produzioni standard per il cantiere. La qualità ottenuta dal sistema di mescolazione in continuo con scarico contemporaneo è eccellente e la velocità di produzione risulta molto elevata. Va sottolineato inoltre che il calcestruzzo prodotto al momento (fresh concrete) è di gran lunga migliore di quello trasportato da un’autobetoniera anche per l’assenza di additivi ritardanti. Quindi le resistenze caratteristiche che si ottengono con un minore apporto di cemento sono più alte e veicolano sensibili risparmi dei costi di produzione per l’impresa.
La squadra O Costruzioni Group nel cantiere di Posillipo. Nella foto a cinque, da sinistra, si distinguono Vincenzo Del Giudice (capocantiere) e Vincenzo Olivo (titolare dell’impresa che ha il suo quartier generale a Napoli, al 36 di via Nino Rota).
96 Costruzioni febbraio 2016
&Calcestruzzo
Cave
I MPRESA D’ARTE La versatilità di Kimera Small DC-SS si traduce nella produzione più varia: calcestruzzo, misti cementati, malte, massetti, fino agli asfalti a freddo e al’inertizzazione delle terre. Le preziose ristrutturazioni realizzate da O Costruzioni si giovano di questa caratteristica peculiare della macchina per tutte le opere di pavimentazione, ricostruzione degli interni (scale, gradini) e murature. Peraltro l’impresa napoletana ha contribuito attivamente allo sviluppo progettuale di Kimera Small DC-SS, mettendo a disposizione del costruttore di Soliera (MO) la sua lunga esperienza nell’ambito delle costruzioni generali. O Costruzioni Group ha conquistato un ruolo preminente sul territorio campano nella specializzazione che riguarda costruzioni di design, ristrutturazioni di castelli e dimore storiche e restauri monumentali nel settore pubblico e privato. Negli ultimi anni ha esteso le sue competenze di alto profilo alle lavorazioni in acciaio inox per strutture di interiors e arredamento.
Il sistema a doppia mescolazione favorisce qualità e omogeneità del calcestruzzo reso. Il secondo mescolatore inoltre è orientabile in orizzontale per 180° e inclinabile verticalmente fino a 20°, con il conseguente incremento dell'altezza di scarico (nel caso, ad esempio, che si debba gettare il calcestruzzo all'interno della tramoggia di una pompa).
PROGETTI
n impegno febbrile a cavallo dell’onda di rinnovamento che sta coinvolgendo l’urbanistica di Milano. È questo il grande lavoro messo in campo da Dalecom per organizzare e coordinare le opere in calcestruzzo che riguardano la Torre Hadid (nel complesso residenziale di CityLife, adiacente alla storica Fiera di Milano) e la Fondazione Prada (in largo Isarco). I progetti ambiziosi concepiti dalle archistar Zaha Hadid e Rem Koolhaas hanno richiesto tecniche di getto importanti e inedite, soprattutto riguardo al nuovo edificio monolitico che caratterizzerà la Fondazione Prada. La scelta di un calcestruzzo faccia a vista basata sull’impiego esclusivo di cementi bianchi e di inerti provenienti dalle cave di Carrara è il dettaglio di pregio indicato per Prada da Koolhaas e curato con precisione indefettibile dai tecnici dell’impresa Colombo Costruzioni. Il successo strutturale dell’opera, poi, è dovuto alla creatività e alla maestria tecnologica Dalecom, che ha progettato per il nuovo edificio una distribuzione in quota del calcestruzzo che ne ha mantenuto inalterate le caratteristiche costanti di lavorabilità. ST
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&Calcestruzzo OCCORRE ESSERE MOLTO
CREATIVI PER RIUSCIRE A POMPARE CALCESTRUZZO DAI 60 METRI IN SU.
COSÌ A MILANO LA “CONCRETE TECHNOLOGY” DIVENTA RIVOLUZIONE DI
ALBERTO FINOTTO
VERTIGINE
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a getto continuo
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Cave
I getti di calcestruzzo progressivi realizzati da Dalecom per la Torre Hadid, la metodologia a cassaforma rampante si è rivelata preferenziale rispetto ad altri sistemi di intervento. A sostegno di questa scelta, è stata creata una linea di flusso verticale elevata con l’ausilio di un sistema idraulico, partendo dall’alimentazione della pompa stazionaria installata alla base dell’edificio. Il modulo della cassaforma rampante permette di gettare ad altezze molto elevate senza l’ausilio di ponteggi e in totale sicurezza, con il piano di lavoro solidale alla cassaforma stessa. La mensola rampante e il cassero, quindi, sono traslati in blocco unico verticale e la casseratura è realizzata "a perdere", cioè rimane integrata nell'opera anche dopo la maturazione del calcestruzzo.
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PROGETTI
I N ASCENSIONE
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&Calcestruzzo
Cave
I L FLUSSO CHE ARRIVA AL CIELO
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La pompa stazionaria 2110 di Putzmeister in dotazione alla flotta Dalecom è la protagonista assoluta delle operazioni di getto per l’elevazione della Torre Hadid. La pompa 2110 è un campione di resistenza operativa alle temperature estreme e si rivela come scelta particolarmente indicata nei pompaggi sulle
medie distanze con portata verticale tra i 100 e i 300 metri (in orizzontale supera i 1.000 metri). Questo modello Putzmeister adottato da Dalecom per i getti verticali dei grattacieli è propulso da un motore diesel in grado di raggiungere una pressione di pompaggio di 220 bar e una portata massima di 102 m³/h.
Il braccio della pompa 2110 Putzmeister di Dalecom svetta alla sommità della Torre Hadid, dominando l’area in piena trasformazione di Citylife, nel quartiere della vecchia Fiera di Milano. La linea di pompaggio culmina alla quota di 175 metri.
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PROGETTI
M URO DI LUCE La Torre bianca che Rem Koolhaas ha progettato sul lato nord-ovest della Fondazione Prada rappresenta l’edificio dominante dell’intero complesso museale di largo Isarco. In questo caso, il getto si è applicato a muri da 40-50 m3. L’impianto faccia a vista della Torre, con l’impiego esclusivo di calcestruzzo bianco, costituisce la particolarità di un’opera che si eleva fino a 60 m dal piano stradale. Per il pompaggio del calcestruzzo, quindi, è stata realizzata una tubazione concepita ad hoc proprio nella fase di cantierizzazione del progetto. Così la linea di pompaggio è stata innalzata piano per piano con l’ausilio di una gru edile, riadattandone lo sviluppo in funzione del profilo impiantistico e della progressione costruttiva dell’edificio.
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&Calcestruzzo
U N PONTE TRA PASSATO E FUTURO Creazione dello studio Oma-Rem Koolhaas, da anni partner di Prada per l’architettura e gli allestimenti di negozi, mostre e temporary spaces, il progetto della Fondazione milanese, in largo Isarco, contempla tre nuove costruzioni (un’ampia struttura espositiva, un cinema e la Torre di sette piani) inserite nel tessuto di un’area industriale (un’ex distilleria) recuperata alla sua funzionalità sociale. La ristrutturazione conservativa riguarda sette edifici, con due stecche ai margini nord e sud (più un deposito), una cisterna e alcuni blocchi per uffici-magazzini nella parte centrale. Il progetto strutturale dell’opera (dell’ingegner Fabrizio Bozzi, SCE Project) è stato affidato all’impresa Colombo Costruzioni di Lecco, sotto la direzione tecnica dell’ingegner Tommaso Ferrari. Responsabile del cantiere è il geometra Gianluca Arconi.
ANCORAGGIO IN POST-TENSIONE
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La torre si appoggia a una fondazione di 3 m di altezza, collegata con un sistema di post-tensione a barre dywidag e pali della profondità di 30 m. L’edificio ha uno sbalzo di 8 m sulla sede stradale ed è collegato alla fondazione attraverso un elemento in calcestruzzo delle dimensioni di 5x3 m (denominato Tube), realizzato sempre con sistema di post-tensione attraverso barre dywidag del diametro di 47 mm. In fase transitoria, per garantire la verticalità della costruzione, l'edificio è stato vincolato a una struttura metallica attraverso tre punti di ancoraggio disposti a tre diversi livelli e composti ciascuno da due coppie di barre dywidag.
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Cave
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PROGETTI
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Gianluca
Il progetto di Rem Koolhaas mirava a ottenere un edificio a faccia a vista dalle dimensioni imponenti. I cas- Arconi responsabile seri sono stati impiegati con manti diversi per ogni fase di getto di cantiere Colombo poiché era sempre diverso l'interpiano dell'edificio. La sostitu- Costruzioni zione del manto comportava anche il riadattamento della struttura del cassero. Da parte delle maestranze in cantiere è stato profuso un impegno tecnico notevole per costanza e attenzione alle lavorazioni. I manti hanno richiesto anche protezioni particolari che evitassero la formazione di condensa e al termine della posa delle armature si è compiuta un'aspirazione per rimuovere qualsiasi tipo di impurità presente sui manti stessi.
60 m di altezza dal piano stradale, oltre 5000 m3 di muri, solai e scale a faccia a vista in calcestruzzo bianco per una visione estetica straordinaria. Il progetto della Torre Prada ha richiesto uno studio strutturale molto complesso attraverso l'ausilio di sistemi meccanici di sostegno specifici per la struttura in questione. L'intero manufatto è in posttensione con 12.500 m di cavi multitrefolo e 1.350 m di barre dywidag del diametro di 47 mm.
Una spinta tecnologica Alla Torre Prada il contributo Dalecom è risultato fondamentale nell’individuazione di soluzioni tecnico-scientifiche valide per realizzare un’opera in calcestruzzo di notevole complessità. L’edificio non offriva spazi di cantiere molto ampi che favorissero l’utilizzo dei bracci di distribuzione standard e delle soluzioni di pompaggio e getto più consuete. L’impianto installato nel cantiere di largo
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Isarco ha previsto due pompe alternative, una Putzmeister stazionaria BSA 2109 HD in servizio primario e un impianto ausiliario che scongiurasse rischi di interruzione del getto a causa di eventuali guasti. Il modello 2109 HD è dotato di un motore diesel in grado di raggiungere la pressione di pompaggio di 152 bar con una portata massima di 95 m³/h.
Sollevamento Noleggio
&
Assicurazioni
Cesoie
Piattaforme
Garanzie Contratti
Martelli demolitori
Gru
Flotte
Autogrù Casseforme
Idraulica Ponteggi Generatori
Tecnologia
Movimento terra Servizi
Sicurezza
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Sollevatori telescopici Il girevole GTH-5021 R di Genie al lavoro per il canale dell’Acquedotto Pugliese.
Piattaforme aeree Full d’assi Palfinger nella flotta Novital per il 2016
Fondazioni speciali Impact System nel consolidamento dei terreni instabili. È il servizio Releo per costruzioni logistiche
NEWS
&Noleggio
Sollevamento
Telelavoro in cantiere
www.almac-italia.com
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Calore, primo tratto del canale principale dell’Acquedotto Pugliese. In evidenza la capacità di movimentare su un terreno molto irregolare pallet di travi metalliche da due tonnellate, insieme a tubazioni e ad altri materiali pesanti. Le prerogative di sbraccio della
Gold Award in Usa Non le è bastato il premio innovazione al Batimat di Parigi. L’Italia di Almac voleva di più e c’è riuscita con un riconoscimento ulteriore grazie a ReachMaster Inc, distributore delle piattaforme aeree made in Italy per America e Canada. Il Gold Award assegnato annualmente da Rental Equipment Register, l’associazione che rappresenta il gotha dei noleggiatori americani, l’ha vinto ALMAC a mani basse, con il modello semovente cingolato a pantografo Bibi 850-BL (8 m di altezza, sistema bi-livellante a due assi e traslazione in quota).
106 Costruzioni febbraio 2016
macchina si sono dimostrate utili soprattutto nelle operazioni di manutenzione sui ponteggi in quota, per accedere senza problemi all’area ripida e circoscritta
intorno all’imbocco della galleria. Con un’altezza massima di sollevamento di 20,87 m e uno sbraccio di 18,2 m, il sollevatore telescopico GTH-5021 R di GENIE ha impiegato in
all’intuitivo comando joystick, sfruttando la capacità di gestire lavori pesanti con o senza l’utilizzo degli stabilizzatori. www.terex.com
Taglia extrasmall Novità nella schiera dei “ragni” Palazzani con TSJ 23.1, il modello più piccolo della serie Junior. Le dimensioni compatte (5.817 mm di lunghezza e 1.976 mm di altezza) si alleano al peso contenuto in 3.100 kg circa, con la dotazione di un carro allargabile che permette ai cingoli di passare da 1.300 mm a 1.000 mm di larghezza. La TSJ 23.1 di PALAZZANI è dotata di braccio telescopico con jib. Nella versione standard Bi‐energy, monta un motore diesel due cilindri raffreddato a liquido con bassa emissione acustica e un motore elettrico a 220V da 2,2 kW.
www.palazzani.it
e maestranze della Caposele Scarl, società consortile che raggruppa le imprese Vianini, Ghella e Giuzio, hanno potuto apprezzare al massimo grado le capacità del nuovo sollevatore telescopico girevole Genie GTH-5021 R per i lavori di scavo e consolidamento della galleria di valico dell’acquedotto Sele-
cantiere attrezzature diverse come il gancio fisso su piastra, il falcone meccanico e la navicella portapersone, mentre gli operatori hanno acquisito rapidamente dimestichezza con la torretta girevole della macchina, grazie
La forbice su una Nuvola na riconversione di stile in piena regola. Il cantiere che sta creando (dalle ceneri di altre gloriose attività industriali) La Nuvola, il nuovo centro direzionale Lavazza di Torino, costituirà alla fine una pietra miliare nel novero dei progetti ad alta sostenibilità ambientale seguiti nel nostro paese. L’opera firmata da Cino Zucchi e Picco Architetti ha già fatto sensazione sul proscenio internazionale e si candida a ottenere il prestigioso riconoscimento Leed (Leader in energy and environment design).
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L’area attuale della Nuvola ha dato ospitalità in passato alla Società elettrica Alta Italia, a Sip e, infine, all’Enel. L’eredità da raccogliere è impegnativa e i lavori procedono a ritmo febbrile, con le macchine
Un ranger in città ra gli allestimenti che non vogliamo ancora archiviare insieme all’anno passato (l’installazione di cui parliamo la si è potuto ammirare in occasione di Expo Natale Insieme, a Rimini) mettiamo in primo piano la piattaforma GSR E140P allestita su Ford Ranger, in forza alla flotta Gentili. Si tratta di un modello già adottato nella versione su Piaggio Porter, programmato per lavorare senza problemi nei centri storici o nelle aree verdi. L’impianto della piattaforma rivela un veicolo 4x4 molto compatto, con una portata di circa 400 kg, ideale per l'impiego fuoristrada tout-court. Altezza operativa di 13,2 m, sbraccio massimo di 6 m, con la torretta che ruota di 360° per una portata in navicella di 250 kg. Il noleggio di questa PLE è consigliato per lavori di manutenzione nell’edilizia civile e nel florovivaismo e la proposta di un allestimento così smart può senz’altro allettare artigiani, piccole e medie imprese locali e operatori municipali. www.gsrspa.it
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operatrici protagoniste in prima linea. Tra queste, si distinguono i 15 scissor elettrici JLG 6RS che provengono dalla flotta di noleggio Elevo. L’azienda di Bergamo fin dalla sua costituzione, nel 2003, ha creato una solida partnership con il brand americano. Compatte,
ecologiche e capaci di garantire cicli di produttività estesi per le sessioni di lavoro più impegnative, le piattaforme semoventi 6RS hanno trovato nel cantiere della Nuvola l’ambiente di lavoro ideale per mostrare tutta la loro efficienza e caparbietà. www.jlg.com
Torri in Unacea Un’adesione tra le più significative dell’ultimo periodo, per Unacea. All’associazione ha aderito Gru Comedil, storico costruttore di macchine da sollevamento per l’edilizia. “Abbiamo aderito a Unacea perché siamo convinti che sia opportuno lavorare insieme a livello italiano ed europeo per tutelare e rilanciare il settore”, ha dichiarato Marco Gentilini, general manager della divisione gru a torre dell’azienda. GRU COMEDIL, fondata nel 1962, attualmente ha sede a Fontanafredda, in provincia di Pordenone. Dal 1998 è parte della divisione Terex Cranes. www.terex.com
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ATTUALITÀ & PRODOTTI
Autocarrate per volare l noleggio europeo e mediterraneo in particolare deve molto a Nacanco, Le piattaforme aeree della flotta ispanoitalica che molto ha puntato sul nostro paese continuano a segnare il passo di un settore ancora decisivo per lo sviluppo delle attività di edilizia e manutenzione. Il direttore generale Marzia Giusto, ha rilevato di recente come “l’azienda cresce raggiungendo importanti traguardi, sia come quantità nella flotta e nella sedi, sia come qualità nei servizi proposti ai clienti”. Ad oggi NACANCO può contare su 15 sedi nel centro-nord Italia con più di 2.500 mezzi (piattaforme aeree, autogrù, sollevatori telescopici, carrelli
I
elevatori) per altezze di lavoro dai 3 ai 45 metri. Nel 2015 è nato il sodalizio con Palfinger Platforms Italy, aggiungendo al parco macchine Nacanco, come ha sottolineato ancora Marzia Giusto “valori effettivi come la facilità d’uso, la compattezza e una
PLE in motion
Con un video promozionale di notevole impatto emotivo (pubblicato sul canale YouTube) Socage ha rilanciato di recente la sua immagine di realtà primaria nel mondo delle piattaforme aeree. Con un export in 35 paesi che ne conferma il valore internazionale SOCAGE si appresta a incrementare ulteriormente la sua diffusione (partendo dalle due sedi produttive di Sorbara di Bomporto e di San Felice sul Panaro, in provincia di Modena). Attualmente Socage conta su 124 collaboratori mentre il fatturato 2015 ha potuto contare su una vendita globale di oltre 1.000 piattaforme.
www.socage.it
108 Costruzioni febbraio 2016
cura dei dettagli che rafforza ulteriormente l’alta qualità del prodotto”. Caratteristiche che vengono ben recepite anche dai clienti Nacanco, il cui apprezzamento si è concentrato su una piattaforma best-seller come la P200A, totalmente
idraulica. “Abbiamo riscontrato, in fase di consegna”, considera ancora il direttore generale Nacanco, “una semplicità nell’istruzione dell’operatore che viene poi confermata nell’utilizzo della stessa piattaforma. Un campione insomma, per una flotta che prevede nuovi investimenti nel settore delle PLE su autocarro”. www.nacanco.it
Per mare in container alla numerosa galassia delle serie Globox, il container marittimo ISO è un campione di solidità che può essere impiegato come spazioso magazzino, per esigenze temporanee di stoccaggio, oppure come container per spedizione in virtù dell’omologazione per il trasporto stradale, ferroviario e marittimo. Questo modulo versatile e comodo è in grado di rispondere alle più svariate necessità di spedizionieri e magazzinieri e GLOBOX è in grado di offrire un parco container marittimi completo in distribuzione rapida ed economica su tutto il territorio italiano e a tutte le categorie di clienti, dal privato al grande spedizioniere. Globox fornisce inoltre servizi per Shipper Owned Container (SOC) o container last trip (“container ultimo viaggio“). www.globoxcontainer.net
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Sollevamento&Noleggio
NEWS
Interattivo? Sicuro!
i preparano le novità allo stand di Ipaf concepite per Bauma 2016 (dall'11 al 17 aprile a Monaco di Baviera). La Federazione internazionale per la sicurezza del lavoro in quota illustrerà, tra l’altro, le modalità corrette per eseguire operazioni di carico e scarico delle piattaforme aeree. Nello spazio N1115 (area esterna), IPAF insedierà il suo punto d'incontro per i soci, presentando le novità più recenti offerte alla
S
formazione, come la nuova generazione di strumenti per l'apprendimento. Dopo due anni di ricerche, test e investimenti tecnologici, i nuovi materiali sono pronti per implementare flessibilità e interattività nel training degli operatori (con un modulo di elearning interattivo da utilizzare online, quando lo desiderano, ovunque si trovino, su qualsiasi dispositivo e con i tempi prescelti). Gli operatori che opteranno invece per il
corso teorico tradizionale potranno comunque godere delle stesse grafiche avanzate, con nuovi moduli di animazione e tecniche di
apprendimento ancora più efficaci, pur continuando a interagire con l’istruttore e con i compagni di corso. www.ipaf.org
allestimenti su camion da 18 o 26 t, dalle prestazioni di tutto rispetto: altezza massima di 46 m, portata massima di 6 t con sbraccio a 39,3 m, oppure sbraccio fino a 26 m con portata di
1.000 kg. Utilizzabile anche come piattaforma aerea, contempla il sistema di autolivellamento, mentre il jib con sfilo idraulico è offerto come opzione. www.boecker-group.com
Forza d’alluminio n arrivo a Bauma 2016 una schiera di novità Böcker nel segno della versatilità. In evidenza l'autogrù in alluminio AK 37/4000, allestita su un autocarro da 7,49 t, in grado di raggiungere un'altezza di lavoro di 37 m. Con una portata massima di 4 t e uno sbraccio di 27 m, il nuovo modello BÖCKER può essere impiegato anche come piattaforma aerea e dispone di un nuovo radiocomando che si avvale
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di una rinnovata centralina pls. Il radiocomando, con display a colori per una migliore visualizzazione di tutti i parametri, può prevedere il collegamento di ben quattro telecamere. La macchina è inoltre equipaggiata con il dispositivo di autolivellamento. Sempre per quanto concerne le autogrù va segnalata la nuova AK 46/6000 in alluminio. In questo caso si tratta di una macchina per
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PIATTAFORME AEREE
POKER d’assi
otrebbe già costituire di per sé un riconoscimento, quello di entrare a far parte della flotta prestigiosa e molto richiesta di un autentico specialista. Ma quando ci si trova di fronte a una schiera di piattaforme aeree Palfinger in bella mostra sul piazzale esterno della sede Novital, allora lo stesso riconoscimento diventa ammirazione. Perché non basta essere utili allo scopo per rivestire il ruolo di primi della classe; occorre essere anche affidabili ed essere dotati di un certo carisma. La squadra di quattro modelli patente B prescelti dal noleggiatore di Agrate Brianza (tre macchine articolate P 200 A e una telescopica P 200 TXE, tutte nella categoria dei 20 m in quota) è stata sele-
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zionata in base alle esigenze di imprese che richiedono flessibilità di intervento e capacità di adattarsi in modo eclettico ai vari contesti di lavoro, dalla piccola industria all’impiego civile in ambito urbano, fino alle applicazioni più esigenti nei campi della paesaggistica e del florovivaismo. Insomma, da un protagonista del noleggio in cantiere come Novital, le piattaforme Palfinger rappresentano un ulteriore biglietto da visita per ogni professionista che richieda, sempre, un servizio di qualità. Per tutte le esigenze di un mercato dove l’artigianato edile e le attività di manutenzione costituiscono ancora le pietre d’angolo dell’economia di un territorio. ST
&Noleggio
Sollevamento
UNA DINAMICA SQUADRA “A FREDDO”, UN NOLEGGIATORE DI GRANDE ESPERIENZA E LA QUALITÀ DI UN SERVIZIO DINAMICO, DI ALBERTO FINOTTO
A PROVA DI VERSATILITÀ febbraio 2016 Costruzioni 111
PIATTAFORME AEREE
UN’ORIGINE TUTTA ITALIANA L’importante realtà societaria di Palfinger Platforms Italy è nata nel 2013 dalla joint venture tra il gruppo austriaco Palfinger AG e la società Sky Aces di Paolo Balugani. In questo ambito internazionale, l’azienda di Modena ha il ruolo di progettista, costruttore, headquarter commerciale e Service assistant per la gamma Smart di piattaforme aeree su autocarro da 3,5 t, articolate (A) e telescopiche (T), per un range di altezza operativa dai 14 ai 28 m. Le varianti di stabilizzazione previste per tutti i modelli contemplano il modulo standard (A) oppure quello verticale (X), anche in versione estensibile (XE) che favorisce il contenimento dell’ingombro nelle aree di lavoro più anguste.
Il pendolo dinamico In tutti i modelli autocarrati prodotti da Palfinger Platforms Italy, l’impianto dinamico di base è concepito secondo una tecnologia di assi a oscillazione pendolare; ossia, gli assi della piattaforma aerea sostengono una ralla di rotazione a cuscinetto che favorisce l’assorbimento e la distribuzione ottimale delle sollecitazioni sul telaio. La corsa con le sospensioni idrauliche è di 600 mm e questa particolare geometria permette, di conseguenza, un’oscillazione libera al limite dell’angolo di sterzata a 65°. La corsa lunga delle medesime sospensioni incrementa la capacità di inclinazione del piano di carico e agevola il sostegno delle MMT. L’estrema compattezza di un modello di PLE come la P 200 A dal braccio articolato, si rileva dalla lunghezza contenuta in soli 5,4 m e dal passo di 2.500 mm.
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&Noleggio
Sollevamento
L’ergonomico quadro dei comandi idraulici a terra, senza limitazioni di sbraccio, completa la struttura solida e accessibile della piattaforma aerea Palfinger. Negli effetti, praticità e accessibilità costituiscono altrettanti punti di forza dell’attuale gamma Smart di PLE patente B. L’operatore, ad esempio, può salire sulla cesta dal lato macchina con l’ausilio di una scala a gradini sfalsati e antiscivolo. Tra le dotazioni supplementari, la cassetta porta attrezzi ermetica e l’utile vano di ricovero per le speciali piastre di stabilizzazione.
Costruzioni 113
PROSPETTIVA SIDERALE
PIATTAFORME AEREE
Il braccio telescopico della P 200 TXE è a sezione esagonale, con pattini d’usura in teflon e la dotazione di registri a vite. A corroborare l’estrema qualità dell’impianto, vanno rimarcate le finiture del pantografo a garanzia di una distribuzione uniforme del carico. La produzione dei componenti strutturali e delle carpenterie è realizzata direttamente nello stabilimento di Palfinger Platform Italy di Modena (come gli elementi a sei pieghe e i martinetti idraulici), mentre altre parti sono fornite da specialisti italiani della componentistica di sollevamento. La scelta di Palfinger Platform Italy a favore di una resistenza strutturale irreprensibile è ricaduta sugli acciai ad elevato limite di snervamento di SSAB, passando dalle fattispecie Domex e Weldox all’attuale fornitura della novità altoresistenziale Strenx.
La visione incrociata dei modelli Palfinger acquistati da Novital evidenzia un controtelaio e un pianale rifiniti nel modo più accuratao. I comandi degli stabilizzatori e la bolla sono protetti da uno sportello a chiave. In posizione sottostante, il serbatoio dell’olio idraulico realizzato a misura dell’allestimento.
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&Noleggio
Sollevamento IL CANTIERE DELL’ESPERIENZA Novital è sinonimo, nel comparto del noleggio di macchine da sollevamento in Lombardia, Piemonte e Liguria, di società dinamica che è in grado di fornire la giusta soluzione per ogni tipologia di cantiere. La società di Agrate Brianza può contare su un’esperienza ultraventennale e su una gamma di prodotti estremamente articolata. Oltre a un’ampia scelta fra piattaforme per lavoro aereo semoventi dai 6 ai 48 m di quota operativa (fra modelli diesel, elettrici, a
quattro ruote motrici, cingolati, ragno), Novital dispone di piattaforme autocarrate fino ai 25 m di quota per il noleggio a freddo e fino agli a 85 m con operatore. La dotazione Novital è completata dai carrelli elevatori (diesel ed elettrici, anche con operatore), dai sollevatori telescopici frontali e rotativi (fino ai 26 m operativi e 5 t di portata). Sotto il profilo commerciale, Novital è concessionaria delle piattaforme del marchio JLG.
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FONDAZIONI SPECIALI
CON LA TECNOLOGIA GEOPIER DI CUI RELEO È CONCESSIONARIA SUL TERRITORIO NAZIONALE, I TERRENI SCADENTI AUMENTANO RIGIDITÀ E CAPACITÀ PORTANTE. PER COSTRUIRE EDIFICI SU FONDAZIONI A PROVA DI TERREMOTO DI ALBERTO FINOTTO
IMPATTO
immanente
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Sollevamento
uando la tecnologia dei consolidamenti soccorre terreni scadenti, l’intervento sul campo richiede una semplicità che esclude ogni artificio, sotto il profilo della materia. Una semplicità a cui si arriva dopo un’attenta analisi geotecnica preventiva che permette di caratterizzare i terreni di fondazione. Su questo fronte operativo particolare, Releo offre servizi alternativi ai pali profondi in c.a., basandosi sulla complessa ricerca dell’americana Geopier (di cui è distributrice esclusiva per i sistemi di consolidamento). A Cesena, l’impresa di Fossanova San Marco (FE) sta realizzando le opere preliminari di un importante centro logistico dedicato alla grande distribuzione che ha richiesto l’impianto di oltre 1.500 colonne in ghiaia per plinti di fondazione e travi di partizione. Con il sistema Impact di Geopier, Releo ha costituito infatti questa tipologia naturale di colonne rigide compattate attraverso un esclusivo processo di vibroinfissione e di battitura verticale. Per la costruzione delle colonne in ghiaia si è ricorso quindi all’impiego opportuno di un tubo-forma scorrevole. ST
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La perforatrice con asta telescopica e vibroinfissore ABI è la macchina adottata da Releo per infiggere il tubo-forma (mandrino) nel terreno. Una piastra a perdere in metallo impedisce che eventuali residui possano entrare nel mandrino durante la costruzione delle colonne di ghiaia e determina inoltre la densificazione radiale del terreno stesso.
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FONDAZIONI SPECIALI
PIANTATI A TERRA La tecnologia di consolidamento con pali in ghiaia è molto diffusa e consigliata in diverse determinazioni legislative dalla Regione EmiliaRomagna dopo il terremoto del 2012. Soprattutto nelle zone di Ferrara e Modena, per ridurre il pericolo sismico aggravato nelle sue conseguenze dall’instabilità e liquefazione del suolo, le imprese di fondazione adottano tecniche di addensamento che sono in grado di scongiurare questo rischio di liquefazione che riguarda i terreni sabbiosi e limoso-sabbiosi saturi. Di conseguenza i terreni di fondazione risultano più rigidi e capaci di ridurre i cedimenti differenziali. Le colonne permettono di aumentare le caratteristiche del suolo nei termini di deformabilità e resistenza al taglio, migliorandone il comportamento complessivo rispetto alla liquefazione.
118 Costruzioni febbraio 2016
La perforatrice ABI infigge il palo-camicia a una quota di 6-7 m e la pala riempie la tramoggia di ghiaia. La perforatrice quindi solleva il mandrino con un movimento oscillatorio, estrae la camicia di un metro, per vibrazione, e la infigge di nuovo per 50 cm, in sequenze successive, creando il palo in ghiaia.
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Sollevamento Una fermezza naturale Il sistema Impact di Geopier è costituito da un tubo-forma cavo che serve da condotto per la disposizione della ghiaia all’interno della colonna. Il tubo viene sollevato di circa 90 cm e subito infisso per 60 cm, in sequenze ripetute, formando uno strato di ghiaia costipato di 30 cm. Il materiale viene compattato in senso verticale per strati successivi fino alla quota prevista dal progetto. La perforatrice monta un tubo-camicia con una tramoggia alla sommità dell’asta. La tramoggia, dopo l’infissione nel suolo del mandrino, viene riempita di ghiaia con l’ausilio della pala di un sollevatore telescopico. Il materiale inerte, infine, è vibrato nel terreno con lo stesso tubo-camicia e il fondello d’acciaio a perdere. Al termine dell’operazione si crea un foro che rimane aperto senza la necessità di asportare terreno.
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FONDAZIONI SPECIALI
I sistemi di perforazione mobile ABI in dotazione a Releo sono in grado di realizzare l’infissione e l’estrazione di profili d’acciaio (palancole, travi a T e tubi) fino a 22 metri di lunghezza. L’impiego di questa attrezzatura è ideale per ambiti di fondazione diversificati (pareti a tenuta, iniezioni HDI, dislocazioni piene, palificazioni di pietrisco e sabbia).
COLLAUDO ALLA BASE L’esecuzione dell’Impact System è completata dal collaudo finale eseguito sulle colonne di ghiaia (del diametro di 500 mm ciascuna). Vengono effettuate allo scopo delle prove di carico e un controllo accurato delle pressioni di infissione e compattazione. In seguito viene realizzata la messa in quota dei piani di appoggio e il getto delle solette in calcestruzzo (oppure la posa dei rilevati).
Releo si occupa dell’intero progetto di consolidamento, inviando specifiche e soluzioni al quartier generale di Geopier Foundations a Davidson, in North Carolina. La casa madre procede alla supervisione e all’approvazione finale del progetto di intervento e al committente viene rilasciata quindi una doppia certificazione di garanzia da parte di Releo e Geopier Foundations.
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Sollevamento
U NA M ISSIONE G EOTECNICA Releo è un’emanazione diretta della società Elto, realtà riconosciuta da 25 anni per i sistemi di blindaggio in cantiere. L’azienda di Fossanova San Marco, completando l’offerta tecnologica di Elto (basata sui moduli di blindaggio Edmunds+Staudinger e Krings Verbau progettati e costruiti da ThyssenKrupp, e sui sistemi mobili di perforazione ABI) si occupa del noleggio operativo dei sistemi
Geopier e Impact System alle imprese italiane di ingegneria civile. L’intervento di Releo si svolge nei cantieri più impegnativi che riguardano i settori della logistica di magazzino e della prefabbricazione industriale. La consulenza geotecnica Releo, inoltre, si rivolge utilmente alla progettazione delle grandi arterie di collegamento autostradale.
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R ENAULT TRUCKS C&K on le attuali gamme C e K, Renault Trucks ha una delle offerte di prodotto più complete nell’ambito dell’appoggio al cantiere, per il settore delle costruzioni e per l’off-road duro. Il costruttore francese ha dato modo ai giornalisti del Truck of the Year di provare in azione le qualità dei propri veicoli in una cava vicino a Lione, Francia. L’offerta spazia dai tradizionali cabinati C in configurazione 6x4 o 8x4 (configurazione molto italiana) con motorizzazioni da 460-480 Cv, fino ai modelli per i compiti heavy duty della serie K e all’X-Trem K 520 8x4 pensato per missioni di trasporto al limite, anche dal punto di vista climatico, in cave e miniere a cielo aperto con peso totale a terra di 50 tonnellate. RST
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Provatiper Voi
SUL PODIO
con gli artigli LE GAMME RENAULT TRUCKS C&K CONQUISTANO IL SECONDO GRADINO DEL PODIO TRUCK OF THE YEAR 2016.
COSTRUZIONI HA PROVATO GLI OFF-ROAD FRANCESI PROGETTATI PER IMPIEGHI GRAVOSI ED ESTREMI DI
GIANENRICO GRIFFINI
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R ENAULT TRUCKS C&K
MORDONO QUANDO VOLETE VOI Tra i mezzi che abbiamo provato segnaliamo il trattore C 480 T e il cabinato C 460 R, equipaggiati con trazione Optitrack inseribile sul primo assale grazie ai due motori idraulici ai mozzi (vedi Costruzioni 689, aprile 2015, pag 122). Il C 480 T è equipaggiato con il motore DTi 13 da 353 kW (480 Cv) e 2.500 Nm di coppia, mentre il C 460 R monta il DTi 11 da 338 kW (460 Cv) con coppia di picco pari a 2.200 Nm fra 1.000 e 1.400 giri. In entrambi i casi, il cambio è l’automatizzato Optidriver At
ESPERIENZA È DIGITALE In passato per guidare un mezzo da cantiere nei percorsi off-road più impegnativi era necessario avere una grande esperienza. Era, insomma, una questione di manico, di capacità acquisite facendo pratica in cava, ‘rubando’ il mestiere ai conducenti più esperti per correggere i propri errori. Oggi, nonostante l’esperienza sia ancora molto importante, l’elettronica facilita molto la guida nel fuoristrada estremo. Lo dimostrano i C e K di Renault Trucks che abbinano il cambio automatizzato Optidriver con software di cambiata offroad a una serie di dispositivi che facilitano la vita ed elevano la sicurezza di chi è alla guida di un camion da cantiere. È indispensabile, però, anticipare le difficoltà. Ciò significa attivare per tempo il software off-road, i bloccaggi dei differenziali, la regolazione dei giri motore o l’eventuale inserimento della trazione sull’assale anteriore nel caso dei mezzi Optitrack con motori idraulici ai mozzi.
124 Costruzioni febbraio 2016
2612E a 12 rapporti. Per entrambi i veicoli, alla guida è necessario saper anticipare le difficoltà di percorso inserendo la trazione anteriore ed, eventualmente, il bloccaggio dei differenziali prima di trovarsi in difficoltà sui fondi con scarsa aderenza. La trazione idraulica a richiesta sul primo asse, che fa risparmiare circa 600 chili di tara rispetto a un mezzo con trazione integrale permanente, si disinserisce automaticamente quando il camion supera la velocità di 25 km/h.
Provatiper Voi
Al limite si può gestire manualmente Sugli 8x4 standard, come il C 460 R o il K 520 R, il cambio automatizzato Optidriver di derivazione Volvo si dimostra sempre all’altezza della situazione anche nell’offroad più spinto. Basta inserire la modalità d’utilizzo manuale, scegliere la marcia (la seconda o terza, in base alle circostanze), attivare i bloccaggi dei differenziali e regolare, sempre manualmente, il regime motore. Il resto lo fanno il camion e l’elettronica. Provare per credere.
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R ENAULT TRUCKS C&K
Il K 520 X-Trem a quattro assi con motore DTi 13 da 520 Cv e 2.550 Nm raggiunge un peso totale a terra di 50 tonnellate.
L’INARRESTABILE PER ESPERTI La dicitura X-Trem del K 520 8x4 la dice lunga sulle missioni di trasporto che gli vengono affidate nelle miniere a cielo aperto o nei cantieri più duri al mondo. Si tratta di quattro assi con telaio super-rinforzato, adatto per un peso totale a terra di 50 tonnellate (e una massa della combinazione di 70), il che significa un carico utile di circa 36 mila chili. I rinforzi alla struttura dell’X-Trem si estendono per tutta la lunghezza
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dei longheroni, dai punti di ancoraggio del motore all’estremità posteriore del veicolo. Anche la gommatura è da cantiere duro, poiché l’8x4 monta pneumatici Michelin XWorks 325/95 calettati sui cerchi da 24 pollici. Soluzione, questa, che permette di avere una luce utile da terra sufficientemente ampia per affrontare i fondi più sconnessi ed evitare eventuali impatti con le rocce emergenti.
Provatiper Voi
ANCHE LA CINEMATICA È ESTREMA La catena cinematica del K 500 X-trem è basata sul sei cilindri in linea DTi 13 da 382 kW (520 Cv), con una coppia massima di 2.550 Nm fra 1.050 e 1.450 giri. Il motore è abbinato al cambio automatizzato Optidriver Xtrem a 12 rapporti (più tre retromarce), studiato per gli impieghi heavy duty sui veicoli della gam-
ma K. L’Optidriver è dotato di un albero d’ingresso a sei scanalature (anziché le quattro dei modelli standard) e di ingranaggi sottoposti a particolari processi di tempratura superficiale. L’impianto frenante è basato su freni a tamburo, più protetti negli impieghi estremi di quelli a disco.
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