WALKAROUND ESCAVATORE GOMMATO JCB HYDRADIG 110W Casa editrice la fiaccola srl
Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
CECE SUMMIT 2017 Europa unita e digitalizzazione sinergica Due condizioni essenziali per il futuro del settore
Riciclaggio &Demolizione
Cava &Calcestruzzo
Sollevamento &Noleggio
PIÙ PRODOTTI MENO RIFIUTI
NUOVO DUMPER LIEBHERR
LE DEMAG FATTE SU MISURA
Questo il fil rouge di Ecomondo tra normativa e innovazione
La Casa tedesca presenta un nuovo modello da 100 t prodotto in Francia
Il presidente Terex Cranes Steve Filipov fa rinascere un mito a forma di autogrù
715 anno LXV 11 novembre 2017
“Facciamo ecologia attraverso la tecnologia”
KOMATSU RETE ITALIA komatsuitalia.it 800200328
ESCAVATORI VOLVO: L’EVOLUZIONE DELLA PRODUTTIVITà Gli escavatori Volvo sono stati progettati per ottenere la massima efficienza nelle diverse applicazioni poichè vantano una forza e una potenza rinnovate e, allo stesso tempo, tempi di ciclo più brevi per prestazioni più elevate. L’esclusiva modalità ECO, unita al migliore sistema elettro-idraulico, assicura un risparmio di carburante tra il 7 e il 10 per cento. Le ultime innovazioni garantiscono, inoltre, una maggiore flessibilità ideale per una serie di applicazioni come il lavoro in cava, edilizia e le costruzioni stradali. Escavatori Volvo: l’evoluzione della produttività. www.volvoce.it
ISSN: 0010 - 9665
16 &Prodotti
Attualità 6
48 &Componenti
Macchine
Notizie Fiere e convegni, mercato, pneumatici, aziende, lubrificanti, rifornimenti, veicoli elettrici, escavatori cingolati, normative, strutture provvisionali, tecnologie, componenti, nomine, energia
CECE SUMMIT 2017
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16
Que la fête commence
48
Spirito ambientale Alla tappa italiana di Volvo On Tour per scoprire il nuovo escavatore gommato EWR170E PALE COMPATTE
HI-TECH
Sarà piccola ma è... scatenata Arriva la VF 1.63C, per gli amici Venierina. La mini articolata di Lugo
Addio scongiuri
Notizie Eventi, bonifiche, cesoie, movimentatori, frantoi mobili, attrezzature idrauliche ECOMONDO 2017
68
54 Gli smartphone Android marchiati CAT, sono così resistenti che potete farli cadere anche in cantiere
63
Incertezza politica e digitalizzazione, i due temi essenziali del Summit. Intervista al segretario generale Riccardo Viaggi
Vi presentiamo le novità della prossima edizione, sempre in programma a Paris Nord Villepinte
20
&Demolizione
Riciclaggio
Sinergia di sopravvivenza
MMT INTERMAT 2018
63
La fiera di alto valore Più prodotti, meno rifiuti. È il fil rouge della fiera italiana dedicata all’economia circolare tra normativa e innovazione
68
ATTREZZATURE
60
La nuova luce sull’ambiente Le soluzioni Generac per rispettare l’ambiente anche in cantiere
NEL PROSSIMO NUMERO
WALKAROUND L’escavatore gommato JCB Hydradig 110W
22 Per orientarsi in un settore di mercato che oggi vive cambiamenti profondi, è necessario ridefinire la cartina di tornasole che ne identifica l’industria e i prodotti. Dopo un’attenta revisione di macroaree e categorie, la nostra GUIDA AL CALCESTRUZZO 2018 si presenta al consueto appuntamento annuale in versione ordinata e corretta, [2] novembre 2017 Costruzioni
Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
Fondato nel 1952 da Giuseppe Saronni
11 NOVEMBRE 2017
DIRETTORE RESPONSABILE Lucia Edvige Saronni lsaronni@fiaccola.it DIRETTORE EDITORIALE Matthieu Colombo mcolombo@fiaccola.it
&Calcestruzzo
Cave 77
Notizie
&Noleggio
Sollevamento 97
Autogrù, PLE cingolate, heavy lifting, usato online
Sostenibilità, mercato, alleggeriti, ignifughi, strategie
AUTOGRÙ
ATECAP
82
Progettare bene le città del futuro
Notizie
102
Tradizione ma su misura Al lancio della nuova Demag AC 45 City abbiamo scoperto il nuovo corso di Terex Cranes
L’Associazione e Federbeton tra i protagonisti della seconda edizione della Construction Conference
ASSOCIAZIONI PALE GOMMATE
84
108
Soluzione di continuità
Il secondo convegno ANNA nel segno dell’impegno per far valer la professionalità della categoria
Doosan affianca alla DL420-5 la DL420CVT-5 con trasmissione ZF a variazione continua DUMPER RIGIDI
90
Start-up dumper Liebherr rompe il ghiaccio nel segmento delle 100 t con il nuovo T236 made in France
L’autogrù della sicurezza
114
COORDINAMENTO EDITORIALE Maria Angela Feliciello mfeliciello@fiaccola.it Alberto Finotto afinotto@fiaccola.it REDAZIONE Mauro Armelloni, Emilia Longoni costruzioni@fiaccola.it COLLABORATORI Elena Cazzato, Gianenrico Griffini, Andrea Nucci, Eliana Puccio SEGRETERIA Ornella Oldani ooldani@fiaccola.it IMPAGINAZIONE Studio Grafico Page AMMINISTRAZIONE Federica Santonocito amministrazione@fiaccola.it ABBONAMENTI Mariana Serci abbonamenti@fiaccola.it TRAFFICO E PUBBLICITÀ Laura Croci marketing@fiaccola.it MARKETING E PUBBLICITÀ RESPONSABILE ESTERO Sabrina Levada slevada@fiaccola.it AGENTI Giorgio Casotto T 0425 34045 - F 0425 418955 ottoadv@tin.it per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna (escluse Parma e Piacenza)
PIATTAFORME AEREE
114 Speciale autocarrate “C” Passiamo in rassegna gli allestimenti per gli autocarri da oltre 7,5 ton di ptt. Le soluzioni per i lavori ad altezze elevate
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eXTra tosto Arriva la gamma Extra Tough destinata agli impieghi più gravosi
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Mensile - LO/CONV/059/2010 Reg. Trib. Milano N. 2562 del 22/1/1952 STAMPA Tep srl - Strada di Cortemaggiore, 50 - Piacenza ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio 313 21/11/1985 Roc 6274 PREZZI DI VENDITA abb. annuo Italia abb. annuo Estero una copia una copia Estero
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È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente agli Autori. Il suo nome è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre pubblicazioni (D.L.G. 196/2003 sulla Protezione dei dati Personali). Se non desidera riceverle, invii la sua richesta scritta a: Casa Editrice La Fiaccola s.r.l. Organo di informazione e documentazione Unione Costruttori Italiani di Macchine per Cantieri Edili, Stradali, Minerari e Affini
seguendo le induzioni che ci sono arrivare dalle stesse trasformazioni di un comparto ancora fondamentale per l’intero mondo delle costruzioni La nuova Guida parte dalla fornitura di materie prime per arrivare alla lavorazione vera e propria e ai servizi. Un panorama attuale per uno strumento di consultazione pratico e puntuale.
Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana: numero di iscrizione 14440
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Casa Editrice
la fiaccola srl 20123 Milano Via Conca del Naviglio 37 Tel. +39 02 89421350 Fax +39 02 89421484
Costruzioni novembre 2017 [3]
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Macchine Mezzi d’opera Attr t ezzature
CECE SUMMIT 2017
IV Cop www.master-builders-solutions.basf.it
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Europa unita e digitalizzazione sinergica
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Due condizioni essenziali per il futuro del settore
Riciclaggio &Demolizione
II Cop
www.bkt-tires.com
www.komatsuitalia.it
11
www.brigade-elettronica.it
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www.machineryzone.it
47
www.casece.com
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www.ttcontrol.com
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www.fassigroup.com
5
www.vermeeritalia.it
9
www.towerlight.com
1
www.volvoce.it
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www.hinowa.com
Cava &Calcestruzzo
Sollevamento &Noleggio
PIÙ PRODOTTI MENO RIFIUTI
NUOVO DUMPER LIEBHERR
LE DEMAG FATTE SU MISURA
Questo il fil rouge di Ecomondo tra normativa e innovazione
La Casa tedesca presenta un nuovo modello da 100 t prodotto in Francia
Il presidente Terex Cranes Steve Filipov fa rinascere un mito a forma di autogrù
715 anno LXV 11 novembre 2017
Abbiamo partecipato al CECE Summit 2017 assieme ai principali costruttori di macchine e attrezzature da cantiere protagonisti in Europa. L’industria di settore è frenata dall’incertezza politica che sfocia in fenomeni di populismo e si trova di fronte alla più grande sfida tecnologica mai affrontata, quella della digitalizzazione. Quest'ultimo è un processo inevitabile che non si esaurisce alla costruzione di macchine “connesse” ma esige la definizione di un protocollo comune che permette il dialogo bidirezionale tra le macchine stesse e i sistemi di gestione remoti. L’efficienza dei cantieri 4.0 sarà concreta e completa soltanto se i costruttori lavorano in una direzione di digitalizzazione condivisa. Per favorire questo, alla filiera industriale del construction in Europa sono necessarie semplificazioni burocratiche ed economie di scala a breve termine. Al riguardo il CECE lavora coeso, come ci spiega il segretario Riccardo Viaggi nell’intervista a pagina 44 di questo numero.
Aziende citate A Anpel ....................................78 Atlas Copco .........................65 B Barin ...................................116 Bkt ..........................................6 Bosch Rexroth .....................11 Bravi Platforms..................101 Brikawood ..............................6 Bronto Skylift .....................116 C Cat Phones ..........................20 Cobiax ..................................80 Cometto ...............................98 Cte ................................97-117
D Deutz ...................................13 Dfab ........................................9 Doosan .................................84 F Fayat.......................................6 G Generac Mobile Products ...60 Graphisoft ............................12 Grove ..................................101 H Haulotte ...............................98 Hitachi ..................................81 Hyundai.............................8-67 I Igus.......................................97 Iml Motori.............................13
[4] novembre 2017 Costruzioni
Indeco ..................................64 Italcementi ...........................77 Italgreen ...............................15 J Jcb........................................22 L Laurini Officine Mecc. ...........10 Liebherr.........................90-100 M Mb Crusher ..........................66 Mct Italy ...............................78 Multitel Pagliero ................118 N Nacanco.............................101 Neptutherm..........................79 O Oil&Steel ............................118
P Palfinger.............................120 Permasteelisa......................14 R Raimondi ..............................97 Rusch Crane Services .......100 S Scania ................................122 Simex ...................................65 Sirs Safety System ..............10 Socage .................................99 T Terex - Demag....................102 V Venieri ..................................54 Volvo Ce ...............................48
DUE MODI DI SBANCARE A CONFRONTO Mettendo a confronto cantieri di sbancamento che utilizzano sistemi tradizionali e cantieri che utilizzano il Terrain Leveler Vermeer, abbiamo ottenuto questi risultati: Riduzione dei tempi operativi fino al 50% Riduzione del parco mezzi fino al 50% Riduzione dei costi di trasporto materiale fino al 40% Materiale fresato di dimensioni pari a un massimo di 200 mm
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Risparmio generale superiore al 30%
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&Prodotti
Attualità
La casa si ordina in kit Si chiama Brikawood, il nuovo mattone ecologico in legno, ideato dalla startup francese Catharhome. Quattro elementi che si incastrano tra loro: due pannelli laterali formano la costruzione mentre due distanziali trasversali conferiscono coerenza e stabilità al fabbricato. Per assemblare ciascun modulo - e, di conseguenza unire i mattoni - è sufficiente un martello di gomma; il trapano è necessario solo per l’ancoraggio alla struttura portante. Il mattone Brikawood esalta le qualità termoisolanti del legno. Una casa col mattone BRIKAWOOD mantiene una temperatura interna
Senza chiodi o colla, il nuovo mattone in legno si monta a incastro come un Lego e resiste alle più forti sollecitazioni
costante tra i 19 e i 21 gradi, con consumi per il riscaldamento ridotti del 50%. L’aria fresca è fornita da un sistema di ventilazione meccanica, che recupera il calore dell’aria in uscita per
riscaldare quella in entrata. Gli ingegneri Catharhome hanno condotto diversi test per verificare la resistenza del mattone Brikawood. Il prototipo ha resistito a simulazioni di pioggia
gelata (da 0° C a -20° C), e può sopportare terremoti fino a 8,5 gradi della scala Richter. Il ciclo vitale di un mattone Brikawood è di circa 50 anni, al termine dei quali può essere avviato interamente a riciclo. brikawood-ecologie.fr
Nuove acquisizioni Il 4 ottobre, il gruppo FAYAT ha ufficialmente acquisito la Divisione Road Construction Equipment di Atlas Copco, azienda produttrice di rulli per terreno e asfalto, finitrici e frese: prodotti distribuiti a marchio Dynapac. L’accordo comprende la vendita e i servizi forniti in 37 paesi e le unità produttive di Svezia, Germania, Brasile e Cina, nonché un partenariato di produzione in India. Dynapac continuerà a operare come produttore e marchio autonomo. fayat.com
Premio di certificazione BKT ha ricevuto il SQEP Silver Award Supplier Quality Excellence Process Certification. Una certificazione prestigiosa che pone la multinazionale indiana fra i migliori fornitori Caterpillar. A BKT è stata assegnata la fornitura in Primo Equipaggiamento dei pneumatici Earthmax SR 47 ed Earthmax SR 45, a Chopanki. bkt.com
&Prodotti
A Milano si parla di sisma
La V Edizione di Seismic Academy, si è svolta a Milano, presso l’UniCredit Pavilion, lo scorso 24 ottobre. Il convegno nazionale dedicato al rischio sismico, organizzato da Hilti Italia, ha coinvolto operatori del settore per promuovere la cultura della prevenzione. Hilti è da sempre attenta alla prevenzione antisismica investendo in ricerche e studi per offrire
soluzioni sempre più tecnologiche e innovative. Quest’anno HILTI si è impegnata, attraverso i propri canali social, a offrire grande visibilità a Seismic Academy, coinvolgendo il più possibile l’intera opinione pubblica. I temi affrontati durante il convegno saranno resi noti online tramite condivisione di post e news. hilti.com
MANIFESTAZIONI, FIERE E CONVEGNI
Attualità
WORLD OF CONCRETE 23 - 26 gennaio 2018 Las Vegas (USA) Filiera completa del calcestruzzo www.worldofconcrete.com BAUMA CONEXPO AFRICA 13 - 16 marzo 2018 Johannesburg (Sud Africa) Macchine edili, minerarie e veicoli per il mercato africano www.bcafrica.com INTERMAT 23 - 28 aprile 2018 Parigi (Francia) Attrezzature e tecniche per le industrie della costruzione e dei materiali www.paris.intermatconstruction.com CEMAT 23 - 27 aprile 2018 Hannover (Germania) Fiera internazionale intralogistica, dedicata all’uso di materiali attraverso la catena di produzione e di distribuzione. www.cemat.de
We are Group
Fedeltà alla gamma Venpa Sud, specializzata in noleggio e vendita di piattaforme aeree e MMT, rinnova la propria fiducia a JCB ampliando il parco noleggio con tredici nuove macchine che si affiancano alla flotta esistente di oltre 50 modelli a marchio JCB. Due escavatori cingolati JS220, una pala gommata JCB 437, una terna 3CX, i midi escavatori 57C-1 e 67C-1, un mini 8035ZTS, due movimentatori telescopici 535-140 ed infine, un rullo stradale compatto JCB Vibromax VM117 e tre carrelli elevatori a braccio telescopico Teletruk 35D. Come sostiene Michele Marraffa, amministratore di Venpa Sud “importanti anche i supporti di assistenza e formazione JCB, una preziosa opportunità per fornire un servizio di alto livello come si conviene agli standard di Venpa Sud". jcb.com
Questo il claim con cui CGT ha partecipato a Ecomondo insieme alle altre aziende del Gruppo: CGT Edilizia, CLS, CGT Trucks e Teknoxgroup, con prodotti, tecnologie e soluzioni per la movimentazione, il trattamento delle biomasse e la generazione di energia. In esposizione: l’escavatore gommato Cat MH3024 con polipo Cat GSH15, la pala gommata Cat 930M, l’escavatore Cat 308E2 VA, il trituratore Komptech Crambo 5200, i gruppi elettrogeni Cat Rental Power XQ275 e Cat RP4400 (portatile), il sistema abbattimento polveri Leotech MF100 ed infine il carrello elevatore diesel Hyster H3.0FT Advance. La fiera è stata l’occasione per rafforzare il concetto di gruppo, che coinvolge partner prestigiosi, quali: Komptech, Sandvik Construction, Hyster, HSM, MAFI, DAF, Genie e Leotech. cgt.it
Costruzioni novembre 2017 [7]
Nuova sede, nuova vision Lo scorso ottobre, HCEE (Hyundai Construction Equipment Europe) ha ufficialmente inaugurato la sua nuova sede a Tessenderlo, in Belgio, alla presenza di funzionari della sede centrale sudcoreana, di rappresentanti del governo, della rete di concessionari europei, oltre che della stampa internazionale e del personale HYUNDAI. Il messaggio chiave durante la cerimonia di apertura è stato molto chiaro: "Nuova azienda, nuova sede, nuova visione". Dall’aprile 2017, Hyundai Construction Equipment è un'unità aziendale indipendente ed ora, l'apertura della nuova
[8] novembre 2017 Costruzioni
Cambiano sede e marketing manager per Hyundai Construction Equipment Europe che ha scelto la cittadina belga di Tessenderlo come Headquarter europeo sede europea in Tessenderlo segna un altro passo importante verso l'obiettivo comune di essere tra i cinque produttori leader del mercato globale delle macchine da costruzione entro il 2023. Il nuovo complesso comprende un edificio per uffici di tre piani di 5.400 metri quadri, un magazzino di 13.000 metri quadri, un centro di formazione Hyundai, una sala eventi e uno showroom, per un investimento pari a 30
milioni di euro. Sul nuovo sito di 81.000 metri quadri, la capacità di stoccare i componenti delle macchine verrà raddoppiata. I clienti verranno accolti nei nuovi locali e la rete di concessionari Hyundai potrà usufruire di una formazione tecnica e commerciale di prima qualità. Ma le novità non si fermano qui. Sempre da ottobre infatti, l’azienda avrà un nuovo Marketing Manager Europe, Paul Sysmans. Esperto in
vendite e marketing interaziendale, Sysmans vanta oltre 30 anni di attività come dirigente senior in società di beni d'investimento, di cui oltre 15 trascorsi a sviluppare e gestire accordi di distribuzione internazionali. Sysmans svilupperà una strategia di marketing aziendale per il mercato europeo. Guiderà il team marketing e tradurrà gli obiettivi commerciali dell'azienda in strategie di marketing che porteranno a un'ulteriore crescita. Inoltre, costruirà relazioni stabili con i concessionari europei, individuando un posizionamento preciso per la gamma completa di prodotti Hyundai. Sempre, presso la nuova sede centrale europea di Tessenderlo in Belgio. hyundai.eu
&Prodotti
AttualitĂ
Case stampate in 3D Negli ultimi anni, robot e stampanti 3D hanno rivoluzionato diversi settori industriali. Nell’industria delle costruzioni, nonostante le difficoltà dell’impiego dell’automazione, i vantaggi dell’utilizzo di robot potrebbero essere tanti, come la possibilità di assemblare strutture complesse in situ, ottimizzando il lavoro e riducendo i costi di trasporto. La ricerca tecnico-scientifica è costantemente impegnata in tal senso e, una delle ricerche piÚ interessanti è quella dell’ETH di Zurigo in Svizzera, capitanata dal ricercatore Markus
Si trova in Svizzera la prima casa realizzata da robot e stampanti 3D. DFAB House unirĂ diverse tecniche digitali per un processo integrato dalla progettazione alla costruzione
Giftthaler, che ha sviluppato In Situ Fabricator 1, un robot particolarmente
performante. Resistente alla pioggia e alla polvere, il robot riesce a lavorare, grazie a una
batteria elettrica di backup, in modo semiautonomo. Raggiunge con facilitĂ l’altezza di una parete standard, passa attraverso porte normali e tramite un collegamento internet, consente al progettista di apportare modifiche in tempo reale. In Situ Fabricator 1 è impegnato ora nella costruzione di un paio di strutture in Nest, un cantiere sperimentale in Svizzera; un muro di mattoni ondulato di 7 metri e alto 2 e una complessa maglia di acciaio curvo riempita poi con calcestruzzo. Entro l’estate del 2018, verrĂ costruita DFAB House, la prima casa realizzata esclusivamente da robot e stampanti 3D. dfab.ch
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La sicurezza parte dalla scarpa La prevenzione dei rischi sul luogo di lavoro passa attraverso quelli che, all’apparenza, possono sembrare dettagli, ma che, in realtà, sono elementi decisivi per impedire incidenti e infortuni”, così Andrea de Pascale, Head of Marketing & Partnership Development in JVI per Michelin Technical Soles, commenta in occasione del lancio della nuova serie di scarpe da lavoro UFO. La nuova calzatura è frutto della collaborazione di SIR SAFETY SYSTEM, azienda italiana specializzata nell’abbigliamento da lavoro, con Michelin. SIR ha scelto di affidarsi al know-how sul contatto al suolo del brand francese “from tyres to soles”, per la realizzazione di una calzatura innovativa e
La calzatura di sicurezza del futuro, dall’alto contenuto tecnologico, offre straordinarie prestazioni in termini di aderenza, anche sul bagnato
performante. I product specialist di Michelin hanno studiato, in esclusiva per SIR, una soluzione altamente tecnologica per una suola in grado di mantenere elevate prestazioni sia indoor che outdoor, garantendo elevata trazione, durata e adattabilità su diversi tipi di superfici. La suola
L’azienda si visita virtualmente L’innovazione per Laurini Officine Meccaniche non si limita alla creazione di macchine all’avanguardia, vendute in tutto il mondo.
[10] novembre 2017 Costruzioni
è stata prodotta su ispirazione del pneumatico da motociclismo Michelin Pilot Road 3, che garantisce maggiore aderenza su ogni tipo di terreno, anche sul bagnato. Il design del battistrada è caratterizzato, esattamente come il pneumatico, da profonde scanalature che permettono una rapida fuoriuscita di acqua e liquidi. UFO sarà disponibile in tre modelli,
Anche la comunicazione aziendale è realizzata in modo inedito, con l’applicazione di un video 3D che consente di visitare virtualmente l’interno dell’azienda, per conoscerne il team, i progetti, le macchine firmate LAURINI OFFICINE
nelle versioni S1P e S3, presenta una tomaia quasi priva di cuciture, flessibile e prodotta con materiali tecnologici. Le finiture della tomaia con stampa gommata assicurano una maggiore resistenza meccanica, senza rinunciare a leggerezza e traspirabilità. La serie UFO è stata presentata, in anteprima, lo scorso ottobre, in occasione della Fiera A+A di Düsseldorf. sirsafety.com
MECCANICHE. Realizzato con un sistema multicamera che registra i 360° di ogni scena, il video 3D stereoscopico offre una panoramica completa, mettendo a disposizione tutti i punti e le angolazioni di osservazione. Una scelta progettata non solo come promozione corporate ma, soprattutto perché questa tecnologia rispecchia il know how innovativo dell’azienda e riesce a trasmettere la passione per il lavoro e la cura dei dettagli che si percepiscono vivendo in prima persona il mondo Laurini Officine Meccaniche. laurini.com
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Ricambi online dal produttore I ricambi originali assicurano la qualità del prodotto, il ripristino della configurazione originale del costruttore, l'affidabilità della macchina nel tempo, oltre ad essere reperibili per lungo periodo, anche per macchine fuori serie. Per questo, BOSCH REXROTH mette a disposizione dei suoi clienti, i ricambi originali attraverso la piattaforma online eShop. Un sistema estremamente semplice per cercare un prodotto, richiederlo o ripararlo, scaricando le informazioni tecniche necessarie. Un video, a disposizione sul sito aziendale, indicherà al cliente come effettuare la ricerca del ricambio, tramite codice o numero di serie o, ancora, richiedere un’offerta per riparazione al Service Partner Rexroth più vicino. Tutto questo 24 ore su 24. boschrexroth.it
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Preservare il passato dalla Fondazione Le Pescherie di Giulio Romano, è realizzato da GRAPHISOFT, specializzata nello sviluppo di software BIM e STR (Gruppo TeamSystem), leader di software gestionali per l’edilizia, che lavoreranno in sinergia per mettere a disposizione dei progettisti le tecnologie BIM per progettare, gestire e manutenere l'immobile con il più alto livello di dettaglio informativo sull'opera, sia in fase di rilievo delle strutture esistenti che nella successiva gestione dell’intervento di restauro. Il progetto prevede anche la realizzazione di una caffetteria e, soprattutto il collegamento attraverso un corpo scale e un
Un monumento simbolo di Mantova torna a nuova vita grazie a Heritage HBIM, la nuovissima tecnologia rivolta alla riqualificazione del patrimonio storico L’utilizzo dei BIM nei progetti di recupero del patrimonio esistente, noto come HBIM (Heritage Building Information Modeling) ha un enorme potenziale nel nostro Paese, se si considera l’ineguagliabile patrimonio di edifici storici. Per questo
motivo, l’intervento di recupero, effettuato all’edificio Pescherie di Levante, opera dell’architetto di Giulio Romano del 1536, dopo anni di abbandono, assume un significato rilevante, considerando la levatura e la complessità. Il progetto, promosso ascensore alla spiaggetta in riva al Rio, altro passaggio chiave nel recupero della storica relazione della città con le sue vie d'acqua. Una sfida che segna un punto di svolta nell’impiego del BIM nel recupero del patrimonio architettonico. graphisoft.com
[12] novembre 2017 Costruzioni
&Prodotti
Attualità
Iml e Deutz, una fiducia che va oltre “More than a partnership” è stato il concept che aveva definito la collaborazione tra Iml e Deutz, in essere dal remoto 1904, in occasione del 110° anniversario del 2014. E infatti, dal 2 ottobre scorso, Deutz ha ufficialmente acquisito il suo distributore italiano IML Motori che, presto si chiamerà Deutz Italy. Una mossa importante per la strategia Deutz, soprattutto per quanto riguarda il rafforzamento della propria rete di vendita e assistenza nel mercato italiano. Con questa acquisizione, l’azienda tedesca pone, come obiettivo, la crescita del business legato al service, aumentando la capillarità della propria rete in tutta l’area del Mediterraneo. Roberto Brivio, a capo del management team di IML Motori, commenta: “Ora che facciamo parte del gruppo Deutz, lavoreremo in modo ancora più integrato e con più energia, facendo sempre più uso delle innovazioni tecnologie dell’azienda tedesca. Come per esempio i motori e sistemi propulsivi elettrici marini di Torqeedo. Tutto ciò permetterà di
incrementare il nostro market share sul mercato italiano, anche per gli impieghi marini”. Oltre alla sede Iml di Lomagna, l’acquisizione includerà anche le controllate, Iml Service, con sede a Milano, e Iml Motoare, con sede a Galati in Romania. deutz.com -imlmotori.it
Il nuovo skyline di San Francisco
Una maxi commessa per la realizzazione delle facciate delle due nuove torri dell’Oceanwide Center di San Francisco è stata aggiudicata al Gruppo PERMASTEELISA. Il progetto sarà realizzato dalle controllate Permasteelisa North
America e Josef Gartner (in America e Germania), con il supporto delle sede di Vittorio Veneto. Progettato da Foster+Partners e sviluppato da Oceanwide Holdings, il nuovo complesso sarà composto da 2 grattacieli per una
superficie complessiva di 93.000 m2 di uffici, 265 appartamenti e un hotel. La torre più alta, di 277 metri di altezza per 61 piani, sarà caratterizzata da un curtain wall con struttura a maglia diagonale in acciaio rientrante rispetto al filo di facciata, vetri highperformance e profili in alluminio customizzati. Complessivamente, saranno installati 11.500
moduli di facciata per un totale di 67.800 m2. La seconda torre, alta 197 metri per 54 piani, costituisce una moderna interpretazione dei tradizionali edifici della città, caratterizzati dalle finestre a “bovindo”. La facciata, in pietra naturale con speciali finestre “glass vitrine” incastonate, avrà una superficie complessiva di 28.000 m2. permasteelisagroup.com
Seconda vita per i pneumatici Il recente Steinexpo è stata l’occasione per MARANGONI per sottolineare i vantaggi offerti dalla ricostruzione dei pneumatici OTR, quali la riduzione dei costi e la tutela dell’ambiente. Grazie alla partnership con il distributore Recamax, l’azienda italiana è in grado di offrire, anche al mercato tedesco, un eccellente servizio assistenza con tempi rapidi di consegna e maggiore disponibilità di prodotti. marangoni.com
[14] novembre 2017 Costruzioni
Cantieri “elettrici” a Firenze? A Firenze il futuro dei cantieri urbani potrebbe essere elettrico. L'assessore alla mobilità, Stefano Giorgetti, sta infatti pensando di bandire gare d’appalto che riconoscano alle aziende punteggi maggiori se in grado di lavorare anche con macchinari mossi da propulsori a batteria. Grazie all’utilizzo di macchine operatrici elettriche (soprattutto nell'ambito del centro storico) si rispetta la quiete dell'ambiente e si inquina meno.
L’evoluzione è green Alla fiera per l’impiantistica sportiva FSB di Colonia, Italgreen, azienda green di Villa d’Adda, ha presentato nuove soluzioni che hanno conquistato i visitatori. Manti a zero impatto ambientale, nuovi intasi e erba sintetica ibrida naturale hanno riscosso un autentico successo, riconfermando a Italgreen l’alto posizionamento a livello internazionale. Prodotto di punta è stato Lesmo 3S con tecnologia Ecogreen, sottotappeto Next e intaso Geofill. Gli elementi Tricolor (che garantisce un’estetica perfetta) e Trishape (con filati a diverse forme), fanno di Lesmo 3S un manto innovativo con elevate performance di gioco oltre a morbidezza, resistenza e memoria elastica. La linea Landscape in particolare, è dedicata a giardini privati, arredo urbano e spazi aziendali, rispettando la naturalità ecologica ed estetica dell’ambiente. italgreen.it
Case a contatore zero Il 23 novembre, nel convegno Efficientamento energetico, Varese presenta le “case a contatore zero”, promosso da Ance, Architetti, Ingegneri, Geometri, Icaf, Comune di Varese, Legambiente e Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, il territorio fa rete per rilanciare l’economia, rispettare l’ambiente e puntare al risparmio. All’edilizia viene sempre più richiesta una maggiore sensibilità ecologica e la riqualificazione e l’efficientamento energetico sono le basi da cui ripartire. ancevarese.it
PARIGI
23 - 28 APRILE 2018 SALONE INTERNAZIONALE DELLA COSTRUZIONE E DELLE INFRASTRUTTURE
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Intermat 2018 Testi di Eliana Puccio
QUE LA FÊTE
COMMENCE A Parigi, dal 23 al 28 aprile 2018, va in onda Intermat 2018. La manifestazione si fà in quattro
N
elle premesse di Intermat Paris 2018, il salone internazionale dell’edilizia e delle infrastrutture, troviamo una nuova sfida: quella dell’identificazione dei profili di mercato. Dal 23 al 28 aprile prossimi, negli spazi espositivi di Paris Nord Villepinte 1.500 espositori si daranno appuntamento per capire quali opportunità potrebbero esse-
re colte in un contesto mondiale del settore ancora molto interlocutorio. I 183.000 visitatori professionisti attesi, provenienti da 167 nazioni, potrebbero fornire alcune risposte, inserendosi nei nuovci meccanismi predisposti dagli organizzatori per incontrare le loro richieste. Tra i servizi messi a disposizione dalla fiera per supportare espositori e vi-
1.500 protagonisti internazionali e ospiti da 167 paesi
[16] novembre 2017 Costruzioni
&Prodotti
Attualità
INTERMAT 2018 IN PILLOLE • Esposizione internazionale • Date/Orari • Periodicità • Luogo • Superficie espositiva • Espositori e settori
• Visitatori • Sito Internet
Attrezzature e tecnologie per le industrie dell’edilizia e dei materiali Dal 23 al 28 aprile 2018 - dalle 9.00 alle ore 18.00 Triennale Quartiere delle Esposizioni di Paris Nord Villepinte - Francia 350.000 m² 1500 espositori attesi macchine movimento terra, componenti/attrezzature, sollevamento merci e persone, calcestruzzo, ponteggi, casseforme, perforazione, macchine stradali, miniere e cave/trattamento dei materiali/riciclaggio, trasporto 183.000 visitatori provenienti da 167 nazioni paris.intermatconstruction.com
Tra i principali espositori sitatori, troviamo una sorta di piattaforma virtuale con la funzione di punto di incontro tra espositori e visitatori, con informazioni dettagliate su ogni richiesta che riguardi prodotti e applicazioni. Un programma dedicato in modo specifico ai buyer (responsabili degli acquisti) delle varie imprese, completato da una serie di temi condivisi in un network che riunisce le necessità operative degli acquirenti e quelle degli sponsor di progetti e investimenti. Tutti questi soggetti, durante la fiera, verranno guidati alle diverse sessioni specifiche, fornendo loro tutte le informazioni più complete per veicolare appuntamenti con gli espositori nei loro stand e valorizzare al massimo il tempo della loro permanenza professionale all’evento espositivo di Parigi.
Quattro poli tematici Per fare in modo che gli espositori non si perdano nei quattro milioni di metri quadrati di spazio espositivo insediato a Paris Nord Villepinte, saranno disponibili quattro poli tematici (villaggi) con stand e spazio conferenze: il Villaggio Demolizione & Riciclaggio, quello Smart Road, e poi i poli
AMMANN ASTEC Industries ATLAS COPCO ATLAS GROUP BOBCAT CASE Construction CIFA CHRYSO DOOSAN FAYAT Group GENIE HAULOTTE Group HIDROMEK IMER KOBELCO KOMATSU LIEBHERR MAGNI MAN TRUCK & BUS MANITOU Group
MANITOWOC MAPEI MECALAC MERLO PALFINGER PUTZMEISTER SANY SCANIA SCHWING STETTER SHANTUI SIKA SKYJACK SOILMEC TADANO TAKEUCHI VOLVO Construction Equipment WACKER NEUSON WIRTGEN Group YANMAR
Costruzioni novembre 2017 [17]
Intermat 2018
Movimentazione materiali e attrezzature e macchinari; veicoli e attrezzature per il trasporto di materiali, per il trasporto di passeggeri (LCV). Nuove tecnologi per sollevamento e trasporto
Casseforme, impalcature e puntellature; attrezzature e strumenti del sito; materiali per edifici e costruzioni, nuove tecnologie per l’edilizia residenziale
Macchine e attrezzature per movimento terra e per la demolizione, l'ambiente e il riciclaggio; nuove tecnologie per movimento terra e demolizione
Attrezzature e materiali per infrastrutture stradali; macchinari e attrezzature per le industrie minerarie; topografia, nuove tecnologie, ingegneria, automatismi di gestione
Building Smart e Start up by Eurovia Vinci, mentre tra i grandi protagonisti construction, hanno confermato la propria partecipazione giganti come Komatsu, Volvo CE, Liebherr, Manitou e Merlo.Torna in scena, rinnovata, an-
che World of Concrete Europe, spin-off della grande fiera del calcestruzzo mondiale lanciato tre anni fa proprio a Parigi, che mira a identificare le aspettative del mercato europeo, offrendo risonanza e visibilitĂ ai protagonisti
&Prodotti
Attualità
I grandi lavori nell’orbita di Intermat Francia
Marocco
Grand Paris - Alloggi: 42 Miliardi euro Grand Paris Express - Contesto generale: 24,9 Miliardi euro TAV Lione - Torino (Linea Transalpina): 26 Miliardi euro Calais Port 2015: 862 Miliardi euro
Linea Magrebina ad alta velocità: 1 Miliardo euro Cité Mohammed VI Tanger Tech: 1 Miliardo euro Nador West Med (NWM): 708,4 Miliardi euro
Algeria
Emirati Arabi Uniti
1,6 milioni di alloggi: 20 Miliardi euro Tangenziale di Algeri: 3 Miliardi euro Porto di El Hamdania: 3 Miliardi euro Sviluppo di 2 miniere di fosfato: 3 Miliardi euro
Piano 2030 di pianificazione urbana di Abu Dhabi: 37,2 Miliardi euro Sviluppo del complesso Jumeirah Gate a Dubai Marina: 4 Miliardi euro Metro di Dubai - Route 2020: 2,2 Miliardi euro Complesso ICD - Atlantis «Expansion Palm»: 1,3 Miliardi euro
Qatar Smart City di Lusail: 40 Miliardi euro Programma «Expressway»: 16 Miliardi euro Programma di drenaggio locale delle strade: 15-20 Miliardi euro Metro di Doha: 15 Miliardi euro
industriali del Vecchio continente, creando connessioni inedite e, ancora, opportunità di crescita con i propri stakeholder. Per la prima volta, in collaborazione con Business France, Intermat lancia l'Osservatorio Intermat Construction, una realtà che nasce dalla volontà di fissare legami più forti con il mercato e offrire ai produttori di attrezzature per l’edilizia uno studio strategico che guarda al 2025-2030. Realizzato in 12 paesi della zona EMEA (Europa, Medio Oriente, Africa), l’Osservatorio ha tra gli obiettivi quello di fornire una conoscenza approfondita dell'industria in paesi mirati, individuare mercati ad alto potenziale, attivare sinergie tra espositori e investitori stranieri. Per ogni paese studiato verrà effettuata un'analisi quantitativa e qualitativa, avvalendosi di indicatori chiave na-
zionali (dati geografici e commerciali, indicatori macroeconomici, crescita economica a breve e medio termine) e indicatori chiave dell'industria. L'analisi coprirà un potenziale di mercato che comprende sette settori: infrastrutture aeroportuali, infrastrutture portuali, strade, ferrovie, ponti e gallerie, miniere e cave, edifici residenziali ed edifici funzionali. L'ampia diversificazione del settore delle costruzioni e delle infrastrutture ha portato gli organizzatori di Intermat a predisporre numerosi spazi fisici di confronto. Tra l’altro, Intermat è l'unica manifestazione internazionale che prevede un’area dimostrativa comune dove i produttori possono presentare nel modo più completo le nuove serie di macchine in azione, consentendo ai professionisti di valutare da vicino aspetti di fondamentale importanza come la sicurezza e la produttività dei vari modelli. I partecipanti potranno vedere in azione le schiere del futuro che sviluppano le possibilità applicative di tipologie moderne. Da Pre-Intermat, nei giorni 18 e il 19 gennaio prossimi, evento organizzato alla Maison de la Mutualité di Parigi, verranno altri indizi di interesse dedicati alla stampa specializzata (150 giornalisti), con la partecipazione annunciata di oltre 100 espositori.
Hi-Tech
Testi di Eliana Puccio
ADDIO
SCONGIURI Cat Phones, amplia la sua gamma di dispositivi rugged. Un’ alternativa agli smartphone di ultima generazione
S
arà capitato a tutti, oppure accadrà prima o poi (e i più scaramantici facciano i debiti scongiuri): il vostro smartphone che cade a terra, voi con lo sguardo nel vuoto e il terrore negli occhi nel timore di chinarsi, raccoglierlo e vedere lo schermo rotto, i contorni sbeccati o conseguenze peggiori. Perché tutti siamo consapevoli che le nuove tecnologie, sempre più accattivanti dal punto di vista del design, sono tanto evolute quanto fragili. Al giorno d'oggi smartphone e tablet accompagnano buona parte delle nostre giornate e sono diventate elemento imprescindibile anche sul lavoro. È per questo motivo che l’azienda Cat Phones (costola specializzata della più grande famiglia Caterpillar Inc.) ha deciso di puntare su device cosiddetti “rugged”, cioè dispositivi praticamente indistruttibili. Questo ha spinto l’azienda a puntare di nuovo su tecnologie avanzate, in grado di re-
[20] novembre 2017 Costruzioni
sistere a fattori esterni di deperimento. In occasione dell’IFA 2017 di Berlino, una tra le più interessanti fiere di tecnologia ed elettronica al mondo, Cat Phones ha presentato i nuovi smartphone Cat S41 e Cat S31, che si uniranno alla gamma di dispositivi mobili in catalogo, e il loro primo tablet T20: tre nuovi prodotti che consentiranno di essere connessi in qualunque situazione e ideali per chi lavora in settori come edilizia, agricoltura, sicurezza, meccanica, industria o per chi ama dedicarsi ad attività ludiche. I risultati di una ricerca di mercato commissionata dalla Bullitt Group (licenziatario globale del marchio Cat Phones) ha rilevato che tra le problematiche emerse ci sono la “delicatezza” dei dispositivi mobili di ultima generazione e l'atavica carenza di autonomia del device. Per scongiurare ciò, sui nuovi smartphone Cat le scocche e i display sono stati rafforzati e sui dispositivi sono state installate batterie
&Prodotti
Attualità I NUOVI SMARTPHONES CAT Cat S31 Dimensioni Peso Batteria Display Fotocamera Memoria Processore Sistema operativo Prezzo consigliato al pubblico
146 x 74,42 x 12,6 mm 200 g 4,000mAh 4,7’’ 720p HD posteriore 8MP, frontale 2MP 2GB RAM, 16GB ROM, memoria espandibile Qualcomm Quad-Core 1.3GHz Snapdragon AndroidTM Nougat 349 euro
Cat S41 Dimensioni Peso Batteria Display
152 x 75 x 12,85 mm 218 g 5,000mAh super-luminoso FHD da 5’’ ottimizzato per l’uso all’esterno Fotocamera posteriore da 13MP con flash LED, autofocus con PDAF. Frontale da 2MP Memoria 3GB RAM, 32GB ROM Processore MediaTek octa-core 2.3GHz Sistema operativo AndroidTM Nougat Prezzo consigliato al pubblico 449 euro
CAT 60 Grazie alla sua fotocamera termica, Cat S60 ha potuto ad esempio rilevare le temperature più alte registrate a Milano nel mese di agosto.
Cat S60 Dimensioni Peso Batteria Display Fotocamera
147,9 Х 73,4 Х 12 mm 223g 3800 mAh Corning® Gorilla® Glass 4 principale da 13 MP con doppio ash Memoria 32GB ROM, 3GB RAM Processore Snapdragon Octa-core Sistema operativo AndroidTM Marshmallow Prezzo consigliato al pubblico 475,50 euro
IL PRIMO TABLET CAT SI CHIAMA T20 Dimensioni Peso Batteria Display
220 x 143 x14 mm 650 g 7500 mAh (non removibile) 8’’ (203,2 mm), Gorilla®-glass, 800 x 1280 IPS LCD Fotocamera Posteriore 5MP, frontale 2MP Memoria 2 GB RAM, 64 GB ROM Processore Intel® Atom Z8350 (Quad-core) 1,44 GHz Sistema operativo Microsoft® Windows 10 Prezzo consigliato 749,99 euro al pubblico
da 5,000mAh e 4,000mAh. Numeri che magari dicono poco, ma a conti fatti vuol dire che il Cat S41 (il modello con più autonomia tra i due) è in grado di rimanere fino a 44 giorni in stand-by o 38 ore di conversazione in 3G prima della successiva ricarica. T20, invece, è il primo tablet ‘rugged’ lanciato da Cat. La doppia certificazione IP68 e IP67 garantisce non solo la resistenza certificata ad acqua e polvere, ma anche quella all’immersione per 30 minuti a una profondità di un metro. Caratteristiche che rendono utilizzabile il tablet Caterpillar T20 in qualsiasi ambiente e clima. Un altro modello degno di nota ma non nuovissimo come gli altri è Cat S60: il primo smartphone dotato di fotocamera termica integrata che consente di visualizzare un’immagine termica in tempo reale sullo schermo, catturando sia immagine fisse sia video, persino condizioni di completa oscurità. Costruzioni novembre 2017 [21]
Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
Peso operativo TAB 10,49-11,45 t Motore JCB EcoMAX 444 TCA-99 Potenza netta 81 kw
WALKAROUND Testi di Matthieu Colombo
110 W
Costruzioni novembre 2017 [23]
JCB Hydradig 110W
1 Macchina di nuova concezione che riunisce l’esperienza JCB nel settore dei sollevatori telescopici con quella dei midi escavatori di nuova generazione
2 Escavatore gommato con una stabilità superiore, grazie al concetto “tuttosotto” che abbassa il baricentro. La torretta è ridotto all’osso
3 Visibilità sul cantiere e sugli ingombri del sottocarro notevole grazie all’esclusiva torretta. Cabina con grande superficie vetrata e 8 fari di lavoro di serie
4 Ha il passo lungo per garantire stabilità e beccheggio ridotto su strada. Sono di serie le 4 ruote sterzanti e la trasmissione idrostatica a 3 velocità (40 km/h)
5
7 Braccio triplice stretto, senza i cilindri laterali, che garantisce prestazioni cinematiche di rilievo. Le valvole di sicurezza sono di serie su tutti i cilindri
6
Trasmissione idrostatica a tre velocità con impianto dedicato a circuito chiuso. La traslazione dell’Hydradig non influenza i movimenti del braccio o la rotazione
8 Cabina larga, razionale, funzionale, completa. Ha una bella interfaccia lcd a colori. L’accesso in cabina è tra i più sicuri della categoria
Ad eccezione delle componenti idrauliche, tutto è progettato e costruito da JCB. Non fa eccezione nemmeno la cabina Command Plus Cab
Plus di La JCB Hydradig è un innovazione allo stato puro. Progettata per applicazionii in ambito urbano e intra urbano, è stabile, sicura e di facile manutenzione. Asso nella manica la versatilità
9
10 Il sistema di localizzazione e trasmissione dati LiveLink ha la funzione geofencing per delimitare il perimetro operativo della macchina
Massima libertà di configurazione con una lama radiale, una parallel e gli stabilizzatori. Si possono richiedere tutti all’anteriore o al posteriore. A voi la scelta... Costruzioni novembre 2017 [25]
JCB Hydradig 110W
Utilizzare un escavatore gommato non è cosa da tutti. La stabilità garantita da un carro cingolato viene meno per favorire trasferimenti veloci su strada. Con Hydradig JCB ha cambiato le carte in tavola abbassando al massimo il baricentro e con una distribuzione equa del carico tra asse anteriore e posteriore e tra lato destro e sinistro
CONCEZIONE MODULARE La struttura di base del sottocarro è stata progettata per poter montare lama dozer e stabilizzatori indistintamente all’anteriore o al posteriore. In questo modo è possibile configurare Hydradig in assoluta libertà: senza lama (radiale o parallel) o stabilizzatori, con sola lama, con lama e stabilizzatori o persino con 4 stabilizzatori.
OGNI CENTIMETRO È IMPORTANTE I progettisti hanno sfruttato anche la distanza tra sottocarro e torretta per realizzare cofanature laterali più alte per facilitare la manutenzione (motore a destra, rifornimenti a sinistra).
Kg nel sottocarro • Telaio • Motore termico 4 cilindri • Doppia pompa idraulica a portata variabile: una di lavoro e una di trasmissione • Doppia pompa ad ingranaggi per sterzo, freni e raffreddamento • Dropbox trasmissione • Assali • Lama dozer (disponibile) • Stabilizzatori (disponibili) • Serbatoio olio idraulico • Serbatoio gasolio • Serbatoio urea • Cofanature acciaio
Lama dozer anteriore oppure posteriore
[26] novembre 2017 Costruzioni
“Tuttosotto”
298 mm di luce a terra e telaio inferiore carenato
WALKAROUND
di
Kg in torretta • Struttura torretta • Braccio mono (TAB più 279 kg) • Cabina costruita da JCB • Distributore idraulico • Contrappeso short radius • Cofani laterali in fibra composita • Fari stradali e di lavoro
IL BRACCIO TRIPLICE È MOLTO “ITALIANO” La JCB Hydradig è disponibile con braccio monoblocco e avambracci da 1.650, 2.000 e 2.250 mm. Gli stessi avambracci si possono avere sulla versione TAB, ossia con braccio triplice. L’altezza massima di trasferimento su strada è di 3.973 mm con braccio mono e 3.907 mm con allestimento TAB.
IL DESIGN È VISIBILITÀ Uno degli assi nella manica di Hydradig è la visibilità a 360° garantita dall’originale torretta ridotta all’osso e dal braccio montato su blocco di brandeggio, quindi più avanzato che su un gommato tradizionale.
e il baricentro è forza Sono disponibili stabilizzatori anteriori e posteriori
Costruzioni novembre 2017 [27]
JCB Hydradig 110W
Stabilità inaspettata
L’innovativa concezione di escavatore a baricentro basso di Hydradig emerge subito lavorando su pneumatici o utilizzando attrezzature idrauliche in applicazioni che richiedono uno sbraccio importante. Con lama dozer e stabilizzatori alza l’asticella
SOLUZIONE DI VERSATILITÀ L’Hydradig, ha il passo più lungo della categoria con ben 2.650 mm a fronte di un valore medio dei concorrenti inferiore ai 2.400 mm. Tale caratteristica deriva dalla scelta di inserire il motore nel sottocarro per abbassare il baricentro. A questo si aggiungono la robusta lama e i maxi stabilizzatori. Per quanto riguarda la larghezza massima misurata ai pneumatici o alla lama, l’Hydradig fa la media di categoria con 2.420 mm misurati. L’inglese stupisce anche in rotazione perché se la torretta ha uno sbalzo di 120 mm oltre la sagoma laterale, il blocco di brandeggio gira in sagoma (foto a sinistra). STABILIZZATORI CON VALVOLE DI SICUREZZA Gli stabilizzatori opzionali possono essere montati all’anteriore come al posteriore, hanno valvole anticaduta e protezioni integrali per valvole e steli. [[28] 28] n novembre ovembre 2017 2 01 7 C Costruzioni ostruzioni
WALKAROUND
di
HYDRADIG 110W TAB (BILANCERE 2.000 MM)
• FORZA DI STRAPPO
4.230 daN
• FORZA DI PENETRAZIONE
6.020 daN
• CAPACITÀ SOLLEVAMENTO STAB.* 2.104 KG • CAPACITÀ SOLLEVAMENTO GOMM.*1.662 KG *Nota: Da terra, rotazione 360°, a 4 m da centro ralla
Kit sollevamento (valvole sicurezza) di serie
Costruzioni novembre 2017 [29]
JCB Hydradig 110W Concepito per lavorare in applicazioni intra urbane, Hydradig non si tira indietro davanti a terreni accidentati. Una carenatura sotto telaio permette di osare senza dover prendere rischi
Stretta di carro e di fatto 2.420 MM DI LARGHEZZA... ...lunghezza a piacere. Con lama radiale e stabilizzatori si arriva a 4.749 mm di lunghezza massima, senza nessun elemento stabilizzatore Hydradig è lunga 3.689 mm, mentre con i soli stabilizzatori posteriori, che contrastano l’assale oscillante anteriore, si resta nei 4.119 mm. Come larghezza Hydradig si pone esattamente tra un midi escavatore e un cingolato da 20 t. [30] novembre 2017 Costruzioni
FUORISAGOMA DI SOLI 120MM L’elemento che caratterizza di più il design di Hydradig è senza dubbio la zavorra postariore che si integra perfettamente con il cofano destro inclinato per favorire la visibilità.
ASSALI JCB CON ANTERIORE OSCILLANTE DI PIÙ O MENO 8°
INVERTE LA MARCIA IN SOLI 4.511 MM con allestimento lama. senza stabilizzatori ha un diametro di sterzata di appena 3.946 mm.
40 KM/H DI SERIE La trasmissione è completamente idrostatica (3 velocità) e alimentata da una pompa a portata variabile che alimenta il motore idraulico (sistema a circuito chiuso).
40
Le 4WS di serie sono formula di agilità SCELTA OCULATA Diversi costruttori di classici escavatori gommati propongono sui modelli che sfidano Hydradig le quattro ruote sterzanti come opzione. Dato che l’inglese ha il passo più lungo della categoria, JCB ha scelto di offrire di serie la sola sterzata anteriore per circolare su strada, quella concentrica delle quattro ruote per agevolare i cambi di direzione e quella a granchio come valore aggiunto di agilità in cantiere.
CARENATURA INFERIORE INTEGRALE
MODALITÀ DI STERZATA A macchina ferma, l’operatore può scegliere la modalità di sterzata con il selettore posto in testa al piantone dello sterzo (foto). Gestendo al meglio la sterzata concentrica delle 4 ruote e la sterzata a granchio Hydradig dissimula il passo lungo che le regala tanta stabilità.
ALLARGA IL FARO PER LA STRADA
298 mm di luce a terra
Costruzioni novembre 2017 [31]
JCB Hydradig 110W
ESCAVATORE PANORAMICO Avere tutte le componenti nel sottocarro, ad esclusione del distributore idraulico, non ha solo permesso ai progettisti di abbassare il baricentro, ma anche di annullare gli ingombri della torretta. La visibilità a 360° è ottima. L’operatore non vede dove mette le ruote al centimetro, ma quasi.
Visibilità sopra a tutto La Command Cab Plus è progettata e costruita da JCB. Certificata Rops Tops, è un esempio di praticità, spazio (larghezza notevole) e comfort. La scaletta d’accesso è perfettamente in linea con la cabina e il primo gradino a soli 350 mm da terra
INTERFACCIA COMPLETA Ogni parametro della macchina è visionabile dal monitor lcd a colori che si controlla con il selettore rotativo e con i 5 pulsanti laterali. Appena sotto lo schermo c’è posto per uno smartphone e ci sono le relative prese per ricarica e connessione audio.
Griglia Fops II disponibile
Sedile pneumatico disponibile
Braccioli ad altezza regolabile
Vasche porta oggetti posteriori
Clima automatico di serie
GRADINI IN LINEA CON LA PORTA La maggior parte degli incidenti sul lavoro in cantiere sono in fase di salita e discesa dalle macchine. La scaletta d’accesso di Hydradig è posizionata ottimamente e i gradini sono autopulenti e antiscivolo, così come la soglia d’ingresso. COME IN AUTO Con il selettore rotativo e i pulsanti perimetrali si navigano rapidamente tutti i menu disponibili per selezionare impostazioni di lavoro o verificare lo stato di diagnosi e manutenzione. Se è montata la retrocamera è previsto un tasto per visualizzarla all’istante.
LOCALIZZAZIONE GPS E GEOFENCING L’allestimento di serie include il sistema LiveLink di trasmissione dati, di monitoraggio in remoto delle condizioni operative e di localizzazione. Il proprietario della macchina può anche delimitare un perimetro geografico operativo. Se la macchina oltrepassa il perimetro, il proprietario viene avvisato.
ACCESSO POSSIBILE CON TORRETTA RUOTATA
VETRATURA AMPIA, UGUALE VISIBILITÀ Evidenziamo il montante posteriore disassato per favorire la visibilità 3/4 posteriore sinistra e la parte inferiore del parabrezza che si apre scomparendo a pacchetto sopra la testa dell’operatore.
MANIGLIA ERGONOMICA E CHIAVE UNIFICATA
8 FARI DI LAVORO DI SERIE - DISPONIBILI A LED Costruzioni novembre 2017 [33]
JCB Hydradig 110W
Potenza alta costi bassi Il motore JCB assicura una potenza superiore alla media di categoria, ma soprattutto una coppia motrice esagerata. Si urea, no Dpf, Stage IV Valvola Egr
Presa 12V
Alternatore da ben 150 A
Tempo di ritorno al minimo regolabile
Filtro gasolio con spurgo
VG Turbo elettronico
1
POTENZA MADE IN UK
2
COPPIA MOTRICE MOLTO ELEVATA
3
PUNTI DI MANUTENZIONE BEN ACCESSIBILI
Egr cooler
Condensatore vapori olio. Cambio a 500 h
[34] novembre b 2017 2 01 7 C Costruzioni
JCB ha scelto la taratura da 81 kW a 2.200 giri/min del suo 4 cilindri EcoMAX 444 Stage IV (prodotto in Inghilterra). La potenza massima è già disponibile a soli 1.600 giri/min. Iniezione common rail da 200 MPa e turbo a geometria variabile controllata elettronicamente portano questo EcoMAX a erogare una coppia massima di ben 516 Nm a 1.500 giri/min. Il motore è laterale e trasversale come nei sollevatori telescopici. La tecnologia Scr è esente da manutenzione. Non c’è il Dpf
WALKAROUND
di
VENTOLA IDROSTATICA TERMOCONTROLLATA La ventola di raffreddamento plastica a 7 pale soffia l’aria sull’intercooler della sovralimentazione e sui radiatori di raffreddamento motore e olio idraulico. L’azionamento della ventola è idraulico e avviene solo quando necessario contenendo emissioni sonore e evitando assorbimenti di potenza se non necessari. Il condensatore del climatizzatore è montato in torretta. SEMPRE PULITI La scelta di avere una ventola soffiante permette di mantenere le masse radianti pulite senza uso di microgriglie. Il cofano motore con apertura a doppia articolazione migliora l’accessibilità meccanica e consente di approcciare il vano senza contorsioni e rischio di collisioni con la testa.
TUTTI I RABBOCCHI SI EFFETTUANO DA TERRA
FUSIBILI IN CABINA MA ACCESSIBILI DA TERRA
TUTTO A PORTATA DI MANO, IN SICUREZZA
30 SECONDI PER L’UREA
Nel vano sinistro del sottocarro, a lato della scaletta d’accesso, sono raggruppati i bocchettoni (dall’alto al basso) di olio idraulico, urea e gasolio. Il serbatoio del gasolio include anche un indicatore ottico (nel tondo). Nello stesso vano si trova la batteria con relativo staccabatteria (foto a destra) che non va azionato subito dopo aver spento il motore per non interrompere lo spurgo delle linee di alimentazione urea del sistema Scr. Costruzioni novembre 2017 [35]
JCB Hydradig 110W
TRIPLICE
Braccio TAB e avambraccio 2.000 mm Profondità di scavo massima Profondità di scavo al plinto Distanza di scavo max a terra Altezza di scarico massima
4.160 mm 3.315 mm 7.530 mm 6.720 mm
Scegliete il braccio triplice AVAMBRACCIO DA 1.650, 2.000 O 2.250 MM
INGRASSAGGIO BOCCOLE A 500 H Tutti gli snodi del braccio hanno boccole con inserti in grafite che vanno ingrassati ogni 500 ore.
La versione TAB pesa solo 279 kg in più del monobraccio grazie al secondo elemento azionato da un singolo cilindro montato dietro al primo elemento. Questa cinematica, rapportata con la classica a due cilindri laterali, favorisce la visilità e la capacità di sollevamento vicino al carro. Inoltre, a pari avambraccio offre più versatilità, quote di scavo migliori, distanza di scavo a terra superiore.
STABILIZZATORI E LAME (RADIALE O PARALLEL) HANNO VALVOLE ANTICADUTA DI SICUREZZA DI SERIE
[36] novembre 2017 Costruzioni
WALKAROUND
di
MONO Fino a 20 attrezzature idrauliche registrabili
IDRAULICA DI LAVORO INDIPENDENTE... ...da quella per la trasmissione. La velocità di lavoro e i movimenti dei bracci sono sempre indipendenti dalla movimentazione del sottocarro grazie a una pompa a portata variabile che alimenta il distributore a centro aperto montato a lato della cabina
BLOCCO DI BRANDEGGIO IN FUSIONE La base del braccio e il blocco di brandeggio sono in resistente fusione così come la piastra del cinematismo benna con anello di sollevamento.
LINEA AUX DI SERIE Hydradig ha di serie una linea ausiliaria a flusso regolabile dalla cabina e l’impianto per gestire un eventuale attacco rapido.
CILINDRI SALDATI PER FRIZIONE La saldatura per frizione tra stelo e testa del cilindro è sinonimo di allineamento perfetto, quindi affidabilità a lungo termine. I punti di ingrassaggio sono sempre ben protetti. VALVOLE DI SICUREZZA DI SERIE Le valvole idrauliche anticaduta sono montate su tutti i cilindri idraulici, incluso quello della benna. Sia sul braccio monoblocco sia sul triplice. Costruzioni novembre 2017 [37]
JCB Hydradig 110W
La JCB Hydradig 110W in numeri Peso oper. con lama Peso oper. lama /stab. Capacità sollev. su pneu. a 360°, al suolo (distanza) Potenza netta Motore JCB Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione Fasi d’iniezione EGR Post trattamento Alimentazione Pompe Portata (trasm.) Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione (max) Velocità traslazione Velocità rotaz. torretta Passo Carreggiata Braccio (disponibile) Penetratore (opt) Profondità di scavo Profondità scavo al plinto Distanza scavo a terra Forza strappo alla benna Forza penetrazione Sbalzo posteriore torretta Larghezza torretta Larghezza pneu gemellati Pneumatici standard Altezza trasp./strada Batteria Alternatore Serbatoio gasolio (urea) Sistema/serb. idraulico
10,75 11,78
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3.200 (4,5 m) kg 81 kW EcoMAX 444 4,4 litri 4 103 x 132 mm 2.200 giri/min 9,68 m/s 4 conv. common rail multi si - elettronico Doc - Scr VG Turbo 2 portata variabile 158,4 (187) l/min positive (elett.) centro aperto 28 MPa MPa 40 km/h (opt. 20) 8,9 m/s 2.650 mm n.d. mm triplice (mono) 2.000 (1.650, 2.250)mm 4.160 mm 3.315 mm 7.530 mm 6.020 daN 4.230 daN 1.330 mm n.d. mm 2.420 mm gemellati 2.988/3.907 mm n.d. Ah 150 A 162 (n.d.) litri 190/130 litri
Guarda le testimonianze Hydradig sul canale Youtube JCBFILMS
Semplice efficienza IDEA DI PRODUTTIVITÀ Il cliente tipo di una Hydradig la utilizza da mattina a sera, anche su strada. Ben vengano quindi gli intervalli di cambio olio ogni 500 ore, componenti JCB proporzionati per essere prima di tutto affidabili e l’idraulica Bosch Rexroh. Nonostante sia una macchina compatta l’accessibilità alla meccanica, tutta nel sottocarro, non è mai penalizzata.
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CECE Summit 2017
Incertezza politica e digitalizzazione le due priorità del dialogo intra settore durante il CECE Summit. Parola del neo segretario generale Riccardo Viaggi Testi di Matthieu Colombo
SINERGIA DI SOPRAVVIVENZA TECNOLOGIA E POPULISMO Il CECE Summit si tiene ogni due anni, in alternanza al Congresso. Quest’anno l’incontro organizzato dal Committee for European Construction Equipment ha puntato i fari sull’instabilità politica e sui processi di digitalizzazione delle macchine.
[40] novembre 2017 Costruzioni
i sono sfide a cui non è possibile sottrarsi, anche a livello industriale. Oggi una di queste è l’evoluzione digitale delle macchine come dei cantieri perché in grado di aumentare l’efficienza operativa in modo esponenziale, riducento, tra l’altro, le emissioni allo scarico più di quanto abbiano fatto le stringenti normative negli ultimi cinque anni. Costruzioni è volata a Bruxelles per unirsi all’intera filiera dei costruttori di macchine e attrezzature da cantiere, durante il consueto e strategico incontro annuale del CECE che, quest’anno si è sviluppato come Summit 2017. Ad aprire i lavori è stato il segretario generale del CECE Riccardo Viaggi. Durante la due giorni di incontri tra costruttori, oltre a guardare al futuro del mercato delle macchine e attrezzature del settore construction in Europa, che andrà consolidandosi con crescita moderata e costante, si
C
&Componenti
Macchine
sono affrontati due temi strategici in quanto elemento di incertezza. Il primo è quello dell’incertezza economica dei mercati che, superato un momento di crisi, si trovano ora a temere disequilibri politici internazionali per le conseguenze che potrebbero avere, a partire dal crescere di fenomeni populisti e disgreganti che - secondo gli economisti presenti al Summit - danneggiano la crescita economica. La seconda variabile con cui prendere le misure è il tema della digitalizzazione delle macchine construction e dei siti di lavoro che, nei prossimi anni, sarà centrale per tutti i costruttori. In particolare, l'industria delle costruzioni dovrà fare i conti con le macchine connesse in chiave bidirezionale per restare competitiva, e questo influenzerà drastiMACCHINE COMUNICANTI Le macchine operatrici trasmettono dati via gprs a fini diagostici da anni. Ora ricevono anche input da remoto per integrare il loro operato in un sistema di lavoro più efficiente. È quanto promuove il Piano nazionale Industria 4.0.
Costruzioni novembre 2017 [41]
CECE Summit 2017
CECE ECONOMIC FORUM Un momento del Summit 2017 tra incertezza politica, populismo in aumento e diminuzione della fiducia nel libero scambio.
DIGITALIZZAZIONE: LE 9 DURE VERITÀ PER IL CONSTRUCTION Conseguenze sul settore industriale...
PRESIDENTE CECE DAL 2018 Da gennaio, per tre anni, Enrico Prandini sarà il presidente del Committee for European Construction Equipment.
...e sulla filiera construction equipment
L’evoluzione digitale crea un divario tra valore percepito dai clienti e valore effettivo dei prodotti
1
Privati e pubbliche amministrazioni avranno aspettative elevate in termini di riduzione costi e impatto
Le piattaforme digitali abbattono le barriere tra industrie e danno vita a collaborazioni non tradizionali
2
Oggi tecnologie e software di progettazione per grandi lavori sono frammentati. Grande potenziale da sinergia
Chi sviluppa o adotta soluzioni digitali vincenti raccoglie frutti subito. Vincono condivisione e trasparenza
3
Per il settore construction nulla cambia, già oggi l’innovazione e la trasparenza premiano i prodotti
Le aziende non guardano più a cosa fa la diretta concorrenza ma puntano ad anticipare la domanda
4
Basta con le gamme di prodotto fotocopia. Oggi per vincere si devono offrire nuove soluzioni, più efficienti
Inseguire velocemente le aziende faro di un settore non basta più. Il mercato corre troppo veloce
5
Non vince chi ha la macchina migliore ma chi inventa la macchina più produttiva e affidabile al giusto prezzo
I classici accordi e scambi commerciali non esistono più. La nuova moneta è: costi, qualità e selezione
6
La digitalizzazione rompe gli schemi velocemente e l’industrializzazione deve andare di pari passo
Le generazioni native sono “veloci” ma la domanda di mercato può rispondere ancora più rapidamente
7
Le grandi opportunità attirano l’interesse verso il settore. Nelle costruzioni vincenti esperienza e tradizione
Chi segue una strada da solo si isola. Le strategie e la produzione vanno create, immaginate in sinergia
8
Chi non è digitalizzato e non ha investito in IT deve attuare cambiamenti estremamente radicali per vivere
L’industria non può scegliere se cambiare il core business o il modello di business. Deve rivoluzionare tutto
9
Innovazione e differenziazione devono essere alla base di ogni nuovo progetto aziendale
[42] novembre 2017 Costruzioni
&Componenti
Macchine
IL CONTROLO È REMOTO L’intervento di Wolfgang Burget, presidente del CECE High-Level Technical Policy Advisory Group, ha ripreso l’interessante analisi McKinsey & Company (Costruzioni n.700, pagina 18).
METTERE A FUOCO LA TECNICA Uno dei lavori più difficili è immaginare oggi le conseguenze che la comunicazione digitale e le tecnologie 3D avranno sul quotidiano delle imprese. Chi previene le esigenze vince!
CAMBIANO LE RISORSE UMANE Fare squadra in azienda è e resterà essenziale anche per le imprese, ma il supporto della tecnologia potrebbe non mettere in valore le risorse con una lunga esperienza. Tutto può cambiare!
nologiche per elevare l’efficienza complessiva dei siti produttivi e che la digitalizzazione con flussi di comunicazione bidirezionale è senza dubbio una parte determinante dello sviluppo di soluzioni nuove a breve termine. Più equilibrato e mentalmente elastico, Alexandre Marchetta, executive vice-president di Groupe Mecalac che, tramite recenti acquisizioni e investimenti sulla rete, sta modificando gli obiettivi dell’azienda con una prospettiva che inquadra, prima di tutto, soluzioni per cantieri urbani (probabilmente quelli in cui i vantaggi della digitalizzazione arriveranno probabilmente a caduta) e che allarga la rete distributiva nel mondo ma, a macchia di ghepardo. Dato l’elevato valore d’innovazione dei prodotti francesi della gamma Mecalac, si può immaginare che la digitalizzazione influenzerà rapidamente il reparto di ricerca e sviluppo di Annecy (F), ma in modo progressivo.
L’impatto della digitalizzazione sulla filiera camente le sue dinamiche e il paesaggio OEM. Al riguardo è auspicabile che i costruttori lavorino tutti con un unico protocollo per dare alle imprese la possibilità di utilizzare in sinergia prodotti di differenti brand. Sul prossimo numero di Costruzioni un approfondimento.
La globalizzazione è invertita? La sessione Economic Forum del Summit si è aperta con questa domanda per far comprendere come le prospettive del settore siano poco chiare, anche agli esperti, a causa dell’instabilità politica generata dal populismo in aumento e a causa della conseguente diminuzione della fiducia nel libero scambio. Altra variabile di incertezza è la diffusa miopia di settore che non permette di mettere a fuoco come la digitalizzazione cambierà la nostra industria. Al riguardo sono intervenuti i costruttori con Enrico Prandini, ceo di Komatsu Italia Manufacturing, che ha specificato come ogni passo verso la digitalizzazione debba essere industrialmente sostenibile per non elevare i costi delle macchine in un momento di mercato delicato, seppure in ripresa; Niklas Reinedahl, global director industrial strategy di Volvo CE, ha prospettato scenari da sogno e confermato che la Casa svedese punta su differenti rivoluzioni tec-
Dal confronto tra i costruttori emerge l’idea che l’avvento del digitale nel settore delle macchine operatrici cambierà tutti gli attuali parametri di concorrenza. I temi trattati durante il CECE Technical Forum sono stati diversi ma tutti legati dal fil rouge della digitalizzazione. Si è discusso delle conseguenze che questa avrà dal punto di vista sociale nel settore delle costruzioni, di come macchine e attrezzature devono adeguarsi a strumenti e metodi di progettazione 4.0 per soddisfare i committenti e vincere gare d’appalto, di come sia fondamentale lavorare a un protocollo comune che permetta alle differenti macchine, attrezzature e torri laser, di comunicare dati tra loro paragonabili per ottimizzare l’efficienza di un sistema cantiere integrato. Altro tema affrontato con perizia, in un’era in cui le macchine si possono comandare a chilometri di distanza, è quello della cybersecurity. La carne messa al fuoco è stata così tanta che si ha avuto la percezione di una digitalizzazione dal potenziale infinito, ma che sarà frenata dallo sviluppo progressivo e ragionato di una normativa che disciplini i nuovi termini di sicurezza sul lavoro. L’attuale missione del CECE è creare dialogo, invitare tavoli tecnici di lavoro, suggerire soluzioni che portino la filiera delle costruzioni a ideare soluzioni condivise d’efficienza. Costruzioni novembre 2017 [43]
CECE Summit 2017 Riccardo Viaggi
Dott. Viaggi, quali sono le tematiche che CECE sta portando attualmente all'attensegretario generale CECE zione delle politiche europee? Il primo non è un tema in quanto tale, ma è la necessità che l’Unione e i suoi responsabili capiscano quale sia il reale peso della filiera delle macchine e attrezzature da cantiere e della rispettiva parte manifatturiera. Per fare questo abbiamo aderito alla coalizione “Industry for Europe” che raggruppa ben 130 organizzazioni, tra cui il CECE, che hanno firmato una dichiarazione congiunta alla Commissione europea per elaborare una vera e propria strategia di politica industriale. La coalizione promuove le esigenze dell’industria in generale, ma ovviamente CECE, con l’obiettivo di far capire il peso e i bisogni del nostro settore nel ventunesimo secolo, punta a valorizzare l’ambito manifatturiero e l’industria meccanica. Si tratta quindi di un lavoro politico e orizzontale a tutto il sistema industriale europeo? Dal mio punto di vista la forza della commissione Industry for
[44] novembre 2017 Costruzioni
Europe è proprio nella diversità del tipo di industria che raggruppa. All’interno abbiamo dai fabbricanti di treni e pale eoliche, alle acciaierie, all’industria del ferro, dei nanomateriali. Lavorare a politiche e strategie su larga scala con il valore aggiunto di un dialogo totalmente trasversale, ci ha già permesso di centrare differenti obiettivi. Abbiamo ad esempio avuto un incontro bilaterale in cui abbiamo prospettato l’idea di una strategia di politica industriale al vice presidente della Commissione Ue Jyrki Katainen che non ha avallato l’idea ed è rimasto molto rigido sulle sue posizioni che privilegiano l’idea di soluzioni settoriali, verticali, e non trasversali o direttamente legate all'industria. Questo non è un problema dato che noi facciamo tantissime iniziative per l’industria senza chiamarle “strategia di politica industriale”, ma le facciamo. Può fare un esempio di soluzione verticale promossa dalla Commissione? La strategia per il mercato interno, la strategia per il mercato digitale, quella per la Skills Agenda, la Capital Markets Union, sono tutte iniziative importanti per le singole filiere industriali, le imprese e i cittadini, ma non fanno parte di una strategia unica e sinergica che genera una distribuzione dei benefici a partire dalle fondamenta dell’industria europea. A mio parere, se non c'è una strategia comune non ci possono essere i mezzi, i target, gli obiettivi e non si trovano gli strumenti. Alla fine si creano ulteriori incertezze.
&Componenti
Macchine
SOLUZIONI DI STABILITÀ L’instabilità politica europea e globale sono un freno per il settore industriale intero. Per compensare questo fenomeno è quanto meno necessario concertare politiche comunitarie che favoriscano la competitività dell’Europa nel mondo. sia dovuto concentrare in termini di tempo e di ricerca e sviluppo sul perseguire emissionamenti differenti per i diversi mercati mondiali non ha aiutato nessuno. E oltretutto risiede sempre il dubbio che, se quelle risorse fossero state investite liberamente, oggi potremmo avere un rapporto tra produttività delle macchine e quantità di emissioni allo scarico più favorevole. Questo nessuno può dirlo...
Un esempio di tema più pratico e legato alla nostra filiera? Per l’industria delle macchine operatrici che possono andare su strada c'è il sogno dell’omologazione unica a livello europeo. Il fatto che esistano omologazioni diverse in ogni Paese per mettere su strada le macchine operatrici mobili genera costi non congrui. Per risolvere questa incoerenza facciamo parte di una task force che riunisce anche le macchine agricole e iniziamo a vedere una luce in fondo al tunnel. La Commissione ha cominciato tutti gli impact assessment e tutte le procedure per proporre una legislazione che abbia come obiettivo un’unica procedura di omologazione in Europa. Studi ufficiali della Commissione hanno rilevato che questa disarmonia genera livelli di spesa burocratica di circa 90 milioni di euro all'anno. Una cifra importante che oltretutto, a nostro parere, è un valore sottostimato, se a questo aggiungiamo poi che le differenti omologazioni creano vere e proprie barriere alla circolazione tra Paesi UE di macchine movimento terra nuove e usate. Durante il Summit Enrico Prandini ha evidenziato come il susseguirsi di normative sul contenimento di emissioni allo scarico sia stato negli anni troppo repentino e di come questo abbia di fatto sottratto all’industria risorse per investire in innovazioni pure e costretto tutti a omologarsi investendo nella stessa direzione. Assolutamente. L’industria vive di investimenti, conti, concorrenza e ricerca e sviluppo. Il fatto che l’engineering di settore si
Parliamo di omologazione industriale strategica, ma chi vive in prima persona il mercato delle macchine movimento terra conosce ogni giorno esigenze differenti e aspettative differenti. Cosa ne pensa? Può sembrare strano, ma anche chi ragiona a livello europeo, è interessato a sviluppare un dialogo con gli utilizzatori finali, proprio come fanno i costruttori a livello locale. Questo perché per fare sinergia è necessario avere una visione d'insieme e lavorare in collaborazione con la comunità dei costruttori, con quella delle associazioni, con chi studia soluzioni finanziarie. Conoscere le esigenze degli utilizzatori permette di perfezionare soluzioni e servizi di sicuro successo. Vedere tutto con una prospettiva allargata permette di generare benefici che ricadono su tutta la filiera. Quanto è importante a suo parere sviluppare un protocollo comune per il processo di digitalizzazione delle macchine e attrezzature da cantiere e in generale delle tecnologie della filiera delle costruzioni? La digitalizzazione non la può condurre una sola parte della catena di valore, ma la deve condurre tutta la filiera in modo uniforme. Il settori delle costruzioni, l’edilizia e l’agricoltura sono i settori meno digitalizzati in Europa. Lo sappiamo e se da una parte non è un vanto, dall’altra è una opportunità perché non è troppo tardi per sviluppare tecnologie di comunicazione e trasmissioni dati tra loro compatibili incrementando l’efficienza di siti di produzione e cantieri. Ci sono fabbricanti di macchine che hanno sviluppato tecnologie che possono essere utili e possono essere adottate da attori più piccoli della filiera, così come da chi sviluppa micro e macro progetti, per fare sistema e migliorare l’efficienza dei processi in modo puntuale con strumenti che solo 10 anni fa non immaginavamo.
Costruzioni novembre 2017 [45]
CECE Summit 2017
UNA CRESCITA
STABILE
Le vendite di mmt aumenteranno leggermente nel mondo come in Europa. In Italia le vendite cresceranno fino al 2021
LA PAROLA AI NUMERI Durante il Summit anche la presentazione di Chris Sleight, senior consultant Off-Highway Research.
MMT NEL MONDO (riquadri blu) Nel prossimo quinquennio si produrranno più mmt nel mondo che negli scorsi 5 anni. Escavatori cingolati e pale gommate sono le macchine più richieste. L’Europa vale il 20% delle unità vendute al mondo, la Cina il 17% e l’India l’8%. MMT IN EUROPA (riquadri arancione) Nei prossimi 5 anni si venderanno più macchine in Europa rispetto agli scorsi 5. Nel 2016 la produzione di mmt nel Vecchio Continente è stata pari a quella del 2003. In Italia, le vendite crescono moderatamente fino al 2021.
FORTE CRESCITA IN INDIA Il mercato che farà crescere la maggiore crescita nei prossimi 5 anni sarà molto probabilmente l’India, che passerà da una media di 44.122 unità di mmt vendute tra il 2012 e il 2016 a una media prevista di 66.380 unità tra il 2017 e il 2021. Detto in altri termini, questo mercato crescerà del 50% in soli 5 anni. Maggiori dettagli sui prossimi numeri. [46] novembre 2017 Costruzioni
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MMT
SPIRITO
AMBIENTALE Testi e foto di Alberto Finotto
VISIBILITÀ NOTEVOLE Gli escavatori compatti Volvo ECR hanno il cilindro di controllo del brandeggio a sinistra, proprio sotto agli occhi dell’operatore. Anche negli spazi più stretti non si rischiano urti indesiderati.
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&Componenti
Macchine
Nella tappa italiana di Volvo On Tour il marchio svedese ha rivelato i campioni gommati per cantieri urbani e i mini serie D più compatti el teatro di una cava, i protagonisti assoluti della tecnologia Construction conquistano il pubblico degli specialisti. Potrebbe essere questo il prologo alla narrazione della tappa italiana di Volvo On Tour, negli ampi spazi della Cava Calcestruzzi Danese di Verona, il 27 e 28 ottobre scorsi. Centinaia di clienti e dealer, una scelta di attualità tecnologica con 15 macchine Volvo CE e cinque veicoli Volvo Trucks dedicati ai settori cava cantiere e mining e, soprattutto, la sostenibilità come tema preponderante dell’intera manifestazione. Tra le novità rilevate dall’osservatore, l’esordio ufficiale dell’escavatore gommato EWR170E e il completamento della nuova serie D di miniescavatori con i gemelli “diversi” ECR25D ed EC27D, il primo in versione girosagoma, il secondo dall’assetto tradizionale.
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GIOVANI LEONI AL SOLE I modelli di nuova generazione dei miniescavatori serie D e degli escavatori gommati EWR150E ed EWR170E, nella data veronese di Volvo On Tour hanno beneficiato delle belle giornate autunnali. Prove in campo per 15 macchine e 5 truck cava cantiere.
Costruzioni novembre 2017 [49]
MMT TILT ROTATOR E LA BENNA CAMBIA DIREZIONE
I nuovi escavatori gommati EWR150E ed EWR170E sono dedicati ai centri urbani. La visibilità notevole dalla cabina, anche con braccio retratto a 90°, è favorita dal fatto che il motore è montato nella parte posteriore della macchina. I sottocarri sono uguali per entrambe le macchine, hanno le stesse dimensioni e prevedono la possibilità Thiago Souza di montare una lama oppure gli stabilizzatori. Alla base del carro, poi, sono ricavati Lacerda dei cassetti porta-attrezzi (standard di seProduct Manager Volvo CE Italia rie per il mercato italiano). Braccio triplice, impianto idraulico con opzioni alternative, attacco rapido, controllo sterzo con joystick rivelano l’autentica natura multifunzione dei nuovi EWR.
La schiera esibita da Volvo CE nella cava di Verona ha compreso, quindi, modelli di escavatori cingolati e gommati, scelti tra le nuove linee di prodotto nel range da 2,5 a 25 tonnellate e la più recente gamma di attrezzature (con il versatile Tiltrotator Steelwrist in primo piano) e una selezione di pale gommate, dove l’accento della distinzione sostenibile è da porre senz’altro sul modello compatto L35GS riservato alle lavorazioni in ambienti sensibili.
Fulcro idraulico sui mini LA PROSPETTIVA POLIVALENTE Il raggio di rotazione dei due escavatori gommati EWR150E ed EWR170E è, rispettivamente, di 1.720 e di 1.790 mm. Il sistema Smart View dedicato alla sicurezza in ambito urbano prevede tre telecamere che coprono l’intero campo visivo attorno alla macchina.
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Il range da 2,5 ton dei miniescavatori ha costituito la prima stazione di analisi organizzata per il pubblico specializzato di Volvo On Tour. La linea, che vede il completamento del primo segmento della serie con i nuovi ECR25D ed EC27D, è stata rinnovata nel layout, soprattutto nella parte posteriore (una menzione d’immagine
&Componenti
Macchine
Danilo Triches Product Manager Volvo CE Italia
per il brand Volvo, con la scritta in assetto orizzontale e non più obliquo come in passato), nel solco dei grandi escavatori cingolati Volvo CE. Plus di accessibilità ai componenti per la manutenzione e nota speciale sul brevetto Volvo CE che riguarda il filtro multifunzione dell’olio idraulico. Due le dinamiche a cui presiede: riempimento automatico con olio pulito dell’impianto idraulico e “collettazione” complessiva degli ingranaggi dell’escavatore. Il drenaggio del motore di trazione, ad esempio, costi-
L’accento di valore per i nuovi miniescavatori Volvo CE riguarda l’accessibilità, la buona visione laterale per qualsiasi applicazione e attrezzatura da scavo, l’assenza di pedali e la gestione di accessori e movimenti tramite joystick (con roller bi-funzione per la selezione del cilindro di brandeggio e il controllo proporzionale). A supporto ulteriore del controllo idraulico, sui nuovi miniescavatori è implementata anche la funzione di settaggio fisso per mantenere sempre la stessa portata idraulica nel corso della lavorazione.
SOLIDITÀ DINAMICA Dalla lama (caratterizzata da robusti longheroni laterali, tubolare centrale, valvola di blocco sul cilindro della lama e auto kick-down a beneficio della riduzione dei consumi), lo sguardo analitico si sposta sul braccio di scavo che prevede parti in fusione antistress e un utile ammortizzatore sul cilindro di sollevamento.
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IL GONG CHE ANNUNCIA IL FUTURO L’accento sulla sostenibilità ha caratterizzato la presentazione delle più recenti novità della gamma Volvo CE, soprattutto nel segmento compatto dei miniescavatori e degli escavatori gommati.
Lorenzo De Carli Aftermarket Service Manager Volvo CE Italia
Grazie al monitoraggio proattivo, in remoto, degli allarmi e dei codici di guasto, il tecnico di assistenza Volvo sa già come ripristinare la funzionalità dell’escavatore o della pala. Avendo a disposizione tutte le informazioni diagnostiche e i ricambi necessari, la riparazione è puntuale e il fermo macchina è ridotto al minimo.. Quando si verifica un allarme o un codice di guasto, il cliente riceve una telefonata o una notifica per e-mail dal concessionario in modo da poter programmare tempestivamente l'intervento sul campo.
tuisce un’azione importante svolta dal filtro multifunzione perché l’eventuale presenza di morchia metallica viene rilevata e filtrata puntualmente. In buona sostanza, possiamo considerare questo filtro come un vero e proprio fegato che presiede alla salute idraulica della macchina; un brevetto oltremodo utile soprattutto in presenza di un sistema Load Sensing, molto sofisticato, che richiede sempre una filtrazione idraulica ottimale.
Articolata e tecnologica Un highlight sul fronte della sostenibilità in campo a Verona ha illuminato la gamma compatta di Volvo CE con la pala L35G S. Le caratteristiche di serie di questa macchina ri[52] ottobre 2017 Costruzioni
ERGONOMIA DI GESTIONE PER I COMPONENTI In alto, Danilo Triches indica il filtro multifunzione brevettato, nel comparto idraulico del miniescavatore ECR25D. Sotto, il layout ergonomico dell’idraulica implementata sull’ECR50D. Anche il reparto manutenzione filtri è immediatamente accessibile.
omponenti &CComponenti
Macchine M acchine
COMPATTA DENTRO Motore Stage III B da 55 kw e componenti a vista per una riduzione dei costi reali di esercizio. VALORI ON TOUR A destra, dettaglio del braccio di scavo della L35G S. Sotto, la presenza Volvo Trucks a Verona.
Carlo Rondinini Product Dep. Manager Volvo CE Italia
La filosofia della sostenibilità nella nuova era Volvo CE, si applica all’ambiente come all’economia di gestione da parte del cliente. Per l’operatore più abile, questo significa, alla fine del lavoro, meno costi di servizio. Nella pala compatta L35G S, ad esempio, possiamo menzionare, a riprova del concetto, un dettaglio importante come quello del bloccaggio differenziale al cento per cento e non limited slip. Lo stesso alto grado di qualità riguarda anche la struttura dell’impianto elettrico che include il Contronic.
velano un livello qualitativo importante per dimensioni e dotazioni della cabina, impianto elettrico della macchina e una poderosa struttura d’acciaio. Il telaio articolato di questa pala compatta è un valore in più rispetto all’assale oscillante di 10° per lato delle pale Volvo. L’angolo di sterzo, in questo caso, si estende fino a 40°, per consentire alla macchina di mantenere trazione e tenuta sul terreno anche nelle condizioni più svantaggiose. L’assale è definito dalla sua forma a portale, asimmetrica rispetto al punto di giunzione dei due mozzi (si eleva e si riabbassa), e dichiara l’intento dei progettisti Volvo CE di ottenere, per questa macchina, una luce da terra notevolissima per la categoria (ben 610 mm).
Un successo che già si vede Il focus attuale sul mercato Italia di Volvo CE ha costituito un fulcro di confronto interessante. Un escavatore cingolato simbolo come l’EC220 E, ad esempio, guida la ripresa di quote di vendita in ambito nazionale, insieme ad altri prodotti come le pale gommate. Per Volvo CE, insomma, in tournée, in Europa come in Italia, ci va anche una prospettiva di evoluzione commerciale che procede a vele spiegate. Costruzioni novembre 2017 [53]
Pale compatte
L’hanno denominata Venierina, questa meraviglia in miniatura del marchio di Lugo. La sigla ufficiale è VF 1.63C e la sua grinta off-road è davvero “impressive” Testi e foto di Alberto Finotto e qualcuno decidesse fra mille anni di raccontare la storia della meccanica italiana dedicata al movimento terra e all’agricoltura, troverebbe certamente una documentazione infinita qui a Lugo, dalle parti di VF Venieri. L’egida della fabbrica di via Piratello rimanda agli albori del 1948, in pieno dopoguerra, quando Ferdinando e Carlo Venieri costruirono il primo trattore cingolato. Sette anni dopo, l’apertura del primo stabilimento e poi la lunga saga delle macchine movimento terra VF Venieri, attraverso le tappe successive di una trasmissione idrostatica fulcro di progresso per tutte le macchine della gamma, dalle terne alle pale gommate. Oggi la storia VF Venieri continua, con un modello inedito che è un concentrato di ricerca poilivalente.
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Protagonista in piena luce Il 18 ottobre scorso, alla presenza della stampa specializzata, si è tenuto un battesimo speciale e l’ultima nata è stata soprannominata vezzosamente Venierina, come una bimba a cui è stato affidato il futuro prossimo venturo del-
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&Componenti
Macchine
SARÀ PICCOLA MA È...
SCATENATA!
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Pale compatte la nuova serie di pale compatte VF. Il completamento alla base della gamma apre nuove prospettive di utilizzo e, certo, allunga il passo verso nuovi mercati e nella direzione di un orizzonte vasto di applicazioni. Il solco è quello dell’innovazione made in Italy che segue con coerenza le richieste di modelli versatili, efficienti e ancora più flessibili nelle dimensioni come nella dedica a lavorazioni che cavalcano i territori del movimento terra e dell’agricoltura.
Idrostatica speciale per l’off-road Guardiamo subito al cuore di questa neonata di casa Venieri. La Venierina porta in livrea la sigla VF 1.63C e monta una propulsione da 35 kW veicolata da un motore Yanmar Stage IIIA installato trasversalmente. La trasmissione idrostatica ad alta pressione, punto di forza [56] novembre 2017 Costruzioni
delle pale compatte VF Venieri da sempre, è a regolazione automatica di potenza in circuito chiuso, con pompa e motore a cilindrata variabile. Due velocità, avanti-indietro, con comando elettrico a leva unica, guidano efficacemente la dinamica della Venierina. E veniamo quindi alla prova diretta sul campo. Nella marcia fuoristrada, la notevole adattabilità della macchina è evidente nel vantaggio dell’assale posteriore oscillante fino a 24°. Le quattro ruote motrici della VF 1.63C sono dotate singolarmente di riduttori finali epicicloidali e il ripartitore sull‘assale posteriore trasferisce il movimento ai due assali -quello anteriore, rigido, e quello posteriore, oscillante- tramite l’albero cardanico. Un differenziale autobloccante proporzionale automatico è installato di serie sull‘assale anteriore e, in opzione, può essere implementato anche sul-
&Componenti
Macchine
Il monitoraggio è Global Sulla scorta delle necessità di gestione puntuale delle macchine operatrici da parte dei responsabili parco macchine delle imprese, VF Venieri ha concepito la tecnologia Venieri Global, rivelata dal nuovo sistema di monitoraggio satellitare (offerto al cliente in abbonamento annuale) che consente di aumentare la produttivitàdei modelli di pale gommate e di terne VF Venieri fornendo informazioni dettagliate sulle funzionalità della flotta e dei diversi componenti e attrezzature delle macchine, oltre che un’ampia quantitàdi dati per garantire livelli ottimali di prestazioni e consumi.
BILANCIATA E A TUTTA SPINTA L’assetto della Venierina si mantiene stabile in ogni condizione di terreno. L’assale posteriore oscillante favorisce una trazione sempre efficiente. Sotto, a sinistra, due applicazioni di sollevamento con pinze e forche, in ambito agricolo ed edile.
l’assale posteriore. Osservando le dimostrazioni nel’area off-road ricavata negli esterni della storica sede produttiva VF Venieri di Lugo, si rivelano subito nel trasferimento su un terreno fangoso e accidentato, caratterizzato da notevoli dislivelli, le doti di mantenimento dell’assetto di marcia nel superamento delle asperità improvvise e frequenti del suolo (anche con attrezzatura in fase di carico e di movimentazione).
Produttiva, sempre e comunque Nel seguire le operazioni di carico, non possiamo che rimarcare l’efficacia dinamica del braccio che contraddistingue il profilo operativo della pala compatta VF 1.63C. La struttura particolare del gruppo di carico e sollevamento prevede il nuovo cinematismo VZPK studiato da VF Venieri, Costruzioni novembre 2017 [57]
Pale compatte DETTAGLI QUALIFICANTI Nella sequenza sotto, motore quattro cilindri Yanmar; canopy a quattro montanti, prese idrauliche rapide posteriori, con cui è possibile alimentare diversi attrezzi. La qualità della Venierina riguarda ogni aspetto della progettazione.
a garanzia di un’elevazione assolutamente parallela del braccio ma con la stessa forza impressa da un cinematismo a Z. La cabina omologata viene offerta al pubblico degli operatori in tre versioni alternative (chiusa, canopy e rollbar) con altezza standard a 2.250 mm. Per garantirle un’estrema versatilità, la macchina può essere equipaggiata con prese idrauliche rapide posteriori, con [58] ottobre 2017 Costruzioni
le quali è possibile alimentare diversi attrezzi. Ed è sul fronte delle attrezzature che la Venierina può essere definita un piccolo prodigio multifunzione in più settori applicativi (dall’agricoltura alle utility per i servizi municipali, dalla manutenzione del paesaggio all’edilizia). Alla benna standard da scavo, la disponibilità (di serie) delle attrezzature VF Venieri aggiunge nella stessa tipologia di attachments una benna
&Componenti
Macchine
Una squadra per il futuro Alla presentazione della Venierina nel piazzale dello stabilimento VF Venieri di Lugo, l’intero staff progettuale e direttivo dell’azienda ha accolto la stampa specializzata per un tour nel cuore produttivo della fabbrica, seguito dalla puntuale disamina tecnica della nuova VF 1.63C e di una selezione della gamma attuale di pale compatte. L’evento è stato guidato dal direttore generale Filippo Muccinelli Venieri che ha esposto la strategia industriale del marchio: “VF Venieri intende confermarsi come un apprezzato e conosciuto costruttore di medie e piccole macchine per il movimento terra e per l’agricoltura, offrendo al mercato prodotti di elevata produttivi-
tà, eccellente efficienza, alta versatilitàe costi di manutenzione ridotti”.
4 in 1, una benna miscelatrice, una benna con trattenitore e una benna vagliatrice. Alla spazzatrice normale si abbina anche una versione regolabile a rullo, mentre nel segmento delle lame, la scelta è tra modelli dozer, da neve e in versione livellatrice laser. La forca può essere standard o dotata di trattenitore, e alla manutenzione del verde è riservata la linea che comprende trinciaerba e trinciatutto frontale. Completano la gamma una trivella e una fresa da neve, sempre a disposizione di serie, mentre altri accessori possono essere forniti da VF Veneiri su richiesta.
Dalle singole parti alla qualità totale
CINEMATISMO PARALLELO Il braccio della VF1.63C (sopra, a destra) è̀dotato di un cinematismo VZPK Venieri Z Parallel Kinematic per un’elevata forza di strappo che mantiene comunque un parallelismo perfetto durante tutto l’arco del sollevamento. Il martinetto benna montato in basso permette, quindi, un’ottima visuale centrale sull’area di lavoro.
La trasmissione idrostatica (in assenza di powershift) è il punto di forza delle pale gommate Venieri, da sempre. Nell’esposizione delle prerogative che contraddistinguono le pale compatte di ultima generazione, il costruttore di Lugo non si stanca di sottolinearlo ancora una volta e noi dedichiamo, giustamente, una nota finale di riguardo a questo aspetto. Rappresenta un autentico ariete di sfondamento nella strategia VF Venieri di penetrazione nel futuro mercato internazionale. Perfettamente a suo agio nel layout dal design completamente italiano della Venierina, l’operatore scruta in piena visuale (e in perfetta ergonomia nell’abitacolo confortevole dai comandi user-friendly e con il plus fruibile, già ampiamente diffuso nel settore automotive e di serie su tutte le pale Venieri, dei gruppi ottici a LED di ultima generazione), un orizzonte di applicazioni ampio e versatile, potendo contare sull’apporto di un impianto idraulico all’avanguardia. Questi i contenuti: pompa singola a ingranaggi con valvola prioritaria Load Sensing per il circuito di sterzatura, distributore modulare a tre sezioni con valvola generale, martinetti a doppio effetto, radiatore di raffreddamento dell’olio idraulico, filtro a portata totale sul circuito di ritorno, leva a cloche di comando singola con sollevamento benna (per quattro posizioni) e comando ausiliario a pulsante. Il valore VF Venieri è conferito alla macchina dalla singole parti che la compongono, e la nuova 1.63C è solo l’ultimo risultato d’eccellenza favorito da uno stile di coerenza e da una filosofia tecnologica irrinunciabili. Costruzioni novembre 2017 [59]
Attrezzature
UNA NUOVA LUCE
SULL’AMBIENTE
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&Componenti
Macchine
Dalle torri faro ai sistemi di abbattimento polveri, Generac Mobile Products celebra 20 anni di attività e di innovazione in cantiere Testo di Alberto Finotto a storia di Generac Mobile Products nasce nel 1997, con la prima denominazione dell’azienda come Tower Light. Con questo marchio di fabbrica che identificherà negli anni a venire un’autentica eccellenza del made in Italy, la realtà industriale di Villanova d’Ardenghi (PV) comincia a progettare e a costruire sistemi di illuminazione in forma di kit opzionali per generatori di elettricità. La creazione della torre d’illuminazione mobile o torre faro aprirà a Generac, di lì a poco, l’orizzonte dei mercati mondiali e Tower Light si rivelerà, in tutta Europa, una realtà primaria nei sistemi luminosi per lavorazioni in cantiere e per eventi pubblici. Oggi il mondo di Generac contempla un arcipelago di prodotti. Alle torri faro, nel 2008 l’impresa ha aggiunto il marchio DF Ecology, con la linea di cannoni per l’abbattimento di polveri Dust Fighter. L’azienda mantiene negli anni la sua missione di avanguardia progettuale e produttiva indirizzata a una continua evoluzione tecnologica sensibile all’ambiente e alla riduzione dei costi operativi e di gestione per i clienti. Generac guarda al mercato seguendo un’ottica completamente customer oriented, con soluzioni e modelli spesso creati anche grazie ai consigli e alle esigenze dei clienti stessi.
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MESSAGGERI DI UN’IDEA AMBIENTALE Da sinistra, Samuele Suraci, area sales manager per l’Italia di Generac, e Alberto Sacchi (inside sales representative, sempre per il territorio nazionale). Come sfondo il luminoso stand a Ecomondo 2017.
I CANNONI DELL’ECOLOGIA La presenza di Generac a Rimini, per Ecomondo 2018 ha visto la linea Dust Fighter n primo piano tra le novità di prodotto dedicate alle cave e ai cantieri di demolizione.
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Attrezzature
UNA SMART PER L’EDILIZIA In primo piano, una delle unità Dust Fighter compatte in mostra a Ecomondo 2018: il cannone abbattipolveri DF Smart adatto ai piccoli cantieri. La gittata raggiunge i 13 metri con una pressione d’esercizio da 1 a 5 bar.
RICERCA IN MOSTRA A sinistra, il nuovo sistema all in one DF 3000; a destra, l’esclusiva torre faro a batteria Cube Next.
Avanguardia a Ecomondo La recente partecipazione di Generac Mobile Products all’edizione 2017 della fiera Ecomondo di Rimini ha rivelato al pubblico alcune novità da rimarcare, soprattutto in relazione alle due linee di prodotto principali dei cannoni per l’abbattimento polveri e delle torri faro. Partendo dalla schiera Dust Fighter, in primo piano allo stand Generac il modello DF 7500, il modello più rappresentativo della gamma, in grado di realizzare getti d’acqua nebulizzata fino a 40 metri. Si tratta di una versione molto apprezzata nella cantieristica, nel settore delle cave e nelle demolizioni, implementato di serie con invertitore di fase, pompa d’acqua a girante periferica (e flussostato di protezione), manometro per la lettura della pressione in uscita. Il telaio del DF 7500 è completo di ruote, timone e tasche per la movimentazione con muletto. Il segmento compatto è stato rappresentato da due nuovi modelli. Il Dust Fighter DF Mini è la soluzione dedicata all’abbattimento polvere negli interni ( in configurazione ideale per le polveri di amianto), è equipaggiato con serbatoio d’acqua da 70 litri (in acciaio inox), tre tipi di ugelli intercambiabili per diverse gittate e pompa ad alta pressione. Il DF Smart, invece, è un sistema compatto per esterni, una soluzione a misura dei piccoli cantieri caratterizzato da corona portaugelli e sistema di regolazione dell’inclinazione per una gittata d’acqua [62] novembre 2017 Costruzioni
fino a 13 metri (in assenza di vento). Il sistema DF 3000 MPT, invece, rivendica allo sguardo del pubblico specializzato di Ecomondo il suo valore di soluzione all in one per eccellenza con un abbattipolveri DF 3000, integrato a un serbatoio da 1.000 litri e a un generatore per un modulo facilmente trasportabile su camion e installabile anche al pianale. Per la serie delle torri faro, la scena di Rimini ha illuminato il modello Cube Next dalla funzionalità esclusiva con pacco batteria per una soluzione che fa a meno di motori termici a beneficio della riduzione di consumi e inquinamento.
&Riciclaggio
Demolizione
Rinascere dalle macerie Il 28 settembre, il Senato ha approvato la legge Realacci sui piccoli comuni, fornendo strumenti per valorizzare le piccole comunità, in cui rientrano i territori maggiormente colpiti dal sisma. A questo proposito, Legambiente Marche propone di
Secondo Legambiente Marche, occorre programmare una filiera del recupero dei materiali post-sisma. Circa il 95-98% degli inerti si puiò destinare alle ricostruzioni
orientare la gestione delle macerie (la percentuale di inerti arriva al 95-98%) verso il
recupero e il riuso per la ricostruzione. Il mancato intervento significherebbe trattare le macerie come rifiuti da smaltire. Fondamentale è limitare la movimentazione dei materiali, individuando aree per il deposito e la lavorazione degli inerti vicine alle macerie, così da ridurre rischi stradali,
inquinamento, costi, rendendoli subito disponibili per la ricostruzione. Come afferma Francesca Pulcini, Presidente di Legambiente Marche “Va programmato un ciclo produttivo per ridurre il conferimento in discarica e il prelievo dalle cave di materiale vergine con ulteriore consumo di suolo. Il piano regionale di gestione delle macerie deve prevedere una programmazione che specifichi, oltre alla filiera del recupero, norme incentivanti per allargare il mercato dei materiali riciclati”. legambientemarche.org
Costruzioni novembre 2017 [63]
Strumenti indispensabili per chi opera nel settore della rottamazione, le cesoie INDECO ISS si caratterizzano per distinguono per il design innovativo, la straordinaria robustezza, e le soluzioni tecniche che ne accrescono il rendimento. Anche alla recente demolizione del ponte Kosciuszko, nel Queens, ha contribuito Indeco, con il modello più grande della gamma, ISS 45/90. Il ponte che collegava Queens a Brooklyn, è stato oggi sostituito da una struttura più moderna. L’intervento
Alla conquista di New York è stato affidato a Breeze Demolition, una delle imprese più importanti di New York, specializzata in
gradi demolizioni (fra le quali lo Shea Stadium e del Dorset hotel. di N.Y.) La cesoia ISS 45/90,
impegnata continuativamente per tre mesi di lavoro sul cantiere, ha mantenuto le
Esplosione controllata Se la città della “grande mela” cerca sempre di conservare le tracce del suo passato, in fase di ricostruzioni, a volte, decide semplicemente di farlo saltare in aria. E’ ciò che è accaduto, una domenica dello scorso settembre, quando gli ultimi
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resti del vecchio Kosciuszko Bridge sono stati abbattuti. Costruito 78 anni fa per collegare Brooklyn a Queens, il ponte era concepito per il passaggio di 10.000 auto al giorno, in realtà ne portava 180.000. Il nuovo Kosciuszko bridge, costruito a fianco a
aspettative con ottimi risultati, con la sua eccezionale capacità e forza di taglio anche degli elementi di maggiori dimensioni con spessori fino a 2 pollici. indeco.com
quello vecchio, era stato inaugurato nell’aprile 2017. La demolizione ha richiesto 10 mila tonnellate di esplosivo, collocate lungo la struttura per fare in modo che il ponte ricadesse su se stesso una volta spezzate le parti in acciaio che lo sostenevano. Ora il ponte ha 6 corsie adibite al traffico delle macchine che diventeranno 9 una volta terminati i lavori, nel 2019.
&Riciclaggio
Demolizione
Precisione a prova di svizzero
Per la viabilità del comune di Livigno si sono adottate soluzioni in linea con il confinante Cantone dei Grigioni. Fra queste, le cunette ricavate direttamente nella pavimentazione che raccolgono le acque meteoriche. Carrabili e
soggette ad ammaloramenti tipici della pavimentazione, le cunette richiedono tuttavia una manutenzione puntuale per conservare le loro caratteristiche. La nuova serie di fresatrici SIMEX PL CU nasce proprio dall’esigenza dell'impresa Livigno Scavi, di trovare una soluzione per la realizzazione e manutenzione delle cunette. Grazie al tamburo a “botte”, la nuova fresa PL CU 6020 consente di realizzare scarifiche concave, in modo da creare la curvatura necessaria per rispettare le specifiche di capitolato, mentre il sistema autolivellante mantiene la profondità costante ed uguale a quella impostata. simex.it
comprovata dalla sua capacità di funzionare a temperature molto alte, superiori a 40°C. Le dimensioni e la potenza del motore sono specificamente scelte per garantire il funzionamento della torre faro anche in ambienti particolarmente caldi e impegnativi. La HiLight V4W può essere utilizzata ad altitudini superiori ai 2.000
metri, senza alcun rischio di riduzione della potenza motore. Tenendo conto di ciò, la torre faro è stata progettata con lampade ad alogenuri metallici. Il serbatoio da 160 litri, che offre un’autonomia di 90 ore e che consuma solo 1,7 litri di carburante all’ora, garantisce intervalli più lunghi tra un rifornimento di carburante e l’altro. atlascopco.com.it
Allunga la giornata Con il lancio della HiLight V4W, Atlas Copco amplia la sua gamma di torri faro. HiLight V4W è il nuovo modello che offre migliori prestazioni ad altitudine elevata e a condizioni meteo estreme. Durevole ed efficiente nei consumi, la torre faro HiLight V4W richiede poca manutenzione grazie al suo design robusto e garantisce una fonte di illuminazione affidabile che permette di lavorare in modo produttivo e in sicurezza nei settori dell’edilizia e del minerario in tutto il mondo. La HiLight V4W è dotata di un motore a 3 cilindri raffreddato ad acqua, da 8 kW. L’adattabilità dell’unità è
Costruzioni novembre 2017 [65]
Dal crollo totale alle opportunità La gestione dei rifiuti da costruzione e da demolizione oggi deve e può diventare una grande opportunità. Lo sa bene MB CRUSHER che, con i suoi macchinari, è in grado di trattare le macerie, trasformandole in materiale pronto per il riutilizzo nel cantiere stesso, oppure da rivendere per altre applicazioni. In questo modo, non solo si evita lo smaltimento in discarica, risparmiando i costi sostenuti per lo
Con la linea speciale “MB per l’aMBiente”, MB Crusher ha rivelato a Ecomondo una gamma convertita al riciclaggio di materiali da cantiere, in linea con i principi più attuali e moderni dell’economia circolare smaltimento, ma si riesce a inserire gli inerti riciclati nel ciclo di lavoro. Proprio la gestione degli scarti inerti è uno dei temi chiave di Ecomondo, dove MB Crusher presenta una linea di prodotti dedicata alla gestione dei rifiuti inerti “MB per l’aMBiente”,
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che consente di gestire il ciclo completo del riciclaggio in cantiere, semplificando le operazioni di frantumazione, vagliatura e movimentazione degli inerti. Fra i modelli più rappresentativi: benne frantoio e vaglianti da 2.6
a oltre 70 ton, benne frantoio e vaglianti per pale, minipale e terne da 2.8 a oltre 6 ton; pinze movimentatrici rotanti per escavatori da 6 a 25 ton che si applicano direttamente all’escavatore e lavorano utilizzandone l’impianto idraulico. Macchine a basso impatto acustico, che soddisfano le richieste dei clienti, delle loro macchine operatrici e dei loro cantieri. mbcrusher.com
&Riciclaggio
Demolizione
Spazio alle casseforti cinesi L’impresa lussemburghese Démolition et terrassement XL Sàrl ha scelto il maxi escavatre coreano Hyundai R-1200-9 per portare a termine una demolizione urbana funzionale alla costruzione dei nuovi uffici della Bank of China Il primo escavatore Hyundai R1200-9 venduto in Europa, da 120 tonnellate di peso operativo, è stato
venduto all'impresa Démolition et terrassement XL Sàrl di Nidderkuer, Lussemburgo. Da marzo
Inquadra il QR per guardare il video del nuovo Hyundai R1200-9 della Démolition et terrassement XL Sàrl
2017 il maxi Hyundai ha iniziato la demolizione delle fondamenta in calcestruzzo armato di un palazzo, nel centro della stessa città di Lussemburgo, a colpi di martello idraulico, affiancando il fratello minore HX480L. Una volta completata questa demolizione e raggiunta una profondità di scavo di 35 metri,
HBM che rappresenta il marchio coreano in Belgio e Luseemburgo. Per essere precisi durante lo scorso Bauma, Carlos Alberto Rodrigues de Sousa, proprietario di Démolition et terrassement XL Sàrl, ha firmato per l'acquisto di ben 12 Hyundai tra cui l'R1200-9. Diamo qualche numero per prendere le misure del gigante
IL PRIMO CANTIERE EUROPEO DELL’R1200-9 L’impresa Démolition et terrassement XL Sàrl ha già degli escavatori Hyundai. L’ultimo acquistato era un HX480L. Ora ha alzato la posta in gioco puntando sull’ammiraglia di casa, il nuovo R1200-9.
l'area tra Boulevard Royal e Rue Notre Dame sarà pronta per la costruzione dei nuovi uffici della Bank of China che avranno ben 6 piani interrati di parcheggi. L'ammiraglia Hyundai è stata venduta all'impresa durante il Bauma 2016 dalla concessionaria
coreano ha un motore Cummins turbo da 23 litri di cilindrata e 567 kW di potenza massima, un monobraccio lungo ben 7.550 mm e un avanbraccio da 3.400 mm. Fa al caso vostro? Parlate con il signor Rodrigues de Sousa! www.hyundai.eu
Costruzioni novembre 2017 [67]
Ecomondo
Testi di Maria Angela Feliciello
LA FIERA
DI ALTO VALORE La 21esima edizione di Ecomondo riporta a Rimini il dibattito sulle opportunità economiche che derivano dal riciclo dei rifiuti. In attesa delle direttive attese dall’Ue sull’economia circolare [68] novembre 2017 Costruzioni
&Riciclaggio
Demolizione
uattro giornate vissute nella condivisione di conoscenze, tecnologie e strategie per dare la possibilità al nostro Paese di avere il meritato ruolo di protagonista in Europa. “Ecomondo trasmette fiducia nel futuro - ha dichiarato Lorenzo Cagnoni, presidente di Italian Exhibition Group perché continua a crescere e a rappresentare un sistema internazionale di imprese in grado di alimentare progresso economico e sostenibilità ambientale. La circular economy è il denominatore comune di ogni idea di sviluppo, con grandi ricadute anche in termini sociali, e la fiera ha saputo declinare nella concretezza delle conoscenze, delle esperienze e del business, quanto accade nel mondo”. In Italia, sono 385.000 le imprese che, in tema di green economy, creano nuova occupazione come nessun altro settore industriale (la stima è +190.000 entro il 2030, al netto dell’attuale sistema). Dal recupero di materia ed energia allo sviluppo sostenibile: tutti i settori dell’economia circolare erano presenti a Ecomondo. Autorevoli organismi, pubblici e privati, hanno dato il loro contributo alla fiera leader della green economy nell’area euro-mediterranea, con un fitto calendario di appuntamenti a cui hanno preso parte migliaia di operatori. Agli “Stati Generali della green economy” (giunti alla loro sesta edizione), 2.600 partecipanti e oltre 80 relatori italiani e stranieri si sono confrontati con esponenti dei partiti politici. “Abbiamo registrato - ha detto Edo Ronchi, del Consiglio Nazionale della Green Economy - una positiva disponibilità degli esponenti delle forze politiche ad aprire un dialogo sul programma di transizione alla green eco-
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Bilancio positivo Un successo annunciato che riconferma l’importanza dell’economia sostenibile. L´appuntamento, firmato Italian Exhibition Group, chiude con 116.131 presenze (+10%), di cui oltre 12.000 internazionali. In contemporanea con Ecomondo, si sono svolti: Key Energy, manifestazione dedicata a soluzioni e applicazioni di efficienza energetica ed energie rinnovabili; Città Sostenibile, lo spazio espositivo dedicato a progetti di edilizia sostenibile, riqualificazione energetica e piani di mobilità interconnessi e Sal.Ve, il salone biennale dei veicoli ecologici. In Italia, sono 385.000 le imprese che, in tema di green economy, sono in grado di creare nuova occupazione come nessun altro settore industriale (la stima è +190.000 entro il 2030, al netto dell’attuale sistema).
Costruzioni novembre 2017 [69]
Ecomondo nomy. Ci proponiamo di proseguire su questa strada affinché la green economy entri nei programmi dei partiti in vista del prossimo appuntamento elettorale”. La green economy infatti, stenta ancora ad essere considerata una delle priorità dell’agenda della politica italiana. Gian Luca Galletti, Ministro dell´Ambiente, definendo Ecomondo, la fiera che apre le eccellenze italiane al mondo, ha dichiarato: “Fuori dall’Italia abbiamo un mercato potenziale fortissimo, abbiamo sviluppato tecnologie e buone pratiche che oggi possiamo esportare", aggiungendo “spero che nella prossima campagna elettorale i partiti mettano nel proprio programma politiche ambientali e ricette per porre rimedio alle criticità che affliggono il nostro Paese; basti pensare al dissesto idrogeologico, un tema su cui questo governo ha lavorato sin dall’inizio, ma anche alle bonifiche, alle depurazioni, alla siccità e alle alluvioni estreme”. [70] novembre 2017 Costruzioni
Una sessione dedicata al rischio idrogeologico dal titolo “Da alluvioni e frane nuove opportunità per il Sistema Italia” si è svolta nel corso della manifestazione, con l’intento di fornire una visione di insieme della diffusione del rischio idrogeologico (alluvioni e frane) in Italia e la sfida che at-
&Riciclaggio
Demolizione
UN PAESE TRASCURATO Le aree a rischio idrogeologico, negli ultimi dieci anni, sono quasi raddoppiate. La percentuale di territori a forte criticità, che nel 2007 rappresentava il 10%, oggi ha raggiunto il 19,4%. La popolazione esposta a rischio frana è di 1.247.679 abitanti; due milioni di abitanti sono a rischio alluvione e nove milioni vivono in zone a pericolosità medio scarsa.
tende il Paese in materia di zonazione e gestione, con il passaggio dalle Autorità di Bacino ai Distretti Idrografici (interventi a cura di Mauro Grassi di Italiasicura e Domenico Andreis di CESI). In presenza di un rischio particolarmente elevato sull’intero territorio nazionale sono stati quindi elencati criteri e strumenti per una gestione sostenibile del rischio sia con interventi strutturali che non strutturali e di pianificazione, con particolare attenzione alle nuove tecnologie che, nel rispetto dell’ambiente, possono ridurre i costi di realizza-
zione e manutenzione. Con un quadro normativo, tecnico e scientifico così delineato, ci si augura che i futuri programmi politici e normativi possano finalmente fornire una nuova gestione in grado di risolvere le gravi problematiche territoriali, con strategie strutturali di salvaguardia del territorio e di opportunità di sviluppo del Paese. Alla sessione, hanno quindi dato il loro prezioso contributo le aziende Huesker, Officine Maccaferri, Prati Armati, Tenax, Viganò Pavitex che hanno mostrato casi applicativi di una nuova industria di gestione del rischio. Costruzioni novembre 2017 [71]
Ecomondo Testi di Maria Angela Feliciello
Presentati a Ecomondo trend e nuove tecnologie per realizzare materiali da costruzione inediti
RIVOLUZIONE SOSTENIBILE [72] novembre 2017 Costruzioni
&Riciclaggio
Demolizione
Aggregati artificiali Aggregati di origine minerale, derivanti da un processo industriale che implica una modificazione termica o di altro tipo. Essendo aggregati leggeri, caratterizzati da una bassa massa volumetrica in mucchio (intorno ai 600-800 kg/m3), costituiscono una valida alternativa ai materiali inerti naturali, comunemente utilizzati nei calcestruzzi strutturali che, solitamente, raggiungono valori di circa 1.6001.800 kg/m3. Nei calcestruzzi che impiegano granuli artificiali, più leggeri di quelli naturali, è proprio il granulo l’elemento di minore resistenza rispetto al legante cementizio. Effettuando dei test di laboratorio su provini di calcestruzzo con inerti leggeri si è constatato che il meccanismo di rottura interessa solo i granuli. Intervenendo sulla composizione degli inerti è possibile realizzare anche miscele non aventi funzioni strutturali (massetti per terrazzi), caratterizzate da buone resistenze termiche.
iù prodotti e meno rifiuti: questo è stato il concetto cardine di Ecomondo, dove, in ambito di materiali per l’edilizia, si è svolto il convegno dedicato alle “Linee guida per il confezionamento del calcestruzzo con aggregati riciclati o artificiali” a cura di Anpar, Fise e Unire. Scopo dell’evento è stato fornire un quadro dettagliato sull’utilizzo degli aggregati da riciclo e degli aggregati di tipo industriale e artificiale che, dopo aver subito un processo di riduzione e selezione, possono essere inglobati in una miscela cementizia. Partendo dall’analisi della legislazione nazionale e della
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normativa tecnica europea sul calcestruzzo e sulle miscele cementizie, presentate da Giovanni Pinto di Atecap, le linee guida intendono promuovere e incrementare l’impiego di aggregati da riciclo e aggregati industriali/artificiali. Flora Faleschini dell’Università di Padova e Sabrina Sorlini, dell’Università di Brescia, hanno riportato dati sperimentali e ricerche scientifiche sviluppate negli ultimi anni a livello accademico. Sono state ampiamente elencate le proprietà fondamentali per la caratterizzazione degli aggregati e proposti specifici piani di controllo che, in funzione dell’utilizzo degli aggregati, costituiscono un fondamentale strumento per monitorare costanti livelli di produzione e di impiego. Antonino Bianco di Abicert, ha infine illustrato regolamenti e protocolli volontari (Criteri Ambientali Minimi Costruzioni novembre 2017 [73]
Ecomondo
AGGREGATI RICICLATI Si tratta di aggregati risultanti dalla lavorazione di materiale inorganico, derivante da demolizioni. L’utilizzo di impianti di frantumazione e vagliatura, permette di produrre aggregati riciclati certificati di varie pezzature: sabbia riciclata (0-15 mm); aggregato grosso (15-30/ 30-50 mm); aggregato (0-70 mm); stabilizzato riciclato (0-30 mm).
per il calcestruzzo) che incentivano l’utilizzo di materiali di recupero nelle opere di ingegneria. La sessione è terminata con la proposta di adozione di un Fascicolo Tecnico (costituito da autorizzazioni e certificazioni del processo/sistema/sito e da dichiarazioni di conformità del prodotto) in grado di presentare il prodotto all’utilizzatore e agli Enti di controllo.
La filiera dei materiali sostenibili Altro appuntamento significativo per la presentazione del progetto MATER_SOS (Materiali sostenibili per il ripristino e la realizzazione di nuovi edifici), a cura di Maria Chiara Bignozzi, del Centro Ceramico dell’Università di Bologna. Obiettivo del progetto è ridurre l’impatto ambientale di materiali che si utilizzano tradizionalmente in edilizia quali calcestruzzi, malte, adesivi per piastrelle, ceramiche per rivestimenti interni ed esterni e smalti, inserendo una [74] novembre 2017 Costruzioni
percentuale di riciclo di oltre il 60% nelle formulazioni dei materiali tradizionali, con un abbattimento significativo del consumo energetico dei processi produttivi. Il progetto è stato ammesso a finanziamento nel quadro del POR-FESR 2014-2020 – Bando per progetti di ricerca industriale strategica rivolti agli ambiti prioritari della Strategia di Specializzazione Intelligente (DGR n. 774/2015), con un contributo di euro 999.912,88, per un costo complessivo di euro 1.394.161,25. MATER_SOS è coordinato dal Centro Ceramico di Bologna in collaborazione con CIRI EC (Centro Interdipartimentale per la ricerca industriale – Edilizia e Costruzioni – dell’Università di Bologna), CNRISTEC (Istituto di Scienza e Tecnologia dei materiali ceramici di Faenza), CertiMaC (Organismo di Ricerca e Certificazione dei Materiali da Costruzione di Faenza) e il Consorzio RI.COS (Ricerca e trasferimento tecnologico nelle costruzioni), appartenenti alla Rete Alta Tecnologia
&Riciclaggio
Demolizione
Gli obiettivi del progetto MATER_SOS 1) la mappatura regionale dei rifiuti da recuperare nel ciclo produttivo di materiali da costruzione (calcestruzzi, betoncini, massetti, malte, adesivi e piastrelle) e creazione di una matrice “tipologia di rifiuto/scarto” versus “percorso di riutilizzo” come strumento per identificare il percorso di riciclo migliore, al fine di individuare nuove Materie Prime Seconde (MPS); 2) il mix design di calcestruzzi e betoncini strutturali a matrice (eco cementi) o aggregati sostenibili con MPS, con funzionalità specifica a seconda della destinazione d’uso; 3) il mix design per massetti altamente sostenibili (contenenti MPS) con conseguente realizzazione prototipale di massetti alleggeriti porosi ad elevato grado di isolamento termico e massetti ad elevate prestazioni termo-meccaniche per pavimenti dotati di sistemi radianti; 4) il mix design di materiali multi prestazionali altamente sostenibili (contenenti MPS) destinati all’applicazione come adesivi per piastrelle o come malte per intonaco interno ed esterno a base geopolimerica; 5) impasti ceramici con almeno il 60% di MPS con conseguente realizzazione prototipale di piastrelle smaltate con smalti apiombici e piastrelle funzionalizzate mediante deposizione di rivestimenti fotocatalitici, autopulenti e a elevata riflettanza solare; 6) prototipi “pacchetti costruttivi” (massetto+adesivo+piastrella; calcestruzzo+malta), corredati da schede tecniche prestazionali.
Le soluzioni MATER_SOS Le nuove generazioni di materiali su cui Mater_Sos sta effettuando test e ottenendo i primi risultati sono: calcestruzzi strutturali normali e alleggeriti con aggregati provenienti da scarti di produzione, fibrorinforzati con matrici geopolimeriche; malte con elevate prestazioni termo-igrometriche per intonaci e malte per massetti alleggeriti porosi ad elevato grado di isolamento termico e elevate prestazioni termo-meccaniche per pavimenti dotati di sistemi di riscaldamento radianti; adesivi per piastrelle ad elevato tempo aperto, ridotto grado di scorrimento ed elevata deformazione trasversale; piastrelle ad alto contenuto di materiale riciclato, rivestite con smalti apiombici e piastrelle autopulenti, ad elevata riflettanza solare.
dell’Emilia-Romagna. Nell’ambito dell’evento, sono stati presentati: il primo elenco nazionale in materia di sottoprodotti, con il processo ceramico come caso di studio (a cura di Palumbo/Govoni, Regione Emilia-Romagna); la valorizzazione ed il recupero di scarti come nuove MPS per l'industria delle costruzioni, illustrati da Elisa Rambaldi, del centro di ricerca e trasferimento tecnologico “Centro Ceramico”; lo sviluppo di calcestruzzi strutturali contenenti materiali di riciclo (a cura di Claudio Mazzotti, CIRI-EC, Università di Bologna); lo sviluppo di materiali innovativi ad alta percentuale di riciclato per malte da intonaco, massetti e adesivi per piastrelle (Luca Laghi, CertiMaC); infine Chiara Zanelli di CNR-ISTEC, ha illustrato le linee guida e di trasferimento per le industrie in merito alle piastrelle ceramiche ecosostenibili. Le aziende che partecipano al progetto per il trasferimento tecnologico delle fasi sperimentali alla scala industriale sono Marazzi Group (piastrelle Costruzioni novembre 2017 [75]
Ecomondo
MATERIALI SOSTENIBILI DI ALTA PRESTAZIONE Ridurre l’impatto ambientale di materiali utilizzati in edilizia, come calcestruzzi, malte, adesivi per piastrelle, ceramiche e smalti è oggi possibile attraverso un processo innovativo che riguarda sia il prodotto che il processo di lavorazione. L’innovazione di prodotto si basa sull’utilizzo di materiali di scarto trattati come materie prime seconde (MPS) mentre l’innovazione di processo permette l’abbattimento del consumo energetico dei processi produttivi.
di ceramica), Consorzio Cave Bologna (aggregati e calcestruzzi) e Fili & Forme (estrusione di monofili sintetici).
sivo sfruttamento commerciale come nuove materie prime seconde (MPS).
Risultati attesi
Buone norme di comportamento
L’industria delle costruzioni rappresenta uno dei principali soggetti su cui intervenire per raggiungere l’obiettivo della decarbonizzazione proposta dalla Unione Europea mediante un’azione mirata sui materiali e processi utilizzati nel settore. Per ottenere un’edilizia a basso impatto ambientale occorre ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2 associate alla produzione dei materiali da costruzione e migliorare la gestione delle risorse e dell'energia disponibili. Pacchetti costruttivi realizzati con i materiali da costruzione a basso impatto ambientale sviluppati nel progetto e mappatura regionale dei rifiuti idonei ad essere recuperati nel ciclo produttivo dei materiali da costruzione, per individuare gli scarti più promettenti per un succes-
A livello europeo, in conformità all’articolo 11 della direttiva 2008/98/CE, entro il 2020, il 70% dei rifiuti di costruzione e di demolizione non pericolosi sarà riciclato. Un obiettivo ambizioso, raggiungibile sia diminuendo i rifiuti alla fonte e, una volta prodotti, avviarli a vere operazioni di riciclaggio che li riportino a nuova vita come prodotti, sia diminuendone subdolamente la quantità. Come avviene, ad esempio, continuando ad esonerare i produttori di rifiuti inerti dall’obbligo di MUD (modello unico di dichiarazione ambientale) e perdendo così, all’origine, le tracce della loro esistenza o trasferendo grandi quantità di terre e rocce di scavo, da rifiuti a sottoprodotti, grazie ad una normativa permissiva che facilita le imprese che producono questo tipo di rifiuti a scapito della salute e della tutela ambientale.
[76] novembre 2017 Costruzioni
&Calcestruzzo
Cave
Italia, si torna a investire
Con l’accordo sottoscritto lo scorso settembre, Italcementi ha acquisito tutte le attività di Cementir Italia, nei business del cemento e del calcestruzzo (incluse le controllate CementirSacci e Betontir). Un investimento di 315 milioni di euro che conferirà a ITALCEMENTI, cinque cementerie a ciclo completo e due centri di macinazione del cemento, per una capacità produttiva installata di 5,5 milioni di tonnellate. Queste strutture, insieme al network dei terminali e degli impianti di calcestruzzo attivi sul territorio nazionale che arricchiranno l’attuale struttura industriale Italcementi formata da sei cementerie a ciclo completo, un impianto per prodotti speciali, 8 centri di macinazione del cemento, 113 impianti di calcestruzzo e 13 cave per inerti.
Con la recente acquisizione di Cementir Italia, Italcementi decide di crescere e investire nel nostro Paese, migliorando la propria struttura industriale e la rete distributiva sul territorio nazionale
L’operazione, ora soggetta al vaglio dell’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, potrebbe concludersi già all’inizio del 2018. Come afferma Roberto Callieri, amministratore delegato Italcementi
“L’acquisizione rappresenta un’importante opportunità di crescita per Italcementi nel mercato italiano dei materiali per le costruzioni”; e aggiunge: “Si tratta di un’operazione
importante che conferma la volontà di HeidelbergCement di investire in Italia, riaffermando la fiducia nel Sistema Paese e nel nuovo management italiano che da un anno guida la nostra Società. Italcementi da oltre 150 anni è protagonista in Italia grazie alla sua esperienza, alla competenza industriale e alla capacità innovativa nei processi e nei prodotti”. italcementigroup.com
Costruzioni novembre 2017 [77]
La leggerezza della pietra The Italian Stone Theatre, il padiglione realizzato all’ultimo Marmomac di settembre a Verona, nell’ambito della mostra Territorio&Design, ha raccolto mille interpretazioni di esperimenti tecnologici compiuti sulla pietra. Importanti architetti e designer internazionali sono stati coinvolti in sperimentazioni ad alto livello progettuale, coniungando sapientemente l’esperienza artigiana con l’uso di sofisticati programmi di progettazione tridimensionale. In particolare, l’esposizione Territorio&Design è stata dedicata alla specificità dei materiali litici dei diversi territori italiani. Fra le diverse opere realizzate con
tecnologie digitali di taglio, lavorazione e modellazione, Drap, il tavolino disegnato da Paolo Ulian con Silvestri Marmi, si è aggiudicato l’Icon Award. L’opera diventerà l’immagine della nuova campagna di comunicazione di Marmomac 2018. Drap, che ricorda un tavolino d’altri tempo con una tovaglia marmorea a frange, è l’emblema di un’opera d’arte che valorizza le peculiarità della pietra naturale rispetto ai materiali sintetici. L’Icon Award è stato attribuito “Per la capacità di aver trasformato un difetto che si procura dalla lavorazione meccanica in una qualità estetica, rendendo il progetto iconico. L’opera unisce in modo armonico creatività, innovazione, perizia
artigianale e design in un felice connubio che celebra il made in Italy in una forma di assoluta eccellenza”. veronafiere.it
Cinquant’anni e non sentirli
Pareti davvero tagliafuoco Nella nuova monografia dedicata ai Lecablocco Tagliafuoco, ANPEL elenca i vantaggi di un sistema costruttivo certificato, in grado di fornire soluzioni ai problemi di sicurezza antincendio di qualsiasi struttura. Elementi modulari di calcestruzzo alleggerito a base di argilla espansa Leca, i Lecablocco sono studiati per murature ad elevate prestazioni di resistenza al fuoco. La documentazione includerà esempi di comportamento degli elementi in caso di incendio reale. lecablocco.it [78] novembre 2017 Costruzioni
Mezzo secolo di ricerca, sperimentazione e sviluppo di nuove tecnologie. È il traguardo raggiunto da MTC Italy, società specializzata in impanti per la produzione e il trasporto del calcestruzzo. Un evento tenutosi nella sede di Bettona lo scorso settembre, con tre giorni di festeggiamenti durante il quale il fondatore e sindaco della città, Lamberto Marcantonini, ha accolto ospiti selezionati tra le figure più importanti dei 50 anni della propria attività imprenditoriale per celebrare insieme un glorioso passato e, soprattutto i tanti propositi per l’avvenire. marcantonini.com
L’isolante è marino
Con l’arrivo dell’autunno, nel bacino del Mar Mediterraneo, riappare il problema su che fare dei resti spiaggiati di Posidonia oceanica, habitat naturale per molte specie di fauna e flora marine. Di fatto, i suoi residui, fibre e nervature delle foglie che formano agglomerati dalla forma sferica, denominati egagropili, costituiscono una risorsa rinnovabile. Sminuzzate meccanicamente, infatti le egragropili diventano NEPTUTHERM (marchio tedesco dell’omonima azienda), un isolante termico ed ecologico che, per sua natura, non brucia ed è altamente resistente alle muffe, senza additivi. NeptuTherm® è indicato per l’isolamento di nuovi edifici e per lavori di ristrutturazione. Scarsamente infiammabile, minimamente igroscopico e non corrosivo, NeptuTherm non contiene proteine ed è immarcescibile. Le fibre del materiale assorbono e traspirano il vapore acqueo e non attirano organismi viventi (parassiti, roditori, ecc). L’applicazione delle fibre ricavate dalle egagropili di Poseidonia come isolamento termico e acustico di edifici è brevettata in vari paesi europei. neptutherm.com
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Costruire con solide leggerezze Una modernissima realizzazione architettonica in calcestruzzo, perfettamente riuscita grazie all’impiego della tecnologia di alleggerimento cavo Cobiax, per il nuovo padiglione 12 del centro fieristico di Francoforte Il grande centro fieristico di Francoforte avrà un nuovo padiglione, il numero 12. Un edificio di 34.000 m2 di spazio espositivo, che dovrà essere completato entro settembre 2018, in occasione dell’evento Automechanika. Il periodo stringente programmato per la realizzazione dello stesso, gli elevati standard dei materiali richiesti, nonché le particolari caratteristiche del progetto, hanno portato l'azienda costruttrice e gli ingegneri di RSMP Remmel + Sattler Ingenieurgesellschaft
mbH a scegliere la tecnologia COBIAX. La costruzione del nuovo padiglione su due piani è caratterizzata, alle estremità est e ovest, da ampi cantilever in lastra di cemento armato posti sopra il piano terra e il piano superiore. La realizzazione di queste lastre di cemento in una campata così ampia e complessa, è stata ottenuta utilizzando gabbie di alleggerimento sferico Cobiax, di 45cm di diametro per l’area di 3.500 m2 sopra il piano
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terra e di 2.500 m2 per sopra il piano superiore. Il risultato è una struttura in cui gli elementi alleggeriti sostituiscono il
calcestruzzo nei punti dove esso non ha alcuna funzionalità statica. Ciò consente, in questo caso, di gettare 320 m3 di calcestruzzo in meno, riducendo il carico totale sull’edificio di 800 tonnellate, con 40 viaggi di autobetoniere in meno. Inoltre, grazie a un minor tempo di gettata e alla minor quantità di materiale movimentato,con il sistema Cobiax si riducono tempi di posa e giornate di lavoro. cobiax.com
&Calcestruzzo
Cave
Orviento vede arancio
La società umbra Basalto La Spicca utilizza da anni macchine Hitachi nel sito estrattivo di basalto non lontano da Orvieto (TR). Di recente ha scelto di sostituire due Zaxis Serie 3 di medie dimensioni con due nuovi modelli Zaxis 6, per soddisfare la crescente domanda di materiale. I nuovi ZX350LCN-6 sono stati consegnati con il programma di garanzia estesa HELP per cinque
I nuovi escavatori Serie 6 di Hitachi soddisfano le aspettative di chi ha sfruttato per anni i precedenti Serie 3. Con Help, garanzia per 5 anni o 10 mila ore anni o 10.000 ore siglati con il rivenditore ufficiale di Hitachi in Italia, Scai. Con la loro entrata in servizio la produttività garantita della squadra arancione è cresciuta. Attualmente nel sito di Orvieto sono in campo uno ZX520LCH-3 e uno ZX470LCH-3 di una ditta appaltatrice, e due nuove
pale gommate ZW250-5. La metà dei materiali estratti è destinata alla produzione di pietrisco per i binari ferroviari e l’altra metà agli aggregati per la produzione di asfalto drenante. Il direttore della cava Luca Dominici ha dichiarato “Le nostre macchine non hanno
guasti. Non abbiamo avuto problemi con lo ZX350LC-3 dopo 12.000 ore operative, e prevediamo che i nuovi modelli superino questo traguardo anche grazie al contratto di manutenzione che abbiamo scelto.” Anche l'operatore Marco Maccaglia si esprime con tono positivo “il modello 3 era un’ottima macchina, ma lo Zaxis 6 è più rapido in traslazione, ha maggiore potenza, è più stabile, preciso e confortevole. Non fa eccezione il collega di Marco, Constantin Rotaru, è d’accordo con il suo collega: “La nuova macchina è più stabile, veloce e fluida nei movimenti. Quando asporta la roccia dalla parete della cava il sottocarro rimane immobile. Vi è una notevole differenza nella rapidità dei movimenti, anche se si lavora modalità ECO. Il sedile e il comfort nell'abitacolo sono eccellenti.” hitachicm.eu
Costruzioni novembre 2017 [81]
In collaborazione...
PROGETTARE BENE LE CITTÀ DEL FUTURO Atecap e Federbeton tra i protagonisti della seconda edizione della Construction Conference L’efficienza dei nuovi modelli del costruire trova ancora valori di crescita nelle potenzialità del calcestruzzo
Associazione Tecnico-Economica del Calcestruzzo Preconfezionato Via Giovanni Amendola, 46 - 00185 Roma tel. 06 42016103 - fax 06 42020145 email: atecap@atecap.it - www.atecap.it Twitter: @atecap.it Andrea Bolondi Presidente Cono Federico Vicepresidente con delega alla legalità Giuseppe Ruggiu Vicepresidente con delega allo sviluppo associativo Gianpaolo Martin Tesoriere Massimiliano Pescosolido Segretario Generale
[82] novembre 2017 Costruzioni
l 13 ottobre scorso, al Teatro Palamostre di Udine, l’iniziativa “Progettare il futuro nell’era della ri-globalizzazione”, organizzata da Civiltà di Cantiere (di cui l’Atecap è partner), ha posto al centro della seconda edizione di Construction Conference due temi: Infrastrutture ed Ecosistemi, e Città fulcro del nostro Futuro. Sul secondo tema, in particolare, si è distinto il contributo di Marco Borroni, consigliere Atecap e rappresentante Federbeton. Borroni ha evidenziato quanto il nostro territorio futuro debba volgersi verso modelli di nuova efficienza urbana; in questo ambito, sarà necessario disporre di materiali che si adattino alle nuove idee ed esigenze sia dei progettisti che degli utilizzatori. Necessità non solo funzionali, ma anche estetiche e di sostenibilità. L’intervento ha evidenziato come il calcestruzzo sia un materiale che ha già dimostrato nella storia la propria capacità di adattarsi ad usi differenti: è stato utilizzato per costruzioni orizzontali o verticali, si adatta alla realizzazione di edifici alti come i grattacieli o alle applicazioni per grandi profondità come le gallerie o i rivestimenti dei pozzi; il calcestruzzo è sempre plasmabile e adattabile a qualunque forma. Sovente però il materiale viene messo sotto accusa quando avvengono dei crolli o viene ritenuto la causa del problema della cementificazione del territorio. Le cause tuttavia non sono sempre da imputare al materiale, ma all’uso che ne se fa, perché sono numerosi i casi di strutture ed edifici realizzati in calcestruzzo ancora in perfette condizioni ai giorni nostri, come è stato mostrato durante l’intervento alla Construction conference da Marco Borroni attraverso una lunga carrellata di opere note e meno note del panorama italiano, e soprattutto superiori ai casi tristemente noti in cui invece le strutture non hanno resistito. La conferenza è stata anche l’occasione per far conoscere alla platea le caratteristiche di sostenibilità del materiale non solo ambientale, ma anche economica e sociale: su tutto il ciclo di vita di un’opera gli impatti ambientali sono contenuti rispetto a quelli di altri materiali come il legno e l’acciaio, le costruzioni in calcestruzzo sono generalmente le più economiche da realizzare, il calcestruzzo è prodotto con materie prime locali e crea occupazione sul territorio dove è presente l’impianto produttivo. Viste le numerose e a volte poco note potenzialità del materiale, qual è allora la causa che rende le costruzioni scadenti? Un elemento fondamentale in questo senso è rappresentato dalla progettazione, non solo delle strutture, ma anche del calcestruzzo stesso dal punto di vista della resistenza caratteristica, della corretta classe di esposizione e di altre fondamentali proprietà del materiale. Gli strumenti per progettare bene ci sono. Oltre ai nuovi sistemi informatici come il BIM (Building Information Modeling), i progettisti hanno anche le norme necessarie: le Norme tecniche per le costruzioni e gli Eurocodici.
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Pale gommate
SOLUZIONE DI CONTINUITÃ&#x20AC; Testi di Matthieu Colombo Foto by Costruzioni
[84] novembre 2017 Costruzioni
&Calcestruzzo
Cave
Doosan affianca alla DL420-5 la DL420CVT-5 con trasmissione ZF che varia automaticamente da funzionamento idrostatico a meccanico. In applicazioni industriali e da piazzale la CVT si dimostra più efficiente e confortevole aspettavamo da mesi e non appena abbiamo saputo che era disponibile ad essere passata alla lente siamo volati in Repubblica Ceca, alla nuova sede di Doosan CE Europe di Dobris. Stiamo parlando della nuova pala gommata Doosan DL420-5 (fin qui tutto normale) CVT! I lettori più attenti ricorderanno che l’abbiamo già annunciata lo scorso marzo dopo averla vista alla Conexpo di Las Vegas e, ancora, sul numero di giugno dove abbiamo anticipato che la nuova trasmissione sarebbe stata fir-
L’
TECNOLOGIA ZF L’innovativa trasmissione a variazione continua ZF cPower unisce la progressione e la potenza di una trasmissione idrostatica, alle velocità più basse, per passare all’efficienza di una classica powershift oltre i 14 chilometri orari. Più comfort, meno consumi.
Costruzioni novembre 2017 [85]
Pale gommate COME LE IDROSTATICHE PURE Sopra, da sinistra, la CVT si ferma in salita senza tenere il freno come se avesse un hill holder, come le pale idrostatiche. Segue il nuovo monitor lcd a colori e la CVT che si allontana in velocità.
mata ZF. Oggi precisiamo che la trasmissione ZF varia il funzionamento da powershift a idrostatica in tempo reale per adeguarsi alla fase operativa, contenere al massimo i consumi e regalare all’operatore un comfort di livello superiore. Di fatto è la stessa tecnologia ZF cPower presentata per la prima volta su una pala gommata di serie tre anni fa. Ma le novità non sono solo nella trasmissione, dato che Doosan ha scelto di mantenere due DL420-5. Quella classica con il sei cilindri Scania DC13 da 12,7 litri di cilindra[86] novembre 2017 Costruzioni
ta e trasmissione powershift a 5 marce con lock up di serie per applicazioni heavy duty, come il fronte cava, e la nuova DL420CVT-5, che monta l’innovativa trasmissione a variazione continua sul più compatto Scania DC9 da 9 litri scarsi a cinque cilindri e dà il meglio di se in applicazioni industriali o su piazzale per carico e scarico. Secondo quanto dichiarato da Doosan, la CVT consuma in media il 15% meno (punte del 20%) dell’attuale sorella, ma costa tra il 5 e il 10 per cento in più. A conti fatti la nuova macchina (cambiando motore sarebbe riduttivo par-
LA CVT MONTA IL 5 CILINDRI SCANIA DC9...
...LA 420 POWERSHIFT IL 6 CILINDRI DC13
Due in una La trasmissione CVT ZF cPower trasmette continuamente, in parallelo, sia la potenza idrostatica (in giallo) sia quella meccanica (in blu). Le due tecnologie, racchiuse in un’unica scatola di trasmissione di dimensioni simili a quelle di una classica powershift, solo leggermente più voluminosa nella parte anteriore, sono sempre in allerta ma il loro funzionamento è gestito elettronicamente e in modo progressivo in base alla velocità e alle condizioni di utilizzo.
STESSI DECIBEL, ALTRO SOUND Complice il motore a 5 cilindri e la mancanza dei passaggi di marcia alle basse velocità, la CVT sembra più silenziosa, mentre la 6 cilindri emette un suono più profondo e aggressivo. La verità la dice il fonometro che per entrambe misura 68 dB(A) in cabina, con omologazione a 69.
lare di versione) sarà consigliata per clienti che la sfruttano almeno duemila ore all’anno. Meno cilindrata uguale meno prestazioni? Non traete conclusioni affrettate. Il DC9 è tarato a 232 kW a 1.800 giri/min, ovvero 25 kW in meno rispetto al DC13 della DL420-5, ma eroga più coppia e a un regime inferiore! Regala 1.830 Nm a soli 1.200 giri/min, contro i 1.600 Nm a 1.300 giri/min del motore più grande. Per entrambi i modelli la forza di strappo dichiarata è di 21.000 daN, mentre il carico di ribaltamento alla massima articolazione con benna standard da 4,2 m3 è rispettivamente di 16.155 kg per la CVT e di 16.125 per la powershift. Di fatto al CVT ha un peso operativo di 185 kg superiore. Costruzioni novembre 2017 [87]
Pale gommate
Nuova trasmissione, nuova interfaccia La DL420CVT-5 con trasmissione ZF ha, come la sorella tradizionale, tre modalità operative (Standard, Eco e Power) che modificano curve di potenza e coppia del cinque cilindri Scania in modo da privilegiare proporzionalmente l’economia di carburante o le prestazioni. A tal proposito il passaggio da una modalità all’altra si gestisce oggi, oltre che da monitor, con un semplice pulsante sequenziale posto in testa alla consolle di destra. La vera novità sono le tre modalità operative della trasmissione che sono per lo più automatiche. Alle velocità inferiori ai 14 km/h la trasmissione è “Normal” ovvero totalmente idrostatica, oltre quella soglia di velocità la macchina passa automaticamente in “Drive”, ovvero alla classica trasmissione meccanica powershift per contenere i consumi in trasferimento. Inoltre, a velocità inferiori ai 3 km/h l’operatore, con un pulsante sul dorso del joystick, di nuovo disegno, inse-
risce la modalità “Digging” che privilegia portata e pressione idraulica dirette alla trasmissione (piuttosto che al sollevamento braccio) per fornire tutta la potenza quando si imbenna. La macchina ripassa poi automaticamente da Digging a Normal. Per facilitare la comunicazione di queste dinamiche all’operatore e rendere più intuitivi nuovi settaggi, la CVT porta al debutto anche una nuova interfaccia Lcd a colori posizionata al centro del cluster, oltre il volante. In cabina spicca poi lo sterzo elettrico di serie (su tutte le pale Doosan a partire dalla DL300-5) che non esclude la presenza del tradizionale volante, sempre a comando prioritario. Lo sterzo elettrico si controlla con un mini joystick sulla consolle di sinistra e ha una reattività regolabile: Fast è l’impostazione per lavorare su piazzale con cicli di lavoro ripetitivi, mentre Low permette di utilizzare lo sterzo elettrico in velocità, anche su strada ove la normativa lo consente.
VISIBILITÀ E SICUREZZA Sopra, da sinistra, i nuovi fari di lavoro anteriori a Led, un tratto del mancorrente, perimetrale al tetto, che permettere all’operatore di pulire i vetri poggiando i piedi su due nuove pedane laterali ed una frontale.
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NUOVO JOYSTICK CON CONTROLLO DELLA TRASMISSIONE
EVOLUZIONE CONTINUA In cabina spuntano (sotto, da sinistra) una nuova tendina parasole per il lunotto posteriore e un gancio porta abiti più capiente e robusto, mentre dietro alla scaletta d’accesso, c’è ora una cassetta porta attrezzi con chiusura a chiave (protetta dal fango).
La CVT anticipa altre novità Osservando con attenzione la nuova DL420CVT-5 abbiamo notato altre piccole evoluzioni, tutte vocate a incrementare gli standard sicurezza, che progressivamente saranno estese all’intera Serie 5. Ora, ad esempio, intorno al tetto della cabina rigorosamente rifinito con copertura plastica, per ottimizzare il funzionamento del climatizzatore e diminuire il calore da irraggiamento, c’è un corrimano perimetrale che permette all’operatore di pulire i vetri in sicurezza, anche sfruttando tre nuove pedane anteriori. Sotto alla palpebra del tetto si notano poi i nuovi e potenti fari di lavoro frontali a led. Altre novità nel cassetto? A breve potrebbe secondo noi arrivare la DL400CVT-5, mentre è oramani ufficiale che a inizio 2018 sarà presentata una DL580-5, evoluzione concreta della DL550-5.
TESTA A TESTA A sinistra, sopra, la targhetta della DL420-5 standard, sotto, quella della DL420CVT-5. Come vedete, nonostante il motore perda un cilindro, il peso della CVT è maggiore di 185 kg.
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Dumper rigidi
START-UP DUMPER
Testi e foto di Matthieu Colombo
Ridurre il costo per tonnellata movimentata a suon d’innovazione. Questa la strategia Liebherr per rompere il ghiaccio nel segmento dei dumper da 100 t. Abbiamo visto in azione il nuovo T236 made in Colmar (F), in una miniera di ferro austriaca Il T 236 è nato per rispondere alle richieste dei clienti Liebherr ed è figlio di una nuova strategia d’espansione della gamma per il settore minerario.
tagne, il T236 ha completato una fase di test, ruggendo nelle mani degli operatori del sito, sfidando macchine concorrenti. Costruzioni ha raccolto la diplomatica testimonianza del CFO di VA Erzberg, Christian Treml, nostro cicerone in miniera per un giorno.
Il primo dumper di Colmar
iebherr entra nel competitivo mercato dei dumper da 100 tonnellate di carico utile con l’innovativo T236. Il motore termico che lavora in linea con un motore elettrico, il sistema frenante con dischi a bagno d’olio sulle quattro ruote e sospensioni anteriori ispirate alla Formula 1 sono gli assi nella manica del neonato che si annuncia come nuovo riferimento di categoria in termini di costo per tonnellata di materiale movimentato. Dopo aver svelato un esemplare pre serie allo scorso Minexpo 2016 di Las Vegas, Liebherr ha invitato una selezionata rappresentanza della stampa tecnica mondiale a vedere in azione il primo T236 prodotto in serie, della miniera austriaca di ferro VA Erzberg. In quest’arena rubata alle mon-
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Il T236 è portatore di innovazione sotto differenti punti di vista. Oltre che per le caratteristiche tecniche che approfondiamo più avanti, il nuovo 100 t è il primo dumper rigido Liebherr mai prodotto in Europa. Per la precisione dalla Liebherr-Mining Equipment di Colmar, Francia, che per tradizione sviluppa gli escavatori più grandi della Casa tedesca, quelli di colore bianco. Gli altri dumper rigidi Liebherr sono infatti prodotti negli Stati Uniti, Virginia, a Newport News nell’unico stabilimento che la famiglia ha acquisito negli anni, nell’unico sito che non ha costruito da zero. Ne consegue che i maxi dumper americani hanno un Dna d’oltreoceano che ha fatto guadagnare ai tedeschi un’esperienza preziosa per questo settore. Il dumper di origini americane si è poi evoluto negli anni, secondo la filosofia tedesca, in particolare seguendo la via che combina la potenza di un motore termico a quella di soluzioni come la trasmissione di potenza alle ruote con motori elettrici. Il nuovo T236 nasce da un foglio di carta bianca, da un gruppo di lavoro che ha sviluppato un concetto nato da una start-up interna all’azienda.
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Costruzioni novembre 2017 [91]
Dumper rigidi Christian Treml CFO della miniera VA Erzberg
Dal Liebherr T236 ci aspettiamo un contenimento dei costi generale, dai consumi di carburante a quelli di manutenzione. È senza dubbio presto per esprimere un giudizio ma quello che abbiamo toccato con mano ci è piaciuto. I dumper da 100 t di capacità di carico sono macchine essenziali per la nostra catena produttiva che non conosce sosta durante tutto l’anno. Le doti dinamiche e la trasmissione progressiva e costante del T236 potrebbero rivelarsi un asso nella manica sulla neve. Lo vedremo presto!
LIEBHERR ALLARGA LA GAMMA CON UN “PICCOLO” DA 100 T La strategia è quella di andare a completare progressivamente una gamma perfettamente compatibile con quella degli escavatori di casa...
Motore termico ed elettrico in linea Il primo dumper made in Europe ha un motore diesel Cummins che eroga 895 kW, montato in linea (albero a gomiti) a un motore (generatore) elettrico AC a cui segue un inverter AC/DC che permette di suddividere in modo proporzionale e controllato la potenza tra il motore di trazione posteriore AC di sinistra e quello simmetricamente opposto di destra. Il motore termico alimenta inoltre un sistema di pompe [92] novembre 2017 Costruzioni
idrauliche a portata variabile per il controllo dell’impianto di sterzo, del sistema frenante, dei cilindri per il ribaltamento del cassone e per azionare le ventole termosensibili dell’impianto di raffreddamento. Proprio il montaggio in linea dei due motori e la gestione elettronica avanzata Litronic Plus Generation 2 AC hanno permesso di dissociare il regime motore da quello della trasmissione (elettrica) e di ottenere un freno retarder battezzato Active Front End che sfrutta l’energia
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Testato in condizioni estreme Nella miniera di Erzberg lavorano diversi dumper rigidi della stessa classe del T236. Il sito offre percorsi di lavoro impegnativi a causa di una costante variazione della pendenza tra salite e discese. Si tratta di un sito attivo per oltre 330 giorni all'anno e che lavora 24 ore su 24. Le temperature variano da -20°C fino a 40°C. Un aspetto particolarmente interessante del clima è il fatto che si passa dal sole alla pioggia nell’arco di poche ore. Qui la neve è di casa diversi mesi all’anno. www.vaerzberg.at
elettrica disponibile durante eventi di rallentamento, per ottenere una velocità controllata del motore, abbattendo i consumi di carburante, anche affrontando discese a pieno carico. Allo stesso modo, quando si affrontano salite a pieno carico (nella miniera abbiamo visto il T236 al lavoro su pendenze del 10%) la coppia del motore elettrico permette di moderare il regime del motore Cummins favorendo l’azione in un regime di coppia ottimale.
Economia rima con comfort L’innovativa architettura della catena cinematica punta a fare calare i consumi di carburante, rendere la marcia più progressiva e confortevole data l’assenza di beccheggio, e contenere i costi di manutenzione globali. Il motore elettrico AC senza spazzole, così come i motori di trazione AC concentrici alle ruote gemellate posteriori, non necessitano di manutenzione, mentre il motore termico è meno stressato e richiede quindi manutenzioni a intervalli più lunghi. Costruzioni novembre 2017 [93]
Dumper rigidi
INVERTER AC-DC
COME LE FORMULA 1 Il T236 ha sospensioni anteriori indipendenti con doppi supporti ad A per ogni ruota e ammortizzatori convenzionali montati a 50° d’inclinazione. Questa architettura ha portato a concepire freni a disco in bagno d’olio per ogni singola ruota ottenendo prestazioni molto elevate.
Al capitolo delle economie va poi aggiunto il controllo della trazione elettronica che permette alle ruote posteriori di ruotare in modo diverso tra lato destro e sinistro in base all’angolo di sterzo effettivo, al carico rilevato e alla velocità istantanea. Tutto questo permette di ridurre l’usura dei pneumatici posteriori.
Nuovo equilibrio tra agilità e stabilità Liebherr ha scelto di non adottare tecnologie ibride con batterie o capacitori per non appesantire il T236 e man[[94] 94] n novembre ovembre 2017 2 01 7 C Costruzioni ostruzioni
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Le caratteristiche di sicurezza nella cabina dell’autocarro, come l’accesso bilaterale e l’integrazione della struttura ROPS in un dumper da 150 tonnellate, sono concetti alla base dello sviluppo progettuale del T236 Litronic Plus Generation 2 AC.
tenere una portata utile elevata. La lotta al peso, ma soprattutto la sua distribuzione tra assale posteriore e anteriore e lato destro lato sinistro è stata un’altra sfida affrontata dai progettisti. Una soluzione che ha dato la svolta è stata quella di collegare i due motori con un albero a gomiti. Questo ha permesso di collocare il generatore praticamente al centro del dumper, tra i due longheroni del telaio, caratterizzato da estese parti in fusione. Il gruppo motopropulsore elettrico in linea, con tensione di funzionamento pari a 690 VAC e 900 VDC, riduce al minimo la
lunghezza dei cavi (si risparmia peso), mentre i moduli di alimentazione modulari e isolati garantiscono un funzionamento affidabile in ogni condizione climatica oltre che procedure di manutenzione senza rischi. Il T236 continua a girare nella miniera di ferro di VA Erzberg (nel caso voleste vederlo) e diversi esemplari sono in tragitto per il Sud Africa. Progettato per trasportare un carico utile fino 100 t è perfetto per fare coppia con i fratelli escavatori R 9100, R 9150, R 9200, o R 9250 sempre made in Colmar. Il nuovo T 236 sarà in vendita dal 2018. Costruzioni novembre 2017 [95]
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Sollevamento
Flat top sul mondo
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al cilindro delle idee propgettuali RAIMONDI CRANES è uscita l’eccellenza della nuova gru flattop MRT234. Presentata alla rete di agenti commerciali Raimondi in vista della prossima distribizione del modello, l'MRT234 ha già fatto registrare un
Lancio ufficiale alla presenza dei dealer e record di prenotazioni per l’ultima nata MRT234 tra le “torri” made in Italy notevole successo di prevendita grazie all’attrattiva di un design avanzato e alle notevoli performance. “Siamo entusiasti dell’apprezzamento
Il rinforzo Zed alla flotta Nuove piattaforme autocarrate CTE Zed 20.3 H approdano alla flotta Venpa, facendo fronte alle numerose richieste della clientela di noleggiatori. Patente B, doppio pantografo e braccio telescopico con uno sfilo, rotazione torretta di 310° su ralla, comandi elettroidraulici proporzionali da terra e dalla navicella innalzano le dediche all’impiantistica alla manutenzione del verde, alle luminarie, all’installazione di insegne. ctelift.com
suscitato dall’MRT234 dopo mesi di preparazione al lancio della gru - commenta Domenico Ciano, direttore tecnico di Raimondi Cranes - Il
team R & D di Raimondi ha lavorato con vari fornitori per quattro mesi per costruire il prototipo, L'ultima fase di test ha richiesto tre mesi, incluso il preassemblaggio della gru, la valutazione di molti diversi tipi di configurazioni e tutti i test strutturali sul modello ". L’MRT234 rappresenta l’ultimo gioiello tecnologico tra le gru a torre flattop della gamma Raimondi con un braccio da 70 metri e una capacità massima di 12.000 kg, raimondi.co
Laboratorio in elevazione Per sollecitazioni dei cuscinetti particolarmente elevate, come quelle del settore agricolo o delle macchine edili, IGUS ha messo in funzione un nuovo impianto di laboratorio. Un sollevatore viene movimentato all'esterno con vento, pioggia e intemperie alllo scopo di raffrontare diverse soluzioni di cuscinetti e individuare la combinazione ottimale per svolgere ogni tipo di applicazione con carichi elevati. igus.it
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Una scelta fortunata Da 20 anni il Gruppo Festa mette a disposizione dei propri clienti nel noleggio piattaforme aeree di nuova generazione, abbinandole a un'ampia gamma di servizi. Da Matera, l’azienda è diventata un’importante realtà commerciale per la cantieristica e l'industria del territorio. L’amministratore unica Adriano Festa ha dichiarato la scelta fortunata di ”HAULOTTE come partner
nella filosofia che sposa tecnologie, prestazioni, sicurezza e affidabiltài abbinate a un’ampia gamma di servizi”. Tra questi, il Gruppo Festa rimarca la formazione per l’assistenza tecnica, finalizzata a qualificare il personale dei servizi a noleggio anche attraverso strumenti gestionali innovativi. “Per quanto riguarda le macchine - prosegue Adriano
Festa - uno degli ultimi nostri acquisti è la piattaforma Optimum 8, che ci ha particolarmente colpito per le novità introdotte come i nuovi motori asincroni hanno reso la macchina molto più versatile, così come altri accorgimenti elettronici apportano una serie di vantaggi operativi davvero significativi”. www.haulotte.com
Modulo di manovra
Il campione MGSL è il nuovo protagonista internazionale della gamma COMETTO.
Per un range di capacità da 50 t a 5.000 t, questo modulo autopropulso offre una
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compensazione dell’asse che permette la miglior distribuzione possibile del carico. Inoltre, le sospensioni con angolo di sterzata di 60° garantiscono un’ottima manovrabilità. Le asperità stradali (sia in senso longitudinale che trasversale) sono facilmente compensate grazie alla corsa lunga dei cilindri (600 mm),
mentre gli assali oscillanti garantiscono sempre un contatto puntuale e sicuro a terra e una pressione costante degli pneumatici mantenendo la piattaforma completamente orizzontale. Eccellente il comfort di guida anche grazie alla sterzatura idraulica. www.cometto.com
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Sollevamento
Alto profilo a Parigi
Dal 6 al 10 novembre, Socage Nacelle e SOCAGE Nord Afrique hanno partecipato alla kermesse Batimat di Parigi. In scena, tre best-seller del mercato francese e nordafricano: la PLE
12VT della gamma di van, dall'altezza di lavoro di 12 m con un offset massimo di 7,5 m e capacitaĚ&#x20AC; di carico di 120 kg. A seguire, la 28D doppia articolata dell'ultima serie E, installata su camion da
3,5 tonnellate, con telaio X-Factor e carico in cesta di 300 kg. Grazie al controllo elettrico, la stabilizzazione a X, la rotazione della parte aerea di 700 °, una rotazione del cestello di
90 + 90 ° e la struttura leggera per un'installazione universale su tutti i tipi di autocarro. Altra innovazione, i profili SPP (Socage Project Profile). www.socage.it
Le tre autogrù multistrada LTM 1750-9.1 di Felbermayr hanno raggiunto le vette della Stiria per il montaggio di turbine eoliche Lo specialista austriaco Felbermayr è stato impegnato nella recente implementazione di un parco eolico a Weinebene, in Stiria. 13 turbine Enercon per 30 megawat complessivi hanno richiesto un trasporto d’eccezione per i vari componenti delle turbine, fino a 1.700 metri di altitudine. Una schiera di tre autogrù Liebherr LTM 1750-9.1 è stata impiegata utilmente in virtù delle prerogative di versatuilità nelle
Un tiro nel vento operazioni di trasdferimento su strada. Nove assi di capacità all terrain caratterizzano il profilo di queste moderne autogrù da 108 t, di fronte alla sfida di
pendenze fino al 20% e tornanti molto stretti. Le tre autogrù Liebherr LTM 1750-9.1 di Felbermayr sono state allestite poi con il suppoorto di prolunghe telescopiche e jib
tralicciati. Il peso massimo sollevato è culminato a 69 t mentre la massima altezza di tiro ha raggiunto gli 80 m e con uno sbraccio totale di 24 m. liebherr.com
Portale in Middle East Un’importante realtà di servizio internazionale come quella di RUSCH CRANE SERVICES Middle East LLC (Rusch ME) si è aggiudicata l’appalto per il revamping funzionale e la rigenerazione di 24 grandi modelli di gru a
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portale offshore per l’isola di Das ad Abu Dhabi, a circa 110 chilometri dalla costa. L’isola di Das costituisce attualmente un importante hub per l’esportazione di petrolio e gas naturale. Rush Crane Services, in
accordo con la casa madre nei Paesi Bassi, interverrà sulla base di un contratto multimilioinario della durata di 18 mesi e sottoscritto da compagnie primarie come ADGas e GOGas/ACMT. rush-services.nl
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Sollevamento
L’impronta versatile Nuove macchine in flotta per Nacanco, con la recente introduzione di piattaforme autocarrate Socage da 20 metri di altezza di lavoro, verticali elettriche Haulotte da 8 metri e carrelli elevatori Toyota ad azionamento elettrico con portata massima di 20 quintali. L’ampliamento e la diversificazione del parco macchine in locazione, insieme alla capillare presenza sul territorio nazionale garantita dalle 14 sedi operative in tutta
Con l’introduzione di nuovi modelli di PLE autocarrate Socage, verticali Haulotte e carrelli Toyota, Nacanco diversifica l’offerta Italia, s’inseriscono nella strategia aziendale NACANCO di risposta alle molteplici e diversificate esigenze del mercato. Le autocarrate Socage hanno un’altezza operativa di 20 metri e uno sbraccio massimo di 9,5 metri. Compatte e versatili, trovano impiego nelle attività di ristrutturazione edilizia e
finiture, nei lavori di messa in opera di carpenteria, nell’allestimento di cartellonistica stradale, nella cura del verde, per l'allestimento di addobbi e luminarie. Le verticali elettriche Haulotte, con 8 metri di altezza di lavoro, hanno una portata massima di 450 chili e trovano impiego nei
lavori di finitura in interno, nell’impiantistica e in numerose altre tipologie d’attività del settore edilizio. I carrelli elettrici di ultima generazione firmati Toyota, di 20 quintali di portata e 3,3 metri di altezza massima di sollevamento, sono stati pensati per ottimizzare le operazioni di logistica e di movimentazione dei materiali negli ambienti che richiedono emissioni zero. nacanco.it
Eclettismo in verticale Da BRAVI PLATFORMS, anche all’ultimo GIS di Piacenza sono sbarcate le piattaforme verticali Leonardo dai 3 ai 5 metri di altezza operativa e dalle particolari caratteristiche di coriacea robustezza a misura del più eclettico utilizzatore. Leonardo è una PLE efficace e versatile che velocizza ogni tipo di attività in ambito logistico, offrendosi come valida alternativa alle tradizionali scale, piattaforme a forbice e trabattelli manuali. bravi-platforms.com
Un taxi in... volata! Con la nomea di gru taxi di alto profilo arriva sul mercato la nuova Grove GMK 4090, dotata di braccio Megaform da 51 m, e sistema GROVE Twin-Lock. Disponibile con un falcone tralicciato girevole da 15 m e prolunga da 6 m, la gru può ottenere una lunghezza del jib fino a 21 m. manitowoccranes.com Costruzioni novembre 2017 [101]
Autogrù
Controllo remoto Tra le novità presentate in anteprima, anche il sistema di trasmissione dati gprs adatto a tutte le autogrù con sistema IC-1 e impianti CAN-bus. La nuova tecnologia arriverà entro il 2018, si chiamerà IC-1 Remote, e permetterà di controllare da remoto lo stato dell’intera macchina, i tempi operativi, i tragitti, le velocità e molto altro. Interessante anche la funzione di geofencing attiva, che segnala se la macchina lascia una zona predeterminata.
TRADIZIONE
MA SU MISURA Testo di Matthieu Colombo [102] novembre 2017 Costruzioni
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Sollevamento
Demag rimarrà Terex. Il gruppo ha tagliato i rami secchi per valorizzare gli investimenti tecnologici legati alla tradizione dello storico marchio di autogrù e gru cingolate
P
er Terex Corporation il 2016 è stato un anno di scelte strategiche che hanno portato i loro frutti nel 2017. Il presidente e CEO del gruppo, John Garrison ha spiegato a Costruzioni come sia stato importante liberarsi degli stabilimenti che producevano macchine movimento terra sia in Inghilterra sia in Germania. Questo ha permesso di ridistribuire risorse aggiuntive per valorizzare altri rami d'azienda. Tra questi, quello delle autogrù e gru cingolate Terex Cranes alle quali è stato restituito il leggendario marchio Demag. Per ottimizzare la gamma Demag e segnare una svolta, Garrison ha scelto di affidare il timone a Steve Filipov, in qualità di presidente Terex Cranes da ottobre 2016. I primi frutti del nuovo corso sono stati presentati a oltre 450 clienti o potenziali clienti in Germania, a TUTTE MADE IN ZWEIBRÜCKEN In grande e sotto, il recente stabilimento Wallerscheid. In alto, la squadra di tecnici che ha lavorato al lancio delle novità Demag. A sinistra, un momento della scenografica presentazione.
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Autogrù
Potenza da Rolls-Royce La AC 45 City punta a fare dimenticare le macchine di precedente generazione non solo con le prestazioni di lavoro. Anche la soluzione powertrain è al top grazie al sei cilindri turbo MTU 6R1000 (Rolls-Royce Power Systems Companies) da 7,7 litri, accoppiato a una trasmissione automatica Allison a sei rapporti (convertitore di coppia) più due marce fuori strada. Il motore Stage IV è la versione più potente del sei cilindri common rail che eroga ben 260 kW a 2.200 giri/min e una coppia di ben 1.400 Nm tra 1.200 e 1.600 giri/min.
Zweibrücken, nel contemporaneo stabilimento Wallerscheid che oggi produce tutte le autogrù Demag, a pochi metri dallo storico sito di Dinglerstrasse dove sono costruite le gru cingolate. Durante l’evento sono stati presentati alla stampa il prototipo della nuova AC 45 City, pensata per fare dimenticare la generazione Challenger, la nuova AC 300-6 e l'evoluzione della top seller AC 100-4 L.
Il nome al posto del numero di telaio Per sottolineare come ogni singola macchina sia prodotto da Demag per soddisfare le specifiche richieste dei singoli clienti, il costruttore ha scelto di sostituire il classico numero di telaio con il nome dell’azienda che acquista da nuova l’autogrù. La nuova tre assi AC 45 City che abbiamo PRESTAZIONI E ASPETTI PRATICI Rispetto alla Ac 40 City, la nuova 45 t offre diversi vani per stivare sia accessori funzionali al cantiere sia effetti personali dell’operatore durante il lavoro.
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visto, è stata sviluppata su collaudate basi, ma garantisce prestazioni superiori all’apprezzata AC 40 City, maggiore comfort e più versatilità. In proporzione a una capacità massima di 45 t, la macchina è estremamente compatta con 8.680 mm di lunghezza, 2.550 mm di larghezza e 3.160 mm di altezza massima. Il tutto per una altezza massima telescopica al gancio di 31,2 m grazie al braccio a 5 elementi con 4 sfili. Disegno e cinematica differenti del braccio permettono alla AC 45 City di sfilare con il doppio
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Sollevamento
DUE GENERAZIONI A CONFRONTO 30 25 20
Load (t)
COMFORT SUPERIORE La nuova AC 45 City unisce la versatilità di una macchina compatta alle attenzioni per l’operatore di una 100 t. A bordo non manca nulla, nemmeno lo spazio.
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Stiamo lavorando a testa bassa per semplificare, ottimizzare la gamma e offrire prodotti figli di una lunga tradizione, ma innovativi. Oggi la filosoSteve fia Demag è offrire Filipov alta tecnologia su presidente Terex Cranes misura dei singoli clienti per effettuare sollevamenti professionali in sicurezza. È quella di sviluppare i prodotti ascoltando chi lavora e non guardando a cosa fa la concorrenza. In parallelo allo sviluppo tecnico, è in corso una rivoluzione che porterà nuovi servizi e nuove attenzioni per i clienti e migliorerà l’efficienza nella gestione dei ricambi in Europa (nuovo magazzino centrale).
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AC 40 City
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del carico di una AC 40 City, ovvero fino a 19,7 t. In testa si possono montare falcone fisso da 7,1 metri, inclinabile manualmente di 30° e un falcone doppio da 13 m, anch’esso inclinabile manualmente di 30°. Novità interessante il verricello runner da 1,3 m ripiegabile lateralmente e capace di alzare fino a 25 t. Altro fiore all’occhiello è la stabilizzazione variabile millimetricamente. L’operatore sceglie quali stabilizzatori usare e quanto sfilarli per posizionare la macchina che, in automatico, adatta curve di carico e restrizioni di area in base alle effettive potenzialità in termini di prestazioni. La cabina cambia totalmente la percezione dell’operatore perché più grande, confortevole, silenziosa e tecnologica grazie all’adozione dell’interfaccia IC-1 Plus. Infine, i progettisti hanno fatto un gran lavoro per migliorare la guidabilità su strada e la versatilità dinamica in cantiere. La AC 45 City in allestimento completo non supera le 34 t su tre assi. Con contrappeso ridotto, la gru scende persino sotto il limite delle dieci tonnellate per asse, mentre senza contrappeso si scende fino a un minimo di 26 t.
Nuova AC 300-6, ora con volata variabile Demag ha presentato anche la nuova 300 t con carro a sei assali e braccio telescopico da 80 m che assicura una altezza utile al gancio di 74 m (con capacità residua di ben 1.500 kg) che diventano 78 m con il falconcino. Novità assoluta per Demag in questa categoria è la disponibilità di un falcone a volata variabile, che eleva l’altezza utile di lavoro a 118 m. Con una lunghezza del carro dichiarata di 15.300 mm e una larghezza di 3.000 mm, Costruzioni novembre 2017 [105]
Autogrù
PONTE DI COMANDO Ben rifinita e curata, la cabina della AC 300-6 di alza di 20° per favorire la visibilità su carico e lavoro.
800 KG RESIDUI IN TAXI DA 12T Con 12 tonnellate per asse, la AC300-6 conserva 800 kg di portata utile per accessori, catene, supporti funzionali alla messa in azione dell’autogrù.
Il disco è per tutte I due nuovi modelli AC 45 City e AC 300-6 montano entrambi freni a disco sulle ruote di tutti gli assali. Anche questo dettaglio regala alla nuova City una guidabilità su strada più in armonia con la circolazione in ambito urbano.
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Sollevamento
John Garrison CEO Terex Corporation
Terex non venderà Demag. Negli ultimi 18 mesi abbiamo tagliato rami d’azienda per rafforzare la nostra leadership nel sollevamento di carichi e persone e nel trattamento di materiali. Il Dna Demag ha un valore enorme che i clienti riconoscono tutt’oggi. Stiamo lavorando per offrire un valore aggiunto ad ogni singolo cliente in termini di prodotti e servizi.
la Demag AC 300-6 risulta particolarmente compatta per essere una 300 t. La nuova Demag rientra nei limiti di carico da 12 t per asse in configurazione taxi con una portata residua di 800 kg per trasportare vari accessori di sollevamento, può arrivare a 16 t per asse e raggiunge la velocità massima di 85 km/h. Il carro è disponibile in tre configurazioni: 12x6x10 con il quarto assale elevabile pneumaticamente per ridurre al minimo il diametro di sterzo, 12x6x12 e 12x8x12. Per alleggerire al massimo il carico per asse sono disponibili carrelli porta-braccio ed è possibile rimuovere integralmente il braccio. Come altre dirette concorrenti, la AC 300-6 ha
Semplice e intuitivo Le autogrù Demag hanno di serie il sistema di controllo IC-1 Plus con interfaccia touch-screen intuitiva per assicurare la massima efficienza e ottimizzare in tempo reale i diagrammi di carico. Il sistema calcola la capacità di sollevamento in tempo reale, permette una configurazione asimmetrica degli stabilizzatori per operare in spazi ristretti con la massima capacità di sollevamento disponibile. Non solo, con l’IC-1 Plus è possibile pianificare per tempo situazioni operative.
un motore singolo a potenza variabile in base al carico idraulico richiesto. In cabina non manca l’innovativo sistema di gestione e monitoraggio del lavoro IC-1 Plus. I progettisti hanno anche pensato di contenere i costi di gestione adottanto differenti componenti dei modelli su 5 assi, come, ad esempio, la prolunga ripiegabile da 21 m.
La più venduta è la 100 Il modello faro della gamma Demag per numero di unità vendute è la AC100-4(L) con braccio lungo 60 m. Con la livrea giallo-blu, la macchina ha ricevuto importanti aggiornamenti alla manovrabilità e velocità del braccio andando a rispondere alle esigenze segnalate dagli utilizzatori finali. Nella categoria della autogrù multistrada da 100 t larghe 2.550 mm, la Demag è l’unica a montare pneumatici da 16 pollici.
Costruzioni novembre 2017 [107]
Associazioni
L’AUTOGRÙ DELLA
SICUREZZA Il secondo convegno ANNA ha rimarcato l’impegno del sollevamento professionale nella riduzione dei rischi in cantiere Testo di Andrea Nucci In collaborazione con
AUTOREVOLEZZA A CONGRESSO L’Associazione Nazionale Noleggiatori Autogrù rappresenta 70 imprese primarie dei grandi servizi di sollevamento e del trasporto eccezionale, per un totale di oltre 2.500 addetti.
&Noleggio
Sollevamento
O
ggi i cantieri sono alla ricerca di una nuova dimensione concreta sul fronte della sicurezza. Abbandonando le dichiarazioni di intenti e ricercando finalmente l’efficacia normativa, istituzionale e dei comportamenti di buona pratica. Un laboratorio d’eccezione è costituito senza dubbio dal mondo del sollevamento e, più in generale, delle opere in elevazione. ANNA (l’Associazione Nazionale Noleggiatori Autogrù che raccoglie al suo interno anche gli operatori di servizio dall’alto profilo tecnico con piattaforme aeree e gli specialisti dei trasporti eccezionali), lo scorso 6 ottobre, in occasione del GIS (le Giornate del Sollevamento di Piacenza) ha organizzato il secondo convegno nazionale dal titolo “Dalla A alla Z...
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Costruzioni novembre 2017 [109]
[110] novembre 2017 Costruzioni
© ANNA
Associazioni Lavorare in sicurezza con le gru mobili in cantiere”. L’associazione, in rappresentanza di 70 aziende nazionali di primo piano, per un parco macchine complessivo di 1.400 autogrù. 2.000 piattaforme aeree, 1.000 veicoli per trasporti eccezionali e una popolazione attuale di 2.500 dipendenti. Il parterre del convegno ha visto al tavolo dei relatori presenze istituzionali, come quella (al saluto finale) del viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini e dell’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Piacenza Paolo Garetti. I contributi tecnici si sono avvalsi delle competenze dell’avvocato Pierguido Soprani che ha illustrato le figure e le relative responsabilità penali nelle varie tipologie di contratti (dal subappalto al nolo a caldo), di Mario Lombisani (Liebherr Italia), nell’esposizione degli aspetti operativi legati all'impiego in sicurezza delle gru mobili, e di Carlo Costa, direttore tecnico generale dell’Autostrada del Brennero, che ha presentato alcuni probanti interventi di sollevamento, svolti in piena sicurezza operativa e am-
Daniela Dal Col presidente di ANNA
“Non esiste alcun ponte, alcun viadotto, alcuna costruzione che non abbia necessità di impiegare un nostro mezzo di sollevamento, di qui il ruolo cruciale per lo sviluppo dell'intero Paese giocato dalla nostra categoria. “È con questo spirito e con questa consapevolezza che ANNA siede in diversi tavoli istituzionali e chiede riconoscimenti che sono dovuti, necessari e non più rinviabili, anche per vincere sfide probanti come quella, fodamentale e irrinunciabile, sulla sicurezza”.
bientale e in presenza di traffico, lungo l'A22. All’intervento dell’avvocato Giudo Marangoni si è riservato il compito di delineare il contesto contrattuale del settore, in previsione di un CCNL specifico, mentre il parterre degli ospiti internazionali ha accoltoTon Klijn, direttore generale di ESTA (European Association for the Abnormal Road Transport and Mobile Crane Rental Industry), di cui ANNA fa parte, e Chris Sleight, direttore dell'istituto di ricerca OffHighways Research, che ha presentato lo stato dell'arte del mercato mondiale delle autogrù.
© Pergamo Sollevamenti Srl
Dalla norma all’integrazione sistemica Quindi, si è entrati in medias res, ovvero si è parlato di sicurezza. A tutto tondo. Dopo il citato intervento dell'avvocato Soprani, è toccato a Mario Lombisani (Liebherr) portare la sicurezza dentro il cantiere facendola accompagnare da una norma-vademecum da collocare a monte di ogni progetto di sollevamento con autogrù: la ISO 12480-1, ossia “la norma di riferimento per un sistema integrato di gestione della sicurezza del sollevamento con le gru mobili”. “La norma - ha spiegato Lombisani - è ispirata da un sano principio: stabilire, ovvero organizzare preventivamente, un sistema di lavoro sicuro che sia fondamento, oltre che di sicurezza intrinseca, anche di qualità e persino competitività”. Alcuni punti chiave di questo approccio ricavabili dalla norma: pianificazione accurata di tutte le operazioni di sollevamento, esperienza/specializzazione del personale, selezione e fornitura di macchine e accessori idonei, a progetto di intervento e contesto. “Le macchine - si è soffermato su questo punto Lombisani - devono essere sempre messe in una condizio-
BUONA PRATICA AL TAVOLO Il programma del convegno ha previsto i contributi dell’avvocato Pierguido Soprani, di Mario Lombisani (Liebherr Italia) e di Carlo Costa (Autostrada del Brennero).
Costruzioni novembre 2017 [111]
Associazioni COMPETENZA AFFIDABILE Nell'intervento di demolizione e ricostruzione di un ponte sull'Adige, a Sud di Trento, da adeguare rispetto ai carichi e alle normative sismiche, la soluzione adotatta ha previsto la realizzazione di una struttura in continuo con lastra ortotropa solidarizzata nelle due direzioni. L'intervento ha contemplato anche un allargamento dell'impalcato. Nell’esecuzione si è reso necessario l’intervento con gru a cavalletto.
STRADA MAESTRA NEL SOLLEVAMENTO Le operazioni di heavy lifting in Italia riguardano spesso il varo di ponti e viadotti nelle grandi opere stradali.
ne di massima efficienza, attraverso un'opportuna manutenzione programmata. Mentre oggi, prevalentemente, si interviene solo in presenza di guasti inemendabili. Gli altri aspetti cruciali sono legati alla preparazione del personale in materia specifica di sicurezza (e, quindi, di responsabilità individuale), all’informazione tecnica sull’opera, all’accessibilità al cantiere e alle condizioni del contesto di lavoro”. [112] novembre 2017 Costruzioni
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Sollevamento
UN CONFRONTO IN PROGRESS Moderata dal direttore del nostro mensile leStrade, Fabrizio Apostolo, al convegno ANNA è seguita una tavola rotonda su aspetti come la mappatura degli infortuni, l’innovazione tecnologica che riguarda la sicurezza e l'evoluzione della normativa.
Una responsabilità che viene dall’alto Nei cantieri dell’A22, negli ultimi dieci anni, nessun dipendente Autobrennero ha subito infortuni mortali, mentre le imprese all’opera negli ultimi cinque anni hanno visto 13 infortuni senza conseguenze di gravità permanente. Merito, secondo l’intervento di Carlo Costa, di una sicurezza “perfettamente integrata con gli altri processi: ispezione,
progettazione, direzione lavori, esecuzione e mobilità”. Senza contare che la responsabilità dei vertici dirigenziali è un punto fondamentale di gestione della sicurezza, in relazione anche ad investimenti adeguati. Perché, seguendo le parole conclusive dello stesso direttore tecnico generale di Autobrennero “bisogna essere generosi nella fase progettuale e, sempre, intransigenti in quella esecutiva”. Costruzioni novembre 2017 [113]
Piattaforme aeree
La gamma europea delle PLE patente C con tutti i modelli disponibili nelle serie articolate e telescopiche (Prima parte) a cura di Alberto Finotto
PLE DAI 30 AI 112 METRI
AUTOCARRATE opo la disamina per dati tabulari delle diverse gamme di PLE semoventi, con questo numero di Costruzioni approdiamo alle serie che riguardano le tipologie su autocarro. Cominciamo con la prima delle due parti dedicata alle cosiddette piattaforme “alte” o dette più comunemente “patente C”, in relazione ai modelli di camion dal PTT maggiore di 3,5 ton che richiedono per la loro installazione. Si tratta di tutti quei modelli destinati alle prestazioni più impegnative in altezza che incontrano il favore dei più esperti noleggiatori di servizio a caldo (con operatore). Spesso la scelta di queste tipologie su veicolo è indirizzata all’ambito industriale e mutuata dall’esperienza operativa con le grandi autogrù multistrada. Non a caso, i modelli di vertice richiedono a volte carri e allestimenti ad hoc mutuati dal settore delle gru all terrain per sostenere l’ingombro di strutture aeree alquanto pesanti e impegnative per le dinamiche di sbraccio e rotazione.
D
Quote e applicazioni al vertice La più parte dei costruttori europei prevede nella propria gamma almeno 4-5 modelli di categoria alta, spesso (nella fascia superiore) realizzati secondo prerogative suggerite o concordate con l’utilizzatore finale. I noleggiatori ordinano, di coinseguenza, modelli di PLE da 50-70 metri e anche più avendo sempre ben presenti sviluppi di attività particolari in relazione a committenze mirate. Tra queste troviamo i grandi settori dell’industria (come la manutenzione di turbine eoliche) e dell’edilizia civile (applicazioni di montaggio sulle facciate dei grattacieli). [114] novembre 2017 Costruzioni
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Sollevamento
parte prima
Costruzioni novembre 2017 [115]
Piattaforme aeree
Barin Costruttore Modello Altezza di lavoro Piano di calpestio Sbraccio massimo Rotaz. torretta Lunghezza cesta Larghezza cesta Rotaz. cesta Comandi Portata PTT autocarro Passo Lunghezza trasp. Altezza trasp. Numero stab. Larghezza stab.
m m m ° m m ° kg t mm mm mm 4 mm
Barin
Barin
Barin
AP 52/32 52 50 32 360 3,6 0,9 180+180 proporz. 280 - 440 32 n.d. 11.550 4.000 4 n.d.
AP 60/30 60 58 31 360 3,6 0,9 180+180 proporz. 280 - 440 32 n.d. 11.950 4.000 4 n.d.
AP 73/35 J2 73 71 35 360 3,6 0,9 90+90 proporz. 200 - 400 42 n.d. 13.400 4.000 4 n.d.
TECNOLOGIA ED ESPERIENZA La linea di grandi piattaforme aeree su autocarro è stata introdotta dal costruttore di Cittadella (PD) in tempi recenti, sulla scorta dell’esperienza di successo nel settore delle macchine per la manutenzione di ponti e viadotti. Attualmente la produzione di serie comprende tre modelli in un range di quote dai 52 ai 73 metri.
UN GIGANTE CHE VIENE DAL NORD Il costruttore finlandese detiene il primato della piattaforma aerea su autocarro più alta del mercato. La S 112 HLA arriva alla quota operativa di 112 metri.
Bronto Skylift
Costruttore Modello Altezza di lavoro Piano di calpestio Sbraccio massimo Rotaz. torretta Lunghezza cesta Larghezza cesta Rotaz. cesta Comandi Portata PTT autocarro Passo Lunghezza trasp. Altezza trasp. Numero stab. Larghezza stab.
Bronto m m m ° m m ° kg t mm mm mm 4 mm
S 56 XR 56 54 40 n.d. n.d. n.d. n.d. proporz. 600-700 26 n.d. 11.980 3.660 4 n.d.
[116] novembre 2017 Costruzioni
Bronto S 70 XR 70 68 37 n.d. n.d. n.d. n.d. proporz. 600-700 32 n.d. 12.000 3.950 4 n.d.
Bronto
Bronto S 90 HLA 90 88 32,6 n.d. n.d. n.d. n.d. proporz. 600-700 48 n.d. 15.580 3.750 4 n.d.
Bronto S 104 HLA 104 102 33 n.d. n.d. n.d. n.d. proporz. 600-700 62 n.d. 16.300 4.040 4 n.d.
S 112 HLA 112 110 33 n.d. n.d. n.d. n.d. proporz. 700 74 n.d. 19.060 3.970 4 n.d.
SBRACCIO ESTREMO Tutti i modelli Bronto sono caratterizzati da una capacità di sbraccio particolarmente elevata anche nei modelli maggiori.
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Sollevamento
CTE Costruttore Modello Altezza di lavoro Piano di calpestio Sbraccio massimo Rotaz. torretta Lunghezza cesta Larghezza cesta Rotaz. cesta Comandi Portata PTT autocarro Passo Lunghezza trasp. Altezza trasp. Numero stab. Larghezza stab.
m m m ° m m ° kg t mm mm mm mm
CTE
CTE
CTE
CTE
CTE
CTE
ZED 32 JHV
MP 32.19
B-Lift 390 HR
B-Lift 430 HR
B-Lift 510 HR
B-Lift 620 HR
31,6 29,6 15,3-19,8 180 2,2 0,7 90+90 proporz. 250 18 4.000 8.600 3.930 4 3.300
32 30 19 180 1,8 0,7 90+90 proporz. 300 7,5 3.900 7.960 3.045 4 3.500
39 37 19,4-26,2 570 2,4-3,6 0,9 90+90 proporz. 120-600 18 4.185 8.746 3.737 4 6.300
43 41 19,2-25,8 570 2,4-3,6 0,9 90+90 proporz. 120-600 18 4.815 9.771 3.723 4 6.300
50,7 48,7 28,1-35 570 2,4-3,6 0,9 90+90 proporz. 120-600 26 3.800 10.280 3.926 4 8.700
61,6 59,6 29,2-35 570 2,4-3,6 0,9 90+90 proporz. 120-600 32 3.160 11.666 3.993 4 8.700
NEL SOLCO DELLA TRADIZIONE La serie alta di CTE deriva dalla passata acquisizione del marchio Bizzocchi e dal successivo sviluppo di modelli e soluzioni per il noleggio a caldo.
PER LA FLOTTA NAZIONALE Le B-Lift sono molto richieste dai noleggiatori italiani.
Costruzioni novembre 2017 [117]
Piattaforme aeree
Multitel Pagliero Costruttore Modello Altezza di lavoro Piano di calpestio Sbraccio massimo Rotaz. torretta Lunghezza cesta Larghezza cesta Rotaz. cesta Comandi Portata PTT autocarro Passo Lunghezza trasp. Altezza trasp. Numero stab. Larghezza stab.
m m m ° m m ° kg t mm mm mm mm
Multitel
Multitel
Multitel
Multitel
Multitel
MJ320 32,2 30,2 15,05 360 2,2 - 3,2 0,9 90+90 proporz. 120-280 18 3.900 8.320 3.750 4 n.d.
MJ375 37,7 35,7 20,5-25,3 360 2,2-3,2 0,9 180+180 proporz. 120-280-500 18 3.900 8.500 3.800 4 n.d.
MJ420 42,3 40,3 25-30,5 360 2,5-3,6 0,9 180+180 proporz. 120-300-500 26 4.200 9.750 3.910 4 n.d.
MJ450 45,2 43,2 26,7-32,3 450 2,5-3,8 0,9 180+180 proporz. 120 -300-500 26 n.d. n.d. n.d. 4 n.d.
MJ525 52,6 50,6 30-37 360 continui 2,5-3,8 0,9 90+90 proporz. 120-280-400-600 32 n.d. n.d. n.d. 4 n.d.
Oil&Steel ROBUSTE E COMPATTE Le piattaforme Eagle di Oil&Steel presentano una struttura di grande stabilità e robustezza. La progressività dei movimenti e il design moderno e attento alle attuali necessità di intervento in quota, sono valorizzate dal layout compatto delle piattaforme.
Costruttore Modello Altezza di lavoro Piano di calpestio Sbraccio massimo Rotaz. Torretta Lunghezza cesta Larghezza cesta Rotaz. Cesta Comandi Portata PTT autocarro Passo Lunghezza trasp. Altezza trasp. Numero stab. Larghezza stab.
Oil&Steel
Oil&Steel
Oil&Steel
Oil&Steel
Oil&Steel
Eagle Phoenix 3224
Eagle 3526
Eagle Phoenix 3824
Eagle Phoenix 4230
Eagle Phoenix 5031
32 30 20,5-24 n.d. 2,4 1 170 (85+85) proporz. 120-400 18 n.d. 8.400 3.700 4 n.d.
35 33 19-28 360 2,4-3,6 0,8 350 proporz. 280-400 26 n.d. 8.450 3.650 4 n.d.
38 36 20,5-24 720 (360+360) 2,4-3,6 1 170 (85+85) proporz. 120-400 18 n.d. 8.900 3.700 4 n.d.
42 40 23,5-27 720 (360+360) 2,4-3,6 1 170 (85+85) proporz. 120-500 26 n.d. 9.015 3.920 4 n.d.
50,7 48,7 25-28,5 720 (360+360) 2,4-3,6 1 170 (85+85) proporz. 120-500 26 n.d. 11.215 3.970 4 n.d.
m m m ° m m ° kg t mm mm mm mm
[118] novembre 2017 Costruzioni
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Sollevamento
Multitel
Multitel
Multitel
Multitel
MJ600 60,4 58,4 28,5-35,5 360 2,5-3,8 0,9 90+90 proporz. 120-280-400-600 32 3.900 11.999 4.040 4 n.d.
MJ685 68,5 66,5 31,5-35,5 360 2,5-3,6 0,9 90+90 proporz. 120-200-400 32 5.300 12.000 4.000 4 n.d.
MJ700 70 68 28,5-36 360 continui 2,5-3,8 0,9 180+180 proporz. 120-600 36 n.d. n.d. n.d. 4 n.d.
MJ750 75,1 73,1 28,7-35 360 3,6 0,9 90+90 proporz. 200-600 51 5.600 13.698 4.140 4 n.d.
Oil&Steel
Oil&Steel
Oil&Steel
Eagle 5227
Eagle 6035
Eagle Phoenix 6232
52 50 18-27 360 2,4-3,6 0,8 350 proporz. 280-400 32 n.d. 11.120 3.990 4 n.d.
60 58 30 n.d. 2,4-3,6 1 360 continua proporz. 280-500 32+zavorra opz. n.d. 11.500 3.990 4 n.d.
62,7 60,7 26-32 720 (360+360) 2,4-3,6 1 170 (85+85) proporz. 120-500 32 n.d. 11.380 3.980 4 n.d.
CONTROLLO COMPLETO I comandi elettroproporzionali implementati sulla serie Multitel MJ prevedono la regolazione di velocitĂ dei movimenti sia dalla cesta che da terra.
TELESCOPICA CON JIB Le tipologie Eagle Phoenix rivelano modelli telescopici con jib in grado di raggiungere altezze di lavoro fino a 62 m e sbracci laterali fino a 32 m.
Costruzioni novembre 2017 [119]
Piattaforme aeree
Palfinger Costruttore
Palfinger
Palfinger
Palfinger
Palfinger
Palfinger
Palfinger
Modello Altezza di lavoro Piano di calpestio Sbraccio massimo Rotaz. Torretta Lunghezza cesta Larghezza cesta Rotaz. Cesta Comandi Portata PTT autocarro Passo Lunghezza trasp. Altezza trasp. Numero stab. Larghezza stab.
P 300 30 28 20,9 540 1,8 0,8 85+85 proporz. 350 18 4.220 8.960 3.500 4 n.d.
P 300 KS 30 28 20,5 540 1,8 0,8 85+85 proporz. 350 18 3.050 7.600 3.500 4 n.d.
P 320 32 30 25,5 250+250 3,88 1,05 85+85 proporz. 600-700 12 n.d. 8.400 3.530 4 6.200
Wumag WT 370
Wumag WT 450
37 35 29,5 540 3,88 1,05 80+80 proporz. 300-700 18 n.d. 9.550 3.700 4 6.200
45 43 29,5 540 3,88 1,05 80+80 proporz. 300-700 18 n.d. 10.000 3.700 4 6.200
P 480 48 46 28 540 3,81 1,04 n.d. proporz. 600 26 5.075 9.920 3.960 4 n.d.
m m m ° m m ° kg t mm mm mm mm
UN’ANIMA PER DUE La gamma Palfinger presenta macchine dai caratteri complementari. Dopo l’integrazione del marchio tedesco Wumag, la linea di prodotto si è estesa anche nel range delle altezze operative.
[120] novembre 2017 Costruzioni
&Noleggio
Sollevamento
Palfinger
Palfinger
Palfinger
Palfinger
Palfinger
Palfinger
Palfinger
Wumag WT 530
Wumag WT 610
Wumag WT 700
Wumag WT 850
61 59 37,5 540 3,88 1,05 80+80 proporz. 300-700 32 n.d. 12.000 3.900 4 8.270
70 68 35,7 540 3,88 1,05 80+80 proporz. 300-700 33 n.d. 13.750 3.980 4 8.270
P 900 90 88 32,3 n.d. 2,15-3,45 0,95 84+84 proporz. 530-700 48 5.900 16.150 4.000 4 8.000
Wumag WT 1000
53 51 39 540 3,88 1,05 80+80 proporz. 300-700 26 n.d. 12.000 3.900 4 8.670
P 750 75 73 39 540 3,81 1,04 n.d. proporz. 600 42 3.680 14.000 4.000 4 n.d.
84 82 30 n.d. 2,47-3,88 1,05 84+84 proporz. 450-500 48 3.600 15.210 4.000 4 8.000
102,5 100,5 35 n.d. 2,47-3,88 1,05 84+84 proporz. 530-600 60 n.d. 16.400 3.990 4 8.050
VALORE AGGIUNTO Wumag rappresenta un’eccellenza sul fronte delle grandi altezze in quota dai 37 ai 102,5 metri.
Nel prossimo numero, tutti i modelli delle serie Ruthmann e Socage
PRIMADONNA OLTRE I 100 METRI La Wumag WT 1000 ha mantenuto a lungo lo scettro di piattaforma di lavoro più alta al mondo. In Italia, è il top di gamma nelle flotte dei maggiori noleggiatori di servizio.
Costruzioni novembre 2017 [121]
Scania XT
eXTra TOSTO Con la Next Generation di Scania arriva l’Extra Tough. Non un semplice cava-cantiere, bensì un’intera gamma di veicoli destinati agli impieghi più gravosi, su strada e fuori. Al debutto anche la cabina P In collaborazione con
[122] novembre 2017 Costruzioni
perVoi
Provati
Costruzioni novembre 2017 [123]
Scania XT
DURO SU MISURA La gamma XT è compatibile con l'intero assortimento di cabine e di catene cinematiche robuste e potenti. Molteplici le configurazioni disponibili per adattare i veicoli a specifiche esigenze operative.
[124] novembre 2017 Costruzioni
perVoi
Provati
resce la Next Generation di Scania e lo fa presentando gli Xt, come Extra Tough (ossia ‘super impegnativo’), camion destinati a impieghi gravosi, cava e cantiere soprattutto. Una famiglia disponibile con tutte le cabine del Grifone: G, R e perfino S a pavimento piatto. Cui s’aggiunge ora una rinnovata compatta P, che sarà resa disponibile in otto configurazioni anche sulle versioni on-highway. Spostato in avanti di 50 millimetri il primo asse, gli Xt introducono un robusto telaio preforato nella zona superiore che facilita gli allestimenti e delle nuove sospensioni anteriori meccaniche paraboliche da 9 tonnellate, con due balestre da 33 millimetri l’una. Mentre sul secondo assale fa capolino una barra antirollio di nuova concezione. Il parafango del secondo asse anteriore guadagna invece la regolazione in altezza.
C
Tandem a disco fino a 26t Se sull’8x4 mezzo d’opera si preferisce la frenata completamente a tamburo, comunque gestita dall’Ebs, sui tandem fino (ora) a 26 tonnellate è possibile richiedere i dischi (prima il limite era 21), pure con riduzione ai mozzi tipo Rbp735. Per facilitare gli allestimenti viene inserita a listino un’opzione snorkel retrocabina compatto, anche incassato nel fender laterale, e con filtraggio potenziato. Così come viene SOTTOPELLE In sequanza, da sinistra, i tre motori E6c disponibili: sono il 9 litri cinque in linea, il 13 sei in linea e il 16 V8 appena rivisitato. Seguono, la leva ripiegabile del docile cambio manuale (8 o 12 marce), la fila preforata del telaio per agevolare gli allestimenti e l’attaccatura superiore degli ammortizzatori abbassata sul secondo asse degli 8x4.
Costruzioni novembre 2017 [125]
Scania XT
INTERNI La cabina G (sopra a destra) la più gettonata per la cava. La plancia s’arricchisce di supporti originali per tablet e smartphone, nonché per i comandi delle attrezzature di terze parti (ribaltabili o simili). In alto, lo spazio retrocabina, utilizzabile per una siesta ed equipaggiabile col frigo (sotto). C’è anche una piccola imperiale (in basso).
Nella foto grande, pagina di destra, l’Xt in configurazione 8x4 con la cabina G, preferita per questo genere d’impieghi. Ma tutte le cabine possono salire sugli Extra Tough, come la nuovissima P (qui sopra) o le più grandi R (in alto) o addirittura la S a pavimento piatto.
[126] novembre 2017 Costruzioni
perVoi
Provati
ESTERNO Sopra, alcune delle peculiarità esterne della cabina, che offre gusci specchi corrrugati, il gradino di salita con relativo maniglione sopra il tetto (volendo su entrambi i lati), nonché lo snorkel compatto retrocabina in due versioni. A destra e sotto, il retro e il fianco destro dell’Xt con cabina G in configurazione 8x4.
compattato lo scarico verticale posteriore, offerto in due forme e altrettante altezze. Sul fronte driveline, che vede a monte i motori ‘Scr only’ Dc9, 13 e 16 per potenze comprese tra 206 a 537 kW (da 280 a 730 Cv), si può scegliere tra un 8 con o senza primino e un 12 anch’esso eventualmente con ben due crawler. Tutti disponibili sia manuali sia automatizzati by Opticruise, ec-
cezion fatta per l’8+1, che c’è solo meccanico. Nel trio di software mode caricabili sul robotizzato, l’Xt prevede quello Off-road, che ‘tira’ le marce tenendole dentro più a lungo possibile. Infine, sull’Opticruise arriva la frizione ‘on demand’, a richiesta: un ‘opzione che consente di avere il terzo pedale e di usarlo come su un manuale. Un’idea già vista sul primo Actros. Costruzioni novembre 2017 [127]
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708 707 715 713 annoanno LXVI8-9 LXVI 1_2_febbraio 3_marzo 2017 anno LXV 11 novembre anno LXV settembre
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CREDITO D’IMPOSTA 2018 (per le campagne pubblicitarie)
Tra le tante novità introdotte dal DL 50/2017 settembre 2017, assume particolare rilievo il credito d’imposta riconosciuto a decorrere dal 2018 sui costi sostenuti per le campagne pubblicitarie effettuate a mezzo stampa, web, televisione e radio. Il credito d’imposta, da utilizzare in compensazione orizzontale nel modello F24, è fissato nella misura del 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati, elevata al 90% per microimprese, PMI e start up innovative. Il credito d’imposta spettante nel 2018 è determinato dalla differenza tra gli investimenti effettuati nel periodo giugno/dicembre 2017 e quelli del 2018.
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