Casa Editrice la fiaccola srl
Numero 34 Marzo 2015
Scegliere, Gestire, Ottimizzare
Elettrico a passo di lumaca Eppure va. Deve superare molti ostacoli - prodotto ancora troppo costoso, carenza di reti di ricarica, autonomia limitata, assenza di strategia privata e pubblica - ma la determinazione non gli manca. Le società di noleggio hanno deciso di dargli credito
Il caso TNT Né proprietà né noleggio
Smart Experience La nuova filosofia Arval Italia
Peugeot 308 SW Alle flotte piace Business
Lunga vita al Service. I Ricambi Originali allungano la vita dei Truck e da oggi anche del tuo Service. Grazie alle Confezioni Bulk, che uniscono la qualità a cui sei abituato, al vantaggio economico: più Ricambi acquisti meno ti costano.
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TANTO PER COMINCIARE
A SCUOLA DI SUCCESSO Destinato a un inevitabile successo il mondo del noleggio, in tutte le sue forme, deve crescere. A cominciare dal lessico per poi liberarsi della banalità, dei luoghi comuni dell’apparentemente ovvio Forse non siamo proprio simpatici. Nei convegni, negli incontri, su queste pagine non abbiamo mai mancato di verificare l’epilazione linguale. Però a un certo punto ci siamo sentiti come le scimmiette del circo Barnum, i nostri vibranti interventi alla Cicerone dei poveri (o alla Émile Zola di Quarto Oggiaro), del quale riportiamo una eloquente immagine, hanno stancato per primi noi stessi, e abbiamo smesso di vaticinare, rintanandoci tra le mura amiche della rivista, una specie di fortino dal quale sparare ai passanti: Case automobilistiche, membri Aniasa, establishment, filiera, maestri di pensiero… ma poi ti viene a noia anche questo. E adesso, con chi me la prendo? Boh. Il fatto è che in Aniasa un po’ ci ascoltano, e non ci vedono, come mi piacerebbe, un incrocio tra Gian Burrasca e Vittorio Sgarbi. Le Case, idem, anzi c’è in corso una specie di tregua armata, perché è passata la voce che noi un po’ di veicoli commerciali ne capiamo e allora “lasciamo aperta la porta a quegli affettatori di gonadi, ché non si sa mai”. Uffa. Quasi quasi ci vien voglia di passare dalla par-
te dei conservatori, di autoinquadrarci. Insomma, di darci una regolata. Perché qua, tra articolo 80 e 94, se tutto va bene (ovvero come dovrebbe per logica), tra un po’ si accorgono che il noleggio è ormai la vera frontiera, lo zoccolo duro del mercato dell’auto, e che spazzerà via New Ber, logica distributiva, autoriparazione indipendente… e a noi piacerebbe, dopo tanti anni di trincea, essere sul carro del vincitore. Il noleggio. L’unico dubbio che abbiamo è che non siamo sicuri che il popolo dei noleggiatori, captive o non captive, abbia ben compreso il potere e il potenziale che ha in mano. In breve tutta la filiera automotive potrebbe essere spazzata da un secco vento del deserto. Dalla distribuzione alla pubblicità, dai listini ai service pack, tutto verrebbe investito dalla forza che il noleggio e le sue variabili, già comprese in un provvido DNA, mostrerebbero ai fruitori, non più proprietari, ma possessori. Se è vero come è vero che alcuni segmenti sono ormai presidiati dalle ‘partite Iva’ e da quelle che stoltamente e ignorantemente vengono chiamate ‘Flotte’. E qui concludo: visto che il futuro è il noleggio, visto che il mercato sarà sempre più in mano ai gestori, cominciamo ad attrezzarci. Creiamo cultura, facciamo scuola, spieghiamo bene i concetti e impariamo noi stessi la nobile arte del renting. Cominciamo, e non è banale, dal linguaggio usato, bandiamo le banalità e i luoghi comuni. Se vogliamo crescere.
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Marzo 2015 - numero 34 anno 8
homepage 8 La scelta di TNT: né proprietà, né noleggio “Questione di fiducia”
11 Groupauto dalla parte delle flotte “IAS scende in campo”
12 Ricambi, è accordo Alphabet-AsConAuto “Nuovi modelli”
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13 Car Server porta l’NLT al GrandEmilia “Al centro commerciale”
14 Arval Smart Experience, a tu per tu con il cliente “Interazione totale”
16 Jaguar XE alla prova del mercato “Fammi posto”
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17 Driver e NLT: LeasePlan Mobility Monitor indaga “Quello che non sopporto”
18 Europcar mette in rete le recensioni dei clienti “Che voto mi dai?”
19 La voglia di elettrico si scontra con l’offerta “Tutto qui?”
20 La eMobility non è (più) una chimera “La vedo”
24 Twizy anche in versione cargo “Chi si vede”
26 Tutti i fattori che influenzano il valore residuo “Gli elementi della formula”
30 Classe A Rent Story, 650 km per testare comfort e abitabilità “Ginevra arrivo”
32 Peugeot 308 SW viaggia in Business “Nata grande”
34 Courier, tutto il Transit che serve in versione mini
Scegliere, Gestire, Ottimizzare Direttore responsabile Lucia Edvige Saronni Direttore editoriale Giuseppe Guzzardi gguzzardi@fiaccola.it flottefinanza@fiaccola.it Coordinamento editoriale Roberta Carati rcarati@fiaccola.it Redazione Tiziana Altieri taltieri@fiaccola.it Matthieu Colombo mcolombo@fiaccola.it Gianluca Ventura gventura@fiaccola.it Foto Archivio Vie&Trasporti, Archivio delle Case, John Next Collaboratori Mauro Armelloni, Dionigi Bovolo, Giacinta Moraschi, Giorgia Rocca, Monica Schiller, Antonello Serafini Amministrazione Silvana Galia amministrazione@fiaccola.it Abbonamenti Mariana Serci abbonamenti@fiaccola.it Marketing e Pubblicità (responsabile estero) Sabrina Levada slevada@fiaccola.it Traffico e pubblicità Laura Croci marketing@fiaccola.it Direzione, amministrazione, pubblicità Casa Editrice La Fiaccola s.r.l. 20123 Milano Via Conca del Naviglio, 37 Tel. 02/89421350 Fax 02/89421484 www.fiaccola.com Agenti Friuli Venezia Giulia - Trentino Alto Adige - Veneto - Emilia Romagna (Parma e Piacenza escluse) Giorgio Casotto Tel. 0425/34045 - Fax 0425/418955 ottoadv@tin.it Bimestrale - LO/CONV/059/2010 Reg. Tribunale di Milano n. 786 del 22/12/2006 - ROC 6274 Prezzi di vendita copia singola abbonamento annuo
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Grafica MiTi Web Novate Milanese (Mi) Tipografia Tep Srl Strada di Cortemaggiore 50 - 29100 Piacenza Iscrizione al Registro Nazionale della Stampa n.1740 - vol.18 - foglio 313 - 21/11/1985 La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente agli Autori. È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta che su supporti magnetici, digitali, ecc. Foro competente Milano
36 Rinnovi di gamma: il primo è Volkswagen Caddy
Il suo nome è stato inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l’invio delle nostre pubblicazioni (Legge 675/96 sulla Protezione dei dati Personali); se non desidera riceverle invii la sua richiesta scritta a: Casa Editrice La Fiaccola srl
“Di padre polacco”
ISSN 2039 - 571X
“Servizio espresso”
RUBRICHE 4 Legalmente 6 Quote rosa
25 Econews 29 Attualmente 39 Aftermarket
Questo periodico è associato all’Unione stampa periodica italiana. Numero di iscrizione 15132
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LEGALMENTE TEMPO DI LETTURA: 3 minuti QUESTA RUBRICA INTERESSA A: Società di noleggio, legali, automobilisti
CONTRATTI
Luci e ombre Franchigia o cauzione? L’uso improprio dei termini può causare gravi incomprensioni. E a farne le spese è sicuramente il cliente a cura di Dionigi Bovolo*
he il noleggio di automezzi, declinato nelle due modalità a breve e lungo termine, fosse un prodotto ormai cresciuto per affrontare esami sulle sue peculiari norme di funzionamento, lo si sapeva. Con il lodevole proposito di fare chiarezza sulle condizioni contrattuali dei singoli prodotti offerti dai maggiori player presenti sul mercato, la Camera di Commercio di Milano ha organizzato un incontro e preparato un dossier completato da un interessante parere tecnico - giuridico. Dalla lettura degli atti pubblicati, emergono luci ed ombre. Tra queste, appare con sconfortante chiarezza, la difficile intelligibilità di alcuni contratti e, per quanto riguarda le singole clausole di essi, le difficoltà che gli utilizzatori trovano nel capirle compiutamente per poi assumere, con piena avvertenza, le obbligazioni contrattuali che ne derivano. Un esempio ci viene offerto da quanto disposto in un contratto di noleggio, in merito al momento particolarmente delicato della consegna dell’autoveicolo
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e della sua restituzione alla fine del periodo di noleggio. Il fulcro del problema è rappresentato dai termini utilizzati nella redazione della specifica clausola contrattuale. Al momento della sottoscrizione del contratto, infatti, è previsto da parte del cliente il versamento di una “franchigia” addebitata sulla carta di credito, oppure versata in contanti. Essa è dovuta in caso di sinistro, anche se l’evento si è determinato senza che il conduttore del contratto abbia violato alcuna delle obbligazioni contrattualmente assunte, o addirittura
anche se l’incidente si è prodotto senza una sua condotta colposa. In questo caso, viene precisato, il termine “franchigia” utilizzato nella redazione della clausola non è giuridicamente corretto e, a parere di chi scrive, può essere foriero di gravi incomprensioni. Infatti, esso viene utilizzato in senso improprio, perché in realtà il versamento anticipato della somma richiesta è definibile come una cauzione. Una bella differenza ! ■ * L’Avvocato Dionigi Bovolo è un esperto di contrattualistica del trasporto
La Camera di Commercio vuole vederci chiaro “Un altro tassello della nostra azione sui temi della mobilità sostenibile, della trasparenza delle condizioni generali di contratto e della corretta concorrenza degli operatori”. Queste le parole utilizzate dalla Camera di Commercio di Milano nel presentare il ‘Parere in materia di clausole vessatorie nei contratti di noleggio auto a breve e lungo termine’. Un libro, 72 pagine fitte, che inquadra dal punto di vista giuridico quello che è di fatto un contratto ‘atipico’ prima di entrare nel merito di clausole, divieti, penali. Il nostro consulente lo ha letto per noi. Questo è solo il primo capitolo... R.C.
QUOTE ROSA TEMPO DI LETTURA: 3 minuti QUESTA RUBRICA INTERESSA A: Automobilisti
DETTO TRA NOI
Comprereste un’auto da questa donna? Sì, sì e ancora sì. E non perché lei è Olivia Wilde, una delle donne più belle al mondo, ma semplicemente perché saprà consigliarci meglio di un uomo. Io sono pronta a scommetterci di Tiziana Altieri
enetevi forte. Sto per abbattere po’ mi ci sento ma la carta d’identità un altro tabù... Le donne non parla chiaro) e ora ho anche un bimbo sono solo più abili (il numero di che, nonostante le dimensioni incidenti la dice lunga) e più attente (e contenute, con tutti i suoi accessori qui parlano le sanzioni per seggiolino, passeggino, etc - occupa comportamenti non rispettosi del decisamente più spazio di me. Insomma Codice della Strada) degli uomini al volante. Sono Poi ho incontrato anche decisamente più Emanuela e ho brave nella vendita delle capito che con più donne alla vendita auto. Provare per credere! crescerebbero le Se dovete sostituire la immatricolazioni. vostra quattro ruote, auguratevi che varcata la porta del salone ad accogliervi sia una è ora di cambiare la mia vettura. Ma ho venditrice e non un venditore, in barba le idee poco chiare. Comincia il a tutti coloro che ritengono che questo pellegrinaggio tra concessionari, tutti in sia un mondo ad esclusivo appannaggio zona nord ovest di Milano e provincia. maschile. Non lo dico certo per solidarietà femminile - che, si sa, non Io non mi abbatto, però... esiste - ma per esperienza personale. Il primo mi dice di gestirmi in Partiamo dall’inizio... autonomia l’usato. Lui preferisce non Non sono più una ragazzina (beh, io un ritirarlo (ma è fresco, freschissimo,
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ribatto io). Ci sono tanti siti, posso provare a piazzarlo così. Decido di cambiare modello. Dal secondo nessuno si avvicina per chiedermi se ho bisogno, tutti sembrano concentrati su altre faccende. Mi guardo intorno, passano 10, 15, 20 minuti e... tempo scaduto. Mi rivolgerò altrove. Il terzo mi fa un preventivo e una valutazione dell’usato. Chiedo se ci sono un po’ di margini (insomma lo sconto) e mi risponde: “Il prezzo è questo. Se la compra bene, altrimenti io mangio lo stesso”. Sono sconvolta. Insomma, io voglio un’auto nuova ma stanno facendo di tutto per farmi cambiare idea. Mi chiedo cosa ne penserebbero i costruttori assistendo a tali scene. Io però sono tenace, non mi arrendo. Ed eccomi approdare in due concessionarie di marchi francesi. In entrambe vengo accolta da donne. Brave, bravissime. Sanno creare empatia, comprendere le mie esigenze, propormi la giusta soluzione. Ora sono addirittura in impasse. Alla fine Emanuela mi ha convinta e ho scelto una Peugeot. Forse se ci fossero tante Emanuela si venderebbero più auto in Italia. Viva le donne... ■
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A VOI LA PALLA TEMPO DI LETTURA: 8 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Costruttori, società di noleggio, padroncini, driver
TNT ITALY
Questione di fiducia L’apertura di una linea di credito, di cui si fa garante l’express courier, è uno dei tratti distintivi del rapporto che lo lega agli oltre 300 fornitori. Un rischio che TNT si assume certo dell’affidabilità dei propri partner
partnership tra gli operatori coinvolti”. Il messaggio è chiaro: non ti metti nelle mani del primo che passa per affidargli un pacco e insieme la tua immagine. “I nostri fornitori - dice infatti il direttore operativo devono allinearsi alle nostre indicazioni. Ma quante delle aziende di trasporto possono cogliere l’opportunità di diventare nostri fornitori? Le difficoltà di di Roberta Carati accesso al credito, il limitato potere contrattuale, l’imna flotta completamente terziarizzata, com- possibilità di garantire continuità di business - elenposta di 2.700 veicoli che TNT non ha acqui- ca il direttore operativo - ridurrebbero i candidati a stato e nemmeno noleggiato. Un’anomalia poche decine”. Ed ecco l’idea. nel panorama italiano, una delle ragioni del successo imprenditoriale dell’express courier, per il quale si F&F TNT Italy non ha né veicoli in proprietà, né tratta di “un modello di business consolidato. Il know in noleggio, eppure muove più di un milione di how - ribadisce Aldo Donini, direttore operativo di spedizioni al giorno… TNT Italy - è dei fornitori”. ▲ È un modello di business consolidato, Lo scorso ottobre a Monza, relatore al seminario assolutamente prevalente qui in vanEmotion dedicato all’ottimizzazione della gestio- Italia: la rigidità del mercane di veicoli commerciali leggeri ‘La flotta che pro- to del lavoro mal duce’, Donini ha chiarito: “I furgoni sono il nostro ultimo miglio, la consegna a casa... Ecco perché TNT vuole creare le giuste
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A VOI LA PALLA
si concilia con le esigenze di flessibilità tipiche dell’express courier. Di conseguenza abbiamo sviluppato nel corso degli anni partnership con una serie di fornitori selezionati, ossia i nostri partner, che si impegnano a garantire gli standard di qualità necessari per i nostri servizi. Chiaramente non finisce qui. Per movimentare milioni di spedizioni bisogna innanzitutto... trovarle, senza parlare della loro gestione. E qui è TNT ad occuparsene...
per far valere il ‘peso specifico’ di un’azienda che utilizza ogni giorno 2.700 veicoli con i suoi partner e che necessita di specifici parametri di qualità relativamente alla propria flotta, che deve essere costantemente rinnovata ed essere il meno inquinante possibile.
F&F Quali e quanti sono i fornitori TNT? Con che F&F Intervenendo a vanEmotion, lei ha definito criteri vengono scelti? “TNT anello di congiunzione ▲ Le aziende partner nel settra i fornitori del servizio di “I fornitori possono tore dei pick up & delivery e consegna e le società di nolegdel linehaul sono complessifar valere il peso gio/costruttori”. In che senso? vamente più di 300. Vengono specifico scelte sulla base di rigorosi pa▲ Noi di TNT crediamo nello di un’azienda rametri, che partono dalla vasviluppo di una partnership con che utilizza 2.700 lutazione dell’esperienza spei nostri fornitori nella quale il veicoli ogni giorno”. nostro ruolo è quello di agevocifica nel settore, al tipo di lare/semplificare il loro lavoro, sgravandoli da una se- flotta utilizzato, sino a comprendere una fase di test rie di oneri e incombenze burocratiche e amministra- per verificare ‘sul campo’ la loro professionalità. tive - numerosissime come è noto qui in Italia - che possono defocalizzarli dal loro core-business senza F&F Che rischi si assume TNT nel porsi come gaprodurre alcun valore aggiunto. rante dei propri fornitori? Per contro, che vanVogliamo, in estrema sintesi, metterli in condizione taggi ne ricava? di poter lavorare al meglio. Anche nella fase di rinno- ▲ Il rischio è chiaro e importante: ci acvo della flotta vogliamo fare in modo che possano colliamo una fidejussione, con tutto quelusufruire delle migliori condizioni possibili, dialo- lo che ne deriva in termini di obblighi gando con le case produttrici e le società di noleggio giuridici. I vantaggi sono tuttavia evimarzo 2015 -
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A VOI LA PALLA
Cambio al vertice Francese di madre italiana, è il 49enne Christophe Boustouller il nuovo amministratore delegato di TNT Italy. Succede a Tony Jakobsen, che andrà a ricoprire il ruolo di business development director domestics. Nel suo nuovo incarico, Boustouller avrà la responsabilità sia del Business Domestic sia di quello International, e dovrà assicurare a TNT Italy una crescita profittevole del proprio business posizionandola stabilmente ai vertici del mercato espresso nazionale in linea con ‘Outlook’, la strategia globale di TNT. “Uno dei miei primi obiettivi - ha dichiarato il nuovo AD - sarà quello di orientare l’organizzazione sempre più a un approccio customer centric. In questo Paese TNT può contare su 7.000 persone la cui passione è un valore riconosciuto dal mercato. Ci troviamo in un momento di svolta e siamo una grande squadra che ha il dovere di saper cogliere le opportunità che si presenteranno”.
▲ Se possibile ancora di più: parafrasando una celebre pubblicità, potrei dire che la terziarizzazione è nulla senza il controllo e la gestione. F&F TNT ha fatto della sostenibilità ambientale uno dei suoi cavalli di battaglia. Ci riesce anche con un parco mezzi del quale non ha una gestione diretta? ▲ I nostri fornitori si impegnano per contratto a rinnovare la loro flotta. Siamo noi a stabilire gli standard cui loro devono adeguarsi se vogliono lavorare con noi. Sono parte essenziale di un progetto e ne sono consapevoli sin dall’inizio. Di conseguenza possiamo definire i nostri obiettivi in tema ambientale con la ragionevole certezza che siamo in condizioni di condividerli con chiarezza con i nostri partner e di farli rispettare. F&F A marzo 2014 prendeva il via un piano pilota in partnership con Arval. Un anno dopo com’è il bilancio? ▲ Estremamente positivo. Abbiamo dato vita a qualcosa di ‘storico’, dimostrando che con la buona volontà è possibile superare qualunque difficoltà: sono circa 200 i mezzi a oggi entrati nella flotta dei nostri partner grazie a questo accordo-quadro.
Uno dei 2.700 veicoli con cui l’express courier muove ogni giorno oltre un milione di spedizioni.
denti: una forte fidelizzazione dei nostri partner - cui apriamo una linea di credito inedita in Italia - e la garanzia di poter offrire loro le migliori condizioni sul mercato, garantendoci un rinnovo costante della nostra flotta. Non si tratta di un dettaglio da poco: oltre al discorso relativo alla diminuzione delle emissioni, poter contare su una flotta giovane praticamente azzera problemi tecnici e ritardi che possono inficiare la nostra operatività e quindi il nostro servizio. F&F Trovare equilibrio tra qualità e costi, tra soddisfazione del driver ed esigenze di saving dell’azienda sono la battaglia quotidiana di un fleet manager. . . Con una flotta terziarizzata, lo è anche di Aldo Donini?
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F&F Di scatole nere si parla tanto ma se ne montano poche. Qual è l’indicazione di TNT ai propri fornitori? ▲ Al momento lasciamo che siano loro a decidere se e come utilizzare questo strumento. Nel medio termine credo che nessuno potrà più prescindere dall’avere una scatola nera a bordo. I privati come le flotte... F&F Da 1 a 10 che voto dà alla flotta TNT? E alla gestione Donini? ▲ Beh, non si dovrebbe chiedere mai all’oste se il suo vino è buono... Comunque, sono convinto che c’è sempre un margine di miglioramente e per questo motivo alla flotta TNT darei un 7/8. ■
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DALLA PARTE DELLE FLOTTE
TEMPO DI LETTURA: 3 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Società di noleggio, ricambisti, autoriparatori, driver
IAS scende in campo Network, Ricambi, Gestione. Sono i pilastri su cui poggia la nuova società Groupauto che parla la lingua degli operatori del noleggio
Groupauto, IAS contribuisce ad aumentare il traffico nelle oltre 2.000 officine dei nostri network. Le premesse ha aggiunto - sono molto positive e noi ci impegneremo affinché i risultati non tardino ad arrivare”. Un primo, grosso risultato, era già arrivato con Arval. Da giugno 2013 la società di noleggio è infatti “un partner che, anche per le sue dimensioni, ci ha permesso di schiacciare sull’acceleratore. Solo di tagliandi e altri interventi di meccanica e carrozzeria, gestiamo circa 650 operazioni al giorno, per un totale di 135mila dall’inizio della collaborazione”.
Un’immagine dalla campagna pubblicitaria che ha sostenuto la sponsorizzazione della Nazionale Italiana Rugby. In alto, tre icone per altrettanti asset: Network, Ricambi, Gestione.
Il business che verrà a scelto di buttarsi nella mischia, e non è un Cuore pulsante di Italia Automotive Service è il customodo di dire. Groupauto Italia, gruppo di ac- mer service, che centralizza i servizi amministrativi e gequisto da più di 40 anni specializzato nella di- stionali delle flotte e delle assicurazioni. “I reclami di nostribuzione di ricambi e attrezzature d’officina, è spon- stra competenza - ha sottolineato Canonico - sono inferiori sor con il marchio PuntoPro all’uno per cento”. della Nazionale di Rugby. Ma Eppure la strada che porta alle Copertura totale è anche, dallo scorso maggio, compagnie di noleggio non è afdel territorio un nuovo player nel combattie doppia consegna fatto in discesa. “Oggi il nostro buvo mercato delle flotte con IAS giornaliera dell’88% siness è con le officine, le flotte in- Italia Automotive Service. cidono per pochi punti percentuali dei ricambi, con “IAS - ha dichiarato il presiden(il fatturato 2014 ha sfiorato i 19 punte del 93. te, Gianluca Canonico - rappremilioni di euro e abbiamo ordini in senta un ulteriore sviluppo per la nostra organizzazione portafoglio per 25); perchè c’è ancora scarsa conoscenche ci permette di investire tutta la nostra esperienza ma- za dei ricambi IAM e paura che il network non sia esteturata nella gestione delle flotte. Ci consente di cogliere so abbastanza da garantire il servizio. Sta a noi far capinuove opportunità di business e di ottenere sempre mi- re che si può fare aftermarket con un Gruppo serio, gliori condizioni commerciali; in linea con la filosofia finanziariamente solido, con 40 anni di storia...”. ■
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RICAMBI TEMPO DI LETTURA: 3 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Concessionari, società di noleggio, centri di assistenza, driver
ALPHABET POINT
Nuovi modelli Pienamente operativa la partnership con AsConAuto, che garantisce alla rete di assistenza Alphabet la fornitura di ricambi originali. Con sconti univoci Uno dei sei Alphabet Point della fase test. Una serie di incontri ha permesso di condividere in toto il nuovo modello di fornitura dei ricambi. Sotto, Roberto Sticca, operations director Alphabet Italia.
ei mesi di test per affinare i processi e via. Da gennaio, i 130 Alphabet Point distribuiti capillarmente in tutta Italia possono appoggiarsi ai consorzi della rete AsConAuto per l’approvvigionamento dei ricambi originali. Ricambi di tutte le marche che sono stati suddivisi in macrocategorie ‘commerciali’ (alta movimentazione, bassa movimentazione, telaistica, elettronica, etc.) alle quali i concessionari AsConAuto hanno applicato scontistiche univoche, considerate accettabili dalla società di noleggio. Con Roberto Sticca, operations director Alphabet F&F Dopo la fase test, da gennaio la partnership è Italia. siamo entrati nel merito della partnership. “La assolutamente operativa. Con che risultati? competitività dell’offerta - spiega - è un obiettivo co- ▲ Pienamente corrispondenti alle aspettative. Ora che stante, e l’area dei ricambi sulle auto multimake, da il nuovo modello è attivo, lo stiamo monitorando con la sempre un’importante voce di costo, è una delle aree massima attenzione, registrando ogni settimana gli aspetin cui le ottimizzazioni sono ti più delicati (copertura territoriapiù intense. le, numero consegne per giorno, “Gli Alphabet Point Alla luce di queste premesse, SLA consegne, ecc.). È chiaro che, sono al centro di l’accordo con AsConAuto in caso di situazioni di criticità ogogni operazione, rappresenta una scelta quasi gettiva sul reperimento del ricamcoinvolti sia nei naturale, in virtù di servizi che processi di fornitura bio, i nostri centri possono approvsoddisfano pienamente le novigionarsi da canali alternativi. che di gestione”. stre esigenze in termini di qualità, affidabilità e copertura territoriale. F&F Che valore ha l’accordo agli occhi degli utilizzatori di un veicolo Alphabet? F&F Ed eccoci agli Alphabet Point... ▲ In effetti, l’utilizzatore non ha visibilità su questo ▲ Abbiamo coinvolto da subito la nostra rete di assisten- accordo, e l’obiettivo è proprio che non se ne accorga: za prioritaria per il multimake, sensibilizzandola sul fat- stiamo cioè operando in modo che il nostro interlocutoto che qualsiasi nuova gestione non avrebbe dovuto ave- re continui a dare per scontati gli standard qualitativi gare impatti negativi sul servizio ai nostri clienti finali”. rantiti da sempre dal nostro servizio. ■
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TEST TEMPO DI LETTURA: 3 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Costruttori, società di noleggio, Partite Iva, famiglie, privati
CAR SERVER
Al centro commerciale Nella prima settimana di test, 80 potenziali clienti hanno chiesto un preventivo per un’auto in noleggio a lungo termine. Professionisti ma anche privati La Citroën DS4, proposta in NLT al canone mensile di 270 euro tutto compreso, e il suo involucro ‘auto inclusa’. L’iniziativa pilota di Car Server si è svolta dal 16 al 30 marzo.
Professionisti, agenti, artigiani, commercianti, Partite Iva, famiglie, privati: l’idea di un’auto da utilizzare senza acquistarla, contando sulla tranquillità che offre un pacchetto all-inclusive comprensivo di tasse, assicurazioni, manutenzione, assistenza stradale e pneumatici a famiglia che cerca una seconda auto ma an- piace; molti ne hanno sentito parlare ma ancora non ne che il neopatentato che, oltre a non avere la li- conoscono le modalità in dettaglio. Al GrandEmilia quidità necessaria per l’acquisto, pagherebbe hanno avuto la possibilità di chiedere informazioni e una fortuna di assicurazione, il professionista che ha anche di salire a bordo delle diverse auto ‘in vetrina’. Auto, promette la società reggiana, che sarà possibimesso gli occhi su una vettura di grossa cilindrata... Se l’obiettivo di Car Server era dimostare che la for- le noleggiare con una rata mensile conveniente e commula del NLT non è più un’esclusiva delle grandi flot- pleta di tutti i servizi accessori. te aziendali, c’è perfettamente riuscita. Il salotto della mobilità Spiega il direttore commerciale, Andrea Compiani: Car Server ha scelto “Un’azienda come la nostra, che immatricola più di GrandEmilia a Modena 6.000 veicoli l’anno, ha un potere d’acquisto diverso per presentare dal singolo guidatore, senza contare il rapporto di fiil noleggio a lungo ducia costruito con le case costruttrici. Questa ecotermine in chiave nomia di scala siamo in grado di trasferirla al cliente Small Business. finale, con soddisfazione di tutta la filiera. Ci siamo Lunedì 16 marzo, GrandEmilia. L’ipermercato di preoccupati inoltre, per primi nel noleggio, di avere Modena è teatro di un’iniziativa pilota messa a punto ampia disponibilità di modelli, dall’utilitaria al segper lo Small Business: portare il noleggio a lungo ter- mento premium, in pronta consegna”. mine nei centri commerciali, avvicinandosi a una fa- Sempre in chiave Small Business Reggio Emilia ospiscia sempre più ampia di pubblico. In una sola setti- terà lo Store del noleggio, un ‘salotto della mobilità’ mana sono state un’ottantina le persone che hanno che si affaccerà direttamente sulla Via Emilia, all’inrichiesto un preventivo, molte di più quelle che si sono terno dei quale i clienti potranno avvicinarsi a questo fermate incuriosite presso l’innovativa postazione. nuovo modo di concepire l’automobile. ■
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STRUMENTI TEMPO DI LETTURA: 6 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Società di noleggio, fleet manager, mobility manager, driver
ARVAL SMART EXPERIENCE
Interazione totale Nuovi strumenti per una nuova relazione con i clienti: fleet manager e driver hanno a disposizione App, portali e soluzioni digitali. Tutti su misura
Nel portale dedicato ai Driver, non solo strumenti di servizio (a destra), ma anche un ‘serious game’.
Dalla parte del fleet manager Due gli strumenti a misura di fleet manager: Arval Connect e Arval Fleet View. Il primo è un portale che raccoglie contenuti editoriali, informativi e operativi sul mondo Arval e sul mondo dell’auto; si ‘sfoglia’ come un giornale ma permette anche di verificare le date di consegna del veia chiarezza, innanzitutto. Collegarsi al nuovo colo, visualizzare documenti utili quali le Schede portale Arval (http://arvalsmartexperience.it), Servizi e la Guida alla Restituzione, e ovviamente di online da febbraio, è come inserire un indiriz- passare allo strumento gemello - Arval Fleet View zo sul navigatore: a destinazione ci arrivi di sicuro. e ad altri siti o tool Arval con un semplice click. Devi solo decidere da dove partire: sei un Fleet Più tecnico Arval Fleet View, grazie al quale il fleet manager monitora costantemente la flotta: dalla comManager oppure un Driver? Clicchi, visualizzi, e ti si apre un mondo. Anzi due. La società di noleggio ha messo in rete nuovi strumenti - App, portali Web e soluzioni digitali - pensati per una figura professionale che sta cambiando pelle (nessuno nel mondo automotive sta evolvendo tanto come il fleet manager) ma anche per l’utilizzatore finale. Per l’uno e per l’altro, la parole chiave è semplicità. E tecnologia, nemmeno a dirlo. Molto visual e intuitivo, Arval Smart Experience risponde all’esigenza di chi è preposto alla gestione di un parco auto di tenere sempre controllati gli indicatori della flotta, ben sapendo che anche il comportamento di chi guida contribuisce a rendere più o meno efficiente e costoso l’uso della vettura aziendale.
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di Giorgia Rocca
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STRUMENTI posizione del parco auto al suo effettivo utilizzo, dai costi di gestione (quelli legati al carburante, per esempio) al livello delle emissioni di CO2 prodotte... Evidenti i vantaggi: in un unico ‘contenitore’ il fleet manager ha a disposizione sul proprio computer, tablet o smartphone, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, tutti i documenti utili per una overview quotidiana; può accedere al sito Guida alla Restituzione (con benefici in termini di maggiore chiarezza e trasparenza nella gestione del fine noleggio e nel report dei costi) e anche ad Arval Telematics (area riservata a coloro che hanno sottoscritto il servizio di telematica e che permette di visualizzare le dashboard e la reportistica relativa a ciascun veicolo in flotta). Pensando a chi guida E poi c’è lo strumento, una App totalmente gratuita e disponibile per sistemi iOS e Android, sviluppato per gli utilizzatori di un veicolo aziendale. Con pochi click i driver possono compilare il form di prenotazione - Arval ne gestisce circa 40mila all’anno - per richiedere interventi di manutenzione ordinaria, sostituzione pneumatici, revisione, richiamo tecnico, installazione post vendita, sostituzione cristalli, manutenzione straordinaria, denuncia sinistro. Possono anche visualizzare i dettagli contrattuali e quelli del veicolo; cercare le stazioni di rifornimento (comprese quelle di metano) e visualizzare i punti di interesse (ristoranti, parcheggi, bancomat...). Infine, e non è un dettaglio, possono inviare direttamente dalla App un reclamo al Contact Center di Arval (che risponde anche al telefono - tutti i numeri sono sulla Carta Servizi Arval - ed è operativo su tre fronti: assistenza stradale 24 ore su 24; servizio clienti da lunedì a venerdì dalle 8 alle 19; denuncia telefonica di sinistro, quest’ultima un’assoluta novità). “Siamo l’unica società di noleggio con un call center interno. L’indice di soddisfazione dei nostri driver - ha sottolineato il neo direttore marketing, Fabrizio Campione - è del 97 per cento”. E siccome l’utilizzatore è prima di tutto una persona, Arval Smart Experience si ritaglia uno spazio anche per il divertimento: ed ecco l’App Arval Drive Challenge, un ‘serious game’ con cui mettersi alla prova e misurare il proprio stile di guida al volante. P.S. Gestita attraverso il GPS dello smartphone, questa App è aperta a tutti, non solo ai driver Arval. ■
Pensato per i Fleet Manager, Arval Connect raccoglie contenuti editoriali sempre aggiornati, mentre Arval Fleet View permette di tenere d’occhio gli indicatori della flotta: dal suo effettivo utilizzo ai costi di gestione...
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NOVITÀ TEMPO DI LETTURA: 3 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Concessionari, società di noleggio, fleet manager, mobility manager, driver
JAGUAR XE
Fammi posto BMW e Mercedes, e poi Audi, Volvo, Lexus. È con loro, top player del segmento CD, che se la vedrà la Casa britannica. La sua arma è XE, da giugno sul mercato Idris Elba, attore, musicista e regista, ha guidato la XE da Londra a Berlino lungo un percorso di 1.200 km, facendo registrare un consumo di 4,3 litri ogni 100 km. Peculiarità tecniche di XE sono la monoscocca in alluminio, lo schema delle sospensioni e l’innovativo sistema All Surface Control, e i motori Ingenium realizzati anch’essi in alluminio.
iglior TCO del segmento. Basterebbe questo per predire all’ultima nata Jaguar, XE, il successo in flotta. Secondo uno studio Eurotax Glass’s, infatti, in ambito prezzo di listino la berlina garantisce consumi di carburante ridotti, costi di manutenzione inferiori, svalutazione per usura più bassa, costo di replacement degli pneumatici minore. Tutto questo determina, sempre secondo il Forecast di Eurotax, un valore residuo a tre anni del 44 per cento contro una media del segmento del 42,7. Ce n’è abbastanza per “tornare di prepotenza”, per dirla con Paolo Daniele, direttore vendite flotte Jaguar Land Rover Italia, “nel segmento CD, quello delle berline premium di fascia media, finora lasciato quasi totalmente ai competitor tedeschi”.
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garanzia è estesa a tre anni con percorrenza illimitata (Audi, BMW e Mercedes si limitano, di serie, a due). A ciò si aggiunge un pacchetto di manutenzione programmata e una completa assistenza stradale triennale. I costi di gestione diventano così i più economici della categoria, grazie anche all’efficienza del nuovo motore Ingenium, che consuma in media soltanto 3,8 litri/100 km e ha un livello di emissioni di CO2 di 99 g/km. F&F Ald Automotive è stata scelta come partner europeo. Sarà un rapporto esclusivo? ▲ Sarà il player di riferimento per tutta la rete dei dealer Jaguar Land Rover e opererà con il brand Jaguar e Land Rover Fleet & Business Renting. F&F Qual è il profilo dell’utilizzatore dell’auto aziendale XE? ▲ Considerando che in Italia il segmento CD presenta il 34 per cento di clienti ‘privati’, il 28 di utenti aziendali che scelgono la soluzione NLT, il 12 di aziende che acquistano generalmente in leasing, pensiamo di inserrci con successo tra gli user chooser aziendali delle grandi e medie imprese (middle management, quadri e personale itinerante), i titolari di ditte individuali o micro-aziende, i liberi professionisti. ■
Jaguar punta a vendere 1.600 XE all’anno, di cui 450 ai clienti business, per una quota di mercato dell’1,2%.
F&F L’asso nella manica è il pacchetto di assistenza completo con tre anni di garanzia? ▲ Assolutamente sì. ‘Jaguar Care’ permette alla nuova XE di diventare la punta di diamante del segmento. La 16 -
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SONDAGGIO TEMPO DI LETTURA: 3 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Società di noleggio, aziende Ict, driver
LEASEPLAN MOBILITY MONITOR
Quello che non sopporto I risultati, anche curiosi, di un’indagine tra gli utilizzatori di auto in noleggio a lungo termine di venti Paesi, sono la base di lancio di Clear Box hi sono i peggiori guidatori in Europa? Gli italiani fanno ‘mea culpa’ posizionandosi al secondo posto dopo i rumeni ma prima di greci, bulgari, croati e tedeschi. Risulta da un’indagine realizzata dall’Osservatorio LeasePlan Mobility Monitor e dall’istituto di ricerca internazionale TNS sui conducenti di auto in noleggio a lungo termine in venti Paesi; conducenti che, quotidianamente, trascorrono al volante 50 minuti (gli italiani dieci minuti in più) restando bloccati nel lefonare senza gli appositi auricolari (lo fanno 8 su 10). “Influenzare il comportamento del conducente - ha ditraffico almeno una volta il giorno (62 per cento). chiarato Gavin Eagle, direttore commerDalla ricerca risulta anche che il comporciale di LeasePlan Italia - è il prossimo tamento più fastidioso è il ‘tallonamenLa telematica sarà step che porterà a un miglioramento delto’ (24 per cento), seguito dalla ‘guida parte integrante la gestione delle flotte aziendali. Abbiamo troppo lenta’ (20) e dal ‘tagliare la stradella proposta lanciato il progetto Clear Box, che preveda’ alle altre auto (17). Al quarto posto le commerciale LP de la possibilità di installare sui veicoli noaggressioni verbali che si subiscono menper aumentare tre si è al volante, ma, curiosamente, gli l’efficienza dei servizi. leggiati un dispositivo telematico per la gestione di tutti quegli aspetti legati sia alla italiani affermano di non commetterne. Infine, si posiziona in fondo alla classifica degli atteg- prevenzione dei rischi sia al controllo operativo della flotta. La scelta dipende dalle specifiche esigenze dei giamenti più detestati il sorpasso pericoloso. A proposito di pericoloso, è molto diffusa la pessima abi- nostri clienti che variano secondo il settore merceologitudine di mangiare mentre si guida (32 per cento) e di te- co di appartenenza e il numero dei veicoli in NLT”. ■
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Alcuni dei risultati della ricerca condotta dall’Osservatorio LP. Significativo il 50% di driver interessati ai corsi di guida sicura.
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WWW.EUROPCAR.IT TEMPO DI LETTURA: 3 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Società di noleggio, driver
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ONLINE REVIEW
Che voto mi dai? Europcar si espone al giudizio del suo cliente. E fa bene. Pubblicate e condivise in rete, le recensioni hanno una ricaduta positiva in termini di nuove prenotazioni rmai è un’abitudine. Quando si tratta di prenotare un albergo o una località di villeggiatura, gli italiani vanno a leggersi i commenti di chi ci è già stato. Poggia su questo dato di fatto ‘Online Review’, lo strumento operativo da gennaio attraverso il quale chi noleggia un’auto o un furgone può prendere visione delle recensioni sul veicolo e sui servizi forniti dalla compagnia di rent-a-car. A garantire autenticità e imparzialità ci pensa Reevoo, “autorevole partner a cui Europcar ha affidato la gestione di Online Review nella certezza di poter far valutare il proprio servizio senza alcun intermediario”. Va da sé che solamente chi ha avuto un’esperienza di noleggio con il Gruppo potrà dire la sua. Ma sarà il caso
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Più che positiva la valutazione dei viaggiatori Europcar. Da gennaio a oggi, il tasso di conversione in noleggi tra i clienti che hanno letto le recensioni è pari al 5%, contro una media standard dell’1,5. Più alto anche il valore medio dell’ordine: 160 contro 145 euro.
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a decidere quali clienti verranno invitati a compilare il questionario di customer satisfaction. Tutti i particolari in cronaca Oltre alle considerazioni di chi ha già utilizzato quel mezzo in quella determinata località, per ogni modello comparirà il punteggio medio delle recensioni ricevute. Con un semplice click, poi, si potrà accedere ai dettagli: condizioni del veicolo, ritiro, comfort, soddisfazione delle aspettative, pulizia, veicolo nuovo, rapporto qualità/prezzo. Il servizio di traduttore automatico renderà disponibili in lingua italiana anche i commenti di utenti di altri Paesi. Dall’inizio dell’anno il tasso di conversione in noleggi di chi ha letto le recensioni è pari al 5 per cento, a fronte di una media dell’1,5 di chi non ha termini di confronto. Non solo. Meglio documentati, i clienti tendono anche a spendere di più: 160 contro 145 euro. ■
PRE-COVER TEMPO DI LETTURA: 3 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Case auto, concessionari, società di noleggio, fleet manager, utilizzatori auto aziendali
AUTO ELETTRICHE
Tutto qui? Si fa tanto parlare della trazione a batteria, ma in realtà i numeri esigui sul venduto e sul circolante la dicono lunga su un segmento ancora agli albori
NISSAN LEAF Va bene, in queste ultime settimane quasi tutti i costruttori hanno presentato auto elettriche. Ma quelle che fino a tutto il 2014 erano veramente acquistabili e totalmente (senza range extender quindi) elettriche erano le tre di seguito. L’antesignana, nonché tra le più apprezzate, è la Leaf di Nissan, dalle forme un po’ insolite, ora giunta alla seconda generazione. Monta un motore da 80 kW di potenza con 254 Nm di coppia e promette un’autonomia di 199 chilometri. Grazie a un sistema di navigazione intelligente (il CarWings con relativa App), ti dice già in anticipo dove puoi arrivare con la corrente che hai nelle batterie. Prezzo da 30.690 euro pila inclusa.
RENAULT ZOE Grazie alle centrali atomiche, la corrente in Francia è a buon mercato. Da qui la spinta verso la trazione elettrica dell’ex azienda di Stato. La sua Zoe ha parti in comune con la cugina Leaf e si propone come la classica utilitaria ideale per quanti abitano nelle grandi aree metropolitane e vogliono rimpiazzare - ad esempio - una vecchia Clio con una pari categoria (è lunga 4.084 millimetri) ma dal cuore ecologico. Monta un motore da 65 kW di potenza e 220 Nm di coppia. L’autonomia promessa tocca i 210 chilometri. Il prezzo s’attesta sui 22mila euro più 79 euro al mese per la batteria.
isogna, una volta per tutte, dire la verità sulle auto elettriche (ma non solo quelle, perché il discorso è ancora più vero per i commerciali a batteria). In primis, è che non è possibile avere solo un veico zero emission nel proprio garage, tanto meno in flotta. Perché l’autonomia dichiarata dalle Case è - un po’ come i famigerati consumi carburante Cuna - da prendere con le molle e legata a modi d’impiego ‘attenti’. E sappiamo che nell’uso comune non va così. C’è il problema dei punti di ricarica pubblici, gestiti da più società che ti obbligano ad aprire contratti di fornitura diversi: così, quando ti rechi in un posto devi sapere di chi sono le colonnine e munirti di apposita carta. I tempi di ricarica sono eterni, stante l’assenza in Italia dei supercharger. Se poi sfrutti la presa del box, allora alla sera l’auto non la usi più (deve caricarsi). Infine c’è il prezzo d’acquisto gonfiato e spesso non comprendente il costo dell’accumulatore. Capito?
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TESLA S 85 Forse l’auto del lotto che ha più senso. Perché roba da ricconi, che si possono permettere anche una seconda auto, termica. E che chi ha un veicolo Zev ne ha spesso un secondo tradizionale lo testimonia il basso chilometraggio delle Model S d’occasione rivendute in Danimarca, Paese attento al tema ambientale e dove queste auto sono più popolari. Ebbene, dopo un triennio di possesso raramente si va oltre i 25mila chilometri di percorrenza. Tuttavia è un’auto fascinosa, una berlinona a sette posti (nel bagagliaio posteriore c’è uno strapuntino biposto e sotto il cofano anteriore c’è un altro baule). Potenza di 283 kW, coppia di 440 Nm e autonomia pari a 502 chilometri. Prezzo da 82.700 euro batteria compresa.
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COVER TEMPO DI LETTURA: 12 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Case auto, concessionari, società di noleggio, fleet manager, utilizzatori auto aziendali
ALTERNATIVA ALL’ORIZZONTE
LA VEDO L’isola dell’elettrico è ancora lontana. Ma c’è, non è una chimera. Infatti, anche le grandi società di noleggio sono impegnate nelle manovre di avvicinamento... di Roberta Carati
on possono ancora definirlo un business con la B maiuscola e faticano a dare dei numeri, ma è indubbio che le società di noleggio abbiano messo a fuoco l’elettrico per quello che è: un mercato agli inizi. A differenza dei Paesi nordici, per esempio, dove male che vada le vendite oscillano tra il 5 e il 10 per cento. Che cosa manca, in Italia, perché si esca finalmente dalla fase sperimentale? È un problema di gamma (il prodotto c’è, ma anche se appetibile non è oggettivamente abbordabile)? Di carenza di reti di ricarica (oggi ci sono duemila colonnine pubbliche, una per ogni veicolo elettrico in circolazione)? Di autonomia limitata? Cos’altro? Quattro top player del noleggio hanno raccolto la sfida. E rilanciato su tutti i fronti.
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F&F Secondo Pietro Menga, presidente Cei-Cives, “dobbiamo smetterla di fare test, non se ne può più di vedere la mobilità elettrica in chiave di progetto”. È d’accordo? Che cosa manca, davvero, per far crescere un mercato che non arriva allo 0,1 per cento? ▲ Claudio Manetti, AD e Direttore Generale Leasys: Credo che non si possa non essere d’accordo col presidente: la sua è anche profonda frustrazione di fronte a uno sviluppo dell’elettrico che non c’è nei fatti. Dipende da molti fattori: le case costruttrici propongono prodotti troppo costosi; sulle infrastrutture non si investe e ciò è figlio di bilanci pubblici compromessi e falcidiati dalla crisi, ma anche da assenza di visione (in Germania, ad esempio, è stato lanciato un programma per rendere i lampioni delle strade punti di ricarica); in-
COVER fine, i consumatori non sono convinti che l’elettrico sarà l’alimentazione del futuro, sebbene siano evidenti i vantaggi economici nella gestione. Insomma, mancano una strategia pubblica (europea, nazionale, locale) - e privata (case auto) possibilmente convergenti. ▲ Paolo Gerla, Responsabile dell’area Manufacturer and Pricing Observatory Arval Italia: Manca a mio avviso un’offerta di prodotto reale a un costo accessibile. Le infrastrutture a disposizione, inoltre, non consentono un utilizzo ottimizzato di questa tipologia di veicoli. Mettendo da parte la questione dello smaltimento del-
le batterie, che risulta a oggi essere un’incognita forse un po’ prematura da affrontare, le percorrenze sono molto ridotte, così come le stazioni di ricarica risultano essere scarse e presenti solo nei centri urbani. A questo si aggiunge la mancanza di incentivi che, per poter consentire di considerare l’elettrico come una soluzione di mobilità valida, devono essere reali, veri e fruibili da parte del cliente. ▲ Andrea Cardinali - Presidente e AD Alphabet: Si tratta di una presa di posizione dura, ma condivisibile. In Italia abbiamo superato le 1.100 immatricolazioni di vetture elettriche, con una crescita a doppia cifra, ma i numeri continuano a essere marginali: la eMobility stenta a decollare, anche a causa di un sistema di infrastrutture ancora lacunoso, seppur in espansione (500 colonnine di ricarica un anno e mezzo fa, 700 oggi).
Il costo del petrolio ribassato a 45 dollari non aiuta ma, per quanto riguarda il nostro Paese, il vero freno al raggiungimento degli obiettivi fissati in sede europea (riduzione di C02 del 20 per cento entro il 2020) è rappresentato dalla mancanza di incentivi statali destinati allo sviluppo della mobilità elettrica. ▲ Gavin Eagle, Direttore Commerciale LeasePlan Italia: Sono assolutamente d’accordo. A mio avviso manca l’infrastruttura: stazioni di ricarica e punti di assistenza sempre più affidabili e specializzati. F&F Dall’autovettura al veicolo commerciale, l’offerta c’è. Quanto a misura di flotta? ▲ Eagle (LeasePlan): Ci sono molte belle vetture elettriche a misura di flotta e ogni costruttore ha realizzato il suo modello, pensandolo anche per target di clientela differenziati. Ormai è una questione di gusto. ▲ Gerla (Arval): Negli ultimi 12 mesi hanno debuttato in questo settore anche i marchi Premium, ampliando l’offerta. Basti pensare a Mercedes che ha affiancato Classe B a Smart, a BMW con i3, a Volkswagen con EUp! e EGolf. Ma è ancora troppo limitata, concentrata su pochi costruttori e costosa. PSA, Nissan e Renault, invece, hanno ampliato la gamma di veicoli ad uso professionale. Da punto di vista del consumatore finale, il veicolo elettrico a scopo commerciale è sicuramente una soluzione ottimale, soprattutto nel caso in cui si abbiano percorsi predefiniti e prevalentemente urbani. ▲ Cardinali (Alphabet): L’offerta si è ampliata significativamente, e oggi possiamo contare su una ventina di vetture che ben si sposano con le esigenze di mobilità di chi ha scelto l’elettrico. Auto come la Tesla S, per esempio, hanno riscontrato un notevole successo nonostante un costo che si aggira sui 70mila euro. Tra tante, ci piace menzionare una realtà made in Italy: la micro car Birò, che Alphabet ha individuato come soluzione ottimale per la flotta di Tenaris Dalmine, a seguito di un progetto che prevedeva lo studio delle percorrenze attraverso l’installazione di GPS Logger sulle vetture. A oggi ne ha acquistate 21, che possono essere ricaricate sia in azienda che a casa propria.
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CLAUDIO MANETTI- LEASYS “Le flotte non sono pronte: le scarse infrastrutture non consentono di mettere nelle mani dei propri dipendenti veicoli elettrici. L’offerta di prodotto comincia a essere ampia, ma da sola non è sufficiente: bisogna stare attenti a non stremarla, a non sostenerla con investimenti pubblici”.
ANDREA CARDINALI - ALPHABET “In poco più di un anno abbiamo chiuso accordi con moltissimi clienti, come Deloitte e Costa Crociere. L’elettrico è un tema ancora da metabolizzare per molte aziende, ma siamo orogliosi e soddisfatti di essere diventati un punto di riferimento per quelle che l’hanno scelto o che stanno pensando di adottarlo”.
PAOLO GERLA - ARVAL ITALIA “Il nostro interlocutore principale interessato a soluzioni di mobilità elettrica è un’azienda strutturata, di medie-grandi dimensioni, che richiede veicoli elettrici per effettuare dei test di comparazione di tale alimentazione rispetto alle alimentazioni classiche, soprattutto in un’ottica di car-pooling”.
GAVIN EAGLE - LEASEPLAN ITALIA “I limiti alla diffusione dell’elettrico possiamo considerarli come problemi o trattarli come sfide da superare, congenite alla nascita di un nuovo business. Questo prodotto è nato infatti contemporaneamente all’inizio di una profonda crisi che in pochi anni ha quasi dimezzato il mercato auto”.
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F&F Che incidenza ha l’elettrico sulla vostra flotta? ▲ Gerla (Arval): In merito all’incidenza dell’elettrico sulla flotta Arval possiamo parlare di numeriche piuttosto ridotte e limitate, con un target rappresentato soprattutto da aziende di grandi dimensioni. Oggi non possiamo dire di rispondere a una reale domanda quanto più a una curiosità verso questa tipologia di veicoli. ▲ Manetti (Leasys): Abbiamo qualche veicolo; tra questi, nella flotta del car sharing pubblico torinese, abbiamo le 500 EV, la versione elettrica realizzata da FCA esclusivamente per il mercato americano. Troppo poco per parlare di incidenza. ▲ Eagle (LeasePlan): In LeasePlan l’elettrico è ormai da anni normal business al pari del noleggio di qualsiasi altra autovettura. Oggi siamo presenti su tutto il territorio italiano, in percentuale più alta al nord, con oltre 255 veicoli. Rispetto al nostro business sono ancora cifre marginali, ma se consideriamo il totale dei veicoli noleggiati dagli operatori di settore, possiamo dire che LeasePlan detiene una quota del 32 per cento. F&F Qual è il profilo dell’utilizzatore? ▲ Eagle (LeasePlan): Non abbiamo un profilo tipo. Tutti possono appassionarsi all’elettrico. E le motivazioni vanno da una spiccata attenzione per il pianeta e per le emissioni di CO2, fino a un bisogno di contenimento dei costi; perché se è pur vero che un’auto elettrica non costa poco, il minor costo del carburante e della manutenzione ordinaria fa rientrare dell’investimento. ▲ Cardinali (Alphabet): AlphaElectric, soluzione completa di eMobility che abbraccia ogni aspetto legato all’elettrificazione della flotta, si rivolge ad aziende dalla mentalità innovativa, che desiderano usufruire da subito dei vantaggi della mobilità elettrica: queste aziende possono gestire il parco auto con maggiore efficienza ed essere veramente pronte alla mobilità del futuro, con un occhio alla sostenibilità. La eMobility permette spostamenti di breve e media distanza in totale comfort e senza emissioni in loco di CO2. È la soluzione ideale per muoversi in città senza limitazioni, come nel caso delle ZTL. ▲ Manetti (Leasys): Facile dire che è persona attenta all’ambiente. Falso. È più preda della moda, quella di avanguardia che ti mostra diverso dagli altri... Non credo che considerazioni di tipo economico incidano su questo tipo di scelta. Nel settore pubblico è altra cosa: il green è attrattivo, porta qualche consenso.
COVER F&F Sembrerebbe che la PA sia oggi il target più rappresentativo, ma è forte il sospetto che si tratti soprattutto di un’operazione di immagine... ▲ Manetti (Leasys): È esattamente ciò che intendevo dire, concordo pienamente. ▲ Eagle (LeasePlan): Negli scorsi anni qualche operazione poteva essere sicuramente di immagine, ma oggi cominciamo ad assistere a iniziative più concrete e di supporto attivo allo sviluppo di progetti che prevedano l’utilizzo dei veicoli elettrici e migliorino la mobilità nelle città: per esempio, il permesso di entrare nelle zone del centro a traffico limitato o il parcheggio gratuito sulle strisce blu per tutti gli autoveicoli elettrici. ▲ Cardinali (Alphabet): Approcciarsi con prevenzione nei confronti di progetti di mobilità sostenibile da parte delle Amministrazioni Pubbliche sarebbe ottuso e ingeneroso. Di recente abbiamo premiato il Comune di Firenze nel corso del ‘Green Pride della Business Mobility’: con oltre 400 punti di ricarica nel 2015 e 4.000 mezzi elettrici, ha contribuito a promuovere una mobilità urbana all’avanguardia, riducendo l’inquinamento atmosferico. Fortunatamente questo esempio virtuoso non è isolato: sono infatti attivi progetti di installazione di colonnine di ricarica elettriche anche sulla BreBeMi. ▲ Gerla (Arval): La Pubblica Amministrazione rappresenta sicuramente un target molto rappresentativo, seppur non l’unico. Non si tratta a nostro avviso di un’operazione meramente di immagine, ma una scelta legata a una forte motivazione da parte della PA di attuare una politica di riduzione delle emissioni di CO2. F&F Il limite alla domanda del privato è il delta di costo tra un veicolo elettrico e uno ad alimentazione tradizionale, oltre che un’infrastruttura di ricarica pubblica ancora carente. L’azienda che cosa teme? ▲ Gerla (Arval): I costi: alti quelli di approvvigionamento (listini elevati e bassa rivendibilità futura) e difficili da stimare quelli legati alla mobilità. Inoltre, le infrastrutture di ricarica sono molto carenti e concentrate prevalentemente nei grandi centri urbani. Per questo molte aziende si stanno attrezzando per installare le colonnine all’interno della propria sede, per ovviare, almeno in parte, a tale mancanza. ▲ Cardinali (Alphabet): L’autonomia limitata: l’ansia di ‘restare a piedi’ è ancora la principale barriera mentale. Subito dopo vengono i dubbi sulle infrastrutture di ricarica pubbliche e domestiche, seguiti da quel-
li su batteria, performance e infine sulla scelta limitata: il timore è quello di trovarsi alla guida di un’auto ‘brutta’, poco potente e quindi poco divertente. ▲ Manetti (Leasys): Le stesse cose, ma direi amplificate. Immagini se questi aspetti sono castranti per un singolo quanto lo possono essere per chi deve gestire una flotta composta di molti veicoli. F&F È riduttivo pensare a un mercato compatibile con un raggio d’azione giornaliero di 75 chilometri? ▲ Manetti (Leasys): Oggi l’elettrico potrebbe soddisfare le esigenze di aziende a mobilità locale, a patto che le stazioni di servizio montino colonnine e le batterie richiedano tempi di ricarica brevi; diversamente, potrebbe valere il modello Tesla, con la sostituzione delle batterie stesse; o ancora l’impianto di zone di ricarica nei parcheggi aziendali. ▲ Gerla (Arval): È un dato reale, che corrisponde all’autonomia effettiva di un elettrico. Se il veicolo è impiegato in un ambito urbano, questo dato è positivo; se invece ne viene fatto un uso in ambito extra-urbano, l’autonomia di 75 chilometri viene percepita come un forte limite alla mobilità del cliente. Se poi aggiungiamo che i tempi di ricarica sono ancora decisamente lunghi... Infine, rimane una grossa incognita legata alla tecnologia: poiché a oggi il mercato è nuovo, molti potenziali consumatori stanno aspettando di capire quale sarà l’evoluzione in termini di performance (soprattutto autonomia) e diminuzione (auspicata) di costi. ▲ Cardinali (Alphabet): Dati alla mano, l’elettrico rappresenta una soluzione ideale: la maggior parte delle auto aziendali percorre infatti meno di 100 km al giorno. Vengono intrapresi viaggi brevi su percorsi fissi soprattutto dai pendolari, o per consegne, erogazione di servizi tecnici, visite ai clienti. Tutti viaggi che possono essere fatti comodamente con veicoli elettrici. Anche limitandoci ai clienti Alphabet, un’analisi conferma che solo il 6 per cento percorre più di 120 km al giorno. ▲ Eagle (LeasePlan): La stima dei 75 km è più che plausibile, questo perché il 60 per cento degli spostamenti quotidiani a livello europeo è al di sotto di questa distanza. Inevitabilmente il limite di autonomia di un veicolo elettrico crea ancora una barriera psicologica, ma siamo certi che pian piano il cambiamento avverrà, perché le case costruttrici, estremamente attente ai bisogni dei consumatori, stanno facendo passi avanti sempre più veloci nell’evoluzione tecnologica. ■ marzo 2015 -
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ELETTRICI TEMPO DI LETTURA: 3 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Piccoli trasportatori, automobilisti
In apertura, Twizy in versione cargo. In alto la sagoma posteriore e a sinistra il profilo laterale. In basso, il vano di carico e il cockpit estremamente razionale.
TWIZY CARGO
Chi si vede Dopo la due posti arriva la versione trasporto merci, che si rivolge a chi si muove nei centri città. Facile da parcheggiare e niente dazi nelle Ztl oltre due anni dal suo debutto sul mercato Twizy, il quadriciclo della Losanga cento per cento elettrico, si fa cargo per soddisfare le esigenze di chi effettua piccole consegne nei centri città. Il frutto della collaborazione tra Renault Tech e Renault Sport Technologies non paga dazio nelle Ztl e non deve sottostare a nessun limite orario. Rispetto alla versione tradizionale, rinuncia al posto passeggero e propone un nuovo taglio della struttura posteriore. Qui, infatti, è stato ricavato un vano da 18 litri. Vi si accede attraverso lo sportello con apertura a 90 gradi, dotato di blocchetto di sicurezza.
A
Agile e accessibile Due le versioni proposte: 45 e 80. Sono dotate, rispettivamente, di unità elettriche in grado di erogare una potenza massima di 7 kW (9 Cv) e 13 kW (15 Cv). L’autonomia può raggiungere gli 80 chilometri in modalità eco-guida, una cinquantina in condizioni di utilizzo più severe. Per il pieno di energia sono necessarie circa 3 ore e mezza. Le note dolenti? Non è disponibile un impianto di riscaldamento e, nelle giornate più fredde, anche con le 24 -
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LA CARTA D’IDENTITÀ Cognome e nome Versione Motore Potenza max di picco Potenza max continua Autonomia omologata Autonomia reale
Renault Twizy Cargo 45 tipologia kW (Cv) kW (Cv) km km
Velocità max km/h Lunghezza mm Larghezza mm Altezza mm Larghezza vano merci mm Lunghezza vano merci mm Altezza vano merci mm Volume vano merci lt Carico massimo vano bagagli kg Peso a vuoto (batteria esclusa) kg Numero di posti Prezzo listino (Ive esclusa) Euro
Cargo elettrico
7 (9) 13 (17) 4 (5) 8 (10) 100 (ciclo urbano ECE-15) 80 in modalità eco-guida, 50 in condizioni di utilizzo severe 45 80 2.338 1.237 1.454 500 550 950 180 75 347 375 1 6.399,23 7.063,16
plastiche trasparenti che chiudono l’abitacolo (in optional), l’aria si fa sentire. E poi al vano merci si può accedere anche dalle porte anteriori che non possono essere bloccate. Insomma, meglio non lasciare nulla a bordo. Il quadriciclo francese cento per cento elettrico è proposto a partire da 6.399 euro più Iva. Ai quali va aggiunto il canone mensile per il noleggio delle batterie, pari a 40,98 o 50 euro al mese (Iva inclusa) in funzione della versione scelta. ■
ECONEWS
IL NOLEGGIO È ECOCOMPATIBILE
Elettrico e ibrido, metano e idrogeno... Gli orizzonti ‘verdi’ del renting a lungo e breve termine appaiono sempre più sconfinati. Flotte&finanza li mette a fuoco per voi, riferendo di accordi, novità, progetti. Anche decisamente futuribili...
ZOE, CON ENEL LA RICARICA È VELOCE
FCA SOSTIENE MILANO Un impegno che non durerà solo sei mesi, il tempo dell’Expo. Se lo è assunto Fiat Chrysler Automobiles consegnando 70 vetture a basse emissioni e ad alimentazioni alternative che saranno utilizzate all’interno del sito espositivo come ‘courtesy car’ per le delegazioni di tutti i Paesi. “Fca - ha chiarito Alfredo Altavilla, responsabile per la regione Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) - intende fin da ora sostenere e sottoscrivere la carta di Milano”, il protocollo sulla sicurezza alimentare che sarà consegnato a Ban Ki-moon. “Il vero senso dell’Expo - ha detto ancora - è unire le forze del pubblico e del privato per dare a tutti l’opportunità di un futuro migliore”. Delle 70 vetture fanno parte cinquanta 500L e dieci 500 elettriche che si aggiungono alle 35 auto già consegnate a novembre. Secondo il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, “Fca è un ambasciatore doc che contribuirà non poco all’arrivo dei visitatori”.
ECOVEICOLO? NIENTE BOLLO PER TRE ANNI Un passo alla volta, pare avviato a conclusione positiva l’iter per l’esenzione del bollo, per i primi tre anni, limitatamente ai veicoli ecologici di nuova immatricolazione. All’incontro ‘Automotive: progettare il rilancio’, organizzato dall’Anfia, di fronte alle tante proposte per alleggerire la fiscalità di settore (innalzamento
della quota di deducibilità delle auto aziendali, abolizione dell’Ipt e del superbollo...) il viceministro dell’Economia Morando ha detto: “Il buon senso suggerisce di scegliere l’esenzione del bollo di tre anni per i veicoli ecologici perché richiederebbe risorse relativamente ridotte, intorno ai 40 milioni di euro, e porterebbe vantaggi a tutto il sistema Paese con un miglioramento dell’aria significativo in termini progressivi”. E poi: “Possiamo metterci al lavoro per formalizzare sul terreno tecnico una soluzione adeguata e farla entrare nei provvedimenti della sessione di bilancio 2015-2016”.
Trenta minuti, il tempo di una pausa pranzo. Basta per una ricarica completa di Renault Zoe alla colonnina ‘Fast Recharge Plus’ di Enel attivata presso la eni station al km 31.400 della SS Pontina. Il sistema consente la ricarica rapida in corrente alternata a 43kW di potenza, tecnologia compatibile con Zoe, e in corrente continua, modalità utilizzata da altri elettrici sul mercato. Già oggi, Renault R-Link permette di localizzare i punti di ricarica Enel; domani sarà anche possibile prenotarli.
PIÙ NUOVE, PIÙ PULITE Nel 2014 in Europa il tasso medio di CO2 emesso dalle nuove vetture è sceso a 123,3 g/Km, ovvero 3,5 g/Km in meno rispetto all’anno precedente. È quanto emerge da uno studio elaborato dalla società di ricerche Jato Dynamics. Tra i cinque principali mercati dell’auto il nostro Paese, con una media di 117,9 g/Km, è secondo solo alla Francia (113,9 g/Km); seguono la Spagna (con 118,7 g/Km), la Gran Bretagna (124,6 g/Km) e la Germania (131,9 g/Km).
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LUMINOSA LEAF
La prima auto fluorescente al mondo collauda la prima autostrada luminescente al mondo. Il tandem ‘luminoso’ è formato dalla Nissan Leaf e dalla Smart Highway, il tratto di autostrada olandese che prefigura le strade del futuro. Il rivestimento dell’elettrica, frutto di una tecnologia esclusiva Nissan che utilizza l’alluminato di stronzio, è in grado di assorbire i raggi UV per poi illuminarsi quando cala il sole per otto/dieci ore.
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VALORE RESIDUO TEMPO DI LETTURA: 7 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Case auto, concessionari, società di noleggio, fleet manager, mobility manager, driver
FATTORI DETERMINANTI
Gli elementi della formula Nello scorso numero abbiamo illustrato quali sono le caratteristiche e i criteri di determinazione del valore residuo, sia per le automobili sia per i Light Commercial Vehicle. Vediamo adesso quali sono le voci che influenzano direttamente questa fondamentale parte del canone di Antonello Serafini
el numero 33 di Flotte&finanza abbiamo visto come non sia possibile banalizzare il concetto di valore residuo, già dalla sua definizione iniziale: Il valore residuo è il “valore di una proprietà al termine del periodo di investimento”.
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Il problema è che per determinare il canone questo valore va calcolato non alla fine del rapporto ma all’inizio, anzi prima, al momento della determinazione del canone. Ed è anche vero che si devono considerare fattori spesso imponderabili come la diffusione del veicolo, la richiesta a tre anni. Insomma, se l’auto ha avuto o meno successo. Ciò, ovviamente, non è facile. Limitiamoci quindi a esaminare le linee generali delle voci che contribuiscono alla determinazione del valore residuo, principalmente per le auto ma anche per i veicoli da lavoro. Durata contrattuale Fa riferimento all’invecchiamento anagrafico del veicolo che, con il passare del tempo, si svaluta in maniera crescente.
VALORE RESIDUO Percorrenze chilometriche L’utilizzo del veicolo impatta sulle percorrenze chilometriche e influisce in maniera direttamente proporzionale sulla svalutazione del veicolo stesso. Ciclo di vita e sostituzione dei modelli Il ciclo di vita dei modelli si accorcia sempre più; sostituzioni, restyling e face - lift sono più frequenti. L’innovazione tecnologica è via via più rapida, ad esempio nella sicurezza (safety e security), nelle emissioni inquinanti, nell’interazione telematica. Ciò impone ai costruttori di accorciare i cicli di sostituzione dei modelli per immettere sul mercato veicoli avanzati. Questa tendenza incide sul fattore obsolescenza del mezzo: i veicoli invecchiano più velocemente, le curve di svalutazione diventano più ripide. Il fenomeno, molto impattante per le autovetture, comincia ad essere significativo anche per gli LCV. Allestimenti e qualità intrinseche del veicolo Com’è percepito il veicolo all’uscita dalla fabbrica, in termini di qualità dei materiali, assemblaggi, finiture esterne e interne?
Lo stile Il design del modello di un’automobile ha un forte impatto sul suo valore residuo. Ovviamente, stile e design sono concetti molto personali, ma sono variabili che hanno un’incidenza importante sui valori residui e di solito possono avere effetti diversi a seconda dei Paesi. Per i veicoli commerciali, anche se non trascurabile, il peso della voce design e appeal è meno importante. I volumi disponibili sul mercato I volumi di produzione-immissione sul mercato del veicolo nuovo hanno effetto sul suo valore residuo, così come i canali su cui viene concentrata la vendita dell’usato. Ad esempio, concentrare le vendite dell’usato sul canale di vendita dei commercianti di usato potrebbe far abbassare il valore residuo, in quanto i commercianti tendono a privilegiare la vendita di prodotti meno cari per evitare che restino troppo tempo sui loro piazzali. L’immagine del brand Difficilmente quantificabile, il brand gioca senza dubbio un ruolo importante nella determinazione del valore residuo.
Spesso i chilometri indicati come percorrenza abituale sono sottostimati rispetto alla realtà.
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VALORE RESIDUO
PER UN’AZIENDA IN PERFETTA FORMA Gestione economica aziendale G Analisi finanziaria, economica e patrimoniale della situazione aziendale G Gestione della situazione di ricollocamento e/o riorganizzazione del personale dipendente Marketing G Supporto per attività di marketing G Organizzazione di convegni e di eventi G Realizzazione di mini siti e di web-video Sicurezza negli ambienti di lavoro G Nomina del responsabile esterno del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) G Stesura del documento valutazione rischi (DVR) Sorveglianza Sanitaria G Nomina del medico competente G Esecuzione delle visite mediche e accertamenti diagnostici direttamente in loco Formazione G Formazione dei lavoratori G Corsi di Primo Soccorso e Antincendio G Corsi modulabili secondo le diverse esigenze aziendali Altri servizi G Bandistica regionale G CAF in loco
srl
amministrazione@sinetix.it
Motorizzazione e cilindrata Assumono rilievo soprattutto nei Paesi europei dove la tassazione sul veicolo è commisurata alla potenza del motore o alle sue emissioni di CO2. Per i veicoli da distribuzione, oltre che importante, la classe Euro è strategica per l’accesso ai centri urbani. L’alimentazione Nonostante il progressivo diffondersi di veicoli elettrici o ibridi, il diesel continua ad essere l’alimentazione preferita. Prezzo È un fattore sempre più rilevante, in quanto la tendenza va verso la progressiva ‘virtualizzazione’ dei listini. La continua rotazione nella commercializzazione di nuove versioni e allestimenti, la variazione delle dotazioni di serie, così come le ‘scontistiche occulte’ (dai contributi statali agli incentivi alla rottamazione, alle campagne promozionali dei costruttori con supervalutazione dell’usato o finanziamenti a tasso zero), rendono molto più volatili i listini dei veicoli nuovi, con un effetto negativo sull’appetibilità di quegli stessi modelli una volta che diventeranno veicoli usati. Per gli LCV? Ancora più difficile A complicare le cose per i veicoli commerciali, la possibilità di scegliere la versione tra le migliaia disponibili a listino per ogni singolo modello (anche se, in realtà, le versioni-configurazioni preferite sono poche decine). Riguardo agli LCV sussistono altri fattori da considerare: • Ciclo di utilizzo più ampio, anche di svariati mesi. Il possessore/proprietario di un LCV tende a tenerlo il più a lungo possibile • Percorrenze chilometriche in genere superiori a quelle delle auto • Allestimento. Capitolo a sè e nuova frontiera del NLT di LCV, finora trascurato per la sua complessità ma potenziale, grande occasione di business. ■
ATTUALMENTE
A PROPOSITO DI FLOTTE&FINANZA
‘Pillole’ dall’Italia e dal mondo. Dall’andamento del mercato del renting all’attuale offerta di servizi, fino ai consigli per gli automobilisti. Cos’è cambiato e cosa cambierà per i gestori e gli utenti di auto aziendali
LINEADIRETTA CON LEASEPLAN Sei un professionista o una piccola impresa? Vuoi conoscere il canone mensile della tua nuova auto? Domande dirette e immediate com’è diretto e immediato il nuovo sito di LeasePlan (www.lineadiretta.leaseplan.it). LineaDiretta utilizza le ultime soluzioni di web design utili per garantire una navigazione fruibile su tutti i dispositivi: mobile, smartphone e tablet. Subito in home page ‘Scopri il noleggio’ e ancora le tre mosse per noleggiare un’auto, i servizi, i prodotti, e una sezione dedicata alla ‘Deducibilità fiscale’ con i chiarimenti sulla normativa. Bene in evidenza anche il form di contatto (in foto).
L’AUSTERITY FA DECOLLARE IL MERCATO Lontano dai livelli ante-crisi, ma in crescita. Accelera ancora il mercato dell’auto dell’UE. Dopo il +5,7 per cento registrato nel 2014 e il +6,7 di gennaio 2015, anche febbraio va in archivio con un aumento del 7,3 per cento. Secondo i dati diffusi dall’Acea, sono in particolare i Paesi più penalizzati dalle politiche di austerity dell’Eurozona a tirare la volata: Portogallo (+35,6 per cento), Spagna (+26,1), Irlanda (+24,3), Italia (+13,2), Grecia (+12,4). Riguardo al mercato italiano, il Centro Studi Promotor rileva come l’incremento degli ultimi mesi sia da attribuire essenzialmente alle immatricolazioni per noleggio. “Occorre tuttavia considerare - si legge in una nota - che, pur in assenza di una stima ufficiale, da molte indicazioni emerge che è in crescita anche il noleggio a lungo termine a privati. Ne consegue che la domanda dei privati potrebbe essere stata sottostimata”.
BASSO COSTO ALTO GRADIMENTO Quaranta Paesi entro fine 2015. Si amplia il raggio d’azione di InterRent, il marchio low cost di Gruppo Europcar. Il piano di espansione - in linea con la crescita dell’autonoleggio a basso costo che oggi
rappresenta circa il 20 per cento del mercato europeo del car rental - sarà gestito dalla sede di Madrid da José María
ART. 94, UN ALTRO NO Una bocciatura che vale come un ‘si’ la pronuncia del Consiglio di Stato che ha rigettato gli appelli presentati dai Ministeri dei Trasporti e dell’Interno contro le Ordinanze del TAR del Lazio dello scorso novembre che avevano sospeso l’efficacia
González, managing director di Europcar Spagna. In Italia, dove il marchio è già presente a Bergamo, Bologna e Catania, è prevista a breve l’apertura di altre stazioni di noleggio, sempre in prossimità di aeroporti strategici per il traffico leisure.
della Circolare del MIT del 10 luglio 2014 sull’intestazione temporanea dei veicoli (Art. 94 del Codice della Strada). Le società di noleggio a lungo termine non saranno quindi obbligate a registrare il nome dell’intestatario sul
IL CAR POOLING DEL CAR SHARING Sembra uno scioglilingua, ma è così che si presenta eVeryride, la nuova App che ha debuttato al Cisco Live! DevNetHackathon 2015. La formula è semplice: dopo aver scaricato gratuitamente l’applicazione (Android: http://goo.gl/zKGVYD - iOS: http://goo.gl/bjAP7P), l’utente utilizza l’auto messa a disposizione con la formula del carsharing ma, dopo aver identificato le persone che sono interessate a quel noleggio, la condivide con altri utenti che hanno in programma di percorrere, in parte o in toto, la medesima tratta. Aggregatore degli undici servizi di carsharing oggi in funzione nelle principali città d’Italia, eVeryride facilita il contatto tra gli utenti con ulteriori possibilità di sviluppo.
libretto di circolazione. Lo stesso vale per gli utilizzatori del servizio che potranno continuare a circolare, almeno per ora, come hanno sempre fatto. Non resta che attendere l’udienza di merito fissata presso il TAR del Lazio per il 28 maggio.
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LONG TEST TEMPO DI LETTURA: 6 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Management, ufficio acquisti, società di noleggio, driver
Circa 650 chilometri in sette ore, un viaggio sufficiente per mettere alla prova il comfort di guida e l’abitabilità di Classe A180. Ecco come se l’è cavata
CLASSE A RENT STORY
MARTEDÌ 3 MARZO. GRAN PARTE DELLA REDAZIONE DI FLOTTE&FINANZA HA LASCIATO MILANO ALL’ALBA ALLA VOLTA DI GINEVRA, DOVE SI STA SVOLGENDO L’85ESIMA EDIZIONE DELL’INTERNATIONAL MOTOR SHOW.
Trovare la posizione ideale in funzione della propria altezza è facile, grazie al volante e al sedile regolabili in poche e semplici mosse.
UN’OCCASIONE PER TESTARE L’ABITABILITÀ DI CLASSE A.
Il posto di guida è confortevole e tutti i principali comandi sono a portata di mano.
Un vezzo particolarmente gradito dal pubblico femminile...
QUANDO FUORI È BUIO E SI NECESSITA DI LUCE ALL’INTERNO DELL’ABITACOLO, IL PASSEGGERO PUÒ ACCENDERE QUELLA A LUI DEDICATA CHE NON DISTURBA LA GUIDA. UN ALTRO ACCORGIMENTO PRO-SICUREZZA.
E per i documenti o gli oggetti che si vogliono tenere lontani da sguardi indiscreti c’è l’apposito cassetto chiuso.
LONG TEST Ginevra è andata in scena l’85esima edizione dell’International Motor Show. Un appuntamento imperdibile per chi si occupa di auto, visto che rimane il principale nel panorama europeo. E un’occasione per toccare con mano il comfort di guida e l’abitabilità della Classe A180 che Casa Editrice la Fiaccola sta impegnando in un long test (di ben 24 mesi), grazie a un accordo con la divisione flotte di Mercedes-Benz Italia. Tre le persone a bordo e ciascuna ha espresso il suo punto di vista. Gianluca Ventura quello del driver, Giuseppe Guzzardi del passeggero anteriore e Tiziana Altieri del passeggero posteriore. Il risultato? La più piccola con la Stella sulla calandra è stata promossa! L’abitacolo si è rivelato confortevole anche per un tragitto mediolungo (circa 650 chilometri complessivi e oltre sette ore di viaggio). Si è potuto inoltre apprezzare l’efficiente impianto di navigazione che non si limita a fornire le indicazioni sulla strada da percorrere, ma segnala anche i limiti di velocità istantanei. E quando si attraversa un confine di Stato, in automatico fornisce info sulle norme in vigore nel Paese nel quale si sta entrando. Soddisfacenti, infine, an-
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E Citan affronta Big Snow In questa stagione non capita di rado che sulla strada per Ginevra si incontri la neve all’altezza del Monte Bianco. Nessun problema per Classe A, dotata di pneumatici invernali inclusi nel canone di noleggio. E, fortunatamente, il cambio pneus è incluso anche per il Citan, il veicolo commerciale della Stella che la Casa Editrice sta utilizzando da luglio del 2013 grazie a CharterWay. In occasione dell’arrivo di Big Snow su Milano alla fine di gennaio, Giò ha comunque potuto effettuare prese e consegne in totale sicurezza. Ecco un altro vantaggio legato al noleggio: stoccare i pneumatici estivi (e poi gli invernali) non è più un nostro problema.
che i consumi grazie alla presenza dello Start&Stop, utilissimo nel traffico caotico di Ginevra. Nonostante le due ore di coda per uscire dalla città e i tanti saliscendi del percorso che prevede il passaggio dal traforo del Monte Bianco, per l’intero viaggio sono bastati 37 litri di diesel. Con un litro sono stati quindi percorsi circa 18 chilometri. ■
Un altro plus è rappresentato dai comandi sul volante. Consentono di entrare nel menù delle info e di comandare la radio mantenendo sempre il pieno controllo della vetttura a tutto vantaggio della sicurezza.
A me è ‘toccata’ la panca posteriore. Posso distendere gambe e braccia, grazie alle mie ‘dimensioni’. Una persona più alta probabilmente non starebbe altrettanto comoda. L’auto è omologata per cinque persone, ma se parliamo di adulti per viaggiare comodamente non si deve superare quota quattro.
Regolabile la cintura di sicurezza che si adatta quindi alla statura di ciascun driver.
INTORNO ALLE 10.00 LA REDAZIONE HA RAGGIUNTO GINEVRA. LA CLASSE A180 FORNITA DALLA DIVISIONE FLOTTE DELLA STELLA PER UN LONG TEST FA IL SUO INGRESSO ‘TRIONFALE’ IN CITTÀ.
Per questo primo tratto di strada ho fatto il passeggero. Classe A è comoda anche dal mio punto di vista. Posso ripararmi dal sole tramite l’apposita aletta che integra uno specchietto.
SIAMO DENTRO AL SALONE, PROPRIO NELLO STAND MERCEDES-BENZ, DOVE È ESPOSTA LA A200. IMPOSSIBILE RESISTERE A UN SELFIE!
LE AUTO DI F&F TEMPO DI LETTURA: 6 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Case auto, società di noleggio, responsabili acquisti, fleet manager, mobility manager, driver
PEUGEOT 308 SW
Nata grande Più lunga di 11 centimetri rispetto alla berlina, offre un’eccellente abitabilità interna e un bagagliaio tra i più spaziosi della categoria. A misura di rappresentanti di Tiziana Altieri
rossover e monovolume in Europa non sono uette propria delle familiari con la coda allungata. riuscite a scalfire la quota delle station wagon, Dentro, 308 Sw propone il Peugeot i-Cockpit, ossia stabili da qualche anno al 10 per cento. Il tar- volante ridotto per sensazioni dinamiche intense, un get di questo segmento? Coppie, con o senza figli, e quadro strumenti in posizione alta per leggere le informazioni senza mai distogliere lo sguaraziende. In comune hanno il fatto di perdo dalla strada, una consolle centrale pucorrere moltissimi chilometri l’anno, di Alle flotte il Leone essere interessate a un utilizzo polivalen- dedica l’allestimento lita, un touch screen da 9,7 pollici che integra tutti i comandi liberando la plante e di non voler rinunciare al comfort. E Business cia dai pulsanti. proprio qui si inserisce a pieno titolo in abbinamento Peugeot 308 Sw con i suoi 4.585 millime- ai motori diesel. Qui Eccellente l’abitabilità che si avvantagtri di lunghezza, 1.863 di larghezza e 1.471 il navigatore è di serie. gia di un passo allungato, rispetto alla berlina, di 110 millimetri. Più spazio, di altezza. La vettura riprende le linee fluide della berlina, in particolare nel frontale dove trovia- quindi, per gli occupanti dei sedili posteriori e nel mo la calandra con cornice cromata e i caratteristici bagagliaio, tra i più generosi della categoria con i suoi gruppi ottici allungati, distinguendosi però per la silho- 610 decimetri cubi che possono diventare 1.660 ab-
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LE AUTO DI F&F LA SCELTA DI Flotte&finanza Cognome e nome Peugeot 308 SW Luogo di nascita Sochaux (Francia) Versione Business Alimentazione Diesel Cilindrata cm3 1.997 Potenza kW (Cv)/giri 110 (150)/4.000 Coppia Nm/giri 370/2.000 Omologazione Euro 6 Cambio/n°marce Manuale/6 Consumo km/lt 27,0 Emissioni CO2 g/km 95 Capacità serbatoio lt 53 Capacità vano bagagli dm3 610 Capacità vano Bagagliaio con sedili ribaltati dm3 1.660 Lunghezza mm 4.585 Larghezza mm 1.863 Altezza con barre mm 1.472 Massa vettura kg 1.390 Prezzo (Iva esclusa) € 26.100,00 On line www.peugeot.it
TANTO SPAZIO e ben sfruttabile nel bagagliaio di 308 Sw. Grazie al sistema ‘Magic Flat’ che permette di ribaltare velocemente le due parti del sedile posteriore, si ottengono un pavimento piatto lungo 2.026 millimetri (standard è di 1.069) e un volume totale di 1.606 decimetri cubi ai quali si aggiungono i 54 sotto il pianale. Capiente, quindi, e facile da caricare grazie all’ampia luce posteriore e alla soglia particolarmente bassa. Con pareti mobili su entrambi i lati sono stati ricavati dei tasconi per sistemare gli oggetti più piccoli. Oggetti che, in alternativa, possono essere bloccati attraverso la cinghia elastica sul rivestimento laterale sinistro. Sono infine disponibili due binari in alluminio dotati di quattro ganci amovibili in metallo per fissare oggetti voluminosi.
battendo il sedile posteriore. Decisamente ampia la scelta per quanto riguarda i propulsori. Da 68 a 133 kW, anche Euro 6 Due le unità a benzina, rigorosamente Euro 6: 1.2 PureTech Turbo da 81 o 96 kW (110 o 130 Cv) e 1.6 Thp da 151 kW (205 Cv). Quattro i diesel: 1.6 Hdi da 68 kW (92 Cv), 1.6 e-Hdi da 84 kW (115 Cv), 1.6 BlueHdi da 73 o 88 kW (100 o 120 Cv) e 2.0 BlueHdi da 110 o 133 kW (150 o 180 Cv). I primi due sono Euro 5, gli altri Euro 6. Standard i cambi manuali 5 o 6 rapporti, su richiesta l’automatico. Ed è pro-
prio con i propulsori a gasolio (il più potente escluso) che la Casa francese si rivolge alle flotte, alle quali dedica l’allestimento Business disponibile a partire da 23.250 euro Iva esclusa. Di serie, oltre un equipaggiamento pro sicurezza completo (Abs, Esp, Hill Assist, fari fendinebbia, airbag conducente e passeggero, laterali doppi e a tendina e indicatore perdita pressione pneumatici), ci sono: regolatore e limitatore di velocità programmabile, climatizzatore automatico bi-zona e touch screen con navigatore satellitare integrato, radio trituner con comandi al volante, sei altoparlanti, Mp3, due prese Usb, Bluetooth, modulo di comunicazione localizzata con Sim integrata e servizi Peugeot Connect Sos. ■
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MASSIMA CURA dai progettisti è stata rivolta alla scelta dei materiali e alle finiture. Anche 308 Sw adotta il Peugeot i-Cockpit che prevede, tra l’altro, un volante di dimensioni ridotte e il quadro in posizione rialzata. Praticamente assenti i pulsanti dal cruscotto: tutti i comandi sono riuniti nel touch screen centrale.
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VEICOLI COMMERCIALI TEMPO DI LETTURA: 7minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Case, società di noleggio, fleet manager, responsabili acquisti, padroncini, driver
FORD TRANSIT COURIER
Servizio espresso Un vero e proprio Transit anche se in versione mini, grazie alla cabina estremamente funzionale e a un vano di carico che è il più generoso della categoria di Monica Schiller
il ‘cubo’ americano riprende gli elementi del kinetic design che caratterizzano la gamma dell’Ovale Blu, a partire dall’ampia griglia trapezoidale per continuare con il cofano scolpito. Tutto è stato studiato per rendere più semplici ed economici eventuali interventi di riparazione.
n anno fa, con Courier, Ford ha completato il rinnovamento dell’intera gamma Transit. Dedicato alle imprese alla ricerca di una soluzione funzionale per la mobilità urbana, il più piccolo della famiglia da lavoro dell’Ovale Blu è prodotto in Turchia con numerosi componenti di Fiesta e Focus B Max. Tre le motorizzazioni disponibili: due diesel, il Tdci 1.5 da 55 kW (75 Cv) e il Tdci 1.6 da 70 kW (95 Cv), e il benzina EcoBoost 1.0 da 74 kW (100 Cv). Noi lo abbiamo messo alla prova nella versione equipaggiata con il diesel meno potente. Con allestimento Trend, al top della gamma, questo veicolo è proposto a 14.000 euro, al netto di Iva e optional esclusi. Soddisfacente il comportamento su strada e i consu-
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ESTETICAMENTE
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mi: sono stati percorsi oltre 14 chilometri con un litro a pieno carico pur in assenza dello start&stop, su richiesta a 250 euro. Grazie alle dimensioni compatte e al diametro di sterzata contenuto, il ‘cubo’ americano si muove agilmente nel traffico. Buona la tenuta di strada ed efficiente l’impianto frenante che sfrutta dischi sull’anteriore e tamburi sull’asse posteriore. Esp con Traction Control System e Hill Holder ed Emergency Brake Assist sono sempre di serie. In optional, in-
VEICOLI COMMERCIALI
TESTATO DA Flotte&finanza Cognome e nome Ford Transit Courier Luogo di nascita Turchia DRIVELINE Motore Marca e modello Cilindrata cc Potenza kW(Cv)@giri Coppia Nm@giri Inquinanti Omol./sistema Cambio Tipo/marce INGOMBRI Lunghezza mm Larghezza mm Altezza mm Passo mm Sbalzo anteriore mm Sbalzo posteriore mm Diametro di volta mm Carreggiata anteriore mm Carreggiata posteriore mm Lunghezza vano di carico mm Larghezza vano di carico mm Altezza vano di carico mm Larghezza tra passaruota mm Largh. x alt. porta posteriore mm Largh. x alt. porta laterale mm Altezza soglia di carico mm Volume di carico m3 MASSE Tara kg Portata kg Peso totale a terra kg
UNA CABINA MODULABILE Ford Duratorq 1.499 55 (75)/3.750 190/1.700 Euro 5/ Egr+Fap Manuale/5 4.157 1.976 1.747 2.489 819 849 10.500 1.494 1.479 1.620 1.488 1.227 1.012 1.105 x 1.070 600 x 1.050 536 2,3/2,6 1.280 515 1.795
vece, il sistema di monitoraggio della pressione dei pneumatici. Soluzioni a misura di noleggiatori Uno dei punti forti di Transit Courier è proprio l’abitacolo, organizzato come un ufficio mobile. Tanti i vani portaoggetti con l’allestimento Trend. Oltre al classico cassetto chiuso e alle tasche sui pannelli porta, ci sono un cassetto sottosedile lato guida, l’imperiale sopra il parabrezza e una console centrale, dove
Il vano di carico di Transit Courier offre fino a 2,6 metri cubi grazie all’abbattimento del sedile passeggero e alla paratia ripiegabile, nel Seat Pack. Vi si accede attraverso le porte posteriori a battente con apertura a 180 gradi o la laterale destra scorrevole, di serie solo con l’allestimento Trend. Standard sei ganci di ancoraggio amovibili. Ottima la scelta di illuminarlo con luci a led.
MOTORE Duratorq 1.5 TDCi da 55 kW (75 Cv) di potenza massima e 190 Nm di coppia per il veicolo del test. L’unità rispetta i limiti della norma Euro 5 via Egr e Fap. In abbinamento il cambio manuale a 5 rapporti dall’innesto morbido. Basse le spese di gestione del veicolo: l’intervallo di manutenzione è fissato a un anno o 30.000 chilometri.
è possibile riporre piccoli laptop e documenti A4. Di serie qui anche la docking station MyFord Dock, una soluzione molto intelligente per ospitare dispositivi come smartphone, tablet e navigatori con presa di ricarica nascosta nella parte alta della plancia. Il vano di carico è uno dei più generosi della categoAL CENTRO la plancia ria con i suoi 2,3 metri cubi che diventano 2,6 in pre- di Transit Courier senza della rete metallica e del sedile passeggero ab- nell’allestimento battibile (di serie con l’allestimento al top della gamma). superiore, il Trend. In questo caso è possibile sistemare a bordo oggetti Particolarmente utile lunghi fino a 2.590 millimetri. Le fiancate sono già do- la docking station con presa Usb per tate, all’interno, di punti di fissaggio multipli per al- la ricarica lestimenti ad hoc. Un accorgimento utile per chi fa no- di smartphone leggio e non deve quindi intervenire sulla struttura del o tablet. Così si può essere sempre mezzo per personalizzarlo a misura di cliente. Un veicolo dai bassi costi di gestione: il paraurti po- collegati in sicurezza steriore è realizzato in più parti, in modo da non ne- alla propria base e rinunciare a spese cessitare della sostituzione integrale, mentre le fian- aggiuntive, come cate sono dotate di protezioni laterali. La posizione quella necessaria rialzata dei fari, infine, riduce il rischio di danni in per un navigatore caso di piccoli urti. ■ portatile. marzo 2015 -
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VEICOLI COMMERCIALI TEMPO DI LETTURA: 6 minuti QUESTO ARTICOLO INTERESSA A: Fleet manager, società di noleggio, ufficio acquisti, driver
NUOVO VW CADDY
Di padre polacco Alcuni ritocchi di carrozzeria e l’arrivo in sala macchine di un solo motore diesel due litri già in regola con l’Euro 6. Queste le principali novità di Gianluca Ventura
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RESTYLING Fiancate lisce, come nella serie precedente, per la versione corta del Caddy. Il Maxi, invece, mantiene gli scassi (ciechi) dei finestrini laterali. Nuovo spoiler superiore e porta targa ridisegnato per il mono portellone.
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rriva alla quarta generazione pure il piccolo Caddy, che apre le danze dei rinnovi di gamma cui si sottoporranno i veicoli commerciali Volkswagen. E che proseguirà tra qualche mese col Transporter, mentre toccherà aspettare il 2016 per il Crafter (stavolta non più in tandem con Daimler), quando verrà pronto il nuovo stabilimento polacco alle porte - nuovamente - di Poznań. Un restyling esterno che interessa al solito soprattutto il frontale, dov’è stato elevato il muso per soddisfare le recenti normative sulla sicurezza dei pedoni incidentalmente investiti. Mascherina inspessita Tocca quindi rivedere anche la calandra, più alta della precedente e dove ora svetta per intero (ossia la som- marzo 2015
mità non sborda più nel cofano sovrastante) il monogramma Vw, che non è più scavato ma liscio, per eventualmente ospitare il radar del cruise control adattivo (Acc) offerto come optional. Uno dei numerosi sistemi di sicurezza che Volkswagen ha deciso d’introdurre pure sul proprio ‘cubo’. Ad esempio il Multi Collision Brake, un ritrovato elettronico che evita i tamponamenti a catena: quando il Caddy riceve un brusco colpo da dietro, automaticamente viene frenato per evitare le collisioni secondarie. Di serie perfino i side bag. Sottoposto a maquillage anche il monoportellone posteriore cieco, perché in comune con la versione vettura del Caddy: ora ha uno spoilerino superiore e uno scavo targa modificato. Resta invariata invece la porta a doppio battente, sempre solo coi vetri, trasparenti o anneriti. Tra le altre modifiche stilistiche, quelle a carico delle
VEICOLI COMMERCIALI CABINA Ridisegnata la plancia, ora con bocchette rettangolari e con una sola vasca centrale priva di sportello (prima ce n’erano due più piccole). Rivisti anche i comandi areazione in console. Gigante l’imperiale.
MOTORI Subito disponibili i propulsori diesel Euro 6, tutti basati su un 2 litri offerto in quattro tarature e ripuliti attraverso anche l’impiego di urea, da rifornire utilizzando l’apposito bocchettone blu ricavato nel vano motore.
VANO DI CARICO Sopra, la stiva con monoportellone. Neanche l’edizione quattro del piccolo Caddy prevede occhioni fermacarico sulle pareti laterali del vano posteriore, almeno di serie. La versione corta ne prevede sei (foto sopra a destra).
gemme laterali, adesso dalla forma allungata e allineate alla piega della fiancata. Tutto più armonioso. Immutati sia le dimensioni del veicolo sia i pesi con le relative portate, così come la cattiva abitudine di offrire gli occhioni d’ancoraggio nel vano di carico solo sul pavimento, quando ormai tutti i concorrenti li prevedono di serie pure sui fianchi. In cabina di guida - dove rimangono solo i due posti si mette mano soprattutto alla plancia, farcita con l’elettronica preveniente dall’ultima edizione della Polo. Da cui mutua la gamma di autoradio, un navigatore satellitare con schermo tattile da 6,33 pollici nonché il sistema proprietario d’infotainment MirrorLink, per replicare sullo schermo di bordo (via cavo) il proprio smartphone sfruttando alcune App specifiche Volkswagen. Sulla palpebra superiore spariscono le
due vaschette piccole precedenti (una delle quali offriva il coperchio), in favore di un vascone squadrato aperto munito di presa accendisigari per la ricarica dei dispositivi elettronici portatitili, così come rettangolari sono ora le bocchette d’aerazione. Sempre gigantesca la comoda imperiale al cielo della cabina. Tdi solo due litri In tempo di downsizing delle driveline, i tecnici Volkswagen - almeno sul fronte dei turbodiesel - vanno controcorrente, preferendo razionalizzare la gamma dei propulsori anziché scendere di cilindrata. Via quindi il piccolo 1,6 litri Tdi in favore di un unico due litri, disponibile però in quattro tarature: 55, 75, 90 (per la sola versione 4Motion) e 110 kW (75, 102, 122 e 150 Cv), con coppie massime di rispettivamente 225, 250, 300 e 340 Nm. Il bello è che già dall’inizio della commercializzazione, ad aprile, sarà possibile richiedere questi diesel omologati in Euro 6, con Scr. E chi vuol tagliare ancor più i consumi può puntare sulle versioni Tdi BlueMotion Technology, con stop/start, sistema recupero energia e molto altro, per consumi promessi pari a 4 litri ogni 100 chilometri. Sul fronte delle trazioni alternative, è una novità il Tgi 1,4 litri EcoFuel a metano, un turbocompresso monovalente chiamato a sostituire il precedente due litri aspirato. I cambi restano i medesimi, manuali a 5 o 6 marce e automatizzati Dsg bi-frizione a 6 o 7. ■ marzo 2015 -
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AFTERMARKET
PREMI, PROMOZIONI, PFU, PAY PER DRIVE
Riconoscimento per i motori powertrain di FederalMogul, successo per le operazioni di raccolta e smaltimento del Comitato degli Pneumatici Fuori Uso, al via gli sconti della primavera Bosch, alla prova del mercato la formula anticrisi per Toyota (e Lexus)
POWERTRAIN DA PREMIO Nove su dieci portano la sua firma: Federal-Mogul Powertrain. Una bella soddisfazione per la divisione di Federal-Mogul Holdings Corporation, fornitore di nove dei dieci motori, per modelli 2015 di auto, premiati con il prestigioso Ward’s 10 Best Engines. Si tratta di: BMW 127-kW ElectricMotor (BMW i3 Electric Vehicle), BMW 1.5L Turbocharged DOHC I-3 (Mini Cooper), FCA 6.2L Supercharged OHV Hemi V-8 (Dodge Challenger SRT Hellcat), FCA 3.0L Ecodiesel DOHC V6 (Ram 1500), Ford 1.0L Ecoboost DOHC DI I-3 (Ford Fiesta), GM 6.2L LT1 OHV DI V-8 (Chevrolet Corvette Stingray), Subaru 2.0L Turbocharged DOHC DI H-4 Boxer (Subaru WRX), VW 1.8L TSI Turbocharged DOHC I-4 (Volkswagen Golf), Volvo 2.0L Turbocharged T5 DOHC DI I-4 (Volvo S60) Le candidature al premio erano limitate ai motori montati su di un veicolo di serie, in vendita entro il primo trimestre del 2015 con un prezzo base non superiore ai 60.000 dollari.
FUORI USO A CHI? L’anno scorso le operazioni di ritiro di PFU presso i 1.365 autodemolitori presenti in Italia sono state 3.231 per complessive 19.453 tonnellate, il 15,9% in più rispetto al 2013. I Pneumatici Fuori Uso sono stati tutti destinati al riciclo. Le regioni con i maggiori livelli di raccolta sono la Lombardia (2.575 tonnellate, +15,4%), la Campania (2.376, +9%) e il Lazio (2.341, +56,5%).
ARIA PURA
BENVENUTA PRIMAVERA 30 per cento di sconto sul cambio filtri aria e olio con sostituzione dell’olio, 20 per cento sulla sostituzione del filtro abitacolo, 15 per cento sui servizi di smontaggio, rimontaggio, bilanciatura e cambio valvole dei pneumatici (gratuiti in caso di acquisto di gomme nuove). È la promozione ‘Primavera’ Bosch, attiva dal primo aprile al 31 maggio. In questi due mesi, gli automobilisti potranno scaricare dal sito www.boschcarservice.it (o richiedere nelle officine aderenti all’iniziativa) il coupon che dà diritto a un controllo gratuito del veicolo per verificarne la sicurezza.
PAY PER DRIVE Ovvero: come guidare una Toyota (o una Lexus) pagando solo un canone. La Casa giapponese ha deciso di sviluppare ulteriormente la strategia del ‘Pay per drive’ sulla quasi totalità dei modelli Toyota e il 100 per 100 di quelli Lexus. La promozione consiste in un anticipo minimo (a partire dal 20 venti per cento, variabile a seconda del modello), durata fissa di 48 mesi, Tan fisso a 4,90 per cento. Al termine del periodo di finanziamento il cliente
Grazie a Freox, la soluzione FFAutomotive basata su nanotecnologie che, interagendo con la luce del sole, purifica l’aria e riduce lo smog; in più elimina gli odori (ad esempio quelli dovuti al fumo o alla presenza di animali) e sanifica l’abitacolo. Due i prodotti, contenuti in un pratico kit: uno da utilizzare sui vetri, l’altro da nebulizzare sui sedili e in generale su tutti gli interni. Il costo per 2/3 trattamenti è di 19,90 euro, per 3/4 trattamenti sale a 24,90.
deciderà se tenere la vettura saldando l’importo finale o rifinanziandolo (per una cifra corrispondente al Valore Futuro Garantito), sostituirla con una nuova Toyota ottenendo un piano finanziario simile al precedente, o restituire il veicolo senza saldare l’importo finale, con le sole spese a carico relative agli eventuali danni o alle eccedenze chilometriche. Accessibile e sicura, la formula consente di acquistare, ad esempio, una Aygo da 100 euro al mese o una Yaris da
150, o ancora una Lexus CT Hybrid da 200 euro al mese con 4 anni di manutenzione e garanzia inclusi. Il cliente può anche decidere di acquistare accessori o servizi opzionali quali la polizza assicurativa I&F.
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la forza del gruppo
abbonarsi conviene IN OGNI NUMERO t Problematiche fiscali, assicurative e legali t Listini delle auto da rappresentanza, flotta e fringe benefit t Prove di veicoli t Report dal mondo NLT
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