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Scegliere, Gestire, Ottimizzare Si contano a milioni, anzi miliardi. Sono i data point, materia prima dei Big Data. Strumenti preziosi per aziende competitive, a patto che si sappiano interrogare e interpretare
COME GRANELLI DI SABBIA
SELEZIONE ITALIA Sette auto mito nella flotta Hertz
ARTICOLO 94 Dopo i bus scocca l’ora per i truck?
LA VETRINA DI F&F Suv&Crossover ‘ragionati’
18 OTTOBRE 2017 SCOPRI LE NOVITÀ PIÙ INTERESSANTI DEL DIGITAL AUTOMOTIVE, PARTECIPA A IAB INTERNET MOTORS! Torna in Italia il più importante evento di digital automotive d’Europa, dopo il grande successo delle edizioni di Madrid, Parigi e Barcellona. I dealer e le case auto si danno appuntamento a Roma per discutere sulle ultime strategie digitali del mondo a quattro ruote. Un’intera giornata in cui potrai scoprire le novità più interessanti del settore e approfondire le molteplici
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Flotte&finanza
Settembre 2017 - numero 44 anno 11
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9 Arval debutta nel car sharing 10 Selezione Italia. In panchina c’è Hertz 12 Liberalizzazione. Dopo i bus è l’ora dei truck? 16 Compara e noleggia con fast2drive 18 Free2Move Lease, il renting secondo Psa 20 Big Data. Cosa se ne fanno le flotte? 26 Quattro ruote tutta la vita. Lo dice Findomestic 28 Furti d’auto? Prova con la telematica 29 Suv&Crossover, la scelta ragionata di F&F 33 Cuore tecnologico per Nuova Peugeot 308 34 X-Class, il cassonato con un tocco glam
34 Scegliere, Gestire, Ottimizzare Direttore responsabile Lucia Edvige Saronni Direttore editoriale Giuseppe Guzzardi gguzzardi@fiaccola.it flottefinanza@fiaccola.it Coordinamento editoriale Roberta Carati - rcarati@fiaccola.it Redazione Tiziana Altieri - taltieri@fiaccola.it Matthieu Colombo - mcolombo@fiaccola.it Gianluca Ventura - gventura@fiaccola.it Foto Archivio Vie&Trasporti, Archivio delle Case, John Next
Collaboratori Mauro Armelloni, Dionigi Bovolo, Giacinta Moraschi, Giorgia Rocca, Maurizio Sala Amministrazione Federica Santonocito - amministrazione@fiaccola.it
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Grafica Michela Chindamo - La Spezia (SP) Tipografia Tep Srl Strada di Cortemaggiore 50 - 29100 Piacenza Iscrizione al Registro Nazionale della Stampa n.1740 vol.18 - foglio 313 - 21/11/1985
Questo periodico è associato all’Unione stampa periodica italiana. Numero di iscrizione 15132
TANTO PER COMINCIARE TEMPO DI LETTURA: 3 minuti
Invasione di bici cinesi nel mondo dello sharing: brutte, senza cambio, impossibili da rubare, dopo aver conquistato il Paese d’origine puntano all’Europa. E a Milano... embra che ci siano sempre state, e invece sarà un paio di mesi che il fenomeno è visibile. Si espande in fretta, come un virus: facile vedere a Milano strane biciclette color alluminio e arancione abbandonate apparentemente - per strada. In realtà si tratta di un servizio innovativo che in Cina vale già un miliardo, e che è vincente perché consente di abbandonare letteralmente - la bici dove si vuole, senza bisogno di rastrelliere o parcheggi.
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Le bici sono sorvegliate via GPS, e francamente si stenta a credere che qualcuno voglia rubarle (ma il vandalismo, vera piaga dello sharing, non mancherà di colpirle, questione di tempo). Si prendono e si lasciano dove si vuole, e il costo orario è pari a poche decine di centesimi. In una città pianeggiante e ammiccante (tutto è relativo) alle due ruote, facile pensare che la cosa sia piaciuta: ci si avvia infatti verso le 40.000 iscrizioni a Mobike, la società che più velocemente di altre ha saputo monetizzare l’idea di Ofo, start
up degli universitari di Pechino. Basta scaricare un’app sul telefonino, registrarsi, consentire la geolocalizzazione per scoprire subito dove si trova la bici più vicina. Una volta trovata, si copia il codice sempre tramite smartphone e via. Quando non serve più, la si lascia sul marciapiede, dove capita (ovvero anche e soprattutto dove non si dovrebbe). Il successo è stato istantaneo, si parla di 12.000 bici disponibili entro l’anno. Ofo stessa sta per arrivare in Italia, si differenzia per il colore acciaio-giallo delle bici rispetto all’acciaio-arancione di Mobike. Certamente, le rotelle delle meningi dei nostri maestri di pensiero dello sharing stanno girando ad alta velocità.
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QUOTE ROSA TEMPO DI LETTURA: 3 minuti
CHIAVI ADDIO?
Proprietà privata Bosch presenta il sistema per aprire e mettere in moto l’auto con lo smartphone. Comodo certamente, ma non chiedetemi di generare chiavi virtuali per terzi a cura di Tiziana Altieri
A
ddio alla caccia alla chiave all’interno delle nostre borse (mini o maxi, possibilmente in vernice o con inserti in pelliccia, due must di questo autunno inverno)... Arriva Perfectly Keyless di Bosch, il sistema che trasforma il nostro smartphone in una chiave digitale. Non appena ci si avvicina al veicolo, i sensori di bordo identificano l’apparecchio mobile e sbloccano le portiere. Non serve la chiave nemmeno per avviare il motore o per richiudere il veicolo al termine del viaggio. Nulla da dire... Perfectly Keyless può facilitare la vita. Un oggetto in meno tra le nostre mani che anche nell’era del virtuale non bastano. Ci farei un pensierino, per 6 - Flotte&finanza - settembre 2017
Con Perfectly Keyless in borsa rimane più spazio per altri oggetti. I nuovi rossetti Chanel? installarlo è sufficiente che l’auto sia equipaggiata con dei sensori di prossimità e un'unità di controllo. Poi però l’incantesimo si rompe...
Io non la condivido Con Perfectly Keyless si possono mettere le vetture a disposizione di altre persone, familiari e amici. Non bisogna più consegnare loro nulla, quindi non è necessario nemmeno un incontro fisico, basta generare una chiave extra di sicurezza
personalizzata e inviarla tramite il cloud allo smartphone desiderato. Una soluzione perfetta per le auto condivise ma... non per me! La Tizimobile è mia. Punto. Non importa che si tratti di un veicolo a noleggio o di proprietà, io la voglio tutta per me e se qualcuno vuole salire a bordo è pregato di chiedermi le chiavi, quelle tradizionali, che sfodererò solo se potrò farlo. Non si tratta di gelosia, quella la lascio ai maschietti. Non è perché le uniche mani che possono toccare il suo volante siano le mie, ma al suo interno potrebbe custodire qualche segreto. Soprattutto dopo un pomeriggio di shopping nel quadrilatero. Noi donne talvolta esageriamo, lo sappiamo ma non possiamo farne a meno. Per non rischiare il collasso di mariti/fidanzati/amici al nostro ingresso in casa, ci può capitare di lasciare qualche pacchetto sui sedili posteriori per recuperarlo in un momento successivo e sfoggiarlo qualche giorno dopo con nonchalance e magari anche un po’ di noia... Con Perfectly Keyless il rischio è che finisca nelle mani sbagliate. Perché distruggere una relazione? www.flottefinanzaweb.com
IL PENSATORE TEMPO DI LETTURA: 3 minuti
EPPUR CI MUOVIAMO
Andrea Galimberti Millennial e radical chic i depositari, in Italia, di “una sensibilità più marcata e un interesse partecipe verso forme di mobilità responsabile”. Ma prevale “un atteggiamento conservativo” a cura di Roberta Carati
‘M
obilità pulita, condivisa e intelligente’ è il focal theme della settimana europea della mobilità. Temi che, secondo Andrea Galimberti, Automotive Practice Head in Kantar TNS, “circolano anche in Italia ma non hanno un impatto diffuso sui comportamenti dei driver, che mantengono un atteggiamento più conservativo e tradizionale”. Eppure...
F&F Persino i politici - Di Maio: “La nostra Italia è una Smart Nation” si appropriano di termini legati alla mobilità. Come dobbiamo prenderla? Forse solo uno slogan politico... Ma se per Smart Nation intendiamo una visione su scala nazionale nell’utilizzare la tecnologia per migliorare la vita e il lavoro dei suoi abitanti, puntando sul digitale e l’innovazione al servizio dei cittadini, delle imprese e della PA, beh, sono tutti elementi imprescindibili per la crescita del nostro Paese e per il futuro stesso del mondo automotive.
F&F Connettività. Ormai ci siamo, anche se i dispositivi on board non sono ancora la norma. Cosa manca per una diffusione di massa? Secondo i diversi studi di settore che svolgiamo a livello nazionale e internazionale, la connettività è una realtà diffusa e in continua evoluzione. Tutti i costruttori offrono di serie (agevolando la diffusione di massa) o a www.flottefinanzaweb.com
pagamento (ma non tutti i clienti sono disposti a spendere per avere qualcosa che in parte può essere compensato con il proprio smartphone) dispositivi per avere la propria auto connessa. Tanto più la connettività sarà ‘open source’, intendendo che il mio smartphone sarà il protagonista della connettività in auto, tanto più la diffusione sarà massiva. Altro aspetto importante è comprendere cosa veramente il cliente vuole e come anticipare le sue potenziali esigenze in termini di connettività. Se il concetto di possesso si evolverà in quello di utilizzo per garantire la mia mobilità, forse l’auto connessa sarà un must per tutti.
F&F Guida autonoma oggi fa rima con Tesla. È quello che vogliamo? Sarà un’evoluzione naturale ma non per tutti. Driver e appassionati come me del piacere di guida e dell’essenza della macchina, penso possano essere un po’ più restii a volerla davvero, fermo restando il piacere di usufruire della tecnologia in auto. Mi incuriosisce - sapendo che al livello 5 definito dalla SAE International Automotive che prevede la Guida interamente autonoma, la presenza del pilota è totalmente inesistente - come possa evolvere il concetto dal guidare un’auto all’essere trasportati dall’auto; probabilmente non si parlerà più di driver ma di passenger.
F&F Lo slogan di Kantar TNS recita: “Crediamo nel potere della semplicità, per creare potenti opportunità nel complesso mondo dell’Auto”. Concetti antitetici... Prendendo spunto proprio da alcune citazioni di celebri personaggi: “la semplicità è una complessità risolta”, “La semplicità è la suprema sofisticazione”, è chiaro che solo sulla carta e nel gioco degli opposti semplicità e complessità sono antagoniste. Di fatto, puntare sulla nostra straordinaria competenza nel settore automotive ci permette di rendere semplice ciò che semplice non è! E metterla al servizio dei nostri clienti è la cosa che ci rende più orgogliosi.
F&F Lei è Automotive Practice Head. Come spiegherebbe a un bambino il suo ruolo in TNS? Che gran bella domanda! Gli direi quello che racconto ai miei due figli di 5 e 6 anni: che sono molto fortunato e ‘gioco’ con la mia passione più grande le macchine, i camion, le moto e i mezzi da cantiere - e ogni giorno trovo sempre il modo di divertirmi. E come loro vanno all’asilo e a scuola e si divertono a fare e apprendere cose, io vado tutti i giorni al lavoro, un lavoro che mi piace moltissimo, a fare cose che danno una mano a chi opera nel mondo automotive, cercando di migliorare i prodotti e i servizi. settembre 2017 - Flotte&finanza - 7
LEGALMENTE
Cassazione ebbe a precisare, proprio in occasione di una causa, che le TEMPO DI LETTURA: 3 minuti piccole manutenzioni sono quelle di modesta entità, che risultano dipendenti non da vetustà o caso fortuito, ma dal deterioramento prodotte dall’utilizzo del bene locato. Come valutare quindi il completamento o la sostituzione del liquido lavavetri di un veicolo, in occasione della manutenzione programmata di esso? È una spesa sempre compresa a carico della società di noleggio, oppure se ne dovrà occupare l’utilizzatore? Se è - ovviamente - escluso il pagamento della semplice acqua aggiunta e inserita nel serbatoio, non lo è invece il rifornimento di speciali additivi di qualsiasi tipo. Nel pieno rispetto del dispositivo di cui all’articolo 1609 del Codice civile, che Manutenzione ordinaria o piccola manutenzione? Le parole infatti addossa al locatario tutte sono importanti di fronte a una spesa imprevista. Ma come quelle piccole manutenzioni cavarsela se la parola noleggio nel Codice nemmeno c’è? dipendenti dal deterioramento prodotto dall’uso del bene locato, tutte le altre possono essere a cura di Dionigi Bovolo* manutenzione, manutenzione concordate nel contratto e i straordinaria, riparazioni, sono tutti pagamenti ripartiti con l’utilizzatore. pesso sono i dettagli a dire termini che devono essere ben Singolare è, mi piace ricordarlo, che molto, o forse tutto, della specificati sul contratto, tutte le norme Non è questione qualità e dell’affidabilità di un per non trovarsi di fronte codicistiche applicabili al di linguistica o prodotto. a un problema per cui noleggio a lungo termine di esegesi del testo. Al di là dell’arida norma di legge, è pare sia successo -, dopo si riferiscano alla È del significato noto che le spese per la aver cambiato l’olio in locazione (Art. 1571 c.c. esatto delle parole manutenzione di un’autovettura occasione di un controllo “La locazione è il che si terrà conto noleggiata sono a carico del programmato, venga contratto col quale una in una lite finita noleggiatore, mai dell’utilizzatore. richiesto al cliente un parte si obbliga a far in Tribunale. Tuttavia, leggendo le disposizioni piccolo contributo anche godere all’altra una cosa previste in alcuni contratti di NLT, ci per altri… rabbocchi. mobile o immobile per un dato si accorge che possono esserci tempo, verso un determinato Qui pro quo incertezze che derivano corrispettivo”). dall’interpretazione anche solo di un Non è solo questione di linguistica o Le norme della locazione sono le singolo vocabolo. di esegesi del testo: sono i significati stesse, quindi anche per il noleggio, Sta infatti a chi propone il servizio di esatti delle parole, dei quali si terrà è vero, ma si sa, la parola noleggio noleggio inserire clausole conto in occasione di una lite da per il Codice civile non esiste. contrattuali chiare, formate da parole discutersi in tribunale. Dunque è con significato univoco. bene evitare equivoci sin dall’inizio. *L’Avvocato Dionigi Bovolo è un esperto Manutenzione ordinaria, piccola Si consideri che già nel 1978 la di contrattualistica del trasporto
COSA (NON) DICE IL CODICE
D come dettagli S
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NOVITÀ TEMPO DI LETTURA: 3 minuti
MOBILITÀ AZIENDALE
Tutto in una Un’unica piattaforma, personalizzabile, per gestire la mobilità dei dipendenti, anche nel loro tempo libero. Ecco Arval Car Sharing
N
omen omen. ‘Arval Car Sharing’ non è solo un Quanto alle imprese, una piattaforma tecnologicamente nuovo servizio, è la dichiarazione d’intenti con avanzata, sviluppata da Arval e personalizzabile in base cui la compagnia di noleggio del gruppo BPN alle esigenze e nel rispetto delle regole previste dalla car Paribas ha fatto il suo ingresso in un mercato dai piccoli policy, permetterà al fleet manager dìgestire in modo flessibile i veicoli destinati al car sharing, i veicoli in pool numeri ma dal grande potenziale. Pensato per le aziende, permette di sfruttare al massimo o qualsiasi altro veicolo della flotta. i veicoli in flotta, mettendoli a disposizione dei dipendenti Una nuova idea di welfare sia per un uso professionale che personale. Arval stima una diminuzione dei costi della Ha dichiarato il direttore generale di Arval Il servizio gestirà mobilità fino al 20 per cento, ottimizzando Italia, Grégoire Chové: “Arval Car Sharing l’utilizzo delle auto in flotta e riducendo spe- 10.000 veicoli entro si inserisce perfettamente nella strategia il 2020. Prevista di Arval Italia di confermarsi sempre più se di trasporto quali taxi, noleggio a breve l’implementazione termine, rimborsi chilometrici... come il referente della mobilità delle aziendi una rete di hub Degli audit con l’azienda aiuteranno a indi- vicini alle sedi delle de e non solo, con la definizione di un’ofviduare la soluzione migliore e calcolare ferta di noleggio ‘full range’ che va da minuti aziende o in altri l’effettivo abbattimento dei costi che poo giorni, come in questo caso, ai mesi, graluoghi strategici. trebbe derivare dall’attivazione del servizio. zie ad Arval Mid Term Rental, fino ad arrivare agli anni, con il nostro prodotto tradizionale. Inoltre, Per lavoro, per piacere grazie alla nuova offerta, possiamo dare ai nostri clienti Servizio di cui beneficerà, in primo luogo, il dipendente. nuove opportunità per lo sviluppo del proprio welfare Registrandosi ad Arval Car Sharing tramite app o sito aziendale, e ai loro dipendenti la possibilitàdi spostarsi web, infatti, con pochi passaggi potrà disporre, diretta- in libertà con un servizio facile, utile e conveniente”. mente in sede, di un veicolo aziendale per le trasferte di Un contact center dedicato ad Arval Car Sharing, attivo lavoro e anche per il tempo libero. Che siano minuti, ore 24 ore su 24, 7 giorni su 7, supporterà l’azienda e i suoi o giornate intere, pagherà solo l’effettivo utilizzo perso- dipendenti per qualunque necessità, dalla prenotazione nale del mezzo, alle tariffe più competitive sul mercato. del veicolo alla fatturazione, alla gestione operativa. www.flottefinanzaweb.com
Arval Car Sharing è proposto sul mercato in offerta lancio a 5 euro mensili per ogni vettura, costo che comprende l’installazione di un dispositivo di monitoraggio on board e il software utilizzato per la gestione del veicolo, oltre a una ‘success fee’ basata sul reale risparmio del costo totale di mobilità dell’azienda.
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COLLEZIONI TEMPO DI LETTURA: 7 minuti
UNA GIORNATA CON HERTZ
SERVIZIO IN GUANTI Sette modelli sportivi, divertenti e glamour, icone dell’italianità. La compagnia di rent-a-car presenta ‘Selezione Italia’. Per molti ma non per tutti di Giacinta Moraschi
“P
er il cliente straniero la macchina a noleggio è il primo contatto con il nostro Paese. Come il caffè, la cultura, il percorso alternativo del Touring”. Lo ha detto Massimiliano Archiapatti, amministratore delegato di Hertz e padrone di casa alla giornata di presentazione di Selezione Italia by Fun Collection. 13 luglio, ‘La Posta Vecchia Hotel’ a Palo Laziale. Tra le opere d’arte e i pezzi unici della collezione, un’altra, di Paul Getty, Archiapatti svela i sette modelli destinati ”al cliente internazionale che ha piacere di visitare il nostro Paese al volante di prodotti italiani, ma anche agli ap-
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passionati di auto in generale che vogliono vivere l’emozione a bordo di una macchina da sogno”. Quella stessa emozione che abbiamo provato noi giornalisti, accolti nella ristilizzata postazione Hertz dello scalo di Fiumicino e invitati a raggiungere Palo Laziale alla guida delle magnifiche sette.
Il cerimoniale “Al contrario del non luogo dell’aeroporto”, sottolinea l’amministratore delegato, “i nostri stalli riprendono il concetto di Piazza del Campo di Siena. Vogliamo per i nostri clienti un’esperienza perfetta. Vogliamo essere la prima Piazza d’Italia”. Stile, accoglienza, cura dei dettagli, fanno la differenza. Composti gli equipaggi, veniamo condotti all’auto prescelta, nel caso mio e del copilota una Fiat 500 Cabrio, che uno steward scopre davanti a noi, accompagnando la svestizione con una breve descrizione della vettura e ricordandoci che “l’automobile degli italiani compie 60 anni proprio a luglio”. Stesso cerimoniale per i colleghi, che guideranno Alfa Romeo Stelvio, Alfa Romeo 4C (la più contesa), Alfa Romeo Giulia Veloce, Abarth 124 Spider, Abarth 595 Competizione e Turismo, Fiat 124 Spider. I 40 chilometri scarsi da Fiumicino a Palo Laziale - curiosamente, nonostante il navigatore già impostato, veniamo provvisti anche di istruzioni cartacee - sono puro divertimento, complice il ‘ricalcola’ del navi che giustifica le indicazioni nero su bianco.
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COLLEZIONI
BIANCHI Le meraviglie custodite nel Museo sottostante ‘La Posta Vecchia’, resti di una villa romana del II secolo a.C., fanno arrivare alcuni di noi con qualche minuto di ritardo alla conferenza stampa. Comunque in tempo per sentire l’amministratore delegato di Hertz ribadire che “siamo una multinazionale con 99 anni di storia ma ci sentiamo italiani”. La riprova sono le sette icone dell’italianità, con “Stelvio in anteprima sul mercato per l’estate grazie agli ottimi rapporti con FCA”. FCA che Archiapatti ha invece “dovuto convincere della bontà della scelta, quando ho voluto in flotta Alfa Romeo 4C, indubbiamente la hero car, con un rapporto cavalli litro che la rende quasi una supercar, in grado di attirare l’attenzione che merita”. Non sono da meno le sorelle. Selezione Italia, che combina marchi e modelli appetibili, ricercati, recenti, è un prodotto di nicchia per un cliente che al termine del noleggio dirà mi mancava un’esperienza così. “Questo business”, ribadisce l’AD Hertz, “può diventare una commodity, se non aggiungiamo valore rischiamo di essere una marmellata come altri. Per noi, oltre a modelli in anteprima esclusiva, la differenza la fa il servizio. Non vendiamo ferro. Il nostro cliente ha noleggiato una suite e non una camera in un bed and breakfast”. Fin dal suo arrivo in ‘Piazza Italia’ il cliente sperimenterà un’accoglienza diversa: salta la fila, viene riconosciuto e preso in carico da un addetto in divisa che, esattamente come è avvenuto con noi, lo accompagna alla vettura, la Frammenti di ‘A day with Hertz’. Da sinistra, l’accoglienza in Piazza Italia, presso lo scalo di Fiumicino, l’arrivo a ‘La Posta Vecchia Hotel’ a Palo Laziale, la conferenza stampa, il ritorno in aeroporto al volante di Abarth 124 Spider.
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Le sette sorelle di Selezione Italia. Dall’alto, in senso orario: Abarth 124 Spider, Abarth 595, Alfa Romeo 4C, Fiat 124 Spider, Fiat 500 Cabrio, Alfa Romeo Stelvio e Alfa Romeo Giulia Veloce. Selezione Italia, 600 vetture a regime, fa parte di Fun Collection. Le altre collezioni Hertz - tutte con formula ‘marca e modello garantito’, che permette al cliente di prenotare esattamente il modello che guiderà sono Family, Green, Prestige, Dream.
scopre, spiega comandi e prestazioni. “Durante il noleggio sarà gestito dal nostro responsabile di struttura del quale avrà tutti i riferimenti. È importante sia sempre assistito”. Sportive, divertenti e glamour, all’estero le auto di Selezione Italia piacciono in particolare ad americani, asiatici e australiani, mentre in Europa “Alfa Romeo ha un allure fantastica per i tedeschi e gli olandesi”. Hertz li aspetta a Fiumicino e nelle altre Piazza Italia in Via Sardegna a Roma, Milano Linate e Malpensa, Venezia, Firenze, Olbia e Torino. “Guideranno esattamente il modello prenotato, ovviamente solo sul nostro sito, in Casa Hertz”.
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NUOVI ORIZZONTI TEMPO DI LETTURA: 10 minuti
NOLEGGIO KING SIZE
L’ora dei GIGANTI Non tutti i mali vengono per nuocere. Il polverone sollevato dalla vicenda FlixBus ha probabilmente contributo a schiarire l’orizzonte per quanto riguarda il noleggio dei veicoli da trasporto passeggeri. I truck, in coda, aspettano la piena liberalizzazione di Giuseppe Guzzardi
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el riquadro qui sotto raccontiamo del miracolo occorso al trasporto pubblico locale che, non si sa in base a quale liquefazione di sangue, ha ottenuto ciò che doveva apparire come ovvio anche ai più bacchettoni e ortodossi boiardi di Stato, ovvero la liberalizzazione del noleggio di veicoli per il trasporto pubblico di linea.
Si tratta di una concessione parziale e incompleta, come spesso avviene, perché c’è sempre il timore di aver troppo osato. Ma noi, come del resto gli operatori e il management di Aniasa, ci felicitiamo lo stesso, soprattutto perché questo grimaldello potrebbe aprire anche il catenaccio, ovvero l’articolo 94 del Codice della Strada, che inibisce il noleggio dei veicoli pesanti
Manovrina galeotta, e Aniasa brinda Nello stesso decreto con il quale si crocifiggeva (temporaneamente) FlixBus, è stata inserita la norma che di fatto liberalizza il noleggio senza conducente per i veicoli destinati al trasporto pubblico da parte delle imprese di trasporto regionale e locale che effettuano servizio di linea (compresi quindi i filobus). Una vittoria per Aniasa, l’associazione nazionale che raggruppa le aziende di autonoleggio e servizi automobilistici
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che fa capo a Confindustria, anche se a nostro avviso questo è uno dei tipici casi nei quali il nostro Paese elargisce a piene mani lezioni di Medioevo avanzato. Ci troviamo a sospirare per una norma che avrebbe dovuto essere tale da decenni. Ma in Italia, si sa, funziona così. Il servizio che pubblichiamo in queste pagine è invece una elegia all’ovvio, ovvero alla libertà di noleggiare e usare quello che si vuole.
Andrea Cardinali, presidente di Aniasa, ha commentato: “È caduto un divieto che ha anche contribuito al pesante invecchiamento del nostro parco autobus circolante: l’anzianità media in Italia è infatti di 12,2 anni contro una media di 7,6 nel resto dell’Ue. Si tratta di un risultato storico, ancorché parziale, su un tema che ha visto impegnata l’Associazione per oltre un decennio nella sensibilizzazione delle Istituzioni. Sono di assoluta evidenza i vantaggi, economici e gestionali, di cui potranno
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NUOVI ORIZZONTI
tra soggetti non in possesso di iscrizione all’Albo Nazionale degli Autotrasportatori.
A chi giova il ‘94’ Una norma apparentemente priva di senso, se non fosse per una sottile, impalpabile, ma tenace ragnatela di interessi che ha fin qui bloccato l’abrogazione di tale
beneficiare le amministrazioni locali, non più costrette a immobilizzare ingenti somme per l’acquisto dei bus, ma anche a gestire in proprio problematiche che esulano dalla loro mission. Si apre la strada a un utile ampliamento della concorrenza e al miglioramento dei servizi per l’utenza. Continueremo la nostra battaglia”, ha concluso il presidente Cardinali, “ per far comprendere i vantaggi di un’ulteriore estensione di tale apertura anche ai mezzi non di linea. I tempi sono ormai maturi”.
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norma, che la ‘Camera bassa’ aveva per la verità votato. Poi le sabbie mobili del Senato hanno posto in sonno tutta la vicenda, che ora ‘rischia’ di risvegliarsi grazie alla convinzione di alcune personalità del mondo automotive, tra le quali ascriviamo Andrea Cardinali, presidente di Aniasa: “Dopo l’apertura sui bus di linea, è ora che vengano rimosse anche le altre immotivate chiusure previste dal Codice della Strada nei confronti del noleggio di taxi, vetture NCC e veicoli industriali, in quest’ultimo caso vigenti ormai solo nel nostro Paese e in Portogallo. Per le categorie interessate i molteplici vantaggi derivanti dalla possibilità di prendere in locazione i beni anziché comprarli sarebbero evidenti”. Santo subito, almeno per noi che su Flotte&finanza e Vie&Trasporti abbiamo sempre criticato e condannato ogni forma di lacci e lacciuoli utili soltanto, sempre a nostro avviso, a proteggere interessi di nicchia. Proviamo quindi a ragionare per comprendere, senza alcuna velleità di essere in grado di spiegare le Segrete Cose, quali sono gli attori e le posizioni in campo. Prima di tutto c’è l’Albo degli Autotrasportatori, che non fa mistero di soffrire di una profonda e urticante allergia verso qualsivoglia ipotesi di cancellazione di una norma che, di fatto, conserva alle grandi associazioni di autotrasporti (e quindi ai grandi autotrasportatori ) la gestione dell’intero settore. Le principali associazioni sono parte sostanziale dell’Albo stesso. L’operazione di schiacciare la figura dei padroncini, se in sé ha certamente dei buoni propositi (aggregare e quindi rendere più competitivi e anche più forti nelle trattative economiche e sindacali) ne ha anche di negativi (assoluta non consapevolezza delle realtà locali, svilimento del ruolo del piccolo imprenditore, creazione di
Andrea Cardinali, presidente di Aniasa e general manager di Alphabet Italia, la società del Gruppo Bmw che si occupa di noleggio a lungo termine.
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NUOVI ORIZZONTI
Tre associazioni, tre punti di vista differenti Se c’è una cosa che manca al comparto dell’auto e dell’autotrasporto è certamente una forte associazione, diciamo pure una lobby, in grado di difendere gli interessi di settore o meglio di filiera. Il perché è presto detto: troppo differenti le posizioni e gli interessi, troppo largo il raggio di azione e troppi gli attori che agiscono ‘in verticale’. Posizioni differenti, e spesso discordanti, come ad esempio intorno all’articolo 94. Di recente, in occasione dell’audizione in commissione, Federauto, che raggruppa la maggior parte dei concessionari di auto e truck in Italia, si è espressa in maniera seccamente e decisamente negativa riguardo al noleggio dei pesanti: “(...) ci uniamo alle preoccupazioni indicate nella relazione del Ministero dalle aziende conto terzi sulla possibilità che grazie al noleggio di veicoli superiori alle 6 tonnellate le imprese conto proprio possano svolgere trasporti in conto terzi in maniera abusiva. Riteniamo quindi non condivisibile la possibilità di estendere il noleggio di veicoli di massa superiore alle 6 tonnellate per il trasporto conto proprio stante la normativa che attualmente regola il conto proprio. (...) Non crediamo che i numeri indicati dalla Relazione per cui l’apertura ai noleggi di veicoli industriali possa creare un incremento di quasi 5.000 posti di lavoro e una riduzione dei costi operativi di circa il 2 per cento, poiché i maggiori benefici andrebbero solo in capo a gruppi bancari/assicurativi svilendo la filiera della vendita, distribuzione e assistenza dei veicoli industriali. Da ultimo, riteniamo che una modifica della normativa vigente non costituisca affatto una semplificazione del quadro normativo e che, in definitiva, danneggi in misura significativa il sistema di Pmi a vantaggio di aziende quasi sempre di diretta emanazione bancaria e, quindi, di grande dimensione”. Sic et simpliciter. Nello stesso contesto anche Unrae (l’associazione degli importatori - di fatto i costruttori - di veicoli esteri in Italia) ha rilasciato un comunicato stampa intorno all’audizione, ma sull’articolo 94 non una parola. Atteggiamento aventiniano, forse anche determinato dalla posizione mediana dell’associazione: se l’obiettivo finale è vendere camion, i dealer di Federauto sono comunque clienti storicizzati e fidelizzati. Bisogna però considerare che alcuni brand, Mercedes-Benz in testa, hanno proprie società di noleggio dedicato. Infine Aniasa, che ovviamente condivide le posizioni di quanti, noi compresi, puntano a una piena liberalizzazione del noleggio, e di questa posizione diamo ampio risalto in questo servizio. Un certo fairplay lo mostra proprio Cardinali, affermando nello stesso contesto dell’audizione: “(...) Ci aspettiamo in futuro che anche altre Associazioni della filiera dell’auto si confrontino in modo moderno e con spirito innovativo su questa tematica, da affrontare ovviamente nell’ambito di una attenta regolamentazione degli aspetti della sicurezza e dei requisiti soggettivi e oggettivi per l’acquisizione di tali veicoli in noleggio”. La speranza è l’ultima a morire.
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potentati sotto forma di consorzi e cooperative), oltre al fatto che le norme coercitive che vogliono a tutti i costi distruggere o deviare la libera imprenditoria sono di fatto insane, malate. Il blocco del noleggio persegue la stessa filosofia, anche se si deve segnalare la parziale apertura di associazioni come Anita e Confetra verso l’abrogazione del ‘94’. Tutto da verificare, ovviamente. L’Albo, oltre a essere il consesso aggregante del salotto buono dell’Autotrasporto, è anche espressione del pensiero dello Stato, del Ministero, che continua a mostrarsi agnostico sulla questione impersonando contemporaneamente la mimica delle tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo. Un po’ la stessa posizione di Unrae, che nella recente audizione in commissione Lavori Pubblici non ha sfiorato l’argomento (vedi riquadro a fianco). La posizione di Unrae è ovviamente diversa da quella delle associazioni degli autotrasportatori, ma è evidente che nonostante molti associati abbiano interessi nel noleggio vuole comunque - per il momento almeno - conservare una posizione non compromettente. Ai clienti di Unrae, ovvero i dealer, il noleggio piace poco, un po’ perché alcuni si sono bruciati malamente nel tentare l’operazione, un po’ perché temono che il noleggio rubi loro del business. Potremmo sull’argomento, ovvero su cosa minaccia la futura esistenza dei dealer, dedicare pagine, anzi poster, ma ci limitiamo ad affermare che i problemi del futuro per i dealer saranno altri. Importanti associazioni come ad esempio l’Aci, benché il nuovo corso sia apprezzabile per presenza e dinamismo, stanno lontane dalla questione. Sarebbe comunque utile che questo influente istituto guardasse alle nuove problematiche dell’autotrasporto con maggiore attenzione. Dal parastato allo Stato. Ovvio che il legislatore, alla fin fine, è quello che veramente conta, soprattutto oggi che siamo in pieno caos riguardo al varo del futuro Codice della Strada, che sembra agonizzante prima ancora di nascere. Un record. Infine, i noleggiatori. Ma loro, si sa, non vedono l’ora, anche se dovrebbero bene imparare cosa vuol dire noleggiare un truck. Roba non banale. www.flottefinanzaweb.com
SHARING NEWS
LA MOBILITĂ€ Ăˆ CONDIVISA
Dalle auto alle bici passando per bus e scooter (e domani gli aerei): tutte le facce della sharing mobility racchiuse in un perimetro a geometria variabile. Progetti e app, soluzioni e test. Con Sharing News condividiamo prima di tutto le idee
CONDIVIDERE TI PORTA LONTANO
RENAULT CI PROVA CON ZOE
Ăˆ lo slogan dell’edizione 2017 della Settimana Europea della MobilitĂ , che ha individuato come focal theme ‘MobilitĂ pulita, condivisa e intelligente’. Il riferimento alla sharing mobility è finalizzato a “stimolare le cittĂ aderenti ad adottare iniziative che possano valorizzare forme di trasporto innovative e collettive, che abbiano un impatto ambientale ridotto rispetto a quelle abitualmente adottate e attraverso le quali è possibile ridurre i costi abitualmente sostenuti per gli spostamenti in ambito urbanoâ€?. In due parole: car e bike sharing. Sono 2.368 le cittĂ aderenti distribuite in 50 Paesi, impegnate a vario titolo in una settimana di iniziative, in misure permanenti, in giornate di divieto di circolazione alle auto. Delle 120 in Italia (ma erano 147 l’anno scorso), tra i capoluoghi di provincia fanno l’ein plein Bologna, Bolzano, Caserta, Catania, Cagliari, Crotone, Firenze, Genova, Lecce, Messina, Modena, Padova, Palermo, Parma, Ravenna, Reggio Emilia, Sassari, Torino, Trani e Vicenza. Impegno solo parziale per Roma e Milano.
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CAR2GO, IL NOLEGGIO Ăˆ ANCHE LONG Una riunione di lavoro? Sei ore. Un salto in centro a ritirare il pc? Non piĂš di due. Un sabato-domenica al mare? Ovviamente 24. SarĂ l’utente, in base alle sue necessitĂ , a decidere anticipatamente se utilizzare la tariffa standard o selezionare un pacchetto da due, quattro, sei o 24 ore di noleggio. Ăˆ la novitĂ introdotta da car2go dal 5 settembre in Austria e dal 13 in Italia (Roma al momento esclusa), Germania e Paesi Bassi. GiĂ dopo un’ora, tutti i pacchetti sono piĂš convenienti - rispetto al costo standard di 24 centesimi al minuto o alla tariffa oraria di 13,99 euro - sia per smart fortwo che per smart forfour. Per un confronto dei prezzi, www.car2go.com.
MYTAXI VIAGGIA IN POOL servizio premium a un Dopo mytaxi, l’app per la chiamata taxi, arriva ‘mytaxi prezzo ridotto, sia per gli autisti, che hanno modo di match’, un nuovo servizio di incrementare le loro corse. condivisione che sarĂ Il lancio a Varsavia segna inizialmente disponibile a dunque un importante passo Varsavia (mille i veicoli in pooling). “Introducendo mytaxi match in Europaâ€?, ha detto Andrew Pinnington, Ceo di mytaxi, “siamo certi dei vantaggi sia per i passeggeri, i quali possono beneficiare di un
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verso il raggiungimento del nostro obiettivo: portare il servizio nelle altre città d’Europa nelle quali già operiamo col servizio standard di mytaxi�. Sono 120.000 i tassisti con licenza in oltre 70 città europee; in Italia, mytaxi è presente al momento a Roma, Milano e Torino. Si contanto invece in dieci milioni gli utenti nel mondo.
IL WELFARE SECONDO BEPOOLER Il car pooling diventa welfare e premia dipendenti e aziende. Ăˆ l’idea portata avanti da BePooler, piattaforma made in Canton Ticino e ora operativa anche in Italia, che ha giĂ convinto Viasat, Casa.it e Covisian. La piattaforma mette in contatto i colleghi che son soliti fare lo stesso percorso, calcola la spesa e quindi la ripartizione tra i passeggeri. Inoltre, permette di prenotare e segnalare il posto auto e distribuire i buoni carburante. Si stima che per un percorso giornaliero di 30 chilometri, il risparmio per il singolo lavoratore sia di 120 euro al mese, e che ogni euro investito dall’azienda come incentivo all’uso del car pooling generi un beneficio per il dipendente pari a tre. La merchant bank Terra Nova Advisers ha deciso di finanziare la start up con un milione di euro.
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A VOI LA PALLA TEMPO DI LETTURA: 7 minuti
INTERLOGICA
TROVA E COMPARA In fase di start up il motore di ricerca per le offerte di noleggio a lungo termine. 400 i siti censiti finora, con annunci che sono potenzialmente contratti di Giorgia Rocca
C
i sono una persona di Prodotto, una di Finanza e una di Mercato. Sembra una variante del “ci sono un italiano, un francese e un inglese”. Invece, è la triade del management di ‘Interlogica’, software house con sede a Venezia che ha sposato la filosofia di Ernesto Sirolli. Spiega Nicola Barozzi, che della triade è la persona di Mercato (Alessandro Fossato, fondatore e AD, è la persona di Prodotto ed Eva Marinello la persona di Finanza): ”Sirolli ha fatto scuola agli imprenditori di tutto il mondo teorizzando la regola del non io ma noi. A Interlogica, che è sul mercato da 20 anni e conta 60 programmatori, manNicola Barozzi: cava il ‘noi’. Alessandro l’ha ca“Ho aperto le porte pito perfettamente ed è corso di Interlogica ai ripari, pur mantenendo lo al mercato. spirito... hacker e una struttura Con fast2drive.com piatta dove non c’è gerarchia vendiamo traffico ed è il team che si prende la selezionato alle responsabilità del prodotto”. società di NLT”.
F&F A proposito. L’ultimo nato è fast2drive.com. Alla persona di Mercato il compito di presentarlo. È il Trivago per le offerte di noleggio auto a lungo termine. Raccoglie ad oggi oltre 2.500 offerte pubbliche presenti su decine di siti di aziende di NLT.
F&F Niente rent-a-car? Soltanto NLT. Lungo e breve termine sono prodotti completamente diversi, anche se la mobilità è ormai un problema unico. In Europa non esisteva un motore di ri16 - Flotte&finanza - settembre 2017
cerca per il noleggio a lungo termine, mentre ce ne sono diversi per il breve.
F&F fast2drive fa una raccolta differenziata? Tutto quello che è pubblico può essere reso pubblico, se no internet non esisterebbe e non esisterebbero i comparatori. Ovviamente ci sono dei limiti: non prendiamo le fotografie originali e nemmeno tutto il contenuto dell’annuncio fatto dalla società di noleggio. Diamo un’informazione che guida al link, al testo completo apparso sul sito della società.
F&F Quindi i vostri clienti non sono i consumatori finali ma le stesse società di noleggio? Generiamo traffico, vendite per i loro prodotti. Diventeranno nostre clienti perché diamo la possibilità di inserire su fast2drive.com i loro annunci. Oggi raccogliamo e rilanciamo quello che esiste già, domani saranno le società stesse a pubblicare. Avranno l’opportunità di inserire le loro offerte su fast2drive.com a fronte del pagamento di un canone mensile rapportato alla visibilità che riceveranno. In pratica, si conteranno i click. Vendiamo traffico selezionato agli operatori del noleggio a lungo termine. Ovviamente, i dati di chi sta facendo la ricerca sono e restano protetti. www.flottefinanzaweb.com
A VOI LA PALLA
F&F E se chi cerca non trova? Finisce tutto qua. Ma se la persona che sta facendo la ricerca arriverà a sottoscrivere il contratto atto di noleggio, se quel click originerà un contratto, la società avrà acquisito un nuovo cliente. È quella che chiamiamo ‘conversione’. nte clicca, il proNel momento in cui un potenziale cliente vo. cesso di acquisto si avvicina all’obiettivo. a persona inizia ‘Customer journey’ è il percorso che una n’Audi piuttosto da quando dice “voglio noleggiare”, un’Audi nto in cui sottoche una Fiat o una Peugeot, al momento scrive il contratto di noleggio. Di norma, chi arriva a un comparatore è già avanti nell processo, ha fatto una scrematura e si suppone che ar-ratto. riverà più velocemente a firmare il contratto.
F&F Per 100 navigatori che fanno click quanti sii ‘convertiranno’? Google, Facebook hanno un certo tasso di conversione, siamo certi che il nostro sarà più alto, abbiamo maggiori speranze di andare a buon fine. Questo però dipende anche da chi c’è dall’altra parte. Dei 400 siti censiti fino a questo momento, molti sono fermi agli anni 90 e sono solo vetrina, non sono aggiornati. Noi offriamo anche supporto per digitalizzare l’offerta, aiutiamo le società a mettersi in pari e a cogliere le potenzialità del più grande strumento di vendita di oggi che è il web. Sarà il cliente, la società di noleggio quindi, a valutare se la cifra che sta investendo in pubblicità, presentando le proprie offerte su fast2drive.com, le permette di ottenere un numero di contratti di noleggio sufficiente ad ammortizzare l’investimento.
F&F Un’idea di canone? Non posso dargliela, è troppo prematuro. Siamo una start up, non abbiamo ancora cominciato a vendere, ma la comunicazione sta portando interesse.
F&F Il mercato del NLT come lo vede? Frammentato. Le società di noleggio big sono meno di dieci, poi ci sono i broker (grandi, piccoli e medi) e poi le concessionarie auto, 1.200 quelle ufficiali e 6.000 i rivenditori autorizzati, che noleggiano magari 5 - 10 veicoli l’anno, usato compreso, a privati o piccole aziende. Dei 400 siti che abbiamo censito, tanti sono specchietti per le allodole, pubblicano veicoli senza optional o con chilometraggi irrealistici; servono ad attrarre il cliente, che una volta in contatto con il broker viene portato a spendere di più per avere optional e chilometri. Però il pubblico è sempre più determinato a trovare un'offerta che sia quella reale. Sapeva che il sito che fa noleggio e genera più traffico non è una società di NLT e due anni fa nemmeno esisteva? Si chiama The Hurry (https://www.the-hurry.com) e propone veicoli in pronta consegna. Fa offerte aggressive e abbastanza realistiche. Alla fine è vincente il broker che pubblica offerte vere.
Bastano pochi clic, e pochi secondi, per visualizzare l’offerta che interessa. Più si restringe il campo di ricerca filtrando per marca, modello, canone, anticipo, durata e chilometraggio più rapidamente si arriva a un’offerta mirata. Il clic successivo linkerà all’annuncio completo sul sito della società di noleggio.
F&F Siete nel pieno degli incontri con i fondi di investimento. Qualche risultato? Riscontriamo un forte interesse verso la nostra iniziativa. Chi ci conosce come Interlogica, pochi, conosce la qualità del nostro operato. Interlogica ha investito sul progetto e siamo autosufficienti, ci siamo dati un anno per fare la scalata a livello internazionale. www.flottefinanzaweb.com
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TECNOLOGIE TEMPO DI LETTURA: 3 minuti
IL LUNGO TERMINE SECONDO PSA
Je suis nolo Il Gruppo francese punta a conquistare piccole aziende, partite Iva e privati con un’offerta multibrand e tutta la professionalità della rete
Andrea Valente, responsabile della nuova business unit Free2Move, con la quale Groupe Psa entra nel mondo del noleggio a lungo termine.
C’
è un nuovo soggetto nello scenario degli operatori di noleggio a lungo termine: è Free2Move Lease, marchio di Groupe Psa. Una realtà multibrand che nasce per assecondare i nuovi stili di consumo e di fruizione dell’auto e per fare di Psa Group il fornitore di servizi per la mobilitàpreferito dai clienti entro il 2030 come indicato nel piano strategico ‘Push to Pass’. Ha dichiarato Massimo Roserba, direttore generale di Groupe Psa Italia: “Il nostro obiettivo è quello di diventare un mobility provider senza modificare il nostro dna, che è quello di un grande costruttore di automobili”. A capo della nuova business unit c’è Andrea Valente. Free2Move Lease si rivolge in particolare alle piccole e medie aziende, al popolo delle partite Iva e ai privati con un’offerta full che include tutti i servizi più innovativi, richiesti da un mercato in trasformazione. Tra questi Connect Fleet, servizio di gestione connessa delle flotte per ridurre il TCO (Total Cost of Ownership) sfruttando la centralina telematica del costruttore installata a bordo, e Fleet Sharing, servizio di car sharing per i pro-
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fessionisti che semplifica la condivisione dei veicoli per ridurre le spese di viaggio. Perché scegliere Free2Move? “Perché abbiamo una delle gamme più apprezzate sul mercato, lo conferma la nostra quota in Italia. E poi perché diamo la possibilità di noleggiare vetture anche di altri brand. Infine, scegliere Free2Move vuol dire potersi affidare alla rete di vendita a di autoriparazione di Psa che in Italia conta 250 concessionarie e 450 officine”.
Formazione, prima di tutto Ed è proprio sulla rete e, in particolare, sulla sua formazione che si sta lavorando. “Chi entra in concessionaria”, ha detto ancora, “deve trovare un interlocutore preparato che sappia costruire un pacchetto su misura”. I vertici si sono sbilanciati anche sui numeri. “Nel medio termine puntiamo alle diecimila vetture”. Il noleggio a lungo termine di Psa darà probabilmente un’accelerata anche alla diffusione di veicoli elettrici. “I clienti che scelgono questi mezzi”, ha aggiunto il responsabile di Free2Move, “spesso hanno già superato la mentalità del possesso e quindi, anche se privati, sono maggiormente orientati verso la formula renting”. Il lancio del nuovo brand si inserisce in un momento particolarmente favorevole per il Gruppo francese. Nei primi otto mesi dell’anno Psa, con i brand Peugeot, Citroën e Ds, ha visto una crescita delle immatricolazioni del 16,1 per cento contro il più 8,4 medio del mercato. Il suo share si è attestato al 9,7 per cento, oltre 0,6 punti in più rispetto al periodo gennaio-agosto 2016. www.flottefinanzaweb.com
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BIG DATA
MILIONI DI Se ne parla come fossero d’uso comune, ma i Big Data sono materia da maneggiare con cura, perché il loro valore dipende dalle nostre domande. Illuminanti le risposte di Marco Marlia e di due big player, Arval e Alphabet
di Roberta Carati
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uando interpelli un guru confidi che ti aprirà nuovi orizzonti. Ed è esattamente quello che è successo chiacchierando di Big Data con Marco Marlia, cofondatore e amministratore delegato di MotorK (sì, la società che ha ottenuto da due investitori europei un finanziamento di dieci milioni di dollari). Quello che non mi aspettavo è che alcune domande generassero “una risposta pura Big Data” e “una risposta Data”, e che oggi nel mondo automotive “c’è una tonnellata di valore inespresso nei Normal Data, senza andare a cercare i Big Data”. Premessa metodologica. “I Big Data hanno dei requisiti anche matematici di base molto particolari e rientrano nel mondo degli analytics. Sapere, grazie agli analytics, sempre di più di una singola persona non rende quelle informazioni un Big Data. Quello”, spiega Marlia, “è uno Small Data”.
F&F L’errore è a monte? Big Data è una password molto sexy in questo momento, ma devo dire un po’ abusata. Big Data richiede una mole di dati di base così grande da non poter essere approcciata singolarmente. Il concetto di Big Data nasce quando la somma di tanti singoli rumori diventa un suono che non avresti potuto sentire nel singolo rumore. Il dato dell’individuo in sé non dice nulla, ne sommi un milione e dice qualcosa. Giusto per dare un ordine di grandezza: per i Big Data si parla di miliardi di data point.
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F&F Big vuol dire davvero big... ’Big’ rimanda alla quantità di informazioni, ma la qualità è altrettanto importante. O meglio: per una risposta pura Big Data la qualità non è importante, perché il presupposto è che in una quantità così stratosferica di punti di informazione ci sono dei pattern, dei segnali, che non avresti potuto cogliere facendo un’analisi su un campione più ristretto. Nel mondo dei dati normali, degli Small Data, invece, vige il paradigma ‘Garbage in, garbage out’, ‘Spazzatura entra, spazzatura esce’. Per semplificare, non puoi buttare dentro un dato tracciato in spazzatura e sperare che diventi una torta da chef. Quando hai delle dimensioni stratosferiche, a meno che il dato non sia raccolto in maniera seriale, a meno che le scatole nere siano montate male, in milioni o miliardi di punti dati c’è informazione indipendentemente dalla qualità del singolo punto. È se lavori su numeriche basse che devi essere sicuro ci sia la qualità in input.
F&F Più cresce il numero di informazioni, più aumenta la qualità? Si normalizza. La statistica dice che è normale che su miliardi di momenti tracciati ci siano degli errori, dei momenti che non hanno senso. Il singolo dato preso è assolutamente senza senso. Il Big Data è come salire su una montagna di ottomila metri e poter guardare il mondo che si muove sotto da lontanis-
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COVER
MILIONI simo. Tu devi analizzare tutto il miliardo, ma gli algoritmi di analisi di Big Data trovano i pattern anche tra cose che non hanno senso.
F&F Tutto sta nell’algoritmo? E però l’algoritmo lo fa l’uomo. Quella del data scientist è una delle professioni più ricercate. I laureati in statistica che fino a vent’anni fa erano disoccupati oggi fanno un sacco di soldi.
F&F Cosa vuol dire analizzare i Big Data nel settore noleggio? Quali sono i data chiave? Partiamo da quali sono alcuni archivi di dati che possono generare categorie di Big Data. La somma dei milioni di punti di tutti i veicoli o dei milioni di coordinate GPS al minuto tracciate per la flotta di un grande noleggiatore, moltiplicata per 365 giorni all’anno, genera una categoria di Big Data. Invece, l’interazione di vendita con il singolo individuo, anche moltiplicata per ventimila (tante sono, a grandi linee, le trattative di una grossa società di noleggio che inflotta 4050mila veicoli l’anno), non genera un Big Data. L’analisi di questo paniere non ci dirà come la gente compra l’auto. Facciamo un altro esempio giocando in casa: in Drivek in un anno riceviamo circa un milione di richieste di preventivo. Quindi di un milione di persone sappiamo che chi ha visto la Ford Fiesta ha visto anche la Opel Corsa e che chi ha visto la Serie 3 ha visto anche la Serie 4.
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Più e più volte abbiamo provato a fare un’analisi parente dei Big Data e un’analisi di comportamento del singolo individuo, e il risultato è che lo Small Data batte il Big Data. Devi avere milioni o miliardi di data point per trovare delle informazioni di valore che non troveresti nel singolo, altrimenti l’interazione one to one, l’interazione con i dati prodotti dal singolo continua a essere quella di maggior valore.
F&F Oltre il singolo? Nel settore del noleggio, il proliferare delle scatole nere, dei sistemi connessi che sanno dove sei e come stai guidando, può produrre delle moli di dati interessanti. In passato il mondo assicurativo ha fatto un po’ da apripista: avere a milioni il dato Marco Marlia è fondatore e CEO di MotorK, società di digital automotive con sedi a Milano, Agrigento, Londra, Madrid, Parigi, Monaco. Portano la sua firma DealerK, pacchetto di servizi per aumentare le vendite di auto online, e Internet Motors, workshop e formazione per tutta la filiera automotive.
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A
COVER
Facci
1 - Quali sono i ‘data’ chiave nel settore automotive e del noleggio in particolare? E in quello, futuribile, del noleggio al privato? 2 - Quali sono i settori o meglio gli universi di consumo i cui data sono più interessanti per il settore automotive? 3 - La sua società che uso sta facendo dei Big Data? Roberto Sticca, Operations Director Alphabet Italia
1 - Monitoraggio dello stato di salute del veicolo, misurazione dello stile di guida, rilevamento di incidenti e informazioni sul traffico. Ciò che renderà questi dati interessanti sarà la possibilità di condividerli in tempo reale con diverse piattaforme. Nel mondo del noleggio, la tendenza verso una mobilità condivisa, insieme a una maggiore attenzione agli impatti ambientali ed economici, sta modellando il futuro delle flotte. La raccolta e la successiva analisi dei dati provenienti da dispositivi interconnessi ci permetterà di pianificare in modo più efficiente la mobilità. Non solo. I Big Data ci aiuteranno ad anticipare le sfide future e a implementare soluzioni di mobilità sempre più sostenibili e intelligenti. 2 - Pensiamo al settore delle mobilità. Sapere quante macchine transitano in un certo luogo, a una certa ora, è un dato fondamentale per la viabilità. Così come può essere interessante per gli istituti di credito conoscere la propensione dei clienti ai sistemi di pagamento online. Un altro settore che sarà impattato è quello assicurativo: i dati raccolti non serviranno soltanto in caso di incidente, ma potranno essere utilizzati per costruire polizze ad hoc in base allo stile di guida del conducente. 22 - Flotte&finanza - settembre 2017
4 - Quanto bisogna essere ‘grandi’ perché i metadata abbiano un senso statistico?
3 - In Alphabet ne siamo convinti: la mobilità del futuro sarà condivisa, elettrica e connessa grazie ai Big Data. Servizi come AlphaEletric, per esempio, già sfruttano l’alto potenziale dei Big Data: grazie ai dati ricevuti dai GPS, Alphabet è in grado di studiare le percorrenze della flotta, permettendo di stabilire in modo scientifico qual è la percentuale di vetture che può essere convertita in elettriche. Un altro ambito di applicazione è Telematics, uno strumento che supporta le aziende che vogliono migliorare la propria efficienza, ridurre i costi e offrire un servizio migliore grazie alla possibilità di tenere sotto controllo la propria flotta. 4 - Non bisogna concentrarsi solo sui volumi, fondamentali sono anche velocità e variabilità. Sono già molti i dati oggi raccolti dai veicoli che, però, rimangono memorizzati localmente. La vera sfida sta proprio nel saper mettere in relazione i dati raccolti dal veicolo con quelli dell’ambiente che lo circonda e saperli leggere. Solo così potremmo portare avanti delle analisi predittive sui bisogni dei nostri clienti, adattando il modello di business, potenziando l’offerta e sfruttando le opportunità offerte dalla digitalizzazione.
5 - Il fleet manager ha bisogno di tempo per analizzare e ‘raffinare’ la mole di dati generata ogni giorno dalla flotta. Il ruolo cruciale del noleggiatore è quello di supportarlo nell’attribuire il giusto significato ai dati, che permetta di implementare la soluzione più adatta alle esigenze di mobilità dell’azienda, di acquisire vantaggio competitivo e di monetizzare servizi a valore aggiunto basati sull’analisi dei dati. 6 - Dimensione azienda (numero di dipendenti), chilometraggio, sinistrosità. 7 - I momenti di contatto tra azienda e cliente si sono moltiplicati: pensiamo ai diversi canali digitali che utilizziamo ogni giorno. Se da una parte i dati che si possono acquisire aumentano in maniera esponenziale, le tecniche di analisi utilizzate si affinano sempre di più restituendo dei profili nuovi e sempre più precisi (iperprofilazione). 8 - Uno studio McKinsey rivela che i clienti non gradiscono la vendita dei loro dati, ma oltre il 70% è disponibile a condividerli in cambio di servizi di valore. Prioritario sarà stabilire degli standard che consentano lo scambio di dati tra veicoli e fornitori di servizi d’informazione in modo trasparente e indipendente.
A
COVER
iccaF
5 - Quanto deve essere specializzato il fleet manager per interpretare correttamente i Big Data? È il noleggiatore che lo può supportare? 6 - Immaginiamo di ‘spacchettare’ un profilo. Quali sono, a suo avviso, tre dati che vorrebbe a tutti i costi sapere? 7 - Dopo quanto tempo ‘invecchia’ un profilo?
8 - Agcom, Antitrust e Garante Privacy hanno avviato un’indagine sui Big Data, temendo “possibili restrizioni delle libertà”. Paure giustificate? 1 - Crediamo nella trasversalità dei dati, ogni dato deve essere analizzato e visto come parte di un ecosistema. I ‘key big data’ sono tutti quelli che riguardano i comportamenti del driver, e sono i veri ‘game changer’ nel mondo automotive: riguardano l’efficienza nella guida, per ridurre i consumi e migliorar la sicurezza, la gestione operativa, la manutenzione e le informazioni relative alle performance delle aziende clienti. 2 - Molteplici - a partire da azioni mirate all’uso di queste informazioni per analizzare i costi legati alla vita dell’auto o per gestire la manutenzione in maniera preventiva ed efficace. Vi è inoltre la possibilità di poter (e voler) analizzare in tempo reale i parametri d’utilizzo più importanti quali lo stile di guida del driver e conseguenti consumi, etc. Ciò consente di prevedere il comportamento dei clienti per iniziative promozionali ‘mirate’: un’opportunità poco esplorata per il settore ma non per il mondo digitale, se consideriamo che i big players del web analizzano i nostri comportamenti sulla rete da oltre 10 anni… 3 - I Big Data rappresentano una grande opportunità per migliorare l’efficienza del nostro servizio ai clienti. Per questo www.flottefinanzaweb.com
Emmanuel Lufray, BE&O Director Arval Italia
abbiamo deciso di investire risorse specifiche, con un triplice obiettivo. Il primo è quello di ‘prevedere il futuro’ in termini di servizi di manutenzione, comportamento del driver, gestione della riparazione. Il secondo è quello di fornire un reporting sempre strategico per i nostri clienti, che permetta loro di effettuare delle scelte sulla base di dati accurati. Il terzo obiettivo è quello di identificare aree di saving per i nostri clienti, con particolare riferimento ai costi della ‘non sicurezza,’ economici e sociali, che rappresentano ben il 17 per cento complessivo del TCO. 4 - Dipende dalla tipologia di indicazioni che ne vogliamo trarre. I Big Data permettono di ottenere una grande varietà di informazioni; la priorità n.1 sta nella diversità e nella qualità dei dati che possano essere aggregati in indicatori. Se pensiamo che oggi le informazioni possono provenire da costruttori, auto (iper)connesse, infrastrutture, sharing economy propriamente detta, mappe, reportistiche contrattuali etc… 5 - La fonte delle opportunità dei Big Data sta nella capacità di elaborare, gestire e analizzare quei dati e comunicarli in modo semplice. Quindi il
nostro supporto al fleet manager consiste nel fornirgli report facilmente leggibili e interpretabili, anche perché il tema necessita profonda attenzione in tre campi particolarmente delicati come la deontologia, la tutela della privacy e la cybersicurezza. Come Arval deteniamo il know-how, in quanto abbiamo la capacità di generare e ottenere dati, immagazzinarli in affidabili warehouse e aggregarli in forma di report. 6 - Abitudini di guida, abitudini di acquisto e spesa mensile in mobilità. 7 - Conoscere i trend storici è fondamentale, ma considerato che si tratta di un’analisi in ‘tempo reale’, deve trascorrere il minor tempo possibile fra la ricezione dei dati e la loro gestione un po’ come avviene in F1 fra macchina e muretto box con la telemetria. 8 - Oggi gli stessi driver percepiscono il valore di essere conosciuti e riconosciuti da Arval, in quanto i Big Data sono custoditi da Arval in totale sicurezza e analizzati ‘in-house’ per migliorare l’efficienza verso gli attuali e futuri clienti. Custodia e analisi dei dati sono due campi dove i nostri investimenti i questi anni sono stati particolarmente significativi. settembre 2017 - Flotte&finanza - 23
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acceleratore o il dato freno, permette di clusterizzare e dire chi guida in modo aggressivo e chi pacato. Non solo. Se questi device tracciano gli incidenti si può fare una regressione lineare su miliardi di dati e trovare cose folli. Banalizzo con una storia: tra tutti gli automobilisti che in un determinato giorno hanno fatto un incidente, la metà ha avuto - perché distratti, arrabbiati o con la testa altrove - uno stile di guida diverso da quello abituale. Il sistema può diventare predittivo. Immaginiamo un veicolo che arriva a dirti: “Marco, datti una calmata perché oggi stai guidando in una maniera che non è la tua e hai aumentato del 72 per cento le chance di fare un incidente”.
F&F Guida predittiva? Siamo già all’interazione con l’utilizzatore finale? Non è uno scenario che vedo a breve, ma se il presupposto è avere installato sulla macchina un apparato che fa da black box ed è connesso a internet (se no i dati della black box rimangono lì e si perde il loro valore), il dato arriva a casa e poi al noleggiatore e può ritornare con un alert, una chiamata che ti dice “Marco frena”.
F&F “Marco” non si fa problemi di privacy? In Italia, rispetto ad altri Paesi come l’Inghilterra e gli Stati Uniti, ci siamo posti un sacco di problemi, quindi il consumatore è un po’ più tutelato. Ha una possibilità di controllo reale - vedi i cookie - ma è mediamente pigro e svogliato e preferisce dire di sì a tutto. In ogni caso, vista l’evoluzione della tecnologia, affronteremo il problema fino alla fine dei nostri giorni. Quando entri in un negozio e c’è una videocamera che ti ‘riconosce’, capisce il tuo umore e ti propone cose ad hoc, è chiaro che questo problema lo devi gestire su larga scala. La mia sensazione è che il consumatore sia disposto a scambiare comodità per privacy. La pubblicità online è sempre più spesso mirata, quindi è vero che ho dato delle informazioni su di me, ma ne ho avute su cose che mi interessano. Quello che non piace al consumatore è dare via dei dati quando il valore torna solo all’azienda.
F&F Che cosa occorre perché i Big Data siano uno strumento efficace nelle mani di un fleet manager? Quanto ne deve sapere? Se li leggi stampati su un foglio di carta i Big Data non ti dicono niente. Perché sono migliaia di pagine e la riga analizzata singolarmente è solo ‘rumore’. A monte c’è un data scientist che fa degli algoritmi più
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o meno sofisticati, ma di solito è più sofisticati, e quindi è difficile che il fleet manager gestisca il Big Data da solo e tiri fuori dei cluster, dei pattern, delle informazioni che abbiano un senso. Invece, può interpretare il risultato di un algoritmo costante. Per esempio: se il 23 per cento dei driver passa i limiti di velocità tutti i giorni, magari l’algoritmo che ha portato a quel risultato è complicato, però l’informazione da leggere è semplice.
F&F Ma il data scientist non sarà fisicamente vicino al fleet manager... Come per tutti i processi sofisticati, sarà una varietà di forze che vanno in questa direzione. Da una parte mi aspetto che il provider di noleggio fornisca dei servizi al cliente, quindi sarà il noleggiatore a fornire il data scientist al fleet manager. Dall’altra, a seconda delle dimensioni delle flotte, ci saranno dei player che avranno un approccio consulenziale: “Gentile fleet manager, prendi i dati delle tue black box e io ti faccio da consulente”.
F&F Serve il consulente del consulente? Nel mondo dei Big Data decisamente sì. C’è anche una terza alternativa che vedo ed è una piattaforma con un software che ‘trita’ questi algoritmi e tira fuori il dato che interessa. Qui non serve il data scientist. Per ora convivranno tutti e tre gli scenari. Perché il piatto pronto è fantastico per avere delle risposte che sono già disponibili, ma se hai una domanda specifica che è venuta in mente solo a te, il software la risposta non te la dà. Non si può pensare a una sola modalità.
F&F Richieste diverse da figure diverse possono convergere in un’unica domanda? Chi crea i Big Data, quando li crea non sa e nemmeno gli interessa sapere quali domande verranno formulate oggi o magari fra tre anni. È come una biblioteca: c’è l’acquirente dei libri (fuor di metafora, chi genera i Big Data e a cui interessa relativamente perché, se e quando qualcuno andrà in biblioteca perché vuole leggere quel certo libro), il bibliotecario (il data scientist), e il lettore che va a chiedere il libro (la società di noleggio). Se la richiesta sarà un titolo, il bibliotecario saprà dove andarlo a prendere.
F&F Dopo quanto tempo il best seller non è più best seller? I profili invecchiano? Solo nel mondo dei Normal Data. La vetustà del
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Come la mettiamo con la privacy? Antitrust, Agcom e Garante della Privacy hanno avviato a fine maggio un’indagine conoscitiva congiunta “per individuare”, leggiamo in una nota, “eventuali criticità connesse all’uso dei cosiddetti Big Data” e “definire un quadro di regole in grado di promuovere e tutelare la protezione dei dati personali, la concorrenza dei mercati dell’economia digitale, nonché i profili di promozione del pluralismo nell’ecosistema digitale”. A preoccupare i garanti, quello della Privacy in particolare, è che l’uso dei Big Data “può comportare potenziali rischi per la riservatezza delle persone”. Più precisamente, “i Big Data rappresentano un notevole patrimonio informativo e l’utilizzo di queste informazioni comporta specifici rischi per la tutela della riservatezza delle persone, tenuto conto anche del fatto che, grazie alle nuove tecnologie e alle tecniche di analisi, elaborazione e interconnessione dei dati, risulta in molti casi possibile ‘re-identificare’ un individuo attraverso informazioni apparentemente anonime. La potenzialità dei Big Data, anche rispetto a dati anonimi o aggregati, può tradursi in profilazioni sempre più puntuali e analitiche, con il rischio di nuove forme di discriminazione per le persone e, più in generale, in possibili restrizioni delle libertà”. L’analisi delle Autorità si concentra “sull’impatto delle piattaforme e dei relativi algoritmi sulle dinamiche competitive nei mercati digitali, sulla tutela della privacy e della capacità di scelta dei consumatori e sulla promozione del pluralismo informativo, ciò anche al fine di verificare l’impatto sull’ecosistema digitale dell’aggregazione di informazioni e dell’accessibilità ai Big Data ottenuti attraverso forme non negoziate di profilazione dell'utenza”.
profilo è un problema che non concerne la biblioteca o il libraio ma l’utente, quindi la specifica domanda. Un esempio: ho tutti i dati di tantissime persone, so come guidano, cosa fanno, che macchina piace… tutto. Se qualcuno mi chiede “A chi posso vendere questa promozione speciale su una nuova macchina?”, sapere che una settimana fa è passata una persona che stava cercando un macchina di quel tipo rende i termini temporali su questa domanda specifica interessanti, perché intercetti quella persona nella finestra. Se dopo dieci minuti arriva una persona che fa una domanda non di vendita ma di post vendita, allora il profilo di quella stessa persona che era troppo vecchio per ricadere in quella finestra prima della vendita, magari per chi ti fa una domanda di post vendita è dell’anzianità giusta. Non c’è un concetto di invecchiamento, ci sono alcune domande che cadono su cluster di anzianità specifica.
F&F Tentiamo una conclusione. Come le vede le società di noleggio? Pronte ad occuparsi di Big Data? Devono mettere a budget il data scientist. E comunque, questi grossi volumi di dati vanno prima creati.
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Ognuno dei grandi player ha o ha fatto un carotaggio per cercare di capire di cosa si sta parlando e quindi, sul tema specifico, ha delle informazioni o ha fatto un’analisi di una grande mole di dati, non arriva da zero. Se pensiamo al passato ci sembra tanta roba. Prima guardavamo un secchiello di sabbia, adesso probabilmente un metro cubo di sabbia, ma nessuno ha ancora realizzato che stiamo facendo una spiaggia.
F&F Non è una bomba che rischia di scoppiarci tra le mani? Non si può morire di Big Data. La cosa peggiore che puoi fare con i Big Data è lasciarli lì e non saperli usare. I Big Data possono offrire risposte, sono un vantaggio competitivo, il loro valore dipende dalle tue domande. Io comunque sono un evangelista anche dei Normal Data. C’è una tonnellata di valore inespresso nei dati che abbiamo tutti i giorni, senza andare a cercare i Big Data. Quello che mediamente manca, soprattutto in Italia e nei Paesi del Sud Europa, è un approccio da metodo scientifico galileiano. Prima di correre a mille all’ora assicurati di avere un buon paio di scarpe.
settembre 2017 - Flotte&finanza - 25
ATTUALITÀ TEMPO DI LETTURA: 7 minuti
L’OSSERVATORIO FINDOMESTIC 2017
Automobili, che passione Di proprietà o a noleggio, alla quattro ruote non si può proprio rinunciare. Perché è ancora la modalità di trasporto più veloce, regala libertà e può dire molto di noi
I
costruttori di automobili possono tirare un sospiro di sollievo. Le quattro ruote continuano a fare breccia nel cuore degli italiani e non solo. Che in questo oggetto sono pronti a investire anche più del ‘ragionevole’, in rate o canone. Insomma, si condivide se proprio non se ne può fare a meno (più per motivi economici o di spazio che non per volontà). Smentita anche la disaffezione dei giovani: rinunciano solo per questioni finanziarie e fino a quando non decidono di mettere su famiglia. Dopo, tutto cambia e per spostarsi comodamente con prole al seguito si è disposti a indebitarsi. È quanto emerge dall’Osservatorio Findomestic 2017. Nei quindici Paesi messi sotto la lente d’ingrandimento
di Tiziana Altieri
Figura 1: Immatricolazioni mondiali di auto private e utilitarie leggere nuove In milioni 85,6 82,5 Fonte: BIPE secondo federazioni produttori
Nonostante i venti contrari, non si spegne la passione per le automobili, che stanno conoscendo una nuova età dell’oro: a partire dal 2009 la domanda ha ricominciato a crescere, fino a raggiungere gli 87 milioni di immatricolazioni nel 2015.
87
79,3 +39,9%
74,8 71 62,2 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
26 - Flotte&finanza - settembre 2017
tra il 2009 e il 2015
(Sudafrica, Germania, Belgio, Brasile, Cina, Spagna, Stati Uniti, Francia, Italia, Giappone, Messico, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Turchia), le automobili stanno vivendo una rinascita e sono più amate che mai. Un trend confermato dall’andamento delle vendite a livello mondiale: nel 2015 si sono toccati gli 87 milioni, negli ultimi sei anni - quelli tra l’altro segnati dalla crisi - le immatricolazioni sono cresciute di circa il 40 per cento (cfr Figura 1) e si stima di superare i 100 milioni nel 2020.
Uno status symbol Nemmeno la battaglia mediatica condotta contro le auto accusate di essere ‘sporche e cattive’ e lo scandalo relativo al dieselgate sono riusciti a intaccare la loro immagine. Nove automobilisti su dieci (cfr Figura 2) hanno un’immagine molto o piuttosto positiva delle quattro ruote. Oltre la metà del campione le ritiene più indispensabili rispetto a 20 anni fa, e un ulteriore 40 per cento le trova altrettanto necessarie (Figura 3). Lontano dalle grandi città, dove le alternative di mobilità sono molto limitate, queste percentuali salgono ulteriormente e si può parlare di una vera e propria dipendenza. Alla vettura si associano altri due valori significativi: il senso di libertà, attribuitole dall’88 per cento degli automobilisti nella media mondo (87 per cento in Italia), e il risparmio di tempo che è in grado di garantire per il 93 per cento degli intervistati con poche differenze tra i singoli Paesi. Curioso notare come l’auto batta cellulare e televisore in quelli più sviluppati (Italia esclusa, Figura 4): in una scala da 1 a 10, dove 1 è ‘per nulla legato’ e 10 www.flottefinanzaweb.com
ATTUALITÀ
Figura 2: Che immagine ha dell’auto in generale?* *media% 15 Paesi
Figura 4: Quanto è legato ai seguenti oggetti?* *scala da 1 a 10 7,3
6,7
23%
6,3
molto positiva
9%
7,2
5,9
piuttosto positiva
piuttosto negativa
Cellulare
5,9
Auto Televisione
1
2
67%
1%
molto negativa
Auto
Cellulare
FR
BE
US
DE
UK
JP
ES
PL
1
2
3
Televisione
CN
ZA BR
3 TR
IT
MX PT
Figura 5: Adoro guidare (% di assolutamente d’accordo e abbastanza d’accordo)
83%
81%
81%
8%
Altrettanto indispensabile
40%
Più indispensabile
52%
‘molto legato’, l’auto guadagna un 6,7 contro il 6,3 del cellulare e il 5,9 della televisione. Negli altri Paesi strappa addirittura un 7,2 ma viene battuta dai cellulari, che conquistano un 7,3. Alla base del rapporto d’amore che lega i consumatori c’è anche il piacere di guidare. L’83 per cento degli italiani dichiara di amare stare al volante, valore molto simile alla media internazionale (84). L’Osservatorio rileva anche come l’auto sia ancora un simbolo di affermazione sociale per il 18 per cento degli italiani; un valore sopravanzato solo dalla casa (al 36 per cento). Anche per questo, nel nostro Paese, il 38 per cento del campione (Figura 5) è disposto a spendere “un po’ di più” per comprare una bella automobile che soddisfi l’aspetto edonistico e lo rappresenti agli occhi degli altri. Un atteggiamento che si riflette anche a livello internazionale, dove addirittura il 47 per cento non bada a spese per il modello in grado di fare battere il cuore. L’Osservatorio si sofferma infine sulle tendenze della popolazione per il prossimo futuro: le auto dovranno essere soprattutto sicure (63 per cento), capaci di assistere il conducente nella guida (44) e connesse (24 per cento). Operatori preparatevi... www.flottefinanzaweb.com
95% 89%
88%
83% 75%
media% 15 Paesi Meno indispensabile
93%
66% BE
DE
ES
FR
IT
PL
PT
UK
JP
69%
US
BR
CN
MX
TR
ZA
Fonte: L’Osservatorio Auto Findomestic
91% 91%
89%
Le Figure 2 e 3 evidenziano come l’auto non possa essere considerata un oggetto superato: gode di un’immagine positiva e da oltre il 90 per cento del campione è ritenuta indispensabile come o più di 20 anni fa. Guidare è ancora un piacere per gran parte degli intervistati. In Cina e Turchia adora mettersi al volante addirittura il 95 per cento del campione. Ed è soprattutto nei Paesi in via di sviluppo che si è disposti a una spesa più che ragionevole per l’acquisto della vettura.
Figura 6: Sarei disposto a spendere più del ragionevole per regalarmi una bella auto (% di assolutamente d’accordo e abbastanza d’accordo) 93%
71% 66% 62% 56%
39%
43%
31% BE
40%
38%
52%
42% 38% 36%
29% DE
ES
FR
IT
PL
PT
UK
JP
US
BR
CN
MX
TR
ZA
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Fonte: L’Osservatorio Auto Findomestic
Fonte: L’Osservatorio Auto Findomestic
95%
Figura 3: In linea generale rispetto a 20 anni fa l’auto oggi le sembra
TECNOLOGIE TEMPO DI LETTURA: 3 minuti
INDAGINE LOJACK
Gli attori sono sempre due: chi ruba e chi insegue tentando, spesso senza successo, di recuperare la refurtiva. L’unica è far spazio a un terzo: la telematica
L
L’infografica rivela che la pubblica via è il terreno d’azione preferito dai ladri (73 per cento), che sono in aumento i furti di parti di auto (con danni da 600 a 8.000 euro), che chi ruba utilizza metodi elettronici.
a buona notizia: le auto rubate sono ancora tantissime ma sempre meno (166.215 nel 2007, 108.090 nel 2016). La brutta notizia: trascorse 36 ore dal furto, le possibilità di ritrovarle sono quasi nulle. Sono dati contenuti nell’analisi ‘L’evoluzione dei furti d’auto’ elaborata da LoJack, la società americana inglobata nel colosso della telematica CalAmp. Proprio l’uso della telematica - considerando che i ladri hanno affinato le tecniche, che il ‘topo d’auto’ occasionale ha definitivamente lasciato il campo a un business più organizzato e professionale, che le Forze dell’Ordine devono fare i conti con la scarsità dei fondi e del personale - appare un’arma efficace per tentare di arginare il fenomeno. LoJack, dal 2006 sul mercato con la tecnologia in radiofrequenza (non schermabile e in grado di trasmettere anche all’interno di container o nei garage sotterranei), che ha permesso a polizia e carabinieri di localizzare e recuperare 4.800 veicoli, oltre 2.000 dall’inizio del 2016, per un valore complessivo di 109 milioni di euro, ha una nuova freccia al proprio arco: grazie alla recente acquisizione da parte del Gruppo CalAmp, è infatti in grado di abbinare la tecnologia in radiofrequenza con i dispositivi telematici, che permettono di ricevere alert in situazioni di potenziale pericolo (ad esempio in caso di improvviso calo della batteria, di distacco del dispositivo, oppure quando la vettura viene sollevata a motore spento, o ancora quando il sistema evidenzia che è uscita da un’area percepita come zona di comfort). L’offerta combinata delle due tecnologie rafforza ulteriormente la protezione del bene auto.
28 - Flotte&finanza - settembre 2017
Intera o in parte L’indagine LoJack ha anche rilevato il boom dei cosiddetti furti parziali. Se un tempo era l’autoradio il pezzo più ambito, oggi l’attività criminale si focalizza su navigatori satellitari, pneumatici nuovi, attuatori della frizione delle smart, volanti multifunzione, fari a led e batterie di vetture ibride. Lazio e Campania le regioni più a rischio, con tassi di recupero al 32 e 33 per cento. Maggiori possibilità di successo in Emilia Romagna (recuperato l’84 per cento dei veicoli rubati), Toscana (74), Piemonte (54) e Sardegna (54). Seguono Lombardia e Puglia (46) e Sicilia (42 per cento). www.flottefinanzaweb.com
FLEET CONFIGURATOR
&
SUV
TEMPO DI LETTURA: 12 minuti
Crossover
GUIDA ALLA SCELTA di Matthieu Colombo
EL GA IL SUV... e alura? Ricordate lo spot-rap della Škoda Yeti? Geniale. Sono già passati sei anni e da allora gli sport utility hanno conquistato l’Europa. Segno che non era solo una moda, ma che queste auto piacciono per il sogno di avventura e il senso di sicurezza che trasmettono. Vi presentiamo la nostra selezione ragionata, con una mano sul portafogli. I prezzi sono sempre riferiti a motore e allestimento prescelti Nissan Qashqai Business
Renault Captur Intens
1.5 dCi 81 kW (110 Cv) diesel da 24.390 a 28.730 euro iva inclusa
0.9 TCe 66 kW (90 Cv) benzina da 20.100 a 23.650 euro iva inclusa
Un aiuto per la scelta • Sicurezza 5 stelle Euro NCAP (protezione 88%) • Optional da prendere: ruotino 180 euro • Per il cambio automatico (dCi da 130 Cv) 3.450 euro • Volume bagagliaio 430 litri • La Qashqai di F&F costa 26.410 euro con iva
Un aiuto per la scelta • Sicurezza 5 stelle Euro NCAP (protezione 88%) • Optional da prendere: ruotino 200 euro • Differenza per motore turbodiesel 2.000 euro • Volume bagagliaio 350/377 litri • La Capture di F&F costa 20.750 euro con iva
È uno dei suv più venduti in Italia. Auto del 2014, restyling 2017. Noi lo scegliamo con motore diesel gradevole ed equilibrato, cambio manuale e allestimento che include il navigatore ma senza il metallizzato (730 euro). Se fate molta città e tangenziale aggiungete l’Executive Pack da 1.410 euro per avere anche la frenata automatica d’emergenza.
La Capture piace per le linee accattivanti molto ben proporzionate. Noi la scegliamo con il piccolo motore turbo benzina tre cilindri da 90 Cv, potente anche ai regimi più bassi, più allestimento con navi Italia, clima automatico e cerchi in lega. Se l’utilizzo è soprattutto urbano, aggiungete il Pack da 700 euro con telecamera posteriore e sensori anteriori.
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settembre 2017 - Flotte&finanza - 29
FLEET CONFIGURATOR
Jeep Renegade Business
Fiat 500X Cross
1.6 Mjt 77 kW (105 Cv) diesel da 25.740 a 30.370 euro iva inclusa
1.6 Multijet 88kW (120 Cv) diesel da 23.990 a 28.940 euro iva inclusa
Un aiuto per la scelta • Sicurezza 5 stelle Euro NCAP (protezione 87%) • Optional da prendere: ruota di scorta 280 euro • Per il cambio automatico (Mjt 120 Cv) 2.000 euro • Volume bagagliaio 351 litri • La Renegade di F&F costa 26.440 euro con iva
Un aiuto per la scelta • Sicurezza 4 stelle Euro NCAP (protezione 86%) • Optional da prendere: ruotino (ruota) 220 (300) euro • Differenza per il cambio automatico 1.700 euro • Volume bagagliaio 350 litri • La 500X di F&F costa 26.790 euro con iva
O si ama o si odia. A noi piace, anche per la sua versatilità. L’abbiamo scelta con il millesei turbodiesel, cambio manuale, 4x2, metallizzato, ruota di scorta e in versione Business che include il navigatore. Se volete rendere onore al marchio con la trazione 4x4, dovete passare al motore da due litri di cilindrata e 140 Cv. Aggiungendo il navi si arriva a 29.290 euro.
Stesso telaio della Jeep Renegade, ma design e finiture più eleganti. A differenza della cugina americana la 500X esiste anche 1.3 Multijet, ma noi consigliamo il millesei Mjt con allestimento Cross, più pack navi, metallizzato, sensori posteriori, clima auto e ruota di scorta. Se siete interessati alla trazione 4x4 si passa al duemila Mjt con 2.400 euro in più.
Ford Kuga Titanium
Toyota C-HR
1.5 TDCI 88 kW (120 Cv) diesel da 24.200 a 31.650 euro iva inclusa
1.8 Hybrid 90 kW (120 Cv) da 23.950 a 30.350 euro iva inclusa
Un aiuto per la scelta • Sicurezza 5 stelle Euro NCAP (protezione 94%) • Optional da prendere: ruotino 150 euro • Differenza per il cambio automatico 2.000 euro • Volume bagagliaio 456 litri • La Kuga di F&F costa 27.100 euro con iva
Un aiuto per la scelta • Sicurezza 5 stelle Euro NCAP (protezione 95%) • Optional da prendere: ruotino 350 euro • Cambio automatico di serie • Volume bagagliaio 377 litri • La C-HR di F&F costa 26.900 euro con iva
Con l’ultimo restyling, Kuga riprende le belle linee del nuovo suv Edge, ben più caro. Noi l’abbiamo scelta 1.5TDCI Titanuim con cambio manuale, che grazie alle promozioni in corso include navigatore e sensori di posteggio con un vangaggio finale rispetto al listino di 5.800 euro. Per il 4x4 si deve scegliere il 2.0. A pari allestimento si superano i 30.000 euro.
Se non volete passare inosservati, la C-HR è perfetta. Ideale per spostamenti urbani, grazie alla tecnologia ibrida collaudata con la Prius (stesso motore), la C-HR ha un unico allestimento a cui abbiamo aggiunto navi 3D con wifi, ruotino, sensori di parcheggio e metallizzato. Evitate fronzoli cromati... È 4x4 e non ibrida, solo con il 1.2 turbo benzina cvt.
30 - Flotte&finanza - settembre 2017
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FLEET CONFIGURATOR
BMW X1 18d Sdrive Business
Mini Countryman One Business
2.0 diesel 110 kW (150 Cv) da 36.500 a 48.655 euro iva inclusa
1.5 turbodiesel 85 kW (116 Cv) da 27.500 a 36.000 euro iva inclusa
Un aiuto per la scelta • Sicurezza 5 stelle Euro NCAP (protezione 90%) • Valutate i sedili posteriori scorrevoli 380 euro • Per 4x4 Xdrive (non permanente) 2.000 euro • Volume bagagliaio 505 litri • La X1 di F&F costa 41.429 euro con iva
Un aiuto per la scelta • Sicurezza 5 stelle Euro NCAP (protezione 90%) • Opt. da prendere: Pack ruotino-portaoggetti 350 euro • Per il cambio automatico (motore 2.0) 3.650 euro • Volume bagagliaio 405 litri • La Countryman di F&F costa 31.700 euro con iva
Scegliendo il motore più equilibrato con cambio automatico si parte da oltre 36mila euro ma la lista degli optional è tale che si sforano facilmente i 50mila. La nostra ricetta è Sdrive (trazione anteriore) con pacchetto Business (navi e doppio pdc), metallizzato e Driving Assistant Plus (frenata automatica pedoni, mantenimento carreggiata). Se potete Xdrive.
Abbiamo puntato al 1.5 turbodiesel con cambio manuale e pacchetto Business con modulo di navigazione, cerchi da 17”, metallizzato e ruotino. Per avere il cambio automatico si passa però al vivace duemila turbodiesel della Cooper base che, allestita con le stesse opzioni della 1.5, arriva a 35.350 euro. Si scende a 33.300 per la Cooper benzina.
Peugeot SUV 5008 Business
Volkswagen Tiguan Business
1.6 HDi 88 kW (120 Cv) diesel da 32.800 a 37.750 euro iva inclusa
2.0 TDI 110 kW (150 Cv) da 34.000 a 46.130 euro iva inclusa
Un aiuto per la scelta • Sicurezza 5 stelle Euro NCAP (protezione 89%) • Carica wireless telefonino 100 euro • Senza cambio automatico si risparmiano 1.500 euro • Volume bagagliaio 580 litri • La 5008 di F&F costa 35.300 euro con iva
Un aiuto per la scelta • Sicurezza 5 stelle Euro NCAP (protezione 96%) • Optional da prendere: ruotino 265 euro • Per il cambio automatico 2.000 euro • Volume bagagliaio 615 litri • La Tiguan di F&F costa 39.245 euro con iva
Il leone ha cambiato pelle: da monovolume a suv. La mutazione della 5008 è riuscita a patto di scegliere cerchi da 18” e tetto nero. Scegliamo l’allestimento Business con navi 3D, motore 1.6HDi con vero cambio automatico (non robotizzato), Drive Assistance Pack (frenata attiva anticollisione). Per il 2.0 automatico da 180 Cv ci vogliono altri 5.000 euro.
Una Tiguan Business (navi) con il 1.6TDI e cambio manuale (unico disponibile) vale, con il solo metallizzato, 31.665 euro. Per godere al meglio questo suv consigliamo però il 2.0TDI Business da 150 Cv con cambio DSG più metallizzato, Active Info Display, ruotino, fari full led e retrocamera. Si arriva a 39.245 euro. Per la 4x4 (non permanente), 2.400 euro in più.
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settembre 2017 - Flotte&finanza - 31
FLEET CONFIGURATOR
Audi Q5 Business 2.0 TDI 129 kW (190 Cv) diesel da 52.220 a 69.095 euro iva inclusa
Alfa Romeo Stelvio Business 2.2 TD 132 kW (180 Cv) diesel da 47.850 a 57.390 euro iva inclusa
Un aiuto per la scelta • Sicurezza 5 stelle Euro NCAP (protezione 93%) • Optional da prendere: Audi virtual cockpit 600 euro • La trazione quattro è solo con cambio automatico • Volume bagagliaio 550 litri • La Q5 di F&F costa 52.700 euro con iva
Un aiuto per la scelta • Sicurezza 5 stelle Euro NCAP (protezione 97%) • Optional da prendere: ruotino 290 euro • Trazione posteriore. Per la 4x4 contate 2.500 euro • Volume bagagliaio 525 litri • La Stelvio di F&F costa 50.040 euro con iva
Una versione base con cambio manuale, trazione anteriore e navi costa 47.430 euro. Una bella somma ma non ha senso un suv Audi non 4x4. Noi scegliamo una Business ‘quattro’ con cambio automatico S-tronic e metallizzato per spendere, in percentuale, poco di più. Esiste anche l’allestimento Business Sport. Attenti alla lista degli optional infinita...
È un suv a trazione posteriore, ma esiste solo con cambio automatico! La nostra configurazione su base allestimento Business (con navi) include metallizzato, telecamera post, palette al volante e ruotino. Ha senso scegliere la versione a trazione integrale Q4. Per il maxi navigatore più grande è necessario optare per gli allestimenti Super o Executive.
Mercedes Benz GLC (Coupè)
Jaguar E Pace AWD base
2.2 D 125 kW 170 Cv diesel da 49.325 a 64.788 euro iva inclusa
2.0D 110 kW (150 Cv) diesel da 41.850 a 61.566 euro iva inclusa
Un aiuto per la scelta • Sicurezza 5 stelle Euro NCAP (protezione 95%) • Optional da prendere: supporto lombare 244 euro • Tutte le versioni sono 4x4 e con cambio automatico • Volume bagagliaio 550 (500 per coupè) litri • La GLC di F&f costa 50.764 euro con iva
Un aiuto per la scelta • Sicurezza Euro NCAP vettura non ancora testata • Optional da prendere: ruotino 247 euro • Cambio manuale solo con la trazione anteriore • Volume bagagliaio 577 litri • La E Pace di F&f costa 45.731 euro con iva
Tra le auto aziendali la GLA dice la sua con il motore Nissan Renault, ma in Italia, nei primi sei mesi del 2017, si sono venduti più GLC. Noi la scegliamo Business (navi), con telecamera posteriore, supporto lombare e metallizzato. La volete che frena da sola? Sceglietela con il Bracke Assist Extended (BAS) da 2.562 euro. Ben più cara la carrozzeria coupè.
Appena lanciata, si posiziona poco sotto la F-Pace, anche di prezzo. Abbiamo scelto la E Pace con trazione integrale (solo con cambio automatico), senza strafare, con metallizzato, navigatore, luci a led diurne, ruotino e lo sfizio del Black Exterior Pack e tetto nero. Non lunga (4.400 mm), la E Pace (pianale Discovery) ha una buona capacità di carico.
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LE AUTO DI F&F TEMPO DI LETTURA: 3 minuti
NUOVA PEUGEOT 308
Cuore tecnologico Arriva la seconda generazione della vettura campione di vendite proprio nel settore noleggio. Connettività, sicurezza e ridotte emissioni inquinanti per bissare il successo
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a debuttato in concessionaria il 16 settembre la nuova Peugeot 308, una vettura che ha tutte le carte in regola per continuare a fare breccia nel cuore delle flotte. A partire dalla funzione Mirror Screen, che permette al driver di trasferire lo schermo dello smartphone sul touchscreen al centro della plancia, una funzionalità utile per rimanere sempre connessi, per continuare con la nuova 3D Connected Navigation che ottimizza i tragitti in relazione al traffico. Disponibile in versione berlina e station wagon, presenta un frontale più dinamico rispetto al passato, dominato dal grande fascione paraurti, dalle tre prese d’aria di ampie dimensioni e dalla firma luminosa a led integrata nei proiettori. Decisamente puliti gli interni che sposano la nuova filosofia Peugeot, con il volante compatto e il quadro strumenti in posizione rialzata per una migliore esperienza di guida.
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Pronta per il 2020 Per la sala macchine la scelta è fra tre benzina e quattro diesel, questi ultimi sicuramente i favoriti dal canale noleggio. Accanto ai già noti BlueHDi 100 S&S, 120 S&S e 150 S&S, fa il suo ingresso il BlueHDi 130 S&S con nuova testata a 16 valvole. Un motore che offre prestazioni simili a quelle di un due litri con una riduzione dei consumi fino al 6 per cento rispetto al BlueHDi meno potente, grazie alla diminuzione della cilindrata (1.499 anziché 1.560 cc), a un nuovo scambiatore ad alta efficienza e a un sistema di combustione inedito. Questo propulsore rispetta, con tre anni di anticipo, il futuro fattore di conformità degli NOx (ossidi di azoto) di 1,5, in vigore nel 2020. Prodotta a Sochaux, in Francia, 308 è proposta con un prezzo di attacco di 18.970 euro per la berlina, 19.870 euro per la SW. Per entrambi le versioni è previsto un allestimento Business.
In apertura, la nuova 308 in versione berlina. La dotazione di sistemi di aiuto alla guida non ha nulla da invidiare a quella delle sorelle più grandi 3008 e 5008, con Active Safety Brake, Active Lane Departure Warning, Adaptive Cruise Control, Visiopark 180 gradi e Park Assist. In basso, da sinistra, una vista della plancia, il bagagliaio e il profilo della Station Wagon. Al centro, il nuovo motore BlueHdi 130 S&S.
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I PICK-UP DI F&F TEMPO DI LETTURA: 6 minuti
LA SCELTA DI Flotte&finanza
MERCEDES-BENZ X-CLASS
E pick-up fu
Cognome e nome Mercedes Benz X-Class Luogo di nascita Stoccarda Versione X-250 Alimentazione diesel Cilindrata cm3 2.298 Potenza kW (Cv)/giri 140 (190)/3.750 Coppia Nm/giri 450/1500-1900 Omologazione Euro 6 Cambio/n° marce 6 (7 aut.) Consumo combinato l/100 7,4 (7,7 aut.) Emissioni CO2 g/km 192 (203 aut.) Capacità serbatoio l 83 Portata kg 1.039 (1.031 aut.) Lunghezza mm 5.340 Passo mm 3.150 Larghezza mm 1.920 Altezza mm 1.819 Massa vettura kg 3.200 Prezzo (chiavi in mano) € n.d. On line www.mercedes-benz.it
La Stella splende anche sulla parte hard del trasporto leggero, il ‘cassonato’ nobilitato che punta ai professionisti e a chi ha bisogno di spazio e volume ma con un tocco glam di Giuseppe Guzzardi in collaborazione con
A
ttorno al segmento dei pick-up, esiguo nel nostro Paese ma strategico negli Stati dai ‘grandi spazi’, si sta vivendo una frizzante esperienza. Tutti i costruttori si stanno concentrando su un prodotto globale, in grado di conquistare il cuore dei cowboy di tutto il mondo, giocando su valori come robustezza, flessibilità, portata, potenza. Scende in campo anche un marchio premium: Mercedes-Benz. Accortamente questo progetto rientra nella joint venture con Renault-Nissan: dopo Smart-Twingo ecco X-Navara. Il know how di Nissan nel segmento non è affatto trascurabile (va detto che comunque la collaborazione tra i due Gruppi non è ancora esaurita). Mercedes si è riservata la chance di vestire il veicolo con il proprio stile, e apparentemente tra i due modelli la similitudine è soltanto genetica. Il grosso del lavoro degli stilisti di Stoccarda è stato rendere fluente, sfuggente e moderna quella che altrimenti è una delle più brutte e rigide forme: la forma dell’autocarro. Lavoro relativamente riuscito: il frontale è aggressivo e personale, al laterale l’X-Class mostra i limiti im-
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Il frontale dell’X-Class presenta tutti gli stilemi distintivi di una Mercedes-Benz, comprese le variazioni cromatiche della calandra che indicano la versione di riferimento, in questo caso la Power. La ‘base’, denominata Pure, si riconosce per il fascione nero maggiorato che tocca i gruppi ottici anteriori. La versione intermedia, prossima alla ‘business’, è la Progressive.
posti dalla linea del cassone, optando per la conformazione raccolta piuttosto che a carrozza (o a culla). Il posteriore è la parte più impersonale, con gruppi ottici in conchiglie modeste. Molto di più racconta l’interno, accogliente, funzionale, razionale ma non frugale.
Autocarro per decreto Quali sono quindi le velleità di diffusione di questo veicolo? Ridotte, in Italia, a poche centinaia di esemplari, perché i cassonati da noi vengono immatricolati autocarro, con infinite restrizioni per l’uso personale e familiare. Inoltre, www.flottefinanzaweb.com
I PICK-UP DI F&F
INTERNI Il cruscotto e parte dell’abitacolo. Felici la sobrietà della plancia, piacevole in tutti i livelli di allestimento, e il volante a tre razze. Nel particolare a destra la piantana centrale con il pod da berlina premium. Al centro l’accesso ai sedili posteriori, comodi e capienti per un pick-up (non esiste la versione cabina singola). Qui sotto al centro i generosi longheroni, condivisi con il Nissan Navara, più powertrain e geometria delle ruote, poi il grande roll bar, che non convince nel punto di giuntura con le sponde, sebbene protetto da una guarnizione in gomma.
CARICO Il cassone con rivestimento antiscivolo e sponda
rinforzata. Optional un box di carico da 156 litri. Disponibili due tipi di copertura con serratura, presenti due binari per il corretto posizionamento e tiraggio dei cavi di ritenuta. Esteticamente più pulita la versione senza roll bar.
l’unicità della configurazione doppia cabina di fatto limita la lunghezza del cassone e la portata (c.ca 11 q), in particolare per gli usi cantieristici o gli allestimenti speciali.
Il noleggio ci sta tutto Comunque l’X-Class ha il suo perché. Perché è sobrio. Perché è funzionale. Perché promette solidità e affidabilità. Perché il prezzo risulterà essere contenuto in 40.000 euro (bisognerà poi calcolare il canone per una versione business-noleggio, certamente più interessante per le partita Iva). Tre i livelli di allestimento, come da tradizione Mb, con la possibilità di scegliere tra il quattro e il sei cilindri. La configurazione d’attacco è la X220, 4 cilindri su 2.3 litri, 120 kW (163 Cv), 403 Nm tra 1.500 e 2.500 giri, trasmissione manuale sei]] rapporti, sospensioni con ammortizzatori a gas. Cerchi da 17 o 18”, passo di 3.150 mm. Lunghezza 5.340 mm, larghezza 1.920, altezza 1.819. Consumo combinato 7.6 l/100 km per 199 g/km di CO2. Leggermente più pesante la versione 4 matic. Appena più su la 250, stesso motore ma più potente www.flottefinanzaweb.com
Cinque profili di veri appassionati Non è facile presentare e proporre un veicolo ‘mondiale’ che vada incontro alle esigenze di trasporto e mobilità di Paesi con abitudini differenti. Mercedes ci prova posizionando la X-Class su cinque ipotetici personaggi: dal costruttore edile all’imprenditore agricolo, dallo sportivo al libero professionista alla mamma sprint. Intuitivi i possibili incroci tra uso e destinazione. In Italia, causa un Codice della Strada inadeguato, le due finalità non si incontrano e non è possibile utilizzare nel tempo libero un autocarro.
140 kW (190 Cv) e 450 Nm di coppia - e con la possibilità di montare il cambio automatico a sette rapporti, oltre che cerchi da 19 pollici. Il consumo è pressoché identico, ma la velocità massima si fa interessante, fino a 184 km/h (179 per l’automatico). Anche in questo caso è prevista la trazione integrale a inserimento elettrico dell’asse anteriore. Tutte le versioni prevedono il blocco del differenziale posteriore. Per il sei cilindri e la trasmissione integrale permanente bisognerà aspettare metà 2018. settembre 2017 - Flotte&finanza - 35
ECO NEWS
IL NOLEGGIO Ăˆ ECOCOMPATIBILE
Elettrico e ibrido, metano e idrogeno... Gli orizzonti ‘verdi’ del renting a lungo e breve termine appaiono sempre piĂš sconfinati. Flotte&finanza li mette a fuoco per voi, riferendo di accordi, novitĂ , progetti. Anche decisamente futuribili...
LA MINICAR SARĂ€ MIA, ANZI TUA
SOFIDEL, REGINA IN SOSTENIBILITĂ€
La Fiera del Levante ha alzato il sipario sul prototipo della minicar elettrica ‘made in Bari’ realizzato dalla Tua Industries, societĂ che fa capo al fondo d’investimento americano LCM. Si tratta di un quadriciclo pesante con motore elettrico (600 kg 100 per 100 alluminio e una batteria che promette un’autonomia di 200 km) che sarĂ realizzato nel sito reindustrializzato della ex Om Carrelli di Modugno. Secondo alcune indiscrezioni, si inizieranno a produrre i primi 6.000 esemplari nel 2018 per arrivare a 25.000 a regime.
Sfido chiunque a pronunciare “rotolone Reginaâ€? senza aggiungere “non finisce maiâ€?. Eppure, in pochi lo associano a Sofidel, il gruppo cartario di Porcari (Lu) che del rotolone è il produttore. Ne parliamo su F&F perchĂŠ, senza clamori, ha siglato un importante accordo con Nissan sulla mobilitĂ elettrica. Tramite il concessionario CFL di Lucca ha acquistato quattro Leaf; ha provveduto a installare sei colonnine di ricarica nello stabilimento Soffass di Porcari e due in quello di Monfalcone, in provincia di Gorizia; ha adottato un sistema di car sharing con piattaforma di gestione Nissan attraverso la app denominata Glide (unico caso di car sharing implementato da Nissan in un’azienda privata, dopo l’ente pubblico ‘Istituto Italiano di Tecnologia’ di Genova). Sofidel, che ha messo in atto da tempo una strategia di sviluppo sostenibile, è anche la prima azienda al mondo nel settore tissue ad aver aderito al programma WWF Climate Savers, con un impegno a limitare del 23 per cento le emissioni dirette di CO2 per tonnellata di carta prodotta entro il 2020. L’anno scorso, rispetto al 2009, aveva giĂ ridotto la propria carbon intensity del 19,1 per cento.
SEMPRE PIĂ™ ELETTRICA
LEASEPLAN, WHAT’S NEXT?
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LeasePlan Corporation è uno dei dieci partner fondatori, e anche la sola azienda del settore automobilistico, di EV100, iniziativa mondiale lanciata da The Climate Group a New York tesa a dare impulso all’adozione dei veicoli elettrici nei parchi auto aziendali. Di piÚ. A trasformare le flotte alimentate a benzina e diesel in flotte formate da veicoli elettrici entro il 2030. Gli altri partner di EV100 sono Unilever, Baidu, Ikea Group, HP Inc., PG&E, Deutsche Post Dhl, Metro, Heathrow Airport, Vattenfall.
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Ha dichiarato il Ceo di LeasePlan, Tex Gunning: “I veicoli elettrici sono What’s next; la flotta stessa utilizzata dai dipendenti diventerĂ elettrica, rendendoci la prima tra le grandi aziende di noleggio veicoli a effettuare questo cambiamento. La nostra ambizione è quella di permettere a tutti i nostri dipendenti di guidare auto elettriche giĂ entro il 2021â€?.
MI MUOVO M.A.R.E. A Cervia e Milano Marittima sono entrate in funzione quattro colonnine per la ricarica delle auto elettriche nell’ambito del progetto Mi muovo M.A.R.E. (Mobilità alternativa ricariche elettriche), che si completa con l’installazione di altre 24 nei sette comuni costieri di Ravenna, Comacchio, Misano Adriatico, Cesenatico,
Riccione, Cattolica e Bellaria-Igea Marina. Per Cervia sono stati stanziati 36mila euro. Proprio quest’anno il Comune ha superato l’esame per il rinnovo triennale della Certificazione ambientale Iso 14001; nei programmi di miglioramento sono previsti anche il potenziamento del risparmio energetico e il miglioramento della qualità dell’aria.
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BE SOCIAL MOVE SMART 10-11 OTTOBRE 2017 Lingotto Fiere - Torino 5a EDIZIONE
Non perdere l’occasione di partecipare a Smart Mobility World, la più importante manifestazione europea dedicata alla mobilità sostenibile, digitale e integrata. Un hub professionale per generare concrete opportunità di business, grazie a un format che prevede showroom di prodotto, convegni, workshop e conferenze internazionali, oltre a demo di guida dei veicoli innovativi e concrete opportunità di networking. ORGANIZZATO DA:
smartmobilityworld.net
NEWS ATTUALITĂ€
A PROPOSITO DI FLOTTE&FINANZA
‘Pillole’ dall’Italia e dal mondo. Dall’andamento del mercato del renting all’attuale offerta di servizi, fino ai consigli per gli automobilisti. Cos’è cambiato e cosa cambierĂ per i gestori e gli utenti di auto aziendali
STIAMO FRESCHI
BENVENUTA TELEMATICA
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Cresce la diffusione dei dispositivi telematici, uno per tutti la scatola nera, a bordo delle auto aziendali: ne facilitano la gestione, migliorano la sicurezza, riducono i costi. Lo conferma la ricerca Top Thousand che ha preso in esame un campione di 60 grandi aziende. Poco meno del 60 per cento dei fleet manager intervistati sta addirittura valutando di aumentare la propria dotazione di intelligence. “Sicurezza del driver e protezione del veicolo�, ha commentato Riccardo Vitelli, presidente dell’Osservatorio, “rappresentano i principi guida della diffusione delle black box a bordo delle flotte. E anche i driver, inizialmente spaventati da possibili, eccessivi controlli nella vita aziendale e privata, stanno imparando ad apprezzarne i vantaggi in termini di comfort e sicurezza�. Interessante rilevare che il 41 per cento dei fleet manager si affida ai noleggiatori, mentre solo il tre per cento sviluppa ‘in casa’ soluzioni ad hoc. La parte del leone, il 56 per cento, la fanno i provider: Octo Telematics (24 per cento), Texa (17), Targa Telematics (13) e Visirun (2 per cento).
RENTEEN, ADOLESCENTI ALLA GUIDA Si chiama ‘Renteen’ il prodotto frutto della partnership tra Ald Automotive ed Aixam che offre agli adolescenti minicar in NLT. Ăˆ rivolto espressamente ai ragazzi tra i 14 e i 18 anni e risponde alle esigenze di mobilitĂ di una fascia d’etĂ che in alternativa si appoggia a famiglie e mezzi pubblici. L’idea è di Galtieri Rent, azienda campana di noleggio a lungo e breve termine, che la sta promuovendo nelle autoscuole, passaggio obbligato per conseguire il patentino che autorizza la guida di queste vetturette urbane. Oltre al prodotto noleggio, Galtieri Rent propone anche l’acquisto delle microcar a prezzi agevolati.
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CHARTERWAY, 25 ANNI AL SERVIZIO DEI TRUCK Mercedes-Benz CharterWay ha compiuto 25 anni e li ha ripercorsi evidenziando le tappe clou. Dal 1992, quando debutta all’IAA di Hannover, offre soluzioni di mobilitĂ per il noleggio, manutenzione e gestione dei veicoli industriali Daimler. Nel ‘94 introduce il prodotto noleggio a lungo termine full service, nel ‘98 il noleggio a breve. ‘Rent & Go’, cioè la possibilitĂ di noleggiare truck e autista, è del 2000, del 2005 il noleggio di rimorchi (come per Rent & Go, l’Italia è esclusa). L’anno dopo il Fuso Canter è disponibile in renting. Nel 2016 il parco in Germania supera i 10.000 truck MB, in Europa i 37.000 (è la societĂ di noleggio veicoli industriali piĂš grande del Vecchio continente).
IL RITORNO DI BONHAMS 34esima edizione di una Dopo un’assenza di quasi rassegna che l’anno scorso quarant’anni, l’autorevole ha messo in vetrina 4.500 casa d’aste inglese ha auto d’epoca e 500 moto scelto il Salone Auto e Moto che hanno fatto la storia d’Epoca di Padova per tornare in Italia. Porterà con delle due ruote, ospitato 16 Case auto, accolto oltre sÊ 60 auto storiche rare e ricercate: tra queste, Lancia Flaminia Zagato e Touring Convertibile, nonchÊ Porsche e Mercedes-Benz. Appuntamento dunque, dal 26 al 29 ottobre, con la
100.000 visitatori nell’area fieristica e 30.000 nel Fuori Salone. E quest’anno? Si preannuncia ancora piÚ grandiosa: tutta la città sarà coinvolta in una manifestazione per la quale si prevedono 250.000 visitatori e 20 marchi internazionali espositori. Il Salone di Padova è passato, presente e futuro. Impensabile non esserci.
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AFTERMARKET
POST VENDITA
La produzione di componenti e ricambi, il riciclo, la distribuzione, la rivendita e l’installazione di tutte le parti dei veicoli, la manutenzione, i prodotti chimici, le attrezzature, gli equipaggiamenti e gli accessori. L’aftermarket automobilistico è servito
REVISIONI, VIA SI CAMBIA EntrerĂ in vigore il 20 maggio il Decreto Ministeriale 214 del 19/5/17. Tra le novitĂ , il ‘certificato di revisione’ che conterrĂ numero di telaio e targa, luogo, data, chilometraggio (cifra che sarĂ trasmessa alla Motorizzazione Civile per scoraggiare la pratica di alterazione del contachilometri), carenze individuate e relativo indice di gravitĂ , risultato del controllo tecnico, data del successivo, nome del centro revisioni che lo ha eseguito e firma dell’ispettore responsabile. La prima revisione sarĂ sempre allo scadere del quarto anno di vita dell’auto oppure, altra novitĂ , al raggiungimento dei 160.000 chilometri. Il Decreto introduce anche la figura del responsabile tecnico della revisione. Invariati i costi per gli automobilisti.
HUNTER, TUTTO PER LA GOMMA ++1..34/'0.14*0%&'.1/3##2.3414!3-2,*32./3*3 )32(,0+.3*"1$4.0/,34&1/4)3+*"34 /1,0$4+0--1 2.0/3$4+%0,.2(0%%1$4+3+.1%34)32(,0+3 4 4/3**043-4*2.2-0(04)34 ',.1/4 ,(3,11/3,( 0 $40((34&3 42**1++3!3-14(/2#3142-- 2**0/)0 &1/4-24)3+./3!'#30,14143-4+1/ 3#304&0+. 1,)3.2 +3(-2.04-04+*0/+04-'(-304*0,4 0%%1/*32-1 4 24+0*31. 4&2)0 2,2$4*"14)2-4 *0%%1/*32-3##24%2.1/32-14)34*0,+'%04142. ./1##2.'/24&1/4(0%%3+.3$4"242((30/,2.043&/0&/304&1/+0,2-14&/1++043-4*1,./04 0/%2 #30,14 ',.1/4)34 23,.4 0'3+$43,4 3++0'/3
PARABREZZA COME PANNELLI
DA JAGUAR IL VOLANTE... PORTATILE PiĂš che un volante una cloche, molto simile a quella dei moderni aviogetti, che a motore spento si potrĂ staccare e portare a casa. L’ha presentato Jaguar Land Rover al Tech Fest di Londra: ‘Sayer’, dal nome del celebre designer Malcom Sayer, è dotato di intelligenza artificiale ad attivazione vocale e si propone come assistente tuttofare. RicorderĂ appuntamenti e riunioni, imposterĂ automaticamente sveglie e allarmi, segnalerĂ l’eventuale adesione del suo proprietario all’on-demand service club per condividere l’auto con altri membri della community... A ‘riposo’, farĂ la sua bella figura come oggetto di design.
SOLUZIONE ‘5 IN 1’ Non c’è niente di piĂš antipatico che ritirare l’auto dal meccanico e trovarci le sue impronte disseminate qua e lĂ . Ben venga, allora, il coprisedile ‘tutto in uno’ dell’azienda tedesca Horn & Bauer, distribuito in Italia da FFAutomotive. Con un semplice strappo dalla bobina, si ottiene subito e in un’unica soluzione una copertura modulare che nella versione ‘5 in 1’ - arriva a proteggere all’interno dell’abitacolo il sedile guida, il tappetino, la leva freno a
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mano, la leva cambio e il volante. Ăˆ possibile scegliere anche la versione ‘4 in 1’, che comprende coprisedile, copri tappetino, copri cambio e copri leva freno a mano, oppure la versione ‘3 in 1’ che comprende il classico copri sedile piĂš copri cambio
e copri leva freno a mano. Sono tutte ordinabili con un comodo e pratico dispenser (e relativo supporto a muro). Il cliente - concessionaria, officina o carrozzeria - può orientarsi anche su soluzioni singole: copri tappetino in carta, copri volante a bobina, copri volante a film con impugnatura a manopola, coprisedile versione base (con la scritta “abbiamo avuto cura della sua auto arrivederci e buon viaggioâ€?) o personalizzabile (bobina bianca su cui è possibile stampare il logo aziendale).
settembre 2017 - Flotte&finanza - 39
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Scegliere, Gestire, Ottimizzare
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SELEZIONE ITALIA Sette auto mito nella flotta Hertz
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ARTICOLO 94 Dopo i bus scocca l’ora per i truck?
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CREDITO D’IMPOSTA 2018 (per le campagne pubblicitarie)
Tra le tante novità introdotte dal DL 50/2017 settembre 2017, assume particolare rilievo il credito d’imposta riconosciuto a decorrere dal 2018 sui costi sostenuti per le campagne pubblicitarie effettuate a mezzo stampa, web, televisione e radio. Il credito d’imposta, da utilizzare in compensazione orizzontale nel modello F24, è fissato nella misura del 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati, elevata al 90% per microimprese, PMI e start up innovative. Il credito d’imposta spettante nel 2018 è determinato dalla differenza tra gli investimenti effettuati nel periodo giugno/dicembre 2017 e quelli del 2018.
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