Flotte&finanza 49 novembre 2018

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Numero 49 Novembre 2018

Casa Editrice la fiaccola srl

Scegliere, Gestire, Ottimizzare

Sei

sostenibile? #FORUMAutoMotive Mette in discussione la guida autonoma SIFÀ con Nomisma Voglia di elettrico, anzi di ibrido Mercedes Classe C Bella fuori nuova dentro

Le tecnologie ci sono e c’è una nuova sensibilità ecologica. Bastano per dire che la mobilità ‘verde’ è sostenibile nel lungo periodo? O siamo ancora alle buone pratiche, lodevoli ma insufficienti per fare realmente cultura?


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Flotte&finanza

Novembre 2018 - numero 49 anno 12

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8 #FORUMAutoMotive tra guida autonoma e disabilità 10 Bel tempo sulle flotte. Lo prevede il CVO Arval

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12 Black box: strumento di controllo o di lavoro? 14 Future Mobility Week, un progetto da sostenere 16 La felicità del cliente secondo Fratelli Giacomel 18 Green Fleet, vuoi vedere che ci siamo arrivati? 24 L’auto usata si compra su Alphabet-DriveOn 26 Nomisma: voglia di elettrico, anzi di ibrido 28 E tu, che valore dai alla sicurezza? 32 Mercedes-Benz Class C, tutte le novità sottopelle

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34 Mopar Connect per la versione Business del ‘Cherooke’ 38 Da TomTom le nuove soluzioni di fleet management

4 6 7 22 36 37 39

Scegliere, Gestire, Ottimizzare Direttore responsabile Lucia Edvige Saronni Direttore editoriale Giuseppe Guzzardi gguzzardi@fiaccola.it flottefinanza@fiaccola.it

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La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente agli Autori. È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta che su supporti magnetici, digitali, ecc. Foro competente Milano Il suo nominativo è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre comunicazioni e non sarà ceduto ad altri, in virtù del nuovo regolamento UE sulla Privacy N.2016/679. Qualora non desideri ricevere in futuro altre informazioni, può far richiesta alla Casa Editrice la fiaccola srl scrivendo a: info@fiaccola.it ISSN 2039 - 571X Questo periodico è associato all’Unione stampa periodica italiana. Numero di iscrizione 15132


TANTO PER COMINCIARE TEMPO DI LETTURA: 3 minuti

Si parla sempre più spesso dei vari livelli evolutivi di guida autonoma, secondo i quali il ‘quinto’ rappresenterà il top, ovvero l'assenza di guidatore, mentre il ‘terzo’ indica l’attuale tecnologia disponibile a bordo. Sarà vero?

C

i piace, ci piace, la guida autonoma. Ci piace poter leggere il giornale mentre l’auto ci porta a spasso per la città. Che bello. Che belli questi filmati futuristici, dove poche, sparute, bellissime automobili percorrono nastri grigi (asfalto? gomma? grafite? boh), con rarefatte, eleganti abitazioni trasparenti, immerse nel green (suona meglio di verde). Uno scenario talmente idilliaco da suonare falso, lontano, irrealistico. Personalmente, sono abbastanza certo di non campare abbastanza da vederlo, in tutto o in parte, questo contesto. E so per certo che il fondale, lo scenario, sul quale si dovrebbero muovere queste automobili (e questi

veicoli da consegna) sono ben lontani da una realtà che in realtà (!) si muove in direzione opposta: città sempre più mix esplosivo di emarginazione e disuguaglianza, infrastrutture (compresi aeroporti e stazioni ferroviarie) sempre più fatiscenti, inadeguate, affollate, pronte ad andare in crisi al minimo soffio. Con in più l’aggravante di una sempre maggiore vulnerabilità a causa dei conflitti sociali ed esistenziali. Forse qualche città o quartiere di qualche nazione avanzata potrà presto orgogliosamente mostrare un sistema efficiente e funzionante di mobilità di quinto livello, ma val la pena ricordare le sagge parole ”Il progresso è

veramente tale quando può essere condiviso da tutti”. Invece, siamo sempre più lontani da una seppur minima condivisione, alla faccia della globalizzazione, della tecnologia che cura la telematica di bordo, la predittività, l’intelligenza artificiale. Guardate le nostre città, nessuna delle quali può dirsi realmente cablata in banda larga. Guardate le informazioni sul traffico, vecchie, fallaci, inesatte. In nessuna parte d’Italia si può dire esista una segnaletica orizzontale e verticale decente, per non parlare della condizione delle strade. Non c'è nel nostro Paese uno straccio di strada (compresa la A3 o autostrada del Mediterraneo, enfaticamente definita smart road) che possa minimamente considerarsi degna di un sistema evoluto di mobilità. E stiamo qui a lustrarci gli occhi con la guida autonoma...

o’ livello www.flottefinanzaweb.com

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LEGALMENTE

norma “che ha voluto prevedere soggetti diversi dal proprietario del veicolo, quali obbligati in via solidale”. Ciò al fine, onestamente dichiarato, di agevolmente “ottenere il pagamento della sanzione”. L’interpretazione dell’ultima parte dell’art. 196 CdS, precisano i Giudici, non può vanificare la solidarietà, una volta che non sia facilmente identificabile il conducente e non sia altrettanto agevolmente accertabile il locatario, specie per il noleggio a termine. Infine e con riferimento a una precedente ordinanza (18988/2015), si stabilisce che “l’ultima parte dell’art. 196 Codice della Strada deve interpretarsi nel senso che il locatario è un ulteriore soggetto obbligato solidamente, oltre al proprietario (o ai soggetti equiparati) e al conducente. In caso di sanzioni pecuniarie, rispondono il proprietario del Concludendo, la Corte offre veicolo, l’usufruttuario, l’acquirente, l’utilizzatore e il locatario. una soluzione che, a mio parere, in via è corretta ma difficilmente Una norma aggiornata che potrebbe generare ricorsi a raffica teorica praticabile, anzitutto per ragioni di costi. Si suggerisce che, rilevata a cura di Dionigi Bovolo* l’infrazione e identificato il proprietario dell’autovettura n’ordinanza perniciosa per previsto dall’art. 196 del attraverso il pubblico Per essere certi di l’intero settore del noleggio? CdS, che indica anche i registro automobilistico, riscuotere il dovuto, Forse, ma sicuramente la soggetti responsabili (e questi proponga ricorso al gli Ermellini hanno pronuncia emessa dalla VI Sezione tenuti a pagare). Prefetto competente per esteso il principio Civile con il n° 1845/18 è di quelle che mezzo di una di solidarietà al Nessuno escluso faranno discutere. impugnazione in via locatario. Una L’argomento trattato è quello della La norma, recentemente soluzione di difficile amministrativa dei verbali. solidarietà nel pagamento delle novellata, prevede che per Successivamente, estinta applicazione. sanzioni amministrative pecuniarie le violazioni rispondano il l’obbligazione con irrogate per violazioni al Codice della proprietario del veicolo, l’usufruttuario, l’Amministrazione, sorgerà il diritto di strada, tra locatario e locatore di l’acquirente con patto di riservato regresso del locatario nei confronti veicolo senza conducente. dominio, l’utilizzatore a titolo di del proprio cliente che ha commesso Già ne trattammo sulle pagine di locazione finanziaria e, da poco l’illecito. questa rivista, ma mi pare opportuno tempo, nelle ipotesi di cui all’art. 84 Una strada lunga che necessita ricordare che il principio di solidarietà CdS, risponde solidalmente anche il parecchie fasi di complessa gestione, - del pagamento di una sanzione locatario. La scelta del legislatore di ma dura lex (per ora) sed lex. pecuniaria tra il proprietario di un aggiungere questo ultimo soggetto veicolo e altri soggetti e chi lo guida risponde, come evidenziano gli stessi *L’Avvocato Dionigi Bovolo è un esperto di commettendo un’infrazione - è Ermellini, alla ratio complessiva della contrattualistica del trasporto

CHI PAGA?

Dura lex sed lex

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QUOTE ROSA TEMPO DI LETTURA: 3 minuti

NUOVE MODALITÀ DI TRASPORTO

Io non cambio Buone notizie per i costruttori: le donne non sono pronte ad abbandonare l’auto per passare a biciclette e affini. A meno che qualcuno si assuma tutti i nostri ‘compiti’ a cura di Tiziana Altieri

A

rrivare in ufficio con la propria auto? Non si fa, se si vuole essere à la page oggi al lavoro ci si reca in monopattino, bicicletta a pedalata assistita, con una vettura in sharing o sfruttando il car pooling. Sono sempre di più le aziende che lanciano sfide in tal senso e i dipendenti che sembrano pronti ad accettarle. Dipendenti uomini, perché per le donne rinunciare alla propria vettura è praticamente impossibile. E non certo perché per il popolo rosa la questione ambientale non esista, anzi: non ci sentiamo pronte per le vetture elettriche ma non optiamo nemmeno per i bolidi dalle elevate prestazioni e dagli altrettanto elevati consumi, che lasciamo volentieri a mariti, fidanzati e affini. Noi la nostra quattro ruote la vogliamo perché è anche grazie a lei

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che possiamo fare tutto quello che troppo spesso ci ricade addosso: gestione dei figli (accompagnarli a scuola, alle varie attività extrascolastiche - piscina, canto, Anche i millennials ballo, musica, hanno cambiato cinese etc. -, alla idea: quando mettono festa degli amici su famiglia l’auto e, neanche a la comprano. dirlo, riprenderli), dei parenti più anziani e della casa (che si traduce almeno in lavanderia e supermercato), oltre che del lavoro. Altro che monopattino: il nostro dovrebbe avere seggiolino incorporato nonché un ampio vano in cui riporre la borsa con il computer, gli ingredienti della cena e la gonna plissè (quella al ginocchio, tra i must have della stagione). La sensazione insomma è che sia tutto meraviglioso quando non si tratta di

calarlo nella vita reale. Se non si abita a quattro passi dal luogo di lavoro, se non si fanno orari canonici (9.0018.00), se non si hanno i mezzi pubblici sotto casa, l’auto rimane una necessità. Con buona pace dei costruttori.

Non più status symbol Qualche anno fa si diceva che i millennials (i nati tra gli anni Ottanta e il 2000) non volevano saperne di automobili. Oggi che la maggiore età l’hanno raggiunta e hanno messo su famiglia pare che abbiano cambiato idea e siano pronti ad acquistarla, se ancora non lo hanno fatto. Diverso è invece il rapporto che si ha con la quattro ruote: non più (almeno non per tutti) status symbol ma strumento pratico per aiutarci a vivere meglio. Quella che prima era una visione femminile oggi è il concetto più diffuso. Ancora una volta abbiamo anticipato i tempi. Care case, se volete farvi trovare pronte all’appuntamento col futuro siamo noi quelle che dovete interpellare... www.flottefinanzaweb.com


IL PENSATORE TEMPO DI LETTURA: 3 minuti

BUONE PRATICHE

Claudio Lubatti “Il network, la collaborazione, la squadra, saranno concetti fondamentali se vogliamo svoltare davvero nell’erogazione dei servizi pubblici”. Chi lo ama lo segua a cura di Roberta Carati

R

appresenta l’Anci all’Osservatorio Nazionale sulle Politiche per il Trasporto Pubblico Locale. Detto in altre parole, raccoglie le istanze dei comuni d’Italia e le riporta nel tavolo di condivisione di tutti i soggetti che si occupano di mobilità a livello nazionale. Con quali risultati, ce lo spiega lo stesso Claudio Lubatti, a cui abbiamo chiesto di indicarcene uno di cui va fiero. “Ho contribuito al report annuale che si presenta alle Camere sulla mobilità pubblica: sono fiero di aver contribuito a creare maggiore consapevolezza nel legislatore dell’importanza di un trasporto pubblico efficace e pronto a rispondere ai bisogni dei cittadini”.

F&F Al Forum Automotive di ottobre ha detto che “i nostri progettisti hanno una mentalità vecchia”. Non potendo prepensionarli con la forza, come rispondere alla necessità di “uno sguardo sul futuro”? Le città, i comuni hanno dipendenti di altissima qualità con una professionalità dimostrata dalla bellezza delle opere che hanno progettato e realizzato nelle nostre comunità urbane: oggi queste comunità stanno cambiando velocemente e anche chi pensa e progetta le nuove città deve poter essere aggiornato e ‘formato’ di nuove competenze per affrontare le ‘nuove’ sfide. www.flottefinanzaweb.com

F&F Quando ancora era assessore ai Trasporti di Torino, ha invitato l’allora presidente del Consiglio Renzi a “mettere al centro dell’agenda politica il tema della mobilità e della logistica”. Quattro anni dopo la priorità è la stessa? Grazie alla sensibilità del ministro Delrio, il Governo Renzi ha dimostrato di aver colto l’appello predisponendo ‘la cura del ferro’: atti concreti, soldi veri e disponibili per infrastrutture al servizio dei servizi pubblici di massa. Oggi il colore politico è diverso ma i 5 Stelle hanno vinto le elezioni anche parlando di mobilità sostenibile: sono per lasciarli lavorare e giudicare al termine del loro mandato per i risultati ottenuti e non per la posizione politica.

F&F Partecipa al tavolo tecnico sulla Sicurezza Stradale e di recente a Ecomondo ha ribadito l’importanza della sostenibilità del trasporto. Sicurezza, sostenibilità, TPL. Cosa fare per stringere ancora di più tra loro queste tematiche? Il tavolo tecnico della sicurezza stradale è una felice intuizione perché ha permesso a tutti gli operatori di mobilità di fare sinergia e concentrare gli sforzi, economici e di progettazione, per la soluzione della piaga più grave: i morti sulle nostre strade devono essere la vera priorità di ogni Governo e di ogni amministratore pubblico.

F&F Leggo che fra una cinquantina d’anni il buco dell’ozono si chiuderà, e questo grazie al protocollo di Montreal che nel 1987 ha bandito i clorofluorocarburi. Quali scelte lungimiranti ci premieranno/premierebbero nel medio-lungo periodo? No a scelte ideologiche: non sono per l’elettrico sempre e comunque perché dobbiamo valutare attentamente i dati di tutto il ciclo di vita di un prodotto complesso come l’autovettura. Certamente la tecnologia ci aiuterà ad abbattere gli inquinanti ma l’Euro 6 ad oggi rappresenta già un ottimo risultato, ed è necessaria una fase di transizione in attesa che anche l’offerta di nuovi modelli di autoveicoli si avvicini sempre di più alla domanda che necessita ancora di prezzi più bassi per trasformare un sentire ormai comune in un reale acquisto di un mezzo ibrido o full electric.

F&F Sulla home page del suo sito claudiolubatti.it - campeggia il referendum costituzionale. Non è ora di aggiornarla? Touchè! Mi verrebbe da dire che la lascio ancora online per ricordare a me stesso che quel giorno rappresenta un vero spartiacque della storia e che lo leggeremo sui libri di storia dei nostri figli ma... sarebbe clamorosamente falso! Corro a modificarla... novembre 2018 - Flotte&finanza - 7


TALK SHOW TEMPO DI LETTURA: 7 minuti

di Giorgia Rocca

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a tecnologia c’è, è il resto che manca. Affrontare il tema della guida autonoma, il primo dei due all’ordine del giorno di #FORUMAutoMotive, è dare ragione al massmediologo Klaus Davi quando dice: “Non credo a una macchina interamente autonoma, a meno che i costruttori si assumano tutte le responsabilità. Ma a che prezzo? Invece, vedo enormi opportunità per le nuove generazioni: poter guidare senza guidare, lavorare mentre guida la macchina... Noi moriremo protagonisti della guida, guida che non è solo un fatto emozionale, è anche erotico”. È immaginare insieme a Raffaello Porro (Icona) un futuro possibile con “Nucleos, concept vehiclea livello 5 presentato al Salone di Ginevra; forse la guida autonoma non sarà nel 2027, ma continuiamo a sognare”. È contare insieme a Franco Fenoglio (Italscania), i “350mila veicoli interconnessi nel mondo, il che vuol dire controllo consumi, velocità, frenate... Siamo partiti con il platooning,

cioè veicoli che viaggiano in convoglio, il primo autista guida e gli altri riposano. Non vedremo camion senza conducente almeno fino al 2030, ma vedremo la guida autonoma prima sul camion che sull’auto”. È sentire Aurelio Nervo, presidente di Anfia, e Romano Valente, direttore di Unrae, dire che “la guida autonoma è la possibilità di attrarre investimenti e quindi sviluppo tecnologico; purtroppo siamo già in ritardo”. È chiedersi insieme ad Alberto Busetto (Generali Jeniot) se sia “accettabile dal punto di vista assicurativo che la tecnologia intelligente della marca A attui un comportamento e quella della marca B ne attui un altro” e “come ripartire le responsabilità in caso di incidente”, e concludere che “le implicazioni sociali, normative, ambientali sono molto più complesse di quelle tecnologiche”. È mettere a fuoco con Flavio Colabianchi (Bosch) ”un ecosistema che fa parte di un sistema più grande dove le tem-

#FORUMAUTOMOTIVE

Guidare senza guidare Sembra una contraddizione in termini ma è la realtà, oggi al secondo livello, che si prospetta con la guida autonoma. Meno futuribile appare invece il superamento delle barriere che limitano la voglia di mobilità della persona disabile. Ma c’è da lavorare sulle infrastrutture 8 - Flotte&finanza - novembre 2018

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La grande scommessa

Molto partecipato, e in più di un momento anche toccante, il dibattito moderato da Roberto Rasia dal Polo e arricchito dalle testimonianze che si è sviluppato durante il talk show ‘Disabilità. Se è l’automotive ad abbattere le barriere’. Lo ha preceduto ‘Guida Autonoma. Tra concretezza e passi da lumaca’ condotto da Umberto Zapelloni. Quello del 30 ottobre a Milano è stato l’ottavo appuntamento con il movimento di opinione creato da Pierluigi Bonora.

pistiche vengono via via posticipate. Il passaggio dal livello 2, mani staccate dal volante, al livello 3 comporta un investimento notevole (c’è bisogno di ridondanza per tutti i sistemi di connettività, cyber security, localizzazione...), ma dal punto di vista della legislazione il livello 2 in Europa non è ancora nemmeno autorizzato”. È prendere atto con Luisa Di Vita (Nissan Italia) che “sette persone su dieci credono che la guida autonoma ci sia già, invece non è così. Comunicare oggi è rendere noto lo stato dell’arte e annunciare il futuro che verrà: non più piacere di guida ma possibilità di fare altro”. È sorridere con Andrea De Adamich (Centro Guida Sicura di Varano) quando sostiene che “se il guidatore è scemo fa diventare scema anche la macchina più intelligente”, e convenire che “l’aspetto emozionale rappresenterà sempre un plus. La guida è piacere, è adrenalina positiva”.

TALK SHOW

Il suo destino è segnato. Stiamo parlando del diesel, motorizzazione che, insieme alle altre tradizionali, appare in declino in tutta il Vecchio Continente (tra il 2015 e il 2017 la market share del diesel è scesa dal 52 al 45 per cento, ad eccezione dell’Italia dov’è cresciuta di due punti). Secondo l’analisi di AlixPartners ‘Auto elettrica e autonoma. La grande scommessa dell’industria dell’automobile’, presentata dal Managing director Giacomo Mori, entro il 2030 il gasolio rappresenterà una soluzione residuale riservata solo a elevati chilometraggi e a grandi veicoli premium. Nonostante l’attuale gap infrastrutturale (soltanto 424.000 i punti di ricarica pubblici in Europa), le immatricolazioni di veicoli elettrici e ibridi plug-in raggiungeranno quota 20 per cento entro il 2025, anche sull’onda degli investimenti delle Case (255 miliardi di dollari da qui al 2026 e oltre 200 nuovi modelli sulla rampa di lancio nei prossimi tre anni), alle prese con la sfida dei veicoli a guida autonoma e la relativa diffidenza dei consumatori: il 57 per cento si dichiara infatti non interessato all’acquisto di un autonomous vehicle e, comunque, è disposto a pagare solamente duemila dei 21.000 dollari necessari per prendere il volante, si fa per dire, di un’auto autonoma di livello 4 (alta automazione).

Presidente di Brembo Spa, azienda leader nel mondo per la produzione di impianti frenanti per veicoli, Alberto Bombassei è stato insignito dal vice presidente esecutivo di Dekra Group, Toni Purcaro (alla sua destra), del ‘Dekra Road Safety Award’.

Se è l’automotive ad abbattere le barriere Adrenalina, ma anche commozione, stupore, ammirazione... si percepiva tutto questo, in sala, durante il secondo talk show incentrato sulla disabilità. “Veicoli che fanno tutto da sè”, è stata la considerazione trait d’union dell’ideatore di #FORUMAutoMotive, Pierluigi Bonora, “abbatterebbero le barriere residue che ancora impediscono alle persone disabili di spostarsi agevolmente. I problemi da risolvere, però, sono ancora tanti. E, ancora una volta, vedono il settore dell’automotive in netto vantaggio rispetto alle croniche lentezze burocratiche”. Le hanno superate, con la loro forza di volontà e il supporto di chi è convinto che la vera disabilità sia negli occhi di chi guarda, Simona Gualla (focomelica, guida una Kia Soul appositamente allestita da quando ha vinto la sua battaglia contro la commissione che subordinava il rilascio della patente all’uso di protesi; “intanto, però, sono passati due anni”), Carlotta Visconti (con Alex Zanardi testimonial del progetto ‘SciAbile’ di BMW Italia), Nicola Dutto (sarà il primo www.flottefinanzaweb.com

Giacomo Mori, managing director di AlixPartners, ha presentato la ricerca durante la tavola rotonda con gli esponenti della filiera della mobilità organizzata alla vigilia del Forum.

motociclista paraplegico a prendere parte al Rally-Raid Dakar del 2019), Alfredo Di Cosmo (da 24 anni su una sedia a rotelle, allestitore Guidosimplex, pilota, è testimonial del programma FCA Autonomy), Martina Caironi (atleta paralimpica, guida la moto ma preferisce l’auto; testimonial FCA, ha in comodato d’uso una Jeep Renegade), Vanni Oddera (campione di freestyle, ha inventato la mototerapia, esibizioni di motocross acrobatico che permettono ai bambini disabili o malati di salire in sella e ‘volare’ con lui). Al loro fianco, e non solo rappresentate sul palco o in platea, le Case automobilistiche - Ford, BMW, FCA - e poi progettisti, allestitori, inventori che non hanno paura dei limiti. Come dice il pluricitato Zanardi, “spesso i limiti non sono quelli imposti dalla natura ma quelli che ci imponiamo noi”. novembre 2018 - Flotte&finanza - 9


CVO TEMPO DI LETTURA: 6 minuti

CORPORATE VEHICLE OBSERVATORY

Come andiamo? Si conferma il trend positivo già registrato nel 2017: le flotte cresceranno e la telematica sarà sempre più diffusa. Non mancano elementi di criticità di Giorgia Rocca

A

l netto delle incertezze sul reale impatto della nuova procedura di prova WLTP, della questione privacy che frena lo sviluppo della telematica a bordo auto, del dubbio amletico diesel sì diesel no, il mondo delle flotte è pervaso da un generale ottimismo. Lo dicono i risultati del Barometro, annuale ricerca condotta

Grafico 1. Potenziale di crescita della flotta

Diminuirà Totale

5% 6% 3% 4% 8% 4% 3% 6% 8% 9%

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Aumenterà 18% 19%

dal Corporate Vehicle Observatory attraverso CSA Research in 12 Paesi europei in cui opera Arval. Arval che, in Italia, è “un anno in anticipo sugli obiettivi. Che non sono sull’immatricolato”, precisa Emmanuel Lufray, Business Engineering & Organization director. “Siamo leader di mercato in termini di flotta gestita; con una crescita superiore del 10 per cento rispetto al 2017 contiamo di arrivare a duecentomila veicoli finanziati entro fine anno”. Ma dicevamo del clima positivo rilevato dal CVO, trasversale a un campione di 3.718 fleet manager, 300 italiani, di società divise in quattro cluster (sotto i 10 dipendenti, da 11 a 99, da 100 a 999, oltre 1.000) con flotte di tre grandezze (da 1 a 9 veicoli, da 10 a 49, da 50 in su). La prima cifra di segno ‘+’ evidenziata da Sonia Angelelli,

Grafico 2. Uso della telematica

Totale

15% 13%

13% 19%

10% 17% 19% 21% 32% 27%

10% 8%

10% 17%

10% 26%

26% 30%

La telematica come aiuto per la gestione delle grandi flotte. Il 26% delle imprese con oltre mille veicoli ha dotato il proprio parco di questo servizio, mentre le imprese grandi, medie e piccole stanno iniziando ora ad avvicinarvisi. Marcato il divario con l’Europa: le aziende italiane che hanno implementato il servizio sono il 13%, 6 punti meno della media europea.

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CVO

head of Consulting & CVO, riguarda la dimensione della flotta nel prossimo triennio: per un 5 per cento che ipotizza diminuirà, c’è un 18 per cento che stima una crescita, per un saldo positivo perfettamente in linea con il resto d’Europa di 13 punti, uno in più dell’anno scorso (cfr. grafico 1). Quanto al numero dei fleet manager, figura che sta evolvendo in mobility manager, il 49 per cento delle aziende ne ha almeno uno, il 27 ne ha due e il 22 ne ha tre. Soltanto il 2 per cento ne è sprovvisto. Consapevole che optare per l’outsourcing vuol dire liberare tempo e risorse interne, una media di 19 aziende su 100 (31 con oltre 50 veicoli in flotta) sceglie di affidarsi a consulenti esperti. “In Arval”, sottolinea Angelelli, “il 35 per cento dei clienti corporate è gestito in outsourcing”. Le dolenti note risuonano sul fronte della telematica: l’installazione della black box in Italia riguarda il 13 per cento dei veicoli (il 26 nelle aziende con più di mille dipendenti, il 10 in tutte le altre), contro il 19 dell’Europa (cfr. grafico 2). Benefici riconosciuti quali geolocalizzazione, sicurezza del driver, ottimizzazione dei percorsi non bastano a fugare il timore della violazione della privacy (indicata dal 32 per cento degli intervistati, comunque 18 punti meno dell’anno scorso), e a superare una generale diffidenza (20 per cento). Meno comprensibile quel 13 per cento che segnala l’insufficiente offerta di prodotto (cfr. grafico 3), anche considerando che “l’Italia è il primo mercato al mondo per la telematica. Il comparto assicurativo”, rimarca Lufray, “ha già fatto il lavoro per i privati, installando le black box, dando servizi aggiuntivi e riconoscendo uno sconto sul premio. Noi, come Arval, dal primo gennaio 2016 abbiamo deciso di montare la black box sulle nostre macchine senza che questo vada a incidere sul canone”. Per convincere l’azienda, e quindi il driver, “spieghiamo cosa fa la black box e anche cosa non fa. Solamente in due casi possiamo accedere ai dati conservati presso una società di BNP Paribas: quando c'è un furto o un sinistro. Ed è l’azienda stessa che incarica Arval di leggere i dati”. Interessante, infine, il dato sui più realistici test di prova: il 37 per cento del campione, percentuale che a livello europeo sale al 44, ritiene che il WLTP impatterà sulla gestione della flotta (cfr. grafico 4); un motivo in più per guardare con interesse alle alimentazioni alternative, dall’ibrido all’elettrico, dal gpl al metano. Proprio per affiancare i clienti nel processo di transizione energetica della loro flotta, all’interno di Consulting & CVO è stato costituito un team di consulenti che opera nel segno di SMaRT, Sustainable Mobility and Responsibility Targets. www.flottefinanzaweb.com

Grafico 3. Principali freni allo sviluppo della telematica

Totale Rispetto della privacy degli utenti

32% 20%

Diffidenza degli utenti

22%

47%

18%

58%

22%

25%

Sindacati

8%

5%

10%

I prodotti risultano invadenti nella macchina Il prodotto non sussiste/offerta insufficente

8%

9%

4%

7%

16%

7%

9%

Altro

13% 2%

2%

2%

17%

5%

Grafico 4. About WLTP

Totale Già avuto o atteso % Già avuto

Già avuto o atteso % Già avuto

37%

29%

43%

61%

7%

5%

10%

13%

44%

35%

47%

67%

11%

19%

35%

18% Grafico 5. About SMaRT Sustainability targets

Sustainability ambitions

Alternative mobility solutions Transition to green fleet • Diesel • Hybrid • Petrol • Electric • Vehicle type • Place Driver profile • Daily trip

Sustainable Mobility and Responsability Targets

Current fleet analysis CO2 + NOx mapping • Contract status • Situation analysis

C’è sempre la privacy in cima alle preoccupazioni legate all’installazione della scatola nera (Grafico 3). I fleet manager si preparano all’impatto con i nuovi test di prova (Grafico 4). Infine SMaRT (Grafico 5) traduce il nuovo metodo di approccio di un team di consulenti Arval per aiutare i clienti ad attuare la strategia di transizione energetica.

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ATTUALITÀ TEMPO DI LETTURA: 6 minuti

NUOVI INTERROGATIVI

I confini della black box Strumento di controllo o strumento di lavoro? Un convegno in Assolombarda ha fatto chiarezza su un tema cruciale per i gestori di flotte

di Ottavia E. Molteni

Si è infatti mantenuto l’impianto precedente, ossia la distinzione tra strumenti in cui la funzione di controllo prevale rispetto a quella prestazionale ed altri in cui la prestazione risulta assolutamente preponderante. L’articolo dello Statuto dei Lavoratori a cui guardare è il e black box costituiscono elementi abilitanti le prin- numero 4 che, nella revisione del documento, ha introcipali dinamiche che rendono possibile un efficien- dotto alcune novità. Il primo comma recita che, qualora tamento dell’attività di fleet management. si vogliano inserire strumenti di controllo nella propria Muove da questa premessa l’articolato convegno orga- azienda, occorre prima alternativamente la sottoscrizione nizzato da Assolombarda, presso la sua sede di Milano, di un accordo con le rappresentanze sindacali per definire dal titolo ‘Black box: fleet management e corporate car limiti, metodi e modalità di trattamento delle informazioni sharing’, nel corso del quale si è voluto approfondire, dal raccolte, o un’autorizzazione a procedere esterna da punto di vista organizzativo e legale, quanto parte dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Il titolare del ruota intorno al ricorso a questo dispositivo. Comunque sia, i dati ottenuti attraverso i trattamento dei dati La chiarificazione del secondo aspetto è vari dispositivi sono utilizzabili unicamente personali deve stata affidata nell’occasione a due avvocati, per le finalità correlate al rapporto di lavoro operare per ridurre Francesca Pittau e Francesca Bonino di (ultimo comma dell’art. 4). al minimo l’invasività NCTM Studio Legale - Dipartimento di Diritto Chiariti questi passaggi, quali restrizioni agdel sistema di del Lavoro e delle Relazioni Industriali. giuntive si danno quando lo strumento di controllo nei La premessa utile a comprendere la posicontrollo è una black box? confronti del driver. zione del legislatore in materia di ‘scatole Trovandosi tre anni fa ad ammodernare un nere’ è il concetto generale di strumento di controllo conquadro normativo ormai decisamente obsotrapposto a strumento di lavoro, così leto (i suoi riferimenti erano infatti la fabcome sono stati confermati dalbrica e la videosorveglianza) il Ministero la revisione statutaria del 2015. del Lavoro ha preso una strada singoIl restyling attuato sul documenlare, pur se le ‘scatole nere’ si stavano to è stato di tipo conservativo. già diffondendo nel settore del noleggio da cui le aziende attingono per costruire il proprio parco circolante. È stato infatti ritenuto di non dover modificare alcunché rispetto al passato, continuando pertanto a conservare una interpretazione restrittiva, che ancora la necessità prestazionale all’essenziale. Nel caso, quindi, di un’attività che presupponga continui spostamenti, il veicolo e null’altro più. Le condizioni perché si possano utilizzare strumenti dai quali derivi la possibilità di controllo a distanza dell’attività lavorativa, come le ‘scatole nere’, sono disciplinate sempre dal comma 1 dell’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori, che indica l’impiego esclusivo per:

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ATTUALITÀ

Kone, l’apripista

a) esigenze organizzative e produttive b) la sicurezza del lavoro c) la tutela del patrimonio aziendale Quanto esula da questi confini rende automaticamente illegale la misura adottata. Nel corso del convegno in Assolombarda è emerso che la tutela del singolo lavoratore è complementare a un altro campo normativo, quello riguardante la privacy, a sua volta strettamente legato all’utilizzo delle black box.

La svolta del GDPR L’attività di controllo dei lavoratori da parte dell’azienda, estendibile al di fuori delle mura dell’azienda stessa attraverso strumenti come la black box, si intreccia con il tema della liceità o meno della geolocalizzazione dei veicoli, misura che un tempo doveva essere notificata al Garante della Privacy. L’ottica a lungo corrente è stata modificata dall’entrata in vigore del nuovo Regolamento Europeo per la Protezione dei Dati Personali - o GDPR, un documento che, nei suoi primi mesi di attuazione, ha provocato più domande che risposte. In occasione del convegno ‘Black box: fleet management e corporate car sharing’ in Assolombarda, si è cercato di chiarire gli aspetti principali della nuova impostazione normativa. Ogni titolare del trattamento dei dati personali (data controller) - ossia l’ente preposto a definire motivi e modalità legate alla materia specifica - dovrà prima di tutto formulare una valutazione, ad esempio ogni quanti chilometri sia ragionevole acquisire il dato sulla posizione di un dato veicolo. Si tratta di un percorso che mira a ridurre al minimo l’invasività del sistema di controllo nei confronti del lavoratore a bordo del veicolo. È il concetto di Privacy by Design, ossia l’adozione, sin dalla fase della progettazione, di misure atte a proteggere i dati, che va a legarsi con quello di Privacy by www.flottefinanzaweb.com

Guido Lanfossi, responsabile gestione risorse umane di Kone SpA, ha condotto indietro nel tempo la platea presente al convegno ‘Black box: fleet management e corporate car sharing’. Nella sua divisione - che all’interno della più ampia architettura della società finlandese famosa per i suoi impianti (ascensori, scale mobili e altri sistemi di trasporto guidati) si occupa di installazione, manutenzione e, se del caso, sostituzione - si è iniziato a parlare di dispositivi Gps (Global Positioning System) nel 2010. Già allora, infatti, i tecnici erano stati dotati di una sorta di palmare a seguito della sottoscrizione di un accordo con le rappresentanze sindacali. L’aver inquadrato al tempo il dispositivo quale indispensabile strumento di lavoro - dal momento che si poneva nel solco della tutela del lavoratore garantendolo in fase di intervento (nel caso avesse avuto un malore) - ha permesso in seguito a Kone SpA di muoversi più agevolmente, sostituendo nel 2016 il device con una sua versione più evoluta. La tecnologia Gps che dota i palmari di ultima generazione dell’azienda consente di aggiungere alle funzionalità di sicurezza altre che riguardano un’organizzazione più efficace del servizio erogato. Il call center ha infatti la possibilità di richiedere il tecnico più vicino al luogo dove si è verificata la necessità senza attendere l’arrivo del collega legato a quell’impianto. Quanto al ricorso alla black box, che ha richiesto la firma di un accordo sindacale conseguito nei primi mesi dell’anno in corso, Lanfossi ha parlato delle principali utilità per cui la ‘scatola nera’ viene utilizzata da Kone SpA: gestione crash e furti dei veicoli in flotta (cura degli asset), efficientamento dell’attività di fleet management e posizione del veicolo per consentire interventi notturni che vanno a tutto vantaggio della piena e costante operatività della flotta aziendale.

Default (protezione per impostazione predefinita). Nel caso in cui dalla valutazione d’impatto sulla protezione dei dati emerga un rischio elevato in assenza di misure, da parte del titolare del trattamento, volte ad attenuarlo, il GDPR richiede un passaggio consultivo con l’autorità di controllo. Si arriva quindi al momento in cui l’impostazione studiata deve essere comunicata ai lavoratori. Per farlo è necessario redigere un documento interno in cui siano riportate e illustrate le valutazioni compiute. Dovrà essere in grado di combinare i requisiti legati ai principi-cardine di diritto del lavoro e quelli invece specificatamente legati alla tutela della privacy. novembre 2018 - Flotte&finanza - 13


EVENTI TEMPO DI LETTURA: 6 minuti

FUTURE MOBILITY WEEK

MUOVO ERGO SUM Il convegno più ricco della due giorni torinese è stato una rassegna di proposte di mobilità ‘smart’, puntando sul servizio e l’integrazione per tutti i tipi di spostamento urbano di Giuseppe Guzzardi

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Sorbona di Parigi e al Politecnico di Torino e sicuramente uno dei massimi esperti continentali di mobilità, alla fine ha dichiarato: “Tanto marketing”. Certo, non era una entusiastica condivisione delle proposte, ma serve a comprendere come oggi si sia soprattutto in una fase di start up di aziende di varie dimensioni che cercano un loro spazio nel business della mobilità.

bbiamo avuto il piacere e l’onere di moderare il convegno ‘Beyond ownership: sharing mobility, pooling mobility & fleet management’, ovvero la Un affare o un settore socialmente utile? summa di tutto quanto oggi può essere buttato dentro Di aziende presenti in questo spazio ne abbiamo viste il calderone dellla mobilità per tirare fuori la ricetta magica diverse: colossi come FCA e Leasys che insieme a Crédit del muoversi in maniera sostenibile e nello Agricole hanno proposto un modello di sub Lo sharing è una stesso tempo libera e autonoma. renting e di pay per use, alcune società già forma di scambio Il piacere e l’onere, perché i relatori erano note nel settore, come WeTaxi o Mobike, sociale: condividere tanti e probabilmente il pubblico è stato altre ancora che si stanno facendo strada un bene vuol dire sommerso da un numero elevatissimo di come Playmoove, che ha le sue origini in metterlo iniziative, idee, proposte commerciali. Sardegna, o myCicero. a disposizione In effetti, difficile comprendere quali tra le Val la pena soffermarci sulla relazione indi altri senza molte idee e soluzioni presentate risulterà troduttiva, quella appunto di Cristina ricavarne profitto. vincente sul lungo periodo, e infatti la relaPronello, che come lo scorso anno ha posto trice d’apertura (dopo l’intervento in remoto di Franco l’accento sulla sostenibilità economica dei vari progetti Fenoglio, presidente della divisione Truck di Unrae, n.d.A.), di sharing mobility, anzi di sharing economy, che dal punto ovvero la professoressa Cristina Pronello, docente alla di vista finanziario è tutt’altro che scontata, anzi.

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EVENTI

Un progetto da sostenere La ricca partecipazione di addetti ai lavori e aziende decreta il successo di questa prima edizione di Future Mobility Week. Un appuntamento che può e deve crescere, puntando sul massimo coinvolgimento delle istituzioni, che in molti casi tardano a essere consapevoli della mobilità che cambia e ancor più spesso agiscono senza tener conto delle esperienze maturate in altre realtà. Questo appuntamento è il palcoscenco ideale per sostenere il confronto e l’integrazione tra la ricerca universitaria, la tecnologia aziendale, le esigenze della collettività. Più un Paese è povero di risorse, più è necessario ottimizzare non soltanto strumenti, infrastrutture e risorse, ma anche idee ed esperienze. Flotte&finanza punta senz’altro al sostegno di questi appuntamenti socialmente utili, al netto della demagogia e del populismo che tanto danneggiano il settore del trasporto pubblico.

Teoricamente, la condivisione sociale dovrebbe voler dire mettere a disposizione di altri, senza profitto, un bene di cui disponiamo: nel momento in cui sussiste un aspetto economico si parla di scambio economico, non di condivisione sociale. Precisazione non da poco, se si considera che oggi la sharing economy vale ‘solo’ 15 miliardi di dollari ma nel 2025 ne varrà 335.

Come mi muovo oggi? Me lo dice lo smartphone

I megatrend che cambieranno il mercato Il fatto che aziende come Uber o Airbnb siano considerate di grandissimo interesse commerciale non vuol dire che la regola valga per tutte le applicazioni dello sharing, anche se le indicazioni delle ricerche di mercato - tra i relatori Paolo Guglielminetti di PwC - indicano un crescente interesse da parte dei nuovi consumatori per la sharing mobility. Guglielminetti si è altrettanto sapientemente focalizzato sui megatrend che stanno modificando la realtà del mercato: le innovazioni tecnologiche, i cambiamenti demografici e sociali, lo spostarsi dell’asse del potere economico, la crescita esponenziale dell’urbanizzazione, le sensibili variazioni climatiche e la percezione della collettività verso i sistemi tradizionali di locomozione. Tutti questi processi accelerano il fenomeno di disgregazione degli attuali paradigmi di mercato, modificando il comportamento dei consumatori, lo spostarsi del peso dei canali di vendita, nonché le logiche produttive e di service, e quindi i nuovi modi di competere e confrontarsi www.flottefinanzaweb.com

Un esempio di come il concetto di mobilità sia alla ricerca di un posizionamento sociale. L’immagine qui sopra sintetizza la visione di myCicero, società presente al convegno ‘Beyond ownership’, e illustra come la strada da percorrere sia quella della integrazione tra i vari sistemi di mobilità. Un po’ l’evoluzione del concetto di hub per il trasporto di beni e persone che tenga conto della complessità di integrare dal punto di vista telematico offerte e soluzioni per muoversi all’interno di un sistema, possibilmente utilizzando un’unica interfaccia, che sia smartphone o tablet. In alto a sinistra un momento dei lavori con l’intervento di Gianni Martino, consigliere Aniasa, l’associazione dei fornitori di noleggio e sharing.

sul mercato che deve (questo è l’anello debole del processo) essere totalmente ri-regolato in tutti i suoi aspetti, a cominciare, ad esempio, dal Codice della Strada. Per motivi di spazio non possiamo raccontarvi, nostro malgrado, tutti gli interventi e le proposte di mobilità, e rimandiamo il lettore alla documentazione degli organizzatori (http://www.fmweek.it). novembre 2018 - Flotte&finanza - 15


A VOI LA PALLA

FRATELLI GIACOMEL

Vogliamo clienti felici Non importa che guidi una vettura di proprietà o a noleggio, quello che conta per il concessionario di Assago è che il cliente sia soddisfatto. Meglio: felice di Giacinta Moraschi

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analizziamo tutte le nostre risorse ed energie verso un unico obiettivo: sapere che ogni nostro cliente è felice alla guida della propria auto o di quella che utilizza”. La mission aziendale espressa dal responsabile service di ‘Fratelli Giacomel’, Silvio Cucinelli, dice molto di come operi la concessionaria milanese e di quali soluzioni metta a disposizione della clientela. Una tra le altre: il noleggio a lungo termine. “Il noleggio a lungo termine”, conferma Cucinelli, “è parte integrante dell’espansione aziendale dal 2004, da quando cioè la nuova mobilità ha iniziato il suo percorso, trovando nella città di Milano la migliore opportunità di crescita. Questo ha maturato in noi molta esperienza, la conoscenza delle aziende NLT, della loro filosofia e politica aziendale, e ci ha permesso di focalizzarci nel tempo su come gestire al meglio questo cliente business”. In Fratelli Giacomel da quasi 13 anni, Silvio Cucinelli ha rivestito a lungo il ruolo di responsabile service Audi, prima di estenderlo a tutti i brand del Gruppo. Il suo ‘mentore’ è Domenico Giacomel, “responsabile service storico dal quale ho imparato molto e di cui cerco di tradurre in chiave moderna gli insegnamenti ricevuti”.

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F&F Le soluzioni Fleet&Business contemplano anche il leasing finanziario e il fleet management. Con che gradimento? L’evoluzione del dealer del futuro passa attraverso la metamorfosi da concessionario a fornitore di mobilità, e le varie soluzioni di noleggio sono in linea con questo cambiamento. Il cliente che si avvicina alla nostra azienda, sia privato che società, mostra una sempre maggiore propensione al ‘prodotto noleggio’, e il concessionario deve essere in grado di fornire tutte le soluzioni richieste, partendo dal car sharing, passando al noleggio breve, fino ad arrivare al noleggio lungo, con diverse opzioni di durata e servizi.

F&F Essere una concessionaria con la carrozzeria nel proprio DNA modifica l’approccio al cliente interessato alla formula noleggio? Essere una Concessionaria con la ‘C’ maiuscola implica il fatto di avere un’organizzazione in grado di offrire un servizio a 360 gradi, quindi anche la carrozzeria. Inoltre, circa la gestione dei sinistri sulle vetture, storicamente ci ha insegnato il rapporto con le assicurazioni: gli aspetti burocratici e amministrativi non si differenziamo molto da quelli con le società di noleggio. Imbastire un preventivo, inserirlo nel gestionale per Authority con tutti gli allegati, relazionarsi con i periti, fa parte dell’operatività quotidiana da sempre. www.flottefinanzaweb.com


A VOI LA PALLA

F&F Qual è il target Giacomel? Aziende, liberi professionisti o il privato che sta uscendo dalla nicchia? L’evoluzione del noleggio passa attraverso la vendita di servizi di noleggio anche agli utenti privati, sempre più interessati al concetto di utilizzo piuttosto che al possesso. Rappresentando tutti i marchi del Gruppo VW siamo in grado di soddisfare le richieste di ogni tipologia di clienti, con un paniere di prodotti trasversali. Inoltre, uno dei servizi organizzati ad hoc negli anni è il montaggio dei localizzatori satellitari e pneumatici su vetture nuove. Per evitare che il cliente utilizzatore ritiri la vettura nuova e poi si rivolga a installatori ingaggiati dalle società di noleggio, abbiamo nominato noi dei fornitori che lavorano in esclusiva in sede. Questo permette al cliente utilizzatore di ritirare la vettura completa di accessori/pneumatici, garantendoci la reale percezione circa la qualità del servizio offerto.

F&F Fratelli Giacomel fa parte del network di assistenza di Arval Italia. “Con le flotte”, ha detto Luca Montagner di Quintegia, “il riparatore pensa che il proprio margine si riduca”. Lo pensa anche lei? Dipende a quale intervallo storico ci riferiamo: dal 2001 al 2006 le convenzioni con le società di noleggio non hanno mai convinto le officine in generale. Se guardiamo agli ultimi quattro anni del mercato auto in Italia, nel periodo gennaio - settembre le immatricolazioni NLT sono state sempre in crescita: 2018 su 2017 +10,5 per cento, 2018 su 2014 +92 per cento. Con questi numeri non si può pensare a un’officina senza passaggi di vetture NLT, diversamente avremmo sempre meno capacity. La strategia è stata quella di pensare a questo business come a un’opportunità, creando una struttura organizzativa dedicata dopo un’accurata analisi del profilo cliente. Abbiamo considerato tre punti chiave: territorialità (la distanza è fondamentale per capire quali sono le aziende più vicine e con quelle aprire il dialogo); numero di vetture

da gestire (importante ai fini della sostenibilità del business); utilizzo dell’auto (informazione che arriva dall’utilizzatore e osservando l’andamento dello storico riparativo). Attraverso questi tre punti, siamo stati in grado di presidiare il territorio con un’offerta fortemente orientata al servizio, sempre puntuale. Così facendo ci siamo garantiti la fiducia delle società di noleggio che, per qualsiasi emergenza, hanno potuto contare sulla nostra struttura e assicurarsi un servizio qualitativo di livello. Tutto questo ha generato in alcuni casi degli accordi commerciali diversi per il tipo di rapporto esclusivo; inoltre, l’efficienza dei tecnici e carrozzieri e l’attenzione a offrire maggior consulenza possibile sulle diagnosi d’officina/carrozzeria, hanno mantenuto nel tempo la costante redditività.

TEMPO DI LETTURA: 6 minuti

F&F Al Service Day di Brescia ha dichiarato che “il noleggio in Giacomel ‘vale’ il 64,4 per cento del fatturato”. Ho visto facce incredule, o forse era invidia… Tutto vero ed è un peso percentuale più o meno costante da anni. Sin dall’inizio abbiamo creduto nelle società di noleggio; da tempo Fratelli Giacomel ha strutturato un Ufficio Grandi Acquirenti attraverso il quale i rapporti commerciali con le società di noleggio si sono consolidati. Il ritorno nel service, in termini di passaggi d’officina, è stato una conseguenza, ed è in quegli anni che abbiamo compreso che sarebbe diventata la mobilità del futuro.

F&F Da responsabile service di tutti i marchi Fratelli Giacomel, che voto dà alla sua gestione? Non mi piace darmi dei voti, non spetterebbe neanche a me, posso affermare solo che agisco con passione ed entusiasmo. Voglio esprimere, però, un pensiero importante: i buoni risultati raggiunti dipendono solo dal Team Service Fratelli Giacomel, sono i collaboratori dell’azienda che fanno la differenza e per questo voglio ringraziare tutti dell’impegno quotidianamente dimostrato.

Il fatturato di officina relativo al noleggio a lungo termine è cresciuto nell’ultimo anno del 27 per cento, i passaggi del 16. Con la clientela NLT, in particolare, Silvio Cucinelli raccomanda di “non pensare che il driver sia disinteressato al service perché chi paga è la società di noleggio. Il cliente vive un’esperienza in quanto tale, come se la vettura che utilizza fosse di sua proprietà”.

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COVER TEMPO DI LETTURA: 14 minuti

NUOVE TECNOLOGIE AVANZANO

Siamo al verde Adottare nuove politiche per una mobilità più sostenibile è possibile: le tecnologie ci sono e soprattutto c’è una nuova sensibilità ecologica. Resta ancora molto da fare, ma quello che è emerso al Green Day di Cremona invoglia ad aprire un credito sul futuro

di Roberta Carati e Ottavia E. Molteni

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arafrasando un celebre slogan degli Anni 80, possiamo dire che il verde “piace alle aziende che piacciono”. In tema di mobilità sostenibile, che si tratti di iniziativa privata o di strategie pubbliche, gli investimenti sono ingenti ma i risultati proficui. Con Alessandro Sasso, relatore al Green Day di Cremona, ingegnere per formazione e consulente di enti pubblici e aziende di trasporto per professione, ci siamo confrontati su che cosa è davvero ‘green’ nel settore dei trasporti. Con una premessa.

F&F Da 30 anni i processi tecnologici di gestione delle flotte sono il suo pane quotidiano. Quanto e come si sono evoluti in questo arco di tempo? Il trend non è facilmente leggibile. Nel settore dei veicoli per servizi pubblici, infatti, molte realtà proprietarie di flotte hanno seguito più mode del momento che reali esigenze di mercato, con conseguente aumento dei costi dovuti a sperimentazioni non sempre coronate da successo. Solo nell’ultimo ventennio la concentrazione dei fornitori indotta dagli scenari internazionali di liberalizzazione dei mercati ha prodotto sistemi tecnologici realmente in grado di fornire ai costruttori stessi, e ai grandi fleet manager, informazioni utili a una corretta gestione del parco veicolare. È un fenomeno evidente nel settore ferroviario e in quello del trasporto pubblico, molto meno rilevante nell’ambito dei servizi di igiene urbana.

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F&F Stiamo vivendo un cambiamento tecnologico che inciderà enormemente sulla composizione della flotta. Da una parte si tende all’elettrico e all’ibrido e dall’altra al gas naturale. Il termine green non le accomuna tutte? In realtà no, nel senso che anche l’evoluzione verso lo standard Euro 6 degli ormai tradizionali propulsori Diesel ha condotto a motorizzazioni sostanzialmente equivalenti dal punto di vista delle emissioni considerando l’intero ciclo di produzione dell’energia. Detto ciò appare indubbio che l’utilizzo del gas naturale sia destinato a caratterizzare questo secolo, come il carbone e il petrolio lo hanno fatto rispettivamente per l’Ottocento e il Novecento. Discorso a parte merita la propulsione elettrica, ancora molto vincolata nelle prestazioni per veicoli di grossa taglia, e dunque di interesse quasi esclusivamente urbano. ‘Green’ non è dunque un termine che distingue una particolare tecnologia, ma rappresenta più un approccio orientato alla scelta modale: i sistemi di trasporto rapido di massa e l’uso del treno per il trasporto delle merci sono l’unica risposta realmente ‘green’, pur in presenza di veicoli a basse emissioni per quei servizi, come la raccolta dei rifiuti e lo spazzamento delle strade, per i quali non è oggi pensabile una ‘cura del ferro’.

F&F Proprietà, leasing, noleggio a lungo termine. Qual è la formula più compatibile con una flotta green? E se la flotta è pubblica? Che la proprietà sia pubblica o privata non fa diffe-

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renza, dovendosi in ogni caso massimizzare efficacia ed efficienza della stessa. In questo caso i driver della scelta sono di triplice natura: finanziaria, economica e tecnologica. Nel primo caso è lo stato corrente dei bilanci a determinare quale componente convenga mantenere come Capex o come Opex. Nel secondo la natura dei contratti cui assolvere condiziona la scelta, perché investimenti a lungo termine sono possibili solo in presenza di scenari di stabilità del proprio mercato di riferimento. Il terzo aspetto è legato alla complessità del bene da gestire, alla sua vita utile prevista (e garantita da un contratto) e alla presenza di eventuali politiche di rinnovo del parco: il controllo dei costi è anche funzione della ‘stabilità’ di una determinata tecnologia ‘green’, e il ricorso a formule diverse dalla mera proprietà aiuta a condividere i costi delle sperimentazioni fra produttore e utilizzatore.

F&F Ha detto che in tanti hanno ceduto, sbagliando, alla tentazione dei costi certi. Dov’è l’errore? Si tratta di un classico incidente di percorso noto in economia: quando le strategie di make or buy non sono comprese a fondo capita, ed è capitato più volte, di affidare parte dei propri processi all’esterno senza valutare correttamente il proprio posizionamento dal punto di vista della congruità dei fini con il fornitore e della capacità di controllare le performance. Il risultato è stato spesso un aggravio dei costi unito alla perdita di quelle competenze necessarie per valutare la composizione degli stessi. E dunque di compiere scelte reversibili. Il mercato dei beni del servizio è, di per sé, dinamico, e laddove questo è presente (non sempre esiste una pluralità di fornitori rispetto ai quali è possibile determinare il prezzo) occorre poter sfruttare tale dinamicità.

F&F Si metta nei panni di un mobility manager di un’azienda di medie dimensioni chiamato a rinnovare la flotta per i prossimi tre anni. Come comporrebbe la car list? Occupandomi di veicoli per servizi pubblici più che di ‘car’ parlerei di ‘bus’, ‘train’ e ‘truck’ list. Detto questo, la logica è quella già citata: veicoli alimentati a gas naturale in presenza di reti di distribuzione significative e con missioni complesse, veicoli a propulsione elettrica per i servizi urbani e per quelli su ferro. Veicoli ibridi in presenza di costi del ciclo di vita accettabili. Senza demonizzare il Diesel.

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Classe 1967, Alessandro Sasso opera da più di trent’anni nella consulenza B2B verso enti pubblici e aziende di trasporto. È presidente dell’Associazione Manutenzione Trasporti (ManTra) e contitolare di Studio LIBRA Technologies & Services.

F&F Eventuali incentivi economici quanto impatteranno sulla scelta del tipo di alimentazione? La storia degli ultimi vent’anni, dal Decreto ‘Ronchi’ in poi, ha confermato che il mercato non può essere condizionato da provvedimenti locali e limitati nel tempo, ma è influenzato da dinamiche internazionali che sono, alla lunga, le uniche a pesare realmente. Da questo punto di vista per il trasporto individuale dei passeggeri e delle merci il trend geopolitico è molto chiaro e ha già portato alla vittoria del gas naturale. La vera sfida ora è quella legata allo shift modale verso il trasporto collettivo, un obiettivo tutt’altro che scontato.

F&F La green mobility va di moda, ma i piccoli numeri ci dicono che siamo ancora lontani da una diffusione di massa. Mancanza di prodotto o di reale sensibilità ecologica? Entrambe, senza dubbio. La sensibilità ecologica è troppo legata all’aspetto emotivo e troppo poco alla reale conoscenza delle tecnologie, con leggende metropolitane che hanno di volta in volta favorito l’uso di improbabili additivi o modifiche alle motorizzazioni dall’efficienza non dimostrata, o convinto il consumatore rispetto a un’economia dell’Idrogeno a portata di mano o ancora che l’auto elettrica rappresenti il futuro (e non già il passato, visto che le prime automobili erano proprio elettriche). Il mercato è costituito invero da una domanda diffusa orientata sì al ‘green’, ma solo se questo rappresenta una reale alternativa all’attuale binomio Diesel/benzina. E dal punto di vista delle prestazioni è proprio la mancanza di prodotti competitivi che ha frenato il cambiamento (da taluni) auspicato.

F&F È meno utopistico immaginare una flotta di vei-

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La strada della condivisione Modernissima e capace di una visione lungimirante, sin dal suo avvio. Già nel 2010 E-Vai (marchio di Sems - ‘Società Mobilità Sostenibile’ del Gruppo FNM) ha introdotto il concetto di green fleet nel contesto della mobilità ‘pay per use’. Erano gli ultimi scampoli di quello che era visto come il momento di avvio del decennio che avrebbe cambiato il paradigma nel mondo dei trasporti, e Sems con TrenitaliaLeNord tramutava in progetto-pilota l’impulso ricevuto dal Pirellone, dando vita a un servizio di car sharing elettrico regionale in chiave intermodale, giacché legato strettamente agli spostamenti su via ferrata. Dall’unica stazione di allora, in Piazzale Cadorna, e dai 300 utenti del tempo si è passati nel 2018 a 45.000 utilizzatori delle vetture a noleggio e a 95 punti per il loro prelievo, scali aeroportuali lombardi inclusi (quindi: Linate, Malpensa e Orio al Serio). Oltre all’utenza privata si è pensato alle neces-

sità della clientela corporate, intercettata da un lato attraverso un pacchetto di modelli e soluzioni sviluppate ‘ad hoc’, e dall’altro grazie al progetto ‘E-Vai 3.0’, che è andato a incrociare le fasce orarie di ricorso alle vetture da parte dei pendolari che hanno bisogno di muoversi da - e verso la stazione ferroviaria con le possibili esigenze dei lavoratori di aziende vicine alla strada ferrata. Risultato, e insieme obiettivo dichiarato: nei soli giorni feriali canonici (da lunedì a venerdì), cercare di non lasciare le auto della flotta societaria inutilizzate nel parcheggio.

coli a guida autonoma o una completamente verde? Dal mio punto di vista continua a essere un’utopia: i veicoli autonomi e ‘green’ per muoversi in città esistono da decenni e si chiamano metropolitane. Il veicolo privato è legato psicologicamente all’esperienza di guida, al design è uno status symbol e le flotte aziendali, pur costituite da veicoli di servizio, hanno sempre considerato questi aspetti di psicologia sociale. La guida autonoma non è un concetto in sé da rifiutare, certo, e anzi la tecnologia è ormai del tutto matura, ma la vedo confinata a pochi servizi, come quelli di consegna delle piccole partite o quelli di igiene urbana in aree ridotte e circoscritte.

F&F Parliamo di flotte trasporti: che cosa pensa del fenomeno dei trazionisti? Che a dispetto delle comprensibili preoccupazioni che stanno investendo il mondo dell’autotrasporto, si tratta di un normale e prevedibile processo evolutivo del settore, che vede la separazione di tutte le componenti della catena di produzione (autisti, trattori stradali,

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E-Vai ha ripercorso la strada sin qui coperta e guardato al suo futuro in occasione della terza edizione del Green Fleet Day. Il general manager, Luca Pascucci, ha accennato ai fronti di impegno per la società, che coincidono con i due macro-trend distintivi dell’industria automotive, ossia connettività diffusa e sistemi di guida autonoma. Si continuerà inoltre a lavorare su facilità di utilizzo e di accesso al servizio, nonché su incremento dei servizi, dematerializzazione dei documenti e formule che garantiscano e sviluppino la socializzazione tra gli utenti.

semirimorchi, processi di gestione). Un fenomeno non dissimile da quello avvenuto in ferrovia, dove la liberalizzazione ha portato alla nascita di imprese che possono operare, per usare l’efficace sintesi a suo tempo utilizzata, “con due macchinisti in pensione e una locomotiva a noleggio”.

F&F Distribuzione e trasporti stanno brutalmente cambiando con l’avvento dell’e-commerce. Qual è la sua visione? Cambiano le modalità di acquisto, ma non i bisogni: al tradizionale e ormai residuale modello produttore/distributore/grossista/dettagliante si è già sostituita la Grande Distribuzione Organizzata. L’e-commerce, pur disarticolando (in parte) gli attuali player, non è che un’evoluzione di quest’ultima che si occupa sempre più del cosiddetto ‘ultimo miglio’. Cambia dunque la logistica, ma cambia in meglio, con un potenziale minor ricorso all’uso del veicolo privato a vantaggio dei corrieri locali. Sono questi ultimi a poter beneficiare dei cambiamenti tecnologici in atto.

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La case history: LGH

“L’innovazione a livello B2B non può essere chiusa. Bisogna coinvolgere i partner esterni perché portino valore aggiunto”. Michele Antolini (Fleet, Logistic and Building di LGH - Linea Group Holding) ha scattato la fotografia di una realtà - nata dall’alleanza tra cinque aziende non solo della provincia di Cremona (città dove ha sede) - che ogni giorno movimenta sul ter-

ritorio qualcosa come 1.400 mezzi e che già per il prossimo anno si è posta l’obiettivo di rendere operativa una piattaforma di gestione comune a tutte le aree di business. Le soluzioni tecnologiche legate al cosiddetto IoT (Internet of Things) sono già una realtà da cinque-sei anni nel quadro di un FMS (Fleet Management System) evoluto che consente

F&F Il conto proprio è un ‘male necessario’ o una risorsa aziendale da salvaguardare? Ancora una volta, nelle politiche di make or buy non occorre mai sposare fideisticamente una scelta o, al contrario, demonizzarla: il conto proprio rappresenta in molti casi un vantaggio competitivo, laddove non esistano alternative di mercato realmente valide.

F&F In ottica green fleet si parla del ricorso a un modello di gestione di tutti gli aspetti che possono avere un impatto sull’ambiente. Come dovrebbe essere articolato? Quali sono gli elementi da tenere in considerazione? Le emissioni in atmosfera, paradossalmente, sono l’ultimo aspetto da valutare. Molto più importante è l’ottimizzazione dei turni/viaggi evitando quelli non necessari perché sostituibili con azioni da remoto. Nella scelta dei veicoli, occorre guardare al costo del ciclo di vita degli stessi: la parola ‘costo’, infatti, racchiude in sé in ogni caso un concetto importante, ossia che qualunque variazione in più, pur orientata da desideri ‘green’, comporta

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un’interazione in tempo reale. Antolini, intervenuto alla terza edizione del Green Fleet Day, ha rimarcato l’importanza della connettività diffusa tra i veicoli in flotta. L’accento è stato quindi posto sui sistemi di predictive manteinance, basilari in chiave di utilizzo efficiente del parco mezzi a disposizione ma, anche, di sicurezza. Dal convegno sulle ‘flotte verdi’ è emersa una proiezione di futuro con un livello di connettività a 360 gradi, un occhio costantemente rivolto e attento al grado di stress dei driver e alla possibilità di acquisire/condividere informazioni raccogliendole attraverso dispositivi che sfruttano i vantaggi del Lidar, del Radar piuttosto che di altre soluzioni. Resta comunque inteso che la fisionomia del nostro domani è ancorata alla velocità di arrivo di nuove tecnologie e a quanto le stesse impiegheranno a penetrare a livello aziendale. Trasformando quella che potrebbe essere vista come un’opportunità in una esigenza.

la necessità di produrre maggiore valore da spendere e, in definitiva, un maggiore consumo di energia. Detto ciò, tutti gli aspetti del veicolo, non solo i carburanti, vanno considerati: i lubrificanti, ad esempio, giocano una partita importante nell’eco-sostenibilità. Come la giocano i materiali che prima ancora di essere riciclabili devono derivare da processi dall’impatto ambientale noto.

F&F Al Green Fleet Day ha parlato di inseguire l'innovazione attraverso il marketing. Che cosa intende? Se l’innovazione è fine a se stessa, volta cioè a soddisfare aspettative indotte da mode o campagne, questa regala facilmente il frutto avvelenato del fallimento: ciò che è nuovo, per definizione, rappresenta qualcosa di sperimentale, da provare, testare, misurare durante il ciclo di vita e comparare costantemente con l’esistente. Quando una tecnologia innovativa supera queste fasi non è più tale. È semplicemente una tecnologia matura, e questa maturità può essere certificata solo con un’ampia diffusione nel mercato.

novembre 2018 - Flotte&finanza - 21


NEWS ATTUALITÀ

A PROPOSITO DI FLOTTE&FINANZA

‘Pillole’ dall’Italia e dal mondo. Dall’andamento del mercato del renting all’attuale offerta di servizi, fino ai consigli per gli automobilisti. Cos’è cambiato e cosa cambierà per i gestori e gli utenti di auto aziendali

CONNESSE E ANALIZZATE

B-RENT BY NIGHT

Avis Budget Group, che oggi conta 100.000 automobili connesse a livello globale, ha annunciato che utilizzerà Amazon Web Services’s (AWS) Connected Vehicle Solution per costruire la propria piattaforma di analisi dei dati. Dati che permetteranno ad Avis di inventariare in tempo reale, acquisire informazioni sul chilometraggio, e gestire in modo automatizzato la manutenzione dell’intero parco auto. Una chicca figlia della partnership: i clienti Amazon che prenoteranno un veicolo Avis o Budget potranno risparmiare sul loro noleggio e ricevere una Gift Card Amazon.com.

Novità assoluta nel ventaglio di proposte B-Rent: i clienti che atterrano a notte fonda potranno contare sul servizio di noleggio notturno negli aeroporti di Napoli e Milano Malpensa. In forte espansione, la società partenopea che si pone come alternativa made in Italy ai tradizionali player multinazionali del settore, prevede di chiudere l’anno con un fatturato intorno ai 13,5 milioni di euro (erano stati 6,8 nel 2017), e stima per il 2019 un giro d’affari di 26 milioni.

LEASYS PARLA CHIARO Si chiama Noleggio Chiaro la soluzione di mobilità firmata Leasys che consente al cliente di riscattare il veicolo al termine del contratto di NLT conoscendo sin da subito rata mensile, anticipo e prezzo di acquisto finale (definito alla firma del contratto). Tutte voci Iva inclusa. Dedicato a liberi professionisti e privati, segmento questo che rappresenta ormai quasi il 30 per cento dei clienti, Noleggio Chiaro prevede un canone mensile bloccato per tutta la durata del contratto comprensivo di copertura RCA, tassa di proprietà, assistenza stradale, manutenzione ordinaria e straordinaria, polizza incendio e furto, servizio riparazione danni, servizio di infomobilità I-Care e l’App Leasys gratuita per la gestione di tutti i servizi.

IL NOLEGGIO È PREPAGATO

UNA NUOVA DRIVING EXPERIENCE

Con la nuova funzione ‘Credito Prepagato’ le imprese che dispongono di un corporate account DriveNow possono acquistare credito secondo le specifiche esigenze di mobilità. Attivato gratuitamente l’account, l’azienda dà a tutti i dipendenti e collaboratori la possibilità attraverso la propria applicazione sullo smartphone di indicare se il viaggio è a fini personali o di lavoro; in quest’ultimo caso il dipendente non pagherà nulla ma imputerà il costo del noleggio direttamente all’azienda.“I nostri clienti-azienda”, ha detto Andrea Leverano, managing director DriveNow Italia, “hanno sperimentato come l’utilizzo delle nostre vetture conceda un significativo risparmio e oggi, grazie alla soluzione di credito prepagato con unica fattura, anche efficienza gestionale”.

L’e-commerce rivoluzionerà il processo di acquisto dell’auto? Come coniugare esperienza in concessionaria con esperienza digitale? Quali saranno i nuovi modelli di contatto after sales? In tema di customer experience on board, l’auto connessa sarà uno smartphone a ruote? A questi e altri quesiti risponderà la quarta edizione di ‘Innovauto - un ecosistema connesso per una nuova driving experience’. Grazie al confronto diretto con i top manager della mobilità, l’evento milanese in programma il 13 febbraio all’Enterprise Hotel sarà un’opportunità unica di networking e approfondimento volta a indagare le direttrici della trasformazione del settore e le nuove tecnologie abilitanti il cambiamento. L’iniziativa metterà a confronto carmakers, cardealer, istituzioni e nuovi player del settore per esplorare le potenzialità delle partnership e dei nuovi asset tecnologici in ottica di interoperabilità e interconnessione. Innovauto 2019 si aprirà con una sessione plenaria su ‘I nuovi attori della rivoluzione della mobilità: chi guiderà il cambiamento da qui al 2025’. I lavori si svilupperanno poi con tre sessioni tematiche: ‘Nuovi modelli di contatto con il cliente pre vendita’, ‘Customer experience on board’, ‘Nuovi modelli di contatto con il cliente post vendita’.

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Mensile - Anno LXXXVII Casa Editrice la fiaccola srl - euro 5,00

ASSOCIA &DINTOZIONI RNI

824 NOVEMBRE 2018 ISSN: 0393

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ATTUALITÀ

QUANTO COSTA INQUINARE IL DOPO MORANDI LA VENDITA DI TRUCK È DIGITAL DECRETO SICUREZZA

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a cura di Paolo Uggè

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DRIVEON TEMPO DI LETTURA: 6 minuti

L’usato dei desideri Un sito a misura del cliente privato per una scelta importante: l’acquisto di un’auto usata. Alphabet lancia in rete DriveOn. Ci sono anche i ‘light’ by Alphabet

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Le vetture offerte, di cui Alphabet certifica il chilometraggio su fattura, sono state manutenute scrupolosamente secondo gli standard delle case costruttrici, e sono coperte da garanzia di 12 mesi estendibile fino a 36 mesi. Inoltre, l’iva è esposta in fattura ed è perciò possibile beneficiare delle relative detrazioni fiscali.

riveOn è il nuovo portale Alphabet per la vendita a privati delle vetture giunte al termine del conOltre il finanziamento tratto di noleggio. Con il suo look accattivante e innumerevoli funzionalità, Sei interessato all’acquisto? Puoi finanziare fino al 100 rappresenta la soluzione ideale per chi deve acquistare per 100 del valore dell’auto dei tuoi sogni. un’auto ed è orientato a servirsi sul mercato E non finisce qui. L’iscrizione al portale perNel sito DriveOn dell’usato, in quanto permette al potenziale mette infatti all’utente di utilizzare interescliente di visionare una selezione di auto- sono indicati anche santi funzionalità aggiuntive: i punti vendita vetture e veicoli commerciali multimarca - L’auto desiderata non è momentaneamenAlphabet di elevatissima qualità e scrupolosamente te disponibile? È possibile salvare la ricerca a Bergamo, Roma selezionate di cui Alphabet è stato unico sul portale e ricevere una notifica non ape Bari - in cui poter proprietario. pena questa sarà ‘online’ visionare il veicolo Identificando con pochi click l’auto che in- Selezionare e visualizzare gli annunci tra prescelto. teressa, è possibile avere accesso a tutte i preferiti in ogni momento le caratteristiche della stessa, compreso il dettaglio di - Richiedere e ricevere offerte personalizzate tramite ogni intervento di manutenzione effettuato. mail sulle vetture che interessano. E per qualsiasi ulteriore informazione o curiosità, il ven- Fiat, Alfa Romeo, Peugeot, Ford, Opel, Škoda, Toyota, ditore di riferimento è sempre a disposizione! Volkswagen, Audi, Mercedes-Benz, Volvo... Il ventaglio

24 - Flotte&finanza - novembre 2018

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DRIVEON

“Il veicolo dei tuoi sogni alle migliori condizioni possibili”: a sinistra, una selezione di auto usate ‘online’ in questo momento, parte di un’ampia gamma di vetture provenienti dalle flotte aziendali Alphabet, controllate secondo gli standard delle case costruttrici e garantite minimo 12 mesi (il periodo di garanzia si può estendere fino a 36 mesi). Sotto, la procedura di acquisto di un usato Alphabet in quattro tappe: dalla ricerca del veicolo nella ricca vetrina DriveOn al ritiro presso il punto vendita o direttamente al proprio domicilio, passando per la visita presso il venditore per prendere visione del veicolo prescelto e la definizione delle modalità di acquisto.

delle proposte è ricco e in grado di soddisfare anche i palati più esigenti. Se desidera restringere il campo, il navigatore può effettuare una ricerca per marca, modello, anno di immatricolazione (a partire dal 2012), e indicare un prezzo massimo (oggi il tetto è fissato a 65mila euro). Ulteriori parametri di scelta sono la tipologia del veicolo (berlina, furgoni/van, monovolume, station wagon, suv/fuoristrada, altro), il chilometraggio (max 120.000 km), l’alimentazione (benzina, diesel, gpl, ibrida, metano), la trasmissione (manuale o automatica), la classe di emissioni.

I punti vendita Tramite DriveOn gli utenti possono entrare in contatto con la rete di vendita Alphabet dislocata sul territorio, visionare ‘fisicamente’ le auto sui piazzali e beneficiare della massima professionalità e competenza durante l’intero processo di acquisto: dalla spiegazione delle caratteristiche tecniche delle vetture alla consulenza su quella più adatta al proprio budget e alle personali esigenze di mobilità, fino alle accurate informazioni sulle modalità di acquisto e finanziamento. Alla consegna dell’auto verrà fornito all’acquirente il Certificato di Conformità, una sorta di carta d’identità che contiene i dati e le specifiche sullo stato del veicolo. Tutte le pratiche post vendita verranno espletate da Alphabet (incluso il passaggio di proprietà) e la docu-

mentazione integrale verrà recapitata direttamente al domicilio del nuovo proprietario. Alphabet è costantemente alla ricerca di soluzioni che possano garantire ai propri clienti la massima flessibilità e convenienza, per cui a brevissimo saremo in grado di comunicare altre importanti novità e servizi relativi ai veicoli usati. Stay tuned e... vi aspettiamo online!

Almeno 4 i vantaggi legati alla scelta di un usato Alphabet: Zero Problemi (non solo ogni veicolo è protetto da garanzia ma si può anche cambiare idea e decidere di restituirlo e sostituirlo); Alta Qualità (tutte le auto sono manutenute in perfetta efficienza); Trasparenza (parla il certificato di conformità); Competitività (i prezzi sono concorrenziali e l’Iva in fattura permette di beneficiare degli sgravi fiscali).

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novembre 2018 - Flotte&finanza - 25


OSSERVATORIO TEMPO DI LETTURA: 6 minuti

MOBILITÀ SMART & SOSTENIBILE

I paladini del green L’elettrico piace e l’ibrido ancora di più. La fotografia scattata da Nomisma descrive un’Italia che vuole cambiare marcia. Le flotte non fanno eccezione di Giorgia Rocca

“L

a macchina elettrica la sposti solo con il carro attrezzi”. Messaggio sottinteso: sei rimasto a piedi perché non hai trovato per tempo un punto per la ricarica. Un rischio che ha corso anche Paolo Ghinolfi, amministratore delegato di SIFÀ - Società Italiana Flotte Aziendali, di cui ha messo a parte la platea di ‘Mobility Day’: “A Milano, su tre chilometri di Paolo Ghinolfi: strada c’è una sola colonnina, “Le flotte aziendali e io ieri sera non ho potuto risono il cavallo caricare la batteria”. di Troia per entrare Fosse solo quello, il problema sul mercato. che impedisce alla mobilità Più auto elettriche elettrica di decollare in Italia! si vedono in giro più Elenca Ghinolfi: “C’è un problese ne comprano”. ma di infrastrutture (nessuno si prende la responsabilità di dire che bastano meno di quattro mesi per installare una colonnina), ci sono problemi di competenze per montare le wall box, ci sono problemi

26 - Flotte&finanza - novembre 2018

legati alla produzione di energia (se tutto il circolante andasse a energia elettrica ci sarebbe un blackoutmondiale!)... Pero l’eolico non va bene, il nucleare non lo abbiamo voluto, il metano pare che inquini anche lui... Nonostante sia difficile fare previsioni e dettare una linea, l’elettrico, ma io parlerei di veicolo elettrificato come l’ibrido plug-in, è sicuramente uno dei tasselli della mobilità di domani”. La conferma arriva da un’indagine, frutto di 750 interviste a italiani tra i 18 e i 65 anni, realizzata con il supporto di BPER Banca e SIFÀ nell’ambito dell’Osservatorio Mobilità Smart & Sostenibile di Nomisma. “Il nostro obiettivo”, ha premesso Silvia Zucconi, responsabile Market Intelligence di Nomisma, “è quello di mappare in modo continuativo le dimensioni del mercato e monitorare l'andamento della domanda in tutte le sue componenti; oggi ci concentriamo sui cittadini ma in futuro faremo rilevazioni sulle imprese e sugli enti pubblici”. Intanto, la prima fotografia scattata dall’Osservatorio descrive un’Italia sempre più orientata verso la sharing mowww.flottefinanzaweb.com


OSSERVATORIO

Elettriche 0,3%

Metano 2,1%

Quote Mercato Gen-Ott 2017 Ibride 4,4%

Elettriche 0,1%

Metano 2,1%

Ibride 3,2% GPL 6,5%

GPL 6,5%

Diesel 52,4%

Diesel 56,7%

Benzina 34,3%

Benzina 31,9%

Figura 2. Motivi di utilizzo delle auto ibride ed elettriche Prima risposta in ordine di importanza Nei miei stili di vita presto attenzione all’ambiente, riduzione dell’inquinamento

L’Osservatorio Nomisma ha presentato i risultati della ricerca ‘Smart Mobility: elettrica e condivisa’. Hanno partecipato, da sinistra: Paolo Ghinolfi (amministratore delegato SIFÀ), Fabrizio Togni (direttore generale BPER Banca), Mauro Todeschini (cofondatore del portale vaielettrico.it), Silvia Zucconi (responsabile Market Intelligence & Consumer Insight Nomisma), Luca Dondi (amministratore delegato Nomisma).

bility: “Il 52 per cento degli intervistati”, entra nel merito Luca Dondi, AD Nomisma, “ la reputa prioritaria, il 22 utile; e se il bike sharing appare la formula più apprezzata, i tassi di crescita del car sharing, car poooling, scooter sharing sono tutti a doppia cifra. C'è un tema ambientale ineludibile, c’è l’esigenza di una mobilità smart, con percorrenze più contenute, c’è una tendenza verso nuove, migliori pratiche, c’è la volontà di incentivare l’uso di auto elettriche o comunque a basso impatto, c’è il tema della proprietà che non è facilmente superabile... Ma in questo momento”, conclude Dondi, “è più interessante far vedere la strada fatta che non quella che ancora resta da fare”. Sostenitore della politica del fare, Paolo Ghinolfi riferisce di “una sensibilità nelle flotte aziendali portata ai massimi livelli: la richiesta di informazioni è continua, ci si riunisce e dopo una serie di analisi forniamo l’elettrico al titolare dell’azienda, una questione di immagine. La scelta cade all’80 per cento sul diesel, al 19 e un tot sul benzina e solo lo zero virgola è ibrido ed elettrico. Ma SIFÀ deve essere capace di fornire un servizio a 360 gradi, quindi di fornire i privati, le aziende, le partite Iva con tutti i prodotti, ed essere pronta da subito a rispondere alle richieste di domani o di dopodomani. E la mobilità elettrica è una di queste”. www.flottefinanzaweb.com

25%

Consumo chilometrico/costi di mantenimento

17% 16%

Accesso libero al centro città/zone a traffico limitato Presenza adeguata di punti di ricarica (colonnine, ...)

9% 8%

Parcheggi gratuiti Esenzione dal pagamento del bollo

7% 6%

Comodità di guida

5%

Incentivi per l’acquisto Altro

36%

INCENTIVI E AGEVOLAZIONI ECONOMICHE

3%

Figura 3. Auto ibride ed elettriche - Vantaggi e ambiti di miglioramento TOP 3 vantaggi

TOP 3 ambiti di miglioramento

Accesso libero al centro città zone a traffico limitato

Necessità di installare la wall-box

Esenzione dal pagamento del bollo

Costo di acquisto

Comodità di guida

Presenza adeguata di punti di ricarica (colonnine, ...) Fonte: Osservatorio Nomisma Mobilità Sostenibile & Smart, 2018

Buone notizie dal mercato Italia: nei primi 10 mesi dell’anno le quote di ibrido ed elettrico hanno raggiunto il 4,4 e lo 0,3 per cento (Figura 1). Sulla scelta di guidare veicoli ad alimentazione ibrida o elettrica hanno un’influenza decisiva l’attenzione all’ambiente e la volontà di ridurre l’inquinamento, fattore trainante per il 25 per cento degli intervistati (Figura 2). Fondamentale per chi già utilizza questo tipo di veicoli la possibilità di installare la wall box (79 per cento), come anche la riduzione dei costi di acquisto e una rete di ricarica adeguata (Figura 3).

novembre 2018 - Flotte&finanza - 27

Fonte: Osservatorio Nomisma Mobilità Sostenibile & Smart, 2018

Quote Mercato Gen-Ott 2018

Fonte: Osservatorio Nomisma Mobilità Sostenibile & Smart, 2018

Figura 1. Mercato dell’auto in Italia


GUIDA ALLA SCELTA

Sicurezza

Testata

TEMPO DI LETTURA: 12 minuti

A prova di crash Questo simbolo indica la sicurezza degli occupanti adulti, riscontrata misurando i parametri rilevati da due manichini seduti sui posti anteriori delle auto.

di Matthieu Colombo

La sicurezza dei bambini a bordo viene valutata durante i test di urto frontale e laterale. Le auto con attacchi ISOFIX di serie si distinguono.

M

Dal 2011 il test d’investimento pedoni ha un peso rilevante nella valutazione complessiva di un’auto. I risultati possono sorprendere.

I sistemi d’assistenza al conducente sono sempre più diffusi ed elevano la sicurezza globale di un’auto. I sistemi di frenata automatica fanno la differenza.

olte imprese investono importanti risorse per incrementare il livello di sicurezza sul lavoro dei loro dipendenti, ma non sempre arrivano a pensare alla loro tutela quando sono alla guida di un’auto aziendale in condizioni che, nel caso di un incidente, possono generare un infortunio sul lavoro. La buona notizia è che mediamente le auto di oggi assicurano livelli di sicurezza attiva e passiva quindici anni fa inimmaginabili. Questo è un dato di fatto. È però anche vero che non tutte le auto sono sicure allo stesso modo e che quindi non è il caso di sceglierle a scatola chiusa. Per orientarsi al meglio e avere coscienza di quanto un modello protegga i suoi occupanti, ma anche i pedoni, in caso di sinistro, è bene fare riferimento alle valutazioni

28 - Flotte&finanza - novembre 2018

Vi siete mai chiesti quale valore ha la sicurezza per chi noleggia un’auto? A nostro parere potrebbe essere una variabile più importante delle prestazioni, dell’infotainment e dell’estetica. Vi proponiamo una selezione dei modelli più sicuri e segnaliamo i meno sicuri. A voi l’ultima parola

imparziali dell’Euro NCAP. Questa sigla è l’acronimo di European New Car Assessment Programme (Programma europeo di valutazione dei nuovi modelli di automobili), ed è una realtà nata nel 1997 per testare le auto con simulazioni d’impatto il più reali possibili. Euro NCAP vive grazie al supporto dell’Unione europea e degli stessi costruttori, e arriva anche a porre il veto sulla commercializzazione nell’Ue di vetture che non abbiano i requisiti minimi di sicurezza. Abbiamo pensato che fosse interessante evidenziare i modelli che hanno superato al meglio i crash test Euro NCAP negli ultimi quattro anni e quelli che hanno ottenuto i risultati peggiori. La sicurezza, infatti, dovrebbe essere un valore prioritario sia per le aziende che offrono auto www.flottefinanzaweb.com


GUIDA ALLA SCELTA

LE TOP 10 DELLE PIÙ SICURE SECONDO EURO NCAP... Le migliori del 2018 Marca&modello Mercedes Classe A Lexus ES Volvo XC40 Audi A6 Mazda 6 Hyundai Nexo Volkswagen Touareg Nissan Leaf Ford Focus Ford Tourneo Connect

anno test 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018 2018

valutazione complessiva

passeggeri adulti 96,00% 91,00% 97,00% 93,00% 96,00% 94,00% 89,00% 93,00% 85,00% 92,00%

passeggeri bambini 91,00% 87,00% 87,00% 85,00% 91,00% 87,00% 86,00% 86,00% 87,00% 79,00%

valutazione complessiva

passeggeri adulti 98,00% 96,00% 95,00% 96,00% 94,00% 94,00% 90,00% 93,00% 93,00% 95,00%

passeggeri bambini 87,00% 85,00% 80,00% 87,00% 89,00% 89,00% 87,00% 85,00% 81,00% 77,00%

valutazione complessiva

passeggeri adulti 92,00% 95,00% 93,00% 91,00% 91,00% 96,00% 92,00% 98,00% 93,00% 85,00%

passeggeri bambini 82,00% 90,00% 82,00% 80,00% 80,00% 80,00% 83,00% 81,00% 84,00% 76,00%

valutazione complessiva

passeggeri adulti 97,00% 95,00% 93,00% 92,00% 92,00% 94,00% 84,00% 91,00% 90,00% 89,00%

passeggeri bambini 87,00% 89,00% 85,00% 82,00% 84,00% 88,00% 86,00% 82,00% 87,00% 85,00%

pedoni 92,00% 90,00% 71,00% 81,00% 66,00% 67,00% 72,00% 71,00% 72,00% 65,00%

safety assist 75,00% 77,00% 76,00% 76,00% 73,00% 80,00% 81,00% 71,00% 75,00% 75,00%

Più un’auto è nuova più è sicura? Se per nuova intendiamo di progettazione recente, non siamo lontani dalla verità. Di fatto la tecnologia migliora di anno in anno. Anche per questo motivo è meglio non scegliere auto progettate molti anni addietro. Noi abbiamo guardato ai test Euro NCAP eseguiti dal 2014 a oggi. A sinistra, la classifica delle migliori valutazioni ottenute nel 2018. Al top in termini di valutazione complessiva la Mercedes Classe A.

safety assist 95,00% 82,00% 93,00% 71,00% 68,00% 68,00% 77,00% 72,00% 82,00% 78,00%

A sinistra le valutazioni migliori rilevate durante i test Euro NCAP nel 2017. Questa ‘annata’ premia sicuramente Volvo che, data la fama, deve stare attenta a non perdere il primato, ma anche Volkswagen, che fa abbinare la parola sicurezza con un suv compatto tutto sommato accessibile.

safety assist 85,00% 62,00% 63,00% 81,00% 82,00% 68,00% 68,00% 60,00% 60,00% 89,00%

Le prime due classificate del 2016 sono tra i modelli preferiti da taxisti e ncc. Una buona notizia anche per i loro passeggeri ma, a nostro parere, data la vocazione per il trasporto persone un sedile posteriore con rialzo per bambini dovrebbe essere di serie. È un anno di riscatto per Alfa Romeo che con la Giulia dimostra di saper proteggere gli occupanti.

safety assist 100,00% 71,00% 81,00% 82,00% 83,00% 76,00% 81,00% 77,00% 77,00% 75,00%

Ad esclusione della Toyota Avensis (che in Italia ha un successo relativo), la classifica delle valutazioni crash test 2015 premia decisamente auto di lusso tra cui quattro maxi suv, a dimostrazione che le attuali tecnologie rendono sicure anche automobili alte da terra o con il baricentro mediamente più alto delle altre. Suzuki stupisce con la Vitara.

Le migliori del 2017 Marca&modello Volvo XC60 Volkswagen Arteon Volvo V90 - S90 Volkswagen T-Roc Subaru XV Subaru Impreza Mercedes X-Class Jaguar F-Pace Kia Stinger Toyota C-HR

anno test 2017 2017 2017 2017 2017 2017 2017 2017 2017 2017

pedoni 76,00% 85,00% 76,00% 79,00% 84,00% 82,00% 80,00% 80,00% 78,00% 76,00%

Le migliori del 2016 Marca&modello Toyota Prius Mercedes Classe E Toyota Hilux* Kia Niro* Hyundai Ioniq Volkswagen Tiguan Subaru Levorg Alfa Romeo Giulia Seat Ateca Ford Edge

anno test 2016 2016 2016 2016 2016 2016 2016 2016 2016 2016

pedoni 77,00% 77,00% 83,00% 70,00% 70,00% 68,00% 75,00% 69,00% 71,00% 67,00%

Le migliori del 2015 Marca&modello Volvo XC90 Mercedes GLC Toyota Avensis Jaguar XE Jaguar XF Audi Q7 Infinity Q30 Lexus RX BMW X1 Suzuki Vitara

anno test 2015 2015 2015 2015 2015 2015 2015 2015 2015 2015

pedoni 72,00% 82,00% 78,00% 81,00% 80,00% 70,00% 91,00% 79,00% 74,00% 76,00%

novembre 2018 - Flotte&finanza - 29


GUIDA ALLA SCELTA

...E QUELLE DEI MODELLI CHE NON HANNO BRILLATO Le peggiori del 2017 Marca&modello Fiat Punto Ford Mustang Fiat 500 DS 3 Opel Karl Fiat Doblò MG Motors ZS Alfa Romeo Giulietta Ford Ka+ Kia Picanto

anno test 2017 2017 2017 2017 2017 2017 2017 2017 2017 2017

valutazione complessiva

passeggeri adulti 51,00% 72,00% 66,00% 69,00% 61,00% 75,00% 71,00% 72,00% 73,00% 79,00%

passeggeri bambini 43,00% 32,00% 49,00% 37,00% 60,00% 46,00% 51,00% 56,00% 61,00% 64,00%

valutazione complessiva

passeggeri adulti 82,00% 80,00% 79,00% 85,00% 82,00% 82,00% 82,00% 85,00% 83,00% 86,00%

passeggeri bambini 60,00% 73,00% 79,00% 82,00% 62,00% 62,00% 60,00% 73,00% 80,00% 85,00%

valutazione complessiva

passeggeri adulti 44,00% 52,00% 52,00% 70,00% 69,00% 74,00% 84,00% 81,00% 79,00% 85,00%

passeggeri bambini 79,00% 91,00% 91,00% 77,00% 61,00% 72,00% 78,00% 68,00% 78,00% 73,00%

pedoni 52,00% 64,00% 53,00% 55,00% 58,00% 57,00% 59,00% 59,00% 57,00% 54,00%

safety assist 0,00% 16,00% 27,00% 29,00% 25,00% 25,00% 29,00% 25,00% 29,00% 25,00%

Abbiamo appena avallato la teoria che la recente progettazione di un’auto è quasi sinonimo di sicurezza e il risultato della ormai anziana Fiat Punto lo dimostra con i numeri. La Ford Mustang paga probabilmente il prezzo di essere stata progettata per rispondere ad altri requisiti di sicurezza, mentre Fiat 500, DS 3 e Opel Karl faticano a proteggere gli occupanti.

safety assist 25,00% 25,00% 25,00% 25,00% 43,00% 43,00% 57,00% 43,00% 59,00% 58,00%

Nelle valutazioni delle auto meno sicure testate da Euro NCAP nel 2016 compare due volte la Fiat Tipo, perché con le dotazioni di sicurezza opzionali riesce a risicare una quarta stella ma rimane tre le dieci peggiori. Identico discorso per la Suzuki Baleno.

safety assist 38,00% 57,00% 57,00% 46,00% 46,00% 64,00% 68,00% 64,00% 68,00% 64,00%

I risultati pubblicati nel 2015 hanno fatto discutere molto perchè la Lancia Ypsilon è una macchina molto diffusa sulle nostre strade. Purtroppo la sua estetica riuscita nasconde uno chassis datato. In classifica si trovano poi dei veicoli commerciali allestiti per il trasporto passeggeri. È evidente che la loro vocazione sia un’altra.

Le peggiori del 2016 Marca&modello Fiat Tipo Suzuki Baleno Suzuki Ignis Toyota Hilux std SsangYong XLV SsangYong Tivoli Fiat Tipo* Suzuki Baleno* Kia Niro Peugeot 3008

anno test 2016 2016 2016 2016 2016 2016 2016 2016 2016 2016

pedoni 62,00% 65,00% 67,00% 73,00% 65,00% 65,00% 62,00% 65,00% 57,00% 67,00%

Le peggiori del 2015 Marca&modello Lancia Ypsilon Opel Vivaro Renault Traffic Fiat Panda Cross Bmw Z4 Opel Karl Volkswagen Caddy Audi TT Nissan Navara Hyundai i20

anno test 2015 2015 2015 2015 2015 2015 2015 2015 2015 2015

a noleggio, sia per gli utenti che le noleggiano. Inoltre, a nostro parere, è un criterio di scelta per chi acquista un’auto ma anche per chi acquista un servizio che sia a breve o lungo termine. In queste pagine pubblichiamo quindi le classifiche delle dieci vetture più sicure testate negli anni 2015, 2016, 2017 e 2018 (aggiornamento 26/11/18), tutte categorie miste, e di quelle che hanno ottenuto i risultati peggiori negli anni 2015, 2016 e 2017 (dati 2018 non ancora rilevanti). In seguito, abbiamo preso in considerazione le auto più sicure testate di anno 30 - Flotte&finanza - novembre 2018

pedoni 64,00% 53,00% 53,00% 50,00% 91,00% 68,00% 58,00% 82,00% 78,00% 79,00%

in anno, negli ultimi quattro anni, e le abbiamo ordinate secondo il grado percentile di protezione degli occupanti adulti, degli occupanti bambini, quindi dei pedoni. Pubblichiamo infine i risultati dei crash test più recenti delle auto a propulsione elettrica ed ibrida, una categoria a dir poco emergente. Leggendo i dati che abbiamo selezionato e ancora di più osservando i singoli report dei crash test pubblicati sul sito web euroncap.com, pare evidente che un modello di auto non vale un altro. E se la sicurezza fosse un valore monetizzabile? www.flottefinanzaweb.com


GUIDA ALLA SCELTA

Le testate Euro NCAP più sicure per gli occupanti adulti (2015/2018) Marca&modello Volvo XC60 Alfa Romeo Giulia Volvo XC90 Volvo XC40 Volkswagen T-Roc Volkswagen Arteon Volkswagen Tiguan Mercedes Classe A Mazda 6 Mercedes GLC

anno test 2017 2016 2015 2018 2017 2017 2016 2018 2018 2015

valutazione complessiva

passeggeri adulti 98,00% 98,00% 97,00% 97,00% 96,00% 96,00% 96,00% 96,00% 96,00% 95,00%

passeggeri bambini 87,00% 81,00% 87,00% 87,00% 87,00% 85,00% 80,00% 91,00% 91,00% 89,00%

pedoni 76,00% 69,00% 72,00% 71,00% 79,00% 85,00% 68,00% 92,00% 66,00% 82,00%

safety assist 95,00% 60,00% 100,00% 76,00% 71,00% 82,00% 68,00% 75,00% 73,00% 71,00%

Le testate Euro NCAP più sicure per gli occupanti bambini (2015/2018) Marca&modello Mercedes Classe A Mazda 6 Mercedes Classe E Mercedes GLC Subaru XV Subaru Impreza Audi Q7 Volvo XC60 Volvo XC90 Volvo XC40

anno test 2018 2018 2016 2015 2017 2017 2015 2017 2015 2018

valutazione complessiva

passeggeri adulti 96,00% 96,00% 95,00% 95,00% 94,00% 94,00% 94,00% 98,00% 97,00% 97,00%

passeggeri bambini 91,00% 91,00% 90,00% 89,00% 89,00% 89,00% 87,00% 87,00% 87,00% 87,00%

pedoni 92,00% 66,00% 77,00% 82,00% 84,00% 82,00% 70,00% 76,00% 72,00% 71,00%

safety assist 75,00% 73,00% 62,00% 71,00% 68,00% 68,00% 76,00% 95,00% 100,00% 76,00%

Tra le macchine che proteggono meglio gli occupanti bambini svetta la Classe A, che si allinea alle valutazioni di Mazda 6 e Mercedes Classe E superandole nella protezione pedoni. Il primato della Classe A dimostra che per un’auto non è necessario pesare due tonnellate per essere sicura a tutto tondo.

safety assist 75,00% 81,00% 77,00% 82,00% 68,00% 63,00% 71,00% 68,00% 76,00% 82,00%

Anche nei test d’impatto di un pedone sul cofano dell’auto in caso d’investimento, Classe A si distingue così come la Infinity Q30, che condivide parti strutturali con la suddetta tedesca. In classifica sono presenti un solo suv e un pick up.

safety assist 78,00% 80,00% 71,00% 85,00% 77,00% 56,00% 82,00% 56,00% 57,00% 59,00% 71,00% 71,00% 71,00%

Sulla carta le auto ibride o elettriche dovrebbero essere sicure quanto quelle tradizionali. E i risultati sembrano dimostrarlo. Per ora i test realizzati da Euro NCAP sono per lo più di auto ibride, mentre i test sulle elettriche sono una rarità. La seconda classificata è la nuova Hyundai Nexo a idrogeno.

Le testate Euro NCAP più sicure per i pedoni (2015/2018) Marca&modello Mercedes Classe A Infinity Q30 Lexus ES Volkswagen Arteon Subaru XV Toyota Hilux* Mercedes GLC Subaru Impreza Audi A6 Jaguar XE

anno test 2018 2015 2018 2017 2017 2016 2015 2017 2018 2015

valutazione complessiva

passeggeri adulti 96,00% 84,00% 91,00% 96,00% 94,00% 93,00% 95,00% 94,00% 93,00% 92,00%

passeggeri bambini 91,00% 86,00% 87,00% 85,00% 89,00% 82,00% 89,00% 89,00% 85,00% 82,00%

pedoni 92,00% 91,00% 90,00% 85,00% 89,00% 83,00% 82,00% 82,00% 81,00% 81,00%

Come si comportano le auto ibride, elettriche e a idrogeno Marca&modello Toyota C-HR (ibrida) Hyundai Nexo (idrogeno) Nissan Leaf (elettrica) Toyota Prius (ibrida) Lexus ES (ibrida) Lexus RX (ibrida) Hyundai Ioniq (ibrida) Kia Soul EV (elettrica) Toyota Yaris (ibrida) Kia Niro (ibrida) Oper Ampera-e (elettrica) Lexus NX (ibrida) Tesla Model S (elettrica)

anno test 2017 2018 2018 2016 2018 2015 2016 2014 2017 2016 2017 2014 2014

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valutazione complessiva

passeggeri adulti 95,00% 94,00% 93,00% 92,00% 91,00% 91,00% 91,00% 84,00% 83,00% 83,00% 82,00% 82,00% 82,00%

passeggeri bambini 77,00% 87,00% 86,00% 82,00% 87,00% 82,00% 80,00% 82,00% 80,00% 80,00% 73,00% 82,00% 77,00%

pedoni 76,00% 67,00% 71,00% 77,00% 90,00% 59,00% 70,00% 59,00% 63,00% 57,00% 75,00% 69,00% 66,00%

Per generare queste classifiche abbiamo preso in considerazione le dieci auto che hanno superato al meglio i test negli anni 2015, 2016, 2017 e parte del 2018, quindi le abbiamo ordinate in base al loro punteggio ponderato Euro NCAP. Ne risulta che tutte le ultime Volvo XC e l’Alfa Romeo Giulia proteggono bene gli occupenti adulti (posti anteriori), così come si distinguono le Volkswagen.

novembre 2018 - Flotte&finanza - 31


LE PROVE DI F&F

LA SCELTA DI Flotte&finanza Cognome e nome Mercedes-Benz Classe C Luogo di nascita Germania Versione 180 d Sw Business Alimentazione turbodiesel Cilindrata cm3 1.597 Potenza kW (Cv)/giri 90 (122)/3.200-4.600 Coppia Nm/giri 300/1.400-2.800 Omologazione Euro 6d Temp Cambio/n° marce automatico/9 Consumo combinato l/100 4,7 Emissioni CO2 g/km 124 Capacità serbatoio l 41 Capacità bagagliaio dm3 490 (1.510*) Lunghezza mm 4.702 Passo mm 2.840 Larghezza mm 1.810 Altezza mm 1.457 Massa vettura kg 1.645 Prezzo (Iva inclusa) € 39.181 On line www.mercedes-benz.it

TEMPO DI LETTURA: 6 minuti

(*) Con sedili posteriori abbattuti

MERCEDES-BENZ CLASSE C

NUOVA SOTTO Minime le rivisitazioni estetiche per la best-seller del marchio, ma imponenti quelle sottopelle, con l’arrivo di un inedito diesel 1,6 litri. Stavolta fatto in casa di Gianluca Ventura

S

e fino a oggi avete puntato sulle cilindrate superiori della Classe C perché volevate avere sotto il cofano un motore diesel 100 per cento della Stella, da oggi potete fare delle scelte differenti. Sì perché, via il 1.698 cc di derivazione Renault, arriva un nuovo membro nella famiglia di sofisticati propulsori turbodiesel common rail a 2.500 bar battezzata Om 654, introdotta con l’ultima generazione della Classe E.

Obiettivo downsizing Si tratta della versione De16, con 1 cc in meno di cilindrata del precedente, ma dalle prestazioni super e che costituisce la nuova sala macchine delle C etichettate 180 d e 200 d. Insieme al 1.950 centimetri cubi De20 nel cofano di C 220 d e C 300 d (la 250 d non è più a listino) conferma la strada del downsizing - ossia la riduzione delle cilindrate - imboccata ormai anche da Mercedes-Benz. 32 - Flotte&finanza - novembre 2018

La flotta è senza ombra di dubbio la ‘killer application’ della versione scelta per la nostra prova, ossia la 180 d station wagon a trazione posteriore, che monta appunto il nuovo ‘motorino’, accreditato di 122 cavalli sul fronte potenza e ben 300 Newtonmetro su quello della coppia. Viene proposto solo in abbinamento al cambio automatico con convertitore di coppia 9G-Tronic, comandabile dal selettore a piantone, e offre addirittura le ultime tre marce in overdrive, cosicché in autostrada si riesce a viaggiare sui 130 con pochissimi giri, oltrepassando la www.flottefinanzaweb.com


LE PROVE DI F&F

INTERNI La plancia resta la stessa (prima foto da sinistra). Col restyling cambia però il cluster strumenti, ora digitale da 12,3 pollici e quindi configurabile dal conducente (seconda foto da sinistra). Per il sistema d’infotainment si sceglie ancora il pad non incassato nella plancia, qui nella versione Comand On line da 10,25” (terza da sinistra). All’estrema destra, le due bocchette d’aerazione per i posti dietro.

famigerata soglia dei (promessi) 20 con un litro. La disposizione del sistema Scr di post-trattamento dei gas di scarico con urea, collocato in prossimità del motore, permette di raggiungere rapidamente la temperatura d’esercizio dopo l’avviamento a freddo e di agire subito per la riduzione dei famigerati NOx. Sempre sottopelle fa la sua comparsa il nuovo assetto Dynamic Body Control, con caratteristica di smorzamento regolabile in tre livelli e sterzo diretto sportivo. Oppure, come sulle berline top di gamma della Stella, si può ora richiedere le sospensioni pneumatiche Air Body Control, capaci di mantenere la vettura sempre con l’assetto ottimale anche viaggiando molto carichi.

SPAZIO Col restyling, nulla cambia a livello di cubature utili del bagagliaio, offerto sempre con la possibilità dell’abbattimento asimmetrico degli schienali. Sotto, a sinistra, il vano con retina elastica ricavato nella parete sinistra del baule. A destra, cosa c’è sotto il piano d’appoggio, ossia il tyrefit, l’eventuale subwoofer dell’impianto d’infotainment e il serbatoio AdBlue.

Sempre più sofisticata Dentro, arriva un nuovo volante multifunzione con comandi ora tattili e la possibilità di personalizzare ulteriormente la vettura, magari puntando su una console centrale in noce marrone o quercia antracite, entrambe a poro aperto. Gli amanti delle atmosfere lounge apprezzeranno l’illuminazione interna opzionale a ben sessantaquattro colori selezionabili, e quelli della buona musica una nuova opzione: il Sound System supplementare con nove altoparlanti e 225 Watt di potenza massima, che

MECCANICA Sopra, a sinistra, il nuovo quattro cilindri in linea Om 654, qui fotografato però nella cubatura regina da 1.950 centimetri cubi (versione De20), proposta su 220 d e 300 d: la 250 d non c’è più. Sempre sopra, ma a destra, il comando a volante dell’inedito (per la C) cambio 9G-Tronic e, sullo sfondo, il keyless-start compreso anche nell’allestimento Business. Sotto, la serie attuale W205 affiancata dalla prima ’baby Benz’, la 190 by Bruno Sacco.

si posiziona tra l’impianto audio di serie e il Surround Sound System esoterico firmato dalla tedesca Burmester. In più rispetto alla versione base (denominata Executive), l’allestimento Business per le flotte aggiunge - per soli 623 euro - il serbatoio maggiorato dell’AdBlue, il modulo navigatore Garmin, la retrocamera e le palette del cambio dietro le razze volante. Restano ancora purtroppo un optional o ad appannaggio di allestimenti superiori i gruppi ottici anteriori e posteriori a led. www.flottefinanzaweb.com

novembre 2018 - Flotte&finanza - 33


LE PROVE DI F&F TEMPO DI LETTURA: 5 minuti

NEW JEEP CHEROKEE

IL SUV CHE CONVIENE Più tecnologico e confortevole rispetto al passato, oggi si propone nella versione Business per la clientela professionale anche con Mopar Connect di Tiziana Altieri

S

i rinnova Jeep Cheroke. A quattro anni dal lancio sul mercato, strizza l’occhio alla clientela professionale con una versione Business che promette costi di manutenzione inferiori del 60 per cento rispetto alla concorrenza offrendo molta più tecnologia e sicurezza rispetto al passato. “Nuovo Cherokee - ha detto Alessandro Grosso, responsabile Emea Fleet and Business Sales di Fca - è oggi il Suv più conveniente della sua categoria e va a completare una gamma che, con Compass, Renegade e Grand Cherokee, è in grado di soddisfare ogni esigenza delle aziende e dei liberi professionisti. Jeep è il marchio che è cresciuto di più in Europa negli ultimi otto mesi”. Sul frontale compaiono una nuova fascia, fari a led con

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luci diurne e fari fendinebbia impreziositi da finiture lucide. Più armonioso il profilo posteriore con i rinnovati gruppi ottici contraddistinti da una cornice di luci a led rosse. Il portellone, con barra luminosa integrata e maniglia in posizione più alta, è dotato di apertura automatica azionabile con un tocco del piede. Più raffinato l’abitacolo. Il quadro strumenti riconfigurabile è dotato di display a led Tft da 3,5 o da 7 pollici. La consolle centrale è stata ridisegnata ingrandendo la tasca portaoggetti per creare lo spazio ideale per smartphone e altri dispositivi accanto alla porta Usb integrata, e accedere con facilità ai servizi di connessione. A bordo salgono infatti i sistemi Uconnect, che offrono un’ampia gamma di funzionalità di navigazione, intrattenimento e comunicazione.

La più sicura di sempre Il turbodiesel MultiJet II da 2,2 litri con Stop-Start è proposto nelle versioni da 110 e 143 kW (150 e 195 Cv) con coppia, www.flottefinanzaweb.com


LE PROVE DI F&F UN ABITACOLO curato nei dettagli quello del nuovo Cherokee. Il quadro strumenti riconfigurabile è dotato di display a led da 3,5 pollici in scala di grigi o da 7 pollici a colori. Quest’ultimo, nell’immagine a sinistra, visualizza informazioni che il driver può configurare facilmente mentre è alla guida (comprese quelle relative a navigazione, velocità, consumi, etc). Sotto il bagagliaio, che può passare dai 570 ai 1.555 litri ribaltando i sedili della seconda fila, e il selettore per le modalità di guida delle versioni 4x4 Limited.

rispettivamente, di 350 e 450 Nm. Il primo anche con cambio manuale con paddle al volante per una guida più sportiva, il secondo solo con l’automatico 9 rapporti. Dal 2019 la gamma si arricchirà con il benzina turbo da 2,0 litri, che sviluppa 197 kW (270 Cv) e 400 Nm. Ora disponibile sia nella configurazione a trazione anteriore che in quella a quattro ruote motrici, Cherokee offre tre sistemi di trazione integrale: Jeep Active Drive I trasmette il moto alle ruote anteriori e, nel caso di perdita di aderenza, attraverso la frizione a controllo elettronico a quelle posteriore; Jeep Active Drive II aggiunge le marce ridotte e il dispositivo per mantenere costante la velocità nelle discese più ripide; Jeep Active Drive Lock offre la possibilità di bloccare il differenziale posteriore e il Select-Speed Control per impostare la velocità con cui affrontare percorso off-road particolarmente impegnativi. Le più ricche Jeep Cherokee 4x4 Limited e Overland dispongono pure del selettore per le modalità di guida SelectTerrain: tramite la manopola fra i sedili si possono variare risposta di motore, aiuti elettronici e del cambio automatico (Auto, Sport, Snow e Sand/Mud).

Decisamente completa la dotazione di sicurezza a partire dalla solida struttura in acciaio altoresistenziale al 65 per cento. Di serie, poi, otto airbag, la telecamera per la retromarcia ParkView, il controllo elettronico della stabilità, il sistema antiribaltamento, l’Active Forward Collision Warning-Plus con riconoscimento del pedone, il Blindspot Monitoring, il LaneSense Lane Departure WarningPlus, l’Advanced Brake Assist e l’Active Speed Limiter. Jeep Cherokee può essere equipaggiata con Mopar Connect, il set di servizi connessi che tanto piace alle flotte dedicato alla sicurezza e al LA SCELTA DI Flotte&finanza Cognome e nome Jeep Cherokee controllo remoto del veicolo, che si Luogo di nascita Italia integra con Uconnect Live e aggiunVersione Business ge nuove funzioni come l’assistenza Alimentazione turbo diesel stradale anche in caso di incidente Cilindrata cm3 2.174 e la localizzazione del veicolo a sePotenza kW (Cv)/giri 143 (195)/3.500 guito di furto. Inoltre, è possibile conCoppia Nm/giri 450/2.000 Omologazione Euro 6d trollare da remoto il superamento di Cambio/n° marce automatico/9 una velocità preimpostata o l’uscita Consumo combinato l/100 6,6 da una zona definita sulla mappa. Emissioni CO2 g/km 175 Si parte da 43mila euro. Capacità serbatoio l 60 Capacità bagagliaio dm3 570 (1.555*) Lunghezza mm 4.623 Passo mm 2.708 Larghezza mm 1.859 Altezza mm 1.681 Massa vettura kg 2.494 Prezzo (Iva inclusa) € 245.300 On line www.jeep-official.it (*) Con sedili posteriori abbattuti

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SHARING NEWS

LA MOBILITĂ€ Ăˆ CONDIVISA

Dalle auto alle bici passando per bus e scooter (e domani gli aerei): tutte le facce della sharing mobility racchiuse in un perimetro a geometria variabile. Progetti e app, soluzioni e test. Con Sharing News condividiamo prima di tutto le idee

BOSCH ‘SCOPRE’ LO SHARING

MOOV’IN.PARIS

Con il servizio di condivisione dei furgoni elettrici StreetScoter, disponibile in una prima fase in Germania nei centri commerciali Toom, Bosch entra ufficialmente nel business dello sharing. Ha dichiarato Rainer Kallenbach, presidente della divisione Connected Mobility Solutions: “Con oltre 330 punti vendita, Toom è uno dei piĂš importanti canali nel settore del fai da te e dei lavori nelle case. A partire da dicembre, i clienti di alcuni negozi selezionati potranno prenotare direttamente un furgone elettrico sul posto con pochi click e portare comodamente a casa parquet e mattonelle, piante da terrazzo e latte di vernice...â€?. Nei centri commerciali Toom di Berlino, Francoforte, Lipsia, Troisdorf e Friburgo, sono giĂ state predisposte le stazioni di ricarica. Se il nuovo servizio di sharing risulterĂ vincente, Bosch ha giĂ previsto di estenderlo anche ad altri partner, come negozi di arredamento, supermercati o megastore di elettronica.

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MOBILITĂ€ SOSTENIBILE TARGATA GOVOLT ALD Automotive ha stretto un’alleanza con GoVolt diventando fornitore di un nuovo servizio di scooter sharing destinato ai milanesi. La flotta è composta da 150 ciclomotori ME Scooter, due ruote a zero emissioni che promettono 100 km di autonomia a 0,20 euro al minuto. Gli scooter possono essere noleggiati in modalitĂ free floating attraverso l’app GoVolt disponibile per iOS e Android, selezionando il veicolo piĂš vicino all’interno dell’area operativa. Nel ruolo di provider, ALD assicura la piena funzionalitĂ dei mezzi attraverso un supporto di qualitĂ che va dalla manutenzione all’assistenza stradale continua.

A ZIG ZAG CON UN HELMO IN TESTA In principio è Milano, ma giĂ si parla di portare gli Etropolis sulle strade di Roma e di Torino. Da ottobre, intanto, sono 30 gli scooter elettrici che hanno affiancato il centinaio di Yamaha Tricity a benzina del parco meneghino di Zig Zag. Con Etropolis, l’operatore della mobilitĂ condivisa compie una svolta ecologica di cui beneficiano anche le

tasche degli utilizzatori: la tariffa è infatti di 25 centesimi al minuto contro i 29 richiesti per il Tricity (per un’ora si parla di 9,90 euro contro 14,90). Tempo di ricarica garantito: 4 ore.

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Il servizio è utilizzabile sia da chi possiede la patente A sia la B, previa registrazione gratuita sul sito www.zigzagsharing.com o scaricando l’app di ZigZag. Compresi nel noleggio i caschi Helmo Milano: di colore giallo, lo stesso degli scooter, sono posizionati sotto la sella o nel bauletto con i relativi sottocaschi igienici monouso.

HIVE PARTE DA LISBONA Monopattini elettrici in condivisione: è l’ultima frontiera varcata da mytaxi, marchio conosciuto per la chiamata taxi tramite smartphone. Ribattezzato Hive, il nuovo progetto ha appoggiato le ruote nella capitale portoghese con qualche centinaio di monopattini “che si ricaricanoâ€?, precisa l’azienda, “principalmente da fonti rinnovabiliâ€?. Il costo del noleggio a Lisbona è di un euro a corsa come tariffa fissa a cui si aggiungono 15 centesimi per ogni minuto di utilizzo. In un secondo momento verrĂ valutata l’integrazione del servizio di monopattini in condivisione free floating nell’app mytaxi.

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ECO NEWS

IL NOLEGGIO Ăˆ ECOCOMPATIBILE

Elettrico e ibrido, metano e idrogeno... Gli orizzonti ‘verdi’ del renting a lungo e breve termine appaiono sempre piĂš sconfinati. Flotte&finanza li mette a fuoco per voi, riferendo di accordi, novitĂ , progetti. Anche decisamente futuribili...

I PESANTI VIAGGIANO A IDROGENO

NON SOLO PARMIGIANO E TORTELLINI

Saranno immessi sul mercato svizzero alla fine del 2019, prima di quelli a batteria annunciati dai concorrenti Tesla e Daimler, i mille camion a idrogeno prodotti dal costruttore coreano di auto Hyundai. Lo prevede un accordo firmato con la società elvetica che produce il gas H2 Energy e con produttori di celle a combustibile. La propulsione a idrogeno per i truck presenta vantaggi rispetto a quella elettrica: non ha bisogno di batterie pesanti, e quindi i mezzi hanno piÚ carico utile, non ha lunghi tempi di ricarica, ha un’autonomia maggiore.

La cittĂ piĂš ‘eco-mobile’ d’Italia? Ancora una volta Parma, sia per la consolidata presenza di un mobility manager del comune e per l’offerta di servizi di sharing mobility, sia per la buona dotazione di servizi di trasporto pubblico, sia perchĂŠ vanta uno dei parchi circolanti piĂš ricchi di veicoli a basso impatto. Ăˆ quanto emerge dal 12° Rapporto ‘MobilitĂ sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città ’, elaborato da Euromobility con il patrocinio del ministero dell’Ambiente. Secondo posto per Milano mentre Venezia è terza, seguita da Brescia, Padova e Torino. Cagliari, al settimo posto, è l’unica cittĂ del sud nella ‘top ten’, classifica completata da Bologna, Verona e Modena. Roma scende al ventitreesimo posto, fanalino di coda Catanzaro, poco piĂš su Potenza e Campobasso. A livello Paese, quella della mobilitĂ condivisa è una foto con luci e ombre: stentano a decollare i servizi convenzionali, cioè quelli in cui l’utente preleva e riconsegna il veicolo in parcheggi ben definiti, si espandono invece i servizi ‘a flusso libero’, in cui prelievo e riconsegna possono avvenire in qualsiasi punto all’interno dell’area dove l’offerta è attiva.

EMILIA 4, AUTO... SOLARE

AREA B, MILANO CAMBIA ARIA

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Dal 25 febbraio sarà la zona a traffico limitato piÚ grande d’Italia. Stiamo parlando di Milano, che per il 72 per cento del suo territorio sarà off limits per i veicoli benzina euro 0 e Diesel euro 0, 1, 2, 3 (fino ad arrivare, nel 2030, al divieto esteso a tutti i Diesel). Area B sarà in vigore da lunedÏ a venerdÏ, dalle 7.30 alle 18.30. Entro il 25 gennaio sarà completato il posizionamento della segnaletica stradale e saranno attivate le prime 15 telecamere in altrettanti varchi di

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ingresso in cittĂ . Da marzo saranno progressivamente collocate altre 78 telecamere per arrivare a 98 entro la fine del 2019. Tutti i 188 varchi saranno sorvegliati a partire dal 1 ottobre del 2020. I residenti avranno 50 giornate di permesso annuali in cui potranno circolare anche con le auto piĂš ‘inquinanti’ (25 dall’anno dopo). All’interno dei confini dell’Area B risiedono 1.400.000 persone, il 97,6 per cento della popolazione.

MOBILITĂ€ ALLA SPINA Nonostante il +150% registrato nei primi 10 mesi dell’anno sul mercato auto, le soluzioni di mobilitĂ elettrica scontano significativi limiti nella percezione di aziende e driver: insufficiente autonomia per le percorrenze medie giornaliere, carenza delle infrastrutture di ricarica e disponibilitĂ

di prodotto limitata. L’ibrido, invece, continua a diffondersi anche in ambito aziendale, dove è percepito come soluzione efficace per muoversi dentro e fuori i confini cittadini. Sono questi i principali trend contenuti nella ricerca ‘MobilitĂ aziendale alla spina’, promossa da Top Thousand e presentata a Rimini durante Ecomondo.

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SOLUZIONI

AUTOTRASPORTO

TEMPO DI LETTURA: 3 minuti

Il tempo è denaro Per i 1.200 decision makers sondati da TomTom Telematics, “non riuscire a ottimizzare il tempo vuol dire perdere possibilità di guadagno”. Il fleet management è l’alleato digitale

S

icurezza, qualità del servizio e sostenibilità economica sono capisaldi ai quali le imprese di trasporto riservano grande attenzione, soprattutto in tempi di esasperata competitività. La necessità di far quadrare i conti senza pregiudicare in alcun modo la sicurezza dei driver trova nella tecnologia un elemento di supporto fondamentale. Lo attesta una nuova ricerca di TomTom Telematics, che ha sondato timori e aspettative di 1.200 decision makers in tutta Europa, 200 solo in Italia. “Il tempo è realmente denaro”, commenta Marco Federzoni, Sales Director di TomTom Telematics Italia; “non riuscire a ottimizzarlo vuol dire perdere possibilità di guadagno”.

Tradotto in cifre?

Marco Federzoni è Sales Director di TomTom Telematics Italia.

Il 41 per cento degli intervistati a livello europeo dichiara di aver dovuto cancellare o rifiutare da 1 a 10 attività di trasporto, addirittura 70 per il 17 per cento dei manager italiani, per l’impossibilità di controllare in tempo reale le ore di guida residue dei propri driver. A questa perdita di tempo si aggiunge la necessità di far rientrare in sede quei mezzi dai quali bisogna scaricare i dati di percorrenza del tachigrafo. In Italia, infatti, soltanto il 71 per cento dei veicoli risulta dotato di strumenti che ne consentono il download. Il 29 per cento degli intervistati ammette di impiegare da

30 fino a 61 minuti per lo scarico manuale dei dati di ciascun mezzo ogni mese. Se si considerano anche la produttività persa di quei mezzi e la difficoltà nell’elaborazione dei dati ottenuti, ci si trova di fronte a un problema serio.

Come risponde TomTom Telematics? Con le soluzioni di Fleet Management, che semplificano le operazioni di download e rendono le informazioni immediatamente disponibili, agevolando i controlli e riducendo al minimo le probabilità di infrazione delle normative.

Alla IAA di Hannover TomTom ha presentato il nuovo dispositivo LINK 710. Di cosa si tratta? È il completamento del portafoglio prodotti verso una connessione totale della flotta. LINK 710 consente alla nostra soluzione SaaS WEBFLEET di accedere ad ancora più informazioni specifiche sul veicolo, mantenendo allo stesso tempo la connessione con gli altri hardware di misurazione e interfacce I/O del camion. Sarà in commercio in Italia entro il primo semestre del 2019 e va ad aggiungersi a TachoShare, un modulo per il download e l’archiviazione che scarica i dati del tachigrafo e consente agli utilizzatori di condividerli direttamente con i propri software di analisi. TachoShare può essere integrato con il software di analisi dei dati dei tachigrafi scelto dall’utente, il che vuol dire che può essere aggiunto all’ambiente IT già esistente. Conoscere in tempo reale le ore di guida residue consente di ottimizzare le risorse riuscendo a evadere le consegne che altrimenti sarebbero a rischio sanzione.

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AFTERMARKET

POST VENDITA

La produzione di componenti e ricambi, il riciclo, la distribuzione, la rivendita e l’installazione di tutte le parti dei veicoli, la manutenzione, i prodotti chimici, le attrezzature, gli equipaggiamenti e gli accessori. L’aftermarket automobilistico è servito

COMPONENTISTICA, AVANTI TUTTA Il fatturato cresce del 6,9 per cento a quota 46,5 miliardi di euro, gli addetti dell’1,3 per un totale di 156.463 distribuiti in 2.190 aziende. È la fotografia della componentistica italiana scattata nel 2017 dall’Osservatorio realizzato da Camera di Commercio di Torino, Anfia e Ca’ Foscari. L’export ha superato i 21 miliardi (+6 per cento), con un saldo della bilancia commerciale di 5,7 miliardi, mentre il livello di saturazione della capacità produttiva ha raggiunto una media dell’81 per cento. Scende di due punti la quota di aziende che hanno introdotto innovazioni di prodotto, ma crescono quelle che le hanno realizzate con collaborazioni esterne; infine, sono il 49 per cento le imprese che hanno investito su industria 4.0.

MAI PIÙ BIMBI ABBANDONATI Si chiama Tata il cuscino hi-tech antiabbandono realizzato dalla start-up italiana Filo. Il dispositivo, che va appoggiato sulla seduta del seggiolino, è dotato di sensori che registrano la presenza del bebè ma, a differenza di altri che riconoscono solo la pressione, rileva la conduttività elettrica, quindi ‘sente’ se sul seggiolino c’è il bimbo o, per esempio, una busta della spesa. In caso di ‘abbandono’, Tata allerterà il genitore (o altri 4 contatti di emergenza) attraverso lo smartphone.

GOMME SOTTO CONTROLLO

STOP AI FURTI D’AUTO! LoJack Italia, società del Gruppo CalAmp, ha lanciato LoJack KeyJack, un ‘key e card protector’ costruito con materiali che si ispirano alla ‘gabbia di faraday’ in cui tenere al sicuro la chiave della propria auto quando non viene utilizzata. Il dispositivo a prova di cyber ladri protegge le smart key e impedisce ai malintenzionati di rilevare il loro segnale eludendo il sistema di accesso a bordo e di accensione del veicolo, secondo una tecnica di furto già molto diffusa in Europa e in via di sviluppo anche in Italia. LoJack KeyJack può essere utilizzata anche per custodire la carta di credito, ‘isolandola’ e scongiurando il rischio clonazione.

E TU, QUANTO SEI DIGITAL? La strada per rendere digitali gli operatori del post-vendita è ancora lunga. Basta dare un’occhiata ai risultati del sondaggio sul tema voluto dalla Consulta Service Manager, affidato a Motor K e presentato da Marco Marlia: Il 35% delle carrozzerie/ officine non possiede ancora un sito e anche chi ne ha uno non sembra utilizzarlo con frequenza, visto che il 4% non è in grado di dire se sia o meno responsive (ovvero se si adatta ai diversi device).

Misura sia la pressione sia la temperatura, e invia un messaggio di allarme se i valori si allontanano da quelli stabiliti. Un servizio di grande importanza quello reso al fleet manager da ContiConnect, la piattaforma digitale di Continental per il monitoraggio degli pneumatici per flotte di veicoli commerciali. Disponibile sul mercato italiano con installazione a posteriori o preinstallato, permette al fleet manager di agire in maniera proattiva, senza dover risolvere in modo reattivo problemi riguardanti non un solo veicolo ma l’intero parco.

Soltanto 14 officine su 100 mettono a disposizione dei clienti la modalità di prenotazione online. Anche in materia di database sembra esserci più di una lacuna: solo il 13% degli intervistati ha un sistema Crm e lo utilizza per le operazioni di marketing. Tra i social il più apprezzato è Facebook: possiede una

pagina dedicata il 63% degli operatori. Per il marketing digitale si investe poco o niente: il 35% del campione dichiara che la spesa dedicata è nulla, un altro 25 non va oltre i 100 euro e un 23 non fornisce nemmeno una risposta. Un problema, perché gli automobilisti invece sono sempre più digitali, come confermano i dati di un’indagine GiPA Italia: un milione e mezzo di persone nell’ultimo anno ha acquistato online servizi e prodotti per l’auto e la tendenza è in aumento.

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Numero 49 Novembre 2018

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al Mo CVO Arv RUMAuto vede il 8 #FO te. Lo pre ? sulle flot di lavoro l tempo trollo o 10 Be nto di con ere strume da sosten ck box: tto Bla ge 12 un pro el Week, ty com bili Gia telli ure Mo 14 Fut ondo Fra nte sec ti? del clie mo arriva felicità sia ci La 16 che i vedere n vuo et, veO et-Dri en Fle Alphab 18 Gre pra su ta si com ibrido uto usa anzi di 24 L’a elettrico, voglia di misma: urezza? 26 No alla sic i e da ore sottopelle che val le novità e ’ tutt 28 E tu, ss C, Cherooke enz Cla del ‘Ch rcedes-B Business 32 Me versione la n r ent me pe em nnect manag par Co di fleet oni 34 Mo uzi sol le nuove TomTom 38 Da ICHE RUBR ente 4 Legalm sa Ro 6 Quote nsatore 7 Il Pe ualità 22 Att s aring new 36 Sh onews 37 Ec et ermark 39 Aft

E. Molteni, lo, Ottavia , tori Collabora lloni, Dionigi Bovo o, Giorgia Rocca Mauro Arme schi, Eliana Pucci Mora Giacinta Sala Maurizio t @fiaccola.i razione nistrazione Amminist nocito - ammi Santo Federica ccola.it enti ti@fia Abbonam - abbonamen Serci estero) Mariana onsabile (resp e Pubblicità iaccola.it Marketing a - slevada@f Sabrina Levad

.it Redazione i - taltieri@fiaccola fiaccola.it mbo@ Tiziana Altier bo - mcolo fiaccola.it Colom gventura@ Matthieu Ventura Gianluca John Next delle Case, rti, Archivio Foto Vie&Traspo Archivio

la.it e pubblicità Traffico - marketing@fiacco Laura Croci pubblicità razione, s.r.l. ola , amminist Direzione Editrice La Fiacc Casa o 20123 Milandel Naviglio, 37 a Via Conc 421350 02/89 Tel. 421484 Fax 02/89 la.com www.fiacco

sostenibile? #FORUMAutoMotive Mette in discussione la guida autonoma SIFÀ con Nomisma Voglia di elettrico, anzi di ibrido

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Le tecnologie ci sono e c’è una nuova sensibilità ecologica. Bastano per dire che la mobilità ‘verde’ è sostenibile nel lungo periodo? O siamo ancora alle buone pratiche, lodevoli ma insufficienti per fare realmente cultura?

ECO NEWS

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AREA B, MILA

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