N. 1533/ 12 DICEMBRE 2017
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LS
leStrade Aeroporti Autostrade Ferrovie
Co-Organisation ŝaglowa 11, 80-560 Gdańsk, Poland contact: Krzysztof Śmiech krzysztof.smiech@mtgsa.com.pl tel. +48 58 554 92 38
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VIABILITĂ€ INVERNALE
SPECIALE
PONTI
Strade, focus in anteprima sul Congresso Aipcr 2018
Le nostre imprese all’estero in un dossier italiano-inglese
Sicilia, opera d’arte rinforzata con fasce metalliche esterne
Snowplough Competition Sponsor
Brown Sponsor
Silver Sponsor
Golden Sponsor
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(n. 1533) - Anno CXIX - N° 12 Dicembre 2017
LE STRADE
Casa Editrice la fiaccola srl
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Sommario
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Dossier Speciale Special Issue
TECHNICAL COMMUNITY casa editrice la fiaccola srl 20123 Milano Via Conca del Naviglio, 37 Tel. 02/89421350 Fax 02/89421484
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Gli Specialisti del numero di Dicembre
leStrade italiane nel mondo Italian Roads Worldwide
L’OPINIONE Mensile - LO/CONV/059/2010
7
32
Tecnica e cultura: un anno al servizio delle metropolitane di Roma di Pasquale Cialdini
ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE STAMPA N. 01740 / Vol.18 foglio 313 del 21/11/1985 ROC 6274
di Marco Moggioli, Alessio Marino Aimone Cat, Enzo Carli, Vincenzo Vacca
leStrade NELLA STORIA Ufficio Traffico e Pubblicità Laura Croci marketing@fiaccola.it
anni
38
Marketing e pubblicità Responsabile estero Sabrina Levada slevada@fiaccola.it
Infrastrutture a cinque cerchi
40
Impaginazione Studio Grafico Page - Novate Milanese (Mi)
Danimarca all’italiana Italy for Denmark a cura della redazione
42
RUBRICHE 12
44
Ricorso a procedure negoziate senza previa pubblicazione del bando
SICUREZZA STRADALE
48
La Corte di Cassazione, il Miur e i percorsi casa-scuola di Maurizio Coppo
Servizi invernali sicuri e sostenibili Safe and Sustainable Winter Road Service Presentazione del XV PIARC/AIPCR Winter Road Congress di Stefano Chiara
OSSERVATORIO ANAS 18
Forte impronta italiana Typical Italian Features di Emilia Longoni
di Claudio Guccione
14
Lo sprint arriva dall’estero The Sprint Comes from Abroad a cura della redazione
OPINIONE LEGALE
Amministrazione Federica Santonocito amministrazione@fiaccola.it Ufficio Abbonamenti Mariana Serci abbonamenti@fiaccola.it Abbonamento annuo Italia € 100,00 Estero € 200,00 una copia € 10,00 una copia estero € 20,00
Il progetto C-Roads Italy C-Roads Italy Project di Alessandro Javicoli
8
di Federico Gervaso
Agenti Giorgio Casotto Tel. 0425/34045 Fax 0425/418955 ottoadv@tin.it Friuli Venezia Giulia - Trentino Alto Adige Veneto - Emilia Romagna (escluse Parma e Piacenza)
La M-11 tra Mosca e San Pietroburgo Highway M-11 between Moscow and Saint Petersburg
Il CdA vara progetti da 1,4 miliardi per la realizzazione di nuove opere di Mario Avagliano
NEWS a cura della redazione 20 22 23 24 28 30
Attualità Cronache Romane in collaborazione con Informazioni Parlamentari Recensioni Prodotti Convegni Agenda 2018. Convegni, Corsi, Eventi
MANUTENZIONE&RIPRISTINI Manutenzione 54
di Fabio Borghetti
58
Stampa Tep Srl Strada di Cortemaggiore 50 29100 Piacenza
L’analisi costi-benefici come strumento per l’adeguamento
Progettare per migliorare
leStrade
di Mauro Armelloni
È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, etc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente agli Autori.
Redazione
Consulenti tecnici e legali
Comitato di redazione
Hanno collaborato
Direttore responsabile Lucia Edvige Saronni
Terotecnologia Gabriele Camomilla
Direttore editoriale Fabrizio Apostolo fapostolo@fiaccola.it
Normativa Biagio Cartillone
Il suo nominativo è tutelato dal D.L.G. 196/2003 sulla Protezione dei dati Personali. Se non desidera ricevere invii, inoltri la sua richiesta scritta alla Casa Editrice
Redazione Mauro Armelloni Stefano Chiara Emilia Longoni
Leonardo Annese - ANAS/CNI AIPCR Roberto Arditi - Gruppo SINA Mario Avagliano - ANAS Fabio Borghetti - Politecnico di Milano Giorgia Cococcioni - FINCO Michele Culatti - Gruppo Siviero Paola Di Mascio - AIPSS Concetta Durso - ERF Laura Franchi - TTS Italia Giancarlo Guado - SIGEA Salvatore Leonardi - DISS Pietro Marturano - MIT Andrea Mascolini - OICE Michela Pola - FEDERBETON Maurizio Roscigno - ANAS Emanuela Stocchi - AISCAT Monica Tessi - ANIE/ASSIFER Susanna Zammataro - IRF
Alessandro Javicoli (MIT), Mario Avagliano (ANAS), Fabio Borghetti (Politecnico di Milano), Enzo Carli (Astaldi), Alessio Marino Aimone Cat (Astaldi), Pasquale Cialdini (AGC/Roma Metropolitane), Maurizio Coppo (RST), Grazia Crocco, Alberto Finotto, Giuseppe Galizia (Città Metropolitana Catania), Federico Gervaso, Claudio Guccione (P&I Studio Legale Guccione & Associati), Informazioni Parlamentari, Emilia Longoni, Andrea Mascolini (OICE), Marco Moggioli (Astaldi), Michele Moramarco (SITEB), Leonardo Napoli (Bosco Elettronica), Francesco Nicosia (Città Metropolitana Catania), Carlo Polidori (AIPSS), Sezione AIIT Campania e Molise, Novella Tajariol (Safety Product), Cristina Tozzo (SIIV), Vincenzo Vacca (Astaldi).
Questo periodico è associato all’Unione stampa periodica italiana. Numero di iscrizione 14744
Sommario 02_03_SOMMARIO.indd 2
Segreteria di redazione Ornella Oldani segreteria@fiaccola.it
Gallerie Alessandro Focaracci Infrastrutture e Cantieri Federico Gervaso Appalti Pubblici Claudio Guccione Ponti e Viadotti Enzo Siviero
lestrade @ fiaccola.it
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LS ISSN: 0373-2916
N. 1533
Dicembre 2017
anno CXIX
in collaborazione con Anas SpA Ente nazionale per le strade
72
PONTI
News a cura della redazione
74
Riqualificare sotto l’Etna di Giuseppe Galizia, Francesco Nicosia
VIADOTTI
80
L’Europa scricchiola? a cura della redazione
Associazione Italiana Società Concessione Autostrade e Trafori Associazione del Genio Civile
Associazione Italiana per l’Ingegneria Traffico e dei Trasporti Associazione Mondiale della Strada
Associazione Italiana dei Professionisti per la Sicurezza Stradale Associazione Italiana Segnaletica e Sicurezza Associazione Laboratori di Ingegneria e Geotecnica
INNOVAZIONE&FUTURO
MACCHINE&ATTREZZATURE
Innovazione&Futuro
Macchine
62
Smart mobility a tutto campo di Stefano Chiara
66
Il semaforo sullo smartphone di Leonardo Napoli
68
La grande sfida della e-mobility di Grazia Crocco
98
Debutta il paving biancorosso Con un’intervista a Bob Kegelaers, general manager Dynapac South Europe di Fabrizio ApostoloE
SSOCIATIVE
106 AIIT
Materiali 84
107 AIPSS 108 OICE
La chimica dell’invenzione di Alberto Finotto
Tecnologie&Sistemi Pali per strade road safety friendly di Novella Tajariol
92
Futuro ambientale di Stefano Chiara
109 SIIV 110 SITEB
Operazioni di sgombero neve su una strada polacca: la città di Danzica, in Polonia, il prossimo febbraio ospiterà il Congresso mondiale AIPCR/PIARC dedicato alla viabilità invernale. © GDDKiA
PRESIDENTE LANFRANCO SENN Professore Ordinario di Economia Regionale Responsabile Scientifico CERTeT, Centro di Economia Regionale, Trasporti e Turismo dell’Università Bocconi di Milano
MEMBRI GIANNI VITTORIO ARMANI Presidente e Amministratore delegato ANAS
ELEONORA CESOLINI Direttore Centro Sperimentale Stradale ANAS
PASQUALE CIALDINI Già Direttore Generale per la Vigilanza e la Sicurezza delle Infrastrutture MIT
DOMENICO CROCCO Dirigente ANAS, Segretario Generale CNI AIPCR
a cura della Sezione AIIT Campania e Molise La questione aperta dell’attuazione di Carlo Polidori
Direzione Building Information Modeling Le pavimentazioni rinforzate di Cristina Tozzo Il mondo dell’asfalto di Michele Moramarco
INDICI GENERALI ANNATA 2017
In Copertina
Comitato Tecnico-Editoriale
Tecniche innovative di progettazione
di Andrea Mascolini
88
112 117 121
ORNELLA SEGNALINI
OLGA LANDOLFI
Dirigente MIT, Direttore Generale Strade e Autostrade, Vigilanza e Sicurezza nelle Infrastrutture Stradali
Segretario Generale TTS Italia
MARIO VIRANO
AMEDEO FUMERO Dirigente MIT, Capo Dipartimento per i Trasporti, la Navigazione e i Sistemi informativi e statistici
LUCIANO MARASCO
GIOVANNI MANTOVANI Già Presidente AIIT
MARCO PERAZZI Relazioni Istituzionali UNICMI
Direttore Generale TELT (Tunnel Euralpin Lyon Turin)
DONATELLA PINGITORE
RAFFAELE ZURLO
Presidente ALIG
Amministratore BBT SE (Galleria di Base del Brennero - Brenner Basistunnel)
ANIE/ASSIFER
FRANCESCO MAZZIOTTA
Vice Presidente IRF
Direttore Generale FINCO
Società Italiana Geologia Ambientale
Associazione Italiana della Telematica per i Trasporti e la Sicurezza Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche dell’Involucro e dei Serramenti
Dirigente MIT, Responsabile II Divisione DG Sicurezza Stradale
STEFANO RAVAIOLI
FEDERICO CEMPELLA
Direttore SITEB
VINCENZO POZZI
MARIA PIA CERCIELLO
ADNAM RAHMAN
GIUSEPPE SCHLITZER Direttore Generale Federbeton
GABRIELE SCICOLONE Presidente OICE
MASSIMO SCHINTU
GABRIELLA GHERARDI
Direttore Generale AISCAT
SERGIO STORONI RIDOLFI
Presidente AISES
SIGEA
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Associazione delle organizzazioni di ingegneria, di architettura e di consulenza tecnico-economica
DANIELA PRADELLA
ANGELO ARTALE
CNI AIPCR
International Road Federation
Presidente AIPSS
IN RAPPRESENTANZA DELLE ASSOCIAZIONI
Presidente CAL
Federazione Industrie Prodotti Impianti Servizi ed Opere Specialistiche per le Costruzioni
CARLO POLIDORI
Dirigente MIT, Responsabile IV Divisione DG Sicurezza Stradale
Associazione del Genio Civile
Federazione delle Associazioni della filiera del cemento, del calcestruzzo e dei materiali di base per le costruzioni nonché delle applicazioni e delle tecnologie ad esse connesse
Associazione Italiana Bitume Asfalto Strade
Università La Sapienza di Roma, Presidente onorario SITEB MIT, Presidente WP1 UNECE
European Union Road Federation
Società Italiana Infrastrutture Viarie
Sommari Argomenti Autori
CARLO GIAVARINI
LUCIANA IORIO
Associazione Italiana Segnaletica Stradale
Formazione Addestramento Scienza Tecnologia Ingegneria Gallerie e Infrastrutture
PAGINE ASSOCIATIVE
MATERIALI&TECNOLOGIE
Associazione Industrie Ferroviarie
On line nella sezione Archivio, tutti i numeri sfogliabili
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4
Inserzionisti
Aziende citate 3TI Progetti
24-42
Armstrong
27
Astaldi
32
Basf Construction Chemicals Italia
84
Bosco Elettronica
www.piarcgdansk2018.org
Bomag Italia Srl
IV Cop.
25
www.bomag.com
Car Segnaletica Stradale Srl www.carsrl.com
Codevintec Italiana Srl
1
23
www.codevintec.it
Cracco Srl
27
www.cortensafe.it
Car Segnaletica Stradale
I.ME.VA SpA
www.imeva.it
Intertraffic 2018
www.intertraffic.com
Iterchimica Srl
www.iterchimica.it
Massenza Srl
www.massenza.it
SIAS Gavio Group
www.autostradafacendo.it
fiaccola service LS 12/2017
III Cop.
47
II Cop.
37
24 25-26
Case Ce Città Metropolitana Catania
74
Dynapac Gruppo Fayat
98
Grandi Lavori Fincosit
40
Gruppo Condotte
40
Iscom
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Italdesign Giugiaro
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Iterchimica
26
Itinera
40
Jcb
24
Marini Gruppo Fayat
92
Politecnica
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Safety Product NV
88
Sortino
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Sina
21
Toto Costruzioni
27
82
Servizi offerti dalla Casa Editrice: - articoli in formato pdf - immagini / servizi fotografici (sono cedibili quelle indicate con il credito della rivista) - ristampe articoli
Indicare con una X la voce interessata
T T T
PDF Articolo/Notizia Pag .............. Titolo .......................................................................................................................... Foto Articolo
Pag .............. Titolo ..........................................................................................................................
Estratti Articolo
Pag .............. Titolo ..........................................................................................................................
RICHIEDENTE sig./ra ............................................................ Azienda.................................................................................... Via/Piazza .................................. N. Civico .............. Comune ................................................ CAP .............. PROV ................... Tel./cell. ........................................... Fax ..................................... E-mail ............................................................................. Compili e invii per fax o con posta elettronica a: Casa editrice la fiaccola srl | Via Conca del Naviglio 37 | 20123 Milano | Fax 02 89421484 | email: segreteria@fiaccola.it
Il trattamento dei dati personali che la riguardano, per quanto stabilito dalla legge 675/96, di cui Le garantiamo la massima riservatezza, verranno utilizzati solo dalla banca dati della Casa Editrice la fiaccola. Perciò, per aggiornarla sulle nostre iniziative, i Suoi dati non saranno nè comunicati nè diffusi a terzi e se lei non desiderasse ricevere altre comunicazioni barri la casella a lato. T
Winter Road Congress 2018
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In questo numero 12/2017 leStrade
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5 Gestori autostradali
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pag. 62
Musmeci (Aiscat), Fusco (CAV) e Carta (Milano-Serravalle) a Torino per dibattere sulle infrastrutture del futuro: dalle smart road alle energie alternative
Technical Community Gli Specialisti del numero di Dicembre Christiàn Masset
Federica e Mariella Giannattasio, pag. 26 Iterchimica
pag. 7
nica Bosco Elettro
L’Ambasciatore di Francia ha fatto visita alla stazione-museo di San Giovanni, a Roma. Il suo commento: “Très magnifique!”
pag. 66
one ora ta innovazi o ienda ad al az t’ a vantaggi : es no qu Grazie a sul telefoni a” lic ti up en “d ut o si rie di il semafor e le catego zza di tutt della sicure
Impianti eco-tecnologici
Due donne (e un uomo, il fratello Alessandro) al volante dell’innovativa azienda di additivi Made in Italy fondata da papà Gabriele che ha festeggiato mezzo secolo di storia
pag. 92
Foto di gruppo per i team di Marini e Favini Costruzioni in occasione della presentazione di un nuovo sito produttivo, decisamente high-tech, a Rho (Milano)
La squadra 3TI Progetti
Bob Kegelaers, Dynapac
pag. 42
Alfredo Ingletti, Giovanni Maria Cepparotti e Stefano Luca Possati sono i fondatori della società di engineering romana che sta mietendo successi all’estero
pag. 98
Debutta in Ge rmania la nu ova Dynapa intervistiam c: o il general manager ch regione euro e guida la pea in cui l’I talia ha un ru olo di punta
Technical Community 12/2017
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Casa Editrice la fiaccola srl
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oveva durare solo pochi mesi il mio incarico di Amministratore Unico di Roma Metropolitane, la Società partecipata del Comune di Roma a cui è affidato il compito di stazione appaltante per la costruzione di nuove linee metropolitane e per gli interventi di manutenzione straordinaria sulle linee esistenti, nonché per la costruzione di corridoi filoviari e tramvie. Eppure è già passato un anno! Non è facile fare il consuntivo dei risultati ottenuti in questi dodici mesi in quanto nella valutazione devo tener conto non solo di alcuni elementi indubbiamente positivi, ma anche delle difficoltà di natura economica-finanziaria che ho dovuto affrontare nell’amministrare la Società. Tra gli elementi positivi, il più importante è certamente la nuova stazione di San Giovanni della Linea C della metropolitana. Le opere civili e gli impianti sono stati completamente ultimati e dal 1° marzo tantissime persone hanno potuto visitare, anche se non è ancora in esercizio, questa “stazione-museo”, sia in occasione degli “open day”, sia nel corso di “visite guidate”. I commenti sono stati oltremodo lusinghieri e tra i tanti, riporto quello dell’Ambasciatore di Francia in Italia, Monsieur Christiàn Masset, che nei giorni scorsi ci ha onorato di una sua visita insieme con numerosi Soci della Società dei Membri Italiani decorati con la Légion d’Honneur. Il giudizio dell’Ambasciatore può riassumersi in poche parole: “È fantastica, è unica al mondo, è veramente très magnifique!”. L’illustre architetto Pier Federico Caliari, presidente dell’Accademia Adrianea di Architettura e Archeologia, in un recente libro che ha raccolto le interessantissime proposte di una “Call internazionale” indetta dalla stessa Accademia per la risistemazione di via dei Fori Imperiali, ha citato un’affermazione fatta alcuni decenni fa da un altro grande architetto, Antonio Munoz, e che ora ha potuto effettivamente realizzarsi: “I vincoli archeologici posti nell’area centrale di Roma non devono essere considerati come un ostacolo da abbattere per dare vita a una seconda furia demolitoria, ma come una risorsa sulla quale far ripartire una nuova riflessione finalizzata a restituire senso allo spazio urbano perduto” .
L’Opinione
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Tecnica e cultura: un anno al servizio delle metropolitane di Roma La grande estensione degli scavi della Linea C ha già garantito agli studiosi un’enorme e del tutto inedita opportunità di avanzamento delle conoscenze che ha reso possibile riportare alla luce, grazie anche al grande impegno del Sopraintendente Francesco Prosperetti e dei suoi collaboratori, manufatti di assoluta rilevanza: l’Ateneo di Adriano a Piazza Madonna di Loreto, e la caserma a Piazzale Ipponio, che saranno esposti agli utenti della metro e ai cittadini, nonché la grande vasca a uso irriguo rinvenuta nello scavo San Giovanni, di cui un allestimento espositivo permanente, curato dalla Soprintendenza speciale per l’area archeologica centrale di Roma ha già dato adeguata testimonianza a tutti coloro che in questi mesi hanno potuto percorrere le discenderie della stazione. Con i lavori di costruzione della Linea C nel centro storico di Roma, si è avuta così la concreta dimostrazione che l’ingegneria, l’architettura e l’archeologia possono e devono essere utilizzati in “competizione tra di loro”, dove con la parola competizione si deve intendere il suo vero significato etimologico che deriva dal latino cum petere, ovvero cercare insieme la soluzione migliore. Nel caso della costruzione di metropolitane, la soluzione migliore va ricercata non solo per garantire l’accessibilità e gli spostamenti dei cittadini romani e dei numerosi turisti, ma anche nel poter salvaguardare e soprattutto valorizzare, nel contempo, l’immenso patrimonio storico-artistico della nostra ultra bimillenaria Capitale. Per il prossimo anno, se rimarrò ancora alla guida della Società, vorrei raggiungere due importanti obiettivi: il primo consiste nella continuazione dei lavori sulla Linea C nel rispetto dei programmi per l’apertura, ormai prossima, della stazione di San Giovanni, ma anche avanzare speditamente nella realizzazione delle due stazioni successive, Amba Aradam e Fori Imperiali. Il secondo obiettivo, che ritengo ancora più importante, è quello di avviare e portare a termine la progettazione degli interventi di risanamento, ammodernamento e adeguamento alle nuove normative antincendio delle Linee A e B. Tali interventi non sono, infatti, più procrastinabili e, se non realizzati nel prossimo triennio, potrebbero comportare la chiusura delle due linee con la conseguente paralisi del traffico per numerosi anni nell’intera città. Sono certo, comunque, che anche senza la mia guida la Società, che è costituta da tecnici di elevata e riconosciuta professionalità, centrerà entrambi gli obiettivi. 1 1. L’Ambasciatore di Francia Christiàn Masset 2. La stazione-museo di San Giovanni
Pasquale Cialdini Amministratore Unico Roma Metropolitane Srl Segretario Associazione del Genio Civile 2
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Decima puntata: correva l’anno 2006...
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leStrade nella Storia
1. Nuovo viadotto sulla SR 23 del Sestriere
Infrastrutture a cinque cerchi
Federico Gervaso
DALLE AUTOSTRADE ALLE FERROVIE, ALLE METROPOLITANE. TORINO E IL PIEMONTE, IN OCCASIONE DELLE OLIMPIADI INVERNALI DEL 2006, POTENZIANO LE PROPRIE DOTAZIONI INFRASTRUTTURALI GARANTENDO UNA MOBILITÀ OTTIMALE NEL CORSO DELL’EVENTO E GETTANDO LE BASI PER LO SVILUPPO FUTURO. LESTRADE HA RACCONTATO TUTTO QUESTO. Gli stralci che riportiamo nelle pagine seguenti sono tratti dall’articolo di Federico Gervaso, “Olimpiadi di Torino 2006”, leStrade 1-2/2006, pagg. 76-83.
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ome già nel recente passato per i mondiali di calcio 1990, l’Italia ha saputo approfittare dei grandi eventi sportivi a risonanza mondiale per rinnovare le proprie infrastrutture con programmi imponenti, spesso realizzati in tempi ristretti e sempre terminati in zona Cesarini, tanto per usare un linguaggio sportivo. L’Olimpiade invernale del 2006 non coinvolge una singola stazione sciistica, come avvenne anni fa per Cortina, ma tutta la provincia di Torino. Insieme alla capitale piemontese, dove sono ubicati i diversi villaggi olimpici [...] sono coinvolte le località di Pinerolo, Torre Pellice, Prati, Pragelato, Sestriere, Salice d’Ulzio e Bardonecchia. Ovvio che un così vasto coinvolgimento di numerose sedi olimpiche abbia implicato un’attenzione particolare all’efficienza dei collegamenti stradali e ferroviari.
AUTOSTRADA TORINO-MILANO Per tutto il tratto piemontese la A4 è un cantiere senza soluzione di continuità; i lavori per portare le carreggiate a tre corsie standard più emergenza [...] sono iniziati due anni fa e sono in pieno sviluppo. Purtroppo per le Olimpiadi 2006 solo lo svincolo di Santhià e un tratto di una ventina di chilometri saranno ammodernati secondo il nuovo calibro [...]. Risulta invece completato il nuovo svincolo tra la tangenziale Nord e la tangenziale Sud di Torino nel punto dove si innesta la A32 del Frejus […]. Questo svincolo fa parte di quello che possiamo definire il “circuito olimpico”, un cerchio che si chiude intorno alle montagne che fanno da scenario all’evento olimpico del 2006.
AUTOSTRADA TORINO-PINEROLO Abbiamo percorso tutto il circuito olimpico: l’autostrada Torino-Pinerolo, interrotta da anni a None dopo soli 15 km, è stata aperta al traffico per ulteriori 10 km fino a connettersi con la tangenziale Sud di Pinerolo. […] Gallerie e lunghi viadotti caratterizzano questa infrastruttura che permette al traffico diretto ai luoghi olimpici di evitare l’attraversamento di numerosi paesi dove il traffico è sempre difficoltoso.
L’ultimo viadotto in doppia curva e in decisa ascesa sbocca all’ingresso di Perosa Argentina. I lavori terminati in tempo utile: al momento della nostra visita era in fase di getto l’ultima campata dell’ultimo viadotto verso il Sestriere. […] Appena arrivati al Colle del Sestriere si scende verso Cesana e dopo pochi chilometri si trova, a destra, il bivio per San Sicario, uno dei principali luoghi dei giochi olimpici.
2. Viadotti sulla tangenziale di Pinerolo 3. Una stazione della metropolitana di Torino
AUTOSTRADA A32 A completamento dell’ammodernamento del nostro circuito olimpico non bisogna tralasciare lo sforzo della SITAF per adeguare gli ultimi 7 km di raccordo autostradale verso il tunnel del Frejus. […] Per le Olimpiadi 2006 il tunnel del Frejus e la A32 si mostreranno ai cugini transalpini dopo un lifting impeccabile.
METROPOLITANA LEGGERA DI TORINO Leggera perché vi circolano treni meno pesanti e più corti di quelli in uso a Milano, Roma e Napoli, ma certamente “pesante” nei riflessi del traffico automobilistico e delle tecnologie impiegate. Torino adotta infatti il sistema VAL (Veicolo Automatico Leggero) già in uso in Francia […] Caratteristica principale del VAL è l’automazione integrale: i treni che si muovono senza conducente e i dispositivi di sicurezza sono controllati da sofisticati sistemi informatici situati nella centrale operativa posta nel deposito di Collegno. Le ridotte dimensioni dei veicoli - che sono lunghi 52 m e larghi 2,08 - consentono un’elevata frequenza assicurando un carico d’utenza fino a 15.000 persone all’ora per senso di marcia. Le stazioni sono progettate per rendere minimi gli spostamenti e per facilitare l’orientamento dei viaggiatori e si presentano come spazi di semplice uso e grande luminosità, realizzate con materiali di pregio e un accurato uso dei colori. […] L’entrata in funzione della linea fino a Porta Nuova è prevista nel corso del 2006. Sono anche iniziati i lavori per la seconda tratta da Porta Nuova al Lingotto,
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4. Alta Velocità ferroviaria 5. Sgombraneve in azione
ulteriori 4 km con 6 stazioni e una durata del percorso di soli 7 minuti. In totale quindi il percorso dal capolinea di Collegno al Lingotto sarà di 13,6 km con un tempo di percorrenza pari a 22 minuti. L’entrata in servizio della prima tratta, insieme con l’inizio delle Olimpiadi invernali, è un grande evento per i torinesi.
ALTA VELOCITÀ TORINO-NOVARA Ed ecco un rimpianto per un’opera realizzata in tempi eccezionalmente brevi: quattro anni. […] Il rimpianto è tutto concentrato sul ritardo con cui è stato approvato e iniziato il tratto Novara-Milano, partito solamente nel 2004. Cosicché viene inaugurata in questi giorni solo la tratta piemontese fino all’interconnessione con la stazione di Novara. Do-
vremo aspettare il 2008 per il completamento di tutta la tratta; comunque per le Olimpiadi 2006 Torino ha avuto il suo tratto di alta velocità e già questa è una scommessa vinta. Come dicono i nostri amici francesi, “chapeau” ai realizzatori.
PASSANTE FERROVIARIO TORINESE Rappresenta l’opera che maggiormente sta cambiando il volto dei trasporti torinesi su rotaia; oggi il passante ha già interrato il collegamento ferroviario tra Porta Susa e Porta Nuova e tra Porta Susa e il Lingotto, permettendo l’inizio di un servizio ferroviario metropolitano. L’interramento dei binari ha inoltre consentito la realizzazione di quella “spina” che rappresenta un radicale cambiamento del volto urbano di Torino. QQ
DDai Giochi al Congresso AIPCR Per P Torino un anno da incorniciare D 10 al 26 febbraio 2006 Torino fu sede dei Dal XX Giochi olimpici invernali, evento d’ecceX zione che leStrade onorò pubblicando, proz prio sul primo numero dell’annata, un ampio p rreportage dedicato alle infrastrutture potenziate del Piemonte al servizio della manifestazione a firma di Federico Gervaso (che 2, riproponiamo in queste pagine, ma solo in breriprop 3, 4, 5... Copertine vi stralci). Oltre un decennio dopo, l’esperienza del capoluogo sabaudo e promozionali e pagine dell’Agenzia Torino 2006 - che fu stazione appaltante delle opere necessapubblicitarie di leStrade, rie allo svolgimento dei Giochi e supervisore all’attuazione del Piano inveinizio anni Ottanta: stimenti messo a punto dal Governo - può essere considerata una “best la produzione di conglomerati practice” di successo, coevo e futuro, data l’accelerazione impressa allo bituminosi e il paving sono sviluppo della città. Poche settimane dopo la chiusura dei Giochi, dal 27 al in fervente attività 30 marzo 2006, sempre a Torino si svolse la dodicesima edizione del Winter Road Congress AIPCR, il Congresso mondiale della viabilità invernale,
che vide protagonisti i nostri operatori autostradali e stradali, nonché i produttori di macchine, attrezzature e tecnologie. Tra i piatti forti del programma: visite tecniche al posto di manutenzione invernale della Torino-Savona, quindi ai trafori del Frejus e del Gran San Bernardo.
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12 Opinione Legale
Ricorso a procedure negoziate senza previa pubblicazione del bando Il caso di forniture e servizi ritenuti infungibili: le Linee guida dell’ANAC sulla questione Claudio Guccione Avvocato Fondatore di P&I - Studio Legale Guccione & Associati
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Autorità Nazionale Anticorruzione, con la determina n. 950 del 13 settembre 2017, ha pubblicato le Linee guida n. 8 recanti “Ricorso a procedure negoziate senza previa pubblicazione di un bando nel caso di forniture e servizi ritenuti infungibili”. Nella prassi operativa, le stazioni appaltanti ricorrono frequentemente alla procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando adducendo motivazioni legate all’esistenza di privative, all’infungibilità dei prodotti o servizi da acquistare, ai costi eccessivi che potrebbero derivare dal cambio fornitore, etc. Questa prassi caratterizza alcuni settori tra cui quello sanitario, le acquisizioni di servizi e forniture informatiche, i servizi di manutenzione e gli acquisti di materiale di consumo per determinate forniture/macchinari. Il ricorso a tale procedura, ove non supportato da idonee e comprovate ragioni, si traduce in una limitazione della concorrenza; per tale ragione, l’ANAC ha ritenuto necessario fornire indicazioni puntuali circa: (i) le modalità da seguire
L’avvocato Claudio Guccione è referente scientifico dell’Executive Master in Management delle Imprese di Costruzione della LUISS Business School (claudio.guccione@peilex.com)
per accertare l’effettiva infungibilità di un bene o di un servizio; (ii) gli accorgimenti che le stazioni appaltanti dovrebbero adottare per evitare di trovarsi in situazioni in cui le decisioni di acquisto in un certo momento vincolino le decisioni future (fenomeno c.d. del lock-in); (iii) le condizioni che devono verificarsi affinché si possa legittimamente ricorrere alla procedura negoziata senza pubblicazione di un bando di gara in caso di infungibilità di beni e/o servizi.
Il quadro normativo La procedura negoziata senza pubblicazione del bando costituisce una modalità eccezionale di affidamento, perché comporta una limitazione della concorrenza, ed è ammessa solo nelle ipotesi previste dal legislatore. A livello europeo, l’art. 32 della direttiva 2014/24/UE, disciplina tale procedura come un’eccezione rispetto alla regola generale dell’evidenza pubblica. A fronte di tale impostazione, i presupposti fissati dal legislatore per il ricorso alla procedura negoziata devono essere accertati in modo rigoroso e non sono suscettibili di interpretazione estensiva. Nel nostro ordinamento, il d.lgs. 50/2016 (Codice dei contratti pubblici) - che ha recepito le direttive comunitarie 2014/23/UE, 2014/24/UE, 2014/25/UE - disciplina la procedura negoziata senza bando di gara agli artt. 63 e 125 (quest’ultimo per i settori speciali). Occorre precisare che le Linee guida in commento si rivolgono esclusivamente ad alcune ipotesi previste dall’art. 63, ovvero quelle disciplinate nel comma 2, lett. b, (esecutore determinato per ragioni di natura tecnica, artistica, o di privative); nel comma 3, lett. b, (forniture complementari); nel comma 5 (affidamento di servizi analoghi). Più precisamente, il d.lgs. 50/2016 prevede la possibilità di utilizzare la procedura negoziata senza bando: (i) per lavori, forniture o servizi, quando possono essere forniti unicamente da un determinato operatore economico in considerazione dello scopo dell’appalto, consistente nella creazione o nell’acquisizione di un’opera d’arte o di una rappresentazione artistica unica o a causa dell’assenza di concorrenza per motivi tecnici o a causa della necessità di tutelare diritti esclusivi, inclusi i diritti di proprietà intellettuale, purché non esistano altri operatori economici o soluzioni alternative ragionevoli e l’assenza di concorrenza non sia il risultato di una limitazione artificiale dei parametri dell’appalto (art. 63, comma 2, lett. b); (ii) per forniture, nel caso di consegne complementari effettuate dal fornitore originario e destinate al rinnovo parziale o di impianti di uso corrente o all’ampliamento di forniture o impianti esistenti, qualora il cambiamento di fornitore obbligherebbe la stazione appaltante ad acquistare materiali con caratteristiche tecniche differenti, il cui impiego o la cui manuten-
zione comporterebbero incompatibilità o difficoltà tecniche sproporzionate; la durata di tali contratti e dei contratti rinnovabili non può comunque di regola superare i tre anni (art. 63, comma 3, lett. b); (iii) per nuovi lavori o servizi consistenti nella ripetizione di lavori o servizi analoghi, già affidati all’operatore economico aggiudicatario dell’appalto iniziale dalle medesime amministrazioni aggiudicatrici, a condizione che tali lavori o servizi siano conformi al progetto a base di gara e che tale progetto sia stato oggetto di un primo appalto aggiudicato secondo una procedura aperta o ristretta (art. 63, comma 5). L’art. 63, d.lgs. 50/2016, rispetto alla previgente disposizione contenuta nell’art. 57 del d.lgs. 163/2006, fissa dei requisiti più stringenti per l’affidamento diretto in caso di esecutore “infungibile”. Infatti, non basta invocare ragioni di natura tecnica o connesse alla tutela di diritti di proprietà intellettuale, bensì occorre che sia provata l’assenza di altri operatori economici o soluzioni alternative ragionevoli e che l’assenza di concorrenza non sia il risultato di una limitazione artificiale dei parametri dell’appalto.
L’infungibilità delle forniture e dei servizi: il fenomeno del lock-in Le Linee guida offrono una panoramica dei casi di infungibilità delle prestazioni e danno indicazioni sulle procedure di gara, sulla corretta programmazione e progettazione, sulle consultazioni preliminari di mercato, sugli accorgimenti per prevenire il c.d. lock-in. Per quanto riguarda l’infungibilità delle forniture e dei servizi, le Linee guida chiariscono che da un punto di vista giuridico ed economico i concetti di “infungibilità” ed “esclusività” non sono sinonimi. L’esclusività attiene all’esistenza di privative industriali. Invece, un bene o un servizio è infungibile se è l’unico a poter garantire il soddisfacimento di un certo bisogno. La deroga legislativa all’evidenza pubblica, per i casi in cui una fornitura e un servizio siano effettivamente infungibili, trae origine dalla considerazione che l’esito di un’eventuale gara risulterebbe scontato perché esiste un unico operato in grado di aggiudicarsela. Tuttavia, occorre che l’infungibilità sia debitamente accertata e motivata, nella delibera o nella determina a contrarre dell’amministrazione, affinché la deroga non si traduca in una violazione delle regole concorrenziali. Secondo l’ANAC, non esiste una soluzione unica per prevenire e/o superare i fenomeni di infungibilità, per questo è necessario che le stazioni appaltanti procedano caso per caso al fine di trovare soluzioni in grado di favorire la trasparenza, la non discriminazione e l’effettiva concorrenza nel mercato. In particolare, le Amministrazioni aggiudica-
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trici, al fine di una corretta gestione degli affidamenti pubblici, devono procedere attraverso un’attenta programmazione dei propri fabbisogni. Solamente agendo in questo modo, le stazioni appaltanti riusciranno a prevenire i fenomeni di lock-in che, secondo la definizione offerta dalla Commissione europea, si verificano quando l’amministrazione è impossibilitata a cambiare facilmente fornitore alla scadenza del periodo contrattuale, poiché non sono disponibili le informazioni essenziali sul sistema che consentirebbero a un nuovo fornitore di subentrare al precedente in modo efficiente (Comunicazione della Commissione europea, “Contro il lock-in: costruire sistemi TIC aperti facendo un uso migliore degli standard negli appalti pubblici”, del 25 giugno 2013).
Importanza di progettazione e programmazione Le stazioni appaltanti, in base all’art. 63 del Codice, sono tenute ad accertare i presupposti per ricorrere alla procedura negoziata senza pubblicazione del bando di gara, attraverso una valutazione del caso concreto alla luce delle caratteristiche dei mercati potenzialmente interessanti. Degli esiti di tale accertamento, dovrà essere data motivazione in sede di delibera o determina a contrarre. L’ANAC indica una serie di accorgimenti che le stazioni appaltanti devono adottare per procedere correttamente a tale accertamento; particolare rilievo viene dato all’aspetto della programmazione e della progettazione dell’acquisto di beni e servizi. Secondo l’ANAC, le stazioni appaltanti devono verificare in modo rigoroso l’infungibilità del prodotto o del servizio che si intende acquistare e, attraverso consultazioni di mercato, devono accertare l’impossibilità di ricorrere a fornitori o soluzioni alternative. Più precisamente, è necessario che le stazioni appaltanti accertino le caratteristiche dei beni e servizi che intendono acquistare già nella fase di individuazione dei propri bisogni. Solamente attraverso un’attenta programmazione e progettazione dei propri fabbisogni, le stazioni appaltanti possono prevenire le conseguenze negative derivanti da acquisti effettuati per beni o servizi ritenuti infungibili e/o fenomeni di lock-in. Inoltre, attraverso la programmazione dei bisogni, le amministrazioni possono prevenire situazioni di urgenza che, spesso, costituiscono lo strumento per giustificare il ricorso alle procedure dell’art. 63 del Codice.
Altro momento fondamentale, per il corretto ricorso alle procedure in esame, è quello della progettazione che permette all’amministrazione di valutare gli impegni che dovrà sopportare in futuro, in particolare, per quanto riguarda i rischi di infungibilità, gli aspetti legati a materiali di consumo, i prezzi di ricambio e la facilità di sostituire il fornitore. Secondo l’ANAC, nella fase di progettazione e nella predisposizione dei documenti di gara, le amministrazioni devono considerare, oltre ai costi immediati che si devono sostenere, il costo del ciclo di vita del prodotto.
Consultazioni preliminari di mercato Secondo l’Autorità, per una corretta progettazione e per un’efficiente predisposizione dei bandi di gara, è necessario che le stazioni appaltanti acquisiscano tutte le informazioni disponibili attraverso la consultazione del mercato, in modo da verificare quali siano le soluzioni effettivamente disponibili per soddisfare l’interesse pubblico per il quale si procede. Le consultazioni sono volte a confermare l’esistenza dei presupposti che consentono, ai sensi dell’art. 63, comma 1, del d.lgs. 50/2016, il ricorso alla procedura negoziata senza pubblicazione del bando e permettono di individuare l’esistenza di soluzioni alternative. L’importanza di tale momento emerge anche dall’art. 66, del d.lgs. 50/2016, in base al quale le amministrazioni aggiudicatrici possono svolgere le consultazioni di mercato per la preparazione dell’appalto, per lo svolgimento della relativa procedura e per informare gli operatori economici degli appalti programmati e dei requisiti relativi a questi ultimi. A tale fine, le amministrazioni aggiudicatrici possono acquisire consulenze, relazioni o altra documentazione tecnica da parte di esperti e di partecipanti al mercato. Le consultazioni preliminari di mercato devono essere svolte nel rispetto dei principi di trasparenza e massima partecipazione, in modo da non falsare la concorrenza. Inoltre, la stazione appaltante non può basare la propria scelta di derogare le regole concorrenziali sugli esiti di consultazioni condotte in passato; infatti, la dimostrazione dell’infungibilità del servizio o della fornitura deve essere basata su valutazioni attuali. I risultati e le soluzioni individuate a seguito delle consultazioni preliminari di mercato devono essere riportati nella delibera o determina a contrarre.
OSSERVATORIO NORMATIVO Q Segnalazione AGCM-ANAC-ART, del 25 ottobre 2017, “in merito alle procedure per l’affidamento diretto dei servizi di trasporto ferroviario regionale”, pubblicata sul sito dell’Autorità. Q Comunicato del Presidente dell’ANAC, del 25 ottobre 2017, avente ad oggetto “Precisazioni sull’attivazione dell’Elenco delle amministrazioni aggiudicatrici e degli enti aggiudicatori che operano mediante affidamenti diretti nei confronti di proprie società “in house”, previsto dall’art. 192 del d.lgs. 50/2016”, pubblicato sul sito dell’Autorità. Q Decreto Legislativo del 7 settembre 2017, n. 162, avente ad oggetto “Norme di attuazione dello Statuto speciale per la Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol in materia di contratti pubblici”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 258 del 4.11.2017. Q Determinazione ANAC, dell’8 novembre 2017 n. 1134, avente ad oggetto “Nuove linee guida per l’attuazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza da parte delle società e degli enti di diritto privato controllati e partecipati dalle pubbliche amministrazioni e degli enti pubblici economici”, pubblicata sul sito dell’Autorità. Q Comunicato del Presidente dell’ANAC, dell’8 novembre 2017, riguardante “Indicazioni alle stazioni appaltanti e agli operatori economici sulla definizione dell’ambito soggettivo
Gli strumenti per superare il rischio di lock-in Il lock-in spesso si verifica a causa di un comportamento inconsapevole da parte della stazione appaltante, che può non considerare con attenzione il rischio che a seguito del primo affidamento venga definito anche il nominativo del vincitore dei successivi affidamenti. Inoltre, non esiste una regola generare per prevenire e superare il lock-in, per cui bisogna procedere caso per caso. Sebbene ciò, le linee guida individuano gli strumenti affinché le stazioni appaltanti possano superare il rischio di lock-in. Una delle possibili soluzioni consiste nel prevedere che un singolo affidamento possa essere assegnato a due o più fornitori, tramite il sistema c.d. multi-sourcing. Tale metodo darebbe maggiore potere contrattuale alla stazione appaltante negli affidamenti successivi perché ci saranno più imprese che hanno acquisito una conoscenza sulle necessità dell’amministrazione. Un’altra soluzione è quella proposta dalla Commissione Europea (nella Comunicazione del 25 giugno 2013), per il settore dell’ICT, ed è quella di agire sulle specifiche tecniche, mediante gare indette su standard e non su sistemi prioritari. Inoltre, per superare problemi relativi alla conoscenza e alla scelta degli standard, occorrerebbe sviluppare e mantenere una expertise al riguardo in strutture centrali, cui facilmente le stazioni appaltanti possono rivolgersi per l’individuazione dei propri fabbisogni e la definizione delle relative strategie.
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Conclusioni Le Linee guida hanno carattere non vincolante ed hanno la funzione promozionale di buone prassi da parte delle stazioni appaltanti. Le Linee guida hanno il merito di aver indicato il perimetro entro il quale può avvenire il ricorso alle procedure negoziate senza previa pubblicazione di un bando nel caso di forniture e servizi ritenuti infungibili. Questo è un fenomeno ampio e complesso e, secondo i dati riportati nei rapporti quadrimestrali dell’Autorità, nel 2016 risultano aggiudicati appalti con procedure negoziate senza bando per 20 miliardi di euro. Resta comunque ferma, come chiarito dal Consiglio di Stato, in sede di Parere sulle Linee guida n. 1703 del 2017, la necessità di un monitoraggio successivo da parte dell’ANAC sulla osservanza, da parte delle stazioni appaltanti, delle Linee guida e, più, in generale sul fenomeno delle procedure negoziate senza bando. QQ
dell’art. 80 del d.lgs. 50/2016 e sullo svolgimento delle verifiche sulle dichiarazioni sostitutive rese dai concorrenti ai sensi del d.p.r. 445/2000 mediante utilizzo del modello di DGUE”, pubblicato sul sito dell’Autorità. Q Determinazione ANAC, dell’11 ottobre 2017 n. 1007, avente ad oggetto “Linee guida n. 3, di attuazione del D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50, recanti ‘Nomina, ruolo e compiti del responsabile unico del procedimento per l’affidamento di appalti e concessioni’. Aggiornate al d.lgs. 56 del 19/4/2017”, pubblicata sul sito dell’Autorità. Q Determinazione ANAC, dell’11 ottobre 2017 n. 1008, avente ad oggetto “Linee guida n. 6, di attuazione del D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50 recanti ‘Indicazione dei mezzi di prova adeguati e delle carenze nell’esecuzione di un precedente contratto di appalto che possano considerarsi significative per la dimostrazione delle circostanze di esclusione di cui all’art. 80, comma 5, lett. c) del Codice”. Aggiornate al d.lgs. 56 del 19/4/2017’, pubblicata sul sito dell’Autorità. Q Decreto del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, dell’11 ottobre 2017, avente ad oggetto “Criteri ambientali minimi per l’affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici”, pubblicato in G.U. n. 259 del 6 novembre 2017.
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La Corte di Cassazione, il Miur e i percorsi casa-scuola Soli o accompagnati? Mobilità infantile e carenze dell’ambiente stradale Maurizio Coppo “Se un cittadino vola alto sulle ali della sua personale fortuna ma la sua patria langue in decadenza, il suo volo avrà breve respiro: se al contrario la sua condizione è vile e la salute dello stato robusta, godrà di più cospicue facoltà d’elevarsi” Pericle, 430 a.C., discorso all’assemblea cittadina, in Tucidide, La guerra del Peloponneso, Libro II, § 60.
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egli anni ’60 i bambini andavano a scuola prevalentemente da soli, a piedi o in autobus ma da soli; oggi i bambini vanno a scuola prevalentemente accompagnati, in automobile o in ciclomotore, dai genitori. Questo cambiamento ha contribuito a determinare alcuni effetti indesiderati: una maggiore diffusione dell’obesità infantile, l’impoverimento di alcuni processi di apprendimento e formazione, una ridotta esperienza dell’ambiente fisico e sociale nel quale si vive, etc. Sulla materia esiste un’ampia letteratura e la rilevanza sociale del cambiamento ha indotto molti Paesi, compreso il nostro, a predisporre
L’architetto Maurizio Coppo, Direttore della RST Srl, ha coordinato il gruppo tecnico che ha redatto il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale.
programmi e azioni specifiche per favorire la mobilità autonoma dei bambini, specialmente negli spostamenti casa-scuola, o a inserire tali misure nei Piani di sicurezza stradale. In questo contesto una recente circolare del MIUR rammenta ai dirigenti scolastici che i bambini non possono uscire da scuola da soli ma devono essere affidati ad un genitore o a chi ne fa le veci. La circolare costituisce la “risposta” del governo alla sentenza della Corte di Cassazione1 che ribadisce l’obbligo generale e assoluto di sorveglianza dei minori da parte della scuola e dei genitori, obbligo che non può essere annullato o ridotto né da un’autorizzazione del genitore, né dal regolamento d’istituto (questo, semmai, può precisare e rafforzare i termini di tale obbligo ma non può diminuirne la portata). A seguito della sentenza della Cassazione e della circolare ministeriale molti dirigenti di istituto hanno ricordato formalmente ai genitori e al corpo docente che gli alunni, fino a 14 anni, dovranno sempre essere presi in consegna dai genitori o da chi ne fa le veci e che tale obbligo non è derogabile neanche su formale autorizzazione del genitore. La sentenza della Cassazione e la circolare del MIUR precludono ogni prospettiva di sviluppo ai programmi e alle azioni mirate a favorire la mobilità autonoma infantile nei percorsi casa-scuola? Cerchiamo di capire i termini sostanziali della questione.
dall’Istat per illustrare le dinamiche di lungo periodo (0-14 anni e 15-24 anni) sono decisamente eterogenee per quanto riguarda il tipo di mobilità delle vittime. Una maggiore disaggregazione dei dati consente di esaminare l’incidentalità a carico degli studenti tra 6 e 9 anni e tra 10 e 14; quella a carico degli studenti che possono usare - e in prevalenza utilizzano - i ciclomotori (15-17 anni), quella a carico dei neopatentati (18-24 anni), degli adulti (25 – 64 anni) e degli anziani (65 anni e oltre) e di distinguere le vittime tra conducenti, trasportati e pedoni. Così facendo emerge che gli incidenti stradali a carico della popolazione in età scolare (6-17 anni) nell’ultimo triennio hanno determinato mediamente ogni anno 95 morti (il 3% del totale) e 17.359 feriti (il 7% del totale). Le vittime sono costituite in parte da bambini e ragazzi (6-17 anni) trasportati dai genitori (24 morti e 7.497 feriti) ma la quota maggiore è costituita da ragazzi di 15-17 anni alla guida di un ciclomotore (35 morti e 4.086 feriti) o trasportati su ciclomotore da un coetaneo (valutabili in non meno di 15 morti e 1.500 feriti)2. Nel complesso la mobilità su ciclomotori condotti e a carico di conducenti e trasportati determina il 53% dei morti e il 36% dei feriti in età scolare. Gli incidenti a carico dei ciclisti più giovani (10-14 anni) determinano 5 morti e 1.075 feriti e quelli a carico dei pedoni di 6-17 determinano 16 morti e 2.351 feriti; tab. 1.
Dimensioni quantitative del problema
Tassi specifici di incidentalità per fascia di età in Italia
Partiamo dalle dimensioni quantitative del problema. Nell’ultimo triennio (2014-2016), a causa degli gli incidenti stradali sono morti 50 bambini (0-14 anni) e ne sono rimasti feriti 11.834 ogni anno. Dati sicuramente preoccupanti che, però, indicano un netto miglioramento: nel triennio 2001-2003 gli incidenti stradali a carico dei bambini avevano determinato 177 morti e 14.442 feriti ogni anno e nel triennio 19811983 le vittime arrivavano a 425 morti e 16.715 feriti per anno. In 34 anni la mortalità stradale infantile si è ridotta dell’88% mentre la riduzione della mortalità stradale in generale non ha superato il 57%. I dati aggregati non illustrano però in modo completo lo stato delle cose e la sua evoluzione per due ordini di motivi. In primo luogo non mostrano il netto rallentamento della riduzione delle vittime che si è verificato nel periodo più recente: tra il 2001 e il 2012 la riduzione di vittime stradali tra i bambini è stata molto intensa ma a partire dal 2013 si è sostanzialmente fermata; figg. 1 e 2. In secondo luogo, le classi di età utilizzate
Inoltre, se si rapportano le vittime per fascia di età alla popolazione della stessa fascia di età si nota che mentre in generale gli incidenti determinano 5,5 morti per 100.000 abitanti, il dato si riduce radicalmente per le fasce di età inferiori (0-5 e 6-9 anni) quando non supera gli 0,6 morti per 100.000 abitanti; cresce leggermente per gli alunni di 10-14 anni (0,7 morti per 100.000 abitanti di 10-14 anni), subisce una prima impennata per gli studenti che cominciano ad utilizzare il ciclomotore (3,7 morti per 100.000 abitanti
1. Corte Suprema di Cassazione, Ordinanza 19 settembre 2017, n. 21593. 2. Sui “trasportati” distinti per tipo di mezzo ed età del conducente l’Istat non pubblica una misura diretta (anche se non dovrebbe esserci alcuna difficoltà a determinarla) cosicché è stata utilizzata una misura indiretta basata sulla misura dell’incremento dei tassi specifici di mortalità e ferimento dei trasportati nella fascia di età 15-17 e sull’ipotesi che i comportamenti di guida dei genitori non cambino in funzione dell’età del figlio che trasportano (non siano radicalmente più a rischiosi quando trasportano adolescenti di 15-17 anni, rispetto a quando trasportano bambini di 6-14 anni).
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Fig. 1
di 15-17 anni) e una seconda impennata ancora più ampia nella fascia di età dei neopatentati (18-24 anni) quando arriva a 8,7 morti per 100.000 abitanti. Il tasso specifico di mortalità si riduce per gli adulti (5,3) e torna a crescere per la popolazione anziana (8,1); figg. 3 e 4. Rispetto al livello di rischio medio generale la popolazione in età scolare di 6-14 anni gode di un fattore protezione che riduce il tasso di mortalità stradale di questa fascia di età dell’89% e il tasso di ferimento del 73%. Quando però gli studenti cominciano a spostarsi utilizzando il ciclomotore il tasso di mortalità aumenta di 5,5 volte e quello di ferimento
Fig. 2
aumenta di 2,3 volte e quando cominciano a spostarsi utilizzano anche l’automobile il rischio di mortalità aumenta di 14,1 volte e quello di ferimento di 4,5 volte. Il sistematico ricorso all’accompagnamento dei minori di 14 anni da parte dei genitori riduce drasticamente i tassi di mortalità e ferimento a loro carico ma, ovviamente, è del tutto inefficace o, più precisamente, non è applicabile, quando i giovani, negli anni successivi, cominciano a spostarsi, prima su ciclomotore, poi in automobile. La doppia crisi di sicurezza (l’aumento dei tassi di mortalità di 6 e di 14 volte) interviene quando i giovani cominciano ad utilizzare un veicolo
TAB. 1 VITTIME DI INCIDENTI STRADALI PER FASCIA DI ETÀ E PER TIPO DI VITTIMA. MEDIE ANNUE PERIODO 2014-2016
motorizzato senza aver mai avuto esperienza di una mobilità autonoma sulle strade della propria città. L’accompagnamento sistematico dei minori negli spostamenti casa-scuola è dunque una “politica” che da un lato risulta relativamente efficace perché assicura una radicale riduzione dei tassi di mortalità e ferimento tra i bambini di 6-14 anni ma dall’altro risulta di breve respiro perché inadatta a formare i giovani di 15-24 anni ad una mobilità sicura e perché implicitamente propone un modello di mobilità basato sull’uso di veicoli a motore anche per gli spostamenti più brevi.
La mobilità infantile in alcuni paesi europei Il confronto con altri Paesi fornisce ulteriori elementi di valutazione sull’efficacia complessiva dell’accompagnamento sistematico dei bambini a scuola. I dati di mortalità infantile dei Paesi europei economicamente sviluppati (con un PIL pro-capite superiore a 16.000 Euro) e con un sistema di mobilità “maturo” condotto sui dati del 2014 resi disponibili dalla Commissione europea attraverso lo European Road Safety Observatory (ERSO) in “Road safety country overview. 2016” evidenziano infatti due profili di notevole interesse. Da un lato emerge che il nostro Paese esprime una elevata capacità di ridurre il tasso di mortalità specifico della popolazione più giovane rispetto al dato medio continentale. Sui 17 Paesi presi in esame solo cinque assicurano una riduzione dei tassi specifici di mortalità della popolazione di 0-14 anni rispetto al dato medio nazionale superiore a quella italiana (Lussemburgo, Grecia, Belgio, Portogallo e Norvegia, con riduzioni comprese tra -100% e -91%)3. Altri undici Paesi assicurano alla popolazione più giovane una riduzione di mortalità (una protezione specifica) inferiore a quella italiana (con quote di riduzione che variano tra -86% e -67%); fig. 5. Dall’altro alto, se esaminiamo il livello di sicurezza stradale assicurato alla popolazione di 0-14 anni emerge che 10 Paesi fanno registrare tassi specifici di mortalità infantile largamente più bassi di quello italiano (da -15% a -70%); 4 fanno registrare tassi di mortalità specifici analoghi a quello italiano e solo 2 (la Grecia e il Lussemburgo) fanno registrare tassi di mortalità specifici superiori. In altri termini, le misure adottate dalle istituzioni e dai genitori in Italia per garantire la sicurezza dei più giovano possono essere giudicate “relativamente efficaci” solo in relazione al contesto nazionale ma se allarghiamo lo sguardo all’Europa i risultati sono assolutamente deludenti: i bambini irlandesi, danesi, greci, belgi, portoghesi, spagnoli, inglesi, svedesi, norvegesi e lussemburghesi godono di una livello
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3. L’ERSO non pubblica dati per fascia di età più disaggregati.
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16 di sicurezza stradale ben superiore a quella di cui godono i bambini italiani; fig. 6. Mi sembra dunque che, nella sostanza, si pongano due ordini di problemi: • migliorare la sicurezza stradale della popolazione in età scolare fino a 14 anni; • ridurre l’intensità della doppia crisi di sicurezza che interviene al passaggio dalla “mobilità accompagnata” alla “mobilità autonoma motorizzata” (su ciclomotori prima e su motocicli e autovetture poi).
Sentenza della Cassazione e circolare Miur
Fig. 3
Come intervengono su questi nodi le sentenze della Corte di Cassazione e la circolare del MIUR? La circolare del Ministero, muovendo dalla sentenza della Cassazione, sembra escludere ogni prospettiva di sviluppo della mobilità autonoma dei bambini nei percorsi casa-scuola, in contrasto con quanto indicato dal Piano Nazionale della Sicurezza Stradale e da numerosi Piani locali per il miglioramento dell’ambiente, della salute e della sicurezza stradale dei cittadini. In realtà la sentenza della Cassazione del 19 settembre 2017, e le molte altre relative a questa materia che l’hanno preceduta, indica che la sorveglianza degli adulti o delle istituzioni preposte nei confronti dei minori di 14 anni è inderogabile e comporta una presenza diretta e concreta del genitore o di chi ne fa le veci laddove i minori di 14 anni si muovano in ambienti dove si verificano condizioni di pericolo, anche potenziali. Su questo punto è massimamente chiara, una sentenza della Cassazione del 19994. Nell’istituto tecnico XXX5 di Roma, a causa dell’assenza di un docente, gli alunni vengono fatti uscire con un’ora di anticipo; uno degli alunni usciti in anticipo viene ferito (accoltellato) da alcuni coetanei in prossimità della scuola. La Cassazione, chiamata a giudicare sull’attribuzione di responsabilità alla scuola e al Ministero, determinata nei due giudizi di 1° e 2° grado, stabilisce che: a) “… l’istituto di istruzione ha il dovere di provvedere alla sorveglianza degli allievi minorenni per tutto il tempo in cui le sono affidati e quindi fino al momento del subentro almeno potenziale della vigilanza dei genitori o di chi per loro”; b) la sorveglianza degli alunni minorenni ha “… carattere generale e assoluto, tanto che, […] non viene meno neppure nel caso di disposizioni impartite dai genitori di lasciare il minore senza sorveglianza in luogo dove possa trovarsi in situazioni di pericolo.”; c) “… nel quartiere in cui l’evento si è verificato, privo di case e periferico, erano abbastanza frequenti episodi del genere…” [aggressioni] e la Cassazione conferma l’esistenza di un “…nesso di casualità
Fig. 4 tra la violazione del dovere di sorveglianza imputata all’amministrazione e l’evento lesivo…”; d) quanto sopra determina una “cooperazione colposa [dell’amministrazione] nel delitto doloso consumato dagli ignoti autori del ferimento, pur mancando la consapevolezza dell’amministrazione scolastica di collaborare all’altrui condotta criminosa”. La sentenza non riguarda un incidente stradale ma un “delitto doloso” accaduto a un alunno all’uscita dalla scuola, tuttavia l’aspetto che qui interessa è che la Corte da un lato stabilisce un nesso diretto tra “pericolosità della zona” e obbligo alla sorveglianza e dall’altro attribuisce una responsabilità diretta all’istituzione (la “cooperazione colposa al delitto doloso”). La Cassazione afferma dunque che l’obbligo di sorveglianza è assoluto e inderogabile (non esiste alcuna possibile “liberatoria” da parte dei genitori) ma collega tale obbligo alla presenza di una situazione di pericolo, anche potenziale. Così facendo la Corte disegna un quadro di responsabilità - genitoriali e delle istituzioni - non dissimile da quello che esiste in altri Paesi, dove il dovere di sorveglianza non implica necessariamente la presenza diretta e l’accompagnamento fisico del genitore sempre e comunque ma solo in situazioni di pericolosità, anche potenziale, per il minore. Riconducendo questa struttura di interpretativa al caso dei percorsi casa-scuola e, più in generale, della mobilità infantile, si può desumere che la sorveglianza e l’accompagnamento del genitore nei percorsi casa-scuola è inderogabile quando tali spostamenti si sviluppano su percorsi che non siano stati posti in condizioni di assoluta sicurezza in relazione alle caratteristiche della mobilità infantile il che significa: quando i percorsi casa-scuola si svolgono su una qualsiasi strada urbana poiché la generalità di queste risulta potenzialmente pericolosa per la mobilità infantile. Tuttavia la tutela del minore - della sua mobilità - può essere assicurata in modo più sistematico e strutturale creando ambienti stradali, forme di sorveglianza collettiva, regolamentazione del traffico motorizzato, tali da assicurare l’eliminazione delle condizioni che costituiscono un potenziale pericolo per la mobilità dei minori.
Responsabilità individuali e responsabilità delle istituzioni Sotto questo profilo il nodo da sciogliere non riguarda le responsabilità formali della scuola e del singolo genitore - aspetti sui quali sembrano concentrarsi le attenzioni del MIUR e dei dirigenti scolastici - ma l’eliminazione dei fattori di rischio (in atto o potenziali) sulle nostre strade. La questione, nei suoi termini ultimi, consiste in: a) come assicurare una riduzione dei tassi di rischio specifici della mobilità infantile nel nostro Paese (0,7 morti per 100.000 minori di 14 anni) e raggiungere gli standard di sicurezza esistenti in Paesi come il Regno Unito, la Svezia e la Norvegia (0,2 / 0,4 morti per 100.000 minori) o la Spagna (0,5 morti per 100.000 minori); b) come ridurre l’entità della crisi di sicurezza che interviene al momento del passaggio dalla mobilità accompagnata alla mobilità motorizzata. Come abbiamo notato, l’accompagnamento sistematico sempre e dovunque dei minori costituisce una soluzione poco efficace (negli ultimi cinque anni non è stata in grado di assicurare alcun miglioramento stabile e, comunque, il livello di sicurezza garantito ai minori è largamente inferiore a quello rilevato nella maggior parte dei Paesi europei) e di breve respiro (i giovani di 15-24 anni in Italia fanno registrare tassi di mortalità spaventosamente elevati). In effetti la soluzione non può basarsi unicamente sull’impegno individuale dei singoli genitori. Piuttosto è necessario riconfigurare l’ambiente stradale urbano per renderlo compatibile con le esigenze di sicurezza stradale (e non solo stradale) proprie della mobilità autonoma dei bambini, creare una maggiore consapevolezza del contesto urbano e del traffico nei più giovani, formarli ad una mobilità sicura, rompere l’identificazione della mobilità con gli spostamenti su veicoli a motore, costruire i presup-
4. Corte di Cassazione, Sezione I, sentenza del 30 marzo 1999, n. 3074. 5. Le sentenze della Corte suprema di Cassazione non riportano la specifica identità dei soggetti coinvolti nel giudizio.
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posti e le condizioni di base per la transazione, verso un modello di mobilità più equilibrato che non penalizza i pedoni, i ciclisti e il trasporto collettivo. Tutte queste misure non sono alla portata del singolo cittadino ma rientrano nelle responsabilità del governo nazionale, dei governi regionali e delle amministrazioni locali.
Esempi di strategie pubbliche per una mobilità infantile sicura La materia è stato affrontata con due strategie diverse, entrambe centrate sull’impegno pubblico, negli USA e nel Regno Unito. Negli USA a partire dall’agosto 2005 è attivo il programma federale Safe Routes to School (Strade sicure per la scuola) che finanzia progetti di singole scuole o di municipalità per la messa in sicurezza dei percorsi casa scuola affinché questi consentano la mobilità autonoma dei bambini. In generale i progetti prevedono un sistema coerente di interventi di riorganizzazione della viabilità, regolamentazione del traffico, pedonalizzazione, sorveglianza da parte della polizia locale o di privati cittadini che sottoscrivono un protocollo vincolante, educazione stradale e alla mobilità per i bambini e, soprattutto, informazione e formazione dei genitori e loro sottoscrizione di precisi impegni per attuare e gestire il progetto di mobilità autonoma e sicura dei minori. Questo sistema integrato di misure costituisce a tutti gli effetti il “tutore” dei minori nei percorsi casa-scuola. Si tratta di progetti piuttosto impegnativi sia per le istituzioni - che si assumono la responsabilità formale e giuridica dell’efficacia delle soluzioni adottate - sia per i genitori che non delegano affatto alle istituzioni la sicurezza dei propri figli ma partecipano attivamente alla costruzione delle condizioni di sicurezza della mobilità infantile (della mobilità infantile in generale e non solo di quella dei propri figli). Alla realizzazione del programma partecipano, a vario titolo e con diversi ruoli, circa 35 istituzioni o associazioni, tutte con un impegno diretto, a volte anche finanziario, che si aggiunge alle risorse del bilancio federale e dei bilanci degli Stati, delle amministrazioni locali e delle scuole. Allo stato attuale il programma è dotato di un fondo federale
Fig. 6
per il finanziamento di progetti locali di 850 milioni di US$/anno (equivalente a 2,65 US$ pro-capite). Se l’Italia adottasse un programma di analoghe dimensioni finanziarie dovrebbe dotarlo di un fondo di 135,5 milioni di Euro/anno. Nel Regno Unito si è preferito adottare una politica più generale che da un lato comprende la sistematica messa in sicurezza delle aree urbane residenziali (all’interno delle quali si trovano le scuole), attraverso la creazione di zone a velocità ridotta, prive di strade di attraversamento, e con una configurazione della rete viaria tale da non consentire oggettivamente alte o medie velocità (restringimento della carreggiata, radicale riduzione dei raggi di curvatura, chicane orizzontali e verticali, etc.) e dall’atro sviluppa una intensa attività di formazione sia nei confronti degli scolari, sia nei confronti dei genitori che vengono addestrati a formare i propri figli ad una mobilità autonoma, sicura e sostenibile durante una fase iniziale di accompagnamento (a piedi) degli stessi alla scuola. Il risultato in termini di sicurezza stradale dei minori è il seguente: nel Regno Unito il tasso specifico di mortalità infantile è pari a 0,4 morti per 100.000 abitanti (in Italia: 0,7) e quello dei ragazzi che accedono alla mobilità motorizzata (15-24 anni) è pari a 4,6 morti per 100.000 abitanti (in Italia: 7,3).
Lacerti di bilancio Non pretendo affatto di aver esaurito, neanche sommariamente, l’argomento ma mi sembra che sulla sicurezza dei minori e, in particolare della popolazione in età scolare (6-17 anni) si possano trarre quattro considerazioni riepilogative. La normativa e le numerose sentenze della Corte suprema di Cassazione non costringono a identificare la sicurezza dei minori all’uscita dalla scuola sempre e comunque con l’accompagnamento da parte dei genitori o di chi ne fa le veci. Questa correlazione sussiste in modo obbligatorio e assoluto laddove esistano condizioni di pericolo ma la soluzione ottimale e strutturale non è quella di accompagnare i bambini in macchina su strade pericolose ma quella di ridurre radicalmente
la pericolosità delle strade, a partire dalle tratte a servizio diretto della scuola. Il livello di sicurezza specifico della popolazione scolare italiana è assolutamente carente: l’attuale “strategia” di protezione dei minori non è in grado di competere con quelle attuate nella maggior parte dei Paesi europei. Per realizzare una politica di miglioramento della sicurezza stradale dei minori che recuperi il ritardo italiano nei confronti della maggior parte dei Paesi europei economicamente sviluppati è necessario un sistema integrato di interventi di livello nazionale regionale e locale che investono diversi settori. Stimare il costo finanziario di un programma di questo genere non è banale ma possiamo considerare che il raggiungimento degli standard di sicurezza stradale specifici della popolazione di 6-17 anni rilevati nella maggior parte dei Paesi europei consentirebbe un risparmio di costi sociali dell’ordine di 1.150 milioni di Euro/anno e che un programma per il miglioramento della sicurezza stradale della popolazione più giovane come quello federale degli USA comporterebbe, fatte le necessarie proporzioni, una spesa annua di 135 milioni di Euro/anno; il rapporto tra benefici e costi non necessita di alcun commento. Per risolvere in modo efficace e durevole il nodo della sicurezza della mobilità dei più giovani non è affatto sufficiente consegnarli ai genitori all’uscita da scuola. Questi devono essere sicuramente coinvolti nella redazione dei regolamenti di istituto e, ancor più, devono partecipare attivamente ad un processo di formazione alla mobilità sicura e sostenibile dei propri figli (dopo essere stati adeguatamente informati e addestrati) ma, soprattutto, devono partecipare ad un progetto pubblico, di responsabilità delle istituzioni, per il miglioramento generale della sicurezza della mobilità dei più giovani. Forse, giunti a questo punto, è meno oscura la ragione della citazione iniziale: il benessere dei cittadini – in questo caso dei minori – non risiede tanto nella capacità dei singoli individui (dei genitori) di “volare alto” (di assicurare singolarmente a ciascuno di loro un’efficace protezione) quando la “patria langue in decadenza” (quando il livello di sicurezza delle nostre strade è deficitario) ma nella capacità di assicurare una “salute dello Stato robusta” (di creare le condizioni generali per una mobilità dei più giovani autonoma, sicura e consapevole). Sotto questo profilo le sentenze della Cassazione - e in special modo quella del 1999, con il suo secco richiamo alla responsabilità delle istituzioni - dovrebbero costituire un ammaestramento per chi, ai vari livelli e nei diversi settori, governa il Paese. Nessuna sentenza di nessuna corte può, però, tutelare i cittadini da una pratica politica più attenta alle responsabilità formali burocratiche che alla soluzione dei problemi reali. QQ
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Il CdA vara progetti da 1,4 miliardi per la realizzazione di nuove opere Dalla Lombardia alla Sardegna: un piano articolato di interventi infrastrutturali diffusi Mario Avagliano Responsabile Relazioni Esterne Anas SpA
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l’adeguamento a quattro corsie del tratto di SS 372 “Telesina” compreso tra lo svincolo di San Salvatore Telesino e quello di Benevento). Il valore dell’investimento dei due lotti è rispettivamente di 71,2 milioni di euro e di 460 milioni di euro. In Puglia, ecco il progetto definitivo del primo lotto dell’itinerario Maglie-Leuca sulla SS 275 “di Maglie Leuca”, da Maglie fino alla zona industriale di Tricase, nel Leccese, per un’estensione complessiva di 23 km con un investimento di oltre 244 milioni di euro. Concludiamo con la Sardegna, destinataria di un investimento pari a oltre 79 milioni di euro per il progetto definitivo e l’autorizzazione a redigere la progettazione esecutiva per la risoluzione dei nodi critici e l’eliminazione degli incroci a raso della SS 131 “Carlo Felice”, tra il km 108,300 e il km 158,000, nelle province di Oristano, Nuoro e Sassari. QQ
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l CdA di Anas, presieduto da Gianni Vittorio Armani, ha avviato sette progetti per la realizzazione di nuove opere infrastrutturali che riguardano Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Campania, Puglia e Sardegna per un investimento complessivo di 1.375 milioni di euro. Ecco, di seguito, il dettaglio dei progetti approvati. Un investimento di oltre 89 milioni di euro è stato destinato al progetto di fattibilità tecnica ed economica dei lavori di costruzione della variante in galleria della strada statale 45bis “Gardesana Occidentale”, nel comune di Gargnano, in provincia di Brescia, in Lombardia. In Veneto, registriamo invece il progetto esecutivo del primo stralcio per l’intervento di completamento della tangen-
ziale di Vicenza. L’importo dell’investimento è di oltre 86 milioni di euro. In Emilia Romagna il progetto definitivo del primo e secondo stralcio per il prolungamento della tangenziale Nord di Reggio Emilia tra San Prospero Strinati e Corte Tegge sulla SS 9 “Via Emilia” con investimento pari a 191 milioni di euro. In Toscana, sono stati invece investiti 162 milioni di euro per il progetto definitivo del lotto 9 dell’itinerario Internazionale E78-S.G.C. “Grosseto-Fano” per l’adeguamento a quattro corsie del tratto GrossetoSiena della strada statale 223 “di Paganico” nei comuni di Sovicille, Murlo e Monticiano, in provincia di Siena. In Campania, nel Beneventano, i progetti riguardano sia dei lavori di completamento sulla SS 212 “della Val Fortore”, dallo svincolo di S. Marco dei Cavoti a San Bartolomeo in Galdo per la variante all’abitato di S. Marco dei Cavoti, sia
1. Un tratto esistente della E78
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Marche, investimento di 211 milioni di euro per una variante di tracciato alla SS4 Salaria Si è svolto nella sede della Regione Marche, ad Ancona, un incontro con Anas per definire l’iter di progettazione del nuovo tracciato del tratto della SS4 “Via Salaria” Trisungo-Acquasanta Terme. All’incontro erano presenti il presidente della Regione Luca Ceriscioli, la vicepresidente Anna Casini, il presidente di Anas Gianni Vittorio Armani insieme con il soggetto attuatore degli interventi Anas sisma Fulvio Soccodato, il responsabile Anas Centro Italia Raffaele Celia e il responsabile Anas Marche Paolo Testaguzza. Nel corso dell’incontro è stata condivisa la soluzione di variante della SS4 Salaria, che prevede due stralci funzionali: il principale collega l’uscita della galleria Valgarizia con lo svincolo tra Quintodecimo e Acquasanta Terme, in galleria per una lunghezza di 2,9 km e un investimento di 146,20 milioni di euro; il secondo stralcio, anch’esso quasi interamente
in galleria, si estende tra la fine del primo stralcio e la località Santa Maria di Acquasanta, per una lunghezza complessiva di circa 1 km, e per un importo di 64 milioni di euro. L’investimento totale è di circa 211 milioni di euro, finanziati attraverso gli strumenti della Legge di stabilità e del contratto di programma Anas. A questi si aggiungono 15 milioni, utilizzabili per la messa in sicurezza della sede stradale esistente che, a lavori terminati, rimarrà un’arteria provinciale di servizio al territo-
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rio. Gli interventi di potenziamento, adeguamento e messa in sicurezza della sede stradale esistente sono attuabili nel breve termine, con iter autorizzativi limitati, e realizzabili in tempi contenuti, con benefici immediati per la circolazione e per i centri abitati. Tali interventi resteranno funzionali anche dopo il completamento delle varianti al tracciato, le quali richiedono inevitabilmente tempi più lunghi. Parliamo di allargamento della sede stradale in diversi tratti, aumento del raggio di curvatura in corrispondenza di quattro curve, miglioramento dell’attraversamento dei centri abitati, sostituzione delle barriere di sicurezza e rifacimento della pavimentazione lungo l’intero tracciato.
3. Un tratto attuale della SS 4
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2. Anche il presidente dell’Anas Gianni Vittorio Armani (a sinistra) ha partecipato all’incontro sulla nuova Salaria
Q Vicenza, progetto esecutivo per completare la tangenziale
Il CdA di Anas ha approvato il progetto esecutivo per il completamento della tangenziale di Vicenza (1° stralcio-1° tronco) per una lunghezza di 5,3 km tra i comuni di Vicenza e Costabissara. L’intervento, del valore di oltre 86 milioni di euro, è parte del progetto “Completamento della tangenziale”, oggetto di un protocollo di intesa stipulato tra Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Anas, Regione Veneto, Provincia di Vicenza, Comune di Vicenza, Comune di Costabissara e Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova SpA. L’opera si sviluppa ad Ovest dell’attuale tracciato della strada provinciale 46 e si attesta in località Moracchino, sulla SP 46, con una rotatoria a raso. L’opera d’arte principale è rappresentata dal viadotto dello svincolo di Viale del Sole, della lunghezza di 116, m.
Q Emilia, ok al progetto definitivo per estendere la ring-road reggiana
Q Toscana, avanza l’adeguamento della E78 Grosseto-Siena
Lo scorso 20 novembre, il CdA di Anas ha approvato il progetto definitivo del prolungamento della tangenziale Nord di Reggio Emilia (stralci 1 e 2), da San Prospero Strinati a Corte Tegge. Il tracciato di progetto costituisce il prolungamento della tangenziale esistente, per un investimento complessivo di 190,8 milioni di euro. L’asse principale si estende per circa 6,5 km, di cui 4 km a doppia carreggiata, alla quale si aggiungono oltre 8 km di viabilità complanare e secondaria, e comprende due svincoli e tre viadotti, oltre a opere minori (ponti e sottopassi). Il tracciato ha origine in corrispondenza dell’attuale innesto su via XX Settembre e via Martiri di Piazza Tien An Men fino alla zona industriale di Corte Tegge, con l’intersezione sul tracciato storico della Via Emilia.
Anas ha approvato il progetto definitivo del lotto n. 9 della strada statale 223 “di Paganico”, nell’ambito del progetto di adeguamento a quattro corsie dell’itinerario E78 Grosseto-Siena. L’investimento complessivo è di 162 milioni di euro finanziati dal contratto di programma Anas e riguarda un tratto di 11,8 km nei comuni di Sovicille, Murlo e Monticiano, in provincia di Siena, e congiunge il tratto già ammodernato fino a Orgia con il tratto in corso di ultimazione (maxi lotto). Nel progetto è previsto l’allargamento a quattro corsie mediante la realizzazione di una nuova carreggiata in affiancamento all’esistente, con una larghezza complessiva di 22 m, oltre alla realizzazione di complanari per il raccordo alla viabilità locale.
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News
Attualità Accordo per sviluppare la mobilità urbana
Promuovere in Italia nuovi investimenti per realizzare reti metropolitane urbane e infrastrutture per il trasporto rapido di massa. Consiste in questo l’accordo di collaborazione firmato da Ferrovie dello Stato Italiane e Cassa depositi e prestiti (CDP). L’intesa è stata sottoscritta da Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di FS Italiane, e Fabio Gallia, Amministratore Delegato di CDP, e rappresenta una risposta concreta alla crescente necessità di investimenti a favore della mobilità urbana, settore cruciale per garantire una crescita inclusiva e sostenibile. FS Italiane e CDP s’impegnano a collaborare attivamente per identificare e promuovere progetti relativi sia a nuove opere da realizzare (iniziative greenfield), sia all’ampliamento
di infrastrutture esistenti (iniziative brownfield), secondo un approccio volto a favorire la partecipazione di capitali privati, anche mediante ricorso a schemi di partenariato pubblico privato (PPP). Attualmente le città rappresentano poli di sviluppo economico e propulsori di crescita: il 68% della popolazione italiana vive infatti nelle aree urbane dove si produce oltre il 40% del Pil nazionale. Uno degli obiettivi è migliorarne la mobilità e dare impulso a un processo di urban trasformation attraverso la realizzazione di una rete di servizi integrati di nuova generazione, a favore della persona e della collettività. Il gap infrastrutturale da colmare è infatti rilevante e incide significativamente sulla competitività dei nostri centri urbani: in Italia il trasporto su ferro soddisfa infatti solo il 36% del fabbisogno di mobilità locale,
poco se confrontato con Germania, Francia e Regno Unito che superano il 60%. “L’Italia è in ritardo rispetto agli altri Paesi europei nel settore delle infrastrutture per il trasporto rapido di massa”, ha commentato
Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato Italiane. “In particolare per quanto riguarda la rete metropolitana. Oggi, infatti, in Italia abbiamo solamente 230 km di rete, contro i quasi 300 km della sola città di Madrid. L’efficienza della rete di trasporto urbano metropolitano è fondamentale per lo sviluppo della mobilità integrata door to door. Fs Italiane, dopo aver realizzato con le Frecce la metropolitana d’Italia, vuole ora impegnarsi per favorire il superamento del gap infrastrutturale a livello urbano progettando, realizzando e gestendo, in collaborazione con partners ed Enti locali, le infrastrutture necessarie”. WWW.FSITALIANE.IT
Il rilancio italiano del cargo aereo
Presso l’Hangar SEA Prime del Terminal 1 dell’aeroporto di Milano Malpensa, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha presentato il Position Paper “Azioni per il rilancio del Cargo Aereo”, alla presenza del Ministro Graziano Delrio. L’evento, organizzato in collaborazione con ADR Aeroporti di Roma e SEA Aeroporti di Milano, si inserisce nel quadro strategico e programmatico del MIT “Connettere l’Italia”. “Con il trasporto merci aereo viaggia il valore aggiunto dell’Italia, l’eccellenza del Made in Italy - ha detto il Ministro Delrio -. Il cargo aereo è in crescita, ma deve superare gap nelle infrastrutture e nella burocrazia per essere un sistema nazionale di qualità europea. A questo serve la road map che ci siamo dati con il position paper firmato da MIT e 12 organizzazioni del settore”. WWW.MIT.GOV.IT
News Attualità 12/2017 leStrade
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Sostenibilità e road safety È sulla sicurezza stradale che la società controllata dal Gruppo Gavio, Sias, ha deciso di puntare per attuare la Corporate Social Responsibility (CSR) e redigere il Sustainability Report (Report Sostenbilità). Sias, società che
opera nella gestione delle autostrade e nelle infrastrutture di trasporto, è alla sua prima esperienza nel campo. Il primo bilancio di sostenibilità è infatti stato approvato a marzo di quest’anno dal consiglio di amministrazione ed è riferito all’anno 2016. I punti chiave del piano poggiano su territorio e ambiente, innovazione, salute
Sicurezza stradale obiettivo 2020 Anche il Ministero ha ricordato le vittime della strada in occasione della Giornata Mondiale in loro memoria, il 18 novembre. L’importante commemorazione, dedicata quest’anno al tema “Obiettivo 2020: riduzione del 50% di morti e feriti gravi nelle collisioni stradali”, è stata un’occasione per fare il punto della situazione sulle politiche e le strategie di intervento sul tema della sicurezza stradale. Le più recenti statistiche europee sull’incidentalità hanno mostrato segni di stagnazione per gli anni 2014 e 2015. Nonostante l’Italia sia in linea con i risultati europei, secondo il Ministero
e sicurezza sui luoghi di lavoro ma, soprattutto, sulla sicurezza stradale. A tale proposito Sias può vantare una riduzione degli incidenti mortali di quasi il 40% nel 2016. Oltre a questo, l’azienda ha raggiunto ottimi risultati anche sugli aspetti relativi all'ambiente, con ben il 42% di rifiuti riciclati sui 90 chilometri di barriere anti rumore predisposte. Il responsabile della comunicazione del Gruppo Gavio, Giovanni Frante, ha dichiarato che la politica del Gruppo consiste nel migliorare i rapporti con tutti gli stakeholder e nel focalizzare la propria attenzione su tutti gli aspetti inerenti la sicurezza sulle autostrade: “In questo senso ha fatto sapere - vogliamo incrementare sempre più le nostre politiche. Il Gruppo Sias redige in particolare una campagna di sensibilizzazione su questo tema, visibile sul sito autostradafacendo.it” (della
“risulta necessario ancora fare molto per il raggiungimento dell’obiettivo 2020. I dati al 2016 mostrano una riduzione del 4,2% delle vittime ma è necessario intervenire in modo ancora più incisivo”. Tra le iniziative e progetti, l’introduzione del reato di omicidio e di lesioni personali per coloro che, per comportamenti trasgressivi ad elevato rischio, provocano un incidente con morti o feriti gravi. È prevista anche la revisione di medio termine del “Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale - orizzonte 2020”. Il MIT ha infine già dedicato il 40% degli investimenti previsti nel piano pluriennale 2015-2019 per la rete stradale nazionale, pari a 8,2 miliardi, per la manutenzione straordinaria e per le opere di messa in sicurezza di oltre 3.600 km di strade. WWW.MIT.GOV.IT
La dolce mobiliy della Capitale
campagna, tra l’altro, leStrade è partner fin dai suoi primi passi). Frante, manager di Gavio, che controlla Sias con una quota del 70%, ha inoltre sottolineato che "il sito Internet è diventato una sorta di riferimento generale tanto che addirittura l'Onu e altre autorevoli organizzazioni di settore vi hanno fatto riferimento. In particolare produciamo materiale sui comportamenti sostenibili dei nostri utenti della strada. Vogliamo migliorare la nostra performance e coinvolgere i nostri utenti.” WWW.SICUREZZA.SINA.CO.IT
Ferrovie potenziate Novecento assunzioni nei prossimi due anni in Rete Ferroviaria Italiana, di cui 700 come addetti alla manutenzione e 200 per la gestione della circolazione. Questa decisione fa seguito al piano di rinnovamento già avviato con circa 800 assunzioni da inizio 2017, alcune delle quali saranno perfezionate entro fine anno. Rete Ferroviaria Italiana sta infatti inserendo nei propri organici molti giovani, da neolaureati a diplomati in materie tecniche, per contribuire al cambiamento e allo sviluppo del sistema Paese con un approccio innovativo, dinamico e propenso a mettersi in gioco anche in contesti internazionali. La nuova tornata di
Il progetto “Mobilità Dolce per la Città metropolitana di Roma” è stato inserito dal Ministero dell’Ambiente tra quelli finanziabili. Saranno disponibili 3 milioni di euro, con un cofinanziamento dell’Ente metropolitano, che consentiranno di avviare un progetto sperimentale nazionale di mobilità sostenibile “casa- scuola” e “casa-lavoro”, grazie anche alla collaborazione con il Comune di Roma. Si svilupperanno progetti su ciclabilità, pedonalità, sicurezza stradale e formazione in materia di mobility management. WWW.CITTAMETROPOLITANA ROMA.GOV.IT
assunzioni è stata annunciata il 20 novembre in occasione della firma degli accordi tra RFI e le organizzazioni sindacali, che modificano i processi gestionali della circolazione ferroviaria e della manutenzione. L’accordo per la circolazione ferroviaria consente di rafforzare la concentrazione delle attività di gestione, coordinamento e sicurezza dell’esercizio, migliorando la gestione operativa e l’efficienza di tutte le risorse umane. La nuova organizzazione lavorativa si avvale anche dell’ausilio delle nuove tecnologie, per raggiungere livelli crescenti di sicurezza e di qualità dei servizi offerti alle imprese di trasporto ferroviario e ai viaggiatori. WWW.RFI.IT
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Cronache Romane In collaborazione con Informazioni Parlamentari www.infoparlamento.it
Appalti, i padri nobili Nencini e Cantone A distanza di oltre un anno e mezzo dalla riforma degli appalti pubblici in Italia è giusto fare il punto per consegnare alla storia uno dei maggiori sforzi riformatori fatti dallo Stato italiano, ma soprattutto da due personalità che hanno dato l’anima per portarlo a buon fine: Riccardo Nencini e Raffaele Cantone. I personaggi sono noti e ne obliteriamo i titoli e le cariche, come si suol fare con chi ormai un posto nella storia se l’è conquistato in uno dei settori più difficili dell’economia del nostro Paese: Nencini nella laboriosissima attività di formazione e decollo del nuovo Codice degli Appalti; Cantone (foto a destra) nella complessa fase gestionale, connotata da tante espressioni di soft-low applicative. Ci teniamo ad apporre questo sigillo su tale legge, affinché rimanga impressa la memoria dei suoi due padri nobili. L’identità è importante, perché in precedenza i LLPP, targati Lunardi, erano tutti incentrati sulla Legge Obiettivo,
L’ATAC, i sindacati e il concordato Se ce ne fosse bisogno, anche l’Autorità Garante della concorrenza ci ricorda che il Concordato preventivo per ATAC è una scelta discutibile. Quando un’azienda, troppo a lungo e in maniera ingiustificabile, ha sperperato soldi altrui (di tutti i contribuenti) a favore di pochi (coloro che ci lavorano), ha fallito la sua missione e deve mettersi un punto a capo. L’orientamento
rivolta ad agevolare in ogni modo le grandi opere, all’epoca iniziate e successivamente quasi mai finite. Il sistema si incentrava tutto su un general contractor cui era consentito tutto, una sorta di impresario tutto fare del dopoguerra. Ebbene la riforma degli appalti la prima cosa che ha fatto è stata quella di abolire la Legge Obiettivo: Nencini (foto a destra) capì subito dove stava il bandolo per sbrogliare la matassa. Ma non voglio qui dilungarmi. Qui ci preme seguire il percorso che si è successivamente inerpicato in un sedicente decreto correttivo del Codice degli Appalti che, in realtà, assunse le sembianze di una vera e propria controriforma. Tutte le forze conservative del vecchio sistema si avventarono sul germoglio di riforma che non aveva ancora compiuto un anno di vita, per approntare decine di modifiche volte tutte a innestare la retromarcia. Alcune rappresentanze degli operatori economici - non tutte purtroppo con FINCO e AISES in testa presidiarono il provvedimento contro questi assalti e trovarono
in Nencini e Cantone dei pilastri che seppero resistere a ogni pressione e lusinga: questo affermiamo non per piaggeria, ma per esperienza vissuta. In particolare, in questa fase, fu preso d’assalto l’istituto del subappalto che si voleva liberalizzare da ogni vincolo, rendendo il sistema esposto ancor di più alla penetrazione della criminalità organizzata, che da sempre si serve della porta del subappalto per entrare nei LLPP. La manovra fu sventata e, finalmente, il sistema veleggiò in acque più tranquille, lasciando a Cantone di stendere le sue procedure attuative in soft-low. Questo lavoro sta andando avanti proficuamente da diversi mesi, non senza mugugni da parte dei soliti ambienti che vorrebbero ancora tirare il sistema all’indietro. La Finanziaria 2018 diviene, così, una ghiotta occasione per inserire “di frodo” modifiche al Codice degli Appalti usufruendo di una maxi-legge veicolo, sulla quale ogni anno avviene il consueto arrembaggio. È il caso del tentativo di eliminare
la modifica della proporzione fra lavori in house e lavori messi a gare nelle forniture delle concessionarie autostradali da 20%-80% al previgente 60%40%, adducendo a pretesto la tutela dei posti di lavoro dei dipendenti delle società di gruppo delle concessionarie stesse. Tentativo anche questo ritrattato per l’attenzione del solito gruppo di tutela del Codice degli appalti, cui si è aggiunto di ultimo, il Ministro Delrio che ha tirato le orecchie ai proponenti dell’emendamento in questione: se si vuole modificare il Codice degli appalti, lo si chieda alla luce del sole e non furtim intruppandone i contenuti nel convoglio della finanziaria. Questo non sarà certo l’ultimo tentativo di forzare la cittadella del Codice dei LLPP: la vigilanza deve essere massima non solo da parte di coloro che sono tenuti a farlo per funzioni o incarichi, ma anche da parte di chi abbia a cuore una conduzione trasparente ed equa del centrale settore dei LLPP nel nostro Paese. (Gabriella Gherardi, AISES) WWW.AISES.IT
del Comune di Roma verso il Concordato Preventivo, nonostante il successo del referendum dei Radicali, ci porterà dritti in una situazione ancora peggiore di quella attuale, se possibile, e funestata da ricorrenti scioperi di persone che vorrebbero continuare a essere pagate “indipendentemente” (e qui diciamo una volta per tutte che i sindacati, confederali o di base che siano, non debbono essere coinvolti in piani
industriali). Va chiarito, come ha fatto l’Autorità Antitrust, che la proposta di concordato preventivo in continuità aziendale per ATAC si baserà necessariamente sulla possibilità che la società di proprietà del Comune di Roma Capitale continui a svolgere il servizio di trasporto pubblico locale anche oltre l’attuale scadenza del 3 dicembre 2019. Ciò potrebbe avvenire in virtù di una proroga dell’attuale affidamento o tramite un nuovo affidamento in-house per il quale, peraltro, non ci sono le condizioni di emergenza o di pericolo
imminente di interruzione di servizio che giustifichino questo tipo di intervento. Non solo, il periodo di due anni che ancora ci separa dalla scadenza dell’attuale affidamento rappresenta un lasso di tempo che sarebbe senz’altro sufficiente per il Comune di Roma Capitale per organizzare il servizio senza il ricorso a misure urgenti che costringerebbero come nel caso pernicioso di AMA - i romani a doversi ancora servire di un’azienda inefficiente, un danno di tutti, nell’interesse di pochi. (Angelo Artale, FINCO) WWW.FINCOWEB
News Attualità 12/2017 leStrade
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leStrade 23 Il mondo fuggevole da Parigi a Milano Essendo mancato nel 1901, in fondo è riuscito appena a scorgere l’alba del secolo breve. Ma la sua visione autentica ha saputo spingersi decisamente più in là, incidendo un segno profondo nell’immaginario non solo a lui contemporaneo, ma anche successivo. Stiamo parlando di Henri de Toulouse-Lautrec, pittore e illustratore francese, genio modernissimo, in questi mesi
celebrato in una notevole mostra di Palazzo Reale, a Milano, dal titolo “Toulouse-Lautrec, il mondo fuggevole” (è allestita fino al 18 febbraio 2018). Perché parlare
di lui su una rivista che si occupa di strade? Perché le strade sono sempre state, in fondo, oltre che uno strumento di trasporto, anche una grande vetrina di segni e sguardi. Pensiamo solo al loro ruolo all'interno delle rivoluzioni urbanistiche contemporanee, o agli arredi metropolitani, all'illuminazione, alla pubblicità. Se poi questi concetti vengono accordati a un’epoca di fervore visionario peculiare come la fine Ottocento-inizio Novecento, ecco spiegato il nostro interesse. La rivista leStrade, tipico esempio di moderno periodico specializzato industriale, nasce nel 1898 ad opera di un ingegnere “visionario”, quel Massimo Tedeschi che vide il progresso stradale come ineludibile, in un mondo in cui “gli” automobili erano ancora diavolerie fantascientifiche. Sulle nostre pagine, allora, ferveva anche il dibattito sulla bicicletta, mezzo sospeso tra la pratica sportiva e i primi impieghi per il trasporto.
Due anni prima, in Francia, era uscita la pubblicità sulle catene Simpson, firmata da Toulouse-Lautrec che, con “scatto” irrituale, aveva prestato il proprio segno alla réclame da diffondere nel nuovo palcoscenico stradale, innovandola e incidendo un solco. Quello poi seguito, per esempio, dagli illustratori italiani che avrebbero lavorato per il Touring Club, istituzione che guarda caso, nel primo Dopoguerra avrebbe preso in gestione la stessa rivista leStrade. Proprio nel 1898, Lautrec disegnò quindi “L'Automobiliste”, in genere di casa al MoMA di New York, in questo periodo qui da noi. Il personaggio ritratto è intento a guidare una pioneristica vettura a motore, con leva e volante e mondo che scorre accanto. Una rivoluzione, per soggetto e segno.
La stessa di chi già pensava a rivoluzionare le strade sotto il veicolo, allora calpestate solo da carri a trazione animale, ma in futuro (allora pochi lo vedevano) dopo opportuna cilindratura (compattazione), destinate ospitare mezzi rapidissimi. Come i segni della réclame. La mostra, a cura di Danièle Devynck e Claudia Beltramo Ceppi Zevi, è promossa e prodotta da Comune di MilanoCultura, Palazzo Reale, Giunti Arte Mostre Musei ed Electa, con il Musée Toulouse-Lautrec di Albi. Tra i suoi protagonisti: Parigi, la metropoli che da sempre intreccia con Milano, nel 1906 città ospitante della prima Mostra stradale d’Italia, un rapporto di comunanza quando si tratta di modernità. Con la mostra di Palazzo Reale, in fondo, si è proceduto sulla stessa strada. WWW.PALAZZOREALEMILANO.IT
Recensioni
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News
Prodotti Il valore dei valori
Alfredo Ingletti, presidente di 3TI Progetti, è stato nominato “CEO of the Year Medium Firm” nell’ambito degli European CEO Awards 2017 organizzati da ACE, Association for Consultancy and Engineering. Unico rappresentante italiano presente sia nelle nomination che nelle fasi finali, Ingletti e 3TI Progetti sono stati apprezzati dalla giuria, in particolare, in virtù di tre valori su cui la società ha puntato: la fiducia nell’innovazione tecnologica e nello sviluppo di nuove competenze, primo tra tutti il BIM; aver puntato sui giovani e sulla loro capacità di potenziare le competenze accumulate dai progettisti senior; aver creduto, infine, nella possibilità di una piena integrazione del contributo femminile nel settore dell’ingegneria, tradizionalmente dominato dalla presenza maschile. e ruoli e competenze. WWW.3TIPROGETTI.IT
Trasmissione DualTech
JCB ha sviluppato la prima trasmissione con tecnologia “duale” al mondo, concepita per i propri movimentatori telescopici, una soluzione innovativa che combina le migliori caratteristiche degli azionamenti powershift con quelli idrostatici. Le caratteristiche principali della trasmissione DualTech VT comprendono: trasmissione completamente idrostatica che garantisce un controllo fine e continuo della velocità fino a 19 km/h; commutazione automatica al cambio a modulazione elettronica a tre velocità sopra i 19 km/h; modalità Power e Economy, per ottimizzare le prestazioni,
Barriere su misura Barriere sempre più integrate, che sappiano abbinare la funzione di sicurezza e quella antirumore e, ad un tempo, offrano soluzioni intelligenti in chiave logistica: sono quelle sviluppate da tempo da CAR Segnaletica Stradale, primario operatore Made in Italy in grado di proporre una “integrata” su misura per ogni circostanza ed esigenza. Un punto saldo, in questo
l'efficienza e i costi di esercizio; la modalità Flexi offre un controllo indipendente del regime motore e della velocità al suolo; trazione selezionabile tra 4WD “full-time” o Auto 2WD al di sopra di 19 km/h, per un'efficienza ottimale della trasmissione e una minore usura dei pneumatici. I telescopici JCB della gamma Industrial DualTech VT dispongono di un sistema di controllo della manovra a bassa velocità straordinariamente preciso e di una risposta continua e progressiva ai cicli di carico e di movimentazione che l’'operatore può regolare e mettere a punto in modo da soddisfare le diverse applicazioni e le sue preferenze personali. L’elemento powershift
della trasmissione a comando diretto consente a questi movimentatori di offrire prestazioni eccezionali in salita e di capacità di traino. La nuova trasmissione JCB DualTech VT sfrutta il potenziale in termini di potenza e di consumi del motore JCB EcoMAX T4 Final con sistemi di trasmissione idrostatica e powershift. WWW.JCB.COM
approccio, è la famiglia di prodotti Sicurmore che, guardando all’aspetto acustico, consentono di inserire nella struttura portante pannellature di materiali diversi come acciaio o alluminio microforati e isolati in lana di roccia o poliestere, legno in pannelli scatolari isolati internamente, calcestruzzo in pannelli alleggeriti con grecature in argilla espansa o micropomice, PMMA e vetro opportunamente
incorniciati e trasparenti. Un aspetto cruciale è, quindi, quello dell’installabilità su rilevato evitando i costosi e complessi cordoli di supporto. CAR, che fa parte del Gruppo Rillo, da tempo si è dotata di linee produttive dedicate proprio a specifiche soluzioni antirumore. WWW.CARSRL.COM
News Prodotti 12/2017 leStrade
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Compatte ed eco-friendly Maggiori prestazioni e capacità operativa e adeguamento alla normativa sulle emissioni per le quattro minipale compatte CASE più tecnologiche di sempre. Grazie ai perfezionamenti tecnici, ora tutte e quattro le macchine da 90 cv adempiono alla normativa Tier 4 Final e CASE offre lo skid steer più potente della sua storia e il modello a cinematica radiale più grande sul mercato. Anche il resto della gamma è stato ulteriormente perfezionato e le nove minipale compatte gommate (skid steer) e i quattro modellli cingolati (CTL o compact track loaders) offrono ora una versatilità
e un’affidabilità così grandi, da poter lavorare in diverse applicazioni, dai progetti di paesaggismo ai cantieri infrastrutturali e edili di tutto il mondo. Per poter adempiere alla severa normativa sulle emissioni allo scarico, CASE è stato il primo costruttore di macchine movimento terra a offrire sia la tecnologia SCR (riduzione catalitica selettiva) sia quella EGR (ricircolo dei gas di scarico a freddo). L’SCR migliora l’efficienza dei consumi, mantiene basse le temperature dei gas di scarico, eliminando la necessità di filtri antiparticolato diesel e la manutenzione ad essi associata. Ora la tecnologia SCR-only viene introdotta nella gamma alta delle minipale compatte con la cosiddetta SCR compatta ad alta efficienza. I motori Hi-eSCR compatti da 90 cv, progettati e costruiti da FPTindustrial, hanno un’efficienza di combustione superiore. L’efficienza nella combustione consente una minor
cessione di calore e una riduzione del tasso di ricircolo dei gas di scarico (EGR) dal 25% al 10%, il più basso sul mercato. Un vantaggio operativo di queste modifiche è una miglior risposta al carico, che consente al motore di reagire più velocemente alle improvvise richieste di aumento di coppia, cosa che capita spesso durante il lavoro con una minipala compatta. Questo motore altamente performante ha un’ottima coppia (383 Nm a 2.500 giri/min) ed è direttamente collegato alle pompe idrauliche, il che significa che tutta la potenza del motore viene trasferita direttamente alle ruote. I numeri dei nuovi modelli riflettono l’incremento significativo della capacità operativa. La minipala compatta a cinematica radiale SR270 e quella a cinematica verticale SV340 sostituiscono i precedenti modelli alti di gamma SR250 e SV300. Il modello cingolato a sollevamento radiale TR340 sostituisce il
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precedente TR320. Anche la minipala compatta cingolata a cinematica verticale TV380 è emissionata Tier 4 Final, ma siccome la sua capacità operativa rimane invariata, mantiene lo stesso numero di modello. La capacità operativa nominale aumenta dai 1135kg del modello SR250 ai 1225kg del nuovo SR270; dai 1360kg del modello SV300 ai 1545kg del nuovo SV340; e dai 1451kg del TR320 a i 1542kg del nuovo TR340. Per sostenere le prestazioni superiori, i modelli a cinematica verticale hanno un braccio di sollevamento più resistente e H-link e telaio superiore rafforzati. WWW.CASECE.COM
News Prodotti
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Mezzo secolo di innovazione Questione di passione, quella che lega, unisce, rende coesi. Come quei magici “attivanti di adesione” che dalla fine degli anni Sessanta iniziarono a rendere solide le nozze tra inerte e bitume. E quella, soprattutto, della famiglia Giannattasio, che da mezzo secolo tiene le redini di Iterchimica, una realtà aziendale più unica che rara sulla scena internazionale. Made in Italy della tecnica, Made in Italy dell’innovazione, a getto continuo, come ha provato anche l’aria che si respirava nel corso delle celebrazioni del 50° anniversario dalla fondazione, andate in scena il 24 novembre a Suisio, nel Bergamasco. Dopo tre anni di ricerca specifica, l’azienda ha infatti depositato, recentemente, il brevetto di un nuovo prodotto, che porterà al
concepimento delle prime pavimentazioni a base di grafene. Il risultato di queste nuove nozze, ha detto Federica Giannattasio, amministratore delegato di Iterchimica: “Incrementare le prestazioni della pavimentazione dal 70 al 120% in più rispetto a soluzioni tradizionali”. Ma la novità grafene è soltanto l’ultimo di una serie di prodotti ad altissima innovazione frutto, negli anni, della ricerca Iterchimica. “Tutto nasce da qui, dalla ricerca, e da un’idea forte, che abbiamo coltivato con passione e intensità”, ha detto Gabriele Giannattasio (foto qui sopra), il fondatore della factory di Suisio. “La ricerca è fondamentale nel nostro campo e il futuro dell’azienda è senz’altro un futuro tecnologico, perché per essere competitivi nel mondo non possiamo che essere scientificamente avanzati
e insieme rigorosi”. Mariella Giannattasio, figlia di Gabriele e sorella di Federica (insieme nella foto a sinistra) e, come lei, amministratore delegato dell’azienda, ha sottolineato, tra gli altri aspetti, quello della collaborazione con le università, nonché la prima ispirazione “per la realizzazione delle nostre solzioni, che arriva dai clienti”. Infine, il vicepresidente di Iterchimica Alessandro Giannattasio (anch’egli figlio del fondatore Gabriele), ha fatto il punto su un aspetto determinante per la crescita aziendale: l’internazionalizzazione: “I nostri prodotti sono diffusi in circa 80 paesi del mondo, che raggiungiamo o attraverso uffici commerciali presenti sul posto, come in Romania, in Canada o in Venezuela, oppure attraverso la nostra rete di distributori e agenti. Da molti anni collaboriamo con grandi imprese nella gestione e risoluzione di problematiche complesse, penso per esempio alle necessità di garantire elevate performance stradali in contesti caratterizzati da temperature o molto rigide o elevatissime. Anche in questi casi consideriamo di fondamentale importanza la nostra collaborazione con le università”. Ai 50 anni di Iterchimica, per motivi privati non ha potuto partecipare il presidente, Vito Gamberale, nome molto noto nel settore delle infrastrutture (si pensi per esempio al periodo in cui è stato alla guida del Gruppo Autostrade). A una lettera, però, Gamberale ha affidato una riflessione che ci porta nel cuore della “questione green”, da anni in posizione predominante nell’agenda di Iterchimica: “Auspico per l’Italia ha scritto - un piano che, partendo dagli effetti della ricerca e dell’innovazione, possa portare a una diffusione radicale e generalizzata di strade verdi, seguendo un percorso già seguito, per esempio, nel campo delle energie rinnovabili, ma non ancora in quello stradale, dove
nel nostro Paese risulta diffuso l’impiego di componenti fossili. L’esperienza di nicchia di Iterchimica può senz’altro aiutare il nostro Paese a scrivere una nuova bella pagina”. L’ambiente è stato quindi uno dei temi forti della tavola rotonda a cui, insieme a Federica Giannattasio, ha partecipato, tra gli altri il sottosegretario alle Infrastrutture, On. Umberto del Basso de Caro. “Da anni - ha detto Giannattasio dedichiamo un’attenzione particolare agli aspetti ambientali: nella messa a punto dei prodotti adottiamo una griglia di prequalifica che esclude a priori qualsiasi sostanza che possa
risultare dannosa o in produzione o per l’ambiente. Senza contare che la nostra ricerca e sviluppo è costantemente impegnata nella progettazione di soluzioni green, pensiamo soltanto all’ additivo che consente un recupero del 100% del fresato”. Detto, fatto. L’esempio subito sul campo, ovvero in un piazzale dell’azienda, dove una squadra della Milesi ha steso del conglomerato esito di un mix tra fresato e additivo. Dopodiché è stata proposta anche la versione colorata, ideale per la realizzazione di piste ciclabili. Il settore, confluito in gran numero qui ha Suisio, ha applaudito. E l’ambiente di certo presto lo seguirà. WWW.ITERCHIMICA.IT
News Prodotti 12/2017 leStrade
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Una superstrada con i fiocchi Con un avanzamento di lavori al 60 per cento, i 16 km di superstrada a doppia carreggiata a Sud di Poznan, in Polonia, procedono a ritmo serrato. Tecnici e maestranze di Toto Costruzioni Generali, italiani e polacchi, lavorano su tutti i fronti, dai movimenti di terra fino alle finiture delle opere d’arte, interventi particolarmente delicati e complessi in un’area boschiva che l’Unione Europea ha inserito nella rete Natura 2000. Entro la fine dell’anno si prevede
Estetica, acustica e sostenibilità Armostrong Building Products, azienda specializzata in produzione e commercializzazione di soluzioni complete per controsoffitti acustici, ha ampliato le sue gamme Canopy e Baffles, secondi i seguenti valori: estetica, acustica ed ecosostenibilità. Acustica e design vanno viaggiano sulla stessa linea e si valorizzano a vicenda: i controsoffitti creano infatti ambienti acusticamente idonei e influenzano la leva percettiva del pleasure. Soluzione che possiamo adottare anche per quanto riguarda la riduzione dell’inquinamento acustico.
di portare a termine 17 opere in cemento armato, e buona parte delle finiture sulle stesse. In particolare, è da poco stato completato il varo del viadotto in acciaio MS6, lungo 200 m, e risulta quasi ultimata l’altra struttura in acciaio da 700 m, il viadotto MS7. Inoltre, saranno completati i movimenti terra del corpo principale della superstrada e circa l’80% delle pavimentazioni bianche, su cui saranno stese circa 80.000 ton di asfalto prima della pausa invernale. WWW.TOTOSPA.IT
Trascorriamo l’80-90% della nostra quotidianità in luoghi rumorosi: per esempio stazioni ferroviarie, metropolitane, aeroporti, spiegano da Armstrong. Spazi che necessitano di controsoffitti in grado di garantire eccellenti prestazioni acustiche, così da rendere gli ambienti ideali a stimolare la concentrazione o il comfort. I soffitti discontinui Armstrong combinano l’estetica con prestazioni volte ad assicurare un coefficiente di assorbimento acustico più elevato rispetto a un controsoffitto continuo con la stessa area visibile, poiché il suono viene assorbito sia dalla superficie frontale sia da quella posteriore del pannello. La soluzione, inoltre, garantisce una capacità di riflessione della luce del 90% circa, permettendo la riduzione del 20% del consumo energetico. WWW.ARMSTRONG.IT
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News
Convegni La buona strada da Torino a Udine
Il 27 ottobre scorso SITEB ha tenuto, in collaborazione con ANTEL - Associazione Nazionale Tecnici Enti Locali, con il patrocinio istituzionale della Regione Piemonte, della Città Metropolitana e del Comune di Torino, un nuovo appuntamento con i Seminari a Crediti Formativi Professionali de La Buona Strada. Anche l’Ordine degli Ingegneri di Torino non ha fatto mancare la propria collaborazione interessando tutti gli ingegneri iscritti interessati ai lavori stradali. Quella di Torino è stata la decima edizione, quella del giro di boa. Volendo fare una considerazione a metà strada, di certo possiamo affermare che
Una settimana con la smart mobility Numeri importanti per descrivere un successo in verità annunciato, visto la risposta entusiastica delle istituzioni e delle aziende: 240 relatori per 23 sessioni, 4 hosted
l’interesse e la voglia di conoscere quanto di meglio la tecnica stradale possa offrire è tanta e le Pubbliche Amministrazioni, attraverso i propri tecnici, stanno cogliendo appieno questa opportunità che SITEB offre loro gratuitamente. La sempre nutrita partecipazione premia gli sforzi dell’Associazione e conferma, ancora una volta, l’efficacia della formula “porta a porta”, scelta per fare cultura tecnica nelle principali città italiane. Il 24 novembre è stata quindi la volta di Udine dove, in collaborazione con Officine Pittini per la formazione, con il patrocinio del Ministero delle infrastrutture, della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, dell'Ordine degli Ingegneri della
event; più di 3.000 operatori accreditati sulle due giornate; 150 partner. In breve, Smart Mobility World 2017 al quinto centro consecutivo nell’anno del ritorno a Torino Lingotto, dove aveva debuttato nel 2013 con l’organizzazione di Clickutility Team, GL Events Italia e Innovability. “Siamo soddisfatti della risposta delle istituzioni e del territorio - ha detto Daniele Villa, Amministratore Delegato di GL Events Italia - che ha premiato la scelta di riconoscere la vocazione di Torino e del Piemonte alla
Provincia di Udine e con la partecipazione di Friuli Venezia Giulia Strade e Autovie Venete, presso la sede dell’Università degli Studi di Udine, un’altra interessante giornata formativa ha visto il coinvolgimento di un centinaio di tecnici e amministratori locali. Nel corso della prima parte della giornata è stato illustrato il quadro della viabilità locale e sono state fornite indicazioni sui materiali, le buone prassi operative per la realizzazione della pavimentazione stradale, gli aspetti legati alle manutenzioni e la gestione del fresato. La seconda parte del seminario
ha approfondito alcuni argomenti trattati nel corso della mattinata (inerti, fondazioni e rinforzi strutturali) e ha presentato interessanti relazioni sul “punto di vista del Gestore delle strade” e sulle problematiche esecutive delle imprese. (Michele Moramarco, SITEB) WWW.SITEB.IT
nuova mobilità. Da questo traiamo l’orientamento per il 2018 ad affiancare a Smart Mobility World, dedicato agli operatori professionali, una serie di eventi rivolti ad un pubblico più ampio, nella cornice di una Smart Mobility Week. Già da subito possiamo
annunciare che SMW 2018 si svolgerà il 3 e 4 ottobre”. Il riconoscimento più autorevole al ruolo di SMW nell’ambito della vocazione del territorio è giunta durante la visita alla manifestazione da parte della sindaca Chiara Appendino. “Smart Mobility World è la casa di tutta la filiera della mobilità intelligente, sostenibile, digitale e integrata, collettiva ed individuale, per le persone e per le merci”, ha aggiunto Carlo Silva, Presidente di Clickutility Team. WWW.SMARTMOBILITY
News Convegni 12/2017 leStrade
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leStrade 29 La filiera del concrete fa il punto a Milano Con la Concrete Conference del 6 dicembre a Milano Federbeton ha avviato un percorso di conoscenza e valorizzazione per il “costruire bene”. L’obiettivo finale è quello di far crescere qualitativamente la domanda aumentando la consapevolezza degli utenti e restituendo così alla filiera del cemento e del calcestruzzo che la Federazione rappresenta in Confindustria quel valore storico che le appartiene. Quello di Milano è stato quindi un evento dedicato al settore ma soprattutto ai suoi interlocutori, come occasione di confronto che potrebbe diventare un appuntamento fisso annuale di riflessione sullo scenario di mercato, sulle prospettive di innovazione e sul percorso di qualificazione. Nella sede di Assolombarda, relatori di eccellenza hanno fatto il punto sui temi più attuali che coinvolgono l’industria del cemento e del calcestruzzo, una filiera che si trova oggi ad affrontare una nuova fase di crescita. I lavori della mattina, identificati con l’hashtag #costruireincalcestruzzo, sono stati dedicati alla sessione tecnica. Esperti del settore provenienti dall’industria e dal mondo accademico hanno sollecitato il pubblico con brevi
Intermodalità sostenibile “Il 17 ottobre 2016 sembrava impossibile ipotizzare i risultati raggiunti dalla nostra associazione in questo primo intenso anno di attività. Eppure oggi ALIS rappresenta una realtà associativa riconosciuta e riconoscibile, a livello nazionale ed europeo”. Così il Presidente Guido Grimaldi, il 17 ottobre scorso, ha
spunti su quattro macrotemi: scenari, applicazioni, sostenibilità e norme. Si è parlato in particolare dei valori e delle potenzialità del calcestruzzo nei diversi ambiti di mercato, quali la sicurezza del territorio, la manutenzione per la durabilità e let pavimentazioni stradali in galleria. È stato poi approfondito il tema delle capacità del calcestruzzo di rispondere alle nuove esigenze di sostenibilità nelle costruzioni. La prima parte si è chiusa infine con il punto sull’evoluzione delle norme che sovrintendono all’attività della filiera del calcestruzzo. Nella seconda parte della Concrete Conference, a cui è stato associato l’hashtag #costruirebene, la riflessione si è spostata sul tema del costruire bene nell’attuale contesto di mercato e normativo con l’obiettivo di mettere a fuoco con i partecipanti alla tavola rotonda quali debbano essere oggi i riferimenti culturali e il modo di fare impresa e mercato alla luce dei nuovi driver della sostenibilità, della regolarità/legalità e della forte domanda di trasparenza e di qualificazione. Il tema centrale del dibattito è stato quello del cambiamento in atto e della necessità di un nuovo approccio culturale, un cambiamento di rotta orientato al “tornare a fare
commentato il primo anniversario dell’Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile che ha riunito, a solo un anno dalla sua fondazione, oltre 1.210 aziende associate, per un totale di oltre 125.000 unità di forza lavoro, un parco veicolare di oltre 80.000 mezzi con più di 2.700 collegamenti marittimi settimanali solo per le isole e più di 120 linee di Autostrade del Mare. WWW.ALIS.IT
bene”, recuperando quello spirito del costruire a regola d’arte che ha sempre contraddistinto l’imprenditoria italiana ed esaltando ancora la capacità di fare del sistema Paese, le visioni che lo hanno fatto grande già tante volte nella storia. Si è cercato di capire cosa voglia dire oggi progettare bene prestando attenzione alle caratteristiche e all’evoluzione della società italiana evidenziando la necessità di nuovi approcci e in questo ambito come il calcestruzzo possa contribuire a dare risposte adeguate. È stato condiviso il punto di vista dell’impresa di costruzioni su come garantire la qualità del costruire e sul ruolo del settore delle costruzioni nella rivoluzione dell’economia circolare insieme al contributo che la filiera del concrete può dare per opere che richiedono sempre più materiali naturali e salubri, aggregati
L’industria dell’asfalto “Preparare l’industria dell’asfalto per il futuro”. Questo il titolo dell’Eurasphalt & Eurobitume Event in programma a Berlino, in Germania, il 14 e 15 giugno 2018. Si tratta di un appuntamento intermedio rispetto al grande congresso quadriennale su asfalto e bitume, che viene a cadere, tuttavia, in un momento decisivo per le manutenutenzioni su scala europea. L’evento riunirà stakeholder, manager, esperti, accademici, specialisti delle
provenienti dal riciclo e sistemi innovativi. Si è trattato del valore dell’innovazione e su come essa costituisca un’opportunità per garantire una qualità costruttiva e una trasparenza dei processi di produzione guardando anche fuori dai confini italiani, del ruolo centrale della normativa tecnica quale riferimento fondamentale per il modo in cui si crea e per garantire produttori, imprese e utenti finali e dell’evoluzione della normativa e della regolamentazione in materia di lavori pubblici con un approfondimento sulla novità del BIM anche guardando al quadro europeo. L’evento ha visto l’ampia partecipazione degli operatori della filiera del cemento e del calcestruzzo insieme a progettisti, direttori lavori, committenze e portatori di interessi. (Michela Pola, Federbeton) WWW.FEDERBETON.IT
pavimentazioni da tutta Europa, per un’occasione di confronto sui trend e sulle nuove tecnologie di un settore in cui l’Italia non mancherà di essere progonista, grazie a ricerca e know how. WWW.EEEVENT2018.ORG
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News Convegni
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Agenda
2018 Convegni, Corsi, Eventi FEBBRAIO International Winter Road Congress AIPCR 20-23 Febbraio 2018 Danzica (Polonia)
World Tunnel Congress 2018 20-26 Aprile 2018 Dubai (EAU)
Eurasphalt&Eurobitume Event 2018 14-15 Giugno 2018 Berlino (Germania)
WWW.WTC2018.AE
WWW.EEEVENT2018.ORG
NOVEMBRE Ecomondo 2018 6-9 Novembre 2018 Rimini WWW.ECOMONDO.COM
HTTP://AIPCRGDANSK2018.ORG
MARZO
APRILE
OTTOBRE
Asecap Road Safety Conference 20 Marzo 2018 Bruxelles (Belgio)
Intermat 2018 23-28 Aprile 2018 Parigi (Francia)
Smart Mobility World 3-4 Ottobre 2018 Torino
GIC 2018 Giornate Italiane del Calcestruzzo 8-10 Novembre 2018 Piacenza
WWW.INTERMAT.FR
WWW.SMARTMOBILITYWORLD.NET
WWW.GIC-EXPO.IT
GIUGNO
SAIE 2018 17-20 Ottobre 2018 Bologna
Bauma China 27-38 Novembre 2018 Shanghai (Cina)
WWW.SAIE.BOLOGNAFIERE.IT
WWW.BAUMA-CHINA.COM
WWW.ASECAP.COM
Intertraffic Amsterdam 20-23 Marzo 2018 Amsterdam (Paesi Bassi) WWW.INTERTRAFFIC.COM
Asecap Days 2018 6-8 Giugno 2018 Lubiana (Slovenia) WWW.ASECAP.COM
PPRS NICE 2018 26-28 Marzo 2018 Nizza (Francia)
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News Convegni, Corsi, Eventi 12/2017 leStrade
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LESTRADE ITALIANE NEL MONDO Dossier Speciale Special Issue
ITALIAN ROADS WORLDWIDE MADE IN ITALY
AIPCR DANZICA 2018
Q La M-11 tra Mosca
Q Servizi invernali sicuri
e San Pietroburgo Highway M-11 between Moscow and Saint Petersburg
e sostenibili Safe and Sustainable Winter Road Service
Q Il progetto C-Roads Italy C-Roads Italy Project
Q Danimarca all’italiana Italy for Denmark
Q Lo sprint arriva dall’estero The Sprint Comes from Abroad
Q Forte impronta italiana Typical Italian Features
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Grandi Opere
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La M-11 tra Mosca e San Pietroburgo
Marco Moggioli Branch Manager Astaldi Russia
Alessio Marino Ajmone Cat Coordinatore di Ingegneria
Enzo Carli Area Manager Sezione 7.2
Vincenzo Vacca Responsabile Impianti elettro-meccanici
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Highway M-11 between Moscow and Saint Petersburg ASTALDI AND THE TURKISH COMPANY IC IÇTAS ARE OPERATING IN JV FOR THE FULFILLMENT OF THE EPC CONTRACT REGARDING THE REALIZATION OF ABOUT 140 KM OF HIGHWAY M-11 MOSCOW-SAINT PETERSBURG. IN TOTAL, THE WORK INCLUDES 61 BRIDGES, VIADUCTS AND OVERPASSES. FOUR OF THE STEEL-CONCRETE DECKS WILL BE ERECTED BY LAUNCHING WORKS PREPARED AND EXECUTED DIRECTLY BY ITALIAN PERSONNEL. Astaldi and the Turkish Company IC Içtas are operating in Joint Venture (ICA) for the fulfillment of the 68 billions Rubles EPC contract regarding the realization of about 140 km of highway with toll payment, as part of the future highway connection M-11 Moscow - Saint Petersburg. This link, considered strategic for the development of all the area, will be part of the Trans European Transport Network, Corridor IX. This EPC Contract is in the frame of the Concession Agreement
regarding the realization and exploitation of this infrastructure, as granted by Avtodor - the Russian Company responsible for all the future Russian toll road network, and TCH - Two Capitals Highway as Concessionaire. The design documentation and the working documentation are thus included in the duty of ICA, operating with the technical support of the Designer, Institute “Petersburg Dorservis”. The contract assigned to ICA refers to two Sections (no. 7 and 8), the southern start of Section 7 being not
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IN RUSSIA, ASTALDI STA ESEGUENDO, IN JV CON LA SOCIETÀ TURCA IC IÇTAS, IL CONTRATTO EPC PER LA REALIZZAZIONE DI UN TRATTO DI CIRCA 140 KM DELL’AUTOSTRADA CHE COLLEGHERÀ MOSCA A SAN PIETROBURGO (M-11). L’OPERA COMPRENDE ANCHE 61 TRA PONTI, VIADOTTI E SOVRAPPASSI. QUATTRO VIADOTTI SARANNO REALIZZATI CON VARI A SPINTA PREDISPOSTI ED ESEGUITI SOTTO LA GUIDA DEL PERSONALE ITALIANO.
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n Russia, Astaldi sta eseguendo nella joint venture ICA con la Società IC Içtas (Turchia) il contratto EPC da 68 milioni di rubli per la realizzazione di un tratto di circa 140 km dell’autostrada a pedaggio che collegherà Mosca a San Pietroburgo (autostrada M-11), connessione di particolare importanza per lo sviluppo dell’area e che sarà parte del Trans European Transport Network, Corridoio IX. Il Contratto EPC è parte di un contratto di concessione per la realizzazione e gestione dell’infrastruttura, assegnato da Avtodor, Società russa responsabile per lo sviluppo della rete viaria a pedaggio del paese (operante quindi in qualità di Concedente) a TCH (Two Capital Higway, in qualità di Concessionario). Anche la progettazione definitiva ed esecutiva sono pertanto a cura di ICA, con il supporto dell’Isti1. Ponte sul fiume Izhora
tuto di progettazione Peterburg Dorservis. Il tratto da realizzare è diviso in due Sezioni (n. 7 e 8) e si collega lato Sud (inizio Sezione 7) con la Sezione 6 di M-11 (oggetto di diversa Concessione) nonché, tramite svincolo, con un altro asse viario importante, la M-10, nei pressi della città di Novgorod. Un secondo snodo intermedio (al termine della Sezione 7) consentirà il raccordo con la strada A-120 (collegamento con il centro turistico di Gatchina ed altri), mentre la successiva Sezione 8 prosegue fino a innestarsi a Nord, tramite apposito svincolo, sulla circonvallazione autostradale di San Pietroburgo (KAD). In corrispondenza di detti tre svincoli saranno realizzate le stazioni di pedaggio, nonché gli edifici e le infrastrutture tecnico-gestionali. Sono previste poi 6 aree di sosta lungo il tracciato.
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2. Un cantiere dell’opera
1. Izhora Bridge 2. A worksite
far from the town of Novgorod and allowing the interconnection with both the previous Section 6 (realized by a different Concessionaire) and the M-10, also one important road connection. A second junction is under construction at the intersection with the A-120 (end of Section 7 - connection with the touristic town of Gatchina and others). Then the Section 8 starts and prosecutes until the final connection at the northern junction with the ring road of Saint Petersburg (KAD) - (see article on September issue on pag. 29). The Toll Plazas will be realized at each one of these three interconnections, together with the buildings and infrastructures required for the operation and mainte-
nance of the highway. Further, the project includes 6 rest areas along the alignment.
Design Features and Main Works The M-11 offers design characteristics fulfilling the requirements stated by the RF Norms for the highways of class ‘1A’, which allows a max speed until 150 km/h. Considering the traffic forecasts regarding next years, the Section 7 is currently realized with 2 lanes per carriageway (Phase 1 - road width 28,5m), including at the same time all the necessary structural preparatory works allowing the future expansion to 3 lanes (Phase 2).
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34 Progetto e principali lavori L’autostrada M-11 ha caratteristiche di tracciato indicate dalle norme russe come “1A”, corrispondenti a una velocità di progetto di 150 km/ora. Date le previsioni di traffico nel tempo, la Sezione 7 verrà aperta con 2 corsie per carreggiata (Fase 1- piattaforma con larghezza pari a 28,5 m), con diffuse predisposizioni strutturali per un futuro agevole allargamento a 3 corsie (Fase 2). 55 km di detta tratta sono realizzati direttamente da Astaldi. La Sezione 8, di penetrazione nelle aree periferiche e urbane, sarà realizzata già in questa fase con carreggiate a 3 corsie (larghezza complessiva pari a 36m). I tratti con opere in rilevato sono prevalenti, con altezze da 2,5 a 12 m. Su terreni compressibili, oltre ad aver contenuto dette altezze ove possibile, sono stati realizzati interventi di controllo e accelerazione dei cedimenti (dreni infissi, jet grouting eccetera, lungo un totale di 12 km di autostra-
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The Section 8, servicing areas already with more suburban - urban traffic, will be realized directly with 3 lanes since this phase (road width 36m). The major part of the alignment is realized on embankments, with height H in the range from 2,5m until about 12m. On the more compressible soils the design has limited the values of H as much as possible, adopting also where necessary typical solutions aimed to limit the entity/speed up the consolidation settlements (e.g. wick drains, jet grouting… along a tot. of 12 km of M-11). When crossing peat deposits (max 2÷3m depth, along a tot. of about 23km), the preparatory works require the excavation and sand filling of all the organic materials. Earth reinforced retaining walls, designed for 5,5km in tot. (height 10m) - have been applied especially to limit the right of way or the interaction with existing structures and networks. The alignment M-11 crosses 19 major rivers and a num-
da). In presenza di depositi di torbe sono state adottate bonifiche per sostituzione (sino a 2÷3 m di profondità per un totale di 23 km). Per contenere gli ingombri a terra e le interazioni con strade e servizi, sono utilizzati anche muri in terra armata (altezza massima10 m), con sviluppo complessivo di circa 5,5 km. Il tracciato attraversa 19 fiumi e vari corsi d’acqua minori. Numerose le strade minori interferite o passaggi per esigenze locali e fauna, 6 le intersezioni con ferrovie in esercizio. Più di 350 sono i sotto-servizi e reti rilocati o protetti. Vengono complessivamente realizzati 61 tra ponti, viadotti e sovrappassi (lunghezza totale 4,5 km), di cui 9 a trave continua in acciaio-calcestruzzo, 54 con impalcati in c.a. semplicemente appoggiati, tutti con fondazioni su pali (in genere prefabbricati e battuti). Per creare meno disagi nelle zone di rammaglio con la M-10 e il KAD, quattro dei viadotti a struttura mista sono realizzati con vari
3, 4. L’opera include 61 tra ponti, viadotti e cavalcavia
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ber of minor ones, as well as many local roads or passages for animals, plus a total of 6 railways facilities in operation. Further, more than 350 canalizations and service networks have been relocated and protected along the 140 km of new highway. In total, it leads to realize 61 bridges, viaducts and overpasses (total lengh=4,5km): 9 out of them are requiring a steel-concrete composite deck - with a static scheme like ‘continuous beam’, meanwhile the other 54 will be built with a concrete girder deck and the ‘simply supported beam’ static scheme. The usual foundation scheme is based on precast-driven concrete piles. In the M-10 and KAD junction areas, with more crowded traffic, 4 of the above steel-concrete decks will be erected by launching (overcoming spans until 83m), even with strong obliquities of intersection. These launching works are prepared and executed directly by Astaldi’s personnel (relying also on the expertize
3, 4. The work includes 61 bridges, viaducts and overpasses
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5. Vista aerea dei lavori (novembre 2017) 6. Struttura in calcestruzzo 7. Intervento di pavimentazione
a spinta, operando anche con obliquità notevoli (luci fino a 83 m). I vari sono predisposti ed eseguiti sotto la guida di personale Astaldi (forte tra l’altro dell’esperienza acquisita anche nella realizzazione di importanti opere simili lungo riva e a mare, per il tratto recentemente inaugurato di 12 km a completamento del KAD). L’interferenza risolta in modo più interessante è l’attraversamento in forte obliquità (40 gradi) del rilevato di collegamento ferroviario per 6
Varsavia, realizzato per circa 50 m sotto binario senza interruzioni di traffico (anche in questo caso con responsabili italiani): un “guscio” iniziale di 50 micro tunnelling suborizzontali affiancati e connessi (diametro 1 m) consente il successivo scavo delle due canne di sottopasso (fronti di circa 15x8m cad.), eseguite con tecnologie e sequenze di consolidamento fronti, scavi e rivestimenti definitivi tipiche di opere in galleria in terreni granulari. 7
5. Aereal view of the works (November 2017) 6. Concrete structure 7. Asphalt works
acquired when realizing important similar works along the 12 km of KAD recently completed and open to traffic). The structure realized with more interesting approach is the underpass with strong obliquity (40 degrees) to be opened by excavating for about 50 m in the embankment beneath the railway to Warsaw. This work is entirely realized without interruption of train traffic (also in this case, with Italian responsible): in the embankment of more than 12 m high, one ‘shield’ has been initially
realized by driving 50 sub horizontal micro tunnel pipes - mutually connected (D=1m), allowing for the subsequent excavation of the two tunnels beneath (front of excavation about 15m x 8m each). This excavation is made with sequences and technologies typical of analogous works for tunneling in granular soils. The culverts are realized with corrugated steel (156 pipes, D=1.5m), or in reinforced precast concrete - mainly as box culverts (23 cases), where the water courses require greater dimen-
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36 Sono infine previsti 156 tombini in acciaio corrugato (diametro 1,5 m), con altri 23 tombini in c.a. prefabbricato dedicati alle intersezioni con portate e dimensioni maggiori. Tre impianti di produzione asfalti sono stati installati per servire in contemporanea i vari fronti di lavorazione (un quarto impianto verrà attivato nella fase di produzione più intensa). Piú in generale, i volumi e le tempistiche di approvvigionamento, trasporto-distribuzione e controllo dei materiali rappresentano uno dei temi chiave da gestire per il Contraente, con impegno diretto di Astaldi. Alla sicurezza in fase di costruzione (responsabile Astaldi) è parimenti dedicato un incessante impegno organizzativo, progettuale e di controllo (alcuni dati: fino a 2.000 maestranze/giorno, 390 Sub-Contractor diretti, traffico di cantiere fino a 1.000 camion/giorno). Molte le soluzioni di dettaglio previste, inoltre, per garantire la sicurezza in esercizio e facilitare la futura manutenzione (per esempio
tramite 18 sottopassi dedicati per i cambi di carreggiata). Sicurezza e comfort sono ottenuti, per un progetto simile, anche attraverso la cura dell’impiantistica (controllo remoto e messaggistica all’utenza, coordinati con le reti delle arterie interferite, illuminazione a LED lungo tutti i 139 km, soluzioni di pagamento pedaggi, ecc. tutte opere realizzate con management ed expertise Astaldi) e dell’ambiente (per esempio 46 km di barriere antirumore, molteplici sottopassi faunistici, 145 impianti di primo trattamento acque di pioggia, 90 vasche di depurazione idro-botanica, riduzione dei consumi energetici).
Stato di avanzamento a giugno 2017 Nel complesso, a giugno 2017 il progetto ha raggiunto un avanzamento fisico pari a oltre il 40%, con alcuni primi tratti già completati con relativi asfalti. Il completamento delle opere è atteso nel 2018. QQ
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sions. Asphalt plants have been installed at 3 places along the alignment, in order to timely feed the different fronts of contemporary operation - a fourth one will be ready at the moment when more production will be required. Strong commitment is paid to the protection of the safety of workers during construction (under Astaldi’s responsible), requiring unceasing efforts in terms of organization, design and control (just to provide some ‘dimensions’ of this issue: up to 2.000 workers operating every day, 390 direct Sub Contractors, until 1.000 trucks/day circulating in the construction sites). Many design details and resources are devoted also to the safety issues regarding subsequent operation and maintenance phases (as one example, 18 dedicated underpasses are realized for allowing separate and safe exchanges of carriageway to the maintenance team). Safety and comfort in this kind of project will arise also from the electric/electromechanical and soft-
8. Grafico riguardante il progresso dei lavori a giugno 2017
ware parts (remote control and messages to the drivers - coordinating these features with the similar networks of M-10, A-120 and KAD, external lighting adopting LED lamps all along the 139 km, different manual or automatic options offered for toll payments - all these aspects under Astaldi’s management) as well as from the solutions for environmental protection (e.g. 46km of anti-noise barriers to be installed, many underpasses for wild animals, 145 local water treatment plants and 90 hydro botanic treatment plants, reduced energy consumption).
8. Diagram concerning the progress of the project at June 2017
Progress of the Project at June 2017 As a whole, at June 2017 the project shows a progress of more than the 40% - in terms of works, some first stretches being already completed with their asphalt pavement. The completion of works should be possible in 2018. QQ
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38 ITS Cooperative Systems
Il progetto C-Roads Italy CON IL LANCIO UFFICIALE, DA PARTE DEL COMMISSARIO AI TRASPORTI DELLA COMMISSIONE EUROPEA, VIOLETA BULC, HA PRESO AVVIO IL PROGETTO DENOMINATO “C-ROADS ITALY”, CHE CONTRIBUIRÀ ALLO SVILUPPO DI SISTEMI COOPERATIVI ITS (I COSIDDETTI C-ITS) FUNZIONALI A SPERIMENTARE LA COMUNICAZIONE TRA VEICOLI (V2V) E TRA VEICOLI E INFRASTRUTTURA (V2I).
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o scorso 9 novembre a Tallinn, in Estonia, in occasione dei “Digital Transport Days”, Violeta Bulc, Commissario ai Trasporti della Commissione Europea, ha ufficialmente dato l’avvio del progetto C-RODAS ITALY, consegnando alla dottoressa Iolanda de Luca, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Direzione generale per lo sviluppo del territorio, la programmazione e i progetti internazionali Divisione IV-Sviluppo della rete di trasporto transeuropea e dei corridoi multimodali, il contratto di co-finanziamento per il progetto nazionale. All’interno della programmazione “Connecting Europe Facility” (CEF) 2014-2020, la Commissione europea (DG MOVE-EC INEA), ha pubblicato, in data 13 ottobre 2016, uno specifico bando con l’obiettivo di supportare finanziariamente progetti pilota C-ITS (Sistemi Cooperativi di Trasporto Intelligenti) per testare la comunicazione tra veicoli (V2V) e tra veicoli e infrastruttura (V2I). Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Direzione Generale per lo sviluppo del territorio, la programmazione e i progetti internazionali, Divisione IV-Sviluppo della rete di trasporto transeuropea e dei corridoi multimodali, ha cooperato con diverse Società nazionali, a vario titolo impegnate nello sviluppo,
sperimentazione e implementazione di sistemi C-ITS (V2V e V2I), al fine di sviluppare una Proposta progettuale nel quadro degli obiettivi previsti del bando CEF Transport Call 2016. Pertanto, è stata elaborata la proposta progettuale denominata “C-ROADS ITALY” che vede come beneficiario e coordinatore il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti,
Alessandro Javicoli Esperto ITS Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti*
*ITS Expert of the Ministry of Infrastructure and Transport
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C-Roads Italy Project VIOLETA BULC, COMMISSIONER FOR TRANSPORT OF THE EUROPEAN COMMISSION, OFFICIALLY LAUNCHED THE PROJECT NAMED “C-ROADS ITALY” WHICH WILL CONTRIBUTE TO THE DEPLOYMENT OF COOPERATIVE ITS (C-ITS), DEVOTED TO TEST VEHICLE TO VEHICLE (V2V) AND VEHICLE TO INFRASTRUCTURE (V2I) COMMMUNICATIONS. On 9 November in Tallinn, in the framework of the Digital Transport Days, Violeta Bulc - Commissioner for Transport of the European Commission - officially launched the project named “C-ROADS ITALY”, hand in to Iolanda de Luca, Ministry of Infrastructure and Transport-Directorate General for Territorial Development, Programming and International Projects-Division IV Development of the Trans-European Transport Network and multimodal corridors, the signed Grant Agreement-the EC co-financing grant agreement for the C-ROADS ITALY project. Within the “Connecting Europe Facility” (CEF) 2014-2020, the European Commission (DG MOVE-EC INEA) published, on 13 October 2016, a specific call, with the aiming to grant, pilot projects contributing to the deployment of Cooperative ITS (C-ITS), devoted to test vehicle to
vehicle (V2V) and vehicle to infrastructure (V2I) communications. The Ministry of Infrastructure and Transport-Directorate General for Territorial Development, Programming and International Projects, Division IV Development of the Trans-European Transport Network and multimodal corridors, has cooperated with several national stakeholders that are involved, in a different way, in deploying and testing implementation of C-ITS (V2V and V2I) systems, in order to develop a project proposals to answer the CEF Transport ITS Call 2016. Therefore, the “C-ROADS ITALY” project proposal has been elaborated; the Beneficiary and Coordinator is the Ministry of Infrastructure and TransportDirectorate General for Territorial Development, Programming and International Projects - Division IV Development of the trans-European transport and
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1. Area del progetto 1. Location of the action 2. Consegna del contratto di co-finanziamento da Violeta Bulc (EC Commissario Trasporti) a Iolanda De Luca (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) 2. Violeta Bulc (European Commissioner for Transport and Mobility) delivers the Grant Agreement to Iolanda De Luca (Ministry of Infrastructure and Transport) 3. Implementing Bodies di C-ROADS ITALY 3. C-ROADS ITALY Implementing Bodies
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Direzione Generale per lo sviluppo del territorio, la programmazione e i progetti internazionali, Divisione IV-Sviluppo della rete di trasporto transeuropea e dei corridoi multimodali e, come soggetti attuatori, (Implementing bodies) le seguenti società (in ordine alfabetico): Autostrada del Brennero SpA, Autovie Venete SpA, Azcom Technology Srl, CAV Concessioni Autostradali Venete SpA, Centro Ricerche FIAT ScpA, F.lli Codognotto di Codognotto Gianfranco & C. snc, Iveco SpA, Ministero dell’Interno- Dipartimento della pubblica Sicurezza-Servizio Polizia Stradale, North Italy Communications Srl, Politecnico di Milano-Dipartimento di Design, Telecom Italia SpA.
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ti C-ROADS nazionali dei vari Stati membri che lavorano per l’implementazione di servizi C-ITS. Gli obiettivi della C-ROADS PLATFORM sono rivolti alla definizione dei requisiti funzionali, tecnici e organizzativi per garantire l’interoperabilità e l’armonizzazione dei servizi C-ITS tra i progetti piloti nazionali. Attualmente i siti pilota C-ITS verranno realizzati in 16 Stati membri (Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Irlanda, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svezia, Olanda, Regno Unito e Italia) per testare e successivamente rendere fruibili i servizi “Day 1” e successivamente “Day 1.5” come definiti dalla “Piattaforma C-ITS” della Commissione europea. Nei singoli progetti C-ROADS nazionali saranno effettuati investimenti per rendere le infrastrutture stradali adeguate per la fornitura dei servizi “Day 1” e per lo scambio dati con i veicoli (V2I), parallelamente alcuni settori dell’industria, quali automobilistica e operatori telefonici, saranno coinvolti per testare sul campo la componentistica per effettuare lo scambio dati ed i relativi servizi. Nello specifico, nel progetto pilota C-ROADS ITALY saranno testati, oltre alcuni dei servizi “Day 1, anche il “Truck Platooning” per i mezzi pesanti nonché la sperimentazione di guida autonoma sulle auto (Highway Chauffeur) in condizioni di traffico reali. Per maggiori informazioni: itsprojects@ramspa.it QQ
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Soggetti attuatori Il progetto C-RODAS ITALY, che sarà implementato lungo l’asse autostradale dell’Autostrada del Brenero, con altri siti previsti sulla rete gestita da Autovie Venete e CAV (Tangenziale di Mestre), prevede anche dei test transfrontalieri con l’Austria. C-ROADS ITALY fa parte della piattaforma europea denominata “C-ROADS PLATFORM” che raggruppa i vari proget-
multimodal corridors and, as implementing bodies, the following companies (in alphabetical order): Autostrada del Brennero SpA, Autovie Venete SpA, Azcom Technology Srl, CAV Concessioni Autostradali Venete SpA, Centro Ricerche FIAT ScpA, F.lli Codognotto di Codognotto Gianfranco & C. snc, Iveco SpA, Ministero dell’Interno- Dipartimento della pubblica Sicurezza-Servizio Polizia Stradale, North Italy Communications Srl, Politecnico di Milano-Dipartimento di Design, Telecom Italia SpA.
Implementing Bodies C-RODAS ITALY project, will be implemented mainly on the network managed by Autostrada del Brennero, other test sites have been planned on the network managed by Autovie Venete and CAV (Tangenziale di Mestre), moreover there are planned also cross-border tests with Austria. C-RODAS ITALY is part of the European platform called “C-ROADS PLATFORM” which brings together the various national C-ROADS projects that are running in some Member States working on the implementation of C-ITS services. The objectives of the
C-ROADS PLATFORM are to define functional, technical and organizational requirements to ensure the interoperability and harmonization of C-ITS services among national pilot projects. Currently, national C-ROADS pilot projects are involving 16 EU Member States (Austria, Belgium, Czech Republic, Denmark, Finland, France, Germany, Hungary, Ireland, Portugal, Slovenia, Spain, Sweden, The Nederlands, United Kingdom and Italy) to test and later make available “Day 1” and later “Day 1.5” services as defined by the European Commission’s “CITS Platform”. In each national C-ROADS project, investments will be made to make road infrastructure able to provide Day1 and Vehicle Data Exchange (V2I), while, industry sectors, such as vehicle OEMes and telephone operators, will be involved in testing field-based components for data exchange and related services. Specifically, C-ROADS ITALY pilot project will tested, in addition to some of the selected “Day 1” service, also “Truck Platooning” for heavy goods vehicles as well as autonomous driving for vehicles (Highway Chauffeur) in real traffic conditions. For more information: itsprojects@ramspa.it QQ
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A cura della redazione
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Danimarca all’italiana UNA SQUADRA DI IMPRESE DEL BELPAESE COSTRUIRÀ IL NUOVO STORSTRØM BRIDGE IN DANIMARCA, UN PONTE DI 6,5 KM IN ELEMENTI PREFABBRICATI PRECOMPRESSI CHE OSPITERÀ DUE CORSIE STRADALI E DUE BINARI PER IL TRANSITO DEI TRENI AD ALTA VELOCITÀ, NONCHÈ UN TRACCIATO CICLO-PEDONALE.
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l gruppo Condotte, in joint venture di imprese con Itinera (capofila) e Grandi Lavori Fincosit, si è aggiudicato il contratto per la progettazione e costruzione del nuovo Storstrøm Bridge, in Danimarca. La gara per la realizzazione del terzo ponte più lungo del Paese scandivano è stata indetta dalla Danish Road Directorate del Ministero dei Trasporti danese. Il valore economico della commessa è pari a 277 milioni di euro. I lavori saranno ultimati nella seconda metà del 2022.
1. Il nuovo ponte comprenderà due linee ferroviarie e due corsie stradali 2. Localizzazione dell’opera
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Italy for Denmark A TEAM OF ITALIAN CONSTRUCTION COMPANIES WILL BUILD THE NEW STORSTRØM BRIDGE IN DENMARK. IT WILL BE BUILT IN PREFABRICATED ELEMENTS, WITH A TOTAL LENGTH OF 6,5KM. THE PROJECT WILL INCLUDE TWO ROAD LANES, DOUBLE-TRACK RAILWAY LINE FOR THE TRANSIT OF HIGH-SPEED TRAIN AND A PEDESTRIAN AND BICYCLE LANE.
1. The new bridge will include two railway tracks and two traffic lanes 2. Localization of the work
The contract for the design and build of the new Storstrøm Bridge was awarded to the Condotte Group, in joint venture with Itinera (leader) and Grandi Lavori Fincosit. The tender for the construction of Denmark’s third longest bridge was launched by the Danish Road Directorate of the Danish Ministry of Transport. The value of the Project is 277 million Euros. Work will be completed in the second half of 2022. Duccio Astaldi, President of Condotte, commented as follows: “Condotte confirm its presence in Northern European coun-
tries are getting stronger day by day. With this new success, Condotte’s continuous and winning strategy based on the skills and technological knowledge that, after the important achievement in Norway, has allowed to enter successfully into the competitive and strategic Danish market. It is important to note that the partnership and therefore the cooperation between Italian companies have increased the strength of the system, leading to remarkable results and allowing the achievement of high level goals”.
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concluso - come l’unione e dunque la cooperazione di imprese italiane abbia aumentato la forza del sistema comportando notevoli risultati e permettendo di raggiungere traguardi di grande livello”.
Ponte stradale e ferroviario
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3. La lunghezza complessiva sarà di 6,5 km 4. Il ponte esistente: sarà demolito
“Continua il processo di radicamento del nostro Gruppo nei Paesi del Nord Europa - ha commentato il presidente di Condotte, Duccio Astaldi -. Con questo nuovo successo Condotte dà continuità a una politica vincente improntata alle competenze e alla specializzazione tecnologica, che dopo le importanti acquisizioni in Norvegia, ci ha permesso di entrare in un mercato altrettanto competitivo e strategico come quello danese”. “È interessante constatare - ha
Il nuovo Storstrøm Bridge, dal nome dell’omonimo braccio di mare che divide la Regione della Selandia, la maggiore isola danese dove si trova la capitale Copenaghen, da Falster, nella parte meridionale del paese scandinavo, collegherà le città di Vordingborg e Orehoved. In particolare, il contratto prevede lo sviluppo del progetto per la realizzazione di un ponte stradale e ferroviario. Verrà costruito in elementi prefabbricati precompressi, avrà una lunghezza complessiva di 6,5 km (comprensivo dell’impalcato di circa 3,8 km e delle due rampe d’accesso) e una larghezza di 24 metri. La struttura ospiterà due corsie stradali sulle quali si stima un traffico di circa 8.000 vetture al giorno, due binari per il transito dei treni ad alta velocità adibiti al trasporto sia dei passeggeri che delle merci (nell’ambito della linea ferroviaria Copenaghen-Amburgo) e una corsia pedonale e ciclabile. Lo Storstrøm Bridge permetterà di incrementare la circolazione dalla Danimarca verso nodi commerciali strategici continentali come Amburgo, Brema o Hannover. Sostituirà il vecchio ponte che si trova più a Est rispetto al nuovo e che, essendo stato costruito nel 1939, non è più in grado di sostenere gli attuali volumi di traffico. QQ
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5 5. Rendering del nuovo Storstrøm Bridge
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3. The toal length will be 6.5km 4. Existing bridge, to be demolished 5. Render of the new Storstrøm Bridge
Road and Rail Bridge The new Storstrøm Bridge, is named after a strait that connects the Zealand Region, Denmark’s largest island where the capital city Copenhagen is situated, to Falster, in the southern part of the Scandinavian country, it will link the cities of Vordingborg and Orehoved. In particular, the contract foresees the construction of a road and rail bridge. It will be built in prefabricated elements, with a total length of 6.5km (including a 3.8km long bridge deck and two access ramps) and 24m wide. The Project will include two
lanes on which the road traffic is estimated to be about 8,000 cars per day, double-track railway line for the transit of high-speed train, both for passengers and goods (part of the Copenhagen-Hamburg railway line) and a pedestrian and bicycle lane. The Storstrøm Bridge will help to improve the road traffic from Denmark to strategic trading cities such as Hamburg, Bremen or Hanover. It will replace the old bridge located eastward, built in 1939 which is no longer able to support the current traffic volumes. QQ
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Italian Design
A cura della redazione
Lo sprint arriva dall’estero PROGETTUALITÀ ITALIANA DI SUCCESSO IN TUTTI GLI ANGOLI DEL PIANETA. È QUELLA ESPRESSA DA 3TI PROGETTI, TRA LE PRIME 225 SOCIETÀ DI ENGINEERING MONDIALI PER LA RIVISTA USA ENR. LA SOCIETÀ È IMPEGNATA IN QATAR, ARABIA, OMAN E ROMANIA, MA ANCHE IN FRANCIA, SVEZIA E INDIA.
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The Sprint Comes from Abroad THE ITALIAN DESIGN HAS BEEN SUCCESSFUL IN THE ENTIRE PLANET THANKS TO THE ACTIVITY OF 3TI PROGETTI, INCLUDED IN THE “TOP 225 GLOBAL ENGINEERING COMPANIES” DRAWN BY THE US MAGAZINE ENR. THE COMPANY IS AT WORK IN QATAR, SAUDI ARABIA, OMAN AND ROMANIA, BUT ALSO IN FRANCE, SWEDEN AND INDIA. Qatar, Saudi Arabia, Oman, Romania, but also France, Sweden and India. Since 2012, the attention of 3TI Progetti, which is celebrating this year the twentieth year of activity in the field of integrated engineering, is strongly oriented towards foreign countries. Giovanni Maria Cepparotti, Alfredo Ingletti and Stefano Luca Possati, founding partners and fully engaged operationally, even today, in the company, have identified the best strategy in the development of the international market to continue the process of steady growth that has characterized the organization’s path in recent years. An indication of this success on the road to internationalization is the pres-
ence, by now for the third consecutive year, in the special classification drawn up by the American magazine ENR, which sorts the first 225 global engineering companies based on the turnover in the international market.
International Reputation “Investing commitment and human and financial resources abroad was a choice that has delivered the expected results - explains President Ingletti - allowing us in 2016 to achieve across borders 75% of our turnover, 19 million out of a total of over 25, and
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atar, Arabia Saudita, Oman, Romania, ma anche Francia, Svezia e India. Dal 2012 l’attenzione di 3TI Progetti, che celebra quest’anno il ventesimo anno di attività nel settore dell’ingegneria integrata, è fortemente orientata verso l’estero. Giovanni Maria Cepparotti, Alfredo Ingletti e Stefano Luca Possati, soci fondatori e ancora oggi pienamente impegnati operativamente nella società , hanno individuato nello sviluppo del mercato internazionale la strategia migliore per continuare il processo di crescita costante che ha caratterizzato il percorso dell’organizzazione negli ultimi anni. Indice di questo successo sulla strada dell’internazionalizzazione è la presenza, ormai per il terzo anno consecutivo, nella speciale classifica stilata dalla rivista americana ENR, che ordina le prime 225 società di ingegneria mondiali sulla base del fatturato nel mercato internazionale.
1. Aeroporto di Muscat, Oman 1. Muscat airport, Oman 2. Da sinistra: Alfredo Ingletti, Giovanni Maria Cepparotti, Stefano Luca Possati, soci fondatori di 3TI Progetti 2. From the left: Alfredo Ingletti, Giovanni Maria Cepparotti, Stefano Luca Possati, founding partners of 3TI Progetti
Reputazione internazionale “Quella di investire all’estero impegno e risorse, umane e finanziarie, è stata una scelta che ha dato i risultati attesi spiega il presidente Ingletti - permettendoci nel 2016 di realizzare oltre confine il 75% del nostro fatturato, 19 milioni degli oltre 25 totali, e di acquisire sempre maggiore credibilitĂ e reputazione internazionaleâ€?. La metropolitana di Doha, di cui 3TI Progetti è lead designer 3
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3. Stazione iconica della metropolitana di Riyadh, in Arabia Saudita 3. Riyad metro, Saudi Arabia: iconic station
gain even greater credibility and international reputation.� Doha subway whose lead designer is 3TI Progetti for the Red Line South Underground, Riyadh subway 3rd line, Muscat Airport are some of the major projects derived from these investments. “In addition to the Middle East, nevertheless, Europe is also a fertile and potentially of great interest market - adds Cepparotti -. In Romania, for example, we have earned a great reputation with the assignment for Brasov-Simeria railway line Supervision of Works, which has allowed us to obtain many other job orders related to the transport sector, such as the design of intervention measures on Craiova, Tulcea and Bacău airports, various road infrastructure projects and an interesting project of ecologic urban transport of the utmost, even technological avant-garde.� “Big transport infrastructures - underlines Possati - represent our core business, about 65% of the overall turnover. The rest of the activities of our approximately 300 professionals, distributed between the headquarters of Rome and the 13 offices scattered around the world, focuses on projects of social
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per la Red Line South Underground, la linea 3 della metropolitana di Riyadh, l’aeroporto di Muscat sono alcuni dei progetti principali frutto di questi investimenti. “Oltre al Middle East, però, anche l’Europa è un mercato fertile e potenzialmente di grande interesse - aggiunge Cepparotti -. In Romania, per esempio, abbiamo conquistato un’ottima considerazione con l’incarico per la Direzione Lavori della linea ferroviaria Brasov-Simeria, attivitĂ che ci ha permesso poi di acquisire molte altre commesse riguardanti il settore dei trasporti, come la progettazione degli interventi negli aeURSRUWL GL &UDLRYD 7XOFHD H %DFăX GLYHUVL SURJHWWL GL LQIUDstrutture stradali e un interessante progetto di trasporti urbani ecologici di assoluta avanguardia, anche tecnologicaâ€?. “Le grandi infrastrutture per il trasporto - sottolinea Possati - rappresentano il nostro core business, circa il 65% del giro d’affari complessivo. Il resto delle attivitĂ dei nostri circa 300 professionisti, distribuiti tra il quartier generale di Roma e i 13 uffici sparsi nel mondo, si concentra su progetti di interesse sociale (ospedali, scuole, universitĂ e musei) e nel settore dell’acqua, dell’ambiente e delle energie rinnovabiliâ€?.
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Ritorno in Europa Dopo aver consolidato le proprie posizioni in paesi piĂš o meno emergenti, che offrono piĂš opportunitĂ e una competizione piĂš accessibile, ma anche piĂš rischi, 3TI Progetti sta indirizzando le proprie energie verso paesi a piĂš alto tasso di industrializzazione, specialmente in Europa. “Nel 2016 - commenta ancora Ingletti - sfruttando le esperienze maturate negli ultimi anni nei grandi progetti infrastrutturali nel Middle East, e gli investimenti strutturali nell’applicazione integrale della tecnologia BIM, abbiamo indirizzato la nostra attenzione verso l’Europa, in particolare Francia (Parigi) e Scandinavia, paesi che stanno attuando ciclopici piani di investimento in infrastrutture di trasporto, nei quali contiamo di trovare degli spazi interessanti. Allo stesso tempo guardiamo all’area balcanica e all’Europa Centrale e dell’Est, in cui abbiamo in questi anni consolidato la nostra presenzaâ€?. QQ
interest (hospitals, schools, universities and museums) and in the water, environment and renewable energy field.�
Back to Europe After consolidating its own positions in more or less emerging countries, offering more opportunities and a more accessible competition, but also more risks, 3TI Progetti is directing its own energies towards countries with the highest rate of industrialization, especially in Europe. “In 2016 - remarks Ingletti - taking advantage of the experience gained in recent years in major infrastructure projects in the Middle East and structural investments in the full implementation of BIM technology, we have focused our attention on Europe, particularly France (Paris) and Scandinavia, countries that are implementing huge investment plans in transport infrastructures, where we hope to find some interesting spaces. At the same time we observe the Balkan area and Central and Eastern Europe, where we have consolidated our presence these years.� QQ
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Progettazione Strutturale
Forte impronta italiana LA SOCIETÀ DI ENGINEERING ITALIANA POLITECNICA HA SVILUPPATO LA PROGETTAZIONE STRUTTURALE DELL’INVOLUCRO DI COPERTURA DEL NUOVO AEROPORTO DI PANAMA CITY, NELL’AMBITO DEL PROGETTO DENOMINATO “GREATNESS IN THE SKY”. IL MATERIALE IMPIEGATO, COMPOSTO DA MIGLIAIA DI PEZZI DI DIMENSIONI VARIABILI, È PROGETTATO E COSTRUITO IN ITALIA. Emilia Longoni
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Typical Italian Features THE ITALIAN ENGINEERING COMPANY POLITECNICA HAS DEVELOPED THE STRUCTURAL DESIGN OF THE ROOF OF THE NEW AIRPORT IN PANAMA CITY, IN THE CONTEXT OF THE PROJECT NAMED “GREATNESS IN THE SKY”. THE CONSTRUCTION MATERIALS, CONSISTING IN THOUSAND OF COMPONENTS VARYING IN SIZE, WILL BE ENTIRELY DESIGN AND MANUFACTURED IN ITALY The Italian engineering company Politecnica designed on behalf of ISCOM SpA, manufacturer of the Riverclack® roofing system, the structural design of the superstructure elements forming the roof of Tocumen new international airport in Panama City, project designed by Foster+Partners architects. The Project, named “greatness in the sky” project, specifically envisages the construction design by Politecnica of the load-bearing structures supporting the roof for the new airport, where the
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iconically designed, cutting-edge structure is there to symbolize the growth and development in the area. The enveloping shell of the building introduces a new landmark in Panama City, being the distinguishing trait of integrated structural and environmental strategies. The roof of the new airport, based on typical Italian features, will be implemented by using construction material entirely designed and manufactured in Italy, thousands of components varying in size, manufactured by Italian companies and workshops.
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1, 2. Due punti di vista sulla copertura del nuovo terminal di Panama City 1, 2. Two points of view on the roof of the new Panama City’s terminal 3. Politecnica ha sviluppato la progettazione strutturale della copertura 3. Politecnica developed the structural design of the roof
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a società di progettazione italiana Politecnica ha realizzato per conto di ISCOM SpA, produttrice del sistema di copertura Riverclack®, la progettazione strutturale delle sovrastrutture che costituiscono l’involucro di copertura del nuovo aeroporto internazionale Tocumen di Panama City progettato da Foster+Partners. Il progetto - denominato “greatness in the sky” - ha previsto in particolare la progettazione costruttiva, da parte di Politecnica, delle strutture di supporto della copertura per il nuovo aeroporto, una struttura dal design moderno e iconico, simbolo della crescita e dello sviluppo del territorio. L’involucro dell’edificio rappresenta un nuovo landmark per la città di Panama City ed è l’elemento caratterizzante che dimostra l’integrazione tra struttura e strategie ambientali. Il progetto della copertura ha una forte impronta italiana. Tutto il materiale con cui verrà realizzata la copertura dell’aeroporto - composto da migliaia di pezzi di dimensioni variabili - è progettato e costruito in Italia da aziende e officine italiane. La sfida tecnica è nell’ideazione di un sistema di elementi a supporto del rivestimento di copertura, per una superficie di quasi 700 metri di sviluppo longitudinale e 180 trasversale, con doppia curvatura continuamente variabile e gradiente molto contenuto. Questo richiede particolare rigore progettuale nella definizione e nel controllo della forma dell’involucro. Una volta poi elaborata la superfice, la progettazione si è rivolta all’ingegnerizzazione degli elementi strutturali che costituiscono il sostegno del manto di copertura e al tempo stesso soluzione della forma geometrica, garantendo la necessaria resistenza agli effetti del vento e dell’azione sismica richiesta dalle norme americane. “Siamo molto onorati della possibilità di lavorare al nuovo aeroporto di Tocumen, un progetto che riconosce la leadership internazionale di Politecnica nella progettazione di opere tecnicamente complesse. Questo è per noi motivo di particolare orgoglio, ma al tempo stesso di grande responsabilità nei confronti del nostro Paese”, ha dichiarato Francesca Federzoni, Presidente di Politecnica.
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Alla scoperta del progetto Il nuovo Aeroporto Internazionale di Panama, progettato da Foster+Partners, è costituito da una superficie di copertura con sviluppo massimo longitudinale di 670 m e trasversale di 180 m. La doppia curvatura è continuamente variabile sia in valore che in segno, ma con gradiente molto contenuto. Questo fatto richiede particolare rigore progettuale nella definizione e nel controllo della forma dell’involucro. L’inserimento di due grandi canali per la raccolta delle acque e l’andamento delle relative pendenze costituiscono un’altra complessità riguardante la geometria di raccordo. D’altro canto l’andamento delle strutture metalliche principali delimita una superficie diversa da quella definita “obiettivo”, oltre ad essere affetta da tolleranze di montaggio che, date le grandi dimensioni della struttura, risultano sensibili allo studio delle variazioni di curvatura. Elaborata la superficie “obiettivo”, la progettazione svolta da Politecnica Ingegneria e Architettura si è poi rivolta
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A technically challenging concept for a system of elements supporting the roof covering, around 700 meters in length and 180 in width, double-curved, continuously varying, with a remarkably small gradient. Great design accuracy is thus demanded for the definition and control of the case shape. Once developed the surface, the designing team focused on engineering the structural elements to support the roof envelope and achieve the geometrical shape solution, thus assuring the essential resistance to wind and seismic action for compliance with locally applicable standards. “We are quite honored to work for the realization of Tocumen new airport, a project highlighting Politecnica’s international leadership in the design of technically sophisticated works. It makes us very proud and it does, at the same time, make us feel greatly responsible towards our country” declared Francesca Federzoni, President of Politecnica.
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46 all’ideazione e all’ingegnerizzazione di un sistema di elementi strutturali che, nella loro “serialità continuamente variabile”, diventano sostegno dell’involucro e allo stesso tempo soluzione del problema geometrico-formale-costruttivo. La copertura deve infatti garantire la necessaria resistenza agli effetti del vento e dell’azione sismica secondo i codici americani oltre che soddisfare le specifiche prestazionali richieste da Foster+Partners. Tutta l’attività di progettazione ha richiesto, inoltre, una specifica gestione digitale delle informazioni. Partendo dalla superficie “obiettivo” è infatti possibile controllare ogni singolo componente a partire dalla propria georeferenziazione di montaggio. Si ottiene così una sequenza completa che dai processi di produzione, suddivisi in diversi stabilimenti, arriva a definire il singolo imballo per il trasporto navale. QQ
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4. Particolare del progetto
I protagonisti dell’opera/Players at Work Luogo/Place Paese/Country Cliente/Client Team Incarico/Assignment
Progetto/Dates of services Area di progetto/Project area
Panama City Panama Iscom SpA Politecnica Ingegneria e Architettura Progettazione costruttiva, assistenza tecnica, elaborazione e definizione geometrica dell’involucro definitivo, della struttura di sostegno e dell’involucro di copertura/Construction design, technical assistance, development and geometrical definition of the surface and the structures supporting the roofing 2016-2017 85.000 m2
English Version
Discovering the Project The new international airport, designed by Foster+ Partners, features an area covering 670 meter maximum in length and 180 in width. The double-curved line changes continuously both in value and in pattern, maintaining a very limited gradient, which implies a remarkable design accuracy in defining and controlling the envelope shape. The introduction of two large water collection channels and relating slopes increases the complexity of the geometrical junction. On the other hand, the pattern of the metal structures defines a different surface from the “objective” area, besides being subject to assembly tolerances that, due to the large size of the structure, prove to be significant at curve variations analysis. Once developed the “objective” area, Politecnica’s designers focused on the
concept and engineering of the system of structural components supporting the roof envelope - with their “continuously changing seriality”, contributing to the achievement of the geometrical, formal and construction shape. The roof shall in fact assure the essential resistance to wind and seismic action for compliance with locally applicable codes, as well as meet Foster+Partners’ performance standards. Moreover, digital data processing was specifically required throughout the design activity. The “objective” area enables to control each and any component, starting from the relating geo-referential position in the assembly. The obtained sequence is complete and, the production process being distributed in different workshops, with a functionality providing up to individual shipment packings definition. QQ
4. Project detail
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La fiera internazionale N.1 della mobilità Connettere i professionisti mondiali di traffico e mobilità INFRASTRUTTURE • GESTIONE TRAFFICO • SMART MOBILITY • SICUREZZA E SEGNALETICA STRADALE • PARKING
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XV PIARC/AIPCR Winter Road Congress
Stefano Chiara
Servizi invernali sicuri e sostenibili
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Safe and Sustainable Winter Road Service FROM 20 TO 23 FEBRUARY 2018 THE CITY OF GDAķSK, IN POLAND, WILL WELCOME EXPERTS AND EXHIBITORS FROM ALL OVER THE WORLD TO DISCUSS THE LATES ACHIEVEMENTS IN WINTER CONDITIONS ROAD MANAGEMENT DURING THE XV PIARC INTERNATIONAL WINTER ROAD CONGRESS. AMONG THE TOPICS: CLIMATE CHANGE, ROAD SAFETY AND INFORMATION FOR USERS. PIARC, GDDKiA and the City of Gdaĸsk, one of the oldest Polish coastal city, will welcome, from 20 to 23 February 2018, all delegates, scholars, experts and exhibitors from all over the world to discuss the latest achievements in winter maintenance during the XV PIARC/AIPCR International Winter Road Congress. In Poland, representatives of various levels of government administration, associations and road agencies, European and international experts, as well as academics and
equipment manufacturers will have an opportunity to develop common standards, based on varied experiences and many years of practices, and close bilateral and multilateral cooperation. Thanks to the technical sessions, discussion panels, technical visits and professional exhibition the visitors will become familiar with the latest trends and technologies in the field of responding to extreme situations, the environmental and climate change impact on road engineering and winter management
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1. Traffico in inverno su una strada polacca 2. Dal 20 al 23 febbraio 2018 la Polonia ospiterà esperti provenienti da tutto il mondo 3. AmberExpo (Danzica, Polonia) ospiterà la XV edizione del Congresso mondiale invernale della strada PIARC/AIPCR
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DAL 20 AL 23 FEBBRAIO 2018 DANZICA, IN POLONIA, OSPITERÀ LA XV EDIZIONE DEL CONGRESSO MONDIALE INVERNALE DELL’ASSOCIAZIONE MONDIALE DELLA STRADA. ESPERTI ED ESPOSITORI PROVENIENTI DA TUTTO IL MONDO SI CONFRONTERANNO SULLE SOLUZIONI PIÙ EVOLUTE DI GESTIONE INVERNALE. TRA I TEMI PRINCIPALI: IL CAMBIAMENTO CLIMATICO, LA SICUREZZA STRADALE E L’INFORMAZIONE ALL’UTENZA.
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IPCR, GDDKiA e l’amministrazione cittadina di Danzica, una delle più antiche città costiere della Polonia, daranno il benvenuto, dal 20 al 30 febbraio 2018, a delegati, ricercatori, esperti ed espositori provenienti da tutto il mondo, riuniti per dibattere sugli ultimi ritrovati della tecnica in materia di manutenzione invernale, nel corso della XV edizione del Congresso mondiale invernale della strada PIARC/AIPCR. In Polonia, rappresentanti di vari livelli di amministrazioni governative, associazioni
e agenzie stradali, nonché esperti europei e internazionali così come accademici e produttori di macchine, avranno la possibilità di sviluppare standard comuni, basati su diverse esperienze e molti anni di esperienza, e stringere iniziative di cooperazione bilaterale e multilaterale. Grazie alle discussioni tecniche, i panel, le visite tecniche e l’esposizione professionale i visitatori potranno familiarizzare con gli ultimi trend e le tecnologie più innovative nel campo della risposta del settore alle situazioni estreme, all’impatto del cambiamento climatico sull’ingegneria stradale e sulla gestione/manutenzione delle strade. “Confido che questi dibattiti fondamentali, i panel su tematiche di così alto interesse e le novità tecnologiche - ha detto Andrzej Adamczyk, Ministro delle Infrastrutture e della Costruzione della Polonia - possano arricchire la conoscenza pratica dei visitatori, i quali, partendo da Danzica, avranno la possibilità di cono-
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1. Traffic in winter conditions on a Polish road 2. From 20 to 23 February 2018 Poland will welcome experts from all over the world 3. The XV PIARC/AIPCR International Winter Road Congress will be held at AmberExpo (Gdaĸsk, Poland)
and maintenance of roads. “I hope that substantial debates, attractive thematic panels and technological novelties will enrich the practical knowledge and that the visit to Gdaĸsk will be an opportunity to get to know Poland as a country with sustainable transportation, a safe and well-maintained road network and attractive in terms of history and culture”, said Andrzej Adamczyk, Minister of Infrastructure and Construction. “After the first International Winter Road Congress, which took place in Berchtesgaden, Germany, in January 1969, PIARC Congresses have become an established landmark and a key event for all road experts to convene”, pointed .Claude Van Rooten
President of the World Road Association. The theme of the Congress in the city of Gdaĸsk, “Providing a Safe and Sustainable Winter Road Service”, is perfectly in tune with the strategic objectives adopted by the Association, namely man- agement and finance, access and mobility, safety, infrastructure development and maintenance as well as environmental issues. “Road safety, as we all know - Van Rooten continued - is an overarching ambition for all aspects of road infrastructure and road transport, and it requires a comprehensive approach. This is why the World Road Association has published 12 reports on this topic over the recent years, and has developed its innovative
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4. Grande opera polacca: il tunnel sotto il Martwa Wisla 5. Il ponte di Kwidzyĸ: sarà meta di una delle visite tecniche 6. Area container del porto di Danzica
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scere la Polonia dal punto di vista della sua alta dotazione di trasporto sostenibile e di strade sicure e ben manutenute, ma anche in quanto paese attrattivo in termini di storia e cultura”. “Dopo il primo Congresso stradale invernale che ha avuto luogo a Berchtesgaden, in Germania, nel gennaio 1969 - ha aggiunto Claude Van Rooten, Presidente della World Road Association -, i Congressi PIARC sono diventati un impareggiabile punto di riferimento e di incontro per gli esperti della materia”. Il tema del Congresso di Danzica, “Assicurare un servizio invernale sicuro e sostenibile”, è in perfetta sintonia con gli obiettivi dell’Associazione, incentrati su temi quali gestione, finanza, accessibilità, mobilità, sicurezza, sviluppo infrastrutturale, manutenzione e ambiente. “Come è noto la sicurezza stradale - ha proseguito Van Rooten - è un’ambizione globale per ogni aspetto legato all’infrastruttura o al trasporto stradale, e richiede un approccio a tutto campo. Questa è la ragione per la quale l’AIPCR ha pubblicato 12 topic su questa materia negli ultimi anni e ha sviluppato un innovativo Road Safety Manual disponibile online. Allo stesso tempo, l’Associazione ha fissato la sua ‘Cornice Internazionale sull’Adattamento
online Road Safety Manual. At the same time, the Association has established its International Climate Change Adaptation Framework, which helps road systems and road infrastructure managers and owners address climate change. Based on this wealth of knowledge, and on the very high quality of the abstracts that were submitted, I am confident that safety and sustainability will be fully addressed in the presentations and discussions at the Gdaĸsk Congress, together with all the topics pertaining to winter service”. “Road maintenance plays a crucial role in the operations of the General Directorate for National Roads and Motorways, especially during winter time, as weather in Poland can be unpredictable. Just to give an example, there was snowfall on May 10th. Our winter maintenance standards are set very high and are meticulously prepared. We are proud to be able to fulfil them, keeping the drivers safe and the roads free of snow”, concluded
al Cambiamento Climatico’, che aiuta i sistemi e i manager stradali, così come i proprietari di strade, a fronteggiare il cambiamento climatico. Basandomi su questa ricchezza di conoscenze e sull’alta qualità degli abstract inviati, sono sicuro che i temi della sicurezza e della sostenibilità saranno adeguatamente trattati nelle presentazioni e nelle discussioni del Congresso di Danzica, insieme a tutti gli altri argomenti connessi alla viabilità invernale”. “La manutenzione invernale gioca un ruolo chiave nell’operatività della Direzione Generale Strade e Autostrade, in particolare nel periodo invernale, dal momento che il tempo in Polonia può dirsi imprevedibile - ha concluso Wojciech Kowalewski, Direttore Generale, General Directorate for National Roads and Mo5
Wojciech Kowalewski, Director General, General Directorate for National Roads and Motoroways (GDDKiA).
Technical Sessions The following eight topics will structure the Technical Sessions of the Congress, under the overarching theme of “Providing a Safe and Sustainable Winter Road Service”. Extreme situations, disaster. Extreme weather conditions such as heavy snowfall, avalanches, snow drift, freezing rain, extreme cold and melting snow can happen anywhere. During
4. Polish main work: tunnel under the Dead Vistula River 5. The Kwidzyĸ Brigde: it will be the destination of a technical visits 6. DCT Gdaĸsk
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Il programma del Congresso Congress Programme 20 Febbraio/February 20th CONGRESSO, ESPOSIZIONE/CONGRESS, EXHIBITION 8.00 Registrazione/Registration 9.30-11.00 Sessione di apertura/Opening session 11.00-11.30 Cerimonia di apertura/Opening cerimony 14.00-15.30 Sessione plenaria/Plenary session 15.30-16.30 Sessione di Poster/Poster session 16.30-18.00 Sessioni tecniche/Technical sessions
21 Febbraio/February 21st CONGRESSO, ESPOSIZIONE, VISITE TECNICHE* CONGRESS, EXHIBITION, TECHNICAL VISITS*
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toroways (GDDKiA) -. Solo per fare un esempio, vi è stata una nevicata un 10 di maggio. I nostri standard di manutenzione invernale sono molto elevati e hanno alle spalle una preparazione meticolosa. Siamo fieri di essere in grado di adempiervi, assicurando la sicurezza agli utenti e mantenendo le strade libere dalla neve”.
8.30-10.00 Sessioni tecniche/Technical sessions 10.00-11.00 Sessione di Poster/Poster session 11.00-12.30 Sessioni tecniche/Technical sessions 14.00-15.30 Sessioni tecniche/Technical sessions 15.30-16.30 Sessione di Poster/Poster session 16.30-18.00 Sessioni tecniche/Technical sessions
Le sessioni tecniche
22 Febbraio/February 22nd CONGRESSO, ESPOSIZIONE, VISITE TECNICHE* CONGRESS, EXHIBITION, TECHNICAL VISITS*
I seguenti otto argomenti caratterizzeranno quindi le Sessioni Tecniche del Congresso, il cui tema principale sarà, come anticipato, “Assicurare un servizio invernale sicuro e sostenibile”. Situazioni estreme, disastri. Condizioni meteo estreme così come pesanti nevicate, valanghe, tormente di neve, pioggia ghiacciata, freddo intenso e neve sciolta possono comparire ovunque. Nel corso di questi eventi piani di rispo-
8.30-10.00 Sessioni tecniche/Technical sessions 10.00-11.00 Sessione di Poster/Poster session 11.00-12.30 Sessioni tecniche/Technical sessions 14.00-16.00 Dimostrazione mezzi d’opera/Equipment demonstration 14.00-18.00 Competizione sgombraneve/Snowplough competition
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23 Febbraio/February 23rd CONGRESSO, ESPOSIZIONE/CONGRESS, EXHIBITION such events standard response plans are no longer valid. How can we cope in regard to organisation, management, planning, equipment, contracts, information, and how can we act in emergency situations? Climate change and the environment. New or updated technologies and strategies are necessary to respond to climate change and environment problems. How will climate change affect winter conditions? How can authorities in charge of winter service respond, while considering benefit/cost analysis, and with appropriate planning periods? Road weather informations. MDSS (maintenance decision support system), ITS (inteligent transport systems), meteorology and advanced forecasts, road weather information systems and the use of mobile data are some of the new tools which can assist in delivering winter service operations and providing information to the public.
8.30-10.00 Sessioni tecniche/Technical sessions 10.00-11.00 Sessione di Poster/Poster session 11.00-12.30 Sessione conclusiva/Closing session 12.30-13.00 Cerimonia conclusiva/Closing cerimony
*Visite tecniche/Technical visits • Centro di manutenzione autostradale di Pelplin, ponte sulla Vistola a Kwidzyĸ/Pelplin Motorway Maintenance Centre, bridge over the Vistula River in Kwidzyĸ • Tunnel sotto il Martwa Wisla incluso nel progetto Słowacki, centro di gestione e controllo Tristar, DCT Danzica/Tunnel under the Dead Vistula River within the Słowacki Route, Tristar Management and Control Centre, DCT Gdaĸsk
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sta ordinari non possono essere validi a lungo termine. Come si può far fronte a questi eventi per quanto riguarda organizzazione, gestione, pianficazione, dotazioni, accordi, informazione, e come è meglio agire in situazioni di emergenza? Cambiamento climatico e ambiente. Sono necessarie nuove o aggiornate tecnologie per rispondere al cambiamento climatico e alle problematiche ambientali. Come il cambiamento climatico inciderà sulle condizioni invernali? Come possono rispondere, sulla base di analisi costi/benefici e con adeguati periodi di pianificazione, le autorità preposte al servizio invernale? Informazioni stradali meteo. 0'66 VLVWHPL GL VXSSRUWR DOOH GHFLVLRQL VXOOD PDQXWHQ]LRQH ,76 VLVWHPL LQWHOOLJHQWL GL WUDVSRUWR PHWHRURORJLD H SUHYLVLRQL DYDQ]DWH VLVWHPL di informazione sul meteo stradale e l’utilizzo di dati mobili sono alcuni dei nuovi strumenti che possono venire in aiuto nella fornitura di servizi di operatività invernale e di informazioni all’utenza. Utenti e sicurezza stradale. La sicurezza stradale rimane un obiettivo prioritario per i servizi invernali. In piÚ, sulle strade convivono diverse tipologie di utenti, dai differenti bisogni: anche questo aspetto deve essere preso in considerazione nella manutenzione invernale.
Road users and road safety. Road safety remains an obvious priority for winter service organisations. What’s more, different types of road users coexist and they have specific requirements that need to be addressed in winter maintenance. Winter maintenance management and planning. As budgets are increasingly constrained, it is necessary to optimise the use of road networks in all circumstances. Winter service too should rise up to the ambition. Equipment and products. This topic will present all subjects concerning innovation in equipment (specifications, mainenance, novelties) and products (surface treatments, new or alternative materials). Winter service in urban aeras. Maintenance of the urban network in winter conditions is of great importance since a large part of the population lives or works in urban areas. Specific needs have to be accounted for.
Gestione e pianificazione della manutenzione invernale. Dal momento che i budget sono sempre piÚ limitati, è necessario ottimizzare l’uso delle strade in ogni circostanza. Anche il servizio invernale può contribuire a questo approccio. Servizi invernali in aree urbane. La manutenzione delle strade urbane nelle condizioni invernali è di grande importanza in quanto gran parte della popolazione vive o lavora in contesti urbanizzati, che devono rispondere a specifici bisogni. Tunnel e ponti. Ponti e tunnel rappresentano temi specifici e richiedono soluzioni specifiche nelle condizioni invernali.
7, 8. L’Energa Stadium sarà la location di una gara tra sgombraneve
Esposizione e visite tecniche Il Congresso Internazionale sulla Viabilità Invernale, ospitato dall’AmberExpo Exhibition and Convention Center di Danzica, prevede anche un’importante area espositiva, nonchÊ una serie di due visite tecniche, suddiviste in parti (la prima: Centro di manutenzione autostradale di Pelplin, ponte VXOOD 9LVWROD D .ZLG]\Ĕ OD VHFRQGD 7XQQHO VRWWR LO 0DUWZD :LVOD LQFOXVR QHO SURJHWWR 6åRZDFNL LO FHQWUR GL JHVWLRQH H FRQWUROOR 7ULVWDU '&7 'DQ]LFD ,QROWUH LO IHEEUDLR RSHratori da tutto il mondo parteciperanno a una gara di sgombraneve organizzata nell’ambito del Congresso all’Energa Stadium di Danzica. QQ
Tunnels and bridges. Bridges and tunnels face specific issues and require specific solutions in winter conditions.
Exhibition and Technical Visits
7, 8. A snowplough competition will be organised at the Energa Gdaĸsk Stadium
The International Winter Road Congress, which will be located at AmberExpo Exhibition and Convention Centre in Gdaĸsk, will also include a large exhibition and will invite the partecipatns to taka part in two technical visits divided in parts (1. Pelplin Motorway Maintenance Centre, bridge over the Vistula River in Kwidzyĸ; 2. Tunnel under the Dead Vistula River within the Słowacki Route, Tristar Management and Control Centre, DCT Gdaĸsk). Besides, on February 22nd, drivers from all over the world will participate in the snowplough competition organised within the Congress at the Energa Gdansk Stadium. For further informations: aipcrgdansk2018.org - www.gddkia.gov.pl QQ
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LS
MANUTENZIONE &RIPRISTINI MANUTENZIONE Q L’analisi costi-benefici come strumento per l’adeguamento Q Progettare per migliorare
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54 Tunnel Stradali
L’analisi costi-benefici come strumento per l’adeguamento TRA I CRITERI GUIDA NELL’ASSUMERE DECISIONI NELLA GESTIONE DEL RISCHIO, NEI CASI DI ADEGUAMENTO DELLE GALLERIE STRADALI, IL DECRETO LEGISLATIVO 264/2006 INDICA ANCHE L’ANALISI COSTI-BENEFICI. DI SEGUITO UN APPROFONDIMENTO DELLA QUESTIONE SVILUPPATA CONFRONTANDO IL DETTATO NORMATIVO CON LE RECENTI “LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI IN OPERE PUBBLICHE” NEI SETTORI DI COMPETENZA DEL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI DEL 1° GIUGNO 2017.
L’
adeguamento al D.lgs. 264/2006 di una galleria stradale in esercizio richiede nella maggior parte dei casi un processo di analisi di rischio. In questo modo è possibile stimare e verificare che il “livello” di rischio nella configurazione post adeguamento risulti accettabile secondo il criterio di accettabilità ALARP - As Low As Reasonably Practicable. Tuttavia, sempre secondo il Decreto, l’analisi di rischio potrebbe non essere l’unico strumento sufficiente: l’analisi costi-benefici viene richiamata come criterio guida nell’assumere decisioni per la
gestione del rischio. L’accettabilità del rischio deve essere valutata non solo da un punto di vista tecnico, ma anche economico. Ad esempio, quando all’interno del Decreto viene affrontata la realizzazione del sistema di drenaggio liquidi infiammabili e delle piazzole di sosta è presente la locuzione “costo sproporzionato” oppure “costo non proporzionato”. Ma cosa si intende per “costo sproporzionato”? E soprattutto: un costo è definito sproporzionato rispetto a cosa? Quali sono i parametri e le grandezze da considerare?
Fabio Borghetti Politecnico di Milano
Manutenzione 12/2017 leStrade
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LS Manutenzione
55 TAB. 1 COSTI MARGINALI DELLA CONGESTIONE STRADALE Veicolo
Area Territoriale
Metropolitana
Autovetture
Metropolitana
Metropolitana
v/c*>1 (€cent/vkm)
Autostrada
0,0
26,8
61,5
Extraurbane principali
0,9
141,3
181,3
Altre strade
2,5
159,5
242,6
Urbane principali
0,6
48,7
75,8
Altre strade
2,5
139,4
230,5
Autostrada
0,0
13,4
30,8
Extraurbane principali
0,4
18,3
60,7
Altre strade
0,2
42,0
139,2
Autostrada
0,0
50,9
116,9
Extraurbane principali
1,8
268,5
344,4
Altre strade
4,7
303,0
460,9
Urbane principali
1,2
92,5
144,1
Altre strade
4,7
264,9
438,0
Autostrada
0,0
25,4
58,4
Extraurbane principali
0,8
34,8
115,3
Altre strade
0,4
79,8
264,5
Autostrada
0,0
77,6
178,4
Extraurbane principali
2,7
409,8
525,6
Altre strade
7,2
462,5
703,5
Urbane principali
1,8
141,1
219,9
Altre strade
7,2
404,4
668,6
Autostrada
0,0
38,8
89,2
Extraurbane principali
1,2
53,1
176,0
Altre strade
0,6
121,9
403,8
Autostrada
0,0
66,9
153,8
Extraurbane principali
2,3
353,3
453,1
Altre strade
6,2
398,7
606,4
Urbane principali
1,6
121,7
189,6
Altre strade
6,2
348,6
576,3
Autostrada
0,0
33,5
76,9
Extraurbane principali
1,0
45,8
151,7
Altre strade
0,5
105,0
348,1
Urbana
Rurale
Metropolitana
Autobus
0,75< v/c*<1 (€cent/vkm)
Urbana
Rurale
Veicoli merci articolati
v/c*<0,5 (€cent/vkm)
Urbana
Rurale
Veicoli merci
Tipologia di strada
Urbana
Rurale
*il grado di saturazione v/c va individuato sulla base del rapporto tra volume (flusso di traffico equivalente) e capacità (flusso di traffico massimo). Fonte: Linee Guida per la valutazione degli investimenti in opere pubbliche, giugno 2017
TAB. 2 COSTI MARGINALI MEDI DELL’INCIDENTALITÀ A PREZZI DI MERCATO (EURO PER INCIDENTE, DISTINTO IN FUNZIONE DELLA GRAVITÀ) Decesso
Ferito grave
Ferito lieve
1.916.000
246.200
18.800
Fonte: Linee Guida per la valutazione degli investimenti in opere pubbliche, giugno 2017
È evidente che attualmente il Decreto lascia margini di interpretazione che possono tradursi in soggettività dell’analista. Occorre, quindi, confrontare costi e benefici attesi dove per benefici si intende una riduzione di rischio a fronte della realizzazione della specifica misura (requisito) di sicurezza. Volendo entrare nel merito della realizzazione delle uscite di emergenza il Decreto cita: per le gallerie esistenti
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56 TAB. 3 COSTI MARGINALI DELL’INCIDENTALITÀ (EURO PER VKM) Autovetture
Veicoli merci pesanti
Motocicli
Autostrada
Altra strada non urbana
Strada urbana
Autostrada
Altra strada non urbana
Strada urbana
Autostrada
Altra strada non urbana
Strada urbana
0,1
0,2
0,6
2,1
1,0
4,0
0,1
0,2
1,5
Fonte: Linee Guida per la valutazione degli investimenti in opere pubbliche, giugno 2017
di lunghezza superiore a 1000 m e con un volume di traffico, superiore a 2000 veicoli per corsia deve essere valutata la fattibilità e l’efficacia della realizzazione delle uscite di emergenza, se mancanti, tramite apposita analisi di rischio. Anche in questo caso dentro le parole “fattibilità ed efficacia” si nasconde il concetto di analisi costi-benefici. Se la valutazione dei benefici risulta più semplice, in quanto è possibile stimare la riduzione del rischio confrontando il VAD-Valore Atteso del Danno associato a ogni configurazione della galleria, i costi non sono sempre facilmente quantificabili: uno dei motivi è che i costi hanno unità di misura diverse. Inoltre, si riferiscono a impatti su differenti scale e coinvolgono soggetti diversi. Nell’ipotesi di dover adeguare una galleria stradale realizzando una o più uscite di emergenza potrebbe verificarsi la necessità di chiudere per un tempo più o meno lungo la galleria al fine di consentire l’esecuzione dei lavori. Questo comporta l’identificazione di un percorso alternativo ragionevolmente praticabile da tutti i veicoli (leggeri e pesanti). Oltre al costo monetario di realizzazione delle opere è necessario considerare anche gli impatti diretti e/o indiretti che riguardano ambiti non strettamente legati a quelli del trasporto (sistema stradale) e che per loro natura non sono facilmente quantificabili e monetizzabili.
TAB. 4 COSTI MARGINALI DELLE EMISSIONI INQUINANTI PER IL TRASPORTO STRADALE (EURO PER VKM) Veicolo
Classe EURO
Autovetture
Veicoli merci leggeri
Autobus urbani
Autobus extraurbani
Autocarri
Autoarticolati
Urbano
Suburbano
Rurale
Autostrada
(€cent/vkm)
(€cent/vkm)
(€cent/vkm)
(€cent/vkm)
min
med
max min
med
max min med
max
min
0
3,5
6,2
10,3
3,1
3,3
3,5
0,9
1-4
0,4
1,6
3,7
0,2
0,8
1,5
5-6
0,4
0,6
0,9
0,1
0,3
1-4
0,6
2,8
5,9
0,3
5-6
0,6
0,9
1,4
0
30,2
37,4
1-4
6,7
5-6
med max
2,0
2,8
0,9
2,4
3,5
0,1
0,4
0,8
0,1
0,5
0,9
0,6
0,1
0,2
0,4
0,1
0,2
0,4
1,3
2,5
0,1
0,7
1,4
0,1
0,7
1,3
0,2
0,4
0,8
0,1
0,3
0,6
0,1
0,3
0,6
46,4
15,5
21,9
28,5
10,4
15,2
19,8
9,5
12,9
16,3
15,6
27,3
5,1
10,8
17,2
3,7
7,8
12,0
3,0
6,4
9,8
1,8
4,2
7,0
0,7
2,7
5,0
0,3
1,6
3,0
0,3
1,2
2,3
0
28,8
31,9
34,9
17,4
19,5
21,5
11,9
13,3
14,7
10,4
11,5
12,5
1-4
9,0
18,1
26,9
7,0
12,3
16,3
5,1
8,5
11,2
4,5
7,2
9,5
5-6
2,4
6,4
10,6
1,3
4,7
8,4
0,6
2,6
4,6
0,4
1,6
2,7
0
15,4
28,8
39,2
7,7
17,8
25,1
5,6
12,8
17,7
5,9
11,4
14,9
1-4
3,8
14,5
29,8
2,5
9,7
18,1
2,1
7,2
12,5
2,1
6,4
10,6
5-6
1,7
4,5
8,5
0,6
3,0
6,3
0,3
1,5
3,4
0,2
1,0
2,3
0
28,5
39,9
56,6
17,6
25,7
37,2
12,5
17,9
25,9
11,0
14,7
20,2
1-4
7,2
20,9
43,1
5,5
14,4
26,6
4,2
10,2
17,9
3,7
8,4
14,1
5-6
2,0
5,1
9,4
0,9
3,4
6,7
0,4
1,9
4,1
0,3
1,3
3,0
Fonte: Linee Guida per la valutazione degli investimenti in opere pubbliche, giugno 2017
Le Linee Guida del 1° giugno 2017 Un valido aiuto può arrivare dalle “Linee Guida per la valutazione degli investimenti in opere pubbliche” nei settori di competenza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 1° giugno 2017. Seppur concepite con finalità diverse, le Linee Guida riportano qualche esempio di esternalità che possono essere associate alla chiusura temporanea della galleria: • congestione stradale; • incidentalità; • emissioni inquinanti; • inquinamento acustico; • riscaldamento globale. Oltre alle esternalità proposte è possibile valutare altri costi quali, ad esempio, l’usura della pavimentazione del percorso alternativo utilizzato durante il periodo dei lavori (soprattutto nel caso di percentuali elevate di traffico pesante). Di seguito si riporta una sintetica descrizione per la stima
delle esternalità con riferimento a quanto contenuto nelle Linee Guida.
Congestione stradale Per congestione stradale si intende “disutilità pura da traffico” secondo l’accezione della Commissione Europea. Il percorso alternativo potrebbe non soddisfare completamente la domanda di trasporto e quindi generare congestione. In questo caso occorre considerare il Valore del Tempo-VoT (Value of Time) che dipende dal tipo di spostamento: • sistematici per motivi di studio e/o lavoro (commuting); • occasionali per lavoro/affari (business); • occasionali per altri motivi (formazione, svago e tempo libero, …). Le Linee Guida (tab. 1 e tab. 2, pag. precedente) forniscono valori associati ai costi marginali in funzione del tipo di veicolo, area territoriale, tipologia di strada e grado di saturazione inteso come rapporto tra flusso e capacità.
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Incidentalità
TAB. 5 COSTI MARGINALI DELL’INQUINAMENTO ACUSTICO PER IL TRASPORTO STRADALE (EURO PER 1000 VKM) Tipologia di veicolo
Periodo del giorno Giorno
Autovetture Notte
Giorno Motocicli Notte
Giorno Autobus Notte
Giorno Veicoli merci leggeri Notte
Giorno Veicoli merci pesanti Notte
Densità media del traffico
Area Urbana
Area Suburbano
Area Rurale
Alta
8,8
0,5
0,1
Bassa
21,4
1,4
0,2
Alta
16,1
0,9
0,1
Bassa
38,9
2,5
0,4
Alta
17,7
1,1
0,1
Bassa
42,7
2,7
0,4
Alta
32,1
1,9
0,2
Bassa
77,9
5,1
0,6
Alta
44,0
2,4
0,4
Bassa
107,0
6,8
0,8
Alta
80,3
4,5
0,7
Bassa
194,7
12,7
1,5
Alta
44,0
2,4
0,4
Bassa
107,0
6,8
0,8
Alta
80,3
4,5
0,7
Bassa
194,7
12,7
1,5
Alta
81,0
4,5
0,7
Bassa
196,6
12,7
1,5
Alta
147,8
8,3
1,3
LS
L’utilizzo di un itinerario alternativo potrebbe causare un incremento di incidentalità che può essere stimato con modelli analitici di simulazione in grado di restituire il numero di incidenti e la rispettiva gravità. Il passo successivo consiste nella monetizzazione in funzione dei parametri proposti. Le stesse Linee Guida (tab. 3) suggeriscono un ulteriore metodo per la stima aggregata dei costi marginali dell’incidentalità in funzione delle percorrenze chilometriche (veicoli-km) distinte per modo di trasporto e tipologia di infrastruttura.
Emissioni inquinanti Le emissioni inquinanti tra cui ad esempio SO2, NOx, PM10, PM2,5, NMVOC, sono dannose per la salute umana e derivano dai consumi energetici imputabili agli utenti. L’utilizzo di un itinerario alternativo, che in linea generale aumenta la percorrenza totale dello spostamento, può provocare un incremento di emissioni inquinanti totali. I costi marginali associati a questo tipo di esternalità (tab. 4) sono funzione del contesto territoriale in cui avvengono le emissioni.
Manutenzione
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Inquinamento acustico L’inquinamento acustico, provocato dalle emissioni sonore, determina impatti sociali in funzione del luogo, della durata dell’esposizione e del tipo di veicolo e delle sue caratteristiche. Le Linee Guida (tab. 5) propongono valori del costo marginali associati a questa esternalità per le diverse tipologie di veicolo.
Riscaldamento globale
A differenza delle emissioni inquinanti, le emissioni climalteranti producono effetti su scala globale e concorFonte: Linee Guida per la valutazione degli investimenti in opere pubbliche, giugno 2017 rono al riscaldamento del pianeta (effetto serra). I costi marginali (tab. 6) possono essere stimati attraverso diverTAB. 6 COSTI MARGINALI DEL RISCALDAMENTO GLOBALE PER IL TRASPORTO STRADALE se metodologie che stimano la variazione di emissione di CO2 Veicolo Classe Ambito urbano Ambito Rurale Ambito Autostradale Media nell’aria. Le Linee Guida suggeEURO riscono, per tipologia di veico(€cent/vkm) (€cent/vkm) (€cent/vkm) (€cent/vkm) lo e classe EURO, valori di costo min med max min med max min med max min med max marginale in relazione alle percorrenze chilometriche. 2,4 3,0 3,4 1,7 1,9 2,3 1,8 2,1 2,7 1,9 2,2 2,6 0 Autovetture
Veicoli merci leggeri
Autobus
Veicoli merci pesanti
Bassa
358,2
23,1
2,6
1-4
1,6
2,7
3,9
1,1
1,7
2,3
1,2
1,8
2,4
1,3
2,0
2,8
5-6
1,6
2,6
3,5
1,1
1,6
1,9
1,2
1,6
2,1
1,3
1,9
2,4
0
2,9
3,5
4,0
2,0
2,3
2,5
2,8
2,9
2,9
2,4
2,6
2,7
1-4
2,8
3,2
3,7
1,7
2,0
2,3
2,3
2,5
2,6
2,1
2,3
2,5
5-6
2,8
3,1
3,4
1,7
1,9
2,1
2,3
2,4
2,4
2,1
2,2
2,3
1-4
7,4
7,6
7,7
5,1
5,5
5,8
4,6
5,0
5,3
5,8
6,1
6,3
5-6
7,4
7,4
7,4
5,1
5,1
5,1
4,6
4,6
4,6
5,8
5,8
5,8
0
3,8
8,5
13,2
3,2
6,8
10,4
3,4
6,2
9,0
3,4
7,0
10,4
1-4
2,7
7,4
12,1
2,3
5,8
9,6
2,5
5,2
8,2
2,5
6,0
9,5
5-6
2,7
7,0
11,2
2,3
5,2
8,0
2,5
4,6
6,7
2,5
5,6
8,3
Fonte: Linee Guida per la valutazione degli investimenti in opere pubbliche, giugno 2017
Una conclusione “di frontiera” Infine, un elemento “di frontiera” dell’analisi costi benefici riguarda l’utilizzo di metodi stocastici invece che deterministici: al posto di utilizzare dei valori di input come quelli proposti in precedenza si potrebbe usare una loro distribuzione di probabilità attesa. Ne consegue che anche i risultati non saranno dei valori assoluti ma relativi a distribuzioni di probabilità. QQ
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58 Accordi Quadro
Mauro Armelloni
Progettare per migliorare L’ANAS HA PUBBLICATO CINQUE BANDI DI GARA, PER COMPLESSIVI 200 MILIONI DI EURO, DEDICATI A SERVIZI DI PROGETTAZIONE DEFINITIVA ED ESECUTIVA, NONCHÉ FATTIBILITÀ TECNICO-ECONOMICA. SARANNO LA BASE PER AUMENTARE GLI STANDARD DI QUALITÀ, SULLA RETE IN GESTIONE, IMMETTENDOVI STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO O METALLO, IMPIANTI E AREE A VERDE.
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I
l 17 novembre Anas ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale cinque bandi di gara, in regime di Accordo Quadro, di durata quadriennale per l’esecuzione di servizi di progettazione definitiva ed esecutiva e per prestazioni di progettazione di fattibilità tecnico-economica, con un unico operatore per ciascuno dei lotti in gara, per un totale complessivo di 196,3 milioni di euro. Nell’ambito di tutti i singoli lotti compresi nei cinque accordi quadro saranno attivati servizi di progettazione sulle strade gestite da Anas per strutture o parti di strutture in cemento armato, muratura, legno, metallo, gallerie, opere sotterranee e subacquee, fondazioni speciali, impianti elettrici, illuminazione, bonifiche e irrigazioni a deflusso naturale, nonché opere relative alla sistemazione di aree naturali protette, a verde sia su piccola sia su grande scala, di riqualificazione e risanamento di ambiti naturali.
Manutenzione
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I bandi nel dettaglio
1. Dalle strutture in cemento alle gallerie: via libera a un ampio programma di nuove progettazioni al servizio del miglioramento della rete stradale nazionale 2. Sono cinque gli Accordi Quadro messi a gara: riguarderanno attività di progettazione definitiva, esecutiva e fattibilità tecnico-economica
In particolare, il primo bando riguarda la progettazione definitiva ed esecutiva, per un importo complessivo di 20,4 milioni di euro, ed è suddiviso in otto lotti: 2 milioni per l’area Nord-Ovest (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Liguria); 2 milioni per l’Emilia Romagna e il Veneto; 2 milioni per l’area Tirrenica (Lazio, Campania e Basilicata); 2 milioni per la Calabria; 2 milioni per la Sicilia; 3,7 milioni per l’area Adriatica (Puglia, Molise e Abruzzo); 3,7 milioni per la Sardegna; 3 milioni per il Friuli Venezia Giulia. Le opere da progettare potranno avere un importo orientativo compreso fino a 30 milioni di euro per singolo contratto attuativo. Il secondo bando interessa attività di progettazione definitiva ed esecutiva per un valore complessivo di 36 milioni di euro ed è suddiviso in 7 lotti: 5 milioni per l’area Nord-Ovest (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Liguria); 5 milioni per l’area Nord-Est (Emilia Romagna, veneto, Friuli Venezia Giulia); 5 milioni per l’Abruzzo e il Molise; 5 milioni per la Calabria; 6 milioni per la Sardegna; 7 milioni per la
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Puglia; 3 milioni per l’area Tirrenica (Lazio, Campania e Basilicata). Le opere da progettare potranno avere un importo orientativo compreso tra 30 e 50 milioni di euro per singolo contratto attuativo. Il terzo bando, anch’esso di progettazione definitiva ed esecutiva, tocca l’importo complessivo di 82 milioni di euro ed è suddiviso in 9 lotti: 11,2 milioni per il l’area Adriatica (Puglia, Molise e Abruzzo), 11,2 milioni per l’area Nord-Ovest (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Liguria); 11,2 milioni per l’Umbria e le Marche; 11,2 milioni per la Toscana; 11,2 milioni per la Campania; 6 milioni per il per l’area Nord-Est (Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia); 6 milioni per il Lazio e la Basilicata; 7 milioni per la Calabria; 7 milioni per la Sicilia e la Sardegna. Le opere da progettare potranno avere un importo orientativo compreso tra 50 e 100 milioni di euro per singolo contratto attuativo. Il quarto bando riguarda infine la progettazione definitiva ed esecutiva per opere da progettare di importo superiore a 100 milioni di euro per singolo contratto attuativo, prevede un importo complessivo di 50,4 milioni ed è suddiviso in 5 lotti: 11,2 milioni di euro per l’area Centro (Toscana-Umbria-Marche); 11,2 milioni di euro per la Sicilia; 7 milioni per l’area Nord-Ovest (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Liguria); 7 milioni per l’area Adriatica (Puglia, Molise, Abruzzo) e per l’area Tirrenica (Lazio, Campania e Basilicata); 14 milioni per la Calabria. L’Anas, in aggiunta, ha pubblicato un quinto bando, per un importo complessivo di 7,5 milioni di euro, riguardante l’esecuzione di prestazioni di progettazione di fattibilità tecnico-economica suddiviso in 3 lotti: per il primo sono destinati 1,5 milioni per l’area Adriatica (Puglia, Molise, Abruzzo); mentre sia il secondo, di 2,6 milioni, che il terzo, di 3,4 milioni, riguardano interventi compresi fra il km 240 (Crotone)
e il km 330 (Rossano, in provincia di Cosenza) della strada statale 106 “Jonica” in Calabria.
Massima tempestività Tutte le procedure di appalto sono state attivate mediante Accordo Quadro (art. 54 comma 3 del D.Lgs. n. 50/2016), che garantisce la possibilità di avviare i lavori con la massima tempestività nel momento in cui si manifesta il bisogno, senza dover espletare ogni volta una nuova gara, consentendo quindi risparmio di tempo, maggiore efficienza e qualità. Il termine di ricevimento delle offerte digitali (portale acquisti Anas https://acquisti.stradeanas.it) è stato fissato entro le ore 12.00 del 22 dicembre 2017. Per informazioni dettagliate su tutti i bandi di gara è possibile consultare il sito Internet www.stradeanas.it alla sezione Appalti. QQ
3. Tra le priorità, anche la sistemazione delle aree a verde afferenti alle opere d’arte 4. Segnaletica verticale sull’A29 Palermo-Mazara del Vallo
Sicilia, via al piano manutenzione della segnaletica verticale
Anas ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 13 novembre scorso l’esito di una gara d’appalto per complessivi 8 milioni di euro destinati alla manutenzione straordinaria della segnaletica verticale nei prossimi quattro anni sulle strade statali e sulle autostrade gestite da Anas in Sicilia. La gara è parte di un più ampio investimento che coinvolge tutte le strade Anas sull’intero territorio nazionale per un investimento complessivo di 80 milioni di euro. I lavori consentiranno
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il mantenimento in efficienza della segnaletica verticale, nonché la realizzazione di interventi straordinari per implementare la segnaletica e/o i cartelli esistenti, con conseguenti benefici per il livello di servizio dell’infrastruttura e per la sicurezza degli automobilisti. L’appalto è suddiviso in 2 lotti che sono stati così ripartiti: lotto 1 - autostrade A19 “Palermo-Catania” e A29 “Palermo-Mazara del Vallo”, per un investimento di 3 milioni di euro; lotto 2 - intera rete siciliana di competenza Anas ad eccezione di A19 e A29, per un investimento di 5 milioni di euro. L’appalto del primo lotto è stato aggiudicato al Consorzio Integra Società Cooperativa, con sede in Bologna, mentre quello relativo al secondo lotto è stato aggiudicato all’impresa Vis Mobility Srl, con sede in Santa Sofia (Forlì). L’iter per l’affidamento è attivato mediante la procedura di Accordo Quadro (ex art. 54 c.4 lettera a) D.lgs. 50/2016) che garantisce la possibilità di eseguire i lavori con tempestività nel momento in cui si manifesta il bisogno, senza dover espletare una nuova gara di appalto, consentendo quindi risparmio di tempo e maggiore efficienza. 4
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Ecosistemi Stradali
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Smart mobility a tutto campo
1. Smart Road: un obiettivo a breve termine in cui è impegnato il nostro settore 2. La platea del workshop torinese assiste all’intervento del professor Vito Mauro, MIT
Stefano Chiara
DALLA TERRA, CHE SI PREPARA AD ACCOGLIERE L’“INVASIONE” DEI VEICOLI AUTONOMI E CONNESSI, AL CIELO, META DELL’AVVENIRISTICO POP-UP DI AIRBUS-ITALDESIGN. LUNGO UN FILO CHE DEVE NECESSARIAMENTE ANNODARE REGOLE, ESIGENZE DI GESTIONE, SICUREZZA E TUTELA AMBIENTALE. HA CERCATO DI FARLO IL WORKSHOP “SMART ROAD & INFRASTRUCTURE” COORDINATO DA LESTRADE ALLO SMART MOBILITY WORLD DI TORINO.
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icordiamoci del futuro. Il bel titolo del volume di Oscar Farinetti che campeggia sui banchi di Eataly Torino può essere preso in prestito per offrire una prima sintesi a un workshop molto partecipato, che si è svolto a pochi minuti dalla nota location gastronomica torinese, l’11 ottobre scorso, nel contesto di una Smart Mobility World ritornata in Piemonte, al Lingotto, dopo alcuni trascorsi milanesi, per l’edizione 2017. Il seminario in questione, coor-
dinato dal direttore editoriale di leStrade, Fabrizio Apostolo, aveva come titolo “Smart Road & Infrastructure”, accomunando sotto il cappello dell’“intelligenza” non soltanto la materia stradale, ma quella più in generale di interesse per l’intero sistema delle infrastrutture di trasporto. A fare la parte del leone (4.0 naturalmente), però, è stata proprio la strada, vista nella sua concezione materiale, immateriale (come vedremo) e trasportistica: territori accomunati e accomuna-
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3. Pop.Up firmato Italdesing nel corridoio principale di Smart Mobility World
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4. Visitatori alla manifestazione torinese
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bili anche e soprattutto dall’approccio “smart”. L’intelligenza stradale, va detto, è un tema di cui da molto tempo si occupa questa rivista, che “si ricorda” bene dei suoi quasi 120 anni di storia, ma che punta dritta al futuro. L’ha fatto, per esempio, parlando spesso di tecnologie stradali ecosostenibili (dalle eHighways svedesi alle Solar Roadways americante, alle Wattways francesi), così come di nuova progettazione, a partire da quel BIM, Building Information Modeling, che rappresenta in pieno la direzione del “go digital” assunta, su scala planetaria, dal mondo dell’infrastrutturazione. In Europa, intanto, si punta sempre di più sugli ITS che diventano “cooperative” (C-ITS), mentre si fanno decisamente più strette le tappe che porteranno all’introduzione sulle nostre strade delle self driving cars, con inevitabile e si 4
suppone lunga coabitazione con il traffico tradizionale (ne abbiamo parlato spessissimo, per esempio, nella rubrica Road Safety World a firma di Luciana Iorio, MIT-UNECE). In Italia, intanto, l’Anas pilota la scena, costruendo con accortezza ma fermo spirito evolutivo la sua Smart Road, sull’A2 Autostrada del Mediterraneo, ma non solo. Un progetto che coniuga i due “boulevard” della comunicazione e dell’innovazione energetica. A Torino, molti di questi fili si sono annodati, a formare un’occasione di incontro e confronto che, caso abbastanza raro, ha saputo riunire decisori (il MIT), regolatori (ART), gestori (Anas e concessionarie autostradali) e sviluppatori di tecnologia al servizio di una mobilità sempre più garbata, elegante, civica. Ovvero espressione di un futuro che tutti sottoscriveremmo.
L’ecosistema prende forma E proprio il futuro ha fatto irruzione nella sala torinese sotto forma di un’“utopia”, che i visitatori di Smart Mobility World hanno potuto toccare con mano nel salone sottostante: Pop. Up, il concept di “Urban Air Mobility” concepito da Italdesign Giugiaro SpA per Airbus, evoluzione-trasformazione-sintesi estrema di più modi di trasporto, dallo stradale al ferroviario. A parlarne e a mostrarlo è stata Jessica Geutner, Head of Strategy di Italdesign. Se in ambito civile la scena è, in generale, occupata dal sotterraneo, il mondo del veicolo punta così decisamente alle “alte sfere”, insistendo comunque sul fattore “ecosistemico” affrontato dal punto di vista del design e visto come un’opportunità di cambio di scenario ispirato sì dalla tecnologia, ma a cui devono concorrere, pariteticamente, tutte le forze in campo. Quelle della regolazione, a Torino, sono state rappresentate dalla voce di Roberto Piazza,
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direttore Ufficio Accesso alle Infrastrutture dell’Autorità di Regolamentazione dei Trasporti, che ha sottolineato il lavoro svolto dall’authority per garantire pari qualità a tutte le utenze in campo: “Nel nuovo scenario - ha detto Piazza - l’autorità continuerà a incentivare l’efficienza e lo sviluppo dei sistemi di trasporto, sia dal punto di vista del servizio, sia da quello degli investimenti infrastrutturali, considerando che il trend di domanda (auto innovative) deve guidare lo sviluppo dell’offerta (infrastruttura che comunichi con l’auto innovativa e la ricarichi)”. Dopo di lui Fabio Torta, TRT Trasporti e Territorio, ha trattato il tema dell’uso dei dati, nonché della relativa proprietà e condivisione, alla luce di quanto contenuto nel Position Paper del MIT sugli Standard Funzionali per le Smart Road. Quindi Luigi Carrarini, project manager della Smart Road Anas, è entrato nel vivo del più importante intervento oggi in attuazione sul territorio italiano, di cui peraltro abbiamo più volte trattato (l’ultimo caso, proprio in questa stessa sezione sul numero di Settembre, leStrade 8-9/2017, Sezione Innovazione&Futuro, “Intelligenza stradale”).
Il ruolo del Ministero
sferibile ad altre reti, per esempio quelle regionali esistenti, con l’obiettivo di ridurre, in totale sicurezza, la frequenza dei transiti trasformando i treni i convogli metropolitani, se così possiamo dire. Il risultato: aumentare l’utilità di sistema e favorire, nel contempo, l’utenza finale. Per arrivarci la strada è quella di creare un ecosistema favorevole all’innovazione costruendo un percorso di condivisione con tutti gli operatori. Il Ministero è così impegnato a definire specifiche utili e a creare le condizioni abilitanti, che favoriscano anche gli investimenti in innovazione. Quanto alle strade, è opportuno lavorare molto sul patrimonio viario esistente, in un quadro regolato. La Commissione europea, come è noto, ha fissato al 2019 il momento storico in cui i servizi cooperativi per le auto connesse vengano ‘lanciati’ in tutto il continente. Già oggi è in corso una competizione internazionale che coinvolge industrie, ma anche Stati e territori, impegnati a definire aree urbane preposte alle sperimentazioni. In Italia, è in via di definizione un decreto ad hoc sulla Smart Road che pre-
5, 6. Dal disegno al prototipo: Pop.Up ancora protagonista 7. L’innovazione funzionale e gli obiettivi delineati dal MIT
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Capitolo MIT: la “mamma” di tutti i discorsi sulla Smart Road. La voce ministeriale, a Torino, è stata quella del professor Vito Mauro, consulente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Vale la pena ascoltarla: “L’obiettivo del Ministero è di passare dal concetto di grandi opere fini a se stesse a un concetto di opere che siano snelle, utili e diffuse. Parlando di Smart Road, il punto di partenza è stato capire quanto l’innovazione tecnologia può essere funzionale al raggiungimento di questo obiettivo: ovvero aumentare sicurezza, efficienza, protezione ambientale delle nostre strade e, ad un tempo, sostenere lo sviluppo industriale del Paese. Oggi, ci siamo chiesti, è fattibile portare miglioramenti concreti alla mobilità impiegando innovazioni open? La risposta è sì: a patto che all’innovazione si aggiunga la condivisione. Un esempio calzante ci arriva dalle ferrovie e dal sistema ERTMS, affermatosi con l’introduzione dell’alta velocità e oggi tra-
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8. Il sistema “Laura” in azione 9. Mobilità connessa grazie alla tecnologia 10. Un momento dell’intervento di Jessica Geutner, Italdesign 11. Tavola rotonda con i gestori autostradali: da sinistra Alessandro Musmeci (Aiscat), Sabato Fusco (CAV) e Maura Carta (Milano-Serravalle)
vede alcuni capisaldi: specifiche tecniche riguardanti strade nuove ed esistenti, normative funzionali alle sperimentazioni su strada dei veicoli autonomi, istituzione di un osservatorio permanente sulle Smart Road”.
Il nuovo in carreggiata Ed eccoci così alle storie di innovazione. Quella di “Laura”, innanzitutto, un sistema sviluppato da Bosco Elettronica e presentato a Torino da Leonardo Napoli che rende “smart” gli attraversamenti semaforici facendo dialogare semafori con i telefoni cellulari di nuova generazione. Tra i servizi implementabili: segnalazione vocale (per esempio a beneficio dei non vedenti) dello stato semaforico con indicazione della via in cui ci si trova o che si sta attraversando, segnale sotto forma di vibrazione associato al segnale semaforico che il sistema sta inviando, riproduzione visiva sullo schermo del segnale che un utente distratto dallo smartphone potrebbe non vedere, invio delle tempistiche dei segnali semaforici su server via web per consultazione o implementazione sui navigatori satellitari, possibilità di monitoraggio dei sistemi semaforici da parte dei comuni per poter verificare
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il funzionamento degli impianti. Francesco Mazzola, amministratore delegato di T.net Italia, ha quindi descritto le linee guida del progetto di un avanzato sistema ITS sviluppato per il controllo, la gestione e la sicurezza del traffico, il monitoraggio ambientale e la fornitura di servizi avanzati all’utenza. Il progetto integra, nelle su componenti, una rete per il wi-fi in motion, una per la sensoristica in ambito IoT e una per il DSCR con cui supportare i dialoghi e le azioni V2V e V2I. Infine, spazio all’energia pulita, con Gianfranco Pizzuto, fondatore di Scuderia-E, e al suo record: guidare una city car come la Fiat 500e per 2.000 km in meno di 24 ore. Segno tangibile del fatto che l’elettrico non è, o non è solo, il futuro, ma rappresenta un presente innovativo da cui non possiamo sfuggire. Non lo fanno, per esempio, le concessionarie autostradali dell’Aiscat, protagoniste di una tavola rotonda conclusiva in cui sono stati raccontati i progetti passati, presenti e futuri di un settore notoriamente all’avanguardia nel panorama infrastrutturale italiano. A confronto, Maura Carta, presidente di Milano Serravalle-Milano Tangenziali, Sabato Fusco, direttore tecnico di CAV e Alessandro Musmeci, dell’Aiscat. QQ
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Il semaforo sullo smartphone RIPRODURRE SUI CELLULARI I COLORI DELLE LANTERNE SEMAFORICHE O ASSOCIARVI SUONI O VIBRAZIONI. SONO SOLO DUE DELLE FUNZIONALITÀ PREVISTE DALL’INNOVATIVO SISTEMA “LAURA”, EFFICACE E A COSTO CONTENUTO. TRA GLI OBIETTIVI: AUMENTARE LA SICUREZZA STRADALE RICHIAMANDO ALL’ATTENZIONE GLI “ZOMBIE” DA TELEFONINI E, SOPRATTUTTO, ASSICURARE AI COMUNI LA SOLUZIONE PERFETTA PER FORNIRE GLI OPPORTUNI AVVISI AI NON VEDENTI. 2
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el corso degli anni i sistemi semaforici hanno subito modifiche e migliorie fino a raggiungere la struttura odierna, arricchita di qualche funzione che lascia comunque inalterate le segnalazioni principali: verde, rosso e giallo. Un aspetto critico importante riguarda gli ausili per l’attraversamento di persone con disfunzioni visive. Si trat-
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Leonardo Napoli Bosco Elettronica Srl
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ta di ausili molto costosi e, per questo, poco diffusi. Attualmente soltanto il 10% dei semafori in Italia, infatti, risulta attrezzato con ausili per i non vedenti, con netto svantaggio per l’intera categoria e per la loro mobilità autonoma. Oltre alla categoria dei non vedenti, un’ulteriore questione riguardante la sicurezza stradale si sta facendo sempre più
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attuale: quella degli “zombie da smartphone” (ovvero coloro i quali deambulano con lo sguardo fisso sullo schermo del proprio cellulare, senza prestare adeguata attenzione ai segnali e ai corretti percorsi stradali).
Un modo nuovo di vivere la strada
1. L’interazione sarà gestibile attraverso un’apposita App 2. Semafori e smartphone possono diventare alleati grazie alla tecnologia 3. Il team di Bosco Elettronica Srl con i rappresentanti dell’Associazione Ciechi allo Smart Mobility World 2017 di Torino
Con il dispositivo Laura, Bosco Elettronica Srl ha creato un prototipo funzionante in grado di risolvere i due problemi sopracitati. Il sistema studiato estrae e digitalizza i segnali semaforici, rendendoli consultabili via smartphone nei pressi dell’incrocio. Questo sistema, grazie a vari controlli di sicurezza sia via hardware che software, non solo dà la certezza di inviare sempre all’utente informazioni corrette (la possibilità di errori è davvero trascurabile), ma può anche svolgere un ruolo di guida, dando informazioni sulla traiettoria seguita o da seguire. I sistemi attualmente sul mercato per gli ipovedenti forniscono soltanto un segnale acustico associato al segnale semaforico e attivato manualmente tramite apposito pulsante. Laura fornisce servizi più complessi e con un costo molto inferiore. Tra l’altro, non ha bisogno di attivazione manuale, ma rimane sempre vigile e disponibile tramite un’apposita App che, una volta attivata, rileva automaticamente la disponibilità di segnali e li trasforma in informazioni in chiaro (audio, video e vibrazioni). La digitalizzazione di segnali di stato, applicata a impianti semaforici esistenti, consente l’accesso a una vasta gamma di servizi utili per gli utenti e per le aziende manutentrici. In pratica, fornisce una semplice chiave d’accesso a servizi inquadrabili nel più ampio versante della info-mobility. Per fare un esempio, il collegamento con gli ormai onnipresenti navigatori può essere sfruttato per ottimizzare percorsi o consumi oppure tempi di spostamento, in modo dinamico e sulla base delle circostanze reali.
Un toccasana per i Comuni Oggi i servizi erogati da Laura, nello specifico, sono i seguenti: • Riproduzione su smartphone delle lanterne semaforiche intorno all’utente in base a posizione e direzione dello stesso; • Segnalazione vocale dello stato semaforico indicante la via in cui ci si trova e che si sta attraversando; • Segnale di vibrazione associato al segnale semaforico che il sistema sta inviando; • Riproduzione visiva su schermo del segnale semaforico che un utente distratto potrebbe non vedere; • Invio delle tempistiche dei segnali semaforici su server via Internet per loro consultazione e implementazione su particolari sistemi di navigazione; • Possibilità di monitoraggio dei sistemi semaforici per poter verificare il corretto funzionamento degli stessi e permettere un monitoraggio e una manutenzione justin-time. In un prossimo futuro Laura potrà diventare parte integrante delle lanterne, aprendo così innumerevoli possibilità di comunicazione tra infrastrutture stradali e utenti (veicoli e/o pedoni). Segnali digitali e Internet of Things aprono la porta ad applicazioni ancora tutte da immaginare. Siste-
mi come “Car2Play” ribaltano sullo smartphone informazioni che possono essere integrate interattivamente con le centraline dei veicoli, sia per attirare l’attenzione del guidatore, sia per intervenire automaticamente su motore o freni: e tutto questo in maniera semplice e poco invasiva. Naturalmente ciò è possibile solo in presenza di una rete pervasiva sul territorio, in grado di trasmettere le informazioni opportune. E ciò può essere fatto solo se la creazione della rete si basa su dispositivi poco costosi, affidabili e facilmente aggiornabili. Per l’appunto come Laura, i cui possono essere così riassunti: • Costi molto contenuti; • Possibilità di implementazione di servizi evolvibili nel tempo sfruttando la stessa architettura installata o apportando modifiche ridotte; • Installazione rapida “Plug&Play”; • Nessuna interferenza con il sistema semaforico già presente e installato; • Eventuali improbabili malfunzionamento non influente sui cicli semaforici; • Sistema scalabile. Visto le generali difficoltà economiche, in particolare dei Comuni, la distribuzione di sistemi costosi per ipovedenti è di fatto assai limitata, nonostante le perentorie prescrizioni di legge: il che genera un’ingiustizia sociale nei confronti di una categoria già svantaggiata. Il sistema Laura ha costi di installazione molto ridotti stimati intorno a circa un decimo del costo degli attuali sistemi a segnalatori acustici installati fino ad oggi. Pertanto offre ai Comuni la possibilità di rispettare la legge e, nel contempo, praticare una maggiore giustizia sociale.
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Dai semafori alle autostrade Laura, però, è solo il primo passo che Bosco Elettronica Srl intende fare nel settore Smart Mobility e Internet of Things. La comunicazione tra infrastrutture e veicoli è, chiaramente, una delle sfide del futuro. Attualmente l’azienda sta lavorando sulla risoluzione del problema dei “ghost drivers”, ovvero dei guidatori che, entrando in autostrada in contromano, mettono a rischio la vita di coloro che percorrono le autostrade nel senso corretto (si veda al proposito anche l’articolo pubblicato da questa rivista qualche numero fa, “Ghost, l’Europa ci mette un freno”, leStrade 7/2017, sezione Autostrade). Una tempestiva comunicazione sia al guidatore sia al centro di controllo potrebbe, anche in questi casi specifici, risparmiare o salvaguardare vite umane. Laura, da parte sua, ha già riscosso l’apprezzamento di istituzioni (Comuni, Ministero, eccetera) e di utilizzatori finali. È valutata molto positivamente, in particolare, la facilità di installazione del dispositivo sulle lanterne semaforiche esistenti e la semplicità di utilizzo dell’interfaccia presente sull’applicazione per smartphone. Tutto il team di Laura desidera, infine, cogliere l’occasione per dedicare un ringraziamento alla UICI Torino per la disponibilità nello svolgimento dei test e IREN SpA, per aver permesso di testare il sistema su incroci semaforici presenti sul territorio comunale di Torino. QQ
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La grande sfida della e-mobility
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MENTRE IN GERMANIA SI LAVORA ALLA STAZIONE DI RICARICA PER AUTO ELETTRICHE PIÙ GRANDE DEL MONDO, POLMONE DI UN VERO E PROPRIO PARCO DELL’INNOVAZIONE, ANCHE NEL NOSTRO PAESE LA MOBILITÀ ELETTRICA VIVE UN MOMENTO FAVOREVOLE, IN VIRTÙ DELL’AUMENTO DELLE VENDITE E DELL’ALTA SPECIALIZZAZIONE NELLA COMPONENTISTICA. DI SEGUITO UNA PANORAMICA SU UN SETTORE CRUCIALE SUL FRONTE VEICOLI COSÌ COME SU QUELLO DELLE INFRASTRUTTURE.
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si, nonché un centro congressi dove si potranno prenotare sale riunioni per conferenze. I punti di ricarica, inoltre, saranno eco-friendly, poiché essendo integrati all’interno del sistema di gestione termica del parco, ricicleranno il proprio calore di scarto. Proprio il tema della sostenibilità è di estrema importanza in questo progetto, tanto che parte dell’energia che verrà fornita, sarà proprio energia solare. Tramite un’apposita App sarà anche possibile gestire al meglio i servizi offerti.
Produttori in pista
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2. L’elettrico in movimento: dall’Europa a ogni angolo del pianeta 3. Ancora un punto di vista sul parco dell’innovazione tedesco (rendering): conterà su ben 144 colonnine di ricarica 4. Stazione di ricarica Tesla sull’A7 Milano-Serravalle a Dorno (Pavia)
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n Germania, lungo l’autostrada A8, verrà inaugurata la stazione di ricarica per auto elettriche più grande al mondo. Vi saranno impiantate circa 144 colonnine che saranno in grado di ricaricare in un giorno oltre 4000 auto elettriche. Il progetto è della società tedesca Sortino ed è stato approvato anche dal ministro dei trasporti federale tedesco, Alexander Dobrindt. Delle colonnine installate 120 saranno del tipo veloce, in grado di arrivare a 50 KW DC, mentre le restanti 24 “super veloci” avranno una potenza di 350 KW DC. Questo innovativo progetto, oltre che permettere di ricaricare velocemente le auto elettriche, porterà alla creazione di un vero e proprio parco dell’innovazione, come sostenuto da Emler, uno dei due amministratori delegati della Sortino: accanto alle colonnine di ricarica vi sarà, infatti, anche una zona in cui potersi ristorare, fare shopping, riposar-
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1. Stazione di ricarica elettrica sull’A8 in Germania (rendering)
Se in Germania il mercato dell’auto elettrica funziona ed è all’avanguardia, va sottolineato tuttavia che non tutte le principali case automobilistiche mondiali credono in questa tipologia di vetture. Ad esempio Marchionne, leader del gruppo FCA, nonostante abbia prodotto un modello di Fiat 500 elettrica, è ancora scettico sull’argomento, trovando più elementi negativi che positivi in merito. Si può dire, inoltre, che questa tipologia di automobile non abbia sfondato realmente sul mercato, anche se un numero sempre crescente di persone acquista auto elettriche, motivato soprattutto dalla possibilità di rispettare l’ambiente e di non inquinare. Infatti, negli ultimi tre anni il numero delle auto elettriche vendute è passato da 41.023 nel 2013 a 260.411 nel 2016. La casa automobilistica leader nel settore di produzione di auto elettriche per il mercato di massa è Tesla, nata in California nel 2003, che oggi produce modelli innovativi e scattanti di auto elettriche in tutto il mondo. Mentre in Europa sono soprattutto due le case automobilistiche a occuparsi della produzione delle auto elettriche, ovvero il gruppo Renault-Nissan e Bmw. Gli Usa, da parte loro, hanno puntato forte sull’auto elettrica, che viene percepita perfino come mezzo del futuro, basti pensare all’ottimo andamento in borsa di Tesla.
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Poi vi sono cinque produttori di automobili cinesi, tra cui BYD, BAIC, Geely, Zhidou e Jianghuai che hanno puntato sulla produzione di auto elettriche, ma lo hanno fatto anche la General Motors, la Hyundai, la Volkswagen e la Toyota. Ciò che frena molti automobilisti nell’acquistare auto elettriche, oltre alla mancanza di una rete di ricarica diffusa, sono inoltre i prezzi molto spesso elevati come i 428.000 euro per la Mercedes SLS AMG coupé Electric Drive, e i 20.000 euro per la Smart Electric Drive, che supera abbondantemente i prezzi dei modelli classici a benzina.
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In Italia il settore delle auto elettriche sta andando relativamente bene, tanto che tra il 2005 e il 2016 le immatricolazioni sono cresciute con un tasso medio annuo del 41%; mentre nei primi cinque mesi del 2017 le immatricolazioni di veicoli elettrici sono addirittura raddoppiate aumentando di circa il 96%. L’Italia risulta anche essere leader nel campo dell’e-mobility: per quanto riguarda la componentistica, il nostro Paese è secondo al mondo in termini di saldo commerciale per i conduttori elettrici e le tensioni maggiori di 80 V, nonché terzo al mondo, sempre in termini di saldo commerciale, per gli ingranaggi e le ruote di frizione. Ma l’Italia eccelle anche nella produzione delle infrastrutture di ricarica, grazie a compagnie come Enel, Bitron, Ducati Energia ed Energy Resources. Ed è anche all’avanguardia sulla rete elettrica, con l’avvio nel 2001 del primo piano al mondo su scala nazionale di installazione massiva di contatori elettronici, ponendo così le basi per lo sviluppo della rete elettrica intelligente. I nostri ingegneri continuano a sviluppare progetti e collaborazioni industriali sullo sviluppo della smart grid e delle tecnologie Smart Charging e Vehicle-to-Grid anche a livello internazionale. Un Vehicleto-Grid, ad esempio, permette di utilizzare le batterie dei veicoli elettrici, privati e pubblici, quando questi sono fermi per immettere energia in rete, garantendo una migliore gestione dei picchi di domanda di energia elettrica. Le auto future saranno principalmente elettriche? Lo scopriremo tra qualche anno. QQ
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Arriva l’e-Made in Italy
5. Altra “supercharger station” al Brennero sull’A22, poco prima del Confine di Stato 6. L’A22 è da tempo un laboratorio di produzione di energie alternative 7. Stazione di ricarica Nissan 8. Alla scoperta della Fiat 500 elettrica
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Ricostruire e prevenire
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“Dopo la gravissima tragedia del crollo del Ponte di Annone, erano necessari interventi spediti. Sulla Gazzetta Ufficiale di mercoledì (29 novembre, ndr) sarà pubblicato il bando per i lavori di ricostruzione del cavalcavia”. È stato il Viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Riccardo Nencini, ad annunciare la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del bando di gara con cui il
Numerosi viadotti in fase di ripristino Prosegue la fase operativa dell’opera di ricostruzione delle strade colpite dal sisma nel Centro Italia. Anas ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’1 dicembre altri sei bandi di gara per lavori di ripristino del valore complessivo di oltre 15 milioni di euro. Tre degli appalti riguardano interventi sulla SS 685 “delle
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Ponti&Viadotti Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha dato mandato all’Anas di procedere alla ricostruzione del cavalcavia che insiste sulla Strada Statale 36 crollato nell’ottobre del 2016, ad Annone, in Lombardia, che causò la morte di un automobilista che transitava proprio in quel momento su quel tratto. “Vi saranno specifiche tecniche più sicure degli stessi limiti imposti dalle normative perché crediamo che la priorità sia la tutela dei cittadini e degli automobilisti”, ha spiegato il Senatore Nencini specificando che “sui due lati della strada è anche prevista la realizzazione di un percorso pedonale e di una pista ciclabile”. Il costo complessivo dell’opera si aggira intorno ai 2 milioni di euro. “L’impegno per la sicurezza sulle strade che
stiamo portiamo avanti incessantemente rappresenta il minimo dovuto a fronte del dolore vissuto dai familiari della vittima in quel tragico incidente”, ha aggiunto ancora il Viceministro. “Puntiamo sulla messa in sicurezza della viabilità stradale per uniformare le infrastrutture del nostro Paese ai nuovi standard di
sicurezza previsti dalle normative in vigore. Ben il 40% degli investimenti previsti nel piano pluriennale dell’Anas sono destinati alla manutenzione e alla messa in sicurezza di oltre 3.600 chilometri di infrastrutture stradali”, ha concluso il Viceministro Nencini. WWW.MIT.GOV.IT
Tre Valli Umbre” e si aggiungono ai quelli in corso nel tratto che ha riportato i danni strutturali più rilevanti. Il primo appalto riguarda i lavori di ripristino e miglioramento sismico del viadotto “Lama” per un importo di 4,3 milioni di euro. Un secondo appalto riguarda gli interventi di ripristino e miglioramento sismico dei viadotti in corrispondenza dello
svincolo di Arquata del Tronto per un importo di 2,3 milioni di euro. Il terzo appalto riguarda i lavori di ripristino e miglioramento sismico del viadotto “Tufo” per un importo di 1,45 milioni di euro. Un quarto appalto riguarda invece i lavori di ripristino del corpo stradale lungo un tratto di 6,5 km della SP 66 “Macereto” in provincia di Macerata per un importo
di 1,1 milioni di euro. Il quinto bando riguarda gli interventi di ripristino e miglioramento sismico di un viadotto sul raccordo autostradale AscoliPorto d’Ascoli per un importo di circa 1,9 milioni di euro. Infine, l’ultimo appalto riguarda i lavori di ripristino delle strutture del viadotto “Fonte del Campo”, lungo la SS 4 “Via Salaria” per un importo di 4 milioni di euro. WWW.STRADEANAS.IT
News Ponti&Viadotti 12/2017
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Un patrimonio da preservare Un ponte-patrimonio della cultura: è quello progettato e realizzato negli anni Settanta da Sergio Musmeci a Potenza, capoluogo della Basilicata, negli ultimi anni “riscoperto” anche grazie a una serie di attività di valorizzazione tra cui il progetto “Arte in transito”, la danza aerea e acrobatica dei ballerini della compagnia francese Retouramont, l’abbraccio collettivo degli studenti, l’idea di un gruppo di progettisti di creare un “giardino in movimento”, lo spettacolo di luci Led, il documentario della
casa di produzione cinematografica Effenove, la pubblicazione “L’opera d’arte di Potenza. Il ponte di Sergio Musmeci” voluta dall’Ordine degli ingegneri della Provincia di Potenza. Ultima occasione documentabile: un interessante convegno dal titolo “Concretezza”, abbinato a una mostra su Musmeci (e Nervi), organizzato dall’Istituto Italiano per il Calcestruzzo di Renate Brianza diventato recentemente fondazione. Il ponte, però, oggi ha
bisogno di urgenti interventi di manutenzione. L’ufficio di Pianificazione del Comune di Potenza, rende noto il quotidiano La Repubblica in un articolo del 10 ottobre scorso, sta effettuando una serie di approfondimenti tecnici prima di avviare l’intervento che vedrebbe stanziati circa 3 milioni di euro derivanti da uno specifico asse del programma di Investimento territoriale integrato (ITI) per lo sviluppo urbano della Città di Potenza nell’ambito dei PO FESR Basilicata 2014-2020. I lavori, continua la testata, riguarderanno principalmente la risoluzione di problematiche strutturali
e consisteranno, per esempio, nel restauro dei copriferri in calcestruzzo e nella protezione delle armature dalla corrosione. Particolare attenzione verrà quindi posta, notano dal Comune, allo scolo delle acque piovane e al sistema di illuminazione del ponte. Previsti anche interventi di tutela, valorizzazione e messa in rete del patrimonio culturale, materiale e immateriale nelle aree di attrazione di rilevanza strategica. Risale al 2003, ricordiamolo, il vincolo di monumento di interesse culturale, il primo apposto a livello nazionale per un’opera del ’900 secondo quanto dichiarato dall’amministrazione comunale potentina. Per questo l’intervento vede il coinvolgimento attivo della Soprintendenza dei beni culturali e archeologici, oltre che del Consorzio ASI, della Regione Basilicata e dell’Università degli studi della Basilicata WWW.CONSORZIOASIPZ.IT WWW.COMUNE.POTENZA.IT
“Lo sport di alto livello, raccontato con elevata autostima, fa salire sul podio anche il lettore meno atletico il quale, nella seconda parte del racconto, si ritrova nella vicenda umana di un bambino che ha rischiato di non esserci! Poi il ragazzo, l’atleta, l’uomo si fondono per continuare a vivere la fatica e la gioia dell’allenamento... con gli altri.”
Maurizio l’albatros
Autori: Maurizio Nalin, Ivan Borserini e Samuel Patellaro Lingua: Italiano Editore: Casa Editrice la fiaccola srl Pubblicazione: maggio 2017 Pagine: 128 ISBN: 978-88-97212-08-9 Contatti: segreteria@fiaccola.it sevuoivoli@gmail.com
Casa Editrice la fiaccola srl LIBRI
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74 Rinforzi Strutturali
Riqualificare sotto l’Etna
Giuseppe Galizia Ingegnere Capo Città Metropolitana Catania
Francesco Nicosia Funzionario Progettista Città Metropolitana Catania
RIFLETTORI SUL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE DEL PONTE SULLA SP 92, IN SICILIA, INIZIATIVA INTRAPRESA DALL’ENTE GESTORE FUNZIONALE A INCREMENTARE, ATTRAVERSO L’APPLICAZIONE DI FASCE METALLICHE ESTERNE, LA CAPACITÀ DI RESISTENZA AI CARICHI DELL’OPERA D’ARTE. TRA LE PECULIARITÀ: UNO STUDIO CONDOTTO SULLA STRUTTURA MEDIANTE ELEMENTI BRICK CONSENTIRÀ DI CONOSCERE PUNTUALMENTE LO STATO TENSIONALE ALL’INTERNO DEL SOLETTONE E DI CONOSCERE LE SOLLECITAZIONI CHE SI GENERANO NELLE FASCE DI RINFORZO.
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gni anno per la manutenzione delle pavimentazioni stradali si impiega una quantità importante di denaro, mentre poche risorse sono destinate alla manutenzione delle opere d’arte. Molti ponti e viadotti appartenenti al patrimonio infrastrutturale italiano furono costruiti nel periodo 1960-1980; quasi nessuno di essi è stato interessato da interventi di riqualificazione strutturale. Dopo cinquant’anni dalla loro costruzione numerosissime strutture da ponte presentano evidenti segni di degrado, spesso trascurate sia perché difficili da vedere sia perché sottovalutate. I ponti rappresentano l’elemento “debole” dell’infrastruttura viaria; è importante che essi siano sottoposti a un monitoraggio costante in modo da prevenire quello stato di “degrado limite” che può portare al totale deperimento dell’opera. Inoltre, è indispensabile verificare che la “struttura” mantenga ancora la capacità di “sopportare” i carichi veicolari pesanti in transito. La ex Provincia di Catania già da qualche tempo ha intrapreso l’attività di monitoraggio dei ponti ricadenti sulla propria rete stradale; dal monitoraggio è scaturito che molti ponti necessitano di interventi di riqualificazione strutturale per poter continuare a essere utilizzati in sicurezza.
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Indagini eseguite Il caso presentato in questo approfondimento tecnico riguarda le opere di riqualificazione che sono state progettate e stanno per essere eseguite sul ponte lungo la SP 92 nel territorio di Catania in località Zafferana Etnea. La SP 92 è un’arteria stradale che collega i comuni di Nicolosi e di Zafferana con le parti sommitali del vulcano Etna. Nell’ambito dell’attività di monitoraggio l’ex Provincia
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Le prove eseguite sui materiali del ponte hanno fornito la classe del calcestruzzo, la tipologia delle armature e la loro entità. Dalle prove è stata riscontrata la rispondenza dei materiali alle indicazioni contenute nel Regio Decreto 16/11/1939 n. 2229 “Norme per la esecuzione delle opere in conglomerato cementizio semplice od armato”; tali valori sono riassunti in tab. 1. TAB. 1 MATERIALI COSTITUENTI IL PONTE SULLA SP 92 Calcestruzzo: Rbk = 25 Mpa Tensione ammissibile 3
1. Localizzazione del ponte 2. Immagine del ponte 3. Sezione del solettone del ponte 4. Schema statico 5. Pianta del ponte 6. Particolare armature presenti nel solettone
nell’anno 2012 ha commissionato a un gruppo di professionisti (prof.ing. F. Motta, Omnia Test Srl, ing. G.Cicero) l’esecuzione d’indagini sul ponte posto al km 22+000 della SP 92. Dalle indagini effettuate è scaturito che il ponte a tre campate, costruito nell’anno 1963, con uno schema statico a solettone pieno, presenta ammaloramenti “superficiali” che richiedono un’indagine approfondita. Il ponte ha una lunghezza totale, misurata tra gli assi ideali degli appoggi, di 17,48 m ed è articolato in tre campate, così distinte: • Luce campata centrale: 7,20 m • Luce campate laterali: 5,14 m. Non avendo più a disposizione gli elaborati tecnici, i predetti professionisti dovettero ricostruire la “storia” progettuale del manufatto. Ritennero correttamente che i carichi adottati nella progettazione fossero quelli riportati nella Circolare 14 febbraio 1962 n. 384 “Norme relative ai carichi per il collaudo dei ponti stradali”; eseguirono dei rilievi di dettaglio in modo da individuare lo schema statico della struttura che risultò essere un solettone centrale poggiato sulle pile in calcestruzzo e due solettoni laterali poggiati sulle seggiole della trave centrale e sulle spalle in calcestruzzo.
c,am =7,78 MPa
Tensione tangenziale di soglia per armatura a taglio
oco=0,4 MPa
Tensione tangenziale massima per il solo taglio
oc1=1,4 MPa
Modulo normale di elasticità
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Ec=28.500 MPa
Acciaio Aq 42 Modulo di elasticità normale
ms,am=140 MPa
Modulo normale di elasticità
Es= 206.000MPa
Coefficienti di omogeneizzazione
N=10
I professionisti incaricati, ottenuti i dati sul ponte, ai sensi dell’art. C8A1.B.3 della Circolare delle NTC 2008, hanno proceduto alla rielaborazione dei calcoli statici mediante un “progetto simulato” che partendo dal rilievo dello stato di fatto ha ripercorso a ritroso le fasi progettuali. 6
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Le pile del ponte sono realizzate in calcestruzzo e rivestite di pietra lavica, hanno sezione trasversale di 107x720 cm e altezza massima di 3,84 m, esse sono inclinate di 68° rispetto all’asse viario. 5
Dal progetto simulato è scaturito che la quantità delle armature derivanti dal calcolo, applicando i carichi previsti nella Circolare 14 febbraio 1962 n. 384, sono coerenti con l’armatura presente nel solettone: barre lisce diam 24 a passo 14 cm. Dal confronto delle sollecitazioni massime derivanti dall’applicazione dei carichi previsti in fase di progettazione (C.M. 384/1962) con quelle derivanti dall’applicazione sul ponte dei carichi previsti dalle NTC 2008 allo SLU (come ponte di 1° categoria che di 2° categoria), individuarono elementi di criticità per la stabilità del ponte: i valori sono riportati in tab. 2.
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76 TAB. 2 RAFFRONTO TRA LE SOLLECITAZIONI SUL PONTE Normativa
Mmax in campata
Tmax agli appoggi
C. M. n. 384/1962
183 KNm
83 KN
NTC 1° Categoria
647 KNm
302,6 KN
NTC 2° Categoria
541 KNm
254,3 KN
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TAB. 4 CARICO DISTRIBUITO EQUIVALENTE - AUTOBUS GRAN TURISMO Autobus 7
Lunghezza
Larghezza
Peso
Carico/mq
2 assi
12,00
2,55
18.000
588
3 assi
13,80
2,55
26.000
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Le osservazioni eseguite sul traffico hanno anche fatto rilevare un flusso modesto di autocarri del tipo furgonato che riforniscono le strutture turistiche presenti nella sommità del vulcano: il carico distribuito è riportato nella tab. 5.
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I professionisti incaricati affermarono nella relazione conclusiva, che “il ponte non possiede sufficiente capacità a resistere ai carichi previsti dalle NTC allo SLU e pertanto richiede l’esecuzione opere di riqualificazione strutturale”. Per rendere maggiormente evidenti tali carenze strutturali espressero la condizione criticità attraverso un indicatore del rischio e un indicatore di misura del rischio. Tali indicatori sono riportati nella in tab. 3.
TAB. 2 CARICO DISTRIBUITO EQUIVALENTE - AUTOCARRI FURGONATI Autocarro
Lunghezza
Larghezza
Peso
Carico/mq
2 assi
7,40
2,50
18.000
972
3 assi
9,50
2,50
26.000
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TAB. 3 VALUTAZIONE DI RISCHIO DEL PONTE SULLA SP 92 Carico 1° Cat
Carico 2° Cat
Indicatore di rischio
0,45
0,54
Misura del rischio
55%
46%
Aver identificato un valore del “rischio” così alto ha determinato la tempestività a programmare opere di riqualificazione strutturale sul ponte.
Riduzione della carreggiata Per consentire di utilizzare il ponte in sicurezza in attesa dell’esecuzione delle opere di riqualificazione è stato necessario sia restringere la carreggiata in modo che la corsia di transito sia unica, sia limitare la massa in transito. La limitazione della massa ammissibile dei veicoli in transito è stata fatta dopo aver condotto una serie di rilievi di traffico in corrispondenza del ponte. La SP 92, essendo un’arteria stradale a elevata vocazione turistica, giornalmente è percorsa da un elevato flusso di autobus gran turismo che da Zafferana Etnea si dirigono verso la parte sommitale del vulcano Etna. Dalle analisi di traffico si è rilevato che sulla strada transitano generalmente due tipologie di autobus tipo Granturismo a 2 e 3 assi. Si è trasformata in maniera semplificata la massa dell’autobus in un carico distribuito equivalente: tab. 4.
Per verificare la possibilità di transito in sicurezza sul ponte sono state ricavare le sollecitazioni attraverso una modellazione semplificata del ponte, schematizzandolo come “trave”. Sulla “trave” sono stati applicati i carichi permanenti (G: G1 peso proprio del solettone e G2 peso permanente elementi non strutturali) e le azioni variabili (Q: carico veicolare). Le azioni sono state combinate in accordo con le indicazioni riportate nelle NTC 2008 allo SLU: 1,35*G1+1,5*G2+1,35*Q1. Come carico da traffico equivalente si è utilizzato il maggiore tra quelli ricavati: carico distribuito da 1.100 kg/mq agente lungo tutta la lunghezza del ponte per una larghezza di carico di 3.50 m.
7. Raffronto tra le sollecitazioni 8. Autobus Granturismo a due e tre assi 9. Autocarro a due e tre assi 10. Diagramma delle sollecitazioni flettenti
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Naturalmente le sollecitazioni massime sono quelle che ricadono nella campata centrale del ponte ed esse sono riportate in tab. 6. TAB. 6 SOLLECITAZIONI MASSIME NELLA PARTE CENTRALE DEL PONTE
11. Dominio di resistenza del solettone del ponte 12. Limitazioni di transito nel ponte
502 KNm
868 KNm
Momento (positivo)
Momento (negativo)
Le sollecitazioni trovate sono compatibili con la capacità di resistenza del solettone, infatti, il punto rappresentante le sollecitazioni ricade all’interno del dominio di resistenza della sezione resistente. In attesa dell’esecuzione delle opere di riqualificazione strutturale del ponte, si è imposta la riduzione della carreggiata a una sola corsia per senso di marcia con la limitazione al transito di veicoli di massa non superiore a 26 ton.
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penetrazione l’acqua fino agli strati più profondi. Il degrado è amplificato dall’effetto di martellamento che si crea a seguito dello schiacciamento progressivo del neoprene di appoggio. 13
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13. Appoggio strutturale delle varie parti del ponte 14. Degrado delle aree di appoggio delle selle 15. Differente schema statico per eliminazione dei giunti
Il progressivo degrado del calcestruzzo delle selle di appoggio porta all’espulsione del calcestruzzo con la messa a nudo delle armature e alla riduzione della loro sezione resistente per effetto dell’ossidazione. Nel ponte della SP 92 gli interventi di manutenzione che sono stati eseguiti negli anni sul ponte hanno di fatto soppresso i giunti strutturali di dilatazione modificandone lo schema statico.
16. Assenza della presenza dei giunti nella pavimentazione 12
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I giunti di dilatazione
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L’analisi puntuale dello stato di degrado del ponte ha fatto rilevare un degrado preoccupante nelle zone di appoggio del solettone laterale su quello centrale. L’appoggio strutturale era stato realizzato attraverso delle selle munite di cuscinetti in neoprene. L’utilizzo di cuscinetti in neoprene è stata una pratica molto diffusa nei ponti costruiti fino ai primi anni ‘90, la trasmissione delle azioni orizzontali era affidata esclusivamente all’attrito tra neoprene e calcestruzzo; adesso tale soluzione è incompatibile sia con le NTC in zona sismica, sia con le norme sugli appoggi strutturali EN1337-1. Il forte degrado presente nei giunti è verosimilmente causato dal deterioramento del sigillante superiore che lascia
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78 Utilizzando la modellazione semplificata del ponte è possibile valutare la differente sollecitazione derivante dalla variazione dello schema statico. TAB. 7 SCHEMA STATICO Schema statico
Momento (positivo)
Momento (negativo)
Originario
502 KNm
868 KNm
Modificato
489 KNm
882 KNm
La sollecitazione flettente massima in mezzeria a seguito dell’eliminazione della cerniera si riduce di circa il 3%, mentre la sollecitazione flettente massima agli appoggi si incrementa di circa il 12%. La modesta differenza di sollecitazione scaturisce dalla piccola dimensione dello sbalzo della trave centrale (circa 90 cm) dove è posizionata la sella di appoggio; quindi l’eliminazione del giunto, ovvero la modifica dello schema strutturale comporta una modesta variazione di sollecitazioni che risultano compatibili con lo stato d’indeterminazione che caratterizzano i calcoli strutturali.
Il modello di calcolo del rinforzo Per analizzare il comportamento di una struttura è necessario costruire un modello di calcolo che “trasformi” in equazioni, numeri e regole la “struttura resistente”. Per le nuove costruzioni l’individuazione del modello di calcolo non presuppone particolari sforzi interpretativi essendo un comune esercizio professionale, mentre per le strutture esistenti, la costruzione del modello di calcolo non può prescindere dalla comprensione del “funzionamento” statico della struttura. La costruzione del modello di calcolo di una struttura esistente è un procedimento iterativo che prioritariamente porta alla costruzione di tre distinti modelli: • modello geometrico, da rilievo • modello delle azioni esterne, dalle norme progettuali • modello delle caratteristiche dei materiali, da rilievo.
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Una volta costruito il modello di calcolo è necessario eseguire diversi affinamenti per cercare di interpretare in maniera corretta il funzionamento statico della struttura. Dopo aver affinato il modello di calcolo della struttura esistente, si può, sullo stesso modello, ipotizzare un modello di calcolo per il rinforzo strutturale. Nell’ipotizzare una metodologia di rinforzo strut-
turale è indispensabile tenere conto dell’ambiente circostante; nel caso specifico il ponte sulla SP 92 si trova a quota 1.900 m s.l.m. e per circa 6 mesi l’anno si trova ricoperto di neve, quindi la tipologia del rinforzo deve tenere conto di tale condizione di lavoro. Tra le diverse soluzioni di rinforzo possibile da applicare al “solettone del ponte” per migliorarlo staticamente, in altre parole per consentire che su esso possono transitare i carichi previsti dalle NTC 2008 (2° Categoria) si è scelto di inserire delle armature aggiuntive esterne (tecnica del “Beton Plaquè”). Per il modello di calcolo del “rinforzo del solettone” è stata utilizzata una modellazione a fibre, nella quale il solettone è schematizzato mediante elementi solidi “brick”, mentre le fasce esterne metalliche di rinforzo sono schematizzate con elementi asta “truss” che reagiscono esclusivamente ad azioni assiali. L’utilizzo degli elementi brick permette di suddividere l’elemento strutturale (solettone) in “strati” legati tra loro da condizioni di congruenza. Separando i vari strati di elementi brick è possibile conoscere sia gli spostamenti nodali intermedi sia le ten18 sioni interne. Dalla conoscenza della deformazione dei nodi esterni è possibile ricavare anche la deformazione degli elementi truss e di conseguenza gli sforzi agenti. 19 Procedendo in modo iterativo è possibile individuare i valori degli spostamenti nodali esterni dell’elemento brick per le varie condizione di carico e per le differenti combinazioni; è inoltre possibile verificare che le sollecitazioni interne nel solettone siano compatibili con le caratteristiche meccaniche del materiale. Nell’ottica del criterio prestazionale su cui si basano le NTC è stato possibile analizzare il rinforzo strutturale del solettone mediante fasce metalliche esterne con gli stessi criteri metodologici previste per il rinforzo con FRP in lamine. Nello studio condotto si è considerato 20 presente uno stato di coazione delle fasce metalliche instaurato lungo tutto il solettone avendo previsto che esse vengano “attaccate” con adesivo strutturale tissotropico, bicomponente, a base di resine epossidiche e additivi speciali. La particolare condizione di lavoro del ponte (per diversi mesi dell’anno coperto da neve), e a garanzia del perfetto funzionamento del sistema di rinforzo, le fasce metalliche superiore e inferiore, sono ulteriormente agganciate mediante ancoraggi meccanici passanti del diametro di 20 mm. Gli ancoraggi passanti oltre a garantire un serraggio puntuale delle fasce di rinforzo, forniscono anche un effetto di confinamento complessivo del calcestruzzo che è prevalentemente sottoposto ad azione di compressione. Per analizzare gli effetti che si possono produrre dalla perdita di adesione tra la fascia metallica di rinforzo e il calcestruzzo del solettone, è stato anche analizzato un modello di calcolo in cui le fasce metalliche sono attaccate agli elementi “brick” puntualmente in prossimità degli ancoranti passanti. Per simulare tale condizione sono stati introdotti degli elementi “sospensori” di altezza piccolissima, schematizzati in materiale infinitamente rigido, che consentono esclusivamente il trasferimento della “deformazione” dal nodo esterno appartenente all’elemento “brick” alle fasce di rinforzo.
17. Costruzione di un modello di calcolo 18. Composizione della struttura del solettone 19. Stato tensionale negli elementi brick 20. Deformazione delle fasce esterne
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21. Ancoraggio delle fasce metalliche esterne 22. Modello con fasce esterne in contatto puntuale 23. Fasce di rinforzo superiore 24. Fasce di rinforzo inferiore
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Le due schematizzazioni, fasce di rinforzo completamente aderenti e fasce di rinforzo collegate puntualmente, presentano soluzioni paragonabili. Per il rinforzo strutturale del ponte è stata prevista la posa in opera di sette fasce metalliche delle dimensioni di 160X10 mm; esse saranno continue nella soletta superiore in modo da assecondare la modificazione dei giunti tecnici già operata nelle fasi di manutenzione, men24 tre saranno interrotte nella soletta inferiore in prossimità delle pile centrali. Prima dell’esecuzione dei lavori il “solettone” sarà alleggerito dai pesi permanenti non strutturali: pavimentazione, cordoli laterali, barriere; inoltre le fasce metalliche per essere immediatamente reagenti saranno pre-tensionate così da generare azioni di contrasto. Le fasce metalliche nella condizione di massima sollecitazione, caso statico con carico di 2° tipo secondo le NTC 2008 presentano un coefficiente di sfruttamento massimo del 71%, mentre le tensioni interne nel solettone sono compatibili con la classe del calcestruzzo esistente, pertanto la soluzione di rinforzo strutturale mediante l’applicazione di fasce metalliche esterne soddisfa le condizioni di risanamento che ci avevamo imposto. Il rinforzo strutturale sarà applicato anche alle spalle e alle pile mediante cerchiature avvolgenti sia in direzione verticale e che longitudinale. 23
25. Struttura di serraggio delle fasce metalliche esterne 26. Modello strutturale con elementi brick e truss 27. Stato tensionale nella struttura
Conclusioni Il ponte sulla SP 92 ha una struttura a solettone pieno con selle Gerber, anche se esternamente la struttura del ponte non mostra un profondo ammaloramento, dalle indagini eseguite non mostra sufficiente capacità a resistere ai carichi previsti dalla normativa vigente, pertanto è necessario intervenire con opere di riqualificazione strutturale, che anche se non compatibile con le azioni sismiche consentono un buon incremento della capacità di sopportare il transito dei carichi veicolari. 25
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La riqualificazione strutturale del ponte mediante l’applicazione di fasce metalliche esterne, fornisce un effetto di confinamento che è capace di migliorare le caratteristiche meccaniche complessive del manufatto. Lo studio condotto sulla struttura del ponte mediante elementi brick, se pur oneroso nella costruzione del modello, consente di conoscere puntualmente lo stato tensionale all’interno del solettone e di conoscere le sollecitazioni che si generano nelle fasce di rinforzo. Le fasce metalliche di rinforzo rese solidali mediante i connettori passanti garantiscono il corretto funzionamento del rinforzo anche in presenza di accidentali distacchi dalla superficie del solettone. Durante l’esecuzione dei lavori saranno eseguite delle verifiche puntuali per verificare il corretto funzionamento della metodologia progettata. QQ
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Bibliografia [1] Lawrence C. Bank, Structural Design with FRP Materials, 2006 by John Wiley & Sons, Inc. [2] Beatrice Belletti, Analisi non lineare di travi in cemento armato non armate a taglio, Estratto dagli atti del 14° Congresso C.T.E. Mantova, 7-8-9 Novembre 2002 [3] B. Briseghella, E. Siviero, T. Zordan, Il consolidamento del patrimonio esistente: tecniche miste di intervento, Dipartimento di Costruzione dell’Architettura Dorsoduro 2006, Venezia, Italia. [4] C.N.R. Istruzioni per la Progettazione, l’Esecuzione ed il Controllo di Interventi di Consolidamento Statico mediante l’utilizzo di Compositi Fibrorinforzati, CNR-DT 200 R1/2013 [5] C.N.R. Istruzioni per la Valutazione della Sicurezza Strutturale di Ponti Stradali in Muratura, CNR-DT 213/2015. [6] Adriano Dicuonzo, Gli interventi post sisma rinforzo per carichi verticali: strutture in c.a., Ferrara, 30 Maggio 2014. [7] Robert E. Englekirk, Seismic Design of Reinforced and Precast Concrete Buildings, 2003, John Wiley & Sons [8] H.P. Andrà, M. Maier, Post-Strengthening with Externally Bonded Prestressed CFRP Strips, Proceedings of the 16th IABSE Congress, Lucerne,2000. [9] Fabio Miseri, Spunti di riflessione sulla sostenibilità del ciclo di vita delle infrastrutture in calcestruzzo, Federdeton, Dicembre 2010. [10] Re Luis, Linee guida per riparazione e rafforzamento di elementi strutturali, tamponature e partizioni. [11] Bungale S. Taranath, Reinforced Concrete Design of Tall Buildings, 2010 by Taylor and Francis Group. 26
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A cura della redazione
L’Europa scricchiola?
LA VETUSTÀ DELLE NOSTRE INFRASTRUTTURE È UN PROBLEMA NON SOLO ITALIANO, MA EUROPEO, COME PROVA, TRA GLI ALTRI, IL CASO DEL PONTE SUL RENO DI LEVERKUSEN, IN GERMANIA, CHIUSO AL TRAFFICO PESANTE DAL 2012. LA QUESTIONE DEVE ESSERE MESSA AL CENTRO DI UNA NUOVA E NON PIÙ RINVIABILE STRATEGIA DI POLITICA INFRASTRUTTURALE A LIVELLO CONTINENTALE.
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anutentori di tutta Europa, è il momento di unirci. E di far sentire una voce che deve essere ascoltata. E per manutentori, non intendiamo soltanto i tecnici preposti alle attività di manutenzione, ma tutti coloro i quali, per mestiere o mandato, sono in qualche modo interessati alla risoluzione di uno dei grandi problemi del nostro tempo: la vetustà delle infrastrutture e, di conseguenza, la loro necessaria riqualificazione. Quest’anno abbiamo avuto in Italia la WCPAM, lodevole iniziativa, tra gli altri, del Politecnico di Milano, che ha fatto davvero sistema sulla questione e ad altissimo livello, non solo europeo ma globale. Pochi mesi prima, ricordiamo Samoter-Asphaltica a Verona, sempre Ita-
lia, sempre scenario internazionale con esperienze portate da ogni angolo del pianeta, India compresa. Troppo flebile, in entrambe le circostanze, a cui leStrade ha partecipato, è apparsa la voce dei decisori, ovvero della politica. Ma esiste una politica della manutenzione a livello italiano? Guardando agli sforzi dell’ultima gestione ministeriale verrebbe da dire di sì, anche se l’acceleratore va premuto e il ruolo dello Stato va intensificato (ci ricordiamo dell’epoca gloriosa del Genio Civile...). E a livello europeo? Anche qui, le infrastrutture scricchiolano. L’ha ricordato agli Asecap Days di Parigi, maggio 2017, il direttore generale dell’ERF, Christophe Nicodeme, che ha messo il dito nella piaga del problema -
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Il caso tedesco Il ponte di Leverkusen sul Reno, in Germania è chiuso al traffico pesante dal lontano 2012, ovvero da quando sono state avvistate alcune fessure nella struttura di cemento. Un ponte sostitutivo sarà inaugurato nel 2020, ma fino a quel momento, tra le migliaia di vetture che lo percorrono ogni giorno non vi saranno truck. Una limitazione, senza dubbio alcuno, per un’opera strategica, inserita in uno dei corridoi più importanti per la rete dei trasporti del Paese, che collega la cintura industriale della Ruhr con i Paesi Bassi. Diventato il simbolo alla crisi delle infrastrutture della Germania, scrive Le Strade dell’Informazione (portale dell’ANAS), il ponte di Leverkusen esemplifica riassume la condizione del sistema infrastrutturale del Paese (e, come abbiamo detto, di altri Paesi del Vecchio Continente): aperto nel 1965, nel 2012 permetteva il transito di 128mila vetture e 14mila camion al giorno, un carico veicolare per il quale non è mai stato progettato. La sua chiusura ha imposto un pesante scotto anche all’ambiente: non potendo percorrere il ponte, l’orario di lavoro dei camionisti in media si allunga di 40 minuti e di circa 30 km al giorno, il che significa complessivamente un 2
consumo di 126mila litri di carburante in più e 330 tonnellate in più di emissioni di biossido di carbonio ogni giorno diffuse in atmosfera. Per non parlare dei risvolti sociali: i mezzi pesanti, infatti, da molto tempo intasano il traffico di Leverkusen, alla ricerca di percorsi alternativi.
Manufatti da ricostruire Secondo KFW, la banca tedesca di sviluppo, le grandi città e i distretti rurali della Germania stanno soffrendo per un grave “gap di investimenti” pari a 126 miliardi di euro, compresi i 34 miliardi di dollari arretrati per le vie di comunicazione e altri 33 per le scuole. Lo ricorda ancora il citato giornale online dell’Anas. Nella sola Renania Settentrionale-Vestfalia i ponti da ricostruire completamente sarebbero circa 300. Le infrastrutture nate negli anni del boom tedesco, tra gli anni Sessanta e Settanta, non sono state progettate per sopportare i flussi di traffico odierni. Dalle statistiche, emerge che gli investimenti pubblici in percentuale al prodotto interno lordo sono calati dal 5% circa nel 1970 al minimo assoluto dell’1,9% nel 2005, per quindi stabilizzarsi attorno al 2%. Il governo, da parte sua, sostiene che gli investimenti pubblici stanno “lievitando”, con un tasso medio annuo di crescita del 3,8 per cento, e che da qui al 2020 aumenteranno di circa il 5 per cento l’anno. Il Fondo Monetario Internazionale, infine, chiede che la Germania spenda di più nelle infrastrutture pubbliche per incoraggiare gli investimenti privati e ridurre così le ingenti eccedenze delle partite correnti del Paese. Ma, a detta degli esperti, la soluzione non starebbe nelle risorse economiche: dopo anni di tagli e decurtazioni, molte piccole e grandi città sarebbero del tutto prive della “capacità istituzionale” di gestire grandi progetti. “Si sono creati dei colli di bottiglia in fase di pianificazione complicati da superare - scrive Le Strade dell’Informazione -. Di rado, infatti, i soldi sono il problema principale: nel caso del nuovo aeroporto di Berlino, che avrebbe dovuto essere inaugurato nel 2011 ed è tuttora in fase di costruzione, tra i problemi principali vi sono gli intoppi tecnici, la scarsa pianificazione e i frequenti cambiamenti nel management”. QQ
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continentale, per l’appunto - ma ha anche prospettato una soluzione: il “Road asset management approach”. Nicodeme, tornando al problema, in quell’occasione ha portato anche alcuni esempi: i noti ponti crollati d’Italia, ma anche un caso tedesco. “I costi del non fare manutenzione - ha detto - sono sotto gli occhi di tutti: aumento dell’insicurezza stradale, danni all’ambiente, perdita di tempo e denaro. Penso al Leverkusen Bridge, che qualche hanno fa è stato chiuso al traffico, per via di una non più rinviabile manutenzione straordinaria, con costi esorbitanti, oppure ai ponti crollati in Italia”. Dei quali, peraltro, molto abbiamo scritto nel recente passato. Al presente, dedichiamo invece un piccolo focus sul ponte di Leverkusen, tanto per ricordarci non tanto che “mal comune mezzo gaudio”, ma che siamo di fronte a un problema da affrontare unendo le forze, per raggiungere tutti insieme l’agognato traguardo della soluzione.
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1, 2. Due punti di vista sul Leverkusen Bridge, in Germania, che scavalca il Reno
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autostrada Quest’anno in va di moda l’arancione PERCHÉ TI SALVA LA VITA NOI PER VOI Sostare sulla carreggiata dell’autostrada è una manovra molto rischiosa, una manovra che si deve fare solo in caso di assoluta emergenza. Il rischio è dovuto alla differenza di velocità tra te, che sei fermo, ed i veicoli che sopraggiungono in rapido movimento. Proprio per questo, quando il Gestore Autostradale progetta la sede stradale prevede, ad intervalli predefiniti, aree di sosta, aree di parcheggio e piazzole di emergenza. Il territorio italiano è ricco di montagne e profonde valli in cui non è facile costruire questo tipo di rifugio. Noi ci impegniamo ed investiamo per la vostra sicurezza, ma tu usa, per favore, tutte le possibilità che riusciamo ad offrirti. Quando, in condizioni di emergenza, sei costretto ad arrestare il veicolo fuori dai luoghi sicuri appositamente designati non dimenticare il pericolo ed indossa subito il giubbotto retroriflettente.
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MATERIALI &TECNOLOGIE MATERIALI Q La chimica dellâ&#x20AC;&#x2122;invenzione
TECNOLOGIE&SISTEMI Q Pali per strade road safety friendly Q Futuro ambientale
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Alberto Finotto
La chimica dell’invenzione
VIAGGIO AL CUORE DELL’ALTA TECNOLOGIA, CHE DÀ FORMA E SOSTANZA ALLE STRUTTURE IN CALCESTRUZZO CHE SORREGGONO, TRA L’ALTRO, IL NOSTRO SISTEMA INFRASTRUTTURALE. SIAMO STATI A TREVISO, NELLA FUCINA DI POLIMERI E ADDITIVI DI BASF CONSTRUCTION CHEMICALS ITALIA. DI SEGUITO, IL RESOCONTO DI UNA VISITA CONDOTTA SOTTO IL SEGNO, PROFONDO, DELL’INNOVAZIONE “MADE IN ITALY”. 1
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85 In collaborazione con Costruzioni 1. L’area di carico esterna con i serbatoi di stoccaggio 2. La sala di controllo del reparto additivi e polimeri 3. Uno dei laboratori di ricerca della sede di Treviso
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e radici sono, ancora oggi, saldamente ancorate al suolo italico. Basf Construction Chemicals Italia non è un’entità qualsiasi che si confonde nell’alveo di uno dei grandi gruppi della chimica internazionale. Piuttosto, è un’azienda leader che guida, oggi, la ricerca e lo sviluppo di Basf nell’ambito dell’industria delle costruzioni. Mentre varchiamo l’ampio ingresso della sede BCC Italia di Treviso, Michele Grigoletto, responsabile Produzione e Processi dal 2011, ne delinea a nostro beneficio la notevole storia di progresso e ricerca. “Quella che attualmente è la Basf Construction Chemicals Italia, nasce in effetti nel 1958, proprio in questo stesso sito produttivo, come MAC (Mediterranea Additivi Cemento) - ricorda il manager, che conta molti anni di fedeltà a questa struttura d’eccellenza -. In origine l’azienda si occupava della preparazione tecnica di pavimentazioni industriali e civili in calcestruzzo. Da quel
primo settore d’applicazione, il passo tecnologico verso la creazione di additivi che migliorassero la qualità del calcestruzzo, fu breve”.
Nati per essere evoluti Arriviamo quindi nel 1961, con la prima importante joint-venture con l’americana Master Builders Company che conferì all’azienda trevigiana una connotazione internazionale come MAC Master Builders. Nel 1976, poi, cambia il significato dell’acronimo MAC in Modern Advanced Concrete, portando il testimone della chimica per il calcestruzzo fino all’’85, quando la realtà cresciuta tra le risorgive della pianura veneta entra in Sandoz, leader globale del settore farmaceutico in sortita temporanea nel mondo delle costruzioni. L’avventura durerà 10 anni, prima di un interregno di alcuni anni che porterà infine l’originaria MAC nella galassia della tedesca Degussa. Siamo nel 2001 e, dopo un lustro, l’eccellenza di MAC entra definitivamente nell’orbita della chimica d’avanguardia, con Basf, a partire dal 2006.
Il cuore nel polimero “La specificità del sito di Treviso rispetto alle altre sedi Basf Construction Chemicals, riguarda la produzione del polimero, componente di base dell’additivo”, rimarca Michele Grigoletto. L’additivo - rileva lo specialista Basf - lo si può definire come una miscela di sostanze liquide che viene utilizzato nell’impasto cementizio (calcestruzzo o malta) per ridurne la componente idrica, oltre che per modificarne altre proprietà, a vantaggio di una minore porosità del prodotto e di una conseguente maggiore resistenza a intervalli brevi del risultato applicativo finale. In buona sostanza, in virtù di un additivo efficace - rileva Grigoletto - il calcestruzzo indurisce molto rapidamente e può mantenere anche una lavorabilità ottimale utile nei periodi più caldi dell’anno per i cantieri di costruzione. Se consideriamo 3
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4. Gli impianti dedicati ai polimeri
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5, 6. Ancora due immagini del centro di Ricerca e Sviluppo
che dal 50 al 70% il polimero costituisce la base primigenia dell’additivo, possiamo ben capire il ruolo strategico di Basf Construction Chemicals Italia nell’ambito delle Master Builders Solutions”.
Additivo su scala globale Con la ricerca e la produzione di polimeri, BCC Italia serve gran parte delle altre realtà industriali che compongono la divisione Basf Construction Chemicals. “Realtà che possono essere anche notevolmente distanti dal nostro territorio di riferimento - sottolinea ancora Grigoletto -. D’altra parte il valore specifico del polimero è nettamente superiore rispetto all’additivo (che contiene una notevole percentuale di acqua). Si tratta di un componente concentrato, essenziale e l’importanza tecnologica ed economica è determinante; così, da Treviso, esportiamo la prerogativa dei nostri polimeri nelle nostre sedi affiliate in Francia, Spagna, Nord Africa, in molta parte dei paesi dell’Est (Croazia, Slovenia, Bosnia, Montenegro), in Arabia Saudita, negli Emirati Arabi, in Kazakistan. E, tra le altre, anche, nella seconda struttura di BCC Italia, a Latina, dove si producono, su scala più contenuta, additivi e polveri”. La presenza a Treviso del dipartimento Development and Technology (30 addetti che lavorano esclusivamente allo sviluppo e alla caratterizzazione dei prodotti), consente la puntuale messa a punto delle formule degli additivi per le altre sedi Basf in Europa. “Soprattutto, l’evoluzione della ricerca sui polimeri è continua qui a Treviso - rileva Grigoletto -. Abbiamo sempre la possibilità di modificarli seguendo le esigenze dei clienti perché uno dei problemi sensibili che riguarda la produzione di calcestruzzo deriva dal fatto che
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le materie prime impiegate cambiano a seconda del committente”. “Il cemento è diverso a seconda del territorio di provenienza, le, soprattutto, anche le sabbie sono differenti. A questo proposito, va rimarcato il fatto che la ricerca sulla composizione delle sabbie e sul comportamento dei nostri additivi con diverse materie prime è una prerogativa dei nostri laboratori interni. Individuiamo l’additivo specifico più adatto al nostro cliente, oppure, se non ne troviamo uno ideale, lo sviluppiamo ad hoc, lo prepariamo, lo produciamo in quantità misurate e lo testiamo direttamente. Alla fine di questo processo, l’additivo viene sottoposto alla prova in cantiere, con il supporto della nostra assistenza tecnica, per una verifica finale sull’efficacia effettiva del nuovo prodotto. Questo ciclo può far capire all’osservatore, ancora una volta, l’assoluta centralità della struttura BCC Italia nei confronti di tutte le consociate Basf Construction Chemicals, e, più in generale, nel portafoglio di prodotti e servizi del marchio Master Builders Solutions”.
7, 8, 9. Il reparto di produzione dei polimeri rappresenta l’avanguardia di Basf Construction Chemicals Italia
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10. L’impianto “just in time” per la produzione degli additivi Rheobuild e Glenium 11. I materiali in polvere confezionati per la consegna ai clienti 12. Malte duttili per l’aeroporto di Pescara 13. Ancoraggi innovativi per l’Eurasia Tunnel
Sede di creazione La produzione di additivi, nello stabilimento BCC Italia di Treviso avviene con modalità discontinua (tradizionale) oppure con sistema Just in Time, senza alcun bisogno di stoccaggio dei prodotti finitio. “La produzione di additivi comprende anche gli acceleranti per gallerie (AFA- Alkaeli Free Accelerators) - aggiunge Michele Grigoletto -. Si tratta di specialità esenti da alcali, specifiche per il calcestruzzo proiettato e in grado di garantire un inizio presa rapidissimo in 30 secondi, un minuto al massimo”. Tornando al fronte dei polimeri, l’ultima specialità è nata circa tre anni fa e costituisce un’esclusiva mondiale che da Treviso viene esportata a Taiwan, in Giappone, negli Stati Uniti, in America Latina. Un’ulteriore prova, sempre dalle parole di Grigoletto, “della capacità che abbiamo, qui a Treviso, di
essere flessibili, progettando nuove soluzioni e avviandole alla produzione, occupandoci al contempo anche di studi sulla sicurezza dei processi e sulla loro applicazione. Abbiamo un impianto pilota per produzioni test fino a 100 kg, seguito in successione da una produzione test industriale dalle 5 alle 10 tonnellate”. Dalla storica creazione dei polimeri FC (polieteri carbossilati) che rivoluzionarono il mercato europeo nel 1997, oggi Basf Construction Chemicals Italia ha raggiunto il traguardo di un’ampia famiglia di 10 tipologie di polieteri carbossilati denominati MVA, e si è ancora rinnovata implementando e producendo, prima al mondo, il nuovo polimero poliariletere (PAE) che sta riscuotendo un grande successo. Questo riscontro porterà nel 2018 al raddoppio della sua linea produttiva, che rappresenta il simbolo propulsivo del nostro presente e del nostro futuro. QQ
Dalle gallerie agli aeroporti: know how avanzato al servizio delle infrastrutture Basf per le infrastrutture: dalle gallerie ai ponti, dagli aeroporti ai sistemi idraulici. Sotto il segno di parole chiave quali: lavorabilità, durabilità, performance. Tra le numerose soluzioni del gigante mondiale della chimica, ve ne sono alcune particolarmente apprezzate anche in ambito infrastrutturale. Possiamo iniziare citando le malte da ripristino duttili della famiglia MasterEmaco FR, che alla resistenza alla compessione, spiega il segment manager di Basf Andrea Nicoletti, “aggiungono la resistenza a trazione e un’ottima deformabilità, risultando di fatto un’armatura diffusa o tridimensionale. L’armatura cementizia non consiste più, dunque, in barre d’acciaio ma in fibre che garantiscono elevate prestazioni e una prolungata durabilità”. Gli impieghi infrastrutturali riguardano sia superfici orizzontali (per esempio piazzali aeroportuali, solette di viadotti, solai, travi, ecc.) sia verticali (per esempio vasche, pile di viadotti, pilastri, ecc.). Tra gli altri benefici, anche un’elevata resistenza agli urti, ovvero ai carichi dinamici. Se quindi passiamo dalle malte duttili a tipologie di armature più imponenti, rintracciamo, in casa
Basf, anche un’altra soluzione innovativa: l’impiego delle barre di vetro al posto di quelle in acciaio (sta per essere avviato, in questo senso, un intervento riguardante un importante viadotto), anche in questo caso a tutto vantaggio della durabilità. Ma apprezzamenti arrivano anche alla famiglia MasterFlow 960, gli ancoraggi “resin-free” già impiegati in dotazioni quali barriere di sicurezza o antirumore, ma anche in grandi opere quali il tunnel stradale Eurasia attraverso il Bosforo, in Turchia. L’innovazione è data dal fatto che, a parità di prestazioni rispetto a prodotti epossidici, questa soluzione risolve le criticità legate alle basse o alle elevatissime temperature, o all’umidità. Infine, restando in ambito tunnelling, merita una citazione il sistema MasterProtect 100, certificato al fuoco, ideato per il drenaggio dell’acqua nel caso di infiltrazioni diffuse attraverso la struttura di gallerie e composto da un pannello drenante, una rete metallica e di un sistema di fissaggio cosiddetto a scomparsa. Il sistema è stato impiegato proprio quest’anno, con soddisfazione per i risultati raggiunti, in un importante contesto autostradale.
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Sicurezza Passiva
Pali per strade road safety friendly DAI PALI PER L’ILLUMINAZIONE A QUELLI PER LE TELECAMERE DI SORVEGLIANZA, DALLA SEGNALETICA VERTICALE A QUELLA SEMAFORICA. SONO SEMPRE PIÙ NUMEROSI I SOSTEGNI POSTI A MARGINE DELLE NOSTRE INFRASTRUTTURE COSIDETTI “CEDEVOLI A SICUREZZA PASSIVA” REGOLAMENTATI DALLA NORMA UNI EN 12767. IL LORO OBIETTIVO: TRATTENERE L’URTO IN CASO DI IMPATTO NON RECANDO DANNI AL CONDUCENTE E “ALLEGGERIRE” SITUAZIONI PROGETTUALI CHE, PRIMA DEL LORO AVVENTO, PREVEDEVANO RIDONDANTI BARRIERE DI SICUREZZA.
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artiamo dal problema. Il tema degli ostacoli fissi al margine della strada è una problematica di cui si parla da anni tra gli esperti del settore. Tra queste tipologie di ostacoli fissi, quella dei supporti di illuminazione e segnaletica stradale è una criticità che coinvolge sempre di più progettisti ed enti gestori delle infrastrutture viarie, i quali cercano costantemente di mettere in sicurezza
Novella Tajariol Safety Product NV
1. Contesto stradale “popolato” da pali a sicurezza passiva normati secondo UNI EN 12767: aumentano gli standard di road safety sulle nostre reti viarie 2a, 2,b, 2c. Sequenza di immagini di crash test di un palo a sicurezza passiva (tipo 100HE3)
le nostre strade. Tra i nuovi dispositivi, che possono risolvere questa criticità, rientrano i pali cedevoli a sicurezza passiva, sostegni capaci di assorbire l’energia cinetica del veicolo impattante, esattamente come i guard-rail o gli attenuatori d’urto (detti più propriamente “sistemi di ritenuta stradale”). Questa tipologia di sostegni viene definita e descritta all’interno della norma UNI EN 12767, dal titolo
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“Sicurezza passiva di strutture di sostegno per attrezzature stradali-Requisiti, classificazioni e metodi di prova”.
Dal problema alla soluzione
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3. Incidente contro palo rigido 4. Incidente contro palo a sicurezza passiva
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Già negli anni ’60 in America si parlava di sostegni a sicurezza passiva grazie alla norma di allora NCHRP Report 350 (oggi denominata MASH). Tuttavia, il “limite” di quella norma era dato dal fatto che presupponeva sì l’introduzione del concetto di pali a sicurezza passiva, ma soltanto di un tipo, ovvero “break-away” o frangibile. I pali frangibili erano caratterizzati da un momento di rottura alla base che, in fase di impatto del veicolo, faceva in modo che il sostegno collassasse, staccandosi dal terreno. Nel 2007 il gruppo di lavoro CEN/TC226 ha quindi elaborato la nuova norma UNI EN 12767, che ha introdotto il concetto di “cedevolezza” per i pali a sicurezza passiva. Detta norma prevede, come già definito per qualunque altro dispositivo di ritenuta stradale, che vengano effettuati crash test in laboratori certificati: nel caso specifico i due crash test a cui è sottoposto il sostegno sono eseguiti usando un veicolo da 900 kg, a una velocità minima di 35 km/h (obbligatoria per tutti i produttori dei sostegni) e massima di 50 km/h, 70 km/h oppure 100 km/h (quest’ultima a scelta del produttore). In funzione dei risultati ottenuti durante i crash test i sostegni vengono classificati secondo la loro capacità di assorbire l’energia cinetica del veicolo (HE-alto assorbimento e LE-basso assorbimento) o di non assorbirla (NE-nessun assorbimento). Il secondo parametro di classificazione è il livello di sicurezza per chi si trova all’interno dell’abitacolo (misurato attraverso i parametri THIV e ASI, gli stessi misurati durante le prove conformi alla norma UNI EN1317-5), che va da un livello 3 (massima sicurezza) a un livello 1 (sicurezza minima). La certificazione CE che il produttore di pali a sicurezza passiva deve obbligatoriamente fornire, deve quin-
di riportare le seguenti informazioni: la conformità alla norma UNI EN 40 (pali di illuminazione) oppure alla norma UNI EN 12899 (segnaletica) e il riferimento alla norma UNI EN 12767 con i risultati ottenuti in fase di crash test. Sostegni che non hanno sostenuto i crash test, non possono essere considerati sostegni a sicurezza passiva. Dall’anno di recepimento della norma ad oggi, si è cominciato a vedere i sostegni di illuminazione e segnaletica sem-
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TAB. 1 CRASH TEST: VELOCITÀ DI IMPATTO E ASSORBIMENTO DELL’ENERGIA Velocità di impatto
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In Italia nel DM 21 giugno 2004, n. 2367, dal titolo “Istruzioni tecniche per la progettazione, l’omologazione e l’impiego dei dispositivi di ritenuta nelle costruzioni stradali” si apprende che: “Le zone da proteggere […] devono riguardare almeno: gli ostacoli fissi (frontali o laterali) che potrebbero costituire un pericolo per gli utenti della strada in caso di urto, quali […] pali di illuminazione e supporti per segnaletica non cedevoli, […] che in caso di fuoriuscita o urto dei veicoli potrebbero subire danni […]. Occorre proteggere i suddetti ostacoli […] nel caso in cui […] si trovino a una distanza dal ciglio esterno della carreggiata, inferiore a un’opportuna distanza di sicurezza […] in funzione dei seguenti parametri: velocità di progetto, volume di traffico, raggio di curvatura dell’asse stradale, pendenza della scarpata, pericolosità dell’ostacolo”. Al tempo non si era definito il concetto di “cedevole”, ma con l’entrata in vigore della norma UNI EN 12767 nel 2008, si è data questa definizione. Perciò anziché adottare una delle soluzioni prescritte nel Decreto del 2004, ossia utilizzare la barriera, arretrare il sostegno o altresì eliminarli completamente, si è aperta la strada all’utilizzo di questi sostegni.
5. Incidente di un veicolo contro parte terminale della barriera 6. Incidente contro barriera e palo rigido retrostante
Campi di applicazione
pre più come “road safety friendly”. La sostanziale differenza tra un palo cedevole a sicurezza passiva UNI EN 12767 e un palo standard, o “rigido”, risiede infatti nella finalità del loro utilizzo e nel comportamento durante l’urto: entrambi devono sostenere qualcosa (corpo illuminante, segnale, semaforo), ma solo il palo a sicurezza passiva è capace di attenuare l’urto del veicolo, minimizzando i danni al conducente e al veicolo.
Impiego dei sostegni a sicurezza passiva In Europa già molti paesi hanno reso i sostegni a sicurezza passiva obbligatori nelle proprie strade (tra questi Regno Unito, Norvegia, Svezia, Finlandia, Belgio, Paesi Bassi, Slovenia, Polonia, Francia e Svizzera), creando dei veri e propri “manuali di istruzione” che in sostanza dicono dove e come applicare questi dispositivi. In questi paesi l’uso di sostegni a sicurezza passiva EN 12767 è obbligatorio dove non è prevista la protezione da parte delle barriere. Alcuni paesi hanno individuato nelle strade a velocità > 50km/h, nonchè strade con un volume di percorrenza >12.000 veicoli al giorno, come quelle più idonee all’installazione dei pali a sicurezza passiva. In altri paesi, tra cui anche l’Italia, i dispositivi vengono impiegati su nuove progettazioni, o nelle manutenzioni straordinarie e nelle migliorie di progetto.
I sostegni a sicurezza passiva trovano applicazione in diversi campi: nell’illuminazione, nel sostegno di telecamere di sorveglianza, nella segnaletica verticale, nella segnaletica semaforica, nell’ambito pubblicitario. Lo scopo dell’applicazione di un sostegno a sicurezza passiva al posto di un palo tradizionale a livello di progettazione è quello di eliminare la barriera guar-drail quando questa è posta a sola protezione del palo. In alcune circostanze di pericolo (su un ponte, in presenza di burroni, scarpate o muri di cinta), il guard-rail rappresenta uno strumento estremamente utile ed efficiente, in quanto impedisce la fuoriuscita del veicolo dalla carreggiata. In altre circostanze il guard-rail può rappresentare paradossalmente un pericolo: l’impatto con il guard-rail può avere conseguenze di gran lunga più gravi rispetto allo sconfinamento della vettura verso l’esterno, soprattutto se l’impatto avviene coinvolgendo la parte iniziale della barriera. Oltre al discorso relativo alla sicurezza stradale, la soluzione del palo a sicurezza passiva, al posto del binomio palo rigido e barriera, permette di risparmiare sul costo di installazione e manutenzione della barriera, permettendo di porre il palo a ridosso del ciglio stradale, e permettendo di ridurre l’uso di sbracci (nel caso soprattutto di pali di illuminazione, che a volte risultano essere esteticamente sgradevoli e troppo impattanti). Le strade tipiche dove porre i pali a sicurezza passiva non hanno limitazioni. Infatti, tranne nei centri abitati, dove la velocità del veicolo risulta ridotta (attorno ai 35 km/h), nelle strade a percorrenza con velocità superiori ai 50 km/h i pali a sicurezza passiva sono raccomandabili. I sostegni cedevoli possono essere applicati senza l’uso di barriere in special modo in strade extraurbane dove il limite di velocità arriva anche a 70 km/h e l’area circostante alla strada non prevede ulteriori pericoli (campi liberi), dove l’illuminazione va posta lungo i rettilinei e in particolare nelle rotonde,
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agli svincoli di uscita ed entrata di queste. Inoltre, il palo a sicurezza passiva può sostituire il palo tradizionale qualora si presenti la circostanza in cui il palo di illuminazione si trova a ridosso della barriera, all’interno del suo spazio di deformazione, come spesso succede negli svincoli o viadotti delle tangenziali e delle autostrade. Infatti, in caso di incidente di un veicolo contro la barriera, il palo rigido interferirà con il comportamento della stessa, ostacolandone la deflessione e attribuendo rigidità alla struttura che pertanto risulterà inefficace. Anche se la norma non lo prevede, il palo a sicurezza passiva cedevole risulta idoneo a questo tipo di applicazione, proprio per la sua caratteristica intrinseca di cedevolezza.
Criteri di scelta del sostegno
7, 8. Esempi di applicazione di pali cedevoli a sicurezza passiva 7
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Nei casi in cui non esistano dei “manuali di applicazione” ministeriali, la scelta su quale tipo di sostegno usare deve essere fatta tenendo sempre a mente alcune considerazioni di carattere tecnico che ci riporta la norma UNI EN 12767. La sicurezza prima di tutto per chi sta dentro l’abitacolo del veicolo. Come detto il livello di sicurezza è classificato da 1 a 3. Un palo di tipo 3 avrà un parametro THIV (Theoretical Head Impact Velocity) <= 27 km/h, che indica l’Indice di decelerazione della testa dopo l’Impatto, cioè la velocità espressa in km/h alla quale un occupante impatta contro la superficie dell’abitacolo, e un valore ASI (Indice di Severità di Accelerazione) <= 1. Proprio il DM 2004 dice che il palo cedevole è un ostacolo fisso che non costituisce un pericolo se il livello di severità dell’incidente di un veicolo contro l’ostacolo è caratterizzato dai parametri fisici ASI e THIV non superiori a quelli individuati nella norma UNI EN 1317, (“Barriere di sicurezza”), ossia ASI 1 e THIV 33. Altra considerazione che va tenuta a mente quando si sce-
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glie un sostegno a sicurezza passiva, è quella di considerare la sicurezza di chi è fuori dall’abitacolo. Pali di tipo HE sono sostegni che assorbono l’energia cinetica del veicolo riducendone la velocità fino ad azzerarla. Ad esempio un veicolo impattante a 100 km/h, avrà una velocità di uscita di 50 km/h e, a 12 m dal punto dell’impatto, si fermerà completamente. Al contrario un palo di tipo NE con un veicolo impattante a 100 km/h, produrrà una situazione in cui il veicolo dopo 12 m dal punto di impatto continua la sua corsa ad una velocità di 70 km/h. Cosa significa nella vita reale? Significa che se al di là del palo si trovano altri pericoli o aree abitate, strade, piste ciclabili o abitazioni, un veicolo che continua nella sua corsa, perché il sostegno non è stato in grado di fermare del tutto la sua velocità, sarà potenziale causa di un secondo incidente. In Olanda, uno dei paesi dove maggiormente si usano i pali a sicurezza passiva, pali di tipo 100NE3 possono essere installati ma solo se vi è un’area di 40 m di ampiezza e 50 m di lunghezza al lato della strada, con spazi completamente liberi. Al lato pratico questa situazione non è sempre applicabile, visti i ridotti spazi che spesso abbiamo in Italia a bordo strada. Da questo si deduce che pali di tipo 100HE3 sono i pali più sicuri sia per chi sta dentro l’abitacolo, sia per chi sta fuori. Infine la velocità massima, scelta durante la prova di crash test tra 100, 70 e 50 km/h, è un ulteriore dato discriminante da considerare (con una velocità di test a 100 km/h il sostegno potrà essere utilizzato anche in strada con velocità sostenuta come autostrade e tangenziali). In conclusione, si può ormai affermare che dal 2008, sia in fase di progettazione che in fase di manutenzione, tutti i paesi d’Europa dispongono di uno strumento in più da usare per migliorare la sicurezza delle strade: i pali cedevoli, adeguatamente normati, a sicurezza passiva. QQ
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Stefano Chiara
Futuro ambientale
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PRODURRE CONGLOMERATI BITUMINOSI DI ALTA QUALITÀ RECUPERANDO, TRA L’ALTRO, FRESATO IN ELEVATE PERCENTUALI, NEL MASSIMO RISPETTO DELLE NORME AMBIENTALI E DI SICUREZZA. È IL COMPITO DI UN IMPIANTO NUOVO DI ZECCA COMMISSIONATO DA FAVINI ALLO SPECIALISTA MARINI E REALIZZATO A RHO, NEL MILANESE. TRA I SUOI NUMEROSI PUNTI DI VALORE, NE SCEGLIAMO DUE “GREEN”: UN SISTEMA DI COIBENTAZIONI CHE NE LIMITA LE DISPERSIONI ENERGETICHE E UN NUOVISSIMO FILTRO PER ABBATTERE LE EMISSIONI ODORIGENE.
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1. Vette di qualità: l’impianto Marini Top Tower 3000 P 2. Specifiche di prodotto 3. Dettaglio della torre di mescolazione
l futuro, nel campo della produzione dei conglomerati bituminosi, è qui, alle porte di Milano, territorio comunale di Rho, lo stesso su cui insiste la fiera inaugurata poco più di un decennio fa. Siamo a due passi dal sistema di tangenziali e autostrade che cinge la città e consente al traffico di raggiungere in tempi rapidi (più del recente passato, grazie a una serie di potenziamenti infrastrutturali messi in atto) diverse località del Nord, dalla Lombardia al Piemonte, all’Emilia al Veneto. Su quest’area Favini Costruzioni ha fatto sorgere un impianto nuovo di zecca, “made in Marini”, l’azienda nostrana del gruppo Fayat da sempre specializzata in questo genere di tecnologia. Oggi sempre più performante, versatile, tecnologica, sicura e, soprattutto, green. Gli ultimi due aggettivi, in particolare, diventano cruciali se il contesto, come quello dell’Ovest Milanese, è fortemente urbanizzato e dove le norme che salvaguardano la tutela ambientale, come in Lombardia, sono rigorose. “Questo impianto - ci spiega Marzo Ferrini, Responsabile Marketing di Marini - è una delle prime installazioni europee pienamente conformi alla norma EN 536 con la quale, di fatto, si applica la direttiva macchine agli impianti di miscelazione. È una svolta per quanto riguarda la sicurezza, sia dei lavoratori sia del contesto in cui il polo di produzione è inserito”. Quanto alla tutela ambientale, nel caso specifico non stiamo parlando di optional, bensì dell’architrave di un progetto che da un lato ha saputo, grazie al design innovativo, garantire una sensibile riduzione delle emissioni, dall’altro ha segnato il battesimo di un’autentica novità “eco” come il sistema AeroFilter, funzionale all’abbattimento dei fumi prodotti dalla lavorazione. L’impianto Marini di Favini - un Top Tower 3000 P - è stato oggetto di una visita tecnica a cui leStrade ha partecipato il 31 ottobre scorso. A fare gli onori di casa Davide Bertini e Marino Gregori, titolari della Favini Costruzione. Con loro Andrea Plantulli, Direttore Commerciale Italia Marini, il già citato Marzio Ferrini, Gian Paola Pezzi e Delia Forte, della Comunicazione Marini.
Rho, Milano. La lettera “P” significa - spiegano gli esperti dell’azienda romagnola del gruppo Fayat - che questo gigante sforna-conglomerato, modernissimo e discreto, garantisce la produzione massima di 260 t/h in vagliato (e ben 320 t/h in scarico diretto, situazione non insolita per esempio nel contesto italiano) in ogni condizione ambientale, ovvero con qualsiasi tenore di umidità. Un “sovradimensionamento”, che coinvolge determinati componenti, mirato a coniugare quantità e qualità, ovvero foriero di alte performance e insieme versatilità. Leggi: produzione a pieno ritmo di conglomerato bituminoso tradizionale e, contestualmente, di conglomerati con elevate percentuali di fresato d’asfalto, ma anche prodotti speciali, dai CB con emulsione ai tiepidi. Tra i suoi punti di forza: il design, un autentico concentrato di innovazioni e attenta cura per tutti i particolari, dalle tramogge alla torre di mescolazione, buoni frutti della lunga tradizione Marini.
Cura per il fresato Sotto la guida esperta di Marzio Ferrini, iniziamo così questo viaggio alla scoperta del Top Tower 3000 P proprio dalle 6 tramogge, tutte galvanizzate e non attaccabili dall’umidità, a cui ne vanno aggiunte 3 dedicate specificatamente al fresato, cumulato, accanto alle sabbie e ad altri inerti, nel piazzale adiacente. Ogni tramoggia è dotata di un dispositivo luminoso che segnala la mancanza di materiale, mentre tra due tramogge ne è prevista una “tampone” incaricata di un’eventuale fornitura integrativa di materiale (inerte vergine o fresato che sia), questo per garantire una piena fluidità del processo in corso (un’accortezza, spiegano gli esperti, 3
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Top Tower 3000 P Riflettori puntati, dunque, sul Top Tower 3000 P di Marini, allestito presso il sito produttivo di Favini Costruzioni a
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tipica degli impianti continui che può essere adottata anche in quelli discontinui). “Un’ulteriore accortezza - spiega Marzio Ferrini - riguarda la gestione dei cumuli di materiale, che in questo caso sono debitamente protetti verticalmente, ricevono aria sui lati e vengono caricati dalla pala partendo dalla sommità. Tutte procedure che concorrono a far sì che l’impianto, fin dal primo step del processo di produzione del conglomerato, possa lavorare al meglio”. Già, lavorare al meglio: nel caso di produzioni tradizionali, ma a maggior ragione nel caso di produzioni che implicano il riciclaggio del fresato che, per quanto riguarda l’impianto Favini, può avvenire combinando al meglio le due tecnologie, a caldo e a freddo, “la migliore soluzione tecnica - notano da Marini - in termini di flessibilità nell’utilizzo e prestazioni del RAP, che consente di raggiungere percentuali di riciclaggio fino al 50-60% a condizione che il materiale sia trattato e stoccato nel modo corretto”. “L’impianto aggiunge Ferrini - è dotato di una doppia linea di alimentazione del fresato, a seconda della frazione: quella più grossa viene trasportata direttamente nell’anello al centro dell’essiccatore, mentre quella più piccola è introdotta nel mescolatore, da 4.000 kg, in un dosaggio calibrato gestito dal software in funzione della tipologia di ricetta”. L’obiettivo finale: gettare le basi di una strada che sia contraddistinta da caratteristiche di alta qualità e lunga durata nel tempo, questo partendo da materiali originari di recupero e che in futuro - è questa la tendenza generale - potranno o dovranno essere recuperati più volte, “in un ciclo continuo di reimpiego di risorse”, chiosa Ferrini. “Per queste ragioni è fondamentale trattare con cura il materiale fin dai primi passi e lungo l’intero processo produttivo, così da valorizzarne al massimo le caratteristiche originarie”.
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6. Tamburo essiccatore 7. Mescolatore
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4, 5. Stoccaggio di materiale nel piazzale Favini Costruzioni
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Al centro, l’ambiente. È l’obiettivo generale del riutilizzo del fresato, ma è anche, come abbiamo accennato, il “vestito” del nuovo impianto Marini. Il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni sono infatti il fulcro dello sviluppo del progetto Top Tower: circuiti dei gas e dei fini ottimizzati grazie al posizionamento del filtro al di sopra del tamburo essiccatore (nel caso dell’impianto Favini di 10 m
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Gigante green
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di lunghezza e 2,5 m di diametro) e al nuovo concetto della torre di essiccazione. Minore dispersione termica dei gas in uscita grazie al collegamento essiccatore-filtro più corto: i consumi del bruciatore risultano così sensibilmente ridotti. I fini sono poi recuperati nella tramoggia sotto filtro per gravità e sono poi inviati alla relativa tramoggia di pesatura; ne consegue una riduzione delle coclee necessarie e del consumo elettrico totale. I fini recuperati si trovano inoltre in un ambiente di aria calda e sono reintrodotti nella miscela finale alla più alta temperatura possibile. Vaglio e tramogge sotto vaglio sono infine coibentate e pannellate, per abbattere le dispersioni termiche. Un fattore a valore aggiunto sempre in chiave di ecosostenibilità è poi il nuovo sistema di abbattimento fumi Marini denominato AeroFilter, indipendente rispetto all’impianto nel suo complesso. L’apparato, in acciaio Inox, anche a impianto spento convoglia e tratta i fumi di produzione potendo contare su tre distinti stadi di filtrazione/pulizia. Il risultato finale: l’abbattimento totale di vapori e odori.
A tutta tecnologia Finita qui? Non proprio, perché ai fattori quantità e qualità, sicurezza e ambiente, vanno aggiunti, per esempio, accorgimenti che consentono un’accessibilità senza pari a ogni ambiente dell’impianto ai fini di una semplificata attività di manutenzione, un design generale che tiene in
8. L’impianto consente una produzione pari a 260 t/h vagliato e 320 t/h diretto
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9. Sinottico generale con evidenziazione del sistema AeroFilter
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10. Il nuovo apparato di filtrazione dei vapori d’asfalto, in acciaio Inox
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11. Veduta aerea del sito 12. Massima attenzione alla sicurezza 13.Sinottico dell’impianto nella postazione di comando
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opportuno conto le moderne esigenze di inserimento paesaggistico in contesti peculiari, nel nostro caso urbano, caratteristiche di montaggio improntate alla massima rapidità e funzionalità (moduli precablati e collaudati, cablaggio elettrico fuori terra, possibilità di fondazioni metalliche consentono risparmi sui costi durante il montaggio e minimizzano complessivamente i costi per l’installazione), infine alta tecnologia. “Un impianto così complesso - spiega Marzio Ferrini - viene gestito da una sola interfaccia, la cabina in cui l’operatore ha una visuale totale su caricamento e logistica generale. Accanto troviamo un ambiente in cui sono stoccati i componenti elettronici secondo un sistema di cablaggio affidabile denominato ‘smart wired’, anch’esso improntato alla massima semplicità di installazione anche in condizioni di lavoro complesse”. Un ulteriore upgrade tecnologico, tipico della nostra epoca ad alta innovazione, che non poteva non riguardare quest’avanguardia dell’impiantistica stradale, raccontabile agli addetti ai lavori - ne abbiamo avuto un esempio a Rho - anche attraverso un dispositivo di esperienza virtuale che consente letteralmente di “volare” intorno a un impianto Marini. Se poi aggiungiamo le performance produttive e quelle ambientali (visive, acustiche e olfattive), ci rendiamo conto che gli strumenti per rimettere in movimento le nostre strade, con benefici per tutti, sono a disposizione. QQ
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Alla scoperta del padrone di casa, ovvero Favini Costruzioni, impresa specializzata nella realizzazione di infrastrutture stradali e, in particolare, nell’esecuzione di pavimentazioni (ma non solo, pensiamo per esempio al movimento terra, alle urbanizzazioni e alle reti tecnologiche, dai gasdotti agli acquedotti). Sede operativa principale proprio a Rho, Favini Costruzioni, circa 40 dipendenti in organico, è in possesso di attestazione SOA rilasciata da CQOP e conta due impianti di proprietà per la produzione di conglomerato bituminoso, sempre a Rho. Inoltre, partecipa al capitale sociale e alla gestione di altri tre impianti: a Cusago, Peschiera Borromeo e Boffalora d’Adda. L’impresa è anche proprietaria di un centro di riutilizzo del fresato quale sottoprodotto ai sensi dell’art. 184-bis comma 1 del D.lgs 3 aprile 2006 n. 152 e s.m.i., ancora a Rho, e partecipa al capitale sociale e alla gestione di due centri di recupero fresato a Cusago e Peschiera Borromeo.
14. Foto di gruppo Marini-Favini Costruzioni
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Focus sul cliente: una vasta esperienza nel settore conglomerati (e non solo)
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Fabrizio Apostolo
Debutta il paving biancorosso
RINASCE LA DYNAPAC, SOTTO L’EGIDA DEL GRUPPO FAYAT, MA DOTATA DI GRANDE AUTONOMIA: 11 REGIONI COMMERCIALI, 5 STABILIMENTI PRODUTTIVI, 2 CENTRI DI COMPETENZA, IN SVEZIA PER I RULLI E IN GERMANIA PER LE FINITRICI. IN PIÙ: NUOVI PRODOTTI E UNA FIAMMANTE VISUAL IDENTITY, CON VESTITO ROSSO (STORICO COLORE DYNAPAC) E BIANCO. PER CAPIRNE DI PIÙ, SIAMO ANDATI NEL QUARTIER GENERALE DI WARDENBURG, IN GERMANIA, VIVENDO QUESTO (RI)LANCIO EPOCALE CON CLIENTI SODDISFATTI E MANAGER APPASSIONATI.
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99 2 1. In primo piano, il nuovo rullo Dynapac CC1200 VI
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2. A Wardenburg, Germania, il 16 novembre scorso è stata presentata alla stampa internazionale la nuova visual identity di Dynapac
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a storia non si ripete, ma si aggiunge, un verbo che spicca bene anche nell’espressione “valore aggiunto”. Per chi? Per i clienti, innanzitutto, che da un giorno all’altro - anzi, nel giro di un semestre - si sono ritrovati davanti la “loro” Dynapac, quella, per intenderci, che nel 2004 ha asfaltato il circuito di Formula 1 di Shanghai, in Cina. Quella di casa, nel mondo ma anche e soprattutto nel nostro caro Stivale, con il rosso che svetta e sa di cantiere stradale da gestire presto e bene. E che esprime, a tutto tondo, il concetto sempre-moderno di “dinamicità”. Signore e signori, è rinata la Dynapac, che dopo tanto girovagare ha trovato un’eccellente soluzione immobiliare a casa Fayat. Come prova, del resto, una più che azzeccata schematizzazione del gruppo francese mostrata a Wardenburg, Germania, dal numero uno del gruppo, il presidente Jean-Claude Fayat, nel corso della presentazione alla stampa internazionale della nuova organizzazione. Le fondamenta: la famiglia, un’unica famiglia. I valori chiave: autonomia, impegno, audacia. Le priorità: sicurezza, esperienza, imprenditorialità, innovazione, eco-responsabilità. La mission finale: fare partnership con i clienti, ovunque nel mondo, proponendo loro soluzioni innovative e sostenibili per il mercato delle costruzioni. Dynapac, ricordiamolo, è entrata a far parte del gruppo Fayat a inizio 2017: l’avvenuta firma dell’accordo è stata annunciata il 19 gennaio, quindi si sono svolti i passaggi autorizzativi e il conseguente processo di riorganizzazione. Oggi, a tempo di record, ci siamo: Dynapac non è più soltanto un marchio, o una linea di prodotti, ma torna a essere una multinazionale del paving, solida e autonoma. Già, torna. Perché, come anticipato, stiamo parlando di una realtà dalla storia importante, nel settore. Ne facciamo cenno qui di seguito, prima di entrare nel vivo dell’evento di Wardenburg, nel Nord della Germania, a cui leStrade ha partecipato il 15 e 16 novembre scorsi.
Il ruolo della tradizione La tradizione fissa il suo inizio all’anno 1934, a Karlskrona, Svezia. Quindi è tutta questione di innovazione o di ricerca: nel 1947 Dynapac realizza la prima piastra vibrante, che compatta in sezione ristretta e permette il miglioramento delle 1
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La strada di casa Dal passato al presente, con vista futuro. A Wardenburg l’evento dal titolo “Dynapac kicks off the future” è stato introdotto da Paul Hense, presidente di Dynapac e coordinato da Herman Matthyssen, vice presidente Marketing. Con lui Marco Faulhaber, vice presidente Dynapac con provenienza Fayat group. Tra i relatori, oltre ad altri esperti Dynapac sul fronte dei prodotti e delle nuove tecnologie, anche Jörg Unger, presidente della divisione Road Equipment di Fayat, e, soprattutto, Monsieur Fayat in persona, che il 15 novembre si è intrattenuto con i rappresentanti delle imprese stradali, mentre il 16, dopo la presentazione alla stampa, ha voluto incontrare tutti i dipendenti dello stabilimento di Wardenburg, di fatto l’headquarter della nuova Dynapac. Ma lasciamo la parola proprio a Jean-Claude Fayat: “Oggi Dynapac è perfettamente integrata nella nostra divisione Road Equipment, di cui fanno parte anche altre aziende storiche del settore quali Marini o Bomag. Tutte le aziende della divisione rimarranno pienamente autonome, mantenendo, anzi aumentando, il proprio portfolio di prodotti al servizio del mercato. Chi godrà dei maggiori benefici, da questo nuovo arrivo, saranno dunque proprio i clienti,
che avranno un interlocutore in più, con un’organizzazione rinnovata e potenziata, affidabile (e questo da lunga data) nonché fortemente competente nel proprio specifico campo, e naturalmente i dipendenti e i collaboratori, che sono approdati in una ‘famiglia’ che, tra l’altro, utilizza quotidianamente le macchine che produce e che, quindi, le conosce molto bene”.
3. Lo stile imprenditoriale Fayat in uno schema a forma di casa, dalle fondamenta al tetto 4. Jean-Claude Fayat, presidente dell’omonimo gruppo
Pronti per il futuro Storia aggiunta a storia, dunque. Cultura stradale aggiunta a cultura. Con un risultato storico: macchine affidabili che di strada ne hanno fatta parecchia. E uno attuale: nuovi prodotti e servizi. In più, vanno segnalati due fattori cruciali, che rendono bene il senso della portata epocale dell’operazione: la nuova organizzazione e il restyling d’immagine. Di entrambi ha parlato il vicepresidente Marketing di Dynapac, Herman Matthyssen, che è partito tessendo giustamente le lodi dei due centri di competenza europei per quanto riguarda i rulli e le finitrici, rispettivamente Karlskrona e Wardenburg. Il primo, l’abbiamo visitato a inizio 2014, si veda “Tutta loro la città”, leStrade 1-2/2014, sezione Macchine. Il secondo è diventata, come detto, la capitale della nuova Dynapac, una realtà imprenditoriale organizzata in 11 regioni nel mondo amministrate attraverso nuove 19 diverse “legal entity”,
5. Herman Matthyssen, vice presidente Marketing di Dyanapac
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caratteristiche di addensamento e resistenza del materiale riducendo il volume delle particelle di cui è composto. Alla fine degli anni ‘50 nasce, quindi, il primo rullo semovente vibrante e Dynapac, grazie al lavoro dei suoi ricercatori, consolida un gap tecnologico difficilmente recuperabile, entrando di forza nell’immaginario delle costruzioni stradali. Una storia, quella di Dynapac, che si radica ben presto anche nel nostro Paese, correvano i tardi anni Cinquanta, ovvero epoca di Boom. All’inizio la filiale si chiamava Vibro-Verken SpA, nel 1973 Dynapac SpA. Quindi, ulteriori passaggi fino all’avvento di Atlas Copco. Infine, l’approdo a casa Fayat all’interno della regione Sud-Ovest Europa della nuova organizzazione (ne parleremo tra breve). Va aggiunto soltanto, in questa sede, che l’anno 2017 ha sancito l’incontro tra due “mondi stradali” che hanno scritto, e tuttora scrivono, la storia specialistica del settore. Basti ricordare che Fayat festeggia proprio quest’anno i 60 anni dalla fondazione del gruppo, oggi come allora a conduzione familiare, avviato da Clément Fayat, padre di Jean-Claude.
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6. Finitrici e rulli: nuova veste per l’intera product line
ne dati via Internet), Kitselector (ricerca e implementazione dei kit), Machine online (documentazione sempre accessibile sulla macchina). L’ultima parola? Sarà naturalmente quella dei clienti, i quali, se il buon giorno si vede dal mattino, non potrà essere che favorevole. “I nostri clienti - ha ricordato Marco Faulhaber si contraddistinguono per esperienza e passione e hanno da subito dimostrato di avere un grande feeling con il gruppo Fayat, guidato da persone che conoscono molto bene la materia, fin nei minimi particolari. In un settore come il nostro, avere una proprietà appassionata alla materia e sintonizzata sulle stesse lunghezze d’onda è di fondamentale importanza per la buona riuscita del business”.
ovvero vere e proprie società, che può contare su cinque importanti stabilimenti produttivi, in Svezia, Germania, ma anche a Sorocaba (Brasile), Nashik (India) e Tianjin (Cina), che ospita anche il polo di distribuzione/after market per l’Asia (gli altri due sono in Belgio e in Sud Carolina, USA). Quindi, ecco svelata la nuova “visual identity”, un mix calibrato di tradizione (il rosso) e innovazione (il bianco): “È unica, riconoscibile, moderna, autonoma”, ha sintetizzato Matthyssen.
Innovare per crescere
Ultimi ma non ultimi, come si suol dire, i prodotti, ovvero le macchine stradali. Sempre a Wardenburg è stato alzato il sipario sulla nuova gamma di rulli CC1100/CC1200, che fanno parte della 6a generazione dei suoi piccoli rulli per asfalto. La nuova famiglia è stata concepita per affrontare difficili condizioni di lavoro dando priorità all’operatore: il risultato è una macchina robusta, confortevole e moderna con risultati di compattazione ottimali. Le nuove macchine, inoltre, sono caratterizzate da un design esclusivo con motori trasversali, un’eccellente visibilità e massicce forche pressofuse, per of-
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8. Il presidente Fayat parla ai dipendenti della sede tedesca
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7. Scorcio dello stabilimento Dynapac di Wardenburg
Un altro, importante capitolo: l’innovazione. Contrassegnata dal claim “The Dynapac digital road”. Se da un lato conosce sempre ulteriori implementazioni il set di soluzioni ad alta tecnologia che consentono, oggi, agli operatori stradali di controllare al meglio i processi di pavimentazione e compattazione (vedi strumenti quali il Compaction Meter, per il controllo della compattazione raggiunta, Dyn@Lyzer, per il controllo del corretto numero di passaggi, Asphalt Temperature Meter, per il controllo della temperatura dell’asfalto, o BPO, che assicura l’ottimizzazione del processo di pavimentazione), all’orizzonte si delineano con sempre maggiore nitidezza soluzioni di “networking” tra macchine e casamadre, a tutto vantaggio della semplificazione del lavoro degli operatori. Alcuni esempi: Parts & Shop Online (componentistica semplice da reperire via web), Dyn@Link (connessio-
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102 frire di serie la massima flessibilità di sollevamento/traino/ rizzaggio. Tra i numerosi punti di valore: l’eccellente visibilità sopra i tamburi (anche in notturna, grazie alle luci di lavoro a Led opzionali sulla barra ROPS), le elevate performance (la macchina, tra l’altro, è caratterizzata da una compattazione ad alta frequenza con possibilità di scegliere tra due frequenze, in funzione delle diverse condizioni e applicazioni), efficienza e comfort per l’operatore (piattaforma di guida con attenuazione delle vibrazioni, un nuovo sedile dal comfort ottimale con regolazione del molleggio in funzione del peso, strumentazioni ergonomiche, eccetera), facilità di trasporto da un cantiere all’altro, sicurezza (interblocco di serie su tutte le macchine), motori predisposti per T4-final e Stage V e, per concludere, accesso facile e rapido ai service point. Ma nel ruolo di attrici protagoniste, a Wardenburg, non potevano mancare le finitrici, letteralmente di casa, come ab© leStrade
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biamo visto, in questa località del Nord Europa. Accando ai grossi calibri e ai feeder, o caricatori, ecco dunque le City Paver Dynapac, caratterizzate da una capacità di posa pari a 350 ton/ora e in grado di coprire larghezze di pavimentazione comprese tra 0,70 e 4,70 m. Questa macchina, notano da Dynapac, è l’ideale per lavori di costruzione su strade e vie urbane ed è perfetta anche per lavori di ripristino. La gamma di finitrici urbane include quattro diversi modelli. I clienti potranno scegliere tra due sistemi di funzionamento: il comando convenzionale, un sistema semplice da utilizzare e manutenere; oppure PaveManager 2.0, un sistema di controllo CAN caratterizzato da numerose funzioni automatiche. Per la serie: tradizione e innovazione ancora una volta valorizzate al massimo grado. Le macchine, anch’esse nei fiammanti colori rosso e bianco, sono disponibili in versione cingolata o gommata. QQ 10
9. Rullo svelato: ancora il CC1200 VI 10. City Paver Dyanpac in versione gommata (è disponibile anche quella cingolata) 11. Feeder Dynapac
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Una nuova organizzazione già applaudita dal mercato Intervista a Bob Kegelaers, Regional General Manager Dynapac South Europe Dal mondo all’Europa, all’Italia. L’organizzazione planetaria della nuova Dynapac ha collocato il nostro Paese nell’area Sud Ovest Europa, coordinata da Parigi ma con sedi, a loro volta, contraddistinte dal giusto livello di autonomia, che nasce dalla conoscenza delle specificità dei mercati locali. A guidare la “regione” in cui è compresa l’Italia è un general manager belga, Bob Kegelaers che vanta, come molti dei suoi colleghi in Dynapac, una lunga esperienza nel campo delle macchine per pavimentazione e compattazione. leStrade l’ha incontrato a Wardenburg, in Germania. leStrade. Mister Kegelaers, partiamo dall’acquisizione per soffermarci, subito dopo, sull’organizzazione della nuova Dynapac e sulle specificità della regione di cui è responsabile. Kegelaers. L’acquisizione da parte del gruppo Fayat è un fatto notorio, che ha fatto molto parlare di sé, nel settore, in questi mesi del 2017. Dal momento dell’annuncio e poi ancora di più dall’ufficializzazione, il lavoro è stato intensissimo: abbiamo costruito, infatti, un’organizzazione basata sulla divisione del mondo in 11 regioni, ognuna delle quali guidate da un general manager. La mia personale responsabilità riguarda la regione Sud-Ovest Europa, che
comprende Francia, Italia, Spagna e Portogallo. In pratica, in soli sei mesi abbiamo dovuto costituire da zero tre nuove società, vere e proprie sedi fisiche che oggi sono pienamente operative in Francia, Spagna e Italia, dove Dynapac Srl opera dai nuovi uffici nel cuore di Milano. leStrade. Come giudica questa svolta? Vi troverete a vostro agio all’interno del gruppo Fayat? Kegelaers. Sicuramente. Questo passaggio rappresenta un nuovo inizio, per Dynapac. Negli ultimi due anni, all’interno del gruppo Atlas Copco, Dynapac faceva fatica a essere considerata un brand: era diventata, semplicemente, un’importante linea di prodotti. Oggi, dentro il gruppo Fayat, Dynapac è tornata sul mercato come azienda a tutti gli effetti e con una nuova e originale “brand image”, pienamente riconoscibile. Questa autentica svolta è misurabile dal peso che abbiamo voluto dare a questo evento, che coinvolge collaboratori, clienti e media di tutto il mondo leStrade. Soffermiamoci un momento sul nuovo brand. Kegelaers. Abbiamo cambiato i colori da giallo-grigio a bianco-rosso. Il rosso, in particolare, è cruciale nel mondo Dynapac e oggi è tornato sul mercato. Hanno già apprezzato questa scelta sia i clienti, sia i dealer. Tutti quanti, da molti anni, hanno ben salda l’immagine Dynapac nei loro pensieri e in
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12. Francesco Tarenzi, Sales and Marketing Manager Dynapac Italia Srl
Milano, l’Italia e la tradizione-innovazione di un brand apprezzato dalle imprese stradali Sede legale e istituzionale sui Bastioni di Porta Nuova, nel centro di Milano, con vista sullo skyline che sovrasta piazza Gae Aulenti, sede operativa ad Arluno, nel Milanese, il cuore dell’assistenza e della consegna macchine. È la Dynapac Italia Srl, una delle società nate a tempo di record dopo la riorganizzazione dell’azienda dentro il gruppo Fayat. Come abbiamo visto, la società italiana fa parte della regione europea che comprende anche Francia, Spagna e Portogallo. È nata ufficialmente l’1 giugno 2017 ed è pienamente operativa. “Abbiamo un’organizzazione capillare sull’intero territorio nazionale - spiega
a leStrade Francesco Tarenzi, Sales and Marketing Manager - sia per quanto riguarda la vendita (diretta), per la quale ci avvaliamo di quattro responsabili d’area, sia per l’assistenza operativa e la ricambistica”. Ma Dynapac Italia Srl è un caso esemplare di ottima sintesi tra approccio innovativo ed esperienza specifica di relazioni consolidate con la clientela, in ragione del fatto che il suo personale da molti anni già opera sul prodotto Dynapac (un brand che nel nostro Paese, ricordiamolo, è approdato già negli anni Cinquanta del secolo scorso). “È anche questa nota Tarenzi - una delle ragioni che ci hanno permesso di entrare in questa nuova era senza alcun contraccolpo, facendoci trovare pronti di fronte un mercato che conosciamo e che ci conosce da molto tempo”. E il mercato, sembra proprio apprezzare, come abbiamo riscontrato anche in Germania, sondando il terreno tra alcuni clienti, e come testimonia il fatto che le prime macchine con i nuovi colori rosso-bianco stanno già per arrivare. “Ebbene sì, ci siamo. Anche perché, in fondo, ci siamo sempre stati - conclude Tarenzi -. Ora, grazie alla nuova organizzazione, possiamo solo crescere ed essere sempre più vicini alle esigenze dei nostri clienti”. © leStrade
13. Bob Kegelaers, Regional General Manager Dynapac South Europe
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13 questi giorni la loro voce è semplicemente questa: “Bentornati sul mercato!”. Ci siamo con una proprietà competente, con l’organizzazione, con i prodotti e con l’innovazione. leStrade. Proprio l’innovazione può essere considerata un collante tra il passato e il futuro di Dynapac. Qual è oggi il ruolo che gioca all’interno delle strategie aziendali? Kegelaers. L’innovazione è basilare, sia per Dynapac sia per Fayat, basta toccare con mano i nostri prodotti. Da tempo il nostro impegno è anche quello di essere protagonisti della trasformazione digitale in atto, come provano soluzioni quali Dyn@Link o Dyn@Lizer. Ulteriori novità saranno inoltre mostrate già al prossimo Bauma 2019. Riguarderanno i rulli, ma anche le finitrici, che sviluppiamo e realizziamo proprio qui a Wardenburg. leStrade. L’ultima domanda non può che riguardare la coabitazione con Bomag, altro asset stradale di primo piano del gruppo Fayat. Come la gestirete? Kegelaers. Sul mercato, molto semplicemente, ci saranno due brand, entrambi sotto l’ombrello di Fayat ma completamente distinti, per organizzazione commerciale, prodotti, servizi post-vendita. Tutto questo nel pieno rispetto di una strategia multi-brand che consideriamo win-win: saremo competitor leali con l’obiettivo di aumentare le rispettive market-share, delle singole aziende e, di conseguenza, del gruppo.
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PAGINE ASSOCIATIVE Q Tecniche innovative di progettazione
Q La questione aperta dell’attuazione
Q Direzione Building
Information Modeling
Q Le pavimentazioni rinforzate
Q Il mondo
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Tecniche innovative di progettazione A Isernia un seminario su verifica del progetto, BIM e certificazione nel Codice Appalti
AIIT Associazione Italiana per l’ingegneria del Traffico e dei Trasporti Via Magenta, 5 00185 Roma Tel. 06.58330779 segreteria@aiit.it www.aiit.it
A cura della Sezione AIIT Campania e Molise
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romuovere nuove iniziative, una formazione specialistica di alto livello, e un networking strutturato tra aziende, uffici e studi professionali a livello locale, sono solo alcuni degli impegni assunti dalla Sezione Campania-Molise dell’AIIT sin dalla sua fondazione. Tra le iniziative di formazione promosse in questi ultimi mesi emerge il primo evento tenutosi in Molise, ad Isernia, lo scorso 27 ottobre, dal titolo “Verifica del progetto, BIM e certificazione nel Nuovo Codice Appalti”. Centrale è stata l’analisi del Nuovo Codice dei Contratti pubblici di lavori, forniture e servizi (D.Lgs. 18 aprile 2016 n. 50) anche a seguito del primo Decreto Correttivo, approfondito in una chiave piuttosto innovativa: il Codice è dapprima stato introdotto nella sua struttura e successivamente esplorato, con maggior dettaglio, nei passaggi di maggiore interesse relativi ai servizi di ingegneria, così da essere successivamente richiamato in termini più pratici nella seconda sessione del seminario, nella quale sono stati analizzati gli aspetti legati alla certificazione, le verifiche e la nuova tecnologia BIM. L’evento, organizzato grazie all’impegno della Vicepresidente della sezione ing. Laura Chiaccari, ha coinvolto un significativo panel di esperti relatori provenienti da diverse realtà italiane ed ha visto la partecipazione di un bacino molto ampio di professionisti, non solo molisani, intervenuti presso la sale convegni del Grand Hotel Europa. Durante l’evento, la stessa
ing. Chiacchiari ha descritto in primo luogo la struttura e la mission storica dell’Associazione AIIT, che verte principalmente nello studio e nella ricerca di settore, vigilando sui contenuti delle nuove proposte e promuovendo a livello politico/ normativo le azioni per il corretto sviluppo della mobilità. È stata quindi descritta la nuova funzione dell’AIIT quale soggetto formatore riconosciuto dal CNI. Hanno aperto la giornata di lavoro i saluti dei rappresentanti degli ordini professionali degli Ingegneri e degli Architetti della Provincia di Isernia, rispettivamente il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri, ing. Giovanni Paolo Canè, e il Vice Presidente dell’Ordine degli Architetti, arch. Pier Luigi Pacitti. Protagonisti del seminario sono stati i relatori intervenuti. Il Professore ing. Renato Lamberti, già Ordinario di Progetto di strade, ferrovie ed aeroporti dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, professionista di fama nazionale e internazionale e Presidente della sezione CampaniaMolise dell’AIIT, ha introdotto il Nuovo Codice dei Contratti Pubblici con un discorso, chiaro e puntuale, strutturato al fine di sottolineare e risolvere le questioni interpretative più rilevanti rispetto alle recenti introduzioni e modifiche relativamente ai servizi di ingegneria: dalla pianificazione, all’affidamento e all’esecuzione del servizio. Nella seconda parte della giornata, l’ing. Carmine Zappacosta, il giovanissimo Amministratore Delegato di Italcertifer SpA, società di certificazione del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, ha esposto dapprima le procedure di certificazione richieste dalle direttive europee per le valutazioni di conformità di terza parte in ambito ferroviario, condividendo la propria esperienza “record” di una prova in linea per la certificazione del treno ad alta velocità ETR1000; successivamente ha descritto l’iter di verifica preventiva della progettazione ai fini della validazione, svolte ai sensi dell’art. 26 del D.lgs. 50/2016. Il brillante intervento ha posto in risalto le scelte lungimiranti operate dalla società in risposta alle sfide attuali e future che si stanno delineando in Italia e nel
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Mondo. L’ing. Manlio Jadanza Lanzaro, Direttore Tecnico del Laboratorio Geotecnico Maja Srl, ha dimostrato l’importanza della definizione preliminare di un programma indagini sul comportamento meccanico dei terreni per una corretta definizione del processo di certificazione geotecnica ed ha dettagliatamente esposto le metodologie sperimentali più opportune e all’avanguardia, insieme all’illustrazione dell’approccio diagnostico adottato per le indagini strutturali (c/o laboratorio prove Di. Geo. Srl di Campobasso). Il professor Gianluca dell’Acqua, docente di Strade, Ferrovie e Aeroporti dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, da tempo cardine dell’Associazione AIIT, ha approfondito in maniera esemplare i singoli livelli di sviluppo progettuale delle infrastrutture lineari in tecnologia BIM, facendo il punto sull’innovazione digitale che si prospetta con l’introduzione del Building Information Modeling nella progettazione delle opere pubbliche. Infine, è stato prezioso l’intervento conclusivo dell’ing. Ettore Nardi, Responsabile Comunicazione AIIT del Consiglio Direttivo Nazionale, che ha tratto le conclusioni dei principali temi esposti nel corso del seminario: le principali novità collegate all’applicazione della “nuova norma” e, in particolare, quelle relative a ingegneria strutturale e geotecnica, ingegneria stradale e dei trasporti, ingegneria del veicolo e, soprattutto, ingegneria di gestione digitale che progressivamente sta permeando le attività di progettazione e le connesse verifiche attraverso l’uso di metodi e strumenti elettronici di modellazione. Da ultimo, i partecipanti sono stati invitati ad un confronto critico, che ha visto i relatori fornire risposte ai quesiti proposti. Il seminario è stato patrocinato dalle istituzioni locali, Regione Molise e Amministrazione provinciale di Isernia. I partner ufficiali dell’evento sono di seguito elencati: la Tecnoscavi Srl, operante in Regione e in Centro Italia, è un’impresa edile che si occupa prevalentemente di edilizia stradale e manutenzioni di acquedotti
e fognature; la Maja Srl, autorizzata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per l’esecuzione e la certificazione di prove geotecniche in sito e in laboratorio con strumentazione Controls di ultima generazione, è un’azienda che si occupa di geotecnica, indagini strutturali, servizi di ingegneria e studi e ricerche in ambito stradale volte alla sostenibilità; il laboratorio Di. Geo. Srl, autorizzato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per emettere certificazioni per le prove sui materiali, ha per oggetto sociale la fornitura di servizi tecnologici e d’informazioni nel campo dell’ingegneria civile ed esegue prove sui materiali da costruzione, prove di collaudo, diagnostica strutturale e progetta sistemi di monitoraggio in continuo con applicazione in ambito strutturale finalizzati alle verifiche di vulnerabilità sismica di manufatti di pregio e delle opere d’arte stradali. Inoltre, l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Isernia è stato attivo sostenitore dell’evento sul tessuto provinciale e collaboratore nell’allestimento insieme a un sostenitore esterno, la Medilcesafer Srl, centro di lavorazione e preformatura ferro per cemento armato, collaborando all’ottima riuscita dello stesso. Il successo del primo evento della sezione AIIT CampaniaMolise tenutosi ad Isernia apre la strada di una più intensa cooperazione tra istituzioni e professionisti molisani, in una proattiva scalata verso la creazione di una sezione autonoma AIIT Molise. Prossime iniziative saranno promosse nell’anno 2018, tutte orientate alla valorizzazione delle sinergie professionali di cui sopra e alla direzione della formazione continua di livello. QQ 1. Un momento del seminario di Isernia del 27 ottobre scorso
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La questione aperta dell’attuazione La Commissione Europea si interroga sull’efficacia delle Direttive sulla Sicurezza Stradale
AIPSS Associazione Italiana dei Professionisti per la Sicurezza Stradale Piazza del Teatro di Pompeo, 2 00186 Roma Tel. 06. 92939418 E-mail: info@aipss.it www.aipss.it
Carlo Polidori
dettaglio nel rapporto definitivo, ma al momento sembra che i fattori principali siano la poca chiarezza del testo delle Direttive, la conseguente genericità di alcune norme nazionali che le hanno recepite e, soprattutto nel caso delle gallerie, il costo estremamente elevato del loro adeguamento laddove questo si reputi necessario.
a titolo personale (ricordiamo che le consultazioni pubbliche della Commissione Europea sono aperte a chiunque all’interno dell’Unione voglia esprimere il proprio parere; ovviamente viene tenuto conto della differenza di rappresentatività del soggetto che risponde). Oltre l’85% delle risposte ha mostrato una percezione del livello di sicurezza nelle autostrade
1. Analisi dei problemi rilevati dallo studio ancora in corso e loro possibili cause
Presidente AIPSS
L’
attuale legislazione dell’Unione Europea regola la sicurezza delle strade e delle gallerie all’interno della rete transeuropea di trasporto (TEN-T) attraverso la Direttiva 2008/96/CE sulla gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali e la Direttiva 2004/54/CE sui requisiti minimi di sicurezza per le gallerie stradali. Ogni stato membro dell’Unione ha recepito tali direttive nell’ambito della proprio quadro normativo. Gli effetti dell’attuazione di tali direttive sono stati esaminati in due distinte valutazioni ex post completate nel 2015: i risultati indicavano la necessità di apportare ulteriori miglioramenti nel campo della sicurezza delle infrastrutture stradali. La Commissione Europea ha quindi lanciato un bando per uno studio di supporto per la revisione delle due direttive (Impact assessment support study for the revision of the Directive 2008/96/EC and Directive 2004/54/EC), che è stato successivamente assegnato alla società COWI. Al momento di andare in stampa con questo articolo, lo studio completo non è ancora disponibile ma alcune anticipazioni sono state fatte dal Chief Project Manager di COWI nel corso di una conferenza internazionale: in diverse occasioni è stata rilevata una non completa applicazione delle due direttive. Le cause verranno descritte in
1 Fonte: http://etsc.eu/wp-content/uploads/Ole-Kveiborg-Cowi-Evaluation-Study.pdf
La Commissione Europea ha anche lanciato una consultazione pubblica, aperta dal 14 giugno al 10 settembre 2017 per conoscere l’opinione degli operatori del settore e così integrare i risultati dello studio prima citato con le risposte dei vari stakeholder. La Commissione ha ricevuto 74 risposte, da 46 organizzazioni e da 28 individui che hanno risposto
da alto a molto alto, dato che invece è calato al 32% nel caso delle infrastrutture stradali in generale. Il 56% ha trovato “alcune differenze” nel livello di sicurezza delle infrastrutture nei vari paesi Europei e il 25% vi ha trovato “notevoli differenze”. Scendendo più in dettaglio, il 52% sostiene che il livello di sicurezza delle gallerie stradali è maggiore rispetto ai tratti
di strada all’aperto, mentre oltre l’80% asserisce che sono necessari miglioramenti della progettazione e costruzione di infrastrutture stradali. Il 90% delle risposte indica che occorrono notevoli miglioramenti nella manutenzione e riparazione delle strade e sempre il 90% richiede miglioramenti nei dispositivi di sicurezza delle strade esistenti, con particolare riferimento ai cosiddetti “utenti vulnerabili della strada”, principalmente pedoni, ciclisti e motociclisti. Vi è stato infine un generale elevato consenso (variabile dall’80 al 90%) sulla necessità di prevedere dei requisiti minimi comuni in tutta Europa per i criteri di visibilità della segnaletica stradale verticale e orizzontale. I risultati completi sono disponibili in Inglese Francese e Tedesco, riportati come nella figura seguente, sul sito web della Commissione Europea. La Commissione utilizzerà questi risultati, oltre al già citato studio, per proporre dei miglioramenti e integrazioni alle due Direttive. Si rileva che dall’Italia sono arrivate 3 risposte alla consultazione pubblica, una delle quali da parte di AIPSS: considerando che siamo il Paese con il maggior numero di gallerie in Europa, una risposta maggiore da parte degli stakeholder sia pubblici che privati avrebbe potuto orientare meglio la Commissione Europea rispetto alle necessità delle infrastrutture stradali in Italia. La questione rimane aperta e occorrerà innanzitutto vedere quali saranno le proposte iniziali, che verranno comunque ampiamente discusse: è a partire da quel momento che la presenza italiana dovrà essere rilevante e coesa. QQ
2. Domanda sulla segnaletica orizzontale
Fonte: https://ec.europa.eu/eusurvey/publication/2017-road-infrastructure-safety?surveylanguage=EN
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Direzione Building Information Modeling Il 62,2% degli associati investe in BIM: di questi il 55% in formazione e il 41% in software
OICE Associazione delle organizzazioni di ingegneria, di architettura e di consulenza tecnico-economica Via Flaminia, 388 00196 Roma Tel. 06.80687248 Fax 06.8085022 E-mail info@oice.it www.oice.it
Andrea Mascolini
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ono questi i risultati che emergono dalla Rilevazione OICE-Cer 2017 che fa il punto su come si sono mosse nel 2016 le società di ingegneria e architettura aderenti all’Associazione confindustriale che le riunisce, rispetto alla tematica della digitalizzazione dei processi e delle attività di ingegneria e architettura. Da quanto emerge dalla Rilevazione OICE, tra le imprese associate il tema del BIM (Building Information Modeling) è tra quelli che destano maggiore interesse e che muove fette non irrilevanti di investimenti, pur in momenti di congiuntura
economica non facile. Una attenzione che è quindi di una larga parte degli associati: il 62,2%, ha infatti dedicato risorse al tema della digitalizzazione, con ciò rispondendo positivamente anche alle indirette sollecitazioni della stessa OICE, che da due anni organizza, in partnership con le più importanti software house del settore, Forum internazionali ed eventi regionali finalizzati a promuovere la cultura dell’innovazione interna alle organizzazioni di ingegneria e architettura. Rimane però uno zoccolo duro, di circa il 30% di associati, che non ha invece ancora investito. La maggior parte delle imprese OICE hanno quindi effettuato investimenti in BIM. Il maggior coinvolgimento si è avuto tra le imprese di più grandi dimensioni: gli investimenti in BIM hanno riguardato ben l’82% delle imprese con più di 50 addetti, contro il 60% circa delle imprese al di sotto dei 50 addetti. La quasi totalità delle risorse destinate al BIM è stata suddivisa tra investimenti in software ed investimenti in formazione con una prevalenza per quest’ultima area, residuali gli investimenti in hardware. In questa suddivisione non emergono particolari differenze rispetto
alla dimensione delle imprese. Gli investimenti in formazione per il BIM hanno interessato il 60% delle imprese con più di 50 addetti e il 52,5% di quelle più piccole, mentre gli investimenti in software hanno riguardato il 41% delle imprese a prescindere dalle dimensioni. Sull’utilità e sull’efficacia derivata dagli investimenti in BIM il 22,5% ha dichiarato un elevato grado di soddisfazione, il 57,8% un soddisfacente grado di soddisfazione e il 16,7% è invece rimasta delusa dagli investimenti compiuti. Sono quindi le imprese di più piccola dimensione ad essere più in ritardo e sembrano scontare maggiori difficoltà nel beneficiare appieno nella
propria attività degli investimenti in BIM. Il ritardo nella definizione della normativa attuativa del Codice appalti e, più in generale, l’attuazione di principi di adeguata gradualità nella previsione di obblighi di prestazione di servizi in BIM, potranno quindi tornare utili proprio a queste piccole realtà. In questo modo avranno infatti maggiore tempo per cogliere le opportunità, anche all’estero, proponendosi come operatori “BIM users” oltre a quelle che, più in generale, derivano da una nuova organizzazione dei processi di produzione del progetto. La Rilevazione OICE-Cer 2017 sulle società associate è consultabile partendo dall’home-page del sito web www.oice.it. QQ
1. Il Vice Presidente OICE Carpaneto a Londra per la missione BERS
Missione a Londra: la BERS conquistata da ingegneria e architettura italiane Mettete insieme l’offerta delle società di ingegneria e architettura italiane e la domanda di consulenza della BERS. Fatele incontrare, presentare, conoscere. Aggiungete la forza aggregativa e organizzativa dell’OICE. Coordinatela con l’Ufficio del Direttore per l’Italia presso la Banca. Il risultato è l’eccezionale successo delle 12 società OICE (Advanced Technologies, IRD, It’s, Italferr, MM, NET Engineering, Politecnica, RINA Consulting, Siteco, Spea Engineering, SWS Engineering, Technital) che hanno partecipato alla missione londinese il 19 ottobre e il pieno apprezzamento dei bankers BERS che hanno presentato la pipeline dei progetti nei settori di interesse. Un po’ di storia: 85 contratti aggiudicati dall’Italia nel 2016 nel settore della consulenza per un valore complessivo di 6,7 milioni di euro. Il 4,6% della consulenza totale aggiudicata. Terzo posto nel ranking, dopo UK e Germania. Non male, siamo in crescita. Informazione e formazione svolte in modo capillare stanno aiutando il successo dei consulenti italiani nel mercato della BERS. “Gli Associati dell’OICE - ha spiegato il Board Director BERS per l’Italia Raffaella Di Maro - hanno avuto l’opportunità di presentare la loro expertise ai bankers.
L’hanno fatto benissimo ed in modo organizzato. La consulenza italiana è molto ben percepita nell’ambito dell’attività della Banca e questa iniziativa, la mia ultima da Direttore per l’Italia, contribuirà senz’altro a consolidare e rafforzare la presenza delle società italiane nell’ambito delle aggiudicazioni BERS”. “Eccezionale triangolazione quella dell’OICE con l’Ufficio Italia e con i bankers - ha dichiarato il Vicepresidente OICE Roberto Carpaneto - collaborazione e networking istituzionale che dobbiamo sempre più agevolare a livello imprenditoriale tra gli Associati per essere ancora più performanti con la Banca. La ricetta sarà aggregare il know how di chi già lavora con la Banca e le expertise specifiche di chi non è ancora operativo in questo campo”. Gli auguri a Raffaella Di Maro. Quelli glieli fa tutta l’OICE per la meravigliosa collaborazione e per il Suo formidabile impegno a fianco delle imprese. Agli Associati, la certezza che l’OICE sarà sempre a loro fianco per sostenerli nell’importante sfida.
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Le pavimentazioni rinforzate Attività presso la sede SIIV di Padova: ricerca, progetto, buone pratiche e collaudi SOCI SIIV di riferimento prof. Marco Pasetto, Università degli Studi di Padova ing. Emiliano Pasquini, Università degli Studi di Padova ing. Giovanni Giacomello, Università degli Studi di Padova
Società Italiana Infrastrutture Viarie SIIV Sede Legale in via delle Brecce Bianche c/o Fac. Ingegneria Università Politecnica delle Marche 60131 Ancona
Cristina Tozzo
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Università degli Studi di Padova aderisce alla SIIV sin dal 1990, anno di fondazione. I soci attuali sono il prof. Marco Pasetto, Ordinario di “Strade, Ferrovie ed Aeroporti” e già Presidente dell’associazione nel biennio 2013-2014, l’ing. Emiliano Pasquini (Ricercatore), l’ing. Giovanni Giacomello (assegnista di ricerca) e l’ing. Andrea Baliello (dottorando). Collabora stabilmente con la sede di Padova il Socio ing. Nicola Baldo, Ricercatore presso l’Università di Udine. Le attività di ricerca della sede SIIV di Padova riguardano gran parte degli ambiti di competenza del settore scientifico disciplinare “ICAR/04”. Specifico interesse riscuote la caratterizzazione meccanico-funzionale dei materiali (tradizionali e innovativi) per infrastrutture di trasporto, grazie alle numerose attrezzature
1
all’avanguardia presenti presso la Sezione Sperimentale Stradale del Laboratorio per le prove sui Materiali da Costruzione del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile ed Ambientale (DICEA), cui i Soci afferiscono. Uno dei principali progetti istituzionali in cui la sede di Padova è attualmente coinvolta riguarda lo studio di sistemi di rinforzo per le pavimentazioni. L’obiettivo principale della ricerca, iniziata nel 2017, consiste nel valutare l’efficacia di diversi sistemi di rinforzo per implementare specifici criteri di dimensionamento e verifica delle pavimentazioni con essi costruite. A tal fine si è deciso di prendere in considerazione diverse soluzioni tipologiche (quali reti o materiali compositi di diversa natura) di cui si è analizzata l’applicabilità in strati bituminosi di pavimentazioni flessibili. Attraverso la ricerca bibliografica, sono state individuate le maggiori note criticità associate all’utilizzo dei
La prima SIIV Winter School: “Advances in Sustainable Asphalt Pavements” Dal 17 al 20 dicembre 2017 si è svolta a Moena la prima Winter School organizzata dalla SIIV insieme all’Università Politecnica delle Marche. Le giornate di formazione hanno avuto come tema la sostenibilità delle pavimentazioni in conglomerato bituminoso e hanno partecipato alla scuola, in qualità di relatori, esperti del settore per presentare e condividere le più recenti esperienze. L’International SIIV Arena, che si è svolta il 17 dicembre 2017, ha dato inoltre spazio alla presentazione, da parte dei dottorandi e assegnisti partecipanti, delle attività di ricerca in corso.
1. Dispositivi di prova per la caratterizzazione meccanica delle pavimentazioni rinforzate rinforzi e, al contempo, sono stati identificati i vantaggi ottenibili, in funzione delle metodologie attualmente disponibili. La conoscenza dei predetti aspetti è fondamentale in ambito progettuale, applicativo e di controllo. Si è quindi sviluppato un piano di ricerca sperimentale volto a costruire un ampio database di risultati che consenta di elaborare linee guida per la progettazione, posa in opera e controllo delle pavimentazioni rinforzate. In particolare, si è previsto di caratterizzare, dal punto di vista meccanico, diversi sistemi bituminosi muniti di tipologie di rinforzo alternative, tali da conferire caratteristiche di rigidezza, resistenza a fatica e resistenza a taglio all’interfaccia differenti e adattabili alle possibili situazioni di impiego. In particolare, rigidezza e resistenza ai carichi ciclici sono investigate mediante prove dinamiche su campioni prismatici in configurazione di flessione su 4 punti, eseguite in diverse condizioni di prova (controllo
di tensione o deformazione, temperatura, frequenza ed ampiezza della sollecitazione). La resistenza a taglio dell’interfaccia, invece, è studiata mediante prova pseudo-statica “Leutner” condotta a diverse temperature e velocità di scorrimento. Le variabili condizioni di prova consentono un’approfondita valutazione del comportamento visco-elastico dei sistemi bituminosi rinforzati, fornendo dati utili sia per la modellazione numerica delle sovrastrutture in sede di progettazione, sia per l’individuazione di buone pratiche e criteri specifici per la posa, sia anche infine per il relativo controllo e collaudo (profondità di installazione, temperatura, condizioni superficie di posa, tecniche di accettazione, ecc.). Lo studio sperimentale e l’analisi numerica si orientano non solo alle pavimentazioni di nuova realizzazione, ma anche alla riabilitazione di sovrastrutture ammalorate. QQ
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Il mondo dell’asfalto Il gradito ritorno di Asphaltica World: appuntamento a Roma il 25 e 26 ottobre 2018 SITEB Associazione Italiana Bitume Asfalto Strade Via Guattani, 24 00161 Roma Tel. 06.44233257 Fax 06.44233257 E-mail siteb@ance.it www.siteb.it
Michele Moramarco
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er SITEB e per il mondo dell’asfalto è l’appuntamento più importante del prossimo 2018. Asphaltica World, la cui prima edizione si è tenuta nel 2015, come di consueto si svolgerà a Roma alla fine di ottobre (25 e 26 ottobre 2018) e avrà un programma convegnistico di tutto rispetto. L’evento sarà ospitato dal Salone delle Fontane, in zona Eur; saranno disponibili per gli espositori almeno una cinquantina di stand modulari preallestiti. La brochure informativa con il layout di manifestazione, gli stand e il programma definitivo sarà pronta
per fine anno ma nel frattempo possiamo già dare alcune anticipazioni in merito alle sessioni convegnistiche e ad altre iniziative sulle quali si sta lavorando. Per quanto riguarda la parte convegnistica, sono previste quattro diverse sessioni tecniche, tutte curate da SITEB, tre delle quali dedicate esclusivamente alla strada e una specifica per il settore delle membrane impermeabilizzanti. Quest’ultima sessione ha avuto origine da un’esigenza particolarmente sentita dai tecnici dell’edilizia e dagli operatori per fare il punto sulle tantissime novità dell’industria di settore. Le sessioni convegnistiche tratteranno argomenti quali la normativa, la sostenibilità, l’innovazione e l’imermeabilizzazione. Vediamoli nel dettaglio nel box che segue. Presumibilmente altri eventi accompagneranno Asphaltica World 2018 e, tra questi, indichiamo il nuovo concorso fotografico “La strada d’autore 2018” e un’iniziativa benefica a favore della Ricerca sul Cancro o di altri istituti. QQ
Nella Capitale la strada si fa in quattro Ecco, in anteprima assoluta, i titoli e una breve descrizione dei quattro appuntamenti convegnistici della prossima Asphaltica World 2018. Codice Appalti, OEPV e CAM: come si evolve l’appalto di opere stradali Da due anni a questa parte il Codice degli Appalti è intervenuto pesantemente sulle attività delle imprese creando anche qualche problema di interpretazione e continui ricorsi a correttivi. Abbinato all’offerta economicamente più vantaggiosa e ai criteri ambientali minimi obbligatori per gli appalti di nuova generazione, il tema rappresenta un focus su argomenti di primissimo interesse per il mondo SITEB. Bitume asfalti e sostenibilità: 25 anni dal Decreto Ronchi L’aspetto ambientale oggi è fondamentale e di primario interesse per tutti. A venticinque anni dalla pubblicazione del Decreto Ronchi, lo stesso ex Mi-
nistro dell’Ambiente gestirà la sessione facendo il punto della situazione su ciò che è cambiato e ancora deve cambiare per la salvaguardia dell’ecosistema e delle future generazioni. Smart Road e futurismo: innovazione delle tecnologie stradali Se ne parla ovunque ed è il tema di maggior fascino anche perché orientato ad un futuro ormai prossimo. Dalla mobilità sostenibile (auto elettriche, ibride o a idrogeno) alla strade super-performanti e realizzate con fresato e materiali alternativi (mattonelle di fotovoltaico, scorie di rifiuti soli di urbani, scorie di acciaieria, polverini di gomma da pneumatici fuori uso ecc.). Impermeabilizzazioni e waterproofing: prodotti e tecnologie con membrane bitume e polimero La Categoria dei produttori di membrane impermeabilizzanti torna a fare sentire la sua voce presentando tutte le innovazioni di settore che vanno dai sintetici ai bituminosi, passando per i nuovi criteri di posa e di incollaggio, alla riciclabilità e al recupero delle demolizioni.
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N. 12 DICEMBRE 2017
leStrade
Aeroporti Autostrade Ferrovie
Q Sommari
IN QUESTO NUMERO
Q Argomenti Q Autori
INDICI
generali annata
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Sommari
DOSSIER SPECIALE
8
di Mauro Armelloni
anni
OPINIONE LEGALE 14 L’affidamento dei contratti pubblici di importo inferiore alle soglie Ue di Claudio Guccione, Eugenia Alvisi
PAVEMENT AND ASSET MANAGEMENT 18 Così l’Italia apre le porte al mondo della gestione della manutenzione di Maurizio Crispino
OSSERVATORIO ANAS 20 Gallerie, “luce verde” a un progetto che porterà sicurezza ed efficienza di Mario Avagliano
114 Il viaggio di Bertha Bertha’s Journey di Mauro Armelloni
116 Nuovo criterio di precisione The new benchmark for Precision
26 Prodotti 30 Convegni 32 Agenda 2017. Convegni, Corsi, Eventi
di Stefano Chiara
84 Alta ingegneria per i viadotti
di Giovanni di Michele
di Alessandro Ghezzi, Michele Deviato, Mario Mancini
PAGINE ASSOCIATIVE
90 Ponti, l’influenza dei mezzi pesanti sulla manutenzione
122 Aises, Fastigi, Federberton, Finco,Oice, Siiv
di Giuseppe Galizia, Francesco Nicosia (Seconda Parte)
MARZO FASCICOLO 1525 EDITORIALE Opere pubbliche da rigenerare partendo dalla forza della memoria di Federico Cempella
in collaborazione con Informazioni Parlamentari
PONTI&VIADOTTI 78 News a cura della redazione leStrade 80 La nuova A19 in carreggiata Intervista a Valerio Mele, coordinatore territoriale Anas per la Sicilia
di Antonino Pulejo
a cura della redazione
22 Attualità 24 Cronache Romane
di Stefano Chiara
108 Scavi siciliani Excavation in Sicily
5
NEWS
6
leStrade nella storia120 ANNI Arrivano le macchine contro polvere e fango
anni
MATERIALI&TECNOLOGIE Materiali 98 Soluzioni per il rilancio Report da Asphaltica 2017 di Mauro Armelloni
102 Esperienza qualificata
a cura della redazione
OPINIONE LEGALE 12 Mancata indicazione dei subappaltatori e attivazione del soccorso istruttorio
di Donatella Pingitore, Vincenzo D. Venturi
Tecnologie&Sistemi 106 Tutta l’energia del San Gottardo di Mauro Armelloni
di Claudio Guccione, Maria Rita Silvestri
INFRASTRUTTURE&MOBILITÀ Infrastrutture 36 Una nuova stagione per le opere pubbliche di Fabrizio Apostolo
INIZIATIVE INTERNAZIONALI 16 Transport Scoreboard 2016, lo stato della rete Ue e il caso dell’Italia di Marina Gaita con una prefazione di Domenico Crocco
Strade 40 Nuovo nodo viario tra Pisa e Livorno di Luca Della Santina, Sandra Alagna, Renato Bacci, Gabriele Cerri
Ferrovie 48 La Lombardia corre su ferro
ROAD SAFETY WORLD 18 Strategie e regole su misura della nuova transport geography
MACCHINE&ATTREZZATURE Macchine 110 Sollevamento regale a cura della redazione
112 Alte prestazioni di Emilia Longoni
Attrezzature 114 La storia nel futuro
di Luciana Iorio
OSSERVATORIO ANAS 22 GRAArt, il Raccordo Anulare diventa un museo a cielo aperto
di Federico Gervaso
MANUTENZIONE&INNOVAZIONE
di Mario Avagliano leStrade
di Stefano Chiara
GALLERIE&OPERE IN SOTTERRANEO 62 News a cura della redazione
64 I trafori europei della Tavola Rotonda di Giuseppe Giobellina
68 Made in Italy planetario Intervista a Enrico Dal Negro, UTT Mapei di Fabrizio Apostolo
MATERIALI&TECNOLOGIE L’Opinione 77 Asfalto, riflessioni e proposte su norme, innovazione e ambiente di Carlo Giavarini
Materiali 78 La buona strada di Asphaltica 2017 di Fabrizio Apostolo, Michele Moramarco
82 Asfalti tappabuche ad alte prestazioni di Loretta Venturini, Riccardo Lamperti, Luca Baccellieri
88 Tecnologie innovative per la manutenzione stradale di Gianfranco Battiato, Lorenzo Cosimi, Carla Lanati di Stefano Chiara
di Fabrizio Apostolo
74 Laboratorio d’Abruzzo
a cura della redazione
a cura della redazione
95 Strade colorate a impatto zero
di Fabrizio Apostolo
70 Buone pratiche sotto il radar Intervista a Felice Cottino, presidente Osservatorio sulle Attività di Manutenzione degli Aeroporti
106 Acquisizione strategica Strategic Acquisition
leStrade nella storia120 ANNI Tutto quanto può tendere a migliorare le strade
MANUTENZIONE 55 L’Autostrada del Mediterraneo
Manutenzione 64 Nutrire la macchina qualità per la stesa
a cura della redazione
EDITORIALE leStrade, verso i primi 120 anni raccontando le innovazioni globali di Lucia Edvige Saronni
MANUTENZIONE&INNOVAZIONE
104 Premi all’innovazione Innovation Awards
GENNAIO/FEBBRAIO FASCICOLO 1524 7
SPECIAL ISSUE
Samoter-Conexpo 2017 100 News
NEWS a cura della redazione
24 Attualità 26 Cronache Romane in collaborazione con Informazioni Parlamentari
28 Prodotti 32 Convegni 34 Agenda 2017. Convegni, Corsi, Eventi
INFRASTRUTTURE&MOBILITÀ Infrastrutture 36 To Rome with TIS Focus sull’International Congress on Transport Infrastructure and System AI di Gianluca Dell’Acqua, Fred Wegman
40 Tra storia e innovazione: tutte le sfide della comunità tecnica dei trasporti Intervista a Giovanni Mantovani, presidente AIIT di Mauro Armelloni
42 Così si privatizza nella terra del mito di Francesco Micci
Autostrade 48 Alleati autostradali di Giovanni Di Michele
Metropolitane 52 Il MiTo viaggia underground di Stefano Chiara
Ambiente&Territorio 58 La Prima degli Scali a cura della redazione
di Stefano Chiara
PAGINE ASSOCIATIVE 118 Aiit, Aises, Aipcr, Aipps, Erf, Federberton, Finco, Irf, Siiv, Tts Italia
APRILE FASCICOLO 1526 5
L’OPINIONE La lezione delle buone opere permeate di visione e concretezza di Mario Virano
leStrade nella storia120 ANNI 6 Milano, all’Expo c’è anche la prima mostra stradale di Massimo Tedeschi OPINIONE LEGALE 12 Nascita e implicazioni pratiche del soccorso istruttorio processuale
anni
di Claudio Guccione
PAVEMENT AND ASSET MANAGEMENT 14 WCPAM, una conferenza ad hoc per i gestori di infrastrutture di Maurizio Crispino
SICUREZZA STRADALE 18 Meccanica della sicurezza stradale e urgenza italiana di un cambio di rotta di Maurizio Coppo
OSSERVATORIO ANAS 24 Intesa tra Carabinieri e Anas per la tutela degli appalti pubblici di Mario Avagliano
NEWS a cura della redazione
26 Attualità 28 Cronache Romane in collaborazione con Informazioni Parlamentari
30 Prodotti
Indici 2017 12/2017 leStrade
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34 Convegni 36 Agenda 2017. Convegni, Corsi, Eventi
PAVEMENT AND ASSET MANAGEMENT 16 WCPAM 2017, l’unione fa la forza della manutenzione programmata
INFRASTRUTTURE&MOBILITÀ
INIZIATIVE INTERNAZIONALI 18 Smart Roads, Smart Cars, Smart Safety per strade più intelligenti e sicure
di Alfredo Ingletti, Stefano Luca Possati, Giovanni Pierangeli
di Domenico Crocco con Daniela Pastore
Strade 42 On the (Sicilian) road di Giovanni Di Michele Ferrovie 46 Grandi imprese ad alta velocità di Emilia Longoni Metropolitane 48 A Roma la stazione diventa un museo di Mauro Armelloni
OSSERVATORIO ANAS 20 Gallerie, al via accordo quadro per l’efficienza energetica di Mario Avagliano NEWS a cura della redazione
DOSSIER SPECIALE
GALLERIE&OPERE IN SOTTERRANEO DOSSIER SPECIALE SPECIAL ISSUE Issue World Tunnel Congress 2017 60 News Gallerie Tunnelling
SPECIAL ISSUE
di Emanuela Stocchi
62 Sfide sotterranee Underground Challenges di Mauro Armelloni
66 Esploratori di grandi opere Explorers of Major Works
di Carlo Costa, Walter Pardatscher, Giacomo Ballarini
72 Maxiopera modulare Modular Maxi-Work
Ufficio Comunicazione Brebemi SpA
di Fabrizio Apostolo, Alberto Finotto
58 Rete autostradale a misura d’ambiente An Environmental Friendly Highway Network di Raffaella Mestroni
di Alessandro Damiani, Spencer Cavagnet, Marco Da Paré, Luisa Alfieri
60 Il traforo stradale dell’Arlberg The Arlberg Road Tunnel
84 Casseforme traslabili dietro la maxifresa Formowork Carriage Following the Big TBM
di Fabrizio Apostolo
70 La riqualificazione della Interstate 405 The Improvement of the Interstate 405
di Francesco Annunziata
44 Regole e formazione per l’Italia, per l’Europa
di Mario Mancini
di Donatella Pingitore, Vincenzo D. Venturi
Tecnologie&Sistemi 94 Applicazione dell’OEPV alle barriere antirumore
di Federico Cempella
72 SW trasporti eccezionali per l’autostrada A35 Exceptional Transport Software for A35 Motorway a cura di Sineco SpA
di Giovanni Brero
Macchine 100 Compattare quanto basta di Fabrizio Apostolo Conexpo 2017 104 L’America in marcia
di Alessandro Focaracci
MANUTENZIONE&INNOVAZIONE 80 Dal programma all’attuazione
118 Aipcr, Aiips, Aiscat, Aises, Erf, Federbeton, Oice, Siteb, Tts Italia
Ambiente&Terrirorio 84 Conoscere per valorizzare di Andrea Marzi, Giuseppe Massimi
Publiredazionale 90 Tamburi da corsa con il re della strada
MAGGIO FASCICOLO 1527
a cura della redazione
EDITORIALE Un’edizione straordinaria per un’occasione straordinaria
PONTI&VIADOTTI anni
di Italo Vandone
OPINIONE LEGALE 14 I contratti di concessione e PPP e le modifiche al Decreto 50/2016
94 News a cura della redazione 96 Lo Zen e l’arte della manutenzione dei ponti stradali di Pier Giorgio Malerba
MATERIALI&TECNOLOGIE Materiali 102 Dalla Russia con amore per la tecnica italiana di Carlo Giavarini
Ferrovie 52 Made in Sud La nuova stazione AV/AC di Napoli Afragola di Giovanni Di Michele
leStrade
di Giovanni Di Michele
PAGINE ASSOCIATIVE
Autostrade 48 Ripartire da Parigi Report dagli Asecap Days 2017 di Fabrizio Apostolo
74 Lo Smart Tunnel nel progetto della sicurezza The Smart Tunnel in the Safety Project
MACCHINE&ATTREZZATURE
in collaborazione con Informazioni Parlamentari
26 Prodotti 30 Convegni 32 Agenda 2017. Convegni, Corsi, Eventi
38 Riqualificazione obbligata del patrimonio viario
di Antonino Galatà
Materiali 88 Requisiti e prestazioni dei laboratori prova
OSSERVATORIO ANAS 20 Tecnica italiana per sviluppare la rete autostradale russa di Mario Avagliano NEWS
Infrastrutture 34 La svolta eco-sociale del G7 Trasporti
66 Le sfide globali del Made in Italy The “Made in Italy” Global Challenges
MATERIALI&TECNOLOGIE
OPINIONE LEGALE 10 Focus sul decreto correttivo al Codice dei contratti pubblici di Claudio Guccione, Maria Rita Silvestri SICUREZZA STRADALE 12 L’attrattività degli investimenti nel miglioramento della road safety di Maurizio Coppo ROAD SAFETY WORLD 16 Il festival che fa riflettere dove l’unica star è la sicurezza English Version
INFRASTRUTTURE&MOBILITÀ
di Dietmar Harbauer
a cura della redazione
di Aldo Andreocci
22 Attualità 25 Cronache Romane
di Fabrizio Apostolo, Susanna Lambrugo
di Fabio Borghetti
80 Ingegneria a tutela degli edifici storici Protection Engineering for Historical Buildings
7
anni
leStrade nella storia120 ANNI Costruire manufatti in terreni ex-palustri
a cura della redazione
50 Manutenzione straordinaria Extraordinary Maintenance
76 Piano digitale di emergenza Digital Plan for Emergency
L’OPINIONE Brennero, strumento per realizzare l’unione culturale europea
di Luciana Iorio
42 A35 Brebemi, nel 2017 pronto il link strategico con l’A4 A Strategic Link between Motorways A35 Brebemi and A4
a cura della redazione
di Claudio Guccione, Vincenzo Dei Giudici
PAGINE ASSOCIATIVE 122 Aiit, Aises, Fastigi, Federbeton, Siiv, Tts italia
di Raffaele Zurlo
36 Monitoraggio strutturale delle opere d’arte: il caso del viadotto Colle Isarco Structural Monitoring of the Civil Engineering Infrastructures: the “Colle Isarco” Viaduct
a cura della redazione
8
Macchine 116 La macchina comunale di Mauro Armelloni 118 L’autocontrollo delle macchine di Elena Cazzato
5
Giornate annuali Asecap 2017 Annual Asecap 2017 Days L’OPINIONE 34 La mobilità internazionale si “connette” a Parig International Mobility Connections in Paris
di Elena Cazzato
leStrade nella storia120 ANNI Nel cantiere della prima autostrada del mondo
MACCHINE&ATTREZZATURE
GIUGNO FASCICOLO 1528
22 Attualità 24 Cronache Romane 26 Prodotti 30 Convegni 32 Agenda 2017. Convegni, Corsi, Eventi
Manutenzione 52 Planarità ripristinata di Giovanni Di Michele Innovazione 54 Cura rinforzante per ogni tipo di strada
di Lucia Edvige Saronni
di Stefano Chiara
in collaborazione con Informazioni Parlamentari
MANUTENZIONE&INNOVAZIONE
7
Tecnologie&Sistemi 106 Il valore aggiunto dell’acciaio Corten 110 Generazione “transformer” di Stefano Chiara
di Maurizio Crispino, Fabrizio Apostolo
Autostrade 38 Progettare grandi opere
LS Sommari
113
MANUTENZIONE&INNOVAZIONE Manutenzione 56 Strade, è necessario un salto di qualità di Stefano Chiara
Innovazione 60 Fare strada alle startup di Elena Cazzato, Eliana Puccio
Publiredazionale 66 Doppia funzione di sicurezza di Luigi Grassia
GALLERIE&OPERE IN SOTTERRANEO 70 News a cura della redazione
DOSSIER: LE NUOVE METROPOLITANE DI TORINO, MILANO E ROMA 72 Torino, qualità in corso d’opera di Fabrizio Apostolo
80 Arrivi e partenze sotto Milano di Stefano Chiara
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114 PONTI&VIADOTTI
84 Costruire e tutelare nel cuore di Roma
68 News a cura della redazione 70 Sostenibile leggerezza
di Pasquale Cialdini, Andrea Sciotti
92 Vivacità globale del sotterraneo Intervista a Tracisio Celestino (ITA-AITES)
di Giovanni Di Michele
74 Ridare lustro alla tecnica italiana
di Mauro Armelloni
96 Made in Italy per grandi scavi di Stefano Chiara
di Mauro Armelloni
MATERIALI&TECNOLOGIE Materiali 86 Collaudato da Picasso
di Emilia Longoni
106 Gemelli unici di Maria Angela Feliciello
di Stefano Chiara a cura della redazione
MACCHINE&ATTREZZATURE
Attrezzature 114 Paletti, ora i test si fanno su strada
Macchine 94 La rivoluzione dei fantastici quattro
di Giovanni Di Michele
di Matthieu Colombo
PAGINE ASSOCIATIVE 118 Aiit, Aipcr, Aipss, Aises, Erf, Federbeton, Finco, Irf, Oice, Siiv, Tts Italia
LUGLIO FASCICOLO 1529
PAGINE ASSOCIATIVE 106 Aipss, Aises, Erf, Fastigi, Federbeton, Oice, Tts Italia
anni
OPINIONE LEGALE 10 Valutazione di fattibilità della proposta di project financing di Claudio Guccione, Eugenia Alvisi
SICUREZZA DELLE INFRASTRUTTURE 14 Catasto, la chiave per risolvere il grande rebus delle strade di Pasquale Cialdini OSSERVATORIO ANAS 16 Bilancio 2016, risultati positivi per conti, manutenzioni e opere di Mario Avagliano
NEWS a cura della redazione
18 Attualità 21 Cronache Romane in collaborazione con Informazioni Parlamentari
22 Prodotti 26 Convegni 28 Agenda 2017. Convegni, Corsi, Eventi
INFRASTRUTTURE&MOBILITÀ Infrastrutture 30 Strumenti per vincere le sfide dello sviluppo di Stefano Clerici, Alessandra Garzella
Autostrade Ghost, l’Europa ci mette un freno di Stefano Chiara Alla scoperta del Mediterraneo di Eliana Puccio Strade Nobilitare la road safety di Mauro Armelloni Far ruotare tutto intorno al servizio Intervista a Susanna Zammataro (IRF) a cura della redazione
MANUTENZIONE&INNOVAZIONE Manutenzione 50 Patrimonio internazionale Report dalla WCPAM 2017 di Fabrizio Apostolo
54 Prestazioni migliorate con additivi polimerici di Clara Celauro, Mauro Ranieri, Loretta Venturini di Giovanni Di Michele
64 Tecnica e qualità per guarire i manti di Fabrizio Apostolo
Innovazione 84 Intelligenza stradale Intervista a Luigi Carrarini (Anas)
114 Categorie Merceologiche 118 Elenco Aziende
AGOSTO/SETTEMBRE FASCICOLO 1530
leStrade
di Fabrizio Apostolo
89 Con Smart Mobility World 2017 Torino torna capitale dell’innovazione
GALLERIE&OPERE IN SOTTERRANEO 92 News a cura della redazione 94 A tutto Brennero di Stefano Chiara 96 Ingegneria prestazionale e verifiche sul campo di Nicolò Faggioni, Francesca Giauni, Francesco Devia, Davide De Pieri
MACCHINE ATTREZZATURE PRODOTTI STRADALI
di Guido Lambertini
62 Rilievo globale
INNOVAZIONE&FUTURO
98 Demolire nel futuro di Maria Angela Feliciello 102 Selezione all’ingresso di Giovanni Di Michele
Manutenzione, la “distrazione” dei proventi contravvenzionali
44 46
78 Raddoppio siciliano di Giovanni Di Michele 80 Innovazione antirumore di Riccardo Guberti
90 Grande bellezza ben protetta
di Mauro Armelloni
36 40
a cura della redazione
Tecnologie&Sistemi 88 Angeli custodi con sensori e led
Macchine 108 Novità multiplayer di Eliana Puccio 112 Scatola magica per stese sopraffine
6
Autostrade 70 Bypass bresciano di Fabrizio Apostolo Ferrovie 74 Tutte le ferrovie portano a Milano
di Elena Cazzato
MACCHINE&ATTREZZATURE
leStrade nella storia120 ANNI Buche, intervenire quando manca il bitume
INFRASTRUTTURE&MOBILITÀ
di Dante Sangalli, Paolo Sangalli, Sabino Del Balzo
Tecnologie&Sistemi 102 Alta ingegneria per la Porta del Sud
di Angelo Artale
di Susanna Zammataro
78 L’isolamento sismico dell’A35 Brebemi
MATERIALI&TECNOLOGIE
5
58 Parole all’opera / Words at Work IRF Delhi 2017 60 Road Industry News 64 L’Asia colma la sete di infrastrutture Asia Quenches the Thirst for Infrastructure
MATERIALI&TECNOLOGIE Tecnologie&Sistemi 104 Strutture rapide per interventi sicuri di Leopoldo Impellizzieri
108 Perforazione ad hoc di Alberto Finotto TECHNICAL COMMUNITY Gli Specialisti del numero di Settembre EDITORIALE 7 leStrade, in viaggio da 120 anni per raccontare l’innovazione di Fabrizio Apostolo anni leStrade nella storia120 ANNI 8 Il più bel monumento del nostro Risorgimento OPINIONE LEGALE 12 Conservazione dell’attestazione SOA nell’ipotesi di cessione di ramo d’azienda
MACCHINE&ATTREZZATURE
5
Macchine 110 L’acqua che cura le infrastrutture Intervista a Roberto Ruberto (Brokk Italia) di Fabrizio Apostolo
114 Farà molta strada di Matthieu Colombo 118 Qualità e quantità di Matthieu Colombo
PAGINE ASSOCIATIVE 122 Aipss, Aiit, Finco, Oice, Siteb
di Claudio Guccione
INIZIATIVE INTERNAZIONALI 16 L’Europa in movimento verso la modernizzazione
OTTOBRE FASCICOLO 1531
di Domenico Crocco, Marina Gaita
ROAD SAFETY WORLD 22 Driverless, la mobilità del futuro che si nutre di norme e tecnologia
7
di Luciana Iorio
OSSERVATORIO ANAS 26 Prosegue la ricostruzione delle strade colpite dal terremoto di Mario Avagliano NEWS a cura della redazione
28 Attualità 30 Cronache Romane in collaborazione con Informazioni Parlamentari
32 Prodotti 36 Convegni 38 Agenda 2017. Convegni, Corsi, Eventi
DOSSIER SPECIALE
5
SPECIAL ISSUE
International Road industry IBTTA Roma 2017 40 Il pedaggio al servizio della nuova mobilità Tolling as a Service for the New Mobility di Patrick D. Jones
46 Immaginare “i futuri” Imagining the Futures 48 Niente code in California No Congestion in California 52 Costruire per la comunità Building for Community 56 Autostrade contro Uragani Highways vs. Superstorms
8
TECHNICAL COMMUNITY Gli Specialisti del numero di Ottobre L’OPINIONE Progetti, opere, standard: il punto sul BIM per le infrastrutture di Gianluca Dell’Acqua anni leStrade nella storia God Save the Road e la ricerca stradale di Ian. M. Paterson
OPINIONE LEGALE 12 Gare, l’obbligo di dichiarare gli errori professionali commessi di Claudio Guccione SICUREZZA STRADALE 14 Dati, conoscenza e governo della sicurezza stradaledi Maurizio Coppo di Maurizio Coppo OSSERVATORIO ANAS 20 La rete delle statali diventa un laboratorio “smart road” di Mario Avagliano NEWS a cura della redazione
22 Attualità 24 Cronache Romane in collaborazione con Informazioni Parlamentari
26 Prodotti 30 Convegni 32 Agenda 2017. Convegni, Corsi, Eventi
INFRASTRUTTURE&MOBILITÀ Autostrade 34 Risk management e progetti europei in PPP di Francesco Micci
Indici 2017 12/2017 leStrade
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INFRASTRUTTURE&MOBILITÀ
Strade 40 La road safety in prima fila di Fabrizio Apostolo
di Federico Gervaso
40 L’ultimo ponte dell’A35 di Stefano Chiara 42 A4, la terza corsia dal Tagliamento a Gonars
di Stefano Chiara
48 Innovazioni mirate a cura della redazione
52 Soluzioni a norma di Elena Cazzato
MANUTENZIONE&RIPRISTINI
48
Manutenzione 56 Al lavoro, per le strade
INNOVAZIONE&FUTURO
Manutenzione 58 Rilievi made in Italy per l’autostrada greca
PONTI&VIADOTTI 72 News a cura della redazione 74 Icona urbana di Federico Gervaso 80 Bello e durevole a cura della redazione
di Mario Calabrese, Armando Cartenì, Maria Luisa De Guglielmo, Nicola Pascale 98 Tecnologie verdi per le strade di Stefano Chiara 100 And the winner is...l’ambiente di Eliana Puccio
102 Piazze e strade green per il giardino di Milano di Elena Cazzato di Stefano Chiara
MACCHINE&ATTREZZATURE Macchine 110 On the road again di Edvige Viazzoli 112 Tuttofare antineve di Emilia Longoni
PAGINE ASSOCIATIVE 116 Aiit, Aipcr, Aiscat, Aises, Anie/Assifer, Erf, Federbeton, Finco, Oice, Siiv, Tts Italia
NOVEMBRE FASCICOLO 1532
9
TECHNICAL COMMUNITY Gli Specialisti del numero di Novembre L’OPINIONE Il viaggio della Brescia-Padova al servizio del territorio di Carlos del Río Carcaño anni leStrade nella storia La manutenzione stradale nell’anno del Mundial
GALLERIE&OPERE IN SOTTERRANEO
14 16 20
DOSSIER: I CANTIERI ITALIANI DELLA GALLERIA DI BASE DEL BRENNERO 74 Crocevia d’Europa Intervista a Raffaele Zurlo, amministratore BBT SE di Fabrizio Apostolo di Mario Mancini, Sergio Sciamanna
94 Le città del calcestruzzo di Giovanni Di Michele 96 Un’astronave per i conci a cura della redazione 98 Da Milano al mondo Intervista ad Alessandro Damiani (Lombardi Ingegneria) di Stefano Chiara
a cura della redazione
22 Attualità 25 Cronache Romane in collaborazione con Informazioni Parlamentari
26 Prodotti 30 Convegni 32 Agenda 2017. Convegni, Corsi, Eventi
MANUTENZIONE&INNOVAZIONE
di Fabio Borghetti
58 Progettare per migliorare
leStrade
di Mauro Armelloni
INNOVAZIONE&FUTURO Innovazione 62 Smart mobility a tutto campo
MATERIALI&TECNOLOGIE Tecnologie&Sistemi 104 I parapetti d’acciaio del Veneto ciclabile
di Stefano Chiara
66 Il semaforo sullo smartphone di Leonardo Napoli
di Edvige Viazzoli
68 La grande sfida della e-mobility
108 Interconnessione a valore aggiunto
di Grazia Crocco
di Matthieu Colombo
PONTI&VIADOTTI
MACCHINE&ATTREZZATURE
72 News a cura della redazione 74 Riqualificare sotto l’Etna
Macchine 112 La sicurezza che vola alto di Fabrizio Apostolo 116 Lavori rapidi grazie al noleggio Intervista a Giancarlo Cazzato (Vermeer Rent)
di Giuseppe Galizia, Francesco Nicosia
80 L’Europa scricchiola? a cura della redazione
di Eliana Puccio
MATERIALI&TECNOLOGIE
PAGINE ASSOCIATIVE
8
44 Forte impronta italiana Typical Italian Features di Emilia Longoni 48 Servizi invernali sicuri e sostenibili Presentazione del XV PIARC/AIPCR Winter Road Congress di Stefano Chiara Manutenzione 54 L’analisi costi-benefici come strumento per l’adeguamento
86 Il viaggio sotto l’Isarco di Stefano Chiara 90 Paradigma logistico
di Mario Avagliano
NEWS
a cura della redazione
72 News a cura della redazione
122 Aiit, Aises, Erf, Finco, Siteb, Tts Italia
SPECIAL ISSUE
38 Il progetto C-Roads Italy C-Roads Italy Project di Alessandro Javicoli 40 Danimarca all’italiana Italy for Denmark a cura della redazione 42 Lo sprint arriva dall’estero The Sprint Comes from Abroad
di Fabrizio Apostolo
OPINIONE LEGALE Appalti, la residualità del ribasso nelle procedure ordinarie e negoziate di Claudio Guccione INIZIATIVE INTERNAZIONALI Italia, auto autonome nel 2022 ma strade connesse già dal 2018 di Domenico Crocco ROAD SAFETY WORLD Infrastrutture di trasporto alla sfida della nuova globalizzazione di Luciana Iorio OSSERVATORIO ANAS Manutenzione straordinaria e risanamento dei viadotti
Recensioni Prodotti Convegni Agenda 2018. Convegni, Corsi, Eventi
di Marco Moggioli, Alessio Marino Aimone Cat, Enzo Carli, Vincenzo Vacca
Innovazione 64 Laboratorio italiano di cultura BIM Intervista ad Andrea Nardinocchi (Italferr)
di Giovanni Da Rios
12
leStrade
INNOVAZIONE&FUTURO
106 Specchio high-tech per il sottosuolo
in collaborazione con Informazioni Parlamentari
23 24 28 30
leStrade italiane nel mondo Italian Roads Worldwide 32 La M-11 tra Mosca e San Pietroburgo Highway M-11 between Moscow and Saint Petersburg
di Mauro Armelloni
Dossier Speciale leStrade per l’Ambiente 84 Circular Exhibition di Giovanni Di Michele 86 Il buon governo del territorio di Federico Cempella 92 PUMS, il caso scuola del Comune di Napoli
20 Attualità 22 Cronache Romane
DOSSIER SPECIALE
MANUTENZIONE&RIPRISTINI
Innovazione 64 La maturità del BIM di Fabrizio Apostolo
7
di Alfredo Ingletti, Stefano Possati, Paola De Lena, Pietro Di Sanzo, Maria Teresa Navarra, Manuela Sorge, Monica Veninata Futuro serenissimo a cura della redazione a cura della redazione
leStrade
di Mauro Armelloni
5
a cura della redazione
Metropolitane 52 Crossail alla milanese
a cura della redazione
58 La Strada degli Scrittori ha un nuovo capitolo
OSSERVATORIO ANAS 18 Il CdA vara progetti da 1,4 miliardi per la realizzazione di nuove opere di Mario Avagliano NEWS
Autostrade 36 Il nodo bresciano della Brebemi
44 Nella fucina della qualità
LS Sommari
115
Materiali 84 La chimica dell’invenzione di Alberto Finotto Tecnologie&Sistemi 88 Pali per strade road safety friendly
DICEMBRE FASCICOLO 1533
di Novella Tajariol
5 7
92 Futuro ambientale di Stefano Chiara
TECHNICAL COMMUNITY Gli Specialisti del numero di Dicembre L’OPINIONE Tecnica e cultura: un anno al servizio delle metropolitane di Roma di Pasquale Cialdini
leStrade nella storia Infrastrutture a cinque cerchi
MACCHINE&ATTREZZATURE anni
di Federico Gervaso
OPINIONE LEGALE 12 Ricorso a procedure negoziate senza previa pubblicazione del bando di Claudio Guccione
SICUREZZA STRADALE 14 La Corte di Cassazione, il Miur e i percorsi casa-scuola di Maurizio Coppo
Macchine 98 Debutta il paving biancorosso Con un’intervista a Bob Kegelaers, general manager Dynapac South Europe di Fabrizio Apostolo
PAGINE ASSOCIATIVE 112 Aiit, Aipss, Oice, Siiv, Siteb
INDICI GENERALI ANNATA 2017 112 Sommari 118 Argomenti 122 Autori
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Un anno all’opera L’album fotografico dei cantieri top A Verona torna Asphaltica: leStrade la presenta con un dossier su manutenzioni e innovazioni
Febbraio leStrade “vola” a Fiumicino per raccontare le macchine impegnate a pavimentare la Pista 1
Marzo La Serravalle riqualifica il raccordo Bereguardo-Pavia puntando su un mix di asfalti innovativi
Maggio Aprile Nel vivo del cantiere della SS 1 Aurelia, accesso potenziato all’hub portuale di Savona
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LS
Inaugurato a Sestri Levante, in Liguria, un nuovo ponte esempio di messa in sicurezza del territorio
Luglio Giugno Sempre più numerosi i cantieri di metropolitane: siamo andati a vedere quelli aperti a Torino
Settembre Visita ai lavori del raccordo progettato per connettere l’A35 Brebemi con l’A4 a Brescia
Ottobre Sopralluogo nel cantiere del nuovo ponte sul Crati, a Cosenza, firmato da Santiago Calatrava
Made in Italy protagonista nella costruzione del nuovo link Mosca-San Pietroburgo in Russia
Dicembre Novembre Viaggio al Brennero per documentare gli interventi del lotto Mules 2-3 e del sottoattraversamento dell’Isarco
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Argomenti
74 Lo Smart Tunnel nel progetto della sicurezza The Smart Tunnel in the Safety Project
Maggio
58 La Prima degli Scali
Marzo
a cura della redazione
84 Conoscere per valorizzare
GALLERIE&OPERE IN SOTTERRANEO
Ottobre
70 Bypass bresciano
Ottobre
34 Risk management e progetti europei in PPP
Ottobre
36 Il nodo bresciano della Brebemi
Ottobre
di Giovanni Di Michele
86 Il buon governo del territorio
Ottobre
di Federico Cempella
92 PUMS, il caso scuola del Comune di Napoli
Ottobre
di Mario Calabrese, Armando Cartenì, Maria Luisa De Guglielmo, Nicola Pascale
98 Tecnologie verdi per le strade di Stefano Chiara
100 And the winner is...l’ambiente di Eliana Puccio
102 Piazze e strade green per il giardino di Milano di Elena Cazzato
106 Specchio high-tech per il sottosuolo di Stefano Chiara
ATTREZZATURE 114 La storia nel futuro
Marzo
di Susanna Zammataro
Marzo
di Giovanni Di Michele
38 Progettare grandi opere di Alfredo Ingletti, Stefano Luca Possati, Giovanni Pierangeli
48 Ripartire da Parigi
104 L’America in marcia
Luglio
36 Monitoraggio strutturale delle opere d’arte: il caso del viadotto Colle Isarco Maggio Structural Monitoring of the Civil Engineering Infrastructures: the “Colle Isarco” Viaduct di Carlo Costa, Walter Pardatscher, Giacomo Ballarini
42 A35 Brebemi, nel 2017 pronto il link strategico con l’A4 A Strategic Link between Motorways A35 Brebemi and A4
a cura della redazione
Maggio
7
Un’edizione straordinaria per un’occasione straordinaria
8 Maggio
7
Marzo
Maggio Maggio Maggio
di Mario Mancini
72 SW trasporti eccezionali Maggio per l’autostrada A35 Exceptional Transport Software for A35 Motorway
di Antonino Pulejo
116 Nuovo criterio di precisione The new benchmark for Precision
a cura della redazione
62 Sfide sotterranee Underground Challenges
Ago./Sett.
di Mauro Armelloni
66 Esploratori di grandi opere Explorers of Major Works
Aprile
di Fabrizio Apostolo, Alberto Finotto
Aprile
80 Ingegneria a tutela degli edifici storici Aprile Protection Engineering for Historical Buildings di Alessandro Damiani, Spencer Cavagnet, Marco Da Paré, Luisa Alfieri
84 Casseforme traslabili dietro la maxifresa Aprile Formowork Carriage Following the Big TBM a cura della redazione
Giugno
72 Torino, qualità in corso d’opera
Giugno Giugno
di Stefano Chiara
Giugno Giugno
di Mauro Armelloni
Giugno
di Stefano Chiara
Ago./Sett.
a cura della redazione
Ago./Sett.
94 A tutto Brennero
Ago./Sett.
di Stefano Chiara
96 Ingegneria prestazionale e verifiche sul campo Gen./Feb. Aprile
Ago./Sett.
di Nicolò Faggioni, Francesca Giauni, Francesco Devia, Davide De Pieri
72 News
Novembre
a cura della redazione
Giugno
74 Crocevia d’Europa
Novembre
di Fabrizio Apostolo
Ago./Sett.
86 Il viaggio sotto l’Isarco
Novembre
di Stefano Chiara
a cura della redazione di Giovanni Di Michele
Aprile
92 News
di Giovanni Di Michele
78 Raddoppio siciliano
Aprile
di Pasquale Cialdini, Andrea Sciotti
di Federico Gervaso
74 Tutte le ferrovie portano a Milano
Aprile
84 Costruire e tutelare nel cuore di Roma
FERROVIE
52 Made in Sud
Gen./Feb.
60 News Gallerie Tunnelling
96 Made in Italy per grandi scavi
46 Grandi imprese ad alta velocità
Gen./Feb.
80 Arrivi e partenze sotto Milano Maggio
di Emilia Longoni
di Antonino Galatà
Gen./Feb.
114 Il viaggio di Bertha Bertha’s Journey
di Italo Vandone
48 La Lombardia corre su ferro
di Dietmar Harbauer
a cura della redazione
108 Scavi siciliani Excavation in Sicily
92 Vivacità globale del sotterraneo
Il più bel monumento del nostro Risorgimento
Gen./Feb.
di Fabrizio Apostolo
di Fabrizio Apostolo
8
di Mauro Armelloni
106 Acquisizione strategica Strategic Acquisition
Nel cantiere della prima autostrada del mondo Maggio leStrade, in viaggio da 120 anni per raccontare l’innovazione
Gen./Feb.
a cura della redazione
di Lucia Edvige Saronni
di Raffaella Mestroni
70 La riqualificazione della Interstate 405 The Improvement of the Interstate 405
Arrivano le macchine contro polvere e fango (seconda puntata)
104 Premi all’innovazione Innovation Awards
70 News
di Federico Cempella
di Fabrizio Apostolo, Susanna Lambrugo
66 Le sfide globali del Made in Italy The “Made in Italy” Global Challenges
Marzo
a cura della redazione
58 Rete autostradale a misura d’ambiente Maggio An Environmental Friendly Highway Network 60 Il traforo stradale dell’Arlberg The Arlberg Road Tunnel
Gen./Feb.
di Lucia Edvige Saronni
6
Gen./Feb.
a cura della redazione
di Fabio Borghetti
Tutto quanto può tendere a migliorare le strade Gen./Feb. Opere pubbliche da rigenerare partendo dalla forza della memoria
100 News
76 Piano digitale di emergenza Digital Plan for Emergency
8
Ufficio Comunicazione Brebemi SpA
50 Manutenzione straordinaria Extraordinary Maintenance
Aprile
leStrade, verso i primi 120 anni raccontando le innovazioni globali
5
Gen./Feb.
di Fabrizio Apostolo
a cura della redazione
7
Luglio
di Eliana Puccio
68 Made in Italy planetario
72 Maxiopera modulare Modular Maxi-Work
EDITORIALE Giugno
di Stefano Chiara
40 Alla scoperta del Mediterraneo
Novembre
di Alberto Finotto e Lucia Saronni
di Fabrizio Apostolo
36 Ghost, l’Europa ci mette un freno
Novembre
CONEXPO 2017
Aprile
Gen./Feb.
di Giuseppe Giobellina
di Giovanni di Michele
Novembre
a cura della redazione
AUTOSTRADE 48 Alleati autostradali
Novembre
di Alfredo Ingletti, Stefano Possati, Paola De Lena, Pietro Di Sanzo, Maria Teresa Navarra, Manuela Sorge, Monica Veninata
48 Futuro serenissimo
Gen./Feb.
a cura della redazione
di Mauro Armelloni
di Federico Gervaso
Giugno
di Giovanni Di Michele
Ottobre
di Francesco Micci
di Stefano Chiara
114 Paletti, ora i test si fanno su strada
Ago./Sett.
di Fabrizio Apostolo
40 L’ultimo ponte dell’A35 di Stefano Chiara 42 A4, la terza corsia dal Tagliamento a Gonars
62 News 64 I trafori europei della Tavola Rotonda
di Patrick D. Jones
Ottobre
di Andrea Marzi, Giuseppe Massimi
84 Circular Exhibition leStrade a Ecomondo 2017
40 Il pedaggio al servizio della nuova mobilità Ago./Sett. Tolling as a Service for the New Mobility 46 Immaginare “i futuri” Ago./Sett. Imagining the Futures 48 Niente code in California Ago./Sett. No Congestion in California 52 Costruire per la comunità Ago./Sett. Building for Community 56 Autostrade contro Uragani Ago./Sett. Highways vs. Superstorms 58 Parole all’opera Words at Work Ago./Sett. 60 Road Industry News Ago./Sett. 64 L’Asia colma la sete di infrastrutture Ago./Sett. Asia Quenches the Thirst for Infrastructure
Maggio
Ago./Sett.
di Riccardo Guberti
di Alessandro Focaracci
AMBIENTE
80 Innovazione antirumore
Ago./Sett.
90 Paradigma logistico
Novembre
di Mario Mancini, Sergio Sciamanna
a cura di Sineco SpA
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94 Le città del calcestruzzo
Novembre
5
di Giovanni Di Michele
96 Un’astronave per i conci
Novembre
a cura della redazione
98 Da Milano al mondo
GUIDA MACCHINE ATTREZZATURE PRODOTTI STRADALI
5
Manutenzione, la “distrazione” dei proventi Luglio contravvenzionali
8
God Save the Road e la ricerca stradale
7
Il viaggio della Brescia-Padova al servizio del territorio
di Fabrizio Apostolo di Gianluca Dell’Acqua, Fred Wegman
40 Tra storia e innovazione: tutte le sfide della comunità tecnica dei trasporti
Marzo 9
42 Così si privatizza nella terra del mito
Marzo
34 La svolta eco-sociale del G7 Trasporti
Giugno
di Fabrizio Apostolo di Francesco Annunziata di Federico Cempella
30 Strumenti per vincere le sfide dello sviluppo Luglio di Stefano Clerici, Alessandra Garzella
INIZIATIVE INTERNAZIONALI 16 Transport Scoreboard 2016, lo stato della rete Ue e il caso dell’Italia
Marzo
Maggio
di Domenico Crocco con Daniela Pastore
di Domenico Crocco
Giugno
di Elena Cazzato, Eliana Puccio
89 Con Smart Mobility World 2017 Torino Ago./Sett. torna capitale dell’innovazione 64 La maturità del BIM Ottobre di Fabrizio Apostolo
Dicembre
di Stefano Chiara
Dicembre
di Leonardo Napoli
Dicembre
di Carlo Giavarini
40 Danimarca all’italiana Italy for Denmark 42 Lo sprint arriva dall’estero The Sprint Comes from Abroad 44 Forte impronta italiana Typical Italian Features
Dicembre
di Massimo Tedeschi
34 La mobilità internazionale si “connette” a Parigi Maggio International Mobility Connections in Paris
Ottobre
112 La sicurezza che vola alta
Novembre Novembre
di Eliana Puccio
98 Debutta il paving biancorosso
Dicembre
MANUTENZIONE Gen./Feb.
64 Nutrire la macchina qualità per la stesa
Marzo Marzo
di Fabrizio Apostolo
74 Laboratorio d’Abruzzo
Marzo
di Stefano Chiara
52 Planarità ripristinata
Aprile
di Giovanni Di Michele
Dicembre
80 Dal programma all’attuazione
Maggio
di Giovanni Di Michele
56 Strade, è necessario un salto di qualità
Giugno
di Stefano Chiara
Dicembre
50 Patrimonio internazionale
Luglio
di Fabrizio Apostolo
54 Prestazioni migliorate con additivi polimerici Luglio Dicembre Dicembre
MACCHINE 100 News
di Clara Celauro, Mauro Ranieri, Loretta Venturini
62 Rilievo globale
Luglio
di Giovanni Di Michele
64 Tecnica e qualità per guarire i manti
Luglio
56 Al lavoro, per le strade Gen./Feb.
104 Premi all’innovazione Innovation Awards
Gen./Feb.
108 Scavi siciliani Excavation in Sicily
116 Nuovo criterio di precisione The new benchmark for Precision
100 Compattare quanto basta
Gen./Feb.
58 Progettare per migliorare
di Fabio Borghetti
Gen./Feb.
MATERIALI 78 La buona strada di Asphaltica 2017
Gen./Feb.
di Fabrizio Apostolo, Michele Moramarco
Gen./Feb.
82 Asfalti tappabuche ad alte prestazioni
Gen./Feb.
di Loretta Venturini, Riccardo Lamperti, Luca Baccellieri
Marzo Marzo Aprile Maggio Maggio
di Elena Cazzato
108 Novità multiplayer
Dicembre
di Mauro Armelloni
di Mauro Armelloni
118 L’autocontrollo delle macchine
di Mauro Armelloni
58 Rilievi made in Italy per l’autostrada greca Novembre 54 L’analisi costi-benefici come strumento Dicembre per l’adeguamento
a cura della redazione
112 Alte prestazioni
58 La Strada degli Scrittori ha un nuovo capitolo Ottobre
Gen./Feb.
di Antonino Pulejo
114 Il viaggio di Bertha Bertha’s Journey
Ottobre
a cura della redazione
di Mauro Armelloni
di Mauro Armelloni
106 Acquisizione strategica Strategic Acquisition
di Fabrizio Apostolo
Aprile
112 Tuttofare antineve
di Fabrizio Apostolo
116 La macchina comunale
di Mario Virano
Ottobre
di Edvige Viazzoli
70 Buone pratiche sotto il radar
di Emilia Longoni
Aprile
110 On the road again
di Fabrizio Apostolo
di Marco Moggioli, Alessio Marino Aimone Cat, Enzo Carli, Vincenzo Vacca
110 Sollevamento regale
77 Asfalto, riflessioni e proposte su norme, Gen./Feb. innovazione e ambiente
Milano, all’Expo c’è anche la prima mostra stradale
Dicembre
di Giovanni di Michele
L’OPINIONE
6
32 La M-11 tra Mosca e San Pietroburgo Highway M-11 between Moscow and Saint Petersburg
di Mauro Armelloni
di Grazia Crocco
Ago./Sett.
di Matthieu Colombo
di Stefano Chiara
a cura della redazione
Novembre
di Fabrizio Apostolo
La lezione delle buone opere permeate di visione e concretezza
MADE IN ITALY
a cura della redazione
Ago./Sett.
di Fabrizio Apostolo
5
Dicembre
di Stefano Chiara
di Elena Cazzato
Ago./Sett.
55 L’Autostrada del Mediterraneo
48 Servizi invernali sicuri e sostenibili Aprile
114 Farà molta strada
di Fabrizio Apostolo
di Emilia Longoni
INNOVAZIONE
Ago./Sett.
116 Lavori rapidi grazie al noleggio Dicembre
a cura della redazione
Novembre
110 L’acqua che cura le infrastrutture
di Fabrizio Apostolo
a cura della redazione
Ago./Sett.
di Domenico Crocco, Marina Gaita
68 La grande sfida della e-mobility
Novembre
di Alessandro Javicoli
18 Smart Roads, Smart Cars, Smart Safety per strade più intelligenti e sicure
66 Il semaforo sullo smartphone
Infrastrutture a cinque cerchi
38 Il progetto C-Roads Italy C-Roads Italy Project
di Marina Gaita con una prefazione di Domenico Crocco
62 Smart mobility a tutto campo
8
Luglio
di Emilia Longoni
di Federico Gervaso
44 Regole e formazione per l’Italia, per l’Europa Giugno
64 Laboratorio italiano di cultura BIM
Novembre
di Pasquale Cialdini
38 Riqualificazione obbligata del patrimonio viario Giugno
84 Intelligenza stradale
Tecnica e cultura: un anno al servizio delle metropolitane di Roma
102 Selezione all’ingresso
118 Qualità e quantità Ottobre
di Giovanni Da Rios
7
di Francesco Micci
La manutenzione stradale nell’anno del Mundial
Luglio
di Maria Angela Feliciello
di Matthieu Colombo
di Carlos del Río Carcaño
di Mauro Armelloni
60 Fare strada alle startup
Ottobre
di Ian. M. Paterson
Marzo
98 Demolire nel futuro
di Fabrizio Apostolo
di Gianluca Dell’Acqua
36 To Rome with TIS
54 Cura rinforzante per ogni tipo di strada
Buche, intervenire quando manca il bitume Luglio Progetti, opere, standard: il punto sul BIM per le infrastrutture
Luglio
di Matthieu Colombo
di Giovanni Di Michele
di Guido Lambertini
INFRASTRUTTURE 36 Una nuova stagione per le opere pubbliche Gen./Feb
14 Italia, auto autonome nel 2022 ma strade connesse già dal 2018
Giugno
di Aldo Andreocci
7
Giugno
94 La rivoluzione dei fantastici quattro
di Raffaele Zurlo
Costruire manufatti in terreni ex-palustri
6 Luglio Luglio
112 Scatola magica per stese sopraffine di Mauro Armelloni
di Angelo Artale
114 Categorie Merceologiche 118 Elenco Aziende
16 L’Europa in movimento verso la modernizzazione
Giugno
7 Novembre
di Stefano Chiara
Brennero, strumento per realizzare l’unione culturale europea
LS Argomenti
119
Giugno
88 Tecnologie innovative per la manutenzione stradale
Gen./Feb.
di Gianfranco Battiato, Lorenzo Cosimi, Carla Lanati
95 Strade colorate a impatto zero
Gen./Feb.
di Stefano Chiara
98 Soluzioni per il rilancio
Marzo
di Mauro Armelloni
102 Esperienza qualificata
Marzo
di Donatella Pingitore, Vincenzo D. Venturi
88 Requisiti e prestazioni dei laboratori prova Aprile di Donatella Pingitore, Vincenzo D. Venturi
di Eliana Puccio
di Emanuela Stocchi
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120 102 Dalla Russia con amore per la tecnica italiana Maggio di Carlo Giavarini
86 Collaudato da Picasso
Luglio
26 Prosegue la ricostruzione delle strade Ago./Sett. colpite dal terremoto
Dicembre
METROPOLITANE Marzo
di Stefano Chiara
48 A Roma la stazione diventa un museo
Aprile
di Mauro Armelloni
Novembre
a cura della redazione
80 La nuova A19 in carreggiata
di Claudio Guccione, Eugenia Alvisi
Marzo
di Claudio Guccione, Maria Rita Silvestri
12 Nascita e implicazioni pratiche del soccorso istruttorio processuale
Aprile
14 I contratti di concessione e PPP e le modifiche al Decreto 50/2016
Maggio
di Claudio Guccione, Vincenzo Dei Giudici
STRADE Marzo
40 Nuovo nodo viario tra Pisa e Livorno
Marzo
di Luca Della Santina, Sandra Alagna, Renato Bacci, Gabriele Cerri
42 On the (Sicilian) road Marzo
di Claudio Guccione, Maria Rita Silvestri
96 Lo Zen e l’arte della manutenzione dei ponti stradali
Luglio
68 News 70 Sostenibile leggerezza
di Claudio Guccione, Eugenia Alvisi di Claudio Guccione
Ottobre
78 L’isolamento sismico dell’A35 Brebemi 72 News
Novembre
Luglio
di Claudio Guccione
Luglio Luglio
Dicembre
80 Bello e durevole
Luglio Ottobre Ottobre
74 Riqualificare sotto l’Etna Gen./Feb.
di Maurizio Crispino
Aprile
16 WCPAM 2017, l’unione fa la forza della manutenzione programmata
Maggio
di Maurizio Crispino, Fabrizio Apostolo
Maggio
di Stefano Chiara
Maggio
di Stefano Chiara
Giugno
di Emilia Longoni
Giugno
di Maria Angela Feliciello
Luglio
di Stefano Chiara
90 Grande bellezza ben protetta
Luglio
a cura della redazione
104 I parapetti d’acciaio del Veneto ciclabile Novembre Maggio
di Edvige Viazzoli
108 Interconnessione a valore aggiunto
a cura della redazione
66 Doppia funzione di sicurezza
di Giovanni Brero
88 Angeli custodi con sensori e led Dicembre
PUBLIREDAZIONALE 90 Tamburi da corsa con il re della strada
di Maurizio Crispino
Aprile
106 Gemelli unici Dicembre
a cura della redazione
14 WCPAM, una conferenza ad hoc per i gestori di infrastrutture
94 Applicazione dell’OEPV alle barriere antirumore
102 Alta ingegneria per la Porta del Sud Dicembre
di Giuseppe Galizia, Francesco Nicosia
80 L’Europa scricchiola?
Marzo
110 Generazione “transformer Ottobre
a cura della redazione
PAVEMENT AND ASSET ANAGEMENT
TECNOLOGIE&SISTEMI 106 Tutta l’energia del San Gottardo
106 Il valore aggiunto dell’acciaio Corten
a cura della redazione
72 News
di Claudio Guccione
Ottobre
di Mauro Armelloni
di Federico Gervaso
12 Ricorso a procedure negoziate senza previa pubblicazione del bando
52 Soluzioni a norma di Elena Cazzato
a cura della redazione
74 Icona urbana
Ottobre
a cura della redazione
di Dante Sangalli, Paolo Sangalli, Sabino Del Balzo
di Claudio Guccione
Ottobre
di Stefano Chiara
48 Innovazioni mirate
di Mauro Armelloni
12 Gare, l’obbligo di dichiarare gli errori professionali commessi
Ottobre
di Fabrizio Apostolo
44 Nella fucina della qualità Maggio
Luglio
a cura della redazione
40 La road safety in prima fila Maggio
di Giovanni Di Michele
74 Ridare lustro alla tecnica italiana
Luglio
46 Far ruotare tutto intorno al servizio Marzo
a cura della redazione
12 Conservazione dell’attestazione SOA Ago./Sett. nell’ipotesi di cessione di ramo d’azienda
Aprile
di Mauro Armelloni
di Pier Giorgio Malerba
10 Valutazione di fattibilità della proposta di project financing
Gen./Feb.
di Giovanni Di Michele
44 Nobilitare la road safety
a cura della redazione
Giugno
Dicembre
di Maurizio Coppo
di Giuseppe Galizia, Francesco Nicosia
94 News
10 Focus sul decreto correttivo al Codice dei contratti pubblici
Giugno
Novembre
di Matthieu Colombo
di Luigi Grassia
OSSERVATORIO ANAS
ROAD SAFTY WORLD Gen./Feb.
di Mario Avagliano
22 GRAArt, il Raccordo Anulare diventa un museo a cielo aperto
18 Strategie e regole su misura della nuova transport geography
Marzo
di Luciana Iorio
Marzo
16 Il festival che fa riflettere dove l’unica star è la sicurezza
Aprile
22 Driverless, la mobilità del futuro che si nutre di norme e tecnologia
Maggio
16 Infrastrutture di trasporto alla sfida della nuova globalizzazione
di Mario Avagliano
24 Intesa tra Carabinieri e Anas per la tutela degli appalti pubblici
Giugno
di Luciana Iorio
di Mario Avagliano di Mario Avagliano
di Maurizio Coppo
di Alessandro Ghezzi, Michele Deviato, Mario Mancini
90 Ponti, l’influenza dei mezzi pesanti sulla manutenzione
di Claudio Guccione
20 Gallerie, al via accordo quadro per l’efficienza energetica
14 La Corte di Cassazione, il Miur e i percorsi casa-scuola
di Stefano Chiara
84 Alta ingegneria per i viadotti
Giugno
Dicembre
a cura della redazione
12 Mancata indicazione dei subappaltatori e attivazione del soccorso istruttorio
20 Gallerie, “luce verde” a un progetto che porterà sicurezza ed efficienza
78 News
12 L’attrattività degli investimenti nel miglioramento della road safety di Maurizio Coppo
PONTI&VIADOTTI Gen./Feb.
Aprile
14 Dati, conoscenza e governo Ottobre della sicurezza stradaledi Maurizio Coppo
di Mario Avagliano
18 Il CdA vara progetti da 1,4 miliardi per la realizzazione di nuove opere
18 Meccanica della sicurezza stradale e urgenza italiana di un cambio di rotta
Novembre
di Mario Avagliano
OPINIONE LEGALE
18 Così l’Italia apre le porte al mondo della gestione della manutenzione
20 Manutenzione straordinaria e risanamento dei viadotti
di Pasquale Cialdini
di Maurizio Coppo
Ottobre
di Mario Avagliano
52 Il MiTo viaggia underground
Luglio
SICUREZZA STRADALE
di Mario Avagliano
20 La rete delle statali diventa un laboratorio “smart road”
di Stefano Chiara
12 Appalti, la residualità del ribasso nelle procedure ordinarie e negoziate
Luglio
di Mario Avagliano
92 Futuro ambientale
14 L’affidamento dei contratti pubblici di importo inferiore alle soglie Ue
di Mario Avagliano
Dicembre
di Novella Tajariol
SICUREZZA DELLE INFRASTRUTTURE 14 Catasto, la chiave per risolvere il grande rebus delle strade
16 Bilancio 2016, risultati positivi per conti, manutenzioni e opere
di Alberto Finotto
88 Pali per strade road safety friendly
52 Crossail alla milanese
Giugno
Dicembre
di Elena Cazzato
84 La chimica dell’invenzione
20 Tecnica italiana per sviluppare la rete autostradale russa
Ago./Sett.
di Luciana Iorio
Novembre
di Luciana Iorio
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LS
Temi in vetrina Le grandi questioni del 2017
Ambiente Da moda a sperimentazione, a cultura diffusa: anche le strade partecipano alla svolta “green”
Cultura La “storia stradale” raccontata su tutti i numeri: così ci avviciniamo al 120° anniversario della testata
Innovazione
Regolatori, gestori, tecnologi all’opera: anche nel nostro Paese si gettano i buoni semi delle Smart Road
Progetto Dal BIM alla mitigazione del rischio: la progettazione rende le reti di trasporto sempre più performanti e sostenibili
Manutenzione 111_127_INDICI GENERALI ANNATA 2017.indd 121
Un movimento, nazionale e internazionale, per arrestare il degrado delle infrastrutture: ma occorre fare ancora di più 12/2017
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Autori
Intesa tra Carabinieri e Anas per la tutela degli appalti pubblici Gallerie, al via accordo quadro per l’efficienza energetica Tecnica italiana per sviluppare la rete autostradale russa Bilancio 2016, risultati positivi per conti, manutenzioni e opere Prosegue la ricostruzione delle strade colpite dal terremoto La rete delle statali diventa un laboratorio “smart road” Manutenzione straordinaria e risanamento dei viadotti Il CdA vara progetti da 1,4 miliardi per la realizzazione di nuove opere
A Aimone Cat Alessio Marino Alagna Sandra Alfieri Luisa
La M-11 tra Mosca e San Pietroburgo 32 Dicembre Highway M-11 between Moscow and Saint Petersburg Nuovo nodo viario tra Pisa e Livorno 40 Gen./Feb. Ingegneria a tutela degli edifici storici 80 Aprile Protection Engineering for Historical Buildings 14 Gen./Feb. Alvisi Eugenia L’affidamento dei contratti pubblici di importo inferiore alle soglie Ue 10 Luglio Valutazione di fattibilità della proposta di project financing 7 Giugno Andreocci Aldo Costruire manufatti in terreni ex-palustri Annese Leonardo L’impegno dell’Italia 120 Marzo Sulle strade di Roma 119 Giugno Autotrasporto pulito con le e-Highways 117 Ottobre Annunziata Francesco Riqualificazione obbligata del patrimonio viario 38 Giugno Apostolo Fabrizio Una nuova stagione per le opere pubbliche 36 Gen./Feb. Made in Italy planetario 68 Gen./Feb. La Buona strada di Asphaltica 2017 78 Gen./Feb. Nutrire la macchina qualità per la stesa 64 Marzo Buone pratiche sotto il radar 70 Marzo Maxiopera modulare 72 Aprile Modular Maxi-Work Compattare quanto basta 100 Aprile WCPAM 2017, l’unione fa la forza 16 Maggio della manutenzione programmata Manutenzione straordinaria 50 Maggio Extraordinary Maintenance 34 Giugno La svolta eco-sociale del G7 Trasporti Ripartire da Parigi 48 Giugno 72 Giugno Torino, qualità in corso d’opera Patrimonio internazionale 50 Luglio Tecnica e qualità per guarire i manti 64 Luglio leStrade, in viaggio da 120 anni 7 Ago./Sett. per raccontare l’innovazione 70 Ago./Sett. Bypass bresciano Intelligenza stradale 84 Ago./Sett L’acqua che cura le infrastrutture 110 Ago./Sett. La road safety in prima fila 40 Ottobre La maturità del BIM 64 Ottobre Laboratorio italiano di cultura BIM 64 Novembre Crocevia d’Europa 74 Novembre La sicurezza che vola alta 112 Novembre Debutta il paving biancorosso 98 Dicembre Armelloni Mauro Premi all’innovazione 104 Gen./Feb. Innovation Awards Il viaggio della Bertha 114 Gen./Feb. Bertha’s Journey 40 Marzo Tra storia e innovazione: tutte le sfide della comunità tecnica dei trasporti 98 Marzo Soluzioni per il rilancio 106 Marzo Tutta l’energia del San Gottardo A Roma la stazione diventa un museo 48 Aprile Sfide sotterranee 62 Aprile Underground Challenges La macchina comunale 116 Maggio Vivacità globale del sotterraneo 92 Giugno Scatola magica per stese sopraffine 112 Giugno Nobilitare la road safety 44 Luglio Ridare lustro alla tecnica italiana 74 Luglio La Strada degli Scrittori ha un nuovo capitolo 58 Ottobre Rilievi made in Italy per l’autostrada greca 58 Novembre Progettare per migliorare 58 Dicembre Artale Angelo Strade Qualificate 125 Gen./Feb. Riflettori sugli appalti 124 Giugno Manutenzione, la “distrazione” dei proventi 5 Luglio contravvenzionali 124 Ago./Sett. La riforma del Codice della Strada Consulta Cittadina Sicurezza Stradale 123 Ottobre In-house, il ritorno 125 Novembre Avagliano Mario Gallerie, “luce verde” a un progetto 20 Gen./Feb. che porterà sicurezza ed efficienza GRAArt, il Raccordo Anulare diventa 22 Marzo un museo a cielo aperto
24
Aprile
20
Maggio
20
Giugno
16
Luglio
26 Ago./Sett. 20
Ottobre
20 Novembre 18 Dicembre
B Baccellieri Luca Bacci Renato Ballarini Giacomo
Asfalti tappabuche ad alte prestazioni 82 Gen./Feb. Nuovo nodo viario tra Pisa e Livorno 40 Gen./Feb. Monitoraggio strutturale delle opere d’arte: 36 Maggio il caso del viadotto Colle Isarco Structural Monitoring of the Civil Engineering Infrastructures: the “Colle Isarco” Viaduct Battiato Gianfranco Tecnologie innovative per la manutenzione stradale 88 Gen./Feb. Borghetti Fabio Piano digitale di emergenza 76 Aprile Digital Plan for Emergency L’analisi costi-benefici come strumento 54 Dicembre per l’adeguamento Brebemi SpA A35 Brebemi, nel 2017 pronto il link strategico con l’A4 A Strategic Link between Motorways A35 Brebemi and A4 42 Maggio Brero Giovanni Applicazione dell’OEPV alle barriere antirumore 94 Aprile
C Calabrese Mario PUMS, il caso scuola del Comune di Napoli 92 Ottobre Carcaño Carlos del Río Il viaggio della Brescia-Padova al servizio 7 Novembre del territorio 32 Dicembre Carli Enzo La M-11 tra Mosca e San Pietroburgo Highway M-11 between Moscow and Saint Petersburg Cartenì Armando PUMS, il caso scuola del Comune di Napoli 92 Ottobre Cavagnet Spencer Ingegneria a tutela degli edifici storici 80 Aprile Protection Engineering for Historical Buildings Cazzato Elena Cura rinforzante per ogni tipo di strada 54 Aprile L’autocontrollo delle macchine 118 Maggio Fare strada alle startup 60 Giugno Collaudato da Picasso 86 Luglio Soluzioni a norma 52 Ottobre Piazze e strade green per il giardino di Milano 102 Ottobre Celauro Clara Prestazioni migliorate con additivi polimerici 54 Luglio Cempella Federico Opere pubbliche da rigenerare partendo 5 Marzo dalla forza della memoria Regole e formazione per l’Italia, per l’Europa 44 Giugno Il buon governo del territorio 86 Ottobre Cerri Gabriele Nuovo nodo viario tra Pisa e Livorno 40 Gen./Feb. Chiara Stefano L’Autostrada del Mediterraneo 55 Gen./Feb. Strade colorate a impatto zero 95 Gen./Feb. Il MiTo viaggia underground 52 Marzo Laboratorio d’Abruzzo 74 Marzo La nuova A19 in carreggiata 80 Marzo La storia nel futuro 114 Marzo Il valore aggiunto dell’acciaio Corten 106 Maggio Generazione “transformer 110 Maggio Strade, è necessario un salto di qualità 56 Giugno Arrivi e partenze sotto Milano 80 Giugno Made in Italy per grandi scavi 96 Giugno Ghost, l’Europa ci mette un freno 36 Luglio Angeli custodi con sensori e led 88 Luglio A tutto Brennero 94 Ago./Sett. Nella fucina della qualità 44 Ottobre Tecnologie verdi per le strade 98 Ottobre Specchio high-tech per il sottosuolo 106 Ottobre L’ultimo ponte dell’A35 40 Novembre Il viaggio sotto l’Isarco 86 Novembre Da Milano al mondo 98 Novembre Servizi invernali sicuri e sostenibili 48 Dicembre Smart mobility a tutto campo 62 Dicembre Futuro ambientale 92 Dicembre Cialdini Pasquale Costruire e tutelare nel cuore di Roma 84 Giugno
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Clerici Stefano Colombo Matthieu
Coppo Maurizio
Cosimi Lorenzo Crispino Maurizio
Costa Carlo
Crocco Domenico
Cucci Marcello
Catasto, la chiave per risolvere 14 Luglio il grande rebus delle strade 7 Dicembre Tecnica e cultura: un anno al servizio delle metropolitane di Roma 30 Luglio Strumenti per vincere le sfide dello sviluppo La rivoluzione dei fantastici quattro 94 Luglio Farà molta strada 114 Ago./Sett. Qualità e quantità 118 Ago./Sett. Interconnessione a valore aggiunto 108 Novembre Meccanica della sicurezza stradale 18 Aprile e urgenza italiana di un cambio di rotta 12 Giugno L’attrattività degli investimenti nel miglioramento della road safety Dati, conoscenza e governo della sicurezza stradale 14 Ottobre La Corte di Cassazione, il Miur e i percorsi casa-scuola 14 Dicembre Tecnologie innovative per la manutenzione stradale 88 Gen./Feb. Così l’Italia apre le porte al mondo 18 Gen./Feb. della gestione della manutenzione WCPAM, una conferenza ad hoc per i gestori 14 Aprile di infrastrutture WCPAM 2017, l’unione fa la forza 16 Maggio della manutenzione programmata Monitoraggio strutturale delle opere d’arte: 36 Maggio il caso del viadotto Colle Isarco Structural Monitoring of the Civil Engineering Infrastructures: the “Colle Isarco” Viaduct 18 Maggio Smart Roads, Smart Cars, Smart Safety per strade più intelligenti e sicure L’Europa in movimento verso la modernizzazione 16 Ago./Sett. Italia, auto autonome nel 2022 ma strade 14 Novembre connesse già dal 2018 La grande sfida della e-mobility 68 Dicembre L’arca di Noè sul diluvio stradale 119 Marzo
D Da Paré Marco Da Rios Giovanni Dal Col Daniela De Guglielmo Maria Luisa De Lena Paola De Pieri Davide Dei Giudici Vincenzo
Ingegneria a tutela degli edifici storici 80 Aprile Protection Engineering for Historical Buildings 9 Novembre La manutenzione stradale nell’anno del Mundial Il problema del trasporto eccezionale 124 Marzo
PUMS, il caso scuola del Comune di Napoli A4, la terza corsia dal Tagliamento a Gonars Ingegneria prestazionale e verifiche sul campo I contratti di concessione e PPP e le modifiche al Decreto 50/2016 Del Balzo Sabina L’isolamento sismico dell’A35 Brebemi Dell’Acqua Gianluca Rinnovato il consiglio direttivo To Rome with TIS Il BIM per strade, ferrovie e aeroporti Il programma della Summer School La Summer School a Napoli Progetti, opere, standard: il punto sul BIM per le infrastrutture Della Santina Luca Nuovo nodo viario tra Pisa e Livorno Damiani Alessandro Ingegneria a tutela degli edifici storici Protection Engineering for Historical Buildings Devia Francesco Ingegneria prestazionale e verifiche sul campo Deviato Michele Alta ingegneria per i viadotti Di Gennaro Federico Efficienza e sostenibilità degli asset Di Michele Giovanni Nuovo criterio di precisione The News benchmark for Precision Alleati autostradali On the (Sicilian) road Planarità ripristinata Dal programma all’attuazione Made in Sud Paletti, ora i test si fanno su strada Rilievo globale Sostenibile leggerezza Selezione all’ingresso Raddoppio siciliano Circular Exhibition Le città del calcestruzzo Di Sanzio Pietro A4, la terza corsia dal Tagliamento a Gonars Durso Concetta Nuovi strumenti per la sicurezza stradale Sostenibilità stradale Risanamento acustico Ecostrada durevole Sicurezza europea applicata
92 Ottobre 42 Novembre 96 Ago./Sett. 14 Maggio 78 Luglio 127 Gen./Feb. 36 Marzo 126 Marzo 126 Maggio 127 Giugno 7 Ottobre 40 Gen./Feb. 80 Aprile 96 Ago./Sett. 84 Marzo 120 Aprile 116 Gen./Feb. 48 Marzo 42 Aprile 52 Aprile 80 Maggio 52 Giugno 114 Giugno 62 Luglio 70 Luglio 102 Luglio 78 Ago./Sett. 84 Ottobre 94 Novembre 42 Novembre 122 Aprile 122 Giugno 108 Luglio 121 Ottobre 124 Novembre
LS
F Faggioni Nicolò Federici Fabrizio Feliciello Maria Angela
Ingegneria prestazionale e verifiche sul campo Il telepedaggio in Italia
Gemelli unici Demolire nel futuro Finotto Alberto Maxiopera modulare Modular Maxi-Work L’America in marcia Perforazione ad hoc La chimica dell’invenzione Focaracci Alessandro Il punto sulla tunnel safety Lo Smart Tunnel nel progetto della sicurezza The Smart Tunnel in the Safety Project Programmare e/è Pianificare Tunnel safety applicata Franchi Laura Le sfide dell’Italia in rete Tutte le sfide del 2017 Ecco le Smart Road di Anas Cento interventi per connettere l’Italia PUMS, arrivano le linee guida del MIT Porti ad alta tecnologia L’Europa unita dell’infotraffico in tempo reale
96 Ago./Sett. 118 Ottobre 106 98 72
Giugno Luglio Aprile
104 Aprile 108 Ago./Sett. 84 Dicembre 123 Gen./Feb. 74 Maggio
Autori
123
124 Maggio 109 Luglio 127 Marzo 126 Aprile 127 Maggio 128 Giugno 112 Luglio 126 Ottobre 127 Novembre
G Gaita Marina
Transport Scoreboard 2016, 16 Marzo lo stato della rete Ue e il caso dell’Italia L’Europa in movimento verso la modernizzazione 16 Ago./Sett. Galatà Antonino Le sfide globali del Made in Italy 66 Maggio The “Made in Italy” Global Challenges Galimberti Marco Un mercato in crescita 120 Ottobre Galizia Giuseppe Ponti, l’influenza dei mezzi pesanti 90 Marzo sulla manutenzione (seconda parte) 74 Dicembre Riqualificare sotto l’Etna Gervaso Federico La Lombardia corre su ferro 48 Gen./Feb. Icona urbana 74 Ottobre Il nodo bresciano della Brebemi 36 Novembre Infrastrutture a cinque cerchi 8 Dicembre Garzella Alessandra Strumenti per vincere le sfide dello sviluppo 30 Luglio Gherardi Gabriella Nuove aggregazioni 122 Gen./Feb. Qualcosa è cambiato 121 Aprile Il consolato guelfo e le buche romane 123 Maggio Strade come cose vive 107 Luglio Strade specchio di un popolo 119 Ottobre Quanto costa un litro di latte? 123 Novembre Ghezzi Alessandro Alta ingegneria per i viadotti 84 Marzo Giauni Francesca Ingegneria prestazionale e verifiche sul campo 96 Ago./Sett. Giavarini Carlo Asfalto, riflessioni e proposte su norme, 77 Gen./Feb. innovazione e ambiente 102 Maggio Dalla Russia con amore per la tecnica italiana Giobellina Giuseppe I trafori europei della Tavola Rotonda 64 Gen./Feb. Giorgi Paolo Il telepedaggio in Italia 118 Ottobre Grassia Luigi Doppia funzione di sicurezza 66 Giugno Guberti Riccardo Innovazione antirumore 80 Ago./Sett. Guccione Claudio L’affidamento dei contratti pubblici 14 Gen./Feb. di importo inferiore alle soglie Ue Mancata indicazione dei subappaltatori 12 Marzo e attivazione del soccorso istruttorio Nascita e implicazioni pratiche 12 Aprile del soccorso istruttorio processuale I contratti di concessione e PPP e le modifiche 14 Maggio al Decreto 50/2016 Focus sul decreto correttivo al Codice 10 Giugno dei contratti pubblici Valutazione di fattibilità della proposta 10 Luglio di project financing Conservazione dell’attestazione SOA nell’ipotesi 12 Ago./Sett. di cessione di ramo d’azienda 12 Ottobre Gare, l’obbligo di dichiarare gli errori professionali commessi Appalti, la residualità del ribasso 12 Novembre nelle procedure ordinarie e negoziate Ricorso a procedure negoziate 12 Dicembre senza previa pubblicazione del bando
J Javicoli Alessandro Il progetto C-Roads Italy C-Roads Italy Project
38 Dicembre
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124 H Harbauer Dietmar
Il traforo stradale dell’Arlberg The Arlberg Road Tunnel
60
Maggio
I Ignaccolo Matteo TIS e Assemblea 2017 122 Maggio Impellizzieri Leopoldo Strutture rapide per interventi sicuri 104 Ago./Sett. Ingletti Alfredo Progettare grandi opere 38 Aprile A4, la terza corsia dal Tagliamento a Gonars 42 Novembre Iorio Luciana Strategie e regole su misura della nuova 18 Marzo transport geography Il festival che fa riflettere dove l’unica star è la sicurezza 16 Giugno Driverless, la mobilità del futuro che si nutre 22 Ago./Sett. di norme e tecnologia Infrastrutture di trasporto alla sfida 16 Novembre J della nuova globalizzazione Jones Patrick D. Il pedaggio al servizio della nuova mobilità 40 Ago./Sett. Tolling as a Service for the New Mobility
L Lanati Carla Tecnologie innovative per la manutenzione stradale Lambertini Guido Buche, intervenire quando manca il bitume Lambrugo Susanna Manutenzione straordinaria Extraordinary Maintenance Lamperti Riccardo Asfalti tappabuche ad alte prestazioni Longoni Emilia Alte prestazioni Grandi imprese ad alta velocità Alta ingegneria per la Porta del Sud Tuttofare antineve Forte impronta italiana Typical Italian Features
88 Gen./Feb. 6 Luglio 50 Maggio 82 Gen./Feb. 112 Marzo 46 Aprile 102 Giugno 112 Ottobre 44 Dicembre
M Malerba Pier Giorgio Lo Zen e l’arte della manutenzione dei ponti stradali 96 Maggio Mancini Mario Alta ingegneria per i viadotti 84 Marzo La riqualificazione della Interstate 405 70 Maggio The Improvement of the Interstate 405 Paradigma logistico 90 Novembre Marzi Andrea Conoscere per valorizzare 84 Maggio Mascolini Andrea Engineering internazionale 126 Gen./Feb. Difendere la centralità del progetto 124 Aprile Cultura digitale 126 Giugno I dati positivi del 2016 125 Ago./Sett. Legge concorrenza 124 Ottobre Direzione Building Information Modeling 108 Dicembre Massimi Giuseppe Conoscere per valorizzare 84 Maggio Mestroni Raffaella Rete autostradale a misura d’ambiente 58 Maggio An Environmental Friendly Highway Network 42 Marzo Micci Francesco Così si privatizza nella terra del mito Risk management e progetti europei in PPP 34 Ottobre Moggioli Marco La M-11 tra Mosca e San Pietroburgo 32 Dicembre Highway M-11 between Moscow and Saint Petersburg Moramarco Michele La Buona strada di Asphaltica 2017 78 Gen./Feb. Codice Appalti e lavori stradali 125 Aprile L’assemblea elegge il nuovo direttivo 126 Ago./Sett. Strade sempre più green 126 Novembre Il mondo dell’asfalto 110 Dicembre
N Napoli Leonardo Il semaforo sullo smartphone 66 Dicembre Nardi Ettore Formazione professionale continua 118 Marzo Navarra Maria Teresa A4, la terza corsia dal Tagliamento a Gonars 42 Novembre Nicodème Christophe Il progetto LCE4ROADS 122 Marzo Nicosia Francesco Ponti, l’influenza dei mezzi pesanti sulla manutenzione 90 Marzo (seconda parte) Riqualificare sotto l’Etna 74 Dicembre
P Pardatscher Walter Monitoraggio strutturale delle opere d’arte: 36 Maggio il caso del viadotto Colle Isarco Structural Monitoring of the Civil Engineering Infrastructures: the “Colle Isarco” Viaduct Palchetti Saverio La linfa dei comitati nazionali 118 Aprile Pascale Nicola PUMS, il caso scuola del Comune di Napoli 92 Ottobre Pasetto Marco I sessant’anni dell’Associazione 122 Novembre Pastore Daniela Smart Roads, Smart Cars, Smart Safety 18 Maggio per strade più intelligenti e sicure Paterson Ian M. God Save the Road e la ricerca stradale 8 Ottobre Perelli Selenia Il telepedaggio in Italia 118 Ottobre
Pessina Eros Una nuova scuola di civiltà urbana Pierangeli Giovanni Progettare grandi opere Pingitore Donatella Esperienza qualificata Requisiti e prestazioni dei laboratori prova Pola Michela Competenza tecnica per la legalità Banca dati innovativa Le strade in calcestruzzo in galleria Più green grazie al calcestruzzo Prodotti da costruzione, ecco il Decreto Sostenibilità certificata Polidori Carlo Il ruolo dell’infrastruttura I livelli di servizio della sicurezza Guida autonoma e questioni aperte La sicurezza, in pratica Simulatore per la sicurezza La questione aperta dell’attuazione Possati Stefano Luca Progettare grandi opere A4, la terza corsia dal Tagliamento a Gonars Puccio Eliana Fare strada alle startup Novità multiplayer Alla scoperta del Mediterraneo And the winner is...l’ambiente Lavori rapidi grazie al noleggio Pulejo Antonino Scavi Siciliani Excavation in Sicily
121 Giugno 38 Aprile 102 Marzo 88 Aprile 124 Gen./Feb. 123 Aprile 125 Maggio 123 Giugno 110 Luglio 122 Ottobre 121 Marzo 119 Aprile 120 Giugno 106 Luglio 122 Ago./Sett. 107 Dicembre 38 Aprile 42 Novembre 60 Giugno 108 Giugno 40 Luglio 100 Ottobre 116 Novembre 108 Gen./Feb.
R Ragusa Marco Ranieri Mauro Rotondo Maurizio
Engineering internazionale Prestazioni migliorate con additivi polimerici Il telepedaggio in Italia
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Luglio Luglio Ottobre
S Sangalli Dante L’isolamento sismico dell’A35 Brebemi 78 Luglio Sangalli Paolo L’isolamento sismico dell’A35 Brebemi 78 Luglio Saronni Lucia Edvige le Strade, verso i primi 120 anni raccontando 7 Gen./Feb. le innovazioni globali L’America in marcia 104 Aprile Un’edizione straordinaria per un’occasione straordinaria 7 Maggio Sciamanna Sergio Paradigma logistico 90 Novembre Sciotti Andrea Costruire e tutelare nel cuore di Roma 84 Giugno Silvestri Maria Rita Mancata indicazione dei subappaltatori 12 Marzo e attivazione del soccorso istruttorio 10 Giugno Focus sul decreto correttivo al Codice dei contratti pubblici 72 Maggio Sineco spa SW trasporti eccezionali per l’autostrada A35 Exceptional Transport Software for A35 Motorway Sorge Manuela A4, la terza corsia dal Tagliamento a Gonars 42 Novembre Stocchi Emanuela La mobilità internazionale si “connette” a Parigi 34 Maggio International Mobility Connections in Paris
T Tajariol Novella Tedeschi Massimo Tozzo Cristina
Pali per strade road safety friendly 88 Dicembre Milano, all’Expo c’è anche la prima mostra stradale 6 Aprile Il progetto ECOROADS 125 Ottobre Le pavimentazioni rinforzate 109 Dicembre
V Vacca Vincenzo
La M-11 tra Mosca e San Pietroburgo 32 Dicembre Highway M-11 between Moscow and Saint Petersburg Vandone Italo Nel cantiere della prima autostrada del mondo 8 Maggio Veninata Monica A4, la terza corsia dal Tagliamento a Gonars 42 Novembre Venturini Loretta Asfalti tappabuche ad alte prestazioni 82 Gen./Feb. Prestazioni migliorate con additivi polimerici 54 Luglio Venturi Vincenzo D. Esperienza qualificata 102 Marzo Requisiti e prestazioni dei laboratori prova 88 Aprile Viazzoli Edvige On the road again 110 Ottobre I parapetti d’acciaio del Veneto ciclabile 104 Novembre Virano Mario La lezione delle buone opere permeate 5 Aprile di visione e concretezza
Z Zammataro Susanna In marcia verso il Congresso Mondiale Nuovo database sulla road safety L’Asia colma la sete di infrastrutture Asia Quenches the Thirst for Infrastructure Zampella Nicola Incrementare la trasparenza Zampino Stefano Integrazione, sostenibilità e condivisione Zanette Muro L’arca di Noè sul diluvio stradale Zurlo Raffaele Brennero, strumento per realizzare l’unione culturale europea
125 Marzo 125 Giugno 64 Ago./Sett. 123 116 119 5
Marzo Ottobre Marzo Giugno
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Obiettivo divulgazione Alcune grandi firme di leStrade Carlo Giavarini Presidente onorario Siteb Temi trattati: laboratori, conglomerati bituminosi innovativi, scenari internazionali
Angelo Artale
Gianluca Dell’Acqua
Direttore Generale FINCO
Università Federico II di Napoli
Temi trattati: manutenzione, trasporti eccezionali, codice appalti, imprese
Temi trattati: ricerca, normativa, progettazione, BIM per le infrastrutture
Mario Virano Direttore Generale TELT Temi trattati: tutela territoriale, reti di trasporto europee, sviluppo imprenditoriale
Raffaele Zurlo Amministratore BBT Temi trattati: tecniche di scavo, sostenibilità ambientale, logistica, lavoro 12/2017
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Visioni di futuro Quel che ci aspetta nel 2018 (e oltre) Winter Road Congress AIPCR Danzica
Febbraio 2018. L’appuntamento globale con le tecniche di gestione della viabilità invernale
Febbraio 2018. leStrade compie 120 anni: partiremo da qui per raccontare il futuro del settore in un numero speciale
Intermat Parigi
Intertraffic Amsterdam
Marzo 2018. Si riunisce l’Europa (e non solo) della sicurezza stradale e delle tecnologie del traffico
Asecap Days Lubiana
Aprile 2018. Nella patria dei maxicantieri va in scena la grande fiera di macchine e attrezzature
Giugno 2018. Le concessionarie autostradali europee al lavoro per la crescita del Continente
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Asphaltica World Roma
Luglio 2018. Progetti, cantieri, tecnologie. Torna lo speciale dedicato al Made in Italy della tecnica che si distingue sui mercati internazionali
Ottobre 2018. Torna lâ&#x20AC;&#x2122;appuntamento con il fior fiore delle tecnologie per migliorare le pavimentazioni
Ecomondo Rimini Novembre 2018. Ambiente, recupero, futuro: il contributo delle infrastrutture
Š Daniele Sandri/Flickr
Save the Date 2019
Bauma Monaco di Baviera 111_127_INDICI GENERALI ANNATA 2017.indd 127
World Tunnel Congress Napoli 13/12/17 11:29
le Specia
N. 2017 N. 1533/ 1530/12 8-9DICEMBRE SETTEMBRE 2017
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INNOVAZIONE
MACCHINE
Dossier italiano-inglese per i meeting IBTTA e IRF
Una nuova sezione racconta le infrastrutture del futuro
Svezia, ultima frontiera in fatto di idrodemolizione
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AUTOSTRADE
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GALLERIE&OP E IN SOTTERRREAN EO
PONTI Sicilia, opera dâ&#x20AC;&#x2122;arte rinforzata con fasce metalliche esterne
SPECIALE Le nostre imprese allâ&#x20AC;&#x2122;estero in un dossier italiano-inglese
VIABILITĂ&#x20AC; INVERNALE Strade, focus in anteprima sul Congresso Aipcr 2018
Q News Q A tutto Brennero Q Ingeg neria e verifich prestazionale e sul ca mpo
(n. 1530) 1533) -- Anno Anno CXIX CXIX -- N° N° 8-9 12 Dicembre (n. Settembre2017 2017
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IN QUESTO NU MERO
LE STRADE
ISSN 0373-2916
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Casa Editrice la fiaccola srl srl Casa Editrice la fiaccola
MERO IN QUwsESTO NU zza
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OGNI MESE
â&#x20AC;˘ Interviste â&#x20AC;˘ Autostrade â&#x20AC;˘ Strade â&#x20AC;˘ Infrastrutture & MobilitĂ â&#x20AC;˘ Manutenzione & Innovazione â&#x20AC;˘ Ponti & Viadotti â&#x20AC;˘ Gallerie â&#x20AC;˘ Parcheggi â&#x20AC;˘ Materiali & Tecnologie â&#x20AC;˘ Macchine & Attrezzature
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(n. 1533) - Anno CXIX - N° 12 Dicembre 2017
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