Anno II Aprile Giugno 2018
Casa Editrice la fiaccola Srl
Soluzioni e tecnologie per l’ambiente
ROTTAMI: NULLA SI DISTRUGGE, TUTTO SI TRASFORMA DEPURAZIONE A MISURA DELLE PMI
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ISSN 2610-9069
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IL PACKAGING SI FA (ANCHE) CON IL LATTE
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ISSN 2610-9069
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SOMMARIO
Soluzioni e tecnologie per l’ambiente
Numero 3 Aprile Giugno 2018
Direttore responsabile Lucia Edvige Saronni lsaronni@fiaccola.it General Manager Giuseppe Guzzardi gguzzardi@fiaccola.it Direttore Editoriale Maria Angela Feliciello mfeliciello@fiaccola.it
Rifiuti solidi
Biowaste
Redazione Mauro Armelloni Matthieu Colombo Alberto Finotto Gianenrico Griffini - Responsabile della sezione veicoli e allestimenti Emilia Longoni waste@fiaccola.it
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Nulla si distrugge, tutto si trasforma
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Collaboratori Elena Cazzato, Eliana Puccio
La forza della flessibilità: a Maiorca, la selezione delle materie plastiche nella stagione turistica
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16
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Laboratorio di soluzioni: sistemi di filtrazione per lavorazione materie plastiche Il mulino dei prodigi: la tecnologia Guidetti per la separazione e il recupero di cavi elettrici e metalli
22
Veicoli ecologici: arriva la rivoluzione green
34
The problem solver: a Piacenza, il trituratore Arjes ottimizza i processi di trattamento rifiuti
38
Il Texas sceglie il made in Italy
IFAT: il futuro si incontra a Monaco
44
Il percorso obbligato (e sicuro) del percolato
48
Forza idraulica e stazioni prêt-à-porter
50
Sulla linea azzurra dell’eco-ricerca
Il latte si trasforma (anche) in packaging
69
Sentimento nazionale, recupero universale
74
Rifiuti sotto controllo con un sistema web&cloud
Rubriche 4
Advertiser e aziende citate
29
News rifiuti solidi: abiti che crescono con i bambini, efficienza energetica, microplastiche nemiche del mare e riutilizzo della plastica per la ricostruzione di pavimentazioni stradali ed infine: una vista a 360° con Brigade Elettronica
54
Acque reflue 40
La novità liquida che ci cambierà la vita
76
News acque reflue: barriere coralline a rischio; Italia ancora inadempiente nei confronti dell’UE; nuove normative in Sardegna; l’argilla a sostegno dell’ambiente News biowaste: dagli studenti, arriva la mappa della sostenibilità; carburante da scarti di latticini; dall’UE, le nuove regole sui rifiuti
Segreteria Ornella Oldani ooldani@fiaccola.it Impaginazione e progetto grafico Studio Grafico Page Novate Milanese (MI) Amministrazione Federica Santonocito amministrazione@fiaccola.it Abbonamenti Mariana Serci abbonamenti@fiaccola.it Traffico e pubblicità Laura Croci marketing@fiaccola.it Marketing e pubblicità responsabile estero Sabrina Levada slevada@fiaccola.it Agenti Giorgio Casotto T 0425 34045 - F 0425 418955 info@ottoadv.it per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna (escluse Parma e Piacenza) Trimestrale - LO/CONV/059/2010 Reg. Trib. Milano N. 230 del 19/07/2017 Stampa Tep srl - Strada di Cortemaggiore, 50 Piacenza ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio 313 21/11/1985 Roc 6274 Prezzi di vendita abb. annuo Italia abb. annuo Estero una copia una copia Estero
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È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente agli autori. Il suo nominativo è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre comunicazioni e non sarà ceduto ad altri, in virtù del nuovo regolamento UE sulla Privacy N.2016/679. Qualora non desiderasse ricevere in futuro altre informazioni, può far richiesta alla Casa Editrice la fiaccola srl scrivendo a: info@fiaccola.it Organo di informazione e documentazione Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana: numero di iscrizione 15794 Casa Editrice la fiaccola Srl 20123 Milano, Via Conca del Naviglio 37 Tel. +39 02 89421350 Fax +39 02 89421484 fiaccola@fiaccola.it www.fiaccola.com
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Soluzioni e tecnologie per l’ambiente
Anno II Aprile Giugno 2018
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Soluzioni e tecnologie per l’ambiente
IN COPERTINA
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ROTTAMI: NULLA SI DISTRUGGE, TUTTO SI TRASFORMA
bomag.com . . . . . . . . . . . . . . . . . . .33
gerotto.it . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .79
DEPURAZIONE A MISURA DELLE PMI
brigade-elettronica.it . . . . . . . . . . . . .5
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ISSN 2610-9069
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IL PACKAGING SI FA (ANCHE) CON IL LATTE
foto di Masanori Ikedia, per gentile concessione di Arts Chiyoda, Mori Yu Gallery & ArtsPeople di Tokyo. Il dinosauro blu è un’opera dell’artista giapponese Hiroshi Fuji che ha creato gigantesche sculture (fra cui una serie di dinosauri) e panorami suggestivi, utilizzando giocattoli di plastica che nessuno voleva più. L'idea è nata oltre un decennio fa, quando l'artista pensò di dare una seconda vita ai giocattoli scartati nel suo villaggio in Giappone, con l’intento di ridurre gli sprechi derivanti dal consumismo di massa. Per la realizzazione di ogni dinosauro sono stati riciclati 60 kg di giocattoli. Tutte le opere sono state esposte, lo scorso gennaio, a Sydney, in occasione dell’evento Jurassic Plastic, tenutosi durante il Sydney Festival.
mazzocchia.it . . . . . . . . . . . . . . . . . .13
AZIENDE CITATE A Air Liquide ..............................60 Aliplast ..................................69 Amut ......................................38 Arjes - Scai ............................34 Assovetro................................29 Atlantide ................................74 Autotrasporti Mozzi ................34 B Brigade Elettronica ................32 C CarbonLite..............................38 Cobat........................................8 Cofit International ..................16 Consorzio Italiano Biogas ......60
Soluzioni e tecnologie per l’ambiente
D Daf..........................................22 Depur Padana Acque..............50
I Ifat ..........................................40 Iveco ......................................22
S Sennebogen ..........................10 Sicilia Rottami ..........................8
E EggPlant ................................65 Enea ......................................65 Euro Informatica ....................74 European Bioplastics..............68
L Leca ......................................57 Lego ......................................29
T Tomra ....................................14
G Gruppo Iren ............................34 Guidetti Recycling ..................18 H Havi Logistics Italia ................28 Herambiente ..........................69
M Mercedes-Benz ......................22 Mitsubishi ..............................22 N Nojolia....................................29 R Renault ..................................22
V Vogelsang Maschinenbau ......44 Volvo ......................................22 W WTech ....................................30 X Xylem - Flygt ..........................48
Aprile Giugno 2018
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IYPNHKL LSL[[YVUPJH P[ *OPHTH[L SV VWW\YL ]PZP[H[L PS ]VZ[YV MVYUP[VYL KP ÄK\JPH
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EDITORIALE
Soluzioni e tecnologie per l’ambiente
IL MATERIALE Sono passati “solo” 200 anni da quando la plastica è CHE HA CAMBIATO entrata a far parte della nostra vita, cambiandola per sempre. Provenivano da sostanze animali e vegetali, IL MONDO le prime plastiche risalenti alla prima metà dell’800 come la celluloide (derivata dalla cellulosa) o la galatite (ricavata dalla proteina del latte), per arrivare al 1954, anno in cui il Nobel della chimica Giulio Natta sintetizzò il propilene. Da allora, la plastica è diventata il simbolo del benessere economico con 1,5 milioni di tonnellate prodotte nel 1950, 50 milioni nel 1977, oltre 100 milioni nel 1989 e circa 230 ai giorni nostri. Grazie alle sue caratteristiche di resistenza, versatilità ed economia, questo materiale è presente in quasi ogni oggetto di uso quotidiano (anche di design) e negli imballaggi, rivoluzionando usi e costumi. Tanto che il termine “plastica” non è più sinonimo di materiale economico e scadente ma la testimonianza di come, con adeguate tecnologie di trattamento e trasformazione, si possano ottenere nuovi materiali, adattando processi di lavorazione di altri materiali combinati con diversi polimeri. Impossibile quindi immaginare un futuro senza plastica, anche perchè non esiste (ancora) un materiale in grado di sostituirla. La vera sfida quindi non è tanto eliminarla, quanto gestirne meglio il fine vita. La nuova strategia sulla plastica presentata quest’anno dalla Commissione Europea va proprio in questa direzione, indicando azioni da intraprendere per incrementare il riuso e il riciclo delle materie plastiche e per ridurre (e auspicabilmente azzerare in tempi brevi) la loro dispersione nell'ambiente. La disseminazione della plastica in mare (marine litter) riguarda non solo il nostro continente, ma tutto il mondo. L’Italia, da questo punto di vista, può vantare un sistema di raccolta differenziata e riciclo tra i più efficienti in Europa, oltre a competenze stimate in tutto il mondo. È il caso dell’impianto di lavaggio e macinazione di bottiglie PET fornita dalla AMUT di Novara presso un grosso centro di raccolta e smaltimento di Dallas, che processa oltre 5.500 kg/h di PET di altissima qualità, oppure il latte che si trasforma in packaging, nato dal progetto Biocosi, sviluppato dall’istituto Enea in collaborazione con la start-up pugliese Egg-Plant. Ultimo ma non meno importante, occorre sensibilizzare i cittadini (in particolare le giovani generazioni) affinchè assumano comportamenti più responsabili nell’utilizzo di prodotti in plastica e nel loro conferimento a fine vita, rivoluzionando usi e costumi (ancora una volta). Maria Angela Feliciello Aprile Giugno 2018
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RIFIUTI SOLIDI
INTERVIEW
Soluzioni e tecnologie per l’ambiente
Nulla si distrugge tutto si traforma L’aforisma di Lavoisier guida da sempre l’operato di Sicilia Rottami, tra le prime aziende italiane a parlare di economia circolare e credere nella forma del consorzio (leggi Cobat) per una maggiore trasparenza e più sicurezza nella raccolta e nella gestione dei rifiuti Tiziana Altieri
Al centro della foto Maurizio Guzzetta, socio di Sicilia Rottami, con Giuseppe Guzzetta e Andrea Spampinato, responsabili commerciali.
n’attività quella di Sicilia Rottami che affonda le sue radici nel Secondo Dopoguerra e che ha saputo evolversi nel tempo fino a diventare una delle realtà più rappresentative sul territorio italiano per il recupero e il commercio dei rottami ferrosi e non ferrosi e la gestione dei rifiuti speciali, anche pericolosi. A raccontarcela è uno dei soci, Maurizio Guzzetta, che insieme ai fratelli Paolo, amministratore unico, e Fabrizio e alla sorella Angela e, da qualche anno, ai nipoti, porta avanti il lavoro avviato dai genitori.
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Facciamo un tuffo nel passato. Come nasce Sicilia Rottami? “A dare vita all’azienda è stato mio padre, Giuseppe Guzzetta negli anni Cinquanta, sulle macerie lasciate dalla Seconda Guerra. In un Paese dove non si trovava nulla il recupero dei rottami diventò di fondamentale importanza per la sussistenza stessa e per l’economia locale. Ha in pratica anticipato un’esigenza che è diventata basilare ai giorni nostri, quella di non gettare ma
Mio padre ha anticipato quella che oggi è un’esigenza fondamentale per la nostra industria e per l’ambiente: non gettare ma recuperare
offrire una seconda vita a tutto ciò che è possibile riciclare. Nel 1980 c’è stato il ricambio generazionale: è nata la Sicilia Rottami Srl con la compagine societaria attuale. La crescita è stata rapidissima: in poco tempo si è dotata di attrezzature moderne e della prima autorizzazione per la gestione dei rifiuti. Nel 1990 è iniziata la collaborazione con alcuni Consorzi di Filiera tra cui il neo-nato Cobat (Consorzio Nazionale per la raccolta e il riciclo delle batterie esauste) che ha consentito un’ulteriore svolta. Sicilia Rottami è diventata, infatti, la capogruppo per la Sicilia occupandosi della raccolta delle batterie al piombo esauste in tutta la Regione. Di anno in anno il lavoro è aumentato. Si sono cambiate due sedi fino ad arrivare, nel 2005, in quella attuale nella zona induAprile Giugno 2018
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INTERVIEW
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RIFIUTI SOLIDI
Nell’immagine di apertura una massa di radiatori. Alluminio e rame vengono separati a freddo (foto in basso a destra) sfruttando la differenza di peso specifico dei due materiali. In basso, a sinistra, la porta di accesso al sito della Sicilia Rottami, nella zona industriale di Catania, dove viene effettuato il controllo radiometrico.
striale di Catania, a pochi chilometri dall’aeroporto di Fontanarossa: 18mila metri quadrati dove ogni anno vengono trattate 50mila tonnellate di rottami metallici e rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con una squadra composta da 27 persone”. Aprile Giugno 2018
Come si articola oggi l’attività? “Ci occupiamo del recupero e dello stoccaggio di un’ampia varietà di materiali a partire, appunto, dai rottami ferrosi che rappresentano l’80 per cento del nostro fatturato. Avvenuta la raccolta, negli impianti industriali o in se-
guito alle attività di demolizione ferroviarie/navali (abbiamo un accordo con Rete Ferroviaria Italiana) e dalle rottamazioni di strutture metalliche, li sottoponiamo a un controllo radiometrico in ingresso. È un passaggio indispensabile per garantire che nel sito non
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RIFIUTI SOLIDI
INTERVIEW
Soluzioni e tecnologie per l’ambiente
A sinistra, rottami ferrosi in attesa della cernita. Sopra, i contenitori dell’amianto qui stoccati prima dello smaltimento finale presso impianti dedicati nel Nord Italia. A destra, schede elettroniche. In apertura una gru gommata Sennebogen al lavoro.
entrino materiali radioattivi. I rottami vengono, quindi, stoccati presso il nostro stabilimento dove sono sottoposti alle operazioni di pre-recupero: cernita, selezione, riduzione volumetrica o compattazione. A questo punto sono pronti per una seconda vita. Per raggiungere le fonderie utilizziamo sia i nostri mezzi
(ne abbiamo cinque soprattutto per il corto e medio raggio), sia quelli di aziende di autotrasporto conto terzi. C’è poi la gestione dei rifiuti a partire dalle batterie esauste al piombo, in partnership con Cobat. Raccogliamo tutti i rifiuti delle officine meccaniche riconoscendo all’autoriparatore il valore
della sua differenziata e alimentando un circolo virtuoso. Ci occupiamo poi di amianto che stocchiamo a Catania prima dello smaltimento finale presso impianti dedicati localizzati nel centro e nord Italia e di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee). Lo stoccaggio e il trattaAprile Giugno 2018
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INTERVIEW
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RIFIUTI SOLIDI
Cobat, tutto naque con le pile L’istituzione di Cobat, il Consorzio Obbligatorio per le Batterie al Piombo Esauste e i Rifiuti Piombosi, attraverso una Legge di Stato, risale al 1988. Sono trascorsi quindi 30 anni durante i quali Cobat ha cambiato pelle per diventare un Consorzio multifiliera in uno scenario di La missione Top Recycling libero mercato. Mission che nel 2013 ha visto Il know-how maturato nel settore delle protagonista anche Cobat. pile e degli accumulatori esausti è stato messo a disposizione da settembre del 2011 per i Raee (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), inclusi i moduli fotovoltaici giunti a fine vita e, dal 2015, per la gestione indiretta degli pneumatici fuori uso delle vetture destinate alla rottamazione. Oggi Cobat, che rimane il principale consorzio italiano per la raccolta e il riciclo di pile e accumulatori esausti con una quota di immesso al consumo pari a oltre il 60 per cento del mercato nazionale, vanta una presenza capillare nella Penisola. Sono, infatti, 90 i Punti che servono oltre 80.000 produttori di rifiuto, tra artigiani, officine, distributori e isole ecologiche, effettuando più di 150.000 interventi ogni anno per l’avvio al riciclo di circa 160mila tonnellate di materiali presso i 7 impianti di recupero del piombo e gli 11 per il trattamento dei Raee, distribuiti in modo omogeneo per un’ottimizzazione dei costi logistici. Cobat, infine, partecipa a numerosi eventi anche a carattere internazionale per promuovere il sostegno dell’ambiente. Si inserisce in questo contesto la ‘Top Recycling Mission’ che ha visto il consorzio e il Comitato EvK2CNR impegnati nel 2013 in un viaggio di ben 18 giorni, realizzato con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente. Obiettivo: sostituire i moduli fotovoltaici e le batterie che alimentano il Laboratorio-Osservatorio Internazionale Piramide, voluto nel 1987 per lo studio dei cambiamenti climatici e ambientali ai piedi del versante nepalese dell’Everest, a oltre 5.000 metri di quota.
mento viene svolto in azienda sfruttando le migliori tecnologie disponibili. Il nostro lavoro prevede la messa in sicurezza e la bonifica dei rifiuti da eventuali componenti pericolosi, lo smontaggio e la separazione dei materiali, la lavorazione e il loro recupero. Siamo in pratica in grado di trattare in modo Aprile Giugno 2018
corretto qualsiasi tipologia di rifiuti speciali, pericolosi e non, sottoponendoli nei propri impianti a diversi trattamenti e di guidare i clienti in tutte le fasi di gestione dei rifiuti stessi. Con la nostra attività in possesso delle certificazioni in materia di qualità e ambiente svolgiamo un servizio di micro e macro rac-
colta, ritirando prodotti che, se mal gestiti possono diventare molto pericolosi per l’ambiente e per chi lo abita”. Che tipo di attrezzature utilizzate nel vostro impianto? “I macchinari utilizzati per separare i materiali sono quasi tutti made in Italy.
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RIFIUTI SOLIDI
INTERVIEW
Soluzioni e tecnologie per l’ambiente
L’Italia può vantare numerose eccellenze nel settore. Le gru semoventi, ne abbiamo quattro, e gli escavatori cingolati utilizzati per le demolizioni, ne abbiamo due, sono invece della tedesca Sennebogen. Sono macchine estremamente affidabili che ci garantiscono durata nel tempo e prestazioni eccezionali”. Il minimo comune denominatore di tutte le vostre attività? “Il rifiuto è un prodotto la cui fine genera un nuovo inizio. Ed è anche la filosofia che Sicilia Rottami condivide con Cobat, consorzio di diritto privato, senza scopo di lucro, in linea con le disposizioni di legge. Un consorzio che contribuisce alla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini”.
Sopra i contenitori per gli accumulatori esausti che vengono gestiti dal consorzio Cobat. Più in alto, rottami ferrosi provenienti da cantieri navali e scarti di alluminio.
mo essere protagonisti di una nuova rivoluzione green”. Progetti per il futuro? “A partire dal secondo semestre di quest’anno cominceremo a trattare anche i materiali pirotecnici: fuochi e segnali di soccorso come i razzi a paracadute e le boette fumogene
La vostra storia è profondamente legata a quella di Cobat… “L’ingresso di Sicilia Rottami in Cobat è stata una Con Cobat abbiamo compreso delle motivazioni che mi che potevamo diventare protagonisti hanno spinto a scegliere il di una nuova rivoluzione green. settore del riciclo, l’attività di famiglia. Collaboriamo dal 1990 Ho compreso che poteva-
galleggianti. A fine 2017 infatti è nato Cogepir, il consorzio di gestione dello smaltimento dei pirotecnici che vede coinvolto, insieme ai principali produttori e importatori nazionali, anche Cobat”. Oggi in Italia c’è una maggiore coscienza ambientale? “Più che coscienza ambientale c’è consapevolezza del fatto che riciclare è conveniente. Credo che questo sia il messaggio da far passare alle aziende come ai privati: l’economia circolare fa bene al mondo in cui viviamo e fa tornare i conti delle nostre aziende”. Aprile Giugno 2018
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SELEZIONE MATERIE PLASTICHE
FOCUS ON
Soluzioni e tecnologie per l’ambiente
La forza della flessibilità
A sinistra, l’ingresso dell’impianto di riciclaggio del Parco di Tecnologie Ambientali di Maiorca.
ull’isola di Maiorca, il trattamento dei rifiuti solidi urbani viene effettuato a cura del Parco di Tecnologie Ambientali (Tirme). Un compito messo a dura prova durante la stagione turistica quando l’afflusso straordinario di persone, cambia necessariamente la quantità e qualità dei rifiuti. Problema che Tirme ha affrontato (e risolto) con una scelta flessibile e tecnologica al tempo stesso, così efficace da diventare una “best practice” di riferimento in tutta Europa. Affidandosi alla competenza pluriennale di Tomra, l’azienda spagnola ha infatti deciso di ampliare e aggiornare l’impianto Tomra esistente acquistando quattro nuove macchine Autosort. L’aggiornamento delle macchine esistenti e l’inserimento delle nuove è stato seguito da Stadler, specialista nella pianificazione e nell’assemblag-
S
Nella stagione turistica, l’isola di Maiorca deve affrontare un considerevole cambio di quantità e qualità dei rifiuti solidi urbani. Un problema risolto grazie a flessibilità e tecnologia delle attrezzature Tomra Maria Angela Feliciello
gio di sistemi e componenti per la selezione. L’intervento ha richiesto solo un mese di lavoro, durante la manutenzione programmata dell’impianto. Una linea di lavoro su misura Le quattro nuove Autosort sono state installate alla fine del processo di recupero per svolgere il lavoro svolto fino ad allora da tre macchine Tomra acquistate ben 14 anni fa; macchine mantenute in servizio e adibite ad altri compiti all’interno dell’impianto. La nuova configurazione del processo di smaltimento prevede ora: due Monosort a coprire i picchi di lavoro stagionali; una Polysort da 2000 mm (che prima selezionava mattoni e rifiuti misti), riconfigurata per selezionare le bottiglie in PET, uno dei rifiuti più diffusi sull’isola; una delle nuove macchine, una Autosort da 1000 mm seleziona HDPE (polietilene ad alta Aprile Giugno 2018
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FOCUS ON
SELEZIONE MATERIE PLASTICHE
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A sinistra, il centro di selezione rifiuti visto dall’esterno Sotto: particolare dell’impianto di selezione dei rifiuti, dopo l’inserimento delle nuove macchine Tomra.
I numeri di Tomra Tomra Sorting Recycling progetta e realizza tecnologie per la selezione basate su sensori per il settore del riciclaggio e della gestione dei rifiuti. Oltre 4.900 sistemi installati in 50 paesi del mondo. Responsabile dello sviluppo del primo sensore a infrarossi al mondo per applicazioni nel campo del riciclaggio di rifiuti. Grazie ai suoi sensori, Tomra Sorting Recycling recupera frazioni di elevata purezza dal flusso di rifiuti che massimizzano la resa e i benefici dei clienti. L’azienda fa parte di Tomra Sorting Solutions, che sviluppa sistemi a sensori per la selezione e il controllo di processo per le industrie alimentare, mineraria ecc. Tomra Sorting è proprietà della norvegese Tomra Systems ASA, quotata alla Borsa di Oslo. Fondata nel 1972, Tomra Systems ASA ha un fatturato di circa 750 milioni di euro e impiega oltre 3.500 persone.
Luis Sánchez Vela, Direttore di Stadler Spagna.
densità), che si trova solitamente nei contenitori di latte e succhi, bottiglie di plastica riutilizzabili e sacchetti di plastica, mentre le altre tre Autosort, tutte da 600 mm, selezionano rifiuti misti, mattoni e gli ultimi materiali riciclabili. Dopo questa fase, l’unico passo ulteriore nei processi dell’impianto è il recupero delle lattine di alluminio. Luis Sánchez Vela, Direttore di Stadler Spagna, racconta: “Inserendo le macAprile Giugno 2018
chine Autosort nel processo produttivo è stato possibile migliorare sia le prestazioni, sia la qualità del materiale selezionato”. Non solo quindi più efficienza ma anche maggiori vantaggi economici per l’impianto stesso. “Sia gli imballaggi sia la tecnologia rileva ancora Sánchez Vela - sono molto cambiati da quando ci affidavamo alle macchine Monosort e Polysort. Questi moduli, infatti, potevano classificare solo un singolo tipo
di materiale predefinito da fabbrica. Adesso invece siamo in grado di cambiare la configurazione della macchina in base alle necessità del momento e dei materiali che entrano nello stabilimento. Con queste modifiche abbiamo guadagnato in efficienza e ci aspettiamo una capacità superiore a 20.600 tonnellate all’anno. Così, la flessibilità della tecnologia di Tomra Sorting Recycling è un importante valore aggiunto”.
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TRATTAMENTO MATERIE PLASTICHE
FOCUS ON
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Laboratorio di soluzioni Sistemi di filtrazione a basso impatto energetico, ambientale ed economico per materiali termoplastici contaminati e difficili. Cofit International, specialista dei cambiafiltri oggi potenzia le proprie opportunità Maria Angela Feliciello
nnovazione tecnologica e sviluppo del prodotto sono fra i pilastri strategici di Cofit International, azienda lombarda nata negli anni Sessanta. In quegli anni la lavorazione delle materie plastiche si espandeva su larga scala e, nel 1967 - grazie all’intuizione della famiglia Marinelli - Cofit colse la grande opportunità che sarebbe poi derivata dall’evoluzione del processo di filtrazione delle materiale plastiche in fase di lavorazione. Nacque così il primo cambiafiltro continuo, un sistema brevettato per la sostituzione delle reti filtranti, senza interruzione del ciclo produttivo; prodotto di grande successo riconosciuto in tutto il mondo, tanto da fare oggi di Cofit quasi un sinonimo di
I
“cambiafiltri”, con una specializzazione riconosciuta nei cinque continenti e supportata da una capillare rete commerciale. Cospicui investimenti in Ricerca & Sviluppo e un costante ampliamento della gamma hanno portato Cofit a soddisfare ogni esigenza con qualità e controllo di processi sempre più automatizzati e semplificati. Proprio recentemente, per rispondere alle richieste di un mercato complesso e in continua evoluzione, l’azienda ha deciso di potenziare la sede di Cerro Maggiore (Milano) con un nuovo laboratorio per sviluppo e test di prodotti. “Il nuovo laboratorio ci consentirà di effettuare, in completa autonomia, tutti i test su materiali Aprile Giugno 2018
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TRATTAMENTO MATERIE PLASTICHE
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A sinistra: foto d’insieme dell’impianto di estrusione installato nel nuovo laboratorio Cofit. A destra: un particolare dell’impianto. In primo piano, il cambiafiltro che permetterà all’azienda di effettuare test in completa autonomia.
“Il nostro nuovo prodotto, il primo testato nel nostro laboratorio, dopo aver lavorato per parecchi mesi presso un impianto di riciclaggio, sarà il fiore all’occhiello dell’azienda e si chiamerà GorillaBelt-T” dice Fabbri. “Lo presenteremo a Plast2018 (fiera triennale per l’industria di materie plastiche e gomma, che si svolge a Milano, dal 29 maggio al 1° giugno) dove Cofit esporrà nel Padiglione Molti brevetti aziendali consentono 15, Stand D71. Il suo di fornire un servizio per la lavorazione punto di forza è rappredi materie plastiche, sia in ambito sentato dal funzionamento completamente post-consumer che post-industrial automatico e continuo.” GorillaBelt-T, ultima evoluzione del modello GorillaBelt, è un permettono di non interrompere il cicambiafiltro estremamente innovativo clo produttivo. Il brevetto relativo alle che consente la filtrazione del fuso di valvole per l’orientamento del flusso termoplastici post consumo, non caall’interno del cambiafiltro stesso è ratterizzati da qualsiasi livello e tipol’innovazione che ha generato il dispologia di impurità; per esempio, quelli sitivo di autopulizia per pulire i filtri utilizzati per pellicole ad uso edilizio senza doverli estrarre. o agrario. Il sistema si basa su una struttura a doppio canale e doppio nastro filtrante A proposito di Cofit che garantisce la continuità di processo. Anche nel caso di materiali Cofit progetta, produce e commercializza cambiafiltri efficaci e testati per particolarmente inquinati, si possono la filtrazione di materiali plastici, con particolare attenzione all'autopulizia così realizzare numerosi cicli di file all’operatività continua del sistema, grazie a brevetti tecnologicamente ritraggio, con una durata anche infelevanti derivanti da una precisa strategia di ricerca e sviluppo. Cofit è attiva riore al minuto. Grazie alle configuprincipalmente nel settore del riciclaggio, sia post-consumo che post-inrazioni programmabili, non necessita dustriale e persegue l’obiettivo di rafforzare il processo di automazione delle dell'ausilio di personale. La struttura procedure di produzione al fine di ottenere il massimo controllo delle opeè decisamente essenziale e completa razioni, la loro ulteriore semplificazione e la riduzione dei costi di gestione. di soluzioni innovative (come il carrello Punto di forza sostanziale è il funzionamento completamente automatico di sostegno) e consente una facile madei prodotti Cofit e da scarti di materiale estremamente ridotti. nutenzione ridotta al minimo.
e macchinari, per accelerare ulteriormente nella direzione dell’innovazione tecnologica e dello sviluppo prodotto, che sono da sempre due dei principali pilastri strategici di Cofit. Inoltre, il nuovo laboratorio ci permetterà di soddisfare le esigenze di clienti che spesso ci chiedono di effettuare prove su loro materiali, ai quali purtroppo fino a questo momento, non siamo stati in grado di fornire questo servizio” così commenta Alessandro Fabbri, presidente di Cofit. La capacità progettuale di Cofit, combinata all’utilizzo di tecniche d’avanguardia, ha permesso ai clienti di dare vita a processi produttivi automatici, semplificando le operazioni e riducendo i costi di gestione degli impianti. Molti i brevetti sviluppati dall’azienda, che le consentono di fornire un servizio completo a importanti costruttori ed utilizzatori d’impianti per la lavorazione delle materie plastiche, sia in ambito post-consumo che post-in-
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dustriale, senza dimenticare che le sue tecnologie favoriscono il risparmio energetico e la riduzione dell'impatto ambientale del sistema. Il sistema brevettato per la sostituzione delle reti filtranti nel modello AP, per esempio, ha portato alla produzione e commercializzazione di una gamma di cambiafiltri in continuo che
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RIFIUTI SOLIDI
CASE HISTORY
Soluzioni e tecnologie per l’ambiente
Il mulino dei prodigi
La tecnologia Guidetti è l’avanguardia rivolta al mondo nel settore dei macchinari per la separazione e il recupero di cavi elettrici e metalli. I progetti industriali dell’azienda ferrarese personalizzano centinaia di modelli per cliente globali, dagli Usa alla Nuova Zelanda Alberto Finotto
a Cento, nella bruma ferrarese, all’oceano del mondo. La vicenda di successo di Guidetti Recycling nasce negli anni Ottanta, da una matrice avventurosa e artigianale. La creatività che fa nascere questa azienda formidabile è tutta del fondatore, Mauro Guidetti, che da un capannone per riparazioni meccaniche di macchine molitorie. Dal know-how tecnologico della macinazione del grano, Mauro Guidetti fa nascere la sua idea meravigliosa: la progettazione e la costruzione in proprio di modelli impiantistici in grado di separare materiali di-
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versi per avviarli al riciclo. La specialità Guidetti si concretizza quindi in una macchina in grado di selezionare e dividere la plastica dai cavi elettrici. Nasce il primo brevetto, dalla commessa di un cliente; poi, dalla fine degli anni Ottanta, la “nave” di Mauro Guidetti prende il largo. Dal capannone di Cento escono moduli in grado di dividere le fibre di cocco degli zerbini dalla base di plastica, l’alluminio dalla plastica dei barattoli di yogurt, e poi macchine che separano le carcasse delle batterie esauste delle automobili dai componenti inquinanti. Ancora, impianti per Aprile Giugno 2018
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CASE HISTORY
RIFIUTI SOLIDI
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continente Nordamericano Guidetti apre nel 2015, ad Atlanta, la sua filiale produttiva, seguendo una richiesta che si incrementa di anno in anno.
macinare e dividere i coni di plastica dai filati rimasti dopo i processi di produzione, macchine per separazione e selezione di sementi e chicchi di caffè. I progetti si accumulano prodigiosamente per arrivare (a oggi) ai 600 campioni d’archivio. Nel 1999, la Guidetti è pronta al salto di qualità: si trasferisce nei grandi spazi rimasti vuoti di una fabbrica chimica dimessa, a Renazzo. Ha dieci dipendenti e, negli anni a venire, l’organico crescerà fino agli attuali cinquanta. Su quattro ettari complessivi, con una parte coperta di 15.000 metri quadrati, si sviluppa il sogno mondiale di Mauro Guidetti. Le richieste dei clienti si moltiplicano, a ogni latitudine, in numero e in varietà dei progetti per macchine di separazione e riciclaggio. Nel 2002, arrivano in produzione i piccoli frantoi mobili e compatti per inerti da macerie di demolizione. Aprile Giugno 2018
Intanto le latitudini si incrociano lungo una rotta commerciale che va dall’Europa occidentale ai paesi dell’Est, dal Giappone agli Stati Uniti. E proprio nel
Filosofia combinata e multifunzionale Oggi la gamma Guidetti è impossibile da ridurre in una descrizione sommaria. Tra le serie da menzionare, trovano preminenza senz’altro, tra le altre linee, i mulini macina cavi elettrici e le macchine compatte per il recupero di rame e alluminio. Qual è il principio essenziale di questi modelli? Le macchine industriali di Guidetti Recycling attuano un processo di macinazione e separazione a secco del metallo dalla parte isolante, o del rame dall'alluminio nel caso dei radiatori. All’importanza di queste serie, va aggiunta sicuramente la nuova linea multiprodotto per il recupero di materiali diversi provenienti da RAEE, car-fluff, motori elettrici, cavi e altre fattispecie.
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CASE HISTORY
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Per rimuovere le parti ferrose e proteggere i taglienti nelle successive operazioni di macinazione, si può aggiungere l’impiego del trasportatore Guidetti con separatore magnetico a rullo o overband magnetico, disponibile in diverse dimensioni standard oppure in base alle esigenze del cliente. La serie Wire Pro, invece, riguarda un modello multifunzionale adatto al riciclo di cavi di ogni tipo, passando poi ai radiatori e alle lattine di alluminio. Questo impianto versatile e compatto è un punto d’approdo del settore e contempla caratteristiche di completa insonorizzazione, compattezza ed economia di manutenzione. Alla prova sul campo, la linea Wire Pro ha garantito una purezza totale dei metalli recuperati e commercialmente è diConsiderando le varie schiere di prodotto, la nostra attenzione precipua la rivolgiamo in prima istanza alla nuova serie di granulatori compatti S, progettata per il riciclaggio di cavi elettrici di rame e alluminio e di radiatori. Tramite la macinazione e la successiva separazione, questi modelli riciclano il rame o l’alluminio pulendolo dal suo rivestimento isolante - che si tratti di plastica, gomma o carta nel caso di cavi, e di separazione completa del rame dall’alluminio nel caso dei radiatori. I mulini macina cavi elettrici granulatori sono alimentati manualmente o automaticamente tramite un sistema a nastro , implementato seguendo le diverse esigenze applicative dei clienti. Questa linea Guidetti è disponibile in tre modelli con capacità variabile da 150 a 1.100kg/h. La serie di attrezzature Sincro può essere abbinata alla
linea di premacinatori Guidetti PMG, moduli industriali per la lavorazione di materie plastiche e metalli impiegati nella preparazione di materiali per le fasi di lavorazione successiva. Versatili e compatti, in utile abbinamento al nastro con puleggia magnetica, i premacinatori Guidetti ad alta efficienza di taglio, grazie alle varie combinazioni possibili tra potenza, diametro griglia, separazione magnetica possono lavorare molti materiali, dai cavi elettrici di rame o alluminio ai metalli non ferrosi, dalla gomma alle materie plastiche, al legno, ai materiali compositi e alla carta con produzioni variabili da 300 a 3.000 kg/h.
ventato uno dei moduli più richiesti negli Stati Uniti. Il vasto orizzonte dell’export Guardando all’attuale stato dell’arte dell’azienda ferrarese, il presidente e capitano al comando rimane saldamente Mauro Guidetti. Al suo fianco, l'amministratore delegato Nilo Gozzi e un comitato direttivo composto da Francesca Guidetti (responsabile Aprile Giugno 2018
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RIFIUTI SOLIDI
The separation value Guidetti Recycling Systems is a leading manufacturer in the field of metals’ recycling and represents made in Italy in the world with the know-how acquired in more than thirty years of experience and investments in research and development. Guidetti designs compact machines and lines for the recycling of non-ferrous metals and materials - aluminum, nickel, lead, copper, zinc - through reduction size and dry-separation systems, to safeguard the raw material and make it available to be used. Guidetti machines have reached the highest level of separation and soundproofing. Easy to use, they separate materials based on their dimensions and specific weight, reducing management and processing costs. From the product lines, the new series of compact granulators Sincro has been designed to process copper and aluminum cables and radiators. With shredding and subsequent dry separation these machines are able to efficiently separate copper and aluminum from the insulating materials such as plastic, rubber or paper and the perfect separation between copper and aluminum in case of radiators. The Sincro granulator can be fed manually or automatically with the addition of a conveyor belt according to end user’s requirements.
macchina capace di dividere il rame commerciale), Claudio Di Marsico (redalla plastica dei cavi elettrici. Fu dalla sponsabile di produzione) e Laura sua piccola officina, che mi mise subito Campo (organizzazione generale e a disposizione, che cominciò la bella personale). avventura della Guidetti. Partendo da “La nostra storia – ha raccontato di requella piccola officina di provincia, abcente, con divertito orgoglio, il patron biamo conquistato l’America, nostro storico di Guidetti Recycling – è nata da una… rottamazione. Nel 1987 fu proprio il La nuova linea multiprodotto è dedicata rottamaio Andrea Gallini Pirani di Casumaro al recupero di materiali diversi provenienti a chiedermi se ero in da RAEE, car-fluff, motori elettrici e cavi grado di realizzare una Aprile Giugno 2018
ABSTRACT
Soluzioni e tecnologie per l’ambiente
primo mercato di export (che ha portato alla necessità di creare una sede diretta ad Atlanta), mentre il resto dell’80% di quota-export che costituisce le destinazioni della produzione Guidetti va in Europa, Giappone, nel Sudest Asiatico, in Nord Africa e in Nuova Zelanda”. Uno sguardo sul pianeta globale, partendo da una passione tutta italiana costruita su idee geniali. Queste, certo, non riciclabili in alcun modo.
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VEICOLI ECOLOGICI
MERCATO
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Arriva la rivoluzione green L’industria automotive scommette sui veicoli a basso impatto ambientale, dai camion a gas agli elettrici puri, fino agli ibridi Gianenrico Griffini
na profonda rivoluzione tecnologia è in atto da qualche tempo nel settore automotive, quella dei camion a basso impatto ambientale, dotati di catene cinematiche non tradizionali, realizzati dalle principali Case costruttrici. In alcuni casi, si tratta di veicoli già in produzione di serie - come l’Iveco Stralis Lng, lo Scania Lng, il Renault Trucks D Wide Cng o l’Fh Lng di Volvo Trucks. In altri, invece, di mezzi di pre-serie o prodotti in piccola serie, come gli elettrici eCanter della Mitsubishi Fuso, l’eActros di Mercedes-Benz o lo Scania Hybrid, per testare su strada le loro performance in condizioni ope-
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rative reali. Vi sono, infine, i prototipi, come nel caso del Daf ibrido realizzato nell’ambito del progetto europeo Ecochamps e del Man eTruck. Accanto all’introduzione di questi mezzi hi-tech super-ecologici da parte dei principali costruttori, proseguono, in parallelo, gli sforzi dell’Unione Europea per ridurre le emissioni di anidride carbonica dovute al trasporto su strada. Sforzi che si sono concretizzati nell’approvazione del Regolamento Ue 2017/2400 che prevede che, dal 1° gennaio del prossimo anno, i nuovi veicoli pesanti sopra le 7,5 tonnellate venduti negli stati della Ue debbano essere accompagnati da Aprile Giugno 2018
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DAF Sopra e sotto, alcuni particolari del prototipo realizzato da Daf, nell’ambito del progetto Ecochamps, promosso dall’Unione Europea. Il progetto riguarda lo studio e la messa a punto delle soluzioni per le catene cinematiche ibride dei veicoli pesanti. Sul veicolo, il diesel Mx 11 è stato abbinato a un motore elettrico.
IVECO A sinistra, uno Stralis Np. Sopra, una panoramica del veicolo. A fianco, una pompa di Lng, un serbatoio e il sistema di valutazione dello stile di guida
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VEICOLI ECOLOGICI
un certificato attestante i consumi di gasolio e le emissioni di anidride carbonica (direttamente proporzionali ai dispendi di carburante). Per la CO2 fa fede l’etichetta Con questa strategia - chiamata in gergo labelling poiché, di fatto, etichetta le emissioni dei camion calcolate con il programma di simulazione Vecto, lasciando al mercato la scelta del modello da acquistare - l’Unione spera di ridurre del 60 per cento le emissioni di CO2 derivanti dai trasporti entro il 2050. I mezzi hi-tech a basso impatto am-
MERCATO
nologia, ma la situazione sta rapidamente cambiando. Come testimoniano le stazioni di rifornimento aperte negli ultimi anni in Italia (circa 30 entro quest’anno) e lungo i principali assi di comunicazione europei Nord-Sud e Est-Ovest, nell’ambito del progetto Blue Corridors. Il gas naturale liquefatto offre molteplici vantaggio rispetto al gasolio. L’Lng, se di origini fossili, permette infatti di ridurre del 10 per cento le emissioni di anidride carbonica (CO2), del 54 per cento quelle di ossidi di azoto (NOx) - con un abbattimento del 96 per cento per il biossido di azoto - e del 15
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gas naturale compresso (Cng), la limitata autonomia operativa dei veicoli. Con due serbatoi criogenici da 540 litri, un pesante stradale con motorizzazione a gas può percorrere fino a 1.600 chilometri fra due rifornimenti successivi. Questa caratteristica apre, di fatto, un nuovo segmento per i veicoli con motorizzazioni a gas, quello delle missioni a lungo raggio. Si sono mosse in questa direzione Iveco con lo Stralis Np, Scania con l’R410 Lng e Volvo Trucks con gli Fh - Fm Lng. Il top di gamma della Casa italiana è lo Stralis Np con motorizzazione Cursor 13 da 460 Cv e 2.000
MAN Sopra e a fianco, il trattore eTruck, realizzato da Man. Il prototipo è stato presentato all’edizione 2016 del Salone del veicolo industriale di Hannover (Iaa). È mosso da un motore elettrico da 250 chilowatt, alimentato da batterie agli ioni di litio collocate sotto la cabina, in corrispondenza dell’asse anteriore e fra i longheroni.
bientale che si stanno affacciando sul mercato vanno nella stessa direzione. La soluzione più matura dal punto di vista tecnologico sembra essere quella di utilizzare il gas naturale liquefatto (Lng), come combustibile alternativo al gasolio. La rete distributiva europea è ancora il tallone d’Achille di questa tec-
per cento i consumi di carburante. Se poi il metano liquefatto è ottenuto da fonti organiche (rifiuti urbani, scarti delle lavorazioni agricole e alimentari) le quantità di CO2 emesse calano dell’80 per cento, rispetto a un motore diesel Euro 6. L’Lng, infine, permette di superare uno dei principali punti deboli del
Newtonmetro di coppia di picco. Il propulsore è abbinato al cambio automatizzato Zf Traxon a 12 rapporti, con funzionalità di cambio marcia predittivo secondo il profilo altimetrico del percorso. Scania ha svelato lo scorso anno a Ecomondo - il Salone dell’economia circolare e delle tecnologie di riciclo dei Aprile Giugno 2018
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MERCEDES-BENZ A fianco, un eActros presso una colonnina di ricarica delle batterie agli ioni di litio. L’operazione può richiedere dalle 3 alle 11 ore, secondo i dispositivi. Sotto, il telaio con la sponda caricatrice in coda al veicolo.
nuto. L’autonomia operativa è compresa fra 1.100 e 1.600 chilometri, secondo le configurazioni (trattore o carro) e la disposizione dei serbatoi di metano. Sempre lo scorso anno, Volvo Trucks
A green revolution is already underway. And the best is yet to come A deep technological revolution has been underway in the automotive sector. It’s the revolution of low environmental impact trucks equipped with non-traditional drivelines, offered by main truck manufacturers. In some cases, these vehicles are already in series production - such as the Iveco Stralis Lng, Scania Lng, Renault Trucks D Wide Cng or Volvo Trucks' Fh Lng. In other cases, these innovative trucks are pre-series units or produced in small series, such as the electric eCanter of Mitsubishi Fuso, e-Actros of Mercedes-Benz or the Scania Hybrid, to test their performance in real operating conditions. Finally, there are prototypes, as in the case of Daf hybrid truck, developed within the European research project Ecochamps, and Man eTruck. In parallel with the introduction of these ultra-ecological hi-tech vehicles by main manufacturers, the European Union is trying to find solution to reduce carbon dioxide emissions due to road transport. In this perspective, the EU Commission has approved the 2017/2400 EU Regulation, which becomes effective on January 1, 2019. According to this regulation, new heavy duty vehicles over 7.5 tonnes GVW sold in EU countries must have a certificate that states fuel consumption figures and carbon dioxide emissions (directly proportional to fuel consumption) as well. With this strategy - called labelling because it labels truck emissions calculated with Vecto simulation software, leaving to the market the choice of the model to be purchased - the European Union hopes to reduce by 60% CO2 emissions from road transport by 2050. The hi-tech, low environmental footprint vehicles that are entering the market are going in the same direction. The most technically mature solution seems to be liquefied natural gas (Lng) as an alternative fuel to diesel. The European distribution network is still the Achilles' heel
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ha introdotto sul mercato gli Fh Lng e Fm Lng, dotati di motore G13C di 13 litri di cilindrata, abbinato al cambio automatizzato I-Shift a 12 rapporti. Due i livelli di potenza proposti dalla Casa sve-
of this technology. But the situation is rapidly changing, as shown by the fast growing number of Lng filling stations in Italy (around 30 in operation, by thev end of this year) as well as along the main European North-South and East-West communication axes, as part of the Blue Corridors project. Liquefied natural gas offers several advantages over diesel fuel. The Lng, if of fossil origin, allows to reduce by 10% the emissions of carbon dioxide (CO2), by 54% those of nitrogen oxides (NOx) - with a reduction of 96 percent for nitrogen dioxide - and by 15% fuel consumption. If liquefied natural gas is obtained from organic sources (municipal, agricultural and food waste), the quantities of CO2 emitted fall by 80%, compared to a Euro 6 heavy duty diesel engine. Finally, Lng allows to overcome one of the main drawbacks of compressed natural gas (CNG), i.e. the limited operating range. With two 540-liter cryogenic tanks, a heavy duty truck can travel up to 1,600 kilometers without a refilling. This feature opens, in fact, a new segment to gas engine trucks, the long-haul one. Iveco, Scania and Volvo Trucks moved in this direction, with the Stralis Np, R410 Lng and Fh - Fm Lng respectively. The top of the range of the Italian truck manufacturer is the Stralis Np with Cursor 13 engine rated at 460 hp and 2,000 Nm of peak torque. The engine is coupled with a 12-speed Zf Traxon automated gearbox, with predictive cruise control, according to route altimetric profile. Last year, Scania unveiled at Ecomondo in Rimini - the exhibition of circular economy and recycling technology - the R410 Lng, equipped with a in-line-six 13-liter engine rated at 410 hp. It delivers a peak torque of 2,000 Nm from 1,100 to 1,400 rpm. The operating range is between 1,100 and 1,600 kilometers, according to the configuration (tractor or rigid) and the layout and capacity of the liquefied methane tanks. Also last year, Volvo Trucks introduced the FH Lng and Fm Lng, equipped with a in line-six 13-liter G13C engine, coupled with the 12-speed I-Shift automated gearbox. The G13C, unlike all other Otto-cycle gas engines in the market, is a Diesel cycle unit.
ABSTRACT
materiali - l’R410 Lng, dotato di motore a gas di 13 litri di cilindrata di 410 Cv di potenza massima. La coppia raggiunge, invece, i 2.000 Newtonmetro nell’intervallo da 1.100 a 1.400 giri al mi-
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Dal Sol Levante Dal centro ricerche giapponese della Mitsubishi Fuso - brand del gruppo Daimler - arriva il prototipo E-Fuso Vision One, presentato all’ultima edizione del Tokyo Motor Show. Si tratta di un elettrico del segmento pesante da distribuzione regionale, caratterizzato da un peso totale di 23 tonnellate e da un carico utile di circa 11 tonnellate. L’autonomia operativa dichiarata è di 350 chilometri. Il motore ha una potenza di 300 chilowatt, mentre la velocità di punta è di 80 chilometri l’ora. Particolare attenzione è stata posta alla riduzione della resistenza all’avanzamento.
MITSUBISHI FUSO Sopra e in alto, due immagini dei Mitsubishi Fuso eCanter in servizio presso Dhl e Dachser. Vengono impiegati in Germania per compiti di distribuzione multi drop in ambito urbano. Gli eCanter sono utilizzati anche in Giappone dalla catena di negozi 7-Eleven e negli Stati Uniti (a New York) da Ups.
dese: 420 Cv e 460 Cv con coppie, rispettivamente di 2.100 e 2.300 Newtonmetro. A differenza dei propulsori sviluppati da Iveco e Scania, che sono delle unità ad accensione comandata che lavorano a ciclo Otto, il motore a gas di Volvo Trucks funziona a ciclo Diesel, cioè ad accensione per compressione.
In pratica sfrutta iniettori con due aghi concentrici, in grado di immettere nei cilindri una minima quantità di gasolio, che produce l’accessione del gas introdotto successivamente. Gasolio, metano liquido e AdBlue Per questa ragione, i camion della gamme Fh - Fm Lng prevedono due serbatoi - uno per il gasolio e uno per il metano liquefatto - oltre al contenitore
dell’AdBlue, necessario per il catalizzatore selettivo (Scr) del sistema di post-trattamento dei gas. L’autonomia operativa, secondo le configurazioni degli assali (4x2, 6x2 e 6x4) e le opzioni di serbatoi di metano liquefatto (275 litri, 375 litri, o 495 litri), raggiunge i 1.000 chilometri. Nei contenitori criogenici l’Lng si trova a una temperatura compresa fra -125 e -140°C alla pressione di 4-10 bar. A causa della particolare Aprile Giugno 2018
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RENAULT TRUCKS Sopra, un D Wide con motorizzazione a gas naturale. Il metano in forma compressa (Cng) è stivato in un pacco bombole collocato a lato del longherone di sinistra. In alto a destra e a fianco, i test su strada di due veicoli totalmente elettrici. La Casa francese ha annuciato che la produzione in serie inizierà nel 2019.
soluzione motoristica, Fh - Fm Lng sono anche dotati di filtro antiparticolato (Dpf) a rigenerazione attiva. Più convenzionale la soluzione proposta da Renault Trucks sui D Wide Cng, che prevede una serie di bombole per il metano compresso collocate su un lato del telaio. Il metano alimenta il motore Ngt 9 a sei cilindri in linea di 8,9 litri di cilindrata, tarato a 320 Cavalli. Emissioni zero con gli elettrici Nel campo dei veicoli elettrici, la Casa francese ha annunciato di essere pronta alla commercializzazione di questa tipologia di camion a partire dal prossimo anno. Prodotti nello stabilimento Blainville sur Orne, saranno adibiti a compiti di distribuzione in ambito urbano ed extraurbano. La decisione di Aprile Giugno 2018
iniziare la produzione di serie arriva dopo un decennio di sperimentazione su strada con camion di 12-16 tonnellate di peso totale a terra, utilizzati da importanti gruppi, quali Carrefour, Nestlé, Guerlain e Delanchy. Sui ca-
mion elettrici ha puntato anche il gruppo Daimler (con Mercedes-Benz e Mitsubishi Fuso), che ha creato un centro di sviluppo e ricerca ubicato in Giappone. È recente la presentazione da parte di
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SCANIA A fianco, il sei cilindri in linea di 13 litri di cilindrata, alimentato a gas naturale. Anche la Casa svedese, come altri costruttori di motori heavy duty, utilizza una miscela aria-metano in proporzioni stechiometriche. Sotto, un trattore P 340 con motorizzazione a gas della Havi Logistics Italia.
Mercedes-Benz dell’eActros, la versione tutta elettrica del pesante stradale della Stella. L’eActros, che sarà testato nei prossimi 24 mesi da una decina di aziende di trasporto e logistica, arriva a soli due anni dal debutto del concept eTruck, mostrato in occasione dell’edizione 2016 del Salone del veicolo industriale di Hannover (Iaa). Pesante a due o a tre assi Disponibile nelle versioni 4x2 e 6x2, è mosso da due motori elettrici trifase, asincroni, raffreddati a liquido, di 125 kW ciascuno, con una coppia di picco di 485 Newtonmetro. L’autonomia operativa dichiarata dalla Casa costruttrice è di circa 200 chilometri, mentre per la ricarica delle batterie agli ioni di litio (stivate fra i longheroni e all’esterno di essi) occorrono a 3 a 11 ore, secondo i sistemi disponibili. L’eActros non è l’unico veicolo a trazione elettrica sviluppato dal gruppo Daimler. Il centro ricerche giapponese della Mitsubishi Fuso ha, infatti, realizzato l’eCanter.
Si tratta di un camion di 7,5 tonnellate di peso totale a terra, recentemente entrato in servizio a Berlino presso alcuni operatori logistici.
VOLVO TRUCKS A fianco, un Fh 460 Lng con motore alimentato a gasolio e a gas naturale. Gli iniettori gestiscono contemporaneamente entrambi i carburanti. In alto, un serbatoio di Lng con la manichetta per il rifornimento e l’indicazione dei consumi sullo schermo cluster strumenti.
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NEWS
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A cura di Eliana Puccio
Sarà plastica vegetale Lego sta lavorando allo sviluppo di mattoncini realizzati con materie sostenibili. Per ora lo sono le foglie, i cespugli e gli alberi dei giochi, realizzati in polietilene con etanolo estratto da canna da zucchero. L’iniziativa è nata insieme a una riflessione sulla durata dei mattoncini di Lego, costituiti in gran parte da acrilonitrile-butadiene-stirene (ABS), un polimero molto resistente che, se finisce in pattumiera, è praticamente indistruttibile. I nuovi pezzi garantiranno uguale resistenza, ma saranno in più riciclabili - anche se probabilmente non biodegradabili al 100%. Il gruppo ha aderito alla Bioplastic Feedstock Alliance (BFA), un’iniziativa WWF voluta per garantire l’approvvigionamento sostenibile della materia prima per l’industria delle bioplastiche. Allo studio anche soluzioni alternative al packaging interno alle confezioni di cartone riciclabile al 100%.
Crescono con i bambini Stiamo parlando dei vestiti. Chiunque abbia un figlio sa bene che per i primi anni di vita la qualità dei capi è superiore alla loro durata per una questione di taglia. A tutto beneficio dell’ambiente e delle tasche dei genitori, la trentina Nojolia ha ideato capi che crescono assieme ai più piccoli. I capi di Nojolia, start up insediata nell’incubatore dell’economia green e della circular economy di Trentino
Gli italiani amano il vetro Igienico, salutare, riciclabile ed ecologico: sono le qualità che la maggior parte degli italiani attribuisce al vetro, richiamando "la centralità della salute e la sostenibilità". In base ai risultati della ricerca svolta per Assovetro dal Censis "Il valore sociale di prodotti e attività dell'industria vetraria in Italia" (campione 2.000 persone), Aprile Giugno 2018
per 28 milioni di italiani il vetro è poco o per niente sostituibile in utilizzi e ambiti di vita decisivi.
Sviluppo, all’interno del Progetto Manifattura a Rovereto, sono artigianali e personalizzabili inviando suggestioni e temi tramite il sito internet nojolia.com. L’idea è stata sviluppata da Janne Geyer, laureata in disegno industriale al Politecnico di Milano,
ed è in controtendenza rispetto al principio dell’obsolescenza programmata perseguito dai grandi gruppi produttori d’abbigliamento. Il segreto è nelle taglie: da 0-12 mesi in sole tre misure e poi con singole taglie che vanno di due anni in due anni.
Per 15,5 milioni non c'è alcun ambito o utilizzo in cui possa essere sempre sostituito. Per l'81% degli italiani è il packaging più sostenibile, per il 65% è il più
sicuro per il cibo e per il 72% per le bevande. Il 35,7% degli intervistati lo ritiene igienico e salutare, il 25,9% ecologico e riciclabile, il 12,1% è sicuro. Gli italiani sono tra i principali consumatori di vetro dell'Unione europea per un valore annuo procapite pari a 78,5 euro a fronte di una media Ue procapite di 68,8 euro. Secondi i tedeschi con 75,6 euro, terzi i francesi a quota 64 euro.
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NEWS
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Fibre di..aerogel Un gruppo di ricerca della Facoltà di Ingegneria dell'Università Nazionale di Singapore (NUS), guidati dal professore associato Hai Minh Duong e dal professor Nhan Phan-Thien del Dipartimento di ingegneria meccanica ha scoperto un metodo rapido, economico ed ecologico per trasformare i vecchi vestiti in aerogel multifunzionale. I ricercatori hanno dimostrato che mini spugne composte da aerogel di cotone e cellulosa rivestite con chitosano servono a controllare le emorragie profonde. "Ogni pallottola di cotone aerogel può espandere fino a 16 volte le sue dimensioni in 4,5 secondi pur conservando la loro integrità strutturale", spiega Duong.
Efficienza energetica AIRE (Associazione Italiana Risparmio Energetico) ha firmato un accordo di collaborazione e scambio con WTech, azienda specializzata nell'offerta di soluzioni di automazione civile, building automation, sviluppo di software per l'efficenza energetica. Le due realtà hanno come obiettivo comune: produrre sinergie che consentiranno di migliorare il know-how già acquisito offrendo soluzioni integrate,
ottimizzando i costi e la resa economica di diverse tipologie di impianti energetici. Per ottimizzare il risparmio energetico, WTech produce software specifici facilmente personalizzabili, studiati per una vasta gamma di servizi e adatti sia a
impianti nuovi che esistenti. Insieme ad AIRE organizzerà, nel corso del 2018, incontri di formazione tecnica e commerciale con gli associati e attiverà un tavolo di confronto per discutere dei pacchetti e proposte in linea con le aspettative dei clienti.
dio internazionale pubblicato sulla rivista Trends in Ecology & Evolution condotto dall'università di Siena con la Murdoch University
australiana e la Marine Megafauna Foundation indonesiana. Stiamo parlando di microplastiche con diametro inferiore ai cinque millimetri che contengono sostanze chimiche tossiche che possono accumularsi per decenni, alterando il processo biologico degli abitanti marini. "La plastica e microplastica nei mari e negli oceani spiega Maria Cristina Fossi, professoressa ricercatrice dell'università di Siena - co-
Nemici del mare Le microplastiche che inquinano gli oceani sono diventate una minaccia anche per i giganti del mare. Balene e squali, infatti, in-
geriscono enormi quantità d’acqua e non solo: fanno delle belle scorpacciate di microframmenti di plastica. A lanciare l’allarme è lo stu-
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Soluzioni e tecnologie per l’ambiente
Occhiali usati Andrea Fluttero, presidente di Fise Unicircular (Unione delle Imprese dell’Economia Circolare) è stato nominato “Eyeglasses Recycling Ambassador”. Il riconoscimento è arrivato dal Centro Italiano Lions per la raccolta degli occhiali usati, in occasione dell’evento di celebrazione del 15esimo anniversario dall’inizio di questa attività gestita dai Lions a livello nazionale. 1.500.000 paia di occhiali sono stati ricondizionati e consegnati ai meno abbienti in diverse parti del mondo. Fluttero, grato del suo nuovo incarico, ha annunciato che proporrà di creare l’area “No Profit” alla quale far aderire ad honorem la raccolta occhiali usati dei Lions in occasione della prossima riunione del Consiglio Direttivo di Unicircular.
stituisce un problema globale, che impatta tutta la catena alimentare. Secondo le nostre stime, una balenottera del Mediterraneo, filtrando tonnellate d'acqua, assume migliaia di particelle di microplastica ogni giorno. Studiando i grandi animali, che si nutrono di plancton o di prede, e che accumulano grandi quantità di inquinanti attraverso la loro alimentazione, possiamo valutare la portata del problema sulla fauna marina". Aprile Giugno 2018
NEWS
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RIFIUTI SOLIDI
Plastica si o plastica no? È possibile vendere senza plastica. I cittadini di Amsterdam potranno finalmente scegliere. Nella capitale olandese è stato aperto il primo supermercato ‘ambientalista’, dove è possibile trovare 680 prodotti confezionati in imballaggi biodegradabili. Si tratta di Ekoplaza, una catena di supermercati olandese specializzata in cibo biologico, che ha lanciato in uno dei suoi store “Il primo reparto di supermarket al mondo plastic-free”. In uno spazio di 60 metri quadrati nessun alimento è avvolto nella plastica. L’intero reparto del super-
Strade di.. plastica LEnfield è il primo municipio dove le strade sono realizzate con un asfalto particolare, ovvero proveniente da materiali di scarto. Si tratta di una miscela, sviluppata dalla ditta MacRebur (Lockerbie), che sfrutta i rifiuti plastici. Una parte di Green Dragon Lane, trafficata linea di autobus, è stata ricoperta da questo asfalto ‘speciale’ grazie anche ai finanziamenti
mercato è caratterizzato da apparecchi di illuminazione e scaffali in metallo e legno e le etichette sono di cartone. L’iniziativa è stata promossa con il supporto dell’organizzazione ambientale A Plastic Planet.
dell’ente responsabile dei trasporti pubblici, Transport for London. Negli ultimi 50 anni è cresciuta la produzione di materie plastiche: Ocean Watch stima che ci siano 140 milioni di tonnellate di plastica nei mari e negli oceani del mondo. Nel 2014, meno di un terzo dei rifiuti di plastica europei è stato riciclato, mentre un altro terzo è finito in discarica. La plastica può impiegare fino
a 400 anni per degradarsi. “Si tratta di un mix di polimeri - spiega MacRebur - selezionati e progettati per migliorare la resistenza e la durata dell’asfalto riducendo la quantità di bitume necessaria. Sono realizzati con materiali di scarto al 100 per cento”. Un’innovazione che non solo consente di riciclare la plastica ma riduce anche l’utilizzo di materiali inquinanti di cui è composto l’asfalto.
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RIFIUTI SOLIDI
NEWS
Soluzioni e tecnologie per l’ambiente
Una vista a 360° con Brigade Elettronica Brigade Elettronica lancia Backeye 360, un sistema di visione a 360 gradi che, con un apposito software, riunisce in una sola immagine dall’alto e in tempo reale, le riprese di quattro telecamere tutte intorno al mezzo, garantendo la massima sicurezza e azzerando gli angoli ciechi. Il sistema mantiene le sue peculiarità in questa edizione aggiornata e diventa più fruibile grazie a innovative funzioni aggiuntive. L’azienda ha infatti perfezionato un prodotto già altamente performante, a riprova della propria leadership nel settore della sicurezza veicolare. Da oltre quarant’anni, Brigade propone soluzioni all’avanguardia per la manovra in sicurezza di veicoli commerciali e macchine operatrici come, appunto, Backeye 360, oggi in veste migliorata nella sua versione BN360-200. Sono tante le novità che caratterizzano il nuovo prodotto: l’area visualizzabile a monitor è stata estesa del 22 per cento, la configurazione e le viste possono essere personalizzate a seconda dell’applicazione (ad esempio, per i veicoli articolati, a 270°), il monitor prevede ben 19 modalità di visualizzazione. Inoltre, grazie ai trigger velocità è possibile
visionare una determinata inquadratura alla velocità preimpostata e vi è l’opzione di vista orizzontale e verticale, compreso lo schermo diviso (oltre a vedere immagini panoramiche del veicolo a schermo pieno, si può anche suddividere lo schermo e focalizzarsi su singole viste attivate, come l’area anteriore/posteriore del veicolo). Il menu di configurazione della vista a schermo è gestibile con un telecomando abbinato a un ricevitore infrarossi e la centralina elettronica è stata aggiornata con diversi vantaggi: ingombri della centralina stessa ridotti, minor consumo elettrico (7,2 W anziché 12 W) e prestazioni migliorate. Anche questa nuova versione è di semplice installazione e adatta a tutti i veicoli e i macchinari rigidi di qualunque dimensione, poiché il raggio di visione e i punti di fusione delle quattro telecamere possono essere configurati in base all’applicazione, sia su strada sia in cantiere. Backeye 360 è collegabile ai sistemi Brigade di Videoregistrazione Digitale Mobile (MDR), in grado di archiviare su hard drive da 500Gb o 1TB oltre mille ore di registrazione. Si tratta di una registrazione speculare Aprile Giugno 2018
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(mirror) simultanea su una scheda SD integrata, per garantire un back up continuo e immediato, che inizia e termina fino a 30 minuti prima e dopo il verificarsi dell’evento trigger impostato (configurabile tra otto). I sistemi MDR sono a quattro oppure otto canali e, per entrambe le versioni, esistono modelli dotati di connettività wi-fi e/o 4G, che consentono l’accesso ai dati sul registratore senza doversi fisicamente avvicinare al veicolo. L’intera gamma è, inoltre, dotata di GPS integrato, per indicare la velocità e la posizione del mezzo e di rilevatore di movimento, per la registrazione di immagini a veicolo incustodito. Le ri-
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prese archiviate, captate da fino a otto telecamere in contemporanea, sono utili per monitorare le attività del mezzo e, soprattutto, possono diventare testimonianze attendibili e prove inconfutabili in caso di richieste false di risarcimento, sinistri fraudolenti ed atti di vandalismo, tutelando così i conducenti da accuse ingiuste. Brigade tiene molto alla sicurezza e alla salvaguardia degli operatori che grazie a Backeye 360 e a tutti i dispositivi in gamma (telecamere, radar, avvisatori acustici a suono bianco, etc.), possono lavorare nella massima serenità, ma soprattutto protetti a 360 gradi.
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TRITURATORI MOBILI
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All’interno dell’impianto Iren Ambiente di Piacenza per ottimizzare i processi di trattamento rifiuti. È il destino del nuovo trituratore primario bialbero Arjes VZ 850 scelto dalla Autotrasporti Mozzi Matthieu Colombo
The problem solver o scorso anno Gruppo Iren ha scelto di terzializzare il trattamento, oltre che il trasporto, dei rifiuti conferiti all’impianto di Piacenza. Fino all’inizio del 2017, il trattamento dei rifiuti conferiti all’im-
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pianto piacentino e, in particolare, la loro riduzione volumentrica, era eseguita con un trituratore elettrico di Iren, che non aveva prestazioni all’altezza delle attuali esigenze. Geo Mozzi, titolare della Autotrasporti Aprile Giugno 2018
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La Arjes è un’azienda tedesca fondata da Norbert e Tetyana Hammel nel 2007 per valorizzare oltre 30 anni d’esperienza nel trattamento materiali. Scoprite l’azienda online: www.arjes.de
la gamma del costruttore tedesco. Nonostante Mozzi non avesse mai avuto modo di vedere al lavoro un VZ 850, macchina dalle prestazioni molto elevate e apprezzata dalla clientela del mercato tedesco, e nonostante non avesse mai avuto rapporti diretti con la rete Scai, l’acquisto è andato a buon fine. Waste è andata a vedere il nuovo trituratore al lavoro all’interno dell’impianto Iren, dopo diversi mesi di lavoro all’attivo, ed ha potuto constatare la rapidità e la costanza con cui questo Arjes processa ogni tipo di materiale o rifiuto grazie a componenti di gran qualità e al design esclusivo dei rotori intercambiabili.
Mozzi assieme al fratello Giuseppe, ha quindi implementato i servizi offerti al Gruppo, prendendo in gestione anche la triturazione. Per farlo, ha studiato le tecnologie di settore più diffuse in Europa e ha scelto di acquistare un trituratore primario bialbero Arjes VZ 850 dalla Scai di Perugia che, dal primo gennaio 2017, rappresenta in esclusiva per l’Italia Aprile Giugno 2018
Lo gestisce una sola persona All’interno del sito Iren di Piacenza il nuovo Arjes lavora senza affanno. Lo abbiano seguito sia nella triturazione del legno conferito per ridurne il volume e trasportarlo al sito Rilegno con costi inferiori, sia nel triturare i rifiuti indifferenziati senza mai stancarsi. L’impianto di triturazione lavora veloce e con emissioni acustiche più contenute di quanto si possa immaginare.
The winning game Last year, Iren Group decided to also outsource, besides transport, the treatment of the waste destined to the plant in Piacenza. Till the beginning of 2017, the treatment of waste in the plant of Piacenza and, in particular, their volume reduction were performed by means of an Iren electrical shredder, whose performance however were not able to meet actual requirements. Geo Mozzi, owner of the company Autotrasporti Mozzi, together with his brother Giuseppe, has taken on the shredding process management thus enhancing the services offered by the Group. For this purpose, after analyzing the most common technologies of the industry, they opted for the purchase of a primary twoshaft shredder Arjes VZ 850 supplied by SCAI. Waste magazine visited the new Arjes shredder at work inside the Iren plant - after several month of operations - and could acknowledge its speed and regularity in processing any type of material or waste thanks to high-quality components as well as to the interchangeable rotors exclusive design. It was seen in nostop operation for shredding wood to reduce its volume for more convenient transportation as well as unsorted waste. The VZ 850 is equipped with 2000 mm long shredding shafts available in three versions, all fitted with nine discs. What changes is the quantity of blades for each disc which can be 8, 10 or 12. The company Autotrasporti Mozzi opted for the 10.9 version.
ABSTRACT
Sopra, da sinistra, gli uffici Iren di Piacenza, la visione aerea dell’impianto e un mezzo Autotrasporti Mozzi al lavoro.
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TRITURATORI MOBILI
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Il nastro del VZ 850 porta il materiale fino a 4.800 mm d’altezza di scarico e può montare un deferizzatore con distanza dal nastro regolabile da remoto idraulicamente.
Nel momento in cui gli alberi di triturazione registrano uno sforzo alla rotazione, la macchina aziona in automatico la loro controrotazione e la ripresa del lavoro. Per alimentare la tramoggia in cui lavorano in orizzontale gli alberi rotori da due metri di lunghezza, c’è anche una sponda idraulica dalla
struttura molto robusta che, come tutta la macchina, si controlla da remoto con un radiocomando. Detto in altre parole, un solo operatore può caricare e gestire il trituratore. Nel momento in cui il VZ 850 lavora i materiali più difficili, il suo motore alza in automatico il livello di potenza per superare “l’ostacolo”.
Per movimentare l’Arjes basta calare le ruote idraulicamente. Esiste anche la versione su cingoli DK.
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TRITURATORI MOBILI
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Il VZ 850 monta alberi di triturazione lunghi 2.000 mm. In base all’applicazione si possono scegliere tre versioni, tutte a nove dischi. A cambiare è il numero di lame per disco che possono essere 8, 10 o 12. Si ottengono gli alberi 8.9, 10.9 e 12.9. La Autotrasporti Mozzi ha scelto il 10.9 (in foto).
Non si butta via niente Rino Solari è stato il nostro cicerone all’interno del sito piacentino di Iren Ambiente che include il termovalorizzatore autorizzato per 120.000 t/anno. Tra le ultime novità implementate, un impianto di recupero e trattamento delle terre raccolte dal lavaggio stradale urbano. In un anno, l’impianto tratta 25.000 t separando organico (foglie) e inerte, in base al peso specifico, per forza centrifuga. Lo scorso anno, l’Iren di Piacenza ha venduto 8.000 t di inerti CE di differenti pezzature, ma l’investimento non è stato fatto per generare utili bensì per riciclare, per valorizzare, per forma mentis di sostenibilità.
Produttività dal trasporto facile Il VZ 850 pesa 20.000 kg, è lungo 8.000 mm, alto 2.800 mm e largo 2.500 mm. La larghezza è ideale per circolare liberamente su strada sia con mezzi a impianto scarrabile sia su carrelloni. Inoltre, è possibile il trasferire il trituratore da un’area di lavoro ad un’altra, grazie alla presenza di una drawbar frontale e di due ruote idrauliche a scomparsa. Quest’ariete tedesca ha intelligenza da vendere e Scai ha fatto centro scegliendo di promuovere le sue qualità. Aprile Giugno 2018
565 kW PER DIVORARE TUTTO L’Arjes VZ 850 ha una struttura robustissima ma, se parliamo di forza, è bene guardare dietro al cofano, dove gira un sei cilindri Volvo Penta da 16 litri di cilindrata che eroga ben 565 kW a 1.900 giri/min e sprigiona una coppia massima di ben 3.260 Nm a meno di 1.300 giri/min. Un pratico pannello lcd permette all’operatore di verificare regolarmente il perfetto funzionamento del motore.
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SELEZIONE MATERIE PLASTICHE
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Il Texas sceglie il made in Italy A Dallas, un nuovo impianto di lavaggio di bottiglie in plastica processa oltre 5.500 kg/h di PET di altissima qualità, con una tecnologia di eccellenza tutta italiana Maria Angela Feliciello
a scorsa estate, il gruppo novarese AMUT ha completato l’installazione di un impianto per il lavaggio e la macinazione di bottiglie PET a Dallas, dalla società CarbonLite, con sede a Los Angeles. La linea di lavaggio fornita da Amut dispone di una tecnologia d’avanguardia nel suo genere ed è la seconda di queste dimensioni ad essere installata negli Stati Uniti, in grado di processare PET di altissima qualità proveniente da balle di post consumo. Leon Farhanick, presidente e CEO di CarbonLite, commenta così l’acquisto: “Siamo molto soddisfatti della qualità, della puntualità e del livello tecnologico. Ed è per questo che tra i molti fornitori, abbiamo scelto AMUT per questo progetto.”
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riciclare ogni anno oltre 45mila tonnellate di PET, raddoppiando così la capacità produttiva dello stabilimento di CarbonLite ed usando esclusivamente energia verde. Con l'aggiunta del nuovo stabilimento di Dallas, CarbonLite diventerà il più grande produttore di PET per uso alimentare al mondo, elaborando oltre 200 milioni
I numeri di un primato La nuova linea di trattamento copre un’area di oltre 23.000 m2 e, integrata ad un impianto esistente, è in grado di Aprile Giugno 2018
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di bottiglie di post-consumer ogni anno. “Siamo molto orgogliosi di aver acquisito un’altra referenza di rilievo nel mercato nord americano per quanto concerne il riciclaggio di plastica. – afferma Piergianni Milani, presidente di Amut Group - Il progetto di recupero del PET della CarbonLite segue i due mega impianti forniti a Unifi, nel North Carolina e a Petstar Coca-Cola in Messico”. Aspetto chiave della tecnologia Amut è che le bottiglie rimangono intatte attraverso il processo di lavaggio e non vengono minimamente danneggiate, facilitando così la separazione del PET trasparente da quello colorato o da polimeri diversi. Le bottiglie di PET trasparente proseguiranno quindi il percorso per la successiva fase di lavaggio.“La CarbonLite ha una pluriennale esperienza in questo campo e ha scelto AMUT come principale fornitore per l’impianto di Dallas proprio per fronteggiare le nuove sfide che il mercato sempre propone. Abbiamo incluso il nostro De-Labeller brevettato (premiato nel 2017 da APR (Association of Plastic
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SELEZIONE MATERIE PLASTICHE
Recyclers) con il Plastic Reycling Innovation Award) e l’unità di pre-lavaggio delle bottiglie” dice Anthony Georges, Presidente di AMUT North America che aggiunge:
Pulizia nel processso “Quando si trattano bottiglie miste si devono rilevare e rimuovere i contenitori di non-PET e i colorati, prima del loro ingresso nel processo di lavaggio finale,
Il materiale rigenerato servirà alla produzione di nuove bottiglie e altri prodotti sostenibili utilizzando un’unità doppio stadio, con il primo De-Labeller esercitiamo un’azione di pulizia a secco al fine di rimuovere la maggior parte delle etichette retraibili mentre, con il secondo DeLabeller svolgiamo un’azione di pre-lavaggio ad acqua sulle bottiglie intere per ridurre gli effetti antiusura delle lame dei mulini. Inoltre, l’acqua usata durante il processo di lavaggio delle scaglie, viene sottoposta a filtrazione e di nuovo
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reimpiega nel ciclo, riducendo così i consumi di acqua pulita e garantendo, al tempo stesso, la massima eliminazione dello sporco e dei residui di etichette. La fornitura Amut include anche il sistema di macinazione per trasformare le bottiglie in scaglie, insieme alla coppia di friction washer (brevettati) e alle due macchine di ultima generazione che effettuano una separazione per flottazione e che permettono di catturare i tappi. Anche quest’ultimi, una volta isolati, potranno essere successivamente valorizzati. L’intero processo è studiato per incrementare la qualità delle scaglie PET trasparente per soddisfare gli esigenti requisiti delle applicazione Bottle-to-Bottle, ottimizzando il valore di ogni balla e riducendo i costi di funzionamento, il consumo di acqua, di energia e di detergenti. Il materiale rigenerato servirà alla produzione di nuove bottiglie e altri prodotti sostenibili; di cui Nestlé Waters North America e Pepsico sono principali utilizzatori. In basso, la nuova linea di trattamento di CarbonLite a Dallas.
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EVENTI INTERNAZIONALI
FOCUS ON
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Il futuro si incontra a Monaco L’imperdibile appuntamento biennale tedesco per tecnologie ambientali e impiego intelligente delle risorse, confermerà l’Italia come uno dei mercati di riferimento nel settore dell’industria sostenibile Maria Angela Feliciello
al 14 al 18 maggio, Il Centro Fieristico di Monaco di Baviera ospiterà IFAT, il Salone mondiale per acque primarie, acque reflue, rifiuti solidi e materie prime secondarie. L’edizione 2016 ha visto la partecipazione di 3.097 espositori da 59 Paesi (di cui 1.695 dalla Germania e 223 dall’Italia, rispettivamente al primo e secondo posto come presenza di aziende espositrici). L’edizione 2018 sarà la più grande in oltre 50 di storia, con due nuovi padiglioni (C5 e C6) per una superficie espositiva totale di 260.000 metri quadrati. La nuova area nel padiglione C5 sarà dedicata alla “sostenibilità nelle costruzioni stradali”. Ma l’offerta espositiva vedrà anche lo sviluppo e la riorganizzazione di tutte le categorie merceologiche presenti nei 18 padiglioni (più l’area esterna).
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L’era dell’Acqua 4.0 Molti i temi che saranno trattati per le varie categorie. Si parte con la moderna gestione dell’acqua e delle acque reflue,
con innovazioni associate a digitalizzazione, automazione e acqua 4.0. Digitalizzazione e automazione saranno argomenti di grande attualità; “Acqua 4.0” promette una migliore gestione delle risorse, maggiore flessibilità ed efficienza, più competitività e sicurezza dell’approvvigionamento per la gestione idrica. Un “gemello digitale” aiuterà aziende e comuni a pianificare, simulare e ottimizzare impianti e processi. Siemens, ad esempio, dimostrerà che si tratta di una possibilità concreta attraverso il progetto “From Integrated Engineering to Integrated Operation” (dall’ingegneria integrata al funzionamento integrato) che illustra le opzioni per l’integrazione dei dati nell’intero ciclo di vita degli impianti: la progettazione con la soluzione software Comos, il sistema di controllo di processo Simatic PCS 7, la simulazione con il software Simiti e l’integrazione delle sottostazioni sulla base del programma Totally Integrated Automation (TIA) Portal. Fra le novità per gli impianti di Aprile Giugno 2018
TRIVELLA R’EVOLUTION BLOCCAGGIO 50° La soluzione ideale per le perforazioni orizzontali
AMPIA GAMMA 10 modelli per sfruttare al meglio ogni classe di macchina
ELEVATE PRESTAZIONI Motoriduttore che garantisce un’elevata coppia di rotazione
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EVENTI INTERNAZIONALI
FOCUS ON
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Important: New layout of exhibition sections! May 14–18, 2018 Sustainability in Road Construction
Water Treatment and Flood Control (THW)
Truck in Action (VAK)
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End-of-Life Vehicle Recycling (BDSV)
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3 4 Water / Sewage
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experience.science.future.
depurazione, Inge gmbH, specializzato reflue negli Stati Uniti, in Canada, in ultrafiltrazione, presenterà un softGran Bretagna, Spagna e Paesi Bassi. ware per la progettazione, lanciato Una procedura rispettosa delle risorcome app mobile proprio in concomise, facilmente integrabile negli imtanza con IFAT 2018. Arricchito con pianti di depurazione con l’eliminanuove opzioni procedurali, il software zione biologica del fosforo. Al termine (in versione online tramite app), è in del processo “Wasstrip and Pearl” si grado di simulare scenari complessi, ottiene un fertilizzante granulato comcome l’interazione di diverse membramercializzabile e di alta qualità con ne; soluzione consigliata soprattutto per la realizzaLa composizione di fosforo, azoto zione di grandi progetti, ad e magnesio ottenuto dagli impianti esempio la dissalazione dell’acqua di mare. di depurazione acque è commercializzabile Il costruttore di macchine in agricoltura e orticoltura Flottweg, specializzato nella separazione e concentrazione delle miscele liquido-solido una composizione garantita di fosfo(come la disidratazione centrifuga di ro, azoto e magnesio. Ostara acquifanghi di depurazione) presenterà le sta dai gestori degli impianti di decentrifughe della nuova serie Xelletor, purazione tutto il “Crystal Green” che consentiranno di migliorare notecosì ottenuto e si occupa di commervolmente le prestazioni di disidrataziocializzarlo nel settore dell’agricoltura ne, riducendo i consumi energetici e e dell'orticoltura. del polimero impiegato per la flocculazione. La canadese Ostara invece, Rifiuti, recycling ha installato diversi impianti per il ree tecnologia municipale cupero di fosforo e azoto dalle acque Nel prossimo futuro, il settore della ge-
stione dei rifiuti e, più in generale, quello economico, dovrà affontare sfide considerevoli, come i nuovi requisiti di legge, quali l’emendamento dell’ordinanza sui rifiuti commerciali e la legge sugli imballaggi in Germania, o al cambiamento delle condizioni sui mercati internazionali, come le nuove disposizioni sulle importazioni di rifiuti in Cina. Sfide che le aziende espositrici hanno accettato, proponendo nuove soluzioni pensate per risolvere tali problemi in ambito rifiuti solidi, riciclaggio e tecnologia municipale. Di seguito, alcune anticipazioni in merito a soluzioni per la separazione e la preparazione delle materie plastiche, aria più pulita negli stabilimenti di riciclaggio e durante la raccolta dei rifiuti. Plastica e polveri sottili Smistare automaticamente pellicole in PVC o biologiche è sempre stato problematico. Steinert GmbH ha notato infatti che le pellicole trasportate dai nastri degli impianti tradizionali non rimangono in posizione e si sollevano, impedendo alle Aprile Giugno 2018
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EVENTI INTERNAZIONALI
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A sinistra, tradizionale smistamento automatico di plastica e PVC; le pellicole si sollevano, impedendone l’intercettazione da parte delle telecamere. In alto a destra, granulati di plastica pura derivata dal processo di trattamento di pellicole di imballaggio multistrato.
telecamere di distinguere i materiali con sicurezza. Per risolvere il problema, l’azienda ha quindi sviluppato la selezionatrice UniSort Film (esposta a IFAT). Un tunnel stabilizzante montato sopra il nastro trasportatore della selezionatrice, produce una corrente d’aria sufficientemente forte da spingere le pellicole di plastica sul nastro, tenendole in posizione. Ciò consente di lavorare con nastri che si muovono a una velocità da due a cinque metri al secondo e ottenere volumi di smistamento più elevati. Una fonte luminosa illumina il nastro trasportatore, mentre una telecamera a raggi infrarossi registra la luce riflessa. Un software ne analizza lo spettro riconoscendo così il tipo di plastica. Secondo Steinert, in questo modo sarà possibile smistare in maniera completamente automatica diverse tonnellate di plastica all’ora, con un tasso di successo che raggiunge il 99%. APK Aluminium und Kunststoffe AG esporrà invece una tecnologia per il riciclaggio della plastica in grado di ricavare rigranulati di qualità particolarmente elevata da pellicole di imbalAprile Giugno 2018
laggio post-consumo multistrato. La procedura si articola in diverse fasi: all’inizio viene applicato un solvente, quindi una centrifuga separa i tipi di plastica contenuti nel materiale, ad esempio il polietilene dal poliammide, infine durante l’operazione conclusiva di pulizia il solvente viene nuovamente rimosso. Quello che rimane al termine della procedura sono materie plastiche pure. Aria di anteprime Le novità sono davvero tante. Per gli impianti di depolverazione Doppstadt, presenterà la sua gamma di procedure di preparazione e separazione, pensate in maniera specifica per la biomassa e i materiali minerali, come l’Inventhor Type 9, la trituratrice per biomassa e rifiuti più potente dell’azienda. E ancora, il sistema Clean Option di Zöller-Kipper per la pulizia dell’aria. La protezione degli operatori ecologici durante la raccolta dei rifiuti è uno degli argomenti che verranno trattati nello stand ZöllerKipper GmbH. Clean Option viene installato nei veicoli per la raccolta dei rifiuti con caricatore posteriore. Il sistema
si compone di elementi filtranti per polveri grossolane e fini e di un elemento a carbone attivo per l’eliminazione degli odori. Un ventilatore radiale genera un leggero vuoto nell’area di carico del veicolo, ovvero direttamente nella zona di lavoro degli operatori. L’aria aspirata viene fatta passare attraverso un filtro a ciclone per separare la polvere grossolana e attraverso un elemento filtrante integrato. Il processo di aspirazione è supportato da guide soffianti integrate nella parte posteriore sinistra e destra, che creano una sorta di barriera d’aria. Il risultato? Secondo l’azienda l’aria nella parte posteriore del veicolo è più pulita dell’aria circostante. In questo modo si riducono notevolmente i pericoli per la salute dei dipendenti rappresentati da funghi della muffa, virus e polveri sottili. Non ci resta quindi che partecipare a questo imperdibile appuntamento, che vedrà infine una maggiore partecipazione dell’industria italiana. A febbraio gli espositori italiani registrati a IFAT 2018 sono 250 (223 nell’edizione 2016), tra cui una collettiva di aziende dal Piemonte.
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650 metri s.l.m. la postazione di partenza del percolato
50 metri il dislivello del tragitto che il percolato deve superare
4 i km di percorrenza del percolato dalla discarica alla stazione di conferimento
20 m3 di capacità per la vasca che raccoglie il percolato prima di essere convogliato alla stazione di conferimento
ACQUE REFLUE
CASE HISTORY
Soluzioni e tecnologie per l’ambiente
Il percorso obbligato (e sicuro) del percolato Il trasferimento di un fluido denso e pericoloso come il percolato è sempre difficile, a maggior ragione se ciò avviene per una distanza di 4 km su un dislivello di 50 m Maria Angela Feliciello
a discarica di Castel Firmiano, vicino a Bolzano si trova a circa 650 metri sopra il livello del mare, in una zona particolarmente ricca di calcare, che registra temperature anche molto rigide in inverno. Si tratta di una discarica a circuito chiuso, dove il percolato viene raccolto in una vasca sotterranea da 20 metri cubi prima di doverlo convogliare fino al luogo di destinazione, superando un dislivello di oltre 50 metri, salendo su una collina e poi scendendo a valle, per una distanza totale di circa 4 km. Un compito difficile, affidato a Vogelsang che, per la risoluzione del problema, ha scelto le sue pompe volumetriche a lobi rotativi che, grazie alla loro capacità autoadescante (anche in caso di pescaggio di liquidi densi da
L
Chi è Vogelsang Fondata nel 1929, Vogelsang Maschinenbau GmbH&Co sviluppa, produce e distribuisce macchine di elevata qualità tecnica e di facile manutenzione. Partendo come costruttore di macchine
agricole nella sede di Essen/Oldb. (Bassa Sassonia), l’azienda si è specializzata in macchine configurabili su misura per i segmenti: acque reflue, agrario, biogas, industria e trasporti. La filiale italiana (Pandino CR) Vogelsang srl ha
vasche sommerse) e all’assenza di pulsazioni, sono particolarmente adatte alla gestione di fluidi come il percolato.
iniziato a operare nel 2006 per la fornitura di pompe volumetriche reversibili per impianti Mbr (membrane bioreactor) e di sistemi per pompaggio fanghi. Le macchine Vogelsang trovano applicazione in molti settori quali: petrolchimico (depositi
costieri), per la movimentazione di fluidi viscosi (olio combustibile e gasolio) e di vari prodotti chimici. Altri settori di riferimento sono quello del biogas, dell'agricoltura, il settore ferroviario (smaltimento con vuoto) e il settore dell’industria alimentare. Aprile Giugno 2018
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Pagina accanto: la vasca dove viene adescato il percolato a 2,5 m di profondità. In basso: le due pompe VX 136-70Q Vogelsang montate in parallelo.
Un percolato sommerso e cristallizzato Il caso della discarica di Castel Firmiano è emblematico di come la giusta pompa possa risolvere inconvenienti che pregiudicano l’efficienza di un impianto. L’impianto in questione doveva gestire, con costanza, flussi di percolato ad alta densità su un territorio con notevoli dislivelli, soggetto a rigide temperature invernali. La presenza di calcare inoltre (tipico della zona) creava enormi difficoltà alle pompe sommerse impiegate per il trasferimento del percolato; il calcare presente, infatti, cristallizzando, ostruiva e bloccava il flusso del percolato che veniva convogliato per 4 km, attraverso un percorso altalenante (fra valli e colline) con dislivelli di oltre 50 metri per raggiungere la destinazione finale. Infine, la presenza di corpi estranei (come sassi, pezzi di legno e frammenti metallici) provocava ripetute occlusioni della girante, riducendo ulteriormente l’efficienza di pompaggio e aumentando i costi di manutenzione, con frequenti fermi di lavoro nella gestione di questo fluido. La soluzione autoadescante Il pompaggio di liquami, rifiuti liquidi o substrati provenienti da attività agricole industrializzate, richiede una tecnologia di pompaggio sofisticata, resistente Aprile Giugno 2018
e potente. Sostanze solide abrasive, materiale fibroso o liquami particolarmente viscosi richiedono altissime prestazioni in termini di potenza di aspirazione e longevità della pompa. Grumi e corpi estranei di grandi dimensioni possono inoltre mandare in panne la pompa, compromettendo anche gli altri sistemi a valle. Il gestore dell’impianto di Castel Firmiano ha quindi scelto di sostituire le pompe esistenti con le volumetriche Vogelsang, installandone due della serie VX 136-70 Q su due linee parallele a livello del terreno. La serie VX 136 Vogelsang, a lobi rotativi rivestiti di elastomeri, costituisce uno standard a livello mondiale in termini di tecnologie di pompaggio affidabili e durature, in molti settori, in particolare nella gestione di fluidi densi ed abrasivi. La capacità autoadescante di questa serie ha risolto le difficoltà di approvvigionamento da vasche sommerse a 2,5 m circa di profondità. La camera di pompaggio, appositamente disegnata con ampie cavità libere, è insensibile alla presenza di corpi estranei, riducendo in tal modo sia eventuali blocchi dovuti a sassi o simili, sia sostituzione di parti usurate. Tanto è vero che, per diversi anni di funzionamento costante, le due pompe volumetriche serie VX di Vogelsang non hanno richiesto interventi di manutenzione straordinaria o la sostituzione di pezzi usurati. Alleata preziosa è poi l’assenza di pulsazioni in quanto, per affrontare il dislivello di 50 metri
Sopra: esploso della pompa VX. A destra: il lobo HiFlo in elastomero.
2,5 metri la profondità alla quale sono poste le vasche sommerse
2 le pompe VX 136 a lobi rotativi utilizzate
0% la percentuale di manutenzione straordinaria e di sostituzione pezzi usurati
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5 i settori di riferimento dell’azienda: tecnologia agraria, industria, depurazione acque, biogas e industria ferroviaria
25 anni di esperienza nel settore della depurazione di acque di scarico
4 le tecnologie proposte per la depurazione: pompe a lobi rotativi, trituratori RotaCut e XRipper e processo di disintegrazione elettrocinetica BioCrack
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In alto: il sistema Quick Service per una manutenzione semplice e veloce. A destra: la pompa VX di Vogelsang.
tra il punto di partenza e quello di arrivo del percolato, la pompa lavora a 5 bar di pressione; valore che, in presenza di sbalzi di portata, potrebbe creare problemi alle tubature, nei casi in cui (come questo) si utilizzino condotte particolarmente lunghe. L’aspetto forse più importante è però l’efficienza delle pompe Vogelsang nel trattare fluidi viscosi: grazie al suo principio di funzionamento, una pompa a lobi rotativi raggiunge le sue massime prestazioni con prodotti ad alta viscosità, in quanto il fluido denso migliora la tenuta tra i lobi e la camera (effetto back flow). La possibilità di regolazione del flusso permette di vuotare in tempi rapidi le vasche, migliorando l’efficienza generale dell’impianto: è sufficiente aumentare la velocità di rotazione dei lobi per incrementare la portata oraria. È quindi possibile programmare con precisione i tempi di svuotamento delle vasche, anche in base alle specifiche necessità del momento. La pompa a lobi rotativi VX di Vogelsang prescelta per questo caso, è un modello volumetrico, rotante e senza contatto. Grazie ai lobi rotativi HiFlo privi di pulsazioni, offre un
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I vantaggi della serie VX in sintesi:
gli anni di tradizione nel campo dell’innovazione, intrapresa da Hugo Vogelsang nel 1929, partendo da una segheria
- ampia gamma di possibili configurazioni - accesso rapido al corpo pompa mediante smontaggio del coperchio
- assistenza e manutenzione in loco - autoadescante e insensibile al funzionamento a secco - alberi garantiti
livello di vibrazioni estremamente ridotto e prestazioni di pompaggio sempre uniformi. Il design esclusivo rende le pompe resistenti ai corpi estranei e al funzionamento a secco. L’adattamento della portata in misura proporzionale alla velocità, fa di queste pompe, una scelta efficiente per applicazioni su fluidi densi e di difficile movimentazione. Lobi HiFlo e InjectionSystem In condizioni di impiego così severe è importante che tutti i materiali siano di prima qualità. L’impiego di lobi a quattro ali di tipo HiFlo favorisce una riduzione delle pulsazioni, contribuendo ad allungare la durata delle condut-
I vantaggi dell’InjectionSystem in sintesi: - miglior rendimento volumetrico e maggiore capacità di aspirazione - minore sensibilità ai
corpi estranei - minori costi di esercizio e durata utile* notevolmente elevata * fino a 2,5 volte maggiore nelle prove sul campo
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VX by Vogelsang, the HiFlo performance on leachate
ture. Inoltre l’adozione di un albero molto robusto, ad alta resistenza, permette di contrastare efficacemente le flessioni, non trascurabili quando si lavora a queste pressioni. In questo particolare la Vogelsang è altamente specializzata, tanto da garantire i suoi alberi per cinque anni contro i rischi di rottura. Nelle pompe a lobi rotativi di tipo convenzionale i corpi estranei o i materiali solidi non penetrano immediatamente nella camera di pompaggio ma vi ruotano di fronte; ciò causa, di frequente, danni alla pompa e un'elevata usura delle punte dei lobi. L’innovativo InjectionSystem permette di immettere i corpi estranei direttamente nella camera di pompaggio; in questo modo vengono evitate le collisioni con le punte dei lobi. Viene inoltre aumentata la tenuta interna della pompa. I moduli dell’InjectionSystem possono essere facilmente adattati in loco, a seconda della direzione del flusso. Infinite applicazioni per reflui difficili Le possibili applicazioni delle pompe VX Vogelsang sono infinite: dal digestato ai prodotti abrasivi (come percolato e liquami contenenti sabbia) fino alle sospensioni organiche
The Castel Firmiano landfill near Bolzano is located about 650 meters above sea level in a limestone rich area, where temperatures can also be extremely cold in winter. It is a closed loop landfill, where leachate is collected in an underground 20 cubic meters tank before being conveyed to its final destination. It overcomes a 50-meter difference in height, flowing upwards on a hill and then downwards to the valley, covering a total distance of 4 Km. That was a challenging task commissioned to the company Vogelsang, which opted for its rotary lobe pumps as a solution to this requirement. Thanks to their self-priming capabilities (even when taking viscous media from underground tanks) and to their pulsantion-free feature, they are particularly suitable for handling liquids like leachate. The Castel Firmiano plant’s managing company approved the replacement of the existing pumps with the Vogelsang volumetric ones and two pumps of the series VX 136-70 Q have been installed on two parallel lines at ground level. The Vogelsang series VX 136 pumps — equipped with elastomer-coated rotary lobes — are a worldwide standard as to reliable and long-lasting pumping technologies in several sectors, in particular when pumping viscous and abrasive media. The self-priming feature of this series has helped to solve the difficulties in dealing with tanks at a depth of about 2.5 meters underground. The pumping chamber, purposedly designed with wide clear cavitations, is not sensitive to the presence of foreign matter, thus reducing the risk of blockages due to stones or similar matter as well as the need for replacing worn-out parts. As a matter of fact, the two Vogelsang VX rotary lobe pumps have required no extraordinary maintenance nor the replacement of worn-out parts for several years of continuous functioning. The efficiency of the Vogelsang pumps in pumping viscous media can be pointed out as the main feature. Thanks to its operating principle, a rotary lobe pump reaches its best performance with highly-viscous media, since they enhance the firmness between lobes and pumping chamber (back-flow effect). The Vogelsang VX rotary lobe pumps selected for this situation are non-contacting, rotating positive displacement pumps. Thanks to their pulsation-free running HiFlorotary lobes, they provide a very low level of vibrations and uniform pumping performance. The exclusive design makes the pumps resistant to both foreign matter and dry running. The speed proportional delivery rate makes these pumps an efficient choice for applications on highly viscous media.
negli spazi più ridotti. Specificamente studiate per essere adattabili in modo semplice ai sistemi esistenti, sono azionate, in base alle necessità applicative, da un’ampia selezione di motori: a combustione, idraulici ed elettrici in varie versioni, oppure azionati da un motoriduttore o, in modalità “salvaspazio”, da una cinghia con motore elettrico piggyL’innovativo InjectionSystem permette back. Tutti i modelli possono essere di immettere i corpi estranei direttamente progettati in modo che le funzioni nella camera di pompaggio, evitando collisioni di controllo siano regolate da un convertitore di frequenza, così da con le punte dei lobi assicurare un funzionamento ottimale in ogni momento. Disponibili in quattro serie, ogni singola pompa altamente viscose e ad alto contenuto di maviene configurata in base a esigenze e appliteriale fibroso e solido. Grazie al passaggio licazioni specifiche; il rivestimento interno, il bero fino a 90 mm, anche le particelle più materiale dei lobi e il tipo di azionatore sono grandi possono transitare facilmente all'incaratteristiche definite per le specifiche delle terno della pompa senza arrecare danni. esigenze dell’impianto in cui verrà inserita e Queste pompe, dal design compatto, possono dei materiali da trattare. essere integrate in qualunque sistema, anche Aprile Giugno 2018
ABSTRACT
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Forza idraulica e stazioni prêt-à-porter Pompe ad alto rendimento con bassi consumi per il passaggio di corpi solidi e una stazione di purificazione dell’acqua, controllata in wi-fi: queste le novità di Xylem presentate a MCE 2108 Maria Angela Feliciello
el corso dell’ultima Mostra Convegno MCE 2018, biennale appuntamento dedicato a riscaldamento, condizionamento, refrigerazione, tecnica sanitaria, trattamento acqua, arredamento bagno e servizi termo-idrosanitari tenutasi a Milano lo scorso marzo, Xylem ha presentato due nuovi prodotti: una pompa N con girante adattativa e una stazione di purificazione dell’acqua.
N
La potenza delle forze idrauliche Flygt 3069 è una pompa N con girante adattiva con potenza tra 1,4 e 2,4 kW, estremamente compatta che, come campo operativo, sostituisce la Flygt 3068. Completamente riprogettata, la nuova 3069 presenta straordinarie capacità di antintasamento e di co-
stanza di prestazioni della idraulica N con girante adattiva. La configurazione idraulica (brevettata) di Flygt consiste in una girante opportunamente sagomata, accoppiata ad un diffusore dotato di una speciale scanalatura, che consente il passaggio di corpi solidi contenuti nel fluido pompato. La versione adattiva, particolarmente idonea per le pompe N di minori dimensioni e potenza, consente inoltre alla girante di sollevarsi temporaneamente dalla sua sede per favorire il passaggio di corpi solidi di dimensioni rilevanti; il ritorno della girante alla sua posizione iniziale è dovuto solo a forze idrauliche e non per mezzo di molle o altri meccanismi soggetti a inceppamento. La nuova configurazione permette di riAprile Giugno 2018
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A sinistra: la gamma completa di pompe Flygt. In basso: la stazione di purificazione dell’acqua HydroInfinity.
tiva, Flygt 3069 è disponibile con girante a vortice tipo D, con girante tipo F con dispositivo di taglio e nella versione trituratrice con girate di tipo M.
durre eventuali bloccaggi in maniera drastica, garantisce un’eccellente costanza di rendimento idraulico e un’ottimizzazione dei consumi energetici che, dai dati rilevati da prove sul campo, risultano inferiori di almeno il 10% a quelli di pompe di analoga potenza. Il prototipo di Flygt 3069 è stato testato per 5000 ore lavorative in una stazione di sollevamento fognario a Maio (VI) che, in precedenza, aveva sofferto di frequenti blocchi della pompa causati dalle grandi quantità di residui solidi contenuti nel refluo. Oltre le più rosee aspettative è stato il risultato della Aprile Giugno 2018
Soluzione prêt-à-porter Altra novità assoluta è HydroInfinity, una piccola e compatta stazione di purificazione dell'acqua per la disinfezione da agenti patogeni (E.coli, Salmonella, Legionella bacteria e Cryptosporidium) e per la riduzione di inquinanti subdoli (tracce di farmaci, prodotti chimici, tensioattivi) tramite filtrazione, UV e ozono. Questa tecnologia brevettata è in grado di ottenere acqua purificata da acqua contaminata, senza l'impiego di sostanze chimiche, consentendone il controllo anche via internet o wi-fi. HydoInfinity è, ad oggi, l'unica soluzione compatta che permette di avere istantaneamente acqua filtrata e disinfettata con pressione fino a 4,6 bar e portata fino a 50 l/min. La stazione può trattare acque provenienti da diverse fonti (serbatoi di raccolta e accumulo, sorgenti, pozzi, acque suHydroInfinity è l’unica soluzione perficiali, acquedotti) migliocompatta e istantanea acqua randone la qualità per varie filtrata-disinfettata con pressione fino applicazioni, sia residenziali (hotel, bar, ristoranti, asili, a 4,6 bar e portata fino a 50 l/min abitazioni) sia agricole (in fattorie di allevamento ridusperimentazione, che ha registrato la ce la possibilità di infezioni e mortalità totale assenza di bloccaggi (con un degli animali). HydroInfinity è la soludrastico abbattimento dei costi di mazione ideale per impieghi temporanei nutenzione), una riduzione del 10% e di emergenza quando non è possidei consumi elettrici (malgrado gli olbile accedere ad altre fonti idriche ed tre 10 avviamenti/giorno) e un increè proposta in due versioni: per applimento di flusso del 40%. cazioni residenziali e per applicazioni Oltre alla versione con girante N adatagricole.
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Sulla linea azzurra dell’eco-ricerca Gli impianti di trattamento concepiti, realizzati e gestiti da Depur Padana Acque si rivolgono a un’ampia platea di attori industriali, compreso il settore agroalimentare
Alberto Finotto
li specchi e le vie liquide che irrorano la Pianura Padana possono ben assurgere a simbolo della vocazione di DPA (Depur Padana Acque), valore aziendale specialistico che dal 1972 progetta e costruisce impianti di depurazione per scarichi industriali, con un accento specifico sul settore agroalimentare.
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Il know-how e l’impegno tecnologico di Depur Padana Acque trovano il proprio quartier generale nello stabilimento di Rovigo (più di 20.000 metri quadrati), dove si trovano gli impianti produttivi, gli uffici commerciali, l’area tecnica e di progettazione, il laboratorio di ricerca ed analisi e, a complemento virtuoso, un ampio e fornito Aprile Giugno 2018
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Dalla natura alla ricerca, lo spirito ambientale di Depur Padana Acque si basa sulla ricerca di soluzioni diversificate per le piccole e medie imprese.
La presenza di Depur Padana Acque alle maggiori fiere ambientali ha illustrato tecnologie impiantistiche d’avanguardia, tra cui i recenti moduli Ecosar ed Ecofil.
magazzino di ricambi e prodotti chimici. La progettazione e la realizzazione in seno a DPA si concentra sul trattamento degli scarichi industriali, con impianti di depurazione a funzionamento chimico-fisico o biologico. L’installazione e la gestione di questi impianti ha implementato, fino ad oggi, centinaia di imprese che hanno Aprile Giugno 2018
affidato il trattamento delle acque e dei fanghi di processo alle competenze di questa eccellenza del Nord-Est più ingegnoso e avanzato sul fronte ambientale. Trattamento in automatico Considerando gli impianti chimicofisici, lo stato dell’arte di Depur Pa-
dana Acque è rappresentato dai moduli della serie Ecosar, sintesi precipua della lunga esperienza DPA nel trattamento delle acque reflue da produzione industriale di piccola e media entità. Concepiti in versione monoblocco, con potenzialità da 300 a 1.200 l/h, questi impianti prevedono un funzionamento
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completamente automatico, seguendo un percorso che contempla un percorso in sette fasi progressive. In prima battuta, nell’impianto Ecosar le acque da depurare sono raccolte all’interno di una vasca di accumulo e omogeneizzazione. Da qui, mediante una stazione di sollevamento, confluiscono in uno scomparto di reazione (seconda fase) dove, sotto uno stretto controllo di pH, sono miscelate meccanicamente con i reagenti chimici depuranti contenuti in due serbatoi. La miscela fangosa che si genera nel corso della depurazione, defluisce successiva-
mentre le acque chiarificate che fuoriescono per Dal quartier generale di Rovigo, l’azienda troppopieno possono conprogetta e realizza dal 1972 impianti fluire direttamente allo di depurazione scarichi a funzionamento scarico (5), oppure, di necessità, all’interno della vachimico-fisico o biologico sca di ripresa (6) per l’invio successivo nella sede di un letto filtrante caricato con materiale mente nella sezione di sedimentazioinerte (7) per un finissaggio conclusivo ne dell’impianto (fase 3), dove si reaprima dello scarico. La tipologia lizza la netta separazione dei fanghi di Ecosar si applica a numerose fattispeprocesso dalle acque chiarificate. I fancie produttive, dai colorifici e dalle inghi che si accumulano sul fondo del dustrie grafiche alle produzioni codecantatore vengono estratti periodismetiche, fino alle vetrerie e alle camente (4) e inviati allo smaltimento,
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Nei 20.000 metri quadrati dello stabilimento di Rovigo sono contenuti i valori di ricerca DPA. Oltre alla progettazione di molteplici tipologie di impianti dedicati alla depurazione, si formulano prodotti chimici per il trattamento acque e fanghi. Le numerose opzioni DPA a disposizione dei clienti prevedono impianti dedicati, tra l’altro, al settore grafico e ceramico, per acque piovane che derivano dai piazzali di rottamazione e demolizione auto, e moduli per l’industria agroalimentare.
aziende meccaniche. La rimozione e l’abbattimento riguarda, tra l’altro, le torbidità, i materiali in sospensione e sedimentabili, e poi COD, metalli, tensioattivi e oli minerali. Fisica nell’autolavaggio Una serie di impianti progettata in dedica specifica per il trattamento delle acque contaminate in modo blando che provengono dal lavaggio esterno delle Aprile Giugno 2018
autovetture è identificata dalla linea Ecofil. In questi impianti, il ciclo di depurazione consiste essenzialmente in una prima filtrazione su letto a materiale inerte (costituito da quarzite selezionata, di diversa pezzatura) e, successivamente, dall’adsorbimento dei contaminanti su un letto a carboni attivi. A monte del processo, le acque devono essere preventivamente dissabbiate e disoleate. Nel merito delle op-
portunità di impiego del modulo Ecofil, la soluzione più razionale e consigliata dai tecnici DPA è quella di utilizzare questi impianti con un parziale riciclo. In questo caso, il filtro a quarzite è impiegato per trattare tutta l’acqua che proviene dal lavaggio, mentre quello a carboni attivi (dagli elevati costi di gestione) viene azionato per trattare esclusivamente l’acqua che si prevede di inviare allo scarico.
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Barriere coralline a rischio Le acque reflue che si riversano nella baia di Patong a Pukhet (la più grande isola della Thailandia), potrebbero uccidere le barriere coralline. Un gruppo di studiosi ha comunicato che la spiaggia di Patong è a rischio contaminazione e che potrebbe danneggiare la salute dell’ecosistema della barriera corallina, abitata in maggioranza da coralli molli. Una squadra guidata dal governatore di Phuket, Naraphat Plodthong, ha ispezionato le zone colpite dalla contaminazione impegnandosi a risolvere il problema il prima possibile. La perdita delle acque reflue è stata notata per la prima volta lo scorso 6 febbraio dalle popolazioni locali: l’acqua marina era diventata nera, con sedimenti fini che galleggiavano sulla superficie ed emanava un cattivo odore. Vipawee Dummee, docente presso la facoltà di tecnologia e ambiente dell’Università Prince of Songkla, ha dichiarato che vaste aree delle barriere coralline di Patong sono state danneggiate a seguito di una prolungata esposizione all'inquinamento.
Italia da multare L’Italia rischia di essere multata dall’Unione europea. A quanto pare il nostro Paese, a causa del suo constante inadempimento, non si è conformato alla sentenza emanata dalla Corte nel 2012 e rischia ora di pagare una multa del valore di 347mila euro al giorno. Nel 2009 la Commissione europea aveva già avviato una procedura d’infrazione contro l’Italia, venuta meno agli obblighi discendenti dalla direttiva. La direttiva europea 91/271 riguarda la raccolta, il trattamento e lo scarico delle acque reflue urbane, nonché il
trattamento e lo scarico di quelle originate da alcuni settori industriali; secondo la direttiva, ogni città che conta almeno i 15 mila abitanti, deve avere reti fognarie per le acque reflue urbane che devono essere sottoposte, prima dello scarico, ad un trattamento secondario (trattamento biologico). L’Italia, così come tutti gli Stati membri, avrebbe dovuto mettersi in regola entro il 31 dicembre del 2000. A seguito di nuove verifiche, la Commissione si è nuovamente rivolta alla Corte, questa volta per far condannare l’Italia al pagamento di sanzioni pecuniarie. La decisione finale spetterà alla Corte di giustizia dell'UE. Aprile Giugno 2018
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A cura di Eliana Puccio
Risorse idriche La Giunta regionale della Sardegna ha approvato la delibera di modifica alla direttiva del 2008 riguardante il riciclaggio delle acque reflue. Ciò consente maggiori risparmi sulla risorsa idrica che può essere riutilizzata per l’irrigazione. In particolare, è eliminato l’obbligo di miscelare le acque depurate con
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quelle grezze provenienti da sistemi di accumulo (ad esempio dighe) per l’irrigazione delle colture destinate al consumo a crudo. Le modifiche apportate sono in linea con la normativa nazionale: restano infatti immutati i richiesti requisiti di qualità chimico-fisica e microbiologica dell’acqua in uscita dagli impianti di recupero.
Con l’eliminazione del vincolo della miscelazione è possibile garantire, in alcuni casi, un risparmio della risorsa idrica grezza, particolarmente necessario considerati i fenomeni di siccità che si sono recentemente accentuati in Sardegna, ovvero rendere maggiormente disponibili, per l'utilizzo diretto, i volumi idrici delle acque reflue depurate.
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L’acqua, bene da garantire Quasi 2 miliardi di persone vivono in aree con gravi carenze idriche e nel 2050 questo numero sfiorerà i 3 miliardi. I dati
Sicurezza idrica Dodici capi di stato, 60 ministri e migliaia di esperti in rappresentanza di 172 paesi si sono riuniti a Brasilia per l'ottava edizione del World Water Forum. Al centro del summit brasiliano c'è stato
il tema della consapevolezza politica e della mobilitazione dei decision-maker sulla gestione delle risorse idriche a livello mondiale. L’obiettivo principale è quello di garantire a tutti, entro il 2030, l’utilizzo di acque potabili e la possibilità di accesso ai servizi igienico-sanitari, riducendo così le diffuse crisi idriche che riguardano quasi il 40% della popolazione mondiale. Le zone più colpite sono l’Asia, l’Africa Subsahariana,
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pubblicati dall’Unesco fanno riflettere sul fabbisogno di acqua nel nostro pianeta che, al netto di vecchie tecnologie e sprechi, non è in grado di garantire a tutti un democratico utilizzo delle risorse idriche. Frost & Sullivan - società californiana che si occupa di consulenza sulle strategie aziendali - stima che entro il 2030 il fabbisogno idrico aumenterà fino al 40 per cento. Per questo si stanno tenendo d’occhio quattro soluzioni da applicare a livello
l’America Latina e la zona caraibica con gravi conseguenze soprattutto per quel che riguarda il numero di decessi infantili dovuti ad acque contaminate e livelli di igiene praticamente nulli.
industriale. La prima è la disinfezione UV per la decontaminazione attraverso l’inattivazione dei microorganismi. La seconda prevede la decentralizzazione attraverso container esterni che si integrano alla rete idrica centralizzata. La terza è una membrana di bioreattori che si attivano al passaggio dei liquidi nel trattamento di acque reflue e falde acquifere. L’ultima è l'idrolisi termica che favorisce il recupero dei nutrienti riducendo la disidratazione.
Nella Dichiarazione di sostenibilità, firmata dai ministeri di oltre 100 paesi, si è sottolineato come le politiche idriche già in atto non sono sufficienti per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile previsti dalle Nazioni Unite. La soluzione proposta, per velocizzare lo sviluppo di nuove tecnologie per una sostenibilità idrica migliore a livello globale, è quella di promuovere delle alleanze all'interno della comunità idrica
attraverso i responsabili di alto livello, con il fine di attuare riforme e innovazioni finanziare efficaci. Al tempo stesso, gli enti locali e statali attraverso dichiarazioni ufficiali congiunte - si sono impegnati affinché la politica ponga una maggiore attenzione nello sviluppo e nella promulgazione di leggi atte a rendere sostenibile l’utilizzo idrico, agendo sia a livello nazionale che a livello locale, attraverso una migliore gestione delle reti. Aprile Giugno 2018
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Leca LCM, l’argilla a sostegno dell’ambiente Laterlite, azienda produttrice di argilla espansa, ha lanciato Leca LCM, soluzione innovativa per la copertura delle vasche liquami. L’attività zootecnica intensiva è, infatti, fonte di emissioni in atmosfera di gas a effetto serra e inquinanti. Le normative in vigore (Direttiva IPPC 2010/75/UE e Autorizzazione Integrata Ambientale, DLgs n.152 del 3 aprile 2006 e Autorizzazione alle emissioni, Direttiva 2008/50/CE “Relativa alla qualità dell’aria ambiente per un’aria più pulita in Europa”) hanno l’obiettivo di promuovere l’adozione di strategie per ridurre l’impatto ambientale delle deiezioni zootecniche in tutte le sue fasi di gestione, dall’escrezione allo stoccaggio, trattamento fino alla distribuzione in campo. Le emissioni di interesse e impatto ambientale sono l’ammoniaca, il protossido di azoto e il metano che vengono liberamente e ampiamente rilasciati in atmosfera con forti impatti negativi per l’ambiente. Come funziona Leca LCM? Viene posata galleggiante nello spessore di circa 15 cm sulla superficie del liquame/digestato, costituisce un filtro meccanico e biologico che Aprile Giugno 2018
ostacola meccanicamente la fuoriuscita degli inquinanti e gas serra dalla vasca. Inoltre, favorisce la trasformazione degli inquinanti in composti più semplici e meno impattanti sull’ambiente, grazie alla presenza di un biofilm batterico di azotoriduttori e azotofissatori che si sviluppa sulla superficie porosa di ogni singolo granulo. Leca LCM, come tutte le soluzioni Laterlite a base di argilla espansa, è un prodotto leggero: i granuli, di pezzatura
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10- 20 mm, pesano in mucchio circa 330 kg/m3. È resistente al gelo e disgelo, è inalterabile nel tempo e riusabile interamente, è eco biocompatibile e incombustibile (certificato Euroclasse A1 di reazione al fuoco), infine è a ridotto assorbimento (il prodotto subisce uno specifico trattamento per aumentare le caratteristiche di “idrofobicità” dell’argilla espansa). L’utilizzo di Leca LCM è sicuro e vantaggioso per i seguenti motivi: facilità di messa in opera (si posa con pompaggio pneumatico e la produttività può raggiungere i 40 m3/h fino a quasi 80 m di distanza dal punto di pompaggio), veloce ricopertura della vasca, buon comportamento alle differenti temperature (gelo o caldo intenso), ininfluente nelle fasi di carico/scarico liquami, ridotta usura, materiale naturale ed ecologico, certificato Anab-Icea per la Bioedilizia. Leca LCM viene fornita tramite mezzi cisternati con pompaggio pneumatico, quindi applicata per galleggiamento
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sulle superfici delle vasche o delle strutture di contenimento di liquami o di digestato. Per una corretta progettazione e gestione dell’applicazione, Laterlite fornisce un utile manuale d’uso per la corretta posa e manutenzione nel tempo della copertura, cos come è sempre attivo il servizio di Assistenza Tecnica. Aprile Giugno 2018
LECA LCM, the environmentally-friendly clay The Expanded Clay producer Laterlite has launched Leca LCM, an innovative solution of covers for sludge storage tanks. In fact, livestock activities entail harmful emissions of greenhouse gases and pollutants into the atmosphere. Current regulations (IPPC Directive 2010/75/EU and Integrated Environmental Authorization, the Italian Law 3 April 2006 n.152 Decree and Authorization on emissions, Directive 2008/50/EC on ambient air quality and cleaner air for Europe) aim at promoting strategies to reduce the environmental impact of all manure management phases, collection, housing, storage, treatment up to application. Large amounts of ammonia, nitrous oxide and methane emissions are released into the atmosphere and have strong negative impact on the environment. How does Leca LCM work? A floating layer of
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clay approx. 15 cm thick is spread to completely cover the surface of the effluent and acts as a mechanical and organic filter able to reduce pollutants and greenhouse gas emissions. Moreover, it facilitates the transformation of pollutants into simpler and environmentally friendly substances thanks to a bacterial biofilm that develops on granules porous surface. Leca LCM, like all Expanded Clay Laterlite products, is a lightweight aggregate: granules come in a range size 10-20 mm and their density is about 330 Kg/m3. It is resistant to freeze-thaw cycles, it is stable non-deformable and retains its properties unaltered over time. It is non-combustible, environment-friendly (Euroclass fire rating A1) and features low water absorption (the product is subjected to a specific treatment in order to enhance the hydrophobic proper-
ties of the expanded clay). The use of Leca LCM is safe and convenient thanks to the following advantages: easy installation (performed through pneumatic pumping. Productivity can reach 40 m3/h up to even about 80 meters far from pumping point), quick tank covering, good performance under various temperatures (bitter cold or extremely hot), no impact during effluent loading/discharge, durable, natural, respectful for the environment, certified by ANAB-ICEA for use in sustainable construction. Leca LCM is supplied by means of tank-trucks fitted with pneumatic pumping and then applied through the spreading of a floating layer on the sludge storage tanks surfaces. To help a correct design and management of the application phase, Laterlite provides a useful instructions manual for the right installation of the cover and its maintenance over time. The technical customer support is also always available.
ABSTRACT
NEWS
Soluzioni e tecnologie per l’ambiente
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La novità liquida che ci cambierà la vita
Da oltre 10 anni l’esperienza avanzata di Air Liquide offre soluzioni per la purificazione del biogas. La tecnologia a membrane di separazione del CO2 consente l’iniezione diretta nelle reti del gas naturale Alberto Finotto
a 21a edizione di Ecomondo ha riservato molte sorprese di notevole interesse nei cinque settori espositivi individuati dagli organizzatori - Rifiuti e risorse, Biobased industry, Bonifica e grandi rischi, Acqua, Energia. Tra gli highlights consuntivi, va messo in primo piano, naturalmente, il tema del biometano secondo un dibattito completo ed esauriente svolto dai maggiori attori
L
industriali sul campo europeo: i prossimi step; le opportunità offerte da questo nuovo mercato; le iniziative del settore, tra le quali la Piattaforma Nazionale del Biometano, lanciata proprio nell’edizione 2016 della Fiera, con l’obiettivo di potenziare l’alleanza strategica con l’industria del gas naturale, considerando il biometano come punto di transizione fra energie rinnovabili ed energie tradizionali. Aprile Giugno 2018
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Air Liquide vanta attualmente 50 unità di purificazione del biogas e 60 stazioni di rifornimento a biometano (bio L-CNG) in tutta Europa.
Già nella bio-tradizione Con una capacità installata di 160.000 m3/ora, Air Liquide è tra i principali attori mondiali nella fornitura di tecnologie per la purificazione del biogas ed ha progettato e implementato in tutto il mondo circa 50 unità di purificazione del biogas a biometano per iniettarlo nelle reti del gas naturale e 60 stazioni di rifornimento biometano (bio L-CNG) in Europa. L’azienda ha Aprile Giugno 2018
metano, alla liquefazione, alla distribuzione, alle stazioni di rifornimento del biometano (bio LNG, bio CNG) ad uso autotrazione. La partecipazione a Ecomondo con uno spazio concettuale illustrativo della propria ricerca avanzata, ha costituito dunque l’occasione per mostrare e condividere le competenze acquisite da Air Liquide nel settore, e confrontarsi con i principali player internazionali.
Con l’adesione al Consorzio Italiano Biogas Air Liquide è in prima linea nella spinta allo sviluppo nazionale del biometano infatti sviluppato tecnologie e competenze che coprono l'intera catena del valore del biometano: dall’upgrading del biogas alla purificazione del bio-
Un progetto circolare “Sviluppare il mix energetico di domani è un obiettivo primario per Air Liquide, che da anni pone tra i suoi programmi prioritari lo sviluppo delle energie sostenibili ed è impegnata a contribuire all’obiettivo comunitario che mira al raggiungi-
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Protagonista mondiale nei gas, nelle tecnologie e nei servizi per l’industria e la sanità, Air Liquide oggi è presente in 80 paesi, con 67.000 dipendenti per oltre tre milioni di clienti e pazienti.
mento, entro il 2020, del 10% di energia rinnovabile nel settore dei trasporti. - ha dichiarato Dante Di Lauro, Biogas Proposal Manager di Air Liquide Italia - In particolare, l’attività di purificazione e valorizzazione del biogas è un esempio molto promettente di economia circolare, che aiuta a ridurre le emissioni di gas serra e che potrebbe contribuire a soluzioni per il trasporto ad emissioni zero del futuro. In Italia, Air Liquide ha aderito al Consorzio Italiano Biogas, condividendone le linee guida che mirano ad un pieno sviluppo delle potenzialità del biometano nel Paese. “La partecipazione a Ecomondo costituisce dunque un’occasione importante di confronto e di condivisione delle più avanzate tecnologie del settore, nonché un luogo privilegiato di incontro con i principali attori sul campo”. Puro a ogni latitudine Il biogas viene prodotto durante il trattamento dei rifiuti (agricoli, domestici ed industriali). La tecnologia di purificazione del biogas si basa sull'uso di membrane in polimero brevettate prodotte da Air Liquide. Questo sistema che consente notevoli prestazioni separa i componenti del biogas e ge-
Gas for Vehicles). Il biometano di alta quaLa capacità di elaborazione del biogas lità prodotto dalla tecgrezzo da parte dei moduli standard nologia Air Liquide vanta 3 purezze dal 96,5 al 99%, Air Liquide vanno da 100 a 1.500 Nm /h con vantaggi evidenti veicolati da un prodotto di tale pregio. Una qualità così elenera un biometano che può essere vata, oltre ad essere idonea, come si iniettato nella rete del gas naturale. diceva sopra, all’inserimento nella Usato come carburante nei veicoli, il rete gas metano, consente alte perbiogas naturale o biometano viene formance energetiche ed ambientali chiamato anche bio-NGV (Natural Aprile Giugno 2018
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63 Dalle tecnologie più avanzate (come le membrane di separazione CO2) le soluzioni Air Liquide servono anche unità di elaborazione di biogas con capacità di trasformazione da un centinaio a diverse migliaia di m3/ora.
A partire dalla digestione anaerobica, in forma liquida, il biometano è facilmente trasportabile al punto di utilizzo.
che nessun’altra utility è in grado di assicurare ( a eccezione dell’energia elettrica). La liquefazione del biometano, inoltre, apre nuove strade alle modalità Aprile Giugno 2018
di stoccaggio, laddove siano presenti vincoli logistici dovuti all’assenza di una rete di distribuzione (in forma liquida, infatti, il biometano è facilmente trasportabile fino alla sede di
impiego. Sotto questo profilo, Air Liquide offre un range di servizi legati proprio alle biogas solution. La formazione, ad esempio, sulle operazioni di routine e di manutenzione
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I moduli di depurazione Air Liquide separano metano e diossido di carbonio attraverso un processo che utilizza membrane polimeriche a fibra cava.
Dal flusso del biometano si alimentano utenze domestiche e industriali, fino all’impiego come combustibile e all’ottenimento di bioidrogeno.
(più speciali sessioni sulla sicurezza in aggiunta ai moduli standard). In secondo luogo, gli interventi di supervisione e regolazione dei parametri di lavoro dell’unità di purificazione, per ottimizzare la produzione di biometano, riducendo al contempo i co-
sti operativi. Di seguito, i servizi Air Liquide prevedono la manutenzione preventiva (con la sostituzione di elementi soggetti ad usura). Per finire, un repertorio di parti di ricambio essenziali (direttamente consegnate nella sede dell’impianto) e un’assi-
stenza tecnica 24 ore su 24 per sette giorni alla settimana (via hotline e servizio di pronto intervento). Oggi le soluzioni “chiavi in mano” di Air Liquide riguardano esigenze di purificazione, iniezione, distillazione criogenica e liquefazione del biogas. Aprile Giugno 2018
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Il latte si trasforma (anche) in packaging
83%
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CASE HISTORY
Da rifiuto a risorsa green: così un progetto italiano trasformerà, in soli 18 mesi, gli scarti caseari in imballaggio sostenibile, biodegradabile e compostabile al 100% Maria Angela Feliciello
a definizione di bioplastica si applica ai prodotti che, a fine vita, garantiscono la loro riciclabilità organica certificata nei diversi ambienti (compostaggio, digestione anaerobica, suolo). L’uso di materie prime rinnovabili (meglio se provenienti da sottoprodotti e scarti) è parte integrante di una bioplastica, ma non sufficiente; queste infatti sono utilizzate anche
L
per la produzione di polimeri tradizionali quale, ad esempio, il polietilene verde o “plastica vegetale”che, a fine vita, si comporta come la materia proveniente da fonte fossile e non presenta dunque caratteristiche di biodegradabilità e compostabilità. Grazie quindi alle loro preziose caratteristiche di biodegradabilità e compostabilità, le bioplastiche sono largamente utilizzate: dalla
è la percentuale dei rifiuti in plastica censiti nei mari italiani
100% il grado di biodegradabilità e compostabilità delle bioplastiche
18 mesi il periodo necessario per trasformare uno scarto caseario in risorsa organica certificata
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23% l’abbattimento di costo ottenuto per la produzione del biopolimero
1% la percentuale di bioplastiche sul totale delle plastiche prodotte ogni anno in Europa
50% l’incremento di produzione bioplastiche in Europa prevista al 2021
6,1 milioni di tonnellate di bioplastica, la stima di crescita in Europa al 2021
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CASE HISTORY
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raccolta del Forsu (frazione organica dei rifiuti), alle buste asporto merci o ancora, per piatti, bicchieri e posate usa e getta. Ma non solo. Le bioplastiche sono utilizzate anche per produrre imballaggi e nel settore dell’igiene mentre, in agricoltura i film pacciamanti biodegradabili permettono di evitare i costi della raccolta e del successivo smaltimento di teli tradizionali non biodegradabili. Il loro utilizzo quindi contribuisce a ridurre (se non evitare completamente) i costi di smaltimento, favorendo la commercializzazione di compost di qualità da parte dei compostatori.
Missione bio imballaggi Con queste premesse è nato recentemente il progetto Biocosì, presentato da Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) il 5 febbraio scorso nella Giornata contro lo spreco alimentare, voluta dal Ministro dell’Ambiente. Biocosì - acronimo complesso che fa riferimento a tecnologie e processi innovativi per la produzione di imballaggi al 100% biodegradabili e compostabili per un’industria sostenibile, economica/circolare ed intelligente - si prefigge di utilizzare le acque reflue della filiera casearia, per produrre bioplastica destinata a imballaggi e packaging per la conservazione degli alimenti (come vaschette per i formaggi o bottiglie per il latte), prodotti che saranno biodegradabili e compostabili al 100%. Sviluppato da Enea in collaborazione con la start-up pugliese EggPlant, il progetto trasformerà in 18 mesi i rifiuti caseari in risorse, realizzando un packaging sostenibile e inserendo materiali biodegradabili nelle linee produttive. Due le innovazioni previste dal progetto. Una riguarda il processo di separazione a mem-
brana sviluppato da Enea nel Centro Ricerche di Brindisi, per il frazionamento del siero di latte grazie al quale è stato possibile recuperare sieroproteine/peptidi, lattosio e sali minerali ed infine un’acqua ultrapura. I risultati ottenuti evidenziano come i microrganismi scelti siano in grado di utilizzare gli
Una risorsa innovativa La bioplastica è un nuovo tipo di plastica, derivata da materie prime rinnovabili o da scarti dell’industria agroalimentare, la cui caratteristica è di essere biodegradabile e compostabile nel fine vita. Ad esempio, l’utilizzo
di omogenati di frutta e/o verdura provenienti da scarto di prodotti destinati al consumo fresco e/o alla trasformazione industriale, consente di trasformare tali rifiuti ad alto impatto ambientale in materie prime per ulteriori processi di trasformazione biotecnologici. Aprile Giugno 2018
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In questa pagina: impianti di separazione a membrana.
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zuccheri residui del siero, trasformandoli in in polimero plastico: lo scarto viene in talmodo rivalutato e convertito in un nuovo materiale a minor impatto ambientale. Contrariamente alla plastica tradizionale, il polimero mantiene la biodegradabilità e può essere demolito e assimilato da numerosi microrganismi presenti nell’ambiente, che lo riutilizzano come fonte di nutrienti.
la percentuale in più di manufatti in bioplastica prodotti in Italia nel 2015
10%
Au lait L'altra novità, che nasce dalla collaborazione EggPlant-Enea, riguarda la produzione di bioplastica biodegradabile e bioderivata dal lattosio estratto dai reflui, che permette la totale valorizzazione dei rifiuti della filiera agro-alimentare, con benefici anche in termini di riduzione degli inquinanti dell’industria casearia e di impatto della plastica nell’ambiente. Secondo studi condotti da Enea, l’83% dei rifiuti in plastica censiti nei mari italiani è costituito proprio da packaging, per lo più di plastica usa e getta. Come ha spiegato Valerio Miceli della divisione Biotecnologie e Agroindustria di Enea: “Questa innovazione, ispirata ai principi dell'economia circolare con l'obiettivo 'zero rifiuti a fine processo', risponde non solo ad
La biodegradabilità è la potenzialità delle sostanze e dei materiali di essere trasformati, grazie all’attività dei microrganismi, in humus, acqua e anidride carbonica. Un manufatto compostabile può essere recuperato mediante riciclaggio organico, che comprende Aprile Giugno 2018
il compostaggio industriale la digestione anaerobica. Così la bioplastica ritorna in natura sotto forma di prezioso compost, utile per la fertilità del suolo. Oggi, grazie alle nuove normative in tema ambientale e di gestione dei rifiuti, la produzione di imballaggi in bioplastica è in continua crescita.
l’incremento di fatturato, pari a 475 milioni di euro, relativo all’industria della bioplastica in Italia nel 2015
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esigenze di natura etica e ambientale ma anche economiche, legate ai costi elevati dello smaltimento dei reflui caseari, consentendo inoltre di tagliare di circa il 23% il costo unitario di produzione del biopolimero. Questa proposta può rappresentare anche una fonte di ricchezza integrativa in termini
milioni sono le tonnellate di cibo prodotto in eccedenza (16% dei consumi annui) in Italia, ogni anno. Si spreca il 35% dei prodotti freschi (latticini, carne, pesce), il 19% del pane e il 16% di frutta e verdura. Lo spreco di cibo nel nostro Paese determina una perdita di 1226 milioni di m3 l’anno di acqua, pari al 2,5% dell’intera portata annua del fiume Po.
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In pagina. sotto: frazioni estratte dal siero di latte.
40% il settore degli imballaggi è al primo posto per l’utlizzo delle bioplastiche
22% l’impiego di bioplastiche nell settore dei beni di consumo
14% la percentuale di questo materiale utlizzato nei settori automobilistico e trasporti
13% la percentuale che vede l’impiego delle bioplastiche nel mondo delle costruzioni
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Esempio di biocomposito realizzabile a partire dal lattosio estratto dai reflui.
di redditività per le stesse aziende casearie, per gli stakeholder operanti in filiera e per le PMI innovative che mirano ad aumentare la competitività attraverso la diversificazione dell’offerta di prodotto”. Un progetto rivoluzionario grazie al quale un refluo (particolarmente inquinante come quello caseario) non verrebbe più conferito come rifiuto (con relativo costo) ma rappresenterebbe una preziosa risorsa ecosostenibile. Sviluppato nell’ambito del bando della regione Puglia Innonetwork e finanziato con 1,4 milioni di euro dal Programma Operativo Regionale POR-FESR 2014-2020, il progetto Biocosì vede tra i partner anche l’Università di Bari e le aziende CSQA, RL Engineering, Caseificio Colli Pugliesi, Compost Natura e la Rete di Laboratori Pubblici di Ricerca Microtronic, coordinata dall’Istituto di Fotonica e Nanotecnologie del CNR. Il futuro è nelle bioplastiche Attualmente, le bioplastiche rappresentano solo l’1% delle plastiche prodotte ogni anno in Europa (per un totale di 300 milioni di tonnellate), ma, come risulta dagli ultimi dati raccolti da European Bioplastics (associazione europea della filiera delle bioplastiche) a fronte di una domanda in aumento e nuovi sbocchi di mercato, anche la capacità di produzione mondiale è destinata a crescere, con una stima del 50% nel medio termine, passando da 4,2 milioni di tonnellate del 2016 a 6,1 milioni di tonnellate nel 2021. I settori di applicazione delle bioplastiche
sono diversi: si va dal packaging ai prodotti per il catering, dall’agricoltura ai giocattoli e ai tessuti. Il settore degli imballaggi rappresenta il più grande campo di applicazione delle bioplastiche, con quasi il 40% (1,6 milioni di tonnellate) del totale del mercato nel 2016. La diffusione di questi materiali aumenta anche in altri settori, tra cui beni di consumo (22%), settore automobilistico e trasporti (14%) e costruzioni (13%). Anche per l’industria italiana il trend è positivo; secondo uno studio commissionato da Assobioplastiche (l’associazione che promuove la bioplastica come maSecondo i dati stimati da European Bioplastics teriale ad alto valore ecologico) a la capacità produttiva delle bioplastiche Plastic Consult, nel 2015 si è registrato un aumento del 25% dei mapasserà da una quota di 4,2 nufatti prodotti e un fatturato di 475 a 6,1 milioni di tonnellate milioni di euro (+10%). Aprile Giugno 2018
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Sentimento nazionale Recupero universale
Come si diventa benchmark di riferimento europeo per il trattamento e lo smaltimento di rifiuti? La risposta di Herambiente è rivelata dai numeri. 6,4 milioni di tonnellate di rifiuti trattati ogni anno, 91 impianti certificati, circa 1.400 operatori specializzati e una struttura commerciale dedicata. Il nuovo volo circolare? Si chiama Aliplast Alberto Finotto
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n principio fu il sodalizio. L’universo di Hera nasce da qui, dalla prima esperienza nazionale nel nostro Paese di una gestione di servizi ambientali su scala regionale. Nata nel 2002 dall'aggregazione di 11 aziende municipalizzate emiliano-romagnole, nel tempo Hera ha intrapreso un cammino di crescita continua ma equilibrata, incorporando nel Gruppo altre società attive negli stessi ambiti di gestione ecologica. Quotata in Borsa dal 2003, ha compiuto 15 anni il 1° novembre 2017 ed è oggi tra le maggiori multiutility nazionali, operativa prin-
I
cipalmente nei settori della gestione dei rifiuti, nei servizi idrici (acquedotti, fognature e depurazione) e nella distribuzione e vendita di utenze energetiche. Si aggiungono poi l'illuminazione pubblica e i servizi di telecomunicazione. Nel panorama dei servizi pubblici italiani, l’importanza fondamentale del Gruppo Hera è già nei numeri: quasi 9.000 dipendenti che soddisfano i bisogni di 4,4 milioni di cittadini in circa 350 comuni dell'Emilia-Romagna, del Friuli-Venezia Giulia, delle Marche, della Toscana e del Veneto.
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L’universo circolare sul territorio Nella dedica al trattamento dei rifiuti, dall’universo Hera si è distinta, nel 2009, la galassia Herambiente. Questa società rappresenta un’esperienza unica e di successo nel waste management partecipato che valica i confini nazionali. Infatti Herambiente, controllata per il 75% dalla stessa Hera, è partecipata per il restante 25% da Ambiente Arancione Cooperatief U.A., realtà finanziaria costituita in modo paritario dal fondo inglese 3i e da quello olandese Apg. Oggi le società che compongono Herambiente rivelano una competenza veicolata in un ambito vasto di tecnologie e di gestione dei rifiuti. Herambiente Servizi Industriali si occupa della gestione di rifiuti industriali e di servizi ambientali per le aziende. FEA è il gestore e manutentore dell’impianto di termovalorizzazione di rifiuti nella provincia di Bologna.
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Waste Recycling è la realtà dedicata a raccolta, stoccaggio, selezione, trattamento e smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, solidi e liquidi. ASA è deputata alla gestione della discarica per rifiuti speciali di Castelmaggiore (BO). Aliplast riguarda la raccolta, il riciclo e la rigenerazione di rifiuti plastici, con processo integrato di trasformazione dei rifiuti in prodotti riutilizzabili. Feronia gestisce invece la discarica per rifiuti non pericolosi di Finale Emilia (MO). Hestambiente è il cuore veneto del gruppo e si dedica agli impianti di termovalorizzazione di Trieste e Padova. Sviluppo Ambiente Toscana si è fatta carico della progettazione, realizzazione e gestione dell’impianto di termovalorizzazione di Firenze. Infine, Enomondo (con sede a faenza, RA) è la società che si occupa di impianti per la produzione di energia termica ed elettrica rinnovabile, attra-
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verso la termovalorizzazione di biomasse e la gestione di impianti di compostaggio. Una risposta alle imprese Il know-how e la dotazione impiantistica di Herambiente permettono quindi di rispondere in modo efficace e tempestivo alle richieste delle imprese e di un territorio che copre una vasta area del Centro-Nord Italia. Il Gruppo Herambiente, come si evince dalla propria multiforme composizione, è in grado di operare su tutte le tipologie di rifiuti, urbani e speciali, pericolosi e non, originati dalla raccolta urbana e dalle attività industriali e produttive, garantendone una gestione efficace e contribuendo alla tutela sanitaria e ambientale di un ampio territorio. In particolare, nell’ambito del trattamento dei rifiuti speciali industriali, Herambiente ha rafforzato la propria presenza costituendo la soAprile Giugno 2018
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cietà già menzionata Herambiente Servizi Industriali, dedicata esclusivamente a questo settore. In questo processo di potenziamento rientrano anche l’acquisizione della società Waste Recycling di Santa Croce sull’Arno (PI), un’eccellenza nella filiera del trattamento e recupero di rifiuti speciali, che a sua volta ha acquistato gli impianti di Pisa, della ex Teseco (attiva nello stesso settore), ampliando così la gamma dei servizi rivolti ad aziende di medie e grandi dimensioni. I servizi proposti da Herambiente Servizi Industriali comprendono anche l’attività di bonifica e risanamento ambientale dei siti contaminati, con tecnici a disposizione per seguire l’intero processo. Su tutto il territorio nazionale, infatti, questa società-divisione del Gruppo offre alle aziende un servizio “chiavi in mano”, che copre l’intera gestione dei rifiuti speciali: dalla movimentazione al ritiro, passando al trasporto e, infine, al recupero e allo smaltimento. Qualche numero? Herambiente Servizi Industriali gestisce ogni anno circa 900.000 tonnellate di rifiuti industriali, serve 600 grandi clienti a livello nazionale e 4.200 piccole e medie imprese fra Emilia-Romagna, Veneto, Toscana, Lombardia e Friuli-Venezia Giulia. A questo si aggiunge il valore di una struttura commerciale disponibile e organizzata, con sedi a Pisa, Padova, Ravenna e Bologna. Le soluzioni fornite aiutano le aziende servite a ottimizzare i processi interni riducendo impegni, costi e tempi e al contempo garantiscono totale tracciabilità e un unico sistema di report Aprile Giugno 2018
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centralizzato. Herambiente Servizi Industriali gestisce e mette a disposizione delle aziende, oltre al portafoglio impiantistico Herambiente, quattro piattaforme di stoccaggio autorizzate al trattamento di rifiuti pericolosi e non, situate a Padova, Ferrara, Ravenna e San Vito al Tagliamento. La società, inoltre, è in grado di operare velocemente in tutta la penisola avvalendosi di partner accreditati, che permettono
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di garantire continuità e qualità nell’erogazione del servizio. Grazie a questa rete, vengono effettuate la raccolta e la microraccolta, con mezzi autorizzati e certificati; servizi che, su richiesta e in base alle esigenze del cliente, prevedono anche il noleggio delle attrezzature necessarie alla raccolta e allo stoccaggio dei rifiuti, con un’ampia gamma di possibilità adattabili agli spazi aziendali. La qualità dei fornitori rappresenta il criterio di scelta costante nelle attività globali del Gruppo Herambiente: nel 2016 circa il 78% degli acquisti è stato realizzato rivolgendosi a fornitori in possesso della certificazione Iso 9001, il 60% da imprese con certificazione Iso 14001/Emas e oltre il 44% da imprese certificate Ohsas 18001. Virtù... polimerica Il Gruppo Herambiente, come si è ribadito diffusamente sopra, è da sempre un ambasciatore nazionale dello sviluppo di un modello di economia circolare e per questo negli anni gli
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investimenti sono stati finalizzati a favorire il riciclo e il recupero, con una conseguente riduzione dei conferimenti in discarica (extrema ratio del ciclo di gestione dei rifiuti). Su questo versante il progetto di maggior rilievo si è concretizzato nella recente acquisizione del Gruppo Aliplast, azienda di Ospedaletto di Istrana (TV) che in Italia è assurta allo status di realtà autorevole nella raccolta e nel riciclo di rifiuti di matrice plastica e nella loro successiva rigenerazione. Grazie a questo processo integrato, in Aliplast vengono prodotti film plastici e polimeri rigenerati. In questo senso, la società di Istrana è stata la prima azienda in Italia a raggiungere la piena integrazione lungo tutto il ciclo di vita della plastica. Il Gruppo Aliplast lavora oltre 80.000 tonnellate di materie plastiche all’anno e con l’acquisizione di questo nucleo di eccellenza Herambiente consolida la propria presenza sul mercato con un elemento distintivo, Aprile Giugno 2018
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unico e di appartenenza specifica all’economia circolare, offrendo ai propri clienti soluzioni affidabili e integrate, in grado oggi di completare e chiudere il virtuale cerchio della sostenibilità (dal ritiro e recupero dei rifiuti plastici derivanti dagli scarti e dagli sfridi di produzione fino alla rigenerazione di nuovi prodotti plastici). Anche qui, ci soccorrono i numeri di una grande scommessa. Aliplast oggi conta su nove società controllate (di cui tre all’estero), per 115 milioni di fatturato globale, oltre mille clienti e 350 dipendenti.
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EUROINFORMATICA
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Rifiuti sotto controllo con un Torna a Milano, l’8 maggio, il convegno dedicato alle aziende della GDO e GDS ma con una novità: si rivolge a tutte le grandi aziende multilocalizzate. La gestione dei rifiuti diventa semplice e puntuale grazie a un software che controlla tutto il ciclo ambientale, dallo stoccaggio alla fatturazione, dal magazzino fino agli adempimenti di legge Maria Angela Feliciello
er il quarto anno consecutivo, Euroinformatica organizza, in collaborazione con Hyper Edizioni, il convegno “La gestione organizzata e coordinata dei rifiuti in azienda” dedicato al settore GDO (grande distribuzione organizzata) e GDS (grande distribuzione specializzata), ma esteso alle aziende medio-grandi che producono rifiuti e che si caratterizzano per avere organizzazioni complesse in sedi diverse. L’evento 2018, che si svolge a Milano, martedì 8 maggio, è stato organizzato per soddisfare le esigenze informative delle figure di responsabilità (delegati, legali e dirigenti) e di tutti i soggetti operativi nella gestione dei rifiuti in azienda. Responsabilità e corretta organizza-
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zione sono i fili conduttori della giornata che si svolge con due sessioni: • una mattutina, in cui approfondire le problematiche connesse ai temi dei compiti, deleghe e responsabilità, introducendo la figura dell’Esperto Sistema Rifiuti (ESR): nuova figura professionale di coordinamento delle varie attività/conoscenze che, grazie a una visione globale della materia, può contribuire ad ottenere una gestione ottimale dei rifiuti. Tra i relatori, l’avvocato Daniele Carissimi, specializzato nel diritto amministrativo ed ambientale; • una pomeridiana, in cui dar conto delle novità in materia sugli adempimenti e relative responsabilità, dando spazio ad incontri one-to-one; relatore, il
dottor Paolo Pipere, consulente di diritto e gestione ambientale d’impresa. Esempi di corretta gestione organizzata in azienda e per l’azienda, saranno presentati da Rete Ferroviaria Italiana e Gruppo Benfante. Innovativi da più di 25 anni Fondata nel 1989, Euroinformatica è uno dei principali player nel settore dei gestionali per l’ambiente. I valori sui quali si fonda sono la ricerca e sviluppo, la sostenibilità e l’attenzione alle persone. Evoluzione è la parola chiave che muove tutto il processo produttivo di Euroinformatica: nel 2005 nasce infatti Atlantide, la prima piattaforma web per la gestione dei rifiuti dal punto di vista commerAprile Giugno 2018
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EUROINFORMATICA
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sistema web&cloud
ciale, logistico, industriale e normativo. Oggi Atlantide DS.8 è la versione più evoluta: un sistema Web&Cloud, performante e flessibile; veloce e dinamico; organizzato e intuitivo; affidabile e intelligente; scalabile e in grado di crescere in base alle esigenze e alle ne-
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cessità di chi lo utilizza. Uno strumento semplice, completo e modulare per produttori, impianti, trasportatori, intermediari e studi di consulenza ambientale; fondamentale per la Green Economy e l’industria 4.0. Ma, come sostiene Massimo Van-
nucchi, fondatore e attualmente CEO di Euroinformatica, l’azienda è anche cultura per l’ambiente. Consapevole dell’importanza della formazione, sostiene la ricerca universitaria attraverso l’erogazione di borse di studio volte allo sviluppo di progetti ecosostenibili: da gennaio 2018 ne stanno beneficiando due studenti del Santa Chiara Fab Lab dell’Università di Siena. Il loro progetto porterà alla realizzazione di un prototipo di gioco educativo interattivo e tecnologico, rivolto ai bambini delle scuole secondarie di primo grado; prototipo che verrà poi portato in altri istituti scolastici, per una esperienza di laboratorio formativo ambientale. L’organizzazione di convegni e seminari con la partecipazione di relatori qualificati in ambito normativo e ambientale, è un’altra delle attività Euroinformatica. Un investimento economico rilevante (gli eventi sono offerti in maniera gratuita) ma sostenuto per coltivare relazioni e contribuire ad accrescere la cultura ambientale attraverso la conoscenza della normativa e delle problematiche legate alla gestione dei rifiuti. Infine, ma non meno importante, è la presenza di Euroinformatica a fianco di Dynamo Camp. Oltre a donazioni dirette, in qualità di “Ambasciatore” Euroinformatica promuove attività finalizzate alla raccolta di fondi a sostegno di questa Onlus che, attraverso una struttura specializzata, offre a bambini affetti da gravi malattie, gratuitamente, un periodo di svago e divertimento per contribuire a sviluppare in loro la fiducia nelle proprie capacità e nel proprio potenziale.
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Italia, sempre più sostenibile Secondo recenti studi, sono circa il 40% nel nostro Paese le aziende che fanno della sostenibilità un elemento strategico e di crescita. Un network di 200 di studenti universitari coordinato da Koinética ha realizzato il progetto “La Mappa della Sostenibilità”. Per essere inserite nella Mappa, le imprese dovranno disporre di almeno sei strumenti, due per ciascuna delle aree indicate. CSRnatives hanno preso in esame le imprese regione per regione con un’analisi desk degli strumenti. Queste potranno anche autocandidarsi e chiedere l’inseri-
Dagli scarti dei latticini… al carburante per l’aviazione Un gruppo di ricercatori dell'Università di Tubinga, in Germania, guidati dal professor Lars Angenent, ha sviluppato un processo biologico che consente la conversione del siero acido, scarto dell’industria casearia, in un sottoprodotto utile alla produzione di carburante senza l'uso di sostanze chimiche aggiuntive.
mento nella mappa: la piattaforma. La fase di analisi si concluderà a fine settembre 2018 e sarà realizzata la prima Mappa della sostenibilità, una rappresentazione visiva della presenza di imprese sostenibili nelle
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diverse regioni italiane, che consentirà di riconoscere le aree in cui sono concentrate le zone dove è necessario intervenire maggiormente per sviluppare la cultura della sostenibilità. Verrà presentata il 2 ottobre 2018 a Milano, all’Università Bocconi.
I ricercatori hanno utilizzato colture di microbiomi simili a quelle nell'intestino umano per dar vita a una sostanza oleosa che espelle i batteri. Tale sostanza può essere utilizzata nei mangimi per animali o, dopo un ulteriore raffinamento, come carburante per gli aeroplani. Ogni litro di latte che entra nei prodotti lattiero-caseari, come la ricotta, i formaggi freschi o lo yogurt, produce due litri di acque reflue. L’acqua di scarico, chiamata "siero acido", non può essere somministrata agli animali in grandi quantità a causa della sua acidità. Ricco di materiale organico (come il lattosio), il siero acido deve essere trattato o trasportato alle fattorie per essere utilizzato come fertilizzante per la terra.
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A cura di Eliana Puccio
UE, nuove regole sui rifiuti Gli ambasciatori UE hanno approvato un accordo provvisorio sulle quattro proposte legislative del ‘pacchetto rifiuti’. L’intesa con il Parlamento europeo era stata raggiunta il 18 dicembre 2017. Il ‘pacchetto rifiuti’ favorirà un maggiore riciclaggio contribuendo allo sviluppo di un'economia circolare e prevede miglioramenti per quanto riguarda la gestione dei rifiuti e il riutilizzo del materiale di valore presente in essi. In particolare, le nuove regole fissano degli obiettivi giuridicamente vincolanti per il riciclaggio di rifiuti e per la diminuzione del numero di discariche a scadenze precise. Entro il 31 dicembre 2023, gli Stati membri dovranno garantire la raccolta differenziata o il riciclo alla fonte dei rifiuti di materiali organici, oltre al sistema di raccolta differenziata (già attivo per carta e cartone, vetro, metalli e plastica) mentre, entro il 1° gennaio 2025, dovranno separare dai rifiuti urbani i rifiuti tessili e quelli pericolosi. Inoltre, Il pacchetto definisce requisiti minimi applicabili a tutti i regimi di responsabilità estesa del produttore. I produttori che sono soggetti a tali norme saranno responsabili della gestione della fase del ciclo di vita in cui il loro Aprile Giugno 2018
prodotto diventa un rifiuto e dovranno pagare un contributo finanziario. Il collocamento in discarica di rifiuti causa l’inquinamento delle acque superficiali, delle acque freatiche, del suolo e dell’atmosfera. La legislazione contiene pertanto un obiettivo specifico di riduzione del numero di discariche. Gli Stati membri si adoperano per garantire che, entro il 2030, tutti i rifiuti idonei al riciclaggio o al recupero di altro tipo (in particolare i rifiuti urbani), non siano ammessi in discarica, con l’unica eccezione dei rifiuti per i quali il collocamento in discarica produca il miglior risultato ambientale. Inoltre, entro il 2035, gli Stati membri si impegnano ad assicurare che la quantità di rifiuti urbani collocati in discarica sia ridotta al 10 %, o a una percentuale inferiore, del totale dei rifiuti urbani prodotti. Nel complesso, gli Stati membri ritengono che questi obiettivi costituiranno per l’industria dell’UE un punto di partenza per investimenti in nuove tecniche e tecnologie di riciclaggio. La revisione della legislazione affronta problemi ambientali di portata transnazionale, quali l’impatto di una gestione inadeguata dei rifiuti sulle emissioni di gas a ef-
ABSTRACT
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EU, new rules on waste management EU ambassadors approved the provisional agreement on the four legislative proposals of the “waste package” reached with the European Parliament on December 18, 2017. The waste package will lead to more recycling of waste and contribute to the creation of a circular economy. It will improve the way waste is managed as well as the re-use of valuable material embedded in waste. In particular, the new rules establish legally binding targets for waste recycling and for the reduction of landfilling with fixed deadlines. Member States have to ensure that by 31 December 2023, bio-waste is either collected separately or recycled at source. This in addition to the separate collection which already exists for paper and cardboard, glass, metal and plastic. By 1 January 2025 they will have to set up separate collection for textiles and for hazardous waste from households. This package also establishes minimum requirements for all extended producer responsibility schemes. Producers of products under these schemes must bear responsibility of the waste stage of their product and will be required to pay a financial contribution for that purpose. Landfilling of waste leads to pollution of surface water, groundwater, soil and air. Therefore, the legislation also contains a specific landfill reduction target. Member States shall endeavour to ensure that by 2030 all waste suitable for recycling or other recovery, in particular municipal waste, shall not be accepted in a landfill. The only exception concerns waste for which landfilling delivers the best environmental outcome. In addition, Member States will ensure that by 2035 the amount of municipal waste lanfilled is reduced to 10% or less of the total amount of municipal waste generated. Overall, Member States consider that these EU targets will create the minimum scale for EU industry to invest in new recycling techniques and technology. This revised legislation addresses environmental problems with transnational implications including the impacts of inappropriate waste management on greenhouse gas emissions, air pollution and littering, including in the marine environment. It ensures that valuable material embedded in waste is effectively re-used, thus helping to move towards a circular economy where waste is progressively used as resource and new economic opportunities are created. The aim is to reduce the EU’s dependence on the import of raw materials by promoting the prudent, efficient and rational use of natural resources. Now that the Directives have been approved, the new legislation will be submitted to the European Parliament for a vote and then to the Council for final adoption. It will enter into force 20 days after its publication in the EU Official Journal. During the conference on Circular Economy held last February, Frans Timmermans, first Vice President of the Commission, and Karmenu Vella, EU Commissioner for Environment declared that the EU commission has already met 80% of the targets included in the circular economy action plan presented in 2015. Timmermans pushed the representatives for discussing the possible solutions to accomplish the process in the least possible time and in the most efficient way. During that meeting, also the strategy recently adopted by the EU to guarantee that all plastic packages could be recycled in the EU market by 2030 was evaluated.
fetto serra, sull’inquinamento atmosferico e sui rifiuti abbandonati, anche in ambiente marino e assicura che i materiali di valore presenti nei rifiuti siano efficacemente riu-
tilizzati, contribuendo in tal modo a fare un altro passo avanti verso un’economia circolare in cui i rifiuti sono progressivamente utilizzati come risorsa e si creano nuove opportunità economiche. L’obiettivo è ridurre la dipendenza dell'UE dall'importazione di materie prime, promuovendo un uso prudente, efficiente e razionale delle risorse naturali. Dopo l’approvazione ufficiale delle direttive, la nuova legge sarà sottoposta a votazione prima in Parlamento europeo e poi in sede di Consiglio per l’adozione definitiva ed entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE. Nel corso della conferenza sull’Economia Circolare tenutasi lo scorso febbraio Frans Timmermans, primo vicepresidente della Commissione,
e Karmenu Vella, Commissario per l’ambiente, hanno dichiarato che l’esecutivo UE ha già conseguito l’80% degli obiettivi del piano d’azione per l’economia circolare presentati nel 2015. Lo stesso Timmermans ha sollecitato i delegati presenti a discutere sulle possibili soluzioni per “portare avanti il processo nel minor tempo possibile e nel modo più efficiente”. Durante l’incontro, i rappresentanti hanno inoltre esaminato la strategia recentemente adottata dall’UE per garantire la riciclabilità di tutti gli imballaggi in plastica nel mercato dell’UE entro il 2030. Aprile Giugno 2018
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Dalle fibre vegetali ai trasporti Gli ingegneri della Portsmouth University, in collaborazione con ricercatori di varie istituzioni di tutto il mondo, hanno sperimentato la biomassa agricola per sviluppare nuovi tipi di materiali compositi destinati all'industria dei trasporti. Avvalendosi di fibre di palma, canapa, iuta e rifiuti di biomassa, i
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ricercatori hanno realizzato componenti leggeri come paraurti di automobili e rivestimenti di porte. Il dott. Hom Nath Dhakal, a capo della ricerca Advanced Materials and Manufacturing (AMM), spiega: "Tali materiali sostenibili vengono prodotti da fibre di palma da lino, canapa, juta e biomassa residua per lo sviluppo di parti come paraurti e rivestimenti per porte, principalmente per componenti non strutturali. Il team sta anche
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lavorando per renderli adatti ad applicazioni strutturali e semistrutturali utilizzando tecniche ibride". Inoltre, l'uso di fibre vegetali naturali come la biomassa di palma da dattero per la produzione di compositi ha il potenziale di fornire agli agricoltori prodotti di alto valore e allo stesso tempo ridurre le emissioni di CO2 dalla combustione dei rifiuti.
Anno II Aprile Giugno 2018
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ROTTAMI: NULLA SI DISTRUGGE, TUTTO SI TRASFORMA DEPURAZIONE A MISURA DELLE PMI
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IL PACKAGING SI FA (ANCHE) CON IL LATTE
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