Gennaio - Febbraio 2011
Numero 5
FOTO -Reportage Notte dei Campioni Ludus Maximus 8 pagine
Chris Aceto Cilindrate di diversa potenza Hany Rambod Professionismo: guardiamo Will Brink L'industria farmaceutica Shawn Ray Tributo a Joe Weider Ron Harris Nasce un bodybuilder Dave Palumbo Dieta chetogenica HidetadaYamagishi BLOG In copertina:
• Stegfano Scarlata
Vice Campione Mondiale Under Classic Bodybuilding IFBB
• Doina Gorun
Foto di Carlo Puzzilli
Organo ufficiale IFBB
tonation Formula and is rapidly GRENAD E速 is a revolutionary Thermo De and recommended supplements becoming one of the most速 talked about hardcore gym members and available. Avid GRENAD E users include results both as a superior weight the ut abo e rav o wh s, lete ath nal sio fes pro ut motivator. management formulation and pre worko
Sommario 5
Editoriale di Rossella Pruneti
6
IFBB News di Rossella Pruneti
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Dove stanno i grossi di Dave Palumbo
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Giganti della strada o furgoncini di Chris Aceto
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V-Power Store & More: Luca Cicolella a cura della redazione
www.v-power.sm Anno 2 N. 5 Gennaio - Febbraio 2011 Direttore Responsabile: Lidia Giuliani lidiagiuliani@gmail.com Progetto, realizzazione grafica e traduzioni: Rossella Pruneti info@rossellapruneti.com Editore: Carlo Filippini Editore Via dei Boschetti, 53 47893 Borgo Maggiore Tel. 0549 903950 Fax 0549 875067 Coe SM03633, cfe@omniway.sm skype: informazionesanmarino Stampa: Studiostampa s.a. RSM Autorizzazione: Segreteria di Stato Affari Interni Copia depositata in Tribunale della Repubblica di San Marino Per testi, foto, disegni la pubblicazione anche parziale, su qualsiasi mezzo, è vietata. In copertina: Stefano Scarlata e Doina Gorun. Foto di Carlo Puzzilli.
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Uno sguardo interessato ai supplementi: l proprietary blends: cosa sono? di Rossella Pruneti
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Troppo grossa per le figure, troppo piccola per le bodybuilder di Bill Dobbins
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Professionismo: guardiamo bene cosa serve di Hany Rambod
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Ricetta Caramelle al burro d'arachidi di Rossella Pruneti
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CuriositĂ sul burro d'arachidi e di mandorle di Vermont Peanut Butter
30
Nasce un bodybuilder - 3 di Ron Harris
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Big Hide Blog di Hidetada Yamagishi
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Joe Weider: un tributo al Master Blaster di Shawn Ray
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Come funzionano le aziende farmaceutiche di Will Brink
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Nutrizione per la performance atletica di Jennifer Lee
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Volu-Tech di All Stars
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Dennis James tour di Rossella Prunet
58
La Notte dei Campioni 2010 di Rossella Prunet
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Ludus Maximus 2010 di Marco Teatini
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Mamme in forma: Azzurra Sansone di Azzurra Sansone
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Showdown di Marco Mandile
68
Posedown di Alessandro Komadina
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Editoriale Prezzo zero, Zero Vision e… il prezzo inestimabile del servizio di qualità
Nella foto: Dennis Giusto Rielaborazione grafica: Luca Alfieri
LA Design
Di Rossella Pruneti Inizia un anno nuovo ed è puntellato di buoni propositi. Anzitutto migliorarsi e risparmiare. Sono due realtà conciliabili quelle di alimentarsi in modo corretto e integrare con i migliori supplementi senza spendere troppo in un periodo di grossa crisi economica? Apparentemente sembra che l’economia globale di Internet ce lo permetta. Basta aprire un qualsiasi motore di ricerca comparativo dei prezzi, inserire il nome del prodotto che si desidera acquistare, cliccare e ordinare i risultati per prezzo (dal più basso in avanti, ovvio, dato che ci interessa il risparmio). Ormai sappiamo che è possibile trovare un’enorme disparità di prezzo per la medesima confezione di quel prodotto di quella marca. Quindi, cliccare sul negozio online che vende quel prodotto al minor costo possibile. Però… riflettiamo sull’utilità di questa guerra al ribasso che apparentemente è di prezzi ma, al fondo della questione, rischia di essere uno scadimento totale. Clicchiamo e acquistiamo a pochi spiccioli mai chiedendoci come sia possibile un prezzo pari alla metà o a un terzo del prezzo di listino. Saranno supplementi rubati? Scaduti? Prossimi alla scadenza? Contraffatti? Contaminati? Mal conservati? Sono “prezzi civetta” per aggraziarsi il cliente e poi “spennarlo” con altri articoli a caro prezzo? Sarebbero tutti dubbi legittimi da nutrire. Soprattutto se pensiamo che sono “sostanze” che mettiamo in bocca, digeriamo, metabolizziamo; sostanze che passano nel nostro organismo e diventano non solo i nostri muscoli, i nostri capelli, il nostro sangue ma diventano anche le nostre cellule neuronali, ogni infinitesima parte del nostro organismo, diventano “noi”. Soprattutto se pensiamo che sono i nostri soldi. La risposta a questo strano fenomeno dei “prezzi zero” o quasi sta in una particolarità legislativa creatasi nella Comunità Economica Europea e in alcune singolari dinamiche commerciali che accorciano la catena distributiva saltando a piè pari i grossisti e i professionisti dei negozi al dettaglio, offrendo il prezzo di rivendita direttamente al pubblico (quindi sconto non è, ma “vendita al di fuori della regolare trafila commerciale” oppure aliquote e tasse agevoli di cui alcuni Paesi europei e limitrofi godono rispetto a noi o ad altri membri EEU). Per questo giornali come POWER vogliono anche educare all’acquisto, informare. POWER è dichiaratamente sponsorizzato da un’azienda di distribuzione di integratori (inutile nascondersi dietro ad un dito, lo siamo noi pressappoco al pari di tutte le riviste analoghe che recano pagine pubblicitarie di più inserzionisti del settore… la differenza? Noi ne abbiamo solo uno, buono). Questo non ci limita né ci imbavaglia: ci aiuta. Stando “all’interno” o per meglio dire “alla periferia dell’Impero” possiamo capire meglio e informarvi sulle varie situazioni in maniera più precisa e utile. Poche settimane fa l’azienda V-Power ha spiegato la propria strategia di vendita nel settore degli integratori alimentari: Zero Vision. La rosa di aziende di cui V-Power è distributore esclusivo potrà essere venduta online al prezzo raccomandato di vendita. Una selezione di altri 6 marchi potrà avere uno sconto massimo del 20% sul prezzo raccomandato. Grazie ad accordi commerciali sul territorio con aziende italiane e straniere, i clienti di V-Power (nel senso di Business To Business) saranno messi in grado di lavorare competendo sul servizio e non gettandosi indecorosamente in una guerra dei prezzi al ribasso. I marchi distribuiti hanno un valore intrinseco e logiche o fatalità di mercato estranee alla loro qualità non li devono sminuire. Il consumatore finale (nel Business To Consumer) può entrare nel negozio o acquistare online ma senza trovarsi perplesso di fronte a svalutazioni inspiegabili. Ma a dire il vero, V-Power con il comunicato Zero Vision ve le ha spiegate. Una volta che noi vi abbiamo esposto i fatti, sta a voi prendere le vostre decisioni. Sperando che non vogliate mai sacrificare la qualità e la professionalità per (l’illusione di) risparmiare pochi euro o di accaparrarvi qualche sparuto e disinformato consumatore. 55
IFBBNews D E C I S I O N I DEL CONGRESSO INTERNAZIONALE IFBB 2010
Il congresso internazionale 2010 è stato importante non solo perché “elettivo” col rinnovo delle cariche ma anche perché sono stati portati a termine molti importanti progetti sulle categorie e presentati di nuovi (come il regolamento per la nascente categoria Bikini utilizzando la presentazione del regolamento già attuato da noi in Italia a partire dai Campionati Italiani di giugno scorso). Tutti i cambiamenti sono già stati implementati con le competizioni di novembre e dicembre 2010 e diventati effettivi con il 1° gennaio 2011.
T- w a l k i n g nelle categorie femminili di fitness e bodyfitness
riceveranno un punteggio. Il punteggio parziale del round 4 sarà raddoppiato (per evitare che l’abilità nella routine valgano di più del fisico presentato).
La camminata sul palco seguendo un tracciato a T è stata inserita in tutte le categorie di fitness femminile e di bodyfitness. Dovrà essere eseguita solo nella finale. Le concorrenti escono ad una ad una sul palco una per volta, iniziando dal centro del palco, camminando al centro del palco dove effettueranno una breve sosta adottando una posizione a piacere. Quindi cammineranno verso il centro del palco dove mostreranno fronte e schiena alla giuria. Da qui cammineranno verso il lato sinistro del palco, eseguendo due mezzi giri (fronte e schiena alla giuria); poi verso il lato destro del palco, eseguendo due mezzi giri (fronte e schiena alla giuria). A questo punto il capo pedana guiderà le concorrenti al loro posto nel line-up.
Abolito il round costume
Nuove categorie H/P internazionale Il Congresso ha approvato le nuove categorie per l’altezza peso internazionale come dalla seguente tabella:
intero nel bodyfitness Non c’è più il round del costume intero nel bodyfitness internazionale. Le analisi portate avanti dal Comitato Giudici IFBB hanno indicato che non ci sono differenze significative nei piazzamenti assegnati dai giudici tra il round 1 (bikini a tinta unita nero) e il Round 2 (costume intero). La decisione è stata anche motivata dal fatto che le atlete dovevano sostenere una grossa spesa per il costume intero (decorato) e che la competizione stessa diventava più lunga.
POWER e una nuova rivista online per la IFBB
Classic Bodybuilding 2011 Peso massimo consentito per dilettanti Regolamento Internazionale
Approvazione a livello internazionale della nuova categoria Bikini Il Congresso ha approvato ufficialmente la nuova disciplina: Bikini Model. La bozza di regolamento, presentata in poweerpoint da Rosselal Pruneti, è quella utilizzata già in Italia lo scorso giugno. La categoria è studiata per donne con un bel fisico, buona linea, belle, dedite ad uno stile di vita sano e ad una alimentazione equilibrata ma senza necessariamente un allenamento atletico. Saranno valutate le proporzioni generali del fisico, il tono muscolare e un aspetto sano oltre che la bellezza del volto e i dettagli a questa associati: pettinatura, trucco, tono e tonalità della pelle. Non sarà permessa una definizione visibile con dettagli muscolari. La gara consisterà di due round. Il primo round (con un bikini, di qualsiasi colore, e tacchi alti) inizierà con la “T-walking” individuale, seguita dai confronti in due posizioni (non pose): frontale e posteriore. Le prime sei concorrenti accederanno alla finale che comprende di nuovo la “T-walking” e delle posizioni obbligatorie (frontali e di schiena, per due volte ciascuna). Le competizioni Bikini internazionali avranno un'apposita giuria distinta da quella delle altre categorie. 6
Fino a 168 cm
[kg] = (Altezza [cm] – 100) + 0 kg
Fino a 171 cm
[kg] = (Altezza [cm] – 100) + 2 kg
Fino a 175 cm
[kg] = (Altezza [cm] – 100) + 4 kg
Fino a 180 cm
[kg] = (Altezza [cm] – 100) + 6 kg
Oltre 180 cm
[kg] = (Altezza [cm] – 100) + 8 kg
- oltre 190 cm
[kg] = (Altezza [cm] – 100) + 9 kg
- oltre 198 cm
[kg] = (Altezza [cm] – 100) + 10 kg
Zero punti nelle finali di fitness
Il Congresso ha approvato una nuova procedura per i giudizi di fitness maschile e femminile: i finalisti inizieranno con zero punti (come nel bodybuilding). La finale consisterà di due round: Round 3: routine fitness (90 secondi) Round 4: valutazione del fisico (TWalking e Quarter Turns, cioè semirilassate su quattro lati). Entrambi i round
Al Congresso il presidente italiano Benedetto Mondello e la responsabile Ufficio Stampa hanno presentato ufficialmente POWER, organo IFBB in Italia e San Marino. POWER esemplificava la proposta di un progetto editoriale, sia su carta stampata sia online, avanzata al presidente Rafael Santonja. L'obiettivo è una diffusione maggiore dei contenuti con informazioni tempestive sulle competizioni internazionali oltre che approfondimenti e spiegazioni su regole e norme. A partire dal 2011 Santonja ha quindi incaricato Rossella Pruneti di realizzare (unitamente alla IFBB Press Commission internazionale) un magazine online gratuito per la IFBB mondiale. La rivista sarà in lingua inglese, disponibile su piattaforma digitale con contenuti multimediali e si rivolgerà al pubblico internazionale di atleti, giudici e ufficiali federali oltre che agli appassionati della nostra disciplina. Il numero zero sperimentale sarà online già nelle prime settimane di gennaio 2011. Per il link: www.ifbb.it o www.ifbb.com. Sempre per le informazioni online, sarà attivato un profilo Facebook per la IFBB mondiale. Santonja ne sta studiando la corretta gestione affinché l'iniziativa sul famoso social network sia realizzata nel migliore dei modi oltre che con decoro.
Calendario gare PRO 2011 www.ifbbpro.com
Dr. Rafael Santonja rieletto presidente mondiale IFBB Il Congresso mondiale 2010 era elettivo e al dottor Rafael Santonja è stato rinnovato il mandato di presidente mondiale per gli anni 2010-2014. Santonja inizia così il suo secondo quadriennio di mandato. Nel 2006, dopo essere stato executive assistant e già presidente europeo, Santonja assunse la presidenza mondiale lasciata (dopo 61 anni) da Ben Weider. Tra le cariche confermate o nuove, il presidente italiano Benedetto Mondello è stato inserito come segretario nel Comitato Giudici affiancando Pawel Filleborn e l'avvocato Marco Bosco, del direttivo italiano, è stato confermato come legal advisor della IFBB internazionale.
19 febbraio
Flex Pro Show
Santa Monica, USA
4-5 marzo
Arnold Classic
Columbus, USA
12 marzo
Australia Grand Prix
Melbourne, Australia
19 marzo
St. Louis Pro Figure
St. Louis, USA
19-20 marzo
FIBO Power Pro
30 aprile
Europa Show of Champions
7 maggio
Pittsburgh Pro Figure
Pittsburgh, USA
Optimum Classic Pro Figure
Shreveport, USA
28 maggio
California Pro Figure
Culver City, USA
28 maggio
New York Pro
New York, USA
20-21 maggio
17-18 giugno
Toronto Pro Supershow
25 giugno
Pro Bodybuilding Weekly
8-9 luglio
New York Pro Figure
Essen, Germania Orlando, USA
Toronto, Canada Tampa, USA Hackensack, USA
28-31 luglio
Europa Battle of Champions
Hartford, USA
5-6 agosto
Jacksonville Pro 202 & Figure
Jacksonville, USA
27 agosto 10 settembre
Nel corso del meeting tecnico del Mondial maschile di Baku, il presidente Santonja ha anticipato una belllissima iniziativa per il 2011: l'organizzazione di due Olympia dilettanti, uno in Europa e uno in Asia. Questo tipo di competizione, in cui i migliori campioni internazionali si confrontano tra loro, aveva già avuto notevole successo con i Grand Prix della Elite Series. Adesso due gare di questo tenore recheranno addirittura il celeberrimo marchio della statuetta Sandow.
Londra, Inghilterra
16 aprile
12-13 agosto
Olympia Amateur: parte l'evento con il 2011
British Grand Prix
16-17 settembre 30 settembre
Europa Supershow Phoenix Pro
Dallas, USA Phoenix, USA
Tournament of Champions Pro Figure
Culver City, USA
Olympia Week-End
Las Vegas, USA
Europa FIBO - POWER USA
Chicago, USA
8 ottobre
Grand Prix Valencia
8 ottobre
Fort Lauderdale Pro Fitness & Figure
15 ottobre
Houston Pro Figure
29 ottobre
Border State Pro Figure
5 novembre
Sacramento Pro 202
5 novembre
Kentucky Muscle Pro Figure
10 dicembre
Pro Florida World Masters
Spagna Fort Lauderdale, USA Houston, USA San Diego, USA Sacramento, USA Louisville, USA Miami Beach, USA
Arnold Classic 2011
D I L E T TA N T I
Prestissimo si terrà un week-end gemello dell'Arnold Classic statunitense anche in Europa (probabilmente in Spagna), ma nell'imminente marzo l'appuntamento da tenere sott'occhio è ancora a Columbus in Ohio. Un fine settimana pieno zeppo di iniziative, tra le quali il bodybuilding (con tutte le sue categorie maschili e femminili) è solo il fiore all'occhiello: sport di ogni tipo, un expo con 700 aziende e, da quest'anno, anche un Festival cinematografico abbinato. Le date? Dal 3 al 6 marzo 2011 w w w.arnoldspor tfestival.com Il team italiano per la partecipazione all'Arnold Amateur Championship sarà numeroso (grazie agli alti requisiti agonistici cui corrisponde l'Italia) ed è elencato a pagina 58 nel servizio della gara con cui si sono assegnate le qualifiche. www.arnoldamateur.com 7
IFBBNews
FLASH 2010 World Men's Championships FLASH 2010 World Junior & Masters Il 64° Mondiale maschile è stato organizzato nella capitale dell’Azerbaijan, Baku, 4-8 novembre 2010, dal presidente IFBB azero Rauf Bunyataliyev con il supporto del Governo e del Ministro dello Sport. Hanno partecipato 64 nazioni. Risultati del team italiano: Mauro Ranieri 6° nella categoria fino a 65 kg; Fabio Branciamore 8° fino a 70 kg; Mauro Pagnoni 15° fino 80 kg; Dennis Giusto 9° e Giuseppe Quarta 15° fino a 90 kg; Saied Feras 5°, Costantino Galeazzo 13° e Luca Silvestrini 14° oltre i 100 kg. In alto: il bel team italiano posa al completo. Al centro i finalisti della categoria 65 kg da sinistra: Daniel HIBBS (5°); Mauro RAINIERI (6°); Prasanna PEIRIS (2°). In basso i finalisti della categoria Over 100 kg da sinistra: Ferad SAIED (5°); Ahmed HAMOUDA (1°); Leonid ISTOMIN (4°)..
FLASH 2010 World Classic Championships Al Mondiale di Classic Bodybuilding di Budapest, Ungheria, il 19-21 novembre, ha dominato la Russia. Il team italiano ha comunque ottenuto due brillanti risultati: Gianluca Degan 3° (fino 175 cm) e Corrado Carbè 4° (fino 171 cm). In alto, da sinistra, categoria fino 171 cm: Corrado Carbè (4°); Yeonseok Yang; Artem Diyanov. In basso, da sinistra, categoria fino 175 cm: Andrej Varga (2°); Konstantin Zakharov (1°); Gianluca Degan (3°). Oltre alle nuove categorie, il futuro IFBB per il Classic Bodybuilding prevede la creazione della categoria femminile e il settore Classic Bodybuilding maschile professionistico. 8
Ad Antalya, in Turchia, 1112 dicembre 2010 si è disputato il Mondiale Juniores e Master. Risultati del team italiano: Stefano Scarlata, 2° cat. Junior Men’s Classic Bodybuilding Open; Sandro Brocca, 4° e Carlo Capucci 6° cat. Master 40-49 anni fino a 70 kg; Daniele Furiosi 8° cat. Master 40-49 anni fino a 90 kg; Paolo Mari 14° cat. Master 50-59 anni fino a 80 kg; Antonio Vergiani 5° cat. Master 50-59 anni oltre 80 kg; Giuseppe Brancaccio 10° cat. Classic Bodybuilding Open; Ester Parisi 10° cat. Master Bodyfitness Open Da segnalare l’italo-sudafricano Federico Focherini, 7° cat. Master 40-49 anni oltre 90 kg, che a questo Mondiale ha preso parte vestendo la tuta del Sud Africa. In alto: il podio con Scarlata. Al centro: il podio della categoria Master 40-49 anni fino 70 kg con Brocca (4°) e Capucci (6°). In basso Vergiani (5° nei Master 50-59 anni fino a 80 kg) ed Ester Parisi (10°), azzurra per le Bodyfitness Over 35. Ad Antalya anche la 2° edizione del Mondiale su sedia a rotelle. La categoria ebbe inizio proprio l'anno scorso e il nostro Stefano "Steno" Rametta fu da subito protagonista di spicco con la vittoria a Como della World Cup introduttiva e con un 2° posto già molto stretto al Mondiale. Quest'anno con un altro 2° posto si è riconfermato vice campione mondiale, ma con l'amarezza di tutti noi che tifiamo per lui perché il titolo di Campione Mondiale gli è sfuggito di mano, per poco, ancora una volta. Nella foto Steno è con il 1° classificato, il turco Murat Balikci.
FLASH 2010 World Wheel- Chair
AVVERTENZA La stagione agonistica 2011 verrà definita con precisione durante il mese di gennaio. Troverete il calendario su www.ifbb.it e sul prossimo POWER.
Calendario gare nazionali 2011 www.ifbb.it Data e luogo
Competizione Informazioni Qualificanti Italiani Aprile
da stabilire, aprile, Sanremo
Nord Italia
Dennis Giusto/Rossella Pruneti 338 8875668
Maggio 29 maggio, Maglie (Lecce)
Benvenuta, Liliana!
C’era una volta il mallo Guida ai coloranti nel bodybuilding
Il 6 novembre 2010 è nata Liliana Francese, figlia del vicepresidente Gianni Francese. All'adorabile piccolina e ai genitori le nostre felicitazioni.
Il Congresso Mondiale IFBB in Qatar nel novembre 2009 confermò quanto già applicato a un paio di gare internazionali qualche mese prima: proibiti tutti i malli che si applicano nel backstage il giorno della gara. La motivazione? I danni alle strutture dovute alle macchie e la copertura eccessiva della vascolarizzazione degli atleti, nascondendo molte altre delle caratteristiche apprezzabili dalla giuria. Molto spesso i contorni muscolari (contro il fondale del palco) e i dettagli (sotto i faretti del palco) sono visti meglio con pelli preparate con coloranti non troppo scuri e applicati giorni prima. Infatti la regola internazionale dice che: se l’atleta applica un colore artificiale alla propria pelle, deve essere almeno a 24 ore dalla competizione e non deve trattarsi di un tipo che “non asciuga mai” e quindi macchia. Prima di salire sul palco, nel backstage, è permesso solo applicare posing oil. In Italia la direttiva internazionale è già stata applicata a La Notte dei Campioni 2010.Su www.v-power.sm, nella sezione download gratuiti, potete scaricare un ebook con spiegazioni e consigli per i coloranti regolamentari.
Grand Prix Pump
Paolo Marsella 347 7144863
Italiani assoluti Giugno da stabilire, Puglia
Italiani assoluti di altezza peso
Domenico Ludovico 339 6536235
da stabilire, Sicilia
Italiani assoluti di bodybuilding
Giuseppe Impellizzeri 338 5484710
Calendario gare internazionali 2011 www.ifbb.com Dilettanti 4-5 marzo da stabilire
Arnold Classic Amateur
Columbus, USA
World Classic Bodybuilding Championships Tallin, Estonia
da stabilire
World Children's Fitness Championships
Ungheria
da stabilire
World Juniors & Masters Championships
da stabilire
da stabilire
European Men's Championships and Congress
Ungheria
27-30 maggio
European Women's Championships & Men's Tuymen, Russia Fitness
da stabilire
European Juniors & Masters Championships da stabilire
da stabilire
Mediterranean Championships
Malta
da stabilire
World Men's Bodybuilding Championships & International Congress
Mumbai, India
da stabilire
World Women Bodybuilding, Bodyfitness & Ftness Championships & Men's Fitness
Novi Sad, Serbia
è l'organo ufficiale della IFBB. Distribuito gratis alle palestre regolarmente affiliate, agli atleti durante i grandi eventi federali, a tutti nei negozi Store & More o si acquista in contrassegno su www.v-power.sm
WEB site
Non dimenticate di visitare :
www.ifbb.it 9
Chiedete a Dave Palumbo "HUGE" e saprete. Perché qui stanno i grossi e lui vi fa capire come fanno ad esserlo.
GROSSI.
Dave Palumbo ha riformulato una "DIETA CHETOGENICA" che è nota adesso come
PALUMBODIET .: Ho notato che hai ridotto moltissimo D il tuo punto vita. Cosa hai cambiato nell’alimentazione e nell’allenamento? .: Non mi alleno più tanto pesantemente R e ho perso quasi 9 kg di massa muscolare. Ho sempre sostenuto che non sono i
farmaci dopanti a rendere l’addome grosso, dilatato e prominente ma il cibo consumato e l’estrema quantità di massa muscolare che si può avere. Quando pesi più di 130 kg, con molta muscolatura, l’addome si ispessisce e si distende un po’ in fuori (soprattutto in chi ha il torace corto, come me). Ronnie Coleman, Marcus Haley e Kai Greene hanno un problema simile proprio per il torace corto. Jay Cutler, Phil Heath e Nasser non hanno mai avuto il problema (nonostante siano molto muscolosi) perché dotati di torace lungo. .: Dave, temo di avere esagerato con l’ultimo sgarro. Sono finito con l’ingurgitare circa 2800 calorie in un pasto, ritrovandomi pienissimo. Esiste un “limite” di qualche genere che deve essere rispettato per il pasto libero? .: Non mangiare come se fosse il tuo ultimo pasto! Lo sgarro deve innalzare la quantità di carboidrati assunti al fine di scioccare il corpo. Alcune persone consumano quantità enormi di cibo e, a due giorni di distanza, scendono di peso lo stesso. Altre si straviziano e sacrificano l’intera settimana di sacrifici con la dieta. La regola pratica è mangiare fino a quando è pieno lo stomaco (non il cervello)! .: D’estate ho seguito la tua dieta chetogenica e sono sceso dal 18 al 10% di grasso corporeo. Sono soddisfatto dei
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risultati tranne che sembra abbia la ginecomastia. Ho parlato con un medico e mi ha spiegato che ho solo quello che chiamano “petto sceso”. Il proprietario della palestra mi ha detto che devo smettere ogni esercizio su panca declinata e darci sotto con esercizi per modellare, dip, molte superserie. Non so se è un consiglio giusto. Puoi consigliarmi una tabella per i pettorali che possa risolvere il mio problema? Grazie.
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.: Mi è difficile risponderti senza una foto, ma è assai probabile che hai della pelle lassa o una lieve forma di ginecomastia (oppure una combinazione di entrambe le cose). Sono del parere che occorra concentrarsi sugli esercizi per la parte alta del pettorale. È assai raro che la parte carente del pettorale sia quella inferiore. Quando mi operai di ginecomastia, il mio pettorale assunse finalmente una forma squadrata da abbassato che era. .: Ho notato nel tuo nuovo video su RX Training con Mat Duvall che quando fai le distensioni su panca piana ci sono delle serie dove non sembri adottare una presa salda intorno al bilanciere. C’è un motivo o è solo una tua preferenza? .: Nelle distensioni su panca piana dovresti concentrarti a spingere il bilanciere verso l’alto tenendolo appoggiato sulla parte bassa del palmo della mano, verso il polso. Se impugni il bilanciere troppo strettamente, è impossibile concentrarsi sui pettorali. Ricorda, il corpo segue la mente. Ecco perché molti bodybuilder preferiscono una presa senza pollice in questo esercizio. Il problema è l’estrema pericolosità. Ho visto molti bilancieri scivolare fuori dalle mani
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mentre il bodybuilder faceva la distensione. Io, per sicurezza, tengo sempre il pollice avvolto intorno al bilanciere.
.: Dave, quale percentuale di grasso corD poreo consiglieresti come ottimale per una donna bodybuilder? Qual è una per-
centuale sicura per chi non è agonista ma desidera asciugarsi? .: Le donne non dovrebbero mai salire oltre il 15-17% di grasso corporeo nell’off-season altrimenti sarà molto difficile, in prossimità di una gara, sbarazzarsi di tutto l’adipe in eccesso. Questo vale anche per le donne che agoniste non sono. .: Dave, quanto tempo deve trascorrere per la digestione tra lo shake prima dell’allenamento e l’inizio della sessione? .: Se prendi proteine isolate del siero pure e waxy maize, il ritmo di digestione e assorbimento è ridicolamente veloce. Forse bastano anche solo 20 minuti. .: Che influenza hanno i dolcificanti artificiali sulla definizione muscolare nel pregara? In particolare, vorrei conoscere gli effetti delle maltodestrine e del destrosio (che sembrano contenuti in molti dolcificanti artificiali). Hanno un effetto sull’insulina e sulla glicemia? Possono dirsi LIGHT? .: Non usare dolcificanti artificiali con maltodestrine o destrosio durante la dieta pregara. É certo che determineranno uno sbalzo insulinico. Io preferisco lo Stevia, un dolcificante artificiale con fibre di inulina al posto di maltodestrine o destrosio. ensi che una dieta chetogenica “resetti” la risposta dell’organismo ai carboidra-
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ti tanto che quando torniamo a introdurli nella dieta la risposta è migliore? Grazie! .: Ogni volta che riduciamo l’assunzione dei carboidrati, le cellule diventano più sensibili all’insulina (cioè, riacquistano la propria recettività all’insulina). È logico. Quando l’insulina scende (per i pochi carboidrati introdotti), le cellule pensano di non avere recettori sufficienti per rispondere all’insulina; quindi aumentano i recettori dell’insulina sulla superficie della membrana cellulare. Allorché mangiamo i carboidrati, occorre meno insulina per assimilarli dal sangue. .: L’anno scorso ho seguito la tua dieta con risultati buonissimi ma non penso di poterla continuare a lungo. Voglio arrivare al 9-10% di grasso corporeo e rimanerci per tutto l’anno. Sono un endomorfo e ho difficoltà ad asciugarmi e a rimanere magro. Se dovessi ripetere la tua dieta, per poi passare ad una dieta sempre molto pulita ma con più carboidrati (tuttavia limitata nelle quantità), avrò un rebound e tornerò grasso? So che consigli l’attività cardiovascolare a bassa intensità per la tua dieta, ma parte del mio allenamento (arti marziali miste) è ad intensità altissima. Mi danneggerà durante la dieta? Infine, secondo te, la dieta chetogenica è la migliore per un endomorfo?
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sumo di fibre, solubili e insolubili, è parte fondamentale di ogni dieta. Ti consiglio un integratore di fibre perché lo psillio, grammo per grammo, è una fibra molto più potente di qualsiasi altra ricavabile dagli alimenti. La mia azienda produce un ottimo prodotto con due generi di fibre: FIBERLYZE, con fibre solubili e insolubili in una formulazione dall’eccellente sapore. Creatina, glutammina e BCAA sono necessarie per la mia dieta chetogenica? No. Forse possono potenziare il tuo allenamento. Ma attento alle calorie supplementari apportate da certe polveri sul mercato. .: Ciao Dave, sono uno studente e non posso permettermi l’acquisto di alcuni alimenti della tua dieta di definizione, comunque la sto seguendo a puntino fino alla fine. Puoi valutare alcune delle sostituzioni che ho fatto? Per colazione uso uova normali; non posso comprare il burro d’arachidi biologico e uso quello del supermercato che è tre volte meno caro: 100 g contengono 12 g di carboidrati di cui zuccheri 6,3 g, amidi 5,7 (gli ingredienti sono: arachidi arrostite: 87%, olio di semi di rapa, zucchero, olio di palma, sale). Posso usarlo? Quello biologico ha 3,7 g di zucchero quindi non è diverso oppure è meglio che passi all’olio d’oliva o alle mandorle?
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.: Onestamente devo dirti che se sei un .: Le normali uova vanno benissimo. Il R endomorfo, la mia dieta è senz’altro la scelta migliore. Essere un endomorfo di Rburro d’arachidi normale, invece, non va bene. Lo “zucchero” non è un ingresolito comporta un’eccessiva produzione di insulina e/o la resistenza all’insulina. Ridurre i carboidrati aumenterà la sensibilità all’insulina e ne ridurrà la secrezione. Meno insulina equivale a meno depositi di grassi. Dal punto di vista ormonale stai mettendo a punto il tuo corpo per una lipolisi ottimale (insulina bassa, ormone della crescita alto). Quando sarai arrivato al peso corporeo desiderato, mantieni l’approccio con proteine alte e grassi moderati ma torna ad aggiungere nella dieta i carboidrati con gradualità, insieme alle proteine e ai grassi, fino a trovare il livello ottimale per rifornire il tuo corpo senza accumuli di grasso. Vedrai che sono intorno ai 150-250 g al giorno. Qualsiasi genere di attività cardiovascolare per bruciare il grasso fai durante questa dieta deve essere a bassa intensità. Ad ogni modo, anche se ti alleni alcuni giorni la settimana per le arti marziali miste, ti troverai bene con la dieta. Basta che limiti l’allenamento coi pesi in quei giorni e ricordi di mangiare qualcosa 45-60 minuti prima dell’allenamento di arti marziali miste. .: Nella Palumbo Diet occorre un integratore di fibre in compresse o quale altro integratore consigli e quale altro invece sconsigli (creatina, glutamina, BCAA)? .: Dovresti utilizzare un integratore di fibre tanto se segui la mia dieta quanto se hai un altro genere di alimentazione. Il con-
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diente valido. Compra il burro d’arachidi completamente naturale (cremoso o con pezzetti). Gli unici ingredienti sono arachidi e sale. .: Peso 88 kg con circa il 23% di grasso corporeo e seguo la tua dieta chetogenica. Potresti chiarirmi i seguenti dubbi? 1) Avendo molto grasso, devo consumare lo stesso 300 g di proteine? 2) Mi alleno coi pesi a giorni alterni (lunedì, mercoledì, venerdì) e faccio seguire 45 minuti di attività cardiovascolare (130 bpm) e nei giorni che non mi alleno (martedì, giovedì, sabato) faccio gli addominali con ancora 45 minuti di cardio. La mia tabella è Full Body con esercizi che prevedono l’impiego di bilancieri e manubri; i recuperi sono piuttosto brevi. Verso la fine dell’allenamento la frequenza cardiaca sale molto e sudo tanto. Mi chiedevo se andasse bene allenarsi con pause brevi durante la tua dieta chetogenica. 3) Come proteine animali mangio solo pollo. Va bene scegliere il coscio (con la pelle) come pasto “ricco di grassi”? .: Probabilmente ti possono bastare 250 g al giorno. Va benissimo fintanto che effettui una sessione coi pesi ad alta intensità mentre segui la mia dieta. Stai segue
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Where The BIG People Dwell
attento a fare l’attività cardiovascosla olo lare a intensità inferiore. Ricordati che frequenza massima è 130 bpm. Forse
è anche meglio se stai su 100-120 bpm. Il pollo va benissimo come fonte proteica per la dieta. Le cosce dovrebbero andare bene se le consideri un pasto proteico “con aggiunta di grassi”. .: Seguo la tua dieta chetogenica da 16 settimane e voglio iniziarne una per la massa. Il problema è che ingrasso molto rapidamente quindi ho deciso di aumentare i carboidrati con gradualità. Come ti pare questa strategia? Grazie tantissime! .: Un’eccellente strategia. Dapprima parti con 6 pasti di proteine e grassi, quindi aggiungi 35 g per i primi 5 pasti. Se il tuo aspetto è buono con questa strategia e se rimani abbastanza magro, aumenta 10 g di carboidrati per pasto.
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.: Quando salire nello squat? Alcuni D tengono ginocchia e anche non bloccate (tipo un pistone), altri tornano eretti
ma con le ginocchia non bloccate. Vorrei conoscere il tuo parere. .: Sostengo che occorra scendere e salire completamente nello squat. Ma questo perché è quanto ha funzionato meglio per le mie gambe. Ho notato che le ripetizioni complete sono ancora più importanti per chi ha le gambe lunghe. Alcuni dei campioni più bassi (tipo Branch Warren e Lee Priest) possono costruire gambe gigantesche con ripetizioni su un arco di movimento più breve e continuo. Devi progettare il tuo allenamento delle gambe seconda la biomeccanica del tuo fisico. Non esiste una risposta giusta per tutti. .: Sono a 24 giorni da una gara e consumo quotidianamente grassi/proteine nelle proporzioni indicate da te. Non sento il bisogno di passare alle fasi con proteine e verdure. La mia domanda è: di solito come stabilisci quando continuare con gli sgarri settimanali e quando invece toglierli? Se sei a tre settimane dalla gara e non completamente striato sui glutei, faresti le ultime 3 settimane senza gli sgarri? Oppure tolgo i giorni con proteine e verdure durante la settimana e mantengo il pasto libero? .: Se I tuoi glutei sono striati e sei pronto a salire sul palco, ti consiglio di mantenere lo sgarro ogni sabato, seguendo esclusivamente i pasti con proteine e
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Sostituzioni possibili
Burro d'arachidi
Olio di macadamia o EVO
Niente verdure
Poche verdure
con pochi carboidrati e molte fibre
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grassi. Se inizi ad appiattirti troppo, potresti aggiungere un altro pasto ricco di carboidrati, per esempio il mercoledì. Non cambiare quello che funziona! .: Dave, la mattina, dopo 6-7 ore di sonno, sono piatto e asciutto. Poi mi riempio dopo 2-3 pasti. Faccio 6 pasti al giorno senza carboidrati nell’ultimo (due ore prima di dormire). 1) Dovrei inserire un po’ di carboidrati ad assorbimento lento (avena) nell’ultimo pasto? 2) Quali integratori consigli prima di andare a dormire? : 1) Il pasto prima di dormire non dovrebbe mai includere carboidrati. Grassi e proteine sono le componenti di quel pasto perché quei micronutrienti rappresentano i mattoni da costruzione della muscolatura e stimolano al massimo il rilascio di GH durante il sonno. I carboidrati attenuano la risposta del GH. Per questo devono essere assolutamente evitati. 2) I migliori integratori da prendere prima di andare a dormire sono GABA (per un sonno ristoratore e per favorire il rilascio del GH), melatonina (per migliorare la fase REM del sonno, per le proprietà antiossidanti, per indurre il sonno in modo natural) e una buona proteina isolata del siero. Il mio nuovo SOMALYZE GEN2, un bruciagrassi che favorisce anche il sonno, è ideale perché contiene sia GABA sia melatonina oltre ad una sostanza che sopprime l’appetito. .: Mancano 4 settimane alla mia prima gara, sono intorno al 5-6% di grasso corporeo. Voglio sapere se le bevande energetiche senza zucchero influenzano la sensibilità all’insulina. L’altra domanda è quanta caffeina posso consumare prima che il cortisolo si scateni. Sono preoccupato perché ho bevuto una bevanda energetica dopo una sessione e poi mi sembrava di avere molta ritenzione sugli obliqui. .: Una bevanda energetica senza zucchero (e senza carboidrati) NON dovrebbe influenzare negativamente l’insulina. Controlla la caffeina che introduci. Quando è troppa? Io preferisco prendere solo un caffè per una ricarica di energie durante la dieta ma se prendi una bevanda energetica e senti un po’ di ansia e irritabilità, è assai probabile che stai esagerando con gli stimolanti. .:Quante bibite light (Coca Zero) consigli nella dieta? Una al giorno va bene o devo consumarne più sporadicamente? .: Puoi berne quanta ne vuoi mentre sei a dieta. Io cercherei di evitare troppe bibite light con aggiunta di caffeina perché potresti sovraccaricarti di stimolanti. Quando gareggiavo mi piaceva consumare la Sprite Zero o il Diet 7UP. Sono privi di caffeina.
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Giganti della strada o furgoncini: cilindrate di diversa potenza. di Chris Aceto
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Arriviamo subito al dunque. Quando si tratta di definizione muscolare, l’attività cardiovascolare è, in un certo senso, sopravvalutata. Senz’altro chiunque può fare due ore di bicicletta al giorno e dimagrire, ma per la maggior parte dei casi, come nell’allenamento, esiste una sottile linea tra fare aerobica a sufficienza ed esagerare. Nel mio libro Everything You need To Know About Fat Loss (questo è un suggerimento per acquistarlo nel caso non l’abbiate capito), spiego che l’attività cardiovascolare è una maniera semplice di bruciare le calorie in eccesso. Piuttosto elementare. Vi sedete su una bicicletta o salite le scale e bruciate calorie e, più che altro, la stragrande maggioranza di quelle calorie sono ricavate dagli accumuli di grasso. In ogni caso, dimagrire non è sempre una perfetta equazione matematica per la quale basta sedersi e programmare la preparazione di gara in base al numero di calorie che pensate di bruciare. “Accidenti, ho intenzione di scolpirmi fino all’osso quest’anno. Farò due ore di attività cardiovascolare sette giorni la settimana. Due ore al giorno dovrebbero smaltire 1000 calorie di cuscinetti adiposi e siccome un chilogrammo di grasso vale 7000 calorie, in sette giorni perderò un chilogrammo di grasso puro”. Soltanto in un mondo ideale, dove programmare la strategia di gara infallibile, possiamo bruciare 7000 calorie ogni settimana per un totale di un chilogrammo di grasso.
Il problema
Dopo un po’, il corpo impara a fare quel medesimo lavoro (cioè pedalare per due ore) ma consuma meno calorie. Si chiama, o almeno io lo chiamo, “accomodamento delle calorie”. Proprio come i muscoli si adattano ad un carico d’allenamento pro14
gressivamente più elevato diventando più grossi, il metabolismo del corpo si adatta ad un’attività cardiovascolare cronica e costante riuscendo a fare la stessa quantità di lavoro ma con meno calorie. Quindi, solo per amore di discussione, ipotizziamo che una persona faccia l’attività cardiovascolare per un paio d’ore al giorno. Cosa accade dopo sette settimane? In molti casi non diventa più definito. Perché? Perché il suo corpo riesce a fare lo stesso lavoro con meno calorie. Tutti abbiamo sentito parlare di “diete controproducenti” nelle quali il bodybuilder si affama per arrivare alla gara piatto e liscio. Ecco dove cede il metabolismo per colpa della restrizione calorica. Alle volte con un eccesso di attività cardiovascolare si verifica il medesimo fenomeno: il bodybuilder non dimagrisce perché, a causa di un dispendio massiccio, il metabolismo dice “vai a quel paese” e si inceppa, o come minimo rallenta. Detto questo, ho visto persone consumare pochissime calorie e striarsi mentre altre fare quantità gigantesche di attività cardiovascolare e scolpirsi fino all’osso. Ciò contraddice l’idea che una dieta super rigida (cioè pochissime calorie) o enormi quantità di attività cardiovascolare possono essere uno svantaggio e ammorbidire la vostra muscolatura? No. Vuole semplicemente dire che, in questi casi, questi soggetti non hanno mai avuto esperienza del crollo metabolico che può avvenire con una dieta eccessiva o mucchi e mucchi di attività cardiovascolare. Inoltre è anche in ossequio alla vecchia e sempre
“ tra fare
Esiste una sottile linea
aerobica a sufficienza
o esagerare.”
Volete dimagrire ma siete confusi? Questo libro vi spiega gli effetti del totale calorico, dei tipi di calorie e degli effetti del dispendio energetico tramite l'attività fisica sul dimagrimento e gli accumuli adiposi.
Potete acquistarlo ONLINE: www.nutramedia.com valida idea che ognuno è differente. Le persone (i bodybuilder) presentano ogni genere di forma e dimensione con metabolismo diverso e spesso fisici differenti rispondono in maniera differente o singolare a differenti carichi di lavoro con l’aerobica, con la dieta o perfino con i metodi d’allenamento.
Che dire dell’intensità?
Dipende dal determinato fisico. Se siete più piccoli, dovete scegliere un’intensità elevata. Se siete bodybuilder grossi con molta massa, la regola è un’intensità inferiore. Pensate ai camion. Ipotizziamo che un ca-
Nella foto: Luca Cicolella . Leggi il suo articolo a pagina:
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“Dimagrire non è sempre una perfetta equazione matematica.”
mion a 18 ruote e un furgoncino debbano arrivare dal mio ufficio nel Maine alla sede di RxMuscle, oltre 560 km in totale. Entrambi si dirigono sulla strada interstatale 95 e viaggiano a 100 km/h per sei ore. Chi consuma più carburante? La risposta non è difficile. Senz’altro l’enorme camion con 18 ruote. I camion grossi hanno bisogno di più carburante per muoversi! E cosa succede se il furgoncino accelera e viaggia a 140 km/h? Consuma più benzina del camion grosso che avanza a 100 km/h? Neanche lontanamente. E se il camion grosso viaggia a 64 km/h e il furgoncino a 140 km/h e non solo arriva alla meta ma prosegue per altri 320 km? L’ulteriore tratto e la velocità maggiore del furgoncino fa consumare più carburante del camion grande? Neanche per sogno. Il concetto è il seguente: i bodybuilder grossi bruciano più carburante di quelli piccoli e dunque possono lavorare a un’intensità più bassa ottenendo “di più” (cioè dimagrendo di più) quando fanno attività cardiovascolare rispetto alle loro controparti di piccole dimensioni. Quindi, se parliamo di intensità nell’aerobica, molte volte per un bodybuilder grosso scelgo un’intensità minore mentre per un bodybuilder più piccolo (per fargli bruciare più carburante, cioè grasso) alzo l’intensità e lo faccio dimagrire mescolando più intervalli con intensità superiore. Dunque, per lo più, la lezione da imparare è che più grossi siete, più assomiglierete ad un pigrone sul tapis roulant (muovendovi molto lentamente) per dimagrire. E se siete un bodybuilder più piccolo o una donna, sembrerete il nostro furgoncino. Dovete impegnarvi molto molto di più per bruciare le stesse calorie del grosso agonista nei super massimi.
dieta eccessiva “o Una mucchi di aerobica danno un crollo metabolico.” 15
Luca Cicolella
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Dove trovarlo
PALESTRA VIA SABINO LABIA, 13/23 71042 CERIGNOLA (FG) Tel. 0885411576 CENTRO EXTETIKA VIA SABINO LABIA 1113/23 71042 CERIGNOLA (FG) Tel. 0885444126
I consigli del campione... quello che fa lui e che potrebbe funzionare anche per voi dieta abbastanza rigorosa avere una persona che ti aiuta con l’alimentazione Seguire una te tutto l’anno, anche lontano dalle gare.
duran-
Importante
preparando i pasti della
giornata. Luca ha sua moglie Silvana e prima di lei lo faceva la madre.
Usare integratori,
sia americani sia italiani. Grazie al loro aiuto è possibile prepararsi e gareggiare. Fare un'attività cardiovascolare almeno 4 volte la settimana (sotto gara 2 volte al giorno). Fuori gara, off-season, allenarsi 4 volte a settimana. Nel pre-contest allenarsi anche 6 giorni la settimana con double split routine (cioè due volte al giorno).
Tenersi aggiornati Andare spesso in USA
sui nuovi sviluppi dell’integrazione e dell’alimentazione. , per imparare
e informarsi.
I numeri di Luca Cicolella
NEGOZIO NUTRISPORT VIA GIOBERTI, 15 71100 FOGGIA FG Tel. 0881619999 E-mail: foggia@store.v-power.sm
Nato nel 1964. Altezza 172 cm. Peso off-season 108 kg, peso in gara 88-90 kg. 1984 inizio allenamento. 26 anni di allenamento ad oggi. 132 le gare fatte. 150 le gare a cui vuole arrivare prima possibile. 1° Italiani IFBB. 2° Europei. 3° Mr. Universo. MAI smettere il bodybuilding. SEMPRE in finale alle gare internazionali. 17
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consumatori italiani ed europei degli integratori USA si trovano davanti a termini commerciali e regolamenti per le etichette differenti da quelli cui sono abituati. Non occorre lasciarsi confondere né spendere male il proprio denaro. È possibile prendere decisioni in base ad informazioni corrette e fare buoni acquisti. Recentemente “proprietary blends” sono parole che si trovano stampate spesso sulle etichette degli integratori “made in USA” (e di difficile traduzione… “miscele proprietarie”? “Formulazioni brevettate”? Difficile anche spiegarne l’uso e l’origine). Sebbene queste “proprietary blends” comportino una certa confusione, non sono per forza una cosa negativa. Per quanto è comunque vero che rappresentano un’arma a doppio taglio.
DEFINIZIONE
E VOI, I CONSUMATORI, CHE FATE? Come già detto, le “proprietary blends” non sono una cosa negativa o positiva. Sono una cosa che può confondere! Soprattutto se cercate di confrontare un integratore con un altro. Inoltre, utilizzando integratori con miscele proprietarie potete introdurre quantità maggiori di una certa sostanza senza saperlo. ppure potete introdurre meno di un certo ingrediente mentre pensate di utilizzarne di più e pagate per averne di più.
QUAL È LA SOLUZIONE? Abbiamo alcuni consigli da darvi per capire se un prodotto contenente una o più miscele proprietarie ha un qualche valore. • Visitate il sito dell’azienda o contattatela (sul loro forum, via email, telefono, ecc.). Chiedete la quantità dell’ingrediente che vi interessa che compare nella miscela. Potranno negarvi l’informazione o fornirvi una risposta approssimativa ma pur sempre utile. • Fate svolgere un’analisi chimica sul prodotto. La procedura è costosa ma avrete un risultato imparziale. • Provate ad acquistare il prodotto e vedere he risultato da il suo utilizzo per un determinato lasso di tempo. • Scartate l’acquisto di quel prodotto e preferitene uno che indica con precisione la dose dell’ingrediente che vi interessa (per porzione). • E (sempre) scegliete i vostri integratori con saggezza.
Con “proprietary blend” si indicano almeno due o più ingredienti “miscelati” insieme e le dosi di tutti gli ingredienti nella miscela sono indicate solo con la loro somma totale. Solo il produttore sa la quantità di ogni ingrediente nella miscela proprietaria (ecco perché si chiama “proprietaria” cioè “di proprietà, riservata, esclusiva”). Le aziende di integratori in USA possono farlo in virtù della loro legislazione. Approfondiamola.
formazioni non sono sempre sufficienti per permettere al consumatore di prendere le decisioni migliori per la sua salute.
PERCHÉ LE AZIENDE INSERISCONO UNA O PIÙ MISCELE PROPRIETARIE NELLE FORMULAZIONI? In un mondo ideale, le aziende creano una miscela di ingredienti di cui sono soddisfatte e vogliono proteggere dalle copie fraudolente per potere rimanere competitivi sul mercato e recuperare il denaro investito nella ricerca scientifica e nei test su animali ed esseri umani (scopo legittimo delle “proprietary blends”). Purtroppo alcune aziende non affidabili ricorrono alle miscele proprietarie per fare apparire i prodotti molto meglio di quello che sono: inseriscono una piccola quantità di qualcosa, tanto per potere citare l’ingrediente sull’etichetta (scopo illegittimo delle “proprietary blends” o “mera decorazione delle etichette”). Voi, i consumatori, leggete la lunga lista di ingredienti e pensate che siano contenuti in buone dosi. Al contrario, difficilmente ci sono alla dose clinica efficace, cioè la dose che ha prodotto i risultati sperati negli studi clinici.
VANTAGGI: L’USO LEGITTIMO IL FATTO DELL’ATTO LEGISLATIVO Un’azienda di integratori rispettabile che Il "Dietary Supplement Health and Education Act of 1994" (Legge del 1994 sulla salute e sull’educazione agli integratori dietetici”), conosciuto con la sigla DSHEA, stabilisce quanto segue: • L’elenco degli ingredienti dietetici deve includere la quantità per ogni ingrediente (o la quantità di una miscela proprietaria con tali ingredienti) per porzione. Il peso netto di ogni miscela proprietaria deve essere indicato nel riquadro delle Informazioni Nutrizionali sull’etichetta. I pesi dei singoli ingredienti nella miscela non devono essere indicati. La quantità e la proporzione di ciascun ingrediente nella miscela è “segreto commerciale”. Sebbene possiate leggere quali ingredienti ci sono, non potete sapere quanto ce n’è di ciascuno. • Sebbene un’etichetta con le informazioni nutrizionali di un integratore dietetico con una miscela proprietaria debba elencare solo la quantità totale degli ingredienti della miscela, i singoli ingredienti devono essere indicati secondo l’ordine discendente in base al peso (ossia dal più al meno abbondante) nel riquadro delle Informazioni Nutrizionali sull’etichetta. Se c’è più di una miscela, queste possono essere elencate senza seguire un particolare ordine. • Il produttore è libero di utilizzare il termine “proprietary”o“altro termine adatto a descrivere la miscela oppure un nome di fantasia”. Osservazione: per lo DSHEA, gli ingredienti inerti nelle miscele proprietarie non devono essere elencati. Questo non è un male, se sono ingredienti INERTI. Ma è sempre meglio sapere cosa introduciamo nel nostro corpo, no? Anche considerato l’enorme sforzo dello DSHEA e della FDA, queste in-
ha investito tempo e denaro nella ricerca e nello sviluppo di una formulazione di qualità può volere mantenere il “segreto commerciale” sulla quantità e sulle proporzioni degli ingredienti nella miscela per evitare che la concorrenza la copi. Le altre aziende non sapranno con precisione quantità e proporzioni degli ingredienti presenti. A dire il vero, nessuno può calcolarli dalla sola etichetta. Se vogliono copiare l’integratore, devono effettuare delle analisi in laboratorio e fare tutti i calcoli. Quindi le “proprietary blends” sono un metodo legittimo per mascherare le dosi degli ingredienti e nascondere una formulazione ben studiata. Spesso queste aziende possono dimostrare la legittimità del loro prodotto dimostrando che si attengono alle dosi clinicamente efficaci per gli ingredienti della miscela.
SVANTAGGI: LA MERA DECORAZIONE DELL’ETICHETTA Le aziende poco affidabili possono ricorrere alle miscele proprietarie solo per: • stampare un lungo elenco di ingredienti, apparentemente altisonanti; • tacere il fatto che la formulazione contiene tracce ridottissime degli ingredienti attivi (oppure gli ingredienti non in dosi sufficienti a fare ottenere un qualche effetto); • mascherare un ingrediente dal prezzo ridottissimo mescolandolo con dosi basse di ingredienti costosi o mediamente costosi. Tutti gli ingredienti saranno elencati sull’etichetta, ma le quantità non devono essere dichiarate; • giustificare un prezzo particolarmente elevato.
Uno sguardo interessato ai supplementi: proprietary blends, cosa sono? di Rossella Pruneti 18
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Troppo grossa per le Figure di Bill Dobbins - www.billdobbins.com
Invece di più competizioni Bikini, abbiamo bisogno di più categorie basate sulla muscolarità
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edo molte agoniste partecipare a gare Figure perché non pensano di potere (o non vogliono) diventare grosse e muscolari come le campionesse di bodybuilding, che siano dilettanti o professioniste. Comunque, per quanto si possano apportare molti cambiamenti al corpo per mezzo dell’alimentazione e dell’allenamento, sembrano esserci differenze molto nette nella genetica delle bodybuilder rispetto a quella delle figure. Come nella storia del Brutto Anatroccolo, le anatre sono anatre e i cigni sono cigni: volere essere qualcos’altro da quello che si è in realtà non porta poi ad alcunché di buono. Le concorrenti figure di successo assomigliano, in generale, più a modelle con dei muscoli e un po’ di definizione muscolare che a bodybuilder svuotate e sottoposte ad una rigida dieta. Una buona bodybuilder tende a presentare una struttura più compatta. I muscoli sono più pieni e arrotondati, assottigliandosi verso le giunture. È più massiccia e dura. Non va bene se proviamo a modificare questo tipo di fisico per andare incontro ai criteri di giudizio delle figure. Non abbiamo mai visto una bodybuilder donna molto buona che si sia trasformata in una figure di successo. Invece la trasformazione opposta è assai probabile. Ci sono molte donne nelle gare figure che faticano ad emergere perché hanno la genetica da bodybuilder. Tuttavia, per una ragione o per un’altra, non vogliono proprio gareggiare come bodybuilder. Un esempio eccellente che viene in mente è Monica Brant. Monica ha vinto nel fitness ma si è gradualmente piazzata sempre più in basso gareggiando come figure. Eppure l’ho osservata in svariate gare dove, secondo me, era la migliore bodybuilder peso leggero al mondo con appena qualche piccolo cambiamento alla sua preparazione di gara. Perché così tante donne nel figure, dotate di genetica da bodybuilder, resistono al cambiamento? Una cosa che ha influenzato il bodybuilding femminile fin dagli inizi. Molte donne hanno un’immagine di se stesse che non permette loro di accrescere troppo la muscolatura perché consisterebbe in un fisico estremamente lontano da 20
quello che è ritenuto accettabile e attraente per l’attuale cultura. Perfino la leggendaria Sharon Bruneau ammette che questo tipo di pensiero l’affliggeva costantemente quando era una delle migliori bodybuilder professioniste. Le bodybuilder non erano mai esistite prima della fine degli anni ’70 e gli standard odierni sono ben oltre quelli di 15 o 20 anni fa, quindi stiamo ancora vivendo una rivoluzione culturale che molti trovano inquietante. Inoltre la questione doping: molte donne credono di non farcela a diventare grosse e muscolose quanto le migliori professioniste e dilettanti senza ricorrere al doping e non vogliono rovinare il proprio corpo con l’utilizzo di quelli che, in pratica, sono ormoni maschili. Quali cambiamenti possono essere apportati allo sport per renderlo più interessante alle donne dotate di buona genetica per il bodybuilding che gareggiano come figure al momento e farle operare la transizione? Mi vengono in mente due soluzioni: 1. Applicare le categorie di peso in TUTTE le gare professionistiche. In molti eventi professionistici una donna di 61 kg, dotata di proporzioni perfette, potrebbe trovarsi accanto ad altre donne come Yaxeni Oriquen, Heather Armburst o Alina Popa (tutte oltre 77 kg). E non può mai vincere, di conseguenza, la maggioranza dei titoli professionistici. Con le categorie di peso corrette, vedremmo più campionesse come Dayana Cadeau (che ha quasi vinto ogni gara a cui ha partecipato come peso leggero), Cathy LeFrancois o addirittura Monica Brant. 2. Creare un genere di gara che stia a metà tra il bodybuilding e il figure, dove si premiano i fisici tipo bodybuilder che sono di volume più piccolo rispetto a quanto vediamo nelle migliori bodybuilder. Chiamiamolo “Body Sculpture” o “bodybuilding artistico” o come vi aggrada maggiormente. Donne più grosse, più piene e più muscolari delle concorrenti figure ma più piccole delle bodybuilder professioniste. Le gare dilettanti IFBB in Europa hanno categorie come questa. Forse è ora di vedere la medesima
Modella: Fern Assard Foto Bill Dobbins
cosa nella NPC e nella IFBB Pro Division. Immaginatevi tutte quelle donne figure con un’ottima genetica, le quali faticano con la dieta e tanta attività cardiovascolare per cercare di svuotare i propri muscoli e conformarsi agli standard di giudizio. Potrebbero smettere di torturarsi e lasciare semplicemente che il loro corpo assuma i volumi e le linee che la Natura ha conferito loro. Le federazioni e gli organizzatori prosperano sul portare in gara quanti più concorrenti possibile. Gli atleti pagano una quota alle federazioni e agli organizzatori. Finiamo con l’avere federazioni di cultura fisica che promuovono ciò che non sono altro che concorsi di bellezza in bikini dove le donne devono essere un po’ in forma. (Va detto che molte di quelle concorrenti sono bellissime, della serie: “Vorrei una fidanzata così”). Ma ci sono migliaia di donne che sono deluse dal figure senza però partecipare neanche al bodybuilding. Queste potrebbero essere persuase a partecipare a competizioni con una nuova categoria intermedia. Ci sarebbe più soddisfazione per queste donne e più denaro per le federazioni e gli organizzatori. L’unica altra alternativa possibile per esse è partecipare ad una qualche gara “natural”, sebbene gli standard dei giudici in queste competizione siano più soggettivi e arbitrari di quelli visti nella NPC e IFBB. E se i test con il poligrafo (o macchina della verità) che sono usati in questo genere di evento fossero affidabili, allora sarebbero utilizzati nei tribunali. Invece non lo sono.
Troppo piccola per le Bodybuilder
Modella: Kerstin Foto Bill Dobbins 21
Foto
a Los Angeles col leggendario
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Modello: Saied Firas Foto di Carlo Puzzilli 24
PROFESSIONISMO Guardiamo bene cosa serve
di Hany Rambod The Pro Creator©
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olti aspirano a essere bodybuilder professionisti. Per la mia rubrica online (www.fst.7.com) mi arrivano fotografie di persone che vogliono che li approvi e li stimoli a “tentare”. La realtà è che forse il 10% di questi possiede quello che occorre per diventare, potenzialmente, un professionista. In realtà, se chiunque potesse raggiungere tale meta, non sarebbe una cosa tanto speciale, no? Occorrono certe qualità, tanto fisiche quanto mentali, per essere un bodybuilder professionista. Poiché sembra che ci sia una certa confusione su queste qualità, l’articolo di questo numero del Pro Creator è dedicato alla loro spiegazione. Le ho suddivise per chiarezza in due categorie: qualità di ordine fisico e qualità di ordine mentale.
Parte 1: qualità di ordine fisico
Per prima cosa parlerò di come si consegue il tesserino da professionista ai Nationals o agli USA, perché molti di coloro che mi scrivono sono già a livello nazionale. Analizzando ogni singola categoria di peso possiamo notare che i criteri sono diversi. In generale, più basso è il peso corporeo previsto dalla categoria, più duri dovete essere per vincere. Proprio così. Potete essere più morbidi a 114 kg che come leggeri o medi, riuscendo a farla franca. Nelle categorie di peso più leggere, i primi cinque sono sempre spellati. Ma oltre a questo, le medesime qualità fisiche che rendono forte un concorrente a livello nazionale sono le stesse che rendono buono un professionista. È logico, perché l’obiettivo supremo degli atleti di livello nazionale è gareggiare nella IFBB. La prima cosa da considerare è che non si tratta di decidere chi possieda i migliori gruppi muscolari in assoluto, bensì chi presenta il migliore equilibrio generale e il minor numero di parti carenti. A livello locale o statale, un paio di gruppi muscolari forti possono bastare per aggiudicarsi una vittoria. Ho assistito a gare regionali o di minore importanza dove alcuni atleti con braccia incredibili o una schiena spaventosa vincevano anche se carenti in altri punti. Un fisico del genere non ce la può fare a livello nazionale. Al massimo potete passarla liscia con un solo punto carente tipo i femorali o i polpacci, assumendo che tutto il resto sia buono, ma niente di più. Invece, parlando dei palchi professionistici, tutto deve essere equilibrato e niente chiaramente debole. Con questo non voglio sostenere che ogni pro possieda un fisico perfetto. Per esempio, alcuni hanno i glutei striati e altri no, ma potete stare sicuri che il 95% del fisico è senz’altro fenomenale. Quindi, per ricapitolare, questi sono gli stadi del progresso rilevato di solito osservando i concorrenti dal livello locale a quello professionistico: 1) Ha un paio di gruppi muscolari incredibilmente buoni. 2) Possiede un equilibrio generale, alcuni gruppi incredibilmente buoni, pochi punti deboli. 3) La maggioranza dei gruppi muscolari è incredibilmente buona, le proporzioni generali sono buonissime e la preparazione di gara è pazzesca.
Tra i grossi il volume è importante I bodybuilder sono talmente ossessiona- interni. Sono tutti adulti e vaccinati, quello Deve essere detto che il solo qualificarsi come professionista ai Nationals non comporta che potreste o dovreste gareggiare nel circuito pro. Ogni anno i pesi mosca e leggeri che vincono i Nationals ottengono il diritto di richiedere il tesserino professionistico IFBB e gareggiare. Ma quanti di loro lo fanno? Ricordo che Jimmy Canyon, il quale dominò le gare amatoriali nei medi durante tutto il 2003, cercò di partecipare alla Night of Champions ma spariva completamente nel line-up per la mancanza di volume rispetto agli altri (sebbene dovrebbe essere sottolineato che aveva sacrificato la sua preparazione nel tentativo di arrivare più pesante). Il più grosso svantaggio della IFBB per uomini come Jimmy e altri che si qualificano nelle categorie di peso minori è che non esistono quelle categorie nelle gare professionistiche. Nonostante uno sia diventato professionista come peso mosca a non oltre 65 kg, dovrà stare accanto ad atleti che lo sono diventati pesando sui 114 kg nei super massimi. Alcuni di loro, come Jose Raymond, hanno scelto di rimanere dilettanti e continuare a gareggiare in competizioni con le categorie di peso. Possono fare la parte del pesce grosso nel piccolo stagno invece che avventurarsi nell’oceano per essere divorati dagli enormi squali bianchi. Pertanto, prima di cercare di ottenere il tesserino da professionista, dovete capire quale sia il vostro vero obiettivo. Volete un tesserino da professionista e ritirarvi dall’agonismo, come hanno scelto di fare alcuni, soprattutto nelle categorie di peso più basse? Oppure volete investire del tempo per crescere fino a possedere un volume sufficiente a essere competitivo a livello professionistico? Dovete essere realistici. È assai raro essere come Dexter Jackson, il quale ha iniziato la propria carriera vincendo da mosca, è diventato professionista da medio ed è arrivato a piazzarsi terzo al Mr. Olympia pesando più di 100 kg. La maggioranza degli atleti nelle categorie più leggere non possiede neanche la struttura scheletrica per ospitare tutta quella muscolatura.
La struttura di un campione Prima ancora di toccare un peso, dovete possedere la struttura scheletrica più congeniale per questo sport. Questa è l’impalcatura o le fondamenta su cui edificare il vostro fisico. Per prima cosa dovete possedere clavicole piuttosto ampie e fianchi stretti. Se i fianchi sono più larghi delle spalle, non potrete mai sviluppare un fisico esteticamente gradevole. Nessuna quantità di muscoli su schiena o spalle potrà mai compensare questo tipo di brutta pecca strutturale. Inoltre gambe e braccia non devono essere troppo lunghe rispetto al corpo. Purtroppo ricevo foto da uomini con questo tipo di struttura quasi regolarmente. La maggioranza di loro non ha mai gareggiato o l’ha fatto solo come esordiente, quindi non si rendono conto che anche se il loro cuore lo vuole, non potranno mai gareggiare contro altri concorrenti con una struttura corporea più mesomorfa.
La trasfigurazione fisica funziona solo per i lupi mannari
ti dal volume muscolare da dimenticarsi spesso di quanto sia fondamentale la linea. In teoria potete sempre aumentare la massa muscolare, ma la linea genetica dei muscoli rimane quella che è. Ovviamente potete migliorarla. Accrescere la massa muscolare della parte superiore dei trapezi e dei deltoidi laterali migliorerà il V-shape, per esempio. Però tutti i crunch e le diete del mondo non vi potranno dare una circonferenza vita di 70 cm come Melvin Anthony a meno che non ci siate nati. Potete scalare la vetta senza una linea eccellente, ma sarà molto più difficile. Jay Cutler è un buon esempio. Quello che ha fatto è stato costruire talmente tanta massa muscolare affinché la linea risultante fosse sufficientemente buona da farlo vincere. Dovete dedicarvi al bodybuilding con la mentalità di uno scultore, aumentando i muscoli nei punti giusti. Se non lo fate, accentuate solo le vostre sproporzioni e rovinate la linea che dovreste possedere. L’errore peggiore che vedo commettere agli atleti è diventare troppo grossi, in troppo poco tempo, ricorrendo al doping e permettendo che il loro addome ingrossi. Questo mi porta all’ultima parte della nostra discussione sulle qualità fisiche necessarie per essere bodybuilder professionisti, una cosa che mi dà tantissima noia.
che fanno lo sanno ed è solo affare loro. Se il loro obiettivo è quello di crescere quanto più possibile per il loro divertimento o gratificazione, chi sono mai io per impedirlo loro? Parimenti conosco molti di coloro che aspirano a diventare bodybuilder professionisti. E forse non hanno la capacità di guardarsi allo specchio con obiettività e stabilire se possiedono o meno la genetica da professionista. L’unica cosa che mi dà fastidio è chi rischia la salute e spreca denaro su mucchi di sostanze per potenziare la performance convinti che sia la strada giusta per diventare professionisti. Tra tutti i fattori che concorrono alla creazione di un professionista, posso dire in tutta onestà che questo è il meno importante. Siete liberi di crederci o no. Chi è nel settore da molti anni sa che è vero. La cosa che odio vedere è ragazzini e giovani cadere vittime del mito che i farmaci sono la spiegazione dei fisici che si vedono sulle riviste. Se fosse vero, chiunque ne abbia accesso avrebbe l’aspetto di un professionista e ci sarebbero in giro un paio di centinaia di migliaia di uomini che assomigliano a Ronnie, Jay, Dexter e Lee. Poiché è chiaro che la realtà non è questa, ciò dovrebbe essere sufficiente a dimostrare quanto ridicola sia tale assunzione.
Parte 2:
Non è il doping, gente. Proprio no. Qualità mentali Un’abitudine assai diffusa tra i bodybuilder La soglia del dolore con aspirazioni da professionisti è tentare di compensare una genetica meno che ottimale con l’utilizzo smodato di “integratori particolari”. Larga parte di tutto ciò origina dalla credenza erronea che i professionisti ottengano il loro fisico usando più “roba” di chiunque altro. Online, ogni giorno, avvengono dibattiti infiniti alla ricerca del “ciclo” perfetto, quello che garantisce di catapultare il normale frequentatore di palestra sul palco dell’Olympia. Non occorre dire (sebbene sembri che andrebbe proprio detto visto che questo mito è tanto fermamente radicato) che non esiste un siffatto ciclo o regime. Non tutti possiedono le qualità genetiche richieste per costruire un fisico che assomigli a quello di un bodybuilder professionista. Anzi, solo una piccolissima percentuale della popolazione può farlo. Difficile da buttare giù per molti atleti, perché vivono misconoscendo questo dato di fatto. Invece che accettare il fatto che il bodybuilding dovrebbe essere un hobby per loro, insistono caparbiamente a perseguire l’obiettivo di diventare professionisti. E troppo spesso possono avere un qualche sentore delle loro limitazioni genetiche, ma sono pronti a pensare che qualsivoglia difetto fisico possa essere superato usando quantità sufficienti di “integratori speciali”. La situazione è tragica. Ogni volta che assisto a competizioni importanti come l’Olympia, l’Arnold Classic o i Nationals, vedo tonnellate di persone in giro che ovviamente utilizzano vaste quantità di differenti “sostanze speciali”. Ci sono segni rivelatori inequivocabili come un’estrema ritenzione idrica, acne eccessiva, faccioni di un rosso acceso per l’ipertensione e perfino lineamenti rimodellati dall’utilizzo pesante del GH, insieme ad addomi prominenti ed enormi per la crescita degli organi
Ho avuto difficoltà a decidere se questa fosse una qualità mentale o fisica. A dire il vero, è entrambe le cose, ma la inserisco qui. Perfino con la giusta struttura ossea, i ventri muscolari ideali e una linea perfetta, non potete raggiungere il pieno potenziale a meno di non allenarvi costantemente fino a cedimento muscolare e oltre per un periodo di molti anni. E nonostante ciò che dicono i campioni dell’Heavy Duty, occorre anche un volume piuttosto alto d’allenamento. Molti non vogliono allenarsi così intensamente e controbattono di continuo che non vogliono “cadere nel superallenamento”. Lasciate che citi loro un grande poeta di questa generazione, Justin Timberlake, il quale canta “Cry Me a River”. Non intendo dire che non esista il superallenamento, ma così tanti lo impiegano come scusa per non allenarsi intensamente o abbastanza spesso. Da quando Dorian Yates ha reso popolare l’allenamento abbreviato, oltre 10 anni fa, troppi bodybuilder si sono preoccupati del superallenamento da finire, all’opposto, con l’allenarsi troppo poco. Questo impedisce di realizzare i propri obiettivi senz’altro al pari del superallenamento. Le lamentele solitamente sono della serie: “Non posso caricare così tanto, non posso fare così tante ripetizioni, serie, ecc. Direi che la pigrizia e l’allenamento insufficiente sono più comuni del superallenamento per un margine significativo. Insieme alla capacità segue
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di tollerare il dolore e un carico d’allenamento pesante, dovete anche possedere un corpo che possa fronteggiare tutto ciò alla lunga. Alcune persone resistono molto più di altre agli infortuni. Francamente, per sopportare i 7-12 anni di allenamento pesante solitamente necessari per diventare professionisti, subiscono una forte usura ginocchia, spalle, gomiti e bassa schiena. I migliori bodybuilder hanno una certa parte di infortuni, dolori vari, ma riescono a guarire e continuare ad allenarsi all’intensità richiesta. Serve essere proattivi e prendere integratori come la glucosamina e la condroitina, ma i bodybuilder professionisti hanno senz’altro qualcosa di diverso perché non si “rovinano” fisicamente tanto spesso quanto i normali bodybuilder. Il loro corpo è proprio più resistente.
Forza d’animo e forza interiore Ci vuole un tipo particolare di persone per faticare cinque o sei giorni la settimana in palestra, ogni settimana, a parte qualsiasi evento possa capitare nella loro vita. Occorre disciplina per non ingrassare e fare attività cardiovascolare nell’off-season, sebbene sappiate che la gara è lontana molti mesi. I bodybuilder professionisti e chi si appresta a diventarlo possiedono tale forza mentale e una disciplina così ferrea. Non saltano un pasto, neanche uno shake proteico o un integratore che devono utilizzare. Che si tratti di prendere un multivitaminico ad ogni pasto o non dimenticarsi delle due porzioni di ramificati a stomaco vuoto ogni giorno, tutto si riduce ad essere costanti con l’allenamento, la dieta e l’integrazione. Non potete alimentarvi bene e prendere tutti gli integratori agli orari giusti solo per qualche giorno, dovete farlo ogni giorno perché questo farà la differenza tra un risultato buono e uno eccellente. Se non vi potete dedicare con tale costanza, dimenticate semplicemente di essere un bodybuilder professionista. Ronnie Coleman non è solo il bodybuilder più forte che conosca, ma è anche (indubbiamente) il più forte di mente. Non lasciatevi ingannare neanche per un minuto dal suo comportamento tranquillo fuori della palestra. Giorno dopo giorno, anno dopo anno, Ronnie si allena sempre più duro, cercando di migliorare costantemente, mai appagato di essere sufficientemente grosso o di allenarsi intensamente come deve. Ecco perché è stato Mr. Olympia per sette anni di fila. Lo chiamo sempre “alieno” perché nessuno su questo pianeta si allena intensamente come fa lui e a quel livello. Da quando ha iniziato a gareggiare come professionista, 13 anni fa, abbiamo visto tanti altri suoi colleghi tramontare o smettere. Nessuno ha presentato il costante miglioramento, anno dopo anno, che ha contraddistinto Ronnie (e adesso ha superato i quaranta anni, devo aggiungere). Sono convinto che la spiegazione sia la sua incredibile forza interiore e la sua caparbietà. Siamo tutti umani. L’istinto naturale, anche per chi tra noi ama allenarsi, è smettere quando fa male oppure saltare la palestra ogni tanto 26
perché non “abbiamo voglia”. La differenza tra Ronnie e gli altri professionisti è che continuano a fare un mucchio di ripetizioni nonostante il dolore e continuano ad allenarsi sebbene non possano essere sempre dell’umore giusto. Fanno in modo di avere l’umore giusto, perché per loro non c’è altra scelta.
Apertura mentale Un’altra qualità mentale che i professionisti hanno in comune è la capacità di interpretare i meccanismi di feedback e avanzare critiche costruttive. Alcuni indicano il vantaggio di avere un allenatore o un nutrizionista, ma anche i servizi di qualcuno come me, Chad Nicholls o Chris Aceto sono inutili se l’atleta non ascolta quello che diciamo. Molti bodybuilder si guardano allo specchio e vedono qualcosa di completamente diverso da ciò che vedono tutti gli altri. Spesso chiedono agli altri di valutarli e poi ignorano critiche e suggerimenti. Di solito si tratta di un gruppo carente (o due) che il bodybuilder rifiuta di notare. Se non volete accettare che una parte del vostro corpo ha bisogno di essere migliorata, quella parte rimarrà sempre un punto debole e non migliorerete mai. Un’altra comune percezione erronea dei bodybuilder è collegata alla percentuale di grasso corporeo che possiedono. Ricevo sempre foto di bodybuilder che sostengono di essere 118 kg con 8-10% di grasso corporeo. Ma posso capire subito che si tratta, al contrario, di un 19-20%. Alle volte hanno anche un’altra percezione erronea che porta a delusioni: “Ora ho molta ritenzione idrica”. Magari mi dicono di volere gareggiare sotto i 110 kg, ma dalle foto che vedo posso capire che se avessero bruciato tutto il grasso con la dieta come dovevano fare, sarebbero pesati intorno a 97-100 kg nel migliore dei casi. Girano molti allenatori e nutrizionisti con un mucchio di conoscenze e spesso possono suggerire cambiamenti all’allenamento o all’alimentazione di un atleta che potrebbero fruttare enormi miglioramenti. Qualcuno che ha un potenziale da professionista capisce di non conoscere l’intero scibile umano e cerca consigli, idee, suggerimenti e strategie che possano aiutarlo. Chi aderisce ostinatamente all’idea di sapere già tutto ciò che c’è da sapere, e che nessuno può dargli una informazione utile, è destinato a rimanere un dilettante e probabilmente anche mediocre, nella più rosea delle previsioni, per tutta la vita.
Sapere quando gareggiare e quando no Un’ultima componente delle qualità mentali necessarie per essere un bodybuilder professionista è relativa alla capacità di sapere quando gareggiare e quando no. Alcuni bodybuilder gareggiano sempre, anno dopo anno, senza mai staccare un anno per migliorare gruppi muscolari carenti o la massa in generale. Ciò impedisce loro di raggiungere il pieno potenziale. Altri non hanno mai gareggiato o non gareggiano da molti anni, rimanendo in un offseason perenne. Anche questo è sbagliato, perché tutta l’adipe e l’acqua che copre la muscolatura non permette di dare loro un’idea precisa di come sono. Molti hanno l’impressione che un giorno sapranno, come
per magia, che è ora di mettersi a dieta e diventeranno professionisti entro un paio di mesi con il fisico perfetto che hanno nascosto per tutti quegli anni. Ecco una semplice soluzione per entrambi gli scenari che possono intralciare qualcuno che avrebbe altrimenti il potenziale da professionista. Se gareggiate da un bel po’, raccogliete alcune opinioni su cosa serve al vostro fisico e dedicate almeno un anno a lavorarci sopra. Se non gareggiate da tre anni o più, scegliete una gara entro i prossimi sei mesi e partecipate. Entrambe le strategie hanno un forte impatto psicologico. Chi ha ormai delle abitudini in quanto alla dieta e alle gare troverà difficile smettere e allenarsi solo per la massa. In modo analogo, chi mangia e si allena per la massa avrà difficoltà a passare ad una dieta pulita, ridurre i carboidrati per rimuovere il grasso accumulato. Entrambe le strategie sono preziose per coloro che, altrimenti, rimarrebbero in un limbo, bloccati a un certo livello che mai sorpasserebbero.
Non lasciate il lavoro Matt DuVall lo dice sempre agli aspiranti bodybuilder perché ne vediamo tanti che spendono tutto per diventare professionisti e poi rimangono assolutamente al verde. La realtà è che solo un piccolo numero di professionisti, come Ronnie, Jay e forse altri tre o quattro, sono finanziariamente sicuri grazie proprio al bodybuilding. La maggioranza dei professionisti possiede altri lavori o altri proventi, come aziende e attività commerciali. Mat, per esempio, ha un’impresa edile di successo. Il punto è che sebbene possiate essere dotati del potenziale per diventare professionisti, è più saggio avere un altro modo per sostentarsi finanziariamente. Non riducetevi come tanti sedicenti professionisti, e perfino molti professionisti, che non hanno niente dopo anni di gare.
Conclusione Spero che questo articolo vi abbia dato un’idea migliore di quello che occorre per diventare un bodybuilder professionista. Sebbene sono conosciuto come il “Pro Creator”, neanche io posso aiutare chiunque a diventare professionista a meno che non possieda già i necessari attributi fisici e mentali. Quindi, avete quello che serve? Se sì, magari vi vedrò sulle pagine delle riviste di settore, o su un palco IFBB, nell’immediato futuro. Se la risposta è negativa, non agitatevi. Chiunque può migliorarsi, apparire e sentirsi meglio, anno dopo anno, grazie al bodybuilding. Fintanto che vi allenate intensamente e vi alimentate in modo corretto, sarete campioni (che vi possiate mai chiamare o no professionisti).
RICETTA • Caramelle • al burro d'arachidi
Livello: facile. Ingredienti per 25 caramelle circa
450 g zucchero 240 ml latte 2 cucchiai di sciroppo di zucchero (2 parti di zucchero e 1 di acqua, lasciare bollire a fiamma moderata fino a raggiungere la densità necessaria). 3 cucchiai di burro d'arachidi Vermont Peanut Butter, gusto preferito (potete scegliere tra ben 9 versioni aromatizzate naturalmente!)
Preparazione
Mescolare zucchero, latte e sciroppo di zucchero in una padella antiaderente abbastanza grande.
Riscaldare a fuoco dolce fino a sciogliere completamente. Me scolare bene con un cucchiaio di legno per ottenere un composto omogeneo. Fare bollire per 20 minuti con la fiamma al minimo (controllare).
Togliere dal fuoco, aggiungere il Vermont Peanut Butter, versare in una teglia foderata di carta antiaderente da forno.
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Quando il composto si è solidifcato, tagliare a quadratini.
Curiosità sul burro d'arachidi e di mandorle Ci sono oltre 800 arachidi in un barat tolo di Vermont Peanut Butter.
Per la coltivazione delle arachidi il terreno deve essere ad una temperatura superiore ai 10° C. Le mandorle invece crescono sugli alberi e possono sopportare temperature più elevate.
Le arachidi sono state chiamate “il multivitaminico di Madre Natura”.
Tecnicamente l’arachide è un legume (fagiolo), non una “noce”, ed è più ricca di proteine di qualsiasi genere di noce o seme oleoso.
Le arachidi sono ricchissime di grassi monoinsaturi, i quali possono aiutare a ridurre il rischio di cardiopatie.
Gli Atzechi furono i primi ad inventare il burro d’arachidi riducendo in poltiglia le arachidi ben 500 anni fa.
Cosa apprezzare del Vermont Peanut Butter
I grassi monoinsaturi: sono quasi la totalità dei grassi contenuti. Sono grassi buoni che aiutano a ridurre il colesterolo LDL prevenendo le malattie cardiache. Un esempio di grasso monoinsaturo è l’olio d’oliva. Proteine: in media ne contiene 3 g per barattolo, più di ogni altro burro d’arachidi. Inoltre a ben 8 gusti del Vermont Peanut Butter ne è aggiunto del tipo più digeribile e ricco di importanti aminoacidi essenziali: siero del latte. Così avete una fonte proteica extra, salutare e pura. Sodio: estremamente basso o nullo. Ferro e folati: in buona quantità. NO a zucchero raffinato, conservanti o altre sostanze chimiche quali grassi trans ed oli idrogenati. SENZA glutine. POCO LATTOSIO se non le tracce (<1g) dovute all'aggiunta di siero del latte. Quindi adatto anche per VEGETARIANI.
Le mandorle possono aiutare ad abbas sare il colesterolo LDL (“cattivo”) e sono un seme oleaginoso nutrizionalmente denso (ecco perché Vermont Peanut Butter le aggiunge ai propri prodotti, peraltro già salutari).
I produttori di cioccolato usano il 40% delle mandorle a livello mondiale.
Vermont Peanut Butter è distribuito da V-Power. w w w.v - p o w e r. s m
L’ideatore del moderno burro d’arachidi fu George Washington Carver.
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di Ron Harris
Episodio 3: l'alimentazione.
Nasce un bodybuilder.
Come
in un romanzo , il viaggio di tutti noi
bodybuilder
dai primi passi in palestra fino a...
E
ra già una settimana che Randy si allenava con me e stava apprendendo tante cose in palestra. Tuttavia io sapevo che metà della battaglia per costruire il fisico che voleva non era disputata alla panca piana o allo squat rack, bensì a tavola. Avevamo appena terminato pettorali e tricipiti, stavamo sorseggiando i nostri shake post-allenamento con proteine del siero e carboidrati. Gli dissi di andare a casa, farsi la doccia, poi incontrarci da Grassfield, un ristorante locale che serviva piatti sani in grosse porzioni. Quando mangio fuori casa niente mi dà più fastidio che aspettare mezz’ora e poi essere servito con un piatto che sembra un pasto da bambini. La doccia era necessaria perché sebbene Randy non emanava un odore sgradevole durante l’allenamento, io sì. Un mix acre di ammoniaca e sudore permea la mia persona dopo ogni allenamento, poiché sudo tanto quanto il compianto Chris Farley in una sauna. Mia moglie l’ha paragonato all’odore intorno alla gabbia di scimmie dello zoo. Ma niente paura: un po’ di acqua calda e sapone ed è tutto sistemato.
Al ristorante
Rinfrescato dopo la doccia, incontrai il mio giovane bodybuilder che attendeva all’ingresso del ristorante. La ragazza che accompagnava ai tavoli, una studentessa dai capelli scuri, gli lanciava occhiate di soppiatto mentre leggeva le prenotazioni. Randy era un bel ragazzo e non molto più grande di lei. Trentatre anni non sono da matusa ma senz’altro la ragazza pensava che fossi il padre. Era nuova e non si ricordava che avevo mangiato là molte volte con la famiglia nel fine settimana. Mio figlio, quell’adorabile bricconcello, era famoso per il lancio di matite a cera e forchette verso gli altri tavoli. “Un tavolo per due, per favore”. Ci accompagnò ad un tavolo e ci passò il menù, sorridendo da sola mentre tornava al suo bancone. Punzecchiai Randy: “Credo che le piaci”. Randy rispose: “Sì, vero”. Ma considerando l’ipotesi assurda. Sì, avevo conosciuto questo ragazzo nel momento migliore per insegnargli, cioè prima che la sfrontata arroganza prendesse il sopravvento su di lui. La maggioranza dei ragazzi della sua età che conoscevo e che si allenavano con i pesi erano convinti che la popolazione femminile del pianeta fosse universamente paralizzata di fronte a loro e concupisse nient’altro che i loro fisici muscolosi. Questo autocompiacimento li rendeva meno che recettivi
ad ogni forma di guida se nel raggio di una ventina di metri c’erano delle donne piuttosto attraenti. Randy stava già leggendo il menù, mentre io non aprì neanche il mio. Sapevo cosa volevo prendere o, meglio dire, sapevo cosa entrambi avremmo preso.
La finestra post-workout
Lo informai: “Prendiamo il pollo teriyaki”. Randy mi guardò perplesso e suggerì: “Questo hamburger doppio sembra proprio buono”. “No, quello di cui hai bisogno adesso sono proteine e carboidrati complessi per avviare il recupero. Nel pasto dopo l’allenamento non devono esserci grassi perché quel pasto deve essere digerito rapidamente se vogliamo avvantaggiarci della finestra di opportunità per ripristinare glicogeno e aminoacidi”. Randy non controbatté più. Arrivò la cameriera per prendere l’ordinazione e poco più di un quarto d’ora dopo tornò con due piatti enormi colmi di pollo e riso. Guardai l’orologio e dissi: “Abbiamo terminato l’allenamento appena un’ora fa. Non devi lasciare passare più di questo tempo senza fare un pasto e il pasto dopo l’allenamento dovrebbe essere di volume considerevole”. Accennai ai due grossi piatti da portata posati sul nostro tavolo. “Proprio come questi”. Randy sembrava angosciato. Mi chiese: “Devo mangiarlo tutto ora?”. “Quanto pesi, ragazzino?”. “Oggi, vestito, ero 78 kg”. “OK, quanto vorresti pesare?”. Alla domanda gli occhi di Randy si illuminarono. “Cavolo, sui 104-108 kg sarebbe stupendo”. Stava fissando un angolo in penombra del soffitto, senza dubbio immaginandosi se stesso con tanti muscoli addosso, probabilmente cosparso di olio sul corpo e seduto su una qualche spiaggia con un harem di sosia di Britney Spears.
Forzarsi a mangiare
“Dunque, vorresti aggiungere circa 30 kg. Tantissimi muscoli per un adulto. E per quanto intensamente ti alleni, non accadrà mai se non ti nutri in maniera diligente. E ora dacci sotto”. Qualche decina di minuti dopo, il mio piatto era vuoto tranne che per alcuni pezzi di cartilagine di pollo che avevo scartato. Il piatto di Randy era ancora mezzo pieno e masticava ogni singolo boccone con la lentezza deliberata di una mucca. Appariva infelice ed era chiaro che aveva raggiunto la sazietà già da molto. Gli chiesi: “Che ne è del tuo appetito?”, cercando di evitare una sfumatura di sarcasmo nella voce, cosa difficilissima per me. “Non ho più fame. Non riesco a mangiare così tanto insieme”. Domandai: “E tu credi che io volevo mangiare tutta quella roba?”. Scrollò le spalle e rispose: “Ma tu sei molto più grosso di me”. Feci un largo sorriso ed esclamai: “Ecco la questione se è nato prima l’uovo o la gallina! Ho mangiato tutto quel cibo perché
grazie al mio volume ho più appetito oppure sono riuscito ad essere così grosso perché mi sono costretto a mangiare in quel modo per anni?”. Randy era chiaramente confuso. “Ti confiderò un piccolo segreto e non voglio che lo sveli ad altri. Non ho l’appetito pantagruelico che tutti credono che abbia. Anzi, mi forzo a mangiare la quantità di cibo che so occorre al mio corpo per crescere, sebbene ci siano state centinaia di volte che mi pareva di stare per vomitare se aggiungevo un altro boccone”. “Allora vuoi dire che devo ingurgitare tutto questo cibo adesso, altrimenti non cresco?”. Al pensiero Randy stava già diventando verde, valutando quanto lontani eravamo dal bagno nel caso avesse da farci una corsa. “No, ma devi iniziare ad allenare il tuo corpo a consumare quantità maggiori di cibo. Non accadrà all’improvviso. Assomiglia molto all’allenamento coi pesi. Settimana dopo settimana, mese dopo mese, devi mangiare un poco più di calorie ogni giorno. Non avevi calcolato che solitamente introduci in media intorno a 2500 calorie al giorno?”. Randy annuì con aria di colpevolezza.
Mangiare è un lavoro
“Odio dirlo, ma non salirai mai più di qualche chilogrammo mangiando in quel modo, per quanto intensamente e pesantemente ti alleni. Quel totale calorico deve come minimo raddoppiare se vuoi iniziare a crescere. Devi considerare l’alimentazione come un lavoro, introducendo tutti quei nutrienti e quelle calorie programmate che ti piaccia o no. Devi pensare che è assolutamente essenziale per conseguire i tuoi obiettivi”. Adesso Randy era diventato triste. “Rilassati, presto riuscirai a mangiare di più se ti sforzi di iniziare gradualmente ad aumentare le porzioni”. “Lo so, solo che so anche che occorrerà un po’ di tempo”. “Ehi, cerco soltanto di farti capire che diventare un bodybuilder d’élite non è un processo veloce. Devi intraprendere un lungo percorso o altrimenti non cominciare neppure”. Con mia meraviglia, Randy riprese a mangiare. “Santo Cielo, ti è venuta l’ispirazione di nuovo?”. Egli cercò di rispondere, ma la bocca era piena. La cameriera tornò col conto. Vidi che era l’occasione giusta. Mentre le guance di Randy erano ancora piene di riso e pollo (ormai freddi) come quelle di uno scoiattolo, gli diedi una pacca sulle spalle mentre mi alzavo e gli lasciavo il conto. “Adesso sei sulla strada giusta, campione”. E prima che inghiottisse abbastanza cibo per tornare a parlare, ero andato via. Per adesso avevo svolto il mio compito e pagare il pranzo toccava al mio giovane amico.
Nasce un bodybuilder… “l’alimentazione e impara perché è uno degli aspetti più importanti per essere un campione di bodybuilding!
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el 2006, sul palco dell’Ironman Pro, non ero nessuno ma all’ultima competizione della stagione, il Grand Prix d’Olanda, feci il posedown con Jay e Ronnie: tutto sommato, un anno molto buono per l’esordio da professionista. Adesso capisco quanto fosse importante allenarmi a Fullerton con Milos. Se volevo intraprendere questa carriera, dovevo trasferirmi in USA! Dopo essere tornato in Giappone, andai dal presidente dell’azienda che mi sponsorizzava e gli chiesi aiuto per andare a vivere a Fullerton. Egli conosceva già Milos e sapeva quanto fosse bravo, così fu lieto di aiutarmi. Al termine del 2006 mi trasferii finalmente in America. Il mio sponsor provvedeva a un appartamento e a un’automobile così che potessi concentrarmi al 100% su allenamento e alimentazione con Milos per tutto l’anno. I miei obiettivi nella primavera del 2007 erano l’Ironman Pro, il Grand Prix di Sacramento e il Gran Prix d’Australia. Durante la mia preparazione per queste gare, Milos continuava a dire a me e a tutti gli altri che potevo qualificarmi per l’Olympia. A essere onesto, non ero molto sicuro di poterlo fare ma, ovviamente, ce la mettevo tutta. Silvio Samuel arrivò a Fullerton quasi nel mio stesso periodo e ci allenammo insieme intensamente per qualche mese in preparazione all’Ironman Pro 2007. In quel periodo il mio peso corporeo salì intorno a 100 kg, con massa muscolare magra, e questo voleva dire che ero circa 5 kg più pesante di come ero stato al Grand Prix d’Olanda nel 2006. Come sapete tutti, per due anni di fila all’Ironman Pro ero rimasto fuori dai 15, ma a quel punto ero molto sicuro di potere lottare almeno per il posedown. Arrivai settimo ma senza dubbio fu
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Quando diventai professionista, nessuno si aspettava che potessi mai rientrare nei primi 10 ad una qualche gara pro.
Invece io sapevo che tutto è possibile se lo si desidera! "
la mia migliore gara in assoluto, quindi ero felice e assai motivato per il Grand Prix di Sacramento che sarebbe stato entro una settimana. Quando diventai professionista, nessuno si aspettava che potessi mai rientrare nei primi 10 ad una qualche gara pro. Invece io sapevo che tutto è possibile se lo si desidera! Alcuni giorni dopo Sacramento, Mr. Jim Lorimer chiamò me e Silvio porgendoci l’invito per l’Arnold Classic. Adesso ero diventato anche il primo giapponese ad essere invitato all’Arnold Classic! Milos ed io provammo varie cose per questa gara tanto che finii tredicesimo ma sul palco ero quasi 104 kg, il massimo peso di tutta la mia carriera. Un’altra settimana dopo eravamo nell’altro emisfero per il Grand Prix d’Australia. Arrivai fino al posedown e mi piazzai quinto. Era mostruosamente faticoso fare quattro gare in quattro settimane e fui l’unico a partecipare a tutte e quattro. La gente mi chiede sempre come faccio a gareggiare così tanto. Nel 2010 la mia carriera da professionista annoverava già 25 competizioni. Ritengo che sia tutta una cosa di testa. Se credi di potercela fare, ce la fai! È anche un bel vantaggio il fatto che sono sempre in forma decente. Ad ogni modo, nel 2007 feci il mio primo Mr. Olympia e arrivai tredicesimo. Non c’è bisogno di dire che l’esperienza fu indimenticabile: sul palco con i migliori e con Mr. Joe Weider! Mi sorpresi io stesso di non essere nervoso. Anzi, sul palco mi divertivo! Mi sembrava di avere ottenuto tutto quello che avevo sognato… e forse per quello cominciai a dare tutto per scontato. Non dobbiamo mai dimenticare il nostro passato. Sul palco dell’Olympia non avrei mai pensato che presto mi sarei ritrovato con grossi problemi…
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Un tributo al “Master Blaster"
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Joe Weider
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osef E. Weider, “Joe”, è un canadese nato il 29 novembre 1920 e col fratello Ben fondò la International Federation of BodyBuilders (IFBB). In seguito Joe creò il più grosso evento annuale e mondiale di bodybuilding: il Mr. Olympia. Era il 1965, lo stesso anno della mia nascita. Poi aggiunse al suo programma anche l’equivalente per le donne: il Ms. Olympia. Cercando di accontentare tutti gli atleti, Joe arrivò pure a creare l’ormai interrotto Masters Mr. Olympia (per gli over 40) che fu organizzato dal 1995 al 2003. Joe era un povero ragazzino magro, di origini ebree, che aveva fatto solo sette anni di scuola primaria e aveva dato inizio al suo impero (editoriale e non) nel settore del bodybuilding con soli 7 dollari all’età di 17 anni, dopo essersi costruito dei bilancieri con assi e ruote di una vecchia automobile. Incontrò Betty Brosmer che negli anni ’50 era la modella pin-up più pagata in assoluto negli USA e che poi sposò. Negli anni introdusse una linea di attrezzatura per casa e palestra. Joe è stato un tale pioniere da risultare perfino il primo nell’abbinamento dell’alimentazione al bodybuilding con la creazione e commercializzazione di una linea di integratori alimentari da abbinare all’allenamento coi pesi. Joe era un vero genio e spinto dall’idea del successo. Nel 1939 pubblicò il primo numero della rivista Your Physique Magazine. Ventinove anni dopo, nel 1968, la pubblicazione fu rinominata Muscle Builder Magazine. Alla fine il nome venne mutato, nel 1980, in Muscle & Fitness e rimane una colonna portante nella comunità del benessere e del fitness come fonte di informazioni su allenamento, nutrizione e informazioni per gli appassionati di fitness e gli entusiasti di bodybuilding. Tra le altre riviste pubblicate dall’impero editoriale di Weider annoveriamo: Mr. America, Muscle Power, Shape, Men's Fitness, Living Fit, Prime Health and Fitness, Fit Pregnancy, Cooks, Senior Golfer e Flex. Come tutte le cose, il tempo apporta cambiamenti e nel 2004 Joe vendetta la maggioranza dell’impero editoriale quasi ritirandosi in pensione del tutto a Los Angeles. Ma mollare alla veneranda età di 89 anni non era qualcosa di molto facile per questo uomo che si era fatto da sé partendo da zero e arrivando ad incarnare una leggenda dello Sport del Ferro.
di Shawn Ray ...come non l'avete mai letto
C
onobbi Joe Weider nel 1985 attraverso l’ex caporedattore di Flex Ricky Wayne e suo figlio Kevin, i quali mi fecero un servizio fotografico per la copertina di Flex dopo la mia vittoria al Junior Mr. World di Sydney, in Australia, alla tenera età di 20 anni, mentre ancora frequentavo il college a Fullerton JC. Ero un ragazzino rude che stava cavalcando il successo in gara avendo appena vinto gli NPC Teenage National Championships e il Junior World IFBB nello stesso anno. Sentivo che gran parte del mio sogno si stava avverando in quel momento, mentre percorrevo i 45 minuti di strada verso la sede di Weider a Woodland Hills, in California, per la primissima volta. C’era una specie di atmosfera surreale perché non avevo idea di cosa aspettarmi se non che quest’uomo è un’icona del nostro sport, esageratamente illustre, e mi domandavo cosa avrebbe pensato di me, proprio lui che aveva conosciuto i migliori di ogni tempo e al mondo! Mi sentivo un pochino intimidito ma rassicurato da Ricky Wayne che meritavo questa opportunità e che i miei risultati, insieme al mio potenziale, erano innegabili. Arrivai al servizio fotografico da solo, perché ero abbinato per la copertina ad una fitness dell’Arizona che aveva appena vinto il primo campionato Ms. Fitness America, la quale rispondeva al nome di Gea Johnson. La parte divertente fu che io pensavo che fosse lei ad aggiungersi alla mia copertina, dato che mi sentivo tanto importante, mentre lei pensava che fossi io ad aggiungersi alla sua copertina perché anche lei si sentiva una star! Ci facemmo delle belle risate. Era anche molto carina! Poi facemmo le foto per la copertina sulla gradinata dell’edificio di Weider, proprio sotto la finestra dell’ufficio di Joe. Ci volle almeno un’ora per scattare la foto che cercavamo, con lo stile di un paio di studenti del college che flirtavano a scuola. Gea indossava una specie di vestito molto volgare stile Madonna ed io ero in jeans e maglietta aderente. Terminato il servizio, facemmo un grand tour dell’industria Weider con le nozioni di base illustrate da Ricky Wayne il quale, ai suoi tempi d’oro, era stato
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C’era una specie di atmosfera surreale perché non avevo idea di cosa aspettarmi se non che quest’uomo è un’icona del nostro sport.
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coi migliori di loro, compresi Franco, Platz, Samir, Robinson o altri nomi che vi possano venire in mente. Era un vero bodybuilder con un cervello che a quei tempi, per il nostro settore, rappresentava una rarità per quanto potessi dire in base alle mie interazioni personali con alcuni degli atleti. Non appena ebbi terminato di visitare la redazione della rivista mi imbattei con Mr. Joe Weider stesso che sbucò da dietro l’angolo esclamando improvvisamente: “Congratulazioni campione, un giorno sarai famoso!”. Feci una pausa e mi guardai intorno per un secondo, poi mi girai verso Gea che stava sorridendo con la bocca spalancata da un orecchio all’altro e annuiva facendo l’occhiolino. Mi voltai di nuovo verso Joe e, non mi sbagliavo, stava dicendo a me! Caspita! Non sono mai stato uno a corto di parole o incapace di accettare un complimento da qualcuno ma cosa avrei dovuto dire qui? Pensai per qualche secondo che mi sembrò un’eternità e risposi: “Grazie Joe, sono un suo fan da moltissimo tempo”. Mamma mia! Pen-
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Questo uomo si è fatto da sé partendo da zero e arrivando ad incarnare una leggenda dello Sport del Ferro.
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sai tra me. Che l’ho detto a fare. Non è un atleta, ma un editore! Allora Joe rispose: “Vedi Ricky, ti ho detto che ho dei fan anche tra i giovani come Shawn”. Tutti ridemmo di gusto e mi sentii completamente a mio agio per il caloroso benvenuto di Joe. Joe mi fece andare nel suo ufficio privato con tutto lo staff coinvolto nella creazione della copertina e mi disse subito: “Togliti la maglietta e vediamo come stai”. All’improvviso mi assalì un caldo mostruoso, come se l’aria condizionata dell’ufficio si fosse trasformata in un caldo infernale. Dire che ero imbarazzato sarebbe dire poco, non ero proprio preparato a questo. Avevo svolto il servizio fotografico indossando una maglietta che metteva in mostra solo le braccia ed erano passate tre settimane dalla gara, perciò avevo mangiato e mi ero rilassato risultando con un po’ di ritenzione idrica. Joe disse: “Vieni qui alla luce, dove ti si vede meglio e stai meglio”. Non mi ero mai sentito tanto a disagio prima di allora tranne quando mi dissero a scuola che quella certa bella ra-
Joe chiedeva “ai bodybuilder di posare
all’istante: era una sua fissazione..
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gazza voleva essere invitata da me al ballo. Cosa che feci. Tutti gli amici mi guardavano durante il pranzo mentre andavo verso di lei e dicevo: “Ho sentito dire che volevi andare al ballo con me”. Lei rispose: “Non l’ho mai detto?!”. Così io ribattei: “Beh, ma ci vorresti andare con me?”. Con immediatezza e uno sguardo inflessibile mi rispose: “No, grazie”. Capii, era la frase che mi ronzava nelle orecchie ogni volta che avrei incontrato una nuova ragazza negli anni seguenti; allora ci stavo male e quel giorno con Weider mi sentivo alla stessa maniera. Non occorre dire che non ero tanto intimidito dal fatto che Joe mi chiedesse di posare, ma dal fatto che mi sentivo in obbligo di “impressionare” le altre persone nella stanza, soprattutto Gea che dopo essersi tolta il trucco del servizio fotografico mi appariva ancora più bella. Presti mi resi conto che questo episodio estemporaneo di Joe che chiedeva ai bodybuilder di posare all’istante era una sua fissazione. In 16 anni, per essere esatti, Joe mi avrebbe chiesto di posare almeno ogni volta che andavo a trovarlo, senza tenere conto di chi ci fosse a guardare e io mi badavo bene dal contraddirlo. Da questo incontro fatidico del dicembre 1985 nacque un’amicizia che comprendeva gli affari, un rapporto tra mentore e discepolo, rispetto reciproco e saggezza. Joe era bravissimo a raccontare le storielle, anzi direi proprio eccezionale. Era un libro di storia vivente su molti argomenti. Qualunque fosse l’argomento riusciva sempre a ricondurlo al bodybuilding e a come le cose al di fuori del bodybuilding fossero collegate ad esso in una forma o modo. Due anni dopo il nostro primo incontro formale nel 1987 firmai il primo di un contratto durato 16 anni per lavorare con lui e la sua azienda: Weider Enterprise. Prima che lasciassi l’agonismo nel 2001, ero diventato il leader nelle copertine di Flex con 36 apparizioni, al tempo più di quelle di Arnold stesso. Ero fiero e soddisfatto, per non dire di più. Joe Weider mi incoraggiò ad essere sempre in for segue
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ma da gara ogni volta che gli facevo visita perché poteva esserci la remota possibilità che avesse un’idea per una copertina, quindi mi tenevo pronto e i risultati nella mia notorietà si facevano vedere. Joe voleva sapere tutto di chi lavorava con lui e cosa facevano e non facevano. Mi poneva domande tipo: “Che metodo di allenamento segui?”. Io spiegavo: “Beh, Joe, mi alleno velocemente con brevi recuperi tra le serie e mi piace fare molte ripetizioni”. Allora Joe commentava: “Ma Shawn, quello che mi descrivi assomiglia molto al Principio Weider dell’allenamento istintivo che sviluppai quando mi allenavo” e così via. Aveva strutturato ogni tipo e modo di allenamento che esisteva e niente era “originale” senza che Joe gli avesse già dato un nome. La cosa mi divertiva molto. Cose come: principio Weider della priorità muscolare, principio Weider delle serie, principio Weider dell’allenamento a cedimento muscolare, principio Weider delle serie intervallate e così via. Ricordo che nel 1990 fui trovato positivo al primo test antidoping della storia della IFBB. Era l’Arnold Classic e chiamai Joe. Mi disse: “Shawn, hai sette mesi per sistemare tutto, superare l’antidoping all’Olympia e reclamare il tuo giusto posto tra i migliori del mondo. Non fare stupidaggini perché hai solo 24 anni”. Questa risposta mi sembrò non solo intelligente ma piena di speranze nonostante la mia situazione e il fatto che fossi un atleta sponsorizzato da Weider. Non occorre che aggiunga che sette mesi dopo superai l’antidoping all’Olympia e mi piazzai terzo al Mr. Olympia, per due posti non ero il migliore al mondo! Dovetti ringraziare Joe per avermi aiutato a rimanere concentrato sulla meta e realizzare quanto Joe pensava fossi in grado di fare. Ancora nel 1994 sarebbe stato Joe a darmi più sicurezza come professionista buttando là la frase: “Ho visto tanti eccellenti bodybuilder entrare nel mio ufficio ma nessuno completo come te”. Alzò la cornetta del telefono e organizzò un servizio fotografico per Muscle &
Aveva strutturato “ogni tipo e modo di allenamento
che esisteva e niente era “originale” senza che Joe gli avesse già dato un nome.
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Fitness che per me era importante perché non ricordavo che solo due campioni di colore vi erano apparsi in copertina prima di me: Robbie Robinson e Lee Haney. Joe mi stava permettendo di fare parte di qualcosa di più grosso di me stesso, una cosa che potevo apprezzare “sul momento” e non col senno di poi. La cosa buffa è che sempre in quell’anno, nel 1994, arrivai secondo al Mr. Olympia e Joe mi chiese: “Ma perché non hai vinto?”. Wow, pensai tra me e me, Joe che aveva visto e vissuto tutto, oltre che dato inizio a tutto, era lì davanti a me e mi chiedeva perché non avevo vinto, quindi era chiaramente dell’opinione che avessi dovuto vincere. Gli risposi: “Joe, non sono e non sono mai stato un giudice ma se lo fossi avresti consegnato l’assegno del primo premio a me e mi avresti anche aumentato il salario di una bella somma!”. La risposta di Joe mi buttò a terra. “Beh, Shawn, non sono un giudice ma per me sei un vincente. Non
Quando Joe “avrebbe diceva che fatto
qualcosa, stava attento che fosse fatto!
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posso intestarti l’assegno dell’Olympia ma sono senz’altro sicuro che non vuoi lasciare la Weider Enterprise”. Un istante dopo chiamava la segretaria e mi faceva consegnare un nuovo contratto con un bell’aumento per i miei sforzi. Sebbene ogni persona possa descrivere Joe in una maniera diversa, con me è stato sempre “coerente”. Quando diceva che avrebbe fatto qualcosa, stava attento che fosse fatto! Era praticamente ad ogni singolo servizio fotografico che faceva e si prendeva l’impegno di chiedermi come me la stessi cavando nella vita, negli affari e nelle gare. Intraprendemmo strade diverse quando vendette l’impero editoriale Weider nel 2004, una cosa che ci aspettavamo dovesse succedere. Avevamo bei ricordi del lavoro e delle cose fatte insieme. Sebbene sarei falso a dire che non speravo potesse durare per sempre, da realista ho sempre saputo che quando si chiude una porta, si apre un portone e questo mi ha portato a Muscular Development con un simile
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I suoi progetti e le sue realizzazioni ci hanno aiutato a spianare la strada per molte stelle del passato e ancora di più per molte stelle del futuro.
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capo e un grande visualizzatore quale Mr. Steve Blechman. Joe ha la veneranda età di 89 anni e potrebbe non rimanere ancora a lungo tra noi ma la sua eredità e le sue opere rimarranno sempre. Le esistenze sulle quali Joe ha avuto influenza sono innumerevoli e il senso degli affari che ha instillato in tutti i suoi discepoli è notevole. Da Arnold a Franco al grosso Lou, Sergio, Platz, Draper, Scott e Corney, Joe ha avuto il suo peso nel portarli sui palchi internazionali. Non si è fermato là perché ha aiutato la carriera di altri insigni campioni come Haney, Yates, Levrone, Wheeler e io stesso. Per questo saremo tutti eternamente grati a questa icona il cui investimento iniziale di 7 dollari ha aiutato a creare questa industria da miliardi di dollari! Joe, ti rendo omaggio mentre sei ancora con noi, perché hai ricevuto il dono della longevità. Nell’ora più difficile andasti contro quello che molti, allora, ritenevano fosse impopolare e forse perfino disgustoso promuovendo Health & Fitness. Ma tu ti sei mantenuto coerente. Alla fine della giornata, i tuoi progetti e le tue realizzazioni ci hanno aiutato a spianare la strada per molte stelle del passato e ancora di più per molte stelle del futuro. Grazie.
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Will Brink
Come funzionano le aziende farmaceutiche di Will Brink
I
Sono a casa, davanti al notiziario televisivo… “Il motivo per il quale i farmaci sono intrinsecamente più sicuri degli integratori alimentari è dovuto al fatto che i medicinali prodotti dalle aziende farmaceutiche sono regolati dalla FDA”, annuncia il presentatore del telegiornale delle ore 18. Questo è il solito mantra che è propinato alle persone e purtroppo ben troppi ci credono. A dire la verità, va aggiunto che l’affermazione è anche falsa.
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l messaggio generale ai consumatori è: la regolamentazione estensiva della Food and Drug Administration (FDA) rende i prodotti delle industrie farmaceutiche intrinsecamente più sicuri degli integratori alimentari, un settore spesso bersaglio degli attacchi dei mass media. Un punto fondamentale toccato spesso durante quegli attacchi prevenuti è l’affermazione che invece le aziende farmaceutiche possiedono elevati standard di controllo (dovuti soprattutto ai regolamenti della FDA) mentre le aziende di integratori (ragionando sulla falsa riga portano a pensare “dovuto soprattutto ad una mancanza di regolamenti della FDA…”) hanno una scarsa qualità e/o standard di controllo della qualità scadenti. Purtroppo l’intera storia richiederebbe un libro intero (e di fatto è stato scritto un libro intero sull’argomento!) ma vale la pena dare un’idea di come la gente sia manipolata e portata a credere di essere sicura con l’utilizzo di prodotti “approvati dalla FDA” quando i fatti, sotto gli occhi di tutti, indicano che spesso non è così. L’intento di questo articolo non è quello di dimostrare che le industrie farmaceutiche sono inerentemente cattive di per sé o che le industrie degli integratori, “senza regole”, siano perfette, ma mostrare la realtà che le industrie farmaceutiche hanno un mucchio di problemi con i controlli di qualità ma finora sono stati tenuti nascosti all’uomo della strada. Ma perché, chiederete?
Le notizie sono mezze falsificate e questa è la norma Le aziende farmaceutiche spesso sostengono che la lievitazione dei prezzi dei loro farmaci (soprattutto in USA) è dovuta al costo della procedura di approvazione da parte della FDA, dalla ricerca e progettazione e da altri costi. Senz’altro i costi di progettazione di un farmaco sono estremamente elevati e ottenere l’approvazione della FDA è costoso oltre che un processo il quale richiede una risistemata al fine di ridurne i costi e fare arrivare prima, a chi ne ha bisogno, una quantità maggiore di
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Come funzionano le aziende farmaceutiche
al confronto delle aziende di integratori farmaci. Comunque, una cosa che non svelano, ad esempio, è che spendono considerevolmente molto di più in pubblicità e promozione che in ricerca. Vale a dire, hanno imparato che facendo pubblicità direttamente ai consumatori si ottiene di più economicamente che facendo ricerca scientifica. Sebbene i numeri varino, alcuni ricercatori stimano che le aziende farmaceutiche in USA spendano quasi il doppio in promozione rispetto a quanto spendano per la ricerca e la progettazione. Non sbagliatevi, i dollari delle aziende farmaceutiche influenzano i mass media nella diffusione delle notizie relative a loro, sia per sovrastimare i pericoli di integratori “non regolamentati” sia generalmente per fare ignorare varie indiscrezioni che mettono milioni di vite a rischio e costano delle vite ogni anno. Non parliamo di piccoli cambiamenti. Nel 2004 le aziende hanno speso, si stima, 33,5 bilioni di dollari in costi pubblicitari nonostante una situazione economica molto dura nella quale i media dovevano competere tra loro. Le spese sono salite molto da allora, senza un concomitante aumento nella ricerca e progettazione. La pubblicità diretta ai consumatori adesso è un grosso business, come chiunque stia leggendo avrà probabilmente notato vedendo tanti spot pubblicitari in TV, inserzioni sulle riviste, ecc. dove si consiglia alle persone di “parlare col proprio medico” riguardo a qualsivoglia farmaco sia pubblicizzato. La cosa non finisce qui, comunque, perché i bilioni spesi nella promozione dalle aziende farmaceutiche ha effetti addirittura su ciò che è pubblicato nelle riviste medico-scientifiche con comitati accademici di controllo, proprio quelle riviste che dovrebbero essere obiettive e non influenzate da fonti esterne. Uno studio recente intitolato “Does pharmaceutical advertising affect journal publication about dietary supplements?” ha esaminato l’argomento. La vasta ricerca degli autori ha concluso: “Questi dati sono coerenti con l’ipotesi che un incremento della pubblicità delle aziende farmaceutiche è associato con la pubblicazione di un numero minore di articoli sugli integra-
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tori alimentari e maggiore di quelli che concludono che gli integratori alimentari non sono sicuri”. (1) I problemi sul controllo del-
la qualità sono comuni:
Spero che quanto appena detto mostri parte della realtà alle persone: quanto viene detto sugli integratori alimentari, contrapponendoli ai prodotti farmaceutici, non è equilibrato e nemmeno obiettivo, neanche un po’. Quali sono allora i problemi dei controlli di qualità nelle aziende farmaceutiche? Ci sono infrazioni notevoli che ricevono poca attenzione dai media e di cui la gente dovrebbe sapere? I regolamenti della FDA li rendono intrinsecamente più sicuri? Il fatto è che varie aziende farmaceutiche non superano regolarmente le ispezioni della FDA e, peggio ancora, sono costrette a conformarsi (attraverso un’azione legale in tribunale) solo per seguire le indicazioni date sulla produzione. Anzi, negli anni recenti il governo, attraverso la FDA, ha dovuto esigere multe ancora più elevate dalle aziende farmaceutiche solo per costringerle a seguire le regole e le norme esistenti sul controllo di qualità. Qui di seguito alcuni grossi problemi sul controllo della qualità nelle aziende farmaceutiche che potrete rimanere scioccati a leggere. La FDA ha multato la ScheringPlough Corp. con la cifra di 500 milioni di dollari per non avere superato, più volte, in quattro stabilimenti Schering-Plough, le ispezioni per i rigidi termini di controllo della qualità stabiliti. Gli ispettori della FDA hanno rilevato “violazioni significative dei regolamenti collegati agli impianti, alla produzione, alla garanzia di qualità, alle attrezzature, ai laboratori e alle etichettature”. Come se non bastasse, l’azienda ha spedito inalatori per l’asma che contenevano poche quantità o niente del principio attivo (albuterolo) causando forse fino a 17 decessi secondo il Public Citizen’s Health Research Group. Come risultati si sono avuti svariati
e massicci ritiri dalla circolazione. La Genzyme Corp., un tempo considerata il modello del successo nelle biotecnologie, “dietro un decreto di ingiunzione permanente”, ha acconsentito a correggere le violazioni nella qualiltà della produzione in una delle sue strutture e restituirà 175 milioni di dollari in “profitti illeciti” ottenuti dalla vendita dei prodotti di quella struttura. Secondo la FDA, oltre a non soddisfare svariati standard di controllo della qualità, alcuni prodotti “erano contaminati con particelle di metallo, fibra, gomma e vetro”. Gli Abbott Laboratories hanno ritirato il preparato in polvere per latte da neonati chiamati Similac dopo che in alcuni lotti erano stati trovate parti di insetti. I farmaci per iniezione intravenosa di Amgen e Novartis sono stati ritirati per la presenza di schegge di vetro, ipoteticamente dovute alla rottura delle fiale in cui erano immagazzinati. La Johnson & Johnson (J&J) ha dovuto ritirare quasi 200 milioni di bottiglie di vari farmaci da banco a causa di “un odore nauseabondo”. Secondo il resoconto dell’agenzia REuter (martedì 4 maggio 2010), “… gli ispettori [della FDA] hanno trovato certi macchinari coperti di polvere spessa e sudiciume, un buco nel soffitto e tubature rivestite di scotch nell’impianto di Fort Washington, in Pennsylvania, dove erano creati 40 prodotti con “…ingredienti primari contaminati da batteri non specificati, una mancanza nelle procedure di controllo della qualità e una scarsa gestione degli impianti, secondo il resoconto del 30 aprile”. La situazione era talmente grave che la FDA “… ha spinto i consumatori a smettere di utilizzare le forme liquide di Tylenol, Motrin, Benadryl e Zyrtec per bambini e neonati dopo una vasta operazione di ritiro dal commercio” consigliando piuttosto i farmaci generici. segue
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L’azienda ha sospeso la produzione in quell’impianto.
“Un attimo, c’è di più!” Come dicono sempre in TV, abbiamo ancora altro da raccontare. Se quanto detto finora non sciocca la maggioranza dei lettori, il seguente caso recente riguardante GlaxoSmithKline ha visto l’azienda pagare 750 milioni in multe civili e penali per “vendere, sapendolo, farmaci contaminati, adulterati ed inefficaci” prodotti dall’adesso chiuso impianto di Portorico. Alcuni dei farmaci prodotti in questo stabilimento e di cui sappiamo essere in quella lista: Paxil, Bactroban, Coreg, Tagamet, Avandia. Al momento di questo articolo, le indagini stanno andando avanti e possono essere assegnate delle condanne penali. Le persone dovrebbero rendersi conto che gli esempi sopracitati non sono assolutamente esaustivi di tutte le volte che, in tempi recenti, le aziende farmaceutiche hanno disatteso gli standard di controllo della qualità.
Il doppio standard delle aziende farmaceutiche Le aziende farmaceutiche, attraverso i mass media generalmente di parte e/o manovrati, dichiarano spesso che i sopracitati problemi con i controlli di qualità sono rari e vere anomali. Tuttavia una semplice ricerca sul sito FDA.gov e con alcuni motori dimostra che non è proprio così e, anzi, le cose sono anche peggio. Il motivo può essere dovuto all’attuale situazione economica che costringe i produttori di farmaci ad assegnare una priorità bassa al controllo di qualità mentre tentano di aumentare i prodotti con una vasta operazione di taglio dei costi, licenziando i dipendenti, adoperando materie prime di costo inferiore acquistate da fornitori di dubbia qualità e altri fattori. Le aziende farmaceutiche possiedono un doppio standard per se stes-
se. Ad esempio, quando la gente si rivolge ai farmaci generici nel tentativo di evitare gli esosi margini di profitto di vari farmaci prodotti da aziende importanti come nome, le aziende farmaceutiche dichiarano che quei farmaci generici sono potenzialmente meno sicuri perché non sono attesi gli standard di controllo della qualità dettati dalla FDA. Eppure sono proprio quelle aziende farmaceutiche che spesso non aderiscono loro stesse a standard di produzione accettabili. Le aziende farmaceutiche tentano di bollare in ugual modo le aziende di integratori (sostenendo che gli integratori sono intrinsecamente meno sicuri per una mancanza di supervisione della FDA), quando ancora una volta sono spesso loro che non seguono le “buone pratiche di fabbricazione” (Good Manufacturing Practices, GMP) e mettono la vita di alcune persone in pericolo; cosa che non include gli oltre 106000 decessi annuali dovuti agli effetti collaterali dei medicinali approvati e regolari dalla FDA.2
no degli impressionanti profitti, e dei margini di profitto, e pagano un lauto riscatto per mantenere la lobby e la pubblicità diretta ai consumatori, nel tentativo di conservare il monopolio. Accusano i produttori di farmaci generici e le aziende di integratori (e tutti quelli che sono loro concorrenti) di non riuscire a rispettare quello che loro stessi ignorano: prestare attenzione ai controlli di qualità e alle pratiche di buona fabbricazione. Speriamo che il pubblico americano non sia più disposto a tollerare tale situazione e faccia sapere ai legislatori che non è più all’oscuro del fatto che le aziende farmaceutiche spudoratamente tengono di nessun conto l’incolumità delle persone.
Conclusione
2 - Barbara Starfield, MD, MPH. "Medical Errors – A Leading Cause of Death". The Journal of The American Medical Association (2000:284:94)
Sebbene la FDA sembri avere aumentato l’applicazione delle norme di controllo della qualità nelle aziende farmaceutiche, la FDA e le aziende farmaceutiche stesse intessono una relazione complessa e nepotistica. Per esempio, secondo al dottor Marcia Angell (ex redattore del New England Journal of Medicine e autore di The Truth About The Drug Companies): “La FDA controlla la sicurezza e l’efficacia dei medicinali prima che siano immessi sul mercato, ma le aziende farmaceutiche pagano grossi ‘compensi’ se l’autorizzazione arriva in fretta. Questo significa che l’ente governativo è tenuto in pugno dalle stesse aziende che dovrebbe controllare”. Questa è una delle varie maniere in cui la FDA “è tenuto in pugno dalle stesse aziende che dovrebbe controllare”. Gli altri sono facili da scoprire. Le aziende farmaceutiche godo-
Bibliografia 1 - Kathi J Kemper, Kaylene L Hood. "Does pharmaceutical advertising affect journal publication about dietary supplements?" BMC Complementary and Alternative Medicine 2008,8:11doi:10.1186/1472-6882-8-11
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gni atleta ha i propri specifici bisogni nutrizionali. Gli obiettivi e le aspettative variano da sport a sport e al pari il genere di nutrizione necessaria agli atleti per il successo. Uno sprinter che cerca di essere più veloce dovrà rimanere magro ma molto muscoloso effettuando le corrette decisioni per la dieta, ogni giorno, al fine di ottenere il risultato che desidera. I carboidrati rappresenteranno una grossa parte della dieta di un maratoneta o ciclista per sostenere l’endurance, mentre un bodybuilder o un combattente di arti marziali miste inserirà più proteine nella dieta per sostenere la forza muscolare. ALIMENTAZIONE SPECIFICA
Le proporzioni di macronutrienti che gli atleti consumeranno dipendono dal tipo di fisico desiderato e dalle aspettative atletiche. A seconda del tipo di sport che praticate, i programmi alimentari di questo articolo possono aiutarvi a stabilire al meglio le vostre esigenze nutrizionali. Le proporzioni corrette tra carboidrati e grassi sono molto diverse per i tanti atleti. La vostra performance sarà facilitata se lo tenete presente. È certo che la quantità di calorie necessaria ad ognuno è pure variabile, quindi per personalizzare il programma in base all’altezza, al peso, al livello di attività e agli obiettivi consultate un professionista qualificato.
CARBOIDRATI, PROTEINE, AMINOACIDI Uno degli errori più grossi commesso dagli atleti è consumare solo proteine prima, durante e dopo
l’attività fisica, oppure consumare solo carboidrati. Efficaci per la performance e il recupero è la combinazione di questi nutrienti con gli aminoacidi (soprattutto con glutamina e aminoacidi ramificati). Durante un’attività fisica intensa che dura oltre un’ora, consumate un beverone da allenamento con carboidrati, una piccola quantità di proteine, aminoacidi ramificati e glutamina come EnduroMax. Dopo, utilizzate sempre una bevanda per il recupero dopo l’allenamento. Le necessità nutrizionali dopo l’allenamento richiedono, come per prima dell’allenamento, che includiate vitamine, minerali, carboidrati, proteine e aminoacidi. Gli atleti di endurance dovrebbero seguire la proporzione carboidrati/ proteine pari a 4:1 o a 3:1, gli atleti di forza 3:1 o 2:1. Non abbiate paura delle calorie dai carboidrati contenute nelle bevande per il recupero. Dopo l’allenamento, il corpo utilizza i carboidrati per risintetizzare il glicogeno e non li immagazzina come grasso. Anzi, se non desiderate aumentare di peso, consumate la maggioranza dei carboidrati della vostra dieta entro 5-6 ore dal termine dell’attività fisica per evitare che il corpo li accumuli come adipe.
RIDURRE IL DANNO MUSCOLARE Il danno muscolare indotto dall’attività fisica fornisce uno stimolo alla crescita muscolare ma il muscolo non potrà mai ripararsi correttamente senza i nutrienti adatti. Durante un’attività fisica intensa e in caso di stress l’ormone cortisolo è rilasciato e i radicali liberi sono prodotti determinando sia un danno muscolare sia, in ultimo, un’infiammazione. I nutrienti consumati durante l’attività fisica e dopo sono
di Jennifer Lee
i più importanti per sopprimere il cortisolo, contrastare i radicali liberi e mantenere forte la muscolatura.
INFIAMMAZIONI Sappiamo che un’attività fisica moderata riduce le infiammazioni ma un allenamento eccessivo può avere l’effetto opposto favorendo le infiammazioni all’origine di numerosi problemi di salute. Adottare le seguenti precauzioni può aiutare contro le infiammazioni.
ACIDI GRASSI ESSENZIALI (EFA), ANTIOSSIDANTI, ANTIINIFIAMMATORI Questi tre integratori sono importantissimi per l’allenamento, il recupero e la salute generale. Ecco alcuni consigli: 1. Prendete gli EFA ai pasti, prima e dopo l’attività fisica. Gli alimenti ricchi di EFA sono la frutta a guscio, i semi, l’olio di semi di lino, il tonno albacore, il salmone, le sardine, lo sgombro, l’avocado, il germe di grano, l’olio di oliva, l’olio di soia, il cavolo verza e altre verdure a foglia verde scura e larga. 2. Utilizzate un potente multivitaminico insieme ad un extra di vitamina C ed E. 3. I dati suggeriscono che gli antiossidanti agiscono in sinergia, nel senso che una varietà di antiossidanti fornirà più protezione di un singolo integratore. Seguite un’alimentazione che includa alcuni dei seguenti alimenti ogni giorno: fragole, prugne, kiwi, pompelmo, uva rossa, more, mirtilli, lamponi, broccoli, spinaci, cavolo verza e peperoni rossi. 4. Quercetina, estratto di semi d’uva, estratto di tè verde e resveratrol sono tutti antiossidanti validi da segue usare. 45
5. Curcuma, zenzero e bromelina sono buoni antiinfiammatori naturali. 6. La leucina è uno degli aminoacidi ramificati del quale è dimostrata la capacità di ridurre il danno muscolare negli atleti. Prendetene 1-2 g dopo l’attività fisica. 7. Evitate gli zuccheri raffinati, che possono favorire le infiammazioni (le bevande in allenamento e per il recupero conterranno entrambe zuccheri ma a parte i momenti corrispondenti a prima/durante/dopo l’allenamento, usate lo zucchero con moderazione).
AFFATICAMENTO L’allenamento intenso determinerà certamente stanchezza. Prestate attenzione ai messaggi inviati dal vostro corpo per sapere quando l’affaticamento è un segnale di possibile superallenamento. L’affaticamento è spesso seguito da malattia, soprattutto se non fate niente per correggerlo. Una buona regola pratica per capire se siete in superallenamento è notare che vi sentite affaticati in allenamento per più di due giorni di seguito. Per evitare l’affaticamento cronico: 1. Evitate gli alimenti industriali. Consumate alimenti come verdure, semi, frutta a guscio e frutta ad ogni pasto. Tenete sempre in cucina alimenti pratici ma pur sempre salutari e programmate la spesa per essere sicuri di avere del cibo durante gli allenamenti intensi. 2. Consumate pasti frequenti. L’affaticamento può lasciarvi con poco appetito ma è importante consumare un pasto bilanciato ogni 3-4 ore. 3. Idratatevi. L’affaticamento spesso è un sintomo di disidratazione. Ogni giorno dovreste consumare almeno quattro litri tra acqua e alimenti ricchi di acqua. 4. Prendete lo zinco e mangiate alimenti che ne contengono. Lo zinco può aiutare a tenere alla larga quelle malattie e lo zinco si è dimostrato anche capace di migliorare il testosterone. D’altra parte, una carenza di zinco ha dimostrato di abbassare il testosterone e ridurre la risposta immunitaria. Gli alimenti ricchi di zinco sono manzo, ostriche, semi di zucca, noci pecan, anacardi, mandorle, cereali da colazione rafforzati, cereali integrali, gamberetti e semi di girasole. Usate questi esempi di alimentazione e seguite i consigli sul recupero per avvantaggiarvi in gara e sprigionare la migliore performance.
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ESEMPI ALIMENTAZIONE MANGIARE PER LA VELOCITÀ Colazione 2 uova con 2 fette di pane tostato integrale 1 banana di medie dimensioni 240 ml latte parzialmente scremato Pranzo Burrito (120 g pollo, fagioli, riso e 30 g formaggio light) Insalata verde con olio e aceto Mela Cena 120 g bistecca di manzo 1 patata dolce 220 g verdure al vapore (peperoni, broccoli, asparagi, cavolo verza, zucchini, ecc.) Spuntino 1 porzione di Triscuits 110 g formaggio cremoso Prima dell’allenamento 1 Power Bar, 1 dose di Xtinguisher Dopo l’allenamento 2 misurini di Max ARM Analisi nutrizionale – Calorie: 2225; proteine: 155 g (30%); carboidrati: 255 g (45%); grassi: 65 g (25%). MANGIARE PER L’ENDURANCE Colazione 220 g fiocchi d’avena con ¾ di misurino di Max Pro e 1 cucchiaio di olio di semi di lino 1 banana 240 ml succo d’arancia Pranzo Sandwich con tacchino (85 g tacchino magro, maionese light, mostarda, pomodori, insalata, 2 fette di pane integrale) 220 g uva senza semi Insalata mista con olio e aceto Cena 120 g salmone grigliato 220 riso integrale Verdure al vapore (peperoni, broccoli, asparagi, cavolo verza, zucchine, ecc.)
Spuntino 1 mela con 1 cucchiaio di burro d’arachidi Prima dell’allenamento 1 Power Bar, 1 banana, 1 dose di Xtinguisher Dopo l’allenamento 2 misurini di Max ARM con 1-2 misurini di Max ACM Analisi nutrizionale – Calorie: 2450; proteine: 137 g (22%); carboidrati: 365 g (58%); grassi: 57 g (20%). MANGIARE PER LA FORZA MUSCOLARE Colazione 6 albumi con 1 tuorlo 330 g fiocchi d’avena con 30 g semi di lino 1 mela con 1 cucchiaio di burro d’arachidi Spuntino 1 pita integrale 2 cucchiai di hummus 240 ml di latte parzialmente scremato Pranzo 170 g pollo magro 220 g riso integrale 220 g verdure al vapore (peperoni, broccoli, asparagi, cavolo verza, zucchine, ecc.) 1 arancia Cena 170 g manzo magro 440 g verdure al vapore (peperoni, broccoli, asparagi, cavolo verza, zucchine, ecc.) Insalata verde con olio e aceto Spuntino 110 g formaggio magro cremoso 25 mandorle Prima dell’allenamento 1 porzione Full Blown Extreme con 1 misurino di Iso-X e 1 misurino di Max ACM Dopo l’allenamento 2 misurini Max ARM, 2 misurini Iso-X, Max ACM Analisi nutrizionale – Calorie: 3200; proteine: 276 g (35%); carboidrati: 330 g (40%); grassi: 84 g (25%).
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Da anni è ormai riconosciuto e dimostrato dalla scienza che il rifornimento di nutrienti prima e dopo l’allenamento (fase pree post-workout) gioca un ruolo decisivo nella costruzione della massa muscolare e nell’incremento della forza. Le ricerche più recenti dimostrano infatti che l’apporto di sostanze per la crescita e la rigenerazione muscolare DURANTE L’ALLENAMENTO (INTRA-WORKOUT) quando la circolazione del sangue è aumentata (come è necessario alla muscolatura che sta lavorando) è estremamente efficace.
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Gli integratori di Ali Ore 10:00 40g INTENSITY® NO-X con 400 ml di acqua + 9 capsule BCAA 4000 + 4 capsule TRIBUDEX® Ore 11:00 fino alle 12:45: 80g VOLU-TECH® con 650 ml di acqua Ore 13:00 6 capsule AMINOTROPIN® Ore 13:30 75 g TRI-PLEX® XT con 600 ml di acqua
Ali Tabrizi / Foto di Fritz Hegemann
Ali Tabrizi
Team ALL STARS Iran 37 anni, 181cm, 113 kg (offseason), inizio allenamento nel 1993 135 cm circonferenza torace, 82 cm circonferenza vita, 52 cm circonferenza bicipite Distensioni su panca piana: 10 x 150 kg Squat: 10 x 220 kg Stacco: 10 x 200 kg Titoli principali: 4 volte Campione del Mondo e Assoluto IFBB Schema 2 - Martedì GAMBE Leg Extension, 1 x 20 di riscaldamento + 3 x 12 Squat, 1 x 20 di riscaldamento + 4 x 12
Schema 3 - Giovedì SPALLE Distensioni con manubri da seduto, 1 x 15 di riscaldamento + 2 x 8-10 Alzate laterali in piedi, 1 x 15 di riscaldamento + 2 x 8-10 Alzate laterali a 90°, 1 x 15 di riscaldamento + 2 x 8-10 ADDOME Sit Up, 4 x 25-50 Sollevamento gambe da appeso, 3 volte fino ad esaurimento
Schema 4 - Sabato DORSALI
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Leg Curl da seduto o sdraiato, 4 x 12
Pulley, 4 x 10
POLPACCI
Lat Pulldown, 3 x 12
Calf Raise da seduto, 4 x 20
Stacchi, 1 x 10 di riscaldamento + 4 x 10-6 Iperestensioni con peso, 3 x 12
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»La mia combinazione preferita di integratori: prima dell’allenamento INTENSIT Y ® NO -X , durante VOLU-TECH ® e dop o AMINOTR OPIN ® con TRI-Plex ® X T. Così i miei muscoli, in qualsiasi esercizio, ottengono una p otente spinta alla crescita! « DALIBOR HAJEK 3° Mondiali IFBB 2006 ALL STARS Team Repubblica Ceca
» Cer ti giorni, p er colpa del mio lavoro stressante, non p osso mangiare a sufficienza prima dell’allenamento. Allora consumo mezza p or zione di VOLU-TECH ® subito prima dell’alle namento e un’altra mezza durante. Con VOLU-TECH ® ho sempre energia sufficiente p er l’allenamento ad alta intensità! « HARIS DAMBRAUSKAS 1° Campionati Nord-Est UKBFF 2008 ALL STARS Team Gran Bretagna/Inghilterra
»VOLU-TECH® mi ha aiutato enormemente a migliorare i grup pi muscolari carenti. Così ai Mondiali IFBB del 2008 sono p otuto rientrare tra i migliori nella categoria Classic B o dybuilding « PARFAIT AIMÈ KONSTEDT Campione Europeo e Mondiale IFBB 2007, vice campione Mondiale 2008 ALL STARS Team Svizzera
» Con VOLU-TECH ® il p ompaggio in allenamento è semplicemente incredibile. Posso allenarmi con più p eso e maggiore intensità oltre che recup erare meglio. VOLU-TECH ® ha notevolmente contribuito al mio aumento di p eso pari a 24 kg in 8 mesi! « ROMAN FRITZA Vincitore Assoluto Juniores DBFV Campionato tedesco internazionale 2008 ALL STARS Team Germania
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Le foto degli atleti Dalibor Hajek, P.A. Konstedt e Roman Fritz sono di Fritz Hegemann; le foto dell’atleta Haris Dambrauskas sono di Alex McKenna.
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17000 mg di complesso aminoacidico per l’ipertrofia 10000 mg di proteine isolate del siero ultrafiltrate trasportano un spettro completo di aminoacidi essenziali (EAA) rapidamente utilizzabili. 6000 mg di aminoacidi ramificati (BCAA): L-leucina + Lvalina + L-isoleucina nella proporzione ottimale pari a 2:1:1 1000 mg di beta-idrossi-beta-metilbutirato (HMB) Massima protezione dal catabolismo muscolare, supporto del metabolismo delle proteine muscolari (sintesi proteica).
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Ottimizzatore per la vasodilatazione 1500 mg di L-arginina per una maggiore circolazione sanguigna e amplificare l’afflusso di sangue ai muscoli in allenamento. 776 mg di L-lisina, che amplificano l’effetto della Larginina.
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Il suo tour in Italia nel tuo negozio
DENNIS The Menace
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'IFBB Pro Dennis James ha annunciato il ritiro dall'agonismo con l'Olympia 2010, ma non si nega certo ai suoi fan. Lo hai incontrato nel tuo negozio di integratori di fiducia? Il 19 e 20 novembre scorso ha effettuato un tour presso quattro ottimi punti vendita italiani, di cui due appartenenti agli Store & More. In queste pagine alcune instantanee con gli amici del Max Muscle Pro Shop di Frosinone e del Nutrition Center di Fiumicino (Roma). Federico Pedoni, titolare del negozio Nutrition Center, commenta: "Un ringraziamento particolare a Gian Enrico Pica e al Team V-power per l'organizzazione di queste manifestazioni uniche in Italia". Ed unico è Dennis James: un fisico colosssale unito ad una simpatia smisurata oltre ad un'intelligenza di prim'ordine. Se ve lo siete perso questa volta, non lasciatevelo sfuggire la prossima. L'incontro con Dennis vi darà una grossa carica oltre a capire tante cose su professionismo, allenamento e integrazione. DJ sarà nuovamente in Italia al Grand Prix IFBB di Maglie (provincia di Lecce) il 29 maggio 2011. Arrivederci là, Dennis!
Max Muscle Pro Shop (Frosinone)
DENNIS The Menace
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Nutrition Center (Fiumicino - Roma) www.nutritioncenter.it
Dennis James T O U R
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La Notte dei Campioni Acireale, domenica 14 novembre 2010
di Rossella Pruneti
M
olte le conferme positive di questa gara federale che incarna il sogno statunitense e traghetta verso la competizione internazionale più ambita del decennio: l’Arnold Classic Amateur. Anzitutto l’esclusività di essere qualificante per l’Arnold Amateur, prerogativa unica. Non c’è altro modo, per i meccanismi attuali, di accedere a quella competizione internazionale se non tramite le qualifiche nazionali (eccezione fatta per un invito personale degli organizzatori Jimmy e Bob Lorimer, come è accaduto per la nostra Giada Simari piacevolmente scritturata al Mondiale Femminile in Messico da Bob Lorimer). Altra conferma, come ripetuto dal Presidente Betto Mondello durante l’apertura, quella di essere una gara itinerante destinata a spostarsi di città in città, anno dopo anno. Questo darà grande soddisfazione al pubblico, agli atleti e ai vari organizzatori che avranno l’onore di allestirla. L’augurio a questi ultimi è di saperla trattare con i guanti bianchi, come meritano gli atleti che vi confluiscono. Appunto, gli atleti e le atlete de La Notte dei Campioni. Sempre pochi, “autoselezionati” e di alto livello, attinenti strettamente al nome della gara: se ha da chiamarsi “La Notte dei Campioni”, campioni devono essere i suoi partecipanti. 58
Dopo la formula di grande successo sperimentata a Sanremo nel 2008, il tempo massimo per una edizione de La Notte dei Campioni è di 3 ore circa: vero concentrato di fisicità, emozione, sorpresa, empatia unica tra atleti e pubblico, e soprattutto rigore nei giudizi. Unico è il suo principio: Sogna in grande. Punta a creare la tua migliore presentazione in assoluto. Svela qualcosa di mai visto prima. Fai qualcosa che il pubblico ricorderà per sempre. E questo, ad Acireale, è stato fatto non solo dai concorrenti ma anche dall’ospite d’onore che si è esibito: Kevin, strongman e artista circense dalla forza, dal coraggio e dalla esperienza incredibile. Una la novità: è stata applicata la nuova direttiva internazionale che prevede la proibizione delle creme coloranti che macchiano e il solo utilizzo di coloranti a secco. Test importante perché questa è la regola che vige dallo scorso inverno in tutte le competizioni estere e una gara qualificante per l’estero è bene che sia allineata in ogni suo elemento (dai regolamenti ai criteri di giudizio). Dopo 5 anni la gara è tornata in Sicilia, sempre Acireale (anche se differente la struttura: ora il Teatro Maugeri, allora La Perla Ionica). Ancora non è stabilita la sua sede per l’anno prossimo.
Ma ovunque sarà, vi diamo appuntamento lì. L’esordio di sognare in grande può sembrare esagerato, eppure certi sogni iniziano proprio così e si realizzeranno, speriamo, per il Team italiano selezionato il prossimo marzo all’Arnold Week-End.
Team italiano Mauro Ranieri fino a 65 kg Giuliano Bufano fino 70 kg Alex Zuccaro fino 75 kg Filippo Masucci fino 75 kg Qualifica conseguita nel 2009
Dennis Giusto fino 90 kg Saied Feras sopra 100 kg Annamaria Giordani Bodyfitness Giada Simari Bodyfitness Invito diretto di Bob Lorimer
Rosita Trigila Bodybuilding Giada Protino Bikini
Qualificante per Team Arnold Classic Amateur
Foto di Francesco Grillo www.sportserviceitalia.com
RISULTATI
Juniores under 23
Simone Schilirò Adriano Novelli Vito Derenzo Carmelo Cianchino Daniele Vitaliano -
RISULTATI
Classic Bodybuilding - 175 cm
Corrado Carbè Mirko Ercolani Antonio Ludovico Antonio Primiceri Carmelo Cianchino Mauro Bracchitta 59
La Notte dei Campioni
RISULTATI
Classic Bodybuilding + 175 cm
Gianandrea Giurato Cristian Severini Giuseppe Brancaccio Andrea Taddio Carmelo D'Amico Giuseppe Pecere 60
RISULTATI
Classic Bodyfitness Unica
Annamaria Giordani Michela Carazzato Alessandra Tantari Nunzia Capaldo Cristina Romano Samanta Danesi
RISULTATI Bodybuilding - 70 kg
Giuliano Bufano Fabio Branciamore Antonio Peddis Carlo Capucci Mauro Ranieri Giuseppe Marchese
Qualificante per Team Arnold Classic Amateur
RISULTATI Bodybuilding - 80 kg
Alessandro Zuccaro Simone Schilirò Corrado Maggiore Pietro Scardina Giovanni Centorrino Adriano Mauceri
Acireale, domenica 14 novembre 2010
RISULTATI Bodybuilding - 90 kg
Dennis Giusto Simone Meiattini Gilberto Ciriello Daniele Furiosi Rossano Marchello Nicola Tricariello
RISULTATI Bodybuilding + 90 kg
Saied Feras Fabio Petruio Alessandro Grassi Paolo Fontana Costantino Galeazzo Giovanni Patané 61
Podio Easy - 175 cm
Podio Easy + 175 cm
Podio HP - 170 cm
Podio HP - 178 cm
Assoluto HP
LUDUS
Roma, domenica
L
62
di Marco Teatini Foto di Francesco Grillo www.sportserviceitalia.com
udus Maximus: la gara delle certezze! 9° edizione di quello che è ormai diventata il grand Pprix federativo con il maggior riscontro di pubblico e atleti a livello nazionale. Anche questa volta sono accorsi spettatori a migliaia e ben 150 atleti circa, di cui 80 iscritti alla IFBB solamente per prendere parte a quest’ultima competizione dell’anno.Tutte
le categorie erano numerose ed in molte occasioni la doppia scrematura (prima a 10 e poi a 6 finalisti) ha impegnato duramente il corpo giudicante. La giuria era ad 8 (4 del Nord, 2 del Sud e 2 del Centro), ma solo 7 erano parte attiva con la formula a rotazione random, in modo da non avere un prospetto definito dei giudici. Il titolo assoluto Classic Bodybuilding
è andato a Diedhiou, vero fenomeno della competizione che nonostante i volumi da alieno, aveva ancora una tolleranza di circa 2 kg per poter incrementare ulteriormente la sua già disumana massa. L’altro atleta ad essere incoronato Re del Ludus è un ritrovato Fabio Petruio il quale, con un peso di 100,9 kg, rie-
Easy - 175 cm
4 Giancola Giovanni 3 Romeo Andrea 2 Gravina Davide 1 Torricelli Fabio
Easy + 175 cm 5 Spinardi Marco 4 Calderai Giorgio 3 Messina Antonio 2 Palone Manuel 1 Spinelli Giovanni
HP - 170 cm 6 Desortes Gabriele 5 Marchese Giuseppe 4 Villa Sergio 3 Giansante Gabriele 2 Rizzello Pasquale 1 Primiceri Antonio
HP - 178 cm 6 Chiericoni Pietro 5 Pellitteri Fabio 4 Degan Gianluca 3 Ludovico Antonio 2 Pecere Giuseppe 1 Felici Andrea
HP + 178 cm 6 Leuter Stefano 5 Beuchi Ettore 4 Stanchi Loris 3 Ciotoli Daniele 2 Taddio Andrea 1 Diedhiou Giampietro Il vincitore assoluto HP: Diedhiou
Nella foto grande: il vincitore assoluto Bodybuilding Fabio Petruio con Betto Mondello e Giancarlo Scimeca.
RISULTATI
Assoluto HP Diedhiou Giampietro
MAXIMUS 12 dicembre 2010
sce a fare sua una categoria in totale disinvoltura, l’unico atleta che nell’assoluto tenterà di contrastare l’egemonia del massimo è un ottimissimo Simone Meiattini, pronto per ripresentarsi a creare “caos” tra le file della IFBB Internazionale! Nota importante sono i 24 Over 40 divisi in due categoria (+/- 80 kg), che sempre più testimoniano quanto la longevità fisica delle persone sia lega-
ta ad un corretto stile di vita. Anche questa volta il binomio Mondello/Scimeca è riuscito a dare il giusto imprinting ad una gara che sembra non subire minimamente la crisi che il bodybuilding nazionale, da qualche tempo sta attraversando e che tutti ci auguriamo possa finire il prima possibile. Ora non ci rimane attendere l’edizione 2011
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LUDUS MAXIMUS ď&#x201A;&#x2022; Roma, domenica
12 dicembre 2010 Under 23 5 Colella Piero 4 Costantini Michele 3 Manago Alessandro 2 Carrozzini Giovanni 1 Ficetola Roberto
Over 40 -80 kg Podio Under 23
Podio Phisique
6 Putz Francesco 5 Betti Mirko 4 Lembo Marcello 3 Matano Santo 2 Barbi Danilo 1 Camegli Danilo
Over 40 + 80 kg
Podio Over 40 - 80 kg
6 Olipio Gianni 5 Beccari Stefano 4 Manganelli Livio 3 Ammassari Aureliano 2 Iaboni Alberto 1 Vaghi Valter
Bikini Podio Over 40 + 80 kg
Palacavicchi: un palco prestigioso
2 Pezza Anna 1 Serrano Diaz Regni
Leggeri - 70 kg 6 Mezzina Vincenzo 5 Aldofredi Mauro 4 Ranorri Vincenzo 3 Armini Luciano Podio Bikini
Marco Costanzi, presentatore
2 Bertuzzi Cristian 1 Corsi Cristiano
Medi - 80kg 6 D Angelo Giovanni 5 Cecere Raffaello 4 Montagna Davide 3 Formisano Giorgio 2 Zuccaro Alex Podio Leggeri - 70 kg
La giuria
1 Micheletto Massimo
Phisique 4 Graziadei Luigia 3 Sottirova Monica 2 De Francisis Loredana 1 Brida Stefania
Podio Medi - 80 kg 64
Betto Mondello e Giancarlo Scimeca Questa gara qualifica per il team azzurro
LUDUS MAXIMUS ď&#x201A;&#x2022; Roma, domenica
12 dicembre 2010 Donne bodybuilding 7 Balbo Emy 6 Robba Alessandra 5 Toti Maria 4 Groom Maria Letizia 3 Gastaldi Federica 2 Cecchi Gabriella
Donne Bodybuilding
1 Boschero Paola
Fitness Routine 3 Chekerda Olena 2 Santamaria Monica 1 Loi Alessandra
Body Fitness -163 cm 6 Maglioni Mariangela Backstage di Fabio Petruio
Podio Fitness Routine
5 Favale Federica 4 Capaldo Nunzia 3 Giordani Annamaria 2 Tedeschini Elisabetta 1 Fre Michela
Bodyfitness + 163 cm 6 Bertini Giordana Podio Bodyfitness - 163 cm
5 Volpato Veronica 4 Pruneti Rossella 3 Bottero Giovanna 2 Frego Silvia 1 Bozzao Roberta
Mediomassimi - 90 kg 6 Eburneia Sergio 5 Ciriello Gilberto Il fotografo ufficiale
Podio Bodyfitness + 163 cm
4 Iacono Gianni 3 Francavilla Mauro 2 Quarta Giuseppe 1 Meiattini Simone
Massimi + 90 kg 7 Armellini Matteo 6 Mollo Francesco Podio Mediomassimi - 90 kg
5 Fagiolini Luca 4 Silvestrini Luca 3 Riccio Francesco 2 Frisinghelli Enrico 1 Petruio Fabio
Assoluto bodybuilding Petruio Fabio L'amicizia tra atleti
Podio Massimi + 90 kg 65
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di Azzurra Sansone
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ologna, 29 novembre 2009: Trofeo Due Torri, quinta classifica Azzurra Sansone. Questa è stata l’ultima mia apparizione sul palco prima di venire a conoscenza, il 2 gennaio 2010, di aspettare un bambino.
D.: Come hai reagito alla notizia? R: Ho pianto di felicità. È sempre stato il mio grande sogno avere un figlio, io adoro i bimbi! D.: Come pensi possa reagire il tuo corpo a seguito della gravidanza? R: Sono giovane e con un po’ di buona volontà vediamo cosa si può fare. D.: Come hai vissuto il rapporto con la palestra? R: Sono sempre andata in palestra tranne il primo mese, perché ho aspettato che mi dicessero che andava tutto bene. Ho fatto cardio, esercizi a corpo libero con elastici e con pesetti da 1 kg. Ho smesso alla fine del settimo mese perché mi sentivo un pochino stanca. D.: E l’alimentazione? R: Ho seguito un’alimentazione “normale”. Mattina cappuccino e cornetto, a pranzo pasta di mamma e la sera carne con verdura e carboidrati, senza spuntini. Devo dire che mi sono trovata bene e ho lasciato un po’ di libertà alla mente. D.: Quanti chilogrammi hai preso? R: Da normopeso di 50 kg ne ho presi 15. In gara peso 45 kg. D.: Adesso, ad un mese dal parto, quanto pesi? R: 54 kg. D.: Hai ripreso ad allenarti? R: No, ora non mi è possibile anche perché allatto Riccardo e dipende completamente da me. D.: Hai intenzione di riallenarti e di gareggiare? R: Allenarmi sicuramente sì, anche perché ho sempre fatto sport e ne ho bisogno mentalmente. Di gareggiare ora vediamo… potrebbe essere una sfida in più. D.: Come ti trovi in questo ruolo di mamma? R: Bene, è l’emozione più bella e più intensa che una donna possa provare! D.: Il tuo compagno Fabio Paoloni è anche lui un atleta. Come sta vivendo la paternità? R: Per ora bene. La notte Riccardo si sveglia ogni tre ore per mangiare e lui ne approfitta per fare gli spuntini! D.: Quando gareggerà di nuovo? R: Credo ora nel 2011. Posso rubarvi due righe per ringraziarlo di avermi dato la possibilità di diventare mamma? È un compagno e un papà perfetto, avendo già avuto due figli in tante cose sa starmi vicino e aiutarmi. Il giorno del parto ha assistito e devo a lui tutta la forza che ho avuto riuscendo a fare il parto naturale. Ciao a presto e vediamo se ci rivedremo sul palco ... magari proprio quello di Bologna!
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Ehi tu, che mi guardi e scuoti il capo, se nn vengo a farti a pezzi è perché son tanto bestia quanto intelligente da fare a pezzi me stesso, non gli sciocchi come te.
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