R&B Magazine Giugno 2017

Page 1

Runners & Bikers Magazine

NUMERO 6. GIUGNO 2017. DISTRIBUZIONE GRATUITA.

ALLENARSI CON IL

CALDO

WINGS FOR LIFE 2017 BARNES VS CAVALLO TRAUMI DELL’ARTO SUPERIORE IN BICI SPORT CON GLI AMICI A QUATTRO ZAMPE


2

NUMERO 6. GIUGNO 2017. DISTRIBUZIONE GRATUITA.

WINGS FOR LIFE 2017 IL TEAM RUNNERS & BIKERS ITALIAN LIVE SPORT DI FABIO BARNABA

111 iscritti in squadra, 445 km percorsi, infiniti millimetri di pioggia caduti sui concorrenti del nord Italia, 35 concorrenti registrati e molti problemi con le app sugli smartphone…ma i numeri non descrivono bene la gioia, la soddisfazione, la volontà di partecipare ad un evento globale ed a una giusta causa, il voler stare assieme e conoscersi che emerge dagli sguardi e sorrisi che abbiamo visto e che vedete dalle foto in queste pagine.

Ed anche chi non ha potuto correre, c’era ed ha partecipato con gli incoraggiamenti e la volontà di esserci. E’, dunque, questo Runners & Bikers: tante bellissime emozioni e soprattutto una richiesta che emerge da parte di tutti voi: il voler stare assieme e gareggiare, il voler far parte di una unica grande squadra. E chissà se questo desiderio non si realizzerà presto.. Grazie


EDITORIALE


4

NUMERO 6. GIUGNO 2017. DISTRIBUZIONE GRATUITA.

GIULIANO P CAVALLO

B

Descriviti in tre Parole Testone, simpatico, umile e fiero di essere un Grande Papà. La Corsa occupa parte del tempo quotidiano, di cosa ti occupi nella vita? Si vero tanto tempo, sono impiegato e lavoro al Centro Addestramento Alpino nel Comando militare come dipendente civile, lasciato il servizio attivo militare dopo un incidente in servizio. Far coincidere Famiglia Lavoro e Trail, trucchi e segreti per non trascurare niente e nessuno? Questa è una domanda importante rispondo sempre allo stesso modo, la passione in primis per ciò che faccio. La mia vita con la famiglia e il lavoro sono come un Puzzle se manca un pezzo son fregato, bisogna stare attenti a non perderne neanche uno. Tutti sappiamo che la costanza paga. Mi ritengo fortunato devo dire che ho una brava moglie e una bella famiglia. Nessun segreto impossibile ma ci vuole tanta organizzazione anche nelle faccende domestiche, dove me la cavo molto bene, questo ti permette di allenarti qualche ora in più e in serenità. Quando posso, mi alleno tanto seguire una tabella settimanale a volte è impossibile ma se riesco, lo faccio. Inizi primavera è più facile riesco ad allenarmi a volte prima di portare i bambini a scuola e andare in ufficio. Da quanto tempo e come hai iniziato a praticare Trail? Dalla bici alle SkyRace. Cosi nel 2009 mi sono innamorato ed è iniziata l’avventura del Trail, ricordo bene la mia prima vittoria al Gran Tail Valdigne 46 km, da quel momento i viaggi e sogni hanno continuato, ma il nome dell’Argentino Pablo Barnes era tra gli atleti da tenere d’occhio aveva già tanta esperienza! Il tuo rapporto con la Nazionale? Ho avuto l’onore e la fortuna di indossare due volte la Maglia Azzurra anno 2011 in Irlanda e 2016 Geres in Portogallo. Questa esperienza mi ha fatto crescere anche dal punto di vista personale. Con tutti gli atleti compagni di squadra e avversari e responsabile del settore maglia azzura, c’e sempre stato rispetto reciproco e non ho nessun ricordo negativo.


O PABLO O

BARNES Descriviti in tre Parole Scemo, diverso, Finisher. La Corsa occupa parte del tempo quotidiano, di cosa ti occupi nella vita? Faccio il massaggiatore sportivo, pulisco la casa è faccio l'orto. Far coincidere Famiglia Lavoro e Trail, trucchi e segreti per non trascurare niente e nessuno? Con mia moglie Virginia, la vera campionessa di casa, cerchiamo di essere insieme in famiglia il massimo di tempo possibile e per fortuna abbiamo tanti pomeriggi liberi per farlo, per noi è fondamentale trovare tempo per la famiglia. Da quanto tempo e come hai iniziato a praticare Trail? Negli anni 2004/2005 ho fatto qualche corsa in natura, ma in realtà la gara seria di ultratrail l'ha fatta Virginia nel 2006, il Grand Raid du Cro Magnon. Virginia vinse il Grand Raid du Cro Magnon con Marco Olmo. In virtù di questa vittoria, Virginia fu invitata alla prima gara di Ultra trail in Italia (Le porte di Pietra). M’imbucai, è proprio il caso di dirlo, e quando si dice il destino: ho vinto la gara a pari merito con Olmo (Virginia si classificò come prima tra le donne). Il tuo rapporto con la Nazionale? Io posso parlare della nazionale Argentina. E’ sempre un onore essere convocato ed io ho avuto la fortuna di rappresentare il mio paese per ben dieci volte (4 su Trail, cinque sulla ventiquattro ore e una volta sulla 100km). Che sensazioni hai provato durante l’Ultra Milano San Remo e i Mondiali di Trail in Portogallo? L’Ultra Milano – S Remo rappresenta un viaggio infinito: in un certo modo la considero la gara di casa. Piena di emozioni condivise e vissute con tantissima


6

NUMERO 6. GIUGNO 2017. DISTRIBUZIONE GRATUITA.

P GIULIANO

B CAVALLO Che sensazioni hai provato durante l’Ultra Milano San Remo e i Mondiali di Trail in Portogallo? La Milano San Remo (NO) ahahahah…. Tutto il 2016 ho giocato le carte che avevo a disposizione per la CCC 2016, infatti, è arrivato un meritato 3 posto, con la crisi che ho avuto ai mondiali in Portogallo, rimarrà tutto un bellissimo ricordo tranne la mia prestazione. Tornassi indietro, rivedrei due cose, anche Pablo quel giorno con una giornata negativa è stato più forte di me. Più forte Pablo o più Veloce Pablo? Tanta amicizia ma anche rivalità dal momento in cui mettiamo un pettorale. Credo che per lui sarà dura battermi su gare montane, per me impossibile sulle gare Ultra ma soprattutto veloci dopo da padrona è la testa come lui ha. Cosa non sopporti di Pablo? Due cose: in primis parte per una gara da 280 km, come se fosse una gara in pista, secondo mi sa tanto che i suoi gli addominali sono più scolpiti dei miei. Di a Pablo una cosa che non gli hai mai detto. Anche se ci sentiamo e vediamo poco sei nella catena di amici preferiti. Ti voglio tanto bene rimarrai sempre un grande amico. Cosa ruberesti al carattere o alle caratteristiche di Pablo? Tante cose, ma il pregio più grande è la sua sincerità. Cosa consiglieresti a chi vuole avvicinarsi al Trail? Direi soprattutto ai più giovani non puntate subito alle lunghe distanze, ma pendersi il giusto tempo per crescere e farsi dell’esperienza. La distanza vien da se! Saluta Pablo Ciao Pablo, gare belle e importanti insieme ne abbiamo fatte, ci vediamo sicuramente ma se non prima a Chamonix per la CCC quest’anno per un’altra battaglia. P.S: dimenticavo saluta Virginia e la tua piccola Camilla.


PABLO O

BARNES O gente. Il mondiale di Portogallo è stato bellissimo ma sudato. Al mondiale di Portogallo arrivavo un po' stanco per aver fatto la miglior prestazione Argentina alla Spartathlon un mese prima, sono partito da meno a più, poi in una strada larga circa al 50mo km vedo lontano davanti a Giuliano e sono andato a prenderlo, devo ammettere che correre con lui specialmente in un mondiale e una bella carica, penso sia stata l'unica volta che sono arrivato davanti a lui, a no, mi dimenticavo il Vertical America. Più forte Giuliano o più Veloce Pablo? Su chi è più forte o più veloce non ci dono dubbi, basta vedere i numeri e si capisce che Giuliano è un gradino in più di me nel Trail. A mio vantaggio posso dire che sono più versatile avendo vinto anche gare di Ultra su strada, gare di nuoto e anche la mitica ventiquattro ore di Finale Ligure nel lontano 2006. Su chi è più bello, c'è la giochiamo in volata. Cosa non sopporti o non ti piace di Giuliano? In questo tipo di domanda io avrei risposto estesamente di chiunque Ma Giuliano mi sembra così rispettoso e centrato che mi trovo in difficoltà a rispondere, stando al gioco posso dirti che non sopporto quando dopo avere fato una gara di più di 100 km sia due giorni dopo a farsi sei ore di bici, mi fa sentire più pigro di quello che sono. Di a Giuliano una cosa che non gli hai mai detto. Non gli ho mai detto “va a quel paese “ perché non lo merita. Parlando seriamente non gli ho mai detto che dal 2009 sono innamorato di lui. Che cosa ruberesti al carattere o alle caratteristiche di Giuliano? La sua metodologia e precisione al preparare sia gli allenamenti e le gare Che cosa consiglieresti a chi vuole avvicinarsi al Trail? Il mio consiglio per quelli che vogliono fare Trail è di rispettare i tempi del corpo, cercare di andare bene in bagno prima delle gare e abituarsi all’idea che vostra moglie probabilmente si farà un amante. Saluta Giuliano Ciao Giuliano amico mio, ci vediamo alla CCC dove spero di starti il più vicino possibile. Per me sei un grande


8

NUMERO 6. GIUGNO 2017. DISTRIBUZIONE GRATUITA.

In estate ci si accorge di un calo nelle prestazioni fisiche rispetto alle altre stagioni assolutamente normale. L’organismo infatti, necessita del giusto tempo per adattarsi alle nuove condizioni climatiche. Il consiglio? Essere graduali con gli allenamenti senza anticipare la regolazione fisiologica che poi si verificherĂ


I CONSIGLI PER L’ATTIVITÀ

FISICA

SOTTO IL SOLE “COCENTE” DI MARCO LOMBARDI

Con l’arrivo dell’estate e delle temperature più elevate è importante, per chi pratica sport, seguire alcune regole generali di comportamento per affrontare gli allenamenti e/o le gare in sicurezza, per evitare particolari disturbi e cali nelle prestazioni. Tutto parte con una corretta alimentazione, la quale deve essere leggera ma equilibrata, deve contenere tutti i macronutrienti (proteine, grassi, zuccheri) e micronutrienti (vitamine, sali minerali) nelle giuste proporzioni in modo da non compromettere i meccanismi della digestione. A questo si aggiunge la fondamentale importanza dell’idratazione. Nei mesi estivi, infatti, l’attività sportiva comporta notevoli perdite di acqua e sali minerali (soprattutto sodio, cloro, magnesio e potassio) attraverso la sudorazione, che devono essere assolutamente reintegrati per favorire il corretto funzionamento cellulare e metabolico dell’organismo. Il consiglio è quello di introdurre i classici due litri di acqua al giorno e in particolare di bere piccole quantità d’acqua durante l’allenamento (ogni 15-20

minuti). In affiancamento a questo, in estate è da privilegiare il regolare consumo di frutta e verdura fresca di stagione, fonti alimentari ricche appunto di vitamine e sali minerali, oltre che di fibre, enzimi ed antiossidanti. Tra i minerali citati in precedenza, spiccano il magnesio e il potassio, la cui perdita e carenza può determinare l’insorgenza precoce di crampi muscolari, alterazioni a livello idroelettrolitico e maggiore stress ossidativo dato dall’accumulo dei cosiddetti “radicali liberi” responsabili dell’invecchiamento di cellule e tessuti. Un’altra indicazione è quella di evitare di svolgere attività fisica durante le ore troppo calde della giornata (indicativamente dalle ore 11 alle ore 17) e ridurre così al minimo il rischio di complicanze come il cosiddetto “colpo di calore”, un repentino aumento della temperatura corporea che può manifestarsi con sintomi più o meno intensi (cefalea, nausea, vomito fino a disturbi della coscienza nei casi più seri). Altro aspetto sottovalutato e


10

NUMERO 6. GIUGNO 2017. DISTRIBUZIONE GRATUITA.

Diventa opportuno proteggersi in modo adeguato,

in particolare quando si prevedono sessioni sportive di una certa durata.

invece da non trascurare è quello della protezione dai raggi ultravioletti attraverso l’applicazione di creme protettive. Se da un lato l’esposizione ai raggi solari nei mesi estivi è importante per la sintesi cutanea di vitamina D, dall’altra parte un eccesso di esposizione non controllata può provocare fastidiose scottature. Diventa opportuno proteggersi in modo adeguato, in particolare quando si prevedono sessioni sportive di una certa durata. Insieme ad una crema solare protettiva idonea, può essere utile indossare un cappellino ed occhiali da sole che fungono sempre da filtro. Per completare il discorso abbigliamento, è importante utilizzare capi comodi e leggeri che favoriscano la traspirazione cioè lo scambio di calore tra il corpo e l’ambiente. Ritornando all’idratazione, sono ovviamente da evitare bevande alcoliche, caffè e bibite gassate prima o durante la prestazione fisica perché in grado di portare ad uno squilibrio

metabolico e funzionale corporeo. Dopo questa panoramica generale sulle regole da seguire per fare sport durante i mesi più caldi, vorrei approfondire il ruolo di una ghiandola endocrina che riveste un ruolo cruciale in innumerevoli aspetti della nostra salute: la tiroide. Quest’ultima si trova anatomicamente alla base del collo e attraverso i suoi ormoni (T3 o triiodotironina e T4 o tiroxina) controlla importanti funzioni del nostro organismo tra cui ad esempio il metabolismo, l’attività cardiaca, la riproduzione, l’umore ma anche le performance atletiche. Al giorno d’oggi sempre più persone (soprattutto donne) accusano sintomi riconducibili alle disfunzioni a carico della ghiandola tiroidea rappresentate fondamentalmente da: ipotiroidismo (diminuita funzione della tiroide) e ipertiroidismo (aumentata funzione della tiroide). Portando l’attenzione all’estate, con l’aumento


della temperatura esterna che si verifica, i soggetti con problematiche tiroidee possono avere un peggioramento del loro stato di benessere. Questo è legato al fatto che gli ormoni tiroidei sono tra i maggiori responsabili del mantenimento del sistema di termoregolazione dell’organismo e di conseguenza gli sbalzi termici possono influire sulle sensazioni soggettive del paziente. Nell’ipertiroidismo c’è un eccesso di ormoni tiroidei che causano un aumento del metabolismo basale: questo comporta un innalzamento della temperatura corporea e, di conseguenza, maggiore sudorazione ed un’aumentata sensazione di caldo. Nell’ipotiroidismo invece il soggetto tenderà ad accusare meno gli effetti del caldo, tuttavia la carenza degli ormoni tiroidei lo porterà ad avvertire maggiormente stanchezza ed affaticamento a causa degli effetti delle alte

temperature sulla pressione arteriosa, la quale fisiologicamente con il caldo si abbassa. Per poter funzionare e produrre i suoi ormoni adeguatamente, la tiroide necessita di un microelemento che è lo iodio, rintracciabile principalmente nel pesce (in particolare crostacei e molluschi), nelle alghe e nel sale iodato. In estate, le persone con iperfunzione della tiroide (ipertirodismo) sono portate a non considerare il mare come meta di villeggiatura per il maggior contenuto di iodio presente nell’aria marina. In realtà si è riscontrato che la quantità di iodio che incide maggiormente sul nostro bilancio interno è quella che ingeriamo attraverso i cibi e non tanto quella che inaliamo. La vacanza al mare va bene a tutti quindi. Per concludere in tema vacanze, ricordiamoci di sfruttare le giornate oltre che per il meritato riposo, anche per inserire dell’attività fisica, magari adesso con un pensiero anche alla nostra tiroide.


12

NUMERO 6. GIUGNO 2017. DISTRIBUZIONE GRATUITA.

ULTRA

LEO

DI MAURIZIO SENECI

Leonardo Ugolini, classe ’76, ex calciatore e soprannominato «Ultra Leo» dai membri del Gruppo Runners & Bikers. Ultra Leo, un nomignolo simpatico che, in realtà, cela una persona semplice ed un runner un po’ folle. Come del resto, per un Toscanaccio non può non essere così, folle è anche la sua simpatia. Buone Corse Amico, nuove sfide ti aspettano con la consapevolezza che principalmente non ci sono pettorali da battere, ma semplicemente c’è superare sé stessi.

Descriviti in 3 Parole? Testardo sincero casinista Di Cosa ti occupi nella vita, a parte la corsa? Vendo auto in un salone Multimarche di Firenze. Quanto ha influito la tua famiglia nella passione per la corsa? Tantissimo, spesso sono fuori ad allenarmi e la domenica tra una gara è un lungo sono sempre per strada, se ci aggiungi le varie gare in Europa, magari la moglie tanto felice non è! Come e quando hai iniziato a praticare la corsa? Come e quando ?!?! Diciamo che ho perso la patente per guida in stato di ebrezza, giugno 2014, da lì è stato amore a primo km e non ho più smesso. Iniziando con corse da 3 o 4

km per poi innamorarmi delle ultra, anche se ad oggi non ci ho capito tanto. Hai appena affrontato due Ultra particolarmente impegnative, come descriveresti il contesto? E’ stata dura? Era una sfida nella sfida, due ultra ravvicinate nell'arco di 12 gg, Milano Sanremo e Euchidios Iper Athlos. 500 km sognati per tanti mesi, purtroppo non è andata bene, anzi della sfida rimane solo il fatto di averci provato. Milano San Remo ritirato per problemi allo stomaco al km 107, la Iper in Grecia stesso problema, sempre stomaco.. vedremo le analisi dei prossimi giorni cosa dicono, comunque due gare durissime specialmente la seconda che portava 5 mila metri di dislivello positivo e tante discese umidità al 90 % e tanto

vento, diciamo che ho perso due battaglie ma non la voglia di correre. Cosa fai per mantenere il tuo stato di forma fisica? Cerco di correre spesso possibilmente i miei 20 km ad uscita e di gestire l'alimentazione in maniera positiva ,però sono una buona forchetta e a tavola mi faccio mancare poco. A quali gare partecipi e Quali sono i tuoi obiettivi? Avevo in ponte queste due ultra ma ora che sono terminate mi fermerò per qualche giorno almeno per recuperare. Il primo di luglio saremo a capo d'orlando per una sei ore a fine luglio alla 50 km del Gran Sasso poi faremo alcune 6 ore e decisione di poche ore fa una 48 h a salonicco nel settembre.


Mi hanno ritirato la patente e ho cominciato a correre, è stato amore a primo kilometro


14

NUMERO 6. GIUGNO 2017. DISTRIBUZIONE GRATUITA.

Che significa per te partecipare a gare così impegnative? Intanto sono gare dove fai un bel viaggio dentro se stessi, poi credo che facciamo queste cose per piacere, per il gusto di provare a fare qualcosa di incredibile, per vedere dove sono i limiti e provare a sorpassarli.

essere ultra e sentire male alle gambe ma la tua testa ti spinge un metro più in là, essere ultra e andare oltre quei limiti che gli altri vedono , dire che è impossibile e lavorare per farlo diventare possibile, perdere una battaglia e lavorare mesi per dimostrare che lo puoi fare, il corpo ha dei limiti la mente no.

Come ti alleni per poter partecipare a gare così impegnative? Cerco di mantenere 20 km ad uscita e poi la domenica fare almeno una maratona, poi se riesco inserisco anche qualche doppio mattina sera 20+ 20.

Ci racconti un aneddoto? 100 miglia Berlino 2016: la notte mi ritrovo nelle foreste ko. C’è un altro italiano con una piccola luce frontale. Una luce in due. Mentre si correva in queste foreste dov'è nemmeno il più matto dei serial killer avrebbe passato la notte, ad un certo punto dico al mio compagno di viaggio “ma non senti quanti cinghiali ci seguono” e lui “ma no sarà un’ impressione”. Ci siamo girati e ne avevamo 4 che ci venivano dietro, è stata una paura esagerata trovarseli così vicino.

Cosa vuol dire per te essere “ULTRA”? Ultra siamo tutti, basta mettersi un paio di scarpe e correre, per me ultra è una sensazione interna che ho conosciuto quando ho provato a fare la prima maratona in allenamento,


I TRAUMI DELL’ARTO SUPERIORE IN BICI E IL LORO TRATTAMENTO DI FRANCESCO CHIAZZOLLA

I traumi della parte alto del corpo sono estremamente comuni nel ciclismo e possono essere divisi in condizioni Traumatiche e non: COMPRESSIONE DEL NERVO ULNARE Il nervo ulnare passa lunga la faccia volare del polso, attraverso il canale di Guyon nel gomito fino ad arrivare nella mano all’eminenza tenare. Questo lo rende particolarmente suscettibile a lesioni compressive nei ciclisti mentre si tiene il manubrio, in quanto si applica una pressione diretta lungo il canale di Guyon. I sintomi affliggono il lato ulnare ovvero interno sino al 4 e 5 dito, possono essere o solo sensitivi ( formicolii) oppure motori ( deficit di forza) o entrambi. Questo determina che in alcuni casi l’atleta possa non avere il classico dolore ma presentare una ridotta forza a carico dei muscoli interossei del 4 e 5 dito. La diagnosi è prevalentemente clinica ma per avere l’assoluta certezza si può ricorrere all’elettromiografia (EMG) che potrà evidenziare quale nervo è interessato e a quale livello del percorso. Nella maggior parte dei casi il trattamento è di tipo non chirurgico ovvero modificare la presa lungo tutto il manubrio, utilizzando guanti più spessi o modificare la posizione in bici, questi accorgimenti


16

NUMERO 6. GIUGNO 2017. DISTRIBUZIONE GRATUITA.

NERVO M

NEL TUNNE

RETINACOLO DEI FLESSORI

permettono una riduzione della pressione a carico del canale di Guyon di circa il 29%. Ci sono particolari casi in cui si deve ricorrere alla chirurgia, ovvero quanto i sintomi sono particolarmente severi e frequenti, consiste nella decompressione lungo il canale di Guyon. Bisogna aggiungere che a dispetto della percezione che ci sia una condizione cronica di sofferenza nervosa, un danno permanente a carico del nervo solo con l’uso della bici è estremamente raro. COMPRESSIONE DEL NERVO MEDIANO Sicuramente è l’affezione più comune nei ciclisti, sia in quelli da strada che da mountain bike, colpisce prevalentemente chi ha la tendenza a guidare molto avanti sul manubrio, in quanto il polso risulta quasi flesso a 90 gradi causando una compressione diretta lungo il nervo. I sintomi tipici sono una ridotta sensibilità a carico del pollice, indice e medio ( formicolii) con sensazione di punture che svaniscono nel momento in cui modifichiamo la posizione del polso. Anche in questo caso la diagnosi è clinica ma in base alla severità dei sintomi e della loro frequenza ci possono essere condizioni che devono essere studiate attraverso EMG,. Il trattamento come nel nervo ulnare è di tipo non chirurgico, in alcuni casi si può ricorrere all’infiltrazioni all’interno del polso di cortisone e solo quando i sintomi non regrediscono ed anzi si associa il classico dolore notturno, allora si prende in considerazione la chirurgia, che prevede la decompressione lungo il retinacolo dei flessori. FRATTURA DELLO SCAFOIDE La maggior parte dei traumi in bicicletta avvengono a seguito di una caduta ed è estremamente comune riscontrare la frattura a carico dello scafoide. La dinamica precisa può variare ma bisogna sempre sospettare una frattura quando il polso tende a gonfiarsi e si avverte intenso dolore. I sintomi iniziali sono difficoltà ad estendere il polso, dolore durante la pressione a carico delle parte esterna della mano e impossibilità a svitare oggetti come la borraccia. Per fare diagnosi è fondamentale una radiografia, che potrà risultare normale anche in caso di frattura ecco perché per la certezza bisogna ripeterla dopo 10 giorni ed associare una Risonanza Magnetica (RM) che ci confermerà o meno se c’è frattura e se questa è recente (edema intraosseo). Il


MEDIANO

EL CARPALE

NERVO ULNALE CANALE DI GUYON

trattamento della frattura di scafoide può variare sensibilmente e dipende dalla sede di frattura e se è composta o meno. Lo scafoide è un osso che presenta delle caratteristiche uniche nel suo genere, come la propria vascolarizzazione che è di tipo terminale, ovvero i vasi escono ed entrano dallo stesso punto, quindi traumi che causano un’interruzione dell’apporto nutritizio, possono comportare dei ritardi di guarigione oppure delle mancate guarigioni se non si interviene chirurgicamente. Ragion per cui il trattamento nel corso degli anni è passato dal semplice gesso per 40-50 giorni alla riduzione chirurgica con una vite a compressione, che permette un rapido rientro allo sport e una rapida mobilizzazione del polso. FRATTURA DELLA CLAVICOLA È una frattura molto frequente nei ciclisti causata da una caduta diretta lungo la parte laterale della spalla. La diagnosi è quasi sempre immediata in quanto è visibile la classica deformità sottocutanea, ma per la certezza è bene eseguire una radiografia. Nella popolazione la maggior parte delle fratture sono trattate in modo incruento ovvero con la sola immobilizzazione con tutore tipo Petit, per 2-4 settimane con ritorno all’attività sportiva dopo 3 mesi della rimozione del tutore. Mentre quando parliamo di atleti soprattutto di alto livello il trattamento chirurgico si rende quasi sempre necessario, in primis per minimizzare i rischi di una pseudoartrosi ( mancata guarigione ) e per un più rapido ritorno all’attività sportiva che avviene dopo 3-4 settimane dall’intervento. L’intervento di osteosintesi quasi sempre prevede l’utilizzo di una placca a basso profilo che fissa i due monconi della frattura. CONCLUSIONE In conclusione ci sono diverse lesioni traumatiche che possono accadere durante l’utilizzo della bici, benchè nella maggior parte dei casi una rapida e corretta gestione comporta una buona guarigione, ritardi nella diagnosi possono comportare problemi successivi. Nella Popolazione il trattamento è quasi sempre di tipo non chirurgico mentre negli atleti di alto livello o che vogliono competere la chirurgia si rende quasi sempre necessaria, per poter garantire una più alta percentuale di successo e un rapido rientro all’attività sportiva.


18

NUMERO 6. GIUGNO 2017. DISTRIBUZIONE GRATUITA.

PROGRAMMA

UN'USCITA

CON L'ARRIVO

DEL CALDO DI MARCO NUSTRINI

Giugno rappresenta la porta dell'estate e con le prime avvisaglie di caldo torrido le persone normali si pongono una domanda, dove andiamo al mare? No noi No. Noi siamo ciclisti e con il caldo ci piace pedalare e durare fatica e i nostri interrogativi sono altri: che percorso farò oggi? Come mi vesto? Cosa mi porto dietro da mangiare? Non si tratta di banali domande ma ottimi spunti con cui poter costruire in tutta tranquillità la nostra uscita quotidiana o domenicale che sia. Proviamo a stabilire dei punti fermi su cui ragionare.

ORARIO DI USCITA La prima regola è di evitare di uscire nelle ore più calde, rischieremmo di compromettere la nostra pedalata. Considerate le miti temperature delle mattine estive, sarebbe meglio scegliere di stare un po’ meno a letto la mattina per godersi la giornata fin dalle prime ore del giorno, oltre a scegliere di poter uscire prima di cena. L'eccessivo caldo potrebbe portare a disidratare rapidamente il vostro fisico e collassare.


MODALITA' DI ALLENAMENTO In merito ai modi di allenamento e la sua gestione, salvo che non stiate seguendo un programma specifico con delle uscite già pianificate in intensità e ritmo, sceglierei uscite non estenuanti con l'obiettivo di non strafare, dando più importanza a un mantenimento di forma. Potreste programmare almeno due uscite settimanali, una martedì e l'altra il giovedì divise in un allenamento veloce e uno medio, lasciando la domenica la sfida contro i propri limiti. Per l'allenamento del martedì proporrei un’uscita di 40/45 chilometri in pianura, cominciando con una decina di minuti di riscaldamento per poi preferire un’andatura piuttosto brillante con un rapporto che vi possa

permettere di mantenere molto agevolmente una cadenza di pedalata di 90/100 RPM. Se la vostra preparazione ve lo consente e riuscite a tenere le 100/120 RPM ancora meglio, inserendo qualche allungo tipo 8x1:00 minuto in soglia con recupero di tre minuti tra una ripetuta e l'altra, ricordando di far girare le gambe in scioltezza a fine per un’altra decina di minuti. Per l'allenamento del giovedì invece proporrei un’uscita di cinquanta chilometri fatti tranquilli di cui non mancherà il nostro riscaldamento iniziale di dieci minuti, per poi trovare un’andatura all’80/85% della frequenza cardiaca massima, cosi facendo, per usare un termine tecnico, andate a trovare la vostra soglia anaerobica lattacida, il

famigerato “MEDIO” e mantenerla per la totalità restante dell'uscita ricordandovi di lasciare sempre gli ultimi dieci minuti di far girare le gambe in scioltezza. Le due uscite proposte vi permetteranno di evitare di collassare sotto il solleone e mantenere la condizione fisica senza dover necessariamente spremersi tanto. Un consiglio che sento di darvi, queste sono girate brevi, quindi non importa portarsi dietro tasche piene d’integratori, ma ricordatevi ed è molto importante, nella vostra uscita di bere sempre tanto, comunque di questo ne parleremo nel seguito dell’articolo oltre a trovare molto utili gli spunti offerti dal dott. Marco Lombardo nell’articolo che trovate in questo numero.


20

NUMERO 6. GIUGNO 2017. DISTRIBUZIONE GRATUITA.

Potremmo anche provare a effettuare un’ulteriore uscita per la domenica. Per l'allenamento domenicale, proporrei, come anticipato, di lasciare la scelta al vostro estro, anche perché ognuno di noi, con consapevolezza, avrà possibilità di scegliere percorso e grado di difficoltà da affrontare, quindi presumendo che sarà dedicata alla girata più lunga e di conseguenza molto più dispendiosa, il consiglio che vi do e di prendervela comoda, cercando di amministrare le vostre forze lungo l'intero itinerario senza tralasciare la componente divertimento, che secondo me è la soddisfazione che maggiormente vi ripaga di tutto lo sforzo fatto.

ALIMENTAZIONE E IDRATAZIONE A questo punto parliamo di cosa portarci dietro per reintegrare le sostanze nutritive perse. Come già detto per le girate brevi, non importa portarsi dietro integratori tipo barrette etc., un buon approvvigionamento idrico sarà più che sufficiente, magari una busta di sali minerali sciolta in borraccia vi potrà venire in aiuto. Invece con l'aumentare dei chilometri oltre alla regola fissa molto importante di reintegrare più liquidi possibili durante il percorso, sarà quasi obbligatorio pensare di portarsi dietro qualcosa da mangiare e a seconda dei propri gusti va bene qualsiasi cosa, dai gel e le barrette energetici, comodi da portarsi dietro e pronti all'uso, al mangiare preparato in casa da noi tipo i panini morbidi all'olio farciti con una fetta di pomodoro e prosciutto cotto, oppure farciti con la marmellata a seconda dei gusti.


Per le girate brevi, un buon approvvigionamento idrico e una busta di sali minerali sciolta in borraccia vi potrà venire in aiuto. Con l’aumentare di chilometri sarà obbligatorio portare con se qualcosa da mangiare.

ABBIGLIAMENTO Per quanto riguarda il vestiario c’è poco da dire, oramai il mercato ci offre un’infinita scelta di capi d'abbigliamento per tutti i climi dal freddo pungente al super caldo, non avete altro che l'imbarazzo della scelta. Il consiglio è di optare per maglie “fresche” ovvero il meno attillate possibile in modo da facilitare l'areazione e la dissipazione del calore del nostro corpo, in controparte, per contrastare la brezza in un’uscita mattutina vi consiglio di vestirvi a strati, dove potremmo utilizzare sia dei manicotti leggeri sia un gilet antivento, da potersi levare subito una volta scaldati.

SICUREZZA Per ultimo ma MAI ultimo, mi raccomando, per la vostra sicurezza due accessori che reputerei fondamentali, in altre parole senza di quelli non si esce per la nostra girata, i guantini e il casco. L'utilizzo del casco, lo so che alle volte da fastidio, specialmente nel periodo caldo, ma vi può salvare la vita, mentre i guantini in caso di caduta possono proteggervi da abrasioni alle mani e vi posso garantire sono molto scomode specialmente a chi usa le mani per lavorare. A questo punto non mi rimane altro che augurarvi di fare delle belle girate, di prestare molta attenzione ma senza mai dimenticarvi di divertirvi sempre.


22

NUMERO 6. GIUGNO 2017. DISTRIBUZIONE GRATUITA.

CANICROSS BIKEJORING

SPORT CON GLI AMICI A QUATTRO ZAMPE Barbara Boccaccio Nazionale CSEN dal 2014, pratica questo sport dal 2013, è Campionessa Nazionale Assoluta CSEN in carica e nei primi dieci di categoria agli Europei ECF, dal 2014. Ciao Barbara, chi è Fabrizio? Fabrizio, il nostro Yeti, ama sbattere contro gli alberi ma riesce sempre ad arrivare all’arrivo, quasi sano e inspiegabilmente con tempi passabili. Perché secondo te un atleta dovrebbe scegliere il tuo sport? Perché il Canicross è bellissimo, ci permette di condividere il nostro tempo libero e fare un’attività sportiva sana con i nostri cani, unendo passione per corsa e natura, facendoci sentire una cosa sola. Alla fine di una corsa insieme, gli sguardi che ci scambiamo sono impagabili. Cambieresti per passare al Bikejoring? No, perché il bikejoring è per quelli che corrono troppo piano, come Fabrizio, che ha bisogno di stare in bici per sentire il vento tra i capelli. Hai iniziato a fare sport direttamente con il cane o eri

già uno sportivo? Da sempre amo lo sport, fin da bambina ho provato varie discipline, tra cui sci agonistico. Arrivati i miei ragazzi pelosi mi sono avvicinata alle attività cinofile, fino a scoprire il Canicross, il mio amore a prima vista. Quanto contano nel tuo sport il rapporto e l’intesa con il cane? È tutto. Senza non ha senso. L’intesa, costruita nella vita di tutti i giorni e negli allenamenti, è una gratificazione per entrambi che ti permette di guardare il tuo cane in partenza e sapere che sarete davvero insieme fino all’arrivo. Secondo te richiede più sforzo, per la parte umana, il Bikejoring o il Canicross e perché? Se praticati in modo corretto, entrambi richiedono grande impegno fisico. Sono convinta che il bipede debba Continua a pagina 26



24

NUMERO 6. GIUGNO 2017. DISTRIBUZIONE GRATUITA.


BIKEJORING CANICROSS

SPORT CON GLI AMICI A QUATTRO ZAMPE Fabrizio Gallino Nazionale CSEN dagli esordi nel 2013, sempre sul podio ai Campionati Italiani. Tra gli altri piazzamenti, spicca il 4 posto di categoria e un 10 posto assoluto ai Campionati Europei ECF 2015. Team Leader agli Europei ECF 2016. Ciao Fabrizio, chi è Barbara? Barbara è una vecchietta da corsa, che, anche se ha una certa età ancora si difende ma secondo me è troppo lenta. Dovrebbe darsi all’ippica. Perché secondo te un atleta dovrebbe scegliere il tuo sport? Perché il bikejoring unisce la bellezza della MTB alla felicità di stare con il proprio cane. È passione, adrenalina, l’esaltazione del binomio, della sintonia, uno sport completo e complesso per dinamiche e per soddisfazioni che il branco, di cui si entra a far parte, ti regala ogni giorno. Cambieresti per passare al Canicross? No, il canicross è fatto per quei fifoni come Barbara, che non riescono ad andare in bici con il cane nemmeno con le rotelle, senza farsela sotto.

Hai iniziato a fare sport direttamente con il cane o eri già uno sportivo? Ho praticato per anni pallamano, per poi unire la passione per cani e sport. Ho provato varie attività cinofile e poi con il mio fratello peloso Vasco il canicross e in seguito, grazie all’incontro folgorante con il campione mondiale Igor Tracz, l’amore per il bikejoring. Quanto contano nel tuo sport il rapporto e l’intesa con il cane? Sono essenziali, prioritari e imprescindibili. Si creano e coltivano ogni giorno, nella vita insieme. Senza l’intesa con i cani questo sport smette di avere significato. Secondo te richiede più sforzo, per la parte umana, il Bikejoring o il Canicross e perché? Entrambi richiedono sforzi umani notevoli, costruiti con il Continua a pagina 27


26

NUMERO 6. GIUGNO 2017. DISTRIBUZIONE GRATUITA.

CANICROSS BIKEJORING

SPORT CON GLI AMICI A QUATTRO ZAMPE Continua da pagina 22 impegnarsi molto per un’equa suddivisione della fatica e non scaricare sul proprio cane tutto il lavoro. Non a caso, nei nostri sport, il Team si chiama Binomio. Quale apporto dà il cane nel Canicross/Bikejoring? Dipende dal cane. I binomi più forti in canicross corrono con cani che per morfologia e motivazione sono in grado di aumentare la performance sportiva in modo sostanziale. Ovviamente dipende molto dagli obiettivi ludici o agonistici che ognuno si pone, rispettando le possibilità fisiche proprie e del proprio cane. Quanto è importante l’allenamento del cane nel tuo sport? L’allenamento è priorità assoluta, evita che il cane faccia sforzi che mettano in pericolo la sua salute. Il cane è un atleta esattamente come noi. Va costruito con metodo, costanza e gradualità per ottenere forma fisica ottimale ed evitare infortuni.

Quest’anno ci saranno i XX Campionati Europei in Italia: quali sono i vostri obbietti sportivi per questo importante evento, come nazione e come atleti? Organizzare un Europeo è un grande onore, specie per una Nazione nuova in questo mondo come quella italiana, che farà di tutto per rendere onore a questo importante evento, per la prima volta ospitato a casa nostra. Per quanto mi riguarda io e Skadi cercheremo di dare il massimo delle nostre possibilità per non avere rimpianti e di divertirci come sempre insieme. Che cosa volete dirvi in vista degli Europei? Fabrizio ha il pregio di essere un perfezionista, dagli allenamenti alla gara. Dovresti però goderti la gara con meno pressione, tanto il lavoro fatto ripaga sempre. Con meno pressione sono convinta che tu possa esprimerti al meglio e dimostrare ancora di più il tuo grande valore. Sì però muoviti che sei lento.


BIKEJORING CANICROSS

SPORT CON GLI AMICI A QUATTRO ZAMPE Continua da pagina 24 lavoro quotidiano, orientato ad aiutare il cane e non essere una zavorra ma unirsi al meglio nell’attività sportiva, in totale sicurezza per entrambi. Farsi trainare in maniera passiva è eticamente e tecnicamente scorretto, oltre che vietato dal regolamento. Quale apporto dà il cane nel Canicross/Bikejoring? L’apporto del cane è fondamentale per arrivare a prestazioni altrimenti impossibili in Bike. Di primaria importanza quindi è fare bikejoring con un cane che abbia razza/struttura fisica adatta a questa disciplina e sia allenato in modo graduale per aiutare nelle traiettorie d’entrata/uscita di curva e in salita per bilanciare la bike. Quanto è importante l’allenamento del cane nel tuo sport? L’allenamento è fondamentale, serve attenzione ai dettagli, dal cibo agli aspetti fisici e psicologici. Va visto come atleta e come tale va trattato, curato e gestito, permettendogli di affrontare allenamento e gara in sicurezza.

Quest’anno ci saranno i XX Campionati Europei in Italia: quali sono i vostri obbietti sportivi per questo importante evento, come nazione e come atleti? L’obiettivo è uno come sempre: dare il 100% come binomio senza rimpianti. Arrivare al traguardo insieme soddisfatti. I risultati e le medaglie non sono importanti se non arrivano da un binomio felice. L’importante per una Nazionale giovane come l’Italia, è il nostro gruppo: aiutarsi tutti per l’obiettivo comune di fare bella figura e divertirci, condividendo le emozioni. Che cosa volete dirvi in vista degli Europei? Dovresti imparare a svuotare la mente, a pensare meno, cercando il limite e focalizzandoti solo sul suo cane, col quale hai un rapporto speciale. Chi conosce Barbara sa che ha un potenziale incredibile, che spesso rimane inespresso o soffocato. Sulla linea di partenza, come sempre, chiudi gli occhi, accarezza Skadi, prendi un lungo respiro e scatena l’inferno. Sempre che non ti cada la dentiera, vecchiaccia.


Maurizio Seneci Marco Lombardi Francesca Andina Luca Melli Giorgio Aprà Davide D'Aiello Francesco Chiazzolla Federico Maria Sacchetti Matteo Maria D'Anella Daniele Peluso Alessio Franco Marco Nustrini Marco Locatelli Samuele Frassine Oltre che Fabio Barnaba Gianluca Russo Visual Design Imma Rianna Il Magazine Runners & Bikers Italian Live Sport è proprietà del Gruppo Runners & Bikers Italian Live Sport. Ne sono vietate le copie e le traduzioni totali o parziali. GRUPPO RUNNERS & BIKERS ITALIAN LIVE SPORT Il gruppo Runners & Bikers Italian Live Sports è reperibile all’indirizzo email runnersbikers@gmail.com Seguici anche su


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.