Running Evolution Magazine 01

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Memorandum APRILE

OTTOBRE

MILANO CITY MARATHON 15-Apr-2012 www.milanocitymarathon.gazzetta.it €89 dal 13 Mar al 04 Apr 2012 (€85 iscrizione online)

VENICE MARATHON (42Km) 28-Ott-2012 www.venicemarathon.it €48 fino al 31 Mar 2012 €56 dal 01 Apr al 30 Giu 2012

MARATONA DI PADOVA 22-Apr-2012 www.maratonasantantonio.it €40 fino al 31 Mar 2012 €50 dal 01 Apr al 15 Apr 2012 €35 quota fissa per le donne fino al 15 Apr 2012

NOVEMBRE

50 KM DI ROMAGNA 25-Apr-2012 www.50kmdiromagna.com €45 fino al 14 Apr 2012 €50 dal 15 Apr al 22 Apr 2012

FIRENZE MARATHON (42Km) 25-Nov-2012 www.firenzemarathon.it €35 fino al 15 Mag 2012

MAGGIO COLLEMARATHON (42Km) 06-Mag-2012 www.collemar-athon.com €30 fino al 31 Mar 2012 €35 entro il 28 Apr 2012 PASSATORE (100Km) 26-Mag-2012 www.100kmdelpassatore.it €50 fino al 15 Apr 2012 €60 dal 15 Apr al 16 Mag 2012 €80 dal 17 Mag al 23 Mag 2012

TURIN MARATHON (42Km) 18-Nov-2012 www.turinmarathon.it €30 fino al 30 Giu 2012 €40 dal 01 Lug al 02 Ott 2012

VUOI PROMUOVERE LA TUA GARA? VUOI DARE VISIBILITÀ ALLA TUA AZIENDA? redazione@runningevolution.it contattaci TROVEREMO INSIEME LO SPAZIO CHE FA PER TE!

RUNNING EVOLUTION MAGAZINE Bimestrale sportivo a diffusione gratuita. Anno 1 numero 1 Registrazione n°1/2012 al Tribunale di Velletri Direttore Responsabile: Marco Caroni Proprietario ed Editore: Running Evolution a.s.d. Redazione: Via Piave, 1 - Frascati redazione@runningevolution.it Responsabile della Redazione: Giampiero Cacciato Hanno collaborato: M. Regina Bortolato, M. Teresa Cannuccia, Andrea Cardinali, Valeria Colonna, Andrea De Felici, Antonella De Nardo, Liliana Farronato, Fausto Giuliani, Ivana Oldani, Salvatore Paolini. Non si riconoscono compensi o attestazioni per foto e articoli pubblicati anche se firmati. Progetto grafico: M.G.S. srl Via Piave, 1 00044 Frascati Stampa: Poligrafica Laziale Piazzale Sandro Pertini 4/6 Frascati Chiuso in redazione il 7/03/2012

A cura di Roberto Scaramella D.O. Il ruolo dell’osteopatia nello sport L'Osteopatia applicata in ambito sportivo è sempre più diffusa per i seguenti aspetti: preventivo, terapeutico, supporto alla prestazione. Questa triplice funzione è dovuta al fatto che l’osteopata individua gli squilibri biomeccanici e risolve i disturbi neurofisiologici dello sportivo, agendo sulla struttura articolare, fasciale, viscerale, cranio sacrale. Quindi scopo del trattamento osteopatico nello sport consiste nel favorire il ripristino delle funzioni articolari e fasciali, il mantenimento di una buona ergonomia e postura durante gli allenamenti e la gara, nell’ eliminare gli adattamenti e nel garantire la facilità di recupero dopo la fatica della gara con un ritmo cranio sacrale regolare. Perché la filosofia legata all'Osteopatia si basa proprio sul concetto che la vita è in movimento: dove c'è il movimento c'è la vita e dove c'è una buona circolazione sanguigna c'è la salute. L' importante è quindi mantenere un equilibrio nel tempo e permettere un buon movimento delle nostre articolazioni ad ogni età; per questo l’osteopata considera il paziente nella sua interezza, comprendendo in ciò gli aspetti relativi all’alimentazione, ad eventuali esiti da interventi chirurgici o semplicemente tenendo ben presenti le abitudini quotidiane. L'azione dell'osteopata sarà dunque curativa e/o preventiva a seconda della richiesta dello sportivo. Per la sua natura olistica e per il suo obiettivo di ripristino delle funzioni vitali, l'Osteopatia trova infatti nello sport uno dei maggiori ambiti di applicazione e rappresenta il trattamento ideale per la maggior parte dei traumi sportivi. Combina infatti la conoscenza dell'anatomia umana alla biomeccanica del corpo, ottenendo la risposta più efficiente da muscoli, articolazioni e da tutti gli altri sistemi. Con un supporto di tipo osteopatico, l'atleta che abbia già uno schema funzionale equilibrato e libero da restrizioni e alterazioni muscolo-scheletriche si allenerà meglio, potrà eseguire il gesto atletico in maniera più armonica ed ergonomica e sarà quindi in grado di esprimere al massimo le proprie potenzialità.


EDITORIALE

LINEA DI PARTENZA

P

rendo in corsa il testimone da Fausto per il mio primo editoriale da Responsabile di questa Redazione . Una Redazione che con entusiasmo si sta amalgamando e crescendo ed è sempre alla ricerca di poter offrirvi un prodotto semplice, leggero, simpatico e anche un po’ divulgativo. Come in tante cose della vita non importa tanto la meta prefissata quanto il viaggio. E noi con questo lavoro ci stiamo divertendo nella ideazione, preparazione e anche distribuzione. Lo facciamo con la voglia di stare assieme e di fare un qualcosa che possa essere da stimolo per chi ha voglia di leggerci. Stiamo definendo le pagine centrali della rivista, quelle che più possono interessare, ad esempio l’intervista ad un personaggio di rilievo della corsa, e i racconti delle gare più importanti. Ogni vostra osservazione ci fa da stimolo a migliorarci. Questo numero risente delle variazioni del calendario podistico, variazioni dovute al maltempo che ha fatto annullare parecchie gare, Ci siamo così sbizzarriti in nuove rubriche che speriamo siano di vostro gradimento, ora vi lascio alla lettura del RE Magazine , che sia da stimolo a correre sempre in armonia con voi stessi e che vi dia lo sprone per i vostri sicuri e meritati traguardi, sempre godendosi il viaggio però.

di Giampiero Cacciato Gocce di diritto

Avv. Liliana Farronato Nei giorni incredibili di gelo e neve a Roma, quando marciapiedi, ciclabili e, comunque, i bordi della strada erano ghiacciati e scivolosi, noi podisti siamo stati costretti a correre praticamente sulla carreggiata. E così ho scoperto che le regole principali della circolazione del pedone dettate dall’art. 190 del Codice della strada sono assolutamente sconosciute ai più con il rischio in caso di incidente se non di perdere quanto meno di veder grandemente ridotto il danno risarcibile per aver colpevolmente contribuito a causarlo. Allora è bene ricordare almeno l’essenziale: innanzitutto, noi pedoni dobbiamo circolare sugli spazi per noi predisposti quali i marciapiedi; qualora manchino o siano insufficienti, dobbiamo circolare sul bordo della strada opposto al senso di marcia dei veicoli in modo da causare il minimo intralcio possibile. Stesso obbligo di circolare in senso opposto ai veicoli, lo abbiamo fuori dai centri abitati dove, da mezz'ora dopo il tramonto e fino a mezz'ora prima dell'alba, abbiamo anche l’obbligo di circolare su un’unica fila. Fuori dalle strisce pedonali, abbiamo l’obbligo di attraversare la strada in senso perpendicolare, sempre prestando attenzione. La Suprema Corte di Cassazione nella sentenza dell’11 giugno 2010, n. 14064, ha affermato che “Il pedone, il quale attraversi la strada di corsa sia pure sulle apposite strisce pedonali immettendosi improvvisamente nel flusso dei veicoli, pone in essere un comportamento colposo che può costituire causa esclusiva del suo investimento da parte di un veicolo”; ed ha negato il risarcimento. Infine, è bene sapere che è vietato effettuare sulle carreggiate giochi, allenamenti e manifestazioni sportive non autorizzate. Buona lettura!!

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Tre Comuni 29-01-2012 - Partenza da Castel S. Elia

a trentatre anni, l’ultima domenica di gennaio, nei freddi giorni della merla, si corre la regina delle gare invernali qui nel Lazio: la Maratonina dei Tre Comuni organizzata dall’Atletica Nepi. Tanto se n’è parlato che quest’anno, alla sua trentatreesima edizione, la Tre Comuni ha raggiunto il record di 2.121 arrivati, quasi quanti gli abitanti di Castel Sant’Elia che sono poco più di 2.600 (circa 10.000 abitanti a Nepi e quasi 16.000 a Civita Castellana). E’ una gara affascinante anche perchè, pur rimanendo la stessa, tuttavia, per tanto tempo, si è presentata ogni volta diversa: con la partenza ogni anno da un comune diverso; a volte invertendo il senso di marcia, sempre modificando pur di poco la lunghezza del percorso. Negli ultimi cinque anni, però, dal 2007, per ragioni logistiche legate ai maggiori parcheggi e ai più ampi spazi per le squadre e gli atleti, la Tre Comuni sembrava essersi definitivamente assestata con partenza fissa dal comune di Nepi. Ma il rimpianto delle continue meta-

D

morfosi deve essere stato tale che il Comune di Castel Sant’Elia ha realizzato nuovi parcheggi pur di poter ospitare ad anni alterni la partenza/arrivo di questa famosa gara. E così quest’anno la tradizione della rotazione è stata rinnovata con grande soddisfazione di tutti. Quest’anno, una novità ulteriore ha caratterizzato la Tre Comuni: il servizio dei pacemaker, cioè degli atleti impegnati a tenere il tempo a km indicato sui loro palloncini colorati. A partire dai 5.00/km e fino ai 6.30/km, ogni 30 secondi, gli atleti hanno potuto mantenere il passo voluto aiutati dai pacemaker. Io sono stata reclutata per i palloncini dei 6.00/km insieme al simpaticissimo Maurizio Pecoriello. I palloncini sono un sacrificio ed una responsabilità: devi rinunciare alla gara, devi costantemente tenere a bada le gambe, devi sempre essere pronto a “correggere il tiro” tenendo d’occhio la tabella con i tempi ai vari passaggi (che ogni pacemaker o sa a memoria oppure porta appesa da qualche parte), devi preoccuparti del gruppo anticipando le difficoltà del percorso, stemperando la fatica con frequenti battute, lazzi e frizzi, obbligando alla sosta ai ristori e spronando in ogni modo possibile. In cambio di questo, però, i palloncini regalano la soddisfazione appagante di avere aiutato qualcuno a realizzare un suo obiettivo e creano forti vincoli di amicizia che resistono al tempo e alle distanze. I pacers sicuramente vivacizzano e rallegrano la gara con i colori dei loro palloncini e con le battute vivaci e spesso salaci che animano persino il (raro) pubblico strappando applausi e incitamenti anche per gli atleti meno veloci. Sarebbe interessante verificare quanto effettivamente i pacers possano essere d’aiuto agli atleti. Nella mia esperienza, il gruppo che ti segue rimane folto e stabile fino circa a due terzi della gara; poi, gli atleti ancora in forze sentono il profumo invitante del traguardo e fuggono avanti mentre quelli che hanno già dato tutto cedono inesorabilmente senza che i pacers, impegnati a tenere il passo stabilito, possano aiutarli in qualche modo. In genere, infatti, i pacers arrivano al traguardo praticamente soli con pochissimi degli atleti presenti sin dall’inizio oppure con qualche atleta raccolto nella parte finale della gara che ha trovato la forza di accelerare il suo passo.


Liliana guardo nel minuto successivodialle 4h!!!!! Farronato Avrei dovuto “palloncinare” sempre per i 6.00/km anche al Giro del Lago di Bracciano ma l’eccezionale nevicata di quei giorni ha costretto gli organizzatori dell’ASD Trail dei Due Laghi capitanati da Carlo Ricci a cancellare la gara. Insomma per colpa del gelo, per portare di nuovo i palloncini mi tocca aspettare la Maratona di Roma dove porterò quelli delle 4 h!!! A Luca...

Indubbiamente avere una lepre è utile perché consente di tenere la velocità stabilita pensando solo a respirare e a far girare le gambe. Un’intera gara lunga allo stesso passo, però, è praticamente impossibile. Il vero aiuto che bisogna saper trarre dai pacers è quello di gestire la prima metà o i primi tre quarti di gara con l’intento sul finale di cercare un proprio passo e progredire fino al traguardo. Chi si è avvalso così dei pacers ha conseguito risultati insperati altrimenti con partenze troppo veloci quasi senza accorgersene perché distratti dai palloncini si rischia però di compromettere l’intera gara. In parecchie gare ho usato i pacers al contrario con l’intento, cioè, non di seguirli ma di non farmi raggiungere!!!! e devo dire che il fiato sul collo dei palloncini colorati ha funzionato spessissimo: come alla recentissima Maratona di San Valentino (19 febbraio a Terni) dove ho chiuso a 3h.59 pungolata dai palloncini bianchi di Roberto Burtone e, in verità pure dalle urla del mio compagno di squadra Carlo Minnucci che aveva saputo di cecchini presidenziali per gli orange al tra-

Gli ultimi respiri nella sua Villa, a Frascati, la sua città… come Moliere sul suo palcoscenico… Luca Foligni improvvisamente ci ha lasciati in un freddo pomeriggio di fine gennaio mentre correva, mentre si allenava. Ha lasciato in tutti noi un grande dolore ma in fondo con lui abbiamo sempre e soltanto riso e continueremo a farlo quando penseremo alla sua simpatia e cordialità. Un abbraccio da tutti i podisti

Trofeo Vini Principe Pallavicini - Colonna ottobre 1998

Maratona di San Valentino 19-02-2012 Romacorre.it foto Dalmazi

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RISTORANGE I di Fausto Giuliani

l ritrovo è sempre lì, sulla Cristoforo Colombo all’altezza di Via di Malafede, dove tra non molto allestiremo il secondo punto di ristoro della 38° edizione della ROMA OSTIA. Per il quinto anno la Running Evolution colora di orange l’ 11° chilometro di gara!Tanta acqua da scaricare, sali minerali, tavoli, striscioni, bandiere, palloncini da gonfiare, un arco da sistemare… ma la Colombo è ancora aperta al traffico… il capo dei Vigili Urbani ci dice che bisogna attendere l’ok dalla Centrale… intanto arriva la Banda, la Little Big Band di Colonna, quinta presenza anche per gli orchestrali castellani… Tutto è pronto, Colombo finalmente chiusa, una foto di rito veloce, veloce… tutto sistemato… sono le 9,50 di Domenica 26 Febbraio… da lontano si vedono le handbikes, tanti applausi… poi, ecco i migliori, che saette! Qualcuno afferra al volo un bicchiere… e poi, eccoli, sono loro… tantissimi, variopinti… una festa… chi applaude la musica, chi saluta, chi resta concentrato… un vero spettacolo… Trascorrono i minuti… che pace… è tutto finito… gli ultimi si fermano a fare due chiacchiere… arriva l’Ama a togliere tutti bicchieri che ricoprono il manto stradale… Si torna a casa… è stato bello e divertente… come sempre!

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Quattro

poco più di un mese dal Campionato del mondo IAU 2012 di 100 Km, il numero uno di RE – MAGAZINE dedica la rubrica “Quattro chiacchiere con…” al numero uno di questa specialità di ultramaratona, Giorgio Calcaterra. Non ha certo bisogno di presentazioni Giorgio, ormai un mito per il popolo dei podisti che si riconosce nel suo modo di vivere la corsa e ne rispetta il valore atletico guadagnato percorrendo 200 km alla settimana pur non essendo un professionista. Questa forse è la peculiarità di Giorgio Calcaterra una persona apparentemente comune capace di salire in vetta al mondo in una disciplina durissima come l’ultramaratona. Solo qualche numero che bene lo rappresenta: Più di 160.000 km corsi tra gare ed allenamenti, oltre 4 giri della Terra. Ha corso circa 200 maratone dal 1998 ad oggi, stabilendo il record mondiale di maratone corse in un anno solare sotto il limite delle 2h20’00”: 16

A

nel 2000 con riconoscimento dalla rivista americana RUNNER’S WORLD. Ha vinto le ultime 6 edizioni della 100Km del Passatore, stabilendo, nell’ultima edizione, il record della gara con 6h25’47”. Nel 2008 é Campione del Mondo e d’Europa sui 100 km, bronzo mondiale e argento europeo nel 2009, Campione del Mondo e d’Europa sui 100 km nel 2011. Atleta romano dell’anno e atleta dell’anno IAU per il 2011. Si sa quasi tutto di lui, ma non e’ mai abbastanza. Per cui togliamoci qualche altra curiosità’. Giorgio, il prossimo 22 Aprile a Seregno parteciperai ai mondiali di 100km. Ecco, correre in Italia accresce la tua voglia di fare bene, oppure ti carica maggiormente di responsabilità? Sicuramente correre in Italia accresce la voglia di far bene. Ma se da un lato mi sento invogliato, dall’altro un po’ meno in quanto in nazionale c’e’ una persona che mi toglie parecchi stimoli, Di Cecco. Fino ad oggi la 100km la vedevo come una specialità un po’ più pura e vedere che oggi c’é anche chi si é macchiato di un reato così grave, non é piacevole. Contro il doping una persona pulita non può combattere. C’é stata una gara in cui hai tagliato il traguardo veramente soddisfatto? Certo, la maratona di Helsinki: una gara molto particolare che non pensavo di vincere, invece ho iniziato a vedere i keniani in testa al gruppo che uno dopo l’altro cedevano. Così inaspettatamente mi sono ritrovato primo ed entrare nello stadio e tagliare il traguardo: è stata una bellissima emozione. E quella che invece ti ha lasciato un po’ di amaro in bocca? È sicuramente la cento chilometri del campionato del mondo 2010 quando ho vinto il bronzo mondiale e l'argento europeo. Non per la posizione, ma per come è andata la gara. Ho sbagliato alimentazione, ho mangiato troppo. La gara era in programma la sera e non sapevo bene cosa e quanto mangiare. La mia intenzione era quella di mangiare solo a colazione e invece ho mangiato anche a pranzo. Alla partenza mi sentivo molto appesantito e durante la gara ho dovuto fermarmi più volte perdendo molto tempo e diverse posizioni. Superata la crisi ho iniziato finalmente a correre con un buon ritmo rimon-


c h i a c c h i e r e c o n . . . GIORGIO CALCATERRA di Andrea De Felici & Ivana Oldani

tando posizioni su posizioni fino ad arrivare vicinissimo al secondo. Ricordo che all’arrivo la delusione era talmente tanta che non volevo fermarmi ma continuare a correre! C’e’ una gara che avresti voluto fare ma che per qualche motivo non sei mai riuscito a fare? Ce ne sono tante ma forse la maratona di Londra e’ quella che mi incuriosisce di più… Sarà perché fanno sempre dei buoni tempi o perché non sono mai stato a Londra… Purtroppo il mese di aprile è sempre ricco di appuntamenti e così ogni anno rimando. Avrò tempo comunque per andarci. Un consiglio agli organizzatori di gare: cosa non dovrebbe mai mancare? Sono tante le cose.. Per me sono importanti le segnalazioni precise sia chilometriche che di percorso. Non tanto per sapere quanti chilometri si corrono ma per avere dei precisi punti di riferimento. Abbiamo letto in una tua precedente intervista che il tuo lavoro di taxista ti piace molto; la domanda allora nasce spontanea: durante il periodo dell’infortunio, ti mancava di più’ il taxi o la corsa? Sicuramente più la corsa. Fare il taxista mi piace perché mi da un senso di libertà ma é anche faticoso e stressante; a volte ti rendi conto che anche la gente è stressata. Però é un lavoro che mi permette di gestire il mio tempo. Sappiamo che da bambino ti sei avvicinato alla corsa grazie a tuo papà. Tutti da bambini hanno avuto un idolo, un campione a cui somigliare o da imitare. Tu ne hai avuto uno nel mondo dell’atletica o dello sport più in generale? Non ho mai avuto idoli o personaggi da imitare o da prendere come riferimento. Avevo e ho degli ideali che rincorro ma non riesco ad identificarli in una persona. Ho iniziato a correre grazie a mio papà e ho seguito sempre i suoi insegnamenti. In questi ultimi anni si fatica sempre di più nel trovare dei giovani campioni. Secondo te qual è il motivo? Poca propensione alla fatica e al sacrificio? Il benessere sicuramente non favorisce la diffusione degli sport di fatica e sacrificio quale é la corsa. Sui giornali e alla televisione si parla sempre molto di calcio e naturalmente ciò non favorisce la diffusione di altri sport. Per quanto riguarda la corsa vedo che si investe ancora troppo poco, ci sono poche strutture accessibili a tutti. Manca, secondo te, qualcuno che avvicini i bambini all’atletica così come è stato fatto con te? Beh, io vedo che ci sono scuole di atletica e persone che si danno da fare. Onore e merito a queste persone anche se ce ne vorrebbero di più. Qual é il successo personale al quale tieni di più?

Il successo é riuscire a correre bene con gli anni che passano, non é la gara, non é la vittoria in se, é proprio lo star bene e correre divertendosi. Nell’ultimo Passatore, hai stabilito il record della manifestazione nonché il tuo primato personale; hai raggiunto il tuo limite o ritieni di avere ancora margini di miglioramento? Non pensavo di fare quel tempo al Passatore ne’ pensavo di esserne in grado. In generale non posso dire di aver raggiunto il mio limite anche se difficilmente credo di poter migliorare il tempo del Passatore. Comunque, mai dire mai. I tuoi primati nelle ultra sono stati accompagnati da miglioramenti anche sui 10000 e sulla mezza ma non sulla maratona. Hai una spiegazione per questo fenomeno apparentemente strano? Effettivamente quest’anno ho avuto dei buoni tempi sulla cento, sulla mezza e anche sui dieci chilometri. Probabilmente non sono riuscito a esprimermi al massimo sulla maratona in quanto non ho dedicato molto tempo alla preparazione specifica. “…Il Passatore rende diversi e da quello non si potrà mai più tornare indietro, Il Passatore è un viaggio in noi stessi, il percorso di una strada che ci riguarda molto da vicino e come ho sempre detto, superata “la Colla” non vi consentirà di essere più la stessa persona…”. Sei d’accordo con questa frase? Sicuramente il passatore ti rende diverso. Ti dà la consapevolezza di aver compiuto qualcosa di importante. Ti dà una visione diversa della vita anche per me che fino a qualche anno fa pensavo che correre per 100 km fosse una cosa oltre le mie possibilità, una vera follia!! Cos’è per te il “Passatore”? Il Passatore é la gara che mi ha fatto nascere come atleta diverso. Fare il Passatore mi sembrava oltre le mie possibilità. Tuttavia mi ha fatto cambiare come atleta e come mentalità. Il Passatore é una corsa veramente particolare alla quale tengo tantissimo, é un insieme di bellissime emozioni e piacevoli ricordi. Il Passatore é...il Passatore. Ci piace terminare l’intervista ricordando una frase di Giorgio Calcaterra che riassume la sua personalità e la sua passione per la corsa: “…la corsa e’ salute, sicuramente ci aiuta a stare meglio. Posso dire che tutto sommato e’ anche un bel mezzo di locomozione, tante volte mi ha permesso di raggiungere un sacco di posti: qualche volta ci sono andato anche al mare che da Roma e’ vicino… dista solo una trentina di km!...”

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L’Angolo di Paolini

Olimpiadi di Saint Louis (USA - Missouri) 1904. Maratona. Il cubano Felix Carbajal, il postino dell'Avana, partecipa dopo tanti sacrifici economici alla gara dei suoi sogni. Sul finale di gara è primo. Colto da un improvviso attacco di fame, si ferma pochi secondi per cogliere e mangiare due mele acerbe. Addio podio. Un improvviso mal di stomaco causato dalle mele gli fa perdere l'oro. Dovrà accontentarsi del quarto posto.

Appunti enogastronomici con gocce di piacere e di dovere di Maria Regina Bortolato La colazione rappresenta, a parere di tutti, nutrizionisti compresi, un momento importante, capace di condizionare il resto della giornata. Si dice “Il buongiorno si vede dalla prima colazione”. Secondo i dietologi una “perfetta” colazione dovrebbe fornire: una quota piuttosto elevata di amido, come fonte di energia di lunga durata; una quantità moderata, ma significativa di zuccheri semplici, che danno energia immediatamente disponibile; un buon apporto di proteine ad alto valore biologico; una modesta quantità di grassi. Vi assicuro però che la colazione è uno degli aspetti più divertenti e variegati nel mondo della corsa, ed in particolare in occasione della maratona, trail o comunque corse lunghe. Per queste manifestazioni molti degli atleti vengono da fuori zona e quindi ospiti di alberghi, B&B, affittacamere ecc. Una delle trattative fondamentali con gli albergatori riguarda proprio l’ora della colazione. Quasi sempre fuori è buio e la sala si riempie di atleti variamente vestiti, chi già pronto al via completo di pettorale chi con gli abiti normali. E poi chi si è portato il grana, la crostata, il vasetto di miele, il prosciutto e altre cose. GOCCIA DI PIACERE: Marmellata di fragole, more, pesche ecc.ecc. (Ingredienti 1 kg di fragole, 1 kg di zucchero (io preferisco 500 gr di fruttosio), 1 limone). • Lavate delicatamente le fragole intere con acqua corrente. Togliete i piccioli e pesate la frutta mondata e pesate quindi la quantità di zucchero o fruttosio. • Mettete le fragole intere o tagliate in 2 e unitevi il succo di limone filtrato.. • Portate la frutta a ebollizione e unite lo zucchero mescolando bene. Cuocete a fuoco medio ed eliminate la schiuma che si formerà sulla superficie. • Dopo circa 20 minuti controllate la cottura: deve essere abbastanza densa. • Riempite i vasetti fino a circa 1 cm dal bordo con la marmellata, chiudeteli immediatamente e rivoltateli. Lasciateli così per qualche minuto, quindi girateli per il verso giusto e lasciateli raffreddare. La marmellata si conserva per un anno in cantina, rigorosamente al buio.


INTERVISTA TRIPLA NICOLA DAGA

STEFANO OLIVOLA

ANDREA CARDINALI

Età

30 anni... oramai...

22 appena… 'na creatura…

30 ma ne dimostro molti di meno…

Cosa fai nella vita

Lo…scarparo sportivo! Per tutti quelli che non lo sapessero, sono il titolare del negozio sportivo Tre&23 di Velletri, che tratta materiale da running e triathlon e tutto quello che serve per lo sport. Non in ultimo anche sponsor "minore" della nostra squadra...

Facevo il cameriere… al momento nulla… spero di tornare a fare qualcosa…

Da quattro anni ho aperto uno studio di grafica e stampa digitale a Frascati, "con il quale vengo sfruttato dal Presidente Giuliani"… scherzo… Sono sposato da un anno e fra pochi mesi diventerò anche Papà di un bel maschietto che chiameremo Samuele.

Dove abiti

A Velletri: se mi stanno leggendo belle fanciulle sappiano che sono single per scelta… delle altre! Chiedetemi pure il contatto su fb: sarete ben accette!

A Colonna: nato, cresciuto e pasciuto… e spero maturato… (!!!)

Frascati, ma mia moglie dice che oramai mi sono trasferito in Villa Torlonia dove mi alleno tutti i giorni!

Da quanto tempo corri?

Da poco più di due anni (settembre 2009)… ma quel giorno non potevo scegliere qualche altro sport meno faticoso?

Un anno esatto… VolaCiampino è stato il mio battesimo… subito 42 e passa la paura… capito ragazzi?

Sono quasi 4 anni, ma seriamente da quando mi sono visto battere da Giampiero Cacciato alla Maratona di Padova di qualche anno fa.

Ti allena qualcuno?

Il grande Maurizio Mastrofrancesco, al secolo "Il Mister" che, anche se oramai è un po' arrugginito, è sempre uno dei migliori (questa risposta mi costerà almeno 10 "mille" a 3.30 sotto la canicola di Agosto).

Si, il grande Giuliano Baccani, mezzofondista azzurro dal passato glorioso ma oramai… oscurato da tale Olivola Stefano...

Si, Maurizio Mastrofrancesco, che ringrazio per la pazienza e il tempo che mi dedica. Ho anche il grande amico Nicola Daga: senza i suoi consigli, non saprei cosa fare…

Quale allenamento preferisci?

Le ripetute veloci! Mi piacciono molto i 500 ed i 1000 metri… ma anche un bel medio di un'ora in un bel ristorante non è male…

Lungo 15 km variato e poi anche le ripetute da 500, 1.000 metri.

10 x 1000 metri che, ragazzi (ce l’ho con voi due…), udite udite, faccio alla media di 3.18 recupero 2 minuti di corsa a 4.30… ulteriore recupero una settimana… scherzo!

Il tuo gruppo in due parole

Un grande gruppo da difendere ed onorare sempre; fatto di tanta bella gente, dove ho trovato amici veri e leali.

Un gruppo di determinati, volenterosi.

Il gruppo che ti vizia! Servito e Riverito… pure troppo…

La più bella soddisfazione in orange?

Vincere il Tremila di Santo Stefano davanti al grandissimo Angelo Giuliani. Penso che lo rivincerò considerando la scarsa partecipazione di atleti di spessore (vedi Cardinali e Olivola) che un po' per paura di buscarle, un po' per le troppe abbuffate natalizie, non partecipano... Il Tremila è la mia gara, qui comando io!

Mmm… sicuramente la Corsa dell'Angelo a Montecompatri! Sesto assoluto… ogni volta che passo li davanti (“pe' le prata”, come dicono loro…) è tutto un brivido!

Beh, il sorpasso del grande Angelo Giuliani, alla recente Corri per la Befana, che dopo anni di fatica sono riuscito a raggiungere, immagino che non si darà per vinto e sicuramente mi darà di nuovo del filo da torcere...

Il tuo Presidente in due parole.

Grande uomo, anche se una "pippa immane" a correre!

Bravo ragazzo… ahahaha

Una ne pensa e mille ne fa! Troppo forte!

Cosa vorresti chiedergli?

Il pettorale n. 1, ovviamente personalizzato, della Maratona di Roma: sono sicuro che lui ci riuscirebbe perché per queste cose è un mago!

Assolutamente di farmi il body personalizzato non appena supererò il fratello Angelo… ahahaha

…beh, sicuramente l'ingaggio, basterebbe un paio di scarpe! Altrimenti vado dove lui sa…ihihi Scherzooooo!!! Per me è sempre una passione…

L’orange che vorresti battere.

Uno solo? Partiamo dal dire che io vorrei battere anche Baldini! Mi accontenterei però di battere il Signor Cardinali sui 10.000 ed il Signor Olivola su ogni tipo di distanza!

La coppia Cardinali/Giuliani e magari più in là Oleh Ivanyuk, perché no!

Ebbene si, ancora è Angelo Giuliani! Devo provare a batterlo sulla mezza maratona! Ma è un'appuntamento di fine anno…

Mandagli un sms

Esordio con appellativo sconcio giusto per rompere il ghiaccio, poi… "come sei andato? Ho fatto i lavori tutti a cannone! Ah si, tu più forte? Allora ti saluto quando ti passo! Ciao amico" Alla fine, scherzi a parte, siamo tutti amici veri.

Ciao caro Andrea, ciao caro Angelo… ora sono infortunato… ma occhio, credo che oramai la guarigione sia vicina… non vi girate…!

Scusa Angelo, potrei di nuovo mancarti di rispetto…

Come vedi il tuo futuro podistico?

Su un lettino dell'ICOT! Dove tra dolori e malanni tra qualche mese mi rimarrà soltanto di giocare a bigliardino. Non si possono avere acciacchi solo per pura passione. Ragazzi, il running è bello ma non lo esasperate come facciamo noi tre matti! E pure gratis ci autolesioniamo...

Se procede tutto per il meglio, senza troppi imprevisti, pieno di soddisfazione e divertimento! Per gli altri due sventurati solo… lacrime e rabbia… bye bye

Se continuo così farò l'autista del Ducato Blu!

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Il bon ton del runner provetto di Valeria Colonna

olte persone dichiarano di amare la corsa per il di senso libertà che regala e per il gusto della sfida. In molte gare di podismo rischiamo di non avere neanche la libertà di guardarci un momento intorno e la sfida sembra essere quella di riuscire ad arrivare al traguardo senza neanche un graffio. Può capitare che l’agonismo e, aggiungiamo, una buona dose di rozzezza, spingano a comportamenti volutamente pericolosi per l’incolumità altrui. Che un fulmine colga questi individui. Più spesso, però, si diventa pericolosi per imperizia o noncuranza. Per la maggior parte dei corridori la corsa è sì, sfida, ma soprattutto divertimento, a volte un po’ masochista ma solo la passione per quello che si fa ci permette di sopportare certe fatiche. Facciamo in modo, allora, che sia un divertimento condiviso con tutti i nostri compagni di corsa. Non dimentichiamo, inoltre, che chi corre è uno sportivo. Non è affatto contraddittorio coltivare i valori dello sport insieme al nostro fisico. Ecco, dunque, cosa ho notato nella mia breve vita di podista sportiva: Le persone che corrono non si toccano. Tantomeno si spingono. Viviamo un equilibrio precario quando siamo su due piedi. Quando corriamo siamo su un piede solo. E’ molto facile farsi largo a spintoni ma rischiamo di far cadere qualcuno, che può far cadere qualcun altro e qualcun altro e così via. Volete rimanere gli unici concorrenti in gara? Avete mai provato a chiedere il passo? Io lo faccio sempre

M

e sempre, correttamente, le persone mi fanno spazio. E’ anche vero che se alla terza volta che chiedo di poter passare non si spostano, le abbatto e gli passo sopra. Perché se la correttezza vuole che si provi a chiedere, ancor più correttamente il più lento si sposta leggermente di lato e fa strada. Le corse di podismo non sono gran premi di formula uno. Perché se dovete superare qualcuno scartate improvvisamente di lato rischiando di “bocciare” tutti quelli che sopravanzano? Cadono anche loro e se poi vi cadono addosso? Muovere il collo di tanto in tanto procura scioltezza a tutta la colonna vertebrale. Approfittatene e quando volete spostarvi di lato, girate la testa e guardate se c’è qualcuno prima di muovervi. Quando guidate una macchina tagliereste mai nettamente la strada a qualcuno rischiando che vi entri nel portabagagli? Ovviamente no, allora perché lo fate quando correte? Solo perché non correte con il portabagagli? Sapete che la persona potrebbe cadere? Potrebbe farsi anche male inchiodando bruscamente o cambiando passo. Se volete spostarvi rapidamente di lato cercate di farlo in diagonale e passando dietro le persone non davanti. Siete più veloci e volete sorpassare? Sorpassate dunque, non piantatevi davanti la persona che sembrava andare piano finché non avete deciso di passarla. Sfilate e guadagnate terreno, in modo che ci sia spazio per tutti. Il disuso della sputacchiera è un danno contro l’umanità. Sono d’accordo. Però hanno inventato i fazzoletti di carta. Pesano poco, stanno in un taschino, sono molto assorbenti. Se proprio li dimenticate sempre a casa, sputatevi sui piedi, tanto è tutta roba vostra. E’ terribile fare tutta quella fatica per non cadere e poi finire la gara ricoperti di sputi. Fare sport è un piacere. Fare sport insieme ad altre persone è un piacere moltiplicato e condiviso. Ci vuole solo un po’ di attenzione per fare sì che sia moltiplicato e condiviso con tutti.

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TRAIL

A

di Maria Teresa Cannuccia

llenarsi per correre gare trail non è facile e soprattutto è soggettivo perché ciascuno di noi è diverso dall’altro sia per le motivazioni che ci spingono a correre questo tipo di gare piuttosto che altre, sia per le caratteristiche muscolari. Molto importante in questo tipo di competizioni è seguire la segnaletica, infatti “Trail” vuol dire traccia ed il compito del runner è quello di correre seguendo le tracce che indicano il percorso della gara. Tante volte basta una piccola distrazione per andare fuori tracciato e questo fa si che ci si possa imbattere in percorsi non percorribili sui quali difficilmente si riesce a correre. Quindi anche l’attenzione alla segnaletica, oltre che al terreno, è fondamentale, soprattutto quando si gareggia in luoghi che non si conoscono e quindi la maggior parte delle volte. Facciamo una breve sintesi degli appuntamenti che ci sono stati in questi mesi e che hanno interessato gli amanti della corsa in natura, il 22 Gennaio 2012 si è svolto il Winter Trail dei Marsi: complice il bel tempo la gara si è corsa in una bella giornata riscaldata dal

sole, tanti runners, provenienti dal centro Italia e non, hanno solcato le montagne di Collelongo. Ben 223 atleti hanno percorso la distanza di 15 km con una partenza tutta in discesa per poi entrare nella boscaglia ricoperta in alcune zone da una coltre di neve e, come ogni buona gara trail che si rispetti, alla fine la giornata si è conclusa con il “polenta party”. Il 29 Gennaio alla “La Ronda Ghibellina” ci si aspettava una giornata piovosa ed invece la temperatura era ideale per correre. La gara era articolata su ben 3 distanze di 14 km, 26 km e 43 km; si è corsa sui sentieri della Valle di Chio e Castiglion Fiorentino tra Cortona ed Arezzo. Gara in semiautosufficienza, la maggior parte del percorso era su single track ed attraversamenti in cresta, molto suggestiva per il paesaggio e i diversi attraversamenti a livello visivo. E’ da segnalare inoltre l’inizio del circuito estivo Parks Trail con la gara che si è svolta a Scauri in provincia di Latina l’11 Marzo il “1° Giano Trail“ prova di media difficoltà di km 10. Ma l’appuntamento da non perdere per gli amanti del trail e per coloro che volessero cimentarsi su un medio chilometraggio, è il Trail della Capitale che si svolgerà il prossimo 22 Aprile tra i boschi e sentieri del Vivaro, organizzato da Massimo Guidobaldi . Stavolta lo scenario, a differenza delle altre volte, è conosciuto perché per molti runner è luogo abituale di allenamento Quindi non mancate…

Running... und drang

V

di Antonella De Nardo

i è mai capitato che i vostri pensieri siano più veloci del tempo? La prima volta mi capitò in metropolitana: nell’arco di una fermata, la mia mente aveva passato in rassegna una serie di tematiche facenti parte del mio quotidiano di allora. Adesso mi capita la stessa cosa, ma quando corro: le idee, i fatti e i sentimenti si accavallano in maniera vorticosa nella mente, mentre i chilometri scorrono come un fiume lento. E se le gambe sono allenate, il tempo e lo spazio diventano ‘finiti’ nell’infinito groviglio dell’animo umano. La linea di asfalto sotto i piedi si interseca con le linee della vita e più si avvicina il traguardo, più è leggera la condizione mentale vissuta tra una corsa e l’altra. Tutte le situazioni, lavorative e non, lo stress, l’ansia, i timori e il senso di oppressione accumulati nella vita di tutti i giorni – dopo dieci chilometri di corsa – vengono finalmente messi a fuoco e pronti per essere affrontati in chiave diversa, con più distacco e in maniera diretta e risolutiva: si prova un sentimento di assoluta liberazione. Perché “l’uomo è un dio quando sogna, un mendicante quando riflette” (Friedrich Hölderlin 1770 -1843 ): la corsa ha il potere di districare l’avviluppo dei pensieri e ci traguarda al sogno. Dunque, continuiamo a correre!


AM ATOR I V E LLET R I

Gianluca Belardini

Italo Bagaglini

F

in dall’autunno del 2000 che ci ha visto nascere, ci siamo dati una precisa identità, quella di un gruppo che si riconoscesse in uno spirito di sana “autogestione” che consentisse la condivisione della comune passione della corsa all’insegna dello stare insieme, dando spazio ed enfasi alle occasioni conviviali, divenute ormai un classico delle nostre stagioni, due su tutte: la carciofolata e gli arrosticini. Questo forse il segreto che ha consentito, intorno ad un nutrito nucleo storico, un ricambio che ha comunque mantenuto sempre intorno ai 120/130 gli iscritti, ma con una costante partecipazione attiva. Nel corso degli anni l’attività ha seguito l’evoluzione che il mondo podistico ha fatto registrare e così, vicino ad un calendario domenicale da sempre fitto di gare competitive in tutta la regione, ha preso corpo un movimento di maratoneti che, dapprima visti con sospetto dai “vecchi”, poco abituati alle lunghe distanze e, soprattutto, alla loro frequenza nel corso dell’anno, hanno contagiato tutti e fatto crescere un nuovo modo di intendere la corsa, con le prime trasferte da parte di due o tre apripista, fino ai gruppi di quasi cinquanta unità schierati al via della Maratona di Roma o nelle trasferte all’estero autonomamente organizzate, con la Spagna a far da attrattiva con le maratone di Valencia e Barcellona, piuttosto che con le puntate più isolate verso le maratone di maggior tradizione, quali Boston, New York, Parigi, Amsterdam, Praga, Atene, Nizza, Los Angeles, San Francisco. Uno dei nostri elementi più caratterizzanti, Italo Bagaglini, sarà uno dei più alti esempi che incarneranno lo spirito della nostra società, un catalizzatore di simpatia e di umanità, che ci ha lasciati il 25 febbraio del 2007, al 4° km della Roma-Ostia, dove il suo cuore si è fermato nonostante tutti i tentativi di soccorso

di Giancarlo Casentini

prestatigli dagli stessi podisti al suo fianco per primi. La sua presenza tra noi è costante. Da allora lo ricordiamo nel modo che lui avrebbe certamente gradito, una staffetta 100x1000 al Campo Sportivo di Velletri, organizzata in maniera semplice e casereccia che inizia alle 11.00 per terminare intorno alle 19.00, dove il ritmo ha nessuna importanza, dove qualche frazione si corre anche accompagnati e dove un altro nostro tesserato, Teseo Mastrangeli, ha corso nei primi due anni per tutta la durata della staffetta. In gran crescita il gruppo Trail, iniziato in sordina ed ora giunto a traguardi prestigiosi già guadagnati da diversi atleti come l’Ultra Trail du Mont Blanc, Le Porte di Pietra, il Cromagnon, il Grand Trail Valdigne, l’Abbots Way fino all’ultimo Trail del Malandrino, con 27 presenze e con capofila quel grande e generoso atleta che è Gianluca Belardini, ultramaratoneta che ha raggiunto i maggiori traguardi di questa disciplina, capace nel 2011 in pochi mesi di tagliare il traguardo della Nove Colli (202 km) e della Sparthatlon (245 km). Nel 2004 la prima edizione della nostra gara, Corriamo sul Monte Artemisio, 8,8 km nei sentieri del bosco sopra Velletri, sospesa nel 2011 per problemi logistici e mancanza di autorizzazioni e che forse da quest’anno, ove non rimossi tali veti da parte delle Autorità, tornerà in una nuova veste più in spirito trail. Dal 2006 la nostra società ha deciso di diventare gruppo AVIS, un modo per avvicinare lo sport, in questo caso il podismo, all’importanza delle donazioni di sangue. Insomma non un gruppo con atleti competitivi di valore assoluto, ma di passione ed impegno, di partecipazione, amicizia e senso di appartenenza, in perfetta aderenza allo spirito amatoriale masters. www.atleticaamatorivelletri.it

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