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Opinioni
Kazan, la capitale del Tatarstan al restyling per le Universiadi
Realismi Socialisti. L’Urss tra realtà e utopia. Una mostra al Palazzo delle Esposizioni di Roma
La disoccupazione cala Ma i giovani soffrono ancora
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Cultura UFFICIO STAMPA
Sport
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L’inserto è preparato e pubblicato da Rossiyskaya Gazeta (Russia) e non coinvolge le strutture giornalistiche ed editoriali di
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LUNEDÌ 31 OTTOBRE 2011
La moda italiana scaccia la crisi
Il Made in Italy della moda è in cima alle preferenze dei russi. Una ciambella di salvataggio per un settore che altrimenti pagherebbe pegno alla stagnazione del mercato interno, che vede i consumi penalizzati dai budget familiari ridotti. Il quadro emerso evidenzia il ruolo crescente dei Bric (Brasile, Russia, India e Ci-
na), dove si sta formando una classe media con una buona capacità di spesa e fortemente attratta dal gusto e dall’originalità che l’Italia sa esprimere nei settori della creatività artigianale. Uno stimolo a proseguire nelle strategie intraprese. SERVIZIO A PAGINE 6-7 DMITRI KOSTUKOV
tri Medvedev, non saranno centrati tanto facilmente. La grande sfida per i prossimi anni sarà favorire il ricambio generazionale nelle aziende agricole, considerate anche le dimensioni crescenti del business che ruota intorno al settore. SERVIZIO A PAGINA 4
SUL NOSTRO SITO RUSSIAOGGI.IT
Elezioni della Duma la campagna entra nella fase finale Le dimissioni del ministro delle Finanze Aleksei Kudrin hanno inaugurato la fase calda della campagna elettorale. La prima scadenza è fissata per il 4 dicembre, con il rinnovo della Duma nazionale. Le opposizioni e le associazioni dei diritti umani contestano il sistema di distribuzione dei seggi e chie-
dono riforme, mentre la Commissione elettorale contesta questa lettura. Tre mesi dopo toccherà alle presidenziali, conVladimir Putin che al momento domina nei sondaggi, complice anche la mancata candidatura di Medvedev. SERVIZIO A PAGINE 2-3
Cinque anni per la scuola dell’hi-tech Quest’anno la scuola di economia di Skolkovo festeggia cinque anni di vita. Un traguardo che nel tempo ha portato alla nascita di nuove figure professionali di altissima qualità, tanto che tra i clienti si contano l’istituto di credito Gazprombank e la compagnia telefonica Beeline, che puntano su Skolkovo per la formazione del proprio personale. Reportage dalla fabbrica di talenti.
ITAR-TASS
L’agricoltura russa è in piena ripresa dopo la crisi che ha coinvolto il settore negli anni Novanta. Gli investimenti pubblici hanno aiutato il comparto a rialzare la testa, grazie soprattutto all’innovazione tecnologica. Anche se gli obiettivi di indipendenza dall’import, indicati di recente dal Presidente Dmi-
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ITAR-TASS
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Cresce l’agricoltura E adesso lo Stato punta sui giovani
La storia delle“sette sorelle”di Mosca, edifici costruiti subito dopo la Seconda Guerra Mondiale. I costi avevano una rilevanza secondaria. L’importante era edificare simboli che rappresentassero la grandezza del regime sovietico. Sette edifici che ancora oggi sono il segno caratteristico dello skyline della capitale.
ITAR-TASS
Un viaggio alla scoperta delle “sette sorelle”
Un incontro tra i rappresentanti regionali del partito Russia Unita
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SPECIALE VERSO IL VOTO L’ORIENTAMENTO DEI CITTADINI SARÀ DECISIVO PER INDICARE LA DIREZIONE CHE LA FEDERAZIONE
SI APRE LA SFIDA ECCO LE REGOLE PER LE ELEZIONI Il sistema per eleggere i parlamentari è un cantiere aperto. Le modifiche degli ultimi anni vengono contestate dalle opposizioni e dalle associazioni per i diritti umani.
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PRENDERÀ NELLA STAGIONE POST-CRISI
I principali partiti e la corsa alla Casa Bianca
VLADIMIR RUVINSKIY RUSSIA OGGI
LA FRASE
Dmitri Medvedev
RIA NOVOSTI
La campagna elettorale per le presidenziali (in programma a marzo) sta entrando nel vivo. Il sistema elettorale in vigore ha iniziato a formarsi nel 1993, in parallelo con una Costituzione che ha conferito ampi poteri al Presidente a scapito del Parlamento. Da quel momento la legislazione è stata a più riprese puntellata: solo dal 2002 le norme elettorali sono state corrette circa 150 volte. Attualmente vige un sistema giudicato in maniera diametralmente opposta dal Governo (da una parte), dai difensori dei diritti umani e dall’opposizione (dall’altra). La Commissione elettorale russa definisce la legislazione elettorale della Federazione russa come «una delle migliori al mondo», ponendo l’accento sul sistema telematico di conteggio dei voti. Tuttavia c’è chi la pensa diversamente. «Il sistema elettorale non è conforme né agli obblighi internazionali, né alla stessa legislazione nazionale», sostengono i difensori dei diritti umani nell’appello rivolto all’Apce (Assemblea parlamen-
"
Con Vladimir Putin abbiamo posizioni molto simili sulla maggior parte delle questioni cruciali, a cominciare dalle strategie di sviluppo per il nostro Paese. Uomini politici che rappresentano la stessa forza elettorale non possono sottrarsi al compito di scegliere le strategie e i nomi di chi candidare al governo. Barack Obama potrebbe mai sfidare Hillary Clinton in una competizione elettorale?”
DA UN’ INTERVISTA AI DIRETTORI DEI TRE PRINCIPALI CANALI TELEVISIVI RUSSI
tare del consiglio d’Europa). Il documento è stato firmato in particolare dal presidente del gruppo Mosca-Helsinki Ludmila Alekseeva, dal presidente del Consiglio del Centro per la difesa dei diritti umani «Memorial» Oleg Orlov, dal leader del movimento «Per i diritti dell’uomo» Lev Ponomarev e dal difensore dei diritti dell’uomo Sergei Kovalev. Le loro rivendicazioni si concentrano sul fatto che negli ultimi dieci anni la legislazione elettorale è stata modificata dal partito Edinaya Rossia (Russia Unita), quindi non da un soggetto disinteressato.
Tecnologie Ecco come funziona il sistema telematico per il calcolo dei voti
Un occhio elettronico contro i brogli Se si discute sul carattere democratico dell’intero processo elettorale nessuno dubbio coinvolge l’efficacia dei supporti tecnologici ideati per garantire la regolarità del voto. ALEKSEI MOROZOV RUSSIA OGGI
Il Sistema nazionale per l’automazione delle elezioni (Sas) è stato messo a punto nel 1994, superando così le lentezze di calcolo che in passato costringevano ad attendere fino a due settimane per il completamento dello spoglio. «Creando l’Elections Sas siamo stati dei veri pionieri, e ancora oggi nessun Paese al mondo dispone di un sistema equiparabile al nostro», ha dichiarato qualche tempo fa Mikhail Popov, capo del Centro federale per le tecnologie informatiche. Forse
il dirigente ha ecceduto in entusiasmo verso la propria creatura, ma un dato è difficilmente contestabile: lo State Automated System ormai è stato adoperato in oltre 20mila campagne elettorali, senza mai incorrere in errori significativi. Su impulso di Dmitri Medvedev, lo scorso anno è stato varato un programma statale per introdurre il calcolo elettronico dei voti, realizzare un network sicuro e affidabile per il trasferimento e la conservazione delle informazioni, costruire una infrastruttura che consenta anche a chi vive lontano dai seggi elettorali di esprimere le proprie preferenze votando per mezzo dei servizi di telefonia mobile. (opportunità apprezzata soprattutto da chi vive nelle campagne). L’efficacia di tale sistema però è limitata dalle percentua-
li di penetrazione di Internet: secondo Yandex, il motore di ricerca più popolare in Russia, ha accesso alla Rete appena il 40 per cento della popolazione di età superiore ai 18 anni. In oc-
Nessun Paese europeo ha finora adottato un metodo informatizzato così avanzato se non in via sperimentale casione delle elezioni della Duma (la camera bassa del Parlamento russo), fissate a dicembre, dovrebbero entrare in esercizio alcune innovazioni tecniche di enorme impatto, tra le quali un sistema che consente il voto tramite la scansione ottica. Tutto ciò che l’elettore dovrà fare sarà portare la pro-
pria scheda allo scanner di un data network che copre tutta la Russia e registrare le informazioni che essa riporta. Naturalmente questo tipo di iniziativa accelera enormemente l’intera operazione, e – cosa ancor più importante – evita eventuali brogli ai seggi elettorali. Se infatti dovessero verificarsi delle violazioni, ci sarebbe una documentazione contestuale in grado di dimostrarlo. Nelle precedenti elezioni, si è verificato qualche caso di voto multiplo, ma nessun caso di broglio elettorale. Nessun Paese europeo ha finora adottato un sistema tecnologico così avanzato, se non su base sperimentale e per elezioni locali. Su questo fronte, la Russia costituisce un benchmark al quale in tanti guardano con interesse.
In particolare sono state abolite le elezioni dirette dei governatori, è stato vietato ai partiti di unirsi in blocchi elettorali. La soglia di sbarramento per i partiti è stata portata da 10mila a 45mila iscritti. I sostenitori delle misure restrittive evidenziano che alcune di esse sono state introdotte in conformità agli standard delle organizzazioni europee di cui la Russia fa parte, aggiungendo anche che il funzionamento della Duma è migliorato. Inoltre fanno riferimento ai sondaggi, secondo i quali i russi approverebbero l’esistenza di tre-quattro grandi partiti. Tuttavia, ribattono i critici, così la Duma si è trasformata in un organo che sforna le decisioni del Cremlino secondo i pareri di Russia Unita senza un confronto con le altre fazioni parlamentari. È anche vero che nella supposta Inghilterra «bipartisan» in realtà esistono circa 40 partiti (cinque dei quali rappresentati in Parlamento), mentre nella Russia pluripartitica ce ne sono sette (quattro in Parlamento). In Russia molti ritengono che non sia più un segreto né chi sarà il vincitore alle elezioni in Parlamento, né chi diventerà Presidente della Federazione. Il capo della Commissione elettorale centraleVladimir Zhurov non è d’accordo, ritiene che l’esito delle elezioni sia ben lontano dall’essere già stabilito. Per quanto possa sembrare strano, una significativa parte dell’opposizione è d’accordo con lui: se si vota, – affermano i dirigenti – è possibile indebolire la posizione di Russia Unita. Nel caso di danneggiamento della scheda elettorale da parte degli elettori o di voto in favore di un partito che non raggiunga la so-
I NUMERI
7% è la soglia per ottenere rappresentanza in Parlamento. Il Presidente Dmitri Medvedev non considera l’attuale legislazione elettorale ideale e ha acconsentito a vagliare l’ipotesi di introdurre correttivi per favorire i partiti minori. Per sua iniziativa la soglia di sbarramento in Parlamento verrà abbassata dal 7% al 5%, ma a partire dalle prossime elezioni
44% questa la percentuale di russi che voterebbe per il partito Russia Unita se si andasse alle urne domenica prossima
Medvedev ha abbassato la soglia di accesso al Parlamento, ma a partire dalle prossime elezioni glia del 7% i voti non perdono validità, ma vengono assegnati ai vincitori. Dmitri Medvedev non considera ideale il sistema attuale: per sua iniziativa la soglia di sbarramento in Parlamento verrà abbassata dal 7% al 5%, ma solo a partire dalle prossime elezioni. Per altro, molti analisti definiscono queste misure di facciata, mentre i sostenitori parlano di modifiche tipiche di una democrazia in fase di formazione. Un processo che dura già da 20 anni.
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Le dimissioni La scelta dell’economista è dovuta alle divergenze con Medvedev
Kudrin getta la spugna, lascia l’uomo delle riforme Il super-ministro delle Finanze, da sempre grande amico di Vladimir Putin, ha detto addio alla vita politica e ora si dedicherà alla ricerca universitaria.
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GRIGORI NABEREZHNOV FILIPP KAPKOVSKIY
Il discorso di Vladimir Putin durante l’ultimo congresso del partito Russia Unita
Il fronte delle opposizioni è diviso I sostenitori delle opposizioni hanno discusso in merito alla posizione da tenere in vista delle elezioni alla Duma, ma senza trovare una soluzione condivisa. Gli oppositori degli attuali governanti non sono riusciti a scegliere una strategia comune per le imminenti elezioni. È quanto risulta dal forum intitolato «L’ultimo autunno» e dal suo evento cardine, il dibattito tra i leader dell’opposizione. Aleksei Navalny ha esortato a votare in queste elezioni per qualsiasi altro partito che non sia Russia Unita, al fine di ridistribuire i voti. «È semplicemente sbagliato pensare che tutti gli altri partiti del sistema siano solo una finzione, e che non abbiamo scelta», ha detto Navalny. Boris Nemtsov e Garry Kasparov hanno dichiarato che quelle che si svolgeranno in Russia il 4 dicembre non possono essere definite elezioni. E che pertanto non si può prendervi parte. Boris Nemtsov ha esortato per l’ennesima volta a invalidare
le schede elettorali: «Noi proponiamo di protestare in maniera attiva, di prendere la scheda elettorale, scrivere tutto quel che vi pare e ficcarla nell’urna». Solo il leader del «Fronte di sinistra» Sergei Udaltsov ha dichiarato che entrambi questi metodi non hanno alcun senso. La sua opinione è che dopo la candidatura di Putin alle elezioni presidenziali è ormai chiaro che con metodi pacifici il regime in atto non potrà mai essere cambiato. «Vogliono governare il Paese in eterno. Nessuna illusione sulle elezioni. La nostra unica risposta sarà quella di scendere in piazza il 4 dicembre», ha annunciato Udaltsov. Nelle votazioni seguite al dibattito ha vinto Aleksei Navalny. Promotori del forum «L’ultimo autunno» sono stati i leader del movimento «In difesa del bosco di Khimki» Evgenia Chirikova e il blogger Aleksei Navalny. L’iniziativa è una continuazione di «Anti-Seliger», il forum degli attivisti civili organizzato l’estate scorsa.
«Di recente mi è stato chiesto: - Come presentarla, ormai? E io ho risposto: - Semplicemente, decano della facoltà delle Arti libere e delle scienze», racconta con un sorriso Aleksei Kudrin, sottolineando la carica acquisita a giugno. Molti allora si domandavano perché il ministro si fosse caricato di un ulteriore fardello. Ora è chiaro che Kudrin aveva già previsto di dimettersi. L’ex ministro spiega la scelta della facoltà affermando che «il Paese vive una grave penuria di persone capaci di produrre nuove idee e di pensare a livello concettuale». A 20 anni dal crollo dell’Urss, il governo perde il suo ultimo riformatore, un rappresentante del mondo liberale che, in modo spesso doloroso e contraddittorio, ha cercato di ricostruire l’economia post-sovietica in maniera del tutto nuova. Per Anders Aslund, ricercatore presso l’Istituto di Washington per l’economia internazionale, «Kudrin ha attraversato la vita reggendosi su due gambe: Ciubais e Putin». Fin dall’inizio dell’era Putin ha seguito Ciubais ovunque: nel comune di San Pietroburgo, presso l’amministrazione presidenziale, al Ministero delle Finanze. È presso il comune di San Pietroburgo che Kudrin ha conosciuto Putin, con il quale nel 1996 si è trasferito a Mosca. Ci sono voci secondo cui, nei primi tempi successivi all’arrivo a Mosca, Putin avrebbe abitato nella cucina di Kudrin. Così, quando il primo nel 1999 è diventato premier, ha voluto il secondo al suo fianco. E in questi anni il rapporto è stato sempre solido. Al governo Kudrin è stato soprannominato“il signor niet”,in riferimento al ministro sovietico degli Affari Esteri Andrei Gromyko, per aver rifiutato più volte di dare denaro ai lobbisti che bussavano alle porte del tesoriere di Stato. Ma “il signor niet”è stato rigido solo con soggetti terzi. Non risultano casi in cui abbia rifiutato di sostenere il suo superiore. Tuttavia sarebbe sbagliato pensare a Kudrin come a un semplice scudiero di un leader carismatico. L’essere stato più volte insignito del titolo di “miglior ministro delle Finanze” dimostra le sue capacità personali. Per lungo tempo è stato convinto del fatto che la politica fosse secondaria rispetto all’economia, ragion per cui secondo lui né l’ideologia, né l’essenza del regime politico del Paese hanno importanza finché c’è la possibilità di gestire efficacemente le finanze. Ha capito troppo tardi che l’urna elettorale era più importante del frigorifero, o almeno che a lungo termine la prima avrebbe comunque determinato il contenuto profondo del secondo.
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RIVISTA RUSSKIY REPORTER
Kudrin era soprannominato “il signor niet” non solo dai ministri ma anche dai cittadini
PARERI A CONFRONTO
Le posizioni dell’ex ministro ALEKSEI KUDRIN NON HA MAI NASCOSTO LE SUE OPINIONI, ANCHE SE SPESSO IN CONTRASTO CON LA POSIZIONE DEL CAPO DI STATO E DEL PARTITO. NEGLI ULTIMI DUE ANNI QUESTE DIFFERENZE SONO CRESCIUTE SENSIBILMENTE
Aumento dell’età pensionabile Entro un anno o due prenderemo una decisione in merito; entro cinque anni cominceremmo ad aumentare. La riforma sarà progressiva”
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Sono profondamente convinto che al momento non abbiamo bisogno di aumentare l’età pensionabile”
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ALEKSEI KUDRIN OTTOBRE 2010
VLADIMIR PUTIN
L’equità delle elezioni Queste tornata elettorale (presidenziali e parlamentari) è un test per il sistema di potere. È importante assicurare elezioni eque e oneste, con la presenza delle principali forze della società. Solo questo assicurerà un mandato pieno, condizione necessaria per realizzare le riforme di cui il Paese ha bisogno”
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Non è la prima volta che Kudrin fa affermazioni di questo tipo sulla politica e sulle elezioni. È interessante notare che ogni volta queste dichiarazioni coincidono con un peggioramento economico e sociale che deve essere affrontato dal blocco economico-finanziario del governo e da Kudrin in prima persona”
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ALEKSEI KUDRIN FEBBRAIO 2011
SERGEI NEVEROV (RUSSIA UNITA)
Il taglio delle spese militari Nel discorso del Presidente Medvedev ho sentito che abbiamo bisogno di vivere con i nostri mezzi, ma è stato lui che negli ultimi sei mesi ha deciso di aumentare le spese militari del 1,5% rispetto al prodotto interno lordo”
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Abbiamo bisogno di implementare più efficacemente il programma di disarmo dello Stato. Per centrare l’obiettivo abbiamo deciso di investire quasi 20 trilioni di rubli (equivalenti a circa 466 milioni di euro, ndr)”
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ALEKSEI KUDRIN MARZO-GIUGNO 2010
DMITRI MEDVEDEV
Il nuovo governo e la rottura finale Non mi ci vedo all’interno del nuovo governo che si va profilando. Oltre al fatto che nessuno me lo ha proposto, a mio modo di vedere ci sono tali divergenze “di vedute” da non consentire una mia partecipazione all’esecutivo”
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Tali dichiarazioni, rilasciate per altro negli Stati Uniti, appaiono improprie e non possono essere in alcun modo giustificate. La disciplina e la subordinazione al governo non sono state annullate. Se non è d’accordo con il corso del Presidente, esiste solo una via d’uscita, le dimissioni”
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ALEKSEI KUDRIN SETTEMBRE 2011
DMITRI MEDVEDEV
Un primo cambio di rotta si è percepito dal suo discorso in occasione del forum di Krasnojarsk nel febbraio del 2011, in occasione del quale ha dichiarato che è impossibile condurre un’economia decente in assenza di una vera concorrenza nel quadro politico. Kudrin non ha mai dato troppa importanza alla retorica ideologica, ma le sue convinzioni generali, sempre in materia economica, sono rimaste in fondo le stesse per 20 anni. «Date meno retta a Kudrin, vi porterà sulla cattiva strada», è stata la battuta di Vladimir Putin mentre parlava ad alcuni membri dell’Accademia delle Scienze nel luglio di quest’anno. Un’uscita bonaria, considerato il rapporto esistente tra i due, ma che fotografa il ruolo del “poliziotto cattivo” che si è sempre portato dietro. È proprio grazie alla volontà del ministro delle Finanze che è nato il “cuscino di stabilità” del governo Putin e a Kudrin va ascritto il merito di averlo tenuto in piedi durante i mesi più duri della crisi internazionale. Kudrin da una parte e Putin dall’altra: questo è stato il vero duetto a capo della Russia in questi ultimi undici anni. Un duetto che si è spezzato, perché l’economista non si sarebbe mai aspettato di ricevere una richiesta di dimissioni in modo così secco e improvviso da Medvedev, con il quale erano sorte divergenze negli ultimi tempi. C’è da rallegrarsi del fatto che una decina di anni fa Kudrin abbia dichiarato: «Per me non c’è gioia più grande di vedere mio figlio che impara ad andare in bicicletta, e comunque non credo che questa eventualità possa danneggiare il sistema finanziario russo». Ora l’ex super-ministro potrà godere più spesso di queste piccole gioie della vita. La versione integrale dell’articolo è stata pubblicata per la prima volta sulla rivista Russkiy Reporter Segui articoli di politica su www.russiaoggi.it
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INVESTIMENTI I NUOVI SCENARI
L’impegno dei vertici della Federazione è alto. Ma per i tecnici c’è ancora bisogno di infrastrutture
DOPO IL CROLLO DEGLI ANNI ‘90, IL COMPARTO TORNA A CRESCERE. E IL GOVERNO VARA STRATEGIE AD HOC
AGRICOLTURA LO STATO PUNTA SUI GIOVANI HEIDI BEHA RUSSIA OGGI
L’agricoltura russa prova a rialzare la testa dopo il crollo degli anni Novanta. La ripresa degli investimenti e la voglia di innovazione sono evidenti, anche se molto resta ancora da fare per recuperare il gap recuperato rispetto all’Europa. Ogni anno la Russia importa solo dagli Stati dell’Ue un milione di tonnellate di carne suina. Ed è per questo motivo che nella sua dottrina sulla sicurezza alimentare il Presidente Dmitri Medvedev ha parlato anche dell’autosufficienza, spiegando che entro il 2020 l’85% della carne e il 90% del latte dovrebbero derivare dalla produzione nazionale. Questo corrisponderebbe a un aumento del 20% rispetto a oggi. Lo Stato concede crediti soprattutto per l’allevamento. Finora ogni anno Mosca ha investito quasi sette miliardi di euro nel settore agricolo, molto meno rispetto all’Unione europea; Bruxelles paga 100 miliardi all’anno agli agricoltori. Però, «già ora in Russia si riesce a produrre a prezzi da mercato mondiale»,
Paese è uno dei maggiori importatori di prodotti agricoli del mondo. Il patrimonio zootecnico di 11 milioni di mucche è ben lontano dai 42 milioni di mucche lattifere esistenti al momento del crollo dell’Urss. Secondo gli esperti bisognerà importare ancora a lungo latte, soia e carne bovina. Tra dieci anni, però, la Russia potrebbe essere autosufficiente per quanto riguarda la carne suina e, probabilmente, il pollame. Già adesso c’è un surplus di grano e colza, che finisce nell’export. Nel 2009 sono stati raccolti 108 milioni di tonnellate di grano, mentre nel 2010 il rac-
LA CITAZIONE
Sergei Iarovoi CONSULENTE AGRICOLO
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La maggior parte delle aziende non lavora in maniera efficiente: nella zona di Cernoziem potremmo raggiungere una crescita del 40 per cento”
dice Klaus John, consulente agricolo. Secondo lui, l’agricoltura russa è competitiva anche senza sovvenzioni. Tuttavia il
I raccolti di grano sono stimati in crescita nell’anno in corso dopo la siccità che ha colpito il Paese nel 2010
colto è calato a 60 milioni di tonnellate a causa della siccità e degli incendi. Per il 2011 invece si aspettano nuovamente buoni raccolti. In questa maniera si tornerebbe quasi al livello dei 117 milioni di tonnellate del 1990.
Tra guerre e kolchoz, la storia degli investimenti nel settore agricolo Intorno al 1900 la Russia era il più grande esportatore di grano al mondo con circa il 30% del mercato. La Prima Guerra Mondiale, la rivoluzione e lunghi anni di guerra civile hanno portato allo spopolamento dei villaggi e a forti cali nella produzione agricola. Solo durante la seconda metà degli anni Venti il raccolto è di nuovo aumentato. Quando, nel 1929, Stalin decise di collettivizzare il settore agricolo, tanti contadini preferirono macellare i propri cavalli, mucche e maiali invece di consegnarli ai kolchoz che na-
RIA NOVOSTI
Gli investimenti pubblici diventano sempre più consistenti. E dopo la crisi seguita alla fine dell’Unione Sovietica, il settore torna a essere competitvo sui mercati.
scevano ovunque. Questo portò a un nuovo calo nella produzione agricola. Attraverso l’introduzione forzata di macchine nel 1940 la produzione di grano raggiunse di nuovo il volume dell’anteguerra. All’inizio degli anni Ottanta, l’Unione Sovietica era il più grande produttore di grano, segale, orzo e cotone a livello mondiale, nonostante i kolchoz e sovhoz statali lavorassero in maniera inefficiente. Dopo la fine dell’Unione Sovietica, i kolchoz e i sovhoz si sono dissolti. Nel 1998 la Russia ha prodotto soltanto la
metà di grano rispetto al 1990. Solo ultimamente si è riusciti a fermare questa frana. Nel 2008 il raccolto di 108 milioni di tonnellate ha superato per la prima volta i numeri del 1990. Per quanto riguarda la zootecnica, la caduta è stata ancora più drammatica: in tanti luoghi era stato macellato l’intero patrimonio zootecnico per ottenere un guadagno facile. Il settore ne soffre ancora oggi: il patrimonio di mucche rappresenta 11 milioni di capi, cioè 31 milioni in meno rispetto agli anni Ottanta.
Nelle riviste russe di agricoltura si legge di investimenti in aziende nuove e già esistenti. Ma c’è ancora tanto da fare per recuperare il terreno perduto: «La maggior parte delle aziende non lavora in maniera efficiente», dice un altro consulente, Sergei Iarovoi, lamentando un’organizzazione del lavoro non ottimale. Un altro motivo di inefficienza è la struttura dell’economia agricola: chi pratica l’autosufficienza è troppo piccolo, le imprese agricole esistenti sono troppo grandi. Per un gruppo con campi che si estendono come una provincia tedesca è difficile controllare ogni azienda. Le holding quotate in Borsa devono inoltre distribuire i loro profitti agli azionisti: impossibile tenere riserve per tempi difficili. Questo si è evidenziato in particolar modo nella crisi finanziaria del 2008 e nelle sue conseguenze. Per mesi alcune società non hanno potuto pagare gli stipendi. Tanti genitori non vedono più un futuro per i propri figli nell’agricoltura e auspicano un loro trasferimento in città per studiare. Così la popolazione delle campagne invecchia: «Ci manca il personale professionale che sappia maneggiare le macchine agricole e le ultime tecnologie, oltre che coordinare i lavori», dice Alexander Musnik dell’azienda agricola Soldatskaja, vicino a Kursk. Solo pochi vogliono tornare in campagna dopo l’università. Neanche stipendi più alti della media riescono a far tornare i dottori in agraria dal centro alla periferia. Chi abita in campagna viene spesso denominato in maniera dispregiativa“derevenshina” (scemo del villaggio). Per questo si cerca di far arrivare lavoratori preparati dall’estero: negli ultimi anni si assiste a un numero crescente di agronomi e manager europei arrivati nella campagna russa e impegnati in programmi di sviluppo del settore.
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Evento Più di cinquecento imprenditori russi e italiani si sono incontrati a Catania
L’asse delle piccole imprese Facilitare gli incontri diretti tra piccole e medie imprese italiane e russe: è l’obiettivo dell’incontro promosso nel capoluogo etneo. EKATERINA SOBOLEVA RUSSIA OGGI
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Siglata intesa tra i due Paesi tenuto nelle scorse settimane a Mosca con l’omologa Elena Skrynnik. I due ministri hanno deciso di costituire un gruppo di lavoro operativo che entro fine anno dovrà portare alla firma di un memorandum di intesa sulle principali questioni agricole che interessano la Penisola e la Federazione russa.
IN BREVE
500 I partecipanti alla riunione di Catania, tra rappresentanti delle aziende (circa un centinaio le realtà produttive russe) e delle istituzioni dei due Paesi
2002 Anno di fondazione della TaskForce, che nel tempo è cresciuta sensibilmente, ampliando il proprio spettro di azione, in linea con le mutate esigenze dell’economia internazionale
IL COMMENTO
Task-Force Italo Russa cruciale per le regioni In particolare, nelle ultime edizioni, si sono messe le basi per progetti di ampio respiro, con la nascita di società miste, di distretti transazionali e di attività di promozione di sistemi imprenditoriali di sicura efficacia. Già nello scorso novembre a Bari, e nell’ ultima sessione svoltasi a Catania dal 20 al 22 ottobre, si è avuta la percezione che la TaskForce Italo Russa abbia raggiunto un elevato livello di credibilità, sia da parte delle imprese, sia da
Rocky Malatesta DELEGATO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE PUGLIA
La Task-Force Italo Russa è ormai uno degli appuntamenti più rilevanti delle relazioni tra i due Paesi. Istituita inizialmente per favorire lo sviluppo delle piccole e medie imprese e dei distretti in Russia sul modello italiano, oggi questo forum garantisce un’ottima visibilità e risultati concreti di reciproca valenza.
parte delle numerose rappresentanze delle istituzioni regionali italiane e russe. Sarebbe utile strutturare uffici specifici in seno al ministero dello Sviluppo Economico Italiano e alla Rappresentanza Commerciale Russa in Italia, vale a dire i coordinatori dell’iniziativa, così da programmare un lavoro quotidiano che consenta di valorizzare quanto viene deciso nel corso delle riunioni bilaterali come quella di Catania.
La nuova frontiera dei veicoli commerciali
bilmente frena la domanda dei prodotti Made in Russia, in primo luogo di quelli dell’industria manifatturiera, mentre dovrebbe essere mantenuto il livello relativamente elevato raggiunto negli ultimi mesi dai prezzi dei prodotti energetici (petrolio e gas).
SPESA PUBBLICA GOVERNO IN CAMPO PER LO SVILUPPO, MA SPESE CALIBRATE
Il maggiore produttore russo di veicoli industriali si allea con Mercedes per un nuovo “lowcost” stradale. CARLO OTTO BRAMBILLA RUSSIA OGGI
Il nuovo Kamaz 5490, un trattore stradale frutto della cooperazione tra Kamaz e Mercedes, è stato presentato al Comtrans di Mosca. Il veicolo, che segna l’avvio di una nuova stagione per l’azienda da sempre orientata a mezzi da cava e cantiere, deriva dal Mercedes Axor, prodotto in Germania e in Turchia. Estese le modifiche alla carrozzeria, al telaio, al cambio (ZF, non Mercedes) e al ponte: tutti adattati per le esigenze del mercato locale, ma idonei anche
ai viaggi nella Ue. Infatti nasce da subito come Euro 5, con cronotachigrafo digitale, anche se in Russia questo livello normativo non è richiesto. L’inizio produzione è previsto, nello stabilimento Kamaz nel Tatarstan, a partire dalla fine 2013. I budget sui volumi sono, per ora, riservati. Dotato del sei cilindri in linea, nelle tarature da 420 e 440 CV (che in futuro verranno prodotte in Russia) dispone di componenti specifici che non appartengono alla catena cinematica tradizionale, ma sono diffusi in Europa; dovrebbe costare il 25% in meno rispetto a un veicolo europeo analogo. Si tratta di un processo di integrazione del prodotto tra i due costruttori: Mercedes detiene in-
Il nuovo modello è studiato per incontrare le esigenze del mercato
fatti il 10% delle azioni della Kamaz, e a Naberezhnie Chelny si trova anche l’unità produttiva per i camion Mercedes in Russia. Tra gli aspetti econo-
Networking In programma un ciclo di incontri su temi legali
Milano, un club per baby boomers PHOTOXPRESS
Il Governo ha fatto sapere di essere pronto a mettere in campo 2mila miliardi di rubli (all’incirca 45 miliardi di euro) per sostenere la crescita economica della Federazione, ma senza ricorrere a contributi a pioggia. In occasione della riunione del Consiglio
e termali, particolarmente numerosi nell’area catanese. «Il segreto del successo dell’iniziativa è anche nel metodo» per Antonella Maria, vice dirigente del ministero dello Sviluppo economico. «Durante i lavori tutti i partecipanti hanno la possibilità di presentare i propri progetti. Questa è la base di partenza della discussione incentrata sui modelli di business». Secondo Francesco Lopez, responsabile internazionalizzazione della Cna Industria di Roma, «è importante che si cerchino soluzioni condivise per superare i problemi che emergono in sede di investimenti, a cominciare dalle questioni burocratiche e doganali. La collaborazione è la strada migliore per superare la congiuntura economica attuale».
Trasporti Il Kamaz 5490 punta a conquistare il mercato del Vecchio Continente
PREVISIONE PIL L’ECONOMIA RUSSA CRESCE AL RITMO DEL 4% L’economia russa continua a crescere, ma in maniera meno sostenuta di quanto previsto. La Banca mondiale ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita del Paese nell’anno in corso, passando dal 4,4 al 4%. La nuova stima risente della crescente incertezza a livello internazionale, che inevita-
I NUMERI
CARLO OTTO BRAMBILLA
Italia e Russia hanno deciso di rafforzare le relazioni commerciali in campo agricolo. «I due Paesi possono fare molto insieme, grazie alla complementarietà delle rispettive agricolture». È stato il pensiero espresso dal ministro italiano delle Politiche agricole alimentari e forestali Saverio Romano al termine di un incontro
La ripresa economica passa per le Pmi e la loro capacità di tessere relazioni internazionali. È il messaggio emerso dalla riunione della task forse sui distretti e le Pmi che si è svolta dal 20 al 22 ottobre a Catania. Un appuntamento che ha chiamato a raccolta più di 500 persone tra rappresentanti di aziende e di istituzioni. Affollatissima l’inaugurazione al prestigioso Teatro Bellini di Catania, dedicata ai saluti delle istituzioni, tra cui il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, il vice presidente della regione di Ulianovsk, Tatiana Deikun, e i due copresidenti della Task-Force: Natela Shengelia, capo della rappresentanza commerciale russa in Italia, e Pietro Celi, direttore generale per le Politiche di internazionalizzazione, promozione e sviluppo scambi del Ministero dello Sviluppo economico: «Il progetto è nato nel 2002 con l’idea di trasmettere in Russia il modello italiano dei distretti industriali, e successivamente quello delle piccole e medie imprese», ha spiegato Celi. «Da allora ha raggiunto notevoli risultati, se si guarda al numero dei contatti intercorsi, alle intese raggiunte, agli accordi sottoscritti». La delegazione russa, rappresentativa di 17 regioni, contava tra
gli altri i vice-governatori di Ulianovsk, Kaluga, Penza e della Repubblica di Bashkortostan. «La via di uscita dalla crisi economica in Russia, - ha sottolineato la Shengeleia, - non può basarsi solo sulla ripresa della crescita, ma prima ancora deve puntare sulla fiducia da accordare ai suoi protagonisti, i potenziali business partners». Numerosi i temi affrontati nelle tavole rotonde, dalle nuove tecnologie nel settore delle costruzioni a quelle applicate al settore agro-alimentare, dalla logistica e la cantieristica alle fonti energetiche tradizionali e alternative. A tutto questo si è aggiunto un gruppo di lavoro (una novità rispetto alle passate riunioni) dedicato alle infrastrutture e ai servizi turistici: alberghi, stabilimenti balneari
dei ministri, il premier Vladimir Putin ha sottolineato la necessità di creare le condizioni per la modernizzazione dell’economia, investendo in particolare nelle infrastrutture strategiche e nel rafforzamento della sicurezza interna.
Vi prendono parte professionisti dei due Paesi che vivono nel capoluogo lombardo e nell’hinterland. LUIGI DELL’OLIO RUSSIA OGGI
Una piattaforma di confronto tra i russi che vivono in Lombardia e gli italiani interessati a diverso titolo ai mercati di lin-
gua russa. A Milano è nato il Russian Business Club, che conta già una quarantina di aderenti. «Negli ultimi anni è cambiata profondamente la struttura dei cittadini russofoni presenti nel capoluogo lombardo e nel suo hinterland: ci sono molti professionisti in campo legale, dell’architettura e del design», spiega Fabrizio Zucca, promo-
tore del club, insieme con Tatiana Polovnikova e Anastasia Deghtiareva, con una lunga carriera alle spalle nell’ambito della finanza e attualmente consulente. «Nella maggior parte dei casi si tratta di persone giovani che sono arrivate in Italia per frequentare un master o un’esperienza di stage e poi sono rimaste da noi». Di pari passo è cre-
mici più interessanti vi è il fatto che, dopo il lancio iniziale, il contributo locale in valore dovrebbe crescere progressivamente, fino a raggiungere l’80%.
sciuto l’interesse dell’Italia verso la Federazione e i Paesi ex-Csi: «Dalle banche alle assicurazioni, dai legali agli studi di progettazioni registriamo un interesse crescente allo scambio di esperienze e una ricerca continua di networking», aggiunge Zucca. I membri del club si incontrano per un aperitivo conviviale una volta al mese (per aderire scrivere a: f.zucca@strategiaesviluppo.com), ma l’obiettivo a breve è di avviare un ciclo di tavole rotonde su tematiche economiche e legali, con il coinvolgimento di esperti del mercato russofono.
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FASHION WEEK
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IL MARCHIO FRANKIE MORELLO GRANDE PROTAGONISTA DELL’APPUNTAMENTO MOSCOVITA
SE LO STILE ITALIANO SCACCIA LA CRISI LUCIA BELLINELLO RUSSIA OGGI
Italia protagonista in passerella. Dal Duomo di Milano al David di Michelangelo, dal Colosseo alla Torre di Pisa. Un carosello dei simboli che hanno fatto grande il Belpaese, stampati su t-shirt e tubini, riproposti nei cerchietti vistosi sui capi delle modelle. Colori sgargianti, per lui e per lei, in un mix di accessori ironici e vivaci. È la nuova collezione primavera-estate 2012 di Frankie Morello, ospite italiano al Mercedes Benz Fashion Week di Mosca, la settimana della moda conclusasi pochi giorni fa, che accoglie ogni anno in Russia oltre trenta industrie provenienti da tutto il mondo. Per un totale di seicento appuntamenti, che hanno conquistato gli addetti ai lavori: giornalisti, rivenditori e trend setter. Sotto i riflettori i nuovi capi di Maurizio Modica e Pierfrancesco Gigliotti (stilisti del marchio milanese), pensati per un uomo dinamico, sportivo, e per una donna glamour, il cui look si rifà al film Souvenir d’Italie degli anni Sessanta. Un omaggio al viaggio e all’Italia quindi, ai 150 anni di un Paese con l’affanno, piegato da una crisi che non risparmia il settore moda, e il cui destino sembra essere legato a doppio filo ai Bric. Stando agli ultimi dati elaborati dalla Camera nazionale della moda italiana, infatti, il futuro dell’industria dell’abbigliamento dipende strettamente dalle economie dei Paesi emergenti, Russia compresa. Una situazione di dipendenza, dettata dai consumi stagnanti dei Paesi occidentali, e confermata dai dati del Fondo Monetario Internazionale, che per la Federazione prevedono una crescita del Pil che oscilla dal 4,8% nel 2011 al 4% nel 2012. Anche le esportazioni verso l’estero nella prima metà del 2011 hanno continuato a crescere, nonostante tutto, a tassi sostenuti (+15,9% nel tessile, +14,7% nell’abbigliamento, +19,2% nella filiera pellame). In questo campo i Bric giocano un ruolo di spessore, tenendo conto che oggi assorbono ben il 7% delle esportazioni italiane, a fronte del 3% del 2000.
LE CITAZIONI
Leitmotiv
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Le nostre collezioni nascono dal mondo dell’arte. Di stagione in stagione le ispirazioni variano, per cercare di creare progetti impregnati di cultura, che si possano tradurre contemporaneamente in capi indossabili ogni giorno”
Mauro Gasperi
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Bisognerebbe sostenere i giovani designer con progetti innovativi, capaci di valorizzare le loro idee per esportarle anche all’estero. La Russia in tutto ciò gioca un ruolo importante, perché si dimostra un mercato ricettivo e ricco di risorse”
Silvio Betterelli
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Stiamo cercando di incrementare i contatti con i clienti russi, perché ci siamo accorti che sono disposti più di altri a investire sui nuovi talenti: ne riconoscono la qualità e apprezzano la professionalità dei giovani stilisti”
«Le prospettive per la moda in Russia sono enormi», confermano gli stilisti di Leitmotiv, sulla passerella russa insieme ad altri giovani nomi della moda italiana, come Silvio Betterelli, Cristiano Burani, Mauro Gasperi e Chicca Lualdi. Seduto in prima fila, dopo il successo dell’anno scorso, anche Paolo Gerani, di Iceberg (nell’ultima foto). «Bisogna puntare su un prodotto che piaccia a questo Paese, visto che si tratta di uno dei più grandi compratori del Made in Italy», spiegano da Leitmotiv. «Il cliente russo, così come quello italiano, dimostra di essere originale e sempre alla ricerca di nuovi brand e non si stanca di rincorrere capi e accessori dotati di grande personalità. Essere un giovane stilista oggi in Italia è difficile. Però abbiamo la fortuna di lavorare in un Paese che ha sempre creato capolavori. E questa è la spinta che ci permette di andare avanti».
DMITRI KOSTUKOV (6)
Frankie Morello protagonista della Settimana della Moda di Mosca presenta le sue nuove collezioni per il 2012. Un omaggio al Belpaese molto apprezzato nella Federazione.
L’INTERVISTA
Il coraggio dell’innovazione per conquistare il mercato Ben 150 punti vendita sparsi nell’intero territorio della Federazione. Abbiamo incontrato Maurizio Modica e Pierfrancesco Gigliotti, ideatori del marchio Frankie Morello. Cosa significa per voi essere a Mosca con la vostra collezione? È un piacere presentare le nostre creazioni in un contesto così prestigioso. Soprattutto perché il mercato russo è ricettivo e in continua espansione. Il cliente qui si dimostra attento al messaggio lanciato alle sfilate: compra ciò che noi proponiamo, senza rielaborarlo come avviene in Europa.
DUE STILISTI
PAESE: ITALIA DATA DI NASCITA: 1999
Come va la moda italiana? La crisi, profonda e trasversale, non si è ancora placata e sta cambiando le abitudini dei consumatori. Fate riferimento al cosiddetto fast fashion? Il fast fashion è sicuramente figlio di questa crisi: uno strumento forse più democratico per il consumatore, ma che porta a un consumismo esasperato, calpestando la creatività degli stilisti. Cosa fare per invertire la rotta? Bisogna lavorare sui prezzi, cercare di contenerli.
MARCA: FRANKIE MORELLO
Frankie Morello nasce nel 1999 dalla creatività di Maurizio Modica e Pierfrancesco Gigliotti, che debuttano con la collezione uo-
In che modo? Purtroppo l’unica cosa che spesso accade è andare a produrre dove il costo della manodopera è inferiore. Si interviene sulla lavorazione, per preservare la qualità dei materiali. La nostra produzione fortunatamente è al 98% Made in Italy o in Europe. Anche se non è facile proseguire su questa strada.
mo primavera-estate. Ed è subito successo. Nel giro di poco tempo viene lanciata la collezione donna, completata da linee di intimo, beach wear e accessories. Il marchio sposa la filosofia del difetto: l’imperfezione artistica che viene rimodellata e indossata con glamour
C’è una modella russa che può valorizzare le vostre collezioni? Sicuramente Yulia Karlopanova: con il suo appeal è la figura ideale per rappresentare al meglio i nostri prodotti, con una sintesi ideale tra gusto ed eleganza. A cura di L.B.
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LA STORIA TANYA GERVASI
La modella dei due mondi MADRE BIELORUSSA E PAPÀ SICILIANO, HA CONQUISTATO LE SCENE SIN DA GIOVANISSIMA METTENDO IN LUCE UNA BELLEZZA FUORI DAI CANONI
Lei si sente più russa o italiana? Niente di tutto questo, io mi sento cittadina del mondo. Prima mi sentivo italiana, poi russa, invece sono un miscu-
IL COMMENTO
Il business internazionale del fashion
Le nuove tendenze Tatiana Souchtcheva CEO SOCIETÀ ITALIA
La moda che si riflette nelle collezioni autunno-inverno presenta una grande novità: finalmente molti stilisti hanno rinunciato al nero e si muovono su un’ampia gamma di colori vivaci: il bianco, il beige e il rosa ciliegia sono le tonalità dominanti di Francesco Scognamiglio. Blumarine mostra miniabiti beige in stile anni Sessanta e sgargianti total look giallo limone e arancione acceso fino al viola e al verde carico della collezione invernale. L’ironico Sir Paul Smith propone vivaci kaftani di velluto giallo e viola abbinati a scarpe con applicazioni floreali di seta. La silhouette degli anni Sessanta ha dominato sulle passerelle delle collezioni autunnoinverno e le mini sono tornate di moda. Per quanto riguarda le calzature, la zeppa è ancora in voga, ma sta cedendo il posto alla pratica scarpa a punta con il tacco medio. Il gelo sopraggiunto ci ricorda che è ora di preoccuparci anche del vestito per l’ultimo dell’anno! Gli abiti da sera di Blumarine in pizzo nero con sottoveste color carne modellano con grazia il corpo, Matthew Williamson propone vestiti con stampe blu e grigie e penne di struzzo abbinate, Malandrino drappeggia con cura e stringe in vita vestitini di seta monocolore, anche in azzurro chiaro e viola.
glio. C’è in me un pò di ogni Paese che ho visitato: Romania, Albania, Corea del Sud, Canada. Dalla gente che incontro cerco di “rubare” tutto ciò che c’è di buono e di farlo mio. Il più bel complimento l’ho ricevuto in Corea del Sud quando mi hanno detto: «Il tuo animo è asiatico». Il suo percorso da modella non è stato facile, vero? A 13 anni ero una taglia 40 e fino ai 16 anni ho lavorato tanto. Poi hanno cominciato a dirmi che dovevo dimagrire. Ho provato molte diete senza successo, ho avuto problemi del comportamento alimentare. Lasciai tutto e tornai a studiare. A 19 anni il mio papà mi ha fatto leggere un articolo che raccontava la storia di Crystal Renn (la modella plus size più famosa al mondo, ndr) dicendomi che avrei dovuto provare con le taglie forti. Mi sono sentita offesa perché da “modella magra” non prendi sul serio quel mondo. Poi ho mandato delle foto a Elena Mirò, che mi ha scelto per Milano Moda Donna. Adesso non so che taglia porto. E sto benissimo così. Mi piace essere risaltata dall’abito, non far risaltare l’abito. Oggi molte ragazze russe ambiscono a fare le modelle in Italia... È vero, anch’io ne ho conosciute tante e non le critico. La Russia non è certo soltanto Mosca o San Pietroburgo. È altro, c’è povertà, si vive male. Posso capire che le ragazze belle cerchino strade alternative per vivere meglio e questo dà loro una marcia in più, così come a tutte quelle ragazze che arrivano da luoghi dove si fa fatica a vivere. Però c’è anche il rovescio della medaglia e la possibilità di finire alla mercé di organizzazioni poco serie o, addirittura, di malaffare. Come si evita questa trappola? In quel caso salvano il buonsenso, l’educazione e l’intelligenza. Di strade ce ne sono tante, occorre seguire quelle giuste.
UFFICIO STAMPA
Si chiama Tanya, ama farsi chiamare Tatà. Il suo cognome è Gervasi ed è figlia di due mondi. Quello bielorusso di mamma Elena, dalla quale ha ereditato il metro e ottanta di altezza e i tratti somatici del viso angelico, e quello siciliano di papà Angelo dal quale, invece, ha preso gli occhi che stregano al primo sguardo e la mediterraneità delle curve mozzafiato. Un mix che fa di Tanya una delle più quotate modelle delle collezioni della moda curvy, o plus size. Nata a Mosca 23 anni fa, modella già a 13 anni per Vogue Italia e volto di campagne pubblicitarie di marchi in voga in quel tempo, Tatà è tornata in passerella a 19 anni dopo aver fatto pace con sé stessa e con quel corpo che era cresciuto più di quanto lei volesse regalandole forme morbide con le quali venire a patti. Oggi Tanya vive a Torino, dove si è trasferita con la famiglia quando aveva cinque anni. Ma il suo lavoro, la sua curiosità e il suo impegno sociale la portano spesso in giro per il mondo.
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Su Twitter il nickname di Tanya Gervasi è Gastromodel
BIOGRAFIA NAZIONALITÀ: RUSSA ETÀ: 23 OCCUPAZIONE: MODELLA
Tanya Gervasi, 23 anni, è nata a Mosca da mamma bielorussa e papà siciliano. Vive a Torino. Comincia a fare la modella a 13 anni posando per Vogue Italia e diventando il volto della Onyx. A 16 anni viene espulsa dal mondo della moda per le sue forme diventate generose. A 19 anni ritorna a sfilare per la moda curvy. È iscritta alla facoltà di Scienze Gastronomiche dell’Università di Pollenzo legata a Slow Food. Sta lavorando a un libro sulle tradizioni gastronomiche bielorusse dimenticate, al quale si dedicherà completamente dopo aver completato la sua tesi di laurea.
Torna spesso in Russia? Vado spesso a Minsk, in Bielorussia, dove ci sono tutti i miei parenti. Sto preparando la mia tesi sulle verdure lattofermentate in maniera tradizionale nelle campagne bielorusse per laurearmi in Scienze Gastronomiche all’Università di Pollenzo targata Slow Food e lavorando a un libro sulle tradizioni culinarie di quella zona. Ho scelto di studiare quello che per me era un problema: il cibo. Mi definisco Gastromodel, che è anche il mio nickname su Twitter. Ho capito che il cibo è cultura e che l’educazione alimentare è fondamentale. Per il secondo anno consecutivo ho partecipato a un campo gastronomico per bambini in Romania con una onlus. È stata la cosa più appagante che abbia mai fatto. A cura di Mariella Caruso
Tendenze Accordo con la Fashion Academy di Milano
Hse, la business school moscovita guarda all’Italia Nato su iniziativa di alcuni economisti negli anni Novanta, l’istituto accademico è diventato in pochi anni tra i top tre della Federazione. VERA LITVINOVA RUSSIA OGGI
«Non scholae, sed vitae discimus». Non impariamo per la scuola, ma per la vita. Questo è il motto della Higher School of Economics (Hse), fondata a Mosca nel 1992 con lo scopo di promuovere riforme economiche e sociali in Russia. Il tutto attraverso la formazione di una nuova generazione di ricercatori e manager. Un progetto innovativo in am-
bito accademico, ideato da un gruppo di economisti allora emergenti (tra i quali Evgeni Jasin, Jaroslav Kuzminov) e sostenuto dal mondo delle professioni e del business, con il supporto statale. L’Higher School of Economics si classifica tra le prime tre università russe per prestigio e fama (tanto da aver ricevuto nel 2009 lo status di University of Research), insieme all’Università Statale di Mosca di Lomonosov e all’Istituto statale per le relazioni internazionali, sempre nella capitale russa. Oltre all’headquarter moscovita, Hse ha sedi distaccate nelle regioni di Nizhniy Novgorod,
L’istituto conta tre sedi e 18 facoltà e sviluppa relazioni con numerose scuole all’estero e multinazionali Perm e San Pietroburgo per un totale di 16mila studenti. L’istituto conta 18 facoltà (da Economia a Statistica, da Ingegneria del software a Matematica, da Storia a Filosofia, a Management), 38 istituti di ricerca e 30 laboratori, attivati nel corso degli anni, per rispondere all’evoluzione del mercato del lavoro. L’approccio internazionale è confermato dall’adozio-
ne di un sistema di crediti universitari (secondo un approccio simile a quello degli atenei italiani, ma ancora poco diffuso nella Federazione), che segue lo standard internazionale Education Credit Transfer System (Ects). Da tempo Hse sviluppa relazioni con altre università, consorzi, testate di divulgazione scientifica e multinazionali in Europa, in Nord America e nel Sudest asiatico. Nei mesi scorsi Hse ha siglato un accordo di partnership con Uptodate Fashion Academy di Milano, con l’intento di affiancare a metodologie didattiche all’avanguardia nel settore
dell’economia, lezioni e seminari sui temi affrontati dalla scuola privata meneghina (fondata nel 2001), come fashion, makeup and hair-styling e imageconsulting. A partire dal mese di novembre, gli studenti della Hse avranno l’opportunità di frequentare a Mosca seminari, tenuti da docenti della scuola milanese, sui temi del fashion marketing, public relations, consulting. Oltre a prendere parte a lezioni e momenti di approfondimento sulla storia e sull’attuale organizzazione dell’industria della moda italiana. Segui gli articoli di moda su www.russiaoggi.it
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MOSCA CAPITALE DEL LAVORO febbraio del 2010 i dati parlavano di 1,5 milioni di persone (il 2,4% della popolazione occupata), verso marzo il flusso migratorio ha iniziato gradualmente a crescere fino ad arrivare nel dicembre 2010 a 2,3 milioni di persone, ovvero il 3,3% della popolazione russa occupata. In media, nel 2010 il nu-
Sergei Minaev ANALISTA
L’
In due anni la quota dei senza impiego è scesa dall’8,3% al 6,1% Invece nei Paesi dell’Ue è al 9,9% ANDREY TKALENKO
agenzia Rosstat ha confermato i progressi della Russia nella lotta alla disoccupazione (oggi al 6,1%), un risultato dovuto soprattutto alla mobilità lavorativa. Qualche giorno fa, mentre passeggiavo per le strade della capitale, mi hanno colpito due ragazze vestite in stile provincialchic. Dal loro aspetto e comportamento sembravano essere arrivate per ammirare le bellezze della città. Ma le cose stavano diversamente. Una di loro ha preso il cellulare dalla tasca e ha risposto a una telefonata dicendo: «Ho già mandato un treno merci da Mosca a Perm, quello per Ekaterinburg lo mando più tardi». A quanto pare aveva trovato un lavoro nella capitale e, nonostante la giovane età, si trattava anche di un ruolo di responsabilità connesso all’organizzazione dei flussi commerciali. Il caso di questa ragazza è emblematico dello stato di salute del mercato del lavoro in Russia. Nel giugno 2009 il numero di disoccupati costituiva l’8,3% della popolazione attiva, nel giugno 2011 si era già abbassato al 6,1%. Nei Paesi dell’euro, in-
vece, nel 2009 la disoccupazione era al 9,4%, mentre nel giugno 2011 ha raggiunto quota 9,9%. La ragazza che ho incontrato per strada è un esempio del fatto che il notevole aumento dell’occupazione tra i cittadini russi nel periodo post-crisi dipende dall’aumento della mobilità lavorativa. Forse nella città della ragazza i posti di lavoro non sono aumentati come a Mosca.
I dati statistici dimostrano che nel 2008 la Rosstat aveva registrato un numero di spostamenti fuori dalla regione originaria pari a 1,6 milioni. Nel 2009, in seguito al generale abbassamento della domanda di forza lavoro e al massiccio calo degli impieghi, il volume della migrazione lavorativa interna si è ridotto fino a una media annua di 1,4 milioni di persone, mentre nel 2010 è nuovamente aumentato. Inoltre se a gennaio-
mero di coloro che lavoravano al di fuori del proprio soggetto federale di residenza era di 1,8 milioni, vale a dire il 2,6% della popolazione occupata totale. Le aree che oggi attirano più cittadini russi dalle altre regioni sono - oltre il territorio della capitale - la provincia di Tiumen, San Pietroburgo e la regione di Krasnodar. Metà dei lavoratori che si trasferiscono a Mosca da altre aree della Federazione viene impiegata nei settori dell’edilizia, del commercio e dei trasporti. Delle persone che si trasferiscono per lavoro nella provincia di
Tiumen, il 46,4% è impiegato in attività estrattive e circa il 27% in attività edilizie. Nella provincia, invece, un terzo dei lavoratori proveniente da fuori è occupato nel settore edilizio, un altro 17% in quello commerciale. La capitale ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella lotta alla disoccupazione, attirando personale dalle altre regioni. Il poeta e scrittore moscovita Ivan Belousov ricorda così l’arrivo di giovani lavoratori da altre province: «Gli apprendisti venivano portati a Mosca dai distretti circostanti e dai governatorati adiacenti. Ogni località aveva i suoi mestieri e le sue attività preferite. Così, da Tver arrivavano apprendisti per le botteghe dei calzolai; i giovani di Jaroslavl andavano anch’essi in parte nei calzaturifici, ma soprattutto diventavano ristoratori o commercianti; quelli di Rjazan diventavano sarti e cappellai; quelli diVladimir carpentieri e falegnami». Da quale regione arrivavano le ragazze che ho incontrato io? Non ho osato chiederlo, ma di certo non sarà difficile trovare casi simili per chi si trovasse a passeggiare per la capitale.
CONTINUA SUL WEB ELEZIONI, CORSA ALLE POLTRONE Eugene Ivanov ANALISTA POLITICO
Dall’annuncio della candidatura di Putin alle presidenziali, pare che le elezioni della Duma del 4 dicembre siano entrate nel dimenticatoio. Così rischia però di passare in secondo piano un appuntamento decisivo per il riassetto delle forze politiche. Interessante sapere che ruolo giocherà Medvedev in questa vicenda. www.russiaoggi.it/12757
LA TURCHIA IN CAMMINO VERSO L’UNIONE EUROPEA Konstantin von Eggert RICERCATORE
Con un’intervista al Times, il leader turco Erdogan torna a far parlare di sé, riaprendo il dibattito sull’ingresso della Turchia nell’Ue. Controversa la politica del primo ministro, a cavallo tra tradizione e innovazione. Imprevedibile il suo risultato: un Mediterraneo destabilizzato o una Turchia riformata? www.russiaoggi.it/12758
L’autore lavora come commentatore economico della rivista KommersantVlast
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TELEMOSCA
IL SONDAGGIO
SEC, QUANDO IL COMMERCIO AIUTA LEGALITÀ E TRASPARENZA
Se volare resta un lusso
Armando Ambrosio ANALISTA
I
l 1° gennaio 2012 prenderà avvio lo Spazio Economico Comune tra Russia, Bielorussia e Kazakistan (Sec), un progetto ambizioso di integrazione che porterà alla creazione di un mercato unico di oltre 165 milioni di consumatori. Il Sec rappresenta un ulteriore passo nel percorso di integrazione intrapreso dai tre Paesi dell’Unione euroasiatica, che dal 1° gennaio 2010 hanno istituito l’Unione Doganale. Ispirato al modello dell’Unione europea, ma assai diverso per
il contesto in cui si colloca, il Sec si fonda sul principio cardine della libera circolazione di merci, servizi, capitali e forza lavoro all’interno di un’area comune. Gli obiettivi prioritari che si intendono perseguire sono: l’adozione di una politica economica e monetaria comune; lo sviluppo di sistemi comuni per energia, trasporti e comunicazioni; l’unificazione degli standard tecnici; la creazione di un sistema unificato di misure a sostegno dello sviluppo nei vari settori dell’industria, della cooperazione scientifica e tecnologica. L’iniziativa nasce dalla considerazione che, benché le economie euroasiatiche siano
molto simili tra loro, avendo tutte una comune matrice sovietica, negli anni esse si sono andate progressivamente differenziando. Il Sec si propone appunto di colmare queste distanze. La creazione di un mercato comune costituisce un volano formidabile per lo sviluppo e la modernizzazione dei sistemi giuridici euroasiatici, ed uno strumento ineguagliabile nella lotta alla corruzione. Infatti, l’abolizione delle barriere è destinata a stimolare la concorrenza tra i sistemi giuridici dei vari Stati, in quanto le imprese tenderanno a premiare il sistema più moderno ed efficiente, stabilendo la propria sede là dove le procedure amministra-
tive saranno più semplici ed il clima per gli investimenti più favorevole. In quest’ottica, il Sec rappresenta quindi una straordinaria opportunità per le imprese europee, ed in particolare per quelle italiane, che potranno così accedere a mercati dinamici regolati da normative e standard uniformi per beni e servizi. Un progetto ambizioso e radicale, con cui gli attuali governanti dell’Unione euroasiatica aspirano a creare una nuova società che sia occidentale di mezzi, ma russa di spirito. L’autore è partner e responsabile dell’area Csi di Nctm Studio Legale Associato
LETTERE
Il Leone d’Oro visto da vicino
L’interesse per il Tatarstan
d`Oro a Sokurov. Il reportage dalla Laguna era molto dettagliato ed emozionante. Io amo Sokurov e andrò a vedere sicuramente il Faust. Continuate così!!! Mi regalate tante emozioni dalla Russia di oggi, ancora grazie. Marco Meletti
TITOLO: IL LEONE D’ORO PARLA RUSSO MESE D’USCITA: SETTEMBRE 2011 PAGINA: CINEMA AUTORE: LUCIA BELLINELLO
Grazie Russia Oggi per avermi dato la possibilità di vivere da vicino il Festival del Cinema diVenezia e l`assegnazione del Leone
Gentile redazione di Russia Oggi sono stata felice di leggere un’intera pagina dedicata a Sokurov vincitore del Festival del Cinema di Venezia. Avete dato un bel risalto all’evento! Complimenti! Sono un’appassionata di cinema e mi piacerebbe che sempre più spesso voi poteste dedicare spazio a registi russi del presente e del passato. Grazie. Anna Di Cosimo
TITOLO: HI-TECH E INFORMATICA MESE D’USCITA: SETTEMBRE 2011 PAGINA: REGIONI AUTORE: BEN ARIS
Spettabile redazione, ho avuto per la prima volta tra le mani questa pubblicazione e la trovo molto interessante. Sono un pic-
I FREQUENTI INCIDENTI CHE COLPISCONO I VELIVOLI RUSSI SONO ALLA BASE DEL SONDAGGIO, DA CUI EMERGE CHE LA MAGGIORANZA DEI CITTADINI DELLA FEDERAZIONE NON HA VOLATO NEMMENO UNA VOLTA NEGLI ULTIMI TRE ANNI
colo imprenditore del Centro Italia e sono interessato a valutare il mercato russo dopo aver letto il vostro articolo sugli investimenti hi-tech in Tatarstan. Quel testo così puntuale mi ha aperto gli occhi su una nuova realtà. Spero che continuerete a pubblicare dossier sulle opportunità di business in Russia. Io ora allaccerò contatti con gli enti preposti. Grazie per le informazioni. Giovanni Bianchetto
Bello il reportage sullo sviluppo industriale del Tatarstan! Federico Ghiselli Segui i commenti e tutte le discussioni sul nostro sito www.russiaoggi.it
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Architettura Simboli dello skyline moscovita, i grattacieli realizzati nel dopoguerra conservano intatta la loro forza nel tempo
Alla scoperta delle “sette sorelle”
Ai lavori di costruzione degli edifici presero parte migliaia di prigionieri di guerra GEOPHOTO
TINO KÜNZEL RUSSIA OGGI
Il progetto iniziale, concepito prima della Seconda Guerra Mondiale, prevedeva la costruzione di otto edifici, volti a simboleggiare gli 800 anni dalla fondazione di Mosca, che si sarebbe celebrata nel 1947. Il 7 settembre dello stesso anno, durante i festeggiamenti, intorno alle 13 venne deposta con cerimonia ufficiale la prima pietra. Il primo grattacielo venne edificato nel 1949 e gli altri (a eccezione di uno) a seguire, ogni tre-cinque anni. Più tardi cominciarono a chiamarli “sette sorelle”, lasciando in secondo piano edifici analoghi situati all’estero, come il Palazzo della Cultura di Varsavia. «Possiamo
farcela!», era questo il motto architettonico che era giunto da un Paese in rovina, sfinito dalla fame, in cui la maggioranza degli abitanti si trovava a vivere in coabitazione con numerose altre persone. Ai lavori di costruzione furono costretti a prender parte migliaia di prigionieri dei Gulag, ma anche prigionieri di guerra tedeschi. Per la stabilizzazione del terreno ogni volta sotto le fondamenta venivano utilizzate nuove tecnologie. I costi erano di secondaria importanza. «Si è trattato della più grande opera di costruzione in Europa dopo la guerra», racconta Natalia Dushkina, professore dell’Istituto di Architettura di Mosca, il cui nonno, Aleksei Dushkin, fu uno degli architetti che partecipò alla realizzazione dell’edificio amministrativo-residenziale in piazza Krasnye Vorota. I grattacieli monumentali, in stile neoclassico, fanno da perimetro al centro della città ed
Una fortezza nel centro della capitale
de azteca, che si innalza a gradini restringendosi verso la vetta, mentre intorno a essa sono distribuiti tutti gli annessi. Dopo la morte di Stalin nel 1953, Krusciov dichiarò guerra agli “eccessi staliniani”nell’urbanistica, sacrificando tutto a funzionalità e laconicità. L’edilizia abitativa si sviluppò in tempi record, con la conseguenza che molti abitanti della città riuscirono finalmente ad avere una
Ancora oggi per molti cittadini russi quelli noti come i palazzi di Stalin sono un sinonimo di qualità esteriormente ricordano una fortezza. Sono accomunati dalla stessa concezione stilistica: al centro si trova la torre principale, somigliante a una pirami-
casa propria. Ma ancora oggi per i russi i “grattacieli di Stalin” sono sinonimo di qualità, mentre quelli “kruscioviani” di quantità. Oggi le “sette sorelle” hanno in parte perso il loro antico splendore. Nei due edifici residenziali ogni tanto si guasta un ascensore, mentre gli inquilini, intellettuali nel primo caso e piloti e cosmonauti nel secondo, devono rassegnarsi al fatto che i
loro nuovi vicini non appartengono affatto all’alta società. Gli alberghi sono gli edifici che meglio di tutti sono stati adattati all’era moderna. L’hotel“Leningradskaia” inaugurato nel 1954, con vista su tre stazioni, dopo la grande ristrutturazione degli anni 2006-2009 ha ottenuto il riconoscimento delle 5 stelle ed è passato sotto la gestione della catena internazionale Hilton.
Arte Delle oltre mille stanze è rimasta attiva la metà, ma il fascino resta immutato
Quando Gagarin si affacciava su Mosca L’hotel Ucraina e il fascino della storia Lo scorso anno sono stati completati i lavori di restauro, che hanno restituito all’albergo l’antico splendore, mettendone in luce gli aspetti più originali e suggestivi. ALENA TVERITINA RUSSIA OGGI
Gli abitanti di Mosca hanno sempre considerato l’edificio dell’hotel Ucraina come un caso particolare rispetto alle altre sorelle. A differenza degli inaccessibili palazzi ministeriali o di quelli residenziali, dotati di portineria, all’Ucraina poteva entrare chiunque volesse ammirare il panorama moscovita. A tale scopo lo visitò persino Yuri Gagarin, nel memorabile 1961. Allora, al 29esimo piano c’era una terrazza panoramica da cui venne mostrata la città al leggendario astronauta. Oggi quella terrazza non c’è più, ma in compenso agli ultimi piani hanno aperto alcuni ristoranti alla moda molto apprezzati dal pubblico moscovita più esigente. L’hotel Ucraina è abituato ai superlativi. Quando fu aperto, nel 1957, divenne l’albergo più
RUSLAN SUKHUSHIN
Anche oggi che Mosca è piena di palazzi oltre i cento piani, gli edifici del piano di ricostruzione del dopoguerra continuano a essere ricchi di fascino.
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La hall dell’hotel ospita una piccola galleria commerciale Ai piani alti sono stati aperti numerosi ristoranti
grande non solo in tutta l’Urss, ma anche in Europa. E ancora oggi rimane l’hotel più alto della capitale. Le magnifiche vedute cominciano, a sorpresa, già dal piano terra. Senza uscire dalla hall principale, vedo Mosca a volo d’uccello. Risplendono le cupole dorate delle chiese nel Cremlino, i turisti si fanno trasportare dai vaporetti sul fiume, ma all’orizzonte non si vedono le
torri di vetro della City, e i modelli delle macchine che passano sul lungofiume ormai si trovano solo nelle gallerie di auto d’epoca. Questo paesaggio che abbraccia il centro di Mosca, dalla zona di Luzhniki alla via Zemlianoi Val, è rimasto fermo al 1977, l’anno di creazione del diorama che lo raffigura. Quando - su questa Mosca in miniatura - alla luce del giorno subentrano il crepuscolo e poi la
notte, nelle minuscole viuzze – in scala 1:75 – si accendono eleganti lampioncini. Seguendo l’esempio degli altri spettatori, indosso le cuffie e una voce suadente mi spiega che questo imponente diorama, che misura 16 metri in lunghezza, 9,5 metri in profondità e 6 in altezza, fu creato in occasione della Russian National Exhibition negli Usa e venne poi esposto anche a New York, dove attirò l’attenzione di Neil Armstrong, che si offrì di comprarlo: a quei tempi, però, la capitale sovietica non era certo in vendita. Oggi il numero delle camere (anche questo da record: erano più di mille) risulta dimezzato. Il fascino della vecchia Mosca comunque è rimasto, appena un pò offuscato dalle note energiche della contemporaneità, una galleria di boutique di marchi di lusso, che dall’ingresso principale conduce alla reception. L’insieme restituisce uno spettacolo di arte e ricercatezza, che stupisce non solo i turisti che arrivano per la prima volta al suo cospetto, ma anche chi credeva di conoscerlo a fondo.
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MOSTRE PITTURA LE OPERE SINTETIZZANO TUTTO IL PERCORSO DEL REALISMO SOVIETICO. UNA SEZIONE AD HOC È RISERVATA ALLE FOTOGRAFIE DI RODCENKO
I SENTIERI DELL’UTOPIA NEL CUORE DI ROMA «Realismi Socialisti. Grande Pittura Sovietica 1920–1970» è il titolo della mostra inaugurata l’11 ottobre al Palazzo delle Esposizioni. Resterà aperta fino al prossimo 8 gennaio. VLADIMIR ZAVIALOV RUSSIA OGGI
Raffigurare l’utopia. Dare forma e corpo allo spirito della Rivoluzione d’Ottobre.Tradurre nello spazio dell’arte gli uomini, i fatti e i simboli del socialismo reale. Affinché fossero visibili, insegnabili, trasmissibili. Arte e rivoluzione. A braccetto, poli di un solo movimento dialettico, pratiche con lo stesso obiettivo: costruire la “patria socialista”. E allo sviluppo della pittura in Unione Sovietica, al rapporto tra artisti e potere, è dedicata «Realismi Socialisti. Grande Pittura Sovietica 1920–1970», mostra inaugurata l’11 ottobre al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Centinaia di opere, visibili fino al prossimo 8 gennaio. Celebrare, certo. Ma anche decostruire un mito: quello del monolitismo ideologico e politico delle avanguardie russe. Per mostrarne le sfaccettature, la varietà, la ricchezza. Mosca, 26 ottobre 1917. La bandiera rossa è da poche ore issata sulla torre più alta del Cremlino. Lenin è già al lavoro per organizzare il nuovo Stato. E tra le prime decisioni c’è quella di istituire il Commissariato del Popolo per l’Istruzione. Il principio è sintetizzato in cinque parole: «Un’arte compren-
sibile a tutti». Parte da qui l’arruolamento degli artisti, il loro utilizzo sociale. Per rendersene conto basta entrare nel padiglione al piano terra del Palazzo delle Esposizioni di Roma. Le opere vengono presentate in relazione alle fasi della storia politica dell’Urss. La Grande guerra Civile, la Nep, l’ascesa di Stalin, il Terrore, la Guerra mondiale, Crusciov e Zhdanov, Brezhnev e la stagnazione. Come a ricreare quella volontà di confinare l’arte nel recinto del Politico. Una volontà sconfitta, superata dall’ineludibile autonomia di ogni espressione artistica. Le opere in mostra sintetizzano l’itinerario del Realismo sovietico. La cerimonia d’apertura del Secondo congresso della Terza internazionale di Isaac Brodski, con Lenin al centro
I NUMERI
6 Sono gli incontri di “Arte e cultura sovietica” che si terranno durante il periodo di permanenza della mostra al Palazzo delle Esposizioni. Gratuiti fino ad esaurimento dei posti disponibili
280 Sono le pagine del catalogo di Realismi Socialisti. Una monografia completa, ricca di saggi. Il testo è curato dalla casa editrice Skira ed è in vendita in tutte le librerie a 49 euro
LE CITAZIONI
Zelfira Tregulova
John Bolt
VICEDIRETTRICE DEL MUSEO DEL CREMLINO
PROFESSORE UNIVERSITARIO
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A un esame più ravvicinato risulta subito chiaro che il Realismo socialista era innanzitutto un’invenzione degli artisti stessi: agli ideologi del partito restava solo da scegliere. La concorrenza tra significati, forme, ideologie andò mutandosi, portando in primo piano il problema della sopravvivenza”
Una delle caratteristiche più singolari della cultura post-rivoluzionaria non è tanto il monolite ideologico che ha pesato sullo sviluppo delle lettere e delle arti, quanto piuttosto la varietà e la versatilità manifestata da quella evoluzione. Il Realismo era interessato a una transazione collettiva”
della sala, intento a discutere con i delegati. Poi il Ritratto di Stalin di Georghi Rublev, il Bagno dei Cavalli di Plastov, l’Incontro degli artisti del teatro Stanislavski di Efanov. E tante altre. Cercando di seguire il filo dell’arte e non quello del potere. Per i curatori, infatti, «la mostra si concentra sull’interesse artistico piuttosto che sull’aspetto ideologico». Un principio che ha comportato «tanto l’esclusione dalla rassegna di alcuni protagonisti, quanto l’inserimento di figure meno note, ma comunque ritenute meritevoli di riconsiderazione storico-critica». All’interno di Realismi Socialisti, un’intera sezione è dedicata a Aleksandr Mikhailovic Rodcenko. La sua macchina Leica, l’amicizia con Maiakovsky, l’impegno per le riviste e i rapporti con il futurismo. Una retrospettiva completa, che consente di dare uno sguardo d’insieme all’opera di uno dei maestri della fotografia del ‘900. Un“generatore d’arte”. Obliquo, problematico, un sacerdote laico della sperimentazione. Le foto come scrittura dei fatti. E nelle sue fulminanti dichiarazioni, che accompagnano il visitatore tra le opere, l’impossibile convivenza dell’amore e del distacco dalla politica e dalla rivoluzione: «Arte è servire la causa del Popolo. Ma il Popolo viene strattonato da più parti. Bisogna condurlo all’arte. E l’arte va tenuta lontano dalla politica».
Rassegna ”Mondi paralleli” è il titolo di un’esposizione in corso che rappresenta l’esperienza culturale e le tradizioni dei due Paesi
Arte e business, accordi e scambi culturali tra Kaluga e l’Italia Nel capoluogo industriale dell’omonima regione russa ci sono stabilimenti produttivi di molte aziende italiane. CAMILLA SHIN RUSSIA OGGI
LORI/LEGION MEDIA
Arte e business nel segno dell’Italia a Kaluga. Nel capoluogo industriale dell’omonima regione della Federazione si sono stabilite diverse aziende del nostro Paese, da Zuegg a Bauli, a Bozzoli, con il gruppo farmaceutico Menarini che ha in progetto di costruire nel parco tecnologico «Grabtsevo» un impianto per la produzione di preparati terapeutici. Merito della politica favorevole agli investi-
menti esteri adottata dai governanti locali. Ma le relazioni con la Penisola non si limitano all’economia: la città di Kaluga ha siglato un gemellaggio con Parma. Nell’Anno dell’interscambio culturale tra Russia e Italia, i due comuni hanno deciso di focalizzare l’attenzione sull’arte. Una delle prime iniziative è stata la mostra di Ljudmila Kazinkina, un’artista di Kaluga che attualmente vive e lavora nella città italiana. Il titolo scelto, «Mondi paralleli», simboleggia l’esperienza culturale e le tradizioni delle due città. Ljudmila Kazinkina fa parte del Comitato per il Gemellaggio con Kaluga.
Parlando del suo impegno, Ljudmila ci spiega: «Mi duole il cuore ogni volta che si tocca questo tema. Gli italiani hanno un enorme desiderio di conoscere meglio i russi. Quando vengo
Le relazioni tra la regione e la Penisola non si limitano solo ad accordi commerciali. Si punta anche sull’arte qui, vedo che la gente ha voglia di fare, che la volontà c’è. Pertanto, i due aspetti si compensano». Tra le iniziative sostenute dal Comitato ci sono proget-
Sul sito lo scrittore Avoledo: “Da Mosca il mio nuovo fantasy urbano”
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ti come «PaRus», un’associazione che gestisce dal 2008 una scuola russa per trasmettere la lingua e la cultura russa ai figli delle coppie miste. L’estate scorsa a Parma si è svolto «Iàrmarca. Festival della lingua e cultura russa». Kaluga ha partecipato con lo spettacolo di Aleksandr Pletnev Lodka. Il regista e attore Konstantin Soldatov ci ha raccontato la sua esperienza: «Abbiamo recitato Lodka dopo una tiepida pioggerella. Una chiesa del XVII secolo ci ha fatto da scenografia. Alcune frasi essenziali per comprendere la trama le abbiamo recitate in italiano. Un’esperienza che ripeterei volentieri».
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28 Novembre
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Balletto Gli italiani stregati dalle stelle della Federazione
Esotismo e vendetta danzano a Torino
RUSSIA OGGI
DA DENEZHNIJ PEREULOK 5*
Un caffè con Bellini nel cuore di Mosca UFFICIO STAMPA
LORENZO MELONI(5)
Nella mostra Realismi Socialisti ospitata nel Palazzo delle Esposizioni di Roma fino all’8 gennaio sono presentate le maggiori opere del Novecento russo
Tre settimane di spettacolo, ventidue recite, sei titoli: ha numeri imponenti la tournée del Balletto Mariinskij al Teatro Regio di Torino, che nell’Anno degli scambi culturali tra Italia e Russia ha aperto la stagione con la danza anziché con l’opera. Scelta premiata visto l’entusiasmo del pubblico, in arrivo da tutta Italia e dall’estero, e il sold out di quasi tutte le repliche. Di ritorno nel capoluogo piemontese dopo sette anni di assenza, la compagnia pietroburghese si presenta con un programma che lusinga gli amanti del balletto imperiale quanto delle avanguardie del Novecento, il grande pubblico come gli esperti ballettomani. L’inaugurazione si è svolta nel segno rapinoso dei Ballets Russes di Djagilev, tra le tinte turgide delle scenografie e l’acceso orientalismo che caratterizza le partiture. Quattro i titoli in scena, tutti del coreografo riformatore Mikhail Fokin: «Le Danze polovesiane» dell’opera di Borodin, impetuosamente pagane; «Le Spectre de la rose», poetica rêverie di una fanciulla al primo ballo; «La Morte del cigno», squisita miniatura modernista; «Shéhérazade», traboccante erotismo sulle note incalzanti di Rimski-Korsakov. Il gusto per l’esotismo dell’epoca imperiale si è ritrovato lussureggiante nel balletto «La Bayadère». Il maître de ballet francese Marius Petipa lo trasse da una leggenda indiana di amore, tradimento e vendetta, incastonandovi il suo capolavoro classicista: l’atto delle Ombre. Ipnotico con le 32 ballerine in tutù bianchi che entrano lentamente in scena, in una lunga fila a serpentina, sulla cullante musica di Minkus. Resta ancora una manciata di recite per ammirare «Il Lago dei cigni» (fino al 6 no-
promesse. Una pleiade di stelle del Mariinskij illumina le recite torinesi: Uliana Lopatkina,Viktoria Tereshkina e Alina Somova, Vladimir Shkliarov, Evgeni Ivancenko e Igor Kolb tra gli altri, ma ogni ritorno in Italia della compagnia è anche un’occasione per scoprire i suoi nuovi talenti.
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA 27 OTTOBRE - 4 NOVEMBRE 2011 AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA ROMA
In cartellone ci sono nomi russi, che gli spettatori avranno il piacere di vedere sul grande schermo. Il primo è Alexander Senderovich, attore nel film Hotel lux di Leander Haussmann, inserito nella selezione ufficiale dei film in concorso. Fra i documentari in gara c’è invece l’opera del russo Vitaly Manskiy, con il suo Patria o muerte.
PRIMO PIANO
FESTIVAL DELLA MODA RUSSA
Un’artista sottile e sinuosa
15 - 17 NOVEMBRE 2011 SHOWROOM VIA CERVA 30 MILANO
ITAR-TASS
VALENTINA BONELLI
vembre): la versione sovietica del Mariinskij, rielaborata dall’originale di Petipa-Ivanov, è forse la più ammaliante e lirica, in accordo con il sinfonismo di Tchaikovsky. Innumerevoli le ballerine che si alternano nel doppio ruolo di OdetteOdile nelle ben dodici recite al Regio, dive acclamate e giovani
SEGNALAZIONI
NAZIONALITÀ: RUSSA ETÀ: 28 OCCUPAZIONE: BALLERINA
Tra le Prime ballerine del Teatro Mariinskij, Viktoria Tereshkina spicca per l’abbagliante virtuosismo: «Amo i balletti classici russi, quelli che richiedono grande tecnica, come Il Lago dei cigni, La Bayadère, Il Corsaro» conferma la ballerina insignita del premio “Miss Virtuosa”. «Ma ultimamente sono molto attratta da ruoli d’interpretazione, come Giselle e Giulietta. Per affinare il personaggio, quando sono in scena cerco di percepire le
reazioni del pubblico e di creare la migliore intesa con il mio partner». Figura sottile e sinuosa, l’affascinante Viktoria rivela dagli occhi, grigi con taglio asiatico, le origini siberiane: «Ho iniziato a quattro anni con la ginnastica artistica, nella mia città, Krasnojarsk, ma pensando a una carriera più lunga ho optato per la danza. Durante un concorso a San Pietroburgo mi è stato offerto di entrare all’Accademia Vaganova, dove mi sono diplomata». Al Mariinskij, dove ha ottenuto da subito ruoli da protagonista, è molto legata: «Mi piace danzare da guest con altre compagnie, magari in un gala, ma non ho mai pensato di lasciare il mio teatro, anche perché non riesco a restare a lungo lontana da casa». “Vika” infatti confessa di amare le cose semplici, come riposarsi nella dacia insieme al marito, circondata dai suoi animali, un gatto e un cane. V.B.
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Collezioni fashion in passerella. Si terrà a Milano la quinta edizione del Festival della moda russa. Un evento promosso da Società Italia, al quale parteciperanno designer provenienti da Ucraina, Russia, Kazakistan e anche dalla lontana Siberia. L’appuntamento si presenta come un trampolino di lancio interessante sulla scena italiana per i migliori stilisti della Federazione.
ITAR-TASS
GERGIEV DIRIGE MAHLER 13 - 14 NOVEMBRE 2011 AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA SALA SANTA CECILIA, ROMA
Con il celebre maestro russo continua l’omaggio che l’Accademia dedica a Mahler in occasione del doppio anniversario (150 anni dalla nascita, 100 dalla scomparsa) con l’esecuzione di tutte le Sinfonie del compositore boemo. E Gergiev tornerà nel 2011 a Santa Cecilia proprio per Mahler, di cui eseguirà la n. 3, la n. 4 e l’Adagio della incompiuta Decima. Poi, con l’Orchestra dell’Accademia, la Settima.
ITAR-TASS
La tournée del Balletto Mariinskij registra il tutto esaurito, catalizzando l’attenzione degli appassionati provenienti da tutte le regioni d’Italia e in buona misura anche dall’estero.
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Il corpo di ballo del teatro Mariinskij interpreta «Il Lago dei cigni»
IN LIBRERIA
L’amore dolente di Marina Cvetaeva Nell’autunno moscovita l’Italia espone il cielo blu del Ritratto di giovane di Giovanni Bellini dai Musei Capitolini. Dopo Denezhni pereulok, il quadro si trasferirà nelle sale del Museo delle Arti Multimediali della capitale, che per la prima volta aprirà le sue porte a un’opera rinascimentale. Al ‘Caffè con Bellini’, tradizionale appuntamento del ciclo Capolavori in Ambasciata. Da Raffaello a Caravaggio dove si invitano protagonisti della cultura russa contemporanea, a confronto con il quadro italiano c’era Boris
Akunin (nella foto), il più popolare scrittore di Russia, tradotto e molto amato anche dai lettori italiani. E se Giovanni Bellini porterà il cielo di Venezia a Mosca, i reperti archeologici di Ercolano porteranno il sole della Campania a San Pietroburgo, dove a metà dicembre si inaugura la più importante mostra di archeologia italiana mai organizzata in terra di Russia. *Denezhnij Pereulok 5 è la sede dell’Ambasciata d’Italia a Mosca
AUTORE: MARINA CVETAEVA TITOLO: LE NOTTI FIORENTINE CASA EDITRICE: EDIZIONI VOLAND 2011 A CURA DI: SERENA VITALE
La passione prorompente degli amori e dell’amore di Marina Cvetaeva erompe nella nuova edizione delle Notti Fiorentine. Il titolo è in omaggio alle Florentinische Naechte di Heinrich Heine. Le epistole sono dedicate ad Abram Vishnjak, fondatore della casa editrice Gelikon, che negli anni ‘20 aveva pubblicato alcuni versi di Marina Cvetaeva. Nel 1941 Vishnjak venne deportato e finì i suoi giorni in un campo di concentramento. Rimane di lui il ricordo in queste nove lettere indirizzategli dalla Cvetaeva. Un amore devastante come un uragano, visionario, mistico, che
fuoriesce dalla penna della poetessa per disporsi sulla pagina, nero su bianco: «Ieri vi ho difeso per tutta la serata con un ardore cavalleresco di cui io stessa sorridevo». «Tutto ciò di cui vi accusano è vero, ma è affar mio, non loro, giacché nessuno eccetto me, ha avuto l’idea geniale (ingenua idea!) di soffrire per voi». Un amore dal finale amaro. Dopo l’inevitabile separazione, il disappunto prende il sopravvento. Qualche anno dopo, rincontratolo per caso, Marina Cvetaeva non riconosce l’ex-amante: «È l’anima che si vendica ritirandosi da voi».
PITTORI RUSSI CONTEMPORANEI
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19 NOVEMBRE - 19 DICEMBRE 2011 MUSEO DELLA CIVILTÀ ROMANA ROMA
L’evento si aprirà con la conferenza di presentazione, che guiderà i visitatori a una lettura critica delle opere realizzate da alcuni tra gli artisti più apprezzati del momento. Tra gli altri, esporranno a Roma Ekaterina Panikanova, Anastasia Kurakina e Igor Ladozhanin. Ogni sabato, per tutto il periodo della mostra, in mattinata si svolgeranno gli incontri tematici dedicati alla cultura russa.
ALTRI EVENTI NELL’AMBITO DELL’ANNO DELLA CULTURA SU
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Sport
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Più di tredicimila atleti provenienti da centosettanta Paesi
Eventi Il capoluogo del Tatarstan ospiterà la manifestazione 2013
ALEKSANDR ERASTOV RUSSIA OGGI
Persino dal finestrino di un’auto si nota come Kazan sia in rapida trasformazione: dappertutto si vedono complessi sportivi ultramoderni. L’elevato ritmo di costruzione è dovuto al fatto che nel 2013 la città ospiterà le Universiadi. A farmi conoscere questa città è stato il famoso tennista Marat Safin, ex numero uno al mondo, ora consigliere del presidente del Comitato olimpico russo Aleksandr Zhukov. Safin, naturalmente, mi porta all’Accademia del tennis. Dal centro ci si arriva in una ventina di minuti, quando non c’è traffico. «Dipende dal gran numero di cantieri aperti, stanno costruendo ogni sorta di svincoli e raccordi stradali. Speriamo che questi ingorghi siano solo temporanei», dice Safin.
Il nuovo centro sportivo, che avrà una superficie di 85mila metri quadri e una capienza interna di 3.200 posti per gli spettatori, non solo corrisponde agli standard mondiali, ma, per usare l’espressione figurata del presidente della Itf Francesco Ricci Bitti (International Tennis Federation) “straccia” tutti
i requisiti internazionali. «Mi piacerebbe che anche a Mosca ci fosse un centro come questo», continua Marat. Alla nostra conversazione si unisce a un certo punto il ministro per la Gioventù, lo sport e il turismo della repubblica del Tatarstan Rafis Burganov. «Kazan è ricca di eventi spor-
tivi, e per noi è di grande importanza far sì che gli abitanti della città pratichino uno sport; il nostro obiettivo è piuttosto questo, e non quello di portare gloria alla città come capitale momentanea dello sport». La costruzione dei nuovi impianti contribuirà a promuovere l’immagine sportiva della città dopo i successi della squadra di hockey Ak Bars, che si è aggiudicata per la seconda volta la Coppa Gagarin, della squadra di calcio Rubin, e dello
Gli impianti sportivi in costruzione sono ideati per servire la comunità locale negli anni a venire
Se uno slogan unisce il mondo Il motto delle Universiadi a Kazan è «U are the world». Ci sono varie possibilità di tradurre questo slogan scritto così. Letteralmente: «Il mondo intero è in te», «Sei tu il mondo» e ultimo «Le Universiadi sono il mondo»
Il medagliere della Federazione
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Kazan è una città dalla storia millenaria e dal futuro promettente. Capitale di una delle regioni russe a più rapido sviluppo, ha puntato tutto sullo sport e ora ne raccoglie i frutti.
I volontari ballano all’inaugurazione del nuovo Palazzo del tennis di Kazan, capoluogo del Tatarstan
Il campionato europeo juniores di Ping Pong
Zenit nella pallavolo. Gli impianti sportivi già esistenti e quelli in costruzione a Kazan non sono concentrati in un’unica zona, ma distribuiti in tutta la città, per essere accessibili e vicini a tutta la popolazione. «Nella concezione delle Universiadi, esiste un programma chiamato “L’eredità dell’Universiade”,che prevede di destinare ciascun impianto a un degno utilizzo, una volta conclusa la manifestazione», ci tiene a puntualizzare il ministro. «Praticamente ogni isti-
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Effetto Universiadi Se Kazan diventa capitale dei Giochi
Nel 2013, dal 6 al 17 giugno, il Tatarstan ospiterà la ventisettesima edizione delle Universiadi. Per questa edizione sono attesi 13.500 tra atleti e membri delle delegazioni di 170 Paesi e circa 100mila spettatori. L’Universiade è la principale competizione sportiva per gli studenti; per rilevanza, storia e portata è seconda solamente ai Giochi Olimpici. Più della metà dei partecipanti (gli ammessi possono avere dai 17 ai 28 anni) è costituita da atleti che gareggiano alle Olimpiadi. Fino alla Seconda Guerra Mondiale, le competizioni venivano gestite dall’Unione internazionale studentesca. Nel 1948 i Paesi europei diedero vita alla Federazione internazionale sport universitari (Fisu) che realizzava le proprie gare. Alla fine le due organizzazioni decisero di unire gli sforzi e inaugurarono a Torino - nel 1959 - la prima edizione dei Giochi come ora li conosciamo. Le Universiadi di Kazan segneranno il record per numero di discipline sportive presenti, ben 27. Oltre ad atletica leggera, nuoto, calcio, boxe, tennis e pallavolo verranno per la prima volta inclusi scacchi e badminton.
tuto superiore adesso ha il proprio centro sportivo annesso». Nell’ambito dei preparativi per la manifestazione, nella città si svolgeranno i campionati europei e mondiali di diverse discipline sportive. Le Universiadi rappresentano a loro volta una preparazione per il campionato mondiale di sport acquatici del 2015. «Quest’anno in Cina abbiamo osservato l’una e l’altra cosa, e ci siamo resi conto che il campionato di sport acquatici è un evento molto complesso», riflette Burganov. Una conferma evidente delle parole del ministro arriva da una domenica d’autunno in cui a Kazan si sono svolti in contemporanea diversi eventi sportivi di grande risonanza. Sui campi dell’Accademia del tennis gli atleti russi hanno affrontato i colleghi brasiliani nella Coppa Davis, nello stesso momento in cui si svolgeva l’incontro di calcio tra la squadra locale, il Rubin, e lo Zenit, attualmente in testa alla classifica del campionato russo. A Kazan si stanno preparando anche per questo sport: nel 2018 qui si giocheranno le partite dei Mondiali di calcio, e lo stadio in corso di costruzione sarà utilizzato dal club locale.