GIOVEDÌ 17 SETTEMBRE 2015
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L’ i n s e r to è p re p a ra to e p u b b l i c a to d a Ro ss i ys kaya G a ze t a ( R u ss i a ) e n o n co i nvo l g e l e st r u t t u re g i o r n a l i st i c h e e d e d i to r i a l i d e Il supplemento rientra nel progetto Russia Beyond the Headlines, che pubblica inserti in diverse lingue, in allegato a The Daily Telegraph, Le Figaro, El Pais
RISCATTO POSSIBILE IL CALO DEI PREZZI PETROLIFERI E LE SANZIONI INCROCIATE STANNO IMPATTANDO SUL QUADRO ECONOMICO INTERNAZIONALE. CHE D'ORA IN AVANTI PUNTERÀ SUI CONSUMI INTERNI E SUGLI INVESTIMENTI
Non solo materie prime da esportare, ma anche consumi e investimenti da sviluppare. L'economia russa tenta la strada della diversificazione per reagire alle difficoltà dovute alla recessione. Il crollo dei prezzi petroliferi ha impattato pesantemente sul paese, che affida all'export delle commodity una parte importante del proprio Pil. La sensazione diffusa sul mercato è che la risalita delle quotazioni non sia dietro l'angolo (non solo l'Opec non appare intenzionato ad alzare le quote, ma pesano anche la frenata della crescita cinese e la distensione tra Stati Uniti e Iran), né vi sono prospettive di superamento a breve delle tensioni in Ucraina, che hanno portato alle sanzioni incrociate con l'Occidente. Proprio questo aspetto, che incide sull'impennata dei prezzi che sta caratterizzando l'inflazione, sta provocando un cambiamento nella produzione di cui poco si è parlato fino a questo momento. Approvvigionarsi di alcuni prodotti (soprattutto quelli agricoli) tradizionalmente provenienti da oltrefrontiera sta diventando un'impresa, per cui la Federazione ha cominciato a produrre in proprio ciò di cui necessita. Una scelta strategica, destinata a rivestire un ruolo importante nel medio-termine, una volta che verranno superate le probabili difficoltà iniziali. Perché potrebbe comportare necessità via via inferiori di import per privilegiare la produzione "Made in Russia", con tutto ciò che di negativo questo può significare per le aziende italiane abituate a esportare nella Federazione. La strada verso la ripresa potrebbe passare anche attraverso una maggiore focalizzazione sugli investimenti pubblici, a cominciare dal nodo infrastrutturale, decisivo per favorire una crescita sostenibile del paese e convincere gli investitori stranieri a creare stabilimenti produttivi nella Federazione. Lo sforzo in atto non è semplice e il risultato non appare scontato, ma di certo la locomotiva si è rimessa in moto dopo l'iniziale sbandamento. E per il 2016 è atteso il ritorno alla crescita.
PAGINE 4-5 NINA KABANOVA
COMMENTI, INTERVISTE E ANALISI SULLA MIGRAZIONE LAVORATIVA NELLA FEDERAZIONE PAGINE 2-3 FRANCOFONIA DI SOKUROV AL FESTIVAL DEL CINEMA DI VENEZIA PAGINA 7