Russia Beyond the Headlines (Italia)

Page 1

giovedì 28 maggio 2015

it.rbth.com/about

Notizie e approfondimenti

L’ i n s e r to è p re p a ra to e p u b b l i c a to d a Ro s s i ys kaya G a ze t a ( R u s s i a ) e n o n co i nvo l g e l e st r u t t u re g i o r n a l i st i c h e e d e d i to r i a l i d e Il supplemento rientra nel progetto Russia Beyond the Headlines, che pubblica inserti in diverse lingue, in allegato a The Daily Telegraph, Le Figaro, El Pais

L'arca russa approda a Milano Il padiglione russo a Expo è un richiamo alle realizzazioni delle precedenti edizioni della manifestazione. «Ci siamo ispirati al costruttivismo degli anni '20, all'Art Déco degli anni '30 e all’Art Nouveau russa del Dopoguerra», racconta il progettista Sergei Tchoban. «In questi generi sono individuabili caratteristiche comuni: la forma dinamica con un accento particolare nella zona dell'ingresso. Abbiamo cercato di incarnare quest'idea attraverso la consolle di quasi 30 metri all'ingresso. Questo elemento unico costituisce l'attrazione principale dell'edificio».

Nello specchio che avvolge il padiglione russo di Expo 2015 si riflettono sfide, scommesse, desideri. Si riflette il passato, veicolato da tutta la storia che è andata nel tempo a comporre la tradizione culinaria russa. Si riflette il presente, la volontà della Federazione di partecipare a quello che è uno tra i maggiori obblighi del consesso delle nazioni: impedire che, ancora oggi, ci siano popoli che rischiano la propria esistenza a causa della scarsità di cibo. Si riflette il futuro: il desiderio di costruire un mondo sostenibile, privo di barriere, dove l'esistenza dell'altro coincide con la prima indicazione dell'etica pubblica, religione civile. Con una consapevolezza: all'Expo il cibo è anche occasione per mostrare altro. Un veicolo. Che porterà tutti coloro che visiteranno lo spazio creato da Sergei Tchoban a un incontro che

30

il numero

metri è l'altezza di uno degli elementi più significativi del padiglione: la tettoia situata sopra l'ingresso. Il complesso si estende su una superficie di 3.200 metri quadri

non smette di essere affascinante, denso, suggestivo. Quello con la cultura russa. Vasta come il territorio che descrive, un'infinita composizione di differenze. Ed è forse questa l'indicazione da tenere nello sguardo: l'Expo come momento in cui le differenze si compongono, generando un quadro che somiglia molto al mondo stesso, all'umanità stessa. Convivere nello stesso spazio, respirare la stessa aria, condividere lo stesso cibo: cifre della necessità di pensare insieme al futuro che ci aspetta. E quello di Expo, infine, è anche un invito. A percorrere il sentiero a ritroso: un invito al viaggio, per l'esattezza, a riscoprire la Federazione, i suoi spazi. È questa dinamica fatta di apertura e di inclusione che cerchiamo di mostrare in queste pagine. Raccontando l'idea che anima il padiglione di Tchoban. Facendo emergere le storie che ci sono dietro. Accendendo un riflettore su quella sorta di Expo ante litteram rappresentato dagli scambi, mai interrotti, tra Italia e Russia proprio sul terreno della ristorazione. La storia di Pietro Mazza, ex poliziotto italiano, che trovate a pagina quattro è esemplificativa dei legami di gusto, delle affinità di spirito, che fanno camminare insieme, mano nella mano, le due nazioni. DPA/vostock-photo

commenti, interviste e analisi sulla partecipazione russa a expo PAGine 2-3 agriturismo, trend in crescita per vacanze all'insegna del relax PAGina 4


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.