Russia Beyond the Headlines (Italia)

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giovedì 10 dicembre 2015

L’inserto è preparato e pubblicato da Rossiyskaya Gazeta (Russia) e non coinvolge le strutture giornalistiche ed editoriali de Il supplemento rientra nel progetto Russia Beyond the Headlines, che pubblica inserti in diverse lingue, in allegato a The Daily Telegraph, Le Figaro, El Pais

ChristinaPedos

svetlana borisova rbth

Per molti si tratta di simboli curiosi e indecifrabili. Talvolta simili ai caratteri italiani, ma dal suono spesso ben diverso. L'alfabeto cirillico è il primo strumento con il quale si entra in contatto quando ci si avvicina allo studio del russo, una lingua il cui interesse è in forte crescita in Italia, dove il boom di frequenze ha toccato negli ultimi anni livelli mai registrati.

Negli ultimi anni l'interesse nei confronti della lingua russa è aumentato considerevolmente. Quelli che fino agli anni Novanta erano numeri impensabili, oggi si registrano in molti atenei italiani, dove le iscrizioni continuano a confermarsi abbondanti e in continua crescita. Non solo università, comunque. Si moltiplicano anche le associazioni e le scuole private che ogni giorno offrono corsi per tutte le età e per diversi livelli. «Quando, nel 2004, ho iniziato i primi corsi all'Università degli Studi di Roma Tre, il numero degli iscritti era davvero molto basso rispetto ai più frequentati corsi di francese, inglese e spagnolo. Da allora però, anno dopo anno, ho assistito alla crescita sempre maggiore di giovani affascinati dalla cultura

istruzione SONO OLTRE 260 MILIONI LE PERSONE NEL MONDO CHE PARLANO E COMPRENDONO QUESTO IDIOMA, DI CUI 150 MILIONI LO CONSIDERANO LA PROPRIA LINGUA MADRE

Svetlana Persiyanova, insegnante dell'Istituto Pushkin di Mosca. Secondo uno studio realizzato dal Centro di ricerca sociologica del Ministero russo dell'Educazione e della Scienza, oggi sono oltre 150 milioni le persone al mondo che considerano il russo la propria lingua madre. Più di2 260 milioni, invece, coloro che sostengono di parlare e comprendere la lingua di Pushkin, sia essa la loro lingua madre o straniera. Il russo, poi, è una delle sei lingue lavorative ufficiali dell'Onu, insieme all'inglese, all'arabo, allo spagnolo, al francese e al cinese. Inoltre, è uno degli idiomi più diffusi su internet: nel 2015, secondo i dati della W3Techs, che realizza analisi relative ai vari tipi di tecnologie utilizzate per la creazione dei siti web, la lingua russa avrebbe superato il tedesco nella classifica degli idiomi più usati in Rete, andando a occupare il secondo posto, dopo l'inglese. Ma non si tratta solo di una lingua molto richiesta. È anche ricca e variegata. Il dizionario conta circa 500mila vocaboli, di cui 50mila vengono utilizzati frequentemente da un russo madrelingua con un'istruzione medio alta. Mentre un ragazzino russo delle elementari ne conosce mediamente 2mila. Sono circa 400mila, invece, le parole italiane presenti sul dizionario, di cui circa 47mila servono a coprire le necessità del vivere quotidiano. Vladimir Dal', tra i più famosi linguisti russi dell'Ottocento, nel suo "Dizionario esplicativo della lingua grande-russa viva" aveva contato circa 200mila vocaboli.

Questa copertina riporta alcune tra le lettere dell'alfabeto cirillico più curiose, assenti dalla lista dei caratteri italiani

sul nostro sito

russa». Elena Zucco, 30 anni, laureata nell'ateneo romano, è solo uno dei tanti testimoni che hanno assistito, negli anni, alla crescita esponenziale dell'interesse nei confronti di questa lingua. Un interesse alimentato dai rapporti commerciali intrattenuti con la Russia: nonostante la complessa situazione internazionale, infatti, l'Italia è uno dei partner più importanti a livello economico per la Federazione. E il più delle volte, dietro a quelle aziende che fanno affari con Mosca, è richiesta la figura di un professionista che non sappia solo comunicare, ma che conosca anche la cultura e la mentalità di questo popolo. «Lo studio della lingua russa in Italia sta avendo grande interesse perché la sua conoscenza facilita la ricerca del lavoro», spiega

A tenere viva e a diffondere la conoscenza del cirillico ci pensa il Ministero dell'Istruzione e della Scienza, affiancato dal Consiglio per la lingua russa presso il governo della Federazione e da "Rossotrudnichestvo". Ogni cinque anni viene confermato il progetto federale "Lingua russa", mentre la fondazione "Russkij Mir" mette a disposizione di organizzazioni senza scopo di lucro borse di studio finalizzate alla diffusione di questo idioma. Nel mese di novembre, poi, il Presidente Vladimir Putin ha firmato un documento che prevede l'introduzione di un sistema di sostegno per le scuole russe all'estero: un supporto di carattere informativo e metodologico, affiancato da supporti logistici, di cui potranno beneficiare sia i cittadini russi sia quelli stranieri.

Arte, letteratura e vita quotidiana: scoprite il mondo russo nei nostri dizionari per immagini it.rbth.com/36219 Quanto conoscete la lingua di Tolstoj? Verificatelo con il nostro nuovo test it.rbth.com/34789

PAGinE 2-3 comunicazione: le particolarità della grammatica. l'anima di un popolo attraverso le parole PAGina 4 viaggi: storie e consigli di chi ha studiato all'estero


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Educazione

I casi e i verbi sono gli scogli principali per gli italiani che si avvicinano allo studio del russo. Ma, al di là delle apparenze, non mancano i tratti comuni che aiutano ad apprendere più agevolmente l'idioma di Pushkin. Un'esperienza nella Federazione può sicuramente aiutare ad acquisire dimestichezza. Lyudmila Petukhova rbth

Conoscere una lingua non significa solo essere in grado di comunicare. Ma implica la capacità di comprendere una struttura di pensiero, una modalità di concepire la nascita delle frasi e della sintassi. In poche parole, è necessario sintonizzarsi su un modo di ragionare molto spesso diverso rispetto a quello di partenza. Da questo punto di vista, chi si avvicina allo studio del russo si ritrova a percorrere una serie di irti sentieri che solo la pratica e l'esercizio riusciranno a rendere meno ostici. «Siamo ben consapevoli del fatto che la lingua è un insieme di forma e contenuto. Un idioma straniero si apprende attraverso la forma, per arrivare poi ai concetti, alle idee». Irina Dvizova insegna lingua russa all'Università degli Studi di Firenze da 25 anni. E collabora con il Centro russo di scienza e cultura a Roma. «Per avvicinarsi allo studio dell'idioma di Pushkin - spiega Dvizova -, bisogna lasciarsi un po' andare, senza aver paura di fare errori: c'è bisogno di una certa apertura mentale». La parola d'ordine, quindi, è perseverare. «Sono due le difficoltà principali che incontrano gli studenti italiani racconta Irina Kurlova, collaboratrice dell'Istituto di lingua russa e cultura dell'Università Mgu di Mosca -. Il primo scoglio è composto dai casi. Il secondo, dai verbi». La lingua russa presenta infatti sei casi, che declinano, e tre generi: maschile, femminile e neutro. Per quanto riguarda i verbi, non bisogna lasciarsi ingannare dal fatto che il russo comprenda solamente tre tempi verbali (presente, passato e futuro): la parte più ostica, infatti, sta nel fatto che i verbi sono accompagnati dall'aspetto (perfettivo e imperfettivo), che indica il processo o il risultato di un'azione. «Sono questi gli elementi più complessi per gli stranieri - dice Kurlova -, perché si tratta di costruzioni del pensiero che non appartengono al loro modo di ragionare. La stessa cosa vale per i verbi di moto: spesso forme come prishel, zashel, idti e khodit (vari modi per indicare "andare", ndr) sono intraducibili in altre lingue, se non attraverso perifrasi e giri di parole». I ragazzi europei, però, non devono disperare: ai loro colleghi asiatici va molto peggio. Lo sa bene Maya Nakhabina, autrice di uno dei primi manuali sovietici di lingua russa per stranieri. «Gli studenti europei apprendono più velocemente rispetto ai giovani asiatici, che hanno un sistema linguistico totalmente differente dal nostro - spiega Nakhabina -. L'italiano, infatti, ha molti più elementi in comune con la lingua russa. Però c'è anche da dire che spesso gli studenti del Belpaese, grazie al fatto che sono molto chiacchieroni e si lanciano subito in conversazioni, fanno meno attenzione alla grammatica. E il rischio è quello che essa venga tralasciata, perché ci si accorge che si riesce ugualmente a comunicare, seppur a un livello abbastanza elementare». Uno studio costante, un buon insegnante e un valido metodo didattico sono le fondamenta indispensabili sulle quali costruire una solida conoscenza linguistica. «È importante studiare in piccoli gruppi - commenta Svetlana Persiyanova, insegnante dell'Istituto Pushkin di Mosca -. E poi, ovviamente, ritengo indispensabile recarsi sul posto per praticare. Tra gli studenti si nota subito chi ha studiato in Russia e chi no. Il rischio, altrimenti, è quello di non conoscere la lingua nella sua forma più viva. Chi non viaggia, tende a usare un registro più 'letterario', a utilizzare espressioni che nelle conversazioni di tutti i giorni non si sentono. Bisogna quindi capire che, se si vuole apprendere il russo, bisogna fare sicuramente un'esperienza all'estero, in una delle fantastiche città del Paese: solo così si avrà la possibilità di entrare a diretto contatto non solo con la lingua viva, ma anche con la cultura, le tradizioni, la storia di un popolo. Insomma, con il vero spirito russo». Invece, per chi non puó lasciare il proprio Paese, l'Istituto Pushkin nell'autunno 2014 ha lanciato il portale: "Educazione in russo", unendo gli sforzi di più di 70 insegnanti. Il portale si compone di tre sezioni principali: "Russo come lingua straniera", per gli stranieri interessati allo studio della lingua russa; "Scuola russa", per gli scolari della Federazione e i loro genitori all'estero e "Scuola di sostegno professionale" per il miglioramento delle qualifiche degli insegnanti, dei filologi, dei linguisti nella sfera dell'insegnamento del russo come lingua straniera. «Vogliamo che il portale diventi una risorsa per le università, per le facoltà di lingua straniera, per i centri di formazione e verifica, per i licei e le scuole dove sia presente l'insegnamento della lingua russa. Si tratta di un sistema che propone l'insegnamento della lingua russa dai primi passi al perfezionamento», ha detto il direttore dell'Istituto Margarita Rusetskaja. Attualmente sul portale ci sono oltre 300mila utenti iscritti. «Poi vi sono 10-15mila persone circa che si sono iscritte ad altri programmi, come quello di miglioramento delle qualifiche per i pedagoghi», conclude Rusetskaja.

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Ci sono parole di altre culture che non possono essere agevolmente tradotte. Termini che danno un nome a sensazioni o gesti ineffabili. Questo avviene anche nel russo. Ecco qualche esempio: Мужество – [muzhestvo] sentimento di forza e coraggio, bravura e audacia; Быт – [byt] secondo la definizione di Yurij Lotman, linguista e semiologo, è il consueto scorrere della vita nelle sue forme "praticoreali"; byt sono le cose che ci circondano, le nostre abitudini e il nostro comportamento quotidiano; Валенки – [valenki] calzature tradizionali invernali fatte di feltro; Честолюбие – [chestolyubie] desiderio di fare qualcosa meglio degli altri, spesso unito a una sete di fama e notorietà; Пошлость – [poshlost'] molto usata da Chekhov, significa "banalità", "mancanza di gusto" e "rozzezza" allo stesso tempo; Хамство – [khamstvo] secondo Dovlatov, un certo tipo di maleducazione e rozzezza: «Khamstvo non è altro che maleducazione, impertinenza, sgarbataggine che restano impunite»; Рука – [ruka] la parte del corpo dall'estremità superiore del braccio alle dita; Чудак – [chudak] un individuo originale, bizzarro, a volte provocatore ed eccentrico; Тоска – [toska] angoscia che affiora nel nostro interno senza apparente motivo, secondo Nabokov «rozzamente tradotta come cupezza o malinconia»; Мир – [mir] in russo indica allo stesso tempo sia "mondo", sia "pace"

Questa breve guida non ha alcuna finalità scientifica e non ha la pretesa di sostituire i saggi, gli scritti e gli approfonditi studi realizzati nel corso degli anni da filologi e linguisti

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Ci sono termini impossibili da tradurre in italiano, a meno di non ricorrere a giri di parole. ecco alcuni esempi spesso utilizzati da poeti e scrittori

Il russo, idioma dello spazio. Infatti la lingua ufficiale nella Stazione Spaziale Internazionale è l'inglese, ma adesso tutti gli equipaggi verranno trasferiti in una stazione con una navicella russa. Elena Kirilenko, responsabile del gruppo di preparazione in lingua russa del Centro di formazione dei cosmonauti della Federazione, spiega perché è richiesta la conoscenza del russo per i viaggi nel Cosmo ›› it.rbth.com/35411


Educazione

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l'Intervista Viktor shaklein

i commenti

"Ecco i segreti per imparare subito"

Cresce l'interesse tra gli universitari

Da oltre 40 anni il professor Viktor Shaklein insegna la lingua di Tolstoj e Dostoevskij. Un processo lungo. Complesso. Che richiede impegno e dedizione da parte di chi, venendo da altri Paesi, cerca di orientarsi tra formule grammaticali e sintattiche non sempre immediate per chi parla un altro idioma. Rbth ha chiesto a Shaklein qualche suggerimento per facilitare gli stranieri nello studio di questa affascinante lingua. Esistono dei metodi o dei manuali per l'autoapprendimento della lingua russa che consiglierebbe? Certo, in Russia si scrivono e si pubblicano manuali che consentono di imparare il russo da soli. Uno di questi è il celebre manuale di Serafima Khavronina, "La lingua russa. Esercizi", che ha avuto decine di ristampe. E anche "Il russo amico. Livello base", pubblicato nel 2005 da Rudn (Università russa dell'amicizia tra i popoli).

Qual è il modo migliore per imparare il russo? All'inizio è indispensabile non solo studiare le parole, ma anche le funzioni e le strutture comunicative. Che l'insegnante sia un madrelingua oppure no, non è cosi importante. L'importante è che sia uno specialista. Che cosa non si deve fare quando si studia il russo? Ha qualche consiglio pratico da suggerire? Non si devono studiare elenchi di parole al di fuori della frase e del campo semantico. Ogni parola dev'essere usata solo nella sua unità comunicativa, all'interno della frase. Per esempio, non si deve studiare la parola tavolo, stol, declinandola in tutti i suoi casi: stola, stolom, stolu. Occorre apprendere la grammatica partendo dalle proposizioni. E non si devono studiare semplicemente le regole grammaticali perché così si rallenta molto la comunicazione: inizialmente ti sforzi di ricordare le regole e in un secondo tempo devi capire come utilizzarle nella pratica. Bisogna partire da un'unità di dialogo come il luogo: "vivo a Mosca", "vado a scuola". Quali sono i suoi esercizi preferiti per sviluppare l'espressione verbale? Assegnare dei dialoghi che possano essere

usati nelle diverse situazioni comunicative e che siano i più vicini possibile alla realtà. Possono essere anche scontri, discussioni verbali. Quando insegnavo in Mozambico avevo creato due squadre di calcio locali avversarie. Uno studente fingeva di tifare per una squadra e l'altro per quella avversaria. Il primo sosteneva che la sua squadra era la più forte del mondo, mentre il secondo il contrario. Se si vuole insegnare a capire e reagire, si può utilizzare anche la forma del monologo se lo studente ha qualcosa da raccontare. Così può esprimerlo attraverso delle frasi e così facendo creare un monologo. L'importante è che gli esercizi siano adeguati al livello degli studenti. Cosa deve memorizzare iniziamente uno straniero che vuole imparare il russo se non vuole concentrarsi subito sui dettagli? Sono essenziali i processi di imitazione e memorizzazione. Le parole si devono apprendere insieme alle strutture comunicative e alle funzioni semantiche corrispondenti che poi si utilizzano praticamente nel discorso. Ha qualche aneddoto in proposito? Quando insegnavo all'Università Eduardo Mondlane in Mozambico ho avuto modo di imbattermi in diverse categorie di allievi: ospiti stranieri, ingegneri, bibliotecari, studenti. Tra di loro c'era una casalinga che si era talmente appassionata allo studio della lingua che dopo la nascita della figlia quando è entrata nel nostro gruppo ci ha chiesto di chiamarla con un nome russo. Il nome è stato scelto in classe attraverso un referendum e si è optato per Natalia. Gleb Fedorov

Donatella Possamai

da leggere vittorio strada indica in cima alla lista degli autori russi da leggere aleksandr pushkin, la cui poesia e prosa possono aiutare a conoscere non solo la cultura, ma anche le radici sociali della federazione

venezia

N

Il numero

35

lettere ha la parola russa più lunga secondo il Guinnes dei primati. Scoprite qual è sul nostro sito it.rbth.com/549049

la FRASE

Konstantin Paustovskij scrittore russo del Novecento

"

Non ci sono suoni, sfumature, immagini e pensieri, siano essi semplici o difficili, che non sia riuscito a trovare, con precise espressioni, nella nostra lingua"

I misteri della grammatica La conoscenza del russo è fondamentale. Non solo per poter apprezzare la grandezza della letteratura. Ma soprattutto per comprendere la situazione politica attuale di questo Paese, la cui conoscenza, in Occidente, è molto superficiale rispetto ad altre culture. Ne è convinto Vittorio Strada, considerato uno dei più grandi critici e slavisti italiani, fra i massimi esperti del mondo russo. «Parlare questa lingua ci permette di avere una conoscenza diretta e quindi una maggiore comprensione di questo popolo - dice -. Un altro motivo che giustifica lo studio di questo idioma è di carattere lavorativo: l'Italia intrattiene con la Russia importanti rapporti economici e turistici». Qualche consiglio, poi, per chi si sta avvicinando allo studio della lingua di Tolstoj: «Al giorno d'oggi si possono trovare in commercio diverse grammatiche, quasi tutte molto buone - spiega Strada -. A fare la differenza, però, sono l'insegnate e il metodo didattico che decide di adottare. Inoltre sono convinto che un soggiorno in questo Paese sia fondamentale». Per quanto riguarda i libri da leggere, l'esperto mette Aleksandr Pushkin in cima alla lista: «Credo che sia fondamentale leggere la prosa e la poesia di Pushkin: questo consente, infatti, di avere le basi per lo sviluppo. Ovviamente si tratta di una lingua lontana rispetto a quella attuale. Dovendo citare un titolo, suggerirei senza dubbio "La figlia del capitano"». Sugli scaffali della propria libreria, secondo Strada, non possono mancare nemmeno le novelle di Chekhov. Un autore che lui consiglia «per la trasparenza della lingua». «Poi, ovviamente, non si possono tralasciare Tolstoj e Dostoevskij». In un secondo momento, prosegue lo slavista, si può passare alla lingua del Novecento e alla prosa attuale. «Per concludere - dice -, credo che la padronanza del russo, insieme alla conoscenza di un'altra lingua come l'inglese, sia sicuramente una buona scelta per chi sta valutando ora il proprio percorso di studi».

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egli ultimi cinque anni il numero degli studenti che scelgono la lingua russa è in costante aumento. Si tratta di cifre molto alte, una volta assolutamente impensabili: all'Università Ca' Foscari di Venezia, per esempio, fra triennio e biennio la lingua russa conta circa 800 studenti. Credo che la relazione tra l'instabile situazione politica attuale e l'afflusso di studenti potrà avere, eventualmente, riflessi in futuro: solamente nei prossimi anni potremo renderci conto se ci sarà effettivamente una diminuzione dell'interesse nei confronti di questa lingua per l'onda lunga della crisi. Il russo è una lingua che sicuramente non si può definire "facile", che presenta momenti complessi quali ad esempio l'aspetto verbale. Si tratta di una forma di "interpretare" e di esprimere il tempo e i risultati del suo trascorrere totalmente diversa dalla nostra. Penso, però, che superare questi scogli sia ripagato, in primo luogo dalla possibilità di contatto con una grande cultura come quella russa. Suggerisco ai ragazzi di non scoraggiarsi davanti alle prime difficoltà che si possono incontrare. Di non scoraggiarsi davanti alle prime difficoltà e di usufruire delle possibilità che oggi hanno di studiare in loco. Ciò è utile perché una lingua e una cultura, apprese in via teorica lontano dal loro reale contesto, rischiano di rimanere un'astrazione. Studiare nel Paese di riferimento significa anche dare concretezza a quanto già appreso. L'autore è professore all'Università Ca' Foscari di Venezia

Quelle occasioni di lavoro che ancora non ci sono Michaela Bohmig napoli

I

l russo all'università piace. Attira sempre più studenti, ma poi procura pochi posti di lavoro, in Italia e nella Federazione Russa. Quest'anno gli iscritti al corso di lingua russa all’Università L’Orientale di Napoli sono stati 350. Quando ho iniziato a insegnare dodici anni fa erano appena 50. C'è stata una crescita esponenziale dovuta al fascino esercitato sui ragazzi dagli scrittori russi moderni e classici e alla presenza continua - in tv, sui quotidiani e sul web - della Russia come protagonista di primo piano sullo scenario internazionale. Il boom degli iscritti è stato inatteso e siamo stati messi in difficoltà per i paletti finanziari imposti dal Miur che impediscono all'ateneo di assumere altri docenti per formare più classi di studenti. Che però spesso sono demotivati: alla fine del percorso di laurea credono di essere pronti per lavorare come traduttori ma non basta, serve un periodo in Russia per imparare la lingua parlata. Poi c'è la questione del placement, basso per chi completa lo studio della lingua russa, come emerge dalle cifre dell'agenzia creata da L'Orientale per trovare opportunità d'impiego ai laureati. Un dato in controtendenza con i dati relativi ai rapporti di business tra i due Paesi, che restano su livelli importanti. Credo che pesino la complessità e le lungaggini della burocrazia - sia russa che italiana - e anche le sanzioni economiche nell'ultimo periodo. Quindi gli imprenditori russi che investono in Italia assumono impiegati e traduttori russi o ucraini già in Italia, piuttosto che puntare sugli italiani che hanno imparato il russo. Di recente solo due miei ex studenti hanno trovato lavoro nella Federazione. L'autore è ordinario di Letteratura russa all'Università degli Studi di Napoli L'Orientale Ulteriori commenti su it.rbth.com/opinioni

la curiositÀ "La figlia del capitano" di Pushkin, le novelle di Chekhov e i grandi capolavori di Lev Tolstoj sono, secondo Vittorio Strada, alcuni dei libri che non possono mancare sugli scaffali della propria libreria

Assistenza telefonica Dove si mette la virgola, quando vanno usate le maiuscole e le minuscole e come si scrive la parola “zdravstvujte” (salve, buongiorno, ndr). Al Servizio informazioni sulla lingua russa rispondono a queste e altre domande, assolutamente gratis. «Ero venuta per una sostituzione e lavoro qui ormai da 15 anni», racconta Oksana Grunchenko, coordinatrice del Servizio informazioni dell’Istituto di lingua russa V. V. Vinogradov. La Grunchenko precisa poi che a restare a lungo sono soltanto i collaboratori più validi: quelli che non solo sanno come scrivere correttamente, ma anche come comunicare con le persone. Il servizio è attivo sei ore al giorno e agli operatori viene corrisposto uno stipendio. Tuttavia la coordinatrice è convinta che la principale motivazione che spinge a lavorare qui non sia di ordine economico, ma piuttosto la gratificazione derivante dall'utilità del servizio prestato. La versione integrale it.rbth.com/549289


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Viaggi

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All'estero Resta elevato il numero degli universitari italiani che partono per la Federazione. San Pietroburgo la meta più ambita

Dagli ostelli della gioventù agli alberghi Piccolo manuale per studiare a Mosca La conoscenza approfondita della lingua russa richiede un'esperienza nel Paese. Varie le possibilità, a seconda del budget a disposizione. lucia bellinello rbth

Se c'è un punto di osservazione privilegiato per conoscere e capire la Russia, questo è sicuramente l'obschezhitie. La casa dello studente. Luoghi che sembrano spalancare piccole porte sul passato, dove la generazione nata dalle ceneri dell'Urss ha ancora oggi modo di assaporare sbiaditi retaggi di tempi che ormai appartengono alla storia. In questi palazzi enormi, con cucine comuni e infiniti corridoi sui quali vegliano instancabili dezhurnye, signore che garantiscono ordine e rigore, si mescolano il vecchio e il nuovo. L'antico e il moderno. Una burocrazia spesso inutile è oggi affiancata dalle più moderne tecnologie, degne dei migliori atenei europei. E sui muri ormai ingialliti delle stanze spuntano i poster dei Nirvana. Per i giovani russi della provincia, la casa dello studente è spesso la soluzione più comoda ed economica. Per gli stranieri, invece, si rivela un'opportunità esclusiva, diversa e formativa. Da qualcuno ironicamente definita "audace", poiché diversa dai canoni occidentali. Molti di questi obschezhitie custodiscono storie incredibili e poco conosciute. Come l'edificio dell'Università Lobachevskij, vicino al Cremlino di Nizhnij Novgorod, dove nel 1833

soggiornò il poeta Aleksandr Pushkin. O la casa dello studente di Ekaterinburg, trasformata in ospedale durante la Seconda Guerra Mondiale. Il campus dell'Università statale di Novosibirsk si trova invece nel fitto di un bosco, sulle sponde del fiume Ob'. Anche se quest'anno si è registrata una lieve flessione nel numero di persone che si avvicinano allo studio del russo (secondo l'Istituto di Cultura e Lingua russa di Roma, si parla di un 10% in meno), le richieste di viaggi studio nella Federazione restano sempre piuttosto alte. La meta più gettonata è San Pietroburgo, seguita ovviamente da Mosca. A differenza degli anni scorsi sta emergendo un crescente interesse nei confronti delle destinazioni meno note, come Irkutsk, Rostov sul Don, Novosibirsk ed Ekaterinburg. Mete spesso considerate più "esotiche" e autentiche. E per questo degne di essere visitate. «Sempre più gente vuole andare a studiare in loco, perché si rende conto che i libri e i corsi in Italia possono offrire un'ottima base, ma non sono sufficienti spiega Leonardo Fredduzzi, responsabile per i soggiorni studio dell'Istituto di Cultura e Lingua russa di Roma -. Anche se le partenze restano sempre elevate, nell'ultimo periodo si è registrata una lieve contrazione nel numero delle richieste. Una contrazione che riguarda soprattutto i ragazzi più giovani, alle spalle dei quali ci sono ancora le famiglie, che li sostengono sia a livello motivazionale

che economico: la delicata situazione globale e le tensioni internazionali, infatti, seppur in maniera indiretta si stanno ripercuotendo anche su questo settore». I prezzi per un soggiorno studio, spiega Fredduzzi, possono variare molto a seconda della meta e della tipologia di alloggio. Si parte da 1.200 euro (volo aereo escluso) per tre settimane a Novosibirsk e a Rostov sul Don. La quota comprende corsi, transfer, visto e alloggio nella casa dello studente. E si arriva a 2mila euro (volo escluso) per corsi a Mosca e San Pietroburgo, con sistemazioni presso residenze o alberghi. «Quando ci si avvicina allo studio del russo bisogna perseverare, soprattutto all'inizio, perché è una lingua che necessita di tempo affinché si passi dalla fase passiva di ascolto a quella attiva di comprensione e interazione. E confrontarsi il prima possibile con un ambiente russofono sicuramente aiuta - dice Fredduzzi -. Percepiamo grande entusiasmo soprattutto da parte di quei ragazzi che scelgono città minori poiché si tratta di posti più autentici, dove gli stranieri vengono visti come ospiti esotici e per questo coccolati». Lo dimostra l'esperienza di Giulia Percoco, classe 1991, di Napoli, che ha studiato per un mese all'Università Statale di Tomsk, in Siberia. «È stata un'esperienza bellissima - racconta -. I professori erano molto preparati e tutti si sono dimostrati molto accoglienti nei confronti di noi stranieri».

i racconti a lezione di musica e poesia

Marta Sandrone 25 anni di Torino

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sul nostro sito L'Istituto di Cultura e Lingua russa di Roma all'inizio dell'anno ha siglato nuovi accordi con quattro importanti università russe per favorire l'arrivo di studenti italiani negli atenei della Federazione e realizzare soggiorni studio alla portata di tutti

Sono arrivata all’Istituto Pushkin di Mosca a fine agosto grazie a una borsa di studio. E resterò fino all’estate per approfondire la lingua e la cultura di questo Paese. La mia giornata tipo inizia alle 9.30 con le prime lezioni, che si concludono alle 12.40. Dopo una pausa pranzo di 40 minuti si ritorna in aula. Le lezioni si concludono verso le 15 e nel pomeriggio studiamo o visitiamo la città. In classe siamo una decina di persone, tutte straniere. Inoltre ci offrono la possibilità di seguire corsi di musica e poesia"

Fabio Chiesa 43 anni di Bari

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Ho scoperto i corsi dell'Istituto Pushkin su internet. Le modalità per l'Iscrizione sono risultate semplici: è bastato compilare un modulo pre-impostato e sono stato contattato dalla segreteria dell'istituto. Si sono occupati loro dei documenti necessari per il mio visto. Seguo le lezioni di lingua dal lunedì al giovedì per un totale di 20 ore alla settimana. Bravissimi gli insegnanti, che riescono a spiegare anche a noi principianti le regole della lingua solo attraverso il russo. Si ricorre all'inglese solo in casi eccezionali"

›› it.rbth.com/34507

i suggerimenti

Per imparare bisogna viaggiare Per una conoscenza approfondita della lingua russa è fondamentale trascorrere un periodo nella Federazione, non solo in veste di turista. La pratica sul campo, il confronto con i russi, è il modo migliore per andare al di là di quello che si può imparare frequentando corsi nel proprio Paese. Mosca e San Pietroburgo sono le mete ideali per chi ha questo obiettivo. Per altro, nelle principali città della Federazione vi sono decine di corsi a disposizione per tutti i livelli di conoscenza e non vi è che l'imbarazzo della scelta. Internet può risultare un buono strumento per effettuare una scelta consapevole. Chi decide di trascorrere un periodo in Russia deve premunirsi di un visto. Quanto all'alloggio, vi sono diverse possibilità: dall'ospitalità in famiglia allo studentato, per chi non vuole spendere troppo. Mentre la stanza in hotel e la singola in appartamento risultano generalmente più cari.

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sulla russia. il nostro obiettivo è creare una sorta di valore aggiunto per rendere più ampio il racconto della federazione russa. oltre che in italia, RBTH È presente con 37 inserti in 29 paesi del mondo, per un pubblico di lettori pari a 27 milioni di persone. esistono inoltre 22 siti Internet, aggiornati quotidianamente, in 17 diverse lingue.

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