Amore mio ti odio sfoglialibro

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La Cultura 855



Natalia Aspesi

Amore mio, ti odio Questioni di cuore Amare in Italia ieri, oggi, domani


Le lettere che compongono Amore mio, ti odio sono state pubblicate nella rubrica «Questioni di cuore» del Venerdì di Repubblica. Sito & eStore – www.ilsaggiatore.com Twitter – twitter.com/ilSaggiatoreEd Facebook – www.facebook.com/ilSaggiatore © il Saggiatore S.r.l., Milano 2014


Amore mio, ti odio



Sommario

Introduzione 11 straziami, ma di baci saziami

La donna dei miei sogni più belli, 17 – Una pietra sopra, 18 – Amare mia cugina, 19 – Sotto chili di mimose, 20 – Il trasporto della fantasia, 22 – L’inizio dell’inferno, 24 – Casto e impuro, 26 – Il sapore dei ricordi, 29 – Un jeans e una bicicletta, 30 – Triangolo pericoloso, 32 – Ribrezzo per me stesso, 34 – L’uomo e la bambina, 36 – Un figlio per amante, 38 – L’amore furioso, 40 – Colpo di fulmine da codice penale, 42 – Lettera da un professore, 43 – I fantasmi del passato, 45 – La studentessa e il prete, 47 – Amare Claudia Koll, 49 – Per me vive ancora, 50 – Adolescente a settant’anni, 52 – Intervista galeotta, 54 – L’uomo ideale, 56 – Nostalgia di un rivoluzionario, 58 – L’oggetto proibito del desiderio, 60 – La storia del principe divenuto rospo, 62 – La storia della mia vita, 64 – Amare Claudio Baglioni, 66 – La riscossa dei parrucconi, 68 – Amare Vladimir Luxuria, 70 – Fantasie erotiche dal carcere, 72 – Sono gay, amo un mafioso…, 74 – Viado mon amour, 76 – I dolori del tradimento , 78 – Amori e dolori in chat, 80 – Il buco nero dell’angoscia, 82 – Baci fraintesi, 84 – Tentazioni di un prete, 86 – Vendetta, 88 – Amare un sacerdote, 90 – La finestra di fronte, 92 – La meglio gioventù, 94 – Amo un beach boy, 96 – Tradimenti da fiction, 98 – Desideri e ambizioni, 100 – Fine di un amore 2.0, 102 – Un solo desiderio, 104 – L’amore cinquant’anni dopo, 106 – La fine di un grande amore, 108 – Un amore non vissuto cinquant’anni fa, 110 – Amare Marco Borriello, 112 – Una luce nel deserto, 114 – Lettera dagli anni settanta, 116 – Storia di Lidia innamorata, 117 – Il dilemma di una ex prostituta, 119 – Una


botta e via, 121 – Prospettive fallite, 123 – Etero da sempre , 125 – Amare Gianni Nannini, 127 – Una bara nel cuore, 128 basic instinct

Espedienti ardimentosi, 133 – La verginità è un’idea, 134 – Trentaquattro anni vergine, 136 – C’è posto per tre, 137 – L’incubo della poligamia, 138 – Sesso matto, 139 – L’educazione sessuale, 140 – Il lato oscuro dell’amore, 141 – Uomini e orsetti, 143 – Un amore indicibile, 145 – Essere succube, 147 – L’autoerotismo di Pulcinella, 148 – Le fatiche del sesso virtuale, 150 – Vergine nonostante tutto, 152 – Il volto cupo del peccato, 154 – Una vita a Hollywood, 156 – L’amore dei corpi senz’anima, 158 – Una lettera infantile, 160 – Un gioco bellissimo, 162 – Eternamente sedotta e abbandonata, 164 – Un briciolo d’amore agli angoli delle strade, 166 – L’erotismo a settant’anni, 168 – Pedofilia allo specchio, 170 – Virgin Pride, 172 – Innamorato dell’amore a pagamento, 174 – Una gioia della vita, 176 – Castità e filosofia, 178 – Un po’ di tenerezza, 180 – Devastata da un ricordo, 182 – Oggetto sessuale, 184 – Un turista del sesso, 186 – Un mondo depravato, 188 – Sono un mago, 190 – Baci e voci, 192 – Bungee jumping, 194 – Nel bel mezzo dell’amplesso, 196 – Ultimo tango, 198 – Il lato oscuro del desiderio, 200 – La sessualità di Tinto Brass, 202 – La ragazza nella stanza degli ospiti, 204 tra moglie e marito

Il filtro d’amore, 209 – Una passione finita con la lista di nozze, 211 – Gli sbagli della mia generazione, 212 – Problemi di igiene intima, 214 – Sesso, droga e psicanalisi, 215 – Un segreto tremendo, 216 – L’imperio dei sensi, 218 – Un uomo che mi picchi, 220 – L’inizio del distacco, 222 – La destra è fra noi, 224 – La vostra felicità dorata, 226 – Gattara cattiva, 228 – Lieto fine del Duemila, 230 – Le poesie di mia moglie, 232 – La magnifica follia, 234 – Il maschio a tassametro, 236 – Ormoni per antipasto, 238 – Incantesimo sadomasochista, 240 – Un marito e un pugno di mosche, 242 – Io, mammeta, soreta e tu, 244 – Benedetta coppia aperta, 246 – Amore, non tingerti i capelli, 248 – Sorellina tentatrice, 250 – La forza dell’addio, 252 – Prima dell’addio, 254 – Cognati ingrati, 256 – Il segreto dell’eterno amore, 258 – Missiva da una finta maliarda, 260 – Amore non fa rima con conquista, 262 – Passione drogata, 264 – Rimorsi e paperette, 266 – Io, padre gay, 268 – Ti amo da ora, 270 – Mia moglie è cubana, 272 – Dalla tristezza nascono i fiori, 274 – La sottile linea eterna, 276 – L’amore profuma di soffritto, 278 – Mi sposo e la mia amica diventa nemica, 280 – Un tradimento virtuale, 282 – L’amore del secolo, 284 – Prigioniera di un uomo che disprezzo, 286 – Il male oscuro, 288 – L’amore sulla strada della vita, 290 – Mia moglie è pazza, 292 – D’amore, di morte e di altre sciocchezze, 294 – La vecchiaia delle giovani nuore, 296 –


Quando il sesso fa naufragare l’amore, 298 – You are special!, 300 – Variazioni sul tema del triangolo, 302 – Il biglietto vincente della lotteria, 304 – Per amore della mia famiglia, 306 – La violenza di mio marito, 308 – Sifilide, 310 – Un consesso fatto di signore, 312 – Amore eterno, 314 – Amare un verme, 316 – Il terribile segreto custodito per trent’anni, 318 – La civilità della banalità, 320 – Dieci anni di relazioni extra, 322 – Versi per un’altra donna, 324 – Come nasce un grande amore, 325 – Dodici anni dopo, 327 – Dottor Jekyll e Mr Hyde, 329 – Amare i moti del cuore, 331 – Mio marito è un delinquente, 333 – Maledetto computer, 335 – Al passo coi tempi, 337 – La banalità del tradimento, 339 – Vantarsi con le amiche, 341 – Il dolore della malattia e la forza di essere uniti, 343 – Il tradimento ha sempre un costo, 345 – Il senso di colpa non è la soluzione, 347 – L’anima di chi ci sta accanto, 349 – Amore a distanza, 351 – Un’ombra su tutta la vita, 353 – Morire dentro, 355 – Drogato di brasiliane virtuali, 357 – L’urlo delle e-mail, 359 – Un ponte verso l’immortalità, 361 – Direzioni diverse, 363 – Pizzo per piacersi ancora, 365 – Voglia matta, 367 – Ultimi giorni, 369 – Qualche serata per sé, 371 – L’amante in garage, 373 – Una moglie salottiera, 375 – Quarant’anni con un maleducato, 377 – Le onde del destino, 379 piccolo mondo antico, piccolo mondo moderno

Un angolino di vita, 383 – Queste storie strane, 385 – La ragazza coccodè, 387 – Uomini e donne, 389 – Una missiva di Aldo Busi, 391 – Il sapore amaro della beffa, 393 – Figli in provetta, 395 – Lettera da un uomo che odia le donne, 397 – Un posto al sole, 399 – Babilonia, 401 – Femminismo e razzismo, 403 – Forche caudine, 405 – Una vita serena, 407 – Ritratto delle ragazze italiane, 409 – Il paese delle meraviglie, 411 – La stessa metà del cielo, 413 – Etichette negative, 415 – La scelta di non votare, 417 – I gay della tv, 419 – Lettera da un lettore attento, 421 – L’ebbrezza del baratro, 423 – Quando io non ci sarò più, 425 – Donna bianca, uomo nero, 427 – Facebook per dire addio, 429 – Coming out, 431 – Donne violente, 433 – Tentazione di baciarsi in pubblico, 435 – I maschi mai cresciuti, 437 – Un lungo amore gay, 439 – Leggerezza e profondità, 441 – Uomini che uccidono le donne, 443 – Andare in Spagna, 445 – La gioia immensa, 447 la solitudine dei numeri primi

Donne spudorate, 451 – Perché nessuno mi ama?, 453 – Perché piaccio solo alle mamme?, 455 – Storia di una solitudine forzata, 457 – L’età del languore, 459 – Uomini impossibili, 461 – Addio all’amore, 463 – Amore e calzoncini, 465 – Cara, dolce bruttina, 467 – Castità o timore, 469 – Il brutto di chi pensa troppo, 471 – Senza via di scampo, 473 – La femminista e il conservatore, 475 – Non cerco Valeria Marini, 477 – Che bell’harem, 478 – Dramma senza fine, 480 – Civetterie da Giunone, 482 – Un onesto mascalzone, 484 – Gay cerca anima


gemella, 486 – Brutto e anche cattivo, 488 – L’atollo più isolato al mondo, 490 – La rivincita di Cenerentola, 492 – Delusioni via Internet, 494 – Un uomo capace di stare con me, 496 – La meraviglia di un cielo stellato, 498 – Cara Aspesi provi a rispondermi, 500 – Storia triste di un calciatore gay, 502 – Dentro i suoi chili, 504 – La porta chiusa di Amélie, 506 – Il grande dolore soltanto, 508 – La mia vita è un fallimento, 510 – Sogni e dolori di una cicciottella, 512 – Il consiglio di Zsa Zsa Gabor, 514 – Nulla che non volete donarci, 516 – In ricordo di Ilaria, 518 – Un capolavoro di ipocrisia, 520 – L’amore che sopravvive, 522 – Lettera malinconica, 524 – Il dolore della vita, 526 – La mia aria da suora, 528 – L’enigma delle sciacquette, 530 – Alla ricerca della principessa azzurra, 532


Introduzione

Esplorare i sentimenti amorosi, le vite quotidiane, i sogni magnifici. Le più alte sfere dell’amore, l’amore che riscalda, che congela, l’amore nelle case accanto. Amore che vibra, che strazia, che fortifica, che svuota l’universo, che vola sopra il mondo intero, amore che bussa alla porta, che vola veloce, che volta le spalle, s’immerge nel nero, s’immerge nel bianco, è dentro l’amore, è sulle scogliere, dietro i portoni che stanno nei vicoli, dentro i bagagli del mondo che cambia, dentro i cassetti delle stanze umide. Amore, ghiaccioli freddi e blu, amore, dove gli uccelli cantano lodi dovunque, amore, non temere la disperazione che infuria, amore, siede su un ramo quando arriva l’inverno, amore, il limite del mio sogno, amore, il fine della mia preghiera, amore, l’anima ha tempi speciali, amore, remi che fendono il mare, amore, sono questi i giorni quando i cieli riprendono a volare, amore ieri, amore oggi, amore domani. Sin dagli inizi dei tiepidi anni novanta, Natalia Aspesi tiene sulle pagine del Venerdì di Repubblica la rubrica «Questioni di cuore». Frotte di italiani corrono a scriverle. Frotte di italiani corrono a leggerla. La posta del cuore ha una antica tradizione, e i precursori di Natalia Aspesi sono, per esempio, Giorgio Scerbanenco, o la scrittrice e giornalista Brunella Gasperini. Sono tanti gli argomenti che transitano nelle pagine di questa rubrica che, negli anni, va a configurarsi come un grande diario amoroso, e non solo, degli italiani. Transita qui tutto l’amore del mondo: l’amore di cui è difficile parlare anche a se stessi, l’amore che non c’è, non c’è mai stato, non ci sarà mai, l’amore di cui ci si vergogna, l’amore immaginato, l’amore sognato, l’amore non ricambiato, quello che deve restare clandestino, l’amore fuori tempo e l’amore fuori dal tempo. L’amore che si perde nel disincanto e nel dolore, nell’inganno e nell’abbandono, nella noia, nel rancore, nell’annientamento, nel sogno disperato.   11


Una pioggia di lettere, spesso scritte a mano, o e-mail; un grande coro italiano sull’amore e su tutto ciò che circonda quello che è l’oggetto luminoso – e così misterioso! – che muove il mondo. È davanti a un pezzo di carta che talvolta si può esprimere se stessi; si può, solo nel silenzio della propria stanza, e solo attraverso la penna, guardarsi davvero dentro, eludendo gli ostacoli che talvolta occultano la propria interiorità. Il conformismo, l’eterno giovanilismo, l’orgoglio piccolino. Di cosa parliamo quando parliamo d’amore con Natalia Aspesi? Parliamo innanzitutto di noi stessi. Tanto che sembra quasi che gli utenti della posta del cuore non vogliano che scrivere innanzitutto a loro stessi. Rubrica sui sentimenti come uno specchio per guardarsi dentro. Senza steccati di alcun genere. Si può cercare di notte sul giaciglio, l’amore mio. Lo si può cercare, e lo si può non trovare. Rileggere le lettere di «Questioni di cuore» di Natalia Aspesi ingenera incanti. Selezionare, montare questi dialoghi in un’unica grande sceneggiatura, l’epos amoroso italiano, sorprende. Le lettere distanti, geograficamente, temporalmente, dialogano come per meraviglia, quasi per un ordine precostituito; è l’ordine del destino, quello dei sentimenti, grande comune denominatore dell’essere umano. Ne emerge un grande romanzo polifonico italiano. Un romanzo corale, dolce e romantico, intriso di meschinità talvolta, o di estrose mattane; di tradimenti, drammi, leggerezze insostenibili, pesantezze inenarrabili. Una dopo l’altra, le lettere si fondono in un unico flusso, un oceano di storie e sentimenti, passioni e disincanti. Sullo sfondo c’è l’Italia. L’Italia che cambia ogni giorno; l’Italia che in fondo è sempre la stessa. C’è chi si innamora follemente, in questo libro. C’è la minorenne abbandonata da un uomo di ventinove anni, con cui viveva un amore clandestino. Il professore che ha bisogno dell’allieva. La studentessa universitaria che si innamora del prete. L’eterosessuale che si scopre omosessuale. Chi si innamora di Claudio Baglioni, chi di Claudia Koll, chi di Vladimir Luxuria. E chi si innamora di Natalia Aspesi: «Sei simpatica, dolce, incantevole, romantica, la donna dei miei sogni più belli» scrive Giovanni di Palermo, 26 anni. «Mi auguro che non mi scambi per la Madonna (quella vera, non la cantante) o per qualche santa, magari siciliana. Non bisognerebbe entusiasmarsi per le donne di carta, come sono io, o comunque per donne inventate, come sono quelle che si vedono in televisione o al cinema» risponde la giornalista. 12


Ci sono pulsioni sessuali in questo libro, storie di sesso ardito, storie di sesso finito. Il marito della signora Martina di Martina Franca che, dopo aver visto Basic Instinct, ha iniziato a legarla al letto. Luca di Roma che viene abbandonato proprio nel bel mezzo dell’amplesso, perché la donna con cui sta trascorrendo la serata ha appena ricevuto una telefonata dal suo innamorato. Storie incestuose come quella di Maurizio di Genova e di sua zia che – dopo la visione del film a luci rosse Il nipote, la zia e trenta cm – innescano una bomba a orologeria che li porterà a un sesso sfrenato e clandestino. I sentimenti sono come piume, o come coltelli. E allora si susseguono anche le storie tra moglie e marito, storie di amori lunghissimi, storie davvero intricate talvolta. Oppure storie di delusione, di adulteri, di piccoli segreti o segreti immensi. Di incomprensioni, equivoci, gesti irreparabili. Passioni finite già con la lista di nozze, come quella di Alessandra di Reggio Emilia. Ambizioni misteriose, come quella di Anna di Brunico, che ama suo marito ma vorrebbe un uomo che la picchiasse. Storie di padri gay, come quella di Franco di Milano. Tradimenti virtuali, amori che sono prigionie, passati che sgorgano. Come quello di Annamaria di Padova: «Ci sono degli incubi che a distanza di trent’anni tornano nella maniera più cruda. Ho quarant’anni e all’età di nove anni un mio cugino allora ventenne si è approfittato di me nella maniera più schifosa. Sotto la sua minaccia ho dovuto praticare delle cose che non immaginavo esistessero. L’unica vera fortuna è che non sono stata violentata. Ero così piccola che non ricordo nemmeno quante volte è successo. Ora mio marito vuole telefonare a mio cugino per ricordargli che cosa ha fatto, chiedergli se è mai riuscito a guardarsi allo specchio, cosa ha pensato quando sua figlia aveva nove anni e lasciargli intendere che se gli gira (ma non lo farà mai) racconterà tutto a sua moglie e ai suoi figli». «Cerchi di dissuadere suo marito da un gesto ormai inutile e ancor più dannoso. Lei si è liberata da quel triste ricordo, penso che dovrebbe ormai cancellarlo dai suoi pensieri e da quelli di suo marito. Non parlatene più perché la vita vi ha dimostrato che da certi orrori si può uscire, e certe ferite possono rimarginarsi» risponde Natalia Aspesi. Ci sono poi mariti drogati di brasiliane virtuali, mogli sessantenni che indossano il pizzo per piacersi ancora, e storie di grandissime agnizioni, rivelazioni sconvolgenti. Un marito che sul letto di morte confessa un tradimento. Mondi nuovi, mondi vecchi. Piccoli mondi antichi, piccoli mondi moderni.   13


C’è spazio anche per dibattiti sulla contemporaneità, in questo libro, l’Italia è una sinfonia malefica, che irradia dolcezza e veleno. Viviana di Pistoia, 20 anni, che si sente disgustata da Uomini e donne di Maria De Filippi. Saffo ’89 di Lucca, che non sa se la sua omosessualità verrà mai accettata. Spirito Libero che è contro i gay della tv: «In quanto gay non mi sento rappresentato dalla schiera di personaggi grotteschi e isterici che in televisione passano da un varietà a un salotto televisivo proponendo il solito insopportabile repertorio di gridolini, travestimenti carnevaleschi, pettegolezzi da rotocalco». «Vorrei ricordarle che le donne, in quanto tali, in televisione, in mezzo a uomini completamente vestiti, sono spesso seminude, sorridono e lanciano gridolini. Altrimenti il video non le riconosce come donne, il cui dovere è quello di arrapare. Dovere cui si sono adattate anche le nuove donne della politica “di destra” vistose, di coscia scoperta e capigliatura fiammeggiante» risponde Natalia Aspesi. Donne violente, coming out, tentazioni di baciarsi in pubblico. Maschi mai cresciuti, lunghi amori gay non accettati dalla società, uomini che uccidono le donne. E le storie di solitudine. Sarò sempre sola, sono bruttina, sarò sempre solo, piaccio solo alle mamme, le scrivo dall’atollo più isolato del mondo, quello delle ragazze «colte e intelligenti», le scrivo dall’atollo più isolato del mondo, sono un ex calciatore di serie A, non ho mai potuto dire che sono omosessuale. Storie private, pubbliche. Storie del genere umano, e del motore più grande del mondo, quello dei sentimenti. «Io non giudico mai. Non ho gli strumenti per farlo. Sono solo una giornalista, non un parroco, un medico o una psicologa. Il mio lavoro semmai è quello di aiutare le persone a capire quello che hanno scritto. Se una persona scrive di un suo problema vuol dire che già è un passo avanti. È vero, a volte sono un po’ troppo rigida e severa, ma solo perché quando uno si compatisce o si lamenta troppo difficilmente può uscire da un dolore o risolvere un problema. Il mio compito è un po’ questo. E anche sdrammatizzare, se è il caso. Anche scherzandoci su» rivela Natalia Aspesi. E dunque, Amore mio, ti odio non è che un grande romanzo italiano dell’amore, da leggere in un flusso continuo, come un’opera di Jane Austen, o da sfogliare, per lasciarsi sorprendere a ogni pagina, dal caso, dal destino, dalle questioni del cuore, e dalla sferzante penna di Natalia Aspesi, una vera e propria Miss Lonelyhearts contemporanea. Andrea Gentile 14


straziami, ma di baci saziami



La donna dei miei sogni più belli

Sei simpatica, dolce, incantevole, romantica, la donna dei miei sogni più belli. Spero che non abbia un marito geloso, ma io faccio solo dei complimenti. In diversi quartieri di Palermo amici miei ti vogliono bene, ti adorano e ogni venerdì comprano la Repubblica per leggere le tue famose lettere d’amore. Il mio nome è Giovanni, ho ventisei anni, sono amichevole con tutti e molto cattolico, spero che tu stia bene e che la mia lettera ti faccia piacere. La tua posta mi dà un senso di fratellanza e mi fa compagnia. Giovanni, Palermo

Mi auguro che non mi scambi per la Madonna (quella vera, non la cantante) o per qualche santa, magari siciliana. La sua lettera mi ha fatto piacere ma mi ha imbarazzato anche perché ne ho ricevute altre simili. Non bisognerebbe entusiasmarsi per le donne di carta, come sono io, o comunque per donne inventate, come sono quelle che si vedono in televisione o al cinema. Non sono mai come le immaginiamo, e comunque non hanno niente a che fare con la nostra realtà. Lei è molto giovane e ha il diritto di sognare qualcosa di meglio di una signora (io o un’altra, è lo stesso) che in realtà è un’astrazione, un’invenzione. Ho cominciato a tenere questa rubrica con leggerezza, forse per gioco. Mi accorgo invece che se qualcuno mi scrive per scherzo, la maggior parte delle persone scrive perché è sola, e non sa con chi parlare, e ha il cuore sigillato dalla timidezza e dalla malinconia. Io credo che lei abbia un problema che l’angustia e che non si è sentito di rivelarmi. Se non ha qualche amico, qualcuno di questi suoi amici palermitani, con cui confidarsi, lo faccia con me, tralasciando complimenti che nel mio caso, le assicuro, sono fuori posto, anche un po’ buffi. (1992)

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Una pietra sopra

È da più di tre anni che sogno di rivedere una ragazza di cui ero innamoratissimo e con la quale ho capito cosa significa amare, dare tutto te stesso alla persona che adori. C’è purtroppo un particolare non irrilevante in questa storia: quando mi innamorai, lei aveva quattordici anni e io ventidue; lei può immaginare tutti i problemi connessi ai pregiudizi che hanno finito per condizionare la mia vita e farmi addirittura vergognare di me stesso. Lei ora ha diciassette anni e tra poco raggiungerà la maggiore età. Potrò finalmente coltivare una piccola speranza di rivederla dopo tutta questa immensità temporale? Si chiederà perché non ho cercato di rivederla prima, e la risposta è mostruosa: qualcuno che aveva i poteri per farlo l’ha tolta dalle mie grinfie e l’ha spedita in un eremo lontano. È giusto che mi illuda? O è meglio mettere una pietra sopra e dimenticare tutto? Anche se non ce la farei. A.F., Bologna

Allora non è vero che i giovani consumano tutto in fretta, anche i sentimenti e che non perdono tempo con le ragazze che non «ci stanno» subito. Però la sua ragazza mi sembra «non ci stia» da troppo tempo: tre anni sono un’eternità quando si è giovani e intanto lei, che era una bambina, è diventata una ragazza, un’altra persona, con una vita diversa, in un luogo diverso, con sogni e affetti probabilmente diversi. Non vorrei che il suo sentimento così profondo sia diventato una fissazione, una scusa per sfuggire responsabilità, nuovi legami, nuove eventuali delusioni. La sua storia ha qualcosa di irreale, pare un romanzo ottocentesco, non manca neppure l’eremo. Della ragazza però non mi dice niente; anche lei era innamorata? E in questo caso, le sembra sensato che non si sia mai fatta viva? Come lei sa, l’amore vince tutto, non conosce ostacoli: forse l’ostacolo è il fatto che questa ragazza non la vuole. Lasci perdere, non si illuda, viva la realtà, non un sogno. (1992) 18


Amare mia cugina

Mi sono innamorato di mia cugina. L’ultima volta che l’ho vista ci siamo frequentati parecchio e tutti quei contatti, quegli sguardi (o forse perché era l’unica persona che ascoltava i miei problemi) mi hanno fatto capire quanto in realtà l’amavo. Dopodiché una sera le ho confessato tutto: lei non ne era convinta, non credeva che io, suo cugino, potevo mai innamorarmi di lei. Finché una sera, prima di andare a letto, mi prese da parte e mi disse che anche lei mi amava. Quella è stata la notte più bella della mia vita, ero felicissimo. Ma il mattino dopo lei venne da me e mi disse di dimenticare tutto quello che era successo quella notte. Che noi due non potevamo stare insieme in quanto lei non poteva accettare l’idea che noi fossimo cugini. Adesso non ci vediamo più. Ho provato a chiamarla ma lei si fa negare. Io l’amo ancora e credo che l’amerò per sempre. Alberto, Calitri (Avellino)

Il mio primo pensiero è stato maligno: ho pensato che la ragazza di cui si sente innamorato avesse trovato una scusa per non proseguire un legame che per ragioni sue non vuole. Riflettendo, credo invece che davvero questa ragazza ritenga insormontabile il fatto che siete parenti così stretti, il che le fa temere una specie di incesto, un rapporto in ogni caso contorto, che susciterebbe probabilmente l’ostilità dei familiari e i pettegolezzi del paese. Inoltre il diritto di famiglia non consente il matrimonio tra cugini, a meno che ci sia una speciale autorizzazione del tribunale civile: e magari sua cugina, come è logico, vorrà a suo tempo sposarsi senza troppi fasti. Lei non mi dice la sua età, ma credo di capire che lei è molto giovane, e che nel suo paese non ha grandi opportunità di conoscere ragazze. Sia meno chiuso, trovi dei coetanei con cui confrontarsi e lasci che la vita le riservi belle sorprese: in ogni caso ricordi che l’amore non ricambiato è struggente, romantico, ma senza sbocchi. (1993)   19


Sotto chili di mimose

Ho cinquantatré anni, dodici anni fa, quando il mio matrimonio già vacillava, ho incontrato un uomo, anche lui sposato con figli. È stato il terremoto per tutti e due, abbiamo lottato per tenerci reciprocamente alla larga e poi non c’è stato più niente da fare. Per sei anni, l’amore ogni giorno, in case non nostre, in letti di sconosciuti a respirare l’anima… Col tempo ha voluto che vivessimo insieme e sono cominciati i guai. Non era a suo agio, non poteva rispondere al telefono, non legava con i miei figli. Sono cominciate le sue gelosie assurde, ha preso a bere, a fissarsi su ogni aspetto negativo della nostra vita, stava diventando paranoico, tra noi era l’inferno. Ho chiesto aiuto a sua moglie che se l’è riportato a casa. Gli ho detto di restare dov’era. Per tre anni mi ha messo sull’altare crocefiggendomi con gli steli dei fiori che mi mandava, mi ha seppellito sotto chili di mimose, tumulandomi con fasci di rose. A forza di non accusare ricevuta, anche questa sottile tortura è finita. Ma per me il tempo si è fermato al giorno in cui è tornato a casa sua, le mie giornate sono ancora cadenzate dai suoi ritmi, la mia testa vola nella loro cucina intorno alla loro tavola illuminata, e io mi sento come la Piccola Fiammiferaia e non riesco a perdonare, non mi riesce di dire, con cuore puro, l’unica frase guaritrice per me, che tu possa essere felice, libero dalla sofferenza, liberato. La piccola fiammiferaia, Genova

Come è difficile rispondere a una lettera così sentita a una persona così lucida che soffre sapendo che non dovrebbe soffrire. Non si sa come, i grandi amori, per di più tra gente matura, hanno nel loro cuore il senso della tragedia, della rovina, dell’autodistruzione: forse perché non possono durare e perché non si sopporta che svaniscano nella banalità, nella quotidianità, nell’indifferenza nella delusione. Quando lei come la Piccola Fiammiferaia, dal gelo della sua notte 20


sentimentale, immagina di vedere la luce, il calore, i doni attorno a quella tavola a cui non è invitata, si inventa appunto una novella, una fiaba. Perché probabilmente anche in quella stanza ci sarà il gelo della rassegnazione, al massimo il lieve tepore del senso del dovere, del rifugio familiare, magari anche dei rimpianti. D’altra parte lei attorno a un tavolo, con quell’uomo amato, c’è stata, e per lei è stato l’inferno. Provi a pensare a lui e alla sua famiglia con la dolcezza di una cosa bellissima e perduta perché le cose belle si perdono sempre. (1993)

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