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Mauro Bubbico/Giulia Flamini Mauro Bubbico/Giulia Flamini
MAURO BUBBICO
Immagine del calendario Antezza 2018. I due progettisti della comunicazione visiva Mario Cresci (Chiavari) e Mauro Bubbico (Montescaglioso), di generazione e stesso contesto, Matera e il Mezzogiorno d’Italia. MAURO BUBBICO
gestione per l’Ambiente di gestione per l’Ambiente
ISO 14001:2004 ISO 14001:2004 Immagine del calendario Antezza 2018. System IManagement due progettisti della comunicazione visiva Mario Cresci (Chiavari) e Mauro Bubbico (Montescaglioso), di generazione e Management System ISO ISO 9001:2008 9001:2008
stesso contesto, Matera e il Mezzogiorno d’Italia. Via Vincenzo Alvino Zona Z. I. La Industriale Martella La Martella 75100 Matera - Italy tel+39 0835 307512 via Vincenzo Alvino gestione per l’Ambiente difax+39 gestione per 307510 l’Ambiente 0835 ISO 14001:2004 75100 Matera - Italy ISO 14001:2004 info@antezza.it t +39.0835.307512
gestione per l’Ambiente di gestione per l’Ambiente ISO 14001:2004 ISO 14001:2004
f +39.0835.307510 Management System Management System ISO ISO 9001:2008 9001:2008
Via Vincenzo Alvino / Z. I. La Martella / 75100 Matera - Italy vo delle immagini Viale Val Padanaè 126straordinario / 00141 Roma - Italy se
rti. Le politiche mercato del clienti di rispettare orientato pa, perverso
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Management ManagementSystem System gestione per l’Ambiente di gestione per l’Ambiente ISO 14001:2015 ISO ISO 9001:2015 9001:2008 ISO 14001:2004 gestione per l’Ambiente di gestione per l’Ambiente ISO 14001:2004 ManagementSystem System ISO 14001:2004Alvino Management Via Vincenzo ISO ISO 9001:2008 9001:2008
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gestione per l’Ambiente
Puglia
sommario
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Matera
FOTO DI COPERTINA Veduta panoramica – Matera PH: Gerardo Fornataro www.sassiphoto.com Si ringraziano: APT Basilicata, Mariano Schiavone, Marcella Di Feo, Fondazione Matera 2019, Basilicata Turistica, Viaggi Martulli, Michele Martulli, Visite Guidate Matera, Antezza Tipografi e Dario Antezza. Per il materiale fotografico si ringraziano Gerardo Fornataro e Luca Lancieri.
10 speciale IL PERCORSO 4. Matera. Il futuro aperto sull’Europa SCATTI D'AUTORE 10. Una bellezza senza paragoni ARTE E CULTURA 16. Andar per mostre e musei nella capitale della cultura: una guida emotiva A TAVOLA 22. Basilicata – Puglia coast to coast
pubbliredazionali È vietata la riproduzione anche parziale dei testi e delle foto senza il permesso dell’Editore. Ulteriori informazioni a pag. 2 di Salento Review
13. APT BASILICATA Territorio
BOLLICINE SAS di Cimmino Valeria & C. Via Casalnuovo,18 - 75100 Matera tel. (+39) 349 1475254 bollicinematera@gmail.com
SPECIALE
IL PERCORSO
MATERA. IL FUTURO APERTO SULL’EUROPA
Prima città del Sud ad essere scelta come Capitale Europea della Cultura, Matera è il nuovo laboratorio multiculturale L’Europa, vista da Sud, a volte può essere molto più vicina di quello che si crede, soprattutto se appartiene a quell’area del Mezzogiorno a cui si è legati, a doppio filo, da una storia comune. È il caso di Matera, Capitale Europea della Cultura 4 5
2019, già patrimonio Unesco e set di importanti film che hanno fatto la storia del cinema. Città di straordinaria bellezza, sospesa tra il fascino dei Sassi e della gravina, è oggi laboratorio multiculturale d’Europa
e nuovo modello di sviluppo per il Sud, grazie anche ai tanti progetti e al vivace fermento culturale che l’attraversa. Un processo di trasformazione lungo e articolato, non sempre facile, che ha avuto il suo fulcro nella capacità visionaria e
nel coraggio di chi ha sempre creduto in un grande sogno collettivo, il cui esito non era affatto scontato. I video e le fotografie della proclamazione, nel 2014, sono storia recente e, ancora oggi, motivo di fierezza e commozione per chi quel giorno c’era o avrebbe voluto esserci. Gli abbracci stretti, gli occhi increduli e la grande gioia raccontano il desiderio di riscatto di un’intera popolazione, ma soprattutto la passione per una competizione che ha letteralmente travolto i materani. L’onda lunga di quell’anno è arrivata insieme al 2019, tra alti e bassi, cambi di amministrazioni e vecchie e nuove polemiche, sino alla cerimonia d’apertura del 19 gennaio: una grande festa, tra spettacolo, musica e ospiti importanti, all’insegna della condivisione e dell’accoglienza, quegli stessi valori attorno a cui Matera ha costruito il suo progetto di candidatura. Il pranzo offerto ai circa duemila musicisti ne è stato prova. Le quasi quaranta bande, provenienti da Europa e Basilicata, infatti, sono state accolte con una tavolata diffusa nei rioni per consumare la crapiata, piatto simbolo della tradizione contadina, con cui, anticamente, le famiglie festeggiavano il raccolto. PH: DGITAL LIGHT HOUSE
S.DOMENICO, ROSONE. PH: ENZO EPIFANIA
di ilaria florio/
PIÙ DEL 50 PER CENTO DEL CALENDARIO È NATO DALLA COLLABORAZIONE CON LA SCENA CREATIVA LOCALE
SPECIALE
IL PERCORSO
Alla base del coinvolgimento della comunità, c’è il processo di attivazione di operatori culturali, istituzioni e dell’intera regione. Circa cinquemila, infatti, sono i materani coinvolti nella fase di coproduzione del programma e centoventisei i comuni lucani che hanno aderito a “Capitale per un giorno”, progetto che coinvolge tutta la Basilicata nella realizzazione di iniziative ed eventi. Più del 50 per cento del calendario è nato dalla collaborazione con la scena creativa locale che, negli anni, ha avuto l’opportunità di aprirsi ad artisti e partner nazionali e internazionali. Un
approccio unico che ha rafforzato la sostenibilità del progetto, innestando da una parte processi di scambio e di acquisizione di competenze ed esperienze culturali, dall’altra. Cruciali anche i temi della multidisciplinarietà e della condivisione delle competenze, elementi fondanti di “Open Design School”, progetto pilastro della Fondazione Matera-Basilicata 2019. Un vero e proprio laboratorio di sperimentazione, che ha messo assieme design, architettura e comunicazione, per produrre allestimenti originali per gli eventi del 2019.
Qui sono state realizzate anche le tremila bag light (borse luminose), costruite con l’aiuto dei cittadini e le quindici installazioni luminose di “Lumen Social Light”, progetto che ha riscritto in chiave contemporanea le forme delle tradizionali luminarie. Ancora adesso i cittadini sono costantemente coinvolti nelle tante attività in programma. A partire dalla riqualificazione degli spazi dismessi, da trasformare in giardini di comunità con “Gardentopia”, alla messa in scena collettiva de Il Purgatorio, realizzato con il Teatro delle Albe e de La Cavalleria Rusticana,
SCORCIO DEL DUOMO DI MATERA. PH: ENZO EPIFANIA
QUELLA STESSA IDEA DI PARTECIPAZIONE CHE CARATTERIZZA MATERA 2019 È ALLA BASE DEL CONCETTO DI CITTADINO TEMPORANEO
PALAZZO DELL'ANNUNZIATA, PIAZZA VITTORIO VENETO. PH: LUCA LANCIERI PH: DGITAL LIGHT HOUSE
FOTO PROGETTO LABORATORIO DEL PANE PH: ALESSANDRA MIGLIETTA
PH: TOMMASO CAYRO
PH: DGITAL LIGHT HOUSE
diretta dal Teatro San Carlo di Napoli. Per accedere a questi e ai tanti altri appuntamenti, si può acquistare il “Passaporto per Matera 2019”, ovvero un biglietto unico per eventi, laboratori, mostre e spettacoli, che consente di acquisire la cittadinanza temporanea e sostenere il futuro dei progetti culturali. Quella stessa idea di partecipazione che caratterizza Matera 2019 è alla base del
concetto di cittadino temporaneo, una definizione che suona come un invito a svestire i panni del turista usa e getta e a indossare quelli di un viaggiatore, capace di assaporare il ritmo di una città del Sud, che non può non tener conto della sua storia e della sua identità. Ma è proprio in questo movimento in avanti, ricco di contraddizioni, che sta tutta la ricchezza e la bellezza di una
città, che non nasconde le sue fragilità. Il cittadino temporaneo impara a conoscere da vicino i luoghi e le comunità, anche se per poco tempo e, proprio come in un viaggio, diventa parte di un vasto processo di trasformazione che, come Matera 2019, mette in moto idee, anime e accresce il desiderio di un futuro sempre più aperto verso l’Europa e il mondo. 6 7
SPECIALE
IL PERCORSO
INTERVISTA A PAOLO VERRI Direttore della Fondazione Matera-Basilicata 2019 Come scrive Calvino, di una città non godi le sette o settanta meraviglie ma la risposta che dà a una tua domanda. Quali risposte le sta dando Matera? Matera mi ha dato, mi sta dando e credo mi darà alcune risposte fondamentali per la mia professione, quella di cultural urban planner, ma anche per il mio più semplice essere cittadino del mondo. Venendo da una piccola metropoli del Nord, Torino, non potevo minimamente immaginare la ricchezza di relazioni e di progetti che una grande cittadina di provincia poteva contenere. Affascinato come tutti all’inizio, dalla misteriosa, magmatica, meravigliosa bellezza della città, non sapevo potesse darmi risposte sulla famiglia, sull’antropologia, sul coraggio, sulla menzogna, sulla politica, sullo sport e, soprattutto, sul futuro dell’Europa. Prima di Matera ero un organizzatore culturale, ora sono davvero un manager; ma prima di Matera ero un abitante me-
tropolitano, ora sono affetto da un sano provincialismo. Questa caratteristica, forse, attiene a tutti noi italiani, come sosteneva Mario Soldati, che guardava con grande simpatia a tutto quello che nasceva in provincia, tanto da dedicare due viaggi televisivi al tema. Matera mi ha fatto scoprire persone meravigliose ma anche persone straordinariamente false e, in particolare, mi ha messo a confronto con i singoli più che con grandi organizzazioni. Ha generato nuove domande, ma anche ispirato nuove risposte. Ne sono molto felice, e molto onorato. Quanto e come è cambiata la città dall'inizio di questa avventura e quali processi ha messo in moto la Capitale Europea della Cultura? La crescita di una città in cui si lavora è come la crescita di un figlio: sai che accade, ma non la vedi. Sono cresciuto insieme a Matera, diventata città di stile e di accoglienza, perché di cultura lo era
già, da secoli. Con il lavoro collettivo dei cittadini, delle associazioni, delle istituzioni, si è tuttavia messo in moto un processo del tutto nuovo: quello della co-creazione. Prima di Matera 2019, la cultura in città era decisa da pochi per molti, era frontale, certo altrettanto importante e magica, ma sicuramente molto meno partecipata e non al centro delle politiche urbane. Matera è cresciuta in reputazione, in orgoglio, non solo in numero di host di Airbnb o in numero di cittadini temporanei. Ora dovrà fronteggiare il momento più importante di questa crescita: stabilizzarla e darle dimensione regionale. Matera è già un nome ombrello di una area più vasta, certe volte perfino più organizzata. Matera è una grande opportunità per il Sud, perché ha dimostrato che le cose si possono fare così come le si è progettate, dall’inizio alla fine. La crescita d’ora in avanti dovrà basarsi sulla qualità più che sulla quantità; consapevoli che le sfide delle comunità non si fermano mai.
INTERVIEW WITH PAOLO VERRI DIRECTOR OF THE 2019 MATERA-BASILICATA FOUNDATION What answers is Matera giving you? Coming from Turin, I could not even imagine the wealth of relationships and projects of a large provincial town. Mysterious, magmatic and wonderful, the city has given me answers about family, anthropology, courage, lies, politics, sport and the future of Europe. Matera has generated new questions but has also inspired new answers. What processes has the European Capital of Culture set in motion? Before Matera 2019, culture in the city was much less participatory and not at the centre of urban policies. Matera has grown in reputation, in pride, not just in the number of Airbnb hosts. Now, it will have to face the most important phase: stabilising growth and giving it a regional dimension. From now on, growth will have to be based on quality rather than quantity, being aware that challenges never stop.
MATERA THE FUTURE OPEN ON EUROPE MATERA, THE EUROPEAN CAPITAL OF CULTURE, IS THE NEW EUROPEAN MULTICULTURAL LABORATORY Europe can be much closer than you think. This is the case of Matera, the European Capital of Culture for 2019, already UNESCO heritage site and set of important films. Not only a city of extraordinary beauty. Today, it is also a European multicultural laboratory and a new development model for the South. It has undergone a long and complex transformation process, which had its fulcrum in the visionary capacity and courage of those who have always believed in a great collective dream. The videos and pictures of its proclamation in 2014 are recent history. The incredulous eyes and the great joy of local people tell
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the desire for redemption of an entire population. The opening ceremony – held on 19th January 2019 – was a great celebration, marked by sharing and welcoming. Now, about five thousand people from Matera are involved in the co-production phase of the program and one hundred and twenty-six Lucanian towns have joined the "Capital for a day" project. A multidisciplinary approach and the sharing of skills are also crucial elements of "Open Design School" – a project that brings together design, architecture and communication. Citizens are constantly involved in the many planned activities, starting from the redevelopment of abandoned spaces. To participate in the many events, you can buy “Passaporto per Matera 2019” – a single ticket for events, workshops, exhibitions and shows.
SPECIALE
SCATTI D'AUTORE
UNA BELLEZZA SENZA PARAGONI
Il fascino del Sasso Caveoso Il campanile della Cattedrale domina la vista dalla collina della Civita, che divide in due i Sassi, il Barisano rivolto ad est e il Caveoso a sud. Lungo la strada principale che abbraccia e collega i due rioni si rimane sospesi tra l’incanto del centro storico e lo stupore che regala il paesaggio murgiano circostante.
The charm of Sasso Caveoso The bell tower of the Cathedral looks over the view from the Civita hill, dividing the Sassi into two, Barisano facing east and Caveoso facing south. Along the main road that embraces and connects the two districts, you remain in suspense between the charm of the historical centre and the wonder the surrounding Murgia landscape offers.
di aurora mastore/foto luca lancieri
Vista panoramica della città I Sassi sono immersi in un paesaggio unico, quello rupestre che caratterizza il Parco della Murgia Materana e dal quale è possibile godere della vista sulla città intera. Matera sorge su uno dei versanti di un canyon che il torrente Gravina ha scavato nel tempo.
Panoramic view of the city The Sassi are surrounded by a unique landscape, the rocky landscape typical of Parco della Murgia Materana, from which it is possible to enjoy the view of the entire city. Matera rises on one of the sides of a canyon that the Gravina stream has carved out over time.
Par ticolare di una strada secondaria tra i due rioni Il centro storico di Matera è fatto di strade che collegano tra loro piazze situate su livelli diversi. Si snodano attraverso i Sassi, sono vicoli che salgono e scendono, a gradoni e acciottolati, per raggiungere antiche case scavate nella roccia adornate da vasi fioriti che si alternano a chiese rupestri e locali ipogei. Detail of a secondary road between the two districts The historic centre of Matera is made up of roads that connect squares located on different levels. Winding through the Sassi, they are alleys that rise and fall, with steps and cobblestones, to reach ancient houses carved into the rock and adorned with flower pots that alternate with cave churches and underground rooms.
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SPECIALE
SCATTI D'AUTORE Chiesa rupestre di Santa Maria de Idris (XII sec.) Si trova in una posizione unica, ricavata nello sperone roccioso del Monterrone, a dominare il Sasso Caveoso. Attraverso un cunicolo si accede alla cripta di San Giovanni in Monterrone, una grotta nascosta le cui pareti conservano i resti di numerosi affreschi che vanno dal 1200 al 1600. Cave Church of Santa Maria de Idris (12th cent.) It is located in a unique position, carved out of the rocky spur of Monterrone, towering over Sasso Caveoso. A tunnel leads to the crypt of San Giovanni in Monterrone, a hidden cave whose walls preserve the remains of numerous frescoes ranging from 1200 to 1600.
Piazza San Pietro Caveoso Nel cuore del Sasso Caveoso, a strapiombo sulla gravina, la piazza prende il nome dalla chiesa rupestre dedicata agli apostoli Pietro e Paolo (la cui fondazione risale al XIII secolo) e oggi piĂš comunemente conosciuta come Chiesa di San Pietro Caveoso.
San Pietro Caveoso Square In the heart of Sasso Caveoso, overhanging the ravine, the square takes its name from the cave church dedicated to the apostles Peter and Paul (whose foundation dates back to the 13th century) and today more commonly known as the Church of San Pietro Caveoso.
TERRITORIO
www.aptbasilicata.it Via del Gallitello, 89 – POTENZA – tel. +39 0971 507611 – potenza@aptbasilicata.it Via De Viti De Marco, 9 – MATERA – tel. +39 0835 331983 – matera@aptbasilicata.it –
MATERA, BICI. PH: ARCHIVIO FOTOGRAFICO APT BASILICATA
APT BASILICATA
Il silenzio della bellezza Itinerari fuori dai soliti circuiti per conoscere e amare la Basilicata. Il cicloturismo come strumento per fondersi con un paesaggio unico e particolare
Tutti in bici, alla scoperta delle meraviglie della Basilicata, regione dal patrimonio naturalistico di infinita bellezza. I suoi parchi, le sue riserve, i laghi e le rocce a strapiombo sul mare, disegnano il profilo di una terra mai uguale, dai colori unici e dallo splendore mai scontato.
Impervia, a tratti, ma anche verde e florida, questa regione è punteggiata da piccoli ma suggestivi borghi che, come tanti capitoli di una storia millenaria, sono lì a testimoniare l’importanza culturale di un passato ancora ben radicato. I parchi naturali e le riserve sono indubbiamente una delle ricchezze principali della Lucania. Non per niente il 30% del territorio è stato dichiarato area protetta. Il più famoso è il Parco Nazionale del Pollino. Qui, fiumi, vallate, erbe officinali ed una fauna incredibile costituiscono il suo ricco e variopinto bagaglio am-
bientale. Ma non è l’unico. C’è il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, il Parco Regionale di Gallipoli Cognato – Piccole Dolomiti Lucane, c’è il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, il Parco della Murgia Materana, e poi le sue riserve (ben 14 tra statali e regionali). Una ricchezza naturalistica senza eguali. Per conoscere davvero questi spazi in cui la natura dà il meglio di sé, per entrare nella profondità di ogni angolo, vivendone atmosfere e profumi tipici, il mezzo più adatto è la bicicletta. Veicolo perfetto su cui muoversi, per addentrarsi 12 13
TERRITORIO
I SASSI DI MATERA ALL'IMBRUNIRA. PH: ARCHIVIO FOTOGRAFICO APT BASILICATA
APT BASILICATA tra mille sentieri, tutti da affrontare con i sensi accesi. Pedalate silenziose accompagnano il visitatore in una dimensione nuova, a stretto contatto con l’ambiente. Si crea una sorta di fusione tra il turista sulle due ruote e tutto ciò che gli sta intorno. Le distanze si annullano, e il paesaggio si mostra in tutta la sua bellezza. Il cicloturismo permette di scoprire luoghi che altrimenti resterebbero sconosciuti e consente, inoltre, di apprezzare e vivere anche le realtà più nascoste. Partendo da questa certezza, chi si occupa di promozione del territorio punta anche su questo aspetto, l’unico, probabilmente, in grado di coniugare natura, storia, sport ed emozioni. A tal proposito, APT Basilicata ha creato
Incantevole Matera Sul fascino e sulla bellezza di questa regione c’è poco da aggiungere. Il territorio lucano è talmente variegato e ricco, tanto dal punto di vista paesaggistico quanto da quello storico, da conquistare il visitatore sin dal primo “incontro”. Tuttavia, un capitolo a parte merita Matera che, negli ultimi 7 anni, ha vissuto un boom turistico senza precedenti. I dati diffusi recentemente da CstConfesercenti parlano di un aumento esponenziale delle presenze in città, pari al 176%, dovuto principalmente alla domanda straniera (+216%). Unica al mondo, la “Città dei Sassi”, con le sua case scavate nella roccia, è considerata tra le più antiche al mondo. Nel 1993 è stata dichiarata dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità e nel 2014 è stata designata come Capitale Europea della Cultura 2019. Affascinante e suggestiva come solo le città intrise di storia sanno essere, Matera è un museo a cielo aperto. Le sue chiese rupestri, le sue aree naturali, gli antichi rioni e le famose costruzioni scavate direttamente nel tufo, offrono un paesaggio unico nel suo genere.
I Sassi, ossia i quartieri della zona antica della città, si dividono in tre zone principali: Barisano, Caveoso e Civita. Passeggiare tra dedali di viuzze che si intrecciano fra di loro, circondati da labirinti sotterranei, chiese rocciose e pendii scoscesi, dà al visitatore la sensazione di tornare indietro nel tempo. Da non perdere, nel Sasso Barisano, la chiesa barocca di Sant’Agostino, la chiesa rupestre di San Giuliano la “Casa Cava” (scavata a mano intorno al XV sec., e oggi adibita a centro culturale, unico auditorium ipogeo esistente al mondo) . Non meno suggestivi i monumenti presenti nel Sasso Caveoso, come la chiesa della Madonna dell’Idris (interamente scavata nella roccia e ricca di affreschi di varie epoche); la chiesetta rupestre di Santa Lucia delle Malve, fondata da una comunità benedettina intorno all’VIII secolo e l’attiguo Cimitero Barbarico. Infine, la Civita, il più antico nucleo dell’abitato, è dominata dal Duomo, una Cattedrale Romanica realizzata proprio in cima all’acropoli per controllare dall’alto, i Sassi che, a quei tempi, erano piccoli e indifesi casali fuori le mura.
ENCHANTING MATERA Matera deserves a separate chapter. Unique in the world, the "City of the Sassi", with its houses carved into the rock, is considered among the oldest in the world. In 1993 it was declared a UNESCO World Heritage Site and in 2014 it was designated as the European Capital of Culture for 2019. The Sassi – the neighbourhoods in the ancient area of the city – are divided into three main areas: Barisano, Caveoso and Civita.
tutta l’intensità che solo un’esperienza di questo tipo può regalare. Dagli immensi parchi ai borghi più nascosti, dai piccoli centri alle città lucane che non hanno certo bisogno di presentazioni, come Matera, la Basilicata è uno scrigno prezioso che custodisce meraviglie senza tempo.
TREKKING. PH: ARCHIVIO FOTOGRAFICO APT BASILICATA
PEPERONI DI SENISE. PH: ARCHIVIO FOTOGRAFICO APT BASILICATA
degli itinerari cicloturistici in grado di coniugare bellezza paesaggistica, storia, bellezza, cultura. La guida “Cicloturismo in Basilicata”, giunta alla sua terza edizione, indica percorsi distinti, pensati in base alle esigenze dei viaggiatori. Il denominatore comune resta comunque la scoperta del territorio, da vivere con
VOLO. PH: ARCHIVIO FOTOGRAFICO APT BASILICATA
CASTELLO DI LAGO PESOLE. PH: ARCHIVIO FOTOGRAFICO APT BASILICATA
OPENING CEREMONY MATERA PH: ARCHIVIO FOTOGRAFICO APT BASILICATA
THE SILENCE OF BEAUTY ROUTES OUT OF THE USUAL CIRCUITS TO KNOW AND LOVE BASILICATA. CYCLE TOURISM AS A TOOL FOR MERGING WITH A UNIQUE AND PARTICULAR LANDSCAPE Everyone by bike to discover the wonders of Basilicata. Its parks, reserves, lakes and rocks overlooking the sea draw the outline of a unique land. Small but evocative villages that testify to the cultural importance of a past that is still deeply rooted. Natural parks and reserves are undoubtedly one of the main treasures of Lucania. The most renowned is Parco Nazionale del Pollino. But there are other parks, like for example Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, Parco Regionale di Gallipoli Cognato – Piccole Dolomiti Lucane, Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, Parco della Murgia Materana. To really know these places, the most suitable means of transportation is the bike. Cycle tourism allows you to discover places that would otherwise remain unknown. In this regard, APT Basilicata has created cycle-touring itineraries that combine scenic beauty, history and culture. "Cicloturismo in Basilicata" is a guidebook indicating distinct routes, designed according to the needs of travellers. From the immense parks to the most hidden villages, from the small towns to Matera, Basilicata is a precious treasure chest that holds timeless wonders.
CALANCHI DI ALIANO PH: ARCHIVIO FOTOGRAFICO APT BASILICATA
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SPECIALE
PALAZZO LANFRANCHI, SALA DELLA MOSTRA RINASCIMENTO DA SUD
ARTE E CULTURA
Andar per mostre e musei nella capitale della cultura: una guida emotiva Animali fantastici, elefanti e giraffe giganti si muovono con disinvolta noncuranza tra piazze, palazzi storici e belvedere mozzafiato. Sono kitsch, è vero, ma d’altronde questa propensione caratterizza volutamente gli scenari e gli immaginari di Salvador Dalì, padre nobile del Surrealismo, personaggio complesso, estroso, egotico e geniaccio, vera e propria star che Matera 2019 ha voluto adottare per uno degli eventi più
amati dal grande pubblico. I puristi dicono che non sono suoi e, d’altronde, sono stati realizzati post mortem su suoi progetti, ma in ogni caso racchiudono il pensiero espanso e sognante – surrealista, appunto – del maestro deceduto nel 1989 dopo un’esistenza di eccessi, pensieri sublimi e dipinti memorabili. Le sculture le abbiamo viste sui social network e ora sono lì a vegliare su una città straordinaria (mentre le opere di pic-
di lorenzo madaro/
colo formato sono esposte nella mostra allestita nelle chiese rupestri), Matera, che con l’arte contemporanea ha sempre avuto un rapporto speciale. Facciamo un po’ di cronistoria e poi raccontiamo i perché di alcune (selezionate) mostre del grande palinsesto messo in scena nella Capitale europea della cultura per il 2019 e facciamo un tour tra musei e spazi da non perdere, anche fuori dalla città, sprofondando nella Lucania interna. Per chi, invece, vorrà una vera e propria agenda, il sito internet matera-basilicata2019.it e le pagine social sono piene zeppe di appuntamenti (date, orari e numeri di telefono). Questa, invece, è una guida emozionale, volutamente caotica. Negli anni Cinquanta un drappello di giovani professionisti fonda in città il circolo “La Scaletta”, che per molti decenni ha rappresentato un osservatorio privilegiato per le istanze dell’arte internazionale e approdo per scultori, fotografi e pittori provenienti da ogni latitudine: da José Ortega a Lucio Del Pezzo, da Pietro Consagra a Fausto Melotti e Mario Cresci. Il sodalizio, ormai interrotto, con lo storico dell’arte Giuseppe Appella porta in città un progetto memorabile, seguito e amato anche oltre Oceano: “Le Grandi Mostre nei Sassi”, una stagione straordinaria (e oggi completamente obliata, ahinoi) che ha portato in città e nei territori limitrofi tantissimi protagonisti della scultura internazionale, con mostre allestite nelle chiese rupestri e negli spazi pubblici. Consagra e Melotti, certo, ma anche Kengiro Azuma (che era legatissimo alla città), Mirko, Dino Basaldella e poi i focus sulla scultura americana, i giovani scultori italiani e molto altro. Nel 2006 tutte queste energie spingono la Fondazione Zetema, grazie all’impegno di Appella, all’istituzione del MUSMA, il museo della scultura contemporanea. Altra tappa da non perdere, quest’ultima, sia per la straordinaria collezione (non perdetevi le opere di Gregorio Botta, Pietro Guida, Adolfo Wildt, Nicola Carrino, Nato Frascà e di tanti altri, così come la Biblioteca Vanni Scheiwiller, con i libri d’arte del grandissimo editore milanese amico di Matera) che per la mostra “La
VEDUTA DELLA MOSTRA SU SALVADOR DALÌ A MATERA
VEDUTA DELLA MOSTRA SU SALVADOR DALÌ A MATERA
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SPECIALE
ARTE E CULTURA
VEDUTA DELLA MOSTRA SU SALVADOR DALÌ A MATERA
MIMMO JODICE, MAESTRO DELLA FOTOGRAFIA ITALIANA, È PROTAGONISTA DI UNA MOSTRA ALLESTITA NELLE SALE DI PALAZZO LANFRANCHI MARIO CRESCI, DALLA SERIE RITRATTI REALI, TRICARICO, 1974
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poetica dei numeri primi”, ovvero la bellezza della matematica. Mimmo Jodice, maestro della fotografia italiana, è protagonista di una mostra allestita nelle sale di Palazzo Lanfranchi (altra tappa del nostro viaggio emozionale, di cui a breve vi darò conto): qui sono esposti gli scatti dedicati alla cittadella dell’Università “Suor Orsola Benincasa”, con i suoi musei, le collezioni e molto altro. Seguirà una grande mostra di ricerca, sempre negli spazi di Palazzo Lanfranchi, dedicata al Rinascimento in Basilicata e Puglia, con opere provenienti da musei, chiese e collezioni private. Il grande bronzo, la “Goccia”, dello scultore giapponese Kengiro Azuma, è stato installato lì da qualche anno, ed è ormai un simbolo (straordinario) di una storia di relazioni di una città che in passato ha dialogato intensamente con gli artisti. L’opera protegge idealmente la facciata di Palazzo Lanfranchi, sede del Museo
VEDUTA DELLA MOSTRA SU SALVADOR DALÌ A MATERA
VEDUTA DELLA MOSTRA SU SALVADOR DALÌ A MATERA
VEDUTA DELLA MOSTRA SU SALVADOR DALÌ A MATERA
nazionale di arte medievale e moderna. È l’incipit di un percorso espositivo che attraversa i secoli, riflette sulla storia dell’arte meridionale, propone focus e mostre, tra progetti ambiziosi e approfondimenti. L’itinerario prosegue all’interno con una grande scultura, rigorosa nelle forme e nella sua progettualità, di un nome lucano che ha tracciato, soprattutto tra gli anni Sessanta e Settanta, le radici della scultura sperimentale italiana, Pasquale (Ninì) Santoro, tra i fondatori del Gruppo Uno. E in una delle sale del piano terra è posizionato uno degli ultimi grandi dipinti narrativi della storia dell’arte italiana del Novecento, Lucania 61 di Carlo Levi (vi consiglio di guardarlo molto bene, perché è una summa della storia di una terra inquieta), che evidenzia spazi, visioni e prospettive della vita della città tra antropologia e tradizione, tra architettura rupestre e storia sociale che si dispiega in diciotto metri di pittura. Al piano superiore due grandi sale sono dedicate al maestro di “Cristo si è fermato a Eboli”, con dipinti di medio e piccolo formato, volti, realtà, segni e storie che hanno segnato la storia di Levi e che il centro studi ha destinato temporaneamente a Palazzo Lanfranchi. Una pinacoteca dedicata all’arte meridionale del XVI e XVII secolo, insieme a una collezione di scultura, con opere provenienti da chiese e collezioni della Basilicata, completano il percorso. La Lucania è stata una terra di incontri, approdi, ritorni e sorprese. È una terra che ha avuto un ruolo nella storia dell’arte contemporanea, grazie alla spesso silenziosa operatività di artisti e intel-
lettuali. Aliano, conosciuta soprattutto per essere stato il paese del confino di Carlo Levi, è tra le mete fondamentali di un possibile tour alla scoperta di storie, luoghi, opere. È nato a New York (nel 1944), ma sua madre era di questo paese, Paul Russotto. Legato a queste terre, le ha frequentate a
partire dagli anni Ottanta quando, grazie alla sua amicizia con lo storico dell’arte Giuseppe Appella – al cui impegno si deve questo museo –, approda qui. Si reca a Matera fino agli anni Duemila, città in cui la moglie Ellen – nello staff del Metropolitan Museum of Art, dove mise in piedi un archivio sulla scuola
LA LUCANIA È STATA UNA TERRA DI INCONTRI, APPRODI, RITORNI E SORPRESE PAUL RUSSOTTO – SOHO, 2003 – OLIO SU TELA, CM 91X91
SPECIALE
ARTE E CULTURA
di New York – collabora con lo stesso Appella, anche per la sezione americana del MUSMA. Il museo di Aliano, nato grazie alla donazione di circa settanta opere da parte del figlio – Paul è morto nel 2014, Ellen un paio d’anni prima –, consente al pubblico di immergersi nella sua ricerca, sin dalle origini, fino alla maturità. Le sue giovanili passioni per Rembrandt, il confronto con le avanguardie storiche e quindi con Cézanne, Picas-
so, Matisse, Mirò, Mondrian ed ancora l’incontro con De Kooning e quindi con l’espressionismo astratto: anche questi suoi specifici legami si percepiscono nel percorso espositivo, che sfocia sul segno, libero, rivisitato, ingarbugliato con cromie mediterranee, mescolate a impossibili calligrafie. E per chi ha la pazienza di guidare un’altra mezz’ora tra curve a gomito e vicoli stretti, a Castronuovo di Sant’Andrea c’è una balconata sul
paesaggio realizzata da Pietro Consagra, insieme alla biblioteca e al museo civico dedicato alla grafica d’arte del Novecento, con opere di Picasso, Mirò e tanti altri maestri. E per chi ci andrà dopo l’estate, uno dei più talentuosi fotografi internazionali, Armin Linke, sarà protagonista di una mostra che indagherà una nuova era geologica. Non vi resta che andarci. Buon tour!
VEDUTA DELLA MOSTRA SU SALVADOR DALÌ A MATERA
GOING AROUND TO VISIT EXHIBITIONS AND MUSEUMS IN MATERA 2019. AN EMOTIONAL GUIDE Fantastic animals, giant elephants and giraffes move with casual nonchalance through squares, historic buildings and breathtaking viewpoints. They are kitsch but, on the other hand, this propensity characterizes deliberately the scenarios and the imagery of Salvador Dalì, the noble father of Surrealism, that Matera 2019 has adopted for one of the events most appreciated by the general public. Some works were realized after his death. Still, they are based on his projects and, in any case, they contain his expanded and dreamy thought. His small works are on exhibition at the rock churches. The website, www.matera-basilicata2019.it, and social pages are full of events. In the Fifties, the collaboration of “La Scaletta” club with art historian Giuseppe Appella brought a memorable project to the city: “Le Grandi Mostre nei Sassi” ("The Great Exhibitions in the Sassi"), with exhibitions set up in rock churches and public spaces. In 2006, the MUSMA – the museum of contemporary sculpture – was established. Mimmo Jodice, master of Italian photography, is the protagonist of an exhibition set up in the rooms of Palazzo Lanfranchi. This palace is also home to a large exhibition dedicated to the Renaissance in Basilicata and Apulia. The great bronze monument by Japanese sculptor Kengiro Azuma, “la Goccia” (the "Drop"), has been installed there for some
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years. The work ideally protects the facade of Palazzo Lanfranchi, home to the National Museum of Medieval and Modern Art. The itinerary continues inside the palace with a large sculpture by Pasquale (Ninì) Santoro. In one of the rooms on the ground floor is one of the last great narrative paintings of the history of Italian art of the Twentieth century. The reference is to “Lucania 61”, by Carlo Levi. Upstairs, two large rooms are dedicated to this artist and host his medium and small paintings. A picture gallery dedicated to southern art from the Sixteenth and Seventeenth centuries completes the journey. Lucania has always been a land of encounters, landings, returns and surprises. It is a land that has played a role in the history of contemporary art, thanks to the often silent operation of artists and intellectuals – such as Carlo Levi and Paul Russotto. The latter collaborated with art historian Giuseppe Appella for the American section of the MUSMA. A few kilometres away, in Castronuovo di Sant'Andrea, you can admire a balcony over the landscape created by Pietro Consagra, together with the library and the civic museum dedicated to Twentieth-century art, with works by Picasso, Mirò and many other masters. And for those who will go and visit the city after summer, one of the most talented international photographers, Armin Linke, will be the protagonist of an exhibition investigating a new geological era. Have a good tour!
SPECIALE
A TAVOLA
BASILICATA – PUGLIA COAST TO COAST Itinerario enogastronomico tra paesaggi lucani e Tacco d’Italia, dalla costa cilentana a quella salentina un patrimonio da ammirare e gustare Matera ha vinto con merito il titolo di Capitale Europea della Cultura 2019, battendosi in finale con altre città italiane tra cui la barocca Lecce, capoluogo di quel Salento protagonista negli ultimi anni di un vero e proprio boom turistico e poi nominata
Capitale Italiana della Cultura per il 2015. La competizione europea ha consentito a un territorio splendido e poco conosciuto, oltre che alla sua capitale culturale, la suggestiva “città dei Sassi”, di essere riscoperto. Proprio quella città e quella
regione che hanno a lungo rappresentato il simbolo dell’arretratezza economica e culturale del Mezzogiorno d’Italia, il paradigma del divario Nord-Sud – di cui proprio i Sassi, abitati in condizioni di degrado, sono stati l’icona mediatica –,
di fiorella perrone/foto isabella ostelli e viviana martucci
PH: VIVIANA MARTUCCI
oggi mostra tutta la sua straordinaria bellezza, la capacità di rialzarsi attraverso la forza della cultura, nelle sue molteplici declinazioni. Una nuova realtà in netta contrapposizione con il passato, ma che con il passato non crea una frattura netta, anzi, mantiene un vincolo virtuoso che si ancora alle tradizioni, nobilitandole. Una di queste tradizioni, quella culinaria, veicolo privilegiato per conoscere i luoghi e “assaporarli”, conosce oggi un inedito successo, attraverso le specialità regionali, i piatti e i prodotti tipici (fino alle riedizioni gourmet di grandi chef che hanno eletto la città lucana a patria del gusto). Non è secondario che, a conquistare la commissione di esperti europei che di Matera ha decretato la vittoria, siano state, tra l’altro, le donne della città che impastavano e infornavano il pane, coinvolgendo i giurati nelle fasi della lavorazione. Se la candidatura e poi la vittoria sono stati per Matera un'occasione di rilancio turistico, si mostrano oggi anche come opportunità di costruire nuovi itinerari di viaggio, alla scoperta delle meraviglie di un lembo d'Italia a lungo trascurato, che oggi affascina proprio per quella autenticità in un orizzonte più che mai contemporaneo. Dalla costiera cilentana a quella salentina, un percorso fatto di paesaggi mozzafiato, dove ogni sosta ha il gusto della cucina e della gastronomia locale, tra affinità, differenze e peculiarità. Un tragitto all’insegna della lentezza da mettere in agenda e ripercorrere di stagione in stagione. In primavera, provenendo dal centro Italia in direzione Puglia, vale la pena scegliere un percorso alternativo, lasciarsi alle spalle l’autostrada per Bari e proseguire per un breve tratto sulla “Salerno-Reggio Calabria”, per poi percorrere la panoramica strada statale detta “Basentana”, così chiamata perché segue il corso del fiume Basento, da Potenza a Metaponto. Le deviazioni sul percorso sono caldamente consigliate: come non prevedere, ad esempio, una sosta a Paestum per ammirare il magnifico sito archeologico e degustare una autentica mozzarella di bufala? E più avanti, una volta giunti in Basilicata, attraversando i vertiginosi 22 23
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A TAVOLA
UNA VARIANTE DA PROVARE È LA MANTECA, O BURRITO, CACIOCAVALLO PODOLICO DAL CUORE DI MORBIDO BURRO viadotti che aprono lo sguardo a boschi e prati e all’abbagliante bellezza delle Dolomiti lucane, come resistere alla tentazione di provare i formaggi delle mucche podoliche (varietà tipica di Basilicata, Puglia e Calabria) che, al pascolo libero, costeggiano la strada? Il loro scampanellio è la colonna sonora del viaggio. Il manto grigio-argento fa bella mostra di sé sotto il sole collinare. Il loro latte dà vita a prodotti caseari superbi di cui il caciocavallo è certamente il più noto, presenza immancabile sulle tavole lucane e pugliesi, dove lo si trova nei taglieri di salumi e formaggi
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accanto al capocollo di Martina Franca. Una variante da provare è la manteca, o burrito, caciocavallo podolico dal cuore di morbido burro; una sorta di versione stagionata della burrata pugliese, ormai immancabile sulle tavole di tutt’Italia, ma impareggiabile se gustata nel luogo di produzione, magari una masseria come le tante che dalla Daunia in giù costellano le campagne pugliesi. Se le mucche regalano assaggi pregiati e rari, gli ovini non sono da meno: dal loro latte arriva il canestrato, prodotto di un’area molto estesa della Basilicata
che coincide con gli storici percorsi della transumanza. Realizzato con latte intero di capra e pecora pressando a mano la cagliata nelle fuscelle, i canestri di giunco. O il formaggio casieddu, variante del cacioricotta, aromatizzato con una pianta detta nepeta, che tanto ricorda la marzotica – prettamente salentina – prodotta in primavera, come suggerisce il nome (marzo), e avvolta nelle erbe spontanee del periodo. Insomma, nell’itinerario che tocca le due regioni i formaggi proprio non possono mancare. Senza ombra di dubbio merita di essere provata, in Basilicata, la carne degli animali da pascolo nelle sue preparazioni tipiche. In particolare la pignata di pecora, detta anche cuturidd o pastorale, piatto dell’antica tradizione contadina che prevede, in una grande pignata di coccio ricoperta con pasta di pane, la cottura lentissima al fuoco del camino. Per il resto, la cucina lucana è una cucina povera: si pensi che tra i pochi insaccati presenti, a parte la famosa lucanica, c’è il pezzente, conosciuto come salsiccia dei poveri perché ottenuto dai tagli meno
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A TAVOLA
È UNA CUCINA FATTA DI VERDURE, ERBE SPONTANEE, PASTA FRESCA, PANE, LEGUMI E PIATTI DI RISULTA, ANTI SPRECO E BUONISSIMI nobili della carne di maiale, agnello e vitello, come le interiora e la testa; quel quinto quarto oggi rivalutato e molto in voga tra gli chef, ma che necessita di particolari accorgimenti per risultare piacevole al palato, cosa che nel pezzente si ottiene con dosi massicce di peperoncino mescolato ad aglio e finocchietto selvatico. È una cucina fatta di verdure, erbe spontanee, pasta fresca, pane, legumi e piatti di risulta, anti spreco e buonissimi. Qui le affinità tra regioni limitrofe si moltiplicano. Alle deliziose lagane (pasta fresca spessa simile alle tagliatelle) con i ceci, corrisponde la ciceri e tria (dove l’unica variante è la dose di pasta fritta, la tria appunto) salentina; agli strascinati lucani, orecchiette e maritati; ai fagioli bianchi
di Rotonda fanno da contraltare i piselli nani di Zollino; al pane di Matera, quello di Altamura. E così via, di specialità in biodiversità, con una attenzione sempre maggiore al rispetto e alla tutela delle varietà locali e al tempo stesso con il piacere culinario di creare nuove combinazioni e commistioni accanto ai piatti tipici. La riscoperta e valorizzazione del grano Cappelli, ad esempio, tipico tanto dell’agricoltura lucana quanto di quella pugliese, le cui coltivazioni sono state a lungo soppiantate da varietà inferiori per qualità ma maggiormente produttive. Una volta a Matera – piccola ma imperdibile deviazione finale –, magari di sera quando, illuminata, la città ha ancora più fascino, è il caso di lasciarsi tentare tanto da un piatto di polpette di pane (avanzato,
ça va sans dire; piatto antico e “povero”), annaffiato da un Aglianico del Vulture, quanto da uno dei ristoranti di nuova apertura segnalati dalle guide di settore, che stanno velocemente trasformando la capitale della cultura anche in riferimento della cultura enogastronomica, valorizzando materie prime d’eccellenza con sperimentazioni contemporanee. Arrivati in Puglia, in pochi chilometri, il paesaggio cambia: la pianura e il mare jonico sulla destra. È la volta del crudo di mare. Ma non sarebbe così singolare se, mentre si assapora un riccio con un calice di rosato Negroamaro, si sgranocchiasse anche un peperone crusco, souvenir gastronomico perfettamente abbinato. In meno di 24 ore, un viaggio che apre nuovi orizzonti.
PH: VIVIANA MARTUCCI
BASILICATA – APULIA COAST TO COAST A HERITAGE TO ADMIRE AND ENJOY Matera is the 2019 European Capital of Culture. After having long represented the symbol of the economic and cultural backwardness of Southern Italy, the evocative "city of the Sassi" shows all its extraordinary beauty. A new reality that maintains a virtuous bond with the past and its traditions. Today one of these traditions, the culinary one, has an unprecedented success. The victory of Matera is a favourable occasion for its tourism relaunch, an opportunity to build new travel itineraries and to discover this wonderful corner of Italy. From the coast of Cilento to the Salentine one, there is a path made of breathtaking landscapes and dishes of local gastronomy. Detours are highly recommended. Once in Basilicata, how can you resist the temptation to try cheeses from the Podolica cows? Caciocavallo is certainly the best known of its superb dairy products. A variation to try is the manteca, or burrito, a Podolica caciocavallo cheese with a heart of soft butter; a sort of aged version of the Apulian burrata. Canestrato is made using whole goat's and sheep's milk. The casieddu cheese is flavoured with a plant called nepeta. In Basilicata, the meat produced from grazing animals deserves to be tried in its
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typical preparations – in particular, the cuturidd or pastorale, sheep meat covered with bread dough and cooked in a large earthenware pot over the slow fire of a fireplace. For the rest, the Lucanian cuisine is poor. Among its sausages, there is the pezzente, obtained from the less noble cuts of meat and flavoured with massive doses of red chilli pepper mixed with garlic and wild fennel. The Lucanian cuisine is made of vegetables, wild herbs, fresh pasta, bread, legumes and traditional, anti-waste and delicious dishes. Here, the affinities between these two neighbouring regions multiply. The delicious lagane (thick fresh pasta similar to tagliatelle) with chickpeas correspond with the Salentine ciceri e tria; the Rotonda’s white beans act as a counterpart of the Zollino’s dwarf peas; the bread of Matera corresponds with that of Altamura. And so forth. In Matera, it is time to let yourself be tempted by a dish made of leftover bread balls, accompanied by a glass of Aglianico del Vulture. Once in Apulia, the landscape changes: here are the valley and the Ionian sea on the right. It is the turn of the raw fish. While you are tasting a sea urchin with a glass of Negroamaro rosé, it would not be so unusual if you also nibbled a crusco pepper. It would be a perfectly matched gastronomic souvenir. In less than 24 hours, a journey that opens up new horizons.