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i Liguria La Provincia di Genova
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Nuova AMT Macioppi Tel 0185 231263
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La Provincia di Torino
Pag 22
Ristorante Le Rose - tel 010 9135535 Pag 12
Baciccia Camping - tel 0182 990743
Hotel Olimpic- tel 0122 77344 La Provincia diAlessandria
Punto Verde – Tel. 0144 485270
Valle d’aosta
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Antey Saint Andrè
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Hotel Filey - tel 0166 548212 La Provincia di Imperia
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Pré - Saint Didier
Pag 32
Hotel Beau Séjour - tel 0165 87801
Il Frantoio Camping . tel 0183 401098
La Salle Pag 34 Hotel Mont Blanc - tel 0165 864111
Hotel Firenze - Tel 0184 689 221
Val Gardena
Pag 40
Hotel Angelo Engel - tel 0471 796336
Hoetl Condor - tel 0471 795055 Alpe di Siusi Pag 44 Piccolo Hotel Sciliar - tel 0471 72 79 57 Rifugio Alpe di Tires - tel 0471 727 958 Hotel Belvedere Schönblicktel 0471 706336 Val Pusteria
Casamarchet Cervo - tel 0183/406202
Hotel Miramare Continental Palace Tel 0184 667601
Pag 37
Hotel Rodella - tel 0471 794 553
Hotel Au Soleil - tel 0166 512685
Ag. Immobiliare Edilriviera Tel 0182 2970386
Merano
Hotel Sittnerhof - tel 0473 446 331 Pag 23
Saint Vincent
Ag. Immobiliare Castiglione Cell. 338.9736784
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Hotel Brunner - tel 0473 446 150
Ag. Immobilnord - tel 0182 660736 La Pineta Vacanze - tel 0182 20493
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Hotel Filey - tel 0166 548212
Hotel De Geneys Splendid tel 0122 99001
Medical Center - Tel 010 565546
La Provincia di Savona
PIEmonte
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Courmayeur Pag 36 Albergo dei Camosci - tel 0165 842338 Residence Ruetoreif - tel 0125 35598
Pag 47
Hotel Andreas Hofer www.andreashofer.it Hotel Senoner - tel 0472 888029 Hotel Jochele - tel 0474 528 333 Hotel Alp Crom Moarhof tel 0474 456241 Hotel Kronplatz - tel 0474 496 173 Valle Aurina
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Hotel Bereguard - tel tel 0474 652 222 Val Badia
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Hotel Serena - tel 0471 839664 Pension Runcaè - tel 0471 839660
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Dolomit B&b - tel 0471 847120
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Bellaria
Albergo Césa Edelweiss tel 0462 750523
Albergo Edward - tel 345 4277914
Pension Steinrösl - tel 0471 849511 Hotel Mirabel - tel 0474 501 751 Aqua Bad Cortina Hotel san Vigilio tel 0474 501 215
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Hotel Sanremo Bellaria tel 0541 347509 Pag 68
Hotel Biancaneve - tel 0463 754100 Villandro - Valle Isarco
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Hotel Stephanshof - tel 0472 843 150
Val Senales
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Pension Leithof - tel 0473 669 678 Val Venosta
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Hotel Garni Marianne tel 0473 831588
Albergo Centrale - tel 0463 753244 Hotel Gran Zebrù - tel 0463 754433 Moveno
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Hotel Europa Molveno tel 0461 586 937
Hotel Sonnenhof - cel 3466672092
Hotel Letizia 329 6125389 Hotel Morri Oceania - tel 0541 344427 Rimini
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Hotel Acqua Azzurra - tel 0541 391742 Ristorante Mister Grillo tel 349 0912513 Hotel Splendor - tel 0541 380545
Albergo Stella Alpina - tel 0461 586918 Rendena Pag 83 Maso Mistrin - tel 0465 507293
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Hotel Saint Raphael - tel 0541 37 22 20 Cimino Hotels www.ciminohotels.it (copertina) Hotel St. Moriz - tel 0541 373065
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Hotel Romea - tel 0541.371507
VENETO trentino pag 68 Val di Fassa
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Agenzia Grüunwald - tel 0462 601 204
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Pag 85
Hotel Al Pelmo - tel 0435 500900 Hotel Antelao - tel 0435 482563
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Hotel Silvia - tel 0541 615655 Hotel Touring - tel 0541 614264
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Hotel Baltic - tel 0547 82585 Hotel Croce del sud - tel 0547 82402
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Pag 102
Hotel Atlas tel 0541 962530 Hotel Nautilus - tel 0541 951553 Park Hotels - Tel 0541 953732
Per chi non ha ancora scelto dove andare in vacanza. Per chi quest’anno ha voglia di novità. Per chi non vuole rinunciare a un bagno al mare o a un’escursione in montagna.
Vacanze Più è la guida alle principali località turistiche italiane e alle loro strutture ricettive: montagna per chi ama i panorami alpini e gli sport estivi, ma anche mare per chi preferisce il clima mite delle nostre spiagge, laghi, terme e città d’arte.
Dal Nord al Sud, tante occasioni per un soggiorno all’insegna del relax. Perché sia davvero una buona vacanza. Senza sorprese.
Vacanze Più Estate Soggetto non destinato alla vendita. Esente da documento accompagnatorio DPR 627/78 art. 4 la riproduzione, anche parziale, è vietata. Le foto e i testi sono stati forniti ed autorizzati dagli inserzionisti stessi. Supplemento a InGenova e Liguria Magazine. Credits foto di copertina: Gravitat-off @ Flickr. R. R. Editori s.a.s., Via Caffaro 7/2 - Genova Tel. 0108592291 - www.rreditori.it
Vacanze più Liguria
la PROVINCIA di
G e n o va Genova Porto commerciale, palazzi del 16^ secolo in una città orgogliosa della sua storia e delle sue leggende. Capoluogo di provincia e della Regione Liguria, Genova è situata nella parte più interna del golfo omonimo, alle falde dei rilievi appenninici, con uno sviluppo costiero di circa 35 chilometri. Città dal glorioso passato, forte di antiche tradizioni, è definita la “Superba”. E come tale la considerava il poeta Petrarca che, riferendosi ad essa, la definì “una città regale, addossata a una collina alpestre, superba per uomini e per mura, il cui solo aspetto la indica signora del mare”. In anni remoti, Genova era conosciuta anche con il termine di “Dominante”: repubblica marinara assieme ad Amalfi, Venezia e Pisa, fu tra le quattro, per diversi secoli, la più potente. Dal Porto Antico alle fortificazioni delle alture, dal gomitolo dei vicoli alle sorprese delle delegazioni di ponente e di levante, Voltri, Pegli e le ville, Sestri Ponente e il suo centro, Nervi e il suo parco. Il centro che si sviluppa attorno all’insenatura del porto ha l’evidente magnificenza di un sito baciato dai favori della natura e della storia, e
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G e n o v a mente sul turismo. Sono presenti inoltre molte strutture ricettive come l’antico Grand Hotel del 1915, situato a pochi passi dal parco comunale di villa Negrotto Cambiaso e e dal lido. Importante anche il porticciolo turistico che dopo la costruzione della nuova sede per la Capitaneria sarà presto ampliato, aumentando così la capacità di posti nave.
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Il comune è situato sulla costa della Riviera ligure di ponente, all’interno di un’insenatura chiusa dal Capo San Martino ad ovest di Genova, quest’ultima distante circa 24 chilometri. Secondo le fonti storiche il primo insediamento abitativo fu legato ad un primitivo stanziamento dell’Impero romano nei primi secoli dopo Cristo. Proprio l’antico toponimo del comune, Arentianis, risalirebbe ad una proprietà o possedimento della famiglia degli Arentii. Così come i centri e i borghi vicini seguì in epoca altomedievale e quindi nel Medioevo le vicissitudini della vicina Genova. Nel Medioevo subì le invasioni barbariche e nel X secolo fu occupato dai saraceni che ne fecero un fortificato presidio. Compreso nella Marca Obertenga, riprese vigore con la cacciata dei saraceni.
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Arenzano
Arenzano è collegata al contiguo comune di Cogoleto con un’unica passeggiata dotata di pista ciclabile e realizzata sul vecchio tracciato a mare della ferrovia Genova-Ventimiglia. Il lungomare è intitolato al cantautore genovese Fabrizio De André.Nell’entroterra arenzanese si trova una località rinomata per i suoi percorsi torrentistici ed alpinistici, denominata Cü du Mundu (dal dialetto genovese, “culo del mondo”, per la localizzazione remota e l’accesso impervio). Ad un miglio e mezzo a ponente del porto di Arenzano, su un fondale di 74 metri, si trova il relitto della superpetroliera Haven di 250.000 tonnellate di portata, affondata il 14 aprile 1991 ed oggetto di numerose escursioni subacquee. Nel territorio comunale di Arenzano è presente e preservato un sito di interesse comunitario, proposto dalla rete Natura 2000 della Liguria, per il suo particolare interesse naturale e geologico. Il sito è collocato tra i fondali delle province di Genova e Savona - condiviso tra i comuni di Arenzano, Cogoleto e Varazze - dove è segnalato un particolare habitat formato da praterie di posidonia oceanica. L’economia arenzanese si basa principal-
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una segreta ricchezza da scoprire con metodo e passione. La gloria rinascimentale e barocca dei palazzi dei Rolli, patrimonio Unesco, fa da contrappunto alla modernità dell’Acquario e del rinnovato Carlo Felice.
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Sorge sulla piana alluvionale del torrente Gromolo, a ridosso del promontorio roccioso chiamato dagli abitanti semplicemente “l’isola”, che, proteso verso il mare, è unito alla terraferma da un sottile istmo che divide la “Baia delle Favole”, dove è stato ricavato il porto turistico e il cui nome venne attribuito dallo scrittore Hans Christian Andersen che qui soggiornò nel 1833, dalla più piccola ma ancora più suggestiva “Baia del Silenzio”. Il clima è temperato, le escursioni termiche limitate. Anche rispetto ad altre località di costa della Liguria, Sestri Levante gode di un microclima veramente particolare, che fa sì che anche durante ondate di freddo fenomeni comunque eccezionali per queste località, come la neve, siano veramente rari. Come molti altri borghi liguri la città sorse dagli an-
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Sestri Levante
tichi popoli chiamati Liguri, o più dettagliatamente detti Tigulli, da cui il nome dell’attuale zona geografica chiamata Tigullio. Grazie alla bellezza naturale del luogo, Sestri Levante ha un rilevante apporto dal turismo sia italiano che straniero. Di pregio è il settore balneare grazie alle due spiagge presenti o alla bellissima scogliera tipica di molte località liguri. In passato vi era una forte presenza dell’industria. I cantieri navali, nella frazione Riva Trigoso sono sorti negli ultimi anni dell’Ottocento, diventando ben presto tra i più importanti d’Italia Nel secondo dopoguerra, complice la vicinanza al triangolo industriale (Genova-TorinoMilano), Sestri levante ospitava oltre alla cantieristica navale e il suo indotto, una delle più grandi acciaierie, e la F.I.T. (Fabbrica Italiana Tubi) chiusa nel 1982 durante la crisi del settore. Successivamente gli investimenti si sono orientati sull edilizia per le seconde case. Una tradizione del passato era la costruzione dei leudi, imbarcazioni in legno a vela latina, di cui oggi si trova ancora uno splendido esempio ristrutturato sulla spiaggia dei “Balin”, nella Baia delle Favole.
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Il borgo, come molti altri comuni liguri, si è sviluppato in epoca romana con il nome latino di Lavania. Il nome è rimasto nei secoli inalterato fino a trasformarsi nei secoli successivi nell’attuale toponimo di Lavagna. Secondo fonti storiche locali, fu inizialmente nel primo Medioevo in epoca longobarda affidata ai monaci dell’abate irlandese san Colombano che sotto la direzione dell’abbazia di San Colombano di Bobbio la svilupperanno. Lavagna è divisa in diversi quartieri, che prendono il nome dagli antichi “sestieri” in cui era divisa la cittadina ai tempi della famiglia Fieschi. Essi sono: il sestiere del Borgo, corrispondente al centro storico; il sestiere della Scafa, posto nella zona portuale e confinante con Chiavari; il sestiere della Moggia, nella parte più interna della città; il sestiere di Ripamare nella zona est; il sestiere di Cavi, che comprende la frazione omonima di Cavi di Lavagna e le frazioni collinari di Santa Giulia, Sorlana e Barassi. L’unico antico sestiere che non rientra nel territorio comunale è il sestiere di San Salvatore, che rimane nel
comune di Cogorno. L’economia del comune si basa sul turismo, specie nel settore balneare; la frazione marinara di Cavi di Lavagna registra molti bagnanti, anche provenienti dai comuni vicini, grazie ai numerosi stabilimenti balneari.
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s av o n a Albissola Marina Albissola Marina è situata sulla costa della Riviera del Beigua, contigua a Savona e al vicino comune di Albisola Superiore, da cui è divisa dalla foce del torrente Sansobbia. È famoso insieme ad Albisola Superiore (con cui forma il territorio denominato “Albisole”) per la lavorazione della ceramica, di cui è uno dei fondatori dell’AICC (Associazione Italiana Città della Ceramica Tradizionale infatti è la lavorazione della ceramica. Il Museo della Ceramica “Manlio Trucco”, situato nel vicino comune di Albisola Superiore, è dedicato a tale lavorazione. Per rendersi conto dell’abitudine degli albisolesi a lavorare la ceramica basta fare un giro per la città. Sono numerosi i laboratori che producono beni in ceramica e le decorazioni degli edifici, a cominciare dai numeri civici.
Augusta, tra le passeggiate più suggestive della Liguria, che raggiunge l’arco di pietra di Capo di Santa Croce da cui si gode uno degli scorci più suggestivi della città e che il visitatore inglese Cecil Roberts definì “Portal to Paradise”. A cavallo fra gli anni cinquanta e sessanta, in coincidenza con il boom economico, fu località alla moda insieme a Portofino e Sanremo. Fu in quegli anni che per iniziativa del pittore alassino Mario Berrino, nacque l’iniziativa del Muretto di Alassio. Oggi Alassio è l’unica città italiana che può fregiarsi del marchio Città degli Innamorati. La città del muretto più famoso del mondo ha ottenuto il riconoscimento ufficiale del marchio il 4 ottobre 2007. A ricordare che Alassio è la città degli innamorati c’è il “muretto” con la celebre opera Les amoureux di Raymond Peynet, la
Alassio è un centro rinomato in tutta Europa. Oltre all’offerta mare-sole Alassio vanta anche un ricco patrimonio storico che risale già all’epoca romana, come testimonia il tratto dell’antica Via Iulia
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ro nell’isola che dopo il 1064 divenne possesso dell’abbazia di Abbadia Alpina (TO). L’economia si basa principalmente sul commercio agricolo e floricolo, ma con la presenza di un forte settore terziario. Vi sono numerose imprese di servizi e anche alcune industrie, inoltre da pochi anni si sta sviluppando in modo deciso il settore turistico.
Varazze Protetta dal monte Beigua dai freddi venti di tramontana durante l’autunno e l’inverno, ed esposta alle vivaci e fresche brezze marine del mar Ligure nei pomeriggi estivi, Varazze gode di un clima eccezionalmente mite con temperature primaverili durante tutto l’anno.
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Albenga, la città delle cento torri, si trova nella Riviera ligure di ponente nell’omonima piana, presso la foce del fiume Centa, che nel corso dei secolo ha fatto da architetto della pianura ingauna, rimodellando più volte il terreno e costringendo gli albenganesi a dotarsi di argini e ponti già dalla sua fondazione.La città di Albenga presenta uno dei centri storici più suggestivi e ben conservati della Riviera ligure di ponente, per gran parte ancora circondato da mura e nel quale svettano numerose torri, palazzi e altre pregevoli architetture di epoca medievale. Comprende anche la riserva naturale dell’isola Gallinara o Gallinaria, dove pare visse San Martino di Tours. Proprio a questo santo era dedicato un monaste-
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Albenga
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statua in bronzo degli “Innamorati” di Eros Pellini, le Cicogne di acciaio di Mastroianni e la cassetta della posta del concorso “la più bella lettera d’amore”, che per il 14 febbraio si riempie di lettere e di poesie d’amore provenienti da tutta Europa.
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rendono Varazze una delle mete turistiche più ricercate della regione. Ceriale Ceriale è un comune italiano di 5.807 abitanti, esattamente a metà strada tra
Genova e il confine italo-francese. Il comune è situato nella Riviera di Ponente, all’estremità orientale della piana di Albenga, alle pendici del monte Croce Il comune basa la sua principale risorsa economica nel settore turistico, ma anche sulla produzione agricola. Nel territorio vengono praticate la col-
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La località è infatti scelta come meta per svernare durante l’inverno e rinfrescarsi durante le ondate di calore estive. Il primo insediamento umano sorse nelle immediate vicinanze della stazione-centro cantieristico dell’Impero romano denominata Ad Navalia. La prima citazione ufficiale del nome, indicata sulla Tavola Peutingeriana, è risalente al X secolo con il toponimo medievale Varagine (“luogo dove vengono varate le navi”). Oggi Varazze è rinomata come località turisticobalneare, meta del “pellegrinaggio” estivo di molti turisti del Piemonte e Lombardia nonché esteri (Francesi, Tedeschi, Svizzeri e Olandesi in primis). Con la costruzione del nuovo porto turistico Varazze diventa inoltre un’importante approdo marittimo meta dei più lussuosi turisti. L’accrescere del nuovo porto turistico, le lunghe e diverse (per composizione) spiagge del litorale, l’esistenza di uno dei lungomari più lunghi d’Europa, la possibilità di escursioni nel vicinissimo parco naturale regionale del Beigua (meta degli sportivi più71 virtuosi ed estremisti che amano lanciarsi col deltaplano e altri mezzi), e la suggestiva bellezza dell’antico borgo medioevale,
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tra Ligure è stata Bandiera Blu nel 1997. Il turismo è la principale fonte economica, soprattutto nel periodo estivo, ma di pregio è anche il settore agricolo e la floricoltura. In certe zone è ancora oggi praticata la coltivazione di orti, frutteti e ulivi.
Borgio verezzi Arroccato sulla collina dell’Orera, il borgo “saraceno” si presenta come un armonioso insieme di quattro diverse borgate (Poggio, Piazza, Roccaro, Crosa), caratterizzate da costruzioni in pietra rosa incastonate in un panorama
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La struttura urbanistica di Finale Ligure si articola in tre nuclei principali, fino al 1927 comuni distinti: Finalmarina (o Finale Marina), la zona di più recente urbanizzazione grazie al turismo, i cui abitanti sono chiamati “gnabbri” in dialetto finalese, Finalpia (o Finale Pia), sita sulla costa che conserva la struttura originaria della città e Finalborgo (o Finale Borgo, il capoluogo dello storico Marchesato di Finale circondato dalle antiche mura quattrocentesche e sovrastato dai castelli Govone e San Giovanni). L’antico nucleo medievale di Finalborgo era la capitale del Marchesato di Finale, antico stato italiano preunitario dal 1162 al 1797; lo stesso borgo è stato recensito come uno dei borghi più belli d’Italia. È un’importante e rinomata stazione di soggiorno turistica nota per il suo clima mite in ogni stagione, rinomata per il suo mare e le sue spiagge sabbiose, con apprezzabili e gradevoli insediamenti collinari.
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tivazione degli ortaggi e la floricoltura, in particolare le piante di orchidea coltivate nelle serre. Attivo anche il settore industriale, dove si segnala la presenza di cantieri navali e fabbriche dolciarie.
Pietra LiGure Il comune rivierasco si estende sulla costa per circa sei chilometri, fra i comuni di Borgio Verezzi e Loano. Le sue coste sono basse e ghiaiose, tipiche della Riviera di Ponente. Pietra Ligure deve il suo nome all’antico castello che si erge sullo spuntone di roccia esposto a nord-est, dominando la baia, la costa e le colline circostanti. Castrum et Oppidum Petrae, il “castello di pietra”, costruito nel VII - VIII secolo ed abitato a lungo dai Vescovi di Albenga, che nel 1100 ne fecero loro dimora estiva. Pietra Ligure ha piccole aree di spiaggia libera, quasi tutte attrezzate con bagni pubblici, docce e alcune anche con giochi per bambini; tutte le altre sono private. Da ricordare la “spiaggia delle barche” dinanzi al centro storico, nel luogo dove un tempo attraccavano i pescatori. Pie-
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alla foce del torrente Varatella. Tali mura vennero edificate come avamposto nella disputa che la opponeva alla vicina Loano, di proprietà della famiglia Doria. L’origine del nome va ricercata, secondo le nozioni storiche locali, dal nome dell’ospizio dei monaci di Santo Spirito, edificato nel corso del XII secolo. L’economia si basa, oltre che al turismo, alla coltivazione dell’ulivo e degli ortaggi (specialmente gli aspara-
Borghetto S. Spirito Borghetto S.Spirito, piccolo borgo ligure della Riviera Ligure delle Palme, è un importante centro balneare e turistico, in grado di offrire un litorale con magnifiche spiagge ed un immediato retroterra con boscosi rilievi e sentieri immersi nel verde. Secondo le fonti storiche venne fondato dal comune di Albenga nel 1288, costruendo una cinta muraria nel 1297,
gi e i carciofi) e la produzione di frutta come pesche e albicocche. Loano La sua posizione, protetta da un arco di montagne di cui la più alta è il monte Carmo (1389 m s.l.m.), fa sì che Loano possa godere di una situazione climatica particolarmente favorevole e peculiare
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di roccia e di mare, e collegate da stretti carruggi, mulattiere e stradine - le crêuze - un tempo destinate ai muli e ai carri. Le case addossate l’una all’altra in un armonico disordine di volumi e di masse, sembrano una sola abitazione variamente articolata, che sorge dalla roccia come sua naturale prosecuzione. Quest’architettura mediterranea è di chiara influenza arabo-islamica, anche se forse rimane una leggenda la fondazione di Verezzi da parte di pirati saraceni che, innamoratisi di questi luoghi, avrebbero abbandonato le loro scorrerie per ritirarsi a vivere sulla terraferma.
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Vacanze più Discreta anche la produzione agricola, grazie alla presenza di molte aziende e attività nel settore. Importante è anche il settore dell’artigianato locale, che vede sempre più espandersi grazie all’internazionalizzazione del turismo.
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tuale città vecchia) durante l’epoca romana il territorio era costellato da ville anche di un certo rilievo (un mosaico romano di età imperiale è ora visibile presso il piano nobile di palazzo Doria). Oggi Loano è una cittadina a forte vocazione turistica, grazie alle lunghe spiagge sabbiose, al villaggio e al grande porto.
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anche rispetto ai territori limitrofi, più simile a quella del Ponente estremo (Bordighera, Ospedaletti). In virtù delle sue caratteristiche climatiche, oltre che per la peculiarità della sua storia antica di feudo della famiglia Doria, Loano può essere considerata come un’isola: “isola del Ponente”. Di origini preromane (sono recenti i ritrovamenti preistorici presso il colle di San Damiano e preromani presso l’at-
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imperia Cervo L’antico borgo di Cervo è stato da sempre legato al mare: la maggior parte dei suoi abitanti infatti si dedicava prevalentemente alla pesca del corallo. Le origini di questo paese fortificato risalgono alla fine del XII secolo, quando già erano terminati gli spietati assalti e le disastrose invasioni saracene. Cervo è un magnifico esempio di “castello” o villaggio fortificato, e fa parte del circuito dei “Borghi più belli d’Italia”. La parrocchiale di S. Giovanni Battista è un gioiello di arte barocca, con la splendida facciata che domina il tratto di mare sottostante. Da non perdere anche l’oratorio di santa Caterina ed il castello dei Clavesana nella parte alta del paese.
borgo. Nell’età del ferro il dianese era occupato dalle popolazioni degli antichi Liguri, in particolare dalla tribù dei Liguri Ingauni, che avevano la loro capitale ad Albium Ingaunum (l’odierna Albenga). Il 25 gennaio 1872 entrava nella stazione di Diano Marina il primo treno; l’arrivo della ferrovia aprì i collegamenti con il resto del paese e con la Francia, segnando il passaggio da un frequentazione elitaria della Riviera Ligure al turismo di massa che vivrà la sua epoca d’oro negli anni cinquanta e sessanta del Novecento. Sarà proprio il turismo di massa ad incentivare la trasformazione del territorio e a rappresentare ancora oggi l’attività economica più importante. Diano Marina si è aggiudicata una posizione di grande rilevanza nelle classifiche delle località di mare più ambite (terza in Liguria e prima nella pro-
Diano Marina L’origine di Diano Marina è certamente assai antica, risalente al Paleolitico superiore e all’Età del Ferro. Sul territorio sono stati trovati vari reperti quali urne cinerarie facenti parte di una necropoli suffragando pertanto le tesi di una probabile origine preistorica del
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vincia di Imperia come presenze turistiche). Calendari ricchissimi di eventi, sport per tutti i gusti, divertimenti sulle spiagge, ottima cucina, oltre ad un clima davvero invidiabile, la rendono uno dei centri in assoluto preferiti dai turisti di ogni nazionalità. Questa ridente località turistica presenta ben 3.500 metri di litorale sabbioso su cui sono distribuiti numerosi stabilimenti balneari per accogliere e soddisfare ogni tipologia di richieste e poi ancora bar, locali notturni, ristoranti, residences, campeggi e circa un centinaio fra alberghi e pensioni oltre alle seconde case. Il Quartiere di Sant’Anna è il quartiere turistico di Diano Marina, dove si trovano le migliori spiagge della Riviera dei Fiori, caratterizzate da un mare estremamente pulito e da una sabbia finissima. E’ una meta di vacanze molto ambita per tu-
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è sicuramente il centro turistico tra i più attrezzati della costa. Originato dalla fusione dei due piccoli nuclei medievali di San Bartolomeo e della Rovere, animatissimo nei mesi estivi grazie ai confortevoli alberghi, alle sue residenze
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ombreggiato da palme. Da qui, per l’intera valle, uliveti, frantoi e piccole borgate, quali Pairola e Chiappa e, nella Val Steria, Deglio, Tovo e Tovetto. La baia di San Bartolomeo al Mare offre lo splendido contrasto fra il blu del mare e la vegetazione lussureggiante tipica della macchia mediterranea: pinete di pino di Aleppo e pino marittimo, colline trasformate in terrazze di uliveti dall’instancabile e paziente mano dell’uomo o coperte di cespugli di ginestra gialla, di lentisco, di alaterno e di profumato
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e ai campeggi, la cittadina deve la sua fama al santuario della Madonna della Rovere, sul cui sagrato si svolge, nella stagione estiva, l’ormai affermato Concorso Internazionale di Esecuzione Vocale e Strumentale per Giovani Talenti. Il morbido gioco delle volute della facciata e del campanile della chiesa parrocchiale dona al borgo mistica suggestività. Poco più all’interno rispetto a San Bartolomeo al Mare, il centro storico di Poiolo, con la chiesetta di Sant’Anna, che si affaccia sul sagrato
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risti svizzeri, tedeschi, austriaci, inglesi, olandesi, belgi, russi e di altre nazioni del mondo. In estate è estremamente popolata di giovani, anche accompagnati dalle loro famiglie. Un appuntamento da non perdere, a Diano Marina, il Carnevale dianese e la “Infiorata del Corpus Domini”, allorché le strade della città si coprono strade della città si coprono di spettacolari tappeti fioriti. Sul lungomare il Palazzo del Parco ospita il Museo Civico con reperti preistorici, preromani, romani, cimeli napoleonici e risorgimentali. Il golfo, oltre ad essere un’importante meta turistica marittima, custodisce, tra gli alberi d’ulivo, tesori di notevole importanza storica ed artistica. In località Madonna della Rovere giacciono tombe ed i resti di un ostello romano, tappa vitale per l’antica strada.
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Ospedaletti L’origine del paese risale agli albori del XIV secolo quando un nobile provenzale, Fulcone di Villaret, Gran Maestro dell’Ordine Gerosolimitano di San Giovanni, ordine dei cavalieri custodi del Santo Sepolcro, venne sorpreso, insieme al suo equipaggio diretto dalla Palestina alla Francia, da una tremenda tempesta nel golfo ligure. La nave affondò, ma il nobile e la sua flotta si salvarono e approdarono a nuoto sulla spiaggia del Giunchetto. Scampati alla furia del mare, decisero di ringraziare san Giovanni, erigendo una cappella. Oltre alla chiesa, i crociati, che in seguito assunsero il nome di Cavalieri di Rodi, costruirono un ospizio per fornire assistenza ai pellegrini che si reca-
vano in Terra Santa. Da questo ospizio discenderebbe il nome di Ospedaletti che significa, appunto, luogo ospitale. Il centro antico si stende in riva al mare, mentre la parte moderna, costituita da ville, alberghi e complessi edilizi a carattere residenziale, circondati da variopinti giardini fioriti che danno loro una particolare caratteristica di signorilità e creano attorno agli stessi delle vere oasi di serena pace e di tranquillità, è disposta ad anfiteatro sulle pendici soprastanti l’insenatura. Il clima mite ed uniforme - il più apprezzato dalle due Riviere – la bellezza del paesaggio e la lussureggiante vegetazione sub tropicale hanno fatto di Ospedaletti una rinomata e ricercata località di soggiorno. Sanremo Si trova in un’ampia insenatura, tra Capo Nero e Capo Verde. Città da sfogliare, ove gli estremi si toccano, nella parte più antica è nota come la Pigna, con le case arroccate è uno scorcio di Medioevo, con le stradine ripide, i passaggi coperti e le piccole piazze. La città moderna invece trasforma in pochi anni il borgo di pe-
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scatori in un elegante centro turistico di fama mondiale. è oggi una città che accoglie visitatori e turisti in ogni periodo dell’anno e li intrattiene con manifestazioni e infinite possibilità di divertimento. Sanremo, famosa per il Casinò, costruito nel 1905, regno incontrastato degli appassionati dei tavoli verdi, delle roulettes e delle slot-machine. Frequenti e selezionate le manifestazioni ospitate dalla città, la più celebre il Festival della Canzone Italiana. Infine Sanremo Città dei Fiori, conosciuti in ogni parte del mondo, con giardini lussureggianti, aiuole dai mille colori e piante tropicali che crescono rigogliose nei parchi cittadini.
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timo, oltre ad una suggestiva fioritura primaverile di flora spontanea. Ugualmente il centro cittadino privilegia il verde di palme ed eucalipti che qui hanno trovato favorevoli condizioni di acclimatamento, e i colori di oleandri, ibiscus, bouganvillee, mimose, rose e gerani.
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TO R INO Torino La capitale del Piemonte è una città dall’architettura maestosa, dall’aspetto molto elegante e dall’aria un po’ retrò. Soprattutto dopo gli interventi di ristrutturazione e di messa a nuovo avuti in occasione delle Olimpiadi in-vernali del 2006 ha riacquistato tutto il suo antico splendore. Torino è stata capitale d’Italia ed oltre ad essere notevole dal punto di vista architettonico è anche sede di iniziative culturali interessanti, come il Salone del Libro che ha ormai acquisito rilevanza internazionale, e il Salone del Gusto, che vanta tra gli organizzatori l’associazione Slow Food.
La Mole Antonelliana è il monumento simbolo della città, che ospita oggi il museo del cinema. Le ampie strade con gli stupendi porticati portano fino al fiume Po, che la attraversa.
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Bardonecchia Si trova al centro di una conca soleggiata, punto di partenza per usufruire di piste da sci d’inverno e del bike park d’estate. Il turismo è la risorsa economica fondamentale per gran parte dei
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gestione familiare) ed altri 7.000 nella recettività extralberghiera (residences, rifugi e campeggi). Nei periodi di alta stagione si contano punte di circa 30.000 presenze turistiche giornaliere.
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Comuni appartenenti all’Alta Valle Susa: una vocazione turistica costruita gradualmente e consolidatasi nel tempo in grado di offrire oggi 7.000 posti letto in affiliate strutture alberghiere (dall’hotel a 4 stelle alla pensione a
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fre inoltre la possibilità di praticare mountain-bike, calcio, tennis, pallavolo, basket, badminton, ping-pong, squash, body building, oppure rilassarsi in una sauna o in una hot room. A circa 80Km da Torino, sulla ex Statale 23 del Sestriere, si trova il maggior centro della Val Chisone per il turismo invernale e la villeggiatura estiva.
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Sorge a 2035 metri sul colle omonimo a cavallo della Val Chisone e della Valle di Susa a pochi chilometri dalla Francia. E’ costituito da quattro nuclei abitativi: Sestriere Colle, Sestriere Borgata, Champlas du Col e Champlas Janvier. Sestriere è per il turismo internazionale meta storica e punto di sicuro riferimento tanto da essere stato più volte scelto come teatro di grandi eventi sportivi. Un campo di golf a 18 buche (tra i più alti d’Europa), una piscina coperta con vasca esterna annessa, un lago naturale attrezzato per la pesca sportiva, l’opportunità di gite in mezzo alla natura alpina ricca ed incontaminata rendono la località godibile anche durante la stagione estiva. In tutto l’arco dell’anno Sestriere of-
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la PROVINCIA di
Alessandria Alessandria Sorge nella pianura alluvionale formata dai fiumi Tanaro e Bormida, in prossimità del loro punto di confluenza. Grazie alla sua posizione al centro del triangolo Torino-Genova-Milano, la città costituisce un importante nodo autostradale e ferroviario con scalo di smistamento di testa, situato nel sud-ovest della stazione viaggiatori. Il centro della città è caratterizzato dalla vastità di piazza della Libertà, anticamente Platea Maior. La piazza d’armi voluta da Napoleone fu ottenuta mediante la demolizione, avvenuta nel 1803, dell’antica cattedrale del XIII secolo opera dell’architetto Ruffino Bottino. Agli inizi degli anni 2000 sono stati portati alla luce i resti delle fondamenta per studi di approfondimento e poi ricoperti. Al centro di essa sorge la statua di Urbano Rattazzi, opera di Ferruccio Pozzato, che sostituisce la fusione più antica di Giulio Monteverde, demolita per ricavarne metallo nel 1943, durante la seconda guerra mondiale. Quasi adiacente a piazza della Libertà è la piccola ed elegante piazza del Duomo, con la nuova cattedrale neoclassica del (1810-1849) che conserva al suo
interno la statua lignea della Madonna della Salve; sul lato sinistro della facciata spicca Gagliaudo che regge una formaggetta lodigiana, scultura romanica raffigurante l’eroe alessandrino che secondo la leggenda si distinse nel corso dell’assedio del Barbarossa. Da notare sul fianco destro della Cattedrale l’al-
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tissimo e imponente campanile di gusto eclettico, costruito a più riprese fra l’ultimo decennio dell’Ottocento e il 1922; con i suoi 106 metri di altezza è il terzo più alto d’Italia dopo il Campanile di Mortegliano e il Torrazzo di Cremona. Il campanile contiene un concerto di 5 campane in do3 maggiore.
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VALle D’Aosta Saint-Vincent La Valle d’Aosta è la più piccola regione italiana e si trova in mezzo alle Alpi, circondata da quattro dei monti più alti di tutta Italia ed Europa (Monte Bianco, Cervino, Monte Rosa e Gran Paradiso) ed attraversata dalla Dora Baltea, importante affluente di sinistra del fiume Po. I valichi più importanti sono il Colle del Piccolo San Bernardo e il Colle del Gran San Bernardo, cui corrisponde il traforo omonimo. La parte meridionale del territorio è occupata dal Parco Nazionale del Gran Paradiso (Parc National du Grand-Paradis), istituito nel 1922 per salvaguardare alcune specie di flora e fauna alpina in via d’estinzione come stambecchi, camosci, marmotte ed ermellini. La conformazione dell’intero territorio regionale è frutto dell’opera delle glaciazioni, che scavarono la valle principale e quelle laterali. Ora i ghiacciai occupano solo le cime più elevate. Saint - Vincent La località possiede resti romani come il ponte sul torrente Cillian e la grande chiesa romanica del XII secolo. Di epoca preromanica la cripta di Saint-Vincent. Dalle parti del Casinò de la Vallée si può
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ancora ammirare l’imponente edificio in stile Belle époque del Grand Hotel Billia, negli anni cinquanta e sessanta centro di attrazione turistica di SaintVincent grazie anche alla rinomanza delle terme, un tempo sede del Casinò, e tutt’oggi hotel di lusso. Dal 1946 è entrata in funzione la casa da gioco, attrazione che ha reso famosa Saint-Vincent. Annessa alla casa da gioco è presente il Palais di Saint-Vincent, un palazzetto in cui si tengono proiezioni cinematografiche e concerti. Il palazzetto è costituito da una grossa struttura geodetica. È la struttura indoor più grande della Valle d’Aosta, la seconda come struttura per concerti dopo l’Arena della Croix-Noire: offre 1.600 posti a sedere e 2.000 posti in piedi.
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A n t e y Saint-André Antey-Saint-André È il primo comune della Valtournenche, l’antica Val Tornenchia, che dal Cervino porta fino a Châtillon seguendo il corso del torrente Marmore, questo comune è una notevole località turistica situata a 1074 m s.l.m. alla base delle montagne che precedono il massiccio del Tantané. Il paesaggio è costituito da vasti prati sovrastati da boschi di conifere e aiutati da un clima temperato e alla felice posizione del territorio al riparo di venti dominanti. L’ambiente naturale del comune è praticamente intatto se si eccettua l’area occupata dalla centrale elettrica costruita ed entrata in funzione nel 1926 e che sfrutta le acque del Marmore. Interessante è il lago di Lod, situato a 2020 m. s.l.m. le cui rive sono occupate dalla tipica canna di palude (Phragmites australis) e da molte altre specie botaniche ormai in via di estinzione. Un tempo tipico paese di media montagna, oggi Antey-Saint-André è divenuto una stazione turistica di prestigio, soprattutto apprezzata nel periodo estivo. Tra le molte escursioni in zona è da segnalare l’ascesa a La Magdeleine, raggiungibile partendo da Avout, e
seguendo la strada carrozzabile fino alla mulattiera di Les Seingles, la quale parte a sua volta da Nuarsaz (pron. “Nüarsà”) e arriva al pianoro di Chamois. È possibile raggiungere Chamois anche tramite la funivia da Buisson.
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Champoluc Champoluc Champoluc vanta da decenni un’ottima presenza nel panorama turistico internazionale. In ogni stagione dell’anno, dallo sci alla mountain bike, offre un’ampia gamma di possibilità per un divertimento in pieno relax. Parte da Champoluc uno degli itinerari più suggestivi dei circuito sci-ai-piedi Monterosa Ski. Un intersecarsi di piste dalle caratteristiche tecniche varie e stimolanti consentono di variare sempre panorama, scenario e pista, sia che si scelga il circuito “interno” fino a Frachey, sia che ci si spinga al collegamento della Bettaforca ed al comprensorio nel suo insieme. Alpinisticamente è punto di partenza ideale per ascensioni al gruppo del Rosa. Caratteristiche le frazioni di Frachey e Saint-Jacques, piccoli villaggi tra il verde di prati e boschi. Suggestivo il villaggio del Crest, dove le vecchie abitazioni, i tradizionali “Rascard” in legno e pietra, non sono state rimaneggiate; passeggiando in questa località si ha l’impressione di ritornare indietro nel tempo. E’ qui d’obbligo ricordare la tipica produzione artigianale dei “Sabots”: tipici zoccoli in legno utilizzati dai valligiani in ogni stagione
dell’anno per la loro eccezionale caratteristica di mantenere i piedi caldi ed asciutti. Fin dai tempi più remoti intere famiglie si dedicavano alla loro produzione, soprattutto nella stagione invernale.
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Vacanze più Valle d’Aosta
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D i d i e r Pré-Saint-Didier Adagiato ai piedi del Monte Bianco, sul versante orientale dell’Alta Valle d’Aosta, Pré-Saint-Didier occupa un’invidiabile posizione al centro della Valdigne. Dal borgo, infatti, si diramano, assumendo la forma di una V, le due strade principali del territorio: una diretta al Colle del Piccolo San Bernardo, l’altra verso Courmayeur. Il toponimo, di ma-
trice ecclesiastica, ha le sue radici nel nome latino Desiderius che, attraverso successive alterazioni e contrazioni, é approdato all’attuale forma di Didier. Già in epoca romana, in cui Pré-SaintDidier era definito con il toponimo Aræbrigium, le fonti calde della zona erano note, ma il loro sfruttamento ebbe inizio alla metà del ‘600. La realizzazione dello storico stabilimento termale risale al 1834, quando
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il paese si chiamava “Pré-Saint-Didierles-Bains”, mentre nel 1888 venne realizzato l’edificio che ospitava il casinò. Oggi anche quest’ultimo complesso è stato integrato nei nuovi stabilimenti termali. Per oltre 150 anni, queste terme furono uno dei principali centri di attrazione della famiglia reale italiana. L’impianto, dopo circa 30 anni di inattività ha subito una recente nuova ristrutturazione.
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La riapertura delle terme ha dato un importante rilancio alla presenza turistica nel comune e all’economia locale. Tantissime sono le proposte che le Terme di Pré-Saint-Didier offrono ai visitatori. Si va dai massaggi (antistress, defaticanti, plantari, sportivi...) alle numerose vasche idromassaggio (dell´Argentier, di Turner, di Desiderio, Fiore di Saussure...), alle saune (a 80 e 90 gradi). Alcune zone dell´impianto, oltretutto, offrono una spettacolare vista della catena alpina del Monte Bianco, uno spettacolo affascinante che la natura ci ha regalato.Il percorso termale si sviluppa in 18 tappe tutte uniche e tutte irrinunciabili tra giochi d´acqua, luci e colori.
potente famiglia omonima; le rovine del Castello di Pont-Saint-Martin detto Castellaccio, sito su di un promontorio, all’envers rispetto al borgo; la casaforte di Pont-Saint-Martin, nota anche come ‘l Castel: si trova a sud della chiesa parrocchiale ed era la fattoria che serviva il castello sul promontorio e che venne trasformata in casaforte quando i signori di Pont-Saint-Martin abbandonarono il Castellaccio, forse intorno al XVI secolo. Dopo un restauro finanziato dal comune e con il fondo Fospi della Regione Valle d’Aosta, è stata riaperto al pubblico il 15 settembre 2012.
Pont-Saint-Martin
Verrayes, con il suo capoluogo a quota 1.026 m s.l.m., è un comune di un migliaio di abitanti, a pochi chilometri dai centri conosciuti della Valle d’Aosta. Nel suo territorio, la cui superficie è di 22,56 Kmq, troviamo circa 60 villaggi dislocati a ventaglio, che dalla Dora Baltea si estendono, con balconi panoramici, fino alla Becca d’Aver a 2.469 m. Il clima particolarmente dolce, la posizione soleggiata, i suggestivi boschi, una flora e una fauna ricca e varia ed un’area pique-nique molto caratteristica in località Champlong (m 1.648) offrono la possibilità di allettanti ed affascinanti passeggiate. Da Champlong si può effettuare un’escursione alla portata di tutti, sulla Becca d’Aver, da dove si può ammirare tutta la Valle centrale della Dora. Per chi vuole praticare l’attività di volo a vela libero, esiste la disponi-
Situato all’imbocco della Valle d’Aosta, alla base della valle del Lys, conserva nei suoi pressi i resti dell’antica strada romana per le Gallie detta via delle Gallie. Pont-Saint-Martin costituisce una tappa della via Francigena. L’abitato prende il nome dal poderoso ponte romano dedicato a San Martino di Tours, che attraversa il torrente Lys. Costruito nel I secolo a.C., nel corso di quasi 2.000 anni ha consentito il passaggio dalla regione di Eporedia (l’attuale Ivrea) verso la Valle d’Aosta. Il ponte è lungo 31 m e alto 23 m. Fu utilizzato fino al XIX secolo, poi venne costruito un ponte moderno. Fra i luoghi d’interesse, la chiesa di Fontaney, sede della parrocchia fino al 1899; il castello Baraing, appartenente alla
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bilità di un campo d’atterraggio per coloro che si lanciano dalla Becca d’Aver. Verrayes era già conosciuta dai Romani, che scoprirono e sfruttarono due miniere di rame nei pressi di Vencorère dove, non lontano dalle più recenti cave di marmo, possiamo ancora oggi trovarne tracce. Del resto, tutta la zona è ricca di storia e l’ospite che vuole soddisfare ulteriori esigenze culturali, può visitare la Casa Saluard e le numerose cappelle distribuite nei vari villaggi.
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LA SALLE La Salle La Salle domina la conca della Valdigne, all’ingresso della Valle del Monte Bianco. La storia di questa località montana, a circa 1000 metri d’altitudine, appartiene interamente alla storia della valle, abitata in origine da Celti e Salassi, poi divenuta proprietà del Conte di Savoia in epoca feudale. Un modo per conoscerla è visitare il Museo etnografico L’Homme et la Pente, nella frazione di Cheverel. Ma le sue tradizioni sono ben rappresentate anche dal gruppo folkloristico “Les Sallereins”, che anima la festa della Badoche (13 agosto) e si esibisce anche nel resto d’Italia. Secondo una suggestiva ipotesi segnalata anche da storici francesi, Innocenzo V, che fu papa della Chiesa cattolica nel 1276 e venne successivamente beatificato da Leone XIII nel 1898, potrebbe essere nato a La Salle, nel castello di Écours.
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Courmayeur Courmayeur Sul suo territorio comunale si trova la montagna più alta d’Italia e dell’Europa centrale: il Monte Bianco. È l’ultimo comune che si incontra prima di arrivare in Francia tramite il Traforo del Monte Bianco (che lo unisce a Chamonix); è attraversato dalla Dora Baltea, fiume che nasce dalla confluenza di due torrenti, ciascuno dei quali attraversa una delle due valli che è possibile raggiungere da Courmayeur: la Val Ferret e la Val Veny. Courmayeur deriva dal latino Curia maior, ovvero sede della parrocchia. Altre fonti, meno affidabili, indicano il toponimo Cursus Maior, riferito al letto principale della Dora Baltea. La popolarità di Courmayeur fu legata inizialmente al turismo termale nel XVII secolo, grazie alle quattro fonti di acqua solforosa. Durante il XIX secolo, i reali vi soggiornavano regolarmente. A partire dal XX secolo, in seguito alla costruzione di impianti sciistici, è diventato una delle più importanti stazioni sciistiche dell’arco alpino. È uno dei più importanti centri turistici valdostani e alpini in generale, soprattutto per gli sport invernali, insieme a
Cervinia. Nel centro del paese ha sede uno dei punti vendita dell’Institut Valdôtain de l’Artisanat de Tradition.
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Merano Merano Capoluogo della Comunità comprensoriale del Burgraviato, è circondata dalle montagne (1500–3335 m) e si trova nel fondovalle all’inizio di quattro importanti valli: la Val Venosta, la Val Passiria, la Val d’Adige e la Val d’Ultimo. onsiderato luogo di cura sin dal XIX secolo, Merano era orientata verso un turismo per la terza età grazie al clima mite e alla quiete che la caratterizzano. Negli ultimi due decenni questa tendenza è cambiata soprattutto grazie ad un’offerta più variegata ed all’arrivo del turismo nazionale che ha raggiunto e superato quello dei paesi tedescofoni facendo notevolmente scendere l’età media dei suoi visitatori. A Merano si trova il Museo Provinciale del Turismo “Touriseum”, ospitato nel Castel Trauttmansdorff, al quale è annesso il giardino botanico, uno dei più belli in Italia. A dicembre 2005 sono state riaperte le Terme di Merano con annesso un hotel a quattro stelle. Con le nuove Terme Merano si è arricchita non solo di un nuovo polo del benessere, ma anche di un vero e proprio gioiello architettonico. L’imponente cubo di vetro e acciaio costituisce il
cuore della nuova struttura termale situata lungo la riva meridionale del Passirio. Il nuovo caffé Piazza Terme tra le Terme di Merano e l’Hotel Terme Merano invita a trattenersi per una piacevole pausa: un punto di riferimento importante per tutti/e ed un modo speciale di incontrarsi. Una grande isola ver-
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de abbraccia le Terme di Merano ed è composta da un ampio parco, riservato esclusivamente agli ospiti delle Terme, e da una parte accessibile dall’esterno. Un’oasi di pace proprio nel cuore della città a disposizione di meranesi, turisti/e ed ospiti delle Terme di Merano, che possono godere di questo salutare valore aggiunto.
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o n si annoverano Kurt Drawert, Kathrin Schmidt, Jürgen Nendza, Oswald Egger, Michael Donhauser, Ulrike Almut Sandig e Uwe Kolbe. Merano sa offrire, oltre ad una vasta offerta wellness e gastronomica, anche un’ampia scelta di proposte per il tempo libero e la cultura.
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la Posta e ponte Teatro concorrono a formare il centro cittadino odierno. La città di Merano è dal 1993 sede del Meraner Lyrikpreis (premio di poesia lirica di Merano), uno dei più prestigiosi premi letterari in lingua tedesca. Fra i vincitori della competizione biennale, scelti da una giuria internazionale,
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Clima mite e vegetazione mediterranea possono fare miracoli. Lo sapevano bene i medici locali che, già verso la metà dell’Ottocento, assistevano gli ospiti giunti a Merano da tutta Europa per ritrovare il benessere. Tra le più illustri visitatrici della città di cura rientra a pieno titolo l’imperatrice Elisabetta d’Austria, che elesse Castel Trauttmansdorff a suo domicilio invernale. Intorno a questo importante complesso, situato sul limite orientale di Merano, si estendono oggi i Giardini botanici che, delimitati da un bosco di roverelle, coprono una superficie di dodici ettari. Il centro storico, il cuore pulsante della città batte fra testimonianze storiche e moderno dinamismo, in un quadro di equilibrio architettonico tra nobile eredità e avanguardia. Il centro storico si estende a nord del Passirio, il fiume che taglia in due la città, e comprende il tratto dei Portici che collega piazza del Grano con piazza Duomo, il quartiere Steinach, via Leonardo da Vinci, via delle Corse e le tre porte cittadine ancor oggi conservate. Corso Libertà, piazza Teatro e piazza della Rena, il ponte del-
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Oggi Naturno è una tra le località di vacanza più amate dell’Alto Adige essendo uno dei comuni più sviluppati in ambito economico e turistico della regione. Il paese con i suoi 5.500 abitanti appartiene da un punto di vista geografico alla Val Venosta mentre, dal punto di vista amministrativo, ricade sotto il controllo del Burgraviato/Merano. Dei 67 km² di territorio comunale, risulta abitato il fondovalle dai ca. 550 m di altitudine fino ai masi contadini più alti situati a ca. 1.700 m di altitudine. Gli abitanti di Naturno abitano nel paese principale e sono sparsi tra le sue tre frazioni di Cirlano, Tablà e Stava e tra le due le pendici della valle delimitata dal Monte Sole e dal Monte Tramontana. I circa 315 giorni di sole all’anno of-
sportive e per il tempo libero, in un contesto di persone fiere delle loro tradizioni, peculiarità culturali e storiche, con un’ampia offerta di luoghi d’interesse e dal fascino alpino-mediterraneo speciale. Qui, anche durante le normali attività quotidiane, c’è sempre spazio per fare una breve pausa rilassante capace di donare alla vacanza quello speciale non so che...
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Naturno - Naturns
frono a Naturno i presupposti ideali per una vegetazione straordinaria e molto variegata, riscontrabile in particolar modo nel vasto Parco naturale del Gruppo di Tessa a nord ed anche sul boschivo Monte Tramontana a sud. Oggi Naturno offre ai suoi visitatori un luogo pieno di contrasti, una comunità vivace con un centro mondano, molte opportunità per fare shopping, attività
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Basta dare un’occhiata, ad esempio, al calendario delle manifestazioni in programma che va dalla tradizionale Festa dell’uva in ottobre fino alle avvincenti gare ippiche e al fascino della musica classica di altissimo livello delle Settimane Musicali Meranesi.
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Ortisei - Selva di Val gardena Ortisei Il comune di Ortisei si trova a 1.236 m s.l.m. e con 5.791 abitanti è il capoluogo della Val Gardena. Circondato da cime maestose, il paese è situato nel cuore delle Dolomiti, Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO. Ortisei
possiede un’antica tradizione mercantile e una ricca storia. Da oltre due secoli la rinomata località turistica dell’Alto Adige viene considerata il centro internazionale di sculture in legno. Fino ad oggi, le opere d’arte in legno prodotte a Ortisei in Val Gardena, sono sinonimo di qualità e tradizione. Con ca. 870.000
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pernottamenti all’anno, il comune di Ortisei è un rinomato centro turistico nelle Dolomiti. È una delle più famose località sciistiche delle Alpi e nel 1970 era il luogo di disputa dei campionati mondiali di sci alpino. Ortisei è una popolare meta turistica anche nella stagione estiva, grazie alle
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La vivace zona pedonale nel centro di Ortisei con i suoi numerosi negozi e bar, invita a fare shopping e trascorrere qualche piacevole ora in compagnia. Nei vari negozi di abbigliamento, calzature e articoli sportivi potrete trovare tutto ciò che desiderate e scoprire le nuove tendenze della stagione. In caso di pioggia Ortisei propone interessanti alternative alle numerose attività outdoor. La piscina pubblica con sauna nel
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ed escursioni e gli hotel ski-in ski-out invitano a un soggiorno ricco di attività nel cuore delle Dolomiti. Ortisei è il luogo ideale per le Vostre vacanze estive e invernali in Val Gardena. Grazie agli impianti di risalita le aree sciistiche ed escursionistiche Rasciesa, Seceda e Alpe di Siusi, che fanno parte del Dolomiti Superski, il carosello sciistico più grande del mondo, sono comodamente raggiungibili.
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numerose possibilità per escursioni, arrampicate e attività sportive come il parapendio, mountain bike ecc. Con numerosi hotel di prima categoria, residence, garni e appartamenti, Ortisei offre l’alloggio ideale per ogni gusto ed esigenza. Negli hotel benessere Vi aspetta un vasto programma per una vacanza wellness all’insegna della bellezza, del relax e del benessere. Gli alberghi specializzati in mountain bike
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centro del paese è il luogo ideale per trascorrere ore di divertimento con tutta la famiglia. Nel centro tennis con palestra boulder si può praticare sport con qualsiasi condizione meteorologica. Inoltre, il comune dispone di un centro fitness con zona benessere e una sala per giocare a freccette e biliardo. Per gli amanti della cultura, il Museum de Gherdëina offre l’opportunità di conoscere la storia, la natura e la cultura della Val Gardena. Una collezione di antichi giocattoli in legno gardenesi, una sezione dedicata all’arte e alle sculture in legno, reperti archeologici preistorici e una notevole collezione di fossili trovati nella zona della Val Gardena, sono solo alcune delle attrazioni che si possono ammirare nel museo. A Luis Trenker, il famoso alpinista, attore e regista della Val Gardena, è stata dedicata una mostra permanente. Ortisei è un paradiso per escursionisti, ciclisti, alpinisti, sciatori, amanti della natura e della buona tavola – il luogo perfetto per le Vostre vacanze nelle Dolomiti.
Questo piccolo e vivace paese adagiato sul fondovalle della Val Gardena, proprio nel mezzo della costellazione montana del Sella Ronda, accoglie i suoi visitatori con una seducente combinazione di sport e divertimento. Tra un’escursione e quattro salti sulla pista da ballo, la noia è bandita dalle vostre vacanze a Selva Gardena. Confina a ovest, più a valle, con Santa Cristina Valgardena, e ad est con la Val Badia. È dominata dai gruppi montuosi Stevia a nord, Gruppo del Cir e Gruppo del Sella ad est e Gruppo del Sassolungo a sud. Rinomata località di
villeggiatura estiva e invernale, fa parte del comprensorio sciistico Sellaronda che collega Selva a Arabba, Canazei e Corvara in Badia. Da Selva, introducendosi nella Vallunga parte la ferrata Sandro Pertini, che conduce attraverso direttamente al rifugio Stevìa.
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Castelrotto Alpe di Siusi L’altipiano dell’Alpe di Siusi esercita un grande fascino sia d’ estate che d’inverno. Alpe di Siusi è il nome che definisce sia l’ampio altipiano sia la località composta dagli insediamenti di Saltri, Compaccio, Giogo e Piz, situati a ca. 1.680 m di altitudine. Il più grande insediamento dell’Alpe di Siusi è Compaccio, situato sul lato occidentale dell’alpe.
Qui troviamo anche le stazioni a monte della cabinovia Siusi-Alpe di Siusi e Bullaccia come anche di alcune seggiovie. Sul lato orientale dell’Alpe di Siusi si trova invece Saltria in cima alla valle Jender che scende fino in Val Gardena. A Piz e Giogo si trovano alcuni rifugi, la quale visita può essere perfettamente combinata con un’escursione attraverso la natura intatta dell’Alpe di Siusi. A proposito: la parte occidentale dell’Alpe di Siusi dal 1975 costituisce, assieme allo Sciliar ed al Catinaccio, il Parco Naturale Sciliar-Catinaccio. D’inverno sull’Alpe di Siusi è alta stagione. Le piste perfettamente preparate, i moderni impianti di risalita, il funpark per gli snow- boarder, le piste da sci di fondo come anche le piste per slittini fanno gioire tutti gli appassionati di sport invernali. Castelrotto Il paese di Castelrotto è situato in una posizione protetta tra il Monte Calvario e la Bullaccia, di- rettamente ai piedi della famosa Alpe di Siusi ad un’altitudine di 1.060 m s.l.m.. Già da lontano si vede ergersi, sopra i tetti del paese,
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l’altissimo campanile della chiesa parrocchiale. Con ben 82 m il campanile non è solo uno dei campanili più alti della zona, ma si dice anche che abbia il suono delle campane più bello dei dintorni. Il toponimo Castelrotto deriva probabilmente, come testimoniano documenti risalenti al X secolo, da un castello diroccato (Castel ruptum) che si trova nelle vicinanze del paese. Il paese è ricco di luoghi d’interesse: a prescindere dalle numerose fortezze, castelli e rovine nei dintorni di Castelrotto, nel centro del paese sulle facciate di numerose residenze storiche, si possono ammirare bellissimi affreschi. Durante le processioni del Corpus Domini, del Sacro Cuore e della festa del
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ringraziamento per il raccolto è possibile vedere sfilare i tradizionali costumi folcloristici di Castelrotto. Il capoluogo dell’area dello Sciliar ha anche diversi “figli” famosi: lo storiografo Leo Santifaller è nato a Castelrotto come anche Oswald von Wolkenstein, il cui nome è legato alle sue famose poesie e canzoni. Il famoso gruppo musicale “Kastelruther Spatzen” è anche originario di questo idilliaco paesino.
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val PUSTERIA Brunico Brunico è considerato il centro della Val Pusteria, sia da un punto di vista geografico che culturale, infatti la città della Rienza è considerata il punto d’incontro numero uno nella valle. Il territorio del comune di Brunico si estende fino alla cima di Plan de Corones a 2.277 m e comprende, oltre alla città di Brunico, i paesi di S. Giorgio, S. Caterina, Stegona, Lunes, Ameto, Teodone e Riscone. In estate, ma soprattutto in inverno Plan de Corones attira visitatori da ogni dove. Durante la stagione invernale le invitanti e numerose piste da sci di Plan de Corones vi attendono per trascorrere piacevoli giornate sulla neve, mentre in estate troverete un’ampia gamma di sentieri escursionistici, un freeride trail per ciclisti ed un panorama mozzafiato. Il Museo Etnografico di Teodone, il Messner Mountain Museum Ripa presso il Castello di Brunico ed il museo civico sono le attrazioni principali del comune, ma vi aspettano anche serate di cinema, concerti e teatro. In estate, ogni venerdì, vi attende lo shopping serale. Concerti in Piazza
Municipio, il Mercato di Stegona nel mese di ottobre ed il Mercatino di Natale nel periodo natalizio, il comune di Brunico è un’avventura che dura tutto l’anno. Una passeggiata in Via Centrale ed una visita al Messner Mountain Museum Ripa non possono mancare durante le vostre vacanze nella città della Rienza.
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Ha circa 1.450 abitanti e si trova lungo la Strada del Sole della Val Pusteria, che si snoda sopra l’asse principale della valle, ai piedi del Monte di Mezzo. Issengo, Grimaldo, Molini e Plata fanno parte del comune, nonché il paese
principale, Falzes. Riparato dal vento ed in posizione soleggiata, il comune si estende a poca distanza dal famoso Plan de Corones. Per quanto riguarda le escursioni nel comune, vi consigliamo il Monte Sommo, la Cima Bärental oppure la Cima del Pozzo. “Le pietre raccontano“ invece è un percorso te-
Il comune di Valdaora comprende le località di Valdaora di Sopra, Valdaora di Mezzo, Valdaora di Sotto e Sorafurcia, conta all’incirca 2.500 abitanti e si estende tra i 981 ed i 2.567 m.s.l.m. Valdaora si trova tra Brunico e Monguelfo ed è collegato sia alla linea ferroviaria sia alla ciclabile della Val Pusteria.
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matico molto piacevole che si snoda nei dintorni di queste località. Dopo una gita vi consigliamo un tuffo nel laghetto d’Issengo, un’esperienza rinfrescante e rigenerante, chi avesse ancora energia, può scatenarsi tra le cime degli alberi nel vicino parco avventura percorso ad alta fune Kronaction, che offre percorsi di vari gradi di difficoltà. Il giardino delle erbe e la distilleria di olio pino mugo Bergila completano l’offerta per il vostro soggiorno. Da notare anche Castel Schöneck, il luogo di nascita di Oswald von Wolkenstein. Oggi, nei pressi del castello, si trova un ristorante che farà gioire ogni buongustaio.
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Si trova su un altipiano soleggiato sopra la Valle Isarco ad un’altitudine di
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1.414 m e conta all’incirca 450 abitanti. Particolarmente interessante è la chiesa parrocchiale di San Giacomo e delle tre Sante Vergini, una costruzione tardo-barocca con campanile gotico. In tutto l’arco dell’anno Maranza esercita un fascino particolare, grazie non solo alla bella montagna di casa, il monte Gitschberg, che in estate rappresenta una bella area escursionistica, ma anche alle molteplici possibilità che offre durante l’inverno. Le possibili attività da fare in questa località sono molteplici, a vostra disposizione anche un campo da minigolf ed il padiglione di tennis di Maranza. Consigliamo anche una passeggiata nella Valle d’Altafossa, una vallata alpina idilliaca con percorso Kneipp e diversi stabilimenti di sosta, come per esempio le malghe Großberghütte e Wieserhütte con ampio parco giochi per bambini. Da qui si raggiungono anche i laghi di Campolago.
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Grazie alla sua vicinanza al parco naturale Fanes-Sennes-Braies ed alle Dolomiti, Valdaora offre un ventaglio di possibilità per quanto riguarda le escursioni, come il Piz da Perez oppure la Punta Tre Dita. Anche la carovana del Giro d’Italia è passata più volte per il Passo Furcia. Per diversificare le vostre vacanze potete passare una giornata nel parco nordic walking, visitare la piscina all’aperto, giocare a tennis, fare una partita di golf oppure visitare il maneggio di Valdaora. Consigliamo una visita anche alle fonti di Bad Bergfall scoperte nell’età Romana. D’inverno, Plan de Corones porta molti visitatori a Valdaora, dato che nel comune si trova una stazione a valle che vi collegherà al noto comprensorio sciistico. Questo comune è una vera e propria roccaforte dello slittino ed è stato teatro dei mondiali di questo sport. Inoltre qui vi aspettano 10 km di piste da fondo, ideali per andare alla scoperta della conca di Valdaora.
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Il comune di Perca si estende nel parco naturale delle Vedrette di Ries-Aurina. Particolarmente amate sono le sue piramidi di terra. Si estende da 892 m fino a 3.105 m.s.l.m e conta all’incirca 1.450 abitanti. In effetti, il dislivello presentato dal territorio comunale è considerevole, dato che il comune si estende dai prati della Rienza fino alle vette di tremila metri delle Vedrette di Ries, il gruppo montuoso che delimita il paese a nord. Perca comprende le località di Sopranessano, Nessano, Rio Liccio, Plata ed i borghi nella Val di Vile, che sono Montevila, Vila di Sopra e Vila di Sotto. Grazie alla sua posizione nel parco naturale Vedrette di Ries-Aurina, potete fare delle belle escursioni partendo da Perca, per esempio al Montone oppure al Monte Nalle. Inoltre il comune si trova lungo la ciclabile della Val Pusteria e per il ritorno potete comodamente prendere il treno.
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Il comune di Gais comprende le località di Villa Ottone, Riomolino, Montassilone e Gais. Il territorio comunale si trova all’imbocco della Valle Aurina e si sviluppa su un dislivello che va da 819 a 3.171 m.s.l.m. Castello di Chela e Castel Neuhaus sono i simboli culturali più importanti del comune. Gais
si trova nel parco naturale Vedrette di Ries-Aurina ed offre innumerevoli possibilità per gite alla conquista delle oltre 80 cime che raggiungono i tremila della Valle Aurina. Da non perdere sono anche i piccoli borghi che appartengono al comune come Montassilone e Riomolino che si affacciano sulla conca valliva di Brunico.
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condato da bellissimi pascoli alpini e da numerose vette che raggiungono anche i tre mila metri. Il parco naturale delle Vedrette di Ries-Aurina attira coloro che amano trascorrere rigeneranti momenti nel verde, così come scalatori ed arrampicatori. D’inverno i maggiori punti d’attrazione sono le aree sciistiche Klausberg e Speikboden. Anche le slittate e le escursioni invernali sono particolarmente amate nel comune di Aurina. Per chi invece preferisce una visita culturale, il museo delle miniere del Granaio di Cadipietra ed il museo minerario vi attendono.
La Valle Aurina è considerata una delle valli più incontaminate di tutto l’Alto Adige poiché, circondata da oltre 80 montagne che arrivano e superano i tremila metri di altitudine, ha mantenuto inalterati usi, costumi e tradizioni delle popolazioni alpine. Il comune di Valle Aurina si trova nell’omonima valle e comprende le località di Lutago, Cadipietra, S. Giovanni, S. Pietro e Rio Bianco. Il territorio comunale si sviluppa su una superficie che va da 942 a 3.378 m s.l.m, dal cosiddetto “Klapf” presso Campo Tures fino a S. Pietro, dove la valle si restringe. Nel comune abitano all’incirca 5.800 persone, il territorio è rurale e genuino, caratterizzato da masi ben curati e da un meraviglioso paesaggio montano, cir-
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VAL BADIA Val Badia La Val Badia è una delle valli dolo- mitiche in cui viene parlata la lingua ladina. Il nome della valle, che spesso viene definita come “cuore delle Dolomiti”, deriva dal rio Gadera. La valle è composta da 15 piccole località raggruppate in cinque diversi comuni: Corvara, Badia, La Villa, San Martino in Badia e Marebbe. Si crede che la Val Badia sia stata abitata da una popolazione preistorica già in età preromana. Per la sua isolazione geografica della valle è stata preservata la lingua e la cultura ladina. Incastonata da montagne maestose come il Lagazuoi, il Piz Boè e la Forcella, la Val Badia è diventata una meta turistica molto amata. Non a caso San Martino (S. Martin de Tor) viene definito come culla della cultura ladina. Infatti qui si trova anche il Museo Ladino “Ladin Ciastel de Tor”. Questo museo mette in luce diverse circostanze della storia della vita attuale dei ladini e fornisce preziose informazioni sulla lingua, la cultura, l’archeologia e la geologia della valle. Anche l’istituto di cultura ladina “Micurà de Rü” è situato a San
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Martino e mira a promuovere la lingua e la cultura ladina. La parte a monte della valle, l’Alta Badia, si trova nelle Dolomiti ed è un importante comprensorio turistico estivo e degli sport invernali, facente parte del comprensorio Dolomiti Superski.
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Badia si trova nell’area dell’Alta Badia e comprende le località di San Leonardo e Pedraces. Gli aspetti più caratteristici del paese sono, sia la sua posizione tranquilla nel cuore del suggestivo paesaggio naturale delle Dolomiti, al margine dei due parchi naturali Fanes-SenesBraies e Puez-Odle, sia il suo particolare aspetto rurale, infatti ancora oggi, numerosi masi (case agricole) hanno conservato la tipica architettura ladina. Il paese è fortemente legato alle proprie tradizioni ed alla propria cultura, aspetto testimoniato anche dalle numerose manifestazioni come la Noza da Paur oppure la Cavalcata di San Leonardo.
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alpino. Ogni anno a dicembre, La Villa ospita i migliori atleti dello sci internazionale. La località di La Villa è un punto di partenza ideale non solo per le escursioni nelle Dolomiti, ma anche per gite in Val Gardena e Val di Fassa, oppure in Val Pusteria o a Cortina. Per completare l’offerta delle numerose attività praticabili in questa zona, c’è un volo in deltaplano che vi permetterà di avere una visuale diversa sulla Val Badia. A Gran Ega e Gnates si trovano due percorsi ginnici, lungo i quali tutti gli sportivi possono allenarsi. Il nostro consiglio: visitate l’antico castello Ciastel Colz che, come la chiesa di La Villa, si trova nella parte storica del paese.
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La Villa è una frazione del comune di Badia e si trova in un posizione centrale della vallata. E’ nota per la famosa pista da sci “Gran Risa”, sulla quale si disputano gare della coppa del mondo di sci
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San Vigilio di Marebbe è il capoluogo del comune di Marebbe ed ha circa 1.280 abitanti. Si trova in posizione tranquilla al di fuori delle zone trafficate, a circa 1.285 m s.l.m. In questo paese montano, l’artigianato e l’agricoltura rivestono ancora oggi
un ruolo fondamentale. Le case di San Vigilio di Marebbe sono di dimensioni contenute, realizzate in legno e dall’architettura semplice. Anche la lingua ladina che è parlata dalla maggioranza degli abitanti è parte integrante della cultura. Nel centro del paese troverete una statua raffigurante Caterina Lanz che nacque proprio in questa località. Quest’eroina difese la sua patria scacciando le truppe di Napoleone armata solamente di un forcone. Senz’ombra di dubbio però, il centro del paese è costituito dalla chiesa parrocchiale in stile barocco. Ad “Al Plan de Mareo”, nome ladino di San Vigilio di Marebbe, anche la natura ha un ruolo importante dato che la località è abbracciata dal parco
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San Vigilio di Marebbe
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San Cassiano fa parte del Comune di Badia e vanta un suggestivo paesaggio, immerso nel magico mondo delle Dolomiti. Ai piedi delle imponenti montagne come le Conturines, il Lavarella, il Settsass o il Lagazuoi, San Cassiano è una meta molto amata soprattutto da appassionati di scalate ed arrampicate! D’inverno il paesaggio offre stupendi itinerari sugli sci di fondo, e grazie alla cabinovia Piz Sorega in pochi minuti si raggiunge direttamente dal paese l’area sciistica dell’Alta Badia. D’estate invece, il meraviglioso paesaggio naturale e la fresca aria di montagna attirano gli amici della natura e dell’escursionismo. Inoltre, San Cassiano vi aspetta per viziare i vostri palati: nel paese troverete ristoranti pregiati, premiati con le ambite “stelle Michelin”. Un nostro consiglio: una visita alla chiesa di San Cassiano! Il dipinto più antico venne realizzato nel 1876 da Franz Rudiferia e raffigura il Creatore dell’Universo.
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naturale Fanes-Sennes-Braies ed ospita il suo centro visite. San Vigilio è anche un paradiso per mountain biker, offrendo 250 km di percorsi, ed essendo un punto intermedio del Transalp Challenge. Inoltre il parco naturale è ideale per escursioni di vario genere. D’inverno il parco è un punto d’incontro per coloro che amano le attività invernali a cielo aperto, dato che offre varie piste da fondo. Inoltre potete partecipare alle escursioni invernali o ciaspolate guidate con l’alpinista Simon Kehrer, oppure scalare il Col Becchei o la Cima Dieci. Da non perdere è anche una slittata presso la Malga Fanes. E dopo un’escursione nella neve? Immergetevi nella piscina coperta del “Centro sportivo Mareo”.
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VILLANDRO Va l l e I s a rc o La Valle Isarco (Eisacktal in tedesco, Val dl Isarch in ladino) è una delle due valli principali dell’Alto Adige che si estende dalla sorgente del fiume Isarco al Brennero fino alla foce nell’Adige a Bolzano. La Valle Isarco, lunga complessivamente circa 80 km, è percorsa dall’omonimo fiume e comprende alcune città come Bressanone, Chiusa e Ponte Gardena (Vipiteno è compresa nella valle ma fa parte del comprensorio della Wipptal). Dal punto di vista orografico la valle separa le Alpi Retiche orientali (Alpi dello Stubai e Alpi Sarentine) dalle Alpi dei Tauri occidentali (Alpi della Zillertal) e dalle Dolomiti. Per ragioni storico-culturali, la valle Isarco vera e propria è il settore a sud di Fortezza. La valle superiore del’Isarco si chiama Wipptal e costituisce un comprensorio a sé stante. La valle geografica si suddivide in tre comunità comprensoriali: Valle Isarco, Wipptal e Salto-Sciliar (Salten-Schlern). Il capoluogo del comprensorio Valle Isarco e centro maggiore della valle geografica è Bressanone. Il comprensorio originale Valle Isarco/Eisacktal si formò nel 1968 come
unione volontaria di 19 comuni della valle medio-alta. Nel 1980 6 comuni si staccarono per formare il comprensorio della Wipptal (Alta Valle Isarco). I confini della comunità sono a nord di Fortezza e a sud di Ponte Garde-
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na (Waidbruck). I tredici comuni del comprensorio sono Barbiano, Bressanone, Chiusa, Funes, Laion, Luson, Naz-Sciaves, Ponte Gardena, Rio di Pusteria, Rodengo, Varna, Velturno e Villandro.
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In qualsiasi stagione veniate a Villandro, sarete sempre piacevolmente sorpresi di fronte al suo stupendo paesaggio, così ampio e così vario. Il comune si estende dai pendii coperti di vigneti, sotto il paese, all’ampia distesa dei pascoli in quota, fino alla panoramica cima del Monte Villandro (2509 m). Villandro è quindi il luogo ideale per bellissime passeggiate in tutte le stagioni, dalla primavera alla fioritura dei rododendri in luglio fino alla stagione del „Törggelen“ in autunno inoltrato. Le mete delle gite non si contano, ma tra queste alcune sono veramente irrinunciabili: Castel Gravetsch, Castel Gernstein, la località Tre Chiese e la Malga di Villandro!
Il paese ha dato nome all’omonima casata medioevale che a sua volta diede origine ai signori di Wolkenstein. Di rilievo è l’antico albergo Zum Steinbock, risalente al XII secolo. Qui in particolare il pittore Franz von Defregger utilizzo’ lo sfondo paesaggistico locale per comporre “L’ultima chiamata alle armi”. Recenti scavi hanno portato alla luce alcuni reperti risalenti all’età del bronzo, all’età del ferro, e addirittura al neolitico. Altri reperti si sono invece fatti risalire all’epoca romana e all’epoca medievale. Inoltre nelle zone limitrofe si trovano i resti di antiche miniere d’argento.
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Val Senales La Val Senales ha una lunga storia e tradizione: sia il leggendario “Schofschoad”, ovvero la transumanza delle pecore a giugno come anche il famoso “Ötzi” testimoniano una movimentata storia. “L’uomo venuto dal ghiaccio” è stato ritrovato nel 1991 sul ghiacciaio del Similaun. Ad esso sono dedicati sia l’Archeoparc, una show-gallery, settimane speciali ed una maratona alpina. Un nostro consiglio: fate una sosta al lago artificiale di Vernago a 1.680 m d’altitudine ed non perdete il giro con l’ “Ötzi-Express” sul ghiacciaio. Un’esperienza indimenticabile! La Val Senales ha inizio con le cime sul versante sud delle Alpi Centrali, nei pressi della città termale Merano, che si addentrano in una valle i cui aspetti così diversi si esprimono a volte in antitesi, perché qui nella Val Senales si incontrano estate e inverno, passato e presente, tradizione e innovazione. I vigneti all’ingresso meridionale della Valle Senales, si trasformano poi in imponenti ghiacciai della Val Senales; i sentieri testimoni di tempi remoti si confrontano con audaci funivie ed impianti di risalita nel centro sciistico Val
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Senales. I vigneti all’ingresso meridionale della Valle Senales, si trasformano poi in imponenti ghiacciai della Val Senales; i sentieri testimoni di tempi remoti si confrontano con audaci funivie ed impianti di risalita nel centro sciistico Val Senales. Sono cinque le località che si incontrano percorrendo questa magnifica Val Senales: Certosa, Monte Santa Caterina, Madonna di Senales, Vernago e Maso Corto. Tutte le località della Val Senales ci fanno fare un tuffo nel passato, pur essendo ricche di hotel Val Senales, appartamenti Val Senales, agriturismi Val Senales ed alberghi Val Senales di ottima qualità che soddisfano le sempre mutevoli esigenze turistiche.
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val VENOSTA Clusio Con i suoi 360 abitanti, Clusio (Schleis, in tedesco) è un paese di carattere rurale, come la maggior parte delle altre frazioni di Malles Venosta. Clusio si trova sul versante occidentale della Piana di Malles, a circa 1 km dal paese capoluogo del comune. Qui le valli di Slingia e di Arunda sboccano in Val Venosta. Da vedere, tra l’altro, la chiesa dedicata a San Laurenzio di Roma. Sul sentiero per Malles si passa davanti alla piccola chiesetta di Sant’Antonio, pochi passi più in là si trova poi un vecchio bunker parte del Vallo Alpino voluto da Mussolini dopo la grande Guerra.
Da Clusio si può anche accedere al Sentiero delle Ore che collega i due monasteri di Monte Maria sopra Burgusio e di Son Jon a Müstair (Svizzera). Il percorso ciclabile Via Claudia Augusta che collega la Baviera al Veneto attraversa il centro di Clusio, per poi proseguire verso Laudes.
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Solda all’Ortles Per lungo tempo la località di Solda, in Alto Adige, rimase sconosciuta al grande pubblico: gli abitanti erano minatori o si dedicavano all’allevamento nel bestiame. Il turismo iniziò col 1804, con la prima ascensione dell’Ortles (3905 m).
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d’Italia, da parte nostra c’è il massimo impegno per rendere indimenticabile questo soggiorno. I ghiacciai del gruppo dell’Ortles incutono soggezione. Solda sembra una timida principessa attorniata da gigan-
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teschi bodygards. Eppure è piena di vitalità e idee. L’Apres-ski offre anche qualche tocco esotico: gli Yaks dal Tibet o il museo di curiosità alpine allestito da Reinhold Messner. Da sempre propone con la stessa grazia e semplicità un menù sciistico imperiale: 40 chilometri di piste che raggiungono i 3.250 metri di quota, una funivia, 6 seggiovie e 3 skilift in grado di soddisfare ben quattordicimila sciatori ogni ora.
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Da allora molte cose sono cambiate, immutata è rimasta l’ubicazione ad una altitudine ideale per chi ama la montagna. Inoltre visto che secondo l’autorevole rivista “Skimagazin” la zona sciistica di Solda è la piú incontaminata
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S. Valentino alla Muta è posizionato in un angolo pittoresco tra il lago di S.Valentino e il Lago di Resia al Passo di Resia, nell’Ovest dell’Alto Adige. Circondato da ghiacciai, è la zona ideale per le vacanze in tutte le stagioni. Nel centro del paese, vicino alla chiesa parrocchiale, si trova l’ospizio “S. Voltn” (San Valentino), fondato nell’anno 1140. Da vedere anche i vicoli di DörflMonteplair, il quartiere antico di S. Valentino, già abitato ai tempi dell’era romana. Il vero gioiello di S. Valentino è il suo lago, grande 90 ettari, il paradiso per i pescatori della Val Venosta. Un percorso nordic walking e per passeggiate circonda lo specchio d’acqua.
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Curon Venosta Situato all’estremità nordoccidentale della provincia, confina a nord presso il Passo Resia con l’Austria, e ovest con la Svizzera (Engadina nei Grigioni)
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pochi km oltre passo Resia.
e a sud con Malles Venosta. Spesso il comune di Curon viene erroneamente chiamato “Resia” (Reschen), a causa della maggiore popolarità della omonima frazione. Nel suo territorio si trova il lago di Resia (a 1.498 m s.l.m., con una superficie di 660 ettari), un lago artificiale riempiendo il quale venne sommerso l’antico abitato che venne ricostruito più a monte (1950). Rimane a ricordo soltanto il campanile che emerge dalle acque. Il campanile del vecchio paese di Curon che emerge dalle acque è diventato uno dei simboli dell’alta Val Venosta. Ma i laghi di Resia e di S. Valentino non sono l’unica attrazione di Curon. D’estate, la regione è meta ambita per i ciclisti: qui passa, infatti, la Via Clau-
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Chi ama salire più in alto, grazie alla cabinovia Haideralm (Malga di S. Valentino) potrà raggiungere direttamente dal paese quota 2.200 m. D’inverno, Haideralm costituisce un piccolo centro sciistico ideale per famiglie. Lo skipass è valido anche per il vicino Belprato e per Nauders in Austria,
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dia Augusta, uno dei percorsi ciclistici più famosi d’Europa, che prosegue poi in direzione Merano. Chi vuole andare più in alto, avrà due importanti centri escursionistici a disposizione: al confine con la Svizzera, dalla parte della val di Roia, e nella Vallelunga, al confine con l’Austria, ai piedi del ghiacciaio Palla Bianca. Ed anche l’inverno a Curon ha molto da offrire. Con Maseben, Belpiano e Malga S. Valentino, ci sono ben tre comprensori sciistici, inoltre, il lago di Resia ghiacciato permette lo snow kiting e lo surf su ghiaccio. Oppure un rilassante giro in slitta trainata dai cavalli, per scoprire la bellezza dell’Alta Val Venosta innevata.
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Val di Fassa Canazei Canazei è uno dei centri turisticamente più rinomati e di maggiore richiamo per il turismo invernale in campo nazionale ed internazionale, grazie anche alla posizione strategica al centro del più grande comprensorio sciistico dell’arco alpino, e per quello estivo,
con gite ed escursioni immerse nella natura. Direttamente collegato al Giro del Sellaronda, Canazei fa parte del Dolomiti Superski, con 4 comprensori comodamente raggiungibili dal paese per tutti gli appassionati dello sci e dello snowboard. Sono tante le opportunità anche per i fondisti: piste per ogni esigenza, a tutte
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le quote, come l’anello del Ciampac a 2100 metri. Canazei è un importante centro alpino famoso per le sue manifestazioni sportive di carattere internazionale, come la Sellaronda Skimarathon, gara in notturna di sci alpinismo. Adagiata in una stupenda conca naturale, ai piedi di alcune delle più suggestive cime dolomitiche, Canazei
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è rimasto sempre saldamente legato alle sue origini e tradizioni: grande è l ́attenzione riservata alla salvaguardia e alla cura degli usi e dei costumi della gente ladina che si raccoglie in gruppi di ballo, di teatro e di cultura. Canazei rappresenta un connubio ideale tra natura e sport, manifestazioni e cultura, relax e vita notturna: molti sono infatti i locali tipici, pub, aprèsski, piano bar, frequentati fino alle prime luci dell’ alba. Sono molte le infrastrutture per il tempo libero a disposizione degli ospiti, come il nuovissimo centro acquatico Dolaondes, assieme all’Eghes Wellness Center, e lo Stadio del Ghiaccio ad Alba di Canazei, sede degli incontri di hockey su ghiaccio della squadra locale S.H.C. Fassa Levoni, protagonista del Campionato nazionale di serie A.
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Dalla sua posizione privilegiata, disposto su un ampio e soleggiato terrazzamento, Vigo di Fassa domina sull’intera valle. Per la sua centralità e per la
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presenza della primaria via di comunicazione con il nord, Vigo ha rivestito nel passato l’antico ruolo di centro amministrativo e religioso della valle, con la fondazione della Pieve di Fassa e l’istituzione della Masseria di Corte al tempo dei Longobardi. Il paese, nonostante il devastante incendio del 1921, conserva ancora numerose tracce della passata cultura contadina e artigiana. Sul colle, al limitare del bosco, la sacra sentinella della Chiesa di Santa Giuliana veglia su Vigo di Fassa. Una piccola frazione a monte di Vigo conserva ancora oggi tutto il suo antico fascino. E’ Tamion, un villaggio in una splendida posizione panoramica, dove è possibile riappropriarsi dei ritmi naturali, scanditi dalle antiche tradizioni dell’agricoltura di montagna e della fie-
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nagione. Vigo è anche sede del Museo Ladin de Fascia e dell’Istitut Cultural Ladin, che custodiscono, tutelano e valorizzano gli aspetti più profondi della cultura ladina. Con una moderna funivia, direttamente dal paese, in pochi minuti si raggiunge la conca del Ciampedie a 2.000 metri, uno spettacolare balcone panoramico, dove vivere l’incanto di un’evasione naturale e abbracciare con lo sguardo le Dolomiti. Il Ciampedie in estate è il punto di partenza per emozionanti escursioni e arrampicate nel Gruppo del Catinaccio, il regno di Re Laurino; in inverno è il cuore pulsante della ski area Catinaccio dove lanciarsi, come i grandi campioni italiani, in pazze discese su piste perfettamente innevate. Il Ciampedie è anche la meta ideale per i bambini che possono scatenarsi, in piena libertà e sicurezza, al “Baby Park”, un attrezzato parco giochi immerso nella natura, un mix di giochi, colori e divertimento.
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È uno dei 18 comuni che formano la Ladinia. Abbastanza evidente l’origine ladina del toponimo che è un diminutivo derivante dal latino campus (campo). È una classica località di montagna sviluppatasi di recente grazie al turismo, sul preesistente e storico insediamento dedito per secoli all’attività agricola e pastorale. È sovrastato dell’imponente mole del Col Rodella che, collegato al paese da una moderna funivia, ne ha fatto una rinomata stazione sciistica decretandone la sua fortuna economica, oltre che per la vicinanza all’importante centro di Canazei. Come in altri paesi della valle, il centro
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storico è situato in una posizione molto più in alta rispetto all’Avisio, forse per la presenza di antichi canneti presso il letto del torrente. Degna di nota la chiesa parrocchiale, già menzionata in documenti risalenti al 1245, dedicata ai Santi Giacomo e Filippo. L’architettura attuale risale al 1525.
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va l d i p e j o La Val di Sole occupa l´estremità nord occidentale del Trentino e si estende dal Passo del Tonale (Lombardia) fino all´imbocco della Valle di Non. L´ambito turistico comprende anche le due valli laterali di Pejo e di Rabbi. La valle è circondata dai gruppi montuosi del Brenta, dell´Adamello, della Presanella e dell´Ortles-Cevedale. Si passa dai 700 m di altitudine ai maestosi 3.500 m slm dei ghiacciai. Circa un terzo del suo territorio è parte integrante del Parco naturale Adamello- Brenta e del Parco Nazionale dello Stelvio (il settore trentino del Parco comprende le alte Valli di Pejo e di Rabbi, che presentano elementi di rilevanza ecologica, botanica e faunistica, oltre a una forte attrattività paesaggistica). Aspetto dominante nel paesaggio è l´acqua, di cui le valli di Sole, Pejo e Rabbi sono ricchissime: mentre infatti nel fondovalle scorre il fiume Noce (palestra ideale per gli appassionati di canoa, kayak e rafting), dai fianchi delle montagne sgorgano numerosi ruscelli e, in quota, spettacolari cascate punteggiano il paesaggio con i loro bianchi salti. E l´acqua, sia in Val di Rabbi che in Val di Pejo, possiede addirittura proprietà terapeutiche, che hanno favorito lo sviluppo del termalismo. Il turismo è diventato
nel corso degli anni la voce principale dell´economia della zona, con strutture ricettive e per il tempo libero sempre più numerose e qualificate. Ossana Ossana si propone come centro turistico estivo di prim’ordine, e lo fa attraverso la ricchezza imponente che la storia le ha
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dato nel corso dei secoli. Il paese, posto all’imbocco della Val di Peio e ai piedi delle cime del gruppo della Presanella, ha vissuto recentemente uno sviluppo dato da un qualificato arredo urbano, il miglioramento dei servizi e delle strutture. Ne è risultato un connubio felice tra ambizioni turistiche e altri settori di sviluppo, quali l’agricoltura, il commercio, l’artigianato.
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Rabbi (Rabj in dialetto locale) è un comune di 1.422 abitanti della Provincia di Trento. Coincide con la Val di Rabbi, una valle laterale della Val di Sole e si estende per una decina di chilometri a nord-ovest di Malé. Le sue frazioni principali sono, nell’ordine in cui si incontrano risalendo la valle: Pracorno, San Bernardo (centro amministrativo del comune), Piazzola e Rabbi Fonti (sede delle Terme di Rabbi). Le Terme di Rabbi, immerse nel verde di foreste d’abeti e larici del Parco Nazionale dello Stelvio, coniugano le proprietà della propria acqua minerale con il fascino di
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Divenuto negli anni uno dei centri economici più importanti dell’intera Val di Sole, Dimaro lega la propria fortuna alla fioritura del turismo avvenuta con gli anni sessanta. Punto di partenza per raggiungere la stazione sciistica in quota di Folgarida, Dimaro è centro dalla chiara vocazione turistica, sia invernale che estiva. Alle attività ricettive fanno poi da contorno numerose aziende artigiane, agricole, con un associazionismo volontaristico attivissimo e nuove strutture per la cultura e l’intrattenimento, come il nuovo Teatro comunale.
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Da sempre Malé rappresenta il centro amministrativo ed economico della Val di Sole. Sede della Comunità di Valle, Malé sorge ai margini nord-orientali del piatto terrazzo morenico caratteristico della media Val di Sole, sopraelevato di una quarantina di metri sul fondovalle del Noce. L’aspetto della borgata è moderno, influenzato dal disastroso incendio del 1892, caratterizzato dalle numerose piazze che ne testimoniano la secolare vocazione commerciale e amministrativa. Centro apprezzato di soggiorno, Malé vede tra le attività economiche prevalenti l’artigianato ed il commercio, accanto all’agricoltura e all’allevamento, con la celebre mostramercato autunnale di San Matteo. Di grande rilevanza infine è la presenza
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un paesaggio montano tra i più incontaminati dell’arco alpino. La flora e la fauna di questo parco ultra settantenne sono la cornice unica e irripetibile per una vacanza fatta di benessere, sapori, tradizioni, piaceri per gli occhi e per il palato. Le Terme di Rabbi sono oggi una struttura accogliente ed ospitale. Il personale locale lavora da anni con professionalità e passione per rendere la permanenza di tutti gli ospiti piacevole e salutare. L’acqua termale cura con successo malattie artro-reumatiche, malattie vascolari, in particolare la cellulite, affezioni del sistema respiratorio e di quello gastro-intestinale.
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associazionistica: Malé è sede di numerose società sportive, culturali, tra cui il Centro Studi per la Val di Sole, di protezione civile, come i Vigili del Fuoco volontari.
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Il paese di Cogolo di Pejo si trova ai piedi della catena montuosa dell’OrtlesCevedale ed è l’insediamento più importante del comune di Pejo. Le principali frazioni Cogolo, Celledizzo, Cellentino e Comasine, sono ricche di piccoli segreti che la zona nasconde come ad esempio gli altari lignei di Pejo,
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Stelvio, presso i biotopi della Catena Rossa, ai laghi Lungo, Pian Palù, delle Marmotte, Covel e Careser. D’inverno si può praticare lo sci nelle strutture della Val di Sole. A poca distanza da Pejo si trovano poi le aree sciistiche del Tonale-Presena e di Marilleva.
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gli affreschi della chiesa dei SS. Filippo e Giacomo a Cogolo, Palazzo Migazzi e la chiesa di Cellentino. Tra le altre frazioni che compongono il comune di Pejo sono anche Strombiano e Pejo Fonti, sede della rinnovata stazione per cure termali nonché polo turistico attrezzato con nuovissimi impianti di risalita e piste da sci che si snodano ai piedi del monte Vioz. La sede municipale del comune di Pejo si trova a Cogolo, centro culturale, economico e politico della valle di Pejo. Ed a Cogolo è stato costruito anche il centro visitatori del Parco Nazionale dello Stelvio, parco che si estende su tutto il paradiso naturale dell’Ortles-Cevedale. Pejo è nota per le acque minerali. Lo stabilimento termale, a 1.390 metri di altitudine, nel Parco Nazionale dello Stelvio, cura malattie respiratorie, circolatorie, reumatiche, dermatologiche, offrendo inoltre trattamenti estetici. Le acque sgorgano fresche, pure e limpide da tre sorgenti: la Fonte Alpina, l’Antica Fonte e la Nuova Fonte. Chi ama lo sport trova a Pejo moltissimi percorsi ed itinerari: nel gruppo del Cevedale, nel Parco Nazionale dello
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Molveno Rinomata località turistica situata a 864 m di altitudine, ai piedi delle Dolomiti di Brenta, nel Parco Naturale Adamello-Brenta, sulla sponda occidentale del suggestivo omonimo lago, secondo per estensione e profondità tra i laghi interni del Trentino. Punto di partenza per escursioni alpinistiche nelle Dolomiti di Brenta, è dotato di impianti di risalita che portano al Pradel (m 1400), un comodo accesso ai numerosi sentieri e vie ferrate (quale, ad esempio, il conosciutissimo Sentiero delle Bocchette) che si addentrano nel Brenta e che attirano ogni anno migliaia di appassionati della montagna. Per gli amanti dello sport Molveno offre campi da tennis, piscina olimpionica, tiro con ll’arco, bocce, percorsi per mountain bike, parapendio, pattinaggio a rotelle, minigolf, calcio, pallavolo,
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segheria “rassica” Taialacqua del 1500, situata vicino al campeggio e recentemente restaurata, si propone al turista nel suo aspetto originario, alimentata dall’acqua del Rio dei Molini. Teatro in inverno di indimenticabili corse sugli sci, la Paganella offre d’estate i suoi boschi e pendii a passeggiate ed escursioni di grande soddisfazione. La par-
ticolare posizione di questa montagna accessibile an- che d’estate con veloci impianti di risalita, che ad est incombe su Trento e sulla Valle dell’Adige con una maestosa parete verticale di oltre 1.000 metri, consente un’impareggiabile vista a 360° del Trentino e delle Dolomiti. Alle prime luci del mattino, questa cima cantata da poeti, musici e scrittori e tanto cara a Cesare Battisti (a cui è dedicato un rifugio poco sotto la vetta), regala verso ovest lo spettacolo indimenticabile delle guglie delle Dolomiti di Brenta colpite dai primi raggi di sole. Alla Paganella e alla stupefacente vista che si può godere dalla sua vetta è intitolata una delle più belle canzoni di montagna del coro della S.A.T. di Trento.
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vela, windsurf, pesca, palestra di roccia; inoltre offre possibilità di rilassanti gite in barca e relax sulle verdissime rive del lago. Per i cultori della storia, la chiesetta di San Vigilio offre uno splendido portale tardo-gotico con affreschi del XIV-XVI secolo. Fra gli edifici nobiliari da citare il Palazzo dei Conti Saracini. L’antica
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VAL RENDENA La Val Rendena (Rhendenatal in tedesco) è una valle del Trentino-Alto Adige, in provincia di Trento, racchiusa fra l’Adamello a ovest e il Gruppo del Brenta a est. Inizia a sud presso l’abitato di Verdesina e si conclude a nord presso l’abitato di Carisolo dove si dirama verso ovest con il nome di Val Genova e verso est nella Val Brenta, Vallesinella, Val Agola, Val Nambrone e Val di Campiglio fino alla famosa località turistica di Madonna di Campiglio. L’economia della valle, un tempo per lo più agricola, si basa attualmente in larga parte sul turismo sia estivo che invernale, in particolare per Pinzolo e Madonna di Campiglio, nella parte alta della valle. L’industria casearia ricopre un ruolo di discreta importanza, mentre un tempo il mestiere tipico che i rendenesi eser-
citava emigrando periodicamente era quello del moleta, come viene definito in dialetto l’arrotino. Carisolo In cima alla Val Rendena, Carisolo è nel Parco Naturale Adamello Brenta. La pista di fondo collega Carisolo, Pinzolo, Giustino e Caderzone. La sera è illuminata e permette sciate davvero suggestive. Lo sci alpino si può praticare invece sulle piste del Dos del Sabion, dalla vicinissima Pinzolo o nello stupendo comprensorio di Madonna di Campiglio Folgarida-Marilleva, a 15 km. Da notare la chiesa parrocchiale dedicata a San Nicola e la piccola chiesa di Santo Stefano, affrescata da Simone De Baschenis, sulla rupe a picco sul fiume
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Sarca all’imbocco della selvaggia Val di Genova. Un altro piccolo gioiello, più in alto sulla parete del Monte Lancia, è la bianca chiesetta di San Martino, eremo di origine medievale. A Carisolo ha sede lo stabilimento dell’Acqua Minerale Surgiva, impianto tecnologicamente all’avanguardia. Madonna di Campiglio La storia di Madonna di Campiglio nasce dalla sua straordinaria identità alpina che da sempre ha affascinato ed affascina viaggiatori e personaggi importanti, fino a farla diventare meta celebre ed ambita. Famosa località turistica trentina, Madonna di Campiglio offre anche in estate le magnifiche suggestioni di un ambiente unico Traino dello sviluppo
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turistico della Val Rendena e adagiata a 1550 metri di quota nella bellissima conca tra il gruppo delle Dolomiti di Brenta e i ghiacciai dell’Adamello e della Presanella, Madonna di Campiglio è una delle località più internazionalmente note del Trentino. Lanciata turisticamente nella seconda metà del secolo scorso, già luogo di soggiorno della nobiltà e della ricca borghesia austriaca e mitteleuropea, ebbe tra i suoi ospiti la principessa Sissi e l’imperatore Francesco Giuseppe. Madonna di Campiglio è meta degli appassionati di sci e sport invernali, ma anche in estate l’offerta turistica è varia e di elevata qualità, grazie a ottime strutture ricettive, alla natura che offre spettacoli unici alle attività che si organizzano per famiglie e bambini. Si possono percorrere le più classiche delle
Pinzolo è il maggiore centro della Val Rendena ed è situato su una piana prativa fra il Gruppo dell’Adamello a ovest e il Gruppo del Brenta a est. Pinzolo è una delle più note località turistiche alpine; a pochi chilometri è situata la frazione di Madonna di Campiglio (in parte nel comune di Ragoli). Negli ultimi mesi del 2011 è stata realizzata una cabinovia all’avanguardia che collega le piste di Pinzolo a quelle di Madonna di Campiglio e Folgarida-Marilleva, dando origine a uno dei comprensori sciistici più estesi delle Alpi ed il più esteso del Trentino: 150 chilometri di piste. Il nuovo impianto è lungo quasi 5 chilometri, percorre 1100 metri di dislivello, comprende quattro stazioni (due di partenza/arrivo e due intermedie) e ha una capacità di 1800 persone l’ora. Strutture dedicate agli snowborder sono l’Ursus Snowpark in loc. Grostè e il Brentapark in località Grual. imi hotel, bed & breakfast, agriturismi e residence, in grado di soddisfare ogni tipo di esigenza. La località gode di elevatissime affluen-
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ze sia per quanto riguarda la stagione invernale, sia per quella estiva. Ricca la dotazione di impianti sportivi di Pinzolo e della valle: campi da tennis, calcio, basket, pallavolo e beach volley, campi da golf, bocce, palaghiaccio, piscine, tiro con l’arco, minigolf, palestra, mountain bike, parapendio, percorsi vita. La storia turistica di Pinzolo è lunga: i primi hotel risalgono infatti alla fine dell’Ottocento, quando la zona incominciò ad essere frequentata da scalatori provenienti soprattutto dall’Inghilterra e dalla Germania. Ma il vero boom turistico risale agli anni ’60 con la realizzazione di strutture turistiche per l’estate (tennis, campi da calcio, parchi) e dei primi impianti di risalita al Doss del Sabion. Da allora sono stati costruiti moltissimi hotel, bed & breakfast, agriturismi e residence, in grado di soddisfare ogni tipo di esigenza. Di notevole interesse storico è la chiesa di San Vigilio, l’assetto attuale risale al 1515 famosa per le danze macabre; celebre l’affresco del 1539 di Simone Baschenis, pittore bergamasco che operò anche in altre chiese della Val Rendena e della Val di Sole.
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vie dolomitiche e il vicino Parco Naturale Adamello Brenta offre ben 450 km di sentieri di montagna agli appassionati di escursionismo e mountain-bike. Bastano pochi passi fuori dal paese per immergersi in un girotondo di laghi, vallette, ruscelli, malghe, rifugi, al cospetto delle maestose Dolomiti di Brenta.
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Belluno Pieve di Cadore Ha dato i natali a Tiziano Vecellio ed alla cerchia dei suoi parenti pittori, perciò si fregia del nome di “Città d’Arte”. Centro del capoluogo è Piazza Tizia-
no, con la statua di bronzo dell’artista, opera di Antonio Dal Zotto (1880) ed il Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore, riedificato nel 1525 in luogo di un precedente edificio del 1447. Pieve di Cadore è sede di tre musei: il Museo
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Casa Tiziano; il Museo Archeologico della Magnifica Comunità di Cadore, che contiene i reperti archeologici ritrovati tra Calalzo, Pieve e Valle; il Museo dell’Occhiale che espone preziosi occhiali di tutti i tipi e tutte le epoche.
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Borca di Cadore Al centro di una verde valle tracciata dal torrente Boite, in una posizione soleggiata e protetta da vette imponenti, si trova Borca di Cadore. Un paese di montagna, a quota 942 metri sul livello del mare, dove trascorrere vacanze estive ed invernali ideali, accompagnati dalla bellezza d’oltre tempo dei paesaggi dolomitici. Borca è situata in una posizione strategica, che permette intraprendere escursioni giornaliere adatte a diversi livelli di allenamento fisico. Dalle più semplici
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passeggiate nei boschi di larici ed abeti, o lungo il tracciato dell’ex-ferrovia delle Dolomiti, fino alle vie ferrate e scalate sulle cime circostanti. Un centro benessere di recente costruzione, rende Borca meta di coloro che, dopo le fatiche dello sport, amano concedersi il massimo del relax tra le calde acque di questo centro, affacciato verso il maestoso Pelmo. Oltre al turismo, tradizioni e cultura rimangono vive a Borca di Cadore, dove la lingua ladina e il rispetto per l’ambiente sono temi presenti nella quotidianità dei residenti. La biblioteca specialistica dell’ Istituto Ladin de la Dolomites, oltre alla fornita biblioteca “La Scola” con l’adiacente centro culturale ed il museo naturalistico “Olimpia Perini”, sono aperti e a disposizione di quanti desiderino conoscere più a fondo le ricchezze del paese di Borca.
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sandro. Per chi invece preferisce la bicicletta, da Pieve di Cadore è possibile accedere alla pista ciclabile La lunga Via delle Dolomiti.
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Infine, meta tutto l’anno di visite e di lettere da parte di bambini di tutta Italia, la Casa di Babbo Natale, nel Parco Comunale del Roccolo. Il territorio di Pieve offre diversi itinerari di facile e media difficoltà, adatti a tutti. C’è solo l’imbarazzo della scelta, basta solo avere la voglia di camminare! Percorsi che si snodano tra boschi di larici, faggi ed abeti, come quello che porta al Parco di Sant’Alipio; o al Forte del Monte Ricco costruito in epoca precedente la Prima Guerra Mondiale, realizzato contemporaneamente ad altri sistemi difensivi come quello del Monte Rite; o alla diga del lago, dove è stata attrezzata una palestra di arrampicata, dove in estate è possibile assistere alla salita dei climbers; oppure raggiungere la fontana del Sass o le cascate del Pis-
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CESENATICO Un litorale sabbioso che si estende per 7 chilometri: da Zadina, dove la folta pineta lambisce la spiaggia, offrendo ai turisti un fresco relax all’ombra di pini secolari, al centro storico attraversato dal Porto Canale Leonardesco, fulcro della vita cittadina, sino a Valverde e Villamarina, quartieri attrezzati con moderne strutture alberghiere, che si animano particolarmente in estate. Spiagge accoglienti, tranquille e sicure; ampi viali alberati ed estese zone di verde per vivere la vacanza in un’atmosfera distensiva. Il centro storico, con le sue pittoresche piazzette, le colorate “vele al terzo” e i caratteristici ristoranti di pesce, dove rivive ancora la tradizione del borgo marinaro. Le oltre 300 strutture alberghiere presenti sul territorio sono in grado di soddisfare le esigenze di tutti
i turisti che scelgono Cesenatico come meta delle proprie vacanze. Sia gli alberghi dotati dei servizi più moderni che le piccole pensioni a gestione familiare, dove si respira un’atmosfera tipicamente romagnola, costituiscono il fiore all’occhiello della nostra offerta turistica e si distinguono per capacità di accoglienza, cortesia e disponibilità del personale. E per tutti coloro che intendono assaporare i piatti della tradizione gastronomica locale, Cesenatico offre tante opportunità di degustare le ricette tipiche della cucina marinara nei ristoranti, nelle trattorie e nelle caratteristiche osterie affacciate lungo il suggestivo porto canale leonardesco o a pochi passi dal mare. Ogni anno vengono organizzati due importanti appuntamenti gastronomici,
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“Azzurro come il pesce” in primavera e “Il pesce fa festa” in autunno, proprio per promuovere l’immagine di Cesenatico come città della ristorazione. Nei ristoranti, nelle trattorie e nelle osterie disseminati nel caratteristico borgo di pescatori o lungo le rive del suggestivo porto canale disegnato da Leonardo Da Vinci, è possibile degustare i piatti tipici della tradizione marinara locale, rigorosamente accompagnati da piadina romagnola ed innaffiati da buon vino del territorio. Cesenatico, grazie alle tante strutture di cui dispone ed alle numerose iniziative che ogni anno organizza, si è ritagliata uno spazio importante nel panorama sportivo nazionale, diventando a ragion veduta una delle capitali italiane della vacanza attiva: ciclismo, calcio, basket, pallavolo, vela, beach, volley, beach ten-
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nis, sono solo alcune delle decine di discipline che si possono tranquillamente praticare a Cesenatico. Dalla primavera in avanti, il calendario eventi è costellato di manifestazioni sportive a livello internazionale e i moderni Impianti di cui dispone la città consentono a tutti, dal professionista al semplice amatore, di proseguire gli allenamenti anche in vacanza. E dopo tanta fatica, dopocena la serata prosegue all’insegna del relax e dell’intrattenimento nei cafè-bar, pub, birrerie, wine-bar, oppure sulla spiaggia, che di notte, si accende di luci e diventa un grande palcoscenico: con feste a tema, musica dal vivo, spettacoli, gastronomia.
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igea marina Antico borgo marinaro, meta di vacanza di famiglie emiliane e lombarde agli inizi del ‘900 che qui vi hanno eretto le loro “ville al mare”, oggi Bellaria Igea Marina è una moderna e graziosa cittadina che ospita turisti da tutta Europa. Per diversi anni è stata insignita della Bandiera Blu per la qualità ambientale e dei servizi. La posizione strategica, al centro della Riviera Adriatica, consente di raggiun-
gere in breve bellissime città d’arte. La splendida spiaggia, i parchi naturali, le strutture sportive, gli eventi culturali e gli spettacoli, lo shopping nelle isole pedonali, i tanti cocktail-bar e ristoranti, le moderne strutture alberghiere rendono piacevole la vacanza e la vita cittadina. Il soggiorno a Bellaria Igea Marina è accompagnato ogni giorno dalla qualità della cucina genuina e dalla cordialità dei suoi abitanti. Bellaria Igea Marina dal giorno della sua trasformazione in nuovo comune della provincia di Rimini, ha accresciuto la popolazione. Essa, dapprima costituita esclusivamente da famiglie occupate nelle attività legate alla marineria e al turismo è incrementata per emigranti provenienti da altre regioni italiane, come pure da nuclei familiari non italiani che hanno trovato lavoro nell’edilizia. La vastità del comune di Bellaria Igea Marina presenta la maggior parte delle attività commerciali nella parte nord del comune oltre il fiume Uso, mentre la parte sud, eccetto la zona litoranea costituita da alberghi (aperti solo nell’e-
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Tutto è a portata di mano: gli hotel, i chioschi-bar per il ristoro, i campi da volley e da bocce, i servizi per il dopobagno, i pedalò e le motonavi per le uscite off-shore. E dalla sera all’alba sugli ombrelloni richiusi echeggiano le note dei concerti e si riflettono le luci dei fuochi artificiali. A due passi, i centri urbani pedonali di Bellaria e di Igea Marina attendono ogni sera il popolo delle vacanze per un gelato, uno spettacolo, una piadina o una semplice passeggiata. La Romagna è famosa nel mondo per la sua cucina genuina ed i suoi sapori. Qui l’arte culinaria incontra la tradizione marinara e presenta il meglio di sé nei
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numerosi ristoranti e trattorie. Un consiglio: non ripartite senza assaggiare il brodetto, la classica zuppa di pesce dei pescatori di Romagna. A partire dalla piadina, che tutti conoscono, sono molti i prodotti tipici del nostro territorio che costituiscono una chiave privilegiata per viverlo in tutti i suoi aspetti. Olio, vino, miele, formaggi freschi e stagionati, carni e salumi della pregiata razza romagnola sono i prodotti d’eccellenza che è possibile gustare negli innumerevoli ristoranti e osterie del nostro entroterra o in occasione delle tante sagre che si svolgono durante tutto l’arco dell’anno. La provincia di Rimini conta il maggior numero di frantoi della regione Emilia Romagna, da sempre infatti la coltura
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state) ed ex colonie, presenta i quartieri del Belverde e Bordonchio composti da nuovi complessi residenziali. Il turismo balneare è favorito dai 7 km di spiaggia e dal mare poco profondo in prossimità della spiaggia, con numerosi stabilimenti balneari. Le strutture ricettive e le offerte di attività e svaghi sono numerose. I sette chilometri di spiaggia si fondono con il lieve digradare del mare e si offrono al turista in spazi liberi e organizzati, per trascorrere indimenticabili momenti di relax o per divertirsi con gli animatori sportivi. Qui i bambini giocano in sicurezza fra le mille opportunità offerte dai cento stabilimenti balneari.
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Vacanze più dell’olivo e la produzione dell’olio sono un carattere distintivo del nostro territorio, così come la produzione di vino: i nostri vini (Sangiovese, Trebbiano, Pagadebit, Cabernet Sauvignon, tra gli altri) rientrano nella DOC “Colli di Rimini”, introdotta nel 1996. Vale senz’altro la pena una sosta presso qualcuno dei frantoi, delle aziende vinicole o delle cantine, degli agriturismi e dei ristoranti o ancora delle botteghe artigiane del nostro territorio, molti dei quali aderiscono al circuito “Strada dei vini” (www.stradadeivinidirimini.it) e dei sapori dei Colli di Rimini.
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R IMINI Rimini Rimini è capoluogo dell’omonima provincia in Emilia-Romagna. Il comune di Rimini comprendeva inoltre i territori dell’attuale comune di Riccione (fino al 1922) e quello di BellariaIgea Marina (fino al 1956), oggi comuni autonomi. Rimini è il principale, nonché più popoloso, centro della Riviera romagnola e la seconda città per numero di abitanti (dopo Ravenna) di tutta la Romagna. Località di soggiorno estivo di fama internazionale, si estende per 15 km lungo la costa del mare Adriatico con hotel, locali notturni, attrezzature balneari e impianti sportivi. Lo sviluppo del turismo, avviato nel 1843 con la fondazione dello Stabilimento Bagni, si affermò definitivamente nel secolo successivo, perdendo l’originaria connotazione aristocratica e mondana e trasformandosi in fenomeno di massa. Rimini non è però solo un luogo di villeggiatura della Riviera romagnola, ma anche una città di livello storicoculturale non indifferente (anche se quest’aspetto viene solitamente posto in secondo piano rispetto a quello più famoso di capitale della vita notturna e
mondana). Fondata infatti dai romani nel 268 a.C., per tutto il periodo della loro dominazione è stata un fondamentale nodo di comunicazione fra il nord e il sud della penisola, e sul suo suolo gli imperatori romani eressero monumenti quali l’Arco d’Augusto, il Ponte di Tiberio e l’Anfiteatro, mentre durante il primo Rinascimento, sotto i Malatesta, la sua corte è stata una delle più vivaci dell’epoca, ospitando artisti del calibro
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di Leon Battista Alberti, Piero della Francesca, Roberto Valturio, Matteo de’ Pasti e producendo opere quali il Tempio Malatestiano. Nell’Ottocento è stata poi una delle città più attive sul fronte rivoluzionario, ospitando molti dei moti volti all’unificazione, mentre durante la seconda guerra mondiale la città fu teatro di duri scontri e aspri bombardamenti, ma anche di una fiera resistenza partigiana, che gli tributò l’onore di una
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È la città italiana più vicina alla Repubblica di San Marino, alla quale è collegata con una “superstrada” costruita con fondi statunitensi dopo la seconda guerra mondiale sul tracciato della vecchia ferrovia internazionale Rimini-San Marino, sospesa e poi soppressa nel 1944 a causa dei bombardamenti alleati. La superstrada ha sostituito la vecchia strada consolare romana con alcune rettifiche del tracciato. La via romana, che iniziava dalla Porta Montanara, giungeva al confine di stato passando a fianco del Colle di Covignano e vicino all’attuale Museo dell’Aviazione. Il tracciato attuale della superstrada, invece, attraversa il territorio comunale di Coriano presso Cerasolo Ausa, prima di giungere a Dogana di Serravalle, che è la prima località dopo il confine di Stato. È piena di intersezioni a raso, ragion per cui non è più una vera superstrada, ma una strada con un’infinità di capannoni commerciali. La costa si presenta come una larghissima spiaggia, le cui acque sono molto basse e quindi particolarmente adatte alla balneazione. Il primo stabilimento fu costruito nel 1843. Successivamente fu ampliato con un investimento del Comune. Comprendeva, tra l’altro, un ristorante, un bar, una sala per fumatori e «gabinetti da toeletta per le signore». Alla fine del XIX secolo il quotidiano milanese Il Secolo affermava: “Senza paura di esagerazione, si può dire che lo Stabilimento bagni di Rimini è incontrastabilmente il primo di tutt’Italia, vuoi per la bellezza della spiaggia, vuoi per
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terno della città) ora è un vasto parco verde attraversato da piste ciclabili, dotato di aree ricreative per bambini e con un lago artificiale, realizzato estraendo la ghiaia che assicurava la stabilità del Ponte di Tiberio, mentre la foce è stata mantenuta allagata, anche se sotto forma di canale “cieco” lungo circa 500 metri, per mantenere attivo il Porto Canale della città. La città è inoltre dominata da un colle, detto di Covignano (dal nome della frazione in cui si trova), che raggiunge i 152 m di altezza, e che arriva a lambire parte dell’abitato cittadino. Nell’entroterra infine comunica con il versante tirrenico dell’Appennino attraverso il Passo di Viamaggio, per cui passa l’antico itinerario che da Rimini giunge a Sansepolcro.
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medaglia d’oro al valore civile. Favorita dalla posizione geografica e dall’attrezzatura ricettiva, si è affermata come uno dei maggiori poli fieristici e congressuali d’Europa, sede di manifestazioni e convegni di grande rilievo. Rimini è collocata in una zona pianeggiante sulla costa adriatica, nella parte sud-orientale della regione EmiliaRomagna. È bagnata da quattro fiumi: l’Ausa, il Marano, l’Uso e il Marecchia, che dà il nome a parte della provincia (Valmarecchia; l’altra area è detta Valconca, dal nome di un altro corso d’acqua). Il corso del Marecchia è stato deviato in epoca recente - in base ad un progetto dell’architetto Rutelli, - per eliminare le periodiche inondazioni. La parte terminale del fiume è stata bonificata: una volta paludosa (pur all’in-
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in brodo, preparati con pane grattugiato, uova, parmigiano e aromi, le tagliatelle all’uovo e gli strozzapreti, semplice pasta a base di farina e acqua; tra i secondi piatti spiccano il coniglio in porchetta, le verdure gratinate, il brodetto, la grigliata, i sardoncini ed il fritto di pesce. I dolci tradizionali più noti sono la ciambella, la piada dei morti, il savor e la saba, sciroppo d’uva ottenuto dal mosto di uva bianca o rossa. Nel territorio riminese si producono i vini DOC Colli di Rimini (Albana, Cagnina, Pagadebit, Sangiovese e Trebbiano) e l’olio extravergine di oliva DOP Colli di Romagna. Manifestazioni ed eventi di primo piano si tengono a Rimini in ogni periodo dell’anno. Il quartiere fieristico, Rimini Fiera, organizza fiere e convention specializzate nei settori del turismo, della ricettività alberghiera, dell’alimentazione, delle tecnologie per l’ambiente, dell’intrattenimento e del tempo libero. Le principali fiere internazionali che vi si svolgono sono il SIGEP (Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria e Panificazione Artigianali), Selezione Birra Beverage & Co (Esposizione internazionale di Birre, Bevande, Snack, Attrezzature e Arredamenti per Pub e Pizzerie), MIA (Mostra Internazionale dell’Alimentazione), ENADA Primavera (Mostra Internazionale degli Apparecchi da Intrattenimento e da Gioco), Rimini Wellness, Ecomondo (Fiera Internazionale del Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibile) e SIA Guest (Salone Internazionale dell’Accoglienza).
Sede di congressi nazionali e internazionali, la città ospita il Meeting per l’amicizia fra i popoli e le Giornate internazionali di studio “Pio Manzù”, nell’ambito dei quali si tengono interventi, mostre e incontri su temi di attualità, società e politica. Durante tutto l’anno sono in programma rassegne musicali – la più nota delle quali è la Sagra Musicale Malatestiana –, concerti, eventi sportivi (Paganello), culturali (Festival del mondo antico, Festival Internazionale di Pianoforte “Città di Rimini”) e mondani, tra cui particolare rilievo ha la Notte Rosa, che si festeggia in contemporanea lungo l’intera costa dell’Emilia-Romagna. Le frazioni litoranee a nord della città sono cinque (da nord-ovest a sud-est): Torre Pedrera, Viserbella, Viserba, Rivabella e San Giuliano a Mare. Le località di Bellaria e Igea Marina, oggi unite nel comune omonimo, furono frazioni di Rimini fino al 1956. Questo tratto di costa, lungo circa 6 km, presenta un arenile meno profondo rispetto alla Marina di Rimini e protetto dall’erosione da scogliere, con fondali molto bassi (a 500 metri dalla costa si raggiungono circa 5 metri di profondità). Torre Pedrera, la frazione più settentrionale, deve il suo nome all’antica torre fatta costruire nel 1673 in prossimità del fiume Pedriera come difesa contro gli attacchi dei pirati. È dotata di una propria stazione ferroviaria sulla linea Ferrara-Rimini. Viserba, la più antica e popolosa tra le frazioni settentrionali, si sviluppò dopo il 1889, con l’inaugurazione della stazione ferroviaria sulla linea Ferrara-Rimini, creata per favorire il commercio dei materiali della corderia, una fabbrica presente dal 1840 e passata da semplice mulino a pillificio e corderia. Nel 1908 Viserba fu collegata al Lido di Rimini dalla strada litoranea, lungo la quale sorsero numerosi villini, ancora
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le sontuose casine, per le principesche sale, per la dolcezza del clima, per la franca cortesia degli abitanti”. Sul lungomare, esiste un tratto di pista ciclabile facente parte dell’estesissima Ciclovia Adriatica, che una volta completata, collegherà tutte le località della costa adriatica. Rimini possiede un grande patrimonio architettonico e artistico, comprendente monumenti e opere d’arte di epoche diverse, che testimoniano oltre duemila anni di storia. L’impianto urbanistico e i caratteri ambientali del centro storico sono essi stessi il risultato della stratificazione di epoche differenti, che nell’alternarsi di periodi di decadenza e di rinascita ne hanno determinato la complessità attuale. I più importanti monumenti risalgono all’età romana (Arco d’Augusto e Ponte di Tiberio) e al Rinascimento (Tempio Malatestiano). La cucina riminese, costituita essenzialmente da tradizioni e usi gastronomici in gran parte comuni a tutta la Romagna, manifesta gli stretti legami che la città ha avuto per secoli con la campagna e con il mare. Il piatto più famoso della cucina riminese è la piada, caratteristico pane rustico romagnolo, qui più sottile e ampia rispetto a quella preparata nelle province di Forlì-Cesena e di Ravenna, farcita con prosciutto, squacquerone, erbette o verdure gratinate. La sua variante chiusa e ripiena è il cassone o cascione. I primi piatti tradizionali più conosciuti, tipici delle occasioni solenni e delle festività, sono i cappelletti, pasta ripiena di formaggio o carne, i passatelli
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San Giuliano Mare è una frazione che si trova in un’insenatura tra il porto canale e il deviatore del fiume Marecchia, riparata da una fila di scogliere che rendono il mare antistante la sua spiaggia, un luogo sicuro anche per più piccoli. Proprio ai bambini è dedicata la maggior parte dell’animazione sulla spiaggia. San Giuliano a Mare, separata dal centro di Rimini solo dal porto canale, è sede della darsena Marina di Rimini, il maggiore porto turistico della città, dotato di 680 posti barca. Il parco Briolini è attrezzato con giochi, ma è anche palcoscenico di feste folcloristiche, manifestazioni e concerti. Il Lungomare, via Ortigara, si è trasformato in una passeggiata con locali notturni, ristoranti, negozi, pub, dove vengono organizzate serate musicali, concerti per i giovani. Non mancano a San Giuliano Mare le occasioni di divertimento grazie ai locali notturni e all’organizzazione del comitato turistico. Rivazzurra Rivazzurra é l’ultima nata tra le frazioni a sud di Rimini, ma si e’ rapidamente sviluppata sotto il profilo turistico e dell’accoglienza alberghiera con alberghi, pensioni, ristoranti, locande, birrerie, cinema, night e discoteche. La sua posizione a pochi chilometri dall’aeroporto internazionale di Rimini “Federico Fellini” la rende semplice da rag-
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giungere e di posizione strategica per raggiungere i luoghi del divertimento della Riviera Romagnola grazie anche agli ottimi collegamento con autobus e filobus di linea. Il comitato turistico di Rivazzurra organizza ogni estate feste con rustide di pesce e vino sangiovese, tornei di bocce, incontri sportivi, festival musicali e gastronomici. Inoltre troviamo campi sportivi, da tennis e per il pattinaggio. Per i più piccoli è da segnalare la vicinanza con il parco Fiabilandia, la Disneyland della Riviera, dove ammirare gli eroi dei Cartoon, il West, gli Indiani e gli altri divertenti scenari fantastici che lasceranno senza parole i vostri bambini.
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za marginale rispetto agli altri settori, per effetto dell’enorme sviluppo del turismo avvenuto nel secondo dopoguerra, l’agricoltura presenta produzioni di buona qualità, quali vino, olio e prodotti orticoli, alcune delle quali hanno ottenuto il riconoscimento di denominazione di origine protetta.
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oggi in parte esistenti. Nella prima metà del Novecento Viserba ebbe l’appellativo di “regina delle acque”, per la presenza della fonte Sacramora e di abbondanti acque nel sottosuolo, dovute alla sua posizione al centro della conoide fluviale del Marecchia. Dal secondo dopoguerra Viserba si è espansa ulteriormente verso l’entroterra (Viserba Monte), fino a raggiungere in tempi recenti la Strada statale 16 Adriatica Adriatica Adriatica, attraverso la costruzione di un vasto quartiere di edilizia economica e popolare. San Giuliano a Mare, separata dal centro di Rimini solo dal porto canale, è sede della darsena Marina di Rimini, il maggiore porto turistico della città, dotato di 680 posti barca. La componente trainante dell’economia riminese è costituita dal settore terziario, che comprende le attività ricettive e commerciali al servizio del turismo e le funzioni al servizio della popolazione residente. Grande importanza all’interno del tessuto economico della città è rivestita inoltre dagli eventi fieristici e congressuali, che possono contare su infrastrutture tra le maggiori a livello nazionale: il quartiere fieristico di Rimini Fiera e il Palazzo dei Congressi. Nel settore industriale, per le esigenze di ristrutturazione del patrimonio alberghiero esistente e i diffusi investimenti immobiliari da parte della popolazione e delle imprese locali, particolarmente sviluppato risulta il comparto delle costruzioni edili. Tuttavia è presente anche il settore metalmeccanico con l’azienda leader nel mondo di macchine per la lavorazione del legno. I settori dell’abbigliamento e della moda, e quello della meccanica – specialmente per quanto riguarda la costruzione di macchine per la lavorazione del legno – rappresentano le due componenti di maggior rilievo del comparto manifatturiero. Nonostante rivesta ormai un’importan-
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Riccione Principale meta di turismo della riviera adriatica romagnola, insieme a Rimini, è una delle città balneari italiane più conosciute. Il turismo a Riccione è costituito soprattutto di giovani, attratti dalla quantità e varietà di locali e discoteche presenti sul suo lungomare e sulle colline della città, i quali hanno contribuito a rendere la città capitale del divertimento in Italia dagli anni sessanta in poi
(nel 1965 il regista Dino Risi scelse la città per girare il film “L’ombrellone)”. Dagli anni 2000 la città ha evidenziato una continua crescita di turisti stranieri di provenienza russa, che si aggiungono agli “storici” clienti tedeschi. La nuova tendenza è quella di trascorrere le serate nei vari disco pub e chioschi di nuova realizzazione ed ubicati in spiaggia, soprattutto nella zona nord della città. Questa nuova richiesta di locali affianca
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le storiche discoteche quali il Cocoricò, l’Echoes (ex Prince Club), il Pascià ed il Peter Pan (quest’ultimo in realtà è ubicato nel contiguo comune di Misano Adriatico). Riccione attrae però anche le famiglie con bambini, grazie ai suoi parchi di divertimento, come Oltremare, che accoglie delfini, cavallucci e altri animali marini, e Aquafan con i suoi giochi acquatici.
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Riccione attrae però anche le famiglie con bambini, grazie ai suoi parchi di divertimento, come Oltremare, che accoglie delfini, cavallucci e altri animali marini, e Aquafan con i suoi giochi acquatici. Numerose manifestazioni legate ad attività natatorie sono organizzate in città a seguito della costruzione di una nuova ed attrezzata piscina olimpica. Il grande numero di turisti che affluiscono in estate determinano il numero di hotel presenti sulla riviera. Il viale più importante ed alla moda di Riccione, viale Ceccarini, e le sue perpendicolari, viale Dante e viale Gramsci (anch’essi costellati di locali e alberghi) sono nei mesi estivi brulicanti di turisti. Il lungomare è un viale formato da una strada e in parallelo una nuova pista ciclabile (Corridoio Verde Adriatico) alquanto sviluppata, che giunge fino ai confini della città sempre costeggiando il mare.
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Misano Adriatico Ideale per la vacanza familiare, Misano Adriatico è meta di numerosi sportivi attratti dalle manifestazioni e dagli incontri periodicamente organizzati. Con la marina di Portoverde (km 1,5) accogliente complesso in stile mediterraneo dove poter soggiornare e ormeggiare la barca, magari proprio sotto casa, Misano si distingue nel campo del turismo nautico mentre il moderno autodromo Misano World Circuit Marco Simoncelli infonde adrenalina agli appassionati della velocità con le emozionanti competizioni da brivido motociclistiche e automobilistiche. Aree pedonali colorate da mercatini serali, una spiaggia dorata e tranquilla, isole di verde in pieno centro completano l’immagine di questa località. Una grande spiaggia lunga 3Km., la passeggiata sul bellissimo lungomare rimesso a nuovo, il rombo dei motori dell’autodromo, la darsena piena di natanti, la tranquillità della campagna e delle prime colline, impianti e attrezzature per ogni tipo di sport sono le principali attrazioni di Misano Adriatico, località balneare che ha fatto della vacanza attiva il suo punto di forza.
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Grazie alle strutture organizzative a terra ed alla qualità dell’acqua di balneazione la spiaggia ed il porto di Misano Adriatico sono stati insigniti più volte della bandiera blu dal Comitato Internazionale e dalla Direzione Ambiente della Commissione della Comunità Europea. Tale riconoscimento è giunto a coronare anni di impegno e coerenza sulle politiche ambientali. Per gli amanti delle gite in alto mare e lungo la costa poi sono possibili interessanti escursioni con la motonave che, quotidianamente salpa da Portoverde, il porto turistico di Misano. Quest’ultimo, senz’altro il più attrezzato dal punto di vista turistico di tutto l’Adriatico, è dotato di ogni genere di servizi e di impianti che lo rendono un complesso residenziale di grande prestigio. Il clima infine da aprile ad ottobre è ideale per tutte le età, con una temperatura che nei mesi di luglio ed agosto si aggira attorno ai 30°.
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C ATTOLI C A Il territorio di Cattolica coincide con lo sbocco a mare della vallata del fiume Conca, sull’asse viario della ex Via Flaminia in posizione intermedia tra Pesaro e Rimini. La presenza di un abitato di età romana nella zona in cui attualmente sorge Cattolica, non è documentata da fonti storiche, ma risulta nella sua evidenza dai risultati degli scavi archeologici e dei rinvenimenti avvenuti negli ultimi anni. L’urbanizzazione accelerata del dopoguerra ha determinato una trasformazione radicale della città creando un benessere diffuso ed inserendo Cattolica tra le località marine più apprezzate e frequentate d’Europa. Da ciò l’esigenza di intervenire per ristrutture e qualificare la città, per renderla più gradevole, attrezzata e funzionale per i cittadini residenti e per i
numerosi turisti. La Regina dell’Adriatico come tutti oggi la chiamano, si offre ai suoi ospi-
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ti e ai suoi abitanti con la bellezza e la calma del suo mare e del suo golfo protetto dalle prime verdi alture appenniniche sul lembo più meridionale della costa dell’Emilia Romagna. Ma i servizi e le occasioni di piacevole svago non si fermano alla spiaggia. Azzurre fontane arredano le piazze di Cattolica, luogo d’incontro dove rinfrescarsi all’ombra, lasciar correre i bambini e non solo. Lungo un percorso ideale che parte dal mare e collega ogni
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mati nella vasta arena all’aperto sotto una luna mozzafiato, ballare e divertirsi sulle note della musica folkloristica durante una sagra marinara oppure lasciar trasportare i bambini dal sogno di una fiaba. A Cattolica ogni desiderio si può realizzare, ogni necessità può trovare soddisfazione, da quella di rilassarsi lontano dai problemi di ogni giorno, a quella di divertirsi, di immergersi nella cultura,nella natura, nella vita di una città che ha saputo svilupparsi, crescere e rinnovarsi non soltanto come centro balneare e turistico. Le sue radici, che affondano nell’epoca romana, ne fanno una delle cittadine del litorale adriatico e dell’immediato entroterra più ricche di storia, vita e cultura. Se è vero che Cattolica vanta una tradizione turistica di oltre 100 anni, è pur vero, altresì, che questo è solamente uno degli aspetti che caratterizzano la vita cattolichina. Basta recarsi al cen-
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andare alla ricerca di un’orchestrina che si sente suonare in piazze o angoli nascosti, regalarsi un grande concerto o uno degli spettacoli più ricercati e rino-
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zona di Cattolica, ci si può dedicare allo shopping nei negozi più esclusivi o andar per mercatini, nuotare in un mare di fiori, trovare artisti di strada,
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rappresentare un approdo favorevole, luogo ideale per il successivo sviluppo di una fiorente attività peschereccia. Attività sviluppatasi in parallelo a quella dell’ospitalità, data la posizione strategica del borgo, sorto durante l’epoca dell’Impero Romano lungo la Via Flaminia, tra Rimini e Pesaro.
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tro storico di Cattolica, cuore pulsante della città, per rendersi conto che si tratta di un città vera e che di una vera città ha tutte le componenti, a partire da quelle legate al passato, come le antiche strade, le chiese, i palazzi storici, il mercato coperto, le vecchie case dei pescatori, il porto peschereccio, che è uno dei più importanti di tutta la marineria adriatica. Il turismo è la principale attività economica di Cattolica. Le altre importanti attività economiche sono il commercio, l’industria, l’artigianato e la pesca. Cattolica è particolarmente predisposta ad ospitare l’attività marinara: una posizione invidiabile e la naturale rientranza costiera fra le foci dei fiumi Tavollo e Conca le ha permesso, fin dall’antichità, di
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