Storie di questo mondo n°1

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Dicembre 2008

Supplemento a Cgm news a cura del Consorzio Connecting People

EDITORIALE

REPORT Incontro interculturale

di Giuseppe Scozzari

Storie di questo mondo è uno strumento per informare interamente ideato, prodotto e composto da Connecting People di cui è la voce ufficiale. L'obiettivo è in primis quello di raccontare delle storie di particolare interesse che riguardano i nostri ospiti. Possono essere testimonianze dirette o racconti dei nostri dipendenti che seguono quotidianamente i progetti di Connecting. Con Storie di questo mondo, però, vogliamo andare oltre.

Giuseppe Scozzari Presidente di Connecting People

Intendiamo infatti trasmettere soluzioni possibili e realizzabili come quelle che noi ogni giorno costruiamo, dando poco risalto al dramma ed alla tragedia che gli immigrati si portano dietro e puntando soprattutto ad un presente e

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STORIE Intervista doppia a Moreno e O.K.

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I PROGETTI DEI SOCI

Intrecci di cultura del Consorzio Kairòs Pag.6

I partecipanti all’Incontro Interculturale di Castelvetrano (TP)

futuro di rinascita. Storie è un prodotto altamente professionale ma divulgativo che, con un linguaggio comprensibile a tutti, si rivolge non soltanto agli addetti ai lavori o alla stampa locale e nazionale, ma alla comunità nella sua interezza. In Storie vi saranno, quando necessario, anche indicazioni tecniche tradotte in termini accessibili su nuove leggi o adeguamenti normativi riguardanti il settore in cui operiamo. È prevista anche una versione online di Storie, direttamente scaricabile dal sito o inviata via email come newsletter sia a tutti i nostri contatti, sia a coloro che ne faranno richiesta. Con questi intenti e modalità, Storie di questo mondo si propone come nodo di connessione ulteriore tra la nostra gente, gli immigrati, i nostri operatori, i nostri dipendenti, i nostri volontari, l’opinione pubblica, le istituzioni ed i media.

L’INTERVISTA

di Serena Naldini

Accogliere e ospitare

Così comincia l’integrazione Dott. Salvatore Caccamo Prefettura di Trapani Vice Prefetto Dirigente Area IV

L’immigrazione. Tema caldo, che scatena gli animi. Qual è stato l'impatto dell'apertura dei centri per migranti sul territorio trapanese? Fino a qualche mese fa, i centri per immigrati e richiedenti asilo sul territorio erano solo due. Oltre al CARA sito a Salina Grande - che ha una capacità ricettiva di 210 posti - a febbraio dell'anno in corso, per fronteggiare le emergenze, a Badia Grande è stata attivata un'altra struttura con una disponibilità di 20 posti. Durante i mesi estivi, il flusso di migranti su Lampedusa e sulle altre coste ha comportato l'apertura di altri 10 centri sul territorio provinciale. L'impatto è stato forte. La comunità si è trovata un po' impreparata di fronte a questo incremento di cittadini e cittadine extracomunitari: da 230 siamo passati a circa 1 migliaio. Qualche amministrazione, a sua volta, è stata spiazzata. Continua a pag. 2


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Dal suo punto di vista, quali sono i principali elementi che possono favorire una maggiore integrazione dei centri con il territorio? Un ruolo fondamentale nel processo integrativo è svolto dagli enti che gestiscono le strutture di accoglienza. Sono infatti i gestori ad avere un contatto continuato e diretto con gli immigrati. I centri di accoglienza non sono concepiti soltanto come luoghi che offrono un primo riparo, ma soprattutto come spazi nei quali comincia il percorso dell'integrazione sociale dei nuovi arrivati. A tal fine, vengono realizzate attività collaterali per agevolare l'inserimento dei richiedenti asilo nel mondo del lavoro. Si tratta di corsi di alfabetizzazione, svolti in collaborazione con la Prefettura e le Istituzioni Scolastiche, o di laboratori di artigianato finalizzati a stimolare una prima inclusione nella trama socioproduttiva del territorio. Come valuta il modello di gestione adottato? In relazione agli attuali enti gestori, dal mio osservatorio l'esperienza è più che positiva. Abbiamo attivato diverse strutture con la cooperativa sociale Insieme che ha maturato

negli anni un'alta professionalità nel settore. Collaboriamo inoltre con Caritas, con le Misericordie e con associazioni di volontariato. Le competenze acquisite da tutti i soggetti sul campo hanno consentito di progettare e realizzare le attività in maniera ottimale. Rispetto al futuro ha un suggerimento, un augurio da fare? Auspico innanzitutto di pervenire ad un modello unico di gestione, che conduca ad un'uniformità di indirizzo da parte di tutti gli enti. A questo scopo, la Prefettura sta lavorando ad un sistema di regole valido all'interno di tutte le strutture. Un altro auspicio è che l'attivazione dei corsi di formazione e delle altre iniziative collaterali divenga una prassi prevista nell'organizzazione dei centri, in modo tale che tutti gli enti gestori - e non solo i più collaudati in questo campo come la cooperativa Insieme possano giungere alla stipula di un protocollo d'intesa con la Prefettura finalizzato a favorire un'effettiva integrazione sociale delle persone richiedenti asilo.

Foto: Archivio Connecting People

REPORT 1° Incontro Interculturale

di Alessandro Ragonesi

Locanda di Selinunte Castelvetrano (TP) Incontrarsi. Succede in Sicilia. In una calda giornata di metà autunno. Appuntamento per Culture e Popoli del Mediterraneo. Ci accoglie un gruppo gospel spontaneo, composto da richiedenti asilo politico. Sonorità e colori d'Africa. A seguire, visita del Centro di Accoglienza La Locanda di Selinunte. La proiezione di un video sui rifugiati precede le testimonianze dal vivo di alcuni ospiti del centro. Coordinata da Laura Spanò, la conferenza stampa vede la partecipazione del Prefetto Stefano Trotta, del Questore Giuseppe Gualtieri, del Sindaco di Castelvetrano Giovanni Pompeo e di Giuseppe Scozzari, presidente della cooperativa sociale Insieme e di Connecting People. «Grazie al coinvolgimento del Prefetto e del Sindaco» dichiara Scozzari alla presenza di 400 ospiti e 122 ragazzi provenienti da Eritrea, Somalia e Nigeria «abbiamo realizzato questa giornata di presentazione - rivolta alla popolazione e alla stampa locale e nazionale - del nostro modo di fare accoglienza che ha già ricevuto importantissimi riconoscimenti da parte dell'ONU ed è l'unico ad avere il Certificato di Qualità ISO 9000». Ascolto, supporto e accompagnamento. Docenti di lingua e cultura italiana, mediatori socio-culturali, interpreti, personale medico e infermieristico: un team che non solo aiuta la persona al suo arrivo, ma la sostiene nel processo di reinserimento sociale. «Agevolare l'immigrato vuol dire anche agevolare l'italiano» continua Scozzari. «Non ci fermiamo al “vestiteli e date loro da mangiare”, ma cerchiamo di offrire un servizio integrato sotto molteplici aspetti». Credendoci fermamente. «Una delle gioie più grandi» conclude «è sapere che molte di queste persone sono giunte da noi con nulla e si sono inserite così bene che ora, ad esempio, dirigono magistralmente alcuni nostri centri, sparsi in tutta Italia: sono da esempio e da stimolo per tutti». Su www.connecting-people.it è disponibile un reportage fotografico della giornata.

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DAI NOSTRI CENTRI MAZARA DEL VALLO (TP) Il mio curriculum in un video Start Up Immigrati. Come favorire l’incontro con le imprese di Giovanna Genco

Gli immigrati sono una risorsa per trasferire valori, tradizioni, storia e cultura alle imprese e alle comunità sociali. Il progetto Start Up Immigrati crede e investe su questa scommessa. In fase di studio presso il Centro SPRAR di Mazara del Vallo, il progetto rivolto agli ospiti della struttura coordinato dal dott. Vito Luca Scozzari, Responsabile Formazione e Risorse Umane del Consorzio Solidalia introduce elementi innovativi nella metodologia di lavoro per il reclutamento delle risorse umane da parte di organizzazioni pubbliche e private. Primo fra tutti, l’utilizzo della multimedialità per favorire la conoscenza e contrastare i pregiudizi nei confronti dei giovani immigrati. Oltre ad ospitare un classico percorso di alfabetizzazione e orientamento professionale, l’aula formativa diventerà un set di ripresa video nel quale i destinatari del progetto creeranno la propria videopresentazione: biglietto da visita dinamico e multimediale da proporre alle aziende che reclutano Risorse Umane. Coordinate e realizzate da Marco Tumbiolo, consulente di Connecting People, le videopresentazioni saranno raccolte in uno spot di promozione della nuova metodologia.

GRADISCA D’ISONZO (GO) La commissione Boniver visita il centro Il 20 novembre 2008 il CIE, il CARA e il CPA di Gradisca hanno ricevuto una delegazione del Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen presieduto dall'onorevole Margherita Boniver. La visita si è svolta in un clima sostanzialmente positivo. Nella relazione presentata al Parlamento la Boniver apprezza esplicitamente “la capacità di mediazione e persuasione sia delle forze dell'ordine, sia del personale preposto alla gestione del centro”.

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STORIE.

Quando i viaggi, gli incontri, le vite prendono parola

Moreno e O.K. di Francesco Spazzali Moreno, 25 anni, e O.K., 18 anni, si sono conosciuti nel CARA di Gradisca d'Isonzo. Moreno è un operatore, O.K. è un ospite. Da quale paese provieni? M.: Italia O.K.: Nigeria Dove vive la tua famiglia? M.: A Gorizia, Friuli Venezia Giulia, Italia O.K.: In un villaggio vicino Benin City, Nigeria Fratelli e sorelle? M.: Sì, un fratello e una sorella. Mio fratello ha 28 anni e mia sorella 22 O.K.: Sì, due sorelle più grandi, due fratelli più grandi, un fratello più piccolo. Tutti vivono in Nigeria Com’è il rapporto con loro? M.: Con mio fratello, idilliaco. Con mia sorella, cane e gatto. Anzi, diciamo che io sono il topolino, mia sorella il gatto, mia mamma il cane (o la gatta adulta, la supervisore) O.K.: È ok. Amo la mia famiglia Cosa vorresti fare da grande? M.: Non lo so ancora. Devo fare chiarezza rispetto a ciò che voglio O.K.: I want to be like Del Piero and Muntari! (Ride.) Voglio essere come Del Piero e Muntari Lavori? M.: Sì O.K.: No Cosa fai? M.: Animatore socioculturale presso un centro per immigrati nelle vicinanze di Gorizia Cosa dicono di te? M.: Pigro, con le mani bucate O.K.: Che so come essere un amico con chiunque, so

“prendere” le persone Cosa dicono dell’altro? M.: Una buona p... Non si può dire. Non è facile da conquistare, sa essere un sincero amico O.K.: Che sa come stare vicino agli altri. È interessato a tutto ciò che riguarda la cultura africana Fai sport? M.: Facevo. Calcio, atletica, nuoto, sci... Ora solamente calcio con gli amici O.K.: Sì, calcio Interessi? M.: Sport. Ultimamente la cultura africana tramite Internet, i racconti dei ragazzi al centro e i libri di geografia che mi permettono di collocare le storie in un posto fisico O.K.: Mi piace leggere libri, quotidiani, stare con gli amici La tua canzone preferita? M.: Non ne ho una particolare. Cambio spesso a seconda del periodo, dell’interesse del momento. Adesso, “If love is a crime” di 2Face, un cantante nigeriano che ha vinto nel 2007 un European Musica Awards O.K.: Hip hop nigeriano, le canzoni di P.square Sei fidanzato? M.: Sì O.K.: No Dove vive lei? M.: A Trieste, 50 km da casa mia È italiana? M.: No, viene dall’Etiopia Hai mai tradito una donna? M.: Sì

I protagonisti della nostra intervista doppia

O.K.: Non ho mai tradito una donna, perché non ho mai avuto una relazione seria Cosa deve fare una donna per piacerti? M.: Non prendersi cura di me. Se mi fa sentire troppo importante, prendo il sopravvento O.K.: Deve essere bellissima, sapersi comportare. Credi in Dio? M.: L’ho riscoperto di recente O.K.: Il Numero Uno, certo Da 1 a 10, quanto è importante la salute? M.: 10 O.K.: 7 L’amicizia? M.: 7... 8. Diciamo 8 O.K.: 5 L’amore? M.: Dopo la prima volta che lo vivi, e finisce, non lo provi più. Il resto è istinto di sopravvivenza. 9 O.K.: 5 I soldi? M.: 7 O.K.: 5 Una costante attività sessuale? M.: In questo momento,10 O.K.: Non è importante, 4

Che cosa ti spaventa? M.: L’economia odierna. Non riesco ad immaginarmi di vivere, un domani, in un paese al di fuori dell’Italia O.K.: Gli imprevisti negativi della vita Che cosa sogni la notte? M.: Ultimamente, parecchio, gli ospiti del centro O.K.: A volte di essere in Africa e vivere una vita migliore Che cosa ti fa ridere? M.: Che cosa non lo so, ma mi fanno ridere moltissimo Paolo Villaggio e Christian De Sica O.K.: Questa domanda e quando Moreno dice qualche parola in nigeriano L’ultima volta che hai pianto? M.: Un anno e mezzo fa O.K.: Alla fine di giugno Perché? M.: Al funerale di mio padre O.K.: Quando due ragazzi arabi ospiti del centro hanno litigato con un ragazzo nigeriano colpendolo e facendolo sanguinare. La delusione di percepire che nessuno in quel momento

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sosteneva il mio amico Qual è il viaggio più lungo che hai fatto? M.: In Repubblica Ceca, l’addio al celibato di un amico. Partiti su due macchine per un totale di nove persone. Non racconto altro… O.K.: Il viaggio per venire in Italia Ricordi? M.: Le facce tristi durante il viaggio di rientro in Italia O.K.: A volte, quando lo ricordo, gli occhi lacrimano. Il dolore del viaggio, le difficoltà, le paure Come hai passato il 2008? M.: Un anno molto impegnativo. Non ho mai staccato, mi sono dedicato continuamente a cose nuove nell’ambito dell’immigrazione O.K.: Ho sognato molto l’Italia e sono riuscito ad entrare in quella che per me era la terra dei sogni. Il solo fatto di entrare in Italia è stato un miracolo Che cosa ti aspetti nel 2009? M.: Di diventare Campioni d’Europa con la Juventus! Ah, un’altra cosa: diventare Campioni d’Italia O.K.: Ottenere i documenti che mi permettano di cominciare una vita autonoma fuori dal centro Che cosa auguri all’altro per il 2009? M.: Di fare il primo passo importante verso la carriera che desidera. Ciò ovviamente comprende il poter rimanere in Italia, legalmente O.K.: Che continui la nostra amicizia. Non gli auguro nulla perché è già un great guy Come ti vedi tra vent’anni? M.: Davanti ad una portata di salumi ed un bicchiere di vino a guardare le partite.

L’italianità O.K.: Magari come un dipendente delle Nazioni Unite, con il fine di aiutare le persone sofferenti, non solo africane Come vedi l’altro tra vent’anni? M.: Lo vedo alla fine di una dignitosa carriera calcistica O.K.: Un grande uomo, magari anche lui lavorerà per le Nazioni Unite, con questa sua passione per il mondo dell’immigrazione Che cosa ti direbbe tuo papà se ti vedesse ora? M.: “Datti una regolata perché sei la mia fotocopia” O.K.: “Sì, questo è proprio mio figlio. Sono orgoglioso di lui” E tua mamma? M.: “Datti una regolata perché sei la fotocopia di tuo padre” O.K.: “Grazie a Dio i miei sogni si sono realizzati con Derek” La cosa più importante della tua vita? M.: La famiglia O.K.: Avere i documenti per stare in Italia Che cosa pensi abbia risposto l’altro? M.: Il coraggio e la fede

O.K.: Non posso sapere cosa pensa. Forse sposare una buona donna… Saluta l’altro M.: Ciao, Campione O.K.: Greetings to Moreno, tell him l’m loving so much

CENTRI PER MIGRANTI GESTITI DA CONNECTING Friuli Venezia Giulia - GRADISCA D’ISONZO (GO) Centro CPA - 112 posti Centro CARA - 138 posti Centro CIE - 136 posti Puglia - LOC. RESTINCO (BR) Centro CPA - 300 posti Sardegna - ELMAS (CA) Centro CPA - 220 posti Sicilia - MAZARA DEL VALLO (TP) Centro SPRAR - 15 posti Sicilia - SALINA GRANDE (TP) Centro CARA - 260 posti (Gestione cooperativa Insieme - consorzio Solidalia) Sicilia - MARSALA (TP) Centro SPRAR - 34 posti (Gestione consorzio Solidalia) Sicilia - CATANIA (CT) Centro SPRAR categoria Vulnerabili - 15 posti Centro SPRAR progetto Sirat - 21 posti (Gestione consorzio Il Nodo) Sicilia - ACIREALE (CT) Centro SPRAR progetto Gueso Salam - 50 posti (Gestione consorzio Il Nodo)

GLOSSARIO CARA - Centro Accoglienza Richiedenti Asilo Ospita per un periodo variabile da 20 a 35 giorni lo straniero richiedente asilo privo di documenti di riconoscimento o sottrattosi al controllo di frontiera, per consentire l'identificazione o la definizione della procedura di riconoscimento dello status di rifugiato. CIE - Centro di Identificazione ed Espulsione Finalizzato al trattenimento, convalidato dal giudice di pace, degli stranieri extra-comunitari irregolari e destinati all'espulsione, il centro si propone di evitare la dispersione degli immigrati irregolari sul territorio e consente la materiale esecuzione, da parte delle Forze dell'Ordine, dei provvedimenti di espulsione. Il termine massimo di permanenza nel CIE è di 60 giorni. SPRAR - Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati La permanenza all'interno di questa tipologia di strutture di accoglienza è riservata alle persone aventi lo status giuridico di rifugiato, di richiedente asilo o in possesso di un permesso di soggiorno per motivi umanitari o protezione temporanea. L'accoglienza degli ospiti è finalizzata all'integrazione sociale e la permanenza nel centro è subordinata all'accettazione da parte degli ospiti del progetto personalizzato di inserimento. CPA - Centro di Prima Accoglienza Il CPA è un servizio socio-assistenziale destinato a sopperire alle prime necessità alloggiative e alimentari di extra-comunitari, esuli e immigrati appena giunti sul territorio italiano per il tempo strettamente necessario al raggiungimento di un'autonoma sistemazione. Il termine massimo di permanenza nel CPA è di 2 mesi (prorogabile fino ad un massimo di 4).

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I PROGETTI DEI SOCI DI CONNECTING PEOPLE

La cultura si incontra nei Bagni Pubblici

a cura di Serena Naldini

Il progetto Intrecci di Cultura del consorzio Kairòs Intrecci di Cultura è un progetto culturale promosso da Consorzio Kairòs e Città di Torino. Si svolge all’interno dell'edificio dei Bagni Pubblici di via Agliè 9 e sul territorio ad esso circostante, nel quartiere Barriera di Milano a Torino. L'iniziativa è finanziata dal Bando “Immigrati nuovi cittadini” Compagnia di San Paolo (Protocollo d’Intesa Compagnia di San Paolo Città di Torino in materia di immigrazione, integrazione e interculturalità). La cultura è intesa dal progetto come parte della vita quotidiana - di cui è esperienza, trama, traccia come modo in cui prendono forma, immagine, parola l'intreccio di sapere e il processo di produzione vitale delle diverse comunità etniche territoriali. Lo scenario del progetto è insolito: i Bagni Pubblici, riaperti nel 2004 nella loro funzione di servizio dalla VI Circoscrizione Amministrativa della Città di Torino. Crocevia di persone di diversa nazionalità ed etnia, luogo appartenente al quartiere ma, per certi versi, estraneo ad esso, i Bagni Pubblici sorgono nel quartiere Barriera di Milano, che sta vivendo con difficoltà i cambiamenti culturali dati dall’immigrazione. La zona destinata a diventare nei prossimi anni uno dei quartieri multietnici di Torino - a differenza delle aree di Porta Palazzo e di San

I Sin Fronteras, un gruppo musicale del quartiere

Salvario non ha la naturale propensione ad essere porta di ingresso alla città e si caratterizza soprattutto come luogo di residenza di immigrati di seconda generazione. I problemi di integrazione sono dunque meno acuti, ma più profondi, derivando dalla ricerca di soluzioni di inclusione sociale concreta e autentica, non soltanto di condizioni di sopravvivenza. Nell'ambiente dei Bagni Intrecci di Cultura propone attività orientate ad arricchire la dimensione socioculturale del quartiere, promuovendo processi di conoscenza e scambio: eventi in occasioni delle feste tradizionali delle diverse etnie, momenti di fruizione culturale a cura di artisti di diversa provenienza, corsi elaboratori. Intrecci di Cultura ha una finalità ambiziosa: coinvolgere gli abitanti del territorio nella progettazione e realizzazione delle attività, tutte orientate a favorire processi di integrazione culturale e sociale.

Questa scelta operativa parte dalla considerazione che la cura della propria storia e delle proprie origini non esclude, bensì rende più radicata, vissuta e diffusa la tensione verso un futuro di condivisione della propria comunità territoriale con altre culture, altre persone, altre vite.

Per informazioni: Erika Mattarella Responsabile del progetto per il Consorzio Kairòs tabatamarina@hotmail.com bagnipubblici@consorziokairos.org

Il consorzio Kairòs nasce a Torino nel 2001 per volontà delle cooperative sociali Crescere Insieme, Esserci, Giuliano Accomazzi, Ecosol, Luna Storta e Aggancio. In materia di migranti, il consorzio - sia direttamente, sia attraverso le cooperative socie - si occupa di inserimento lavorativo e abitativo, mediazione, accompagnamento all'autonomia e inserimento sociale di richiedenti asilo, sviluppo locale finalizzato al contenimento di dinamiche discriminanti in zone a rischio, laboratori nelle scuole, gestione di sportelli informativi. Kairòs è socio fondatore di Connecting People.

+39 338 1577881

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Quando la cultura suona alla tua porta Conversazione con Erika Mattarella, responsabile del progetto Quando ha avuto inizio Intrecci di Cultura? Ad aprile. Il finanziamento prevede un anno di attività, ma ci sono buone possibilità di continuare. Non solo la Compagnia di San Paolo, ma anche il Comune di Torino è molto soddisfatto. Intrecci funziona, sta innescando dinamiche molto positive. Ma un anno non basta. Occorre più tempo per poter fare un passo indietro. Perché un passo indietro? Che cosa vuoi dire?

che è uno spettacolo. Come siete entrati in contatto con queste persone? (Erika alza il braccio e fa per citofonare.) Suonando alla loro porta. Ci siamo basati soprattutto sulle relazioni personali. Io abito nel quartiere di Barriera di Milano dove ho molte conoscenze di vecchia data. Per contattare persone nuove, sono stati realizzati dei laboratori e Piccoli eventi. Molto potente

Stiamo puntando sulla creazione di un'associazione di cittadini che gestisca in autonomia lo spazio e le attività dei Bagni Pubblici. C'è già un gruppo in fase di consolidamento. Le persone prima non si conoscevano neppure: è stato il progetto ad unirle. Chi sono? Che storie si sono intrecciate? (Erika sorride) Sono bellissimi. Una compagnia intergenerazionale, interculturale, interetnica. Una quindicina di persone dai 18 agli 80 anni, provenienti da Marocco, Romania, Mali, Italia. Ieri c'è stata una festa e ho visto con i miei occhi delle vecchiette pugliesi ballare con dei ragazzi africani. Ti assicuro

è stato anche il passaparola tra i primi soggetti coinvolti e gruppi di loro amici e conoscenti. L'avvicinamento a volte è stato spontaneo, come nel caso di tre fratelli, panettieri. Chi sono i fratelli panettieri? Sono marocchini e gestiscono dei forni - tra i più grandi a Torino - sempre aperti. Abitano lontano, e dunque preferiscono usare i Bagni Pubblici per farsi la doccia dopo aver lavorato. Il loro sogno è quello di aprire un centro culturale. (Erika si interrompe. Poi riprende, con un entusiasmo contagioso.) Ecco, la forza del progetto deriva dalla scelta di scommettere su persone non portatrici di bisogni

emergenziali forti. È, comunque, indubbio che questo tipo di attività abbia una ricaduta positiva anche su coloro che vivono situazioni ad alta problematicità. Anche i ragazzi del Mali hanno un forte desiderio di raccontare la propria storia, la propria terra, e di farsi conoscere dagli italiani. Il rammarico principale è che l'italiano è spesso diffidente e restio a mettersi in ascolto. E tu? C'è una storia che ti ha lasciato a bocca aperta? Sono così tante. Ti racconto un episodio che risale all'inizio e che mi ha portato a dire: cavolo, funziona! Durante un incontro del corso di cucina - ragazze marocchine, trentenni rumene, giovanissime moldave e signore settantenni di Cerignola una signora prende il coraggio a due mani perché di coraggio per lei si è trattato - e dice alle ragazze marocchine: «Ma perché voialtri avete delle vostre botteghe di macellai?» La ragazza allora le spiega il rito, la colata del sangue e tutto. La signora si immaginava chissà cosa che non si fidassero dei nostri negozi, che nascondessero traffici di ogni sorta. Nella luce dei suoi occhi, ho visto crollare tutti gli stereotipi, come crolla la torre del jenga - hai presente il gioco dei pezzetti di legno? Ma veniamo a me, non voglio solo considerarmi

Erika Mattarella Responsabile progetto Intrecci di Cultura

spettatrice, perché ho la fortuna di fare scoperte continue. Ero convinta che il Mali si trovasse in Africa centrale; in realtà confina con l'Algeria con cui ha rapporti molto intensi. Pensa, 80.000 maliani hanno combattuto nella guerra al fianco dell'Algeria. Assieme ad un aggiornamento della mia geografia dei luoghi, ho così ottenuto una mappa di relazioni. Ho inoltre conosciuto la battaglia di un'intellettuale maliana per i diritti degli africani, Traorè Aminata. Il suo libro “Africa umiliata” non parla degli africani, ma agli africani. Che cosa ti auguri per il futuro? (Erika non ha esitazioni.) Che Barriera di Milano riesca a superare questo momento. Un periodo difficile, con un livello di attrito elevatissimo. Attraverso Intrecci di Cultura, chiediamo agli italiani di ritrovare nella propria esperienza di immigrati, anche se di seconda o terza generazione, emozioni e idee per favorire l'integrazione dei nuovi arrivati.

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MEDIA CONNECTING vedere - ascoltare - scoprire

di Erika Mattarella

Torino è casa nostra Viaggio nella Città Migrante A cura di Francesco Vietti Michele Di Salvo Editore - Divisione Mangrovie Anno 2008 - Pagine 128 - Prezzo Euro 10,00 Prefazione di Sergio Chiamparino Post-fazione dell’Orchestra di Porta Palazzo "Oltre a essere la mia città, Torino è anche la mia casa. E come ogni casa contiene un ingresso, la stazione di Porta Nuova, una cucina, il mercato di Porta Palazzo, un bagno, il Po, e poi naturalmente il salotto di Piazza San Carlo, e quel terrazzo che è il Parco del Valentino, e il ripostiglio del Balon, e una quantità di altre cose e di altre storie. Aprire questo libro è un po' come entrare in casa nostra. Mia. Vostra.”

I SOCI DI CONNECTING Consorzio Solidalia (TP) Consorzio Il Nodo (CT) Consorzio Kairòs (TO) Consorzio Polis (PI) Consorzio Solidarietà (CA) Consorzio Nuvola (BR) Consorzio Goel (RC) Consorzio Nausicaa (Roma) Associazione Alma Mater (SR) Consorzio Nazionale Cgm

Coordinamento editoriale Serena Naldini Progetto grafico Marco Tumbiolo Impaginazione e Stampa Studio Tribbù Via Cavour 51- 95024 Acireale (CT)

Così scrive Giuseppe Culicchia nel suo libro Torino è Casa Mia, successo editoriale del 2005, guida insolita a Torino, quella Torino che “è Torino. Non è una città come un'altra“. Una guida che diventa caso letterario perché si legge come un romanzo d’amore con protagonista Torino, città di passaggi, cambiamenti e di turismo inconsueto. Partendo dalla lettura condivisa di questo libro, un gruppo di studenti - torinesi di diversa origine etnica, frequentatori di scuole di diverso grado e di CTP (centri territoriali permanenti) - si sono interrogati su quale fosse la loro idea di casa e di Torino. Dove saranno localizzati l'ingresso, la cucina, il bagno e così via, per un giovane torinese con radici diverse da quelle dello scrittore? Sono più di 20 le persone, provenienti da tutto il mondo, che rispondono a questa domanda, coordinate dal supremo lavoro di Francesco Vietti - giovane giornalista con un occhio attento alla partecipazione e al coinvolgimento attivo dei nuovi cittadini torinesi - e dal Centro Interculturale della Città di Torino. Torino è Casa Nostra è un libro per conoscere meglio una città perno dell’immigrazione in Italia - negli anni '60 prima e con le immigrazioni più recenti adesso - in cui i negozi tipici si affiancano a botteghe etniche e i palazzi si popolano di odori, sonorità e colori di mondi finora considerati “altri”. Un'ultima nota: il libro è a impatto ambientale zero ed è promotore del progetto “dirittixdiritti”. Con il ricavato saranno acquistati libri e attrezzature per allestire una biblioteca all’interno di un campo nomadi di Torino, la prima in Italia nel suo genere.

Consorzio Connecting People Sede legale: via Virgilio complesso 5 Torri - 91100 Trapani Tel. +39 0923 532417 Segreteria: viale Vincenzo Giuffrida 203/c - 95100 Catania Tel. +39 095 7167141 / Fax +39 095 7242196 Sede Nazionale: via Montebello, 8 -00185 Roma

Hanno collaborato Erika Mattarella, Serena Naldini, Alessandro Ragonesi, Francesco Spazzali, Marco Tumbiolo

www.connecting-people.it Racconta la tua storia a:

storiediquestomondo@consorzioconnecting.eu


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