Cassandra - Marzo 2020

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ena a ‘sto giro s’è preso tutto Cassandra mica solo Terza Pagina. E l’ha fatto a causa della sua ben nota tendenza all’egocentrismo e alla megalomania, oltre a una spiccata abilità tattica militare: come un fulmine, si scaglia terribile su campi e città, devasta il raccolto, nega i funerali delle vittime, caduche foglie di quercia autunnale, del suo passaggio chiassoso. Così dopo il lampo della destra slanciata giunge subitaneo il tuono Dai docà dèsdet fò che ‘i è tri ure che spète ché denàcc a i machinète per u café. SPOSTES! La destra colpisce impietosa l’occipite, manata furenyta, del poer bala quartino che cade, indifeso, impaurito implora perdono, caduto, braccia spalancate, riverso sulla selce brumosa primottocentesca. Ha fatto la stessa cosa. È entrato, ha sbattuto la porta, la testa di Samu sul muro, si è messo a urlare che era lui il capo e… Questo dice un brandello di carta di stracci, ultima testimonianza di civiltà, scritta prima che l’empia mano del nostro Capitano unico e solo Pena, Cassandrae tyrannos, omnium Dominus, solo vero logos ordinatore, devastasse con la guerra ogni cosa.

(Tratto da Bellum poenicum, Sir Coild Chianti, L’Unico Editore, Padania, cap 17, pagg. 325-327)

Queste sono le parole che meglio descrivono la figura tirannica, priva di ogni logica, mossa dal solo desiderio di vedere il mondo bruciare, di Pena, fortunatamente abbattuto dopo 7 giorni dal suo colpo di stato con cui spodestò la Direttrice Costanza I, che, secondo lui, “aveva adottato una linea di condotta troppo libertina” in seguito alla decisione di mangiare una fetta di panettone a inizio febbraio (aveva torto, in fondo?), da una piccola guarnigione di 3 donne (gli uomini erano a casa ad accudire i figli del tiranno, i famigerati Dulkinioi, celebri eretici medioevali, creature con corpo di anellide, testa di gonade e mani di palissandro) che convinsero l’Unico che fare bungee jumping senza corda era una buona idea: erano tre gnoccone, e quando gli diedero del fifone, come tutti i McFly, non poté tirarsi indietro. Dell’autore si sa poco: nato in una grotta della Valle di Scalve, cresciuto da un capriolo e un cinghiale, ha imparato a leggere e scrivere ispirato dagli dei. Non era un uomo davvero istruito, ma ha avuto una gran botta di culo insomma e ora tutti lo ricorderanno in eterno, mentre voi poveracci sfigati state qua a studiare e di voi non si ricorderà neanche un cane.

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EDITORIALE


INDICE Marzo 2020

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Apericena trimalchionis Vita da cerva SarpiVision Song Contest: Sanremo 2020

attualitĂ

Pierino e il lupo Fake virus

cultura

Perchè studiare greco e latino? Latinorum

narrativa

Elogio smodato agli intrepidi di giugno Falcianodissea

sport

Res gestae divae atalantae - parte 1 Che fine hanno fatto?

terza pagina Indovina chi

Test swag Ipse dicsit San valentino Oroscopo

INDICE

pag 4 pag 6 pag 8

pag 9 pag 11 pag 13 pag 14 pag 15 pag 18 pag 19 pag 22 pag 24 pag 25 pag 26 pag 28 pag 30

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APERICENA TRIMALCHIONIS

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cartabellando nel segretissimo archivio del Sarpi, mi sono imbattuto in un antico manoscritto. Il documento tramandava la storia di un’arcaica festività sarpina, ora soppressa per cause misteriose e sconosciute ai più: l’apericena. Ecco che cosa ho scoperto. Secondo il nostro antenato, al termine di trimestre e pentamestre (subito prima delle vacanze), i magnanimi presidi del Sarpi concedevano agli studenti di ritornare nella scuola che tanto li aveva fatti penare nel corso dei mesi per passare una serata allegra e spensierata, all’insegna della convivialità. Portate luculliane di cibo, musica celestiale e sfrenatezza erano gli elementi fondanti di quelle serate. I presidi, spesso, guardavano accigliati come dei novelli Catoni gli studenti, che intaccavano il mos maiorum sarpino dandosi alla pazza gioia. Ciononostante, con grande indulgenza, li lasciavano liberi. Finché all’apericena natalizio del **** (mi è stato impossibile

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risalire all’anno, essendo il manoscritto danneggiato in quel punto), si verificarono circostanze poco chiare. A causa degli eccessi di alcuni studenti, condannati successivamente alla damnatio memoriae -sono scomparsi da tutti i documenti ufficiali e gira voce siano tutt’ora rinchiusi nei sotterranei della scuola- il preside, tal Signor **g**r* (anche qui il documento è manchevole di alcune lettere), decise di sopprimere la festa, con disperazione del popolo sarpino. Questo provvedimento fu catastrofico per gli alunni: lascivia e amoralità incominciarono ad imperversare, e fra i membri di istituzioni fondamentali come la Commissione eventi e la Banda

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la disoccupazione giovanile raggiunse tassi simili a quelli riscontrabili nella zona di Corigliano Calabro. Tutti gli studenti si sentivano sfiduciati, senza una vera ragione per arrivare integri a fine anno. Inoltre, l’apericena era una festa che rinsaldava l’egemonia del glorioso Liceo Classico sulla plebaglia delle altre scuole bergamasche, che non erano frequentate da allievi alacri e illuminati come i sarpini. Dal giorno

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in cui fu tolta, infatti, secondo alcune testimonianze, gli alunni del Classico iniziarono ad incamerare sistematicamente sconfitte nelle battaglie di patate contro il plebeo Lussana, perdendo onore e prestigio. Tornando ai giorni nostri, non possiamo far altro che sperare nella Restaurazione di questa tradizione, che renderebbe il Sarpi di nuovo grande. Alessandro Cecchinelli VE

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VITA DA CERVA

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er anni i corridoi sono stati il rifugio di noi studenti in fuga da temibili interrogazioni e lezioni soporifere, ma quest’anno è diverso: quest’anno c’è un nuovo guardiano che veglia su di noi, la cerva di Cerinea. Perciò la redazione mi ha inviato presso la sua corte affinché la intervistassi e potessi presentarvela.

Come sei giunta al Sarpi?

Beh, diciamo che il mio arrivo non è stato proprio volontario… Quando Eracle è sulle tue tracce puoi dire addio alla libertà. Fui consegnata ad Euristeo e poi liberata; non sapete però che questo gesto di apparente bontà è frutto di un mio patto con il divino Zeus. Egli mi ha offerto come guardiano ovunque fosse necessario, e, diciamocelo, qua al Sarpi avevate un gran bisogno di me. Da quando veglio su di voi il mio regno gode di pace e serenità, sempre che Falciano non decida di richiamare qualche sventurato sorpreso fuori dalla classe. Sappiate che ho provato a spiegargli che si può essere più gentili e pacati, ma temo non mi abbia ascoltato granché.

Non hai mai nostalgia della tua vita precedente?

Sempre. Non voglio che mi fraintendiate, quindi lo ripeto: SEMPRE. Prima ero libera di andare ovunque volessi e non dovevo rendere conto a nessuno mentre ora devo stare attenta a non infrangere nessuna regola, Zeus è un filino irascibile quando non si sente rispettato. Prometeo ne sa qualcosa e ancora gli rode… Fortunatamente sto scoprendo un mio lato stoico di cui non ero a conoscenza: riesco ad accettare di buon grado tutto ciò nella speranza di dimostrare la mia sapienza. Lucio (Seneca ndr.) sarebbe fiero di me. Inoltre ho una famiglia e qualcuno dovrà pur portare la biada in tavola.

Come sono i tuoi rapporti cogli studenti?

Sono stata accolta, comprensibilmente, con stupore e diffidenza: non capita tutti i giorni che una creatura mitologica compaia nel bel mezzo della tua scuola e ti sorvegli nei pochi momenti di svago. Tuttavia gli sguardi sono diventati ben presto carichi di sentimenti positivi. I ragazzi

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hanno capito che io non sono il nemico, piuttosto un alleato che li guiderà alla nuova età dell’oro (sono io il puer virgiliano, altro che Augusto!). L’unico problema sono certe coppie che pensano io sia un buon riparo per le loro effusioni… Ci terrei ad informarli che questo loro atteggiamento non mi è particolarmente gradito, mi ricordano la mia solitudine (anche perché non vedo mai nessun bel cervo possibile oggetto di desiderio).

Progetti futuri?

Vorrei rendere il Sarpi il più possibile simile alla mia precedente dimora. Avete già fatto un passo verso di me accogliendo le piante esotiche dell’Orto botanico, ma renderò ancora più radicale il cambiamento. Dall’anno prossimo i corridoi saranno popolati da querce, salici e larici, mentre in ogni aula ci saranno alloro e ulivo, nella speranza che non si mettano di nuovo a litigare su chi sia il migliore. Ovviamente il mio obiettivo principale sarebbe tornare libera, ma temo che sia assai difficile da raggiungere. Mi sento come Apollo costretto a lavorare da schiavo per un uomo per sette anni, ci dovremo sopportare per altri 6 anni.

Alla luce della tua grande saggezza, hai qualche consiglio per i nostri lettori?

Studiate i miti, come vi ho dimostrato sono molto più che semplici storielle. Rispettate le leggi divine, che sennò interviene Zeus. Ma soprattutto perseverate, non fatevi abbattere dalle difficoltà e vi godrete ancor di più il successo: per aspera ad astra. Con questa sententia si chiude l’intervista, spero che ora vi sia più chiaro quale sia l’onore di aver accolto tale creatura. Chi volesse ingraziarsela ha una grande opportunità perché stiamo cercando uno “stalliere” (la cerva produce assai, fa concorrenza ai cavalli delle stalle di Augia). È una fatica (Eracle ne sa qualcosa), ma qualcuno dovrà pur farlo. Dalla cerva è tutto, al prossimo articolo. Matteo Sangalli VD

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SSC: SANREMO 2020

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bbene sì, a trionfare sono i Pinguini Tatticini Nucleari, non che ci fossero molti dubbi. La band domina il “nostro” festival con più di 50 voti di distacco da Achille Lauro che, grazie alla molto più competente giuria sarpinoscopica, raggiunge saldamente il meritato podio, davanti a Rancore che si prende di diritto il terzo posto. A due settimane dal termine del festival, Ringo Starr è la canzone di Sanremo più ascoltata alla radio, mentre l’album Fuori dall’Hype Ringo Starr è il secondo più venduto in Italia (dopo la compilation dei brani di Sanremo) e i Pinguini stanno facendo il giro della televisione e della radio italiana. Il 2020, sebbene sia giunto solo a febbraio, rischia già di essere l’anno della consacrazione dei PTN che tra l’altro inizieranno a breve il loro tour nei palazzetti, culminante con la doppia data al forum di Assago. Il meritato secondo posto di Achille Lauro invece è figlio delle sue scenografiche e provocanti esibizioni che ci hanno fatto esaltare tanto quanto hanno

indignato i nostri genitori. Ad esempio è già entrato nella storia della televisione italiana il bacio pieno di sensualità e passione dato al suo producer Boss Doms in diretta nazionale. Infine Eden di Rancore è semplicemente una bomba e il Premio “Sergio Bardotti” al miglior testo è il giusto riconoscimento. Bisogna però dare i giusti meriti anche a Dardust, il producer di questo pezzo, che è ormai diventato un vero e proprio creatore di hit. Da sottolineare come Diodato, l’effettivo vincitore del festival, si sia classificato al sesto posto, posizionandosi addirittura sotto Bugo & Morgan, che non hanno neanche terminato il festival, e ottenendo gli stessi voti di Elettra Lamborghini. Sarà forse che Fai rumore è la classica canzoncina sanremese? Cari sarpini, continuate ad ascoltare musica (sparatevi la playlist del mese di Cassandra che non fa mai male) e soprattutto partecipate ai prossimi SarpiVision Song Contest. Stay tuned.

Riccardo Dentella & Leonardo Gambirasio IVE

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PIERINO E IL LUPO

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lla fine ce l’hanno fatta. Di soppiatto, senza far rumore, si sono chiusi la porta dietro le spalle. Escluso il fantasma disperato di Winston Churchill, nessuno pare averli visti. Un po’ perché tutti sono intenti a sparare a zero sui poveri cinesi e a mettersi in salvo dal virus escludendo gli involtini primavera dalla propria dieta, un po’ perché, quando Pierino grida “Al lupo, al lupo” da anni, dopo un po’ si smette di credergli e non lo si considera più. Fatto sta che il 31 gennaio 2020 questo lupo è arrivato, in ritardo, ma è arrivato. Ha strappato via con un morso la Union Jack da Bruxelles e ha fatto palpitare i cuori di milioni di inglesi davanti alla scritta We’re out, proiettata sul muro di Downing Street. Pierino-Boris ha già parlato di ‘nuovo inizio’, anche se formalmente, per tutto il corso del 2020,

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la Gran Bretagna fruirà di un periodo di transizione che servirà a regolare le pratiche per l’istanza di divorzio dall’Ue. Nell’immediato, dunque, cambierà poco per quanto riguarda i rapporti politico-economici con gli altri Paesi; il distacco fa tuttavia riflettere: è la prima volta che un Paese membro decide di disertare l’Unione, che perde 66 milioni di cittadini e il 5.5% del suo territorio. Inoltre, Brexit, nel corso del suo lungo periodo di gestazione, ha messo non poco in difficoltà alcune istituzioni dell’Ue, offrendo di fatto un assist ai governi sovranisti, il cui nobile compito è tentare il più possibile di gettare sabbia nel motore di quelle stesse istituzioni, per poi prontamente denunciarne il malfunzionamento. Persiste quindi la paura che il morso di questo lupo svegli altri piccoli Pierini sparsi per

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l’Europa, innescando così un meccanismo che dilanierebbe l’Unione dall’interno. Per quanto riguarda l’Italia, bisogna fare una distinzione. Se dovessi parlare al cervello del Paese, direi che molti studi, fra cui quello dell’agenzia di rating Standard&Poor’s, confermano che l’Italia è uno degli ultimi Stati in Europa a rischiare di avere conseguenze economiche negative dalla Brexit. Se dovessi invece parlare alla pancia del Pae-

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se, quella dell’italiano medio che preferisce uniformarsi alle idee altrui perché pensare è troppo faticoso, che vede occhi a mandorla ovunque, che ‘i neri ci rubano il lavoro’, consiglierei di rallegrarsi, perché finalmente quegli inglesi che impongono la loro lingua, che squadrano dall’alto in basso, che mangiano solo fish and chips, proprio loro, ora, non sono altro che sporchi extracomunitari. Francesco Giammarioli IIIA

ATTUALITÀ


FAKE VIRUS

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rmai il virus è l’emergenza sanitaria più grave degli ultimi tempi, con oltre centomila contagi in tutto il mondo. Tuttavia, SARS-CoV-2 sta mietendo vittime anche virtualmente, a causa delle numerose bufale che circolano su chat e social e che sono la principale fonte della psicosi collettiva. Sono riportate di seguito le fake news più diffuse, con l’intento di far capire al popolo sarpino che è sempre (sempre!) meglio verificare l’attendibilità e la provenienza delle notizie, anche quando sembrano plausibili. VIGILANZA COSTANTE! ASFALTO. Recentemente, su WhatsApp “spopola” un audio in cui si dice che il virus sopravvive sull’asfalto fino a nove giorni: sarebbe quindi preferibile procedere di cacca di cane in cacca di cane o calpestare solo lo zoccolo in pietra del marciapiede. Purtroppo per tutti gli Spiderman di questo mondo, però il virologo dell’università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco ci riferisce che “Il virus può sopravvivere qualche giorno, ma con una carica virale irrisoria. È minima anche la quota che può essere portata dalle scarpe. Inoltre, CoVid-19 sopravvive sulle superfici se non esposto a disinfezione e a elementi come sole, pioggia, intemperie”. BAMBINI UNTORI. È provato scientificamente che i bambini si ammalano in misura inferiore degli adulti. Non è altrettanto provato che essi diffondano il virus più facilmente. Riprendete in casa i vostri figli, che due giorni sullo zerbino non giovano alla salute. ANIMALI UNTORI. Fate entrare anche il cane: l’Istituto superiore di sanità (Iss) ha buone nuove per Fuffi. Ricerche approfondite hanno infatti dimostrato che “sia il coronavirus SARS che il coronavirus MERS derivavano da virus animali e sono diventati patogenici per l’uomo. Diversi coronavirus noti circolano negli animali, ma non provocano patologie nell’uomo. Non risulta rischio che il SARS-CoV-2 possa essere trasmesso da animali domestici”. VITAMINA C. Altra bufala che circola su WhatsApp. La vitamina C non è la panacea contro il còvid; non lo previene e non lo cura. Ciò non toglie che mangiare mandarini arance kiwi uva ribes papaya ananas fragole melone mango lamponi mirtilli peperoni broccoli cavoli cavolini di Bruxelles cavolfiori spinaci cime di rapa patate pomodori zucca faccia male. ANTIBIOTICI. Mi raccomando, gli antibiotici funzionano contro i

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batteri, non contro i virus, capre! L’Iss è più puntiglioso (e ci mancherebbe) e precisa che “gli antibiotici non vengono utilizzati come mezzo di prevenzione o trattamento, a meno che non subentrino co-infezioni batteriche.” Ὁ μύθος δελοι οτι: se siete ipocondriaci abbestia o se veramente sospettate di essere stati contagiati, non usate l’Augmentin. Piuttosto, chiamate il medico di famiglia/il pediatra/la guardia medica. ACQUA CALDA. Contrasta il virus con un secchio d’acqua a 26 °C! Uccidilo con un raggio di Sole! Purtroppo no. Il caldo non ha effetto contro il nemico, come spiega Susanna Esposito, presidente del Waidid (Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici). Controlcopio e controlincollo le sue dichiarazioni: “La soluzione dell’acqua calda è un’assurdità, forse frutto dell’idea che con il caldo si tende a ridurre la diffusione di molti patogeni respiratori. Stare al sole fa bene perché aumenta la sintesi di vitamina D, ma contro i coronavirus non ha effetto”. ARMI. Il coronavirus sarebbe anche un’arma batteriologica, non si è ancora capito di quale superpotenza. Forse dell’Unione Sovietica, rifacendosi al romanzo del 1981 “The eyes of darkness”, o forse dell’America. O forse di Bill Gates. Inutile dire che non ci crede nemmeno chi ha messo in giro la voce. Samuele Sapio IVE

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PERCHÈ STUDIARE GRECO E LATINO?

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tutti, almeno una volta, sarà capitato di dover “difendere” l’utilità del Latino o del Greco di fronte a chi dice che sono solo lingue morte, che non servono a nulla o che sono una gran perdita d tempo; forse a volte, davanti a certe versioni o a autori particolarmente complicati, noi stessi, pur avendo scelto di studiare queste lingue, ci chiediamo se abbiano davvero un significato, un fine, un’utilità. Con questo elenco speriamo di mettere a tacere ogni dubbio e di sottolineare l’importanza che il Latino e il Greco hanno anche nella vita di tutti i giorni. Quindi, senza ulteriori indugi, perché studiare latino e greco? • • • • • • • • • •

Perché così se vai in Grecia puoi leggere il menu. Per sentirti superiore agli amici delle altre scuole. Per fare citazioni sotto i post di Instagram. Perché così se incontri Cicerone per strada puoi rispondergli. Perché, visto che i vocabolari pesano un sacco, non c’è bisogno di andare in palestra. Perché saranno utili nella vita. Per leggere l’etichetta dei detersivi in greco (e sentirsi molto fighi nel farlo) Per recitare l’Angelus al Papa. Perché aiuteranno a pagare le tasse. Per imparare verbi come στοχάζομαι. Zoe Mazzucconi IIIA

CULTURA

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LATINORUM

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revi e sintetici riassunti di latino per fare chiarezza ai nostri colleghi maturandi. Non lo facciamo per guadagno, è solo filantropia, anche perché fanno pena. Non adatto a utenti particolarmente dotati di senso dell’umorismo o che conoscano i temi trattati. Livio Andronico: traduco l’Odissea? Well yes, but actually no. Plauto: cazzo culo figa merda questi non sono soldi sono ceci. Catullo: passer(a), delicia mea, puella! Cesare: Cesare è meraviglioso. Cicerone: Quousque tandem abutere, parataxis, patientia nostra? Virgilio: date un materasso a quella capra! Orazio: vuoi sentire una barzelletta sporca? Lucilio cade nel fango. Seneca: la vita fa schifo. Voi pure. Petronio: la vita fa schifo, prendo atto e me ne sbatto. Lucano: la vita fa schifo. E anche l’Eneide. Pena & Berry VC

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ELOGIO SMODATO AGLI INTREPIDI DI GIUGNO Dei guerrieri della Fara riscriverò la storia una contesa così amara rimasta priva di memoria. Perché gli eroi passati hanno gloria nei poemi e a quelli trascurati resta il canto degli scemi. Si racconta che all’inizio due fazioni un po’ annoiate presero lo strano vizio di gettarsi le patate. Ma anche l’atto più comune in una vita un po’ banale chiude in gabbia la ragione e ti rende un animale. Scagliati in modo assai feroce i tuberi volano come dardi uno scenario così atroce, ne muoiono molti di bastardi. I ragazzi più spavaldi, che della guerra fanno un gioco, In difesa stanno saldi ma in attacco valgon poco. Si mantengono in disparte è una scena molto squallida hanno il passo un po’ tremante di una tipa con la candida. Con quest’inerzia disarmante si andrà avanti tutto il giorno NARRATIVA

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c’è un silenzio imbarazzante come l’intro di un film porno.

Ma entrano in campo le ragazze, le più audaci dell’armata e tiran tuberi come pazze il potere della patata. Han la furia di un leone, ma sono aggraziate d’altra parte della caccia han la passione e della morte fanno un’arte Fanno breccia tra i nemici sferrando colpi a non finire e danno calci assai infelici perché san dove colpire. Di sangue ne han versato da riempirne una fontana 16

NARRATIVA


il Lussana è inginocchiato, del Sarpi è la puttana. I corpi giacciono a decine dilaniati stanno immobili per la vita ormai è la fine un paradiso per necrofili. È necessario che impariate che la vostra mira fa paura, ma non colpirete con patate chi primeggia oltre le mura La poesia è ormai finita e chi pensa sia volgare vive nel nero la sua vita senza usare alcun colore. Che sia lunga è un’impressione all’ampiezza non badate perché non conta l’estensione se si scrivono cazzate. Mattia Maino VF

NARRATIVA

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FALCIANODISSEA

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a un frammento dell’antichissima Falcianodissea. Traduzione (rigorosamente letterale) della dott.ssa Zoe Mazzucconi, plurivincitrice del reality “che fine ha fatto Crasso?”, laurea ad honorem in semiotica e dottoranda per corrispondenza in quattro facoltà diverse. Ἀλλ’ὅτε δὴ δεκάτη ἐφάνη ῥοδοδάκτυλος Ἠώς, καὶ ποτε Φαλχιάνος καὶ ἄριστος καὶ κύδιστος ἐς μέσον ἔδραμε τῆς μάχης ἐπὶ πάντα φάλαγγα ἐχθρῶν ἀνδρεΐᾳ καὶ τιμῇ καλῶν θυμῷ Ἀπόλλονι ἄνακτι, τὸν ἠΰκομος τέκε Λητώ. Ma quando invero apparve la decima aurora dalle dita rosate, allora Falciano sia eccellente sia il più glorioso corse nel mezzo della battaglia contro tutta la falange degli avversari con coraggio e onore invocando nell’animo il sire Apollo, che partorì Latona bella chioma.

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NARRATIVA


RES GESTAE DIVAE ATALANTAE, parte 1

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a dea, la squadra, il buio, la gloria, che di neroblu Bergamo tingono da orson cento e tredici anni di storia canto; nelle mura che alta cingono la città, alzate a futura vittoria, sorsero e oggi ancor al tifo spingono. Canto - eppur non son uno dei poeti dall’erba dei d’Italia azzurri atleti. Fu ottobre millenovecentosette quando, nata or per noia or per fatica di ascendere per quelle vie strette che portano al Sarpi, mica all’Aprica, al Correggi, che in Borgo Canal stette, davanti alle tagliatelle all’ortica, Urio, Gino e gli altri con gioia tanta nomaron la nuova squadra Atalanta. Eroina fu nell’antica Grecia, della corsa stupenda e innata gemma, ed ella mai ebbe a soffrir d’alopecia (ben lo manifesta l’odierno stemma). Ma pur degli smacchi il dir non mi pecia, quando battettela uno stratagemma, da Ippomene cogl’aurei pomi ordito solo per diventar suo marito. Son sempre gli eroi a compiere le imprese e coltivati ne ha la dea in grembo per andar a scardinare difese, dipartiti dalle rive del Brembo fin a prendere le ucraine distese senza di terra lasciarvi un lembo. Di costoro or canto e delle conquiste che da una curva o l’altra molti han viste.

SPORT

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Bei momenti non son stati gl’inizi, sempre in un limbo tra le due serie, ma di campioni ci si tolse sfizi, quai il Cominél, bomber in vene e arterie, mai lasciatosi andare ai vani vizi, chè – si sa – il bergamasco non va in ferie. Venne eppur un giorno gran situazione che gl’animi feriti privò d’ogni afflizione. Il giorno de la Repubblica v’era, diciott’anni poi che finì la guerra, Tre volte calciò a rete la sfera Domenghini, di collo e rasoterra, donando la Copp’Italia all’arciera: parmi or di ver Gardoni che l’afferra. Se alcun è lontano più lo si gode, anche perché sol a essa bada il custode. Eterno giocatore fu Scirea, leggero in gioco e in vita qual farfalla, d’introvabile la nomea avea la figurina del gran Pizzaballa, lungi aprì da Bergamo un’epopea Donadoni, al Milan, schiuso qual calla. Quanti altri ancora potrei ricordarne che su ‘sto prato han lasciato la carne? “Glenn Stromberg, Evair, Magnocavallo zugadur de tegnì a mà” cantava, citando inoltre Rustico e Gallo, nel brano che a Carrera dedicava il cantor moderno ch’è uno sballo: Tiziano Incani un tempo ei si chiamava. Gladiatori tutti, gauchi e vichinghi, certo in campo s’udivano i lor ringhi.

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SPORT


I biondi capei eran a l’aura sparsi quan Caniggia volava sulla fascia; dice qualcuno fosse atto a drogarsi: certo ben faceva andar la ganascia. Non da sola allor in Europa portarsi poteva la dea: ma pur non lascia ancor perdere il sachelì famoso di coca in stato solido o gassoso. Scordavomi a parlar d’Europa quasi, nell’ottantotto fu gran cavalcata, si superarono tutte le fasi della Coppa delle Coppe chiamata, restò la finale a un palmo di lor nasi, ch’il Malines tolse il sogn d’argentata medaglia alquanto clamorosamente: da lì in poi non si vinse più niente. Bene mi pare che io ancor ricordi quegli eroi battutisi sul verde sol, che ai tifosi scaldarono i precordi a suon di esaltanti e commoventi gol, che l’esultar sentivano anche i sordi e pel miracolo al blu alzavano il col. Pippo Inzaghi, pungente e implacabile, è di questi il più memorabile. Dal lago di Sarnico famiglia indimenticata de’ Bortolotti venne, e d’instabil barca fu la chiglia. Dal paese ai cittadini salotti non vi sono poi così tante miglia, ma ce ne vuol a farsi borghesotti. Dal lago iniziò, finì tra gli inchini il Capitano Paolo Bellini. Continua…

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Gabriele Radici IV C

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CHE FINE HANNO FATTO?

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apersi reinventare dopo essere stati grandi atleti non è facile. A scaldare i nostri cuori sono quei calciatori che decidono di rimettersi completamente in gioco e di rendersi veramente utili alla società. Perciò abbiamo fatto una ricerca sui calciatori che meglio hanno saputo reinventarsi, e questo è quello che abbiamo scoperto. KAKHA KALADZE Kakha Kaladze ci ha costantemente suscitato una domanda. Guardando il Milan in cui giocava, i grandi campioni con cui ha calcato i campi di tutta Europa, ci siamo sempre chiesti che cosa ci facesse lì. E questa stessa domanda ci è venuta quando abbiamo scoperto che è il sindaco della capitale georgiana di Tbilisi. Dopo essersi ritirato dal calcio infatti ha iniziato la sua carriera politica prima come Ministro dell’Energia e delle Risorse Naturali e poi dal 2017 appunto come sindaco. Tra l’altro Kakha per finanziare le sue attività organizza partite amichevoli con i suoi vecchi compagni. Un po’ sogniamo la Raggi puntare Cannavaro all’Olimpico. TARIBO WEST Taribo cresce nel paradiso criminale di Port Harcourt vendendo torte di fagioli e pescando. Questa infanzia gli dà le solide basi di prepotenza e arroganza per vedergli riconosciuta su Wikipedia come unica caratteristica tecnica “l’irruenza dei suoi interventi”. L’ex interista inoltre subì un’accusa di frode, in quanto sarebbe nato nel ‘62 e non nel ’74, come lui invece dichiara, e una denuncia da parte della moglie per violenza fisico-verbale. Con alle spalle questa irreprensibile gioventù, dopo essersi ritirato da calcio a 33 anni (o 45 a seconda delle versioni), Toribo si sente in facoltà di autoproclamarsi pastore pentecostale e di fondare una chiesa nella periferia di Milano, tutt’ora in attività. Da menzionare anche la squadra di calcio da lui fondata, i Taribo Boys, che nel tempo libero incidono canzoni trap spesso finite nella nostra playlist del mese.

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GEORGE WEAH Da centralinista a primo africano a vincere il pallone d’oro per concludere come presidente della sua nazione: non stiamo parlando di Marracash ma di George Tawlon Manneh Oppong Ousman Weah. L’ex bomber rossonero infatti nella vita non si è fatto mancare nulla, neanche tre conversioni religiose e un album musicale (lively up Africa, su YouTube trovate qualcosa ma non ve lo consigliamo) registrato nel ’98 con altri calciatori africani, fra cui il già citato Taribo West. Dal 2018 Georgie ricopre la carica di presidente della repubblica della Liberia. KEISUKE HONDA Noi l’avremmo preferito come ottavo membro dei BTS, ma Keisuke ha deciso di proseguire la sua già brillante carriera calcistica e per qualche oscura ragione è finito a giocare in Brasile, nel Botafogo, e, non contento, ha anche ceduto al corteggiamento della federazione cambogiana e dal 2018 ne è commissario tecnico. L’immagine di un giapponese dai capelli ossigenati che gestisce la nazionale di calcio della Cambogia svaccato sulla spiaggia di Copacabana racchiude tutto il fascino del cosmopolitismo. Grazie Keisuke. GUGLIELMO STENDARDO Ve lo ricordate Guglielmo Stendardo? Dal 2012 al 2017 all’Atalanta ha composto una difesa poco raccomandabile, e dal caratteristico forte odore di ascelle, insieme a Bellini, Lucchini e CR77. Veniva chiamato “l’avvocato” e pare lo sia diventato davvero. Da due anni addirittura fa l’assistente del professore di diritto dello sport all’università Luiss (Libera Università Internazionale degli Studi Sociali) di Roma. Se difende come in campo, in Italia ci sarà presto bisogno di nuove carceri. (scherzo ti amiamo Willy). Paolo Raimondi &Riccardo Dentella IVE

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INDOVINA CHI

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elebri individui della nostra scuola che non indovinerai mai

• Si aggira per i corridoi con una misteriosa valigetta. Alcuni giurano che lì dentro, tra libri e verifiche, ci siano brandelli di studenti indisciplinati. • Il suo sorriso protegge l’umanità. Infatti secondo il Vangelo se non avrà sorriso almeno una volta nel corso di una lezione, sarà l’ora dell’Apocalisse. (Matteo 24:1, 51) Ha anche interpretato il gigante di ferro nell’omonimo film prodotto da Warner Bros. • Eccolo lì, fermo come un vigile che osserva tutti, ci puoi anche provare a introdurre in classe il tuo caffè o tè caldo, ma non ci riuscirai. Sembra scontroso, ma in realtà se ci diventi amico potrai sentire la storia ab banda condita. • Lo incontri nei corridoi che predica bene e razzola male. Esce dalla porta e rientra dalla finestra, butta bambini con l’acqua sporca, mentre lancia oggetti di vario genere contro gli studenti inermi. • Figura mistica che periodicamente si ripropone nelle caselle di posta sarpine. Il suo sport preferito è la gesticolazione. Non gli piace D’Annunzio. • Ha inventato la stracciatella. Da mesi è rinchiusa in un antro segreto della scuola, infatti la si vede meno degli anni scorsi. E’ buona come il pane e le vogliamo tutti un bene dell’anima. • Tra Eracle Poseidone e il signor Donato Un nuovo nume nel Pantheon è arrivato Più dolce rende la tua giornata Capeggiando tutto il personale ATA Al grido di cucciolo ti soccorrerà Annunciando che alle 11 la tua classe uscirà

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TEST SWAG Questo febbraio è stato caratterizzato da un nuovo ospite indesiderato, regalo cinese poco gradito e ancora difficile da restituire, ammesso che in futuro accettino ancora lo scontrino. Supermercati svuotati, Amuchina più costosa dell’oro, mascherine randomiche e un sacco di psicosi. Figo. L’intera situazione richiama un paio di horror, l’atmosfera che si respira è quella dei vault di Fallout in costruzione, non c’è in giro anima viva, quindi i morti si riuniscono. Mancano solo vampiri e licantropi. Ce la farai a sopravvivere? • Se il/la tu* ragazz* è infett*, cosa fai? a) Me ne prendo cura: l* HAMO b) Scappo via o l* rinchiudo in un posto lontano c) Un badile dovrebbe bastare: un colpo secco non l* fa soffrire • Come si evita il contagio? a) Stando insieme a chi si ama b) Con le gambe c) Con il piombo • Tu e i tuoi amici siete in una casetta sperduta a divertirvi. Sentite dei rumori inquietanti all’esterno, cosa fai? a) Mi stringo alla mia dolce metà, sperando che passi tutto b) Chiudiamo bene tutte le porte, le finestre eccetera c) Andiamo a impallinare lo stronzo • Scontro 1v1 con un mostro a scelta: con cosa ti difendi? a) Come? Da sol*?? Non posso farcela b) Con una pistola o un fucile c) Con un’accetta. E, comunque, io non mi difendo: io attacco • La tua paura più grande? a) La solitudine b) Tutte c) Non esiste quella parola nel mio vocabolario

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RISULTATI: MAGGIORANZA DI RISPOSTE A: Muori subito YAAAY. Le coppiette, si sa, durano poco. E durano ancora meno in un’apocalisse zombie. Ti svelo un segreto: ha l’amante. Quindi lasciatevi, che campate di più. MAGGIORANZA DI RISPOSTE B: Muori, ma dopo un po’. La tua life attitude si rivela in ogni circostanza sempre coerente: SCAPPA. Scappa da tutto, dalla scuola, dai genitori, dalle responsabilità. Peccato che, alla fine, queste cose si presenteranno tutte insieme, con gli artigli e i denti lunghi. MAGGIORANZA DI RISPOSTE C: Terminator. Se la paura avesse paura, tu saresti la sua più grande. Sei una macchina mortale, ti piace vedere il sangue schizzare fuori dalle cervella delle tue vittime, potresti mangiare un vampiro cotto al vapore. O forse sei tu stesso un mostro, senza sentimenti né pietà, assetato di sangue e violenza.

IPSE DICSIT @cassandrailgiornale

ID [parlando di mitologia greca] Santini: conoscete qualcuno che viene insidiato dalla matrigna? Martina: Cenerentola! IE Salvi: la gente che si bacia sullo scalone del Sarpi? Un classico! Nesta: *ride* Salvi: cosa c’è Alessandro? Hai già iniziato per caso? [parlando del duello fra Ettore e Achille] Bosio: erano nemici giurati... Beatrice: come Tom e Jerry!

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IF Bosio: chi è il figlio di Apollo? Benny: Apelle! IIIA [discutendo sull’ambiente] Elisabetta: Avete presente i supermercati? Poi non so se andiate a fare la spesa... Benedetta: No, vivo dei prodotti della terra Toffetti: Ma il verbo possum... lo posso tradurre anche in un altro modo? Zoe: Possum

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[discutendo dell’utopia di Platone] Nicola: Secondo me si può raggiungere la felicità solo dividendo la popolazione in caste in base al QI [parlando del QI dei falegnami] Nicola: cioè, Giuseppe non ha mica messo incinta Maria, è stato Dio Giaconia: Adesso... non vorrai veramente mettere a confronto il QI di Giuseppe e di Dio Benedetta: καίω in greco vuol dire “bruciare” Said: Quindi... Brucio Giulio Cesare! Nicola: *si dondola sulla sedia* Ferrario: Nicola non dondolarti che poi cadi e sporchi il pavimento, e non ho piacere! IIIF Distefano: voi avete mai fatto certificazioni? Belo: sì, per la disabilità! Viscomi: c’è qualcun altro assente? Nasti: Bugo Viscomi: qualcuno dissente? Ale: sì, io Viscomi: hai la dissenteria? VC [parlando di Viscomi] Tommy: io non ascolto quello che dice... guardo le mani e capisco tutto

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Viscomi: il problema di Dreyfus è che era un po’ ebreo Viscomi: D’Annunzio guidò due soldati al siluramento Anna: Ma come ha fatto a guidare 3 motoscafi? [Als non riesce a vedere cosa è proiettato alla lavagna] Als: cosa è quella cosa sulla sinistra? Tommy: la prof VD Zappoli: lasciate che i bambini vengano a me Panza: il primo pedofilo della chiesa cattolica [durante un’interrogazione di filosofia] Cucal: Fichte prese la candida... ehm, scusi, la cattedra Prof: Che figura retorica è? Belo: Una figura etimologica Prof: Esatto, e perché? Belo: Non so, è il mio antenato ellenistico che me l'ha detto Prof: Chiedi allora al tuo antenato anche il motivo. Prof: radersi le parti intime all’epoca non era considerato un grande segno di virilità Giorgio: ma manco adesso

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SAN VALENTINO Per il 14 febbraio la commissione eventi ha raccolto e distribuito le lettere degli innamorati nella nostra scuola, e, in collaborazione con la posta del cuore, anche lettere di lamentela e critica verso questa ambigua festività. A chi non piace San Valentino? L’amore è nell’aria, le nostre giornate si riempiono di cuori rossi, fiori e cioccolatini, gli innamorati si scambiano eterne promesse… Per chi è solo però può rivelarsi peggiore di una versione di greco il lunedì mattina, come testimoniano le lettere di questi sarpini disgustati. y “Quando pensiamo a San Valentino, il pensiero di coppiette felici e senza problemi ci nausea. Tutti sembrano vivere una vita fantastica insieme al loro compagno o compagna, e noi non capiamo come questo non possa succederci. Attiriamo solo casi umani che ci perseguitano o persone che apparentemente sembrano interessate a noi, poi visualizzano e non rispondono ai nostri messaggi. Ci piacerebbe essere felicemente fidanzate, ma non lo siamo, e per questo continueremo a criticare questa festa e tutte le coppiette innamorate che si aggirano per i corridoi facendoci sentire sempre più sole. Ma alla fine è così: il 14 febbraio è e resterà sempre una festa inutile. San Valentino è alle porte… chiudiamole!” Queste ragazze esprimono bene uno dei motivi per cui questa festa ci piace così poco: mentre tutti sembrano felicemente fidanzati, ci sentiamo ancora più soli. Ma, come dice anche il mio libro di inglese, dovremmo imparare ad apprezzare di più il tempo che passiamo da soli. y “Cari Romeo e care Giuliette, cari Jack e care Rose, cari Raimondo e care Sandre, vi scriviamo questa lettera per manifestare in modo elegante il nostro disappunto nei confronti di voi innamorati che festeggerete San Valentino con la vostra dolce metà. Ci fate indignare profondamente per tanti, troppi motivi, per cui ve ne riportremo solo alcuni. Innanzitut-

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to siamo stanche di vedervi scambiare effusioni in ogni angolo della scuola, ogni volta che vi vediamo abbiamo bisogno dell’insulina da quanto siete diabetici. Ma non è finita qui, vi appostate nei nostri luoghi preferiti, quelli dove noi single, con la nostra nuvoletta di Fantozzi carica di depressione e solitudine, amiamo ritirarci a lamentarci della nostra triste esistenza. Come se non bastasse il vostro girare costantemente mano nella mano, legati indissolubilmente come gli anelli della catena di Andromeda, il vostro ostentare il vostro profondo sentimento, il vostro unirvi in abbracci stretti come neanche i serpenti marini che stritolarono Laocoonte sarebbero capaci di fare, ci ha stufato. Per concludere vogliamo farvi i nostri migliori auguri per le vostre vite insieme… Vi auguriamo di essere travolti per l’eternità da una tempesta come Paolo e Francesca nell’Inferno, vi auguriamo di avere tante corna come la cara Era e di avere una bella storia d’amore come quella di Adamo ed Eva. TANTO PRIMA O POI FINIRÀ” Questa lettera si spiega piuttosto bene anche da sola, ma vorrei aggiungere una supplica: capisco il bisogno di stare vicino all’amato, ma se poteste evitate di limonare sull’ATB quando è pieno di persone fareste un piacere enorme a tutti quelli che vi stanno intorno, ve lo assicuro. y “Volevo solo dire che io non ho bisogno di un fidanzato ma di una media decente e diecimila euro in contanti XOXO” Se, al contrario di chi ha scritto quest’ultimo biglietto, desiderate trovare un ragazzo/a, o se non siete riusciti a trovare il coraggio di dichiararvi a San Valentino e/o volete rendere pubblico il vostro amore, tenete le orecchie ben aperte perché la scatola della posta del cuore sta per tornare! Anna

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OROSCOPO: CRONACHE DAGLI ANTIPODI CELESTI imik

ariete Affari: vi riprenderete dagli affanni quotidiani sacrificando i dovuti capretti al dio Pan (altrimenti che panico!) Amore: seriamente, so che vorreste aprirvi con la tale persona…effffatelo raga! Smettetela di ammorbare gli amici. Canzone: “Me ne frego” Achille Lauro Deceduto: Alcibiade

toro Affari: attenzione a ponderare bene la dose di self confidence e di autocontrollo. Farsi nemici non è auspicabile questo mese… Amore: se si fosse a San Lorenzo, le stelle vi pioverebbero sulla cucuzza. Canzone: “Come as you are” Nirvana Deceduto: Lord Voldemort

gemelli Affari: prevedo (grazie a the holy stars, ovviamente) un insolito ribaltamento di prospettiva per voi. Se siete proprio tanto sfigati, non escludo invece che questo mese verrà Henry Cavill in persona a svolgervi i compiti d’inglese. Amore: le relazioni già avviate si stabilizzeranno e gli abitudinari…potrebbero scoprire qualcun altro oltre la spalla della propria crush. Canzone: “I love it loud” Kiss Deceduto: Charles Manson

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cancro Affari: batoste sul mercato finanziario-scolastico non significano la resa dei conti per voi (per ora). Rialzatevi! Amore: né più mai toccherete le sacre sponde… (sapete voi quali) Canzone: “Mantra” Bring Me The Horizon Deceduto: Tony Stark

leone Affari: avete presente le Fifth Harmony che cantano “Give it to me, I’m worth it baby I’m worth it”? Voi uguale. Amore: vi consiglio di essere meno freddi con chi non ricambiate o con chi non vi ricambia. Il gelo ultimamente ferisce più d’un rasoio. Canzone: “Dark necessities” Red Hot Chili Peppers Deceduto: Chester Bennington

vergine Affari: No buono, no buono. E vi dirò di più, non sarà nemmeno colpa vostra. Amore: sesso droga e rock ‘n’ roll Canzone: “Starway to heaven” Led Zeppellin Deceduto: Freddie Mercury

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bilancia Affari: mese strabordante di impegni. La luce in fondo al tunnel c’è ma non sarà scontato raggiungerla. Amore: vi sentite un po’ intorpiditi e annoiati. È naturale ma, soprattutto per gli ammogliati, una sana ginnastica di eventi in coppia riincendierà (le holy stars dettano anche neologismi) la passion. Canzone:“Satisfaction” The Rolling Stones Deceduto: Rosso Malpelo???

scorpione Affari - Amore: scegliete uno di questi due ambiti in cui impegnarvi. In base alla vostra scelta, l’altro andrà in rovina in modo direttamente proporzionale all’impegno per quello scelto. Canzone: “Every breath you take” The Police Deceduto: Dorian Gray

sagittario

capricorno Affari: perseguirete la vostra media di sempre, il corso naturale delle cose. Alcuni sbandamenti non cambieranno assolutamente nulla nella sostanza. Amore: vai a capire la volontà delle holy stars ma voi, ora che vi guardo (dall’alto), mi parete tutti single (in)stabili. Canzone: “Where’s the revolution” Depeche Mode Deceduto: Gesù (Cristo per gli amici)

acquario Affari: quando i numeri non vi daranno conforto non andate da altri: trovate la quadra proprio sotto le vostre suole irritate. Amore: giovanotti e giovanotte per la testa potrebbero tramutarsi in realtà. I sognatori saranno finalmente premiati. Canzone: “Brand new numb” Motionless In White Deceduto: L’Égalité

pesci

Affari: buco nero. Ricordare, però, che i buchi neri, oltre a risucchiare, vomitano Affari: osare osare osare perché fatti fatti cose. fatti vi fa fossilizzare e basta. Amore: vorrete emulare i conigli o i ricci Amore: moglie e buoi dei paesi tuoi. Aka ma le vostre, questo mese, saranno solo guardate troppo al di là e non vi rendete parole parole parole. conto del buono che vi circonda. Canzone: “Eye of the tiger” Survivor Canzoni: “Smoke on the water” Deep Deceduto: La Liberté Purple Deceduto: La Fraternité

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