Cassandra 107 - Giugno 2021

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CASSANDRA numero 107

anno XXV


EDITORIALE

EDITORIALE

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MAGGIO 2021 difficile scrivere qualcosa saÈÈpendo che sarà l'ultima testimo-

Certo, non è stato facile ne' crescere, ne' rendersi conto della crescita; tuttavia ai bassi si accompagnano gli alti, ai fallimenti le vittorie, alle delusioni le soddisfazioni. Quindi grazie Cassandra, che ogni tanto eri Scazzandra, ogni tanto Cazzeggiandra, ma sempre Casandra e rimarrai per sempre dentro di me. In conclusione di questo breve editoriale che forse è servito più a me che a voi, fedeli lettori sarpini, mi sento di augurarvi un percorso tanto ricco e bello almeno quanto il mio; spero inoltre che possiate trovare anche voi qualcosa di speciale, una passione bruciante e avvolgente, che vi segni per sempre. Ci vediamo a settembre per la prima riunione,

nianza che lascerai a e per la scuola. È difficile anche salutare Cassandra, che per cinque anni mi ha accompagnato, guidato e istruito: ha visto entrare al Sarpi un bambino e ora sta salutando un giovane uomo, che non dimenticherà mai le lezioni impartitegli. Lezioni che non sono solo rudimenti di tipografia o di grafica, ma soprattutto nozioni utili nella vita di tutti i giorni, cose che prima davo per scontate. Ho sperimentato il valore della collaborazione, perchè due, tre, dieci menti sono meglio di una sola; ho imparato che spesso le persone sono più di ciò che sembrano e che non è difficile scavare sotto la superficie, solo ci vuole più tempo (ma ne vale la pena); mi sono accorto che il valore dell'amicizia non ha prezzo ed è vero che chi trova un amico trova un tesoro.

Samuele

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EDITORIALE

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INDICE

SARPI

Omaggio al personale ATA Se non metti l'ultimo noi non ce ne andiamo Sarpivision song contest

ATTUALITÀ Scorie in mare Oltre lo stereotipo Sofagate

pag 6 pag 8 pag 10 pag 12 pag 14 pag 16

CULTURA Flatlandia Cinque pezzi facili La playlist

pag 18 pag 19 pag 22

NARRATIVA Emozione Wave of change

pag 24 pag 25

SPORT

Cosa succede in Qatar?

pag 26

TERZA PAGINA Oroscopo Cruciverba Ipse dixit

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pag 28 pag 30 pag 32


SARPI

OMAGGIO AL PERSONALE ATA

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Tutti qui al Sarpi, soprattutto i veterani, sapranno di certo che, girando per i corridoi della nostra scuola, si possono fare amicizie che, nei casi più fortunati, ci accompagnano fino alla fine del nostro percorso. Si, certo conoscere nuovi studenti e studentesse è sempre divertente, ma il vero tesoro a cui aspira ogni sarpino è farsi amico un bidello. Queste figure mitologiche si aggirano per i corridoi sistemando i disastri di noi studenti, mantenendo tutto pulito e splendente e tirando fuori dalle macchinette le merendine che rimangono incastrate. Con un bidello come amico si aprono orizzonti che uno può immaginarsi solo nei suoi sogni più reconditi. Non elencherò le cose che ho potuto fare grazie al personale ATA perché ci sarebbero molto probabilmente provvedimenti disciplinari nei miei confronti e questo numero uscirà prima degli scrutini, quindi non voglio compromettermi la promozione; però vi dico che è possibile (non significa per forza che io l’abbia fatto, per i profe che ci leggono) farsi offrire cibo e bevande, avere torte, pandori e altre cose gustose in regalo, saltare lezioni e sapere i gossip dei professori. Ma la cosa più bella (si, sono una sentimentalista) è fermarsi a

parlare con loro nei corridoi e sentire le loro storie. È bellissimo il rapporto che si può creare con un bidello e poi, vogliamo mettere il livello di popolarità che si raggiunge facendosi vedere chiacchierare amabilmente con un collaboratore scolastico? È un privilegio che pochi avranno la possibilità di sperimentare. Passiamo adesso alla parte migliore dell’articolo: la classifica dei miei bidelli preferiti. Mi scuso in anticipo con quelli che non avranno una menzione ma probabilmente non li conosco perché sono nuovi.

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SARPI Pietro Già in Seminario, ora nel seminterrato, è uno dei primi bidelli con cui io abbia stretto una sincera amicizia. Pietro è stato il mio alleato durante le fosche, piovose giornate passate in Seminario, abbandonata dal resto degli studenti che se la spassavano in sede. Se stai leggendo Pietro, dobbiamo ancora prenderci quel caffè insieme.

quando, in Seminarino, abbiamo fatto discorsi filosofici sul senso della vita. La cosa migliore di Rosaria? Aveva sempre una copertina sulla divisa, forse un segno di solidarietà verso noi studenti che morivamo di freddo nelle

Marianna Penso che tutti conoscano Marianna soprattutto per la sua gentilezza e innata simpatia verso gli studenti. Marianna ti fa sentire a tuo agio in ogni situazione e ispira quel senso di casa e di “ti preparo dei biscotti alla cannella”. Livia È la boss dei bidelli ma è comunque molto disponibile e dolce verso gli studenti . E poi, ci chiama cuccioli.

gelide aule del Seminarino.

Liliana Capelli corti e rossi, ha stra stile e se ti incontra nei corridoi, stai certo che prima di venti minuti non ritorni in classe. Attilia Se ne sta in atrio e mi sorride sempre con fare complice quando mi vede alle macchinette per la quinta volta in due ore. Perdonami, Attilia.

Loris È abbastanza severo, devo dire, ma, da quando siamo diventati amici, mi permette di farmi un giretto al piano di sopra senza dirlo a nessuno. Menzione onorevole, Claudio Il mitico tecnico. È simpaticissimo e stra socio. Non vediamo l’ora che non funzioni il computer per vederlo.

Rosaria Non la vedo più da un bel po’, ma ne conservo un bellissimo ricordo da

Irene Fiocca, IVG

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SARPI

SE NON METTI L'ULTIMO NOI NON CE NE ANDIAMO A

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A14 anni sei un bambino, così ti dicono, quando armato di zaino ti accingi a varcare le sontuose porte dell’austero edificio Sarpino. Attraversi le colonne e ti senti minuscolo davanti a tanta imponenza, ma senti che qualcosa sta veramente cambiando in te. Poi, però, entri e sei piccolo di nuovo. I ragazzi di quinta, così alti, alcuni persino barbuti, si aggirano per i corridoi con spavalderia e sicurezza, si riempiono la bocca di citazioni classiche e discutono dei massimi sistemi; sembrano filosofi peripatetici. E tu chi sei? Non lo sai, ma hai la vaga sensazione che tra quelle mura, un giorno anche tu ti sentirai a casa. Quando ero in prima sentivo sempre ripetere questa frase “Il Sarpi con la scusa di entrarti nella mente ti entra nel cuore” e pensavo che forse sarebbe successo anche a me, ma ero scettica di fronte a quella mole di lessico di base greco da imparare. Quando “υπό το δένδρων” rappresenta il massimo del tuo orizzonte nella conoscenza del greco, ti sembra difficile che possa entrarti nel cuore. Eppure succede, un giorno abbassi le difese e Diceopoli inizia a starti simpatico. E poi le interrogazioni studiate insieme fino alle 3, con dei borsoni sotto agli occhi e degli strani tic nervosi. Le corse dal paninaro per accaparrarsi la focaccia, per poi scoprire che i più scaltri la prenotavano prima e quindi arrivavi comunque troppo tardi. Le macchinette del caffè, con la coda, perché si sa che nemmeno i migliori riesco-

no ad affrontare il lunedì mattina. Le giornate di merda, quelle in cui vorresti solo tornare a casa, ma poi ti trovi una brioche di Tresoldi sul banco, perché qualcuno se n’era accorto che eri scosso e voleva strapparti un sorriso. L’1A, tutti ammassati come sardine a ripetere in panico per qualche interrogazione. La Fara. Il lunedì dopo una festa, quando sono tutti mezzi addormentati ma si fingono reattivi. Gli intervalli in terrazza, l’apericena, la giornata dello sport, la cogestione. Il rapporto con i professori. I 3 nelle versioni (che quando non ti fanno piangere fanno veramente ridere) Ma mentre sei completamente immerso in questa nuova realtà, lei ti scivola tra le mani, senza darti il tempo di realizzarlo. Però, se c’è una cosa che realizzi è che il Sarpi ti cambia. Un giorno ti accorgi che non puoi più guardare la realtà fenomenica delle cose senza interrogarti sul senso, sui legami che intrecciano gli oggetti per dare forma al mondo. Ti trovi a scomporre la realtà come se stessi giocando a tetris e il bello è che alla fine ti compiaci nel rimanere con un pezzo in mano. Perché se il segreto del mondo fosse chiaro a tutti sarebbe monotono, non credete? E c’è di più, epigrafi e gli epitaffi cominceranno ad interessarti e ti chiederai se sei diventato necrofilo o se ne hai studiati talmente tanti che ora hai voglia di ostentare

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SARPI con tutti la tua erudizione. Inizierai a comprare biglietti del treno per le più disparate destinazioni e mentre il più sporco dei regionali ti sembrerà l’Orient Express, cercherai di divorare il mondo con i tuoi occhi perché l’hai imparato che la realtà ha mille sfaccettature e tu vuoi coglierle tutte; anche quelle che ti passano di sfuggita dal finestrino. Imparerai che ascoltare, confrontarsi, discutere è l’unico modo per crescere e scontrarsi con il mondo. Ma la cosa più importante è che ti ritroverai circondato da compagni di viaggio, che sono tutti pazzi come te. Si infervorano nelle discussioni politiche, si interrogano sui perché della realtà, cercano “l’anello che non tiene” di questo mondo. Sembrerete degli psicopatici agli occhi degli altri. Ma come dice Coelho, “i pazzi sono solo persone che hanno bevuto dal medesimo pozzo” e state sicuri che la fonte sarpina è la migliore. Ma teneteveli stretti questi 5 anni, perché finiscono in un attimo. E io non ci ho capito niente del tempo in fisica, ma sono sicura che c’è qualcosa che non quadra. Però perlomeno solitamente il Sarpi il saluto te lo da in pompa magna. Gita in Grecia; apericena con tanto di canzone “notte prima degli esami” cantata a squarciagola, tutti abbracciati con i lucciconi; il ballo; l’ultimo giorno di scuola a urlare il conto alla rovescia con le lacrime agli occhi; la Fara; la battaglia di patate. Riecheggiano immortali le parole urlate al megafono di non so bene chi che diceva “Ragazzi chi ha lanciato un compasso?”. (Anche se ragazzi, che senso aveva una battaglia di patate? Ho avuto per un mese il livido di una patata lanciata veementemente da qualche sporco lussaniano sulla coscia. Facciamo gli snob e poi ci abbandoniamo a simili barbarie).

E noi invece? Noi niente, perché uno spettro maligno di nome Covid ci ha visti troppo felici e ci ha rubato un anno e mezzo della nostra vita qua. E quindi lo so che arrivare in quinta e intitolare l’ultimo articolo come una canzone del Pagante invece che come una poesia Catullo fa un po’ specie. E lo so che si presume che io ora abbia senso critico e maturità sufficiente per rassegnarmi a questa fine. Ma la verità è che, come abbiamo visto di questi tempi, non possiamo pretendere niente da nessuno. E mentre affronto l’ultimo mese di questa stranissima quinta liceo, esito nel concluderla, nella speranza che qualcuno ci ridia almeno un assaggio di quello che ci è stato tolto. E no, un rientro in gabbia non basta. Se non mettete l’ultimo, noi non ce ne andiamo. Claudia Buttiglieri, VE

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SARPI

SARPIVISION SONG CONTEST: TORMENTONI ESTIVI P

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Per questo ultimo numero dell’anno vi abbiamo chiesto quali saranno i tormentoni dell’estate 2021, ecco la classifica:

Centro di gravità permanente, Franco Battiato Centro di gravità permanente, canzone più votata dai sarpini come tormentone dell’estate, è stata scritta nel 1981 da Franco Battiato, artista da poco venuto a mancare. Complessivamente essa parla del senso di smarrimento che ci capita, talvolta, di provare nella vita. Sono questi i momenti in cui cerchiamo un centro, un “centro di gravità permanente”, che ci permetta di trovare un equilibrio fisso e stabile, riordinando il caos della vita. Questa canzone presenta una alchimia perfetta tra i riferimenti colti, alti e quelli un po’ più giocosi, quasi assurdi, tipici della natura di Battiato. A mio parere questa canzone diffonde un senso di felicità pura e elettrizzante, talmente travolgente che immediatamente ci viene voglia di balzare in piedi a ballare! Quindi, sarà questa l’estate giusta per cercare il vostro centro di gravità permanente? Notti in bianco, Blanco “Notti in bianco” è un brano di Blanco, giovanissimo artista bresciano emerso nell’ultimo anno. La canzone parla di un amore estivo partendo da un sentimento crudo e carnale passando poi ad uno più malinconico; è molto estiva, parla infatti di una relazione stagionale finita male proprio a causa dell’autore. In realtà il brano è uscito a luglio 2020 ma è diventato popolare nel 2021. “Notti in bian-

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SARPI co” da una carica assurda anche grazie al suo stile di scrittura molto particolare e senza filtri. Da ascoltare assolutamente nelle sere d’estate, seduti sulla spiaggia con gli amici. Pesche, Fede Al terzo posto troviamo “Pesche” di Federico Rossi, cantante dell’ex duo Benji & Fede. Dopo la separazione, infatti, i due hanno scelto di continuare le rispettive carriere musicali come solisti. Pesche è il primo singolo di Federico e ha riscosso un notevole successo rispetto all’album di Benji. Personalmente non amo questa canzone ma è molto estiva e ha tutti i requisiti per diventare una hit, anche se Fede ha da poco annunciato un featuring con la regina delle hit: Annalisa. MENZIONI SPECIALI: Klan, Mahmood Tra le menzioni speciali troviamo Klan, di Mahmood. In questo brano i ritmi urban accompagnano un testo che racconta il mondo crudo della provincia e le dinamiche di aggregazione di chi vive come in un branco, svelando così un nuovo tassello che compone l’universo raccontato nell’album di cui il singolo fa parte, “Ghettolimpo”. In questo si uniscono suggestioni tratte dai miti greci insieme a esperienze di eroi moderni che vivono la loro quotidianità, cercando di superare gli ostacoli nelle diverse situazioni. Detto ciò, lasciando da parte l’Antica Grecia (di cui da bravi sarpini quali siamo ne sentiamo già parlare abbastanza), siate pronti a farvi trascinare dalle note di questa canzone! Pa Ti, Baby K La seconda menzione speciale è “Pa Ti” di Baby K in collaborazione con Omar Montes, trapper e personaggio televisivo spagnolo. Cos’è l’estate senza un tormentone di Baby K? Il pezzo parla di una coppia di innamorati che vivono con grande intensità la loro relazione, cercando di scoprire se i loro sentimenti siano davvero sinceri nei confronti del partner e domandandosi se anche in un momento difficile riuscirebbero comunque a restare l’uno accanto all’altro. Pure honest brutal truth: questa canzone è orrenda! Se negli anni precedenti le canzoni di Baby K erano allegre e uniche, quest’anno possiamo tranquillamente constatare che è noiosa, ma soprattutto uguale a quella dell’anno scorso e a mille altre già sentite. Non trovate? Cari sarpini, continuate ad ascoltare musica e a partecipare ai prossimi Sarpivision Song Contest su Instagram. Per quest’anno è tutto, ci vediamo! Maddalena Foschetti e Martina Musci, IID; Lucia Chiari, IIIA

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ATTUALITÀ

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SCORIE IN MARE

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Nel 2011 uno tsunami, causato da un maremoto, allagò la centrale nucleare di Fukushima. I reattori furono spenti non appena il terremoto iniziò e si misero in funzione dei sistemi di raffreddamento per i noccioli. Quando, in seguito, lo tsunami si abbatté sulla centrale, il muro costruito proprio per emergenze del genere non bastò a fermare l’acqua che allagò parte della centrale. L’acqua intasò i generatori che alimentavano i sistemi di raffreddamento provocando il meltdown, ovvero la fusione dei tre noccioli (la parte del reattore in cui avviene la fissione nuclea-

re), ed esplosioni dovute a fughe di idrogeno. La dispersione di radiazioni provocò solo una vittima: il direttore della centrale. Dal 2011 ad oggi si lavora alla bonifica della centrale che continuerà a lungo. Per raffreddare i noccioli risolidificati si è dovuta usare un’enorme quantità di acqua marina che naturalmente si è contaminata. Quest’acqua è stata stoccata in serbatoi, ad oggi ne sono stati costruiti più di mille. Presto lo spazio finirà e si è deciso che non si può andare avanti a costruire serbatoi ma si deve trovare una soluzione per quest’acqua.

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ATTUALITÀ Dopo lunghi studi e consultazioni il governo giapponese in collaborazione con la IAEA (International Atomic Energy Agency) ha deciso di depurare e sversare l’acqua nel pacifico.

Fisici nucleari esperti hanno ritenuto l’opzione senza rischi o danni. Evidentemente, chi legge il titolo, al limite del terrorismo psicologico, riportato da grandi testate: “Il Giappone rilascerà in mare l'acqua contaminata di Fukushima. L'ira della Cina: Irresponsabili” pensa che questi soggetti siano tutti degli sconsiderati. Forse la penserebbero diversamente se si riportasse: “Il Giappone butterà nel mare tre grammi di trizio”. Già, perché l’acqua è stata già molto trattata e tutti i radionuclidi più pericolosi sono stati eliminati. Il trizio è più complesso da separare perché si lega alla molecola d’acqua sostituendo l’idrogeno

e trasformandola in acqua triziata. In un milione di tonnellate d’acqua presente nei serbatoi di Fukushima ci sono dieci grammi di acqua triziata. La diluizione porta l’acqua ad avere una radioattività di millecinquecento becquerel, l’unità di misura utilizzata per i decadimenti per secondo. La soglia di radioattività dell’acqua per essere potabile è di diecimila becquerel secondo l’OMS. In poche parole, l’acqua che sarà rilasciata nel mare sarà talmente poco radioattiva da essere potabile. Le proteste di Cina e Sud Corea sono infondate; più che altro queste due nazioni hanno paura di perdere colpi per quanto riguarda il mercato ittico perché la gente ha paura delle radiazioni e non perché temano veramente danni; senza considerare l’avversione politica della Cina nei confronti del Giappone. Come al solito i disinformati sono facilmente impressionabili, ai giornali piace fare sensazionalismo e si trova di tutto per negare la sicurezza dell’energia nucleare.

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Matteo Marchisio, ID


ATTUALITÀ

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OLTRE LO STEREOTIPO

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Ai giorni nostri i disturbi alimentari sono spesso considerati dalla società un argomento tabù: infatti questi sono spesso o stereotipati o accantonati dato che sono considerati una tematica delicata e di cui le persone sono poco informate. Un primo errore che molti compiono è quello di legare questo problema alla sfera fisica (come lo stereotipo della classica ragazza “pelle e ossa” oppure di quella “un po’ in carne”) invece che psicologica:infatti tantissime ragazze che apparentemente possono sembrare “in forma”, in realtà hanno un comportamento scorretto nei confronti del cibo. Ciò le persone non lo capiscono perché sono influenzate dal fatto che la magrezza sia sinonimo di bellezza, senza essere a conoscenza che quest’ultima possa comportare problemi di salute. inoltre la maggior parte delle persone cerca di evitare la questione come se essa non esistesse, ma in realtà tale problematica è molto diffusa soprattutto tra i giovani, i quali, essendo spesso legati al mondo dei social, vengono influenzati negativamente e orientati verso un’alimentazione scorretta spacciata come “sana”: per esempio su tik tok o instagram sono molti diffusi video di ragazze, le quali saltano pasti,seguono costantemente una dieta ferrea e compiono allenamenti intensi per perdere le calorie assunte, non essendo però

veramente interessate al piacere di praticare esercizio fisico o qualsiasi altro sport. Ciò che abbiamo appena descritto è riconducibile alla questione della disinformazione che regna particolarmente sui social, in televisione e crea idee sbagliate, le quali si diffondono tra le persone, portando queste ultime a cadere nel tunnel dei disturbi alimentari. Purtroppo una volta entrate in esso è difficile uscirne, a differenza di ciò che pensa la gente:infatti oggi molte persone tendono a pensare che basti mangiare nel caso dell’anoressia o non abbuffarsi nel caso della bulimia senza capire che , essendo una malattia legata alla propria considerazione di sè, guarire costa fatica e volontà, ma soprattutto richiede tempo e proprio per questo è impensabile che una persona da un giorno all’altro la possa risolvere . Infine potrebbe essere più utile all’interno della società incentivare il dialogo e dare maggior peso alle parole, poiché in età adolescenziale le insicurezze sono molte e basta veramente poco a far insidiare problematiche come i disturbi alimentari, purtroppo difficili da superare.

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Margherita Cassera, IIIA & Valentina Serravillo, VB


ATTUALITÀ

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ATTUALITÀ

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SOFAGATE

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Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, Charles Michel, presidente del Consiglio Europeo, e la presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, il 6 aprile 2021 si sono ritrovati ad Ankara per un incontro ufficiale tra Unione Europea e Turchia. Quest’ultima è uno fra i paesi candidati per entrare nell’UE, ma la sua ammissione sembra essere molto lontana perché la politica dittatoriale di Erdogan non si sposa con gli ideali dell’Unione che è preoccupata del poco rispetto dei diritti umani in Turchia e dello stato della sua democrazia. Sebbene le due potenze sembrino avere ideali opposti in ambito governativo, esse godono di legami stretti in diversi settori come per esempio il commercio; inoltre la Turchia è membro associato della Comunità Economica Europea dal 1963 e ciò l’ha portata a candidarsi per entrare nell’Unione Europa nel 1987, ma, come possiamo notare, gli eurodeputati sembrano essere inamovibili. Tornando all’incontro del 6 aprile, i tre si trovano in una stanza sontuosa dove sono presenti al centro della sala due poltrone con accanto le bandiere dell’Unione e della Turchia e due divanetti. Erdogan e Michel si accomodano sulle poltrone principali, lasciando Von Der Leyen in piedi, spaesata e

un po’ stupita. Subito i membri dello staff turco indicano alla presidente della Commissione Europea uno dei due divani, lasciandola ai margini della scena con il Ministro degli Esteri turco, non esattamente un suo pari grado. Con questo gesto Erdogan mette in luce la sua opinione sulle donne, ritenute inferiori e non degne di cariche di questo calibro. Von Der Leyen stessa a Bruxelles, una ventina di giorni dopo l’incontro, rompe il silenzio dichiarandosi sconvolta e amareggiata, non riuscendo a trovare una motivazione logica e non potendo – non dovendo, secondo me - escludere la motivazione sopra riportata. Essa infatti è stata offesa non solo come alta carica europea, ma anche come donna. Si è ripromessa poi di non lasciare più che accadano questi atti discriminatori. Neanche Michel è immune alle polemiche: non poche persone si sono scagliate contro di lui per non aver reagito e per non essersi schierato dalla parte della collega. Ha espresso il suo rammarico alla presidente della Commissione e si è scusato anche diverse volte, dichiarando di aver scelto di non reagire per non creare un incidente diplomatico che avrebbe rovinato mesi di preparativi e di sforzi per questo importante meeting.

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ATTUALITÀ Ripensando a ciò che è successo ad Ankara, non trovo le parole per esprimere la mia rabbia e la mia delusione; siamo nel 2021 e per la prima volta la presidente della Commissione Europea è una donna che, recatasi in Turchia, si ritrova esclusa da un’importante riunione. Alla faccia di “il maschilismo non esiste più, è una fissazione delle femministe”. E se Von Der Leyen fosse stata un uomo? Avrebbe avuto diritto a una sedia

come i suoi colleghi? Avrebbe potuto sedere a fianco di Michel ed Erdogan? Alla luce di questi fatti, oggi come mai dobbiamo renderci conto che la parità di genere non è stata ancora raggiunta e, come dice Von Der Leyen: “Lo status delle donne rappresenta lo status della democrazia, la parità di partecipazione delle donne rende più forte la democrazia”.

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Martina Musci, IID


CULTURA

FLATLANDIA F

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Flatlandia. A veder scritta questa parola, così strana, così ambigua, si potrebbe pensare ad un’inutile invenzione, oppure ad uno scherzo, se non addirittura ad un parco divertimenti che fa rima con Leolandia, eppure non ci si potrebbe allontanare tanto da ciò che è realmente.

Flatlandia è un libro; un libro di matematica, un libro di storia, un libro di storia attraverso la matematica. Pubblicato nel 1884 da Edwin A. Abbott, con il titolo Flatland (letteralmente: terra piatta), il libro ha come protagonista un quadrato, che abita in un mondo a due dimensioni, Flatlandia appunto, e che ha il “privilegio” di vedere altri mondi, con più o meno dimensioni, non prima però di aver descritto la società e i costumi del proprio mondo ai lettori abitanti di Spaziolandia (ovvero il mondo a tre dimensioni). È attraverso questa descrizione che Abbott, nella prima parte dell’opera, attua una pesante critica alla società a lui contemporanea, sottolineando in particolar modo il classismo e maschilismo

che la caratterizzano. Infatti, in questo mondo a due dimensioni, dove gli abitanti sono figure geometriche, coloro che sono irregolari, ovvero che non hanno tutti i lati uguali, sono considerati inferiori e sono costretti a svolgere i lavori più umili e a vivere in condizioni disastrose. Inoltre l’importanza degli “uomini regolari”, che costituiscono le classi più alte, si basa soltanto sul numero di lati che essi hanno, come se nient’altro oltre all’aspetto e alla provenienza sociale avesse valore. Per quanto riguarda le donne, queste a Flatlandia non hanno nemmeno il privilegio di essere figure geometriche, ma sono segmenti di linea retta, con pochissima autonomia e senza memoria. Gli uomini, in particolar modo i mariti, a cui loro devono rendere conto, possono fare alle mogli qualunque cosa, perché, salvo una reazione istintiva e immediata, non conserveranno alcun ricordo dell’accaduto. Senza diritti, succubi di un regime maschilista che le opprime, vengono confinate nelle mura della loro impossibilità di reagire e di ribellarsi. Ma le ribellioni, in generale, sono molto difficili a Flatlandia, così come in ogni altro mondo, soprattutto quando mettono in crisi le credenze, scambiate per certezze, su cui si basa un certo sistema. Gli uomini di Flatlandia, come quelli di Linealandia o di Spazioandia, non sono disposti a vedere la realtà in un modo diverso, ma restano schiavi delle loro condizioni, senza mettersi in discussione e anzi accusando di pazzia chi invece tenta inutilmente di farli ragionare. Flatlandia è una storia tragicamente vera, una critica sia alla società che al singolo uomo, incapace di guardare al di là del proprio naso, sia letteralmente che metaforicamente. Zoe Mazzucconi, IVA

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CULTURA

CINQUE PEZZI FACILI G

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Good morning Sarpi! Ultimo numero di quest’anno, io mi sto un po’ suicidando; diciamo anche che la combo tema libero e fine della scuola non aiuta affatto, e la mia indole mi spingerebbe per catarsi ad una rassegna di pellicole particolarmente tristi su cui versare tutte le mie lacrime. Comprendo però che la maggior parte di voi veda l’estate, e per fortuna direi, come una meritata pausa dal caro vecchio Sarpi, e di conseguenza zero sbatti di una lista di film depressi davanti ai quali tagliarsi le vene; avete anche ragione in realtá. Giallosapete che non posso consigliarvi ‘summertime 2’, e, dato che senza tema non riesco a scegliere cinque film, si va di compromessino easy; vi propongo (per l’ultima volta, ahia) cinque film che trattano la tematica del passaggio, della crescita personale; tra l’altro commentino veloce perché sono piena di cose da fare ed esiste wikipedia se volete cercarvi la trama dei film. Ps raga dai non lasciate morire questa rubrica, ci lascio un pezzettino di cuore anche se non la legge mai nessuno; confido in voi cinefili, so che ci siete vvb. L’attimo fuggente di Peter Weir (1989) Va beh classicone, lo conoscete tutti, e si piange anche quindi bella per me; John Keating, insegnante di letteratura, viene trasferito a Welton, prestigioso college statunitense maschile. L’arrivo del nuovo professore stravolge completamente l’approccio allo studio degli studenti, abituati al rigore ed ai rigidi principi della scuola. I ragazzi iniziano ad apprezzare i valori della vita, vivendo il carpe diem, spronati da Keating, che trasmette loro la passione per la poesia come mezzo per stimolare lo spirito creativo, e non come mera, sterile disciplina accademica. Alcuni studenti, particolarmente colpiti dagli insegnamenti del professore, insofferenti nei confronti della conformista rigidità inculcata dall’istituto, decidono allora di riportare in vita la Setta dei Poeti Estinti, un gruppo nato quando Keating frequentava il college, che si riunisce in segreto per leggere e comporre poesie, mantenendo in vita l’amore per la poetica. Questo spazio sicuro che i ragazzi si sono ritagliati, momenti di respiro dall’ambiente di oppressione che li circonda, non può tuttavia durare per sempre, e le difficoltà personali non si risolvono a suon di poesia; talvolta affrontarle a testa alta porta a conclusioni tragiche. Boh raga ogni volta che lo guardo è una valle di lacrime.

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CULTURA Quel che resta del giorno di James Ivory (1993) Film tipicamente inglese che tutti considerano molto molto noioso, a me piace da matti. Ambientato in Inghilterra, nel secondo dopoguerra, racconta a posteriori la vita di Mr. Stevenson, maggiordomo nella tenuta di Lord Darlington, un filonazista che in casa propria organizzava incontri diplomatici tra Germania ed Inghilterra; Mr. Stevenson, estraneo ad ogni stimolo politico-sociale esterno, si perita solamente di svolgere con dedizione e precisione le proprie mansioni. Questa imperturbabilità viene apparentemente scalfita soltanto dalla governante, Miss. Kenton, che con il proprio fare risoluto e determinato riesce ad entrare nell’intimità del vecchio Stevenson, turbandolo nel profondo. Non è tuttavia così semplice lasciare le abitudini consolidate e cambiare di punto in bianco… Little Miss Sunshine di Jonathan Dayton e Valerie Faris (2006) Protagonista della pellicola è la famiglia Hoover, bizzarra ed eterogenea, a bordo di un buffo e malmesso pulmino giallo per accompagnare la piccola Olive ad un concorso di bellezza. Una madre accomodante, Sheryl; il marito Richard, ossessionato dall’idea di successo; il figlio maggiore Dwayne, che ha fatto voto del silenzio e desidera diventare un pilota di aerei; Frank, zio omosessuale che ha tentato il suicidio; il nonno eroinomame Edwin, cacciato dalla casa di riposo a causa della propria dipendenza; infine, la piccola Olive, paffutella, con grandi occhiali da vista e una lunga treccia, decisamente inadeguata al competitivo ambiente dei concorsi, fatto di acconciature cotonate, sorrisi finti e nasi incipriati . Il viaggio per la California si rivela un divertente percorso catartico per tutta la famiglia, che si trova a dover far fronte a questioni in sospeso e ostacoli personali. Questo film è spaziale, guardatevelo Underground di Emir Kusturica (1995) Premessina, non capisco mai del tutto questo film, però è super poetico, musica e fotografia spettacolari. 1941, Belgrado; Marko e Nero sono due truffatori partigiani, che accumulano una fortuna e la fama di eroi della resistenza destreggiandosi con scaltrezza contro i nazisti. I due ‘compagni’ accolgono in uno scantinato un gruppo di conoscenti per fabbricare armi ed altri prodotti, destinati al mercato nero. Nel ’44 finisce la guerra, e mentre la Jugoslavia soccombe alla dittatura di Tito, nel sottosuolo si continua la produzione

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CULTURA di armi, come in un mondo parallelo, a sé stante; Marko è al corrente di cosa accada sopra le loro teste, ma l’ignoranza dei suoi compagni gli conviene per arricchirsi. Quando, in seguito ad un’esplosione, si apre una breccia versi l’esterno, i protagonisti finalmente escono alla luce del mondo reale; a questo punto si incasina tutto tantissimo, in una successione di morti, tragedia storica, equivoci e peripezie personali. Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera di Kim Ki-duk (2004) Non credo esista pellicola più adatta di questa per il tema ‘passaggio’. Ambientata in un monastero buddista, percorre le vicende salienti di due monaci, un maestro e l’allievo, il quale, attraverso il trascorrere metaforico delle stagioni, cresce e vive le proprie esperienze; lo sguardo saggio del vecchio non lo abbandona mai, ma il giovane monaco non viene limitato o ostacolato in alcun modo, perché impari a assumersi le proprie responsabilità e le relative conseguenze. Se vi piacciono i film orientali, pieni zeppi di simboli e allegorie, lo apprezzerete sicuramente. BONUS: Stand by me di Rob Reiner (1986), è il film di passaggio per antonomasia dai. BONUS BONUS: cinque pezzi facili di Bob Rafelson (1970); non c’entra nulla ma inserirlo era d’obbligo per farvi capire da dove provenisse il nome della rubrica :) (l’altra cit è l’intro, da ‘Good morning Vietnam’). Ciao amici. Margherita Nè Allegra, VE

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CULTURA

LA PLAYLIST

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Sappiamo che la nostra playlist, almeno ai piú veterani, è mancata tantissimo. Quindi vi facciamo questo piccolo regalo per l'ultimo numero di Cassandra della nostra vita. Speriamo di farvi scoprire qualche hit e di migliorarvi l'estate ;) Lala gang - Klen Sheet La Klen Sheet è un gruppo di ragazzi che vivono quasi esclusivamente per la musica e per le persone che amano, e questo è ben evidente in ogni loro pezzo. Maggio è il membro della Klen Sheet che individualmente ha fatto piú successo, peró con l'energia di tutti messa insieme, questa canzone è un capolavoro. Difficile - Ghemon Ghemon fa musica da prima che molti di voi avessero imparato a scrivere. Da un inizio di carriera molto underground, ha poi pian piano raffinato il suo stile, fino ad arrivare al suo ultimo album uscito quest'anno, di cui la mia preferita è proprio Difficile, soprattutto per la base reggae. Piazza - Brividee Hit mostruosa. Occhi bassi - Tre allegri ragazzi morti Se volete farvi un viaggio in un mondo un po' fantastico i TARM fanno per voi. Ho sempre trovato nelle loro canzoni una profonda introspezione nei sentimenti e nelle emozioni, soprattutto dei piú giovani. Questa è una canzone d'amore molto dolce, alla quale sono particolarmente legata. I - Kendrick Lamar Ritmo puro. Un'esplosione di luce, colori, calore ed energia. Non sapete cosa vi perdete...

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CULTURA Kill the rich - Terror Reid Bomba del '20, con sonorità hip hop underground dei primi del '2000. Perfetta per un bel chill nelle sere estive, con tanto alcol in corpo e tanto arancione nel cielo. Schifo - Mudimbi Polemicona universale rappata proprio bene, con un velo di ironia. Tenete d'occhio Mudimbi, perchè ora è rap di nicchia, ma spacca di brutto. Segnatevelo 'sto pronostico Oh My God - Sevdaliza Al secolo Sevda Alizadeh, l'artista olandese-iraniana sta rivoluzionando la scena trip hop, mischiando hot topics sociali con sonorità elettroniche e r&b. Oh My God è il mio brano preferito dell'album Shabrang. Ti catapulta in un altro mondo come se niente fosse. Giulio Cesare - Antonello Venditti Ciao ciao amici della terza e, vi vogliamo bene. Penso diverso - Colle der fomento Mega sberla che mi riporta a quando rappava cattivo pure Neffa. Music to Listen To~Dance To~Blaze To~Pray To~Feed To~Sleep To~Talk To~Grind To~Trip To~Breathe To~Help To~Hurt To~Scroll To~Roll To~Love To~Hate To~Learn To~Plot To~Play To~Be To~Feel To~Breed To~Sweat To~Dream To~Hide To~Live To~Die To~Go To - Bring me the Horizon È un album mica male, lo uso per fare tutte quelle cose indicate nel titolo. I BMTH mi piacciono per la loro polutropia; perchè si sanno reinventare sempre, stupendo l'ascoltatore ogni volta. A 'sto giro sono diventati "trippy", ma ce n'è per tutti i gusti. Over the rainbow - Israel Kamakawiwo'ole Perchè no?

Linda Sangaletti e Samuele Sapio, VE

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NARRATIVA

EMOZIONE

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è bianco IIle lafoglio mia anima brilla

alla ricerca d’una sensazione, d’un tremito, d’un’emozione. Mi tendi la mano e un vivido squarcio s’apre sulla città malinconica: i colori diventano le mie emozioni. L’inchiostro fluisce non diverso dal sangue delle mie vene sangue sporco d’imperfezione umana: solo così può macchiarsi d’emozione. Le parole sono petali di fiori bianchi e viola di cui sento il respiro mentre il vento ci solletica le orecchie carico d’emozione. E noi siamo sguardi E noi siamo foglie E noi siamo cielo E noi siamo in ogni stella e nebulosa di quell’universo che Coelho diceva non avere senso se non condividendone con qualcuno l’emozione. Siamo la galassia più luminosa di tutte, se solo spalanchiamo gli occhi, ci guardiamo, e mentre saltiamo nel nero trapunto di luci, del mondo siamo tutte le emozioni. Beatrice Locatelli, IIF

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NARRATIVA

WAVES OF CHANGE waves, SSoft on a blue lake

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the stars shine and it ripples ceaselessly.

The deep-sky lake keeps reflecting, as my gaze is precluded from seeing the sky.

Wave by wave the limitless surface never calms down; and the water darkens.

Wave by wave the wind will change sweeping the clouds away as the stars return to shine.

Wave by wave the everlasting mirror reflects my gaze; and the water deepens.

Wave by wave the peace won't last, as the blue engulfs my heart and the wind and waves subside and cease.

A silky tear drops from the endless sky covered in meneacing clouds casting an ominous shadow.

Nevertheless here I'll dwell because the time is relentless and everything will change as the waves grow again. Giovanni Caldirola, IIF

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SPORT

COSA SUCCEDE IN QATAR?

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nato in Inghilterra nel corso IIldelcalcio, XIX secolo principalmente come un

occasione di svago per la working class, appare oggi snaturato della propria identità: dalle gradinate gremite di tifosi, dall’odore acre dei fumogeni, da prezzi e settori popolari, dall’attaccamento alla propria maglia da parte dei calciatori, si è passati oggi ad un calcio del tutto commerciale, dedito al guadagno economico e all’interesse personale. Se questa situazione appare disastrosa per gli appassionati più romantici, diventa invece un vero problema per l’intera società globale nel momento in cui gli interessi economici vengono prima della tutela dei diritti umani. Secondo un articolo del The Guardian, sarebbero più di 6500 i morti direttamente legati alla costruzione degli impianti per il Mondiale in Qatar del 2022, vale a dire una media di 12 morti alla settimana a partire dal 2010, sebbene i numeri sarebbero ancora più alti se si considerano le morti non registrate di altri lavoratori provenienti da paesi come Kenya e Filippine. Gli operai, i quali lavorano in condizione di schiavitù e sembra anche che spesso non vengano retribuiti e siano privati del passaporto in modo che non abbiano nessun modo per poter tornare nel proprio paese, provengono per la maggior parte da nazioni molto povere quali Nepal, Pakistan, Bangladesh e Sri Lanka.

A suo discapito, il Qatar cerca di difendersi dicendo che il numero totali della morti tra i lavoratori migranti è stato gonfiato e che tale percentuale è normale comparata con il totale dei lavoratori; tuttavia un rappresentante della FIFA ha recentemente sottolineato che non ci sono prove concrete che dimostrino quanto sostenuto dalle autorità qatariote. Questa situazione, ovviamente, non è passata inosservata agli occhi di chi fa parte e di chi ama questo meraviglioso sport, sollevando così accese polemiche e altrettante proteste. Molto netta è la presa di posizione della Norvegia, la quale sta discutendo la proposta di boicottare la coppa del mondo. Tutto è partito dalla contestazione di un piccolo club di prima divisione, il Tromsø, che ha ricevuto il sostegno di altri sei club, tra i quali il Rosenborg, il più titolato e famoso del paese. Anche la nazionale tedesca non si è tirata indietro dalle proteste e, in occasione delle partite di qualificazione alla prossima coppa del mondo 2022, ha mostrato uno striscione con la scritta 'Wir fur 30' ('noi per trenta'), dove il numero trenta sta a definire il numero degli articoli presenti nella dichiarazione dei diritti umani delle nazioni unite. Rimanendo in Germania, Toni Kroos, campione del mondo nel 2014 con la nazionale tedesca e abile centrocampista del Real Madrid, ha rilasciato ai microfoni del proprio podcast delle di-

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SPORT chiarazioni molto dure in cui esplicita ed accentua il suo dissenso nei confronti dell’organizzazione del prossimo Mondiale, ma al tempo stesso si dice scettico riguardo la scelta degli scandinavi di boicottare la competizione. Non si ferma qui però l’ondata di proteste iniziate con la Norvegia. La nazionale olandese ha infatti in più occasioni

Qatar è stata una scelta contestata addirittura all’interno della FIFA, con due membri dell’esecutivo che furono sospesi poiché disposti addirittura a vendere il proprio voto. Dunque, possiamo notare che le critiche mosse fino ad ora riguardano tutti gli ambiti della competizione, partendo dagli sfruttamenti dei lavoratori fino ad arrivare alla corruzio-

esplicitato la sua disapprovazione riguardo la scelta della FIFA. Gli orange, in occasione delle partite di qualificazione contro Gibilterra, Turchia e Lettonia, hanno esibito, durante gli inni nazionali, magliette con scritte in inglese che recitavano: 'diritti umani, sul campo e fuori. Norvegia ok, Germania ok. E il prossimo?' e 'Il calcio sostiene e supporta il cambiamento'. Inoltre, bisogna constatare che l’idea dei Mondiali in

ne intrinseca nella FIFA stessa. Se Albert Camus disse che 'Non c’è un altro posto del mondo dove l’uomo è più felice che in uno stadio di calcio', com'è potuto succedere che questo glorioso sport sia oggi la causa della morte di qualcuno?

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Brian Scarpellini & Niccolò Zitelli, IID


TERZA PAGINA

OROSCOPO

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ARI ET E Lasci una scia di peccato e vaniglia, hai la pelle di una dea dalle bianche braccia e al mare scegli l'ombrellone. La tua estate è fatta :0 di notte, la luna ti sorride e tu sei brill* come una stella ;) Affinità: Bilancia Hit: ADORO - M¥SS KETA Drink: Long Island

TORO Per te estate vuol dire solo divertimento, vai al mare solo per le notti a ballare e scendi in spiaggia solo per dormire, in attesa di una nuova serata!! Affinità: Capricorno Hit: 6 del mattino - Jake La Furia Drink: Sex on the Beach

GEMELLI Lo sappiamo che non ti riposi neanche d'estate, sei pessim*. Stavolta però smettila con i problemi che l'estate è troppo breve e settembre arriva in fretta!!! Gli astri ci dicono che farai sciogliere le tue prede come un cioccolatino al sole quindi non perdere tempo!! Affinità: Sagittario Hit: L'Estate Addosso - Jovanotti Drink: Spritz

CANCRO Hai presente nei film americani quando si torna a scuola dopo l'estate e sono tutti cambiati, bellissimi e abbronzati? Quest'estate lavora su te stesso e a settembre stupirai tutti dando il meglio di te! Affinità: Scorpione Hit: Nera - Irama Drink: Margarita

LEON E V ERGI N E Festaiol* per definizione, quest'estate devi recuperare mesi di festini arretrati e l'idea non ti fa paura. Però non di solo alcool vivrà l'uomo, forse quest'anno qualcun* potrebbe distrarti dalle tue abituali occupazioni estive. Affinità: Vergine Hit: Chico - Guè Pequeno Drink: Moscow Mule

Forse quest'estate le canzoni d'amore non le skipperai perché ti faranno pensare a qualcuno di speciale, ma non dimenticarti che l'estate è la stagione delle cazzate e delle notti in giro con gli amici di una vita. Affinità: Leone Hit: El Party - Jake La Furia Drink: Tequila sale limone ;)

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TERZA PAGINA BI LANCIA

SCORP ION E

So che sogni le feste un po' snob di quelli dello yacht club ma quest'anno si fa economia :/ In compenso Venere ci dice che sarà una grande estate, bella, balla e sballa. Te la vorrai mica far scappare??? Affinità: Cancro Hit: D'estate non vale - Fred De Palma Drink: Cuba Libre

Se in amore vince chi fugge approfittane per spiaggiarti sulla spiaggia più bella del mondo;) Se all'ammore ci hai rinunciato questa è l'occasione giusta per fare tutto quello che non si poteva ;) Venere e Giove scommettono su quant* assaggeranno il tuo sapore di salsedine :) Affinità: Gemelli Hit: Da zero a cento - Baby K Drink: Birretta

SAGI T TARIO

CAP RICORNO

Assaggi, provi, conosci, continua a seguire le stelle nei tuoi viaggi infiniti e loro ti indicheranno la strada verso un mondo diverso, una terra promessa <3 come può non andare bene?? Affinità: Ariete Hit: Un'estate al mare - Giuni Russo Drink: Negroni

L'obiettivo di quest'estate è tornare a casa riposat* e con un'abbronzatura invidiabile: sembra impossibile, lo so, ma forse è l'anno in cui ci riuscirai. E a proposito di cose che sembrano impossibili: buttati, fai tutto quello che ti fa stare bene, togliti quelle paranoie. Se non lo fai ora, quando lo farai? Nel peggiore dei casi puoi sempre dare la colpa all'alcool ;) Affinità: Pesci Hit: Maracaibo - Lu Colombo Drink: Moscow Mule

AQUARIO P ESCI

Per te che fai di tutto, prendi e ti butti, cosa c'è di meglio dell'estate?? Niente, infatti gli astri ci hanno confermato ad unanimità che quest'estate sentirai il brivido ;) (oltre al sole che scoppietta sulla tua pelle) Non ti far sfuggire nessuna occasione, ma che te lo dico a fare <3 Affinità: Aquario Hit: M'manc - Geolier & Sfera Ebbasta Drink: tequila con vergine.

Nessuno capisce come tu faccia a vestirti di nero anche in estate, ma dobbiamo ammettere che hai il tuo fascino, e non lo pensiamo solo noi ;) Ti auguriamo un'estate di corona con sale e limone and chill. Affinità: Toro Hit: Amarena - Frah Quintale Drink: Mojito

Emma Scalvedi & Elisa Frigeni, VE

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TERZA PAGINA

CRUCIVERBA

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Questo cruciverba è stato realizzato prima del DPCM del 26 aprile 2021

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TERZA PAGINA ORIZZONTALI: 1. Lo era la palestra maschile. 6. La gara nazionale di traduzione dal greco. 10. Margherita Ne' e Leonardo ne sono rappresentanti. 11. Il greco in breve. 12. Nel mezzo dei sogni. 13. Ea in italiano. 14. Accusativo plurale maschile di ὅς. 16. Il simbolo del nichel. 17. Congiunzione greca bastardissima. 19. Scienze Motorie e Sportive. 21. Lo è Pasini. 23. La prima lettera dell'alfabeto greco. 25. Avremmo farlo tutti quanti.

28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 39. 41. 42.

Id Est. Gita senza vocali. La dea della saggezza. Articolo singolare maschile bergamasco. Simbolo del litio. Lo è Edipo. Articolo singolare maschile spagnolo. Il dizionario di latino Castiglioni-Mariotti. Secondo Massimo Pericolo tu te ne sei fatti due. Le iniziali di Ferrario. Il nome di Sarpi. Le iniziali di Moretti.

VERTICALI: 2. Genitivo plurale femminile di hic, haec, hoc. 3. Il prefisso derivato da οἶκος. 4. Sono celebri quelli di Medea e Didone. 5. Massimo Pericolo se n'è fatti due. 6. C'è quella magna. 7. Il faro della segreteria. 8. Un'altra congiunzione greca bastardissima. 9. Il simbolo del sodio. 11. Fa i migliori hamburger in Città Alta. 15. Il Signor Signori. 18. Il piuccheperfetto medio-passivo di περιέρχομαι. 20. Biffi tastierista dei PTN e ex-sarpino. 22. Nessuno va mai alle sue proiezioni.

24. Non arrivano mai puntuali, qualcuno rimane sempre senza e alla fine non piacciono mai a nessuno. 25. C'è quello burocratico. 26. σέ in italiano. 27. Viene al mondo d'estate. 29. οἱ in italiano. 30. Il nostro registro elettrico. 37. In mezzo alla grappa. 38. Articolo per paninaro. 40. La quarta nota della scala.

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TERZA PAGINA

IPSE DIXIT

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IIA Messi: Cicerone che non parla è unico, come Gatti che non fa domande.

Giaconia: Brava Giulia! Giulia S.: In realtà l'ha detto anche Alice. Giaconia: Ma chissene importa di Alice?

Noemi (con le stampelle): Prof, potrei andare in bagno? Maffioletti: Corri!

(durante le correzioni degli esercizi di matematica) Barto: Se vuole prof posso mostrare io l'esercizio. Distefano: Attenzione, Riccardo che si offre in matematica! Potresti far nevicare con il sole.

(facendo l’appello all’inizio di una lezione online) Messi: Mancano due persone Classe: Maria ed Elena sono insieme Messi: Ah, valgono come due all’Esselunga. (Pausa di riflessione) Questa era proprio brutta!

Carlotta: Prof può portarci lei in Grecia il prossimo anno? Bianchi: Perché lo chiedi proprio a me? Azzoni: Lei sa preparare il tè e il rum.

IIIE Martinalli: Ragazzi, ma al mattino appena svegli li fate i tibetani? Anna: Profe io cado dal letto al mattino…

Bianchi: Finalmente abbiamo finito questo parto trigemellare. Barto: Ma prof è perché ci sono troppi termini specifici! Bianchi: Non sei contento di aver imparato qualcosa di nuovo? Barto: No è vero prof, ho imparato moltissime cose oggi, anche cos'è un costone!

(Aurora presenta la prima Catilinaria da 40 minuti) Leonardo: Quo usque tandem abutere, Aurora, patientia nostra? […] Aurora: Ho finito *Classe esulta*

Martinalli: Come state ragazzi? Tutti: Male. Martinalli: Dai allora parliamo. Maffeis: Possiamo chiudere la porta prof? Così sparliamo liberamente.

IVH Giaconia: Qual è l'antitesi dell'Ancien Régime? Se non lo sapete vi boccio in storia. Giulia S. e Alice: La Rivoluzione Francese.

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TERZA PAGINA

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@maarf_ 35


hanno scritto per questo numero Samuele Sapio, Irene Fiocca, Claudia Buttiglieri, Maddalena Foschetti, Martina Musci, Lucia Chiari, Matteo Marchisio, Margherita Cassera, Valentina Serravillo, Zoe Mazzucconi, Margherita Nè Allegra, Linda Sangaletti, Beatrice Locatelli, Giovanni Caldirola, Brian Scarpellini, Niccolò Zitelli, Emma Scalvedi, Elisa Frigeni copertina e illustrazioni Margherita Nè Allegra impaginazione Samuele Sapio, Riccardo Dentella direttore: Samuele Sapio vicedirettori: Riccardo Dentella, Zoe Mazzucconi segretarie: Anna Piazzalunga, Annalucia Gelmini caporedattori: sarpi: Irene Fiocca, Vittoria Castelli attualità: Paolo Raimondi, Leonardo Umberto Gambirasio cultura: Margherita Nè Allegra narrativa: Francesco Giammarioli sport: Riccardo Dentella terza pagina: Giulia Cortesi, Valentina Aresi illustrazioni: Linda Sangaletti

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