2004 02 IT

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Soft Secrets

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Editoriale

Integralismo biologico Italia, anno 2004. proibizioni & inverni. Questo l’ambiente in cui il grower respira e vegeta, e quelle le cause che lo determinano all’indoor. Certo, certo, il sole, la terra, la cacca di cavallo. Tutte gran belle cose. Il bio piace a tutti, tanto meglio se alla luce del buon vecchio sole. Bietole, pomodori, erba, tutto. Tutto dovrebbe essere bio e tutto dovrebbe vegetare sotto la luce della nostra stella madre. Alcuni fortunatissimi growers, hanno il piacere di avere spazi outdoor “protetti” da indiscreti sguardi. Altri, ancor più fortunati, dispongono di serre, di molte serre, entro le quali coltivano ortaggi per scopi commerciali, e fra le quali è spesso facile mimetizzare una serretta “galeotta”. Si sente a volte parlare delle tecniche di coltivazione indoor e fuori terra, con discreta sufficienza e, più raramente, con malcelato disprezzo. Si esalta il concime organico, di provenienza animale, e si critica a volte l’utilizzo di costosi fertilizzanti importati dall’estero. Ma tutte queste sono parole che provengono, quasi invariabilmente, dalle bocche dei fortunati growers che l’outdoor si possono permettere, vuoi perché dotati di casa con giardino “sicuro”, o perché di stirpe contadino-serraiola. La realtà di noi cittadini, che siamo moltissimi, è radicalmente differente. Il problema, per noi, è che si vuole produrre piccole quantità in maniera continua, al sicuro, anche di inverno. C’è bisogno di spiegarne i motivi? Piccole quantità per ridurre il rischio in caso di incontri ravvicinati con il braccio operativo della proibizione. Al sicuro, per lo stesso motivo. In maniera continua perché producendo in piccole quantità le scorte finiscono in fretta. Ecco perchè, nonostante alcune voci avverse, l’arte dell’indoor sarà durissima a morire. L’integralismo biologico, se ci si permette la definizione, è sicuramente condiviso da moltissimi. Chi non vorrebbe poter coltivare alla luce del sole ? Chi non vorrebbe, vista l’impossibilità di coltivare in quantità e crearsi copiose scorte senza aumentare il rischio, poter coltivare alla luce del sole tutto l’anno, magari in uno splendido clima tropicale? Ma la realtà è differente. Il clima, sia quello sociale che meramente atmosferico, è pesante. Ecco perché moltissimi di noi acquistano fertilizzanti organici provenienti da lontano e piccoli soli elettrici temporizzati. Per stare in sicurezza ed in abbondanza continua. Punto. Tutto il resto è molto carino da sentirsi dire, molto “puro”, ma purtroppo, per moltissimi, difficilmente realizzabile. Questo, nostro malgrado, il punto di vista di molti coltivatori indoor.

La bimba di pagina 3 BLACK DOMINA Quest’Indica purosangue con larghe brattee ti avrà presto ai suoi piedi per implorarne ancora. Questa ruvida, ultrapotente lady fa semplicemente sgorgare resina appiccicosa per la quale molti uomini sembrano provare un’attrazione fatale. Una parola di avvertimento: questa potente, compatta Indica ha avuto un effetto devastante su parecchi uomini, lasciandoli manifestamente percossi e frustati, con uno strano sorriso sulle loro facce.

Fioritura: Altezza: Raccolto:

50 giorni. 100 - 130 cm. 90 - 120 gr.

Oltre a ciò, vorremmo far chiarezza su alcuni punti, che spesso sono confusi o poco chiari. Tempo fa, un redazionale di una famosa rivista italiana sulla Cannabis, definiva più o meno generalizzando, come “schifezze chimiche prodotte in Olanda”, tutti i prodotti fertilizzanti che i growers spesso utilizzano. Crediamo che questa definizione sia immeritata perché le aziende produttrici sono molto differenti, le une dalle altre, ed adottano procedimenti di produzione molto diversificate. I fertilizzanti “chimici” sono in realtà chiamati, dai produttori, “minerali” poiché sono in genere, per l’appunto, complessi minerali disciolti in acqua. Questi fertilizzanti dovrebbero essere “puri” ovvero in sospensione nel liquido non dovrebbe esserci null’altro che le sostanze di cui la pianta ha bisogno e che in genere trova, o cerca di trovare, nel substrato, nella terra. Se in questi fertilizzanti vi fossero tracce di metalli pesanti o di altri elementi non necessari alla pianta, e quest’ultima, suo malgrado, si ritrovasse a metabolizzarli, trattenendoli fra le proprie cellule, allora queste sostanze Editoriale 3 inutili e dannose andrebbero senz’altro Flash Prodotti 4 a finire nell’organismo del consumatore. Ethnoworld 7 Ma se il procedimento di produzione Lettere-foto dai lettori 9 fosse in grado di garantire che nella soluzione si trovino solo elementi “buoni” Idroponica 12 allora il problema della mancanza di Talee 14 sole e di cacca di cavallo, sarebbe Le meraviglie di Weckels 15 ridotto quasi esclusivamente ad una disquisizione su gusto ed aroma, fattori Giurisprudenza 18 certamente importanti, ma non collegati Fiera di Barcellona 20 alla bio-logicità del prodotto. Il gusto Shop review 22 e l’aroma sono parte del piacere, ma la Censimento Negozi 23 mancanza di un buon gusto non significa automaticamente nocività e depositi di Le meraviglie di Weckels 26 metalli pesanti nel nostro organismo. Poster 30 Recensioni musicali 31 Vi sono poi i cosiddetti fertilizzanti bio-minerali, ovvero fertilizzanti la cui La pagina del Canapaio 33 componente minerale ha una derivazione Il mondo del crimine 34 organica. Cioè è stata ottenuta dalla Notizie Italia 36 lavorazione di elementi organici e non Indice pubblicità/Redazione 46 sintetizzata.

INDICE

Foto: www.sensiseeds.com


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