2013 04 IT

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Numero 4 - 2013

La Cannabis non è doping di Giovanna Dark AMSTERDAM

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Atomical Haze ® In questa edizione:

Corso di cannabicoltura per principianti ›› 15

Prepariamoci alla ›› 26 fioritura

Come districarsi nella scelta del seme da piantare per l'auto›› 45 medicamento

Sportivi di tutto il mondo: gioite! Da ora in poi, nel mondo dello sport, la cannabis sarà depenalizzata, o quasi. A deciderlo è stata la WADA, l'Agenzia Mondiale Antidoping, che ha alzato sensibilmente l'asticella della soglia di positività a un livello che certifica la canna libera – sportivamente parlando – almeno fino al giorno prima

"rilassanti", insomma un beneficio sulla prestazione. La proibizione riguardava infatti soltanto la gara, la competizione. Tanto che nei controlli a sorpresa, invece, la cannabis non si cercava neanche. Il problema è che con quella soglia, 15 nanogrammi, la rete rischiava di colpire anche il consumo in una festa (ma non il fumo passivo, che secondo gli esperti non produce più di 2-3 nanogram-

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Ve lo ricordate il campione di nuoto Michael Phelps che asciugava un bong? Ve la ricordate l'indignazione generale che ne era conseguita? Ecco, solo nel 2011, in tutto il mondo si erano registrati 445 casi di positività alla cannabis, ben l'8% del totale. Una bella fetta della torta e una grande fatica (sprecata) per i laboratori d'analisi che invece avrebbero sostanze ben più pericolose da individuare.

della competizione. La decisione è stata presa senza aspettare la conferenza mondiale antidoping che si svolgerà in Sudafrica, a Johannesburg, dal 12 al 15 novembre, e che scriverà il nuovo codice del 2015. La traduzione operativa è già in vigore dallo scorso 11 maggio: la soglia di tolleranza non sarà più a 15 nanogrammi per millilitro, ma addirittura 150. Un innalzamento che dovrebbe praticamente cancellare l'80% delle positività del genere, forse anche di più. La questione che il mondo dello sport ha posto in essere è in qualche modo politica, mediatica ed economica. E ha sicuramente anche delle ricadute. In effetti, la positività per cannabis non era una sanzione di carattere morale visto che l'esame antidoping per la sostanza era ristretto soltanto ai controlli post gara. Il principio era quello di colpire eventuali vantaggi indiretti, la parola più usata è

il passaggio a quota 150, si dovrebbe colpire soltanto il consumo nelle immediate vicinanze, un giorno o giù di lì, della competizione.

mi/millilitro nell'urina) magari un paio di settimane prima della competizione e senza alcun fine dopante. Sui tempi di smaltimento della sostanza – ricordiamolo – non c'è ancora un pronunciamento scientifico definito. Ora, con

Anche Faso, il bassista degli Elio e le storie tese, nel 2002 ricevette una sospensione di 8 mesi dall'attività agonistica, per essere stato sorpreso a fumare una canna prima di una partita. In quel periodo, durante i suoi commenti delle partite di baseball, trasmesse da Tele+, più volte ribadì il suo disgusto per il mondo del calcio, dove invece i giocatori sorpresi a utilizzare sostanze dopanti ben più pericolose ed efficaci della cannabis hanno ricevuto sospensioni di minore durata, ulteriormente ridotte e per di più scontate durante le pause estive. Come ormai ogni studio scientifico acclama a gran Continua a pagina 3


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