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I permessi di soggiorno per “motivi di lavoro”

Li ha stabiliti il Decreto Delegato 29/2023: i numeri e le categorie

Il Decreto Delegato numero

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29 stabilisce il numero dei permessi di soggiorno per motivi di lavoro e per esigenze straordinarie che potranno essere rilasciati a stranieri per l’anno 2023, ai sensi di quanto previsto dall’articolo 19 della Legge 28 giugno 2010 numero 118 e successive modifiche.

Le singole categorie

Il numero massimo di permessi di soggiorno stagionali per motivi di lavoro, di cui all’articolo 10, comma 2, lettera a) e comma 3 della Legge numero 118 del 2010 e successive modifiche è di 300 così ripartiti: a) 275 permessi di soggiorno stagionale a lavoratori migranti occupati nel settore turistico, alberghiero e commerciale. b) 25 permessi di soggiorno stagionale a lavoratori migranti impegnati nel settore agricolo.

Il numero massimo di permessi di soggiorno temporanei per motivi di lavoro, di cui all’articolo 10, comma 2, lettera b) e comma 4 della Legge n.118/2010 e successive modifiche è di 630 così ripartiti: a) 10 permessi di soggiorno temporaneo a lavoratori migranti impiegati come assistenti di persone con problemi di disabilità e/o invalidità; b) 140 permessi di soggiorno temporaneo a lavoratori mi-

U Peceds

I lavoratori dipendenti del settore privato, nell’ultimo anno sono aumentati di 548 unità (+3,2%); i settori che hanno registrato le variazioni positive più significative sono “Commercio” (+159 lavoratori pari al +5,5%), “Attività Manifatturiere” (+190 lavoratori pari al +2,8%), “Attività professionali, scientifiche e tecniche” (+80 unità lavoratori al +8,4%), “Servizi granti impiegati come assistenti alla famiglia; c) 430 permessi di soggiorno temporaneo a lavoratori migranti impiegati come assistenti anziani; d) 30 permessi di soggiorno temporaneo a lavoratori migranti riservati a personale altamente specializzato nel processo d’internazionalizzazione o di alta specializzazione nel settore bancario, industriale, tecnologico, universitario ed economico, previa dettagliata e specifica relazione del datore di lavoro in cui siano indicati i contenuti del progetto, requisiti e tempistiche del professionista; i lavoratori di cui alla presente lettera possono essere avviati al lavoro anche tramite contratti a progetto stipulati ai sensi dell’articolo 18 della Legge 29 settembre 2005 n.131 e successive modifiche ovvero, nel solo settore universitario, tramite apposito programma di stage e/o tirocinio curriculare compilato da docente universitario; e) 20 permessi di soggiorno temporaneo a lavoratori migranti impiegati nel settore dello spettacolo, dell’intrattenimento e delle attività artistiche; e bis) 10 permessi di soggiorno temporaneo a lavoratori migranti impiegati come responsabili di produzione che lavorano a turni; e ter) 10 permessi di soggiorno temporaneo a lavoratori migranti impiegati come addet- ti al facchinaggio; e quater) 15 permessi di soggiorno temporaneo a lavoratori migranti impiegati come addetti alle pulizie presso imprese di servizi che svolgono tale attività.

Il numero massimo di permessi di soggiorno speciale per i membri dell’equipaggio di natanti sammarinesi, di cui all’articolo 10, comma 2, lettera c) della Legge n.118/2010 e successive modifiche è di 5. Il numero massimo di permessi di soggiorno speciale per infermieri in servizio presso l’Ospedale di Stato, di cui all’articolo 10, comma 2, lettera d) della Legge n.118/2010 è di 45. Il numero massimo di permessi di soggiorno speciale per docenti universitari presso l’Università degli Studi di San Marino, di cui all’articolo 10, comma 2, lettera e) della Legge n.118/2010 è di 25. Il numero massimo di permessi di soggiorno per programmi vacanza/lavoro, di cui all’articolo 10-bis della Legge n.118/2010 è di 1.125. Il numero massimo di permessi di soggiorno per imprenditori di cui all’articolo 10-ter della Legge numero 118 del 2010 è di 120.

Il numero massimo di permessi di soggiorno per dipendenti di Imprese ad alto contenuto tecnologico di cui all’articolo 17 del Decreto Delegato 13 giugno 2019 numero 101 è di 30.

Rifiuti

Spesso e volentieri mi capita di ricevere domande di questo tipo: “Ma la raccolta differenziata che coinvolge le imprese della Repubblica di San Marino e le case dei cittadini privati va davvero a recupero oppure finisce mescolata ad altre tipologie di rifiuto?”. Per quanto riguardo il Monte Titano posso affermare con certezza che questo dubbio non esiste: tutto quello che subisce una raccolta “precisa e selezionata” – il vetro, il metallo, la carta – ha un processo ben definito e certosino.

Non è così invece per le plastiche che, nel tempo, sono diventate davvero un super-problema in quanto esistono “milioni” di tipologie e quindi altrettanti “milioni” di gestioni diverse: le plastiche possono essere classificate per tipologia di genere, di processo produttivo, eccetera.

Spessissimo dalla maggior parte delle plastiche che “girano” nei mercati (e nelle abitazioni delle persone e negli stabilimenti produttivi) non si riesce a “ricavare” un’altra plastica.

Il processo di recupero delle plastiche è davvero molto complesso.

Certo, alcune “tipologie” un po’ più nobili e pregiate – mi riferisco al PVC, al PET, al nylon e al cellophane – rie- scono ad essere recuperate ma, come detto, la maggior parte delle plastiche che diventano “rifiuti” finiscono nei termodistruttori.

Ora: questa parola non deve spaventare i lettori perché i termodistruttori “trasformano” – senza andare troppo nel tecnico – le plastiche “povere” in energia.

Quindi, come si può evincere, è sempre importante “separare” i rifiuti ed è altrettanto fondamentale farlo in maniera corretta: questa “buona pratica” non deve decadere anche perché, non mi stancherò mai di ripeterlo, una “ripartizione” dei rifiuti ha costi di gestione più bassi e agevola gli impianti che li ricevono e, di conseguenza, anche le amministrazioni pubbliche. Non c’è la pretesa che tutti siano “chimici” o esperti di gestione: la maggior parte delle volte basta solo un po’ di buon senso o di accesso a informazioni basiche. Nessun allarmismo ma sono certo che molti lettori sono venuti a conoscenza – o hanno letto su Internet o sui giornali – notizie di rifiuti gestiti male, o magari contaminati, o gestiti, come si suol dire, alla “carlona”. Eppure basta davvero poco. Basta capire che la gestione non deve essere vista come una seccatura ma come un’attenzione all’ambiente. Un esempio: se avete messo in una bottiglia di vetro una certa quantità di “miscela” per la moto o per la motosega o per il “trattorino” che utilizzate per falciare l’erba del giardino (sono esempi casuali, giusto per farmi capire) e poi, una volta “svuotata”, la dovete eliminare, non buttatela nella sezione “vetro” come se niente fosse.

Visto che quel vetro è stato a contatto con un materiale pericoloso – oltre alla benzina questo discorso può essere ampliato ai solventi, alle vernici e alle pitture quindi a materiali che rientrano nella categoria dei rifiuti speciali e pericolosi in quanto infiammabili e inquinanti – anch’esso diventa “speciale e pericoloso” e non più “recuperabile”. Come smaltirlo quindi? Basta andare al centro multiraccolta di San Giovanni: lì si occuperanno della corretta gestione.

Mirkare Manzi

di Informazione e Comunicazione (+65 lavoratori pari al +7,2%) e “Attività Finanziarie e Assicurative” (+58 lavoratori pari al +9,7%). Il numero di lavoratori è diminuito nei settori: “Attività dei Servizi di Alloggio e Ristorazione” (-65 lavoratori pari al -6%) e “Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per il personale domestico, Produzione di beni e servizi indifferenziati per uso proprio da parte di famiglie e convivenze” (-48 lavoratori pari al -9,9%). Negli ultimi 12 mesi il numero di frontalieri è aumentato dell’8,1%, raggiungendo la cifra di 7.199 lavoratori (+540 unità), pari al 33,8% del totale dei lavoratori dipendenti. Nella ripartizione per qualifica sono “Operai” (56,8%) e “Impiegati” (41,1%).

Negli ultimi quindici anni, ovvero dal 2008 al 2022, in tutto il territorio di San Marino si sono verificati 1.888 incidenti con morti e feriti, causando 22 decessi e 2.398 feriti totali. Oltre la metà degli incidenti, più precisamente il 57,8% si è verificata nei due soli Castelli di Serravalle e Borgo Maggiore, provocando il 59% dei feriti e il 63,6% di decessi totali. Generalmente - si legge nel rapporto redatto grazie alla collaborazione tra Ufficio Informatica, Tecnologia, Dati e Statistica; Authority per l’autorizzazione, l’accreditamento, la qualità dei sevizi sanitari, socio-sanitari e socio-educativi; Corpi di Polizia - circa un quarto degli incidenti stradali avviene sulla cosiddetta “Superstrada”, cioè quel tratto di 9,799Km a due carreggiate che comprende le seguenti strade: via Tre Settembre, via Quattro Giugno, via Cinque Febbraio, via Venticinque Marzo e via Ventotto Luglio. Tra le strade in cui si sono verificati più incidenti lesivi, dal 2008 al 2022, risaltano proprio i cinque tratti della “Superstrada”, con Via Ventotto Luglio che detiene il record assoluto con ben 147 incidenti, 3 decessi e 191 feriti. Tra le strade non comprese nella “Superstrada”, emerge il tratto di Cailungo, comprendente la via Ranco e la via Ca’ dei Lunghi (102 incidenti, 1 decesso e 134 feriti) e la via del Serrone (65 inciden-

Rimini

Negli ultimi due anni il numero dei feriti totali coinvolti è aumentato

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