Supplemento al numero 42 di San Marino Fixing
18 novembre 2015 - 70 anni di ANIS
Gli Speciali Non un punto d’arrivo: ora nuove sfide Ue, IVA, mercato del lavoro di Stefano Ceccato
L’Associazione Nazionale Industria San Marino festeggia i suoi primi 70 anni: una ricorrenza che, ripercorrendo le tappe più importanti, non solo di ANIS, ma dell’intera storia del Paese, ci dà la forza di andare avanti e di accrescere la consapevolezza del ruolo-chiave svolto dall’Associazione. Da quel lontano 18 novembre 1945, l’Associazione è sensibilmente crescita. In prima battuta nei numeri (oggi ANIS rappresenta circa trecento aziende ed oltre cinquemila lavoratori) ma anche nei servizi: l’Associazione nel tempo si è trasformata in una realtà consolidata, che ragiona “a 360 gradi” e che accorpa al suo interno Assoservizi, Assopaghe, il sistema INforma ed anche il settimanale San Marino Fixing. ANIS, per vocazione, ha un ruolo propositivo e di stimolo nei confronti delle istituzioni della Repubblica di San Marino, nell’ambito di un dialogo permanente sulle tematiche dello sviluppo dell’economia e delle esigenze del mondo imprenditoriale. Con i sindacati dei lavoratori, l’Associazione è impegnata innanzitutto nella stipula dei contratti collettivi di lavoro; si occupa inoltre di trovare soluzioni alle specifiche tematiche aziendali e settoriali. L’Associazione Nazionale Industria San Marino è inoltre presente in numerose Commissioni Pubbliche, nelle quali si affrontano tematiche che, direttamente o indirettamente, investono il mondo dell’economia in generale e dell’impresa in particolare. Soprattutto, ANIS è al fianco delle imprese sammarinesi, fornendo loro una rete integrata di servizi e consulenze. I nostri primi 70 anni non sono di certo un punto di arrivo, bensì una tappa intermedia di un lungo percorso da vivere al fianco delle imprese: un tragitto che il Paese sta percorrendo, fatto di nuove sfide e di nuovi progetti, come l’avvio della trattativa di associazione con l’Unione europea, il passaggio dall’imposta monofase all’IVA, la rappresentatività, la riforma del mercato del lavoro, ma anche di una migliore “comunicazione” delle peculiarità positive del nostro sistema Paese. In questo senso, nel 2014, con la supervisione di KPMG, è stata presentato, sul nostro portale www. anis.sm, un documento che “fotografa” il Paese e che sintetizza le opportunità che sono offerte a chi oggi decidesse di investire a San Marino: avvio dell’attività, i principali aspetti di natura tributaria, gli accordi internazionali sottoscritti, il costo del lavoro, la previdenza sociale e la proprietà intellettuale. In queste quattro pagine raccontiamo l’evoluzione dell’Associazione, le professionalità presenti, ma anche e soprattutto i numeri di ANIS e il suo peso sull’economia dell’Antica Repubblica. Buona lettura.
Storia ANIS, storia di imprese Dal 1945 protagonista dello sviluppo industriale del Paese di Alessandro Carli Ripercorrere e raccontare i 70 anni dell’Associazione Nazionale Industria San Marino significa riscoprire e recuperare la grande storia di San Marino dal dopoguerra ai giorni nostri. Una storia dapprima in bianco e nero - è partita ufficialmente il 18 novembre del 1945 – che nel tempo, accompagnando i passi più importanti percorsi dal Paese, ha acquisito colori, sfumature e tonalità diverse. Grazie anche alle informazioni tratte dal volume uscito nel 1995 in occasione dei 50 anni di ANIS, scritto dall’ex direttore responsabile di San Marino Fixing Gianni Di Pasquale, riproponiamo i passaggi salienti della storia dell’Associazione. Il 18 novembre del 1945 i sei membri del Comitato Promotore, Giovanni Bartolini, Luigi Masi, Antonio Fabbri, Mario Guizzardi, Simone Michelotti ed Efrem Tavoni, e il Consiglio Direttivo, composto da 13 membri in rappresentanza di 25 imprenditori artigiani e 17 industriali, si riunirono sotto la neocostituita “Associazione Industriali e Artigiani”. I primi anni furono pieni di difficoltà. Logistiche, in prima battuta, ma anche organizzative e di riscossione delle quote di iscrizione. In questo stato di Associazionismo quasi embrionale, le attività del primo
Presidente Luigi Masi e del Segretario Mario Ravegnani furono profondamente limitate. Assimilate le nuove traiettorie da inseguire e definito il ruolo dell’Associazione all’interno del Paese, il 19 aprile del 1948 viene convocata un’Assemblea Generale Straordinaria, alla quale parteciperanno anche i commercianti. Il Consiglio Direttivo appena eletto vede al suo interno sette rappresentanti delle industrie, sei appartenenti al comparto commerciale e cinque del settore degli artigiani. Tre giorni dopo viene eletto un nuovo Presidente, Giovanni Bartolini, un nuovo Segretario, Giuseppe Cantoni e viene coniato un nuovo nome. Infatti quello adottato nel 1945 viene sostituito da “Unione degli Industriali, degli Artigiani e dei Commercianti – I.A.C.”. Sotto questa sigla, e grazie ai professionisti che daranno nuova linfa, si apre una nuova stagione di relazioni: assieme alla Confederazione Sammarinese del Lavoro viene preparata la bozza della prima legge per la “Tutela del lavoro e dei lavoratori”, ma soprattutto si inizia a lavorare sulle basi giuridiche del sistema previdenziale, vengono firmati i primi contratti collettivi aziendali e viene dato slancio all’interscambio con la vicina Italia. Continua all’interno