Da una parte le polemiche sulle residenze fiscali non domiciliate, dall’altra la virtuosa discussione sulla denatalità e il primo passo verso un Piano Casa che si dovrà perfezionare prima possibile. Nel mezzo, però, è passata quasi in secondo piano la ripresa dei prezzi energetici sui mercati internazionali. E con essa l’annosa questione - tutta sammarinese ormai - della totale dipendenza dall’esterno per quanto riguarda l’approvvigionamento di energia, gas e acqua. Per non parlare dei rifiuti, altro tema caldissimo. Una delle priorità per il sistema economico sammarinese non può e non deve uscire dall’agenda politica, con tutto il rispetto per gli altri temi (casa e natalità), che comunque devono far parte di un progetto di riforme complessivo. Il rimandare certe discussioni, lo si dice da anni, ha fatto sì che le priorità siano diventate tante e tutte urgenti. Non c’è e non ci deve essere una sola priorità sulle altre, per cui le politiche energetiche non possono limitarsi al “Decreto Bollette” delle scorse settimane, ma devono essere sviluppate a tutti i livelli. E velocemente. Le crisi geopolitiche, che purtroppo aumentano di livello e anche di numero, vanno “calmierate”, per usare il linguaggio delle tariffe, con interventi strutturali e decisivi per quanto riguarda la produzione interna (che può essere anche dislocata fuori dai confini ma comunque “sammarinese”, nel caso di investimenti statali) o eventuali accordi internazionali che garantiscano forniture certe e prezzi sostenibili nel tempo. La discussione, però, al contrario di altre tematiche forse più popolari, sembra faticare a partire. Si accenda la “luce” quanto prima.
Daniele Bartolucci
Venerdì 4 Aprile 2025
Imprese in forte crescita e sempre più “grandi”
Dalle 5.081 del 2014 si è arrivati alle 5.274 di gennaio: diminuiscono quelle nella fascia 0-9 dipendenti, mentre aumentano tutte le altre
Il dato ormai ripetuto da mesi di un’economia in forte espansione dal post-Covid ad almeno tutto il 2023 (e creciuta, seppur con un rallentamento, anche nel 2024) è molto positivo, ma se si analizza l’evoluzione dell’ultimo decennio è interessante notare che non c’è stata una vera crescita generalizzata: a essere aumentate (e per certi versi premiate) sono state infatti le imprese che più si sono strutturate e hanno aumentato la propria competitività investendo in una crescita della propria organizzazione, in particolare nel manifatturiero. Il dato dell’occupazione su livelli record, infatti, si riflette plasticamente nell’aumento delle imprese che hanno più di 10 dipendenti, mentre diminuiscono quelle nella fascia 0-9 (erano il 94% nel 2014, sono il 93% oggi).
Bartolucci alle pagg. 6-7
Direttore Daniele Bartolucci
A gricoltura Biologica
Dall’incontro con l’Ambasciatore Francini nuove sinergie e opportunità
Bioagrotech guarda al mercato sudamericano
Già avviata la sperimentazione con un centro di saggio a Palmeira
Bioagrotech Srl alla conquista del Brasile e dell’America latina. L’azienda della Repubblica di San Marino specializzata nello studio, produzione e commercializzazione di fertilizzanti e substrati organici e minerali, oltre ad avere già strette relazioni con alcuni produttori agricoli nell’area sudamericana, come ad esempio Portorico, sta infatti portando avanti da oltre tre anni una sperimentazione con un centro di saggio a Palmeira, nei pressi di Curitiba, con ottimi e incoraggianti risultati. Nel merito, i tecnici dell’azienda stanno sperimentando uno dei loro prodotti di punta, la Zeolite Cubana, su colture di grande interesse per il mercato brasiliano come arance, canna da zucchero e fagioli. Questo prodotto si è dimostrato un valido coadiuvante biologico, capace di ridurre l’uso di fitofarmaci, potenziare le difese naturali delle piante e diminuire l’impatto ambientale. I risultati ottenuti sono stati molto positivi e hanno suscitato l’interesse di diversi imprenditori locali. Anche per questo, nelle scorse settimane, l’azienda ha in-
vitato e ospitato nei suoi stabilimenti a Dogana l’Ambasciatore di San Marino in Brasile, Filippo Francini, per presentargli prodotti, processi produttivi e soprattutto la grande attenzione che Bioagrotech riserva, fin dalla sua fondazione nel 2011, alla ricerca e sviluppo. L’azienda si avvale infatti della collaborazione di professionisti con competenze diversificate per sviluppare soluzioni innovative destinate all’agricoltura integrata, biologica e biodinamica: una scelta strategica ben precisa per dare concretezza alla mission aziendale, che è da sempre quella di
contribuire al progresso di un’agricoltura sostenibile, promuovendo soluzioni rispettose dell’ambiente e della biodiversità. Da qui l’impegno a sostenere gli agricoltori con prodotti efficaci e all’avanguardia, sempre orientati alla riduzione dell’impatto ambientale. La stessa cosa che stanno offrendo anche agli imprenditori brasiliani, che oggi più che mai hanno l’esigenza di trasferire questi valori nelle loro produzioni agricole. Produzioni che, per estensione, sono tra le più grandi al mondo, come ha ricordato l’Ambasciatore Francini durante l’incontro. “Si tratta di una grande sfida, ha commentato l’Amministratore Alessio Privitera, “che Bioagrotech sta affrontando con grande entusiasmo e la consapevolezza, data dalla lunga esperienza sul campo e dagli investimenti tecnologici realizzati in questi anni, di essere pronti a questo ulteriore passo verso i mercati internazionali”. DB
U GRAA
Coltivato in regime biologico il 29% del territorio agricolo
“La volontà degli operatori, coadiuvata dal sistema di contributi, ha portato a una notevole diffusione del biologico, passando dallo 0,1% del territorio agricolo coltivato in regime biologico nel 2016 al 29% attuale, per un’estensione di 745 ettari. Il numero di agricoltori biologici è aumentato da poche unità a 50. Alcune filiere biologiche sono complete (vino, olio, cereali, carne bovina, oli essenziali) e gestite dalle cooperative, mentre altre (miele, frutta, verdura, uova) sono complete solo a livello aziendale. Nonostante ciò, si sta lavorando per sviluppare ulteriormente la cooperazione in questi settori”. Questo il
quadro generale dello stato dell’agricoltura biologica a San Marino fornito dalla Direttrice dell’UGRAA, Giuliana Barulli, durante l’evento pubblico “Il cibo biologico, l’importanza di mangiare sano e naturale”, un’iniziativa organizzata da OSLA in collaborazione con l’Associazione Sammarinese Produttori Agricoli, l’Associazione Coltivatori Diretti Sammarinesi e il Consorzio Terra di San Marino. L’obiettivo ora è giungere a una produzione biologica su tutto il territorio coltivato, che è vista a tutti i livelli come un’opportunità per rilanciare l’immagine del paese a livello internazionale, in un contesto di crescente domanda di alimenti sani
Successo oltre le aspettative per i corsi di formazione di Bioagrotech, l’azienda sammarinese specializzata nella produzione e commercializzazione di prodotti biologici per l’agricoltura professionale, dai fertilizzanti ai corroboranti e ai substrati organici. Un’attività su cui l’azienda sammarinese ha deciso di investire, contribuendo a diffondere una cultura d’impresa innovativa anche in un settore “tradizionale” come l’agricoltura. Dal 2022, anno in cui l’azienda ha avviato i corsi di formazione gratuiti sulle polveri di roccia, il webinar ha sempre riscosso grande successo tra esperti e tecnici del settore ma anche amatori che volevano avere più conoscenze relative a questo mondo, tanto è vero che la media degli iscritti supera annualmente quota cento, tra cui anche diversi sammarinesi. Il programma 2025 prevede due sessioni, la prima si è appena conclusa, mentre la seconda partirà in autunno. Le prime tre date del corso “Polveri di roccia e zeoliti: protezione delle colture e salute del suolo” hanno totalizzato oltre 400 partecipanti. Va anche detto che, dato l’alto profilo dei docenti e la sempre più ampia rete di relazioni di Bioagrotech, tutte le date sono state patrocinate da Collegio dei periti agrari, Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali, Collegio nazionale agrotecnici e agrotecnici laureati. Il patrocinio, oltre a valorizzare l’iniziativa, prevedeva anche la possibilità per gli iscritti ai vari ordini professionali ottenimento dei crediti formativi obbligatori.
È già operativo, sul portale della Pubblica Amministrazione www.gov.sm –servizi online – IGR Imposta Dirette – Patrimoniale, l’applicativo informatico per la compilazione e trasmissione delle dichiarazioni dei redditi relative al periodo d’imposta 2024, Modello IGR P, Modello IGR G, nonché le dichiarazioni degli Allegati per Imposta di Bollo (agenzia e pubblicità) e Imposta Complementare, Modelli IGR M e N, della dichiarazione dei sostituti d’imposta Modello IGR O. A comunicalo, nei giorni scorsi attraverso un documento, l’Ufficio Tributario - Dipartimento Finanze e Bilancio. Il modello IGR L e la dichiarazione delle attività patrimoniali, finanziarie e quote societarie possedute all’estero (DAPEF) verranno resi disponibili nei prossimi giorni. I termini di presentazione e pagamento per il periodo d’imposta 2024, come stabiliti dall’articolo 1 della Legge 20/12/2024 n. 202, sono riassunti nella tabella (le scadenze considerano l’ultimo giorno utile per il pagamento).
L’Ufficio Tributario ricorda che, ai sensi dell’art.93, comma 2, della Legge n.166/2013, se la dichiarazione dei redditi è presentata entro 30 giorni dalla scadenza dei termini (ossia entro 30 giorni a decorrere dal 31 luglio 2025), la dichiarazione presentata è valida ma si applica al contribuente la sanzione prevista
Finanza
Il 6 e il 25 marzo il Responsabile delle Relazioni Internazionali BCSM ha tenuto due seminari alle Università di Bologna e di Milano rappresentando il ruolo e i contributi che banche centrali ed autorità di vigilanza possono svolgere in tema di Climate Change. Nel corso degli interventi sono state preliminarmente illustrate le caratteristi -
Per la pubblicità su Fixing 0549.873925 commerciale@fixing.sm
Sul portale della Pubblica Amministrazione l’applicativo informatico
Dichiarazione dei redditi Le nuove disposizioni
La circolare dell’Ufficio Tributario per il periodo d’imposta 2024
Periodo d’imposta 2024: termini di presentazione e pagamento Dichiarazioni
IGR G (a cura del datore di lavoro)
Dichiarazioni dei redditi, Modelli IGR P e IGR L, IGR M e N e versamento dell’eventuale conguaglio a debito
Dichiarazione del sostituto d’imposta di cui all’articolo 92 della Legge 18 dicembre 2013 n.166 e sue successive modifiche
Dichiarazione delle attività patrimoniali, finanziarie e quote societarie detenute all’estero (DAPEF) di cui al comma 2, dell’art. 3 del Decreto Delegato 29/2022
Versamento dell’imposta per il riequilibrio delle attività finanziarie estere (IRAFE) di cui all’articolo 4 della Legge 22 dicembre 2021 n.207
dall’art.139, comma 1, lettera d) della L.166/2013. Oltre il predetto termine la dichiarazione è nulla e pertanto non può essere fatta valere dal contribuente quale
richiesta di rimborso del credito d’imposta in essa risultante ma costituisce ugualmente titolo di riscossione per l’Amministrazione tributaria (art. 93, comma 3, del-
che del sistema finanziario sammarinese, della Banca Centrale e del percorso di integrazione europea della Repubblica di San Marino. Gli incontri si sono quindi focalizzati sulle funzioni e sugli obiettivi del Network for Greening the Financial System (NGFS), l’associazione di 144 banche centrali e autorità di vigilanza, a cui aderisce anche BCSM,
Editore Società Editoriale Fixing srl Via Antonio Onofri, 109 47890 San Marino Città Tel. 0549.991719 Fax 0549.879049
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che si pone l’obiettivo di mettere a fattor comune le migliori pratiche per la gestione dei rischi correlati al Climate Change e mobilizzare risorse a sostegno della transizione verso una economia sostenibile.
I seminari tenuti presso le Università italiane si inquadrano nella strategia di comunicazione istituzionale di BCSM.
Stampa Studiostampa New Age Strada Rovereta, 42 47899 Falciano Repubblica di San Marino
Autorizzazione della Segreteria di Stato agli Affari Interni della Repubblica di San Marino del 16/4/1993 - Protocollo n.1695. Spedizione di stampa periodica in abbonamento postale per l’interno - Tassa pagata - Tariffa per editori - Autorizzazione n.711 del 16/02/2005 della Direzione Generale delle PP.TT. della Repubblica di San Marino
la Legge n.166/2013).
Nuove disposizioni normative Ci soffermiamo sulla rivalutazione beni dell’impresa
(articolo 16 della Legge nr. 171 del 2022 mod. dall’art. 2 c.6 Legge n.194/2023): il comma 6 dell’art. 2 della Legge n.194/2023 ha previsto, anche per l’anno 2024, la facoltà di rivalutare i beni dell’impresa così come previsto all’art. 16 Legge n. 171/2022, per i beni iscritti nel registro dei beni ammortizzabili ovvero inventariati al 31/12/2023. Si ricorda che il comma 6 dell’articolo 16 della Legge n.171/2022 prevede che la relazione/perizia di rivalutazione dei beni dell’impresa debba essere obbligatoriamente allegata alla dichiarazione dei redditi come segue: - righi n.105-107-110-111 del quadro H del modello IGR “L”; - Quadro C sez. 1 del modello IGR P “rivalutazione dei beni dell’impresa”. Sempre l’Ufficio Tributario porta all’attenzione che il provvedimento straordina-
rio di “rivalutazione beni dell’impresa” è stato prorogato, con la Legge numero 202 del 2024 art. 1 comma 5, anche per il periodo d’imposta 2025, con termine di versamento della relativa imposta sostitutiva entro il 31 ottobre 2025.
Incentivo “Sismabonus” Dal 1° gennaio 2024 è in vigore il nuovo Decreto Delegato 20 febbraio 2024 n. 32 che regolamenta le disposizioni finalizzate a salvaguardare dal rischio sismico strutture e infrastrutture realizzate in territorio sammarinese, al fine del riconoscimento di una detrazione d’imposta. Con il decreto sopra citato l’incentivo è stato introdotto anche per le persone giuridiche. Competente per l’istruttoria dell’incentivo, è l’U.O. Servizio Controllo Strutture del Servizio Protezione Civile presso la quale è possibile attivare la pratica. Al fine di usufruire dell’incentivo, l’importo autorizzato dovrà essere inserito negli appositi righi:
-Quadro B sez. 6 rigo 13/8 del modello IGR P (con allegato obbligatorio); -Quadro P righi 205), 206) del modello IGR “L” (con allegato obbligatorio).
I servizi del settore imposte dirette, ricorda in chiusura l’Ufficio Tributario di San Marino, rimangono a disposizione per ogni necessità e chiarimento. AC
San Marino FIXING settimanale di informazione economica, finanziaria e politica
I seminari della Banca Centrale di San Marino nelle Università in materia di Climate Change
Sarà un progetto per una startup impegnata nella produzione di un packaging sostenibile dedicato al settore dei cosmetici e realizzato con materiali alternativi alla plastica tradizionale, utilizzando nello specifico alghe altrimenti destinate agli inceneritori con conseguenti emissioni inquinanti, a rappresentare il Titano alla prossima edizione della Popri International Youth Business Model Competition, in programma il 6 e 7 maggio sull’isola di Creta, in Grecia. Il concorso internazionale in calendario fra circa un mese, dedicato alle idee imprenditoriali dei giovani, è aperto ai Paesi dell’area adriatica e ionica nell’ambito della strategia macroregionale EUSAIR dell’Unione Europea, che dà priorità a temi come la qualità dell’ambiente, il turismo sostenibile, le relazioni fra le diverse aree del territorio e la tutela dei mari. L’idea che rappresenterà il Titano è emersa da un contest organizzato dall’Università degli Studi della Repubblica di San Marino insieme a San Marino Innovation (SMI). Due le fasi coinvolte: da una prima valutazione di tutte le candidature, aperte agli iscritti dell’Ateneo e ai cittadini sammarinesi fra i 18 e i 29 anni, si è affermata una selezione di cinque progetti presentati dagli autori venerdì 28 marzo nella sede dei corsi di laurea in Ingegneria dell’Ateneo sammarinese, a Dogana. In ogni business plan sono state proposte, fra le altre cose, analisi di mercato e piani relativi a organizzazione, marketing e finanze. A stabilire i risultati finali una giuria composta da accademici e
Quattro studentesse dell’Università rappresenteranno il Paese a Creta (Grecia) il 6 e 7 maggio
Il packaging sostenibile sarà il “campione” di San Marino
Il progetto “Algeapack” alla Popri International Youth Business Model Competition
rappresentanti di enti e istituzioni.
Il primo premio è stato così assegnato a quattro studentesse dell’Università di San Marino: si tratta di Chiara Avdullai, Giulia Bisacchi, Vittoria Cesaroni e Shams Bedeir, attualmente impegnate nel corso di laurea in Design. Nella loro proposta, dal titolo “Algaepack”, viene segnalato che “oltre il 90% dei materiali inquinanti che finisce nei mari e negli oceani è plastica. Ogni giorno otto milioni di pezzi di plastica confluiscono nei nostri oceani e danneggiano irreparabil-
mente alcuni degli ecosistemi marini più importanti al mondo”.
Il secondo posto è stato assegnato a “Waunter”, progetto per l’elaborazione di un servizio attraverso il quale monitorare il consumo d’acqua nelle abitazioni sensibilizzando le persone a un utilizzo responsabile, basato su un contatore digitale con software integrato e un’app gratuita con grafici e misurazioni personalizzate. Terza posizione per “Rescued-bites”, che propone lo sviluppo di una piattaforma online nella quale poter acquistare e farsi
T Capital SG e Ambrosetti
“Economia reale e finanza: la grande sfida odierna”. Conferenza pubblica il 9 aprile
La complessità dello scenario macroeconomico mondiale è un tema più che mai di grande attualità. NT Capital SG - prima società sammarinese di gestione del risparmio indipendente – in collaborazione con The European House-Ambrosetti Group, importante ente che si occupa di Consulenza strategica e ricerche di alto livello in Italia e nel mondo e Cfe Finance Group, boutique indipendente lussemburghese di investment banking, organizzano un momento di confronto aperto sui temi della sostenibilità, digitalizzazione e finanza portando al tavolo, insieme alle proprie profes-
sionalità le Istituzioni.
L’evento ha come titolo “Economia reale e finanza: la grande sfida odierna” e si terrà mercoledì 9 aprile 2025 dalle 16.30 a Dogana presso il Welcome Hotel. Ad aprire l’evento saranno le Istituzioni Sammarinesi, mentre a seguire interverrà
Diana D’Isanto, Associate Partner & Head of Sustainability Strategy, TEHA Group per parlare di “Sostenibilità e competitività: la nuova rotta europea e il ruolo della finanza”.
Per Banca di San Marino Spa parteciperà il Presidente, Raffaele Bruni, che parlerà de “la Banca locale e transazione sostenibile”.
Seguirà l’intervento dell’ospite internazionale, Michel Péretié, Partner e Chairman di RiverRock European Partners LLC, che parlerà de “Il ruolo dei fondi chiusi nello sviluppo socio economico”. Per Acomea Sgr parteciperà invece Giordano Martinelli, Ceo dell’asset manager italiano, che spiegherà “Dalla gestione del risparmio all’economia reale: un ponte tra finanza indipendente e impresa”.
A seguire, per i saluti finali, prenderà la parola Pier Paolo Fabbri Presidente di NT Capital SG. A moderare l’evento sarà Marco Felici. Seguirà aperitivo.
consegnare a casa dopo l’orario di chiusura di negozi e ristoranti prodotti alimentari rimasti invenduti, a prezzo scontato e riducendo così gli sprechi. I primi tre classificati si sono divisi, in quote diverse, un montepremi di 3.000 Euro messo a disposizione dall’Ateneo sammarinese, da San Marino Innovation, dalla Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura, dalla Segreteria di Stato per gli Affari Esteri e dalla Segreteria di Stato per l’Industria. “Il concorso di business plan a San Marino - spiega Giovanni Righi, coordinatore e rapporti con le imprese di SMI - sta diventando sempre più un’occasione di crescita per i giovani aspiranti imprenditori, con progetti maturi e competitivi. È bello vedere tanto entusiasmo e creatività, segno di un ambiente che favorisce l’innovazione. Siamo molto soddisfatti del livello raggiunto e fiduciosi che le vincitrici possano farsi valere anche al Popri Youth 2025, portando San Marino su un’importante vetrina in-
ternazionale”.
“Le modalità con cui gli studenti si sono confrontati con le sfide del presente e del futuro proponendo soluzioni innovative, ambiziose e puntuali, caratterizzate da una spiccata sensibilità sui temi dell’ambiente e del sociale, rispecchiano l’impegno espresso dall’Ateneo per preparare i nostri iscritti al loro futuro non solo dal punto di vista professionale, ma anche per quanto riguarda una visione completa sulle comunità di cui fanno parte e sulle complessità del mondo”, aggiunge Karen Venturini, docente dell’Università di San Marino. “Le vincitrici affronteranno il concorso in programma in Grecia con un ottimo progetto, vivendo un’esperienza sicuramente preziosa e di ulteriore crescita”. San Marino fa parte della strategia macroregionale EUSAIR dal 2022. Dieci in totale i Paesi interessati: oltre al Titano sono presenti Albania, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia e Slovenia. Fra gli obiettivi, una prosperità economica e sociale sostenibile. Consolidata in circa due decenni di attività, la Popri, alla quale il Titano partecipa per il terzo anno consecutivo con progetti ideati dagli studenti dell’Ateneo e che nella prossima edizione si svolgerà nella cornice del decimo Forum annuale EUSAIR, ha coinvolto oltre 3mila partecipanti creando stimoli e relazioni per i giovani impegnati sul fronte dell’innovazione, della creatività e dell’imprenditorialità.
Il corso in “Turismo rurale”
Nell’ambito della programmazione annuale dei Corsi realizzati dal Centro di Formazione Professionale è organizzato il corso di formazione per Turismo Rurale. “Il corso”, spiega una nota del CFP stesso, “che ha l’obbiettivo di formare tutti coloro che intendono iscriversi all’Albo degli Operatori del Turismo Rurale, è rivolto principalmente a chi desidera intraprendere le seguenti attività: B&B; ristorazione con prodotti di produzione aziendale e/o tipici; attivazione di fattorie didattiche; attività nell’ambito rurale ed ambientale”. Si tratta effettivamente di una novità molto interessante nel panorama sammarinese, data anche l’aumentata domanda del settore, in particolare da parte di turisti e visitatori stranieri, oggi più che mai attratti dalla conoscenza delle culture e delle tradizioni dei luoghi che decidono di visitare. Non a caso, il turismo rurale rappresenta un settore in grande crescita, soprattutto dopo la fase pandemica. Le iscrizioni sono aperte fino al 23 aprile 2025, tutti i dettagli sono contenuti nel sito www.cfp.sm e per eventuali ulteriori chiarimenti contattare il CFP al numero 0549/885749
Economia e mercati: il commento di aprile di Denis Manzi, CFA, CIPM
Politica, potere e soldi Un trittico “scivoloso”
È un “connubio perfetto” oppure una “grande trappola mentale”?
Politica, potere e soldi, un connubio perfetto? In linea teorica sicuramente sì, sebbene poi, alla prova dei fatti, non sempre tale assunto regge, specialmente nel breve periodo. Effettivamente, da un certo punto di vista, non è di certo peregrino affermare che politica, potere e soldi vadano molto spesso a braccetto e che l’aumento, in capo ad una determinata persona, in una delle tre componenti, sia proporzionale all’aumento delle altre due componenti, sempre in relazione alla stessa persona. Tale assunto, tuttavia, se portato all’estremo, può di certo comportare un cambiamento nella correlazione tra queste variabili, o quantomeno mettere in luce, entrando nel mondo della statistica, caratteristiche di eteroschedasticità, tali da complicare di molto un ipotetico modello di regressione che abbia, per esempio, come variabile dipendente una di dette componenti e come variabili indipendenti le altre due. Si prenda ad esempio il caso di Elon Musk, l’uomo che, con un patrimonio netto di circa 350 miliardi di USD (al 22 marzo 2025), è la persona più ricca del pianeta Terra. Ovviamente la ricchezza di Musk è stata creata grazie alla sua “genialità” imprenditoriale. Di conseguenza, all’aumentare della ricchezza, sono cresciuti proporzionalmente il suo potere, a livello generale, ed il suo “potere” a livello politico, come ben dimostrato dal fatto che Elon Musk sia ora una delle figure maggiormente influenti all’interno dell’amministrazione americana guidata da Donald Trump e dalla sua recente nomina a capo del DOGE, il dipartimento per l’efficienza governativa, che ha come obiettivo quello di tagliare le spese governative e snellire tutto l’apparato amministrativo e burocratico. Ora, basandosi sul rapporto di correlazione potenzialmente esistente tra politica, potere e soldi, si dovrebbe assumere che l’aumento del potere politico e generale di
Grafico ricchezza Musk: patrimonio netto di Elon Musk in miliardi di dollari americani. Fonte: elaborazione BSM su dati “Bloomberg Billionaires Index” al 22 marzo 2025
I mercati finanziari
Musk abbia comportato altresì un aumento della sua ricchezza. Così, almeno per ora, non è stato (grafico ricchezza Musk). Questo a conferma di come, se portate agli estremi, anche le relazioni che all’apparenza appaiono forti e sensate, come appunto quella tra politica, potere e soldi, rischiano di indebolirsi e potenzialmente invertirsi se portate all’estremo. Se di sicuro Elon Musk non è nelle condizioni di “piangere miseria” - anche se verosimilmente l’aver perso decine di miliardi di dollari di ricchezza non deve di sicuro avergli fatto piacere – il discorso è ben diverso per quegli investitori che, magari
nella speranza di potere cavalcare in qualche modo il connubio politica, potere e soldi, avessero deciso di investire nell’azienda più iconica di Elon Musk, ovvero Tesla. In effetti, i risultati, sebbene parliamo ovviamente di un lasso di tempo breve e quindi non particolarmente significativo, non sono di certo stati brillanti (circa -30% la performance dell’azione Tesla dalla data di istituzione del dipartimento governativo con a guida Musk) e le auto Tesla (e di conseguenza anche le azioni Tesla), come era lecito attendersi, sono iniziate ad essere un prodotto altamente politicizzato, con tutto quello che ne consegue. Quanto sopra, se ancora ve ne
fosse stato il bisogno, ci fa capire molto bene come nel campo degli investimenti finanziari ragionare di pancia, per affiliazione politica o comunque sia su basi non scientifiche, ci esponga a risultati completamente diversi da quelli attesi, a volte può andare molto bene, a volte può andare molto male.
Quando parliamo di investimenti finanziari, infatti, sebbene nel breve periodo possa succedere tutto ed il contrario di tutto, nel medio-lungo periodo vi è una forza maestra, quella dei fondamentali, che è assimilabile alla forza di gravità e che tende a riportare i valori degli attivi finanziari in linea appunto al proprio valore intrinseco.
Tanto tuonò che piovve. Si potrebbe riassumere con queste poche parole l’andamento dei mercati finanziari durante l’ultimo mese (tabella performance). Infatti, dopo avere toccato i massimi attorno al 20 febbraio, i mercati, specialmente l’azionario americano, hanno imboccato, anche con una certa velocità, una china discendente, principalmente a causa delle politiche economiche e protezionistiche annunciate (anche se implementate solo in parte per il momento) dall’amministrazione americana che, con lo slogan di “Make America Great Again”, intende da un lato togliere “protezione” militare e di sicurezza ai paesi considerati “approfittatori” e dall’altro riportare all’interno dei confini nazionali buona parte della produzione industriale tramite l’applicazione di dazi penalizzanti a carico dei paesi esportatori. Una politica - quella della tensione commerciale - potenzialmente inflazionistica, unita a possibili nuovi stimoli fiscali per contrastare l’ipotetica debolezza economica, anch’essa potenzialmente inflazionistica, ha contribuito negativamente anche all’andamento dei mercati obbligazionari, che hanno visto salire, sebbene in misura piuttosto ordinata, sia i rendimenti cosiddetti risk-free sia gli spreads di credito, mettendo quindi pressione anche ai portafogli ben bilanciati che tuttavia, rispetto all’ultimo vero periodo di negatività sui mercati finanziari, avvenuto sull’anno 2022, possono ora giovare di livelli di carry sulla componente obbligazionaria tali da potere attutire in buona parte movimenti avversi.
Gestione dei portafogli
Valutazioni non a livelli così interessanti, unitamente alla marcata incertezza che si respira su tanti fronti, ci impongono di adottare un approccio prudente, pur sempre con la consapevolezza di come una eccessiva prudenza, nel
medio-periodo, spesso non paghi.
L’aumento della volatilità registrato durante il mese di marzo è già parzialmente rientrato, ma il movimento a cui abbiamo assistito, deve suonare come un campanello di allarme e farci acquisire sempre maggiore consapevolezza di come nei prossimi mesi potremmo assistere molto spesso a movimenti erratici, veloci ed anche profondi.
Nel contesto attuale, sono due le strategie che funzionano meglio, la prima consistente in un’operatività di trading veloce, con rigidi stop-loss e take-profits, mentre la seconda consistente nell’adozione di un approccio contrarian, sovrappesando (sottopesando), rispetto ai pesi stabiliti in sede di asset allocation strategica, gli asset che hanno peggio (meglio) performato nel recente periodo.
Considerato il tutto a 360 gradi, per il prossimo periodo in dettaglio si consiglia quindi di:
• Aumentare l’esposizione all’azionario durante giornate particolarmente negative, con l’obiettivo di portarla gradualmente vicino al peso stabilito in sede di asset allocation strategica;
• Mantenere l’esposizione all’obbligazionario con rischio di credito sotto al peso stabilito in sede di asset allocation strategica;
• Diminuire l’esposizione all’obbligazionario privo di rischio di credito durante giornate particolarmente positive, con l’obiettivo di portarla gradualmente in linea a quanto stabilito in sede di asset allocation strategica.
Leggi l’articolo integrale sul sito www.sanmarinofixing.com
Anche la media degli addetti per impresa è cambiata:
Il dato ormai ripetuto da mesi di un’economia in forte espansione dal post-Covid ad almeno tutto il 2023 (e cresciuta, seppur con un rallentamento, anche nel 2024) è molto positivo, ma se si analizza l’evoluzione dell’ultimo decennio è interessante notare che non c’è stata una vera crescita generalizzata: a essere aumentate (e per certi versi premiate) sono state infatti le imprese che più si sono strutturate e hanno aumentato la propria competitività investendo in una crescita della propria organizzazione, in particolare nel settore manifatturiero. Anche il dato dell’occupazione su livelli record, infatti, si riflette plasticamente nell’aumento delle imprese che hanno più di 10 dipendenti, mentre diminuiscono quelle nella fascia 0-9 (erano il 94% nel 2014, sono il 93% oggi). Il contesto sammarinese resta, comunque, caratterizzato da aziende di piccole dimensioni (solo lo 030% ha più di 100 dipendenti, ma anche in questo caso c’è stato un aumento, visto che nel 2014 erano 14 le imprese ad aver superato tale soglia e oggi - dati di fine gennaio 2025sono diventate invece 16), anche se questo non esclude - come si è visto negli ultimi anni - che ci sia una forte vocazione agli investimenti, soprattutto in capitale uma-
Le imprese crescono, anche nelle
I livelli occupazionali record trovano spiegazione anche nella strutturazione delle aziende:
no.
Chiaro è che le aziende dove questo processo è stato avviato, il risultato sia più netto e impattante sul sistema stesso: il fatto che a trainare questa dinamica sia la manifattura e in generale il comparto industriale (che a San Marino è ben variegato) non è un caso, ma soprattutto sembra dimostrare anche il legame tra la crescita delle organizzazioni con la crescita economica stessa, sia delle singole imprese sia del sistema sammarinese.
Le imprese con pochi dipendenti si condensano infatti in quei settori che hanno avuto le maggiori difficoltà negli ultimi anni, come i settori del Commercio e degli Alberghi e Ristoranti. Discorso differente, rispetto ai numeri, per il settore dei Servizi che spesso per sua natura, in particolare per le attività più professionali e specifiche, ma anche per quelle tecnologiche (vedi informatica e affini)
non ha necessità di grandi organizzazioni ma di competenze super qualificate e, nonostante questa premessa, ha avuto negli ultimi anni una grande crescita a San Marino, come dimostrato nelle altre statistiche economiche.
La media degli addetti per impresa
Un altro dato interessante, collegato ovviamente a quello generale delle fasce per numero di dipendenti, è la media di addetti per impresa divisa per settori. Nel 2014 il settore con la me-
dia più alta, ovvero 12,4 dipendenti per impresa, era ancora il settore “Attività finanziarie”, mentre quello denominato al tempo dall’UPECEDS “Industrie manifatturiere” aveva una media di 11,6 dipendenti per azienda. Il cambiamento epocale a li-
vello economico per San Marino che si è sviluppato nell’ultimo decennio, o meglio ancora quindicennio, ha portato come noto ad una compressione importante del settore legato alle attività finanziarie, sia per numero di imprese che per numero
“paese delle microimprese” sta cambiando: sempre meno quelle piccole
Il confronto con l’Italia, seppur con le dovute differenze, mette in luce analogie interessanti, tenuto conto che il Belpaese è notoriamente il “Paese delle microimprese”. La conferma arriva dalla seconda edizione della Rilevazione multiscopo, parte integrante del Censimento permanente delle imprese, pubblicato da ISTAT. Premesso che “la rilevazione ha interessato un campione di circa 280mila imprese con 3 e più addetti, rappresentative di un universo di 1.021.618 unità (il 22,5% delle imprese italiane) che producono l’85,1% del valore aggiunto nazionale, impiegano il 74,7% degli addetti (13,1 milioni) e il 96,0% dei dipendenti (11,5 milioni), costituendo quindi un segmento fondamentale del nostro sistema produttivo. La Rilevazione diretta è sta-
ta realizzata tra novembre 2022 e marzo 2023, l’anno di riferimento dei dati acquisiti dalle imprese è il 2022”. I numeri: “Più di tre quarti delle imprese appartenenti alla popolazione oggetto di studio (805mila unità, pari al 78,9% del totale) sono microimprese (con 3-9 addetti in organico), 189mila (18,5% del totale) sono imprese di piccole dimensioni (10-49 addetti), mentre le medie (50-249 addetti) e le grandi imprese (con 250 addetti e oltre) rappresentano rispettivamente il 2,2% (22.861 unità in valori assoluti) e lo 0,4% (3.969 unità, di cui 1.622 con 500 addetti e oltre)”. Cosa sta cambiando? “Tra il 2018 e il 2021 le imprese diminuiscono dell’1,2% (-12mila), mentre aumentano del 3,8% gli addetti (+480 mila) e dell’11,6% il valore aggiunto. Rispetto
al 2011, le imprese con 3 e più addetti diminuiscono del 2,5% a fronte di un aumento del 5,1% del personale in esse impiegato. L’evoluzione della struttura dimensionale delle imprese mostra una flessione del numero di microimprese (con 3-9 addetti) e della relativa occupazione, sia in termini assoluti sia in relazione al loro peso sul complesso delle imprese. Nel 2011 le microimprese pesavano sul totale per il 79,9% e in termini occupazionali del 30,5%, nel 2018 si scende, rispettivamente, al 79,5% e al 29,5% e nel 2021 al 78,9% e al 28,1%. Le piccole imprese (con 1049 addetti) registrano un leggero aumento (+3mila unità in valore assoluto tra il 2011 e il 2021), ma diminuisce il loro peso occupazionale (dal 26,4% nel 2011 al 25,7% nel 2021)”.
di Daniele Bartolucci
della finanza e delle banche (12,4), dal 2017 è della manifattura, che oggi viaggia oltre la soglia di 15
nelle dimensioni organizzative
nell’ultimo decennio sono diminuite quelle nella fascia tra 0 e 9 dipendenti, mentre sono capitale umano. Il settore industriale si conferma anche in questo caso il traino del sistema
di addetti. La situazione attuale è abbastanza esplicita: la media di addetti a gennaio 2025 per il settore “Attività finanziarie e assicurative” è di soli 4,3 per impresa. Si noti che sotto questa nuova classificazione il dato del 2015 era di 13 addetti per impresa ed è
I dati UE
Poche
via via diminuito di anno in anno in maniera costante. Discorso opposto per la nuova “Attività manifatturiere”, che invece, a partire dal 2017 ha costantemente visto aumentare il numero medio di addetti per impresa, superando quell’anno prima quota 12 (12,1 per la precisione), poi quota 13 nel 2020 (13,3), quindi quota 14 (14,1) nel 2021 e infine quota 15 (15,1) nel 2024. Una crescita evidente, appunto, che se messa di fianco a quella della “grandezza” delle imprese in termini di occupazione, dimostra come detto che le aziende manifatturiere e l’industria in generale, hanno aumentato il numero di dipendenti in senso stretto (il cosiddetto “traino” dell’economia e dell’occupazione registrata in questi ultimi anni), ma che in linea generale hanno aumentato anche il “peso” delle stesse imprese, perché è in queste che si è concentrato maggiormente il
le grandi imprese Ma tanto valore aggiunto
“Nell’Ue solo lo 0,2 % delle imprese è grande... ma creano il 33 % dell’occupazione e il 44 % del valore aggiunto totale”. Così titolavano i giornali di tutta Europa qualche tempo fa, a conferma di un’economia basata sì sulle piccole dimensioni (comunque più grandi dell’Italia e di San Marino, ndr), ma estremamente capace nel ridare valore aggiunto al sistema. Prima della pandemia (2016), nell’Unione Europea si stimavano 24,5 milioni di imprese non finanziarie, di cui solo una piccola parte (0,9 %) erano di media dimensione (50-249 addetti) e lo 0,2 % erano grandi (più di 250 addetti). Va considerato che tra le piccole imprese, le più piccole con meno di 10 addetti rappresentavano il 94 % del numero totale di imprese. Tra gli
Stati membri, le quote più elevate di addetti nelle piccole imprese si sono registrate in Italia (66 %) e Spagna (59 %) e per le medie imprese in Lussemburgo (24 %), Estonia e Lituania (entrambe 23 %). Per le grandi imprese, le percentuali più elevate si sono riscontarte nel Regno Unito (46 %), in Francia e Germania ( entrambe 37 %). Per quanto riguarda il valore aggiunto, il 38 % del valore aggiunto proviene dalle piccole imprese, il 18% dalle medie e il 44 % dalle grandi imprese. I dati 2024 parlano di una crescita importante (32 milioni di imprese e circa 160 milioni di dipendenti in totale), ma le proporzioni tra piccole e grandi imprese sono cambiate di poco, comunque nella direzione vista anche in Italia e a San Marino.
numero dei nuovi posti di lavoro. La dimostrazione, se si vuole, che per crescere le imprese hanno bisogno anche di crescere come organizzazioni. Anche nella “piccola” San Marino questa regola
generale è rispettata. Del resto i numeri degli ultimi anni confermano quanta “spinta” abbia avuto appunto l’industria sul PIL del Paese e quale sia stata la crescita in termini occupazionali data, in mag-
gior parte, dalle imprese del comparto industriale e manifatturiero in primis.
Questo ha comportato diversi cambiamenti anche nelle relazioni industriali, di conseguenza: il contratto Indu-
stria, applicato a oltre 10mila lavoratori, non solo è il più diffuso ma anche quello che meglio di altri ha saputo rinnovarsi. Rinnovamento che, anche nelle dinamiche statistiche relative alle “dimensioni” delle imprese, conferma quanto il comparto industriale sammarinese sia allineato alle dinamiche internazionali, non solo come livelli di investimenti in tecnologia, ma, appunto, in capitale umano (le cosiddette competenze o “talenti”). Un fattore di competitività che oggi diventa fondamentale per ogni impresa e per ogni settore.
Il Congresso delle autorità locali e regionali del Consiglio d’Europa ha invitato San Marino ad applicare il principio di sussidiarietà e a concedere alle autorità locali una quota sostanziale degli affari pubblici, a rivedere le basi finanziarie che forniscono le risorse umane necessarie, a garantire una supervisione statale proporzionata sulle competenze locali e a implementare procedure di consultazione in modo più sistematico e tempestivo. Nella sua raccomandazione basata su un rapporto di monitoraggio di Alexander Boomgaars (Paesi Bassi, L, SOC/G/PD) e Tanja Joona (Finlandia, L, ILDG) sull’applicazione della Carta europea dell’autonomia locale a San Marino, il Congresso ha notato con soddisfazione l’introduzione del principio di sussidiarietà nella legge e altri sviluppi positivi rispetto al precedente rapporto di monitoraggio, come procedure di consultazione migliorate con le autorità locali, l’istituzione di finanziamenti per la manutenzione e le maggiori possibilità per i consigli comunali e i singoli consiglieri di stabilire relazioni internazionali. Inoltre, ai cittadini stranieri è stato concesso il diritto di voto alle elezioni locali.
Notando che esisteva un solido insieme di strumenti e procedure istituzionali che avrebbero potuto supportare
Ambiente
Il Segretario di Stato Andrea Belluzzi (Interni) si è impegnato ad adottare misure richieste
Congresso Consilio d’Europa Raccomandazioni per il Titano
Applicare il principio di sussidiarietà e concedere una quota sostanziale degli affari pubblici
l’ulteriore sviluppo di istituzioni democratiche partecipative a livello locale, il Congresso ha raccomandato che San Marino firmasse e ratificasse il Protocollo aggiuntivo alla Carta sul diritto di partecipare agli affari di un’autorità locale. Tuttavia, i relatori
hanno sottolineato diverse questioni preoccupanti riguardanti le competenze limitate e i poteri decisionali a livello locale, la mancanza di autonomia e discrezione per le autorità locali oltre alle loro limitate risorse finanziarie e una supervisione ammini-
Valpharma ha vinto il bando di Invitalia per il green: contributo di 2,5 milioni di euro
Valpharma International, l’azienda farmaceutica di Valpharma Group con sede a Pennabilli, si aggiudica il bando di Invitalia per il green e ottiene un contributo a fondo perduto di 2,5 milioni di euro che investirà nella sostenibilità.
Prende così forma, dopo un anno e mezzo di lavoro, il progetto ‘Valpharma Green’, il piano di transizione energetica, cominciato nel 2023 con la presentazione del bando ad Invitalia, che dimezzerà la carbon footprint dell’azienda, nel giro di tre anni, con un risparmio di CO2 di 1400 tonnellate ogni anno (una riduzione di circa il 40%).
Il risparmio economico è stimato in circa 1,2 milioni di euro, mentre le acque reflue verranno ridotte del 95%.
“Siamo particolarmente orgogliosi di questo risul-
tato, che conferma il nostro impegno concreto per la sostenibilità, infatti abbiamo anche deciso di creare un dipartimento dedicato. Il tema della green economy è sempre più strategico per le imprese farmaceutiche, se vogliono essere attrattive e al passo coi tempi”, sottolinea Alessia Valducci, Chairwoman di Valpharma Group.
Parte del contributo ottenuto sarà investito nella realizzazione di un nuovo campo fotovoltaico di 3800 metri quadri, adiacente alla sede di Pennabilli che, quando sarà a pieno regime, vedrà crescere, già nel 2025, la produzione di energia solare dagli attuali 250 a ben 1450 Kw.
“Questo garantirà allo stabilimento di Valpharma International un risparmio annuo di CO2 di circa 1400 tonnellate”, afferma Giona-
ta Nori, Energy & Engineering Manager di Valpharma. “Quando poi l’energia prodotta eccederà rispetto a quella consumata, una pompa di calore ci permetterà di usarla per il condizionamento degli ambienti e dare così supporto alle caldaie”.
Tra gli interventi strutturali previsti c’è anche la sostituzione di tutti gli equipment della centrale termica con caldaie cinque volte più efficienti e una pompa di calore.
Si passerà poi dai vecchi gruppi frigoriferi ai nuovi gruppi elettrici a levitazione magnetica, molto più moderni ed efficienti. La sostituzione, invece, del vecchio impianto di post combustione recuperativo, con uno nuovo rigenerativo, ridurrà il consumo di metano ad 1/5 rispetto a quello attuale.
strativa eccessivamente dettagliata. Inoltre, anche l’uso insufficiente nella pratica di meccanismi di consultazione stabiliti per legge e l’assenza di personale professionale per le autorità locali erano questioni preoccupanti. Il rapporto ha anche sottolinea-
Eto che la Carta europea dell’autonomia locale richiedeva che esistano enti locali indipendenti e democratici indipendentemente dalle dimensioni o dalla natura degli stati. Ratificando la Carta, San Marino si è impegnato esplicitamente a rafforzare
l’autonomia del governo locale e le autorità locali dovrebbero di conseguenza diventare una parte naturale del meccanismo governativo, con ruoli ben definiti e una quota sostanziale di responsabilità.
Andrea Belluzzi, Ministro per gli Affari Interni, la Funzione Pubblica, gli Affari Istituzionali, i Rapporti con i Consigli di Castello e la Semplificazione Normativa di San Marino ha partecipato allo scambio di opinioni. Ha ringraziato il Congresso per il suo supporto e la sua guida a San Marino sui modi per migliorare la conformità con gli standard europei della democrazia locale. Il Ministro Belluzzi si è impegnato ad adottare misure per garantire che le raccomandazioni del Congresso siano integrate negli sforzi del governo per rafforzare l’autogoverno locale a San Marino.
La partecipazione della Repubblica di San Marino a Expo 2025 Osaka si riconferma in linea con il tema proposto dagli organizzatori strettamente legato alla sostenibilità, attraverso la firma dell’accordo di sponsorizzazione con Magic srl, l’impresa sammarinese ad alto contenuto tecnologico che rivoluziona la connettività mobile per i viaggiatori internazionali con l’introduzione del progetto eSIM. sm, la SIM virtuale ecofriendly che evita lo spreco di plastica legato all’utilizzo di SIM fisiche. Facile e veloce da configurare, grazie a istruzioni chiare e a un’assistenza dedicata 24/7 per risolvere qualsiasi problema, la eSIM garantisce agli utenti una connessione veloce e affidabile, con costi alla portata di tutti in tutto il mondo.
La firma dell’accordo, av-
venuta alcuni giorni fa tra il Commissario Generale Filippo Francini e l’Amministratore Delegato di Magic srl Simone Falcini fa dell’azienda un Gold Sponsor del progetto con una fornitura di SIM per manager e volontari di Padiglione.
A stretto giro di posta, sempre nei giorni scorsi, è arrivata la notizia di un altro importante accordo tra San Marino e il mondo delle imprese. “Non si arresta l’interesse delle aziende per la partecipazione di San Marino a Expo 2025 Osaka, ne è dimostrazione l’ulteriore firma, tra Commissariato Generale e Farmaceutica Sammarinese, di un accordo di sponsorizzazione che inserisce l’azienda tra i Gold Sponsor del progetto.
A rappresentare Commissariato e Farmaceutica Sammarinese erano presenti
rispettivamente il Commissario Generale Filippo Francini e Pietro Guerrato, Amministratore Unico della società”.
Una storia di successo quella di Farmaceutica Sammarinese, realtà giovane e dinamica, partner affidabile e professionale che da 18 anni collabora con le principali aziende del settore sanitario privato per la distribuzione di prodotti farmaceutici.
Impegnata a garantire la massima qualità delle soluzioni terapeutiche che distribuisce, nel rispetto rigoroso di norme di sicurezza e di conformità in vigore, Farmaceutica Sammarinese fa della responsabilità sociale parte importante della sua identità.
La sponsorizzazione da parte dell’azienda si traduce, si legge, “in un contributo economico”.
L’orazione “storica” di Spadolini
Il 1° aprile del 1989 venne chiamato nella Repubblica di San Marino. “Ricerca di storia e frammento di memoria: questo è il mio omaggio, il suggestivo tema da me esplorato negli anni dell’adolescenza”
Il 1° aprile del 1989 Giovanni Spadolini salì a San Marino per l’orazione ufficiale in onore dell’insediamento degli Eccellentissimi Capitani Reggenti. L’orazione si apre con un ricordo d’infanzia. “Ho scritto a quattordici anni, nel 1939, le prime pagine su San Marino. Guardo a queste di oggi come ad un segno di testimonianza. Sono tanti anni che avrei dovuto scrivere questo saggio, tanti anni di rinvii, quasi per l’intimo pudore di tornare sui paesaggi di un’antica, intatta fantasia infantile. Come sempre storia e autobiografia si identificano. Il 30 luglio 1939, un giovane fiorentino quattordicenne, studente della quarta ginnasio al ‘Galileo’ ma già appassionato di storia, curioso di tutto e insaziabile nella lettura, si recava nella Repubblica di San Marino, approfittando di uno dei treni domenicali che congiungevano il capoluogo toscano con la piccola capitale, utilizzando quella «littorina» che la guerra distruggerà. Per gli studi compiuti, per le ricerche avviate, per l’intreccio fra fantasia e storia che caratterizzava quegli anni dell’adolescenza, lo studente fiorentino del ‘Galileo’ era innamorato delle libertà repubblicane, era già un patito della «piccola repubblica». Nella grande biblioteca paterna aveva trovato le prime opere storiche sul Titano: decisiva era stata la lettura di Melchiorre Delfico, nell’edizione fiorentina del 1843, tipografia e fonderia Fabris. Tre volumi con copertina azzurrina. Si aggiunga, nell’adolescente inquieto e cercante, il presentimento di quello che sarà per tutta la vita, fermamente e coerentemente mantenuto, il culto di Carducci: l’incontro col discorso memorabile dell’aprile 1894, con la sua carica di ‘religiosità repubblicana’ e con tutte quelle immagini del mondo classico che ne acuivano l’insaziabile curiosità indagatrice”.
Una storia singolare e paradigmatica che ha affascinato tanti spiriti in Italia e fuori d’Italia.
“Ricerca di storia e frammento di memoria: questo è il mio omaggio a San Marino, il suggestivo tema da me esplorato negli anni dell’adolescenza. A quell’omaggio si unisce una ricerca d’archivio nelle carte di Pasquale Villari, il grande storico di Savonarola e di Machiavelli ‘plenipotenziario’ dell’Italia nella terza convenzione di buon vicinato e di amicizia fra la Repubblica e il Regno, quella del giugno 1897 che seguì alla brusca e un po’ brutale denuncia della precedente – la convenzione di Sella nel ‘72 –fatta da Crispi per l’urto sulla coniazione delle monete (e tutte alla Zecca di Roma, senza quasi libertà per la piccola repubblica). Un capitolo inesplorato dalla storia della vasta biografia intellettuale di questo maestro dell’ateneo fiorentino che attende la riparazione dal troppo sommario
ostracismo crociano. Il saggio su San Marino e lo studio su Pasquale Vìllari sono completati dal recupero, nelle pagine della vecchia ‘Antologia’, di uno scritto di Corrado Ricci, ‘Da San Marino a San Leo’ del 1893. Corrado Ricci. Un nome caro alla cultura romagnola e italiana degli stessi anni postcarducciani. Uno dei primi animatori della tutela di quelli che oggi abbiamo convenuto di chiamare i beni culturali, e che allora erano le nascenti, anzi albeggianti, soprintendenze alle gallerie e ai monumenti. Ancora una volta un’Italia in fasce. Soffermiamoci un momento sul fascino di quella parola ‘repubblica’. Evocante la Repubblica Romana, cioè il mondo classico nella sua accezione virtuosa, quasi contrapposta alle degenerazioni e alle corruzioni imperiali. Evocante poi le repubbliche
del Medioevo, riassunte negli splendori dell’età comunale, con Firenze nel Trecento – come la dipingerà Carducci – capitale culturale ed economica dell’Europa. Evocante infine la repubblica romana di Mazzini e Garibaldi nel 1849, confinata nei testi scolastici dell’epoca e sacrificata alla ragion di Stato della monarchia vincitrice, ma non senza lasciare una traccia, o almeno un varco, alla fantasia e al sogno. Nell’ultima cultura illuministica, il mito della repubblica era strettamente collegato all’esaltazione del piccolo stato, che solo avrebbe consentito una diretta partecipazione dei cittadini all’esercizio del potere, unica e legittima forma di democrazia. Era il modello della repubblica di Ginevra cui si era ispirato Rousseau per il Contratto sociale, modello nuovo rispetto alle altre re-
pubbliche idealizzate nella storia, ma tutte collegate alla città, alla ‘polis’, alle dimensioni di un centro urbano e talvolta di un piccolo centro urbano , se si va da Atene a Roma, da Firenze a Venezia, da Ragusa, la Ragusa adriatica e oggi jugoslava – che fu modello di tanti studi e trattati proprio per le sue limitate dimensioni sull’Adriatico in quel periodo – a Lucca. Era il modello delle ‘Repubbliche del Medioevo’ ricostruite da Sismondi in tutti i loro anfratti, e con un’alta visione europea. Quando Rousseau, affascinato da quella che Benjamin Costant ha chiamato ‘la libertà degli antichi’, respinge lo Stato rappresentativo e ripropone la democrazia diretta, come modello della nuova Repubblica, sottolinea come essa dovrebbe basarsi sulla ‘semplicità di costumi’, su ‘una grande eguaglianza di condizioni e di fortune’, su ‘uno stato molto piccolo’, in cui il popolo sia capace di riunirsi e ogni cittadino possa facilmente conoscere tutti gli altri”. Che sembra proprio il modello rappresentato storicamente da San Marino. Montesquieu riprende, nel pieno della stagione enciclopedica, il senso machiavellico della parola “repubblica”, quando fisserà una specie di triade che si fonda sulla monarchia, sulla repubblica –divisa fra aristocratica e democratica – e sul dispotismo. “Il governo repubblicano –affermerà Montesquieu – è quello nel quale il popolo tutto, almeno una parte di esso, detiene il potere supremo; il monarchico è quello in cui uno solo governa ma secondo leggi fisse e stabilite; il governo dispotico invece è quello in cui uno solo, senza né leggi né freni, trascina tutto e tutti dietro la sua volontà e i suoi capricci”. E anche allora era tornato il principio tipico della tradizione secolare legata all’esperienza splendida dei liberi comuni italiani o fiamminghi: la repubblica deve avere una estensione territoriale assai modesta, deve essere piccola perché i cittadini concorrano al go-
verno della comunità in modo diretto e vorremmo dire “possessivo”. Il piccolo territorio, in contrasto con i grandi spazi della monarchia e con quelli immensi necessari per il dispotismo, diventa dunque sinonimo di trasparenza, di chiarezza, di controllo, di partecipazione, di pubblicità. Proprio come l’esperienza secolare di San Marino. E a proposito di esperienza napoleonica lasciatemi ricordare l’alto omaggio ideale tributato da Bonaparte alla Repubblica di San Marino. Napoleone identificava la piccola popolazione della repubblica sammarinese con l’idea stessa di “libertà immemorabile”, ed offriva a San Marino la fraternità della repubblica francese (noi italiani conoscemmo quella “fraternità”). Ma ciò non pertanto dobbiamo riaffermare oggi a due secoli di distanza dalla Rivoluzione francese che senza l’89 anche la nostra storia sarebbe stata diversa, che in mezzo a ingiustizie ed errori noi contraemmo un debito che appartiene alla nostra storia nazionale. La Repubblica di San Marino esisteva “par la sagesse de votre gouvernement, citoyens, et surtout par vos vertus”. Anche agli occhi di Napoleone San Marino era l’emblema e l’antesignana della virtù politica e della democrazia. E la Repubblica pronta a parare – grazie alla saggezza di Antonio Onofri, “pater patriae” – quel gesto teatrale dell’offerta di ampliamento dei confini repubblicani: offerta del generale che se accettata sarebbe stata sufficiente a cancellare San Marino dalla carta politica dell’Europa, nel successivo congresso dei vincitori e dei vendicatori di Vienna. I valori disinteressati debbono essere difesi dai piccoli stati. E la Repubblica deve apparire sempre di più agli occhi del mondo come appariva a Machiavelli e a Montesquieu: sinonimo di virtù. È la virtù intesa non solo come integrità di costumi ma come amore, congiunto, della patria e dell’umanità. Alessandro Carli
S
“La Comunità Europea comincia veramente a diventare la ‘res-publica’”
Manifesto di Ventotene Le parole di Spinelli
Nel 1979 il politico fu chiamato come oratore ufficiale per i Reggenti
Tra le celebri orazioni per i Reggenti, ce n’è una che è tornata in auge nei giorni scorsi a causa della bagarre alla Camera. Giorgia Meloni ha parlato anche del manifesto di Ventotene: “Non se questa è la vostra Europa ma certamente non è la mia...”. Il Manifesto di Ventotene –che aveva come titolo originale “Per un’Europa libera e unita. Progetto d’un manifesto” – è un documento per la promozione dell’unità politica europea scritto da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi (con il contributo di Eugenio Colorni) nel 1941 durante il periodo di confino presso l’isola di Ventotene, nel mar Tirreno, per poi essere pubblicato da Eugenio Colorni, che ne scrisse personalmente la prefazione e oggi considerato
Cuno dei testi fondanti dell’Ue. Altiero Spinelli che il 1° aprile del 1979 fu chiamato sul Titano come oratore ufficiale. Recuperiamo parte del suo intervento. “Venendo qui, avevo pensato di non fare riferimento, in questo mio intervento, a Giosuè Carducci, temendo che ciò sarebbe stato ormai quasi un luogo comune. Tuttavia, quando ieri mi è stata mostrata questa sala e questo podio, e mi stato detto che esattamente da questo posto aveva parlato Giosuè Carducci, confesso che ho avuto un moto di umiltà e mi sono chiesto per quali mai ragioni voi abbiate pensato di invitare oggi qui proprio me. Ho riflettuto che questo non era un omaggio alla mia persona, ma che, significando io qualche cosa in Italia e in Eu-
ropa solo per il mio ormai quasi quarantennale, ininterrotto impegno per l’unità dei popoli liberi d’Europaavendolo assunto nel 1941, quasi come visionario, proseguito poi a tappe successive come agitatore, come animatore di studi, come partecipe direttamente alla gestione delle cose europee, ed infine come membro del Parlamento Europeo - voi avete voluto invitare me quest’anno, in questa occasione che per voi è l’insediamento dei nuovi Capitani Reggenti e per la Comunità Europea è la vigilia delle prime elezioni generali dirette del Parlamento Europeo, allo scopo di meditare insieme sul significato di questa difficile costruzione europea, di cui paradossalmente la Repubblica di San
onsorzio Terra di San Marino
Marino fa e non fa parte”. Il politico e scrittore, considerato tra i Padri fondatori dell’Ue, ha poi proseguito: “C’è l’impegno a mettere progressivamente in comune i destini dei popoli della Comunità, come è detto nel preambolo del trattato di Roma, cioè a mettere fine, grazie a una nuova organizzazione delle loro reciproche relazioni, a una lunga storia di conflitti fra le nazioni che fan parte della Comunità. Ed è questa una cosa cui San Marino non può restare indifferente poiché, quantunque posta non ad un crocevia tra diversi Stati, ma nel cuore di uno, ha visto più di una volta, e ancora nei recenti decenni, la furia della guerra passarle accanto e quasi travolgerla”. Per Spinelli “la Comunità Eu-
ropea comincia veramente a diventare anch’essa la ‘respublica’ del grande nascente popolo europeo, dalle molteplici nazioni, che comincia con queste elezioni ad acquistare coscienza di sè! Ebbene, la Repubblica di San Marino, unica antenata sopravvissuta della famiglia delle rinate democrazie d’Europa, può oggi salutare questo ultimo, più grande, più ambizioso, ma ancora debole e fragile rampollo. San Marino ha anche un altro legame con la Comunità Europea. Di fatto ne fa parte, poichè l’economia italiana, con cui quella di San Marino è pienamente integrata, è immersa nel processo di integrazione economica europea. Per non citare che un caso pensiamo che San Marino è in unione doganale
All’interno del mulino Lab301, dove dal 2018 Lorenzo Canini e Cristian Lancioli macinano a pietra: le farine biologiche anche per i professionisti
“Nel paesaggio dei campi non ci sono più mulini, ma capita ancora di incontrare dei Don Chisciotte travestiti da spaventapasseri” scrisse Mieczysław Kozłowski. Lorenzo Canini e Cristian Lancioli forse sono dei “Don Chisciotte” (nell’accezione più nobile: sfidano, vincendo, i mulini a vento della produzione industriale) ma non hanno gli indumenti degli spaventapasseri: piuttosto, hanno quelli di chi coltiva e lavora con i cereali, quelli cioè di chi trasforma il grano in farina. Li abbiamo incontrati nel loro mulino, il Lab301 dove, dal 2018, macinano a pietra. È l’ultimo giorno di marzo, la primavera è già iniziata. “Il campo è ‘finito’ dal punto di vista della concimazione – raccontano Cristian e Lorenzo – e il grano è quasi pronto alla ‘levata’, cioè inizia a formarsi, durante la levata l’allungamento degli internodi spinge verso l’alto la spiga. È il suo periodo”. I grani che ‘passano’ al Lab301 sono
biologici e a marchio ‘Terra di San Marino’: Grano Antico Frassineto, la farina di farro biologica (impiegata per fare il pane, le tagliatelle e la pizza), quella di ceci (ottima per
fare l’hummus o la farinata), la semola di grano duro Senatore Cappelli (“la semola è la farina di grano duro” chiariscono), ma anche il grano tenero. “Per ‘biologico’
intendiamo una serie di prodotti che vengono coltivati senza l’utilizzo di concimi di sintesi, un’agricoltura quindi che preserva l’ambiente, che conserva il territorio”
precisano. Al Lab301 “arrivano i grani coltivati e conferiti alla Cooperativa Ammasso Prodotti Agricoli (CAPA): qui li trasformiamo in farina. Una
con l’Italia. Tuttavia le dogane italiane non esistono più! C’è una tariffa doganale esterna comune della Comunità, e non ce n’è più nessuna tra gli Stati membri della Comunità. I diritti doganali percepiti affluiscono non alle casse dei singoli Stati, ma alle casse della Comunità. San Marino quindi fa parte in realtà dell’unione doganale europea. E se si fa una politica agricola comune, se si fa un sistema monetario europeo, San Marino è tutta intera coinvolta. Al di là delle misure economiche c’è l’impegno a mettere progressivamente in comune i destini dei popoli della Comunità, cioè a mettere fine a una lunga storia di conflitti fra le nazioni che fan parte della Comunità”. Alessandro Carli
tel.(00378)0549-902617 Fax.(00378)0549-906278 mail to: consorzioterradisanmarino@ omniway.sm
parte del Senatore Cappelli inoltre viene impiegato per fare la pasta: le caserecce, le tagliatelle, i maccheroncini e i fusilli” proseguono i due soci della CAPA. Da qualche tempo però è stata ampliata la “gamma”, come spiegano Cristian e Lorenzo. “Oltre alla classica linea disponibile nei negozi, ne abbiamo una dedicata alla ristorazione e ai professionisti. Sono farine più ‘strutturate’ che ‘risentono’ meno di alcune ‘variabili’. Farine cioè su cui andiamo ad agire dal punto di vista della ‘forza dei grani’ per avere un’uniformità di lavorabilità”.
S peciale Cultura
Per paura del silenzio, spessissimo siamo capaci anche di frasi portentose
Quante parole diciamo per farci capire meglio?
“Non so come dirtelo”: nell’indecisione uso due terzi dello Zingarelli
È noto a tutti che ogni giorno, in tante situazioni, usiamo più parole del necessario. Quando le spiegazioni sono troppe lunghe. Quando per cercare di chiarire un pensiero si complica un dialogo.
Quando un rimprovero diventa un’omelia.
Quando “non so come dirtelo” e nell’indecisione uso due terzi dello Zingarelli, finendo per ipnotizzare l’interlocutore più che informarlo. In questi e altri mille casi, le parole diventano davvero troppe. Anche per chi le ama tanto.
“Certo, certo sarò un logorroico, un innocuo e fastidioso logorroico, come tutti noi. Ma che fare se la prima e unica destinazione dell’uomo intelligente è la chiacchiera, cioè il meditato travisamento di un vuoto in un vuoto più grande?” spiegava con tagliente precisione Dostoevskij in “Memorie dal sotto-
suolo” (1864). Il più delle volte chiediamo aiuto alle parole per farci capire meglio.
Ci appelliamo a loro per spiegare intenzioni che sono state travisate.
Per commentare atteggiamenti che non ci sono piaciuti.
Per giustificare gesti che non hanno avuto l’effetto desiderato. Ma la maggior parte delle volte, più parliamo più complichiamo la situazione. Aggiungiamo frasi ad altre frasi per tentare di essere più chiari e finiamo per risultare ambigui e pedanti. Allora, per sicurezza, buttiamo lì un altro esempio, poi un aneddoto, e per concludere una citazione, convinti di essere stati finalmente diretti ed esaustivi.
Purtroppo non è così.
Purtroppo più si tenta di semplificare, più si diventa complicati.
“Nessuno parlerebbe molto in società, se sapesse quante volte fraintende gli altri”, scrive Goethe in uno dei suoi capolavori, “Le affinità elettive” (1809).
Dato, però, che siamo convinti di capire tutto e tuttianche le parole non scritte figuriamoci quelle non detteandiamo avanti imperterriti ad inanellare parole, ignari che più si cerca di descrivere cosa si prova, più si finisce in un labirinto di fraintendimenti.
Ci aspettiamo così tanto dalle parole, da pretendere che loro escano con precisione da pensieri disordinati, a spiegazione di comportamenti caotici.
Ma troppe parole e pochi contenuti non sono un buon punto di partenza per un dialogo o una spiegazione.
Eppure, in tutta questa Babele di vocaboli sterili, che pronunciamo vanamente, solo
per fare bella figura, o solo per paura del silenzio, siamo capaci anche di frasi portentose.
Quando centelliniamo parole in modo da non nuocere. Quando decidiamo di fare una confidenza. E quandoin qualche modo ma non sappiamo come - a una confidenza dobbiamo rispondere, possibilmente non attaccando chi si è spogliato davanti a noi ma portando un po’ di conforto.
Quando chiediamo scusa, senza voler aggiungere i “ma” e i “però” tipici delle giustificazioni e della contraccusa, non delle richieste di perdono.
Quando suggeriamo un rispettoso “Coraggio!”. Quando ci sforziamo di ricordare la poesia o una preghiera, perché sarebbe proprio quello che ci vuole. La poesia per guardare da un altro punto di vista - e di vita - la realtà. Una preghiera per chiedere la forza per affrontarla.
Simona Bisacchi autrice e giornalista freelance, sul nostro giornale cura una rubrica dedicata a libri, letture e lettori, argomenti al centro del suo blog scrittotranoi.blogspot.com
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