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Cico g ne
UN NIDO PER LE CICOGNE
Edifici dismessi come risorsa da (s)fruttare TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi
PROPOSTA DI RECUPERO
di un immobile nel comune di Varedo (MB) SCUOLA DEL DESIGN Studentessa| Sara Riva Matricola| 797696
RIFLESSIONE SULL’ATTUALITÁ
NUMEROSI SPAZI INUTILIZZATI RICICLO DEGLI SPAZI
(DECRETO SBLOCCA-ITALIA)
APPLICAZIONI A NECESSITÁ REALI
SFRUTTAARE ENERGIA GRIGIA IMMAGAZZINATA NEGLI SPAZI INUTILIZZATI
QUALE PROGETTO PER LA AGIRE NELLA MIA CITTÁ
PROGETT O
REVERSIBILITÁ, ASSICURARE POSSIBILI NUOVI RIUTILIZZI
PROG ET
OMICAMENTE N CO Vorrei un progetto che fosse effettivamente realizzabile e con un modello economico già sperimentato o che coinvolgesse una start up esistente
MUOVERE CAPITALE
ENIBILE ST SO
E
CREAZIONE POSTI DI LAVORO
Vorrei un progetto che si mettesse al servizio della mia realtà quotidiana, che servisse realmente a qualcuno
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Vorrei un progetto sostenibile, che avesse un impatto positivo sull’ambiente e che impedisse un ulteriore degrado del contesto in cui agisce
EFFETTI DELLA CEMENTIFICAZIONE
COSCIENZA DEI DANNI AMBIENTALI CHE OGNI COSTRUZIONE IRRESPONSABILE IMPLICA
Studente in Crisi
SPECULAZIONE EDILIZIA
LOW COST RISPARMIARE SPAZI DA DESTINARE A VERDE
INSERIRSI IN UN NETWORK ATTIVO
INTRODUZIONE
TO
TENTO ALL AT 'A
PROGETTAZIONE ADATTATIVA
TE EN BI M
ANALIZZARE I BISOGNI CHE VEDO ATTORNO A ME
E
DI UTILITÁ O SO TT
EVITARE NUOVE COSTRUZIONI
E AL CI
PRO G
CREARE OCCASIONI DI RELAZIONE
TESI?
1
UN NIDO PER LE CICOGNE SCUOLA DEL DESIGN Studentessa| Sara Riva Matricola| 797696
Dove siamo? REGIONE LOMBARDIA >>>
PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA >>>
VAREDO
Fiume Seveso
BOVISIO DESIO
Monza-Saronno
Varedo è il paese in cui si situa l’edificio di interesse. “Vareet” -in dialetto brianzolo- è una piccola cittadina della provincia di Monza e della Brianza, che conta circa 12.900 abitanti. Sorge a 16 km da Milano, 9 km da Monza, 28 da Como e 33 dal confine svizzero. È toccata dalla strada statale nr.35, detta dei Giovi, che da Genova conduce a Chiasso passando da Como, da cui il termine, con cui viene comunemente chiamata, Comasina. Il territorio è pianeggiante, ha un’altitudine media di m. 180 s.l.m. ed è attraversato dal torrente Seveso. La sua storia più antica risale indietro nel tempo solo fino all’epoca longobarda, quando iniziò ad essere annoverato sulle cartine: probabilmente
esisteva anche in periodi precedenti ma solo come insediamento di minore importanza. Dagli Anni 50 Varedo (che nel 2009 ha conseguito il titolo di città) ha assistito a una notevole espansione demografica, quando, come tutto l'interland milanese, venne interessata da un forte processo di industrializzazione, al quale seguì una forte immigrazione di persone soprattutto dal Veneto e dal Sud Italia, che portò la popolazione dai circa 5.000 abitanti del 1950 ai quasi 13.000 del 1990 su un territorio di 4,8 Kmq. Negli ultimi anni del XX secolo nella cittadina è molto aumentata anche l'immigrazione di cittadini extracomunitari.
LIMBIATE
NOVA MILANESE
COMPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE
5%
13%
da 80 a 89 anni
da 60 a 69 anni
10%
da 70 a 79 anni
Comasina
da 90 a 99 anni
18%
da 0 a 19 anni
da 20 a 29 anni
13%
da 30 a 39 anni
14%
da 50 a 59 anni
16%
da 40 a 49 anni
PADERNO DUGNANO
Linea ferroviaria S2 Trenord
10%
1%
Dati Istat dichiarano che, oggi, le classi più numerose nelle quali si distribuisce la popolazione residente sono quelle 0-19 anni (18%) e 40-49 anni (16%). Seguono cinquantenni e trentenni pressoché a pari merito (13-14%), per “chiudere” con sessantenni e ventenni (10%). Inoltre, della classe 0-19 anni possiamo vedere nel dettaglio qui a destra la composizione: numerosissimi sono gli estremi, da 0 a 5 anni e da 14 a 19 anni. È lecito presumere dunque che Varedo sia abitata soprattutto da famiglie, con bambini mediamente in età pre-scolare e scolare, e che sia stata scelta come dimora per la ricca presenza di infrastrutture e trasporti pubblici e per la posizione che agevola la raggiungibilità di numerosi centri d’interesse.
31%
da 0 a 5 anni
29%
da 14 a 19 anni
15%
da 11 a 13 anni
25%
da 6 a 10 anni
SERVIZI ALLA PERSONA
2
CENTRO CITTADINO, SCALA 1:2000
IMPORTANTI ARTERIE STRADALI
4
Istituto Comprensivo Bagatti Valsecchi, Istituto Comprensivo Aldo Moro, Asilo Nido Comunale di Via Verdi, Asilo “Il nido di Wendy”
STAZIONE FERROVIARIA CITTADINA Linea S2 di Trenord, con le vicine stazioni di Palazzolo, Bovisio, Cesano, Desio, Seregno; in più una fermata tramviaria della linea Milano-Limbiate e diverse fermate Air Pullman
3
Oratorio S.Luigi
Biblioteca Comunale Maria Teresa Negri Carugati
Parco I Maggio
Esselunga di Varedo, Centro Carrefour di Limbiate e Paderno Dugnano
I.C. Bagatti Valsecchi
Chiesa SS.Pietro e Paolo
AREE VERDI PUBBLICHE
Parco Municipale I Maggio, Parco Sovracomunale Grugnotorto Villoresi, Viale di Villa Bagatti
STRUTTURE SPORTIVE Piscina Lido Azzurro, Polisportiva Varedo
1
1
BIBLIOTECA CIVICA
NOTI CENTRI COMMERCIALI
3 2
L’edificio interessato è quello evidenziato in rosso
ISTITUTI SCOLASTICI
SP35 Milano-Meda e SS36 Valassina
1
Milano-Meda
VILLA STORICA Villa Bagatti Valsecchi
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2
LUOGHI DI CULTO
Villa Bagatti Valsecchi
Chiesa dei SS. Pietro e Paolo, Chiesa S. Maria Regina
40
Asilo Il Nido di Wendy
ASSOCIAZIONI
Associazioni sportive (12), Associazioni culturali (5), Associazioni di volontariato (19), Associazioni del tempo libero (4)
2
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L’edificio prescelto per la rifunzionalizzazione si situa in posizione centralissima, proprio di fronte alla piazza della Chiesa centrale dei SS. Pietro e Paolo, poco discosto dall’ingresso del Municipio. La piccola piazza antistante deve il nome all’antica chiesa di S. Maria, che un tempo vi si affacciava. Nel 1878 l’allora sindaco, avv. Piero Volpi, offrì in uso alla Chiesa l’appezzamento di terreno accanto alla suddetta chiesa, dove venne costruito l’embrione dell’edificio odierno, quattro locali su due piani: il pianterreno fu adibito ad uffici per uso comunale, mentre al piano superiore furono approntate due aule scolastiche per le classi prima e seconda elementare, che contavano un’ottantina di iscritti. Nel 1906, con l’aumento delle leve scolastiche, il comune provvide all’ampliamento dell’edificio, sopraelevandolo di un piano per ricavare altre due aule; poco dopo tuttavia il sindaco dispose di traslocare gli uffici comunali nell’antistante Villa Medici, lasciando liberi anche i due locali al pianterreno, dove vennero allestite le aule per la 3a classe maschile e femminile.
L’edificio...
Qui sopra: panoramica della piazzetta.
Piazza S. Maria 1 - Varedo
...e la sua Storia
Sito di progetto Luoghi di aggregazione Servizi alla persona Villa Medici Municipio di Varedo
Chiesa dei SS.Pietro e Paolo
Parco I Maggio Oratorio S.Luigi
Piazza centrale
Edificio Piazza S. Maria 1
SCUOLE ELEMENTARI Istituto Comprensivo Bagatti Valsecchi
Proprietà comunale Proprietà privata Proprietà privata
INCENDIO
Proprietà privata
Asilo “Il nido di Wendy”
AMBULATORIO MEDICO
UFFICIO POSTALE N
SEDE DEL PARTITO
CASERMA DEI VIGILI
N ABITAZIONE
CONTESTO TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi
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Purtroppo nella notte dell’8 agosto 1912 un grosso incendio si sviluppò nei solai della scuola, propagandosi anche all’unita Chiesa di S. Maria, che uscì seriamente danneggiata. La chiesa fu abbandonata e successivamente demolita e le scuole trasferite altrove. Il nostro edificio rimase tuttavia in piedi e venne ripreso in uso dal Comune, che vi inserì (in sequenza) l’ambulatorio medico, l’ufficio postale e l’ufficio di collocamento, in epoca fascista la sede del Partito, successivamente la sede dell’Associazione Combattenti e Reduci e la sede dei Vigili Urbani. In anni più recenti, è stato riadattato e adibito ad uso abitazione per gli impiegati comunali facenti richiesta. Dal 2000 gli ultimi inquilini sono stati spostati in nuovi appartamenti, mentre l’edificio, ora di tre piani fuori terra e uno seminterrato, venne abbandonato e versa tuttora in condizioni di grande degrado.
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PROSPETTO EST
PROSPETTO NORD
PROSPETTO OVEST
PROSPETTO SUD
Come è l’edificio oggi
In fase di adattamento della struttura ad abitazione, tutte le stanze sono state controsoffittate
SEZIONE AA’
SEZIONE BB’
L’edificio dopo la sua ultima utilizzazione come abitazione, risulta ripartivo su 4 piani, tre fuori terra e uno seminterrato. Nei tre superiori trovano posto 5 unità abitative, mentre il semipiano interrato funge da scantinato. Molto banalmente il corpo scale centrale -che risulta l’unico collegamento verticale della struttura- divide a metà i piani, individuando la superficie degli appartamenti, che affacciano su un pianerottolo, tranne l’attico che invece occupa l’intero piano. L’edificio ha la facciata principale rivolta verso nord, perciò le stanze che si trovano su quella facciata sono piuttosto buie a differenza di quelle del lato sud dalle quali entra luce per la maggior parte del giorno.
A’
1
2
Servizi igienici
B
B’
Collegamenti verticali
Cucina
Camera da letto
COPERTURA A
Fig. 1: prospetto nord dell’edificio visto dalla piazza Fig. 2: ingresso stanza da letto appartamento A, piano rialzato
Zona living
COPERTURA
PIANO SECONDO
PIANO PRIMO
PIANO RIALZATO
CANTINA
Tetto a 4 falde, travature e travetti di legno portanti, copertura esterna in coppi, nessun isolamento, presenza di solaio sottotetto
Unico appartamento di circa 97 mq, con cucina, due bagni, camera da letto matrimoniale e doppia zona living indipendente dal resto delle stanze; da qui si accede al solaio sottotetto tramite scala retrattile
Due appartamenti, l’uno da 48 mq e l’altro da 44 mq, dotati di bagno, zona cucina-living e camera da letto
Due appartamenti, l’uno da 52 mq e l’altro da 44 mq, dotati di bagno (in corrispondenza di un gabbiotto sporgente dal perimetro dell’edificio), zona cucina-living e camera da letto.
3
4
E
PIANO SECONDO
Fig. 3: dettaglio dei serramenti di una finestra Fig. 4: dettaglio del degrado del balconcino frontale 5
C
6
D
PIANO PRIMO
Fig. 5: angolo cucina appartamento A, piano rialzato Fig. 6: degrado del pianerottolo d’ingresso A
B
7
8
PIANO RIALZATO
Seminterrato controterra grezzo, pareti di mattoni non intonacate e punti luce solamente sui lati nord e sud Fig. 7: accanto alla scala che scende nel seminterrato Fig. 8: cucina dell’appartamento E, secondo piano
PIANO SEMINTERRATO
STATO DI FATTO TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi
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PROGETTO COME CATALIZZATORE DI MECCANISMI DI ECONOMIA SOSTENIBILE
Spazi vuoti come luoghi sociali da vivere
Il problema degli spazi vuoti e inutilizzati è enorme e diffuso. Non è possibile fare affidamento unicamente sull’intervento pubblico, non vi è la disponibilità economica per investire nel recupero, ripristino, riqualificazione di tutti i manufatti dismessi. Alla stessa maniera non è possibile ipotizzare che l’investimento imprenditoriale privato possa interessarsi a manufatti il cui recupero ha scarse possibilità di produrre profitti. Questo modo di fare economia mira a profitti rapidi, enormi, individuali e non a soddisfare gli interessi comuni, se essi non rispondono a tali requisiti; non ha fantasia per trovare altre soluzioni. A questa “mancanza di fantasia”, una delle risposte possibili può essere il Design: la progettazione consapevole, informata, fondata su ricerche, sondaggi, attività con e per la comunità, quella progettazione “partecipata” e “condivisa” con la comunità di riferimento, che rimane aderente alle reali necessità espresse dalle persone, è quella che può creare link intelligenti tra SOCIETÁ (offrire servizi utili), ECONOMIA (produrre occupazione e capitale) e AMBIENTE (riqualificare spazi dismessi).
RIATTIVARE IMMOBILI INUTILIZZATI
AMBIENTE RINASCITA di LUOGHI MARGINALI grazie a buone pratiche di RIUSO degli spazi. Tema attuale, in quanto l’Italia è piena di “spazi VUOTI”, e riuscire a riusarne anche solo una minima parte affidandoli a delle start up può diventare una leva a basso costo per bloccare il CONSUMO indiscriminato di SUOLO e favorire l’occupazione giovanile.
MIGLIORARE CONTESTO URBANO
FERMARE IL CONSUMO DI SUOLO Stime recenti sostengono che l’intervento sull’1 per mille degli immobili indurrebbe la creazione di 73mila posti di lavoro, con un contributo al calo dell’occupazione del 4,8 %
SOCIETÁ ECONOMIA
Sensibilità per progetti a VOCAZIONE SOCIALE, che si AUTOALIMENTANO e che badano innanzitutto alla FATTIBILITÁ e al BENESSERE degli attori coinvolti, prima che al profitto economico. Spesso si presentano sotto forma di start-up socio-culturali che offrono servizi alla comunità e alla persona.
RISPETTO DELLA VOCAZIONE DEL LUOGO
FAVORIRE SVILUPPO LOCALE E BENESSERE DELLA COMUNITÁ
CREARE VALORE SOCIALE
Residui di storia scrivono pezzi di futuro
Lo SVILUPPO economico non prescinde necessariamente dalla SOSTENIBILITÁ ambientale e sociale. Lo dimostra la realtà delle START UP, nuovi embrioni d’impresa, innovative, culturali e sociali: IDEE originali, ad alto contenuto TECNOLOGICO, low budget, che si finanziano tramite CROWDFUNDING, senza timore di sperimentare e rischiare.
SPERIMENTARE NUOVE STRATEGIE D’IMPRESA
Cittadini = portatori di capacità e risorse, non più solo oggetto di bisogni
Innovazioni, microimpresa e talenti creativi
INCONTRO DOMANDAOFFERTA
CREARE POSTI DI LAVORO CREARE VALORE ECONOMICO Lo sviluppo del Paese riparte da quelle “vocazioni” artistiche, creative, culturali, artigianali che hanno fatto apprezzare l’Italia nel mondo
Coinvolgimento della comunità
STRATEGIA TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi
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La Start Up coinvolta Chi sono gli attori?
Bab y
BAMBINI DAI 3 AI 13 ANNI
GENITORI
OFFERTA DOMANDA
Finito l’orario scolastico, spesso si trovano ad essere soli a casa.
Hanno bisogno di guadagnare per iniziare ad essere più indipendenti o per mantenersi agli studi e cercano lavoretti con orari flessibili.
Hanno bisogno di persone affidabili che si prendano cura dei loro piccoli senza costi insostenibili.
Hanno necessità di essere accompagnati alle attività extra-scolastiche pomeridiane o di aiuto con i compiti.
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Hanno disponibilità economiche, ma lavorano tutto il giorno e si trovano senza parenti a cui affidare i loro figli dopo la scuola.
...perchè la Cicogna inizia a lavorare!
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Come funziona?
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Par ty
B a b y Ta x
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Le Cicogne
CHI SONO LE CICOGNE
€
La start-up nasce come piattaforma online che connette domanda e offerta: da una parte genitori che hanno bisogno di persone cui affidare i loro figli in piena sicurezza, dall’altra ragazzi responsabili che cerchino un’attività flessibile per coniugare studio e guadagni. L’obiettivo è aiutare le famiglie a trovare il ragazzo o la ragazza “della porta accanto”.
Ora i genitori possono stare al lavoro tranquilli...
Scegli la Cicogna più adatta a te...
Frequenta i corsi di formazione: incontri con psicologi, pedagogisti, corsi di disostruzione pediatrica, etc...
COME FUNZIONA LA START UP “LE CICOGNE” TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi
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...e incontrala per conoscervi e accordarvi.
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Ant House in Shizuoka MA-style architects, Shizuoka Prefecture, Japan (2012)
Luminoso e intrigante
All’interno di questa casa sembra che il mondo cambi e non sia più quello convenzionale: tutto sembra un pretesto per giocare a nascondino, a rincorrersi, a sbirciare da finestrelle improbabili. Ogni spazio è ambiguo, funge sia da stanza sia da passaggio. Un’altra peculiarità di questo “formicaio” è che quasi sempre tutti possono vedere tutti, così come l’aria, la luce, il vento circolano liberamente in tutta la casa, scavalcando il tradizionale concetto delle partizioni e delle suddivisioni in camere, cosicchè ogni stanza può avere la funzione di cui l’utente ha bisogno in quel momento.
Slide House Level Architects, Tokyo, Japan (2009)
Accessibile e divertente
Un’abitazione a tre piani, interamente attraversata da uno scivolo che li collega tutti, il sogno di ogni bambino: un elemento ludico perfettamente integrato come elemento architettonico all’interno della casa, che permette di passare dal terzo al primo piano in pochi istanti. La difficoltà progettuale è stata quella di trovare l’angolo di pendenza corretto, i materiali più adatti per lo scivolo e il metodo di costruzione ideale per gli angoli necessariamente curvi- della casa.
Leggero e flessibile
NETSCAPES Numen, Hasselt (2011) Le installazioni temporanee di questo gruppo sono leggere, reversibili ma hanno l’enorme potere di trasformare totalmente uno spazio canonico in uno spazio elastico, flessibile, divertente, accogliente. Adatto sia per giocare, rimbalzare, rincorrersi, che per leggere, per riposare, per godere di punti di vista inusuali sullo spazio e per sfidare il vuoto e l’altezza. I lavori di Numen creano sempre uno spazio pienamente tridimensionale da esperire e non solo un aggeggio su cui ci si siede o ci si arrampica, affascinante per bambini che per adulti.
CASI STUDIO: ISPIRAZIONE PER IL PROGETTO TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi
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Elaborazione del Concept
Servizi
La volontà è quella di creare OPPORTUNITÁ DI RELAZIONI. L’edificio viene trasformato in un Centro promotore di VALORE SOCIALE E CULTURALE, basato sulla dimensione della genitorialità e della famiglia, coinvolgendo la start up Le Cicogne.
Chi?
Struttura
La sensazione che si percepisce guardando l’edificio è di un volume regolare rimasto incastonato in mezzo al proliferare della crescita del centro cittadino. Via Umberto I Edificio Piazzetta S.Maria
Vista lato nord-ovest
Vista lato nord-est
Mamme in gravidanza
Cicogne: ragazzi/e dai 18 ai 28 anni registrati e prestanti servizio di babysitting/baby tutoring/baby taxi
N
Genitori Adulti
N
Famiglie
8:0 0
Bambini in età prescolare
Bambini/e e ragazzi/e in età scolare (dai 3 ai 13 anni circa)
Diagramma delle “forze della piazza”
Circondato su tre lati da abitazioni private che non lo toccano ma lo circuiscono, gli viene impedita sia la vista che l’ingresso della luce fino al piano rialzato. L’unica facciata libera è quella rivolta a nord, prospiciente la piazzetta. Vincoli necessari sono in ogni caso il rispetto della piazzetta come luogo di parcheggio e passaggio per i condomini. Cosa fare? Come intervenire?
Quando?
DIREZIONE M
A TIN AT
0:00
12:00
SER
A
LUCE
IO
PO MER
IG
G
14 . 00
0
Diagramma di luci e ombre prevalenti
0
Cosa?
IL NIDO DELLE CICOGNE Implementazione di politiche di sostegno ai genitori tramite l’istituzione di uno Spazio Ricreativo e Culturale per bambini e ragazzi, che possa ospitare laboratori con
SPAZIO GIOCO RIPARATO
ATTRATTIVA La piazzetta è finora usufruita solo come luogo di parcheggio o di passaggio dai vicini condomini. Sarebbe opportuno restituire un centro di interesse che consenta maggior fruizione di questo lembo di terreno, per rimediare al degrado e alla dimenticanza.
scuole e famiglie e che sia centro promotore di iniziative riguardanti la cura dell’infanzia e l’importanza della genitorialità (cineforum, mercatino dell’usato, ecc...)
SPAZIO MOSTRE
BIBLIOTECA DEI RAGAZZI
L’edificio per sua conformazione prende luce solo dal retro e solo nei due piani superiori, risulta perciò nel complesso piuttosto buio. Occorre uno stratagemma che convogli molta più luce all’interno del volume.
19:00
21 :
Prevedibile la presenza di mamme in congedo gravidanza e/o neomamme con bambini piccoli/in età prescolare durante la mattinata, mentre nel pomeriggio è più facilmente riscontrabile la fascia d’età tra i 6 e i 13 anni (dopo l’orario scolastico). La sera invece a poter necessitare della struttura e/o dei servizi offerti sono anche famiglie e genitori.
Piazza stretta e con volumi incombenti, necessita di un intervento che restituisca valore all’edificio, che consenta di uscire “a riveder le stelle” senza invadere spazi altrui. Verso l’ALTO e verso NORD.
TUTORING
LUOGO LUMINOSO
Flussi
1. Svuotare l’involucro
edilizio, che verrà usato come appoggio e come vincolo volumetrico di massima
OSSERVATORIO
Come?
2. Inserire elementi che
svincolino l’interno dai rapporti con l’involucro e le sue aperture, liberandolo da ogni imposizione
SPAZIO COLLOQUI E CORSI DI FORMAZIONE
3. Aumentare l’apporto di luce nell’unica direzione consentita (quella zenitale) e orientare la vista verso la piazza principale
Caratteristiche dello spazio
PRIMA
1.
DOPO Rigido
Mobile riconfigurabile
Duro e Pesante
Morbido e Leggero
Permanente
Temporaneo
Privato
Pubblico
Buio
Luminoso
Suddivisione orizzontale
Spaio verticale fluido
CONCEPT TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi
2.
8
3.
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La copertura originaria a travetti di legno e coppi viene sostituita da una copertura di calcestruzzo gettata in opera e rivestita esternamente da lamiera grecata
Il Nido delle Cicogne
Luce viva zenitale
Visione panoramica sul cielo
“Il Nido delle Cicogne” nasce come Spazio Ricreativo e Culturale, principalmente dedicato a Bambini e Ragazzi dai 3 ai 13 anni. L’idea di connettere questo spazio a una nascente start-up, giovane e italianissima, viene dal fatto che entrambe le parti possono trarre beneficio da questa “cooperazione”.
Lucernario, dimensioni 470 x 970 cm
6 SKYLIGHT
5 RETI
Reti in filato di cotone rinforzato con fibre di PVC, sostenute da binari e carrelli di scotta delle rande (in uso nell’ingegneria navale) e filamenti di Dyneema®
Spazio ludico e ricreativo
Pannelli rimovibili e attrezzabili con scaffali per libri o altro materiale da gioco
Spazi per esposizioni
L’edificio, in quanto luogo marginale, degrada il contesto cittadino con la sua triste presenza di rudere, una vuota facciata chiusa e abbandonata; occorre restituirgli vita, senso, occupazione, qualcosa che lo riporti a intrattenere RAPPORTI CON LA VITA DELLE PERSONE e lo renda di nuovo componente vivace e arricchente della COMUNITÁ.
D’altro canto, la start-up Le Cicogne nasce come piattaforma on-line, PROMOTRICE DI INCONTRI tra domanda e offerta di mercato, tra adulti e ragazzi, tra genitori e baby-sitter. Risulta dunque priva di una vera sede fisica, un luogo cui gli attori coinvolti possano far riferimento, per qualunque attività occorre fare affidamento a altri enti e location.
4 SCATOLA
Reti da lettura
Perchè non unire quindi queste esigenze complementari e dare vita a qualcosa di nuovo? Un luogo: dove avvengono gli incontri tra genitori e Cicogne dove vengono tenuti i CORSI DI FORMAZIONE e PERFEZIONAMENTO delle future Cicogne dove queste Cicogne possano portare i bambini loro affidati in caso di brutto tempo a trascorrere del QUALITY TIME insieme ad altri bambini, con attrezzature insolite e stimolanti, che difficilmente sono a disposizione del singolo dove i bambini possano SOCIALIZZARE, al di fuori dell’ambito scolastico, in un unico grande spazio che possono PERSONALIZZARE con le loro mani? dove il GIOCO si integra con l’ASPETTO CULTURALE, la MOSTRA con la CORSA, la SPERIMENTAZIONE con la TRADIZIONE, la LETTURA con la VIVACITÁ
Pendenza normativa dell’8%
Luce viva
Visione panoramica
Collegamenti verticali
che sia DELLA comunità, che inviti le persone all’AGGREGAZIONE attorno alle tematiche, dell’infanzia, della genitorialità, della cura e del baby-sitting, del teaching e del reading, dove vengano organizzati incontri, seminari, conferenze, mostre per BAMBINI E GENITORI insieme
Ecco qual è il CONCEPT alla base di questo progetto: fornire a una start-up finora solo telematica una sede fisica che le consenta di COMPLETARE e ARRICCHIRE la sua offerta educativa e RIQUALIFICARE nel contempo un edificio dismesso situato proprio in centro città, in maniera da trasformarlo in uno spazio promotore di VALORE SOCIALE E CULTURALE nel tessuto cittadino/urbano.
3 RAMPA Il progetto ha tenuto conto della posizione particolare in cui si situa l’edificio, circondato da abitazioni su tutti i lati, e del suo sviluppo prettamente verticale, sul quale si è poi intervenuto. Il vincolo principale è stato quello di mantenere il più possibile inalterato l’aspetto esterno delle facciate, per non invadere spazialmente le proprietà private tutt’attorno e per mantenere l’effetto “sorpresa” che il visitatore ha una volta varcata la soglia di un edificio apparentemente canonico. Le uniche due opere che denunciano all’esterno qualcosa di anomalo all’interno sono l’osservatorio vetrato che va a inglobare parte del balcone originario (1) e l’ascensore panoramico situato sul retro (2). La struttura è stata interamente svuotata delle partizioni orizzontali preesistenti, alle quali sono stati sostituiti i bagni al livello seminterrato (3), una rampa che funge da collegamento verticale principale (4), una scatola autoportante con travature metalliche e pannelli rimovibili e attrezzabili (5) che si erge per tutta l’altezza della casa, delle reti sospese all’interno della scatola (6) e un lucernario, fonte principale di illuminazione dell’edificio (7)
1 BALCONE
Visione panoramica
Collegamenti verticali
2 ASCENSORE
IL PROGETTO: LE COMPONENTI TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi
9
Aula meeting, colloqui e incontri
Aula per corsi di formazione Cicogne
Aula tutoring e assistenza allo studio
UN NIDO PER LE CICOGNE SCUOLA DEL DESIGN Studentessa| Sara Riva Matricola| 797696
Il Nido delle Cicogne
PROSPETTO NORD
PROSPETTO EST
PROSPETTO SUD
PROSPETTO OVEST
Come anticipato, i vincoli progettuali di partenza erano di rispettare la volumetria massima dell’edificio e di mantenere il più possibile inalterate le facciate. Vi sono tuttavia due episodi in cui questo non è stato rispettato: due volumi vetrati, uno sul prospetto nord e uno su quello sud denunciano decisamente con la loro inconsueta presenza che qualcosa è avvenuto e l’edificio non è più quello di prima. Il primo episodio, quello del fronte nord, consiste in una scatola vetrata che si innesta sulla facciata e ingloba parzialmente il pre-esistente BALCONE balcone, costituendo una capsula, un osservatorio sopraelevato sull’antistante piazzetta e, spaziando con lo sguardo, sulla piazza centrale del paese, creando una sorta di CANNOCCHIALE PROSPETTICO che ricongiunge idealmente l’edificio al fulcro della vita della comunità. Inoltre, essendo il progetto concepito anche come Spazio Culturale, pronto ad accogliere conferenze, eventi, mostre, i vetri di questo osservatorio potrebbero essere all’occorrenza serigrafati per palesare all’esterno ciò che avviene all’interno, costituendo un efficace stratagemma pubblicitario.
1
Ingrandimento del dettaglio dall’esterno
Cabina x2 persone con spazio manovra minimo previsto per disabile su carrozzina Proprietà privata Proprietà comunale
Il secondo volume, quello posizionato sul lato sud, è l’ascensore panoramico che connette tutti i livelli in cui è stato riorganizzato l’edificio: il ASCENSORE suo compito è quello di facilitare ulteriormente e di sveltire i passaggi da una quota all’altra e di rendere la struttura completamente accessibile da qualunque tipo di utente, nonchè quello di rendere l’ascesa (o la discesa, a seconda dei casi) un’esperienza essa stessa, una sorta di sguardo alternativo sulla città, da un punto di osservazione cangiante...che prima non esisteva.
2
Come dovrebbe apparire la scatola vetrata dall’ interno: un allargamento improvviso e inconsueto di una finestra (facendo conto di aver temporaneame nte eliminato l’ingombro visivo della scatola interna)
Vetrata osservatorio
Parapetto vetrato
Rampa
Balcone originario
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Come se non bastasse, la struttura in realtà ha come collegamento verticale principale una rampa che si avvolge su se stessa (e come si RAMPA vedrà nelle tavole successive, attorno a una scatola interna), secondo il principio di percorrenza reso famoso da Frank Lloyd Wright nel Solomon R. Guggenheim Museum di New York. La rampa continua si appoggia solo in alcuni punti alla struttura muraria dell’edificio originale (la maggior parte del suo peso è comunque retto dalle travi a ginocchio di cui è costituita) ed essa in tutta la sua ascesa ha pendenza massima pari all’8%, dunque usufruibile anche da persone temporaneamente o permanentemente disabili, anche grazie alle sue numerose soste e al fatto di ritrovarsi collegata a tutti i pianerottoli di sbarco dell’ascensore. Il percorso della rampa è regolare e permette di raggiungere e interagire coi diversi livelli della scatola interna, interagendo molto liberamente con la struttura muraria e le sue aperture, a volte passandoci di fronte, a volte tagliando una finestra, altre volte ponendo il visitatore a una altezza inconsueta rispetto alle aperture stesse, cosa che genera nuovi punti di vista sull’esterno e sull’involucro stesso.
3
Ø 150 cm Verso di risalita
Scatola interna Altezza netta del passaggio sulla rampa: variabile tra 2.16 mt e 2.28 mt, a seconda della presenza o meno di un pianerottolo sul livello successivo
Rampa larga 150 cm, pianerottolo ad ogni angolo della struttura e davanti all’ascensore
Un comportamento particolare la rampa lo assume in concomitanza del passaggio vicino al balcone: qui, essendo il pianerottolo della rampa rialzato di circa 60 cm rispetto alla quota del balcone originale, essa si protende verso l’esterno, formando una piccolo ballatoio, con opportuno parapetto vetrato, che si inserisce all’interno della vetrata del balcone, prima citata. Un piccolo gioco di incastro per dare fascino e motivo di interesse a una piccola sosta nel percorso.
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Il Nido delle Cicogne 4 SCATOLA
Nell’intervenire all’interno dell’involucro edilizio invece non c’erano vincoli di sorta. I tre piani fuori terra più il seminterrato sono stati completamente svuotati di tutte le partizioni orizzontali e verticali, e i muri perimetrali portanti sono stati rinforzati per avere la più ampia libertà d’azione.
Il gesto formale compiuto è molto semplice: all’interno di questa “scatola muraria” rimasta, è stata inserita un’altra scatola, più piccola per dimensioni, che andasse a compenetrare il volume dell’intero edificio, attraversandolo interamente in altezza.
1. Scatola interna
2. Inserimento della scatola all’interno dell’involucro edilizio vuoto
3. Aperture dell’edificio riportate sulla scatola interna
Abituati come siamo ad immaginare un edificio fatto da successione di piani orizzontali, questa “scatola dentro la scatola” costituisce un unico volume verticale invece insolitamente e inaspettatamente grande, che da fuori non si percepisce e che, finchè non si varca la soglia, non ci si aspetta. La suddetta scatola ha le “pareti” spesse 40 cm, non è di muratura e non dipende in nessun momento dalla struttura muraria per la stabilità ma è totalmente autoportante; è costituita da una ossatura di americane e pilastri di acciaio a C e H, sui quali si attacca (tramite profili angolari e magneti) e una doppia pannellatura di tamponamento (sulla facciata interna ed esterna della scatola), dove ogni singolo elemento, sia esso interno o esterno, può essere rimosso o scambiato. La scatola risulta così interamente PERSONALIZZABILE per quanto concerne MATERIALE, APERTURE, ATTREZZATURA.
Dettaglio della scatola 1:20
Crocette di contenimento pannelli
Tralicci (americane) Profili a C e H Pannelli di tamponamento
Sezione trasversale dell’edificio in cui si rivela la sua doppia natura di “scatola dentro la scatola”
Pianta del piano rialzato con l’ingresso principale
Possibilità di utilizzare la struttura come supporto espositivo per mostre
Possibilità di utilizzare la struttura come oggetto multifunzione: seduta, passaggio dentro/fuori, scaffale da biblioteca, mensole di stoccaggio materiali, ecc...
Aperture variabili
Aperture fisse
Struttura portante
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Il Nido delle Cicogne 10. All’interno della scatola, in questo unico grande volume, sgombro e luminoso, s’è preferito mantenere un’atmosfera giocosa, leggera, senza elementi opachi, lasciando che fossero l’altezza e il vuoto i veri protagonisti.
Dettagli di scatola e reti in scala 1:10
5 RETI
Dettaglio del lucernario innestato a completamento della scatola interna, scala 1:20 Sorta di scuretto che distanzia copertura e lucernario (funge nel contempo da gronda)
Lucernario
1. 1.
10.
2.
Pianta della struttura scatolare scala 1:100
Ai quattro angoli della scatola e in altri 6 punti intermedi sono stati inseriti dei binari sui quali scorrono –per tutta l’altezza della scatola- dei CARRELLI DI SCOTTA delle rande, le stesse meccaniche che vengono utilizzate sulle barche a vela per regolare l’apertura delle suddette vele e mantenerle in posizione. A questi carrelli (o cursori), tramite BOZZELLI DI BUGNA, sono collegate reti tese all’interno della scatola stessa, che possono ospitare i bambini durante i loro giochi, la lettura o il riposo.
3.
Cursore semplice
Trave a C Trave a H
7. Scatola interna
4.
5. Vetrocamera
Rullo tende parasole
6.
6 SKYLIGHT
Lamiera
Cordino Dyneema®
Grillo
Copertura
8.
3.
Schema delle parti meccaniche del cursore o carrello di scotta (catalogo Antal 2013 / 2014)
9.
Trave C di chiusura Vite di fermo
Tende parasole fuoriescono dal vano della trave ad H
Trave H Pareti scatola interna Copertura in lamiera Tavolato legno grezzo
Occhiello Binario a T
Distanziatori di legno (listelli abete 5 mm) Le reti sono in fibra di cotone e PVC, accessibili da ogni apertura della scatola e per di più movimentabili; infatti i carrelli sono collegati, tramite cime Dyneema®, a un motorino (posto nello spessore delle pareti della scatola interna) che avvolge o svolge la cima, alzando o abbassando la quota a cui si trova il carrello e quindi il capo della rete corrispondente.
Puleggia di rimando (posta in cima alla scatola, alla fine del binario)
Il Dyneema®(Gel Spun Polyethylene) è una fibra sintetica adatta alla produzione di cavi da trazione con una resistenza eccezionale, paragonabile a quella dei cavi di acciaio; si parla di qualche kilogrammo per fili con diametri di circa 0,10-0,12 mm.
Sono perciò possibili infinite configurazioni per queste reti, che costituiscono un terreno di gioco inusuale, dinamico e divertente per svolgere diversi tipi di attività, dalla più seria “lettura sospesa” (vedi configurazione a lato) ad attività ludiche organizzate o libere (vedi sotto): bambini e adulti possono godere allo stesso modo del piacere di rimbalzare, arrampicarsi, rincorrersi.
Guaina traspirante
Strati di isolamento Freno al vapore Solaio in calcestruzzo
7 cm
Bozzello di bugna (elemento in uso nella nautica, che risolve il collegamento di una puleggia al punto di scotta di una randa avvolgibile)
11,2 cm
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APPENDICE - DISEGNI IN SCALA TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi
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TAVOLE STATO DI FATTO Scala 1: 100
A) Prospetto Nord / Prospetto Est B) Prospetto Ovest / Prospetto Sud C) Pianta piano cantina / Pianta piano rialzato D) Pianta piano primo / Pianta piano secondo E) Copertura / Sezione AA’ F) Sezione BB’
PROSPETTO NORD
PROSPETTO NORD
STATO DI FATTO TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi
A
PROSPETTO EST
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PROSPETTO OVEST
PROSPETTO NORD
STATO DI FATTO TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi
PROSPETTO SUD
B
PROSPETTO NORD
UN NIDO PER LE CICOGNE SCUOLA DEL DESIGN Studentessa| Sara Riva Matricola| 797696
A
1450 532,5
50
322,5 240
50
240
ANTINA - SCALA 1:100
STATO DI FATTO TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi
100 200
100 200
130 322
100 200
50
880
1010
A'
PIANO CANTINA - SCALA 1:100
N
280 180
490
880
PROS
50
50
120
50
100 200
50
100 200
100
50 490
335
360
450
120
120 50
50
B'
10 170
460
515
10
210 10 650
10
930
950
930
10
965
1055
965
1055
170
100 200 210
10
B
240
170 380
335
50
335
390
100
100
10
260
170
100
50
100 200
100 200
125 100 200
100 200
295
295
22,5
240
50
40
125 40
50 100
240
50 100
22,5
532,5
50
PIANO RIALZATO - SCALA 1:100 N
C
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1450
335
50
260
180
50
10
100 200
170
100 200
100 200
225
440 10
10
950
580
520
400
460
10
515
50 100 200
100 200
100 200
100 200
100 200
50
50 100 200
100 200
110 287
100 200
100 200
50
210
360
450
40 55
10
210
10
170
950
250
50
380
170
10
320
260 10
10
390
335
255
100 200
50
50
50
100 200
100 200
515
50
100 200
225
100 200
40 55
515
100 200
50
100 200
1450
820
PIANO SECONDO - SCALA 1:100
PIANO PRIMO - SCALA 1:100 N
N
STATO DI FATTO TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi
D
UN NIDO PER LE CICOGNE SCUOLA DEL DESIGN Studentessa| Sara Riva Matricola| 797696
PROS
150
150
341
1179
1179
374 391
326
391
391
51
87 326
560
520
COPERTURA - SCALA 1:100
PROSPETTO NORD 560
PROSPETTO NORD
87
51
237
196,5
391
196,5
416
570
237
416
374
290
374
1100
1140
560
374
290
1380
814
1380
536
290
814
536
290
341
1640
PROSPETTO NORD
PROSPETTO NORD
PROSPETTO NORD
SEZIONE AA'
N SEZIONE AA'
STATO DI FATTO TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi
E
UN NIDO PER LE CICOGNE SCUOLA DEL DESIGN Studentessa| Sara Riva Matricola| 797696
150 341
290
1230
374 391
325
290
960 240
STATO DI FATTO TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi
315
SEZIONE BB'
F
UN NIDO PER LE CICOGNE SCUOLA DEL DESIGN Studentessa| Sara Riva Matricola| 797696
TAVOLE STATO DI PROGETTO Scala 1: 100
392.2
126 1200
129
126 1200
129
G) Prospetto Nord / Prospetto Est H) Prospetto Ovest / Prospetto Sud I) Pianta piano seminterrato L) Pianta piano rialzato M) Pianta piano primo / Pianta piano secondo N) Copertura O) Sezione AA’ P) Sezione BB’ Q) Sezione CC’ R) Sezione DD’ / Sezione EE‘ S) Sezione FF’
400 350.8
350.8
51
51
270
391
3
400
1455
3
286
PROSPETTO NORD
PROSPETTO NORD
STATO DI PROGETTO TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi
G
PROSPETTO EST
UN NIDO PER LE CICOGNE SCUOLA DEL DESIGN Studentessa| Sara Riva Matricola| 797696
129 126 1200
129 126 1200
392.2 3 400 3
171
270
350.8 51
PROSPETTO OVEST
PROSPETTO NORD
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PROSPETTO SUD
H
PROSPETTO NORD
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1450 1050
158
240
110
150
150
Vano ascensore (spazio per manutenzione e lavori) Spazi di risulta / stoccaggio
Servizi
470
550
950
750
Aula polivalente Servizi per disabili
150
Rampa
PROS
PIANO SEMINTERRATO - SCALA 1:100 N
STATO DI PROGETTO TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi
I
UN NIDO PER LE CICOGNE SCUOLA DEL DESIGN Studentessa| Sara Riva Matricola| 797696
F'
E'
D'
Ascensore panoramico
C
C'
Rampa B
B'
A
A'
125
196
PROS
Pianerottolo d’ingresso
PIANO RIALZATO - SCALA 1:100 1010 N
F
STATO DI PROGETTO TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi
E
D
1450
L
UN NIDO PER LE CICOGNE SCUOLA DEL DESIGN Studentessa| Sara Riva Matricola| 797696
1450
1050
1050
240
240
158
158
1450
150 150 550 150
950
470
550 150
950
150
150
150
120
110
286 PIANO PRIMO - SCALA 1:100
PIANO SECONDO - SCALA 1:100
N
N
Vetrata del balcone
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M
UN NIDO PER LE CICOGNE SCUOLA DEL DESIGN Studentessa| Sara Riva Matricola| 797696
1730 1642 979
33
298.5
33
298.5
298.5
33
479 298.5
33
479
1142
1230
979
Copertura in lamiera COPERTURA - SCALA 1:100
Lucernario N
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N
UN NIDO PER LE CICOGNE SCUOLA DEL DESIGN Studentessa| Sara Riva Matricola| 797696
129 1200 216 228
222.05 222.05
216
228
126
TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi
289
216
222.05 222.05
216 228
STATO DI PROGETTO
228
240
270
SEZIONE AA'
O
UN NIDO PER LE CICOGNE SCUOLA DEL DESIGN Studentessa| Sara Riva Matricola| 797696
129
186.5
1200
228
126
30 30
216
1498
216
228
228
216
240
270
216
TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi
270
228
STATO DI PROGETTO
289
200
SEZIONE BB'
P
UN NIDO PER LE CICOGNE SCUOLA DEL DESIGN Studentessa| Sara Riva Matricola| 797696
129
216
216 228
216 216
216
216
270
228
228
228
228
126 1200
STATO DI PROGETTO TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi
228
289
SEZIONE CC'
Q
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129
392.2
126
30 30
186.5
129 126
3
392.2
TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi
228 216
1200
1213
222.05
228
222.05
216
51
350.8
222.05
3
216 228
289
285
289
222.05
216
216 228 216
STATO DI PROGETTO
400
1200
228
228
3 400 3 350.8 51 289
SEZIONE EE'
SEZIONE DD'
R
UN NIDO PER LE CICOGNE SCUOLA DEL DESIGN Studentessa| Sara Riva Matricola| 797696
129
400 289
228
228
51
216
216
350.8
228
228
3
216
216
3
392.2
126 1200
Fine SEZIONE FF'
STATO DI PROGETTO TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi
S
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