Tavole di presentazione del progetto - Un nido per le Cicogne

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UN NIDO PER LE CICOGNE

Edifici dismessi come risorsa da (s)fruttare TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi

PROPOSTA DI RECUPERO

di un immobile nel comune di Varedo (MB) SCUOLA DEL DESIGN Studentessa| Sara Riva Matricola| 797696


RIFLESSIONE SULL’ATTUALITÁ

NUMEROSI SPAZI INUTILIZZATI RICICLO DEGLI SPAZI

(DECRETO SBLOCCA-ITALIA)

APPLICAZIONI A NECESSITÁ REALI

SFRUTTAARE ENERGIA GRIGIA IMMAGAZZINATA NEGLI SPAZI INUTILIZZATI

QUALE PROGETTO PER LA AGIRE NELLA MIA CITTÁ

PROGETT O

REVERSIBILITÁ, ASSICURARE POSSIBILI NUOVI RIUTILIZZI

PROG ET

OMICAMENTE N CO Vorrei un progetto che fosse effettivamente realizzabile e con un modello economico già sperimentato o che coinvolgesse una start up esistente

MUOVERE CAPITALE

ENIBILE ST SO

E

CREAZIONE POSTI DI LAVORO

Vorrei un progetto che si mettesse al servizio della mia realtà quotidiana, che servisse realmente a qualcuno

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Vorrei un progetto sostenibile, che avesse un impatto positivo sull’ambiente e che impedisse un ulteriore degrado del contesto in cui agisce

EFFETTI DELLA CEMENTIFICAZIONE

COSCIENZA DEI DANNI AMBIENTALI CHE OGNI COSTRUZIONE IRRESPONSABILE IMPLICA

Studente in Crisi

SPECULAZIONE EDILIZIA

LOW COST RISPARMIARE SPAZI DA DESTINARE A VERDE

INSERIRSI IN UN NETWORK ATTIVO

INTRODUZIONE

TO

TENTO ALL AT 'A

PROGETTAZIONE ADATTATIVA

TE EN BI M

ANALIZZARE I BISOGNI CHE VEDO ATTORNO A ME

E

DI UTILITÁ O SO TT

EVITARE NUOVE COSTRUZIONI

E AL CI

PRO G

CREARE OCCASIONI DI RELAZIONE

TESI?

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Dove siamo? REGIONE LOMBARDIA >>>

PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA >>>

VAREDO

Fiume Seveso

BOVISIO DESIO

Monza-Saronno

Varedo è il paese in cui si situa l’edificio di interesse. “Vareet” -in dialetto brianzolo- è una piccola cittadina della provincia di Monza e della Brianza, che conta circa 12.900 abitanti. Sorge a 16 km da Milano, 9 km da Monza, 28 da Como e 33 dal confine svizzero. È toccata dalla strada statale nr.35, detta dei Giovi, che da Genova conduce a Chiasso passando da Como, da cui il termine, con cui viene comunemente chiamata, Comasina. Il territorio è pianeggiante, ha un’altitudine media di m. 180 s.l.m. ed è attraversato dal torrente Seveso. La sua storia più antica risale indietro nel tempo solo fino all’epoca longobarda, quando iniziò ad essere annoverato sulle cartine: probabilmente

esisteva anche in periodi precedenti ma solo come insediamento di minore importanza. Dagli Anni 50 Varedo (che nel 2009 ha conseguito il titolo di città) ha assistito a una notevole espansione demografica, quando, come tutto l'interland milanese, venne interessata da un forte processo di industrializzazione, al quale seguì una forte immigrazione di persone soprattutto dal Veneto e dal Sud Italia, che portò la popolazione dai circa 5.000 abitanti del 1950 ai quasi 13.000 del 1990 su un territorio di 4,8 Kmq. Negli ultimi anni del XX secolo nella cittadina è molto aumentata anche l'immigrazione di cittadini extracomunitari.

LIMBIATE

NOVA MILANESE

COMPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE

5%

13%

da 80 a 89 anni

da 60 a 69 anni

10%

da 70 a 79 anni

Comasina

da 90 a 99 anni

18%

da 0 a 19 anni

da 20 a 29 anni

13%

da 30 a 39 anni

14%

da 50 a 59 anni

16%

da 40 a 49 anni

PADERNO DUGNANO

Linea ferroviaria S2 Trenord

10%

1%

Dati Istat dichiarano che, oggi, le classi più numerose nelle quali si distribuisce la popolazione residente sono quelle 0-19 anni (18%) e 40-49 anni (16%). Seguono cinquantenni e trentenni pressoché a pari merito (13-14%), per “chiudere” con sessantenni e ventenni (10%). Inoltre, della classe 0-19 anni possiamo vedere nel dettaglio qui a destra la composizione: numerosissimi sono gli estremi, da 0 a 5 anni e da 14 a 19 anni. È lecito presumere dunque che Varedo sia abitata soprattutto da famiglie, con bambini mediamente in età pre-scolare e scolare, e che sia stata scelta come dimora per la ricca presenza di infrastrutture e trasporti pubblici e per la posizione che agevola la raggiungibilità di numerosi centri d’interesse.

31%

da 0 a 5 anni

29%

da 14 a 19 anni

15%

da 11 a 13 anni

25%

da 6 a 10 anni

SERVIZI ALLA PERSONA

2

CENTRO CITTADINO, SCALA 1:2000

IMPORTANTI ARTERIE STRADALI

4

Istituto Comprensivo Bagatti Valsecchi, Istituto Comprensivo Aldo Moro, Asilo Nido Comunale di Via Verdi, Asilo “Il nido di Wendy”

STAZIONE FERROVIARIA CITTADINA Linea S2 di Trenord, con le vicine stazioni di Palazzolo, Bovisio, Cesano, Desio, Seregno; in più una fermata tramviaria della linea Milano-Limbiate e diverse fermate Air Pullman

3

Oratorio S.Luigi

Biblioteca Comunale Maria Teresa Negri Carugati

Parco I Maggio

Esselunga di Varedo, Centro Carrefour di Limbiate e Paderno Dugnano

I.C. Bagatti Valsecchi

Chiesa SS.Pietro e Paolo

AREE VERDI PUBBLICHE

Parco Municipale I Maggio, Parco Sovracomunale Grugnotorto Villoresi, Viale di Villa Bagatti

STRUTTURE SPORTIVE Piscina Lido Azzurro, Polisportiva Varedo

1

1

BIBLIOTECA CIVICA

NOTI CENTRI COMMERCIALI

3 2

L’edificio interessato è quello evidenziato in rosso

ISTITUTI SCOLASTICI

SP35 Milano-Meda e SS36 Valassina

1

Milano-Meda

VILLA STORICA Villa Bagatti Valsecchi

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2

LUOGHI DI CULTO

Villa Bagatti Valsecchi

Chiesa dei SS. Pietro e Paolo, Chiesa S. Maria Regina

40

Asilo Il Nido di Wendy

ASSOCIAZIONI

Associazioni sportive (12), Associazioni culturali (5), Associazioni di volontariato (19), Associazioni del tempo libero (4)

2

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L’edificio prescelto per la rifunzionalizzazione si situa in posizione centralissima, proprio di fronte alla piazza della Chiesa centrale dei SS. Pietro e Paolo, poco discosto dall’ingresso del Municipio. La piccola piazza antistante deve il nome all’antica chiesa di S. Maria, che un tempo vi si affacciava. Nel 1878 l’allora sindaco, avv. Piero Volpi, offrì in uso alla Chiesa l’appezzamento di terreno accanto alla suddetta chiesa, dove venne costruito l’embrione dell’edificio odierno, quattro locali su due piani: il pianterreno fu adibito ad uffici per uso comunale, mentre al piano superiore furono approntate due aule scolastiche per le classi prima e seconda elementare, che contavano un’ottantina di iscritti. Nel 1906, con l’aumento delle leve scolastiche, il comune provvide all’ampliamento dell’edificio, sopraelevandolo di un piano per ricavare altre due aule; poco dopo tuttavia il sindaco dispose di traslocare gli uffici comunali nell’antistante Villa Medici, lasciando liberi anche i due locali al pianterreno, dove vennero allestite le aule per la 3a classe maschile e femminile.

L’edificio...

Qui sopra: panoramica della piazzetta.

Piazza S. Maria 1 - Varedo

...e la sua Storia

Sito di progetto Luoghi di aggregazione Servizi alla persona Villa Medici Municipio di Varedo

Chiesa dei SS.Pietro e Paolo

Parco I Maggio Oratorio S.Luigi

Piazza centrale

Edificio Piazza S. Maria 1

SCUOLE ELEMENTARI Istituto Comprensivo Bagatti Valsecchi

Proprietà comunale Proprietà privata Proprietà privata

INCENDIO

Proprietà privata

Asilo “Il nido di Wendy”

AMBULATORIO MEDICO

UFFICIO POSTALE N

SEDE DEL PARTITO

CASERMA DEI VIGILI

N ABITAZIONE

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Purtroppo nella notte dell’8 agosto 1912 un grosso incendio si sviluppò nei solai della scuola, propagandosi anche all’unita Chiesa di S. Maria, che uscì seriamente danneggiata. La chiesa fu abbandonata e successivamente demolita e le scuole trasferite altrove. Il nostro edificio rimase tuttavia in piedi e venne ripreso in uso dal Comune, che vi inserì (in sequenza) l’ambulatorio medico, l’ufficio postale e l’ufficio di collocamento, in epoca fascista la sede del Partito, successivamente la sede dell’Associazione Combattenti e Reduci e la sede dei Vigili Urbani. In anni più recenti, è stato riadattato e adibito ad uso abitazione per gli impiegati comunali facenti richiesta. Dal 2000 gli ultimi inquilini sono stati spostati in nuovi appartamenti, mentre l’edificio, ora di tre piani fuori terra e uno seminterrato, venne abbandonato e versa tuttora in condizioni di grande degrado.

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PROSPETTO EST

PROSPETTO NORD

PROSPETTO OVEST

PROSPETTO SUD

Come è l’edificio oggi

In fase di adattamento della struttura ad abitazione, tutte le stanze sono state controsoffittate

SEZIONE AA’

SEZIONE BB’

L’edificio dopo la sua ultima utilizzazione come abitazione, risulta ripartivo su 4 piani, tre fuori terra e uno seminterrato. Nei tre superiori trovano posto 5 unità abitative, mentre il semipiano interrato funge da scantinato. Molto banalmente il corpo scale centrale -che risulta l’unico collegamento verticale della struttura- divide a metà i piani, individuando la superficie degli appartamenti, che affacciano su un pianerottolo, tranne l’attico che invece occupa l’intero piano. L’edificio ha la facciata principale rivolta verso nord, perciò le stanze che si trovano su quella facciata sono piuttosto buie a differenza di quelle del lato sud dalle quali entra luce per la maggior parte del giorno.

A’

1

2

Servizi igienici

B

B’

Collegamenti verticali

Cucina

Camera da letto

COPERTURA A

Fig. 1: prospetto nord dell’edificio visto dalla piazza Fig. 2: ingresso stanza da letto appartamento A, piano rialzato

Zona living

COPERTURA

PIANO SECONDO

PIANO PRIMO

PIANO RIALZATO

CANTINA

Tetto a 4 falde, travature e travetti di legno portanti, copertura esterna in coppi, nessun isolamento, presenza di solaio sottotetto

Unico appartamento di circa 97 mq, con cucina, due bagni, camera da letto matrimoniale e doppia zona living indipendente dal resto delle stanze; da qui si accede al solaio sottotetto tramite scala retrattile

Due appartamenti, l’uno da 48 mq e l’altro da 44 mq, dotati di bagno, zona cucina-living e camera da letto

Due appartamenti, l’uno da 52 mq e l’altro da 44 mq, dotati di bagno (in corrispondenza di un gabbiotto sporgente dal perimetro dell’edificio), zona cucina-living e camera da letto.

3

4

E

PIANO SECONDO

Fig. 3: dettaglio dei serramenti di una finestra Fig. 4: dettaglio del degrado del balconcino frontale 5

C

6

D

PIANO PRIMO

Fig. 5: angolo cucina appartamento A, piano rialzato Fig. 6: degrado del pianerottolo d’ingresso A

B

7

8

PIANO RIALZATO

Seminterrato controterra grezzo, pareti di mattoni non intonacate e punti luce solamente sui lati nord e sud Fig. 7: accanto alla scala che scende nel seminterrato Fig. 8: cucina dell’appartamento E, secondo piano

PIANO SEMINTERRATO

STATO DI FATTO TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi

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PROGETTO COME CATALIZZATORE DI MECCANISMI DI ECONOMIA SOSTENIBILE

Spazi vuoti come luoghi sociali da vivere

Il problema degli spazi vuoti e inutilizzati è enorme e diffuso. Non è possibile fare affidamento unicamente sull’intervento pubblico, non vi è la disponibilità economica per investire nel recupero, ripristino, riqualificazione di tutti i manufatti dismessi. Alla stessa maniera non è possibile ipotizzare che l’investimento imprenditoriale privato possa interessarsi a manufatti il cui recupero ha scarse possibilità di produrre profitti. Questo modo di fare economia mira a profitti rapidi, enormi, individuali e non a soddisfare gli interessi comuni, se essi non rispondono a tali requisiti; non ha fantasia per trovare altre soluzioni. A questa “mancanza di fantasia”, una delle risposte possibili può essere il Design: la progettazione consapevole, informata, fondata su ricerche, sondaggi, attività con e per la comunità, quella progettazione “partecipata” e “condivisa” con la comunità di riferimento, che rimane aderente alle reali necessità espresse dalle persone, è quella che può creare link intelligenti tra SOCIETÁ (offrire servizi utili), ECONOMIA (produrre occupazione e capitale) e AMBIENTE (riqualificare spazi dismessi).

RIATTIVARE IMMOBILI INUTILIZZATI

AMBIENTE RINASCITA di LUOGHI MARGINALI grazie a buone pratiche di RIUSO degli spazi. Tema attuale, in quanto l’Italia è piena di “spazi VUOTI”, e riuscire a riusarne anche solo una minima parte affidandoli a delle start up può diventare una leva a basso costo per bloccare il CONSUMO indiscriminato di SUOLO e favorire l’occupazione giovanile.

MIGLIORARE CONTESTO URBANO

FERMARE IL CONSUMO DI SUOLO Stime recenti sostengono che l’intervento sull’1 per mille degli immobili indurrebbe la creazione di 73mila posti di lavoro, con un contributo al calo dell’occupazione del 4,8 %

SOCIETÁ ECONOMIA

Sensibilità per progetti a VOCAZIONE SOCIALE, che si AUTOALIMENTANO e che badano innanzitutto alla FATTIBILITÁ e al BENESSERE degli attori coinvolti, prima che al profitto economico. Spesso si presentano sotto forma di start-up socio-culturali che offrono servizi alla comunità e alla persona.

RISPETTO DELLA VOCAZIONE DEL LUOGO

FAVORIRE SVILUPPO LOCALE E BENESSERE DELLA COMUNITÁ

CREARE VALORE SOCIALE

Residui di storia scrivono pezzi di futuro

Lo SVILUPPO economico non prescinde necessariamente dalla SOSTENIBILITÁ ambientale e sociale. Lo dimostra la realtà delle START UP, nuovi embrioni d’impresa, innovative, culturali e sociali: IDEE originali, ad alto contenuto TECNOLOGICO, low budget, che si finanziano tramite CROWDFUNDING, senza timore di sperimentare e rischiare.

SPERIMENTARE NUOVE STRATEGIE D’IMPRESA

Cittadini = portatori di capacità e risorse, non più solo oggetto di bisogni

Innovazioni, microimpresa e talenti creativi

INCONTRO DOMANDAOFFERTA

CREARE POSTI DI LAVORO CREARE VALORE ECONOMICO Lo sviluppo del Paese riparte da quelle “vocazioni” artistiche, creative, culturali, artigianali che hanno fatto apprezzare l’Italia nel mondo

Coinvolgimento della comunità

STRATEGIA TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi

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La Start Up coinvolta Chi sono gli attori?

Bab y

BAMBINI DAI 3 AI 13 ANNI

GENITORI

OFFERTA DOMANDA

Finito l’orario scolastico, spesso si trovano ad essere soli a casa.

Hanno bisogno di guadagnare per iniziare ad essere più indipendenti o per mantenersi agli studi e cercano lavoretti con orari flessibili.

Hanno bisogno di persone affidabili che si prendano cura dei loro piccoli senza costi insostenibili.

Hanno necessità di essere accompagnati alle attività extra-scolastiche pomeridiane o di aiuto con i compiti.

Ba

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Registrazione al sito

Registrazione al sito

Ba

Hanno disponibilità economiche, ma lavorano tutto il giorno e si trovano senza parenti a cui affidare i loro figli dopo la scuola.

...perchè la Cicogna inizia a lavorare!

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€! Hanno tempo, talenti e buona volontà da mettere a disposizione, oltre ad essere spesso automuniti.

Tutori een ng /T

Sitting by

RAGAZZI DAI 18 AI 30 ANNI

Come funziona?

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Le Cicogne

CHI SONO LE CICOGNE

La start-up nasce come piattaforma online che connette domanda e offerta: da una parte genitori che hanno bisogno di persone cui affidare i loro figli in piena sicurezza, dall’altra ragazzi responsabili che cerchino un’attività flessibile per coniugare studio e guadagni. L’obiettivo è aiutare le famiglie a trovare il ragazzo o la ragazza “della porta accanto”.

Ora i genitori possono stare al lavoro tranquilli...

Scegli la Cicogna più adatta a te...

Frequenta i corsi di formazione: incontri con psicologi, pedagogisti, corsi di disostruzione pediatrica, etc...

COME FUNZIONA LA START UP “LE CICOGNE” TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi

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...e incontrala per conoscervi e accordarvi.

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Ant House in Shizuoka MA-style architects, Shizuoka Prefecture, Japan (2012)

Luminoso e intrigante

All’interno di questa casa sembra che il mondo cambi e non sia più quello convenzionale: tutto sembra un pretesto per giocare a nascondino, a rincorrersi, a sbirciare da finestrelle improbabili. Ogni spazio è ambiguo, funge sia da stanza sia da passaggio. Un’altra peculiarità di questo “formicaio” è che quasi sempre tutti possono vedere tutti, così come l’aria, la luce, il vento circolano liberamente in tutta la casa, scavalcando il tradizionale concetto delle partizioni e delle suddivisioni in camere, cosicchè ogni stanza può avere la funzione di cui l’utente ha bisogno in quel momento.

Slide House Level Architects, Tokyo, Japan (2009)

Accessibile e divertente

Un’abitazione a tre piani, interamente attraversata da uno scivolo che li collega tutti, il sogno di ogni bambino: un elemento ludico perfettamente integrato come elemento architettonico all’interno della casa, che permette di passare dal terzo al primo piano in pochi istanti. La difficoltà progettuale è stata quella di trovare l’angolo di pendenza corretto, i materiali più adatti per lo scivolo e il metodo di costruzione ideale per gli angoli necessariamente curvi- della casa.

Leggero e flessibile

NETSCAPES Numen, Hasselt (2011) Le installazioni temporanee di questo gruppo sono leggere, reversibili ma hanno l’enorme potere di trasformare totalmente uno spazio canonico in uno spazio elastico, flessibile, divertente, accogliente. Adatto sia per giocare, rimbalzare, rincorrersi, che per leggere, per riposare, per godere di punti di vista inusuali sullo spazio e per sfidare il vuoto e l’altezza. I lavori di Numen creano sempre uno spazio pienamente tridimensionale da esperire e non solo un aggeggio su cui ci si siede o ci si arrampica, affascinante per bambini che per adulti.

CASI STUDIO: ISPIRAZIONE PER IL PROGETTO TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi

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Elaborazione del Concept

Servizi

La volontà è quella di creare OPPORTUNITÁ DI RELAZIONI. L’edificio viene trasformato in un Centro promotore di VALORE SOCIALE E CULTURALE, basato sulla dimensione della genitorialità e della famiglia, coinvolgendo la start up Le Cicogne.

Chi?

Struttura

La sensazione che si percepisce guardando l’edificio è di un volume regolare rimasto incastonato in mezzo al proliferare della crescita del centro cittadino. Via Umberto I Edificio Piazzetta S.Maria

Vista lato nord-ovest

Vista lato nord-est

Mamme in gravidanza

Cicogne: ragazzi/e dai 18 ai 28 anni registrati e prestanti servizio di babysitting/baby tutoring/baby taxi

N

Genitori Adulti

N

Famiglie

8:0 0

Bambini in età prescolare

Bambini/e e ragazzi/e in età scolare (dai 3 ai 13 anni circa)

Diagramma delle “forze della piazza”

Circondato su tre lati da abitazioni private che non lo toccano ma lo circuiscono, gli viene impedita sia la vista che l’ingresso della luce fino al piano rialzato. L’unica facciata libera è quella rivolta a nord, prospiciente la piazzetta. Vincoli necessari sono in ogni caso il rispetto della piazzetta come luogo di parcheggio e passaggio per i condomini. Cosa fare? Come intervenire?

Quando?

DIREZIONE M

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0:00

12:00

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14 . 00

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Diagramma di luci e ombre prevalenti

0

Cosa?

IL NIDO DELLE CICOGNE Implementazione di politiche di sostegno ai genitori tramite l’istituzione di uno Spazio Ricreativo e Culturale per bambini e ragazzi, che possa ospitare laboratori con

SPAZIO GIOCO RIPARATO

ATTRATTIVA La piazzetta è finora usufruita solo come luogo di parcheggio o di passaggio dai vicini condomini. Sarebbe opportuno restituire un centro di interesse che consenta maggior fruizione di questo lembo di terreno, per rimediare al degrado e alla dimenticanza.

scuole e famiglie e che sia centro promotore di iniziative riguardanti la cura dell’infanzia e l’importanza della genitorialità (cineforum, mercatino dell’usato, ecc...)

SPAZIO MOSTRE

BIBLIOTECA DEI RAGAZZI

L’edificio per sua conformazione prende luce solo dal retro e solo nei due piani superiori, risulta perciò nel complesso piuttosto buio. Occorre uno stratagemma che convogli molta più luce all’interno del volume.

19:00

21 :

Prevedibile la presenza di mamme in congedo gravidanza e/o neomamme con bambini piccoli/in età prescolare durante la mattinata, mentre nel pomeriggio è più facilmente riscontrabile la fascia d’età tra i 6 e i 13 anni (dopo l’orario scolastico). La sera invece a poter necessitare della struttura e/o dei servizi offerti sono anche famiglie e genitori.

Piazza stretta e con volumi incombenti, necessita di un intervento che restituisca valore all’edificio, che consenta di uscire “a riveder le stelle” senza invadere spazi altrui. Verso l’ALTO e verso NORD.

TUTORING

LUOGO LUMINOSO

Flussi

1. Svuotare l’involucro

edilizio, che verrà usato come appoggio e come vincolo volumetrico di massima

OSSERVATORIO

Come?

2. Inserire elementi che

svincolino l’interno dai rapporti con l’involucro e le sue aperture, liberandolo da ogni imposizione

SPAZIO COLLOQUI E CORSI DI FORMAZIONE

3. Aumentare l’apporto di luce nell’unica direzione consentita (quella zenitale) e orientare la vista verso la piazza principale

Caratteristiche dello spazio

PRIMA

1.

DOPO Rigido

Mobile riconfigurabile

Duro e Pesante

Morbido e Leggero

Permanente

Temporaneo

Privato

Pubblico

Buio

Luminoso

Suddivisione orizzontale

Spaio verticale fluido

CONCEPT TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi

2.

8

3.

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La copertura originaria a travetti di legno e coppi viene sostituita da una copertura di calcestruzzo gettata in opera e rivestita esternamente da lamiera grecata

Il Nido delle Cicogne

Luce viva zenitale

Visione panoramica sul cielo

“Il Nido delle Cicogne” nasce come Spazio Ricreativo e Culturale, principalmente dedicato a Bambini e Ragazzi dai 3 ai 13 anni. L’idea di connettere questo spazio a una nascente start-up, giovane e italianissima, viene dal fatto che entrambe le parti possono trarre beneficio da questa “cooperazione”.

Lucernario, dimensioni 470 x 970 cm

6 SKYLIGHT

5 RETI

Reti in filato di cotone rinforzato con fibre di PVC, sostenute da binari e carrelli di scotta delle rande (in uso nell’ingegneria navale) e filamenti di Dyneema®

Spazio ludico e ricreativo

Pannelli rimovibili e attrezzabili con scaffali per libri o altro materiale da gioco

Spazi per esposizioni

L’edificio, in quanto luogo marginale, degrada il contesto cittadino con la sua triste presenza di rudere, una vuota facciata chiusa e abbandonata; occorre restituirgli vita, senso, occupazione, qualcosa che lo riporti a intrattenere RAPPORTI CON LA VITA DELLE PERSONE e lo renda di nuovo componente vivace e arricchente della COMUNITÁ.

D’altro canto, la start-up Le Cicogne nasce come piattaforma on-line, PROMOTRICE DI INCONTRI tra domanda e offerta di mercato, tra adulti e ragazzi, tra genitori e baby-sitter. Risulta dunque priva di una vera sede fisica, un luogo cui gli attori coinvolti possano far riferimento, per qualunque attività occorre fare affidamento a altri enti e location.

4 SCATOLA

Reti da lettura

Perchè non unire quindi queste esigenze complementari e dare vita a qualcosa di nuovo? Un luogo: dove avvengono gli incontri tra genitori e Cicogne dove vengono tenuti i CORSI DI FORMAZIONE e PERFEZIONAMENTO delle future Cicogne dove queste Cicogne possano portare i bambini loro affidati in caso di brutto tempo a trascorrere del QUALITY TIME insieme ad altri bambini, con attrezzature insolite e stimolanti, che difficilmente sono a disposizione del singolo dove i bambini possano SOCIALIZZARE, al di fuori dell’ambito scolastico, in un unico grande spazio che possono PERSONALIZZARE con le loro mani? dove il GIOCO si integra con l’ASPETTO CULTURALE, la MOSTRA con la CORSA, la SPERIMENTAZIONE con la TRADIZIONE, la LETTURA con la VIVACITÁ

Pendenza normativa dell’8%

Luce viva

Visione panoramica

Collegamenti verticali

che sia DELLA comunità, che inviti le persone all’AGGREGAZIONE attorno alle tematiche, dell’infanzia, della genitorialità, della cura e del baby-sitting, del teaching e del reading, dove vengano organizzati incontri, seminari, conferenze, mostre per BAMBINI E GENITORI insieme

Ecco qual è il CONCEPT alla base di questo progetto: fornire a una start-up finora solo telematica una sede fisica che le consenta di COMPLETARE e ARRICCHIRE la sua offerta educativa e RIQUALIFICARE nel contempo un edificio dismesso situato proprio in centro città, in maniera da trasformarlo in uno spazio promotore di VALORE SOCIALE E CULTURALE nel tessuto cittadino/urbano.

3 RAMPA Il progetto ha tenuto conto della posizione particolare in cui si situa l’edificio, circondato da abitazioni su tutti i lati, e del suo sviluppo prettamente verticale, sul quale si è poi intervenuto. Il vincolo principale è stato quello di mantenere il più possibile inalterato l’aspetto esterno delle facciate, per non invadere spazialmente le proprietà private tutt’attorno e per mantenere l’effetto “sorpresa” che il visitatore ha una volta varcata la soglia di un edificio apparentemente canonico. Le uniche due opere che denunciano all’esterno qualcosa di anomalo all’interno sono l’osservatorio vetrato che va a inglobare parte del balcone originario (1) e l’ascensore panoramico situato sul retro (2). La struttura è stata interamente svuotata delle partizioni orizzontali preesistenti, alle quali sono stati sostituiti i bagni al livello seminterrato (3), una rampa che funge da collegamento verticale principale (4), una scatola autoportante con travature metalliche e pannelli rimovibili e attrezzabili (5) che si erge per tutta l’altezza della casa, delle reti sospese all’interno della scatola (6) e un lucernario, fonte principale di illuminazione dell’edificio (7)

1 BALCONE

Visione panoramica

Collegamenti verticali

2 ASCENSORE

IL PROGETTO: LE COMPONENTI TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi

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Aula meeting, colloqui e incontri

Aula per corsi di formazione Cicogne

Aula tutoring e assistenza allo studio

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Il Nido delle Cicogne

PROSPETTO NORD

PROSPETTO EST

PROSPETTO SUD

PROSPETTO OVEST

Come anticipato, i vincoli progettuali di partenza erano di rispettare la volumetria massima dell’edificio e di mantenere il più possibile inalterate le facciate. Vi sono tuttavia due episodi in cui questo non è stato rispettato: due volumi vetrati, uno sul prospetto nord e uno su quello sud denunciano decisamente con la loro inconsueta presenza che qualcosa è avvenuto e l’edificio non è più quello di prima. Il primo episodio, quello del fronte nord, consiste in una scatola vetrata che si innesta sulla facciata e ingloba parzialmente il pre-esistente BALCONE balcone, costituendo una capsula, un osservatorio sopraelevato sull’antistante piazzetta e, spaziando con lo sguardo, sulla piazza centrale del paese, creando una sorta di CANNOCCHIALE PROSPETTICO che ricongiunge idealmente l’edificio al fulcro della vita della comunità. Inoltre, essendo il progetto concepito anche come Spazio Culturale, pronto ad accogliere conferenze, eventi, mostre, i vetri di questo osservatorio potrebbero essere all’occorrenza serigrafati per palesare all’esterno ciò che avviene all’interno, costituendo un efficace stratagemma pubblicitario.

1

Ingrandimento del dettaglio dall’esterno

Cabina x2 persone con spazio manovra minimo previsto per disabile su carrozzina Proprietà privata Proprietà comunale

Il secondo volume, quello posizionato sul lato sud, è l’ascensore panoramico che connette tutti i livelli in cui è stato riorganizzato l’edificio: il ASCENSORE suo compito è quello di facilitare ulteriormente e di sveltire i passaggi da una quota all’altra e di rendere la struttura completamente accessibile da qualunque tipo di utente, nonchè quello di rendere l’ascesa (o la discesa, a seconda dei casi) un’esperienza essa stessa, una sorta di sguardo alternativo sulla città, da un punto di osservazione cangiante...che prima non esisteva.

2

Come dovrebbe apparire la scatola vetrata dall’ interno: un allargamento improvviso e inconsueto di una finestra (facendo conto di aver temporaneame nte eliminato l’ingombro visivo della scatola interna)

Vetrata osservatorio

Parapetto vetrato

Rampa

Balcone originario

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Come se non bastasse, la struttura in realtà ha come collegamento verticale principale una rampa che si avvolge su se stessa (e come si RAMPA vedrà nelle tavole successive, attorno a una scatola interna), secondo il principio di percorrenza reso famoso da Frank Lloyd Wright nel Solomon R. Guggenheim Museum di New York. La rampa continua si appoggia solo in alcuni punti alla struttura muraria dell’edificio originale (la maggior parte del suo peso è comunque retto dalle travi a ginocchio di cui è costituita) ed essa in tutta la sua ascesa ha pendenza massima pari all’8%, dunque usufruibile anche da persone temporaneamente o permanentemente disabili, anche grazie alle sue numerose soste e al fatto di ritrovarsi collegata a tutti i pianerottoli di sbarco dell’ascensore. Il percorso della rampa è regolare e permette di raggiungere e interagire coi diversi livelli della scatola interna, interagendo molto liberamente con la struttura muraria e le sue aperture, a volte passandoci di fronte, a volte tagliando una finestra, altre volte ponendo il visitatore a una altezza inconsueta rispetto alle aperture stesse, cosa che genera nuovi punti di vista sull’esterno e sull’involucro stesso.

3

Ø 150 cm Verso di risalita

Scatola interna Altezza netta del passaggio sulla rampa: variabile tra 2.16 mt e 2.28 mt, a seconda della presenza o meno di un pianerottolo sul livello successivo

Rampa larga 150 cm, pianerottolo ad ogni angolo della struttura e davanti all’ascensore

Un comportamento particolare la rampa lo assume in concomitanza del passaggio vicino al balcone: qui, essendo il pianerottolo della rampa rialzato di circa 60 cm rispetto alla quota del balcone originale, essa si protende verso l’esterno, formando una piccolo ballatoio, con opportuno parapetto vetrato, che si inserisce all’interno della vetrata del balcone, prima citata. Un piccolo gioco di incastro per dare fascino e motivo di interesse a una piccola sosta nel percorso.

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Il Nido delle Cicogne 4 SCATOLA

Nell’intervenire all’interno dell’involucro edilizio invece non c’erano vincoli di sorta. I tre piani fuori terra più il seminterrato sono stati completamente svuotati di tutte le partizioni orizzontali e verticali, e i muri perimetrali portanti sono stati rinforzati per avere la più ampia libertà d’azione.

Il gesto formale compiuto è molto semplice: all’interno di questa “scatola muraria” rimasta, è stata inserita un’altra scatola, più piccola per dimensioni, che andasse a compenetrare il volume dell’intero edificio, attraversandolo interamente in altezza.

1. Scatola interna

2. Inserimento della scatola all’interno dell’involucro edilizio vuoto

3. Aperture dell’edificio riportate sulla scatola interna

Abituati come siamo ad immaginare un edificio fatto da successione di piani orizzontali, questa “scatola dentro la scatola” costituisce un unico volume verticale invece insolitamente e inaspettatamente grande, che da fuori non si percepisce e che, finchè non si varca la soglia, non ci si aspetta. La suddetta scatola ha le “pareti” spesse 40 cm, non è di muratura e non dipende in nessun momento dalla struttura muraria per la stabilità ma è totalmente autoportante; è costituita da una ossatura di americane e pilastri di acciaio a C e H, sui quali si attacca (tramite profili angolari e magneti) e una doppia pannellatura di tamponamento (sulla facciata interna ed esterna della scatola), dove ogni singolo elemento, sia esso interno o esterno, può essere rimosso o scambiato. La scatola risulta così interamente PERSONALIZZABILE per quanto concerne MATERIALE, APERTURE, ATTREZZATURA.

Dettaglio della scatola 1:20

Crocette di contenimento pannelli

Tralicci (americane) Profili a C e H Pannelli di tamponamento

Sezione trasversale dell’edificio in cui si rivela la sua doppia natura di “scatola dentro la scatola”

Pianta del piano rialzato con l’ingresso principale

Possibilità di utilizzare la struttura come supporto espositivo per mostre

Possibilità di utilizzare la struttura come oggetto multifunzione: seduta, passaggio dentro/fuori, scaffale da biblioteca, mensole di stoccaggio materiali, ecc...

Aperture variabili

Aperture fisse

Struttura portante

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Il Nido delle Cicogne 10. All’interno della scatola, in questo unico grande volume, sgombro e luminoso, s’è preferito mantenere un’atmosfera giocosa, leggera, senza elementi opachi, lasciando che fossero l’altezza e il vuoto i veri protagonisti.

Dettagli di scatola e reti in scala 1:10

5 RETI

Dettaglio del lucernario innestato a completamento della scatola interna, scala 1:20 Sorta di scuretto che distanzia copertura e lucernario (funge nel contempo da gronda)

Lucernario

1. 1.

10.

2.

Pianta della struttura scatolare scala 1:100

Ai quattro angoli della scatola e in altri 6 punti intermedi sono stati inseriti dei binari sui quali scorrono –per tutta l’altezza della scatola- dei CARRELLI DI SCOTTA delle rande, le stesse meccaniche che vengono utilizzate sulle barche a vela per regolare l’apertura delle suddette vele e mantenerle in posizione. A questi carrelli (o cursori), tramite BOZZELLI DI BUGNA, sono collegate reti tese all’interno della scatola stessa, che possono ospitare i bambini durante i loro giochi, la lettura o il riposo.

3.

Cursore semplice

Trave a C Trave a H

7. Scatola interna

4.

5. Vetrocamera

Rullo tende parasole

6.

6 SKYLIGHT

Lamiera

Cordino Dyneema®

Grillo

Copertura

8.

3.

Schema delle parti meccaniche del cursore o carrello di scotta (catalogo Antal 2013 / 2014)

9.

Trave C di chiusura Vite di fermo

Tende parasole fuoriescono dal vano della trave ad H

Trave H Pareti scatola interna Copertura in lamiera Tavolato legno grezzo

Occhiello Binario a T

Distanziatori di legno (listelli abete 5 mm) Le reti sono in fibra di cotone e PVC, accessibili da ogni apertura della scatola e per di più movimentabili; infatti i carrelli sono collegati, tramite cime Dyneema®, a un motorino (posto nello spessore delle pareti della scatola interna) che avvolge o svolge la cima, alzando o abbassando la quota a cui si trova il carrello e quindi il capo della rete corrispondente.

Puleggia di rimando (posta in cima alla scatola, alla fine del binario)

Il Dyneema®(Gel Spun Polyethylene) è una fibra sintetica adatta alla produzione di cavi da trazione con una resistenza eccezionale, paragonabile a quella dei cavi di acciaio; si parla di qualche kilogrammo per fili con diametri di circa 0,10-0,12 mm.

Sono perciò possibili infinite configurazioni per queste reti, che costituiscono un terreno di gioco inusuale, dinamico e divertente per svolgere diversi tipi di attività, dalla più seria “lettura sospesa” (vedi configurazione a lato) ad attività ludiche organizzate o libere (vedi sotto): bambini e adulti possono godere allo stesso modo del piacere di rimbalzare, arrampicarsi, rincorrersi.

Guaina traspirante

Strati di isolamento Freno al vapore Solaio in calcestruzzo

7 cm

Bozzello di bugna (elemento in uso nella nautica, che risolve il collegamento di una puleggia al punto di scotta di una randa avvolgibile)

11,2 cm

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APPENDICE - DISEGNI IN SCALA TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi

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TAVOLE STATO DI FATTO Scala 1: 100

A) Prospetto Nord / Prospetto Est B) Prospetto Ovest / Prospetto Sud C) Pianta piano cantina / Pianta piano rialzato D) Pianta piano primo / Pianta piano secondo E) Copertura / Sezione AA’ F) Sezione BB’

PROSPETTO NORD

PROSPETTO NORD

STATO DI FATTO TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi

A

PROSPETTO EST

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PROSPETTO OVEST

PROSPETTO NORD

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PROSPETTO SUD

B

PROSPETTO NORD

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A

1450 532,5

50

322,5 240

50

240

ANTINA - SCALA 1:100

STATO DI FATTO TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi

100 200

100 200

130 322

100 200

50

880

1010

A'

PIANO CANTINA - SCALA 1:100

N

280 180

490

880

PROS

50

50

120

50

100 200

50

100 200

100

50 490

335

360

450

120

120 50

50

B'

10 170

460

515

10

210 10 650

10

930

950

930

10

965

1055

965

1055

170

100 200 210

10

B

240

170 380

335

50

335

390

100

100

10

260

170

100

50

100 200

100 200

125 100 200

100 200

295

295

22,5

240

50

40

125 40

50 100

240

50 100

22,5

532,5

50

PIANO RIALZATO - SCALA 1:100 N

C

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1450

335

50

260

180

50

10

100 200

170

100 200

100 200

225

440 10

10

950

580

520

400

460

10

515

50 100 200

100 200

100 200

100 200

100 200

50

50 100 200

100 200

110 287

100 200

100 200

50

210

360

450

40 55

10

210

10

170

950

250

50

380

170

10

320

260 10

10

390

335

255

100 200

50

50

50

100 200

100 200

515

50

100 200

225

100 200

40 55

515

100 200

50

100 200

1450

820

PIANO SECONDO - SCALA 1:100

PIANO PRIMO - SCALA 1:100 N

N

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D

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PROS


150

150

341

1179

1179

374 391

326

391

391

51

87 326

560

520

COPERTURA - SCALA 1:100

PROSPETTO NORD 560

PROSPETTO NORD

87

51

237

196,5

391

196,5

416

570

237

416

374

290

374

1100

1140

560

374

290

1380

814

1380

536

290

814

536

290

341

1640

PROSPETTO NORD

PROSPETTO NORD

PROSPETTO NORD

SEZIONE AA'

N SEZIONE AA'

STATO DI FATTO TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi

E

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150 341

290

1230

374 391

325

290

960 240

STATO DI FATTO TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi

315

SEZIONE BB'

F

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TAVOLE STATO DI PROGETTO Scala 1: 100

392.2

126 1200

129

126 1200

129

G) Prospetto Nord / Prospetto Est H) Prospetto Ovest / Prospetto Sud I) Pianta piano seminterrato L) Pianta piano rialzato M) Pianta piano primo / Pianta piano secondo N) Copertura O) Sezione AA’ P) Sezione BB’ Q) Sezione CC’ R) Sezione DD’ / Sezione EE‘ S) Sezione FF’

400 350.8

350.8

51

51

270

391

3

400

1455

3

286

PROSPETTO NORD

PROSPETTO NORD

STATO DI PROGETTO TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi

G

PROSPETTO EST

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129 126 1200

129 126 1200

392.2 3 400 3

171

270

350.8 51

PROSPETTO OVEST

PROSPETTO NORD

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PROSPETTO SUD

H

PROSPETTO NORD

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1450 1050

158

240

110

150

150

Vano ascensore (spazio per manutenzione e lavori) Spazi di risulta / stoccaggio

Servizi

470

550

950

750

Aula polivalente Servizi per disabili

150

Rampa

PROS

PIANO SEMINTERRATO - SCALA 1:100 N

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I

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F'

E'

D'

Ascensore panoramico

C

C'

Rampa B

B'

A

A'

125

196

PROS

Pianerottolo d’ingresso

PIANO RIALZATO - SCALA 1:100 1010 N

F

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E

D

1450

L

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1450

1050

1050

240

240

158

158

1450

150 150 550 150

950

470

550 150

950

150

150

150

120

110

286 PIANO PRIMO - SCALA 1:100

PIANO SECONDO - SCALA 1:100

N

N

Vetrata del balcone

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M

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1730 1642 979

33

298.5

33

298.5

298.5

33

479 298.5

33

479

1142

1230

979

Copertura in lamiera COPERTURA - SCALA 1:100

Lucernario N

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N

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129 1200 216 228

222.05 222.05

216

228

126

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289

216

222.05 222.05

216 228

STATO DI PROGETTO

228

240

270

SEZIONE AA'

O

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129

186.5

1200

228

126

30 30

216

1498

216

228

228

216

240

270

216

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270

228

STATO DI PROGETTO

289

200

SEZIONE BB'

P

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129

216

216 228

216 216

216

216

270

228

228

228

228

126 1200

STATO DI PROGETTO TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi

228

289

SEZIONE CC'

Q

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129

392.2

126

30 30

186.5

129 126

3

392.2

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228 216

1200

1213

222.05

228

222.05

216

51

350.8

222.05

3

216 228

289

285

289

222.05

216

216 228 216

STATO DI PROGETTO

400

1200

228

228

3 400 3 350.8 51 289

SEZIONE EE'

SEZIONE DD'

R

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129

400 289

228

228

51

216

216

350.8

228

228

3

216

216

3

392.2

126 1200

Fine SEZIONE FF'

STATO DI PROGETTO TESI DI LAUREA MAGISTRALE in INTERIOR DESIGN | A.A. 2014/2015 Relatrice | prof.ssa Silvia Elvira Maria Piardi Correlatore | arch. Mattia Guido Ghezzi

S

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