Sardinia Mx Club numero 2

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SARDINIA

MX CLUB

web magazine gratuito di off Road su due ruote in Sardegna

Nicola Belillo . 39 anni Responsabile. Fotografo professionista Giornalista pubblicista Cura le pagine del Motocross

Paolo Vacca. 51 anni . Fotografo professionista. Cura le pagine dell’ Enduro Marcello Peddis . 46 anni. ex endurista. Cura le rubriche tecniche e gli speciali.

In copertina Michele Putzu . Il pilota cagliaritano e’ in testa alla classifica sin dall’ inizio del campionato. © Nico Belillo

Hanno collaborato a titolo gratuito a questo numero : Tiziana Pinna Roberto Bardi Massimo Mocci Michele Medda


Sommario

Mx Tempio e Terralba

Intervista a Damir Angius

Michele Medda . La mia Six Days

Assoluti d’Italia Enduro

5 Trofeo Spaccaruote

Intervista a Riccardo Pusceddu


5° prova fmi saltata

Cosa è successo a Villacidro?

b Si inoltra la comunicazione del MC sa Spendula, relativa all’annullamento della 5° Prova del Campionato Sardo Motocross. A conclusione del Campionato, compatibilmente con la disponibilità di date , verrà proposta agli altri MC , la possibilità di recupero della manifestazione.

Questa è la comunicazione ufficiale diffusa dal Co.re. Sardegna in merito all’ annullamento della gara di Villacidro dello scorso 25 Maggio 2013. Ma vediamo di capire cosa è successo e se la gara potrà essere recuperata. 1- Il presidente del Mc Sa Spendula comunica l’ impossibiltà di dare luogo alla manifestazione per problemi di carenza di organico e difficoltà organizzativi generiche. 2-la gara viene annullata e il Mc. Sa Spendula non può recuperarla per regolamento Fmi. 3-la pista di Villacidro , di proprietà comunale , viene di volta in volta data in gestione ai Mc per l’organizzazione delle gare. fino al 2013 la pista era gestita dal Mc Villacidro.che non ha intenzione di recuperare la manifestazione nell’arco di questa stagione. 4- Dopo il caso copertoni, poi risolto, spunta quello della porcilaia che impedisce l’utilizzo del secondo cancello a monte della pista. Quindi, nuovo problema da risolvere. Questi, in maniera molto approssimativa, sono i problemi che in questo momento sta attraversando la pista del Mediocampidano. Quali potrebbero essere invece le soluzioni? A breve, il Comune dovrebbe pubblicare un bando per l’assegnazione della gestione della pista, almeno questa è la voce che gira su Radio Box. Non rimane quindi che sperare che chi ne abbia le possibilità, le capacità e la volontà possa finalmente far riabbassare i cancelli a Villacidro. Agli appassionati non interessa altro. Nicola Belillo

© Nico Beillo



Moto e N

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Nautica

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Bad Boy Denis ........................................... .. e il ferro giusto per vincere Testo Nico Belillo fotografie Tiziana Pinna

U

no con quella faccia e con quel nome, poteva aspirare a diventare calciatore, al massimo ballerino a Domenica In. E invece niente.! Si è messo in testa di venire a rompere le scatole allo SPACCARUOTE, e affronto degli affronti, addirittura di vincere.

sono spartiti nell’ ordine: rotture mozzi, grippaggi, cadute da rodeo ( vedi Bruno Cappai), candele bruciate, serbatoi sporchi, frizioni e variatori volanti, e chi più ne ha più ne metta.

Il segreto di queste gare infatti, risiede proprio nell’ affidabilità del Denis Piras da Serrenti, non è mezzo più che nella prestanza. un santo, al massimo lo è il padre che gli ha confezionato un mezzo I ragazzi di Terralba, tra i parteciprestante e affidabile, ha stravinto panti più assidui a questo tipo di tutte e tre le manche del quinto competizioni lo sanno bene, hanno trofeo per motorini monomarcia sempre portato in gara mezzi super vintage organizzato dal Mc Parco performanti a discapito però del risultato, e diciamocela tutta, anche Cross città di Serrenti. del portafoglio. La cronaca di gara in realtà offre pochi spunti, perchè, eccezion fatta Quindi siete tutti avvisati. per lui, l’unico a pieni giri e senza Alle prossime gare puntate noie maeccaniche, tutti gli altri si sull’affidabilità .


Š Nico Beillo


I

La Be

1- Forcelle Pit bike steli rovesciati 2- gomme tassella con aspirazione modificata 4- espansione e silenziatore pompa dell’acqua di Uno Fiat maggiorata artigian

1

2

3


elva

I

ate 3- motore e carter Polini 75cc con carburatore 21 e Polini 5- Assenza di variatore ma dotato di puleggia nalmente 6-Sospensione posteriore di scooterone

6

5

4


Fabio Mereu Tanti giri in testa ma pochi punti. Il suo mezzo è sicuramnete il più veloce. Alimentato ad Avion Gas, raggiunge velocità esorbitanti. Se lo volete vedere allenarsi andate all’ aeroporto di Fenosu tutte le domeniche a fare gare di accelerazione con i Boing 747.




I PROTAGONISTI..si fa per dire Col 17 Christian Atzeni, secondo assoluto. Mi ha implorato di pubblicare una foto grande per far bella figura con la moglie.Accontentato!. In alto da sinistra, Bruno Cappai prima del cappottone da rodeo, Daniele Borsato alle prese col suo bolide, Roberto Lilliu l’organizzatore, col 20 me medesimo, gran collezionatore di ritiri mentre alzo il braccio per segnalare l’ennesima uscita per noie tecniche.


Foto di gruppo dei ragazzi che hanno partecipato alla gara. Š Tiziana Pinna





Calendario manifestazioni



Michele Putzu espugna la roccaforte degli Asole

Tempio parla casteddaio Al Bruschi torna a vincere un pilota del sud

Testo e fotografie Nico Belillo


MX 3째 PROVA FMI


Michele Putzu vincitore di giornata ŠFoto Nico Belillo



DUELLO SERRATO

C

hi ha un minimo di dimestichezza con questa zona della Gallura, sa bene che Tempio è rinomata per tre ragioni.

I meravigliosi edifici in granito del centro cittadino, l’instabilità del meteo in stile passo delle Dolomiti e le vittorie degli Asole al crossodromo comunale Sergio Bruschi. Ad interrompere, almeno in parte, questa inattaccabile tradizione ci ha pensato un giovanotto di Cagliari. Michele Putzu.

In sella alla sua Honda infatti ha spodestato gli Asole dal trono di regnanti del cross in terra tempiese. Con un primo ed un secondo posto si è aggiudicato l’assoluta di giornata, ha fatto spazio nel suo furgone e si è portato giù al sud il primato nella fittizia classifica generale e la tabella rossa della classe MX uno. Di certo gli Asole non hanno lasciato porte aperte e tappeti rossi per il passaggio di MP 12. Durante la prima manche Gianmario ha tenuto la testa per tutti i 25 minuti e nonostante il suo rivale ci abbia provato in tutti i modi non c’è stato nulla da fare.

Nella seconda manche un ritrovato Gianni Asole è partito a cannone alle spalle del pilota Honda. Bellissima la lotta ingaggiata col cugino numero centouno che bussava ad ogni curva senza riuscire


è

o e

t miglior giro di giornata 01m56s550 Gianmario Asole

© Belillo

a passare. Stavamo incominciando a divertirci tutti quando a pochi minuti dalla fine è arrivato l’ incidente di Eros Figoni. Brutta botta alla schiena, cinque vertebre

fratturate e tanti santi in paradiso a dare una mano. Il nostro pensiero e i nostri migliori auguri sono tutti per lui e la sua famiglia che se l’è davvero vista brutta.


“ Questa pista la conosco come le mie tasche. Mi ci sono allenato durante l’inverno in condizioni cento volte peggiori di questa di oggi. È normale che sia così e non sono per niente sorpreso di aver fatto risultato oggi.

Son partito benissimo e sfruttando tutta la cavalleria della mia quattro e mezzo son sempre riuscito ad uscir bene di curva bello in tiro. Tutto il resto è esperienza e conoscenza dei miei limiti. Giusto un pò di panico al cancello di gara due, dove mi sono accorto per caso di aver una fascetta del manicotto del radiatore acqua che passeggiava per i fatti suoi. Per fortuna mio cugino Giuseppe era a due passi e col cacciavite abbiamo stretto tutto e son potuto partire regolarmente.


Veteran

$

Gianni Asole

Š Nico Beillo


Michele Medda e Silverio Fresi Gli altri due veteran in pista a Tempio. La fortuna questa volta li ha guardati, puntati bene e scansati con decisione. Meddone ha fatto valigie addirittura dopo le prove libere. “Ho sentito un rumorino metallico che non mi piaceva affatto” e correre il rischio di sbancare in effetti non era un grande affare. Fresi invece è partito a bomba come sempre, ma dua badilate di fango sugli occhiali gli hanno impedito di vedere la pista, e dopo un drittone recuperare con quei ritmi è un inferno.


Š Belillo


Fabio Giua


La lotta in 250 quest’anno è molto più serrata. Alberto Spano sarebbe stato legittimato a credere di avere vita facile con i suoi avversari. E invece manco per niente. Prima, fagocitato dagli anni novanta è arrivato Fodde, a ruota Bianco. E a Tempio è arrivato il turno di Fabio Giua.

L’olbiese in sella ad una Husqvarna quando si tratta di dare gas non si vergona per niente. Ci è apparso in gran forma e i risultati gli hanno dato ragione da subito. Speriamo continui di questo passo perchè non abbiamo nessuna intenzione di annoiarci.

© Belillo


L’algherese Spano fa tuonare la non sempre basta per vincere. La primi cinque. È comunque in rip

Fodde invece questa volta ha sofferto un pò. Lo abbiamo visto in sofferenza un pò tutta la giornata e quando parti male, butti via gli occhiali quasi subito non è facile stare al passo di chi sta davanti e ti lancia addosso cariole di fango.Non è comunque il tipo che molla e fosse stato per lui dopo i 30 minuti di gara sarebbe risalito in sella per farne un’altra. Affaticato anche Tonino Bianco, anche per lui giornata in salita, ha dovuto faticare non poco per stare al passo del gruppetto dei primi dieci. Ha portato comunque a casa una dignitosissima quarta piazza in Mx2 che in ottica campionato va più che bene.


a sua Ktm 250 sul rettilineo che precede il salto dell’ arrivo. Ha stile e classe da vendere, ma a prima parte di stagione l’ ha visto un pò spaesato tra i ritmi infernali imposti dal gruppo dei presa e per le ultime quattro gare restanti del campiionato ci sarà da divertirsi. © Nico Belillo


Š Belillo


Massimiliano Locci si è aggiudicato l’ assoluta 125 di giornata, mentre meno fortunati sono stati Kevin Pinna, doppio zero, e Gabriele Sanna 56 punti soltanto.


Alessandro Pirisi in sella d un 4T

Giacomo Fresi col 4. Senza occhiali, in pieno stile olbiese.


Mirko Marongiu il cannibale. Eccezion fatta per la prima gara di Gonnesa, ha vinto tutte le altre manches.

Daniele Marras in azione a Tempio

Š Nico Beillo


Partenza di classe B I piloti del gruppo B sul primo salto dopo la partenza. Si riconoscono Fabio Serra col 32,Massimo Canu col 72, Fabio Fois 234, Mattia Mascia 258, Igor Demuro 22, Nicola Atzori 87.

Š Nico Belillo



Stagione finita per Eros Figoni. Una brutta caduta durante la gara di Tempio gli ha procurato la frattura di cinque vertebre dorsali. Un infortunio che lo terrĂ lontano dai campi gara per parecchio tempo. In bocca al lupo Eros.

ŠNico Belillo


Tantissimi auguri di pronta guarigione da tutto lo staff di Sardinia Mx Club.

Ti aspettiamo in pista!


A Terralba c’è gloria

testo e fotografi

Gm Asole e Putzu decidono di non farsi male e mantegono il Mx2 e torna a salire sul gradino più alto davanti ad un ritrova In 125 continua ad impressionare Sanna che vince con clas dominano senza patemi. Cadute r © Nico Beillo


a per tutti... o quasi

fie Nico Belillo

l distacco invariato a 80 punti. Giua si prende il suo spazio in ato Spano. Tra i Veteran pareggio anche tra Fresi e G. Asole. sse. La 65 e la 80 sono riservate a De Risi e Marongiu, che rovinose per Fodde e Paolo Azara

MX 4째 PROVA FMI


MX1 $ Michele Putzu Moto rossa, attrezzatura rossa, guance rosse e visto che ci siamo anche tabella rossa. Putzu si presenta così subito dopo l’ennesima cavalcata trionfale di questa stagione 2014. A Terralba ha faticato in entrambe le manche a causa di partenze non azzeccatissime, ma pare che il caldo non lo abbia scalfito più di tanto. solo un pò di guance rosse appunto, e pochissimo sudore. “Ma come cavolo fa ?” si starà chiedendo il resto della compagnia. Forse il segreto sta proprio nella pulizia della sua guida che richiede un dispendio energetico molto inferiore rispetto alla norma.

© Nico Beillo



miglior giro di giornata

t Gianmario Asole 1.28.608

La gara di Asole e’ condizionata, come le utlime tre, dal problema allo scafoide della mano destra. Se ci metti anche il caldo e i tredici anni di differenza con Putzu, si capisce perchè il pilota tempiese non domina più a mani basse come un tempo. Nonostante il miglior tempo nelle crono, sceglie una posizione infelice al cancello della prima manche. Si schiera tutto esterno. Gli costerà cara, perchè quella mossa lo costringe a recuperare e sprecare energie che gli sarebbero servite nella seconda dove Putzu lo ha sorpreso per sfinimento.


Š Nico Beillo


Mauro Sotgiu. finalmente..... Bella gara. era ora ! Oggi non era per niente facile quÏ a Terralba ma grazie soprattutto ad un ottimo quinto posto nella seconda manche, il pilota di Palau si è strameritato il terzo gradino del podio in Mx1.

Š Nico Beillo



ŠBelillo


Paolo Azara rientro col botto ... (in partenza)

Qualcuno a bordo pista già si sfregava le mani a vedere Paoletto Azara nuovamente dietro al cancello. All’ appello, per completare il pacchetto dei grandi manici, mancava solo Maurizio Argiolas, fuori per infortunio. Poco male, Azara al rientro dopo qualche mese di stop vale doppio. Carico a molla direbbe il poeta. Durante le cronometrate stenta a trovare la giusta confidenza su una moto che lui stesso sostiene di non essere tagliata per lui. Si accontenta e ferma il cronometro sull’ 1,30 e fischia. Gli vale la seconda posizione della sua batteria dietro Putzu. Nella batteria successiva Gm Asole abbassa il tempo di quasi due secondi a suon di martellate di gas. Pranzetto leggere e poi via a schierarsi.

Parte tra i primi e da subito tiene un buon ritmo col limitatore che canta a squarciagola. Poi rimane coinvolto in una caduta, recupera e finisce quinto. Non male. Nella seconda manche porta la sua Yamaha nella parte centrale della griglia. Nell’ imbuto beffardo della prima curva di Terralba però viene steso e calpestato come una sigaretta. Nel marasma generale esce dal groviglio di moto con la schiena dolorante. A fargli compagnia in infermeria lo raggiunge anche Fodde, che però poi decide per un soggiorno breve in ospedale per verifiche alla gamba. Ad Alghero, sulla sabbia del lazzaretto, andrà alleggerito di un pò di sfortuna.



Fabio Giua

Vince e convince.

Giua torna a scalare il podio con un’ altra magistrale prestazione. In entrambe le manche parte benissimo e rimane lì davanti a giocarsela con i più forti. Sembra non soffrire l’afa e non perde mai la concentrazione. Nella seconda manche cede strada a Spano, ma in virtù del terzo posto ottenuto nella prima manche riesce comunque a tenere l’algherese distaccato di 30 punti nell’ assoluta di giornata.

© Nico Beillo



Operazione Desert Storm Alberto Spano affronta l’inferno di polvere della seconda manche.. e lo affronta bene possiamo dire. Conclude terzo assoluto alle spalle di Gm Asole. Un’ ottima prestazione che lo riporta dritto dritto tra le posizioni che più gli competono. ..e la prossima gioca in casa. In bocca al lupo ! © Nico Beillo


Il Duca Bianco

Gli olbiesi si sa, o corrono senza occhiali, o senza guanti o senza leva frizione. Tonino a Terralba ha scelto la terza. Scherzi a parte, complimenti a lui per aver portato a termine la manche con questo grave handicap.

Š Nico Beillo

MX2 Agguerrita piĂš che mai.

Tonino Bianco, nella foto grande su Yamaha, corre sempre in att leva frizione. Ma a lui non importa nulla, corre e si diverte. In Alto a sinistra Danilo Fodde. Peccato per la cadu ha deciso di non disturbare i medici per troppo tempo. Sotto Marco Berria e Enrico Picciau. Bellissima gara


tacco. Nella prima manche si fa i primi due giri col il launch control delle forcelle incastrato poi cade e rompe la uta al via di gara due, perchè oggi era in palla e veniva su bene. Lo abbiamo sentito dall’ ospedale e per fortuna a per entrambe. Stanno risalendo bene e a Terralba ne abbiamo avuto conferma.


Veteran

$ Silverio Fresi


La testa della classifica generale veteran è occupata da Silverio Fresi con 920 punti. A ruota, è proprio il caso di dirlo, lo segue Gianni Asole con 915. Si fa presto a dedurre che l’olbiese con il numero 422 vorrà restituire il favore al tempiese col numero 7, che proprio l’anno scorso all’ ultima gara gli soffiò il titolo per una manciata di punti. Col 74 Francesco Asole, autore di bella gara e in risalita sulla classifica generale.

© Nico Beillo

A sinistra “ Silver action” nella prima curva di Terralba.


125

$

Gabriele Sanna

Š Nico Beillo


866 Questo va che è una bellezza! Chiude ottavo assoluto con un 125 d’annata in mezzo a quei pazzi con i quattro tempi. Grande stile e capacità di guida. Nessun timore reverenziale nei confronti di quei lupi che spalancano tutto lì davanti. Non è nemmeno maggiorenne, diamogli tempo e comincerà a riempire gli spazi vuoti destinati ai campioni di classe sugli annali dei libri federali.

Alice Giorda Tredicesima di classe (Mx2) e ventisettesima assoluta in una giornata di fuoco. Continua a permanere in classe A e se la gioca senza tanti problemi con i maschietti. Che dire? ..Bella tosta !


Fun Race in classe B

Spettacolo ed emozioni tra chi spera e merita di salire tra i Big

Š Nico Beillo


Nicola Atzori 87 , Roberto Pilitu 34 e Davide Fiori 191, hanno animato la seconda manche della classe B.,e queste due fotografie lo dimostrano bene. Per diversi giri si sono battuti gomito a gomito per la leadership della gara offrendo spettacolo ed emozioni ai loro supporters che li incitavano da bordo pista per spingere al massimo. L’assoluta di giornata ha dato ragione a Pilitu che l’ha spuntata di un solo punticino su Fiori. Sul gradino più basso del podio, distaccato di una lunghezza è salito Fabio Fois con la sua Honda.


Una marcia inarrestabile.

Sei vittorie di manche su otto, giri veloci in gara e pole position. Una serie di successi interminabil Una sanzione disciplinare non imputabile a demeriti o atteggiamenti antisportivi del pilota ma a p eratore nella gara di Tempio. Un piccolo inconveniente che non ha comunque intralciato la sua scalata alla testa della classifica. L è ora saldamente al comando con 1670 punti. Dietro di lui, a rendergli la vita un pò piÚ complicata, ci stanno pensando Fresi, Marras e Giuliett


Emiliano Il Conquistatore Leader incontrastato della 65 Una miscela esplosiva di grinta e talento con un’insaziabile fame di vittoria

© Nico Beillo

le interrotta solamente da uno zero per “ sospensione punteggio di gara” così recita il regolamento. provvedimenti adottati nei confronti del suo meccanico, reo di aver polemizzato con uno sbandi-

La sua Cobra 65, la stessa moto con cui hanno iniziato Carmichael, Villopoto e Adam Cianciarulo

ti. Un grande incoraggiamento va anche a loro!


65 cc

Sempre all’ attacco Giulietti, sopra con il numero 86, in duello con Ladinetti a Terralba. A destra Giacomo Fresi, il suo distacco dal capoclassifica è di 250 punti. Il discorso titolo quindi, è ancora aperto.


L’inseguitore Giacomo Fresi impegnato nel tracciato di Terralba. Sta progredendo a vista d’occhio. Coraggio!

© Nico Beillo




Photo shooting per piloti

servizi professionali ai privati ed aziende nicobelillo@hotmail.com cell. 340 67 69 290 www.nicolabelillo.com Studio Nico Belillo



Gianmario Asole Yamaha 450 4T num. 101 IL PERSONAGGIO

Damir Angius Un talento volante

Viene da Sorgono una delle piÚ grandi stelle del firmamento crossistico sardo, e da Sorgono è ripartito alla conquista dei cieli di tutto il mondo.

testo e fotografie di Nico Beillo



© Nico Beillo

D

opo aver passato più di un decennio sospeso per aria con la sua moto da cross, un bel giorno ha deciso di mollare tutto e fare le valigie . Destinazione Orlando , Florida, Usa. Ad attenderlo le prime durissime prove del corso per piloti di linee aeree commerciali. Ma partiamo dall’inizio. Damir, classe 1992, ha totalizzato prima di imbarcarsi in questa nuova impresa, sei titoli regionali, un terzo posto nel Supermare Cross e in-

numerevoli partecipazioni ai campionati italiani e europei di motocross ottenendo ottimi risultati. Sembrava avere la strada spianata verso i grandi successi sportivi, vista soprattutto la giovane età, invece no. Qualcosa è scattato nella sua testa, una molla che gli ha fatto cambiare rotta per sempre.

Come è iniziato tutto questo? Prima di tutto vorrei fare una precisazione. Io non ho mai pensato di tirarmi


indietro nel cross , ma molto più semplicemente ho ritenuto che l’avventura del pilota di aerei sarebbe stata molto meglio per il mio futuro. Il mondo del Mx è molto dispendioso in termini economici, quindi o imbocchi la strada giusta da subito o tutto diventa troppo oneroso da affrontare. Il cross era una realtà che non mi avrebbe dato nessun futuro.

E l’aviazione che c’entra? Per puro caso in una trasferta degli Italiani a Francavilla a Mare, ho conosciuto un pilota di aerei. Mi hanno da subito affascinato i suoi discorsi sul mestiere e riflettendo ho capito im-

mediatamente che la vita da ufficiale dell’aria si confaceva di più alle mie attiduni. Da lì il passo è stato breve, ho scelto di imboccare quella strada subito. Per elaborare la decisione ci ho messo pochissimo tempo. Son partito per la Florida dove ho affrontato il primo corso per brevetto da pilota privato che ho brillantemente concluso poi in Inghilterra, a Bournmouth. Poco dopo, sempre nel Regno Unito,ho fatto il corso strumentale e commerciale, che mi ha diplomato pilota di linea. Dopo questi corsi e svariati esami molto impegnativi sono finalmente diventato un pilota a tutti gli effetti e al momento sono in attesa di chiamata.


Come ci si sente in cabina, al comando di un mostro che vola a migliaia di metri dal suolo? Bello di brutto !! È una sensazione fantastica che non si può paragonare a nessun altra. È un lavoro di grande responsabiltà e avere il privilegio di poterlo fare mi gratifica tantissimo. Quale aspetto ti piace di più nel volare e che obiettivi ti sei posto? Volare è un’esperienza quasi surreale, essere al comando lo è ancora di più. La percezione di dominio delle proprie capacità e di quelle del mezzo è un brivido che ti corre lungo la schiena. Meraviglioso ! Per questo intendo lavorare sodo e diventare chief pilot, il capo dei piloti . E il cross? dimenticato per sempre? Certo che no! Lo pratico ancora, anche se saltuariamente. Quello che mi ha dato il cross non lo scorderò mai, anche se io sapevo benissimo che non avrei potuto continuare, avevo altre ambizioni nei miei pensieri. Lo so, è brutto dirlo, anche se amo tantissimo questo sport, il motocross non è mai stata la mia droga. Io volevo vincere e basta. Ho vinto è son contento così. Ora ho altri obiettivi e son concentrato su quelli.


Š Nico Beillo




Terza prova cam

Lanu

Battaglie ad

Vincono Fodde, Puddu,

Fotografie N


mpionato Mx Asi

usei

d alta quota

, Agri, Delogu e Serra

Nico Belillo


La partenza della classe Sport


Š Nico Beillo


Renato Masala a colloquio con Alberto Picciau prima del via. sotto Bruno Setzi e a destra Alessandro Puddu.


Š Nico Beillo


Mulas incalzato da Fodde.

Hanno dato vita ad un bel duello conclusosi in favore del pilota olbiese con la Yamaha 153. Š Nico Belillo



Enrico Picciau in lotta con Gabriele Sanna a Lanusei. Sotto Michael Lecis in recupero dietro Farci.


Massimo Monaco

Š Nico Beillo


Classifiche





LA PISTA

Cireddu Valley

............................................................. LA GLEN HELEN DI SARDEGNA Una pista tostissima che non perdona “polsi leggeri�. Saliscendi e curve con ampie e veloci battute. Il sogno degli smanettoni col pelo sullo stomaco Testo e Fotografie di Nico Belillo


Evgeny Bobryshev durante i test invernali a Cireddu. Š Nico Belillo


A

poco piĂš di trenta minuti da Cagliari, percorrendo quelli che ora sono i resti della vecchia orientale sarda, si trova la pista di Maracalogonis. Un impianto di 1,700 mt gagliardo e tosto, a prova di team ufficiali del mondiale.Il suo gestore e curatore, Gregorio Mascia, presidente del motoclub Team Extreme, le dedica anima e corpo, oltre che mani e portafogli. Dal 1978,,anno in cui la creatura ha visto i suoi primi frequentatori, non ha praticamente mai conosciuto momenti di inattivitĂ . Ci sono stati chiaramente periodi di alti e bassi, ma sostanzialmente la pista ha sempre goduto di buona com-

pagnia. “ ci ritrovavamo a casa m Stefano Vacca, pasquale icavamo le moto e col pra a divertire. Con alcuni di loro,Pericl in testa, ci diamo ancora in ordine. Mi aiutano moltissimo c una mano insieme a tutt sistemare un pò tutto . N anche al fattore web, la conoscere e assaporare ria. Riccardo Usai, che c


mia . Io, Roberto Farci, Piras, Costantino ... caranzo al sacco ci si andava

le Corona e Danilo Farci a da fare per mantenerla

con la ruspa e mi danno ti gli altri appassionati a Negli ultimi anni grazie pista ha avuto modo di i suoi momenti di glocura per noi le pubbliche

relazioni, si è adoperato per farci conoscere un pò ovunque ai piani alti. Siamo riusciti a portare quì il Team Honda HRC , la squadra ufficiale Yamaha, piloti del calibro di Philippaerts e Van Horeebek hanno definito il tracciato un ottimo banco di prova per sospensioni, telai e motori in vista della stagione mondiale. Bobryshev del Team Honda Martin è uno di quelli che mi ha impressionato di più. Il giro migliore e record della pista credo sia il suo. Intorno all’ 1,49,000. Tra quelli che hanno piantato le tende quì da noi per testare mezzi e piloti, c’è stato anche Castelari col suo omonimo team.


Con lui ho stretto una grande amicizia e durante le feste ci scambiamo spesso anche gli auguri. Abbiamo avuto modo di chicchierare pi첫 volte e secondo me uno come lui potrebbe veramente far bene in Federazione.


© Belillo

Che progetti hai per il futuro di Cireddu? A breve dovrebbe arrivare anche l’ omologazione FMI. La categoria dovrebbe essere allenamento e attività promozionale, cioè la quattro. Stiamo già lavorando dura-

mente per attrezzare l’ impianto con un sistema di irrigazione adeguato e fornire un servizio docce per i piloti. Nei progetti c’è anche un ampio piazzale predisposto alla zona paddock, lavaggio moto col pulivapor e anche una piccola casetta dove sistemare attrezzi e

il necessario per la piccola manutenzione. Insomma mi pare di capire che il prossimo passo sia quello di ospitare delle manifestazioni agonistiche. Sbaglio?


“Vogliamo che la nostra pista cresca sempre di più. Per questo stiamo

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10 .00

Non del tutto. Per organizzare delle competizioni serve il piazzale di partenza e il cancello. Ci stiamo lavorando, ma prima abbiamo altre priorità. I servizi hanno la precedenza su tutto. È un duro lavoro quello che ci aspetta, ma vogliamo che la pista si ritagli un giusto spazio tra

il panorama dell’ offerta isolana. Lo spazio che si merita. Inoltre possiamo dire che il nostro è un impianto veramente multifunzionale. Abbiamo a disposizione, nella stessa superficie anche un piccolo fettucciato per gli allenamenti dei piloti di Enduro. Tra questo e la pista più grande,


lavorando duramente per offrire buoni servizi alle squadre e ai piloti”

c’è anche un piccolo circuito dedicato al supercross, con salti più ravvicinati e un disegno più corto. Non vi siete fatti mancare niente.. Non solo. A poco distanza da quì è già in attività un’altra pista.

L’abbiamo tirata su dal nulla. Ha il fondo sabbioso e offre un’ottima alternativa agli allenamenti sul duro di Cireddu. Claudio Federici e il suo staff, hanno già tenuto dei corsi per amatori ed è stato un successone. Per noi è un enorme motivo di orgoglio. Ci ripaga di tutti i sacrifici fatti dal

1978 a oggi e dimostra che tutto si può fare quando c’è la sana passione.



Michele medda racconta la sua avventura alla sei giorni di enduro

LA MIA

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E’ sera, fa freddo quando esco da lavoro, ma non ho voglia di andare a casa, passo al motoclub, in negozio al Centauro. “Ciao Maurizio, ma la mandiamo l’iscrizione alla Six Days?” Inizia così ,in una serata d’inverno, una delle più belle avven-

ture che ogni pilota di Off Road sogni di vivere. La partecipazione ad una gara leggendaria come la ISDE è un qualcosa che ti porti dentro tutta la vita. Michele ce la racconta in modo magistrale e con dovizia di particolari. Un viaggio attraverso le emozioni e le sensazioni di una gara epica. Leggetevela tutta d’un fiato, merita davvero!

o Fotografie di Nico Belillo


©Belillo

e parole mi escono di bocca da sole, senza pensarci, senza rendermene conto, il cuore su tutto, la logica non ha voce in capitolo. La risposta è immediata, positiva ed entusiasta, arriva da un cuore sintonizzato sulla stessa lunghezza d’onda del mio. “Manca il terzo” dice Maurizio, “Ci penso io” rispondo, certo che quel cuore a cui sto pensando non esiterà. Scraxetto e 4 anni di motoastinenza, mio fratello Nicola è il prescelto per completare la pariglia, anche in questo caso la risposta arriva senza esitazione. La mia,

l

la NOSTRA Six Days è nata così. Gennaio è lontano, in mezzo speranze delusioni, illusioni e infine certezze: a metà luglio arriva la conferma che sì, anche noi saremo al via della 88a Six Days of Enduro, l’edizione del centenario. Il tempo è poco, chiamiamo a raccolta i fedelissimi di sempre, Bruno, Luca, Alberto, Claudio, Giacomo, Fabrizio, tutti sono disponibili a supportarci e sopportarci in questa avventura, l’occasione è ghiottissima anche per loro: “Ma quando ci ricapita!” Con Maurizio ci mettiamo sotto con gli allenamenti, ad agosto ferie in moto, il mare e la spiaggia sono lì e mi attenderanno invano, almeno per quest’estate. Iniziamo ad organizzare le assistenze, ci


obbligano a consociarci tra club, e alla fine sarà un bene, ma quanti dubbi e perplessità, allora. La moto non c’è ancora, ovvero è ancora da cross, omologazione, ruota da 18”, impianto luci, tutto prende forma piano piano, pronta per quel 26 settembre, giorno delle verifiche amministrative e tecniche. E quel giorno arriva, stringo per la fonometrica, 113.3 dB, sono dentro, il primo scoglio è superato, il mio 125 ora è lì, in parco chiuso che mi aspetta, che freme legato assieme ad altre 613 moto. Ci vediamo lunedì. I giorni prima della partenza passano lenti, si definiscono gli ultimi dettagli delle assistenze con i responsabili dei club che ormai sono tutti presenti, ci si impratichisce col cambio gomme, si preparano i marsupi e i camel bag, si visiona ancora qualche speciale (in realtà ho visto solo Monte Pino). Facciamo buon gruppo con gli amici di Iglesias, la famiglia di Paolo Zulli sopra tutti, ma anche Ignazio Angius e il Presidente Massimo Tocco. Nel mezzo la cerimonia inaugurale, caleidoscopio di colori e lingue di tutto il mondo, tutti felici e orgogliosi di essere lì, di avere una parte anche se pur piccola nella storia di questo sport.

DAY 1 E finalmente lunedì arriva. Alle 9.37 avvio il mio 125, l’avventura ha inizio! Dopo un semplice trasferimento su asfalto e un facile sterrato si giunge al primo Special Test, Pittulongu. C’è molta polvere, nonostante la pioggia caduta nella notte. Tocca a me, parto deciso ma non voglio fare errori, ci sono molte pietre e già parecchie buche. Un gruppo di local supporters mi incita e io ricambio salutandoli per tutti il rettilineo! Sono qui per divertirmi, d’altronde. A metà test mi supera uno svedesone alto 2 metri, nella sua polvere non vedo una pietra e mi sdraio. “Cominciamo bene!” Riparto senza problemi, nemmeno mi arrabbio, l’obiettivo è, e rimane, arrivare a Tempio. Arrivo al primo CO dopo un breve

tratto abbastanza difficile, ho un buon anticipo e i ragazzi sono efficientissimi, benzina, mangio qualcosa e mi mordo le guance schiacciate dal casco. In 6 giorni ho perso il conto delle volte che mi è successo, ancora oggi ho le cicatrici. Passo il CO e mi dirigo verso il secondo Special Test: Marinella. Qui, se vogliamo, c’è ancora più polvere, ma la speciale mi piace e mi diverto, lo svedesone questa volta non mi prende! Si va poi verso Arzachena. Nel settore c’è un po’ troppo asfalto, il 125 ha rapporti da cross e soffre un pochino. Veloce assistenza e CO e subito lo Special Test di Arzachena. Parto contratto, la speciale è larga e liscia ma non mi fido e non oso. In poche curve il solito svedesone mi svernicia ma mi da la scossa. Provo a seguirlo e ci riesco, gli sto agganciato per 2 minuti buoni divertendomi come un matto, fino a che, in un curvone dove lui piega da MotoGP, esagero e mi sdraio ancora. Riparto e concludo comunque soddisfatto e col sorriso stampato in faccia. Si rientra verso Olbia, il percorso diventa più difficile, singol track, sottobosco, mulattiera e lunghe e ripide discese iniziano a mettere a dura prova il fisico. Raggiungo Nicola che mi parte 7 minuti davanti, vedo che è stanco, lo incito a guidare in piedi, non so se seguirà il mio consiglio, lo supero e continuo col mio passo. Assistenza e CO tranquilli, faccio il filtro, quindi Special Test di Monte Pino, l’unico che ho visionato e sicuramente il test più enduristico della ISDE 2013. Parto, il primo pezzo sa di fettucciato, omaggio un altro gruppo di local supporters di un lungo saluto e Paolo Vacca mi immortala in pieno, il percorso si stringe, guido con attenzione e alla fine non commetto errori. Si torna nella prima parte del giro e si ripetono le speciali di Pittulongu e Marinella, la polvere è sempre di più, i buchi e le pietre anche, sono stanco, guido con attenzione e non commetto errori. Dopo quasi sette ore si rientra al porto, in assistenza cambio il terzo filtro della giornata e metto la moto


in parco chiuso, Day 1 è terminato. Sono stanco e affamato, ho il collo indolenzito dalla posizione e dal peso del casco, ma sono felice, il ghiaccio è rotto. Attendo l'arrivo dei miei compagni, arriva Nicola con 13 minuti di ritardo, Maurizio per distrazione e un po' di traffico ne prende 1 al prefinish, ma le moto sono tutte in parco chiuso. Anche Paolo, nonostante un capotone, e Ignazio chiudono la tappa senza penalità. La giornata non è finita, si organizzano le assistenze per il giorno dopo, benzine, filtri e ricambi, tutto deve essere pronto e caricato sui furgoni entro le 20. Solo dopo si può andare a farsi una doccia. Rientriamo al camper al capo base al parco di Olbia, casa Zulli ci ospita tutti per la cena. Vediamo le classifiche di giornata, ho chiuso 65° nella C1, Nicola 140°, Maurizio è 133° della C2 e Ignazio e Paolo sono rispettivamente 80° e 81° della C3. Il primo dei sardi è Renato Mela, 62° nella C1.

day 2 Stamattina parto con l’amico Giorgio Alberti, vicecampione italiano Master 1 2013 ed ex campione italiano e mio compagno estivo di allenamenti. L’occasione è ghiotta per imparare e perché no, per una bella sfida. Il trasferimento e gli Special Test sono quelli di ieri. Sappiamo almeno cosa ci aspetta. Parto contratto in trasferimento, ma già al primo Special Test di Pittulongu, mi sciolgo e guido bene, fluido, il tracciato è demolito ma trovo linee che mi soddisfano, faccio scorrere la moto, prendo fiducia. Arrivo a Marinella e le sensazioni migliorano, attacco come fosse un regionale, come se la gara fosse di un giorno e finisse stasera, mi voglio divertire. Il trasferimento scorre facile, sono già ad Arzachena, lo Special Test che finora mi è piaciuto di più. C’è più polvere rispetto a ieri ma la

speciale ha tenuto, anzi, ci sono begli appoggi che aiutano a voltare e a divertirsi. Inizia la parte del percorso più complicata e faticosa ma sto bene, acquisto forza e fiducia. Solita girandola di filtri alle assistenze, c’è sempre più polvere, arrivo a Monte Pino, solo a sera saprò che fino a qui sono davanti a Giorgio, ma qui viene fuori l’endurista vero e mi rifila un bel distacco. Torno a Pittulongu, la speciale è bloccata perché c’è stato un incidente e stanno soccorrendo il pilota. Si forma una bella fila, stiamo fermi oltre 20 minuti, poi si riparte, si sgomita per cercare di essere tra i primi a partire, si troverà meno polvere. Mi accodo a Renato Mela, parte lui, dopo 20 secondi, parto io. La speciale è tutta una gobba, sembra Riola ma invece che sabbia è polvere con dentro le pietre, ma uso la stessa tecnica, cerco di galleggiare, mi butto indietro, anteriore leggero. E funziona, chiudo 49° di classe C1, la mia miglior speciale di oggi, forse dell’intera Six Days. Raggiungo e supero Renato, attualmente tra i migliori enduristi sardi, ulteriore soddisfazione personale. Volo a Golfo Aranci, benzina e CO perché siamo in ritardo, probabilmente lo neutralizzeranno ma non si sa mai. Manca Marinella, per chiudere la giornata. Dietro non ho nessuno, posso aspettare qualche secondo in più per avere meno polvere. Entro, ho ancora la forza per attaccare, prendo qualche rischio, a tre curve dalla fine sfollo e sfondo un appoggio, cado, perdo qualche secondo a ripartire ma sono soddisfatto. Vado a Olbia, mentalmente mi ricalcolo l’orario di arrivo sulla base dell’ultimo CO, il calcolo mi distrae e buco un bivio su asfalto. Per fortuna ci metto solo qualche chilometro ad accorgermene e a tornare sulla retta via. Sono al porto, manca l’ultimo sforzo, oggi devo cambiare lo pneumatico posteriore, sono un po’ preoccupato, ma va tutto liscio, faccio anche il filtro, e tutto


nei tempi, anche oggi metto la moto in parco chiuso senza penalità dopo aver chiuso 59° e migliore dei piloti sardi con quasi 4 minuti su Luca Manca e Renato Mela. Attendo gli altri. Nicola accumula 19 minuti di penalità ma conclude stanco e felice 135°, Maurizio con 2 minuti chiude 128° ma a guardarlo sembra un ragazzino. Gli amici di Iglesias chiudono Ignazio 72° e Paolo 90° a causa della rottura di un carter che gli fa prendere 26 minuti di penalità. Day 2 è in archivio ma non prima della solita routine di benzine e ricambi per il giorno dopo.

ovunque, guido sulle uova perché un errore qui lo si pagherebbe troppo caro. In trasferimento tiro un po’ per non avere sorprese coi tempi. Arrivo ad Arzachena, oggi ci sono molti dei nostri, liberi per un giorno dagli impegni ai CO. Il tifo mi da la carica, guido bene, fluido e scorrevole e chiudo 50° di classe C1. Si rivà la quinta volta a Pittulongu, la speciale percorsa il maggior numero di volte in questa Six Days, per fortuna è larga e si trovano ancora linee buone. E poi questa speciale mi piace ogni volta di più, e si vede, infat-

day 3 Mi sveglio con la gola in fiamme, faccio fatica a deglutire ma per il resto sto bene, non ho dolori e la fatica dei primi 2 giorni non si fa sentire. Oggi si gira in senso inverso, gli Special Test sono gli stessi tranne che esce Marinella sostituita con Basa, prima della giornata e da ripetere due volte assieme a Monte Pino. Il timore della lunga salita che nei primi due giorni si faceva in discesa si rivela infondato, il tratto viene sostituito da un lungo pezzo di fiume pietroso, faticoso ma non difficile. Pronti via ed è subito Basa, la speciale è strettina e lenta, non mi piace e non mi ci trovo. CO, fiume ed è nuovamente Monte Pino. Parto, poche curve dopo manco un canale e scivolo. La speciale è molto scavata, in particolare il singol track dove il passaggio delle moto, finora circa 1600 ma alla fine saranno ben oltre 2400!!, ha fatto uscire roccia e radici

ti chiudo 53° di classe. Nel trasferimento verso Olbia comincio ad avere freddo, brutto segno, arrivo a Basa, in speciale spero di scaldarmi un po’, “Riccio” Ricciotti mi augura buon divertimento, parto ma non sono lucidissimo, faccio un dritto nella polvere, fatico a ripartire e alla fine sono anche un po’ stanco. Arrivo al fiume, faccio una fatica enorme a passare, sono distrutto, ma non posso mollare adesso, manca troppo poco alla fine della giorna-


ta. Stringo i denti, a Monte Pino pascolo per la speciale ma concludo senza errori. Al prefinish mi porto avanti col lavoro, smonto la piastra paramotore così Bruno e Luca possono sostituire l’olio del cambio, a me tocca lo pneumatico anteriore e il filtro dell’aria. Sto veramente male ma porto la moto in parco chiuso in tempo. Nonostante sia distrutto da raffreddore e febbre rimango a supportare gli altri. Nicola ha saltato il CO di Arzachena e gli hanno affibbiato la forfettaria di 3 ore ma ripartirà domani grazie al jolly, Maurizio demolisce la mousse posteriore e prende 19 minuti di penalità ma è comunque ancora in gara, Ignazio e Paolo chiudono rispettivamente 73° e 78°. Alla fine ho comunque chiuso 68° di classe e migliore dei sardi. Doccia, un piatto di pasta condito con le medicine del caso e alle 10 sono sotto le coperte.

clude un tratto di stampo slalomistico, ma non riesco a guidare, tiro a campare. Subito segue Loiri, Alcuni tratti riprendono la pista di motocross di Olbia, nel complesso la speciale è bella, ma il fondo è scivoloso da quanto è duro e io sono già in crisi, in-

day 4 Suona la sveglia puntuale alle 7, sto malissimo, se dovessi andare a lavoro marcherei visita. Ma alla Six Days non si può. Prendo un’aspirina e via. Oggi il percorso e tutto nuovo, si va verso sud, stamattina si parla di un settore da 50 minuti molto tirato. Vedremo. Respiro male a causa del raffreddore e sono completamente senza forze, l’obiettivo è terminare la giornata ad ogni costo. Intanto c’è subito il primo Special Test, Vena Fiorita. La speciale è molto bella, se si es-

contro difficoltà a condurre la moto dove voglio. Il trasferimento mi piace, i tratti delle fasce tagliafuoco sono belli sia in salita che in discesa, e poi c’è tanta gente a vederci passare, ogni volta che un pilota sale in cima è un’ovazione, è una bella carica per me. Vedo le assistenze a Mazzinaiu, mi


rilasso un pò, ma c’è una rete metallica che ci divide, in realtà manca ancora un lungo pezzo di trasferimento che non finisce mai, inizio a preoccuparmi, ho dei piloti davanti che non riesco a passare a causa della polvere che nasconde troppi tranelli, sono

agitato e preoccupato. Finalmente la rete finisce e si torna indietro, sull’asfalto tiro a manetta e arrivo con 2 minuti di anticipo, faccio benzina e mi porto via una banana che mangio aspettando il mio orario al CO. Lo Special Test di Mazzinaiu ha due facce, la prima lenta, pietrosa e con belle contro-

pedenze, la seconda veloce più da pelo. Mi piace, e nonostante tutto mi diverto. Anche il trasferimento successivo è scorrevole e piacevole. Arrivo al CO di Sos Runcos, da qui parte il famigerato settore tirato. Massimo Tocco mi chiede se con la mia moto riesco a fare 80 km col pieno, non capisco il perché della domanda e rispondo che i settori sono massimo di 50, sono un po’ annebbiato, solo dopo capisco che mi stava suggerendo di saltare l’assistenza di Padru per recuperare tempo. Mi dicono che Meo e Salvini sono arrivati uno con 2 e l’altro con 1 minuto di anticipo, l’obiettivo è non fare danni, sul piatto ci possiamo giocare qualche minuto di penalità, non c’è problema. Passo il CO, il primo tratto su asfalto è una manche di supermotard, passo un timbro, da qui sarà una linea da 50 minuti con dentro lo Special Test al crossodromo di Padru. Più si va avanti più la strada si stringe fino a diventare un sentiero, guido il più concentrato possibile per non fare errori, arrivo nel tratto più difficile, sbaglio e cado, mi rialzo ma fatico a ripartire, un angelo rosso, Mario Rinaldi, mi da una mano. Riparto. Ho il fiatone e le braccia e le gambe molli, dietro ho un paio di piloti che chiedono strada, gli faccio passare poi mi incastro in mezzo a due rocce, sposto la moto di peso, ma lo sforzo mi sfinisce ancora di più, guido sdraiato sul manubrio per qualche minuto, provo a bere dal camel bag ma l’acqua è arrivata a foto di Paolo Vacca


farmi schifo e la sputo, si inizia a scendere e il sentiero diventa più facile, mi permette di recuperare un po’ di energie e di fiducia. Finalmente un po’ di asfalto, altro folle motard in una strada a tornanti in discesa, ma inizio a riconoscere il posto, mi sto avvicinando al crossodromo di Padru. Ancora un tratto di sterrato e sono a inizio Special Test. Parte il pilota prima di me e subito parto anche io. Anche pochi secondi potrebbero essere determinanti. La prima parte della speciale ripercorre il tracciato di Padru ma in senso inverso, dopo poche curve raggiungo chi mi precede e lo supero appena prima di abbandonare la pista. Ora la speciale si sviluppa dentro il bosco di querce adiacente alla parte bassa della pista. E’ bella e poi c’è molto gente e molto tifo. Nella parte finale si rientra in pista e si termina il giro sempre in senso inverso. Schizzo verso l’assistenza, ho 45 secondi di anticipo, faccio benzina e vado al CO. Non credo a quello che sono riuscito a fare, sono perfettamente in orario!! Il successivo settore è molto lungo, quasi subito inizio ad avere fame e mi sento sempre più stanco e debole. Arrivo al timbro dove c’è Zietto, ne approfitto e mi faccio dare una manciata di albicocche secche che porto nel camel bag. Almeno qualcosa sono riuscito a metterlo nello stomaco. Ritorno a Loiri, percorro la speciale come fosse trasferimento, al CO successivo finalmente mangio qualcosa, manca Vena Fiorita, che faccio al piccolo trotto e poi l’agognato traguardo. Sostituisco lo pneumatico poste-

riore e poi metto la moto in parco chiuso. Il resto lo farò domattina. La giornata più dura e conclusa, al traguardo sono 72° nella C1. Nicola è caduto e si è lussato una

spalla, riesce ad arrivare a Olbia ma è ormai definitivamente fuori gara. Maurizio, Paolo e Ignazio, partendo indietro, incontrano parecchi tappi e accusano molti minuti di penalità ma sono comunque tutti e tre al traguardo e ancora in gara. Oggi il migliore dei sardi è stato Mela che mi recupera circa 1 minuto. Non male vista la mia condizione fisica. Solito piatto di pasta con medicine e a letto presto dopo la doccia.

day 5 Oggi sto molto meglio, rispetto a ieri sono in piena forma, il percorso e gli Special Test sono quelli di ieri compreso il settore tirato. Sono curioso di vedere come mi comporterò. Vena Fiorita e Loiri vanno via bene, non forzo al massimo ma non commetto errori, cerco di risparmiare energie. Il settore verso Mazzinaiu, con le sue fasce tagliafuoco mi piace molto e oggi me lo godo di più, tengo un passo più allegro e arrivo al CO con 5 minuti di anticipo. Anche allo Special Test di


Mazzinaiu va tutto bene, solo verso la fine raggiungo un australiano che mi rallenta un po'. Arrivo a Sos Runcos, sto bene e sono fiducioso che oggi il settore tirato sarà più semplice. Parto a fuoco, asfalto poi timbro. Affronto il tratto più difficile, ci sono nuvole basse che creano qualche problema di visibilità nei tratti più veloci, nel singol track mi si appannano gli occhiali, li tolgo, ma va tutto senza particolari problemi, a Padru faccio una buona speciale, più attento a non fare errori che a tirare, e al CO arrivo con oltre 2 minuti e mezzo di anticipo. Anche oggi è fatta. C'è tutto il tempo per fare benzina e per mangiare. Da Zietto scambio qualche battuta, sono soddisfatto della mia gara, assaporo già il gusto del traguardo. A Loiri e Vena Fiorita sono stanco, transito quasi come in trasferimento, evidentemente l'influenza si fa ancora sentire. Al porto trovo Patrizia Costa, scambiamo qualche battuta aspettando il prefinish, si avvicina un signore che mi fa i complimenti dicendomi che sono primo dei sardi, l'ha sentito in televisione. All'assistenza cambio il filtro e tiro la catena, ormai manca solo il cross test di Tempio, e metto per l'ultima volta la moto in parco chiuso ad Olbia. Chiudo la giornata 62° di classe C1 e secondo dei piloti sardi, davanti solo Mela che mi da 18 secondi, persi tutti nelle ultime due speciali. Rimango comunque primo dei sardi nella generale, 60°, con quasi 4 minuti di vantaggio su Renato. E domani c'è Tempio. Maurizio, Ignazio e Paolo arrivano regolarmente, anche per loro ormai il più è fatto.

day 6 Stamattina si parte per classi a classifiche invertite, quindi sveglia prima del solito. Diluvia e le previsioni non sono rosee nemmeno per il resto della giornata. Un trasferimento di una cinquantina di chilometri quasi tutto su asfalto ci porterà al crossodromo Sergio Bruschi, tirato a lucido per l’occasione dagli amici del Motoclub Tempio. Partiamo da Olbia che piove ancora ma per fortuna dopo pochi chilometri smette e gradualmente il cielo si apre. Al prefinish c’è un filone di moto, cerco di portarmi avanti il più possibile, sarebbe una vera e propria beffa beccare una penalità proprio l’ultimo giorno. All’assistenza faccio solo benzina e mi tolgo la tuta antipioggia e il marsupio quindi vado verso il crossodromo. Le griglie con le moto iniziano velocemente a formarsi, alle 10 parte la prima manche della C1, io sono nella seconda. La pista è fangosa per le piogge della notte ma adesso c’è un bel sole e il passaggio delle moto farà velocemente il resto. Ci fanno andare al preparco, entrerò 24°, non è una bella posizione

ma va bene, quello che conta è sempre il tempo. Facciamo il giro di ricognizione, la pista è quasi perfetta, solo in qualche


© Paolo Vacca


punto si scivola un pò ma nulla di preoccupante. Ci schieriamo, prendo il primo posto libero che trovo, nella parte sinistra del cancello, 15, 5, il cancello scende, esco bene ma con i 250 4t è dura. I piloti affianco a me si allargano, davanti a me si crea una bella corsia, mi butto dentro ma all’improvviso mi trovo davanti una moto di traverso, non posso evitarla, la centro e volo via. Mi rialzo, cerco la mia moto tra quelle a terra, è rimasta qualche metro indietro, a terra c’è un ragazzo che non accenna ad alzarsi, sollevo la moto, raddrizzo il comando della frizione, metto in moto e parto. Ho qualche dolore ma sembra tutto a posto. Al primo giro praticamente non raggiungo nessuno, dal secondo comincio a recuperare posizio-

ni. Alla fine del terzo giro, per chiudere il doppio prima del traguardo tiro il manubrio di braccia ma sento un “crack” nella mano destra, perdo sensibilità all’indice e faccio fatica a muovere il dito. Passo al medio per frenare, tengo duro, mancano solo due giri e poi non ho dolore, faccio altri sorpassi. All’inizio dell’ultimo giro inquadro Renato, è avanti a me di un rettilineo, voglio comunque finirgli davanti, spingo ancora, lo raggiungo nel rettilineo dei salti parallelo alla partenza e lo passo, ancora poche curve e ci sarà il traguardo della mia Six Days. E' fatta, nonostante tutto.

w Sono passati ormai parecchi giorni quando mi metto a scrivere. Sono a casa col braccio ingessato, per fortuna, grazie a Nicola, ho evitato l'intervento, il secondo metacarpo era scomposto ma con questo gesso si sta risaldando dritto. La Six Days 2013 è storia, i ricordi e le sensazioni che sono rifluite scrivendo queste righe non sono facilmente descrivibili, molte sono personali ma credo condivisibili con tutti quelli che hanno voluto esserci per provare ad arrivare al traguardo, per dire a se stessi “ehi, c'ero anche io!”. Ripenso ai tre francesi coi TM 80, alla famiglia giapponese, padre e due figli, ai ragazzi con cui ho affrontato le giornate di gara, polacchi, australiani inglesi e danesi, e a tutti noi piloti sardi che con orgoglio abbiamo portato onorandolo il Quattro Mori stampato sulle nostre maglie e nei nostri cuori. Ripenso alla mia gara, sono soddisfatto di come ho corso e del risultato che ho ottenuto, delle difficoltà che ho affrontato e di come sono riuscito a superarle. E' vero, probabilmente non è stata tra le Six Days più dure ma si è sempre trattato di una Six Days! Ripenso a tutte le persone che mi hanno aiutato a realizzare questo sogno, e non finirò mai di ringraziarle, e a tutte quelle di cui ho approfondito la conoscenza e ho imparato ad apprezzare ancora di più. Si parla tanto di mal d'Africa, io non l'ho mai provato, ma credo non sia molto diverso da mal di Six Days. Ci vediamo a San Juan?

Michele Medda

w


Campionati assoluti d’ Italia Enduro .Iglesias

aubert assoluto


Johnny Aubert nel salitone della prova exteme ad Iglesias ŠBelillo


enduroland Testo Marcello Peddis

Foto Nico Belillo e Paolo Vacca

È forse il termine più appropriato per definire la città di Iglesias, che ha ospitato la seconda prova dei campionati assoluti di enduro.

Iglesias,per molti ma non per tutti, è un po' la

Bergamo dell'enduro isolano, primaditutto per i percorsi stupendi e veramente impegnativi che contraddistinguono il suo territorio ma anche per il fatto di aver dato i natali a diversi campioni sardi da quando questo sport ha messo piede nell'isola. Tutto questo con una continuità sorprendente, visto che ci sono anche figli di campioni che a loro volta hanno già vinto un titolo regionale.Insomma quando si parla di enduro in Sardegna è difficile non pensare a Iglesias come ad un posto in cui nell'oratorio del paese invece di un campetto da calcio ci sia un fettucciato. Per parlare di questi assoluti bisogna prima fare una premessa: organizzare una gara di enduro oggi senza doversi spostare in posti esotici è diventato molto difficile. Persino il mondiale, che rimane


Š Belillo


EXTREME TEST

botte da orbi

a


(con qualche perplessità) la massima espressione di questo sport è dovuto scendere a compromessi, in parte per la volontà del promoter di renderlo più spettacolare e facile da seguire ma anche per le difficoltà di trovare posti adeguati senza impazzire contro la burocrazia e i suoi mostri.Tutto questo per dire che questa gara è stata dal punto di vista prettamente tecnico sportivo per forza di cose eccezi-

© Nico Belillo

onale, infatti gli assoluti di enduro sono forse il miglior campionato al mondo di questa specialità dove oltre al livello altissimo dei piloti italiani ci sono diversi "ospiti" che sono campioni mondiali o giù di li e vederli correre in un contesto cosi tecnico è ormai diventato un fatto raro, ma non in Sardegna.Ci sono state anche delle scelte criticabili, per esempio obbligare i cosidetti "amateur"del campionato


regionale a fare una gara cosĂŹ impegnativa senza magari escluderli dalla prova extreme che oltre a sfiancare i meno preparati (ci sta che lo siano,qualcuno lavora anche di questi tempi) ha anche causato i soliti tappi che finiscono per far assomigliare le gare a una lotteria, e forse quella di fare una gara "lunga" anche se in linea con le prove degli assoluti.Certo bisogna rispettare la tradizione, il termine enduro non per niente deriva da endurance ma si potrebbe provare ad abbreviare i trasferimenti aumentando cosĂŹ il numero dei passaggi in prova speciale diminuendo i tempi morti.Oggi infatti con l'introduzione della prova extreme, che in pratica sostituisce i famosi punti impossibili dei trasferimenti, il pubblico si concentra solo sulle prove speciali.


© Vacca


b

Aubert lex Johnny Aubert ha demolito gli avversari, il

più italiano dei francesi in sella a una moto italiana ha imposto un ritmo insostenibile per tutti. Ex crossista, il francese paradossalmente da l'impressione di andare più forte in Italia dove le gare sono molto più enduristiche che nel mondiale.

E' vero che Aubert ha sempre dichiarato che le gare dell'italiano gli piacciono particolarmente ma la sua velocità è stata abbastanza impressionante soprattutto nel secondo giorno dove ha dato quasi 50 secondi a un Matti Seistola particolarmente motivato dalla nuova moto, e più di un minuto a Oscar Balletti, che nel mondiale fatica ma nelle gare di enduro "vere" è veramente veloce.

In sella alla Beta 450 (cilindrata da sempre preferita da Aubert) il francese ha mandato in confusione gli appassionati nel primo giorno combattendo con Salvini fino all'ultima speciale. Se avessero fatto la fonometrica al pubblico sarebbe stato difficile capire chi era l'italiano tra i due ma a parte le doti indiscutibili del pilota francese probabilmente il fatto che fosse in sella a una moto italiana ha fatto la differenza. Salvini, malgrado i postumi dell'infortunio alla mano, ha spinto forte il primo giorno calando un pelo il secondo, ma più che un calo fisico Salvini (ma non solo lui)ha subito forse più di altri i capricci del tempo, visto che a causa della sua posizione in ordine di partenza si è beccato sempre l'estrema nelle condizioni peggiori mentre Aubert e gli altri stranieri (che partivano più tardi) hanno "approfittato" del sole e del vento sardo che gli hanno fatto trovare un grip maggiore.

© Belillo



Š Belillo


Nella E1 bella la lotta tra Oldrati Moroni e Micheluz,quest'ultimo con la Suzuki preparata da Rigo Moto ha vinto il primo giorno,certo Oldrati non è a posto fisicamente ma Micheluz non è andato proprio piano (10mo assoluto sabato) e probabilmente avrebbe vinto anche domenica se non avesse avuto un po' di problemi con l'estrema dove ha bec-

cato i distacchi maggiori da Oldrati e Moroni. Nella E2 Salvini era ovviamente il favorito e non ha mancato il pronostico ma la sorpresa è arrivata per il secondo posto dove Redondi è stato battuto da un velocissimo Nicolò Mori che nel secondo giorno


gli ha pure rifilato più di un minuto di distacco.Sorpresa perchè nel mondiale Junior i due corrono nella stessa classe e Redondi oltre ad essere primo in classifica gli è sempre arrivato davanti. Nella E3 è guerra tra Balletti, Philippaerts (fratello di David) e Albergoni.Oscar Balletti fa una doppietta secca,grazie anche a Philippaerts che il primo giorno gli regala un po' di secondi nell'estrema mentre Albergoni, forse il favorito, visto che nel fango è sempre stato quasi imbattibile, vince qualche speciale ma non riesce ad andare oltre a due onesti terzi posti.

Salvini e Seistola © Vacca

Alex Salvini nell’ Extreme test. © Nico Belillo


Forse però la battaglia più bella è stata quella tra Soreca e Pellegrinelli nella E1 2t.Ora si chiama così, ma nell'enduro è sempre stata solo la 125 e con queste moto tanti grandi campioni hanno fatto spesso l'assoluta.Rimane il fatto che se guidata a manetta da uno che viaggia, rimane forse la cilindrata più spettacolare.Così è stato a Iglesias, dove i due scatenati, che si sono divisi le 2 giornate di gara sul filo dei secondi, hanno dato un grande spettacolo. Incredibile lo stile di guida e l'aggressività di Soreca che ricorda il Meo degli esordi con L'Husky 125 e un pelo meno spettacolare ma comunque velocissimo Nicolas Pellegrinelli che ha vinto domenica (finendo 17simo assoluto) per quattro secondi dopo un'ora di prove speciali.


Guerre stellari

nel campionato sardo, ovviamente tra Riccardo

Pusceddu e Massimo Cabitza.

Era difficile fare un pronostico, anche se Cabitza nell'arco del campionato si è dimostrato nettamente superiore a tutti i suoi avversari ma in un contesto come quello di Iglesias c'erano diversi fattori da tenere in considerazione: due giorni di gara con un percorso più duro e ben più intenso di una prova regionale,il fattore campo che poteva dare un leggero vantaggio a Pusceddu (ma anche mettergli pressione) e la solita prova extreme, che in un contesto come quello di una gara regionale poteva stravolgere la classifica e così è stato. © foto Nico Belillo

Foto a destra Paolo V


Vacca

Ha vinto Pusceddu sia sabato che domenica e

anche se il primo giorno Massimo Cabitza è stato più veloce in sei speciali su nove, il tempo perso in quelle peggiori lo avrebbe comunque relegato in seconda posizione.C'è comunque da segnalare la grande velocità di Cabitza, malgrado lo scarso allenamento (infatti è calato vistosamente il secondo giorno)e la regolarità di Riccardo Pusceddu che ha mantenuto un passo di gara eccellente senza cedimenti in entrambe le giornate di gara. Molto bravi tutti gli altri sardi che hanno affrontato una gara già molto impegnativa di per sè, aggravata poi dalla pioggia.Ci sono stati ovviamente dei ritiri, ma va sottolineato che sopratutto il secondo giorno, con la fatica accumulata e le condizioni del percorso molto

peggiorate, era inevitabile per i meno preparati gettare la spugna. Un ultima considerazione sui piloti sardi,senza regalare niente a nessuno,bisogna sottolineare che sono sempre penalizzati dal contesto del campionato regionale che con i suoi 50 partenti di media, non è il massimo per affinare la guida in vista di un campionato italiano oppure interregionale, dove il numero dei partecipanti è molto maggiore.Questo crea maggiori difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti del percorso dove con 200 moto che passano ripetutamente nello stesso punto si creano buche e canali molto profondi, quindi condizioni che non si trovano nel campionato sardo, ma frequenti in tante regioni d'italia.Alla luce di questo contesto le loro prestazioni in gara sono da considerarsi eccellenti.


L’INTERVISTA

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........... RICETTA SEMPLICE PER L’ENDURO Testo e fotografie Paolo Vacca

In occasione della gara di Coppa Italia di enduro ho incontrato Riccardo Pusceddu, pilota di Iglesias che ci racconta come si allena e come prepara le sue gare.

riccardo p


pusceddu



Il suo segreto è allenarsi nel campetto dietro casa, il suo colore preferito il blu, proprio come la sua moto. A che età hai iniziato ad andare in moto? Ho iniziato a cinque anni quando i miei genitori mi regalarono la mia prima moto .

E qual è stata la tua prima moto? Un Malaguti 50 Grizzly rosso e bianco con il quale ho girato fino ai sedici anni Quando hai svolto la tua prima gara? Ho iniziato a correre nel 2008 con una gara svolta a Carbonia e sono riuscito a togliermi la soddisfazione di salire sul podio ottenendo un terzo posto e portando a casa il mio primo trofeo.


Š Belillo


Quante gare hai vinto fino ad oggi? Ho vinto 17 gare da quando ho iniziato a correre arrivando a conquistare il titolo di campione sardo assoluto nel 2012. Dove svolgi i tuoi allenamenti in moto? Ho la fortuna di potermi allenare in un campetto dietro casa mia, facilmente raggiungibile in un minuto che mi consente di allenarmi durante la settimana nella pausa pranzo. Quante volte ti alleni? Mi alleno in moto tre volte la settimana il martedi, il sabato e la domenica, il lunedi riposo assoluto mentre gli altri giorni vado in palestra e alterno con un po’ di corsa e di mountain bike. Riesci a conciliare gli allenamento con la tua attività? Mi sono organizzato per svolgere al meglio i miei allenamenti conciliando gli orari della mia attività e l’unica cosa che mi può capitare è arrivare al lavoro con un po’ di stanchezza dopo l’allenamento in moto del martedi. Come ti sei preparato per la gara di due giorni di Iglesias? Mi sono preparato con maggiore impegno, rinunciando a molti svaghi del tempo libero e svolgendo allenamenti più assidui perché sapevo che la gara sarebbe stata molto impegnativa sia per il tipo di percorso che per la durata diversa dal campionato regionale.


Il percorso di gara preparato per gli assoluti d’Italia era difficile? Ho trovato particolarmente difficile il percorso di gara, c’erano alcuni punti particolarmente insidiosi resi ancora piÚ complicati dalla pioggia caduta la domenica. Nel tratto di trasferimento abbiamo attraversato dei gradoni di roccia in discesa che sembravano fatti di sapone e bisognava affrontarli con decisione e senza nessuna esitazione e senza poter frenare o accelerare e sperando di non cadere. In alcuni tratti del percorso sia in speciale che in trasferimento si sono formati dei tappi con i concorrenti in difficoltà che costringevano a recuperare il tempo perso correndo con il cuore in gola.


Come hai trovato la prova estrema? La speciale estrema è stata veramente dura e nel corso di tutta la gara il mio pensiero e la mia concentrazione erano rivolti su questa prova, nonostante questo mi è piaciuta molto e sarei favorevole alla introduzione anche in campionato regionale per dare la possibilità ai piloti sardi di confrontarsi con le difficoltà che si possono incontrare nei campionati italiani Quale era il tuo obiettivo per questa gara ? Volevo figurare bene in Coppa Italia e finire la gara regionale a punteggio pieno e affrontando con maggiore determinazione sono riuscito a riscattarmi dalle gare deludenti che fino ad ora avevo svolto correndo in casa. Il risultato finale ti soddisfa? Alla fine dei due giorni il risultato finale mi soddisfa e mi appaga degli sforzi fatti andando aldilà di ogni mia aspettativa, figurando bene in Coppa Italia e riaprendo il campionato regionale raggiungendo a pari punti il mio diretto avversario per la corsa al titolo di campione sardo.

Foto Paolo Vacca


EN 5째 PROVA FMI

attenti a quei due ...................... Il resoconto della quinta prova a Fluminimaggiore. Il campionato Enduro rivela i suoi dominatori. Pusceddu e Cabitza su tutti.


Un passaggio di Riccardo Pusceddu e massimo Cabitza. Š Paolo Vacca


flumini maggiore Testo e fotografie di Paolo Vacca

Il Campionato Regionale Sardo di Enduro fa tappa a Fluminimaggiore per la quinta prova. Paese nato nel 1704 come borgata agricola dalla ricostruzione dell’antico villaggio Flumini Major, dopo un periodo di più di un secolo di spopolamento. Il paese fu riconvertito alla fine dell’ottocento in un centro minerario per l’attività estrattiva e oggi il ter-

ritorio è ricco di siti minerari non più produttivi le cui testimonianze sono visibili anche dalla strada statale che porta al paese. La gara di enduro organizzata dal Motoclub Fluminimaggiore ha attraversato uno di questi siti abbandonati con una delle 2 prove speciali in linea in programma. Sembra ormai che i centri minerari si rivelino una risorsa preziosa per lo svolgimento delle gare di enduro in Sardegna perché si è passati dal villaggio Rosas di Narcao della prima prova svolta a febbraio a quella di Santa Lucia di Fluminimaggiore.


I festeggiamenti di Alessandro Pusceddu. Š Paolo Vacca


Uno degli ostacoli che hanno dovuto affrontare gli organizzatori è stato reperire una zona disponibile per lo svolgimento della gara, non sono riusciti a trovare un campo disponibile per tracciare un fettucciato perché molti dei proprietari dei terreni non sono più disponibili a concedere il passaggio delle moto per colpa di alcuni gruppi di turisti che si avventurano nel loro territorio senza chiedere consigli ad una guida locale che possa dare indicazioni utili sui luoghi percorribili.

Alessandro Pusceddu, pilota di

casa e tutto Il direttivo del Motoclub Fluminimaggiore, nonostante queste difficoltà e l’assenza del suo presidente per motivi familiari sono riusciti ad organizzare la gara contando anche sulla collaborazione preziosa del direttore di gara. Alla partenza si sono presentati due piloti con le moto in configurazione da rally, Massimo Mocci con il serbatoio maggiorato della sua KTM che si prepara per il Sardegna Rally Race e Luca Manca con una KTM 450 da deserto Africano. Abbiamo sentito Luca Manca che ci ha raccontato della sua gara e i suoi programmi: il percorso era bello e il tratto di trasferimento si è rivelato impegnativo , ma la scelta di effettuare due prove speciali in linea toglie la possibilità di avere lo spettacolo che solo un fettucciato può dare, garantendo un maggior afflusso di pubblico.

Nella foto grande Massimo Cabitza. © Paolo Vacca



Luca Manca in configurazione Dakar. Š Paolo Vacca


Le gare di enduro in Sardegna hanno dei tracciati molto belli ma per rilanciare questo sport ci vorrebbe una nuova formula che possa coinvolgere i tantissimi appassionati. Nei miei programmi c’è il rally del Marocco e la Parigi Dakar e continuerò ad allenarmi con le gare di motocross e di enduro. Per la cronaca: la gara è stata dominata da Alessandro Pusceddu ,vincitore nella classe E2, che fa sue tutte le speciali tranne l’ultima nella quale ha tirato un po’ il freno per non rischiare inutilmente, visto il vantaggio accumulato nell’ultimo controllo orario. Secondo dietro di lui, Massimo Cabitza con un distacco di oltre 45 secondi e terzo Manuel Mulas di Gavoi che si porta a pari punti in campionato con Alessandro Pusceddu. Nella classe E1 vince Riccardo Pusceddu, il quale è stato velocissimo nella speciale in linea di Bega con distacchi di almeno 14 secondi sul secondo, e Michele Medda che chiude la gara al terzo posto è stato l’unico che si è avvicinato a lui a soli 3,96 secondi nella penultima speciale di Santa Lucia. Alessandro Congiu del Motoclub iglesias porta a casa un meritato secondo posto e dimostra di crescere ad ogni gara portandosi al terzo posto in campionato. Nella classe E3 vince Filippo Lai del Mc Le Grotte , dimostrandosi un valido avversario di Armando Cozzolino che arriva secondo con un distacco di 26,33 secondi, mentre Roberto Sanna del MC Baronia, porta con soddisfazione sul terzo gradino del podio la sua nuova BETA , dimostrando cosi che le vere protagoniste della classe E3 sono le moto 300 2T, con due Husqvarna e la sua BETA sul podio. A fine gara Alessandro Pusceddu, felice per la vittoria ottenuta sente di dover ringraziare il direttore di gara Pierpaolo Perra per il suo contributo, tutti gli sponsor che hanno sostenuto la manifestazione e in particolare il sig. Fernando Piras, il pastore che ha concesso il passaggio della gara sui suo terreno che oltre ad essersi divertito ha dichiarato di rendersi disponibile per l’anno prossimo.




IL RACCONTO DEL PILOTA

CROSS COUNTRY RALLY

WORLDCHAMPIONSHIP

SARDEGNA RALLY RACE

di Massimo Mocci Foto di AP PHOTOSPORT

Chi mi conosce sa che l'ENDURO mi è sempre piaciuto ma non è mai stata la mia disciplina preferita


Il mio sogno sono sempre state le grandi maratone Africane, ma impossibilitato dalle finanze ho sempre lasciato perdere. Poi nel 1999 scocca la scintilla partecipo al mio primo rally di Sardegna con un Honda XR 600, e qui è stato amore a prima vista! Intendo dire con il road book e il trip master. Da li sono seguiti diversi altri rally di sardegna qualche rally dell'Umbria e qualche gara di campionato italiano motorally.

N

Mai avrei pensato però nel 2008 di prendere la decisione, dopo innumerevoli rinunce e sacrifici, di partecipare ad una prova di Campionato del Mondo CrossCountryRallye e più precisamente il Rally dei Faraoni ( in quel periodo la gara più importante dopo la Dakar). E' stato fantastico, primo perché avevo raggiunto l'obiettivo che mi ero prefissato (finirla senza assistenza) e poi perché mi ha fatto scoprire che il Mal d'Africa esiste veramente! A quella partecipazione ne è seguita un’ altra nel 2010 (allenatissimo e sopratutto seguito da un'assistenza), qui però il risultato ha avuto tutt'altro esito: finita la terza tappa (quindi esattamente al giro di boa) l’interruttore della concentrazione si era disinserito, a quel puntoho preso la decisione, secondo me saggia in quel momento, di lasciar perdere.


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Da quell'anno ho ripreso con l'enduro regionale che comunque non avevo mai lasciato del tutto. Continuavo però sempre a desiderare i rally e le bajas. ..................................................... Un bel giorno penso: ma cavolo nella mia terra organizzano ormai dal 2006 la prova italiana del mondiale CrossCountry, tra l'altro sempre più apprezzata nel mondo ed unica prova di questo campionato in Europa, con alla partenza il gotha del Rallysmo internazionale (la maggior parte i cosiddetti Dakariani). E un attimo: " io il SardegnaRallyRace del 2014 non me lo voglio perdere", mi metto però un problema: questo rally per la conformazione del territorio dove si svolge ( la Sardegna! ) ha una navigazione stretta abbastanza isterica per dirla con un termine abbastanza inusuale, una tappa può contenere dalle 400 alle 700 note!! Io personalmente ero dal 2007 che non partecipavo ad un "SARDEGNA". Decido quindi di partecipare al Legend Rally del 2013 organizzato sempre dalla BikeVillage (gli stessi del SardegnaRallyRace). Si tratta di una cavalcata non competitiva col roadbook (tra l'altro creato dallo stesso tracciatore della prova mondiale) il mitico Willy Del Vecchio. Non avevo fatto i conti però col Rally piu'importantedellamiavita: la nascita di mia figlia Laura che ha deciso di venire al mondo proprio 15 gg.prima esattamente l'1 novembre (prima tappa del Legend), non importa ero strafelice, vedete Voi......

Lo staff sempre gentilissimo della BIKEVILLAGE mi chiede se voglio il bonifico del rimborso. Scherziamo! Penso io, tenetelo a fondo per l'iscrizione del Mondiale dell'anno prossimo. Arriviamo a Maggio 2014, la moto e' pronta, mi danno una mano prestandomi dei pezzi importantissimi 2 dei più forti rallysti isolani Maurizio

Sanna e endurist cordo co Race pe ottimi m paticissim aggiunto Arriva il fiche tec correvo punto m Mocci! c Noi qui fiche!!! Mancava quindi h


Luca Manca e il sempre forte ta Zio Ricky Mocci, mi acon i romagnoli AfricaDreamer l'assistenza che si rivelano meccanici e soprattutto simmi il che è sempre un valore o! l 7 giugno giorno delle vericniche e amministrive, perla 131 quando ad un certo mi squilla il cellulare: " Pronto che intenzioni ha? i stiamo chiudendo le veriNoooo sto arrivandooo!! ano 20 minuti a San Teodoro, ho fatto giusto in tempo per

Massimo Mocci impegnato in un passaggio durante Il Sardegna rally race. Un infortunio gli ha impedito di portare a termine la gara.

fare tutto....La prima impressione e' stata bellissima, striscioni di sponsor, bandiere, camper, team ufficiali Honda Rally HRC, SCHERCO, BETA, KTM, HUSQVARNA, GAS GAS, YAMAHA FRANCE e tutti i migliori rallysti del mondiale (chiaramente anche i migliori team di QUAD). Cerco la mia assistenza, chiedo ed eccola la'. Loro sono giĂ la operativi, dopo saluti e presentazioni sembra giĂ di conoscerli da tempo, mi aiutano a scaricare le mie gomme e i miei ricambi offerti gentilmente dalla



Planet Motors racing Team. Bisogna fare in fretta perché da li a tre ore ci sarà il prologo al crossodromo di Porto San Paolo loc.Vena. Fiorita. Pranzo in ristorantino in riva al mare e via a prepararsi, fa già un caldo da paura. Monto il road book per arrivare al prologo e via la distanza e' di una quarantina di km, sarà l'occasione per darsi una rinfrescata alla testa con la lettura delle note. Mi trovo abbastanza bene, dopo una mezz'oretta arrivo nel campo, aspetto il mio turno ma mi rendo conto che non ho il camelbak e il caldo sta aumentando...ho una sete da paura, comunque arriva il mio turno: 15 secondi, 10,5.. via . Il campo si presenta molto scivoloso con salti molto tecnici, doppi, panettoni e via di seguito, la cosa non mi preoccupa

perché il risultato è l'ultima cosa che mi interessa, tanto che la sera non guardo nemmeno la classifica. Dall’ ordine di partenza della tappa dell'indomani capisco che ho fatto 34’. Prima di andare a cena c'è una altro rito da celebrare in ogni rally, la preparazione del roadbook, ognuno ha la propria tecnica di usare gli evidenziatori, in genere si evidenziano solo i Settori Selettivi e Prove Speciali per intenderci che al Sardegna solitamente sono 2 a tappa, io uso solo 2 colori in più evidenzio i vari punti esclamativi da 1 a 3 a seconda del pericolo e in più evidenzio i tratti a velocità controllata che la direzione gara controllerà (come tutto il percorso) attraverso l'apparecchio gps sportrax. Vado a letto i miei compagni di stanza saranno l'unico equipaggio di un SSV una sorta di incrocio tra macchina e quad con una coppia motrice incredibile.


Il mio problema è che la notte russo, risolto......russiamo tutti e tre!! Si parte la mattina presto, la tappa ci porterà da San Teodoro ad Arbatax per circa 320 km. Bene! Inizio il rally vero e proprio da San Teodoro e via con lo scorrere il roadbook sino al 1' S.S. Qui mi accorgo dei miei 7 anni di inattività da questo tipo di navigazione, infatti af ogni nota mi accorgo di arrivare lungo col trip master (ma anziché aumentare il raggio lo diminuisco: idiota) risultato: alla prima nota importante un sentiero che girava a dx, io inizio a infogarmi in una serie di tagliafuoco in discesa e in salita, siamo circa dieci piloti che si accorgono di aver sbagliato ma impieghiamo poco meno di 50 minuti a trovare la nota giusta, un delirio': francesi, polacchi, turchi e (italiani) che vanno avanti e indietro (in gergo: pascolano!) alla fine decido di tornare indietro (molto cautamente per evitare frontali) fino all'ultima nota giusta: ecco li il sentiero.....putt....mi segue il simpaticissimo Guido Cusumano un siciliano che avevo conosciuto all'ultimo Faraoni. Da li, le note mi tornano praticamente tutte, chiaramente rallentando ogni volta per correggere il trip. Arrivo alla Caletta vicino a Siniscola dove è situata l'assistenza, al furgone trovo anche Alessandro Fadda (altro forte rallysta sardo) che mi da utilissimi consigli sulla regolazione del trip, dopo essermi rifocillato riparto. Il 2' S.S. va meglio ma anche qui i miei errori li faccio ma mi accorgo subito. Finisce la seconda PS e dopo un lungo trasferimento arrivo intorno alle 17,30 ad Arbatax. Consegno il vecchio road book e ritiro il nuovo, alla moto ci penserà l'ottimo Simone Gilli. Tappa più corta Arbatax/Arbatax 226 km, ma speciale di 170km!! con neutralizzazione di 20 minuti all'assistenza situata a Gairo Taquisara. Oggi va molto meglio guido molto più concentrato e risultati si vedono vengo sorpassato da un pilota dopo di me ma ne riprendo diversi partiti prima, all'assistenza se ne accorgono e mi motivano ancora di più. Riparto, faccio i complimenti ad un Turco per come guida (era quello che mi ha sverniciato). Ma cerco sempre di rimanere concentrato senza curarmi del risultato. Arrivo finalmente ad Arbatax dove come ricompensa alla fatica ma che me la fa passare in un attimo trovo la mia compagna Simona e mia figlia, stupendo!! Simona che il giorno seguiva la tappa dal computer, mi dice che sono andato benissimo e......... di rallentare, Io.....continuo a non guardare la classifica. Consegno la moto al fido Simone, e ritiro il road book dell'indomani. Sarà una tappa Marathon ossia senza i meccanici all'arrivo di tappa situato, dopo 400km a San Leonardo di Siete Fuentes dove tra l'altro si dormirà in tenda (come un vero bivacco Africano). Qui al briefing l'organizzazione da 2 opzioni ai piloti: o trasferimento con le moto caricate nei furgoni per gli 80 km che separano Arbatax dalla partenza di Tascusi', oppure trasferimento in moto ma con il permesso di cambiare la gomma prima della partenza. Io opto per la prima opzione e con Simone ci accordiamo per fare un cambio d'olio alla partenza di Tascusi' e cambiare la ruota posteriore all'assistenza dopo la 1 PS. Arriva il mio turno, Via!


Le note si susseguono velocemente, ma diversamente dagli altri giorni inizio a sentire una sensazione di scarsa aderenza al posteriore dopo una quindicina di km, prendo un imbarcata e cado a terra, mi rialzo e do un bel cazzotto a tutta la strumentazione che si era ruotata verso di me, bene! Raddrizzata, riparto, fino ad arrivare al km 26,8 (lo ricordo ancora) la moto inizia a sbandierare violentemente verso dx e sx in questa leggera discesa, leggera ma veloce, troppo veloce per le mie capacità. Volo in terra e per un po' e' il buio totale, piano piano la vista ritorna, la prima cosa che mi ricordo e' che tentavo di uscire da una fantomatica buca. Non era una buca era il mio corpo in una posizione anomala, il primo pensiero e' stato di ripartire, ma è durato una frazione di secondo quando vedo il mio braccio sx che inizia ad oscillare a dx e sx completamente dislocato dal resto del corpo. Il panico si impossessa di me (e non è un bene) perché capivo di essermi fratturato ma non mi capacitavo di che osso fosse, se erano diverse, se erano esposte con conseguenti emorragie. Arrivano i primi piloti che si fermano e intuiscono l'importanza del mio infortunio dato anche il mio stato di agitazione, azionano lo Sporttraxx e chiamano i soccorsi, io piangendo chiedevo l'invio dell'elicottero. Dopo circa 20 minuti arriva il medico motorizzato (che se è il caso ha tutta l'attrezzatura per intubarti nel momento) e' il famoso Angelo Custode dei rallysti: il Dott.Bosco. Mi stabilizza, mi tranquillizza, mi da un antidolorifico,mi da anche la diagnosi immediata: "ti sei rotto l'omero, tranquillo tutto si aggiusta" una persona splendida! Aspettando la macchina dei soccorsi mi mangio una mela con lui e ci fumiamo una sigaretta. Su come è andato dopo (trasferimento all'ospedale di Lanusei, conseguente rifiuto di ricovero da parte mia per farmi curare a Cagliari dove risiedo) sorvoliamo, quello che tengo a dire e' che ringrazio la BIKEVILLAGE per avermi riacceso la malattia dei rally, sicuramente non mollo anzi non vedo l'ora che si aprano le iscrizioni al Legend (dove quest'anno ) festeggerò il compleanno di Laura, ma sopratutto cercherò di non mollare mai la concentrazione, di colmare 7 anni di inattività con la navigazione, ma sopratutto continuerò..........a non guardare mai la classifica. Volevo fare inoltre i complimenti ad un'altro veterano isolano dei rally: Enrico Montalbano che con un ottima condotta di gara ha concluso il Rally in una buona posizione. Massimo Mocci



Per la vostra pubblicitĂ contattate : nicobelillo@hotmail.com


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