Sardinia Mx Club numero 1

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IL FUNAMBOLICO PILOTA GALLURESE

DANILO FODDE È TORNATO Speciali

Internazionali d’Italia Motocross SIX DAYS OF ENDURO NUM. 1 MOTOCROSS - ENDURO - WEB MAGAZINE MAGGIO 2014


SARDINIA

MX CLUB

il primo web magazine di off Road su due ruote in Sardegna

Nicola Belillo . 39 anni Responsabile. Fotografo professionista Giornalista pubblicista Cura le pagine del Motocross

Paolo Vacca. 51 anni . Fotografo professionista. Cura le pagine dell’ Enduro Marcello Peddis . 46 anni. ex endurista. Cura le rubriche tecniche e gli speciali.

Sommario -

Speciale Internazionali d’Italia motocross Riola


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Motocross regionale FMI Gonnesa e Padru

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Intervista Michele Soddu Mx Asi

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Intervista Danilo Fodde

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Six Days of Enduro

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Enduro regionale Narcao e Perdeasdefogu

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Vintage day regolaritĂ



Migliorare è l’obiettivo..... Gentili lettrici e gentili lettori, amanti del motocross e dell’enduro, benvenuti a bordo di questa nuova iniziativa editoriale. Sardinia Mx Club è il primo web magazine in Sardegna esclusivamente dedicato al motocross, l’ enduro e all’ off road su due ruote in generale. Vi starà affianco durante tutta la durata della stagione agonistica, raccontando le cronache delle gare, ma soprattutto cercando di approfondire e svelare a tutti gli appassionati aspetti e retroscena del mondo delle corse che non sempre sono conosciuti nel dettaglio. I profili dei piloti, i commenti tecnici, le piste, i motoclub, le interviste e le curiosità. Al mio fianco, spinti dall’irrefrenabile desiderio di autolesionismo e dalla più inspiegabile delle follie, ci saranno l’abilissimo fotografo Paolo Vacca, uomo di cultura e di inesauribile onestà e l’enfant prodige della terza età Marcello Peddis, ex agonista e attualmente endurista a tempo perso, con una predilezione per le P.S. al bar, che si occuperà dei testi e degli speciali. Scherzi a parte, il primo ringraziamento è tutto per loro, appassionati veri che vivono in simbiosi con questo sport sin dai tempi della giovinezza. Il secondo ringraziamento va doverosamente e anticipatamente a Voi che ci state leggendo ora. Vi chiediamo sin da ora di correggerci se ci sbaglieremo ( cit. Giovanni Paolo II... speriamo porti fortuna...) e di non lesinare su proposte e consigli qualora lo riteneste opportuno. Ora però vi starete chiedendo: Si ok, ma che c’entra quel ritaglio di giornale a sinistra??. Beh, c’entra eccome cari lettori. Questi signori qui a sinistra sono i campioni di classe del 1977, un passato non troppo lontano. È un ritaglio gentilmente concessomi dal Sig. Gavino Asole che lo ha estratto dall’ archivio del Mc Tempio. Il fatto che sia del ‘77 e non di un altro anno è solo un caso. Per alcuni di voi quelle facce non dicono nulla, per altri forse si. Una cosa è certa, sono piloti che hanno scritto e vissuto la storia di questo sport in Sardegna. Avvicinatevi allo schermo e osservateli con cura. Leggete i loro nomi, guardate le loro espressioni e titoli che hanno conquistato e riflettete sul fatto che oggi potreste avere voi quelle opportunità che hanno avuto loro, perchè per ognuno di noi ce n’è sempre una nuova. Sfruttatele tutte perchè fra altri quaranta anni potreste essere osservati anche voi così, sul un ritaglio di una pagina ingiallita di un giornale. Allora l’ importante sarà aver avuto la consapevolezza di essersi battuti per la costante e smisurata voglia di migliorarsi, di ottenere i risultati attraverso l’impegno e il sacrificio e di aver accetato i giusti consigli. Proprio come hanno fatto questi ragazzi nel 1977. Vincere è importante, ma migliorarsi lo è di più. Buona lettura e buona fortuna a tutti ragà ! Nico Belillo


Il siciliano si aggiudica la prima prova degli internazionali

Antonio Cairoli La lepre e i greyhound

Un Cairoli strepitoso infiamma l’infreddolito pubblico di Riola Sardo testo e fotografie Nico Belillo

Quando ero bambino tutti tifavano per Senna, io no. Quando ero ragazzo tutti tifavano per Shumacher, io no. Ora sono adulto e ho smesso di tifare come i ragazzi e i bambini, ma senza le corse non v’è dubbio , non si può stare. Io ho sempre avuto la propensione ad entusiasmarmi per piloti come Villenueve, Alesì, Mansell . Gente che guidava con l’anima e scaldava i cuori dei tifosi, gente che finiva la gara senza alettone, con le gomme alla frutta e che non sempre vedeva la bandiera a scacchi per prima. Intendiamoci, non che Ayrton o Michael non facessero altrettanto, ma avevano un difetto. “Uccidevano le gare” vincendo quasi sempre a mani basse. Ecco, ad Antonio Cairoli, uno dei migliori piloti che il Motocross abbia mai partorito, sta accadendo la stessa cosa. La domanda non è più chi vincerà la gara, ma chi riuscirà a batterlo. È troppo forte, troppo superiore. Allora visto che fa gara a sè, spesso l’ attenzione si sposta su

chi affannosamente cerca di acchiapparlo, su chi, con la bava alla bocca e gli occhi strizzati, cerca di non arrendersi. A Riola, come in tante altre corse, è accaduto un’ altra volta. È partito a razzo con la sua livrea arancione come le lepri artificiali delle gare di Greyhound in Inghilterra. Oltremanica, dove questo spettacolo cinofilo vanta migliaia di appassionati, non vince di certo la lepre ma il primo degli inseguitori che taglia il traguardo. Se i criteri di assegnazione dei punteggi iridati a fine competizione fossero come quelli delle gare dei levrieri britannici, la storia del cross avrebbe conusciuto ben altri campioni del mondo. E invece i vari Desalle, Bobryshev, Nagl, Paulin & Co. si mettano l’anima in pace e si accontentino di avere il grande privilegio di infiammare gli animi di migliaia di appassionati che godono delle loro imprese sportive e che ogni domenica si divertono da matti a vederli cercare di acchiappare la lepre di Patti.


Antonio Cairoli saluta il pubblico di Riola durante la premiazione Š Nico Belillo


Prime fasi della gara Elite. Cairoli e i piloti Honda HRC Bobryshev e Nagl sono già passati, dietro di loro si scatena il solito casino dei primi giri. Bello ! Philippaerts,Van Horebbek e i due della Husqvarna iniziano l’ inseguimento. Poco avanti a loro Samuele Bernardini in sella alla TM del team Ricci Racing è autore di una strepitosa partenza. © Nico Belillo



Jeremy Van Horebeek Yamaha Factory Racing 450. Secondo classificato. Primo degli umani. Il belga, fresco campione al Nazioni in Germania, guida molto bene le moto di Rinaldi e nella finale Elite recupera dalla quinta alla seconda posizione dando spettacolo negli ultimi passaggi . Š Nico Belillo



Evgeny Bobryshev Honda HRC 450. Terzo classificato. Ottimo lavoro Il russo non è ancora al 100% ma guida la sua ufficiale con una forza inaudita. La casa nipponica è venuta in Sardegna proprio per studiare e sviluppare nuove soluzioni. Per ora pare gli stia andando bene. Complimenti. © Nico Belillo



DAVID

PHILIPPAERTS E LA TRUPPA ITALIANA

Essere crossisti italiani nell’ era Cairoli non è sicuramente un buon affare . Troppo facile fare paragoni scontati, ma questi ragazzi hanno comunque un ottimo ritmo e le classifiche lo dimostrano. David Philippaerts colleziona un buon quarto posto in MX1 e un settimo in Elite. Combatte come un vero guerriero, piace alla gente e nel duemilaotto la FIM lo incorona campione del mondo della classe regina. Mica bruscolini. I tempi migliori sono sicuramente stati altri per lui, ma non sembra un tipo che molla facilmente. Il duemilaquattordici è un anno di transizione ma allo stesso tempo di svolta. Ha tirato su un team solo con le sue forze. Al suo fianco ad ogni gara l’inseparabile Alice, compagna nella vita e ora anche di squadra. Anche questo è avere successo .

DP 19 in allenamento a Riola Sardo. © Nico Belillo



DAVIDE

GUARNERI Il Pota, come lo chiamano nella sua Bergamo, è un pilota che va a corrente alternata, non sempre per colpa sua bisogna ammettere. Capace di prestazioni strepitose e di altrettante defaillance. A Riola è andato nel complesso bene conquistando una decima posizione nella finale Elite con il prototipo che Ilario Ricci gli ha messo a disposizione per la stagione 2014. Buona fortuna Davide !

Il centauro della Tm ufficiale nel sabbione oristanese Š Nico Belillo



ALESSANDRO

LUPINO Il viterbese non è un grande amico della sabbia, in compenso però ha molta confidenza con la sfortuna. Cade al via nella manche Mx2 e nella finale Elite è solo quattordicesimo. Tempi duri per lui. speriamo si rifaccia presto. Coraggio ! Il Lupo durante le qualifiche della mattina © Nico Belillo



“Paoletto” Azara in gara agli Internazionali © Nico Belillo


PAOLO

AZARA Il giovanissimo pilota olbiese ha dato ampia dimostrazione del suo talento sin dalle cronometrate della mattina. Sotto una pioggia battente e con un terreno pesante ha fermato il cronometro sull’ 1.54.623. Un ottimo tempo che gli è valso il 19 posto in griglia, lasciandosi dietro i ben più blasonati Tropepe, Valente, Moroni e Yamamoto per dirne alcuni. Al pronti via mi son ritrovato in una buona posizione. Alla prima curva davanti a me è caduto Tonkov e non ho potuto evitarlo . Con me coinvolti nella caduta ricordo c’erano altri piloti e io mi sono incastrato con Lupino. Sono ripartito tra gli ultimi e mi sono meravigliato di avere per alcuni giri lo stesso passo del “Lupo”. Ho recuperato bene fino a metà gruppo. Poi mi si è spenta la moto e sono ricaduto. Ho finito 23esimo. Peccato perché ero il primo degli esclusi e non ho potuto partecipare alla gara elite con Cairoli. Congratulazioni anche agli altri piloti sardi. Luca Manca, Claudio Massa e Kevin Pinna.


IL REPO

A spasso tra i tendoni d

VISITA AI P

tra chiacchiere, rigatoni e bicchieri di vin del motocross mondiale s ..per fo

Testo e fotografi


ORTAGE

delle grandi case ufficiali

PADDOCK

no, abbiamo scoperto che i protagonisti sono ancora tipi alla mano ortuna.

ie Nico Belillo


RIOLA SARDO Sabato pomeriggio

I paddock sono già animati e il sole splende a meraviglia . Fervono i preparativi, si montano e rimontano gli ultimi componenti delle moto alla ricerca delle migliori soluzioni per il giorno di gara. Le prime moto vengono portate nel piccolo piazzale che affianca la sala stampa per la prova fonometrica. Le “bambine” cominciano a tuonare. E’ solo un piccolo assaggio, il preludio all’ apoteosi del giorno dopo. Domenica mattina. Dopo aver condiviso la colazione con Traversini e Bernardini e gli altri ragazzi del Team Italia che alloggiavano nello stesso nostro B&B, saliamo in macchina alla volta del crossodromo. Piove che Dio la manda giù, c’è vento e fa freddo. Insomma è Riola Sardo il giorno degli internazionali d’Italia di Motocross. Con Riccardo Usai, operatore gopro per l’occasione, ci intrufoliamo sotto il tendone Suzuki di Bertino Castellari, team manager dell’omonima squadra. Bertino è un tipo alla mano, sembra uno del regionale. Poco fumo e tanto arrosto. Fa l’agricoltore di professione e nel tempo libero (tanto) si dedica al cross. Sta tirando su un giovane canadese di belle speranze, Kade Walker, ottimo 22esimo in elite dietro i mostri del mondiale. Dopo una lunga conversazione ci offre un piatto di rigatoni e un bicchiere di vino. I megavan delle case ufficiali sembrano distanti anni luce, ma sono solo a pochi passi invece, infatti dopo il bicchiere di vino ci andiamo .


Paolo Martin a colloquio con i tecnici giapponesi nel motorhome della Honda HRC. Š Nico Belillo


“ Senti scusa, la prossima volta che vieni, no Ci dirigiamo verso Honda HRC, ci accoglie Paolo Martin, già conosciuto a Cireddu in occasione dei test di Bobby e Nagl. Ci mostra le moto ma ci prega di non fotografare i dettagli . La Honda ha una struttura imponente, forse la migliore del circus, il team poi schiera tra le sue fila diversi componenti italiani e si respira aria di casa. Bobryshev e Nagl ci salutano e accennano un sorriso, forse hanno assaggiato anche loro il vino di Castellari perché di solito sono molto sulle loro. Ci congediamo da Martin, un saluto, un ringraziamento e una battuta con spiccato accento veneto nei confronti di Riccardo. “ Senti scusa, la prossima volta che vieni, non ti presentare col giubbotto Yamaha, ok ? “ Risate…. Una volta fuori ci dirigiamo al tendone delle tre diapason . un quadratone blu blindatissimo. Van Horebeek, il simpatico pilota belga conosciuto pochi giorni prima durante una sessione di allenamenti, ci concede pochi attimi per qualche foto e due chiacchiere, le moto sono al sicuro dagli sguardi indiscreti e a sentire alcune voci di corridoio anche molto performanti. Proseguiamo, dietro l’angolo c’è David Philippaerts. Moto e team proprio, una squadra a conduzione familiare tirata su con l’aiuto di sponsor tecnici e quello di tanti amici che hanno sposato la sua

idea e supportato attraverso il sistema crowdfounding la sua nuova avventura. Una storia forse senza precedenti nel mondiale. un ex campione del mondo in lizza per la top ten che si fa da pilota, team manager e direttore sportivo. In una parola, un grande! Davanti a lui il camper di Alessandro Lupino. pochi

fronzoli e lo stretto nec forza Lupo! Alle loro spalle invec posizionato lo sq Husqvarna. Incontriam Rattray che gioca con l Pala in mano le costrui rampa per la bicicletta. La piccola prende la rin salta divertita. Sembrano ottanta o forse il sud


on ti presentare col giubbotto Yamaha, ok ? “

cessario.

ce si è quadrone mo Tyla la figlia. isce una

ncorsa e o gli anni dafricano

molto appiattita nella parte alta, completamente diversa da quella di De Dyker, esposta di fianco alla sua giusto per far presenza, visto l’infortunio rimediato poche settimane prima che gli impedisce di correre oggi. Le pedane sono più basse rispetto a quelle del compagno di team. Dietro la tabella porta numero anteriore ,c’è una strana appendice, sembra come una centralina. Poi ci spiegheranno che è una diavoleria di quelli di Red Bull. Tra qualche mese scopriremo a che

© Nico Belillo

non ha la pressione che aveva negli States e quindi se la gode e basta. I suoi meccanici gli montano le forcelle sotto lo sguardo di quelli di Cairoli. E già Tonino, non si vede mai in giro. Sarà chiuso nel suo megavan a rilassarsi prima della gara. poco male, ci concentriamo sulla sua moto. Bellissima, notiamo che la sella sembra

serviva. Spero.. All’appello mancano Suzuki e Kawasaki ufficiali, assenti a Riola, ma in compenso c’è Tm con il suo nuovo prototipo presentato proprio qui in Sardegna. La moto presenta una presa d’aria che fa convogliare i flussi in una sezione cassa filtro airbox posizionata al posto del serbatoio,che invece è arretrato sotto la sella vicino al telaietto posteriore.Il mondiale ci dirà se funziona. La passeggiata è terminata, le crono stanno per iniziare, i motori si scaldano e noi pure.


Class


sifiche

Š Nico Belillo


Le factory bikes degli intern Fotografate da Nico Belillo

Kawasaki KX F 450 Racin configurazione Gautier


nazionali d’Italia Motocross o tra Riola e Montevarchi

ng Team Monster Energy e Montevarchi r Paulin


Max

Honda CRF 45 configurazion


Nagl

50 Team HRC ne Riola Sardo


Antonio

Ktm 350 SX Fa configurazion


o Cairoli

actory Red Bull ne Riola Sardo


Jeremy Van

Yamaha YZF 450 configurazion


n Horebeek

0 Factory Racing ne Riola Sardo


Davide G

Tm 450 MXFI fact configurazion


Guarneri

tory Ricci Racing ne Riola Sardo


il grande

Lo storico marchio svedese torna sui c

Foto Nico Belillo


e ritorno

campi iridati con un top Factory Team

Testo Marcello Peddis


Tyla Rattray, il pilota di punta Husqvarna Mx, impegnato in gara a Montevarchi. Š Nico Belillo


Since1903 di Marcello Peddis

Sembra un classico slogan per vendere articoli di lusso, invece funziona benissimo per sottolineare il ritorno di Husqvarna nel motocross con mezzi tecnici e finanziari di primissimo livello. In effetti Pierer non ha fatto altro che acquistare un marchio visto che ha rottamato senza tanti problemi la precedente gestione sportiva e tecnica italiana,che non dimentichiamolo ha vinto 3 titoli mondiali.

Mettendo da parte le polemiche che hanno condito l'intera operazione,possiamo sicuramente dire che avere in Europa un altro marchio che probabilmente bastonerà i temuti Giapponesi non può che far piacere.


Potrebbe sembrare una vendetta del vecchio continente, visto che furono proprio i Giapponesi negli anni '80 a sancire il declino sportivo e commerciale di Husqvarna Svezia nel cross, con la conseguente cessione del marchio alla Cagiva. Concentrandoci sull'aspetto tecnico e sportivo possiamo fare delle considerazioni: le moto sono eccellenti,

sia di motore che di ciclistica. La piattaforma tecnica Ktm non ha bisogno di commenti visto che sia nella MXGP che nella MX2 sono ai vertici da parecchi anni e come tutti sappiamo le nuove Husky sono delle Ktm bianco/giallo. Ci sono solo alcune differenze minime che riguardano il telaietto posteriore in resina e il monoammortizzatore più corto. Questi piccoli dettagli aiutano le nuove moto a differenziarsi dalle Ktm più nell'aspetto che nella sostanza ma comunque danno un assetto più adatto al mercato americano, dove le piste sono più veloci. Ricordiamoci che l'affaire Husqvarna è stato anche pensato per avere una forte penetrazione proprio in USA dove il marchio ha una tradizione molto solida. Nel mondiale motocross, malgrado il grande clamore mediatico, la nuova proprietà Husqvarna si è affidata a due team di ottimi professionisti supportati da un travaso di una parte di quei tecnici eccezionali che


I box Husqvarna alla prima degli Internazionali d’Italia Motocross a Riola. Š Nico Belillo



hanno contribuito a far diventare Ktm la macchina da guerra che è oggi. Questo conferma l'impegno della nuova gestione a far crescere il marchio e possibilmente dargli nell'immediato futuro quella personalità che oggi manca a causa della quasi totale condivisione tecnica con le Ktm. Nonostante un budget per forza di cose "ristretto" i piloti ingaggiati per la risurrezione sono di ottimo livello e infatti nella MX2 Romain Febvre e Alex Tonkov stanno già andando forte, con una netta prevalenza del francese che oltre ad essere salito sul podio,ha mostrato una velocità superiore al russo che sembra soffrire l'aggressività e la velocità del compagno di squadra. Questo, come spesso succede nella

MX2(dove l'età media è più bassa) sembra abbia generato grossi problemi di convivenza tra i due che pare siano addirittura venuti alle mani in qualche occasione. Ma questo è tutto da dimostrare. Comunque, nonostante le gazzarre all'interno del team, l'Husky 250 4T è già salita sul podio e questo è quello che conta. Nella MXGP si è invece puntato più in alto con Tyla Rattray e Todd Waters. L'ingaggio del sudafricano, già campione del mondo della MX2 con Ktm, è stata sicuramente (almeno sulla carta ) un ottima mossa. Rattray, dopo le vacanze di lusso negli stati uniti con il Team Pro Circuit

L’australiano Todd Waters in azione a Riola Sardo e prima dello schieramento al cancello di Montevarchi. © Nico Belillo


prima e con il Monster Energy Kawasaki poi, dove pur andando bene non ha raccolto quello che sperava, voleva tornare in Europa e Husqvarna era alla ricerca di un pilota di altissimo livello. C'erano quindi le condizioni perfette per un matrimonio felice. Purtroppo le cose stanno andando diversamente: Rattray si è infortunato a una mano e ha purtroppo saltato le prime due

ebbe abbastanza imbarazzante per Husqvarna visto che Rattray non è uno sprovveduto, ha già vinto un mondiale, ed è famoso per essere un grande professionista anche in USA dove gode di una grande credibilità. Quali siano i fatti del caso Rattray è difficile dirlo con certezza, ma sarà opportuno per il team Ice One gestire bene la fuga di notizie e risolvere i problemi con il sudafricano affinchè

prove del mondiale, lasciando al povero Waters la responsabilità di portare l'Husqvarna sul podio. Fin quì niente di strano, il mondiale 2014 è lungo (17 prove) e c'è tutto il tempo per rifarsi, ma per la gioia dei maligni, cominciano a serpeggiare delle polemiche sulla gravità dell'infortunio:sembra che dietro il mignolo di Tyla ci sia ben altro, ovvero problemi con la moto e una scarsa collaborazione da parte del team nel risolverli. Se questo fosse vero, la situazione diventer-

Husqvarna non scali le prime posizioni del gossip invece di quelle del mondiale. Sappiamo bene che in ambito sportivo il detto " parlatene male purchè se ne parli" non funziona. © Marcello Peddis Tyla Rattray e Alexander Tonkov durante la gara di Riola Sardo © Nico Belillo



Š Nico Belillo


Internazionali d’Italia di Motocross 2014

FULVIO

MAIORCA Conversazione col presidente del motoclub Motor school Riola Sardo Il bilancio di una gara che passerà alla storia del motocross in Sardegna Testo e fotografie Nico Belillo

G

li Internazionali d’Italia di Motocross 2014 sono ormai in archivio, è quindi tempo di tirare un po’ le somme. Presidente Maiorca, come è andata quest’anno? Tutto sommato direi bene. Gli Internazionali richiamano ogni anno un gran numero di spettatori, qui come in tutto il circuito del torneo. Si tratta di un evento straordinario. Tutti i big e le case ufficiali preparano questa gara al meglio perché rappresenta il primo vero banco di prova con gli avversari e offre la possibilità di testare le varie novità sui mezzi. Per il secondo anno consecutivo abbiamo organizzato una gara di altissimo livello con il gotha del motocross mondiale e tutto è filato liscio. Già questo è da considerarsi un grande successo. Abbiamo ricevuto i complimenti per come abbiamo

aggiornato e rimodernato tutto l’impianto, non solo la pista. Se non fosse stato per il solito tempo inclemente, con vento freddo e pioggia, il pubblico sarebbe potuto essere sicuramente più numeroso. Il meteo purtroppo gioca un ruolo chiave in manifestazioni del genere e venire a prendere secchiate d’acqua gelida per cinque/sei ore magari anche senza ombrello, scoraggia moltissima gente, in particolar modo le famiglie con i bambini. Parliamo di costi. Quanto costa, in termini non solo economici, organizzare una competizione di questo livello? C’è sicuramente un enorme dispendio di energie, risorse economiche e umane. Noi del motoclub motorschool Riola Sardo abbiamo iniziato a darci da fare per questo evento praticamente poco


“Il costo vivo per realizzare tutto questo si aggira int dopo la fine di quello del duemilatredici. Avevamo delle linee guida da seguire per aggiornare tutta la struttura e in quella direzione abbiamo lavorato. La parte più rognosa è stata, come sempre lo è in Italia, la burocrazia. Spiegaci meglio. Ci sono da contattare diversi enti locali, dalla forestale agli uffici comunali per la concessione dei vari permessi, la polizia per l’ordine pubblico, la municipale per il traffico, insomma un itinerario lungo e faticoso che dura praticamente un anno intero. Non ci si ferma mai. Poi all’improvviso tutto il meccanismo subisce un’accelerazione vertiginosa durante gli ultimi quattro mesi. La correzione delle cose andate storte, la rifinitura di tutti i dettagli hanno bisogno di tanto tempo. Senza contare gli imprevisti. Diamo alcuni dati giusto per le statistiche. Quanto avete speso in bigliettoni? Il costo vivo per realizzare tutto questo si aggira intorno ai centocinquantamila euro. Questo è quanto il Motoclub e tutta una serie di collaboratori

il fiume umano di appassionati dopo la premiazione della classe Elite. A destra Max Nagl © Nico Belillo

ha versato di tasca propria. Abbiamo avuto anche qualche piccolo contributo da parte del comune di Riola, ma tutto il resto è uscito dalle nostre tasche. Col pubblico come è andata?

Ripetere il favoloso dell’anno scorso c di quindicimila s sapevamo che era Abbiamo lavorato tanto direzione, ma se poi di gara arriva la buria tutto cambia. In pe


torno ai centocinquantamila euro”

successo con più spettatori, difficile. o in quella il giorno ana allora ercentuale

Senza ombra di dubbio la gara di Riola offre una grande opportunità di visibilità per tutto il settore del cross nostrano. Mi riferisco ai motoclub, i piloti , che possono allenarsi e competere con le grandi stelle del cross mondiale, le piste che ospitano i grandi campioni e tutto il loro entourage. Attorno a tutto questo si crea un giro d’affari e un indotto non indifferente un po’ per tutti. Basti pensare a Bed and breakfast, alberghi, ristoranti, pizzerie o negozi di souvenir. Gran

abbiamo registrato un calo del trentacinque, quaranta per cento. Esiste un dato però che merita attenzione forse più di altri. Il ritorno di immagine per la nostra terra e il nostro sport. Che ne pensi?

parte dei piloti e dei team arriva col traghetto già un mese e mezzo prima visitando per gli allenamenti un pò tutto il territorio. Questo, insieme al gran lavoro dei media, tv, riviste e internet, offre alla Sardegna la possibilità di avere la sua vetrina nel panorama internazionale.



Parlano di noi. La Sardegna protagonista in alcune tra le maggiori riviste nazionali ed internazionali di settore. Dalla gara di Riola alla presentazione dei team ufficiali alla six days. Senza contare la mole immensa di immagini e servizi giornalistici che hanno occupato le pagine dei web magazine o Youtube.


La partenza della prima manche . Si riconoscono Fresi 422, Asole Gm 101, Mulas 28, Spano 8, Secci 52,


campionato regionale sardo motocross FMI prima prova

Quest’anno si balla !! Testo e fotografie Nico Belillo

Gonnesa 02.03.14 Il campionato FMI 2014 e’ ufficialmente partito

Azara G. 867 e Asole G. 7. © Nico Belillo

Il Mc Gonnesa ,organizzatore della prima delle nove prove in calendario, ha dato accoglienza a oltre settanta iscritti. Ottimo risultato, vista la crisi che sta colpendo un pò tutti i settori . Chicco Casti e Ignazio Cerniglia insieme a tutti gli uomini del motoclub hanno preparato la pista al meglio, il resto l’ hanno fatto madre natura occupandosi dell’ irrigazione e scongiurando l’annoso problema polvere di Gonnesa e i piloti occupandosi dello spettacolo . Uno su tutti Michele Putzu , in questo tracciato il pilota cagliaritano ci ha ormai abituati a prestazioni entusiasmanti . Sono ormai diversi anni che qui non lascia nemmeno le briciole agli avversari permettendosi di ridurre al ruolo semplici comparse grandi nomi come Gianmario Asole , Alberto Spano o Silverio Fresi. La sua vittoria questa volta non è arrivata facile come gli anni passati. Il centauro in sella alla Honda numero dodici ha dovuto lottare e andare a conquistarsi il primato a suon di sorpassi. Uno dopo l’altro hanno ceduto un pò tutti i big .Trovarsi a punteggio pieno dopo le prime due manches non gli capitava da un pò e questo non può che fargli bene. Ma è l’aggressività con cui


Michele Putzu al rientro ai box dopo la vittoria della 2 manche. Š Nico Belillo


ha impostato la gara che ci ha lasciati piacevolmente stupiti. Putzu, a detta di molti suoi colleghi, è forse il pilota con la guida più stilosa ed efficace che ci sia nel giro del regionale, forse era proprio la cattiveria l’ingrediente che gli mancava. Tutti gli altri sono avvertiti quindi. Ma le sorprese della domenica sulcitana non sono finite qui. Nella lista degli iscritti del sabato spiccavano tra tutti alcuni nomi già familiari all’ ambiente del cross sardo targato 90’s . Alcuni di loro hanno scritto la storia di questo sport in Sardegna e vederli nuovamente al cancello ci ha fatto immensamente piacere. Dietro i manubri di una Honda e due Yamaha hanno fatto il loro ingresso al preparco sotto lo sguardo dei curiosi Tonino Bianco , Danilo Fodde e Maurizio Argiolas. Che non fossero tornati per far numero si era già capito dalle libere. Argiolas ha tenuto un buon ritmo e anche Fodde e Bianco non son stati da meno. In gara le cose non sono andate tanto diversamente. I due olbiesi entrambe a podio in MX2 Argiolas invece, complice la sfortuna e un contatto con Mulas in gara 2 è stato decisamente meno fortunato. Peccato perché sembrava molto battagliero e con lo smalto di un tempo. Dimostrazione lo è il miglior tempo sul giro fatto registrare nella seconda manche Per la cronaca : l’assoluta Mx2 è stata vinta da Alberto Spano, il pilota algherese del MC Riviera del Corallo, anche lui al “ rientro “ dopo un’ esperienza di un anno

nel campionato regionale di Enduro. In MX1 ottima prestazione del tempiese d’acciaio Giamario Asole, reduce da cinque mesi di stop per un infortunio occorsogli proprio qui a Gonnesa alla mano destra. Alla fine di entrambe le manches lo abbiamo visto sempre col ghiaccio sul polso per lenire il dolore . Piloti di questo calibro son sempre duri a morire. Finire le gare in queste condizioni non è cosa impossibile, finire sul secondo gradino del podio è roba per pochi invece. Poco più dietro si son messi in evidenza Alessio Mulas con la sua Honda numero 28, terzo di classe e Silverio Fresi che fa classifica tra gli over quaranta. Il pilota del team Sea Motor non sarà più un giovincello, ma non è certo la grinta a fargli difetto. Una valanga di gas e tanto cuore a ogni curva, ad ogni salt , ad ogni staccata. Siamo sicuri che non è il primato in over 40 quello che gli interessa .Partito davanti sia in gara uno che in gara 2, non è tipo che chiede permesso per passare e gli altri lo sanno bene … Tra i big assenti Paolo Azara ( infortunio gamba) che rientrerà a breve, Michele Medda, Alessandro Muggianu e Fabio Giua. Visto che la stagione appena iniziata è all’ insegna del “revival “ è lecito e auspicabile aspettarsi di tutto . Speriamo !!


A Gonnesa l’hanno visto tutti così. Di spalle.. Michele Putzu Honda 450 4T num 12 Prima manche non sono partito benissimo. credo intorno alla settima posizione. Ho passato Fodde , Spano e Gianni Asole nei primi giri . Poi mi son messo dietro Gianmario Asole e l’ ho passato al secondo tentativo nella curva dei segnalatori. A quel punto avevo strada libera e me ne sono andato . Seconda manche sono partito quarto , nei primi giri ho passato GM Asole, poi ho puntato Argiolas ma è caduto nella parte in discesa. Rimaneva Mulas e l’ho passato subito . Il resto della gara ho amministrato dalla prima posizione.

Putzu nella parte alta della pista . © Nico Belillo



Il primo degli inseguitori . non molla mai..

Gianmario Asole Yamaha 450 4T num. 101 Questa è la mia prima gara con Yamaha 450. Ora mi trovo molto bene ma all’ inizio ho dovuto faticare un pò a trovare il giusto feeling. Sono molto soddisfatto anche della prestazione in gara, da Ottobre a oggi son salito cinque volte in moto e solo nelle ultime due settimane prima di oggi. L’infortunio allo scafoide mi sta un pò tormentando ma credo di ritornare in forma presto I primi giri della prima manche mi son divertito con Silverio ( Fresi ) e poi mi son meravigliato di essere passato a condurre. Con la coda dell’ occhio ho visto arrivare Putzu poco dopo. L’ho lasciato passare quasi subito,non mi sembrava sensato opporre troppa resistenza, era troppo più veloce di me. Un secondo posto di classe mi sembra un ottimo risultato in prospettiva campionato.


Gianmario Asole in azione a Gonnesa. Š Nico Belillo


Alberto Spano sul salto dell’ arrivo .Š Nico Belillo


Dopo un’anno di Enduro, torna sul podio del cross sul gradino più alto delle due e mezzo Alberto Spano Ktm 250 4T num 8 Prima manche sono partito tra i primi e ho finito terzo assoluto. Devo ancora prendere il ritmo, a metà gara mi si sono bloccate le braccia. GM Asole era troppo lontano e Putzu imprendibile. Seconda manche sono partito male intorno alla dodicesima posizione credo , con il fango rimontare è sempre molto dura ma ho stretto i denti e ho finito quarto dietro Mulas. Con la nuova moto devo ancora prendere confidenza perché non guidavo una 250 dal 2011 ma nel complesso mi sento fiducioso e tra i miei obbiettivi c’è anche quello di vincere il titolo di classe e perché no anche l’assoluto .


Alessio Mulas in gara. © Nico Belillo

Veloce e determinato. l’outsider Alessio Mulas Honda 450 4T num 28 Quest’anno ho intenzione di fare solo il campionato cross e su questo sarò concentrato. Per me oggi è stata una bella gara, anche perchè il tracciato mi piace. La prima manche son partito male ma ho recuperato fino al 5° posto mentre nella seconda sono partito in testa, poi purtroppo c’è stato il contatto con Maurizio Argiolas. In realtà sul momento non mi sono nemmeno accorto che mi aveva toccato. Mi dispiace molto per Maurizio perchè ho saputo che ha rimediato qualche frattura Mi auguro che possa tornare presto nel miglior stato di forma. Nel prosieguo della gara alla fine ho ceduto qualche posizione . Mi hanno passato sia Putzu che Asole, sicuramente più in forma di me. Ho finito terzo però. Per ora non mi posso di certo lamentare. Vedremo la prossima gara come andrà.



Candidato al titolo Veteran e non solo ..

Silverio Fresi Yamaha 450 4T num 422 Prima manche sono partito benissimo. Ho lottato con Asole e Spano e alla fine li ho lasciati andare, non mi sentivo troppo sicuro di forzare oltre il dovuto. Sono arrivato a quattro secondi da Spano e tutto sommato va bene così. Volevo vedere a che livello ero. Seconda manche stesso discorso. Ho amministrato e cercato di ragionare in ottica campionato. Il mio limite per ora è la tenuta fisica .. verso trequarti gara mollo un pò, ma ci sto lavorando .

Silverio Fresi nel diluvio di Gonnesa. © Nico Belillo



Danilo Fodde Yamaha 250 4t num 153 secondo assoluto classe Mx 2 Prima manche sono partito bene poi purtroppo mi si è spenta la moto ma sono riuscito a rientrare nella top ten della generale lo stesso. Seconda manche sono partito male, ma grazie ad un accorgimento sulle forcelle durante la pausa, sentivo la moto molto meglio. A due giri dalla fine stavo per cadere per una distrazione e infatti mi hanno passato in due. Ho provato subito a riprenderli ma stavo prendendomi troppi rischi , allora ho deciso di mollare .. Va bene cosÏ per adesso..


Maurizio Argiolas Honda 450 4t num 2 Prima manche son partito malissimo per colpa della pompa idraulica della frizione , mi fa arrabbiare perché era nuova ..infatti nella seconda manche son tornato a quella tradizionale con il cavetto. Poi peccato il contatto con Mulas perché avevo un ottimo ritmo e stavo risalendo bene. Mi sentivo pronto ad andare in testa.

Il bilancio è pessimo comunque . la caduta mi ha procurato la frattura della clavicola destra , la frattura di una costola e un mano malconcia. Son tornato alle gare perché la passione che ho per questo sport è troppo forte. Ero fuori dal 2009 e un infortunio ora non ci voleva proprio. Spero di rientrare in primavera .

Tonino Bianco Yamaha 250 4T num 193 Per me il terzo posto in assoluta MX2 è un ottimo risultato. Io arrivo alle gare molto rilassato, la vedo come una domenica con gli amici, poi è ovvio che se vedo uno spazio dove infilare la ruota non mi lascio pregare. La forma fisica è quella che è ma a fine gara pensavo di essere più affaticato sinceramente , con due allenamenti a settimana va bene così. .Dopo dodici anni di assenza il bilancio è comunque positivo.


Cancelli strapieni in Gallura per il secondo appuntamento

A Padru

vince Gianmario Asol Campionato regionale sardo motocross FMI seconda prova


stagionale del campionato regionale sardo motocross FMI

le, ma in vetta resiste Michele Putzu

la partenza della prima manche . da sinistra si riconoscono Gm Asole, Fodde, Bianco, Spano, Sotgiu. Š Nico Belillo


Testo e fotografie Nico Belillo

Padru. 16.03.14 Il tracciato gallurese ,già protagonista di una speciale della sei giorni ad Ottobre, ospita quest’anno la seconda prova del campionato regionale motocross FMI. La pista, sapientemente bagnata dal giorno prima, è in ottime condizioni, la giornata è mite e il pubblico numeroso. Putzu arriva da capo classifica, ma ci sono gli agguerriti galluresi di Olbia, che qui giocano in casa e il temibilissimo Gianmario Asole da tenere alla larga. Le crono confermano questi timori e in gara c’è da sgomitare per farsi spazio. Questa la cronaca delle due manches. Prima manche partono bene Fresi, Asole,Fodde e Sotgiu, Putzu rimane leggermente attardato. Asole sbriga la pratica Fresi al secondo giro e se ne va. Dietro si divertono, oltre al pubblico, Fodde,Spano e lo stesso Putzu. A podio vanno Asole, Fodde e Puztu nel seguente ordine. Seconda manche Fresi subito in testa con una partenza a fionda seguito da un sorprendente Enrico Picciau in sella ad una Honda. Alle loro spalle Putzu e l’ex campione del mondo velocità Alex Gramigni. Asole rimane imbottigliato nel groppone insieme a Spano. Michele Putzu passa quasi subito Fresi e prende il largo. Dietro Fodde infiamma il pubblico con una bella rimonta . Podio per Putzu, Asole e Fodde.


La partenza della prima manche a Padru. Š Nico Belillo


Gianmario Asole Il bilancio è molto positivo, devo riprendere ritmo e tonicità muscolare. Per ora ogni risultato mi va più che bene visto l’infortunio alla mano che tarda a guarire del tutto. Nella prima manche sono partito bene vicino a Fresi, l’ho passato al secondo giro in una curva che lui stesso mi ha insegnato a fare al meglio. Una volta in testa ho amministrato. Nella seconda invece sono partito molto male. Nel giro di ricognizione ho notato che mi slittava la frizione. Questo mi ha penalizzato in partenza e lo sapevo, infatti mi sono ritrovato in mezzo al gruppo. Ho ragionato e ho cominciato a risalire la classifica. Ho ingaggiato una bella battaglia con Fodde come ai vecchi tempi. Putzu nel frattempo se ne era già andato e con quel caldo era difficile fare di più.

L’esultanza di Asole sotto la bandiera a scacchi.


Il bel duello tra Gianmario Asole e Fresi. © Nico Belillo

Silverio Fresi Sono partito benissimo in entrambe le manches perché ho optato per una posizione al cancello che mi ha favorito. Il cancello di Padru è molto particolare. Ha una pendenza verso la parte destra e in più non è proprio allineato con l’asse della prima curva, quindi secondo me, nonostante la posizione centrale sia la migliore sulla carta, è molto meglio partire tutto a destra. Primo alla prima curva in entrambe le manches. Ho scelto bene no?


Michele Putzu La partenza è andata male, sono scattato dal cancello non bene e mi sono ritrovato in mezzo alla mischia. In tre giri però ho recuperato fino alla quinta posizione dove ho trovato Spano e Fresi che mi hanno dato del bel filo da torcere. Sono riuscito a passare e davanti c’era Fodde. Era difficile da passare e io ero cotto dal caldo. Seconda manche sono partito intorno alla quarta posizione e mi sono liberato subito di Picciau e DePalmas,poi ho passato Fresi al terzo giro e me ne sono andato. Vorrei fare i complimenti a Silverio Fresi che ha fatto i primi tre giri a “fuoco”, passarlo non è stato per niente facile. Trovarsi in testa alla classifica fa piacere ma ci sono ancora molte gare, staremo a vedere.


Michele Putzu taglia il traguardo . Š Nico Belillo


Forse è ancora presto per dirlo, ma la lotta al titolo 250 sembra una questione riservata a loro due..

Danilo Fodde conduce la classifica delle 250 con 40 punti di distacco su Alberto Spano, pilota Ktm. L’ algherese quest’anno stenta a trovare la condizione ideale. La seconda piazza in campionato è una posizione di tutto rilievo, ma lui in primis non è soddisfatto di come sta guidando. Dopo il titolo Mx1 del duemiladodici, Spano merita forse vetrine più importanti. Speriamo di rivederlo presto a dare battaglia lì davanti per i posti che contano.


Alberto Spano nelle libere della mattina. A sinistra Danilo Fodde. Š Nico Belillo


Classe B come tutti Bene grazie Bel botto alla partenza della prima manche di classe B. La caduta, innescata da un contatto tra Manzoni (10) ed un altro concorrente, è in realta’ iniazata a metĂ rettilineo . Fabio Fois con la Honda 234 si è visto arrivare Manzoni con la Yamaha numero 10 come una pallottola impazzita che ha tagliato trasversalmente tutto il piazzale. Per fortuna niente di grave.. Anche questo fa parte delle gare .


La spaventosa caduta al via della B . Š Paolo Vacca



Emiliano De Risi vincitore classe 65cc Mirko Marongiu vincitore classe 80cc




Me gusta ASI C’è una nuova splendida realtà nel panorama crossistico isolano. Si chiama MOTOASI e il suo coordinatore regionale è Michele Soddu da Nuoro, un ragazzone di trentotto anni che qualche tempo fa ha pensato e fortemente creduto di poter realizzare il suo sogno ( e quello di tanti altri ..) . Il motocross per tutti . Testo e fotografie Nico Belillo Michele , cosa è il campionato MOTOASI ? L’Asi è semplicemente un‘associazione di promozione sportiva . Le sue finalità sono quelle di portare lo sport tra la gente a prezzi più accessibili e senza una burocrazia asfissiante. In questo quadro rientra anche il nostro progetto . Il motocross è cosa per ricchi si diceva un tempo , beh io credo che non sia proprio così. Ho lavorato tanto per invertire questa tendenza e credo che il cross debba essere accessibile a tutti. L’associazione si è data da fare su diversi fronti per snellire i vari passaggi Quali , raccontaci. Partiamo

ad

esempio

dall’

affiliazione di un Motoclub all’associazione. Costo 50 euro. numero minimo di tesserati 8 con costi di tesseramento pari a 5 euro. Omologazione della pista per rientrare in calendario campionato o manifestazione :costo 50 euro . Cronometristi 350 euro . Direttore di gara sono io, quindi costo zero. Transponder acquistati dal mc Ogliastra che credo riesca a ricoprire la spesa nel giro di una stagione. Assicurazione per il giorno di gara 250 euro e il bonifico viene fatto direttamente alla compagnia assicurativa. Costo licenza pilota 90 euro . Anche se in continente costa 130 euro, la differenza sarebbe il mio utile, ma a me non interessa e preferisco abbattere i costi e promuovere più lo sport.



Continuiamo con qualche numero . Quanti licenziati avete? Ad oggi il numero e’ di 120 licenze, tra queste anche quelle di molti bambini. Come è strutturato il vostro campionato. Quali sono le categorie nelle quali si può competere? Siamo strutturati in modo da accontentare un po’ tutti . Offriamo la possibilità di correre anche ai bambini dai 5 anni in su nella categoria minicross 50 , 65 e 85.

“E’ chiaro che il campionato FMI rimanga il riferimento per i piloti più esperti..” Per gli adulti offriamo una categoria base chiamata ESORDIENTI, il 90% delle nostre licenze, utile per chi si vuole misurare in pista per la prima volta o non ha comunque velleità di gloria e eccessiva foga agonistica. Poi c’è la categoria SPORT , per chi ha già maturato una certa esperienza ma magari non ha molto tempo da dedicare all’ allenamento settimanale, ed infine la EXPERT nella quale competono piloti di un certo livello e dalla manetta più pesante. La durata delle 2 manches è rispettivamente di 10 minuti , 11’ e 13’


Il campione in carica della classe expert Gualtiero Patuzzo al cancello della prima manche a Serrenti. Quest’anno riconfermarsi sarà dura. © Nico Belillo


Un concorrente tra il fangone di Serrenti . Š Nico Belillo


più due giri . Quindi tollerabile per tutti . le gare in programma per questo campionato 2014 sono dieci. A Siniscola , per la prima prova di campionato Asi , si sono schierati al cancello diversi “big” del campionato FMI . cosa significa questo per te ? Prima di tutto non può che farmi piacere, a dimostrazione che il lavoro svolto e il servizio offerto è comunque di buon livello. Io non credo che si corra il rischio di disorientare gli appassionati . Noi ( MOTOASI ) siamo una cosa diversa dal campionato FMI.. È chiaro che il campionato FMI rimanga il riferimento per i piloti più esperti e per chi ambisce ad un riconoscimento sportivo più autorevole e prestigioso . Noi rappresentiamo una sorta di palestra che prepara il pilota al grande salto dandogli la possibilità di farlo in relax e a basso costo . Credo comunque che se i big dell’ FMI vengano a correre da noi lo facciano per la passione che hanno per questo sport. la stessa che ho io. In Sardegna i numeri del cross sono in crescita e sembrano non andare di pari passo con la crisi . C’è un fiorire di nuovi tracciati , altri sono in ristrutturazione .Ai cancelli stanno tornando tanti ex campioni e nuovi appassionati stanno infilando il casco per la prima volta . Cosa sta succedendo secondo te? Io credo che in tempi di crisi come questo , la gente abbia comunque bisogno di una valvola di sfogo. Il nostro è uno sport che si nutre di una sana e viscerale passione e trovare anche una vecchia moto da rimettere in sesto non è poi così proibitivo se lo si vuole veramente. Noi offriamo ,a prezzi vantaggiosi un po’ per tutte le tasche ,l’opportunità di rimettersi in gioco e riassaporare le emozioni che solo le corse possono regalare . A Siniscola abbiamo contato 21 bambini . Per me è una grande soddisfazione ma soprattutto un segnale per tutti quelli che ancora pensano che il Motocross sia un sport per ricchi .



Denis Piras . categoria Sport Š Nico Belillo



IL PERSONAGGIO

Dopo tanti anni è ancora

FODDE Testo e fotografie Nico Belillo

Nessuno può sapere se vincerà il titolo regionale MX2 , anche perché i suoi anni migliori sono ormai alle spalle, ma la sua posizione in classifica parla chiaro : primo di classe dopo la seconda prova. Chiunque abbia intenzione di portarsi a casa la corona sappia che dovrà fare i conti anche con lui. Ben tornato Danilo ! Danilo Fodde è stato a lungo uno dei piloti più rappresentativi di questo sport in Sardegna, poi un brutto incidente gli ha complicato le cose. Gli abbiamo fatto qualche domanda. Sentite cosa ci ha risposto.

dire in pista ?

Allora Danilo cosa si prova a tornare alle gare dopo un lungo periodo di assenza?

Era il 2005 e si correva l’italiano 125 in Piemonte .C’erano anche molti 4T 250 si correva insieme. In un tratto del circuito sono caduto. Una caduta banale senza conseguenze. Mi rialzo per prendere la moto e arriva il gruppo. Insieme a me vengono travolti diversi piloti. Un incidente pazzesco. Sei o sette piloti vengono coinvolti con serie conseguenze , tra questi il mio amico Andrea Timossi che purtroppo non ce l’ha fatta . Ho un ricordo bellissimo di lui. All’ epoca ci allenavamo insieme in Liguria, e ora che non c’è piu’ io sono rimasto in contatto con la famiglia. Per me questa è una ferita ancora aperta

Sono molto emozionato a dire la verità , un sensazione meravigliosa, il cross mi mancava tantissimo, mi mancava l’adrenalina della partenza , gli amici e tutti quelli che mi vogliono bene. L’atmosfera della domenica della corsa non è come un allenamento sui campetti.. per questo voglio ringraziare Silverio Fresi e il mio motoclub che mi hanno offerto questa nuova possibilità. Come mai sei stato fermo così a lungo, uno come te aveva ancora molto da

Tutto e’ iniziato una maledetta domenica di campionato Italiano ad Asti. Raccontaci cosa è successo.


e difficile da rimarginare . E a te invece come è andata? Non benissimo . Il responso medico parlava chiaro. Frattura esposta del femore sinistro , frattura della tibia , nervo sciatico reciso, insomma un disastro e una degenza in ospedale di quasi due anni. Pensavi fosse finita? Decisamente si, ho tuttora il 90% di invalidità al piede sinistro. Come hai reagito? Dopo aver girato piÚ di dieci ospedali in tutta Italia pensavo che il calvario fosse finito. Ho sempre pensato di potermi rialzare e uscire da questa brutta disavventura .

Mi son fatto coraggio e poco dopo non ho saputo resistere alla tentazione di un giro in moto. Non mi sembrava vero! Ma purtroppo ancora una volta non avevo fatto i conti con la malasorte . Altra caduta , altro ospedale. Di nuovo sotto i ferri e dieci mesi di stop. Braccio sinistro OUT. Le conseguenze di tutti questi infortuni hanno permanentemente condizionato



il tuo stile di guida . Ho notato che spesso assumi posizioni in sella poco naturali per un pilota di motocross. Come fai ad andare forte lo stesso e come hai fatto ad adeguarti a queste nuove circostanze? Io ci provo sempre, lo so che il mio sembra uno stile un po’ scomposto, ma non ho alternative. Faccio tanti errori, ma per me ormai è naturale guidare cosi . È il mio nuovo stile di guida! Ogni tanto devo far riposare la mano sinistra, ne approfitto dove posso , in aria durante i salti o nei tratti meno impegnativi . Per il cambio invece utilizzo il tallone. Sicuramente non ha la stessa efficacia del movimento che fanno tutti gli altri piloti, ma a me non rimane altra

scelta. Pensi di poter migliorare qualcosa? Penso di si. Dipende tutto da quanto allenamento faccio.Purtroppo non ho il tempo di allenarmi in moto quanto vorrei, ma mi sto accorgendo che sto facendo dei piccoli progressi mese dopo mese. Sono fiducioso.. Ti ha sorpreso ritrovarti subito a podio in Mx2 e anche nell’assoluta? Ad essere onesti un pò si . Ma non tanto per me, io sapevo di avere un ritmo accettabile per la mia età ed esperienza, e sapevo dove poter arrivare. Mi hanno sorpreso un


pò i giovani. Pensavo di dover faticare un pò di più. Ma non vorrei parlare troppo presto, ci sono ancora tante gare davanti e ci sarà tempo per tutti per raggiungere un miglior stato di forma e preparazione. Quali pensi possano essere i tuoi rivali per questa stagione 2014? Io sinceramente non mi vedo in lotta per nessun titolo quest’anno. I miei campionati li ho già vinti in passato , otto per l’esattezza , e le mie battaglie le ho già combattute. Ricordo le sfide con Gianmario Asole ad e s e m p i o , un periodo meraviglioso che non dimenticherò mai. Ecco se posso parlare di rivalità, quella con lui lo è stata davvero . Ad ogni gara col coltello tra i denti. Era bellissimo e Gianmario è stato un degno avversario, un ottimo pilota e una persona corretta con cui ho addirittura condiviso un titolo ex aequo nel 2004. Tornando a questa stagione invece riconosco che quei tre , quattro di testa son molto veloci, senza contare che a Tempio dovrebbero rientrare Paolo Azara e forse Maurizio Argiolas . Io penso a divertirmi poi staremo a vedere alla fine .

A Padru ad ogni tuo passaggio sul costone della seconda curva si scatenava una tifoseria da stadio . Quanto e’ importante il pubblico per te? Importantissimo. Il pilota anche se concentrato durante la gara, si accorge sempre dei sostenitori a bordo pista . È una bellissima sensazione . Il motocross in Sardegna è molto cresciuto negli ultimi due anni, almeno in termini di frequentazione delle piste durante il weekend. Molto piste ,abbandonate in passato, stanno rivedendo la luce e di nuove stanno nascendo un pò ovunque su tutto il territorio. La gente sta tornando alle gare.Questo non puo’ che far bene a tutto l’ambiente. Guardate il campionato ASI ad esempio, quest’anno ha registrato un buon numero di iscritti, non so quanti con esattezza. Pensate se i piloti FMI e Asi venissero convogliati tutti in un unico campionato… sarebbe interessante no? Più piloti, più spettacolo, più pubblico, più sponsor . !!

In alto a sinistra Fodde nel 2001 al Magic Cross di Cagliari. In questa pagina in gara a Tempio lo scorso Aprile. Entrambe le foto © Nico Belillo


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al centro d

Tra i meravigliosi scenari della Gallura, si festeggia il c del moto Fotografie Nico Belillo


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del mondo

centenario della competizione pi첫 antica della storia ociclismo. Testi Marcello Peddis


La sei giorni dei contrasti di Marcello Peddis

La Six days in Sardegna, è stata e rimarrà negli annali di questa manifestazione una gara eccezionale per molti aspetti. Non solo perchè si celebrava il centenario di questa manifestazione,ma anche per la scelta di correre in un isola.Scelta felice per la bellezza dei paesaggi e dai percorsi offerti dalla Sardegna per lorganizzazione quasi perfetta e per il clima estivo durante tutta la manifestazione.Impossibile non citare le analogie con la sei giorni dell'isola d'Elba del 1982 dove però l'italia vinse tutto. La sei giorni è una gara straordinaria, e non potrebbe essere altrimenti visto che compie 100 anni e come tutte le manifestazioni così antiche ha avuto alti e bassi. Senza andare troppo indietro nel tempo possiamo ricordare episodi incredibili: le follie dei commissari di gara quando si correva nell'est europeo, con le interpretazioni esotiche dei regolamenti per far vincere le squadre sotto il regime di turno,le sostituzioni di motori e addirittura di moto intere nei boschi, uomini ombra travestiti da 007,percorsi assurdi con speciali solo su sabbia o addirittura su asfalto come all'isola di Man e altre stranezze. Prendendo spunto dalla storia di questa gara, difficile da portare a termine (ma molto più difficile da organizzare)le cose sono andate molto bene .La Six Days non è una gara come le altre.A prescindere dalla durata, oggi più che mai è una vera festa dell'enduro dove corrono sia le nazionali con i loro campioni ma anche i club con i cosidetti privatoni che,felici di correre insieme ai fuoriclasse, affrontano una gara già dura di per se ma massacrante se non si è dei professionisti. A volte vedi questi temerari che si trascinano come pachidermi da una speciale all'altra sperando solo di finire la gara per poi dire ce l'ho fatta, perchè quasi sempre, quando si corre una gara del genere, l'unica ambizione possibile è arrivare alla fine.


I festeggiamenti dei francesi sul podio di Tempio. Š Nico Belillo


RADIO DAYS IL PERCORSO: tutti si aspettavano una gara impegnativa, nonostante questa manifestazione si sia un po' addolcita per permettere a tutti di portare a termine la gara con un ragionevole sacrificio. Ma, tenendo conto di quello che offre il territorio sardo, molti si aspettavano delle vere prove speciali in linea, che, non solo avrebbero avvantaggiato i nostri, ma avrebbero dato lustro alla manifestazione differenziandola ulteriormente dalle ultime edizioni, un po' povere sotto questo punto di vista.Invece le prove speciali erano dei lunghissimi fettucciatoni, larghi e tecnici che, pur essendo

veramente belli alla lunga si somigliavano tutti. LA FRANCIA: come previsto hanno vinto per la 5^ volta consecutiva!! praticamente imbattibili, si sono adattati perfettamente al terreno sardo perchè il fatto che molti siano ex crossisti gli ha dato loro una mano nelle ps sarde, piene di buche e canali. Vedere Meo in sella al trecentone 2t è stato uno spettacolo nello spettacolo, sempre a gas aperto ma mai scomposto anche nei punti dove con un grosso 2t ci si poteva piantare, volava letteralmente, a dispetto della moto nuova con cui dice non si trovava bene! comunque tutta la squadra andava

forte, la metà sono campioni del mondo e non per caso. L'AUSTRALIA: fuori dal podio, ma potevano combinarla grossa, sempre imprevedibili; qualcuno ha detto che le ps le hanno disegnate loro, in effetti vedendo i terreni polverosi dove sono abituati a correre, il fondo sardo potrebbe averli aiutati, pur senza Matt Phillips (campione del mondo Junior)erano secondi ma la sfortuna ha fatto la doppietta, l'Husqvarna di Kearney balbetta, l'australiano finisce in 15esima posizione e addio secondo posto, rimane la soddisfazione del semisconosciuto Milner, secondo assoluto, che ha fatto venire

qualche capello bianco a Meo.

GLI USA: un bello squadrone capitanato da Kurt Caselli, un misto di varie specialità, l'enduro negli stati uniti ha dei campionati differenti tra loro e diversi da quello europeo, con l'innesto di qualche crossista puro (Osborne) e qualche ex(Brown) hanno fatto una grande gara acchiappando il secondo posto dei canguri, azzoppati da Phillips e Kearney. L'ITALIA: con Salvini campione del mondo e con un livello comunque molto alto di tutta la squadra, tutti speravamo nell'impossibile, vincere questa edizione avrebbe significato arrivare a 15 vittorie nella six days, secondi solo agli inglesi e a pari merito con i ce-


coslovacchi, ma le cose sono partite subito male, una spina si infila nel braccio di Sal-

vini nel primo giorno e lo costringe a correre con poca sensibilita nella mano e imbottito di farmaci. Nonostante tutto arriva a un secondo dallo sconosciuto australiano Milner che fa l'assoluta di giornata. Si torna ottimisti ma arrivano altri guai, il peggiore sempre per Salvini è la perdita della pedana destra il giorno 2 che lo costringe a guidare in condizioni assurde e con una fatica bestiale. Gli altri italiani vanno comunque bene e il podio non è lontano, poi la ruota gira, gli Australiani perdono il campione del mondo junior ,rimangono in cinque perdipiù con il quinto penalizzato di 5 minuti, Salvini vince la finale di cross e saliamo sul podio in terza posizione: alla sei giorni può succedere di tutto! GLI ALTRI: anche se non hanno vinto hanno fatto la loro parte, non solo in moto: girare per i paddock era comunque uno spettacolo, vedere gente di tutto il mondo così appassionata di enduro faceva davvero un certo effetto e comunque i piloti più veloci delle nazioni più sconosciute a livello enduristico andavano forte e guidavano bene.Se invece di rincorrere i primi ad ogni speciale ci si rilassava un po, lo spettacolo era notevole, i piloti veramente veloci erano tanti e non c'era tempo di annoiarsi.

I SARDI: senza essere assolutamente campanilisti sono andati molto bene, qualcuno potrà anche dissentire ma il livello è cresciuto tanto: primo dei Sardi è arrivato Michele Medda che conferma anche nel microcosmo sardo la tendenza dei crossisti a vincere nell'enduro. Medda, che ricordiamo fare l'assoluta nel campionato sardo in sella a una Suzuki 125 con le gomme lisce, si è presentato con un altro 125 (però Yamaha) non proprio la moto più adatta per correre una gara del genere e, malgrado una bella influenza, ha ingaggiato una bella battaglia con un velocissimo Renato Mela che più giovane non capiva chi fosse questo Medda che filava così tanto. Probabilmente nelle speciali massacrate, la moto leggera e la guida da crossista di Medda hanno fatto la differenza. Bravi anche gli altri con in

testa Maurizio Sanna che non sembrava nemmeno stanco. LA SFIDA: Salvini contro Meo, tutti con gli occhi puntati sui due campioni del mondo che quest'anno correranno nella E2. Entrambi velocissimi si sono sfidati l'anno scorso nella classifica assoluta virtuale, dove Salvini ha prevalso ma nella six days le cose sono andate diversamente. Anche se un vero confronto non c'è stato, Salvini ha avuto molta sfortuna, si è infortunato al braccio e ha avuto problemi con la moto, il francese correva con una moto che non conosceva e tutti sappiamo che non ama le moto grosse. Alla fine però Meo ha fatto l'assoluta

LE MOTO: a parte la la solita parata di Ktm, si sono viste tantissime Husaberg e visto che la scomparsa del marchio era già stata decisa, questo fatto lasciava un tantino perplessi, sembrava un funerale. Il resto era diviso tra le Jap endurizzate, Gas Gas, Sherco, Tm e Husqvarna. Molto bello vedere tanti due tempi in gara; c'è stato anche un momento quasi mistico quando si è sentito il sibilo inconfondibile dei Tm 80 di una banda di francesi, qualcuno si è anche commosso. Dal punto di vista tecnico si sono visti i soliti accorgimenti per evitare sorprese in una gara massacrante come ventole, corone in alluminio con dentatura in acciaio, catene con o-ring anche sui 125, qualche Ohlins e i soliti trapianti di forcelle Kayaba e Wp a cartuccia chiusa. Da segnalare l'avvistamento dei discussi pesetti sui piedini forcella, soprattutto sui 2T dove sembrano essere molto utili sul veloce ma la sorpresa più bella è stata la prestazione di Milner con una Yamaha da cross di serie che ha messo in riga fior di campioni con moto ufficiali.


I boschi galluresi. Š Nico Belillo


I grandi scenari Mare, roccia, sottobosco e sterrati. Condisci tutto con il sole gallurese aggiungi un po’ di nebbia mattutina di Mazzinaiu mischia con un po’ di pioggia Tempiese e la ricetta è pronta. Questi gli ingredienti che hanno condito la storica Sei Giorni del 2013. La Sardegna, terra di antichissime tradizioni, al centro del Mediterraneo e dell’ attenzione del mondo ha avuto l’occasione di mostrare le sue bellezze naturali e regalare quelle emozioni che solo un ambiente naturale unico può dare con i suoi contrasti di luci e colori al tempo stesso dolce e aspro. Terra generosa, la Sardegna ha saputo regalare alla vista degli oltre 600 piloti scenari di incomparabile bellezza lungo il percorso che hanno attraversato nei sei giorni di gara. La partenza da Olbia, ha dato lo spunto agli organizzatori di presentarsi con un ottimo biglietto da visita: il mare. La prima prova di Pittulongu apre la sei giorni con lo sfondo del mare con un breve passaggio sulla sabbia nel tratto di trasferimento che portava allo special test. L’euforia e l’adrenalina del primo giorno fa esplodere la voglia dei piloti di mettersi in mostra davanti al fotografo con saluti in monoruota. Il passaggio dal colore blu del mare al verde lussureggiante della vegetazione è molto veloce e lungo la strada verso Tempio si arriva a Monte Pino, scenario di una delle prove speciali più belle e spettacolari e si continua con i passaggi fra le rocce di granito tipiche del Gallurese. P.Vacca


Un passaggio di una Tm degli anni 90 a Monte Pino. ŠNico Belillo



Le grandi manette Il fattore manette, gergo per identificare i piloti che sanno andare forte in moto perché aprono al massimo la manetta del gas. I più forti sono i Francesi e si sapeva, ma Antoine Meo ha sorpreso ancora perché ha vinto con una moto che non era la sua ma il 300 2t del compagno di squadra Nambotin infortunatosi prima della gara. Se Antoine è il faro della nazionale Francese non sono da meno i giovani della squadra che si sono distinti, Joly, Renet, e Bellino , tutti sul podio. I protagonisti per i media sono loro perché danno spettacolo e perché sono i più conosciuti ma ci sono anche gli outsider che hanno sorpreso tutti, come David Milner, il giovane australiano che ha vinto la classe E2 che ha guidato con grinta la sua potente Yamaha 450. E i nostri piloti Italiani? Alex Salvini, un leone nei momenti di difficoltà. Sfortunato fin dal primo giorno per una spina che trafigge al suo avambraccio e lo costringe alle cure mediche. Non cerca scuse e da campione del mondo della classe E2 riesce a guidare anche senza una pedana e superando i problemi tecnici di una pietra che si infila tra catena e corona facendo da stimolo a tutta la squadra Italiana. Sempre all’inseguimento in tutta la gara, si toglie la sua soddisfazione andando a vincere la prova speciale di cross di Tempio Pausania davanti al pubblico che lo acclama. Le sorprese della sei giorni continuano con le donne australiane, le più forti, dominatrici del Women’s World Trophy accompagnate dai loro colori sgargianti e le loro stravaganze e da un tifo calcistico che le segue con calore e affetto, segno che la terra dei canguri ama l’enduro. Paolo Vacca

Zach Osborne nel cross test di Tempio. © Nico Belillo



Daniel Milner

25

Tutti sapevano che gli australiani erano fortissimi ma vedere quest'australiano far mangiare la Polvere a Meo e Salvini non era certo in programma. Molto umile e simpatico Milner ha dichiarato solo che c'era un po' di polvere e qualche pietra ma era felice di correre in un posto straordinario dal punto di vista paesaggistico come la Sardegna Campione australiano di enduro (piÚ vicino al cross country europeo come tipo di gara) Milner si è presentato in sella a una YZF 450 di serie semplicemente regolata per le sue esigenze, quando nel campionato nazionale corre con un YZF250. A giudicare dai risultati sembra non abbia avuto problemi di adattamento visto che nelle ps sarde oltre a togliere l'appetito agli europei ha messo in mostra una velocità impressionante con uno stile di guida molto pulito, finendo secondo assoluto e primo della E2.


Daniel Milner impegnato in un trasferimento. © Paolo Vacca Nel riquadro Milner all’assistenza.© Nico Belillo


Antoine Meo 13

Partiamo dalla fine: Meo raggiante che si porta a casa la vittoria assoluta e la Six days con tutta la squadra.Il successo di Meo ha un valore particolare per una serie di motivi: ha corso con una moto che non conosceva (300 2T) e che ritiene poco adatta al suo stile di guida, non si è minimamente preoccupato quando si è trovato davanti la brutta sorpresa di un australiano velocissimo, che in sella a una moto di serie gli è arrivato davanti per 2 volte (e di sicuro queste cose Meo le nota) ha messo in mostra delle eccellenti doti di collaudatore, adattandosi alla nuova moto e mettendola a punto in brevissimo tempo e gira voce che tra una speciale e l'altra sia volata pure qualche birretta!!! la sua gara è stata una micidiale dimostrazione di forza, il messaggio è chiarissimo: mi piace correre con le piccole ma qualsiasi cosa mi mettete sotto il sedere io vinco.


Meo in azione.Š Paolo Vacca Nel riquadro mentre si diverte con gli Sheep Skulls. Š Nico Belillo


Alex Salvini 32

E' arrivato alla six days carico di dinamite dopo aver dominato il mondiale anche nella (virtuale) classifica assoluta. Le premesse per vincere c'erano tutte: prove speciali molto crossistiche e veloci, la forte motivazione della sfida con Meo, il vantaggio di correre in casa su terreni che conosce bene( si allena spesso in Sardegna)e soprattutto l'obbiettivo piÚ ambizioso: vincere il trofeo mondiale contro una Francia praticamente imbattibile da 5 anni. Purtroppo prima l'infortunio alla mano, poi dei problemi alla moto (che lo hanno costretto a partire in mezzo a piloti piÚ lenti con tutti i problemi che ne conseguono) e forse la pressione di dover inseguire 2 missili come Meo e Milner gli hanno impedito di rendere al meglio; è stato comunque velocissimo e quando la sfortuna lo ha perso di vista ha lottato sul filo dei secondi per l'assoluta.


Alex Salvini tra gli sterrati di Gallura e in assistenza. Š Nico Belillo


Pierre Alexandre Renet 10

Forse il pilota che ha dato più fastidio a Salvini, magari non in questa sei giorni ma i due nel corso delle rispettive carriere si sono incontrati più volte sia nel cross che nell'enduro. Nel cross Renet lo battè con un po' di fortuna nel mondiale MX 3 del 2009 e nell'enduro nella classe E2 nel 2012 dove vinse con la discussa e straordinaria Husaberg con il motore girato. Pilota di grande classe e molto veloce si è piazzato secondo nella E2 e ovviamente al primo posto con la squadra.

Renet durante il cross test a Tempio e al cambio gomma. © Nico Belillo



Il pubblico delle grandi occasioni Il fattore pubblico, mai come in questo caso si può dire che alla sei giorni c’è stato il pubblico delle grandi occasioni. Il molo del porto di Olbia è stato il luogo di incontro non solo degli oltre 600 piloti ma di tutti gli addetti ai lavori e gli appassionati che alla fine di ogni giornata si ritrovavano a chiacchierare insieme davanti a un bicchiere di birra e un panino. I colori delle bandiere di 36 nazioni hanno fatto da sfondo alla persone del pubblico che hanno incitato i propri beniamini lungo il percorso di gara.


La folla assiste alla gara di cross nel circuito di Tempio. Š Nico Belillo



Le rappresentanze più numerose di tifosi provenivano da paesi lontani come l’Australia e gli Stati Uniti ma anche dalla più vicina Francia e naturalmente dall’Italia che ha avuto l’onere e l’onore di organizzare la manifestazione in casa. Un pubblico di tifosi organizzati e molto competente, festanti, chiassosi e colorati che si spostavano con ogni mezzo per seguire i piloti lungo i tracciati di gara

Le tifoserie si davano battaglia a colpi di clacson, trombe e motori di motosega, con bandiere enormi, parrucche colorate e ogni mezzo per farsi notare, una cornice colorata viva che ha arricchito la sei giorni. Tutto fa spettacolo e non sono mancati momenti di ilarità fra il pubblico con il gruppo degli Sheep Skulls che provenivano dall’isola di Man, che si sono esibiti con le loro moto “Factory” e le loro orribili palandrane. © Nico Belillo


in mem

Kurt C

1983 –

Caselli con Osborne tra il pubbli

omaggio al fuoriclasse ameri


mory of

Caselli

– 2013

ico di Tempio.Foto Paolo Vacca

icano scomparso in Messico



E' difficile parlare di qualcuno che non c'è più. Sicuramente il più grande endurista americano di tutti i tempi, versatile, veloce e spettacolare. Si è fatto conoscere definitivamente al pubblico europeo durante la Sei giorni in Cile del 2007 dove in sella a una Ktm 300 vinse la E3 finendo secondo assoluto dietro Johnny Aubert. La sua gara in Cile fu memorabile quando nei fettucciati di sabbia immensi e velocissimi strapazzava il suo Ktm300 volando da una buca all'altra a velocità pazzesca. Grazie al suo talento e alla sua versatilità ha corso anche in Europa con ottimi risultati. Nella sua ultima (purtroppo) six Days in Sardegna ha contribuito alla seconda posizione del team USA. Forse è bello ricordarlo nell'imperdibile filmato con le riprese dall'elicottero nelle ps in Cile.

Kurt Caselli in gara. © Nico Belillo





Il campione in carica domina la prima gara di campionato nel Sulcis Iglesiente

Narcao Meravigliao Testo e fotografie Paolo Vacca


Armando Cozzolino. Š Paolo Vacca


Nello splendido paesaggio fra i monti di Narcao, immersi nel verde lussureggiante della stagione invernale fra la macchia mediterranea, boschi di querce l’odore di asfodelo e dell’erba bagnata dalla rugiada mattutina, è partito il campionato regionale sardo di enduro 2014 con la prima prova organizzata dal Motoclub Lancia Sassi di Narcao. Il sole di una splendida giornata accoglie i partecipanti nella piazza del paese, arrivati fin dal primo mattino per svolgere le operazioni preliminari o.p. ovvero iscrizione, verifica documenti e punzonatura delle moto. La partenza di una gara motociclistica richiama sempre l’attenzione degli abitanti del luogo dove si svolge, ma la prima gara di un nuovo campionato genera anche la curiosità dei piloti e degli appassionati che vogliono scoprire quali sono le nuove moto i nuovi iscritti e i passaggi di maglia. Il motoclub Lancia Sassi fa il suo esordio nell’organizzare una gara di campionato di enduro presentandosi alla prima gara del 2014 con un tracciato che è piaciuto molto a tutti i partecipanti . Il sodalizio di Narcao che conosce bene il proprio territorio e forte dell’esperienza ormai consolidata nel gestire la Motocavalcata del Ponte, manifestazione non agonistica che riscuote ogni anno unanimi apprezzamenti, riesce a confezionare una gara impegnativa e bella che attraversa i suggestivi scenari delle vecchie miniere del luogo. Il percorso è strutturato con due prove speciali in linea, la prima veloce con un breve fettucciato iniziale è caratterizzata da una bella curva con una battuta in sabbia che ha catalizzato l’attenzione del pubblico con i passaggi spettacolari dei piloti. La seconda speciale in linea era una prova con passaggi sottobosco e passaggi sulle rocce nel letto di un fiume che ha messo alla prova le abilità tecniche di guida dei piloti. Il numero esiguo di partenti, circa cinquanta, lascia un po’ di amaro in bocca agli organizzatori e fa riflet-


Pusceddu. Š Paolo Vacca


tere sul futuro di queste gare, al di la della crisi finanziaria che colpisce tutti, ci si chiede quali sono gli aspetti che bisogna migliorare per dare un maggiore impulso a questo sport. Per la cronaca , la gara è stata dominata da un irraggiungibile Massimo Cabitza, campione assoluto in carica del 2013 che vince tutte le prove speciali e si candida a riconfermarsi come il più forte pilota isolano, nella sua classe la E2 , vince con un distacco cronometrico di quasi 2 minuti su Manuel Mulas che ha sfoderato una guida molto aggressiva ma non sufficiente per impensierire Cabitza. Nella classe E1, Riccardo Pusceddu mette subito le carte in tavolo e si presenta con una nuova Yamaha 125 con un motore potente e performante anche ai bassi regimi, mostrando una tecnica di guida affinata, forse frutto degli allenamenti invernali che gli permette di salire sul gradino più alto del podio precedendo Michele Medda. Nella classe E3, Armando Cozzolino, quest’anno in sella ad una moto 2 tempi vince senza difficoltà, portando sul gradino più alto del podio la sua potente Husqvarna 300. La classe Veteran è sempre molto combattuta e interessante e Pierluigi Carta vince facendo capire fin da subito che sarà lui il pretendente al titolo della sua classe. Nella classe 50, si mette in luce il giovanissimo Claudio Spanu, unico partecipante che dimostra di saperci fare, mostrando una bella guida e un gran manico nonostante la giovane età, ci auguriamo che altri giovani possano confrontarsi con lui per dare spettacolo.


© Paolo Vacca



intervista a

Monica Garau Testo e fotografie Paolo Vacca

Monica Garau, presidente del Motoclub Lanciasassi è l’unica donna in Sardegna a presiedere un club motociclistico, per conoscerla bisogna andare a trovarla a Narcao, paese del Sulcis circondato da un territorio collinoso bellissimo che trasmette fin da subito la sensazione di vivere in un luogo dove non scorre il tempo e che fa dimenticare tutto il resto. Fatevi ammaliare dal suo sorriso sincero e travolgere dalla sua passione per la moto, una passione che ora coinvolge anche la sua giovane figlia Shary. Cosa ti ha portato ad appassionarti alla moto? Fin da ragazzina ho sempre guidato i motorini e all’età di 17-18 anni ho iniziato a guidare una Yamaha XT 600 ma soltanto su strada e per un breve periodo, fino a quando per gli impegni della mia famiglia ho abbandonato completamente. Quando hai ripreso ad andare in moto ? Quando mi sono resa conto che fare il presidente del motoclub stava diventando solo una attività di supporto per le uscite in moto di tutto il direttivo, decisi di volermi divertire anche io pensando inizialmente di comprarmi un quad, ma ho avuto l’occasione di provare una moto da enduro durante la Motocavalcata del Ponte del 2012 che mi ha fatto decidere insieme a mio marito di comprarne una e così adesso non riesco a farne a meno e sto diventando sempre più esperta. Cosa pensano parenti e amici di questa tua passione? Mia madre pensa che sia un po’ matta, e gli amici non esitano a confermarmelo. Hai scelto tu di fare il presidente del motoclub? Mi è stato proposto fin da quando decidemmo insieme al gruppo di amici di fondare il Motoclub È difficile ed impegnativo fare il presidente di un motoclub? Fare il presidente è impegnativo e non nego che ci siano delle difficoltà da superare ma lo faccio con passione e piacere e sono supportata da un bel gruppo di persone. Quando è stato costituito il Motoclub? Il Motoclub Lancia Sassi di Narcao parte ufficialmente nel 2012 con l’affiliazione alla Federazione Motociclistica Italiana ed oggi confer-



ma per il terzo anno consecutivo la collaborazione con la FMI. Il gruppo che presiedi ha svolto attività prima del 2012? Il nostro gruppo si è avvalso inizialmente della collaborazione del vicino Motoclub di Gonnesa, che ci ha fornito l’assistenza per tutti gli aspetti burocratici per organizzare insieme a loro le motocavalcate. Quanti sono gli iscritti al Motoclub? L’anno scorso abbiamo avuto 53 iscritti e quest’anno abbiamo al momento 38 iscritti, soprattutto enduristi e sono molto orgogliosa che le nuove richieste d’iscrizione stiano provenendo da oltre Tirreno.

Ci puoi spiegare perché avete richieste d’iscrizione da fuori Sardegna? Il nostro motoclub organizza la “Motocavalcata del Ponte” , manifestazione non agonistica di enduro, aperta anche ai quad, della durata di due giorni che ci ha permesso di acquisire parecchia visibilità e apprezzamenti dai motociclisti anche stranieri che rimangono incantati dalla bellezza del nostro territorio e dalla accoglienza del nostro gruppo. Quali sono i programmi in calendario? Quest’anno abbiamo deciso di impegnarci nell’organizzazione della nostra prima gara di campionato sardo di enduro ma i nostri programmi non finiscono qui e proseguono con la organizzazione di tre motocavalcate, la prima e la più nota è la Motocavalcata del Ponte il 3 e 4 maggio a Narcao, la seconda si terrà a Carloforte l’11 maggio e l’ultima si svolgerà il 5 ottobre come motocavalcate di fine estate con percorsi vicino al mare e per la quale dobbiamo ancora decidere la denominazione. È stato difficile organizzare una gara di enduro? La parte burocratica ha richiesto un maggiore impegno e una maggiore attenzione rispetto alla motocavalcate ma devo ringraziare la disponibilità delle persone a me vicine e soprattutto il direttore di gara che mi ha fornito consigli e suggerimenti utilissimi che mi hanno permesso di svolgere al meglio il lavoro. Quali sono gli obiettivi futuri? Abbiamo in progetto di organizzare delle manifestazioni che possano coinvolgere ed unire le enduriste in Sardegna e stiamo lavorando alla realizzazione di un incontro, in occasione del ponte del 2 giugno, al quale abbiamo già invitato un gruppo di motocicliste romane e vogliamo coinvolgere la campionessa italiana di enduro, Anna Sappino che viene a trovarci ormai da due anni e che a gennaio di quest’anno ha svolto per noi un mini corso di guida in fuoristrada. L’obiettivo è quello di organizzare due eventi all’anno da tenere uno in Sardegna e uno fuori che unisca le enduriste sarde e italiane. Auguri a Monica e ricordate se vedete una moto rossa e scoprite che è una Honda Easy, fate attenzione perché in sella potrebbe esserci la presidentessa del Motoclub Lancia Sassi di Narcao , fermatevi a conoscerla e chiedete di farvi accompagnare alla scoperta del suo territorio insieme a Claudio, il direttore tecnico del Motoclub. Vi guideranno con la loro simpatia all’esplorazione di posti bellissimi.


foto Paolo Vacca


Tra i percorsi ogliastrini grande

Perdas d

Alla seconda di campionato Cabitza da spe

Testo e fotografi


e spettacolo e adrenalina pura

de Fogu

ettacolo e vince davanti al pubblico di casa

fie Paolo Vacca


Il Motoclub San Giorgio di Persdasdefogu ha organizzato una bellisssima gara di enduro valida come seconda prova di campionato sardo che fa onore al suo presidente Luca Corgiolu e tutto il suo gruppo di collaboratori e di piloti che si sono impegnati con passione ed entusiasmo perché tutto si svolgesse nel miglior modo. Il presidente del Motoclub, grande appassionato di enduro ha pensato di realizzare una prova facilmente accessibile al pubblico e con passaggi spettacolari pensati e realizzati da lui stesso e di cui va orgogliosamente fiero. Il campo sportivo vicino al paese, utilizzato come parco assistenza, ha fatto da fulcro per la gara e punto di riferimento per le due prove speciali molto vicine l’una dall’altra. La prova speciale in linea, l’enduro test era tracciata in un sottobosco, in alcuni tratti molto fitto e presentava dei passaggi molto impegnativi come il gradino di roccia in salita che ha messo in difficoltà molti piloti al primo giro. La parte veloce facilmente raggiungibile in auto scorreva parallela alla strada asfaltata che porta al parco naturale di Bruncu Santoru, meta dei piloti per il lungo tratto di trasferimento. La prova speciale fettucciata è stata realizzata in pochissimo tempo sul versante di una collina e vista da lontano appariva come una pista di motocross con una serie di salite e discese in se-

quenza e caratterizzata da molti punti con delle contropendenze scivolose e insidiose che hanno impegnato i piloti. Bisogna riconoscere che questa prova si presentava decisamente bella e spettacolare e oltretutto visibile dall’altro versante dove si trovava il parco di assistenza. La partenza della gara è fissata alle 10 davanti alla piazza del Municipio del Comune di Perdasdefogu e la sorpresa arriva dal meteo alla ore 9,15 con un breve ma intenso temporale che genera timori per la buona riuscita della gara. Il pilota Michele Medda, forte della sua esperienza sa che la pioggia elimina la polvere dal campo di gara ma alle prime gocce d’acqua si augura che possa durare poco per non guidare con il fango. Il pilota di casa Massimo Cabitza ha dominato la gara e ha dato spettacolo davanti ai suoi concittadini imponendosi su tutti gli avversari in sella alla sua nuova moto una Husqvarna FE 350 che gli ha permesso di portarsi a casa altri 20 punti nella classifica di campionato. Il suo compagno di squadra Armando Cozzolino vince la classe E3 e dimostra di avere acquisito un ottimo affiatamento con la sua nuova moto 2t . Nella classe E1, Riccardo Pusceddu motivato dal suo team, vince con la sua Yamaha e si riconferma, dopo la vittoria della prima gara di Narcao il pilota da battere della sua categoria


Nel riquadro Cabitza impegnato in gara. Nella foto grande una spettatrice. Š Paolo Vacca


precedendo di pochi secondi Michele Medda. Alessandro Fadda vince la classe Veteran e accende cosi un duello con Pierluigi Carta con il quale sembra voglia contendersi il titolo di classe. La classe 50 cresce con la partecipazione di Luca Lisci del Motoclub Iglesias in sella ad una Honda mentre continua a sorprendere Claudio Spanu del Motoclub di Dorgali che dimostra una grinta che lo porta ad imporsi davanti a piloti più esperti e con moto più potenti. Una bella competizione in una bella giornata anche se iniziata sotto la pioggia e finita con un vento gelido e a fine gara ci si ritrova davanti alla piazza del paese a scaldarsi dentro il bar in attesa dei risultati e delle classifiche che tardano ad arrivare . L’attesa è prolungata da alcuni errori nella compilazione delle classifiche che genera malumori e un po’ di scontento ma alla fine si procede con le premiazioni e un arrivederci alla prossima gara che si terrà ad Iglesias il 26/27 aprile in concomitanza con i campionati assoluti d’Italia

© Paolo Vacca





Il regolarità Day . Una giornata Amarcord con le moto vintag

Andavamo a

Testo e Fotografie Paolo Vacca Il Regolarità Day è fissato il 9 marzo, appuntamento lungo la strada SS 125 di fronte al bar ristorante fra il Villaggio delle Rose e il Villaggio dei Gigli.Gennaro Fontana, l’organizzatore è una persona schietta che ti travolge con la sua carica di simpatia e la sua dose di ironia e riesce a coinvolgerti in quello che fa. Lo incontro m e rc o l e d i pomeriggio per avere informazioni sulla giornata della domenica successiva che sta organizzando e nel giro di poco tempo riesce a convincermi a trovarmi una moto per seguire i partecipanti lungo il percorso e scattare fotografie alle loro moto vintage. Una lunga chiacchierata sulle moto degli anni 70 e 80 con il racconto dei tempi in cui correva e con una serie di aneddo-

ti sulle gare da poterci scrivere un libro e cosi ne approfitto per fargli qualche domanda. Quando hai pensato di organizzare il regolarità day? In occasione della motocavalcata di fine anno del Motoclub Iglesias, ho pensato di organizzare una giornata per incontrare piloti e appassionati della regolarità che avessero voglia di ripercorrere insieme i vecchi tracciati delle gare degli anni 70 in sella alle moto che si usavano allora.Cosa ti ha spinto ad organizzare questo evento? Mi sono reso conto che l’interesse per la moto Vintage è cresciuto in tutta Italia e ho avuto la conferma quando ho visitato la fiera mercato che si tiene a Novegro dove ho incontrato moltissimi appassionati di moto da regolarità riscontrando un interesse in forte espan-


ge protagoniste assolute sui vecchi percorsi della Sinnai Burcei

cento all’ora


sione.Sei un collezionista di moto d’epoca? Ho acquisito diverse moto, l’ultima un Gori 125 che sto ristrutturando nella mia officina con l’obiettivo di metterle in moto e riutilizzarle, ma non sono un collezionista di moto da vetrina, amo il piacere di usarle e poter riscoprire le stesse emozioni che provavo quando correvo nelle gare degli anni 70. Quante persone hai invitato a questo evento? Ho contattato moltissime persone da tutta la Sardegna, alcune non andavano in moto da quarant’anni ma hanno risposto con entusiasmo e partecipato con piacere e non nego che qualcuno si è commosso quando ci siamo rincontrati di persona. Hai organizzato tutto da solo? Ha collaborato con me Gianni Demurtas,


anche lui ex regolarista e insieme abbiamo coinvolto tutte le persone che facevano parte del Motoclub Cagliari per cogliere l’occasione di festeggiare con loro i 50 anni di affiliazione alla Federazione Motociclistica Italiana del club che ricorreva il 3 marzo. Fra le persone coinvolte, il Dott.Francesco Ballero della FMI, il Geom Bonifacio del Motoclub Cagliari, l’Ing, Ettore Pirisi del comitato FMI e fra i piloti Sergio Mibelli, Carlo Vadilonga, Tino Valtellino. Ci sono programmi futuri? Il mio desiderio è fondare un Team Sardegna per partecipare ad alcuni degli eventi che si tengono nella penisola nel frattempo ho fondato il Team Meccamoto, ho realizzato le maglie della squadra e sto preparando un furgone speciale per le moto.




Steven Frossard a Monteva

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contatti: nicobelill


archi . Š Foto Nico Belillo

citĂ su questa rivista..

lo@hotmail.com


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