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Dottor R. Varadachari La Mia Esperienza con la Medicina Sai

LA MIA ESPERIENZA CON LA MEDICINA SAI

Dottor Hector J. Castaneda

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Dal 1984 al 2011, sono andato a Prasanthi Nilayam ogni anno. Ho avuto il privilegio di servire Dio attraverso l’Organizzazione Internazionale Sathya Sai. Ho imparato la pazienza di tollerare gli altri e me stesso. La mia attività di medico ha cambiato il mio modo di vedere e credo che la preghiera rafforzi l’effetto curativo delle medicine.

l’Avatar di questa era. Ora rendo conto di come Swami mi stesse guidando da tutta la vita a servire nella Sua Missione Medica. Avevo sette anni quando decisi di diventare medico. Questa decisione fu ispirata da una signora anziana molto malata. Non potei fare molto se non fornire amorevole compassione e amore. Ciò ha sviluppato in me la ferma determinazione a diventare medico per aiutare, nel futuro, queste persone. Più tardi, mentre crescevo, Swami mi guidò a partecipare ai Boy Scout dove decisi di servire Dio, i miei genitori, il mio Paese e di aiutare ogni persona che incontravo.

I Princìpi più Importanti dell’Assistenza Sanitaria Ideale

Ho fatto la mia formazione medica in un ospedale generale dove ho visto la sofferenza umana e ne sono rimasto commosso. Quest’esperienza mi ha aiutato ad abbracciare un modo di pensare che mi ha portato a entrare in politica in modo da poter aiutare i miei connazionali. Come medico con esperienza politica, ho imparato a trasmettere al pubblico ideali di rettitudine e servizio. Alla fine, ho trovato la mia strada nell’Organizzazione Internazionale Sathya Sai (SSIO), dove ho usato queste competenze per tenere

SONO UN NEUROLOGO DELL’EL Salvador. Da 36 anni ho la benedizione di aver conosciuto

discorsi su di Lui e sull’importanza del servizio disinteressato.

Fu nel 1984 che lessi il primo libro su Sathya Sai, intitolato “Da Sai a Sai”. Attraverso questo libro appresi della compassione e dell’amore illimitati di Swami. Mi identificai immediatamente con i Suoi insegnamenti e questa è diventata la prima esperienza che ho avuto su di Lui. Mi resi conto che il Suo amore trascendeva

tutte le barriere di nazionalità, religione, etnia e cultura.

Decisi di seguire i Suoi insegnamenti, specialmente sulla pratica della Medicina. In particolare, i seguenti princìpi si sono impressi nel mio cuore. Globalizzazione: un’assistenza sanitaria all’avanguardia dovrebbe essere messa a disposizione degli ammalati in qualsiasi parte del mondo.

Assenza di commercializzazione: l’assistenza sanitaria dovrebbe essere gratuita per tutti gli esseri umani.

Umanizzazione: l’assistenza sanitaria dovrebbe essere fatta con compassione, amore e adesione ai Valori Umani Sathya Sai. Spiritualizzazione: coloro che sono coinvolti nella cura del paziente devono conoscere l’importanza della spiritualità nella guarigione e cercare di inserirla nella loro pratica.

Dopo aver letto questo libro, venni attratto da Bhagavan e decisi di andare da Lui. Andai in India per la prima volta e vi trascorsi un mese, apprendendo i Suoi insegnamenti. Quando tornai in El Salvador, cercai di introdurre questi insegnamenti nel curriculum della scuola medica includendo il concetto di Valori Umani Sathya Sai e di servizio disinteressato.

Opportunità di Servizio ai Bisognosi

Nel 1986, quando il nostro Paese fu coinvolto in conflitti interni e rivolte, organizzammo un campo medico rurale, durante il quale fummo scambiati per uno dei gruppi di “guerriglieri dell’opposizione”. Come avvertimento, vennero inviati degli elicotteri militari a sorvolarci. Solo per grazia del Signore fummo scagionati e, sebbene fornissimo assistenza sanitaria per la prima volta, dovemmo interrompere i nostri campi medici fin quando il conflitto politico non si concluse.

Nel 1993, dopo che la situazione politica nel Paese si stabilizzò, riprendemmo i nostri servizi medici gratuiti con sei medici e un gruppo di 16 devoti Sathya Sai che visitavano una comunità lacerata dalla guerra. Raccogliemmo 200 dollari e acquistammo le medicine necessarie. Poi, con la grazia di Swami, cominciammo a servire questa comunità una volta al mese. Continuammo a condurre questo campo medico gratuito per i successivi 13 anni. Bhagavan fornì tutto ciò di cui avevamo bisogno per i campi medici, senza la necessità di sollecitare fondi. Alla fine interrompemmo il servizio in questo luogo a causa di problemi di sicurezza derivanti dall’aumento di bande criminali.

Tuttavia, il nostro Amato Swami ci dette un’altra opportunità. Avviammo un ambulatorio medico permanente in uno dei nostri Centri Sathya Sai con l’aiuto di un ospedale privato che fornì mobili e medicinali. Con le benedizioni di Bhagavan, questo ambulatorio continua, ancora oggi, a servire con amore i pazienti. Egli si prende sempre cura di coloro che Lo servono disinteressatamente. Oggi, l’ospedale privato che ci sta aiutando è una delle imprese di maggior successo nel Paese.

Sono anche molto grato a Swami per le opportunità di servire nell’Ospedale Generale Sri Sathya Sai a Puttaparthi e nei campi medici di Prasanthi Nilayam durante le celebrazioni per il Suo compleanno. In questi campi, sono stato benedetto dal fatto di servire assieme a mia moglie, mia figlia e mio genero, che sono anch’essi medici.

Nel 1986 e nel 2001, l’El Salvador fu sconvolto da devastanti terremoti. In risposta, la SSIO, a livello internazionale e nazionale, insieme con il nostro locale team medico, ha fornito la tanto necessaria assistenza sanitaria come anche cibo, approvvigionamenti e materiale da costruzione.

Nel 2010, rispondemmo prontamente al devastante terremoto di Haiti. L’équipe medica Sathya Sai arrivò nel giro di una settimana dalla calamità e, assieme ad altri esperti e volontari della SSIO, fornì per più di un anno servizi medici, cibo, acqua, servizi igienico-sanitari e istruzione, e costruì persino case per gli indigenti.

Swami ci ha fornito molte opportunità per servirLo e, allo stesso tempo, ci ricorda la Sua Presenza Divina attraverso i Suoi Leela. In un’occasione, mi venne chiesto di fornire un consulto medico per un anziano signore che risiedeva a Prasanthi Nilayam. Mia moglie e io andammo a vedere il paziente. Dopo un’approfondita visita medica, fu per noi una benedizione passare il tempo con il paziente ascoltando le storie e le esperienze dei miracoli di Bhagavan. Ascoltare il Bhagavatam di Swami fu un gioioso, nettareo dono per l’anima.

Sperimentare il Potere del Gayatri Mantra

L’Assistenza Sanitaria Ideale Sathya Sai è una delicata combinazione di Medicina all’avanguardia unita a una dose di compassionevole sollecitudine intrisa di fede e dell’amore infinito di Bhagavan. Durante il periodo in cui ero di turno all’Ospedale Sri Sathya Sai di Puttaparthi, una signora giapponese ebbe un colpo apoplettico nella sua camera da letto. Venne portata al pronto soccorso dell’ospedale dove la visitai. La mia diagnosi fu emorragia cerebrale (sanguinamento nel cervello) probabilmente dovuta a una malformazione vascolare intracranica (un’anomalia dei vasi sanguigni) e cominciò il trattamento per il rigonfiamento del cervello. Mentre la prognosi medica era pessima, l’onnipresenza e l’onniscienza di Bhagavan ci guidò a fornire le migliori cure mediche moderne, con compassione, amore, fede e una forte dose di preghiere. La paziente guarì completamente, tornò in Giappone e ora sta bene, dimostrando che gli sforzi umani sinceri, integrati dalla grazia divina, possono operare miracoli incredibili.

La pratica dell’Assistenza Sanitaria Ideale Sathya Sai è un costante esercizio di servizio disinteressato. Una volta Swami disse a mia moglie: “Il tuo lavoro è servizio a Dio.” Ho provato a vivere con la costante consapevolezza di queste parole divine dal 1987. Swami aiuta sempre chi aiuta gli altri.

Amorevole servizio ai bisognosi.

Una volta la settimana offro un servizio medico gratuito in una clinica cattolica in una zona povera di San Salvador. Con la grazia di Bhagavan, la clinica ha ricambiato ogni anno con medicine e forniture per i nostri campi medici rurali e l’ambulatorio Sai. Faccio inoltre parte del Consiglio di Amministrazione di un ospedale privato che ha aiutato il nostro ambulatorio Sai con medicine e ci ha fornito forniture ospedaliere per campi medici ad Haiti. Questi sono alcuni esempi di come Swami aiuti i Suoi servitori.

Nell’ottobre del 1998, ebbi l’opportunità di sperimentare la forza delle preghiere. Swami ci ha donato il Gayatri Mantra e ci ha costantemente ricordato il suo potere. Era un sabato mattina e mi stavo preparando a partecipare a un progetto di riforestazione nella parte settentrionale del Paese dove gestivamo anche campi medici. Con il Gayatri Mantra sulle labbra,

lasciai a casa i miei cani. Di solito, in tali visite mi accompagnavano, ma questa volta fu l’intervento divino di Swami a farmeli lasciare a casa. Quando salii in macchina, continuai a cantare la Gayatri e poi mi fermai a prendere un amico che mi avrebbe accompagnato durante il viaggio.

La giornata fu come qualsiasi altro giorno di pioggia, e facemmo una passeggiata ristoratrice sui terreni in fase di riforestazione. Improvvisamente, dal nulla, fummo circondati da cinque individui in abbigliamento da sci e passamontagna neri, che ci minacciarono con pistole e fucili. Cominciai immediatamente a cantare mentalmente il Gayatri Mantra. In me, l’effetto di ciò fu quasi immediato. Mi pervase un senso di pace e calma, che percepivo diffondersi lentamente tra i nostri sequestratori. Riuscii a far rilasciare il mio amico e cominciai a negoziare con i miei malviventi armati. Questo durò tre giorni, durante i quali essi si spostarono con me nella foresta circostante. Cantavo costantemente il Gayatri Mantra e, ogni volta che si fermavano per riposare, meditavo. Presto, iniziai ad avvertire la presenza di Swami. Fu una sfida vedere Dio nei miei carcerieri, anche in condizioni così avverse. Essi cominciarono a interagire maggiormente con me.

Nel frattempo, a casa, mia moglie, amici intimi e devoti si riunirono per recitare il Gayatri Mantra. Tutte queste preghiere, i canti e i buoni pensieri portarono a una felice e rapida conclusione della dura prova. Come previsto, il riscatto richiesto venne consegnato ai rapitori da un corriere. Quando ricevettero il denaro, esaminarono il pacchetto e constatarono che il riscatto era stato pagato per intero. Quando tornai a casa dopo il rilascio, con mia gradita sorpresa la cameriera mi informò che aveva trovato nell’auto una valigia con metà del denaro del riscatto. Due anni dopo, i sequestratori furono arrestati dalla polizia. Durante il loro arresto, dichiararono di aver rapito un medico che sospettavano fosse uno stregone e che li aveva “stregati” facendo creder loro che il corriere avesse consegnato tutto il denaro, mentre in realtà avevano ricevuto solo metà del riscatto. Questo è stato l’esempio di uno straordinario Leela del nostro Signore Sai e del potere della preghiera.

La Preghiera Sradica i Desideri dalla Mente

Essere un prigioniero mi ha fatto riflettere sul significato di questo evento nella mia vita. Vedevo una metafora spirituale nel gioco di Swami. I cinque rapitori armati hanno rappresentato i miei cinque sensi che mi hanno catturato la mente. Gli alberi di tek che avevo piantato erano i desideri che ho installato nella mia mente, e i sensi mi tenevano prigioniero tra i miei desideri. Quando si taglia un albero di tek, esso germoglia a dispetto di tutto. Diventa necessario tagliarlo e sradicarlo, in modo che non germogli di nuovo. Nella mia vita, la preghiera è stata l’unica arma per controllare i sensi e avere solo buoni pensieri che possano sradicare e distruggere i desideri. Continuo a lottare con questo e spero di avere un controllo migliore sui miei desideri entro la fine di questa vita.

Dal 1984 al 2011, sono andato a Prasanthi Nilayam ogni anno. Ho avuto il privilegio di servire Dio attraverso l’Organizzazione Internazionale Sathya Sai. Ho imparato la pazienza di tollerare gli altri e tollerare me stesso. La mia attività di medico ha cambiato il mio modo di vedere e credo che la preghiera rafforzi l’effetto curativo delle medicine. Penso che con Swami al mio fianco, il viaggio di questa vita, dedicato a Dio, sarà più piacevole e tutte le sfide saranno superate.

– L’autore è Direttore Sanitario (Zona 2A) dell’Organizzazione Internazionale Sathya Sai dell’America Centrale

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