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Viaggio Spirituale Cuore a Cuore di un Cardiologo
VIAGGIO SPIRITUALE CUORE A VIAGGIO SPIRITUALE CUORE A VIAGGIO SPIRITUALE CUORE A CUORE DI UN CARDIOLOGO CUORE DI UN CARDIOLOGO CUORE DI UN CARDIOLOGO
Dottor Juglans Alvarez
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Il primo risultato della ricerca apparso su internet è stato questo magnifico ospedale in India, dove la cardiochirurgia, secondo i migliori protocolli clinici, viene offerta gratuitamente ai bisognosi con amore e compassione, in una sacra atmosfera spirituale. Fu una straordinaria scoperta ed ero eccitato all’incredibile idea che qualcosa di così perfetto potesse esistere su questo pianeta!
PARLARE DELLE ESPERIENZE personali in un viaggio spirituale è un compito difficile. Sebbene io sia un adulto e un cardiochirurgo, spiritualmente sono ancora un bambino. Per me è difficile discutere i punti salienti delle mie profonde esperienze personali con Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Tuttavia, cercherò di condividere il Suo amore che ho sperimentato. Le mie esperienze sono profondamente trasformanti, belle e commoventi. Prego Swami di consentirmi di essere umile e strumento del Suo amore.
Sono nato nel sud del Brasile, nei primi anni ’70, in una comunità fortemente radicata nel cristianesimo. La maggior parte del Sudamerica segue appassionatamente la fede cristiana. Come cattolico, sono stato battezzato, ho frequentato una scuola cattolica e sono cresciuto in una famiglia calda e amorevole, condividendo i valori universali compassionevoli pieni d’amore prescritti dalla Regola Aurea: “Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te”.
Il Brasile ha una società multiculturale. Vivere in Brasile mi ha permesso di imparare da molte persone di culture diverse. Durante la mia infanzia, la spiritualità dei nativi americani e africani, e il mio retaggio cristiano, mi hanno aperto le porte dell’universalità delle fedi e della spiritualità. Questo mi ha portato alla scoperta della fratellanza degli uomini e dell’unicità della creazione.
Da quel momento, da giovane adulto, ho iniziato un viaggio spirituale, esplorando vari
aspetti delle diverse religioni e tradizioni, e sono stato esposto alle molte sfaccettature della spiritualità multiculturale brasiliana. Semplicità, affettuosità e cordialità sono alcune delle parole che descrivono in modo appropriato le caratteristiche del popolo sudamericano.
La Mia Prima Volta al Cospetto di Swami
Stavo camminando felicemente lungo questa gioiosa strada spirituale quando appresi per la prima volta di Sri Sathya Sai Baba. Avevo 19 anni, e all’epoca ero uno studente di Medicina. Un devoto brasiliano era tornato da una visita all’Ashram di Prasanthi Nilayam e aveva condiviso le sue impressioni e le sue esperienze miracolose. Per me, l’India era un posto immaginario a quel tempo, dato che non c’era internet e non erano disponibili informazioni sull’Asia, specialmente sull’India. Ciò che sapevo lo avevo appreso dai libri e dalla rivista National Geographic. Ricordo chiaramente i miei forti sentimenti da quell’incontro iniziale con Baba. Sapevo che i santi esistevano e compivano miracoli, ma sentivo che quelli di Sathya Sai Baba erano solo una piccola parte di qualcosa di più sublime. Fu un’esperienza di trasformazione, suscitata dal puro amore e dalla compassione. Mi meravigliai nell’apprendere che, in un Paese così lontano, milioni di persone da decenni venissero a contatto con i valori umani ideali nell’istruzione, nella sanità e nella vita quotidiana. Mi stupii anche del fatto che questa trasformazione spirituale stesse avvenendo nel bel mezzo di un mondo in tumulto, nell’ultimo scorcio del XX secolo. Infine, iniziò a mettere radici e a crescere in me il segreto desiderio di sperimentare direttamente questo fenomeno sbalorditivo. Ma, in quel momento della mia vita, l’India sembrava essere lontana tanto quanto un’altra galassia.
Passarono molti anni e continuai il mio viaggio spirituale, personale e professionale, sempre desideroso di imparare da molte tradizioni spirituali diverse. Ultimai la scuola di Medicina e ottenni la specializzazione nel campo della chirurgia cardiovascolare. Incontrai Alice, endocrinologa, e ci sposammo nel 2003. La mia vita professionale stava prosperando, ma pensavo che mancasse qualcosa. Sentivo che condurre una vita spirituale e praticare la Medicina non erano compatibili, e continuavo a cercare il senso della vita.
Era la fine del 2005 quando Alice e io ricevemmo la meravigliosa notizia che presto saremmo diventati genitori. Nostra figlia Isadora, dopo essere entrata nella nostra famiglia, ebbe un ruolo importante nel riportare Baba nella nostra vita. Dopo esser diventato padre, il mio desiderio di vivere una vita significativa e spirituale si intensificò e cominciai a integrare la spiritualità in tutti gli aspetti della mia vita, interni ed esterni. Quindi, come da prassi comune, il mio desiderio di imparare mi portò a cercare su Internet. Digitai le parole “Spiritualità - Cardiochirurgia” e premetti “invio”. Il primo risultato della ricerca apparso su Internet fu questo magnifico ospedale in India, dove la cardiochirurgia, secondo i migliori protocolli clinici, viene offerta gratuitamente ai bisognosi, con amore e compassione, in una sacra atmosfera spirituale. Fu una straordinaria scoperta ed ero eccitato all’incredibile idea che qualcosa di così perfetto potesse esistere su questo pianeta! Mentre scorrevo la pagina per ottenere i dettagli, eccoLo di nuovo - 15 anni dopo - Sathya Sai Baba! Questo era uno dei Suoi ospedali. Mi chiedevo se avessi potuto visitarlo, ma l’India era ancora una destinazione lontana, lontanissima. Isadora sarebbe nata presto e io ero impegnato con la mia carriera. Pensai che forse avrei potuto esaudire il mio desiderio di visitare il Suo ospedale un giorno o l’altro nel lontano futuro.
Le vie di Swami sono misteriose e questo era solo l’inizio. Poco dopo ci furono molte “coincidenze” interessanti, quando le persone cominciarono a consegnarmi immagini, libri e altro materiale mediatico collegato a Sri Sathya Sai Baba. Poiché ero ben radicato nelle tradizioni spirituali fin dall’infanzia, con una mente aperta e curiosa, iniziai a cercare di capire e sperimentare Swami come la manifestazione ultima di Dio, un vero Avatar, il Poorna Avatar. Per i successivi tre anni, lessi, guardai e ascoltai tutto ciò che trovai di relativo a Lui. Ma, di nuovo, l’India era troppo lontana per questo giovane cardiochirurgo che era appena diventato padre.
Nel 2008, un amico ci fece visita. Nella nostra casa c’era una foto di Swami ed egli esclamò: “Lo conosco! E ho altri amici qui in città che sono andati a trovarLo.” Fui entusiasta di incontrare queste persone che poi condivisero le bellissime esperienze delle loro nove precedenti visite all’Ashram di Swami. Esse parlarono con ardore delle loro edificanti esperienze divine avute con queste visite.
2009, Visita a Prasanthi Nilayam
Alice, mia moglie, era già un “candidato devoto” come me. Era l’inizio del 2009 e c’era un viaggio, programmato dalla delegazione brasiliana, per il Guru Purnima nell’Ashram. Sebbene volessi andare in India, ero riluttante a causa di alcuni problemi ricorrenti. Era molto difficile prendere 2-3 settimane di vacanza dalla mia pratica cardiochirurgica e ritenevamo di non poter portare con noi nostra figlia di tre anni. Tuttavia, il nostro amorevole Swami ci fece così tanti eccitanti e inimmaginabili Leela che divenne chiaro che dovevamo partire. Infine, come regalo per l’anniversario di matrimonio, Alice ci comperò i biglietti per visitare l’Ashram con la delegazione brasiliana in occasione del Guru Purnima 2009.
Durante quell’incredibile viaggio, ero convinto che il mio desiderio spirituale e la ricerca della Divinità sarebbero stati esauditi. Tutto ciò che stavo cercando da così tanti anni era effettivamente presente in questo mondo e proprio di fronte a me: Sri Sathya Sai Baba era Dio in forma fisica. Come gruppo, ci fu concessa la benedizione di cantare per Swami il giorno prima del Guru Purnima. Infine, avemmo anche l’opportunità di visitare l’Istituto Superiore Sri Sathya Sai di Scienze Mediche (SSSIHMS), uno degli Ospedali di Swami di Alta Specializzazione, una benedizione per tanti pazienti bisognosi, che Swami mi aveva rivelato per la prima volta durante la mia ricerca su Internet.
Al ritorno in Brasile, ci impegnammo progressivamente in più attività spirituali e di servizio con i nostri fratelli e sorelle Sai, partecipando a molti eventi. Uno di questi fu il Precongresso Mondiale tenutosi nell’aprile del 2010 a Buenos Aires, in Argentina. Poco prima di quell’incontro, feci un sogno in cui Swami mi parlava di un’interessante e imminente opportunità. Nell’ottobre del 2010 si sarebbe svolto a Chennai una Convegno Mondiale sulla Cardiochirurgia. Poiché era presumibile che partecipassero i cardiologi e i cardiochirurghi di tutto il mondo, Gli chiesi se fosse un’eccellente opportunità mostrare il grandioso lavoro svolto nel Suo ospedale di Puttaparthi. Nel mio sogno, Swami disse: “Puoi proporlo”, e svanì. Al risveglio, non ero sicuro dei passi successivi, ma ero certo che le cose sarebbero andate esattamente nel modo in cui Swami voleva che accadessero.
Alla riunione del Precongresso Mondiale dell’aprile del 2010 a Buenos Aires, incontrai il dottor Narendranath Reddy, Presidente del Prasanthi Council. Mi presentai e, non citando il sogno con Swami che avevo fatto, gli dissi che la comunità internazionale di cardiologi e cardiochirurghi si sarebbe riunita in un convegno a Chennai, a poche centinaia di miglia da Puttaparthi, e
sarebbe stato meraviglioso se i partecipanti avessero potuto trascorrere un giorno o due a Puttaparthi e tenere un altro convegno. Il dottor Reddy disse che lo avrebbe personalmente chiesto a Swami.
Congresso sulle Malattie Cardiovascolari
Passarono due mesi e mezzo, quando ricevetti una e-mail del dottor Reddy nella quale egli mi informava che Swami aveva consigliato di organizzare, dopo il convegno di Chennai, un congresso sulle malattie cardiovascolari a Puttaparthi. Swami aveva anche sottolineato che doveva essere organizzato rapidamente perché il tempo era poco. Cominciammo immediatamente a pianificare e ad agire, poiché avevamo a disposizione solo 15 settimane. Con la grazia di Swami e con le Sue benedizioni, i preparativi si svolsero senza intoppi e il congresso ebbe un grandioso successo. Centinaia di delegati da tutti i continenti giunsero a Puttaparthi e anche Swami partecipò personalmente ad alcune conferenze nell’auditorium dello SSSIHMS e benedisse tutti i partecipanti.
L’ultimo giorno del congresso medico, andammo a un Darshan speciale con tutti i delegati, seduti proprio di fronte a Swami. Alla fine, poco prima dell’Arati, Swami mi chiamò. Ero così emozionato e felice che non riuscii a trattenere le lacrime. Piansi di gioia e gratitudine per tutte le opportunità e le benedizioni che mi aveva dato. Mentre singhiozzavo, mi asciugò le lacrime con il fazzoletto e persino me lo diede come regalo da conservare gelosamente. Piansi allora ancor di più, con gioia, emozione ed energia indescrivibili. La Sua energia divina era così intensa che mi sentii fisicamente attraversato da qualcosa di simile a una forte corrente elettrica per molti giorni successivi.
Dopo avermi asciugato le lacrime, Swami mi fece la solita domanda chiave: “Che cosa vuoi?”
Lacrime di divina beatitudine.
La risposta arrivò spontaneamente dal mio cuore. Avevo cinque richieste. Anche se potevano sembrare troppe, arrivarono direttamente dal mio cuore come un flusso continuo. Gli dissi: 1) Posso amare tutti? 2) Posso servire tutti? 3) Che Swami mi guidi sempre. 4) Che Swami mi protegga. 5) Possa io essere costantemente consapevole della mia essenza atmica.
Sperimentare la Presenza Cosmica di Swami
Poi Swami mi benedisse e io feci Padanamaskar. Non posso descrivere a parole quella beata divina esperienza: avvertii la Sua presenza cosmica come pura luce (Jyoti), pura beatitudine (Ananda) e Pace Suprema (Prasanthi).
La mia esperienza di questi eventi, cominciata col sogno, poi con il riuscito congresso medico e, culmine di tutto, con la divina benedizione di Swami erano tutte chiare dimostrazioni della Sua Divinità. Sarò per sempre grato a Swami per tali doni e benedizioni straordinari.
Fui fortunato ad avere questa incredibile esperienza nell’ultima settimana di ottobre del 2010, appena sei mesi prima del Suo Mahasamadhi. Da allora, Swami ha guidato e benedetto la nostra famiglia nel nostro viaggio come avevo chiesto. Nonostante i limiti umani, stiamo facendo del nostro meglio per amare tutti e servire tutti, secondo le Sue benedizioni. continua a pagina 90...