Scautismo_giugno2010

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Rivista mensile Anno L n. 2 - Giugno 2010 Poste Italiane Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in Legge 27-02-2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Verona

corpo nazionale giovani esploratori ed esploratrici italiani

L’Aquila un anno dopo

noi siamo IL futuro

Alex, Tommaso, Riccardo, Iacopo, Riccardo ci raccontano lo scautismo a L’Aquila, fra passato presente e futuro. (Foto Patrizia Di Cataldo)


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uesto numero di Scautismo è stato ideato, scritto, impaginato in prossimità di una data importante, quella del 16 maggio. In quel giorno migliaia di persone hanno percorso i la pchilometri che uniscono Perugia ad Assisi per24 ace per testimoniare un impegno speciale: quello per la Pace. Il Cngei c’era, c’erano Lupetti, Esploratori e Rover arrivati da tutta Italia con ogni mezzo per dire, tutti insieme, che lasciare un mondo migliore deve essere possibile: basta crederci. E c’era anche la per la pace redazione di Scautismo, che sul prossimo numero, con l’aiuto delle ragazze e dei ragazzi del Cngei presenti alla marcia, vi racconterà che per la pace cosa significa, in concreto, credere nella Pace possibile. Nel frattempo, sfogliando questo numero, vedrete che un filo sottile lega tutte le pagine, dall’editoriale in poi: abbiamo cercato di raccontare che cosa possiamo fare noi, come scout, per costruire tuttieri giorni p la paclae Pace. Buona lettura e buona caccia

sommario

p.s. Abbiamo mantenuto la promessa, a pagina 20 il reparto Antares de L’Aquila racconta la città a un anno dal terremoto. E voi? Che aspettate a raccontarci le vostre storie?

Editoriale

Se vuoi la pace comincia tu Di Simone Sanvito...................................

Dalle sezioni

Bari - San Giorgio: 100 modi per festeggiare! di Silvia Creanza................... Roma - Dietro le maschere le nostre passioni di Eleonora Di Casola................ Zanica - Caro Capo Scout, ti parliamo di noi del Branco della Mowha.................. Venezia - Passione che non muore di Marco Girotto e Alessandro Pascoli... Vicenza - Giornata del Pensiero: Pensiamo ma a cosa? di Cesare Pagliarin.................................. Arco di Trento - L’accoglienza è anche un ballo in piazza di Maria Grazia Parlanti....................... Cernobbio - Un Pensiero per aiutare Haiti di Stefano Della Torre.................. Bolzano: Il nostro parco dedicato a B.P. di Diego Maniacco...................... Milano - Tutti hanno diritto ad avere diritti...........................................

Rivista di divulgazione del metodo scout riservata agli iscritti al

CORPO NAZIONALE GIOVANI ESPLORATORI ED ESPLORATRICI ITALIANI ente morale D.L. n. 1881 del 21-12-1916 SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

ORGANO UFFICIALE DEL C.N.G.E.I. ANNO L - N. 2 - GIUGNO 2010 Rivista mensile a carattere tecnicoprofessionale Registraz. n. 7755 del 16/11/60, Tribunale di Roma. Direttore responsabile: Carla De Girolamo (carla.degirolamo@cngei.it) Coordinatore: Lorenza Giani Progetto grafico Patrizia Di Cataldo, Patrizia Andronico, Cristiano Andreani Impaginazione e Grafica Patrizia Di Cataldo

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In redazione: Diego Maniacco Giacomo Serafini (Branca L) Fabio Olmastroni (Branca E) Ernesto Liconti (Branca R) Ilaria Esposito (Internazionale) Beniamino Cislaghi (Formazione) e-mail: scautismo.giovani@cngei.it Resp. DB: Alberto Scolari Questo periodico è associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana ITISSN0036-5696 Manoscritti, disegni e fotografie, anche se pubblicati, non vengono restituiti. È permessa la riproduzione purché venga citata la fonte.

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Non sei socio del Cngei ma vuoi ricevere ugualmente “Scautismo” o desideri che un tuo amico o amica lo riceva? Il contributo per la spedizione a domicilio è di 6 euro (6 numeri). Per sapere come fare scrivi a: scautismo.giovani@cngei.it

Stampata su carta ecologica “cyclus” Dalum Rivista di divulgazione del metodo scout riservata agli iscritti al CORPO NAZIONALE GIOVANI ESPLORATORI ED ESPLORATRICI ITALIANI Ente Morale D.L. n. 1881 del 21-12-1916 sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Sede Centrale: Viale di Val Fiorita, 88 00144 Roma tel. 0683769040 fax. 0683769051 http://www.cngei.it e-mail: sc@cngei.it Stampa: Arti Grafiche Biemmeci s.n.c. S. Martino Buon Albergo (Verona) Spedizione in A.P. - art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Verona Chiuso in redazione il 7-06-2010


pace tu

Se vuoi la comincia

L’orlo del mondo

Avventura negli Emirati Arabi di Roberto Daniele Cadili . .......................... Live green and make a difference di Ilaria Esposito con il 3° Reparto Archimede di Livorno................................... . .

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Storia di copertina

L’Aquila, aprile 2010: noi ricominciamo da qui di Alex Taviani, Riccardo Tibaldo, Iacopo Battistone, Tommaso Verlinghieri e Riccardo Morin..........................................

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Branca Elle Giochi antichi al sole di Sicilia di Chiara Sulsenti, Nino Segreto, Futura Venuto.............................................. Ingredienti di una buona caccia di Vito, Serenella, Brunella del Branco Ankus, Matera 1° ...................... Alla ricerca della sfera di giada di Vito, Serenella, Brunella, Matera 1° . .................. A colori per battere il nero dei pirati di Chil, Genova 3 .........................................

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Branca E Cari Esplo, La Pattuglia nazionale si presenta............... E tu, di che avventura sei?........................... L’angolo della tecnica................................... Semplicemente SveziaStoria del Jamboree..................................... Portatori di Pace Di Emanuele Zilio e Fabio Olmastroni ........

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Branca R Mugshots –Quella piacevole stonatura di Gaetano De Virginio, Compagnia Orione (Molfetta) . ................. Rover Clik – Scatta & pubblica..................... Mille giorni da Capo Compagnia Di Chicco di Valmadrera ............................. Il taccuino di Bc – The legend of Simpson di Giulia Bruttini Cavalcanti.........................

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ratelli scout, F vi chiedo di fare una scelta solenne. Esistono fra i vari popoli del mondo dif-

ferenze di idee e di sentimenti, così come ne esistono nella lingua e nell’aspetto fisico. La guerra ci ha insegnato che se una nazione cerca di imporre la sua egoistica volontà alle altre, è fatale che ne seguano crudeli reazioni. Il Jamboree ci ha insegnato che se facciamo prova di mutua tolleranza e siamo aperti allo scambio reciproco, la simpatia e l’armonia sprizzano naturalmente. Se voi lo volete, partiamo di qui con la ferma decisione di voler sviluppare questa solidarietà in noi stessi e tra i nostri ragazzi, attraverso lo spirito mondiale della fraternità scout, così da poter contribuire allo sviluppo della pace e della felicità nel mondo e della buona volontà fra gli uomini. Fratelli scout, rispondetemi: volete unirvi in questo sforzo?” Discorso di Baden Powell al 1° Jamboree (Olympia, 1920) Quando si parla di Pace, spesso si pensa a paesi lontani, situazioni lontane, cose del passato comunque lontane da noi. Quando si parla di Pace, spesso si pensa ad una guerra fortunatamente per noi distante e che non ci coinvolge. Spesso non ci accorgiamo delle piccole guerre quotidiane che combattiamo coi nostri amici e familiari, piccoli gesti o frasi che intaccano i rapporti. Ogni giorno è possibile modificare il proprio atteggiamento per migliorare le interazioni con gli altri. Con questo spirito il CNGEI ha partecipato il 16 maggio alla marcia della Pace Perugia-Assisi, circa 24km per passare questo messaggio e per “poter contribuire allo sviluppo della pace e della felicità nel mondo e della buona volontà fra gli uomini”. Simone Sanvito Gruppo Pace del CNGEI


dalle sezioni

San Giorgio

e r a i g g e t s e f r e p i d o m 0

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Bari

È domenica 11 Aprile 2010, siamo alla pineta di San Francesco: i gruppi Cngei Bari 1, Bari 2 e Santeramo (Bari 9). Siamo qui per festeggiare il san Giorgio, ma più di tutto il centenario del Guidismo, lo scautismo femminile. Da cento anni tante ragazze, donne e bambine hanno l’opportunità di scoprire ed esplorare quel mondo emozionante che è lo scautismo. Tante ragazze possono essere scout e imparare i valori, la bellezza e l’importanza della vita a contatto con la natura e con le persone che le circondano, tante ragazze proprio come me. È per questo che siamo qui, per ricostruire la storia di un passato che ha cambiato la vita di milioni di donne. Prima di tutto facciamo il quadrato dell’alzabandiera, un quadrato enorme, tante facce piene di entusiasmo e di energie, pronte ad affrontare una giornata di divertimento e curiosità. Tutti i gridi, pattuglie mute e unità, ma prima due fischi per l’alzabandiera, durante il quale la poesia di un’esploratrice, profonda, bella, incredibilmente vera e piena di significato dà inizio alla spiegazione delle attività. Tema del gioco: il numero 100. Branchi reparti e compagnie vengono divisi in tanti gruppi, ognuno rappresentante un animale diverso. In ogni gruppo un rover, qualche esploratore e tanti lupetti, avremmo dovuto fermarci in dieci tappe, superare delle prove, fare dei giochi e guadagnarci un pezzo della storia

della nascita del guidismo. E così passa la mattinata, tra le risate dei ragazzi di tutte le età, il sole di una bella giornata, le amicizie appena create e quelle rinforzate. Ogni gruppo sceglie un proprio grido di presentazione, va di tappa in tappa, supera una prova, impara a disegnare una delle cento bandiere, 100 salti alla corda, inventa 100 modi di dire Buona Caccia o scrivere 100 con materiale riciclato. I membri delle squadre corrono nei sacchi, intrecciano corde da 100 metri, aguzzano la vista, dov’è il numero 100?.., ridono scherzano e, a ogni prova superata, conquistano un piccolo pezzo di una grande storia. Ogni tappa ci ricollega al centenario del Guidismo, si lavora di squadra e si impara a vicenda. Dopo tanta fatica e magari anche col fiatone tutti ci ritroviamo in un grande cerchio, con il sorriso stampato in faccia e un bagaglio di attività alle spalle. A quel punto ci si accorge di quanti siamo, di tutte le età,

Senza il Guidnnisimfao, nato 100 a sarebla mia vita a be divers tutti diversi l’uno dall’altro, ma tutti lì per lo stesso motivo e si pensa a quante altre persone stanno ricordando ciò che è avvenuto tanti anni fa. Un rappresentante per squadra va al centro e,

insieme agli altri, legge i biglietti guadagnati per creare la storia. Poi due capi gruppo la leggono tutta intera: una storia, la storia di alcune ragazze che pretendono il loro posto nel mondo scout. L’aria sa di allegria e le ore passano in fretta. Il capo chiama e esploratori, rover e lupetti accorrono per ascoltare la parte finale della nostra giornata. Gli occhi perlustrano lo spazio in cui ci hanno fatto sistemare, si soffermano su un particolare, uno spazio delimitato da una corda a formare un enorme 100. Il centenario non è escluso dai nostri pensieri, in fondo siamo qui per questo, infatti iniziano tutti a prendere posto nel numero steso per terra. Nemmeno uno spazio vuoto, tutti sono lì seduti e aspettano di vedere il risultato di questa composizione, lo sguardo si solleva verso una figura sistemata sull’alto di una piramide di corda, un oggetto nero in mano, una macchina fotografica. Tornano alla mente le attività, la storia, il centenario del Guidismo, senza di esso io non sarei qui e la mia vita sarebbe diversa. Manca solo una cosa, il quadrato. Torna tutto come la mattina, la stessa energia, la stessa curiosità e voglia di fare, le stesse facce sorridenti. Ora tutto ciò che abbiamo imparato, vissuto e ascoltato rimarrà nei nostri cuori e nella nostra mente, a ricordare ciò che è successo tanti anni fa. Silvia Creanza
 1° Reparto “Kon Tiki”
 Sezione di Bari


Scout della sezione Cngei di Bari formano il numero 100, a ricordare il Centenario del Guidismo e dello Scautismo Femminile


dalle sezioni

Dietro quelle maschere

le nostre passioni meriggio, scherzando e giocando con la palla, ridendo e parlando. I due branchi si sono divertiti molto facendo gran chiasso. I giochi sono stati ideati dai capo branco, le maschere da tutti, le foto e l’articolo dalla capo muta pezzata Eleonora Di Casola Branco Roccia della Pace, e l’ allegria è stata messa dal gruppo Roma 9. Eleonora Di Casola 9° Branco “Roccia della Pace” Sezione di Roma

Roma9

Grande festa di carnevale nel Gruppo Roma 9. Il tema, le passioni, ha riscontrato molto successo. I vestiti erano stati realizzati dai partecipanti in materiale di riciclo ( carta, plastica, stoffa, ecc..). Grazie al tema si sono potuti conoscere più nel profondo, e scoprire, interessi delle persone che non si sarebbero mai immaginati. Le varie maschere sono state realizzate in modo diverso e con materiali diversi. È qui che si vede la fantasia e l’impegno con cui la si è realizzata, secondo l’immagine che ci si è trovati ma adattandola a ciò che si ha a disposizione. Sono uscite fuori passioni particolari come: il vino, la musica, la matematica, la danza, il canto, il giardinaggio, l’arte, la fotografia, la storia dell’antica Roma, lo spazio, ecc… Da mangiare e da bere è stato portato dalle mute per il branco e dalle pattuglie per il reparto. Dopo la riunione i branchi si sono ritirati nella tana del Branco Roccia Della Pace e hanno banchettato con molte torte e rustici per tutto il po-

Fantasia e cura dei particolari: questi gli ingredienti che hanno caratterizzato la realizzazione delle maschere al carnevale del gruppo Roma 9 nel 2010. Una matematicissima “tau”, un doppio gatto, un cuoca, un vero bagno ed un artista.


dalle sezioni

ti parliamo di noi Buona Caccia al nostro Capo Scout Roberto! Ciao, siamo i Lupetti del Branco della Mowha di Zanica. Ci è giunto il tuo messaggio di saluti, portato dalla nostra Commissaria al fiore Rosso della Giornata del Pensiero e siccome ci hai invitato a scriverti, ecco che ti mandiamo questa lettera per farci conoscere e farti sapere alcune delle le attività che abbiamo appena fatto e che ci sono piaciute. La più importante è quella dei Calendari 2010, della Federazione Scout italiana che festeggia i 100 anni dello Scautismo Femminile. Akela ci ha invitato a distribuirne il maggior numero possibile, almeno due per ogni lupetto, a parenti ed amici chiedendo un contributo ed informando che il ricavato serviva per una B.A. (buona azione) di Branco. Ciascuno di noi ha fatto del proprio meglio, abbiamo terminato tutti i calendari che ci erano stati assegnati. Poi si è riunito il CDA (Consiglio di Akela) che, insieme ai Vecchi Lupi, ha scelto a chi destinare il nostro contributo decidendo di aiutare i bambini più sfortunati in questo periodo: i terremotati di Haiti, per la ricostruzione delle loro scuole. Alla fine di gennaio a scuola, durante l’intervallo, abbiamo intervistato i

Il “Branco della Mowha” della Sezione di Zanica, cittadina a sud di Bergamo, posa numeroso.

niSiamo i Lupetti di Za i tart ca, vogliamo raccon . vità le nostre ultime atti A noi sono piaciute!

compagni e gli insegnanti delle nostre classi per raccogliere i loro pensieri ed opinioni sulla frase “la possibilità di studiare apre le porte a tutte le ragazze e i ragazzi”. I risultati di questa indagine li abbiamo confrontati in tana e scritti su dei tabelloni che abbiamo messo in mostra durante l’attività del 10 aprile. Il 22 febbraio alla Giornata del Pensiero invece si è fatto un gioco con gli Esploratori e i Rover alla ricerca di importanti e preziosi messaggi su pezzi di puzzle per poi comporlo: erano i messaggi che l’Associazione mondiale Wagggs ha lanciato per festeggiare il Centenario della sua nascita. Al Fiore Rosso tutti, insieme a Branco, Reparto e Compagnia, utilizzando il calendario FIS 2010, ci siamo impegnati a rappresentare: “Le parole chiave” dei 12 mesi i racconti di ragazze scout “Oggi così”, lo scautismo “Nel mondo”. Anche i Senior sono intervenuti e ci hanno fatto vedere un vecchio filmato di un campo scout nazionale Ungei del 1948. Un bel Bivacco! La successiva attività importante è stata il 10 aprile, il centesimo giorno dell’anno. Abbiamo organizzato una caccia al tesoro per il nostro paese di Zanica, con due Branchi dell’Agesci dei paesi vicini e un gruppo di ragazzi della scuola d’arabo, figli di immigrati che abitano a Zanica, che vengono a scuola con noi ma che la domenica imparano con un maestro la lingua del loro paese d’origine. Speriamo sia un bel pomeriggio divertente e di giocare bene tutti insieme! Ti racconteremo! Ciao e Buona Caccia
 dai Lupetti e Vecchi Lupi
 del “Branco della Mowha”
 Sezione di Zanica

Zanica (Bg)

Caro Capo Scout,


dalle sezioni

Passione che non muore

Venezia

Nei giorni 16, 17 e 18 ottobre 2009, presso Ca’ Vendramin Calergi a Venezia, si è svolta la mostra di filatelia a tema scout, a conclusione delle manifestazioni celebrative del 40° anniversario della Associazione Italiana di Scout Filatelia (AISF), nata in Ancona il 23 Aprile 1969 per l’entusiasmo del fondatore, Lamberto Luconi. Oggi il collezionismo, e in particolare quello filatelico, sembra non appassionare più come un tempo; i giovani hanno tanti altri stimoli e possibilità. Tuttavia, la filatelia e la storia postale continuano ad avere fedeli cultori, anche tra i giovani. La filatelia, come ogni collezionismo, ha la sua valenza educativa, perché può offrire spunti pedagogici se utilizzata come mezzo per aiutare a sviluppare alcune doti che concorrono alla formazione del carattere. Stimola, infatti, il gusto per la ricerca e le capacità di “leggere” al di là del pezzettino di carta; collezionando francobolli si impara anche la storia e la geografia. La filatelia aiuta i ragazzi/e, ma anche gli adulti, allo spirito di osservazione e allo sviluppo della memoria; favorisce lo spirito di intraprendenza e la costanza nel perseguire una meta. Approfondisce le competenze; sviluppa l’amicizia con altre persone e sviluppa anche il senso dell’internazionalità, se gli scambi di materiale e informazioni avvengono con amici stranieri. Insomma, crediamo che il collezionismo di francobolli sia tuttora anche un mezzo efficace di crescita personale, oltre che un hobby divertente. Le collezioni esposte nei prestigiosi saloni di Ca’ Vendramin Calergi illustrano, con materiale filatelico e postale, un tema particolare: lo scautismo. Il percorso della mostra aiuta il visitatore ad entrare nello specifico mondo dello scautismo, fatto di simboli, di metodo, di incontri, ma anche - dopo 100 anni di vita - di tanta “storia” documentata da moltissimi documenti filatelico-

postali. Tra questi, anche pezzi rari come i francobolli dell’assedio di Mafeking (1900) e i documenti di “posta scout” dell’insurrezione di Varsavia dell’agosto 1944, oltre alle buste provenienti dai primi Jamboree mondiali. Maggiori informazioni sull’attività dell’AISF e su come iscriversi alla stessa sono reperibili sul sito dell’associazione http://www.aisf.info . Marco Girotto “Antilope Agile”, Senior Alessandro Pascoli “Barbarossa”, Senior Sezione Cngei di Bolzano


La Pattuglia Giaguaro del 1° Reparto San Giorgio di Vicenza racconta la Giornata del Pensiero: Lorenzo Pastorello (Cp), Marco Vedovato (Vcp), Paolo Frigo, Simone Leuricella

La sintesi grafica del lavoro della Pattuglia Cobra: Andrea Daria Varini (CP), Federica Zanella (Vcp), Yana Cecchetto, Giorgia Guglielmi

Si fa presto a dire “Giornata del Pensiero”. Ma cosa significa? Cos’è? Chi se l’è inventata ‘sta cosa? Quando? Dove? Beh, una bella serie di domande che si è posto il Reparto S. Giorgio del Primo Gruppo di Vicenza. Nerina Bortolan, la Caporeparto del Gruppo, non si fa pregare e si inventa una strana attività che si propone di dare, almeno in parte, una risposta ai quesiti. Ogni buona attività prevede uno “scavo archeologico”. Si parte da qualche anno fa, nel 1926. Vediamo e leggiamo cosa ne pensa la pattuglia Cobra del 1° Reparto San Giorgio. Cosa significa “giornata del pensiero”? Si tratta di una invenzione fatta dalle ragazze scout (Guide) nel 1926. Si è pensato che sarebbe stato bello che, raccogliendo un penny, una monetina ciascuno, si sarebbero potuti aiutare altri scout e non, momentaneamente in difficoltà. Ho visto che avete predisposto un cartellone. Cosa significa? Sono due “strisce”; la prima, in alto, racconta come è nata questa tradizione mentre la seconda racconta di quello che abbiamo fatto per guadagnare i soldi, di quando siamo andate al supermercato ad acquistare i beni da offrire alle famiglie bisognose. L’ultima rappresenta l’incontro che abbiamo avuto con Padre Clemente. Che sentimenti hai avuto nell’incontro con Padre Clemente? Federica: mi ha colpita il fatto che Padre Clemente ci ha ringraziato per il cibo e per il tempo dedicato a questa attività. Non pensavo che questa attività potesse essere così utile. E tu Yana, che cosa hai da dire in proposito? Yana: Mi ha colpita come Padre Clemente ha diviso quello che avevamo portato; ha fatto dei mucchietti di cibarie dicendo

che ciascun mucchietto avrebbe contribuito a sfamare una famiglia bisognosa… con così poche cose? Noi abbiamo così tanto e non sappiamo che con poche cose alcune famiglie possono “tirare avanti”. Anche la Pattuglia Giaguaro ha fatto un ottimo lavoro di disegno e collage. Cosa ne avete fatto dei soldi raccolti? Marco: Beh, siamo andati al supermercato e abbiamo acquistato zucchero, caffè, pasta, pomodoro in scatola, biscotti e riso. Mi sono sentito utile, si può vivere anche con poco, noi abbiamo così tanto. Cosa vi ha sorpreso? Simone: Padre Clemente ha preso un quarto di quello che aveva portato la nostra Pattuglia e ci ha detto che sarebbe bastato per una famiglia. Paolo: io mi sono sentito utile e di far parte di una “catena”: noi che ci preoccupiamo di raccogliere soldi, acquistare cose da mangiare e Padre Clemente che distribuisce il raccolto; una catena appunto. Lorenzo: la mia sensazione è stata di “utilità” non solo per le famiglie ma anche per me stesso. Simone: mi sono messo nei panni di una mamma che deve arrangiarsi con pochi soldi e sfamare la propria famiglia. Al termine una domanda anche alla Caporeparto Nerina. Quali erano gli obiettivi di questa attività? Renderci consapevoli che è in questi momenti di crisi economica che occorre necessariamente pensare all’indispensabile. L’attività svolta ha saputo suscitare nei ragazzi dei pensieri davvero importanti che danno senso al mio lavoro con loro e mi rendono orgogliosa dei “miei ragazzi”. Cesare Pagliarin Capogruppo 1° gruppo, Sezione di Vicenza

Vicenza

Pensiamo. Ma a cosa?


dalle sezioni

Arco

L’11 Aprile ad Arco, in provincia di Trento, la sezione scout Cngei ha festeggiato con un doppio appuntamento, patrocinato dal Comune, la fine del triennio dedicato all’Accoglienza (apertura alle altre culture) e l’inizio del triennio Wagggs (centenario del guidismo e dello scautismo femminile). Alla manifestazione hanno partecipato diverse organizzazioni che operano in “busa” e si occupano di educazione giovanile: scout Agesci, Gruppo Agio, Giovani Arco, Arco Noi, Danzare la Pace, i Giullari ed Emergency. In piazza Segantini sono stati organizzati cartelloni dedicati allo scautismo femminile, frasi celebri nel rispetto delle donne, giochi provenienti da Cina, Arabia, Africa, Egitto. Un maxi gioco dell’oca, parole crociate al femminile, balli etnici da tutto il mondo e teatro con annesso laboratorio assieme ai mappets hanno movimentato il pomeriggio. La mattina è stata dedicata alle attività scout; dopo aver messo a dimora una pianta di magnolia offerta dal Comune di Arco a ricordo della giornata presso il Parco della Pace, gli scout delle due Associazioni hanno svolto insieme svariati giochi di conoscenza. Grazie all’opera culinaria dei genitori dei nuovi scout Cngei, a mezzogiorno abbiamo potuto gustare piatti ucraini, moldavi, polacchi, cileni, marocchini. Dopo il pasto, si sono aperti i vari stand di giochi. Sul tardi, per favorire la digestione, due ore di balli hanno coinvolto tutti i gruppi presenti. Una giornata dunque nel segno del rispetto, delle tradizioni, della coeducazione, con l’augurio che tutto ciò che diciamo e facciamo abbia grazie ai giovani un seguito, per lasciare il mondo un po’ migliore di quello che abbiamo trovato e dove i nostri ragazzi imparino a rispettarsi l’un l’altro. Anche se il tempo è stato poco clemente e pazzerello il risultato della giornata è stato semplicemente fantastico. Maria Grazia Parlanti Commissario di Sezione Arco (Tn)

Cernobbio

L’accoglienza è anche un ballo in piazza

Un Pensiero


dalle sezioni

In occasione della giornata del pensiero, gli scout di Cernobbio, abitualmente, organizzano eventi e attività volte soprattutto a opere concrete di miglioramento del mondo che ci circonda. Dopo il terremoto che ha colpito Haiti il 13 gennaio 2010, molte organizzazioni umanitarie hanno inviato aiuti di vario genere. Tra queste, l’associazione Haititalia ha promosso una raccolta di generi sanitari per il Foyer St. Camille, l’ospedale dei Padri Camilliani di Port-au-Prince, per aiutare le vittime del disastro. Tutta la sezione, quindi, ha accettato la sfida coinvolgendo gli abitanti del Comune e dei quartieri limitrofi anche se di comuni diversi: con un’azione di volantinaggio prima, e un passaggio porta a porta poi, ha messo in campo tutti gli iscritti che hanno raccolto e assemblato in una sola giornata diversi scatoloni con materiale di pronto soccorso come, garze, cotone, disinfettanti e altro ancora. Il materiale è stato consegnato la sera stessa di domenica 21 febbraio ai responsabili dell’associazione, in modo che potesse raggiungere Haiti già durante la settimana. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito web della sezione www.cngeicernobbio.it.

La città di Bolzano è attraversata dal fiume Isarco. Sulle sue rive il Comune ha da tempo attrezzate splendide passeggiate che offrono possibilità di sport, svago e gioco a tutta la cittadinanza. È parso essere questo il luogo migliore in cui ricordare il fondatore del movimento scout. Su proposta delle associazioni scout bolzanine Cngei, Agesci e Südtiroler Pfadfinderschaft la città ha così dedicato all’ufficiale di cavalleria inglese Robert Stephenson Smyth Baden-Powell (1857-1941), fondatore nel 1907 del movimento mondiale degli scout, uno dei suoi parchi più belli, la zona sulla riva destra dell’Isarco compresa tra i ponti Roma e Palermo. In tale contesto il 10 aprile 2010 le associazioni scout cittadine, assieme al sindaco Luigi Spagnolli ed altre autorità dell’aministrazione comunale, hanno posato una stele di solido porfido, pietra tipica della zona, che rammenta a tutti i visitatori i valori che lo scautismo propone a bambini e ragazzi di tutto il mondo. Scaldati da un caldo sole, durante una breve cerimonia il pesante masso è stato scoperto e benedetto dall’assistente ecclesiastico dell’Agesci, don Mario Gretter. Dopo le parole di rito il Parco Baden-Powell Park di Bolzano, che ha già ospitato importanti manifestazioni scout tra cui la “Scout-City”, è stata la sede per aprire i tre anni di festeggiamenti per il centesimo anniversario del movimento del guidismo e scautismo femminile. Il tema per il 2010 è “pianta il seme del cambiamento” ed è stato nuovamente utilizzato per una serie di basi dove si sono svolte attività e giochi tipicamente scout. I curiosi hanno potuto osservare gli scout in azione, cimentarsi di persona in alcune basi e avere maggiori informazioni sul nostro movimento.

Stefano Della Torre Capo Reparto “Thunder” Cernobbio

Diego Maniacco Senior sezione Cngei di Bolzano

per aiutare Haiti

Bolzano

Il nostro parco dedicato a B.P.


Milano

dalle sezioni


Tutti hanno diritto ad avere diritti Cari Genitori, Quelle che seguono sono poche righe che la Sezione di Milano C.N.G.E.I sente il bisogno di scrivere per coinvolgervi nella scelta che abbiamo fatto quest’anno di partecipare tutti insieme alla Manifestazione del 25 Aprile. Ogni anno la città di Milano scende nelle strade per ricordare non solo un momento storico che ha cambiato il corso degli eventi del nostro paese, ma anche i valori che tale evento racchiude in sé: la partecipazione, l’impegno, la democrazia, la libertà di espressione di sé e delle proprie idee. Ed è proprio per permettere ai nostri ragazzi di vivere questi valori in modo completo, senza chiudersi all’interno delle nostre sedi e dei nostri campi, ma di condividerli con la realtà che ci circonda, che proporremo loro questo momento di attività. Una delle scelte fondanti che caratterizza la nostra associazione è l’impegno civile, e noi, come Sezione, siamo convinti che tale scelta sia fondamentale per la crescita e il percorso educativo che proponiamo ai nostri ragazzi. Siamo inoltre consapevoli che l’impegno civile non possa essere pienamente vissuto e compreso se non sentendosi parte attiva e integrante del tessuto sociale che ci circonda…abbiamo ancora molta strada da fare in questo senso, ma scegliamo di percorrerla a piccoli passi con i nostri ragazzi, e la partecipazione alla manifestazione del 25 Aprile è uno di questi. Speriamo anche in questo modo di poter “lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato”, manifestando per quei valori e quei diritti a cui educhiamo, e di cui vorremmo diventare portavoce nella città. (...) I dirigenti della sezione di Milano

dalle sezioni


l’o rlo del mondo

S

alve ragazzi! In questo mesetto nel quale non ci siamo sentiti, penso di aver parlato con molte persone, del disarmo nucleare. Effettivamente, sembra una delle cose più importanti da intraprendere affinchè si possa perseguire un obiettivo comune di pace. A questo punto, però, vorrei proporvi uno spunto per riflettere su ciò che ci capita nella vita di tutti giorni. Che sia più o meno eclatante dal punto di vista sociale non fa differenza. Sembra non essere una cosa vicina a noi, ma come possiamo ottenere il disarmo nucleare senza il disarmo interiore? Bella questa, mi direte! Sembra altisonante come slogan. Ora appena ne ho l’occasione, la tiro fuori... Fate pure! Vi dico. In realtà dalle esperienze che raccolgo tutti i giorni, da quelle che seguiranno nelle prossime pagine, possiamo percepire che il disarmo interiore è un momento che ognuno di noi può sperimentare nella propria vita per avvicinarsi all’altro. Quindi? Il vero nemico da affrontare è il modo di pensare: cambiare punto di vista, mettere a fuoco uno spazio nuovo. Aprire gli occhi sull’altro. Altro di me, innanzitutto, per imparare a diventare una persona che non si confronta opponendosi, che non cerca di affermare solo per difendersi o per vincere, che prova a confrontarsi in maniera disarmata. Vabbè! Ma in pratica? Dal mio punto di vista essere disarmati non ha nulla a che fare con l’ingenuità o la sprovvedutezza, ma piuttosto con l’eccezionale capacità di dialogare senza compromessi, un tipo di dialogo che ha il potere di curare le ferite della separazione che esiste all’interno della nostra stessa società. Per non aver paura o giudicare l’altro, forse l’unica strada è riuscire a vedere ciò che di bello ha dentro, la sua infinita ricchezza, cosa possibile solo se lo voglio e mi rendo disponibile nel cogliere il senso delle cose e non le apparenze. L’ultima, e poi lascio la penna ai protagonisti di questo mese: disarmo è anche permettere al “più di me” di manifestarsi attraverso gli altri. Cosa ha a che fare tutto ciò con la pace? Beh, direi che il dialogo a tu per tu è un reale strumento di pace. Ilaria Esposito CoCon Internazionale

T

utto ebbe inizio una fredda e cupa notte di dicembre. Le strade erano deserte a causa della neve che le rendeva impraticabili e Forlì appariva ancora più triste e malinconica che mai. Si annunciava una normale serata invernale con freddo pungente e un malloppo infinito di cose da studiare. Improvvisamente il telefono squillò…


Siamo dello

l’o rlo del mondo

stesso sangue

4TH International Scout Gathering: avventura negli Emirati Arabi … Era Andrea, il mio migliore amico e compagno scout di tante avventure e, aggiungerei, anche disavventure, che mi informava della scadenza del bando di partecipazione ad un’attività dal profumo orientale. Passai le seguenti due ore a scrivere tutto quello che mi veniva richiesto e, con molto scetticismo, lo inviai! Non avevo mai partecipato a un evento internazionale e mi son detto «perché no?». Avete presente quella sensazione mista di gioia e ansia che fa contorcere le budella? Bene, amplificatela 200 volte e capirete come mi sentivo.... Gioia nel partecipare a quello che si è rivelato un piccolo Jamboree

e un po’ di timore, magari di non essere all’altezza quando devi rappresentare il Cngei ad un incontro internazionale. In fondo avevo sempre desiderato avvicinarmi alla cultura araba e osservarla da un punto di vista nuovo....in più la possibilità di conoscere scout provenienti da tutte le parti del mondo e ascoltare le loro idee, le loro proposte era un’opportunità che non mi potevo lasciar scappare. L’incontro internazionale è stato promosso e organizzato dalla Sharjah Scout Mission con il patrocinio del sultano e governatore dell’Emirato di Sharjah (Emirati Arabi Uniti). L’obiettivo dell’incontro era la presentazione di progetti e iniziative appartenenti al campo scientifico e tecnologico, tutela dell’ambiente, comunicazione o micro progetti. Personalmente, ho presentato un progetto sull’intercomprensione linguista che mira all’abolizione di lingue franche nella comunicazione tra persone di paesi diversi, in favore della comprensione attraverso l’utilizzo della lingua madre di ciascun locutore. È un processo complesso, applicabile preferenzialmente a lingue dello stesso gruppo linguistico ma non solo. È una tecnica già sperimentata con successo nei paesi Scandinavi e nella Conferenza di Lisbona, alla quale hanno partecipato i commissari scout che curano le relazioni internazionali e il Cngei ovviamente non poteva mancare! Tra gli obiettivi dell’incontro rientravano anche la socializzazione e la promozione dell’immagine degli Emirati Arabi, della loro cultura e, ovviamente, degli scout di Sharjah. Devo dire che tutti i propositi sono stati soddisfatti e senza dubbio l’immagine degli scout di Sharjah ne è uscita ricompensata dello sforzo sostenuto per l’organizzazione. Abbiamo svolto una marea di attività oltre alla presentazione dei progetti. C’è stato spazio, infatti, per visite a musei, I partecipanti all’incontro durante le attività.


l’o rlo del mondo

cammellate, cavalcate, sci sulla sabbia, escursione tra le dune del deserto in fuoristrada, una serata internazionale, attività nautiche e molto altro ancora. Abbiamo avuto modo di conoscere e apprezzare le varie tappe dello sviluppo culturale e artistico del mondo Islamico, della sua storia e della grandezza che ha contraddistinto quest’area della terra nei secoli passati. In più il costo dei 10 giorni dell’incontro è stato completamente sostenuto dal sultano dell’emirato. Insomma un’esperienza sensazionale a 360 gradi! L’unica cosa che mi è mancata davvero tanto sono stati i fuochi sotto le stelle e in alcuni casi la carta igienica. La questione dell’assenza costante di carta igienica rimarrà per sempre un mistero, avrà un prezzo così alto negli Emirati? 88 paesi del mondo, dal Perù all’Indonesia passando per il Canada e il Sud Africa, un girotondo di colori e sorrisi uniti dagli stessi ideali di fratellanza e rispetto. S’impara tanto dal confronto con gli altri, molto più di quello che ci si aspetta… È stata forse questa la sorpresa più bella. C’è molta differenza tra vivere con i propri sensi quello che lo scautismo insegna e leggerlo o ascoltarlo.

No importa donde vayas, la lo selva te invacduirraád(neola importa dove andra n l’allegria della giung i, ti invaderà) la Stalin Flo scout de Ecureasd,or

Benché sapessi già che le persone che avrei incontrato, avrebbero condiviso i miei stessi principi e ideali, non posso nascondere lo stupore di ritrovarli sotto forma di un sorriso, un abbraccio o un silenzio che accomuna tutti gli scout del mondo. È lì che ci si rende conto di far parte di qualcosa di più grande capace di annientare le barriere linguistiche, culturali e religiose. La cosa più importante che ho imparato è forse quella che ho sempre saputo: Siamo dello stesso sangue fratellino tu ed io. Ho incontrato modi diversi di fare scoutismo, da quello a cinque stelle degli scout degli emirati a quello semplice e genuino di Samsy, lo scout Etiope. Credo che per quante parole utilizzi, non saranno mai sufficienti e adatte. Ad ogni modo il mio pensiero va a Pablo il gaucho uruguaiano, che tutti i sudamericani per scherzo chiamavano l’argentino (in Sudamerica gli argentini non godono di buona fama!), che ci ha preparato a ritmo incessante mate buonissimo; Luis, il salvadoregno Pelo Lindo (bei capelli) per la sua capigliatura ribelle; Samsy, l’etiope, che in più di una volta mi ha fatto capire come lo scautismo sia la scelta più importante che abbia fatto nella mia vita; Tom, un inglese che si discostava da ogni stereotipo sugli inglesi e che ha sopportato tutti i miei scherzi notturni; Adesh (Trinidad & Tobago) il cui nome non riuscirò mai a pronunciare e non illudetevi di riuscirci e poi Julio, David, Italo, Manuel, Stalin, Diego, Par, Winder e Mahmood. Spero che il mio ringraziamento raggiunga tutti loro. Avere un cuore con tanti colori, lingue, sogni e orizzonti diversi; è questo il grande miracolo dello scautismo. Buona Strada Roberto Daniele Cadili Senior Sez. Messina


A S U t u o c s l ir g e con l

l’o rlo del mondo

LiVe GreeN and MaKe a DiffeRence (*) E

cco qui un veloce reportage dell’evento che ci è stato proposto dale Girls Scout of USA: Passport to Pisa è stata definita dalla stessa organizzazione una conferenza del divertimento e dell’avventura. Ci tengo a dire che come Roberto ha descritto per la sua permanenza in Egitto, le attività hanno un colore diverso da quelle che usiamo fare noi di solito; il bello sta proprio in questo! Essere pronti a sperimentare! Le Girl Scouts, da questa avventura, hanno portato a casa la voglia e l’intenzione di attivare dei progetti nelle loro comunità, incentrati sull’impatto significativo che possono avere sull’ambiente. Hanno imparato nuove cose e fatto nuove amicizie. La loro storia racconta che sono sempre state all’avanguardia sulla sostenibilità ambientale, cercando di risparmiare sulle risorse nei luoghi che frequentano tutti i giorni (scuola, palestra...). Infatti all’evento sono stati utilizzati, soprattutto per i pasti, materiali riciclabili. Ed i laboratori (i workshop)? Sono stati definiti tutti “all ecologically sound”. Ah! Dimenticavo.....lo slogan: Live Green and make a difference! Per curiosità, vi riporto la descrizione di un invito per osservare le costellazioni: A chi non piace osservare le stelle?! Leggete l’invito!.....Non andreste con loro

You might be “dancing with the stars” or “reaching for the stars”….. Join us on an adventure into the world of constellations, planets, black holes….Did we spark your interest? Let’s shoot for clear skies and dry weather… Dress warm, wear appropriate shoes, and bring a small flashlight. Camera optional. Allora non ci resta che chiedere: il reparto di Livorno che vi ha preso parte, cosa ha portato a casa? Girate pagina e lo scoprirete! Ilaria Esposito CoCon Internazionale

(*) vivi VeRde e Fai la DiffeRenza


Live Green: un’esperienza indimenticabile Il 3° Reparto Archimede ha incontrato le American Girls Scout

Camp Darby Camp Darby, Italy – Pisa: E’ una delle basi militari Americane in Europa. Ognuna di queste basi ha al suo interno un gruppo di Boy Scout ed uno di Girl Scout. Camp Darby, questa volta, è stata scelta come punto d’incontro delle Girl Scout presenti nelle basi che abbiamo descritto.

L’avventura è iniziata alla prima riunione regionale di Branca E a Firenze. Francesca Montoci, della Co.Con Internazionale propone alla regione il Passport to Pisa dal 12 al 14 Febbraio organizzato dalle Girls scout degli USA, un evento che si tiene a Camp Darby (Pi) a cui partecipano le scout che vivono nelle basi americane sparse in Europa. Noi del 3° Reparto di Livorno subito abbiamo alziamo la mano per proporci. Di lì a poco Monia Marcacci ci invia una mail per chiederci conferma della nostra disponibilità a partecipare, lì iniziano mille dubbi e perplessità. Ma alla fine, anche grazie ai genitori che hanno subito compreso l’unicità dell’evento, abbiamo dato conferma. Da quel momento in poi e’ iniziato un giro vorticoso di e-mail, tra noi, Monia, l’organizzatrice dell’evento e i genitori… documenti, passaporti, autorizzazioni all’espatrio, fogli, firme, fax, telefonate… e poi il 12 Febbraio, finalmente, è arrivato!! Siamo fuori dalla base di Camp Darby, c’è Ilaria, Capo Compagnia del Livorno 1 che ci accompagnerà in quest’esperienza per motivi numerici, c’è Akela del Livorno 2 e 23 esploratori/trici con il loro zaino in spalla e con un sorriso che esprime tutto il loro entusiasmo e le loro aspettative. Ci avviamo verso l’ingresso, ci controllano i documenti, superiamo la “frontiera” e subito sembra di entrare in un altro mondo, i nomi delle strade sono in inglese. Ursula, l’organizzatrice, fa vedere a noi maschi dove dormiremo, ovviamente separati dalle altre 290 fem-

mine: siamo solo noi, il Capo Reparto e 13 esploratori. Anche gli orari sono diversi, tipicamente americani. Ceniamo alle 18.45 econ la Co.Con. Internazionale ci avviamo verso la palestra del liceo dove inizia la cerimonia di apertura. Suggestiva e molto diversa da quelle a cui noi siamo abituati. Alzano la bandiera Usa e Italiana, cantano il loro inno e subito dopo noi il nostro. Tutti contemporaneamente recitano la promessa delle girls scout e subito dopo noi la nostra. Ci rendiamo conto di esser tanti. Più di 300. La cerimonia continua e si conclude con un immenso cerchio in cui si mescolano anche gli esploratori/trici, tutti iniziano a fare la danza tipica delle girls scout. Partecipiamo al Social Ice Cream. Si è fatto tardi per loro, non per noi. Ma la sveglia è alle 6 e quindi dopo aver spiegato a ogni ragazzo e ragazza le attività che avrebbero dovuto fare il giorno dopo andiamo a letto. Sono le 6, suona la sveglia. Dopo una tipica colazione americana, consegniamo i biglietti per ogni singola attività a ogni esplorato/ trice. Noi capi teniamo la base di Orienteering. Da quel momento in poi i ragazzi e le ragazze iniziano ad affrontare l’evento da soli. Durante le 3 volte che abbiamo tenuto la base di Orienteering noi adulti ci rendiamo subito conto di quanto siano diverse le attività che svolgiamo con i nostri ragazzi rispetto alle loro. A pranzo, gli esploratori/trici hanno l’entusiasmo alle stelle, ci raccontano tutte le attività, le loro piccole disavventure e come hanno superato le difficoltà linguistiche. La giornata continua e gli esploratori/trici vanno alle attività a cui erano iscritti. Verso le 18 andiamo al girls scout shop, compriamo un po’ di distintivi per ricordo. Ceniamo e poi… andiamo di Reparto a giocare a bowling! La domenica mattina stessa storia ma attività diverse. Pranziamo. Gli esploratori/ trici iniziano a scambiarsi

Cerimonie e attività sono molto diverse dalle nos con lo stesstroespmiraito


l’o rlo del mondo indirizzi, contatti, si fanno le foto e gli vengono fatte le foto, un po’ come se fossero qualcosa di nuovo e diverso rispetto ai soliti loro eventi. Nella palestra dove si svolgerà la cerimonia di chiusura, le scout ci regalano un distintivo particolare. Inizia la cerimonia, ci chiamano sul palco per ringraziarci, ci regalano un sacco di cose, cookies, distintivi, magliette… e noi diamo come di consueto il nostro foulard a Ursula. Finisce la cerimonia. Mentre gli esploratori/trici sono in fila sul marciapiede che camminano il nostro pensiero va a loro, all’indimenticabile esperienza che hanno aggiunto nel loro zaino e nella loro vita, all’entusiasmo che hanno avuto che ha ripagato tutta la fatica e il tempo che questo evento ha richiesto. Wow, un’esperienza così è difficile da ripetere!!!! Lo Staff Pietro, Sara & Livia

in Inghilterra e molto altro. Abbiamo anche costruito moduli e poliedri con stecchini e caramelle di gelatina: la responsabile dell’ attività ci ha insegnato delle formule matematiche percostruirli. E’ stato un campo bellissimo e organizzatissimo, perfetto per imparare realtà diverse, divertendosi e conoscendo persone nuove. Giacomo B.

Questo campo, anche se corto rispetto ad altri fatti da quando sono negli scout, è stato particolare e diverso dagli atri, soprattutto perché mi è piaciuto molto essere stato a contatto con scout stranieri, che mi hanno fatto conoscere le loro abitudini e usanze e sollecitato a parlare inglese, imparando nuove canzoni e giochi, mangiando cibi diversi, facendomi capire i loro valori scout che, anche se espressi diversamente dai nostri, hanno gli stessi principi. Mi sono piaciute tutte e 3 le attività per “bike and mechanics” abbiamo percorso 11 km lungo la pineta sul mare e, nonostante alcuni imprevisti come il cattivo tempo, l’ improvviso guasto della bici, ci siamo divertiti molto lo stesso. Abbiamo mangiato i marshmallows sulla spiaggia con un gruppo di americane che abitano in germania. Nel pomeriggio siamo rimasti nella scuola, per l’ attività “songs and games”: un gruppo di americane residenti in Inghilterra ci hanno

Per interagire cin un guppo di ragazze che vivono nella basi Usa di tutta Europa ho imparato meglio l’Inglese e mi sono fatta un’idea di come vivono gli americani. Cercavo di parlare il più possibile inglese o mi facevo capire a gesti, ma con qualcuno ho parlato anche lo spagnolo. Una cosa che mi è piaciuta molto è il bowling, un gioco che non avevo mai provato in Italia. Francesca

Il Campo a Camp Darby è stato significativo, ho capito come vivono persone al di fuori del mio paese. Anche se non capivo molto bene l’inglese, ho fatto amicizia con delle ragazze americane. Abbiamo fatto molte attività, in una mi si è rotta la bici sotto un diluvio. Nonostante le difficoltà per via della lingua, ci siamo resi conto che facciamo parte di un unico ideale. Andrea

Fantastico, irripetibile e magico. Queste sono le parole che descrivono l’esperienza vissuta a Camp Darby. Le attività che abbiamo fatto sono state davvero molto emozionanti: imparare brani, canzoni e giochi americani!! Silvia Secondo me è stata un’esperienza bellissima, indimenticabile e grazie al mio Reparto ho potuto affrontare con serenità e gioia un’esperienza irripetibile!!!

insegnato giochi e Chiara delle canzoni, e noi a loro. La mattina dopo abbiamo fatto un’ attività molto interessante, abbiamo costruito una scala con corda e dei legni robusti; abbiamo Lasciamoci ispirare da cio che accade.......in questo insegnato alle due ragazze che erano con noi come si modo ci verrà la voglia di far accadere cose nuove! facevano le legature, ed abbiamo anche fatto amicizia, Ilaria Esposito ci hanno parlato delle loro abitudini, dello scautismo Co. Con. Internazionale


L’Aquila, Aprile 2010

NOI RICOMINCIAMO DA QUI


Si sgombreano le macerie dalla sede del Cngei dopo il terremoto del 6 aprile 2009.

L

a vedete? è la nuova sede della sezione dell’Aquila. Una tenda blu, di quelle della Protezone Civile, che sorge proprio dove c’era il campo di Coppito. Per un giorno un lupetto e 4 esploratori si sono trasformati in giornalisti e fotografi per “Scautismo”. Quello che leggete e vedete in queste pagine è tutto scritto e realizzato da loro.


Prima:

una straordinaria A L’Aquila prima del 6 aprile 2009 ogni ragazzo e ragazza aveva la possibilità di partecipare alle attività scout e prenderne parte. Insomma, la vita scout era perfettamente tranquilla. La sede della sezione Cngei era nel cuore dell’Aquila, in pieno centro storico, in un vicolo molto caratteristico della città. Era una sede di dimensioni normali con una stanza per i lupetti, una per il reparto, una per i rover e una usata come ripostiglio. Fuori c’era un grande cortile dove molto spesso ci si riuniva per giocare o per fare quadrati e cerimonie. Ma la cosa bella di quel posto era la sua posizione, infatti molte volte uscivamo a piedi e andavamo al castello, un parco dove potevamo fare attività. Ricordo che un giorno d’inverno faceva molto freddo, la notte prima aveva nevicato molto e noi andammo al castello a fare

normalità una battaglia di palle di neve. A volte invece andavamo a vendere i calendari in centro, passando per le vie più affollate, per il Corso o la piazza del Duomo. Un altro aspetto positivo era quello del sabato pomeriggio, infatti la riunione era dalle 15.30 alle 17.30 e quetso orario era molto comodo, perché noi ragazzi potevamo partecipare alla riunione e poi incontrare i nostri amici in centro. Forse per qualcuno queste possono sembrare cose normali, ma per noi de L’Aquila adesso sono soltanto bellissime cose del passato, che possiamo solo ricordare e ci sembra una cosa unica, straordinaria. E invece prima era la normalità. Iacopo Battistone, Tommaso Verlinghieri

Raffaele, il gestore del campo sportivo di Coppito, è un personaggio mitico per tutti coloro che sono passati a L’Aquila nell’ultimo anno. I nostri inviati speciali gli hanno chiesto che cosa pensa…di noi. Prima del terremoto conosceva gli scout? Sì, li conoscevo ma non avevo mai avuto contatti diretti con nessuno di loro. Come ha vissuto le attività degli scout durante l’emergenza? Non sapevo che facessero anche attività con la Protezione civile, e che si adoperassero come volontari. Mi sono reso conto subito di come davano una mano attivamente. In questo bar ho potuto vedere davvero cosa fanno gli scout, oltre a camminare in fila nei boschi. Manderebbe suo figlio agli scout? Sì, se lui fosse d’accordo certamente. Ma…non ce lo vedo molto!

Oltre ai testi, anche alcune immagini di questo serviaio sono state realizzate dai ragazzi che hanno partecipato all’attività: Riccardo, Alex, Iacopo, Tommaso e Riccardo.



Dopo:

C’è solo una cosa che nessun terremoto potrĂ mai toglierci


Sono cambiate molte cose dopo il sisma del 6 aprile. Per me, rimasto a L’Aquila, la vita ha avuto un ribaltamento sconvolgente. Lo scautismo è stata una delle poche cose che a L’Aquila non è cambiata molto, perché l’essere scout già prevede una vita spartana, fatta con molta buona volontà, è per questo che gli scout e l’aiuto che hanno dato alla città non verranno mai dimenticati. Un mese dal terremoto, la vita scorre lenta nelle tendopoli, il dolore un po’ si è placato ma la mancanza della città si sente ed è molto difficile da nascondere. La difficoltà di poter incontrare persone e vecchi amici è enorme, il tentativo di cercare amici che non siano sulla costa è grande, ma vero. La voglia di aiutare è enorme, per questo la sera passo al campo di Coppito per dare una mano in cucina o per sparecchiare oppure per non sentirmi isolato dal resto del mondo. Sì, gli scout durante il terremoto hanno colmato un vuoto nella vita degli abitanti del campo di Coppito. Poi finalmente il mio capo mi dice che a breve organizzerà una riunione sulla costa, per ricominciare a vederci e per organizzare il campo estivo e le altre cose da fare. Inizia l’estate, giugno e luglio passano veloci fino ad agosto, il periodo in cui di solito si fanno i campi estivi. Il campo di Vialfrè è stato molto importante per ricominciare a vederci tutti e per affacciarci sul mondo nazionale degli scout. Abbiamo conosciuto tantissima gente e visto un sacco di posti nuovi, è stata un’esperienza nuova che rifarei mille volte ancora. I giorni sono passati troppo in fretta… Alex Taviani

E tra i tanti inviti che abbiamo ricevuto per l’estate scorsa non è mancato l’evento del tecnicamp. Purtroppo abbiamo partecipato soltanto in tre per i problemi vari, soprattutto di chi era “costretto” a vivere sulla costa. E dico purtroppo perché per me è stata una delle attività più belle che abbia mai fatto, se non la più bella. Forse è stata la solidarietà, forse la novità, fatto sta che se mi chiedessero di rifarla non ci penserei un secondo a ripetere le nove ore di treno, i tremila metri di dislivello, il non potersi fare la doccia per tre giorni dopo che, durante tutta la giornata, non hai fatto altri che camminare. ≤E stato anche sorprendente come, dopo giorni di cammino con ragazzi di cui prima non conoscevo nemmeno l’esistenza, si sia arrivati alla sera dell’ultimo giorno tutti attorno al fuoco, nessuno che aveva più il suo fazzolettone al collo, a rimpiangere quei momenti passati insieme. Ed ora sono qui, seduto a scrivere in una tenda sulla quale c’è scritto “Protezione civile”. Infatti la nostra sede si trovava (non è un errore scrivere “si trovava”) in piena zona rossa (quella più danneggiata, che ora è inaccessibile) e non credo potremo ritornare lì presto. Così, da bravi scout, abbiamo preso le nostre tende, la nostra forza di volontà e ricostruito la sede, se così si può definire. Non ci importa se è fatta di legno, di pietra o di ferro. Quello che vogliamo è solo poterci rivedere e trascorrere ancora quei momenti che ci sono stati portati via dal terremoto. E questa è l’unica cosa importante. Perché il sisma ci ha potuto levare la casa, gli amici, la sede, la riunione, ma non quello che racchiude il pezzo di stoffa che portiamo intorno al collo: il nostro essere scout. Riccardo Tibaldo


Il futuro:

ci rimbocchiamo le maniche

intervista a Fabio andreassi, capo gruppo de l’aquila

identikit

Com’era la sede degli Scout Cngei prima del gei e tutte le branche sono state aiutate. I lupetti hanno fatto le vacanze con il Branco del Roma 9, terremoto? Era in un edificio antico, ci sono stati dei crolli, e gli esploratori hanno partecipato al campo interabbiamo dovuto sgomberare. Adesso tutto il ma- regionale di Vialfrè e i Rover a Roverway. teriale per le attività è in un magazzino, e noi ci Ma che cosa è cambiato oggi, nel vostro riuniamo sotto questa tenda blu della Protezione gruppo? Il terremoto ci ha spinto a rimboccarci le manicivile. che, è stato uno scossone che però ci ha rafforzato E che cosa è successo dopo il 6 aprile? Naturalmente ci siamo un po’ dispersi, ma i ra- nell’idea di portare avanti il gioco. Non abbiamo gazzi hanno reagito benissimo, e in poco tempo avuto nuove iscrizioni di ragazzi perché, appunabbiamo iniziato a lavorare con la Protezione Ci- to, le difficoltà delle famiglie sono tante. Ma abvile e siamo diventati punto di riferimento per gli biamo nuovi soci adulti, alcuni genitori che hanno voluto dimostrare così la loro solidarietà e dei scout Cngei in servizio a Coppito. vecchi soci che sono tornati a iscriversi. Uno di Quali sono stati i problemi più grossi? Soprattutto, per tutti i nostri soci, la difficoltà a loro ci ha raggiunti durante ils servizio a Coppito ricostruire un tessuto familiare e sociale. Molti e ha voluto aiutarci a creare il blog, su cui ora dei nostri ragazzi erano andati a vivere con le fa- diamo notizie di quello che accade in sezione. miglie sulla costa. Siamo riusciti a organizzare la Come vedi il futuro? prima riunione di Reparto a fine maggio, ospiti La mia speranza è che la sezione possa rinascere della sezione di Pescara, e i ragazzi partecipava- alla grande. Le premesse ci sono: abbiamo avuto no, nonostante tutte le difficoltà. Abbiamo con- dal comune, con altre associazioni, la concestinuato così, senza una sede fissa, finché a otto- sione di un’area per costruire i prefabbricati che bre ci siamo sistemati in questa tenda, che oggi è saranno le nostre sedi. Il luogo è stato chiamato “Piazza delle associazioni”, a settembre dovremospitata dove c’era il campo di Coppito. mo iniziare a prepaCome sono state le attività estive? rare la piattaforma Paradossalmente organizzare i campi Nome: Fabio di cemento e poi estivi è stato semplice. C’è stata tantisi ss ea dr Cognome: An ricominceremo sima solidarietà da parte di tutto il CnEtà: 48 anni con una casa tutta Nato a: L’Aquila per noi,. La buoin re tto Professione: Do na notizia è che i al scienze forest la sottoscrizione i: ge Cn l ne o Attuale ruol lanciata per ricoCapo Gruppo struire la sezione in i pert Altri ruoli rico , ha raggiunto una co an Br po Ca Associazione: cifra che dovrebpo Ca , ia gn Capo Compa be permetterci di issario Campo, Comm di costruire la Sezione nuova sede. Comunque tutte le informazioni vengono continuamente aggiornate sul nostro blog: http://cngeilaquila.blogspot.com/


dietro le quinte

Alex, Riccardo, Iacopo, Tommaso e Riccardo scrivono i loro articoli, mentre i capi che ci hanno supportato nell’attività preparano il pranzo su un fornello da campo di fronte alla tenda.


dietro le quinte Questo servizio è stato realizzato da: 1° Reparto Antares, Sezione de L’Aquila Alex Taviani Riccardo Tibaldo Iacopo Battistone Tommaso Verlinghieri con Riccardo Morini, del 1° Branco 1° Mowha de L’Aquila

Per informazioni sulla sezione de L’Aquila e sulla raccolta fondi per ricostruir la sede: http://cngeilaquila.blogspot.com/ Per contribuire alla raccolta fondi per la nuova sede: iban IT 31 Y 07601 03600 000099871402 Un grazie di cuore a: Luciano Cavalieri e Fabio Andreassi per l’ospitalità, l’accoglienza e l’organizzazione, e ai capi che ci hanno aiutato a realizzare l’attività: Giulia Salve, Gabriele Sfarra e Giulia Verlinghieri. Per il Settore Comunicazione: Carla De Girolamo, Patrizia Di Cataldo.


Tante storie, tante speranze Le prospettive per il futuro sono molto ristrette, anche se i telegiornali fanno intuire tutto il contrario: noi aquilani siamo degli esperti in materia, perché ognuno di noi ha una storia ben precisa. Alcuni hanno ricevuto le case, con vari problemi perché sono state costruite in fretta. Altri invece ricevono un sussidio per pagare la sistemazione che sono riusciti a trovarsi da soli; altri ancora sono in albergo e aspettano che gli venga assegnata una casa. Il problema più grande per il futuro è la ricostruzione: i tempi per farla, i modi e i mezzi con cui ricostruire, i palazzi nei vicoli da abbattere e la ripresa del commercio, ma soprattutto i fondi con cui ricostruire… Riccardo Morini


branca elle

il volo di ChiL

Il 30 Aprile, l’1 e il 2 Maggio si è tenuta a Tremestieri Etneo, Provincia di Catania, la Rupe Regionale dei CdA. 57 Lupetti e 23 Vecchi Lupi provenienti da tutta la Sicilia si sono incontrati per vivere un campo divertente ed entusiasmante. Ci siamo visti alla Stazione e tutti insieme siamo andati nella Scuolla de e gg la che ci avrebbe ospitato questi tre giorni. Le al quelli che rispettano a su la o Per prima cosa abbiamo visto dei video che ogni zz ili Buona caccia a tutti ut e contento di sapere ch lia! Tuttavia Branco ha girato l’anno scorso per presentare se Giungla… Akela sarà ta d’I lutare tutti i lupetti stesso e la propria Città, così abbiamo avuto parola maestra per sa stra si presta bene come saluto ae m la ro modo di conoscere un pezzettino della vita e pa anche la mia della realtà che gli altri vivono, sia nel proprio i! per tutti vo tellino tu ed io! fra ue Branco, che al di fuori della vita scout. ng sa so es st iinfin Siamo dello o i miei giri nel cielo , nd La sera i Vecchi Lupi hanno preparato un ce fa e, ch lta vo ni cacciano e Ci penso og ch lia ta d’I i ch Fiore Rosso con degli strani nonnini che proan Br rvo i o tutti diversi to della Giungla, osse m sia e ch vavano a giocare con i videogiochi moderni vo tro : no verto che giocano, che si di ante il colore del foulard o della del nipote, senza riuscirci per altro, e alla st e tutti uguali, che nono ll’attività che si possono fare, fine hanno convinto tutti noi a giocare con i a o de in e e ar oc gi muta di appartenenz giochi che facevano loro alla nostra età. Ma di a etti ritrovo la gioi ormai eravamo troppo stanchi e così abbianegli occhi di tutti i lup ddisfazione che deriva dall’imla so mo rimandato all’indomani. quelli dei Vecchi Lupi do Il primo giorno ci siamo svegliati presto; erave e ch o ell pegno. qu i, con tutti vo e er id iv nd co di vamo tutti curiosi di conoscere questi giochi o i cis rv ta Così ho de ccasione posso raccon e t’o es qu in e e di sapere come i nostri nonni passavano il gla un Gi à ch girando la sistito (dall’alto e chiss as ho loro tempo libero. Siamo rimasti tutti stupii cu a ti en ev di ben tre rto di me) co ac ti! Bastava veramente così poco? Sapevate sia si n no to et o incuriosit qualche lup no so i m ve do , che esiste un gioco che si chiama arancia, ia cil e Si Sono stato nella solar facevano i nonni dei lupetti e limone, mandarino? E bastano tanti amici e e a conoscere i giochi ch ivale, ho scrutato i CdA di alcuni una corda, oppure sapevate che con le carst poi, risalendo il nostro quelli della Basilicata imparare te si possono creare fantastici Castelli? Con e di e do on m l de i Branchi della Puglia un po’ di carta colorata abbiamo costruito es pa ochi tipici di altri di tutto: da bellissimi aquiloni a strane raalcune tradizioni e i gi o in Liguria dove, tra marinai che at nocchie saltellanti. Ma ancora ci aspettava infine mi sono sofferm e le loro forze e pirati da sconfigsiem ti! un pomeriggio fantastico: ci siamo divisi et lup di ale dovevano mettere in on gi re n Giorgio Sa un o at zz ali in quattro gruppi composti da Lupetti e re o at e ov gere, è st arto alla ricerca di nu hé rip hé rc pe tti Vecchi Lupi e ci siamo sfidati in entusiatu to lu perc Adesso sa l vostro meglio anche di voi de te Fa smanti tornei, tra cui quello di nascondi. re ta on cc ra e storie da posso raccontare anch e te no e di twister. en m cil fa ù pi to così vi no … te en am sim Il secondo giorno abbiamo preparato la os pr ure e delle vostre avvent fiera del gioco: ogni Branco ha portato ! il

Buona caccia

Ch


branca elle

Giochi antichi al sole di Sicilia un gioco tipico del proprio paese e a turno tutti giravano per provare i giochi degli altri. Il tempo è volato e anche questa mattinata è passata più in fretta del previsto. Purtroppo la maggior parte di noi partiva verso l’ora di pranzo e quindi ci siamo dovuti salutare, stanchi… ma FELICI!!!!!!!! Chiara Sulsenti- Incaricata regionale Branca Lupetti Sicilia - Calabria

Si parteee! Il 30-1-2 Maggio, noi lupi più anziani abbiamo partecipato al C.d.A. regionale a Canalicchio, un quartiere di Tremestieri Etneo provincia di Catania. Noi del Messina 1 siamo arrivati in treno a Catania, abbiamo caricato gli zaini su un furgone con il cassone a cielo aperto e siamo arrivati alla grande scuola che abbiamo usato come sede per il campo. Il campo è stato inaugurato dalla cerimonia dell’alzabandiera e dal Grande Urlo. Questo CdA aveva come tema i giochi del passato…è stato bellissimo! Il primo giorno abbiamo fatto ban e ne abbiamo imparati anche nuovi come la famiglia Sappo! Siamo stati divisi in squadre: Franco & Ciccio, Fio-

rello, Pippo Baudo, Carmen Consoli, Ficarra & Picone, etc… tutti personaggi famosi nati nella nostra bellissima terra. La sera, ormai stanchi dopo una giornata bella e impegnativa abbiamo fatto il Fiore Rosso. Il secondo giorno dopo la ginnastica ci siamo catapultati nella Sicilia anni ’50 e i giochi che erano previsti erano molto divertenti, come saltare la corda, campana, ranocchie-origami, costruzione aquiloni, gioco delle pulci, attacca la coda ad Hi-Ho, etc…Troppo bello!!!! Il primo Maggio ci hanno fatto mangiare sull’erba come il pic-nic in campagna per festeggiare la festa dei lavoratori. Di pomeriggio, dopo una breve (anzi brevissima) siesta, abbiamo fatto tornei vari tra cui nascondino, twister e sciuscia con le figurine dei nostri Capi. Il terzo e ultimo giorno, nonché 2 maggio, abbiamo fatto la Fiera del Gioco, nel quale dovevamo presentare un gioco che piace molto al nostro branco. Il nostro era palla avvelenata. Molti altri erano divertenti come quello di Catania con la farina e quello di Giarre con i tappi! C’è stata anche la premiazione: ha vinto la squadra di Franco & Ciccio. E dopo la cerimonia di Chiusura e l’ammainabandiera il campo è finito. Insomma il nostro primo CdA è stato stramitico! Nino Segreto e Futura Venuto Branco Mizar, Messina 1


branca elle

ingredienti di una

BUONA CACCIA

Prendiamo delle belle giornate di sole, un pizzico di Vecchi Lupi, lupetti in quantità, voglia di mettersi in gioco, allegria e tanto divertimento… Condiamo il tutto con una Promessa, una Legge ed un Motto ed inforniamo per tre giorni “a 360 gradi”, in una struttura grande a sufficienza per contenere il tutto, magari a Matera. Il risultato?? Una magnifica portata al dolce sapore di Famiglia Felice, che richiama alla mente il desiderio di sentirsi CITTADINI DEL MONDO. Tutti questi sono gli ingredienti di una “tipica ricetta appulolucana”, che solo alcuni grandi cuochi, quali tutti i Vecchi Lupi dei Branchi di Bari 1, Bari 2, Matera, Pomarico, Santeramo e Valenzano, coordinati dal grande chef, nonchè la nostra Incaricata Regionale Daniela Variale, grazie anche all’aiuto di instancabili ed inesauribili servizi, hanno saputo servire ad una platea di commensali formata dai lupetti dei Consigli di Akela dei branchi succitati, dal 31 Aprile al 2 Maggio. E’ stata un’esperienza fantastica, un’esperienza che ha lasciato in ognuno di noi belle emozioni, significanti e significative sensazioni e un mare di nuove amicizie e di nuove conoscenze e tanti, tanti indelebili ricordi. Ogni C.d.A di provenienza è stato il portavoce di culture, tradizioni, storie ed usanze di uno spicchio di mondo, che sono state “regalate” agli altri “col gioco, ma non solo per gioco”… I Lupetti hanno imparato tantissimi bans, tante canzoni e altrettanti giochi che appartenevano al continente che era stato loro assegnato, riportandolo poi a tutti, in un momento iniziale di scambio

e di “baratto” di fantasia. Fin dal primo momento, improvvisandosi viaggiatori cosmopoliti e ambasciatori per i loro branchi d’appartenenza, i lupi in queste giornate hanno continuato a girare i cinque continenti, accompagnati dalle storie narrate e vissute dall’ormai quasi undicenne Willy Fogg, nipote di Phileas Fogg (colui che girò il mondo in 80 giorni), da Passpartout, suo fedele amico (anche lui probisnipote dell’ormai anziano Passpartout servitore fidato di Phileas) e da Cristine amica inseparabile dei due giovani che ha sostenuto loro in lungo e in largo per il mondo Assieme ai tre un altro personaggio, però ha inciso ed ha modificato l’andamento di questa Rupe, Lupin XIII (nipote del famigerato Lupin III ladro gentiluomo), rendendo il tutto ancora più arduo ed accattivante e lanciando sfide di ogni genere ai veri protagonisti di questo evento: i nostri lupetti… Italia, Scozia, Giappone, America, Svizzera, questi i luoghi in cui più a lungo ci si è fermati per cercare di recuperare qualcosa d i


branca elle veramente importante per noi tutti e per il mondo intero: la tanto desiderata ed essenziale SFERA DI GIADA, “reliquia” che una volta ricomposta è stata in grado di riportare la pace nel mondo e unificare i lupetti in unica grande nazionalità, quella di cittadino del mondo. Come sempre, però giunge anche il momento in cui bisogna tirare le somme, guardare il risultato di ciò che si è fatto, di quello che si è vissuto ed affrontato, bisogna “sfornare il tutto”. E allora? Ecco quello che ne viene fuori: una fantastica Rupe Regionale di Puglia e Basilicata, nella quale ogni singolo ha potuto fare del proprio meglio, mettendosi alla prova e imparando a crescere giorno dopo giorno di più, lasciando così la sua “piccola grande impronta” su un’esperienza unica ed irripetibile come quella vissuta. Adesso a noi non resta altro che dirvi di contornare il tutto con una “crema di ricordi” e tante bellissimi sorrisi e dolci parole da spargere su questa avventura come zucchero a velo. E a voi…non resta altro che saziarvi di tutto questo! Avete ancora fame di esperienze come queste? Bene, se la risposta è sì fate venir fame anche a chi è rimasto in tana e...buon appetito. O meglio: BUONA CACCIA!! Akela Valenzano Bigio Valenzano Caro amico, ti voglio raccontare la mia più recente caccia con gli scout; si tratta della Rupe Regionale dei C.d.A. tenutasi a Matera il 31 Aprile e 1 e 2 Maggio. Vi hanno partecipato i C.d.A. di Puglia e Basilicata, cioè Matera, Bari, Bari 2, Pomarico, Santeramo e Valenzano. Con il mio Branco ho conosciuto i lupetti degli altri Branchi con cui ho intrapreso nuove avventure in giro per il mondo. Con la ridicola animazione di Passpartout, William Fogg, Lupin, Christine e la nonna di Passpartout è stato tutto più emozionante. Per ogni paese visitato ho fatto delle conoscenze sul luogo, sulle tradizioni e il gioco tipico. Ogni Branco rappresentava una nazione: Usa, Italia, Oceania, Inghilterra, Giappone e Marocco. Dopo una cena al sacco ci siamo divisi in cinque gate. Il mattino seguente ci siamo imbarcati in un aereo-bus che ci ha portato sulle Murge dove ab-

Lupetti all’arrivo a Matera e durante le attività di conoscenza delle organizzazioni internazionali.

biamo fatto il secondo giro del mondo per recuperare i pezzi della sfera di Giada che serve a portare la pace nel mondo. In Giappone abbiamo fatto un grande shangai dove abbiamo conosciuto tutti i Jamboree fatti futuri e i loro motti. In Scozia, dove due tipi strani ci hanno fatto fare un percorso per arrivare alla loro abitazione, grazie al gioco della bandiera svizzera abbiamo conosciuto tutti i clan scozzesi e le loro caratteristiche. In Svezia abbiamo costruito i distintivi di Wosm e Wagggs e ne abbiamo parlato. In America siamo diventati 007 e abbiamo aiutato tre associazioni mondiali ossia Unicef, Onu, Fao e abbiamo costruito un depuratore per l’ acqua sporca dell’Africa. In Italia il re voleva mangiare per forza la braciola e ci hanno fatto fare il giro del sud Italia per recuperare gli ingredienti. Lo scopo di questo viaggio è stato quello di recuperare i pezzi della sfera di Giada da mettere nella teca per riportare la pace nel mondo. La sera abbiamo fatto il Fiore Rosso e abbiamo messo la sfera nella teca. Il mattino seguente ogni branco è tornato nella propria tana. Vito, Serena, Brunella. Branco Ankus, Matera 1


a l l e d a c r e c i Alla r A d A i G i d a r sfe

branca elle

Non pensavamo che anche quest’anno ci sarebbe stata la possibilità di partecipare ad una Rupe dei CdA, soprattutto dopo quella nazionale dello scorso anno, ma a Febbraio abbiamo avuto questa bellissima notizia e siamo stato felicissimi. Noi del Rudyard Kipling rappresentavamo il Giappone e per questo abbiamo giocato con tutto il branco a costruire un Kimono, degli origami, degli Ikebana e del sushi. Ci aspettavano dei piloti un po’ strani, c’era uno sciopero e dovevamo partire subito, una bella hostess ci ha consegnato il passaporto e siamo partiti per il nostro viaggio. Non pensavamo che sarebbe stato un viaggio intorno al mondo, con William Fog, il nipote del famoso signore che aveva fatto il giro del mondo tanto tempo fa, e con i suoi pazzi amici, tra cui anche Lupin. Insomma abbiamo visitato l’Oceania, l’America, l’Europa, l’Asia e l’Africa Portare la pace e in ogni posto abvuol dire anche biamo imparato dei conoscere chi è diversao, giochi. per non averne paur Ma l’avventura non era ancora finita e di sera abbiamo saputo da Lupin in persona che dovevamo ripartire per recuperare dei pezzi di una sfera di giada che avrebbe aiutato a portare la pace nel mondo. Ancora una

volta abbiamo girato il mondo e abbiamo imparato a depurare l’acqua, con un esperto americano, abbiamo conosciuto la storia del jamboree giocando con uno shangai enorme, abbiamo imparato a fare le braciole con un predatore del tempo di Bari, abbiamo visto che ci sono un sacco di differenze religiose e culturali nel mondo con uno strano scozzese che ci ha fatto superare anche Nessie, abbiamo imparato bene cosa sono Wosm e Waggs, che si scrive con 3 G.Alla fine ognuno di noi aveva uno spicchio di sfera e al fiore rosso, la sera, William e i suoi amici Passpartout, Christine e Lupin l’hanno unita per formare una sfera completa. I 4 amici hanno

superato anche la nonna di Passpartout che usava la teca dove doveva essere messa la sfera per cucinare dei biscotti, che per questo erano sempre crudi. Tutti insieme abbiamo rimesso la sfera al suo posto e abbiamo imparato che si può cercare di portare la pace nel mondo conoscendo tutto quello che è diverso da noi, in modo da non averne paura. Ora siamo i portavoce del messaggio della sfera nei nostri branchi e nelle nostre case e nelle scuole…alla fine siamo ritornati più ricchi di prima con tante nuove amicizie sparse per la regione e con tanti ricordi. Il consiglio di Akela Del branco Rudyard Kipling - Bari 1


branca elle

A colori per battere il nero dei PIRATI La stazione di Genova è gremita di Branchi, Lupetti, ci spostiamo per tutta la notte nel mondo dei soovunque bambini vestiti di verde ridono e chiac- gni.. chierano fra zainoni e stuoini. Impossibile non no- Ma la mattina arriva presto e le cose da fare sono tarci, ci sono lupi a perdita d’occhio! La nostra meta davvero tante ma prima di tutto...un dono meraviè Sestri Levante, lì una fila di Lupetti che sembra glioso, ognuno riceve la maglietta del San Giorgio, infinita desta la curiosità dei passanti. Sono presenti gialla ovviamente! Tutti con le maglie addosso dii 5 Branchi di Genova: Branco Acque Limpide, Not- ventiamo ancora più belli di prima! te di Kaa, Popolo Libero, Roccia Azzurra e Roccia Bisogna conquistare la nave dei pirati e per farlo della Pace insieme al Branco Lupetti Valli di La Spe- dobbiamo issare le nostra bandiere, ma prima bizia e allora...il bivacco di S. Giorgio regionale della sogna prepararle, tutte coloratissime, non nere Branca Lupetti Liguria può iniziareeee! come quella dei pirati! E mentre con tempere di Tutto sembra essere tranquillo quando..sei mari- molti colori vengono preparate queste opere d’arte nai, un carpentiere, un cuoco, un cartografo, un bisogna anche costruire munizioni per timoniere, una vedetta e un pecombattere i pirati e in breve lo scontro scatore ci avvisano dell’immiha inizio! L’unione dei Lupetti, di tutte tti pe Lu i de L’unione nente arrivo dei pirati, bisogna le loro forze e della loro amicizia è su, ia ur della Lig organizzarsi, combatterli, sconperiore agli sforzi dei pirati..i Lupetti con la forza della loro hanno vintoooooo!!!! figgerli! Fortuna vuole che ogni Branco sia specializzato proprio in amicizia, sconfiggerà Un Cerchio di chiusura è sempre un una di queste abilità, ma è necesmomento meraviglioso. Ci sarebbe tutti i nemici sario mischiarsi, solo l’unione di ancora tanta voglia di stare tutti insietutte le forze può portarci a vinceme, ma il tempo è ormai poco. Al Cerre! Nuovi equipaggi vengono formati, i colori dei chio un ringraziamento speciale ad Agostino, Sevari foulard si mescolano, e le parole scorrono a nior della Sezione di Genova, per il grande impegno fiumi, è indispensabile conoscersi per poter com- svolto nel fare in modo che questa grande caccia battere insieme! In serata, dopo una buona cenetta, potesse avvenire e i saluti di Alice, Commissario di i nostri marinai ci raccontano alcune avventure Sezione di Genova. Sei Lupetti portavoce di tutti che hanno affrontato per mare. Si vede che sono gli altri recitano la Promessa per rinnovarla tutti personaggi in gamba, hanno visitato terre lontane, insieme, seguita da un grande Grande Urlo. I gridi conosciuto novità strane, combattuto per liberarsi dei Branchi per salutarci un’ultima volta sembrano da perfidi nemici. Ormai il sole è tramontato da un voler raggiungere il cielo… po’ e, chi più chi meno, sprofondando nei cuscini Chil, Genova 3


La ptg nazionale

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Cari esplo, forse non sapete che c’è qualcuno che pensa a voi anche se non fa parte della vostra sezione. Un gruppo di persone che lavora per aiutare i vostri capi a fare le migliori attività possibili! Si chiama Pattuglia Nazionale. Ci incontriamo ogni mese per portare avanti alcuni progetti e creare nuove idee e nuove proposte per voi esploratori e i vostri capi. Come ogni ptg abbiamo un capo, degli incarichi e dei posti d’azione per ogni incontro che organizziamo. Siamo qui per presentarci e per farvi sapere cosa facciamo... Non ridete delle foto: anche noi ci travestiamo per giochi e lanci!!! Eleonora Lollini Ha fatto il Capo Reparto e il Capo Gruppo a Pisa, dove vive, e adesso è membro del Comitato di Sezione. Ha fatto il Vice Capo Reparto al Jamboree in Inghilterra nello stesso reparto di Emanuele. Per vivere scrive per siti internet e collabora con alcune case editrici. È cerimoniere di pattuglia e quest’anno segue i reparti che partecipano all’Attività Nazionale. Fabio Olmastroni Di Firenze, è stato Capo Reparto, Capo Compagnia, Capo Gruppo, Coordinatore di Branca e Incaricato Regionale prima di Valentina. Ha fatto il Vice Capo Reparto al Jamboree in Thailandia e il Capo Reparto in Inghilterra nel reparto NordOvest – Fabrizio De André. Fa il coo- per ante ed è proprio per questo motivo che, dopo 4 anni di fiero e felice servizio, oggi ci abbandona per coronare il suo sogno e andare in Mozambico per due anni a seguire la nascita di una scuola agraria. Il suo incarico in pattuglia è seguire la Comunicazione (le pagine di Scautismo, il futuro sito...) e lo porterà avanti un po’ anche dal Mozambico!

Emanuele Zilio - il CP Viene da Bassano del Grappa, è stato Capo Reparto e Commissario. Ha fatto anche il Capo Reparto al Jamboree in Inghilterra nel reparto NordEst – Ardito Desio. Nella vita ha studiato comunicazione e ora fa il capo area in un’azienda che produce caldaie. Come ogni buon CP non ha un incarico preciso, ma coordina e aiuta tutti gli altri.

Valentina Cioni Livornese, Capo Reparto per tanti anni, Incaricata Regionale della Toscana, adesso è Commissario della sua sezione. È stata Vice Capo Reparto al Jamboree in Thailandia e Capo Reparto in Inghilterra nel reparto Centro – Enzo Ferrari. Fa l’educatrice anche nella vita quotidiana, a scuola e nelle ludoteche. Il suo incarico in pattuglia è occuparsi del Tecnicamp e supportare Alessandro nel rapporto con gli Incaricati Regionali.

Chiara Sechi Sarda, di Porto Torres, è stata Capo Reparto per millemila anni, oggi è Coordinatrice Senior. Ha fatto il Vice Capo Reparto al Jamboree in Inghilterra nello stesso reparto di Fabio. Anche lei, come Vale, fa l’educatrice: lavora in una casa famiglia, fa laboratori di musico-terapia con bambini e nel tempo libero (!!) fa la cantante lirica. Il suo incarico in pattuglia, per quest’anno, è gestire l’E-Forum (l’incontro annuale di esploratori da tutta Italia, che si svolge parallelamente a quello dei capi).

Alessandro Torrisi Siciliano, di Paternò. Ha fatto il Capo Reparto, il Capo Compagnia, l’Incaricato Regionale. Al Jamboree in Inghilterra era Vice Capo Reparto del reparto Nord – Fortunato Depero. È maestro elementare, anche se adesso, ogni tanto, fa anche il supplente nelle scuole dell’infanzia. Per la pattuglia tiene i rapporti con gli Incaricati Regionali (aiutato da Valentina) e si occupa anche di tutti i momenti formativi dei capi.


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E tu di che avventura sei ? Anche quest’anno l’avventura griffata BRANCA E sta per iniziare. Il Tecnicamp è l’attività nazionale a cui ogni esploratore ed esploratrice desiderano partecipare almeno una volta nella propria vita di Reparto. Nel 2010 i Tecnicamp si svolgeranno a cavallo tra agosto e settembre: i vostri staff hanno appena ricevuto la circolare, chiedetela per ulteriori informazioni! Lì potrete trovare anche le notizie dettagliate sulle tre basi (una in Veneto, una in Sicilia ed una in Lombardia), che offriranno un totale di 15 corsi dove approfondire e scoprire le Tecniche Scout. Vi aspettiamo!!!

AE AV VENTUR TICA: U A N A R CROCIE mozione di l’e sui mari, ra tu n ve av un’ otta e appro ventura di fl i h og lu in vivere un av oa propria can dare con la aggi. lv se ra co an

COOKING ADVENT URE: la cucina è la tua passione? Hai sempre voluto im parare a creare piatti succulenti co n una cucina da campo ultra acce ssoriata, ma non hai avuto troppe occasioni? Non se i SIAMO T un grande cuoco, UT ma hai sempre “Circo” significa TI CLOWN: voluto imparare? espress educazio COOKING ione tota n ADVENTURE è il le, colori, g e fisica, teatro, corso che io musica, ia e tante fa per te. che abb a lt re em iamo assistito vissuto quand ozioni o abbiam per la p r spettac olo circe ima volta ad un o Eccovi un piccolo assaggio nse e im o magina il circo… dei corsi: ndo . G io FATTORIA: c h o e re la gioco e e all’econ leria e s mo con alla gestion oprattu eriali a r at id educazione m e e r i tto e an mo com e um e i clow delle risors rivaluia e m o d n … an SI !! ER zz RD re L’ARTE DI PE e, app disposizion attraverso “ : ro RE VA vo RO la RIT I el RS d PE o E DI SA tando il frutt i mestieri. comincia con ca di antich ti un viaggio di 10000 km ra p la sapete dove K”: un singolo passo” … se “UNDER-IN la direzione ere osc con poranea ma m te n arrivare, il non co ra tu it p i d pro e un form encil, toys, in cui puntare può essere tallazioni, st is , e lo qu un so chi a on rto n -ink. Vieni a blema! Il corso è ape esto è Under u q tica o pra tt in limiti, re tu tte me e voglia scoprire ssione senza re sp l’e le o re gli ri al me scop nico posto le tecniche per sfruttare fantasia, l’u HIKE: la el d taen to ori or di p tà il diventa ar te proprie capaci camminare non solo con le gambe, stelli in aria mento. dove fare ca ed energia! ma soprattutto con la testa, capire e vivere la magia della strada. L’imprevisto affrontato con serenità, la difficoltà superata con le tecniche NAMBEDOK A scout. Molto adatto per coloro che si : quando il sole LE AVVENTURE DEL RAMINGO si alza nel ciel accingono al passaggio in o, alla fine della stag SCOUT: ione delle piog compagnia. ge, è tempo di dars affronta il bosco senza timori, unis i da fare. C’è la ci capanna da costruire, il le tecniche scout al vagabondare forno da prep arare, le vivande da co dell’indomito ramingo, scopri dive nser vare. Se rsi vuoi tuffarti anche tu ne modi per cucinare, trovando comodi’ TA ll’av ventura di IT C A L E O M un IS campo vissuto all’ins tà anche nei luoghi più remoti. PIONIER egna della no VATA: vità, con manufatti, case SOPRAELE re ve vi ri o, , cibi e danze da el pionierism ogni parte del mon La tecnica d ra attravertu en do, non perdevv l’a el d le emozioni re l’occasione i da campo. . i costruzion i so le grand immia, torr onte della sc . H P Teleferica, p ti proget di vario tipo,


Angolo della tecnica

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Vi siete persi nel fitto bosco e non sapete come uscirne? Non ricordate mai come si fa la gassa d’amante? State cercando un’idea per il vostro sottocampo di pattuglia? Non sapete riconoscere un cipresso da un pino? Da oggi molti dei vostri dubbi saranno dissipati dal nuovo bellissimo manuale tecnico che il Cngei vi mette a disposizione: Passaggio a Nord Ovest! Chiedete al vostro Capo Reparto come acquistarlo e portatelo sempre con voi insieme al quaderno di caccia. Vi sarà indispensabile in mille occasioni, in sede e all’aria aperta, e per aiutarvi nella conquista delle specialità, nonché dell’ambitissimo brevetto di Specialista. In queste pagine vi proponiamo un esempio di scheda tratto dal capitolo su cucina e fuochi, in particolare vediamo come accendere e spegnere un fuoco nel modo migliore. Nel manuale troverete descritti e disegnati tanti tipi di cucine e forni ed i consigli su quale scegliere in base al posto in cui vi trovate.

Le esche Nel caso sia difficoltoso trovare legna fine in loco si possono utilizzare delle esche preventivamente preparate, che avranno lo scopo di asciugare il legno di accensione: • rametto di legno secco tagliato a lamelle e piantato per terra con le lamelle verso il basso perché la fiamma segua la fibra naturale del legno e bruci le lamelle; • carta di giornale paraffinata, arrotolata e legata con una corda sottile ogni 5 cm circa e immersa nella paraffina fusa a bagnomaria. Lasciare asciugare per alcuni giorni e tagliare a pezzi fra le legature; • pezzi di corda immersa preventivamente nella cera fusa a bagnomaria; • candela, eventualmente messa dentro un barattolo forato; • strisce di contenitori di carta paraffinata per alimenti surgelati. Lo sapevate che? Per avere fiammiferi di legno sempre asciutti, si potrà immergerli nella paraffina fusa a bagnomaria, o spalmarli con smalto trasparente per unghie, tenendoli riparati in tubetti metallici (o di plastica) e incollando nell’interno del coperchio un disco di carta abrasiva.

L’accensione Mettete a terra l’esca formata da carta di giornale spiegazzata, oppure una pigna secca, e formate una piccola piramide triangolare con rametti lunghi circa 10 cm (possibilmente a forcella così che si incastrino alle estremità superiori, dando solidità alla struttura). Ricoprite con altri rami leggermente più grossi, lasciando un’apertura dalla parte della direzione del vento a formare una specie di cono aperto. Si possono sostituire i rametti a forcella con alcuni rametti secchi tagliati a lamelle e piantati per terra a piramide. Fate attenzione a non ammassare troppo la legna, deve esserci lo spazio tra i rami per far circolare l’aria. Accendete l’esca interna dall’apertura con una torcia di carta già accesa perché il fiammife-


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Lo sapevate che? Si soffia alla base del fuoco, con il vento a favore, aumentando gradualmente di intensità. Importante è che si produca un flusso di aria il più a lungo

possibile. Fatevi aiutare da un compagno di modo che lui possa prendere fiato mentre voi soffiate e viceversa. Otterrete così un effetto maggiore. In alternativa potete utilizzare un cartoncino rigido, o una paletta di metallo, come se fosse un ventaglio.

Lo spegnimento Lo spegnimento è la fase nella quale lo scout si differenzia da tutti gli altri campeggiatori. Il fuoco va completamente spento e le braci disperse o ricoperte di terra: il luogo va lasciato meglio di come lo si è trovato. Il fuoco consuma tutta la parte nutritiva del terreno, per questo le piante faticano a crescere il quel punto e le tracce di un fuoco possono rimanere per molti anni. • Per prima cosa versate molta acqua sulle braci ancora calde e nella zona circostante. Attenzione a non esagerare, altrimenti creerete una fanghiglia molto scomoda da trattare successivamente. A quel punto ricoprite con la terra le braci per soffocare eventuali tizzoni ancora accesi. • Quando credete che il fuoco sia completamente spento, arriva il momento di far sparire le tracce. Un fuoco si può dire spento se: agitando con un bastone o soffiandoci sopra non si vedono braci luminose, non fuma più e toccando il terreno con la mano, anche se il terreno è tiepido, non ci si scotta. • Togliete dal fuoco tutti i pezzi di legno che non sono bruciati completamente. • Se in precedenza avete scavato una buca nel terreno, ricopritela, riposizionando la zolla di erba messa da parte. • Se il fuoco non è interrato, allora aiutandovi con un badiletto, disperdendo le ceneri bagnate nel bosco, magari facendo un piccola buca vicino a un albero o dietro un cespuglio. • Nel frattempo accatastate in modo ordinato la legna raccolta, che non avete bruciato, alla base di un albero: tornerà utile alla prossima persona che vorrà accendere il fuoco in quella zona e contribuirà a mantenere più ordinato e pulito il bosco. • Come ultima operazione, prima di andare via, passate più volte camminando sul punto del fuoco: questa operazione serve a far sparire le ultime tracce della vostra presenza sul terreno e vi permetterà di verificare se avete dimenticato qualcosa.

Angolo della tecnica

ro acceso, lungo il percorso accensione-torciaesca, potrebbe spegnersi o bruciare senza aver raggiunto la torcia di carta. Oppure si può usare un cornetto di carta messo per terra con la punta dalla parte dalla parte della direzione del vento e dargli fuoco accendendo un fiammifero dalla parte interna del cornetto. Si può anche portare la torcia di carta all’esca incastrandola all’estremità di un bastone. Ricapitolando i punti importanti per accendere il fuoco sono: 1. preparate un’esca che si accenda facilmente, con foglie secche, corteccia, un pezzo di carta appallottolato e costruite sopra di essa una piccola piramide di rametti fini e ben secchi; 2. continuate la costruzione della piramide, aggiungendo altra legna più grossa; fate attenzione a non ammassare troppo la legna, deve esserci lo spazio tra i rami per far circolare l’aria; 3. accendete dando fuoco all’esca. Se la piramide è ben costruita e se non c’è vento forte basterà un solo fiammifero per accendere il fuoco! 4. poco alla volta aggiungete altra legna, sempre più grossa, e soffiate sulla brace che si sta formando per accendere bene il fuoco.


Semplicemente Svezia

branca e Carissime esploratrici e carissimi esploratori, eccoci al secondo appuntamento con la rubrica “Semplicemente Svezia”, che ci accompagnerà fino al prossimo Jamboree. Nel precedente numero abbiamo letto le informazioni riguardanti la Svezia, il paese che ospiterà l’evento; oggi invece vi spiegheremo da dove nasce il Jam e qual è la sua storia. Continuate a seguirci!!!

Storia del Jamboree

Il Jamboree mondiale dello scautismo (World Scout Jamboree), è il campo scout che raduna decine di migliaia di scout tra i 14 e i 17 anni da tutto il mondo. E’ il più grande evento fisso organizzato dal Movimento Scout. Viene realizzato ogni quattro anni in un diverso paese. E’, prima di tutto, un evento di educazione alla pace ed alla condivisione, tra giovani di tutto il mondo. La scelta del nome è riconducibile a Baden-Powell e pare che sia un termine proveniente dallo slang statunitense e che significa “marmellata di ragazzi”, dall’unione della parole inglesi jam e boy. Baden-Powell gli diede questo nome proprio a rappresentare la “marmellata” di colori, facce, usanze, costumi e tradizioni che si augurava di ottenere in un raduno di migliaia di scout del mondo. Il primo Jamboree si svolse ad Olympia, nei pressi di Londra, nel 1920 e vi parteciparono circa 8.000 scout provenienti da una trentina di paese. L’Europa era appena uscita dalla prima guerra mondiale e lo scoutismo rappresentava una reale opportunità di pace tra i popoli. Lo stesso BP era consapevole dell’importanza di questo evento e dichiarò di voler unire sotto la bandiera dello scoutismo “non solo quei popoli che sono alleati, ma anche coloro che rimangono neutrali e persino quelli che si sono dimostrati nostri nemici”, riferendosi alla Gran Bretagna. Cercò così di provare che 12 anni dopo la nascita del movimento e solo 2 anni dopo la fine della guerra, lo scoutismo era in grado di riunire i popoli in uno spirito di pace e fratellanza. Purtroppo la forza dello scoutismo non fu sufficiente a fermare i regimi nazifascisti che avrebbero portato alla seconda guerra mondiale ed anche il Jamboree ne risentì, tanto che tra il 1937 ed il 1947 questi eventi mondiali furono sospesi. Ma an-

The 1st Word Jamboree Staff.

che nei periodi più duri il Jamboree rimase un luogo di condivisione e di speranza, come ad esempio il Jamboree del 1929, dove un contingente del CNGEI partecipò clandestinamente (il fascismo in Italia aveva vietato lo scoutismo) e fu applaudito alla cerimonia di apertura, o come il “Jamboree della Pace” che si svolse nel 1947 a Moisson, in Francia e che fu un segnale importante in una Europa massacrata dalla guerra. Dal 1920 ad oggi si sono svolti ventuno Jamboree (12 in Europa, 4 in Asia, 3 in Nord America ed 1 rispettivamente in Oceania ed in Sud America), l’ultimo dei quali è stato realizzato a Chelmsford, nell’Essex, in Inghilterra. In questo Jam, più di 38.000 ragazzi e ragazze di 158 paesi, hanno celebrato il centesimo anniversario della nascita del Movimento Scout. Il 22° World Scout Jamboree si svolgerà dal 27 luglio al 7 agosto 2011 in Svezia, a Rinkaby, nella provincia di Skane, vicino a Kristianstad, nel Sud della Svezia… m a non abbiate fretta! Di questo Jamboree parleremo nelle prossime schede!!!

Il sito ufficiale del 22° Jam: www.worldscoutjamboree.se Il sito di WOSM: http://scout.org Il Contingente Italia al 22° Jam: http://www.jamboree2011.it Tante info sul Jam (sito in inglese): http://pinetreeweb.com


branca e

Giorno dopo giorno

Portatori di pace

Mentre leggi questo articolo, in circa 25 stati del mondo è in atto una guerra. Guerre di indipendenza, guerre religiose, scontri etnici, guerre per rivendicazioni e confini contesi. Migliaia di uomini, donne e bambini in questo momento stanno imbracciando un’arma. Esistono conflitti famosi, che la tv ed i giornali ci ricordano quasi quotidianamente come quelle in cui sono coinvolte le forze armate italiane in Afganistan ed in Iraq, oppure come la guerra israelo – palestinese, ma esistono anche guerre sconosciute. Come ad esempio quella che si sta combattendo da decenni in Chad (un grande stato dell’Africa proprio a sud della Libia) per il controllo politico dello stato. Oppure quella che, per motivi simili, si sta consumando da 30 anni in Perù tra l’esercito governativo ed i guerriglieri del Sendero Luminoso e che ha provocato 50 mila morti (quattro volte tutti i soci della nostra associazione scout). È sufficiente inserire “guerre nel mondo” in un qualsiasi motore di ricerca su internet, per avere una panoramica dei conflitti e delle guerre. Provateci, è impressionante e ci apre gli occhi!

pace; a scuola, in famiglia, nella propria squadra di pallavolo o calcio. Quando, ad esempio, ti trovi di fronte ad una discussione è più semplice arrabbiarsi e fare la voce grossa, che ascoltare con pazienza le ragioni dell’altro ed andargli incontro. Probabilmente ti sarà successo coi tuoi amici e sai benissimo che risolvere un problema confrontandosi con calma spesso è faticoso, ma è questa la via, è così che si contribuisce (soprattutto in quanto scout) ad una società dove la prepotenza sia messa al bando. Per chi fa uno sport è ancora più evidente come sia difficile e a volte faticoso avere rispetto dell’avversario. Ti sei mai chiesto come sia possibile risolvere guerre che durano da anni e poi ci troviamo a litigare con i nostri genitori, con i nostri fratelli o con i compagni di classe per cose molto banali? Bisognerebbe imparare molto di più da chi cerca di costruire la pace giorno dopo giorno, passo dopo passo, anche attraverso eventi significativi fatti per urlare la parola PACE dalla bocca di tutti i loro partecipanti. Un urlo di PACE si griderà proprio il 16 maggio 2010, giorno in cui si svolgerà la Marcia della Pace tra Perugia ed Assisi. Sarà un giorno di festa in cui camminare, cantare, chiacchierare e dare forza ad un mondo senza guerre, dove i conflitti possano essere risolti col dialogo e non con la violenza. La Marcia della Pace si farà in un giorno solo, ma potrebbe essere l’occasione che molte persone come te, scout e non scout, avranno per portare la pace nel mondo, giorno dopo giorno, partendo proprio dalla propria famiglia, dal proprio quartiere, dalla propria città.

ognuno di nopiropupòriea deve fare la struzione parte nella codo in cui di un mon uomini le donne e glire in pace possano vive

Di fronte a questo scenario è facile farsi prendere dallo sconforto, sentendosi piccoli e impotenti. Ma ognuno di noi può e deve fare la propria parte nella costruzione di un mondo in cui le donne e gli uomini possano vivere in pace. Come si può fare? Come possiamo essere portatori di pace in luoghi così lontani da noi? Come facciamo per contribuire a migliorare un mondo di guerra? La risposta è molto semplice e non è affatto scontata: cominciando dalla vita di tutti i giorni. Si. È proprio nei luoghi in cui viviamo ogni giorno che è importante portare un messaggio di

Buona caccia e Buona marcia della Pace. Emanuele Zilio e Fabio Olmastroni.


branca erre

Quella piacevole

Mugshots

Quella piacevole stonatura … bisogna avere un’ottica obiettiva per poter parlare di qualcosa che ci appartiene; il problema è che quando ciò di cui si scrive entra a far parte del nostro animo e passa direttamente dal cuore o dalla pelle si rischia di essere un po’ troppo “avvolgenti” e ci si lascia trasportare da qualcosa che forse non esiste. Si potrebbe far ricorso alla parola “allegria” per poter centrare ciò che è la Compagnia Orione di Molfetta (Bari) ma sarebbe banale, allora prendiamo l’idea di “solarità” ma ancora una volta sarebbe troppo scontato. Ho trovato! STONARE. Sì, stonare è il verbo giusto.

La Compagnia Orione di Molfetta è stonata. Non bisogna istintivamente pensare alla stonatura come qualcosa di negativo. Bisogna invece che ci si accorga di quanto è ricca e nascosta questa parola. La stonatura, in una melodia perfetta si sente. Ci si accorge subito di un accordo sbagliato, di una nota saltata, di un’accordatura mal

stonatura impostata, di un lieve cedimento della voce o di qualche distanza sonora errata; ci si accorge subito anche di un gabbiano che non ha lo stesso passo del suo stormo; è evidente anche l’andatura sbilenca di un soldato in un grande esercito o ancora di un bicchiere scheggiato in un set di bicchieri nuovi; è anche palese e affatto marginale una sola pioggia in un periodo di lunga siccità, come può essere evidente uno sbaglio arbitrale nel finale di una bella partita

o lo sbadiglio di qualche importante presidente in un’importante assemblea. Quanto può essere considerata la stonatura qualcosa di negativo? E chi ci dice che non serva a perfezionare il complesso? Come si può catalogare e avvicinarsi al canone di perfezione senza dover sbagliare? La stonatura è qualcosa che emerge, che evade, qualcosa che strappa i propri vestiti perché


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ritiene siano troppo stretti, qualcuno che mette la testa fuori dall’acqua per osservare come splende davvero il sole. Ogni rover presente in Compagnia qui a Molfetta ha qualcosa da esprimere, qualcosa non da dover dimostrare bensì da voler dimostrare a qualcuno, la Compagnia di Molfetta non si ritrova nei proverbi, nei luoghi comuni o nelle frasi fatte: è qualcosa di più. E’ perfettamente adeguato intendere i rover di Molfetta come pezzi di azzurro che formano il cielo, anzi come stelle della costellazione Orione, tutte splendenti in modo complementare, iniziando dal Capo Compagnia Annarita, stramba al punto giusto, con quel pizzico di vera gioia capace di saper raccogliere ed abbracciare tutti quanti i rover con una sola rumorosa ed accogliente risata, in due sole parole: CALOROSA e STONATA. Poi c’è Roberta, il cui totem organizza e sistema tutto ciò che su di lei ci sarebbe da dire: Tigre Raggiante, che con quel suo senso di amicizia profondo e sincero che si riesce a cogliere in modo trasparente e senza mezzi termini dà la sincronia giusta nella vita di compagnia. VIVACE e STONATA. Passando al nostro Puma Impetuoso, Antonio; sappiamo un po’ tutti in Compagnia ciò che lui ha più a cuore: fategli vedere un pallone e potete giurare di averlo perso per un buon lasso di tempo. Il calcio infatti è qualcosa che molte volte lo stacca dal mondo scout ma che serve paradossalmente a riavvicinarlo in maniera ancora più assidua. FORTE e STONATO. Poi c’è Adriana che con quel suo bianco sorriso ispira serenità, quasi a voler ricordare a tutti di essere soavi e leggeri anche per procedere nel cammino. TRANQUILLA e STONATA. Ancora Cosimo, un falco che avvolge tutto e tutti. Come? Con quella che è un po’ la sua arte prediletta ossia la musica: affidategli un qualsiasi strumento, dal clavicembalo al flauto e il prodotto sarà pura poesia.

GIOCOLIERE e STONATO. Beh poi c’è Alessia, una cerbiatta con una tenerezza ed un’armonia di pensiero che forse è l’unica cosa che davvero servirebbe in un lungo cammino oltre alle scarpe. Chiunque potrebbe dire di non averla mai vista piangere se non per forti emozioni. E’ il tipo di persona con cui si condividono intensi sentimenti e si ha voglia di farli rimanere lì, per sempre, incatenati al nostro cammino. COLORATA e STONATA. Passando a Serena, la ragazza innamorata di un ragazzo per volta ma fondamentalmente con il cuore in mano a qualcuno per sempre, che si distingue per la sua disponibilità ed intraprendenza. YOUNG e STONATA. Ancora Marianna, il “braccio” della Compagnia Orione. Una persona di cui ci si può fidare, anzi a cui ci si deve affidare. PORTENTOSA e STONATA. Poi c’è ancora Silvio che con la sua timidezza e riservatezza riesce ad essere complementare nella vita rover. SEDUTO e STONATO. O ancora Ivano, il classico viso di chi alle scuole elementari cercava sul libro di geografia immagini buffe e le riferiva al suo compagno di banco per strappargli un sorriso. Spesso ciò che lo fa emergere è il suo essere troppo attaccato a ciò che è infantile o a ciò che è rozzo, ma va bene così. CONTADINO e STONATO. Infine c’è Corrado, il “ papà” dei rover di Compagnia. Qualcuno la cui esperienza si può solo apprezzare e stimare. OLD e STONATO. Aspettando e in qualche modo mettendo su la struttura della prossima Estate Rover, che con persone come quelle presentate non si può che godere, questo articolo giunge al termine, lasciando a voi lettori l’idea di una compagnia, tutta unita e portata a creare una di quelle melodie che restano eterne, così come a volte lo è il suono di una piacevole stonatura. Gaetano de Virgilio

Nel prossimo numero, la Compagnia Huracan di Milano

Mugshots

Un Fa##. È questa la nota che manca. Gaetano, il picchio spumeggiante, che scrive e scrive, al punto che giunge a dimenticarsi persino di sé stesso. Avete presente un Fa doppio diesis? Beh, lui è proprio questo, è una nota che non si accontenta, è quella nota che risuona in una tarantella così come nella migliore sinfonia di Beethoven, è quel tipo di suono che riecheggia come un basso continuo, dà ritmo, dà corpo ad un coro, crea profondità a quelle due o tre parole di qualsivoglia stornello così come di questo pezzo, che se fatto di sole parole, senza musica, si ascolterebbe? Beh, Tano, di certo non vogliamo dire che tu sappia cantare … Gaetano, STONATO e INTONATO. Compagnia Orione


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Scatta&pubblica Scegliete le foto più belle (formato .jpg) della vostra compagnia, quelle in cui siete veramente fichi (che più fichi di così non si può) e speditele a: ernesto.liconti@cngei.it Verrete pubblicati su queste pagine!

r otteve Rfa da Rover

Foto

Dalla Pasqua Rover Regionale (Sicilia – Calabria) di Espressione 2010 – Caltagirone (CT). [foto di Andrea Puglisi]

Rover Clik!

Stefania, Compagnia Ahmad Ibn Fadlan Verona 3, vede la luce in cima al sentiero !!! [foto di Caterina]

La Compagnia Rex di Riposto pronta a conquistare la scena…


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Decidere di diventare un Capo Compagnia (CC) in una notte prima dell’apertura di un nuovo anno scout lasciando il tuo Branco da Akela (Akela è Akela!!!) non è stato per niente semplice, soprattutto sapendo che in Sezione nessuno ti poteva aiutare dato che la Compagnia mancava ormai da qualche anno… un salto nel buio insomma. Poi, la mia età “giovanissima”, 42 anni, quanti dubbi, perplessità, angosce…. Dall’altra parte, dei rover allo sbando con poche occasioni di roverismo sulle spalle: Luca, Pablo, Laura, Elisa ed altri che stanno per arrivare: Teo, Dado, Ale, Gabro, Cuz, Jack, Dello, Danno. Ho accettato la sfida soprattutto per loro, ho accettato di mettermi in gioco senza strumenti, senza esperienza e sono diventato uno di loro, caratteristica fondamentale nel roverismo! Loro, i miei Rover hanno avuto la capacità di azzerare la differenza di età; io ho avuto la pazienza di ascoltarli, la voglia di giocare con loro il Roverismo, la tenacia nell’affrontare le loro problematiche diventando un fratello maggiore, e non un genitore pronto a puntare il dito. E così passo dopo passo è rinata una Compagnia Rover a Valmadrera, la “cumpa”, carica, decisa a farsi conoscere….quanti errori sul metodo, quanti danni, quanti Capi Compagnia incontrati che mi hanno sopportato e supportato, quante compagnie hanno fatto attività con noi, quanti momenti forti: le Pasque Rover, le settimane di convivenza, la prima Estate Rover a Barcellona ospiti dagli Scout Catalani conosciuti al Jamboree 2007, 48 ore prima di tornare in Italia e ripartire con la mia Compagnia per incontrarne “Una” tutta femminile dell’Aquila in

terra spagnola; l’Estate Rover Nazionale, magica, strepitosa, con il “ roverino notturno” per la gioia dei responsabili del campo a Villa Buri; l’Estate Rover di servizio a Coppito con Genova…. Mille giorni possono sembrare tantissimi, ma se vissuti intensamente nel fare Roverismo, volano e il tuo zaino diventa pesante, ricco di ricordi, attimi, sorrisi, emozioni… In questo momento un po’ vuoto perché ho dovuto lasciare la Compagnia ad Ivano (che eredità!), il mio pensiero vuole essere un ringraziamento a tutti i miei Rover (Luca, Pablo e Laura intanto che scrivo stanno partendo per il campo scuola di Pasqua, che soddisfazione), ai CC conosciuti lungo la strada, alla Zia di Milano grande punto di riferimento, al mio Commissario Nazionale che non è mai riuscito a domarmi. Ma soprattutto vuole essere uno stimolo per tutti quei CC che hanno i capelli grigi come me e che hanno tantissima voglia di fare Roverismo quello vero, non a tavolino o comodo, ma quello fatto di avventura e strada da percorrere. A tutti loro dico non mollate, buttatevi, mettevi in gioco, siate uno dei vostri rover…A tutti loro dico SI PUO’ FARE! Chiccodivalmadrera

chicco .....

1.000 giorni da Capo Compagnia


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The Legend of Simpson Estate Rover 2009 in Croazia, Montenegro e Albania

il taccuino di B. C.

C’era una volta della gente pazza che si vestiva di verde e usava un foulard, giallo e nero. In verità erano solamente giovani, per essere più precisa, scout; e per essere ancora più precisa, scout laici. E come se non mancasse erano e sono, perché non sono morti nonostante tutto, italiani. Dopo poche ore di sonno presero un treno per Milano, per poi prendere l’aereo per Dubrovnik, Croazia. Tutto sembrava filare liscio... ma il caro Marcello, il più pazzerello, iniziò la lunga serie di “marcellate” proprio in aeroporto: è dovuto rimanere a Milano perché la carta d’identità era valida solo in Italia. (Deh!) Dopo esser tornato a casa, prese la testa e la responsabilità (e il passaporto) è partito per Dubrovnik, dove gli altri pazzi lo aspettavano. Intanto gli altri avevano conosciuto la città, erano andati al mare, avevano fatto ciò che a tutti i giovani piace fare, o meglio, non fare e hanno fatto cose da gente pazza: le attività che si erano portati da casa. Arrivato Marcello iniziarono i viaggi in autobus nei Balcani. Senza nessun ventilatore e senza aria condizionata arrivarono in Montenegro. Lì, vicino a un lago, hanno fatto un gioco-di notte-da pazzi e in un freddo cane. E come tutti sospettavano il pazzo Marcello ed un pazzo che chiameremo pazzo-junior (Giulio) hanno fatto testa contro testa. Pazzo-junior si è tagliato leggermente sul sopracciglio. E il pazzo Marcello si è tagliato sotto il sopracciglio e tutta la parte destra del volto. “Tirami una foto, tirami una foto” chiedeva con euforia alla pazza-peace&love (la sottoscritta). Una certa notte la gente pazza ha dormito letteralmente fuori, senza tenda, niente! Gli uomini appartenenti alla gente pazza e una pazza-coraggiosa (La Lui) salirono sul fiordo di Kotor. E intanto l’unico grande uomo che era lì per proteggerle, dormiva! Indovinate chi? Marcello! In seguito, dopo ore senza dormire, viaggiarono ancora e finalmente arrivarono in Albania, il motivo di tutto questo viaggio! Appena arrivati

mangiarono il burek, un pane tipico, ripieno (non sapevano che sarebbe diventato una dipendenza!). In seguito andarono a visitare i bambini - che dopo, col contatto con la gente pazza, diventarono pazzerelli. Dopo giochi pazzi, canti pazzi, dovettero salutarsi. Come ci avevano detto, ogni bambino aveva scelto uno di noi come seconda mamma, secondo babbo. E Jessica aveva scelto la pazza-peace&love (io). E cadeva quasi una lacrima... Un giorno tre pazze, coincidentemente nate nel 1991, ricevettero un secondo nome, un nome pazzo. Inya Poetica. Leonessa Leale. Cerva Coraggiosa. It’s only I can tell you! Nel fine settimana altri bambini. Questa volta orfani. Abitavano e abitano nella discarica, la scuola non è obbligatoria, un quaderno come regalo è un miracolo. Difficili bambini. Bambini senza speranze. Come tutto in questo viaggio, anche il ritorno è


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stato complicato. Il traghetto era in ritardo di 14 ore. Tutti hanno dormito per terra, sul molo. E dopo ore dormendo nel traghetto, arrivarono a Bari. Lì, la cugina del boss della gente pazza (Oscar) ha portato panini con prosciutto e formaggio. Dopo varie ore dormendo e non sopportandosi più l’un l’altro, arrivarono a Firenze. La Vostra Inya Poetica...

Il nome di questa rubrica si riferisce al taccuino di viaggio, e in particolare a quello di Bruce Chatwin, scrittore e viaggiatore. Una sua frase recitava: La vera casa dell’uomo non è una casa, è la strada. La vita stessa è un viaggio da fare a piedi. On the road, proprio come i Rover. Raccontateci le vostre attività. Scrivete a ernesto.liconti@cngei.it

Voglio volare per essere libero di fare. Come un uccello voglio sparire dove solo io posso sapere. Come un uccello voglio migrare per tornare . dove sono partito Nel prossimo numero, la Compagnia della Quercia di Bergamo e la sua Estate Rover di servizio in Romania

il taccuino di B. C.

Giulia Bruttini Cavalcanti Compagnia Road Runner, Firenze 1


INFORMAZIONE PUBBLICITARIA (FINTA)

voi L avete gia ordinato? no? e Cosa state aspettando?

Questo è l'opuscolo curato da Roberto Fracchetti e venduto al prezzo di 5 euro per raccogliere fondi da destinare alla ricostruzione della sede de L'Aquila. Per informazioni e per partecipare alla raccolta fondi consultate http://cngeilaquila.blogspot.com/


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