Rivista mensile Anno LI n. 1 - gennaio 2011 Poste Italiane Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in Legge 27-02-2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Verona
corpo nazionale giovani esploratori ed esploratrici italiani
Entusiasmo & Impegno?
ROBA DA ROVER!
I Rover della Compagnia Betelgeuse del Roma 5 al campetto invernale a Pisa (Foto Serena Stefani)
una foto per pensare 8 agosto 2010. Dal diario della Compagnia Betelguese, Roma 5: “Giunti alla vetta della forcella del Pramaggiore sulla cresta delle Dolomiti Friulane ecco la veduta che ci lascia in stasi in questo secondo giorno di cammino. Gli stambecchi sono a due passi da noi. È ancora tanta la strada da percorrere per raggiungere il Vajont, ancora tre giorni di cammino, ma tutto intorno a noi rende piacevole questo sentiero in salita: i rover, le chiacchiere, le pause mangerecce, le risate, la stanchezza, la nostra forza, la nostra determinazione.” foto e testo di Giacomo Stoppa
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sommario Branca Elle
Editoriale
Avete presente quell’emozione prima di un impegno? di Monia Marcacci...................................
Dalle sezioni
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Vicenza.................................................... Milano..................................................... Bolzano................................................ Borgo a Mozzano................................. Giffoni................................................... Rovereto............................................... Cernusco Sul Naviglio..........................
L’orlo del mondo Young Women’s World Forum: che cosa chiedono le delegate di Ilaria Esposito................................... I am 1 in 10 million di Antonella Azzillonna.......................
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La prima caccia non si scorda mai di Sara................................................. Una nuova giungla da esplorare del CdA del Branco Mowgli, Padova 4.............................................
Avventure al Tecnicamp di Chara, Margherita, Sara, Reparto Hunting, Trieste..................... Semplicemente Jamboree Staff del Reparto Nord Ovest.............. Staff del Reparto Centro Nord............ Il guidone dello Stile di Vincenzo Vaccaro...........................
Albania, portami via di Roberta Coniglio............................. Estate Liberi! . .................................... Okkupiamo, sì o no? di Lorenzo, Marica, Angela.................
ente morale D.L. n. 1881 del 21-12-1916 SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Progetto grafico Patrizia Di Cataldo, Patrizia Andronico, Cristiano Andreani Impaginazione e Grafica Patrizia Di Cataldo
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Branca R
CORPO NAZIONALE GIOVANI ESPLORATORI ED ESPLORATRICI ITALIANI
Direttore responsabile: Carla De Girolamo (carla.degirolamo@cngei.it) Coordinatore: Enrico Corradini
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Branca E
Rivista di divulgazione del metodo scout riservata agli iscritti al
ORGANO UFFICIALE DEL C.N.G.E.I. ANNO LI - N. 1 - GENNAIO 2011 Rivista mensile a carattere tecnicoprofessionale Registraz. n. 7755 del 16/11/60, Tribunale di Roma.
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In redazione: Diego Maniacco Massimiliano Della Bona (Branca L) Fabio Olmastroni (Branca E) Ernesto Liconti (Branca R) Ilaria Esposito (Internazionale) Beniamino Cislaghi (Formazione) e-mail: scautismo.giovani@cngei.it Consulenza fotografica: Serena Stefani Resp. DB: Alberto Scolari Questo periodico è associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana ITISSN0036-5696 Manoscritti, disegni e fotografie, anche se pubblicati, non vengono restituiti. È permessa la riproduzione purché venga citata la fonte.
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Stampata su carta ecologica “cyclus” Dalum Rivista di divulgazione del metodo scout riservata agli iscritti al CORPO NAZIONALE GIOVANI ESPLORATORI ED ESPLORATRICI ITALIANI Ente Morale D.L. n. 1881 del 21-12-1916 sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Sede Centrale: Viale di Val Fiorita, 88 00144 Roma tel. 0683769040 fax. 0683769051 http://www.cngei.it e-mail: sc@cngei.it Stampa: Arti Grafiche Biemmeci s.n.c. S. Martino Buon Albergo (Verona) Spedizione in A.P. - art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Verona Chiuso in redazione il 07-01-2011
Avete presente quell’emozione
prima di un impegno?
A
quello che dà valore a tutto. Quindi non abbiate paura a prendervi delle responsabilità, a prendervi in primo luogo quella di trovare delle risposte, perché vi assicuro che non sarete mai da soli/sole nel cercarle, così come non siete soli/sole con il vostro Branco, con la vostra Pattuglia o la vostra Compagnia, come io non sono sola perché tutti i vostri capi, e voi attraverso di loro spero, mi danno una mano a fare il “Capo Scout” del Cngei. Io di mio, ci metto il mio “meglio” cioè il meglio di quel che posso fare e sono sicura che voi ci mettete il vostro! Colgo l’occasione per augurarvi buon anno, sperando che il 2011 sia un anno divertente e fruttuoso per tutti/e! Buona caccia, Monia, Capo Scout
volte le cose si capiscono veramente solo dopo qualche tempo che sono accadute. Così in questi giorni, stavo riflettendo sui capi scout che ho conosciuto fino ad ora, su cosa pensavo di loro prima di diventare io stessa Capo Scout, su quanto cioè fossero diversi tra di loro e su quanto però mi sembrassero tutti/e molto più esperti e bravi e preparati di me. Mi sono un pochino spaventata, ma poi ho anche pensato che è una emozione comprensibile e comune, perché la stessa cosa mi era capitata ad esempio prima di diventare Akela, così che “Ma… Monia chi? tutti/e gli/le Akela che avevo incontrato fino a Come faccio a quel momento mi sembravano più bravi di me. riconoscerti???” Forse “bravi” lo si diventa solo facendo le cose, Giusto, hai ragione, sperimentandosi, provando e…sbagliando. Forse ti racconto qualcosa gli stessi pensieri hanno attraversato anche voi, di me! prima di diventare Capo Muta o Capo Pattuglia, o Mi chiamo Monia prima di partecipare ad un Jamboree o ad un campo Marcacci, ho 36 internazionale, prima di affacciarvi alla porta di una i sono di Firenze. associazione presso cui prestare Servizio, o guardando ann la Nel vita lavoro in il/la vostro/a capo fare con tanta sicurezza quel che una biblioteca, mi a voi oggi non riesce ancora bene o dire proprio, piacciono tantissimo esattamente, quel pensiero difficile da sbrogliare nella gli animali e la vostra mente. È davvero più bravo/a mi dico, ma natura in generale, il mio colore preferito solo perché ci ha provato, e provando è migliorato/a. è il verde, nemmeno Così spero anche io di essere “brava”, e un pochino mi a dirlo! Mi sono tremano le gambe dall’emozione, come quella prima rotta il braccio volta in cui ho iniziato a raccontare una bellissima sinistro due volte, storia ai miei lupetti, come la prima volta che mi sono rambe cadendo alzata in piedi a parlare di fronte a tante persone in una ent da cavallo, mi ici mi prendono in giro perché lingua straniera…e un po’ di paura l’avevo davvero! piace ridere e spesso gli ammire ovunque! Nel Cngei sono Ma poi vi assicuro che si riesce e si va avanti, facendo se sono stanca riesco a dor coordinatrice di branca L della il meglio di quel che ci è possibile, che è già moltissimo stata Raskha, Baloo e Akela,ata regionale per la Toscana, perché è l’impegno che conta, prima del risultato. Sezione di Firenze e incarice Wagggs, e da qualche tempo Commissaria Internazional tri capi e anche di qualche Davvero. Oggi sono Capo Scout e la prima cosa che faccio la “formatrice” dei vos ma questo non mi si legge mi è successa è tutti hanno subito iniziato a farmi un capo straniero quando capita! sacco di domande... Forse succede sempre così quando si glio se vi metto una mia foto scritto in faccia quindi è me lche parte a giro per l’Italia, mi diventa Capo “qualcosa”, che tutti ti fanno le domande qua da che se così se ci incontriamo e credono che tu abbia le risposte, io preferisco pensare SOTTO I LUPETTI! Sappiate riconoscete. SONO QUELLA molto piacere! che in realtà non credano che tu le abbia di già ma che verrete a salutarmi mi fareteal quale potete scrivermi: tu le possa trovare. Cercarle nel modo giusto, questo è Ho anche un indirizzo email caposcout@cngei.it
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a l l e c n a c a u q c l’a
dalle sezioni
Vicenza
La città e la provincia di Vicenza, come tutti sapete, sono state alluvionate. Qualcuno, purtroppo non ha perduto solo beni ma anche la vita e questo ci rattrista molto. La nostra sede è un seminterrato e il fiume dista meno di cento metri. Potevamo scamparla? Neanche per sogno! Quello che ha sorpreso tutti è stata la furia dell’acqua. Questo elemento, generalmente amico ha avuto la forza di sconvolgere completamente mobilio e suppellettili come se si trattasse di un tornado. Vabbè, non perdiamoci d’animo e dopo un primo momento di smarrimento prendiamo atto della situazione. Ci viene in mente di interpellare la Consulta Veneta. Prepariamo in fretta e furia una mail chiedendo una mano. Di mani ne sono arrivate con grande profusione: da Padova, Verona, Bassano perfino qualcuno da Roma (spero di non dimenticare altre città). Insomma in Sede era tutto un brulicare di Rover, Senior e Capi. Anche qualche Esploratrice ed Esploratore è stato presente. Prima di tutto è necessario portar fuori tutto il materiale rovinato (ne abbiamo accumulato una montagna) poi a pulire muri e pavimento. Abbiamo salvato forse il 10% del materiale: quello che stava sopra il livello dell’acqua. Tutto il resto, andato... Questa alluvione ci portato via decenni
di ricordi, sgabelli, panche, casse di pattuglia disegni creati dalla fervida immaginazione e dalle mani di generazioni di bambini e ragazzi passate per la Sede. Non erano solo oggetti che utilizzavamo per le varie attività, erano “pezzi di storia”, la nostra storia, che se ne partivano persempre. Fortunatamente qualche tempo fa la dirigenza di Vicenza si è adoperata per ottenere una nuova Sede per il primo Gruppo e il Comune di Vicenza, nel mese di settembre, ha sottoscritto con noi una convenzione per una nuova Sede in centro storico. Dovevamo effettuare il trasloco entro fine anno ma gli eventi ci hanno costretti ad accelerare i tempi. Siamo andati nella nuova Sede, abbiamo ripristinato i servizi essenziali, abbiamo pulito e dipinto alcune stanze e abbiamo predisposto i locali per l’arrivo dei Lupetti e gli Esploratori. Le stanze però sono vuote. Tutta l’attrezzatura e il materiale per l’attività è tristemente abbandonato nel mucchio di macerie rovinato dall’acqua e dal fango. Dobbiamo ricominciare, non ci manca il sorriso sulle labbra, anche nella difficoltà. Un altro piccolo rammarico, gli Scout sono sempre stati pronti a dare una mano nelle calamità. Questa volta non siamo riusciti a essere d’aiuto agli altri perché noi stessi coinvolti direttamente ma appena usciamo dall’emergenza, cercheremo, con le possibilità che abbiamo, di adoperarci per il comune ben-essere. In fine un pensiero alle popolazioni delle località a nord di Vicenza che hanno perduto tutto o quasi e ai paesi di Padova che in queste ore stanno vivendo la nostra stessa brutta avventura. Ancora grazie a quanti hanno dato e a quelli che vorranno dare in futuro. Cesare Pagliarin CdS Sezione di Vicenza
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Milano
I D R O IC R i r t s o n i
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O D N O M L I O M A I CAMB
dalle sezioni
“Guagliò, a Milano a Camorr’ nun’ ce stà! Tu u’ nostr’ paise nullo poi capì”
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IE F A M le e t t u T Contro Non è vero che a Milano, la città bianca di “neve da sabato sera”, la città delle grandi speculazioni sulle grandi opere, la città dei manager e dei “pulitori” di soldi sporchi, non c’è la mafia. Ma è nascosta, burocratica e subdola. Non come al Sud, dove la Camorra spara, brucia i negozi, dove manda intimidazioni e blocca chiunque in motorino abbia il casco, perché potrebbe benissimo essere un sicario. Ti vogliono vedere in faccia, così ti riconoscono, così sanno chi sei. È per questo che noi rover della 6ª-7ª “cumpa” di Milano, “Halloween- Quetzalcoatl”, siamo andati a Sud: per capire come si vive veramente il peso della mafia; e perché (noi scout siamo sempre modesti) volevamo provare a dare una mano a cambiare la situazione. Siamo andati con Libera, un coordinamento di più associazioni in lotta contro la criminalità organizzata, a fare un Campo di Lavoro e Studio sui Beni Confiscati alla Mafia: ovvero fare e imparare. Siamo andati nelle terre di don Peppe Diana, a San Cipriano d’Aversa, cittadina del Casertano attaccata a Casal di Principe. Don Peppe era un sacerdote che riuscì a smuovere l’animo della gente, cominciando a ribellarsi alla Camorra; per questo fu ucciso. E noi siamo orgogliosi di dire che siamo andati a dare una mano a continuare ciò che iniziò quell’uomo coraggioso. A San Cipriano abbiamo svolto vari lavori: dal raccogliere pomodori su un terreno sottratto alla Camorra al dipingere un murales su un edificio confiscato ad un camorrista. Abbiamo incontrato testimoni e rappresentanti di diverse realtà: da un’associazione contro il pizzo ad un gruppo di attori che tentano di creare una nuova opportunità per i bambini di Scampia. Ma abbiamo soprattutto imparato parlando con la gente del paese, in particolare con i ragazzi che nel casertano ci sono nati, che la Camorra la conoscono veramente. Alcuni addirittura erano figli di camorristi. Nella casa in cui ci incontravamo, questi ragazzini trascorrono il tempo libero e parlando con loro abbiamo aperto gli occhi su un mondo. Un mondo che però non dovrebbe esistere. Un mondo in cui diventare un criminale è una delle poche alternative, in cui chi denuncia la realtà è condannato, la polizia
è infame e lo Stato non c’è né ci sarà mai. Il ricordo più grande che ci è rimasto è ciò che questi “guaglioni” ci hanno raccontato, e il gesto più importante che abbiamo fatto è stato lasciar loro qualcosa di nostro, mostrargli che c’è un’alternativa, che il mondo può essere bello. E deve esserlo. Grazie alla 2ª e alla 9ª compagnia di Milano che hanno vissuto quest’esperienza con noi, grazie a tutti i ragazzi di San Cipriano, a Raffaella, Peppe, Valentina e a tutte le persone di “Libera” che ci hanno dato tanto, tanto di più di quello che sia possibile scrivere su carta. I Rover della 6ª-7ª compagnia “HalloweenQuetzalcoatl” - Sezione di Milano
Milano
“La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine.” (Giovanni Falcone)
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dalle sezioni
? a r r e u g a l r e p E FoRT
Bolzano
“Forte per la guerra? Forti per la pace!” è il titolo della manifestazione che ha avuto luogo a Fortezza nei giorni 15 e 16 maggio 2010 per iniziativa del Cai (Club Alpino Italiano), degli Scout Agesci e Cngei, dei Pionieri Cri (Croce Rossa Italiana), con la collaborazione di Ana (Associazione Nazionale Alpini) – Nucleo Protezione Civile. Nonostante il tempo, freddo e leggermente piovoso, lo splendido scenario della fortezza austroungarica, voluta dall’imperatore d’Austria Francesco I per una guerra che poi mai la coinvolse, ha visto in attività circa 500 tra ragazzi delle associazioni giovanili e adulti in servizio. Il vicepresidente della Provincia di Bolzano, Christian Tommasini, che ha patrocinato l’attività, era presente all’inaugurazione assieme alle altre autorità civili a militari. I collegamenti radio all’interno del vastissimo forte e anche con i gruppi che vi si muovevano e che sono saliti al Forte Alto per le attività in palestra di roccia, sono stati garantiti dai radioamatori del “Mountain QRP Club” e dell’ARI di Bolzano che, per l’occasione, all’interno del forte hanno installato una stazione in onda corta, attivando con il nominativo IQ3QC, la Fortezza come BZ194 per il diploma dei Castelli italiani. Le finalità dell’appuntamento “Fortezza 2010” che le associazioni si sono proposte sono state principalmente di tipo educativo: stimolare il cammino personale di crescita di ciascuno per giungere ad essere protagonisti delle proprie relazioni personali e sociali,
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per essere capaci di accogliere le diversità favorendo il superamento degli stereotipi e i luoghi comuni, incentivando il dialogo e l’ interiorizzazione dei valori. La manifestazione è stata per tutti un percorso di confronto e di arricchimento grazie al contatto con le diverse realtà, stili di vita, diverse abilità, un’occasione nella quale ogni associazione ha portato un proprio contributo nella
sua unicità per il perseguimento di obiettivi comuni. Durante le due giornate all’aria aperta, le attività del grande gioco a basi, impostato secondo le regole dell’“imparare facendo”, l’apprendimento dei rudimenti di arrampicata in sicurezza sulla vicina palestra di roccia, l’uso appropriato delle radiotrasmittenti in situazioni di emergenza, il fuoco di bivacco nella serata del
e c a p a l r e p I T FoR
dalle sezioni
Un momento dell’attività che ha coinvolto la Sezione di Bolzano.
Una fortezza costruita in attesa dei Sassoni, un nemico che non giunse mai sabato ed il pernottamento nei locali della poderosa fortezza, hanno favorito tra i ragazzi le possibilità di conoscenza degli ambienti naturali, proponendo esperienze in cui i giovani sono entrati in contatto con tutte le componenti dell’ambiente e stimolato l’impegno attivo per la sua tutela e valorizzazione. Il gioco di ruolo a basi, proposto dai Pionieri della Croce Rossa dell’Alto Adige, costituiva una sessione
speciale del gioco “RAID CROSS”, che utilizza il Diritto Internazionale Umanitario (D.I.U.) come strumento per incoraggiare riflessioni più profonde sul comportamento umano. Questo gioco (vedi www.raidcross.it) si concentra sulla protezione della vita e della dignità umana in tempo di guerra e, più in generale, in tutte le situazioni quotidiane. La grande struttura di Fortezza, pensata e costruita per fare la guerra, ha potuto
invece ospitare le riflessioni di molti giovani sui risvolti terribili che una guerra porta con sé per le popolazioni che la subiscono. Rilevante anche la valenza storica di questa esperienza, che ha fatto conoscere ai ragazzi il territorio e la struttura di Fortezza, costruita “in attesa di un nemico che non giunse mai”. Buon Cammino Diego Maniacco, Senior sezione Cngei di Bolzano
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a r u t r e p a ’ l l a i t Ospi
Borgo a Mozzano
dalle sezioni
È stato un giorno particolare quello del 10 ottobre 2010 a Lucca; l’ansia era tanta, la voglia di ricominciare pure. Eppure di giornate che inauguravano l’apertura del nuovo anno scout ne avevo fatte fin troppe ma avevo voglia di rivedere quelle faccine felici che mi avevano salutato alle Vacanze di Branco. E poi quest’anno oltre a Baloo, il branco ha anche una Bagheera e quindi l’inizio prometteva bene. Sapevo che Sandro, il nostro senior attivissimo, aveva tappezzato Lucca e dintorni di manifestini che parlavano del nostro gruppo e si era anche messo in contatto con le Girl Scouts di Camp Darby invitandole a stare con noi. Quando con il nostro Commissario Regionale siamo arrivati al luogo del ritrovo era ancora presto; soltanto Baloo aspettava seduta sul marciapiede ma poi, una alla volta, sono arrivate le macchine e il piazzale si è riempito di genitori, di esploratori e di lupetti che ridevano, si salutavano e si rincorrevano felici.
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Mentre parlavo con alcuni genitori di nuovi cuccioli (sono ben otto!) ho visto Sandro arrivare, circondato da bambine e adulti che non conoscevo. Il guppetto si teneva un po’ discosto dagli altri, e quando al grido di: “Lupi, Lupi, Lupi” abbiamo fatto il cerchio, le bambine si sono inserite quasi timorose e si sono tolte le giacche a vento: erano le Girl Scouts di Camp Darby con le loro uniformi coloratissime e piene di distintivi. Ci hanno spiegato che da loro l’associazione femminile e quella maschile sono separate, che non portano il foulard ma hanno un’uniforme con un gilet di colore diverso a seconda della fascia d’età, sul quale attaccano i loro distintivi della progressione e degli eventi a cui partecipano. Infatti loro hanno le Daisy (dai 5 ai 6 anni), le Brownie (dai 7 agli 8 anni), le Junior (dai 9 agli 11 anni) e le Cadette (dai 12 ai 13 anni). Poi ci siamo spostati nel prato esterno alle mura ed eravamo proprio tanti perché sia il Branco che il Reparto avevano al loro interno qualche girl scouts e abbiamo piantato il palo per l’alza bandiera che ha ospitato anche la bandiera americana insieme a quella italiana e a quella associativa. L’attività che è seguita per le strade di Lucca si è svolta a gruppi misti (lupetti, esploratori, girl scouts) e, mentre i nostri esploratori hanno fraternizzato esercitandosi con l’inglese, le nostre due lupette americane hanno fatto da interpreti per quelle girl scouts che non capivano l’italiano. Le fotografie che vedete mostrano, meglio di tante parole, l’atmo-
Tre Girl Scouts della base americana in Italia di Camp Darby.
sfera fraterna che ha pervaso la giornata; tutti, in ogni momento, si sono perfettamente integrati, particolarmente duranteil pranzo in un unico grande cerchio. A conclusione del pranzo le dirigenti delle Usa Girl Scouts Overseas hanno regalato a tutti un distintivo e ci hanno offerto dei biscotti, che usano per fare autofinanziamento, preparati per loro in America. Avete presente nei films quando si vedono le girl scouts con una specie di carretto tutto pieno di scatole? Proprio quelle! La giornata si è conclusa con il passaggio al reparto di ben 5 lupetti e con l’ammaina bandiera a cui hanno assistito molti genitori. Siamo molto soddisfatti di come sia iniziato il nuovo anno scout e già stiamo pensando a quando ricambiare la visita e le cortesie ricevute alle nostre sorelle di Camp Darby; un’esperienza come questa per i nostri ragazzi e ragazze, vale molto più di tante parole. Barbara Serfogli Akela e Capo Gruppo Borgo a Mozzano - Mediavalle
dalle sezioni
A Giffoni Valle Piana, paese in provincia di Salerno, il Gruppo Scout Cngei “Giffoni I°”, in occasione dell’apertura dell’anno scout, ha organizzato presso la struttura della Cittadella del Giffoni Film Festival (conosciuta in tutto il mondo per il Festival del cinema per ragazzi) una giornata intera dedicata al mondo scout. I ragazzi del posto, che magari non avevano mai vissuto le nostre esperienze, sono stati invitati a mettere alla prova la propria abilità fisica e a conoscere l’ambiente pieno di avventura del nostro mondo. Una iniziativa che ha visto la partecipazione di circa 200 ragazzi del paese, i quali, a fine giornata, hanno manifestato tutta la loro gioia, lasciando intendere ai capi scout di voler “tentare” l’esperienza scout. “Abbiamo pensato che sarebbe stato bello aprire l’anno scout invitando i ragazzi di Giffoni a trascorrere una giornata con noi” spiega Enzo D’Elia, fondatore del gruppo Giffoni I°. A fine giornata, poi, c’è stato il momento più atteso da nostri ragazzi: l’apertura dell’anno
scout, che ci vedrà protagonisti per un anno intero qui a Giffoni e non solo, con le nostre numerose iniziative per la crescita sociale, culturale ed ambientale della nostra città. Uno dei nostri motti è “Si impara da piccoli a diventare grandi”. La vita di gruppo aiuta a diventare grandi, soprattutto in una società complessa come quella in cui vivono i nostri ragazzi. Ogni anno, in occasione del Giffoni Film Festival Internazionale del cinema per ragazzi, la nostra città è invasa da migliaia di bambini provenienti da tutto il mondo. Fare questa manifestazione all’interno della struttura che nel mese di luglio li vede
protagonisti ci è sembrata una cosa bella e significativa, soprattutto per la gente di Giffoni, che ha sempre creduto nella nostre “buone azioni” e ci ha sempre dimostrato di tenerci in grande considerazione. L’augurio è che da Giffoni Valle Piana (città dei bambini) possa partire un messaggio di speranza e di pace a tutti i fratelli scout d’Italia. Salvatore Mancino, Senior Gruppo Giffoni I° Sezione di Giffoni Valle Piana (Salerno)
Giffoni
Si impara da PICCOLI a diventare GRANDI
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e p s o r e v v a d o p Un cam
dalle sezioni
Jamborette 2010
Rovereto
Un rapido saluto disinteressato ai genitori e l’imbocco dell’A22, la consapevolezza di voler partire per una nuova avventura e l’euforia di essere in tanti, non senza qualche timore nostalgia o paura. Ogni campo estivo comincia con un viaggio, e stavolta ancora di più, esso è parte fondamentale per ritrovare e riallacciare i rapporti e le sinergie di amicizia che per magari un paio di mesi (dalla chiusura dell’anno in poi) si sono andati affievolendo. (...)
Giorno 1
14 ore di viaggio e siamo arrivati in Belgio, ci siamo portati dietro le brioches per colazione ma siamo così scombussolati dal viaggio e trepidanti di entrare al campo che ce ne dimentichiamo totalmente. A dire il vero dopo essere scesi dal pullman ed essere stati accolti da colui che abbiamo ribattezzato Re di Ninove, Nick De Brabanter (il big boss del Jamborette per intenderci), non sen-
za qualche difficoltà e con un po’ di “disaccordo” abbiamo diviso le varie Patrols nei vari sottocampi (Bloody Mary, Robin Hood, e per ultimo, nel quale non avevamo nessuna Patrol, King Artur), dove ragazzi e ragazze si sono appropriati delle loro tende ed hanno cominciato a preparare le “originali” cucine per far da mangiare (niente a vedere con le nostre favolose fornelle). In serata dopo il nostro primo assaggio di “cucina” belga per la cena, c’è stata una bella presentazione del campo con tutti i ragazzi e le bandiere delle varie nazioni partecipanti, e tanta bella musica e un ritornello che ci accompagnerà per tutta la durata del campo: Jamborette, is in town now Scouts, we know all how To work to sing to play to cook and many many more Scouts, we do(...)
Giorno 2: HIKING ON FIANDRA
Con grande sorpresa la sveglia è alle sette e con facce pari a quelle di un film horror di vecchia data, ci prepariamo gli zaini, increduli del fatto di partire per un hike già al primo giorno di campo, ma senza indugio ci si divide nei vari gruppi misti, e dopo aver raccolto il pocket lunch (en panin per capirne) ci siamo incamminati, su strade diverse, per le “scalate” alle “altissime vette” del Belgio, destinazione Bruxelles (che avremmo poi raggiunto il giorno seguente). Dopo una estenuante ed interminabile camminata in giro per le Fiandre, tra mulini a vento… … e sterminate aree verdi, con i piedi fumanti per l’asfalto (che dolori) ognuno si è ritrovato a cenare e dormire in luoghi differenti, chi in una scuola, chi in un granaio, chi in una sala polivalente (...)
Giorno 4: INTERNATIONAL DAY
La mattina del quarto giorno, con ancora piedi muscoli e ossa indolenziti, nonché in debito di
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ciale
qualche ora di sonno, ogni Patrol ha cucinato un piatto tipico della propria nazione, e l’ha offerto all’assaggio di tutto il campo. Ne è risultato un mix di culture, tradizioni e gusti davvero interessante e nuovo: apprezzatissima la pasta italiana, le fortaie, la carne belga, i wurstel con marmellata di mele cotogne, un po’ meno la paella spagnola e un fallito tentativo di spaghetti alla carbonara. Il pomeriggio, ancora satolli dalla nostra scorpacciata, abbiamo fatto dei giochi internazionali, ovvero ogni diverso gioco rappresentava un pò le particolarità di ogni singola nazione, e tra salti lotte di sumo e balli ci siamo davvero divertiti. (...)
Giorno 8: TENDE APERTE ù AL JAMBORETTE
Giornata di grande festa al Jamborette. Il campo apre le porte alla cittadinanza e agli ospiti stranieri: tra questi ovviamente i più importanti erano i nostri super mitici senior, che ancora “reduci” dalle scorribande di Amsterdam, sono venuti a trovarci e a degustare un po’ di cucina tipica locale.
dalle sezioni La giornata infatti prevedeva una grande grigliata per pranzo con spettacoli, esibizioni di falconieri e cavalieri, una banda che rallegrava l’atmosfera, e giochi a ripetizione per tutti i gusti… insomma una vera e propria festa, che ha visto coinvolti anche moltissimi concittadini della vicina Ninove. Per i nostri esplo è stata una giornata di relax e divertimento, con molto tempo libero per stare insieme e conoscere nuove culture (molte nazioni hanno allestito stand e tendoni). (...)
Giorno 9: FINAL DAY is... A PARTY!
Per l’ultimo giorno lo staff del Jamborette ha pensato bene di farci dormire qualche oretta in più, e saltando la colazione, ci hanno regalato un altro assaggio di internazionalità con un brunch (colazione e pranzo insieme). Dopo aver saziato la nostra fame, tutti gli scouts si sono riuniti per un big game sullo stile di face book dove ogni ragazzo poteva scrivere e lasciare un commento sul “profilo” (un foglio di carta) di un altro scouts; un pomeriggio divertente e di confronto che ha contribuito a saldare ancora di più i rapporti già splendidi fra gli eslpo. E dopo una squisita cena a buffet, spazzolando tutto il rimanente della grigliata del giorno precedente, si è dato il via alla festa: musica, dj, danze, gli esplo ( e non solo) si sono scatenati e lasciati andare al divertimento, e tra un panino e un aranciata, si sono anche ben riempiti lo stomaco. Ciliegina sulla torta, il gran finale con un MEGA FALO’ davvero enorme e una band a suonare le ultime canzoni che avremmo ascoltato al Jamborette.
Giorno 10: LEAVING JAMBORETTE and NINOVE
La mattinata dell’ultimo giorno è stata interamente dedicata allo smontaggio e pulizia del campo. Una volta riassettato e ordinato tutto, abbiamo pranzato con dei panini e abbiamo atteso l’arrivo del pullman. Prima di smontare il nostro bellissimo alzabandiera abbiamo deciso di fare un cerchio di chiusura finale con tanto di ammainabandiera, come solo noi sappiamo fare. Infine, prima di partire, i due reparti si sono separati e seduti in cerchio per le riflessioni finali, impressioni di ognuno su questi favolosi giorni trascorsi insieme… Il viaggio in pullman è stato lungo e pesante ma la stanchezza ha contribuito a farci dormire per lunghe tratte [...] Le staff dei Reparti “Mizar” e “Wichasa Wakan” Sezione di Rovereto
Caro Leo, ci dispiace davvero tanto per cio che ti e’ accaduto. I giorni di campo trascorsi senza di te sono stati molto difficli, ti abbiamo pensato moltissimo, ci sei mancato e ci manchi tutt’ora. non vediamo l’ora di porterti riabbracciare, per poter rivivere insieme le emozioni trascorse al Jamborette, e per farti sentire quanto ti siamo vicini. Torna presto, ti vogliamo bene , un abbraccio forte forte e mille bacioni. Il tuo reparto Wichasa Wakan e il tuo secondo reparto Mizar” 15
a t i c s e r c a l e m Cucire insie
Cernusco Sul Naviglio
dalle sezioni
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Il Progetto Patchworld nasce da un lavoro di costruzione di rete tra Associazioni operanti nel territorio della Martesana ad est di Milano. Pienamente coinvolta in questo Progetto, cofinanziato dall’Amministrazione Comunale, è la Sezione CNGEI di Cernusco sul Naviglio, al cui fianco lavoreranno le associazioni “ColorEsperanza”, “Eticomondo”, la scuola media e la scuola superiore IPSIA di Cernusco. Il progetto prevede un lavoro di Educazione allo Sviluppo: il tema principale è “la cittadinanza in un mondo di migranti”. Negli ultimi anni si sta osservando tra noi una crescita della presenza straniera, sia per la presenza di minori adottati, sia per il fenomeno del ricongiungimento famigliare che porta le persone extraeuropee a stabilizzarsi sul territorio. Nell’anno in corso è stato avviato un processo di coinvolgimento della comunità, o meglio delle comunità straniere nella definizione di percorsi partecipati di integrazione, come ad esempio la “Festa delle Culture” alla quale la nostra sezione partecipa da tre anni. Il progetto si presenta appunto come momento culminante di un
percorso formativo sui temi dell’educazione allo sviluppo che ha visto realtà educative, tra cui la nostra sezione scout, di diversa estrazione confrontarsi e lavorare insieme. Nell’ambito del Progetto Patchworld sono già stati avviati momenti formativi rivolti ad insegnanti, educatori scout ed operatori delle associazioni, ma aperti a tutta la cittadinanza, sul tema delle migrazioni e della presenza di migranti in Provincia di Milano. In particolare, grazie alla partecipazione di esperti e testimoni, verranno poi realizzati tre incontri rivolti ai nostri giovani esploratori e agli studenti di pari età delle classi terze della scuola media per presentare i tratti caratteristici di tre culture, quella caraibica, quella rom e la magrebina che verranno approfondite durante il percorso con i ragazzi. Vi saranno anche momenti volti a far incontrare tra loro i ragazzi che stanno partecipando al progetto e, con attività tipicamente scout, si punterà sui temi dell’incontro con l’altro e sull’esperienza con ciò che non si conosce. Parallelamente si intende lavorare con i rover della Compagnia e con i ragazzi/e di una classe dell’istituto superiore IPSIA. Con i nostri rover verrà studiato un percorso di quattro incontri per sviluppare un approccio rispetto
al sistema economico in generale e alle proprie scelte critiche di consumo, di riflessione per favorire il superamento delle differenze culturali e per far emergere i pregiudizi esistenti. È un progetto impegnativo, al quale dedicheremo quest’anno parecchie forze, che ci auguriamo possa caricare i ragazzi, farli crescere non solo in termini culturali, facendo loro superare pregiudizi e stereotipi attraverso la conoscenza, ma soprattutto concretamente, nel quotidiano, rinforzarli sui valori, forse troppo spesso calpestati e disattesi di uguaglianza, di integrazione, di solidarietà e di pace tra i popoli. Ma…torniamo al Progetto Patchworld…perché qui viene il bello! Il progetto prevede infatti un momento finale con un’esperienza estiva, rivolta a giovani e, nel nostro caso ai rover, di viaggio di conoscenza e di servizio nella Repubblica Dominicana e per il quale sono già stati avviati rapporti con le istituzioni e con gli scout di quel paese. Ma questo …….autofinanziamento permettendo!!!! Ce la faremo? Noi faremo “del nostro meglio”!! Cecilia Cisternino, CdS Cernusco sul Naviglio
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e n o i z a r a i h c i D La Nostra Chiediamo al MONDO: Le delegate del Young Women’s World Forum invitano i governi di tutti i Paesi a…
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Mettere in atto politiche, che garantiscano lo sviluppo sostenibile dell’ambiente,tali da tassare la produzione non sostenibile e usare il ricavato per i progetti che riguardano il riciclaggio e la natura. Fermare il ciclo della povertà attraverso un’educazione di alta qualità, libera e inclusiva, la quale permetta alle ragazze e ai ragazzi uguale accesso a tutti i corsi di studio. Lavorare insieme per costruire un accordo vincolante, equo e ambizioso che combatta il cambiamento climatico, con la volontà di: supportare le fonti di energia rinnovabile, proteggere la biodiversità e rinforzare le politiche sul “Riduci, Riusa e Ricicla”. Implementare e rafforzare le leggi, affinché siano eque ed adatte ai cittadini ed assicurino ad ogni persona, vittima della discriminazione di genere, di avere accesso ad un supporto comprensivo e duraturo senza distinzioni.
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e n o i z a r a i h c i D La Nostra Chiediamo a WAGGGS: Le delegate dello Young Women’s World Forum invitano lo Scautismo femminile e il Guidismo a…
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Creare ed usare concretamente le partnership tra le associazioni scout, la società civile ed I governi per lavorare al raggiungimento degli Obiettivi del Millennio. Usare queste partnership per supportare iniziative come quelle dei progetti locali tenuti dalle guide, il microcredito, la formazione, la raccolta fondi, gli acquisti di seconda mano e la giornata dedicata agli Obiettivi del Millennio.
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Consentire alle ragazze di allargare la loro comprensione rispetto alla povertà e la fame presente nel mondo, attraverso la condivisione delle conoscenze e delle esperienze. In particolare, mettere in contatto le associazioni scout dei paesi in via di sviluppo con quelle dei paesi sviluppati e attraverso questa interazione, creare un programma specifico sulla povertà che possa essere tarato sulle realtà locali.
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Promuovere l’eguaglianza di genere e nel mentre costruire la fiducia tra le ragazze e le donne attraverso la coeducazione e la cooperazione tra ragazze e ragazzi nel guidismo e nello scoutismo ed incrementare il lavoro congiunto tra WAGGGS e WOSM. Stabilire un gruppo di lavoro sul GAT (global action theme) tra le associazioni in modo da avere più materiale di supporto per migliorare le azioni nelle comunità locali.
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Chiediamo , alla SOCIETA CIVILE:
Le delegate del Young Women’s World Forum invitano tutte le persone di buona volontà a ...
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Fare una Campagna per fermare la corruzione promuovendo la trasparenza nelle azioni di governo in tutti i paesi, per assicurare assistenza alle persone che ne hanno bisogno. Prendersi la responsabilità individuale nei confronti dell’ambiente, riducendo l’impatto ambientale personale sul pianeta, riciclando, avendo un piano per la piantumazione degli alberi ed incoraggiando l’uso delle risorse locali per l’alimentazione. Gestire programmi che concedano maggiori possibilità alle donne ed assicurino la loro partecipazione attiva a tutti i livelli nella società – “Senza di me, non ci sei tu”. Incoraggiare le Organizzazioni non Governative e le comunità ad introdurre sistemi e situazioni competitive, che spingano ad un cambiamento dello stile di vita e ad una corretta gestione dei rifiuti e dell’energia.
La dichiarazione che avete letto è il frutto di una condivisione durata alcuni giorni tra giovani donne provenienti da varie parti del mondo, ma che avevano le stesse esigenze. Esigenze che non riguardano solo loro, ma che se leggiamo con un po’ di attenzione riguardano molte realtà nel nostro paese. Proviamo a porci delle domande: Quante donne governano il nostro paese? Nel luogo in cui vivo quante donne fanno parte dell’amministrazione comunale? Come sempre cari ragazzi vi lascio con uno spunto di riflessione Ilaria Esposito CoCon Int.
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Cento ragazze da 61 Paesi nel Mondo. Tre Obiettivi del Millennio di cui discutere e una dichiarazione da scrivere in cinque giorni. YOUNG WOMEN’S WORLD FORUM, ovvero il Forum Mondiale delle Giovani Donne. Il primo dei tre Forum che si terranno anche nel 2011 e nel 2012 per festeggiare il Centenario del Guidismo e dello Scautismo Femminile. Una delle esperienze più emozionanti, arricchenti, divertenti e concrete della mia vita. Il mondo intero mi ha circondata per tutta la durata del mio soggiorno ad Heythrop Park, nella fortunatamente soleggiata campagna dell’Oxfordshire, a trenta minuti da Oxford. Mia compagna di avventura è stata Giorgia, delegata AGESCI della Sezione di Pordenone con cui ho passato ore a parlare di tutto e a bere tè! I tre Obiettivi di cui abbiamo discusso sono quelli
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I AM 1 presi in considerazione da WAGGGS per il Centenario e sono: Eliminare la povertà estrema e la fame; Promuovere la parità tra i sessi e l’autonomia delle donne; Assicurare la sostenibilità ambientale. Abbiamo lavorato su questi obiettivi in modo mai pesante o noioso, sia nei momenti collettivi sia nei piccoli gruppi in cui eravamo divise. Il mio si chiamava Kingham Patrol e devo dire che eravamo davvero ben assortite, dalla cantante-ballerina dei Caraibi alla comica islandese passando per le splendide ragazze della regione Araba. Ho passato con loro momenti davvero eccezionali condividendo le esperienze e arricchendomi attraverso le loro differenze; sembra strano,ma ho già le vacanze prenotate in Israele dalla mia amica Hind e in Bolivia dalla mia amica Celeste!!! Giorni davvero intensi, caratterizzati da sessioni mattutine con ospiti come Jo Swinson, giovane parlamentare inglese e Leymah Gbowee, fondatrice di un’associazione per la pace e lo sviluppo delle donne in Africa, che con il suo discorso ci ha ispirate e caricate per essere noi il cambiamento di cui il mondo ha bisogno. “Guest star” ma soprattutto ospite a sor-
! ! ! N O I L L I IN 10 M presa dell’evento è stato il Primo Ministro Inglese David Cameron che ci ha stupite per il suo reale interesse in quello che stavamo facendo e la sua disponibilità nel rispondere alle nostre domande di giovani donne curiose di come il nostro Forum possa influenzare le Istituzioni mondiali. La risposta a questa domanda è la Dichiarazione rivolta a WAGGGS, alla società civile e ai Governi, che abbiamo ideato, votato e redatto in un momento di reale democrazia che mi ha fatto sentire davvero parte di quel movimento mondiale che unisce tutti noi dall’Islanda alle Cook Islands! Oltre ai momenti seri e di lavoro le bravissime organizzatrici delle Girlguiding UK ci hanno preparato, con tanta accortezza ad ogni singolo dettaglio ed estrema precisione, una serie di momenti informali per coccolarci. Per esempio il 20 - 10 del 2010 alle ore 20.10 abbiamo festeggiato la fine dell’anno del Centenario del Guidismo e dello Scautismo Femminile con fuochi d’artificio, decorazioni di tazze e di cupcakes, danze tradizionali scozzesi, smalti brillanti e con la realizzazione di un video celebrativo in cui abbiamo rinnovato tutte insieme la nostra Promessa. Insomma il nostro essere donne e l’attenzione alle nostre esigenze si respirava in ogni singola attività e proposta che ci è stata fatta, non mi sono mai
sentita così a casa con persone mai viste prima del 19 Ottobre. Questa è solo una piccola parte della magia di un evento così importante. Mobilitare le nostre coscienze e renderci parte attiva della società per cambiare le nostre vite e il mondo ha un grande significato, perché le scout e le guide sono dieci milioni e possonoo fare la differenza! E come ci ha detto Leymah Gbowee: “Little steps, Huge Impact, Lifetime Legacy” e cioè: “Piccoli passi, Enorme impatto, Eredità per tutta la vita”, possiamo fare davvero tanto ogni giorno della nostra vita e in piccolo in tutte le nostre realtà. Con la speranza che leggiate la nostra Dichiarazione e vi facciate portavoce del cambiamento che il movimento mondiale di WAGGGS propone, vi auguro un affettuoso Buona Caccia. Antonella Azzilonna Cicala Loquace Sezione di Matera
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La Non si C
ari Lupetti, gironzolando un po’ per la Giungla sento che ovunque c’è gran fermento: le Attività con i vostri Branchi sono ricominciate, e soprattutto come ogni anno le vostre Tane si riempiono di tanti nuovi cuccioli!! Sono sicura che, come ci si aspetta da bravi Lupetti come voi, li avete accolti con grande gioia e state facendo del vostro meglio per aiutarli a percorrere i loro primi, importantissimi passi nella Giungla, aiutati dai vostri fantastici Vecchi Lupi... uno dei momenti più emozionanti è sicuramente la prima Caccia con il Branco! Una sfida per molti di loro ma anche un impegno per voi Lupetti, che dovete fare di tutto per far sentire i nuovi cuccioli accolti e parte del vostro Branco. Proprio ieri mi sono imbattuta in una cucciola di ritorno dalla sua prima Caccia, ed era davvero un fiume di parole!! Ho pensato di appuntarmele per condividerle con voi, Lupetti e cuccioli di tutta Italia! Volete sentire cosa mi ha raccontato??!!
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È molto bello andare in Caccia, non dovete avere paura se per caso siete spaventati dall’idea di dormire fuori casa! Ci si diverte tanto e i Vecchi Lupi sono bravi!
a i c c a C a m i Pr ! i a M a d Scor
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La notte ho dormito poco perchè chiacchieravamo tra di noi, è stato bellissimo! Nome ed età: Claudia, 8 anni Cos’hai pensato quando Akela ti ha detto che sareste andati in Caccia? Ero molto felice e allegra! Ho pensato che sarebbe stata la mia prima Caccia... e non vedevo l’ora! Eri emozionata prima di partire? Sì, perché sapevo che avrei fatto tante cose belle e divertenti con il Branco e i Vecchi Lupi. Come ti immaginavi sarebbe stata? Mi immaginavo la mia prima Caccia emozionante e divertente, ma anche un po’ stancante, perché mio fratello tornava sempre molto stanco dalle Cacce! Cos’hai pensato quando sei partita? Finalmente si parte! Qual è stato il momento più bello? E’ stato il Fiore Rosso: abbiamo riso e scherzato tanto, le scenette sono state molto belle e i Vecchi Lupi facevano davvero ridere! Abbiamo ballato e recitato,è stato bello anche se l’abbiamo fatto all’interno della casa perchè Akela diceva che fuori faceva troppo freddo... quindi abbiamo messo le torce al centro della stanza anzichè accendere un Fuoco vero!
Ti sei divertita? Da matti!!! Non è stato come mi immaginavo, ma molto molto molto più bello!! Abbiamo fatto tante attività divertenti che avevano preparato i Vecchi Lupi e riso tantissimo! Cosa pensi degli scout? sono come te li immaginavi? Sono bellissimi!! Me li immaginavo belli perchè un po’ li conoscevo già, ma sono molto meglio! Cosa vorresti dire agli altri cuccioli d’Italia che stanno per andare in Caccia per la prima volta? Che è molto bello andare in Caccia, non dovete avere paura se per caso siete spaventati dall’idea di dormire fuori casa! Ci si diverte tanto e i Vecchi Lupi sono bravi! Mi piacerebbe incontrare tutti i Lupetti del CNGEI in un campo, così giocheremmo tutti insieme! Ciao a tutti! Insomma, pare sia stata proprio una cosa ben fatta! E voi, volete raccontarci com’è andata la vostra Caccia? Coraggio, l’indirizzo è akela@cngei.it “La forza del Branco è nel Lupo, la forza del Lupo è nel Branco” Buona Caccia Sara della Muta Nazionale
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C
iao Lupetti di tutta Italia!!!! Siamo il CdA del Branco “Mowgli” Padova 4 e facciamo parte di un Branco favoloso: siamo tanti e spiritosi e giochiamo insieme, divertendoci un mondo! Vogliamo raccontarvi la nostra prima Caccia del Consiglio d’Akela, fatta il 27 e 28 Novembre… è stata fantastica, tanto che non vediamo l’ora di ripeterla!
una nuova giungla
da esplorare
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branca elle Alla fine della solita riunione in Tana del Sabato pomeriggio, abbiamo preso il tram con Akela, Bagheera, Mang e Rama e siamo andati in centro a Padova, nella Tana del Branco del Popolo Libero: una Giungla nuova da esplorare! Dopo la cena al sacco, è arrivato un mago che ci ha portato in una stanza semibuia piena di tappeti e lì abbiamo iniziato una meravigliosa e fantastica avventura, cercando di scappare da una prigione per liberarci dai malefici della terribile Maga Nera. In questo gioco di ruolo abbiamo dovuto usare molta fantasia e immaginazione. Quando, alla fine, siamo riusciti a sconfiggere la Maga Nera, ci siamo infilati nei nostri sacchi a pelo, stanchi dopo una caccia molto intensa. Forse non eravamo poi molto stanchi, dato che alle 6.30 ci siamo svegliati disturbando il sonno dei Vecchi Lupi. La mattina dopo, abbiamo fatto colazione e abbiamo finito gli angioletti che abbiamo cominciato con tutto il Branco il sabato prima: li abbiamo cosparsi di brillantini e abbiamo messo i nastrini per appenderli sull’albero di Natale! Speriamo di venderli tutti!Alla fine, finalmente, è arrivato il momento che aspettavamo tutti... il Consiglio d’Akela! Ci siamo seduti in cerchio e siamo stati tutti insieme per più di un’ora. È stato fortissimo! Prima di tornare a casa, abbiamo voluto scrivervi la nostra Caccia, anche se non è stato facile mettersi d’accordo tutti quanti. Speriamo che tutti i CdA d’Italia si divertano tanto quanto noi, perchè è bellissimo!! Buona Caccia Il CdA del Branco “Mowgli” – PD4 Marta, Alessandro, Daniele, Francesca, Eleonora, Francesco, Daniele, Rossella, Francesca e Erik
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TECNICAMP L’AVVENTURA DELLE “MULONE” (RAGAZZONE) TRIESTINE
Dopo il campo estivo, l’avventura per le mitiche “mulone” triestine non è ancora finita. Ma che avventura le aspettava? Il tecnicamp!!!! Visto che tutte amiamo fare i “groppi” (nodi), abbiamo scelto il corso di pionierismo. Dopo circa daue ore e mezza di treno siamo finalmente arrivate alla stazione di Vicenza e io ho iniziato a chiedere agli altri scout “Che corso fai?”. Tutti mi rispondevano “Under ink”, “Cooking adventure” o “Nambedoka”…E i pionieristi?? Eravamo convinte di aver sbagliato ritrovo finché non abbiamo incontrato le “bimbe” livornesi e poi tutti gli altri compagni di corso. Durante il viaggio in pullman fino alla base, le mitiche “mulone” triestine hanno iniziato a conoscere gli altri “muli” (ragazzi). Una volta alla base, abbiamo incontrato i capi: Chiara, Fede, Fabio, Andrea detto Olmo e Miki. Ci siamo divisi in pattuglie e vata abbiamo fatto il su una sopraele quadrato iniziale. La sera i ragazzi di Mantova ci hanno E T È DIVERTEN insegnato il ban della mucchina tibetanina, che è diventata la nostra mascotte. Ma la vera avventura è iniziata il giorno dopo: abbiamo costruito le sopraelevate. Una di queste l’abbiamo costruita con le camere d’aria delle biciclette per renderla “mollicciosa” (molleggiante). Dormire su una sopraelevata “mollicciosa” è divertente: il pavimento è instabile e io e Marghe ci svegliavamo spesso di notte perché avevamo paura che la tenda cedesse.
DORMIRE
MOLLICCIOSA
Il giorno dopo abbiamo costruito un trabucco con l’intento di bagnare con la bottiglia di Chiara il sottocampo di Nambedoka… Abbiamo sistemato la bottiglia, abbiamo puntato il trabucco contro le loro tende e 3…2…1…plof! La bottiglia volante ha percorso al massimo un metro e mezzo… sarà per la prossima volta!! Chissà, magari al prossi-
mo campo estivo ne costruirò uno con la mia pattuglia, ci alleeremo con le altre pattuglie e bagneremo i capi!! Dopo l’efficientissimo trabucco abbiamo costruito il ponte levatoio (che è diventato la scorciatoia per raggiungere le tende) e la teleferica dalla quale quasi tutti siamo caduti per terra e la povera Bianca si è impigliata i capelli… Chiara ci diceva sempre che dal tecnicamp nascono sempre nuove amicizie che poi dureranno per sempre... Noi siamo diventate amiche dei “bimbi” livornesi, dai ragazzi di Bassano, Pisa, Mantova, Vicenza, Bergamo e Milano… Ragazzi, speriamo di rivedervi presto, magari al prossimo tecnicamp!! Chiara-Pinguina Laboriosa, 5° rep. Hunting-Trieste 27
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UN FOGLIO, PROPRIO NEL DIARIO Sto sfogliando il diario per controllare i compiti per domani… Ecco: interrogazione di fisica, verifica di tedesco e studiare due capitoli di scien… RipenMa che cos’è questo foso ai fantastici capi che ho conosciuto, proglietto tra le pagine del diario? Lo apro: è il testo di una canzone, precisa- venienti da tutte le parti d’ Italia e che si sono mente “Il Sogno del Menestrello”, brano che ho dati un sacco da fare per noi : Chiara, Fabio barsentito per la prima volta al Tecnicamp. Prendo la barossa (anche se questa non me la perdonerà ), colla e attacco il foglio nella prima pagina di set- Andrea, Michele e Federico. A loro va un grazie tembre, così ogni volta che aprirò il diario mi ri- speciale per avermi trasmesso la passione per il corderò di quest’ avventura meravigliosa e di tut- pionierismo e per avermi insegnato una sacco di cose che insegnerò a mia volta appena possibile te le persone meravigliose che ho conosciuto. Mi fermo un attimo, credo che l’ interrogazione a tutto il mio reparto di provenienza. Un grazie anche a tutti i miei compagni di avvendi fisica possa aspettare. Ripenso al Tecnicamp a tutto quello che ho impa- tura: i ragazzi di Livorno che hanno condiviso rato, il sudore, la gioia, le risate e i canti, e tutti gli con noi il loro dialetto, ai ragazzi di Milano, di Bassano del Grappa, di Bergamo, di Mantova, di amici che adesso ho in giro per l’Italia. Ripenso alle facce dei miei compagni di corso, ra- Pisa e di Vicenza. Un grazie anche alle mie comgazzi con cui ho trascorso solo 5 giorni, che ades- pagne di Trieste che mi hanno tenuto compagnia e hanno fatto passare in un batter d’occhio il viagso mi sembra di conoscere da una vita. Ripenso alla fatica per costruire le tende soprae- gio verso Vicenza. Spero solo il prossimo anno di poter partecipare levate e la felicità quando ci siamo di nuovo a questa fantastica iniaccorte che erano solide e che nesziativa, di rivedere i miei amici e suno è crollato giù. di conoscerne molti nuovi e apRipenso alle torri, al ponte levatoi prendere altre fantastiche tecniio, alla teleferica, alla catapulta e al alle facce dei mie che dello scautismo. trabucco, alle altalene e al portale col ph tirato su insieme ai miei amici. D I C O R S O C O N Mi sa che ora mi tocca proprio trascorso tornare alle mie formule di fisica. Ripenso alla canzoncina “Terra cui ho Trema Pionierismo Si Scatena” (in Margherita Tommasini 5° onore al nostro mitico corso di pioReparto Hunting Trieste nierismo) e al ban “ La Mucchina e che adesso mi sembra Tibetanina” che ci ha insegnato il ragazzo di Mantova e mi scappa un sorriso. DA UN A V I TA
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COMPAGNI
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DI CONOSCERLI
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TECNICAMP BASTA CRISI PER LE CUCINE
guarda il funzionamento … ecco diciamo che il PH funzionava benissimo (hehehe), la catapulta e il trabucco avevano una gittata mooolto corta ma solo perché siamo pacifisti e non volevamo rischiare di colpire gli altri corsi e per quanto riguarda l’altalena… dopo un piccolo incidente ha funzioOre 9.38 del 25 agosto nato alla grande!! Il terzo giorno abbiamo costruito 2010. La stazione di Trieste una fantastica torretta a clessidra, una torre a base non è molto affollata, ma quadrata, il mitico ponte levatoio ed una (quasi) tuttavia c’è un via vai di perfetta teleferica! Tutto ha funzionato benone e ci gente e si distinguono alcu- siamo divertiti un mondo a lanciarci con imbrago ni strani personaggi seduti e carrucola per la teleferica! Tuttavia, l’attività più apprezzata è stata quella serale, dove su una panchina: 5 ragazze con dopo una dura giornata di lavoro ci il fazzoletto al collo, con accanto si autovalutava e ci si gustava un cucuna montagna di zaini e tende. chiaio di nutella !! Insomma, il TecQuegli strani individui siamo nicamp è stato un’esperienza fantanoi: Sara, Fede, Marghe, Juju e stica che tutte noi ripeteremo Chiara del 5° Reparto di Trieste. mondo a lanciarci sicuramente e consiglio il corso di In quel momento eravamo tutte un R A G O Pionierismo a tutti quanti, perché è agitate ed emozionate per la fanta- C O N I M B la un’avventura grandiosa!!! E’ un’ ocstica avventura che ci stava aspet- e carrucol a per casione per conoscere nuova gente e tando: il Tecnicamp!!! Avevamo stare con ragazzi, anzi fratelli, provescelto il corso di Pionierismo, per nienti da tutt’Italia! Spero di rinconsmetterla di andare in crisi ogni volta che c’è da montare una cucina, anzi per saper trare un giorno tutte le persone che ho conosciuto a innalzare costruzioni ancora migliori. Dopo aver questo fantastico campo, ma anche se questo non preso il treno delle 9.38 ed aver passato 3 ore e dovesse accadere, sono sicura che ne conserverò il mezza a bordo, finalmente siamo arrivate alla sta- ricordo per sempre. zione di Vicenza. Lì abbiamo incontrato i nostri Sara Vascotto compagni provenienti da varie regioni d’Italia e a 5° Reparto Hunting Trieste bordo di due pulmann ci siamo diretti alla base. Abbiamo subito fatto conoscenza con i ragazzi del nostro corso, tutti simpaticissimi, e con i nostri 5 fantastici capi: Chiara, Fede, Fabio, Michele e Andrea. Abbiamo subito indossato i mitici foulard verdi del Tecnicamp ed abbiamo montato le tende, che il giorno dopo abbiamo dovuto rimontare su delle fantastiche sopraelevate che abbiamo costruito. Quella era infatti l’attività che ci ha tenuti occupati per tutto il giorno. Divisi per pattuglie abbiamo lavorato sodo per realizzare sopraelevate con assi o con camere d’aria e il risultato si è visto: siamo ancora tutti vivi! Il giorno dopo abbiamo costruito un’altalena, una catapulta, un trabucco e un PH e tutti facevano un figurone. Per quanto ri-
CI SIAMO
DIVERTITI
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ELEONORA LOLLINI: Sono la CR del Reparto CentroNord e al Jam in Inghilterra ero VCR nel reparto Ardito Desio (NordEst). Ho 29 anni, vivo a Pisa e qui, nel lontano 1989 ho cominciato la mia avventura scout. Lupetti, esplo, rover e poi capo: cinque magnifici anni in reparto prima di diventare capo gruppo e, adesso, membro del comitato di sezione. Faccio anche parte della pattuglia nazionale, strano gruppo di persone che si occupa di aiutare i capi di voi esploratori. Nella vita faccio la webwriter, ovvero scrivo i contenuti per i siti internet. I miei interessi non sono particolarmente originali... Per cui ve li racconto a voce, così potete fermarmi se vi annoio!
GUIDO MAGGIORE: Sono VCR del Reparto CentroNord al Jamboree. Ho 28 anni e sono di Napoli, ma ho sempre fatto gli scout a Portici. Sono stato lupetto, esploratore e rover, dopodiché ho iniziato subito la mia avventura nel Reparto, prima come VCR e poi come CR. Le strade poi, per motivi di studio, mi hanno portato ad allontanarmi da casa, andando anche oltre oceano, ma non ho mai smesso d’interessarmi a cosa succedeva negli scout e a poco a poco mi sono anche avvicinato al mondo degli Scout e delle Politiche Giovanili. Sono stato poi CoBraE, ho prestato servizio al Jamboree 2007 in Inghilterra e dall’ultimo anno sono membro del Comitato di Sezione e sono ritornato a fare, con grande gioia, il CR!
COSIMO D’ANDREA: Sono VCR del Reparto CentroNord al Jamboree. Ho 24 anni, sono di Eboli, città in provincia di Salerno. Nella vita studio Ingegneria Ambientale all’Università di Salerno. La mia avventura nel CNGEI è iniziata alcuni anni fa, quando avevo 8 anni ed ero già convinto di voler far parte di questa grande famiglia mondiale. Terminato il mio percorso in Compagnia, il fantastico mondo della Branca E mi ha catturato e da due anni ricopro il ruolo di Capo Reparto nel mio Gruppo e sono anche membro del Comitato di Sezione. Il sogno di Sweden 2011 finalmente è diventato realtà!
SILVIA FELIZIANI: Sono la VCR del Reparto CentroNord, ho 24 anni e vivo a Roma, dove sono anche nata. Sono entrata nel CNGEI a 10 anni e da allora, dopo esser stata lupetta, esploratrice e rover, non ho mai lasciato la nostra associazione. Sono stata Mang, Baloo ed infine Akela, in quest’anno appena terminato ho fatto Vice Capo Reparto e ed in quello che viene sarò Capo Compagnia. Do anche una mano alla dirigenza della mia Sezione, ricoprendo ruoli dai nomi strambi. Mi sto per laureare in Fisica, e una volta diventata dottoressa il futuro sarà tutto da scoprire, un indizio? ... la mia dissertazione è sul forno a microonde!
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Semplicemente JAMBOREE
Reparto CENTRO NORD
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o scorso 29 e 30 maggio il Reparto Hobbit di Matera, come tutti i reparti di Puglia e Basilicata, non ha perso l’occasione per partecipare al CRB, che quest’anno si è svolto a Novoli, un paese in provincia
di Lecce. Per me, il CRB è un campo fantastico perché ho l’occasione di rincontrare amici scout di diverse città che, per un San Giorgio, un evento interregionale o nazionale, ho conosciuto. Penso inoltre che sia una buona occasione per confrontarsi con altri scout e magari imparare nuovi bans o canti. La serata conclusiva del concorso Stefano Costa si è svolta a Novoli il 29 maggio quindi, gli organizzatori del CRB hanno ben pensato di farci assistere al concorso che, prima di quel giorno, era a molti sconosciuto. Stefano Costa era uno scout di Novoli che, purtroppo, perse la vita durante un campo invernale; il concorso è di tipo letterario ed è dedicato a lui. Quest’anno ha avuto come tema il coraggio e sono stati premiati i migliori elaborati. Dopo lo spettacolo (chiusosi tra le risate grazie al comico Fabrizio Fontana), siamo tornati al campo dove abbiamo fatto quadrato e abbiamo visto delle interviste. Ad essere stati intervistati erano dei rover che avevano partecipato al Jamboree del 2007 come esploratori e volevano
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rassicurare chi fra noi spera di partecipare al prossimo Jamboree. Il giorno dopo siamo stati divisi in gruppi: ogni gruppo doveva costruire una giostra e non c’era tempo da perdere perché il Luna-Park doveva aprire. Il mio gruppo aveva preparato una “scuola per clown” dove: si facevano le bolle di sapone, si imparava a far roteare i piatti e ci si truccava per diventare dei veri clown. Oltre alla “scuola”, c’era la camera degli orrori, la ruota panoramica la pesca e tanto altro. Dopo la fase di costruzione, a turno abbiamo provato tutte le giostre e devo dire che ci siamo anche molto divertiti. Una volta finita l’attività abbiamo pranzato e fatto quadrato. Durante il quadrato è stato decretato il gruppo vincitore dell’attività… noi non abbiamo vinto, ma dopotutto l’importante non è vincere ma partecipare. Una cosa, però, con il mio reparto l’ho vinta: la bandierina per lo stile e di questo sono molto fiero perché dietro la bandierina c’è l’impegno costante dei capi e di tutti noi ragazzi per diventare un buon reparto; magari fra i migliori. Come ultima cosa vorrei ringraziare i servizi ed i vari capi che si sono veramente impegnati per farci trascorre un bel CRB: hanno trovato un posto fantastico, hanno pensato ad una bellissima attività e hanno preparato un pranzo fantastico; quindi da parte mia e credo anche di tutti gli altri: “GRAZIE”. Vincenzo Vaccaro Reparto Hobbit, Matera1 33
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Il taccuino di B.C.
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isto che non siamo ancora pronti per un’Estate Rover di cammino, buttiamoci sul servizio”. Questa la frase che ci ha condotti in Albania… per fortuna! Con il gentile aiuto della compagnia “Stella del Cammino” di Benevento abbiamo ottenuto il contatto delle “Vergini di Matara” e... che dire? Esperienza fantastica sarebbe troppo riduttivo, provare per credere! Catapultati in un Paese rimasto indietro di almeno 50 anni, abbiamo toccato con mano il vero Servizio, quello che ti completa, che ti riempie e in un modo o nell’altro ti cambia. Arrivati lì pensavamo: “Ma chi ce l’ha fatta fare? Troppo impegnativo, troppo difficile, troppo tutto”. Eppure pian piano le opinioni sono cambiate a tal punto da non voler più tornare a casa. Ad ognuno di noi era affidato un “bambino” (così da loro definito ma in realtà la fascia d’età andava dai 4 ai 37 anni) da accudire. Il nostro compito era star con lui tutta la giornata: aiutarlo a lavarsi, vestirsi, fargli il bucato, mangiare insieme … insomma vivere in simbiosi. Non vi nascondo che all’inizio è stata dura, anche un po’ traumatizzante ma alla fine ti veniva così naturale che più che un peso era quasi un piacere. Dietro ognuno di loro c’è una storia disarmante, che ti gela il sangue nelle vene. Com’è possibile vivere 365 giorni l’anno chiusi in casa, nascosti, privati della propria libertà? Ebbene sì. La maggior parte dei diversamente abili albanesi vive questa condizione, una vergogna per la famiglia, da nascondere per evitare maldicenze e giudizi. “Meglio che la gente non sappia altrimenti sua sorella non troverà marito”.
Albania L’esser single è inammissibile; per questo intere famiglie sono afflitte da malattie poiché, pur di ovviare a tale “disgrazia”, si organizzano matrimoni combinati tra disabili e ovviamente il risultato è... Dritan, un ragazzo di 27 anni, che viene da una famiglia di 5 figli, 3 dei quali colpiti dalla stessa malattia degenerativa, una forma di distrofia, che all’età di 12-13 anni li ha costretti su una sedia a rotelle. Una sorella è morta, la madre è caduta in depressione ed è stata colpita da Alzheimer. Lui vive in montagna con suo padre, malato terminale di cancro... insomma una condizione tutt’altro che felice. Per non parlare di Tola, la più piccola della casa. Ha 4 anni e le era stata diagnosticata una malattia che le impediva di camminare e di parlare, entrambi i genitori sono malati, ma il padre le ha abbandonate per nuove nozze. Per lo Stato albanese una donna malata non può ottenere l’affidamento dei figli, così Tola è andata in custodia al padre ma poiché troppo difficile da gestire, l’ha “ceduta“ ad una zia. Questa zia l’ha portata dalle suore di Rreshen (il villaggio in cui ci trovavamo) poiché ha già 6 figli. Ciò nonostante la bambina ha
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trovato pace e ora ha iniziato a camminare, a dire qualche parola. L’Albania è un paese che per 50 anni ha vissuto sotto la dittatura comunista, che ha aperto gli occhi solo nel ’93, corrotto dalla selvaggia globalizzazione (perché puoi anche non mangiare, l’importante è avere una Mercedes, la parabola, il cellulare all’ultimo grido). Noi siamo rimasti lì 10 giorni ma il campo aveva la durata di due settimane. In ogni giornata si svolgevano varie attività: laboratori di musica, manualità, fisioterapia, giochi, il tutto alternato da pranzo, merenda e cena. Vespri, lodi e messa erano facoltativi, almeno per noi volontari. Dopo cena giochi, balli o in alternativa, passeggiata con i “bambini” per Rreshen. Dopo di che tutti a nanna! Noi volontari e le suore rimanevamo svegli ancora per po’ e, per svagare la mente, ci davamo
allo sport o a semplici chiacchierate. Abbiamo avuto anche modo di girovagare e visitare Tirana, Kruja e un altro villaggio di montagna (Kallmet). Il 10 agosto è arrivata l’ora del ritorno e tra commozione e gioia abbiamo rimesso i nostri zaini in spalla in direzione Matera. Ciò che abbiamo lasciato o, per meglio dire, portato con noi? Sicuramente tante emozioni, amici e nuovi compagni d’avventura. Ognuno di noi è rimasto “scottato” e fa già il conto alla rovescia sperando che agosto arrivi in fretta per poterci ritornare. Spero che vi sia venuta voglia di provare e mettere in pratica una componente fondamentale della branca R, il Servizio. Buon Cammino! Leone Testardo (Roberta Coniglio) Compagnia Bushido, Matera 1
Il taccuino di B.C.
portami via...
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ESTATE!LIBERI!
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nei cantieri del Cngei
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e domande...
Devo ammettere di essere partita con mille pregiudizi in testa: che la gente subisse remissiva, scoraggiata... ...vado con la voglia di capire... ...questa è la mia prima esperienza con altri scout di altre città... ...non so, forse non mi riguarda! ...Ma siamo pochi?! E poi chissà come sono i capi... ...vado per coltivare la terra!...
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de prima, a casa, fra doman
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al lavoro!....
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Ma il numero di partecipanti al cantiere era destinato a salire... arrivati al campo, abbiamo trovato ad accoglierci l’associazione “Al di là dei sogni”, una comunità per disabili. Ed è stato quello il momento più bello, a mio parere, di tutto il Cantiere: Sebastian faceva in modo che tutti si stringessero la mano, ALMENO una volta, e Astrid, seduta su una sedia chiedeva “un bè” (un bacio) a gran parte dei ragazzi, anche più di uno, se proprio le piaceva... ...ascoltare testimonianze forti, provoca una grande rabbia e fa venir voglia di rimboccarsi le maniche e aiutare a cambiare questa situazione... ...abbiamo visto il degrado e provato la rabbia dell’impotenza... ...curato i tanti piccoli cuccioli abbandonati del ricovero... ...abbiamo compreso ma anche condannato la paura, e ammirato il coraggio di chi ha gridato: si può fare!... ...per esempio Ciro, collaboratore della cooperativa sociale “Al di là dei Sogni” ci ha raccontato che nella cartella di Jason un ragazzo sordo muto, c’era scritto soggetto pericoloso quando invece Jason è un ragazzo capacissimo e sopratutto un gran lavoratore!!!...
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? con cosa torniamo a casa ...Abbiamo incontrato le persone che lottano per questa causa, sentita la loro forza, visto il loro impegno affinché la gente torni a sentirsi padrone di quella terra da troppo tempo sottrattagli... ...che si può essere utili con le proprie mani in una terra che prima era di nessuno, ed ora è sempre più della comunità... ...questo è stato il cantiere, un insieme di stimoli! Sette giorni di collaborazione, di canti, di lavoro, di ascolto di testimonianze forti, che ti portano, non solo a vivere e convivere al campo, ma chissà, anche un’amicizia più duratura... ...ma sufficiente per tornare a casa dal Presidio di Maiano-Sessa Aurunca con la consapevolezza, che nulla è impossibile... ...Credo che per me questo Cantiere sia stato un’esperienza unica nel suo genere e se ne avessi l’occasione lo ripeterei anche cento o mille volte. ...Quello che possiamo fare per ora nel nostro piccolo è cominciare a diffondere queste notizie, condividere con altri questa esperienza, nella speranza che l’anno prossimo più rover partecipino a questo Cantiere. ...Siamo passati oltre voci e pregiudizi, su un qualcosa di cui si parla tanto ma non si sa nulla, e ci siamo sentiti parte di tutto questo, felici di potere, con il nostro aiuto, contribuire... abbiamo girato paesi e riso e scherzato sperando che il tempo potesse finire e bevuto col nodo alla gola guardando gli amici partire. Queste le voci di Giovanna, Furio, Marta, Cosimo, Silvio, Edoardo e Angelo. Sessa Aurunca (Caserta) Agosto 2010. 40
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okkupiamo SI o NO???
Che cosa succede nel mondo della scuola? I nostri Rover hanno vissuto questo momento storico particolare, e ce lo raccontano. C’è chi ha partecipato alle occupazioni e chi no: ecco le loro storie 41
branca erre Sono più di due anni che migliaia di studenti come me e di professori scendono in piazza per manifestare contro un provvedimento che, guardando il numero dei partecipanti alle diverse forme di protesta, sembra scontentare un po’ tutti: il decreto Gelmini. Nonostante questo la riforma è entrata in vigore prima nelle scuole elementari, successivamente nelle scuole superiori e dopo il voto al senato anche nelle università. Chi più di noi, studenti e professori, dovrebbe avere la possibilità di dire la sua riguardo ad un provvedimento che tocca la scuola italiana? Eppure nessuno sembra volerci ascoltare. Sempre da ormai due anni, quasi tutte le scuole si stanno impegnando in altre diverse forme di protesta come cogestioni, autogestioni, lezioni in piazza, occupazioni e molte altre ancora, per non arrendersi di fronte all’indifferenza che questo governo dimostra nei nostri confronti. La mia scuola, il liceo scientifico Piero Bottoni, ha deciso di prendere la via dell’occupazione, per ben
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due volte in un solo mese, per diverse ragioni, prima tra cui quella che si stava creando a Milano una vastissima rete di scuole occupate, il che significava lanciare un messaggio ancora più forte. Solo a milano sono stati infatti occupati numerosissimi istituti superiori oltre al mio ( Vittorio Veneto, Parini, Volta, Brera, Marconi, Cremona, Tito Livio, Severi, Tenca, Virgilio, Leonardo da Vinci, Caravaggio, Manzoni, solo per citarne alcuni) e anche diverse facoltà universitarie. Un altro dei motivi fondamentali per cui è stata presa questa decisione è che un’occupazione rispetto alle altre forme di protesta ci sembrava quella che avrebbe potuto avere più impatto mediatico, ipotesi confermata dalle numerose richieste di recensioni come questa che ci sono state richieste riguardo al nostro provvedimento, dall’interesse di alcune radio e giornali, casualmente però nessuna televisione ha divulgato la notizia. Durante entrambi le nostre occupazioni, come pure in quelle delle
altre scuole, si sono tenute moltissime assemblee su svariati temi di cui non si ha mai l’opportunità di parlare nell’ambiente scolastico, questo a dimostrazione del fatto che occupare una scuola non significa, come molti pensano, solamente prendere la scuola per saltare qualche giorno di lezione e fare festa la notte ma significa manifestare attivamente per una cosa un cui crediamo, significa non voler rassegnarsi di fronte a ciò che non ci sta bene e significa soprattutto voler lottare per poter continuare a studiare in futuro. Marica Nicolai, Compagnia Thor, Milano 5
In questo reportage fatto dai rover le posizioni sulle occupazioni giunte in redazione sono nettamente a favore delle contestazioni alla riforma. Dei contrari è arrivato solo un parere, che abbiamo pubblicato. E voi cosa ne pensate? Vi invitiamo a raccontarci la vostra esperienza e a proporci il vostro punto di vista per poter continuare il confronto sul prossimo numero. Scrivete a: ernesto.liconti@cngei.it
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Lunedì 13 dicembre gli studenti del liceo Marconi di Milano hanno occupato per protestare contro i tagli alla scuola pubblica e contro la riforma dell’università. Sono intervenuti attivisti di Legambiente e Amnesty International e il comico Diego Parassole. Dopo aver interrotto l’occupazione per poter partecipare alla manifestazione per la sfiducia al governo martedì 14 dicembre, gli studenti sono tornati a occupare mercoledì e giovedì. Nei vari giorni dell’occupazione si è parlato dell’acqua pubblica, di ecologia, di attualità, ma non mancavano aule musicali e di intrattenimento. I ragazzi hanno occupato perché la Pubblica Istruzione è tra i servizi
maggiormente penalizzati dalle manovre governative, con il taglio di circa 8 miliardi di euro e 132.000 lavoratori in 3 anni, perché la Finanziaria 2011 riduce del 70% i fondi per il diritto allo studio mentre per le scuole paritarie non prevede nessun taglio. Il collettivo ha dichiarato: “Il nostro obiettivo non è occupare e prenderci un edificio ma, simbolicamente, per riprenderci ciò che è nostro e che ci stanno togliendo. Ci stanno sfrattando dal nostro futuro. Noi vogliamo che la Scuola sia di tutti, e non solo di chi può permetterselo”. Lorenzo Bregant Compagnia Thor, Milano 5
Io non ci sto, Volete asscoltare le mie ragioni? Mi dispiace, io non ci sto. Studio a Roma, da fuorisede, sono iscritta alla Facoltà di Lettere della Sapienza. Ho partecipato alle prime assemblee, poi ho deciso di non seguire più i dibattiti. Mi interessa quello che succede all’università, mi interessa moltissimo. E dopo anni di scautismo penso che partecipare alla vita civile del proprio paese sia molto importante. Ma io non credo che questa riforma proposta dal ministro Gelmini sia
tutta sbagliata. Secondo me i ragazzi che scendono in piazza non ne sanno quasi niente, non sono ben informati. Io cerco di leggere un po’ di tutto, e non solo giornali, c’è anche Internet. Ho letto tutto il testo della riforma, e non mi sembra male, ma temo che molti miei coetanei non sappiano nemmeno per che cosa protestano. Nella nuova università, ad esempio, non potranno partecipare ai concorsi i parenti dei docenti, e questo mi
sembra molto giusto. Il mandato del Rettore non sarà più eterno ma durerà al massimo otto anni, i bilanci dovranno essere più trasparenti....Insomma, mi pare che ci siano molte cose da salvare, è per questo che non occupo, non protesto e non vado in strada a manifestare. Ma ho sempre la sensazione di dovermi nascondere: la maggior parte degli studenti non la pensa come me. Angela, Roma
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Le migliori 3 proposte per ogni bran ca riceveranno fantastici premi “per andare lontano”!!!! Branca L: sacco a pelo personal izzato o rolleblades personalizzat i! Branca E: rolleblades personal izzati o skateboard con decorazio ne personalizzata! Branca R: un fantastico week end a Londra alla scoperta del guidismo internazionale!!! (N.B.: Il viaggio a Londra si terrà nel periodo delle vacanze scolastiche nata lizie tra dicembre 2010 e genn aio 2011)! Inoltre le migliori proposte verranno riprodotte ed inviate a 100 associazione di scout e guide nel mondo in occasione delle celebrazioni del Centenario del Guidismo e dello Scautismo Fem minile del 2011, come miglior augurio da parte del CNGEI di far crescere il seme del cambiamento nella vita delle ragazze!!!
ENTRO IL 7 DICEMBRE VERRANN O COMUNICATI I NOMI DEI 9 VINCITORI.
TECIPARE? 1 CREARE UNA CARTOLINA (nelle sue dimensioni più classiche 10,5x 15) SUL TEMA DELL’ OBIETTIVODEL MILLENNI O N.3 : “valorizzare le ragazze porte rà un cambiamento nel mondo” N.B.: qualsiasi espressione artistica è consentita in forma scritta, grafi ca o mista. Dato il tipo di premio prev isto ogni cartolina deve avere un/u na solo/a autore/autrice!!! Le cartoline vinci trici verranno riprodotte e spedite anche in vari paesi: il messaggio deve quin di essere comprensibile anche a chi non parla la nostra lingua (se c’è una scritta occorre che sia in inglese). 2 SPEDIRE L’OPERA INCLUDENDO ANCHE UNA SPIEGAZIONE DELL’IMM AGINE CREATA, ENTRO E NON OLTRE IL 30 NOVEMBRE 2010 A: sara.bertocci@cngei.it (se in form ato elettronico) oppure a: Sara Bertocci, Piazza San Giusto 7, 52100 Arezzo (se in form ato cartaceo)
COSA BISOGNA FARE PER PAR
ECCO IL BANDO DEL CONCORSO:
Obiettivo Cartolina
QUESTO ERA IL BANDO DI CONCORSO: Quest’anno vogliamo far arrivare il nostro augurio di buon CENTENARIO DEL GUIDISMO E DELLO SCAUTISMO FEMMINILE in tutto il mondo! Per farlo ci servono delle CARTOLINE pensate appositamente da VOI. La COCON INTERNAZIONALE ha lanciato quindi il concorso